REPORT ANNUALE CPS COMUNE DI REGGIO...

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REPORT ANNUALE CPS – COMUNE DI REGGIO EMILIA 1 giugno 2013 31 maggio 2014 Centro di Prevenzione Sociale Via Brigata Reggio 29- Reggio Emilia Tel. 0522-934769 Fax. 0522-305748 Web: www.cipiessere.it

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REPORT ANNUALE

CPS – COMUNE DI

REGGIO EMILIA

1 giugno 2013

31 maggio 2014

C e n t r o d i P r e v e n z i o n e S o c i a l e V i a B r i g a t a R e g g i o 2 9 - R e g g i o E m i l i a

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Qualche annotazione relativa ai dati del centro d’ascolto 2013 - 2014 Metto in campo, grazie al sistema di rilevazione compatibile con quello del servizio sociale che abbiamo adottato da un anno e presenta numerosi vantaggi, i dati relativi all’utenza reggiana del Centro d’ascolto, quella che rientra nell’ambito della convenzione. Quanto a Remidafood, fra giugno 2013 e giugno 2014 abbiamo assistito 29 nuclei famigliari, per un totale approssimativo di 120 persone. Ma il servizio ha assicurato anche forniture costanti di generi alimentari a quattordici fra doposcuola, mense cittadine, centri d’ascolto parrocchiali, ludoteche e associazioni di volontariato. Dal 31 marzo 2014 è in vigore l’accordo con i poli sociali territoriali che prevede, da parte di Cps, un sostegno mensile – per tutta la durata della convenzione – a dieci nuclei familiari in condizioni di gravissima indigenza. La consistenza delle forniture si configura come un carrello spesa, prevedendo anche detersivi e prodotti per l’igiene. Nel corso dell’anno – in coprogettazione con i poli sociali e in rete con il sistema dei servizi – abbiamo avviato inoltre la sperimentazione di percorsi di sostegno nei confronti di alcuni anziani soli (oppure inseriti in nuclei famigliari deprivati e problematici), fra quelli compresi nell’elenco dei destinatari delle forniture alimentari. Si tratta di un lavoro complesso, da mettere a punto e consolidare, ma passibile di sviluppi importanti. Gli utenti reggiani adulti e giovani passati da Cps fra giugno 2013 e giugno 2014 sono 332 contro i 247 dell’anno precedente, con un aumento del 34% GLI ADULTI Gli adulti residenti nel comune di Reggio accolti da Cps sono 157, di cui 97 nuovi ingressi.

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Si tratta soprattutto di genitori in coppia – oltre la metà dei nuovi ingressi -, seguiti da genitori divorziati e separati, da genitori conviventi e da single. La tipologia – quella delle famiglie con adolescenti – è la stessa che ci connota da sempre. La collocazione sociale di queste famiglie continua presentarsi come molto eterogenea; la crisi ha avuto ricadute percepibili anche su chi si rivolge a Cps. L’età dei genitori si concentra fra i 40 e i 60, con un nucleo più consistente fra i 45 e i 55. E anche questo è un dato costante, così come la netta preponderanza delle madri sui padri. Si mantiene invece la tendenza, consolidata da qualche anno a questa parte, alla precocizzazione della richiesta: i genitori cominciano ad arrivare, cioè, già avendo figli fra gli 11 e i 14 anni. La fascia più rappresentata rimane comunque quella di genitori di ragazzi dai 14 ai 22/23. Ma nel corso dell’anno appare in crescita anche il numero di genitori di ragazzi di età superiore ai 25 anni, che segnalano una situazione di assenza di progettualità e problematiche socio-lavorative dettate anche da una stato di disoccupazione o di precariato. All’interno di questa cornice generale – le famiglie –, il quadro si presenta però più variegato di anno in anno: arrivano più di tutto, come sempre, genitori in coppia: e la prima ad avvicinare il servizio è ancora la madre. Ma appaiono in aumento le coppie che si presentano insieme già al primo appuntamento: coinvolgere i padri è divenuto negli anni più semplice. In crescita risulta anche il numero dei genitori separati: anche qui riesce più facile di un tempo lavorare con entrambi, e a volte è possibile coinvolgere anche i nuovi partner. In leggero aumento appare il numero dei padri separati che si rivolgono a noi in prima istanza. Un primo dato generale: lentamente i padri emergono dall’ombra, o si sottraggono all’eccesso di luce che emanano le madri (un ragionamento sulle dinamiche famigliari appare interessante e opportuno). Un altro dato di cornice: le situazioni si fanno più complesse, su ogni singolo caso si lavora molto di più. Appaiono in particolare pluriproblematiche le famiglie inviate dai poli, sia nei percorsi tradizionali che nel counseling.

