REPORT sulla SPERIMENTAZIONE · per lo sviluppo delle competenze per l’Irc 4) ... Le Nuove...

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CEI - Servizio Nazionale IRC REPORT sulla SPERIMENTAZIONE dei Traguardi e Obiettivi di Apprendimento IRC per la Scuola dell’Infanzia e il Primo Ciclo (in rif. a C.M. n. 45 del 22 aprile 2008) Aggiornato al 10 GIUGNO 2009

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CEI - Servizio Nazionale IRC

REPORT sulla SPERIMENTAZIONE

dei Traguardi e

Obiettivi di Apprendimento IRC per la Scuola dell’Infanzia e il Primo Ciclo

(in rif. a C.M. n. 45 del 22 aprile 2008)

Aggiornato al 10 GIUGNO 2009

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INDICE

1) SINTESI schede pervenute I e II Fase 2) SINTESI scheda di analisi delle Indicazioni per il curricolo

3) SINTESI scheda di analisi del documento CEI

che raccoglie gli Obiettivi di apprendimento e i Traguardi per lo sviluppo delle competenze per l’Irc

4) SINTESI scheda di analisi OA e TSC in fase di progettazione 5) SINTESI scheda in itinere II Fase 6) RELAZIONE su Indicazioni per il curricolo

7) RELAZIONE su documento CEI

8) RELAZIONE su OA e TSC in fase di progettazione

9) RELAZIONE su Scheda in itinere II Fase

p. 3

p. 4

p. 12

p. 26

p. 33

p. 41

p. 46

p. 49

p. 51

3

CEI - Servizio Nazionale IRC GRUPPO DI SUPPORTO

per un IRC tra continuità e innovazione

SINTESI

schede pervenute I Fase

TOTALE sperimentatori

Idr che hanno inviato materiali

Scheda 1 Progettazione

Scheda 2 Curricolo

Scheda 3 Documento CEI

Altro

Infanzia 15

10

9

10

9

2 Proposte di rielaborazione

Primaria 73

37

27

30

28

2 Proposte di rielaborazione

Secondaria di I°g 35

21

18

18

18

2 Proposte di rielaborazione

Tot. 123

68

54

58

55

Aggiornata al 12 marzo 2009

SINTESI schede pervenute II Fase

TOTALE sperimentatori

Idr che hanno inviato la Scheda in itinere FASE II

Altro

Infanzia 15

6

Primaria 73

17

Esempi progettazioni educativo-didattiche (D’Elia Carmen)

Secondaria di I°g 35

14

Esempi di descrittori per la valutazione

Tot. 123

37

Aggiornata al 10 giugno 2009

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CEI - Servizio Nazionale IRC

GRUPPO DI SUPPORTO per un IRC tra continuità e innovazione

SINTESI Scheda di analisi delle Indicazioni per il curricolo

Impostazione generale N.R SI NO Note Qualitative

9 1 Centralità della persona nell’azione educativa in tutti i suoi aspetti, anche quello religioso Il riferimento ad individui in grado di gestire le varie difficoltà che possono incontrare nel corso della loro vita, quali: le differenze razziali, l’utilizzo dei nuovi sistemi multimediali e un ritorno alle origini con un rispetto della natura nella sua semplicità, è importante ai fini di una corretta progettazione didattica Il testo non è sufficientemente attento al valore della persona e a tratti appare contraddittorio. Presenta, soprattutto nella seconda parte, una centralità di tipo contenutistico-disciplionare anche se, in premessa, annunciava la centralità della persona. Appare un testo scritto a più mani tra esperti che hanno dimenticato la necessità di un lessico condiviso da cui scaturisce un documento che è la mescolanza di valori e un disvalori. Un bambino in crescita, in formazione che, molto stimolato dalla società, deve riuscire a fare sintesi.

1 28 (+4)

1 Dinamicità della persona che apprende e cresce Una persona che conosce la propria identità e sa rispettare le altre (vedi scheda Morelli Angela Rosa) Emerge l’immagine di una persona abbastanza curata, particolarmente nei suoi aspetti relazionali - familiari –sociali. Criticità: persona che si muove in una schizofrenia tra l’essere in relazione con gli altri e la sua singolarità

Quale ritieni che sia l’immagine di persona che emerge dal testo delle Indicazioni?

1 15(+7) (+6)

2 E’ attribuito al termine persona un significato limitato. Si è preoccupati di formare la persona sul piano “cognitivo e culturale”, si enumerano gli aspetti costitutivi dell’identità dello studente e si tralascia la dimensione religiosa. Il riferimento alla centralità della persona è diluito nella cornice culturale che ne sbiadisce l’immagine Una persona “in fieri” Prevale l’aspetto culturale-cognitivo e manca la formazione morale e relazionale.

5

Punti deboli: La persona interagisce con varie culture ma non ha non ha gli strumenti adatti per comprendere e mettere in relazione tali culture con la propria. Emerge una persona alla quale rispondere per i bisogni fondamentali, che poco deve rispondere ai bisogni degli altri. La relazione pare orientata alla crescita dell’individuo e non della persona quanto essere aperto alle relazioni (e non solo che è oggetto di relazioni). Vengono poco valutati i punti di debolezza, di limite che pure sono insiti in ogni essere umano.

10 Si condivide l’idea di persona che emerge ma non appare così evidente nel documento, come attuare l’attenzione ed il rispetto alla singola persona

1 (+4)

27 2 Bisognerebbe dare maggiore attenzione agli alunni stranieri e con disabilità Si sottolinea la “socialità” e si dà meno attenzione all’identità/relazionaltià Er pedagogicamente più ricco il PECUP

La ritieni uno sfondo concettuale adeguato per la tua progettazione didattica?

16 (+7) (+6)

2 Manca un chiaro riferimento alla dimensione religiosa e in particolare al Cristianesimo

1 9 Condividiamo il concetto di scuola inteso come luogo di incontro e di crescita di persone,dove si educa -istruendo

1 27 (+4)

2 (vedi scheda Morelli Angela Rosa) Manca continuità di fondo tra Primaria e Sec 1 grado La persona è il risultato di tanti aspetti ma non è vista nella sua interezza; manca l’aspetto essenziale della religiosità Si parla poco della scuola come luogo delle relazioni. Non c’è solo la centralità dello studente da considerare, ma anche il dialogo educativo con le famiglie, il valore educativo della funzione docente

Condividi le prospettive culturali contenute nel testo introduttivo alle Indicazioni (Cultura, scuola, persona)?

15 (+6)

3 (+7) Mancano la continuità e l’orientamento e soprattutto il riferimento alla maturazione interiore della persona Buona la preoccupazione di finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’alunno Rimane in ombra l’aspetto spirituale ed etico-morale

10

2 23 (+4)

5 Esiste una mancanza di “centro” cioè una caratteristica antropologica che, come cristiani, crediamo sia necessario sottolineare. E’ dovuto forse al fatto di un carattere di mediazione del documento. Attenzione agli aspetti catechistici Tendenza ad un razionalismo che tende ad escludere l’aspetto della ricerca esistenziale alle domande di fondo Un po’ generica e, benché nelle intenzioni centrata sulla persona, è in realtà incentrata su altre tematiche Nessun riferimento all’interiorità dell’alunno e alle problematiche legate all’età

Ritieni che la prospettiva del “nuovo umanesimo” sia adeguatamente delineata?

14 (+6)

4 (+7) Manca la prospettiva religiosa in particolare quella cristiano-cattolica

6

Mancano tra gli oggetti della conoscenza l’interiorità, la dimensione emotiva e religiosa

10 Ampio spazio non solo trova ma deve trovare l’I R C nel condurre a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza umana per integrare ogni esperienza

4 26 (+4)

Irc come collante tra ciò che caratterizza la persona singola e la complessità del mondo che la circonda Potrebbe contribuire visto che la cristianità ha influenzato la cultura occidentale

Pensi che in tale prospettiva vi sia uno spazio per il contributo dell’Irc?

14 (+7) (+6)

4 Si, ma molto limitato Non si riconosce il valore della cultura religiosa Maggiori riferimenti alla valenza umana della ricerca religiosa valorizzerebbero maggiormente la funzione formativa dell’Irc La parcellizzazione della conoscenza non consente di comprendere a pieno se stessi e il reale

8 2 Disparità tra quello che è auspicato e quello che poi effettivamente avviene; ma comunque positività del puntare in alto… Sono stati delineati in maniera essenziale e realistica

6 (+4)

18 6 Le famiglie rimangono ancora un po’ troppo nello “sfondo”. Buona l’espressione “alleanza educativa”, ma non ci sono indicazioni sulle modalità di realizzazione; rimane utopica Buono il fatto che il rapporto scuola-famiglia è inteso come facente parte del percorso formativo scolastico

Come ritieni che siano stati delineati i rapporti tra scuola e famiglia?

2 11 (+7) (+6)

5

Buona l’espressione “alleanza educativa”; spazio di formazione per la famiglia stessa che chiede aiuto Mancano di concretezza Proprio in forza dell’autonomia dovrebbe essere rafforzato il confronto con il territorio e quindi a maggior ragione con le famiglie!

1 8 1 10 (+4)

15 5 Rimane ancora una questione aperta Ti ritrovi in tale logica?

3 10 (+7) (+6)

5 Una più diretta chiarificazione della comune “chiamata educativa” favorirebbe un più efficace processo di educazione integrata

3 2 5

4 13 (+4)

13 - Il PECUP (riforma Moratti L.53/03) a noi piace perché, seppur nei limiti delle cose ideali, dà concretezza agli intenti. E’, se vogliamo, un riferimento pragmatico piuttosto utile. Ci piacerebbe riattivarlo pienamente. -Meglio le competenze disciplinari vista l’esigenza della certificazione; il Pecup potrebbe essere una ripetizione - In ogni caso il PECUP potrebbe essere elaborato dalle scuole

Che cosa pensi dell’eliminazione del Profilo educativo (PECUP) dalle Indicazioni? Si= eliminazione No= reintroduzione

1 10 (+6)

7 (+7) Pecup troppo alto, meglio i TSC

3 6 1 Preferiresti che fosse introdotto?

5 13 12 (+4)

Se fosse introdotto creerebbe sovrapposizioni e ulteriori documenti in cui dovere orientarsi

7

1 8 (+7) 9 (+6)

Recuperato con i TSC Inserito, ma sintetico e alla fine di ogni grado di scuola Se reintrodotto necessiterebbe di essere ricalibrato

5 4 1

14 (+4)

10 6 Proposta due profili diversi nel Primo Ciclo: al termine della Scuola primaria e al termine della Scuola secondaria di primo grado, riconoscendo delle diversità culturali, affettive, cognitive… tra gli alunni dell’uno e dell’altro grado di scuola.

In caso affermativo pensi ad un unico profilo al termine di ogni ciclo?

9 (+6)

4 (+7) 5

8 1 1 Elemento che dovrebbe necessariamente farne parte è il riflettere su sé stesso e il gestire il proprio processo di crescita. Elementi legati alla affettività ed emotività del ragazzo e al suo modo di apprendere

22 (+4)

3 5 Non dovrebbero mancare gli ambiti della conoscenza di sé, relazione con gli altri, orientamento Più semplificato per mettere in luce le abilità sociali del bambino Dovrebbe farne parte qualche elemento relativo all’Irc

Eventualmente avresti delle indicazioni su alcuni elementi che dovrebbero farne parte?

12 (+6)

3 (+7) 3 Valorizzare la competenza europea dell’essere fondamentale per la costruzione della persona e finalizzare TSC e l’OA all’identità Non dovrebbe mancare l’accento sulla importanza dell’acquisizione della capacità critica, sul rafforzamento dell’identità e dell’autonomia della persona. Riprendere dal PECUP il paragrafo sull’identità: conoscenza di sé, la relazione, l’orientamento

Forse, un documento meno formale, meno utopico, frutto di una riflessione tra chi concretamente opera nella scuola, avrebbe rispecchiato meglio, le esigenze reali del complesso e mutato scenario della scuola, Importanza dell’attenzione ad un’identità consapevole e aperta. approfondimento (per esempio i rapporti scuola-famiglia). Il documento è più snello e quindi più facilmente fruibile Per alcuni aspetti il documento sembra dare un’idea di società e scuola migliore garantendo più libertà di insegnamento, ma le finalità si rivelano spesso utopistiche considerando il contesto in cui i docenti operano ogni giorno Le Nuove Indicazioni, costruite “a maglie larghe” superano (rischio ancora presente con il PECUP) il tradizionale concetto di programma scolastico e consentono maggiore apertura alle prospettive aperte dall’autonomia. Chiaramente ad oggi il documento dovrebbe essere rivisto, date le novità normative Importanza del concetto di cittadinanza Accento su “Scuola Istituzione” a scapito della centralità del bambino

Altre considerazioni sull’impostazione complessiva del documento

Apertura di fondo alla dimensione educativa, rimane tuttavia predominante la dimensione cognitiva Occorre definire il concetto di competenza e tenere distinte le conoscenze e le abilità

8

Discipline e ambiti disciplinari N.R SI NO Note Qualitative

2 8 Il passaggio dai campi di esperienza della scuola dell’infanzia agli ambiti disciplinari per la scuola primaria facilita la continuità, almeno dal punto di vista teorico

1 26 3 (+4)

Si tratta di una mediazione Richiama l’impostazione modulare per questo sembra corretta Potrebbe anche essere lasciata alle scuole Le discipline, seppur distinte in ambiti, mantengono una forte specificità che non facilità la progettazione interdisciplinare

Ritieni che l’organizzazione delle discipline in ambiti disciplinari sia una scelta corretta?

1 17 (+7) (+6)

6 4 Le linee base devono essere comuni, poi a livello territoriale le scuole possono essere autonome Tale libertà comporterebbe nuove frammentazioni

13 (+4)

1 16

Preferiresti che fosse lasciata alla libertà delle scuole autonome?

3 1 14(+7) (+6)

3 7 Libertà totale no, ma rispettando le linee comuni non sarebbe male tenere presenti le problematiche nel territorio scolastico locale.

5 24 (+4)

1 Difficoltà a riconoscere un terreno comune nell’area linguistico-espressiva che accorpa italiano e lingua straniera con musica, arte e sport, in quanto trattasi di codici espressivi differenti fra di loro.

In ogni caso ti sembra che le aree disciplinari siano adeguatamente delineate? 3 12

(+7) (+6)

3

2 8 Distinzione per campi, ma apertura all’interdisciplinarietà

3 23 4 (+4)

Avremmo preferito continuare a “provare” la progettazione con il PECUP e gli OSA Si favorirebbe la trasversalità, ma si perderebbe la specificità La mancanza di un profilo finale comune può portare il rischio di frammentare l’azione educativo-didattica e di considerare poco la formazione integrale della persona

Concordi con l’idea di proporre i Traguardi di competenze distinti per singole discipline?

2 11 (+7) (+6)

5 Alcuni TSC dovrebbero essere interdisciplinari altrimenti non si spiegano gli ambiti

6 4 L’interdisciplinarità si deve fare a livello autonomo, nelle scuole 9 5

(+4) 16 Proposta: i TSC per discipline potrebbero essere affiancati da quelli per ambiti

interdisciplinari, lì dove essi risultano comuni a più discipline Solo alcuni TSC più affini potrebbero essere formulati in ambiti interdisciplinari

Li riterresti più adeguati se costruiti per ambiti interdisciplinari?

