Report Politiche Giovanili 2012

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Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia 2° rilevazione Ricognizione della collocazione delle politiche giovanili e degli interventi realizzati dalle amministrazioni comunali al 31.12.2010 Report finale | Maggio 2012

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Maggio 2012

Transcript of Report Politiche Giovanili 2012

Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia

2° rilevazione

Ricognizione della collocazione delle politiche giovanili e degli interventi realizzati dalle amministrazioni comunali

al 31.12.2010

Report finale | Maggio 2012

2 Report Finale | Maggio 2012

3 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Responsabile di progetto Egidio Longoni, Coordinatore Dipartimento

Politiche Giovanili e Sport ANCI Lombardia

Gruppo di lavoro ANCI Lombardia Antonella D’Alessio, Egidio Longoni, Luca Bra-

mati, Massimo Simonetta, Sebastiano Megale

Committente Regione Lombardia – Direzione Generale Sport

e Giovani

Responsabile: Marinella Castelnovo, Dirigente

Unità Organizzativa Giovani, Coordinamento:

Cesarina Colombini, Staff Monitoraggio e Svi-

luppo Politiche Giovanili

Periodo di riferimento della rilevazione Anno 2010

Periodo di svolgimento Ottobre 2011 – Marzo 2012

Dati di pubblicazione Rapporto di ricerca, Maggio 2012

4 Report Finale | Maggio 2012

5 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Indice

Introduzione .......................................................................................................................... 7

PREMESSA METODOLOGICA ................................................................................................ 11

Obiettivi .................................................................................................................................................. 11

Fasi della ricerca ..................................................................................................................................... 12

Predisposizione e sperimentazione del questionario ............................................................................ 13

Capitolo 1 Analisi del contesto ............................................................................................. 15

1.1 Il campo di indagine ........................................................................................................................ 15

1.2 Le caratteristiche dei Comuni lombardi che hanno risposto alla rilevazione ................................. 17

Capitolo 2 Politiche giovanili nell’organizzazione dei Comuni lombardi ................................ 25

2.1 La collocazione delle politiche giovanili .......................................................................................... 25

Capitolo 3 Strategie amministrative in tema di politiche giovanili ........................................ 44

3.1. Le politiche giovanili nelle amministrazioni comunali: direzioni e orientamenti ............................ 44

3.2. La Comunicazione e gli ambiti d’intervento delle politiche giovanili nelle amministrazioni

comunali ................................................................................................................................................. 55

6 Report Finale | Maggio 2012

Capitolo 4 Progetti e servizi comunali rivolti ai giovani ....................................................... 62

4.1. Progetti comunali per i giovani ....................................................................................................... 62

Capitolo 5 I Comuni nell’Accordo di Programma Quadro “Nuove generazione di idee” ...... 79

5.1. Accordo di programma quadro “Nuova generazione di idee” ....................................................... 79

Capitolo 6 I servizi comunali per i giovani e il ruolo di altri enti sul territorio ....................... 83

6.1. I servizi comunali per i giovani ........................................................................................................ 83

In sintesi… ......................................................................................................................... 100

Conclusioni ........................................................................................................................ 102

Allegato ............................................................................................................................. 104

7 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Introduzione

La Regione Lombardia, in convenzione con ANCI Lombardia, ha messo in atto un processo di

costruzione di un sistema informativo per il monitoraggio regionale delle politiche giovanili in

continuità e sviluppo dell’esperienza maturata nell’ambito del monitoraggio qualitativo dei

progetti dell’Accordo di Programma Quadro tra Regione Lombardia e Dipartimento per la Gio-

ventù “Nuova generazione di idee”.

Il sistema informativo è finalizzato a:

fornire indicazioni per orientare i sistemi regionali di regolazione, promozione, soste-gno e assistenza delle politiche per i giovani svolte, dalle istituzioni espressioni delle sussidiarietà verticale e orizzontale;

fornire elementi per stimolare il confronto, fra i sistemi sussidiari verticali e orizzonta-li, sulla realizzazione condivisa di cicli di progettazione e implementazione di politiche giovanili e sulla costruzione di coerenti sistemi di governance in una logica di sviluppo delle gestioni associate fra amministrazioni pubbliche locali e di partnership fra istitu-zioni pubbliche e private;

sintetizzare diversi livelli di informazione verificando possibili sinergie tra azioni regio-nali e sistemi territoriali.

In coerenza con tali finalità, sono stati individuati quali campi di analisi:

i sistemi di governance delle politiche giovanili attuati sul territorio;

gli interventi erogati dalle amministrazioni comunali e gli interventi a regia regionale in favore dei giovani, in una logica di ricomposizione della programmazione regionale e locale;

i progetti più significativi realizzati da soggetti del privato sociale a favore della popo-lazione giovanile, con un’attenzione particolare alla possibilità di integrazione di misu-re e di contaminazione di modelli tra sistema pubblico e sistema privato.

8 Report Finale | Maggio 2012

Il sistema di acquisizione delle informazioni prevede diverse modalità, tra le quali anche la

produzione di informazioni derivate da ricerche sul campo e rilevazioni mirate dirette o indiret-

te, come nel caso specifico della seconda ricognizione delle politiche giovanili e degli interventi

realizzati dalle amministrazioni comunali in favore dei giovani1. Il quadro delle informazioni ri-

costruito per il 2010 si è posto in continuità con la rilevazione già effettuata nel 2008 in modo

da consentire l’analisi in serie storica e in sviluppo per quanto riguarda alcuni item aggiornati

sulla base dell’evoluzione degli indirizzi regionali.

La ricerca in esame si colloca quindi in un sistema più ampio e complesso che ha come obietti-

vo finale l’evoluzione delle politiche giovanili da “politiche di progetto” a politiche stabili e

strutturate così come evidenziato all’interno delle Linee d’indirizzo emanate dalla Regione

Lombardia nel novembre 2011 (dgr n. 2508/2011) che hanno stabilito in particolare:

la titolarità dei Comuni in materia di programmazione locale delle politiche giovanili;

l’opportunità di integrare diversi strumenti di programmazione già attivi sul territorio;

la necessita di un lavoro di rete intra e inter istituzionale;

un sistema di investimento di risorse economiche regionali.

Nello specifico il questionario, funzionale alla rilevazione, è stato strutturato considerando in

particolare i seguenti obiettivi:

individuare i modelli di governance;

mappare i progetti e i servizi a titolarità comunale;

rilevare dai Comuni gli effetti e la continuità nel tempo dell’esperienza complessiva dell’Accordo di Programma Quadro “Nuova generazione di idee” realizzata sul territo-rio lombardo, utilizzando anche gli indicatori sviluppati nell’ambito dei focus group con gli enti capofila dei progetti.

L’obiettivo quindi del presente report è fornire indicazioni sulla collocazione delle politiche

giovanili nei Comuni della Lombardia, sulle strategie messe in atto, su progetti e servizi realiz-

zati a distanza di due anni dalla prima rilevazione e sulle relazioni che gli enti locali instaurano

con altri enti presenti sul territorio, con particolare attenzione al tema delle reti e della sussi-

diarietà. Inoltre, attraverso il confronto con la rilevazione condotta nel 2008 e alla luce dei ri-

sultati ottenuti dall’Accordo di Programma Quadro “Nuova generazione di idee”, quali sono le

possibili direzioni che le politiche giovanili percorrono o dovrebbero percorrere.

1 Allegato 1: copia del questionario inviato ai Comuni

9 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Pertanto, da un lato la ricognizione consente di verificare i cambiamenti avvenuti dal 2008 al

2010 e di capire cosa è stato raccolto dalle amministrazioni comunali dell’esperienza progettu-

ale sviluppata nell’ambito del primo Accordo di Programma tra la Regione e il Dipartimento

per la Gioventù; dall’altra rappresenta un nuovo punto di partenza per leggere, nel tempo, i

cambiamenti dei modelli organizzativi e delle governance locali in risposta alle Linee di indiriz-

zo emanate da Regione Lombardia per il periodo 2012-2015.

10 Report Finale | Maggio 2012

Parte Prima Il quadro di riferimento

11 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

PREMESSA METODOLOGICA

Il disegno della ricerca: obiettivi, strumenti e metodi di rilevazione

Obiettivi

La ricerca si riferisce alle politiche giovanili attuate dai Comuni Lombardi al 31.12.2010 e si po-

ne l’obiettivo di aggiornare la rilevazione realizzata dai Comuni lombardi al 31/12/2008 con ri-

ferimento ai seguenti punti:

collocazione delle politiche giovanili nell’ambito dell’attività comunale ed eventuali sinergie con altre politiche e/o strumenti di programmazione;

mappatura di progetti e servizi a titolarità comunale, relativi al tema delle politiche giovanili;

individuazione della presenza sul territorio di enti che svolgono attività specificata-mente rivolte ai giovani.

Con l’aggiornamento dei dati risulta possibile fornire una comparazione delle informazioni a

due anni di distanza e rilevare eventuali cambiamenti intercorsi nei seguenti aspetti:

politiche giovanili nell’organizzazione dei Comuni lombardi;

strategie amministrative in tema di politiche giovanili;

percezione delle priorità e dei bisogni che richiederebbero nuove modalità di approc-cio;

progetti e servizi comunali per i giovani;

sussidiarietà e reti territoriali.

12 Report Finale | Maggio 2012

Fasi della ricerca

Nella tabella che segue è illustrato schematicamente il percorso operativo della ricerca.

Percorso operativo della ricerca

1 Definizioni iniziali 1.1. Costituzione gruppo di lavoro

1.2. Definizione tempi e modalità di lavoro

2 Predisposizione strumenti 2.1. Predisposizione questionario on-line

2.2. Validazione preliminare del questionario

2.3. Sperimentazione del questionario su un

campione ristretto

2.4. Validazione definitiva del questionario

3 Acquisizione informazioni 3.1. Invito alla compilazione del questionario

3.2. Acquisizione dei questionari

3.3. Invio sollecito e re-call telefonico per la

compilazione dei questionari

4 Elaborazione dati 4.1 Elaborazioni statistiche

4.2 Stesura bozza report

4.3 Stesura report finale

13 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Per la raccolta delle informazioni, è stato predisposto un questionario on-line inviato a tutti i

1546 Comuni lombardi. Anche in questo caso lo strumento è stato elaborato da un gruppo di

ricerca formato da tecnici della Regione Lombardia e da Ancitel Lombardia.

Predisposizione e sperimentazione del questionario

Il questionario predisposto dal gruppo di lavoro è stato sottoposto a sperimentazione, median-

te la somministrazione ad un gruppo ristretto di testimoni privilegiati, esperti della tematica. I

punti sui quali si è concentrata la verifica del questionario hanno riguardato principalmente:

facilità di compilazione;

chiarezza delle domande;

comprensione dei contenuti.

La valutazione dei risultati del test ha poi determinato ulteriori modifiche dello strumento.

Il questionario definitivo ha permesso di indagare su quattro aspetti principali:

collocazione delle politiche giovanili all’interno dell’organizzazione comunale (delega delle politiche giovanili, distribuzione delle responsabilità, strumenti di programma-zione utilizzati);

strumenti di Comunicazione (siti web), priorità di sviluppo (aree di intervento su cui agire);

partecipazione giovanile (forme di consultazione, associazioni giovanili);

progetti attivati e servizi offerti (anche con riferimento ai riflessi prodotti sul territorio in relazione all’APQ “Nuova generazione di idee”);

sussidiarietà (istituzioni pubbliche e private del territorio che svolgono attività per i giovani).

Come accennato il questionario è stato pubblicato su un sito web apposito, collegato al minisi-

to dedicato agli operativi delle politiche giovanili e attivato da Regione Lombardia nell’agosto

2011 (www.politichegiovanili.regione.lombardia.it). L’accesso all’area relativa all’indagine è

stata protetta da password relative a ciascun Comune e inviate separatamente mezzo lettera

(fax).

14 Report Finale | Maggio 2012

Con riferimento alla costruzione degli item, occorre sottolineare che il questionario di rileva-

zione relativo ai dati 2010 è stato costruito mantenendo sostanzialmente invariato lo schema

utilizzato per la rilevazione 2008, apportando alcune modifiche, non tanto all’impianto genera-

le, quanto alla formulazione di alcune domande. Inoltre è stata aggiunta una parte relativa

all’APQ “Nuova generazione di idee”. Le tabelle comparative riguardano le domande del que-

stionario che permettono confronti temporali e le indicazioni emerse saranno in grado di forni-

re un valore aggiunto all’interpretazione dei fenomeni.

15 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Capitolo 1

Analisi del contesto

1.1 Il campo di indagine

La popolazione di riferimento dell’indagine quantitativa è rappresentata da tutti i 1.5462 Co-

muni della Lombardia. Al questionario hanno risposto 1.261 Comuni, con un incremento, ri-

spetto alla precedente rilevazione del 4%. Nel 2008, infatti, il numero di rispondenti era stato

di 1.212 amministrazioni di cui 1.197 erano state utilizzate per le elaborazioni. Così come nel

2008, anche nella presente rilevazione alcuni questionari (pari a 25) non presentano risposte

da interpretare in modo univoco. I questionari utilizzati sono stati quindi 1.236, che rappresen-

tano l’80 % del totale dei Comuni lombardi (figura 1.1.).

La distribuzione dei Comuni utilizzati per le analisi, per classi di ampiezza di popolazione e di-

stribuzione provinciale, presenta caratteristiche che rendono la porzione di popolazione stati-

stica utilizzata rappresentativa dell’universo considerato.

2 Nel 2011 i Comuni Lombardi sono scesi a 1.544 a causa della fusione di tre amministrazioni. Legge Regionale 10 febbraio 2011 , n. 1 Istituzione del Comune di Gravedona ed Uniti, mediante fusione dei Comuni di Consiglio di Ru-mo, Germasino e Gravedona, in provincia di Como. Nel presente lavoro, che si riferisce al 2010 viene considerato il numero di Comuni esistenti nel periodo di riferimento della rilevazione.

16 Report Finale | Maggio 2012

Figura 1.1. – Percentuale di risposta al questionario confronto 2008/2010

Fonte: ANCI Lombardia

Il grado di copertura demografica risulta molto alto (circa il 90%), considerato l’alto numero di

risposte ottenute da parte dei Comuni di medie dimensioni e dei capoluoghi di provincia. In va-

lori assoluti la popolazione residente nei Comuni che hanno risposto alla rilevazione è pari a

8.894.731 abitanti su 9.917.714 del totale lombardo.

Figura 1.2. – Percentuale di popolazione coperta

77% 80%

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

Percentuale di risposta al questionario 2008

Percentuale di risposta al questionario 2010

Comune che hanno risposto Comune che NON hanno risposto

23% 20%

90%

10% % Popolazione lombarda residente nei Comuni che hanno risposto all'indagine

% Popolazione lombarda residente nei Comuni che non hanno risposto all'indagine

Fonte: ANCI Lombardia

17 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

1.2 Le caratteristiche dei Comuni lombardi che hanno risposto

alla rilevazione

I 1546 Comuni lombardi si distribuiscono fra province e fasce di popolazione come mostrato

nelle tabelle 1.1. e 1.2. (dati relativi 31.12.2010).