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Gli indicatori che lo confermano: sono aumentati, per esempio, i colloqui di sostegno per chi frequenta i gruppi. Cresce la richiesta/necessità di gruppi famiglia che tengano presidiata la comunicazione fra genitori e figli e addirittura impostino e ristabiliscano le regole del condividere quotidianamente una vita in famiglia. La percentuale dei genitori che accettano di entrare in un gruppo di auto aiuto rimane grosso modo invariata, ma si allunga di anno in anno il tempo che occorre perché maturi la motivazione Richieste e aree problematiche evidenziate: Un’altra costante: i genitori arrivano soprattutto in cerca di un sostegno al proprio compito educativo, per questioni legate all’autoprogettazione o per problemi relazionali; l’uso di sostanze da parte dei figli rimane presente e spesso trasversale, ma il trend delle problematicità percepite da parte degli adulti da diversi anni a questa parte è in larga misura legato alla sfera relazionale. Anche nel counseling (che si indirizza solo agli adulti, 13 ingressi nel corso dell’anno) la maggior parte delle richieste riguarda difficoltà nella sfera affettiva e relazionale; poi vengono i problemi di ri-orientamento esistenziale. Una novità rilevante – e in continuo aumento - è invece costituita dalle famiglie che si rivolgono a noi in seguito ai disturbi di apprendimento diagnosticati ai figli che frequentano la scuola primaria, e in qualche caso anche istituti superiori. Si tratta il più delle volte di persone che hanno già effettuato – o stanno sperimentando – percorsi specifici e centrati sul disturbo presso il servizio pubblico o presidi privati, il cui atteggiamento nei confronti del problema oscilla entro un arco che va dal rifiuto e dalla negazione al peregrinare parossistico da uno specialista all’altro in cerca della diagnosi esatta e del rimedio risolutivo. La questione – va da sé – è molto complessa, ben al di là del dato neurologico che spesso appare come il cuore del problema agli occhi dei genitori, i quali tendono invece a trascurare la sofferenza dell’intero contesto famigliare e la propria vulnerabilità di singoli e di coppia, terreno sul quale si misura soprattutto il nostro intervento, che potrebbe efficacemente affiancare – in una logica di condivisione e confronto – quello degli specialisti di un settore che sta assumendo proporzioni inimmaginabili in tempi ancora recenti. I GIOVANI: I giovani residenti nel comune di Reggio passati da Cps fra giugno 2013 e giugno 2014 sono 92, con un aumento del 48% rispetto all’anno precedente. Trentasei di loro sono arrivati per la prima volta.

