RESOCONTO STENOGRAFICO ALLEGATI · (1015) Conversione in legge del decreto-legge 31 agosto 2013, n....

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Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA Assemblea RESOCONTO STENOGRAFICO ALLEGATI ASSEMBLEA 116ª seduta pubblica (pomeridiana) mercoledı ` 2 ottobre 2013 Presidenza della vice presidente Fedeli, indi del vice presidente Calderoli

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Senato della Repubblica X V I I L E G I S L A T U R A

Assemblea

RESOCONTO STENOGRAFICO

ALLEGATI

ASSEMBLEA

116ª seduta pubblica (pomeridiana)

mercoledı 2 ottobre 2013

Presidenza della vice presidente Fedeli,

indi del vice presidente Calderoli

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116ª Seduta (pomerid.) 2 ottobre 2013Assemblea - Indice

I N D I C E G E N E R A L E

RESOCONTO STENOGRAFICO . . . . . . . . . . .Pag. 5-40

ALLEGATO B (contiene i testi eventualmenteconsegnati alla Presidenza dagli oratori, iprospetti delle votazioni qualificate, le comu-nicazioni all’Assemblea non lette in Aula egli atti di indirizzo e di controllo) . . . . . . . . 41-43

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I N D I C E

RESOCONTO STENOGRAFICO

PREANNUNZIO DI VOTAZIONI ME-DIANTE PROCEDIMENTO ELETTRO-NICO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Pag. 5

SULLE RICHIESTE DI VERIFICA DELNUMERO LEGALE

Presidente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6Barani (GAL) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

DISEGNI DI LEGGE

Discussione:

(1015) Conversione in legge del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante dispo-sizioni urgenti per il perseguimento di obiet-tivi di razionalizzazione nelle pubbliche am-ministrazioni (Relazione orale):

Pagliari (PD), relatore . . . . . . . . . . . . . . . . 7

SALUTO A DUE RAGAZZI AUTORI DI UNCORAGGIOSO SALVATAGGIO INOCCASIONE DI UN INCIDENTESTRADALE

Presidente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

DISEGNI DI LEGGE

Ripresa della discussione del disegno di leggen. 1015:

Presidente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10, 11, 12 e passimFucksia (M5S) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10, 12Lanzillotta (SCpI) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12Dirindin (PD) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14Mussini (M5S) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16, 17Granaiola (PD) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18Mauro Giovanni (GAL) . . . . . . . . . . . . . . . 19Uras (Misto-SEL) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

Bisinella (LN-Aut) . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Pag. 24, 26Pagliari (PD), relatore . . . . . . . . . . . . . . . . 27Volpi (LN-Aut) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27

* Ichino (SCpI) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27Bocchino (M5S) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30Caridi (PdL) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31Gatti (PD) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32, 34

SUI LAVORI DEL SENATO

Presidente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35

CALENDARIO DEI LAVORI DELL’AS-SEMBLEA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36

SULLE ESPRESSIONI RIVOLTE ALLASENATRICE DE PIN

Presidente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38, 39Castaldi (M5S) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38

ORDINE DEL GIORNO PER LE SEDUTEDI GIOVEDI 3 OTTOBRE 2013 . . . . . . . 39

ALLEGATO B

CONGEDI E MISSIONI . . . . . . . . . . . . . . . 41

GOVERNO

Trasmissione di atti per il parere . . . . . . . . . 41

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI

Apposizione di nuove firme a interpellanze einterrogazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42

Interrogazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42

N. B. - L’asterisco indica che il testo del discorso

e stato rivisto dall’oratore.

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N.B. Sigle dei Gruppi parlamentari: Grandi Autonomie e Liberta: GAL; Il Popolo della Liberta: PdL; LegaNord e Autonomie: LN-Aut; Movimento 5 Stelle: M5S; Partito Democratico: PD; Per le Autonomie (SVP, UV,PATT, UPT)-PSI-MAIE: Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE; Scelta Civica per l’Italia: SCpI; Misto: Misto;Misto-Sinistra Ecologia e Liberta:Misto-SEL.

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RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza della vice presidente FEDELI

PRESIDENTE. La seduta e aperta (ore 16,01).

Si dia lettura del processo verbale.

SAGGESE, segretario, da lettura del processo verbale della sedutadel giorno precedente.

PRESIDENTE. Non essendovi osservazioni, il processo verbale eapprovato.

Comunicazioni della Presidenza

PRESIDENTE. L’elenco dei senatori in congedo e assenti per inca-rico ricevuto dal Senato, nonche ulteriori comunicazioni all’Assemblea sa-ranno pubblicati nell’allegato B al Resoconto della seduta odierna.

Preannunzio di votazioni mediante procedimento elettronico

PRESIDENTE. Avverto che nel corso della seduta odierna potrannoessere effettuate votazioni qualificate mediante il procedimento elettro-nico.

Pertanto decorre da questo momento il termine di venti minutidal preavviso previsto dall’articolo 119, comma 1, del Regolamento(ore 16,03).

MARTELLI (M5S). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

MARTELLI (M5S). Signora Presidente, chiedo la verifica del numerolegale.

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PRESIDENTE. Senatore Martelli, su cosa intende chiedere la verificadel numero legale? Le ricordo che il processo verbale e gia stato approvato.

MARTELLI (M5S). Lo chiedo per verificare la presenza dei senatoriin Aula.

PRESIDENTE. Senatore Martelli, non e possibile. Il processo verbalee gia stato approvato e dunque dobbiamo proseguire nell’esame dei puntiall’ordine del giorno.

Sulle richieste di verifica del numero legale

BARANI (GAL). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

BARANI (GAL). Signor Presidente, mi collego alla richiesta di veri-fica del numero legale appena avanzata, in quanto ieri i Capigruppo ditutte le formazioni politiche si sono messi d’accordo per sconvocare la se-duta dell’Assemblea, e dunque aver chiesto la verifica del numero legaleper ben due volte, come e stato fatto ieri, quando i Capigruppo hannopreso tale decisione, significa non avere rispetto per chi rappresenta l’As-semblea, ovvero per gli stessi Capigruppo. (Applausi).

I senatori che si riuniscono in Conferenza dei Capigruppo, insieme alPresidente del Senato, rappresentano la totalita dell’Assemblea. Credodunque che in tal caso la verifica del numero legale non potesse essererichiesta, anche perche la prassi consolidata non lo permette: abbiamoquindi introdotto un modo diverso di gestire l’Assemblea del Senato.Credo che cio non sia da considerare condivisibile, signor Presidente.Le chiedo dunque di far presente al Presidente del Senato che noi cre-diamo che cio non si possa fare.

PRESIDENTE. Faro presente al Presidente quanto lei ha detto, sena-tore Barani. Ricordo che la Conferenza dei Capigruppo si riferiva allosvolgimento della seduta di martedı e non alla fase successiva dei lavori:prendo comunque atto di quanto ha detto e lo comunichero al Presidentedel Senato.

Discussione del disegno di legge:

(1015) Conversione in legge del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101,recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di raziona-lizzazione nelle pubbliche amministrazioni (Relazione orale) (ore 16,06)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la discussione del disegno dilegge n. 1015.

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Il relatore, senatore Pagliari, ha chiesto l’autorizzazione a svolgere larelazione orale. Non facendosi osservazioni, la richiesta si intende accolta.

Pertanto, ha facolta di parlare il relatore.

PAGLIARI, relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, oggi siincardina in Assemblea il disegno di legge di conversione del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, noto per il tema del precariato nella pub-blica amministrazione, ma che in realta e caratterizzato da una complessitamolto superiore. I temi affrontati, in sintesi, vanno dal contenimento ulte-riore delle spesa per le cosiddette auto blu e le consulenze al tema del pre-cariato, dalla sistemazione del soprannumerario nelle pubbliche ammini-strazioni alla regolazione dei concorsi per il superamento del precariato,dal tema della Commissione indipendente per la valutazione, la traspa-renza e l’integrita delle amministrazioni pubbliche (CiVIT), all’Agenziaper la coesione territoriale, da misure sul Sistema di controllo della trac-ciabilita dei rifiuti (SISTRI) al tema dell’ILVA. Si tratta dunque di un de-creto articolato e complesso, che nella sua trattazione ha riproposto anchel’esigenza che i decreti-legge abbiamo tematiche omogenee, per consentirequegli approfondimenti che diversamente non sono possibili: se infatti essivengono incardinati in una Commissione, che non ha tutte le specializza-zioni necessarie, non si puo fare la verifica tecnica dei diversi argomenti.

Spero dunque che questa faticosa gestione possa consentire una ri-flessione davvero utile per tutti, perche a tale proposito si trovi un diversocriterio nell’adozione dei decreti-legge. D’altra parte, il ministro France-schini si e gia impegnato sotto questo profilo.

In estrema sintesi, perche credo che poi tutto il dibattito si svilupperanel corso della discussione generale, voglio sottolineare che sul tema delprecariato nella pubblica amministrazione il decreto in esame ha, a mioavviso, il merito di affrontare il tema non piu in termini di stabilizzazione,ma in termini di accesso dei precari ad una possibilita di sistemazione de-finitiva attraverso un concorso. (Brusıo).

Signora Presidente, se e possibile chiedere un minimo di silenzio inpiu, perche credo anche che sia difficoltoso...

PRESIDENTE. L’ha quasi ottenuto, senatore Pagliari. Comunque, ri-chiamo tutti ad abbassare la voce e ad ascoltare il relatore. Prego, signorrelatore.

PAGLIARI, relatore. Sul piano del precariato, l’approccio di questodecreto secondo me e positivo. Il tema non e quello di stabilizzare, comedicevo, ma quello di dare la possibilita di accesso attraverso un concorso,equilibrando l’accesso al contemperamento con le esigenze che vengonodalle giovani generazioni e dalla legittima aspirazione al posto di lavoroda parte delle giovani generazioni. Questo decreto riserva al personale pre-cario il 50 per cento dei posti e comunque pone il problema generale dellapossibilita poi, espletati i concorsi, di assunzione sul piano dei finanzia-menti possibili.

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Un altro tema che viene posto e quello della CiVIT. Al riguardo, ildecreto pone il problema di una riorganizzazione, che nel testo originarioprevedeva lo scorporo delle funzioni per la verifica delle performance, cheoggi pero – anticipo questo, perche credo sia un dato importante – negliemendamenti concordati e definiti e superato, nel senso che la CiVIT ri-mane con tutte le proprie competenze, viene potenziata e viene trasfor-mata in agenzia. Quindi, su questo piano, si ha una soluzione che appareorganica, salvo poi tutti gli approfondimenti.

L’altro tema che credo sia il caso di accennare in questa sede equello dell’Agenzia per la coesione territoriale; e un tema che credoavra spazio nel dibattito. Esso pone l’esigenza di garantire che questoPaese sia nelle condizioni di spendere i soldi dei finanziamenti europeied assume pertanto un problema che sappiamo tutti essere un problemadi tutto il Paese. Il provvedimento pone un’Agenzia che ha la funzioneprevalente di garantire le consulenze e di promuovere l’effettivo utilizzodi questi soldi. So che questo e un tema delicato e complesso; nel dibattitoascolteremo con attenzione le indicazioni che sono venute. Posso dire che,nel dibattito in Commissione affari costituzionali, c’e stato un approfondi-mento che credo abbia contemperato le esigenze delle Regioni e la defi-nizione del ruolo dell’Agenzia in un quadro di sinergia e non di contrap-posizione, in un quadro cioe che deve essere orientato a consentire all’I-talia di affrontare questo tema con quel quanto di spinta, razionalizzazioneed efficientamento del sistema che e assolutamente necessario.

Su un altro piano, esiste il tema delle misure che riguardano il SI-STRI, tema molto delicato, sul quale c’e grande attenzione e sul qualesono necessari alcuni interventi urgenti (perche il sistema deve partire).Anche su questo piano, dal testo del decreto in Commissione affari costi-tuzionali si e svolto un ampio dibattito, che ha portato a condividere degliemendamenti che saranno sottoposti all’Aula e che vanno nel segno di unmiglioramento e della creazione, da questo punto di vista, di soluzioni po-sitive. Voglio anticipare che, nel lavoro in Commissione, sono stati esen-tati dall’obbligo relativo ai rifiuti pericolosi le professioni e i piccoli agri-coltori. Quindi sono state introdotte delle misure che vanno ad eliminare ilpeso del SISTRI per quanto riguarda alcune categorie che, come i profes-sionisti e i piccoli imprenditori agricoli, avrebbero oneri eccessivi rispettoa quelli che dovrebbero essere i ritorni concreti rispetto ai loro rifiuti pereffetto dell’assoggettamento completo al SISTRI.

Per quanto riguarda l’Ilva, ci sono misure con le quali si e rivolta at-tenzione alla situazione che si e determinata: si e previsto, ad esempio,che nell’area dell’Ilva sia possibile realizzare nuove discariche per consen-tire l’autosmaltimento dei terreni inquinati e per creare comunque unacondizione di riconduzione alla normalita della situazione dell’impresa an-che sotto questo profilo.

Ci sono anche misure che tendono ad intervenire, nel rispetto delledecisioni della magistratura, sui poteri commissariali e sulla disponibilitadei beni dell’Ilva e delle societa controllate dalla famiglia Riva, o comun-que ad essa riconducibili, per quanto riguarda la possibilita di utilizza-

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zione del patrimonio al fine di consentire l’ulteriore esercizio dell’attivita

imprenditoriale, impedendo che il sequestro paralizzi tutto il circuito e

porti alla chiusura delle imprese.

