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UBI Pramerica RENDICONTO AL 30 DICEMBRE 2014 del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato “UBI Pramerica Protezione Mercato EuroIstituito, promosso e gestito da UBI Pramerica SGR S.p.A. Il presente rendiconto è stato redatto in data 26 Febbraio 2015

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UBI Pramerica

RENDICONTO AL 30 DICEMBRE 2014

del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato “UBI Pramerica Protezione Mercato Euro”

Istituito, promosso e gestito da UBI Pramerica SGR S.p.A. Il presente rendiconto è stato redatto in data 26 Febbraio 2015

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RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI DELLA SOCIETA'DI GESTIONE SUL RENDICONTO AL 30 DICEMBRE 2014 Scenario macroeconomico

Nel corso del 2014 l’economia mondiale ha evidenziato un graduale percorso di ripresa, anche se

l’intensità dell’espansione è stata inferiore alle attese. Dopo una crescita piuttosto contenuta nella prima parte dell’anno, nella seconda parte la dinamica dell’attività si è rafforzata, sostenuta

prevalentemente da fondamentali più solidi in alcune economie avanzate come gli USA e il Regno Unito. Lo sfasamento delle condizioni cicliche ha comportato una progressiva divaricazione delle politiche monetarie nei paesi avanzati e nell’area emergente. All’interno di

uno scenario caratterizzato da un eccesso di offerta di lavoro in molte aree, da un’elevata capacità

produttiva inutilizzata in alcuni paesi, come la Cina, e da un marcato calo delle quotazioni energetiche, le dinamiche disinflazionistiche si sono generalmente rafforzate. Negli USA, dopo un primo trimestre negativo riconducibile alle avverse condizioni climatiche, l’economia si è riportata su una traiettoria di espansione molto solida, come confermato anche dai

dati definitivi del terzo trimestre che hanno evidenziato una crescita del PIL del 5% rispetto al trimestre precedente. Nel complesso la ripresa è stata favorita dalla presenza di condizioni finanziarie molto accomodanti, con i tassi di interessi che sono rimasti su livelli molto contenuti e gli spread che sono stati in riduzione per diverso tempo. Le dinamiche della domanda domestica sono state favorite dal significativo rafforzamento del mercato del lavoro, che ha evidenziato un forte calo della disoccupazione, arrivata a fine anno al 5,6%; questo percorso di miglioramento, però, non ha ancora generato una riaccelerazione dei salari, anche se nella parte finale dell’anno

si sono registrati limitati recuperi. Inoltre l’effetto ricchezza delle famiglie è aumentato grazie al

rally dei mercati azionari degli ultimi anni e al recupero del mercato immobiliare, che ha evidenziato un profilo ascendente per i prezzi delle abitazioni. A questi fattori si sono aggiunti il venir meno degli effetti legati al processo di riduzione dell’indebitamento delle famiglie, la

disponibilità delle banche a concedere credito e, soprattutto, nella seconda parte dell’anno il

significativo calo del prezzo del petrolio. Nel corso dell’anno si è assistito ad un recupero degli

investimenti, anche se essi restano nel complesso su livelli inferiori rispetto a quelli precedenti la crisi del 2008. L’inflazione ha mantenuto una dinamica in moderazione per tutto l’anno,

beneficiando del rallentamento delle quotazioni delle materie prime e del contenimento delle pressioni salariali. A fine anno l’inflazione al consumo è scesa allo 0,8% a/a riflettendo il forte

calo delle quotazioni energetiche, mentre quella core si è attestata all’1,6% a/a. Per quanto

concerne la politica monetaria, nel corso dell’anno la FED ha proseguito il tapering, riducendolo

progressivamente: gli acquisti mensili di mortgage backed securities (MBS) e di obbligazioni del Tesoro a lungo termine ammontavano a 85 mld di Dollari a gennaio e sono stati azzerati a fine ottobre. L’orientamento della Banca Centrale è rimasto, comunque, accomodante e nell’ultimo

FOMC dell’anno Janet Yellen ha confermato una gestione “paziente” dell’impulso di normalizzazione della politica monetaria; tempistiche e modalità di un eventuale rialzo dei tassi saranno condizionate dall’evoluzione dello scenario macro e dagli andamenti finanziari. Nel

corso del 2014 la FED è riuscita a vincere la sfida “comunicativa” convincendo il mercato che il

tapering non rappresentava un tightening monetario, ma solo minor accomodamento, reso gradualmente necessario dalla positiva evoluzione macroeconomica.

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Nella prima parte del 2014 l’area Euro ha evidenziato una moderata ripresa, che si è poi gradualmente indebolita nel corso dei trimestri successivi. I dati definitivi relativi al terzo trimestre hanno confermato una crescita del PIL dello 0,2% t/t e gli indicatori pubblicati nelle ultime settimane prefigurano anche per il quarto trimestre un’espansione ancora contenuta, con

andamenti differenziati fra i vari paesi. In linea generale la crescita è stata inferiore alle attese in Germania, Francia e Italia, dove si è accentuata la fase recessiva, mentre ha sorpreso al rialzo in paesi come la Spagna e l’Irlanda. Nella parte iniziale dell’anno la ripresa è stata guidata

essenzialmente dall’export trainato dalla forte domanda estera, mentre nella seconda parte i

contributi forniti dai consumi sono aumentati. Gli investimenti si sono ridotti nel corso del secondo e terzo trimestre, mentre gli indicatori disponibili a fine anno segnalano per il quarto una ripresa molto modesta da ricondurre prevalentemente al protrarsi della riduzione della leva finanziaria da parte delle imprese e del margine di capacità inutilizzata ancora presente all’interno

del sistema produttivo. Il mercato del lavoro aggregato dell’intera area ha evidenziato dei

miglioramenti in termini di crescita occupazionale, anche se le differenze fra i vari paesi sono rimaste marcate e si sono in certi casi accentuate. I dati sul mercato del credito non hanno evidenziato miglioramenti significativi; la dinamica è rimasta debole ma, perlomeno, si è confermata una riduzione della contrazione dei prestiti alle imprese. L’accesso al credito, però, ha

continuato ad essere particolarmente difficoltoso per le piccole e medie imprese della periferia. Per quanto concerne l’andamento dei prezzi al consumo, l’anno si è caratterizzato per il

significativo rafforzamento delle dinamiche disinflazionistiche che hanno riflesso l’impatto

dell’elevato grado di capacità inutilizzata nell’economia e del contenimento dei prezzi delle

materie prime. Queste dinamiche sono culminate con il dato negativo di dicembre (-0,2% a/a) e con la stabilizzazione dell’indice core su livelli storicamente molto contenuti allo 0,8% a/a. Per

contrastare il rischio di un periodo troppo prolungato di bassa inflazione, nel corso dell’anno la

BCE ha portato il tasso di riferimento ufficiale dallo 0,25% allo 0,05% e ha fissato a -0,20% il tasso sui depositi presso l’Eurosistema. Oltre a queste decisioni, ha adottato una serie di misure

“non convenzionali” per sostenere il processo di erogazione del credito all’economia reale e per

ampliare in misura significativa il bilancio dell’Eurosistema. Relativamente alle misure adottate

nel corso dell’anno, la Banca Centrale ha avviato il programma di acquisti di titoli emessi a fronte

della cartolarizzazione di crediti bancari a imprese e famiglie (Asset Backed Securities Purchase Programme) e di obbligazioni bancarie garantite (Covered Bond Purchase Programme). Inoltre ha introdotto due operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO, cioè Targeted Long Term Refinancing Operation) per sostenere l’erogazione di prestiti bancari a favore delle famiglie e delle società non finanziarie. In queste due operazioni la richiesta complessiva di liquidità da parte del sistema bancario dell’area è stata pari a poco più della metà

dell’ammontare massimo erogabile (circa 400 mld di Euro). Il Consiglio della BCE ha ripetutamente affermato l’impegno unanime a ricorrere ad ulteriori strumenti non convenzionali,

se necessario, per contrastare i rischi connessi con un periodo eccessivamente prolungato di bassa inflazione e per ampliare il bilancio dell’istituto fino al livello raggiunto nel marzo 2012 (circa

3000 mld di Euro). Nell’ultima parte dell’anno, i responsabili della politica monetaria hanno

confermato l’impegno a rivedere, nella misura in cui sarà necessario nei prossimi mesi, la dimensione, la frequenza e la composizione delle proprie operazioni di acquisto, inclusa la possibilità di estenderle alle emissioni governative. Agli inizi di novembre la BCE ha assunto le competenze di vigilanza sulle principali banche dell’area (circa 120 enti creditizi), a conclusione di una fase preparatoria di un anno che prevedeva un esame approfondito della qualità degli attivi (Asset Quality Review) e uno stress test, ovvero una valutazione della capacità degli intermediari di resistere ad eventuali shock macroeconomici.

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Nel Regno Unito l’attività economica ha registrato un’espansione, sostenuta soprattutto dalla

forte domanda interna, in particolare consumi privati e investimenti nell’edilizia residenziale. Nel

corso del periodo di riferimento l’inflazione si è mantenuta al di sotto dell’obiettivo target delle

autorità monetarie al 2% e a fine anno si è attestata intorno all’1% livello minimo dal 2001.

