RESTAURO DELLA TORRE CIVICA DI TRENTO · restauro compatibile con le caratteristiche proprie della...

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La torre risulta costruita in tre fasi ben distinguibili sui prospetti esterni e in alcuni casi anche in interno all'ottavo livello; da un'analisi iconografica affiancata ad una sulle murature q possibile affermare che la torre aveva raggiunto la sua altezza definitiva entro la seconda PHWj del 1400. La prima fase appoggia le sue fondamenta sui resti della Porta Veronensis, porta urbica romano imperiale risalente al I secolo d.c. e si sviluppava per un'altezza di circa 22,5 m., successivamente la torre viene sopraelevata per un'altezza di ca. 7 m. per realizzare le prigioni e essere poi nuovamente sopraelevata sino all'altezza attuale di 43 m. Le murature in pietra che contraddistinguono le tre fasi sono tra loro diverse per dimensioni e finitura della superficie degli elementi utilizzati; la struttura sommitale merlata q in mattoni di tipo artigianale legati con calce aerea e sabbia, si imposta su beccatelli in calcare ammonitici di colore bianco finiti a punta. Alcuni elementi alternati dei beccatelli presentano tracce di colore rosso ascrivibili ad un intervento seicentesco (1654) di cui si q trovato documento e disegno in archivio. Per ottenere ulteriori informazioni e conferme su una datazione delle tre fasi, in fase di precantiere sono stati eseguiti dei prelievi per uno studio mineralogico-petrografico in sezione sottile su alcuni campioni di impasti prelevati dai paramenti interni ed esterni allo scopo di caratterizzarne la composizione. Durante i lavori sono stati inoltre prelevati campioni di malta dalle murature delle tre fasi per una datazione al radiocarbonio mediante la tecnica della spettrofotometria ad alta risoluzione (AMS) e campioni lignei dei solai interni per effettuare analisi dendrocronologiche. La muratura SL antica era quella che prima dei lavori presentava le patologie di degrado maggiormente preoccupanti, al di sopra dei 22,5 m (in corrispondenza quindi della seconda e terza fase) le patologie legate alla pietra erano meno gravi e limitate, anche se si rilevavano fenomeni di distacco degli intonaci. Durante i lavori un'osservazione SL ravvicinata ha messo in luce uno stato di degrado dei beccatelli SL avanzato di quanto previsto in fase di progettazione. Dal punto di vista strutturale erano presenti numerosi fenomeni di degrado localizzato, con cedimenti anche gravi dei singoli elementi strutturali, che non hanno comunque interessato la struttura nel suo complesso. All'interno la Torre q suddivisa in 12 livelli, non tutti sono tra loro collegati anzi alcuni lo sono diventati a seguito di pesanti manomissioni: il fundo turris q raggiungibile solo da una botola a pavimento del livello; il ed il livello da palazzo Pretorio, attuale sede del Museo Diocesiano Tridentino, mentre gli altri piani sono collegati internamente alla torre da scale in pietra e poi in legno. Ê il livello, con il suo accesso esterno da palazzo Pretorio, a garantire attualmente - e a partire dagli anni '50 - i percorsi verticali alla torre. Infatti i livelli nascevano come ambienti separati: lo testimoniano le brecce apportate sulla struttura volata in mattoni con solaio ligneo del livello, su quella in pietra del livello QRQFKp il tamponamento delle porte di accesso al e livello leggibile sul prospetto sud. Questi livelli erano raggiungibili dalla scala interna di palazzo Pretorio con una struttura esterna al tetto del palazzo stesso come documentato in alcuni documenti fotografici d'archivio che sono state eliminate contestualmente ai lavori di restauro di Palazzo Pretorio. L'apertura al livello q stata temporaneamente ripristinata per consentire gli accessi alla torre durante i lavori, per essere successivamente ritamponata al termine del cantiere mantenendo SHUz le tracce stratigrafiche presenti. Gli interventi eseguiti sono stati realizzati con l'obiettivo di recuperare tutti gli elementi preesistenti senza alterare le tracce stratigrafiche presenti sulle superfici (al fine di mantenere la OHJJLELOLWj delle diverse fasi costruttive dell'edificio), cercando di garantire un restauro compatibile con le caratteristiche proprie della torre ma conforme alle norme vigenti, nei limiti dettati dalla natura architettonica della torre stessa. I prospetti esterni sono stati oggetto di interventi di pulitura del paramento lapideo con mezzi idonei, eseguiti solo a seguito dell'asportazione manuale di depositi e materiali vari, la rimozione selezionata di stuccature e riprese di intonaco