Da questo punto di vista, credo che tutti abbiano presente come il

dramma dell’Ilva imponga sicuramente di rivolgere attenzione ai profili

ambientali, un tema che deve tuttavia essere contemperato con la necessa-

ria attenzione a che l’impresa continui la sua attivita per quella che e la

sua centralita nel sistema economico della Puglia e per l’importanza vitale

che quei posti di lavoro hanno da sempre e, vorrei dire, maggiormente

nell’attuale quadro di grande difficolta.

Penso di aver riassunto in questo modo i passaggi principali del de-

creto; non ho fatto l’analisi di tutti gli argomenti – e me ne scuso – ma

credo che avremo modo di parlarne nel corso del dibattito.

Voglio sin da ora dare assicurazione sul fatto che nella fase emenda-

tiva vi e stata ampia disponibilita al colloquio e al confronto, tanto con i

soggetti, quanto con tutti i Ministeri interessati a vario titolo dalle dispo-

sizioni del decreto in esame.

Da questo punto di vista, consentitemi di ringraziare per la grande

disponibilita tutti i Ministri ed i rappresentanti dal Governo, a cominciare

dall’onorevole D’Alia e, in particolare, dal ministro Trigilia, con il quale i

rapporti sono stati intensi. Voglio altresı ringraziare tutti gli staff dei Mi-

nisteri interessati per la pazienza e l’ampia disponibilita data al confronto

di merito sugli emendamenti, che hanno consentito di fare certamente una

cernita ragionata e tecnicamente congrua delle proposte emendative.

Non di meno intendo ringraziare la Presidente della Commissione af-

fari costituzionali, i Capigruppo e tutti i colleghi per il lavoro che e stato

fatto. Il mio ringraziamento va naturalmente anche al dottor Aquilanti e al

dottor Goracci, senza dimenticare tutto il personale della 1ª Commissione,

che ha avuto una dedizione assoluta e ha fatto stra-orari per arrivare a

questo risultato.

Permettetemi solo di aggiungere che credo davvero – e non lo dico

per piaggeria, ma per convinzione – che la conduzione della presidente

Finocchiaro abbia consentito di fare un lavoro che, pur non escludendo

l’esame di ogni singolo emendamento, ci ha portato tuttavia ad avere,

alla fine, un quadro di emendamenti meditato e limitato, cosı da poter

svolgere qui in Aula un lavoro il piu snello possibile, senza «ammazzare»

tuttavia il dibattito.

Devo dire ancora, a completamento del quadro che sono chiamato a

rassegnare all’Aula del Senato, che cominciamo la discussione senza il pa-

rere della Commissione bilancio; siamo pero in fase di discussione gene-

rale. Quando arriveremo poi all’esame degli emendamenti e degli articoli,

avremo anche questo parere, che sara indispensabile per poter procedere.

(Applausi dal Gruppo PD).

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Saluto a due ragazzi autori di un coraggioso salvataggioin occasione di un incidente stradale

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, rivolgo un saluto, a nome di tuttoil Senato, ai due ragazzi, Nicola Bertasa e Jacopo Caccia, qui presenti, ac-compagnati da don Peppino e dal sindaco di Cazzano Sant’Andrea, che,ricordo a tutta l’Assemblea, hanno soccorso una coppia di ragazzi lorocoetanei nell’auto incendiata salvando loro la vita. Sono un esempio diquell’Italia che ci fa essere orgogliosi. Grazie, ragazzi. (Vivi, prolungati

applausi).

Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1015 (ore 16,20)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale.

E iscritta a parlare la senatrice Fucksia. Ne ha facolta.

FUCKSIA (M5S). Signora Presidente, il decreto-legge al nostroesame, al solito, offre molti spunti critici, tra cui anche la parte relativaalla pubblica amministrazione che suona piu come una propaganda pre-elettorale che una volonta effettiva di stabilizzare o assumere personenel pubblico.

Tuttavia, vorrei concentrare il mio intervento sulla questione SISTRI.Normalmente, quando una macchina non funziona, c’e un difetto di fab-brica l’azienda e tenuta al risarcimento dell’acquirente. Con il SISTRI in-vece cosa abbiamo fatto? Abbiamo creato qualcosa di inutile e costoso ob-bligando, tra l’altro, le aziende ad adempiere comunque a degli obblighi.

Ricordo che i rifiuti si dividono in urbani e speciali, intendendo perspeciali tutti quelli che derivano da attivita produttiva. Per assurdo, ungiornale che e rifiuto urbano se letto da me, diventa rifiuto speciale seprodotto da un’edicola.

Importante e poi la distinzione tra rifiuti pericolosi e non pericolosi.Questa differenza viene definita in base alle stessissime regole dı compo-sizione del materiale in base al quale si stabilisce la pericolosita o meno diun materiale o un prodotto nuovo. Questa similarita e piuttosto ovvia: seuna cosa fa male alla salute, fa male sia che sia nuova, sia che sia usata.Cosı come se non fa male alla salute da nuova e non cambia la proprianatura chimica e fisica non fara male per il solo fatto che sia vecchia.

A livello internazionale ormai dal 2008 la classificazione di pericolo-sita delle merci e unificata a livello mondiale, cosı come e dal 1991 al-meno che esistono i codici CER che pero in Italia sono stati introdottisolo da decreto legislativo n. 22 del 1997, piu noto come decreto Ronchi.

Al momento, la gestione dei rifiuti nella Repubblica italiana e grossomodo normata dal decreto legislativo n. 152 del 2006. Pero si da il casoche dal 2006 ad oggi il presunto Testo unico ambientale e stato novellatoall’incirca 40 volte, di cui almeno 10 relative alla gestione dei rifiuti.

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Nel 2009, infatti, a seguito di iniziative risalenti alla necessita di trac-ciabilita della gestione dei rifiuti speciali anche con modalita informatiche,venne emanato il decreto ministeriale 17 dicembre 2009 che prevedeval’obbligo di iscrizione a questo ipotetico sistema di tracciabilita informa-tica dei rifiuti speciali per una enorme quantita di soggetti in qualchemodo ricollegati ai rifiuti, dai produttori ai trasportatori, ai gestori dellediscariche e degli impianti di recupero, fino ai gestori di termovalorizza-tori e inceneritori.

Questo decreto padre del SISTRI prevedeva che in un arco di tempodal giugno al settembre 2010 il presunto sistema informatizzato di traccia-bilita dei rifiuti entrasse a regime e fosse operativo. Ma le giornate di testdel sistema che erano state programmate prima a maggio e poi a settembre2010, vista la debacle dei clic-day, hanno prodotto le costanti proroghe,sino al 1º ottobre prossimo, data in cui in virtu del decreto-legge 31 agosto2013, n. 101, si pretende la sua attivazione.

Il suddetto decreto-legge all’articolo 11, nei commi 2 e 3, detta che:per gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi atitolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero,smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi, inclusi inuovi produttori, il termine iniziale di operativita del SISTRI e fissatoal 1º ottobre 2013.

Per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi, nonche per i Comuni e leimprese di trasporto dei rifiuti urbani del territorio della Regione Campa-nia il termine iniziale di operativita e fissato al 3 marzo 2014, fatto salvoquanto disposto dal comma 8.

Ad oggi, quindi, il cosiddetto sistema di tracciabilita dei rifiuti pre-vede che questa tracciabilita parta dall’arrivo a destinazione dei rifiuti.L’evidentissima quanto assoluta irrazionalita di pretendere di tracciare al-cunche partendo dall’esito finale del procedimento denota come il volermantenere il SISTRI – cosı come lo si e programmato e come si e giatestato con esiti pessimi – non possa avere alcun significato se non quellotutto e solo politico di non disdettare il contratto con Selex, che lo ha pre-disposto con le note e almeno sospette procedure gia sotto l’attenzionedella magistratura.

Oltretutto, il sistema – cosı com’e predisposto – non prevede alcunamodalita di interfaccia con nessuno dei pur numerosi programmi gestionaliche dall’emanazione del primo «decreto Ronchi» sono stati sviluppati ecommercializzati per i produttori iniziali di rifiuti e per tutte le altre figurecoinvolte nella gestione rifiuti, e cio costringe di fatto tutti gli attori pas-sivi a un doppio lavoro pesantemente penalizzato dalle sanzioni relative, iltutto in un momento gia di particolare stress economico delle aziende.

C’e da ritenere che la Commissione di esperti (tra cui Edo Ronchi)alla quale il ministro Orlando...

PRESIDENTE. Senatrice, la prego di concludere.

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FUCKSIA (M5S). A questo punto arrivo alle conclusioni. Al mo-mento il SISTRI, come e pensato, se pure funzionasse informaticamenteed operativamente, non dara alcuna tracciabilita effettiva dei rifiuti perico-losi realmente prodotti.

Tutto il sistema si basa sul seguire e tracciare il rifiuto quando e statafatta la scelta iniziale di qualificazione sulla sua pericolosita.

Di fatto, penso che non risolveranno il problema gli emendamenti chesono stati ampiamente discussi in 1ª Commissione, ma occorra quantoprima una revisione di tutto il sistema, facendo sı che il SISTRI nonsolo debba essere dismesso in via definitiva, ma venga ripensata l’attivitaispettiva e rielaborativa sui dati forniti dal MUD – come ad oggi predispo-sti – alle Camere di Commercio, e soprattutto le attivita delle sedi regio-nali del Catasto dei rifiuti che se dovessero davvero, ai sensi dell’articolo189 del decreto legislativo n. 152 del 2006, fare l’accatastamento dei ri-fiuti con i soli dati dei SISTRI, fornirebbe un’immagine enormemente fal-sata ed in difetto della realta italiana. (Applausi dal Gruppo M5S).

PRESIDENTE. E iscritta a parlare la senatrice Lanzillotta. Ne hafacolta.

LANZILLOTTA (SCpI). Signora Presidente, Ministro, colleghi, noici troviamo ad affrontare, come diceva il relatore...(Brusıo). Mi scusi, Pre-sidente, ma io non riesco a parlare.

PRESIDENTE. Soprattutto per le persone davanti a lei.

LANZILLOTTA (SCpI). Signora Presidente, sottolineavo quanto rile-vato dal relatore e, cioe, che ci troviamo di fronte ad un decreto moltocorposo, e vorrei anche osservare che quest’Aula sta discutendo un po’al buio perche sia sul decreto-legge che sugli emendamenti approvati dallaCommissione non c’e ancora il parere della Commissione bilancio, e tuttele norme di cui adesso parlero presentano enormi profili di criticita dalpunto di vista della finanza pubblica. Pertanto noi rischiamo di fare unadiscussione, su cui peraltro si sono gia puntate le osservazioni del Tesoroe quelle del Servizio bilancio, non sapendo esattamente quale sara l’esitodel parere, che potra rilevare una violazione dell’articolo 81 della Costitu-zione gia sul testo.

Cio detto, in ogni caso, visto che siamo in fase di discussione gene-rale e data la complessita del provvedimento, vorrei attirare l’attenzionedell’Aula su alcuni punti che noi di Scelta Civica, sin dall’inizio, abbiamosegnalato come centrali e dai quali dipendera il nostro atteggiamento.

Il primo punto e quello essenziale del decreto, ossia la stabilizzazionedei precari. Si tratta di persone assunte con un contratto a tempo determi-nato o con altre forme flessibili che sono state via via prorogate e di cuiadesso si prevede l’immissione in ruolo entro i limiti della disponibilitadell’organico. Nel frattempo, in attesa che i concorsi – poi parlero diessi – vengano espletati, quello che si ricava dal testo, e che pare la Com-

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missione abbia corretto in parte ma in modo – a nostro avviso – ancoranon chiaro, e che vengono prorogati tutti quanti. Cio – a nostro giudizio– comporta un disallineamento tra le risorse disponibili per il finanzia-mento dei posti di organico che sono stati nel frattempo tagliati dai variinterventi di spending review e i compensi che dovranno essere effettiva-mente pagati ad un numero molto superiore di dipendenti.

Questo e il profilo finanziario, ma ne esiste uno sostanziale e di con-formita ai principi in materia di pubblica amministrazione dettati dalla Co-stituzione che – a nostro avviso – appare violato. In questo caso i postidisponibili, che sono comunque sempre molto pochi essendo stati ridotti,verranno ripartiti nel modo seguente: il 50 per cento a concorsi totalmenteriservati ai precari e, quindi, con una chiusura verso l’esterno; l’altro 50per cento a persone che vengono prese da graduatorie aperte gia da cinqueo sei anni e che vengono prorogate di altri cinque anni. Cio ha come ef-fetto primo la chiusura della pubblica amministrazione a generazioni digiovani che vedono questo sbocco totalmente precluso, perche vengonosaturati gli organici.

Dall’altro lato, se mi si consente, comporta anche il fatto di non re-clutare il meglio presente sul mercato per una pubblica amministrazioneche noi invece diciamo debba essere qualificata. Le persone, infatti, chehanno lavorato devono avere valorizzata la loro esperienza ma in un con-corso aperto a tutti, dove detta esperienza puo essere privilegiata con unpunteggio. Nel frattempo, pero, ci sono giovani forse piu competenti equalificati e cosı anche le persone inserite in graduatorie ormai vecchiedi anni non sono cosı aggiornate come invece l’evoluzione delle attivitaamministrative richiederebbe.

Il primo punto quindi riguarda i precari, i concorsi riservati e le gra-duatorie prorogate per altri anni.

L’altro punto – a nostro avviso – molto critico e la sostanziale stabi-lizzazione mediante assorbimento in altre societa pubbliche dei dipendentidi societa partecipate dallo Stato, dalle Regioni e dagli enti locali che sitrovano in situazioni di default o siano poste in liquidazione, perche se-condo la spending review ogni Comune non puo averne piu di uno.

