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RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE al 30 GIUGNO 2015

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RELAZIONE

FINANZIARIA

SEMESTRALE

al

30 GIUGNO 2015

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2

Relazione

Finanziaria Semestrale

Al 30 Giugno 2015

Banco di Brescia San Paolo Cab

Società per Azioni

Capitale Sociale Euro 615.632.230,88

Codice Fiscale e numero di iscrizione al

Registro Imprese di Brescia n. 03480180177

Sede Sociale e Direzione: Brescia, Corso Martiri della Libertà n. 13

Appartenente al “Gruppo UBI Banca”

Aderente al Fondo Interbancario per la Tutela dei Depositi e

al Fondo Nazionale di Garanzia

Durata della Società, come prevista da Statuto: 31.12.2103

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Indice Cariche Sociali e Direzione Generale ............................................................................ 4 Articolazione territoriale del Gruppo UBI Banca ........................................................... 5 Il Rating ....................................................................................................................... 6 Principali dati e indicatori ........................................................................................... 8 Note di commento sull’andamento della gestione ........................................................ 9

Lo scenario di riferimento ............................................................................................... 9 L’attività della Banca nel primo semestre 2015 .............................................................. 17 Informazioni sullo stato patrimoniale e sul conto economico riclassificati ....................... 22 Altre informazioni ......................................................................................................... 36

Bilancio Semestrale Abbreviato .................................................................................. 47 Prospetti Contabili ..................................................................................................... 48

Stato Patrimoniale ........................................................................................................ 49 Conto Economico ......................................................................................................... 50 Prospetto della Redditività Complessiva ........................................................................ 51 Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto .............................................................. 52 Rendiconto Finanziario ................................................................................................. 54

Note illustrative ......................................................................................................... 55 Informativa sul fair value .............................................................................................. 67 Eventi rilevanti successivi alla data di chiusura del periodo ........................................... 70 Stagionalità o ciclicità delle operazioni intermedie ......................................................... 70 Pagamento dei dividendi ............................................................................................... 70 Note illustrative ............................................................................................................ 71

Operazioni con parti correlate ................................................................................. 106

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Cariche Sociali e Direzione Generale

Presidente Onorario Gino Trombi

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Presidente Costantino Vitali (*) Vice Presidente Pierfrancesco Rampinelli Rota (*) Pietro Gussalli Beretta (*)

Consigliere Segretario Franco Bossoni (*) Consiglieri Francesca Bazoli (*), Francesco Bettoni, Giorgio Franceschi,

Stefano Gianotti, Orlando Niboli, Francesco Passerini Glazel, Giuseppe Riello, Raffaele Rizzardi (*), Giuseppe Zannoni.

(*) componenti del Comitato Esecutivo

COLLEGIO SINDACALE

Presidente Paolo Golia

Sindaci effettivi Eugenio Ballerio, Alessandro Masetti Zannini

Sindaci supplenti Maurizio Baiguera, Guido Piccinelli

DIREZIONE GENERALE

Direttore Generale Roberto Tonizzo

Vice Direttore Generale Mario Spaltini

SOCIETÀ DI REVISIONE

KPMG S.p.A.

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Articolazione territoriale del Gruppo UBI Banca

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Il Rating

Di seguito si riportano i giudizi di rating assegnati al Gruppo UBI Banca dalle tre principali

agenzie internazionali.

A conclusione di un processo di consultazione avviato nel settembre 2014, il 16 marzo 2015

Moody’s ha pubblicato la nuova metodologia di rating delle banche.

La revisione introduce alcune importanti novità: un macro profilo ed una più ampia gamma di elementi quali/quantitativi di osservazione ai fini della determinazione del BCA, l’indicatore che esprime la solidità finanziaria intrinseca della banca (nel contempo è stato eliminato il Bank Financial Strength Rating); una analisi della struttura del passivo delle banche soggette a regimi di risoluzione per valutare gli impatti, in termini di perdita attesa, che l’eventuale difficoltà della banca potrebbe avere, in assenza di alcun supporto, sulle varie categorie di strumenti di debito emessi e sui depositi [Loss Given Failure (LGF) analysis]; una valutazione del rischio controparte (Counterparty Risk Assessment), ovvero del rischio di default, relativamente agli impegni operativi e contrattuali assunti dalla banca (Covered Bond, derivati, garanzie, ecc.), generalmente non considerati dai sistemi di risoluzione esistenti.

Il 17 marzo l’Agenzia ha pertanto posto in revisione i rating di tutte le banche a livello

globale.

Il 22 giugno 2015, a conclusione della revisione per l’Italia, che ha incorporato anche le nuove valutazioni in merito alle diminuite probabilità di supporto governativo, Moody’s ha

annunciato interventi sui rating di 17 banche/gruppi bancari, tra i quali anche UBI Banca.

Il rating sui depositi e sul debito a lungo termine è stato aumentato da “Baa3” a “Baa2”, con

Outlook Stabile; il rating a breve termine è anch’esso migliorato, da “P-3” a “P-2”, mentre il

BCA è rimasto invariato a “ba1”.

Il rating a lungo termine su depositi e debito senior ha beneficiato di due notch di upgrade rispetto al

BCA sulla base dei risultati della LGF analysis applicata al Gruppo UBI Banca che, in considerazione dell’elevato volume di debito senior e del limitato ammontare di titoli subordinati, ha evidenziato una perdita attesa estremamente contenuta in caso di risoluzione.

Nel contempo ad UBI Banca è stata assegnata una valutazione di “Baa1” e di “P-2” in termini di Counterparty Risk che ha reso possibile un miglioramento da “Aa3” ad “Aa2” del

rating sul primo programma di Covered Bond, ufficializzato il 23 giugno.

(I) Capacità di rimborso del debito in valuta locale a lungo

termine (scadenza pari o superiore a 1 anno) (Aaa: miglior rating - C: default)

(II) Capacità di rimborso del debito in valuta locale a breve termine (scadenza inferiore a 1 anno)

(Prime -1: massima qualità - Not Prime: non classificabile fra le categorie Prime)

(III) Il BCA non è un rating ma un giudizio sulla solidità

finanziaria intrinseca della banca in assenza di supporti esterni (aaa: miglior rating - c: default)

(IV) Il Counterparty Risk (CR) Assessment non è un rating, ma un giudizio sulla probabilità di default negli impegni

operativi e contrattuali assunti dalla banca [Aaa(cr): miglior rating - C (cr): default)]

[P-1 (cr): miglior rating - Not Prime (cr): non classificabile fra le categorie Prime]

Facendo seguito ad un processo di consultazione avviato nel novembre 2014, il 27 aprile

2015 Standard & Poor’s ha pubblicato un’evoluzione della propria metodologia di rating delle banche con l’introduzione di una nuova componente di analisi, l’“Additional Loss-Absorbing Capacity (ALAC)”. Trattasi di una forma di potenziale supporto esterno che

potrebbe essere incorporata nell’Issuer Credit Rating per tenere conto del minore rischio di

default delle obbligazioni senior in presenza di regolamentazioni che richiedono alle banche di detenere passività bail-inable, ovvero passività che possono essere svalutate o convertite

in capitale per evitare il default o la liquidazione della banca.

MOODY'S

Long-term debt and deposit rating (I) Baa2

Short-term debt and deposit rating (II) Prime-2

Baseline Credit Assessment (BCA) (III) ba1

Long term Counterparty Risk Assessment (IV) Baa1(cr)

Short-term Counterparty Risk Assessment (IV) Prime-2(cr)

Outlook (LT deposit & senior unsecured debt) Stabile

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Il 3 luglio 2015 l’Agenzia ha rivisto l’Outlook sul rating a lungo termine del Gruppo da

Negativo a Stabile. Secondo S&P la stabilizzazione delle condizioni economiche e il rallentamento del deterioramento degli attivi consentiranno ad UBI Banca di continuare a

rafforzare gradualmente, attraverso la generazione interna, la propria base di capitale.

(i) L’Issuer Credit Rating riflette il giudizio sul merito creditizio

intrinseco della banca unitamente ad una valutazione del potenziale futuro supporto che la banca potrà ricevere in

caso di difficoltà (dal governo o dal gruppo di appartenenza). Breve termine: capacità di ripagare il debito con durata

inferiore ad un anno (A-1: miglior rating – D: default) Lungo termine: capacità di pagamento degli interessi e del

capitale su debiti di durata superiore ad 1 anno (AAA: miglior rating – D: default)

(ii) Il SACP rappresenta il giudizio sul merito creditizio intrinseco della banca, in assenza di supporto esterno (da

parte del governo o del gruppo di appartenenza). Viene ottenuto partendo da un “Anchor SACP” che sintetizza la

valutazione dei rischi economici e industriali propri del

settore bancario italiano, poi rettificato per tenere conto di

specifici fattori della banca quali la patrimonializzazione, la posizione commerciale, l’esposizione al rischio, la raccolta e

la situazione di liquidità, valutati anche in ottica comparativa.

Il 1° aprile 2015, nell’ambito della revisione annuale dei rating delle quattro maggiori banche

italiane, Fitch Ratings ha ridotto a BBB/F3 (da BBB+/F2) con Outlook Stabile i rating di

UBI Banca. Pur riconoscendo i miglioramenti intervenuti nella redditività operativa, la solida

capitalizzazione, la stabile posizione di liquidità, il contenuto profilo di rischio e la buona rete distributiva, la decisione dell’Agenzia riflette un livello al momento ancora significativo

di attivi deteriorati generatisi negli ultimi anni di recessione.

L’8 aprile 2015 il rating sul primo programma di Covered Bond è stato portato ad “A” (da “A+”) e posto in Watch Negativo - poi risolto, il 28 aprile, confermando il rating A con

Outlook Stabile - mentre il rating sul secondo programma è stato mantenuto invariato a “BBB+” con Outlook Stabile.

A conclusione di una revisione dei supporti governativi a livello globale annunciata nel

marzo 2014, alla luce dell’evoluzione in atto nei sistemi di risoluzione delle crisi bancarie, il 19 maggio 2015 Fitch ha reso note le rating action sulle banche italiane.

Per nove di esse, tra le quali anche UBI Banca, in considerazione del venir meno delle probabilità di un intervento governativo in caso di difficoltà, il Support Rating è stato portato

a “5”, il livello più basso, mentre il Support Rating Floor è divenuto “NF” (No Floor).

(1) Capacità di rimborso del debito nel breve termine (durata inferiore ai 13 mesi)

(F1+: miglior rating – D: default) (2) Capacità di fronteggiare puntualmente gli impegni

finanziari nel lungo termine indipendentemente dalla scadenza delle singole obbligazioni. Questo rating è un

indicatore della probabilità di default dell’emittente (AAA: miglior rating – D: default)

(3) Valutazione della solidità intrinseca della banca, vista nell’ipotesi in cui la stessa non possa fare affidamento su

forme di sostegno esterno (aaa: miglior rating - f: default). (4) Giudizio sull’eventuale probabilità, adeguatezza e

tempestività di un intervento esterno (da parte dello Stato o di azionisti istituzionali di riferimento) nel caso la banca

si trovasse in difficoltà (1: miglior rating – 5: peggior rating)

(5) Questo rating costituisce un elemento informativo accessorio, strettamente correlato al Support Rating, in quanto identifica, per ogni livello del Support Rating, il

livello minimo che, in caso di eventi negativi, potrebbe raggiungere l’Issuer Default Rating.

STANDARD & POOR’S

Short-term Issuer Credit Rating (i) A-3

Long-term Issuer Credit Rating (i) BBB-

Stand Alone Credit Profile (SACP) (ii) bbb-

Outlook (rating a lungo termine) Stabile

FITCH RATINGS

Short-term Issuer Default Rating (1) F3

Long-term Issuer Default Rating (2) BBB

Viability Rating (3) bbb

Support Rating (4) 5

Support Rating Floor (5) NF

Outlook (Long-term Issuer Default Rating) Stabile

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Principali dati e indicatori (in milioni di euro)

Banco di Brescia Spa 30/06/2015 30/06/2014 31/12/2014

DATI PATRIMONIALI, ECONOMICI, OPERATIVI E DI STRUTTURA

Crediti verso clientela 12.574 12.921 12.616

di cui deteriorati 1.535 1.446 1.504

Raccolta diretta da clientela 10.162 10.380 10.555

Raccolta indiretta da clientela, compreso il risparmio assicurativo (al valore di mercato) 22.280 20.476 21.435

Totale ricchezza finanziaria 32.441 30.855 31.990

Patrimonio Netto (escluso utile di esercizio) 1.400 1.399 1.397

Utile/perdita della operatività corrente al lordo delle imposte 19 51 25

Utile/perdita dell'esercizio 10 31 9

Numero dei dipendenti effettivi 2.383 2.566 2.434

Numero sportelli bancari operativi 288 316 316

INDICI DI STRUTTURA

Raccolta da clientela/Crediti verso clientela 80,81% 80,33% 83,67%

Raccolta gestita (compreso assicurazioni)/raccolta indiretta da clientela ordinaria 44,87% 43,36% 42,23%

INDICI DI REDDITIVITA', EFFICIENZA E PRODUTTIVITA'

ROE (Utile dell'esercizio/Patrimonio netto escluso utile dell'esercizio) 1,46% 4,41% 0,65%

ROE al netto delle componenti non ricorrenti 1,46% 4,48% 1,11%

COST/INCOME 1 (oneri operativi/proventi operativi) 57,16% 54,03% 58,36%

COST/INCOME 1 al netto delle componenti non ricorrenti 57,16% 54,03% 55,83%

COST/INCOME 2 (oneri operativi + rettifiche di valore su crediti/proventi operativi) 90,80% 80,05% 95,39%

COST/INCOME 2 al netto delle componenti non ricorrenti 90,80% 80,05% 92,87%

Tax rate 45,28% 39,24% 64,27%

Tax rate normalizzato 45,28% 38,19% 53,75%

Margine di interesse/proventi operativi 53,53% 51,00% 52,95%

Commissioni nette/proventi operativi 42,30% 44,88% 42,86%

Commissioni nette/spese del personale al netto delle componenti non ricorrenti 128,82% 149,07% 137,33%

Rettifiche nette su crediti/crediti verso clientela 1,29% 1,03% 1,45%

INDICI DI RISCHIOSITA'

Sofferenze/crediti verso clientela 3,52% 2,79% 3,26%

Crediti deteriorati/crediti verso clientela 12,21% 11,19% 11,92%

% copertura sofferenze 37,65% 41,26% 35,87%

% copertura sofferenze al lordo delle cancellazioni 60,59% 63,05% 60,93%

% copertura totale crediti deteriorati 22,95% 21,38% 21,38%

% copertura crediti in bonis 0,57% 0,52% 0,64%

COEFFICIENTI PATRIMONIALI (*)

Capitale primario di Classe 1/Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) 14,68% 13,97% 13,57%

Capitale di Classe1/Attività di rischio ponderate (Tier1 capital ratio) 14,68% 13,97% 13,57%

Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 14,68% 13,97% 13,57%

(*) Per ulteriori dettagli si rinvia a quanto indicato nelle “Note illustrative – Adeguatezza patrimoniale”.

Gli indicatori sono stati costruiti utilizzando i dati riclassificati riportati nel capitolo

“Informazioni sullo Stato Patrimoniale e sul Conto Economico riclassificati”.

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Note di commento sull’andamento della gestione

Lo scenario di riferimento

Nella prima parte dell’anno lo scenario macroeconomico è risultato ancora condizionato da

rischi di instabilità, che hanno nuovamente accentuato, nel secondo trimestre, la volatilità

sui mercati finanziari.

In primis va segnalata l’evoluzione della crisi greca.

Il 26 giugno il Governo ha interrotto le trattative in corso per il prolungamento del sostegno finanziario - la cui scadenza era fissata per il 30 giugno1 – decidendo di sottoporre a referendum, il 5 luglio, la proposta presentata da istituzioni e paesi creditori, che subordinava la proroga al rispetto di stringenti obiettivi di bilancio per il periodo 2015-2018 e all’approvazione di importanti riforme, tra cui quella delle pensioni. Nel referendum hanno prevalso i voti contrari a tale proposta. In tale contesto sono andati accentuandosi i deflussi dei depositi e le tensioni sulla liquidità delle banche greche, che dal 28 giugno sono rimaste chiuse per tre settimane introducendo limiti ai prelievi di contante dai distributori automatici2. Il 13 luglio i capi di Stato e di governo dell’Area euro, dopo un confronto molto difficile, hanno raggiunto un’intesa per iniziare le trattative finalizzate ad un terzo programma di sostegno. L’avvio dei negoziati è stato condizionato all’approvazione in tempi rapidi da parte del Parlamento greco di un ampio pacchetto di misure stringenti e dettagliate, che include tra l’altro provvedimenti in tema di tassazione indiretta, pensioni, privatizzazioni e riforma della Pubblica Amministrazione. Nella seduta del 15 luglio il Parlamento greco ha approvato una prima serie di disposizioni. Conseguentemente la BCE ha innalzato il livello massimo per l’erogazione di liquidità di emergenza alle banche greche mentre il 17 luglio l’Unione europea ha predisposto l’erogazione di un prestito ponte di 7,16 miliardi di euro che ha permesso alla Grecia di fronteggiare gli impegni finanziari a breve termine nei confronti della BCE e dell’FMI3. Sempre il 17 luglio, l’Eurogruppo ha raggiunto un accordo per negoziare il sostegno dell’ESM, mentre il 22 luglio il parlamento ellenico ha ratificato la seconda serie di riforme concordate con i creditori. Negli ultimi giorni la discussione tra i creditori di Atene (FMI, Unione europea e BCE) si sta orientando sulla possibilità di una seconda ristrutturazione dell’enorme debito pubblico greco, nel 2014 pari al 177,1% del Pil.

Hanno contribuito ad aumentare l’incertezza anche:

il brusco calo delle borse cinesi, a partire dalla metà di giugno, quale conseguenza

dello scoppio di una bolla speculativa con rischi di contagio per l’economia;

il progressivo aggravamento delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e in Nord

Africa, nonostante il raggiungimento in luglio di un accordo sul nucleare tra Stati

Uniti ed Iran che potrebbe portare alla revoca delle sanzioni nei confronti della Repubblica islamica.

