RESOCONTOSTENOGRAFICO - Senato della Repubblica · 2011. 3. 15. · PRESIDENZADELPRESIDENTE...

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COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA SUL CICLO DEI RIFIUTI E SULLE ATTIVITA ` ILLECITE AD ESSO CONNESSE RESOCONTO STENOGRAFICO 174. SEDUTA DI MARTEDI ` 10 GENNAIO 2006 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PAOLO RUSSO INDICE PAG. Sulla pubblicita ` dei lavori: Russo Paolo, Presidente .............................. 3 Audizione del commissario di Governo per la bonifica del bacino del fiume Sarno, Ro- berto Jucci: Russo Paolo, Presidente ................. 3, 6, 7, 8, 10 Roberto Jucci, Commissario di Governo per la bonifica del bacino del fiume Sarno .. 3, 6, 7 8, 9, 10 Sodano Tommaso (Misto) .................. 6, 7, 9, 10 Audizione del comandante del NOE di Sas- sari, Giuseppe Jovene: Russo Paolo, Presidente .............................. 10 Jovene Giuseppe, Comandante del NOE di Sassari ........................................................... 11 Audizione dell’ex amministratore unico del- l’Ente sardo acquedotti e fognature (ESAF), Fernando Sanna: Russo Paolo, Presidente ......... 11, 13, 14, 15, 16 PAG. Carboni Francesco (DS-U) ................. 13, 14, 15 Sanna Fernando, Amministratore unico pro tempore dell’Ente sardo acquedotti e fognature (ESAF) .................... 11, 13, 14, 15, 16 Audizione del responsabile tecnico del- l’ESAF, Sandra Tobia: Russo Paolo, Presidente ...................... 16, 20, 21 Carboni Francesco (DS-U) ................. 16, 17, 20 Piglionica Donato (DS-U) ............. 17, 18, 19, 20 Pinto Maria Gabriella (FI) .......... 18, 19, 20, 21 Tobia Sandra, Responsabile tecnico del- l’ESAF ................................ 16, 17, 18, 19, 20, 21 Audizione del responsabile del procedimento di gara dell’ESAF, Roberto Maurichi: Russo Paolo, Presidente ...................... 21, 22, 23 Atti Parlamentari 1 Camera Deputati – Senato Repubblica XIV LEGISLATURA DISCUSSIONI CICLO RIFIUTI SEDUTA DEL 10 GENNAIO 2006

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COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTASUL CICLO DEI RIFIUTI E SULLE ATTIVITA

ILLECITE AD ESSO CONNESSE

RESOCONTO STENOGRAFICO

174.

SEDUTA DI MARTEDI 10 GENNAIO 2006PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PAOLO RUSSO

I N D I C E

PAG.

Sulla pubblicita dei lavori:

Russo Paolo, Presidente .............................. 3

Audizione del commissario di Governo per labonifica del bacino del fiume Sarno, Ro-berto Jucci:

Russo Paolo, Presidente ................. 3, 6, 7, 8, 10

Roberto Jucci, Commissario di Governo perla bonifica del bacino del fiume Sarno .. 3, 6, 7

8, 9, 10

Sodano Tommaso (Misto) .................. 6, 7, 9, 10

Audizione del comandante del NOE di Sas-sari, Giuseppe Jovene:Russo Paolo, Presidente .............................. 10

Jovene Giuseppe, Comandante del NOE diSassari ........................................................... 11

Audizione dell’ex amministratore unico del-l’Ente sardo acquedotti e fognature(ESAF), Fernando Sanna:Russo Paolo, Presidente ......... 11, 13, 14, 15, 16

PAG.

Carboni Francesco (DS-U) ................. 13, 14, 15

Sanna Fernando, Amministratore unicopro tempore dell’Ente sardo acquedotti efognature (ESAF) .................... 11, 13, 14, 15, 16

Audizione del responsabile tecnico del-l’ESAF, Sandra Tobia:

Russo Paolo, Presidente ...................... 16, 20, 21

Carboni Francesco (DS-U) ................. 16, 17, 20

Piglionica Donato (DS-U) ............. 17, 18, 19, 20

Pinto Maria Gabriella (FI) .......... 18, 19, 20, 21

Tobia Sandra, Responsabile tecnico del-l’ESAF ................................ 16, 17, 18, 19, 20, 21

Audizione del responsabile del procedimentodi gara dell’ESAF, Roberto Maurichi:

Russo Paolo, Presidente ...................... 21, 22, 23

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XIV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — CICLO RIFIUTI — SEDUTA DEL 10 GENNAIO 2006

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PAG.

Carboni Francesco (DS-U) ........................ 22, 23

Maurichi Roberto, Responsabile del proce-dimento di gara dell’ESAF .................. 21, 22, 23

Piglionica Donato (DS-U) ........................... 22

Pinto Maria Gabriella (FI) ......................... 23

PAG.

Audizione del dirigente del servizio provve-ditorato e contratti dell’ESAF, RosariaFerralasco:

Russo Paolo, Presidente ................ 23, 24, 25, 26

Carboni Francesco (DS-U) ......................... 25, 26

Ferralasco Rosaria, Dirigente del servizioprovveditorato e contratti dell’ESAF .. 24, 25, 26

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PRESIDENZA DEL PRESIDENTEPAOLO RUSSO

La seduta comincia alle 13,35.

(La Commissione approva il processoverbale della seduta precedente).

Sulla pubblicita dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che, se non visono obiezioni, la pubblicita dei lavoridella seduta odierna sara assicurata ancheattraverso impianti audiovisivi a circuitochiuso.

(Cosı rimane stabilito).

Audizione del commissario di Governo perla bonifica del bacino del fiume Sarno,Roberto Jucci.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’audizione del commissario di Governoper la bonifica del bacino del fiume Sarno,Roberto Jucci. L’odierna audizione potracostituire un’utile occasione per acquisireelementi informativi in ordine alle speci-fiche problematiche relative agli impiantidi depurazione ed alla recente vicendadella eventuale localizzazione nel territo-rio dell’area nolana di un sito dove col-locare i fanghi del fiume Sarno.

Nel rivolgere un saluto e un ringrazia-mento per la disponibilita manifestata,darei subito la parola al generale Jucci,riservando eventuali domande dei colleghidella Commissione in esito al suo inter-vento.

ROBERTO JUCCI, Commissario di Go-verno per la bonifica del bacino del fiume

Sarno. Signor presidente, vorrei avere lapossibilita di approfondire il tema. Non sipuo parlare di depuratori ne dell’eventualecollocazione dei sedimi nell’area di Nola senon si inquadra la questione nell’ambitodell’attivita svolta per la risoluzione delproblema ambientale del fiume Sarno (miriferisco, oltre che ai depuratori, ai col-lettori, alle reti fognarie, alla sistemazioneambientale delle varie industrie) e se nonsi parla in generale di come risolvere ilproblema dei rifiuti.

Andiamo per ordine. Giunto a Napolicome commissario, il mio compito e statoquello di dare una sistemazione ambien-tale al bacino del Sarno; tale sistemazionerichiedeva l’approntamento di almeno 4depuratori, 4 collettori e 32 reti fognarie.Era inoltre necessario operare nei con-fronti delle industrie, perche fossero siste-mate secondo le regole ambientali. Cosaabbiamo trovato ? I lavori per i 4 depu-ratori erano iniziati, ma quelli relativi aduno di questi erano stati bloccati; prati-camente, di 3 depuratori, 2 erano al 40 percento e uno al 60 per cento, e i lavori diuno di quelli al 40 per cento erano statifermati perche la ditta era praticamentefallita.

Il primo problema che e stato affron-tato ha riguardato la questione dei lavoridel depuratore di Poggio Marino, doveerano stati rinvenuti importanti elementiarcheologici. Cio ha comportato un esamedi tutto il problema e la presentazionedella proposta al presidente del consigliodi eliminare il depuratore di Poggio Ma-rino, che e stata condivisa dalla regione.Dopo che fu decretato cio, procedemmoalla ristrutturazione di tutti depuratori edi tutti i collettori, perche, ovviamente, isedimi destinati a Poggio Marino dovevanoessere ripartiti tra gli altri depuratori.

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Questo ha richiesto un anno di tempo,trascorso il quale i lavori sono ricominciatisia per i depuratori sia per i collettori, chenon erano stati neanche iniziati.

Dopo oltre due anni di attivita (unanno per la progettazione), possiamo af-fermare che i depuratori e i collettorisaranno ultimati entro settembre 2006.Questo e un grosso successo, perche nonsolo in Campania, ma anche in altre areedell’Italia, i lavori hanno richiesto molti,molti anni.

Fatti i depuratori e i collettori, si eritenuto opportuno e giusto adeguare allanormativa europea il depuratore di FoceSarno, che doveva accogliere 11 sedimi direti fognarie. E stato raggiunto un accordocon la regione, il comune ed i cittadini,senza alcun dissenso – il bando di garaper il depuratore e stato gia espletato –,ed entro due anni anche il depuratore diFoce Sarno sara completato. Natural-mente, abbiamo offerto anche delle con-tropartite (e giusto farlo e dirlo): si pro-cedera alla riqualificazione ambientaledella spiaggia di Castellammare di Stabiae si fara una passeggiata fino al mare nellastessa spiaggia.

Si parla di completare e risistemarealtri depuratori e collettori (e all’esame undecreto della Presidenza del Consiglio alriguardo): mi riferisco ai due depuratori diSolofra e Mercato San Severino, che do-vrebbero essere rimessi a posto con i 9milioni di euro dati dalla regione (altri-menti non potranno mai funzionare); an-che queste strutture, entro sei mesi, do-vrebbero avere un funzionamento ade-guato. I depuratori e i collettori sarannopronti per il settembre prossimo, ma tuttoil lavoro svolto sarebbe inutile se nonpredisponessimo la benzina per il lorofunzionamento. Uno di questi e gia pronto– quello di Nocera –, ma non puo fun-zionare, perche non ha la benzina. Non equestione di Arabia Saudita ed Iraq: isedimi per i depuratori sono reflui co-muni, civili e delle industrie !

E stato stipulato un accordo con laregione e con l’ATO, per il quale, con 60milioni di euro, verranno approntate 32reti fognarie. Da gennaio scorso – data

dell’accordo – ad oggi sono stati predi-sposti tutti i progetti, pur con grandidifficolta, perche sono state trovate con-dotte di gas, di luce, di acqua, non semprerilevate (non solo, ma anche attraversa-menti ferroviari, circumvesuviana, attra-versamenti autostradali, strade provincialie cosı via). Comunque, i progetti sono statielaborati e approvati da tutte le autoritacompetenti. Tutti i lavori per le 32 retifognarie saranno ultimati entro marzoprossimo (alcuni sono stati gia consegnati);cio significa che entro due anni tutte lereti fognarie dovrebbero esistere e funzio-nare.

Naturalmente, abbiamo anche fatto inmodo che le industrie conserviere e quelleconciarie, quando tra due anni il processosara completato, siano tutte collegate allarete fognaria. Quando cio avverra il Sarno,gli affluenti e i canali, non saranno piucontaminati da questi sedimi da bonifi-care. Quindi, entro due anni il problemadella contaminazione di milioni di sediminon esistera piu. Ribadisco: non esisterapiu !