Durante il 2014 la Bank of England ha mantenuto il tasso di riferimento allo 0,5% e il suo programma di acquisto di titoli (Asset Purchase Programme) a 375 miliardi di Sterline. In Giappone, la prima parte dell’anno ha registrato un’accelerazione della crescita che è stata

trainata in maniera preponderante dall’anticipazione di consumi e investimenti in vista dell’incremento dell’IVA dal 5 all’8%, scattato agli inizi di aprile. Dopo questa fase di

espansione, l’economia ha ripreso a contrarsi e nel secondo trimestre si è registrato un calo

dell’attività del 7,3% in ragione d’anno, seguito da un’ulteriore contrazione dell’1,9% che ha

portato il paese in recessione. Nel primo semestre dell’anno la Bank of Japan ha mantenuto

invariato l’obiettivo di raddoppio della base monetaria e, in febbraio, ha deciso di raddoppiare le

dimensioni e di estendere di un anno il periodo di attuazione del programma di prestiti agevolati alle banche commerciali (Growth-Supporting Funding Facility) e del programma di stimolo all’erogazione di credito bancario (Stimulating Bank Lending Facility). A fine ottobre, per fronteggiare il rallentamento dell’attività economica, ha annunciato un rafforzamento del

programma di espansione quantitativa, prevedendo un incremento della base monetaria di 80 trilioni di Yen l’anno con un mix di acquisti più rischioso. Il governo Abe ha rinviato all’aprile

2017 l’aumento dell’IVA previsto per il prossimo autunno e, dopo le elezioni anticipate di

dicembre che hanno stabilizzato la propria maggioranza, ha annunciato un rinnovato impegno verso le riforme strutturali. Nel corso dell’anno l’economia cinese ha fornito i segnali di una graduale flessione della crescita

e si è caratterizzata per dinamiche inflazionistiche moderate. In linea generale i consumi e gli scambi commerciali hanno fornito il maggiore apporto, mentre il contributo degli investimenti si è tendenzialmente indebolito, in prevalenza a causa di un calo di quelli nel settore delle abitazioni residenziali e di una minore espansione del credito. All’interno di questo scenario, a novembre la

Banca Centrale ha abbassato i tassi di riferimento sui prestiti e sui depositi per la prima volta dal mese di luglio del 2012. Durante il 2014 l’istituto monetario ha intensificato le azioni di vigilanza

per limitare la leva finanziaria e ridimensionare il sistema bancario ombra. Per quanto concerne l’area emergente, le differenziazioni per paese sono aumentate, con la

crescita che generalmente è rimasta su traiettorie di sviluppo più contenute rispetto al passato. I paesi importatori di materie prime, come l’India, hanno beneficiato del calo delle commodities in termini di sostegno ai consumi e di stabilizzazione del saldi con l’estero, mentre gli esportatori ne

hanno risentito in maniera significativa. In Brasile l’economia ha ristagnato, mentre in Russia la

situazione finanziaria ed economica si è rapidamente deteriorata, con l’aggravamento del crollo

del Rublo e degli effetti negativi delle sanzioni imposte dai paesi occidentali alla fine di luglio. Coerentemente con queste divergenti condizioni macroeconomiche, le politiche monetarie di questi paesi hanno seguito andamenti difformi. Le Banche Centrali di paesi come la Turchia e l’India hanno iniziato a valutare l’adozione di un atteggiamento più accomodante; in Brasile,

invece, la Banca Centrale ha intrapreso un nuovo ciclo di restrizione monetaria volto a riconciliare le aspettative con gli obiettivi di inflazione. In Russia la Banca Centrale ha dovuto

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annunciare misure più drastiche come l’abbandono dell’ancoraggio del Rublo all’Euro e al

Dollaro e il rialzo del tasso ufficiale al livello massimo dalla crisi del 1998, vale a dire al 17%.

Andamento dei mercati

Mercati Azionari

Nel corso del 2014 l’andamento dei mercati azionari è stato generalmente positivo. Nei primi mesi dell’anno sono stati i mercati della periferia Euro a realizzare performance molto positive e superiori a quelle dell’indice dell’Euro zona, grazie alla riduzione del premio per il

rischio. Nei mesi successivi, di fronte a dati economici contrastanti e all’evolversi delle tensioni

in Ucraina e in Iraq, le quotazioni azionarie dell’area hanno subito un andamento decrescente.

Nella seconda metà dell’anno i mercati europei hanno dapprima continuato il movimento

discendente, in concomitanza con la diffusione di dati economici deludenti per l’area e con i

generali timori di mercato per la crescita mondiale. Successivamente, in seguito a un calo dell’incertezza nei mercati finanziari e con lo scemare delle tensioni geopolitiche, i mercati hanno

recuperato, con l’Eurostoxx 50 che ha chiuso l’anno con una variazione positiva. Alla tenuta del mercato europeo non è probabilmente estranea la dialettica del presidente della BCE Draghi, che ha indicato la volontà della Banca Centrale di ampliare il suo bilancio, nel caso anche attraverso acquisti di titoli di stato. Tra i settori che hanno frenato maggiormente la performance del mercato europeo, specialmente nella seconda parte dell’anno, sono stati i comparti del petrolio e

del gas, penalizzati dal calo dei prezzi del greggio; il settore delle telecomunicazioni, dopo una performance non esaltante nella prima parte dell’anno, è stato tra i migliori comparti nella

seconda. Discreta la tenuta del settore finanziario alle notizie macroeconomiche e alla valutazione patrimoniale fatta dalla BCE, anche se poi il comparto ha chiuso l’anno con una performance

leggermente negativa. Il mercato azionario italiano ha subito nella seconda parte del 2014 il peso notevole del comparto energetico (petrolio e gas) e di quello finanziario, annullando i guadagni del primo semestre. A fine 2014 l’EuroStoxx 50 ha realizzato un +1,2%, il FTSEMib +0,2%. Il listino azionario statunitense, dopo un primo semestre poco variato nel quale a un calo iniziale è seguito un recupero collegato ai dati positivi sull’economia, nella seconda parte dell’anno ha

subito un deciso incremento della volatilità. Dapprima le incertezze geopolitiche sono verosimilmente stati alla base di qualche correzione del mercato, poi nel mese di ottobre, in seguito alla diffusione di dati economici contrastanti e a timori sulla crescita mondiale, il mercato ha subito una correzione molto importante sia per l’entità sia per i volumi registrati.

Successivamente nuovi dati macro più robusti, specialmente sulla crescita del PIL in termini reali e sulle condizioni del mercato del lavoro, hanno contribuito al miglioramento dei corsi azionari e, nella parte finale del periodo, contribuito al posizionamento degli indici su livelli decisamente più alti rispetto a quelli di metà anno. Per quanto riguarda l’andamento settoriale, questo ha per lo più ricalcato quello dei comparti del mercato europeo. A fine 2014 il Dow Jones ha realizzato un +7,5%, lo S&P 500 +11,4% e il Nasdaq +13,4%.

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I mercati azionari delle principali economie emergenti hanno avuto performance differenziate in un contesto influenzato dalla stabilizzazione della crescita. L’indice brasiliano BOVESPA, che

all’inizio dell’anno aveva corretto risentendo della contrazione dell’attività interna, ha recuperato

parte della performance negativa nel secondo semestre, chiudendo l’anno con -2,9%. L’indice del

mercato cinese, lo Shangai Composite Index, pur mantenendosi con una certa volatilità intorno ai valori di inizio anno per tutto il primo semestre, ha chiuso il 2014 con un +52,9%. Nella seconda parte del 2014 i mercati azionari delle economie emergenti hanno registrato deflussi di capitali. Il brusco calo dei corsi del petrolio, ad esempio, ha tendenzialmente colpito le economie esportatrici di greggio e di conseguenza i loro listini, come quello russo. In Giappone, a un calo dei corsi azionari nella prima parte dell’anno, che scontavano il

rallentamento dell’economia dovuto anche all’incremento dell’IVA varato dal governo, è seguito

un recupero, tendenzialmente dovuto in prima battuta a dati macroeconomici positivi. Il rialzo è poi continuato, anche in presenza di dati macroeconomici inferiori alle attese: la decisione della Banca del Giappone di potenziare l’allentamento monetario ha tendenzialmente contribuito a tale

andamento. A fine 2014 il Topix ha guadagnato l’8,1%. (Tutte le variazioni percentuali degli indici sono espresse in valuta locale) Mercati Obbligazionari Per quanto riguarda il mercato delle obbligazioni governative, nel complesso il 2014 si è caratterizzato per un calo dei rendimenti a medio-lungo termine delle emissioni governative statunitensi e tedesche, ritenute maggiormente affidabili. Per quanto riguarda i rendimenti a breve termine si sono osservati andamenti più disomogenei. Nel complesso le curve dei rendimenti hanno registrato un appiattimento, più rilevante per i titoli dell’area Euro, meno per i titoli

statunitensi e giapponesi. Nello specifico, i rendimenti decennali dei titoli di stato statunitensi, dopo un deciso calo nel mese di gennaio e una fase di stabilità durata per gran parte del primo semestre, nel secondo hanno accusato un forte incremento di volatilità. I rendimenti sono prima aumentati, tendenzialmente in linea con i dati migliori delle attese, hanno poi evidenziato una riduzione a metà ottobre, verosimilmente in un contesto di timori dei mercati per la crescita mondiale e di attese circa una moderazione dell’inasprimento monetario. I rendimenti sono

tornati a crescere sul finire d’anno probabilmente di riflesso alla pubblicazione di alcuni dati

positivi sull’economia statunitense, per chiudere l’anno su livelli di poco inferiori a quelli di fine

agosto. Al calo dei rendimenti negli USA hanno anche contribuito le aspettative circa l’inflazione, stabile nonostante i solidi dati sulla crescita e sul mercato del lavoro. Per i

rendimenti dei decennali europei a più alto rating il calo durante l’anno è stato progressivo e

meno volatile, riflettendo soprattutto l’andamento della pubblicazione di dati economici deboli

per l’area e una generale incertezza nei mercati circa le prospettive per la crescita mondiale. I rendimenti dei titoli di stato tripla A in area Euro a breve termine hanno realizzato cali inferiori, pertanto la curva dei rendimenti si è appiattita. Nel complesso i rendimenti sui titoli decennali tedesco e statunitense sono passati, rispettivamente, da 1,9% e 3% a fine dicembre 2013, a 0,54% e 2,2% a fine 2014. Per quanto riguarda i rendimenti dei titoli di stato dei paesi periferici dell’area Euro, tra cui anche quelli italiani, nel corso del 2014 hanno riportato significativi cali,

su tutte le scadenze, sebbene più accentuati su quelle a medio-lungo termine. Gli acquisti dei