particolarmente decorso e distaccato dal supporto e l'azione di preconsolidamento localizzato per evitare ulteriori perdite; a queste operazioni si aggiunge inoltre il miglioramento e la reintegrazione dei giunti della struttura muraria con malta di progetto. Particolare attenzione q stata posta anche al tamponamento dei fori pontai per preservare le colonie di rondone e di altre specie, che proprio qui trovano RVSLWDOLWj censendo le FDYLWj e conservando e realizzando un certo numero di nicchie utili alla loro nidificazione adeguando il foro di entrata per impedirne il Particolare della costruzione sommitale da Piazza Duomo. Tecnica costruttiva della III fase: muratura composta da un paramento murario costituito da calcare ammonitico, di colore bianco prevalente e rosa; pietre di dimensioni e forma variabili, spaccate, rozzamente squadrate; angolari spaccati squadrati finiti a punta con nastrino a scalpello; tessitura a corsi orizzontali per gli angolari, a corsi suborizzontali con zeppe per il restante paramento; malta di connessura di calce aerea e sabbia medio-molto grossa (presenza di calcinaroli), di colore biancastro; giunti rifluenti talvolta a filo; tracce di intonaco di calce aerea. Porzione paramento esterno N con particolare del rialzo murario della merlatura. Tecnica muraria della II fase: muratura composta da un paramento murario costituito da calcare ammonitico, di colore bianco prevalente e rosa; pietre di dimensioni e forma variabili, spaccate, squadrate; angolari spaccati squadrati con nastrino a scalpello, talvolta bugnati; probabile presenza di elementi di recupero; tessitura a corsi orizzontali per gli angolari, a corsi suborizzontali per il restante paramento con alternanza di corsi di altezze diverse; malta di connessura di calce aerea e sabbia medio-molto grossa e ghiaino (presenza di calcinaroli), di colore biancastro; giunti rifluenti talvolta a filo; tracce di intonaco di calce rasosasso. Porzione paramento esterno O. Tecnica muraria della I fase: muratura composta da un paramento murario costituito da calcare ammonitico, di colore bianco/rosa/rosso; pietre di dimensioni variabili e forma mediamente regolare, spaccate, squadrate, talvolta bugnate; angolari spaccati, squadrati, finiti a bugnato con nastrino a scalpello; probabile presenza di elementi di recupero; tessitura a corsi orizzontali con rara presenza di zeppe; alternanza di corsi di altezza diversa in base alla linea creata dalla pietra angolare; malta di connessura di calce aerea e sabbia medio-molto grossa (presenza di calcinaroli), di colore biancastro; giunti a filo; tracce di rifugatura dei giunti con malta bastarda da identificare, di colore grigio. Tavole esemplificativa dei periodi costruttivi individuati sul prosetto N e sulla sezione interna. XII secolo XIII secolo XIV secolo XV secolo post XV secolo ? ? RAPPORTI STRATIGRAFICI TRA LE PARTI 'LVFRQWLQXLWj JHQHULFD LEGENDA DEI PERIODI ARCHITETTONICI loro utilizzo da parte dei piccioni semidomestici. Gli elementi architettonici connotati (aperture, SRUWRQFLQL« sono stati restaurati ed in alcuni casi rinforzati strutturalmente. Tutte le porte e i portoncini in legno compresa la ferramenta in ferro sono stati restaurati, mentre i serramenti sono stati in parte restaurati e ove assenti realizzati ex novo ad integrazione dei telai presenti e recuperabili su disegno dell'esistente e con recupero della ferramenta presente. I lavori sulla copertura al livello hanno riguardato la rimozione del piano in laminato di rame con relativa struttura sottostante in legno in seguito alla quale q stata rinvenuta l'ultima pavimentazione storica in lastre di pietra calcarea rossa di grandi dimensioni in buono stato di conservazione; questo ha portato ad una modifica del progetto nel quale si prevedeva la posa di una nuova pavimentazione (presentata con la variante n. 1 al progetto dell'agosto 2011), si q pertanto proceduto nella rimozione, al consolidamento e alla ricollocazione delle lastre in pietra su di un massetto alleggerito praticabile (spessore medio cm. 20), previa posa di un sottofondo in calce dello spessore di cm. 10. La nuova configurazione emersa del tetto a due falde, non SL a falda unica, ha reso necessaria la ricollocazione dei canali e dei pluviali di scarico delle acque piovane rispetto all'unico pluviale interno previsto: al fine di non agire con perforazioni sulle murature antiche, con le conseguenze negative che ne derivano, sono stati realizzati due pluviali esterni collocati esternamente in corrispondenza dei prospetti est e sud in acciaio inox satinato per limitarne l'impatto visivo. Si