Requisiti delle attrezzature principali degli apparecchi di sollevamento

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Articolo di Roberto Ciantorri pubblicato sulla rivista U&C di settembre 2014

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La recente pubblicazione della norma armonizzata UNI EN 13135 (Appa-recchi di sollevamento - progettazione - Requisiti per l’attrezzatura) vuole essere un ulteriore più preciso indirizzo per il soddisfacimento in fase di progettazione dei Requisiti Essenziali di Sicurezza (RES) previsti per gli appa-recchi di sollevamento materiali nell’Allegato I della Direttiva Europea 42/2006/CE. Vale la pena ricordare che l’armonizzazione nel settore degli apparecchi di sollevamento rileva particolare importanza per questo genere di macchine (gru, argani, paranchi), in quanto esse sono inserite nell’Allegato VII del D.Lgs 81/2008 e s.m.i. (Testo Unico di Prevenzione Infortuni) e cioè assoggetta-te a verifica obbligatoria secondo le previsioni dell’art.71 comma 11 dello stesso decreto legislativo. A tali tipi di verifiche provvedono ad oggi “Soggetti” sia pubblici che privati. Infatti attualmente, secondo la modifica dell’art.71 del D.Lgs 81 riportata dalla legge 98/2013 e successiva modifica riportata nella legge 125/2013 (legge di “semplificazione”), specificatamente per la prima verifica il datore di lavoro, esercente apparecchi di sollevamento motorizzati, si avvale dell’I-NAIL che deve provvedervi nel termine di quarantacinque giorni dalla richie-sta; ma una volta decorso inutilmente tale termine, il datore di lavoro può avvalersi, a propria scelta, di altri soggetti pubblici o privati autorizzati; inoltre lo stesso INAIL può avvalersi a sua volta del supporto degli stessi soggetti pubblici o privati abilitati. Con Decreto 11 aprile 2011 il Ministero del Lavoro aveva già disciplinato le modalità di effettuazione delle suddette verifiche ed aveva previsto che la constatazione di non rispondenza ai requisiti essenzia-li di sicurezza (RES), di cui alle disposizioni legislative e regolamentari di re-

Requisiti delle attrezzature principali costituenti gli apparecchi di sollevamentodi Roberto Cianotti

cepimento delle pertinenti direttive comunitarie applicabili, dovesse essere segnalata per le conseguenti azioni di “sorveglianza” previste dalla legge.Di qui, nell’ottica del “Nuovo Approccio”, la necessità sia da parte dei co-struttori di apparecchi di sollevamento, ma poi anche dei soggetti preposti alle verifiche, della aggiornata conoscenza della evoluzione delle norme armonizzate, e cioè di quelle norme il cui rispetto fornisce automatica pre-sunzione di conformità ai requisiti di salute e sicurezza della direttive europee di riferimento. Può essere anche di interesse del datore di lavoro, ovvero delle competenti ditte incaricate della manutenzione e dei controlli, conosce-re l’evoluzione tecnologica di taluni parametri di sicurezza come quelli che possono riguardare componenti che in caso di sostituzioni debbono mante-nere tra loro parametri di compatibilità ed efficienza. Tra questi a titolo di esempio vale la pena di ricordare, i rapporti di avvolgimento e le caratteristi-che delle scanalature di tamburi e pulegge rispetto alle dimensioni delle funi di sollevamento; i sistemi di ancoraggio dei sistemi di sospensione (funi, catene, cinghie); i criteri di selezione dei motori ovvero dei componenti di sicurezza dei circuiti di comando. Per questa utenza risultano particolarmen-te interessanti proprio gli allegati informativi della norma stessa e specifica-tamente l’Allegato D ove si affronta anche il criterio della resistenza all’usura meccanica di un’attrezzatura. Questa norma armonizzata EN 13135 ha riuni-to insieme tutti i requisiti degli elementi essenziali costituenti il sistema di sollevamento dei vari tipi di gru, argani o paranchi, caratterizzandosi come norma trasversale per i principi di progettazione di qualsiasi tipo di apparec-chio di sollevamento materiale. Essa, infatti, ha sostituito riunendole le EN 13135.1 ed EN 13135.2 che in precedenza rispettivamente trattavano separa-tamente la componentistica elettrotecnica e quella non elettrotecnica. Questa norma risulta dunque riferimento primario per la produzione delle altre norme di tipo C di competenza del TC 147 ed ad essa ci si può in ogni caso riferire per il soddisfacimento dei RES degli apparecchi di sollevamen-to materiali non aventi uno specifico richiamo nella normativa di tipo C pub-blicata appunto per i particolari tipi di gru (UNI EN 13000 Apparecchi di sol-levamento - Gru mobili; UNI EN 14439 Apparecchi di sollevamento - Gru a torre; UNI EN 14985 Apparecchi di sollevamento - Gru a braccio girevole; UNI EN 15011 Apparecchi di sollevamento - Gru a ponte e cavalletto; UNI EN 13852-1 Apparecchi di sollevamento - Gru Offshore - Part 1: Generale; UNI EN 13852-2 Apparecchi di sollevamento - Gru Offshore - Part 2: gru galleg-gianti; UNI EN 14492-1 Apparecchi di sollevamento - Argani e paranchi mo-torizzati - Part 1: Argani motorizzati; UNI EN 14492-2 Apparecchi di solleva-mento - Argani e paranchi motorizzati - Part 2:Paranchi motorizzati; UNI EN