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titoli dei paesi periferici sono stati favoriti, verosimilmente, anche dalle manovre di politica monetaria annunciate dalla BCE a giugno. I rendimenti sui titoli decennali italiani sono passati da 4,1% a fine dicembre 2013 a 1,9% a fine 2014. Per quanto riguarda l’area emergente, dopo un riacutizzarsi delle tensioni nei relativi mercati

finanziari nel mese di gennaio, con un incremento dei differenziali di rendimento rispetto ai titoli di stato dei paesi avanzati ritenuti più affidabili. A partire da febbraio i premi per il rischio sui titoli dei principali paesi emergenti sono tornati a ridursi gradualmente, probabilmente beneficiando della percezione di un moderato miglioramento dei fondamentali macroeconomici di queste economie. Nella seconda parte dell’anno, i differenziali di rendimento sono invece

tornati a salire rispecchiando l’aumento dell’avversione al rischio dei mercati. Nella fase finale

del 2014, le condizioni finanziarie in tali mercati sono rapidamente peggiorate: sono aumentati i deflussi di capitali, anche nei mercati obbligazionari, e gli spread sovrani sono tornati sui livelli massimi dal 2011. Relativamente al mercato corporate, il primo semestre dell’anno si è caratterizzato per un

movimento di restringimento degli spread sia per il comparto investment grade che per quello a minore merito di credito. Tale movimento è stato favorito prevalentemente dal miglioramento dello scenario macro, dalle attese per le possibili mosse non convenzionali della BCE e dalla continua ricerca di rendimento da parte degli investitori. Gli spread dei titoli societari non finanziari investment grade rispetto ai titoli governativi risultavano diminuiti alla fine dell’anno

rispetto ai valori di fine estate, mentre quelli sui titoli a più basso rating risultavano invariati. I titoli di società finanziarie con rating inferiore all’investment grade hanno registrato invece

incrementi cospicui degli spread nella seconda parte dell’anno. Mercati Valutari e Commodities

Nel corso del 2014 l’Euro ha registrato un andamento altalenante nei confronti delle valute delle

altre principali economie avanzate. Tra gennaio e la prima metà di marzo, l’Euro si è apprezzato

nei confronti del Dollaro statunitense: tale dinamica è stata probabilmente connessa all’andamento delle aspettative sull’orientamento futuro di politica monetaria della Banca

Centrale Europea, percepito come più restrittivo rispetto a quello della Federal Reserve, oltre che al miglioramento delle attese di mercato circa le prospettive economiche dell’area. Dopo un

andamento altalenante tra la metà di marzo e l’inizio di maggio, la moneta unica ha iniziato a

deprezzarsi verso il Dollaro, ed ha continuato per tutto il secondo semestre. Tale movimento dei cambi è stato verosimilmente legato allo svilupparsi di aspettative riguardo a nuove manovre di politica monetaria, così come alle aspettative del mercato sulle prospettive di crescita economica dell’area euro rispetto alle altre grandi macro aree. Al termine del 2014 l’Euro risultava

deprezzato nei confronti del Dollaro statunitense di ca. il 12%. Per quanto riguarda lo Yen giapponese, dopo un primo semestre abbastanza volatile in cui l’Euro si è progressivamente

indebolito, nel secondo la moneta europea si è apprezzata nei confronti della moneta nipponica, tendenzialmente in seguito all’annuncio, fatto a ottobre da parte della banca centrale del

Giappone, di un incremento del programma di politica monetaria espansiva, qualitativo e quantitativo. Al termine del 2014 l’Euro risultava praticamente invariato nei confronti dello Yen

giapponese. A partire da settembre l’Euro si è particolarmente rafforzato nei confronti del Rublo

russo e nei confronti di un certo numero di valute di mercati emergenti. Si è invece indebolito nei confronti del Renminbi cinese.

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Nel corso del primo semestre dell’anno le quotazioni petrolifere hanno evidenziato una certa

stabilità, rimanendo come nel caso del Brent all’interno di un range compreso fra 105/115 Dollari al barile. Dal mese di giugno le quotazioni hanno iniziato a scendere e la flessione si è ulteriormente intensificata nel quarto trimestre. Il calo è avvenuto in un contesto caratterizzato da un inaspettato aumento dell’offerta, connesso al netto incremento dell’attività estrattiva negli

USA (shale oil), e dalla debolezza della domanda, soprattutto nelle aree emergenti. A fine anno le quotazioni del Brent hanno fatto registrare un calo superiore al 48% portandosi in area 57 Dollari al barile. Per quanto concerne le materie prime non energetiche, il primo trimestre si è caratterizzato per un rialzo delle quotazioni. Successivamente i corsi hanno ripreso a scendere, anche se negli ultimi mesi dell’anno il calo si è attenuato e per certe materie prime, come le derrate cerealicole, si è registrato un leggero aumento. Criteri di valutazione I principi contabili più significativi utilizzati dalla società di gestione nella predisposizione del Rendiconto di Gestione del Fondo sono qui sintetizzati. Essi sono coerenti con quelli utilizzati nel corso dell’esercizio per la predisposizione dei prospetti giornalieri di calcolo del valore della

quota e della Relazione Semestrale ed analoghi a quelli del precedente periodo e tengono conto delle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia con il Provvedimento dell’8 maggio 2012 e

successive modifiche. a) registrazione delle operazioni

• le compravendite di strumenti finanziari sono contabilizzate nel portafoglio del fondo

sulla base della data di effettuazione delle operazioni; • le sottoscrizioni di strumenti finanziari di nuova emissione vengono registrate nel portafoglio del fondo alla data di attribuzione; • gli interessi, gli altri proventi ed oneri a carico del fondo sono registrati secondo il principio della competenza temporale, mediante rilevazione di ratei e risconti attivi e passivi; agli interessi ed ai proventi viene applicata, quando dovuta, la relativa ritenuta d’imposta; • le sottoscrizioni ed i rimborsi delle quote sono rilevate a norma del regolamento del fondo e secondo il principio della competenza temporale; • i dividendi sono contabilizzati il giorno di quotazione “ex–date” (data di stacco del dividendo) del relativo titolo, al netto della eventuale ritenuta d’imposta quando applicabile; • le operazioni di “pronti contro termine” ed assimilabili sono contabilizzate alla data di effettuazione delle stesse e non influiscono sulla posizione netta in titoli. La differenza tra i prezzi “a pronti” e quelli “a termine” è quotidianamente distribuita, proporzionalmente al tempo trascorso, lungo tutta la durata del contratto; • le operazioni di acquisto e vendita di contratti futures vengono registrate evidenziando giornalmente nella Sezione Reddituale i margini di variazione (positivi o negativi) con contropartita la liquidità a scadenza del Fondo;

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• il costo medio di acquisto degli strumenti finanziari è determinato dal valore di libro degli stessi alla fine dell’esercizio precedente, modificato dai costi degli acquisti effettuati nel periodo e da altre eventuali operazioni societarie (ad es.stock dividend e bonus issue); • il cambio medio degli strumenti finanziari è determinato dal valore del cambio corrente alla fine del periodo precedente, modificato dal cambio degli acquisti effettuati nel periodo; • gli utili e le perdite da realizzi su strumenti finanziari risultano dalla differenza tra il costo medio di acquisto ed i prezzi di vendita relativi alle cessioni poste in essere; • gli utili e le perdite da realizzi su cambi per operazioni su strumenti finanziari sono originati dalla differenza tra il cambio medio di acquisto ed il cambio corrente alla data dell’operazione; • gli utili e le perdite su negoziazioni finalizzate al regolamento delle compravendite di titoli denominati in divise estere sono originati dalla differenza fra il controvalore della divisa convertito al cambio medio di acquisto ed il controvalore della divisa effettivamente negoziata; • gli utili e le perdite da realizzi sulle operazioni a termine in valuta sono determinati quale differenza tra il cambio a termine del contratto di copertura ed il cambio corrente del giorno di chiusura dell’operazione; • le plusvalenze e le minusvalenze su strumenti finanziari sono originate dalla differenza tra il costo medio di acquisto degli strumenti finanziari ed il valore corrente degli stessi; • le plusvalenze e le minusvalenze su cambi per operazioni in strumenti finanziari sono originate dalla differenza tra il cambio medio di acquisto ed il cambio corrente; • le plusvalenze e le minusvalenze sulle operazioni a termine in valuta sono determinate in base alla differenza tra il cambio a termine negoziato alla data dell’operazione ed il

cambio a termine corrente per scadenze corrispondenti a quelle delle operazioni oggetto di valutazione;

b) valutazione degli strumenti finanziari La valutazione degli strumenti finanziari è determinata secondo i criteri stabiliti dalla Banca d’Italia, sentita la Consob, ai sensi del Regolamento di Vigilanza dell’8 maggio

2012 e successive modifiche. • Gli strumenti finanziari azionari italiani quotati sono valutati al prezzo di riferimento (prezzo medio ponderato riferito all’ultimo dieci per cento delle quantità trattate) della

Borsa Italiana; • gli strumenti finanziari azionari esteri quotati sono valutati sulla base dei prezzi di chiusura reperiti nel mercato di negoziazione; i prezzi espressi in divise estere non appartenenti all’area Euro vengono convertiti sulla base dei tassi di cambio correnti alla

data di riferimento della valutazione, rilevati giornalmente dalla WM Company sulla base delle quotazioni disponibili sui mercati di Londra alle 4 p.m. (ora di Londra); • gli strumenti finanziari azionari italiani ed esteri in attesa di quotazione sono valutati fino al giorno della negoziazione sul mercato ufficiale al costo di acquisizione “salvo che

vengano forniti dai providers utilizzati prezzi ritenuti come significativi”; • per tutti i titoli di stato e obbligazionari la fonte primaria di quotazione è costituita dal sistema degli indici Merrill Lynch:

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• le quote o azioni di altri OICR sono valutate sulla base dell’ultimo valore reso noto al

pubblico, eventualmente rettificato secondo le indicazioni del Regolamento Banca d’Italia

dell’8 maggio 2012 e successive modifiche; • gli strumenti finanziari derivati quotati sono valutati in base al prezzo di chiusura rilevato sul mercato di trattazione; • per gli strumenti finanziari derivati non quotati (c.d. OTC) si seguono le indicazioni dettate dal Regolamento Banca d’Italia dell’8 maggio 2012 e successive modifiche; • nel caso di strumenti finanziari quotati su più mercati, si fa riferimento al mercato nel quale le quotazioni hanno maggiore significatività; • i titoli “strutturati” – ove presenti – sono valutati in base ai prezzi operativi forniti da primari market makers o da controparti qualificate; ove non disponibili, viene effettuata una valutazione che tenga conto in modo distinto di tutte le singole componenti in cui essi possono essere scomposti; • gli strumenti finanziari ammessi alla quotazione su un mercato regolamentato che non presentano prezzi significativi in relazione ai volumi ed alla frequenza degli scambi vengono valutati secondo le indicazioni dettate dal Regolamento Banca d’Italia dell’8

maggio 2012 e successive modifiche; • gli strumenti finanziari non quotati sono valutati in base al principio del presunto valore di realizzo, individuato su una ampia base di elementi di informazione, con riferimento alla peculiarità dei titoli, alla situazione patrimoniale e reddituale degli emittenti, nonché alla generale situazione di mercato; allo scopo sono utilizzati, quando necessari, i prezzi forniti da primari market makers o da controparti qualificate; • i criteri adottati per individuare gli strumenti finanziari, che pur risultando ammessi alla negoziazione su un mercato regolamentato sono ricondotti tra i titoli non quotati, sono i seguenti: sospensione del titolo dalla negoziazione da oltre tre mesi; volumi poco rilevanti o prezzo di chiusura identico per più di 20 giorni di borsa aperta per i titoli azionari; volumi poco rilevanti o prezzo di chiusura identico per più di 20 giorni di borsa aperta per i titoli obbligazionari, a fronte di una vita residua superiore a 3 mesi; sia trascorso un anno dall’emissione senza che gli stessi siano stati ammessi alla negoziazione.

Forma e contenuto del Rendiconto UBI Pramerica SGR S.p.A ha redatto il Rendiconto di Gestione del Fondo al 30 dicembre 2014 (ultimo giorno di borsa italiana aperta dell’anno) in conformità alla normativa ed alle disposizioni

emanate dagli Organi di Vigilanza. Il documento si compone di una Situazione Patrimoniale, di una Sezione Reddituale e di una Nota Integrativa. Il Rendiconto del fondo è altresì accompagnato dalla Relazione degli Amministratori. La contabilità è tenuta in Euro ed i prospetti sono redatti in unità di Euro, nel rispetto delle disposizioni dettate dagli Organi di Vigilanza. Si precisa che nella Nota Integrativa sono state inserite tutte le tabelle richieste dal Regolamento Banca d’Italia 8 maggio 2012 e successive modifiche, ancorché non interessate da operazioni.

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Fatti di rilievo intervenuti nel corso dell’esercizio In tema di normativa e fiscalità si segnalano le novità più strettamente inerenti l’attività della

Società che hanno richiesto, nell’esercizio in esame, implementazioni alle procedure operative ed organizzative della stessa: Gli articoli 3 e 4 del decreto legge 24 aprile 2014 n. 66 convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014 n. 89 recante misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale sono intervenuti sul livello di imposizione dei redditi di natura finanziaria. In particolare, con decorrenza 1 luglio 2014, è stata incrementata dal 20% al 26% l'aliquota della relativa tassazione, salvo il mantenimento di misure di favore per determinate fattispecie di strumenti finanziari; tipicamente titoli di stato e assimilati emessi da paesi appartenenti alla c.d. white list per i quali la tassazione dei relativi redditi di natura finanziaria è rimasta invariata a 12,5%. Il decreto ha inoltre previsto una particolare disciplina transitoria volta a regolamentare la tassazione dei proventi maturati precedentemente alla data di entrata in vigore delle modifiche all'aliquota In data 10 gennaio 2014 è stato sottoscritto da Italia e USA l'accordo intergovernativo finalizzato a recepire nell'ordinamento giuridico italiano le previsioni della normativa Statunitense c.d. Fatca (Foreign Account Tax Compliance Act) e migliorare la compliance fiscale internazionale. La normativa Fatca è un corpus di leggi di livello federale degli Stati Uniti d'America che, in estrema sintesi, richiede ai soggetti fiscalmente residenti negli Usa di dichiarare le proprie disponibilità finanziarie all'estero alle autorità fiscali statunitensi e richiede alle istituzioni finanziarie dei paesi esteri che aderiscono a questa normativa di rendicontare tali disponibilità alle medesime autorità. Gli adempimenti relativi, per quanto riguarda gli intermediari italiani soggetti a tale normativa, hanno avuto decorrenza dal 1 luglio 2014. Va tuttavia ricordato che lo Stato Italiano non ha ancora formalmente recepito nel proprio ordinamento tale corpus normativo e non ha ancora emanato i relativi decreti attuativi. Da quest'ultimi dipende la definizione del quadro completo degli adempimenti operativi cui saranno soggetti gli intermediari finanziari italiani. Nel dicembre 2013 l'Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 97, ha fornito importanti chiarimenti in merito al regime IVA applicabile alle commissioni pagate dai fondi comuni di diritto italiano alle Banche per lo svolgimento dei servizi di Banca Depositaria di cui all'Art. 38 del TUF. In estrema sintesi l'Agenzia, al termine di un'analisi a livello di sistema sulle prestazioni effettuate da alcune banche depositarie, ha quantificato il peso dell'attività di controllo e sorveglianza nella misura del 28,3% del corrispettivo complessivo al netto della componente riferibile alla custodia ed amministrazione dei beni dell'OICR. Tale criterio di quantificazione è stato inoltre ritenuto utile anche ai fini della composizione di accertamenti aperti dalle autorità fiscali sulle annualità precedenti al 2013. In particolare per quanto riguarda lŀsercizio del diritto

di rivalsa della banca depositaria sui patrimoni dei fondi, in favore dei quali è stata prestata l'attività, le associazioni di categoria hanno proposto agli Organi di Vigilanza una soluzione in base alla quale l'onere fiscale in questione gravi nei limiti di un ammontare contenuto sul patrimonio autonomo del fondo rimettendo ad un accordo tra le parti (banca depositaria e SGR) l'eventuale importo rimanente.

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In data 1 agosto 2014 sono stati aggiornati gli Orientamenti ESMA su ETF e OICVM (ESMA/2012/832) in vigore dal 18 febbraio 2013. Tali Orientamenti forniscono indicazioni sulle norme specifiche che gli OICVM devono applicare quando effettuano operazioni su strumenti finanziari derivati negoziati fuori borsa (OTC) e su tecniche di gestione efficiente del portafoglio, inoltre definiscono i criteri che devono essere rispettati dagli indici finanziari in cui gli OICVM investono, ponendo particolare attenzione alla gestione e all'utilizzo di garanzie (collateral) e agli impatti che ne derivano in termini di contenimento e frazionamento dei rischi. Nel corso del 2014, in applicazione della comunicazione congiunta di CONSOB, Banca d'Italia, IVASS e COVIP sull'utilizzo dei rating nelle scelte d'investimento dei gestori collettivi del risparmio, delle imprese di assicurazione e dei fondi pensione del 22 luglio 2013, la SGR ha definito e approvato il modello interno di valutazione del merito di credito e la relativa procedura applicativa che prevede l'adozione di adeguati processi interni di valutazione del merito di credito che consentano di non fare affidamento esclusivo o meccanico ai giudizi emessi dalle agenzie di rating. Il Regolamento EMIR (European Market Infrastructure Regulation), in vigore dal 15 marzo 2013, ha ad oggetto la negoziazione dei derivati OTC. I principali obblighi previsti riguardano la compensazione centrale per alcune classi di derivati OTC, l'applicazione di tecniche di mitigazione dei rischi per i derivati OTC non compensati centralmente, gli obblighi di reporting ai "trade repositories" relativi a derivati OTC, ETD e forward, i requisiti organizzativi per le controparti centrali e i "trade repositories". Il Regolamento prevede una graduale implementazione degli obblighi previsti. A partire dal 2014 sono entrati in vigore i cosiddetti obblighi di reporting legati al regolamento EMIR. Nel corso del 2014 la normativa europea di interesse della SGR è stata oggetto di numerosi aggiornamenti. Nello specifico sono entrate in vigore la Direttiva UCITS V, la Direttiva sul Market Abuse e il relativo Regolamento denominato MAR, la Direttiva MIFID II e il relativo Regolamento denominato MIFIR. Gli stati membri hanno due anni di tempo per recepirle, conseguentemente la loro applicazione si avrà presumibilmente a partire dal 2016. In data 11 dicembre 2013 il Consiglio di Amministrazione della SGR ha approvato una revisione della gamma dei fondi gestiti da UBI Pramerica SGR con l’obiettivo di razionalizzare l’offerta e

accrescere l’efficienza dei servizi prestati. Le modifiche hanno avuto efficacia il 30 maggio 2014. Il processo di revisione della gamma prodotti ha previsto: 1) per tutti i fondi: esplicitazione della circostanza che la misura massima del compenso riconosciuto alla Banca depositaria per l'incarico svolto (comprensivo anche del compito di provvedere al calcolo della quota) non comprende le imposte dovute ai sensi delle disposizioni normative pro tempore vigenti; 2) Riduzione della sospensiva - relativa all’efficacia delle modifiche regolamentari che

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prevedono la sostituzione della SGR ovvero che riguardano le caratteristiche del fondo o incidano negativamente sui diritti patrimoniali dei partecipanti - da “90 giorni successivi alla

pubblicazione delle modifiche” a “40 giorni successivi alla pubblicazione delle modifiche” (come

previsto dal Regolamento sulla gestione collettiva del risparmio adottato con Provvedimento della Banca d’Italia dell’8 maggio 2012 e successive modifiche e integrazioni); 3) Eliminazione della possibilità di emissione dei certificati fisici al portatore in considerazione dell’entrata in vigore della normativa americana FATCA ("Foreign Account Tax Compliance Act") ferma restando la validità dei certificati fisici al portatore emessi prima della data di entrata in vigore della modifica regolamentare. A richiesta degli aventi diritto, sarà ammessa la conversione dei certificati al portatore emessi prima del 30 maggio 2014 a certificati nominativi nonché il frazionamento ed il raggruppamento dei certificati nominativi; 4) Inserimento della previsione secondo la quale, in occasione del rimborso di quote di fondi, le somme rivenienti dal rimborso potranno essere depositate sul conto dei soggetti collocatori su espressa richiesta del sottoscrittore ovvero ai fini dell’assolvimento del pagamento di imposte

dovute e non altrimenti assolte. Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio Non si segnalano fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio.

