Relazione Seminario l. 30

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seminario nazionale legge 30: regioni ed enti locali La legge 30 è una controrivoluzione del mercato del lavoro, precarizza totalmente il lavoro in tutti i suoi aspetti, stravolge il ruolo sindacale, i contratti, la giurisprudenza. Con la controriforma delle pensioni si produce l’incertezza dell’intera vita. Si tende a minare alle radici la possibilità di un sindacalismo conflittuale e di una sinistra antagonista e comunista. La legge 30 va abolita, boicottata. Poiché la legge 30 è legge dello stato, i decreti sono in vigore, si è avviato l’iter previsto per la piena attuazione, si tratta di trovare tutte le modalità, opportunità per impedire, rallentare, stravolgere l’applicazione. Questo deve essere oggetto di un conflitto diffuso, che crea e coglie tutte le occasioni di contrasto, sul piano politico, sindacale, istituzionale. Questo, della lotta alla legge 30, fa parte anche delle politiche che il PRC persegue nell’obiettivo di far cadere il governo Berlusconi, e nel creare le condizioni perchè venga sostituito da un altro governo e da un’altra politica. Come sapete, è stato stilato un primo documento generale delle opposizioni sulle questioni del lavoro che qui riportiamo: “Politica dell’occupazione, mercato del lavoro e diritti. Nonostante gli annunci altisonanti del governo, l’economia è in “recessione”, la crescita occupazionale è pari a zero e assistiamo ad un costante aumento della precarizzazione del lavoro. Il governo ha ridimensionato o cancellato gli interventi di stabilizzazione dell’occupazione e, con la legge 30, intende precarizzare il mercato del lavoro. Noi siamo contrari ai contenuti di questa legge di “controriforma” del mercato del lavoro che moltiplicano le forme di lavoro precario. Non è un caso che esistano diverse proposte di legge dei partiti del centro sinistra, della sinistra e della stessa Cgil che, pur diverse fra loro, si pongono l’obiettivo di ridurre la precarietà, tutelare il lavoro discontinuo, estendere i diritti e promuovere

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102903 seminario nazionale legge 30 per regioni ed enti locali

seminario nazionale legge 30: regioni ed enti locali

La legge 30 una controrivoluzione del mercato del lavoro, precarizza totalmente il lavoro in tutti i suoi aspetti, stravolge il ruolo sindacale, i contratti, la giurisprudenza. Con la controriforma delle pensioni si produce lincertezza dellintera vita. Si tende a minare alle radici la possibilit di un sindacalismo conflittuale e di una sinistra antagonista e comunista.

La legge 30 va abolita, boicottata.

Poich la legge 30 legge dello stato, i decreti sono in vigore, si avviato liter previsto per la piena attuazione, si tratta di trovare tutte le modalit, opportunit per impedire, rallentare, stravolgere lapplicazione.

Questo deve essere oggetto di un conflitto diffuso, che crea e coglie tutte le occasioni di contrasto, sul piano politico, sindacale, istituzionale.

Questo, della lotta alla legge 30, fa parte anche delle politiche che il PRC persegue nellobiettivo di far cadere il governo Berlusconi, e nel creare le condizioni perch venga sostituito da un altro governo e da unaltra politica. Come sapete, stato stilato un primo documento generale delle opposizioni sulle questioni del lavoro che qui riportiamo:

Politica delloccupazione, mercato del lavoro e diritti. Nonostante gli annunci altisonanti del governo, leconomia in recessione, la crescita occupazionale pari a zero e assistiamo ad un costante aumento della precarizzazione del lavoro. Il governo ha ridimensionato o cancellato gli interventi di stabilizzazione delloccupazione e, con la legge 30, intende precarizzare il mercato del lavoro. Noi siamo contrari ai contenuti di questa legge di controriforma del mercato del lavoro che moltiplicano le forme di lavoro precario. Non un caso che esistano diverse proposte di legge dei partiti del centro sinistra, della sinistra e della stessa Cgil che, pur diverse fra loro, si pongono lobiettivo di ridurre la precariet, tutelare il lavoro discontinuo, estendere i diritti e promuovere loccupazione. E questa la prospettiva dentro la quale deve muoversi la nostra azione, sia a livello nazionale che locale e deve riguardare anche i lavoratori immigrati. Importante a questo riguardo la possibilit che gli enti locali governati dalle forze di centro sinistra e di sinistra, si adoperino a limitare la precariet.

