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REPORT Conferenza Finale del Progetto CAMP Italy “Aver cura delle nostre coste: esperienze mediterranee e italiane a confronto” (Roma, 17 Gennaio 2017) Progetto CAMP Italy P.zzale Flaminio, 9 00196 Roma, Italia email: [email protected] www.camp-italy.org

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REPORT

Conferenza Finale del Progetto CAMP Italy

“Aver cura delle nostre coste:

esperienze mediterranee e italiane a confronto”

(Roma, 17 Gennaio 2017)

Progetto CAMP Italy P.zzale Flaminio, 9 00196 Roma, Italia email: [email protected] www.camp-italy.org

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Index

REPORTDELLACONFERENZA............................................................................................................................3

Introduzione..................................................................................................................................................3

AperturadellaConferenza............................................................................................................................3

SessioneI-GestioneIntegratadelleZoneCostierenelMediterraneoeinItalia,inun’otticadigovernanceinternazionaleedeuropea............................................................................................................................6

DomandedalPubblico.................................................................................................................................11

SessioneII-PresentazionedeirisultatiraggiuntidalProgettoCAMPeconfrontoconaltriprogettiGIZCnelMediterraneo........................................................................................................................................11

Tavolarotonda:‘IlProgettoCAMPItalynelcontestodellagestioneintegratadellezonecostieredelMediterraneo’.........................................................................................................................................13

AllegatoI–Listadeipartecipanti....................................................................................................................18

AnnexII-Programma......................................................................................................................................21

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REPORTDELLACONFERENZA

Introduzione

LaConferenzaFinaledelProgettoCAMPItalysiètenuta il17gennaio2017aRoma,presso laSocietàGeograficaItaliana(VillaCelimontana).

La Conferenza è stata organizzata con l’obiettivo di presentare I risultati raggiunti e le metodologiemesse a punto dal Progetto e di promuovere il confronto con altre esperienze maturate in ambitomediterraneo. La giornata era articolata in due sessioni: durante la prima sono stati affrontati i temidellagovernancedellagestionecostieraa livelloeuropeoe internazionale;mentre la secondaè statadedicataalconfrontodeirisultatiedelleesperienzeGIZC,maturatenell’ambitodelProgettoCAMPItaly,conaltriprogettiGIZCnelMediterraneo.

LaConferenzaèstataorganizzataconilsupportofunzionaleeoperativodell’ISPRAedelCoNISMA,delMinistero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e delle Regioni partner, che hannocontribuitoalladiffusionedell’evento.

Durante la Conferenza è stato, inoltre, presentato il video di Progetto, realizzato dalla SocietàTerratremaFilmSrl,anchegrazieallacollaborazionedeipartnerdiProgetto.

Alla Conferenza hanno partecipato oltre 60 attori interessati, tra cui istituzioni pubbliche, soggettieconomici,espertidelsettore.Traipartecipanti,eranopresentiancheirappresentantidell’UNEPMAP(Gaetano Lenone, Coordinatore, e Tatjana Hema, Vice Coordinatore), del PAP/RAC (Željka Škaričić,Direttore, e Marko Prem, Vice Direttore) e dell’INFO-RAC. Sul fronte istituzionale, tra i partecipantianche il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare-MATTM (Maria CarmelaGiarratano-DirettoreGeneraleProtezionedellaNaturaedelMare); ilMinisterodelle InfrastruttureeTrasporti; il Ministero dell’Ambiente della Repubblica Greca; l’UNESCO; i rappresentanti di soggettipubblici (ISPRA, CoNISMa, Regioni, Comuni, ARPA, Autorità Portuale, AMP); soggetti economici;rappresentantidialtriProgetti,delmondodellaconsulenza,dellaricercaedell’Università;Associazioniambientalisteeculturali.LalistacompletadeipartecipantiedellerelativeOrganizzazionieIstituzionièriportatainAllegatoI.

L’agendacompletadellagiornata,inclusivadellalistadellepresentazioni,èriportatainAllegatoII.

AllaConferenzaèseguita,nelpomeriggio,unavisitaguidataallasededellaSocietàGeograficaItaliana,incollaborazioneconlastessaS.G.I..

AperturadellaConferenza

LaConferenzasiaaprealleh.10:00,conisalutidiDanielaAddis(CoordinatoreNazionaledelProgettoCAMP Italy), che da il benvenuto ai numerosi partecipanti e ringrazia tutti coloro che hanno resopossibilelarealizzazionedelProgettoequindidiorganizzarelagiornataodierna:ipartnerdiProgettoeilGruppodilavoro;l’ISPRA;ilCoNISMa;l’UNEPMAPeilsuoCoordinatore;ilPAP/RACelasuaDirettrice;l’INFO/RAC;MEDPOL.Ricorda che le zone costieremediterranee continuanoaessereespostea fortipressioniambientaliealdegradodellerisorsecostiere.Intalecontesto,iProgettiCAMP-cheattuanoilProtocollo GIZC della Convenzione di Barcellona, quale strumento di riferimento – fornisconosicuramente un utile supporto per stimolare un approccio più concertato e integrato, che coinvolga

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soggetti interessatipubblicieprivati,compresi lasocietàcivileeglioperatorieconomici.Unapprocciointegratodiquestotipoèindispensabile,infatti,peraffrontarequestiproblemiinmodopiùefficacee,quindi,garantireunosviluppopiù sostenibiledelle zonecostieremediterranee.Con ilProgettoCAMPItaly,attraversospecificheAzionipilota, leRegionihannopotutosvilupparestrategieeprocedureperl’utilizzo razionale delle risorse costiere e marine per la protezione ambientale, con l’obiettivo diidentificare e testare operativamentemetodologie, strumenti e pratiche di sviluppo sostenibile dellacostaedivalorizzareilpatrimoniostoricoepaesaggisticoitaliano.

Ricorda che la GIZC e il Progetto non sono sull’erosione costiera, ma l’erosione costiera è uno deglielementi,deifenomeninaturalichesonotenutiinconsiderazionenell’ambitodellagestionecostiera.Ariprovadiciò,ilProgettohaspessointeragitoecollaboratoconaltriprogettietavolitematicicheseneoccupano, ad es. intervenendo alla riunione annuale del GNARC (Gruppo Nazionale per la Ricercasull’AmbienteCostiero)eallaConferenzaCOASTequindial TavoloNazionale sull'erosionecostiera. IlProgetto ha, inoltre, potuto partecipare amolteplici altre riunioni e conferenze su temi connessi, adesempio con la partecipazione ad una Tavola Rotonda organizzata nell’ambito della COP22 suicambiamenticlimatici,tenutasiaMarrakech(Marocco).

LaConferenzaFinale,achiusuradelProgetto,haquindil’obiettivodipresentareirisultatiraggiuntielemetodologiemesseapuntoindueannidiProgettoelalorointegrazioneinambitomediterraneo.

Illustra, quindi, il programma della Conferenza. Infine, introduce e passa la parola ai rappresentantiistituzionaliperimessaggiistituzionali.

Messaggiistituzionali

ApreimessaggiistituzionaliGaetanoLeone–Coordinatoredell’UNEPMAP–chefeliceeonoratodellasuapartecipazioneaduneventocosìimportante-chechiudeunProgettoinnovativo,dicuihavistolanascita, partecipandoalla suaConferenza Iniziale - salutae ringrazia tutti i presenti e inparticolare ilCoordinatoreNazionaleeipartnerdiProgettoperl’eccellentelavorofatto,evidenziandocomelaSededellaSocietàGeograficasiaunospuntoperricordarelavocazioneinnovativaedesplorativadell’Italia.

Ricorda che l’Italia è un partner cruciale anche per l’Accordo di Cooperazione Bilaterale tra l’Italia el’UNEPMAP,chetestimonial’impegnoperlosvilupposostenibiledituttalaregionemediterranea-culladellaciviltàeluogodiincontrodidiverseculture.L’ecosistemamarinocostiero,infatti,garantiscelavitaatuttelepersonechevivonoinquestaRegione,contribuendoallaloroidentità.

Purtroppo,ildegradodegliecosistemiminaccialavitadiquestezone:laConvenzionediBarcellonamiraproprioaridurrequesteminacce,perpreservarelecomunitàcheabitanonelMediterraneo.GrazieallaConvenzionediBarcellona,alProtocolloGIZCeall’AccordoBilaterale,ivariPaesi–l’Italiainprimis–sisono impegnatida25anniaquestapartea lavorare inmodo integrato. L’ideadelCAMPsièevolutanegli anni, consentendo di testare strumenti concreti di sostegno allo sviluppo delle zone costiere.CAMP significa anche relazioni tra partner istituzionali e stakeholder e questo è una risorsa e unaricchezza da valorizzare per il futuro, ottimizzando gli eccellenti risultati raggiunti, per continuare alavorare inquestosenso.Perquantoriguarda inuoviprogetti, l’UNEPMAPstacercandodisviluppareunaretediprogettiCAMPchecomprendaanchenuoviPaesi. Inconclusione, ilCAMP Italyèstatouneccellenteesempiodelvaloredelconcettochestaallabasediquestotipodiiniziative.Hacontribuitoinmodosostanzialeall’attuazione in Italiadel Protocollosullagestione integratadellezonecostieredel

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Mediterraneo (Protocollo GIZC) della Convenzione di Barcellona, come strumento principale perconseguire uno sviluppo sostenibile. Evidenzia, quindi, l’interesse verso la possibilità di ratificare dapartedell’Italia,intempibrevi,ilProtocolloGIZC.