Tabella 1.1. – Distribuzione dei Comuni della Lombardia per fasce di popolazione

Classi di popolazione N. Comuni %

< 2.000 689 44,60%

2.001 – 3.000 194 12,50%

3.001 – 5.000 270 17,50%

5.001 – 10.000 229 14,80%

10.001 – 50.000 150 9,70%

50.001 – 100.000 10 0,60%

100.001-300.000 3 0,20%

> 300.001 1 0,10%

TOTALE 1546 100%

Fonte: SISEL 31 DICEMBRE 2010

18 Report Finale | Maggio 2012

Tabella 1.2. – Distribuzione dei Comuni della Lombardia per provincia

Province N. Comuni %

BERGAMO 244 15,8%

BRESCIA 206 13,3%

COMO 162 10,5%

CREMONA 115 7,4%

LECCO 90 5,8%

LODI 61 3,9%

MANTOVA 70 4,5%

MILANO 134 8,7%

MONZA E DELLA BRIANZA 55 3,6%

PAVIA 190 12,3%

SONDRIO 78 5%

VARESE 141 9,1%

TOTALE 1546 100%

Fonte: SISEL 31 DICEMBRE 2010

Le tabelle 1.3. e 1.4. presentano la distribuzione dei Comuni, del sottogruppo finale dei Comuni

utilizzati, per fasce di popolazione e per provincia di appartenenza. I valori percentuali sono

stati calcolati sia rispetto al totale dei Comuni che hanno risposto al questionario, sia in rela-

zione al totale dei Comuni della Lombardia appartenenti a ciascuna fascia di popolazione; que-

sto per verificare se i Comuni rispondenti sono effettivamente rappresentativi della situazione

lombarda, senza sbilanciamenti verso una o l’altra fascia di popolazione e provincia.

La tabella 1.5. invece presenta la distribuzione dei Comuni rispondenti per fascia di popolazio-

ne giovanile.

19 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Tabella 1.3. – Distribuzione dei Comuni rispondenti per fasce di popolazione (valore assoluto, valore percentuale dei questionari pervenuti, distribuzione percentuale dei Comuni lombardi per fasce di po-polazione)

Fasce popolazione N. Comuni rispondenti

Percentuale questionari pervenuti

Distribuzione % in Lombardia

Scostamento % rispondenti sulla % lombarda

< 2.000 444 35,90% 44,60% -8,7

2.001 – 3.000 162 13,10% 12,50% 0,6

3.001 – 5.000 221 17,90% 17,50% 0,4

5.001 – 10.000 230 18,60% 14,80% 3,8

10.001 – 50.000 166 13,40% 9,70% 3,7

50.001 – 100.000 9 0,70% 0,60% 0,1

100.001 – 300.000 3 0,20% 0,20% 0

> 300.001 1 0,10% 0,10% 0

TOTALE 1236 100 100% 0,00%

Fonte: ANCI Lombardia

20 Report Finale | Maggio 2012

Tabella 1.4. – Distribuzione dei Comuni rispondenti per provincia di appartenenza (valore assoluto, va-lore percentuale dei questionari pervenuti, distribuzione percentuale dei Comuni lombardi per provin-cia)

Provincia N. Comuni rispondenti

Distribuzione % dei questionari pervenuti per Provincia

Distribuzione % dei Comuni per provincia in Lombardia

Scostamento % rispondenti su % lombarda

Bergamo 193 15,6% 15,8% -0,2%

Brescia 165 13,3% 13,3% 0%

Como 123 10% 10,5% -0,5%

Cremona 97 7,8% 7,4% 0,4%

Lecco 78 6,3% 5,8% 0,5%

Lodi 44 3,6% 3,9% -0,3%

Mantova 62 5% 4,5% 0,5%

Milano 112 9,1% 8,6% 0,5%

Monza e Brianza 53 4,3% 3,6% 0,7%

Pavia 132 10,7% 12,3% -1,6%

Sondrio 60 4,9% 5% -0,1%

Varese 117 9,5% 9,1% 0,4%

TOTALE 1236 100% 100%

Fonte: ANCI Lombardia

21 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Nei Comuni Lombardi sono residenti 2.349.956 giovani in età compresa tra i 14 e i 35 anni, pari

al 24% della popolazione complessiva. La popolazione giovanile coperta dalla rilevazione am-

monta a 2.102.260 pari all’89% del totale .

Tabella 1.5. – Distribuzione dei Comuni rispondenti popolazione giovanile (valore assoluto)

Fasce popolazione

14 - 18 anni

19 - 24 anni

25 - 30 anni

31 - 35 anni

< 2.000 20.184 25.601 30.640 32.343

2.001 – 3.000 18.185 23.138 27.679 29.644

3.001 – 5.000 39.774 50.206 61.086 65.601

5.001 – 10.000 73.667 92.711 110.944 121.626

10.001 – 50.000 140.527 175.233 208.050 225.487

50.001 – 100.000 26.852 34.553 41.070 43.785

100.001– 300.000 18.868 22.895 25.323 27.428

> 300.001 49.093 63.798 82.697 93.572

TOTALE 387.150 488.135 587.489 639.486

Fonte: ANCI Lombardia

22 Report Finale | Maggio 2012

Figura 1.3. – Popolazione giovanile coperta dall’indagine

Fonte: ANCI Lombardia

23 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Figura 1.4. – Cartografia – Distribuzione della popolazione giovanile – fascia 14 - 35 anni

Fonte: ANCI Lombardia su dati ISTAT 31 DICEMBRE 2011

24 Report Finale | Maggio 2012

Parte Seconda Raccolta dati e confronti

con la rilevazione 2008

25 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Capitolo 2 Politiche giovanili nell’organizzazione dei Comuni lombardi

L’"assioma culturale" delle politiche giovanili come delega residuale o marginale non trova più

riscontro nell’organizzazione dei servizi comunali. Il 65% dei Comuni intervistati ha dichiarato

un indirizzo specifico di interesse politico sui giovani. Ciò potrebbe significare un reale investi-

mento e presa di coscienza della questione giovanile, non come necessità di intervento a un

bisogno assistenziale, quanto come investimento su un target di riferimento che è portatore di

innovazione e coesione sociale e su cui favorire e accelerare processi di autonomia.

2.1 La collocazione delle politiche giovanili

La parte iniziale del questionario è stata costruita per mettere in luce la collocazione delle poli-

tiche giovanili all’interno dei Comuni lombardi e le strategie adottate dagli stessi in relazione

alla loro attuazione nei territori di riferimento.

Innanzitutto si è indagato sulla collocazione delle politiche giovanili chiedendo ai compilatori di

indicare a chi è affidata la delega alle politiche giovanili, l’organizzazione tecnica di riferimento

e le eventuali altre competenze, gli strumenti di programmazione in cui sono inserite le politi-

che giovanili nell’Amministrazione di riferimento e infine il rapporto tra quest’ultima e i sog-

getti sul territorio che si occupano di politiche giovanili.

26 Report Finale | Maggio 2012

2.1.1 A chi è affidata la delega alle politiche giovanili

La tabella 2.1. e la figura 2.1. mettono in evidenza come nella maggioranza delle amministra-

zioni comunali (65%) la gestione delle politiche giovanili sia soggetta a delega specifica.

Tabella 2.1. – Distribuzione dei Comuni per tipologia di delega al 2010

Tipo delega Frequenza %

Delega assessorile 586 47,4%

Non esiste delega specifica 385 31,1%

Delega ad un consigliere 123 10%

Delega al Sindaco 97 7,8%

Altro (specificare) 17 1,4%

Totale 1208 97,7%

Mancata informazione 28 2,3%

TOTALE 1236 100,0

Fonte: ANCI Lombardia

27 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Figura 2.1. – Distribuzione dei Comuni per tipologia di delega al 2010

Tabella 2.2. – Tipologia di delega - Raffronto 2008 - 2010

Tipologia di delega % rilevate nel 2008

% rilevata nel 2010 Scostamento

Delega assessorile 42,8% 47,40% 4,60

Non esiste delega specifica 35,9% 31,1% - 4,80

Delega ad un consigliere 7,8% 10,0% 2,20

Delega al Sindaco 8,0% 7,8% - 0,20

Altro 4,5% 1,4% - 3,10

Mancata informazione 0,6% 2,3% 1,70

TOTALE 100% 100%

Il confronto tra il 2008 e il 2010 mette in luce un generale aumento delle situazioni che preve-

dono una delega alle politiche giovanili e relativa diminuzione di quelle in cui ciò non accade.

Nelle specifico aumentano le deleghe assessorili (+ 4,6 %) e ai consiglieri (+ 2,2 %). Si registrano

lievi flessioni alle deleghe ai Sindaci e alle altre forme di delega. Il dato interessante riguarda il

calo (-4,9%) delle amministrazioni dove tale tipologia amministrativa non è attuata.

Delega assessorile

47%Non esiste

delega specifica

31%

Delega ad un consigliere

10%

Delega al Sindaco

8%

Altro 2%

Mancata informazione

2%

Fonte: ANCI Lombardia

28 Report Finale | Maggio 2012

A livello provinciale, i dati riferiti alla delega in materia di politiche giovanili mostrano la se-

guente distribuzione:

Tabella 2.3. – Ripartizione della tipologia di delega per provincia 2010

Delega al Sindaco

Delega as-sessorile

Delega ad un consigliere

Non esiste delega specifica

Altro (specificare) TOTALE

Bergamo 6,4% 43,6% 11,7% 35,6% 2,7% 100%

Brescia 6,7% 51,2% 17,7% 24,4% 0,0% 100%

Como 8,3% 45,8% 5,8% 37,5% 2,5% 100%

Cremona 13,7% 38,9% 6,3% 38,9% 2,1% 100%

Lecco 6,6% 52,6% 14,5% 25,0% 1,3% 100%

Lodi 16,3% 41,9% 11,6% 30,2% 0,0% 100%

Mantova 8,8% 64,9% 10,5% 14,0% 1,8% 100%

Milano 8,2% 69,1% 9,1% 13,6% 0,0% 100%

Monza e Brianza

1,9% 67,9% 7,5% 22,6% 0,0% 100%

Pavia 12,3% 33,8% 5,4% 47,7% 0,8% 100%

Sondrio 8,9% 37,5% 1,8% 46,4% 5,4% 100%

Varese 2,6% 48,3% 12,9% 35,3% 0,9% 100%

TOTALE 8,0% 48,5% 10,2% 31,9% 1,4% 100%

Fonte: ANCI Lombardia

Nelle province dove è presente una forma di delega specifica per le politiche giovanili, prevale

la forma della delega assessorile. Le province in cui si registrano le più altre percentuali di as-

senza di una delega specifica sono le province di Pavia (47,7%), Cremona (38,9%) e Como

(37,5%)

La presenza di una delega specifica è stata analizzata anche in relazione alla popolazione resi-

dente, utilizzando come parametro la soglia di 3000 abitanti.

29 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Tabella 2.4. - Ripartizione della tipologia di delega per provincia 2010 con parametro 3000 abitanti

Esiste una delega Non esiste delega specifica Altro

Provincia <3.000 ab >3.000 ab <3.000 ab >3.000 ab <3.000 ab >3.000 ab

Bergamo 58,80% 66,70% 41,30% 31,50% 3,80% 1,90%

Brescia 67,20% 81% 32,80% 19% - -

Como 51,30% 81,80% 48,70% 18,20% 3,90% 0%

Cremona 55,60% 78,30% 44,40% 21,70% 2,80% 0%

Lecco 68,90% 83,90% 31,10% 16,10% 2,20% 0%

Lodi 61,30% 91,70% 38,70% 8,30%

Mantova 80% 90,60% 20% 9,40% 4% 0%

Milano 44,40% 90,10% 55,60% 9,90% - -

Monza e Brianza

0% 82% 100% 18% - -

Pavia 44,40% 74,20% 55,60% 22,60% 0% 3,20%

Sondrio 52,50% 50% 47,50% 43,80% 5% 6,30%

Varese 51,10% 72,50% 48,90% 26,10% 0% 1,40%

TOTALE 56,20% 78,80% 43,80% 20,40% 2% 0,80%

Fonte: ANCI Lombardia

È presente una delega specifica nel 78,80% dei Comuni con popolazione superiore ai 3.000 abi-

tanti e nel 56,20% dei Comuni sotto i 3000 abitanti. La provincia che risente di meno della di-

mensione anagrafica è quella di Sondrio: è infatti presente una delega specifica nel 52,50% dei

Comuni sotto i 3.000 abitanti. e nel 50% dei Comuni sopra tale soglia. All’estremo opposto la

provincia di Monza Brianza, nella quale non è presente alcuna forma di delega nei Comuni sot-

to i 3.000 abitanti, contro l’82% dei Comuni sopra i 3.000 abitanti. Ancora più nello specifico, i

dati evidenziano che l’assenza di delega interessa prevalentemente i Comuni sotto il 3.000 a-

bitanti. (43,80%); una specifica delega assessorile è diffusa prevalentemente nei Comuni sopra

30 Report Finale | Maggio 2012

i 10.000 abitanti. Da osservare, infine, che la delega in capo al Sindaco si registra ai due estre-

mi: nei Comuni sotto i 3.000 abitanti (10,80%) o nei Comuni sopra i 50.000 abitanti. (15,40%).

L’eterogeneità nella scelta di istituire una delega alle politiche giovanili non ha una ragione

amministrativa particolare, ma è dovuta a scelte di opportunità esclusivamente locale. In tal

senso è da evidenziare la necessità di linee di indirizzo sulle politiche giovanili in termini di si-

stema.

Tabella 2.5. – Ripartizione della tipologia di delega per fascia di popolazione

Fasce popolazione Delega ad un consigliere

Delega al Sindaco

Delega asses-sorile

Non esiste delega specifica Altro TOTALE

x<3.000 6,80% 10,80% 36,50% 43,80% 2% 100%

3.001<x<5.000 18% 7,40% 47,50% 25,80% 1,40% 100%

5.001<x<10.000 13,70% 3,70% 62,90% 19,10% 0,70% 100%

10.001<x<50.000 3,40% 4,50% 78,40% 13,60% 0% 100%

x<50.001 0% 15,40% 76,90% 7,70% 0% 100%

Totale 10,20% 8% 48,50% 31,90% 1,40% 100%

Fonte: ANCI Lombardia

2.1.2. Organizzazione tecnica del settore delle politiche giovanili

La tabella 2.7. evidenzia la distribuzione, per frequenze assolute e relative, della presenza o

meno di uffici o servizi totalmente o parzialmente dedicati. La percentuale di Comuni dove non

esiste un ufficio dedicato esclusivamente alle politiche giovanili risulta essere molto forte. Il

confronto col 2008 poi illustra chiaramente la situazione. Sembrerebbe che in una parte di

amministrazioni comunali il servizio/ufficio che si occupa anche di politiche giovanili abbia

smesso di farlo. Una comparazione qualitativa tra i rispondenti può chiarire meglio tale situa-

zione. Nel 2008, 50 amministrazioni comunali avevano dichiarato la presenza di un ufficio e-

31 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

sclusivamente dedicato alle politiche giovanili. La stessa domanda posta nel 2010 ha visto

scendere la frequenza a 33 Comuni. Ciò che è interessante è che di queste solo 7 hanno fornito

la medesima risposta sia nel 2008, sia nel 2010. Si tratta di Comuni di medi e grandi dimensioni

(tabella 2.6.)

Tabella 2.6. - Comuni con ufficio dedicato 2008 e 2010

Comune con ufficio dedicato esclusivamente 2008

Comune con ufficio dedicato esclusivamente 2010

Brescia Brescia

Chiari Chiari

Como Como

Cremona Cremona

Garbagnate Milanese Garbagnate Milanese

Milano Milano

Gallarate Gallarate

Delle 33 amministrazioni che hanno dichiarato nel 2010 di avere un ufficio dedicato, 27 aveva-

no risposto al questionario nel 2008, di conseguenza almeno 20 di esse sembrerebbero aver

cambiato la propria situazione organizzativa.