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Allegato n. 1 alla Parte I “ELENCO DEGLI INTERMEDIARI DISTRIBUTORI”

Banche che operano tramite i propri sportelli Sede Legale ed Amministrativa

Unione di Banche Italiane S.c.p.a. P.zza Vittorio Veneto, 8 – Bergamo Sede operativa: Brescia e Bergamo

Banca Popolare di Bergamo S.p.A. P.zza Vittorio Veneto, 8 - Bergamo

Banca Popolare di Ancona S.p.A. Direz. Generale e Sede Legale: Via Don Battistoni, 4 - Jesi (AN)

Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A. Via Monte di Pietà, 7 - Milano Banca Carime S.p.A. V.le Crati - Cosenza Banco di Brescia S.p.A. Corso Martiri della Libertà, 13 – 25171 Brescia

Banca Regionale Europea S.p.A. Via Roma, 13 – 12100 Cuneo Direzione Generale: Via S. Teresa, 11 – 10121 Torino

UBI Banca Private Investment S.p.A. Via Cefalonia, 74 – 25124 Brescia (BS) Banca di Valle Camonica S.p.A. Piazza della Repubblica, 2 – 25043 Breno (BS) Cassa Lombarda S.p.A. Via A. Manzoni 12/14 - Milano Cassa di Risparmio di Cesena S.p.A. Piazza L. Sciascia, 141 – 47522 Cesena (FC)

Sim e Banche che operano tramite la propria

rete di collocamento costituita da Promotori

Finanziari: Sede Legale ed Amministrativa

UBI Banca Private Investment S.p.A. Via Cefalonia, 74 – 25124 Brescia (BS) Cassa Lombarda S.p.A. Via A. Manzoni 12/14 - Milano SOL&FIN S.p.A. Via Dogana, 3 (Piazza Duomo) – 20123 Milano

Banche che operano mediante utilizzo di

tecniche di comunicazione a distanza Sede Legale ed Amministrativa

Unione di Banche Italiane S.c.p.a. P.zza Vittorio Veneto, 8 – Bergamo Sede operativa: Brescia e Bergamo

Banca Popolare di Bergamo S.p.A. P.zza Vittorio Veneto, 8 - Bergamo

Banca Popolare di Ancona S.p.A. Direz. Generale e Sede Legale: Via Don Battistoni, 4 - Jesi (AN)

Banca Carime S.p.A. V.le Crati - Cosenza Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A. Via Monte di Pietà, 7 - Milano Banco di Brescia S.p.A. Corso Martiri della Libertà, 13 – 25171 Brescia

Banca Regionale Europea S.p.A. Via Roma, 13 – 12100 Cuneo Direzione Generale: Via S. Teresa, 11 – 10121 Torino

Banca di Valle Camonica S.p.A. Piazza della Repubblica, 2 – 25043 Breno (BS) UBI Banca Private Investment S.p.A. Via Cefalonia, 74 – 25124 Brescia (BS)

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UBI PRAMERICA PROTEZIONE MERCATO EURO Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato Rendiconto al 30 dicembre 2014 Relazione degli Amministratori sulla gestione del Fondo Per quanto riguarda il commento sui mercati, i criteri di valutazione, la forma e i contenuti, si rimanda alla Relazione degli Amministratori. Politica di gestione Il fondo ha avviato la propria operatività in data 9 gennaio 2014. Il fondo beneficia di due fattori di performance: la parte azionaria investita, tramite uno strumento derivato (swap), in un portafoglio di titoli azionari dell’area Euro gestito attivamente da UBI Pramerica e la componente obbligazionaria composta da titoli di stato prevalentemente italiani con scadenza inferiore all’anno. La metodologia quantitativa, volta a contenere il rischio che il Nav scenda al di sotto dell’80% del Nav più elevato tra quelli registrati nell’ultimo anno,

nel corso del primo semestre ha suggerito un’esposizione teorica al Volatility Target Basket tra il

63% e il 79% circa. Successivamente, la metodologia quantitativa ha suggerito una riduzione dell’esposizione nel corso dei mesi di luglio e dicembre ed una riduzione più significativa nel

mese di ottobre, correggendo al rialzo a seguito di ogni riduzione nel corso delle settimane successive. L’esposizione di fine anno al Volatility Target Basket è risultata pari al 47% circa.

L’investimento massimo non ha superato il 79% nell’attività rischiosa per consentire una

protezione degli oneri complessivi sostenuti dal fondo. L’investimento nel Volatility Target Basket sottostante è stato fatto in modo graduale, per poi seguire le variazioni suggerite dalla metodologia quantitativa. Per quanto riguarda la gestione del portafoglio azionario sottostante allo strumento derivato, è stato mantenuto un numero di titoli molto limitato (circa 30-40 ) con un focus su quelle società che si riteneva avessero oltre a caratteristiche qualitative eccellenti (settore di appartenenza, posizione di mercato, capacità e onestà del management) anche valutazioni particolarmente attraenti che non rispecchiavano il vero valore dell’attività d’impresa sottostante. Il turnover del portafoglio è stato piuttosto basso. Dal punto di vista settoriale nel corso dell’anno è stato

leggermente aumentato il peso dei petroliferi, mentre è stato ridotto il peso delle telecomunicazioni e dei tecnologici. In generale, è stato mantenuto un’esposizione contenuta ai petroliferi e ai servizi di pubblica utilità ed una esposizione più consistente ai beni di consumo non ciclici.

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Motivazioni di eventuali performance negative Il fondo ha riportato un rendimento assoluto negativo da ricondurre alla situazione di alta volatilità del trading range del mercato azionario Euro, che ha condizionato l’efficacia del timing

nell’esposizione negli ultimi tre mesi dell’anno. Durante il periodo i titoli di stato hanno invece

fornito un contributo positivo alla perfomance del fondo. Operatività su strumenti finanziari derivati Nel corso del periodo di riferimento per implementare la strategia di Volatility Target sono stati altresì utilizzati strumenti finanziari derivati, in particolare Total Return Swap, allo scopo di raggiungere l’esposizione desiderata alla componente rischiosa del portafoglio. Linee strategiche Il prodotto continuerà a caratterizzarsi per l’applicazione di una metodologia quantitativa che si

basa sull’allocazione dell’investimento fra i due fattori di performance rappresentati dalla

componente azionaria investita, tramite uno strumento derivato (swap), in un portafoglio di titoli azionari dell’area Euro e dalla componente obbligazionaria composta da titoli di stato. Per quanto concerne la componente azionaria di area Euro, essa continuerà ad essere gestita attivamente con un approccio bottom up fondamentale per individuare le società che presentano le caratteristiche e le potenzialità di apprezzamento ritenute più interessanti. Alla luce di timidi segnali di stabilizzazione/miglioramento del contesto macroeconomico e degli interventi non convenzionali di politica monetaria annunciati dalla BCE, il Team di Gestione adotta una view più costruttiva sulla possibilità che il mercato azionario di area Euro possa sovraperformare nei prossimi mesi. Viene, comunque, mantenuto un approccio conservativo che in termini di allocazione settoriale si traduce in una limitata esposizione ai settori maggiormente impattati dal ciclo e un sottopeso del settore bancario (ridotto nel corso dell’anno). Esistono, infatti, rischi

connessi alle tensioni politiche nell’area Euro (i.e. Grecia etc..), all’evoluzione della vicenda

Russia/Ucraina e alle incertezze circa le mosse future di politica monetaria da parte della FED. Rapporti intrattenuti con altre società del Gruppo La SGR intrattiene rapporti con Unione di Banche Italiane Scpa in qualità di controparte di mercato autorizzata all’operatività per conto dei portafogli gestiti. Canali distributivi Vedere apposito paragrafo all’interno della Relazione degli Amministratori.

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SITUAZIONE PATRIMONIALE

ATTIVITA'

Situazione al 30/12/2014

Situazione al 30/12/2013

Valore complessivo

In percentuale del totale

attività

Valore complessivo

In percentuale del totale

attività

A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI 124.408.405 90,633

A1. Titoli di debito 124.408.405 90,633

A1.1 Titoli di Stato 124.408.405 90,633

A1.2 Altri

A2. Titoli di capitale

A3. Parti di OICR

B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI

B1. Titoli di debito

B2. Titoli di capitale

B3. Parti di OICR

C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 6.973.529 5,080

C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia 4.523.930 3,295

C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati

C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati 2.449.599 1,785

D. DEPOSITI BANCARI

D1. A vista

D2. Altri

E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE

F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' 1.879.975 1,370

F1. Liquidità disponibile 1.879.975 1,370

F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare

F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare

G. ALTRE ATTIVITA' 4.004.244 2,917

G1. Ratei attivi 547.014 0,399

G2. Risparmio d'imposta

G3. Altre 3.457.230 2,518

TOTALE ATTIVITA' 137.266.153 100,000

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PASSIVITA' E NETTO

Situazione al 30/12/2014

Situazione al 30/12/2013

Valore complessivo

Valore complessivo

H. FINANZIAMENTI RICEVUTI

I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAIONI ASSIMILATE

L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI

L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati

L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati

M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI 62.912

M1. Rimborsi richiesti e non regolati 62.912

M2. Proventi da distribuire

M3. Altri

N. ALTRE PASSIVITA' 113.551

N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati 113.549

N2. Debiti di imposta

N3. Altre 2

TOTALE PASSIVITA' 176.463

VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO (comparto)

137.089.690

Numero delle quote in circolazione 28.491.618,269

Valore unitario delle quote 4,812

Movimenti delle quote nell' esercizio

Quote emesse 29.380.485,670

Quote rimborsate 888.867,401

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SEZIONE REDDITUALE

Rendiconto al 30/12/2014

Rendiconto al 30/12/2013

A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI

A1. PROVENTI DA INVESTIMENTI

A1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito 1.590.133

A1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale

A1.3 Proventi su parti di O.I.C.R.