Illavorononfinisceoggi;anzi,possiamodirecheiniziaoggi.E’crucialechesicostruiscasulsuccessoeirisultatidiquestoProgettoedituttiglialtriprogettiCAMP.Conilsupportodell’Italia,sistalavorandoalla costruzionedelNetworkdei progetti CAMP, inmododa supportare laGIZC Infatti, si riafferma ilforteimpegnoadagireealavorareattivamenteincooperazioneconidiversisettori,alfinedigeneraresituazioni propizie per le nostre coste, per il beneficio di tutti. UNEP/MAP è orgoglioso di aver fattopartediquestoeccellenteProgettoe faràdelsuomegliopergarantire l'attuazionee ladiffusionedeisuoirisultatidisuccesso.

Rosanna Bissoli, referente CAMP per la Regione Emilia-Romagna, porta i saluti dell’Assessore PaolaGazzolo, ricordando come la Regione abbia colto l'occasione e il privilegio di partecipare al ProgettoCAMP inquanto, oltre alle numeroseesperienze concrete realizzate sul proprio territorio, ritenevadiavere tutti gli elementi, sia suunpianopolitico sia suquello tecnico - da condividereper innovare eaggiornarelavisionedellaGIZCe leproprie lineeguidaGIZC(deliberatenel2005).Questoèavvenutomediante le previste molteplici Azioni Individuali del Progetto, messe a sistema grazie alle AzioniOrizzontali. Infatti, è di fondamentale importanza attuare una gestione integrata delle zone costieresostenibilealivelloambientale,equaalivelloeconomico,responsabilealivellosociale,sensibilealivelloculturaleper tutelare l'integritàdiquesta importanterisorsa.Tra iproblemiambientali,granderilievoassume la stabilità della costa, quale ambito caratterizzato da elevata fragilità e forti problematichecausate dalla presenza di fenomeni di erosione costiera e rischio di ingressione salina, a fronte diun'elevataconcentrazionediinteressieattivitàantropiche,unamolteplicitàdisettoridigrandeimpattoperl'economiaregionale,cheneltempohannodeterminatotalicondizionidicriticità.CAMPciaiuteràadattivareerinforzareiprocessidellaGIZCeaporrelebasiperlalorosostenibilitànelfuturo.

PaoloVargiu, referenteCAMPper laRegioneAutonomadella Sardegna,porta isalutidell’AssessoreDonatella Ignazia Spano che, a causadi impegni istituzionali pregressi, nonhapotutoparteciparemache ha voluto, anche a nome del Presidente della Regione Sardegna, ringraziare il Ministerodell’Ambienteper l‘invitoallaConferenzaFinaledelProgettoCamp ItalyequindiportareunsalutoaisoggettipartnerdelProgetto,alleistituzionipresenti,airelatorieatuttiipartecipanti.RicordacomelaRegione Sardegna, che rappresenta la prima regione italiana per sviluppo costiero, con oltre 2.000chilometri di costa, sia consapevoledell’importanzaedella vulnerabilitàdel suo sistemacostiero.Pertali ragioni, una delle strategie prioritarie del Governo regionale, che emerge anche nel ProgrammaRegionalediSviluppo2014-2019,èlapromozionediunagestioneintegratadellecoste.L’obiettivoèdisuperarelatradizionaledicotomiatralatuteladegliambitiambientalicostiericonlalorofruizioneelosviluppoeconomicosostenibile,attraverso interventidimitigazionedei fenomenidierosionecostiera,maanchedirecuperodiimmobiliebeniarchitettonici.Intaleottica,sonostatiprogrammatiimportantiinterventi di messa in sicurezza e per l’aumento della resilienza e dei territori più esposti a rischioidrogeologicoedierosionecostiera, attraverso le risorsedelProgrammaOperativoRegionaleF.E.S.R.2014/2020. La Sardegna ha anche partecipato attivamente al TavoloNazionale sull’erosione costiera,promossodalMinisterodell’Ambiente.SottolineacomeilProgettoCampItalyrappresentiunlodevole

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esempiodi implementazionedi iniziativedi gestione costiera, sviluppate indiverse areedel territorionazionale. La Regione Sardegna ha partecipato al Progetto attraverso l’Agenzia Conservatoria delleCoste,chehatralesuefinalitàproprioladifesa,tutelaevalorizzazionegliecosistemicostieri,nonchélagestioneintegratadelleareecostierediparticolarerilevanza.Sullabasedelle indicazionidelMinisterodell’Ambiente,eranostatiindividuaticomeareepilota22Comunicostierinell’areaNord-OccidentaleeOccidentaledellaRegione.Èstato intrapresounvirtuosopercorsodicondivisioneeconsultazioneconglientilocaliealtriportatoridiinteresse,chehaportatoall’individuazionedelleprioritàstrategiche,tracui la salvaguardia e la rigenerazione dell’integrità strutturale e funzionale delle risorse naturalistico-ambientali,ilconsolidamentoelaqualificazionedell’offertaturisticalocaleinun’otticadisostenibilitàedi gestione integrata delle risorse ittiche. Conclude sottolineando che l’ambito costiero è custode difondamentaliserviziecosistemici.Pertanto,salvaguardareetutelarelecostesignificaanchetenerenellagiusta considerazione il valore di questi servizi forniti dalla natura e augurando un buon svolgimentodella Conferenza da cui auspica emergeranno importanti iniziative e buone pratiche che potrannoesserepreseinconsiderazionenellefuturesceltedellaGiuntadellaRegioneSardegnainmateria.

Luigi Cipriani - referente CAMP per la Regione Toscana - porta i saluti dell'Assessore all'Ambiente eDifesadelSuoloFedericaFratoni,ricordandoancheilcontributoimportantedeisuoiduepredecessorinellacaricadiAssessoreall'Ambiente:AnnaritaBramerinieMarcoBetti,chehannocredutoesostenutoil Progetto CAMP Italy fin dal suo inizio, nel 2008. Pone l’accento sull’importanza dell'impegnoIstituzionale ed economico assunto dalla Regione Toscana sin dall'inizio del Progetto, che si èconcretizzatocon la firmadelMemorandumd'Intesa tra ilMATTMe leRegioniepoidell'Addendum,onoratoattraversoirisultaticoncretiottenutidalProgetto.RivolgeunparticolareringraziamentoinfinealMATTMperaver sostenuto lapartecipazionedellaRegioneToscanaancheneimomentipiùdifficili(quando le Regioni Liguria e Lazio hannodeciso di non continuare la loro esperienza nel Progetto), edurantelevariefasidiriorganizzazionedegliufficiregionalichehannocaratterizzatoilperiododeilavoridelProgetto.

Al termine dei messaggi istituzionali,D. Addis ringrazia per gli interventi, saluta i relatori, unendosiall’auguriodibuonlavoroeintroducelaPrimaSessione,coordinatadaG.Leone,cuipassalaparola.

Sessione I - Gestione Integrata delle Zone Costiere nel Mediterraneo e in Italia, inun’otticadigovernanceinternazionaleedeuropea

G.Leoneinvitairelatoridellasessioneasaliresulpalcoeintroducegliinterventiprevisti.

ZeljkaScaricic-DirettorePriorityActionsProgramme/RegionalActivityCentre(PAP/RAC)-intervienesul tema ‘Strategie e strumenti di governance nel quadro regionale comune per la gestione integratadelle zonecostieredelMediterraneo’.Dopoaver ringraziato inparticolare ilCoordinatoreNazionale, ipartner e quindi tutto lo staff del Progetto, introduce il concetto di governance, quale capacità delleistituzionidirispondereinmodoefficaceallemutevolicondizionieaiproblemichepossonoverificarsi,adottando varie forme di consultazione, negoziazione e accordi; e di amministrazione (nella suaaccezione dinamica e di relazione tra le parti, ovvero le istituzioni e gli stakeholder). Per una buonaamministrazione è necessario, infatti, che le istituzioni, gli strumenti normativi e regolamentari e laconoscenzascientificainteragiscanotraloro.Anchel’istruzione,laformazioneeiprocessipartecipativi

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sonoestremamenteimportanti.Lazonacostieraèunospaziofisicoeconcettualecomplesso,cernieratraterraemare,dovetalielementiinteragisconoinmodocontinuo.