Cosa e necessario fare per completareil discorso ? E necessario bonificare, dra-gare e mettere in sito 3,6 milioni ditonnellate di sedimi del Sarno, degli af-fluenti e dei canali. Inoltre, – qui sonopresenti parlamentari della zona – oc-corre occuparsi delle vasche del Vesuvio,che sono piene di sedimi (500 mila metricubi di sedimi che devono essere bonifi-cati). In queste vasche, quando piove,potrebbero andare 800 mila metri cubi diacqua delle falde del Vesuvio, che inveceadesso vanno a finire tutte nei paesi chesono a valle. Quindi, l’opera sara comple-tata quando tutti questi sedimi sarannobonificati.

Abbiamo incontrato molte difficolta,perche il cosiddetto decreto Ronchi eun’ottima legge nelle situazioni normali,ma quella del Sarno non puo definirsi tale.Pensate che quando ho fatto fare lo sfalciodella vegetazione ai lati del fiume, degliaffluenti e dei canali, ci siamo dovutifermare perche questa vegetazione erapiena di rifiuti e, quindi, contaminata.Abbiamo proposto ed ottenuto un decreto

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che ha chiarito come questi sedimi pote-vano essere considerati bonificati e inquali siti definitivi potevano essere posti,ma in Campania non siamo riusciti atrovare cave in grado di accoglierli.

Ho fatto questa premessa per arrivarealle cave del nolano. Con questa legge, noipossiamo utilizzare siti definitivi con uncosto accettabile. Se avessimo mandatotutti i sedimi in Germania o in Polonia,ammesso che questi paesi li avessero ac-cettati, avremmo speso 720 milioni di euroche, con tutta la buona volonta del Par-lamento, il Governo non avrebbe potutomettere a disposizione. Con il sistema cheabbiamo sperimentato nel canale Marna,realizzando un tipo di bonifica chimica,otteniamo la bonifica e la messa in sito incave autorizzate al costo di 50 euro atonnellata; cio vuol dire, per tutto il com-plesso, 250 milioni di euro. I soldi per icollettori, le reti fognarie e i depuratori cisono e non abbiamo bisogno di fondi. Eintervenuta l’assegnazione molto lungimi-rante del ministro Ronchi nel 1994 – 500miliardi – e con quelle risorse stiamofacendo i lavori, nonostante l’aumento deicosti. Con questi 500 miliardi complete-remo sia i depuratori sia i collettori, purcon molte difficolta. In questi due annisono stati messi a disposizione 160 milionidi euro per le reti fognarie – 64 dalGoverno, 48 dalla regione campana e 48dall’ATO – e 50 milioni di euro periniziare la bonifica (i 50 milioni dei 250necessari).

Cosa abbiamo fatto con questi 50 mi-lioni ? In primo luogo, abbiamo dragato ebonificato il Marna e sperimentato il si-stema di bonifica in siti provvisori fatti aScafati e a Sant’Antonio Abate – ci sonocontratti in corso –, con un costo com-plessivo, tra bonifica e messa in sito, di50-60 euro a tonnellata. Adesso stiamopredisponendo un bando di gara, che saraespletato nel mese di febbraio, per boni-ficare Foce Sarno, Scafati, Bottaro eFienga. Abbiamo scelto foce Sarno e Sca-fati perche, quando avremo i depuratorifunzionanti, dovranno essere riversati amare 120 metri cubi al secondo, mentreattualmente la foce del Sarno e idonea per

36. Se non draghiamo, bonifichiamo emettiamo in sito questo tratto per 400mila tonnellate, avremo le inondazioni diPompei, Torre Annunziata, Castellammaree Scafati. Abbiamo dragato e bonificato ilBottaro e il Fienga, perche sono unavergogna nazionale. Se si va a Scafati e sivede il Bottaro, c’e da vergognarsi. Seavremo un buon ribasso d’asta (un 25-30per cento) per foce Sarno e Scafati – 41o 42 milioni in bando di gara –, proce-deremo al dragaggio e alla bonifica delCavaiola e del Solofrana, che sono dueaffluenti del Sarno, i piu inquinati, inquanto hanno i sedimi dei conciami. Isedimi devono essere tolti da dove sitrovano (questo e lo stesso problema deirifiuti).

Ho fatto questa premessa – poi vilascero un documento molto piu ampio –per arrivare alla proposta del procuratoreIzzo. Quando abbiamo messo in opera ildepuratore di Foce Sarno, con il sindacodi Castellammare, si era anche pensato diinstallare un inceneritore – o termovalo-rizzatore, come si chiama piu tecnica-mente – in tutti i comuni i cui sedimivanno a finire al depuratore di foce Sarno.Ho compiuto delle ricerche tramite il NOEe ho visto che per questi tipi di strutture,per 300 mila abitanti o equivalenti, il costoe di 30 milioni di euro in presenza diraccolta differenziata e di 50 senza rac-colta differenziata. Se nell’Italia meridio-nale si costruissero 15 termovalorizzatori,facendo accordi con i comuni – per questecose i soggetti piu adatti sono i comuni,che hanno un maggior colloquio con lapopolazione –, con una spesa di 600 o 800milioni di euro forse il problema dei rifiutiche si creano di giorno in giorno verrebberisolto, ma resterebbe irrisolto quello deirifiuti nella sua complessita, perche attual-mente, specialmente in Campania, dovevivo, nelle cave sono presenti rifiuti. Que-ste cave sono un ricettacolo continuo dirifiuti; tutti vanno a buttare i rifiuti lı. Leforze dell’ordine dovrebbero presidiareogni cava, ma cio e impossibile. Dunque,per ridare dignita a queste aree bisognarisistemare le cave, che dovrebbero essere

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messe in sicurezza e riempite dai comunio dai privati (ma cio non avviene, percheoccorrono molti soldi).

Il procuratore di Nola, che e moltosensibile ai problemi ambientali, su miaproposta vorrebbe procedere ad un cen-simento delle cave del nolano – altri poilo farebbero in Campania – che conten-gono rifiuti. Si dovrebbero togliere rifiuti,porre in sicurezza le cave e mettervi isedimi bonificati (se questi sedimi bonifi-cati sono idonei). Evidentemente, ne ilprocuratore Izzo – conoscete bene la suasensibilita – ne il sottoscritto farebberouna cosa del genere senza una commis-sione di garanzia, senza tutti gli esamipossibili e immaginabili e senza la condi-visione dei sindaci e dei cittadini. Nessunovuole fare un’opera del genere senza lanecessaria condivisione. I cittadini, am-messo che questi sedimi siano idonei e chesopra si decida di costruire campi sportivio aree attrezzate, dovranno scegliere seaccettare questa sistemazione o tenersi lecave come sono, con i rifiuti che conti-nuano ad accumularsi. Ripeto, non vi ealcuna certezza. Cio puo avvenire soltantose vi sono tutte queste condizioni ambien-tali e se i cittadini e i sindaci lo accette-ranno.

Penso che l’allarme che vi e stato aNola poteva essere evitato; bastava chie-dere al procuratore o al sottoscritto. Nes-suno ha idea di farlo; se i cittadini lovogliono e gli conviene, si fara, altrimentinon si fara. Certe cose certamente non sipossono imporre. Dico questo per spiegarecome sono andate le cose. Scusate se vi hofatto tutte queste premesse, ma non sibonifica e non si mettono a sito i rifiuti senon si sistema anche la situazione attuale.Mi riferisco ai sedimi presenti nel Sarno,negli affluenti e nei canali, e ai rifiuti chesi trovano nelle cave e che continuamentevi vengono gettati. Io, come commissarioper il Sarno, quando consegnero i lavoriper le reti fognarie che rimangono nonprocedero oltre se il Presidente del Con-siglio o il Parlamento non daranno 200milioni di euro per bonificare e mettere insito tutto cio che e rimasto nel fiumeCavaiola. Tra l’altro, non rimarro nel mio

incarico se non saro in grado di comple-tare le opere necessarie per riportare inuna situazione dignitosa il bacino delSarno. Peraltro, come commissario, dasette anni lavoro per il Governo solo a finisociali, senza retribuzione, per questioni diemergenza, e non ho alcuna intenzione dicontinuare nel caso in cui non riuscissi aportare a termine questo compito, che everamente importante per i cittadini, chene hanno diritto.

Sono ora a disposizione per risponderealle vostre eventuali domande. Se mi econsentito, consegno alla Commissione undocumento molto piu ampio sull’argo-mento.

PRESIDENTE. Lo acquisiamo agli attidella Commissione.

Do la parola ai colleghi che intendanointervenire per porre domande o chiederechiarimenti.

TOMMASO SODANO. Generale Jucci,lei dice che entro due anni saranno com-pletate le reti fognarie; lei intende con laseparazione tra le acque bianche e leacque nere ?

ROBERTO JUCCI, Commissario di Go-verno per la bonifica del bacino del fiumeSarno. Oggi sarebbe bello fare la distin-zione tra acque bianche e nere, ma dovesi comincia gia con acque bianche e acquenere e ben difficile separare. La miacommissione di tecnici ha trovato le so-luzioni migliori per ogni situazione. Inalcune parti – Scafati, Pagani e cosı via –e risultato opportuno convogliare ancheparte delle acque bianche, altrimentiavremmo avuto delle invasioni di questomateriale nei comuni. E stato anche sol-lecitato l’assessore all’ambiente della re-gione, il quale ha promesso, con una certapriorita per Poggio Marino, Scafati e altripaesi, di provvedere anche alla sistema-zione delle acque bianche.

TOMMASO SODANO. Ho fatto questadomanda perche – lei e diventato espertoanche sul campo –, senza la separazionei depuratori non sono idonei, per cui nelle

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giornate piovose non avremmo il controllosu cio che viene immesso nel fiume Sarno.Quindi, la certezza di cui lei parlava sulfatto che tra due anni non avremo piusedimi...

ROBERTO JUCCI, Commissario di Go-verno per la bonifica del bacino del fiumeSarno. No, lo confermo: in relazione alleacque nere, certamente non andra piuniente nel fiume Sarno. Tra l’altro, con leindustrie abbiamo raggiunto un accordo inbase al quale le ditte si collegano per 200metri a loro spese, mentre oltre i 200metri provvede il commissariato. Ci an-dranno ovviamente delle acque bianche,perche in parte saranno convogliate equindi assorbite. Ecco perche gradireimolto che fossero risistemate le vasche delVesuvio: 800 mila metri cubi di acquebianche troverebbero una collocazione,anzi verrebbero assorbite piano piano epotrebbero essere anche utilizzate perl’agricoltura o per altro.

TOMMASO SODANO. Veniamo allaquestione dei fanghi. Se ho capito bene lasua ricostruzione, il procuratore Izzo hachiesto di poter censire e bonificare lecave, la maggior parte abusive, in cui sonostati versati nel corso degli anni...

PRESIDENTE. Senatore, lo escludo. Ilprocuratore si occupa di altro.

TOMMASO SODANO. Parlava di unaproposta del procuratore...

PRESIDENTE. Io ho capito che la pro-posta e del generale...

ROBERTO JUCCI, Commissario di Go-verno per la bonifica del bacino del fiumeSarno. Il procuratore Izzo e molto severoe attento sulla questione. Trovandoci difronte a leggi chiarissime in situazioninormali, ma di difficile applicazione inmezzo ad una vegetazione di rifiuti, cisiamo dovuti bloccare, perche altrimentimi sarei preso dieci avvisi di garanzia.