32 Report Finale | Maggio 2012

Tabella 2.7. - Distribuzione dei Comuni per tipo di organizzazione nella distribuzione delle responsabili-tà organizzative del settore delle politiche giovanili - 2010

Tipo di organizzazione Frequenza %

a) Non esiste un servizio/ufficio esclusivamente 942 76,2%

b) Esiste un servizio/ufficio esclusivamente 33 2,7%

c) Il servizio/ufficio alle politiche giovanili si occupa anche 233 18,9%

Non Specificato 28 2,3%

TOTALE 1.236 100%

Fonte: ANCI Lombardia

Figura 2.2. - Distribuzione dei Comuni per tipo di organizzazione nella distribuzione delle responsabili-tà organizzative del settore delle politiche giovanili – 2008 - 2010

Fonte: ANCI Lombardia

60.88%

4.23%

33.95%

0.93%

76.20%

2.70%

18.90%

2.30%0.00%

10.00%

20.00%

30.00%

40.00%

50.00%

60.00%

70.00%

80.00%

90.00%

a) Non esiste un servizio/ufficio esclusivamente

b) Esiste un servizio/ufficio esclusivamente

c) Il servizio/ufficio alle politiche giovanili si

occupa anche

Non Specificato

Distribuzione Percentuale 2008 Distribuzione Percentuale 2010

33 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Le competenze delle politiche giovanili sono ancora nel 12% dei casi affiancate ai servizi sociali.

Tabella 2.8. – Distribuzione delle politiche giovanili in altri servizi comunali

Altre competenze riguardanti

% entro ciascuna categoria

Servizi sociali 11,9

Istruzione 9,9

Cultura/educazione 9,8

Sport/tempo libero 9,6

Biblioteca 7,2

Informagiovani 5,1

Altro (specificare) 2,8

Pari opportunità 2,2

Segreteria 2,2

URP 1,1

Fonte: ANCI Lombardia

34 Report Finale | Maggio 2012

Figura 2.3. – Altre competenze di cui si occupa l’ufficio dedicato alle politiche giovanili – 2010

I dati registrati, da un lato risentono delle molte attività e servizi svolti dai servizi sociali nei

piccoli e medi Comuni che rappresentano più del 50% dei Comuni lombardi; dall’altro dobbia-

mo ricordare come le leggi di settore sui minori e sulle politiche sociali ed educative a livello

nazionale e regionale abbiano a più riprese coinvolto i Comuni nell’organizzazione di servizi in

capo alla sfera del welfare e dell’assistenza. L’avvento di deleghe specifiche da parte degli altri

enti della sussidiarietà verticale quali le Regioni e il Ministero ha nel tempo incentivato e spinto

ad una graduale sensibilità verso il tema “giovani”. La legge Finanziaria del 2006 e la costitu-

zione del ministero delle Politiche giovanili, poi Ministero della Gioventù dal 2008 hanno aper-

to una stagione di investimenti e di finanziamenti volti a produrre servizi e progetti su tre assi

fondamentali di accesso: casa, lavoro e credito. Il primo effetto è stato quello di spostare

l’attenzione e il contenuto degli interventi dalle politiche sociali a politiche giovanili che fosse-

ro più attente al reale bisogno esistente. Parimenti anche i Comuni hanno cominciato una ri-

flessione più adeguata al tema.

L’incrocio tra le risposte inerenti l’affidamento della delega e la distribuzione delle responsabi-

lità organizzative del settore delle politiche giovanili, mette in luce le relazioni fra l’uno e l’altro

aspetto organizzativo (Tabelle 2.9. e 2.10.).

0

2

4

6

8

10

12

14

35 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Tabella 2.9. - Relazioni fra affidamento della delega alle politiche giovanili e la distribuzione delle re-sponsabilità organizzative del settore - 2010

a) Non esiste un servizio/ufficio esclusivamente

b) Esiste un servizio/ufficio esclusivamente

c) Il servizio/ufficio si occupa anche TOTALE

Non esiste delega specifica 95,1% 0,3% 4,7% 100

Delega 70,1% 3,8% 26,1% 100

Altro 64,7% 5,9% 29,4% 100

Fonte: ANCI Lombardia

La grande maggioranza dei Comuni (95%) che non hanno delega specifica dichiarano che non

esiste un servizio/ufficio esclusivamente dedicato. Si tratta di un dato in aumento (+10%) ri-

spetto il 2008 (85%) e che risente della crescita percentuale, come visto precedentemente, di

risposte che affermano di non avere una delega specifica. In realtà si registrano forti scosta-

menti tra le percentuali di risposta.

Tabella 2.10. – Raffronto delle relazioni fra affidamento della delega alle politiche giovanili e la distri-buzione delle responsabilità organizzative del settore – 2008/2010

a) Non esiste un servizio/ufficio esclusivo

b) Esiste un servizio/ufficio esclusivo

c) Il servizio/ufficio si occupa anche di altre competenze

2008 2010 2008 2010 2008 2010

Non esiste delega specifica

85% 95,10% 0% 0,30% 15% 4,70%

Delega 48% 70,10% 2% 3.8% 50% 26,10%

Altro 56,20% 64,70% 0% 5,90% 43,80% 29,40%

Fonte: ANCI Lombardia

36 Report Finale | Maggio 2012

2.1.3. Strumenti di programmazione in cui sono inserite le Politiche Giovanili

dell’Amministrazione

La Legge 328/2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e ser-

vizi sociali” e la Legge Regionale 3/2008 “Governo della rete degli interventi e dei servizi alla

persona in ambito sociale e sociosanitario” hanno determinato un’organizzazione e una pro-

grammazione dei servizi sociali in cui le politiche giovanili hanno trovato fonte di sviluppo in

termini di progetti dedicati. I territori hanno indicato chiaramente i Piani di Zona come stru-

menti di programmazione in cui sviluppare interventi che raccogliessero le esigenze di servizi e

progetti rivolti ai giovani. Il limite di questa esperienza è stato un basso investimento rispetto a

misure più orientate a spazi di autonomia per i giovani verso la vita adulta, a fronte di un ac-

cento molto forte sull’area socio-assistenziale ed educativa.

Tabella 2.11 – Distribuzione degli strumenti di programmazione utilizzati

Strumenti di programmazione N. Comuni %

Piani di zona 860 69,58%

Specifici Accordi/altri strumenti di programmazione negoziata

232 18,77%

Piano locale giovani 164 13,27%

Piano di governo territoriale 57 4,61%

Accordo di programma quadro “Nuova generazione di idee”

26 2,10%

Piano dei tempi e degli orari 21 1,70%

Accordo Energie in Comune tra Ministero e ANCI Nazionale

20 1,62%

Piani Integrati Locali degli Interventi di Promozione della

13 1,05%

Accordi Quadro di Sviluppo Territoriale 11 0,89%

Azione ProvincEgiovani (Ministero - UPL) 7 0,57%

Fonte: ANCI Lombardia

37 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

I Piani Locali Giovani, così come l’inserimento dei progetti rivolti ai giovani nella programma-

zione dei Piani di Zona, indica che, in alcuni casi, l’organizzazione comunale nella programma-

zione delle politiche giovanili utilizza strumenti di programmazione. A differenza dei Piani di

Zona, i Piani Locali Giovani sono espressione di una sperimentazione limitata a poche realtà a

livello regionale, supportate da ANCI in accordo con il Ministero per la Gioventu o di iniziative

specifiche sostenute da alcuni Comuni a livello di politiche locali finanziate espressamente dai

bilanci comunali.

Tabella 2.12. - Presenza di un Piano Locale Giovani come mezzo di programmazione delle politiche giovanili 2010

Frequenza %

No 1.072 86,7%

Si 164 13,3%

TOTALE 1.236 100%

Fonte: ANCI Lombardia

Figura 2.4. - Distribuzione dei Comuni in relazione all’utilizzo del Piano Locale Giovani come strumento di programmazione - 2010

87%

13%

No

Si

Fonte: ANCI Lombardia

38 Report Finale | Maggio 2012

Se da un lato la percentuale del 13% di Comuni che adottano i Piani Locali Giovani appare ab-

bastanza esigua, dall’altro si registra, negli ultimi due anni, un forte incremento. Nei dati del

2008, infatti, la percentuale di diffusione dei PLG superava di poco il 4%.

Tabella 2.13. – Presenza di un Piano Locale Giovani come mezzo di programmazione delle politiche giovanili: serie storica 2008- 2010

N. Comuni che adottano un PLG %

2008 48 4,06%

2010 164 13,3%

Fonte: ANCI Lombardia

Incremento che, seppur meno corposo, si registra anche per quel che concerne l’inserimento

delle attività legate ai giovani nella programmazione distrettuale attraverso i Piani di Zona.

Tabella 2.14. – Utilizzo dei Piani di Zona Sociali come mezzo di programmazione delle politiche giova-nili in relazione a servizi e progetti sviluppati - 2010

Frequenza %

No 376 30,4%

Si 860 69,6%

TOTALE 1236 100%

Fonte: ANCI Lombardia

Figura 2.5. – Distribuzione dei Comuni in relazione all’utilizzo del Piano di Zona Sociale come strumen-to di programmazione - 2010

39 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Fonte: ANCI Lombardia

L’aumento dell’utilizzo dei Piani di Zona come strumento di programmazione delle politiche

giovanili delinea sia la ricerca di uno strumento di programmazione allargato e sovracomunale

per le politiche giovanili, sia la necessità di definire fonti di finanziamento coordinate per le re-

altà dei Comuni che sappiano diminuire le frammentazioni degli interventi e coordinare gli o-

biettivi. Rimane però evidente la distinzione degli obiettivi di intervento. Anche Regione Lom-

bardia nelle nuove linee guida per la definizione dei Piani di Zona 2012-2014 ha infatti pubbli-

cato le seguenti indicazioni:

“Integrazione delle politiche - Coordinare ed integrare le politiche pubbliche è diventato un imperativo categorico per tutti i governi, siano essi locali, nazionali o sovranazionali. L’integrazione ed il coordinamento delle politiche costituiscono oggi il tratto distintivo di una specifica politica istituzionale. In questo quadro – oltre alla necessaria integrazione sociosanitaria – emerge l’urgenza di agire affinché i diversi strumenti di programmazione si parlino ed interagiscano a livello territoriale e che il Piano di Zona si coordini con gli altri strumenti di programmazione quali le Linee regionali di indirizzo per le politiche giovanili, gli Accordi Quadro per lo Sviluppo Territoriale (AQST), la programmazione triennale 2010/2012 delle Province, il Documento di Programmazione e Coordinamento dei servizi sanitari e sociosanitari dell’ASL, i Piani integrati locali di promozione della sa-lute, il Piano di Governo del Territorio, il Piano territoriale degli orari dei servizi, i Patti territoriali per l’occupazione, Nel caso delle politiche per i giovani, ad esempio, è stata condivisa a livello regionale l’opportunità di integrare gli strumenti di programmazione e di progettazione che intercettano la popolazione giovanile e che promuovono gli stessi fi-loni di intervento, in modo ancora tra loro separato, generando sul territorio la frammen-tazione degli interventi. Nell’ottica, dunque, di valorizzare e ottimizzare al meglio gli

30%

70%No

Si

40 Report Finale | Maggio 2012

strumenti di programmazione locale già esistenti, i Piani di Zona possono costituire, per le loro caratteristiche di sovracomunalità e di partecipazione di soggetti rappresentativi del territorio, un ambito privilegiato a cui ricondurre i contenuti della programmazione degli interventi a favore dei giovani, inserendo le iniziative previste nel documento di Piano ed introducendo nell’Accordo di Programma l’impegno per le politiche giovanili”.

Figura 2.6. – Distribuzione dei Comuni in relazione all’utilizzo del Piano di Zona sociale come strumen-to di programmazione – Raffronto 2008- 2010

Fonte: ANCI Lombardia

Percentuale 2008 Percentuale 2010

NO 33.78% 30.40%

SI 66.22% 69.60%

0.00%

10.00%

20.00%

30.00%

40.00%

50.00%

60.00%

70.00%

80.00%

Tito

lo a

sse

41 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Tabella 2.15 – Distribuzione per fasce di popolazione dei Comuni che hanno inserito servizi e progetti per i giovani nei Piani di Zona sociali 2009 - 2011

Fasce di popolazione

% di Comuni che utilizzano il PDZ

x<3000 68,65%

3001<x<5000 72,85%

5001<x<10000 71,10%

10001<x<50000 67,05%

x<50001 38,46%

TOTALE 69,58%

Fonte: ANCI Lombardia

Figura 2.7. Distribuzione per fasce di popolazione dei Comuni che hanno inserito servizi e progetti per i giovani nei Piani di Zona sociali 2009 - 2011

Fonte: ANCI Lombardia

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

% di comuni

42 Report Finale | Maggio 2012

Tabella 2.16. – Distribuzione per provincia di appartenenza dei Comuni che hanno inserito servizi e progetti per i giovani nei Piani di Zona sociali 2009 - 2011

Territori provinciali % di Comuni

Bergamo 69,95%

Brescia 63,03%

Como 71,54%

Cremona 63,92%

Lecco 64,10%

Lodi 63,64%

Mantova 80,65%

Milano 75,89%

Monza e Brianza 69,81%

Pavia 68,94%

Sondrio 70%

Varese 75,21%

TOTALE 69,58%

Fonte: ANCI Lombardia

La provincia dove il maggior numero di Comuni ha inserito i servizi e i progetti per giovani nei

PDZ risulta essere quella di Mantova.

43 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Tabella 2.17. - Distribuzione per provincia di appartenenza e dimensione demografica dei Comuni che hanno inserito servizi e progetti per i giovani nei Piani di Zona sociali 2009 - 2011

Provincia <3000 >3000

Bergamo 66,27% 72,73%

Brescia 67,19% 60,40%

Como 74,03% 67,39%

Cremona 63,51% 65,22%

Lecco 60,87% 68,75%

Lodi 56,25% 83,33%

Mantova 96% 70,27%

Milano 70% 76,47%

Monza e Brianza 33,33% 72%

Pavia 71% 62,50%

Sondrio 65,91% 81,25%

Varese 75% 75,36%

TOTALE 68,65% 70,48%

Fonte: ANCI Lombardia

La divisione tra piccoli Comuni e medi Comuni nella distribuzione provinciale dei Comuni che

programmano gli interventi attraverso lo strumento del Piano di Zona indica situazioni abba-

stanza diverse. I piccoli Comuni della provincia di Mantova tendono, in modo più marcato ri-

spetto a quelli della provincia di Monza e Brianza, ad utilizzare il Piano di Zona (63% in meno).

Il fenomeno è in parte spiegabile con l’esiguo numero di amministrazioni di piccole dimensioni

che rientrano in quel territorio provinciale, ma si notano differenze importanti anche tra le re-

altà. In pratica sembrerebbe esserci una divisone abbastanza netta di situazioni. Da un lato a-

ree dove non esiste una differenza tra piccoli e medi Comuni in merito l’inserimento delle atti-

vità per i giovani nei PDZ (Bergamo, Brescia, Como, Varese, Milano, Cremona, Lecco, Pavia),

dall’altro territorio dove tale differenza risulta molto marcata.

44 Report Finale | Maggio 2012

Capitolo 3

Strategie amministrative in tema di politiche giovanili 3.1. Le politiche giovanili nelle amministrazioni comunali:

direzioni e orientamenti

Le amministrazioni comunali sono alla costante ricerca di strumenti che sappiano interloquire

con il mondo giovanile per avere un osservatorio costante di consultazione e orientamento

degli interventi che sappiano intercettare il bisogno territoriale dei giovani. Tuttavia il rapporto

con le istituzioni locali è estemporaneo e risente dell’organizzazione informale che i giovani so-

litamente prediligono. L’organizzazione di spazi, progetti e servizi di politiche giovanili rimane il

contesto più adatto in cui attivare “antenne” di consultazione con e per i giovani e rilanciare

percorsi che li vedano maggiormente coinvolti. Rimane pertanto importante cercare percorsi

di co-progettazione degli interventi e delle strutture onde evitare investimenti che non siano

orientati al target e al bisogno.

