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Resoconto Stenografico X Legislatura Seduta Pubblica n. 36 (1ª sessione) di Mercoledì 12 Novembre 2014 (ore 11,00) Edizione originale Servizio Giuridico Istituzionale Resocontazione

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Resoconto Stenografico

X Legislatura

Seduta Pubblica n. 36 (1ª sessione)

di

Mercoledì 12 Novembre 2014 (ore 11,00)

Edizione originale

Servizio Giuridico Istituzionale

Resocontazione

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X LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 12 NOVEMBRE 2014

Sedute precedenti: - Seduta n. 34 di martedì 23, mercoledì 24, martedì 30 settembre, mercoledì 1, mercoledì 8, giovedì 9, mercoledì 15,

giovedì 16, giovedì 23, lunedì 27, martedì 28, mercoledì 29, giovedì 30 ottobre 2014 - Seduta n. 35 (straordinaria) di lunedì 6 ottobre 2014

CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO

36.

SEDUTA DI MERCOLEDI’ 12 NOVEMBRE 2014

(1ª sessione)

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE STORACE INDI

DEL PRESIDENTE LEODORI (ore 11,45) INDI

DEL VICEPRESIDENTE VALERIANI (ore 14,11) INDI

DEL PRESIDENTE LEODORI (ore 14,31) INDI

DEL VICEPRESIDENTE STORACE (ore 17,06) INDI

DEL PRESIDENTE LEODORI (ore 20,47) INDI

DEL VICEPRESIDENTE STORACE (ore 00,45) INDI

DEL PRESIDENTE LEODORI (ore 01,59)

**********

Ufficio di Presidenza Presidente: Daniele Leodori

Vicepresidenti: Francesco Storace; Massimiliano Valeriani Consiglieri Segretari: Maria Teresa Petrangolini; Gianluca Quadrana; Giuseppe Simeone

Gruppi consiliari

Centro Democratico: Cd (c.g. Piero Petrassi); Fratelli d’Italia: FdI (c.g. Giancarlo Righini); Gruppo misto: Misto (c.g. Pietro Sbardella); Il Popolo della Libertà: PdL-FI (c.g. Luca Gramazio); La Destra: LaD (c.g. Francesco Storace); Lista Civica Bongiorno Unione di Centro: LcB-Udc (c.g. Marino Fardelli); Lista Civica Nicola Zingaretti: LcZ (c.g. Michele Baldi); Lista per il Lazio: LpL (c.g. Riccardo Valentini); Lista Storace: LS (c.g. Olimpia Tarzia); Movimento 5 stelle Beppegrillo.it: M5s (c.g. Silvana Denicolò); Nuovo Centrodestra: Ncd (c.g. Pietro Di Paolantonio); Partito Democratico: Pd (c.g. Marco Vincenzi); Partito Socialista Italiano: Psi (c.g. Oscar Tortosa); Sinistra Ecologia Libertà: Sel (c.g. Gino De Paolis).

Giunta regionale Presidente: Nicola Zingaretti

Vicepresidente: Massimiliano Smeriglio Assessori: Formazione, Università, Scuola e Ricerca: Massimiliano Smeriglio; Semplificazione, Trasparenza e Pari opportunità: Concettina Ciminiello; Politiche del Territorio, della Mobilità e dei Rifiuti: Michele Civita; Attività produttive e Sviluppo economico: Guido Fabiani; Cultura e Sport: Lidia Ravera; Infrastrutture, Politiche abitative e Ambiente: Fabio Refrigeri; Agricoltura, Caccia e Pesca: Sonia Ricci; Bilancio, Patrimonio e Demanio: Alessandra Sartore; Lavoro: Lucia Valente; Politiche Sociali: Rita Visini.

INDICE

Ordine del giorno (La seduta riprende alle ore 11,08)

PRESIDENTE…………………………………..6 Comunicazioni del Presidente

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X LEGISLATURA - RESOCONTO STENOGRAFICO - SEDUTA DEL 12 NOVEMBRE 2014

PRESIDENTE…………………………………..6 (La seduta è sospesa alle ore 11,10 e riprende alle ore 11,45) PRESIDENTE…………………………………..6 Commemorazione per la Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali e XI anniversario della strage di Nassiriya

PRESIDENTE…………………………………..6 Ordine dei lavori PRESIDENTE……………………………..7,8,12 STORACE (LaD)………………………………7 CANGEMI (Ncd)………………………………7 BARILLARI (M5s)……………………………..7 VALERIANI (Pd)………………………………9 BELLINI (Pd)…………………………………...9 BONAFONI (LpL)…………………………….10 FAVARA (LpL)………………………………..10 VINCENZI (Pd)……………………………….11 PERNARELLA (M5s)…………………………11 FARDELLI (LcB-Udc)………………………...12

Approvazione processi verbali PRESIDENTE…………………………………12 Question time (articolo 104 Regolamento del Consiglio regionale) PRESIDENTE…………………………………13 Interrogazione a risposta immediata n. 35 del giorno 06 novembre 2014, posta dai consiglieri Denicolò, Perilli, Porrello, concernente: “Fondi europei Regione Lazio - Stato della’arte programmazioni 2007-2013 e 2014-20202” PRESIDENTE……………………………...13,15 DENICOLO’ (M5s)………………………...13,15 SARTORE, Assessore…………………………14 Interrogazione a risposta immediata n. 36 del giorno 07 novembre 2014, posta dal consigliere Storace, concernente: “Chiarimenti urgenti su contratto di locazione immobili Lazio Service” PRESIDENTE…………………………..16,21,22 STORACE (LaD)…………………………..16,21 SARTORE, Assessore……………………...17,21 (La seduta è sospesa alle ore 13,01 e riprende

alle ore 13,16) PRESIDENTE…………………………………22 Proposta di legge regionale n. 189 del giorno 12 agosto 2014, di iniziativa del consigliere Storace, concernente: “Sicurezza sanitaria dal cielo in tutto il Lazio. Recepimento del Regolamento (UE) 965/2012 sui requisiti tecnici e le procedure amministrative per quanto riguarda le operazioni di volo ai sensi del Regolamento (CE) 216/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio. Modifiche alla legge regionale 9/2004 “Istituzione dell’Azienda regionale per l’emergenza sanitaria Ares 118” Discussione generale PRESIDENTE…………………………..23,24,30 STORACE (LaD)…………………………..23,24 LENA (Pd)……………………………………..24 AGOSTINI (Pd)……………………………….24 PORRELLO (M5s)…………………………….25 TARZIA (LS)…………………………………..26 SABATINI (Ncd)………………………………27 PETRANGOLINI (LpL)……………………….28 DE PAOLIS (Sel)……………………………...28 DE LILLO (Ncd)………………………………29 SIMEONE (PdL-FI)…………………………..30 Discussione e votazione dell’articolato PRESIDENTE………….30,31,32,33,34,35,36,38 PORRELLO (M5s)……………30,32,34,35,36,37 STORACE (LaD)……………………31,33,35,36 SARTORE, Assessore……………….31,34,35,37 LENA (Pd)………………………………32,34,37 SANTORI (Misto)……………………………..33

Ordine del giorno D03/1 del giorno 12 novembre 2014, del consigliere De Paolis, concernente:”Individuazione aree di decollo e atterraggio per elisoccorso in operazioni di servizio medico di emergenza (EHMS)” PRESIDENTE…………………………………38 DE PAOLIS (Sel)……………………………...38 PORRELLO (M5s)…………………………….38

Votazione PRESIDENTE…………………………………39 Dichiarazioni di voto PRESIDENTE…………………………………39

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PORRELLO (M5s)…………………………….39 RIGHINI (FdI)…………………………………39 CANGEMI (Ncd)………………………………40 VALENTINI (LpL)…………………………….40 SANTORI (Misto)……………………………..40 LENA (Pd)……………………………………..41

Votazione finale PRESIDENTE…………………………………41 CANGEMI (Ncd)………………………………42 SANTORI (Misto)……………………………..42 (La seduta è sospesa alle ore 14,49 e riprende alle ore 17,06) PRESIDENTE…………………………………42 (La seduta è sospesa alle ore 17,06 e riprende alle ore 20,47) PRESIDENTE…………………………………42 Proposta di legge n. 184 del giorno 16 luglio 2014, di iniziativa dei consiglieri Sbardella, Gramazio, concernente: “Disposizioni relative alle spese per il personale della Regione” Discussione generale PRESIDENTE……………………………...42,43 SBARDELLA (Misto)…………………………43

Discussione e votazione dell’articolato

PRESIDENTE……………………………...43,45 CORRADO (M5s)………………………….43,44 SBARDELLA (Misto)…………………………44 SARTORE, Assessore……………………........44

(La seduta è sospesa alle ore 20,58 e riprende alle ore 23,01) PRESIDENTE…………………………..45,46,48 SARTORE, Assessore……………………........45 VINCENZI (Pd)…………………………….…46 SBARDELLA (Misto)…………………………46 DI PAOLANTONIO (Ncd)……………………48 STORACE (LaD)……………………………...49

Ordine dei lavori

PRESIDENTE…………………………………51 RIGHINI (FdI)…………………………………51 Discussione e votazione dell’articolato

PRESIDENTE………51,53,54,58,59,62,63,64,65 PETRANGOLINI (LpL)……………………….51 TARZIA (LS)…………………………………..52 CORRADO (M5s)…………………...53,63,64,65 SANTORI (Misto)……………………………..54 DE PAOLIS (Sel)……………….……………..56 VALENTINI (LpL)……………….……………57 RIGHINI (FdI)……………………..…………..58 PERILLI (M5s)…………………...……………59 STORACE (LaD)………………….…………..61 SARTORE, Assessore…………………..62,64,65 SBARDELLA (Misto)…………………………65 VINCENZI (Pd)……………………………….66

Ordine dei lavori

PRESIDENTE……………………66,67,68,69,70 SIMEONE (PdL-FI)…………………………...66 VINCENZI (Pd)………………………........66,69 SBARDELLA (Misto)……………...………67,70 CORRADO (M5s)……………………………..67 RIGHINI (FdI)…………………………………68 SABATINI (Ncd)………………………………68 SARTORE, Assessore……………………........69 Discussione e votazione dell’articolato

PRESIDENTE………………...70,71,72,73,74,76 VINCENZI (Pd)……………………………….70 PERILLI (M5s)………………………………...71 SARTORE, Assessore…………………..71,73,74 CORRADO (M5s)………………………71,73,74 BELLINI (Pd)………………………….………71 FORTE (Pd)……………………………………72 SIMEONE (PdL-FI)……………………...……73 DI PAOLANTONIO (Ncd)……………………74 GRAMAZIO (PdL-FI)……………………..74,76 SBARDELLA (Misto)…………………………75 SANTORI (Misto)……………………………..75 (La seduta è sospesa alle ore 01,40 e riprende alle ore 01,56) PRESIDENTE…………………………………76 Dichiarazioni di voto PRESIDENTE…………………………………77 PERILLI (M5s)………………………………...77 STORACE (LaD)……………………………...77 SBARDELLA (Misto)…………………………78 SANTORI (Misto)……………………………..78 AURIGEMMA (PdL-FI)………………………79 VINCENZI (Pd)……………………………….80 Votazione finale

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PRESIDENTE…………………………………81 (La seduta è sospesa alle ore 02,25) Allegati n. 1 - Proposte di legge………….……………….. n. 2 - Proposte di deliberazione..................……… n. 3 - Mozioni………….………………………… n. 4 - Ordini del giorno…………………………... n. 5 - Interrogazioni a risposta orale…………...... n. 6 - Interrogazioni a risposta scritta…………… n. 7 - Interrogazioni a risposta immediata………. n. 8 - Risposte alle interrogazioni nn. 358, 472, 397, 568, 608, 609, 633, 649, 654, 661, 664, 685……………………………………………......

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La seduta inizia alle ore 11,08

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE STORACE

PRESIDENTE. Colleghi, la seduta è aperta. Comunicazioni del Presidente PRESIDENTE. Comunico, ai sensi del Regolamento del Consiglio regionale, che sono stati presentati i seguenti atti: Proposte di legge: dal n. 206 al n. 217 (Allegato n. 1); Proposte di deliberazione: n. 32 (Allegato n. 2); Interrogazioni a risposta orale: n. 93 (Allegato n. 5); Interrogazioni a risposta scritta: dal n. 707 al n. 724 (Allegato n. 6); Interrogazioni a risposta immediata: dal n. 35 al n. 36 (Allegato n. 7); Mozioni: dal n. 262 al n. 263 (Allegato n. 3); Ordini del giorno: n. 46 (Allegato n. 4). Il Consigliere Manzella ha ritirato la Proposta di Legge n. 203. I Consiglieri Petrangolini e Vincenzi hanno sottoscritto la Proposta di Legge n. 108. I Consiglieri Agostini e Bianchi hanno sottoscritto la Proposta di Legge n. 201. Il Consigliere Giancola ha sottoscritto le Proposte di Legge n. 127 e N. 152. Sono altresì pervenute risposte scritte alle interrogazioni nn. 358, 472, 397, 568, 608, 609, 633, 649, 654, 661, 664, 685 (Allegato n. 8).

Ai sensi dell’articolo 28 comma 6, della Legge regionale 20.11.2011, comunico che è pervenuta copia delle deliberazioni di Giunta concernenti le variazioni di bilancio ai capitoli di spesa: dal n. 727 al 731 dal 733 al 737 dal 760 al 764. Ai fini degli uffici aggiorniamo il numero della legge regionale sulle variazioni che mancano. Comunico, infine, che il Presidente della Regione, Nicola Zingaretti, sarà assente nella giornata odierna perché impegnato in attività istituzionali; ai sensi dell’articolo 34, comma 5 del Regolamento del Consiglio regionale, sarà computato come presente ai fini della fissazione del numero legale dell’Aula. Per l’approvazione del processo verbale aspettiamo la riapertura della seduta alle ore 11,40. La seduta è sospesa. (La seduta è sospesa alle ore 11,10 e riprende alle 11,45)

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEODORI

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori con le question time. Commemorazione per la Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali e XI anniversario della strage di Nassiriya PRESIDENTE. Prima di passare la parola per le question time volevo proporre all’Aula un minuto di silenzio per la Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali e XI Anniversario della strage di Nassiriya. Mi sembra doveroso, come Aula, ricordare questa giornata. Grazie. (L’Aula osserva un minuto di silenzio)

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Grazie.

***** Ordine dei lavori PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull’ordine dei lavori il consigliere Storace. Ne ha facoltà. Poi il consigliere Cangemi. STORACE (LaD). Presidente, io la voglio ringraziare della sensibilità manifestata e voglio stigmatizzare l’atteggiamento del collega Barillari. Sono caduti dell’Italia, è vergognoso che non ci si sia associati al cordoglio generale per un lutto che si perpetua nella memoria di una Nazione. Questa è una Istituzione, quando c’è il sangue dei nostri caduti non c’è spazio per sentimenti di parte e davvero sono rimasto addolorato per l’atteggiamento osservato in quest’Aula. Lo volevo segnalare a lei, Presidente, perché questa è ancora una Istituzione. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Cangemi. Ne ha facoltà. CANGEMI (Ncd). Sì, Presidente, grazie, la ringrazio anch’io per la sensibilità dimostrata e mi vergogno per Barillari, per quel gesto che io non ho visto, ma l’ha detto il Presidente Storace. Se lei non si è alzato, veramente io la inviterei proprio a dimettersi, cioè mi vergogno di essere consigliere come lei, se ha fatto veramente questo gesto. Mi vergogno di essere un consigliere come lei! Si dovrebbe vergognare! Vergognare! Ma, Presidente, io sull’ordine dei lavori volevo capire, perché tra l’altro oggi ricade l’anniversario di Nassiriya e io ho scritto tempo fa, e oggi lo riporta Il Tempo, al Presidente della Regione per capire se c’erano alcune condizioni rispetto ad una interrogazione che ho fatto, ne ho parlato anche con l’assessore Sartore. La mamma di quel giovane che è caduto in Afghanistan chiede praticamente al Presidente della

Regione se ci sono le condizioni affinché anche il secondo figlio possa essere esente dai ticket sanitari perché, chiaramente, voglio dire, le Regioni possono caricarsi questa responsabilità. Siccome noi siamo nel Piano di rientro e praticamente in questo momento credo che possiamo dare un segnale, visto quello che dice il Presidente, che rientreremo fra un anno, che la sanità sta migliorando, credo che una esenzione per un ragazzo che, tra l’altro, sta servendo anche lui, nella memoria del fratello, le Istituzioni, perché si è arruolato anche lui, penso che sia un gesto di grande umanità. Io oggi lo scrivo su Il Tempo, la invito, magari a sentire il Presidente Zingaretti se è possibile avere una risposta. Lo dico, guardi, senza polemica, per capire se ci sono le condizioni affinché la Regione, come Istituzione, possa dire: “Mi faccio carico…”, sostanzialmente di una sciocchezza, però, ecco, un gesto di attenzione verso una madre che chiede alla Regione un aiuto. PRESIDENTE. L’assessore potrà rispondere, ma io credo non ci siamo problemi per la risposta dell’assessore prima possibile. Però ha chiesto di intervenire il consigliere Barillari, che io non ho visto non alzarsi e, se questo fosse vero, come non ho motivo di dubitare, sarei anche io francamente stupito, perché oggi è la giornata in ricordo dei caduti in missioni internazionali, caduti civili e militari, peraltro, quindi in missioni internazionali di pace. Prego, consigliere Barillari. Ne ha facoltà. BARILLARI (M5s). Presidente, io vorrei alzarmi per ogni morto che abbiamo nel Lazio e in questo scenario di lotta, di guerra. Non è una questione di alzarsi o meno, è questione di chiedersi perché muoiono queste persone. Le morti bianche, le morti sul lavoro, dovremmo alzarci continuamente! Queste persone sono morte a causa di una guerra… (Interruzione del consigliere Cangemi: “Vergognati!”)

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…una guerra, perché abbiamo mandato queste persone… (Interruzione dei consiglieri Cangemi e Storace) …contro la Costituzione… (Proteste da parte dei consiglieri Cangemi e Storace) PRESIDENTE. …impegnate in missioni umanitarie! (Vive proteste da parte dei consiglieri Cangemi e Storace) Consigliere Cangemi… BARILLARI (M5s)….guerre! Sono persone morte in guerra! (Il consigliere Cangemi si dirige protestando verso i banchi del Movimento 5 stelle) PRESIDENTE. Consigliere Cangemi! (Proseguono le proteste da parte del consigliere Cangemi) Cangemi! Cangemi! (Proseguono le proteste da parte del consigliere Cangemi) BARILLARI (M5s). Vergognarmi di che! (Proseguono le proteste da parte dei consiglieri Cangemi e Storace) Ma io non sto speculando sulla morte di nessuno! PRESIDENTE. Consigliere Cangemi! (Proseguono le proteste da parte dei consiglieri Cangemi e Storace) BARILLARI (M5s). Ma io non sto dicendo

che… (Proseguono le proteste da parte dei consiglieri Cangemi e Storace) …ma non ho mai detto che sono morti giuste! (Proseguono le proteste da parte del consigliere Cangemi) State strumentalizzando una… PRESIDENTE. Consigliere Barillari, no, io credo che lei stia strumentalizzando… (Proseguono le proteste da parte del consigliere Cangemi) Cangemi! Consigliere Cangemi!

Io credo consigliere Barillari che è difficile spiegare il suo comportamento, glielo dico con molta sincerità, anche se ci sta provando con un ragionamento…

(Proseguono le proteste da parte del consigliere Cangemi)

Consigliere Cangemi, io chiedo, però, di tornare ognuno ai propri posti, però altrettanto, con molta chiarezza sono a dire, consigliere Barillari, che è difficile articolare un ragionamento che possa spiegare un comportamento francamente poco comprensibile. Perché, ripeto, oggi è la Giornata del ricordo e il Capo dello Stato ha anche lui emesso un comunicato qualche minuto fa, che io posso leggervi, me lo sono fatto scaricare nel frattempo: “In occasione della Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace e dell’XI Anniversario della strage di Nassiriya, rivolgo un deferente pensiero a tutti coloro che, a servizio dell’Italia e della comunità internazionale, hanno perso la vita operando con onore per il contrasto del terrorismo e la stabilizzazione delle aree di crisi”, così il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel messaggio inviato al

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Ministro della difesa, Roberta Pinotti, ed alle famiglie dei caduti. “Inoltre ai familiari dei caduti” aggiunge “esprimo la riconoscenza del Paese ed i sentimenti della mia affettuosa vicinanza”. Quindi la giornata va inquadrata in questo contesto, quindi francamente è difficile non associarsi ad un minuto di silenzio nel ricordo delle vittime cadute in queste occasioni. Ha chiesto di parlare il consigliere Valeriani. Ne ha facoltà. Poi il consigliere Bellini. VALERIANI (Pd). Grazie, Presidente. Purtroppo abbiamo iniziato questa seduta in un modo veramente increscioso e penso che se almeno un aspetto positivo c’è in questo bruttissimo incidente, è che ci è data l’occasione per dire una cosa molto semplice, signor Presidente, che dentro una Istituzione dobbiamo, noi che la rappresentiamo, tutti quanti allo stesso modo, condividere almeno un vocabolario, un linguaggio, perché se non partiamo da qua anche le singole battaglie politiche non hanno comprensione fuori da qui. Lei ha fatto una doppia provocazione, collega Barillari, primo perché non ha rispettato un momento solenne che dentro una Istituzione si celebra una volta ogni tanto, quando ne vale la pena, e qui non stiamo ogni volta a celebrare una occasione tragica. Quello che ha ricordato il Presidente Leodori, il comunicato stampa del Presidente della Repubblica è una cosa talmente importante, talmente delicata che tocca il sentimento di tutti gli italiani, che francamente io posso anche rispettare il punto di vista suo e di chi la vede in questo modo, ma guardi che c’è un modo più elegante di dimostrarlo, uscire dall’Aula! Non si fa una cosa di questo tipo e non si prende la parola un minuto dopo per accendere ulteriormente la miccia! Io penso che se non ci sono le dimissioni, almeno si debba chiedere scusa a questa Aula, perché le scuse a volte sono atto di coraggio! E, allora, non è possibile essere

forti e coraggiosi sulla rete e poi un po’ ipocriti e timorosi qui dentro! Prendiamoci sempre un po’ di responsabilità, perché qui dentro siamo tutti uguali e rispondiamo di quello che facciamo e di quello che diciamo e non cerchiamo solo comprensione fuori da qui con la rete! Ecco, la provocazione che ha fatto dopo è più grave della prima! (segue t. 2° - Cedat) PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Bellini. Ne ha facoltà. BELLINI (Pd). La ringrazio, Presidente. Anch’io ho notato - sarà per l’altezza - insieme al Presidente Storace il fatto che il collega Barillari avesse scelto di rimanere seduto. Mi associo alle cose che sono state già dette dagli altri consiglieri. Io però credo che ci sia un tema soggettivo, uno deve rispondere delle proprie azioni e non può rispondere, l’ha detto giustamente il collega Valeriani ora, facendo eco di cose che producono ulteriori disastri. Paragonare questioni e morti in momenti come questi in realtà non si fa che dileggiare l’una e l’altra questione. Penso che le parole del collega Barillari producano e hanno già prodotto ulteriore difficoltà a quest’Aula.

Uno quando viene eletto in un consesso deve sapere in quale consesso viene eletto, quali sono gli elementi e i parametri per stare qui dentro. Ed è troppo facile essere codardamente coraggiosi sulla rete anziché inutilmente silenti in altre situazioni o vociante in altri nelle Aule consiliari. Questo è il comportamento che spesso il collega Barillari ha.

Per quel che riguarda il Gruppo 5 Stelle forse dovrebbe dirci qualcosa perché altri suoi colleghi si sono alzati, mentre il collega Barillari ha scelto di essere seduto e vociante in modo confuso e dopo essere stato interrotto di sedersi di nuovo.

Credo che qui ci sia un punto politico che riguardi anche il Movimento 5 Stelle, perché vorremmo capire quanto c’è di connivenza

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silente e quanto invece all’Aula, dopo che sono intervenuti svariati consiglieri, è intervenuto lei, Presidente, e ha letto il documento del Presidente della Repubblica. La nostra Costituzione è chiara: il Presidente della Repubblica rappresenta l’unità nazionale e la rappresenta in certi momenti. Capisco, quindi, da questo punto di vista anche l’atteggiamento del consigliere Cangemi. La bandiera e il Presidente si inchinano l’una di fronte all’altro. Vorrei capire cosa dicono anche gli altri consiglieri del Movimento 5 Stelle di fronte all’intervento di così tante autorevoli voci qui dentro, alle parole importanti del Presidente della Repubblica e alle bassezze del collega Barillari.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Bonafoni. Ne ha facoltà.

BONAFONI (LpL). Grazie, Presidente. Intervengo dopo aver ascoltato la sua lettura del messaggio del Presidente Napolitano e intervengo per un pensiero che mi ha sfiorato quando ho sentito le parole del Presidente. Così ho detto che io ho bisogno di una giustificazione e non che lei ce la stesse fornendo.

Personalmente, da pacifista convinta – credo di poterlo dire in quest’Aula senza alcuna vergogna di fronte a nessuno, perché c’è un’agibilità in quest’Aula – e da sostenitrice di alcune battaglie non ho avuto alcun dubbio ad alzarmi nel momento in cui lei ci ha richiamato a un omaggio nei confronti di quei caduti. Peraltro mi è capitato anche tristemente di raccontare, quando facevo la giornalista, quel fatto di cronaca che investì il Paese intero.

Voglio comunque sostenere davanti a voi che ci sono determinati argomenti, determinati approcci che noi possiamo giocarci nelle battaglie politiche, nelle raccolte di firme, nell’impegno quotidiano, nei cortei a cui partecipiamo oppure no, ma ci sono dei contesti, delle opportunità, dei momenti in cui non si possono fare distinguo proprio per quello che dicevano prima di me i

colleghi Valeriani e Bellini, perché si getta nello stesso fango il tutto, nell’indistinto che il Movimento 5 Stelle ci propone sotto ogni tema, che si tratti di vivi o di morti, di vittime o carnefici.

L’indistinto è una malattia di questo tempo, e chi se ne fa portavoce getta nell’agone di una polemica sterile, che non serve a niente e a nessuno, i temi che io considero nobili insieme a quelli che io considero meno nobili, ma di fronte ai quali non ho alcun dubbio nel momento in cui sono qui dentro e rappresento un’Istituzione a rispondere a testa alta. Del resto, è questo che siamo chiamati a fare qui dentro.

Poi ci sono le battaglie politiche, c’è chi sfila in alcuni cortei e chi sfila in altri, ma è altra questione. Per cui ho ascoltato con interesse il messaggio che ci ha voluto leggere del Presidente Napolitano e, mai avrei creduto di poterlo dire io, non ce n’era perfino bisogno, Presidente Leodori. È stato prezioso, ma io non ne ho avuto bisogno. E con questo non rimangio quella che è la mia identità, la mia storia e le mie idee politiche. Le due cose devono e possono stare insieme, se siamo qui dentro e rappresentiamo questa Regione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Favara. Ne ha facoltà.

FAVARA (LpL). Grazie, Presidente. È con commozione che prendo la parola, perché poco fa in quel minuto di silenzio mi sono venuti in mente i visi dei carabinieri che sono morti. Ancora adesso che ne parlo mi commuovo. Mi commuove anche la partecipazione che c’è stata da parte della gente romana, che ha lasciato migliaia di fiori davanti al Comando generale e che poi ha partecipato con grande commozione ai solenni funerali dei dodici carabinieri morti.

Tutto potevo immaginare e pensare ma non che trovandomi in quest’Aula, dove si esercita il più alto prestigio, la più alta funzione di un organo come la Regione, ovvero quello di legiferare, avrei mai visto un collega o un presunto tale non alzarsi in quel

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minuto di silenzio. Con commozione le dico che si deve veramente vergognare, se non mi vergogno anch’io di stare in quest’Aula insieme a lui.

Non è possibile avere questo atteggiamento. Quella era una missione di pace, di pace, se lo devono ricordare. E il carabiniere era presente con il suo solito stile di essere vicino alla gente e per essere vicino alla gente è morto. È morto per essere vicino alla gente, per avere il concetto dell’apertura verso le persone, verso le necessità, verso i bisogni della gente. E’ stato vilmente ucciso da un attentato che tutti ricordano. Tutto potevo immaginare, ma non di assistere a questa scena veramente pietosa. Voglio stigmatizzare e sottolineare la mia acredine e la mia rabbia nel vedere queste cose. Ero indeciso se intervenire o meno, però di fronte a queste cose, veramente, il mio passato che tutti conoscono mi è esploso dentro il cuore, e non sono dentro il cuore. Grazie. Ti devi vergognare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Vincenzi. Ne ha facoltà.

VINCENZI (Pd). Grazie, Presidente. Desidero esprimere il mio rammarico e il mio rincrescimento per questo fatto davvero spiacevole e sgradevole, che credo si ascriva ad un’iniziativa personale.

Non ero presente, Presidente, mi scuso, ma ero con lei ad una iniziativa importante, con numerosi Sindaci e amministratori locali. Lei ha giustamente potuto lasciare la riunione, la conferenza, per avviare i lavori d’Aula. Sicuramente un gesto voluto, non una disattenzione, un gesto voluto di dissenso, una doverosa presa di posizione, di ringraziamento, di merito a chi ha dedicato la propria vita, nell’interesse non solo del proprio Paese, servendo fedelmente il proprio Paese, ma nell’interesse della comunità internazionale. Credo che questo sia inaccettabile. Mi sembra un gesto isolato, per come mi è stato rappresentato, si tratta del gesto di un singolo consigliere, al quale chiedo di porre rimedio a questo gesto, non

nei confronti dell’Aula, di cui pure ha ferito la credibilità istituzionale, ma nei confronti del nostro Paese, della comunità nazionale e anche della comunità internazionale.

Quelle sono vittime al servizio della comunità internazionale e alti rappresentanti dello Stato, dell’appartenenza dello Stato nel nostro Paese. Ricordo che col Sindaco del mio Comune, col Presidente Storace, stavamo insieme in una giornata di pioggia davvero devastante. Tememmo un attentato per la caduta di un palco per il peso delle persone e per la pioggia, eravamo a commemorare i caduti di Nassirya. In un piccolo paesino anche quel sindaco aveva avuto la sensibilità ma anche l’orgoglio di dedicare un’importante opera pubblica con un monumento appunto ai caduti di Nassirya.

Io faccio davvero un appello affinché questa ferita sia sanata e sia sanata subito, sia sanata immediatamente: ne va della credibilità della nostra Costituzione della Regione Lazio, ma anche, appunto, del nostro Paese e il rispetto che ci deve la comunità internazionale per il contributo che quegli uomini hanno dato appunto alla sicurezza nel mondo. (Segue t. 3 – Cedat) PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Pernarella. Ne ha facoltà.

PERNARELLA (M5s). Io rubo esattamente tre minuti per parlare di qualcosa che non è la prima volta che mi trovo ad affrontare in quest’Aula.

Io non ero presente al momento di raccoglimento che è stato richiesto dal Presidente. Sicuramente mi sarei alzata, ma sicuramente un minuto dopo avrei preso la parola per ribadire, consigliere Bellini, adesso le rispiego per la ventesima volta qual è l’atteggiamento del Gruppo del Movimento 5 Stelle riguardo queste cose.

Noi siamo stanchi di commemorare i morti, siamo stanchi dei minuti di silenzio di facciata quando il nostro ruolo, e lo ricordo a tutti, è quello di fare le leggi per migliorare e

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cambiare queste posizioni. Noi siamo per il ritiro delle truppe italiane, anche per le missioni di pace, perché di pace non si tratta.

(Interruzione di un consigliere)

Noi siamo contrari alle azioni di guerra

verso i Paesi che hanno difficoltà. Noi siamo contrari in questo.

Il consigliere Barillari probabilmente non ha rispettato le vostre aspettative, ma siamo stanchi…

(Interruzione del consigliere Storace: “Devi dire che ha sbagliato!”)

Io non c’ero, ma io penso che ognuno abbia

la coscienza per affrontare le tematiche morali, che non devono essere giudicate da voi, benpensanti.

Davide si prenderà le responsabilità del suo gesto, come sempre ha fatto. Però non potete strumentalizzare un Consiglio, che è il vostro sport preferito, fare quaranta minuti di interventi per strumentalizzare una questione di coscienza. Quando la Giunta prende delle posizioni, e mi rivolgo ad alcuni assessori che hanno preso delle posizioni di coscienza, noi ci siamo stati zitti, perché ognuno fa i conti con la propria coscienza.

Io sono contenta che voi abbiate la chiarezza, che per voi tutto sia lineare, che per voi le missioni di pace sono di pace e non di guerra, che per voi bisogna fare il minuto di silenzio così siamo tutti a posto con la coscienza però, vi ripeto, è una vostra scelta e vi inviterei a rispettare le scelte di coscienza degli altri.

Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Fardelli. Ne ha facoltà.

FARDELLI (LcB-Udc). Presidente, avevo alzato prima la mano. Lo so che è distratto…

PRESIDENTE. Mi scusi. Comunque, non sono distratto, semplicemente non l’avevo vista.

FARDELLI (LcB-Udc). Dopo l’intervento del collega Favara è difficile aggiungere altro. Però parlo anche per coscienza personale, cari colleghi, anche perché in qualità di familiare di una vittima, un carabiniere morto in servizio, e il generale Favara sa che cosa dico, davanti a un gesto di un collega che non ha in questo caso nulla con la propria coscienza, nulla nei confronti di un rispetto dell’essere umano mi aggiungo a quello che ha detto qualche collega poc’anzi, ossia le richieste di scuse all’interno di quest’Aula.

Mi auguro che il collega si ravveda del gesto che ha compiuto poc’anzi e possa chiedere scusa a quest’Aula, anche perché ricorre quest’anno il duecentesimo della fondazione dell’Arma dei Carabinieri e penso che anche quest’Aula, visto che tanti Comuni, tante Amministrazioni locali hanno dato un contributo anche economico proprio per celebrare nel sistema Italia l’anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri, la nostra Regione, il nostro Consiglio, la nostra massima Assise di certo non può essere vicina all’Arma dei Carabinieri con un atteggiamento del genere.

Mi auguro che il collega si ravveda e possa chiedere scusa all’Aula.

PRESIDENTE. Grazie. Non ho altri interventi.

***** Approvazione processi verbali

PRESIDENTE. Prima di passare al question time, comunico che sono stati trasmessi per l’approvazione da parte del Consiglio i processi verbali concernenti le sedute n. 34 del 23, 24 e 30 settembre e 1, 8, 9, 15, 16, 23, 27, 28, 29, 30 e 31 ottobre 2014 e n. 35 del 6 ottobre 2014.

Se non vi sono obiezioni, i processi verbali si intendono approvati.

(Sono approvati)

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(segue t. 4° - Cedat)

***** Question time (articolo 104 Regolamento del Consiglio regionale)

PRESIDENTE. Apriamo questa prima fase del question time.

Interrogazione a risposta immediata n. 35 del giorno 06 novembre 2014, proposta dai consiglieri Denicolò, Perilli e Porrello, concernente: “Fondi europei Regione Lazio - Stato dell’arte programmazioni 2007-2013 e 2014-2020”

PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 1.1, reca: Interrogazione a risposta immediata n. 35 del giorno 06 novembre 2014, proposta dai consiglieri Denicolò, Perilli e Porrello, concernente: Fondi europei Regione Lazio – Stato dell’arte programmazioni 2007-2013 e 2014-2020.

Ha chiesto di parlare la consigliera Denicolò. Ne ha facoltà.

DENICOLO’ (M5s). Grazie, Presidente. Questa interrogazione ha l’obiettivo di fare il punto sullo stato dell’arte delle programmazione dei fondi europei, sia il passato settennato 2007-2013, sia quello appena cominciato, quindi 2014-2020.