2 8 8 (+7) (+6)

Affiancare solo alcuni TSC a livello interdisciplinare I TSC interdisciplinari sarebbero positivi solo se in aggiunta ai disciplinari Vedi la positività di quelli elaborati per la Scuola dell’Infanzia La suddivisione dei TSC in ambiti interdisciplinari è auspicabile ma può creare problemi per la loro valutazione

Pensi che i traguardi di

5 5 Devono essere nazionali ma ai singoli insegnanti spetta svilupparli negli Obiettivi di Apprendimento

9

6 4 20 (+4)

I TSC devono essere fissati dal gruppo docente tenendo conto del contesto Devono essere monitorati seriamente dal Ministero

competenza non possano essere fissati a livello nazionale e competa piuttosto ai singoli insegnanti? NO= devono essere naz.

2 3 13 (+7) (+6)

2 7 1 Poco collegati all’Irc Ben formulato soprattutto il sé e l’altro Alcuni sono inadeguati rispetto alla maturità del bambino (vedi scheda Vizioli Dina)

8 19 3 (+4)

Talvolta sono elevati Sono abbastanza ben formulati e significativi se mantengono il carattere esemplificativo e non vincolante. In rapporto all’IRC taluni inserimenti o formulazioni risultano un po’ forzati (vedi per esempio nella Scuola dell’Infanzia: l’inserimento dei contenuti della creazione nel campo di esperienza “La conoscenza del mondo” sembra forzata) Ci sono seri problemi per ciò che riguarda Storia e Geografia. Già la Riforma Moratti aveva considerato l’acquisizione delle conoscenze come un continuum nel primo ciclo e non come circolarità, come lo è per noi. E così ci si ritrova che al termine della scuola primaria il programma preveda che si termini con la storia antica e romana, mentre per geografia che si termini con le regioni dell’Italia. Come è possibile fare collegamenti con la storia del cristianesimo fino ad oggi? Come è possibile collocare la diffusione delle religioni nel mondo?

In ogni caso ritieni che i TSC attualmente presenti siano ben formulati e significativi, soprattutto per le discipline più collegate con l’Irc?

4 11 (+7) (+6)

3 Potrebbero avere più apertura alla tradizione cristiana italiana ed europea Nei TSC, al termine della Scuola Secondaria di primo grado, aggiungere alla fine del secondo punto: “…culturali, sociali e religiosi”.

6 4 Per la Scuola dell’Infanzia non ci sono OA 14 (+4)

14 2 Gli obiettivi di alcune discipline (matematica, musica scienze naturali e sperimentali) sono di alto livello e più adatti alla suola secondaria di I° grado.

Ritieni che gli OA delle diverse discipline siano ben formulati? 11 6

(+7) (+6)

1

9 1 24 (+4)

1 5 Migliorare le fasi cronologiche della storia Avresti indicazioni o suggerimenti per migliorarne alcuni? 15

(+6) 3 (+7)

Traguardi di Arte e Immagine “riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, religioso, artistico ed ambientale del proprio territorio”.pag 36 Alcuni sono molto complessi andrebbero suddivisi e semplificati (es. Italiano, musica.)

3 7 Si dove si dice: “Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, e sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia....”( Il sé e l’altro”) “Comunica, esprime emozioni, racconta utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente…. Si esprime attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative….” (“Linguaggi, creatività, espressione”) “Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie…..” (“I discorsi e le parole”)

Hai trovato, nelle discipline diverse dall’Irc, la possibilità di effettuare collegamenti interdisciplinari sulla base degli OA e dei TSC così formulati?

2 27 (+4)

1 Soprattutto in Arte e Immagine e Musica Sì. Ecco alcuni esempi: italiano (parte comunicativa ed espressiva), musica (ascolto di brani musicali, possibilità espressive), arte e immagine (obiettivi percettivo – uditivi, decodificazione del linguaggio iconico, produzione di sensazioni ed emozioni), corpo movimento sport (consapevolezza di sé, linguaggio corporeo – drammatizzazione), storia (conoscenza dei fatti storici

10

legati al cristianesimo, uso dei documenti). L’IRC, per la vastità della sua natura, può essere inserita in quasi tutte le diverse discipline. Certo alcune le sono propriamente adeguate.

4 12 (+7)

2 (+6)

In particolare con Arte e Immagine e con Storia e Geografia. Ci sembra di poter inserire ulteriori riferimenti alla dimensione religiosa con la disciplina Musica. è possibile effettuare collegamenti con tutte le discipline. Sì, riportiamo in tabella i possibili collegamenti (le numerazioni si riferiscono ai capoversi.)

TSC OA

Ascoltare e parlare

Leggere Scrivere Riflettere sulla

lingua

Italiano 1,2,3,6,8

3,5,6,7 2,3,4,5,7, 8,9, 9 Musica 1a, 2b,4,5 1,3,5,

Percettivo e visivo

Leggere e comprendere

Produrre e rielaborare

Arte e immagine

1,2,3,5,

1, 2,5 1, Il linguaggio del corpo come modalità

comunicativo-espressiva Corpo movimento e sport

3,4,5,

2 Uso dei documenti Organizzazione delle

informazioni Storia 1,4,5,6,7,8,9,

1, 1,2, Linguaggio della geo-graficità Geografia 2,4,6,

2, Biologia Scienze

naturali e sperimentali

8, 4,6,7,

Altri riferimenti alla dimensione religiosa potrebbero essere ritrovati anche in storia (le tracce, le fonti,quadri sociali significativi…) o in geografia … in Italiano, Arte e immagine, Scienze, Musica

Hai colto qualche spazio per inserire ulteriori riferimenti alla dimensione religiosa?

Nei traguardi indicati per Scienze naturali e sperimentali, per la secondaria di 1° grado (pag.105) quando si dice “comprende il ruolo della comunità umana nel sistema”, aggiungerei “e la responsabilità morale che ne deriva”. E più sotto “conosce i principali problemi legati all’uso delle scienze” lo sostituirei con “conosce i principali problemi etici e morali legati all’uso delle scienze”. No negli OA e nei TSC Sì nella presentazione delle aree disciplinari, perché potrebbero favorire l’apertura delle discipline all’interdisciplinarità, in particolare nell’area linguistico - espressiva e nell’area storico-geografica. Vedi allegato Manutza Gloria Discipline come storia, italiano, musica e anche corpo e movimento potrebbero dare spunti comuni per una didattica trasversale. 1)Storia: pag. 83 sono riportati i TSC e gli OA che si intersecano perfettamente con l’aspetto storico-culturale della religione, in quanto l’aspetto religioso si colloca da sempre nel quadro sociale vissuto dall’uomo di ogni tempo. 2)Italiano: da pag.52 ci sono gli obiettivi che con la disciplina si devono raggiungere per ascoltare, parlare, leggere, scrivere, riflettere…tutte attività che si svolgono durante le lezioni di religione, in cui si ascolta, si leggono, anche attraverso letture animate, brani biblici o testi di diversa natura, si comprendono tali letture, si producono testi, si aprono discussioni guidate, si riflette sul significato di

11

alcuni termini utilizzati nel libro sacro e/o nell’ambito religioso, ecc. 2)Musica: pag. 69 delle Indicazioni indicano come OA “Eseguire in gruppo semplici brani vocali….curando l’espressività…”, attività svolta anche per l’IRC quando si propongono brani da imparare per drammatizzazioni o semplicemente per favorire l’apprendimento di alcune tematiche affrontate dalla programmazione didattica (Storia della Salvezza, nascita e vita di Gesù, Chiesa….). Inoltre la musica può essere presentata anche come ulteriore forma espressiva di religiosità (Cantico delle Creature di S.Francesco, Canti gregoriani, Salmi di Davide, musica che accompagna le celebrazioni domenicali di oggi…). 3)Corpo movimento e sport: a pag. 75 sono riportati gli OA circa“Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva”, utili anche ai fini educativi dell’IRC come modalità espressiva della propria spiritualità (preghiera) e come strategia didattica per l’apprendimento (drammatizzazione) A pag. 78, area storico geografica, terzo capoverso, aggiungerei: “… patrimonio storico, geografico, artistico, culturale e religioso”. A pag. 80 (storia) nel primo capoverso aggiungerei: …(storici, archeologici, geografici, simbolici).

PROPOSTA: Aggiungere alla pagina 42, dopo “progetto condiviso e continuo”, “avendo particolare attenzione al senso della vita richiamato nella religione e all’attuazione di un progetto di vita che sia frutto di una scelta matura e consapevole”.

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CEI - Servizio Nazionale IRC GRUPPO DI SUPPORTO

per un IRC tra continuità e innovazione

SINTESI

Scheda di analisi del documento CEI che raccoglie gli Obiettivi di apprendimento e i Traguardi per lo sviluppo

delle competenze per l’Irc Impostazione generale N.R SI NO Note Qualitative

8 1 Il campo “il sé e l’altro” delle Indicazioni generali ha numerosi riferimenti all’esperienza religiosa/interiore del bambino; mentre gli altri campi non hanno aperture in questo senso

25 (+4)

3 Puntare di più sull’aspetto culturale Proposta di inserire l’Irc dopo le lingue comunitarie e non dopo Arte e Immagine Meglio l’ambito storico-geografico Puntare sulla bellezza del contributo umanistico che si offre

Ritieni adeguate le modalità con cui si propone l’inserimento dell’Irc all’interno del testo delle Indicazioni?

17 (+13) (+7) (+6)

1 Più logico inserire l’IRC dopo Arte e immagine come si dice a pag. 5 dell’allegato 1, piuttosto che dopo Corpo, Movimento e Sport come a pag. 4 dell’allegato 1.

1 8

2 26 (+4)

Nel redigere il testo degli OA e TSC per l’Irc si è fatta la scelta di riprodurre la “sintassi concettuale” che il documento ministeriale utilizza per le altre discipline: ti sembra una scelta adeguata?

17 (+13) (+7) (+6)

1 E’ debole riflettere per ambiti e porre traguardi disciplinari

7 2 22

(+4) 1 5 Si propone TSC e OA inerenti esplorazione, comprensione ed

espressione di “sé” negli aspetti e negli atteggiamenti dell’affettività, creatività e appropriazione di ciò per ogni bambino e stimoli a scoprire la dimensione relazionale di dialogo con se stesso – Dio – gli altri.

Avresti altre ipotesi da proporre?

14(+13) 1 3 Sarebbe utile proporre un TSC sulle capacità di relazione

13

(+6) (+7) dell’alunno che viene favorita dall’Irc 8 1 Ben strutturata e in sintonia con le finalità della scuola; si

integra all’interno della premessa generale delle Indicazioni. Per la scuola dell’Infanzia è troppo breve e poco significativa

1 26 (+4)

1 In alcuni passaggi si coglie un “difesa” della disciplina, la quale forse non ne ha bisogno Si apprezza la “proposta educativa” dell’Irc

Come trovi la premessa generale al programma, in cui si cerca di esprimere l’identità dell’Irc come disciplina?

2 12 (+7) (+6)

4 (+13)

Sembra prevalere l’intenzione apologetica, come se l’Irc non fosse già inserito a pieno titolo ma dovesse ancora giustificare la sua presenza (vedi espressioni come: “insostituibile” o “fondamentale” Nella premessa si nota una certa confusione e poca chiarezza; facciamo riferimento al passaggio “sarà offerta nel rispetto…… progetto di vita”,secondo noi è un percorso che parte dalle domande dell’uomo. Il discorso è contorto, troppo articolato; va snellito e deve essere sottolineato lo specifico culturale. Più volte viene riportata la seguente espressione: “a tutti gli studenti che vogliano avvalersi di questa opportunità.” “l’Irc è offerto a tutti (...) nel rispetto della libertà di coscienza, è data agli studenti la possibilità di avvalersi o meno dell’Irc”. Non è necessaria questa sottolineatura in quanto l’Irc non deve essere continuamente giustificato. Esplicitare con maggiore concretezza le competenze disciplinari dell’Irc.

3 2 4 Si vedano contributi vari Hai obiezioni o perplessità su alcuni passaggi?

10 (+4)

6

12 Molto buono il contenuto della premessa generale al programma, la forma presenta però delle ripetizioni. Sarebbe opportuno spiegare l’inciso “…come espressione della laicità dello Stato…” Attenzione al termine “una comprensione sapienziale” Migliorare alcune espressioni per esplicitare la visione esistenziale-educativa-scolastica.: - secondo capoverso: “La religione cattolica è parte costitutiva del patrimonio culturale, storico ed umano della società italiana; per questo, secondo le indicazioni dell’Accordo di revisione del Concordato, la Scuola Italiana si avvale della collaborazione della Chiesa cattolica per far conoscere i principi del cattolicesimo a tutti gli studenti che vogliano avvalersi di questa opportunità”. Direi: “ per far conoscere il valore umano, etico e civile dei principi del cattolicesimo…”; Affermiamo sempre i principi del cristianesimo, ma il taglio è più culturale e rispondente alle esigenze sociali. - termine del secondo capoverso: “Per tale motivo, come espressione della laicità dello stato, l’Irc è offerto a tutti in quanto opportunità preziosa per la conoscenza del cristianesimo, come radice di tanta parte della cultura italiana ed europea. Stanti le disposizioni concordatarie, nel rispetto della libertà di coscienza, è data agli studenti la possibilità di avvalersi o meno dell’Irc”. Si potrebbe togliere questo periodo non necessario e ripetitivo per continuare direttamente col terzo capoverso in questa maniera: “La proposta educativa dell’Irc consente la riflessione

14

sui grandi interrogativi posti dalla condizione umana (ricerca identitaria, vita di relazione, complessità del reale, scelte di valore, origine e fine della vita, radicali domande di senso …) e sollecita il confronto con la risposta maturata nella tradizione cristiana. Ciò nel rispetto del processo di crescita….. Non dobbiamo dare delle risposte pronte quanto guidare gli alunni ad un percorso di apprendimento che li faccia giungere a quelle risposte in maniera autoriflessiva e partecipata. Attenzione a “La Scuola Italiana si avvale della collaborazione della Chiesa…” potrebbe indurre qualcuno a rivendicare la laicità dello Stato

7 8 (+13) (+7)

3 Vedi materiali allegati Attenzione all’espressione “in quanto permette di cogliere importanti aspetti dell’identità culturale di appartenenza”, parrebbe che l’IRC fosse rivolto solamente agli alunni cattolici…

3 1 4 Si vedano contributi vari

18 4 6 (+4)

Sottolineare il confronto con altre dimensioni religiose e culturali Inserire un riferimento alla peculiarità epistemologica dell’IRC, per sgombrare il campo da un insegnamento generico che talvolta è riscontrabile nell’Infanzia e nella Primaria; ciò lascerebbe intuire che non è un insegnamento affidabile a docenti semplicemente disponibili e con una idoneità formale (della serie: perché una insegnante è ritenuta brava per fare catechismo e non per insegnare la religione?) Ampliare il riferimento al fatto che l’Irc si innesta in un conteso di pluralismo culturale e religioso

Proposte di integrazione

13 (+13) (+6)

3 (+7)

2 Si vedano contributi vari Vedi Scheda FARISCO Enrica (+7) Dispiace che sia scomparso il paragrafo già presente nel DPR 50/1979 e ripreso dal DPR 350/1987 che affermava: “l’IRC promuove il superamento dei modelli infantili, l’accostamento oggettivo al fatto cristiano, l’apprezzamento dei valori morali e religiosi e la ricerca della verità”.

