Resoconto storico CRI Monza...

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LA CROCE ROSSA E MONZA: UNA STORIA DI OLTRE 100 ANNI Resoconto storico sulla presenza della Croce Rossa a Monza dalle origini al 1938 8 maggio 2015 in occasione della Giornata mondiale della Croce Rossa A cura di David G.A. Savoca, Delegato per il Diritto umanitario e la Cooperazione internazionale, con la collaborazione dei volontari CRI Norma Bruni, Elena Colombo, Claudio Consonni e Alessandro Meloni, Croce Rossa Italiana Comitato locale di Monza

Transcript of Resoconto storico CRI Monza...

LA CROCE ROSSA E MONZA: UNA STORIA DI OLTRE 100 ANNI

Resoconto storico sulla presenza della Croce Rossa a Monza dalle origini al 1938

8 maggio 2015 in occasione della Giornata mondiale della Croce Rossa

A cura di David G.A. Savoca, Delegato per il Diritto umanitario e la Cooperazione internazionale, con la

collaborazione dei volontari CRI Norma Bruni, Elena Colombo, Claudio Consonni e Alessandro Meloni, Croce

Rossa Italiana Comitato locale di Monza

In copertina: medaglia in bronzo (fronte e retro) di propaganda del Sottocomitato CRI per la raccolta fondi

per l’acquisto dell’auto-ambulanza n.12. Rappresenta l’autentico stemma di Monza, quale compare nel

tardo medioevo: la luna dalle sembianze femminee, col crescente. Incisore: Cecchini, diametro: 44mm.

Introduzione

La nascita dell’ideale della Croce Rossa (1859) e delle diverse società nazionali (1863) tra cui anche la Croce

rossa italiana (1864), e del Diritto Internazionale Umanitario con la firma della Prima Convenzione di

Ginevra dell’agosto 1864, trovano origine dal racconto drammatico contenuto nel libro di Henry Dunant

“Un Souvenir di Solferino” legato ai tragici fatti della Seconda Guerra di Indipendenza italiana ed in

particolare alla Battaglia di Solferino e San Martino (24 giugno 1859).

Sono trascorsi ormai 150 anni da questi fatti e la storiografia ufficiale della Croce rossa italiana, con la

recente pubblicazione dei saggi di Paolo Vanni e Costantino Cipolla, desidera approfondire le conseguenze

che tali ideali di umanità e fratellanza universale hanno comportato anche nelle nostre comunità locali.

Monza, con la costituzione tra il 1864 e il 1867 di un Comitato di soccorso, assume un ruolo protagonista

sin da subito di questo percorso di libertà ma anche di civiltà e progresso, che parte dai campi di battaglia

ma si sviluppa presto nelle città al fianco, non solo dei soldati feriti e malati, ma anche dalle donne, bambini

e uomini colpiti da calamità naturali, povertà ed emarginazione.

Nel giorno in cui si celebra la Giornata mondiale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, che la Croce Rossa

Italiana quest’anno dedica al 50° anniversario della proclamazione dei 7 Principi del Movimento, vogliamo

rendere omaggio così a due donne di CRI della Monza di inizio ‘900, Sita Camperio e Giulia Scotti, e a tutte

quelle volontarie e volontari che hanno operato per oltre 100 anni, e continueranno a farlo, in questa Città.

I Curatori

8 maggio 1828 nasce a Ginevra Jean Henry

Dunant, umanista, imprenditore e filantropo

svizzero, Premio Nobel per la pace nel 1901,

muore a Heiden il 30 ottobre 1910.

24 – 30 giugno 1859, Henry Dunant giunge la sera

di venerdì 24 giugno a Castiglione delle Stiviere,

di fatto città ospedale per le conseguenze della

Battaglia di Solferino e San Martino, e nel Duomo

della città mantovana organizza una prima

assistenza ai feriti di ogni nazione ed esercito

senza distinzione, e raccogliendone in alcuni casi

anche le ultime volontà; le donne di Castiglione lo

imitano nel prestare le cure ai soldati. Dunant

giovedì 30 giugno lascia Castiglione alla volta di

Brescia e visita gli ospedali dove sono giunti nel

frattempo altri soldati feriti.