Il dibattito in corso sulla gestione dei flussi migratori, l’esito delle elezioni autunnali in

Portogallo e Spagna nonché la prospettiva di un referendum nel Regno Unito in merito alla

permanenza nell’Unione europea, potrebbero rappresentare ulteriori elementi di rischio per la ripresa dell’Area euro.

I differenziali tra i titoli di Stato dei Paesi periferici e quelli tedeschi hanno subito oscillazioni

crescenti nel corso del semestre. Dopo aver raggiunto tra fine febbraio ed inizio marzo livelli

minimi dall’avvio della crisi, sulla scia dell’annuncio del programma di acquisto di titoli

pubblici da parte della BCE (Quantitative Easing), gli spread sono tornati a crescere repentinamente da inizio aprile in seguito all’aggravarsi della crisi debitoria greca. Il

differenziale tra il BTP decennale e l’omologo bund tedesco - pari a 153 punti base a fine

giugno - ha subito un’impennata ad inizio luglio in concomitanza con l’esito del referendum

Redatto sulla base dei dati disponibili al 28 luglio 2015.

1 Il 30 giugno e il successivo 13 luglio la Grecia non ha rimborsato le tranche in scadenza del prestito ricevuto dal

Fondo Monetario Internazionale (FMI). 2 La BCE ha deciso infatti di mantenere invariato rispetto al 26 giugno il livello massimo stabilito per l’erogazione

di liquidità di emergenza alle banche del Paese. 3 Non potendo far ricorso all’European Stability Mechanism (ESM), in quanto non sottoscritto da tutti i 28 Paesi

membri dell’Unione, il prestito è stato erogato attingendo alle risorse residue del fondo European Financial Stabilisation Mechanism (EFSM).

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greco, per poi riportarsi rapidamente intorno ai 120 punti base successivamente al

raggiungimento dell’intesa.

Alla luce della fragile ripresa e degli squilibri presenti a livello mondiale le principali Banche centrali continuano a portare avanti politiche monetarie accomodanti anche se negli ultimi mesi è andato emergendo un disallineamento tra gli Stati Uniti e l’Europa.

Per quanto attiene alla Banca Centrale Europea:

al fine di conseguire un’adeguata espansione del bilancio dell’Eurosistema e di contrastare i rischi connessi con un periodo eccessivamente prolungato di bassa crescita dei prezzi, il 22 gennaio la BCE ha deciso di ampliare il programma di acquisto di titoli per finalità di politica monetaria, che in precedenza riguardava asset-backed Securities (ABS) e covered bond, includendo i titoli emessi dai Paesi membri e da alcune agenzie pubbliche dell’Area (tra le quali anche la Cassa Depositi e Prestiti), nonché da talune istituzioni europee. Il programma di acquisti sul mercato secondario (Public Sector Purchase Program) è stato avviato il 9 marzo, ammonta complessivamente a 60 miliardi di euro al mese e proseguirà almeno sino alla fine di settembre del 2016 e comunque sino

a quando l’andamento dell’inflazione nell’Area euro non risulterà coerente con l’obiettivo di politica monetaria (circa il 2%)4;

il 25 marzo ed il 24 giugno sono state inoltre regolate la terza e la quarta operazione mirata di finanziamento a più lungo termine (TLTRO). Alla prima, in cui l’ammontare ottenibile da ciascuna banca era connesso con la quantità di prestiti erogati a famiglie ed imprese tra maggio del 2014 e gennaio del 2015, hanno partecipato 143 intermediari dell’Area, che hanno ottenuto fondi per 98 miliardi di euro; alle controparti della Banca d’Italia sono stati assegnati 36 miliardi5. All’operazione svoltasi in giugno hanno preso parte 128 intermediari dell’Area, che hanno ottenuto fondi per 74 miliardi di euro; alle controparti della Banca d’Italia sono stati assegnati 17,5 miliardi (111 miliardi dall’inizio del programma);

il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale è stato mantenuto al minimo storico dello 0,05%.

Sull’altra sponda dell’Atlantico, la Federal Reserve ha lasciato invariato il tasso di riferimento sui Fed Funds tra 0-0,25%, prefigurando un rialzo graduale – a partire dal quarto trimestre - da monitorare alla luce dell’effettivo consolidamento dell’economia americana, ma anche del più generale impatto sulla ripresa globale. La Bank of Japan in giugno ha ribadito l’obiettivo per la base monetaria confermando il programma di acquisto di titoli da 80 mila miliardi di yen l’anno.

4 Al 10 luglio erano stati acquistati 216 miliardi di titoli pubblici, 98 miliardi di covered bond e 9 miliardi di ABS. 5 A partire dalla terza operazione è stato eliminato il differenziale di 10 punti base applicato in precedenza al

tasso delle operazioni di rifinanziamento principale (0,05%).

0

50

100

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G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F M A M G L

Spread BTP-Bund decennali

2010 2011

Puntibase

20132012

Fonte: Thomson Financial Reuters

2014 2015

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Nei principali Paesi emergenti le banche centrali, ad eccezione di quella brasiliana, hanno

progressivamente allentato le condizioni monetarie6.

Sul mercato dei cambi, nel

secondo trimestre sembra

essersi interrotto il

deprezzamento dell’euro

nei confronti delle

principali valute internazionali7.

Dalla tabella emerge anche

una progressiva

svalutazione dello yen nei

confronti del dollaro. Nelle prime settimane di

luglio, in parallelo con

l’acuirsi della crisi greca, l’euro è tornato a indebolirsi nei confronti della moneta USA.

L’andamento dell’indice delle materie prime riflette una debolezza per la componente non

energetica, legata anche alla perdita di slancio dell’economia cinese e all’apprezzamento del dollaro, più che compensata nel secondo trimestre dal recupero delle quotazioni delle risorse

energetiche. Tra aprile e giugno, infatti, il prezzo del petrolio di qualità Brent, si è

stabilizzato intorno ai 65 dollari al barile, in ripresa rispetto ai minimi raggiunti a metà

gennaio (47 dollari al barile). Nel mese di luglio tuttavia, i corsi petroliferi si sono riportati

sui livelli di fine marzo, frenati dall’elevata produzione negli Stati Uniti e nei paesi OPEC, ma anche dalle attese di una positiva conclusione dei negoziati con l’Iran.

Le dinamiche precedentemente descritte stanno mantenendo l’inflazione su livelli

particolarmente contenuti nei Paesi industrializzati; per contro nei principali Paesi

emergenti, ad eccezione della Cina, i prezzi continuano a mostrare variazioni molto più

accentuate.

* * *

L’andamento dell’economia mondiale si conferma trainato dai Paesi emergenti asiatici,

seppur con un rallentamento in Cina, ma anche dal crescente contributo dei Paesi avanzati, nonostante la temporanea flessione statunitense8.

Le persistenti condizioni climatiche avverse hanno condizionato il Pil degli Stati Uniti che

nel primo trimestre 2015 si è ridotto su base congiunturale dello 0,2% annualizzato (+2,2%

nell’ultimo periodo del 2014) sintetizzando un apporto negativo degli investimenti fissi e

dell’interscambio commerciale – anche a seguito del progressivo rafforzamento della valuta americana - controbilanciato solo in parte dal contributo positivo dei consumi, più che

dimezzato rispetto al trimestre precedente, e delle scorte.

Sul mercato del lavoro indicazioni incoraggianti provengono dal tasso di disoccupazione

sceso a giugno al 5,3%, il livello più basso dal maggio 2008 (5,6% a fine anno).

6 La People’s Bank of China ha progressivamente ridotto sia il coefficiente di riserva obbligatoria, sia il tasso

d’interesse a un anno sui prestiti bancari (25 punti base a marzo, maggio e giugno), ora pari al 4,85%. In India la Banca centrale ha ridotto tre volte di 25 punti base ciascuna (gennaio, marzo e giugno) il Repo, ora al 7,25%. Anche la Banca centrale russa ha cercato di avviare un percorso di riduzione dei tassi, tagliando quello ufficiale,

ora all’11,50%, di 200 punti base in gennaio, 100 punti base in marzo, 150 punti base in aprile e 100 punti base in giugno; per contro la Banca centrale del Brasile ha accentuato la restrizione monetaria alzando quattro volte (gennaio, marzo, aprile e giugno) il tasso di riferimento di 50 punti base ciascuna al 13,75% per riportare l’inflazione all’interno dell’intervallo di riferimento.

7 Per quanto riguarda la significativa variazione del cambio euro/franco svizzero intervenuta rispetto a dicembre, si ricorda che la stessa è da porre in relazione con l’abbandono del regime di cambio minimo deciso in gennaio dalla Banca Nazionale Svizzera.

8 Secondo la revisione delle stime del Fondo Monetario Internazionale (luglio 2015), il Pil mondiale crescerà del

3,3% nel 2015 (+3,4% nel 2014), sempre trainato dai Paesi emergenti (+4,2%; +4,6% nel 2014), ma con un recupero delle economie avanzate (+2,1%; +1,8% nel 2014).

giu-15

A

mar-15

B

dic-14

C

Var. %

A/C

set-14

D

giu-14

E

Euro/Dollaro 1,1135 1,0730 1,2097 -8,0% 1,2631 1,3691

Euro/Yen 136,39 128,89 144,78 -5,8% 138,49 138,69

Euro/Yuan 6,9037 6,6515 7,5057 -8,0% 7,7529 8,4933

Euro/Franco CH 1,0415 1,0435 1,2026 -13,4% 1,2063 1,2141

Euro/Sterlina 0,7086 0,7240 0,7766 -8,8% 0,7790 0,8003

Dollaro/Yen 122,49 120,12 119,68 2,3% 109,64 101,30

Dollaro/Yuan 6,2000 6,1990 6,2046 -0,1% 6,1380 6,2036

Futures - Brent (in $) 63,59 55,11 57,33 10,9% 94,67 112,36

Indice CRB (materie prime) 227,17 211,86 229,96 -1,2% 278,55 308,22

Fonte: Thomson Financial Reuters

Principali cambi, quotazioni del petrolio (Brent) e delle materie prime

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12

Nel primo semestre l’inflazione sembra essersi stabilizzata su valori pressoché nulli (0,1% a

giugno), dopo il brusco calo intervenuto tra ottobre e gennaio (0,8% a dicembre). L’indice “core” (al netto dei prodotti alimentari ed energetici) è risultato più stabile (1,8% a giugno;

1,6% a dicembre).

Tra gennaio e maggio il saldo negativo della bilancia commerciale è aumentato a 212,8

miliardi di dollari (+0,5% rispetto al corrispondente periodo del 2014), risentendo di un

accresciuto deficit nei confronti di Cina, Giappone e delle altre economie emergenti asiatiche, che ha più che compensato il miglioramento del saldo, ora positivo, nei confronti

dei Paesi Opec.

Nella prima parte del 2015 la crescita su base annua del Pil cinese è risultata stabile al 7%,

il livello più basso degli ultimi sei anni, risentendo di una persistente debolezza degli

investimenti nel comparto immobiliare e nel suo indotto oltre che di una riduzione

dell’attività commerciale.

Tutti i principali indicatori della

domanda interna hanno continuato a registrare sviluppi significativi in

termini tendenziali sebbene in

graduale rallentamento rispetto agli

anni precedenti: +11,4% gli

investimenti fissi; +4,6% gli investimenti nel settore immobiliare

(+10,5% nel 2014); +10,4% le vendite

al dettaglio di beni di consumo;

+6,3% la produzione industriale

(+7,1% per il comparto

manifatturiero). Con riferimento agli scambi commerciali, nel primo semestre le contrapposte dinamiche

tendenziali di esportazioni (+1%) ed importazioni (-15,5%) hanno determinato un surplus di

263,2 miliardi di dollari che ha contribuito a sostenere le riserve valutarie, a fine giugno pari

a 3.690 miliardi di dollari, per circa un terzo stabilmente investite in titoli pubblici

statunitensi. Dopo una rapida discesa allo 0,8% nel mese di gennaio, l’inflazione si è riportata su valori

prossimi a quelli di dicembre (1,5%), attestandosi a giugno all’1,4%, sostenuta dai comparti

dell’abbigliamento (2,9%) e del tabacco/alcolici (3,5%).

Nei primi tre mesi dell’anno l’economia giapponese ha registrato segnali positivi, con il Pil

in crescita congiunturale dell’1% (+0,3% nell’ultimo periodo del 2014). A fronte della stabilità della domanda interna per consumi, tale dinamica ha beneficiato di un accresciuto

apporto delle scorte e degli investimenti non residenziali, solo in parte compensato dalla

flessione dell’interscambio commerciale.

I primi dati riferibili al secondo trimestre esprimono indicazioni contrastanti: a maggio la

produzione industriale si è ridotta del 2,1% su base congiunturale (terza flessione negli

Consuntivi e previsioni: Paesi industrializzati

Valori percentuali 2014 2015(1)

2016(1)

2014(2)

giu-15(3)

2015(1) (2)

2014(2)

giu-15(3)

2015(1) (2) 2014 2015

(1)2016

(1) dic-14 lug-15

Stati Uniti 2,4 2,2 2,4 1,6 0,1 0,5 6,2 5,3 5,3 5,0 4,3 3,1 0-0,25 0-0,25

Giappone -0,1 1,0 1,2 2,8 0,5 0,2 3,5 3,3 3,4 8,4 7,6 7,0 0-0,10 0-0,10

Area Euro 0,8 1,4 1,6 0,4 0,2 0,3 11,6 11,1 10,8 2,4 2,2 1,7 0,05 0,05

Italia -0,4 0,7 1,3 0,2 0,2 0,2 12,7 12,4 12,3 3,0 3,0 2,8 - -

Germania 1,6 1,5 1,8 0,8 0,1 0,5 5,0 4,7 4,7 -0,7 -0,6 -0,8 - -

Francia 0,2 1,3 1,4 0,6 0,3 0,3 10,2 10,3 10,4 4,0 3,7 3,0 - -

Portogallo 0,9 1,2 2,0 -0,2 0,8 0,7 14,1 13,2 13,2 4,5 3,2 3,1 - -

Irlanda 4,8 3,1 3,0 0,3 0,4 0,0 11,3 9,8 9,6 4,1 3,9 3,4 - -

Grecia 0,7 -2,9 -1,6 -1,4 -1,1 -1,5 26,5 25,6 27,0 3,5 5,5 4,7 - -

Spagna 1,4 3,2 2,6 -0,2 0,0 -0,1 24,5 22,5 22,8 5,8 4,3 3,2 - -

Regno Unito 3,0 2,6 1,9 1,5 0,0 0,4 6,2 5,4 5,0 5,7 5,0 4,6 0,50 0,50

(1) Previsioni Fonte: Prometeia e Statistiche uff iciali

(2) Tasso medio annuo

(3) Laddove non ancora pubblicati i dati al 30 giugno 2015, sono state utilizzate le ultime informazioni disponibili

Prodotto Interno Lordo Prezzi al consumo Disoccupazione

Disavanzo (+) Avanzo (-)

Settore Pubblico

(% del PIL)

Tassi di riferimento

Consuntivi e previsioni: principali Paesi emergenti

Valori

percentuali

2014 2015(1)

2016(1)

2014(2)

giu-15(3) dic-14 lug-15

Cina 7,4 6,3 6,0 2,0 1,4 5,60 4,85

India 7,0 8,0 6,9 7,2 5,4 8,00 7,25

Brasile 0,1 0,1 -1,5 6,3 8,9 11,75 13,75

Russia 0,6 -3,4 0,2 7,8 15,3 17,00 11,50

(1) Previsioni Fonte: Prometeia, FM I e Statistiche ufficiali

(2) Tasso medio annuo

Prodotto Interno Lordo Prezzi al consumo Tassi di riferimento

(3) Laddove non ancora pubblicati i dati al 30 giugno 2015, sono state utilizzate le ultime

informazioni disponibili

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ultimi quattro mesi); per contro l’indagine Tankan di giugno ha evidenziato un

miglioramento del livello di fiducia in particolare per le imprese di grandi dimensioni, manifatturiere e non.

A maggio il tasso di disoccupazione si è confermato al 3,3%, in linea con il mese precedente

(3,4% a dicembre), mentre l’inflazione si è attestata allo 0,5% (2,4% a dicembre), in sensibile

calo dal mese di aprile per il venir meno dell’effetto base dell’aumento dell’imposta sui

consumi introdotta nell’aprile 2014.

Tra gennaio e marzo nell’Area euro la ripresa economica sembra essersi stabilizzata, con il

Pil in crescita dello 0,4% rispetto al periodo precedente (+0,4% anche nell’ultimo trimestre

del 2014), grazie al contributo dei consumi, degli investimenti fissi – questi ultimi in

progressivo miglioramento - e delle scorte, a fronte di un generalizzato peggioramento delle

esportazioni nette. Nonostante i difficili negoziati sul debito greco continuino ad essere motivo di

preoccupazione, permane uno scenario favorevole ad un progressivo consolidamento della

crescita nell’Area considerati gli attuali livelli del petrolio e del cambio, nonché le condizioni

finanziarie espansive.

Per quanto attiene al secondo trimestre, in giugno l’indicatore €-coin calcolato dalla Banca d’Italia – che fornisce una stima della dinamica di fondo del Pil europeo - ha registrato il

settimo lieve aumento consecutivo dal minimo di novembre 2014, sostenuto anche

dall’andamento dell’interscambio con l’estero, i cui effetti sono stati in parte compensati

dalla debole dinamica dell’attività industriale.

A conferma di un trend non ben definito, l’indice della produzione industriale a maggio si è

ridotto dello 0,4% su base congiunturale (invariato ad aprile; -0,4% a marzo), riflettendo anche l’andamento del dato tedesco, pur in presenza di un miglioramento per le altre

economie principali (+0,9% in Italia; +0,4% in Spagna; +0,3% in Francia). Per contro, il dato

tendenziale risulta in crescita dell’1,6% (+0,9% ad aprile; +2,1% a marzo).