Non sappiamo assolutamente di che cosa stiamo parlando. Come enoto, infatti, da vari anni si tenta di fare un censimento di queste realtae non se ne viene a capo. Non si sa quante sono, quanti siano i dipendentie quali livelli retributivi abbiano. Si sa solo, perche e stato assodato, chetali persone sono state reclutate senza una selezione pubblicistica, per cuimolto spesso sono – come sappiamo – il frutto di pratiche clientelari ehanno aggirato i vincoli di finanza pubblica. Si tratta, pertanto, di un pre-mio ad una platea enorme di persone che oggi si trovano – lo capisco – indifficolta, come pero ci si trovano anche i dipendenti di societa privateesposte alla procedura di mobilita e di cassa integrazione. A coloro,pero, che hanno avuto o che hanno ancora a che fare con la politica vieneesteso un grande ombrello e vengono passati a societa alle quali si chiededi fare finti piani industriali e di inventare qualche altra attivita per assor-bire questo personale.

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Al di la dei profili di equita – credo ci sia una grande discriminazionetra queste persone e quelle che si trovano invece in societa normali – amio avviso esiste una specie di bomba ad orologeria che si mette sottoi bilanci pubblici. Sappiamo infatti che tali societa hanno molto spesso oc-cultato il deficit che non poteva essere contabilizzato nei bilanci.

L’ultimo punto, su cui ritengo si sia trovata una soluzione in Com-missione – do atto al Ministro ma anche alla presidente Finocchiaro peraver lavorato in questo senso – e quello della Commissione indipendenteper la valutazione, la trasparenza e l’integrita delle amministrazioni pub-bliche (CiVIT), che veniva impropriamente depotenziata nelle competenzein materia di trasparenza e valutazione delle amministrazioni, e che inveceadesso viene riportata alla sua missione originaria.

Ora, signora Presidente, ci troviamo una fase difficile, perche, man-cando dei pareri della Commissione bilancio, manchiamo di un elementoessenziale. Io mi auguro che nel corso della discussione venga meglio pre-cisata la questione dei precari e riportata alla normativa preesistente: au-spico cioe che venga riconosciuto un valore all’esperienza, ma non un as-soluto privilegio, che venga chiarita la portata finanziaria di queste norme.Rimane invece a nostro avviso francamente non sostenibile tutta la normache riguarda i dipendenti delle societa pubbliche. Mi auguro che su que-sto, data anche la criticita della fase economica e finanziaria che noi attra-versiamo, ci sia un atto di consapevolezza e responsabilita sia del Governoche del Parlamento. Contiamo quindi che nel corso della discussione que-sti punti possano essere risolti. (Applausi dai Gruppi SCpI e PD).

PRESIDENTE. E iscritta a parlare la senatrice Dirindin. Ne hafacolta.

DIRINDIN (PD). Signora Presidente, signor Ministro, colleghe e col-leghi, anch’io vorrei attirare l’attenzione su alcuni aspetti del provvedi-mento in esame su cui iniziamo a lavorare in Aula, ma sul quale abbiamolavorato molto utilmente insieme alla 1ª Commissione, e io ringrazio perla grande attenzione che e stata data al settore di cui vorrei parlarvi inquesto momento.

Prima pero di entrare nel merito, vorrei permettermi di fare una pre-cisazione, perche forse parlare di stabilizzazione del precariato significausare dei termini che possono creare equivoci, e forse sarebbe meglio evi-tarlo. Non si tratta di stabilizzazione del precariato, un termine che evocasemplicemente il passaggio alle dipendenze senza il rispetto di alcune re-gole: si tratta del superamento di forme contrattuali riguardanti personaleche e stato inserito nella pubblica amministrazione per rispondere a esi-genze strutturali (tant’e vero che si parla di tre anni su cinque) e non tran-sitorie della pubblica amministrazione, nel rispetto di tutta una serie divincoli, da quelli di bilancio a quelli legati al dettato costituzionale in ma-teria di concorso pubblico, a quelli legati al fabbisogno di personale diogni realta. Sono vincoli che tutti noi riteniamo debbano essere assoluta-

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mente rispettati, proprio per evitare quella deriva che nessuno vuole, chepotrebbe invece essere evocata dall’uso della parola stabilizzazione.

Quello che invece il provvedimento in esame giustamente propone difare e evitare che forme di lavoro precario continuino strutturalmente aerogare servizi di grande rilevanza per tutta la pubblica amministrazione,e in particolare per alcuni settori: ad esempio, quello su cui mi permetto disoffermarmi e quello sanitario. Tale settore, infatti, ha una sua peculiaritaper il tipo di servizi che eroga, per l’importanza che ha il bene salute pertutti noi. E quindi particolarmente importante che forme di precariato cosıdiffuso siano superate, per quanto possibile, nell’interesse in primo luogodei cittadini che si aspettano dei servizi, soprattutto in settori particolar-mente delicati. Noi sappiamo bene che in alcune Regioni ci sono dei re-parti di rianimazione che funzionano soltanto grazie a personale professio-nale che e assunto in maniera precaria, non stabile, e che viene di volta involta sostituito ogni tre, sei o otto mesi, a seconda delle possibilita che hal’azienda sanitaria.

Ovviamente e consentito assumere lavoro a tempo determinato o ac-quisirlo dall’esterno, perche si tratta di rispondere a prestazioni essenziali,a livelli essenziali delle prestazioni che sono tutelati dalla Costituzione.Tuttavia, il far funzionare settori cosı importanti della pubblica ammini-strazione attraverso personale che non e strutturato nel servizio, e quindirispetto al quale non si puo procedere con l’aggiornamento, il coinvolgi-mento, la motivazione necessari, non puo che essere deleterio anche dalpunto di vista dei cittadini che ricevono il servizio.

E poi importante evitare forme di precariato cosı diffuse anche peruna seconda ragione. Si tratta infatti di forme di lavoro che lasciano il la-voratore in condizione di incertezza economica e di insicurezza troppo alungo, quando in realta potremmo dargli maggiore garanzia di sicurezzaeconomica.

Nel settore sanitario abbiamo una mole enorme di personale, perchesi tratta di un settore ad alta intensita di lavoro. Le persone che dipendonodal Servizio sanitario sono quasi 700.000 e per il 5,5-6 per cento sono pre-carie. Tuttavia, questa cifra diventa molto piu elevata in alcune Regioni (siraddoppia e si triplica), perche ci sono Regioni che hanno grandi difficoltanel rispettare vincoli di bilancio anche per debolezze programmatorie chenon ci nascondiamo e che storicamente hanno creato situazioni di grandedifficolta. Dobbiamo quindi cercare di superare una cosı diffusa presenzadi personale precario con ruoli che strutturalmente devono essere coperti.

Faccio anche presente che ricorrere a personale precario non fa ri-sparmiare; anzi, nella migliore delle ipotesi fa spendere esattamentequanto si spenderebbe avendo personale strutturato. Il piu delle volte costadi piu, perche, oltre ad avere personale precario, molto spesso, siccomeviene acquisito attraverso varie forme di intermediazione, si aggiunge aquesto il costo della intermediazione. Se non costa di piu e perche pur-troppo non vengono rispettati i contratti di lavoro per questo personale,ed e ancora piu grave che cio sia tollerato all’interno della pubblica am-ministrazione.

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Quindi, affrontare il problema del precariato e importante, e affron-tarlo in una maniera tale che auspicabilmente risolva, non dico struttural-mente (come per altro e scritto nella relazione), ma in un modo che si av-vicini allo strutturale, e assolutamente fondamentale.

Per questo motivo, abbiamo ragionato su alcune possibili direttriciemendative, in particolare tenendo presente che nel settore sanitario, so-prattutto nelle Regioni piu in difficolta, il ricorso al lavoro precario e do-vuto all’incoerenza, che ormai e chiara a tutti, di vincoli di bilancio susingole voci di spesa, che, nell’insieme, producono effetti indesiderati oaddirittura perversi. Ci sono infatti vincoli sulla spesa per il personalemolto piu stringenti di quelli che ci sono sulla spesa per l’acquisizionedi servizi o lavoro dall’esterno. Questo implica, che in presenza di vincolidi spesa sul personale, si rinunci a strutturare un servizio importante, at-traverso concorsi e bandi, e si acquisisca dall’esterno il personale, contutto quello che cio puo comportare (ossia il non superamento di un con-corso e l’uso spesso discrezionale delle assunzioni).

Un’ultima questione su cui mi permetto di soffermare la vostra atten-zione e la seguente. Riteniamo che all’interno del settore sanitario vi siaanche bisogno di un ricambio generazionale: ove possibile, a invarianzadi spesa, lo si dovrebbe favorire, soprattutto per le professioni sanitarie,che sono quelle che piu pesantemente soffrono l’allungamento della vitalavorativa. Penso, ad esempio, a tutto il mondo infermieristico, che fa iturni: il ricambio generazionale e molto utile. Abbiamo fatto una proposta,su cui stiamo lavorando, che potrebbe attuarsi a parita di spesa e nel ri-spetto dei vincoli di bilancio.

Riteniamo che su questi temi si possa migliorare, andando anchenella direzione utile a garantire la tutela della salute dei cittadini. (Ap-

plausi dal Gruppo PD e del senatore Romani Maurizio).

PRESIDENTE. E iscritta a parlare la senatrice Mussini. Ne hafacolta.

MUSSINI (M5S). Signor Presidente, anche a me piacerebbe attirarel’attenzione su alcuni aspetti, e spero di riuscirci, perche finora e statopiuttosto difficoltoso.

Riprendo anzitutto le osservazioni fatte dal relatore, senatore Pagliari,e le sommo a quanto fatto osservare dalla presidente della Commissioneaffari costituzionali, senatrice Finocchiaro. Ci si trova davanti ad un de-creto-legge che, per la varieta e la complessita della materia, mette vera-mente a dura prova, perche si tratta di andare a regolare e a normare degliaspetti anche importanti della vita del Paese e ci si trova davanti a unasituazione frammentaria e di difficile ricostruzione.

Al fine di illustrare questo modo di procedere e darvi un esempio diquanto male io ritengo che venga fatto svolgendo il nostro lavoro in que-sto modo, voglio prendere in esame l’articolo 9. (Brusıo).

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PRESIDENTE. Mi scusi, senatrice Mussini. Colleghi, vi chiedo cor-tesemente di abbassare la voce. Prego, senatrice, continui pure il suo in-tervento.

MUSSINI (M5S). L’articolo 9 riguarda l’insegnamento nelle scuoleitaliane all’estero. Voglio ricordare a quest’Assemblea che all’inizio dellalegislatura, con il voto contrario del Movimento 5 Stelle, e stato costituitoun Comitato per le questioni degli italiani all’estero, e ricordo i discorsiche sono stati fatti in quest’Aula: tutti discorsi che giustamente hannoesaltato, hanno correttamente valorizzato e messo in luce l’importanzadello sviluppo dell’insegnamento, della promozione della cultura e dellalingua italiana all’estero. (Brusıo). Evidentemente non tutti apprezzano.Ad ogni modo, in quest’Aula abbiamo recepito un interesse particolar-mente forte su questo tema.

Questo Comitato doveva occuparsi di tali questioni, e ha cominciatoa lavorare. Noi, pur non essendo d’accordo, abbiamo comunque parteci-pato, come e nostra abitudine, ai suoi lavori. E gia iniziata, insieme alla7ª Commissione, un’indagine conoscitiva sull’insegnamento e sulla pro-mozione della lingua e della cultura italiana all’estero, e ora ci troviamodi fronte a un articolo che introduce dei criteri totalmente innovativi, per-che vanno a modificare il Testo unico sulla scuola, quindi il testo base cheregola anche l’insegnamento, in particolare per i curricula.

Intanto si pone una questione di metodo. E stato istituito un Comi-tato, abbiamo una Commissione terza che si occupa di interfacciarsi conil Dicastero presso il quale ha sede questo tipo di servizio che l’Italia offreall’estero, eppure arriva un articolo che opera e che produce queste modi-fiche. Allora mi domando cosa lavoriamo a fare e qual e la strada per tro-vare un’unita di intenti e poter arrivare a fare delle riforme necessarie,considerato che c’e un Dicastero che va da una parte e un Parlamentoche, sonnecchioso e disattento, vota per delle attivita che vengono svuo-tate del loro significato. (Applausi dal Gruppo M5S).

Per quanto riguarda il merito di tale articolo, con esso si stabilisceche potranno essere assunti con contratto locale insegnanti che, in baseal Testo unico sulla scuola, vengono inviati dall’Italia. Ovviamente cisono delle ragioni per cui vengono inviati insegnanti dall’Italia, e sono le-gate al fatto che un curriculum italiano non significa semplicemente che siparla in un qualche modo l’italiano: vuol dire che in quelle otto scuolestatali italiane che abbiamo all’estero vogliamo portare un certo tipo diprofilo, un certo tipo di curriculum, un certo modo di intendere lo studioe il metodo, un certo modo di mettere insieme le materie, nonche di inse-gnarle e di lavorarci sopra. E chiaro che cio non e legato solo al fatto disapere qualche parola in lingua italiana, ma e legato a un’esperienza:quindi teniamoci caro il valore di quello che negli anni abbiamo istituito.

L’articolo che viene proposto consente l’assunzione di personale concontratto locale, personale straniero o italiano, residente da almeno unanno. Gia questo e strano, perche non consente ai nostri giovani laureati,giovani precari, giovani insegnanti che volessero dall’Italia fare un’espe-

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rienza all’estero di farla. Nel suddetto articolo non vengono precisati deicriteri di conoscenza della lingua italiana per poter insegnare, laddovesia uno straniero ad insegnare, e non viene neanche precisato con rigorequali sono i titoli che questi insegnanti assunti in loco dovrebbero avere.

