Renzo Chemello - Ostacoli Nelle Categorie Giovanili

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PUNTUALIZZAZIONI TECNICHE SULLA PREPARAZIONE DEL GIOVANE OSTACOLISTA

“Dove è la tecnica ?” A quando la tecnica? Essa deve scaturire quando è il momento

opportuno e pertanto se il primo obiettivo “velocità e ritmo” sono stati a nostro avviso in parte raggiunti, si passa dal modello ritmico alla proposta tecnica adeguata e il tutto deve essere in sintonia dato che la ritmica di gara è quella particolare espressione che somma la tecnica di passaggio con ostacoli e distanza di gara.

L’obiettivo principe della categoria ESORDIENTI è:

AACCQQUUIISSIIZZIIOONNEE DDII PPRREERREEQQUUIISSIITTII CCOOOORRDDIINNAATTIIVVII EE AABBIILLIITTAA’’ DDII BBAASSEE

L’obiettivo principe della categoria RAGAZZI è:

SVILUPPO E RICERCA DELLA MASSIMA VELOCITA’ RITMICA fra gli ostacoli bassi.

Favorire il più possibile le competizioni sia in allenamento sia in gara per gruppi di livello omogenei. Per i giovanissimi il vero divertimento in atletica consiste nel gareggiare misurandosi con i propri compagni e nel variare continuamente le attività.

Evitiamo la specializzazione precoce ……. alternare quindi salti,lanci, corse corte, medie e lunghe, con ostacoli, ponendo al centro dell’agire le espressioni di massima forza veloce e rapidità.

L’obiettivo principe della categoria CADETTI è:

APPRENDIMENTO DELLA TECNICA DI PASSAGGIO DELL’OSTACOLO L’obiettivo principe della categoria ALLIEVI è:

SVILUPPO DEL MODELLO TECNICO-RITMICO DEL PASSAGGIO DELL’OSTACOLO.

Il momento cruciale dell’insegnamento del gesto tecnico del passaggio degli ostacoli è la categoria cadetti. Infatti, sia maschi che femmine hanno una distanza ideale per

sviluppare alte velocità ed un ostacolo adeguato alla struttura media dell’età. (Il maschio di 15 anni si trova con un ostacolo addirittura troppo basso). Per ragioni di apprendimento è consigliabile sfruttare l’età dei 14-15 anni e abituare i ragazzi a lavorare in modo analitico con ostacoli mano a mano sempre PIU’ ALTI e, nella ritmica, adottare distanze SEMPRE VARIATE rispetto alla distanza di gara. Si sottolinea che il tutto funziona, se il percorso precedente è stato fatto. Riferito ovviamente alle capacità coordinative e ritmiche. Il dibattito può e deve essere fatto ma non si può tollerare che il tecnico di atletica leggera confonda il momento della gara, in cui l’allievo deve adeguarsi a distanze ben precise, da quello

della preparazione per arrivare ad essa, in cui, senza fretta, occorre adattare la distanza alle

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capacità dell’allievo. Nei fatti ogni allievo ha tempi di maturazione diversi, e ogni tecnico deve

utilizzare e proporre esercitazioni modulando i parametri delle altezze e delle distanze. Entrando nel merito si propone il seguente schema in cui alla modificazione di un parametro corrisponde un effetto o qualità che si vuole valorizzare:

RIDUZIONE DELLA DISTANZA FRA GLI OSTACOLI

FREQUENZA E RAPIDITA’

RIDUZIONE DELL’ALTEZZA DEGLI OSTACOLI

DIMESTICHEZZA E FACILITA’ DI PASSAGGIO

AUMENTO DELLA DISTANZA FRA GLI OSTACOLI

AMPIEZZA DEL PASSO DI CORSA – MIGLIORAMENTO DELLA VELOCITA’ D’ENTRATA

AUMENTO DELL’ALTEZZA DELL’OSTACOLO

TECNICA DI PASSAGGIO

E’ altrettanto chiaro che noi tecnici possiamo anche sommare gli effetti variativi dell’altezza e della distanza e ottenere l’esercitazione di cui il nostro atleta abbisogna. Ad esempio:

RIDUZIONE DELLA DISTANZA FRA GLI OSTACOLI + RIDUZIONE DELL’ALTEZZA DEGLI OSTACOLI

MAX. SENSIBILIZZAZIONE ALLA FREQUENZA E RAPIDITA’

RIDUZIONE DELLA DISTANZA FRA GLI OSTACOLI + AUMENTO DELL’ALTEZZA DELL’OSTACOLO

MAX. SENSIBILIZZAZIONE ALLA FREQUENZA SPECIFICA DI GARA

AUMENTO DELLA DISTANZA FRA GLI OSTACOLI + RIDUZIONE DELL’ALTEZZA DEGLI OSTACOLI

MASSIMO MIGLIORAMENTO DELL’AMPIEZZA DEL PASSO DI

CORSA E DELLA VELOCITA’

