Repubblica Ceca

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Le ricchezze della storia

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Le ricchezze della storia

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Crocevia di popoliOgni qualvolta i popoli hanno migrato in Europa, hanno intersecato le proprie vie su un territorio non grande, oggi chiamato Repubblica Ceca. Fin dal primo Medioevo detto territorio era attraversato dalle antiche e lunghe vie dei commercianti che conducevano dal freddo nord al sud assolato; all’inizio del millenio da ovest penetrò il Cristianesimo, alla fine dello stesso da est giunse il Comunismo. Per sei secoli fu Regno di Boemia indipendente, per tre secoli fece parte della confederazione dei paesi dell’Impero degli Asburgo, dal 1918 è Repubblica. Iscritto nella storia d’Europa divenne centro delle correnti artistiche e salotto dell’alta società nel XIV secolo sotto il regno di Carlo IV, re di Boemia e Germania ed imperatore romano, nonché nel XVI secolo sotto il regno di Rodolfo II. Nel 1989 il mondo applaudì „la rivoluzione di velluto“ cecoslovacca con alla testa il carismatico autore drammatico Václav Havel, rivoluzione che ha posto fine alla sperimentazione socialista che era durata mezzo secolo. Qui ebbero successo i famosi architetti delle chiese romaniche germaniche che nel proprio paese perdevano commesse a causa dell’incalzante stile gotico, mentre in Boemia si stava affermando il gotico francese. Gli architetti, i pittori e gli scultori italiani rinascimentali e barocchi, che attraversarono le Alpi per trovare un nuovo ambiente creativo ed un lavoro ben pagato entrarono al servizio dell’aristocrazia e del clero ceco e, rimasti stupefatti della maestria degli architetti e degli artigiani cechi, realizzarono in comune magnifici castelli e chiese cattoliche. Lo testimoniano alcune migliaia di monumenti architettonici – fortezze, castelli, edifici religiosi, intere città storiche – nonché dodici perle iscritte nell’elenco dell’UNESCO.Molte volte le guerre e le ideologie ancora più devastanti hanno distrutto intere città e paesaggi, molte volte le masse di esuli, non potendo sopportare il furore dell’epoca, sono fuggiti, ma nel mondo hanno portato con sé la scintilla ispiratrice ceca: lo spirito umanista di Comenius, la musica di Antonín Dvořák, i film di Miloš Forman o il tennis di Martina Navrátilová. I moderni test del DNA hanno confermato al giorno d’oggi ciò che gli studiosi di storia avevano solo ipotizzato: il 51 % degli abitanti dei territori storici di Boemia, Moravia e Slesia, che costituiscono la Repubblica Ceca, è rappresentato dagli slavi, il resto dei codici genetici proviene dagli antenati romani, germanici, ebrei, ungaro finnici e da quelli del Caucaso del sud.

1. La montagna storica Říp – luogo simbolico dell’origine della storia ceca. Secondo l’antica leggenda il progenitore Čech scelse il bellissimo paesaggio che vide intorno a sé come nuovo territorio per il suo popolo

2. La rotonda sulla cima risale al periodo della fondazioen dello Stato di Boemia

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A differenza delle attraenti indossatrici ceche quali Eva Herzigová, Karolina Kurková o Petra Němcová, che nel mondo rappresentano la rinomata bellezza delle ragazze ceche, la statuetta in terracotta della Venere di Věstonice alta 11,5 cm ha le misure ideali secondo l’uomo preistorico – il cacciatore di mammut – di 30 000 anni fa. Il famoso rinvenimento durante gli scavi archeologici del 1925 proviene dalla Moravia del Sud, dove gli scienziati rinvenirono affascinanti oggetti testimonianti il passato remoto, tra cui anche moltissimi monumenti che rammentano il più antico impero degli slavi occidentali del IX secolo (Impero della Grande Moravia – in latino Moravia Magna) – ossa, ceramiche, gioielli, armi e speciali strumenti degli scongiuratori dei funerali rituali – che affascinano gli appassionati di archeologia presso lo straordinario museo Anthropos a Brno.

Una volta….

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Gli amanti dei misteri preferiscono il monte magico di culto nei Beskydy, che porta l’antichissimo nome celtico Radhošť, da cui Radegast, una specie di Giove degli antichi slavi, che secondo quel che si dice, comandava tuoni e fulmini. Altre leggende narrano che la misteriosa maga visionaria Libuše, figlia del progenitore leggendario dei cechi, avrebbe profetizzato dalla roccia selvaggia sopra il fiume Moldava la gloria eterna di Praga – residenza delle generazioni future. Anche l’eminente artista Alfons Mucha, rappresentante dello stile liberty, ha usato la sua fantasia riguardo la nascita del popolo ceco, come possiamo vedere dalle gigantesche tele del ciclo Epopea Slava, esposto nel castello della città di Moravský Krumlov.

