RELAZIONE SUL PIANO DI RIEQUILIBRIO...
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PROVINCIA DI IMPERIA
maggio 2016
Il Responsabile dei servizi finanziari
dott. Luigi Mattioli
RELAZIONE SUL PIANO DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO
PLURIENNALE
Relazione periodica ex art.243- quater del D.Lgs.267/2000
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RELAZIONE SUL PIANO DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO PLURIENNALE
Relazione periodica ex art.243- quater del D.Lgs.267/2000
Sommario
PREMESSA ............................................................................................................................................ 2
L’ESERCIZIO 2015 IN SINTESI .................................................................................................................. 3
Le novità ............................................................................................................................................. 19
I principali dati di bilancio Patto di stabilità …………………………………………………………………………………………….8
Brevi considerazioni……………………………………………………………………………….….……..8
L’ANDAMENTO DELLE ENTRATE ............................................................................................................ 10
IL CONTENIMENTO DELLA SPESA .......................................................................................................... 12 La Riduzione della Dotazione Organica – il percorso indicato dal legislatore ............................................... 13
Le Scelte operate dalla Provincia .................................................................................................... 14 I pensionamenti anticipati ............................................................................................................ 19
Ulteriori risparmi sulla spesa di personale ........................................................................................ 20
La contrattazione decentrata ........................................................................................................ 20
L’andamento della spesa di personale - riepilogo ............................................................................... 20
La rinegoziazione dei mutui ......................................................................................................... 21
L’ESERCIZIO 2015 – STATO DI AVANZAMENTO DEGLI INTERVENTI ............................................................ 24 Interventi diversi sui servizi e sull’organizzazione………………………………...………………………….24
Partecipazioni societarie………………………………………………………...…………………………27
I procedimenti di liquidazione: le misure gestionali per la fatturazione elettronica e il nuovo indice di tempestività dei pagamenti………………………………………………………...……………………………..……31
CONCLUSIONI. SINTESI 2015 E PROSPETTIVE PER GLI ANNI FUTURI ........................................................... 33
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Premessa
La Provincia di Imperia, con deliberazione di Consiglio Provinciale n. 19 del 30.04.2013,
ha deliberato il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui all’art.
243 bis del Tuel, e con deliberazione di Consiglio Provinciale n. 24 del 19.07.2013 ha
approvato il Piano di riequilibrio finanziario Pluriennale, successivamente aggiornato ed
integrato, dapprima con deliberazione di C.P. n. 11 del 30.01.2014 e da ultimo con
delibera di C.P. n. 45 del 02.07.2014.
Il suddetto piano è stato approvato dalla Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo
per la Liguria con delibera n. 49 in data 10.07.2014.
Come previsto dall’art. 243 – quater del D.Lgs. 267/2000, sono state trasmesse alla
Sezione Regionale della Corte dei Conti le relazioni di monitoraggio semestrale riferite
allo stato di attuazione del piano al 31 dicembre 2014 e al 30 giugno 2015.
Nelle suddette relazioni, alle quali si rimanda per l’eventuale approfondimento dei dati più
significativi, si è dato conto della gestione del piano di riequilibrio anche alla luce del
mutato quadro istituzionale (con le inevitabili ripercussioni sul piano organizzativo e
finanziario).
In particolare, nella prima relazione – riferita al secondo semestre dell’esercizio 2014 – si
è evidenziato il passaggio del disavanzo di parte corrente di €. 7.175.939,09 a €.
9.118.618,60 dopo le variazioni di assestamento di bilancio, per effetto di una serie di
fattori non preventivabili in sede di predisposizione del piano. Al tempo stesso, con la
realizzazione progressiva delle misure previste, e in special modo con la procedura di
vendita del pacchetto azionario Autostrada dei Fiori S.p.A.1, si è potuto garantire
l’equilibrio complessivo di bilancio; questo Ente ha potuto infatti destinare i proventi della
vendita succitata alla copertura del disavanzo, conformemente a quanto stabilito dalla
delibera della Sezione Autonomie della Corte dei Conti - n. 14/SEZAUT/2013/QMIG del
06.05.2013, pur mantenendo ferme tutte le misure gestionali di contenimento della
spesa già a suo tempo previste, comunque necessarie al fine di rafforzare gli equilibri di
bilancio dell’Ente.
Per quanto riguarda gli interventi di natura strutturale, sulla spesa corrente, nel 2014 si è
avviato il piano di prepensionamento deliberato con atto di G.P. n. 325 del 30.12.2013, ai
sensi di quanto previsto dall’art. 2, c. 11, lett. a) del D.L. 95/2012 convertito in L.
135/2012, estesa agli ee.ll. in applicazione del D.L. 101/2013, e sono state realizzate le
altre misure organizzative previste, come rappresentato nelle precedenti relazioni
periodiche.
L’esercizio 2014 si è pertanto chiuso con un risultato di amministrazione è determinato in
+ 5.588.623,58, con un avanzo libero risultante pari ad euro 1.754.174,74. (dati
1La procedura di vendita si è conclusa positivamente con aggiudicazione alla società SALT .p.a. con Determinazione Dirigenziale n. 669 del 30.09.2014 per l'importo complessivo di €. 9.829.724,16; l'atto di vendita è stato stipulato in data 21.10.2014 e gli introiti relativi sono stati incassati con reversale n. 1825 del 22.10.2014.
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rendiconto 2014). A seguito del riaccertamento straordinario dei residui, in applicazione
dell’articolo 3 comma 5, del D.Lgs. 118/2011 come modificato dal D.Lgs. 126/2014,
l’avanzo di amministrazione è stato determinato in euro 10.173.926,04, di cui avanzo
libero pari ad euro 694.839,50. Il patto di stabilità è stato rispettato, con una differenza
positiva tra saldo finanziario e saldo obiettivo pari ad euro 1.641.000,00.
L’esercizio 2015 in sintesi
Le novità
L’esercizio 2015 è stato fin da subito interessato da una serie di novità legislative che hanno alterato significativamente l’equilibrio finanziario appena ristabilito. Il riordino delle Province (rectius, la progressiva trasformazione in enti di area vasta) ha comportato l’avvio del trasferimento di alcune funzioni alle regione2, con traslazione di considerevoli poste sia sul lato delle entrate che su quello della spesa. La legge di stabilità per il 2015, d’altro canto, ha pesantemente inasprito il prelievo di entrate a danno dell’ente Provincia; i nuovi “tagli”, comprensivi dell’aggiornamento delle misure già introdotte dal D.L. 66/2014, si attestano per la Provincia di Imperia sull’importo annuo di euro 8.029.602,07. 3 Lo stesso legislatore ha introdotto, con l’obiettivo di mitigare l’effetto dirompente dei suddetti tagli, alcune disposizioni di carattere eccezionale, quali:
2 La legge 7 aprile 2014, n. 56, recante “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni” ha previsto una radicale trasformazione delle Province, quali enti di area vasta, con riferimento all’autonomia statutaria ed alle funzioni ad esse attribuite e, in particolare, i commi 85, 86, 87, 88 e 89 dell’art. 1 della ricordata legge hanno delineato l’assetto relativo alle funzioni fondamentali. Su tale assetto è successivamente intervenuta la legge di stabilità per il 2015 (Legge n. 190/2014), che all'art. l, comma 421, ha stabilito che: " ...la dotazione organica delle città metropolitane e delle province delle regioni a statuto ordinario è stabilita, a decorrere dalla data dell'entrata in vigore della presente legge, in misura pari alla spesa del personale di ruolo alla data di entrata in vigore della Legge 07/04/2014 n. 56 ridotta, rispettivamente, tenuto conto delle funzioni attribuite ai predetti enti dalla medesima Legge 07/04/2014 n. 56 in misura pari al 30 e 50 per cento... ";al successivo comma 422 ha disciplinato le procedure per la successiva riduzione della : "Tenuto conto del riordino delle funzioni di cui alla legge 7 aprile 2014, n. 56, secondo modalità e criteri definiti nell'ambito delle procedure e degli osservatori di cui all'accordo previsto dall'articolo 1, comma 91, della legge 7 aprile 2014, n. 56, è individuato, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il personale che rimane assegnato agli enti di cui al comma 421 del presente articolo e quello da destinare alle procedure di mobilità, nel rispetto delle forme di partecipazione sindacale previste dalla normativa vigente." Con deliberazione di Giunta Provinciale n.43 del 24.2.2015 in applicazione di quanto disposto dall’art.1 comma 421 della legge 190/2014, è stata determinata la consistenza finanziaria della dotazione organica della Provincia di Imperia nella misura di euro 5.672.381,85, pari al 50% della spesa del personale di ruolo alla data del 8 aprile 2014. 3 Nella tabella si riporta il dettaglio delle singole disposizioni DL 66/2014 DL 66/2014 DL 66/2014 DL 66/2014 L.190/2014 totale
art. 47 c.2 lett.a) art. 47 c.2 lett.b) art. 47 c.2 lett.c) art.19 Art.1 c. 418
.165.064,16 6.678,38 2.248,75 663.480,23 .122.130,55 8.029.602,07
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- l’intervento di INVIMIT SGR SPA, costituita con decreto del Ministero dell’Economia e delle finanze con decreto del 19 marzo 2013, per realizzare un piano di alienazioni di immobili di proprietà della Provincia; - la possibilità di rinegoziare i mutui accesi con Cassa Depositi e Prestiti, con possibilità di destinare i risparmi ottenuti alla copertura del disavanzo - la destinazione di un contributo complessivo di 30 milioni di euro alle sole province che nel 2015 utilizzano integralmente la quota libera dell’avanzo di amministrazione4 La Provincia di Imperia ha sfruttato nel corso dell’anno la possibilità di accedere a tali
misure, come meglio di dirà in seguito, raggiungendo l’obiettivo di riequilibrare il bilancio
2015. Si rammenta che, ai sensi dell’art. 1 ter del D.L. 78/2015, le Province e le città
Metropolitane si sono limitate all’approvazione del solo bilancio previsionale per l’anno
2015.
Ciò premesso, per chiarezza di esposizione, si ritiene di dover illustrare dapprima gli
aspetti finanziari utili a rappresentare la situazione complessiva del bilancio – con
riferimento alle risultanze del conto consuntivo – per analizzare successivamente gli
effetti dei singoli interventi sulle entrate e sulle spese. Si relazionerà, in conclusione,
sullo stato di realizzazione delle misure di carattere organizzativo, con particolare
riferimento al personale, già previste dal piano di riequilibrio ovvero resesi necessarie a
seguito delle summenzionate novità legislative.