Non si tratta di impantanarsi in analisi sul passato, n di enumerare le incoerenze del centrosinistra. Si tratta di sviluppare un iniziativa sociale, politica istituzionale e di usare tutte le occasioni per allargare il consenso alle tesi della sinistra dalternativa. Se ci sono posizioni non condivisibili e incoerenze del centro sinistra, queste vanno denunciate a livello di massa e vanno mobilitati lavoratori e sindacati.

Loggetto del seminario, tuttavia, non riguarda tutto lo spettro delle possibilit di contrasto alla legge 30, ma pi circostanziato e specifico. Si tratta di ragionare sul come riusciamo ad impedire, rallentare, stravolgere la legge 30 nel percorso che questa deve fare nelle Regioni, e dar vita a iniziative e lotte negli enti locali e nei servizi per contrastare la precarizzazione.

Poich la precariet gi in atto da tempo negli enti locali e nei servizi, con la legge in questione, questo processo subir un ulteriore peggioramento in connessione con le finanziarie, il blocco delle assunzioni, fino a far diventare il pubblico impiego la zona dove maggiore e pi stabile sar la precariet, ci si pone il problema e si avanzano proposte per contrastare gi la precariet di oggi.

Sono varie le proposte di contrasto e di cambiamento che avanzeremo. Non saremo in grado di metterle in campo tutte. Se ne scelgano alcune: una, ma su quella si sperimenti conflitto, relazioni sociali, iniziative istituzionali

REGIONI

Non sar inutile trascrivere il comma 1 dellarticolo 1 della legge 30

Art 1, finalit e campo dapplicazione: Le disposizioni si collocano nellambito degli orientamenti comunitari in materia di occupazione e di apprendimento permanente e sono finalizzate ad aumentare i tassi di occupazione e a promuovere la qualit e la stabilit del lavoro

TITOLO V. Regioni. Legislazione concorrente: tutela e sicurezza del lavoro. Dizione come vedete e generica e che pu creare uno spappolamento dei diritti su scala nazionale. Questione d

a maneggiare con cura.

Vari sono i passaggi regionali previsti:

Elenco per accreditamento degli operatori pubblici e privati ai sensi dellart.4 del dlgs n.297 19/12/02 ed altri criteri previsti nellart 7 legge 30;

Art 15 Borsa lavoro

Art 16 Standard tecnici e flussi informativi di scambio fra i sistemi di borsa, dintesa fra regioni e governo

Art 48. Regolamentazione del contratto di apprendistato: dintesa ministeri competenti

Art 49regolamentazione apprendistato professionalizzante dintesa con padroni e sindacati

Art 50 regolamentazione dellapprendistato per lacquisizione di diploma percorsi di alta formazione: dintesa con padroni e universit

Art 51 riconoscimento crediti formativi: Ministeri dintesa con le regioni

Art 52 accreditamento imprese fornitrici: dintesa con le regioni, sindacati, padroni.

Le azioni di contrasto possibili:

a) sollevare sui decreti attuativi le questioni di costituzionalit gia avanzati da alcune regioni sulla legge 30. i decreti attuativi ancor meglio si prestano a queste eccezioni ai sensi del titolo V;

b) vorrei far presente che il merito della legge 30 pone il problema dello smantellamento della prima parte della costituzione: diritto al lavoro, ruolo dellimpresa, ecc ecc forse non si pu proporre problemi di incostituzionalit solo formali. Mi chiedo anche se questo tema non ha a che fare con gli statuti.