1. La Venere di Věstonice – la più anticha statuetta al mondo in terracotta

2. Le esposizioni allestite nel Padiglione Anthropos del Museo Provinciale Moravo di Brno documentano la remotissima storia dell’insediamento in Moravia e nell’intero continente europeo

3. Vyšehrad – leggendaria residenza della principessa Libuše

4. Gli unici affreschi nella rotonda di S. Caterina a Znojmo raffiguranogli antichi sovrani di Boemia

5. La statua del dio Radegast alta tre metri sul monte Radhošt

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L’area di pellegrinaggio in stile barocco Křtiny (Battesimo), capolavoro del geniale architetto ceco Giovanni Santini, che si trova nel cuore della Moravia, rammenta uno dei luoghi dove i primi missionari cristiani Cirillo (Costantino) e Metodio avrebbero battezzato i pagani. I due apostoli greci, più tardi canonizzati e proclamati copatroni dell’Europa, arrivarono nel paese nel 863 su invito di Rostislav, principe dell’Impero della Grande Moravia, per celebrare le messe, insegnare la nuova religione e predicare la fede in lingua slava. Alla basilica nella loro sede leggendaria Velehrad il Papa regalò nel 1985 la simbolica „Rosa d’oro”, la massima onorificienza che vantano solo Lourdes in Francia, Guadalupe in Messico e Czenstochowa in Polonia. Il territorio occidentale, la Boemia, fu precedentemente sotto l’influenza del clero

La tradizione cristiana

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latino della Germania confinante. I primi sovrani cechi furono cristiani fervidi. Per difendere la verità cristiana morì sul rogo anche il più famoso ecclesiastico ceco Maestro Giovanni Hus, eminente riformatore della Chiesa quattrocentesca ispirato a John Wickliff; il suo martirio portò allo scoppio di una delle più grandi lotte religiose medievali – le guerre ussite. La Chiesa cominciò ad imporre alla popolazione ceca l’ordinamento cattolico soprattutto nel periodo barocco, non esitando a investire immense somme per la costruzione di chiese monumentali, monasteri e luoghi di pellegrinaggio e per decorazioni prestigiose, organi compresi, nonché per lo sviluppo di tutti i generi dell’ arte. Con la riforma del 1781 l’imperatore illuminato Giuseppe II limitò notevomente l’influenza cattolica aprendo radicalmente la porta alla cultura moderna, alla scienza e alla tecnica. All’atteggiamento contenuto della maggior parte della popolazione ceca nei confronti della religione hanno contribuito i problemi delle nazionalità verificatisi nel XIX secolo durante la monarchia austroungarica, dove parte integrante dell’ideologia ufficiale dello Stato era il cattolicesimo e recentemente l’ateismo socialista obbligato. Oggi, nel paese con la più grande concentrazione di monumenti religiosi, solo un terzo della popolazione dichiara di professare una fede.

1. La cappella di pellegrinaggio di S. Sebastiano a Svatý Kopeček presso Mikulov

2. Il santuario mariano Křtiny presso Brno – capolavoro barocco dell’architetto J. B. Santini

3. L’opera raffigurante la Vergine Maria Piovana della metà del XIV secolo a Vyšehrad a Praga

4. La basilica a Velehrad consacrata dal Papa è uno dei luoghi più sacri della fede cattolica in Repubblica Ceca

5. Il santuario di Loreto è uno dei luoghi di pellegrinaggio più visitati a Praga

6. Il gruppo di statue di S. Adalberto e suo fratello Radim a Libice nad Cidlinou rammenta gli inizi del cristianesimo nell’Europa centrale degli slavi

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La cultura ebraicaSecondo una leggenda antica gli ebrei avrebbero insediato il territorio ceco ancora prima dell’arrivo degli slavi – poco dopo che i romani avevano raso al suolo la chiesa di Gerusalemme (nell’anno 70). Le testimonianze dell’esistenza delle comunità ebraiche risalgono al X secolo. Il quartiere ebraico a Třebíč è stato iscritto nell’elenco dell’UNESCO come il primo monumento ebraico fuori dal territorio israeliano; altri monumenti fanno parte di complessi più grandi (nel singolare complesso di monumenti della Città Vecchia a Praga sono inseriti ad esempio il vecchio cimitero ebraico, il più grande d’ Europa con 12 000 tombe), nonché una delle più antiche costruzioni ebraiche del mondo – la Sinagoga Vecchio Nuova del XIII secolo).