4 Art. 8 comma 13 –ter del D.L. 78/2015 convertito con modificazioni in legge 6 agosto 2015, n. 125: “ Il Ministero dell’interno, con proprio decreto, distribuisce entro il 30 settembre 2015 il contributo complessivo di 30 milioni di euro alle sole province che nel 2015 utilizzano integralmente la quota libera dell’avanzo di amministrazione e che hanno massimizzato tutte le aliquote. Il contributo è distribuito in misura proporzionale alle risorse necessarie a ciascuna provincia per conseguire nel 2015 l’equilibrio di parte corrente”.
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Patto di stabilità
Brevi considerazioni
Come noto, il Decreto Legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito in legge, con
modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, Legge 6 agosto 2015, n. 125, che all'articolo 1
Ter "Predisposizione del bilancio di previsione annuale 2015 delle province e delle città
metropolitane" prevede:
1. Per il solo esercizio 2015, le province e le città metropolitane predispongono il
bilancio dì previsione per la sola annualità 2015.
2. Per il solo esercizio 2015, le province e le città metropolitane, al fine di garantire il
mantenimento degli equilibri finanziari, possono applicare al bilancio di previsione, sin
dalla previsione iniziale l'avanzo destinato.
3. Le province e le città metropolitane deliberano i provvedimenti di riequilibrio di cui
all'articolo 193 del testo unico dì cui al decreto legislativo 18 agosto 2000. n. 267. entro
e non oltre il termine di approvazione del bilancio di previsione. Nel caso di esercizio
provvisorio o gestione provvisoria per l'anno 2016, le province e le città metropolitane
applicano l'articolo 163 del citato decreto legislativo n. 267 del 2000 con riferimento al
bilancio di previsione definitivo approvato per l'anno 2015.
E’ infatti evidente per le Province l’ impossibilità di effettuare previsioni pluriennali,
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come sottolineato dalla Corte dei Conti che, nell'audizione del DEF 2015, ha dichiarato che "... (omissis) ...le province, sono soggette ad una revisione complessa e ad una riduzione di risorse che poggiano su misure di mobilità del personale, e che presentano incertezze quanto ai tempi di realizzazione e si innestano sulle altrettanto complesse e lunghe procedure relative al riordino delle funzioni, con le quali necessariamente dovranno coordinarsi.... (omìssis) ... ";
La stessa deliberazione n. 17/2015 della Sezione Autonomie della Corte dei conti che
approva l'unita relazione 2015 con la quale riferisce al Parlamento su "Il riordino delle
Province -Aspetti ordinamentali e riflessi finanziari", auspica la verifica della compatibilità
della situazione finanziaria sotto il profilo della sostenibilità dei Bilanci 2015.
La circolare interpretativa ANCI-UPI, emessa il 17 settembre 2015, concernente le
problematiche dell'articolo 1-ter del Decreto Legge 78/2015, finalizzata ad individuare le
opportune procedure da porre in atto da parte degli enti, per la gestione "straordinaria"
del bilancio 2015, nonché per gli anni 2016 e 2017, ha evidenziato che per le annualità
successive al 2015 non si applica il principio generale del pareggio di bilancio, potendosi
così evidenziare (in un bilancio pluriennale redatto ai soli fini conoscitivi) l'oggettiva
situazione di squilibrio dell'ente senza ricorrere all'obbligo di provvedimenti di riequilibrio
previsti dalla disciplina ordinaria. Anche per i soli fini conoscitivi, tuttavia, è ancora
impossibile elaborare previsioni dotate di un sufficiente grado di attendibilità, stante il
ritardo nell’emanazione di alcune disposizioni legislative riguardanti le Province.
I dati del conto consuntivo 2015, riassunti nelle tabella sopra proposte, sono dunque gli
unici dati disponibili per illustrare l’andamento della gestione economico finanziaria di
questo ente, in attesa che siano stabilite e rese note le misure riguardanti le Province in
merito alla ripartizione dei “tagli” ex art.1 comma 418 della legge di stabilità 2015, alla
quantificazione del contributo ex art.1 comma 754 della legge di stabilità 2016, e della
possibilità di sbloccare – ai fini del riequilibrio di parte corrente – una quota di avanzo
vincolato dietro intesa Stato-Regioni ai sensi dell’art.1 comma 758 della legge di stabilità
2016. Le stessa legge di stabilità 2016 ha peraltro previsto, in analogia a quanto disposto
per l’esercizio precedente, che le Province adottino il bilancio di previsione per la sola
annualità corso, riconoscendo esplicitamente l’impossibilità di effettuare previsioni oltre il
breve periodo.
Per l’analisi delle entrate e delle spese si rinvia ai successivi paragrafi. Si sottolinea qui la
consistenza dell’avanzo di amministrazione disponibile, pari ad oltre 1,6 milioni di euro,
che può essere utilizzato, secondo quanto disposto dall’art.1 comma 756 lettera b della
legge di stabilità, per il mantenimento degli equilibri finanziari. Il patto di stabilità invece
non è stato rispettato, stante il proibitivo saldo obiettivo finale fissato in 5,422 milioni di
euro; al momento della stesura del presente documento, risulta in attesa di riscontro la
richiesta avanzata da ANCI-UPI per lo stralcio delle sanzioni per la violazione del patto.
La situazione di liquidità dell’ente appare al momento rassicurante. Al fondo di cassa
iniziale di quasi 12 milioni euro si è arrivati ai circa 19 milioni di fine esercizio;
nonostante i tagli (rectius, prelievi di entrata) imposti dal D.Lgs. 66/2014 e dalla legge di
stabilità 2015, i flussi di cassa in uscita sono stati limitati dalla scelta di avvalersi della
disposizione di cui al comma 419 della legge di stabilità (in caso di mancato versamento,
l’Agenzia delle Entrate provvede al recupero a valere sui versamenti dell'imposta sulle
assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a
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motore, quindi in quote mensili). In tale situazione, naturalmente, non è stato
necessario ricorrere ad anticipazioni di tesoreria.
Per quanto concerne i Servizi a domanda individuale, essi si sono limitati alla voce
“teatri, musei, pinacoteche, ecc.” (servizi museali delle ville di proprietà dell’ente), con
un tasso di copertura del 37,06%.
L’andamento delle entrate
Nelle tabelle sottoriportate si evidenzia l’andamento delle diverse tipologie di entrata (dati da rendiconto)
ENTRATE TRIBUTARIE
2013 2014 2015
Categoria I - Imposte
Totali per categoria 15.424.353,69 14.890.062,86 13.853.651,77
Categoria II - Tasse
Totale categoria II 7.804,49 5.400,00 0,00
Categoria III - Tributi speciali
Diritti sulle pubbliche affissioni
Fondo sperimentale di riequilibrio 751.644,65
Fondo solidarietà comunale
Sanzioni tributarie
Totale categoria III 160.000,00 160.000,00 751.644,65
Totale entrate tributarie 15.592.158,18 15.055.462,86 14.605.296,42
TRASFERIMENTI DALLO STATO E DA ALTRI ENTI
2013 2014 2015
Contributi e trasferimenti correnti dello Stato 223.644,47 250.671,90 686.079,37
Contributi e trasferimenti correnti della
Regione 16.561.640,31 12.832.973,44 11.142.489,49
Contributi e trasferimenti della Regione per
funz. Delegate 1.038.773,12 655.969,58 268.958,16
Contr. e trasf. da parte di org. Comunitari e
internaz.li 13.365,29 0,00 0,00
Contr. e trasf. correnti da altri enti del settore
pubblico 3.653.244,06 3.492.046,73 4.396.063,34
Totale 21.490.667,25 17.231.661,65 16.493.590,36
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ENTRATE EXTRATRIBUTARIE
Rendiconto
2013
Rendiconto
2014
Rendiconto
2015
Servizi pubblici 1.051.996,84 1.024.360,01 931.344,02
Proventi dei beni dell'ente 933.190,28 960.844,63 929.150,56
Interessi su anticip.ni e crediti 9.051,24 3.784,18 3.121,02
Utili netti delle aziende 474.657,42 0,00 0,00
Proventi diversi 2.190.695,34 2.827.766,71 2.602.705,45
Totale entrate extratributarie 4.659.591,12 4.816.755,53 4.466.321,05
Le entrate tributarie registrano un calo rispetto a quanto previsto nello sviluppo del
piano, per motivi legati alle dinamiche del mercato dell’automobile dal quale esse in gran
parte dipendono.
Il più vistoso calo dei trasferimenti deriva invece da un corrispondente decremento delle
spese ad essi vincolati. Si tratta infatti di poste inserito a bilancio di previsione
relativamente ad attività per le quali il finanziamento proviene da Regione, FSE, Stato
ecc. Quando, come nel caso di specie, una parte di tali finanziamenti non risulta
assegnata, l’attività relativa non è realizzata ed entrate e spese subiscono pari riduzione.
Le entrate extratributarie restano invece allineate alle previsioni del piano di riequilibrio.
Anche per l’esercizio 2015, come per il precedente, sono state le entrate da alienazioni a
colmare lo squilibrio di parte corrente, compensando il contributo forzoso richiesto alla
Provincia dalla legge di stabilità 2015.
Per quanto riguarda le entrate da alienazioni immobiliari, si registrano quelle derivanti
dalla vendita di due cespiti alla Società INVIMIT s.g.r. – Patrimonio Italia – dell’INVIMIT
SGR SPA, costituita con decreto del Ministero dell’Economia e delle finanze con decreto
del 19 marzo 2013, in applicazione degli artt. 33 e 33 ter del D.L. 6 luglio 2011 n.98
convertito in legge 15 luglio 2011 n.111:
- parte dell’immobile del Palazzo della Provincia in viale Matteotti 147, per l’importo
di € 1.789.400,00 (atto di compravendita n. 4700/2537, registrato a Roma il 30/12/2015
al n. 34786, trascritto a Imperia il 30/12/2015 n. 5667/4517);
- intero complesso della Caserma dei Carabinieri in viale Matteotti 46, per l’importo
di € 4.441.692,00 (atto di compravendita n. 4699/2536, registrato a Roma il 30/12/2015
al n. 34777, trascritto a Imperia il 30/12/2015 n. 5666/4516);
Per le partecipazioni azionarie la novità dell’anno 2015 è costituita dalla liquidazione
delle azioni della Autostrada Albenga Garessio Ceva S.p.A. Il tentativo di vendita delle
49.297 azioni della società, esperito dall’Amministrazione al suddetto prezzo di € 16,33
ha avuto esito negativo, così come è ugualmente andata deserta l’asta pubblica indetta
nell’anno 2014 dal socio Provincia di Torino al prezzo di € 16,66 (GURI n 137 del
28/11/2014). Successivamente alla diserzione del tentativo di vendita è intervenuta la
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cessazione ex lege della partecipazione con effetto dal 31/12/2014, ai sensi dell’art. 1,
comma 569, Legge 147/2013. Con nota n. 0012549 del 20/03/2015 è stata pertanto
presentata istanza alla società per la liquidazione in denaro della quota azionaria di
proprietà dell’Ente, sulla base dei criteri stabiliti dall’art. 2437-ter, comma 2, del Codice
Civile.