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L’età è compresa fra i 10 e i 27, con una concentrazione netta e significativa fra i 16 e i 19. La presenza di maschi e di femmine è quasi pari, dopo anni di prevalenza numerica maschile. Gli stranieri sono il 25% del totale. Il 48% ha i genitori separati, un dato che si mantiene costante da anni. Il 45% studia regolarmente Il 16% lavora Il 20% ha alle spalle un abbandono scolastico: la maggioranza di questi caduti fuori dalla scuola risulta disoccupato, gli altri fanno lavoretti precari Il 19% ha cambiato scuola dopo una bocciatura ma continua a studiare. Nella maggioranza dei casi – a parte le situazioni segnalate dalla Procura dei minori - i ragazzi arrivano per problemi relazionali (conflitti con i genitori, problemi scolastici/lavorativi), oppure perché usano sostanze. Un dato singolare che continua a trovare conferma: molti dei ragazzi che si rivolgono a Cps individualmente (tramite la famiglia) si conoscono fra loro, perché appartengono alle stesse compagnie oppure hanno amici in comune. Lo scoprono arrivando qui, ma succede anche che chi ha sperimentato i nostri percorsi convinca amici e conoscenti a rivolgersi a noi . E’ come se il centro d’ascolto pescasse in un mare un po’ chiuso. Oppure la nostra è davvero una piccola città. Dal punto di vista dei ragazzi, balza all’occhio questo connotato di sfondo della separazione dei genitori: una condizione che pare scatenare di per sé – al di là che si tratti di una separazione pacifica o conflittuale – comportamenti a rischio. E mette in campo una zona grigia di disagio che, specie nei giovanissimi, appare slegata da problematiche specifiche – si evidenzia per esempio il sintomo dei tagli per emulazione – che ci rende particolarmente difficile l’orientarci. Si tratta di un dato che – acquisito come normale nell’immaginario collettivo - i ragazzi non percepiscono e tendono a seppellire, che non condividono né con gli amici né con i compagni di scuola. Anche nei confronti dei genitori, in genere, i giovanissimi non sono né espliciti né diretti, ma fanno parlare i propri comportamenti allarmanti che sono poi alla base della decisione di rivolgersi a Cps. E’ necessario molto lavoro perché la rabbia e il dolore trovino modo di esprimersi, e possa essere riconosciuto da parte loro il nesso fra tutto questo, l’uso di sostanze e l’autolesionismo. Le sostanze più usate restano i cannabinoidi, ma risulta in aumento la sperimentazione di sostanze sintetiche, una sorta di ritorno, compatibile con le

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droghe di più comune utilizzo. I giovanissimi che accogliamo ricominciano a essere poliassuntori; l’uso in genere è ricreativo, oppure nasconde (bene) una difficoltà personale. La percezione del rischio quasi inesistente. All’arrivo dunque i ragazzi, mandati/costretti dai genitori, non esplicitano richieste. Ma portano in dote separazioni, ricongiungimenti familiari, sperimentazione di sostanze, comportamenti a rischio. Un primo mutamento rilevante (e speculare a quanto avviene fra i genitori): fino a qualche anno fa, i ragazzi approdavano al servizio verso i 16, negli ultimi due anni è sensibilmente aumentato il numero di accessi dei 14/15enni. Anche in questo caso, l’arrivo anticipato – specie dei giovani consumatori – rende più complessa e allunga l’opera di decodifica del bisogno personale e il tempo necessario a costruire eventuali percorsi/invii (ai servizi per la tossicodipendenza, in counseling, in psicoterapia…). I GIOVANISSIMI (10-19) Sui 36 nuovi ingressi giovani del periodo giugno 2013 – giugno 2014, 28 hanno un’età compresa fra i 10 e i 19 anni. Questi ragazzi presentano necessità legate all’autoprogettazione, alla sfera affettiva (manca un genitore, spostamenti, separazioni), e anche difficoltà di ambientamento e di orientamento scolastico, specie per gli stranieri. Altri hanno cominciato precocemente a sperimentare sostanze, suscitando l’allarme dei genitori che si sono rivolti a Cps. In questi casi la famiglia è presente e compie quasi sempre un proprio percorso parallelo. Da un anno a questa parte si manifesta inoltre con evidenza crescente, fra i giovanissimi utenti di Cps, il problema della dipendenza da videogiochi e da internet, rispetto alla quale occorre valutare a chi rivolgersi per un percorso specifico (Open G e il consultorio giovani? professionisti privati?) e quale possa essere il nostro contributo di accompagnamento e presa in carico del contesto famigliare e genitoriale. Più in generale, l’arrivo significativo e crescente di 10/19enni ci ha indotti a una riflessione – tutt’altro che conclusa - sul servizio che offriamo e sull’adeguatezza degli strumenti che mettiamo in campo. Per i giovanissimi si rendono infatti necessari una accoglienza dilatata e un lungo lavoro motivazionale, prima che sia possibile attingere, da parte loro, qualche maggiore consapevolezza. Nei due gruppi pomeridiani loro riservati si procede nel