1.,2.,3. L’antico cimitero ebraico a Praga è uno dei più importanti monumenti ebraici del mondo

4. La Sinagoga Vecchio Nuova ed il Palazzo Municipale Ebraico costituiscono il nucleo dell’ex ghetto praghese

5. La Sinagoga Nuova (Neuschul) a Třebíč risale al 1669

6. Le scritte sulle pareti della Sinagoga Pinkas a Praga rammentano le vittime dell’olocausto tra gli ebrei cechi e moravi

7. La Sinagoga Grande a Pilsen, la seconda sinagoga più grande d’Europa e la terza più grande del mondo

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The Touche of magic

Gli ebrei vissero in tutte le città storiche ceche, per molti secoli isolati dal mondo cristiano, attenendosi alle proprie leggi e al proprio modo di vivere avvolto da leggende ed affascinanti misteri, per la maggior parte furono poveri, ma alcuni furono anche molto ricchi. Per ricercare l’atmosfera magica della città nella città molti letterati si sono ispirati soprattutto al famoso ghetto praghese, teatro dell’affascinante vicenda del rabbino Jehuda Low ben Bezaleled ed il suo Golem, essere artificiale modellato in terriccio al quale infuse la vita grazie alle profonde conoscenze della cabala. A partire dal XIX secolo la riservatezza ortodossa ricominciò a sciogliersi e dalla convivenza dei cechi con i tedeschi e con gli ebrei di lingua tedesca, nacquero gli eminenti personaggi della letteratura moderna ebraica: Gustav Meyrink, Franz Werfel, Max Brod e Franz Kafka…Purtroppo la storia ebraica venne segnata anche dall’intolleranza, dall’umiliazione, dalla violenza e dalle stragi degli ebrei che nel territorio ceco culminarono tragicamente nel periodo della seconda guerra mondiale, quando i nazisti deportarono l’84 % degli ebrei cechi nei campi di concentramento, prevalentemente attraverso „il campo di raccolta e transito“ Terezín, in cui vennero internati oltre agli ebrei cechi e tedeschi, anche austriaci, olandesi, danesi, ungheresi e slovacchi, in totale 140 000 persone circa.

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Alla fine del secolo scorso i giovani americani hanno invaso Praga: era di moda vedere la Parigi dell’est, ritenuta la più bella città storica del mondo, che suscita emozioni già per il fatto che per mezzo secolo è stata nascosta dietro la cortina di ferro comunista. L’immagine del Castello di Praga sopra il fiume Moldava con il ponte Carlo in pietra medievale fa da sfondo a milioni di fotografie di turisti. Praga stupisce i suoi visitatori per la concentrazione incredibile di monumenti in tutti gli stili, comprese le opere dei rinomati architetti moderni. Il centro storico si affaccia sulle due rive della Moldava – la Città Vecchia con viuzze gotiche e magnifiche chiese su una, e Malá Strana sull’altra, con bellissime chiese barocche e palazzi

Praga – la grande città la cui gloria arriva alle stelle

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rinascimentali nei pressi della più grande residenza al mondo di un capo di Stato. E’possibile vagabondare all’infinito con la guida in mano andando in cerca di perle architettoniche, librerie, antichità, musei, gallerie del cristallo di Boemia, sale d’asta, rinomate osterie, birrerie o botteghe di eminenti stilisti cechi oppure rilassarsi negli antichi e tranquilli parchi o sulle isole della Moldava. Chi decide di rimanere a Praga decanta in particolare la speciale atmosfera di cultura: club musicali, concerti, teatri ambulanti, rassegne cinematografiche alternative, le numerose occasioni per praticare sport, fare acquisti, così come le occasioni di lavoro dinamiche, l´ambiente favorevole ai grandi affari e alla scienza mondiale. Così come New York non è America, Praga è una città alquanto „non ceca“ – unica metropoli europea che vive la propria vita.

1. Dalla torre della cattedrale di S. Vito nel Castello di Praga si apre una veduta indimenticabile

2. Chiese, palazzi e viuzze creano un’atmosfera affascinante nell’incantevole quartiere praghese Malá Strana

3. L’orologio astronomico medievale del Palazzo Municipale della Città Vecchia venne costruito nel 1410 dall’orologiaio Nicola da Kadaň. Le parti più antiche dell’orologio sono il meccanismo interno ed il quadrante che indica la posizione dei corpi celesti.