7 2 Non modificare il passaggio in cui si sottolinea la matrice storico-culturale della religione cattolica e del suo inserimento come disciplina nella scuola del nostro Paese pur rispettandone la laicità

Alcuni passaggi che trovi particolarmente convincenti e non vorresti che fossero modificati?

12 16 (+4)

Sottolineatura del confronto interculturale e interreligioso -“Il confronto esplicito con la dimensione religiosa dell’esperienza umana svolge un ruolo insostituibile per la piena formazione della persona”. Eventualmente va specificato “credente e non”. - Come emerge in più punti, il confronto con l’aspetto storico della religione cattolica in quanto svolge un ruolo di primaria importanza per la convivenza civile, la formazione al dialogo e al rispetto delle differenze. - “L’Irc è offerto a tutti in quanto opportunità preziosa per la conoscenza del cristianesimo come radice di tanta parte della cultura italiana ed europea”.

15

- “L’Irc si offre anche come preziosa opportunità per l’elaborazione di attività interdisciplinari”.

- “La religione cattolica svolge un ruolo fondamentale e costruttivo per la convivenza civile.”

- Molto positiva il riferimento al fatto che la proposta educativa dell’Irc sia offerta con modalità diversificate per fasce di età

- Positiva l’attenzione al pluralismo culturale: è bene partire dalle esperienze delle proprie classi “disabili, stranieri”

* la Religione cattolica è parte costitutiva del patrimonio culturale, storico ed umano della società italiana * l’IRC, espressione della laicità dello Stato, è offerto a tutti in quanto opportunità preziosa per la conoscenza del cristianesimo, come radice di tanta parte della cultura italiana ed europea… nel rispetto della libertà di coscienza, è dato agli studenti la possibilità di avvalersi o meno dell’IRC * contributo dell’IRC alla formazione di persone capaci di dialogo e di rispetto delle differenze, di comportamenti di reciproca comprensione, in un contesto di pluralismo culturale e religioso. Non modificare i passaggi in cui si parla dell’identità culturale dell’IRC e il passaggio della proposta educativa dell’IRC. “L’Irc è offerto… come radice di tanta parte della cultura italiana ed europea” Mantenere la parte in cui ci si rifà al Concordato e alle motivazioni della presenza dell’irc nella scuola “Il confronto, poi, con la forma storica della religione cattolica svolge un ruolo fondamentale e costruttivo per la convivenza civile, in quanto permette di cogliere importanti aspetti dell’identità culturale di appartenenza e aiuta le relazioni e i rapporti tra persone di culture e religioni differenti.” “La proposta educativa dell’Irc … pluralismo culturale e religioso” “In tal senso l’Irc … si offre anche come preziosa opportunità per l’elaborazione di attività interdisciplinari…” La sintonia con la laicità dello Stato Passaggi convincenti: “Il confronto, poi, con la forma storica della religione cattolica svolge un ruolo fondamentale…(fino a )……rapporti tra persone di culture e religioni differenti. La religione cattolica è parte costitutiva del patrimonio culturale, storico e umano della società italiana;…per tale motivo ... (fino a )…l’Irc è offerto a tutti in quanto opportunità…(fino a )….della cultura italiana ed europea.” “”La proposta educativa dell’Irc……(fino a )……….pluralismo culturale e religioso.” Particolarmente significativo il testo che ne chiarisce “ il ruolo fondamentale e costruttivo per la convivenza civile, in quanto permette di cogliere importanti aspetti dell’identità culturale di appartenenza e aiuta le relazioni e i rapporti tra persone di culture e religioni differenti” e la sottolineatura del “contributo

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dell’Irc alla formazione di persone capaci di dialogo e di rispetto delle differenze, di comportamenti di reciproca comprensione, in un contesto di pluralismo culturale e religioso”.

12 (+13) (+7) (+6)

6 “L’Irc permette l’acquisizione e l’uso appropriato di strumenti culturali”. “La religione cattolica è parte costitutiva del patrimonio culturale, storico ed umano della società Italiana” Richiesta espressa di non modificare la premessa “Il confronto, poi, con la forma storica della religione cattolica svolge un ruolo fondamentale e costruttivo per la convivenza civile, in quanto permette di cogliere importanti aspetti dell’identità culturale di appartenenza e aiuta le relazioni e i rapporti tra persone di culture e religioni differenti.” ” La religione cattolica è parte costitutiva del patrimonio culturale, storico ed umano della società italiana; per questo, secondo le indicazioni dell’Accordo di revisione del Concordato, la Scuola Italiana si avvale della collaborazione della Chiesa cattolica per far conoscere i principi del cattolicesimo a tutti gli studenti che vogliano avvalersi di questa opportunità.” ”Per tale motivo, come espressione della laicità dello stato, l’irc è offerto a tutti in quanto opportunità preziosa per la conoscenza del cristianesimo, come radice di tanta parte della cultura italiana ed europea.” ” Emerge così un ulteriore contributo dell’Irc alla formazione di persone capaci di dialogo e di rispetto delle differenze, di comportamenti di reciproca comprensione, in un contesto di pluralismo culturale e religioso.” Passaggi insostituibili sono i seguenti: “Il confronto esplicito con la dimensione religiosa dell’esperienza umana svolge un ruolo insostituibile per la piena formazione della persona”. “Emerge così un ulteriore contributo dell’IRC alla formazione di persone capaci di dialogo e di rispetto delle differenze, di comportamenti di reciproca comprensione, in un contesto di pluralismo culturale e religioso”. “…l’IRC si offre come preziosa opportunità per l’elaborazione di attività interdisciplinari, per proporre percorsi di sintesi che, da una peculiare angolatura, aiutino gi allievi a costruire mappe concettuali in grado di ricomporre nella loro mente una comprensione sapienziale ed unitaria della realtà”. Bellissima la parte relativa alle attività interdisciplinari…”per proporre percorsi di sintesi che, da una peculiare angolatura, aiutino gli allievi a costruire mappe culturali...”. Altro passaggio convincente “..la dimensione religiosa dell’esperienza umana svolge un ruolo insostituibile per la piena formazione della persona”. Non modificare il terzo capoverso della premessa

17

7 2

1 (+4)

26 1 Per evitare la frammentazione e settorialità

Ritieni opportuna la distinzione in ambiti disciplinari proposta dal documento ministeriale?

2 (+13)

14 (+7) (+6)

2 La disciplina Irc non possiede confini di appartenenza netti e ben definiti Cosa comporterà la divisione in ambiti??? Con il Maestro unico la divisione in ambiti non sembra più essere necessaria

7 1 1 Proposta Irc esterno e trasversale (?)

1 21 6 (+4)

Favorire una connessione trasversale a molteplici discipline Unica disciplina aperta al trascendente L’inserimento in un ambito dà maggiore dignità alla disciplina considerandola come le altre

Nel caso che tale distinzione venisse confermata ritieni opportuno che l’Irc si collochi all’interno di un ambito disciplinare o sia collocato in una posizione esterna e trasversale ad essi?

2 (+13)

14 (+7) (+6)

2 Trasversalità rispetto a due ambiti: linguistico-artistico e storico

Ambito Linguistico-Artistico-Espressivo 34 (+13) (+7) (+6)

Ambito Storico-Geografico 8 dal momento che nelle Indicazioni a pag. 78, si afferma che è “composta dalle scienze che si occupano dello studio delle società umane nello spazio e nel tempo”. Per comprendere appieno lo sviluppo delle varie società è indispensabile conoscere anche quei principi religiosi che sono alla base di ogni cultura. Ambito Matematico-Scientifico Tecnologico

Nel caso della collocazione dell’Irc in un ambito disciplinare quale sceglieresti e perché?

6 5(+4)

2 23 18(+13) (+7) (+6)

1

Altro

9 Proposta di elaborare più traguardi per campo Tranne per il campo “Il corpo in movimento” perché appare più catechistico che scolastico

13 14 (+4) 1

Ritieni adeguato l’inserimento dei traguardi Irc in tutti i campi di esperienza della scuola dell’infanzia o ti sembra più opportuno riferirsi ad un unico campo? 10 7

(+13) (+7) (+6)

1 Non si ritiene opportuno l’inserimento dei traguardi Irc limitatamente al campo “il corpo in movimento” perché si pensa che sia un traguardo più catechistico che scolastico.

Il sé e l’altro

Il corpo e il movimento

Linguaggi, creatività, espressione

I discorsi e le parole

In questo caso quale sceglieresti e perché?

9 27(+4) 18 (+13) (+7) (+6)

1

La conoscenza del mondo

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Vedi contributi vari Qualche termine appare inadeguato rispetto all’età

Positivo è il tentativo, riducendo le “educazioni”, di recuperare l’aspetto educativo insito in ogni singola disciplina, perché ognuna contribuisce alla crescita della persona. Sarebbe opportuno insistere sul fatto che il punto di partenza è sempre costituito dal mondo del bambino e dalla sua esperienza Inserire la dimensione ludica

Altre considerazioni sull’impostazione complessiva del documento

Organizzazione degli Obiettivi di apprendimento (OA)

N.R SI NO Note Qualitative

5 1 3 Per la Scuola dell’Infanzia le conoscenze e abilità sono fuse insieme ma appaiono snaturati del loro senso lessicale e quindi rendo difficile utilizzare il documento come quadro di riferimento. Il confine tra conoscenze e abilità è sottile, non sempre determinabile e può creare confusione.

27 (+4)

1 Accorpando conoscenze e abilità si facilita il lavoro del docente non più costretto a distinguerle anche in relazione alle competenze

Gli OA comprendono conoscenze e abilità che, per rispettare la sintassi ministeriale, non sono distinte. Come trovi questa scelta ed il risultato che ha prodotto? 1 13

(+6) 4 (+13) (+7)

C’è maggiore sintesi ed equilibrio, snellimento e meno discussioni linguistiche sulle parole Si trova il risultato un po’ ”confuso”; si pensa che tra conoscenze e abilità ci siano differenze e quindi andrebbero chiaramente distinte le une dalle altre.

7 1 1 6 22

(+4)

C’è un equilibrio tra conoscenze e abilità?

3 12 (+6)

3 (+13) (+7)

7 2 Trovi adeguata la distinzione degli OA in quattro ambiti (Dio e l’uomo, la Bibbia e le fonti, il linguaggio religioso, i valori etici e religiosi) che si ripetono per diversi gradi di scuola?

2 25 (+4)

1 Anche se non espliciti, sono ben presenti, trasversali a diversi livelli e completi i nuclei su Gesù e la Chiesa No perché gli ambiti dei valori etici e del linguaggio religioso dovrebbero essere assunti come trasversali dei primi due La suddivisione ricorda i vecchi nuclei tematici… Si suggerisce di indicare un ulteriore ambito specificatamente di “dialogo interreligioso” Esprimere più chiaramente l’attenzione al dialogo

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2 14 (+13) (+7) (+6)

2 Una maggiore omogeneità può favorire il lavoro di continuità. Per la scuola secondaria sono simili ai 4 obiettivi di valutazione.

7 2

10 11 (+4)

7 Individuare nei sacramenti… è un obiettivo non troppo adeguato per la Primaria Suggerimento di non trattare le altre confessioni in classe V, rimandare alla scuola sec di 1 grado Suggerimento di mettere l’ambito “Gesù” a parte Modificare: Conoscere Gesù di Nazareth l’Emmanuele, il Messia atteso, risorto e testimoniato dai discepoli. Modificarel’OA sul Padre Nostro così: “Riconoscere la preghiera come momento fondante del dialogo tra l’uomo e Dio, evidenziando nella preghiera cristiana la specificità del “Padre Nostro”. Appare un po’ eccessivo richiedere a ragazzi di classe quinta di “Riconoscere avvenimenti, persone e strutture fondamentali della Chiesa cattolica e metterli a confronto con quelli delle altre confessioni cristiane”. Basterebbe riconoscere gli elementi della Chiesa cattolica. Più esplicito riferimento alle domande di senso Al terzo obiettivo alla fine della quinta, aggiungere: confronto con quelli di altre confessioni cristiane e non cristiane. Separare l’origine e lo sviluppo del cristianesimo da quello delle altre grandi religioni nell’ultimo OA al termine della quinta classe Aggiungere aspetti che riguardano la persona e il rapporto con Dio

Hai integrazioni, proposte di modifiche, suggerimenti per quanto riguarda il primo ambito (Dio e l’uomo)

7 7 (+7)

4 (+13) (+6)

“Riconoscere delle categorie fondamentali per la comprensione di una fede”. Vedi allegati Manca il riferimento alla Legge Rispetto ai sacramenti: obiettivo non adeguato per la primaria Vedi scheda FARISCO Enrica (+7) Inserire la missione della Chiesa nel mondo al punto 4 Aggiungere un ampliamento riguardante il “senso” della religione per l’uomo (in senso ampio, non solo confessionale) Manca il concetto di gratuità della ricerca di Dio

7 2 Hai integrazioni, proposte di modifiche, suggerimenti per quanto riguarda il secondo ambito (la Bibbia e le fonti)

11 10 (+4)

7 Più che di codici si potrebbe parlare di simboli: Si potrebbe riformulare l’OA del confronto tra Bibbia e testi di altre religioni nel seguente modo: “Confrontare e ricercare nella Bibbia e nei testi sacri delle altre religioni modalità comuni di vivere il proprio credo”

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Attenzione: anticipare la conoscenza della struttura delle Bibbia in classe terza? Per favorire il confronto del testo biblico con testi sacri di altre religioni? Al posto di “codici” si potrebbe parlare di simboli” Proposta: “Confrontare e ricercare nella Bibbia e nei testi sacri delle altre religioni modalità comuni di vivere il proprio credo” Gli Atti degli Apostoli vengono meglio conosciuti alla fine della quinta che non della terza, poiché in quinta i ragazzi comprendono meglio la Pentecoste, avendo un pensiero che meglio coglie lo Spirito Santo nella sua specificità, e in ambito storico studiano le origini della Chiesa. In classe terza è difficile poter già “Confrontare la Bibbia con i testi sacri delle altre religioni”. In classe quinta probabilmente sarebbe sufficiente riconoscere il valore e l’importanza dell’arte nella diffusione del messaggio cristiano piuttosto che “Identificare i principali codici dell’iconografia cristiana”. Anticipare la conoscenza della struttura e composizione della Bibbia alla fine della classe terza Il secondo obiettivo “Confrontare la Bibbia...” si suggerisce di spostarlo più realisticamente alla fine della quinta, perché fino alla terza si può spiegare che esistono altri testi sacri e se ne può leggere qualche passaggio, ma operare un confronto richiede più competenze. Esplicitare negli OA al termine della quinta classe i Vangeli come fonte per ricostruire l’ambiente storico, sociale e politico al tempo di Gesù.