Dobbiamo sottolineare il fatto che sono circa quattro miliardi i fondi europei nella loro totalità destinati alla nostra Regione, quindi parliamo di una cifra molto consistente. Per quanto riguarda, invece, il passato settennato abbiamo ancora diverse decine di migliaia di euro da spendere entro il 2015.

Questa interrogazione, dunque, inizia con delle premesse. Ci sembra importante sottolineare il fatto che sia stata di recente, a fine ottobre, approvato l’accordo di partenariato per quanto riguarda l’Italia dalla Commissione europea.

E’ una notizia fondamentale, poiché senza questa approvazione da parte della

Commissione europea neppure gli altri POR regionali sarebbero potuti partire. Questa cosa è molto importante. C’è un grande rammarico poiché dobbiamo sottolineare che erano oltre 250 i rilievi fatti dalla Commissione europea al Ministro Delrio riguardo questa forma di partenariato. Questi rilievi sono una vera e propria bacchettata perché 250 rilievi non sono cosa da poco e riguardavano…

Presidente, per piacere…

PRESIDENTE. Ha ragione, scusi.

DENICOLO’ (M5s). ...le farraginosità burocratiche legate appunto ai fondi, poi una certa sovrapposizione tra i programmi nazionali e i programmi regionali, dubbi sull’effettiva cantierabilità di alcuni progetti e soprattutto la cosa più grave l’assenza di modelli di calcolo di impatto per quanto riguarda i soldi spesi.

Sono lacune gravissime che in questa presentazione dell’accordo di partenariato ci hanno posto come Italia. Qui non c’è naturalmente nessun rimprovero per la Regione Lazio, però questa cosa ci pone a un livello bassissimo. Peggio di noi credo abbiano fatto solamente la Croazia e la Romania, non in senso denigratorio verso questi Paesi, ma crediamo che l’Italia possa fare molto meglio.

Tra le premesse c’era quella che a causa di difficoltà finanziarie delle Regioni dovute anche alla spending review e ai recentissimi provvedimenti che vedono un impoverimento della spesa delle Regioni a causa di mancate entrate da parte dello Stato di circa 9 miliardi, quindi molto consistente, pare, secondo fonti di stampa, che molte Regioni abbiano contratto la loro parte di copartecipazione all’interno dei fondi europei perché i fondi europei vanno sempre accompagnati da una quota parte che rappresenta circa il 50 per cento di fondi regionali. Sono ulteriormente consistenti. Pare che alcune Regioni abbiano dovuto abbassare la loro soglia e questa è la prima domanda che si viene a chiedere. Per quanto riguarda invece il passato settennato

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2007-2013 vediamo che qualche mese fa, qualche giorno fa erano ancora quasi 18 miliardi di euro i fondi non spesi da parte dell’Italia.

Non sappiamo esattamente a quanto ammonta la quota parte del Lazio di fondi non spesi. Attenzione, se non sono completamente spesi al 100 per cento entro il 2015 ci vengono revocati e sappiamo che per il Lazio le tranche a rischio sono l’FSE, quindi in Fondo sociale europeo e il FESR, il Fondo europeo di sviluppo regionale, i cui target erano intorno al 67,5 per cento, il target nazionale e questi fondi l’FSE per la Regione Lazio è arrivato al 64 per cento e il FESR sta ancora al 61,2 per cento circa.

Il rischio è che si proceda con una disposizione di fondi e una programmazione non condivisa come si è fatto finora e che vengano privilegiati progetti inutili o naturalmente che siano vulnerabili alle pressioni lobbistiche e poi, in ultimo, c’è anche il rischio che questi fondi che come abbiamo detto sono molto consistenti vengano usati in qualche modo per vie traverse per ripianare i debiti delle pubbliche amministrazioni. Noi questo lo vogliamo scongiurare perché i fondi europei servono allo sviluppo.

Chiediamo a che punto sono queste due programmazioni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’assessore Sartore. Ne ha facoltà.

SARTORE, Assessore. Grazie. Prioritariamente rispondo al consigliere Cangemi circa la sua richiesta che è stata fatta alla Presidenza della Giunta. Io sicuramente mi farò promotrice e mi occuperò della questione in prima persona. Quindi, se la vicenda dell’abbassamento dei ticket è possibile la faremo sicuramente. Se ci sono dei problemi cercheremo di risolvere quei problemi. Questa è la mia assicurazione nei confronti della richiesta del consigliere Cangemi.

Vengo alle risposte all’interrogazione. Faccio riferimento all’interrogazione a

risposta immediata n. 35 con la quale i consiglieri Denicolò, Perilli e Porrello hanno chiesto al Presidente della Giunta regionale e agli assessori allo sviluppo economico e formazione di conoscere (mi scuseranno se sarà l’assessore al bilancio; ero venuta per un’altra risposta, però colgo l’occasione per rispondere anche qui): a. le attuali prospettive di completamento della programmazione FESR-FSE 2007-2013; b. l’indicazione su dove sia possibile reperire le informazioni relative allo stato di attuazione di programmi e degli eventuali nuovi bandi; c. la percentuale di cofinanziamento a carico della Regione Lazio per i programmi del periodo 2014-2020.

In merito al punto sub-a, le Autorità di gestione hanno avviato le necessarie azioni per garantire il raggiungimento del target di fine 2014 e per assicurare il completo utilizzo delle risorse a chiusura del periodo di programmazione a fine 2015. Le azioni messe in campo procedono non senza difficoltà in maniera regolare e dovrebbero permettere il raggiungimento dei target. Alla fine della risposta vi darò il quantum di quanto è rimasto da certificare.

In merito al punto sub-b, per quanto riguarda lo stato di attuazione, i dati sono validati e pubblicati a scadenza trimestrale dal Ministero dell’economia e delle finanze (RGS) sul proprio sito al seguente indirizzo: rgs.mef.gov.it, versione attività e Rapporti F “monitoraggio”. Intanto viene, comunque, posta agli atti la risposta. I dati ad oggi pubblicati riportano lo stato di attuazione al 30 giugno 2014.

Per informazioni più qualitative sullo stato di attuazione e soprattutto sui bandi, si può consultare il sito della Regione ai seguenti indirizzi www.lazioeuropa.it, por.fers.lazio.it e por.fers.regionelazio.it.

In merito al punto sub-c, il tasso di partecipazione della Regione per i programmi operativi regionali FERS ed FSE e per il Programma di sviluppo rurale FEASR della programmazione 2014-2020 è pari mediamente al 16 per cento per un importo complessivo di 405 milioni di euro, così

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ripartiti: FERS, tasso di partecipazione 15 per cento, importo 137 milioni; FSE, tasso di partecipazione 15 per cento, importo 135 milioni; FEASR, tasso di partecipazione 17 per cento, importo 133 milioni. Abbiamo messo quello che ci è stato effettivamente richiesto per le Regioni in competitività.

Per dare una risposta esaustiva, con riferimento al punto a), credo, lo stato di attuazione della programmazione comunitaria 2007-2013 all’11 novembre 2014 dà un dato di spesa da certificare entro il 31.12.2015 per evitare il disimpegno per il FERS di 237.678.897,51 euro e per il fondo sociale di 214.408.553,05 euro, per un totale di 452.087.450,56 euro.

Anche se non era richiesto esplicitamente nell’interrogazione, vi lascio i dati effettivi all’11 novembre 2014. Sapete comunque che il target del 2013 è stato raggiunto, il target intermedio del 2014 speriamo di raggiungerlo, ma questo non significa disimpegno, se mancherà qualcosa, mentre il disimpegno - come giustamente è stato sottolineato - sarà soltanto all’atto della fine dell’anno 2015, cioè se al 31.12.2015 non avremo certificato l’ammontare delle spese che ho già sopra indicato.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, per replica, la consigliera Denicolò. Ne ha facoltà. Le ricordo che ha due minuti.

DENICOLO’ (M5s). Grazie, Presidente. Due minuti sono davvero pochi. Io ringrazio per la presenza l’assessore Alessandra Sartore, mi onora veramente, anche per la chiarezza con cui si è espressa, però purtroppo qui la soddisfazione è solo sul secondo punto. Come vede sono dei siti: sì, ce ne sono molti, andremo a vederli, ma per quanto riguarda il punto 1, se voi dite che c’è una notevole difficoltà, ci sono ancora 400 milioni da spendere, ahimè, non stiamo facendo un buon lavoro, tanto più che non vi sono bandi aperti, o perlomeno, non se ne vedono in continuazione. Dovrebbe essere una cosa piuttosto costante. Noi speriamo che anche con le azioni di partenariato possa accadere

qualche cosa che faccia anche contenti i cittadini di questa Regione.

Per quanto riguarda invece il terzo punto, davvero io sono sconcertata. Non so qual è la percentuale richiesta per le Regioni. Normalmente era un 50 per cento, adesso siamo al 16 per cento, 17, 15 per cento. Sono somme veramente risicatissime, probabilmente dovute appunto al fatto che le Regioni di più non si possono permettere. Anche questo però, ahimè, va a detrimento dei cittadini e di quello che si può fare per lo sviluppo.

Anche riguardo a questo punto del 2007-2013, in realtà la velocità di spesa non è importante di per sé, ma purtroppo o per fortuna la velocità di spesa denota l’efficienza della spesa da parte della Commissione europea, un metro di giudizio molto chiaro. Per cui, adesso non ne usciamo bene. È vero che è una programmazione che è iniziata con una Giunta e sta proseguendo con una seconda Giunta. Ma dobbiamo davvero impegnarci per fare uscire le cose in maniera molto migliore. Soprattutto, per quanto riguarda la qualità della spesa, ci sarebbe davvero piaciuto che fossero stati previsti per il Lazio degli interventi territoriali integrati, come già è successo per altre Regioni. Pensate: alcune Regioni del sud prevedono interventi territoriali integrati, che significa che prevedono comunque una maggiore partecipazione delle parti sociali, di tutti gli stakeholder che possono essere inclusi nella discussione. Ma anche una certa elasticità, sovrapposizione e utilizzo delle diverse tipologie di fondo: fondo sociale, FESR, FEASR, FEAMP. Per esempio, potrebbe essere utilissimo in un caso come la Valle del Sacco, dove i problemi si stratificano. C’è il lavoro, c’è l’ambiente, c’è la salute dei cittadini, quindi dobbiamo attingere a tutte queste risorse, fare un lavoro davvero buono, integrato, insieme alle amministrazioni locali.

Lo sapete che i municipi di Roma non sanno neanche che ci sono questi fondi e che loro possono partecipare alla strategia per la pianificazione e la programmazione di questi

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fondi? Questa non ci sembra un’ottima strategia inclusiva. Non parliamo dei cittadini, che se sapessero che ci sono 4 miliardi ulteriormente aumentati con la quota parte della Regione e dello Stato, destinati a progetti di sviluppo, sverrebbero: che dire? Non lo sanno. Quindi, noi chiediamo che tutte le osservazioni della Comunità europea, anche riguardo ai piani che abbiamo presentato come Regione Lazio vengano resi pubblici e presentati qui in Consiglio regionale e che il partenariato sia subito attivato nel migliore dei modi. Finora, quello che si è fatto si è fatto semplicemente per cercare di adempiere agli obblighi che ci venivano richiesti dall’Europa. Mi sembra poco di più. (segue t. 5° - Cedat) Interrogazione a risposta immediata n. 36 del giorno 07 novembre 2014, posta dal consigliere Storace, concernente: “Chiarimenti urgenti su contratto di locazione immobili Lazio Service”

PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 1.2, reca: Interrogazione a risposta immediata n. 36 del giorno 07 novembre 2014, posta dal consigliere Storace, concernente: chiarimenti urgenti su contratto di locazione immobili Lazio Service.

Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà.

STORACE (LaD). Grazie Presidente e grazie assessore, per esserci, e spiegherò perché è importante il fatto che ci sia.

Presidente e colleghi consiglieri, stiamo parlando di una vicenda grave. Se è vera, parliamo della tangente più grande che abbia mai ricordato questa Regione. Le più grandi riguardano Enimont, tanto per intenderci, ed è una questione molto grave, spero che ai colleghi interessi. Riguarda un ex consigliere regionale, il deputato Marco Di Stefano, e anche per lui devono valere le garanzie il cui valore ho imparato ad apprezzare a mie spese. Lascio perdere le intimidazioni, via

messaggino, che mi sono state rivolte in queste ore. Non voglio personalizzare la vicenda, però vanno tenute presenti alcune questioni, Presidente. Ecco perché è importante la tempestività con cui la Giunta Zingaretti si presenta in Aula e gliene do volentieri atto. Gliene do atto, perché c’è stato il silenzio della politica su questa vicenda, da destra a sinistra; persino dai colleghi del 5 Stelle.

Perché era così potente questo deputato? È diventato deputato, perché ha imposto che arrivasse un Assessore deputato nella Giunta comunale di Marino. È un fatto che fa riflettere. Perdi le primarie, che denunci come imbroglio, e diventi deputato perché si recluta dal Parlamento un Assessore e lo si fa dimettere quando non c’è incompatibilità.

Ho fatto quattro domande alla Giunta. La prima è per sollecitare gli atti che stanno presso Lazio Service vengano messi a disposizione. Quanto alla seconda, spero che sia tutto falso, ma se c’è un procedimento, chiedo se la Regione intende costituirsi parte civile. La terza domanda riguarda il monitoraggio di quell’Assessorato, durante la presidenza Marrazzo, per accertarsi se non vi siano state operazioni finanziarie o immobiliari simili; per capire se è vera la vicenda, se sono stati sfortunati, se sono stati pizzicati nell’unico reato che hanno commesso o se c’era un sistema.

Questa mattina, su Repubblica, si parla di terreni immobiliari. Colleghi, non lo sapevo nemmeno quando ho presentato l’interrogazione. Di fronte ai palazzi della tangente, dove passano tantissime automobili, intendete provvedere alla rescissione dei contratti? È un fatto morale.

Quelli sono contratti da 7,5 milioni più IVA, ossia 9 milioni. Si fanno giustamente trasmissioni televisive sui vitalizi, per i quali spendiamo 18 milioni di euro e questa è una loro tangente. I palazzi di cui parlo costano la metà, duecento vitalizi. Credo che ci sia una questione grave in campo.

Completo, e poi ascolterò la sua risposta con l’attenzione che merita, facendo riferimento a due fatti. Il primo di essi

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riguarda l’assemblea di Lazio Service del 5 agosto 2008, quando Di Stefano - secondo quanto risulta nei verbali, mi dicono, ma lei ce lo potrà confermare - diede l’ordine di dar vita all’operazione. Ci sono dei nomi che ricorrono.

Cari colleghi, cosa avreste detto se io avessi fatto come mio mandatario elettorale, un revisore dei conti fatto nominare da me in una società che io controllavo - questo è quello che è successo - o se avessi fatto decidere delle operazioni da una mia congiunta sentimentalmente? Spero che ci siano nomi e cognomi. Se non ci sono, li faccio io nella replica all’interrogazione.

Capisco le prudenze solo per un fatto, perché è una vicenda misteriosa. Si parla addirittura di una persona scomparsa. Durante quell’Amministrazione ne scomparivano parecchie di persone. Una volta riguardava il Presidente, una volta riguardava un Assessore che, dopo essere stato estromesso per qualche mese, ritornava in Giunta. Stava su quei banchi e quando fu estromesso, in quest’Aula, Assessore, si alzò - me l’ha raccontato un dirigente di allora - e disse: “Io, ho i pizzini di chi mi ha chiesto le progressioni verticali”. Può capitare di essere arrabbiati quando si viene fatti fuori dalla Giunta, non c’è dubbio, però poi uno più uno, più uno, più uno la questione è molto grave. Le chiedo il massimo di trasparenza, il massimo di verità e di severità.

Se poi ci aggiungiamo un pizzico di moralità nel disfarci di questo pesantissimo fardello io sarei veramente grato a lei e al Presidente. Credo che sia una vicenda sulla quale non si possano non mischiare le responsabilità. Ho ben chiaro che non c’entra questa Amministrazione. Questa Amministrazione c’entrerà solo se dovrà coprire le responsabilità di un’altra, ma sono certo che non è questa la vostra intenzione per averla sperimentata in un anno e mezzo di vostro Governo. C’è necessità di trasparenza per la pubblica opinione, perché una tangente così imponente deve davvero far riflettere sul livello a cui è giunta la politica.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’assessore Sartore. Ne ha facoltà.

SARTORE, Assessore. Faccio riferimento all’interrogazione a risposta immediata numero 35 con la quale il consigliere Storace ha chiesto al Presidente della Giunta regionale e/o all’assessore al bilancio, patrimonio e demanio, considerato che dalle cronache e dai dettagli sempre più circostanziati emergerebbe un comportamento delittuoso che prefigurerebbe il reato di truffa per il quale sarebbe transitata una maxi tangente di 1,8 milioni di euro che vedrebbe coinvolto l’ex assessore regionale al patrimonio Marco Di Stefano di conoscere se ha chiesto a Lazio Service tutti gli atti inerenti la vicenda in oggetto; la Regione intenda costituirsi parte civile in caso di apertura di un processo; intenda monitorare l’attività di quell’assessorato durante la Presidenza Marrazzo per accertarsi che non vi siano state operazioni finanziarie o immobiliari simili a quella emersa nella vicenda ENPAM-Lazio Service; non intenda avviare un’immediata procedura per la rescissione unilaterale dei contratti il cui importo è pari a circa 9 milioni di euro l’anno, cioè la metà del costo totale dei vitalizi.

A riguardo, con riferimento al primo e al terzo punto, si precisa che sono stati richiesti alla Società Lazio Service tutti gli atti inerenti le procedure che hanno condotto alla stipula dei due contratti di locazione, uno per lo stabile di via Del Serafico numero 107 e l’altro per lo stabile di via Del Serafico numero 121. Sono stati acquisiti relativamente all’immobile di via Del Serafico 107 verbale dell’Assemblea ordinaria del 5 agosto 2008 (Allegato 1), nel quale si deliberava alla presenza dell’assessore alle risorse umane, demanio e patrimonio, Di Stefano, giusta la delega del Presidente protocollo numero 430/08 del 4 agosto 2008 (Allegato 2) di autorizzare Lazio Service SPA allo specifico scopo di ultimare il rapporto di internalizzazione del personale a porre in essere con tutta urgenza tutte le

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procedure all’uopo previste dalla legge per la ricerca della nuova sede in cui allocare la quasi totalità dei dipendenti di Lazio Service; verbale del consiglio di amministrazione del 10 settembre 2008 (Allegato 3) nel quale si autorizzava l’avvio della procedura non vincolante, finalizzata alla ricerca di un immobile di circa 10.000 metri quadrati da adibire a nuova sede sociale di Lazio Service SPA e si delegava a tal fine il direttore generale pro tempore Antonio D’Annibale a porre in essere tutti gli atti necessari per l’avvio e l’espletamento della suddetta procedura, ivi compresi tutti gli atti consequenziali.

Nella medesima seduta il Presidente di Lazio Service pro tempore Sergio Scicchitano proponeva al consiglio di amministrazione, che approvava, di procedere alla pubblicazione di un invito ad offrire non vincolante rivolto a chiunque avesse interesse a partecipare ed esponeva gli elementi essenziali che avrebbero dovuto contenere il bando.

Conseguentemente il direttore generale attivava detta procedura nominando il RUP, direttore del personale dottor Lorenzo Mosetti e la Commissione giudicatrice, avvocato Tota, avvocato Ferretti e professor ingegner Casini per la valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

Avviso pubblico per la ricerca di un immobile in locazione da adibire a sede sociale di Lazio Service (Allegato 4), pubblicato sul GURI, quinta serie speciale, n. 110, del 22.09.2008. Nel bando, la scadenza di presentazione delle offerte veniva fissata al 22 ottobre 2008.

Verbale del Consiglio di amministrazione del 28 novembre 2008 (Allegato 5) nel quale si approvava e ratificava l’operato della Commissione, si aggiudicava definitivamente la procedura di gara alla società Belgravia Invest, si autorizzava il direttore generale pro tempore a sottoscrivere il contratto e a compiere ogni attività propedeutica alla stipula ed in particolare alla verifica dei requisiti soggettivi dell’aggiudicatario ed oggettivi dell’immobile.

Contratto di locazione di immobile ad uso non abitativo (Allegato 6). Contratto sottoscritto dal direttore generale pro tempore con la società Belgravia Invest in data 15 gennaio 2009, il cui canone annuo ammontava all’epoca a euro 3.395.700 (IVA esclusa) e ammonta attualmente a 3.786.031 euro (IVA esclusa).

Verbale del Consiglio d’amministrazione del 30 gennaio 2009 (Allegato 7) in cui si dava atto dell’avvenuta stipula del contratto di locazione. Questi sono tutti documenti che verranno depositati.

Con la nota protocollo 106189 del 18 marzo 2013 (Allegato 8), il Dipartimento istituzionale e territorio manifestava l’intenzione da parte della Regione Lazio di voler attivare le procedure finalizzate alla cessione a favore della Regione Lazio medesima del contratto di locazione. Stiamo ancora parlando del 107.

Con successiva nota del 14 marzo 2014, protocollo 161705 (Allegato 9), la Direzione regionale centrale acquisti comunicava che non era più interesse della Regione subentrare nel contratto di locazione di cui sopra e, alla luce delle esigenze di contenimento della spesa pubblica, invitava la società Lazio Service a rinegoziare i canoni di locazione dell’immobile, al fine di riallineare i termini economici del contratto alle mutate condizioni del mercato immobiliare ritenendo nello specifico una riduzione di canoni del 20 per cento.

Con riferimento alla procedura che ha portato alla stipula del contratto di locazione dell’immobile in via del Serafico 121, sono stati acquisiti il verbale del Consiglio di amministrazione del 9 dicembre 2009 (Allegato 10) nel quale, preso atto dell’analisi dell’evoluzione organizzativo-gestionale, si evidenziava un consistente scostamento delle esigenze logistiche che hanno portato a rilevare l’esigenza di nuovi spazi da adibire ad uffici prudenzialmente per circa n. 500 postazioni di lavoro. Pertanto, si dava mandato al direttore generale pro tempore di effettuare una ricerca non vincolante per la locazione di ulteriori spazi da adibire ad uso

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uffici, possibilmente nelle immediate vicinanze dell’attuale sede di via del Serafico 107, ove gestire le nuove attività affidate o in via di affidamento dalla committenza alla Lazio Service Spa.

Verbale del Consiglio di amministrazione del 15 gennaio 2010 (Allegato 11), in cui il direttore generale pro tempore comunicava che, a seguito delle ricerche effettuate, emergeva che l’immobile di via del Serafico 121 rispondeva alle esigenze aziendali ovvero della committenza. Inoltre, data la contiguità con la sede aziendale di via del Serafico 107, consentiva delle evidenti economie di gestione per Lazio Service e l’ottimizzazione di tutti i servizi generali e di logistica di sede, oltre che della quotidiana conduzione delle attività operative inerenti la gestione dei contratti di servizio.

Il Consiglio di amministrazione dava, quindi, mandato all’unanimità al direttore generale pro tempore di procedere alla locazione dell’immobile in via del Serafico 121.

Contratto di locazione di immobile ad uso non abitativo (Allegato 12). Contratto sottoscritto dal direttore generale, sempre pro tempore, con la società Coedimo S.r.l., in data 20 gennaio 2010.

Tale contratto prevedeva un canone annuo di euro 3,792 milioni di euro oltre IVA, e la durata di sei anni, con decorrenza dal 1° marzo 2010, ai sensi dell’articolo 27 della legge 27 luglio 1978, n. 392 ed è tacitamente rinnovato per un ulteriore periodo di sei anni, avendo la Lazio Service rinunciato, al momento della sottoscrizione, alla facoltà di diniego della rinnovazione del contratto di cui all’articolo 29 della legge n. 329 del 1978.

Durante la vigenza del contratto di locazione dell’immobile di via del Serafico 121, con determinazione dirigenziale del Dipartimento istituzionale del territorio n. A9743 del 13 ottobre 2011, recante approvazione dell’atto di subentro della Regione Lazio nel contratto di locazione dell’immobile di via del Serafico 121 Roma, allegato 13, veniva autorizzato il subentro

della Regione nel contratto a suo tempo sottoscritto dalla Lazio Service, anche alla luce della DGR, cioè di una delibera della Giunta n. 423 del 16 settembre 2011, recante Atto di indirizzo per la razionalizzazione delle sedi della Giunta regionale, autorizzazione alla stipula dei contratti di locazione, ricognizione delle sedi della Giunta regionale nell’ambito del territorio della regione Lazio, allo scopo di operare economie di spesa per la gestione e razionalizzazione degli uffici (quello che facciamo pure noi).

Dalla lettura della menzionata determinazione n. A9743/2011, si rileva quanto segue. Nell’ambito del piano di riorganizzazione delle società partecipate e della politica di razionalizzazione delle risorse regionali, in attuazione degli indirizzi della DGR n. 294 del 23 giugno 2010, il socio unico Regione Lazio, nella persona del Presidente, con lettera protocollo n. 369 SP del 26.10.2010 ha disposto che la società Lazio Service Spa, mettesse a disposizione dell’Amministrazione regionale, proprio in un’ottica di razionalizzazione, parte dell’immobile di via del Serafico 121, al tempo parzialmente occupato, e nelle more dell’acquisto da parte della Regione Lazio di sedi necessarie ad ospitare i dipendenti regionali e/o società partecipate, e/o agenzia, che è la forma contrattuale indicata nella citata nota della presidenza (è sempre l’allegato 15) della Presidente della Regione Lazio era quella del comodato d’uso.

Successivamente, in occasione delle assemblee degli azionisti della società Lazio Service Spa, tenutasi il 10 gennaio 2011 (allegato 16), nella quale la Regione Lazio era rappresentata dal dottor Luca Fegatelli, Direttore del Dipartimento istituzionale del territorio, direttore Attività della Presidenza, giusta delega del Presidente della Regione del 7 gennaio 2011 (allegato 17) e Assemblea del 14 gennaio 2011 (allegato 18) nella quale la Regione Lazio era rappresentata dal dottor Stefano Cetica, assessore al bilancio e programmazione economica finanziaria e partecipazione, giusta la delega del

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Presidente, protocollo 19 SP del 13.01.2011 (allegato 19) e sempre dal dottor Luca Fegatelli, Direttore del Dipartimento istituzionale del territorio, direttore Attività della Presidenza, giusta delega del Presidente della Regione, protocollo n. 10 SP del 7 gennaio 2011, il socio unico Regione Lazio rettificava il suddetto indirizzo, ponendo quale nuovo obiettivo la cessione del contratto di locazione per l’immobile di via del Serafico 121.

In data 19 ottobre 2011, la società Lazio Service Spa cedente e la Regione Lazio, cessionaria, è stata sottoscritta tra loro la cessione del contratto di locazione registrato dall’ufficiale rogante il 5 dicembre 2011, registro cronologico 14822, allegato 20.

Con successiva deliberazione n. 60, del 24 febbraio 20014, la Giunta regionale approva il seguente provvedimento: Presa d’atto cessione a favore della Regione Lazio del contratto di locazione dell’immobile di via del Serafico n. 121, Roma - allegato 21. La Regione Lazio corrisponde, dal primo luglio 20014, all’attuale proprietà del compendio di cui trattasi, il canone di locazione annuo di 3.278.800, IVA esclusa. Tale canone è decurtato sia dell’ISTAT, sia del 15 per cento del canone di locazione, a seguito dell’applicazione della normativa nazionale e regionale (da noi recepita nella legge n. 4) vigente, in tema di revisione della spesa pubblica.

Si rappresenta che, nel contesto da ultimo delineato, l’Amministrazione regionale ha dovuto attendere la conclusione del processo riorganizzativo delle proprie strutture amministrative, al fine di elaborare il piano di riorganizzazione, anche in attuazione di quanto previsto in tal senso dalla legge regionale n. 4, dove c’è un articolo preciso sul piano di razionalizzazione per il pagamento delle locazioni passive che, recependo le disposizioni dettate dal legislatore nazionale, con la legge n. 135 del 2012, ha stabilito di elaborare ed approvare piani di razionalizzazione degli spazi d’uso attraverso l’abbattimento del rapporto metro quadrato/addetto, senza nuovi o maggiori

oneri a carico della finanza regionale. Con la delibera n. 759 del 4 novembre

2014, Allegato 22, è stato approvato il piano generale di riorganizzazione di tutte le sedi istituzionali della Giunta della Regione Lazio, finalizzata ad un riassetto strutturale delle stesse, con l’obiettivo dell’eliminazione di tutte le locazioni passive, da attuarsi tramite la valorizzazione dei compendi immobiliari di proprietà dell’Ente. Il piano è coerente con le misure di valorizzazione del patrimonio regionale in corso di elaborazione ed attuazione, anche in esecuzione dell’accordo di collaborazione firmato con l’Agenzia del demanio, in data 18 novembre 2013, per le attività di analisi, valutazione, segmentazione, valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio immobiliare pubblico della regione Lazio.

Inoltre, si evidenzia che, nelle more dell’attuazione del suddetto piano di razionalizzazione, la Giunta ha provveduto ad ottimizzare l’utilizzo degli immobili, in linea con la Giunta precedente, con il trasferimento, oltre che dei 215 dipendenti della direzione Politiche Sociali, Autonomia, Sicurezza e Sport, di circa 130 dipendenti della Direzione agricoltura e sviluppo rurale.

Infine, si evidenza che, proprio per monitorare le attività e i bilanci delle società della Regione, nel 2013 è stata istituita l’area società controllate ed Enti pubblici dipendenti che svolge le attività connesse al controllo dei bilanci di previsione, degli altri documenti contabili e del rendiconto di gestione delle Società delle Regioni; coordina i rapporti tra le diverse direzioni regionali competenti per materia e le società partecipate, assicurando la massima sinergia ed efficacia delle attività loro affidate e predispone la documentazione necessaria per la partecipazione alle sedute del socio alle assemblee. In proposito, ricordo che oggi viene preordinata un’apposita deliberazione di Giunta per tutti i punti all’ordine del giorno delle assemblee delle società.

Con riferimento al secondo punto, la Regione Lazio, come peraltro ha fatto in altre occasioni, valuterà di costituirsi parte civile

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in caso di apertura del processo, al fine di garantire la Regione da danni all’immagine finanziaria eventualmente arrecati.

Relativamente all’ultimo quesito, l’Amministrazione, nel rispetto dei contratti di locazione passiva sottoscritti e in conformità con la legislazione nazionale in materia di locazioni, nonché con la legislazione regionale in tema di razionalizzazione delle sedi per uso istituzionale della Regione e delle società partecipate, procederà gradualmente alla disdetta dei contratti di locazione passiva, parallelamente all’attuazione del piano di razionalizzazione, di cui alla predetta DGR 759 del 2014.

PRESIDENTE. Grazie, assessore. Può depositare i documenti che aveva annunciato che lascerà alla disponibilità dell’Aula.

SARTORE, Assessore. Signor Presidente, la documentazione è a disposizione dei consiglieri regionali.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà.

STORACE (LaD). E’ difficile in due minuti rispondere a diciotto, una risposta immediata, però mi consentirà il Presidente di fare qualche valutazione sulla risposta, che apprezzo nel metodo, nella consueta cortesia, un po’ meno nella precisione che abitualmente contraddistingue l’assessore Sartore.

Il punto chiave è questo. Io prendo atto che vi costituite parte civile se c’è un processo, dice che dobbiamo verificare se possiamo rescindere i contratti, e io vorrei che ci lavorasse alla rescissione dei contratti. E devo manifestare parziale soddisfazione sul terzo punto, perché nella mia domanda chiedo di monitorare l’attività di quell’assessorato in quegli anni e lei mi ha risposto “monitorando per la riduzione del danno”, quello che hanno fatto Polverini e Zingaretti.

Quello è un settore su cui bisogna gettare

un altro po’ di sguardi, assessore. Non pretendo che in due giorni risolva una questione che dura da anni, però io ho capito una cosa: tutta questa operazione nasce per un assessore su delega di un Presidente rilasciata il giorno prima. Parte il 5 agosto e la delega del Presidente Marrazzo è del 4: vai, predica e fai!

Per carità, poi voi assessori di Zingaretti fate la rinegoziazione, grazie alla legge del 2012 che tutte le Regioni chiesero al Governo e finalmente ottennero, se no si faceva prima. Diciamo che è un po’ come la storia sui costi della politica: ce l’ha detto lo Stato di ridurli e noi l’abbiamo fatto.

Così come il subentro della Regione nel contratto del 2011 (bisogna dirlo con chiarezza alla pubblica opinione) è proprio perché quei palazzi sono stati affittati vuoti. C’erano due piani occupati, gli altri erano tutti vuoti, e ci avete messo il personale, perché altrimenti non si sapeva che farne. Ma quando si sono presi quei palazzi, lì è il tema su cui mi aspetto una vostra maggiore attenzione.

Cercherò di farla breve. Poi magari domani mattina leggerà qualcosa di ancora più sostanzioso (ognuno ha diritto alla sua sfera professionale). Quel direttore generale che ha firmato qualche domanda amministrativa gliel’avete fatta? Lei ha citato dei nomi: Scicchitano. Di Scicchitano parlammo in quest’Aula all’epoca di Maruccio. Non so chi c’era dei consiglieri, comunque vi ricordate? D’Annibale. D’Annibale era consigliere regionale nella scorsa legislatura e si dimise tre mesi prima delle elezioni. Pensi, assessore, che noi rischiamo, se il diretto interessato ha i soldi per riscattarlo, di pagare il vitalizio al successore di D’Annibale. Per tre mesi. Quello sì che è uno scandalo. Quello sì. D’Annibale è quello che firma i contratti.

Io all’Aula dico le date così siamo tutti più attenti, perché lei ha letto una marea di documenti. Voglio sapere: in quell’azienda opera ancora la bravissima dottoressa Ariano, con compiti di dirigenza nella logistica? Opera ancora come revisore dei conti

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supplente il dottor Nazareno Neri, mandatario elettorale di Di Stefano e di tante altre società a gestione comunale, in questo caso era Veltroni?

I contratti sono firmati il primo 15 gennaio 2009, Via del Serafico 107. Sul secondo dobbiamo essere un po’ più precisi, assessore. “Il consiglio di amministrazione - lei ha riportato esattamente una frase che ho trovato su un documento che vi dico alla fine di chi è -, sulla base delle motivazioni sopraesposte, invece di procedere con l’indizione di una procedura ad evidenza pubblica per la ricerca di altro immobile da adibire ad ampliamento della sede sociale, dava mandato, come lei ci ha ricordato, al direttore generale, dottor Tonino D’Annibale (non sapevo fosse laureato), di effettuare una ricerca non vincolante per la locazione di ulteriori spazi da adibire ad uso uffici possibilmente - ci ha detto l’assessore - nelle immediate vicinanze dell’attuale sede. E, guarda caso, chi c’era nelle vicinanze dell’attuale sede? L’altro immobile in via del Serafico 121.

Il contratto sa quando viene firmato? Il 20 gennaio, un mese prima di ripresentarsi alle elezioni regionali.

Chiudo con due ultime cose: “Tutte queste operazioni nell’arco di tre anni hanno fatto lievitare la spesa sostenuta dalla società pubblica Lazio Service Spa per la locazione degli uffici da adibire a propria sede da un costo pari a zero a un costo pari a circa 7,5 milioni di euro (oltre IVA) - ecco perché parlo di 9 milioni, la metà dei vitalizi - per il solo canone di locazione, il tutto senza che consti all’Amministrazione - come lei ha correttamente riferito per l’epoca - alcun assenso formalmente reso da parte del socio unico”. Lo sa di chi è questo documento? È della Giunta Polverini, un esposto alla Corte dei conti. Cetica, quando partecipò a quelle assemblee, si accorse delle cose che erano successe e tradusse tutto in un esposto alla Corte dei conti, firmato proprio dalla Presidente Polverini che voleva vederci chiaro.