4. La piazza della Città Vecchia – luogo fondamentale per la storia di Praga

5. La mostra fotografica nei giardini del Castello di Praga

6. Il monumento equestre del patrono nazionale S. Venceslao ha dato il nome all’ex mercato dei cavalli, oggi la piazza più frequentata di Praga

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La piazza della città di Telč con i frontoni dei palazzi rinascimentali dai graziosi colori pastello, le torri di tre chiese gotiche, la fontana barocca e la colonna della peste al centro, circondata dalle mura medievali, il sistema di stagni, in cui si riflettono il cielo azzurro e le nuvole estive , sembrano essere lo sfondo di un film fiabesco di un regista di grandissima fantasia. Telč ed altre quaranta città ceche sono comunque città monumento autentiche. Tra le più incantevoli vi sono: Český Krumlov, la singolare città gotico-rinascimentale con sinuosi vicoli medievali ed il grande castello sul fiume (dopo il Castello di Praga il più grande del paese), Kutná Hora, in passato una

Le città storiche

1. Český Krumlov – singolare città di villeggiatura nella zona pedemontana della Šumava

2.,4. Le Città antiche sono meta ricercata per le feste storiche, i mercati e le feste popolari

3. Kroměříž – il giardino delle Palme con il padiglione in stile italiano

5. Telč – la perla rinascimentale a sud delle Alture Ceco Morave

6. Třeboň – la città medievale fu protetta da una serie di fortificazioni e dall’opera di contenimento dello stagno Svět

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delle più ricche città europee, dove nel Medioevo veniva estratto circa un terzo della produzione mondiale di argento, le città nobili di Olomouc e di Kroměříž, rinomate per i loro giardini e le collezioni d’arte, la Znojmo vitivinicola…Le città storiche ceche non sono però musei all’aperto senza vita, gli abitanti vivono qui la loro tranquilla vita quotidiana, ed in diverse occasioni si aprono a svariate manifestazioni culturali, festival musicali e cinematografici, feste storiche e kermesse.

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Carlo IV, il più importante sovrano europeo del tardo Medioevo (1316 – 1378), in quanto membro della dinastia Lussemburgo venne educato presso la corte del re francese, ma il suo cuore batteva per il paese di sua madre Elisabetta, regina di Boemia ed ultima discendente della famosa dinastia dei Premyslidi. Nacque a Praga, e a Praga, all’età di diciassette anni, cominciò ad ammministrare il Regno di Boemia, prima come rappresentante del padre assente e dopo la morte del padre come re stesso. Dopo esser stato eletto re del Romano Impero Germanico (1346) fece trasformare Praga in una grandiosa metropoli, con la sede della più antica università a nord delle Alpi. Molte sue decisioni si basavano sulle conoscenze della mistica e dell’astrologia dell’epoca – ad

I tesori del Medioevo

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esempio la prima pietra del ponte praghese fu posta, per invocare la sua protezione, allo spuntar del giorno in un momento magico: nel 1357, il 9.7., alle ore 5:31… Morì nella sua amata Praga e fu seppellito nella tomba dei re di Boemia nella cattedrale di S. Vito nel Castello di Praga, costruita su sua stessa iniziativa. Lo sviluppo dell’edilizia portò a Praga i migliori architetti ed altri artisti del periodo gotico, vennero fondate intere città, si costruirono grandiose chiese, monasteri degli ordini cattolici arricchitisi, castelli inaccessibili. A partire dal XIII secolo lo stile gotico influenzò l’ambiente ceco per ben trecento anni.

1. La città medievale di Znojmo crebbe durante i secoli sui pendii ripidi sopra il fiume Dyje

2. Cristo sul monte Oliveto (XIV secolo), opera del Maestro dell’altare di Třeboň fa parte dei tesori della Galleria Nazionale di Praga

3. La basilica di S. Procopio a Třebíč – il capolavoro dell’architettura tardo romanica

4. La cattedrale di S. Vito nel Castello di Praga

5. I gioielli della Corona ceca – simbolo del potere dei sovrani di Boemia

6. La cattedrale cittadina a Olomouc confina con l’area dell’antichissimo forte dei Premyslidi

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L’influenza dall’Italia

Lo stile rinascimentale giunse in Boemia dal sud assolato grazie agli artisti italiani che ben presto si ambientarono nel paese, caratterizzato da una forte tradizione gotica ed insieme a architetti, costruttori, scultori, pittori e maestri di tutti i mestieri locali crearono l’originale stile rinascimentale ceco, adatto ad un clima più rigido. Non avendo a disposizione pietra da costruzione, utilizzarono i mattoni e decorarono le sfarzose facciate delle case borghesi e le facciate dei castelli non solo con le scene di graffito, ma anche con le caratteristiche „letterine“ imitanti la muratura in pietra.