A2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI

A2.1 Titoli di debito -703.683

A2.2 Titoli di capitale

A2.3 Parti d'O.I.C.R.

A3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE

A3.1 Titoli di debito -322.339

A3.2 Titoli di capitale

A3.3 Parti d'O.I.C.R.

A4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI

Risultato gestione strumenti finanziari quotati 564.111

B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI

B1. PROVENTI DA INVESTIMENTI

B1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito

B1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale

B1.3 Proventi su parti di O.I.C.R.

B2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI

B2.1 Titoli di debito

B2.2 Titoli di capitale

B2.3 Parti d'O.I.C.R.

B3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE

B3.1 Titoli di debito

B3.2 Titoli di capitale

B3.3 Parti d'O.I.C.R.

B4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI

Risultato gestione strumenti finanziari non quotati

C. RISULTATO DELLE OPERAZIONI IN STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI NON DI COPERTURA

C1. RISULTATI REALIZZATI

C1.1 Su strumenti quotati

C1.2 Su strumenti non quotati -6.331.707

C2. RISULTATI NON REALIZZATI

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Rendiconto al 30/12/2014

Rendiconto al 30/12/2013

C2.1 Su strumenti quotati

C2.2 Su strumenti non quotati 2.449.599

D. DEPOSITI BANCARI

D1. INTERESSI ATTIVI E PROVENTI ASSIMILATI

E. RISULTATO DELLA GESTIONE CAMBI

E1. OPERAZIONI DI COPERTURA

E1.1 Risultati realizzati

E1.2 Risultati non realizzati

E2. OPERAZIONI NON DI COPERTURA

E2.1 Risultati realizzati

E2.2 Risultati non realizzati

E3. LIQUIDITA'

E3.1 Risultati realizzati

E3.2 Risultati non realizzati

F. ALTRE OPERAZIONI DI GESTIONE

F1. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRONTI CONTRO TERMINE E ASSIMILATE

F2. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI

Risultato lordo della gestione di portafoglio -3.317.997

G. ONERI FINANZIARI

G1. INTERESSI PASSIVI SU FINANZIAMENTI RICEVUTI

G2. ALTRI ONERI FINANZIARI

Risultato netto della gestione di portafoglio -3.317.997

H. ONERI DI GESTIONE

H1. PROVVIGIONE DI GESTIONE SGR -1.062.874

H2. COMMISSIONI BANCA DEPOSITARIA -171.556

H3. SPESE PUBBLICAZIONE PROSPETTI E INFORMATIVA AL PUBBLICO -1.429

H4. ALTRI ONERI DI GESTIONE -842.237

I. ALTRI RICAVI ED ONERI

I1. INTERESSI ATTIVI SU DISPONIBILITA' LIQUIDE 328

I2. ALTRI RICAVI

I3. ALTRI ONERI -7.795

Risultato della gestione prima delle imposte -5.403.560

L. IMPOSTE

L1. IMPOSTA SOSTITUTIVA A CARICO DELL'ESERCIZIO

L2. RISPARMIO DI IMPOSTA

L3. ALTRE IMPOSTE

Utile/perdita dell'esercizio -5.403.560

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NOTA INTEGRATIVA

Parte A ANDAMENTO DEL VALORE DELLA QUOTA

Principali eventi che hanno influito sul valore della quota Andamento del valore della quota durante l’esercizio

Valore Quota minimo Valore Quota massimo Prima Quota dell’anno * Ultima Quota dell’anno

4,669 5,173 5,000 4,812

* La prima quota dell’anno riferisce alla data di avvio operatività del Fondo, già indicata nella relazione degli amministratori

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All’interno della “Relazione degli Amministratori della Società di Gestione sul Rendiconto al 30 dicembre 2014” e nella “Politica di gestione” sono descritti i principali eventi che hanno influito sul valore della quota nel corso del presente esercizio. Rischi assunti nel corso dell’esercizio L’analisi ed il controllo dei fattori di rischio sottostanti il portafoglio del fondo sono parte integrante del processo di investimento. Per svolgere tali attività la società si è dotata di un dipartimento di Risk Management dedicato sia all’esame della coerenza delle posizioni assunte rispetto agli obiettivi di investimento che alla misurazione e al monitoraggio del rispetto delle indicazioni fornite dal Consiglio di Amministrazione. Per quanto riguarda la misurazione dei rischi connessi con le posizioni detenute nel Fondo e del loro impatto sul profilo di rischio, il Risk Management si avvale di applicativi software esterni con l’ausilio dei quali è in grado sia di fornire valutazioni in merito alla scomposizione ed alla misurazione dei fattori di rischio che indicazioni sul livello di volatilità e del VaR. Considerando lo stile gestionale del Fondo, non è stato individuato un benchmark rappresentativo dell’obiettivo di investimento. Proprio per questo non è possibile calcolare il valore della Tracking Error Volatility come per gli altri Fondi, quale misura del suo rischio attivo. Come principali indicatori di rischio, si riportano invece i valori della volatilità annualizzata della quota (espressa in termini di scarto quadratico medio), che è risultata pari a 7,54%. Il principale rischio individuato è connesso all’uso di contratti derivati, ossia il rischio derivante dal fatto che le strategie d'investimento sono principalmente realizzate tramite l'utilizzo di strumenti derivati OTC che possano provocare sostanziali perdite. Al 30 dicembre, l'esposizione del fondo mediante lo swap al mercato di riferimento è del 46,29% mentre quella alla controparte è del 1,79%. La protezione del capitale prevista sul Fondo (così come riportata sul documento d’offerta) è stata realizzata mediante l'investimento in titoli di stato dell’area Euro, aventi rating investment grade, con una duration di portafoglio inferiore all'anno. La duration di portafoglio al 30 Dicembre risultava di 0,22 mesi. Per quanto riguarda la valutazione dell’efficienza della gestione, è stato individuato lo Sharpe Ratio (espresso come rapporto tra l'extra-rendimento del Fondo rispetto al rendimento privo di rischio, e la sua volatilità) quale indicatore di Risk Adjusted Performance, che risulta essere negativo. Con riferimento alle politiche di copertura e/o mitigazione del rischio, si rimanda al paragrafo “Politica di Gestione” del Fondo e alla Parte D della nostra Nota Integrativa. Metodo di calcolo dell'esposizione complessiva in derivati Il metodo utilizzato per il calcolo dell’esposizione complessiva del fondo è il metodo degli impegni.

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Parte B LE ATTIVITA', LE PASSIVITA' E IL VALORE COMPLESSIVO NETTO

Parte B Sez. I Criteri di valutazione

I criteri di valutazione sono riportati nella prima parte del presente rendiconto.

Parte B Sez. II Le attività

Ripartizione degli strumenti finanziari per settori di attività economica

SETTORE DI ATTIVITA’ ECONOMICA

Situazione al 30/12/2014

Titoli di debito Titoli di capitale Parti di O.I.C.R.

STATO 124.408.405

Elenco strumenti finanziari L'elenco analitico degli strumenti finanziari detenuti dal Fondo prevede quanto meno i primi 50 (in ordine decrescente di controvalore) e comunque tutti quelli che superano lo 0,5 % delle attività del Fondo.

TITOLO DIVISA QUANTITA' CONTROVALORE % SU TOTALE ATTIVITA'

ITALY 0% 14-13.02.15 BOT EUR 21.700.000 21.570.302 15,715

ITALY 0% 14-14.01.15 BOT EUR 20.600.000 20.455.289 14,902

ITALY 0% 14-14.04.15 BOT EUR 20.500.000 20.408.010 14,867

ITALY 0% 14-27.02.15 BOT EUR 19.500.000 19.485.252 14,195

ITALY 0% 14-14.05.15 BOT EUR 15.000.000 14.932.891 10,879

ITALY 0% 14-13.03.15 BOT EUR 11.000.000 10.945.574 7,974

ITALY 0% 14-12.06.15 BOT EUR 10.500.000 10.463.788 7,623

FRANCE 3% 05-25.10.15 OAT EUR 6.000.000 6.147.300 4,478

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Parte B Sez. II.1 Strumenti finanziari quotati

Ripartizione degli strumenti finanziari quotati per Paese di residenza dell'emittente

Paese di residenza dell'emittente

Italia Altri Paesi UE Altri Paesi OCSE Altri Paesi

Titoli di debito :

- di Stato 118.261.105 6.147.300

- di altri enti pubblici

- di banche

- di altri

Titoli di capitale

- con diritto di voto

- con voto limitato

- altri

Parti d'O.I.C.R. :

- aperti armonizzati

- aperti non armonizzati

- altri

Totali :

- in valore assoluto 118.261.105 6.147.300

- in percentuale del totale delle attività 86,155 4,478

Ripartizione degli strumenti finanziari quotati per mercato di quotazione

Mercato di quotazione

Italia Altri Paesi UE Altri Paesi OCSE Altri Paesi

Titoli quotati 118.261.105 6.147.300

Titoli in attesa di quotazione

Totali :

- in valore assoluto 118.261.105 6.147.300

- in percentuale del totale delle attività 86,155 4,478

Movimenti dell'esercizio

Controvalore Acquisti Controvalore vendite/rimborsi

Titoli di debito :

- Titoli di Stato 291.425.657 165.991.231

- altri

Titoli di capitale

Parti d'O.I.C.R.