LacomplessitàdellaGIZCsitraduceinunamolteplicitàecomplessitàdipoliticheestrumentigiuridiciadiversescalegeograficheeadiversilivelli.Intalsenso,èsemprepiùnecessariocheilcoordinamentosiadi tipo e verticale e orizzontale. Gli elementi chiave di tale sistema si basano su dati scientifici, cheindirizzano le politiche. La GIZC ha creato un ambito in cui questa complessità può agire in modointegrato. Quando parliamo di integrazione, parliamo di integrazione delle politiche, che prevede uncoordinamentoamministrativo,chiamatoverticale.Inoltre,nellaGIZCvièilcoinvolgimentocostanteditutte leparti interessate.E’ importanteevidenziare, infine,chenellaGIZCabbiamounbuonequilibriotralepolitichestrategicheeleiniziativelocali,compitoeaspettotraipiùcomplicati.Conseguirequestoequilibrio è possibile con l’aiuto di progetti come il CAMP, che si è rivelato fondamentale nellaattuazionedellaGIZC. L’esperienzadeidueprogetti, italianoe francese (CAMP ItalyeCAMPFranceoPACVar),haagevolatol’adozionedidocumentiprogrammaticiestrategicialivellonazionalee,inalcunicasi,hacontribuitoall’implementazionediprovvedimentigiàesistentia livellonazionale.EdèproprioperquestiaspetticheiProgettiCAMPsonotantoimportanti.

G. Leone ringrazia Z. Scaricic per aver fornito un quadro chiaro ed esaustivo sul concetto dellagovernanceedellaGIZCepresentaOlivieroMontanaro,cherappresental’ItaliainmoltepliciiniziativeelavorinelMediterraneo,oltreadessereilReferenteCAMPItalyperilMinisterodell’Ambiente.

OlivieroMontanaro-referenteistituzionaledelProgettoCAMPItaly,Ministerodell'AmbienteedellaTuteladelTerritorioedelMare–intervienesultema‘IlruolodellaGIZCqualestrumentodigovernanceper la protezione dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile nel quadro nazionale e mediterraneo’.Innanzitutto, ricorda gli eventi chiave che hanno preceduto la realizzazione del CAMP Italy, tra cui ladata del gennaio 2008, in cui, alla Conferenzadelle Parti della Convenzionedi Barcellona, successerodue fatti importanti: l’adozione del Protocollo GIZC (entrato in vigore nel 2011) e l’approvazione delProgettoCAMPItaly.Ilsecondoeventonascequasicomeinevitabileconseguenzadelprimo:l’Italiahaavuto una parte importante nella scrittura e poi nell’adozione del Protocollo GIZC, a sua voltaconseguenzadiunasceltastrategica,chelePartifecero,ditrasformarelaConvenzionediBarcellonadauno strumento che aveva una visione importante ma circoscritta alla tutela dall’inquinamento delMediterraneo; ad uno strumento strategico molto più ambizioso, destinato, oltre a salvaguardarel’ambientemarino, a promuovere lo sviluppo sostenibile delMediterraneo. Il ProtocolloGIZC, quindi,incarnanelmodopiùpienoilprimoattoconcuiquestavisionestrategicaèdiventataunattoconcreto.ConilProgettoCAMP,quindi,l’Italiaonoral’impegnoassuntoconlasottoscrizionedelProtocolloGIZC,chesposainpienolafilosofiaGIZC,poichéhacercatodiconsiderare,alivellonazionale,tuttequellechesonolefattispecietipichechesipossonotrovareinunaconfigurazionediunambientemarino-costiero.La proposta del CAMP Italy – ricorda - fu condivisa con le cinque Regioni inizialmente coinvolte, checomprendevano anche il Lazio e la Liguria – che non hanno proseguito, ma che hanno comunqueapportatouncontributofondamentaleallaimplementazionedelleattivitàprogettuali.Cinquequindilearee CAMP, alcune interregionali, per rappresentare le varie tipologie geomorfologiche, socio-economiche e ambientali più caratteristiche del sistema costiero-marino italiano, nonché le diverseconfigurazioni istituzionali.Questa interregionalità, anchegrazieallaRegioneToscana, si è conservatanellarealizzazionedelleAzioniIndividuali,conlacollaborazioneconleRegioniLiguriaeLazio.

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Perl’aspettodellagovernancenellaGIZC,ilProtocolloGIZCemergetutt’oggiperlesuecaratteristichedilungimiranza e inclusività. Ricorda che è presente in sala anche il Ministero delle Infrastrutture eTrasporti, autorità competente per l’attuazione della Direttiva europea sulla Pianificazione SpazialeMarittima. Nel Protocollo GIZC troviamo tutto ciò che oggi abbiamo sul tavolo quando parliamo digovernancedell’areamarino-costiera:dai cambiamenti climatici, allapianificazione spazialemarittima(anche se chiamata con un nome leggermente diverso); dalle attività al di là della giurisdizionenazionale, alle valutazioni ambientali. Tutta una serie di meccanismi, a iniziare dall’approccioecosistemicoequindiall’iniziativaEcAp,sonogiàmenzionatieinseritiinquestoProtocolloche,quindi,nonèunostrumentoambientale,maunostrumentostrategicoalivelloglobale,chebenpuòporsicomeriferimentofondamentale,peresempio,per l’attuazionemediterraneadell’Agenda2030,perchétuttele componenti che servono per assicurare uno sviluppo sostenibile sono in nuce in esso previsti. Ilproblema della governance, pertanto, non è tanto un problema di scrivere qualcosa di nuovo eaggiuntivo,madisfruttarealmeglioearealizzarequellochegià,inmodopressochécompleto,abbiamoinquestoProtocollo.Checosaèrichiestooggi?Alivellodiconnessione,conilcontestosiaregionalesiaglobale di governance che si è sviluppato in questi ultimi anni, e in particolare con riferimento alcontesto Mediterraneo, dobbiamo menzionare, insieme al Protocollo GIZC, altri tre elementi cherappresentano il core strategico per l’attuazione della Convenzione di Barcellona: (i) l’ApproccioEcosistemico, cheèun reciprocoe indispensabiledelProtocolloGIZC,poichéèalla suabasee, a suavolta,ilProtocollorealizza,pernumerosiobiettiviecologicidell’approccioecosistemico,ciòchequestoapproccioprevede,epertantorisultafondamentale,nell’attuazionedeimeccanismipratici,unasempremaggiore sinergia e coordinamento tra l’attuazione del Protocollo e quella dell’EcAp; (ii) il QuadroRegionale della Convenzione di Barcellona che tiene in considerazione l’adattamento ai cambiamenticlimatici,siaperchélostessoProtocollolomenziona,siaperché,alivelloglobale,gliaspettirelativiallaprotezione dei mari così come gli aspetti socio-economici vedono nei cambiamenti climatici unelementofondamentaleperpoterconcretamenterealizzaresial’approccioecosistemicosiailProtocolloGIZC; (iii) laStrategiaMediterraneaper loSviluppoSostenibile (MSSD) comeelementostrategicoedivisionedellaConvenzionediBarcellona.Questiquattroelementi(ilProtocolloGIZC, l’iniziativaEcAp, ilQuadro sui cambiamenti climatici, laMSSD) hanno la necessità di costituire un coacervo coerente dimeccanismi, che devono essere attuati in modo sinergico e condiviso. Nel far questo, dobbiamoconsiderarecheilProtocollo,nell’individuareglistrumentifondamentaliperlasuaattuazione-oltreallanecessitàdi sviluppare inmodopiù compiutoalcuni elementi che sonomenzionatima che si devonotradurrenellarealtà–citaunostrumentochel’Italiahafortementevolutonell’ambitodelleattivitàchedovrannoesseresvoltenelprossimobiennio:larealizzazionedelQuadroRegionaleperl’attuazionedelProtocollo GIZC, lo strumento che deve consentire che questo ambizioso meccanismo possa essereeffettivamenterealizzatocompiutamentealivellocoordinatomediterraneo.Sidevonopoimenzionarealtridueelementichiavechedovrebberoesseremeglio identificatie inclusinelmeccanismoattuativodelProtocolloGIZC:a) laPSM,l’altracomponenteinnovativacheleParticontraenti laConvenzionediBarcellona hanno deciso di realizzare nel prossimo biennio; e b) il Quadro Regionale per la gestioneintegrata delle zone costiere nelMediterraneo (Regional Framework for ICZM in theMaditerranean).Per l’Italia e gli altri Paesi europei mediterranei è tra l’altro un’occasione molto felice perchécontemporaneamente,alivellomediterraneoealivellonazionale(edeuropeo),siamonellafasesiadidiscussione della PSM nel quadro GIZC e del Sistema di Barcellona, sia di prima realizzazione dellaDirettivaPSM,tramite, inparticolare, ladefinizionedeicriteriedelle lineeguidachedovrannoesseretenute in considerazione per la predisposizione della programmazione e pianificazione spaziale

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marittima.Altroelementodacitare,perunamiglioreattuazioneinterminidigovernancedelProtocolloGIZC,èlaquestionedellevalutazioniambientali(VIAeVAS),menzionatenellostessoProtocollo,nonchélostrumentofondamentaleperpoterattuarelaPSM.Riflessioneaperta:inqualchemodoeinqualchestrumento si dovrebbemeglio precisare il ruolo che le valutazioni ambientali dovrebbero trovare nelcomplessosistemadiattuazionesiadelProtocolloGIZC,siadellaPSM,siadialtriProtocolliinteressati.