1. La Residenza d’ Estate della regina Anna a Praga (detto Belvedere)

2. La Sala del gioco alla palla nei giardini del Castello di Praga

3.,4. L’imperatore Rodolfo II (come Vertumnus sul quadro di Giuseppe Arcimboldo, 1590) collezionò innumerevoli opere d’arte, e invitò a Praga eminenti artisti

5.,6. Le case decorate a Slavonice

7. Il cancello policromo e dorato del cortile del castello a Jindřichův Hradec (1604)

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Fin dalla seconda metà del XV secolo, dopo il drammatico periodo delle ribellioni ussite rispecchianti l’originale riforma ceca della Chiesa cattolica (1419 – 71), con la salita degli Jagelloni al trono, il paesaggio e le città in Boemia assunsero man mano un carattere più amabile. La tetra idea della vita così come l’architettura del Medioevo vennero sostituite dalla nuova filosofia rinascimentale che si rispecchiava nella vita come nell’arte: le fontane cantavano tra le aiuole di fiori nei parchi dei castelli, le altane coperte di abrostine e le residenze estive invitavano ad incontri informali nella quiete della natura. Le arti applicate e l’arte del vivere indicavano lo stile di vita della nobiltà che andava arricchendosi sempre più grazie ai suoi possedimenti: campi, boschi, vigne e stagni, dai quali venivano i rinomati pesci cechi che rifornivano i banchetti reali di tutta Europa. Sotto il regno di Rodolfo II, imperatore eccentrico ed appassionato di arte (1576 – 1612), che si avvalse di alchimisti ed astrologi e dei migliori studiosi del suo tempo, le sale della sua dimora praghese divennero non solo gabinetto delle curiosità, ma anche un vero e proprio tesoro dell’arte europea con cui potevano competere solo Venezia o Milano.

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Il dramma delle emozioni, la passione e l’abnegazione, I grandi gesti così come la prostrazione umile davanti al diluvio della luce ed al rimbombo dell’organo dall’alto – tutta la monumentale cultura barocca rifletteva fedelmente la situazione politica della società ceca. La sconfitta dell’aristocrazia evangelica ceca da parte dell’imperatore cattolico Ferdinando II degli Asburgo nella battaglia sulla Montagna Bianca (1620), e la confisca dei suoi beni, la guerra dei Trent’anni e la successiva ricattolicizzazione – tutto ciò era legato all’ emigrazione degli eminenti

La tempesta barocca

1. Coro d’organo la chiesa della Maria Vergine delle Nevi a Olomouc

2.,3.La chiesa di S. Nicola a Malá Strana a Praga – capolavoro dell’architetto K. I. Dientzenhofer

4. Vranov nad Dyjí – il castello monumentale venne costruito sulla precedente fortezza medievale

5. I bellissimi arredamenti nel grande castello di Jaroměřice nad Rokytnou danno testimionianza dell’intensa vita sociale dei proprietari – generosi mecenati d’arte

6.,7. Nei pressi del Castello di Kuks l’architettura e le statue di M. B. Braun (eminente scultore ceco del periodo barocco) fondono armonicamente con il paesaggio circostante

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rappresentanti della cultura ceca, nonché alla prepotenza illimitata dei nuovi arricchiti come il condottiero Albrecht di Vallenstein, ed all’affluenza dell’aristocrazia dall’estero, rivaleggiante per il potere con la Chiesa cattolica regnante. Su invito della Chiesa stessa arrivò in Boemia, in particolare al servizio dell’ordine gesuita, l’élite degli artisti europei che trovò una nuova ispirazione nell’ambiente ceco, ed in sintonia con la creatività e le abilità degli artigiani locali creò una singolare sfumatura del barocco ceco, legato ai nomi di Santini, Dientzenhofer, Kaňka, Brokoff, Braun o Brandl. Accanto ad imponenti chiese, monasteri, luoghi di pellegrinaggio, palazzi signorili costruiti su interi quartieri cittadini, grandiose residenze circondate da vasti parchi e riserve di caccia, lo stile barocco trovò impiego pure a livello popolare, sostenuto dalla fervida devozione alla Vergine Maria ed al martire Giovanni Nepomuceno diffusi: tenute rurali, mulini, parrocchie, tabernacoli rafforzano il fascino naturale del paesaggio tondeggiante ceco.

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Sono pochi i luoghi in cui Wolfgang Amadeus Mozart si sentì tanto felice come a Praga. L’opera lirica le Nozze di Figaro che annoiava tanto il pubblico viennese, fece scalpore a Praga nel 1786. Mozart arrivò nel gennaio di quell’anno per dirigere in persona l’opera, e rimase incredulo, quando sentì gli artigiani praghesi fischiettare le sue arie. Ebbe lo stesso successo con l’immortale opera Don Giovanni composta proprio a Praga.I cechi hanno veramente capito la musica. Al XVIII secolo risale il modo di dire „Ogni ceco è musicista“. In passato fu soprattutto la musica a rendere famoso il paese, veniva chiamato „conservatorio d’Europa“, ed in effetti il primo conservatorio (fondato a Praga nel 1811) divenne tanto famoso che anche rinomati artisti si spacciavano per diplomati dello stesso pur di aumentare il proprio prestigio. I compositori e gli interpreti cechi hanno influenzato lo