Ho contatti continui con le procure, male procure non mi dicono come mi devo

comportare; semmai mi giudicano. Nonsono un privato, svolgo una funzione peri cittadini. Lui si e lamentato perche moltevolte, poiche i sindaci non conoscono esat-tamente le mie competenze, quandoesonda acqua dal fiume si rivolgono a me,mentre io non c’entro niente. Io devobonificare, dragare e, in alcuni casi, comeFoce Sarno e Scafati, mettere a sistema-zione idraulica. Lei e competente e saprache a mare oggi vanno 36 metri cubi,mentre dovranno andarcene 120, altri-menti inondiamo tutto !

Ho chiesto al procuratore ed il procu-ratore, che e sensibilissimo e severissimosu queste problematiche, mi ha detto difare un censimento. Se dentro queste caveci sono rifiuti, il costo per mandarli inidonee collocazioni e mettere in sicurezzala cava sarebbe maggiore di quello neces-sario per inviare i sedimi al sito definitivo.

TOMMASO SODANO. Quale proceduraimmaginate ?

PRESIDENTE. Senatore, domani ascol-teremo il procuratore.

TOMMASO SODANO. Come immagi-nate di procedere ? Individuate le cave,bisognerebbe poi bonificarle ? E questocon i soldi del Sarno ?

ROBERTO JUCCI, Commissario di Go-verno per la bonifica del bacino del fiumeSarno. Portare i sedimi consentiti dalleleggi ai siti definitivi, fuori dalla regione,perche nella regione non possono starci,comporta una spesa di 32-33 euro a ton-nellata, e si arriva a 50-60 per la bonifica.Se il tragitto fosse minore e queste risorsevenissero spese per mettere in sicurezza,rimarremmo in pareggio, se invece fossemaggiore, dovrei chiedere al Governo e alParlamento un contributo. Onorevole, leiconosce molto bene la situazione. Lı nonsi risolve niente se non si riempiono lecave. Scusi se mi permetto, voi siete moltopiu esperti di me, ma non c’e possibilita diun controllo sicuro di queste cave. Lanotte ci buttano la roba ! Le ripuliamo, mail giorno dopo troviamo sporco.

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Quindi, per le cave del nolano e per lecave di tutta quella campagna e fonda-mentale levare i rifiuti, metterle in sicu-rezza e riempirle. L’importante e che isedimi siano ben analizzati e che i sindaci,i cittadini e, ovviamente i parlamentari,siano d’accordo. La storia delle sciarpe deisindaci evitiamola, perche tra l’altro costamolto mandare i carabinieri e i poliziotti,lei lo sa meglio di me. In questi due anniho cercato, nei limiti del possibile – perora ci sono riuscito –, di non averecontrasti con nessun sindaco e nessuncittadino.

PRESIDENTE. Generale, finora questisedimi dove sono andati ?

ROBERTO JUCCI, Commissario di Go-verno per la bonifica del bacino del fiumeSarno. In seguito ad un decreto, che hachiarito le questioni, e ad una precisazionedel Ministero dell’ambiente, soltanto dopoagosto, i sedimi andranno in siti autoriz-zati fuori regione.

PRESIDENTE. Quindi, finora, in loconon e rimasto nulla ?

ROBERTO JUCCI, Commissario di Go-verno per la bonifica del bacino del fiumeSarno. Nulla.

PRESIDENTE. Dico questo perche –ovviamente lo dico con l’esperienza ac-quisita in questa sede – l’idea che laCommissione si e fatta su tutte le attivitadi bonifica e che piu si lavora in situ, piusi evitano migrazioni nei trattamenti, neirifiuti, nelle bonifiche, e migliore e piufacile e la condizione di tutela. Dicoquesto anche perche noi abbiamo avutoil privilegio – lei e sempre stato cortese– di audirla in altra data, e ad unanostra precisa domanda relativa allasorte di questi sedimi lei ci rispose cheavrebbe preferito evitare di dire dovesarebbero dovuti andare questi sedimi,per non creare allarmi, e sostenendo chesi stava risolvendo il problema nell’am-bito del bacino.

ROBERTO JUCCI, Commissario di Go-verno per la bonifica del bacino del fiumeSarno. Esattamente.

PRESIDENTE. E trascorso un anno emezzo da quella utile audizione, che tral’altro fu anche molto apprezzata perchein linea con le strategie piu moderne e dimaggiore tutela in termini di impermea-bilita alla criminalita organizzata e a tuttoquello che noi registriamo frequentementein questo mondo. Apprezzammo il datoche, rispetto allo sforzo e all’iniziativa dibonificare quel bacino, si faceva un lavorotutto sul posto. Cio, anche dal punto divista dell’etica ambientale, rappresentavaun grande vantaggio per quell’area, madimostrava anche che si intendeva farsicarico del proprio lavoro. Rispetto a quellavicenda avremmo piacere di sapere cosa eaccaduto e se c’e stato qualche fattonuovo.

Inoltre, registro da qualche settimana aquesta parte una vivacita territoriale,come spesso succede quando arrivano no-tizie, soprattutto quando esse vengono ri-lanciate dalla grande stampa, senza che visia una esatta comprensione dei fenomeni.Obiettivamente la procedura da lei seguita,per quanto apprezzabile sul piano del fine,e singolare; io ero abituato ad un’altraprocedura: quando c’era un’ipotesi delgenere, si chiamava il commissario regio-nale per l’emergenza rifiuti, che e compe-tente per le bonifiche e per il trattamentodei rifiuti, o il presidente della regione,l’assessore regionale delegato, il presidentedella provincia, le rappresentanze ammi-nistrative e gestionali. Peraltro, compren-diamo e conosciamo la sensibilita ambien-tale della procura di Nola, ma si e regi-strata una condizione di novita, di singo-larita, rispetto ai percorsi sinora seguiti.Avete coinvolto altre procure, per esempioquella di Napoli, di Santa Maria CapuaVetere, di Torre Annunziata o di Nocera ?E in atto un’operazione che si orientatutta in questa direzione o solo nell’areanolana ? Si e gia incontrato con i sindaci ?Ha cominciato a lavorare sotto questoaspetto con sindaci, commissariato regio-nale, regione e province ? Guardi, generale,

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il ruolo che compete a questa Commis-sione consiste nel capire le procedure e,ovviamente, nell’ambito di queste, nell’aiu-tare ad utilizzare quelle piu funzionali alfine di bonificare il fiume Sarno.

ROBERTO JUCCI, Commissario di Go-verno per la bonifica del bacino del fiumeSarno. Il mio desiderio sarebbe stato dilasciare tutto in Campania, ma ho incon-trato molte difficolta; ultimamente mi par-lavano in continuazione dei veleni delSarno, poi abbiamo verificato che sonoreflui comuni e materiale provenientedalle conserviere. Pero la popolazione emolto allarmata. Dei sindaci si sono offertidi mettere a disposizione delle cave, peroogni volta alcuni componenti del consigliodi amministrazione si sono opposti. Alloraho cominciato a suggerire di mandarlifuori, non in Germania (posto che per farcio occorrevano circa 200 euro), ma aduna distanza di 200 chilometri, una solu-zione che avrebbe comportato una spesadi 5 euro in piu. Poi ho pensato al fattoche vi erano piu di due milioni di metricubi di materiale (bisognava capire comefare per mettere tale materiale in Cam-pania).

Devo confessarvi – mi sia consentitonon fare nomi e cognomi – che due o tresindaci si sono dichiarati disposti, a con-dizione di sperimentare questo sistemaprima fuori della Campania. Una voltaconvinta la popolazione della totale as-senza di pericolo, si sarebbe potuto pro-cedere. Cosı stando le cose, ho presocontatto con due o tre sindaci di fuori, mapoiche nel frattempo sono arrivate alcunesegnalazioni di cave fortemente inquinatenel nolano, ho deciso di cominciare pro-prio da quella zona. Cosı, ho chiesto alprocuratore della Repubblica quale fossela situazione secondo il suo punto di vista.Costui, se in un primo momento si elimitato ad elencarmi quanto non si po-teva fare, poi si e convinto dell’ipotesi difare una specie di censimento. Tuttavia,con questo censimento si verrebbe a sa-pere come stanno le cose, ma poi io chidovrei convocare ? Come ho sempre fatto,l’assessore all’ambiente Nocera, il presi-

dente oppure l’assessore all’ambiente dellaprovincia, l’ARPAC e via dicendo, postoche prima di agire serve il nullaosta di unamiriade di persone.

Questo di Nola e stato un primo espe-rimento per vedere di collocare una quan-tita di sedimi, sempre secondo tutte leprocedure: per carita, non ci passa nean-che per la mente di non seguirle. Tuttavia,seguendo tali procedure, vi sono, nell’or-dine, l’assessore, la provincia, il comune ei cittadini. Con riferimento a questi ultimi,io sono andato a parlare nei cinema e neiconsigli comunali proprio perche in as-senza del consenso da parte dei cittadini einutile procedere ! Voi sapete cosa e suc-cesso in Campania in tema di rifiuti e,anche per questa ragione, vi dico che senon ottengo la condivisione da parte ditutte le autorita competenti e dei cittadini,personalmente non vado avanti !

Nel quadro che vi ho descritto, hocercato di optare per la soluzione mi-gliore, forse sbagliando, ma lungi da mescavalcare le autorita e i cittadini: unatale ipotesi non mi passa neanche per lamente !

TOMMASO SODANO. Vorrei capireche tempi prevedete. Questa Commissioneha maturato una certa esperienza suitempi lunghi che spesso occorrono pertradurre in atto le proposte. Supponiamoche da questo censimento emerga la di-sponibilita di tre cave: bisognerebbe in-nanzitutto svuotarle e poi bonificarle, conil relativo problema di capire dove portarei rifiuti tolti dalle medesime. Insomma,intravedo un percorso che richiederebbedegli anni.

ROBERTO JUCCI, Commissario di Go-verno per la bonifica del bacino del fiumeSarno. Guardi, io vado sempre a mesi !Ormai mi conoscete abbastanza bene: iouna cava piena di rifiuti non la prendoneppure in considerazione !

TOMMASO SODANO. L’allarme dellapopolazione nasce dal fatto che se entrodue anni vogliamo bonificare tutto...

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PRESIDENTE. Senatore Sodano, ri-tengo che il generale Jucci sia stato chiaro:se una cava e piena di rifiuti, giustamente,non viene presa in considerazione !

TOMMASO SODANO. Dovrebbe tro-vare delle cave vuote !

ROBERTO JUCCI, Commissario di Go-verno per la bonifica del bacino del fiumeSarno. O vuote o con pochi rifiuti !

TOMMASO SODANO. Questa ipotesi cipreoccupa, perche poteva essere interes-sante il ragionamento secondo cui dove sihanno dei rifiuti inquinanti si procede abonifica mettendo dei sedimi inertizzati.Una tale soluzione potrebbe trovare con-senso fra le comunita.

ROBERTO JUCCI, Commissario di Go-verno per la bonifica del bacino del fiumeSarno. Lei e un autorevole rappresentantedel Parlamento: proponga tale ipotesi e iola realizzo nel giro di mesi e non di anni(vi faccio pure i conti alla lira).