A maggio, il tasso di disoccupazione si attestava all’11,1%, in marginale riduzione rispetto

all’11,3% di dicembre, incorporando ancora situazioni di particolare criticità in Grecia

(25,6% a marzo), Spagna (22,5%) e Portogallo (13,2%). Dopo un progressivo recupero tra gennaio (-0,6%, livello minimo) e maggio (0,3%), a giugno

l’inflazione è risultata pari allo 0,2%. L’indice “core”, al netto dei prodotti alimentari ed

energetici, è risultato pari allo 0,8%, sostanzialmente stabile rispetto a dicembre (0,7%).

All’interno dell’Area euro, l’economia italiana sembra manifestare i primi segni di un’inversione di tendenza rispetto al passato. Dopo cinque periodi di variazioni negative e

nulle, nel primo trimestre 2015 la dinamica congiunturale del Pil è tornata ad essere

positiva (+0,3%), sostenuta dalle scorte e dagli investimenti fissi (in particolare mezzi di

trasporto e costruzioni in vista dell’apertura dell’EXPO), a fronte di un apporto negativo

dell’interscambio commerciale e, marginalmente, dei consumi. Dai primi dati relativi al secondo trimestre, pare emergere un consolidamento della ripresa.

A maggio l’indice della produzione industriale corretto per gli effetti del calendario si

presentava in deciso miglioramento al 3%, dopo le variazioni negative dei primi mesi

dell’anno (-2,2% a gennaio), sintetizzando variazioni tendenziali positive per quasi tutti i

settori, fra i quali la “fabbricazione di coke e prodotti petroliferi” (+16,2%), la “fabbricazione

di mezzi di trasporto” (+15,4%), e la “produzione di prodotti farmaceutici” (+10,5%). Solo i settori “estrattivo” (-12,1%), “tessile” (-1,4%) e “alimentare” (-0,5%) mostravano una

dinamica negativa.

Sul mercato del lavoro, dopo il massimo raggiunto a marzo (12,6%), il tasso di

disoccupazione si è riportato ad aprile e maggio al 12,4% (12,4% anche a dicembre). Il tasso

relativo alla fascia 15-24 anni ha presentato un trend analogo (41,5% a maggio; 41% a dicembre)9. Le aspettative delle imprese indicano un lieve miglioramento delle prospettive

occupazionali anche per effetto delle misure di decontribuzione per i nuovi assunti

introdotte dalla legge di stabilità 2015 nonché delle innovazioni previste dal Jobs Act10.

9 Il dato esprime l’incidenza dei giovani disoccupati sul totale dei giovani occupati o in corso di occupazione. 10 Il 7 marzo e il 25 giugno sono entrati in vigore quattro decreti attuativi del Jobs Act (Decreti Legislativi 4 marzo

2015, n. 22 e n. 23; Decreti Legislativi 15 giugno 2015, n. 80 e n. 81).

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14

Il dato generale continua peraltro ad essere mitigato dalla presenza degli ammortizzatori

sociali che tra gennaio e giugno hanno evidenziato una significativa riduzione tendenziale della Cassa Integrazione Guadagni: 365,5 milioni di ore autorizzate a fronte dei 524,1

milioni di un anno prima (-30,3%), quale sintesi di una generalizzata flessione delle diverse

componenti (-21,9% l’ordinaria; -22,4% la straordinaria; -61,7% la cassa in deroga).

L’inflazione, misurata dall’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo, è tornata positiva da

maggio, registrando a giugno, per il secondo mese consecutivo, una lieve accelerazione su base annua pari allo 0,2% (-0,1% a dicembre). L’andamento dei mesi primaverili è

riconducibile anche al settore dei servizi.

Nei primi cinque mesi dell’anno il saldo della bilancia commerciale è migliorato a 15,7

miliardi di euro (+13,9 miliardi nello stesso periodo del 2014) in virtù di un rilevante avanzo

dell’interscambio dei prodotti non energetici, del quale circa due terzi stabilmente riferibile

ai beni strumentali, che ha più che compensato il deficit energetico (-14,4 miliardi). Il surplus complessivo è stato alimentato da un volume di scambi più sostenuto, con le

esportazioni in aumento nei cinque mesi del 4,1% su base tendenziale - spiegato per oltre

un terzo dall’incremento delle vendite di autoveicoli verso gli Stati Uniti - e le importazioni in

crescita del 3,2%.

Si segnala che in data 2 luglio il Parlamento ha definitivamente approvato la legge di delegazione europea 2014, provvedimento che contiene i criteri di delega per la trasposizione nell’ordinamento nazionale di numerose importanti direttive europee. Tra queste figura la Direttiva sul Risanamento e la Risoluzione delle Banche (BRRD), da completare con l’emanazione dei relativi decreti legislativi. La Banca d’Italia è stata designata quale Autorità italiana di risoluzione delle crisi.

* * *

L’andamento dei mercati azionari, particolarmente favorevole per la borsa nipponica e le

borse europee, ha subito per quest’ultime un ritracciamento nel corso del secondo trimestre

a seguito dell’incalzare di possibili timori di contagio dei Paesi periferici, derivanti dalla

delicata questione greca.

Come si evince dalla tabella, nonostante questa inversione di tendenza, le migliori performance del semestre hanno interessato i listini italiani, con variazioni rispetto a

dicembre di poco inferiori al 20%.

Per contro si è riscontrata

una maggiore stabilità per

le borse americane, già su

livelli ampiamente superiori a quelli

pre-crisi.

L’indice MSCI - che

rappresenta l’andamento

dei mercati dei Paesi emergenti - in lieve

crescita nei sei mesi,

risulta stabile rispetto a

marzo nonostante il

brusco calo che ha

interessato il mercato azionario cinese dalla metà di giugno.

Su tale mercato, le quotazioni sono bruscamente diminuite del 30% in meno di un mese, a fronte dei consistenti rialzi registrati a partire da novembre (+150%), alimentati da un massiccio accesso al mercato borsistico da parte dei piccoli risparmiatori, il cui basso grado di conoscenza finanziaria può aver amplificato le fluttuazioni. Ciò ha riflesso l’allentamento delle condizioni monetarie e l’esortazione esplicita delle autorità a sostenere lo sviluppo del mercato azionario. All’inizio di luglio le autorità finanziarie sono intervenute per cercare di arrestare la caduta dei corsi, stimolando l’acquisto di azioni da parte delle agenzie e delle società pubbliche; al contempo sono state sospese le contrattazioni di quasi la metà delle aziende quotate e bloccati i nuovi collocamenti.

Con riferimento al risparmio gestito, il settore dei fondi comuni di investimento sta

continuando a trainare l’aggregato complessivo grazie ad una raccolta netta che a fine

giugno si presentava positiva per 68,7 miliardi di euro, riconducibili per oltre due terzi ai

fondi di diritto estero (+50,5 miliardi) ed in via residuale a quelli di diritto italiano (+18,2

Andamenti dei principali indici azionari espressi in valuta locale

giu-15

A

mar-15

B

dic-14

C

Var. %

A/C

set-14

D

giu-14

E

Ftse Mib (Milano) 22.461 23.157 19.012 18,1% 20.892 21.283

Ftse Italia All Share (Milano) 23.985 24.734 20.138 19,1% 22.030 22.585

Xetra Dax (Francoforte) 10.945 11.966 9.806 11,6% 9.474 9.833

Cac 40 (Parigi) 4.790 5.034 4.273 12,1% 4.416 4.423

Ftse 100 (Londra) 6.521 6.773 6.566 -0,7% 6.623 6.744

S&P 500 (New York) 2.063 2.068 2.059 0,2% 1.972 1.960

DJ Industrial (New York) 17.620 17.776 17.823 -1,1% 17.043 16.827

Nasdaq Composite (New York) 4.987 4.901 4.736 5,3% 4.493 4.408

Nikkei 225 (Tokyo) 20.236 19.207 17.451 16,0% 16.174 15.162

Topix (Tokyo) 1.630 1.543 1.408 15,8% 1.326 1.263

MSCI emerging markets 972 975 956 1,7% 1.005 1.051

Fonte: Thomson Financial Reuters

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15

miliardi). In termini di tipologie, alla favorevole evoluzione hanno concorso principalmente i

fondi flessibili (+32,4 miliardi), gli obbligazionari (+18,7 miliardi) e i bilanciati (+10 miliardi), mentre variazioni più modeste hanno interessato gli azionari (+6,1 miliardi) e i prodotti di

liquidità (+1,8 miliardi), a fronte di una sostanziale stabilità per gli hedge (-0,3 miliardi).

A fine giugno il patrimonio gestito aveva pertanto raggiunto i 780 miliardi di euro, dai 683,3

miliardi di dicembre (+14,2%), sintetizzando nel periodo una ricomposizione in termini

percentuali a favore dei fondi flessibili (dal 22% al 23,7%), degli azionari (dal 20,7% al 21,3%) e dei bilanciati (dal 6,4% al 7,2%), mentre si segnala una riduzione per la quota dei

prodotti obbligazionari (dal 46,1% al 43,2%) e di liquidità (dal 3,9% al 3,7%).

* * *

La fragilità del contesto di riferimento continua a condizionare il sistema bancario, nell’ambito del quale la dinamica della raccolta permane negativa - riflesso anche della

perdurante, seppur più moderata, flessione dei prestiti - a fronte di un marginale, ma

progressivo rallentamento dei crediti deteriorati.

Per risolvere il problema della scarsa accessibilità al credito da parte delle aziende il 27 giugno è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale un decreto legge (D.L. 83/2015) recante misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria. Tra le misure contenute figurano:

la deducibilità integrale delle svalutazioni e perdite su crediti verso clientela degli enti creditizi e

finanziari e delle imprese di assicurazione nell’esercizio in cui sono rilevate in bilancio, anziché in cinque anni, allineando in tal modo la normativa a quella di altri principali Paesi europei;

una revisione della Legge fallimentare che ha interessato sia le procedure concorsuali sia quelle esecutive. Rispetto alle prime sono stati rafforzati gli strumenti negoziali tesi a favorire una

ristrutturazione dell’esposizione; sono stati introdotti termini stringenti per la conclusione della fase di liquidazione, disponendo sanzioni per il mancato rispetto. Riguardo ai procedimenti esecutivi, sono stati elaborati nuovi criteri di aggiudicazione dei beni, semplificate le fasi di vendita e accorciati alcuni termini procedurali.

Sulla base delle prime stime pubblicate dall’ABI11, a fine giugno il tasso di variazione tendenziale della raccolta diretta (depositi di residenti e obbligazioni) si presentava pari al

-1,4%, confermandosi negativo da dicembre 2013 (-1,2% a dicembre 2014).

All’interno dell’aggregato permane la netta contrapposizione tra la raccolta obbligazionaria

(-14,8% dal -13,6% di fine 201412) e l’insieme delle altre forme tecniche (+3,9% dal +4% di

dicembre13). Come evidenziato dai dettagli di Banca d’Italia relativi al mese di maggio14, in quest’ultimo

caso il trend riflette sia l’incremento dei depositi in conto corrente (+9,3%), sia la ripresa dei

pronti contro termine (+57,2%), ascrivibile per oltre due terzi ai primi cinque mesi del 2015.

Per contro i depositi con durata prestabilita fino a due anni stanno continuando a ridursi

(-19,4%).

Sempre secondo le anticipazioni dell’ABI, gli impieghi a residenti appartenenti al settore privato a giugno evidenziavano ancora una flessione annua dell’1,1%15, ancorché meno

accentuata rispetto a dicembre (-2,1%).

In termini di destinatari, i dettagli relativi al mese di maggio pubblicati da Banca d’Italia16 -

che tengono conto dei prestiti non rilevati nei bilanci bancari in quanto cartolarizzati e sono

al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni (ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni) -

11 ABI Monthly Outlook, Economia e Mercati Finanziari-Creditizi, 14 luglio 2015. 12 Le variazioni sono state calcolate escludendo dalla raccolta obbligazionaria la quota che figura tra gli

investimenti del portafoglio titoli. La dinamica dell’aggregato risente dei significativi volumi di titoli in scadenza oltre che dell’abbondante e competitiva liquidità immessa nel sistema bancario dalla BCE attraverso le TLTRO e le linee di finanziamento a breve termine.

13 Le variazioni sono state calcolate escludendo dai depositi gli importi connessi con operazioni di cessioni di crediti e con controparti centrali.

14 Supplemento al Bollettino Statistico “Moneta e Banche”, 8 luglio 2015 15 In termini di stock a fine giugno i prestiti a residenti appartenenti al settore privato ammontavano a 1.557,7

miliardi di euro a fronte dei 1.450 miliardi in essere a fine 2007, prima dell’inizio della crisi. 16 Comunicato stampa “Principali voci dei bilanci bancari”, 8 luglio 2015.

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16

segnalavano una progressiva stabilizzazione per le famiglie, dopo due anni e mezzo di

caduta, e una perdurante debolezza per le imprese, nonostante condizioni di offerta sempre più accomodanti. Per le prime il trend (-0,1%; -0,5% a dicembre) sta beneficiando anche del

favorevole andamento delle nuove erogazioni per l’acquisto di immobili e del flusso di nuove

operazioni di credito al consumo, mentre nel caso delle società non finanziarie la dinamica

(-1,9%; -2,3% a dicembre) continua ad essere condizionata dalla debolezza della domanda17,

in particolare dal lato degli investimenti, pur in presenza di un recupero tendenziale delle nuove erogazioni.

Sotto il profilo della rischiosità i segnali di miglioramento, benché presenti, sono ancora modesti. A maggio le sofferenze del settore privato al lordo delle svalutazioni18 si

presentavano in aumento a 193,3 miliardi di euro, ma con una dinamica annua in

progressiva decelerazione (+14,9% dal +17,8% del 2014; +5,5% da inizio anno). Lo stock delle sofferenze lorde risultava costituito per 52,2 miliardi dalle famiglie (+10,1% su base

annua; +4,8% rispetto a dicembre) e per 138,1 miliardi dalle imprese (+15,6% su base

annua; +5,7% rispetto a dicembre)19. Il rapporto sofferenze lorde del settore privato/impieghi al settore privato si era così portato

all’11,77% (11,11% a fine dicembre). Le sofferenze nette, pari a 83,4 miliardi, sono cresciute del 9,3% nei dodici mesi (+5,6% nel

2014), ma risultano in flessione dell’1,3% rispetto a dicembre avendo beneficiato anche di operazioni di cessione. In considerazione della dinamica degli impieghi, a fine maggio il rapporto sofferenze nette/impieghi totali si attestava al 4,62%, in linea con il valore registrato a dicembre

(4,64%).

I titoli emessi da residenti in Italia nel portafoglio delle banche italiane a maggio

ammontavano a 776,9 miliardi di euro, in riduzione sia nei dodici mesi (-79,1 miliardi; -9,2%), sia nel semestre (-25,5 miliardi; -3,2%).

Il trend riflette integralmente la dinamica degli “Altri titoli” (361,5 miliardi), in significativo

calo rispetto ad un anno prima (-91,7 miliardi), principalmente nella componente

obbligazioni bancarie (-75,3 miliardi) la cui incidenza si è ulteriormente ridotta al 64,6%. Per

contro gli investimenti in titoli di Stato italiani (415,4 miliardi) hanno evidenziato un incremento su base annua di 12,5 miliardi, totalmente ascrivibile ai primi cinque mesi del

2015, che si è accompagnato ad una parziale ricomposizione dai titoli a più breve scadenza

(BOT e CTZ; -17 miliardi) ai titoli a medio lungo-termine (CCT e BTP; +26 miliardi).

A giugno, il tasso medio della raccolta bancaria da clientela calcolato dall’ABI20 (che include

il rendimento dei depositi, delle obbligazioni e dei pronti contro termine in euro per le famiglie e le società non finanziarie) si presentava in lieve flessione all’1,35% (1,50% a fine 2014). Il tasso medio ponderato sui prestiti alle famiglie e alle società non finanziarie si era

invece portato al minimo storico del 3,42% (3,65% a dicembre 2014).

17 I pagamenti dei debiti arretrati della Pubblica Amministrazione potrebbero continuare ad influenzare la

dinamica dei prestiti alle imprese, in particolare sul breve periodo. Si segnala inoltre che l’entrata in vigore del Regolamento BCE/2013/33, per effetto del recepimento del Sistema Europeo dei Conti (SEC2010), ha

comportato già a valere su dicembre 2014 la riclassificazione statistica delle società di partecipazione (holding) dal settore “società non finanziarie” al settore ”altre istituzioni finanziarie” quantificabile in circa 9 miliardi.

18 Supplemento al Bollettino Statistico “Moneta e Banche”, 8 luglio 2015. 19 Anche per le sofferenze lorde l’entrata in vigore del Regolamento BCE/2013/33 ha determinato la riclassifica di

circa 1 miliardo dal settore “società non finanziarie” al settore ”altre istituzioni finanziarie”. 20 ABI Monthly Outlook, Economia e Mercati Finanziari-Creditizi, 14 luglio 2015.

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L’attività della Banca nel primo semestre 2015 Mercato Retail

Perimetro Privati

Le esigenze della Clientela privata sono sempre più caratterizzate dalla richiesta di prodotti

semplici, con caratteristiche trasparenti e supportati da un adeguato livello di consulenza

erogata dai Gestori dalle Filiali. In quest’ottica la Banca ha lavorato in tutti gli ambiti, sia di prodotto che di servizio,

focalizzando l’attenzione al comparto assicurativo, sia ramo vita che ramo danni, e alla

raccolta diretta a breve e medio lungo termine, per un’adeguata diversificazione.

Al riguardo sono stati collocati Prestiti Obbligazionari di media durata (36 mesi) - emessi

da UBI Banca - che rispetto all’esercizio 2014 hanno registrato minor domanda da parte della Clientela, a favore di forme di investimento potenzialmente più remunerative. Il paniere

di obbligazioni in collocamento è stato caratterizzato dalla prevalenza di emissioni a tasso

misto, fisso e fisso crescente, caratterizzate da una remunerazione progressivamente in calo

nel corso del primo trimestre, stabile ed in leggera crescita nel secondo trimestre, in linea

con le dinamiche di mercato volte a stimolare la domanda.

Nel corso del primo semestre è proseguita l’azione di riduzione del costo della raccolta a

breve termine avviata nel 2014, che ha visto entrambi i mercati allinearsi in anticipo alle

previsioni di chiusura di fine anno.