3.1.1. Forme permanenti di consultazione dei giovani attive al 31.12.2010

Quasi il 14% dei Comuni analizzati ha attivato una o più forme di consultazione giovanile per-

manenti (tabella 3.1. e figura 3.1.).

45 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Tabella 3.1. - Istituzione di forme di consultazione permanenti dei giovani da parte delle amministra-zioni comunali -Confronto 2008 – 2010

Forme di consultazione permanenti dei giovani 2008 2010

NO 83,91% 86,3%

SI 16,09% 13,7%

Fonte: ANCI Lombardia

Figura 3.1. – Istituzione di forme di consultazione permanenti dei giovani da parte delle amministra-zioni comunali confronto 2008-2010

Fonte: ANCI Lombardia

Questo tipo di strategia ha subito una leggera flessione tra il 2008 ed il 2010.

0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%

100%

Anno 2008 Anno 2010

No

Si

46 Report Finale | Maggio 2012

Tabella 3.2. – Distribuzione per provincia di appartenenza dei Comuni in cui sono attive forme perma-nenti di consultazione dei giovani istituite dall’Amministrazione comunale

Provincia % di Comuni

Bergamo 16,58%

Brescia 15,15%

Como 6,50%

Cremona 11,34%

Lecco 11,54%

Lodi 13,64%

Mantova 16,13%

Milano 16,96%

Monza e Brianza 20,75%

Pavia 6,82%

Sondrio 10%

Varese 12,82%

TOTALE 13,07%

Fonte: ANCI Lombardia

Ponendo lo sguardo sulle differenze provinciali, in termini di distribuzione di Comuni che han-

no attivato forme di consultazione, si notano alcuni scostamenti rilevanti dal dato medio. Spic-

cano, in positivo le province di Monza e Brianza, Milano e Bergamo, in negativo Como e Pavia.

47 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Tabella 3.3. - Distribuzione per provincia di appartenenza e di dimensione demografica dei Comuni in cui sono attive forme permanenti di consultazione dei giovani istituite dall’Amministrazione comunale

Provincia <3.000 >3.000

Bergamo 7,23% 23,64%

Brescia 14,06% 15,84%

Como 5,19% 8,70%

Cremona 8,11% 21,74%

Lecco 13,04% 9,38%

Lodi 15,63% 8,33%

Mantova 12% 18,92%

Milano 0% 18,63%

Monza e Brianza 0% 22%

Pavia 3% 18,75%

Sondrio 11,36% 6,25%

Varese 4,17% 18,84%

TOTALE 8,09% 17,78%

Fonte: ANCI Lombardia

In alcune province i Comuni in cui sono maggiormente attive forme di consultazione risultano

essere quelli di maggiori dimensioni. È il caso delle province di Bergamo, Cremona, Mantova,

Pavia e Varese. Le restanti province si dividono tra quelle in cui sono i Comuni sotto i tremila

abitanti a vedere una maggiore presenza di forme di consultazione permanenti (Lecco, Son-

drio), e quelle in cui la differenza tra piccoli e medio-grandi Comuni non risulta significativa. Tra

i rispondenti delle province di Monza e Brianza e Milano non vi sono Comuni con meno di 3000

abitanti.

Fra le forme di consultazione permanenti istituite dal 14% circa dei Comuni lombardi, quella

della consulta giovanile è la tipologia maggiormente adottata (34%) seguita dal Tavolo delle

Politiche Giovanili e dal Consiglio comunale dei ragazzi (21%). Alta, comunque, la percentuale

48 Report Finale | Maggio 2012

di Comuni (17%) che hanno segnalato altre forme di consultazione diverse dalle possibilità

proposte nel questionario.

Tabella 3.4 –Tipologie delle forme di consultazione 2010

Tipologie di consultazione %

a) Forum Giovani 6,01%

b) Consulta giovanile 34,43%

c) Tavolo delle Politiche Giovanili 21,31%

d) Consiglio comunale dei ragazzi 21,31%

e) Altro 16,94%

Fonte: ANCI Lombardia

Figura 3.2. – Tipologie delle forme di consultazione 2010

a) Forum Giovani

6%

b) Consulta giovanile

35%c) Tavolo delle

Politiche Giovanili

21%

d) Consiglio comunale dei

ragazzi21%

e) Altro17%

Fonte: ANCI Lombardia

49 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

La comparazione dei dati con riferimento al 2008 non presenta particolari differenze anche in

presenza di item diversi. Il 2003 è l’anno nel quale sono iniziate la maggior parte delle attiva-

zioni di consultazione. Dal 2008 al 2010 risultano in aumento le forme di consulta giovanili e il

Tavolo delle Politiche Giovanili.

Figura 3.3. – Tipologie delle forme di consultazione dal 2003 al 2010

Nella rilevazione relativa al 2008 si era notato che parecchie segnalazioni erano state inserite

nella voce “altro” indicando la presenza di un consiglio comunale dei ragazzi nei Comuni ogget-

to di indagine. Nel presente lavoro questa voce è stata inserita negli item di risposta ed ha vi-

sto una percentuale di segnalazioni simile (21%). Le indicazioni della voce altro non presentano

rilevanze statistiche degne di nota sia per qual che concerne la dispersione delle segnalazioni

sia e soprattutto per quel che concerne la tipologia di risposta. La maggior parte di chi ha spe-

cificato la voce altro ha segnalato servizi strutturati, quali centri di aggregazione giovanile e in-

fomagiovani. Altri ancora hanno segnalato come forme di consultazione permanente progetti

che sembrano essere rivolti ai giovani in quanto fruitori, ne sono esempi le segnalazioni di pro-

getti ascolto, o punti aggregativi. Altre segnalazioni, infine, potevano essere inserite negli item

previsti come opzione di risposta, ad esempio la consulta giovanile o alcune commissioni gio-

vani.

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Forum Giovani 2 1 2 3

Consulta giovanile 2 5 4 8 10 7 13 20

Tavolo delle Politiche Giovanili 3 5 2 6 5 9 9 6

Altro1 6 9 14 9 4 10 9

Altro2 0 0 2

0

5

10

15

20

25

50 Report Finale | Maggio 2012

La relazione fra l’avere attivato forme di consultazione giovanile e l’avere attivato progetti e

servizi per i giovani si conferma positiva. Si nota come sia nel 2008, sia nel 2010 la maggior par-

te dei Comuni che ha attivato forme di consultazione eroga anche servizi per i giovani e/o ha

attivato progetti specificamente dedicati. La variazione tra i valori percentuali nei due periodi

di tempo considerati non risulta particolarmente significativa.

Tabella 3.5. – Relazioni fra attivazione di forme di consultazione, erogazione di servizi per i giovani e sviluppo di progetti specificamente dedicati - 2010

%di Enti con forme di consultazione sul totale

% di Enti che hanno sia forme di consultazione che progetti e/o servizi erogati

Progetti 14,7% 59,6%

Servizi 15% 72,9%

Fonte: ANCI Lombardia

Tabella 3.6. – Relazioni fra attivazione di forme di consultazione, erogazione di servizi per i giovani e sviluppo di progetti specificamente dedicati - 2008

% di Enti con forme di consultazione sul totale

% di Enti che hanno sia forme di consultazione che progetti e/o servizi erogati

Progetti 16,09% 76,84%

Servizi 16,09% 74,74%

Fonte: ANCI Lombardia

51 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

3.1.2. Presenza alla data della rilevazione, di associazioni giovanili sul terri-

torio3

Nel 32% circa dei Comuni oggetto dell’indagine si rilevano forme di associazioni giovanili. Ri-

spetto al 2008 è un dato che appare lievemente in calo (39%). La relazione fra la popolosità del

Comune e il numero di associazioni giovanili presenti viene confermata, ovvero risulta esservi

un lieve legame tra popolosità del Comune e numero di associazioni sul territorio.

Tabella 3.7. – Presenza di associazioni giovanili sul territorio 2008 – 2010

2008 2010 Scostamento

NO 60,97% 67,85% 6,88%

SI 39,03% 32,15% -6,88%

Fonte: ANCI Lombardia

Figura 3.4. – Presenza di associazioni giovanili sul territorio 2008 - 2010

Fonte: ANCI Lombardia

3 Si intendono per associazioni giovanili quelle forme in cui le cariche sociali sono ricoperte prevalente-mente da giovani fino a 30, massimo 35 anni

0.00%

10.00%

20.00%

30.00%

40.00%

50.00%

60.00%

70.00%

80.00%

Anno 2008 Anno 2010

No

Si

52 Report Finale | Maggio 2012

Figura 3.5. - Grafico di correlazione tra numero di associazioni e dimensione demografica comunale (esclusi superiore ai 50.000 ab.)

Fonte: ANCI Lombardia

In media sono state rilevate circa 3 associazioni per Comune. Rispetto al dato del 2008, oltre a

registrare una flessione di circa 7 punti percentuali dei Comuni con associazioni giovanili, si no-

ta una più consona variabilità rispetto alla media. Due anni fa, infatti, era emerso il dubbio che

non tutti i Comuni avessero segnalato correttamente le associazioni presenti dato il forte sco-

stamento rispetto alla media. Tuttavia vi sono alcuni casi di Comuni relativamente piccoli che

hanno segnalato la presenza di circa 25 associazioni giovanili. Resta da capire meglio se nella

comprensione della domanda del questionario i rispondenti abbiano inteso il termine “associa-

zioni giovanili” in modo univoco, ovvero associazioni fondate e gestite da giovani e per i giova-

ni.

53 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Tabella 3.8. – Informazioni riassuntive circa il numero di Comuni con associazioni, il valore minimo e massimo di associazioni segnalate, la media regionale e lo scostamento dalla media Raffronto 2008 - 2010

Numero Comuni con associazioni N. min N. max Media Deviazione Std.

2008 426 1 500 4,44 25,38

2010 351 1 40 2,7 3,97

Fonte: ANCI Lombardia

Solo il 13,4% dei rispondenti (166) dichiara di tenere un registro delle associazioni giovanili.

Figura 3.6. – Comuni che tengono un registro delle associazioni - 2010

Fonte: ANCI Lombardia

Si13%

No87%

54 Report Finale | Maggio 2012

3.1.2. Presenza di un elenco formalizzato dei soggetti del Terzo Settore che sul terri-

torio comunale operano nel settore delle politiche giovanili

153 Comuni pari al 12,4% dei Comuni redige un elenco formalizzato dei soggetti del Terzo Set-

tore e altri soggetti del privato sociale che operano nel settore giovanile. È un dato molto simi-

le a quello rilevato nel 2008 ed il confronto qualitativo tra i Comuni rispondenti ha messo in

evidenza che di fatto si tratta delle stesse amministrazioni comunali. Di questi, comunque, solo

133 hanno poi indicato il numero di enti del terzo settore presenti sul territorio.

Figura 3.7. – Stato dell’esistenza di un elenco formalizzato dei soggetti del Terzo Settore o altri sogget-ti del privato sociale che operano nel settore giovanile – 2010

Fonte: ANCI Lombardia

Tabella 3.9. – Informazioni riassuntive circa il numero totale di soggetti del Terzo Settore, il valore mi-nimo e massimo, la media regionale e lo scostamento dalla media – Raffronto 2008 - 2010

Numero Comuni con soggetti terzo settore N. min N. max Media

Deviazione Std.

Anno 2008 123 1 120 6,08 16,03

Anno 2010 133 1 78 6,42 9,89

Fonte: ANCI Lombardia

12%

88%

No

55 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

In media ogni Comune collabora con quattro Enti sui sei presenti (Vedi tabella 3.10). Da segna-

lare come sei Comuni che non hanno indicato il numero di Enti del terzo settore che operano

nei confini comunali, hanno poi segnalato il numero di quelli coi quali hanno instaurato

partnership per l’attuazione degli interventi dedicati ai giovani.

Tabella 3.10. – Collaborazioni tra Comuni e soggetti del terzo settore per l’attuazione delle attività

N. soggetti del terzo settore Minimo Massimo Media Deviazione std.

139 1 40 3,99 4,74

Fonte: ANCI Lombardia

3.2. La Comunicazione e gli ambiti d’intervento delle politiche

giovanili nelle amministrazioni comunali

3.2.1. Presenza di siti web dedicati alle politiche giovanili

Per quel che riguarda gli strumenti di Comunicazione si nota come circa il 12% dei Comuni ha

provveduto a sviluppare siti web specificamente dedicati ai giovani. Non si tratta di una per-

centuale alta, ma in aumento rispetto ai dati inerenti al 2008 quanto non superva i 10 punti.

Tabella 3.11. – Stato delle attivazioni di siti web comunali o in collaborazione con altri soggetti pubbli-ci o privati specificamente dedicati ai giovani

NO SI

% 88,28% 11,72%

Fonte: ANCI Lombardia

56 Report Finale | Maggio 2012

Figura 3.7. – Stato delle attivazioni di siti web comunali o in collaborazione con altri soggetti pubblici o privati specificamente dedicati ai giovani

Fonte: ANCI Lombardia

3.2.2. La percezione del livello di importanza degli ambiti di intervento su cui

sviluppare le politiche per i giovani nel territorio

La tabella 3.12 propone l’elenco delle aree tematiche che, secondo i rispondenti, occorre svi-

luppare per le politiche giovanili del loro territorio. Si nota come, in una valutazione su scala 1

– 5 (per niente – molto) l’area che ha raccolto le maggiori preferenze in termini di punteggio

medio e frequenza di punteggi alti (valore mediano) risulta essere l’area occupazione. In realtà

tutte le aree inerenti alle dinamiche occupazionali sono considerate prioritarie di sviluppo.

88%

12%

No

Si

57 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Tabella 3.12. – Aree tematiche sulle quali sviluppare le politiche per i giovani sul territorio comunale e grado di importanza loro attribuito - 2010

Validi Mancanti Media Moda Mediana

Occupazione 1078 158 4,20 5 5

Cittadinanza attiva/Partecipazione giovanile

1107 129 4,07 4 5

Aggregazione 1087 149 4,04 4 5

Orientamento studio/lavoro 1087 149 3,95 4 5

Comunicazione 1098 138 3,92 4 4

Formazione 1092 144 3,90 4 5

Sport 1102 134 3,87 4 4

Musica 1048 188 3,79 4 4

Counseling/Educazione 1049 187 3,74 4 4

Sviluppo reti fra attori del territorio 1037 199 3,72 4 4

Educazione alla salute 1049 187 3,60 4 4

Imprenditoria giovanile 1042 194 3,50 4 4

Altro 130 1106 3,38 4 5

Arti figurative 1029 207 3,30 3 3

Politiche abitative 1037 199 3,26 3 3

Sostegno al credito 1019 217 3,25 3 3

Mobilità giovanile (Scambi europei) 1016 220 3,23 3 3

Volontariato internazionale 1032 204 3,17 3 3

Altro 77 1159 2,92 3 1

Altro 72 1164 2,65 3 1

Altro 68 1168 2,53 3 1

Fonte: ANCI Lombardia

58 Report Finale | Maggio 2012

Comparando i dati relativi al 2008 la situazione assume contorni maggiormente definiti.

Dall’indagine quantitativa emerge che nel 2008 le politiche giovanili erano intese dai Comuni

principalmente come interventi di carattere aggregativo e ludico. La stessa domanda posta due

anni dopo ha ricevuto risposte che sottolineano l'importanza di aree tematiche relative

all’occupazione giovanile.

È importante però partire da un contesto demografico aggiornato al 2010 in Lombardia, prima

di arrivare ad analizzare i dati sulle aree tematiche in cui i Comuni dichiarano di sviluppare le

Politiche Giovanili: 2.209.529 sono i giovani under 35 in Lombardia (2010), pari al 22% della

popolazione totale in Lombardia dove si concentra quasi il 15% dei giovani presenti a livello

nazionale.