5-6 maggio 1860, parte da Quarto la spedizione

dei Mille al comando di Giuseppe Garibaldi.

17 marzo 1861, Vittorio Emanuele II assume per

se e per i suoi eredi il titolo di Re d’Italia.

Novembre 1862, il libro “Un Souvenir de

Solferino”, la cui diffusione favorisce l’espandersi

dell’ideale di Henry Dunant di portare soccorso e

alleviare le sofferenze senza distinzione di

nazionalità o appartenenza ad una delle parti in

conflitto, e la creazioni di Società di soccorso,

viene pubblicato per la prima volta in 400 copie.

9 febbraio 1863 Dunant, insieme ad altri quattro

cittadini svizzeri (il giurista Gustave Moynier, il

generale Guillaume-Henri Dufour e i medici Louis

Appia e Theodore Maunoir) costituisce il

Comitato ginevrino di soccorso dei militari feriti

chiamato anche Comitato dei cinque, che in

seguito assume la denominazione di Comitato

Internazionale di Ginevra o della Croce Rossa.

Ottobre 1863, sulla scia dell’enorme successo di

“Un Souvenir de Solferino”, viene convocata

presso l’Ateneo ginevrino una conferenza dalla

quale “nascano le Società nazionali di soccorso”.

Gennaio 1864, Cesare Castiglioni, nobile figura di

patriota cremonese, letterato, scienziato, nonché

Presidente dell'Associazione italiana medica di

Milano, costituisce in seno all'Associazione stessa

una commissione volta a studiare la formazione

di una Società di soccorso ai militari feriti e malati

in guerra analogamente a quanto suggerito dalla

Conferenza preparatoria di Ginevra dell'ottobre

1863. Il Comitato milanese dell'Associazione

invita le altre 50 sedi italiane a seguire il proprio

esempio.

15 giugno 1864, nasce a Milano il primo Comitato

per l’Associazione italiana per i soccorso ai feriti

e ai malati in guerra; Cesare Castiglione viene

eletto primo Presidente del Comitato milanese e

quindi dell'Associazione, fin da subito posta sotto

la protezione di Re Vittorio Emanuele II e la

presidenza onoraria del Principe Umberto di

Savoia.

8-22 agosto 1864, si tiene a Ginevra la

Conferenza diplomatica per la firma della

“Convenzione per migliorare la sorte dei militari

feriti degli eserciti in campagna”; questo trattato

che si compone solo di 10 articoli è stato

sottoscritto il 22 agosto 1864 dai plenipotenziari

di 17 tra stati e Regni.

11 dicembre 1864, il Comitato milanese

dell'Associazione approva il primo regolamento di

funzionamento, e il Presidente Cesare Castiglioni

comunica che altri Comitati dell'Associazione

medica italiana hanno aderito all'appello lanciato

a gennaio 1864 e tra questi indica i Comitati di

Bergamo, il primo, poi Brescia, Como Cremona,

Ferrara, Firenze, Monza, Torino ed altri sino a

contarne circa quindici.

23 settembre 1865, con decreto del Generale

Alfonso Lamarmora, Ministro della Guerra, si

assicura "piena esecuzione da parte del governo

italiano alla convenzione Internazionale di

Ginevra del 22 agosto 1864".

21 maggio 1866, il Presidente del Comitato di

Milano Cesare Castiglioni in una lettera a Gustave

Moynier, Componente del Comitato

internazionale di Ginevra, osserva che sono al

momento operativi in Italia i comitati di Brescia,

Cremona, Bologna, Ferrara, Napoli, Genova,

Torino, Como, Firenze, Monza, Piacenza e

Livorno.