Per la determinazione del valore di liquidazione delle azioni detenute dai soci pubblici
facenti richiesta (8 alla data del 16/03/3015), la società ha conferito mandato alla KPMG
S.p.A. Il valore unitario di liquidazione delle azioni cessate è stato determinato dal
Consiglio di Amministrazione del 20/05/2015 in € 13,00 ad azione, secondo quanto
previsto dall’art. 1, comma 569, della citata L. 147/2013 (nota n 392-015/5.2ec del
27/05/2015), con il parere favorevole del Collegio Sindacale. Con determina dirigenziale
n. 657 del 28.10.2015 si è provveduto all’accertamento dell’entrata per la quota di
questa Amministrazione di 46.297 azioni, per un controvalore di €.601.861,00. La
cessione è stata formalizzata con atto del Notaio Ivo Grosso in Cuneo del 14.12.2015.
Si registra, inoltre, l’entrata straordinaria ex art. 8 comma 13-ter (contributo complessivo
di 30 milioni alle Province), quantificata in euro 465.850,46.
Il contenimento della spesa Come anticipato nella precedente relazione, la gestione del bilancio è stata improntata al
rispetto, per quanto possibile, degli obiettivi di riduzione della spesa: a tale scopo la
deliberazione di G.P. n. 270 del 13.11.2014 ha fornito le linee gestionali provvisorie per il
2015 (replicate nella sostanza dal decreto n.7/2016 per il successivo esercizio).
Le principali misure di contenimento della spesa corrente – migliorative rispetto alle
previsioni del piano di riequilibrio – sono intervenute sulla spesa del personale, come
meglio si dirà in seguito. La riforma delle Province (come declinata sul piano finanziario e
istituzionale dalla legge di stabilità per il 2015) ha infatti determinato un ulteriore
impulso alla riduzione delle spese di personale e di funzionamento. Il processo di riordino
delle funzioni, con la relativa riallocazione del personale, non ha tuttavia rispettato la
prevista tempistica (necessaria per garantire – almeno in parte – la compatibilità con il
taglio di risorse disposto dalla legge di stabilità). La Regione Liguria, con legge
n.15/2015, ha approvato le disposizioni di riordino solo con decorrenza 1 luglio 2015, e
limitatamente a quattro funzioni (turismo, caccia, formazione professionale, difesa
suolo).
Per quanto riguarda le altre misure, si conferma l’impianto generale del piano di
riequilibrio originariamente elaborato e successivamente integrato.
Si ritiene utile proporre una tabella riportante l’andamento delle spese nell’ultimo triennio
suddivise per intervento, anche al fine di quantificare l’incidenza delle misure
contemplate nel piano e realizzate.
Come si può agevolmente osservare, l’incremento della spesa riguarda gli oneri
straordinari della gestione corrente, cioè gli oltre 8 milioni di euro di “prelievo forzoso”
sulle entrate provinciali disciplinato dalla legge di stabilità 2015 e dal d.l. 66/2014
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Classificazione delle spese correnti per
intervento 2013 2014 2015
01
- Personale 11.205.077,62 10.882.050,57 8.800.674,72
02
- Acquisto beni di consumo e/o materie prime 454.810,72 352.193,00 249.594,66
03
- Prestazioni di servizi 23.849.818,82 18.905.579,71 18.500.058,84
04
- Utilizzo di beni di terzi 234.364,42 236.380,08 167.978,80
05
- Trasferimenti 1.422.571,40 2.461.674,04 3.334.203,34
06
- Interessi passivi e oneri finanziari diversi 1.221.806,67 1.158.656,85 1.086.114,42
07
- Imposte e tasse 969.417,81 949.707,81 764.632,79
08
- Oneri straordinari della gestione corrente 3.737.475,42 2.256.606,48 8.129.553,62
09
- Ammortamenti di esercizio
10
- Fondo svalutazione crediti
11
- Fondo di riserva
Totale spese correnti 43.095.342,88 37.202.848,54 41.032.811,19
La riduzione della dotazione organica: il percorso indicato dal legislatore
La riforma delle Province dettata dalla Legge 7 aprile 2014 n. 56, così declinata, sotto il
profilo finanziario, dalla Legge 23 dicembre 2014 n.190 (legge di stabilità 2015) e, sotto
il profilo organizzativo, dalla Circolare n.1/2015 del Ministro alla Pubblica
amministrazione e dal Ministro agli Affari Regionali, ha avuto effetti dirompenti
sull’attività di programmazione delle risorse umane, con particolare riferimento alla
rideterminazione della dotazione organica. Si tratta in primo luogo di una
programmazione dettata dai vincoli posti dal legislatore. L’attività di competenza della
Provincia si è mossa entro tali vincoli, mirando a presidiare i passaggi amministrativi e
istituzionali che devono portare al futuro assetto del nuovo ente di area vasta.
In particolare, le tappe fondamentali sono le seguenti:
- comma 421 della legge 190/2014: la dotazione organica delle città
metropolitane e delle province delle regioni a statuto ordinario è stabilita, a
decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, in misura pari alla
spesa del personale di ruolo alla data di entrata in vigore della legge 7 aprile
2014, n. 56, ridotta rispettivamente, tenuto conto delle funzioni attribuite ai
predetti enti dalla medesima legge 7 aprile 2014, n. 56, in misura pari al 30 e al
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50 per cento e in misura pari al 30 per cento per le province, con territorio
interamente montano e confinanti con Paesi stranieri, di cui all'articolo 1, comma
3, secondo periodo, della legge 7 aprile 2014, n. 56
- circolare n.1/2015: va determinata la consistenza finanziaria della dotazione
organica ridotta, in misura non inferiore alle percentuali previste dalla legge, e la
base di computo presa a riferimento. Per sottrazione si determinerà il valore
finanziario dei soprannumeri. In sede di osservatori regionali, sulla base del
riordino delle funzioni, gli enti determinano i criteri affinché gli enti di area vasta
definiscano l'elenco del personale che rimane a carico della dotazione organica
degli enti medesimi di ciascuna regione a statuto ordinario e quello da destinare,
nel rispetto delle forme di partecipazione sindacale previste dalla normativa
vigente, alle procedure di mobilità.
- Legge regionale 15/2015, di riordino delle funzioni provinciali, che dispone il
trasferimento alla Regione di alcune funzioni con riassorbimento del relativo
personale.
- decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla
legge 6 agosto 2015, n. 125, contenente una serie di misure per le Province e in
particolare, per quanto riguarda le dotazioni organiche, disposizioni sulla Polizia
Provinciale e i Servizi per l’impiego.
- DPCM 14 settembre 2015, recante “Criteri per la mobilità del personale
dipendente a tempo indeterminato degli enti di area vasta dichiarato in
soprannumero, della Croce rossa italiana, nonché dei corpi e servizi di polizia
provinciale per lo svolgimento delle funzioni di polizia municipale”.
Le scelte operate dalla Provincia
Nel quadro sopra delineato, la Provincia è stata chiamata ad elaborare e a formalizzare
gli elenchi del personale interessato ai diversi percorsi di ricollocamento (si pensi alle liste
dei cd “soprannumerari” veri e propri, agli addetti ai servizi per l’impiego e alla polizia
provinciale, al personale comandato e così via).
Con deliberazione n. 43 del 24/02/2015 la Giunta Provinciale, preso atto della spesa di
personale dell’Ente alla data dell’8/04/2014 ammontante ad euro 11.344.763,70 ha
rideterminato la consistenza della dotazione organica dell’Ente nella misura di euro
5.672.381,85 pari al 50% della spesa del personale di ruolo alla predetta data.
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L’individuazione delle 46 unità da trasferire alla Regione è stata effettuata sulla base
della bozza di legge regionale di riordino delle funzioni, così come illustrata in sede di
Osservatorio Regionale, presso il quale sono avvenuti gli incontri finalizzati alla
definizione del contingente. La legge n.15/2015, recante “DISPOSIZIONI DI RIORDINO
DELLE FUNZIONI CONFERITE ALLE PROVINCE IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE 7 APRILE
2014, N. 56 (DISPOSIZIONI SULLE CITTÀ METROPOLITANE, SULLE PROVINCE, SULLE
UNIONI E FUSIONI DI COMUNI)” è stata in realtà adottata solo il 10 aprile 2015,
confermando peraltro l’impostazione iniziale, fatto salvo quanto si dirà in seguito.
Come si può rilevare dalla tabella, l’individuazione del personale soprannumerario (142
unità) porta al dimezzamento della dotazione organica (come previsto dalla legge
190/2014 e dalla circolare “Madia”), con conseguente risparmio a regime di oltre 5
milioni di euro. Detto importo, si rileva, è analogo ai tagli effettuati alla Provincia con il
16
decreto attuativo della legge di stabilità. Il parziale e tardivo avvio della riforma tuttavia
causa, già a partire dal 2015, l’impossibilità di conseguire tale equilibrio, come
ampiamente dimostrato anche dalla Corte dei Conti Sezione Autonomie con Deliberazione
n. 17/SEZAUT/2015/FRG: “Il cronoprogramma delle operazioni di riordino delle funzioni
ancora attribuite alle Province e allo scorporo di quelle a tale ente sottratte e riassegnate
ad altri enti, prevedeva che entro tre mesi dall’entrata in vigore della l. n. 56/2014, in
attuazione dell’art. 118 Cost., lo Stato e le Regioni, sentite le organizzazioni sindacali
maggiormente rappresentative, individuassero in modo puntuale, mediante accordo
sancito in Conferenza unificata, le funzioni di cui al comma 89 oggetto della complessiva
riorganizzazione e le relative competenze (co. 91), secondo criteri direttivi ivi indicati.
Le difficoltà insorte nello sviluppo delle descritte fasi hanno comportato ritardi, come
puntualmente spiegato nel già richiamato capitolo 1, per cui all’inizio dell’esercizio 2015
non risulta ancora definito il primo importante passaggio e cioè l’individuazione delle
funzioni da scorporare e trasferire.