L’incidenza classi di età è la seguente:

19% tra i 14 e i 18 anni

24% tra i 19 e i 24 anni

30% tra i 25 e i 30 anni

26% tra i 31 e i 34 anni

La prima analisi è quindi quella che l’80% della popolazione giovanile si concentra nel target

18-35 anni. Risulta evidente che la pressione sociale della crisi economica che si è accentuata

rispetto al 2008 e la perdurante difficoltà all’inserimento lavorativo dei giovani ha portato i

Comuni a considerare le continue richieste della cittadinanza verso attività che diano risposta

ai giovani in merito al lavoro. È pur vero che questa competenza non è propria dei Comuni ma

se consideriamo che il Comune è il riferimento primo per la cittadinanza a livello territoriale,

oggi è fondamentale riuscire a fornire risposte anche in questa direzione con l’aiuto di altri Enti

della sussidiarietà verticale.

Rimane poi da analizzare il ruolo delle Province che l’attuale normativa va a mutare

nell’assetto istituzionale affidando le competenze relative tra cui l’orientamento e

l’inserimento al lavoro: i centri per l’impiego provinciali sono una capillare espressione livello

territoriale per il lavoro e si dovrà valutare come orientare questi servizi alla luce del nuovo as-

setto istituzionale nella distribuzione delle competenze tra Regione e Comuni.

La rilevazione è in linea con le indagini ISTAT e con i dati sull’occupazione giovanile:

occupazione dei giovani 15-24 anni: si passa da un tasso di occupazione del 37,5% nel 2004 a poco meno del 29% nel 2009, la crisi ha sicuramente contribuito, ma il calo è

59 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

stato costante negli ultimi 5 anni Nel 2009, tra gli occupati, i giovani in età 15-24 anni hanno rappresentato il 5,8% degli occupati totali;

disoccupazione giovanile: nel 2009 i giovani disoccupati erano circa il 23% di tutti i di-soccupati; 16000 giovani (6.000 in più rispetto al 2004) erano in cerca di occupazione da più di un anno (disoccupati di lungo periodo). Il tasso di disoccupazione giovanile a dicembre 2010 è di 28,05%.

Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) in Lombardia è decisamente più alto del tasso

di disoccupazione totale (18,5% contro 5,4% nel 2009) e cresce più rapidamente (6 punti per-

centuali dal 2004).

Dobbiamo inoltre considerare il “fenomeno NEET”: le statistiche ufficiali rilevano anche il nu-

mero di giovani che non studiano e non lavorano (NEET, Not in Education, Employment or

Training) per la classe di età 15-29 anni in Lombardia nel 2009 erano il 15% della popolazione

giovanile, in Italia il 21,2%, contro una media del 12,2% dei paesi UE aderenti all’OCSE.

Il fenomeno di investimenti maggiori in termini di interventi e attività ha quindi prodotto que-

sto risultato di rilevazione. Il dato sull’aggregazione rimane comunque importante sia per un

retaggio culturale che ha prodotto servizi consolidati sul tema aggregativo per i giovani, sia per

un forte investimento di attività aggregative che competono il target dai 14 ai 18 anni, sia infi-

ne perché nel passato i progetti dei Comuni con i finanziamenti delle leggi di settore si sono

concentrati su strumenti aggregativi per dare risposte ai temi delle politiche giovanili anche in

termini di prevenzione al disagio minorile o di creazione di luoghi di aggregazione come pro-

mozione dell’agio e del tempo libero.

3.2.3. INNOVAZIONE DI STRUMENTI E METODI: indicare, in ordine di priorità,

3 principali bisogni espressi dai giovani che richiedono nuove modalità di

approccio e di risposta nel suo territorio di competenza

La tabella 3.13 propone l’elenco delle segnalazioni delle aree che più di altre richiedono nuove

modalità di approccio e di risposta ai bisogni espressi dai giovani. Si conferma ciò che è emerso

nella tabella 3.12 ovvero che le aree tematiche relative alla sfera lavorativa sono state indicate

in molti casi dai rispondenti. Le percentuali di risposta dell’aera aggregazione e dell’area “lavo-

ro” sono molto simili

60 Report Finale | Maggio 2012

I dati che fanno riferimento al 2008 mostrano una situazione differente. Innanzi tutto occorre

premettere che non è possibile una comparazione puntuale trai due periodi considerati in

quanto le domande in questione presentano alcune differenze in termini di modalità di rispo-

sta4. Seppur con tutte le precauzioni del caso è possibile osservare la tendenza. L’area aggrega-

tiva si conferma come prioritaria, ma la forbice che divide le tematiche legate alle Politiche del

lavoro a quest’ultima era molto più ampia rispetto al dato rilevato nell’ultima indagine.

Tabella 3.13. – Esigenze che richiedono nuove modalità di approccio - 2010

Esigenze Numero %

Aggregazione 627 50,73%

Politiche per il lavoro 134 10,84%

Orientamento Studio/lavoro 241 19,50%

Organizzazione tempo libero 30 2,43%

Cultura/Creatività 411 33,25%

Cittadinanza attiva 187 15,13%

Politiche per l’autonomia abitativa 130 10,52%

Partecipazione/Sviluppo reti 328 26,54%

Educazione alla salute, stili di vita 584 47,25%

Comunicazione/informazione 154 12,46%

Accesso al credito 115 9,30%

Scambi di esperienze con l’estero 83 6,72%

Counselling 58 4,69%

Fonte: ANCI Lombardia

4 Per la rilevazione 2008 il questionario sociometrico era stato somministrato su formato cartaceo. La domanda in questione prevedeva risposte aperte che sono state successivamente categorizzate per aree omogenee. La compilazione relativa al 2010 era via web. La domanda in questione, pur prevedendo gli stessi item della categorizzazione operata sui due anni prima, era a scelte multiple da operare tramite check , e quindi differente in termini di possibili risposte. Un altra conseguenza consiste nel numero di risposte ricevute.

61 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Figura 3.8. – Esigenze che richiedono nuove modalità di approccio - 2010

Fonte: ANCI Lombardia

349

26

33

5

146

36

17

60

328

8

15

4

8

159

50

92

14

158

63

44

115

148

83

45

36

20

119

58

116

11

107

88

69

153

108

63

55

43

30

0 100 200 300 400 500 600 700

Aggregazione

Partecipazione/Sviluppo reti

Cultura/Creativit&#224;

Counselling

Orientamento Studio/lavoro

Cittadinanza attiva

Educazione alla salute, stili di vita

Organizzazione tempo libero

Politiche per il lavoro

Politiche per l’autonomia abitativa

Comunicazione/informazione

Accesso al credito

Scambi di esperienze con l’estero

Priorità 1 Priorità 2 Priorità 3

62 Report Finale | Maggio 2012

Capitolo 4

Progetti e servizi comunali rivolti ai giovani

4.1. Progetti comunali per i giovani

I progetti comunali per i giovani sono per la gran parte ancorati ai finanziamenti provenienti

dai bilanci comunali e sono legati molte volte a investimenti per la continuità di servizi “classi-

ci” quali ad esempio Centri di Aggregazione Giovanile o Informagiovani. La scarsità di risorse

esistenti e la difficoltà a redigere bilanci sposta l’attenzione sulla programmazione a medio e

lungo termine che andando oltre il territorio comunale e verso prospettive di sostenibilità che

sappiano coinvolgere altri soggetti sull’argomento dei “progetti comunali per i giovani”.

4.1.1. Progetti a titolarità comunale realizzati nel corso del 2010 relativa-

mente al tema delle politiche giovanili

Il 36% dei Comuni ha dichiarato la presenza di almeno un progetto indirizzato ai giovani. Si

tratta di un dato in flessione di quasi 8 punti percentuali rispetto alla stessa rilevazione effet-

tuata nel 2008, quando le amministrazioni Comunali che affermavano interventi in tal senso

erano circa il 44%.

63 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Tabella 4.1. – Amministrazioni che hanno sviluppato progetti comunali 2010

Frequenza %

Sì 396 36,07%

No 702 63,93%

TOTALE 1098 100%

Fonte: ANCI Lombardia

Figura 4.1. – Amministrazioni che hanno sviluppato progetti comunali. Confronto 2008 - 2010

Fonte: ANCI Lombardia

In media ciascun Comune ha attivato circa 2,4 progetti per i giovani. Si tratta di un dato molto

simile a quello rilevato per il 2008 anche se con una variabilità più bassa. Si tratta comunque

solo di un’indicazione di massima in quanto le modalità di acquisizione delle risposte alle do-

mande relative i progetti differiscono in modo abbastanza rilavante tra la rilevazione del 2008

e del 2010 e non permettono, a causa della diversità endogena tra i supporti utilizzati, una

comparazione precisa tra le informazioni.

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

Anno 2008 Anno 2010

Comuni con progetti giovani

Comuni senza progetti giovani

64 Report Finale | Maggio 2012

Tabella 4.2. – Progetti per Comune: media e deviazione standard 2008 - 2010

Media progetti per Comuni Deviazione std.

Anno 2008 2,22 1,91

Anno 2010 2,44 0,52

Fonte: ANCI Lombardia

I progetti per giovani erogati da Comuni lombardi si ripartiscono abbastanza equamente tra

breve, medio e lungo periodo di durata. La tabella 4.4., infatti, illustra questa situazione dove si

nota come le frequenze percentuali indichino la maggiore presenza di progetti a durata fino a

6 mesi così come di attività previste per almeno un anno e mezzo.

Tabella 4.4. – Durata dei progetti

Durata dei progetti %

fino a 6 mesi 30,04%

da 6 a 9 mesi 9,51%

da 9 a 12 mesi 23,32%

da 12 a 15 mesi 4,85%

da 15 a 18 mesi 4,29%

oltre 18 mesi 27,99%

TOTALE 100,00%

Fonte: ANCI Lombardia

Seppur con differente modalità di rilevazione si può supporre che si tratti di un dato tutto

sommato costante. La media di mesi di durata dei progetti attivati entro il 31-12-2008 era in-

fatti di 11 mesi circa.

65 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Per quanto riguarda l’aspetto economico, i dati medi sulla stima di spesa si confermano di dif-

ficile interpretazione per due ragioni principali. In primo luogo il coefficiente di variazione che

determina quanto, in percentuale, i valori segnalati si scostano dalla media è molto alto, a si-

gnificare una fortissima differenza tra le cifre segnalate. L’altro dato è che pochi Comuni hanno

risposto a questa domanda.

Ad ogni modo la tabella 4.5 pone in evidenza la stima media dei costi segnalati per i due perio-

di di tempo segnalati.

Tabella 4.5. – Stima media della spesa 2008 - 2010

N. Comuni rispondenti al quesito Media Deviazione std.

Anno 2008 Stima della spesa 1197 22972,64 92092,24

Anno 2010 Stima della spesa 446 50416,48 155690,1

Fonte: ANCI Lombardia

Il costo a carico dei Comuni è in media pari al 31,1% dell’ammontare complessivo dei progetti.

Il 36% circa dei Comuni ha indicato le linee di finanziamento utilizzate per attivare o implemen-

tare le attività per giovani. La grande maggioranza (81%) dei Comuni rispondenti utilizza preva-

lentemente risorse comunali, le altre linee di finanziamento vengono fruite da circa un comune

su dieci tra quelli che hanno risposto alla domanda.

66 Report Finale | Maggio 2012

Tabella 4.7. – Linee di finanziamento utilizzate

Numero Comuni

% sul totale

Percentuale sugli Enti rispondenti

Risorse comunali 372 59,31% 81,76%

Finanziamento Regionale 75 11,93% 16,44%

Finanziamento Nazionale 74 11,44% 15,77%

Altro 43 7,03% 9,68%

Sponsor 42 6,05% 8,33%

Finanziamento Provinciale 18 3,10% 4,28%

Finanziamenti Europei 8 1,14% 1,58%

Fonte: ANCI Lombardia

La tabella 4.8 illustra quali sono le aree di intervento su cui si concentrano i progetti erogati dai

Comuni lombardi. Aggregazione e Musica sono i campi di azione sui quali si è concentrazione

maggiormente la progettazione delle attività comunali.

67 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Tabella 4.8. – Ambito di intervento dei progetti

Ambito %

Aggregazione 74,49%

Musica 48,23%

Cittadinanza attiva/partecipazione giovanile 38,38%

Orientamento studio/lavoro 28,03%

Formazione 24,24%

Comunicazione 20,20%

Sport 16,41%

Educazione alla salute 15,40%

Arti figurative 14,14%

Altro (specificare) 10,61%

Counseling 9,34%

Imprenditoria giovanile 6,31%

Mobilità giovanile (Scambi europei) 5,56%

Cooperazione internazionale 2,78%

Politiche abitative 0,76%

Fonte: ANCI Lombardia

Il 3,6% dei Comuni ha segnalato la voce “altro” per quel riguarda gli ambiti di intervento dei

progetti. Non si riscontrano particolari evidenze statistiche. Tuttavia una leggera prevalenze

dei progetti inerenti l’ambito culturale viene rilevata.

Anche se confronti precisi con le aree segnalate nel 2008 risultano difficili da operare a causa

della presenza di differenti item tra le rilevazioni, si può notare una certa corrispondenza tra le

aree concettualmente omogenee, quali possono essere lavoro, aggregazione, formazione, poli-

tiche di empowerment. La tematica aggregazione, considerata come singola voce, in entrambi

periodi considerati, è stata quella maggiormente segnalata.

68 Report Finale | Maggio 2012

Si tratta di un dato importante. Si è sottolineato un certo cambiamento nelle opinioni espresse

su quali dovrebbero essere le aree di intervento da sviluppare in via prioritaria che si sono con-

centrate, secondo i dati del 2010, maggiormente verso le tematiche inerenti al lavoro piuttosto

che sulle questioni rientranti la sfera ludica aggregativa. Sarebbe interessante rilevare se tale

cambiamento porterà nel prossimo futuro alla realizzazione di politiche maggiormente centra-

te su questo tipo di tematiche. Sicuramente strumenti che incentivino una programmazione di

politiche in altra direzione diviene stimolo e veicolo di una risposta a dati e problemi che sono

considerati prioritari sia dalla Comunità Europea, sia dalle riforme e leggi in atto a livello nazio-

nale e regionale.

69

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Font

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Font

e: A

NCI

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71 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

In tutte le province, con eccezione di quella di Pavia, l’area aggregativa risulta essere l’ambito

nel quale i Comuni investono maggiormente. Nel pavese le amministrazioni sembrano, più che

negli altri territori, concentrare l’attenzione anche su abiti di intervento differenti rispetto alle

aree di intervento principali, ovvero aggregazione, cittadinanza attiva e orientamento e forma-

zione. Spicca, infatti, il 20% di interventi dedicati all’ambito musicale rispetto a un dato medio

inferiore di circa 12 punti. Dai dati, comunque, emergono situazioni abbastanza diversificate

per quel che concerne gli ambiti di intervento privilegiati dai Comuni nelle diverse aree geogra-

fiche. Dalla tabella 4.9. si evince che la variabile territoriale non può essere assunta a pieno ti-

tolo come determinante.

Osservando i dati ripartiti per fascia di popolazione si nota come fino alla soglia dei 50.000 abi-

tanti l’area aggregativa sia sempre quella che raccoglie il maggior numero di progetti, oltre tale

soglia demografica si registra un brusco abbassamento delle frequenze. Occorre tenere sem-

pre in considerazione il fatto che sopra tale soglie i Comuni sono pochi quindi le oscillazioni

percentuali risultano essere significative, come probabilmente si è verificato con il dato relati-

vo all’ambito musica che risulta essere l’ambito che raccoglie il maggior numero di attività nei

Comuni sopra i 50.000 abitanti.