Presidente Leodori, io concludo con un

auspicio rivolto a lei, però, in questo caso. Il Segretario generale della Giunta, Tardiola, ci ha informato pubblicamente, in pratica, che adesso si usa chiedere alla Procura un parere sui curriculum. Io le posso chiedere di mandare il resoconto stenografico di questa interrogazione a risposta immediata alla Procura? Ho la sensazione che i protagonisti dell’affare che ho citato siano tutti ancora lì e c’è il rischio di un gigantesco inquinamento delle prove. Lo dico a tutela di questa Amministrazione nello stesso spirito con cui l’assessore Sartore - e di questo la ringrazio - ha annunciato la volontà di rispondere positivamente alla domanda sulla costituzione di parte civile in un eventuale processo.

PRESIDENTE. Verificheremo la possibilità di esaudire la richiesta presentata, che è un atto pubblico che mi sembra non si debba sottacere.

C’è una richiesta di sospensione di cinque minuti.

La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 13,10. (La seduta è sospesa alle ore 13,01 e riprende alle ore 13,16)

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEODORI

PRESIDENTE. La seduta riprende.

Proposta di legge regionale n. 189 del giorno 12 agosto 2014, di iniziativa del consigliere Storace concernente: sicurezza sanitaria dal cielo in tutto il Lazio. Recepimento del regolamento (UE) 965/2012 sui requisiti tecnici e le procedure amministrative per quanto riguarda le operazioni di volo ai sensi del regolamento (CE) 216/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio. Modifiche alla legge regionale 9/2004 “Istituzione dell’azienda regionale per l’emergenza sanitaria ARES 118”

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Discussione generale

PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 2, reca: Proposta di legge regionale n. 189 del giorno 12 agosto 2014, di iniziativa del consigliere Storace concernente: sicurezza sanitaria dal cielo in tutto il Lazio. Recepimento del regolamento (UE) 965/2012 sui requisiti tecnici e le procedure amministrative per quanto riguarda le operazioni di volo ai sensi del regolamento (CE) 216/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio. Modifiche alla legge regionale 9/2004 “Istituzione dell’azienda regionale per l’emergenza sanitaria ARES 118”.

Do la parola al Presidente Storace per l’illustrazione della proposta di legge, così come deciso nella Commissione in cui è stata esaminata questa proposta.

Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà.

STORACE (LaD). Presidente, mi consenta anzitutto di ringraziare i tre Presidenti di Commissione che hanno lavorato alla proposta di legge, a partire dal Presidente Lena, che ha accelerato di molto i lavori, il Presidente Petrassi, della Commissione politiche comunitarie e il Presidente Buschini per la parte del bilancio. Abbiamo lavorato insieme all’assessore Sartore per mettere a posto le norme di carattere finanziario.

Il racconto della legge è presto fatto. Si tratta di applicare nella nostra Regione un regolamento comunitario che ci consenta finalmente di utilizzare l’elisoccorso anche in orari notturni in strutture che prima non si potevano utilizzare se non erano messe a norma. Oggi ci si dice che si possono mettere a norma. Rubo l’espressione felice del collega Agostini in Commissione sanità: questa è una norma che dà eguaglianza ai cittadini, perché in quel piccolo paese dove non c’è l’ospedale, dove non c’è nemmeno la Casa della salute, se ti senti male e non c’è l’ambulanza, l’elicottero può arrivare se il Comune attraverso l’intervento regionale ha messo a norma il campetto di calcio e di notte ci può atterrare. Credo che sia una norma che

ci viene dall’Europa, che è una norma fondamentalmente giusta. Attraverso i vari articoli se ne intuiscono facilmente le finalità. Voglio fare riferimento in questa piccola parte della reazione di per sé breve su una legge tutto sommato di adeguamento normativo, alle proposte emendative che sono giunte dai colleghi consiglieri. In particolare, dal Movimento 5 Stelle sono arrivate alcune proposte, una delle quali non è imputabile per gli uffici, quella del cambio di parola tra “devono” e “dovranno”. Sulle altre tre, credo, assessore, che si possa sicuramente verificare un parere favorevole agli adempimenti legati alla qualità degli interventi. Cioè, il Consiglio regionale verrà messo nelle condizioni di sapere che cosa si è fatto effettivamente, e credo che sia una lacuna della legge che hanno fatto bene a colmare con l’emendamento n. 8: l’indicazione degli interventi eseguiti, per esempio, l’identificazione del singolo paziente dei luoghi dell’intervento per la presa in carico, la destinazione e le ore di volo. Se vogliamo, è anche un aiuto a capire come si spendono le risorse dei cittadini.

Ho dubbi (lo dico perché mi pare che il collega Porrello avesse in particolare su questo insistito) sull’emendamento n. 13, quello che fa riferimento a come devono essere individuate le piazzole, attraverso un meccanismo di concertazione che oggettivamente, secondo me, rischia di essere invasivo delle competenze del commissario di governo. La stessa questione l’aveva posta il collega De Paolis, che non vedo adesso in Aula. De Paolis ha preannunciato un ordine del giorno in cui chiede al Presidente di sentire le comunità locali per poter individuare queste piazzole, cioè, fa un lavoro che credo possa essere preso come impegno dall’Amministrazione, ma poi sentiremo l’assessore Sartore.

Infine, altri due emendamenti sono stati proposti dal collega Santori, che qui non vedo. Assessore, questi due emendamenti rischiano di essere molto specifici. Lo dico perché pone una questione giusta, cioè, si possono utilizzare anche le strutture della

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Protezione civile, però non è che abbiamo scritto i campi di calcio, le aree dismesse. Rischiamo di scrivere una cosa dimenticando le altre. Sarà la Giunta, in questo lavoro di consultazione del territorio, a decidere come collocare le basi per il soccorso notturno. Grazie.

PRESIDENTE. Apriamo la discussione generale sulla proposta di legge n. 189.

Ha chiesto di parlare il consigliere Lena. Ne ha facoltà.

LENA (Pd). Grazie, Presidente. Soltanto per ribadire alcuni concetti che sono emersi dalla discussione animata ma che ha portato all’approvazione da parte della Commissione di questa proposta di legge. Questa proposta di legge, che di fatto è il recepimento di un Regolamento della Comunità europea, non vuole sostituire le piazzole del 118, assolutamente. Non vuole sostituire l’apertura dei reparti di degenza ospedaliera per l’emergenza, ma è un’opportunità in più che vogliamo dare, con questa proposta di legge, cioè quella di adeguare alcuni spazi - dicevamo prima che possono essere dei campi di calcio, o i grandi spazi dei centri commerciali, o dei parcheggi - per l’atterraggio notturno.

Quindi, non è qualcosa che serve a sostituire ciò che magari si può pensare che debba essere migliorato o un’accessibilità. L’ARES 118 ha una sua struttura e ci ha presentato, tra l’altro, in Commissione, quante piazzole farà, oltre al fatto che dovranno predisporre l’H24 su alcune zone specifiche, ma questo è un qualcosa in più. Serve a dare la possibilità di far atterrare gli elicotteri anche in quelle zone, con dei contributi che sono stati finalizzati per questa legge.

E’ chiaro che la gestione, il controllo e il coordinamento devono essere per forza fatti da parte del 118, quindi esprimo il parere favorevole, come già fatto in Commissione, rispetto a questa proposta di legge, specificando in maniera molto chiara che è un valore aggiunto che vogliamo dare

all’emergenza con gli elicotteri. Chiaramente - lo rivoglio ribadire con forza

-, questa proposta di legge non serve per sostituire dei reparti che si pensa di chiudere, assolutamente no. E’ qualcosa in più che vogliamo dare al territorio del Lazio. C’è una legge europea che lo consente. È un adeguamento a questa legge europea e ci sono dei fondi che la Regione Lazio ha stanziato per far fronte a questa innovazione tecnologica, oppure al ripristino, alla messa in sicurezza di alcune zone, con delle modifiche strutturali che debbono essere fatte per poter fare atterrare H24, quindi anche la notte, con gli elicotteri del 118 e del soccorso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà.

STORACE (LaD). Signor Presidente, sull’ordine del giorno è scritto che la proposta è presentata da me, ma è cofirmata anche dal collega Righini. Chiedo di farlo risultare dal verbale d’Aula, perché mi sembra corretto nei confronti di un collega.

PRESIDENTE. Sul fascicolo c’è anche la sottoscrizione del consigliere Righini, rimane comunque agli atti la precisazione del presidente Storace. (Segue t. 6 – Cedat)

Ha chiesto di parlare il consigliere Agostini. Ne ha facoltà.

AGOSTINI (Pd). Signor Presidente, dirò poche e rapidissime cose, anche perché con il consigliere Storace abbiamo condiviso, in momenti diversi, ma lungo una linea di ragionamento comune, le questioni legate all’emergenza della nostra Regione.

Ci dovrebbe essere anche un ordine del giorno, a mia firma, che ho presentato mi sa sei mesi fa, rispetto al tema dell’elisoccorso, e che individuava - questa è anche la ragione per la quale ho sostenuto, con un comunicato stampa, pubblicamente, l’interesse per

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un’iniziativa di questa natura - come nella nostra Regione costruiamo un settore delicatissimo, quale quello dell’emergenza, e come lo facciamo in maniera condivisa. Dico questo, al di là della normativa europea.

Con il famoso decreto n. 80, quello del riordino della rete ospedaliera, abbiamo infatti tagliato una serie di servizi in maniera orizzontale, ma soprattutto abbiamo tagliato moltissimi ospedali delle Province della nostra Regione e anche della Provincia di Roma.

Riprendo la citazione che ha fatto poco tempo fa, prima di me, il consigliere Storace sul tema dell’uguaglianza, cioè di come questi residenti della nostra Regione possono e devono tornare ad essere eguali rispetto ai cittadini della capitale d’Italia. Se abbiamo tagliato moltissimi servizi e molti ospedali nella nostra Regione, come possiamo offrire una parte dei servizi dell’emergenza dentro la nostra Regione? Mi riferisco ai servizi di ambulanza, che devono essere rinforzati. Il 118 mi sembra che, chiamato in Commissione, abbia abbozzato un primo ragionamento rispetto alle questioni legate ai pronto soccorsi e alla gestione delle emergenze. L’altra gamba è il volo.

La possibilità per molti cittadini della nostra Regione di usufruire di un servizio che li possa portare rapidamente nei centri adeguati a poter effettuare le cure.

Abbiamo avuto anche altre esperienze, abbiamo già delle esperienze presenti nella nostra Regione, anche nel viterbese, alcune esperienze importanti, dove addirittura sono le Amministrazioni comunali che mettono a disposizione e gestiscono queste risorse affinché l’impiantistica sportiva e non solo possa accogliere h24 questo tipo di servizio.

Nel lavoro che abbiamo svolto, abbiamo detto che sarà il 118 che ne definirà sostanzialmente anche le condizioni, una programmazione costante e continua, però affermarlo con legge e quindi anticipare anche un po’ il lavoro che dovrebbe fare la prossima Amministrazione regionale ci rende un po’ orgogliosi di fare una cosa che darà l’opportunità ai nostri cittadini di essere più

sicuri di poter arrivare nei tempi utili in alcuni luoghi dove possano essere curati.

Il mio voto sarà sicuramente favorevole rispetto a questo, come una delle gambe fondamentali affinché la gestione dell’emergenza sia una gestione efficace ed efficiente.

L’ultimo inciso, l’ultima indicazione, era anche presente in quell’ordine del giorno, è che siano i Comuni a utilizzare, concordando con il 118, queste risorse affinché si dia la possibilità a quelle comunità di poter rendere più efficace il rapporto con i cittadini che abitano quella zona e quindi avere un controllo anche maggiore di un servizio che è così delicato e così opportuno affinché i nostri residenti possano usufruire delle cure dovute.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Porrello. Ne ha facoltà.

PORRELLO (M5s). Grazie, Presidente. Interveniamo in discussione generale di questa proposta di legge che in Commissione abbiamo cercato di migliorare e comunque condividere con tutti i componenti e anche con il proponente, consigliere Storace.

Come già scritto nell’articolo 1 (finalità), questa è una legge che va a recepire una direttiva europea; una direttiva europea che praticamente aiuta un pochino il trasporto mediante l’eliambulanza di pazienti che abitano in zone disagiate.

Vogliamo sottolineare che questo passaggio si rende necessario ancor più nella nostra Regione per due fattori. Il primo è un fattore morfologico, quindi come è composta la nostra Regione che per una serie di motivi, vuoi una mancanza di infrastrutture, vuoi una presenza di colline e montagne, quindi di un territorio poco agevole fa sì che a volte lo spostamento di pazienti con particolari patologie non avvenga in maniera repentina e quindi ci sia bisogno di questo tipo di servizio, ma vuoi anche per quello che diceva il consigliere Agostini. Mi riferisco al fatto che comunque nella nostra Regione, a causa del Piano di rientro e a una politica messa in

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campo dal Commissario Zingaretti, la presenza di ospedali capaci di avere la possibilità di curare sul luogo i cittadini sta venendo sempre meno accentrando tutto su ospedali della capitale che quindi vedono in questa città solamente, e in pochi altri centri sparsi su tutta la Regione, la possibilità di poter dare assistenza ai cittadini laziali.

Questa legge entra nel merito di come trasportare questi cittadini dai luoghi più disagiati a questi pochi, pochissimi, centri che riescono a dare un’assistenza e una assistenzialità ai cittadini del Lazio.

Per cui, ci vede d’accordo sotto questo punto di vista. La nostra azione su questa legge, come vedete, consta nella presentazione di soli quattro emendamenti. Capite bene che quando il discorso viene affrontato in maniera serena in Commissione, in maniera propositiva e c’è comune ascolto di quello che le parti politiche vogliono proporre all’interno della legge, vedete che la nostra azione emendativa che si vede all’interno del Consiglio regionale è mirata e non c’è bisogno di doverla accompagnare con una miriade di altri emendamenti che servono semplicemente a portare l’attenzione delle altre forze politiche su alcuni argomenti a noi cari, cosa che magari si fa poco in Commissione.

La nostra azione emendativa è mirata a quattro emendamenti che cercano di portare più trasparenza e condivisione dei dati dovuti all’utilizzo dell’elisoccorso. Anche se è una necessità e una questione di uguaglianza di cure per tutti i nostri cittadini, sappiamo bene che il servizio dell’elisoccorso è un servizio dispendioso per la nostra regione. Accendere i motori di un elicottero, farlo volare dalla base – chiamiamola così − all’ospedale che ne richiede l’intervento e successivamente all’ospedale di destinazione sono ore di volo che vengono pagate profumatamente. Si parla di 1.816 euro, mi sembra, all’ora, dal momento in cui il pilota inserisce la virtuale chiave e mette in moto il motore finché non riatterra nella sua base di decollo, gira virtualmente la chiave e spegne il motore, tutto compreso. Si parla di cifre

astronomiche. Si parla di cifre che, comunque, devono essere capite e razionalizzate.

Se l’assessore Sartore si lamenta del bilancio, dei tagli e di tutto quanto, dobbiamo anche fare in modo che quelle poche risorse che abbiamo vengano messe in campo in maniera puntuale, precisa e senza sprechi. Ed è questo che i nostri emendamenti vogliono portare. Vogliono portare una condivisione dei dati che l’ARES 118 dovrebbe fare nei confronti del Consiglio regionale proprio per capire l’utilizzo di questi mezzi dal punto di vista di ore e di tipo di trasporto, una serie di accorgimenti che noi vorremmo inserire in questa legge di recepimento di una normativa europea.

Questo è quanto. Noi già in Commissione ci siamo espressi in maniera favorevole a questa proposta di legge. Speriamo di portare a casa questa legge con una maggiore trasparenza inserendo questi pochissimi accorgimenti che potrebbero portare questa legge veramente ad essere utile per il cittadino, ma anche utile per le Istituzioni, capendo l’utilizzo di queste eliambulanze.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Tarzia. Ne ha facoltà.

TARZIA (LS). Grazie, Presidente. Io voglio partire ringraziando il collega Storace per aver presentato questa proposta di legge, che certamente non tanto recepisce quanto adegua la normativa regionale al Regolamento europeo n. 965/2012, quindi un atto opportuno, se vogliamo, a cui per certi aspetti eravamo obbligati ad adempiere, ma questo non toglie la sensibilità sociale e istituzionale che, attraverso il collega Storace, stiamo dimostrando con, mi auguro, l’approvazione all’unanimità di questo testo.

Come ricordato anche nella stessa relazione di presentazione del testo di legge, l’elisoccorso è uno strumento straordinario per intervenire nell’ambito dell’emergenza sanitaria, soprattutto in una regione come la nostra dove ci sono molti comuni che si trovano in luoghi non sempre facili - è un

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eufemismo - e tante volte davvero difficilmente raggiungibili con mezzi di terra. Penso, ad esempio, a molte località della provincia di Frosinone, ma non solo, naturalmente, soprattutto quando si tratta di Comuni situati in collina, se non addirittura in montagna, dove magari d’inverno c’è anche la neve.

Quindi, è una legge che naturalmente accogliamo in maniera molto favorevole. Sono anche felice del clima di unanimità, perlomeno di grande condivisione che su questo testo si è riscontrato in Commissione salute. Anche qui, vorrei però esprimere un ringraziamento all’assessore Sartore per la sensibilità istituzionale dimostrata. La Commissione bilancio, infatti, con un emendamento, ha istituito un fondo per la messa in sicurezza e conformità delle aree per l’atterraggio e il decollo di elicotteri adibiti ad operazioni di emergenza medica EMP e per la realizzazione di nuove strutture, nel quale confluiscono già per l’anno 2014 500.000 euro di risorse. Quindi, visto che siamo verso la fine dell’anno, non ci sembra né inutile né trascurabile questo intervento da parte dell’assessore. Mi auguro che naturalmente, con eventuali suggerimenti e sfumature che possono esserci, esamineremo poi le proposte di emendamenti, ma mi sembra che fondamentalmente sia un testo condiviso che quindi, naturalmente, vedrà anche il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.

SABATINI (Ncd). Grazie, Presidente. Il mio è un intervento ovviamente ad adiuvandum rispetto a una proposta di legge non solo necessaria per adeguare il nostro sistema dell’emergenza sanitaria, ma anche per incidere in maniera molto efficace e diretta su delle situazioni di grave disagio dell’emergenza nella nostra regione. Sono state già dai colleghi che sono intervenuti condivise, faceva bene la consigliera Tarzia ad evidenziarlo. Hanno fatto bene i consiglieri ad evidenziare diversi territori in

difficoltà. Io penso che le quattro Province del Lazio siano tutte quante territori disagiati per quanto riguarda l’emergenza sanitaria. Un cittadino di Roma, per fortuna per i cittadini di Roma, ha sicuramente più garanzie di quante ne possano avere i cittadini delle Province. Quindi, questa norma sicuramente interviene su impostazioni e su indirizzo della Commissione europea, ma forse è una norma che dovrebbe iniziare a far riflettere questo Consesso regionale su come le politiche sanitarie di questo territorio possano e debbano essere sviluppate.

In sede di legge di stabilità e di finanziaria, in più di un’occasione abbiamo evidenziato, anche grazie a degli emendamenti, proprio del Presidente Storace e anche di altri Gruppi consiliari, alcuni miei emendamenti personali, posto con forza il grave disagio di tutti quei territori in cui c’è un servizio di elisoccorso diurno, di dodici ore. A volte non c’è nemmeno, anche se formalmente viene indicato, nei fine settimana. Non possiamo creare un discrimine tra cittadini che necessitano di un servizio così importante in una provincia piuttosto che in un’altra, non possiamo creare lo stesso discrimine tra cittadini che si sentono male di giorno o di sera, non possiamo creare lo stesso discrimine tra cittadini che necessitano del servizio durante i giorni festivi oppure feriali.

Ringraziando il consigliere Storace per iniziativa, l’ho già fatto in Commissione assieme al consiglieri Righini, manifesto un dubbio, il dubbio iniziale che ho avuto. Apprezzando il lavoro del consigliere Storace, il mio dubbio è stato come mai una norma di recepimento non sia stata sollecitata, proposta, non dico dalla maggioranza, ma magari dalla Giunta. Poteva sicuramente essere qualche cosa di più istituzionalmente corretto, ma ben venga che sia di proposta consiliare. Sono ancor più lieto che sia una proposta dell’opposizione di questo Consiglio. Vorrei rivendicare una propositività dell’opposizione non soltanto importante, utile e funzionale quando si deve recepire un Regolamento o una direttiva

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europea. Sarebbe carino, ed elegante vorrei aggiungere, che venissero prese in considerazione le proposte dell’opposizione, anche quando non ci sono obblighi di recepimento da parte della Commissione.

Tornando sul punto della norma, credo che l’approvazione di questa Proposta di legge sia necessaria. Oggi troverà il parere favorevole da questa Assise consiliare, credo con la più vasta condivisione e sarà importante, in una seconda fase, comprendere, anche con i territori, quali possano essere gli strumenti da mettere a disposizione.

Probabilmente lo faremo lunedì con il Consiglio straordinario per la sanità, ma questo è forse il migliore dei punti che la Regione è riuscita a evidenziare e a mettere a disposizione dei cittadini, soprattutto nell’ultimo periodo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Petrangolini. Ne ha facoltà.

PETRANGOLINI (LpL). Signor Presidente, intervengo per comunicare che siamo molto contenti che si discuta questa legge. Ci abbiamo lavorato insieme in Commissione e ringrazio Storace per averla proposta.

Vorrei sottolineare solo due cose, perché i colleghi hanno già parlato a sufficienza del tema che stiamo trattando. La prima cosa che ci dice l’Europa, e che mi sembra molto importante, è che sulla questione dell’emergenza dobbiamo adottare lo stesso principio di sussidiarietà che ormai si sta utilizzando in tantissime delle politiche che si fanno in Italia; vale a dire la possibilità che, per risolvere i problemi dei cittadini, concorrano tanti soggetti.

In merito, volevo semplicemente ricordare a tutti voi l’elenco dei luoghi che vengono indicati per le aree di atterraggio e che sono: i campi sportivi, gli interporti, le aree industriali dismesse, i parcheggi a raso non utilizzati e anche altre aree non specificatamente interdette per altri motivi. Questo è importante perché vuol dire che la collettività, siano essi i Comuni, ma anche i

privati, cioè tutti coloro che possono mettere a disposizione degli spazi che servano per risolvere un problema importante qual è l’atterraggio di un elicottero in un momento di emergenza, sono tutti chiamati a concorrere alla soluzione di questo problema.

Credo che sia un fatto importante che dà un segnale anche di come, di fronte a delle politiche pubbliche che hanno un’incidenza molto forte sulla salute dei cittadini, tutti debbano dare una mano.

Il secondo concetto che volevo esprimere è che il grosso problema che si pone nell’uso di aree che non siano specificatamente indicate come aree di atterraggio è quello dell’illuminazione notturna. Infatti, si può avere anche un bellissimo parcheggio, ma se non ci sono le condizioni per far atterrare un elicottero, non si è possibile procedere. Qui è stata indicata una cifra, quindi bisognerà investire dei soldi. Da questo punto di vista, come diceva pure Agostini, siamo tutti d’accordo per il coinvolgimento dei Comuni.

Quello che raccomando – ne abbiamo parlato e credo che abbiamo tutte le condizioni per garantirlo – è l’estrema trasparenza nella gestione di questi fondi, perché dovremo far sì che nelle aree individuate si facciano quei lavori che permettano agli elicotteri di atterrare effettivamente. Tante vicende del passato ci hanno insegnato che l’unico modo per far sì che le cose pensate bene finiscano anche bene è quello di garantire sempre e comunque una grande trasparenza nella gestione dell’attuazione di questa legge.

Con questo, esprimiamo ovviamente parere favorevole per l’approvazione della legge. (segue t. 7° - Cedat) PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere De Paolis. Ne ha facoltà.

DE PAOLIS (Sel). Signor Presidente, fa piacere intervenire solo su positività. Questa è una bella cosa, un’ottima e bella intuizione che porta ad approvare una legge che, secondo noi, va ad intercettare un’esigenza

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diffusa, va a dare una copertura e una garanzia a chi ha bisogno in un momento particolare. È una legge che ci inorgoglisce perché non la prendiamo come una parte politica che l’ha presentata, opposizione e maggioranza, ma è una legge totalitaria per il Consiglio regionale. È una cosa che avviene purtroppo poco spesso, ma in questo caso, visto il tema e vista la grande intuizione politica che voglio risottolineare, penso che abbia un percorso semplice, facile, condiviso.

Mi sono permesso di presentare un ordine del giorno che discuteremo alla fine e che illustrerò alla fine. A me fa piacere che al centro dell’azione politica di questo Consiglio oggi ci sia un tema che è il bene comune.

Ringrazio per questo il Presidente Storace, il Presidente della Commissione sanità e tutta la Commissione per aver lavorato attorno a questo tema e anche l’assessore Sartore che quando si parla di cose particolari, quando il gioco si fa duro, ti giri e lei c’è sempre. Sono a disposizione del Consiglio chiaramente per miglioramenti e per quello che posso fare in sede di discussione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere De Lillo. Ne ha facoltà.

DE LILLO (Ncd). Grazie, Presidente. Anch’io sono contento che si prendano dei provvedimenti importanti in questo settore perché molto spesso basta che il legislatore trovi dei piccoli accorgimenti per poter ampliare la possibilità di utilizzo di mezzi in questo settore. Era una cosa molto semplice poter permettere agli elicotteri di poter atterrare anche in altre strutture messe in sicurezza con adeguati finanziamenti, per cui io sono stato in Commissione e adesso favorevole a questo.

Tuttavia, vorrei cogliere l’occasione, e lo faccio ogni volta che si parla dell’argomento, l’ho già detto al Presidente Lena, però evidentemente la cosa non interessa più di tanto, l’ho detto ufficialmente alla Presidenza con un’interrogazione che è andata inevasa, ma io vorrei far presente ai colleghi

consiglieri che fu fatto a suo tempo per quanto riguarda l’elisoccorso, visto che di questo parliamo, nella precedente legislatura, un bando espletato che ha portato a far sì che nascessero cinque punti… Se c’è qualcuno che mi ascolta, Presidente.

C’è l’assessore, però volevo richiamare l’attenzione di tutti perché il mio è un quesito inevaso: in questa Regione è stata fatta una gara per cinque punti corrispondenti ai cinque capoluoghi di provincia (Roma, Viterbo, Latina, Frosinone e Rieti). Lo dico in questa sequenza, Presidente Lena perché questa è la successione con cui si sono attivati questi punti di elisoccorso. Peccato che ne sono stati attivati tre (Roma, Viterbo e Latina) come sapete bene o come qualcuno sa bene, ma non sono stati mai attivati Frosinone e Rieti.

Noi ci chiediamo per quale motivo questa gara, che è stata espletata, non venga continuata e non venga attivato il servizio di Frosinone. Io lo dico ai colleghi eletti a Frosinone e anche a quelli di Rieti perché dopo Frosinone c’è Rieti. Nessuno pensa di poter continuare a ultimare questo tipo di azione. Ribadisco ulteriormente questa interrogazione.

Nello stesso tempo vorrei capire il perché non viene espletata. Confermo ancora una volta che questo tipo di iniziativa è giustissima. Con poche risorse si dà la possibilità di ampliare lo spettro d’azione di un servizio fondamentale per la cittadinanza, perché l’elisoccorso è un servizio che non serve solo all’emergenza, agli incidenti stradali, ma serve per il trasporto degli infermi, dei portatori di handicap, degli organi, del sangue, per cui è un servizio fondamentale, tanto fondamentale che deve essere ultimata l’apertura sia a Frosinone che era a Rieti degli ultimi due punti, come il bando indica.

Lo ribadisco ancora volta, assessore: si prenda carico di questo interrogativo, perché non so più come dirlo. Grazie. PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Simeone. Ne ha facoltà.

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SIMEONE (PdL-FI). Grazie, Presidente. Piace pure a me intervenire, perché effettivamente è una bella cosa questa. Lo ricordava pure il consigliere che mi ha preceduto. Oggi è sempre più evidente la tempestività su come si interviene in caso di emergenza. Questo lo notiamo negli incidenti. Tante volte arriva l’elicottero proprio sul luogo dell’incidente.

Avere una mappatura, quindi una velocizzazione nell’istituire più punti di elisoccorso nel territorio regionale è sicuramente una cosa che fa bene a tutti. Nello specifico, vorrei ricordare che nella regione Lazio esistono due isole, l’isola di Ponza e di Ventotene, che molto spesso pagano questo grosso dazio della mancata tempestività nel soccorrere un infartuato, uno che ha bisogno di un’operazione urgente. Di giorno l’elicottero in qualche modo riesce anche ad atterrare, ma quando capita di notte, se non vengono osservate le misure di sicurezza, per cui è possibile che l’elicottero decolli e scenda, questo, poi, si traduce in un grosso problema per chi ha bisogno di tempestività nell’intervento. Quindi, maggiore attenzione proprio verso queste due isole che, per aree protette, per una cosa o per un’altra, non riescono a trovare le condizioni tali da poter avere l’elisuperficie, ma soprattutto un’elisuperficie che consenta anche l’atterraggio in orario notturno.

Quindi, la raccomandazione è di prendere in seria considerazione tutta l’emergenza con l’elisoccorso, ma più specificatamente verso questi territori, queste isole che sono già svantaggiate di loro. Quando l’elicottero non le può aggiungere, si crea il problema sul problema. Quindi, una ulteriore raccomandazione è questa.

Comunque, un plauso ai consiglieri che hanno pensato di normare questa cosa, perché comunque è una risorsa per l’intero territorio. Grazie.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi in discussione generale, passiamo all’esame degli articoli.

Discussione e votazione dell’articolato PRESIDENTE. Articolo 1. Non ci sono emendamenti.

L’articolo 1 è già stato illustrato.

(Interruzione del consigliere Storace: “Nella relazione ho illustrato i vari articoli”)

Esattamente. Non essendoci interventi, pongo in

votazione l’articolo 1. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?

(Il Consiglio approva)

Articolo 2. Sono stati presentati un

emendamento e un subemendamento, entrambi presentati dai consiglieri Porrello e Barillari.

Ha chiesto di parlare, per illustrarli entrambi, il consigliere Porrello. Ne ha facoltà.

PORRELLO (M5s). Grazie, Presidente. Le illustro le due proposte che noi abbiamo presentato. Si parla dell’emendamento P2/8 e del subemendamento D01/1. Parlo prima dell’emendamento P2/8. Questo emendamento che già il consigliere Storace nell’illustrazione generale aveva anticipato, praticamente vuole inserire in questa proposta di legge un concetto: quello della redazione di un rapporto, da parte dell’ARES 118 da sottoporre poi alla Regione Lazio, alla Giunta regionale e alla Commissione consiliare competente in materia di sanità, quindi alla VII Commissione per quanto riguarda alcuni parametri. Questi parametri e quelli elencati appunto nell’emendamento sono parametri di gestione dell’elisoccorso. Sono i volumi degli interventi, sono l’identificazione, per singolo paziente, dei luoghi d’intervento e presa in carico e destinazione e lui li vuole dedicare per ogni singolo intervento. Questa è una relazione che deve essere fatta appunto, come dicevo, a cura dell’ARES 118, proprio per tenere il punto della situazione sul tipo di servizio che

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l’ARES 118 attraverso le ambulanze, fornisce all’interno della Regione Lazio.

Il subemendamento, invece, aggiunge alcuni altri punti alla richiesta che noi facciamo nel nostro emendamento, di carattere economico, quindi quello dei costi diretti, quello dei costi di ammortamento e valutazione delle elisuperfici e quelli dell’anamnesi medica per ogni singolo intervento. Più di tutto io terrei a spiegare un po’ meglio l’esplicitazione dell’anamnesi medica per ogni singolo intervento, che secondo noi è un punto fondamentale. Perché questo? Dobbiamo cercare di capire perché viene utilizzato l’elisoccorso, ma questo non deve essere preso come un mero controllo e giudizio sulla questione. Tu l’hai utilizzato perché c’era una donna partoriente? Io sono d’accordo pure ad autorizzarlo quando c’è una donna partoriente, nel caso in cui ci siano delle complicanze del parto che la struttura sanitaria in loco non riesce a soddisfare, quindi è giusto che si chiami l’eliambulanza per dare a quella madre la possibilità di partorire il proprio figlio. Ma questo potrebbe essere utile anche per capire come forse, per esempio, come potenziare o depotenziare, a seconda dei casi, la rete sanitaria regionale. Questo punto secondo noi è di fondamentale importanza, non solo per quanto riguarda l’elisoccorso e le eliambulanze, ma per quanto riguarda la sanità regionale del Lazio. Dobbiamo capire quali sono i problemi che vivono i nostri cittadini per potergli dare poi un’opportuna risposta con altre leggi e altre questioni in campo sanitario, anche per indirizzare la politica del Commissario, per esempio, adesso. Non è detto infatti che il Commissario non debba mai sentire quello che dicono non soltanto gli organi politici che sono rappresentati in questa Assise, ma deve sentire anche chi lavora sul campo, chi tutti i giorni fa questo mestiere.

Noi pertanto chiediamo il parere che forse l’assessore Sartore darà, su questi due emendamenti, cercando di capire, nel caso fosse, ma speriamo di no, negativo, una piccola motivazione sul perché della negatività.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà.

STORACE (LaD). Intervengo solo per aggiungere un’opinione, poi l’assessore darà il parere che riterrà di dare.

Mentre sono assolutamente d’accordo sull’emendamento, perché bene o male sono dati che è giusto conoscere, io starei attento, collega Porrello: lei ha introdotto un elemento che riguarda l’indirizzo al commissario, che non è una nostra facoltà. Gli indirizzi al Commissario di Governo li dà il Governo, soprattutto in una legge. Avrei potuto capire se ci fosse un ordine del giorno, che però anche qui sarebbe stato improprio, e ci arrivo. Ma noi stiamo stabilendo alcune cose e altre non ne possiamo stabilire. Faccio un esempio, su cui non so se l’assessore concorda, mi riferisco al subemendamento. Se noi diciamo per legge l’esplicitazione dell’anamnesi medica per ogni singolo intervento, chiediamo le cartelle cliniche?

(Interruzione di un consigliere)

Estremizzo quello che può succedere.

Violiamo la privacy dei pazienti? Insomma, cosa può succedere con un’applicazione estensiva di questo emendamento? Ne avevamo parlato - non svelo un segreto - privatamente, perché in realtà l’emendamento era complessivo. Poi l’hanno diviso in una parte che, a mio giudizio - però è chiaro io sono uno -, era approvabile e hanno messo il subemendamento nella parte meno approvabile. Aspetto anch’io l’opinione dell’Assessore, manifestando consenso sull’emendamento e dissenso sul subemendamento.

PRESIDENTE. Anche il relatore deve esprimersi, oltre all’assessore. Lo dico, per chiarezza procedurale.

Prego, assessore, per il parere sia sul subemendamento che sull’emendamento e poi proseguiamo la discussione.

SARTORE, Assessore. Signor Presidente,

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sull’emendamento il parere è assolutamente favorevole perché è in linea con la logica che ha esposto pure il consigliere.

Sul subemendamento, in effetti occorre considerare le osservazioni del consigliere Storace. Purtroppo, non ero presente alla discussione di merito. Probabilmente stava già nell’originario testo della Commissione, che la stessa non ha ritenuto di approvare.

Dal punto di vista finanziario non ci sono problemi, ma si pongono difficoltà nel far fare una relazione che, già anche il testo dell’emendamento, parla di volumi degli interventi; non è una cosa da poco, no? Si parla dell’identificazione per singolo paziente dei luoghi di intervento, per la presa in carico, la destinazione e le ore di volo dedicate per il singolo intervento.