I miei praghesi mi comprendono

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sviluppo nel campo della musica europea in qualità di eccellenti suonatori, pedagoghi, maestri concertatori e compositori. Il compositore delle opere liriche Josef Mysliveček (1737 – 1781) amico di Mozart, venne venerato in Italia come Divino Boemo, il compositore Jan Dismas Zelenka (1679 – 1745) venne equiparato a J. S. Bach. L’attuale forma della sonata e della sinfonia è nata sotto l’influenza di Jan Václav Antonín Stamic (1717 – 1757), il musicista ceco presso la corte di Mannheim. I compositori cechi più popolari nel mondo sono però Bedřich Smetana (1824 – 1884) e Antonín Dvořák (1841 – 1904), autore della nona sinfonia in mi bemolle minore „Dal mondo nuovo“, che nel 1969 accompagnò durante il volo nello spazio l’americano Neil Armstrong – il primo uomo sulla luna; l’epoca moderna riconosce sempre di più il peculiare compositore Leoš Janáček (1854 – 1928). Al tradizionale alto livello della musica ceca contribuiscono ogni anno decine di festival musicali e centinania di concerti di tutti i generi. Ma la composizione ceca che viene interpretata più spesso è indubbiamente la polka „ Roll out the Barrel“, in originale „Škoda lásky“, opera di Jaromír Vejvoda.

1. La villa America in stile barocco a Praga ospita il museo di Antonín Dvořák

2. Il calendario culturale ceco include festival musicali di tutti i generi

3. Antonín Dvořák

4. La Casa Ai Tre Violini in via Nerudova ben si abbina con l’ atmosfera musicale della vecchia Praga

5. Gli eventi musicali accompagnano spesso la bellezza dei monumenti storici (Concerto di musica da camera nella basilica di S.Giorgio al Castello di Praga)

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La Belle époque

La Tour Eiffel – „faro dell’epoca moderna“ e simbolo della Francia libera – ha una gemella a Praga, due anni più giovane (1891) e cinque volte più bassa (60m) – situata sulla collina di Petřín offre la stessa veduta inebriante dei tetti, delle torri storiche e della periferia all’orizzonte. Questa torre fu costruita per la grande esposizione industriale che dimostrò le peculiarità ceche dopo tre secoli di monarchia austroungarica.La fine del secolo venne caratterizzata dalla ricerca scientifica, la brama di conoscenza, il progresso tecnico e la parità dei diritti delle donne. Secondo il pensiero moderno lo spirito libero risiede nel corpo sano, per questo venne inventato e promosso lo sport. Il circolo dei turisti cechi cominciò a scoprire le bellezze del proprio paese dalle numerose torri panoramiche, inventò gli ingegnosi segnavia (oggi unico esempio al mondo, con una lunghezza totale di 40 000 km in tutte le direzioni del paese), in montagna si costruirono rifugi alpini per sciatori. Fin dal 1874, ogni anno in autunno, si svolge a Pardubice la Grande steeplechase cross-country, la più difficile corsa ippica organizzata sul continente europeo,

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nonché una sfilata di moda dell’epoca. Nelle serate mondane si danzava nei nuovi palazzi borghesi in stile liberty, di giorno si andava alle terme. Le terme hanno sempre offerto non solo gli eccellenti effetti curativi delle acque minerali e termali in combinazione con il fango e la quiete della natura nei dintorni, ma anche un’intensa vita sociale. Terme rinomate come Karlovy Vary, Mariánské Lázně e Františkovy Lázně ospitarono moltissimi personaggi illustri fornendo così occasioni di fare conoscenze inaspettate come testimonia la storia d’amore tra il più che ottantenne J.W.Goethe e la giovanissima Ulrika von Levetzow. Allo stile dell’epoca appartenevano anche gli artisti decadenti, la neurosi, l’ipnosi e l’isteria – ne potrebbe parlare Sigmund Freud, originario della città morava di Příbor.