La maggior parte dei progetti rivolti ai giovani si concentrano sulla fascia 14 -18 anni. La ten-

denza inversamente proporzionale tra numero di progetti e fascia di età è confermata rispetto

ai dati della precedente rilevazione. Le percentuali differiscono in quanto nel presente lavoro è

stata aggiunta una fascia di età (31-35 anni).

72 Report Finale | Maggio 2012

Tabella 4.11. – Tipologia di destinatari dei progetti - 2010

Fascia d’età % sul totale dei progetti

14-18 anni 45,79%

19-24 anni 33,05%

25-30 anni 17,68%

31-35 anni 7,26%

Fonte: ANCI Lombardia

Figura 4.2. – Tipologia di destinatari dei progetti - 2010

Fonte: ANCI Lombardia

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

50%

14-18 anni 19-24 anni 25-30 anni 31-35 anni

73 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Tabella 4.12. – Tipologia di destinatari dei progetti - 2008

Fascia d’età % sul totale dei progetti

14 -18 anni 73,71%

19 - 24 anni 46,83%

25 - 30 anni 25,96%

Fonte: ANCI Lombardia

Figura 4.3. – Tipologia di destinatari dei progetti - 2008

I destinatari dei progetti sono principalmente individuati nella fascia di età 14-18. A seguire la

fascia 19-24 e quindi quella 25-30. Ciò significa che i Comuni concentrano la propria attenzione

sulla fascia dei minorenni. In relazione a quanto emerso finora, si può dire che l’attenzione

viene particolarmente posta al tema dell’aggregazione e delle attività del tempo libero per i

giovani minorenni.

Questa tendenza caratterizza i Comuni di tutte le fasce di popolazione, in modo più marcato i

piccoli Comuni e meno marcato, invece, i Comuni più grandi (più di 50.000 abitanti), nei quali

aumenta l’attenzione ai giovani della fascia 25-30 anni.

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

14-18 anni 19-24 anni 25-30 anni

74 Report Finale | Maggio 2012

Tabella 4.13. - Percentuale di segnalazioni ambiti di intervento dei progetti erogati per fascia di popo-lazione interessata dal progetto (percentuali calcolate sul totale delle segnalazioni per fascia d'età)

Ambiti di intervento 14-18 19-24 25-30 31-35

Ambiti di intervento Sport 44,79% 30,21% 18,75% 6,25%

Ambiti di intervento Orientamento studio/lavoro

38,51% 32,43% 18,24% 10,81%

Ambiti di intervento Aggregazione 52,20% 30,75% 12,66% 4,39%

Ambiti di intervento Counseling 51,11% 26,67% 15,56% 6,67%

Ambiti di intervento Educazione alla salute 48,05% 35,06% 11,69% 5,19%

Ambiti di intervento Formazione 56,98% 33,72% 9,30% 0,00%

Ambiti di intervento Politiche abitative 33,33% 33,33% 33,33% 0,00%

Ambiti di intervento Imprenditoria giovanile

20,83% 41,67% 29,17% 8,33%

Ambiti di intervento Mobilità giovanile 30,56% 33,33% 25,00% 11,11%

Ambiti di intervento Cittadinanza attiva/partecipazione giovanile

44,95% 33,84% 16,67% 4,55%

Ambiti di intervento Cooperazione internazionale

14,29% 42,86% 28,57% 14,29%

Ambiti di intervento Comunicazione 49,49% 31,31% 16,16% 3,03%

Ambiti di intervento Arti figurative 39,24% 35,44% 18,99% 6,33%

Ambiti di intervento Musica 37,34% 36,08% 19,62% 6,96%

Ambiti di intervento Altro 37,10% 38,71% 17,74% 6,45%

Ambiti di intervento Sport 44,79% 30,21% 18,75% 6,25%

Ambiti di intervento Orientamento studio/lavoro

38,51% 32,43% 18,24% 10,81%

Ambiti di intervento Aggregazione 52,20% 30,75% 12,66% 4,39%

Fonte: ANCI Lombardia

75 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Ad eccezione degli ambiti di intervento specificatamente dedicati ai maggiorenni quali politi-

che di mobilità, imprenditorialità giovanile e cooperazione in tutte le aree viene privilegiata la

fascia di età 14-18 anni come destinatari delle attività. Dato l’esiguo numero di risposte il dato

sulle politiche abitative non risulta essere attendibile.

Tabella 4.14. – Tipologia di destinatari dei progetti per fascia di popolazione

Fasce 14 -18 anni 19-24 anni 25-30 anni 31-35 anni

0<3000 53,50% 29,90% 11,80% 4,90%

3001<x<5000 51,60% 31,50% 10,50% 6,50%

5001x<x15000 46,00% 33,10% 15,60% 5,30%

15000<x<50000 32,10% 33,60% 25,00% 9,30%

x>50001 27,80% 33,30% 33,30% 5,60%

TOTALE 45,79% 33,05% 17,68% 7,26%

Fonte: ANCI Lombardia

Incrociando, invece, le fasce di età cui sono indirizzati i progetti con quelle dei Comuni che li

erogano si vede come i Comuni medio-grandi tendano a privilegiare, anche leggermente, i pro-

getti dedicati alla fascia 19-24.

La legge nazionale 285/1997 risulta essere la normativa cui i Comuni fanno riferimento quando

si accingono alla progettazione in campo di politiche giovanili. Da sottolineare il fatto che la

percentuale più elevata fa riferimento a leggi diverse da quelle solitamente utilizzate.

76 Report Finale | Maggio 2012

Tabella 4.15 – Normativa di riferimento

Normativa %

Altro (specificare) 43,48%

Legge 40/98 6,02%

Legge 285/96 29,77%

APQ Nuova generazione di idee 8,70%

APQ Energie in Comune 4,01%

Azione Province giovani 8,03%

Fonte: ANCI Lombardia

La voce altro risulta essere quella maggiormente segnalata. La composizione di essa risulta ov-

viamente molto diversificata anche alcune normative sono state segnalate con maggiore fre-

quenza come legge 328/00 e la legge 45/99. I Comuni segnalano anche di fare un certo riscor-

so a bandi specifici ed al proprio bilancio comunale per attivare le attività rivolte ai giovani del

territorio. In altri casi vengono segnalati dei progetti particolari, ma senza un’indicazione di

quale sia il canale di finanziamento utilizzato.

Figura 4.4. – Normativa di riferimento

0%

10%

20%

30%

40%

50%

Altro (specificare)

Legge 40/98 Legge 285/96 APQ Nuova generazione di

idee

APQ Energie in Comune

Azione Province giovani

Fonte ANCI Lombardia

77 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Anche in questo caso il confronto tra le due rilevazioni considerate non deve essere inteso co-

me assoluta5. La tendenza, però risulta essere simile. Forte utilizzo della legge 285/96, che

mantiene una certa inerzia e scarso ricorso agli altri provvedimenti normativi eccezion fatta

per l’APQ sottoscritta da quasi l’8% dei Comuni rispondenti.

La tabella 4.16 propone la distribuzione percentuale dei progetti inseriti in strumenti di pro-

grammazione locale oppure specifici accordi. Parte dei Comuni ha utilizzato tali risorse nella

programmazione delle attività per i giovani. La quota di massima risulta essere quella dei Piani

di Zona, nel 56% circa dei Comuni le azioni delle politiche giovani sono inserite in questi stru-

menti di programmazione.

Tabella 4.16 – Distribuzione percentuale dei progetti inseriti in strumenti di programmazione locale o specifici accordi di programma

Strumenti %

Piani di Zona 56,63%

Piano Locale Giovani 17,15%

Piani Integrati Locali di Promozione della Salute 0,65%

Piani Governo Territoriale 1,29%

Accordi Quadro di Sviluppo Territoriale 0,65%

Accordo di programma quadro “Nuova generazione di idee” 7,12%

Azione Province giovani (Ministero - UPL) 0,65%

Accordo Energie in Comune tra Ministero e ANCI Nazionale 2,91%

Piano dei Tempi e degli Orari (l.r. 53/2000 e l.r. 28/2004) 1,29%

Specifici Accordi/altri strumenti di programmazione negoziata 11,65%

Fonte: ANCI Lombardia

5 Il questionario del 2008 era in formato cartaceo e prevedeva, oltre una differente possibilità di scelta di opzioni, anche, seppur non richiesta, la possibilità esprimere più risposte, cosa che la versione on-line non permette di fare.

78 Report Finale | Maggio 2012

Un indicatore importante per quel che concerne la ricaduta territoriale dei progetti attivati nei

diversi Comuni è il numero di servizi innovativi realizzati o implementati grazie al progetto ed

il numero di servizi rimasti attivi anche dopo che il progetto ha visto la conclusione.

In 338 Comuni sono stati attivati progetti indirizzati ai giovani hanno realizzato 1019 attività

considerate innovative, 393 di queste sono poi rimaste attive in 294 Comuni. In media in ogni

Comune i progetti hanno “lasciato in eredità” 5 servizi o prodotti. Anche in questo caso è bene

considerare che la forte variabilità della seriazione fa sì che il dato medio non sia da conside-

rarsi riassuntivo del fenomeno ad un livello di attendibilità accettabile.

Tabella 4.17 – Servizi e/o prodotti innovativi realizzati o implementati attraverso il progetto e nuovi servizi rimasti sul territorio dopo la conclusione del progetto

N. Comuni Minimo Massimo Media Somma progetti

Servizi innovativi realizzati

338 1,00 240 3,01 1019

Nuovi servizi rimasti sul territorio

294 1,00 30 1,33 393

Fonte: ANCI Lombardia

79 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Capitolo 5

I Comuni nell’Accordo di Programma Quadro “Nuove generazione di idee”

5.1. Accordo di programma quadro “Nuova generazione di idee”

L’APQ ha coperto una popolazione giovanile ampia a fronte di una piccola percentuale di Co-

muni aderenti: sono infatti stati coinvolti nei progetti quasi tutti i capoluoghi di provincia e tra

questi città importanti come Milano, Monza, Brescia dove possiamo rilevare, oltre a

un’altissima densità di popolazione giovanile, anche una forte adesione e partecipazione alle

proposte grazie ai dati forniti dalle ATS (Associazioni Temporanee di Scopo) che si erano aggiu-

dicate i progetti. L’esperienza positiva dell’APQ ha portato un forte know-how soprattutto

nell’elaborazione di reti e governance di progetti legati alle politiche giovanili, con un feed-

back di ricerca di mantenimento e sostenibilità dei progetti che non poteva avvalersi del solo

finanziamento regionale. Sicuramente la “messa in azione” di numerose attività sperimentali

ha favorito la messa a punto di elaborazioni significative da riproporre per interventi e attività

future, con l’idea condivisa dai territori di abbandonare la modalità di accesso ai finanziamenti

tramite bandi di concorso che valorizzino la capacità concorsuale di scrittura dei progetti anzi-

ché la sostenibilità degli stessi a medio e lungo termine.

80 Report Finale | Maggio 2012

5.1.1. APQ “NUOVA GENERAZIONE DI IDEE”:territori comunali investiti dalle

attività realizzate nel periodo 2008-2010 nell’ambito di progetti afferenti

all’APQ “Nuova generazione di idee”

Più del 7% dei Comuni ha partecipato alle azioni progettuali nell’ambito dell’APQ “Nuova gene-

razione di idee”. Di questi il 4,4% ha partecipato alle azioni del progetto esercitando un ruolo

attivo ovvero o svolgendo funzioni di Ente capofila, oppure come partner.

Tabella 5.1. – Partecipazione all’APQ

Frequenza %

Sì – con ruolo attivo nel progetto (Capofila o partner) 48 4,43%

Sì – senza ruolo attivo, ma con ricadute sul territori 29 2,68%

Totale SI 77 7,11%

No 1007 92,80%

TOTALE 1084 100%

Fonte: ANCI Lombardia

Figura 5.1. – Partecipazione all’APQ

4%

3%

93%

Sì; – con ruolo attivo nel progetto (Capofila o partner)

Sì; - senza ruolo attivo, ma con ricadute sul territori

No

Fonte: ANCI Lombardia

81 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Attraverso le azioni progettuali dell’APQ, nei 77 Comuni dove i progetti sono stati attivati, sono

state centiste 197 attività, intendendo con questo termini strutture o servizi che sono stati rea-

lizzati o implementati, la tabella 5.2. ne mette in evidenza la distribuzione.

Tabella 5.2. – Servizi/strutture realizzati/rinnovati sul territorio attraverso l’APQ

Somma dei servizi

N. Media Deviazione std.

Sala prove musicali 22 31 0,70 0,82

Laboratori/spazi di espressivi; a carattere permanente

48 37 1,29 1,83

Informagiovani 31 36 0,86 1,49

Servizi/Interventi per sostenere l’autonomia dei giovani

20 30 0,66 0,80

Spazi aggregativi/ricreativi 61 47 1,29 1,73

Altro 35 16 2,18 5,90

Fonte: ANCI Lombardia

La grande maggioranza dei rispondenti fa una valutazione positiva dell’esperienza APQ. In una

scala di valori da 1 a 4 (insufficiente – buono) la media è molto vicina al 3 per gli aspetti relativi

alla promozione del ruolo giovanile ed al rilancio delle politiche giovanile. Leggermente più

bassi i valori che si riferiscono allo sviluppo di reti, all’innovazione ed al consolidamento delle

azioni dopo la fine dei progetti. Si tratta comunque di giudizi quasi sempre positivi, come evi-

denziano sia la deviazione standard, sia i valori mediani.

82 Report Finale | Maggio 2012

Tabella 5.3. – Valutazione complessiva dell’esperienza APQ “Nuova generazione di idee” realizzata sul territorio in relazione a 5 indicatori

Media Deviazione std. Mediana

Sviluppo rete territoriali 2,67 0,996 3

Innovazione 2,80 0,986 3

Rilancio politiche giovanili 2,92 0,946 3

Promozione di un ruolo attivo dei giovani

2,95 0,941 3

Consolidamento di attività/servizi anche dopo la fine dei progetti

2,60 1,05 3

Fonte: ANCI Lombardia

83 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Capitolo 6

I servizi comunali per i giovani e il ruolo di altri enti sul territorio

6.1. I servizi comunali per i giovani

6.1.1. Servizi/interventi continuativi per i giovani attivi al 31.12.2010

I servizi comunali vedono un investimento per i giovani nella metà circa dei Comuni rilevati e,

come già delineato per i progetti, finanziano in particolare strutture che esistono sul territorio

comunale da almeno 20/25 anni. La tabella 6.2 riassume chiaramente questa scelta: ai primi

posti troviamo appunto i CAG, gli Informagiovani e l’educativa di strada. Questo suggerisce la

necessità di innestare nuove progettualità all’interno di questi servizi in sinergia con le linee di

azione, gli obiettivi regionali per dare una risposta a un nuovo modo di intendere le politiche

giovanili in termini sociali e culturali.

84 Report Finale | Maggio 2012

Figura 6.1. – Grado di diffusione di specifici servizi per i giovani a livello comunale -2010

Fonte: ANCI Lombardia

Tabella 6.1. - Distribuzione dei Comuni con servizi per i giovani per provincia di appartenenza - 2010

Provincia %

Bergamo 55,9%

Brescia 44,9%

Como 29,8%

Cremona 22,2%

Lecco 23,5%

Lodi 31,8%

Mantova 40,0%

Milano 70,5%

Monza e Brianza 64,3%

Pavia 16,7%

Sondrio 54,5%

Varese 36,8%

TOTALE 42,5%

Fonte: ANCI Lombardia

Comuni con servizi per i

giovani43%

Comuni senza servizi per i

giovani57%

85 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

6.1.2. Servizi comunali attivi6

Le tipologie di servizi erogati più diffuse (tab. 6.2.), sono quelle degli Informagiovani e dei Cen-

tri di Aggregazione Giovanile, seguiti da Educativa di Strada, Ufficio Servizio Civile, Sale Prove

Musicali. Anche nel 2008 questi servizi erano quelli maggiormente diffusi tra i Comuni lombar-

di.