AUMENTO DELLA DISTANZA FRA GLI OSTACOLI + AUMENTO DELL’ALTEZZA DELL’OSTACOLO

MASSIMO MIGLIORAMENTO DELLA POTENZA (FORZA X VELOCITA’)

RITORNIAMO ALLA TECNICA

1. PROPOSTA DI ESERCIZI TECNICO-FORMATIVI E DI CONTROLLO CHE ACCOMPAGNINO

L’ATLETA NELLA SUA EVOLUZIONE TECNICA.(Da cadetto fino alla categoria assoluta)

2. PROPOSTA DI ESERCITAZIONI CHE SIANO CORRELATE AI PUNTI ESSENZIALI DELLA SPECIALITA’:

PREPARAZIONE DELL’IMPULSO SPECIALE SULL’OSTACOLO MASSIMA EFFICACIA DELLA SPINTA (minor tempo di volo) RIPRESA DI CORSA IN LINEA DI SPINTA SEQUENZA RITMICA NEL MODULO DEI 3 PASSI SPECIALI

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A) INTRODUZIONE ESERCIZIO ANALITICO SINTETICO DI PASSAGGIO CENTRALE B) UTILIZZO DI ANDATURE SPECIALI

Riferito alla corsa fra gli ostacoli (vari tipi di corsa) circolare, trottata, griffata nelle

modalità rapida, elastica, reattiva. Incremento di es. Imitativi di attacco di 1^ gamba, 2^ gamba e coordinato 1^-2^ Inserimento di es. Per l’atteggiamento di entrata ad anche alte

LIMITARE GLI ESERCIZI DI PASSAGGIO LATERALE DI SECONDA GAMBA

E’ portatore più di difetti che di pregi: da evitare

anticipo teso della prima gamba rotazione dell’anca interna o esterna controtempo prima seconda mancanza di traiettoria e di punto di stacco corretti scarsa spinta della seconda – ritorno scorretto a terra ………..ecc.

Il passaggio laterale di 2^ gamba, se non fatto correttamente coniugando l’atteggiamento dell’entrata delle anche guidato da coscia ginocchio e da successiva flesso estensione, è un esercizio molto pericoloso per l’evoluzione del giovane ostacolista, pertanto si consiglia di eseguirlo in modo lento e controllato, per poi evolverlo dinamicamente negli anni della maturità atletica.

C) INTRODUZIONE ESERCIZIO ANALITICO SINTETICO DI PASSAGGIO CENTRALE Si esegue in passo saltellato, presa di contatto griffato d’avampiede, con attacco di coscia- ginocchio. Lo scavalcamento dovrà avvenire con la massima scioltezza e corretto atteggiamento dell’entrata di anche in coordinazione crociata braccia gambe.

1. Riassume il carattere e il rispetto delle fasi di avvolgimento e superamento globale dell’ostacolo.

2. E’ propedeutico per lo sviluppo corretto del primo passo dopo l’ostacolo, 3. Pur essendo analitico-globale si può proporre in ogni momento della stagione. 4. E’ un esercizio modulabile nei parametri di altezza e ampiezza

IL PUNTO CHIAVE DELLA PRESTAZIONE DELL’OSTACOLISTA È

LA RIPRESA DI CORSA IN LINEA DI SPINTA

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PROGRESSIONE EVOLUTIVA

Per la categoria Ragazzi - Esordienti sviluppare alcuni prerequisiti tecnici coordinativi

OBIETTIVO: SVILUPPO E RICERCA DELLA MASSIMA VELOCITA’ RITMICA

“Piedi intelligenti” o meglio “Educati” (esercizi e andature su varie superfici)

Esercizi d’equilibrio statici e dinamici semplici

Esercizi di caduta e ammortizzazione

Partenza con “salto in basso” e ripresa di corsa con un solo appoggio.

Corsa a velocità crescente con appoggio-spinta su rialzo (panca bassa 10-30 cm.) e ripresa in

passo di corsa.

Sviluppo delle esercitazioni di salti in estensione in corsa con superamento di piccoli ostacoli o

tappeti.

Impostazione e sviluppo del passo saltellato con coordinazione delle braccia

Esercizi preparatori allo sviluppo del ritmo “IMPORTANZA DELLA REGOLARITA’ DEL RITMO”

Inserimento del ritmo appropriato nel gesto sportivo corsa

Corsa senza interruzioni su ostacoli BASSI e DISTANZE VARIE senza interruzione di ritmo

Camminate varie lente e dinamiche con guida a ginocchia alte con e senza ostacoli

Camminate eseguendo passaggi centrali con 1 passo e ostacoli 40 50 cm posti a distanza di 3 m

Camminate a ginocchia alte fra ostacoli a distanza ravvicinata eseguendo 2 passi in mezzo.