Tutto questo potrebbe anche essere interessante ed essere consideratoun primo passo per una riforma del settore. Ma vi voglio far osservare lecifre che emergono dalla relazione: per queste scuole avremo un risparmiodi circa 2 milioni e mezzo di euro. A fronte di questo, i docenti per i qualirisparmieremo 2 milioni e mezzo di euro, assunti con contratto locale, co-munque ci costeranno un milione e 152.000 euro. Questo significa che ilrisparmio effettivo che otteniamo e 1.307.000 euro.

Non voglio fare della demagogia, pero voglio che teniate presentetutti che il Movimento 5 Stelle, quando qualche mese fa ha restituitoquella parte di stipendio ed i rimborsi come si era impegnato a fare, harestituito di piu di quello che noi con questo articolo andremmo a rispar-miare per un anno di insegnamento in quelle scuole. (Applausi del sena-tore Martelli).

Un ultimo dato: dopo tutti i discorsi che abbiamo fatto di promozionedella lingua e della cultura italiana, osserviamo che dal 2008 al 2012 sullescuole all’estero e stato tagliato l’81 per cento, per la promozione cultu-rale e stato tagliato l’89,6 per cento. Allora dico: cui prodest? (Applausidal Gruppo M5S).

PRESIDENTE. E iscritta a parlare la senatrice Granaiola. Ne hafacolta.

GRANAIOLA (PD). Signora Presidente, intervengo sull’ordine delgiorno G102 da me presentato, che chiede al Governo «di istituire, senzanuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica, un servizio di coordina-mento dei sistemi di monitoraggio delle condizioni ambientali e delle con-dizioni di salute delle popolazioni nei siti contaminati di interesse nazio-nale».

I siti cosiddetti SIN, come ben sapete, rappresentano aree contami-nate molto estese, nelle quali il suolo, il sottosuolo e le acque superficialie sotterranee presentano un inquinamento talmente esteso e grave da co-stituire un serio pericolo per la salute pubblica. Tali siti sono individuabili«in relazione alle caratteristiche del sito, alla quantita e pericolosita degliinquinanti presenti, al rilievo dell’impatto sull’ambiente circostante in ter-mini di rischio sanitario ed ecologico, nonche di pregiudizio per i beniculturali ed ambientali».

In 12ª Commissione abbiamo avviato un’indagine conoscitiva sull’in-quinamento ambientale e l’incidenza dei tumori nei siti inquinati, quindi ciauguriamo che questa indagine possa portare a una pianificazione di me-dio e lungo periodo finalizzato a ridurre l’impatto delle cosiddette com-pensazioni ambientali e la produzione di rifiuti e scarti da smaltire. Que-sto, anche in relazione all’articolo 12 del decreto in esame, che disciplinala costruzione e la gestione delle discariche per rifiuti speciali, pericolosi e

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non pericolosi, ubicati nel perimetro dell’impianto produttivo dell’Ilva diTaranto.

Quello che e accaduto nell’area dell’Ilva di Taranto non vorremmoche accadesse nell’area degli altri siti. Per questo raccomandiamo al Go-verno di istituire questo coordinamento dei sistemi di monitoraggio, per-che non e piu tollerabile che si mini in maniera cosı grave la salute deicittadini, vista anche la grande incidenza di tumori che sussiste in questezone. (Applausi dal Gruppo PD).

PRESIDENTE. E iscritto a parlare il senatore Mauro Giovanni. Ne hafacolta.

MAURO Giovanni (GAL). Signora Presidente, il provvedimento alnostro esame era atteso da piu parti. Affrontiamo tanti aspetti che sonorelativi da un lato all’ammodernamento della nostra struttura pubblica,dall’altro al problema del contenimento della spesa che e legata al mante-nimento della nostra struttura pubblica, alla fine – e dico alla fine in sensodi auspicio – di un percorso che negli anni ci ha portato sempre piu a mol-tiplicare gli elementi che hanno aumentato la spesa nel settore pubblico.Quante sanatorie in questi anni? Quanto abbiamo appesantito la strutturadello Stato con contratti di tipo privatistico che hanno assunto poi laforma pubblicistica e hanno determinato nei bilanci dei nostri enti localie delle strutture periferiche dello Stato aggravi notevoli?

E allora, quello che come Parlamento e come Governo di questo no-stro tempo immaginiamo e qualcosa che ci consenta di dire basta a talemodo di procedere. Non vorremmo piu trovarci davanti a sanatorie o a co-prire situazioni di precariato create nelle pubbliche amministrazioni.

Il provvedimento in esame fa riferimento a molte esigenze, e devodire che si e cercato di darvi risposte che speriamo possano incontrarenon solo il favore dell’Assemblea in sede di approvazione del testo finale,ma anche delle persone e delle categorie alle quali si e cercato di andareincontro. Abbiamo avuto la fortuna di lavorare in un clima di grande col-laborazione tra Commissione e Governo: va riconosciuto alla PresidenteFinocchiaro di aver saputo trovare mediazioni importanti nella stesura fi-nale del testo; il relatore Pagliari e stato molto paziente su problematichespesso controverse e il Governo si e dimostrato disposto ad ascoltare e adaccettare le modifiche ritenute necessarie.

Il Gruppo Grandi autonomie e liberta esprime soddisfazione per lenumerose modifiche apportate al testo in settori ritenuti determinanti eche forniscono l’occasione di intervenire sui principi ispiratori del provve-dimento. Abbiamo voluto concentrare la nostra attenzione soprattutto sugliarticoli 2 e 10. L’articolo 2 affronta il tema delle autonomie locali. Eb-bene, colgo l’occasione per dire al Governo che sulla questione delle auto-nomie locali dobbiamo ritrovare una strada. In questo momento in tutto ilterritorio nazionale si vivono situazioni drammatiche di assoluta carenzadi servizi in settori delicatissimi della vita sociale. Mi riferisco, ad esem-pio, al trasporto dei ragazzi diversamente abili nelle scuole, competenza

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affidata alle Province, che non si sa se esistono ancora, che vengono com-missariate, ma le cui competenze, in questa fase di limbo istituzionale,vengono mantenute, pur essendo completamente private delle finanze ne-cessarie a supportarle.

Il Governo – e mi auguro che il ministro Delrio domani possa fornirerisposte anche su questo – non puo non fornire un indirizzo chiaro e ine-quivocabile, perche cio determina una fase di incertezza e disservizi note-volissimi per la collettivita. Ci siamo permessi pertanto di migliorare il te-sto e siamo lieti di aver ottenuto il voto favorevole della Commissione e ilsupporto del Governo, perche abbiamo cercato di fornire a tali ammini-strazioni strumenti per continuare a vivere fino a quando qualcuno non de-cidera di farle morire definitivamente o di farle risorgere in un nuovoruolo.

Questa fase di incertezza non giova, non premia e oltretutto costa.Viviamo nel paradosso che per mesi, forse anni, ci siamo riempiti la boccadell’esigenza di tagliare le Province per risparmiare la spesa. Ebbene, leProvince costano esattamente quanto costavano prima e non sono messenelle condizioni di fornire i servizi che erogavano in precedenza. Il costo,cosı facendo, di quanto si e moltiplicato? Qual e la strategia in questo set-tore?

L’altro aspetto che abbiamo ritenuto assolutamente determinante con-cerne le nuove strategie nel settore delle politiche di coesione.

Le politiche di coesione sono assolutamente importanti, non soltantoper le disparita territoriali ma perche, nella ripartizione dei compiti e delledeleghe all’interno del Governo, si occupano dei famosi fondi comunitari:si occupano di cio che davvero costituisce vergogna nazionale. Infatti, inun momento di recessione e di scarsissime risorse disponibili per lo svi-luppo e per l’infrastrutturazione del Paese, in un momento in cui davveroc’e bisogno di immettere liquidita nel sistema Paese per ridare ossigenoanche alle piccole e medie attivita imprenditoriali, pensare che ci possaessere anche un solo euro che non viene utilizzato e viene perso e resti-tuito all’Unione europea per incapacita di spesa e un qualcosa che generascandalo. Se poi anziche di un solo euro stiamo parlando di 31 miliardi dieuro lo scandalo va moltiplicato per lo stesso numero di volte.

Quindi, l’accelerazione della spesa: entro il 31 dicembre 2015 do-vremo rendicontare queste somme, e a fronte di tali urgenze, di un’emer-genza reale, palpabile, ci troviamo di fronte ad una proposta impegnativa,che alla fine anche noi come Gruppo ci siamo convinti ad accettare, macon tutte le riserve e le modifiche che ci auguriamo ancora possano essereapportate. Infatti, in un momento cosı delicato, in cui dobbiamo andare a«quagliare» tutto cio che e possibile per non restituire un solo euro, noiistituiamo una nuova Agenzia per la coesione territoriale.

Ebbene, su questo punto, disciplinato dall’articolo 10 del testo all’e-same, relativamente all’istituzione di una nuova Agenzia per la coesioneterritoriale – lo dico qui – ci siamo voluti fidare del ministro Trigilia edel Governo tutto, che ha presentato questo provvedimento. Ci stiamo fi-dando non essendo minimamente convinti che questa possa essere la so-

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luzione dei problemi, e questo perche nel momento in cui riteniamo cheandrebbero tagliate e diminuite le fin troppe authority presenti, organismie meccanismi conseguenti, che negli anni siamo riusciti a realizzare in nu-mero cosı abbondante dal nostro punto di vista, che siamo contro la buro-crazia che uccide, contro i troppi passaggi che rallentano la capacita diarrivo della funzionalita delle strutture stesse, ribadisco, quando in questoquadro in cui le agenzie andrebbero ridotte si propone una nuova agenzia,siamo davvero spaventati.

Ci siamo voluti fidare del Governo che ci ha detto che, concentrandola suddetta agenzia poteri e assumendo su di se il potere anche di commis-sariare le Regioni che eventualmente non siano adempienti, si riuscira arisparmiare tempo. Ebbene, cosa devo dirvi? Anche rispetto a questotema ci siamo permessi di presentare emendamenti, alcuni dei qualisono stati accolti, altri no, per non disperdere, alla vigilia di appuntamenticosı importanti, le professionalita che negli anni questi Ministeri hannocreato.

Voglio ricordare gli anni 2005-2006, quando quella per la coesioneterritoriale era una politica che veniva esercitata con la moral suasion,quando lo Stato e le Regioni parlavano tra di loro e trovavano la soluzioneai problemi. Quante volte il Ministero suggeriva ai funzionari delle Re-gioni qual era il migliore sistema per accelerare la spesa, quali gli attida adottare per non rischiare di perdere risorse, in uno spirito di leale col-laborazione tra organismi dello Stato, tra livelli diversi, ma tutti facentiparte della struttura organizzativa statale!

Il principio della leale collaborazione tra le istituzioni va sempre tu-telato. Ho avuto la fortuna di vivere i momenti in cui il vice ministro Mic-ciche incontrava i Presidenti delle Regioni e con essi si concertavano iprovvedimenti da adottare. Oggi sembriamo voler mettere l’Agenzia con-tro i Presidenti delle Regioni, i quali potranno avvertire solo la mortifica-zione politica: dove sono infatti gli altri strumenti? Inoltre, uno Stato chevoglia essere rigoroso deve esserlo innanzitutto con se stesso. Perche se evero che i Piani operativi regionali (POR) sono in ritardo di spesa, michiedo a che punto siano i Piani operativi nazionali (PON) dei singoli Mi-nisteri. Forse il ministro Trigilia ha potuto dirci in Commissione che i Mi-nisteri sono a posto per cio che riguarda il cofinanziamento europeo e per-tanto si pretende che le Regioni si allineino allo stesso indice di virtu chehanno mostrato le strutture dello Stato? No, purtroppo non e cosı. Sembradunque che si voglia insegnare agli altri cio che non riusciamo a garantiree a realizzare in casa nostra.

Non si sono voluti accettare alcuni emendamenti, come ad esempioquello nel quale suggerivamo di non utilizzare la Scuola superiore dellapubblica amministrazione per individuare i soggetti che entreranno a farparte dell’Agenzia per la coesione territoriale, che era basato su un datostatistico che evidenzia che la Scuola superiore impiega due anni perespletare un concorso. Questo provvedimento viene presentato come asso-lutamente contingibile e urgente: mentre il Ministro ce lo presenta comeuna soluzione che deve essere immediata, proponiamo pero degli stru-

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menti e un cammino che solo per la procedura di selezione impiega dueanni.

Esprimo davvero le mie perplessita per cio che riguarda l’Agenzia,che rischia di essere un altro centro di costo: su questo tema esprimo lamia unica perplessita sul provvedimento in esame, che ritengo sia davveroimportante e che va nella direzione dello sforzo che il ministro D’Alia havoluto sempre mostrare e attuare con fatti concreti, verso l’ammoderna-mento delle nostre strutture burocratiche. Il Ministro vuole infatti com-piere uno sforzo per realizzare un taglio delle spese davvero superflue,ma sempre per dare modernita alla pubblica amministrazione, che deve es-sere vista come amica e non come una sanguisuga del corpo produttivodel nostro Paese.

Sempre piu spesso si parla della struttura burocratica come di unastruttura che rallenta i processi di formazione dell’offerta economica esi parla anche con ripulsa della pubblica amministrazione, per la lungag-gine nel rilascio delle certificazioni piu semplici. Ebbene, lo sforzo delMinistro e del Dicastero e importante, lo apprezziamo e lo sosteniamo,non solo con riferimento al provvedimento in esame, ma a tutti quelliche vorra porre alla nostra attenzione, perche lo riteniamo davvero utileper il nostro Paese. Non vorremmo mai morire di burocrazia e non vor-remmo che una sola azienda o una sola casalinga del nostro Paese debbaperdere ore intere per risolvere i problemi piu semplici e cio che nel restodei Paesi moderni e industrializzati viene risolto on line da casa propria:penso infatti che la digitalizzazione possa essere utile. Dunque suppor-tiamo il provvedimento in esame e tutti i provvedimenti che possono so-stenere queste finalita.