Per quel che concerne il quadro globale,menziona alcuni spunti su cui il Protocollo GIZC interagiscequalesnodo,alivellodimareregionale.LadimensionedelleConvenzioniMarineRegionali(RSC)siponequalepuntodi equilibriomigliore traunaattività strategica globaleeun’azione locale: ladimensionemarinaregionaleèl’elementodimensionalecheapparepiùadeguato.Inquestocaso,sonoquattroglielementida citare: (i) l’Agenda2030, chehaben17obiettivi ambiziosi, tra cuiquelli essenzialiper laGIZCossial’obiettivo14suimarieglioceani,il15sullabiodiversitàterrestre,l’11sullecittàsostenibili,il 12 sulla economia circolare; (ii) la questione dei cambiamenti climatici, per la quale l’attuazionedell’Agenda di Parigi costituisce un impegno anche per i Paesi del Mediterraneo; (iii) l’attività -fondamentale per mari semi chiusi come il Mar Mediterraneo - che riguarda la costituzione di unostrumentovincolanteperlagestionedellabiodiversitàaldilàdellagiurisdizionenazionale(ilc.d.BBNJoBiodiversity Beyond National Jurisdiction), fondamentale per la protezione dell’ambientemarino e lagestionedelsuosvilupposostenibilealfinedicostituireunriferimentogiuridicoforteperquesterealtà;e (iv) l’international ocean governance, strumento a livello globale che anche a livello di UE e dimediterraneostadiventandosemprepiùunpuntodiriferimento,cheidentificaben14azioni,tracuiitemideitrasporti,dellapescaequindilagestionedellecoste.Tuttielementiimportantiperlagestionedelle zonecostiere;quindi la sfidaèquelladiutilizzare ilProtocolloGIZC–che, comedetto, in realtàcontienegiàtuttiglielementimenzionati-qualecatalizzatoreecentroperpotergestirel’attuazione,alivelloMediterraneo,dituttiquesticomplessistrumenti,cherichiedonounagovernanceintegrataforte,perevitarechecisianosovrapposizionioincongruenze.

I Progetti CAMP devono avere nel proprio futuro, per essere ancora più utili quali strumentidell’attuazione della GIZC, due evoluzioni: (i) la costituzione di una Rete di Progetti CAMP – inclusanell’accordo bilaterale tra l’Italia e l’UNEPMAP – con l’obiettivo di trasformare esperienze che sonotuttora individualie incui lo scambiodi informazioniebestpracticeèaffidatoallavolontàdei singoligestori dei progetti, a uno strumento strutturato e permanente, che acquisisca i risultati e i dati deiprogetti realizzati, rafforzi la conoscenza dell’attuazione del Protocollo e costituisca, a sua volta, unabase di riflessione per la progettazione di nuovi progetti CAMP, per fare tesoro delle esperienzeacquisite; (ii) la realizzazione di CAMP internazionali, che non sono basati sul singolo Paese,ma che,partendodallacontiguitàcostierae/omarina,coinvolganopiùdiunaNazione,potendoanchepensareadunCAMPprevalentementemarino,cheperòcoinvolgepiùNazioni.CitandoilCoordinatoredell’UNEPMAP,questanonèlafinemaillavorocontinuaenoicontinueremoalavorare.

Athena Mourmouris - Direttore Generale emerito del Ministero dell'Ambiente e dell’Energia dellaRepubblica Ellenica - interviene sul tema ‘GIZC e PSM (Pianificazione Spaziale Marittima) nelMediterraneo: caso studio del Progetto Paving the Road to Marine Spatial Planning in theMediterranean’. Innanzitutto ringrazia il Coordinatore Nazionale e i partner di Progetto per l’invito eproseguepresentandoilprogetto“PavingtheRoadtoMarineSpatialPlanning intheMediterranean”,commissionatodalPAP/RACconl’obiettivo,appunto,dispianarelastradaperl’implementazionedellaPianificazione Spaziale Marittima (PSM), proponendo strumenti metodologici per i decisori politici, ipianificatori e le parti interessati. Ricorda come le aree costiere siano composte da due parti che

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interagiscono:terrestreemarina.Nell’ambitodelprogetto,laGreciahaselezionatoleIsoleIoniecomecasostudio,dove il turismoèmoltosviluppato,gliecosistemisonocomplessiedove insistonoalcunepressioni economiche significative. Chiarisce che la PSM è un processo complesso, che riguarda gliaspettiamministrativielegislativiechecoinvolgelavolontàpolitica.Ricorda,inoltre,comeavalledellapianificazione,siasemprenecessarioeffettuareilmonitoraggio,checonsentepropriodiadattareipianiallarealtà.AltroelementoimportanteèchelaPSMèunostrumentodicrescitablu(c.d.BlueGrowth)periPaesi,utileanchenellagestionedellequestionitransfrontaliere.Ilprogettosièconcentratosullagovernance(fondamentaleperimplementarelaGIZCelaPSM),attraversolacostruzionediundialogocontutteleparti.Sonostatiorganizzatiincontrialivellosianazionale,coinvolgendotuttiiministerieleautorità locali; sia locale, con gli Stakeholder; sia mediterraneo ed europeo. E’ emerso che è moltodifficile ottenere l’impegno degli stakeholder e che, pertanto, per portare avanti questo processo ènecessarioessereaffidabiliegarantirecontinuità.Ilrisultatopiùimportanteèstatalaformazionediunanetworktraglistakeholder.

DalpuntodivistatecnicoricordachelaPSMnonèunprocessonuovoinaltrepartidelmondomachenelMediterraneodeveessereadattatoaicontestilocali.

Traglistrumentisviluppatidalprogetto,cita:

• La mappatura degli ecosistemi della regione in esame e della pressione umana, mappandoanche leareeconflittuali (anche inprospettiva futura)anche in relazioneai sistemi territorialiesterni;

• Lametodologiadivalutazionedellavulnerabilitàdellezoneconsiderate interminidierosione,perditadibiodiversità,perditadistockitticietc.;

• Lo strumento per comparare la compatibilità dei diversi usi e utenti delle zonemarine nellevariearee;

• Una mappatura della vulnerabilità che consente di visualizzare diversi scenari relativi ad untrattodicoste.

RicordaancheilcontributodelprogettoPegasoperlavalutazionedegliecosistemi.

Unaquestionemolto importanteè lanecessitàdiotteneredati localiperpoterestudiare l’evoluzionedellenostrecosteeattuarelemisurenecessarieafronteggiareoadattarsiaicambiamenti.Un’altraèlanecessitàdisvilupparedeglistrumentinontroppocostosi inmodochepossanoessereutilizzatiancheda Paesi che hanno budget ridotti. Altro tema affrontato dal progetto è quello dell’integrazionedell’approccioeco-sistemicoedelconcettodi“BuonoStatoAmbientale”(GES)nellaPSM.

Perquantoriguardaleinterazioniterramare,questesonodidiversotipoepossonoessererelativeallanatura,alleattivitàumaneeallapianificazione.Tuttietrequestiaspettimettonoinlucelanecessitàdiintegrareaspettimarinieaspettiterrestri.

Datuttoilprogettosonoemersealcuneraccomandazionidipolicysiarelativamenteallagovernance,siaaiprocessipartecipativi,all’integrazionedellepoliticheetc.,mentreunodeipuntipiùcriticiriguardaladisponibilitàdidati.PeriPaesidell’UnioneEuropeaidatiesistono,maspessononc’èlaconsapevolezzadicosasiaeffettivamentedisponibile.C’èpertantobisognodiuncoordinamentodellebanchedatiediaccedereaidati,dicondividerliediutilizzarliperlapianificazione:intalsensosonostateelaboratedellecarte interattive per simulare i diversi scenari e gli utilizzi delle aree marino costiere. Inoltre, laidentificazionediareemarinevulnerabili,attraversounavalutazionerapida.Un’altraraccomandazione

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riguardal’integrazionedell’ECAPnellaPSMe,ingenerale,dituttelepoliticheambientaliesistenti.Altroelementoèl’integrazionetraEcApePSMetratuttelealtrepoliticheestrumenticheinsistonosull’areamarino-costiera.