q intervenuto con interventi di consolidamento strutturale che hanno privilegiato la conservazione delle strutture esistenti, affiancando e/o sostituendo le sole strutture ammalorate; in particolare q stato eseguito un intervento di miglioramento del comportamento globale della struttura con la posa di tiranti interni a livello degli impalcati e delle volte a cui si q affiancata un'operazione di verifica dell'estradosso delle volte in seguito allo smontaggio dei pavimenti in legno, la pulizia della superficie, la sigillatura delle eventuali lesioni e la posa di materiale alleggerito su cui riposizionare il pavimento restaurato. Dal punto di vista impiantistico si q proceduto con la rimozione del precedente impianto elettrico (costituito da apparecchi d'illuminazione e prese a spina del tipo da esterno realizzato con cavi poggiati e/o aggraffati direttamente al muro) ponendo particolare attenzione alla rimozione dell'impianto di comando dell'orologio e delle campane, ripristinando la centralina di regolazione, inizialmente posta al livello, in corrispondenza del livello. L'orologio degli anni '70 in metallo con sistema di trasmissione agli assi dei quadranti q stato verificato e revisionato. Per l'illuminazione dei livelli si q intervenuti in maniera da: garantire livelli illuminotecnici sufficienti al transito sulle scale e dei livelli sia in condizione ordinaria che in caso di mancanza di alimentazione elettrica; permettere un'illuminazione d'accento al fine di apprezzare le murature interne; ricreare durante il periodo di chiusura al pubblico della torre un'illuminazione interna che vista dall'esterno valorizzi l'intera Torre Civica dando l'idea di essere ³DELWDWD´ Il sistema di illuminazione q costituito da apparecchi d'illuminazione a pavimento del tipo a LED, con striscia doppia o singola a seconda dei casi, inserite in un profilo di alluminio sagomato e YHUQLFLDWR GL FRORUH PDUURQH WHVWD GL PRUR D FXL q DIILDQFDWR LO EDWWLVFRSD LQ OHJQR PDVVLFFLR di larice. Si q inoltre proceduto al posizionamento sulla copertura di telecamere per la sicurezza urbana e la tutela dell'ordine pubblico e di antenne per la trasmissione wi-fi, separatamente richieste dal Comune di Trento Servizio Opere di Urbanizzazione Primaria. Uno degli obiettivi del progetto era di consentire l'accesso e la visita alla torre, prima inagibile, anche da parte di gruppi con accompagnatore; la visita alla Torre dovrebbe configurarsi come un ampliamento dell'attuale percorso museale di Palazzo Pretorio. Si q reso quindi necessario un intervento sui collegamenti verticali esistenti che ha previsto sia il restauro di quelli recuperabili, che sono stati integrati con parapetti e corrimani per migliorarne la IUXLELOLWj e la sicurezza, sia la sostituzione degli elementi ammalorati come, per esempio, il rifacimento delle scale di collegamento tra il e il livello. Per permettere l'accesso alla copertura a fini manutentivi q stato mantenuto il passaggio chiuso con botola ricavato nella struttura di coronamento, sostituendo la precedente scala lignea a pioli con una scala alla marinara in carpenteria metallica, e realizzando un nuovo rivestimento della botola in acciaio inox per impedire l'infiltrazione di acque meteoriche all'interno della Torre. Committente Comune di Trento - Servizio Restauri o Servizio Edilizia Pubblica Provincia autonoma di Trento - Soprintendenza per i Beni architettonici, determinazione del Dirigente n. 919 dd. 26.10.2006 Approvazione Progetto definitivo in linea tecnica dd. 02.07.2007 da parte del Comune di Trento Servizio Edilizia Pubblica Periodo di esecuzione del servizio Importo complessivo dell'opera Importo del servizio classe I cat. d (E.22) Data approvazione/validazione progetti Ruolo svolto nell'esecuzione del sevizio RESTAURO DELLA TORRE CIVICA DI TRENTO VWXGLR GL IDWWLELOLWj 7 maggio - 30 ottobre 2004 progetto preliminare: aprile 2005 progetto definitivo: 9 agosto - 31 ottobre 2005 progetto esecutivo: maggio 2007 esecuzione: 08.09.2009 - 30.09.2011 progetto preliminare: ¼ progetto definitivo: ¼ progetto esecutivo: ¼ a consuntivo: ¼ progetto preliminare: ¼ progetto definitivo: ¼ progetto esecutivo: ¼ a consuntivo: ¼ 'LVFRQWLQXLWj WUD PDWHULDOL 'LVFRQWLQXLWj della muratura e/o della stesura di intonaco in nodo murario e FRQWLQXLWj di una parte della muratura e/o di una stesura di intonaco all'interno del nodo stesso. 'LVFRQWLQXLWj della muratura e/o della stesura di intonaco provocata da spigolo o spalletta successivamente inglobata nella muratura. Rottura della superficie muraria. Rottura a strappo. Parti coeve. Rapporto presunto.