Per quanto riguarda l’offerta assicurativa, il collocamento vede ancora una prevalenza dei prodotti tradizionali di Ramo I e Ramo V; si osserva però una maggior attenzione verso i

prodotti di Ramo III e, dal mese di maggio, anche verso il nuovo prodotto Multiramo, che

coniuga le caratteristiche di sicurezza del Ramo I con il potenziale di crescita offerto dal

Ramo III.

Nell’ambito del risparmio gestito, il primo semestre ha visto una forte focalizzazione della

Rete sul comparto, favorita anche dal positivo contesto di Mercato, consentendo alla Banca

di raggiungere già nel primo semestre gli obiettivi annui di flusso netto. Oltre a una forte

attenzione al rilancio del comparto, le azioni commerciali del primo semestre hanno attivato

dei focus particolari sul collocamento dei Piani di Accumulo Finanziario, che hanno

riscontrato forte attenzione da parte della Clientela.

I primi segnali di miglioramento in ambito immobiliare osservati nel 2014 si sono consolidati

e hanno portato a un ulteriore incremento della domanda di finanziamenti per l’acquisto

della casa, sostenuta in particolare modo dagli accordi con operatori nel settore quali Mutui OnLine e Mutui.it. La crescente domanda, accompagnata da una riduzione degli spread, in

linea con il resto del mercato, ha quindi comportato un'importante crescita delle erogazioni di mutui casa. I volumi complessivi beneficiano dell’attività di surroga, con un margine

ampiamente positivo tra surroghe attive e passive.

Nell’ambito del ramo danni, il primo semestre 2015 è stato caratterizzato da una forte

attenzione sul comparto, attraverso un'azione di stretto monitoraggio settimanale degli obiettivi da parte delle Direzioni Territoriali e della Direzione.

Con riferimento alla base numerica Clienti, il semestre conferma un trend positivo, grazie

anche al significativo contributo da parte degli Sviluppatori.

Perimetro Small Business

Nel semestre, l’azione commerciale nel segmento Small Business si è concentrata sui

principali comparti, ovvero impieghi a breve termine e medio lungo termine, leasing ed

interscambio estero. Il presidio di tali comparti è stato garantito predisponendo azioni di

sviluppo mirate quali: campagne commerciali di vendita e/o di relazione; consolidamento

delle relazioni con le associazioni di categoria.

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Nel primo semestre è stata attivata una forte azione commerciale sul segmento nel suo complesso.

In continuità con il 2014 è proseguito il sostegno al tessuto produttivo finanziando le

aziende sia a breve termine che a medio lungo termine, anche grazie alla continua

collaborazione con i Confidi del territorio.

Nella prima metà dell’anno, il comparto ha inoltre beneficiato del funding BCE (TLTRO) a

sostegno della crescita degli impieghi a medio lungo termine.

Nella seconda metà del semestre è stata attivata una azione commerciale specifica sul

comparto monetica, in particolare sui POS, dove l’imminente entrata in vigore della

normativa Europea che impone la riduzione delle commissioni interbancarie applicate alle transazioni con carte di pagamento, impone la necessità di incrementare significativamente

la base installata di punti vendita. I risultati osservati nei mesi di maggio e giugno

evidenziano una forte accelerazione nel ritmo di collocamento e installazione dei POS.

Mercato Unity

La base numerica Clienti ha registrato un andamento generalmente positivo, con

particolare contributo degli Sviluppatori Corporate, attivati progressivamente nel corso del

semestre.

Nella prima parte del 2015 il segmento Corporate ha registrato una moderata riduzione degli impieghi complessivi, in particolare per effetto della riduzione degli impieghi a breve

termine, la cui domanda registra una contrazione anche a fronte della liquidità immessa

nel sistema tramite i finanziamenti MLT con provvista BCE (TLTRO) a tassi estremamente

convenienti per la clientela imprese. Tale riduzione è stata parzialmente compensata del

buon andamento dei finanziamenti a Medio Lungo Termine.

Il comparto degli impieghi a medio lungo termine è stato connotato da ottime

performance, anche grazie alla spinta derivante dall’utilizzo di fonti di provvista agevolate

(BEI e BCE) per intercettare le opportunità di investimento aziendali.

Nel semestre è proseguita la diffusione di servizi/prodotti di consulenza personalizzata per la Clientela Private e Corporate, in particolare, Servizi di Advisory per le imprese Corporate,

anche grazie ad uno scenario che richiede alla Clientela sempre maggiori capacità di

cambiamento delle proprie strategie di diversificazione mobiliare/aziendale in tempi sempre

più rapidi.

Nel periodo sono state sviluppate una serie di iniziative di comunicazione e supporto all’internazionalizzazione, come incontri della clientela con gli esponenti della Rete Estera

del Gruppo presso la Sede della Banca; sono proseguite anche le attività relative ai servizi di

consulenza nel processo di internazionalizzazione delle imprese del territorio.

Anche il mercato Unity ha messo in atto un’importante azione di contenimento del costo

della raccolta a breve termine, soprattutto sui cosiddetti “big ticket”, mantenendo le masse

a livelli superiori alle previsioni di budget.

Risorse Umane

Al 30 giugno 2015 l’organico a “libro paga” del Banco di Brescia si è attestato a 2.388 unità.

L’organico “operativo” è stato pari a 2.383 risorse, in quanto, a quella data, risultavano attive nel Banco di Brescia 101 risorse distaccate da altre Società del Gruppo, mentre il

Banco di Brescia contava 106 dipendenti distaccati presso altre Aziende del Gruppo.

Nel primo semestre del 2015, sono state assunte 31 risorse, di cui 26 inserite a tempo

indeterminato e 5 a tempo determinato. Con riferimento alle assunzioni a tempo

indeterminato, si segnala la stabilizzazione di 11 risorse precedentemente assunte con

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contratto a termine, rispettivamente 6 cessate nel dicembre 2014 e 5 cessate nel corso del

primo semestre 2015.

Le cessazioni hanno interessato in totale 74 dipendenti, di cui: 60 con contestuale accesso

al Fondo di Solidarietà o quiescenza, 7 dimissioni volontarie, 2 decessi e 5 risoluzioni

anticipate del contratto, funzionali alla successiva stabilizzazione.

L’attività formativa, nel primo semestre 2015, si è caratterizzata dallo svolgimento di interventi (“on boarding commerciali”) tenuti dagli account UBI e funzionali a consolidare le

competenze professionali del personale operante nelle strutture di Sviluppo Commerciale e

nei ruoli di Rete, quali: direttori di filiale, gestori di relazione e referenti clienti.

Il comparto Estero ha beneficiato di interventi formativi di natura specialistica, destinati ai responsabili di Centri Estero e ai product support, con riguardo al tema “trade finance” e

“cash management” e la conclusione del percorso formativo “UBI World”, con una seconda

giornata destinata ai product support e agli addetti estero.

Si sono svolte sessioni di specializzazione per i gestori affluent inerenti le tematiche di

finanza comportamentale, applicate alle campagne sul passaggio generazionale, e di acquisition tramite referral.

Nell’ambito del progetto “forbearance”, sono stati strutturati eventi formativi aventi ad

oggetto le novità normative introdotte da Banca d’Italia con riferimento al processo creditizio

(erogazione, gestione e monitoraggio), con il coinvolgimento delle risorse impiegate nelle

Strutture Crediti, nello Sviluppo, nelle Private e Corporate Unity (responsabili, coordinatori, corporate banker e assistant) e nelle Filiali (responsabili, RAC e small business).

Per i Promoter Innovazione Digitale sono state organizzate sessioni formative finalizzate

all'implementazione delle tecniche comunicativo-relazionali e di vendita, e

all’approfondimento degli aspetti organizzativi e dei supporti operativi riferiti al menzionato

progetto.

E’ stata riproposta l’iniziativa denominata “equilibrio lavoro/famiglia”, rivolta alle risorse

recentemente rientrate in servizio dopo l’assenza per maternità. Inoltre, si sono tenuti degli incontri formativi, focalizzati sulle capacità trasversali, quali la “pianificazione,

organizzazione e orientamento al risultato”, nonché l’“agilità di pensiero e propensione al

cambiamento”.

Si sono svolte le sessioni, dedicate al personale operante in ruoli commerciali di rete, relative all’abilitazione e all’aggiornamento IVASS, con una variazione dei programmi di quest’ultimo

percorso, costituiti da corsi d’aula, formazione a distanza e meeting formativi.

Infine, in materia di “salute e sicurezza”, sono proseguite le sessioni formative aventi ad

oggetto la disciplina di cui al D. Lgs. n. 81/2008 e dedicate al personale esposto a rischio

rapina, agli addetti al primo soccorso ed agli addetti antincendio.

Lo sviluppo territoriale ed organizzativo

Nel corso del primo semestre 2015, in data 19 gennaio 2015, in continuità con la

razionalizzazione della Rete Distributiva iniziata nel 2012, al fine di accrescere

progressivamente il dimensionamento medio delle Unità Operative verso livelli considerati nel Gruppo “best practice” di efficacia produttiva ed efficienza reddituale, sono stati resi

operativi i seguenti interventi:

• chiusura di 14 Filiali e di 14 Minisportelli, interessati da sovrapposizioni territoriali, al

fine di ottimizzare la gestione della clientela attuale e potenziale;

• riqualificazione di 9 Filiali in Minisportelli, con l’obiettivo di rendere più efficiente la

gestione della clientela di riferimento; • variazione di tipologia di 2 Filiali da Capofila ad Ordinaria;

• chiusura di 1 Centro Estero ed accorpamento su un Centro Estero esistente al fine di

ottenere economie di scala e maggiore efficienza operativa.

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A fronte dei suddetti interventi, il nuovo assetto distributivo della Banca risulta il seguente:

• 9 Direzioni Territoriali;

• 258 Filiali Retail (27 Capofila, 59 Aggregate e 172 Filiali Ordinarie), 30 Minisportelli

ed 1 Tesoreria, per un totale di 289 Sportelli;

• 9 Private & Corporate Unity, 12 Corner; 6 Centri Estero;

• 6 Crediti Territoriali sul territorio.

Inoltre, nell’ambito del progetto “Evoluzione del Modello Distributivo delle Banche Rete”, dal

2 febbraio 2015, coerentemente con una soluzione organizzativa già adottata dalla Banca e dimostratasi nel tempo efficace - caratterizzata da una regia centralizzata e da una stretta collaborazione sul territorio tra lo sviluppatore e le unità di rete, al fine di sviluppare la base numerica ed i margini del Mercato Retail, Private e Corporate, attraverso l’acquisizione di nuova clientela - sono state istituite le seguente tre nuove Funzioni:

• Sviluppo Territoriale Triveneto a diretto riporto della Direzione Territoriale Triveneto;

• Sviluppo Territoriale Lombardia Sud a diretto riporto della Direzione Territoriale

Lombardia Sud;

• Sviluppo Territoriale Milano e Bergamo a diretto riporto della Direzione Territoriale Milano e Bergamo.

Tra le iniziative volte all’innovazione dei servizi alla clientela è stato istituito il

c.d. “Specialista Remoto Mutui” al fine di svolgere una specifica attività di sviluppo del

prodotto mutuo verso la clientela attuale e potenziale.

Per quanto attiene al parco degli ATM al 30 giugno 2015 il Banco di Brescia dispone di 416 ATM, comprensivi di 41 ATM evoluti cash in/cash out. Su 326 ATM sono state attivate

specifiche funzionalità per l’utilizzo da parte di ipovedenti. Inoltre, al fine di rispondere in

modo efficace agli eventi criminosi perpetrati ai danni del parco ATM, è stato avviato un

programma di potenziamento dei sistemi di deterrenza, sulla base della tipologia di attacco

Unità Operativa interessata Intervento Unità Operativa di destinazione

FILIALE DI BRESCIA VIA TRENTO 7 CHIUSURA FILIALE FILIALE DI BRESCIA VIA TRENTO 25

FILIALE DI BRESCIA VIA DELLA CHIESA CHIUSURA FILIALE FILIALE DI BRESCIA VIA CHIUSURE

FILIALE DI MANTOVA VIALE DIVISIONE ACQUI CHIUSURA FILIALE FILIALE DI MANTOVA V.LE RISORGIMENTO

FILIALE DI BRESCIA VIA VITTORIO EMANUELE CHIUSURA FILIALE FILIALE DI BRESCIA VIA SOLFERINO

FILIALE DI ODERZO CHIUSURA FILIALE FILIALE DI CONEGLIANO

FILIALE DI PALAZZOLO S/O VIA BRESCIA CHIUSURA FILIALE FILIALE DI PALAZZOLO S/O VIA XX SETTEMBRE

FILIALE DI MONTICHIARI VIA CAVALLOTTI CHIUSURA FILIALE FILIALE DI MONTICHIARI VIA TRIESTE

FILIALE DI MEDOLAGO CHIUSURA FILIALE FILIALE DI TREZZO SULL'ADDA

FILIALE DI BERGAMO VIA DON LUIGI PALAZZOLO CHIUSURA FILIALE SEDE DI BERGAMO

FILIALE DI SONA CHIUSURA FILIALE FILIALE DI BUSSOLENGO

FILIALE DI ISOLA DELLA SCALA CHIUSURA FILIALE FILIALE DI VILLAFRANCA DI VERONA

FILIALE DI SAN BONIFACIO CHIUSURA FILIALE FILIALE DI CALDIERO

FILIALE DI NOVENTA PADOVANA CHIUSURA FILIALE FILIALE DI PADOVA

FILIALE DI BASSANO IN TEVERINA CHIUSURA FILIALE FILIALE DI ORTE

FILIALE DI CASTELGOFFREDO - MINISPORTELLO DI ASOLA CHIUSURA MINI FILIALE DI CASTELGOFFREDO

FILIALE DI LATINA VIA ISONZO - MINISPORTELLO DI LATINA VIA DELLA STAZIONE CHIUSURA MINI FILIALE DI LATINA VIA ISONZO

FILIALE DI VICENZA VIALE SAN LAZZARO - MINISPORTELLO DI MONTECCHIO MAGGIORE CHIUSURA MINI FILIALE DI VICENZA VIALE SAN LAZZARO

FILIALE DI CALDIERO - MINISPORTELLO DI SAN MARTINO BUON ALBERGO CHIUSURA MINI FILIALE DI CALDIERO

FILIALE DI VITERBO VIA SARAGAT - MINISPORTELLO DI VITERBO VIA VENEZIA GIULIA CHIUSURA MINI FILIALE DI VITERBO VIA SARAGAT

FILIALE DI POGGIO RUSCO - MINISPORTELLO DI MAGNACAVALLO CHIUSURA MINI FILIALE DI POGGIO RUSCO

FILIALE DI RONCADELLE VIA MARTIRI LIBERTA' - MINISPORTELLO DI RONCADELLE VIA MARCONI CHIUSURA MINI FILIALE DI RONCADELLE VIA MARTIRI LIBERTA'

FILIALE DI BRESCIA VIA ORZINUOVI - MINISPORTELLO DI BRESCIA VIA S. G. BOSCO CHIUSURA MINI FILIALE DI BRESCIA VIA ORZINUOVI

FILIALE DI BRESCIA VIA VALLE CAMONICA - MINISPORTELLO DI BRESCIA VILLAGGIO BADIA CHIUSURA MINI FILIALE DI BRESCIA VIA VALLE CAMONICA

FILIALE DI BRESCIA VIA AMBARAGA - MINISPORTELLO DI BRESCIA PIAZZALE NAVA CHIUSURA MINI FILIALE DI BRESCIA VIA AMBARAGA

FILIALE DI CREMA - MINISPORTELLO DI CASTELLEONE CHIUSURA MINI FILIALE DI CREMA

FILIALE DI BOTTICINO VIA VALVERDE - MINISPORTELLO DI BOTTICINO VIA DON MILANI CHIUSURA MINI FILIALE DI BOTTICINO VIA VALVERDE

FILIALE DI VERONA CITTA' DI NIMES - MINISPORTELLO DI VERONA VIA MURARI BRA' CHIUSURA MINI FILIALE DI VERONA CITTA' DI NIMES

FILIALE DI PORDENONE - MINISPORTELLO DI PRATA DI PORDENONE CHIUSURA MINI FILIALE DI PORDENONE

FILIALE DI CASTREZZATO RIQUALIFICAZIONE IN MINI FILIALE DI CHIARI PIAZZA ZANARDELLI

FILIALE DI COMEZZANO RIQUALIFICAZIONE IN MINI FILIALE DI CASTELCOVATI

FILIALE DI SAREZZO PONTE ZANANO RIQUALIFICAZIONE IN MINI FILIALE DI GARDONE V.T.

FILIALE DI DESENZANO VIA MARCONI 97 RIQUALIFICAZIONE IN MINI FILIALE DI DESENZANO VIA MARCONI 18

FILIALE DI CELLATICA RIQUALIFICAZIONE IN MINI FILIALE DI GUSSAGO VIA IV NOVEMBRE

FILIALE DI MAIRANO RIQUALIFICAZIONE IN MINI FILIALE DI DELLO

FILIALE DI SAN GERVASIO RIQUALIFICAZIONE IN MINI FILIALE DI MANERBIO VIA XX SETTEMBRE

FILIALE DI RONCIGLIONE RIQUALIFICAZIONE IN MINI FILIALE DI CIVITA CASTELLANA

FILIALE DI VERONA VIA XXIV MAGGIO RIQUALIFICAZIONE IN MINI FILIALE DI VERONA VIA GALVANI

FILIALE DI CALDIERO DA CAPOFILA A ORDINARIA

FILIALE DI VILLAFRANCA DI VERONA DA CAPOFILA A ORDINARIA

CENTRO ESTERO CHIARI CHIUSURA CENTRO ESTERO CENTRO ESTERO BRESCIA

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più frequente, sulla distribuzione geografica e sul tipo di posizionamento.

Sempre al 30 giugno 2015, sono 8.202 i punti vendita convenzionati in cui risultano installati dispositivi POS del Banco di Brescia.