Interverro in seguito nell’illustrazione dei singoli emendamenti, nellasperanza di recuperare all’interesse e al voto dell’Assemblea cio che ri-tengo erroneamente non sia stato approvato in Commissione. (Applausidel senatore Ferrara Mario).

PRESIDENTE. E iscritto a parlare il senatore Uras. Ne ha facolta.

URAS (Misto-SEL). Signora Presidente, questa e una giornata un po’particolare. Mi viene in mente una commedia di Ionesco, mi pare che siintitolasse «La cantatrice calva»: inizia con scene dove quello che apparepiu evidente e come si possa comunicare non comunicando e come tutto eil contrario di tutto possa avvenire in poche ore e in pochi giorni, dallatragedia alla farsa.

Detto questo, purtroppo la tragedia ce l’abbiamo di fronte in questoprovvedimento: un provvedimento che tenta di affrontare alcune questioniche sono certamente urgenti, anche se non tanto da richiedere un decreto-legge, ma ormai e stato assunto un provvedimento d’urgenza. Al riguardo,io propongo che le modifiche costituzionali che abbiamo di fronte inter-vengano nel ridefinire cio che e urgente e indifferibile, perche noi dob-biamo cercare di avere norme che corrispondano, nella sostanza, aglieventi che vogliamo produrre. Infatti, se continuiamo ad utilizzare le pa-

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role in modo scorretto (le parole scritte come le parole dette), siamo a Io-nesco, cioe al teatro dell’assurdo, alla comunicazione dell’incomunicabi-lita.

In questo provvedimento, io voglio parlare di due questioni prima ditutto. La prima riguarda l’Agenzia per la coesione. Questa e una modalitadi commissariamento, abbastanza strana, del potere di decisione delle am-ministrazioni regionali e del potere di partecipazione delle amministra-zioni locali. Io non sono convinto che questa sara la soluzione giustaper spendere celermente i fondi strutturali. Penso che le difficolta sianodi natura procedurale e stiano nella programmazione comunitaria e nelcome avviene, cosı separata dalla realta, anni prima del sessennio di rife-rimento, incapace di aggiornarsi celermente ai bisogni che sopraggiun-gono; quindi questa non sara una soluzione. In piu e un costo, un classicocosto, perche costituisce una struttura di duecento unita, al massimo li-vello, che non si capisce se lavorano in una medesima sede o in sedi se-parate. Non si capisce poi in che modo debbano essere perfettamentecoordinati gli interventi, mentre la quantificazione degli oneri, che sonoa carico dello Stato, rimane dubbia.

La seconda questione riguarda le societa a partecipazione e a con-trollo pubblico, molte delle quali sorgono presso le pubbliche amministra-zioni locali per dare una risposta ai cosiddetti LSU, cioe ai lavoratori chestavano in cassa integrazione e che sono stati recuperati attraverso lavorisocialmente utili ad un’attivita produttiva o comunque di servizio e garan-titi con un reddito, una retribuzione da lavoro, e che poi sono stati stabi-lizzati in parte nelle pubbliche amministrazioni (i piu fortunati, che nonsaranno colpiti da questo provvedimento) e in parte presso le societa con-trollate e partecipate sorte in sede locale.

Allora, noi non possiamo prendere le persone che stanno in una con-dizione di disagio, come stavano quei lavoratori, che sono un prodotto delsistema produttivo privato, che sono stati espulsi dal sistema produttivoprivato ed assistiti in cassa integrazione per anni; poi, in eta avanzata,li inseriamo una parte nella pubblica amministrazione (i fortunati, checontinuano ad essere fortunati, perche hanno potuto proseguire la loro at-tivita di servizio) e un’altra parte in queste societa che adesso li ricaccianoper strada. Dobbiamo porci il problema che le persone non sono dei pac-chi postali, non sono cose di cui possiamo liberamente disporre: sonocarne, sangue, sentimenti, famiglie, relazioni sociali. Non e possibileche non ci sia mai un’istruttoria – dico una – decente sotto questo profilo.

Questi temi, ma anche altri che sono trattati in questo decreto, richie-devano una riflessione diversa: per questo esistono i disegni di legge diiniziativa del Governo. Non si continui, dunque, a lanciare anatemi su mo-dalita che violano la Costituzione per poi inevitabilmente continuare adutilizzarle. (Applausi dal Gruppo Misto-SEL e dei senatori Campanella

e Candiani).

PRESIDENTE. E iscritta a parlare la senatrice Bisinella. Ne hafacolta.

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BISINELLA (LN-Aut). Signora Presidente, signor Ministro, signorSottosegretario, colleghi, mi trovo sinceramente un po’ in imbarazzo a do-ver intervenire oggi in quest’Aula, peraltro semivuota, dopo la mattinatache abbiamo vissuto. Mi chiedo che senso abbia trovarci a discutere oradi un provvedimento che dovrebbe presentare i caratteri della straordinarianecessita ed urgenza, recando misure di notevole impatto sociale, in uncontesto un po’ surreale come quello che stiamo vivendo. Mi chiedo qualesia allora la maggioranza che adesso portera avanti questo decreto, unamaggioranza che, se di fatto nei numeri c’e, nella sua composizione epero cambiata e non e di certo la stessa che era presente in Commissione.

Altro motivo di imbarazzo e, in effetti, la mancanza del parere dellaCommissione bilancio su tutto il complesso del provvedimento, che peral-tro solleva dei dubbi e presenta sinceramente delle criticita notevoli, nonsolo nelle parti inserite in Commissione – a seguito, vorrei sottolinearlo, diun esame di merito molto attento e di sicuro di grande spessore, a testi-monianza anche dell’impegno della Presidenza, del relatore e di tutti i col-leghi di Commissione che hanno prestato molta attenzione al provvedi-mento – ma anche nelle parti originarie del testo, e percio non solo perquanto riguarda norme che poi esamineremo e che sono state emendate.E davvero forte, dunque, la sensazione di imbarazzo.

Faccio poi notare, com’e stato peraltro sottolineato anche da moltidei colleghi che mi hanno preceduto, che questo provvedimento – un de-creto-legge che, appunto, dovrebbe contenere misure di carattere straordi-nario ed urgente – sia diventato quasi una sorta di decreto omnibus, re-cando misure che vanno dal pubblico impiego alle stabilizzazioni, alleprocedure di mobilita, all’accesso nel settore del pubblico e alla regola-mentazione dei concorsi, fino ad arrivare a misure di carattere ambientaleed energetico, nonche alla delicatissima questione del commissariamentodell’Ilva di Taranto, con conseguenze particolari in ordine alle quali ilmio Gruppo si riservera poi, in sede di dichiarazione di voto, di interve-nire meglio nel merito nel dettaglio, anche con riferimento a tutte le situa-zioni che si sono create negli stabilimenti delle aziende collegate (mi ri-ferisco, in particolare, al caso Riva Acciaio, con l’enorme e tragica preoc-cupazione per 1.500 lavoratori impiegati, che non avevano piu certezza dicosa sarebbe successo del loro lavoro). Su questo pero, come ho gia detto,torneremo poi nel dettaglio, con piu calma, in sede di dichiarazione divoto.

Vorrei fare riferimento anche alle norme in materia di tracciabilitadei rifiuti ed al taglio, ad esempio, delle consulenze e delle autovetturedi servizio: misure di buonsenso che nel provvedimento hanno una logica,ma che in realta, nel loro insieme, comportano invece, ancora una volta,un aggravio di spesa pubblica, un aggravio di quella grande struttura del-l’apparato pubblico che e presente nel nostro Paese. Ancora una volta, an-ziche affrontare il problema in maniera organica, precisa, dettagliata, seriae con maggiore incisivita si procede ad un semplice rattoppo, la dove esi-ste qualche richiesta pressante, ad esempio, proveniente dal mondo dei la-voratori precari di vari settori del comparto pubblico.

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La mia parte politica non ha niente contro categorie di lavoratori im-piegati con contratti a termine – ci mancherebbe – vincitori magari gia damolti anni, con titoli legittimi, di concorsi pubblici, che non hanno tuttaviaprospettive di una stabilita di impiego, pero non e cosı, colleghi, che sirisolvono i problemi del Paese, non e cosı che affrontiamo in maniera or-ganica il problema principale di questo Paese, cioe il peso del pubblico,un settore che grava in maniera elefantiaca sul privato e che lo sta soffo-cando (Applausi dal Gruppo LN-Aut e del senatore Campanella), a disca-pito di quel mondo produttivo fatto di imprese, piccole, medie e grandi, edi un tessuto produttivo che sta soffrendo, che non ce la fa piu, che e sof-focato da un peso fiscale che non ha precedenti.

Vorrei ricordare alcuni dati che danno la sensazione della realta deifatti: 2.069 miliardi di euro entro il 2013, oltre ai 2.128 previsti nel2014 che diventeranno almeno 2.148 nel 2015. Che dati sono questi, ono-revoli colleghi, di fronte ai quali si impallidisce? Sono i valori del nostrodebito pubblico.

Non passa giorno che emittenti televisive, analisi statistiche varie,studi di grandi menti economiche non ci ricordino a quanto ammonta que-sta enormita, e gran parte del debito pubblico, del peso del pubblico, edeterminato dal costo eccessivo della macchina, della struttura e dell’am-ministrazione, degli apparati centrali di questo Stato.

Le cause che alimentano questa enormita sono quelle che da sempreil mio movimento denuncia: lentezza burocratica, interessi personalistici epolitici che per molto tempo hanno condotto ad una mala gestione dellerisorse pubbliche. Sempre le stesse battaglie che la Lega Nord da quandoe nata denuncia, ma rispetto alle quali si e fatto poco, per non dire quasinulla. Mi rendo conto che il Ministro incaricato, che ha dimostrato in que-sti giorni nell’esame del provvedimento in Commissione di essere cono-scitore della materia e di essersi addentrato nello studio approfonditodei vari settori del comparto pubblico, ha un’impresa davvero enormeda affrontare, ma non possiamo non manifestare la nostra contrarieta siaquanto al merito con cui queste misure sono affrontate, che al metodo.Non possiamo poi che constatare che la razionalizzazione della spesa pub-blica, titolo peraltro del provvedimento, in realta non e compiuta.

Vorremmo quindi sensibilizzare tutti sulla drammaticita della situa-zione che stiamo attraversando. Non basta l’astronomica cifra relativa aldebito che il nostro Paese ha nei confronti di terzi che ho poco fa ricor-dato: vi sono altri dati che spiegano bene l’insostenibilita del peso delpubblico in Italia. Al netto degli interessi sul debito, alla fine di questoesercizio finanziario l’Italia spendera ben 673 miliardi di euro per spesecorrenti. Ma andra peggio il prossimo anno, quando questo valore sfiorerai 681 miliardi di euro, raggiungendo, come anticipato, un vero picco nel2015. Considerate che ci stiamo riferendo solo alle spese correnti. E para-dossale infatti notare che mentre i cittadini sono costretti a sobbarcarsi uncarico fiscale ormai non piu tollerabile (non e un caso che anche per que-sto aspetto l’Italia ricopra purtroppo le prime posizioni in negativo a li-

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vello europeo), la spesa per mantenere la pubblica amministrazione conti-nua inesorabilmente a salire.

Ormai il Governo si abbatte sempre e solo la dove puo pescare: au-menta cioe le tasse per imprese e cittadini, guarda caso sempre di unaparte ben precisa del Paese, quella del sistema economico produttivo,che arranca, resiste ed e ancora da traino al resto del Paese, e attinge daglienti locali, che hanno subito sempre e solo tagli orizzontali, tagli lineari.

Il comparto degli enti locali, che comprende Regioni, Province e Co-muni, ha gia dato. Anche con i provvedimenti di spending review assuntidal Governo guidato da Monti gli enti locali hanno pagato un prezzo al-tissimo e fortissimo e non possono sostenere gli ulteriori tagli proposti.Noi nel merito di questo provvedimento, abbiamo contribuito in questosenso cercando di limitare i danni almeno per i piccoli Comuni, facendopresente che la logica dei tagli lineari non puo funzionare, per esempio,per l’assorbimento dei servizi elementari, oltre a quelli essenziali cui i pic-coli Comuni assolvono. Sarebbe opportuno, ad esempio, che a chi giatanto ha pagato in termini di tagli fosse garantita almeno un’autovetturadi servizio, non solo per l’espletamento dei servizi socio-assistenziali, sa-nitari, per l’ordine pubblico e la sicurezza, ma anche per i servizi tecnico-amministrativi. Forse chi fa queste norme non si rende conto di qual e larealta dei fatti nei piccoli Comuni, dove il personale e gia ridotto all’ossoe di come materialmente si affrontano i problemi e si assicurano i servizi.Molto spesso ci sono pochi funzionari che devono assolvere a piu servizi enon hanno nemmeno un’auto a disposizione, mentre invece gli sprechi diauto blu, numerose e mai tagliate veramente in altre parti del Paese –come dimostrano i dati statistici anche della Ragioneria – non sono mairisolti.