9 6 (+13) (+7)

3 (+6)

Proposta di trattare la Pentecoste in classe II e non in V; Esplicitare cosa si intende per “codici” Distinguere i Generi Letterari Biblici. Vedi allegati Riconoscere la Bibbia come Parola di Dio nella fede della Chiesa. Utilizzarla e apprezzarla come documento storico-culturale Vedi scheda FARISCO Enrica (+7) La Bibbia è vista più come uno strumento che come un contenuto

7 2 Hai integrazioni, proposte di modifiche, suggerimenti per quanto riguarda il terzo ambito (il linguaggio religioso)

13 8 (+4) 7 Riconoscere il valore del silenzio come luogo di incontro con se stessi… E’ di difficile comprensione per la Scuola Primaria posto in questo modo. Al posto di “pietà popolare” mettere “tradizione popolare” L’OA relativo al silenzio è troppo difficile “Riconoscere il valore del silenzio come “luogo” di incontro con se stessi, con l’altro, con Dio” è possibile in classe quinta? Sembra un traguardo difficilmente raggiungibile anche da tanti adulti! Integrare aggiungendo di riconoscere non solo i segni cristiani della Pasqua e del Natale, ma anche i segni cristiani in generale, visto che l’ambiente italiano ne presenta in gran quantità. In questo modo

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si favorirebbe anche il raccordo con il territorio. Un accenno negli OA al termine della classe V ci pare sia presente; manca però al termine della classe III e pensiamo che gli alunni appartenenti a questa fascia di età siano in grado di notare e di riconoscere tali tracce almeno nell’ambiente dove vivono. Al primo obiettivo alla fine della terza inserirei: “Riconoscere i segni cristiani del Natale, della Pasqua e di altre ricorrenze locali, …” intendendo riferirmi ad eventi e ricorrenze festive locali che inducono un notevole coinvolgimento di popolo, in modo da evidenziarne le radici religiose, al di là degli aspetti folcloristici e mondani. Al terzo obiettivo alla fine della quinta, aggiungerei: “Individuare significative espressioni d’arte cristiana (figurative, musicali, architettoniche…)…. Questo perché i testi normalmente propongono opere d’arte pittoriche e quasi mai opere musicali e monumenti.

9 7 (+13) (+7)

2 (+6)

Vedi allegati Si propone di togliere nella “liturgia sacramentale”, anche se di fatto poi se ne parla Sostituire il termine “distinguere” con “riconoscere” riferito alla liturgia sacramentale Al posto di “pietà popolare” preferire “tradizione” Proposta di eliminare il punto 4: “individuare la specificità della preghiera cristiana nel confronto con le altre religioni” perché la preghiera come forma di comunicazione è già contemplata nel punto 1 dello stesso ambito. Vedi scheda FARISCO Enrica (+7) Togliere “nella liturgia” al punto 1 Puntare maggiormente all’acquisizione del linguaggio religioso come modalità specifica di approccio alla realtà e all’esistenza

7 2

12 (+4)

5 11 Vedi allegati Sostituire il termine “apprezzare l’impegno” con “riconoscere l’impegno della comunità umana e cristiana…” Aggiungere alla fine la “condivisione” Si propone di inserire qualche espressione che presenti in modo più chiaro e preciso le esperienze di vita del bambino correlate con i dati religiosi cristiani, in modo da rendere più evidente la portata umanizzante della proposta cristiana.

Hai integrazioni, proposte di modifiche, suggerimenti per quanto riguarda il quarto ambito (i valori etici e religiosi)

10 (+6)

5 (+7)

3 (+13)

Manca un riferimento alla carità, al perdono, alla giustizia come valori imprescindibili per il cristiano. Aggiungere: Prendere coscienza della propria identità in rapporto al Trascendente e alla realtà in cui si vive. Manca OA riguardante la sensibilità religiosa in quanto tale come valore da tutelare e apprezzare Completare il punto 2 di questo ambito così: “Motivare, in un contesto di pluralismo culturale e religioso, le scelte etiche dei cattolici rispetto alle relazioni affettive, al valore della vita dal suo

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inizio al suo termine e alle varie problematiche sociali del mondo contemporaneo”. L’attenzione ai problemi della società contemporanea sono del resto presenti tra le abilità della Classe 3° dei vecchi OSA Vedi scheda FARISCO Enrica (+7) Porre l’approfondimento (come OA) di personaggi importanti quali S.Paolo per giungere a “proposta di fede per la realizzazione di un progetto di vita libero e responsabile”. Porre lo studio del Concilio Vaticano II (come OA) per il “pluralismo culturale e religioso, le scelte etiche…” Porre l’approfondimento delle realtà ecclesiali in vari luoghi del mondo dove la chiesa si espone in prima fila (come OA) contro “la finitezza ed esposizione al male”. Esprimere chiaramente, così come avviene negli altri ambiti” i contenuti dai quali ricavare i valori etici… Gli OA dovrebbero fare esplicito riferimento alla dimensione esistenziale e antropologica che è presente nel primo TSC

4 5 Positività dell’ampiezza degli OA che favorisce percorsi diversificati

2 25 (+4)

1 Attenzione alla complessità e alla formulazione troppo generale

Gli OA previsti per il grado di scuola in cui insegni ti sembrano adeguati?

6 (+13)

10 (+7) (+6)

2 Vedi allegati Bisogna formulare anche quelli della prima e della seconda classe perché ci sia gradualità e completezza. Renderli più semplici ed essenziali

5 4 3 25

(+4)

Delineano un percorso culturale complessivo convincente? 5

(+13) 11 (+7) (+6)

2 Vedi allegati

Elaborare, da parte degli IdR coinvolti nella Sper., degli O.A. riferiti ai Campi d’Esperienza per uso personale nella programmazione, senza inserirli nel documento finale, ufficiale.

Proposte e suggerimenti. Attenzione ai termini “pietà popolare” e “aspetti dottrinali”

La Bibbia e le altre fonti (così come mia proposta) � Ascoltare, leggere e saper riferire circa alcune pagine bibliche fondamentali, tra cui i racconti della creazione, Noè, la Torre di Babele, gli episodi chiave dei racconti evangelici Ritengo che raccontare del popolo d’Israele o degli Atti degli Apostoli, sia in contraddizione con un lavoro interdisciplinare. Israele e Atti in Quarta e quinta dove una più chiara conoscenza storica presente negli alunni li aiuterebbe a elaborare e comprenderne meglio il significato. La figura di Gesù invece, anche se non collocata a fondo in un contesto storico-culturale, è importante perché fin dalla prima è presentata come centrale nella religione cristiana Dio e l’uomo � Riconoscere avvenimenti, persone e strutture fondamentali della Chiesa cattolica e metterli a confronto con quelli delle altre confessioni cristiane. Ritengo che un confronto con altre confessioni cristiane sia da rimandare alla scuola primaria di primo grado, in quanto presuppone una conoscenza storica dello Scisma e della Riforma, tutte questioni non in sintonia con un lavoro interdisciplinare. In storia infatti il programma si ferma al quarto secolo dopo Cristo, che senso avrebbe raccontare di avvenimenti che non trovano un supporto di conoscenze storiche negli alunni? Questione del parallelismo con la storia

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Forse potrebbe essere interessante mettere tra gli OA anche obiettivi maggiormente attinenti alla storia recente del cristianesimo. Pagg. 9 -10: proposta di modifica

Approfondire l’identità storica di Gesù per correlarla alla fede cristiana fondata in Gesù il Figlio di Dio fatto uomo, Salvatore del mondo.

Riconoscere la Chiesa, generata dallo Spirito Santo, realtà universale, comunità edificata da carismi e ministeri, nel suo cammino lungo il corso della storia.

Riconoscere il dialogo fede e scienza, inteso come unica lettura ma con linguaggi diversi dell’uomo e del mondo.

Imparare ad usare la Bibbia, parola di Dio come documento storico-culturale. Individuare il messaggio centrale dei testi biblici, utilizzando informazioni storico-

letterarie, seguendo metodi diversi di lettura. Riconoscere il messaggio cristiano nell’arte e nella cultura in Italia e in Europa,

dall’epoca tardo-antica, medievale e moderna. Individuare gli elementi e i significati dello spazio sacro dal medioevo all’epoca

moderna. Riconoscere il valore della speranza cristiana, virtù teologale, in risposta al bisogno di

salvezza della condizione umana nella sua fragilità. Importante cercare l’operatività che per altre discipline appare più esplicitata Approfondire l’identità di Gesù

I Traguardi per lo sviluppo delle competenze (TSC) N.R SI NO Note Qualitative

7 2 I Traguardi potrebbero ingenerare “ansia” da traguardo nel docente, se letti in modo rigido potrebbero divenire un ostacolo all’impostazione flessibile dei possibili percorsi di apprendimento da offrire; non dovrebbero avere valore vincolante nel rispetto delle intelligenze multiple e della originalità degli apprendimenti.

2 26 (+4)

Ritieni che il documento ministeriale debba riportare Traguardi per lo sviluppo delle competenze?

1 17 (+13) (+7) (+6)

Dovrebbero avere valore indicativo – orientativo per essere poi contestualizzate.

5 4

6 (+4) 14 8 Deve essere come per gli altri ambiti disciplinari Valore vincolante qualora organi centrali siano in grado di monitorare costantemente l’apprendimento delle competenze e quindi di adeguarle e modificarle qualora sia necessario. Altrimenti è meglio che abbiano un valore esemplificativo

Secondo te - nel caso - dovrebbero avere valore vincolante o esemplificativo?

2 4

12 (+13) (+7) (+6)

Essenziali ma vincolanti; vincolanti ma come guida esemplificativa

9 Ma da alleggerire, da snellire. Vedi contributi vari. Si sottolinea il maggior rilievo del traguardo il sé e l’altro

I TSC previsti per l’Irc ti sembrano ben formulati?

3 21 (+4)

4 Attenzione al primo TSC circa l’espressione “percepisce, vive tali festività” in relazione alla presenza di non battezzati I verbi utilizzati permettono di cogliere lo sviluppo delle operazioni mentali del bambino nell’esperienza della scuola primaria

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Non sono ben formulati quando entrano nelle specifico contenutistico che risulta essere invece più indicato per gli OA Non sempre la terminologia usata è immediata ( ad esempio “riflette su Dio Creatore e Padre” oppure “identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico” o ancora “distingue la specificità della proposta di salvezza del cristianesimo”sono espressioni che richiedono una interpretazione adattata alle capacità e ai prerequisiti degli alunni in questione ). Inoltre, alcuni TSC sembrano difficilmente raggiungibili dalla maggioranza degli alunni sia per la loro complessità, sia per l’eterogeneità delle classi. Vastità e livello troppo alto

4 11 (+7) (+6)

3 (+13)

Attenzione alle formulazioni: “sincera” (+2)– “elaborando criteri per una interpretazione consapevole” (troppo alto?) Quelli della primaria sono ben formulati, mentre quelli della Sec di 1° grado sembrano un po’ alti e sembrano non tener conto dell’età anagrafica degli alunni Modificherei il primo così: “ L’alunno è aperto alla sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sull’assoluto, cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale. Sa interagire con persone di religione differente, sviluppando un’identità capace di dialogo, riconoscendo il rapporto tra il “credo” professato e gli usi e costumi del popolo di appartenenza e/o di accoglienza, a partire da ciò che osserva intorno a sé. Vedi scheda FARISCO Enrica (+7)

1 3 5 Dovrebbero apparire ad un lettore intelligente punti di partenza e ripartenza.

9 (+4) 10 9 Deve essere come per gli altri ambiti disciplinari Il TSC relativo ai sacramenti sarebbe preferibile come OA e non come competenza in uscita

Nella forma in cui li hai trovati dovrebbero avere valore vincolante o esemplificativo?

3 (+13)

4 11 (+7) (+6)

Come guida esemplificativa

7 2 Sono stati utilizzati ancora solo in fase di progettazione

18 (+4)

4 6 Alcuni Tsc propongono competenze troppo elevate per il grado di scuola e i gruppi-classe in cui devono essere sperimentati Si, relativamente al raggiungimento delle competenze

Servendoti di tali TSC durante la sperimentazione hai incontrato difficoltà? 10

(+13) (+7)

8 (+6)

8 1 Sono stati utilizzati ancora solo in fase di progettazione

26 (+4)

1 1 Le competenze disciplinari, anche dell’Irc, sembrano verificabili ma il passaggio al religioso è di difficile formulazione.

Ne hai tratto utili suggestioni per osservare le competenze degli allievi?

11 (+13) (+7)

5 2 (+6)

8 1 Sono stati utilizzati ancora solo in fase di progettazione Descrivendo le competenze dei tuoi allievi hai trovato altre formulazioni che potrebbero considerarsi TSC per

27 (+4)

1

25

te utili e significativi?

12 (+13) (+7)

2 4 (+6)

Proposta L’alunno solleva precise domande esistenziali,

ricercando nella proposta cristiana e nella proposta delle altre religioni filosofie e sistemi, un orizzonte di significato. (p. 17 I per C)

L’alunno interpreta la realtà italiana, europea, mondiale in cui si trova e vivere e operare elaborando uno degli strumenti di conoscenza più necessari quale lo sconvolgimento creato dell’irrompere dell’uomo Gesù della storia (p 18 I per C )e le sue ripercussioni nei diversi contesti sociali, culturali, antropologici.

L’alunno valorizza l’unicità e la singolarità dell’identità culturale e religiosa di ogni persona, appropriandosi delle sue radici culturali e religiose, approfondendo con curiosità le religioni diffuse in altri contesti.

Altre considerazioni sui TSC

Si faranno dopo l’applicazione pratica Nel 1° TSC la frase “credo professato” può essere ambigua Nella Scuola Secondaria di primo grado viene sottovalutata l’importanza del contributo dell’Irc alla cura della dimensione affettivo-emotiva e delle sue esigenze di crescita. Bisogna elaborare le competenze dell’Irc che non sono adeguatamente affrontate

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CEI - Servizio Nazionale IRC

GRUPPO DI SUPPORTO per un IRC tra continuità e innovazione

SINTESI

Scheda di analisi OA e TSC in fase di progettazione Punti di forza N.R SI NO Note Qualitative

9 Trasversalità Irc sui 5 campi di esperienza; possibilità di collaborazione con i docenti di sezione; contributo allo sviluppo globale del bambino; più chiari rispetto agli OSA; intercultura, interreligiosità, responsabilità nei confronti del creato; 3 punti forza: - "sé e l'altro", "linguaggi, creatività, espressione", "conoscenza del mondo"

18 9 Offrono la possibilità di essere efficaci dal punto di vista educativo, fortificano il concetto di professionalità dell’Idr come educatore e sono molto vicini all’esperienza reale del bambino.