Intanto il quadro finanziario di riferimento per la predisposizione dei bilanci 2015 sconta
la riduzione di spesa corrente di 1 miliardo di euro, stabilito dall’art. 1, co. 418, della
legge di stabilità 2015, modificato dall’art. 4, co. 5-ter del decreto legge “mille proroghe”,
convertito con legge 27 febbraio 2015, n. 11, che va a sommarsi alla riduzione di risorse
ex art. 16, co. 7, del d.l. n. 95/2012 – incrementate di ulteriori 50 milioni (da 1.200 a
1.250), al contributo alla finanza pubblica stabilito dall’art. 47, co. 1 del d.l. n. 66/2014
complessivi 576,7 (di cui 510 per spese correnti) e all’ulteriore contributo alla finanza
pubblica di 60 milioni di cui all’art. 19 del d.l. n. 66/2014.
L’attuazione di questa nuova impegnativa misura di concorso agli obiettivi di finanza
pubblica, per le Province e le Città metropolitane, va considerata sotto il profilo della
sostenibilità della stessa a partire dalla gestione 2015 e, di conseguenza, nella proiezione
per l’arco triennale di previsione dei bilanci, soprattutto in considerazione dei ridotti spazi
di spesa corrente ancora aggredibile all’esito delle precedenti riduzioni di risorse poc’anzi
richiamate.”
La legge regionale ligure presenta due profili di grande criticità per le province:
1) La decorrenza del trasferimento delle funzioni posticipata al 1/7/2015, con
conseguente sostenimento dei costi da parte della Provincia per metà esercizio.
2) La riappropriazione da parte della Regione di solo una parte delle funzioni oggetto
di originaria delega, con conseguente mantenimento in capo alle Province di
funzioni ulteriori rispetto a quelle che la legge “DelRio”5 individua come
5 Le funzioni fondamentali in capo alle attuali Province sono disciplinate dai commi 85 e seguenti art. 1 della L. 56/2014: 85. Le province di cui ai commi da 51 a 53, quali enti con funzioni di area vasta, esercitano le seguenti funzioni fondamentali: pianificazione territoriale provincia/e di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell'ambiente, per gli aspetti di competenza; pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, nonché costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente,• e) programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale; d} raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali; e) gestione dell'edilizia scolastica; f) controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale. 86. Le province di cui al comma 3, secondo periodo, esercitano altresì le seguenti ulteriori funzioni fondamentali: a) cura dello sviluppo strategico del territorio e gestione di servizi in forma associata in base alle specificità del territorio medesimo;
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fondamentali. Su questo punto la Regione ha più volte sostenuto la correttezza
delle scelte effettuate; le Province liguri, per parte loro, hanno individuato un
elenco di funzioni che più propriamente la Regione dovrebbe esercitare
direttamente o attribuire ad altri enti, quali i Comuni.
La tabella che segue rappresenta una stima dei costi sostenuti nel 2015 dalla
Provincia di Imperia per l’esercizio di funzioni ritenute non fondamentali, ma
garantite per evitare un “vacatio” di poteri nello svolgimento di servizi pubblici alla
collettività.
Spesa Effettiva 2015 Personale
Altri costi 2015
totale
1. URBANISTICA 84.850,10 84.850,10
2. CONTROLLO ATTIVITA' EDILIZIA 70.488,66 70.488,66
3. TUTELA PAESAGGIO 26.643,14 26.643,14
4. VIABILITA' (viabilità ex ANAS – interventi) * 120.893,51 212.500,48 333.393,99
5. VIABILITA' (gare, trasporti eccezionali) 37.108,67 37.108,67
6. CEMENTO ARMATO 222.139,79 314,40 222.454,19
7. PREVENZIONE SISMICA
8. PUBBLICO SPETTACOLO 0,00
9. TRASPORTI (tpl) 51.033,40 51.033,40
10. TRASPORTI (noleggi) 0,00
11. AMBIENTE - Aria 42.979,22 20.384,38
63.363,60
12. AMBIENTE – Rumore 0,00 0,00
13. AMBIENTE – Autorizzazioni varie 18.460,89 18.460,89
14. AMBIENTE – Pianificazione e sviluppo sostenibile 0,00
15. AMBIENTE - Acqua 35.653,44 35.653,44
16. AMBIENTE - Rifiuti 79.522,64 79.522,64
19. AREE PROTETTE 112.682,92 112.682,92
20. ISTRUZIONE 64.770,24 64.770,24
21. DIRITTO ALLO STUDIO 39.096,42 39.096,42
1.006.323,04 233.199,26 1.239.522,30
* per il costo del personale si è imputato solo quello totalmente attribuibile alle strade ex anas (ex cantonieri) tralasciando le quote parte del restante personale che, a diverso titolo, presta servizio parzialmente sulle medesime tratte.
b} cura delle relazioni istituzionali con province, province autonome, regioni, regioni a statuto speciale ed enti territoriali di altri Stati, con esse confinanti e il cui territorio abbia caratteristiche montane, anche stipulando accordi e convenzioni con gli enti predetti. Le funzioni fondamentali di cui al comma 85 sono esercitate nei limiti e secondo le modalità stabilite dalla legislazione statale e regionale di settore secondo la rispettiva competenza per materia ai sensi de/l'articolo 117, commi secondo, terzo e quarto, della Costituzione. La provincia può altresì, d'intesa con i comuni, esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive.
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E’ da rimarcare poi un terzo elemento di criticità, individuato nella differenza tra la
consistenza numerica del personale risultante dalla mappatura delle funzioni presentata
in sede di Osservatorio Regionale (56 dipendenti sulle 4 funzioni oggetto di riordino), e la
consistenza del personale oggetto di successivo trasferimento. La differenza di 10 unità
corrisponde al numero di dipendenti destinatari di provvedimenti di prepensionamento
nel triennio 2014/2016 (per effetto delle misure intraprese nell’ambito del piano di
riequilibrio pluriennale), che sono stati esclusi espressamente dalla legge di riordino
senza che ne fosse consentita la sostituzione. Nel frattempo, nel mese di maggio, è
avvenuto l’avvicendamento tra l’amministrazione provinciale uscente e quella
subentrante (con i nuovi organi disciplinati dalla legge “DelRio”). Con Decreto del
Presidente n.45 del 15 maggio 2015 è stato disposto, nel prendere atto dei singoli
nominativi dei dipendenti da trasferire, di individuare ulteriori 10 dipendenti da proporre
alla Regione per compensare l’esclusione dei dipendenti “prepensionandi”. La Regione
Liguria, con D.G.R. 718 del 29.05.2015, si è formalmente impegnata “a valutare la
possibilità di liberare risorse al fine del futuro trasferimento di ulteriori 10 unità di
personale provinciale presso gli uffici regionali”; come facilmente dimostrabile, l’entità
delle entrate (tipicamente canoni demaniali) trasferite alla Regione a seguito del
passaggio di competenze sarebbe più che sufficiente a finanziare detta operazione. Fino
ad oggi tuttavia l’impegno non si è concretizzato in alcun ulteriore trasferimento.
I sopra citati decreti (D.L. 78/2015 e DPCM 14/9/2015) hanno nuovamente modificato –
e in modo significativo – il quadro istituzionale. E’ stata data la possibilità alle Province di
individuare il personale di polizia provinciale necessario allo svolgimento delle funzioni
fondamentali (art. 5 DL 78/2015); tale opportunità è stata colta con apposito decreto
presidenziale, soprattutto con la finalità di garantire lo svolgimento di alcuni servizi
essenziali (viabilità, ambiente) quasi privi di organico. Quanto ai servizi per l’impiego, la
citata normativa ha consentito di avviare gli accordi necessari alla stipula di una
convenzione che garantisca il funzionamento dei centri provinciali a totale carico di Stato
e Regione (le convenzioni di “avvalimento” sono in fase di stipula alla data di
elaborazione del presente documento).
Il DPCM di settembre, cosiddetto Decreto Madia, ha di fatto avviato il portale ministeriale
per la mobilità (portale “mobilità.gov o PMG) destinato a favorire la ricollocazione dei
dipendenti dichiarati in sovrannumero. Sulla base dei criteri contenuti in tale decreto, la
Provincia ha adottato un secondo decreto per l’individuazione del personale da inserire
nel PMG. (atto L2 del 22.11.2015, a firma del Segretario Generale). La rideterminazione
del personale sovrannumerario ha portato ai seguenti dati:
La percentuale prevista dalla legge di stabilità 2016 risulta ancora rispettata. Si consideri
che nel personale sovrannumerario non è più ricompreso il corpo di polizia provinciale, in
totale soprannumeri 5.570.422,21 129
49,10%
personale che residua 5.774.341,49 143
50,90%
19
attesa di destinazione; in realtà dunque la percentuale di sovrannumerari si attesta a
regime ben oltre il 50% di legge.
Nel PMG è stato anche inserito il personale destinato al Ministero di Giustizia, nell'ambito
della procedura di mobilità avviata dal Ministero stesso, a valere sul fondo di cui
all'articolo 30, comma 2.3, del decreto legislativo n. 165/2001.
I pensionamenti anticipati
Il piano dei prepensionamenti con i requisiti “ante Fornero”, ai sensi di quanto previsto
dall’art. 2, c. 11, lett. a) del D.L. 95/2012 convertito in L. 135/2012, estesa agli ee.ll. in
applicazione del D.L. 101/2013 convertito in legge 125 del 31 ottobre 2013, ha rispettato
l’andamento previsto nel piano di riequilibrio. Sono stati realizzati significativi
miglioramenti nei risparmi di spesa, in virtù della generalizzata rinuncia al preavviso e
dell’attività di ricostruzione contributiva operata dagli uffici, che ha portato alla
maturazione anticipata del diritto a pensione per alcuni dipendenti. Tali effetti, per ragioni
di prudenza, non erano stato conteggiati nel piano di riequilibrio.
Nella tabella che segue, si riportano i risparmi ottenuti dall’effetto combinato di
pensionamenti ordinari e pensionamenti anticipati. Il primo dato, per ogni anno, è il
risparmio stimato nel piano originario; il secondo è il risparmio effettivamente ottenuto, o
ricalcolato per i prossimi esercizi. Come si può evincere dalla colonna a destra,
l’andamento effettivo dei pensionamenti genera economie non preventivate, che si
attenuano solo negli anni 2017-18 per via del fatto che i pensionamenti previsti nei due
esercizi hanno subito un anticipo agli anni precedenti.