PRESIDENTE. Quando ci riferivamo alsito pensavamo non alla Campania bensıal bacino del Sarno, nel senso che per noiportare i sedimi trattati a Nola, Caserta,Benevento o Formia, dal punto di vistaetico, ha lo stesso senso: ha, invece, unsenso diverso lasciarli nell’ambito del ba-cino bonificato che, quindi, si fa carico delproblema che ha prodotto.

Comprendiamo benissimo le ragioni ele difficolta che lei incontra in tale operacolossale, che peraltro sta svolgendo inmodo egregio, tuttavia ci permettiamo diesprimere un solo elemento di preoccupa-zione: non vorremmo che l’intervento dellaprocura, per quanto animato evidente-mente da uno spirito sociale e di grandesensibilita ambientale (non potrebbe es-sere diversamente), in qualche modo po-tesse rappresentare un’eccessiva induzionenei confronti delle comunita locali, delleamministrazioni a rendere dei pareri unpo’ piu « accelerati » e, forse, in qualchemisura « forzati » rispetto al ruolo impor-tante e significativo che la procura va

svolgendo (di questo parleremo anche do-mani, posto che avremo il privilegio diaudire il capo della procura).

Ovviamente, continueremo a seguirequesta vicenda nelle prossime occasioni.La ringraziamo per la sua cortesia e la suasensibilita e apprezziamo il dato da leiespresso per cui il percorso messo incampo, seppure non immune da errori,senza il consenso delle amministrazionilocali e dei territori non puo trovare unafelice conclusione. La sua rassicurazione,espressa peraltro da un ruolo commissa-riale, non puo che far bene al lavoro chesta svolgendo e soprattutto all’istitutocommissariale stesso che, talvolta (ma none il suo caso), abbiamo contestato inquanto troppo lontano dai cittadini.

ROBERTO JUCCI, Commissario di Go-verno per la bonifica del bacino del fiumeSarno. In un comune della zona non homandato i sedimi solo perche 2 consigliericomunali su 24 erano contrari !

PRESIDENTE. Ringraziamo il generaleJucci non solo per la sua disponibilita adessere stato con noi ma anche per lacortesia nell’averci fornito degli utili ele-menti di chiarezza rispetto alla vicenda dinostro interesse. Dichiaro conclusa l’audi-zione.

Audizione del comandante del NOEdi Sassari, Giuseppe Jovene.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’audizione del comandante del NOE diSassari, Giuseppe Jovene. La Commissioneha convenuto di procedere nell’odiernaseduta ad una serie di audizioni concer-nenti la vicenda afferente all’appalto deiservizi di raccolta e smaltimento dei fan-ghi prodotti dagli impianti gestiti dal-l’ESAF, ente che gestisce i depuratori perla potabilizzazione delle acque in Sarde-gna. Su tale vicenda, secondo fonti dellacarta stampata, pare siano emersi deglielementi anomali nella procedura di ag-giudicazione dell’appalto.

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Rivolgo un saluto e un ringraziamentoal comandante Giuseppe Jovene per ladisponibilita manifestata e gli do subito laparola, riservando eventuali domande deicolleghi della Commissione in esito al suointervento.

GIUSEPPE JOVENE, Comandante delNOE di Sassari. Signor presidente, vorreiche la mia audizione si svolgesse in sedutasegreta, perche ho rilasciato delle comu-nicazioni all’autorita giudiziaria la qualenon si e ancora espressa in proposito.

PRESIDENTE. Non essendovi obie-zioni, procediamo in seduta segreta. Di-spongo la disattivazione del circuito au-diovisivo interno.

(La Commissione procede in seduta se-greta).

PRESIDENTE. Riprendiamo i nostri la-vori in seduta pubblica. Dispongo la riat-tivazione del circuito audiovisivo interno.

Ringrazio il comandante del NOE diSassari per la cortesia manifestata e ancheper le utili indicazioni che ci ha fornito. Illavoro del NOE e per noi essenziale, nonsolo sul fronte della tutela ambientale maanche sul piano della comprensione deifenomeni che accadono. Particolarmenterilevante e l’attivita informativa verso que-sta Commissione. Grazie ancora e buonlavoro.

Dichiaro conclusa l’audizione.

Audizione dell’amministratore unico protempore dell’ente sardo acquedotti e fo-

gnature (ESAF), Fernando Sanna.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’audizione dell’ amministratore unico protempore dell’ente sardo acquedotti e fo-gnature (ESAF), Fernando Sanna.

La Commissione e interessata ad ac-quisire dati ed elementi informativi inordine alla vicenda afferente all’appaltodei servizi di raccolta e smaltimento deifanghi prodotti dagli impianti gestiti dal-l’ESAF.

Nel rivolgere un saluto ed un ringra-ziamento al dottor Sanna per la disponi-bilita manifestata gli do subito la parola,riservando eventuali domande dei colleghial termine del suo intervento.

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore ell’ente sardo acquedottie fognature (ESAF). Rivolgo un saluto allaCommissione. Ritengo opportuno premet-tere alcune brevi e schematiche conside-razioni sulla cornice di questa vicenda.Immagino che l’interesse della Commis-sione sia stato esaltato dalle notizie distampa e dagli ultimi eventi avvenuti inalcune zone della Sardegna, in particolarein un impianto. Ritengo utile, tuttavia,premettere alcuni brevi cenni su l’ESAF.

ESAF e una grande struttura territo-riale che approvvigiona e distribuisce l’ac-qua, trattando le acque reflue, per unagran parte della Sardegna (piu o menoserve i due terzi del mercato). Per quantoriguarda il tema di nostro interesse, cioe irifiuti, nel caso di ESAF questi sono co-stituiti da fanghi che rappresentano ilrisultato dell’attivita di potabilizzazione edi depurazione. Questa grande strutturavanta una ventina di impianti di grandidimensioni di potabilizzazione e circa 240impianti di depurazione. Si tratta di un’at-tivita che si svolge su un vasto territorio,di cui lo smaltimento dei fanghi rappre-senta una componente economicamentenon prevalente ma, certamente, da unpunto di vista d’importanza e delicatezza,strategica.

Come avviene questa attivita ? ESAF sie riservata la direzione generale, la super-visione tecnica ed il supporto logistico,mentre le fasi operative sono affidate adelle societa esterne, che vengono sceltesulla base di gare di appalto. L’entita degliimporti e la delicatezza del tema fa sı chequesta sia la soluzione scelta.

Alcune considerazioni generali servonoper inquadrare i problemi attuali. Innan-zitutto, l’attivita in oggetto e complessaperche si svolge su un territorio vasto macon una bassa densita di popolazione, percui le complicazioni ed i costi sono moltospinti. Inoltre, quello che e un male sto-

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rico – mi riferisco all’insufficienza di benie risorse per investimenti – ha comportatoche questi impianti non fossero in gene-rale tutti all’ultimo grido, anche se, para-dossalmente, quella che ha fatto scoppiarel’interesse e prodotto i titoli sui giornali euna struttura che ha cominciato a funzio-nare il 1o dicembre. Tuttavia, in generale,a parte questo caso, il fabbisogno di in-vestimenti e stato cosı pressante e lerisorse, come sempre, cosı limitate, cheuna certa inadeguatezza degli impianti estorica e noi stiamo cominciando soloadesso un’opera di risanamento con unaserie di investimenti che sono stati decisidal piano d’ambito, che sono in corso e dicui il famoso impianto di Truncu Realecostituisce il primo esempio. L’inadegua-tezza provoca degli inconvenienti. Innan-zitutto, il prodotto finale, cioe questi fan-ghi, che comunque costituiscono un rifiutoassolutamente non pericoloso ne nocivo (eun rifiuto speciale), sono di una densitache, qualche volta, non permette il con-ferimento immediato in discarica: e unfatto che si sa. Bastano delle azioni disosta per rendere smaltibili tali fanghi indiscarica. Questo e comunque un elementoche dipende da noi e che sta a noi sanare.

C’e poi un altro elemento che, vice-versa, attiene alla struttura industrialedella regione e del paese. Tale strutturaindustriale e molto gracile e molto preca-ria: esistono in tutto quattro o cinquediscariche degne di questo nome e che, tral’altro, hanno un funzionamento moltoprecario (alcune sono in fase di chiusurae via dicendo).

L’altra forma classica di smaltimento,rappresentata dalle attivita industriali (ce-mentifici, mattonifici e refrattari), vantasolo due presenze. Esistono solo due ce-mentifici in Sardegna: se uno e in manu-tenzione, magari l’altro non ha una qualitacorretta dei fanghi, oppure vi sono altreesigenze per cui non e possibile conferirei rifiuti: insomma, e un vero e proprioslalom fra poche possibilita di smalti-mento.

Per certi rifiuti vi e poi la possibilita dismaltimento in agricoltura, il modo piufacile e meno costoso, che attiene ai fanghi

di depurazione (cio dipende dal fatto chesi possono trovare piu o meno i contratti,tuttavia e solo una parte di lavoro).Quindi, c’e un primo fattore dato dalladebolezza infrastrutturale impiantistica edun secondo dato dalla debolezza del set-tore industriale di smaltimento. Infine, unterzo fattore e dato dal mercato dei ser-vizi, che e estremamente limitato; infatti,si possono contare forse due o tre aziendedi livello adeguato per una strutturagrossa ed impegnativa come l’ESAF. Anchequesto fatto aggiunge una certa difficolta asviluppare alternative di smaltimento pro-prio perche il parco concorrenziale e li-mitato.

Naturalmente, nell’ultima gara d’ap-palto si e introdotto un elemento nuovo,con una societa che l’ha vinta. Abbiamosvolto con particolare « cattiveria » le ve-rifiche dovute, posto che operiamo in unsettore che presenta varie zone d’ombra ingenerale e qualunque elemento nuovo vavagliato con estrema attenzione e granderigore. Si tratta di un’attivita che e co-minciata da poco. Questi signori hannoiniziato a lavorare a dicembre e si sonotrovati la coda di precedenti gestioni chenon avevano completato il loro lavoro,quindi con un accumulo di fanghi abba-stanza marcato, che comunque e statosmaltito in questi giorni. Stranamente, cioe stato fatto con un impianto che eraancora in rodaggio, posto che ha comin-ciato a funzionare soltanto dai primi dinovembre. Anche le regole del gioco orasono diverse, perche in precedenza questifanghi venivano trasferiti ad un consorzioche li trattava. E stato questo a dareorigine ai titoli dei giornali e che proba-bilmente spiega il giusto interesse dellavostra Commissione per l’argomento. Suldiscorso relativo all’aggiudicazione, ripeto,posso dire solo due cose, ma tutti i nostridirigenti sono a disposizione per fornire idettagli del caso. L’aggiudicazione non haavuto alcuna particolare notazione, se nonquella dell’assoluto rigore e dell’osser-vanza delle regole per il caso di gared’appalto europeo. Vi e stato, tra l’altro,uno degli incumbent che ha presentato unricorso, che pero non e stato accettato dal

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TAR, il quale non ha neanche ammesso lasospensiva. Vi e stata inoltre una partico-lare attenzione da parte degli organi re-gionali, che non hanno sollevato alcunacontestazione. Quindi adesso qualcun altroentrera nel merito del discorso relativoall’aggiudicazione.