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La torre risulta costruita in tre fasi ben distinguibili sui prospetti esterni e in alcuni casianche in interno all'ottavo livello; da un'analisi iconografica affiancata ad una sullemurature è possibile affermare che la torre aveva raggiunto la sua altezza definitiva entrola seconda metà del 1400. La prima fase appoggia le sue fondamenta sui resti della PortaVeronensis, porta urbica romano imperiale risalente al I secolo d.c. e si sviluppava perun'altezza di circa 22,5 m., successivamente la torre viene sopraelevata per un'altezza dica. 7 m. per realizzare le prigioni e essere poi nuovamente sopraelevata sino all'altezzaattuale di 43 m. Le murature in pietra che contraddistinguono le tre fasi sono tra lorodiverse per dimensioni e finitura della superficie degli elementi utilizzati; la strutturasommitale merlata è in mattoni di tipo artigianale legati con calce aerea e sabbia, siimposta su beccatelli in calcare ammonitici di colore bianco finiti a punta. Alcuni elementialternati dei beccatelli presentano tracce di colore rosso ascrivibili ad un interventoseicentesco (1654) di cui si è trovato documento e disegno in archivio. Per ottenereulteriori informazioni e conferme su una datazione delle tre fasi, in fase di precantiere sonostati eseguiti dei prelievi per uno studio mineralogico-petrografico in sezione sottile sualcuni campioni di impasti prelevati dai paramenti interni ed esterni allo scopo dicaratterizzarne la composizione. Durante i lavori sono stati inoltre prelevati campioni dimalta dalle murature delle tre fasi per una datazione al radiocarbonio mediante la tecnicadella spettrofotometria ad alta risoluzione (AMS) e campioni lignei dei solai interni pereffettuare analisi dendrocronologiche. La muratura più antica era quella che prima deilavori presentava le patologie di degrado maggiormente preoccupanti, al di sopra dei 22,5m (in corrispondenza quindi della seconda e terza fase) le patologie legate alla pietraerano meno gravi e limitate, anche se si rilevavano fenomeni di distacco degli intonaci.Durante i lavori un'osservazione più ravvicinata ha messo in luce uno stato di degrado deibeccatelli più avanzato di quanto previsto in fase di progettazione. Dal punto di vistastrutturale erano presenti numerosi fenomeni di degrado localizzato, con cedimenti anchegravi dei singoli elementi strutturali, che non hanno comunque interessato la struttura nelsuo complesso. All'interno la Torre è suddivisa in 12 livelli, non tutti sono tra loro collegatianzi alcuni lo sono diventati a seguito di pesanti manomissioni: il fundo turris èraggiungibile solo da una botola a pavimento del 2° livello; il 2° ed il 3° livello da palazzoPretorio, attuale sede del Museo Diocesiano Tridentino, mentre gli altri piani sono collegatiinternamente alla torre da scale in pietra e poi in legno. È il 3° livello, con il suo accessoesterno da palazzo Pretorio, a garantire attualmente - e a partire dagli anni '50 - i percorsiverticali alla torre. Infatti i livelli 3°, 4°, 5° nascevano come ambienti separati: lotestimoniano le brecce apportate sulla struttura volata in mattoni con solaio ligneo del 3°livello, su quella in pietra del 4° livello nonché il tamponamento delle porte di accesso al 4°e 5° livello leggibile sul prospetto sud. Questi livelli erano raggiungibili dalla scala interna dipalazzo Pretorio con una struttura esterna al tetto del palazzo stesso come documentato inalcuni documenti fotografici d'archivio che sono state eliminate contestualmente ai lavori direstauro di Palazzo Pretorio. L'apertura al 5° livello è stata temporaneamente ripristinataper consentire gli accessi alla torre durante i lavori, per essere successivamenteritamponata al termine del cantiere mantenendo però le tracce stratigrafiche presenti. Gliinterventi eseguiti sono stati realizzati con l'obiettivo di recuperare tutti gli elementipreesistenti senza alterare le tracce stratigrafiche presenti sulle superfici (al fine dimantenere la leggibilità delle diverse fasi costruttive dell'edificio), cercando di garantire unrestauro compatibile con le caratteristiche proprie della torre ma conforme alle normevigenti, nei limiti dettati dalla natura architettonica della torre stessa. I prospetti esternisono stati oggetto di interventi di pulitura del paramento lapideo con mezzi idonei, eseguitisolo a seguito dell'asportazione manuale di depositi e materiali vari, la rimozioneselezionata di stuccature e riprese di intonaco particolarmente decorso e distaccato dalsupporto e l'azione di preconsolidamento localizzato per evitare ulteriori perdite; a questeoperazioni si aggiunge inoltre il miglioramento e la reintegrazione dei giunti della strutturamuraria con malta di progetto. Particolare attenzione è stata posta anche altamponamento dei fori pontai per preservare le colonie di rondone e di altre specie, cheproprio qui trovano ospitalità, censendo le cavità e conservando e realizzando un certonumero di nicchie utili alla loro nidificazione adeguando il foro di entrata per impedirne il