Riguardo ai TSC distribuiti nei cinque campi di esperienza della scuola dell’infanzia

11 (+7)

7 (+13)

7 2

3 24 Positività della scansione in triennio e biennio che lascia un più ampio margine di tempo; chiarezza ed essenzialità La presenza di OA solo per le classi terza e quinta permette un’articolazione interna delle tematiche più libera rispetto a quella dei vecchi programmi scolastici. Avendo infatti un obiettivo da valutare alla fine della terza o della quinta, ci si può adattare ai tempi di maturazione e di lavoro della classe, senza forzarli. Mantengono comunque la falsariga di ciò che si è fatto finora nei differenti anni di scuola, per cui permettono di adattare i tempi senza dover per forza stravolgere l’organizzazione del programma che si è trovata come ottimale per una classe. Rispondono ai criteri di gradualità Buoni soprattutto quelli alla fine della classe terza Chiarezza, sinteticità, ma anche articolazione che consente di ampliare i percorsi di apprendimento secondo le esigenze Lasciano molta possibilità di personalizzare la propria attività didattica. Permettono di creare raccordi con le altre discipline. Sono verificabili “realmente”. Aperti all’accoglienza di alunni appartenenti ad altro credo religioso.

Riguardo agli OA e alla loro articolazione nei diversi anni del ciclo di scuola in cui operi

6 (+7)

12 (+13)

Si ribadisce la rilevanza delle grandi domande della vita

27

7 2

2 25 Rilevanza dei riferimenti espliciti al testo biblico e ai valori; rende possibile un lavoro diversificato il fatto che essi siano presenti in ogni grado di scuola permette con più facile (esperienza personale) la costruzione di un curricolo verticale, che coinvolga tutti gli insegnanti di religione dell’istituto comprensivo Punti di forza: descrivere i contenuti del credo cattolico e riconoscere il valore del silenzio come “luogo” di incontro con sé stessi, con l’altro, con Dio negli obiettivi di quinta.

Riguardo alla suddivisione degli OA nei quattro ambiti (Dio e l’uomo, la Bibbia e le fonti, il linguaggio religioso, i valori etici e religiosi)

1 17 (+7) (+13)

Essenzialità, apertura la confronto; interreligiosità, storicità, domande di senso; dialogo; coerenza con la finalità educativa-istruttiva della scuola

8 1 Chi esprime il No fa notare che nella Scuola dell’Infanzia si sviluppano abilità piuttosto che generare competenze Chi esprime il Sì fa notare che i TSC facilitano la progettazione didattica; linguaggio comune con le altre discipline

4 23 L’ultimo TSC (primaria) facilita maggiormente la progettazione orientata alle competenze; linguaggio comune con le altre discipline facilita il confronto e la collaborazione; i TSC offrono un vasto orizzonte cui puntare per generare una varietà di competenze

Rispetto ai TSC e alla loro capacità di generare una progettazione didattica orientata a generare competenze

1 17 (+7) (+13)

Stimolano ad ampio raggio

9 Centrano l’obiettivo, chiarezza, semplicità, comunicatività verso i genitori e gli altri docenti; adeguati alla fascia di età

6 20 1 Esplicitato il confronto tra dato antropologico e conoscenze Buoni anche se molto ampi Secondo TSC Primaria: cambiare “distinguendola” con “confrontandola”

Rispetto alla formulazione specifica dei TSC

3 15 (+7) (+13)

Sintesi Sottolineatura alla portata pedagogica e psicologica

9 Flessibilità ed elasticità dei campi di esperienza

3 23 1

In funzione della possibilità di attivare collegamenti interdisciplinari

18 (+7) (+13)

Dio e l’Uomo - Bibbia e le fonti con Storia e Geografia; il linguaggio religioso con Arte e Musica; i valori etici e religiosi con Italiano e Scienze.

9 Collegamenti e continuità; Irc accogliente; interdisciplinarietà e fedele all’identità dell’Irc; attenzione educativa; viene conferita dignità all’Irc inserita nelle Indicazioni ministeriali

3 24 Volontà di rinnovare l’Irc mantenendo viva la fedeltà alle proprie radici culturali; l’Irc si incarna nella scuola con autonomia culturale - dignità; quadro aperto al dialogo interreligioso e aperto ai valori umani che arricchiscono la convivenza civile e religiosa Un passaggio interessante è quello riportato a pag. 6 “Emerge così un ulteriore contributo dell’IRC alla formazione di persone capaci di dialogo e di rispetto delle differenze, di comportamenti di reciproca comprensione, in un contesto di pluralismo culturale e religioso.”

Rispetto all’immagine complessiva dell’Irc che ne emerge

1 17 (+7) (+13)

Si suggerisce la lettura del documento da parte di un esperto non di Irc

28

Punti di criticità

2 4 3 Chi esprime perplessità fa notare che alcune formulazioni si avvicinano all’impostazione catechistica; che potrebbe essere limitativo avere un solo TSC per campo di esperienza; dislivello di importanza tra il traguardo relativo al sé e l’altro che dice l’essenziale (quasi basterebbe da solo) e i traguardi degli altri campi che danno indicazioni più metodologiche e meno contenutistiche Riguardo " i discorsi e le parole", l'inadeguatezza di alcuni termini (ad es: "...ne sa narrare i contenuti riutilizzando i linguaggi appresi..;... per esprimere con creatività il proprio vissuto religioso...") E’ impensabile che un bambino possa narrare e riutilizzare i linguaggi, quando invece deve imparare i linguaggi quotidiani (pag. 3 i discorsi e le parole punto 4) si suggerisce di eliminare o rielaborare il contenuto del punto 4.

18 7 2 Chi vede criticità in questo punto chiede di non inserire i Traguardi Irc in tutti i campi di esperienza; si potrebbero preferire “il sé e l’altro” (assorbendo la conoscenza del mondo – Dio Creatore) e “linguaggi, creatività espressione” (che comprenderebbe anche il traguardo Irc de “il corpo in movimento”); livello culturale alto Riguardo al TSC “il Sé e l’altro” attenzione alla dicitura “scopre nel Vangelo” (sarebbe opportuno dire “scopre dai racconti del Vangelo” – il bambino ascolta i racconti, non legge) Troppo complessi Attenzione alla dimensione ludica

Riguardo ai TSC distribuiti nei cinque campi di esperienza della scuola dell’infanzia

13 (+7)

2 (+13)

3 Alcuni alti e difficili Proposta Inserire nel campo di esperienza “il corpo in movimento” dopo interiorità (p.2): ad alfabetizzare le emozioni. inserire nel campo di esperienza “i discorsi e le parole”:riconoscere nell’esperienza quotidiana alcuni simboli religiosi, espressione storica dell’incidenza vitale del cristianesimo.(p.3)

8 1

10 13 4 Attenzione alla collocazione e formulazione dell’OA relativo al testo biblico (aspetti da considerare: confronto con altre tipologie di testi, confronto con altri testi sacri, conoscenza della struttura e dei contenuti del testo biblico) Il riferimento del 2° OA per la classe quinta al “progetto di vita” potrebbe essere inadeguato per il grado di scuola L’essenzializzazione presuppone molta conoscenza della disciplina da parte dell’Idr; Non è chiaro il collegamento tra TSC e OA La vastità degli OA rischia di far perdere di vista l’essenziale Troppo complessi e a volte più adatti alla catechesi L’OA n. 4 dell’ambito Dio e l’uomo al termine della V considera poco la composizione multireligiosa delle classi e il vissuto degli alunni Per la Scuola dell’Infanzia sarebbe utile formulare gli OA distinti dai TSC

Riguardo agli OA e alla loro articolazione nei diversi anni del ciclo di scuola in cui operi

9 (+7)

7 (+13)

2 Poca innovazione rispetto agli OSA attuali

29

Mancanza di articolazione per anno. Andrebbero scanditi per classe Mancanza di un OA relativo alla ricerca di senso da inserire nei valori etici e religiosi Rivedere i valori etici e religiosi Attenzione alla ripetizione dovuta alla ciclicità che non inneschi meccanismi di demotivazione

7 2

19 4 4 Si mette in discussione il linguaggio religioso come “ambito”; i nuclei tematici di Dio, Gesù, la Chiesa e i valori morali degli OSA presentavano una maggior chiarezza di riferimento per gli OA; i quattro ambiti non evidenziano il cristocentrismo della disciplina Irc Proposta di dare più spazio all’esperienza dell’alunno e alla sua crescita (ambito esistenziale) Si suggerisce l’inserimento di un ulteriore ambito “dialogo interreligioso”

Riguardo alla suddivisione degli OA nei quattro ambiti (Dio e l’uomo, la Bibbia e le fonti, il linguaggio religioso, i valori etici e religiosi)

7 9 (+7) (+13)

2 Proposta di suddividere gli OA per anno; Pag. 10: eliminare nell’ambito del linguaggio religioso il 3° punto, quello sulla preghiera perché troppo confessionale. La preghiera è una forma di comunicazione e in quanto tale è già contemplata nel 1° punto dello stesso ambito. Proposta Nel rispetto dello stile delle indicazioni nominare i quattro ambiti con un verbo o titolo che sottolinei più che il “ciò che si apprende” (contenuto) il “come si apprende”, es:

Uso dei documenti Organizzazione delle informazioni Strumenti concettuale e conoscenze Produzione

(Vedi pag. 85 delle Indicazioni) Gli OA ampi rispetto ai tempi Possono essere confusi con i criteri di valutazione della vecchia scheda e quindi non essere declinati Manca un ambito che faciliti un percorso di ricerca religiosa ed esistenziale Attenzione non solo al risvolto culturale dell’Irc ma anche alla cura della dimensione religioso-spirituale della persona umana

4 1 4 Dipendono dalla creatività e competenze dell’insegnante Occorre fare chiarezza sulla definizione del termine competenza

Rispetto ai TSC e alla loro capacità di generare una progettazione didattica orientata a generare competenze

12 12 3 I nuclei tematici di Dio, Gesù, la Chiesa e i valori morali degli OSA favorivano maggiormente la progettazione Difficoltà di estrapolare le competenze anno per anno; difficoltà di elaborare una progettazione per competenze da parte di Idr non preparati a questo L’aspetto disciplinare emerge rispetto a quello antropologico, togliendo molto all’unitarietà del sapere per creare lo sviluppo delle competenze trasversali Livello non facilmente raggiungibile Le competenze dovrebbero riguardare più la vita e meno i saperi, avere un taglio più educativo e meno disciplinare

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Alcuni TSC appaiono troppo catechistici Proposta di abbinare un TSC ad ogni ambito Troppo generali, molto è lasciato alla progettazione dell’insegnante

6 6 6 (+7) (+13)

Pag. 9: sostituire nel 1° traguardo la parola “apprezzando” con “riconoscendo”, termine più appropriato per esprimere una competenza di tipo scolastico. Sono pochi non in linea con lo stile delle indicazioni. Offrono spunti per progettare ma non sono orientamenti esaurienti. Difficoltà nel cogliere le implicazioni etiche per le scelte di vita Il livello alto rischia di indurre una progettazione solo per l’eccellenza Andrebbero semplificati sia nel linguaggio e resi più raggiungibili Andrebbe ulteriormente indagato il concetto di competenza in religione cattolica in vista della certificazione (ad es. come si potrebbe certificare la competenza del “cogliere le implicanze etiche della fede”?)

2 5 2 Troppo articolati, occorre una maggior chiarezza/fluidità, (ipotesi di più traguardi per campo); necessità di individuare obiettivi minimi accessibili

Rispetto alla formulazione specifica dei TSC

7 15 5 Attenzione alla caratterizzazione culturale della formulazione dei TSC; attenzione a che il linguaggio non sia catechistico; lo stile della formulazione dovrebbe rispecchiare quella delle altre discipline; la formulazione del 3° TSC fa pensare ad un grande obiettivo più che ad una competenza. Sarebbe importante un TSC specifico relativo alla figura di Gesù “di Nazareth” Rispetto al 3° TSC rivedere il linguaggio che potrebbe essere interpretato come catechistico I TSC appaiono ambiziosi, si misurano nella vita Sarebbero auspicabili collegamenti più espliciti, sul piano dei traguardi educativi, alle finalità generali della scuola (espresse nel testo delle Indicazioni per il curricolo da pag.41 a pag 46). Varrebbe la pena esplicitare il sapersi interrogare per dare significato (competenza che ritengo profeticamente necessaria alla crescita delle nuove generazioni) nelle modalità che riguardano l’impegno personale, i contesti relazionali e comunicativi con i coetanei, le opinioni e le idee di un sapere che sappia far critica positiva. Riguardo il primo TSC: (parafrasando) perché l’alunno “dopo” aver imparato a riflettere su Dio e su Gesù, a collegare l’insegnamento alle tradizioni dell’ambiente, a riconoscere il significato cristiano delle feste….si interroga su come le percepisce e le vive? Appare come una sorta di esame di coscienza….un traguardo più catechistico che scolastico. Riguardo al terzo TSC: mi sembra enuclei bene, nella prima parte, la proposta educativa (enunciata in premessa) dell’Irc consistente nella risposta cristiano-cattolica ai grandi interrogativi posti dalla condizione umana…..ma poi, perché arrivare ad un così specifico traguardo sui Sacramenti….più consoni ad un OA. Avrei visto meglio un riferimento antropologico alla portata storico-culturale del cristianesimo, alla nascita e allo sviluppo dei princìpi su cui si fondano le moderne società civili europee….evidenziandone le radici cristiane…..

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I TSC sottolineano conoscenze e abilità lasciando poco emergere la dimensione educativa della disciplina Non convince l’interrogarsi sul significato dei sacramenti Al terzo punto dei TSC: si potrebbe sostituire la dicitura “identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e cercano di mettere in pratica il suo insegnamento;” con “identifica nella Chiesa la comunità dei cristiani che cerca di mettere in pratica l’insegnamento di Gesù Cristo;” l’espressione “coglie il valore specifico” presuppone un vissuto religioso cristiano dell’alunno che non sempre è riscontrabile nelle classi Prevale una formulazione catechistica Nel primo TSC per la scuola primaria, qualche dubbio lo pone il passaggio … l’alunno riflette su Dio Creatore…la riflessione pensiamo debba essere seguita da altro più concreto, verificabile: conoscenza, scoperta ecc. Dubbio sull’utilizzo del verbo “apprezzare” perché di difficile valutazione

7 (+13)

9 (+7)

2 Difficile pensare ad una valutazione del raggiungimento di alcuni traguardi (1° e 4°); alcuni TSC sono molto ampi e potrebbero essere semplificati; Pag. 9: formulare il 1° traguardo in modo diverso, così: « L’alunno è aperto alla sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sull’assoluto, cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale. Sa interagire con persone di religione differente, sviluppando un’identità capace di dialogo, riconoscendo il rapporto tra il “credo” professato e gli usi e costumi del popolo di appartenenza e/o di accoglienza, a partire da ciò che osserva intorno a sé». Questa formulazione sembra più idonea per un IRC rivolto a tutti gli alunni, anche di provenienza straniera. Proposta di tenere in considerazione i seguenti TSC delle Indicazioni

L’alunno solleva precise domande esistenziali, ricercando nella proposta cristiana e nella proposta delle altre religioni filosofie e sistemi, un orizzonte di significato. (p.17 I per C)

L’alunno interpreta la realtà italiana, europea, mondiale in cui si trova e vivere e operare elaborando uno degli strumenti di conoscenza più necessari quale lo sconvolgimento creato dell’irrompere dell’uomo Gesù della storia (p 18 I per C )e le sue ripercussioni nei diversi contesti sociali, culturali, antropologici.