Ulteriori risparmi sulla spesa di personale
risparmi risparmio ulteriore
Piano 158.931,93
Effettivo 167.224,00
Piano 637.056,85
Effettivo 707.183,29
Piano 1.085.109,33
Effettivo 1.162.364,65
Piano 1.352.141,49
Effettivo 1.412.298,77
Piano 1.366.733,68
Effettivo 1.426.890,96
Piano 1.407.273,24
Effettivo 1.517.332,81
Piano 1.487.416,61
Effettivo 1.693.290,47
Piano 1.598.334,11
Effettivo 1.922.550,62
Piano 1.699.261,42
Effettivo 2.038.482,08
205.873,86
324.216,51
339.220,66
70.126,44
77.255,32
60.157,28
60.157,28
110.059,57
2020
2021
2022
2017
2018
2019
2014
2015
2016
8.292,07
20
In aggiunta ai risparmi derivanti dai prepensionamenti e dai trasferimenti di funzioni alla
Regione (i cui effetti finanziari arriveranno a pieno regime nel 2017), si registrano
ulteriori economie sulla spesa di personale. Per effetto di mobilità, comandi e
trasferimenti al Ministero della Giustizia, nonché cessazioni per dimissioni volontarie,
inabilità ecc., sono quantificabili i seguenti risparmi (rispetto al 2013, anno di
riferimento).
ANNO 2014: 121.872,17
ANNO 2015: 574.546,71
ANNO 2016: 795.192,55
Il dato del 2016 si riferisce al risparmio annuo per effetto delle cessazioni avvenute fino
al 31.12.2015. Nel 2016 sono preventivate altre cessazioni, come meglio si dirà in
seguito.
La contrattazione decentrata
Rispetto al 2013, i fondi delle risorse decentrate 2015 sono stati ridotti di un ammontare
complessivo pari ad euro 247.028,33, di cui 145.235,30 sul fondo della dirigenza e
101.793,03 sul fondo del personale del comparto.
Tale riduzione è sensibilmente superiore a quella preventivata nelle stime iniziali.
Non sono stati previsti incrementi discrezionali delle risorse variabili, pur essendo stato
rispettato il patto di stabilità 2014.
Per l’anno 2016, si dovrà tenere conto della nuova misura di contenimento della spesa ex
comma 236 dell’art. 1 della l. 208/2015, con ulteriore riduzione dei fondi stimata in oltre
150.000 euro.
L’andamento della spesa di personale – riepilogo
Come si può evincere dalla tabella sotto riportata, la spesa complessiva di personale ha
subito un forte decremento anche dovuto all’avvio del processo di riforma delle Province,
non previsto in sede di elaborazione del piano riequilibrio. A regime gli effetti saranno
ancor più evidenti, poiché nel 2015 il trasferimento delle funzioni e del personale è
avvenuto solo a partire dal secondo semestre. Con il 2017, infine, sarà completato anche
il processo di ricollocazione del personale sovrannumerario e il piano dei
prepensionamenti.
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Confronto con la media del trennio 2011/2013 per verificare il rispetto dei tetti di spesa
così come modificati con l’introduzione del comma 557 quater all’art.1 della Legge
296/2006 operata dal comma6 bis dell’art.3 del D.L. 90/2014.
Spese per il personale
spesa media
rendiconti
2011/2013
Rendiconto
2015
spesa intervento 01 11.741.281,79 8.893.082,61
spese incluse nell'int.03 341.796,97 96.754,81
irap 750.478,07 559.377,38
altre spese incluse
Totale spese di personale 12.833.556,83 9.549.214,80
spese escluse 3.329.478,02 2.989.002,10
Spese soggette al limite (c. 557 o 562) 9.504.078,81 6.560.212,70
La rinegoziazione dei mutui
Il c. 430 della legge di stabilità per il 2015 prevede che “ In considerazione del processo
di trasferimento delle funzioni di cui all'articolo 1, comma 89, della legge 7 aprile 2014,
n. 56, le province e le citta' metropolitane possono rinegoziare le rate di ammortamento
in scadenza nell'anno 2015 dei mutui che non siano stati trasferiti al Ministero
dell'economia e delle finanze in attuazione dell'articolo 5, commi 1 e 3, del decreto-legge
30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003,
n. 326, con conseguente rimodulazione del relativo piano di ammortamento anche in
deroga alle disposizioni di cui al comma 2, lettera c), dell'articolo 204 del testo unico di
cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. “
22
Il comma 537 della succitata legge, a norma del quale “in relazione a quanto disposto dal
secondo periodo del comma 2 dell'articolo 62 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e successive
modificazioni, limitatamente agli enti locali di cui all'articolo 2 del testo unico di cui al
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, la durata delle operazioni di rinegoziazione,
relative a passivita' esistenti gia' oggetto di rinegoziazione, non puo' essere superiore a
trenta anni dalla data del loro perfezionamento”.
La Cassa Depositi e Prestiti società per azioni (di seguito CDP), con propria circolare N.
1282 del 15 aprile 2015, si è resa disponibile alla rinegoziazione dei finanziamenti
concessi alle province e alle città metropolitane attualmente in ammortamento, in
attuazione dell'art. 1, c. 430, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, secondo termini e
modalità così sintetizzabili:
a) prestiti ordinari a tasso fisso, a tasso variabile intestati alle province o città metropolitane;
b) con oneri interamente a carico dell'Ente beneficiario;
c) in ammortamento al 1° gennaio 2015;
d) con debito residuo a tale data pari o superiore a 10.000,00 euro.
e) scadenza, a scelta dell'Ente, al 30 giugno degli anni 2025, 2030, 2035, 2040 o al 31 dicembre
2044 per i Prestiti rinegoziati nel primo semestre, e 31 dicembre degli anni 2025, 2030, 2035,
2040 o al 30 giugno 2045 per i Prestiti Rinegoziati nel secondo semestre;
f) tasso di interesse fisso (se il tasso attualmente regolante il Prestito Originario è fisso) o variabile
(se il tasso attualmente regolante il Prestito Originario è variabile);
g) in funzione della scadenza prescelta e secondo il principio dell'equivalenza finanziaria, sulla base
delle condizioni di mercato vigenti al momento dell'adesione e della curva dei tassi settimanali della
CDP per i prestiti ordinari concessi agli enti locali;
L’accesso alla prima finestra di rinegoziazione non si è reso di fatto possibile a causa dei
termini estremamente ridotti tra l’emanazione della circolare e la scadenza per la
presentazione attivazione delle domande (che per la Provincia di Imperia sono di numero
e complessità rilevante); si rileva, inoltre, che secondo le prime istruzioni fornite dalla
CDP agli operatori, la condizione per l’adesione doveva essere l’avvenuta approvazione
del bilancio di previsione 2015 (che nel mese di maggio non sarebbe stato comunque
possibile approvare).
Con deliberazione di consiglio n.65 del 18.11.2015, previo parere favorevole del Collegio
dei Revisori dei conti, si è stabilito di aderire alla procedura di rinegoziazione dei mutui
CDP nella finestra del secondo semestre.
A seguito delle analisi effettuate si è evidenziato un debito residuo ristrutturabile per la
Provincia di Imperia di 10.496.116 euro (il 74,6% dell’esposizione debitoria dell’ente con
CDP), composto da 162 posizioni debitorie a tasso fisso.
La rinegoziazione dei tassi e della durata dell’ammortamento ha portato alla ridefinizione
delle rate, con risultati sintetizzabili nel grafico sotto riportato.
23
n.b.: il grafico riflette l’andamento di cassa, pertanto la rata di competenza 2° semestre
2015 è stata traslata nel 2016 in quanto pagata a febbraio.
Al di là degli effetti positivi sul bilancio (riduzione della rata annuale pari a circa 316.000
euro), è stata valutata anche la convenienza dell’operazione sotto il profilo strettamente
tecnico. La riduzione del valore finanziario delle passività che si ottiene comparando i
valori attualizzati dei prestiti prima e dopo la rinegoziazione, calcolati secondo la curva di
attualizzazione fornita dalla CDP, è quantificabile in 901 euro: il saldo positivo è indice di
convenienza economica.
24
L’esercizio 2015 – stato di avanzamento degli interventi
Interventi diversi sui servizi e sull’organizzazione
Si riassume lo stato di avanzamento delle misure previste dal piano di riequilibrio.
A) per quanto attiene alle misure in materia di personale ed in particolare al
Piano dei prepensionamenti si rinvia a all’analisi effettuata nei paragrafi precedenti.
Si sottolinea qui, in particolare, che con l’inizio del nuovo mandato è stato
effettuato un primo intervento di riorganizzazione dell’Ente, con provvedimento del
Presidente n 91 del 2/7/2015, a seguito del passaggio alla Regione, con effetto dal
1/7/2015, delle funzioni in materia di turismo, formazione professionale, difesa
suolo, caccia e pesca. Questo intervento di riorganizzazione, da considerarsi quale
primo stralcio di un complessivo piano di riassetto provinciale, ha riordinato le
funzioni fondamentali in capo alla Provincia - unitamente alle funzioni di supporto -
in Settori, per garantire una migliore funzionalità dei servizi. L’esistenza di alcune
variabili ancora da definire (da ultima, la questione dei centri per l’impiego e della
polizia provinciale così come delineata dal recente D.L. 78/2015) rende necessario
un successivo – e si auspica più stabile – intervento sulla struttura dell’ente,
secondo criteri di economicità e funzionalità. In tal senso, nell’ambito del piano di
riassetto in progress, è in fase di approvazione una nuova macrostruttura, che ha il
pregio di isolare le strutture fondamentali dell’ente (coerentemente con la legge
“Del Rio”) dalle strutture che non devono pesare sul bilancio dell’ente di area vasta,
in quanto poste a carico di altri soggetti (Stato, Regione, Comuni, ecc.).
Quanto alle singole misure organizzative previste nel piano originario, si aggiorna la
check-list elaborata nella relazione del settore Personale in occasione della seconda
integrazione del piano di riequilibrio.
Piano originario. Check list. (Omissis) Con deliberazione 100/2013 sono stati definiti i primi interventi della nuova fase di riorganizzazione. a) Riduzione delle posizioni dirigenziali da 14 a 13, con soppressione del settore Sistema Informativo Programmazione e Progetti Comunitari. Attribuzione delle funzioni relative al Sistema Informativo (CED) al settore Attività di Controllo – Partecipazioni Societarie. Attribuzione delle funzioni relative ai Progetti Comunitari e Statistica al Gabinetto della Presidenza AGGIORNAMENTO: Le posizioni dirigenziali sono state ridotte a 9, e diventeranno 8 dal mese di settembre. b) Acquisizione delle funzioni ATO idrico all’interno della Direzione Operativa Ambiente Territorio Urbanistica, senza incremento della dotazione dirigenziale
AGGIORNAMENTO: La Direzione Operativa è stata soppressa, a causa del trasferimento di parte delle funzioni. La funzione ATO Idrico (ora più correttamente Servizio Idrico Integrato) resta comunque finanziata dai bilanci dei Comuni dell’Ambito
c) Soppressione dell’unità autonoma Beni Culturali, con accorpamento al settore Turismo Cultura
AGGIORNAMENTO: L’intero settore Turismo Cultura è stato soppresso e trasferito alla Regione; la competenza sulle ville resta nell’ambito del settore Patrimonio, per la corretta valorizzazione degli immobili di pregio
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d) Attivazione di un Progetto Intersettoriale tra Appalti/Contratti e Avvocatura/Affari Legali, al fine di mettere in comune le professionalità su obiettivi specifici in vista dell’ accorpamento delle funzioni previsto per l’anno successivo.