20 giugno 1866, il Regno d'Italia dichiara guerra

all'Impero austro-ungarico, dando avvio alla

Terza Guerra di Indipendenza, conclusasi con la

conquista del Veneto. A luglio 1866 dal Comitato

milanese partono le prime squadriglie di

assistenza, composte esclusivamente da uomini

con età massima di 40 anni con il ruolo di

infermieri. Le donne non sono ammesse nelle

squadriglie e rimangono ad operare a Milano.

Novembre 1866, Il Comitato di Milano, che

assume la funzione di Comitato centrale

dell’Associazione, emana il Rendiconto morale e

finanziario, nel quale specifica che pur non

potendo ancora rendere operativo il Comitato di

Monza, il Municipio brianteo assicura il proprio

sostegno economico donando 120 Lire oltre che

diverse casse di biancheria. Nel frattempo il

dottor Luigi Ripa (in una caricatura di seguito),

medico condotto di Cassina Aliprandi (poi

Lissone) e Seregno dal 1855 al 1884, Direttore

della rivista “La Medicina Communale o La Civiltà

Igienica”, e Presidente del Comitato Medico della

città, invia in qualità di componente della

Commissione medica del Circondario al

presidente della commissione stessa, il Regio

Sottoprefetto di Monza, una proposta

riguardante l’Ordinamento degli ospedali in

campagna in tempo di pace e di guerra dal titolo

“La Croce Rossa e i Medici Condotti”, che

rappresenta il progetto di costituzione del

Comitato monzese; tale proposta sarà resa

pubblica successivamente durante il Congresso

Internazionale di beneficienza di Milano nel 1880.

25 marzo 1867, a Firenze, neo capitale del Regno

d'Italia, si tiene la prima assemblea generale

dell'Associazione alla quale partecipano i

rappresentanti dei Comitati di Milano, Napoli,

Padova, Ferrara, Genova, Piacenza, Bergamo,

Monza, Parma, Bologna e Firenze. Dai i verbali

assembleari è riportato che il Comitato monzese

è rappresentato dal medico igienista professor

deputato cavalier Carlo Morelli.

Con la rappresentanza all’assise fiorentina si

avvia d’ora in poi definitivamente la costituzione

del Comitato dell’Associazione a Monza che

risulterà presente in tutti i successivi Rendiconti

emanati dal Comitato Centrale dell’Associazione.

26-31 agosto 1867, si tiene la prima Conferenza

Internazionale della Croce Rossa a Parigi; vi

partecipa il Comitato di Milano.

21 luglio 1867, nasce a Monza Giulia Scotti; il 2

settembre 1886 sposa in Duomo l’industriale

monzese Ernesto Canesi; morirà nel 1959.

1872, nel Rendiconto morale ed economico del

triennio 72-74 si confermano i Comitati italiani

attivi e si riporta che a Monza promotore

dell’Associazione è il Comitato medico della città;

Presidente del Comitato monzese è quindi il

dottor Luigi Ripa e Segretario è il dottor Eugenio

Quintavalle.

2 luglio 1877, Re Vittorio Emanuele II entra a

Roma, definitiva capitale del Regno d'Italia.

1877 Con lo spostamento della Capitale del

Regno, il Comitato centrale dell’Associazione

Italiana di soccorso per i militari feriti e malati in

tempo di guerra si stabilisce definitivamente a

Roma e pubblica il primo bollettino

dell’Associazione nel quale è riportato un “Elenco

dei comitati locali costituiti o in formazione, e

sottocomitati”: quello di Monza è annotato al

numero 35. Il bollettino inoltre riporta che dal 21

gennaio 1875 la denominazione adottata è quella

di Associazione italiana della Croce Rossa, o

anche detta Croce Rossa Italiana (CRI).

L’Associazione si organizza in Circoscrizioni,

anche in base alle sedi dei Comandi di Corpo

d’Armata del Regio Esercito che via via si vanno

definendo; la III^ Circoscrizione, corrispondente

con i territori delle provincie di Milano, Bergamo,

Brescia, Cremona, Como e Sondrio (Mantova e

Pavia sono associate ad altre circoscrizioni), ha

sede presso il Sotto Comitato Regionale di Milano

e comprende i Sotto Comitati di Sezione di

Bergamo, Brescia, Como, Cremona e Sondrio, e i

Sotto Comitati locali di Abbiategrasso, Codogno,

Crema, Gallarate, Lecco, Lodi, Varese e Monza.