Tuttavia, non siamo stati attenti soloalla fase dell’aggiudicazione: volevamo in-fatti vedere all’opera, nonostante le diffi-colta di avvio, questa societa, che e ovvia-mente sotto osservazione. Nonostante essasia all’opera solo da un mese e mezzo, nelcorso di questo periodo si sono verificatieventi particolarmente sfavorevoli, comead esempio la chiusura per molti giornidelle discariche (feste sı, feste no; pioggiası, pioggia no, perche anche la meteoro-logia impatta su questo !). In un mercatocosı ristretto di sbocco (il mercato diconferimento), abbiamo avuto tutta unaserie di difficolta da varie parti; tuttavia,adesso le cose sembrano avviate sullastrada giusta. Pensiamo quindi di potercontinuare questa attivita, come abbiamosempre fatto da cinquant’anni a questaparte.

L’ultima considerazione che svolgo eche noi guariremo dalle nostre debolezzestrutturali nel giro di quest’anno e che allafine del 2007 avremo fatto la nostra parte,quella del produttore, che e il responsabiledelle scienze tecnologiche, avremo reperitoi mezzi e cosı via. Naturalmente nonpossiamo modificare del tutto i problemistrutturali della zona. Se le discarichesono poche e i cementifici sono due, sitratta – ahime – di un discorso di debo-lezza industriale con il quale dobbiamofare i conti.

Sono ovviamente a disposizione pereventuali osservazioni e quesiti che laCommissione vorra porre.

PRESIDENTE. Do ora la parola aicolleghi che intendano porre quesiti oformulare osservazioni.

FRANCESCO CARBONI. Vorrei chie-derle, dottor Sanna, alcune informazioni dicarattere generale. L’ESAF non opera piu ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). Non opera piu.Infatti io sono l’ex amministratore diESAF.

FRANCESCO CARBONI. Da quandonon opera piu ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). Dal 31 dicembredel 2005 tutte le competenze sono statetrasferite alla nuova societa, che ha incor-porato ESAF ed altri tre gestori.

FRANCESCO CARBONI. So che l’ESAFe un ente strumentale della regione, ma aquali assessorati fa riferimento ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). L’ESAF fa rife-rimento all’assessorato per i lavori pub-blici, ma non e piu ente strumentale dadiverso tempo. Siamo una Spa gia dall’ini-zio del 2005. L’assessorato per i lavoripubblici e un’azionista dell’attuale societarisultante dalla fusione; tuttavia anche laregione ha una partecipazione azionaria.

FRANCESCO CARBONI. Gli appaltiper lo smaltimento dei fanghi hanno du-rata annuale ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). Sı, solitamentesono annuali, ma qualche volta sono anchebiennali. Questo specifico di cui stiamoparlando francamente non mi ricordo, mipare che fosse biennale.

FRANCESCO CARBONI. Le modalitadi bando delle gare di appalto sono quelleconsuete ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). Sı, certamente,sono quelle consuete, rigorosamente os-servate.

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FRANCESCO CARBONI. L’ultimo ap-palto quando e stato aggiudicato ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). La firma delcontratto e avvenuta a meta ottobre ecomunque la sua validita decorreva dal 1o

dicembre.

FRANCESCO CARBONI. Lo schema ele condizioni erano analoghi a quelli pre-cedenti ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). Direi di sı. Solodelle differenze marginali, la piu rilevantedelle quali era il fatto che mentre neglialtri anni si imponeva da parte dei par-tecipanti il possesso di un’autorizzazioneper lo spargimento dei fanghi in agricol-tura, in questo caso si e ritenuto di nonfarlo, prima di tutto perche non e la soladestinazione possibile e poi perche ab-biamo voluto tener conto della limitatezzadel parco competitivo; era infatti nostraintenzione allargarlo.

FRANCESCO CARBONI. In sostanza, ilconsiglio di amministrazione di ESAF haritenuto che quella procedura di smalti-mento dovesse essere non l’unica da in-serire nel bando, ma una di quelle possi-bili ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). Esattamente.

FRANCESCO CARBONI. Lo smalti-mento in agricoltura prevede tutta unaserie di autorizzazioni per i concorrenti ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). Prevede un’auto-rizzazione generale e soprattutto un rap-porto con il soggetto che autorizza ariversare sui propri terreni quel materiale.

FRANCESCO CARBONI. Quelle auto-rizzazioni erano possedute dalla societaaggiudicataria ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). No, la societaaggiudicataria ha richiesto l’autorizzazioneallo smaltimento nei giorni scorsi; unavolta ottenuta l’autorizzazione, se proce-dera o meno a tale attivita di smaltimentoe un altro discorso. Non era un vincoloper noi.

FRANCESCO CARBONI. Cioe non erafacolta della societa aggiudicataria smal-tire in agricoltura o in altre forme ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). E sempre cosı. Difatto sono previste delle destinazioni, sep-pure con modalita diverse. Spetta poi allasocieta che svolge il servizio sceglierequelle che ritiene corrette, dal momentoche queste possono essere corrette in al-cune zone, ma non esserlo in altre.

FRANCESCO CARBONI. La societa ag-giudicataria possedeva tutti i requisiti sog-gettivi in riferimento agli amministratori ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). Assolutamentetutti.

FRANCESCO CARBONI. In particolarechiedo se l’amministratore non avesse ri-portato condanne penali.

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). Sı, certo. Peropotra essere piu preciso il dirigente re-sponsabile per i contratti.

PRESIDENTE. Mi scusi, che significa« sı, certo » ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-

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dotti e fognature (ESAF). Significa cheovviamente possedeva tutti i requisiti ne-cessari.

FRANCESCO CARBONI. Su autocerti-ficazione ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). Su autocertifica-zione e su certificati anche prodotti inseguito. Ci sono infatti diverse fasi. Co-munque il dettaglio della fase relativaall’autocertificazione e opportuno che lochiediate al dirigente responsabile. Ad ognimodo sono stati verificati totalmente i lororequisiti.

PRESIDENTE. Lei non sa se il legaleresponsabile abbia riportato condanne pe-nali per reati in materia ambientale ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). Lo escludo, mapotete chiedere conferma a chi ha pun-tualmente verificato. Ad ogni modo, so percerto che non c’era alcuna condizione chepotesse mettere in dubbio l’aggiudicazionedella gara.

FRANCESCO CARBONI. Dottor Sanna,come procedeva l’istruttoria dalla partetecnica alla parte deliberativa ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). Premesso che nonsono un esperto di contratti, ma sonol’amministratore della societa, le possodire...

FRANCESCO CARBONI. Ma l’aggiudi-cazione la deliberava il consiglio di am-ministrazione della societa ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). La societa ladeliberava una volta verificata la corret-tezza di tutti gli elementi previsti perl’aggiudicazione.

FRANCESCO CARBONI. Quindi il con-siglio di amministrazione operava sullabase delle relazioni degli uffici ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). Certo, e semprecosı. Non e che il consiglio di ammini-strazione va a collazionare i singoli docu-menti e guarda se la dichiarazione e stataredatta nella forma corretta. Penso che siaanche per questo che voi volete sentire idirigenti che hanno svolto questi tipi dicompiti.

FRANCESCO CARBONI. C’e stato unsupplemento di istruttoria dopo l’aggiudi-cazione, in riferimento alle problematichesorte sull’autorizzazione per lo smalti-mento dei fanghi in agricoltura ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). Il ricorso, che estato presentato presso il TAR da unadelle aziende non aggiudicatarie, credofosse incentrato proprio sull’assenza diquesta autorizzazione. Tuttavia, la verita eche noi non imponevamo alcun tipo discelta.

FRANCESCO CARBONI. A lei risultache gli uffici, dopo o prima dell’aggiudi-cazione, abbiano effettuato un supple-mento di istruttoria, convocando la dittache si riteneva aggiudicataria ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). Certamente – lofacciamo sempre, e routine –, sia sullacapacita tecnica, sia sulle soluzioni pre-scelte, che di solito sono abbastanza ar-bitrarie, perche l’imprenditore e tenuto acerte prestazioni, ma le modalita con cuile svolge sono di sua competenza, una suaprerogativa. Nonostante cio, e stata da mevagliata, proprio per la novita della pre-senza di questo imprenditore...

FRANCESCO CARBONI. Dunque laprassi dell’aggiudicazione era che, una

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volta effettuata la scelta della ditta che siriteneva piu idonea, la si convocava perun’ulteriore verifica ?

FERNANDO SANNA, Amministratoreunico pro tempore dell’Ente sardo acque-dotti e fognature (ESAF). No, le verifichevengono fatte ben prima dell’aggiudica-zione; il contratto rappresenta l’ultimostadio. Prima si verificano certi elementi,alcuni dei quali anche in maniera forzosa,poi si verifica la congruita dei prezzi, illivello delle offerte. Questo e un precisodovere se si vuole fare un lavoro completo.Naturalmente tutto cio deve avvenireprima dell’aggiudicazione formale del con-tratto.

PRESIDENTE. Ringrazio l’amministra-tore pro tempore dell’ESAF per la cortesiadi essere stato qui e anche per le utiliindicazioni, che costituiscono un elementoimportante per ulteriori valutazioni daparte di questa Commissione.

Dichiaro conclusa l’audizione.

Audizione del responsabile tecnico del-l’ESAF, Sandra Tobia.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’audizione del responsabile tecnico del-l’ESAF, Sandra Tobia, in ordine alla vi-cenda afferente all’appalto dei servizi diraccolta e smaltimento dei fanghi prodottidall’impianto gestito dall’ESAF.

Nel rivolgere alla dottoressa Tobia unsaluto ed un ringraziamento per la dispo-nibilita dimostrata, le do subito la parola.

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Sono responsabile tecnico dellaex ESAF Spa, oggi diventata Abbanoa,come direttore dell’esercizio, cioe sono acapo delle attuali gestioni. Dal 1o dicembre2005 il servizio di smaltimento dei fanghiprodotti negli impianti di potabilizzazionee in quelli di depurazione e stato affidatoa due ditte. Per gli impianti di depura-zione una sola ditta si e aggiudicata tuttii lotti, mentre per gli impianti di potabi-lizzazione un lotto e stato assegnato a

Sassari e Nuoro e un lotto ad Oristano eCagliari. Sono entrata in ESAF per l’ap-plicazione del contratto dal 1o dicembre2005 ed ho nominato i responsabili delprocedimento per l’esecuzione di questocontratto, identificandoli nei capiufficio digestione territorialmente competenti.

Abbiamo quindi monitorato la situa-zione. C’e da tener conto che in alcuniimpianti di potabilizzazione la situazionegia non era delle migliori, perche la dittaprecedente non aveva effettuato uno smal-timento totale dei fanghi, tant’e che avevochiesto la risoluzione del contratto ed eraanche iniziato un procedimento di risolu-zione con una notifica alla ditta. Abbiamoavanzato una prima nota alla Bonifica indata 19 dicembre, con la quale abbiamochiesto un’integrazione della documenta-zione, che poi in effetti risultava gia alprotocollo, ma che ancora non mi erastata consegnata. Abbiamo sempre moni-torato il servizio. Purtroppo nel mese didicembre, tra le festivita ed il susseguirsidi sabati e domeniche, in alcuni impianti,come per esempio in quello di TruncuReale, si e verificato un accumulo peralcuni giorni. Tra l’altro, si e verificatoanche un problema di disponibilita daparte delle discariche, perche alcune diqueste, nonostante la proroga legislativa aldicembre 2006, in virtu della quale non enecessario accogliere fanghi con il 25 percento di residuo secco, si sono gia ade-guate alla normativa. Tuttavia i nostriimpianti non producono ancora questotipo di fango con un 25 per cento di secco.Ad ogni modo, alcune discariche lo hannotranquillamente accettato, senza problemi.Abbiamo dunque anche un problema dilimitate strutture esistenti a livello sia didiscariche sia di riutilizzo dei fanghi dipotabilizzazione (per quanto riguarda icementifici) e di quelli di depurazione, conla possibilita di spandimento in agricol-tura.