AGGIORNAMENTO: E’ stato realizzato anche il previsto accorpamento, con immaginabili ricadute sulla funzionalità. Non è stato sostituito il dirigente cessato. E’ stata inoltre avviata una Stazione Unica Appaltante per il supporto ai comuni ai sensi della legge del 7 aprile 2014 n° 56 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”. Detta struttura svolge il proprio servizio sulla base di apposita convenzione, e costituisce nuova fonte di entrata per la Provincia.
e) Attivazione di un progetto Intersettoriale per la creazione di un’unità informatica denominata Sistema Informatico Provinciale (SIP) a supporto dell’attuale CED, composta da alcuni dipendenti individuati in base alle proprie competenze specifiche, e caratterizzata da ampia flessibilità operativa. I dipendenti continueranno ad operare nei rispettivi settori e nel rispetto della propria qualifica; verranno tuttavia impegnati in progetti comuni, e riuniti periodicamente per il necessario confronto operativo.
AGGIORNAMENTO: nessuno, rispetto a quanto già evidenziato nel precedente documento.
f) Riordino delle competenze in materia di segnaletica/circolazione stradale, tra il settore Viabilità Trasporti e il settore Vigilanza sul territorio.. Al Settore Viabilità (il quale può cambiare denominazione in settore Strade, Trasporti, LL.PP. e Grandi Infrastrutture) dovrà essere assegnata la competenza sulle Concessioni stradali, mentre alla Vigilanza sul Territorio, quella relativa alla segnaletica stradale (limitazioni di velocità , etc.).
AGGIORNAMENTO: rispetto alla precedente check list, si evidenzia come il progetto di riassetto in via di approvazione preveda l’accorpamento ulteriore di tutte le funzioni elencate, anche nell’ottica di una riduzione delle figure dirigenziali.
g) Gestione congiunta delle Concessioni Demaniali - Fluviali e Stradali – con costituzione di un'unica unità, sia per la parte tecnica (istruttoria e rilascio delle concessioni, recupero dell'abusivismo in maniera anche congiunta), sia per la gestione del software relativo MAPTRI, sia per la parte relativa alla riscossione ordinaria e coattiva. Il settore di riferimento è il settore Viabilità, con eventuale apporto di personale di altre strutture. La decorrenza prevista è il 1 luglio 2013.
AGGIORNAMENTO: si conferma, al momento, quanto già evidenziato nella precedente check list. A ciò si aggiunga che il demanio fluviale non compete più alla Provincia.
h) Attivazione di un’unità intersettoriale, struttura di controllo ai sensi dell’art. 6 del Regolamento Provinciale per la disciplina degli strumenti e delle metodologie per i controlli interni, ex art. 3, comma 2 del D.L. 174/2012, convertito in L. 213/2012. Con deliberazione n. 5 del 30/01/2013 è stato approvato il Regolamento per la disciplina degli strumenti e delle metodologie per i controlli interni, ai sensi dell’art. 3, comma 2 del D.L. 174/2012, convertito in L. 213/2012, che all’art. 6 prevede la costituzione di un struttura di “AUDIT”, sotto la direzione del Segretario Generale e dotata delle necessarie competenze professionali, che dovrà eseguire un controllo preventivo e successivo sugli atti dell’Ente. Per tale struttura è prevista l’individuazione formale di uno o più responsabili.
AGGIORNAMENTO: nessuno, rispetto a quanto già evidenziato nel precedente documento.
i) Individuazione dei compiti e delle responsabilità per l’attuazione e la verifica della trasparenza, la pubblicità, l’informazione della Pubblica Amministrazione, nonché delle misure relative all’anticorruzione. Per tali funzioni è prevista l’individuazione di uno o più responsabili. (Istituzione della Figura del Responsabile della Trasparenza, del Responsabile della Trasparenza per gli Amministratori, del Responsabile per la trasparenza negli appalti, forniture ed acquisti, del Responsabile per la trasparenza, economicità e sostenibilità della gestione amministrativa, del Responsabile per la trasparenza, efficacia ed efficienza nella gestione degli strumenti di informazione ed aggiornamento professionale, Responsabile per l’anticorruzione).
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AGGIORNAMENTO: nessuno, rispetto a quanto già evidenziato nel precedente documento.
j) Istituzione di un Comitato di Direzione, che risponde alla figura del Segretario/Direttore Generale, con funzione di coordinamento strategico per settori omogenei, compatibile con il mantenimento di un assetto sostanzialmente orizzontale dei ruoli e delle competenze dei singoli dirigenti; istituzione di un Comitato di Gestione, che risponde alla figura del Segretario/Direttore Generale, per la condivisione e l’interazione tra i dirigenti sul piano operativo e gestionale.
AGGIORNAMENTO: a seguito del sostanziale snellimento della struttura organizzativa, anche a livello dirigenziale, non si è più ritenuto opportuno ricorrere a tale comitato.
k) Introduzione di forme flessibili di utilizzo del personale, finalizzate a migliorare la collaborazione reciproca tra settori, favorire la mobilità interna, sopperire alle carenze temporanee di personale, preparare in anticipo gli accorpamenti già
AGGIORNAMENTO: si conferma quanto già rappresentato in precedenza. Il ricorso alla mobilità interna e alla riconversione delle professionalità esistenti è stato ancora più intenso, a causa del progressivo depauperamento degli organici e della necessità di garantire il corretto funzionamento dei servizi.
B) per quanto riguarda le misure di razionalizzazione della spesa di
funzionamento, di riduzione della spesa per utenze e consumi in genere, per
automezzi, per quotidiani, per progettazioni esterne e consulenze, l'Ente ha
proceduto agli interventi di contenimento della spesa previsti;
C) per quanto concerne le quote associative e partecipative ad organismi
diversi si è dato corso all'azzeramento previsto;
D) per quanto concerne i servizi indispensabili quale trasporto pubblico locale,
manutenzione stradale e edilizia scolastica sono state mantenute inalterate le
misure di contenimento della spesa già previste nel 2013;
E) per quanto concerne le indennità di carica l'intervenuta L. 56/2014 ne ha
disposto l'azzeramento dalla termine della legislatura (07.04.2015);
F) per quanto concerne la riduzione del debito e dei relativi oneri di
ammortamento, per quanto non venga più prevista l'estinzione anticipata da
effettuarsi con i proventi delle alienazioni per i motivi suindicati, nel corso dei
prossimi anni, non essendo previsto ulteriore ricorso a indebitamento, gli oneri di
ammortamento si riducono notevolmente per effetto della fisiologica conclusione del
periodo di ammortamento; si tenga inoltre presente quanto già analiticamente
esposto in merito alla rinegoziazione dei mutui CDP.
G) per quanto concerne il Comparto Società Partecipate, nel successivo
paragrafo si integra il report contenuto nel II aggiornamento ed integrazione al
Piano, pagg.16 e seguenti, con la situazione aggiornata.
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Partecipazioni societarie
Società poste in liquidazione ALPI LIGURI SVILUPPO E TURISMO IN LIQUIDAZIONE S.R.L. La società è stata posta in liquidazione nell’anno 2010 con deliberazione di Consiglio Provinciale n. 30 del 09/06/2010. La società ha cessato ogni attività. Il Consiglio Provinciale con deliberazione n. 66 del 19/12/2013.ha approvato la sospensione della chiusura della procedura di liquidazione della società in attesa dell’espletamento delle verifiche che si sono rese necessarie sulle eventuali responsabilità in capo agli amministratori sulla gestione. AGGIORNAMENTO
All’esito degli approfondimenti istruttori e delle valutazioni svolti dal Legale incaricato di
promuovere l’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori che possono
aver cagionato danno alla società ai sensi dell’art. 2392 del C.C., è stato convenuto,
secondo quanto comunicato dal Legale stesso, sull’opportunità di procedere alla formale
contestazione degli addebiti, riservando al seguito la valutazione dell’instaurazione
dell’azione legale in relazione ai costi presunti, alle concrete possibilità di esito positivo
nonché all’esigenza di non procrastinare a tempo indeterminato la liquidazione della
società.
VILLA MAGNOLIE S.P.A. La società è stata posta in liquidazione con deliberazione del Consiglio provinciale n 48 del 21/11/2013. Il percorso temporale massimo di liquidazione è stato fissato in mesi 6 con possibilità di un’unica proroga per motivate ragioni connesse alla liquidazione delle voci attive dello stato patrimoniale. L’Assemblea dei soci del 10/05/2014 ha approvato la proroga del termine di chiusura della fase liquidatoria della società al 10/09/2014 in considerazione della complessità di assegnazione dell’immobile societario a questa Provincia, per la quale si è in attesa di risposta all’istanza di interpello all’Agenzia delle Entrate inviata dal liquidatore in data 18.04.2014. AGGIORNAMENTO
La società è stata liquidata e cancellata dal registro delle imprese il 15/01/2015.
S.P.E.I. S.R.L. La società è stata costituita nell’anno 2001 quale Soggetto Responsabile dei Patti Territoriali ed Agricolo della provincia di Imperia ed è stata posta in liquidazione dall’Assemblea dei soci del 19 aprile 2010 . A fronte delle carenze e delle irregolarità riscontrate dal Liquidatore in sede di verifica dei progetti realizzati dai soggetti attuatori e dei conseguenti ritardi sui tempi di chiusura della fase liquidatoria della società, con deliberazione assunta nell’Assemblea del 4 febbraio 2013, i soci hanno approvato la prosecuzione delle attività di S.P.E.I. per la gestione delle pratiche dei Patti Territoriali ancora in corso, fino al termine dei compiti del Soggetto Responsabile previsti dal Disciplinare stipulato dalla società stessa con il Ministero competente.