Tagli orizzontali, limite all’indebitamento e Patto di stabilita – chesarebbe meglio chiamare di instabilita e sulla cui revisione non abbiamosentito nemmeno oggi dal premier Letta alcuna pronuncia – stanno met-tendo sul baratro finanziario tutte le amministrazioni locali, anche quellevirtuose che sono localizzate al Nord, e quelle, invece, del Meridione,dove gli sprechi e le inefficienze continuano purtroppo a registrarsi adanno dei cittadini stessi non vengono mai affrontate. Vorrei ricordareche se davvero fosse stato portato nella sua completa attuazione il federa-lismo fiscale e, in particolare, il criterio dei costi standard che avrebbedovuto sostituire il tradizionale criterio della spesa storica, gia si sarebberorisparmiati piu di 20 miliardi di euro, risorse che sarebbero state subitodisponibili e avrebbero consentito di alleggerire la tassazione e il cuneofiscale a carico di imprese e cittadini. (Applausi dal Gruppo LN-Aut edella senatrice Fucksia).

PRESIDENTE. Senatrice, la prego di concludere.

BISINELLA (LN-Aut). Concludo, Presidente. Una spesa storica, ono-revoli colleghi, che ha creato quei 2.069 miliardi di euro di debito pub-blico che, vorrei ricordarlo, il Paese lascera in eredita ai nostri cittadini

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ed anche a quelli che verranno in futuro. (Applausi dal Gruppo LN-Aut e

dei senatori Campanella e Fucksia).

PAGLIARI, relatore. Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

PAGLIARI (PD). Signora Presidente, ritiro l’emendamento 8.0.100(testo 2), che riguarda la Croce Rossa italiana, poiche ho chiesto un appro-fondimento sul testo del decreto per chiarirne fino in fondo gli effetti, dalmomento che si e sviluppata una discussione che ha bisogno di essere af-frontata senza la pressione dell’emendamento presentato.

PRESIDENTE. La Presidenza ne prende atto.

VOLPI (LN-Aut). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

VOLPI (LN-Aut). Signora Presidente, mi permetta una piccola do-glianza. Il mio Gruppo parlamentare ha dei tempi ridotti per intervenire,e in questa discussione generale interviene con la sola collega Bisinella.Ho grande stima per la collega De Camillis – ci conosciamo – ma il fattoche il Ministro, proprio quando interviene l’unica rappresentante di unGruppo di opposizione – che e stata peraltro molto generosa nei compli-menti fatti al Ministro per la conoscenza della materia – si alzi e se nevada e il segno che questo Governo e quello che si sta dimostrando. (Ap-

plausi dal Gruppo LN-Aut e della senatrice Bulgarelli). Sono molto di-spiaciuto di questa cosa, perche un minimo di rispetto anche per l’oppo-sizione lo si ha oppure non lo si ha.

PRESIDENTE. Riferiremo al Ministro, che si e allontanato.

E iscritto a parlare il senatore Ichino. Ne ha facolta.

* ICHINO (SCpI). Signora Presidente, vorrei proporre solo alcune con-siderazioni aggiuntive, su questo provvedimento, rispetto a quelle gia pro-poste in modo molto puntuale dalla collega Lanzillotta, che condivido in-teramente. Una prima considerazione di carattere generale riguarda il di-fetto grave di chiarezza del testo legislativo. E un testo letteralmente illeg-gibile. Non e solo incomprensibile per i milioni e milioni di cittadini chia-mati ad applicarlo, ma e illeggibile anche per gli addetti ai lavori, per gliesperti di diritto del lavoro e di diritto amministrativo. E illeggibile pernoi stessi legislatori che lo stiamo discutendo.

Vi leggo, per fare un esempio, solo un comma preso a caso: «Gli or-dini e i collegi professionali sono esclusi dall’applicazione dell’articolo 2,comma 1, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modifi-cazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135. Ai fini delle assunzioni, resta

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fermo, per i predetti enti, l’articolo 1, comma 505, penultimo periododella legge 27 dicembre 2006, n. 296».

Credo che in Aula, in questo momento, non ci sia una sola personache sia in grado di dirci che cosa questo comma voglia dire. (Applausi dal

Gruppo M5S e del senatore Zin).

Dobbiamo farci carico del problema che i funzionari dell’Unione eu-ropea considerano inutile tradurre i nostri testi legislativi, perche, anche setradotti, essi non sono in grado di capirne minimamente il significato. (Ap-plausi della senatrice Fucksia).

Cio pone un problema politico di grande rilievo. Se a comprendere iltesto legislativo non e neppure lo stesso legislatore che lo approva, masono soltanto pochi sacerdoti dei sacri misteri, significa che, in realta, ilpotere legislativo e esercitato da loro. Il problema e che quei sacerdotidei sacri misteri non rispondono delle loro scelte di fronte al Paese. (Ap-

plausi della senatrice Fucksia).

Questo e il motivo per cui l’Unione europea, con il Decalogue forSmart Regulation del 2009, ci ammonisce a legiferare in modo immedia-tamente comprensibile per tutti coloro ai quali la norma e destinata. Sitratta – a mio avviso – di un principio basilare della democrazia. Noi dob-biamo smettere di usare un linguaggio misterico per iniziati, che al con-trario costituisce ormai il linguaggio unico della nostra legislazione e, inparticolare, di quella del lavoro. (Applausi dal Gruppo M5S).

Solo un esempio, a questo proposito, di come invece le leggi potreb-bero e dovrebbero essere scritte: il cosiddetto Statuto dei lavoratori del1970, e esattamente l’opposto rispetto al linguaggio legislativo oggi domi-nante nelle leggi che produciamo. Quel testo, che in quaranta articoli de-finiva praticamente tutto il nuovo diritto del lavoro – nel bene o nel male,non discuto il merito – venne diffuso in milioni di copie, in tutta Italia,dalle associazioni sindacali e imprenditoriali. In tre mesi ogni cittadino in-teressato sapeva esattamente qual’era la disciplina della malattia, del li-cenziamento, del trasferimento o delle rappresentanze sindacali. Ipotiz-ziamo che venga distribuito in milioni di copie questo testo che siamochiamati oggi a esaminare, e chiediamoci quanti italiani, fra tre mesi, sa-ranno in grado di dire che cosa esso contiene. (Applausi della senatrice

Fucksia).

In questa sede chiedo al Governo, al quale stamattina abbiamo rinno-vato la fiducia – e sono lieto di avergliela rinnovata – l’impegno di for-mulare in modo nuovo i testi legislativi. (Applausi della senatrice Fuck-sia); impegno che questo stesso Governo ha preso proprio in materia dilavoro con il piano «Destinazione Italia», per una riformulazione della le-gislazione del lavoro con il codice semplificato. Accolgo con grande sod-disfazione questo impegno, ma esso deve tradursi presto in fatti concreti.Occorre che immediatamente si metta al lavoro una commissione per rea-lizzare questo punto programmatico di grande importanza.

Vengo ora al merito del provvedimento, ovviamente soltanto per laparte di mia specifica competenza, ossia la parte di interesse lavoristico.Vorrei proporre ai colleghi solo questa osservazione: rischiamo – e un ri-

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schio che dobbiamo assolutamente evitare – con questo decreto di alimen-

tare aspettative occupazionali del tutto infondate in decine di migliaia di

giovani.

Dico questo perche, a tutto voler concedere, rispettando i paletti che

il decreto legge in esame giustamente pone, noi vedremo nei prossimi anni

assorbire dalle pubbliche amministrazioni circa 10.000 o 12.000 lavoratoriattualmente impiegati come precari o collocati in posizione di «idoneo» in

una graduatoria di concorso. Tuttavia, con queste norme con cui proro-

ghiamo quei contratti a termine o la validita di graduatorie che riguardano

decine e decine di migliaia (anzi in realta un paio di centinaia di migliaia)

di interessati, lanciamo loro il messaggio secondo cui per loro non c’e

nessuna speranza di occupazione stabile se non nelle amministrazioni pub-

bliche; incoraggiamo cioe decine di migliaia di idonei a puntare tutte leloro carte su un’occupazione che non potra venire almeno per nove su

dieci di loro, dalle amministrazioni pubbliche.

Per questo con alcuni colleghi di Scelta Civica e del Partito Demo-

cratico ho presentato l’emendamento 3.0.301, cui noi attribuiamo una

grande importanza: esso mira a delineare quantomeno l’alternativa correttaa questa promessa che le amministrazioni pubbliche non potranno mante-

nere. Qual e la promessa che noi riteniamo invece si possa e si debba fare,

e poi mantenere? La promessa si basa su questo dato di fatto: in Italia nel

2012 (anno di crisi nera) sono stati stipulati 10 milioni di contratti di la-

voro, in gran parte a termine, qualche volta ripetuti per 20 volte con la

stessa persona; tuttavia, 1,7 milioni di essi erano contratti a tempo indeter-

minato; e questo e un dato che si ripete in tutti gli anni precedenti, ancheanni di crisi. Se e cosı, perche mai a qualche decina di migliaia di lavo-

ratori precari delle amministrazioni pubbliche promettiamo un posto in

quelle amministrazioni, indirizzandoli nella direzione sbagliata, quando in-

vece potremmo e dovremmo promettere loro e rendere possibile, con l’as-

sistenza necessaria, il cammino per immettersi nel flusso di assunzioni che

nel tessuto produttivo reale ci sono (non sono un’illusione)? Sono posti di

lavoro veri, concreti, attuali. Certo, con un piccolo particolare: in quelflusso di assunzioni non puo immettersi oggi in Italia se non chi disponga

di una rete parentale, professionale, amicale che gli consenta di accedervi.

Noi dobbiamo quindi creare canali di accesso.

L’emendamento 3.0.301 mira ad attivare il canale efficace con quel

«contratto di ricollocazione» che corrisponde esattamente nella sua strut-

tura al progetto Youth Guarantee delineato dall’Unione europea; esso in-fatti consente di trasformare le politiche passive del lavoro, il mero soste-

gno del reddito, in politiche attive del lavoro, precisamente assistenza in-

tensiva e mirata ai posti di lavoro che effettivamente ci sono, alle decine

di migliaia di posti che restano permanentemente scoperti nel nostro tes-

suto produttivo per mancanza di manodopera qualificata adatta. Non pro-

poniamo di attivare soltanto questo canale, ma di attivare anche questo!

Stimoliamo le amministrazioni, le societa partecipate, a offrire al perso-nale eccedentario non illusioni, ma la prospettiva e anche la cultura del-

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l’inserimento reale nel tessuto produttivo! (Applausi dai Gruppi SCpI e

M5S).

PRESIDENTE. Il ministro D’Alia ci tiene a rispondere all’osserva-zione della Lega Nord. Informo pertanto tutta l’Assemblea che si e dovutoallontanare per andare alla Camera a votare la fiducia, quindi non si e trat-tato di un atto voluto. Mi ha chiesto di informarvi e io l’ho fatto.

E iscritto a parlare il senatore Bocchino. Ne ha facolta.

BOCCHINO (M5S). Signora Presidente, signora sottosegretario DeCamillis, senatore Pagliari, questo provvedimento reca alcune disposizioniper cercare di far fronte al problema del precariato nelle pubbliche ammi-nistrazioni.

In particolare, mi riferisco all’articolo 4, comma 6, dove si prevedeche le pubbliche amministrazioni possano bandire dei concorsi, con quotariservata del 50 per cento, per quel personale che ha usufruito di contrattia tempo determinato per piu di trentasei mesi. E un’iniziativa meritevole –per carita! – ma c’e un ma: c’e un grande assente da questo articolo e dalprovvedimento tutto, un settore che dovrebbe essere strategico per ilPaese, quello della scuola.

Sottosegretario De Camillis, senatore Pagliari, voi non potete non sa-pere che il problema dei precari storici, dei docenti e del personale ATAche ha contratti temporanei per piu di trentasei mesi e una ferita aperta nelsettore della scuola, che genera tantissimi ricorsi. Essa non solo non vieneaffrontata da questo decreto-legge, ma viene addirittura peggiorata.

Per spiegarmi meglio, faccio un breve excursus storico. Il decreto le-gislativo 6 settembre 2001, n. 368, sancisce un principio fondamentale:quello per cui il contratto di lavoro a tempo indeterminato deve esserequello standard in tutti i settori, mentre il contratto a tempo determinatodeve essere erogato solamente in condizioni molto particolari. Quandoquesto non avviene, quando c’e un abuso (dove per abuso si intende ilcaso in cui il contratto temporaneo viene reiterato per piu di trentaseimesi), si prevedono delle «punizioni» per il datore di lavoro (nella fatti-specie, la trasformazione del contratto a tempo indeterminato). Successiva-mente, il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ha stabilito che per ilsettore pubblico, in realta, questa «punizione» consiste non tanto nella tra-sformazione a tempo determinato, ma nell’irrogazione di una sanzione.Ebbene, c’e un’esclusione nel decreto legislativo n. 368 del 2001 che ri-guarda proprio il personale della scuola e i docenti del personale ATA.Perche c’e questa esclusione? Perche si vuole dare la possibilita allo Statodi assumere dei docenti precari come supplenti, senza incorrere in questomeccanismo sanzionatorio. Quindi, di fatto, si incentivano i contratti atempo determinato. Questo vale per coprire sia i posti vacanti (quelli,per intenderci, che vengono dati per una lunga malattia o maternita deltitolare), sia quelli vacanti e disponibili (cioe quelli resisi liberi per pen-sionamenti, nei quali i docenti vengono assunti e licenziati, assunti e li-

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cenziati, assunti e licenziati continuamente, mortificando la loro professio-nalita).

Tutta questa situazione e ulteriormente aggravata dal fatto che c’euna direttiva comunitaria – la direttiva 1999/70/CE, non potete non cono-scerla – che sancisce che gli Stati membri hanno il dovere di non abusaredei contratti a tempo determinato. Questo ha generato tantissimi ricorsi –anche questo voi lo sapete – che i docenti stanno cominciando a vincere eche causano un danno erariale allo Stato.