PRESIDENTE. Do ora la parola aicolleghi che intendano porre quesiti oformulare osservazioni.

FRANCESCO CARBONI. Ingegner To-bia, la sua nota con termine perentorio

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inviata alla Bonifica Spa, con la quale sipreannunciava la risoluzione del contratto,riguardava solo la gestione dei fanghi oanche le condizioni della societa per losmaltimento in agricoltura ?

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Assolutamente la gestione delcontratto, quindi il servizio di smalti-mento, cioe l’allontanamento. Solo quello.Essa riguardava il ritardo con il quale inalcuni casi avevano smaltito o non stavanointervenendo, salvo i problemi che horichiamato prima, il fatto cioe che lediscariche non accettavano i fanghi chenon avessero il 25 per cento di secco. Aseguito di quella nota sono stati poi chia-riti i motivi di tali ritardi. Per questo,prima della risoluzione di un contratto,bisogna fare tutti i passi che la leggeprevede (contestazioni, risposte e cosı via).

FRANCESCO CARBONI. Quindi la ra-gione della nota inviata alla ditta eraunicamente quella dei ritardi nello smal-timento ?

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Esatto. Ritardi e conseguentiaccumuli.

FRANCESCO CARBONI. Lei non haseguito la procedura di formazione delcontratto ?

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. No. Come ho precisato all’iniziodel mio intervento, ho seguito solo la partetecnica, vale a dire solo la gestione puradel contratto.

DONATO PIGLIONICA. L’azienda Bo-nifica Spa in sostanza avrebbe vinto tuttii lotti. Di quanti lotti si trattava ?

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Non ricordo precisamente, mami pare che ve ne fosse uno per provincia.La Bonifica Spa ha vinto tutti i lotti per ladepurazione, mentre per la potabilizza-zione ha vinto solo il lotto Sassari eNuoro.

DONATO PIGLIONICA. La BonificaSpa svolge questa attivita in altre regionid’Italia ? E con quali risultati ? Non c’euna specie di pedigree dell’azienda ?

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Personalmente non ho parteci-pato al controllo dei requisiti per lo svol-gimento della gara, essendo subentratacome tecnico responsabile del servizio,cioe dalla gestione del contratto in poi.

DONATO PIGLIONICA. Del resto, ilproblema non e dell’azienda che smaltisce,perche se i fanghi non sono adeguati echiaro che l’azienda che li trasporta se livede respingere dalla discarica. Immaginoquindi che la responsabilita sia di chi liproduce, cioe di ESAF e non di Bonifica.

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Se le discariche si sono giaadeguate alla normativa – per la qualeperaltro e stata prevista una proroga –non e che il produttore possa fare piu ditanto !

DONATO PIGLIONICA. Pero se voles-simo individuare un neo, questo e nellamodalita di produzione, cioe e stato con-segnato un fango non ancora adeguato.

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Non c’e dubbio.

DONATO PIGLIONICA. Magari risultaadeguato dopo un paio di giorni di sole,visto che il problema principale e quellodell’umidita.

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Infatti, vi sono delle aree nellequali mettiamo il fango a percolare, perattenuare il suo tenore di umidita, ancheperche quando sono molto liquidi i fanghinon sono neanche trasportabili. C’e dun-que una difficolta oggettiva nella movi-mentazione di questi fanghi. Dunque, ilproblema sara anche di chi li produce, magli impianti sono quelli !

Vorrei far notare che l’impianto diTruncu Reale, che era quello oggetto degli

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articoli sui giornali, e un impianto nuovo,entrato in funzione a novembre. Prima ditale data non esisteva quell’impianto per iltrattamento dei fanghi.

DONATO PIGLIONICA. Quello diTruncu Reale e un impianto di depura-zione o di potabilizzazione ?

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. E un impianto di potabilizza-zione.

DONATO PIGLIONICA. E in possessodelle autorizzazioni per la gestione deirifiuti ?

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Noi non gestiamo rifiuti, perchei fanghi sono un prodotto della potabiliz-zazione.

DONATO PIGLIONICA. Se non ci fosseun impianto adeguato, tali fanghi sareb-bero mandati in un posto dove poterlitrattare ? Cioe il trattamento dei fanghi faparte del ciclo, vale a dire tutti gli impiantiche producono fanghi trattano in sede ifanghi stessi ?

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Non trattano i fanghi in sede, liproducono soltanto. I fanghi poi vengonosmaltiti; per questo viene fatto un appositoappalto, come prevede la legge Ronchi.Quindi, quando ci sono dei fanghi, chechiaramente non possono essere smaltitiin loco, perche vengono catalogati dallalegge Ronchi...

DONATO PIGLIONICA. Mi scusi, lei hadetto che questi fanghi possono esseresmaltiti anche in agricoltura.

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. No, solo quelli di depurazione.Invece, quelli di potabilizzazione possonoessere portati in discarica o nei cementifici.

DONATO PIGLIONICA. I fanghi di de-purazione, per renderli trasportabili edutilizzabili in agricoltura, subiscono untrattamento ?

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. No, lo spandimento in agricol-tura, regolamentato da un’altra legge...

DONATO PIGLIONICA. Sı, la leggen. 99 del 1992. Pero questi fanghi subi-scono un trattamento, non vengono im-messi in agricoltura cosı come escono daun depuratore !

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Dipende. Possono subire ancheun trattamento, nei casi previsti dallalegge.

DONATO PIGLIONICA. Si tratta di unaquestione che ha fatto mettere sotto pro-cedura di infrazione l’acquedotto puglieseda parte dei magistrati, che hanno conte-stato agli impianti di depurazione gestitidall’acquedotto pugliese il fatto che trat-tassero i fanghi di depurazione fino arenderli...

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Li trattavano loro lı. Noi invecenon facciamo questo tipo di trattamento.Noi facciamo un processo di produzione: ifanghi come escono vengono portati via.

MARIA GABRIELLA PINTO. Mi allac-cio alla domanda del collega Piglionica.Quindi l’impianto che produce il fangonon lo tratta. Non come la regione Puglia.

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Non conosco la regione Puglia enon so che tipo di trattamento faccia. Noichiamiamo un trattamento fanghi comeuna coda di un processo per renderlipraticamente trasportabili e smaltibili.

MARIA GABRIELLA PINTO. Che cosafate voi per renderli trasportabili e smal-tibili ?

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SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Dovremmo uscire con un certotenore di percentuale secca, che e variabileda impianto a impianto e che varia daltipo di trattamento fanghi.

MARIA GABRIELLA PINTO. Allora chilo deve fare questo trattamento ? Cioe chideve rendere il fango con una percentualedi umidita compatibile con un conferi-mento in discarica o con un spandimentoin agricoltura ?

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. La percentuale di secco e soloper il conferimento in discarica; lo span-dimento in agricoltura ne prescinde.

MARIA GABRIELLA PINTO. Poi chicertifica l’umidita di questo fango ?

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Ci sono i controlli. Si fanno iprelievi, che si verificano poi in laborato-rio.

MARIA GABRIELLA PINTO. Chi li faquesti controlli ?

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Li facciamo noi. Noi facciamo inostri controlli di processo su tutto l’im-pianto, fra cui ogni tanto anche quello suifanghi. Poi i controlli vengono fatti anchedalla discarica in entrata, per sapere lapercentuale di secco dei fanghi, ma puofarli chiunque.

MARIA GABRIELLA PINTO. La miadomanda e questa: chi deve fare...

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Non c’e un obbligo per qual-cuno. Li puo fare chiunque sia interessatoa quel processo.

MARIA GABRIELLA PINTO. La miadomanda e un’altra: chi deve umidificareil fango da conferire in discarica ?

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. E un trattamento insito nell’im-pianto, cosı come l’acqua viene clorata.

MARIA GABRIELLA PINTO. Quindi lofate voi ?

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Lo facciamo noi, perche questaprocesso e nel ciclo dell’impianto.

MARIA GABRIELLA PINTO. Quindinon lo fa il soggetto che deve ritirare ilfango ?

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Assolutamente no.

MARIA GABRIELLA PINTO. Ripren-diamo dunque il discorso della regionePuglia. Prima il collega Piglionica ha dettoche l’acquedotto pugliese e finito sottoinchiesta. Perche ?

DONATO PIGLIONICA. Perche tratta ifanghi senza averne le dovute autorizza-zioni e perche ha interrotto qualsiasi rap-porto con gli impianti di compostaggio,dove prima i fanghi venivano trasferiti peril trattamento, decidendo di trattarli inproprio. All’acquedotto pugliese e statocontestato di trattare fanghi di depura-zione senza le dovute autorizzazioni, chesono invece necessarie trattandosi di unrifiuto.

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Certo, in quel caso devonoavere le autorizzazioni perche loro sonodegli smaltitori.

MARIA GABRIELLA PINTO. Quindivoi non fate il trattamento. Voi producetesoltanto il fango. Dopodiche il soggetto chesi aggiudica la gara provvede al suo tra-sporto e allo smaltimento.

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Trasporto, carico e smalti-mento: e tutto un unico appalto.

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PRESIDENTE. Quindi voi svolgete sol-tanto un’attivita tesa a produrre un fangofunzionale a quel tipo di smaltimento,deumidificandolo.

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Allora, in che cosa consiste iltrattamento fanghi ? C’e una vasca che sichiama ispessitore, seguita da un nastro-pressa, una centrifuga, cioe da vari mac-chinari che compattano un po’ questofango. A volte succede che dalla sequenzadi queste parti di impianto, connesse alciclo della produzione di acqua potabile odi refluo (di depurazione), non fuoriesceun fango con il 25 per cento di secco.Questo pero e un fatto tecnologico, chesuccede in molti impianti. Non siamo noiun’anomalia. Succede ovunque.

FRANCESCO CARBONI. In questa si-tuazione e possibile che l’azienda chericeve i fanghi ritenga che la percentualedi acqua sia superiore a quella che ga-rantisce il 25 per cento di secco, mentrel’azienda che li conferisce ritiene che lapercentuale sia regolare ?

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. No, perche presumo che leanalisi di laboratorio, chiunque le faccia –noi, la discarica o la smaltitore –, diano lostesso risultato.

FRANCESCO CARBONI. Chi e interve-nuto prima di lei ha detto che i fanghisono stati rifiutati perche la percentualeera superiore, ma io suppongo che se si edeciso di conferirli e perche si riteneva chela percentuale di secco fosse quella inregola.

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Il discorso era quello che fa-cevo prima. Ci sono alcune discaricheche accettano fanghi anche con un tenorein secco inferiore, poi fanno loro untrattamento di condizionamento e losmaltiscono.

FRANCESCO CARBONI. Ho capito,pero, essendo possibile determinare le per-

centuali attraverso un’analisi, mi risultastrano che vi siano delle condizioni diversealla fonte e al ricevimento.