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tentativo di mettere in discussione l’uso di sostanze e ci si confronta sul rapporto con i genitori e gli amici. Ma non sempre il lavoro di gruppo appare congruo e produttivo, e ci si muove – per prove ed errori – su un terreno reso sabbioso dagli atteggiamenti di sfida e di complicità, dal narcisismo degli adolescenti e dalla loro scarsa propensione a prestare ascolto e attenzione. La presenza o meno della famiglia risulta nella maggior parte dei casi dirimente: se c’è, partecipa, svolge un lavoro di monitoraggio in collaborazione con noi e mette in discussione le proprie modalità relazionali, i ragazzi mostrano molta più tenuta sia in colloquio che in gruppo. A riscontro, uno dei principali motivi di abbandono dopo i primi colloqui resta il fatto che anche i genitori, dopo qualche appuntamento, non vengano più, pensando di avere esaurito il loro compito nel momento in cui hanno accompagnato a Cps il ragazzo. Semplifichiamo: un buon lavoro di concerto con la famiglia può bloccare o magari anche solo arginare l’uso di sostanze in un ragazzo molto giovane. Per i 16-17enni è molto più difficile: capita che sperimentino altre sostanze anche mentre sono in percorso da noi… AREE SCOPERTE (le nostre, prima di tutto): Abbiamo bisogno di approfondire alcune aree tematiche emergenti – quella dei disturbi dell’apprendimento e della dipendenza da videogiochi su tutte – e di un confronto a tutto campo sul lavoro con i giovanissimi e le loro famiglie, il terreno che ci più impegna e ci stimola da alcuni anni a questa parte. Siamo piuttosto rodati nell’uso delle risorse che la città mette a disposizione riguardo all’orientamento al lavoro, non altrettanto per l’area complessiva delle opportunità animative, culturali, del volontariato e così via. Qui ci sono molti margini di miglioramento (svolgiamo un buon lavoro di fino all’interno, dobbiamo mettere il naso fuori). ALLEANZE PROGETTUALI; EFFICIENZA DEL SISTEMA Appare buono, molto consolidato il nostro lavoro insieme all’area del Servizio sociale e dei poli. Il 34% degli utenti reggiani adulti e giovani è seguito in coprogettazione con i Poli territoriali. Si tratta di 109 persone, contro le 67 dello scorso anno.

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La metà delle persone in counseling ci è stata inviata dai Poli. Segno che tutta la gamma delle nostre offerte è sul tavolo di tutti (ci sono differenze interne, il Polo sud e il Polo nord restano i più presenti, ma stiamo migliorando nettamente anche con gli altri). Le situazioni inviate dai Poli richiedono più risorse e lavoro di concertazione. Ci costringono a incontrarci, a lavorare insieme, a contare gli uni sugli altri. Ci aiutano a conoscerci e a crescere sul piano professionale. Tre sottolineature: dobbiamo lavorare di più sulla tenuta delle famiglie dei giovanissimi che il Servizio sociale ci invia. Ci vuole molto gioco di squadra perché i genitori non mollino. Dobbiamo darci più opportunità di letture incrociate e condivise delle tendenze, oltre che dei casi: ogni volta che è stato possibile, ne siamo usciti vicendevolmente arricchiti. Dobbiamo approfondire il confronto riguardo alle segnalazioni di situazioni particolarmente difficili che coinvolgano minori e le loro famiglie, mettendo a punto modalità e linguaggi condivisi. Rapporti con lo sportello sociale, per le situazioni segnalate dalla Procura: Da luglio 2012 – data di avvio del progetto – abbiamo incontrato complessivamente 77 persone, mentre da giugno 2013 a giugno 2014 sono arrivati a Cps 23 adulti e 19 ragazzi –; tutti presentavano situazioni molto simili a quelli che ci avvicinano per altri canali. Quattro di queste famiglie hanno proseguito il percorso. La collaborazione con le operatrici di sportello è molto buona, e facilita il confronto, l’approfondimento e il rodaggio da parte nostra rispetto a un’area delicata e specifica come quella che attiene al Tribunale dei minori. Attraverso il Servizio sociale partecipiamo con buona frequenza e secondo necessità alle equipe integrate, che costituiscono uno dei luoghi in cui incontriamo l’area psicologica e lavoriamo di concerto. Ma ci capita spesso di far parte anche di qualche unità multidisciplinare che si incontra su un singolo caso. Con l’insieme di quest’area – psicologica, neuropsichiatrica, psichiatrica – i rapporti sono cresciuti, le occasioni di collaborazione si sono moltiplicate, ma c’è spazio per migliorare ancora e approfondire.