14 luglio 1877, nasce a La Santa, frazione di

Monza, Sita Camperio, da Manfredo Camperio e

Marie Siegfried; il 20 settembre 1899 si sposa a

Monza con l’industriale tessile Luigi Alberto

Meyer; morirà nel 1967.

4 giugno 1878, il Consiglio comunale cittadino,

sollecitato dalla Regia Sotto-Prefettura di Monza,

conferma l’adesione all’Associazione votando

nuove azioni di Lire 10, a titolo di ulteriore

sostegno economico, e, su invito del Comitato

Centrale CRI del 4 maggio, delibera il 18 luglio la

composizione del Consiglio del Sotto Comitato

locale CRI di Monza sotto la presidenza dello

stesso Sindaco, il dottor cavalier Giuseppe

Ferrario, nominando 6 uomini e 11 donne, come

consiglieri.

19 gennaio 1879, viene istituita in seno alla CRI,

l'Unione delle Dame italiane della Croce Rossa,

dotandola di un Regolamento organico dal quale

emerge finalmente la possibilità anche per le

signore di portare soccorso ai malati in caso di

epidemie e di calamità come già avviene nelle

altre associazioni in Europa, come in Germania,

Austria, Russia, Regno Unito e Francia. E’ il primo

riconoscimento formale di un impegno

sostanziale svolto dalle donne nell’Associazione.

30 maggio 1882, la CRI viene costituita in Ente

morale, al pari delle opere pie, e con il Regio

Decreto 7 febbraio 1884 n.1243 viene eretta in

corpo morale posto sotto il patronato del Re,

associata al Regio Esercito con compiti di sanità

militare e per questo posta sotto la vigilanza dei

Ministeri della Guerra e della Marina, che ne

approvano il Regolamento organico con Dispaccio

del 1 maggio 1885.

2 gennaio 1888, il Sotto Comitato locale CRI di

Monza, sotto la presidenza dell'avvocato cavalier

Leopoldo Carera, già Sindaco di Monza dal 1881

al 1884, sollecitato dal Sotto Comitato Regionale

di Milano, emana un avviso pubblico ai cittadini

monzesi invitandoli ad aderire all’Associazione;

nel 1888 la CRI a Monza conta 53 soci e 19 socie,

assumendo finalmente una stabile organizzazione

e operatività. Compongono il Consiglio del

Comitato tra gli altri l'avvocato Achille Mapelli, il

dottor commendatore Ferdinado Rossi e

l'industriale Luigi Lazzaroni.

21 novembre 1896, grazie ad una donazione di

Re Umberto che permette in solo due anni la

costruzione in perfetto stile neoclassico di un

insieme di singoli padiglioni complessivamente

con oltre 200 posti letto, a Monza viene

inaugurato l’Ospedale "Umberto I°" nella via

Solferino.

29 luglio 1900, di ritorno in carrozza verso la Villa

Reale di Monza dopo il concorso ginnico

organizzato dalla società sportiva "Forti e Liberi"

Re Umberto I viene colpito a morte da due colpi

di rivoltella per mano dell'anarchico Gaetano

Bresci; durante il trasporto del feretro reale alla

stazione ferroviaria, assicurano il servizio di

assistenza sanitaria i volontari del Comitato

milanese della Croce rossa italiana.

4 aprile 1902 il Comitato Centrale della CRI

riconosce, con diploma, al Municipio di Monza la

qualità di Socio Perpetuo, pur non operando più il

Comitato monzese e rimendo in città comunque

un delegato comunale in rappresentanza

dell'Associazione; tra i delegati comunali si

ricordano il professor Giuseppe Riva (1877-1929)

e il nobile Giulio Manzoli, Generale d'Artiglieria.