Tabella 6.2. – Distribuzione percentuale dei servizi erogati - 2010

Servizio %

Centri di Aggregazione Giovanile 58,7%

Informagiovani 54,3%

Educativa di Strada 34,8%

Servizi dedicati al Servizio Civile 34,8%

Altri servizi/interventi in ambito aggregativo/ricreativo/sportivo/culturale 32,6%

Altri servizi/interventi per lo sviluppo di responsabilità; e partecipazione attiva dei giovani

28,3%

Sale Prova Musicali 26,1%

Altri servizi/interventi per lo sviluppo della creatività 26,1%

Interventi per favorire l’occupazione giovanile o l’autoimprenditorialità 19,6%

Servizi dedicati alla Progettazione Europea/ Scambi e internazionali 17,4%

Centri Giovanili Autogestiti 10,9%

Interventi a sostegno dell’autonomia abitativa 4,3%

Altri servizi/interventi in ambito promozione autonomia 4,3%

Centri Monotematici (specificare) 2,2%

Fonte: ANCI Lombardia

6 Intesi come attività continuative per i giovani di piena titolarità comunale, indipendentemente dal tipo di gestione.

86 Report Finale | Maggio 2012

La tabella 6.3. espone, per servizio, i valori stimati del numero di utenti ripartiti per sevizio. Ri-

sulta evidente che le variazioni tra le cifre segnalate risultano talmente ampie, rispetto la me-

dia, da rendere quest’ultimo valore poco significativo in termini di rappresentatività.

Tabella 6.3. – Numero stimato di utenti

Minimo Massimo Media Deviazione std.

Centri di Aggregazione Giovanile 15 2.000 208,37 375,46

Informagiovani 10 20.000 2144,59 4146,22

Sale Prova Musicali 5 8.400 1018,54 2292,19

Centri Giovanili Autogestiti 12 5.000 1230,40 2123,81

Educativa di Strada 10 398 93,69 101,99

Servizi dedicati alla Progettazione Europea/ Scambi e internazionali

3 100 43,38 36,59

Servizi dedicati al Servizio Civile 0 350 49,38 87,35

Centri Monotematici (specificare) 400 400 400,00

Interventi a sostegno dell’autonomia abitativa

50 100 75,00 35,36

Interventi per favorire l’occupazione giovanile o l’autoimprenditorialità

6 1.800 267,89 583,26

Altri servizi/interventi in ambito aggregativo/ricreativo/sportivo/culturale

15 4.000 934,50 1313,33

Altri servizi/interventi in ambito promozione autonomia

25 25 25,00 0,00

Altri servizi/interventi per lo sviluppo di responsabilità; e partecipazione attiva dei giovani

5 400 62,93 99,60

Altri servizi/interventi per lo sviluppo della creatività;

20 1.500 292,50 465,74

Fonte: ANCI Lombardia

87 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

In generale sono pochi i nuovi servizi attivati negli ultimi due anni. Come messo in evidenza

dalla tabella 6.4. la maggioranza degli interventi era attiva già nel 2008. Le azioni innovative,

che riguardano come visto in precedenza politiche del lavoro presentano il maggior numero di

attivazioni nel recente periodo. Occorre precisare che la frequenza di risposte non è stata mol-

to alta, soprattutto per quel che concerne questi ultimi interventi. Piccole variazioni, così, de-

terminano forti incrementi percentuali.

Tabella 6.4. – Anno di attivazione del servizio

Servizio già esi-stente al 2008

Servizio attivato nel 2009 - 2010

Servizio attivati dopo il 31.12.2010

Centri di Aggregazione Giovanile 78,1% 18,8% 3,1%

Informagiovani 86,2% 10,3% 3,4%

Centri Giovanili Autogestiti n.d n.d n.d

Educativa di Strada 66,7% 33,3% 0%

Servizi dedicati alla Progettazione Europea/ Scambi internazionali

57,1% 42,9% 0%

Servizi dedicati al Servizio Civile 81% 19% 0%

Centri Monotematici (specificare) n.d n.d n.d

Interventi a sostegno dell’autonomia abitativa

33,3% 33,3% 33,3%

Interventi per favorire l’occupazione giovanile o l’autoimprenditorialità

50% 30% 20%

Altri servizi/interventi in ambito aggregati-vo/ricreativo/sportivo/culturale

71,4% 19% 9,5%

Altri servizi/interventi in ambito promozione autonomia

66,7% 33,3% 0%

Altri servizi/interventi per lo sviluppo di responsabilità e partecipazione attiva dei giovani

56,3% 37,5% 6,3%

Altri servizi/interventi per lo sviluppo della creatività

57,1% 42,9% 0%

Fonte: ANCI Lombardia

88 Report Finale | Maggio 2012

Tabella 6.5. – Tipologia di destinatari dei servizi

Fascia d’età % sul totale dei servizi

14 -18 anni 39,02%

19-24 anni 49,76%

25-30 anni 10,73%

31-35 anni 0,49%

Fonte: ANCI Lombardia

Figura 6.2. – Tipologia di destinatari dei servizi

Fonte: ANCI Lombardia

Le frequenze percentuali per fascia di età seguono una distribuzione coerente con gli obiettivi

dei servizi.

39%

50%

11%

0%

14 -18 anni19 - 24 anni25 - 30 anni31-35 anni

89 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Tabella 6.6. – Percentuale di segnalazioni dei servizi erogati per fascia di popolazione interessata dal servizio (percentuali calcolate sul totale delle segnalazioni per fascia d'età)

Servizi 14-18 19-24 25-30 31-35

Centri di Aggregazione Giovanile 90,9% 9,1% 0% 0%

Informagiovani 17,9% 71,4% 10,7% 0%

Sale Prova Musicali 23,5% 64,7% 11,8% 0,0%

Centri Giovanili Autogestiti 0% 85,7% 0% 14,3%

Educativa di Strada 70,6% 29,4% 0% 0%

Servizi dedicati alla Progettazione Europea/Scambi internazionali

20,0% 80% 0% 0%

Servizi dedicati al Servizio Civile 0% 90,9% 9,1% 0%

Centri Monotematici (specificare) 0% 100,0% 0% 0%

Interventi a sostegno dell’autonomia abitativa

33,3% 0% 66,7% 0%

Interventi per favorire l’occupazione giovanile o l’autoimprenditorialità

0% 33,3% 66,7% 0%

Altri servizi/interventi in ambito aggregativo/ricreativo/sportivo/culturale

59,1% 40,9% 0% 0%

Altri servizi/interventi in ambito promozione autonomia

40% 40% 20% 0%

Altri servizi/interventi per lo sviluppo di responsabilità e partecipazione attiva dei giovani

35,3% 47,1% 17,6% 0%

Altri servizi/interventi per lo sviluppo della creatività

42,9% 42,9% 14,3% 0%

Fonte: ANCI Lombardia

90 Report Finale | Maggio 2012

Tabella 6.7. – Tipologia di destinatari dei servizi per fascia di popolazione rispetto ai servizi erogati per ogni fascia d’età - 2008

14 -18 anni 19-24 anni 25-30 anni 31-35 anni TOTALE

0<3000 69,84% 25,40%

4,76% 0% 100%

3001<x<5000 62,50% 30,56% 6,94% 0% 100%

5001x<x<15000 57,14% 36,00% 4,57% 2,29% 100%

15000<x<50000 35,80% 54,32% 9,88% 0% 100%

x>50001 28,57% 71,43% 0% 0% 100%

Fonte: ANCI Lombardia

Tabella 6.8. – Tipologia di destinatari dei servizi per fascia di popolazione rispetto ai servizi erogati per ogni fascia d’età - 2010

14 -18 anni 19 -24 anni 25-30 anni 31-35 anni

0<3000 20% 10,67% 12,50% 0%

3001<x<5000 20,45% 14,67% 20,83% 0%

5001x<x<15000 45,45% 42% 33,33% 100,00%

15000<x<50000 13,18% 29,33% 33,33% 0%

x>50001 0,91% 3,33% 0% 0%

TOTALE 100% 100% 100% 100%

Fonte: ANCI Lombardia

91 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Tabella 6.9. – Tipologia di destinatari dei servizi per provincia

Provincia 14 -18 anni 19 - 24 anni 25 - 30 anni 31-35 anni

Bergamo 64,4% 32,7% 1,0% 1,9%

Brescia 44,4% 41,3% 12,7% 1,6%

Como 58,8% 29,4% 11,8% -

Cremona 42,9% 35,7% 21,4% -

Lecco 33,3% 66,7% -

Lodi 69,2% 23,1% 7,7% -

Mantova 33,3% 55,6% 11,1% -

Milano 50,0% 46,4% 3,6% -

Monza e Brianza 42,9% 42,9% 10,7% 3,6%

Pavia 75,0% 25,0% -

Sondrio 76,5% 17,6% 5,9%

Varese 66,7% 26,7% 6,7% -

Fonte: ANCI Lombardia

92 Report Finale | Maggio 2012

Tabella 6.10. – Tipologia di destinatari dei servizi per provincia rispetto al totale per fascia d’età

Provincia 14 -18 anni 19 - 24 anni 25 - 30 anni 31-35 anni

Bergamo 30,45% 22,67% 4,00% 50,00%

Brescia 12,73% 17,33% 32,00% 25,00%

Como 4,55% 3,33% 8,00%

Cremona 2,73% 3,33% 12,00%

Lecco 1,82% 5,33%

Lodi 4,09% 2,00% 4,00%

Mantova 1,36% 3,33% 4,00%

Milano 19,09% 26,00% 12,00%

Monza e Brianza 5,45% 8,00% 12,00% 25,00%

Pavia 2,73% 1,33%

Sondrio 5,91% 2,00% 4,00%

Varese 9,09% 5,33% 8,00%

TOTALE 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%

Fonte: ANCI Lombardia

Le due tabelle, strutturate una per riga (6.9) e una per colonna (6.10) evidenziano la distribu-

zione delle fasce di età dei rispondenti per provincia. In tutte le province vengono privilegiati i

servizi rivolti ai minori, ma la differenza rispetto le altre fasce risulta differente tra i vari territo-

ri. Nel bresciano, nel cremonese, nel milanese e in Brianza la differenza risulta essere meno

marcata rispetto alla fascia 19-24 anni che nelle altre province. Se si osservano i dati ripartiti

per colonna si nota come la più alta concentrazione rispetto a tutti i servizi erogati per la fascia

14-24 anni si trova in tre province, ovvero Bergamo, Brescia e Milano. Appare comunque sem-

pre deficitaria l’erogazione di servizi dedicati alle fasce di età più elevate.

93 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

6.1.3. SUSSIDIARIETA. Natura degli enti, ambiti d’intervento, tipologia di

rapporto con i Comuni

In circa il 43% dei Comuni lombardi viene rilevata la presenza di Enti terzi, pubblici o privati,

che svolgono attività rivolte ad un’utenza giovanile.

Tabella 6.11. – Presenza enti/istituzioni pubbliche e private che svolgono attività sul territorio specificatamente rivolte ai giovani - 2010

Frequenza %

Sì 529 42,9%

No 552 44,8%

TOTALE 1081 87,7%

Mancante di sistema 152 12,3%

Fonte: ANCI Lombardia

Figura 6.3. – Presenza enti/istituzioni pubbliche e private che svolgono attività sul territorio specificatamente rivolte ai giovani - 2010

Fonte: ANCI Lombardia

Sì43%

No45%

Mancante di sistema

12%

94 Report Finale | Maggio 2012

Tabella 6.12. – Presenza enti/istituzioni pubbliche e private che svolgono attività sul territorio specificatamente rivolte ai giovani per provincia

Territori provinciali %

Bergamo 40,16%

Brescia 34,47%

Como 29,63%

Cremona 40,87%

Lecco 38,89%

Lodi 22,95%

Mantova 35,71%

Milano 41,79%

Monza e Brianza 63,64%

Pavia 16,84%

Sondrio 29,49%

Varese 33,33%

Fonte: ANCI Lombardia

95 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Gli enti riconosciuti da confessioni religiose sono presenti, nei Comuni, con la frequenza mag-

giore.

Tabella 6.13. – Natura giuridica dei soggetti presenti

Natura giuridica %

Azienda Pubblica/Consorzio Pubblico 4,83%

Ente riconosciuto da confessioni religiose (parrocchie, oratori…)

43,63%

Associazione Giovanile 8,88%

Associazione/ Organizzazioni di Volontariato

18,34%

Fondazione 1,35%

Cooperativa Sociale 7,92%

Altro soggetto pubblico 5,98%

Altro soggetto privato sociale 9,07%

TOTALE 100%

Fonte: ANCI Lombardia

96 Report Finale | Maggio 2012

L’ambito di intervento che, in prevalenza, caratterizza l’azione degli enti presenti sui territori è

quello inerente l’aggregazione. Frequenti anche enti che si occupano di sport ed in certa misu-

ra di formazione.

Tabella 6.14. – Ambito di intervento prevalente degli Enti

Ambito %

Sport 19,08%

Orientamento studio/lavoro 3,42%

Aggregazione 28,25%

Counseling 0,92%

Educazione alla salute 2,17%

Formazione 7%

Politiche abitative 0,23%

Sostegno al credito 0,6%

Imprenditoria giovanile 0,25%

Inserimento lavorativo 1,08%

Mobilità giovanile (Scambi europei) 0,50%

Cittadinanza attiva/Partecipazione giovanile 5,75%

Volontariato internazionale 1%

Comunicazione 4,25%

Arti figurative 1,83%

Musica 4,83%

Altro (specificare) 3,42%

Fonte: ANCI Lombardia

97 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

Quasi la totalità degli enti che operano nei territori comunali hanno rapporti con le ammini-

strazioni.

Tabella 6.15. – Rapporto con amministrazione comunale

Sì 94,9%

No 5,1%

Fonte: ANCI Lombardia

Figura 6.4. – Rapporto con l’amministrazione comunale

95%

5%

No

Fonte: ANCI Lombardia

98 Report Finale | Maggio 2012

La maggioranza dei Comuni collabora con gli enti titolari delle attività risvolte ai giovani attra-

verso l’erogazione di contributi. Da segnalare la buona percentuale di Comuni che collabora

attivamente con i diversi soggetti attraverso rapporti di partnership.

Tabella 6.16 – Tipologia del rapporto con gli enti terzi

Tipologia %

Contributi 42,99%

Fornitura servizi/interventi 23,45%

Partner di progetti 27,63%

Altro (specificare) 5,93%

Fonte: ANCI Lombardia

Figura 6.5. – Tipologia del rapporto con gli enti terzi

43%

23%

28%

6%Contributi

Fornitura servizi/interventiPartner di progetti

99 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

La logica contributiva appartiene ad una modalità consolidata e storica, ma ormai superata dal-

le normative che sono orientate maggiormente ad una modalità di intervento a rete che sappia

coinvolgere enti terzi non solo nell’erogazione dei servizi ma anche nella co-progettazione.

Questa tipologia di rapporto può essere considerata innovativa e rende il territorio più attivo e

propositivo su questo come su altri temi di intervento.