1. I rifiugi alpini in legno costruiti in stile liberty a Pustevny nei Beskydy dall’ architetto D. Jurkovič su iniziativa dei turisti moravi

2. La Casa Municipale: perla dello stile liberty nel cuore di Praga tutt’oggi centro della vita culturale e sociale della città

3. Le terme imperiali a Karlovy Vary

4. La tradizione dei corsi di ballo e portamento in società per adolescenti, quasi unici al mondo, risale al XIX secolo

5. L’elegante centrale idroelettrica in stile liberty sopra la chiusa a Hradec Králové è opera dell’architetto F. Sander

6. Dal gusto perfetto dell’architetto J. Kotěra, e degli artisti suoi collaboratori, sono caratterizzate le sale della Casa Nazionale costruita in stile liberty a Prostějov

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Non solo fortezze e castelli, ma anche mulini storici, birrerie, fucine, fornaci di calcina, centrali idrauliche, stazioni ferroviarie, ponti, torri di miniere e fabbriche fanno parte del tipico paesaggio ceco. Furono realizzati nel corso del XIX ed all’inizio del XX secolo, quando nei paesi cechi venne concentrato il 70 % di tutta la produzione industriale dell’ impero austroungarico.Grazie alle notevoli ricchezze minerarie, in particolare ricchi giacimenti di carbone, calcare e ferro, alla densità della popolazione ed alla rete ferroviaria, forse la più fitta d’Europa, la Boemia è diventata uno dei paesi industriali più sviluppati. Hanno contribuito a questo sviluppo soprattutto le miniere di carbone, la produzione del ferro e dell’acciaio nella località di Ostravsko nella Moravia settentrionale ed in quella di Kladensko nei dintorni di

Il carbone, lo zucchero

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Praga, la grandissima produzione dello zucchero (compreso quello in zollette che è stato inventato a Dačice in Moravia), la varietà del luppolo Saatz di Žatec, la birra (soprattutto la birra stagionata Pilsner Urquell che ha dato il nome a questa varietà di birra), le fabbriche tessili, le vetrerie, l’industria calzaturiera fondata dalla famiglia Bata a Zlín, i prodotti dell’industria meccanica e le automobili di marchio Škoda. Molte aree di produzione, saloni dei macchinari e centrali elettriche sono state progettate da eminenti architetti e sono diventate un biglietto di visita prestigioso per i loro proprietari.

1.,2. La centrale idraulica e l´impianto di depurazione tutt’oggi funzionanti a Praga-Podolí (1929)

3. Il depuratore delle acque di scarico a Praga-Bubeneč dell’inizio del XX secolo funge da museo ecotecnico

4. Gli altoforni degli ex stabilimenti siderurgici a Ostrava-Vítkovice sono candidati ad essere iscritti nel patrimonio mondiale dell’ UNESCO

5. I progetti degli edifici del mulino automatico a Pardubice portano la firma dell’architetto ceco J. Gočár

4.,7. La torre d’estrazione ed altri impianti e macchinari nell’area accessibile dell’ex miniera di carbone Michal rammentano la tradizione delle miniere nella regione di Ostrava

Il carbone, lo zucchero

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L’ascesa e la caduta

A George Washington viene equiparato Tomáš Garrigue Masaryk, il primo presidente della Repubblica Cecoslovacca. Il nuovo Stato indipendente nacque come Confederazione dei paesi storici di Boemia, Moravia, Slesia, Slovacchi ed Ucraina ciscarpatica negli ultimi giorni della prima guerra mondiale (il 28 ottobre 1918), guerra che aveva portato alla rovina dell’ ormai labile impero austroungarico degli Asburgo. Il presidente Masaryk, pioniere della sociologia moderna e filosofo umanista che fece strada alla collaborazione tra i popoli ed alla libertà personale, divenne simbolo della cosiddetta Prima Repubblica. Durò solo vent’anni, fino all’anno in cui venne concluso il Patto di Monaco (1938), ma le generazioni colpite dallo sviluppo socialista postbellico la ricordano con nostalgia come uno Stato democratico, ordinato e funzionante. Alla grande euforia dei primi anni del periodo della

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The Touche of magic

libertà nazionale seguì negli anni Trenta il periodo della crisi economica mondiale e di diffusione delle ideologie fasciste. Nonostante la Cecoslovacchia fosse pronta a far fronte alla minaccia tedesca e si fosse organizzata con un singolare sistema di difesa, fu una delle prime vittime dei folli piani di Hitler. In qualità di „Protettorato di Boemia e Moravia“ non entrò attivamente in guerra, ma visse tutte le sue crudeltà: la cicatrice sanguinosa dei villaggi di Lidice e Ležáky brutalmente sterminati dai nazisti nel 1942 rimase aperta per sempre.