TOTALE 291.425.657 165.991.231

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Parte B Sez. II.2 Strumenti finanziari non quotati

Ripartizione degli strumenti finanziari non quotati per Paese di residenza dell'emittente

Paese di residenza dell'emittente

Italia Altri Paesi UE Altri Paesi OCSE Altri Paesi

Titoli di debito :

- di Stato

- di altri enti pubblici

- di banche

- di altri

Titoli di capitale :

- con diritto di voto

- con voto limitato

- altri

Parti di O.I.C.R. :

- aperti non armonizzati

- altri

Totali :

- in valore assoluto

- in percentuale del totale delle attività

Movimenti dell'esercizio

Controvalore acquisti Controvalore vendite/rimborsi

Titoli di debito :

- Titoli di Stato

- altri

Titoli di capitale

Parti d'O.I.C.R.

TOTALE

Parte B Sez. II.3 Titoli di debito

Elenco titoli "strutturati" detenuti in portafoglio

Descrizione Divisa Controvalore Euro

Caratteristiche % sul portafoglio

Duration modificata per valuta di denominazione I valori sottoriportati sono comprensivi, laddove esistenti a fine esercizio, di posizioni in strumenti finanziari derivati.

Valuta

Modified duration (in anni)

minore o pari a 1 compresa tra 1 e 3,6 maggiore di 3,6

Euro 124.408.405

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Parte B Sez. II.4 Strumenti finanziari derivati (Posizioni creditorie)

Valore patrimoniale degli strumenti finanziari derivati

Margini Strumenti finanziari quotati Strumenti finaziari non quotati

Operazioni su tassi d'interesse :

- future su Titoli di debito, tassi e altri contratti simili

- opzioni su tassi e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili

Operazioni su tassi di cambio

- future su valute e altri contratti simili

- opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili

Operazioni su Titoli di capitale

- future su Titoli di capitale, indici azionari e contratti simili

- opzioni su Titoli di capitale e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili 4.523.930 2.449.599

Altre operazioni :

- future

- opzioni

- swap

Tipologia dei contratti Controparte dei contratti

Banche italiane SIM Banche e imprese di investimento di

paesi OCSE

Banche e imprese di investimento di

paesi non OCSE

Altre controparti

Operazioni su tassi d'interesse :

- future su Titoli di debito, tassi e altri contratti simili

- opzioni su tassi e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili

Operazioni su tassi di cambio

- future su valute e altri contratti simili

- opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili

Operazioni su Titoli di capitale

- future su Titoli di capitale, indici azionari e contratti simili

- opzioni su Titoli di capitale e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili 6.793.529

Altre operazioni :

- future

- opzioni

- swap

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Tipologia dei contratti Attività ricevute in garanzia

Cash (eccetto margini)

Titoli di Stato

Altri Titoli di debito

Titoli di capitale

Altri

Operazioni su tassi d'interesse :

- future su Titoli di debito, tassi e altri contratti simili

- opzioni su tassi e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili

Operazioni su tassi di cambio

- future su valute e altri contratti simili

- opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili

Operazioni su Titoli di capitale

- future su Titoli di capitale, indici azionari e contratti simili

- opzioni su Titoli di capitale e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili 2.379.875

Altre operazioni :

- future

- opzioni

- swap

Parte B Sez. II.5 Depositi bancari

Consistenze a fine esercizio

Durata dei depositi

Totale Depositi a vista o rimborsabili con

preavviso inferiore a 24 ore

Depositi rimborsabili con

preavviso inferiore da 1 a 15 giorni

Depositi a termine con scadenza da

15 giorni a 6 mesi

Depositi a termine con scadenza da 6

a 12 mesi

Banca 1

Banca 2

Banca 3

Banca 4

Banca 5

altre banche

Totali

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Flussi registrati nell'esercizio

Durata dei depositi

Totale Depositi a vista o rimborsabili con

preavviso inferiore a 24 ore

Depositi rimborsabili con

preavviso inferiore da 1 a 15 giorni

Depositi a termine con scadenza da

15 giorni a 6 mesi

Depositi a termine con scadenza da 6

a 12 mesi

Banca 1

- versamenti

- prelevamenti

Banca 2

- versamenti

- prelevamenti

Banca 3

- versamenti

- prelevamenti

Banca 4

- versamenti

- prelevamenti

Banca 5

- versamenti

- prelevamenti

altre banche

- versamenti

- prelevamenti

Totali

- versamenti

- prelevamenti

Parte B Sez. II.6 Pronti contro termine attivi e operazioni assimilate

Controparte dei contratti

Banche italiane SIM Banche e imprese di investimento di

paesi OCSE

Banche e imprese di investimento di

paesi non OCSE

Altre controparti

Contratti in essere alla fine dell'esercizio :

- valore corrente delle attività acquistate a pronti :

. Titoli di Stato

. altri Titoli di debito

. Titoli di capitlae

. altre attività

Contratti stipulati e chiusi nel corso dell'esercizio : (flussi)

- attività acquistate a pronti :

. Titoli di Stato

. altri Titoli di debito

. Titoli di captiale

. altre attività

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Parte B Sez. II.7 Operazioni di prestito titoli

Titoli dati in prestito

Controparte dei contratti

Banche italiane SIM Banche e imprese di investimento di

paesi OCSE

Banche e imprese di investimento di

paesi non OCSE

Altre controparti

Contratti in essere alla fine dell'esercizio :

Valore corrente delle attività ricevute in garanzia :

- Titoli

- liquidità

Valore corrente dei Titoli prestati :

- Titoli di Stato

- altri Titoli di debito

- Titoli di capitale

- altri

Contratti stipulati e chiusi nel corso dell'esercizio (flussi) :

Valore dei Titoli prestati :

- Titoli di Stato

- altri Titoli di debito

- Titoli di captiale

- altri

Parte B Sez. II.8 Posizione netta di liquidità

Importo

Liquidità disponibile in Euro 1.879.975

Liquidità disponibile in divise estere

Totale 1.879.975

Liquidità da ricevere per operazioni da regolare in Euro

Liquidità da ricevere per operazioni da regolare in divise estere

Totale

Liquidità impegnata per operazioni da regolare in Euro

Liquidità impegnata per operazioni da regolare in divise estere

Totale

Totale posizione netta di liquidità 1.879.975

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Parte B Sez. II.9 Altre attività

Ratei attivi

Descrizione Importo

Interessi su titoli 546.686

Interessi C/C Euro 328

TOTALE 547.014

Risparmio di imposta

Descrizione Importo

TOTALE

Altre

Descrizione Importo

Risconti attivi 725

Risconti attivi su commissioni di collocamento 3.456.505

TOTALE 3.457.230

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Parte B Sez. III Le passività

Parte B Sez. III.1 Finanziamenti ricevuti

Il fondo non ha fatto ricorso a forme di indebitamento a vista. Alla data del rendiconto non vi sono in essere operazioni di finanziamento.

Parte B Sez. III.2 Pronti contro termine passivi e operazioni assimilate

Controparte dei contratti

Banche italiane SIM

Banche e imprese di investimento di

paesi OCSE

Banche e imprese di investimento di

paesi non OCSE Altre controparti

Contratti in essere alla fine dell'esercizio :

- valore corrente delle attività cedute a pronti :

. Titoli di Stato

. altri Titoli di debito

. Titoli di capitale

. altre attività

Contratti stipulati e chiusi nel corso dell' esercizio : (flussi)

- attività cedute a pronti :

. Titoli di Stato

. altri Titoli di debito

. Titoli di capitale

. altre attività

Parte B Sez. III.3 Operazioni di prestito titoli

Titoli ricevuti in prestito

Controparte dei contratti

Banche italiane SIM Banche e imprese di investimento di

paesi OCSE

Banche e imprese di investimento di

paesi non OCSE Altre controparti

Contratti in essere alla fine dell'esercizio :

Valore corrente delle attività date in garanzia :

- Titoli

- liquidità

Valore corrente dei titoli ricevuti :

- Titoli di Stato

- altri Titoli di debito

- Titoli di capitale

- altri

Contratti stipulati e chiusi nel corso dell'esercizio (flussi) :

Valore dei titoli ricevuti :

- Titoli di Stato

- altri Titoli di debito

- Titoli di capitale

- altri

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Parte B Sez. III.4 Strumenti finanziari derivati (Posizioni debitorie)

Valore patrimoniale degli strumenti finanziari derivati

Strumenti finanziari quotati Strumenti finanziari non quotati

Operazioni su tassi d'interesse :

- future su Titoli di debito, tassi e altri contratti simili

- opzioni su tassi e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili

Operazioni su tassi di cambio :

- future su valute e altri contratti simili

- opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili

Operazioni su Titoli di capitale :

- future su Titoli di capitale, indici azionari e contratti simili

- opzioni su Titoli di capitale e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili

Altre operazioni :

- future

- opzioni

- swap

Tripologia dei contratti Controparte dei contratti

Banche italiane SIM

Banche e imprese di investimento di

paesi OCSE

Banche e imprese di investimento di

paesi non OCSE Altre controparti

Operazioni su tassi d'interesse :

- future su Titoli di debito, tassi e altri contratti simili

- opzioni su tassi e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili

Operazioni su tassi di cambio :

- future su valute e altri contratti simili

- opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili

Operazioni su Titoli di capitale :

- future su Titoli di capitale, indici azionari e contratti simili

- opzioni su Titoli di capitale e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili

Altre operazioni :

- future

- opzioni

- swap

Parte B Sez. III.5 Debiti verso i partecipanti

Descrizione Importo

Rimborsi da regolare valuta 07/01/2015 62.912

TOTALE 62.912

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Parte B Sez. III.6 Altre passività

Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati

Descrizione Importo

Commissioni di Gestione Fondo 92.974

Commissioni Banca Depositaria 15.449

Spese Societa' di Revisione 2.806

Spese Pubblicazione Prospetti e Informativa al pubblico 697

Spese Contributo Vigilanza Consob 1.623

TOTALE 113.549

Debiti di imposta

Descrizione Importo

TOTALE

Altre

Descrizione Importo

Arrotondamenti 2

TOTALE 2

Parte B Sez. IV Valore complessivo netto

Variazioni del patrimonio netto

30-12-2014 30-12-2013 28-12-2012

Patrimonio netto a inizio periodo

Incrementi : a) sottoscrizioni :