L’alunno valorizza l’unicità e la singolarità dell’identità culturale e religiosa di ogni persona, appropriandosi delle sue radici culturali e religiose, approfondendo con curiosità le religioni diffuse in altri contesti.

La formulazione sembra un po’ alta ma in linea con quella delle altre discipline

3 2 4 Alcune formulazioni si avvicinano all’impostazione catechistica In funzione della possibilità di attivare collegamenti interdisciplinari

14 8 5 Attenzione ai collegamenti con la storia; attenzione a non perdere di vista l’essenziale; ridotta capacità di attivare collegamenti Manca l’indicazione di competenze trasversali ed è debole il collegamento con l’area antropologica Rimane difficile il collegamento con storia e geografia da quando sono cambiati i programmi ministeriali Si potrebbero inserire frasi esplicite che aprono al collegamento

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interdisciplinare (ad es. “Tutti i contenuti proposti sono collocati in un orizzonte interdisciplinare con collegamenti che permettono una particolare attenzione alla cooperazione tra le varie materie di studio…”)

7 (+13)

6 5 (+7)

Richiedono un grande sforzo progettuale Per i colleghi “laici”, senz’altro, troppo confessionale e con radi riferimenti verso un più ampio confronto con l’orizzonte multiculturale, multireligiosa e multirazziale. (Ci è già stato detto da colleghi, cui li abbiamo mostrati) La difficoltà nasce dal fatto che le Indicazioni appaiono concepite in origine con una particolare attenzione a non toccare l’aspetto religioso; meglio sarebbe se invece lo prevedesse facilitando così anche una comprensione unitaria del sapere

4 1 3 Rispetto alla valenza culturale Il testo potrebbe essere soggetto ad un’interpretazione catechistica, da chi non è attento a cogliere la differenza catechesi/Irc

11 5 6 Attenzione all’uso della terminologia per favorire sempre meglio l’apertura interculturale e interreligiosa; sarebbe opportuno modificare le espressioni “pietà popolare” e “aspetti dottrinali” Attenzione al linguaggio “catechistico” Porre più attenzione allo sviluppo armonico degli alunni puntando su una costante correlazione tra esperienza e dato cristiano Confusione con la catechesi Difficoltà a riconoscere la curricolarità della disciplina Poca considerazione del vissuto di alunni che non vantano un’esperienza di fede cristiana cattolica

Rispetto all’immagine complessiva dell’Irc che ne emerge

7 (+13)

7 (+7)

4 Attenzione al linguaggio, che non sia catechistico In alcuni passaggi, a mio avviso, è forte la percezione che sia un IRC pensato solo per alunni nati, cresciuti e educati in un ambiente cristiano-cattolico. Fermo restando la confessionalità di questo insegnamento, non possiamo e non dobbiamo dimenticare che sempre di più sono presenti nelle nostre aule ragazzi provenienti da culture e religioni diverse e che “provvidenzialmente” si avvalgono dell’IRC e che questo è rivolto a tutti gli alunni. Proposta Collocare l’IRC nell’area storico-geografica per:

Recuperare il cristocentrismo. Lo specifico della R.C.: Cristo, Dio entrato nella storia. R.C.disciplina, chiave interpretativa della storia dell’Italia, dell’Europa, del mondo. Se la proposta relativa all’Irc fosse stata fatta in origine durante la stesura del documento si avrebbe avuto forse meno timore nel citare questo aspetto anche durante la descrizione di altre discipline. Approfondire maggiormente la valenza educativa di un Irc nella scuola di oggi pluralista e soggettivistica

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per un IRC tra continuità e innovazione

II FASE

SINTESI

Scheda di analisi OA e TSC in itinere

Nota in premessa Rilievi pervenuti attraverso le schede inviate per la seconda volta: L’utilizzo del documento conferma la validità degli OA e TSC e stimola nella ricerca ed individuazione di strategie concrete per poter osservare le competenze. N. B. In alcune schede in itinere della II Fase, sono state riscontrate le stesse considerazioni proposte nelle schede della I Fase, le quali confermano le modifiche che sono già state apportate al TESTO EMENDATO DEGLI OA E TSC. **** in ROSSO/grassetto possibili emendamenti importanti non inseriti nel TESTO EMENDATO DEGLI OA E TSC Obiettivi di apprendimento (OA) Durante la fase di realizzazione delle attività educative e didattiche progettate avvalendosi degli OA, ha considerazioni da esprimere in merito all’attuazione dei percorsi Irc legati…

N. R. SI NO Note qualitative

6

al primo ambito (Dio e l’uomo)

6 (+20)

11 Questo ambito permette, più di ogni altro, a nostro parere, le aperture interdisciplinari e multiculturali e ci consente di offrire una visione del messaggio cristiano quantomeno originale e attuale. Buona la flessibilità degli OA nei vari ambiti. Esigenza di estrapolare dei sotto-obiettivi Suggerimento di legare l’idea di Dio Padre non solo alla Creazione ma maggiormente al Natale (più che Dio che crea, Dio che incontra l’uomo…) I numerosi OA a volte non facilitano la

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realizzazione di percorsi lineari e continuativi Buona l’ampiezza degli OA perché consente una maggiore diversificazione dei percorsi di apprendimento realizzabili

8 (+13)

5 1 Considerazioni positive

6 8 (+20)

9 Offre una buona base documentale alla conoscenza come testo fondamentale in relazione alla tradizione e alla cultura del nostro Paese. Bello il raffronto con i testi di altre religioni.

al secondo ambito (la Bibbia e le fonti)

7 (+13)

6 1 Aggiungere qualche riferimento ai Documenti della Chiesa

6 6 (+20)

11 Il linguaggio religioso consente una lettura dei segni cristiani nell’ambiente. Buono l’inserimento di un OA relativo al silenzio come luogo d’incontro. Alcuni sperimentatori sono però dell’opinione che il concetto di silenzio, come luogo, è misterioso e non facilmente spiegabile ai bambini della scuola primaria.

al terzo ambito (il linguaggio religioso)

8 (+13)

5 1 Considerazioni positive

6 7 (+20)

9 1 Quest’ultimo ambito consente di valorizzare parecchio l’esperienza personale, sociale, culturale e religiosa degli alunni.

al quarto ambito (i valori etici e religiosi)

7 (+13)

6 1 Mancano riferimenti espliciti alla Carità, al Perdono, alla Giustizia

4 1 1

2 (+20)

15 Ma attenzione all’assenza del riferimento storico – sociale e la preoccupazione più rivolta all’acquisizione dei contenuti che al processo culturale di apprendimento degli alunni

Gli OA previsti per il grado di scuola in cui insegna hanno favorito la realizzazione di efficaci percorsi culturali ed educativi?

12 (+13)

2 Gli OA aiutano a fare scelte didattiche ponderate e fondate; sono “paletti” per non uscire fuori strada e ricondurre l’attività didattica su fondamenti epistemologici sicuri. Ma a volte risultano essere slegati dai campiti di sviluppo specifici della fascia di età della Secondaria di Primo grado. Si evidenzia la densità dei temi proposti

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6 10 (+20)

7 Si è notato un maggior interesse e partecipazione da parte degli alunni e soddisfazione delle famiglie. Valida la ciclicità nel riprendere, in modo adeguato all’età degli alunni, alcuni contenuti fondamentali della Religione Cattolica Es di OA relativo ai SACRAMENTI al termine della V classe: “Sapere che i cristiani individuano nei sacramenti e nelle celebrazioni liturgiche i segni della salvezza di Gesù e dell’agire dello Spirito Santo”. Snellire alcuni OA Sarebbe utile una descrizione/interpretazione degli ambiti in un eventuale materiale di orientamento e supporto didattico per i nuovi TSC e OA

Proposte e suggerimenti

11 2 (+13)

1 Viste le numerose questioni poste circa l’utilizzazione dei TSC e OA, per una loro corretta declinazione, sarebbe utile prevedere un “libro guida”. Aggiungere nell’ambito del linguaggio un riferimento allo “spazio sacro” oltre che al “tempo sacro”

Traguardi per lo sviluppo delle competenze (TSC) di ogni ordine e grado di scuola

N. R. SI NO Note qualitative

1 5 I TSC favoriscono l’interdisciplinarietà, rende più sicuro l’approccio con il bambino ma una difficoltà sta nel coniugare i tempi del bambino con il tempo della proposta educativo-didattica

Servendosi dei TSC durante la sperimentazione ha incontrato qualche difficoltà?

3 (+20)

8 6 Difficoltà iniziali nel prendere confidenza con il nuovo documento di indicazione progettuale Perplessità sui TSC che entrano troppo nello specifico “contenutistico confessionale” che risulta essere più indicato per gli OA. I TSC dovrebbero far maggior riferimento a

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finalità educative dal respiro più ampio per un’educazione integrale della persona. Difficoltà di suddividere gli OA nelle varie classi

5 2 (+13)

7 Non tutti i TSC sono facilmente raggiungibili da tutti gli alunni. Difficoltà relative all’esiguo numero di ore a disposizione

6 Nota di riflessione sulla possibilità o meno di osservare/verificare le competenze nel bambino della Scuola dell’Infanzia. L’articolazione dei Traguardi nei diversi campi di esperienza e la richiesta puntuale delle diverse competenze possono favorire l’individuazione di indicatori per l’osservazione delle competenze.

5 (+20)

12

Il confronto con i TSC ha favorito l’osservazione delle competenze degli allievi?

2 10 (+13)

2 In parte I TSC, nel modo in cui sono formulati, non consentono una piena osservazione delle competenze; necessitano di essere rielaborati in formule più specifiche (ad es. elaborando dei livelli di competenza). Rispetto agli OSA promuovono una maggiore acquisizione di competenze e una maggiore centralità dell’alunno

Descrivendo le competenze dei suoi allievi ha trovato altre formulazioni che potrebbero considerarsi TSC utili e significativi?

3 3 Nel campo d’esperienza il sé e l’altro: - Scopre la ricchezza della diversità in ordine a lingua, religione, tradizioni, abitudini che fanno di tutti gli uomini una sola umanità. Nel campo d’esperienza la conoscenza del mondo: - Pone quesiti in ordine al senso della vita e della morte che caratterizzano tutte le specie umane e che a lui appaiono legate ciclicamente e in continuo dinamismo. Altro es: A conclusione dell’anno scolastico sa riconoscere i valori identificativi del percorso educativo, ne sa individuare gli eventi, le storie, i personaggi e i momenti

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topici, motivandoli.

12 (+20)

3 2 Vedi ad es. Programmazione inviata da Scaletti Fiammetta e Alessandri Alessandra

6 (+13)

6 2 La questione centrale riguarda la definizione di “competenza in religione cattolica”. Esempio di “competenza in RC”: conoscere e utilizzare il linguaggio religioso in generale e in particolare quello tipico della religione cattolica, per saper esporre un argomento in modo critico e documentato o per affrontare un problema. Questa “macro-competenza” potrebbe essere suddivisa in quattro capacità:

1) Conoscere alcuni contenuti fondamentali della religione cattolica;

2) Mettere a confronto i contenuti del cattolicesimo con la cultura e la vita;

3) Argomentare le proprie affermazioni, avvalendosi di documenti;

4) Saper usare il linguaggio religioso in modo appropriato.

Esempi di competenze: Considerando l’IRC come “disciplina orientante” (recuperando il PECUP), riportiamo prima le competenze trasversali, presentate per contribuire alla costruzione dell’identità personale dell’alunno all’interno del primo ciclo di istruzione, poi le didattiche.

Competenze trasversali: • L’alunno partecipa interagisce durante il dialogo-

confronto, condividendo con i compagni le proprie idee e le proprie scoperte, sia oralmente, sia, quando richiesto, con testi scritti.

• L’alunno propone e non impone il proprio punto di vista e si confronta volentieri con gli altri.

• L’alunno modifica alcuni comportamenti che non favoriscono il dialogo e la relazione.

• L’alunno è disponibile a ricercare il vero significato delle esperienze che vive, s’interroga sul Trascendente e comprende che l’uomo ha una dimensione religiosa e culturale.

• L’alunno collabora volentieri con i compagni di credo religioso differente mostrandosi capace di apprezzarne la fede religiosa, gli usi e i costumi, a partire dalla realtà locale

Competenze disciplinari: • L’alunno comprende che l’uomo fin dalle origini si

pone degli interrogativi di fronte alla realtà che lo circonda e riconosce che essi ricevono risposta nelle religioni naturali e rivelate.

• L’alunno identifica nella Bibbia le tappe fondamentali della storia della salvezza.

• L’alunno collega le tappe essenziali della storia della salvezza e le vicende della storia civile passata e presente.

• L’alunno individua gli elementi fondamentali della

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vita e dell’insegnamento di Gesù, del cristianesimo primitivo e della Chiesa.

• L’alunno riconosce che la Chiesa è una comunità organizzata, all’interno della quale i credenti esprimono carismi diversi, svolgono ministeri differenti e nella quale si sono distinte figure di testimoni e di santi.

• L’alunno riconosce i linguaggi espressivi della"religione" nel tempo, a livello locale, italiano ed europeo, comprendendone la valenza estetica e spirituale.

• L’alunno comprende che fede e scienza possono costruire un dialogo culturale poiché sono letture distinte e complementari dei grandi interrogativi sull’origine del mondo e dell’uomo.

• L’alunno conosce il panorama religioso mondiale, le caratteristiche proprie di ogni religione e opera collegamenti storico-religiosi-culturali

• L’alunno, in un contesto di pluralismo religioso, riconosce le scelte etiche dei cattolici in merito alle relazioni affettive e al valore della vita dal suo inizio al suo termine naturale

Esempio di livelli di competenza in fase di valutazione: Vedi tabella inserita in coda (Miccoli Luigia e Mallardi Rocca)

6 Suggerimento di snellire i TSC nella Scuola dell’Infanzia

5 (+20)

12 Esigenza di semplificare i TSC

I TSC da noi ipotizzati sono risultati funzionali sul piano didattico al fine di promuovere competenze effettive negli allievi? 13

(+13)1 Anche se risultano molto ampia, la loro

formulazione di tipo indicativo lascia giustamente all’insegnante un più ampio margine di azione, può declinarli e contestualizzarli al fine di centrare meglio la propria progettazione didattica. Inoltre consentono di promuovere competenze più “scolastiche” e dunque più facilmente misurabili.

4 2 Suggerimento: La prossima fase della sperimentazione potrebbe essere indirizzata a corsi di formazione di didattica pratica. Attenzione alla demarcazione catechesi/irc e alle possibilità legate all’età del bambino nel derivare gli OA dai TSC.

Altre considerazioni in itinere sui TSC

13 (+20)

3 1 In aggiunta agli OA e TSC relativi al curricolo nazionale, potrebbero prevedersi delle indicazioni diocesane al fine di valorizzare e orientare il 30% di “programmazione” legata alla ricchezza delle realtà locali. Con i TSC così ipotizzati si riesce a seguire

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meglio lo sviluppo delle competenze del bambino che ha in questo modo un tempo più lungo per sviluppare le stesse.