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Con il Sert: rimane valido, per quanto ci riguarda, il protocollo d’intesa stipulato nel 2010 e relativo ai ragazzi minori di 25 anni, non eroinomani, segnalati dalla Prefettura: ma è sottoutilizzato e dormicchiante. Ci sono arrivati a suo tempo, nel 2011, 3 ragazzi con le loro famiglie, tutti hanno compiuto il loro percorso (per quanto vario) e poi più nessuno. Il che non significa che non ci siano legami fra noi. Ma permangono difficoltà (anche molto pratiche) di reperimento e contatto. L’equipe di Cps continua a presentarsi come un gruppo stabile e coeso, che non conosce turn over dal momento della costituzione in cooperativa, dotato di un forte senso di appartenenza e di una buona disponibilità a misurarsi con la sperimentazione di percorsi innovativi. In questi mesi un operatore ha concluso il dottorato di ricerca in pedagogia presso l’università cattolica del Sacro Cuore, una operatrice ha terminato il proprio percorso presso il Centro bolognese di terapia della famiglia e un’altra è in fase di ultimazione. Così come rimane stabile il gruppo – prezioso – di genitori volontari che da anni conducono i gruppi serali di auto aiuto e per i quali prevediamo incontri periodici di sostegno e autoaggiornamento. Ma Cps dispone anche di un piccolo nucleo, altrettanto indispensabile, di giovani volontari che, ultimato il loro percorso, affiancano gli operatori nella conduzione dei gruppi pomeridiani e serali. A tutti loro – che lavorano mettendo in campo soprattutto se stessi – va la nostra profonda gratitudine. Laura Artioli Reggio Emilia, 30 giugno 2014

Relazione Centro di Ascolto CPS 01/06/2013 - 31/05/2014

Adulti Giovani TOTALE

Maschi 58 37 95

Femmine 85 19 104TOTALE 143 56 199

CENTRO D’ASCOLTO - REPORT GIU. 2013 - GIU. 2014

Tab. 1 : Tipologia di utenza presente alla data del 1° Giugno 2013

48% 52%

TIPOLOGIA UTENTI: GENERE

Maschi Femmine

72%

28%

TIPOLOGIA UTENTI: ETA'

Adulti Giovani

® CPS - Cooperativa di Prevenzione Sociale

Relazione Centro di Ascolto CPS 01/06/2013 - 31/05/2014

Adulti Giovani TOTALE

Maschi 34 19 53

Femmine 63 17 80

TOTALE 97 36 133

Rilevazione dati periodici: dal 1 Giugno 2013 al 31 Maggio 2014

Tab. 2 : Tipologia dei nuovi ingressi

0 20 40 60 80 100 120 140

Adulti

Giovani

TOTALE

NUOVI INGRESSI

TOTALE

Femmine

Maschi

® CPS - Cooperativa di Prevenzione Sociale

Relazione Centro di Ascolto CPS 01/06/2013 - 31/05/2014

59

25

5

897TOTALE

Single

Divorziati / Separati

Conviventi

Coniugati

NUOVI INGRESSI ADULTI

Tab. 3 : Tipologia di utenza - stato civile

61%

26%

5%

8%

TIPOLOGIA

Coniugati Divorziati / Separati Single Conviventi

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Sostegno genitoriale 25

Denuncia della Procura per i minori 23

Consumo sostanze 18

Autoprogettazione, scuola, lavoro 15

Problemi relazionali in famiglia 14

Altro 2TOTALE 97

7Utenti del Comune in gruppo al 31.05.2014 45Numero gruppi attuali

NUOVI INGRESSI ADULTI

Tab. 4 : Problema segnalato

05

1015

2025

PROBLEMA SEGNALATO

Sostegno genitoriale Denuncia della Procura per i minoriConsumo sostanze Autoprogettazione, scuola, lavoroProblemi relazionali in famiglia Altro