Per via di un principio di trasparenza dei costi sostenuti dall’ARES, mi sembra che sia più che sufficiente. Al limite, per l’esplicitazione dell’anamnesi medica per ogni singolo intervento, che non è possibile farla, perché sarebbe una cosa molto oberante, e poi non so se ai fini della trasparenza sia anche giusto scriverla in una legge, l’unica cosa che potrei accettare è l’indicazione e valorizzazione di tutti i costi diretti, che in qualche modo si lega ai volumi di intervento.

Consigliere Storace, che è il relatore…

(Interruzione di un consigliere) Per completare complessivamente

l’operazione fatta dall’emendamento, personalmente accetto il primo emendamento, quindi l’emendamento 2. Sul secondo, che andrebbe a completamento del primo, potrei accettare, aggiungendolo all’altro, quindi facendo un subemendamento soppressivo degli altri due, l’identificazione e valorizzazione dei costi.

(Interruzione di un consigliere)

Chiedo pure a loro. Comunque per il primo

l’emendamento non ci sono problemi. Sul secondo, che credo completi il valore

sostanziale del primo emendamento, eliminerei “identificazione e valorizzazione” e metterei solo “l’identificazione e valorizzazione di tutti i costi diretti”, che in qualche modo identifica comunque il valore della produzione dell’ARES 118, come ci arriviamo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Porrello. Ne ha facoltà. PORRELLO (M5s). Signor Presidente, va bene il parere positivo sull’emendamento e accettiamo la proposta dell’Assessore. A questo punto, possiamo anche votare per parti separate l’emendamento. Le parti separate sono: la prima, l’identificazione e valorizzazione di tutti i costi diretti e la seconda, la parte separata, sono gli altri due punti su cui l’Assessore intende dare parere negativo; che potremmo anche ritirare.

PRESIDENTE. Allora ritirate i secondi due punti e rimane in vita soltanto “identificazione e valorizzazione di tutti i costi diretti”.

PORRELLO (M5s). Sì.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Lena. Ne ha facoltà.

LENA (Pd). Signor Presidente, intervengo solo per comunicare che, pur non essendo presente l’assessore in Commissione, è stato detto ciò che ha affermato lei, quindi sono favorevole all’emendamento proposto, il n. 8 a pagina 2, e anche al subemendamento così come ripresentato, tolte le parti concordate qui in Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo alla votazione del subemendamento D01/1, così come riformulato, quindi soltanto con il primo punto “Identificazione e valorizzazione di tutti i costi diretti”. Gli altri due sono stati ritirati.

Questa riformulazione ha ricevuto il parere

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favorevole della Giunta e del relatore. Pongo in votazione il subemendamento.

(Il Consiglio approva) Pongo in votazione l’emendamento P2/8,

così come subemendato, con il parere favorevole della Giunta.

(Il Consiglio approva)

Passiamo all’articolo 2. Non ci sono

dichiarazioni di voto. Pongo in votazione l’articolo 2, così come

emendato.

(Il Consiglio approva) Articolo 3. Non ci sono interventi in

discussione generale. Passiamo agli emendamenti presentati. Ha chiesto di parlare il consigliere Storace.

Ne ha facoltà.

STORACE (LaD). Grazie, Presidente. Nella relazione c’è un errore. Quando ho fatto riferimento all’emendamento Santori…

PRESIDENTE. Non ho capito.

STORACE (LaD). Siamo all’articolo 3 dove c’è l’emendamento Santori. Ce ne sono due, credo uno alternativo all’altro. Ho posto la questione che altrimenti dovremmo dettagliatamente scrivere i luoghi dove si possono fare queste cose. Ovviamente potrebbe replicare il proponente che abbiamo scritto già i campi sportivi, le aree industriali. Però, a quanto mi risulta, l’ho verificato telefonicamente ma potrebbe esserci un errore – lo dico a beneficio del proponente – i siti in questione sono già utilizzati per le manovre dei mezzi di elisoccorso, pertanto il loro inserimento nell’articolato potrebbe non essere necessario. È evidente, siccome prima ho esposto in maniera sbagliata la natura degli emendamenti, volevo dire che si può fare, però già c’è nella normativa perché già gli elicotteri operano in questo tipo di siti.

Non ce n’è bisogno, però l’assessore valuterà, quando discuteremo l’emendamento, se va accolto o meno.

PRESIDENTE. Emendamenti P2/12 e P2/14.

Ha chiesto di parlare il consigliere Santori. Ne ha facoltà.

SANTORI (Misto). Grazie, Presidente. Li illustro tutti e due. Sono stati presentati entrambi, ma naturalmente uno esclude l’altro. Era per cercare di comprendere con la Giunta e con il Presidente Storace come poter inserire all’interno della normativa questo passaggio, cioè che le aree di atterraggio in uso ai centri operativi intercomunali di Protezione civile per le operazioni di emergenza di incendi boschivi.

Di fatto è un’aggiunta che può dare estrema chiarezza anche alla legge su questo passaggio, seppur presente all’interno della normativa generale, però noi sappiamo che spesso i cittadini leggono la normativa, non vanno a leggere i vari collegamenti. Se questa è la normativa importante che verrà presentata sulla sicurezza sanitaria dal cielo è evidente che dovrebbe contenere, seppur presenti nelle leggi complessive della Regione Lazio, un’esplicitazione su questo passaggio.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE VALERIANI (ore 14,11)

Io mi appello all’assessore e al Presidente

Storace che è il proponente di questa legge per poter essere più chiari inserendo in questo passaggio i centri operativi di Protezione civile che seppur sono condivisi all’interno della normativa possono essere un valido spunto e comunque un motivo di trasparenza della legge in termini di presenza delle aree di atterraggio su tutto il territorio in maniera tale da dare un segnale di risparmio perché alla fine questo viene fatto per il contenimento delle spese. A questo punto io direi che il passaggio del contenimento della spesa può essere anche eliminato perché se

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già presente nella legge il passaggio sulle aree di atterraggio dei centri operativi è una cosa in più che serve, come detto…

(Interruzione del consigliere Storace)

Meglio il 12, dunque, che il 14. Quindi,

chiedo la possibilità di inserire l’emendamento 12. Naturalmente, il 14 verrà ritirato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’assessore Sartore. Ne ha facoltà.

SARTORE, Assessore. Signor Presidente, io sto attenta a quello che stanno dicendo i relatori. Logicamente, non essendo stata presente al dibattito in Commissione, purtroppo mi manca questa traccia. È molto importante, e lo abbiamo visto quando facciamo i provvedimenti in Commissione bilancio. Allora capiamo anche gli emendamenti successivi per l’Aula. Però è evidente che nell’ambito del comma 2, quando parliamo di “altre aree non specificamente interdette”, è evidente che sta anche questo. Però, melius abundare quam deficere, io direi di dare parere favorevole all’emendamento 2.12. Specifichiamo anche questo. Va bene?

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Lena. Ne ha facoltà.

LENA (Pd). Grazie, Presidente. Anch’io per confermare quello che diceva l’assessore come parere favorevole a questo emendamento. Come diceva giustamente il consigliere Santori, andiamo a risparmiare e andiamo ad utilizzare. Forse in questa formula noi potremmo spendere i soldi che, tra l’altro, sono stati messi all’interno di questa legge per adeguare anche quei centri di atterraggio per la Protezione civile. Quindi, anche quelli potrebbero fare richiesta in più per adeguamenti, magari, di situazioni che noi non conosciamo e potremmo utilizzare anche quelle fonti economiche che abbiamo messo all’interno della legge per

adeguare quelle piazzole che vengono utilizzate anche dalla Protezione civile, laddove necessitasse questo.

Però sicuramente è un qualcosa che va a migliorare la proposta di legge.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Porrello. Ne ha facoltà.

PORRELLO (M5s). Grazie, Presidente. Solo per dichiarare il nostro voto favorevole a questo emendamento del consigliere Santori, proprio per le motivazioni esplicitate dal Presidente Lena sul fatto che con l’investimento sulle piazzole per l’atterraggio dei mezzi contro gli incendi boschivi riusciamo, così, ad avere con un unico intervento la dualità dell’intervento stesso. Quindi, facciamo un beneficio sia per l’elisoccorso sia per gli antincendi boschivi. Grazie.

PRESIDENTE. Non essendoci altri interventi, pongo in votazione, con il parere favorevole della Giunta, l’emendamento P2/12. Favorevoli? Contrari? Astenuti?

(Il Consiglio approva)

Se ho ben capito, collega Santori, con

l’approvazione di questo c’è il ritiro del suo successivo, il P2/14.

Passiamo all’emendamento P2/13, primo firmatario Barillari.

Ha chiesto di parlare il consigliere Porrello. Ne ha facoltà.

PORRELLO (M5s). Grazie, Presidente. Questo emendamento, almeno nella nostra ottica, dà indicazioni a tutti quei soggetti che sono chiamati a decidere sulla dislocazione delle elisuperfici per l’emergenza sanitaria.

Noi chiediamo, sempre ai sensi del Regolamento n. 965/2012, che ci sia una concertazione, una programmazione tra Regione, Aziende sanitarie, Aziende ospedaliere e Policlinici, al fine di avere un’ottimizzazione di tutta la rete, nel senso di capire insieme ai soggetti dove fare queste

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aree. Diamo una serie di criteri a questa riunione tra tutti i soggetti partecipanti su come agire per posizionare queste elisuperfici. I criteri non sono stringenti. Sono criteri di indicazione generale e danno una linea proprio sul posizionamento. Faccio un esempio: mappatura delle aree di accesso in emergenza, pronto soccorso e DEA. Noi sappiamo che dove ci sono i DEA di secondo livello è opportuno che ci sia una elisuperficie, proprio per accogliere eventuali pazienti, ma fare un’elisuperficie nell’ospedale senza un DEA potrebbe essere non corretto; magari spostarla su un centro vicino, insomma fare una programmazione generale su tutto quello che concerne questa legge.

Questa è l’idea di questo emendamento, proprio per cercare di ottimizzare ancora di più le spese che si andranno a fare per la costruzione o l’ammodernamento delle elisuperfici.

PRESIDENTE. Parere della Giunta?

SARTORE, Assessore. Purtroppo, al di là del merito del contenuto… Forse c’era prima il relatore.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà.

STORACE (LaD). Il tema l’abbiamo affrontato, assessore, anche la stessa questione, col collega De Paolis, lo dico a Porrello, forse è l’influenza della città. Noi interveniamo in un campo specifico delegato al commissario, al quale chiediamo di fare programmazione con quelli che ha nominato. È un po’ complicata, questa questione. De Paolis ha risolto la questione proponendo un ordine del giorno che impegna il Presidente della Regione ad agire nella sostanza, secondo gli intendimenti. Io suggerirei il ritiro perché non so, lo chiedo agli uffici, cosa dice il Regolamento, se a fronte di un testo che viene bocciato può essere presentato un ordine del giorno che lo fa rivivere. Credo di no. Quindi, se questo non è

possibile, propongo il ritiro dell’emendamento per aderire all’ordine del giorno De Paolis.

PRESIDENTE. Confermo quanto detto dal Presidente Storace, quindi, nel caso in cui bocciassimo questo emendamento, sarebbe inibita la presentazione dell’ordine del giorno. Adesso lo chiediamo.

Parere alla Giunta?

SARTORE, Assessore. L’assessore non si sottrare, ma perché è giusto che sia così. Il punto di questo emendamento è un po’ sempre il solito problema dell’interferenza sul commissariamento. In questo caso, oggettivamente, verrebbero date delle prescrizioni operative alle attività del commissario, che purtroppo portano a fare impugnare molto spesso le leggi regionali. Ci sono sentenze della Corte costituzionale, in questa linea, più di una. Io quindi sono costretta, benché il merito sia giusto, a dare parere contrario. Queste cose messe di confine tra le competenze del commissario e quelle che potrebbero essere toccate dalla legge regionale portano all’impugnativa, signori. E’ evidente quindi che anche la clausola di salvaguardia non è efficace in quanto qui si arrecherebbe un pregiudizio diretto, quindi rileggo anche le sentenze della Corte costituzionale. D’altra parte, è inutile rileggerle, perché so che siete molto competenti in questa materia. Il potere del commissario in questo momento, finché c’è il piano di rientro, il commissario è un potere superiore e alcune prescrizioni specifiche purtroppo non possono essere date.

Devo dare quindi nonostante tutto un parere contrario. Sta a voi poi vedere se volete trasformarlo in un ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Porrello. Ne ha facoltà.

PORRELLO (M5s). Grazie, Presidente. Anzitutto ringraziamo l’assessore per aver dato comunque un merito a questo emendamento. Nella logica che volevamo

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apportare a questa legge c’era un merito, per questo ci fa comunque piacere. Visto comunque che il parere è negativo e per dare una possibilità, come già espresso dal consigliere Storace, chiediamo al consigliere De Paolis, magari, di vedere questo ordine del giorno e di sottoscriverlo. Se vale lo stesso solco improntato da questo emendamento, è giusto che noi appoggiamo questo ordine giorno con la nostra sottoscrizione. Pertanto, appunto, per questi motivi, l’emendamento s’intende ritirato.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno è stato presentato, lo stiamo fotocopiando per distribuirlo. L’emendamento è ritirato.

Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà.

STORACE (LaD). Porrello, guardatelo bene l’ordine del giorno, perché credo che fosse riferito più che altro alla Conferenza dei Sindaci, non anche alle strutture, quindi, casomai dovreste aggiungere questa parte.

PRESIDENTE. Benissimo. Questo è ritirato. Il successivo lo avevamo ritirato precedentemente, quindi passiamo direttamente alla votazione dell’articolo 3.

Dichiarazioni di voto? Non ci sono. Pongo in votazione l’articolo 3.

(Il Consiglio approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva) Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva) Emendamento P2/21, articolo 3 aggiuntivo. Ha chiesto di parlare il consigliere Porrello.

Ne ha facoltà.

PORRELLO (M5s). Signor Presidente,

questo emendamento sostanzialmente è l’aggiunta di un articolo, con il quale vogliamo andare a capire la fattibilità e quindi l’inefficacia o l’inefficienza rispetto a una valutazione fatta sull’offerta sanitaria data dall’elisoccorso.

Vorremmo fare uno studio di fattibilità, anno per anno, sulla comparazione tra i dati economici e dati di utilizzo del servizio, al fine di capire l’efficienza o l’inefficienza, e quindi l’inefficacia, dei provvedimenti messi in atto nella gestione antecedente alla redazione della relazione. Questo è quello che l’emendamento propone di fare e secondo noi sarebbe opportuno, dovendo andare nell’ottica dell’efficientamento e della razionalizzazione dei pochi fondi di cui la Regione dispone.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà.

STORACE (LaD). Signor Presidente, vorrei che il collega Porrello riflettesse sulla natura di questo emendamento. Sostenere che se dovesse emergere, in termini economici - parlo dell’ultimo periodo - una rendicontazione dell’attività di elisoccorso più onerosa, inefficace o inefficiente rispetto alla valutazione di un ampliamento dell’offerta sanitaria, nella sostanza vuol dire che se ci sono elicotteri efficienti possiamo anche chiudere gli ospedali.

Dobbiamo stare attenti a far passare questo principio. Dobbiamo pretendere che lavorino bene, non che siano legati al costo del servizio. E’ la qualità del servizio che ci deve interessare, altrimenti, se tutto si riduce alla convenienza economica anche il territorio ci rimette, cioè si sovverte il principio di uguaglianza dei cittadini del Lazio rispetto al servizio che intendiamo rendere. Ecco perché, Assessore, credo che il parere dovrebbe essere negativo rispetto a questo emendamento, o almeno questa è la mia opinione. (segue t. 8° - Cedat)

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PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Lena. Ne ha facoltà.

LENA (Pd). Signor Presidente, intanto concordo con quanto detto dal Presidente Storace poc’anzi, ma al di là di questo vorrei anche ribadire l’inizio del mio intervento. Stiamo approvando una proposta di legge che non deve sostituire gli ospedali, né le basi d’atterraggio dell’elisoccorso o l’elisuperficie del 118, ma dare una possibilità in più, laddove esista un’emergenza, per poter svolgere al meglio quel servizio. Quindi, questi dati non solo potrebbero inficiare il discorso dell’apertura agli ospedali, laddove si vede che con l’elisuperficie o con il trasporto degli elicotteri andiamo a risolvere, ma non è questa l’incidenza che vogliamo dargli.

Quello che vogliamo far passare con questa legge è ampliare una possibilità dell’emergenza su alcuni settori. Abbiamo fatto anche in Commissione questo discorso. È stato affrontato diverse volte. Questa è una rivisitazione della rete ospedaliera, di altre situazioni che sicuramente riguardano l’emergenza, ma non la fattispecie specifica di questa legge che è tutt’altro, che non può essere legata al funzionamento o al mal funzionamento di un reparto o di un ospedale. È soltanto un’offerta che vogliamo dare su tutto il territorio del Lazio in più rispetto all’emergenza.

Chiedo la votazione di questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’assessore Sartore. Ne ha facoltà.

SARTORE, Assessore. Nel merito hanno fatto, sia il relatore che il Presidente della Commissione, le loro valutazioni. Sono costretta a ripetere quello che ho detto anche prima. Anche qui il parere è contrario per la motivazione che avevo esposto per l’altro emendamento. Qui addirittura alla fine si andrebbe ad incidere sul dimensionamento della rete ospedaliera che per una Regione sottoposta al Piano di rientro logicamente

deve seguire il piano operativo. La norma porterebbe a un vaglio di

legittimità all’esame del Governo per le stesse motivazioni che ho detto prima. Il parere è contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Porrello. Ne ha facoltà.

PORRELLO (M5s). Grazie, Presidente. Intervengo per chiarezza perché qui non deve passare il fatto che noi stiamo chiedendo questo emendamento perché vogliamo ridimensionare i reparti degli ospedali. Questo deve essere chiaro perché qui l’inefficienza e l’inefficienza non è riferita al servizio sanitario regionale, ma al servizio di elisoccorso che è un’altra questione.

A un certo punto mi è sembrato di capire che questo emendamento alla fine chiedesse addirittura, siccome funziona troppo bene l’elisoccorso chiudiamo l’ospedale oppure al contrario siccome l’ospedale non funziona bene…

Non è questa l’analisi corretta di questo emendamento. L’analisi corretta è basata essenzialmente ed esclusivamente sul servizio dell’elisoccorso. Qui è esplicitato in maniera molto chiara, una rendicontazione dell’attività di elisoccorso inefficace o inefficiente rispetto alla valutazione di un implemento dell’offerta sanitaria. Stiamo dicendo che questo emendamento doveva andare a valutare l’elisoccorso e non la rete ospedaliera.

Comunque, in merito a quanto detto dall’assessore capiamo che ci potrebbe essere un conflitto con l’attività commissariale, anche se questa non è proprio un’indicazione impositiva nei confronti dell’attività del commissario, ma sostanzialmente è una valutazione.

La valutazione viene poi consegnata al commissario che decide se e come attuare i principi della valutazione espressi nella relazione.

Io lo lascerei in piedi per una votazione dell’Aula.

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PRESIDENTE. Pongo in votazione l’emendamento.

(Il Consiglio non approva)

Passiamo alla votazione del titolo.

Immagino che non ci siano dichiarazioni di voto.

Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva) Articolo 6 (Entrata in vigore). Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno D03/1 del giorno 12 novembre 2014, del consigliere De Paolis, concernente:”Individuazione aree di decollo e atterraggio per elisoccorso in operazioni di servizio medico di emergenza (EHMS)”

PRESIDENTE. Prima di procedere alla votazione della legge, è stato presentato un ordine del giorno a firma del consigliere De Paolis.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE

LEODORI (ore 14,31)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere De Paolis. Ne ha facoltà.

DE PAOLIS (Sel). Grazie, Presidente. È un ordine del giorno molto semplice. Volevo presentare un emendamento invece di questo ordine del giorno, ma poi concordandolo con il consigliere Storace ho pensato che sarebbe stato meglio dare questo suggerimento. È solo un suggerimento, spero proficuo e accettato dall’Aula, di coinvolgimento dei Sindaci per il suggerimento dei siti dove far atterrare gli elicotteri.

È una cosa in più. Pensavamo che potesse essere utile perché è un mezzo anche per incentivare questa pratica. Abbiamo deciso di trasformarlo in ordine del giorno e di

sottoporlo al giudizio dell’Aula. Non ha nulla di incisivo, tant’è che da emendamento l’abbiamo addirittura trasformato in ordine del giorno, sempre con il consenso, chiaramente, del relatore della legge.

PRESIDENTE. Ci sono interventi sull’ordine del giorno? Ha chiesto di parlare il consigliere Porrello. Ne ha facoltà.

PORRELLO (M5s). Grazie, Presidente. Come abbiamo detto durante l’illustrazione del nostro emendamento, su una concertazione tra i soggetti che possono capire quali sono i posti più idonei, crediamo che la Conferenza dei sindaci sia una... Noi avevamo proposto tra Regione, Aziende ospedaliere, Aziende sanitarie locali e Policlinici. E’ chiaro che se noi scriviamo “Conferenza dei sindaci”, la Conferenza dei sindaci, poi, si rapporta col direttore generale della Asl con cui ha un rapporto diretto.

Capire quali sono le esigenze di un territorio anche attraverso una Conferenza dei sindaci è, comunque, positivo e non comporta alcuna modifica. Noi avevamo intenzione, consigliere De Paolis, di chiedere una piccola modifica secondo l’emendamento nostro, ma rileggendo il suo ordine del giorno va bene così, perché la Conferenza dei sindaci ha il polso, comunque, del territorio e si può rivalere nei confronti della Asl per una programmazione corretta delle elisuperfici. Anzi, se è possibile, chiedo alla Presidenza di poter apporre la sottoscrizione, quindi la mia firma, all’ordine del giorno presentato dal consigliere De Paolis.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, chiedo al consigliere De Paolis di pronunciarsi su questa richiesta. Il consigliere De Paolis aderisce alla richiesta del consigliere Porrello, quindi aggiungiamo la firma del consigliere Porrello all’ordine del giorno D03/1, primo firmatario consigliere De Paolis. Votazione

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PRESIDENTE. Pongo in votazione l’ordine del giorno. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?

(Il Consiglio approva all’unanimità)

Dichiarazioni di voto

PRESIDENTE. Passiamo, a questo punto, alla votazione della legge. Il coordinamento formale è successivo alla votazione.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il consigliere Porrello. Ne ha facoltà.

PORRELLO (M5s). Grazie, Presidente. Abbiamo completato quest’oggi un processo che ci ha visto partecipi in diverse sedi ed è questa una delle dimostrazioni più importanti che si possono dare in quest’Aula. Quando c’è una condivisione sul tema, innanzitutto, e quando c’è una chiarezza di esposizione già a partire dalle Commissioni, allora il processo in Aula è un processo lineare, veloce e partecipato e vede, alla fine, l’unanimità di tutti i suoi componenti. Questa è una cosa molto importante. La condivisione è importante e va fatta soprattutto a livello di Commissioni.

Purtroppo, registriamo una mancanza di lavoro condiviso in certe Commissioni su certi argomenti. Questo deve essere l’esempio per andare avanti secondo questa linea, quindi una linea condivisa il più possibile. Poi, su certi temi, naturalmente, ci saranno scontri epocali dovuti proprio alla differenza di posizione. Quello, però, è un altro discorso.

Questa legge, oltre questo fatto, ha dimostrato un altro punto fondamentale. Ha dimostrato come si può legiferare in materia di sanità. Si può fare e lo abbiamo dimostrato. Il consigliere Storace ha proposto una legge; l’abbiamo emendata secondo un nostro principio cardine, che è un principio di trasparenza, ma siamo riusciti a mettere mano all’interno di questo mondo, un mondo che fino a oggi era stato bloccato, era stato chiuso dal commissariamento; invece, sfruttando i giusti canali, si riesce ad apportare alcune

novità. Questa legge dimostra anche come è

possibile che il Consiglio possa intervenire all’interno di un commissariamento in specifici temi. Questo fa capire che anche il commissario ad acta Zingaretti si può interfacciare con la Commissione, può venire a spiegarci quello che ha nella sua testa, di concerto con tutti i ministri che sicuramente gli daranno filo da torcere, perché dovrà rispettare alcuni paletti. Comunque, la Commissione sanità, la Commissione salute e politiche sociali del Consiglio regionale ha un ruolo che deve essere rispettato, che come si è visto oggi, può anche addirittura legiferare su una materia commissariata. Su questo, quindi, dobbiamo improntare il nostro discorso sui temi della salute, sul fatto, cioè, che il commissariamento non è soltanto un atto che viene dal Governo, ma è un atto che può essere condiviso con i consiglieri e con la Commissione competente.

Siamo naturalmente felici di aver apportato il nostro contributo all’interno di questa legge, inserendo quel piccolo emendamento, che in realtà non è tanto piccolo, perché alla fine si tratta di una relazione importante che l’ARES 118 dovrà fornire, sia alla Giunta regionale che alla Commissione competente per cercare di valutare e di condividere tutto il lavoro fatto su questo argomento, soprattutto per poter dare delle indicazioni ai consiglieri per la loro attività, in merito al tema dell’elisoccorso. Il nostro voto su questa legge sarà un voto positivo, già dimostrato nell’approvazione di ogni singolo articolo con un voto favorevole, quindi esprimiamo il voto favorevole del Movimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Righini. Ne ha facoltà.

RIGHINI (FdI). Grazie, Presidente. Intervengo ovviamente solamente per ringraziare tutti i Gruppi. Mi sembra di capire che su questa proposta di legge a firma Storace e Righini, ci possa essere l’unanimità, segnale importante, anche perché riusciamo a produrre anche qualche

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legge in materia di sanità, e questo penso sia anche un primo passaggio significativo.

L’altro aspetto che ci preme sottolineare è che ovviamente, essendo una materia che riguarda la sicurezza dei cittadini della nostra Regione va colta con favore la possibilità di estendere l’atterraggio per l’elisoccorso nella nostra regione. Dato assolutamente significativo, che siamo certi contribuirà a garantire maggiore sicurezza ai cittadini della nostra Regione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Cangemi. Ne ha facoltà.

CANGEMI (Ncd). Signor Presidente, vorrei esprimere il voto favorevole del Nuovo Centrodestra alla proposta di legge del Presidente Storace. Ringrazio anche i colleghi per la velocità con cui hanno affrontato i lavori dell’Aula, specialmente quando l’argomento è un argomento sentito, soprattutto rispetto anche al lavoro delle Commissioni che in questi mesi hanno portato a frutto una serie di ragionamenti e condiviso un lavoro. Quindi, annunciamo il nostro voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Valentini. Ne ha facoltà.

VALENTINI (LpL). Grazie, Presidente, grazie al Consiglio e a tutti i Gruppi per il contributo, in particolare al Presidente Storace che ha presentato questa idea che si è trasformata in una legge.

Le idee sono importanti perché sono il motore del nostro impegno amministrativo. L’idea di ampliare le piazzole e di dare maggiore sostegno all’elisoccorso ci vede favorevoli, quindi confermo il voto favorevole del nostro Gruppo. Credo sia importante anche sottolineare come questo impegno non va a discapito della rete ospedaliera dei territori, anzi, direi che questa deliberazione rinforza il piano di riordino che è stato presentato, dove c’è un forte sostegno proprio al 118. Questa proposta s’incastra bene anche dentro questa nuova visione delle

strutture sanitarie del territorio. Con questo, ritengo che sia molto importante e soprattutto va fatta una valutazione positiva che c’è un ampio consenso per questa legge.

Ritengo inoltre anche di ringraziare il collega De Paolis per il suo ordine del giorno che dà sicuramente un forte segnale al territorio e alla capacità di fare intervenire anche i Sindaci del nostro territorio. Rivolgo poi un grande ringraziamento al Presidente della Commissione sanità, Lena, che ha lavorato in Commissione, ma anche qui in Aula, e si è visto oggi, con i suoi interventi sempre volti al miglioramento e questo dà un segnale importante del suo impegno in questa legge.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Santori. Ne ha facoltà.

SANTORI (Misto). Signor Presidente, credo che ci debba essere sempre questo tipo di spirito in Aula; uno spirito che è stato costruttivo fin dall’inizio della discussione all’interno della Commissione. Certamente, esso è collegato alla bontà della legge, all’effettiva applicazione di un Regolamento europeo che è del 2012, della Commissione sui requisiti tecnici e le procedure per quanto riguarda le operazioni di volo.

Finalmente la Regione si adegua e per questo mi complimento con i promotori della proposta di legge che finalmente, in tempi rapidi, approda nell’Aula. Peraltro, la stessa è stata discussa e migliorata con degli emendamenti presentati da parte di tutti i Gruppi, quindi è evidente che un percorso deve essere fatto in un’ottica di collaborazione di quest’Aula rispetto alla bontà delle questioni che devono essere affrontate, delle tante criticità di questa Regione, in termini di normativa che alcune volte è molto vecchia. Come ripeto, ci sono delle urgenze che vanno affrontate e spero che all’interno delle varie Commissioni si lavori in questo modo e si possano ottenere i risultati che oggi verranno raggiunti a breve con l’approvazione di questa legge sulla sicurezza aerea.

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Sarà importante in questo senso dare un segnale forte, soprattutto nelle aree lontane dai luoghi di cura, per salvare delle vite umane. Un plauso va dunque all’effettiva concretizzazione di questa legge che spero possa essere applicata nel più breve tempo possibile dagli uffici regionali, per individuare le aree di atterraggio e di elicotteri impegnati in operazioni di servizio medico di emergenza.

Questo è fondamentale. E’ un adeguamento alla normativa europea, ma soprattutto un indirizzo forte sui Comuni laddove c’è bisogno di questo tipo interventi, anche fosse per salvare solo una vita umana. Tutto questo fa parte del lavoro di questo Consiglio regionale che arriva all’approvazione.

Sono contento di aver potuto portare all’attenzione di quest’Aula la possibilità di avere un risparmio economico nell’individuazione dei luoghi di atterraggio, mettendo all’attenzione della Commissione prima e dell’Aula direttamente - ringrazio il Presidente Lena e l’Assessore Sartore per la disponibilità in questo senso, oltre che il Presidente Storace - delle aree di soccorso, delle aree di intervento della Protezione civile, per avere più spazi dove far atterrare gli elicotteri, per dare un segnale di presenza delle Istituzioni, laddove ci dovesse essere un’emergenza sanitaria. Ritengo fondamentale anche questo tipo di passaggio che ha migliorato la legge in questa direzione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Lena. Ne ha facoltà.

LENA (Pd). Signor Presidente, intervengo per annunciare il nostro voto favorevole a questa proposta di legge, come abbiamo già fatto durante tutti gli articoli, ma soprattutto per ringraziare la Commissione politiche sociali e salute, che tra l’altro oggi gioisce particolarmente perché all’interno di questo Consiglio ci sono tre nostre proposte di legge.

Quindi, seppur commissariati, la Commissione ogni tanto, al di là di quello

che si dice, lavora e porta all’Aula delle proposte di legge. Comunque, è lo spirito importante…

(Interruzione di un consigliere)

Ne abbiamo fatte già due: incidenti

domestici e ludopatia della consigliera Tarzia. Con queste tre, arriviamo a cinque leggi che vengono portate in Consiglio e mi auguro anche approvate all’unanimità. Questo è lo spirito con cui sta cercando di lavorare la Commissione politiche sociali e salute. Voglio anticipare ai commissari e non solo che stiamo lavorando agli emendamenti della famosa legge n. 88. Voglio ringraziare la consigliera Bonafoni e anche su questo io mi auguro che in Commissione ci sia un confronto importante su questa legge e possa arrivare quanto prima in Consiglio magari con un numero di emendamenti sostenibile e che si possano discutere, consigliere Porrello. Lo dico tanto per dire. Al di là di questo, io ringrazio la Commissione per come ha lavorato e come sta lavorando e come sta affrontando le tematiche che sapete essere tante e complesse e particolarmente a cuore a tutti, non soltanto ai cittadini del Lazio, ma ovviamente anche a noi che li rappresentiamo. È importante che ci sia un voto favorevole su questa legge, vuol dire ancora una volta che si dimostra che la Commissione quando si affrontano temi significativi importanti che migliorano la qualità in questo caso dell’offerta sanitaria e dell’emergenza dei nostri cittadini c’è una visione comune di come le cose possono essere migliorate e affrontare per il bene di tutto il Lazio. Grazie.

Votazione finale

PRESIDENTE. Procediamo alla votazione, mediante procedimento elettronico, della proposta di legge nel suo complesso.

(Seguono le operazioni di voto e di scrutinio)

Il consigliere Cangemi deve esprimere il

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voto al microfono.

CANGEMI (Ncd). Voto favorevole.

PRESIDENTE. Anche il consigliere Santori.

SANTORI (Misto). Voto favorevole.

PRESIDENTE. Comunico l’esito della votazione: Presenti 40 Assenti per motivi istituzionali 1 Presenti ai fini del numero legale 41 Favorevoli 40 Hanno votato a favore i consiglieri: ABBRUZZESE Mario (PdL-FI), AGOSTINI Riccardo (Pd), AVENALI Cristiana (LpL), BALDI Michele (LcZ), BARILLARI Davide (M5s), BLASI Silvia (M5s), BONAFONI Marta (LpL), BUSCHINI Mauro (Pd), CARRARA Cristian (LpL), CORRADO Valentina (M5s), DE LILLO Fabio (Ncd), DE PAOLIS Gino (Sel), DENICOLO’ Silvana (M5s), DI PAOLANTONIO Pietro (Ncd), FARDELLI Marino (LcB-Udc), FAVARA Baldassarre (LpL), GIANCOLA Rosa (LpL), GRAMAZIO Luca (PdL-FI), LENA Rodolfo (Pd), LEODORI Daniele (Pd), MANZELLA Gian Paolo (LpL), MITOLO Daniele (LpL), PATANE’ Eugenio (Pd), PERILLI Gianluca (M5s), PERNARELLA Gaia (M5s), PETRANGOLINI Maria Teresa (LpL), PORRELLO Devid (M5s), Posto n°56, Posto n°58, QUADRANA Gianluca (LcZ), RIGHINI Giancarlo (FdI), SABATINI Daniele (Ncd), SIMEONE Giuseppe (PdL-FI), STORACE Francesco (LaD), VALENTINI Riccardo (LpL), VALERIANI Massimiliano (Pd), VINCENZI Marco (Pd), ZAMBELLI Gianfranco (Pd), CANGEMI Giuseppe Emanuele (Ncd), SANTORI Fabrizio (Misto). Sono assenti per motivi istituzionali i consiglieri: ZINGARETTI Nicola (Pd).

(Il Consiglio approva all’unanimità)

Pongo in votazione l’autorizzazione al coordinamento formale. (Il Consiglio approva)

Sospendiamo i lavori per la pausa pranzo e

convoco la Conferenza dei Capigruppo alle ore 15,30 nella saletta.

I lavori riprenderanno alle ore 16,30.

(La seduta è sospesa alle ore 14,49) (segue t. 9° - Cedat) (La seduta è sospesa alle ore 14,49 e riprende alle ore 17,06)

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE STORACE

PRESIDENTE. Come da determinazioni della Conferenza dei Capigruppo, la seduta è aggiornata alle ore 18,30.

La seduta è sospesa.

(La seduta è sospesa alle ore 17,06 e riprende alle ore 20,47)

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEODORI

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Proposta di legge regionale n. 184 del giorno 16 luglio 2014, di iniziativa dei consiglieri Sbardella, Gramazio, concernente: disposizioni relative alle spese per il personale della Regione

Discussione generale PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto 3, reca: Proposta di legge regionale n. 184 del giorno 16 luglio 2014, di iniziativa dei consiglieri Sbardella, Gramazio, concernente: disposizioni relative alle spese per il personale della Regione.