G. Leone sottolinea la significatività del progetto appena presentato e ringrazia i relatori tutti per gliapprofondimenti e per gli interessanti spunti di discussione. Ricorda quindi che la Grecia sta perratificare il Protocollo GIZC e sottolinea l’importanza di tale passaggio: ben un terzo dei Paesi delMediterraneosarannovincolatidaquestoProtocollo.

DomandedalPubblico

FabioCaffio–FondazioneMichelagnolidiTaranto–rivolgeduedomandealdott.Montanaro:laprimarispettoall’applicazionedellacooperazionetransfrontalieraalleBocchediBonifacio,lasecondarispettoallaprotezionedeglihabitatdeicetaceinelGolfodiTarantoriducendolefontidirumoresottomarineeprevenendoidannidovutiall’installazionediunimpiantoeolico.

O. Montanaro fa presente che l’area transfrontaliera di cui si parla è già interessata da politiche dicooperazionetransfrontalierarelativamenteallagestionedelleareeNatura2000.

Per la questione relativa al Golfo di Taranto, ricorda che la compatibilità tra usi economici con leesigenze ambientali è oggetto di Valutazione di Impatto Ambientale e di Valutazione AmbientaleStrategica.

Tatjana Hema – Vice Coordinatore dell’UNEP MAP e Direttore di MED POL – si rivolge ad A.Mourmourissottolineandodueaspetti:(i) l’importanzache-nell’implementazionedellaGIZC- laPSMconsideri tutte lepressioni (da terraedamare)e fornisca tutte le informazioninecessariepergestirequestepressioni;(ii)riguardoall’ApproccioEcosistemico(EcosystemApproachoEcAp), lanecessitàdichiarirechesidevestabilireunordinedipriorità,chedevonoessererispettatiidivietiperdeterminateattivitàechel’obiettivoèilBuonoStatoAmbientale.

A.MourmourisrispondeconfermandochelaGIZCelaPSMsonostateconsiderateinsiemenelQuadroRegionale per la GIZC nel Mediterraneo e che, per quanto riguarda le valutazioni di vulnerabilità,rispetto alle interazioni terra mare, è facile parlarne ma molto difficile articolare correttamente lapianificazione.Pertalemotivo,ogniPaesedovràadattareglistrumenti.L’EcAp,nelcontestodelPianod’Azione delMediterraneo (MAP) è considerata una questionemeramente tecnica,mentre un puntoimportanteèlavolontàpoliticaeglialtrielementicheagevolanolasuaimplementazione.

G.Leoneconcludelasessioneringraziandotuttiirelatori,ilpubblicoegliorganizzatori.

SessioneII-PresentazionedeirisultatiraggiuntidalProgettoCAMPeconfrontoconaltriprogettiGIZCnelMediterraneo

IlCoordinatoreNazionaledelProgettoringraziailCoordinatoreUNEPMAPperlasempresapienteedefficace conduzione dei lavori e apre la Seconda Sessione - dedicata al confronto dei risultati e delleesperienzeGIZCmaturatenell’ambitodelProgettoCAMPItalyconaltriprogettiGIZCnelMediterraneo-conlapresentazioneeproiezionedelvideodiProgetto-cheillustrailProgettoCAMPItalynell’ambitodelSistemadiBarcellonaeleattivitàrealizzatedaidiversipartner-perlacuirealizzazioneringraziala

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Società Terratrema Film Srle, inparticolare,StefanoSampaolo,per laenormepazienzadimostrataeper l’ottimo lavoro svolto con la realizzazione dei due video di progetto, contribuendo a garantire lamassimavisibilitàediffusionedelCAMP.

Acompletamentodelvideo,segueunabrevepresentazionedegliobiettiviedeirisultaticonseguitidalProgetto,chesarannosuccessivamenteapprofonditinelcorsodellaTavolaRotonda.

D.AddisringrazianuovamenteipartnerdiProgettoetuttoilteamdilavoroeprosegueapprofondendoirisultatidelleazioniprogettualipartendodalvideochehagiàmessoinluceleprincipalicaratteristichedelCAMPItaly:unProgettomulti-area,concinqueareepilotasutreRegionicostiere,suun’areatotaledicirca900Kmdilineadicosta;quattroazioniorizzontali,comuniatuttoilProgettoequattordiciazionispecifichedislocatenelleareepilota,suddivisepertreAreeTematiche.Azioniche,adifferenzadituttiglialtriprogettiCAMP,hannoriguardatononsololeareeterrestri,maanchelezonemarine.Perquantoriguardagliobiettivi,hannoriguardatol’elaborazioneelarealizzazionedistrategieeprocedureperunosvilupposostenibiledelleareecostiere,inparticolareindividuandoetestandometodologieestrumentiadhocperlaGestioneIntegratadelleZoneCostiere,inattuazionedelProtocolloGIZC.

Maqualisonostatiirisultatiottenuti?

Nell’ambitodell’AreaTematica1,sullaPianificazionedellezonecostiereemarine,conlarealizzazionedelle Azioni Individuali si sono potuti sviluppare strumenti e strategie a supporto della pianificazionecostiera, in particolare: Linee guida per una gestione integrata dei depositi sabbiosi sottomarini; unProtocollo operativo per la riqualificazione e il consolidamento di cordoni dunosi naturali e/oartificiali/ricostruiti.

Nell’AreaTematica2,sonostatisviluppatistrumentiasupportodellaprotezionedellabiodiversitàedeiserviziecosistemici,inparticolare:leLineeguidaperlaprotezioneelaconservazionedihabitatespeciedielevatovaloreconservazionistico;sonostateproposteazionidisvilupposostenibiledelletradizionaliattività costiere, in particolare per quanto riguarda la pesca operata conmezzi di cattura selettivi, aprotezionedi speciemarineminacciate;buonepratichee lineeguidaper lo svilupposostenibiledelleattivitàdipesca(qualilapescaselettivaperlaprotezionedellatartarugamarina;lagestionesostenibiledellerisorsealièutiche,inSardegnaperlapescadelricciodimareedelpolpocomune).

Tenuto conto della componente antropica e naturale, nell’Area Tematica 3 sono stati sviluppatistrumenti e strategie a supporto della riduzione delle pressioni antropiche sulle aree costiererelativamenteadattivitàdipescaeturistiche,inparticolare:ilprogettoG.I.R.A.perlagestioneintegratadel ricciodimareedel polpo comune (Sardegna); il primoeco-ostellodella Sardegna, aBuggerru (inprovinciadiCarbonia-Iglesias);6itinerariterra-marenelParcodelDeltadelPo(Emilia-Romagna).

PerquantoriguardaleAzioniOrizzontali,sonostatisviluppatistrumentiemetodologieutilinonsoloperla gestione del Progetto, ma replicabili anche nell’ambito del Network dei Progetti CAMP e quindiutilizzabilidalleistituzioniresponsabilidellagestionecostiera.

Per leattivitàdiCoordinamentoistituzionale,èricordatolosviluppodi:strumentidigestioneeanalisiintegrata delle azioni progettuali; strumenti di analisi dei risultati, quali laMatrice di coerenza delleazioni progettuali con gli articoli del Protocollo GIZC e la Mappatura delle Interazioni Terra-Mare eMare-TerraperleAzionipilota.

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Con le azioni di Capacity Building, si è promossa la diffusione delle conoscenze e lo sviluppo dicompetenzesutemiGIZCpercolmarelelacuneconoscitive,inparticolareattraversolarealizzazionediuncorsoon-linesullaGIZCinitaliano,conaccessogratuito,acuisisonoiscrittegiàpiùdi70persone.Siè inoltre predisposta la metodologia per la Mappatura degli attori interessati dalla GIZC e la lorocatalogazione.

PerlaprevistaattivitàdiRaccoltaeGestionedati,sonostatisviluppatistrumentiemetodologieperlaraccolta,l’analisielagestionedeidatie,inparticolare:undatabaseonlineperlagestionediunaseriediindicatoricoerenticoniprincipiGIZC,applicatialleAzioniIndividualidelleRegioni;un’InfrastrutturaDatiTerritorialiperraccogliereleinformazionirelativealtemadellagestionecostiera,cosìcomeemergonodallesingoleAIdiProgetto.

L’Attività di Partecipazione ha quindi promosso l’informazione e la discussione sui temi GIZC, con: lacreazione di una specifica Piattaforma on line per la partecipazione pubblica joincampitaly.org;l’attivazioneditreforumlocalisullaGIZCnelletreRegionipartner(aCesenatico,CapalbioeAlghero).