Particolare della costruzione sommitale da Piazza Duomo. Tecnicacostruttiva della III fase: muratura composta da un paramento murariocostituito da calcare ammonitico, di colore bianco prevalente e rosa; pietre didimensioni e forma variabili, spaccate, rozzamente squadrate; angolarispaccati squadrati finiti a punta con nastrino a scalpello; tessitura a corsiorizzontali per gli angolari, a corsi suborizzontali con zeppe per il restanteparamento; malta di connessura di calce aerea e sabbia medio-molto grossa(presenza di calcinaroli), di colore biancastro; giunti rifluenti talvolta a filo;tracce di intonaco di calce aerea.

Porzione paramento esterno N con particolare del rialzo murario dellamerlatura. Tecnica muraria della II fase: muratura composta da unparamento murario costituito da calcare ammonitico, di colore biancoprevalente e rosa; pietre di dimensioni e forma variabili, spaccate, squadrate;angolari spaccati squadrati con nastrino a scalpello, talvolta bugnati;probabile presenza di elementi di recupero; tessitura a corsi orizzontali per gliangolari, a corsi suborizzontali per il restante paramento con alternanza dicorsi di altezze diverse; malta di connessura di calce aerea e sabbiamedio-molto grossa e ghiaino (presenza di calcinaroli), di colore biancastro;giunti rifluenti talvolta a filo; tracce di intonaco di calce rasosasso.