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Informazioni sullo stato patrimoniale e sul conto economico riclassificati

Al fine di agevolare l’analisi dell’evoluzione economica della Banca ed in ottemperanza alla

Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, fra i prospetti riclassificati è

stato inserito un apposito prospetto per evidenziare l’impatto economico dei principali eventi

ed operazioni non ricorrenti, essendo i relativi effetti patrimoniali e finanziari non significativi - che si riassumono in:

anno 2014:

adeguamento DTA/DTL per variazione aliquota IRAP.

Nei prospetti che seguono sono rappresentati gli schemi riclassificati di Stato Patrimoniale e

di Conto Economico.

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Stato Patrimoniale riclassificato

(in migliaia di euro)

VOCI DELL'ATTIVO 30/06/2015 31/12/2014 Variazione Variazione % 30/06/2014 Variazione

annua

Variazione %

annua

10. Cassa e disponibilità liquide 63.534 72.183 (8.649) (11,98) 63.279 255 0,40

20. + 30. Attività finanziarie detenute per la negoziazione e valutate al fair value 38.909 46.827 (7.917) (16,91) 36.942 1.967 5,32

40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 38.314 30.361 7.953 26,20 30.439 7.875 25,87

60. Crediti verso banche 313.536 309.492 4.044 1,31 303.878 9.658 3,18

70. Crediti verso clientela 12.574.095 12.615.509 (41.414) (0,33) 12.920.570 (346.474) (2,68)

80. Derivati di copertura 136 196 (61) (30,88) 2.066 (1.930) (93,43)

90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica 6.976 7.509 (533) (7,10) 5.395 1.581 29,30

100. Partecipazioni 21.042 21.042 - - 19.025 2.016 10,60

110. Attività materiali 250.427 253.634 (3.206) (1,26) 270.451 (20.024) (7,40)

120. Attività immateriali 19.705 19.705 - - 19.705 - -

di cui: avviamento 19.705 19.705 - - 19.705 - -

130. Attività fiscali 150.245 154.111 (3.866) (2,51) 113.662 36.583 32,19

150. Altre attività 342.378 460.958 (118.580) (25,72) 871.629 (529.252) (60,72)

Totale dell'attivo 13.819.297 13.991.526 (172.228) (1,23) 14.657.041 (837.744) (5,72)

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 30/06/2015 31/12/2014 Variazione Variazione % 30/06/2014 Variazione

annua Variazione %

annua

10. Debiti verso banche 1.556.573 1.483.602 72.971 4,92 2.081.856 (525.283) (25,23)

20. Debiti verso clientela 7.459.596 7.318.920 140.676 1,92 7.300.350 159.246 2,18

30. Titoli in circolazione 2.701.910 3.236.101 (534.191) (16,51) 3.079.340 (377.430) (12,26)

40. + 50. Passività finanziarie di negoziazione e valutate al fair value 40.164 48.301 (8.137) (16,85) 38.131 2.032 5,33

60. Derivati di copertura 7.441 8.109 (669) (8,25) 6.180 1.261 20,41

80. Passività fiscali 13.030 23.995 (10.965) (45,70) 19.885 (6.855) (34,47)

100. Altre passività 558.980 389.931 169.049 43,35 623.596 (64.616) (10,36)

110. Trattamento di fine rapporto del personale 54.726 62.509 (7.783) (12,45) 60.593 (5.866) (9,68)

120. Fondi per rischi e oneri: 17.114 14.132 2.982 21,10 17.166 (52) (0,30)

b) altri fondi 17.114 14.132 2.982 21,10 17.166 (52) (0,30)

130. Riserve da valutazione 3.286 1.077 2.209 n.s. 3.296 (10) (0,31)

160. + 170. + 180 Capitale, sovrapprezzi di emissione e riserve 1.396.267 1.395.804 463 0,03 1.395.819 448 0,03

200. Utile/perdita d'esercizio 10.211 9.046 1.165 12,88 30.830 (20.619) (66,88)

Totale del passivo e del patrimonio netto 13.819.297 13.991.526 (172.228) (1,23) 14.657.041 (837.744) (5,72)

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Conto Economico riclassificato

(in migliaia di euro)

VOCI DEL CONTO ECONOMICO 30/06/2015 30/06/2014 Variazione annua Variazione % annua

10. - 20. Margine di interesse 129.387 130.720 (1.333) (1,02)

70. Dividendi e proventi simili 28 30 (3) (8,95)

40. - 50. Commissioni nette 102.238 115.032 (12.794) (11,12)

80. + 90. + 100. + 110. Risultato netto dell'attività di negoziazione e di copertura 4.334 1.800 2.534 n.s.

190. Altri oneri/proventi di gestione 5.729 8.752 (3.023) (34,54)

Proventi operativi 241.716 256.334 (14.618) (5,70)

150a. Spese per il personale (79.362) (77.167) (2.195) 2,84

150b. Altre spese amministrative (55.334) (57.037) 1.704 (2,99)

170. + 180. Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (3.464) (4.301) 837 (19,46)

Oneri operativi (138.160) (138.506) 346 (0,25)

Risultato della gestione operativa 103.556 117.828 (14.272) (12,11)

130a. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti (81.317) (66.683) (14.633) 21,94

130b. + c. + d. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre attività/passività (432) (283) (150) 52,91

160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (3.212) (109) (3.103) n.s.

210. + 230. + 240. Utili/perdite della cessione di investimenti e partecipazioni e rettifica di valore dell'avviamento 65 (14) 78 n.s.

Utile/perdita della operatività corrente al lordo delle imposte 18.660 50.739 (32.080) (63,22)

260. Imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività corrente (8.449) (19.910) 11.461 (57,56)

290. Utile/perdita d'esercizio 10.211 30.830 (20.619) (66,88)

Metodologia di costruzione del Conto Economico riclassificato

Principali regole di classificazione:

i recuperi di imposta iscritti alla voce 190 “Altri oneri/proventi di gestione” (17.638 migliaia di euro al 30 giugno 2015 e 15.137 migliaia

di euro al 30 giugno 2014) sono riclassificati a riduzione delle imposte indirette incluse tra le altre spese amministrative;

la voce rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali include le voci 170 e 180 dello schema contabile e le quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi (120 migliaia di euro al 30 giugno 2015 e 292 migliaia di euro al 30

giugno 2014) classificate alla voce 190 dello schema obbligatorio;

la voce altri proventi/oneri di gestione include la voce 190, al netto delle riclassifiche sopra indicate.

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25

Conto Economico riclassificato al netto delle principali componenti non ricorrenti (in migliaia di euro)

VOCI DEL CONTO ECONOMICO 30/06/2015

30/06/2014

Componenti non

ricorrenti 30/06/2014

Variazione Variazione

%

Adeguamento

DTA/DTL per variazione

aliquota IRAP

al netto delle

componenti non

ricorrenti

10. - 20. Margine di interesse 129.387

130.720

130.720

(1.333) (1,02)

70. Dividendi e proventi simili 28

30

30

(3) (8,95)

40. - 50. Commissioni nette 102.238

115.032

115.032

(12.794) (11,12)

80. + 90. + 100. + 110. Risultato netto dell'attività di negoziazione e di copertura 4.334

1.800

1.800

2.534 n.s.

190. Altri oneri/proventi di gestione 5.729

8.752

8.752

(3.023) (34,54)

Proventi operativi 241.716

256.334 - 256.334

(14.618) (5,70)

150a. Spese per il personale (79.362)

(77.167)

(77.167)

(2.195) 2,84

150b. Altre spese amministrative (55.334)

(57.037)

(57.037)

1.704 (2,99)

170. + 180. Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (3.464)

(4.301)

(4.301)

837 (19,46)

Oneri operativi (138.160)

(138.506) - (138.506)

346 (0,25)

Risultato della gestione operativa 103.556

117.828 - 117.828

(14.272) (12,11)

130a. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti (81.317)

(66.683)

(66.683)

(14.633) 21,94

130b. + c. + d. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre

attività/passività (432)

(283)

(283)

(150) 52,91

160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (3.212)

(109)

(109)

(3.103) n.s.

210. + 230. + 240. Utili/perdite della cessione di investimenti e partecipazioni e rettifica di valore dell'avviamento

65

(14)

(14)

78 n.s.

Utile/perdita della operatività corrente al lordo delle imposte 18.660

50.739 - 50.739

(32.080) (63,22)

260. Imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività corrente (8.449)

(19.910) 531 (19.379)

10.930 (56,40)

290. Utile/perdita d'esercizio 10.211

30.830 531 31.361

(21.150) (67,44)

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26

Informazioni sullo Stato Patrimoniale riclassificato

Crediti e debiti verso banche

Al 30 giugno 2015 la posizione interbancaria netta si attesta ad un valore negativo di 979,3

milioni di euro. La posizione è stata depurata sia dalle operazioni in pronti contro termine attivi effettuate con la Capogruppo, a fronte di raccolta in pronti contro termine da clientela,

sia da operazioni di pronti contro termine passivi con la Capogruppo, aventi come

sottostante i titoli emessi dalle società veicolo nell’ambito delle operazioni di

cartolarizzazione.

Posizione interbancaria netta

(valori in migliaia di euro)

30/06/2015 31/12/2014

Var. giugno ‘15 / dicembre ‘14

Assolute %

Crediti verso banche 313.536 309.492

4.044

1,31

Debiti verso banche 1.556.573 1.483.602

72.971

4,92

POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA (1.243.037) (1.174.109)

(68.928)

5,87

- Pronti contro termine attivi (1.835) (15.412)

13.578

(88,10)

(+) Pronti contro termine passivi correlati all'operazione di Cartolarizzazione

265.583 285.253

(19.670)

(6,90)

POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA (979.289) (904.269)

(75.020)

8,30

La dinamica dell’aggregato è condizionata dall’accensione di finanziamenti passivi (+336

milioni di euro) ricevuti da UBI Banca quale retrocessione dei fondi agevolati assegnati dalla

Banca Centrale Europea al Gruppo a sostegno dell’economia reale (c.d. “TLTRO”) nonché dall’incremento dei depositi vincolati con la Capogruppo (+156 milioni di euro), fenomeni

parzialmente compensati dal calo dei rapporti a vista con la Capogruppo.

Crediti verso clientela

Gli impieghi complessivi verso clientela si attestano a quota 12.574,1 milioni di euro, in calo

(-0,3%) rispetto all’analogo dato di fine 2014. Il dettaglio per forma tecnica, al netto delle attività deteriorate, evidenzia una flessione dei

“conti correnti” (-7,4%) parzialmente compensata dall’incremento degli “altri finanziamenti”

(+2,6%), forme tecniche a breve termine rappresentate principalmente da finanziamenti per

anticipi su effetti e documenti S.b.f., sovvenzioni non regolate in conto corrente, denaro

caldo ed operazioni in pool. Il comparto “mutui” risulta stabile.

Nella tabella seguente viene riportato il dettaglio dei crediti per forma tecnica.

Ripartizione dei crediti verso clientela

(valori in migliaia di euro)

30/06/2015 31/12/2014

Var. giugno ‘15 / dicembre ‘14

Assolute %

Conti correnti 1.578.413 1.704.839

(126.426)

(7,42)

Mutui 7.549.497 7.548.972

525

0,01

Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 132.038 122.997

9.042

7,35

Altri finanziamenti 1.772.331 1.728.195

44.135

2,55

Titoli di debito 6.430 6.434

(3)

(0,05)

Totale Crediti in Bonis 11.038.709 11.111.437

(72.728)

(0,65)

Attività deteriorate 1.535.386 1.504.072

31.314

2,08

TOTALE CREDITI VERSO CLIENTELA 12.574.095 12.615.509

(41.414)

(0,33)

Dal punto di vista della qualità degli impieghi, i crediti deteriorati netti della Banca, pari a

1.535,4 milioni di euro, registrano una crescita del 2,1% rispetto al periodo di raffronto;

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27

l’incidenza sul totale dei crediti netti alla fine del periodo è pari al 12,2% (11,9% al 31

dicembre 2014).

Situazione dei crediti per cassa al 30 Giugno 2015

(valori in migliaia di euro)

Tipologie esposizioni / valori Esposizione lorda Rettifiche di valore

complessive Esposizione netta

a) Sofferenze 709.433 267.117 442.316

b) Inadempienze probabili (Incagli) 949.341 140.802 808.539

c) Inadempienze probabili (Esposizioni ristrutturate) 288.390 46.991 241.399

d) Esposizioni scadute 45.616 2.485 43.131

Totale crediti deteriorati 1.992.780 457.394 1.535.386

e) Crediti in Bonis 11.101.563 62.853 11.038.709

TOTALE 13.094.343 520.248 12.574.095

Situazione dei crediti per cassa al 31 Dicembre 2014

(valori in migliaia di euro)

Tipologie esposizioni / valori Esposizione lorda Rettifiche di valore

complessive Esposizione netta

a) Sofferenze 641.080 229.939 411.142

b) Inadempienze probabili (Incagli) 947.217 143.249 803.968

c) Inadempienze probabili (Esposizioni ristrutturate) 228.201 30.229 197.972

d) Esposizioni scadute 96.685 5.694 90.991

Totale crediti deteriorati 1.913.183 409.111 1.504.072

e) Crediti in Bonis 11.183.540 72.103 11.111.437

TOTALE 13.096.723 481.214 12.615.509

Nel dettaglio:

le sofferenze nette, pari a 442,3 milioni di euro, sono aumentate del 7,6% rispetto al valore di fine 2014; il loro peso sugli impieghi complessivi è pari al 3,5%, in crescita

rispetto a fine anno precedente (3,3%);

i crediti incagliati ammontano a 808,5 milioni di euro, in lieve crescita (+0,6%) ed esprimono un’incidenza percentuale sugli impieghi netti pari al 6,4%, in linea con il

dato a fine anno precedente;

le esposizioni ristrutturate sono pari a 241,4 milioni di euro; la loro incidenza sul totale degli impieghi netti è pari all’1,9%;

i crediti scaduti ammontano a 43,1 contro 91 milioni di euro rilevati a fine 2014.

Il 14 novembre 2014 è stato sottoscritto con Sorgenia l’accordo ex art. 182 bis L.F..

L’accordo è stato omologato dal Tribunale di Milano il 25 febbraio 2015 ed è divenuto

definitivamente efficace il 16 marzo 2015.

Il 27 marzo 2015 è stata perfezionata con il ceto bancario la sottoscrizione della

documentazione contrattuale per il definitivo recepimento dell’accordo che, con riguardo ai connessi aspetti contabili più rilevanti, ha comportato per la Banca:

la cessione, in via pro soluto a Nuova Sorgenia Holding SpA, di una parte dei crediti

vantati nei confronti del Gruppo Sorgenia, per un corrispettivo pari a 23,9 milioni di

euro (ossia il valore nominale dei crediti);

la sottoscrizione, contestualmente alla cessione dei crediti di cui al punto precedente, di Strumenti Finanziari Partecipativi (“SFP iniziali”) di Nuova Sorgenia Holding SpA,

finalizzati a dotare la società della necessaria liquidità iniziale. Gli strumenti in parola

sono iscritti alla voce “40 Attività finanziarie disponibili per la vendita” per un valore pari a 100 migliaia di euro (equivalenti ad una percentuale di possesso del 6,10%);

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28

la derecognition contabile, ricorrendone i presupposti di cui allo IAS 39, di ulteriori

crediti verso Sorgenia SpA, oggetto di trasformazione in Prestito Obbligazionario

Convertendo (c.d. POC) sottoscritto dalle banche creditrici. Per effetto della sottoscrizione del POC, la Banca ha proceduto alla rilevazione di una nuova attività

finanziaria, con caratteristiche differenti dai crediti cancellati, pari a 8,5 milioni di

euro, nella voce “40 Attività finanziarie disponibili per la vendita”.

Alla data del 30 giugno 2015 l’esposizione della Banca verso il Gruppo Sorgenia ammonta a

50,2 milioni di euro.

Il livello di copertura delle sofferenze è pari al 37,7%, in aumento rispetto all’analogo dato di

fine 2014 (35,9%). Considerando anche le cancellazioni delle esposizioni verso clienti assoggettati a procedure concorsuali (c.d. write-off), il livello di copertura delle sofferenze si

attesta al 60,59% nel periodo di riferimento, dal 60,93% di dicembre 2014.

Il livello di copertura dei crediti incagliati è pari al 14,8% in calo rispetto al periodo di raffronto (15,1% al 31 dicembre 2014).

La dotazione di riserva generica della Banca (62,9 milioni di euro) rappresenta un livello di copertura dei crediti in bonis pari allo 0,57% (0,64% al 31 dicembre 2014).

Attività finanziarie

Si evidenziano le seguenti dinamiche nel comparto:

le attività finanziarie detenute per la negoziazione, costituite prevalentemente da contratti derivati finanziari, si attestano a 38,9 milioni di euro contro 46,8 milioni al 31

dicembre 2014;

le attività finanziarie disponibili per la vendita ammontano a 38,3 milioni di euro, in aumento rispetto al periodo di raffronto (+8 milioni di euro). La variazione è determinata

principalmente dalla sottoscrizione di un “prestito obbligazionario convertendo” (8,5 milioni di euro) e di uno strumento finanziario partecipativo (0,1 milioni) derivanti dal

già citato accordo sottoscritto con Sorgenia Spa. La voce comprende 24,3 milioni di euro di fair value dei titoli di Stato posti, in parte, a cauzione per l’emissione di assegni

circolari (valore nominale 24 milioni di euro) nonché 2,7 milioni di euro di strumenti

finanziari partecipativi acquisiti a seguito della conversione di esposizioni creditizie.

i derivati di copertura ammontano a 136 migliaia di euro e rappresentano il fair value

positivo dei derivati di copertura dei prestiti obbligazionari;

l’adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica si attesta

ad un valore positivo pari a 7 milioni di euro contro 7,5 milioni del precedente esercizio e rappresenta l’adeguamento al fair value dei crediti verso la clientela oggetto di

macrocopertura.

Partecipazioni

La voce comprende esclusivamente partecipazioni in società del Gruppo ed è costituita dalle

partecipazioni in:

UBI Sistemi e Servizi S.C.p.A., pari al 2,88% del capitale, per un valore di bilancio di circa 1,6 milioni di euro;

UBI Banca International S.A. (Lussemburgo), pari al 5,48% del capitale, per un valore di bilancio pari a 4,3 milioni di euro;

Banca di Valle Camonica, pari all’8,84% del capitale, per un valore di bilancio pari a 15,1 milioni di euro;

UBI Academy S.c.r.l., pari al 3% del capitale, per un valore di bilancio pari a 3 migliaia di euro.