c) dobbiamo verificare cosa possibile fare a livello di province ( ci mancata la relazione) in virt del D: Lgs181/01; oltre a questioni di carattere formale vi la questione delle fasce deboli (68/99) escluse dalla somministrazione e i lavoratori svantaggiati che acquisiscono un altro status;

d) si tratta di intervenire sui criteri che riguardano laccreditamento alzando parametri al fine di rende preferibile gli strumenti pubblici di collocamento che si vorrebbe invece marginalizzare: privilegio e rilancio dei servizi pubblici allimpiego, complementariet dei privati e qualificazione dei percorsi, specializzazioni ecc ecc

e) In alcuni casi dobbiamo dire no a trasformare scuole, universit, camere di commercio in uffici di collocamento, e ragionare su comuni e province che al contrario possono svolgere questo ruolo per la riconquista di un ruolo pubblico.

f) Per quanto riguarda il conferimento dei crediti formativi si possono determinare standard diversi da regione a regione creando difficolt al lavoratore a trasferire le competenze in alri territori. Ci si chiede se non sia opportuno che questa materia venga rinviata nella conferenza stato-regioni.

g) altri punti di intervento elementi: accreditamento, borsa del lavoro, standard flussi informativi, diffusione di dati e rapporto subordinato rispetto ai flussi informativi ed alla borsa fra operatore e lavoratore, apprendistato, crediti formativi vanno sempre affrontati nella logica di impedire, rallentare stravolgere. Ad esempio un tipo di contratto di apprendistato troppo lungo, e pu essere fatto dentro o fuori lazienda. Per il contratto dinserimento si deve porre la questione della deroga di meno assunzioni rispetto allobbligo di assumere il 60%. Si pu fare ad esempio l dove sono previsti finanziamenti pubblici.

h) La somministrazione autorizzata dallo stato ma la regione titolare nel proprio territorio. Ma se unagenzia su quattro regioni pu operare ovunque. Se opera ovunque, la societ di somministrazione pu operare anche su altre tipologie (selezione ecc) per cui prevista lautorizzazione regionale: un punto da chiarire anche ai sensi dei ruoli del titolo V.

i) Particolarmente rilevante il rapporto fra il contratto dinserimento e la legge Moratti (rinvio ad relazione specifica)

j) In tutti i modi va impedita la formalizzazione e costituzione degli enti bilaterali per le note valenze sindacali

k) In tutti i modi vanno impedite le discriminazioni con la scusa delle necessit produttive e di mercato

l) In tutti i modi va impedito il processo di certificazione che impedisce lazione sindacale, rende vano il ricorso al giudice del lavoro perch precostituisce un accordo fra lavoratore e agenzia o padrone che pu essere eccepito solo per errori formali;

m) Nel contrasto alla proliferazione della cessione dei rami dazienda v imposta la clausola sociale e utilizzata la normativa EU di non regresso;

n) necessario trasformare linformazione in contrattazione vera e propria. E per che sia tale deve essere preventiva e non comunicazione.

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E SERVIZI

La legge 30 non si applica alla PA, salvo il tempo determinato ai sensi del dlgs n. 165/01. Questa esclusione formale viene motivata anche dallobbligo ad assumere tramite concorso. Lassunzione per concorso viene motivata dai valori e dagli interessi pubblici che sottendono il lavoro pubblico. Ovviamente questa norma viene aggirata dalla riduzione dei finanziamenti, dal blocco delle assunzioni, dallo spoyl sistem, dalle esternalizzazionie, privatizzazioni, appalti. Come noto, un ulteriore agevolazione data dalle modifiche al codice civile art 2112 che consente pi facilmente la cessione dei rami dazienda e lo spezzatino aziendale e quindi contrattuale ecc. Ci che dobbiamo perseguire, anche come forma di lotta alle finanziarie, in virt del fatto che evidentemente la situazione attuale di riduzione di lavoratori pubblici, a sensi del dlgs 105/01 non pu che essere ritenuta transitoria, che i lavoratori dellente pubblico allargato devono essere tendenzialmente trattati con le caratteristiche del pubblico impiego. Dopo il social forum di Firenze, la vicenda di Cancun, le aperture ottenute nel maxi decreto sulla possibilit di non andare alle gare, il terreno principale di iniziativa rimane la lotta alle privatizzazioni. La lotta alle privatizzazione un pezzo della lotta alla precarizzazione che si connette con il ruolo pubblico dei servizi, nuovi spazi pubblici, il rapporto con i cittadini utenti.