6 luglio 1906, viene firmata la Convenzione di

Ginevra sulla guerra terrestre, integrata dalla

Convenzione internazionale dell' Aja del 18

ottobre 1907 su leggi ed usi della guerra

terrestre, che estese i princìpi del “diritto di

Ginevra” alle guerre sul mare.

4 dicembre 1908, in via Modena a Milano si

inaugura la prima ambulanza-scuola in Italia a

cura di Sita Meyer Camperio (in foto di seguito)

che nel periodo 1906 -1907 già svolgeva i primi

corsi per infermiere presso la propria abitazione.

Sulla scia di questo entusiasmo, viene quindi

formalmente istituito nel 1908 il corpo delle

Infermiere volontarie CRI, chiamate

affettuosamente anche "crocerossine".

28 dicembre 1908, nella notte si verifica una

delle catastrofi naturali di rilevanti proporzioni: il

terremoto di Messina o Calabro-siculo; Sita

Camperio, insieme ad altre 120 infermiere

volontarie, si recano sin da subito presso il

Comitato CRI di Napoli, principale centro

organizzato di soccorso per le vittime del

terremoto e dopo poche settimane a Reggio

Calabria e Messina.

1910, la CRI a Monza assume il rango di Comitato

di Distretto insieme a Lodi, Saronno e Varese;

sotto la presidenza del professor Bartolomeo

Rigatti e la vicepresidenza dell'industriale Ernesto

Canesi e di donna Amalia Sironi-Staurenghi, per

la sezione femminile, conta 131 soci e 73 socie;

tra queste anche Emilia Vimercati Astolfi, donna

Marianna Carminati di Brambilla, Giulia Canesi

Scotti e donna Olimpia Incisa della Rocchetta. Si

annoverano tra i Soci istituzionali, oltre il

Municipio, anche l’Associazione dei medici

condotti, la Congregazione di Carità di Monza e il

giornale Il Cittadino.

1911-1912, la guerra italo-turca impegna il corpo

militare e le infermiere volontarie della Croce

Rossa Italiana nella campagna di Libia; Sita

Camperio, insieme ad altre 63 “crocerossine”

presta servizio a bordo di nave Menfi, la prima

nave bianca della CRI. Da una nota del Comitato

centrale al Presidente del Comitato di Distretto

CRI di Monza del 2 ottobre 1912 si attesta già il

servizio delle Infermiere volontarie Angela e

Vincenza Castoldi.

28 giugno 1914, l'attentato di Sarajevo, il gesto

omicida che colpì l'arciduca Francesco

Ferdinando, erede al trono d'Austria-Ungheria, e

sua moglie Sofia durante una visita ufficiale nella

città bosniaca, precede di un mese la

dichiarazione di guerra dell'Austria-Ungheria alla

Serbia; scoppia la Prima guerra mondiale.

27 agosto 1914, il Comitato Internazionale della

Croce Rossa (CICR), all’indomani dello scoppio

della Prima guerra mondiale, subisce un profondo

cambiamento determinato soprattutto dall'avvio

delle attività di ricerca e di messa in contatto con

i loro famigliari dei dispersi in guerra. Nasce così a

Ginevra l'Agenzia dei prigionieri di guerra poi

chiamata Agenzia Centrale delle Ricerche. Per

questa azione gli fu conferito il Premio Nobel per

la Pace nel 1917.

Dicembre 1914 - maggio 1915, la CRI è

impegnata a promuovere in tutto il Regno corsi

per infermiere volontarie e riorganizza quindi il

Corpo elevando il numero degli Ispettorati presso

i Comitati nei quali viene fondata una scuola

Infermiere, come a Bergamo, Brescia, Como,

Crema, Desio, Legnano, Lodi, Monza, Palazzolo,

Saronno. Con l'avvio delle attività didattiche dei

corsi iniziano, man mano, ad operare i diversi

Ispettorati locali delle Infermiere Volontarie. A

fine 1914 a Monza iniziano i “Corsi Teorico Pratici

per infermiere volontarie” al quale si iscrivono

oltre cento Allieve Infermiere CRI; le iscrizioni

sono raccolte da Amalia Sironi-Staurenghi. Nel

maggio 1915 si avvia anche il “Corso Pratico di

igiene e assistenza ai convalescenti” le cui lezioni

si tengono di domenica alle ore 15 nel salone

della Mutua generale in via Edmondo De Amicis.