Obiettivo della società è quello della chiusura delle pratiche inerenti i Patti Territoriali entro l’anno 2015. AGGIORNAMENTO
Secondo quanto comunicato dal Liquidatore, entro l’anno 2016 dovrebbe essere conclusa la residua attività istruttoria dei Patti. Resteranno ancora alcune pendenze
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relative a procedimenti su cui sono in corso indagini penali o su cui sono state avviate richieste di revoca delle quali dovrà farsi carico uno dei Soci (ancora da individuare) onde consentire la cancellazione della società dal Registro delle Imprese
G.A.L. SVILUPPO DELLE VALLI DEL PONENTE IN LIQUIDAZIONE S.R.L. G.A.L. Sviluppo delle Valli del Ponente in Liquidazione S.r.l. è stata posta in liquidazione a seguito di deliberazione assembleare del 3 febbraio 2009. L’esito favorevole della sentenza in secondo grado che ha visto la società vincente nel contenzioso con l’Erario su un credito IVA contestato di circa €. 100.000,00 consentirà la chiusura della procedura liquidatoria nel corrente esercizio. AGGIORNAMENTO
La società è stata chiusa. In data 17.12.2015 l’Assemblea dei soci ha approvato il bilancio finale di liquidazione della società e il prospetto di riparto dell’attivo patrimoniale, conferendo mandato al liquidatore di chiedere la cancellazione dal registro delle imprese.
Società poste in vendita o per le quali è stato esercitato il diritto di recesso CENTRO PROVINCIALE DI FORMAZIONE PROFESSIONALE S.R.L. La partecipazione di questa Provincia nel Centro Provinciale di Formazione Professionale “G. Pastore” S.r.l., è oggetto di alienazione secondo quanto stabilito dal Consiglio con deliberazione n 27 del 10.04.2014. Ai sensi dell’art. 10 dello Statuto Sociale le quote in dismissione devono essere offerte in prelazione agli altri soci i quali, salvo diversi accordi tra di loro, potranno partecipare all'acquisto in misura proporzionale alle loro quote. L'offerta in prelazione sarà diretta all'organo amministrativo e dovrà indicare il prezzo delle quote ... omissis… nonché eventuali altre clausole contrattuali. Il prezzo non potrà comunque essere superiore al valore della quota risultante dal patrimonio netto dell'ultimo bilancio approvato …omissis… Le eventuali quote, o diritti di opzione offerti che non avessero trovato collocamento presso i soci, potranno essere dal loro proprietario alienati a terzi, purché a condizioni identiche a quelle offerte ai consoci. L’offerta in prelazione ai soci sarà pertanto effettuata, sulla base del valore patrimonio netto al 31/12/2013. AGGIORNAMENTO
Nell’anno 2015 sono stati esperiti due tentativi di vendita, il 29/09/2015 e il
06/10/2015, andati entrambi deserti (provvedimento dirigenziale n. A1) 17 del
2.10.2015 e n. A1) 19 del 6/10/2015). Nell’anno 2016 verrà riproposta la cessione
A.R.R.E.D. S.p.A. La partecipazione azionaria in A.R.R.E.D S.p.A. è stata ceduta a FILSE S.p.A. in data 7 maggio 2014 (certificato azionario n. 78 per n. 1.147 azioni del valore nominale di € 0,52 ciascuna). Esercitato il diritto di recesso al prezzo di € 596,44. La partecipazione è cessata il 23/01/2015. RETE FIDI LIGURIA Rete Fidi Liguria è stata costituita il 1° gennaio 2013 dalla fusione per incorporazione di Cooperfidi (di cui la Provincia era socia), Rete Fidi Liguria e Mediocom Liguria in FIDI IMPRESA LIGURIA che ha assunto la denominazione di RETE FIDI LIGURIA.
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Esercitato il diritto di recesso al prezzo di € 3.098,00. La partecipazione è cessata il 30/04/2014. AUTOSTRADA ALBENGA GARESSIO CEVA S.p.A. La Provincia di Imperia ha avviato, nell’anno 2013, la procedura di alienazione delle 46.279 azioni detenute nella società. Il primo esperimento di gara è andato deserto. AGGIORNAMENTO
Intervenuta la cessazione della partecipazione con effetto dal 31/12/2014, ai sensi
dell’art. 1, comma 569, Legge 147/2013.
La cessione è stata formalizzata con atto del Notaio Ivo GROSSO in Cuneo del
14.12.2015 per un controvalore di . €. 601.861,00.
AUTOSTRADA DEI FIORI Si rinvia a quanto già esposto. Società per le quali sono in corso interventi di riorganizzazione e ristrutturazione RIVIERA TRASPORTI S.P.A. L’azienda ha chiuso il bilancio dell’esercizio 2013 con una perdita di € 3.888.087 e un patrimonio netto di € 5.568.960. L’andamento della gestione societaria, su cui ha pesantemente influito la drastica riduzione delle risorse destinate al trasporto pubblico locale verificatasi negli ultimi anni, ha gravemente compromesso l’equilibrio economico-finanziario dell’Azienda rendendo necessaria l’adozione di misure straordinarie finalizzate al riequilibrio dei conti: recupero dell’evasione, con l’intervento anche del Corpo di Polizia Provinciale, valorizzazione del patrimonio immobiliare e gestione dei parcheggi, riorganizzazione aziendale con riduzione delle spese di personale e rinegoziazione della contrattazione di secondo livello economica e normativa, blocco del turn over, razionalizzazione dei servizi pubblici di linea, riduzione delle spese di gestione generale. AGGIORNAMENTO
La società svolge il servizio di trasporto pubblico in regime di proprogatio ai sensi della L.R. 24/2015 con cui Regione Liguria ha imposto l’affidamento del servizio da parte di questa Provincia alla propria società partecipata fino al 31/12/2017. Lo scorso gennaio la società ha approvato un Piano di risanamento attestato ex art 67 L.F. per l’accordo con i fornitori al fine dell’estinzione delle posizione debitorie. A seguito delle misure straordinarie di riequilibrio dei conti adottate dal Consiglio di Amministrazione su impulso di questa Provincia e degli altri Enti soci, Riviera Trasporti ha chiuso l’esercizio 2015 con un risultato positivo di € 93.427,00.
S.P.U.I. S.P.A. La società svolge il proprio compito in equilibrio economico, grazie al contributo che gli azionisti versano annualmente in conto esercizio infruttifero e a fondo perduto proporzionalmente alla quota di capitale posseduta. Tale contributo, determinato sulla
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base di apposito bilancio previsionale, è diminuito nel tempo grazie ad un’importante azione di razionalizzazione e di contrazione dei costi nonché di rinegoziazione dei rapporti convenzionali con UNIGE avviata dall’organo di amministrazione. Il finanziamento dei soci ammontante a complessivi € 1.837.769,50 nell’anno accademico 2011/2012, è stato ridotto ad € 1.500.000 nell’anno 2012/2013 e ad € 1.320.000 per l'anno accademico 2013/2014. Sotto il profilo finanziario l’obiettivo della società per il prossimo quadriennio è quello di ridurre ulteriormente l’impegno dei soci, risultato da perseguire con i seguenti interventi: a) ristrutturazione ed adeguamento dei Corsi con una riduzione delle spese direttamente connesse al loro svolgimento. Al riguardo l’Ateneo ha deliberato la disattivazione graduale con decorrenza dal prossimo A.A. 2014/15 del corso di Laurea triennale in Economia Aziendale (CLEA) e contestuale attivazione di un corso triennale di Laurea in Scienze del turismo, con due indirizzi attualmente in corso di approvazione. Nel contempo è stata prevista anche la cessazione graduale del Corso di Laurea triennale del DAMS (vedere prospetto allegato A); b) rinnovo della Convenzione per il triennio accademico 2014-2015, 2015-2016 e 2016-2017 apportando alla stessa miglioramenti funzionali ed economici come ad esempio la destinazione a favore del Polo universitario imperiese di un contributo relativo alla seconda rata versata dagli studenti in una misura superiore all’attuale minimo garantito del 30% previsto nella vigente Convenzione; c) modifica degli articoli dello Statuto della S.P.U.I. che limitano la partecipazione dei Soci solo agli Enti e Soggetti facenti parte del territorio della Provincia di Imperia. Tale intervento permetterà l’ingresso di altri Enti e Soci con conseguente ridistribuzione di una parte delle azioni della Società e diminuzione delle quote pagate dagli attuali Soci. Alla luce di quanto sopra la Provincia ha mantenuto la propria quota di partecipazione alle spese di gestione per l'esercizio 2014 ad €. 660.000,00 per poi ridurla dal 2015 in relazione a quanto previsto al punto c). L’entità del contributo della Provincia è tuttavia regolata dagli obblighi statutari e contrattuali, dei quali pertanto si è dovuto tenere conto nella assegnazione della quota relativa al 2015. AGGIORNAMENTO
La società è stata ritenuta non strettamente indispensabile per le finalità istituzionali dell’Ente nel nuovo livello di competenza attribuito dalla L56/2014. Ne è stata pertanto disposta la cessione. Nel frattempo la Provincia deve garantire l’erogazione del contributo relativo alla propria quota di partecipazione.
Altre società CASINO S.P.A. La partecipazione in Casinò S.p.A. è oramai simbolica (0,00084 del capitale sociale). AGGIORNAMENTO
La partecipazione è stata ceduta con atto del notaio AVETA in Sanremo del 18 febbraio 2016 al prezzo complessivo di €. 28,86
BANCA ETICA S.C.P.A. La partecipazione, quasi simbolica (0,005632% del capitale sociale), in BANCA ETICA S.c.p.A., riflette l’adesione ai principi che ispiravano la realizzazione di una Banca con specifiche finalità sociali.
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I procedimenti di liquidazione: le misure gestionali per la fatturazione elettronica
e il nuovo indice di tempestività dei pagamenti
Con deliberazione di Giunta Provinciale n. 199 del 28 agosto 2014 sono state approvate
nuove "Misure gestionali volte a garantire la tempestività dei pagamenti" e "Direttive
volte a garantire la regolare tenuta del Registro Unico delle Fatture e l'ottemperanza alle
disposizione sul monitoraggio dei debiti della P.A. di cui al D.L. 66/2014 convertito in
L.89/2014".
Nell’anno 2015 i servizi finanziari hanno dovuto fronteggiare il considerevole impatto -
sull’organizzazione del lavoro, sulle competenze richieste agli operatori, sul sistema
informatico e di contabilità- derivante dall’introduzione dei nuovi principi contabili,
dell’obbligo di fatturazione elettronica, dello split-payment.
Con riferimento alla fatturazione elettronica6, è stato realizzato l’adeguamento del
sistema di acquisizione e protocollazione dei documenti (ERMES) con le necessarie
interazioni nei confronti del software di contabilità, al fine di gestire correttamente la fase
di monitoraggio del “Sistema di Interscambio” secondo le disposizioni applicative di cui
alla Circolare MEF n.1/2014, come integrate dalla circolare 1/F/2015. Si sottolinea come
il D.L. 66/2014 abbia anticipato al 31 marzo 2015 il termine di decorrenza degli obblighi
di fatturazione elettronica per le amministrazioni centrali di cui all'articolo 6, comma 3,
del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 3 aprile 2013, n. 55 e per le
amministrazioni locali di cui al comma 209 della legge n. 244 del 2007, costringendo di
fatto l’ente ad adeguarsi con maggiore celerità alle nuove disposizioni. Con apposita
circolare interna sono state date agli uffici ulteriori disposizioni di carattere tecnico, con
gli opportuni chiarimenti in merito dalla gestione del periodo transitorio (1 aprile – 30
giugno 2015). Le criticità della procedura sono state risolte e contenute entro limiti
accettabili, come si può vedere dai risultati ottenuti in termini di tempestività dei
pagamenti.