Per le ragioni sopra esposte di limitazioni alle assunzione e tagli finanziari ci troveremo spesso e volentieri di fronte ad esternalizzazioni che non saremo riusciti a fermare, od altri processi analoghi. Dopo aver percorso tutte le iniziative di conflitto e istituzionali contro la privatizzazione, si deve mettere in atto, in ogni caso, iniziative di conflitto tese a rendere vani il pi possibile i motivi per cui queste operazioni vengono fatte: riduzione del costo del lavoro, dei diritti. Si tratta di impedire il pi possibile gli spezzatini contrattuali, lapplicazione di contratti low cost, le condizioni di ricatto. Si tratta in buona sostanza di tendere ad un trattamento il pi possibili vicino alle caratteristiche del pubblico impiego, di qualificare il lavoro anche attraverso leliminazione delle tipologie pi precarie. Cos decisivo porre la questione della democrazia nel lavoro degli enti locali.

Come operare nelle istituzioni una volta alimentato il conflitto, o alimentarlo partendo dalle istituzioni?

Si tratta di inserire, nelle delibere, nei contratti di servizio o nei capitolati, le clausole sociali in difesa dei diritti acquisiti, con precisi impegni occupazionali, il riferimento preciso ad un contratto nazionale non di comodo. E soprattutto che la contrattazione avvenga prima delle gare/appalti/ecc. se la logica quello di tendere al Pubblico impiego si dovrebbe frozare nel senso di contratti analoghi a quelli della stazione appaltante.Vi invieremo quanto prima il testo della nostra proposta di legge come riferimento. Si pu prevedere che per i servizi per le persone o per lavori inerenti la sicurezza dellesercizio non vengano utilizzati lavori precari. I rapporti di lavoro non dovrebbero essere mai inferiori, quantomeno, al tempo dellappalto. Cos vanno eliminati i subappalti. E, dintesa con il collocamento pubblico, o in altro modo, si deve prevedere anche un futuro possibile. Comunque vanno escluse le tipologie pi precarie: job on call, ecc ecc.

Non secondario riflettere sulle forme societarie: spa, consorzio, srl non sono la stessa cosa. Riflessione che va sviluppata dentro alla dizione enti pubblici economici a cui legislativamente si fa riferimento. Allo stato attuale non sappiamo dove approder il combinato maxidecreto e legge finanziaria, tuttavia appare evidente che le privatizzazioni sono in difficolt, e alcuni paventano il pericolo del ritorno ad un municipalismo socialista.

Come si vede lo spazio si aperto.

Come possibile continuare la lotta per larticolo 18? Proponendo che le aziende che lavorano con il pubblico non siano inferiori ai 15 dipendenti. Tenendo conto che molte nuove tipologie non concorrono alla soglia. Ma si pu articolare anche un ragionamento della ricomposizione aziendale di servizi spezzettati. Se le pulizie vengono fatte da padroncini o agenzie diverse perch un singolo ente (comune, ospedale) o pi enti messi insieme non costituiscono (o anche appaltano) unazienda unica?

Seppur sia difficile si deve affrontare. Non possiamo non porre la questione dei diritti e democratica Come poniamo il problema della rappresentanza nel settore dellente locale allargato? Forzando lapplicazione della legge sulla rappresentanza sul pubblico impiego? Proponendo che nei contratti di servizi o nei capitolati sia prevista la maledizione delle piattaforme e degli accordi attraverso il referendum in quanto qualit democratica e qualit del lavoro sono facce della stessa medaglia?

Infine i controlli. Nonostante regole, carte dei servizi e degli utenti, il fatto sta che nessuno controlla. Dobbiamo conquistare controlli effettivi e sperimentare controlli partecipati, popolari.