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Darei subito la parola al consigliere Sbardella per l’illustrazione della proposta di legge n. 184.

Ha chiesto di parlare il consigliere Sbardella. Ne ha facoltà. SBARDELLA (Misto). Ovviamente è una cosa che avevamo già rimandato dalla discussione del Collegato che abbiamo votato prima dell’estate. Era un provvedimento che anche la Presidenza annunciò come risolto e in effetti come contrattazione era risolto in relazione al personale sul problema della decurtazione del salario accessorio e, perciò, di tentare di ridare un minimo di decenza anche agli stipendi dei non dirigenti. Non lo si poté fare, perché ovviamente anche l’assessore aveva provato a proporre un emendamento, ma per come chiudemmo il Collegato non fu possibile.

Ho riproposto questo emendamento come proposta di legge in Commissione Bilancio, è stato soltanto l’avvio di una cosa che mi sembra in Commissione, se non ricordo male, all’unanimità o quasi venne approvata come soluzione plausibile. Perciò, si tratta semplicemente di riequilibrare rispetto a un fondo dei dirigenti che ad oggi è comunque capiente e inutilizzato e della possibilità di prendere parte finanziariamente di questi soldi e metterli a disposizione di questo virtuale salario accessorio.

Dico subito, senza che poi perdiamo nuovamente tempo, che a questo ho aggiunto anche un altro emendamento che stabilisce, anche per dare un senso di equità forse a questo provvedimento, che i fondi a disposizione del personale dirigente vengano armonizzati con quanto previsto dalla legge nazionale. Questo sta nell’emendamento che ho presentato a questa proposta di legge.

Il succo dell’iniziativa legislativa da cui prende spunto questa discussione è partito da qui, ovvero poste di bilancio che riequilibrano almeno in materia di personale. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Sbardella.

Se non ci sono altri interventi, ne approfitto

per comunicare che sono stati presentati due emendamenti a firma dell’assessore Sartore, che sono in distribuzione. Quindi, dal momento della distribuzione abbiamo un’ora di tempo per eventuali subemendamenti, che quindi possono essere presentati entro le ore 22,00.

(Interruzione di un consigliere)

No, quella è la prima parte con tutti gli

emendamenti. Infatti, sto dando poco più di un’ora proprio perché si è in attesa che vengano distribuiti i due emendamenti della Giunta. Quindi, i subemendamenti andranno presentati entro le ore 22.

Ci sono altri interventi in discussione generale? Non ci sono altri interventi in discussione generale, allora procediamo con l’esame dell’articolato.

Discussione e votazione dell’articolato

PRESIDENTE. Articolo 1.

Procediamo con l’illustrazione generale dell’articolo 1, che già è stata fatta dal consigliere Sbardella.

Passiamo, allora, al primo emendamento all’articolo 1, P2/29 presentato dal consigliere Santori, che non c’è. Pertanto l’emendamento decade.

Anche il secondo emendamento è a firma del consigliere Santori, distribuzione P2/30, quindi anche questo emendamento decade.

A questo punto votiamo l’articolo 1. Ha chiesto di parlare la consigliera

Corrado. Ne ha facoltà.

CORRADO (M5s). Grazie, Presidente. In merito a questo articolo, posto che è un articolo che abbiamo visto in Commissione, al quale io stessa sono membro e ho dato un voto favorevole, volevo però avere un chiarimento magari da parte dell’assessore in merito a una questione di cui siamo stati investiti da parte di sindacati - credo che a tutti si arrivata una mail - sulla presunta illegittimità di una disposizione così formulata perché della questione, per quanto

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riguarda la destinazione, la diminuzione del fondo e il cambiamento di finalità al quale sono destinati quei soldi del fondo per il personale dirigente, non sono state investite le organizzazioni. Questa diversità di finalità non è stata concertata con le organizzazioni sindacali che a quanto pare sono coloro che comunque sono coinvolte nel momento in cui viene determinato il fondo facendo riferimento anche alla contrattazione collettiva nazionale.

Volevo avere un conforto dal punto di vista della legittimità. La questione che veniva posta è la seguente: è legittimo che la Regione con legge regionale modifichi la destinazione di un fondo che nasce con determinate finalità lo faccia con legge regionale senza concertare e senza sentire i sindacati? C’è il rischio che la norma possa essere impugnata da qualunque dirigente lo voglia che non concordi con questo mutamento della finalità per cui nasce il fondo, cioè con il fatto che si riduce il fondo per darlo. Non so se sono stata chiara.

Volevo avere un conforto dal punto di vista del rischio di impugnabilità della norma. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Sbardella. Ne ha facoltà.

SBARDELLA (Misto). Grazie, Presidente. Penso che la risposta precisa la dovrà dare l’assessore. È ovvio che probabilmente rischiamo di far incrociare esigenze legittime o comunque preoccupazioni di aspetti sindacali, dirigenti o non dirigenti, però noi sappiamo per certo che quel fondo dirigenti ad oggi è in parte sufficiente non utilizzato, però probabilmente, chiedo su questo all’assessore di darmi conforto, l’emendamento che ho presentato ridà forse un po’ di armonia a questi aspetti che potrebbero avere qualche sfumatura di legittimità di cui probabilmente sono anche consapevole, però non stiamo levando niente a nessuno dalle tasche di chi oggi ce l’ha.

Stiamo tentando di dare una soluzione tra l’altro incontrata anche con le parti sindacali

di chi in questo caso in qualche modo ne beneficia per tentare di venire incontro in questo momento un po’ particolare a delle riduzioni che c’erano state per i non dirigenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’assessore Sartore. Ne ha facoltà.

SARTORE, Assessore. Per rassicurare, in ogni caso ricordo che questa norma è diventata legge in due regioni, l’Abruzzo e l’Emilia-Romagna e non è stata impugnata. Questo è un punto a nostro favore. Le parti sindacali comunque saranno sicuramente sentite a valle. Detto questo nulla impedisce ad una legge regionale già adottata da altre Regioni di indicare, nell’ambito del comparto complessivo… Qui c’è un punto veramente importante. Non può essere incrementato con altre risorse, ma qui stiamo spostando nello stesso comparto sostanzialmente un fondo dalla dirigenza alla non dirigenza. Questo la Corte dei conti lo ha ammesso. Ci sono anche delibere della Corte; quindi mi sentirei tranquillissima su questo punto, anche perché le stesse due leggi dell’Abruzzo e dell’Emilia non sono state impugnate. Sfiderei il Governo a impugnare la nostra. E comunque si ritiene che questo sia un fondo praticamente unico. Sulla composizione dei fondi alla fine questo fondo è a zero perché passa. La quantificazione ve la dico: è di circa 1,5 milioni che passano dal fondo della dirigenza al fondo della non dirigenza. Quindi, rassicuro sotto questo profilo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, per dichiarazione di voto, la consigliera Corrado. Ne ha facoltà.

CORRADO (M5s). Grazie, Presidente. Intanto ringrazio l’assessore per il chiarimento. Comprendo la spiegazione però noi per i dubbi che, comunque, rimangono in ordine alla legittimità, confermati anche dal consigliere Sbardella, ci asterremo dalla votazione.

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PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi per dichiarazione di voto, pongo in votazione l’articolo 1. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?

(Il Consiglio approva)

Siccome adesso ci sono tutti gli articoli

aggiuntivi, compresi gli emendamenti in distribuzione, che devono essere subemendati entro le ore 22, sospendiamo la seduta e la riprendiamo alle ore 22.15, il tempo tecnico di verificare eventuali subemendamenti.

La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 22.15. Vi ricordo che i subemendamenti agli emendamenti consegnati dovranno essere presentati entro le ore 22. Grazie.

(La seduta è sospesa alle ore 20,58) (segue t. 10° - Cedat) (La seduta è sospesa alle ore 20,58 e riprende alle ore 23,01)

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEODORI

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori del Consiglio con l’emendamento aggiuntivo D04/1 presentato dall’assessore Sartore.

Sono stati presentati quattro subemendamenti a questo emendamento. Il primo subemendamento è stato presentato dall’Ufficio Presidenza e da alcuni Capigruppo, il secondo dal Movimento 5 Stelle, il terzo dal consigliere Santori, il quarto dal consigliere Righini. Essendo argomenti omogenei la presentazione la facciamo su tutti i subemendamenti a prescindere dall’emendamento che verrà votato per primo, che è quello, così come recita l’articolo 68 del Regolamento, che è più completo e che più si allontana dal testo dell’emendamento presentato.

Al fine di permettere a tutti i presentatori dei subemendamenti di presentare i propri subemendamenti, tutti e quattro i subemendamenti verranno presentati dai

rispettivi presentatori. A questo punto passerei alla presentazione

dell’emendamento da parte dell’assessore e poi ai subemendamenti, cominciando dal Capogruppo Vincenzi, che illustrerà il subemendamento D05/1, e poi a seguire tutti gli altri per la presentazione.

Ha chiesto di parlare l’assessore Sartore. Ne ha facoltà.

SARTORE, Assessore. L’emendamento allinea la disciplina contenuta nella legge n. 4, specificatamente agli articoli 12 e 13, ad una sentenza della Corte costituzionale, la n. 39 del 2014, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del decreto-legge n. 174/2012 nei punti in cui stabiliva che in caso di riscontrate irregolarità da parte della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti il Gruppo consiliare che non provveda alla regolarizzazione del rendiconto entro il termine fissato decada per l’anno in corso, quindi per l’esercizio successivo a quello rendicontato dà il diritto all’erogazione di risorse da parte del Consiglio regionale, che i rendiconti siano trasmessi alla Sezione regionale del controllo della Corte dei conti non per il tramite del Presidente della Regione.

Quindi l’emendamento in questione allinea questi due articoli della legge n. 12. Uno riguarda il comma 5, dove si chiede di sopprimere la prima parte che dice: “Ciascun Gruppo, entro quarantacinque giorni dalla chiusura dell’esercizio, trasmette il rendiconto di esercizio al Presidente del Consiglio regionale, che lo trasmette entro i successivi cinque giorni al Presidente della Regione”. Mentre al 13 viene fatta una ridenominazione: invece di “decadenza” si scrive “in restituzione delle somme”; inoltre, vengono soppresse le parole “decade dal diritto all’erogazione dei contributi per l’anno in corso del quale siano riscontrate le seguenti irregolarità” e sostituite con “il Gruppo consiliare ha l’obbligo di restituire le somme ricevute a carico del bilancio regionale in caso di”. È proprio un allineamento alla sentenza.

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PRESIDENTE. Se non ci sono interventi sull’emendamento, passerei al primo subemendamento da illustrare da parte del consigliere Vincenzi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Vincenzi. Ne ha facoltà.

VINCENZI (Pd). Grazie, Presidente. Il subemendamento apporta delle modifiche alla legge n. 4 del 2013, la prima legge di spending review di questa legislatura, con un articolo aggiuntivo che riguarda, da un lato, l’innalzamento dell’età per l’accesso ai vitalizi per i consiglieri che hanno maturato o maturano il vitalizio, quindi i consiglieri fino alla IX Legislatura compresa, perché ricordiamo che dalla X Legislatura, cioè la nostra, i vitalizi sono stati aboliti.

L’età è innalzata a sessantacinque anni, con la possibilità di accedere e a richiesta anche a sessant’anni con la decurtazione del 5 per cento per ogni anno. Poi prevede anche una riduzione, il contributo cosiddetto di solidarietà, attraverso l’applicazione di una percentuale sull’importo mensile lordo che è a scaglioni, cioè l’8 per cento per i redditi a 1.500 euro al mese, del 10 per cento compresi tra 1.500 e 3.500, del 13 per cento per i redditi, 3.500 fino a 6.000 e del 17 per cento oltre i 6.000. A queste percentuali si applica una maggiorazione del 40 per cento nel caso in cui l’ex consigliere che ha diritto al vitalizio gode anche di un vitalizio di natura nazionale ed europea, quindi Parlamento, Camera dei deputati, senato dalla Repubblica, Parlamento europeo o altra Regione.

Inoltre è prevista anche la modifica della norma che riguardava, sempre prevista dalla legge n. 4 del 2013 che rimandava a un Regolamento l’attuazione del sistema contributivo per i consiglieri, a partire dalla X Legislatura, in sostituzione ovviamente, in alternativa quindi all’istituto del vitalizio che è stato abolito. Sempre con questo subemendamento prevediamo che l’attuazione di quanto previsto per la determinazione del sistema contributivo avvenga per legge e non più per

Regolamento, in modo che sia l‘Aula che ridefinisce questi aspetti.

Infine, per i consiglieri a partire dalla X legislatura, c’è la possibilità di scegliere tra il sistema contributivo della Regione oppure accedere alla possibilità della contribuzione figurativa sull’ente previdenziale di appartenenza per il lavoro di cui sono in aspettativa. Per i consiglieri dalla IX legislatura questa possibilità è data soltanto a chi usufruisce del doppio vitalizio, oltre a quello della Regione, un altro vitalizio che può essere di altra regione o della Camera o del Senato.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Sbardella. Ne ha facoltà.

SBARDELLA (Misto). Grazie, Presidente. Questo subemendamento porta anche la mia firma all’interno di una legge che ha come primo firmatario il sottoscritto.

Io spero che con questa votazione si ponga la parola fine a una polemica che ritengo anche ingiusta, una caccia alle streghe che non ha quasi senso. Spero che anche il senso simbolico di una legge che ha come primo firmatario Sbardella, in qualche modo chiuda forse degli strascichi visti da qualcuno come vergognosi. Però dovremmo ricordare storicamente, e anche tanta stampa dovrebbe riguardare storicamente che il senso del vitalizio - lasciamo perdere gli importi, forse le esagerazioni, sono anche d’accordo - nasce per l’indipendenza di chi si dedica all’attività politica e all’attività pubblica. Io ritengo che di tutto questo, qualunque livello volessimo raggiungere e spero non sempre più al ribasso, debba tener conto di chi dedica la propria vita all’attività istituzionale pubblica, un senso di indipendenza in cui venga in qualche modo corrisposto quello a cui uno rinuncia. Nello specifico, le condizioni d’ingaggio dell’inizio della mia vita istituzionale mi raccontavano che io potevo mollare tutto quello che avevo fatto nella mia vita professionale fino all’ingresso nell’Istituzione ed è esattamente quello che feci. Io quando venni eletto in Consiglio

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regionale, dopo tre mesi rinunciai alla mia attività professionale, che è sostanzialmente impossibile ricominciare da quel livello se io alla fine di questa legislatura non venissi rieletto o non ricoprissi altri incarichi istituzionali pubblici. E io ritengo fondamentale chiarirlo.

Questo subemendamento colpisce chi ha iniziato la sua attività con regole di ingaggio che erano molto diverse da quelle che saranno all’esito di questa votazione, le ingiustizie, le cose, ma la maggior parte, il 95 per cento dei presenti in quest’Aula viene eletto sapendo che non avrà diritto al vitalizio e fa le sue scelte personali e professionali di qualunque tipo che magari lo tengono, io immagino, meno impegnato sul territorio e sull’attività istituzionale di quanto gli possa consentire la sua economia domestica, la sopravvivenza della propria famiglia.

Questa situazione colpisce in maniera determinante, lasciando perdere il contributo di solidarietà, che penso che sia un segnale forse non solo simbolico, ma abbastanza simbolico, tutti coloro che non hanno potuto usufruire, che non erano arrivati ai cinquant’anni e sono stati rieletti. Penso che in questa Regione siamo una dozzina.

Vorrei, quindi, ricordare e ridarci un senso a dopo perché tanto stiamo votando questo subemendamento che ha anche la mia firma, questa legge porterà come primo firmatario il mio nome. Ritengo che sia giusto non solo per il clima, ma forse anche per un senso di equità visto che negli anni si era esagerato. Forse questa Regione aveva esagerato più di altre: cinquant’anni è una cosa vergognosa a prescindere. Però, dobbiamo ricordarci che il senso del fare politica, perché ci stiamo occupando della Cosa pubblica, deve compensare la possibilità che uno levi energie, risorse e professionalità ad altri impegni.

A tutt’oggi ritengo che fare seriamente un lavoro istituzionale come quello del consigliere regionale, e probabilmente non solo, richieda un impegno continuo, una dedizione continua. Magari ci inventeremo qualcosa dopo questa ondata di sdegno

legittimo, chiunque saranno gli eletti, magari saranno tutti del Movimento 5 Stelle alla fine di questa legislatura, ma anche loro dovranno essere ripagati, e se ne accorgeranno, delle rinunce che faranno nella loro vita personale e professionale.

Io qui faccio una dichiarazione di voto ovviamente favorevole, l’ho firmato, peraltro è all’interno di una legge che abbiamo approfittato per portare degli altri pezzi di legislazione regionale che ritengo importanti e fondamentali. Però, lasciamoci con una sorta di testamento serio almeno tra i presenti e almeno a memoria anche dei mezzi di informazione che su questa Regione hanno fatto scempio, e non ritengo che ci fosse una classe politica che abbia fatto forse non meglio ma sicuramente non peggio di tutto il resto d’Italia e di un Parlamento che si è sostanzialmente mantenuto tutti i suoi privilegi, e abbiamo tanti ex consiglieri regionali che siedono in quel Parlamento.

Noi oggi facciamo un senso di giustizia verso i cittadini che ci hanno votato e che probabilmente, corrispondendo a questo senso di imbarazzo e di iniquità rispetto a un’impressione che la classe politica ha dato, è giusto che in quanto rappresentanti corrispondiamo. Però, teniamo a mente che se vogliamo dare un senso alla rappresentanza dobbiamo mettere in condizione chi rappresenta di dare una dedizione totale. Poi potrà essere fatta bene o potrà essere fatta male, gli elettori decideranno se far continuare quell’impegno o meno.

Io credo che la politica sia una cosa seria e penso che con l’esempio soprattutto di chi ci rimette facendo questo voto in termini personali, in maniera abbastanza pesante e drastica rispetto alle condizioni d’ingaggio e di partenza di cui avevamo detto, sia l’esempio valido che serve per il futuro a riconsiderare che cosa significa dedicarsi alla vita pubblica in un’istituzione, con la dedizione che essa merita.

(segue t. 11° - Cedat)

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PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Di Paolantonio. Ne ha facoltà.

DI PAOLANTONIO (Ncd). Grazie, Presidente. Anch’io ho firmato il subemendamento appena illustrato dal Capogruppo Vincenzi, e successivamente dal collega Sbardella. Velocemente volevo fare alcune riflessioni su questo subemendamento, perché ritengo che finalmente possa creare i presupposti normativi con equilibrio per chiudere in maniera definitiva una vicenda che troppo spesso, soprattutto a livello mediatico, ci ha visto esposti come Consiglio regionale in maniera anche vergognosa.

Ricordo sempre a quest’Aula, perché in questo ha ragione Sbardella, forse sul Lazio c’è stato un accanimento, che questo Consiglio regionale è stato fra i primi, se non il primo in assoluto, ad eliminare i vitalizi per la successiva consiliatura. Restava evidentemente aperto il vulnus relativamente a soglie di età molto basse e a un impianto pensato e approvato in tutt’altra epoca politica e in una stagione in cui c’era decisamente meno attenzione e meno accortezza rispetto a questi temi, che oggi è ineludibile che venga risolto in maniera, come dicevo, equilibrata, senza accanimenti e senza slanci punitivi, ma nello stesso tempo che possa essere assolutamente presentabile rispetto a un criterio di giustizia e di equità nei confronti dei cittadini.

Io credo che il subemendamento in questione, così come posto e così come illustrato dal Capogruppo Vincenzi, vada esattamente in questa direzione, e vada a risolvere, mi auguro davvero, in maniera definitiva, tutte quelle questioni, a volte anche sollevate in maniera fortemente polemica, e mi rendo conto che il tema suscita e ha suscitato una dialettica e anche la possibilità di strumentalità da un punto di vista politico, però il mio auspicio è che finalmente si metta la parola fine e che il Lazio possa recuperare una credibilità con la C maiuscola anche da questo punto di vista.

Approfitto di quest’ultima riflessione, però, per fare un invito al Presidente del Consiglio

qui presente, ma anche al Presidente della Giunta. Se l’Aula approverà, e non vi nascondo che l’approvazione all’unanimità sarebbe un bel segnale, tale subemendamento, e quindi se si va definitivamente a chiudere questo capitolo che ci ha visti esposti così tanto da un punto di vista mediatico, mi auguro che, qualora successivamente a questa approvazione, ci saranno ancora polemiche più o meno legate al nostro Consiglio regionale, mi aspetto dal Presidente del Consiglio e soprattutto dal Presidente della Giunta Zingaretti, che Zingaretti in prima persona taciti sul nascere qualsiasi altra polemica o qualsiasi altro grammo di fango venga gettato su quest’Aula.

Ho apposto con convinzione la firma sul subemendamento, perché ritengo che sia giusto. L’ho fatto in maniera assolutamente consapevole del momento storico, politico e sociale che stiamo affrontando, l’ho fatto con grande serenità nonostante direttamente sia interessato dal provvedimento. Chiudo dicendo, perché non voglio dilungarmi né essere retorico su questo tema, che mi fa piacere poter contribuire in maniera sostanziale all’enorme risparmio, comunque all’importante risparmio che questo provvedimento causerà sulle casse regionali perché mi sembra, da conti fatti velocemente ma credo piuttosto attendibili, che oltre tre quarti del risparmio che tale provvedimento porterà sia ascrivibile ai consiglieri o ex consiglieri che ancora non hanno raggiunto il cinquantesimo anno di età piuttosto che quelli che già il vitalizio lo hanno in erogazione.

PRESIDENTE. Grazie, consigliere Di Paolantonio.

Prego, Righini…

(Interruzione del consigliere Righini) Giusto? Stavo facendo completare la

discussione su questo e poi passavo all’altro subemendamento e a tutti gli altri subemendamenti da presentare…

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(Interruzione del consigliere Righini: “Allora interverrò su questo”)

Va bene. Su questo e poi anche gli altri

presenteranno, quando prenderanno la parola, i propri subemendamenti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà.

STORACE (LaD). Ovviamente non c’è bisogno di intervenire anche sugli altri. Si può fare un unico intervento e dare una valutazione d’insieme.

Io vorrei esprimere il sostegno all’emendamento che ho sottoscritto analizzandolo con i due meno lontani. Parto da quello del collega Righini, che pone una questione indubbiamente di equità. Lui non distingue, se non sbaglio, tra legislature: qualunque cosa hai fatto, da qui te ne vai con una pensione dieci volte superiore a quella minima. I distratti potrebbero dire che sono cinquemila euro lordi, i più attenti, come dice lui, potrebbero dire che sono netti, però la sostanza è questa: non ci sono differenze legate al numero degli anni. E potrebbe essere una scelta.

Noi ne abbiamo fatta un’altra differente più in linea con le determinazioni della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali, perché il faro è quello, si parte da quella determinazione.

Anche la stessa proposta del Movimento 5 Stelle io l’ho analizzata con l’attenzione che merita, perché voi ci fate una battaglia da una vita, da un vitalizio potrei dire, e leggo alcuni passaggi che sono sostanzialmente simili. Certo, ci sono delle differenze, ma come dicevo al collega Perilli informalmente (non è un segreto) la differenza è che ci sono sette teste e cinquanta teste, quindi bisogna mettere un po’ d’accordo tutti, però sul piano dei princìpi le differenze sono veramente poche. E cerco di spiegarmi come la leggo io.

Il primo punto fa riferimento ai sessantacinque anni di età, che è un obiettivo che questa legge fissa. Voi dite: non ci deve essere l’anticipo. Questa legge, con penalizzazione, mette l’anticipo. Non sono

sessantacinque, sono sessanta, però hanno ragione Di Paolantonio e Sbardella: ci sono consiglieri che si vedono improvvisamente innalzare l’età in cui pensavano di andare con la previdenza di prima. Diciamo che all’obiettivo che voi avete indicato questa norma ci arriva.

Contributo di solidarietà: c’è lì e c’è qui, scaglionato qui secondo le determinazione della Conferenza delle Regioni; voi in una misura secca del 30 per cento. Lì ci si arriva sostanzialmente, facendo i calcoli, al 23-24 per cento massimo in caso di cumulo. Però è un principio che nella realtà si differenzia di centocinquanta euro mensili. Questa è la differenza.

C’è poi il tema delle incompatibilità con la percezione di altro assegno vitalizio o indennità. Ho notato e apprezzato che avete tolto rispetto alla proposta di legge, se non sbaglio, quella legata al lavoro dipendente. Era una cosa oggettivamente difficile da spiegare. C’erano delle proposte che dicevano addirittura: se lavori, non la devi prendere. Diventava una specie di reddito minimo garantito per la casta. Insomma, era difficilmente comprensibile.

Sostanzialmente introducete il divieto di cumulo. Questo è un tema che ha avuto accesso al dibattito, non c’è dubbio. Anch’io mi sono espresso su questa questione più volte. Non ricordo chi l’ha detto, forse proprio Sbardella, è una battaglia storica della sinistra quella del vitalizio. È il famoso operaio della FIAT che poi tornava in fabbrica e che aveva diritto ad essere rispettato dopo l’impegno politico. Era l’indipendenza, certo, però l’indipendenza doppia; alla Camera e alla Regione diventava plurale e non singolare, Generale Favara. Su questo credo che nel dibatto si sia fatto bene a parlarne nella pubblicistica, e ora nella legislazione. Certo non possiamo stabilire noi, secondo me (ecco, lo tocca anche Righini nel suo emendamento, questo), nel Lazio, quella che dovrebbe essere la norma, davvero questa, di carattere nazionale. Noi facciamo una cosa: c’è stata una proposta anche mia, e non solo mia, che fa riferimento

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non all’obbligo legato al divieto di cumulo, ma alla facoltà, l’indennità trattenuta, e te ne vai dal vitalizio. Cioè, noi incentiviamo ad uscire dal sistema del vitalizio.

E’ evidente che è un tema che se riguardasse dieci, venti, trenta persone che stanno in questa condizione, noi avremmo un risparmio non dei 5 milioni che sono iscritti alla fine su questa norma, ma l’avremmo di venti, trenta, quaranta milioni. Facevamo questo calcolo col Presidente del Consiglio regionale. Se lo facessero tutti saremmo a 70 milioni di risparmio. Non lo faranno tutti, lo faranno pochi, però credo che ai Sergio Rizzo e ai tanti che ci hanno scritto quello che dovevamo fare, oggi diamo una risposta. C’è la possibilità di dimostrare che quello che si è detto si mette in pratica. Ecco perché finalmente non si vedono lontananze di posizioni. Certo, ci sono dettagli (io li chiamo dettagli) che sono importanti, però credo che se alla fine questa pagina la chiudiamo unanimemente, almeno la parte dell’emendamento, facciamo un buon servizio ai cittadini e alla nostra Regione, non a noi. Quarantacinque consiglieri qua dentro non percepiscono il vitalizio, è noto, quindi non hanno un interesse diretto su questa questione. Io me lo voglio addirittura togliere quell’interesse. Vorrei però che tutti apprezzassimo lo sforzo che stiamo facendo. Credo che se si approverà così, anche a me piace molto l’idea di Righini, però, come si dice, per accontentarne cinquanta non bastano i due. C’è stata, e questo va detto, un’accelerazione sulla discussione, si è passati da un’ipotesi avanzata dal collega Tortosa, poi c’è stata questa baraonda odierna. Se questa baraonda odierna si conclude dicendo che stiamo facendo il nostro dovere, colleghi, ricordiamo com’è finita la scorsa legislatura. Su questo voglio essere molto preciso: come dice il Presidente del Consiglio regionale, spesso sento la lesa maestà, invece non è vero. Non lo pensi spesso. A me fa rabbia Zingaretti quando racconta di aver eliminato i vitalizi. In quest’Aula, chi ha eliminato i vitalizi sono Storace, Sbardella, la Tarzia, Abbruzzese,

Cangemi per la parte assessorile. Cioè, Zingale con la legge n. 4 e con voi che avete votato la legge 4, anche voi (non è vero che non l’avete votata: Porrello non la votò perché ebbe un brutto incidente di macchina, ancora me lo ricordo, perché ricordo tutto, cari colleghi, era solo lui assente, eravate in sei e votaste la legge); ebbene, l’ultimo atto della Giunta Polverini, in diretta applicazione del decreto Monti fu l’abolizione dei vitalizi: diceva dalla prossima legislatura. Tutte le Regioni l’hanno fatto. Non dovete raccontare questa storia. Non è stato solo il Lazio. Del resto, anche allora fu una determinazione della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali. Non è stata un’invenzione di quest’Aula.

Mentre allora ciascuno di noi comunque raccontava con disagio com’era finita – vero, Olimpia? – oggi non lo raccontiamo con disagio. Oggi possiamo dire che stiamo facendo una bella cosa e la stiamo facendo tutti insieme. Certo, con un’accelerazione e forse bisognava meditarla un po’ di più questa storia, perché vi assicuro, colleghi, che non so a voi ma a me e ad altri di noi stanno telefonando ex consiglieri di sinistra e di destra, telefonando perché non si dicono parolacce, perché sembra quasi che abbiamo deciso noi di accelerare il tema. Però, abbiamo firmato un documento perché ce ne siamo convinti dopo una discussione, sia pure per le vie informali.

Se questa pagina si chiude bene, chissà se qualcuno convincerà Rizzo a parlare per una volta bene di tutti noi. Chiedo solo, assessore Sartore, di pregare il Presidente della Regione di non dire più che è solo merito suo se si chiude questa pagina, perché veramente diventa fastidioso. Ciascuno di noi ha diritto al suo pezzo di riconoscimento rispetto al lavoro che anche altri avevano fatto. Noi abbiamo dovuto rimediare ai danni all’epoca, voi avete completato grazie a Monti, e io devo dire grazie a Monti, e rendetevi conto quanto mi dà fastidio questa espressione, però questo è quello che è successo storicamente. Adesso spero che si possa chiudere.

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Ordine dei lavori PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Righini. Ne ha facoltà.

RIGHINI (FdI). Come immaginerà, desidero che rimanga traccia del mio intervento. Adesso lei ci dà la possibilità di intervenire sui singoli…

PRESIDENTE. Sui singoli subemendamenti.

RIGHINI (FdI). Quindi per ognuno ci sarà una discussione.

PRESIDENTE. Una discussione.

RIGHINI (FdI). Va bene.

PRESIDENTE. La discussione sarà generale e voi presenterete il vostro subemendamento. Discussione e votazione dell’articolato PRESIDENTE. Se su questo primo subemendamento non ci sono altri interventi, passerei all’illustrazione del secondo… Mi scusi, c’era la consigliera Petrangolini che voleva intervenire. Scusate.

Ha chiesto di parlare la consigliera Petrangolini. Ne ha facoltà.

PETRANGOLINI (LpL). Io credo che, come hanno detto i miei colleghi, questa sia una grande e importante tappa. Penso che si iscriva in quelle cose che servono veramente a rinnovare la politica, a darle un respiro, a far capire che cosa significa poi assumersi delle responsabilità tutti insieme, perché questa è la cosa che fa più impressione.

Mi preme sottolineare che noi abbiamo fatto una cosa positiva, perché abbiamo fatto due cose insieme. Da una parte, votando questo subemendamento noi salviamo i vitalizi, nel senso che cerchiamo di ridargli quella dignità che avevano all’inizio, come molti colleghi hanno detto, perché rappresentano un modo per fare politica per la gente che sceglie di fare politica, ma che

erano stati caricati di tante di quelle stravaganze, come dice spesso Zingaretti, che alla fine sono diventati dei privilegi. Quello che noi andiamo a fare, quindi, non è tanto attaccare o non attaccare il principio, cosa che nessuno di noi ha mai voluto fare, quanto andare a riportarlo al significato che deve avere.

Io credo che con un atto come questo mettiamo anche fine alla specificità del Lazio, perché quello che è successo in questo periodo è proprio legato al fatto che nel Lazio sono successe delle cose particolari. Non che tutte le altre Regioni si siano comportate molto correttamente, ma sicuramente il Lazio ha avuto un concentrato di leggi e leggine che alla fine hanno trasformato, appunto, il vitalizio in un privilegio.

Questo ci rimette in linea con le altre Regioni. Penso che una delle cose più importanti in questo momento sia quella di poter dire che noi non siamo quella Regione terribile che ha i vitalizi più alti di tutti, che paga più di tutti. Noi siamo una Regione che si è posta questo problema, lo sta affrontando e in questo senso non ha più una specificità.

Se penso a quanto è stato difficile all’inizio parlare di questo tema, e credo che sia un segno di grande maturità del Consiglio regionale aver anche rotto un tabù. Al di là dell’aspetto che dice la stampa, che ci può avere più o meno obbligati a trattare il problema, però è anche vero che siamo stati noi qua, con difficoltà, e io in particolare li ho vissuti parecchio, a rompere il tabù di un tema di cui non si riusciva nemmeno a parlare senza l’apertura di un conflitto.

Credo che questo sia un modo anche per ricucire una frattura tra il presente e il passato. Cioè noi abbiamo fatto tante cose e ha fatto bene, Storace, a ricordare che sono cominciate dalla fine della consiliatura della Polverini, poi con decreti Monti, eccetera. Noi abbiamo fatto molte cose su di noi, cioè molte cose che sono servite a rimettere in linea il Consiglio regionale con le esigenze dei cittadini. Ma stiamo anche cercando di ricucire una frattura col passato, che invece era rimasto qualcosa su cui era veramente

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difficile intervenire. Io considero questa come una tappa, perché

in realtà ci sono alcuni problemi che noi non risolviamo con questo subemendamento. Ne sottolineo due: uno sono i provvedimenti temporanei, quindi noi abbiamo tre anni per capire o interverrà una legge nazionale, questo non lo sappiamo, però la parte che riguarda il contributo di solidarietà è comunque un contributo temporaneo, quindi noi abbiamo la responsabilità di rendere questo sistema definitivo, evitando però i ricorsi e tutto quello che già ci siamo detti. Quindi noi abbiamo il problema di risolverlo prima di da darlo agli altri. Seconda cosa: sul problema del cumulo è evidente che noi abbiamo messo una maggiorazione per quanto riguarda il cumulo, ma certo, se ci fosse a livello nazionale una definizione di come si gestiscono le situazioni di cumulo che possono riguardare pure il deputato europeo e il parlamentare, cioè non riguarda solo il consigliere regionale, non sarebbe male perché in questo modo noi risolveremmo il problema.

Vorrei chiudere con una riflessione finale. Il fatto che ci sia questo ampio schieramento ovviamente ha obbligato ognuno di noi a fare un passo in avanti o un passo indietro. Per esempio rispetto alle proposte che avevo fatto io, ma non solo io, ho dovuto ripensarci. Ritengo però che sia talmente importante il valore dell’unanimità, cioè il valore di avere un Consiglio regionale che pur sapendo che ci sono alcuni di noi e penso al Cinque stelle, ma lo dico anche per me, che riguardo a questo tema aveva aspettative anche superiori a quello che è scritto in questo subemendamento, il fatto che ci sia questa assunzione di responsabilità, tutti insieme, di mettere mano a questa materia così difficile, sapendo che comunque è anche una tappa, perché alcuni problemi non sono risolti, credo che sarebbe un grande segnale.

Io quindi con grande senso della responsabilità ho letto tutte queste firme in questo subemendamento, che danno veramente il senso che stiamo facendo un passo in avanti e mi auguro che veramente

questo riguardi un po’ tutti. Io l’ho firmato con grande piacere, non importa se non ci sono tutte le cose che in questi mesi pensavo che fossero indispensabili. Credo che comunque oggi se riusciamo a fare questa cosa facciamo veramente una bella cosa per la Regione Lazio.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Tarzia. Ne ha facoltà.