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12999 Apparecchi di sollevamento - Gru su autocarro; UNI EN 13155 Appa-recchi di sollevamento - Safety - Attrezzature amovibili di presa carico; UNI EN 13157 Apparecchi di sollevamento - Gru ad azionamento manuale; UNI EN 14238 Apparecchi di sollevamento - dispositivi controllati manualmente per la manipolazione dei carichi).Tutte queste norme particolari a loro volta riportano comunque il riferimento generale alla EN 13135 per i requisiti di sicurezza dei vari componenti a meno di specifiche e giustificate deviazioni. La norma in questione specifica i requisiti di sicurezza da considerare per la scelta delle attrezzature elettriche, meccaniche, idrauliche e pneumatiche installate su apparecchi di sollevamento e relativi accessori con l’obiettivo di ridurre i pericoli per la salute e sicurezza e garantire nel contempo l’affida-bilità delle funzioni. Riguardo alla componentistica elettrica ed elettronica, le attrezzature trattate da questa norma europea iniziano dal punto di connes-sione dell’alimentazione all’apparecchio di sollevamento (interruttore gene-rale) compresi i sistemi di alimentazione e le alimentazioni dei comandi situa-ti all’esterno dell’apparecchio di sollevamento, come per esempio i conduttori, i motori ed i comandi immateriali. La norma non tratta comunque la progettazione dettagliata dei vari componenti, lasciando questa alla spe-cifica norma armonizzata tra quelle sopra citate, ma indica i criteri di scelta per quanto attiene specifici aspetti di utilizzo. Inoltre la norma non tratta i pericoli causati dal rumore che sono invece valutati nelle specifiche norme in precedenza citate per ogni tipo di gru, così come non tratta i pericoli do-vuti ad atmosfere potenzialmente esplosive, radiazioni ionizzanti ed attività entro campi elettromagnetici al di fuori dell’ambito indicato dalla EN 61000.6.2. I componenti trattati sono tutti quelli che costituiscono gli elementi prin-cipali di un apparecchio di sollevamento ed infatti vengono date indica-zioni i criteri di scelta degli equipaggiamenti elettrici, dei circuiti di co-mando ed interfacciamento tra operatore e dispositivi di comando a bordo macchina.

In maniera sommaria si ritiene dover ricordare che tra l’altro:• Vengono indicati i criteri per la selezione dei motori in relazione alla

portata dell’apparecchio di sollevamento ed ai relativi movimenti (traslazione, scorrimento, sollevamento), fornendo anche i coefficien-ti di attrito per i vari tipi di ruota e condizioni della rotaia (se in ambien-te esterno o interno) o della superficie di rotolamento. Vengono date indicazioni circa la determinazione dei requisiti di coppia per i vari motori asserviti ai vari movimenti della gru.