Porzione paramento esterno O. Tecnica muraria della I fase: muraturacomposta da un paramento murario costituito da calcare ammonitico, dicolore bianco/rosa/rosso; pietre di dimensioni variabili e forma mediamenteregolare, spaccate, squadrate, talvolta bugnate; angolari spaccati, squadrati,finiti a bugnato con nastrino a scalpello; probabile presenza di elementi direcupero; tessitura a corsi orizzontali con rara presenza di zeppe; alternanzadi corsi di altezza diversa in base alla linea creata dalla pietra angolare;malta di connessura di calce aerea e sabbia medio-molto grossa (presenzadi calcinaroli), di colore biancastro; giunti a filo; tracce di rifugatura dei giunticon malta bastarda da identificare, di colore grigio.

Tavole esemplificativa

dei periodi costruttivi

individuati sul prosetto N

e sulla sezione interna.

XII secoloXIII secoloXIV secoloXV secolopost XV secolo

?

?

RAPPORTI STRATIGRAFICI TRA LE PARTI

Discontinuità generica.

LEGENDA DEI PERIODI ARCHITETTONICI

loro utilizzo da parte dei piccioni semidomestici. Gli elementi architettonici connotati(aperture, portoncini,…) sono stati restaurati ed in alcuni casi rinforzati strutturalmente.Tutte le porte e i portoncini in legno compresa la ferramenta in ferro sono stati restaurati,mentre i serramenti sono stati in parte restaurati e ove assenti realizzati ex novo adintegrazione dei telai presenti e recuperabili su disegno dell'esistente e con recupero dellaferramenta presente. I lavori sulla copertura al 12° livello hanno riguardato la rimozione delpiano in laminato di rame con relativa struttura sottostante in legno in seguito alla quale èstata rinvenuta l'ultima pavimentazione storica in lastre di pietra calcarea rossa di grandidimensioni in buono stato di conservazione; questo ha portato ad una modifica delprogetto nel quale si prevedeva la posa di una nuova pavimentazione (presentata con lavariante n. 1 al progetto dell'agosto 2011), si è pertanto proceduto nella rimozione, alconsolidamento e alla ricollocazione delle lastre in pietra su di un massetto alleggeritopraticabile (spessore medio cm. 20), previa posa di un sottofondo in calce dello spessoredi cm. 10. La nuova configurazione emersa del tetto a due falde, non più a falda unica, hareso necessaria la ricollocazione dei canali e dei pluviali di scarico delle acque piovanerispetto all'unico pluviale interno previsto: al fine di non agire con perforazioni sullemurature antiche, con le conseguenze negative che ne derivano, sono stati realizzati duepluviali esterni collocati esternamente in corrispondenza dei prospetti est e sud in acciaioinox satinato per limitarne l'impatto visivo. Si è intervenuto con interventi di consolidamentostrutturale che hanno privilegiato la conservazione delle strutture esistenti, affiancando e/osostituendo le sole strutture ammalorate; in particolare è stato eseguito un intervento dimiglioramento del comportamento globale della struttura con la posa di tiranti interni alivello degli impalcati e delle volte a cui si è affiancata un'operazione di verificadell'estradosso delle volte in seguito allo smontaggio dei pavimenti in legno, la pulizia dellasuperficie, la sigillatura delle eventuali lesioni e la posa di materiale alleggerito su cuiriposizionare il pavimento restaurato. Dal punto di vista impiantistico si è proceduto con larimozione del precedente impianto elettrico (costituito da apparecchi d'illuminazione eprese a spina del tipo da esterno realizzato con cavi poggiati e/o aggraffati direttamente almuro) ponendo particolare attenzione alla rimozione dell'impianto di comando dell'orologioe delle campane, ripristinando la centralina di regolazione, inizialmente posta al 3° livello,in corrispondenza del 9° livello. L'orologio degli anni '70 in metallo con sistema ditrasmissione agli assi dei quadranti è stato verificato e revisionato. Per l'illuminazione deilivelli si è intervenuti in maniera da: garantire livelli illuminotecnici sufficienti al transito sullescale e dei livelli sia in condizione ordinaria che in caso di mancanza di alimentazioneelettrica; permettere un'illuminazione d'accento al fine di apprezzare le murature interne;ricreare durante il periodo di chiusura al pubblico della torre un'illuminazione interna chevista dall'esterno valorizzi l'intera Torre Civica dando l'idea di essere “abitata”. Il sistema diilluminazione è costituito da apparecchi d'illuminazione a pavimento del tipo a LED, constriscia doppia o singola a seconda dei casi, inserite in un profilo di alluminio sagomato everniciato di colore marrone testa di moro a cui è affiancato il battiscopa in legno massicciodi larice. Si è inoltre proceduto al posizionamento sulla copertura di telecamere per lasicurezza urbana e la tutela dell'ordine pubblico e di antenne per la trasmissione wi-fi,separatamente richieste dal Comune di Trento Servizio Opere di Urbanizzazione Primaria.Uno degli obiettivi del progetto era di consentire l'accesso e la visita alla torre, primainagibile, anche da parte di gruppi con accompagnatore; la visita alla Torre dovrebbeconfigurarsi come un ampliamento dell'attuale percorso museale di Palazzo Pretorio. Si èreso quindi necessario un intervento sui collegamenti verticali esistenti che ha previsto siail restauro di quelli recuperabili, che sono stati integrati con parapetti e corrimani permigliorarne la fruibilità e la sicurezza, sia la sostituzione degli elementi ammalorati come,per esempio, il rifacimento delle scale di collegamento tra il 3° e il 5° livello. Perpermettere l'accesso alla copertura a fini manutentivi è stato mantenuto il passaggiochiuso con botola ricavato nella struttura di coronamento, sostituendo la precedente scalalignea a pioli con una scala alla marinara in carpenteria metallica, e realizzando un nuovorivestimento della botola in acciaio inox per impedire l'infiltrazione di acque meteoricheall'interno della Torre.