Aprile 1915, Giulia Canesi Scotti (in foto di

seguito), Dama della Croce Rossa dal 1910,

presiede l’Ufficio per Notizie alle Famiglie dei

Militari di Terra e di Mare di Monza con sede in

piazza Roma. Questo servizio con sede centrale a

Bologna, e diretto da Gida Rossi (1862-1938),

Direttrice delle Dame CRI di Bologna, operava

insieme a quello svolto dalla Commissione dei

prigionieri di guerra della Croce Rossa Italiana;

entrambe queste meritorie iniziative furono

riconosciute ufficialmente dal Ministero della

Guerra e svolte oltre che dalle dame visitatrici

presso gli ospedali, anche dai cappellani militari e

dalle madrine di guerra.

24 maggio 1915, oltrepassando il fiume Piave,

l'allora confine italo-austriaco, da parte dei "primi

fanti" il Regno d'Italia, dopo un anno di

neutralità, entra in guerra.

1915-1918, si distinsero per il loro servizio

durante la Grande Guerra le “crocerossine”

monzesi: Antonietta Bollani, Giannina Mapelli

(in foto sotto ultima a destra), Giuseppina Oreni

e Candida Tornaghi (in foto sotto prima a da

sinistra).

6 agosto 1915 inizia ufficialmente a Monza le

attività assistenziali l'Ospedale territoriale n. 25

della CRI presso i locali del caseggiato scolastico

Dante Alighieri, situato in Borgo Milano in via XX

Settembre, concessi dal Comune in uso gratuito

per tutta la durata del conflitto. La scelta del

caseggiato scolastico è motivata dalla vicinanza

della struttura sanitaria alla stazione ferroviaria,

che diventa il centro di smistamento dei feriti in

arrivo dal fronte. L'ospedale viene inaugurato il

29 giugno alla presenza del Sindaco, professor

avvocato Ezio Riboldi, del Reggente della Regia

Sottoprefettura, del Conte Guido Belgioioso, in

rappresentanza del Comitato regionale di Milano,

e di don Abramo Mauri, coadiutore della

Parrocchia di San Carlo; l’ospedale conta 31

sanitari, tra medici, infermieri e inservienti e 24

infermiere volontarie, organizzate in 4 gruppi,

ognuno con una capo gruppo (Maria Alberti,

Antonia Bonsaglio, Giuseppina Malfer Volonteri,

Emilia Pennati Antonietti) e un’assistente alle

operazioni chirurgiche (Maria Meroni). Nel

giugno 1918 l'Ospedale territoriale CRI cessa le

sue attività assistenziali a favore dei soldati feriti

e malati e nel febbraio 1919 il caseggiato viene

restituito al Comune per l'uso originario del Regio

Corso Magistrale.

14 febbraio 1916, avviene il primo

bombardamento strategico della Prima guerra

mondiale e avviene su Monza, in particolare sulla

frazione di San Biagio; il bilancio a fine giornata

conta le prime due vittime civili, Giuseppe Crippa

e Anna Galliani.

18 agosto 1918, la Croce Rossa Americana, che

durante il primo conflitto mondiale svolge attività

di assistenza e soccorso anche in Italia

occupandosi anche di approvvigionamenti per la

popolazione civile, apre a Monza un dispensario

di viveri a La Santa a favore delle vedove, degli

orfani e mutilati di guerra della frazione e del

Comune di Villa San Fiorano, e un Ufficio

corrispondenza gratuita per le famiglie dei soldati

presso la Biblioteca De Amicis. Il dispensario e

l’ufficio corrispondenza operano sino a tutto il

febbraio 1919.