- sottoscrizioni singole 146.902.428

- piani di accumulo

- switch in entrata

b) risultato positivo della gestione

c) patrimonio netto dei fondi incorporati

Decrementi: a) rimborsi :

- riscatti 4.389.240

- piani di rimborso

- switch in uscita 19.938

b) proventi distribuiti

c) risultato negativo della gestione 5.403.560

Patrimonio netto a fine periodo 137.089.690

Quote del Fondo detenute da investitori qualificati : 83.995,200 Percentuale detenuta su quote in circolazione : 0,295

Quote del Fondo detenute da soggetti non residenti: 36.483,200 Percentuale detenuta su quote in circolazione : 0,128

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Parte B Sez. V Altri dati patrimoniali

Parte B Sez. V.1 Impegni assunti dal Fondo a fronte di strumenti finanziari derivati e altre operazioni a termine

Ammontare dell'impegno

Valore assoluto % del Valore complessivo netto

Operazioni su tassi d'interesse :

- future su Titoli di debito, tassi e altri contratti simili

- opzioni su tassi e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili

Operazioni su tassi di cambio

- future su valute e altri contratti simili

- opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili

Operazioni su Titoli di capitale

- future su Titoli di capitale, indici azionari e contratti simili

- opzioni su Titoli di capitale e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili 57.009.248 41,585

Altre operazioni :

- future e contratti simili

- opzioni e contratti simili

- swap e contratti simili

Parte B Sez. V.2 Ammontare delle attività e passività nei confronti di altre società del Gruppo della SGR

Strumenti finanziari Emittente del Gruppo Importo Peso % sul totale portafoglio

Altre attività e passività del Gruppo

Parte B Sez. V.3 Prospetto di ripartizione delle attività e passività del Fondo per divisa

Come da Regolamento di Banca d'Italia il prospetto relativo alla composizione delle poste patrimoniali del Fondo viene redatto solo nel caso in cui il Fondo detenga attività e/o passività denominate in valute diverse dall'Euro ed il regolamento del medesimo lo preveda.

ATTIVITA' PASSIVITA'

Strumenti finanziari

Depositi bancari

Altre attività

Totale Finanziamenti

ricevuti Altre

passività Totale

Euro 131.381.934 5.884.219 137.266.153 176.463 176.463

TOTALE 131.381.934 5.884.219 137.266.153 176.463 176.463

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Parte C - Il risultato economico dell'esercizio

Parte C Sez. I - Strumenti finanziari quotati e non quotati e relative operazioni di copertura

Parte C Sez. I.1 - Risultato delle operazioni su strumenti finanziari

Risultato complessivo delle operazioni su : Utile/perdita da realizzi

Di cui : per variazioni dei tassi di cambio

Plus/Minusvalenze Di cui : per variazioni dei tassi di cambio

A. Strumenti finanziari quotati

1. Titoli di debito -703.683 -322.339

2; Titoli di capitale

3. Parti d'O.I.C.R.

- aperti armonizzati

- non armonizzati

B. Strumenti finanziari non quotati

1. Titoli di debito

2; Titoli di capitale

3. Parti d'O.I.C.R.

Parte C Sez. I.2 - Strumenti finanziari derivati

Risultato degli strumenti finanziari derivati

Con finalità di copertura Senza finalità di copertura

Risultati realizzati

Risultati non realizzati

Risultati realizzati

Risultati non realizzati

Operazioni su tassi d'interesse :

- future su Titoli di debito, tassi e altri contratti simili

- opzioni su tassi e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili

Operazioni su Titoli di capitale :

- future su Titoli di capitale, indici azionari e contratti simili

- opzioni su Titoli di capitale e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili -6.331.707 2.449.599

Altre operazioni :

- future

- opzioni

- swap

Parte C Sez. II - Depositi bancari

Interessi attivi e proventi assimilati

TOTALE

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Parte C Sez. III - Altre operazioni di gestione e oneri finanziari

Parte C Sez. III.1 - Risultato pronti contro termine e assimilate e prestito titoli

Operazioni Proventi Oneri Commissioni

Pronti contro termine e operazioni assimilate :

- su Titoli di Stato

- su altri Titoli di debito

- su Titoli di capitale

- su altre attività

Prestito Titoli :

- su Titoli di Stato

- su altri Titoli di debito

- su Titoli di capitale

- su altre attività

Parte C Sez. III.2 - Risultato della gestione cambi

Risultato della gestione cambi

Risultati realizzati

Risultati non realizzati

OPERAZIONI DI COPERTURA

Operazioni a termine

Strumenti finanziari derivati su tassi di cambio :

- future su valute e altri contratti simili

- opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili

OPERAZIONI NON DI COPERTURA

Operazioni a termine

Strumenti finanziari derivati su tassi di cambio non aventi finalità di copertura :

- future su valute e altri contratti simili

- opzioni su tassi di cambio e altri contratti simili

- swap e altri contratti simili

LIQUIDITA'

Parte C Sez. III.3 Interessi passivi su finanziamenti ricevuti

Gli interessi passivi evidenziati alla voce G.1. della Sezione Reddituale, rappresentano gli oneri maturati su scoperti di conto corrente utilizzati in corso d'anno per far fronte a temporanee esigenze di cassa.

Descrizione Saldo

Parte C Sez. III.4 - Altri oneri finanziari

Descrizione Importo

Commissioni su prestito titoli

TOTALE

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Parte C Sez. IV - Oneri di gestione

Parte C Sez. IV.1 - Costi sostenuti nel periodo

Importi complessivamente Importi corrisposti a soggetti del

corrisposti gruppo di appartenenza della SGR

Importo % sul valore % su valore % su valore Importo % sul valore

% sul valore % su valore

ONERI DI GESTIONE

(migliaia

complessivo dei beni del

finanzia-

(migliaia

complessivo dei beni del

finanzia-

di euro) netto medio negoziati mento di euro)

netto medio negoziati mento

1) Provvigioni di gestione:

a) provvigioni di base 1.063 0,740

b) provvigioni di incentivo - -

2) TER degli OICR in cui il fondo investe - - - -

3) Compenso della banca depositaria 172 0,120 - -

- di cui eventuale compenso per il calcolo del valore della quota 22 0,015

4) Spese di revisione del fondo 5 0,003

5) Spese legali e giudiziarie - - 6) Spese di pubblicazione del valore della quota ed eventuale 1

0,001

pubblicazione del prospetto informativo

7) Altri oneri gravanti sul fondo * 838 0,583 TOTAL EXPENSE RATIO (TER) (SOMMA DA 1 A 7) 2.078 1,448 - -

8) Oneri di negoziazione di strumenti finanziari di cui :

- su titoli azionari -

- su titoli di debito * -

- su derivati -

- su parti di OICR -

- altri -

9) Oneri finanziari per i debiti assunti dal fondo - -

10) Oneri fiscali di pertinenza del fondo

- di cui imposta sostitutiva

- di cui altre imposte - -

TOTALE SPESE (SOMMA DA 1 A 10) 2.078 1,448 - - * Gli altri oneri gravanti sul fondo sono prevalentemente costituiti da commissioni di collocamento che vengono imputate al Fondo in un’unica soluzione al termine del periodo di sottoscrizione e riscontate in cinque anni, sulla base delle previsioni regolamentari del Fondo.

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Parte C Sez. IV.2 - Provvigione di incentivo

Ove la "Provvigione di incentivo" sia determinata in tutto o in parte – ai sensi delle previsioni regolamentari – sulla base del raffronto con un parametro di riferimento predeterminato, vedere nota al paragrafo precedente IV.1.

Parte C Sez. V - Altri ricavi ed oneri

Interessi attivi su disponibilità liquide

Descrizione Importo

Proventi su disponibilità liquide 328

TOTALE 328

Altri ricavi

Descrizione Importo

Sopravvenienze attive

Commissioni di retrocessione attive

Interessi attivi su futures

Altri ricavi

Arrotondamenti vari

Altri oneri

TOTALE

Altri oneri

Descrizione Importo

Sopravvenienze passive 7.681

Interessi passivi su futures

Altri costi 114

Arrotondamenti vari

TOTALE 7.795

Parte C Sez. VI - Imposte

Descrizione Importo

Imposta su titoli 0

TOTALE 0

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Parte D - Altre informazioni

Attività di copertura del rischio del portafoglio

Operazioni di copertura del rischio cambio che hanno avuto efficacia nell'anno

Divisa Tipo contratto Importo in Divisa Tipo Operazione Numero Operazioni

Operazioni in essere per copertura del rischio cambio alla chiusura del periodo

Divisa Tipo contratto Importo in Divisa Importo in Euro Tipo Operazione % Copertura

Operazioni di copertura del rischio di portafoglio che hanno avuto efficacia nell'anno

Tipo contratto Quantita' Sottostante N. GG Copertura

Operazioni di copertura del rischio di portafoglio alla chiusura del periodo

Tipo contratto Quantita' Sottostante Impegno in Euro Patrimonio

Oneri di intermediazione

Banche Italiane SIM Banche ed imprese di investimento estere

Altre controparti

Commissioni su titoli

Commissioni su derivati

TOTALE

Soft commissions Nel corso del 2014 la SGR ha percepito utilità, non direttamente derivanti dalle commissioni di gestione del Fondo, consistenti nella fornitura, da parte degli intermediari negoziatori, di servizi di ricerca, connessi all’attività di gestione del Fondo medesimo.

Turnover (tasso di movimentazione del portafoglio del Fondo) Il tasso di movimentazione del portafoglio del Fondo (c.d. Turnover) è il rapporto percentuale tra la somma degli acquisti e delle vendite di strumenti finanziari (così come pubblicati nel presente Rendiconto Annuale), al netto delle sottoscrizioni e rimborsi delle quote del Fondo, e del patrimonio netto del Fondo. Tale rapporto fornisce un'indicazione indiretta dell'incidenza dei costi di negoziazione sul Fondo, anche derivanti da una gestione particolarmente attiva del portafoglio. Tasso di movimentazione del portafoglio del Fondo nell'esercizio. Percentuale: 213.

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