100 Report Finale | Maggio 2012

In sintesi…

In Sintesi

101 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

N. COMUNI RIPONDENTI 1261

N. QUESTIONARI VALIDI 1236

POSIZIONE ISTITUZIONALE DELLE POLITICHE GIOVANILI

% Comuni con delega 69,9%

% Comuni senza delega 31,1%

POSIZIONAMENTO ORGANIZZATIVO

N. Comuni con servizio dedicato 33

N. Comuni senza servizio dedicato 942

STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE

Piani di zona 860

Specifici accordi/altri strumenti di programmazione negoziata

232

Piano locale giovani 164

N. TOTALE ASSOCIAZIONI GIOVANILI 351

N. TOTALE PRIVATO SOCIALE 133

MEDIA PROGETTI REALIZZATI 2,4

MEDIA COSTO PROGETTI Euro 50.400 (dato stimato)

N. UTENTI DEI SERVIZI 78.000

(dato stimato)

N. COMUNI COINVOLTI DALL’APQ 77

N. COMUNI CON RUOLO ATTIVO NEL PROGETTO (CAPOFILA O PARTNER)

48

102 Report Finale | Maggio 2012

conclusioni

Conclusioni

103 Le attività e i progetti per i giovani in Lombardia - 2° rilevazione

L’analisi dei dati della ricerca pone con forza la necessità di una revisione culturale delle politi-

che giovanili su due assi fondamentali: il primo concerne gli strumenti di programmazione che

su questa tematiche hanno sempre avuto un’estemporaneità legata ai finanziamenti prove-

nienti da Stato e Regioni; il secondo comprende invece la tipologia di attività, progetti e servizi

che devono essere allineati ai dati di una forte esigenza e bisogno derivante allo stato attuale

sul target 18-35 anni.

Il ripensamento del sistema deve necessariamente avvenire da indirizzi di altro livello istituzio-

nale che sappiano interpretare e condurre i Comuni ad applicazioni veramente rispondenti ai

temi attuali delle politiche giovanili. Risulta chiaro infatti che una società frammentata è poco

incline generalmente a produrre spazi in cui le transizioni dei giovani verso la vita adulta pos-

sano avvenire rapidamente e consapevolmente.

La costruzione di una governance territoriale sull’argomento a livello sovracomunale può esse-

re una risposta tangibile che pone una riflessione certa e sostenibile in questi tempi. In un pe-

riodo in cui i finanziamenti sono pochi e le risorse diventano residuali può risultare “naturale”

disinvestire sulle politiche giovanili per concentrarsi su progetti e servizi che, anche da un pun-

to di vista costituzionale, pongono ai Comuni altre priorità quali ad esempio, il controllo e la

salvaguardia del territorio fino alla garanzia dei livelli minimi di assistenza ai cittadini.

La risposta a questa tendenza non può che essere una riflessione seria su azioni che sappiano

concentrare le risorse utilizzate su temi importanti per i giovani e che non possono essere di-

sattesi. Questo può avvenire se la sinergia tra le diverse componenti del pubblico e del privato

sapranno costruire in modo programmatico una vera “imprenditoria delle rete” in modo che si

passi dalla “stagione dei progetti” e dalle azioni “illuminate estemporanee” ad un esercizio di

azioni congiunte e programmate. Il network creato potrà inoltre essere un elemento importan-

te per attrarre fondi e avere l’opportunità di sperimentare una programmazione stabile e so-

stenibile: l’obiettivo sarà quello di creare i maggiori spazi possibili all’autonomia giovanile e

all’accesso alla rete sociale, culturale e lavorativa dei giovai a medio e lungo termine.

104 Report Finale | Maggio 2012

ALLEGATI

Allegato

“LE ATTIVITA’ E I PROGETTI PER I GIOVANI IN LOMBARDIA”

Si prega di compilare il presente questionario – Grazie per la collaborazione.

I DATI DELLA RILEVAZIONE SI RIFESCONO ALLA SITUAZIONE ESISTENTE AL 31.12.2010

Sezione I – Anagrafica

1.1) Dati generali:

Denominazione Ente:

Questionario compilato da:

Qualifica:

Tel:

Fax:

Indirizzo e-mail:

Sezione II – Collocazione politiche giovanili e strategie

2.1) A chi è affidata la delega alle politiche giovanili? (barrare una sola casella)

a) Delega al Sindaco

b) Delega assessorile

c) Delega ad un consigliere

d) Non esiste delega specifica

e) Altro specificare

2.2) Indicare l’organizzazione tecnica del settore delle politiche giovanili: (barrare la casella corrispondente)

a) Non esiste un servizio/ufficio esclusivamente dedicato alle politiche giovanili

b) Esiste un servizio/ufficio esclusivamente dedicato alle politiche giovanili

c) Il servizio/ufficio alle politiche giovanili si occupa anche di altre competenze

2.2.1) Se è stata segnalata la risposta c), indicare di quali altre competenze si occupa il servizio/ufficio. (sono possibili più risposte)

Servizi sociali Istruzione Cultura/educazione

Biblioteca Pari opportunità Sport/tempo libero

Informagiovani URP Segreteria

Altro (specificare): ……………………………………….

2.3) In quali strumenti di programmazione sono inserite le Politiche Giovanili della sua Amministrazione? (possibili più risposte)

Piani di Zona

Piano Locale Giovani

Piano Governo territoriale

Piani Integrati Locali

Accordo di programma quadro “Nuova generazione di idee”

Azione ProvincEgiovani (Ministero - UPL)

Accordo Energie in Comune tra Ministero e ANCI Nazionale

Piano dei tempi e degli orari (Legge Regionale 53/2000 e Legge Regionale 28/2004)

Specifici Accordi/altri strumenti di programmazione negoziata a livello territoriale (specificare)

2.4) Alla data del 31.12.2010 erano attive forme permanenti di consultazione dei giovani? (barrare la casella corrispondente)

Si No

2.4.1) Se sì, quali? (possibili più risposte)

Tipologia Anno attivazione

a) Forum Giovani

b) Consulta giovanile

c) Tavolo delle Politiche Giovanili

d) Consiglio comunale dei ragazzi

e) Altro (specificare)

2.5) Alla data della rilevazione risultano essere presenti sul territorio associazioni giovanili? (si intendono per associazioni giovanili quelle forme in cui le cariche sociali sono ricoperte prevalentemente da giovani fino a 30 anni) (barrare la casella corrispondente)

Si No

2.5.1) Esiste un “registro” curato dal Vostro Ente in cui tali associazioni sono inserite/censite?

Si No

2.5.2) Indicare (o stimare, se non esiste una rilevazione puntuale) il numero di tali associazioni giovanili n. __________

2.5.3) Con quante di queste l’Ente ha interagito nel 2010 per l’attuazione degli interventi locali? n. ___________

2.6) L’ente dispone di un elenco formalizzato dei soggetti del Terzo Settore che sul proprio territorio operano nel settore delle politiche giovanili? (barrare la casella corrispondente)

Si No

2.6.1) Se sì, indicare il numero di soggetti rilevati n. ___________

2.6.2) Con quante di questi ha interagito nel 2010 per l’attuazione degli interventi riferiti alle politiche giovanili?

n. ___________

2.7) Sono stati attivati siti web da parte del Comune, anche in collaborazione con altri soggetti pubblici o privati, specificatamente dedicati ai giovani? (barrare la casella corrispondente)

Si No

2.7.1) Se sì, indicare l’indirizzo web (compilare nello spazio sottostante) http://

2.8) Indicare, sulla base della propria esperienza, il livello di importanza delle aree e degli ambiti di intervento su cui sviluppare le politiche per i giovani nel suo territorio: (Inserire una X nella casella corrispondente. I valori variano da 1=poco importante a 5=molto importante)

Aree di Intervento Ambito 1 2 3 4 5

Politiche per lo sviluppo delle competenze alla vita

Sport

Orientamento studio/lavoro

Aggregazione

Counseling/Educazione

Educazione alla salute

Altro specificare

Politiche per l’autonomia

Formazione

Politiche abitative

Sostegno al credito

Imprenditoria giovanile

Occupazione

Mobilità giovanile (Scambi europei)

Altro specificare

Politiche per lo sviluppo della responsabilità

Cittadinanza attiva/Partecipazione giovanile

Volontariato internazionale

Sviluppo reti fra attori del territorio

Altro specificare

Politiche per lo sviluppo della creatività

Comunicazione

Arti figurative

Musica

Altro specificare

2.9) INNOVAZIONE DI STRUMENTI E METODI: Indicare, in ordine di priorità, 3 principali bisogni espressi dai giovani che richiedono nuove modalità di approccio e di risposta nel suo territorio di competenza

Aggregazione Partecipazione/Sviluppo reti Cultura/Creatività Counselling Orientamento Studio/lavoro Cittadinanza attiva Educazione alla salute, stili di vita Organizzazione tempo libero Politiche per il lavoro Politiche per l’autonomia abitativa Comunicazione/informazione Accesso al credito Scambi di esperienze con l’estero Altro

Sezione III – PROGETTI E SERVIZI DESTINATI AI GIOVANI

3.1) PROGETTI PER LE POLITICHE GIOVANILI: nel corso del 2010 sono stati realizzati sul vostro territorio progetti a titolarità comunale relativi al tema delle politiche giovanili?

Si No

3.1.1) In caso affermativo, per ogni progetto compilare la seguente scheda (max 20 ricorrenze)

a. DENOMINAZIONE PROGETTO ……………………………………………………………………………….

b. Durata del progetto fino a 6 mesi da 6 a 9 mesi da 9 a 12 mesi da 12 a 15 mesi da 15 a 18 mesi oltre 18 mesi

c. Destinatari (possibili più risposte)

14-18 anni 19-24 anni 25-30 anni

d. Costo del progetto nel suo complesso

e. Costo a carico del Comune €

f. Collaborazioni con altri soggetti istituzionali (possibili più risposte)

Nessuna Altri Comuni Provincia Azienda Pubblica/Consorzio Azienda Privata/Coop. Sociale Associazione/Fondazione Associazioni giovanili Altro soggetto pubblico Altro soggetto del privato sociale

g. Canale di Finanziamento (possibili più risposte)

Finanziamento Nazionale Finanziamento Regionale Finanziamento Provinciale Risorse comunali Finanziamenti Europei Sponsor Altro

h. Normativa di riferimento (1 sola risposta, prevalente)

Legge 40/98 Legge 285/96 APQ Nuova generazione di idee APQ EnergieinComune Azione Provincegiovani Altro

i. Legame con strumenti di programmazione locale o specifici accordi di programma (max 3 scelte)

Piani di Zona Piano Locale Giovani Piani Integrati Locali Piani Governo Territoriale Accordo di programma quadro “Nuova generazione di idee” Azione ProvincEgiovani (Ministero - UPL) Accordo Energie in Comune tra Ministero e ANCI Nazionale Programma Sviluppo rurale 2007 – 2013 “Insediamento giovani

agricoltori” Specifici Accordi/altri strumenti di programmazione negoziata a

livello territoriale (specificare)

l. Aree di intervento del progetto (una sola risposta, prevalenza)

Politiche per lo sviluppo della creatività Politiche per l'autonomia Politiche per lo sviluppo delle responsabilità, della

partecipazione e della cittadinanza attiva Politiche per lo sviluppo delle competenze alla vita (tempo libero,

aggregazione...)

m. Ambiti di intervento (max 3 risposte, per prevalenza)

Sport Orientamento studio/lavoro Aggregazione Counseling Educazione alla salute Formazione Politiche abitative Sostegno al credito Imprenditoria giovanile Inserimento lavorativo Mobilità giovanile (Scambi europei) Cittadinanza attiva/Partecipazione giovanile Cooperazione internazionale Comunicazione Arti figurative Musica Altro (specificare)

n. Attività attraverso le quali si sono realizzati i progetti

Concorsi Festival/Rassegne Eventi Animazione Portali tematici/Social Network Laboratori Gestione spazi Sale prova musicali Apertura/rinnovamento informagiovani Sviluppo di reti territoriali Altro (specificare)

o. N. di servizi e/o prodotti innovativi realizzati o implementati attraverso il progetto

N_________

p. N. di nuovi servizi rimasti sul territorio dopo la conclusione del progetto

N__________

3.2) ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO “NUOVA GENERAZIONE DI IDEE”: il territorio comunale è stato interessato dalle attività realizzate NEL PERIODO 2008-2010 nell’ambito di progetti afferenti all’ApQ “Nuova generazione di idee” ? (una sola risposta)

SI – con ruolo attivo nel progetto (Capofila o partner) SI – senza ruolo attivo, ma con ricadute sul territorio del progetto realizzato da altri soggetti NO

3.2.1) In caso affermativo, quali servizi/strutture sono state realizzati/rinnovati sul territorio attraverso l’APQ?

N. Sala prove musicali N. Laboratori/spazi di espressività a carattere permanente N. Informagiovani N. Servizi/Interventi per sostenere l’autonomia dei giovani. N. Spazi aggregativi/ricreativi N. Altro

3.2.3) Valutazione complessiva dell’esperienza APQ Nuova generazione di idee realizzata sul territorio:

Indicatori insufficiente sufficiente discreto buono

Sviluppo rete territoriali

Innovazione

Rilancio politiche giovanili

Promozione di un ruolo attivo dei giovani

Consolidamento di attività/servizi anche dopo la fine dei progetti

3.3) SERVIZI/INTERVENTI COMUNALI DESTINATI AI GIOVANI: Al 31.12.2010 erano attivi servizi/interventi continuativi per i giovani? Si No 3.3.1.Segnalare i servizi comunali (intesi come attività continuative per i giovani) di piena titolarità comunale, indipendentemente dal tipo di gestione). Per ciascun servizio segnalato inserire le ulteriori informazioni richieste, mettendo una x nelle celle corrispondenti.

SERVIZIO Destinatari N. di utenti che nel 2010 hanno fruito del servizio

(effettivo o stimato)

Servizio già

esistente al 2008

Servizio attivati dopo il

31.12.2008 14-

18 19-23

25-29

Dato effettivo

Dato stimato

Non rilevabile

Centri di Aggregazione Giovanile

Informagiovani

Sale Prova Musicali

Centri Giovanili Autogestiti

Educativa di Strada

Servizi dedicati alla Progettazione Europea/ Scambi e internazionali

Servizi dedicati al Servizio Civile

Centri Monotematici (specificare)

Interventi a sostegno dell’autonomia abitativa

Interventi per favorire l’occupazione giovanile o l’autoimprenditorialità

Altri servizi/interventi in ambito aggregativo/ricreativo/sportivo/culturale

Altri servizi/interventi in ambito promozione autonomia

Altri servizi/interventi per lo sviluppo di responsabilità e partecipazione attiva dei giovani

Altri servizi/interventi per lo sviluppo della creatività

Sezione IV – SUSSIDIARIETÀ

4) Reti territoriali: presenza sul territorio di enti istituzioni pubbliche e private che svolgono attività sul territorio specificatamente rivolte ai giovani (max di 20 ricorrenze) DENOMINAZIONE Ente ……………….

Natura giuridica (1 sola risposta)

Azienda Pubblica/Consorzio Pubblico Ente riconosciuto da confessioni religiose (parrocchie, oratori) Associazione Giovanile Associazione/ Organizzazioni di Volontariato Fondazione Cooperativa Sociale Altro soggetto pubblico Altro soggetto privato sociale

Ambito di intervento prevalente (max 3)

Sport Orientamento studio/lavoro Aggregazione Counseling Educazione alla salute Formazione Politiche abitative Sostegno al credito Imprenditoria giovanile Inserimento lavorativo Mobilità giovanile (Scambi europei) Cittadinanza attiva/Partecipazione giovanile Volontariato internazionale Comunicazione Arti figurative Musica Altro (specificare)

Rapporto con l'amministrazione Comunale

Si

No

Tipo di rapporto (solo se risposta affermativa alla precedente)

Contributi Fornitura servizi/interventi Partner di progetti Altro

NOTE/OSSERVAZIONI