• Si forniscono parametri di scelta per attrezzature meccaniche come giunti, trasmissioni ed ingranaggi, freni di servizio e di backup, ruote su

rotaie e rulli di guida, tamburi di avvolgimento delle funi e pulegge di rinvio e deviazione. Vengono date indicazioni circa i sistemi antidera-gliamento, fornendo il riferimento alla ISO 12488.1 per quanto riguarda i corretti allineamenti delle rotaie. Per i tamburi vengono date indica-zioni operative per garantire il corretto avvolgimento della fune e vengono fornite le caratteristiche di tenuta per il fissaggio delle funi sul tamburo. Per le pulegge viene fornita la distanza di sicurezza tra flangia e mezzo di protezione per evitare la fuoriuscita della fune. Vengono anche considerati i terminali e gli ancoraggi delle funi e catene, oltre agli elementi strutturali di controventatura. Per le funi utilizzate nei si-stemi di controventatura delle gru viene anche riportata una tabella che fornisce i raggi minimi di curvatura ed i diametri minimi dei rinvii in funzione della costituzione della fune (funi spiralate aperte o chiuse, o funi a trefoli).

• Si considerano inoltre anche le attrezzature pneumatiche e gli impian-ti oleodinamici e relativi comandi e protezioni, cilindri, motori e tuba-zioni. Per le “valvole di blocco” a protezione degli attuatori idraulici lineari, si ribadisce che debbono essere connessi direttamente ai ci-lindri utilizzando elementi di connessione metallici (tubi in acciaio) e non tubazioni flessibili.

• Sono anche valutati, al fine dell’ opportuna scelta progettuale, gli ac-cessori fissi di presa carico, i ganci ed i relativi dispositivi contro lo sganciamento accidentale del carico. In particolare sono individuate le caratteristiche di ganci di tipo lamellari o multipiastra.

• Sono indicati i criteri di scelta per le attrezzature di protezione corre-late ai sistemi di comando, finecorsa extracorsa, anticollisione. Ven-gono indicati i criteri di corretta scelta dei respingenti per i movimenti di traslazione e scorrimento anche per gru esposte all’azione del vento. Si esprime il principio che tutti i dispositivi di limitazione del moto devono essere realizzati per non esporre l’operatore a bordo della gru a decelerazioni eccessive (superiori a 4m/s2 ).

• Vengono inoltre prese in considerazione le applicazioni ad alto rischio introducendo i relativi metodi di riduzione del danno mediante applica-zione di un coefficiente di rischio ovvero duplicazione dei componen-ti del meccanismo di sollevamento calcolati sia in condizione di carico regolare, in cui i vari componenti sono intesi in un unico complesso funzionale, sia in condizione di carico eccezionale tenendo conto di un guasto di ogni singolo componente. La norma tratta anche i principi da applicare per gli apparecchi che trasportano materiali pericolosi (ad esempio gru utilizzate in siderurgia).

• Nell’allegato B (informativo) vengono forniti i criteri di progettazione e quindi di accettazione per i bordini delle ruote di scorrimento e trasla-zione su rotaia.

• Nell’allegato C (informativo) viene dettagliata una guida applicativa per i sistemi a fune dando indicazioni su rapporti di avvolgimento tra fune/tamburo o puleggia, profondità ed apertura delle gole, angoli massimi di deflessione.

• Nell’allegato D (informativo) viene fornito un approccio di base per la resistenza all’usura delle attrezzature, con esempi di applicazione a cuscinetti a rulli, accessori di presa, componenti elettromeccanici.

La nuova norma UNI EN 13135 risulta quindi di particolare interesse non solo per i “normatori” ovvero per progettisti e costruttori, ma anche per tutti gli addetti ai lavori nel settore degli apparecchi di sollevamento poiché fornisce un quadro generale aggiornato per l’ottemperanza ai requisiti di sicurezza nella scelta dei principali elementi costituenti una gru con particolare riguar-do agli specifici aspetti di utilizzo.

Roberto CianottiPresidente commissione UNI Apparecchi di sollevamento e relativi accessoriSafety engineer

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The European Standard UNI EN 13135 specifies requirements for the design and selection of electrical, mechanical, hydraulic and pneumatic equipment used in all types of cranes and their associated fixed load lifting attachments with the objectives of protecting personnel from hazards affecting their health and safety and of ensuring reliability of function.