5 maggio 1919, Henry P. Davidson, Delegato della

Croce Rossa Americana, vista l'ingente quantità di

persone e mezzi utilizzati nelle attività della Croce

Rossa durante la prima guerra mondiale, propone

a Parigi l'impiego di queste risorse anche in

tempo di pace per il soccorso in catastrofi

naturali, ponendo le basi per la costituzione della

Lega delle Società della Croce Rossa che nel 1991

prese il nome di Federazione Internazionale delle

Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.

9 maggio 1920, con Regio Decreto il Governo

emana un nuovo Statuto e il Regolamento

generale della CRI.

1922-1928, La Croce Rossa a Monza ha sede in

via Manzoni 24 e assume la denominazione di

Sottocomitato CRI presieduto dal dottor

Giuseppe Mariani (in foto sotto), medico

chirurgo e già delegato al materiale del Comitato

dal 1910. Al professor Bartolomeo Rigatti e alla

signora Amalia Sironi viene offerta la Presidenza

onoraria, quale attestazione di riconoscenza per

gli sforzi compiuti durante il periodo del conflitto

bellico. Il Sottocomitato CRI incrementa il numero

dei soci che nel 1926 sono 381.

1928-1929 il Governo con Decreto provvede al

riordino dell’Associazione italiana della Croce

Rossa, confermando come articolazioni

territoriali dell'Associazione i Comitati provinciali,

i Sottocomitati e le Delegazioni comunali.

e istituendo, l’anno successivo, la Giornata

nazionale della Croce Rossa Italiana il 15 giugno

(in ricordo della data di fondazione del primo

Comitato, quello milanese); il Municipio di Monza

costituisce un comitato cittadino sotto la

presidenza dello stesso podestà Ulisse Cattaneo,

per l’organizzazione della celebrazione annuale

della Giornata, al fine di favorire manifestazioni di

propaganda e raccolta fondi a favore delle

attività, locali e nazionali, della CRI .

27 luglio 1929, vengono sottoscritte a Ginevra la

Convenzione per il miglioramento della sorte dei

feriti e malati negli eserciti di campagna e la

Convenzione sul trattamento dei prigionieri di

guerra. Queste Convenzioni, che rinnovano il

Diritto Internazionale Umanitario dei conflitti

armati, anche facendo proprie la tragica

esperienza del primo conflitto mondiale,

precedono la serie di Convenzioni del 1949 e i

Protocolli aggiuntivi del 1977, e quindi

costituiscono la unica fonte normativa vigente

per l’intero periodo che ha interessato anche la

Seconda Guerra Mondiale. Nello stesso anno

viene ufficialmente riconosciuto l’uso della

Mezzaluna Rossa da parte dei paesi islamici, al

pari della Croce Rossa in campo bianco, come

emblema di neutralità e protezione, dei feriti e

malati ma anche del personale di soccorso.

1930-1931, la Croce Verde Monzese, associazione

di pubblica assistenza, fondata nel 1908, che

opera presso i locali della Congregazione di carità

in Piazza Garibaldi 10, viene sciolta e, secondo

quanto disposto dal Regio Decreto Legge

n.84/1930, le autolettighe e i locali sono ceduti al

Sottocomitato CRI. In questo periodo inizia a

Monza, sotto la presidenza del dottor Giulio

Frigerio, il servizio di pronto soccorso organizzato

dai Militi della Croce Rossa.

L’ufficio del Presidente del Sottocomitato CRI ha

sede in Via Arnaldo da Brescia 10. Sono

componenti il Consiglio direttivo il rag. Felice

Fossati, che assume la Vicepresidenza, e i

consiglieri Battista Sala, il notaio nonché

avvocato commendator Antonio Mascheroni, il

dottor Renzo Galbiati e il Ragionier Giuseppe

Viganò.