Conl’azionetrasversalediComunicazioneediffusionedeirisultati,sisonorealizzati:ilSitodiProgetto,(versione in italiano e versione in inglese); le Newsletter periodiche; i Video di Progetto (uno breveemozionaleeunoistituzionale,oltreallaregistrazioneemessaonlinedegliappuntamentieriunionipiùimportanti).

Infine, lac.d.Notastrategica,ossiaundocumentosullaSignificativitàdelProgettoCAMPItalyrispettoalla Pianificazione dello spazio marittimo (PSM), Gestione Integrata Costiera (GIC) e Interazioniterra/mare, documento propositivo ovvero interpretative e di guida, poiché il Progetto CAMP hapermessoditestareequindiproporreunsupportoconcretosianell’implementazionedellaStrategiadiMedio TerminedellaConvenzionedi Barcellonaper il periodo2016-2021, sia per la definizionedi unQuadroRegionaleComuneper lagestione integratadellezonecostieredelMediterraneo;e, inultimaanalisi,difornireunsupportoall’interpretazionedellelineeguidachescaturirannodall’attuazionedellaDirettiva dell’Unione Europea sulla PSM. Al fine di analizzare quali interazioni sono state consideratenell’ambitodelleAzionipilotaecomesonostatestimateedesaminate,èstatasviluppataunaspecificametodologia di analisi, testata sulle Azioni Individuali selezionate come significative, condivisa tra ipartnerdelProgetto.

RicordainfinechetuttoilmaterialepuòesserescaricatodalsitodiProgettoallink:www.camp-italy.org

A conclusione,D. Addis ringrazia per l’attenzione a nome di tutto il Progetto e invita i relatori dellaTavolaRotondaaraggiungerlaalTavoloperdiscutereeapprofondireirisultatidescrittinell’interventoeavanzareulterioriproposte.

Tavolarotonda:‘IlProgettoCAMPItalynelcontestodellagestioneintegratadellezonecostieredelMediterraneo’

D.Addisintroduceirelatorieillustral’obiettivodellaTavolaRotonda:discuterelelezioniappreseconipartnerdiProgettoemetterleaconfrontoconquelledialtriprogettieiniziativeGIZCpertrarnespuntialivellomediterraneo.Talemetodologiaèstatasceltaperpermettereaipartecipantidiconfrontarsiinmodo dinamico sulle tematiche della gestione costiera integrata, a partire dalle loro esperienze e

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conoscenze. Ilconfrontotra lediverseesperienzeeposizioniaiuteràavalutare il lavorosvoltofinoadoggieleprospettivedisviluppofuturodellepoliticheGIZCinItaliaenelrestodelMediterraneo.

Al fine di mettere in luce in che misura tali attività hanno contribuito, o potranno contribuire, alladefinizionedelquadroregionalecomuneperlagestioneintegratadellezonecostieredelMediterraneo(coerentementeaquantoprevistodall’Art.17delProtocolloGIZC),ledomandesonostatestrutturateinduedistintigruppi. Ilprimogruppodidomandeèfocalizzatosulleazionigiàrealizzatenell’otticadellalorocoerenzaconiprincipiegliobiettividelProtocolloGIZC.Ilsecondogruppodidomandesiconcentrasul valore del Progetto CAMP e delle relative azioni rispetto all’attuazione, presente e futura, dellepolitiche nazionali, europee e internazionali in tema di GIZC e con particolare riferimento allacooperazioneecollaborazione,ancheinterminidinetworking.

Zeljka Skaricic - Direttore Priority Actions Programme/Regional Activity Centre (PAP/RAC) – alladomandaqualisiano,ragionandosuscalamediterranea,leprincipalisfideperl’attuazionedellaGIZCequali le prospettive, risponde che la prima sfida dei nuovi CAMP consisterà nel contribuire sia adisegnareilRegionalFrameworkesiaall’attuazionedellaPSM,incorporandolanellaGIZC.Taleobiettivopuòessereraggiuntosea livellonazionale laGIZCsarà inseritanell’agendapoliticae talepassaggiosiconcretizza anche nell’adozione del Regional Framework, nella ratifica del Protocollo GIZC enell’adozione della Strategia Nazionale. La seconda sfida consiste nella necessità di migliorare laconoscenzadeifenomenicheriguardanolacosta.Insintesi,superandotalisfidesaràpossibileportareallo stesso livello tutte le Parti contraenti la Convenzione di Barcellona, al fine di portare avanti unlavorocomune.

D.AddissottolineacomeilprocessoGIZCdebbainteragireeintegrarsisemprepiùconaltri strumentistrategiciegiuridici,cheriguardanoivaritemimarino-costieri,eriflettesuunapossibilepropostadiunCAMP internazionale, che interessi i Paesi del Mediterraneo, considerati nella loro suddivisione persottoregionimarine(comeprevistedallaDirettivaUEsullaStrategiaMarina).ChiedequindiaOlivieroMontanaroqualè stato il contributodell'esperienzaCAMP Italya livellonazionale,ossia see come ilProgettohacontribuitorispettoalleattualipolitichenazionalidiGestioneCostierae,quindi,qualèstatol’ostacolopiùgrandeincontratonell’attuazionedelProgetto.

OlivieroMontanaro-ReferenteCAMPperilMinisterodell'AmbienteedellaTuteladelTerritorioedelMare - sottolinea come il Progetto abbiamigliorato la capacità dell’Amministrazione Centrale e delleRegioni a lavorare insieme, mettendo in luce soprattutto quali dati sono carenti e come costruireinsiemegli indicatori.Sottoilprofilodegliostacoli,ricordachel’assenzadiunPianoediunaStrategiaNazionaleperlaGIZChacostituitounostacolo.Perilfuturo,auspicailrecepimentodelProtocolloGIZC,sottolineandocome–inassenzaditalepassaggio–sidovràprocedereutilizzandoappienoglistrumentichesihannoadisposizione,sianoessiobbligatorievincolantiovolontari.

D. Addis rivolge successivamente ai referenti regionali CAMP la seguente domanda: “partendo dalpresupposto che il Progetto CAMP ha portato la Regione a realizzare diverse attività di gestioneintegrata delle zone costiere, qual è stato il principale risultato per la Regione e quale il principaleostacolo (in terminidi attuazionedeiprincipiGIZC) che si è incontratonell'attuazionedelleazionidelProgetto”.

Emanuele Cimatti - referente CAMP per la Regione Emilia-Romagna - dopo un breveexcursus sulleprincipaliattivitàdellaRegioneEmilia-Romagna,metteinlucecomeilprimorisultatosiaquellodiaverfattoinmodochel’esperienzalocalepotessediventareunesempioalivellonazionaleemediterraneo.

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Un altro risultato è stato l’aver sistematizzato il quadro conoscitivo su aspetti fondamentali, come labiodiversità.Perquantoriguardagliostacoli,parafrasandounproverbioafricano,E.CimattisottolinealedifficoltàriscontratenelportareatermineleazionidelProgettoneitempiprestabiliti.

Paolo Vargiu - referente CAMP per la Regione Autonoma della Sardegna - concorda con quantoesposto dal referente per l’Emilia-Romagna e pone l’accento su ulteriori aspetti, quali il fatto che ilProgetto abbia permesso all’Agenzia Conservatoria delle coste di attivare il suo ruolo di raccordointersettorialetraivariAssessoratieleAmministrazioniComunali.Sottolinea,inoltre,ilfattochemoltedelleattivitàdurerannooltrelascadenzaufficialedelProgetto,chehacostituitoun’importantefontedirisorseperiComuni.Sottoilprofilodegliostacoli,fapresentecomel’emergeredelleconflittualitàcheaccompagnanoidiversiutilizzidellacostaabbiaavolterallentatoilcorsodelleattività.

Luigi Cipriani - referente CAMP per la Regione Toscana - pone l’accento sull’importanza di averrafforzatounaretedisoggetti regionalie delMinistero,chehapermessodiportareavanti i lavori incorso e che ha altresì permesso la collaborazione con i Comuni costieri e gli stakeholder locali,consolidandone i rapporti. Tra i maggiori ostacoli, sottolinea invece la mancanza, nella parte diimplementazionedelProgetto,delleRegioniLazioeLiguria. Inoltre–secondo il referenteToscano- ilProgettohapermessodiconstatarenuovamenteche i tempidellanaturaedei fenomenicostierinoncoincidonoconquellidellapolitica(adesempio, ilrinnovodeimandatidegliamministratori locali).Sulpianodelleattivitàoperative,lafluiditàdellivellotecnicohacontrastatoconunacertarigiditàdellivelloistituzionale.

D. Addis rimarca nuovamente l’importanza di aver potuto sperimentare, con il Progetto CAMP, ilcoordinamentoistituzionaleeildialogoconilterritorio.