12 (+13)

2 Vedi scheda MENTI Lamberto, PERON Roberta

Esempio di livelli di competenza in fase di valutazione: DESCRITTORI PER LA VALUTAZIONE DECIMALE RIFERITI

AGLI INDICATORI DELLA SCHEDA RELIGIONE CATTOLICA

Ambito tematico: Dio e l’uomo (Conoscenza dei principali riferimenti storici e dottrinali del Cristianesimo) 1. Conosce, comprende, rielabora ed utilizza, anche in contesti

diversi, i contenuti specifici e fondamentali del sapere religioso in modo eccellente =10

2. in modo completo ed autonomo = 9 3. in modo appropriato e vario = 8 4. in modo consono e corretto = 7 5. in modo lineare =6 6. in modo incerto =5 7. in modo confuso =4 8. Non conosce, non comprende, non rielabora e non utilizza i

contenuti specifici e fondamentali del sapere religioso =3/2/1 Ambito tematico: I valori etici e religiosi (Lettura delle implicazioni etiche della fede cristiana) 1. Recepisce, organizza e attribuisce senso ai valori etico-

religiosi (verità, amore, felicità, libertà, pace, ecc, ) in modo esemplare =10

2. in modo consapevole e organizzato = 9 3. in modo riflessivo e coerente =8 4. in modo costruttivo e appropriato =7 5. in modo sostanziale =6 6. in modo limitato =5 7. in modo indifferente =4 8. E’ insofferente ai valori etico-religiosi =3/2/1 Ambito tematico: La Bibbia e le altre fonti ( Individuazione di tappe essenziali e interpretazione consapevole) 1. Opera con una metodologia della ricerca originale ed

autonoma =10 2. appropriata e precisa =9 3. ordinata e varia =8 4. giusta e opportuna =7 5. semplice =6 6. parziale =5 7. impropria =4 8. Non possiede una metodologia di accostamento alle fonti

bibliche e a documenti =3/2/1

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Ambito tematico: Il linguaggio religioso (Riconoscimento e fruizione dei diversi linguaggi espressivo/religiosi) 1. Comprende ed usa i linguaggi “della fede”

in modo efficace e personale = 10 2. in modo preciso e articolato = 9 3. in modo coerente e vario = 8 4. corretto e controllato = 7 5. in modo essenziale = 6 6. in modo elementare = 5 7. in modo limitato = 4 8. Non comprende e non usa i linguaggi “della fede” = 3/2/1

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per un IRC tra continuità e innovazione

RELAZIONE sui dati raccolti dalla

Scheda di analisi delle Indicazioni per il curricolo

MARZO 2009 Rispetto all’IMMAGINE DI PERSONA: Nel documento si riconosce il riferimento alla centralità della persona nell’azione educativa in tutti i suoi aspetti, anche per ciò che riguarda la dimensione religiosa; ma a volte il testo non è sufficientemente attento al valore pieno della persona e a tratti appare contraddittorio: nella seconda parte infatti prevale una centralità di tipo contenutistico-disciplinare. Il testo sembra scritto a più mani, da esperti che non utilizzano un lessico condiviso. Si apprezza il riferimento a:

soggetti in grado di gestire difficoltà, differenze socio-culturali, utilizzare nuovi sistemi multimediali, stimolati al rispetto della natura.

una persona che conosce la propria identità e sa rispettare le altre; un alunno in crescita, in formazione (evidenziando la dinamicità della persona che apprende

e cresce), alunno che, molto stimolato dalla società, deve essere aiutato a fare sintesi. la persona nei suoi aspetti relazionali - familiari –sociali.

Si nota però che:

è attribuito al termine persona un significato limitato; la persona non è vista nella sua interezza e complessità; si è preoccupati di formare la persona sul piano “cognitivo e culturale”, si enumerano gli aspetti costitutivi dell’identità dello studente e si tralascia spesso la dimensione religiosa;

prevale l’aspetto culturale-cognitivo e manca la formazione morale e relazionale; la persona interagisce con varie culture ma non ha non ha gli strumenti adatti per

comprendere e mettere in relazione tali culture con la propria. Emerge una persona alla quale rispondere per i bisogni fondamentali, che poco deve rispondere ai bisogni degli altri. La relazione pare orientata alla crescita dell’individuo e non della persona quanto essere aperto alle relazioni (e non solo che è oggetto di relazioni);

vengono poco valutati i punti di debolezza, di limite che pure sono insiti in ogni essere umano;

si condivide l’idea di persona che emerge ma non appare così evidente nel documento, come attuare l’attenzione ed il rispetto alla singola persona;

bisognerebbe dare maggiore attenzione agli alunni stranieri e con disabilità; si sottolinea la “socialità” e si dà meno attenzione all’identità/relazionalità; era pedagogicamente più ricco il PECUP manca un chiaro riferimento alla dimensione religiosa e in particolare al Cristianesimo Si pone l’accento sulla “Scuola Istituzione” a scapito della centralità dell’alunno

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C’è un’apertura di fondo alla dimensione educativa; rimane tuttavia predominante la dimensione cognitiva.

Riguardo alle PROSPETTIVE CULTURALI:

Fondamentalmente viene condiviso il concetto di scuola inteso come luogo di incontro e di crescita di persone, dove si educa-istruendo.

Manca continuità di fondo tra Scuola Primaria e Secondaria di 1 grado. Si parla poco della scuola come luogo delle relazioni. Non c’è solo la centralità dello

studente da considerare, ma anche il dialogo educativo con le famiglie, il valore educativo della funzione docente.

Mancano la continuità e l’orientamento e soprattutto il riferimento alla maturazione interiore della persona

Buona la preoccupazione di finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’alunno.

Rimane in ombra l’aspetto spirituale ed etico-morale. Sulla PROSPETTIVA DEL NUOVO UMANESIMO:

Esiste una mancanza di “centro”, cioè una visione antropologica di fondo che, come cristiani, crediamo sia necessario sottolineare.

Si nota una tendenza ad un razionalismo che tende ad escludere l’aspetto della ricerca esistenziale relativa alle domande di senso.

La prospettiva di fondo appare un po’ generica e, benché nelle intenzioni centrata sulla persona, è in realtà incentrata su altre questioni.

Manca la prospettiva religiosa in particolare quella cristiano-cattolica. Mancano tra gli oggetti della conoscenza l’interiorità, la dimensione emotiva e religiosa. Nessun riferimento all’interiorità dell’alunno e alle problematiche legate all’età.

Spazio per il CONTRIBUTO IRC:

In questo quadro l’Irc non solo trova ma deve trovare ampio spazio L’Irc può contribuire a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza umana per integrare

ogni esperienza in una visione unitaria con la quale confrontarsi La religione cattolica offre un’interpretazione della complessità che riguarda la persona

umana e del del mondo che la circonda Il contributo dell’Irc è in relazione al fatto che la cristianità ha influenzato la cultura

occidentale Nel testo invece non si riconosce un ampio valore alla cultura religiosa Più rilevanti riferimenti alla valenza umana della ricerca religiosa valorizzerebbero

maggiormente la funzione formativa dell’Irc La parcellizzazione della conoscenza non consente di comprendere a pieno se stessi e il

reale: l’Irc favorisce il confronto con una visione unitaria della vita. Riguardo ai RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA:

Sono stati delineati in maniera essenziale. Buona l’espressione “alleanza educativa”, ma non ci sono indicazioni sulle modalità di

realizzazione; si nota una disparità tra quello che è auspicato e la mancanza di indicazioni che consentano un’effettiva praticabilità.

Le famiglie rimangono ancora troppo sullo “sfondo”.

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Buono il fatto che il rapporto scuola-famiglia è inteso come facente parte del percorso formativo scolastico.

Si sottolinea l’importanza di prevedere uno spazio di formazione per la famiglia stessa che chiede aiuto.

Una più diretta chiarificazione della comune “chiamata educativa” favorirebbe un più efficace processo di educazione integrata scuola-famiglia.

Si richiede un approfondimento dei rapporti scuola-famiglia. In forza dell’Autonomia dovrebbe essere rafforzato il confronto con il territorio e quindi, a

maggior ragione, con le famiglie. Riguardo all’eliminazione del PECUP:

Alcuni condividono l’utilità del Pecup e vorrebbero che fosse reinserito nelle Indicazioni come orizzonte ideale che orienta la concretezza degli intenti formativo-educativi.

Altri ritengono che sia più vantaggioso avere come riferimento le competenze disciplinari vista l’esigenza della certificazione; il Pecup potrebbe essere una ripetizione. Si considera il Pecup troppo alto, meglio i TSC.

In ogni caso il Pecup potrebbe essere elaborato dalle scuole. Se fosse reinserito si preferirebbe un Pecup sintetico e alla fine di ogni grado di scuola; si

propongono due profili diversi nel Primo Ciclo: al termine della Scuola Primaria e al termine della Scuola Secondaria di Primo Grado, riconoscendo delle diversità culturali, affettive, cognitive… tra gli alunni dell’uno e dell’altro grado di scuola.

Elemento che dovrebbe necessariamente farne parte è il riflettere su sé stesso e il gestire il proprio processo di crescita.

Elementi legati alla affettività ed emotività del ragazzo e al suo modo di apprendere. Non dovrebbero mancare gli ambiti della conoscenza di sé, della relazione con gli altri,

dell’orientamento. Si dovrebbe valorizzare la dimensione formativa dell’identità personale e relazionale. Non dovrebbe mancare l’accento sull’importanza dell’acquisizione della capacità critica, sul

rafforzamento dell’identità e dell’autonomia della persona. Dovrebbe far parte di un eventuale Pecup qualche elemento relativo all’Irc o comunque alla

religiosità come dimensione essenziale per uno sviluppo pieno della persona umana. Sarebbe importante riprendere dal vecchio Pecup il paragrafo sull’identità: conoscenza di sé,

orientamento. Rispetto alla suddivisione in AMBITI DISCIPLINARI:

Il passaggio dai Campi di Esperienza della Scuola dell’Infanzia agli Ambiti Disciplinari per la Scuola Primaria facilita la continuità, almeno dal punto di vista teorico.

Richiama l’impostazione modulare per questo sembra corretta. Potrebbe anche essere lasciata alle scuole; ma se tale libertà fosse lasciata alle scuole

potrebbero crearsi nuove frammentazioni. Meglio dare linee comuni e poi tener comunque conto delle esigenze locali, secondo il sistema dell’Autonomia.

Le discipline, seppur distinte in ambiti, mantengono una forte specificità che non facilità la progettazione interdisciplinare.

Riguardo ai TSC DISTINTI PER DISCIPLINA:

Si fa notare la difficoltà a riconoscere un terreno comune nell’area linguistico-espressiva che accorpa Italiano e Lingua straniera con Musica, Arte e Sport, in quanto trattasi di codici espressivi differenti fra di loro.

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Si condivide la distinzione dei TSC per disciplina, ma si sottolinea l’importanza dell’apertura all’interdisciplinarietà.

Molti avrebbero preferito continuare a progettare con il PECUP e gli OSA. Se i TSC non fossero disciplinari si favorirebbe la trasversalità, ma si perderebbe la

specificità. La mancanza di un profilo finale comune può portare il rischio di frammentare l’azione

educativo-didattica e di considerare poco la formazione integrale della persona.

Certo alcuni TSC dovrebbero essere interdisciplinari altrimenti non si spiegano gli Ambiti Disciplinari. I TSC per discipline potrebbero essere affiancati da quelli per ambiti interdisciplinari, lì dove essi risultano comuni a più discipline. I TSC interdisciplinari sarebbero positivi solo se in aggiunta a quelli disciplinari.

Molti ritengono che l’interdisciplinarità si debba attuare a livello autonomo, nelle scuole. Si nota la positività dei TSC elaborati per la Scuola dell’Infanzia: riguardano la maturazione

personale rispetto ad aree di crescita e non sono legati a specifici ambiti di conoscenza (disciplinari).

La suddivisione dei TSC in ambiti interdisciplinari è auspicabile ma può creare problemi per la loro valutazione.

Sulla questione se i TSC debbano essere FISSATI A LIVELLO NAZIONALE:

La maggioranza ritiene che i TSC debbano essere nazionali, perché richiedono un serio monitoraggio da parte del Ministero; ai docenti spetta poi svilupparli negli Obiettivi di Apprendimento.

Solo alcuni sono dell’opinione che i TSC debbano essere fissati dal gruppo docente tenendo conto del contesto.

Rispetto alla FORMULAZIONE dei TSC:

I TSC risultano essere poco collegati all’Irc; potrebbero avere più apertura in relazione alla tradizione cristiana italiana ed europea.

Appaiono ben formulati quelli della Scuola dell’Infanzia, soprattutto quello de “Il sé e l’altro”.

Alcuni TSC sembrano non essere adeguati alla maturità dell’alunno secondo le fasce di età. Talvolta risultano essere troppo elevati.

I TSC sono ritenuti significativi se mantengono il carattere esemplificativo e non vincolante. Ci sono seri problemi per ciò che riguarda Storia e Geografia. Già la Riforma Moratti

aveva considerato l’acquisizione delle conoscenze come un continuum nel primo ciclo e non come circolarità; così ci si ritrova ad incontrare difficoltà per i collegamenti con l’Irc.

Riguardo alla FORMULAZIONE degli OA:

Per la Scuola dell’Infanzia non ci sono OA Gli OA di alcune discipline (matematica, musica scienze naturali e sperimentali) per la

Scuola Primaria, sembrano di alto livello e più adatti alla Scuola Secondaria di I° grado. Alcuni sono molto complessi andrebbero suddivisi e semplificati (soprattutto per Italiano e

Musica.) SUGGERIMENTI PER UN MIGLIORAMENTO delle Indicazioni per il curricolo: (si suggerisce di aggiungere parole/frasi in corsivo per dare maggior spazio alla dimensione religiosa)

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p. 34 - (3° Campo di Esperienza: Linguaggi, creatività, espressione): “La musica è un linguaggio universale, carico di emozioni e ricco di tradizioni culturali e religiose. p. 71 - (Traguardi di Arte e Immagine): “Riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, religioso, artistico ed ambientale del proprio territorio”. p. 78 – (Area storico-geografica, terzo capoverso) “…patrimonio storico, geografico, artistico, culturale e religioso”. p. 80 – (Storia, primo capoverso): “…storici, archeologici, geografici, simbolici”. p. 105 – (Traguardi per Scienze naturali e sperimentali, per la secondaria di 1° grado): “comprende il ruolo della comunità umana nel sistema e la responsabilità morale che ne deriva”; “Conosce i principali problemi etici e morali legati all’uso della scienza”. Sui possibili COLLEGAMENTI INTERDISCIPLINARI per l’Irc: L’IRC, per la vastità della sua natura, può collegarsi ai vari Campi di Esperienza della Scuola dell’Infanzia e a quasi tutte le discipline della Scuola del Primo Ciclo, in particolare Arte e Immagine (decodificazione del linguaggio iconico), Storia (fatto religioso nella storia dell’umanità, conoscenza dei fatti storici legati al cristianesimo, uso dei documenti), Geografia (contestualizzazione geografica), Italiano (parte comunicativa ed espressiva, linguaggio religioso-simbolico, tipologia dei testi), Musica (come forma espressiva di religiosità; ascolto/produzione di musica sacra-liturgica), Corpo movimento sport (consapevolezza di sé, linguaggio corporeo – modalità espressive religiose – drammatizzazione); Scienze naturali e sperimentali (stupore per le meraviglie naturali e biologiche, questioni bioetiche).