Ebbene, a fronte di questa situazione, questo decreto-legge non af-fronta minimamente il problema. Questa e un’assenza direi mortificante,perche viene meno, non solo ad un problema reale dei lavoratori dellascuola, ma anche a precisi impegni del Governo. Vi ricordo, infatti, cheil Governo stesso, accogliendo un ordine del giorno del Gruppo Movi-mento 5 Stelle in sede di discussione della legge di delegazione europea,si e impegnato a trovare delle soluzioni per questa vertenza che – ricordo– vede una procedura di infrazione aperta e un atto di messa in mora perl’Italia. Non solo, quindi, il danno derivante dai ricorsi e dai risarcimentiche dobbiamo agli insegnanti che stanno facendo ricorso contro lo Stato,ma anche la multa che dovremo pagare e che grava ancora sul bilanciopubblico.

Ma allora, sottosegretario De Camillis, perche non affrontare la fac-cenda in questo decreto-legge? Perche questa assenza per regolarizzarequesta posizione del mondo della scuola? Qualora voleste venire incontroai precari storici della scuola, trovereste il nostro appoggio. Gia ci sonoalcuni emendamenti all’articolo 4, a firma del nostro Gruppo, che vannonella direzione giusta. Vi esorto, ancora una volta, a prenderli in conside-razione e, insieme a noi e a tutti i colleghi presenti in quest’Aula, a darefinalmente delle risposte al personale precario della scuola, che e cosımortificato dal fatto di essere escluso da una norma che vale per tuttoil resto della pubblica amministrazione. (Applausi dal Gruppo M5S).

PRESIDENTE. E iscritto a parlare il senatore Caridi. Ne ha facolta.

CARIDI (PdL). Signora Presidente, onorevoli senatori, a poche oreda fatti politici di notevole rilievo e inevitabile una trattazione serenadel provvedimento che ci accingiamo ad approvare. Eppure credo ci siaun collegamento stretto tra il tentativo di razionalizzare la pubblica ammi-nistrazione e la crisi dell’economia e delle famiglie. Voglio dire con chia-rezza e decisione che molte volte c’e una classe dirigente operante nellapubblica amministrazione costantemente incline ai ritardi, alle inefficienzee agli sprechi. Sono i famosi tecnici che imperversano nei vari uffici dicui si compone lo Stato; sono i dirigenti superpagati per centinaia di mi-gliaia di euro, che dovrebbero attuare gli indirizzi provenienti dalla poli-tica, ma in realta fanno loro stessi la politica. Operano in piena solitudinenei Ministeri, nelle Regioni e negli enti locali. I superburocrati sono di-ventati un imbuto per la nostra democrazia e spesso si nascondono dietrouffici fatti di sigle, in estenuanti ed inutili riunioni quotidiane, mentre il

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servizio offerto ai cittadini e alle imprese e diventato di scarsissima qua-lita.

La classe politica viene troppe volte accusata ingiustamente di ritardi,negligenze e di non rispondere adeguatamente alle richieste provenientidai cittadini. Ma e giusto ribadire in quest’Aula, con la massima onestaintellettuale, che c’e una pubblica amministrazione oggi in Italia che ral-lenta le attivita sociali e culturali, ostacola lo sviluppo economico e disin-centiva l’individuo a rapportarsi con il settore pubblico.

Bisogna dunque agire con forte decisione per combattere una buro-crazia malsana e per gran parte responsabile della crisi che vive il Paese.L’azione di revisione della macchina burocratica deve essere incisiva e co-raggiosa, deve puntare a ridurre l’eccessiva spesa pubblica favorendo il ri-cambio generazionale di cui il settore pubblico ha bisogno per ammoder-narsi ed efficientarsi.

Una tematica importante, da affrontare con il dovuto approfondi-mento e senza pregiudizi, riguarda poi il comparto delle societa parteci-pate e degli enti pubblici che compongono il cosiddetto parastato, dovebisogna intervenire eliminando gli sprechi e valorizzando le numerose ri-sorse professionali presenti, dopo aver avviato un’attenta revisione com-plessiva delle competenze e delle funzioni da affidare a nuovi, modernie snelli enti istituzionali, che deve necessariamente partire dalle Regionie dagli enti locali. A tal proposito e in riferimento ad alcuni specifici ar-ticoli, ho presentato alcuni emendamenti sottoposti all’attenzione dell’As-semblea. Tuttavia, il peso della riorganizzazione non puo e non deve rica-dere sui lavoratori e sul precario latente ma ormai stabile e prigioniero avolte di ingiuste forme di discriminazione.

Concludo, signora Presidente, affermando che, partendo dalle azionipositive previste nel decreto e sulla base della fiducia accordata questamattina al Governo, c’e la necessita di programmare serenamente ulteriorie decisi interventi per rivedere sostanzialmente un comparto, quello delpubblico impiego, che oggi esprime alcuni punti di eccellenza, ma anchetroppe criticita che influiscono molto negativamente sulla possibilita di ri-lancio del tessuto economico e sociale dell’Italia per cui tutti lavoriamo,da oggi con rinnovato impegno. (Applausi dal Gruppo PdL. Congratula-zioni).

PRESIDENTE. E iscritta a parlare la senatrice Gatti. Ne ha facolta.

GATTI (PD). Signora Presidente, vorrei partire da un dato che ci estato fornito ieri: il 40,1 per cento dei giovani del nostro Paese sono di-soccupati. Penso che questo provvedimento, assieme a quelli sul lavoroe sulla cultura, e a quello sulla scuola che e in discussione in questo mo-mento alla Camera e che presto arrivera in Senato, intervenga in una si-tuazione caratterizzata da una quantita di lavoratori precari molto vasta,ma soprattutto da una quantita di giovani che non lavorano e una percen-tuale altissima e che continua ad aumentare di giovani che non lavoranone studiano ne sono in formazione. Rispetto a tali persone, molto proba-

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bilmente c’e bisogno di un intervento pubblico, e il nostro apparato, appe-santito, falcidiato in molti casi, a volte non messo nella possibilita di la-vorare decentemente, dovrebbe intervenire per riuscire ad accompagnare,anche con politiche attive del lavoro, questi ragazzi a trovare un impiego.

Questo provvedimento – vorrei spegnere un po’ di entusiasmi – ineffetti ha una portata molto limitata e riuscira a realizzare delle stabilizza-zioni per il personale precario ma in percentuale molto bassa. C’e la pos-sibilita che le amministrazioni indicano concorsi, ma solo per le ammini-strazioni che hanno risorse e posti in pianta organica a disposizione e que-sta condizione non e nella disponibilita di molte amministrazioni.

Quindi, niente trionfalismi, non incentiviamo entusiasmi fuori luogo,ma affrontiamo anche questo provvedimento con la consapevolezza checon le risorse date forse, da una parte, si puo concorrere a ridurre il pre-cariato nel nostro mercato del lavoro, per quel che riguarda il pubblico im-piego, e, dall’altra, forse si riesce ad attivare forme di ringiovanimento edi aumento di produttivita della nostra pubblica amministrazione.

Interverro essenzialmente sulle questioni lavoristiche affrontate dalprovvedimento e gli articoli cui faro riferimento sono il 2, il 3 e il 4,poi il 7 – che mi sembra di un qualche valore – e infine il 10.

Per quanto riguarda l’articolo 2, in esso si affronta tutta la parte re-lativa al tentativo di ringiovanire la pubblica amministrazione, stabilendosiche, se vi sono delle eccedenze, per il personale in eccedenza si applicanole norme relative al pensionamento antecedenti la riforma Fornero: questo,fino alla decorrenza del 31 dicembre 2015. Noi siamo intervenuti anche inCommissione per allungare questo periodo e abbiamo spostato la decor-renza al 31 dicembre 2016. Questo e stato un emendamento significativoperche bisogna tener conto, per esempio, che nelle salvaguardie il pub-blico impiego non usufruisce del comma 15-bis dell’articolo 24 dellalegge Fornero. Sempre emendando, abbiamo inserito la possibilita dellasalvaguardia degli esonerati, che gia e prevista nel pubblico impiego, an-che per le Regioni, le aziende sanitarie locali e gli enti strumentali. Quindic’e un obiettivo, una sorta di svecchiamento, utilizzando i prepensiona-menti.

L’articolo 3 parla della mobilita interna ed esterna del personale e vie il tentativo di recuperare le esigenze di impiego da parte degli uffici giu-diziari utilizzando la mobilita del personale a domanda dell’interessato. Alriguardo vi e tutta la storia relativa alla mobilita nella pubblica ammini-strazione che trova una serie di difficolta ad essere realizzata e forse an-drebbe seguita meglio.

L’altro punto su cui si interviene riguarda le societa partecipate. Allasituazione data, e vero che c’e difficolta a capire quante sono, quante per-sone impegnano; c’e un tentativo di capirlo istituendo una sorta di osser-vatorio per riuscire a individuare questi numeri. Pero il punto e che inquesto momento dobbiamo dare alle amministrazioni degli strumenti pergestire un problema molto rilevante. Se allora individuiamo degli esuberiin queste situazioni, questo decreto da la possibilita di utilizzare lo stru-mento della mobilita con una partecipata che puo assorbire i dipendenti

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in eccesso nell’altra. Faccio riferimento, per esempio, a tutto quello chesuccedera – e che e gia successo con l’avvio della TARES – a tutte leimprese partecipate che si occupano di raccolta di rifiuti e che avevanoanche il servizio di bollettazione, di pagamento e cosı via: dalla finedel 2013 non potranno piu farlo. Questo personale potra essere trasferito,con il consenso del lavoratore (una modifica che abbiamo introdotto neltesto), per esempio nella partecipata che si occupa dei pagamenti che disolito le amministrazioni hanno.

Per quanto concerne la parte relativa alla stabilizzazione dei lavora-tori precari e idonei, abbiamo presentato un emendamento che reputo ra-gionevole. E vero che il 50 per cento dei posti e riservato a persone concontratto a tempo determinato che abbiano lavorato per tre anni negli ul-timi cinque, ma il punto e che non tutte le amministrazioni possono ban-dire concorsi. Le Province, per esempio, non sono in grado di farlo perchela norma stabilisce che possono parteciparvi i lavoratori delle amministra-zioni che bandiscono il concorso. Questo vincolo e stato eliminato, e ciocostituisce un elemento essenziale per permettere anche ai lavoratori chehanno avuto rapporti di questo tipo con le Province di partecipare ai con-corsi.

Vorrei aggiungere altre due questioni. Un emendamento significativomi sembra quello...

PRESIDENTE. Senatrice Gatti, la invito a concludere.

GATTI (PD). Si, signora Presidente, grazie.

Un emendamento significativo mi sembra quello che da la possibilitadi partecipare ai concorsi con un punteggio che riconosca, qualunque siastata la tipologia di contratto con l’amministrazione, un servizio prestato.

Signora Presidente, mi permetta un’ultimissima considerazione.Credo sia essenziale l’articolo 7 del provvedimento, in cui si rivede lanorma per le assunzioni obbligatorie delle categorie protette: le ammini-strazioni non potranno piu giustificare l’assenza di assunzioni delle per-sone con handicap affermando che non hanno definito la pianta organica,perche questo non sara piu permesso loro. (Applausi dal Gruppo PD).

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

Onorevoli colleghe e colleghi, poiche non sono ancora pervenuti i pa-reri della Commissione bilancio, le repliche del relatore e del rappresen-tante del Governo saranno svolte nella seduta antimeridiana di domani.

Rinvio pertanto il seguito della discussione del disegno di legge intitolo ad altra seduta.

Poiche la Conferenza dei Capigruppo e convocata per le ore 18, so-spendo la seduta, che riprendera al termine della riunione dei Capigruppo.

(La seduta, sospesa alle ore 17,56, e ripresa alle ore 18,51).

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Presidenza del vice presidente CALDEROLI

Sui lavori del Senato

PRESIDENTE. La Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentaririunitasi questa sera ha approvato il calendario dei lavori dell’Assembleafino all’11 ottobre.

Nella seduta antimeridiana di domani saranno svolte le repliche suldecreto-legge in materia di pubblica amministrazione. L’ordine del giornodella seduta prevede inoltre l’esame della proposta di istituzione dellaCommissione di inchiesta su intimidazioni nei confronti di amministratorilocali e la discussione generale del disegno di legge sulla demolizione diopere abusive.

Nel question time di domani pomeriggio, alle ore 16, con trasmis-sione diretta televisiva, il Ministro per gli affari regionali e le autonomierispondera a quesiti sul coordinamento in materia finanziaria tra Stato, Re-gioni e autonomie locali e su iniziative nel settore dello sport.

La prossima settimana, a partire dalla seduta pomeridiana di martedı8 ottobre, proseguira l’esame del decreto-legge in materia di pubblica am-ministrazione.

Nella giornata di mercoledı 9 ottobre sara discussa la Nota di aggior-namento del Documento di economia e finanza 2013.

Nella seduta antimeridiana di giovedı 10 ottobre, alle ore 9, il Presi-dente del Consiglio dei ministri rendera un’informativa sul semestre diPresidenza italiana dell’Unione europea. I Gruppi potranno intervenireper dieci minuti ciascuno.

Il calendario prevede inoltre la discussione del decreto-legge in ma-teria di violenza di genere e sicurezza, attualmente in corso di esamepresso la Camera dei deputati. Per consentire l’approvazione del provve-dimento, in scadenza il prossimo 15 ottobre, sono state previste sedutecon votazioni, se necessario, fino a venerdı 11.

Infine, ricordo che in apertura della seduta pomeridiana di martedı 8ottobre sara commemorato il cinquantesimo anniversario del disastro delVajont.