TARZIA (LS). Grazie, Presidente. Questo mio intervento per dichiarare che sottoscrivo questo subemendamento. È evidente che è un percorso cominciato, come accennava prima il collega Storace, da anni, nel senso che questo taglio ai vitalizi è iniziato nella scorsa legislatura, come tanti altri tagli. Credo che siamo arrivati a un testo, mi auguro davvero condiviso da tutti, che mi sembra sia nell’onda di un equilibrio giusto, perché i rischi su questi temi possono sempre essere quelli di fare fughe in avanti di dichiarazioni molto populiste e demagogiche che poi nella fattispecie non si possono realizzare.

Io credo che questo subemendamento metta insieme l’esigenza di una correzione di un percorso che da tempo comunque avevamo condiviso, appunto ancora nell’altra legislatura, ma nello stesso tempo faccia le cose con ragionevolezza, cioè tutto ciò che comunque noi come Regione possiamo fare, tenendo conto che quello che avverrà nella legislazione nazionale avrà naturalmente una ricaduta successiva, ma noi oggi questo possiamo fare.

Mi auguro davvero che con il passaggio odierno si ponga fine a questa sorta di esagerazione su questo tema, perché credo che la nostra Regione abbia bisogno di consiglieri regionali che si occupino dei bisogni dei cittadini. Noi non possiamo permetterci di perdere altro tempo per questioni di natura economica, “vitalizi sì” o “vitalizi no”, quello ha detto così quell’altro ha detto colà. Io credo che noi siamo stati chiamati qua dentro per fare delle leggi che rispondano ai bisogni dei cittadini.

Mi auguro davvero, e anch’io mi unisco

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all’invito che facevano i colleghi prima, che lei, Presidente Leodori, e l’assessore Sartore possiate incoraggiare il Presidente Zingaretti a porre fine a tutte le possibili polemiche, perché davvero questa Regione oggi, se arriveremo all’unanimità del voto su questo subemendamento, ha dato un segnale importante, certo lungo la scia già iniziata nella scorsa legislatura.

PRESIDENTE. Grazie, consigliera Tarzia.

A questo punto non essendoci altri interventi sul subemendamento D05/1, passiamo all’illustrazione del subemendamento successivo, avente come prima firmataria la consigliera Corrado, a cui do la parola per l’illustrazione. Poi quello successivo è del consigliere Santori.

Ha chiesto di parlare la consigliera Corrado. Ne ha facoltà.

CORRADO (M5s). Grazie, Presidente. Sicuramente non ci aspettavamo di arrivare alla discussione tanto attesa, che attendiamo da un anno e mezzo, ed è bene ricordarlo, discussione su un tema così importante come quello del costo dei vitalizi, in questo modo. C’era stata anche un’apposita Capigruppo al rientro dalla pausa estiva che aveva concordato una modalità operativa di intervento su questo tema e ci aspettavamo che, come per tutte le proposte di legge, si sarebbe discusso di una modifica di questa parte importante della legislazione regionale in Commissione, confrontando i vari testi normativi, le varie proposte che sono arrivate da tutti i consiglieri, ma che ricordiamo abbiamo depositato per primi nove mesi fa.

Abbiamo depositato nove mesi fa una proposta di legge e, dopo vari tentativi che sono andati a vuoto, abbiamo anche depositato emendamenti durante due manovre importanti di questa Regione, la prima a giugno 2013, la prima spending review regionale. E proprio in quella sede, proprio perché si parlava di spending review, avevamo ritenuto opportuno intervenire su quello che è un costo della politica, e in quella sede avrebbe avuto senso, perché era

una manovra appunto di revisione della spesa della Regione. Ma gli emendamenti presentati sono stati rigettati senza “se” e senza “ma”, emendamenti riproposti a dicembre 2013 durante la manovra di bilancio, altra manovra importante per le finanze della nostra Regione. Ebbene, anche in quella sede gli emendamenti sono stati rigettati e di fronte alla presentazione di un ordine del giorno che chiedeva un impegno alla Giunta per affrontare in maniera piena e serio questo tema, mi ricordo vivo, nella mia mente, l’intervento del Presidente Zingaretti che riteneva chiuso e già affrontato il dibattito nella seduta antecedente di giugno 2013.

Arriva a febbraio la nostra proposta di legge, mai calendarizzata; facciamo accesso agli atti per fare vedere effettivamente a quanto ammontava la spesa regionale per i vitalizi, i famosi 20 milioni di euro e abbiamo riproposto a luglio del 2014 gli stessi emendamenti componenti la nostra legge, che oggi ripresentiamo qui e che rappresentano quattro punti politici fondamentali per noi, per come andrebbe affrontato questo tema. Tengo a precisare anche le differenze rispetto al tema affrontato con l’emendamento di maggioranza, condiviso con altre forze dell’opposizione. Il primo è che sicuramente l’innalzamento dell’età non è anticipabile, per noi. Nel momento in cui un cittadino comune, che è il principio che ci guida, è un lavoratore che va in pensione all’età di 65 anni, non gli viene data l’opportunità di anticipare: quindi, non vediamo perché un cittadino che fa il consigliere regionale debba avere questo privilegio, perché questo è, questa facoltà.

Altra differenza importante, anzi, molto più importante è che il nostro intervento, o comunque quello che auspicavamo anche di discutere con tutte le altre forze politiche in Commissione con un’apposita proposta di legge è che questa riduzione non debba essere temporanea. Perché diciamo da qui a tre anni? Perché non si può definitivamente affrontare con una proposta omogenea una volta per tutte, il tema per la nostra Regione?

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Quindi, la nostra proposta non aveva un limite temporale, era di prendere e affrontare questo tema in maniera definitiva, non solo per tre anni. Altra differenza fondamentale rispetto alla proposta di Giunta è che viene data la possibilità di chiedere l’esenzione di questa riduzione temporanea per coloro che hanno un reddito inferiore pari a 18.000 euro. Noi crediamo che trattamenti del genere per i lavoratori non ce ne siano. Il parametro di raffronto è sempre quello.

Altra questione molto importante è come viene disciplinata la parte che affronta il trattamento dei vitalizi per quanto riguarda i consiglieri e gli assessori fino alla nona legislatura: cioè, la facoltà di rinunciare gli è concessa soltanto se cumulano, se hanno un cumulo. Non capisco perché non si può fare un’unica norma che valga per tutti. L’uguaglianza è anche questo.

Queste sostanzialmente le differenze che ci sono rispetto alla proposta di Giunta. Ne manca una che noi proponiamo: quella del metodo di calcolo dell’assegno vitalizio, che a nostro avviso deve essere contributivo e non retributivo, perché non ce lo scordiamo, gli assegni vitalizi che eroghiamo attualmente sono calcolati facendo riferimento ad un’indennità che non è soltanto quella di carica, ma ad un importo che comprendeva tre voci: l’indennità di carica, l’indennità di funzione e la diaria, quindi faceva riferimento ad importi molto più elevati. Anche questo è un tema non affrontato. Ebbene, si può discutere che tra due mali uno scelga il minore, possiamo stare qui a parlare e a fare tutte le valutazioni del caso. Sicuramente è meglio fare dei passi in avanti invece che lasciare il regime così com’è allo stato attuale. Però ci preme precisare una cosa: io personalmente e, credo, anche i componenti del mio Gruppo ancora non capiamo perché – e lo dico con la voce un po’ rotta dall’emozione perché questa cosa mi tocca, ogni volta che affronto questo tema lo sento particolarmente – non ci si ponga mai il problema delle modifiche retroattive o che modificano in peggio i trattamenti pensionistici dei cittadini, con tutte le riforme

che ci sono state, la riforma Fornero ad esempio, e diventa un problema nel momento invece in cui si affrontano i trattamenti previdenziali, che poi sono diventati privilegi, di coloro che sono prestati alla politica. Perché ci deve essere questa separazione? Poi possiamo disquisire di tutto quello che vogliamo, però non facciamo passare come se noi siamo i più bravi o stiamo migliorando, perché io penso che questo sia un atto dovuto nei confronti dei cittadini e della situazione socioeconomica che stiamo vivendo in questo momento.

Permettetemelo di dire: per noi non è abbastanza. È un passo avanti? Sì. Ma non è abbastanza. Quindi sicuramente per noi il tema non rimarrà chiuso, e affronteremo adesso la discussione e la votazione dei vari emendamenti discutendo poi le singole parti. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliera Corrado.

Se non ci sono altri interventi su questo subemendamento, passiamo al subemendamento successivo presentato dal consigliere Santori, a cui do la parola per l’illustrazione. (segue t. 12° - Cedat) (Segue, PRESIDENTE) Ha chiesto di parlare il consigliere Santori. Ne ha facoltà.

SANTORI (Misto). Grazie, Presidente. Era venuto il momento, anzi a mio avviso andava fatto prima. Comunque, l’importante è che c’è uno sforzo in questa direzione.

Sappiamo che la spesa annua per il pagamento degli assegni vitalizi è pari a circa 20 milioni di euro, ripartita tra 266 ex consiglieri, a cui nel 2016 si sarebbero aggiunti altri 44 consiglieri, per un totale di circa 310 assegni vitalizi.

In questo momento di grave crisi in cui i cittadini soffrono le varie difficoltà, io credo che sia un segnale forte da parte del Consiglio regionale. Darlo in questo modo a mio avviso così accelerato non ha permesso una discussione approfondita, non ha

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permesso la partecipazione di tutti i consiglieri a una discussione di questo genere, perché qui c’erano delle proposte di legge presentate, come quella del sottoscritto ad esempio, che non sono state minimamente tenute in considerazione. Ma va bene perché comunque è un segnale del Consiglio regionale.

Apprezzo lo sforzo di chi in quest’Aula voterà per l’abolizione anche del proprio vitalizio, apprezzo lo sforzo di tutti coloro che stanno andando in questa direzione, anche di chi in qualche modo è figlio di una tutela politica di persone che dovrebbero prendere o hanno già preso il vitalizio. Quindi, questo sforzo va certamente apprezzato.

Questa legge, però, è monca, come questo emendamento, perché non contiene tanti passaggi. Intanto, Presidente Leodori, le comunico che depositerò una richiesta ufficiale, perché lei mi dovrà spiegare come sono stati pagati i vitalizi fino ad oggi, quando noi con la legge n. 4/2013 abbiamo abolito la legge del 1995 che prevedeva il calcolo dei vitalizi. Infatti mi ha fatto sorridere vedere la consigliera Petrangolini andare in televisione a fare i calcoli del vitalizio su una legge che questo Consiglio regionale aveva abolito. Quindi, io le chiederò: su quale legge fantasma è stato creato il calcolo dei vitalizi per coloro che sono andati in godimento? Questa è una domanda a cui anche gli uffici dovranno dare una risposta rispetto a un pagamento che è lontano anni luce a mio avviso dalla legittimità, perché non c’è una legge che li calcola.

Questo è un punto fondamentale, e non a caso la mia proposta di legge andava anche in questa direzione, ovvero far assumere una responsabilità a questo Consiglio regionale, ora per allora, per dare un segnale anche in questa direzione.

Ora, nella mia proposta c’erano moltissime altre situazioni, naturalmente un inasprimento molto più forte sul tema delle tabelle del contributo di solidarietà, un contributo che deve essere necessariamente legato a un

periodo temporale, che poteva essere rinnovato in funzione della futura congiuntura economica, comunque aliquote più alte rispetto anche agli assegni vitalizi, oltre le varie cifre che sono delineate all’interno del subemendamento che ho presentato. C’è un divieto netto di cumulo dei vitalizi, quindi non versa 40 per cento, che non si capisce se è quello rispetto alla tabella o rispetto al pagamento del vitalizio, quindi, anche qui, attenzione a scrivere una norma che poi è di facile incomprensione. L’assegno vitalizio non è cumulabile con il trattamento retributivo percepito dal titolare che sia dipendente pubblico, privato o lavoratore autonomo, il cui reddito annuo sia superiore a trentamila euro. Quanto alla questione della reversibilità, fino adesso, oltre ai cinquant’anni, al fatto che si metteva insieme tutto, la diaria, tutto quanto, così facevamo un bel calcolo, ricordiamo che la reversibilità poteva essere trasferita in qualsiasi momento, durante il godimento alla moglie, al figlio, a chiunque fosse della famiglia, senza nessun tipo di limitazione. Credo che questo, per rispetto ai cittadini e soprattutto a quelle donne che hanno perso il marito magari a cinquant’anni, e che non hanno la reversibilità, si ritrovano a cinquant’anni, magari non hanno mai lavorato, a dover iniziare a lavorare, perché il marito purtroppo è morto prima e non ha ricevuto la reversibilità. Segnali anche su questi temi devono essere dati e questo è stato scritto. Certamente, una reversibilità in favore del coniuge convivente e dei figli fino al diciottesimo anno di età esteso al ventiseiesimo se studenti universitari.

La questione, come ho già detto, di un passaggio fondamentale, quello del contributo alla solidarietà l’ho già detto, la misura dell’assegno vitalizio, cioè, come si calcola l’assegno vitalizio. Anche in questo contesto in cui noi andiamo a provare questo subemendamento, io vorrei capire tutto ciò che è contenuto nella legge 95 che dice: questo è il calcolo sopra, sotto, a destra e a manca. Come viene calcolato, mi rivolgo anche all’assessore, rispetto al

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subemendamento che è stato presentato e sottoscritto da tanti? Non c’è una legge, perché è stata abolita con la legge 4 del 2013 e vorrei capire anche dagli uffici la legittimità di questo subemendamento collegato alla legge 4, perché non esiste una legge che calcola il vitalizio. E non si può interpretare la legge dicendo: beh, fino alla nona legislatura quella c’era, quindi noi calcoliamo sulla base di una legge che però non esiste più, è fantasma, non esiste. Quindi, sul tema, e ci sono qui personalità che possono giuridicamente dare un contributo a questo, va fatta un’analisi seria. Ripeto: da domani consegnerò una lettera al Presidente Leodori e gli chiederò spiegazioni su come è avvenuto il pagamento dei vitalizi fino ad ora.

Credo d’aver detto in sintesi una legge che a mio avviso era ben formulata, quella che avevo presentato come proposta e che ora ho dovuto ridurre a una serie di commi collegati a un subemendamento perché all’improvviso, giustamente, va bene, anticipiamo i tempi per risparmiare, va benissimo, abbiamo atteso tanto, si poteva aspettare anche la prossima settimana per fare un’azione condivisa, per cercare di analizzare bene nel dettaglio le questioni, perché ora ci ritroviamo in un contesto, ripeto, in cui io chiedo un’analisi giuridica della legge in maniera tale da poter in qualche modo assumere e far assumere da oggi, quindi io non chiedo il rinvio, attenzione, perché se si decide sui vitalizi va benissimo sulla riduzione, però va fatta in maniera coerente. Il testo si componeva di dieci articoli. A mio avviso poteva essere anche qui una buona analisi perché si è ripercorso anche tutto il processo normativo che è stato messo in campo dalle altre Regioni. Quindi, ripeto, il Lazio arriva finalmente, però arriva per ultimo e c’è stata anche una certa strigliata da parte del Presidente Renzi su questo. Io credo che la maggioranza in qualche modo sia stata anche colpita da questo. Va benissimo. Noi ci siamo. Personalmente ho presentato una proposta che, a mio avviso, doveva essere analizzata più nel dettaglio, però, credo,

Presidente, che debba essere fatta un’analisi attenta.

Stiamo qui anche fino a domani mattina alle 8 pur di approvarla e dare un segnale a tutto il territorio regionale, a tutti i cittadini, a tutta l’Italia. Questo è fondamentale, però analizziamo il percorso dei pagamenti dei vitalizi che si basano su una legge che ho definito “fantasma”.

Per il resto, insomma, ci sono delle importanti iniziative sul subemendamento presentato, primo firmatario Sbardella, quindi comunque sono interessanti le questioni contenute, però certamente può essere migliorata con gli aspetti che ho detto e soprattutto inasprita visto il contesto sociale in cui ci troviamo in questo momento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere De Paolis. Ne ha facoltà.

DE PAOLIS (Sel). Grazie, Presidente. Le ultime affermazioni del consigliere Santori siano preoccupanti. Io penso che anche l’assessore se riesce in un tempo breve magari a cercare di capire perché sono affermazioni… Sembra che stiamo legiferando in assenza di una legge o stiamo erogando dei vitalizi in assenza di una legge che era la legge di riferimento e questa cosa mi preoccupa. Il mio è un breve intervento per lasciare traccia di essere stato presente ad un atto importante, un atto fondamentale che lascerà proprio una traccia evidente in questa legislatura. Penso che essendo firmatario di quel documento insieme alla mia maggioranza e insieme a molti altri miei colleghi di maggioranza e opposizione io penso che questo sia un passo in avanti importante rispetto a un tema molto sentito che va anche contestualizzato con una situazione economica di indigenza delle persone con uno stress sociale che si fa sempre più forte e avanza in maniera prepotente. Sembrava veramente un privilegio al quale non si volesse mettere mano. Stiamo cercando di farlo. Io penso che sia quasi un atto dovuto questo pur apprezzando veramente quei colleghi che con

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questo voto verso di loro stessi spostano in un attimo l’asse di dieci anni sul godimento di un diritto che altri hanno acquisito e hanno acquisito nel tempo. Questo è un apprezzamento che volevo far sentire a quei colleghi perché non era proprio scontato, non l’hanno fatto proprio tutti. Penso che con questo subemendamento di questa sera andava sanato il limite d’età. Il limite di età a 50 anni sinceramente non si può sentire. La gente si è trovata da un giorno all’altro con la legge Fornero ad andare – le donne specialmente – in pensione cinque o sei anni dopo. Pensare che c’era un godimento di un privilegio perché non parliamo di cifre basse, parliamo di cifre importanti a 50 anni addirittura, nonostante la politica abbia il diritto di vivere e di sopravvivere e di non essere condizionata da indigenze economiche penso che 50 anni sono ed erano veramente pochi.

Chiaramente voterò convintamente questo subemendamento. Dobbiamo riflettere un po’ di più sul limite dei comuni possibili tra i vari vitalizi sennò andremo a creare una discrepanza tra chi magari ha due legislature in Regione e una legislatura in Regione e una in Parlamento o presso il Parlamento Europeo. Credo che mettendo un limite potremo usare un criterio più omogeneo per tutti. È un limite che chiaramente è opinabile come tutti i limiti, però un limite per tutti potrebbe essere un salvacondotto che ci mette al riparo anche da critiche su discriminazioni.

Io penso anche e concludo che un argomento di questo genere debba essere regolato da una legge nazionale, alla quale entro determinati paletti, come enti locali, come Regioni, noi ci dobbiamo attenere, legiferando, ma tenendo presente, come stella polare, sempre quella legge nazionale che nonostante gli stimoli anche mediatici, soprattutto mediatici, anche molto forti, io vedo che viene a mancare. Cioè, si lascia la responsabilità ad altri di intervenire su un argomento che è comunque diventato un argomento comune e di responsabilità comune. Quindi voterò questo subemendamento, convintamente, dopo

averlo firmato, in attesa che ci possano essere nel tempo, anche in un futuro prossimo, dei miglioramenti.

L’unica cosa che io posso rimproverare alla mia maggioranza e a me stesso è di non aver troppo pubblicizzato il fatto che noi abbiamo recepito una spending review, abbiamo recepito anche un diktat che ci aveva lasciato la nostra precedente legislatura e che le persone ancora, quando mi fermano per strada, credono che io sia un titolare futuro o il depositario di un vitalizio, cosa che non esiste perché noi non l’avremo, è anche giusto così, lo sapevamo da prima, però almeno fare chiarezza e non essere tacciati di avere cose o privilegi che fondamentalmente, sinceramente e oggettivamente non abbiamo. Grazie. (segue t. 13° - Cedat) PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Valentini. Ne ha facoltà.

VALENTINI (LpL). Grazie, Presidente. Faccio un intervento breve, però credo che sia un momento importante per il nostro Consiglio regionale per una tematica che ci ha visti in questi mesi tutti coinvolti spesso in maniera anche molto diversa in termini di idee e proposte. Oggi troviamo una sintesi in un emendamento. Come ricordava anche il Presidente Storace, è un fatto abbastanza importante e unico che abbiamo trovato un accordo su questo. Noi vorremmo ribadire anche il nostro voto favorevole al subemendamento dell’Ufficio di Presidenza e dei Capigruppo.

Volevo dire due cose: la prima, forse un po’ fuori dal seminato è relativa all’esperienza di un cittadino come me, che faceva prima un altro lavoro, che non era quello di consigliere regionale, di politico. Devo oggi dire con molta sincerità, non per piaggeria perché sono in questo contesto, che questo è un lavoro duro, che impegna moltissimo, molto più di quello che facevo prima. Spendo molto più tempo dietro ai problemi che sono i problemi dei nostri

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cittadini, e credo tutti qua dentro viviamo un’intensità di lavoro e un’attenzione, ciascuno ovviamente con le proprie idee, ma con una forte tensione personale. Mi sento di dire questo perché quando parliamo appunto di un vitalizio, cioè di un istituto che è stato creato proprio per chi ha concesso del tempo della sua vita a questa attività importante elevata, di alto valore, è giusto che questo riconoscimento della società ci sia. Volevo dire veramente con sincerità che qui non stiamo discutendo del vitalizio, anzi, penso che noi tutti lo vogliamo riaffermare come un istituto importante, che dà dignità al lavoro del politico. Detto questo, è chiaro che nel tempo queste cose sono state pensate forse anche in momenti diversi della nostra società. Oggi tutto è cambiato, la società è cambiata velocemente e quelle cose che si pensava potessero essere anche dei privilegi, o comunque non dei privilegi ma delle facilitazioni oggi ovviamente non sono più validi, in un momento in cui ci troviamo ad affrontare una crisi economica disperata per il nostro Paese e in cui i cittadini ci chiedono sobrietà e attenzione.

Il lavoro che abbiamo fatto è stato quello di guardare a queste storture con molta razionalità, e anch’io ritengo che le proposte che sono state qui presentate oggi in realtà non siano così distanti, perché siamo rimasti d’accordo sui tre punti fondamentali, in primis l’età, tema su cui credo tutti abbiamo raggiunto un accordo, a parte la differenza tra i sessanta e i sessantacinque anni, che comunque creano una penalizzazione per chi va a sessant’anni importante. Abbiamo però anche trovato degli accordi sugli altri due temi, che erano quelli su cui ci eravamo posti delle domande, ovvero una riduzione per quanto possibile del vitalizio e la questione del cumulo.

È importante dire con chiarezza che noi ci siamo trovati di fronte a due strade, e qui forse ci divide un po’ la questione con il Movimento 5 Stelle, quella di arrivare a un taglio netto della retribuzione oppure quella di affrontare la via del contributo straordinario. È chiaro nel momento in cui si

decide il contributo straordinario come metodo il motivo per cui è stato scelto è anche quello di evitare possibili ricorsi, che è un tema che comunque esiste, perché più parti e più voci anche di personaggi importanti ci hanno posso problematiche sui diritti acquisiti e la costituzionalità, alcuni dicendo che assolutamente avremmo avuto ampio spazio, altri ponendo qualche caveat. Il contributo straordinario, quindi, è una scelta che è stata fatta per evitare i ricorsi, perché il contributo straordinario è stato utilizzato nel passato, ci ricordiamo le pensioni d’oro, per esempio, che sono state tagliate, e il contributo straordinario prevede un arco temporale limitato. È la scelta del contributo straordinario che ci impone di usare i tre anni. Non è che i tre anni sono una facilitazione che noi diamo o un benefit che noi diamo. È legato all’aver scelto quel metodo di conteggio.

Su questa strada abbiamo lavorato per cercare di arrivare ad una deliberazione di razionalità. Avremmo potuto fare di più e meglio, ma certamente oggi possiamo dire che mettiamo un punto su questo problema e lo facciamo con un ampio consenso, e questo era quello che noi tutti volevamo. Tutti quanti possiamo, quindi, pensare di aver scritto questa bella pagina, e credo rappresenti comunque un fatto positivo per il nostro Consiglio regionale, anche se in modo un po’ rocambolesco, aver ottenuto oggi questo risultato tutti insieme. Grazie.

PRESIDENTE. A questo punto darei la parola al Capogruppo Righini per la presentazione dell’ultimo subemendamento presentato all’emendamento D04/1.

Ha chiesto di parlare il consigliere Righini. Ne ha facoltà.

RIGHINI (FdI). In realtà con questo subemendamento puntavo a introdurre un limite a mio avviso accettabile, perché la valutazione da cui si parte è che al completamento di uno o più mandati da consiglieri regionali e, quindi, al compimento del sessantacinquesimo anno di età è giusto,

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più che lavorare su artificiosi contributi di solidarietà, che poi come avremo modo di valutare in dichiarazione di voto sull’emendamento principale, che voterò per il semplice motivo che introduce un innalzamento dell’età, poi su tutto il resto ci sarebbe da questionare molto a lungo. I tre anni sono sicuramente un termine risibile, il contributo di solidarietà è del tutto marginale, tenendo conto che la nostra è una delle sei Regioni che ha utilizzato la diaria per il calcolo dell’assegno vitalizio.

In questo subemendamento l’obiettivo era quello di stabilire un limite di importo massimo in dieci volte il trattamento minimo INPS, e penso che dieci volte la pensione sociale minima sia un importo più che rilevante al completamento dell’attività di consigliere regionale e vietare espressamente la possibilità di cumulo.

Chiunque nella sua vita lavorativa sa che lavorare per due datori di lavoro non dà diritto a due pensioni, quindi non si riesce a comprendere per quale ragione se si presta servizio come consigliere regionale e come parlamentare questo possa dare luogo ad un duplice vitalizio. Queste sono le due grandi anomalie che vengono affrontate in maniera marginale.

Quindi, come ho già avuto modo di dire purtroppo immagino che il voto sul primo subemendamento determinerà la decadenza di tutti gli altri, quindi non ci sarà possibile certificare con un voto questo mio subemendamento e quindi con questa illustrazione si concluderà la fase di voto. Mi riservo comunque di intervenire per dichiarazione di voto sul subemendamento che poi avremo modo di affrontare appunto in dichiarazione di voto. Grazie.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo alla votazione dell’emendamento D05/1, così come illustrato dal capogruppo Vincenzi.

Ha chiesto di parlare il consigliere Perilli. Ne ha facoltà.

PERILLI (M5s). Grazie, Presidente.

Annuncio il voto favorevole del nostro Gruppo rispetto a questo emendamento ricordando, precisando e ribadendo che questo discorso che altri colleghi hanno considerato chiuso per il Movimento 5 Stelle chiuso non è, perché non siamo d’accordo che quello che è scritto in questo emendamento possa significativamente porre una pietra tombale sia perché il discorso che era stato intavolato rispetto alle leggi che sono state presentate in Commissione che attendevano un dibattito e meritavano un dibattito più ampio verranno probabilmente, ma non certo da noi, abbandonate, sia perché i punti che sono contenuti in questo emendamento disattendono rispetto al nostro modello che comunque, come ricordava il Presidente Storace, non è la legge, ma è quello che ha innescato una discussione sin dall’inizio che era stata rifiutata.

L’ha ricordata la consigliera Corrado la storia di questo tema, di come è stato affrontato dal nostro Gruppo all’indomani dell’insediamento, di questo ce ne darete atto, nel bene e nel male a seconda di chi assume un punto di vista direi in qualche modo certe volte anche interessato, ma comunque a seconda dei punti di vista, noi obiettivamente su questo tema abbiamo insistito sin dall’inizio. Siamo arrivati a un punto in cui lo stesso Presidente della Regione aveva, in maniera abbastanza perentoria, chiuso l’argomento. Questo argomento è stato riaperto. Oggi lo affrontiamo in parte. Prendiamo dei risultati e questo lo si deve, secondo il nostro modesto parere, all’azione convinta pervicace e instancabile del nostro Gruppo, delle nostre idee e soprattutto di quello che abbiamo da sempre detto ai nostri concittadini quando eravamo all’indomani della presentazione alle elezioni. C’è un punto che purtroppo devo far notare. Ne abbiamo parlato con il Presidente, ma comunque lo riferisco anche i colleghi. Sulla fascicolazione avremmo gradito, ma avevamo sicuramente individuato il nostro emendamento come il testo da cui partire, cioè veniva prima di questo emendamento e chiaramente votando questo emendamento

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non si potrà sottoporre al voto il nostro emendamento secondo un ordine di fascicolazione che tuttora ci lascia perplessi, al di là delle interpretazioni che si vogliono dare del Regolamento visto che va a intervenire a un articolo precedente a quello di cui si occupa l’emendamento. Questo lo diciamo non perché vogliamo assolutamente e ci teniamo perché vogliamo essere i primi, ma semplicemente perché riteniamo di averne diritto e anche perché avremmo voluto che si fosse sottoposto e dibattuto, al di là di quello che abbiamo fatto finora, sul nostro testo.

Dico anche - e qui mi rivolgo al Presidente Storace - che sulla questione del cumulo ricordo brevemente i punti che ci dividono. Io posso seguire la questione dei principi fino a un certo punto, nel senso che di questo stiamo dibattendo e quindi evidentemente combaciano, però non si può dimenticare che il principio di cumulo trova nell’attuale formulazione dell’emendamento che ci accingiamo a votare un trattamento molto annacquato rispetto alla formulazione cosiddetta “secca” che avevamo fatto. Se poi si affronta dicendo che questo è un problema del nazionale, che può risolvere solo la legislazione nazionale, noi non siamo d’accordo. Su questo abbiamo anche fornito, a nostro modo, delle strade, delle tesi che rendevano e rendono praticabile un’applicazione del divieto di cumulo, così come l’abbiamo impostato, senza incorrere nelle temute impugnazioni, senza incorrere in eventuali impugnazioni temute rispetto alla illegittimità.

Torno a dire, l’aspetto anche più importante, che queste misure hanno una scadenza, cioè tre anni. Parlo della riduzione dell’indennità e, quindi, del contributo di solidarietà. Dopo che faremo? Io mi auguro, e credo che se lo augurino parecchie centinaia di migliaia di persone, che il Movimento 5 Stelle sarà anche nelle prossime legislature, ma non possiamo e non potremo essere custodi all’infinito di un qualcosa che non avviene veramente, autenticamente avvertito come un principio

da mantenere salvo per tutto il corso in avanti delle legislazioni.

Credo che ci sarà un momento in cui si potrà fare a meno dei custodi. Non credo che questa sia una parentesi al di là della quale si tornerà alle vecchie abitudini. Vedete, questa questione qui spezza una consuetudine rispetto - vi faceva riferimento il consigliere Di Paolantonio - a una serie di Amministrazioni e di concessioni che si facevano alle Amministrazioni a dir poco disinvolte. Quindi, non solo le ultimissime. La storia parte da lontano, quindi è legittimo sospettare e ritenere, al di là anche del fatto che ci sarà un ricambio tra gli interlocutori, che la tentazione di tornare a vecchie abitudini, là dove queste abitudini sono anche abbastanza produttive e in qualche modo aumentano i soldi nelle tasche di coloro i quali ne beneficiano, non è da escludersi che questa specie di varco che si è creato nelle acque si richiuda, e questa sarebbe veramente una sconfitta per tutti perché dimostrerebbe che in un periodo in cui c’è una pressione a vari livelli dell’opinione pubblica, mediatica, delle persone, eccetera, è stato dato temporaneamente un contentino. Poi, spenti i riflettori, ricominciamo a fare quello che facevamo prima.

Concedete almeno il sospetto − evidentemente su questo ciascuno avrà le sue opinioni − che un provvedimento che dura tre anni e che deve essere rinnovato qualche timore più che fondato lo può produrre.

Rimane, poi, il fatto del passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo, che assimilerebbe il ruolo e in qualche modo anche la figura del consigliere regionale a quella di qualsiasi persona che beneficia del sistema previdenziale. Non esistono sistemi previdenziali in cui non ci sia il sistema contributivo o che sia accettato come valido, al di là degli esempi di violazione che ha fatto la consigliera Corrado rispetto, ad esempio, ad alcuni diritti cosiddetti “acquisiti” ed è anche vero che se si vuole pretendere il rispetto dalle persone, dai cittadini e da quant’altri hanno criticato questo metodo bisogna anche guadagnarsi

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questo rispetto, non si può assumere di essere qualcosa di altro. Il Paese va in una direzione. Non si può pensare di essere tanto o troppo diversi da 56 milioni di persone che, invece, sono soggetti a uno stesso trattamento.

Quindi, se non si maturano - e qui nessuno si erge a moralizzatore o a depositario di principi etici - se non si assumono veramente questi principi come principi di orientamento vero del proprio modo di condurre sia la vita politica che anche discutere di principi e di leggi se non si assumono, se non si fanno propri è difficile che qualcuno di là possa crederci.

Da ultima, si è citata anche la legge che inizialmente abbiamo votato. Quella la votammo, tengo a precisare, perché si stabilivano comunque dei principi di riduzione di spesa, in termini dei costi della politica che la legislazione nazionale ci imponevano, l’abbiamo anche detto. Non è la Regione, su questo sono d’accordissimo, l’ho ribadito anche recentemente, non ci si può assumere dei meriti che non si hanno. I vitalizi sono stati aboliti dalla precedente legislatura. Qui si sono semplicemente ratificati. Se uno si assume la ratifica come un merito, invece di chi introduce, allora è evidente che tutto quanto diventa distorto. Però è evidente come noi votammo. Chi ha buona memoria dovrebbe anche ricordare delle dichiarazioni di voto puntuali. Cioè, su determinati articoli si votò in un certo modo, giustificando il voto, e alla fine, nella dichiarazione di voto che feci personalmente io alle cinque del mattino, dissi i motivi per i quali in qualche modo questo voto era dovuto rispetto ai tagli che erano imposti sul nazionale, ma molte questioni invece rimanevano per noi un punto vuoto sul quale invece bisognava intervenire. Questo lo dico perché è importante, spero, che da domani non si escluda il Movimento 5 Stelle per le modalità con le quali questa sera è stato introdotto tramite un emendamento un merito della Giunta di Zingaretti rispetto alla questione che credo, se non si vuole commettere un falso storico, è stata

introdotta, voluta e combattuta veramente col coltello fra i denti dal Movimento 5 Stelle. La forma del subemendamento, ci vuole un’onestà intellettuale a riconoscere questo. La possibilità di non intervenire è un po’ una scatola chiusa di quello che ci è stato proposto. I nostri temi che vengono assunti dalla maggioranza, vengono veicolati attraverso il subemendamento sul quale non possiamo neanche svolgere un’attività emendativa vera. Almeno si abbia in fondo l’onestà intellettuale per riconoscere che questo argomento è stato aperto e chiuso grazie, almeno per questa fase, dal Movimento 5 Stelle che ripeto, continuerà legittimamente a insistere sulle questioni non affrontate. È vero Presidente Storace che non è pensabile che sette consiglieri su cinquanta debbano vedere riconosciute al cento per cento le proprie istanze che si inseriscono in un dibattito. Però quei sette consiglieri, e questo come dicevo, va riconosciuto, hanno inciso e influenzato molto quegli altri consiglieri, l’altra parte di opposizione e di maggioranza a tal punto da poter in qualche modo veramente segnare il corso dell’Amministrazione regionale in questo settore e questo ci va riconosciuto. Se poi la politica vorrà fagocitare e attribuirsi questo merito, noi ovviamente saremo lì pronti a far valere la verità dei fatti almeno secondo il nostro punto di vista e a smentire ogni tentativo di strumentalizzazione che però confido che questa volta non ci sarà. (segue t. 14° - Cedat) PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà.

STORACE (LaD). La dichiarazione di voto è ovviamente a sostegno del subemendamento.