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Altre voci dell’attivo

Le immobilizzazioni materiali, rappresentate da terreni e fabbricati, mobili e arredi, impianti

elettronici ed attrezzature, ammontano a 250,4 milioni di euro. Nel corso del periodo non

sono state effettuate acquisizioni significative; la variazione è, pertanto, sostanzialmente

attribuibile agli ammortamenti pari a circa 3,3 milioni di euro.

Le immobilizzazioni immateriali, costituite interamente da avviamento, ammontano ad euro

19,7 milioni, invariate rispetto al valore di fine 2014.

Le altre attività ammontano a 342,4 milioni di euro, contro un saldo a fine esercizio 2014

pari a 461 milioni. L’andamento dell’aggregato è influenzato principalmente dal saldo delle

partite connesse alle operazioni di cartolarizzazione (66,7 milioni contro 72,2 milioni al 31 dicembre 2014) e di Covered Bond (107,4 milioni contro 269,3 milioni), che rappresenta il

disallineamento temporale tra gli incassi dei mutui oggetto di cessione (esposti in bilancio

nella voce 70 dell’attivo) e l’ammortamento dei finanziamenti erogati alle rispettive Società

Veicolo. Per maggiori dettagli si rimanda all’apposito paragrafo.

Raccolta da clientela

Al 30 giugno 2015 i mezzi amministrati della clientela, comprensivi della raccolta indiretta

con controparti istituzionali, si sono attestati a 32.441,2 milioni, in crescita dell’1,4%.

Massa amministrata

(valori in migliaia di euro)

30/06/2015 31/12/2014

Var. giugno ‘15 / dicembre ‘14

Assolute %

Raccolta diretta da clientela 10.161.506 10.555.021

(393.515)

(3,73)

Debiti verso clientela 7.459.596 7.318.920

140.676

1,92

Titoli in circolazione 2.701.910 3.236.101

(534.191)

(16,51)

Raccolta indiretta da clientela 22.279.660 21.434.939

844.721

3,94

di cui: Risparmio gestito 11.521.920 10.665.152

856.767

8,03

TOTALE MEZZI AMMINISTRATI CLIENTELA 32.441.165 31.989.959

451.206

1,41

Raccolta diretta

La consistenza della raccolta diretta è pari a 10.161,5 milioni di euro, in calo del 3,7%

rispetto al valore registrato a fine 2014.

La variazione dell’aggregato è attribuibile alla dinamica dei prestiti obbligazionari pari a

2.701,9 milioni di euro, in diminuzione del 16,5%. Come dettagliato nel paragrafo successivo, la dinamica dei prestiti obbligazionari è condizionata dalla policy aziendale che

ne prevede l’emissione accentrata in Capogruppo. Comprendendo nel confronto i prestiti

obbligazionari emessi dalla Capogruppo e collocati dalla Banca, dall’entrata in vigore della policy, nel periodo si registra un decremento della Raccolta Diretta da clientela “allargata” di

circa 166,2 milioni di euro (-1,3%).

I debiti verso la clientela registrano un aumento pari all’1,9%, attestandosi a 7.459,6 milioni di euro (incremento del 3,7% al netto delle controparti istituzionali). La variazione è

imputabile all’aumento dei “conti correnti e depositi liberi” (+114,4 milioni di euro rispetto al

periodo di raffronto) e della voce “altri debiti” (+36,2 milioni di euro).

La tabella sottostante riporta la composizione dei debiti verso clientela per forma tecnica.

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Ripartizione dei debiti verso clientela

(valori in migliaia di euro)

30/06/2015 31/12/2014

Var. giugno ‘15 / dicembre ‘14

Assolute %

Conti correnti e depositi liberi 7.334.112 7.219.704

114.409

1,58

Depositi vincolati 5.596 7.814

(2.218)

(28,39)

Finanziamenti 7.306 15.065

(7.759)

(51,51)

- Pronti contro termine passivi 1.835 11.347

(9.512)

(83,83)

- Altri 5.471 3.718

1.753

47,15

Altri debiti 112.582 76.337

36.245

47,48

TOTALE DEBITI VERSO CLIENTELA 7.459.596 7.318.920

140.676

1,92

I titoli in circolazione, rappresentati per il 99,8% da obbligazioni, si sono attestati a 2.701,9

milioni di euro, evidenziando un calo del 16,5%, da attribuire principalmente ai prestiti

obbligazionari che ammontano a 2.696,6 milioni di euro, con un decremento del 15,7%.

Ripartizione dei titoli in circolazione

(valori in migliaia di euro)

30/06/2015 31/12/2014

Var. giugno ‘15 / dicembre ‘14

Assolute %

Prestiti obbligazionari (A) 2.696.587 3.199.248

(502.661)

(15,71)

di cui Prestiti obbligazionari sottoscritti dalla

Capogruppo 2.157.360 1.920.594

236.766

12,33

Prestiti obbligazionari al netto p.o. sottoscritti dalla

Capogruppo 539.228 1.278.655

(739.427)

(57,83)

Certificati di deposito (B): 5.323 36.852

(31.530)

(85,56)

in euro 5.323 35.732

(30.410)

(85,10)

in valuta (yen)

1.120

(1.120)

-

TOTALE TITOLI IN CIRCOLAZIONE (A+B) 2.701.910 3.236.101

(534.191)

(16,51)

TOTALE TITOLI IN CIRCOLAZIONE al netto infragruppo 544.550 1.315.507

(770.957)

(58,61)

Le obbligazioni di propria emissione, collocate presso la clientela, ammontano a 539,2

contro 1.278,7 milioni di euro del periodo di raffronto (-57,8%). Il flusso negativo per 739,4 milioni di euro è imputabile alle estinzioni del periodo in quanto la policy aziendale vede

l’accentramento in Capogruppo dell’attività di emissione di prestiti obbligazionari e

l’attribuzione alle Banche Rete del ruolo di collocatrici. Comprendendo la dinamica dei

prestiti obbligazionari della Capogruppo collocati dal Banco di Brescia dall’entrata in vigore della policy, l’aggregato mostra un calo del 14,5% rispetto ai saldi di fine 2014.

I certificati di deposito in circolazione si attestano a 5,3 milioni di euro contro 36,9 milioni di

fine 2014, in calo dell’85,6%. L’andamento è essenzialmente imputabile ai certificati di deposito in euro (-30,4 milioni di euro). Si azzera il saldo dei cosiddetti CD “swappati”,

denominati in Yen.

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31

La raccolta indiretta complessiva, ai valori di mercato, ammonta a 22.279,7 milioni di euro,

in crescita rispetto ai valori di fine 2014 (+3,9%). Raccolta indiretta

(valori in migliaia di euro)

30/06/2015 Incidenza

31/12/2014 Incidenza

Var. giugno ‘15 / dicembre ‘14

% % Assolute %

- In amministrazione 9.660.918 55,13 9.703.904 57,77

(42.986)

(0,44)

- Risparmio gestito 7.863.971 44,87 7.093.299 42,23

770.673

10,86

Gestioni di Patrimoni Mobiliari 947.909 5,41 883.659 5,26

64.250

7,27

Fondi Comuni di investimento e Sicav 3.401.925 19,41 2.886.216 17,18

515.710

17,87

Prodotti assicurativi 3.514.137 20,05 3.323.424 19,79

190.713

5,74

CLIENTELA ORDINARIA 17.524.889 100,00 16.797.202 100,00

727.687

4,33

- In amministrazione 1.096.822 23,07 1.065.883 22,98

30.939

2,90

- Risparmio gestito 3.657.948 76,93 3.571.854 77,02

86.095

2,41

CLIENTELA ISTITUZIONALE 4.754.770 100,00 4.637.737 100,00

117.034

2,52

TOTALE RACCOLTA INDIRETTA 22.279.660

21.434.939

844.721

3,94

Al fine di rendere omogeneo il confronto, i dati relativi al 31 dicembre 2014 sono stati riesposti in funzione dei parametri di portafogliazione in essere alla data di redazione del presente resoconto.

La raccolta indiretta da clientela ordinaria si attesta a 17.524,9 milioni di euro, in aumento

rispetto al fine anno precedente (+4,3%). La componente in amministrazione, pari a 9.660,9 milioni di euro registra una lieve

decrescita (-0,4%) con una variazione assoluta di -43 milioni di euro, attribuibile per circa

393 milioni al negativo effetto volumi parzialmente controbilanciato dall’effetto prezzo,

positivo per circa 350 milioni.

Il risparmio gestito risulta in aumento di 770,7 milioni (+10,9%). Si evidenzia un incremento

in tutti i comparti: nei Fondi comuni di investimento e Sicav per 515,7 milioni, dovuto principalmente al collocamenti di nuovi Fondi UBI Pramerica e Sicav UBI, nei Prodotti

assicurativi per 190,7 milioni (nuovi collocamenti nel periodo per circa 595 milioni di euro)

ed infine nelle Gestioni di Patrimoni Mobiliari per 64,2 milioni.

In crescita la raccolta indiretta da clientela istituzionale (+2,5%).

Passività finanziarie ed altre voci del passivo

Si evidenziano le seguenti dinamiche:

le passività finanziarie di negoziazione, costituite interamente dal fair value dei

derivati finanziari, ammontano a 40,2 milioni, contro 48,3 milioni al 31 dicembre

2014;

i derivati di copertura ammontano a 7,4 milioni, contro 8,1 milioni al 31 dicembre 2014; la voce è costituita dai fair value negativi di copertura generica dei mutui;

le altre passività si attestano a 559 milioni circa, contro 389,9 milioni alla fine del precedente esercizio. L’aumento è dovuto prevalentemente agli scarti valuta su operazioni di portafoglio.

Patrimonio netto

Il patrimonio, al netto dell’utile di periodo pari ad euro 10,2 milioni, evidenzia un saldo di

1.399,6 milioni di euro. Si precisa che l’utile netto dell’anno 2014, pari a 9 milioni, a seguito approvazione del

Bilancio d’Esercizio avvenuta in data 5 marzo 2015, risulta attribuito a dividendi per 8,4

milioni di euro, a beneficenza per 0,2 milioni nonché a riserve per 0,5 milioni.

Le riserve da valutazione hanno determinato, nel periodo, un incremento di patrimonio pari

a 2,2 milioni di euro.

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Non vi sono state variazioni del capitale sociale, che ammonta a 615,6 milioni di euro,

ripartito in n. 905.341.516 azioni ordinarie del valore nominale di 0,68 euro ciascuna, totalmente detenute dalla Capogruppo.

Per maggiori informazioni si rimanda ai “Prospetti delle variazioni del patrimonio netto”

nonché alle “Tabelle integrative” nella parte dedicata al Patrimonio dell’impresa e al

Patrimonio di Vigilanza.

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Informazioni sul Conto Economico riclassificato

Il margine di interesse al 30 giugno 2015 si attesta a 129,4 milioni di euro con un

decremento dell’1% rispetto al corrispondente valore del periodo precedente.

30/06/2015 30/06/2014

Var. giugno ‘15 / giugno ‘14

Assolute %

Margine Clientela 140.163 135.699

4.464

3,29

Margine Tesoreria (6.363) (3.263)

(3.099)

94,97

Altri interessi (4.413) (1.716)

(2.697)

n.s.

TOTALE MARGINE D'INTERESSE 129.387 130.720

(1.333)

(1,02)

Il margine clientela ha prodotto un flusso di interessi netti pari a 140,2 milioni di euro

(+3,3%) sostenuto in gran parte dal minor costo della raccolta a breve termine, grazie ad una strategia di ottimizzazione del costo del funding, focalizzata su forme di raccolta meno

onerose, nonché dal calo dei volumi dei prestiti obbligazionari, frutto della policy di

accentramento delle emissioni obbligazionarie in Capogruppo. Gli impieghi

complessivamente presentano una riduzione dei volumi ed un calo di redditività sia nel

comparto a breve (-0,66%) che in quello a medio/lungo termine (-0,18%). Il margine di tesoreria ha dato luogo ad un risultato netto negativo pari a 6,4 milioni di euro;

la variazione, rispetto al periodo di raffronto, è influenzata dal maggior ricorso a forme di

indebitamento con la Capogruppo finalizzato al riequilibrio strutturale della Banca.

Le commissioni nette, che rappresentano il 42,3% dei proventi operativi, ammontano a

102,2 milioni di euro, in calo dell’11,1% rispetto al periodo di raffronto.

Il calo riguarda, in particolare, il “risparmio amministrato” a causa della contrazione nel collocamento di strumenti finanziari emessi dalla Capogruppo che ha registrato, nel periodo,

sottoscrizioni pari a circa 403,7 milioni di euro, equivalenti a commissioni per 2,1 milioni di

euro rispetto ai 14,2 milioni del giugno 2014 a fronte di 1.080,8 milioni di collocamento. Si

precisa, inoltre, che il confronto con l’anno precedente è influenzato dal dimezzamento

dell’aliquota sui collocamenti riconosciuta dalla Capogruppo alla Banca, nonché dalla

riduzione della durata dei PO collocati: ne discende un’aliquota media ponderata ridotta a circa un terzo rispetto a quella dello stesso periodo dell’anno precedente. In diminuzione

anche i comparti “conti correnti”, “assicurativo”, “estero” e “sistemi di pagamento”.

Positivo il “risparmio gestito”: il collocamento di SICAV UBI e Fondi Pramerica ha generato

complessivamente provvigioni per 10,9 milioni di euro (9,1 milioni di euro al 30 giugno

2014). In aumento anche il “collocamento di prodotti e servizi di terzi” ed il comparto “monetica”.

L’attività di negoziazione e di copertura ha prodotto un risultato positivo pari a circa 4,3

milioni di euro, contro un positivo di 1,8 milioni di euro al 30 giugno 2014. Di seguito le

principali componenti:

l’attività di negoziazione, iscritta a voce 80 di conto economico, risulta positiva e pari a 4,5 milioni di euro contro 2,3 milioni di euro del periodo di raffronto.

la valutazione delle coperture dei prestiti obbligazionari e dei mutui, presenta un risultato positivo pari a 65 migliaia di euro (negativo per 670 migliaia di euro nel

periodo di raffronto) e risulta limitata agli attivi e passivi ancora coperti;

la cessione massiva di crediti ha comportato nel semestre perdite per 0,3 milioni di euro;

le operazioni di riacquisto di passività finanziarie di propria emissione hanno generato, nel periodo corrente ed in quello di raffronto, un risultato positivo pari a

0,1 milioni di euro.

Gli altri oneri/proventi di gestione ammontano a 5,7 milioni di euro contro 8,8 milioni del

periodo di raffronto e rappresentano una voce residuale nella quale confluiscono costi e

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ricavi di varia natura, non classificabili nelle altre componenti di risultato operativo, ad

esclusione dei recuperi di imposte che sono portati in diminuzione della corrispondente sottovoce delle spese amministrative.

In data 10 dicembre 2010 la Banca sottoscriveva un accordo di cessione della succursale di

Lussemburgo con la UBI Banca International S.A., cedendo a quest’ultima i rapporti in

essere, fra cui un contratto di finanziamento erogato ad un’importante controparte ed il

relativo IRS. Nel corso del primo trimestre 2015, per effetto del recesso anticipato del Debitore ed in base alla previsione dell’art.5 del predetto accordo, la Banca ha rimborsato ad

UBI Banca International S.A. i costi da quest’ultima sostenuti, pari a circa 842 migliaia di

euro.

Trova classificazione nella voce in commento la “Commissione di istruttoria veloce” pari a

4,8 milioni di euro (6,2 milioni al 30 giugno 2014).

A seguito di tali dinamiche, i proventi operativi si attestano a quota 241,7 milioni di euro, in

calo del 5,7%.

Le spese per il personale ammontano a 79,4 milioni di euro contro 77,2 milioni rilevati al 30

giugno 2014 (+2,8%). L’incremento è imputabile alla “evoluzione delle retribuzioni e delle prestazioni lavorative” per complessivi 7,9 milioni di euro parzialmente compensati

dall’evoluzione degli organici (-182 risorse medie equivalenti a -5,5 milioni di euro).

Le altre spese amministrative, pari a 55,3 milioni di euro, registrano un calo pari al 3%

rispetto al periodo di raffronto. I principali decrementi riguardano gli “affitti passivi”, le

spese “postali”, i “servizi in outsourcing” ed i “canoni di locazione”. Gli aumenti più significativi interessano la voce “servizi professionali e consulenze” ed “informazioni e

visure”.

Nella tabella seguente vengono indicate composizione e variazioni delle macrovoci

componenti l’aggregato.

Altre spese amministrative: composizione

(valori in migliaia di euro)

30/06/2015 30/06/2014

Var. giugno ‘15 / giugno ‘14

Assolute %

Affitti passivi (4.821) (5.516)

696

(12,61)

Servizi professionali e consulenze (1.203) (847)

(355)

41,93

Canoni di locazione HW, SW e altri beni (699) (965)

266

(27,53)

Manutenzione HW, SW e altri beni (768) (710)

(58)

8,15

Conduzione immobili (3.303) (3.363)

60

(1,79)

Manutenzione immobili ed impianti (1.516) (1.543)

28

(1,80)

Contazione, trasporto e gestione valori (1.401) (1.461)

60

(4,08)

Contributi associativi (415) (376)

(39)

10,31

Informazioni e visure (784) (569)

(215)

37,69

Periodici e volumi (94) (92)

(2)

2,33

Postali (1.127) (1.415)

288

(20,33)

Premi assicurativi (3.115) (2.957)

(158)

5,34

Pubblicità e promozione (1.606) (1.733)

128

(7,37)

Spese di rappresentanza (76) (102)

26

(25,83)

Telefoniche e trasmissione dati (1.410) (1.521)

112

(7,33)

Servizi di outsourcing (1.367) (1.641)

273

(16,67)

Spese di viaggio (935) (986)

51

(5,18)

Spese per recupero crediti (1.315) (1.387)

72

(5,21)

Stampati, cancelleria e mat. di consumo (320) (333)

13

(3,88)

Trasporti e traslochi (468) (532)

64

(12,10)

Vigilanza (514) (610)

96

(15,77)

Altre spese (51) (49)

(2)

4,30

Canoni servizi resi da Società del Gruppo (25.593) (25.706)

113

(0,44)

Imposte indirette (20.072) (17.758)

(2.314)

13,03

Totale (72.972) (72.175)

(798)

1,10

Riclassifica "recuperi di imposte" 17.638 15.137

2.501

16,52

TOTALE ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE (55.334) (57.037)

1.704

(2,99)

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Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali sono pari a circa 3,5 milioni di euro

e sono costituite da ammortamenti su attività materiali per 3,3 milioni di euro e migliorie su beni di terzi per 0,1 milioni di euro.