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Calendario dei lavori dell’Assemblea

Giovedı 3 ottobre (antimeridiana)

(h. 9,30-14) R

– Seguito disegno di legge n. 1015 – De-creto-legge n. 101, pubblica amministra-zione (Scade il 30 ottobre)

– Doc. XXII, n. 10 – Commissione parla-mentare di inchiesta su intimidazioni neiconfronti di amministratori locali

– Disegno di legge n. 580 – Demolizione diopere abusive

Giovedı 3 ottobre (pomeridiana)(h. 16) R

– Interrogazioni a risposta immediata aisensi dell’articolo 151-bis del Regola-mento al Ministro per gli affari regionalie le autonomie su:

– coordinamento in materia finanziariatra Stato, Regioni e Autonomie locali;

– iniziative nel settore dello sport

Martedı 8 ottobre (pomeridiana)

(h. 16-20,30)

Mercoledı 9 » (antimeridiana)(h. 9,30-13)

» » » (pomeridiana)(h. 16)

Giovedı 10 » (antimeridiana)

(h. 9-13,30)

» » » (pomeridiana)

(h. 16)

Venerdı 11 » (antimeridiana)(h. 9,30)(se necessaria)

R

– Seguito disegno di legge n. 1015 – De-creto-legge n. 101, pubblica amministra-zione (Scade il 30 ottobre)

– Doc. LVII n. 1-bis – Nota di aggiorna-mento del documento di economia e fi-nanza 2013 (mercoledı 9) (*)

– Informativa del Presidente del Consigliodei Ministri sul semestre di Presidenzaitaliana dell’Unione europea (giovedı 10,ore 9)

– Disegno di legge n. ... – Decreto-leggen. 93, violenza di genere e sicurezza(Ove approvato e trasmesso in tempo utile

dalla Camera dei deputati) (Scade il 15Ottobre)

(*) Le proposte di risoluzione sulla Nota di aggiornamento dovranno essere presentateentro la conclusione della discussione generale, gli emendamenti alla risoluzione accolta dalGoverno entro un’ora dall’espressione del parere.

Il termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge n. ... (Decreto-legge n. 93, violenza di genere e sicurezza) sara stabilito in relazione ai lavori delle Com-missioni.

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Ripartizione dei tempi per la discussione del disegno di legge n. 1015(Decreto-legge n. 101, pubblica amministrazione)

(10 ore, escluse dichiarazioni di voto)

Relatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1h

Governo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1h

Votazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1h

Gruppi 7 ore, di cui:

PD . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1h 37’PdL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1h 26’M5S . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59’ScpI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39’LN-Aut . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37’Misto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37’GAL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33’Aut (SVP, UV, PATT, UPT) – PSI-MAIE . . . . . . . . . . . . 33’Dissenzienti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5’

Ripartizione dei tempi per la discussione del Doc. LVII n. 1-bis(Nota di aggiornamento al DEF)

(6 ore, escluse dichiarazioni di voto)

Relatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30’Relatore di minoranza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30’Governo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30’Votazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30’

Gruppi 4 ore, di cui:

PD . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55’PdL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49’M5S . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34’SCpI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22’LN-Aut . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21’Misto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21’GAL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19’Aut (SVP, UV, PATT, UPT) – PSI-MAIE . . . . . . . . . . . . 19’Dissenzienti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5’

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Ripartizione dei tempi per la discussione del disegno di legge n. ...(Decreto-legge n. 93, violenza di genere e sicurezza)

(7 ore, escluse dichiarazioni di voto)

Relatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40’Governo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40’Votazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40’

Gruppi 5 ore, di cui:

PD . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1h 09’PdL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1h 01’M5S . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42’SCpL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28’LN-Aut . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26’Misto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26’GAL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23’Aut (SVP, UV, PATT, UPT) – PSI-MAIE . . . . . . . . . . . . 23’Dissenzienti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5’

Sulle espressioni rivolte alla senatrice De Pin

CASTALDI (M5S). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facolta.

CASTALDI (M5S). Signor Presidente, colleghi, sento il dovere, incoerenza con l’educazione che uso nei confronti di tutti, amici e avversari,nonche per i rapporti cordiali che ho intrapreso con molti di voi, soprat-tutto i colleghi della 10ª Commissione, di scusarmi con il Presidente e conl’Assemblea per quanto accaduto stamane.

SOLLO (PD). Bravo!

CASTALDI (M5S). L’eccesso di passione e la netta convinzione diessere solo un portavoce a 5 Stelle mi hanno spinto d’impulso a salirequattro gradini e rivolgermi alla senatrice De Pin con le seguenti parole:«Dov’e la tua coerenza? Non dovresti essere qui, vattene a casa».

Nessuna minaccia, addirittura di morte, nessun «ti aspetto fuori». Pe-raltro, la senatrice De Pin ha ampiamente smentito la minaccia – e di que-sto la ringrazio – sulla stampa nazionale, nonche chiarito direttamente conme a seguito di una mia telefonata. Vedo il collega De Cristofaro che,come gia comunicato al collega Morra, sono certo possa confermare cioche dico.

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Scusandomi nuovamente, ringrazio la Presidenza per aver dato spazioa questo mio chiarimento. (Applausi).

PRESIDENTE. Senatore Castaldi, la ringrazio. Vedremo se applicareil patteggiamento o le attenuanti generiche, ma credo che questa sua giu-stificazione fosse assolutamente necessaria e dovuta.

Mozioni, interpellanze e interrogazioni, annunzio

PRESIDENTE. Le mozioni, interpellanze e interrogazioni pervenutealla Presidenza saranno pubblicate nell’allegato B al Resoconto della se-duta odierna.

Ordine del giornoper le sedute di giovedı 3 ottobre 2013

PRESIDENTE. Il Senato tornera a riunirsi domani, giovedı 3 ottobre,in due sedute pubbliche, la prima alle ore 9,30 e la seconda alle ore 16,con il seguente ordine del giorno:

alle ore 9,30

I. Seguito della discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101,recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razio-nalizzazione nelle pubbliche amministrazioni (1015) (Relazione

orale).

II. Discussione del documento:

LO MORO, RICCHIUTI. – Istituzione di una Commissione par-lamentare di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni nei confrontidegli amministratori locali (Doc. XXII, n. 10).

III. Discussione del disegno di legge:

FALANGA ed altri. – Disposizioni per la razionalizzazione dellecompetenze in materia di demolizione di manufatti abusivi (580)(Relazione orale).

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alle ore 16

Interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell’articolo 151-bis del Rego-lamento al Ministro per gli Affari regionali e le autonomie su:

– coordinamento in materia finanziaria tra Stato, Regioni eAutonomie locali;

– iniziative nel settore dello sport.

La seduta e tolta (ore 18,55).

Licenziato per la composizione e la stampa dall’Ufficio dei Resoconti parlamentari alle ore 22,15

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Allegato B

Congedi e missioni

Sono in congedo i senatori: Bubbico, Chiti, Ciampi, Cuomo, De Poli,Guerra, Malan, Monti, Pinotti e Vicari.

Sono assenti per incarico avuto dal Senato i senatori: Crimi, Marton eStucchi, per attivita del Comitato parlamentare per la sicurezza della Re-pubblica; Bertuzzi, Catalfo, Corsini, Fazzone, Gambaro, Giro, Lucherini eSantangelo, per attivita dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Eu-ropa.

Governo, trasmissione di atti per il parere

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento del-l’attivita di Governo, con lettera in data 1º ottobre 2013, ha trasmesso –per l’acquisizione del parere parlamentare, ai sensi degli articoli 1 e 2,comma 1, lettere a), b) e d), della legge 31 dicembre 2012, n. 244 – loschema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di revisionein senso riduttivo dell’assetto strutturale e organizzativo delle forze armate(n. 32).

Ai sensi delle predette disposizioni e dell’articolo 139-bis del Rego-lamento, lo schema di decreto e deferito alla 4ª Commissione permanente,che esprimera il parere entro il 1º dicembre 2013. La 1ª Commissione po-tra formulare le proprie osservazioni alla Commissione di merito entrol’11 novembre 2013. L’atto e altresı deferito, per il parere relativamenteai profili finanziari, alla 5ª Commissione, che si esprimera entro il mede-simo termine del 1º dicembre 2013.

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e il coordinamento del-l’attivita di Governo, con lettera in data 1º ottobre 2013, ha trasmesso –per l’acquisizione del parere parlamentare, ai sensi degli articoli 1, 2,comma 1, lettere c) ed e), 3, commi 1 e 2, e 4, comma 1, lettera e), dellalegge 31 dicembre 2012, n. 244 – lo schema di decreto legislativo recantedisposizioni in materia di personale militare e civile del Ministero delladifesa, nonche misure per la funzionalita della medesima amministrazione(n. 33).

Ai sensi delle predette disposizioni e dell’articolo 139-bis del Rego-lamento, lo schema di decreto e deferito alla 4ª Commissione permanente,che esprimera il parere entro il 1º dicembre 2013. La 1ª Commissione po-tra formulare le proprie osservazioni alla Commissione di merito entro

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116ª Seduta (pomerid.) 2 ottobre 2013Assemblea - Allegato B

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l’11 novembre 2013. L’atto e altresı deferito, per il parere relativamente aiprofili finanziari, alla 5ª Commissione, che si esprimera entro il medesimotermine del 1º dicembre.

Interpellanze, apposizione di nuove firme

Il senatore Chiti e la senatrice Di Giorgi hanno aggiunto la propriafirma all’interpellanza 2-00077 p.a. della senatrice D’Adda ed altri.

Interrogazioni, apposizione di nuove firme

Il senatore Pagliari ha aggiunto la propria firma all’interrogazione4-00933 del senatore Vaccari ed altri.

Interrogazioni

Interrogazioni con richiesta di risposta scritta

DONNO, AIROLA, BATTISTA, BERTOROTTA, BOCCHINO,BUCCARELLA, BULGARELLI, CAMPANELLA, CAPPELLETTI, CA-SALETTO, CASTALDI, CATALFO, CIAMPOLILLO, CIOFFI, COTTI,GIROTTO, MANGILI, MORONESE, PEPE, PUGLIA, SANTANGELO,SERRA. – Ai Ministri della difesa e dell’interno. – Premesso che:

il 14 maggio 2013, nel corso di una conferenza stampa, i legali deisottufficiali dell’Arma Salvatore Fiducia e Saverio Masi denunciavano agliorgani d’informazione gli ostacoli e le omissioni frapposte fra il 2001 ed il2004 prima alla caccia al capomafia Bernardo Provenzano e poi, circa dueanni fa, in relazione ad «un’indicazione affidabile» che faceva ritenere chesi trovasse in Sicilia quello che viene considerato l’attuale reggente diCosa nostra Matteo Messina Denaro; queste circostanze sono state oggettodi denuncia alla Guardia di finanza di Palermo da parte del luogotenenteSalvatore Fiducia, in seguito ad un esposto del maresciallo Saverio Masi;

i due militari dell’Arma hanno dichiarato che, nell’eseguire le lororispettive indagini in servizio al comando provinciale di Palermo, le rela-zioni di servizio con le quali riferivano ai loro superiori sono state «igno-rate e talvolta corrette, con sottrazioni di alcune parti»; inoltre sia Masiche Fiducia riferiscono, per tramite dei loro legali, «di aver individuatocasolari dove avrebbero potuto rifugiarsi i latitanti e anziche essere inco-raggiati, sono stati stroncati»;

relativamente alla vicenda e stato presentato un atto di sindacatoispettivo presso la Camera dei deputati (4-00754) che in data 13 settembre2013 ha ricevuto risposta;

nella suddetta risposta si riportava che: «In relazione alla vicendaesposta dall’interrogante, faccio presente che nel corso della conferenza

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stampa tenutasi il 14 maggio 2013, i legali dei Sottufficiali menzionatinell’atto in titolo hanno riproposto il contenuto di alcune denunce presen-tate – lo scorso mese di maggio – dai loro assistiti presso gli Uffici dellaPolizia di Stato e della Guardia di finanza, in merito ad asserite omissionie a presunti comportamenti illeciti tenuti dai loro superiori, dal 2001 al2010 (quando erano effettivi al reparto operativo di Palermo), finalizzatiad ostacolare la cattura di Bernardo Provenzano e di Matteo Messina De-naro»;

inoltre veniva specificato che: «Il 4 giugno 2013, alcune agenzie distampa hanno pubblicato le dichiarazioni dell’ufficiale superiore che co-mandava in quel periodo il reparto operativo di Palermo, con le qualiha smentito le versioni dei Sottufficiali, preannunciando iniziative legalia tutela»;

infine, il Ministro della difesa delegato a rispondere, rendeva notoche: «l’Amministrazione non e in grado di fornire utili elementi sullo statodelle relative indagini, in quanto non sono state delegate attivita investiga-tive a reparti dell’Arma dei Carabinieri, tantomeno e stato possibile, attesal’attualita dei procedimenti penali, avviare autonomi accertamenti sulpiano amministrativo»,

si chiede di sapere quali siano i motivi per cui non sia stata avviataun’indagine interna, ferma restando l’autonoma valutazione da parte del-l’autorita giudiziaria, in merito ai rilevanti fatti citati ed alle eventuali re-sponsabilita personali dei soggetti coinvolti a qualunque titolo, e per cuinon si sia ritenuto possibile ancorche opportuno avviare accertamentisul piano amministrativo non essendo ravvisabili, a giudizio degli interro-ganti, preclusioni formali ad un’indagine interna finalizzata a valutare ilcorretto adempimento dei compiti e degli ordini di servizio.

(4-00940)

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