Con particolare riferimento alla tempestività dei pagamenti, è stata data applicazione alla circolare n. 22 del 27/07/2015 del MEF Dipartimento della Ragioneria Generale dello
6 Principali norme di riferimento in tema di fatturazione elettronica
Legge numero 244 del 24 dicembre 2007, disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 2008) (Gazzetta Ufficiale numero 300 del 28 dicembre 2007) come modificata dal Decreto Legislativo 201 del 2011.
Decreto 7 marzo 2008, individuazione del gestore del Sistema di Interscambio della fatturazione elettronica nonché delle relative attribuzioni e competenze, ai sensi dell’articolo 1, comma 212 della legge numero 244 del 2007 (Gazzetta Ufficiale numero 103 del 3 maggio 2008).
Decreto 3 aprile 2013, regolamento in materia di emissione, trasmissione e ricevimento della fattura elettronica da applicarsi alle amministrazioni pubbliche ai sensi dell'articolo 1, comma 213, della legge 24 dicembre 2007, numero 244 (Gazzetta Ufficiale numero 118 del 22 maggio 2013).
Decreto Legge 24 aprile 2014, n. 66. Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale (art 25).
Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, numero 633, come modificato dalla Legge numero 228 del 24 dicembre 2012 (Legge di Stabilità).
Direttiva comunitaria 45 del 2010 relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto per quanto riguarda le norme in materia di fatturazione elettronica
Direttiva 2006/112/CE del Consiglio Europeo del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto.
Decreto MEF del 17 giugno 2014 (Gazzetta Ufficiale del 26 giugno 2014, numero 146). Circolari e risoluzioni
Circolare interpretativa del Ministero dell' Economia e Finanze numero 1/DF del 9 marzo 2015
Circolare interpretativa del Ministero dell’Economia e Finanze numero 1 del 31 marzo 2014
Circolare dell'Agenzia delle Entrate numero 36/E del 6 dicembre 2006. Decreto ministeriale 23 gennaio 2004 - Modalità di assolvimento degli obblighi fiscali relativi ai documenti informatici e alla loro riproduzione in diversi tipi di supporto.
Circolare Agenzia delle Dogane numero 5/D del 25 gennaio 2005. Decredo Ministeriale del 23/1/2004 recante "modalità di assolvimento degli obblighi fiscali relativi ai documenti informatici ed alla loro riproduzione in diversi tipi di supporto". Campo di applicazione.
Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate numero 158/E del 15 giugno 2009. Consulenza giuridica Associazione e Ordini Professionali - Decreto Ministeriale 23 gennaio 2004 e fatturazione elettronica – risposta a quesiti.
Circolare della Ragioneria Generale dello Stato numero 37 del 4 novembre 2013. Attuazione del Regolamento in materia di emissione, trasmissione e ricevimento della fattura elettronica da applicarsi alle amministrazioni pubbliche
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Stato, la quale chiarisce gli aspetti critici del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (D.P.C.M.) del 22 settembre 2014. Sia al fine di dare regolare esecuzione a quanto disposto dal legislatore, sia al fine di recepire le istanze della comunità amministrata in ordine alla necessità di supportare adeguatamente il tessuto economico della provincia, è stato necessario intervenire con apposite misure organizzative. I singoli fornitori e, più in generale, le varie associazioni di categoria hanno infatti rappresentato – pur nella consapevolezza di una tempistica media dei pagamenti da parte della Provincia già conforme ai parametri di legge - la necessità di rendere quanto più fluido possibile il circuito finanziario fornitori/Provincia, soprattutto nei settori in forte sofferenza di liquidità. Si è scelto pertanto di potenziare – per quanto possibile – la fase di pagamento (mandati) di competenza del settore finanziario, attivando nel contempo un’azione di “persuasione” (corroborata da circolare interna) nei confronti dei singoli uffici competenti ad adottare i provvedimenti di liquidazione. Da un’analisi della tempistica dei pagamenti, infatti, si è compreso che sulla tempistica dei pagamenti incide in modo significativo il periodo intercorrente tra la data ricevimento fattura e la data di adozione del provvedimento liquidatorio, prima ancora che quest’ultimo giunga agli uffici contabili. I risultati delle misure organizzative accennate trovano evidenza nei seguenti dati, che a norma di legge sono resi accessibili al pubblico.
Indice anno 2014 gg. 57,69
Indice 1° trimestre 2015 in gg. 52,849
Indice 2° trimestre 2015 in gg. 36,166
Indice 3° trimestre 2015 in gg. 29,421
Indice 4° trimestre 2015 in gg. 29,293
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Sintesi 2015 e prospettive per gli anni futuri
Come evidenziato nelle pagine precedenti, la possibilità di monitorare l’andamento del
piano di riequilibrio in un’ottica di medio periodo è fortemente limitata dalla situazione di
“transitorietà” dell’ente Provincia dal punto di vista istituzionale e finanziario. Sotto il
profilo ordinamentale, la riforma “Del Rio” – che è ancora nella sua fase di realizzazione,
con tempistiche disallineate nelle varie regioni italiane – rischia già di essere stravolta
dalla legge di riforma costituzionale che troverà il suo eventuale compimento nel
referendum confermativo del prossimo autunno. Sotto il profilo finanziario, ad oggi non
sono disponibili neppure le informazioni necessarie per redigere il bilancio di previsione
2016, ed in ogni caso, per espressa previsione del legislatore, non è possibile adottare un
bilancio pluriennale.
Per la Provincia di Imperia, pertanto, l’esame dei dati consuntivi del 2015 resta al
momento il più attendibile strumento di monitoraggio.
In estrema sintesi, quanto rappresentato nella presente relazione può essere così
schematizzato:
Il nuovo contributo alla finanza pubblica richiesto dalla legge di stabilità 2015 e dal D.L.
66/2014 ammonta per la Provincia di Imperia a 8.029.602,07.
A fronte di questo nuovo fattore di squilibrio della parte corrente del bilancio, la Provincia
di Imperia ha integrato le misure di riequilibrio già in vigore nel modo seguente:
- Linee gestionali provvisorie di bilancio improntate al contenimento delle spese.
- Alienazione di immobili a alla Società INVIMIT s.g.r. – Patrimonio Italia –
dell’INVIMIT SGR SPA, costituita con decreto del Ministero dell’Economia e delle
finanze con decreto del 19 marzo 2013.
- Cessione quote della società Albenga Garessio Ceva.
- Rinegoziazione di 162 linee di debito con Cassa depositi e Prestiti.
- Richiesta e ottenimento di un contributo straordinario ex art. 8 comma 13-ter D.L.
78/2015.
- Rideterminazione della dotazione organica con individuazione del personale
soprannumerario (circolare “Madia”).
- Trasferimento di personale alla Regione Liguria in applicazione della legge
regionale 15/2015; gli effetti di tale operazione andranno a regime dal 2016,
mentre per il 2015 incidono per metà esercizio. I risparmi di spesa comunque
sono parzialmente compensati dalla contestuale cessione delle entrate relative alle
funzioni trasferite.
- Contenimento della contrattazione decentrata e avvio di mobilità e comandi in
uscita.
- Convenzionamento con regione Liguria per l’esercizio (a carico della Regione) dei
servizi per l’Impiego.
- Utilizzo dell’avanzo libero per gli equilibri di parte corrente.
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Quanto all’esercizio in corso, si può qui evidenziare come ad oggi non siano ancora resi
noti:
- La quantificazione del prelievo ex L.190/2014 per il 2016 (i “tagli” a carico di
ciascuna Provincia)
- La quantificazione del contributo previsto dal comma 754 della legge di stabilità
2016 (“Alle province e alle città metropolitane delle regioni a statuto ordinario è
attribuito un contributo complessivo di 495 milioni di euro nell'anno 2016, 470
milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2017 al 2020 e 400 milioni di euro
annui a decorrere dall'anno 2021, di cui 245 milioni di euro per l'anno 2016, 220
milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2017 al 2020 e 150 milioni di euro
annui a decorrere dall'anno 2021 a favore delle province e 250 milioni di euro a
favore delle città metropolitane, finalizzato al finanziamento delle spese connesse
alle funzioni relative alla viabilità e all'edilizia scolastica. Con decreto del Ministro
dell'interno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e il Ministro
delegato per gli affari regionali e le autonomie, da adottare entro il 28 febbraio
2016, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, è stabilito il riparto
del contributo di cui al periodo precedente, tenendo anche conto degli impegni
desunti dagli ultimi tre rendiconti disponibili relativi alle voci di spesa di cui al
primo periodo”).
- La determinazione dell’avanzo “svincolato” da parte della Regione ai sensi del
comma 758 della legge di stabilità 2016 (“Al fine di garantire l'equilibrio della
situazione corrente per l'anno 2016 dei bilanci delle citta' metropolitane e delle
province, le regioni, previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo
8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni,
possono operare lo svincolo dei trasferimenti correnti e in conto capitale gia'
attribuiti ai predetti enti e affluiti nell'avanzo di amministrazione vincolato
dell'anno 2015. Le quote dell'avanzo di amministrazione dell'anno 2015 cosi'
svincolate sono applicate al bilancio di previsione per l'anno 2016 delle citta'
metropolitane e delle province dopo l'approvazione del rendiconto dell'esercizio
2015”); è stata a tal fine inoltrata apposita istanza, che dovrebbe ricevere risposta
entro il 31 maggio 2016, per circa 1.498.000 euro.
Gli equilibri di bilancio 2016 sono legati - oltre alle variabili sopra elencate - alla
conclusione del piano dei prepensionamenti, al consolidamento dei risparmi per la
riduzione della dotazione organica, alla eventuale alienazione di altri immobili provinciali
e alla nuova rinegoziazione dei mutui con CDP (operazione già approvata e in fase di
perfezionamento).
A giudizio di chi scrive, la gestione del bilancio 2015 è stata improntata all’esigenza di
restare nel solco tracciato dal piano di riequilibrio finanziario, fronteggiando le novità non
prevedibili fino all’anno precedente. Per l’esercizio successivo occorre invece attendere i
dati necessari alla stesura del bilancio di previsione.
Il Responsabile dei servizi finanziari
Dott. Luigi Mattioli