Complessivamente gli oneri operativi, ammontano a 138,2 milioni di euro, -0,3% rispetto all’analogo periodo 2014. Il cost/income, calcolato rapportando i costi operativi ai proventi

operativi, è pari al 57,2% in aumento rispetto al periodo di raffronto (54%).

A seguito delle suddette dinamiche, il risultato della gestione operativa si attesta a 103,6

milioni di euro, in calo del 12,1% rispetto al periodo di raffronto.

Le rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti sono pari a 81,3 milioni di euro ed

evidenziano un incremento rispetto ai 66,7 milioni rilevati al 30 giugno 2014. In particolare le rettifiche di valore su crediti non performing risultano così composte: 55,4 milioni su

crediti in sofferenza, 22,3 milioni su crediti incagliati, 2,6 milioni su crediti ristrutturati e 1,3 milioni su posizioni a sconfino. L’impatto della valutazione dei crediti in bonis è positivo

per 0,4 milioni. Il costo del credito si attesta all’1,29% rispetto all’1,03% del 30 giugno 2014.

Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre attività/passività, sono

negative per 432 migliaia di euro in aumento rispetto al negativo di 283 migliaia di euro dell’analogo periodo 2014. La voce comprende la valutazione dei crediti di firma, che

ammontano a 747,7 milioni di euro, con un livello di copertura dello 0,59% e la valutazione

degli impegni che ammontano a 515,9 milioni di euro con un livello di copertura dello 0,1%.

La voce, infine, include la svalutazione durevole di un titolo di debito, acquisito in seguito

alla ristrutturazione di un’esposizione creditizia incagliata, per 500 migliaia di euro, e di due titoli di capitale per complessivi 157 migliaia di euro. I titoli sono classificati nel portafoglio

disponibile per la vendita.

Gli accantonamenti netti al fondo per rischi e oneri totalizzano 3,2 milioni di euro, contro

0,1 milioni di euro del periodo di raffronto. Essi sono costituiti a fronte di rischi probabili

derivanti principalmente da contenziosi legali in materia di anatocismo; la voce comprende la stima della contribuzione al Fondo Nazionale per la Risoluzione per un importo pari a 2,3

milioni di euro. Per maggiori informazioni si rinvia alle “Note di commento sull’andamento

della Gestione – Altre informazioni”.

Gli utili/perdite da cessione di investimenti e partecipazioni sono positivi per 65 migliaia di euro contro un negativo di 14 migliaia di euro al 30 giugno 2014.

L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte si attesta a 18,7 milioni di euro contro i

50,7 milioni rilevati nello stesso periodo del 2014.

Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente ammontano a 8,4 milioni di euro contro 19,9 milioni di euro dell’analogo periodo del 2014 (19,4 milioni di euro al netto degli eventi non ricorrenti). Il tax rate è pari al 45,3%, contro il 39,2% nel periodo di

raffronto (38,2% al netto degli eventi non ricorrenti).

L’utile di periodo si attesta a 10,2 milioni di euro contro 30,8 milioni di euro dell’analogo

periodo 2014 (31,4 milioni al netto degli eventi non ricorrenti).

In relazione agli andamenti sopra descritti, la gestione economica della Banca esprime un ROE (Return on Equity) pari all’1,5% (4,4% al 30 giugno 2014).

Per effetto delle variazioni delle riserve da valutazione registrate nel periodo, la redditività

complessiva si è attestata a 12,4 milioni, contro 30,1 milioni di euro del giugno 2014. Per maggiori dettagli si rinvia ai “Prospetti contabili - Prospetto della redditività complessiva”.

*****

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Altre informazioni Aspetti fiscali

Sintesi delle novità intervenute nel periodo

Nel corso del primo semestre 2015 sono stati emanati numerosi provvedimenti di carattere

fiscale che interessano gli intermediari finanziari, sia in via diretta (con riguardo alle

imposte di pertinenza propria) che in via indiretta (quali sostituti d’imposta ovvero quali soggetti delegati a svolgere attività di supporto nell’accertamento fiscale a carico dei

contribuenti residenti e non residenti). In questa ultima fattispecie è evidente l’impatto in

termini di maggiori costi del personale e/o informatico/organizzativo non disgiunto da un

significativo aumento dei rischi sia economici che giuridici.

Si sintetizzano di seguito i contenuti dei principali temi e provvedimenti intervenuti nel

periodo. Decreto Legge n. 83 del 27 giugno 2015 (Misure urgenti in materia fallimentare, civile e di funzionamento dell’amministrazione giudiziaria)

Il Decreto introduce rilevanti modifiche al regime fiscale di deducibilità delle perdite e

svalutazioni dei crediti vantati verso la clientela. Secondo le norme già in vigore fino all’esercizio 2012, le svalutazioni erano deducibili nel limite dello 0,30% del monte crediti in

essere alla chiusura dell’esercizio: l’eccedenza rispetto all’ammontare deducibile era ripartita

nei 9 o 18 esercizi successivi, a seconda dell’esercizio di formazione. Con la Legge n.147 del

27 dicembre 2013 (Legge di Stabilità 2014), tale regime fu mutato a far tempo dall’esercizio

2013 prevedendo una ripartizione della deduzione dell’ammontare di perdite (diverse da

quelle originate dalla cessione a titolo oneroso dei crediti) e svalutazioni su 5 esercizi. Parimenti fu introdotta la deducibilità di tali oneri anche ai fini IRAP.

Da tale quadro emerge anche il motivo della rilevante iscrizione nel bilancio degli enti finanziari domestici di imposte differite attive (deferred tax assets o DTA) da cui a sua volta

scaturì il D.L. 225 del 29 dicembre 2010 che, a determinate condizioni, consente la

trasformabilità di dette DTA in crediti verso l’Erario.

Il D.L. n. 83 del 27 giugno 2015 (da convertire in legge) prevede, a far tempo dall’esercizio 2015, la deducibilità immediata delle perdite e delle svalutazioni di crediti verso clientela

allineando così il sistema bancario domestico ai criteri fiscali in essere presso i maggiori

Stati UE ed eliminando così un fattore distorsivo della concorrenza, al tempo stesso

penalizzante nella erogazione del credito. Nel medesimo decreto sono altresì previste misure

per semplificare/velocizzare le procedure di intervento sui debitori da parte dei creditori – banche in particolare - così da consentire al sistema bancario una più efficace e tempestiva

gestione sul piano giuridico e tributario dei crediti in difficoltà.

Fermo il principio dell’integrale deducibilità ai fini IRES a regime, per il solo esercizio 2015 e

per evidenti motivi di tutela del gettito erariale, la deducibilità delle poste in commento viene

tuttavia ridotta al 75% mentre il restante 25% va a sommarsi alle svalutazioni e alle perdite

riferibili ad esercizi precedenti che alla data del 31 dicembre 2014 non erano state ancora recuperate sul piano fiscale. Si ricorda che queste ultime avevano a loro volta generato

l’iscrizione di DTA negli esercizi di competenza. L’ammontare complessivo non dedotto così

formato verrà ora recuperato fiscalmente in un arco temporale di 10 anni - dal 2016 al 2025

- secondo specifiche percentuali annue fissate nel Decreto, che andranno a sostituire le

percentuali e le scadenziature di recupero originariamente rilevate dall’impresa. In pratica, il legislatore ha riposizionato le deduzioni fiscali degli oneri in parola sulla base delle stime di

gettito attese per il prossimo decennio.

Corollario di quanto sopra è la previsione dell’invarianza normativa ai fini del calcolo

dell’acconto IRES per il triennio 2015/2017 vale a dire mantenimento delle disposizioni

contenute nell’art. 106, comma 3, del Decreto del Presidente della Repubblica n. 917 del 22

dicembre 1986 nella versione antecedente alle modifiche apportate dal Decreto. La norma non è di immediata applicazione operativa, ragion per cui si auspica un chiarimento o in via

legislativa in fase di conversione o interpretativa.

Stante la deducibilità delle svalutazioni crediti verso la clientela ai fini IRAP a far tempo

dall’esercizio 2013, la modifica sopra descritta ha effetto anche con riguardo al tributo

regionale.

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Tenuto conto del documento Consob/Banca d’Italia/Isvap n. 5 del 15 maggio 2012, il

diverso posizionamento temporale dei recuperi delle eccedenze annue non ha effetti sull’ammontare delle DTA iscritte in bilancio sia ai fini IRES che IRAP.

A fianco di questa misura favorevole, l’art. 17 del Decreto prevede il blocco della conversione

in crediti verso l’Erario delle imposte anticipate (DTA) iscritte a fronte dell’affrancamento di

avviamento e altre attività immateriali – vedi art. 15 comma 10 e seguenti del D.L. n. 185 del

29 novembre 2008 e D.L. n. 225 del 29 dicembre 2010 - relativamente alle DTA iscritte per la prima volta a far tempo dal bilancio 2015. Sul piano concreto, per le DTA iscritte in

periodi anteriori, così come accaduto nel gruppo UBI, viene mantenuta la convertibilità. Di

converso, per quanto attiene le operazioni poste in essere dal 2015, ferma la iscrizione delle

DTA in bilancio nel rispetto dei principi contabili, non sarà possibile convertire in crediti di

imposta le DTA generate in dipendenza di tali operazioni al verificarsi di perdite civilistiche

e/o fiscali dovendo seguire invece l’ordinaria scadenza propria. Legge n. 23 dell’11 marzo 2014 - Delega per la revisione del sistema fiscale

Nell’ambito della delega al Governo (Legge n. 23 dell’11 marzo 2014 per la revisione del

sistema fiscale) sono stati recentemente approvati una serie di provvedimenti che ora devono

passare al vaglio del Parlamento per i pareri di competenza. In precedenza il Governo aveva già approvato:

• il Decreto semplificazioni tributarie (D.Lgs. n. 175 del 21 novembre 2014);

• il Decreto sulla composizione delle commissioni censuarie (D.Lgs. n. 198 del 17

dicembre 2014);

• il Decreto per tassazione dei tabacchi (D.Lgs. n. 188 del 15 dicembre 2014).

Nel corso del semestre il Governo ha approvato tre ulteriori decreti su cui le Commissioni

Parlamentari hanno già espresso parere positivo e che si trovano attualmente al riesame del

Governo:

• lo schema di Decreto sulla “Certezza del Diritto”;

• lo schema di Decreto sulla “Internazionalizzazione delle Imprese”;

• lo schema di Decreto sulla “Fattura elettronica”.

La prima versione dei suddetti decreti è stata approvata in data 21 aprile 2015.

Da ultimo, lo scorso 26 giugno si sono aggiunti ulteriori schemi di provvedimenti in materia

di:

• semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione;

• riordino delle Agenzie fiscali;

• riforma del sistema sanzionatorio penale e amministrativo;

• stima e monitoraggio dell’evasione fiscale e riordino delle norme in materia di evasione

fiscale;

• revisione dell’istituto dell’interpello e riforma del contenzioso tributario.

Dei diversi provvedimenti sopra riportati quelli di più rilevante impatto concernono:

• il tema dell’abuso del diritto, che è riscontrabile laddove l’operazione posta in essere

dal contribuente sia priva di sostanza economica, il vantaggio fiscale realizzato sia in

contrasto con le finalità delle norme tributarie pur se l’operazione sia formalmente

corretta ed infine il vantaggio fiscale rappresenti l’offerta essenziale dell’operazione. Peraltro, è considerata legittima l’operazione finalizzata ad un miglior funzionamento

dell’impresa (ad esempio, un’operazione di riorganizzazione aziendale); • il c.d. raddoppio dei termini di accertamento che é ammesso solo se la denuncia

all’autorità giudiziaria viene materialmente effettuata entro la scadenza ordinaria dei

termini. Tale nuova previsione non ha efficacia interpretativa sui procedimenti già in

corso; • l’adempimento collaborativo del contribuente attraverso l’istituzione di sistemi aziendali

strutturati per la gestione ed il controllo fiscale nelle imprese di grande dimensione (c.d. cooperative compliance fiscale). La finalità della norma è quella di far assumere

all’Agenzia delle Entrate il ruolo di consulente e non solo di controllore nei riguardi

dell’impresa anche allo scopo di prevenire il contenzioso tributario;

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• l’introduzione generalizzata della fattura elettronica;

• la rimodulazione delle norme in materia di riscossione, al fine di incentivare il

pagamento spontaneo anche attraverso forme più ampie di rateizzazione del debito. Viene introdotto il nuovo principio del c.d. “lieve inadempimento” con conseguenti

minori gravami sul contribuente; • il tema delle sanzioni penali dove sono fissati nuovi elementi che identificano la c.d.

frode fiscale, con revisioni delle soglie di punibilità. Sono parimenti stati rivisti i limiti

superati i quali la presentazione di una dichiarazione cd. “infedele” costituisce illecito

penalmente rilevante, portando la soglia minima a 150 mila euro di imposta evasa e a sua volta l’imponibile evaso laddove superi i 3 milioni di euro ovvero il 10% dei ricavi.

Quanto alle sanzioni amministrative esse sono ora proporzionali all’entità del danno

erariale e alla condotta del contribuente; • il contenzioso tributario nel quale vengono introdotti strumenti deflattivi del

contenzioso con riguardo a tutte le controversie indipendentemente dall’ente

impositore ed in ogni grado di giudizio. Parimenti sono estese a tutte le fasi del processo tributario le tutele cautelari a favore del contribuente – vedi sospensione atti,

effetti sentenza, etc. - così come l’immediata esecutività delle sentenze; • l’istituto dell’interpello che viene potenziato e razionalizzato. Viene introdotto il c.d.

“silenzio assenso” generalizzato sull’ipotesi formulata dal contribuente laddove siano

trascorsi i termini previsti per la risposta, in taluni casi ridotti da 120 a 90 giorni,

vengono diminuiti i casi in cui la presentazione dell’interpello é obbligatoria (ad esempio, viene meno la necessità di presentare interpello annuale per talune

fattispecie), vengono individuate diverse tipologie di interpello ed definito il numero dei

soggetti che possono presentare detta istanza.

Normativa FATCA e scambi automatici di informazioni fiscali a livello internazionale

FATCA - In data 7 luglio 2015 é stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge di ratifica

dell’accordo tra il Governo italiano e il Governo statunitense finalizzato ad applicare la

normativa FATCA, nonché ad attuare lo scambio automatico di informazioni derivante

anche da altri accordi con Stati esteri. La norma in vigore dall’8 luglio 2015, ha efficacia

retroattiva al 1° luglio 2014.

In tale ambito il Governo italiano, al pari di altri Paesi, ha firmato un accordo intergovernativo (c.d. IGA modello 1) che, nell’ambito della procedura FATCA e sulla base di

un principio di reciprocità tra gli Stati, prevede che a fronte delle informazioni trasmesse

dall’Italia agli Stati Uniti altrettanto avvenga dagli Stati Uniti verso l’Italia.

La legge di ratifica, unitamente al decreto ministeriale attuativo/integrativo dell’accordo

intergovernativo ed al provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate sulle modalità

di invio delle informazioni, hanno lo scopo di fornire agli intermediari gli elementi informativi necessari a dar corso al suddetto scambio di informazioni implementando le proprie

procedure.

Il primo invio di informazioni sui conti finanziari statunitensi ovvero relativi a istituzioni

finanziarie non aderenti a FATCA sarà effettuato dagli intermediari all’Agenzia delle Entrate

nel mese di agosto 2015 e da quest’ultima al Fisco USA nel mese di settembre 2015.

SCAMBIO INFORMAZIONI - Il 29 ottobre 2014 oltre 50 Paesi, tra cui l'Italia, si sono

impegnati allo scambio automatico multilaterale di informazioni sui conti finanziari

intrattenuti dalla clientela non residente con le istituzioni finanziarie, secondo un modello (c.d. Common Reporting Standard - CRS) ampiamente basato sulla normativa FATCA.

Inoltre, il 1° dicembre 2014 il Consiglio dell’Unione Europea ha modificato la direttiva sulla

cooperazione amministrativa-fiscale (Dir. 2011/16/UE - c.d. "DAC 2") prevedendo

nell'ambito degli Stati Membri UE uno scambio automatico di informazioni basato sul modello CRS.

Per l'Italia, l’entrata in vigore sia della normativa "CRS" che della c.d. "DAC 2" è prevista a

partire dal 1° gennaio 2016, previa la necessaria emanazione della relativa normativa

interna.

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Anagrafe dei rapporti

Come noto, a far data dall’anno 2011 (D.L. n. 201 del 6 dicembre 2011) gli intermediari finanziari sono tenuti a fornire periodicamente all’Amministrazione finanziaria informazioni

quantitative dettagliate (saldi, movimenti, ecc.) in merito ai rapporti intrattenuti con la

clientela. Nel mese di giugno 2015 sono stati inviati i flussi relativi al 2014, che

comprendono anche le informazioni relative alla giacenza media dei rapporti di conto e

deposito (come previsto dall’art. 1, comma 314, della Legge n. 190 del 23 dicembre 2014 e dal Provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate n. 73782 del 28 maggio 2015),

introdotte ai fini della semplificazione degli adempimenti dei cittadini per la compilazione

della dichiarazione sostitutiva unica (DSU) ai fini ISEE (Indicatore Situazione Economica

Equivalente) nonché in sede di controllo sulla veridicità dei dati dichiarati nella medesima

dichiarazione. Al fine di facilitare la compilazione della predetto modello di DSU da parte dei

soggetti interessati, l’Associazione bancaria italiana (circolare ABI serie tributaria n. 6 del 6 giugno 2015) ha invitato le banche a rendere disponibile anche alla clientela il dato della

giacenza media.