ElodieDoze-CoordinatoreNazionaledelProgettoCAMPFrancia-invitataaillustrareilcontributodelProgetto all’attuazione del Protocollo GIZC in Francia e nel Mediterraneo, descrive sinteticamente ilProgetto, che coinvolge un unico territorio di 420 km di coste nel Dipartimento del VAR – dove glistrumentigiuridiciGIZCsonocostituitidalProtocolloGIZC(ratificatonel2009edentrato invigorenel2013),dallaStrategiaNazionaleperlaGestionedellaLineadiCosta,leStrategieNazionale,RegionaleeDipartimentaleper le zonecostiereemarineedalPianod’AzioneNazionaleper l’ambienteMarinoeper lagestionedelleacque.Laprimasfidaèstata,pertanto,quelladi integraree far interagirequestistrumentiegliattorilocalichiamatiaimplementarli.

Per quanto riguarda i punti di forza del Progetto,mette in luce come siano statimessi a punto unametodologiadi valutazionedello statodella costae sia statoorganizzatoun forumpermanenteper ilconfrontoconglistakeholder,chesisvolgeduevolteall’anno.IlForum–organizzatoingruppidilavorochesiconcentranosuazioniconcrete-èstatoingradodicatalizzareunacomunitàattornoallatematicadellagestionecostiera,chehadatovitaadunveroepropriomovimentochemetteinsiemeattoricheoperanosullacostaeattoricheoperanoinmare.

Joan Pons - Progetto INN-COASTS, Università Autonoma Barcellona - alla domanda che verte sullaillustrazionedeiprincipalirisultatidelProgettoINN-CoastsinterminidiattuazionedellaGIZC,nellasuaregione di riferimento e nel Mediterraneo, evidenzia che il principale risultato è stato di consentirel’implementazionedellaGIZCinCatalunyaattraversodueazionipilota,chehannopermessodimostraremodalitàmoltodiversedigestirelacosta,azionirealizzatepressoildeltadelfiumeEbroenellazonadiGarraf.

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Il Progetto si è concentrato sull’approccio ecosistemico e sul potenziamento della governance. PerquantoriguardalazonadiGarraf,èstatasviluppatalapartedigovernance,valorizzandol’esperienzadiungruppodilavoropreesistentecomprendentevaristakeholder,cheattualmente,graziealProgetto,siincontra regolarmente. Il coinvolgimento degli stakeholder nell’area del Delta dell’Ebro è stato piùcomplicato,inragionedeivariinteressilegatiall’ambiente.E’statocomunquecreatounforumonlineper la diffusione delle informazioni, che comprende uno strumento cartografico che permette dicondividere informazioni scientifiche.A livello regionale, ilgovernodellaCatalunyaha fattoproprie leindicazioniscaturitedalProgetto,chesaranno,conbuoneprobabilità,recepiteanchealivellonazionale.

D. Addis, dopo aver riassunto quanto emerso nella prima parte della Tavola Rotonda, introduce lasecondapartedelladiscussione,cheprevedeunsecondogirodidomandeerispostesintetiche,chesiconcentrano sul valore del Progetto CAMP e delle relative azioni rispetto all’attuazione, presente efutura,dellepolitichenazionali,europeeeinternazionaliintemadiGIZC,conparticolareriferimentoallacooperazioneecollaborazione,ancheinterminidinetworking.

E.Doze, invitataaevidenziare,a livellodinetworking,qualisiano ipunti incomunetra idueProgettiCAMPItalyeFranceequaliaspettidell’esperienzaitalianapossanoessereutiliperilProgettofrancese,sottolinea innanzitutto l’importanzadiaversviluppatounapartnershipcon ilCAMPItaly,anchegrazieadunaesperienzadistagecongiunto.Inoltre,l’esperienzadeiforumlocaliitalianiedelleattivitàsvoltein terminidimetodologiaper lamappaturadegli stakeholder sarà tenuta inconsiderazionedalCAMPfrancesenelleprossimeattivitàperlapartecipazionepubblica.

D.AddispassalaparolaaireferentiCAMPregionali,chiedendoloro,inrelazioneall’esperienzalocale,seritengono che il CAMP Italy abbia definito delle nuove opportunità per il futuro della GIZC edell’attuazione del Protocollo GIZC e, in caso affermativo, di citare l’esperienza più significativa perciascunaRegione.

P. Vargiu evidenzia che i progetti partiti con CAMP Italy continueranno ad essere sviluppati; inparticolare, l’eco-ostello e l’integrazione dei dati costieri nel SIRA: in questo si concretizzano leopportunitàperilfuturo.

L.Ciprianisottolineachelabaseperilfuturosiailgruppodilavorochesiècreato,poichéhamaturatol’esperienzaelecompetenzeperaffrontarelesfidealivelloMediterraneo.

E. Cimattimette in luce che il lavoro fatto dalla Regione Emilia-Romagna conCAMP Italy può essereutilizzatodaidecisoripoliticiperrivederelepoliticheGIZC.Inoltre,lagrossaopportunitàperlaRegionesaràquelladimettereinpraticaleindicazionieiprincipiteoricielaboratiduranteilProgetto.

J. Pons – a cui viene chiestodi descrivere in chemodohanno sviluppato aspetti quali i cambiamenticlimaticielagovernance,einchemodol’esperienzasviluppatadalCAMPItalypossaessereutilizzatainCatalunya–sottolineacomeleanalogie,nelcontestoambientaleedeconomicotral’Italiaelaregioneanord della Spagna, abbiano portato ad dover affrontare le stesse problematiche. In tal senso, lacollaborazionedovrebbeessere sviluppata apartiredalla condivisionedei dati disponibili, raccolti dalProgettoinunotticadilavorocomune.

D. Addis, alla luce dell'Accordo bilaterale sottoscritto dal MATTM con l’UNEP MAP, che nei temi diattuazione prevede anche lo sviluppo della rete dei progetti CAMP, chiede a O. Montanaro comecapitalizzare l’esperienzamaturata dai progetti CAMP, in termini di Politiche GIZC in Italia, qual è ilcontributodell'ItaliaalQuadroComuneRegionaledellaGIZCperilMediterraneoequaleilfollowup.

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O. Montanaro sottolinea che a livello nazionale si tratterà di valorizzare l’esperienza maturataall’interno del quadro normativo esistente per attuare al meglio la GIZC. A livello internazionale,l’Accordo bilaterale con l’UNEPMAP consentirà di utilizzare l’esperienza italiana nell’ambito di nuoviprogettiCAMPdicarattereinternazionale.

Alla domanda su come capitalizzare l'esperienza maturata (dai progetti CAMP e non solo), anche interminidicontributoalQuadroComuneRegionaleGIZCequaleilfollowup,Z.Scaricicrispondecheilnetworking è il primomodoper far circolare le best practice. Pertanto, vi è piena fiducia che i nuoviprogetti transfrontalieri o transnazionali saranno proficui. Inoltre, il miglior modo di capitalizzarel’esperienzaècontinuarealavorareinmodosinergico,inparticolarecreandounfollowupperilCAMPItaly:questosarebbeungrandecontributoper l’attuazionedelQuadroComuneRegionaleper laGIZCnelMediterraneo.

D. Addis conclude, riassumendo i punti discussi e gli elementi principali emersi, sottolineandol’importanza di aver lavorato già nella prospettiva del Network dei Progetti CAMP e CAMP alike,considerandolaprospettivafutura.Ringraziairelatorieinvita,quindi, ilDirettoreGeneraleProtezionedella Natura e del Mare del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare araggiungerlaaltavoloperleconclusioni.

Maria Carmela Giarratano - Direttore Generale Protezione della Natura e del Mare, Ministerodell’Ambiente,dellaTuteladelTerritorioedelMare-ringraziailCoordinatoreNazionaleeipartnerdiProgetto per l’invito e l’eccellente lavoro svolto. Porta, quindi, i saluti del Sottosegretario di Stato alMinistero dell’Ambiente, On. Silvia Velo, che partecipa attivamente alle attività ricadenti nelle zonemarino-costiere,compresequellerelativeall’accordoconl’UNEPMAP.IlMinisterostalavorando,tralealtrecose,auneventospecificosulMarineLitter,chesiterrànell’ambitodelG7.

PerquantoriguardaitemiCAMP,iltemadelnetworkèfondamentaleperaffrontarematerietrasversali,siaalivellonazionalesiaMediterraneo,sottolineandonel'importanzaallalucedellacapitalizzazionedeirisultatideiprogetti,inparticolareperlemetodologieeglistrumentitestati.