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Non sono diverse, la condizionee la stessa. Puo accadere che in un primomomento dalla discarica venga richiesto diportare il carico, pero poi quando il caricoarriva e si fanno le analisi non vieneaccettato; infatti e accaduto che il caricosia stato riportato indietro. Questo puosuccedere, non e una cosa strana.

PRESIDENTE. Non sarebbe piu agevolenon fare uscire i camion se non...

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Il problema e questo. Noi ab-biamo stipulato un appalto di smalti-mento, quindi loro sono obbligati a por-tarli via. Poi dove li portano e un pro-blema loro.

DONATO PIGLIONICA. Su questo nonpossiamo essere d’accordo, perche lei nonpuo fare uscire un fango che non esmaltibile !

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Sı, ma io non ho detto questo.Ho detto che puo esservi una percentualein secco inferiore al 25 per cento; tral’altro, tale percentuale non e ancora ob-bligatoria.

DONATO PIGLIONICA. Se ho capito, lavera questione e che ci sono soggetti cheaccettano un fango ed altri che invece nonlo accettano. La diversita dei comporta-menti e quindi nel punto di arrivo.

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Certo. Tengo infatti a precisareche il fango prodotto e sempre smaltibileo riutilizzabile.

MARIA GABRIELLA PINTO. Forseavro capito male, ma sembrerebbe che,una volta prodotto, il fango non sia piu divostra responsabilita.

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SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Noi produciamo fango inquanto facente parte di un processo tec-nico. Dopo di cio, con l’appalto abbiamoindividuato una ditta che si occupa delcarico del fango, del suo trasporto e delrelativo smaltimento. Ci sono dei formu-lari, che vengono compilati in impianto,dove sono indicate tutte le caratteristiche,compreso il recapito finale. Se la discaricaaccetta quel recapito, va tutto bene. Comepero, purtroppo, e successo in due casinello scorso mese di dicembre, il cariconon e stato accettato ed e tornato indietro.Noi dunque produciamo il fango. Questopoi passa, attraverso regole ben precise,alla ditta che fa carico, trasporto e smal-timento.

PRESIDENTE. La ditta che fa questotrasporto ha un vincolo con voi, nell’ac-cettare fanghi che abbiano una determi-nata caratteristica ?

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Nel capitolato d’appalto ab-biamo inserito delle clausole, in virtu dellequali loro sono obbligati a trasportare ilfango. L’eventuale insorgere di problemilegati a discariche chiuse o alla mancataaccettazione del carico da parte delle di-scariche non e invece disciplinato nelcapitolato d’appalto.

PRESIDENTE. Pertanto, in base al ca-pitolato d’appalto voi potete consegnare unfango anche con una percentuale di umidomaggiore ?

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Sı, perche nel capitolato d’ap-palto non e scritto nulla relativamente allapercentuale di umido.

MARIA GABRIELLA PINTO. Forse nonmi sono spiegata. Con riferimento aquanto diceva il collega Piglionica, la re-sponsabilita del fango che producete, dopoaverlo prodotto, e vostra oppure no ?

SANDRA TOBIA, Responsabile tecnicodell’ESAF. Io non so cosa lei intenda per

responsabilita, pero noi dobbiamo saperedove arriva il fango e a chi viene conse-gnato. Una copia del formulario deve rien-trare entro tre mesi da noi, ricevuta etimbrata dalla discarica dov’e stato pre-sentato il carico. Nel caso in cui questofoglio non torni da noi, si fa una denuncia.Questa e la procedura prevista dalla legge.Quindi, noi dobbiamo sapere dove e seeffettivamente il carico e stato smaltito edeve tornarci indietro la copia del formu-lario. Se la copia non torna, si fa ladenuncia. La legge non prevede altro.

PRESIDENTE. Ringrazio la dottoressaTobia per la cortesia di aver accolto ilnostro invito e per le indicazioni utili checi ha fornito.

Dichiaro conclusa l’audizione.

Audizione del responsabile del procedi-mento di gara dell’ESAF, Roberto Mau-richi.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’audizione del responsabile del procedi-mento di gara dell’ESAF, Roberto Mauri-chi, che costituisce l’occasione per appro-fondire ulteriormente la specifica vicendarelativa all’appalto dei servizi di raccolta esmaltimento dei fanghi prodotti negli im-pianti gestiti dall’ESAF.

Nel rivolgere un saluto ed un ringra-ziamento per la disponibilita manifestata,do subito la parola al dottor Maurichi,riservando eventuali domande dei colleghiin esito al suo intervento.

ROBERTO MAURICHI, Responsabiledel procedimento di gara dell’ESAF. Nonavendo dichiarazioni particolari da fare,sono disponibile a rispondere da subitoalle eventuali domande dei membri dellaCommissione.

PRESIDENTE. Ci dice se sia stato ac-certato il possesso di tutte le condizioniprescritte dal capitolato d’appalto da partedell’impresa che lo ha vinto ?

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ROBERTO MAURICHI, Responsabiledel procedimento di gara dell’ESAF. Ri-tengo proprio di sı. Le condizioni richiestesono di due tipologie. Esse riguardano inprimo luogo i requisiti di carattere gene-rale, come il casellario giudiziario e icarichi pendenti. Al riguardo, sono statipresentati dalla ditta una serie di docu-menti, come la dottoressa Ferralasco potrameglio chiarire, quando sara audita dopodi me. In secondo luogo, le condizionirichieste riguardano il requisito tecnicodell’iscrizione all’albo nazionale appalta-tori, nelle categorie 2 e 4. Si tratta di tuttirequisiti posseduti dalla ditta che ha vintola gara.

PRESIDENTE. La stazione appaltanteha richiesto che i concorrenti fossero im-muni da pregiudizi penali ? E stata effet-tuata una verifica in tal senso, anche suiprocedimenti penali pendenti ?

ROBERTO MAURICHI, Responsabiledel procedimento di gara dell’ESAF. Certa-mente. Ci sono stati presentati i casellariin versione integrale e sono state fatte leverifiche. Anche questo tipo di documen-tazione penso sia in possesso della dotto-ressa Ferralasco.

FRANCESCO CARBONI. Lei prima di-ceva che e stato richiesto il possesso di duetipi di requisiti.

ROBERTO MAURICHI, Responsabiledel procedimento di gara dell’ESAF. Sı, unrequisito di carattere tecnico ed una seriedi requisiti di carattere generale, previstidal decreto legislativo n. 158, il cui pos-sesso deve essere richiesto quando vieneeffettuata una gara d’appalto di questotipo. Si tratta quindi di un complesso didocumenti che sono stati presentati dalladitta.

FRANCESCO CARBONI. Era previstaanche l’autorizzazione regionale per il riu-tilizzo dei fanghi in agricoltura ?

ROBERTO MAURICHI, Responsabiledel procedimento di gara dell’ESAF. No,

perche abbiamo operato la scelta di nonporla come requisito per la gara. Stiamocomunque parlando dei fanghi di depura-zione.

FRANCESCO CARBONI. Avete verifi-cato che i requisiti soggettivi fossero tutti ?

ROBERTO MAURICHI, Responsabiledel procedimento di gara dell’ESAF. Sı.

FRANCESCO CARBONI. Vorrei saperese prima dell’aggiudicazione, cioe quandoera stata gia individuata la ditta idonea,sia stato fatto un supplemento di istrut-toria e se la ditta sia stata chiamata afornire chiarimenti sul problema riguar-dante lo smaltimento in agricoltura.

ROBERTO MAURICHI, Responsabiledel procedimento di gara dell’ESAF. Perquanto riguarda lo smaltimento dei fanghidi depurazione abbiamo svolto un supple-mento di istruttoria. Non conoscendo laditta che ha vinto, volevamo capire comeessa intendesse organizzare il servizio dismaltimento, in base ai prezzi che ci avevaapplicato, che peraltro erano sostanzial-mente gli stessi che avevamo pagato nelcontratto precedente (c’era una differenzadel 5 per cento). Quindi vi e stato unsupplemento di indagine, per verificareche la ditta effettuasse il servizio esatta-mente come prevedeva il capitolato d’ap-palto: cioe smaltire i fanghi in discaricaautorizzata o in agricoltura. Con riferi-mento allo smaltimento in agricoltura, laditta ha dichiarato che avrebbe presentatola relativa richiesta di autorizzazione allaregione; ritengo peraltro che lo abbia giafatto. Questo ci presentava una condizioneorganizzativa del servizio che era esatta-mente quella che poi c’e sempre stata.Abbiamo pertanto ritenuto che l’offertafosse congrua.

DONATO PIGLIONICA. L’aziendaaveva un’esperienza gia consolidata inquesto campo ? Vi ha presentato una do-cumentazione che dimostrava che avevagia svolto da altre parti questo servizio ?

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ROBERTO MAURICHI, Responsabiledel procedimento di gara dell’ESAF. No, ilpossesso di questo requisito non era ri-chiesto nel bando di gara. D’altronde, dalmomento che la Sardegna e un’isola par-ticolare – le discariche sono quelle chesono e gli imprenditori sono quelli chesono ! –, il nostro interesse e di favorireuna partecipazione per ampliare i partnernello svolgimento del servizio, altrimentirimaniamo sempre fermi nello stessopunto. Quindi, ben venga qualcuno che havoglia di rischiare; peraltro, sempre neilimiti della legalita, perche noi gli affi-diamo i fanghi solo se siamo sicuri dicome stanno le cose. I fanghi che siproducono nei nostri impianti escono soloed esclusivamente se si sa dove vanno; delresto, noi controlliamo che essi vadanodove devono andare. La volonta di rischioe di organizzazione di un imprenditore,tesa ad aumentare la concorrenza, a noinon puo che far piacere. Questa e stata lanostra filosofia nello svolgimento dellagara. Poi si tiene conto ovviamente anchedelle norme comunitarie; al riguardo, pe-raltro, fra poco forse passera il principioche un soggetto puo utilizzare i requisiti diun altro soggetto !

FRANCESCO CARBONI. L’appaltatoresvolgeva tutto il servizio in autonomia oaveva facolta di subappaltarne delle parti,come ad esempio il trasporto ?

ROBERTO MAURICHI, Responsabiledel procedimento di gara dell’ESAF. Nelbando il subappalto non era disciplinato.In fase di gara non era espressa la volontadi subappaltare, ma nelle giustificazionic’era la volonta di effettuare dei trasportinei periodi di punta con dei noli a caldoo a freddo, che vengono disciplinati diver-samente dal subappalto. Quindi, e da ve-rificare in fase di esecuzione.

MARIA GABRIELLA PINTO. Mi collegoalla sua ultima riflessione, cioe « e daverificare »: e stato verificato ?

ROBERTO MAURICHI, Responsabiledel procedimento di gara dell’ESAF. Pre-sumo di sı. Non seguo la parte finale,quindi le direi una cosa che non so.

MARIA GABRIELLA PINTO. Lei non losa. Non e stato verificato ?

ROBERTO MAURICHI, Responsabiledel procedimento di gara dell’ESAF. Io mifermo alla mia parte, poi il contrattopassa...

MARIA GABRIELLA PINTO. Inge-gnere, chi lo dovrebbe verificare ?

ROBERTO MAURICHI, Responsabiledel procedimento di gara dell’ESAF. Lanostra parte esercizio, cioe l’ingegner To-bia. Presumo l’abbia verificato, ancheperche siamo all’inizio e, quindi, le quan-tita derivanti da qualsiasi nolo sono irri-levanti.