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per un IRC tra continuità e innovazione

RELAZIONE sui dati raccolti dalla

Scheda di analisi del documento CEI che raccoglie gli Obiettivi di apprendimento e i Traguardi per lo sviluppo delle

competenze per l’Irc

MARZO 2009 Riguardo all’IMPOSTAZIONE GENERALE DEL DOCUMENTO:

Puntare di più sull’aspetto culturale dei TSC e OA. Puntare sulla bellezza del contributo umanistico che si offre. Proposta di inserire l’Irc dopo le Lingue Comunitarie e non dopo Arte e Immagine, o

Corpo, Movimento e Sport. Si propone di elaborare TSC e OA inerenti ad esplorazione, comprensione ed espressione di

“sé”. Sarebbe utile proporre un TSC sulle capacità di relazione dell’alunno che viene favorita

dall’Irc. Sottolineare la dimensione relazionale di dialogo con se stesso – Dio – gli altri.

Riguardo alla PREMESSA DEL DOCUMENTO:

Appare ben strutturata e in sintonia con le finalità della Scuola; si integra all’interno della premessa generale delle Indicazioni. Per la Scuola dell’Infanzia sembra troppo breve e poco significativa.

In alcuni passaggi si coglie un “difesa” della disciplina Irc; sembra prevalere un’intenzione apologetica, come se l’Irc non fosse già inserito a pieno titolo ma dovesse ancora giustificare la sua presenza.

Si apprezza la “proposta educativa” dell’Irc. Si chiede di esplicitare con maggiore concretezza la disciplinarità dell’Irc. Attenzione ad alcune formulazioni (ad es. riguardo a “laicità dello Stato…”, “comprensione

sapienziale”…). Si propone di migliorare alcune espressioni per esplicitare la visione esistenziale-educativa-

scolastica (ad es.. “per far conoscere i principi del cattolicesimo” “ per far conoscere il valore umano, etico e civile dei principi del cattolicesimo…”; attenzione a “La Scuola Italiana si avvale della collaborazione della Chiesa…” potrebbe indurre qualcuno a rivendicare la laicità dello Stato…).

Sottolineare maggiormente il confronto con altre dimensioni religiose e culturali.

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PASSAGGI DA NON MODIFICARE

1) Irc aperto a tutti 2) Rispetto della laicità dello Stato 3) Aspetto storico-culturale della religione cattolica 4) Irc radice della cultura italiana ed europea 5) Riferimento all’identità culturale di appartenenza 6) Riferimento al Concordato e alle motivazioni della presenza dell’Irc nella scuola 7) Rispetto della libertà di coscienza (possibilità di avvalersi o meno dell’Irc) 8) Caratterizzazione disciplinare 9) Apertura interdisciplinare 10) Rispetto delle differenze (attenzione alle disabilità e agli alunni stranieri) 11) Dialogo interculturale e interreligioso 12) Riferimento alla dimensione religiosa dell’esperienza umana 13) Contributo dell’Irc alla piena formazione della persona umana 14) Proposta educativa dell’Irc secondo le fasce di età 15) Contributo alla convivenza civile

Riguardo all’INSERIMENTO DELL’IRC negli AMBITI DISCIPLINARI delle Indicazioni:

L’inserimento in un ambito dà maggiore dignità alla disciplina considerandola come le altre ma è bene anche favorire una connessione trasversale a molteplici discipline (apertura interdisciplinare).

Si sottolinea la trasversalità rispetto a due ambiti: linguistico-artistico e storico. L’Irc pur essendo una disciplina come tutte le altre è anche l’unica disciplina aperta al

trascendente. Si preferisce l’inserimento dell’Irc nell’Ambito Linguistico-Artistico-Espressivo. Solo pochi scelgono l’Ambito Storico-Geografico, motivando tale scelta con il fatto che

per comprendere appieno lo sviluppo delle varie società è indispensabile conoscere anche quei principi religiosi che sono alla base di ogni cultura.

Per la Scuola dell’Infanzia vi è la proposta di elaborare più Traguardi per ogni Campo di Esperienza.

Alcuni non ritengono opportuno l’inserimento dell’Irc nel campo “Il corpo in movimento” perché si pensa che sia un traguardo più catechistico che scolastico.

Positivo sembra il tentativo, riducendo le “educazioni”, di recuperare l’aspetto educativo insito in ogni disciplina, perché ognuna contribuisce alla crescita della persona. Sarebbe opportuno insistere sul fatto che il punto di partenza è sempre costituito dal mondo del bambino e dalla sua esperienza.

Sulle CONOSCENZE E ABILITA’

Per la Scuola dell’Infanzia le conoscenze e abilità sono fuse insieme; il confine tra conoscenze e abilità è sottile, non sempre determinabile e può creare confusione.

Accorpando conoscenze e abilità si facilita il lavoro del docente non più costretto a distinguerle anche in relazione alle competenze.

C’è maggiore sintesi ed equilibrio tra conoscenze e abilità, ciò consente meno discussioni linguistiche sulle parole; si trova però il risultato un po’ ”confuso”; si pensa che tra conoscenze e abilità ci siano differenze e quindi andrebbero chiaramente distinte le une dalle altre.

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Rispetto alla suddivisione nei QUATTRO AMBITI (nuclei): Dio e l’uomo, La Bibbia e le fonti, il linguaggio religioso, i valori etici e religiosi

Anche se non espliciti, sono ben presenti i nuclei su Gesù e la Chiesa. Si propone di assumere gli ambiti dei valori etici e del linguaggio religioso come trasversali. La suddivisione ricorda i vecchi nuclei tematici. Per la Secondaria di 1 grado sono simili ai 4 obiettivi di valutazione.

INTEGRAZIONI, MODIFICHE, SUGGERIMENTI:

Proposta di modifica di alcuni OA e TSC (VEDI PROPOSTA EMENDAMENTI) Suggerimento di inserire uno specifico e distinto ambito su “Gesù”. Si richiede un più esplicito riferimento alle domande di senso. Si suggerisce un ampliamento riguardante il “senso” della religione per l’uomo. Si chiede di rendere più evidente la portata umanizzante della proposta cristiana. Si sottolinea la positività dell’ampiezza degli OA che favorisce l’elaborazione di percorsi

diversificati. I Traguardi potrebbero generare “ansia” da traguardo nel docente, se letti in modo rigido

potrebbero divenire un ostacolo all’impostazione flessibile dei possibili percorsi di apprendimento da offrire; non dovrebbero avere valore vincolante nel rispetto delle intelligenze multiple e della originalità degli apprendimenti. Dovrebbero apparire punti di partenza e ripartenza.

I verbi utilizzati permettono di cogliere lo sviluppo delle operazioni mentali del bambino nell’esperienza della Scuola Primaria.

I TSC della Primaria sembrano ben formulati, mentre quelli della Secondaria di 1° grado appaiono un po’ alti e sembrano non tener conto dell’età anagrafica degli alunni.

Il TSC relativo ai sacramenti sarebbe preferibile come OA e non come competenza in uscita. Sono stati utilizzati ancora solo in fase di progettazione quindi ci si riserva la possibilità di

presentare ulteriori considerazioni. Sarebbe importante inserire un riferimento alla peculiarità epistemologica dell’IRC, per

sgombrare il campo da un insegnamento generico affidabile a docenti semplicemente disponibili e con una idoneità solo formale.

Si suggerisce di ampliare il riferimento al fatto che l’Irc si innesta in un conteso di pluralismo culturale e religioso.

Si propone di recuperare il paragrafo già presente nel DPR 50/1979 e ripreso dal DPR 350/1987 che affermava: “l’IRC promuove il superamento dei modelli infantili, l’accostamento oggettivo al fatto cristiano, l’apprezzamento dei valori morali e religiosi e la ricerca della verità”.

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RELAZIONE sui dati raccolti dalla

Scheda di analisi OA e TSC in fase di progettazione

MARZO 2009 Punti di forza evidenziati riguardo ai TSC e OA

Trasversalità dell’Irc in tutti i Campi di Esperienza della Scuola dell’Infanzia. Chiarezza, sinteticità, essenzialità, ma anche apertura verso un’ampia articolazione. Gradualità secondo il grado di sviluppo dell’alunno. Comunicatività verso i genitori e gli altri docenti. Possibilità di collaborazione con altri docenti (interdisciplinarietà). Attenzione alla prassi didattica diffusa e ormai considerata come ottimale per un certo grado

di scuola e classe di riferimento. Riferimento alla storicità e alle domande di senso. Apertura al dialogo, intercultura, interreligiosità. Attenzione educativa:

• Coerenza con la finalità educativo-istruttiva della scuola • Sottolineatura alla portata pedagogica dell’Irc • Attenzione alle fasi di sviluppo psicologico dell’alunno • Adeguatezza secondo le fasce di età • Attenzione ai tempi di maturazione • Contributo allo sviluppo globale dell’alunno • Confronto tra dato antropologico e conoscenze (da ampliare)

Punti di criticità

Si mette in discussione il “linguaggio religioso” come ambito. Si propone l’inserimento di un ambito specifico relativo a “Gesù di Nazareth” (il

cristocentrismo infatti non appare evidenziato). Nel rispetto dello stile delle Indicazioni per il Curricolo, si propone di nominare i quattro

ambiti con un verbo o titolo che sottolinei di più il “come si apprende” e non semplicemente “ciò che si apprende” (contenuto); ad es. si veda la pag. 85 delle Indicazioni che riporta i seguenti tipi di ambiti:

• Uso dei documenti • Organizzazione delle informazioni • Strumenti concettuale e conoscenze • Produzione

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Si richiama molto spesso l’attenzione sulle formulazioni che sembrano avvicinarsi all’impostazione catechistica:

• I TSC appaiono troppo catechistici • Alcuni OA sembrano più adatti alla catechesi • Il linguaggio utilizzato potrebbe essere interpretato come

catechistico • Prevale una formulazione catechistica • C’è confusione tra Irc e catechesi • Poca considerazione del vissuto degli alunni che non vivono

un’esperienza di fede cristiana cattolica • Si suggerisce una caratterizzazione più culturale della

formulazione dei TSC e OA (Suggerimento: immaginare la lettura da parte di un docente di altra disciplina per non dare adito ad una confusione Irc/catechesi)

Si sottolinea l’inadeguatezza di alcuni termini (ad es. rispetto al livello alto secondo il grado di scuola o in relazione allo sfondo catechistico).

Si richiede di anticipare l’OA biblico della classe V della Scuola Primaria in classe III, per favorire i percorsi di apprendimento legati al primo OA dell’ambito “Dio e l’uomo” (Ascoltare, leggere e saper riferire circa alcune pagine bibliche fondamentali, tra cui i racconti della creazione, le vicende e le figure principali del popolo d’Israele, gli episodi chiave dei racconti evangelici e degli Atti degli apostoli).

Attenzione educativa:

Risulta essere debole il collegamento con l’area antropologica. Si suggerisce di lasciare più spazio all’esperienza dell’alunno e alla sua crescita,

evidenziando i percorsi di ricerca religioso-esistenziale a favore della maturazione personale.

L’aspetto disciplinare emerge rispetto a quello antropologico-educativo, togliendo molto all’unitarietà del sapere (le competenze dovrebbero riguardare più la vita che il sapere, avere più un taglio educativo e meno disciplinare).

Si auspicano più espliciti collegamenti con le finalità generali della Scuola espresse nel testo delle Indicazioni per il curricolo alle pag. 41-46.

I TSC sottolineano conoscenze e abilità lasciando poco emergere la dimensione educativa della disciplina Irc.

Importanza di una costante correlazione tra esperienza e dato cristiano. Altre considerazioni:

Non convince il TSC relativo ai sacramenti. Attenzione ai collegamenti con la Storia e la Geografia Importanza del riferimento alla Religione Cattolica come chiave interpretativa del

patrimonio storico-culturale italiano, europeo e in genere del mondo occidentale. Si suggerisce l’inserimento di un ulteriore ambito: “Dialogo interreligioso”. Andrebbe ulteriormente indagato il concetto di competenza in religione cattolica in vista

della certificazione.

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RELAZIONE sui dati raccolti dalla

Scheda in itinere II Fase

GIUGNO 2009

Considerazioni generali su OA e TSC L’utilizzo del documento dei Traguardi e Obietti di Apprendimento Irc nella pratica didattica conferma sostanzialmente la validità di fondo degli OA e TSC. Nell’insieme si notano considerazioni per lo più positive riguardo agli OA e TSC che a volte però risultano essere slegati dai compiti di sviluppo specifici della fascia di età. Si esprime perplessità sui TSC che entrano troppo nello specifico “contenutistico confessionale” che risulta essere più indicato per gli OA. I TSC dovrebbero far maggior riferimento a finalità educative dal respiro più ampio per un’educazione integrale della persona. In ogni caso rispetto agli OSA promuovono l’acquisizione di competenze e una maggiore centralità dell’alunno. Un questione sollevata è quella dell’esigenza di ricercare ed individuare strategie concrete per poter osservare le competenze. In particolare, nella Scuola dell’Infanzia ci si domanda se sia possibile di fatto osservare/verificare delle competenze nel bambino di 3-5 anni. L’articolazione dei TSC ha favorito l’individuazione di alcuni indicatori per l’osservazione delle competenze di cui vengono riportati alcuni esempi. I TSC, infatti, nel modo in cui sono formulati, non consentono una piena osservazione delle competenze; necessitano di essere rielaborati in formule più specifiche (ad es. elaborando dei livelli di competenza). Viene sottolineata una buona flessibilità degli OA nei vari ambiti, ma si evidenzia la densità dei temi proposti e dunque la necessità di estrapolare dei sotto-obiettivi, come del resto è prassi nella progettualità didattica. Valida risulta essere la ciclicità nel riprendere, in modo adeguato all’età degli alunni, alcuni contenuti fondamentali della Religione Cattolica. In aggiunta agli OA e TSC relativi al curricolo nazionale, potrebbero prevedersi delle indicazioni diocesane al fine di valorizzare e orientare il 30% di “programmazione” legata alla ricchezza delle realtà locali. Viste le numerose questioni poste circa l’utilizzazione dei TSC e OA, per una loro corretta declinazione, sarebbe utile prevedere ad esempio un “libro guida”.

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Proposte di emendamento al testo degli OA e TSC In alcune Schede in itinere della II Fase, sono state riscontrate le stesse considerazioni proposte nelle schede della I Fase, le quali confermano le modifiche che sono già state apportate al testo rielaborato degli OA e TSC. Riguardo alle proposte di emendamento al testo, solo le seguenti non erano già state considerate nella I Fase:

aggiungere qualche riferimento ai Documenti della Chiesa riferimenti maggiormente espliciti a carità, perdono, giustizia

Si rileva poi una certa perplessità riguardo all’inserimento o meno dell’OA relativo al silenzio come luogo d’incontro nella scuola primaria. Alcuni sperimentatori lo ritengono apprezzabile e importante, altri invece sono dell’opinione che il concetto di silenzio come luogo non sia facilmente spiegabile ai bambini della scuola primaria. Suggerimento per la prossima fase della sperimentazione Potrebbe essere dedicata a corsi di formazione di didattica pratica.