Duetemirisultanoparticolarmentesignificativi.Innanzitutto,arrivareallaratificadelProtocolloGIZCdapartedell’Italia–processocomplessoecherichiedetempoperivaripassaggi.Sicuramentelamancataratificaèunpuntocriticoper l’Italia, su cui ilMinistero sta lavorandoattivamente,anchenell’ambitodell’attuazione della Direttiva sulla Pianificazione SpazialeMarittima, che ha una valenza ambientalemoltoforteinragionedell’approccioecosistemico.Evidenzia,insecondoluogo,l’importanzadellavorosinergico con le amministrazioni regionali, soprattutto su temi quali, ad esempio, l’erosione costiera,tema per cui è stato attivato un Tavolo Tecnico che sta lavorando all’adozione di Linee Guida. Inconclusione,sottolineachel’approcciointegratoèvincente,poichéleproblematichechesipresentanoin mare non rispondono a confini definiti, e in ragione dell’importanza della comunicazione e delladisseminazionedeivaloridellaGIZC,nonsoloalivelloregionaleenazionale,maanchealivellolocale.

IlCoordinatoreNazionaledelProgetto,dopoaverringraziatotuttiipresentiperessereintervenuticosìnumerosi,inparticolarecolorochehannopartecipatoattivamentealdibattitoeirelatoritutti,chiudeilavori, segnalando che la documentazione e gli atti del Convegno saranno resi disponibili sul sito delProgetto(www.camp-italy.org).

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AllegatoI–Listadeipartecipanti

Cognome Nome Ente

Addis Daniela Progetto CAMP Italy – Coordinatore Nazionale

Albertazzi Carlo Regione Emilia Romagna, Funzionario tecnico Servizio Difesa Costa

Bertolotto Rosella Arpa Liguria

Bissoli Rosanna Progetto CAMP Italy - Regione Emilia-Romagna

Borsetta Germana CNR

Boschetti Matilde Università Di Pisa

Braida Matteo Progetto CAMP Italy - Ministero Ambiente Tutela Territorio e Mare, Direzione Protezione Natura e Mare

Brandini Carlo Consorzio LaMMA, Ricercatore

Brundu Gina Ministero Infrastrutture e Trasporti

Caffio Fabio Fondazione Marittima Ammiraglio Michelagnoli

Cangini Monica Fondazione Centro Ricerche Marine

Ceravolo Santo Roma Capitale, Architetto

Cimatti Emanuele Progetto CAMP Italy - Regione Emilia-Romagna

Cipriani E. Luigi Progetto CAMP Italy - Regione Toscana

Clo Simona Medsharks

Croccolo Fabio Ministero Infrastrutture e Trasporti – Direttore Generale

Cutrona Annibale CoNISMa - Direttore

De Sabata Eleonora Medsharks/Clean Sea Life

Di Tomassi Andrea Progetto CAMP Italy

Doze Elodie Progetto CAMP France (PAC Var) – Coordinatore Nazionale

Fasino Matilde Istituto A. Gentili Palermo, Studente

Galatolo Stefania Comune Follonica

Ghezzi Elena Legacoop Agroalimentare Dipartimento Pesca

Gianguzza Paola Università Degli Studi di Palermo

Giarratano Maria Carmela

Ministero Ambiente Tutela Territorio e Mare, Direttore Generale Protezione Natura e Mare

Giorgi Giordano ISPRA, Ricercatore

Gomei Marina Wwf Mediterraneo

Gozzini Bernardo Consorzio LaMMA, Amministratore unico

Hema Tatjana UNEP MAP – Vice Coordinatore, MED POL - Direttore

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Iosino Matilde A. Gentili

Lami Gabriele Autorità Portuale Livorno

Lavalle Paola ISPRA

Lentini Laura Associazione TECLA – Project manager LIFE RES MARIS

Leone Gaetano UNEP MAP - Coordinatore

Manca Emanuela AMP Penisola del Sinis - Isola Mal di Ventre, Consulente

Maniga Giancarlo Avvocato Foro di Milano

Mannino Ilda Progetto CAMP Italy

Monacelli Giuseppina ISPRA, Dirigente

Montanari Roberto Regione Emilia-Romagna, Funzionario

Montanaro Oliviero Progetto CAMP Italy - Ministero Ambiente Tutela Territorio e Mare, Direzione Protezione Natura Mare

Mourmouris Athena Ministero Ambiente Grecia – Direttore Generale emerito

Ndong Celine ISPRA - INFO/RAC

Paganelli Daniela ISPRA

Pasquale Arthur ISPRA - INFO/RAC

Perna Massimo Consorzio LaMMA

Picchi Stefano Consulente, Docente in Progetti Naturalistici

Pons Joan Università Autonoma di Barcellona – coordinatore Progetto INN-COASTS

Prem Marko PAP/RAC – Vice Direttore

Rebuffat Vanda Ministero Infrastrutture e Trasporti – Dirigente Direzione Generale Trasporto Marittimo e Vie d’Acqua Interne

Sambucini Valter ISPRA

Sampaolo Stefano Soc. Terratrema Film Srl.

Sanguineti Irene Progetto CAMP Italy

Santini Elena Regione Lazio

Santoro Francesca UNESCO - Commissione Oceanografica Intergovernativa (IOC-Intergovernmental Oceanographic Commission)

Satta Alessio Progetto CAMP Italy

Scardi Michele CoNISMa – Vice Presidente, Università di Roma Tor Vergata

Skaricic Zeljka PAP/RAC - Direttore

Stasi Giampaolo Consulente

Tedesco Rita Consulente

Tortore Christian Associazione TECLA

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Ulazzi Elisa Progetto CAMP Italy

Vargiu Paolo Progetto CAMP Italy - Conservatoria delle coste della Regione Autonoma Sardegna

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AnnexII-Programma

h.9.00–RegistrazioneeWelcomeCoffee

h.10.00–MessaggiistituzionalideiPartnerdiProgetto

SilviaVelo,SottosegretariodiStatoMinisterodell'Ambiente,dellaTuteladelTerritorioedelMare

PaolaGazzolo,AssessoreallaDifesadelSuoloedellaCosta,ProtezioneCivileePoliticheAmbientaliedellaMontagnaRegioneEmilia-Romagna

DonatellaEmmaIgnaziaSpano,AssessoredellaDifesadell'AmbienteRegioneAutonomaSardegna

FedericaFratoni,AssessoreAmbienteeDifesadelSuoloRegioneToscana

Gaetano Leone, Coordinatore United Nations Environment Programme - Mediterranean Action Plan(UNEP/MAP)

h.11.15Sessione I -Gestione IntegratadelleZoneCostierenelMediterraneoe in Italia, inun’otticadigovernanceinternazionaleedeuropea

Coordina:GaetanoLeone-CoordinatoreUnitedNationsEnvironmentProgramme–MediterraneanActionPlan(UNEP/MAP)

Zeljka Skarjcic - Direttore Priority Actions Programme/Regional Activity Centre (PAP/RAC), ‘Strategie estrumenti di governance nel quadro regionale comune per la gestione integrata delle zone costiere delMediterraneo’

OlivieroMontanaro-ReferenteistituzionaledelProgettoCAMPItaly,Ministerodell'Ambiente,dellaTuteladelTerritorioedelMare,‘IlruolodellaGIZCqualestrumentodigovernanceperlaprotezionedell’ambienteelosvilupposostenibilenelquadronazionaleemediterraneo’

AthenaMourmouris -DirettoreGeneraleemeritoMinisterodell'Ambienteedell’EnergiadellaRepubblicaEllenica,‘GIZCePSM(PianificazioneSpazialeMarittima)nelMediterraneo:casostudiodelProgettoPavingtheRoadtoMarineSpatialPlanningintheMediterranean’

h. 12.00 Sessione II - Presentazione dei risultati raggiunti dal Progetto CAMP e confronto con altriprogettiGIZCnelMediterraneo

VideodiProgetto

DanielaAddis–CoordinatoreNazionaleProgettoCAMP Italy, ‘Gliobiettivie i risultatidelProgettoCAMPItaly’

Tavola rotonda: ‘Il Progetto CAMP Italy nel contesto della gestione integrata delle zone costiere delMediterraneo’

Modera:DanielaAddis–CoordinatoreNazionaleProgettoCAMPItaly

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Intervengono:

ZeljkaSkaricic-DirettorePriorityActionsProgramme/RegionalActivityCentre(PAP/RAC)

OlivieroMontanaro-ReferenteCAMPperilMinisterodell'Ambiente,dellaTuteladelTerritorioedelMare

EmanueleCimatti-ReferenteCAMPperlaRegioneEmilia-Romagna

PaoloVargiu-ReferenteCAMPperlaRegioneAutonomaSardegna

LuigiCipriani-ReferenteCAMPperlaRegioneToscana

ElodieDoze-CoordinatoreNazionaleProgettoCAMPFrancia

JoanPons-ProgettoINN-COASTS,UniversitàAutonomaBarcellona

Discussione

h.13.50Conclusioni

Maria Carmela Giarratano - Direttore Generale Protezione della Natura e del Mare - Ministerodell'Ambiente,dellaTuteladelTerritorioedelMare

h.14.00Sustainablelightlunch