1. La Casa Alla Madonna Nera è un esempio dell’originale applicazione ceca del cubismo all’architettura (J. Gočár)

2. Il quadro Cleopatra, opera del pittore Jan Zrzavý, e le altre eccellenti opere dell’arte moderna ceca, sono esposte nella Galleria Nazionale di Praga

3. Il monumento commemorativo alle vittime di Lidice

4. Tecnici e disegnatori della rinomata fabbrica delle automobili Škoda a Mladá Boleslav hanno frequentato la scuola industriale professionale progettata dall’architetto J. Kroha e risalente al 1926

5.,6. L’edificio del museo di Hradec Králové e la maggior parte degli arredamenti interni sono stati progettati dal fondatore del’architettura moderna ceca J. Kotěra

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Il cambiamento più vistoso che colpisce chi conobbe la Cecoslovacchia socialista prima del 1989, sono i colori nelle vie e nelle anime degli uomini. Il triste paesaggio grigio con gli abitanti imbronciati, disgustati dai decenni di regime comunista, si è risvegliato come una principessa addormentata: desiderosa di recuperare ciò che ha perduto.La Cecoslovacchia entrò a far parte del cosiddetto blocco dell’est poco dopo la seconda guerra mondiale, quando la maggior parte del paese venne liberata dagli eserciti sovietici in base ai patti di alleanza; gli ideali comunisti andavano bene per il periodo di entusiasmo edificatore postbellico. Dopo le elezioni nel 1948 l’esemplare Repubblica Democratica dell anteguerra imboccò la strada del socialismo. Ai processi politici dei primi anni, nonché alle esecuzioni capitali ed ai lavori forzati nelle miniere d’uranio ha fatto seguito negli anni Sessanta lo spirito riformatore che culminò con la cosiddetta “ Primavera di Praga” nel 1968 e l’invasione degli eserciti di cinque paesi del Patto di Varsavia con i successivi vent’anni di „normalizzazione“ accompagnati dalla censura e dalla polizia segreta. La Cecoslovacchia socialista amava vantare il cosiddetto

L’argento di famiglia

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“argento di famiglia“, ereditato però dal precedente governo capitalista: continuò ad esportare l’eccellente birra ed il luppolo, il cristallo e il vetro molato o i pianoforti Petrof, così come l’acciaio ed il carbone, i trattori Zetor, le autombili Tatra e Škoda, le locomotive, i tram o le armi. Prima che il realismo socialista riuscisse a radicarsi nel paese, si ottennero successi nel campo dell’architettura e dell’ arte alle esposizioni mondiali EXPO (Bruxelles 1958 con il singolare progetto audiovisivo Laterna Magika, Montreal 1967 con il famoso Automa cinematografico); accanto ai complessi di case costruite in pannelli sorsero costruzioni come il trasmettitore sul monte Ještěd premiato con il premio internazionale Perret. Oltre agli artisti che crearono le proprie opere per assecondare il regime, ci furono coloro che non chinarono il capo come il poeta Jaroslav Seifert (insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1984) o l’autore drammatico Václav Havel. Adesso, fortunatamente, i cechi di talento non devono più emigrare per poter esprimere liberalmente le proprie idee, come dovette fare ad esempio lo scrittore Milan Kundera nel 1975. Anche oggi sono ricercati nel mondo talenti come i giocatori di hockey su ghiaccio Jaromír Jágr e Dominik Hašek, il calciatore Petr Nedvěd o la sciatrice Kateřina Neumannová – ma la Repubblica Ceca rimane sempre la loro patria.

1. La tradizionale Area fieristica di Brno: esempio di architettura funzionale

2. Gli stabilimenti Škoda a Pilsen sono diventati famosi per la produzione di locomotive, automobili, tram, aerei e navi

3. Il fine luppolo aromatico coltivato nei dintorni della città di Žatec, che garantisce alla birra un gusto ed un sapore eccellenti, viene esportato in tutto il mondo

4. La fabbrica degli aerei Aero nel 1929 ha inserito in produzione l’originale „piccola macchina per grandi viaggi„

5. La casa danzante sul lungofiume a Praga, conosciuta a livello internazionale – opera degli archietti Frank O. Gehry e V. Milunić (1995)

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Pubblicato da Sign-Print per CzechTourismPraga 2008

Testo: © Yvonna FričováTraduzione: © Agentura JAS spol. s r.o.Fotografie: © CzechTourism, Karel Cudlín, Pavel Frič, Dan Friedlaender & Sr., Jaroslav Jeřábek, Miroslav Krob & Jr., Karel Neubert, Libor Sváček, Jiří Všetečka, Vydavatelství MCU s.r.o., Archiv Posázaví o.p.s.Stampa: Print Design & Production

In questo modo sono segnalati i centri ufficiali di informazione turistica

In questo modo sono segnalati gli alloggi certificati ufficialmente

Presentazione turistica ufficiale della Repubblica Ceca

www.czechtourism.com

Il monte Ještěd, presso Liberec, chiude il cerchio della storia ceca, unendo simbolicamente le tecnologie moderne e l’eccellente architettura al magnifico territorio circostante. La torre televisiva con l’ albergo di montagna, opera dell’architetto K. Hubáček e simbolo del XXI secolo, è stata premiata con il premio architettonico europeo Auguste Perret per la categoria di costruzione nel paesaggio

Le ricchezze della storia