Dico al collega Perilli che è evidente il merito che ha avuto il suo movimento nell’affrontare questa questione, al punto che arriviamo al voto non più come nella 4 dove presentaste un emendamento sui vitalizi all’articolo 2, la memoria è fortissima. Qui lei ha annunciato il voto favorevole sul punto. Io

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la considero una conquista, così come indubbiamente lo stimolo che ha dato la collega Petrangolini in questo tempo va riconosciuto. Però colleghi non dimenticate che questo emendamento lo votano colleghi, cito Tarzia, Abbruzzese (non c’è adesso), cito Di Paolo, il collega Sbardella, che pagano loro. È un privilegio? Ci rinunciano. Ebbene, colleghi, queste cose però vanno anche ricordate. L’ha fatto De Paolis, lo voglio dire a voce orgogliosa. Poi ci sarà anche chi deciderà di rinunciarci autonomamente perché la legge finalmente dà questa facoltà. Fino a ieri dicevano: “Ma lei rinuncia? Non posso, non c’è la legge”. Oggi c’è la legge.

Anche a me – l’ho detto prima – piaceva il divieto di cumulo. Sa cosa dobbiamo fare? Questa è l’unica cosa che io vedrei ancora, non vedo altri spazi: la legge da proporre al Parlamento nazionale. Quello sì, quello lo possiamo fare, e credo che ci siano gli strumenti. Poi sia il Parlamento però a decidere. Poi bisognerà telefonare ai parlamentari e dire loro: che cosa state facendo. Difendetevi voi. Perché è curioso, collega Vincenzi: noi abbiamo parlamentari che accettano che in Costituzione si dica qual è il nostro stipendio e poi però noi dobbiamo difendere la loro pensione. Non si può fare.

Questo è il motivo dell’unanimità attorno a questo emendamento probabilmente, perché ci si è compresi. E dovete esserne orgogliosi, non lamentarvi del voto che date. Rivendicate il voto che date, così come faremo tutti quanti, perché se permette la collega Corrado, che ha detto cose molto giuste, sa quanto l’apprezzo sull’impegno, anche quando ci contrastiamo, questo non è un emendamento della Giunta, ma un emendamento che reca tante firme, perché c’è stato quello che noi abbiamo chiamato riduzione del danno rispetto a delle esagerazioni che qualcuno aveva in testa. Ci abbiamo discusso, ci abbiamo ragionato e se il 100 per cento di quest’Aula lo vota penso che possiamo davvero pensare a quei pensionati a cui facevate riferimento prima, che emozionano tutti, non solo lei.

PRESIDENTE. Se non ci sono altre dichiarazioni di voto passerei alla votazione del subemendamento D05/1.

Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva all’unanimità) Come già anticipato gli altri

subemendamenti vengono dichiarati decaduti. Passiamo a questo punto alla votazione dell’emendamento D04/1, così come subemendato.

Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva all’unanimità) Passiamo a questo punto all’emendamento

successivo P2/33, presentato dall’assessore Sartore, a cui è stato presentato un subemendamento.

Ha chiesto di parlare l’assessore Sartore. Ne ha facoltà.

SARTORE, Assessore. Si tratta di un emendamento che riguarda le disposizioni in materia di tassa automobilistica.

La norma persegue l’obiettivo di formulare una proposta di politica fiscale attrattiva a favore di due settori operanti in un contesto nazionale di fortissima concorrenza, come le attività di leasing e di noleggio veicoli. Infatti, la norma che ha abolito l’imposta provinciale di trascrizione in misura fissa, che è la legge n. 214 del 2011 di conversione del decreto-legge n. 138 del 2011, non ha esplicato i suoi effetti nei confronti delle Province autonome di Trento e Bolzano, per le quali valgono ancora le disposizioni deliberate dalle Province stesse, le quali mantengono la tariffa fissa, mediamente più favorevole al contribuente rispetto a quella proporzionale. Ciò ha creato una situazione di disparità tale da potersi parlare di vero e proprio dumping fiscale.

La diversa disciplina impositiva ha prodotto, infatti, il risultato di consentire la migrazione di un numero consistente di società di leasing ed autonoleggio verso le province autonome attivate da una tassazione

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ridotta sulla compravendita di veicoli; migrazione di fatto resa possibile semplicemente attraverso accordi con sportelli telematici dell’automobilista oppure aperture di sedi secondarie e minimali e non dunque attraverso una regolare modifica della sede principale delle società.

Con il trasferimento di grosse flotte automobilistiche nel territorio di province site in un’altra regione le perdite si sono ovviamente ripercosse anche sulle entrate tributarie regionali relative in particolare alla tassa automobilistica. Oltre che è pregiudizievole per la Regione tale fenomeno appare anche come una scollatura dal principio della corrispondenza tra prelievo e beneficio su base territoriale dal momento che la maggior parte dei veicoli formalmente emigrati continuano ad insistere fisicamente sul territorio della Regione Lazio e della Provincia di Roma.

In tale contesto le disposizioni di cui al presente emendamento introducono misure di politiche fiscali volte a ridurre in modo sensibile i divari di contribuzione fiscale ad oggi rilevati tra il territorio regionale e quelli dei territori a fiscalità agevolata, favorendo il ritorno delle flotte nella sfera di applicazione della tassa regionale.

In tale contesto la disposizione infatti introduce al comma 1 una riduzione del 10 per cento della tassa automobilistica regionale e della sovrattassa annuale regionale per i veicoli di proprietà delle società di leasing nonché delle società che svolgono attività di noleggio che siano adibite ad uso di noleggio senza conducente. Tale riduzione è ulteriormente incrementata del 10 per cento a decorrere dal 2016 qualora dalle verifiche effettuate risulti un effettivo incremento del gettito a seguito dell’applicazione della misura in oggetto. Il comma 3 della norma prevede inoltre per i medesimi veicoli la possibilità di frazionamento su base quadrimestrale delle tasse automobilistiche dovute a decorrere dal 1° gennaio 2015. In caso di pagamento frazionato ciascun quadrimestre costituirà un’obbligazione tributaria autonoma.

Voglio ricordare che in base ad una relazione tecnica che abbiamo fatto rispetto all’emendamento, con questa disciplina il numero dei veicoli di proprietari di società di leasing e di noleggio a medio e lungo termine che operano prevalentemente nel territorio sono 550.000. Oggi pagano solo il 5 per cento la tassa purtroppo nel Lazio. Logicamente avendo spostato la loro sede, come ho detto, per un motivo o per un altro con modalità diverse presso Trento e Bolzano con questa norma avremo un beneficio fiscale a favore delle entrate tributarie per tassa automobilistica tra i 40 e i 65 milioni di euro e siamo stati bassi perché stimiamo che rientrino tra 260.000 e 420.000 veicoli.

È evidente che l’imposizione fiscale per quelli che stanno ancora qui diminuirà di un gettito stimabile di 1,7 milioni. È evidente che la compensazione è molto più grande. In un momento di grande difficoltà per le entrate del bilancio della Regione Lazio sembrava doveroso fare una norma di questo genere per la cui applicazione si richiede anche un periodo di tempo abbastanza lungo, almeno un mese.

PRESIDENTE. Grazie, assessore. La consigliera Corrado è firmata del subemendamento D02/1, abrogativo dell’emendamento precedente.

Ha chiesto di parlare la consigliera Corrado. Ne ha facoltà.

CORRADO (M5s). Grazie, assessore. Il mio è un intervento sull’ordine dei lavori per precisare che ritiro i subemendamenti abrogativi. Ci tengo a precisare che i subemendamenti abrogativi… Abbiamo più volte affrontato il tema in quest’Aula e benché è ammessa la prassi di non renderli inammissibili si pone la questione di merito del voto duplice sullo stesso articolo. La presentazione dei subemendamenti è coerente con un principio, che è quello dell’utilizzo di una legge che nasce come disposizione per il personale e mi ritrovo, come consigliere, con emendamenti che poco hanno a che fare con le disposizioni sul personale. Vista l’ora e

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visto l’andamento della discussione, affronterò di volta in volta, articolo per articolo, le motivazioni che ci spingono a non volere piuttosto che volere un articolo o un altro di quelli che comporranno questa legge.

Se lei mi consente, vorrei fare anche l’intervento sull’articolo, in maniera tale da abbreviare gli interventi. Con riferimento a quest’articolo, noi abbiamo moltissimi dubbi, tanto da non volerlo, e voteremo molto probabilmente in maniera sfavorevole. La questione è che noi stiamo riducendo la tassa automobilistica del 10 per cento a questi autoveicoli con noleggio con conducente. La motivazione fornita dalla Giunta è perché, di fatto, le Province autonome di Trento e Bolzano hanno fatto delle modifiche nella loro legislazione e a questi conviene registrare le società lì perché così non pagano la tassa; dobbiamo favorire il ritorno qui nella nostra regione perché, di fatto, le società sono registrate lì, ma qui circolano e operano.

È chiaro, ma questa osservazione che faccio si lega molto anche al metodo seguito. Questi dati sono presunti. Quante società hanno registrato? Abbiamo numeri? Lo capite che un confronto in Commissione sarebbe servito anche a levare dubbi del genere? E poi che facciamo (altra questione), rincorriamo di volta in volta la legislazione delle altre Regioni o delle Province autonome che ci portano via e che consentono questa migrazione? Man mano che modificano la loro legislazione, noi stiamo a rincorrere le varie società? Non è questa, a nostro avviso, una modalità da seguire.

Quindi, non concordando con questo, noi voteremo non favorevolmente a questo articolo. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, consigliera Corrado. Quindi, viene ritirato questo subemendamento e tutti gli altri abrogativi presentati a questa proposta.

A questo punto, pongo in votazione l’emendamento P2/33. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?

(Il Consiglio approva)

Passiamo all’emendamento P2/34. Ha chiesto di parlare, per l’illustrazione,

l’assessore Sartore. Ne ha facoltà. Dobbiamo considerare che anche qui è

stato ritirato il subemendamento da parte della consigliera Corrado.

SARTORE, Assessore. L’emendamento praticamente richiede al Consiglio regionale un’autorizzazione alla rinegoziazione dei mutui con la Cassa depositi e prestiti. Questa è una norma che va in linea con tutta la disciplina sulla rinegoziazione dei mutui delle Regioni, che è stata introdotta da un articolo del decreto legge n. 66, ma che viene, per quanto riguarda il Consiglio regionale del Lazio, nella logica di un ordine del giorno approvato da tutti e due i Presidenti l’anno scorso, quando abbiamo approvato il bilancio, di tentare con il Governo una rinegoziazione di tutti i muti in essere.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE STORACE

Sapete che abbiamo tantissimi mutui in

essere per pagamento di debiti pregressi. I mutui della Cassa depositi ammontano a 3,1 miliardi di euro, per una rata annua di circa 270 milioni di euro l’anno. Noi chiediamo l’autorizzazione alla ricontrattazione di questi mutui, perché nella circolare che la Cassa depositi e prestiti ha fatto in merito a queste modalità ha richiesto che le Regioni autorizzino con specifica legge la Giunta ad andare al tavolo della rinegoziazione con la Cassa stessa. (segue t. 15° - Cedat) PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Corrado. Ne ha facoltà.

CORRADO (M5s). Grazie, Presidente. Noi voteremo favorevolmente a questo emendamento per mantenere coerenza verso un ordine del giorno che votammo, però preciso anche qui che questa è una

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disposizione da Finanziaria. Avremmo potuto inserire questo articolo nella discussione del bilancio che ci troveremo ad affrontare tra meno di un mese. Ritorno sempre sulle modalità operative e della coerenza delle norme a un testo proposto.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione l’emendamento della Giunta. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano? Chi è contrario? Chi si astiene?

(Il Consiglio approva)

Andiamo ora all’articolo aggiuntivo

Sbardella 235. Ha chiesto di parlare il consigliere

Sbardella. Ne ha facoltà.

SBARDELLA (Misto). L’ho accennato prima, nella discussione dell’articolo della legge iniziale.

PRESIDENTE. La legge che reca la sua firma e quella dell’onorevole Gramazio.

SBARDELLA (Misto). Esatto, che riguardava il personale in cui in effetti c’era una sfumatura di sospetta illegittimità. Però, proprio per venire incontro a quel tipo di preoccupazione rispetto allo spostamento di fondi dal fondo di partite economiche e da un fondo che avrebbe forse avuto bisogno di una contrattazione ma che a tutt’oggi era inutilizzato, comunque questo subemendamento permette di armonizzare in meglio alla legislazione nazionale quanto previsto per gli aspetti della dirigenza regionale. Perciò non fa niente di più ma l’armonizza, è un risultato che è in meglio, l’aspetto della dirigenza, perciò dovrebbe in qualche modo riequilibrare anche le preoccupazioni che prima la collega Corrado aveva sollevato in merito.

PRESIDENTE. Parere dell’assessore?

SARTORE, Assessore. Il parere è favorevole.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione l’emendamento. Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene?

(Il Consiglio approva)

Ora colleghi ci sono due subemendamenti

di cui uno precluso dalla precedente votazione del collega Tortosa. C’è un D02/3 all’emendamento 236 su cui l’assessore mi ha espresso per le vie brevi il suo parere. Lo vuole ribadire per l’Aula? Ossia sul subemendamento all’emendamento 236.

SARTORE, Assessore. Il parere è favorevole con il subemendamento logicamente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Corrado. Ne ha facoltà.

CORRADO (Misto). Esprimo il voto favorevole del Movimento 5 Stelle ad una norma che riteniamo assolutamente giusta perché estende il tetto del trattamento economico dei dipendenti non soltanto ai dipendenti della Regione, intesi come dipendenti della Regione, ma anche a tutti gli enti e agenzie che gravitano attorno alla Regione. Quindi condividiamo, anzi, adegua anche la norma al recente decreto 66 sulla pubblicazione degli emolumenti di ciascun componente del consiglio di amministrazione. Assolutamente favorevole.

PRESIDENTE. Rappresenterò i suoi complimenti al presentatore, lo farò personalmente.

Pongo in votazione il subemendamento D02/3 col parere favorevole dell’assessore.

Chi è favorevole è pregato di alzare la mano? Chi è contrario? Chi si astiene?

(Il Consiglio approva)

L’emendamento successivo è precluso. Pongo in votazione l’emendamento 236 col

parere favorevole dell’assessore, così come subemendato ovviamente. Chi è favorevole?

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Chi è contrario? Chi si astiene?

(Il Consiglio approva) L’emendamento successivo è ritirato. Emendamento 237, Vincenzi. Ha chiesto di parlare il consigliere

Vincenzi. Ne ha facoltà.

VINCENZI (Pd). Grazie, Presidente. Con questo emendamento adeguiamo la norma tra l’altro recentemente approvata, cioè quella del luglio scorso, la legge 7 del 14 luglio con la quale era stato ridotto il numero dei componenti dei revisori dei conti delle ASL da cinque a tre, attribuendo la competenza della nomina per due componenti al Consiglio regionale per uno al Ministero della salute. La Conferenza Stato-Regioni qualche giorno prima per la verità ma evidentemente a nostra insaputa, il 10 luglio, aveva approvato un accordo che prevede che il collegio dei revisori delle ASL sia composto da tre membri e che però la ripartizione nelle indicazioni sia una da parte del Ministero della salute, una da parte del Ministero dell’economia e delle finanze e una da parte del Presidente della Regione. Questo ha determinato l’iniziativa di una impugnativa...

(Interruzione di un consigliere)

Ho detto Salute, Economia e Presidente

della Regione. Come dicevo, questo ha comportato

l’assunzione di un’iniziativa da parte del Governo per l’impugnativa della legge per quello che riguarda questa norma, che è stata evitata in seguito ad un impegno formale della Giunta, credo proprio dell’assessore Sartore, affinché ci fosse l’adeguamento della nostra normativa all’accordo della Conferenza Stato-Regioni.

Con questo emendamento adempiamo a quell’impegno ed evitiamo l’impugnativa. Tra l’altro, sarebbe scaduto il termine per l’impugnativa. Comunque, aderiamo all’impegno che ha sottoscritto

l’Amministrazione regionale nei confronti del Governo. Grazie.

Ordine dei lavori PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Simeone. Ne ha facoltà.

SIMEONE (PdL-FI). Intervengo per chiedere una cosa: quanto previsto nella legge n. 7 è modificabile oggi, atteso che non sono passati sei mesi?

PRESIDENTE. Sono sessanta giorni, non sei mesi.

SIMEONE (PdL-FI). Come? Non c’è nello Statuto la regola dei sessanta giorni, non sei mesi? Sessanta giorni quindi.

PRESIDENTE. Si pone un problema, collega Vincenzi, che cerco di riassumere per l’Assemblea, se ho compreso bene. Lo chiedo all’assessore. Questo emendamento, per carità, avrà le sue motivazioni, ma credo sarebbe opportuno trasferirlo per una discussione più serena sulla legge di stabilità. Ma ce lo dirà l’assessore evidentemente, perché non so gli impegni che ha preso la Giunta. Però è una materia abbastanza controversa. Oppure, lo possiamo accantonare un attimo e intanto facciamo il resto.

Ha chiesto di parlare il consigliere Vincenzi. Ne ha facoltà.

VINCENZI (Pd). Se è necessaria una riflessione, naturalmente lo accantoniamo.

Sottoporrei intanto alla riflessione dell’Aula che il rinvio anche per qualche mese comunque pesa sul mancato poi rinnovo degli organi dei revisori dei conti, che non possono operare. Tra l’altro, alcuni sono scaduti.

Comunque lo accantoniamo, ci riflettiamo un attimo e poi riprendiamo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Sbardella. Ne ha facoltà.

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SBARDELLA (Misto). Io purtroppo non ho il Regolamento sottomano, ma anch’io ricordo che per modificare una legge approvata occorrano sei mesi. Comunque potrei ovviamente sbagliarmi, come sbagliava il collega Simeone.

PRESIDENTE. Collega Sbardella, su questo chiariamoci così non c’è dubbio. Le leggi respinte non possono essere riproposte dopo sei mesi. Qui stiamo parlando della promulgazione di una legge e del contenzioso eventuale con il Governo.

SBARDELLA (Misto). Perfetto.

Scusate, anche da questo punto di vista il contenzioso sul Governo perché entriamo in conflitto con una legge dello Stato. A parte che io avevo notizie diverse sulle date, ma anche se ce l’avesse corrette il collega Vincenzi, immaginare che noi votiamo una legge una settimana dopo contravvenendo a una cosa che il Presidente immagino avesse votato in Conferenza Stato-Regioni mi sembra surreale. Ovviamente sarebbe molto peggio se noi votassimo una legge che tra l’altro in quel caso specifico passa su un emendamento di opposizione, che era a garanzia dell’opposizione, e poi qualcuno va a firmare un Patto della salute, voi mi dovete spiegare che cosa avrebbe potuto impugnare il Governo. La sottoscrizione di un Patto della salute da parte di una Regione che però aveva una legge vigente diversa.

Vi dirò di più. Il problema è che il Governo è già intervenuto dando per buona quella sottoscrizione e non la legge regionale. Tant’è vero che in alcune ASL sono vigenti le conseguenze di quanto previsto in quel Patto della salute in cui il Governo nazionale interviene nominando temporaneamente tutti e tre i Sindaci dei Collegi. Perciò è già vigente. In alcune ASL della nostra Regione, il Governo, contravvenendo a una nostra legge a tutt’oggi vigente, rispondendo a un Patto della salute che non è legge ha nominato in alcune ASL tutti e tre i membri del Collegio sindacale.

Signori, io ritengo che sia una cosa

vergognosa. Se qualcuno me la spiega in termini costituzionali… È vero che il Titolo V ormai sta in un tale caos e in una tale confusione, però immaginare che qualcuno si possa permettere, contravvenendo a una nostra legge regionale, di applicare il nulla in termini legislativi e nominare il Collegio dei revisori mettendoci in mora, se avete la dignità come maggioranza, ma anche come Governo regionale di immaginare che questa cosa sia ammissibile, tanti auguri!

Era su un emendamento dell’opposizione che tentare di dare organicità al valore di un organo che dovrebbe essere di garanzia imponendo una distribuzione diversa dei numeri. Però su questo qualcuno ci deve rispondere. Primo, quando venne firmato il Patto della salute; secondo, chi poteva impugnare, quale Governo intergalattico poteva impugnare una legge regionale in carenza di una legge nazionale, che io non conosco a quanto pare. Il Patto la salute non ha penso valenza di legge però mi posso sicuramente sbagliare e in vigenza di una legge regionale nel frattempo già intervenuto nominando, quasi in maniera commissariale, tutte e tre i membri del Collegio sindacale. Se non vi vergognate voi! Io un pochino mi vergogno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Corrado. Ne ha facoltà.

CORRADO (M5s). Grazie, Presidente. Io pongo un altro problema. Mi ricordo benissimo la discussione che affrontammo in Commissione e poi in Consiglio per quanto riguarda proprio la questione della procedura di nomina. La normativa nazionale che vedemmo benissimo in Commissione diceva uno lo nomina la Regione, uno lo nomina il Ministero a seconda poi del Collegio al quale facevo riferimento se era della ASL, se era quello dell’ARES 118 eccetera c’era il terzo soggetto. Quando si parlava della Regione la normativa nazionale non scendeva nel dettaglio per dire come e chi doveva della Regione nominare il Collegio oppure la procedura da seguire tant’è che si aprì la

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discussione sul soggetto che per la Regione doveva nominare, cioè il Presidente con decreto oppure il Consiglio? Ci ponemmo questa questione. Passò l’emendamento di Storace sulla scelta da parte del Consiglio con la tecnica della maggioranza dei quattro/quinti.

PRESIDENTE. Era di Righini l’emendamento.

CORRADO (M5s). Perdonami. Mi ricordo che sulla normativa nazionale ci furono più discussioni in Commissione che affrontò benissimo questa questione, cioè non entrava nel merito di quale soggetto della Regione doveva nominare, ma dicemmo “la Regione nomina”. Poi il soggetto se era il Consiglio o il Presidente della Regione era demandato alla Regione cioè non ti dava indicazioni. Quindi, o ci date i riferimenti precisi di queste indicazioni se ci sono, cioè spiegate e cerchiamo di capire oppure capite che veramente non ha senso nemmeno allora che legiferiamo perché qua si è affrontata la discussione qualche mese fa a luglio. Ci sono stati degli emendamenti approvati in Commissione e in Aula. Adesso ritorniamo dopo pochi mesi a modificare e ripristinare uno stato che era quella iniziale presentato da voi con la proposta di legge. Allora mi viene da pensare, visto che col maxiemendamento discusso a quel tempo non potevate modificarlo perché era stata una votazione d’Aula che aveva deciso il tecnicismo del Consiglio, modificate adesso a distanza di pochi mesi. Così si svilisce anche il lavoro che facciamo in Commissione e in Aula. Entriamo nel merito dei singoli casi e dateci dei riferimenti chiari perché altrimenti non ha senso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Righini. Ne ha facoltà. Poi interverrà Sabatini e alla fine faremo finalmente parlare l’assessore. Le conviene farsi un’opinione per l’Assemblea. RIGHINI (FdI). Mi limiterò ad una

considerazione, quella a cui faceva riferimento anche il collega Sbardella. Sinceramente non ricordo tra le fonti normative Patti per la salute sottoscritti da Presidenti di Regione insieme a Ministri che, ovviamente, si sono spartiti le nomine.

Qui è la mano avanzata dell’accordo che è stato celebrato solo pochi giorni fa sul Piano di riassetto sanitario. Quindi, il Ministro Lorenzin e il Presidente Zingaretti si sono organizzati e si sono divisi le nomine, ovviamente sottraendo le competenze al Consiglio. Mi dispiace che voi scuotiate la testa, però le fonti normative sono la Costituzione, le leggi dello Stato, le leggi regionali, i Regolamenti, usi e consuetudini. Patti della salute non sono rinvenibili.

Quindi, la forza di legge regionale è sicuramente preordinata al Patto della salute. Quindi, il Presidente Zingaretti si rincontra − come fa spesso − con il Ministro Lorenzin e risottoscrivono, limitatamente a questo accordo, che il Consiglio regionale nomina due membri del Collegio dei revisori e uno lo nomina il Ministero dell’economia e delle finanze.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Sabatini. Ne ha facoltà.

SABATINI (Ncd). Grazie, Presidente. Velocissimamente, anche perché condivido ogni singola parola del collega Righini, che mi ha preceduto, nonostante i capi che venivano scossi da parte dell’assessore e dei suoi collaboratori. Non credo che il Patto della salute possa essere annoverato quale fonte di diritto, quale fonte normativa. Soprattutto non credo che la cogenza di un atto di questo tipo possa essere sovraordinato rispetto a una legge regionale.

Credo nella buona fede, consigliera Corrado, della maggioranza, nel senso che non credo che questa sia una toppa, una pezza che viene posta a causa del maxi emendamento, che poi non ha consentito di modificare in quella sede quanto già la Commissione - lo ricordo a tutti - e l’Aula avevano ribadito e confermato.

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Considerato questo e credendo assolutamente nella buona fede della Giunta e della maggioranza, io inviterei il proponente a ritirare questo emendamento per una valutazione, magari, più serena successiva, magari anche nella competente Commissione, magari anche a un orario più consono ai nostri neuroni, qualora ci sia la volontà immediata di aderire a questa richiesta perveniente da più parti di quest’Aula, almeno la possibilità di poter accantonare davvero questo emendamento e rivederlo fra poco, consapevoli tutti quanti, però, che si tratta di una ingerenza vera e propria, sovraordinata soltanto nelle intenzioni politiche di un Ministro della Repubblica e di un Presidente di Regione, ma che non possono, proprio per questo, essere maggiormente rilevanti rispetto a una legge di questa Regione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’assessore Sartore. Ne ha facoltà.

SARTORE, Assessore. Intanto volevo precisare le motivazioni dell’emendamento. Io ricordo perfettamente come è andata la votazione e ricordo anche che l’articolo che ha approvato la norma che riguardava la nomina dei sindaci, dei revisori dei conti delle ASL era fuori del maxi emendamento. Quindi, non l’avremmo in ogni caso potuto modificare. A onor del vero, devo ricordare come era andata la vicenda.

Purtroppo, tre giorni dopo, quattro giorni dopo l’approvazione della legge, è stato sottoscritto il Patto della salute, che non viene sottoscritto dal Ministro e dal Presidente Zingaretti, ma viene sottoscritto in sede di Conferenza Stato-Regioni. Il Patto della salute, peraltro, è vigente dal punto di vista di un atto pattizio, ma è purtroppo, come sempre, negli anni precedenti e anche quest’anno, recepito nella legge di stabilità. È stato recepito nella legge di stabilità come tutti i Patti della salute.

Quindi c’è una norma nella legge di stabilità che dice questo, ripetendo esattamente la sottoscrizione del patto.

Purtroppo, il Patto della salute viene sempre recepito come una norma di legge.

Detto questo, non c’è stata nessuna colpa del Consiglio regionale, tantomeno della Giunta al momento in cui è stata approvata la norma. Noi avevamo tutta la possibilità di approvarla. Purtroppo il patto è stato sottoscritto quattro giorni dopo e questa è una norma praticamente quasi vigente perché sostanzialmente verrà approvata entro l’anno.

Detto questo, al momento in cui entro i sessanta giorni era sottoposta la legge al vaglio del governo, ci è stata contestata questa norma perché il patto della salute era stato sottoscritto. Quindi purtroppo l’avrebbero comunque impugnata per problemi di legittimità. Detto questo, e rispondo al consigliere Sbardella, il Governo, cioè il MEF, ha nominato i revisori nelle more delle nomine che qui non sono state fatte, quindi praticamente scatta una norma prevista dalla legge 196 del 2009 della nomina nelle more della definitiva costituzione del collegio.

Il problema vero è che oggi queste nomine non le possiamo fare quindi se non cambiamo la norma siamo al punto di partenza. Questo è il punto.

PRESIDENTE. Concretamente quindi la Giunta suggerisce di mantenerlo, di accantonarlo? Cosa fare?

SARTORE, Assessore. La Giunta suggerisce d mantenerlo. Poi il Consiglio deciderà quello che vuole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Vincenzi. Ne ha facoltà.

VINCENZI (Pd). Presidente per ribadire chiaramente la disponibilità ad accantonarlo e discuterlo dopo per approfondimento da parte di tutti. Credo che l’illustrazione dell’assessore sia stata abbastanza chiara. Voglio solo aggiungere che noi sulla base dell’accordo Stato-Regioni che abbiamo recepito nella legge 4 del 2013 abbiamo assunto delle decisioni ben più importanti per

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quello che ci riguardava, tipo la riduzione dei compensi dei consiglieri regionali e tante altre cosette, che erano previste nell’accordo della Conferenza Stato-Regioni. PRESIDENTE. Accantoniamo. Intanto abbiamo alcuni emendamenti da votare, poi la legge sulla cultura di Baldi e poi… Non lo accantoniamo e intanto fate la discussione?

Ha chiesto di parlare il consigliere Sbardella. Ne ha facoltà.

SBARDELLA (Misto). Per rendere trasparente però la discussione anche in fase…

PRESIDENTE. Non esageriamo con questa trasparenza.

SBARDELLA (Misto). Ma io mi sono montato la testa dopo la legge Sbardella, ho pagato sufficientemente per richiederla a tutti. Soltanto i termini di quanto ha appena esposto correttamente l’assessore. Il patto della salute è stato sottoscritto in Conferenza Stato-Regioni, nonostante noi avessimo votato alcuni giorni prima una legge che diceva una cosa diversa. Io la sapevo…

PRESIDENTE. Se però risolviamo il problema.

(Interruzione del consigliere Vincenzi)

Collega Vincenzi, se volete vi lasciamo soli.

SBARDELLA (Misto). In termini solo tecnici, la legge di stabilità ancora non è legge. Noi a tutt’oggi li potremmo nominare perché il patto per la salute non è stato ancora recepito dentro una legge dello Stato. Punto. (segue t. 16° - Cedat) Discussione e votazione dell’articolato PRESIDENTE. Cerchiamo di risolvere questa questione. Il testo è accantonato. Il D02/6 Corrado è stato ritirato. Siamo al

D2/38 a firma Vincenzi. VINCENZI (Pd). Credo che sia l’ultimo. Con questo emendamento proponiamo l’abrogazione dell’agenzia per i trapianti. L’eliminazione di questo organismo consentirà, oltre a una migliore organizzazione dal punto di vista delle strutture sanitarie, un risparmio cospicuo, valutato in circa quattro milioni di euro l’anno.

PRESIDENTE. Scusate, cos’è il cinema muto? Di che cosa parlate? Perilli? Ridate la parola al consigliere Vincenzi, per favore? Grazie.

VINCENZI (Pd). Grazie, Presidente. È stata una discussione che abbiamo fatto anche in Conferenza dei Capigruppo.

C’è una legge depositata dal Movimento 5 Stelle che propone, anch’essa, l’abolizione dell’Agenzia per i trapianti, una legge che consta di nove articoli, mentre il mio emendamento evidentemente è più snello, dato che consta di una serie di commi, più o meno nove. L’ho confrontata, sicuramente la legge è più articolata.

Se c’è un impegno, come è stato chiaramente detto in Conferenza dei Capigruppo, ad arrivare all’esame in Commissione e poi a una rapida approvazione di quella legge, ci sono le condizioni affinché ci possa essere anche un percorso in questo caso che coinvolga i consiglieri in sede di Commissione e poi in Aula per arrivare sostanzialmente allo stesso risultato.

Credo che possa essere anche questo un segnale di disponibilità a trovare una maggiore condivisione su decisioni importanti e coinvolgere per quanto più possibile le forze dell’opposizione ad una decisione che, comunque, è da ascrivere naturalmente all’intero Consiglio regionale e, quindi, all’Istituzione Regione.

Mi sembra che l’impegno che è stato assunto in Conferenza dei Capigruppo vada in questo senso, quindi c’è la mia

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disponibilità a ritirare questo emendamento, con l’impegno a esaminare e quindi eventualmente ad approvare rapidamente questa proposta di legge che prevede l’abolizione dell’Agenzia dei trapianti, così come prevede l’emendamento che adesso ritiro. Grazie.

PRESIDENTE. Quindi è un attacco concentrico alla mia legge del 2003. Bene.

L’emendamento viene ritirato. Ha chiesto di parlare il consigliere Perilli.

Ne ha facoltà.

PERILLI (M5s). Grazie, Presidente…

PRESIDENTE. L’emendamento è stato ritirato.

PERILLI (M5s). Sì, ho capito.

PRESIDENTE. Lei vuole insistere nell’attacco alla mia Amministrazione.

PERILLI (M5s). Colgo l’occasione innanzitutto per ringraziare il Capogruppo Vincenzi rispetto effettivamente a una proposta che è avvenuta nella Capigruppo. Il Presidente Vincenzi già mi aveva annunciato che era presente un emendamento che duplicava l’intervento che noi con legge invece vogliamo fare sull’Agenzia appena menzionata, e quindi ribadisco che questo impegno da parte nostra, visto che abbiamo proposto questa legge, c’è e ci sarà per una rapida e spedita disamina della legge stessa.

Apprezziamo questo ritiro dell’emendamento da parte del Presidente Vincenzi. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, colleghi.

Adesso passiamo all’emendamento della Giunta D04/2 sulle modifiche alla legge regionale n. 10/2006, che esamineremo congiuntamente con il D02/8 della collega Corrado. Facciamo una discussione unica visto che trattano lo stesso argomento.

Ha chiesto di parlare l’assessore Sartore. Ne ha facoltà.

SARTORE, Assessore. Abbiamo presentato questo emendamento per apportare una modifica alla legge 18 settembre 2006, n. 10. Si tratta di interventi a favore del micro credito, così come era anche stato presentato un subemendamento dal Movimento 5 Stelle. E che cosa si prevede? Si prevede che, oltre alla possibilità di implementare il fondo del micro credito con stanziamenti deliberati dallo Stato, dagli Enti territoriali locali, dagli Enti pubblici e privati, cosa che stava già in linea generale nella precedente norma, possiamo implementare tale fondo anche con somme appositamente versate da soggetti privati nonché da somme provenienti da donazioni e lasciti. Qui si introduce un principio che è un principio anzi a favore della finanza regionale, quindi siamo molto soddisfatti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Corrado. Ne ha facoltà.

CORRADO (M5s). Grazie, Presidente. Per annunciare il ritiro del subemendamento che andava ad abrogare per inserire quell’articolo che è stato recepito dalla Giunta ed esprimere la piena soddisfazione per questo recepimento perché consente a chiunque voglia di poter contribuire al fondo per il micro credito. Riteniamo che sia importante alla luce dello stato delle finanze regionali il fatto che si possa contribuire a finanziare un fondo che ovviamente è di micro credito a sostegno delle piccole e medie imprese, nonché ai soggetti che devono far fronte a bisogni essenziali e primari, quali cure per i figli, famiglie bisognose, eccetera.

Siamo soddisfatti e per questo motivo ritiro il subemendamento perché è stato fatto proprio attraverso un emendamento di Giunta per il quale ovviamente esprimiamo un parere favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Bellini. Ne ha facoltà.

BELLINI (Pd). Grazie, Presidente. Io intervengo per comunicarle uno sconcerto

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mio e credo anche di qualche altro consigliere, cioè non ho capito quando non abbiamo deciso di fare il Collegato al bilancio. Noi facciamo una serie di norme collegate a questo provvedimento legislativo di cui non c’è notizia nell’attività che noi abbiamo fatto. Siccome ho rispetto per questa funzione, cioè quella legislativa, vorrei capire dove queste norme sono state discusse e dove dentro una norma apprezzabile sulla vicenda del personale regionale mettiamo dentro tutta una serie di questioni che sono le più disparate. Posso capire le questioni specifiche, ne abbiamo discusso prima dell’apertura di questa seduta di questa sera e va bene, però non capisco come è possibile che su una norma di legge su un tema specifico entrino dentro tantissime questioni. Questa Assemblea ha una funzione se svolge la sua funzione consapevolmente. Credo che così non sia ora. Quindi, vorrei capire banalmente e non penso che lo sconcerto mio sia isolato.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi.

Pongo in votazione l’emendamento D04/2.