Committente Comune di Trento - Servizio Restauri o Servizio Edilizia Pubblica

Provincia autonoma di Trento - Soprintendenza per i Beni architettonici, determinazione del Dirigente n. 919 dd. 26.10.2006Approvazione Progetto definitivo in linea tecnica dd. 02.07.2007 da parte del Comune di Trento Servizio Edilizia Pubblica

Periodo di esecuzione del servizio

Importo complessivo dell'opera

Importo del servizio classe I cat. d (E.22)

Data approvazione/validazione progetti

Ruolo svolto nell'esecuzione del sevizio

RESTAURO DELLA TORRE CIVICA DI TRENTO

studio di fattibilità: 7 maggio - 30 ottobre 2004progetto preliminare: aprile 2005progetto definitivo: 9 agosto - 31 ottobre 2005progetto esecutivo: maggio 2007esecuzione: 08.09.2009 - 30.09.2011progetto preliminare: € 700.000,00progetto definitivo: € 816.358,96progetto esecutivo: € 896.653,48a consuntivo: € 1.093.029,70progetto preliminare: € 520.000,00progetto definitivo: € 602.412,20progetto esecutivo: € 705.121,53a consuntivo: € 889.480,77

Discontinuità tra materiali.Discontinuità della muratura e/o dellastesura di intonaco in nodo murario econtinuità di una parte della muratura e/o diuna stesura di intonaco all'interno del nodostesso.Discontinuità della muratura e/o dellastesura di intonaco provocata da spigolo ospalletta successivamente inglobata nellamuratura.

Rottura della superficie muraria.Rottura a strappo.

Parti coeve.

Rapporto presunto.