Passaggi centrali con ostacoli a distanza tale da correre agilmente con 4 o 5 passi intermedi

Intruduzione alla ritmica corretta : 5 sono i tempi di insegnamento – apprendimento

Vedi http://www.fidalfvg.it/angolo/corsochemello.pdf pag.8-9-10

Sviluppo e ricerca della massima velocita’ ritmica fra gli ostacoli bassi.

Per la categoria Cadetti:

OBIETTIVO: ACQUISIZIONE DELLA TECNICA DI PASSAGGIO DELL’OSTACOLO

In queste esercitazioni l’apprendimento del gesto tecnico deve essere eseguito indistintamente

con entrambe gli arti, in forma successiva (stessa gamba) o alternata (attacco destro-sinistro).

Gli Ostacoli devono essere relativamente alti.

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ESERCIZI DI TECNICA CONSIGLIATI

In appoggio braccia tese al muro (parete – spalliera) con ostacolo guida (posto lateralmente)

Fronte al muro (parete – spalliera) scavalcare l’ ostacolo posto frontalmente

Ostacoli alla distanza di 1 m con passaggio globale centrale e in ritmo di passo saltellato (si

eseguono passaggi di 1^, di 2^ gamba e centrali)

Importanza del passo saltellato ( occorre richiamare le abilità dell’appoggio del

piede a terra: tallone –pianta, tutta pianta, pianta –avampiede, avampiede)

“gabbie” o es. di scivolamento della seconda gamba sull’ostacolo inclinato e perpendicolare al

muro

sul posto a cavallo dell’ostacolo saltellando avanti e dietro (con e senza l’aiuto dell’allenatore o

dell’appoggio al muro)

Approccio per 1m. all’ostacolo, saltellando sulla gamba d’appoggio (spinta), eseguire esercizio di passaggio centrale ed effettuare la ripresa saltellando sulla gamba di discesa per altri 2 m. riportando la seconda in asse sagittale sostenuta. Il successivo ostacolo posto a m. 5, si riprende camminando e a 1m. si ripete l’esercizio di scavalcamento.

Ostacoli alla distanza di 3/3,50 m, eseguire passaggi centrali con un passo saltellato intermedio

(esercizio di alto contenuto tecnico che può essere anche laterale per i più evoluti, la distanza

va aumentata gradualmente con il miglioramento della capacità di tenuta)

Passaggi centrali con ostacoli ad altezza regolare ed a distanza tale da correre agilmente con 5

passi intermedi. I cadetti possono affrontare questa esercitazione anche con ostacoli alti 91

cm; l’esercitazione assume un contenuto tecnico maggiore, e predispongono i ragazzi

all’ostacolo alto 1 m.. Nelle esercitazioni tecniche eseguite correndo, bisogna prestare

attenzione alla velocità d’avanzamento la quale non deve essere troppo bassa, altrimenti si

verificherebbe un passaggio dell’ostacolo poco efficace e scorretto per la mancanza di

dinamicità.

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Per la categoria Allievi

OBIETTIVI:

1) Impostare progressivamente il MODELLO TECNICO RITMICO DEL PASSAGGIO DELL’OSTACOLO.

a) Fornire una conoscenza analitica delle principali fasi del passaggio e verificare periodicamente la COSCIENZA-CONOSCENZA DELL’IMMAGINE MOTORIA DEL GESTO.

b) Migliorare progressivamente la CONOSCENZA E PADRONANZA DELLE ESERCITAZIONI FONDAMENTALI analitiche e sintetiche (eserciziario).

- Esercizi di mobilità a terra, in appoggio, con l’ostacolo. - Esercizi imitativi, in camminata, andature e in appoggio. - Esercizi di prima, seconda gamba e centrali.

2) Acquisire CONTROLLO TECNICO DELLA CORSA NELLE COMPONENTI DI FREQUENZA E

AMPIEZZA IN DECONTRAZIONE. - Sviluppare e assimilare le esercitazioni tecniche di corsa in frequenza con e

senza ostacoli. - Applicazione sistematica di esercitazioni fra ostacoli a distanze ridotte dal 50%

al 95% delle distanze di gara. “RICERCA DELLA MASSIMA FREQUENZA NEL MODULO DEI 3 PASSI”.

3) Aumentare la VARIETA’ E L’ALTERNANZA DELLE SERCITAZIONI CON OSTACOLI