Donna Olimpia Incisa della Rocchetta,

componente della sezione femminile del

Comitato monzese già dal 1910, e’ nominata

dall’Ispettrice generale, marchesa Irene di

Targiani Giunti, Ispettrice delle “Crocerossine” a

Monza; terrà questo incarico sino al 1950

quando, dopo 40 anni di servizio in CRI di cui 20

come Ispettrice delle infermiere volontarie, le

succederà sorella Luisa Canali; morirà l’anno

successivo.

Il Comitato della Croce Rossa a Monza pubblica la

sua prima Relazione morale e finanziaria. Nella

relazione si registrano:

• l’elevato numero di soci 937,

• il passaggio dei volontari della Croce

Verde Monzese tra i Militi CRI sotto la guida

vigile del loro Comandante il Signor Cesare

Della Croce che, grazie all’organizzazione di

diversi corsi durante l’anno, porta il numero

dei volontari da 46 dell'inizio dell'anno a 103,

• le attività di assistenza ai tubercolosi,

• e lo svolgimento del “Corso popolare

sanitario”, attività già svolta anche dalla

Croce Verde.

Sono molto attive, anche in attività sociali come

“le distribuzioni, in occasione della Befana, ai

bambini lattanti del Consultorio, di numerosi

indumenti di lana e abitini”, le Allieve Infermiere.

1932-1934, con l’avvio del servizio di pronto

soccorso a cura del Sottocomitato CRI di Monza si

rende necessaria una nuova sede, se pur

provvisoria, che viene allestita nei locali della ex

Scuola Regina Teodolinda, nell’omonima via.

Prende avvio un’intensa attività con le

autolettighe che al termine del 1933 può contare

un notevole numero di servizi.

15 giugno 1933, il Sottocomitato CRI di Monza, in

occasione della Giornata nazionale CRI , rinnova

ai Delegati CRI presso i Comuni limitrofi, l’invito a

raccogliere fondi in favore dell’Istituzione (il

termine Associazione, nel carteggio e nelle

relazioni tornerà in uso dal 1945), segnalando le

maggiori donazioni pervenute.

L’aumento dei servizi, soprattutto quelli a titolo

gratuito verso persone indigenti, comporta

un’intensa attività di propaganda che nel 1933

viene svolta anche nei Giardini della Villa Reale

allestendo un ospedaletto attendato (in foto

sotto) e programmando a cura della sezione

femminile un concerto del Corpo musicale “Città

di Monza”, e un successivo spettacolo

pirotecnico.

1935-1938 Su sollecitazione della Regia

Sottoprefettura, e su valutazione dell’Ufficio

tecnico il Consiglio comunale di Monza decide di

dare una stabile sistemazione alla nuova sede

dell'Istituzione, approvando quindi il progetto

della “Casa della Croce Rossa” (in foto di seguito).

Da prima questo edificio dovrebbe sorgere

nell'area della ex scuola femminile di Sant'Agata,

ma con delibera del 18 marzo 1935 viene scelto il

terreno compreso fra le vie Gaetana Agnesi,

Antonio Pacinotti e Marsala. Su progetto degli

Ing. Paolo Casati e Mario Astolfi e con

concessione edilizia del 1937 si erige, sotto la

presidenza del dottor Enrico Tagliabue, l'attuale

edificio di tre piani, ad angolo con via Agnesi e

ingresso principale in via Pacinotti e autorimessa

su via Marsala, che diventa dal 1938 la sede del

Sottocomitato CRI di Monza.

Bibliografia:

Costantino Cipolla, Paolo Vanni. Storia della croce Rossa Italiana dalla nascita al 1914. Vol. I. Saggi e II

Documenti, 2014.

Vittorio A. Sironi, La medicina comunale, Vita e opere di Luigi Ripa in Brianza tra sanità e società, 2006.

Si ringraziano per la collaborazione alla ricerca:

• l’Archivio storico civico di Monza

• l’Archivio storico della Croce Rossa Italiana di Bergamo

• la Biblioteca Capitolare Paolo Angelo Ballerini di Seregno

• il Centro studi del pensiero biomedico, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Monza

• l’Ufficio Storico della Croce Rossa Italiana di Torino