(Il Consiglio approva) Si intende assorbito anche il D02/8 a firma

Corrado. Per la gioia del collega Bellini, c’è un altro

emendamento “Iniziative a favore del mercato ortofrutticolo di Fondi” a firma Forte e Simeone.

(Interruzione del consigliere Bellini: “La risposta è arrivata. Grazie.”)

Il Presidente non è titolare degli

emendamenti. Ha chiesto di parlare il consigliere Forte.

Ne ha facoltà.

FORTE (Pd). Grazie, Presidente. L’emendamento presentato congiuntamente al collega Simeone pone la questione delle iniziative di rilancio a favore del mercato ortofrutticolo di Fondi. Come è noto il

mercato ortofrutticolo di Fondi è il secondo mercato ortofrutticolo d’Europa, uno dei mercati naturalmente più importanti che ci sono. E’ un mercato che in questo momento vive una situazione di crisi, una situazione di crisi che è stata determinata da una serie di questioni, la prima delle quali è il lodo che era in piedi tra il MOF e IMOF per la risoluzione di una serie di controversie che non consentivano e non permettevano il rilancio del mercato. Devo dire quello che è stato fatto. Sciogliere le questioni relative al lodo ha consentito la fusione tra MOF e IMOF, quindi un piano di rilancio delle attività del mercato ortofrutticolo di Fondi ed un piano di rilancio che, naturalmente, deve tener conto di un piano industriale, che è la condizione necessaria per rilanciare l’attività di quel sito.

Naturalmente, questo piano industriale deve essere asseverato e deve essere la condizione necessaria e indispensabile per un intervento da parte della Regione. È evidente che questo piano debba essere valutato, vagliato da un organo terzo e indipendente che sia in grado di valutarne l’efficacia e l’efficienza, al fine di un intervento della Regione.

E’ chiaro che la Giunta regionale deve impegnarsi a modificare l’atto di concessione attualmente sottoscritto tra MOF e IMOF, perché questa è anche l’altra condizione necessaria e indispensabile per prevedere, da parte della Regione, le spese necessarie per la manutenzione dell’immobile che è di proprietà di questo ente. Quindi, è chiaro che questo emendamento pone una questione essenziale, una questione che non riguarda evidentemente soltanto il territorio pontino (per le cose che ricordavo in precedenza), trattandosi − come dicevo − del secondo mercato ortofrutticolo d’Europa e che, quindi, si pone all’interno di un piano di rilancio più ampio che riguarda le attività collegate al settore agroalimentare, sulle quali questa Regione ha investito e sta investendo in maniera cospicua sia attraverso iniziative dirette della Regione sia attraverso gli strumenti che derivano dalla

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programmazione europea.

PRESIDENTE. Colleghi, scusate, c’è difficoltà ad ascoltare dalla Presidenza il collega Forte. Non vorrei sentirmi estraneo io alla materia. Prego.

FORTE (Pd). Ho terminato. Quindi, attraverso questo emendamento si chiede e si impegna la Giunta a verificare le condizioni, asseverando naturalmente un piano di rilancio industriale per costruire una condizione utile a rilanciare e potenziare un mercato che ancora ha tutte le forze e ha tutte le potenzialità per essere all’altezza anche della sfida dei mercati globali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Simeone. Ne ha facoltà.

SIMEONE (PdL-FI). Velocemente, giusto per specificare l’importanza dell’emendamento. La Giunta regionale in questa vicenda del rilancio del mercato ortofrutticolo di Fondi, così come ha detto bene il consigliere Forte, sta svolgendo un ottimo lavoro.

Questo emendamento che cosa si propone? Si propone di dare una ulteriore possibilità alla Giunta regionale di valutare l’eventuale possibilità di trovare, tra le varie strade per ricomporre tutta la cosa, anche queste che sono scritte nell’emendamento. L’emendamento di per sé non è attuativo già oggi, tant’è che rilancia alla legge di stabilità regionale la possibilità di ricercare le dovute coperture finanziarie. Questo dà solamente una opportunità alla Regione Lazio, all’assessore Sartore che sta gestendo in primis la vicenda del mercato ortofrutticolo di Fondi per trovare, tra le varie possibilità, anche questa.

Non è una risoluzione definitiva con l’emendamento. Questo ci tenevo a specificarlo.

PRESIDENTE. Lo ha specificato benissimo. Immagino l’entusiasmo dell’assessore Sartore.

SARTORE, Assessore. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Corrado. Io c’ho provato. Ne ha facoltà.

CORRADO (M5s). Grazie, Presidente. Si dimentica che io sono calabrese e in quanto tale mi arrendo difficilmente.

Su questo emendamento...

PRESIDENTE. Io non pensavo alla resa, ma alla distrazione.

CORRADO (M5s). Su questo emendamento noi esprimiamo assolutissimamente una contrarietà, per un motivo. Stiamo dicendo che la Regione concorre all’aumento del capitale sociale della società che risulta dalla fusione tra IMOF e MOF, due società che risultano allo stato attuale partecipate dalla Regione nella percentuale del 29 per cento per la MOF Spa e del 31,50, se non erro, per la IMOF Spa. Di che cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di un mercato che muove, il MOF, il mercato ortofrutticolo di Fondi, decine e decine di milioni di euro nella storia definita cosiddetta “cattedrale sospetta”, un mercato coinvolto in note vicende giudiziarie per la gestione creativa delle risorse pubbliche alle quali ha contribuito anche la Regione Lazio, in quanto socio. Un mercato e una società coinvolta anche nell’inchiesta che ha coinvolto il sud pontino e che si è conclusa con nove condanne e sei assoluzioni di persone ritenute legate alla mafia e al clan dei casalesi.

Prima di legiferare in merito all’aumento del capitale sociale di queste società e di stabilire che la Regione si addossa le spese di manutenzione straordinaria dell’immobile, credo che forse vada fatto un ragionamento più comprensivo che investe questa società e il mercato ortofrutticolo di Fondi. Non crediamo che questo intervento vada ad incrementare, a favorire il rilancio del centro agroalimentare. Non crediamo che delle modifiche che riguardano la società, così importanti per la nostra Regione a livello di

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partecipazioni societarie, debba essere fatto con un emendamento ad una legge, ma deve aprirsi una discussione più ampia e più dettagliata perché andremo ad affrontare anche dei costi. Capire quanto ci costa questa operazione, l’aumento di capitale sociale in che percentuale avviene? Quanto ci costano le spese di manutenzione? Quindi il nostro voto sarà assolutissimamente contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Di Paolantonio. Ne ha facoltà.

DI PAOLANTONIO (Ncd). Un’informazione: se ho ben capito quindi le tematiche relative ai mercati del MOF e del [audio incomprensibile] non sono di competenza dell’assessore Fabiani, ma dell’assessore Sartore? Non è retorica la domanda.

PRESIDENTE. L’intervento all’inizio era fine. Non so se c’è risposta dell’altro assessore se no procediamo con il voto.

Pongo ai voti l’emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano? Chi è contrario? Chi si astiene?

(Il Consiglio approva)

L’emendamento D02/9 è stato ritirato.

Siamo all’emendamento 41 Gramazio, riduzione della spesa regionale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Gramazio. Ne ha facoltà.

GRAMAZIO (PdL-FI). Rispetto a questo abbiamo posto un emendamento ragionando sulla possibilità, visto che questo è il percorso che in questa Regione e in questa consiliatura abbiamo avviato rispetto al risparmio e all’ottimizzazione della spesa, sulla possibilità di rendere un soggetto unico tra LAIT, la società regionale che si occupa di innovazione tecnologica e Lazio Service che si occupa di ottimizzazione delle risorse umane e di ottenere risparmi di spesa, di cercare di semplificare e sveltire i meccanismi della macchina burocratica

regionale. La possibilità che questo, rispetto anche a competenze che possono naturalmente intrecciarsi ed essere funzionali tra loro possa creare un soggetto unico va appunto nella direzione di un risparmio ma soprattutto della ottimizzazione e della funzione delle società regionali, in questo caso di questo soggetto unico. Assieme a questo naturalmente anche la creazione di una nuova governance anche per finire quello che è un periodo commissariale che in questa Regione sta diventando piuttosto che un fatto straordinario una regola sulla quale si basano tutte le scelte di questa Amministrazione.

Noi crediamo che l’ottimizzazione e il risparmio che ne può derivare, ma ancor di più, la capacità che l’interconnessione tra l’ex LAIT e speriamo l’ex Lazio Service possa dare alla Regione un soggetto in grado di maturare competenze e una forza che possa appunto essere di supporto alla Regione piuttosto che uno dei baracconi che vediamo negli ultimi anni, appunto nelle società regionali. Per questo l’unificazione delle aziende, per questo una nuova governance, appunto per ottimizzare le spese sulle società regionali e per dare uno strumento nuovo e probabilmente più concreto all’Amministrazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’assessore Sartore. Ne ha facoltà.

SARTORE, Assessore. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Corrado. Ne ha facoltà.

CORRADO (M5s). Grazie, Presidente. Per esprimere il voto contrario, e non nel merito. Non è che non vogliamo la riduzione dei costi e la razionalizzazione delle società, ma qui rientriamo sempre nel metodo. Stiamo autorizzando la creazione di un unico nuovo soggetto tra Lazio Service e LAIT senza disciplinare nulla di quello che accadrà.

Abbiamo fatto una legge di razionalizzazione degli Enti, che era la n. 4/2013, non esaustiva, e qui lo ribadisco,

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come dissi allora, e come dissi allora dobbiamo affrontare in maniera completa e una volta per tutte la razionalizzazione delle società e degli enti partecipati dalla Regione. Non si può di volta in volta inserire un articoletto a ogni proposta di legge che ci troveremo ad affrontare e lasciare nell’incertezza e in sospeso diverse problematiche che pongono fusioni e accorpamenti tra società della Regione. Quali sono i costi di questa operazione, che siano in riduzione o in aumento? Che fine fa il personale? Come sarà scelto il consiglio di amministrazione del nuovo soggetto?

Ci sono tanti quesiti che rimangono in sospeso e che non sono affrontati da un articolo che propone di unire LAIT e Lazio Service. Se è consentito fare norme del genere, ne prendiamo atto, però noi non siamo d’accordo a votare un emendamento che lascia nel vuoto e in sospeso diversi problemi e diversi aspetti di questa operazione che vorremmo avere chiari.

Quindi voteremo contrariamente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Sbardella. Ne ha facoltà.

SBARDELLA (Misto). Io capisco che questa modifica di legge o comunque questo impulso avrà bisogno probabilmente di un successivo provvedimento che in qualche modo dia il senso specifico delle cose che debbono succedere. Però probabilmente è anche un modo per dimostrare che l’opposizione o una parte dell’opposizione - mi dispiace non aver fatto in tempo a firmarlo - si mette sulla scia del dare un senso alla razionalizzazione delle società della nostra Regione.

Su questo, però, voglio anche aggiungere un’altra cosa. L’auspicio è che questa cosa consenta di ridare un senso anche all’operato di LAIT in senso strategico per la nostra Regione. Noi purtroppo, e devo dire purtroppo anche nella scorsa legislatura, nonostante alcune competenze specifiche, in special modo di LAIT, ma non ha riguardato solo l’ultima legislatura, è una cosa che

purtroppo è andata avanti anche nella legislatura precedente in maniera anche più massiccia, abbiamo teso in qualche modo a esternalizzare in tutta una serie di rivoli quello che avrebbe potuto svolgere invece la nostra società regionale.

Io spero che questo impulso da una parte alla razionalizzazione ridia nei modi in cui troveremo la possibilità di declinare questo accorpamento una mission specifica, ma riconfermi che noi abbiamo società con competenze e mission che dovrebbero essere quasi esclusive per tutto quello che riguarda la visione strategica dell’informatizzazione dei nostri processi amministrativi, divulgativi, di open data.

Nella scorsa legislatura abbiamo avuto una lunga discussione su come sviluppare il meccanismo di open data e su come metterlo a disposizione degli Enti locali. Ecco, io spero che nello specifico da qui si riparta per focalizzare la mission di questa società, che sopravvivrà all’interno di questo accorpamento, se passerà questo emendamento. Grazie. (segue t. 17° - Cedat) PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Santori. Ne ha facoltà.

SANTORI (Misto). Grazie, Presidente. Non me ne vorrà il consigliere Capogruppo Gramazio, ma io credo che la questione di Lazio Service a mio avviso va affrontata in un altro modo. Ho avuto la possibilità di presentare un ordine del giorno in quest’Aula in cui ho chiesto la possibilità di valutare l’assorbimento del personale di Lazio Service all’interno della Regione Lazio perché, di fatto, quasi la totalità dei dipendenti di Lazio Service sono già inseriti in strutture delle direzioni, dei dipartimenti regionali. Quindi, la strada per risparmiare molti denari in termini anche di sedi, e ne abbiamo già parlato questa mattina con l’interpellanza del Presidente Storace, ne abbiamo già parlato in diverse altre occasioni in termini anche di costi effettivi della dirigenza che verrebbe

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eliminata, degli amministratori unici a cui avete aumentato lo stipendio, le varie liquidazioni degli amministratori precedenti. Insomma c’è tutto un tema di Lazio Service che non può essere liquidato con un accorpamento esclusivo con LAIT. Certo, è un processo di razionalizzazione, non c’è dubbio, e di riduzione della spesa però va fatta un’analisi profonda relativa a Lazio Service.

L’unico risparmio che ci può essere è quello dell’assorbimento nei ruoli della Regione Lazio. Questo è a mio avviso un percorso che va seguito certamente nel rispetto della normativa nazionale.

Per quanto riguarda LAIT è una società nata per le questioni di carattere informatico, però continuano ad esserci, nonostante si sia creata la centrale unica degli acquisti, nonostante ci dovrebbe essere un controllo unico nel risparmio generale, si continuano a fare appalti che danno in gestione le questioni informatiche ad altre società con una miriade di fondi che vengono gettati in questo modo senza un controllo diretto delle professionalità che sono dentro LAIT.

Anche qui a mio avviso va fatta un’analisi più profonda sul tema LAIT e non quindi con una mera, seppure importante, creazione di un unico soggetto che, di fatto, comunque a mio avviso rende e amplia i problemi che esistono.

Ho sentito già il parere positivo dell’assessore. Chiedo una profonda riflessione sui temi che ho posto per realmente andare a razionalizzare la spesa. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi.

Pongo in votazione l’emendamento, con il parere favorevole dell’assessore.

(Il Consiglio approva)

Torniamo, collega Vincenzi,

all’emendamento accantonato. Ha chiesto di parlare il consigliere

Gramazio. Ne ha facoltà.

GRAMAZIO (PdL-FI). Presidente, nonostante l’ora tardissima, se ci vengono concessi due minuti di sospensione perché ognuno di noi su un argomento delicato come quello che vede la rivisitazione di un voto già espresso prima anche all’interno della nostra opposizione ha delle visioni differenti. Vorremo avere la possibilità…

PRESIDENTE. Concedo anche cinque minuti se uno dei cinque lo dedicate a me.

GRAMAZIO (PdL-FI). Può prendere il primo adesso.

PRESIDENTE. Va bene. Sospendiamo il Consiglio per cinque minuti. (La seduta è sospesa alle ore 1,40) (segue t. 18° - Cedat) (La seduta è sospesa alle ore 1,40 e riprende alle ore 01,56)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Se qualcuno ci informa: possiamo mettere in votazione l’emendamento originario?

Collega Vincenzi, mettiamo in votazione l’emendamento su cui c’eravamo fermati dopo un chiarimento.

Pongo in votazione l’emendamento. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. Chi è contrario? Chi si astiene?

(Il Consiglio approva)

Passiamo al titolo sull’emendamento della

Giunta “Disposizioni e razionalizzazione normativa di riduzione delle spese regionali” .

Lo pongo in votazione. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. Chi è contrario? Chi si astiene?

(Il Consiglio approva)

Passiamo all’articolo sull’entrata in vigore.

Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.

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Chi è contrario? Chi si astiene?

(Il Consiglio approva)

Dichiarazioni di voto PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Perilli. Ne ha facoltà.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEODORI

PERILLI (Misto). Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarare il voto del nostro Gruppo, un voto di astensione sulla legge, che tiene in considerazione, come abbiamo sottolineato all’inizio della seduta, un po’ tutta la costruzione con la quale è stato presentato all’Aula questo provvedimento che, inutile nasconderlo, è un miscuglio di tante cose. Evidentemente tra queste abbiamo ricevuto questi risultati rispetto alla questione dei vitalizi, quella del fondo però rimane in piena libertà, che ci contraddistingue rispetto al giudizio che abbiamo dato sul metodo. Sto spiegando che non è un fatto di riconoscenza che guida il giudizio che deve essere svolto rispetto a un intero provvedimento che continuo a dire vede dei provvedimenti dei singoli articoli che non condividiamo, altri che condividiamo più, altri che condividiamo. Però resta comunque che abbiamo votato a favore di alcuni, abbiamo votato contro altri, in un giudizio di prevalenza, di bilanciamento tra quello che è venuto fuori e un voto di astensione che è sempre un’astensione comunque motivata dal fatto che è un provvedimento che è un miscuglio di tante questioni. Abbiamo sollevato in tutte le sedi opportune, in Aula e anche nella Capigruppo una questione di metodo, quindi penso che questo voto di astensione sia oltreché spiegato anche comprensibile, però non può diventare, l’abbiamo sempre detto, uno scambio di merce, deve essere semplicemente in libertà, con quella libertà che abbiamo sempre avuto, di criticare quando l’Amministrazione secondo noi, oppure questa maggioranza

opera in maniera errata e quando invece si rispettano procedure che abbiamo condiviso.

Quindi il nostro sarà un voto di astensione e ribadiamo, proprio perché è un testo che presenta vari aspetti su cui non siamo d’accordo. Credo che comunque sul merito abbiamo giustificato e argomentato ad ogni emendamento la nostra posizione anche abbastanza puntuale.

Restano come dicevo la questione dei vitalizi e del fondo che comunque anche in questo caso abbiamo spiegato e abbiamo votato a favore, e qui ci ricolleghiamo anche alla questione, visto che è stata citata, alla prima legge, la legge 4 di cui avevamo votato singoli aspetti, che poi alla fine, nel giudizio complessivo, consente solo un voto di astensione. In quel caso fu positivo, in questo caso è un’astensione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Storace. Ne ha facoltà.

STORACE (LaD). Grazie, Presidente. Per affermare il voto favorevole alla proposta di legge. Approfitto della dichiarazione del collega Perilli perché paradossalmente con la loro astensione danno ancora più forza al valore positivo della riforma sui vitalizi, perché lì hanno votato a favore. E credo che, quindi, questo contribuisca a far crescere il valore di quella norma che abbiamo approvato all’unanimità. Adesso aspettiamo l’assessore alla prova della legge di stabilità, che sarà un po’ più impegnativa di questa.

Le dico fin d’ora, perché purtroppo nell’ultima manovra, nel Collegato, questo non avvenne, che spero che il confronto informale avvenga prima. Glielo dico nella formalità dell’Assemblea. Spero che l’opposizione sia sentita sugli orientamenti della Giunta in modo da capire che cosa volete fare. Poi voi liberamente sceglierete il vostro percorso, ma c’è necessità di un’interlocuzione un po’ più seria, e non mi riferisco a quella di Commissione, ma a come entra il provvedimento in Giunta per poter ragionare su questioni che magari potrebbero sfuggire alla vostra attenzione e capire qual è

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il percorso che intendete fare ed entro quando volete farlo. Per dirla tutta, se avete intenzione di fare un maxiemendamento, ditecelo prima e discutiamo di quello.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Sbardella. Ne ha facoltà.

SBARDELLA (Misto). Sono felice che sullo spunto di un problema da risolvere che era uscito dalla Commissione sostanzialmente all’unanimità e anche l’urgenza di entrare in Consiglio si siano potuti affrontare in maniera che può essere sembrata frettolosa e approssimativa e anche pagare alcune lacune. Ecco, su alcune lacune io mi soffermerei pochi secondi, poi però dovremmo trovare il modo nel prosieguo di questa legislatura di chiarirci.

Io ritengo che l’iniziativa sulla soppressione dell’Agenzia per i trapianti, quella dell’accorpamento di Lazio Service e LAIT e il problema della legge sui vitalizi vadano a colmare delle deficienze, inteso proprio nel senso etimologico del termine, della maggioranza, nel senso che due di queste facevano parte degli impegni presi con il Governo nazionale più di un anno fa e che la Giunta non aveva trovato il tempo e il modo nemmeno di deliberare. L’abbiamo fatto attraverso questo strumento, che è apparso un omnibus ma è per caricare in ritardo tutti gli impegni che il Consiglio all’unanimità si era preso a giugno dell’anno scorso. E quella dei revisori dei conti, mi perdonerete, perfetto, mettiamo una pezza, capendo che comunque c’è qualcosa che non ha funzionato, forse il Gabinetto della Presidenza, l’assessorato alla sanità, i colloqui che hanno portato alla sottoscrizione del Patto per la salute, una non comunicazione tra gli Uffici del Consiglio e gli Uffici della Giunta. Non lo so. La verità è che questa legge affronta il problema dei vitalizi in maniera molto dolorosa, ma abbiamo già detto anche con la dignità che qualcuno ci rimette di più di altri, e forse va bene comunque così. Però ci infiliamo dentro anche altre cose che siamo costretti a metterci

o per errore, o per imperizia, o per ritardi della Giunta e della maggioranza.

Ritengo che su questo fronte abbiate ritrovato anche in questa occasione la disponibilità di un’opposizione costruttiva e in questo caso anche del Movimento 5 Stelle, perché obiettivamente erano tutta una serie di cose che gridavano un po’ vendetta, i ritardi o il mancato impulso. Però probabilmente non possiamo abituarci a proseguire in questo modo lungo tutta la legislatura aspettando che noi periodicamente e trimestralmente veniamo a risolvere i problemi su cui voi in qualche modo vi attardate.

Tutto questo prologo per dare l’ovvio voto favorevole a questo provvedimento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Santori. Ne ha facoltà.

SANTORI (Misto). Mi chiedo, Presidente, è possibile per il futuro cercare di trovare un metodo di trasparenza nelle modalità di approvazione delle leggi? Mi spiego meglio. Non è possibile che noi oggi insieme ai vitalizi ci mettiamo - è una decisione importante - tante altre cose. Peraltro si partiva da una legge che riguardava le spese per il personale del Consiglio regionale e della Giunta. Queste cose, va bene che si fanno di notte e che quindi non siamo osservati però poi alla fine rimangono come traccia di una legge che dentro ha un po’ di tutto, alcune cose buone, alcune cose che non ho condiviso. Però, di fatto, è un metodo di lavoro che deve essere dato soprattutto all’attenzione della cittadinanza, di coloro che seguono i lavori, magari saranno pochi, già del personale che è qui, di coloro che ci hanno assistito fino ad adesso, che vedono un comportamento un po’ - permettetemi di dirlo - ambiguo. Se si era deciso di fare una scelta ad esempio sui vitalizi si veniva in Aula con un testo condiviso, subito, domani, e si decideva. No che si infila dentro una legge sulle spese del personale un po’ di tutto, la tassa automobilistica e cose varie. Credo che questo debba essere un motivo di forte riflessione.

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Poi naturalmente in questa tagliola, perché questa è una tagliola, bisogna votare a favore, perché qualsiasi altro voto può essere o strumentalizzato, per chi vuole strumentalizzarlo, o frainteso, perché di certo nonostante le critiche che si pongono a determinate situazioni, ma io andrò avanti e l’ho già detto, Presidente, le chiederò conto rispetto alle situazioni che ho già detto nell’intervento dei vitalizi, però il voto naturalmente, su un taglio di questo genere, su altre questioni buttate all’interno, interessanti, non può che essere favorevole.

Però, questo non vuol dire che c’è un aspetto su cui bisogna interrogarsi, che è quello di una modalità, visto che c’era comunque un accordo, una possibilità di discussione, di coinvolgimento, di partecipazione da parte di tutti e c’era la volontà di tagliare i vitalizi. Poi si può fare di più, si può fare di meno, va bene. Io sono stato molto critico e l’ho già detto: andava fatto molto di più. Però, c’è una volontà politica e questa è importante.

Bisogna arrivare in maniera trasparente in Aula non in questo modo. Presidente, credo che sia opportuna una riflessione per il futuro rispetto ad alcune decisioni importanti che, a mio avviso, non imbarazzano in alcuni contesti anche la Giunta, perché c’è anche questo motivo. Ognuno vuole mettere la questione all’interno e fare alla fine una sorta di Collegato.

In altre occasioni la trasparenza non c’è stata perché avete calato il maxi subemendamento e quindi tutto si è trovato già fatto rispetto alle decisioni che arrivano dall’alto e questa è una modalità che sta andando avanti uguale sul Piano casa.

E’ su questo che anche la maggioranza deve dar conto alla cittadinanza, alle modalità di questo lavoro perché chi ha seguito le vicende di oggi, a mio avviso, va via con il voltastomaco. Magari, ripeto, ci sono cose interessanti che danno lustro a questa Regione, però, di fatto, la modalità per chi ha seguito i lavori di quest’oggi dà il voltastomaco. Cerchiamo di riflettere su questo. Lo dico in maniera umile e

sommessa, nel senso che faccio parte di questa istituzione e quindi, poi, essere coinvolto in queste modalità di lavoro di questo Consiglio - che, ripeto, non sono trasparenti - deve far riflettere un po’ tutti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il consigliere Aurigemma. Ne ha facoltà.

AURIGEMMA (PdL-FI). Grazie, Presidente. Vista l’ora tarda, naturalmente non posso che esprimere il voto favorevole su questa legge, non fosse altro, Presidente, per l’assessore Sartore che, comunque, lavora dando risposte, spesso anche negative, perché purtroppo la bacchetta magica non si ha, ma per l’impegno che propone.

Sicuramente, Presidente, non per il metodo che è stato adoperato per questa legge. A tutti gli effetti, questa legge ha spaziato in lungo e in largo per tutte le Province della regione. È una legge con il titolo di “spese per il personale della Regione”. Onestamente, oggi abbiamo parlato di tante cose, ma molte non avevano nulla a che fare, forse, con l’oggetto di questa legge.

Vede, Presidente, le faccio questo accenno perché vorrei che i lavori di quest’Aula fossero decisi dai cinquanta consiglieri che sono eletti e non da pochi eletti dei cinquanta consiglieri. Oggi noi abbiamo parlato di tanto e di tutto, tanto da paragonare questa legge, forse, a un vero e proprio collegato al bilancio. Mi auguro che sia la prima e ultima volta che possa verificarsi una cosa del genere, perché stare qui alle 2.15 di notte, di sera, a parlare di tematiche importanti e che sicuramente meritano molta più attenzione e molto più rispetto non solo per i lavori e per il lavoro che l’assessore svolge, ma per il lavoro che tutti quanti noi svolgiamo all’interno di quest’Aula e anche fuori di quest’Aula, possa casomai evitare per il futuro che un semplice incontro tra tre o quattro notabili possa superare il lavoro che tutti quanti noi consiglieri facciamo all’interno di quest’Aula.

Oggi abbiamo finito alle 2. Ci aspettano

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leggi e proposte molto importanti, soprattutto nel mese di dicembre. Vorrei evitare che fosse un esempio che potremmo ripetere facendo le 2 di notte forse per tutti i giorni di dicembre se non si stabilisce un metodo di lavoro un po’ diverso. Noi abbiamo dato la disponibilità. Siamo tutti qui a parlare di cose importanti. Anzi, apprezzo e sottolineo l’intervento che ha fatto prima il collega De Paolis, i tanti consiglieri che qui hanno votato dando loro il primo esempio sull’emendamento dei vitalizi, però vorremmo contribuire un po’ tutti nel risanare questa Regione. Ognuno di noi ha delle esigenze, ogni persona viene qui per cercare di dare risposte al proprio territorio. Sicuramente non veniamo qui né a fare il citofono né tantomeno i pianisti per votare proposte o accordi fatti da pochi eletti di questa Regione.

Mi auguro che questa sia la prima e ultima volta che possa verificarsi una situazione del genere, anche perché poi spingete e costringete le persone che non riescono ad ottenere risposta ad adottare metodi un po’ diversi da quelli del confronto democratico e della dialettica che dovrebbe esserci all’interno di quest’Aula. Sicuramente le tematiche importanti che si sono affrontate oggi non possono essere affrontate alle 10,30 di sera e chiudersi alle 2,15 di notte. Sono temi importanti quelli del Lazio Service, quello dei vitalizi, quello delle ASL, della legge di stabilità e quant’altro, ma penso che richiedano dei modi, dei metodi e dei luoghi diversi di confronto.

PRESIDENTE. Ci sono altri interventi?

Ha chiesto di parlare il consigliere Vincenzi. Ne ha facoltà.

VINCENZI (Pd). Grazie, Presidente. Per esprimere il voto favorevole a questa legge che contiene, come è stato detto, diverse norme e che oggi assume il titolo di “norme di razionalizzazione e di riduzione della spesa della Regione Lazio”. Non è la prima che facciamo da questo punto di vista. Credo che sia almeno la terza. Nasce in un momento

particolare, dopo diciotto mesi dall’avvio della legislatura, in una condizione di crisi nazionale che ben conosciamo, all’indomani, all’alba di un messaggio che ci è arrivato molto forte anche dal Governo, cioè di una ulteriore richiesta di riduzione delle spese da parte delle regioni e quindi anche della Regione Lazio. Credo che siamo la prima Regione da questo punto di vista a dare una risposta nel senso in cui siamo stati sollecitati anche dal Governo. Ritengo che questo sia un primo grande risultato.

Sulle modalità con cui arriviamo a questa legge, non ritorno sui singoli punti che abbiamo votato perché sono stati tutti bene illustrati, forse è opportuno, anche da parte mia, ricordare a tutti noi che i tagli che facciamo riguardano anche posizioni personali di singoli consiglieri e non di tutti, a differenza della prima legge. Quando abbiamo votato la legge, riguardava tutti i consiglieri regionali, si parlava dell’indennità dei consiglieri regionali. In questa occasione abbiamo votato una legge che riguarda solo alcuni consiglieri regionali, questo va sottolineato perché è un dato importante. Dicevo: questo risultato è sicuramente importante perché ci consegna ancora una volta il risultato di una istituzione che sa dare le risposte che non solo la nostra comunità, ma anche l’intero Paese si aspetta. Credo che da domani non saremo più chiamati a talkshow dove veniamo additati per quello o l’altro problema, come fanalino di coda di una situazione nazionale in negativo, ma invece come i primi che danno una risposta a una sollecitazione forte e importante, che ricordiamoci gode, a torto o a ragione, del favore della stragrande maggioranza della comunità del nostro Paese, sulla necessità che le regioni siano protagoniste di un ulteriore impegno nello sforzo di risanamento del nostro Paese. E come nasce? È vero che nasce, io me ne assumo la responsabilità anche nei confronti del mio gruppo, della mia maggioranza, con la capacità di decidere in poche ore, pochi giorni, direi quasi in poche ore.

Questo sicuramente toglie spazio alla

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condivisione, al maggior coinvolgimento, all’approfondimento del dibattito, però è un sacrificio che facciamo, e ripeto che me ne assumo la responsabilità anche per gli effetti negativi che comporta, un sacrificio che facciamo in nome di questo obiettivo che penso sia superiore rispetto agli inevitabili elementi negativi che queste decisioni comportano. Però voglio sottolineare anche un altro aspetto, a rimarcare il ruolo dell’Aula, del Consiglio. Questa è una legge d’iniziativa del Consiglio, fra l’altro d’iniziativa di due consiglieri di opposizione, ma che è già stata votata all’unanimità in Commissione, per la parte originaria che riguarda la proposta di legge, e che ha visto, salvi due emendamenti della Giunta, di fatto molto tecnici, tutti gli emendamenti presentati dai consiglieri regionali e dai diversi Gruppi del Consiglio regionale. Abbiamo ritirato anche un emendamento comunque importante, perché ripeto che è importante quello che ho ritirato, scommettendo sulla capacità del Consiglio, comunque di continuare a dare risposte, quindi questo non è l’ultimo atto, è ma un ulteriore importante atto in questa direzione. Dicevo quindi che è frutto quasi esclusivo, naturalmente tutto questo è reso sicuramente di maggior valore dalla presenza e dal contributo dell’assessore Sartore, della quale tutti noi abbiamo grande stima e grande apprezzamento, però è il frutto quasi esclusivo dell’attività legislativa dei consiglieri regionali.

È vero, l’abbiamo fatto anche in un modo abbastanza rapido, e uso un termine che è stato oggetto di possibili fraintendimenti, abbastanza rapido. Sicuramente rapido, sicuramente ha creato anche dei momenti di difficoltà in chi vuole entrare il più approfonditamente possibile nei singoli temi, però oggi noi consegniamo alla nostra Regione e, dico di più, al nostro Paese una legge davvero importante sia nel merito e sia, lasciatemelo dire, in questo caso anche nel metodo, inteso come capacità di risposta a una sollecitazione che ci viene non soltanto, lo ripeto, dal Governo ma dall’intero Paese

nel dare le risposte che è giusto dare. Per questo penso che il voto positivo sia

davvero un voto convinto di tutti noi. Grazie. Votazione finale PRESIDENTE. Non ci sono altre richieste di intervento per dichiarazione di voto, per cui invito i consiglieri a inserire gli appositi tesserini per procedere alla votazione, mediante procedimento elettronico, della proposta di legge nel suo complesso.

(Seguono le operazioni di voto)

Comunico l’esito della votazione:

Presenti 36 Assenti per motivi istituzionali 1 Presenti ai fini del numero legale 37 Favorevoli 32 Astenuti 4 Hanno votato a favore i consiglieri: AGOSTINI Riccardo (Pd), AVENALI Cristiana (LpL), BALDI Michele (LcZ), BONAFONI Marta (LpL), BUSCHINI Mauro (Pd), CARRARA Cristian (LpL), CIARLA Mario (Pd), DE PAOLIS Gino (Sel), DI PAOLANTONIO Pietro (Ncd), FAVARA Baldassarre (LpL), FORTE Enrico Maria (Pd), GIANCOLA Rosa (LpL), GRAMAZIO Luca (PdL-FI), LEODORI Daniele (Pd), LUPI Simone (Pd), MANZELLA Gian Paolo (LpL), MITOLO Adriano (PdL-FI), PANUNZI Enrico (Pd), PATANE’ Eugenio (Pd), PETRANGOLINI Piero (Cd), QUADRANA Gianluca (LcZ), RIGHINI Giancarlo (FdI), SABATINI Daniele (Ncd), SANTORI Fabrizio (Misto), SBARDELLA Pietro (Misto), SIMEONE Giuseppe (PdL-FI), STORACE Francesco (LaD), TARZIA Olimpia (LS), TORTOSA Oscar (Psi), VALENTINI Riccardo (LpL), VINCENZI Marco (Pd), ZAMBELLI Gianfranco (Pd). Si sono astenuti i consiglieri: CORRADO Valentina (M5s), DENICOLO’ Silvana

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(M5s), PERILLI Gianluca (M5s), PORRELLO Devid (M5s),

Sono assenti per motivi istituzionali i consiglieri: ZINGARETTI Nicola (Pd). (Il Consiglio approva)

Prima di chiudere i lavori dobbiamo

autorizzare il coordinamento formale. Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva) La seduta è sospesa. Il Consiglio è convocato per mercoledì 19

novembre, alle ore 12, per il proseguimento dell’ordine del girono odierno. Ricordo che lunedì 17 novembre si terrà la seduta monotematica sul Piano di riordino della rete ospedaliera.

La seduta è sospesa alle ore 2,25 ************************************

Servizio Giuridico Istituzionale Direttore Avv. Costantino Vespasiano

Resocontazione

Responsabile Stefano Mostarda

Resocontisti Gabriella Mostarda, Cedat85

Revisore

Stefano Mostarda