MARIA GABRIELLA PINTO. Sono ir-rilevanti ?

ROBERTO MAURICHI, Responsabiledel procedimento di gara dell’ESAF. All’ini-zio sı, e sono sicuro che chi ha effettuatoil nolo sia stato « radiografato » in lungo ein largo, per sapere chi lo faccia e chi nonlo faccia.

FRANCESCO CARBONI. Il sospetto erasolo per avere chiarezza del quadro.

PRESIDENTE. Ringrazio l’ingegnerMaurichi per la partecipazione, per ladisponibilita e per le utili indicazioni cheha offerto alla Commissione.

Dichiaro conclusa l’audizione.

Audizione del dirigente del servizio prov-veditorato e contratti dell’ESAF, Rosa-ria Ferralasco.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’audizione del dirigente del servizio prov-veditorato e contratti dell’ESAF, RosariaFerralasco, la quale potra fornire utilielementi di conoscenza in relazione allespecifiche problematiche riguardanti l’ap-palto dei servizi di raccolta e smaltimentodei fanghi prodotti negli impianti gestitidall’ESAF.

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Nel rivolgere un saluto ed un ringra-ziamento per la disponibilita manifestata,darei subito la parola alla dottoressa Ro-saria Ferralasco, riservando le eventualidomande dei colleghi della Commissionein esito al suo intervento.

ROSARIA FERRALASCO, Dirigente delservizio provveditorato e contratti del-l’ESAF. Sono stati indetti due distinti pub-blici incanti per l’appalto del serviziosmaltimento dei fanghi, sia per la depu-razione sia per la potabilizzazione, e sonostati espletati il 13 settembre 2005 conbando pubblicato sulla Gazzetta della Co-munita europea in data 27 luglio. La gararelativa ai fanghi di depurazione e stataaggiudicata perche sono pervenute delleofferte valide; invece, la gara per lo smal-timento dei fanghi di potabilizzazione eandata deserta perche le offerte pervenutenon erano ammissibili per vizi di forma.Quindi, per quanto concerne la depura-zione, abbiamo aggiudicato tutti i lotti, inquanto si trattava di una gara articolata inlotti, alla Bonifica Spa; invece, per quantoriguarda la potabilizzazione, ricorrendol’ipotesi dell’articolo 13, lettera a), deldecreto legislativo n. 158 del 1999 (chenoi, in quanto settori esclusi, applichia-mo), abbiamo indetto una gara informale,senza pubblicazione del bando, fra tutte leimprese che avevano partecipato al pub-blico incanto andato deserto e ne abbiamoinserite altre due che avevano manifestatointeresse alla gara.

Il criterio di aggiudicazione e statoquello del prezzo piu basso e, per quantoriguarda la depurazione, siamo giunti allastipula del contratto dopo l’esame dellegiustificazioni circa la congruita dell’of-ferta e l’acquisizione di tutta la documen-tazione necessaria e propedeutica alla sud-detta stipula. Nel caso della Bonifica Spaabbiamo portato avanti ulteriori indagini.Infatti, essendo un’impresa che parteci-pava per la prima volta alle nostre gare diappalto, abbiamo verificato, come e ob-bligo di legge, la veridicita delle dichiara-zioni rese in sede di gara ed abbiamoapprofondito l’indagine per quanto ri-guarda l’iscrizione all’albo degli smaltitori

dei rifiuti e la posizione dell’impresa inmerito all’osservanza delle norme sul col-locamento al lavoro dei disabili.

Per quanto concerne l’iscrizione al-l’albo, abbiamo constatato che la certifi-cazione trasmessa dall’impresa era inte-stata alla Bonifiche.com Spa e, quindi, nonc’era coincidenza come ragione sociale.Peraltro, abbiamo verificato la coincidenzadel codice fiscale e, facendo una visuracamerale, abbiamo riscontrato che la tra-scrizione della ragione sociale e interve-nuta il 10 febbraio del 2005 su certificatodella camera di commercio. Tuttavia, ab-biamo richiesto alla sezione ligure la con-ferma dell’iscrizione presso l’albo smalti-tori della Bonifica Spa e ci e stata con-fermata con una nota che e in mio pos-sesso.

PRESIDENTE. Quali erano i requisiti ?

ROSARIA FERRALASCO, Dirigente delservizio provveditorato e contratti del-l’ESAF. I requisiti erano quelli di ordinegenerale prescritti dall’articolo 12 del de-creto legislativo n. 157 del 1995, che vienerichiamato dall’articolo 22 del decreto le-gislativo n. 158 del 1999.

Invece, per quanto riguarda la situa-zione giuridica dell’imprenditore, proprioper consentire una piu ampia concor-renza, visto il numero esiguo di impresepartecipanti nelle precedenti esperienze digara, abbiamo richiesto la sola iscrizioneall’albo nazionale degli smaltitori, catego-ria 2 e 4. Questo per quanto riguarda irequisiti di ordine tecnico-organizzativo.Per quanto concerne i requisiti di ordinegenerale, abbiamo richiesto quelli che tutticonosciamo, come non aver riportato con-danne, l’osservanza delle norme sul collo-camento dei disabili, non essersi avvalsidel piano di emersione, non aver subitomisure interdittive per quanto riguardareati contro la pubblica amministrazione.

PRESIDENTE. Vi siete preoccupati dirichiedere il certificato generale del casel-lario giudiziale ?

ROSARIA FERRALASCO, Dirigente delservizio provveditorato e contratti del-

Atti Parlamentari — 24 — Camera Deputati – Senato Repubblica

XIV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — CICLO RIFIUTI — SEDUTA DEL 10 GENNAIO 2006

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l’ESAF. Sı, propedeuticamente alla stipuladel contratto, proprio in ottemperanzaall’articolo 71 del decreto del Presidentedella Repubblica n. 445 del 2000, cheobbliga le stazioni appaltanti a verificarela veridicita di quanto dichiarato in sededi gara dalle imprese, abbiamo acquisito ilcasellario in versione integrale sia delrappresentante legale della Bonifica Spasia del direttore tecnico. Per quanto con-cerne il direttore tecnico, dal certificatonon risulta nulla; invece, per quanto ri-guarda il rappresentante legale, sussisteuna contravvenzione per una violazionerelativa all’inquinamento dell’aria, che hacomportato un’ammenda di 100 euro.Chiaramente, abbiamo acquisito il certifi-cato prefettizio da parte della prefettura diGenova perche in questo caso siamo al disopra della soglia comunitaria e, quindi,non basta la camera di commercio per ladicitura antimafia ma bisogna acquisire leinformazioni prefettizie.

PRESIDENTE. Nei requisiti previsti ditipo soggettivo rientra il non aver ricevutocondanne ?

ROSARIA FERRALASCO, Dirigente delservizio provveditorato e contratti del-l’ESAF. Esattamente, il non aver riportatocondanne penali che incidano sulla mora-lita professionale dell’imprenditore. Inquesto caso, trattandosi di un’ammenda di100 euro, l’amministrazione non l’ha rite-nuta tale da condizionare l’affidamento diquesto servizio. Tra l’altro, l’ammenda estata anche pagata e, quindi, non c’eranoaltre annotazioni che potessero portarel’amministrazione a valutare l’inopportu-nita di instaurare un rapporto d’appalto,che e tipicamente fiduciario, con un’im-presa il cui rappresentante legale fosse« macchiato » di reati. Purtroppo cio ca-pita: abbiamo dovuto escludere qualcunoproprio in seguito a queste valutazioni.

PRESIDENTE. Do ora la parola aicolleghi che intendano porre domande orichiedere chiarimenti.

FRANCESCO CARBONI. DottoressaFerralasco, e stata effettuata la verifica suicarichi pendenti dell’amministratore ?

ROSARIA FERRALASCO, Dirigente delservizio provveditorato e contratti del-l’ESAF. Dei carichi pendenti non ricordo,ma ho il casellario giudiziale...

FRANCESCO CARBONI. Il casellarioriguarda le condanne.

ROSARIA FERRALASCO, Dirigente delservizio provveditorato e contratti del-l’ESAF. Esatto, ma i carichi pendenti nonsono richiesti, se non ai sensi e per glieffetti di procedimento per l’applicazionedelle misure di prevenzione ai sensi dellalegge antimafia. L’amministrazione ha di-ritto di acquisire in versione integrale ilcasellario giudiziale per verificare la sus-sistenza di reati che possano incidere sullamoralita professionale dell’imprenditore. Icarichi pendenti sono causa di esclusionedalle gare di appalto nell’ipotesi in cui siapendente un procedimento proprio in ap-plicazione di misure di prevenzione aisensi della legge antimafia. Consideratoche abbiamo acquisito l’informazione dalprefetto, e chiaro che il carico pendente eirrilevante.

FRANCESCO CARBONI. Presidente,chiedo se possa essere acquisito il capito-lato.

ROSARIA FERRALASCO, Dirigente delservizio provveditorato e contratti del-l’ESAF. Il bando di gara ? Sı.

PRESIDENTE. Bando e capitolato.

ROSARIA FERRALASCO, Dirigente delservizio provveditorato e contratti del-l’ESAF. Il disciplinare di gara.

PRESIDENTE. Le gare sono due.

ROSARIA FERRALASCO, Dirigente delservizio provveditorato e contratti del-l’ESAF. Sı, sono due.

FRANCESCO CARBONI. Credo che irequisiti generali fossero analoghi.

Atti Parlamentari — 25 — Camera Deputati – Senato Repubblica

XIV LEGISLATURA — DISCUSSIONI — CICLO RIFIUTI — SEDUTA DEL 10 GENNAIO 2006

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ROSARIA FERRALASCO, Dirigente delservizio provveditorato e contratti del-l’ESAF. Sı. Ho anche il verbale di gara delnotaio.

PRESIDENTE. Onorevole Carboni,vuole anche consultarlo ?

FRANCESCO CARBONI. No.

PRESIDENTE. Quindi, lo approfondi-remo successivamente.

ROSARIA FERRALASCO, Dirigente delservizio provveditorato e contratti del-l’ESAF. Proprio in ordine a questa aggiu-dicazione e intervenuto un ricorso dinanzial TAR della Sardegna, sostenendo l’ille-gittimita di alcune clausole del bando. Conordinanza il TAR ha respinto l’istanza disospensiva.

FRANCESCO CARBONI. Di quali clau-sole ? Di quelle che riguardano i requisitisoggettivi ?

ROSARIA FERRALASCO, Dirigente delservizio provveditorato e contratti del-l’ESAF. I requisiti no, mi riferivo all’au-torizzazione regionale per lo smaltimento.I due bandi sono uguali, ma in questo casosussisteva anche il problema per la depu-razione, con l’autorizzazione allo smalti-mento in agricoltura.

PRESIDENTE. Ringrazio la dottoressaFerralasco per la sua partecipazione, perla sua disponibilita e per le utili indica-zioni che ha voluto e saputo offrirci.

Dichiaro conclusa l’audizione.

La seduta termina alle 15,45.

IL CONSIGLIERE CAPO DEL SERVIZIO RESOCONTIESTENSORE DEL PROCESSO VERBALE

DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

DOTT. FABRIZIO FABRIZI

Licenziato per la stampail 15 marzo 2006.

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO

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