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Maschi 19

Femmine 17

TOTALE 36

Tab. 6 : Classi di età nuovi ingressi giovani

Maschi Femmine TOTALE

10-15 anni 4 3 7

16-19 anni 13 8 21

19-25 anni 1 5 6

oltre i 25 1 1 2

TOTALE 19 17 36

NUOVI INGRESSI GIOVANI

Tab. 5 : Tipologia di utenza - genere

53%

47%

TIPOLOGIA PER GENERE

Maschi

Femmine

0

20

40

60

80

10-15 anni 16-19 anni 19-25 anni oltre i 25 TOTALE

Classi età nuovi ingressi giovani

Maschi Femmine TOTALE

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Numero gruppi attuali 5

Utenti del Comune in gruppo al 31.05.2014 20

Tab. 8 : Problema segnalato

Consumo sostanze 2

Problemi relazionali 10

Autoprogettazione, scuola, lavoro 3

Denuncia da Procura Minori 19

Altro / Non sa 2

TOTALE 36

Tab. 7 : Gruppi di mutuo aiuto a cadenza settimanale

NUOVI INGRESSI GIOVANI

02

46

810

1214

1618

20

Consumo sostanze

Problemi relazionali

Autoprogettazione, scuola, lavoro

Denuncia da Procura Minori

Altro / Non sa

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Tab. 9 : Presenti al 1 Giugno 2013

Maschi 3

Femmine 8TOTALE 11

COUNSELLING

02

46

810

12

Maschi

Femmine

TOTALE

Maschi

Femmine

TOTALE

Presenti in counseling al 1 Giugno 2013

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Tab. 10 : Nuovi ingressi

Maschi 3

Femmine 10TOTALE 13

DA COSTRUIRE GRAFICO

IN BASE AI DATI MANCANTI

Tab. 11 : Presenti al 31 Maggio 2014

Maschi 2

Femmine 5TOTALE 7

NUOVI INGRESSI COUNSELING

12%

38%

50%

NUOVI INGRESSI COUNSELING

Maschi Femmine TOTALE

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Tab. 15 : Forniture alimentari dal 1 Giugno 2013 al 31 Maggio 2014

Sostegno alimentare continuativo su segnalazioni

delle assistenti sociali dei Poli Territoriali

nuclei familiaritotale componenti

dei nuclei familiariSTRANIERI 18 80ITALIANI 11 40

TOTALI 29 120

Il servizio ha assicurato una regolare fornitura alimentare a:- Ludoteca San Luigi - Centro d'ascolto San Pellegrino

- Doposcuola Porte Aperte San Prospero Strinati - Mensa Caritas

- Doposcuola Via Fenulli - Jerry Maslo

- Ludoteca San Pellegrino - Centro d'ascolto Sant'Antonio

- Associazione Aima Alzheimer - Abaco del mondo

- Dormitorio invernale Villa Rossi - Centro d'ascolto via Bismantova

- Mensa del vescovo - Centro d'ascolto Ospizio

REMIDA FOOD

0 50 100 150

STRANIERI

ITALIANI

TOTALI

FORNITURE ALIMENTARI

totale componenti dei nucleifamiliari

nuclei familiari

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NUOVI INGRESSI

Nuovi ingressi - Adulti 97

Nuovi ingressi - Giovani 36

TOTALE NUOVI INGRESSI 133

PRESENZE AL 01.06.2013

Adulti 143

Giovani 56

TOTALE PRESENZE 199

PRESENZE AL 31.05.2014

Adulti 157

Giovani 58

TOTALE PRESENZE 215

CONCLUSO IL PERCORSO NEL PERIODO

Adulti 68

Giovani 28

TOTALE 96

TOTALE PERSONE ACCOLTE E SEGUITE DAL CPS*

Giugno 2013 / Maggio 2014 332* presenti a inizio periodo + nuovi ingressi

TABELLA RIASSUNTIVA

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