Non va dimenticato che queste questione vanno poste al livello istituzionale che decide.

Altre possono essere le questioni da porre, importante che si esperimenti.

Questa parte deve essere ovviamente materia di trattativa per i programmi alle amministrative: anche negli enti locali la centralit il lavoro. E in questo senso trasferiamo nel pubblico impiego la lotta della Fiom sulla stabilizzazione.

INOLTRE

1) a legge 30 tende a trasformare tutti i controlli riguardanti lelusione ed evasione contributiva, la non applicazione delle 626, in inviti alle buone pratiche e a trasformare gli ispettori in consulenti. Si tratta anche qui di rilanciare invece i controlli, in quantit e qualit, e di aggiungere anche un pi attivo ruolo degli enti locali,a d esempio con lutilizzo dei vigili;

2) ai fini indicati va affrontato il tema dei fondi che regioni ed enti locali concedono alle imprese con la scusa/illusione di aumentare loccupazione. Queste politiche sono fallite: vedi i patti territoriali. Linnovazione quasi sempre andata a scapito delloccupazione (stabile) e dei diritti. Con la legge 30 si potrebbe verificare che vengono concessi finanziamenti ad aziende che non hanno alcun lavoratore proprio! In questo caso dobbiamo avanzare proposte che, oltre che sviluppare innovazione ricerca ecc ecc, siano precisamente finalizzate alla quantit e qualit del lavoro (ci alla sua stabilizzazione), come del resto dice lart 1 della legge 30. In questo senso va impedito a chi riceve finanziamenti, o agevolazioni fiscali, luso di tipologie precarie e senza il fine della stabilizzazione.

COME SI VEDE LE QUESTIONI SONO TANTE, DIFFICILI E COMPLICATE. MA QUESTO UN VANTAGGIO, ABBIAMO MOLTE Pi POSSIBILIT DI CONTRASTO ED INIZIATIVA. SICURAMENTE VA EVITATO UN APPROCCIO BUROCRATICO, TUTTO INTERNO ALLE ISTITUZIONI, TESO ALLA SEMPLICE AMMINISTRAZIONE, MEDIAZIONE E APPLICAZIONE DELLE LEGGI.

ALCUNE PROPOSTE AVANZATE SONO NORMALI E BANALI. ALTRE SONO FORZATURE CHE DOBBIAMO TENTARE. ALTRE SONO NON APPLICAZIONE DELLA LEGGE.

E EVIDENTE IL SIGNIFICATO GENERALE DI QUESTA BATTAGLIA. LE VALENZE SINDACALI ENORMI.

COME SI PROCEDERA PER LA PARTE SINDACALE? CI SAR ROTTURA FRA CGIL CISL E UIL? O CHE ALTRO? COSA FARA LA CGIL NELLE CATEGORIE? SI ADEGUERA ALLA BATTAGLIA FIOM OPPURE FAR IL PESCE IN BARILE COME IN MOLTI CONTRATTI?

N Pu SFUGGIRE IL NESSO FRA LAPPLICAZIONE DELLA LEGGE 30 NEI PASSAGGI REGIONALI, LA LOTTA ALLA PRECARIZZAZIONE, PER LA DEMOCRAZIA E I DIRITTI NEL P.I E NEI SERVIZI E LA LOTTA DELLA FIOM.

CI CHE SI PROPONE, DUNQUE, QUANTO DETTO DALLA COMPAGNA EMPRIN: LA DISOBBEDIENZA ALLA LEGGE 30, O I COMUNI DEPRECARIZZATI CHE CITAVA FERRERO NELLE CONCLUSIONI.

LINIZITIVA COMPLESSIVA SAR EFFICACE SE SAPREMO AGIRE DA PARTITO SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE E SUI TERRENI SOCIALI, SINDACALI, ISTITUZIONALI. AGIRE CHE ABBIAMO PRATICATO RARAMENTE. LA LEGGE 30 E UNOCCASIONE DA NON PERDERE. UGO BOGHETTA