Entro il 21 Settembre 2015 gli intermediari finanziari trasmetteranno i flussi del nuovo

monitoraggio fiscale (ai sensi dell’art. 9 della Legge n. 97 del 6 agosto 2013) relativamente

alle operazioni poste in essere nel 2014.

Legge n. 186 del 15 dicembre 2014 (Collaborazione volontaria)

Il provvedimento, varato sul finire del 2014 (Legge n. 186 del 15 dicembre 2014) consente ai

contribuenti di regolarizzare, contro pagamento delle imposte non versate ed usufruendo di

una significativa riduzione delle sanzioni, le omissioni dichiarative sia con riguardo ad attività detenute all’estero (vedi monitoraggio fiscale) che in Italia. La regolarizzazione ha per

oggetto, fatti salvi i casi di omissioni o di detenzione in paesi c.d. “black list”, le annualità

2010 - 2013 e può essere effettuata entro il 30 settembre 2015. Nonostante i chiarimenti

forniti dall’Agenzia delle Entrate con circolare n. 10/E del marzo scorso, permangono ampi

margini di dubbio da parte dei contribuenti coinvolti, non ultimo il tema del c.d. “raddoppio

dei termini”, che dovrebbe essere apparentemente superato per effetto di uno dei provvedimenti attuativi della legge delega di cui si è detto sopra. Per quanto attiene gli

intermediari finanziari, va rilevato che il loro ruolo nella procedura di collaborazione

volontaria è meno rilevante rispetto ai precedenti provvedimenti di scudo fiscale. Ciò

nonostante, si ravvisano aspetti di criticità sia con riguardo agli adempenti antiriciclaggio

che in merito al nuovo reato di autoriciclaggio dal momento che sono previste specifiche sanzioni maggiorate a carico dei medesimi.

Posto che dal provvedimento di collaborazione volontaria gli intermediari potrebbero ricevere

un consistente incremento di risorse, ovvero trarre una migliore e più ampia conoscenza

della situazione economica/patrimoniale della propria clientela, talvolta anche destinataria

di finanziamenti, si auspica una rapida soluzione degli aspetti interpretativi/applicativi

tuttora aperti.

***

Sul piano interpretativo si segnala che la prassi interpretativa emessa dall’Agenzia delle

Entrate nel periodo ha avuto principalmente ad oggetto norme introdotte dalla Legge n. 190 del 23 dicembre 2014 (cd. Legge di Stabilità per il 2015), quali lo split payment (scissione dei

pagamenti) o il reverse charge (inversione contabile) e l’IRAP. Tra le circolari emesse nel

periodo devono essere menzionate:

• Circolare n. 22/E/2015: intervenendo sul regime IRAP delle spese per il personale

dipendente impiegato con contratto di lavoro a tempo indeterminato, l’Agenzia delle

Entrate ha fornito dettagli operativi in caso di presenza di personale distaccato; • Circolare n. 21/E/2015: l’Agenzia delle Entrate fornisce elementi

interpretativi/applicativi in tema di maggiorazione dell’agevolazione Aiuto alla Crescita

Economica (ACE) e di trasformazione delle eccedenze IRES in credito IRAP; • Circolare n. 9/E/2015: in tema di credito per imposte estere correlate alla

partecipazione di redditi prodotti all’estero da parte di un contribuente persona fisica o

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impresa, la circolare conferma la correttezza del comportamento fiscale tenuto nei vari

periodi d’imposta.

Il contenzioso fiscale

Nel corso del periodo sono intervenuti i seguenti accadimenti:

Imposta sostitutiva ex D.P.R. 601/1973 sui finanziamenti a medio/lungo termine

Con riferimento all’imposta sostitutiva (0,25%) prevista dagli articoli 15 e seguenti del D.P.R.

601/1973 sui finanziamenti a medio/lungo termine, l’Agenzia delle Entrate, con la

Risoluzione n. 20/E del 28 marzo 2013, aveva affrontato il tema della sua applicazione in

relazione allo specifico caso dei finanziamenti i cui contratti fossero sottoscritti all’estero.

In particolare, l’Agenzia riteneva non rilevante la sottoscrizione di tali atti all’estero - e perciò

esclusi dall’imposta sostitutiva – mentre rileverebbe la concreta formazione dell’atto in Italia (vedi consenso delle parti). Sulla scorta di tale orientamento alcuni Uffici locali dell’Agenzia

delle Entrate hanno notificato a talune Banche del Gruppo degli avvisi di liquidazione con

riguardo sia all’annualità 2009 che all’annualità 2010 e riferiti in prevalenza ad alcuni

“finanziamenti in pool” erogati unitamente ad altri primari istituti di credito nazionali, pure

raggiunti da analoghi avvisi di liquidazione. Tali avvisi sono stati ritualmente impugnati con ricorsi alle competenti Commissioni

Tributarie.

Nel corso del semestre si sono svolte alcune udienze di trattazione dei ricorsi in parola ed in

particolare, per quanto concerne i due avvisi di liquidazione notificati al Banco di Brescia ed

impugnati in giudizio, gli stessi sono stati annullati in autotutela da parte dell’Ufficio; è in

corso il recupero di quanto versato a titolo di riscossione provvisoria in pendenza di giudizio. Si rileva come gli esiti favorevoli per il Gruppo UBI siano in linea con analoghi procedimenti

instaurati da altre banche e che in generale la stessa Amministrazione Finanziaria sia

orientata ad emanare provvedimenti di autotutela fatti salvi i casi di rinvenimento di

documenti che riproducano integralmente, compresa la sottoscrizione, il contenuto del

contratto successivamente stipulato all’estero.

Preference shares

La controversia concerne il regime fiscale applicato di tempo in tempo dal Banco di Brescia

agli interessi riconosciuti alle società controllate residenti nel Delaware (USA) a fronte di

depositi bancari dalle stesse costituiti a seguito di emissioni sul mercato di strumenti finanziari c.d. preference shares. Tale operazione, conforme alle disposizioni emanate da

Banca d’Italia e dalla stessa appositamente autorizzata, è stata ritenuta

dall’Amministrazione Finanziaria non corretta con riguardo all’applicazione delle ritenute

fiscali di cui all’articolo 26 del D.P.R. 600/1973. Mentre la banca ha considerato non

applicabile alcuna ritenuta trattandosi di depositi bancari intestati a soggetti non residenti,

l’Agenzia delle Entrate ha viceversa ritenuto che gli stessi, a causa della loro valenza ai fini

patrimoniali, assumano ai fini tributari la veste di finanziamento da cui l’applicabilità della ritenuta prevista dall’articolo 26, comma 5, D.P.R. 600/1973.

Al 30 giugno 2015 risultavano notificati al Banco di Brescia sei avvisi di accertamento con

riguardo alle annualità dal 2004 al 2009, per un ammontare complessivo di ritenute

presunte omesse pari a 9,5 milioni di euro, oltre a sanzioni ed interessi.

In sede contenziosa, alla data odierna la banca ha ricevuto tre sentenze negative

pronunciate dalla Commissione Tributaria Provinciale di Milano. In una delle tre sentenze viene disposta la non applicabilità delle sanzioni per obiettiva incertezza della normativa.

Imposta di registro operazioni di conferimento sportelli

Nel corso della prima decade del mese di ottobre 2014 UBI Banca, Banca Popolare di

Bergamo, Banco di Brescia, Banca Popolare Commercio e Industria e Banca Regionale Europea sono state destinatarie, da parte dei competenti uffici dell’ Agenzia delle Entrate, di

molteplici avvisi di liquidazione di imposta di registro, ed in un caso anche di imposta

ipotecaria e catastale, per una presunta omessa registrazione di contratti verbali di cessione

di azienda (costituiti da sportelli bancari) effettuati nell’anno 2010.

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L’ammontare complessivo della pretesa erariale, con riguardo agli avvisi di liquidazione

notificati al Banco di Brescia (quale coobbligato, unitamente ad UBI Banca), ammonta a 5,7 milioni di Euro, oltre sanzioni.

Avverso tali avvisi le Banche interessate hanno proposto ricorso alle competenti

Commissioni Tributarie Provinciali.

Il 29 maggio 2015 è stata depositata la sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di

Brescia che ha rigettato il ricorso del Banco di Brescia (e di UBI Banca quale responsabile in solido) confermando la debenza dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale e delle relative

sanzioni. Avverso tale sentenza, UBI Banca e Banco di Brescia hanno proposto appello.

Imposta sul valore aggiunto - commissioni di gestione ed incasso crediti

Nel corso del 2014 l’Agenzia delle Entrate ha notificato avviso di accertamento al Banco di

Brescia per la mancata imponibilità IVA delle commissioni pagate alle società di cartolarizzazione per la gestione e l’incasso dei crediti, qualificate, invece, come esenti IVA.

La maggiore imposta richiesta ammonta a 143 mila euro, oltre ad interessi e sanzioni.

La Banca ha impugnato l’avviso di accertamento avanti la commissione tributaria

competente ed è in attesa della fissazione della relativa udienza di trattazione.

Verifica fiscale

Il 28 gennaio 2015 è iniziata ed è tuttora in corso una verifica fiscale da parte dell’Agenzia

delle Entrate Direzione Regionale per la Lombardia sul Banco di Brescia per l’annualità

2010 e con riguardo a IRES, IRAP ed IVA.

Covered bond

Programma di Obbligazioni Bancarie Garantite da 15 miliardi - “Programma Residenziale”

Il primo programma di obbligazioni bancarie garantite è stato avviato dal Gruppo UBI Banca

nel corso del 2008; il programma prevedeva inizialmente la possibilità, da parte della

Capogruppo UBI Banca, di emettere titoli, rivolti ad investitori istituzionali, per un

ammontare massimo di dieci miliardi di euro; tale tetto massimo è stato innalzato a quindici miliardi nel mese di luglio 2014. Per il perfezionamento dell’operazione è stata inizialmente

costituita un’apposita società veicolo, UBI Finance s.r.l. che, in qualità di garante delle

emissioni fatte da UBI Banca, ha assunto un portafoglio di mutui ipotecari residenziali

ceduti dalle banche rete del Gruppo; queste ultime partecipano al programma sia come Banche Originator, che come Banche Finanziatrici.

La prima cessione di attivi è stata fatta nell’anno 2008 da parte del Banco di Brescia e della

Banca Regionale Europea; successivamente, nel corso degli esercizi 2008 - 2010, tutte le

banche rete del Gruppo sono entrate a far parte del programma cedendo progressivamente

quote dei propri attivi; ulteriori cessioni di attivi sono state poi concluse da tutte le banche originator nel corso degli esercizi successivi; per quanto riguarda l’esercizio 2015 segnaliamo

che in data 30 aprile 2015, con efficacia contabile ed economica dal successivo 1 maggio, è stata perfezionata una nuova cessione di attivi, per un ammontare di 757,5 milioni di euro;

le banche partecipanti in questo caso sono state Banco di Brescia (256 milioni), Banca

Regionale Europea (147 milioni), Banca Popolare Commercio e Industria (250 milioni) e

Banca Carime (104 milioni).

Alla data del 30 giugno 2015 quindi il portafoglio di mutui ceduto a garanzia delle emissioni, che contabilmente è rimasto iscritto negli attivi di ciascuna banca cedente, ammontava ad

oltre 14,5 miliardi di euro complessivi; nella tabella sotto riportata si illustra la composizione del portafoglio per Banca Originator:

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Banca Originator Numero di

mutui %

Debito residuo capitale

%

Banca Carime 17.835 9,62% 1.048.277.893,76 7,20%

IW Bank

2.525 1,36% 227.350.872,66 1,56%

Banca della Valle Camonica 3.502 1,89% 246.948.358,09 1,70%

Banco di Brescia 35.872 19,36% 2.825.297.940,52 19,41%

Banca Pop. Comm. e Industria 25.077 13,53% 2.178.802.427,43 14,97%

Banca Pop. di Ancona 16.936 9,14% 1.204.782.287,15 8,28%

Banca Regionale Europea 23.307 12,58% 1.755.495.736,94 12,06%

Banca Pop. di Bergamo 42.787 23,09% 3.151.259.754,98 21,65%

Ubi Banca

17.466 9,43% 1.917.454.287,75 13,17%

Totale

185.307 100,00% 14.555.669.559,28 100,00%

La struttura che è stata adottata per il funzionamento e la gestione del Programma di

Obbligazioni Bancarie Garantite del Gruppo UBI Banca è la seguente: l’emittente UBI Banca, in qualità di Capogruppo, svolge il ruolo di Master Servicer, di Calculation Agent e Cash Manager, mentre il ruolo di Paying Agent è stato attribuito a Bank of New York Mellon (Luxembourg) S.A. - Italian Branch; il Rappresentante degli Obbligazionisti è invece BNY Corporate Trustee Services Limited.

In qualità di Master Servicer UBI Banca ha poi delegato alle Banche Originator, come

Sub-servicer, le attività di servicing correlate alla gestione degli incassi e dei rapporti con la

clientela relativi al portafoglio ceduto da ciascun Originator (con esclusione dei rapporti

passati a sofferenza, che sono presi in carico dall’Area Credito Anomalo e Recupero Crediti

della Capogruppo).

Nell’ambito dei 15 miliardi di emissioni previste dal Programma, a partire dall’esercizio 2009 UBI Banca ha emesso Obbligazioni Bancarie Garantite pari a 12,4 miliardi di valore

nominale all’emissione.

Nella tabella seguente si riportano le caratteristiche delle singole emissioni ed il rispettivo valore residuo alla data del 30/6/2015 :

Serie ISIN Denominazione Data

Emissione Data

Scadenza Valore

nominale (*) Mercato

1 IT0004533896 UBI BANCA 3,625% CB due 23/9/2016 23/09/2009 23/09/2016 1.000.000.000,00 Pubblica

2 IT0004558794 UBI BANCA 4,000% CB due 16/12/2019 16/12/2009 16/12/2019 1.000.000.000,00 Pubblica

3 IT0004599491 UBI BANCA TV CB due 30/04/2022 30/04/2010 30/04/2022 159.090.912,00 Privata

4 IT0004619109 UBI BANCA 3,375% CB due 15/09/2017 15/09/2010 15/09/2017 1.000.000.000,00 Pubblica

5 IT0004649700 UBI BANCA 3,125% CB due 18/10/2015 18/10/2010 18/10/2015 500.000.000,00 Pubblica

6 IT0004682305 UBI BANCA 5,250% CB due 28/01/2021 28/01/2011 28/01/2021 1.000.000.000,00 Pubblica

7 IT0004692346 UBI BANCA 4,500% CB due 22/02/2016 22/02/2011 22/02/2016 750.000.000,00 Pubblica

8 IT0004777444 UBI BANCA TV CB due 18/11/2021 18/11/2011 18/11/2021 180.500.000,00 Privata

9 IT0004799331 UBI BANCA TV CB due 17/02/2014 22/02/2012 17/02/2014 0,00 Retained (**)

10 IT0004799349 UBI BANCA TV CB due 18/02/2014 22/02/2012 18/02/2014 0,00 Retained (**)

11 IT0004799091 UBI BANCA TV CB due 19/02/2014 22/02/2012 19/02/2014 0,00 Retained (**)

12 IT0004966195 UBI BANCA 3,125% CB due 14/10/2020 14/10/2013 14/10/2020 1.500.000.000,00 Pubblica

13 IT0004983760 UBI BANCA TV CB due 23/12/2018 23/12/2013 24/12/2018 0,00 Retained (***)

14 IT0004992878 UBI BANCA 3,125% CB due 05/02/2024 05/02/2014 05/02/2024 1.000.000.000,00 Pubblica

15 IT0005002677 UBI BANCA TV CB due 05/03/2019 05/03/2014 05/03/2019 700.000.000,00 Retained

16 IT0005057945 UBI BANCA TV CB due 13/10/2017 13/10/2014 13/10/2017 700.000.000,00 Retained

17 IT0005067076 UBI BANCA TV CB due 07/02/2025 07/11/2014 07/02/2025 1.000.000.000,00 Pubblica

TOTALE AL 30/06/2015

10.489.590.912,00

(*) Per le emissioni in ammortamento si riporta il capitale residuo alla data di riferimento del presente Resoconto. (**) Queste emissioni Retained, di valore nominale 250.000.000 ciascuna, sono state estinte per naturale scadenza nel febbraio 2014. (***) La 13^ emissione IT0004983760 (retained) è stata richiamata in data 28/04/2015.

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Le obbligazioni sopra indicate presentavano, al 30 giugno 2015, rating pari ad Aa2 per Moody’s ed A per Fitch.

Secondo programma di Covered Bond UBI Banca - Programma da 5 miliardi

Nel corso del primo semestre 2012 è stata perfezionata dal Gruppo UBI Banca la

strutturazione di un secondo programma di Obbligazioni Bancarie Garantite, finalizzato inizialmente ad emettere nuovi titoli obbligazionari “retained”, ovvero sottoscritti dalla stessa

UBI Banca e utilizzati per la stanziabilità in Banca Centrale Europea, andando in tal modo a

rafforzare il pool di attivi rifinanziabili a disposizione del Gruppo.

A valere su tale programma, UBI Banca potrà emettere Obbligazioni Bancarie Garantite per un importo complessivo di tempo in tempo in essere non superiore ad Euro 5 miliardi.

A tal fine è stata appositamente costituita una nuova Società Veicolo, denominata UBI

Finance CB2 S.r.l., con funzione di garante delle emissioni della nuova serie di Covered

Bond. Ad UBI Finance CB2 S.r.l. vengono ceduti dalle banche del Gruppo principalmente

mutui commerciali e, in aggiunta, mutui residenziali eleggibili per la normativa nazionale

ma non contemplati nelle metodologie delle Agenzie di rating per il primo programma.

Infatti, diversamente da quanto effettuato in relazione al Programma Residenziale, il Programma Retained è stato inizialmente strutturato senza prevedere una valutazione da

parte delle Agenzie di Rating e pertanto ha beneficiato soltanto dei rating senior della

Capogruppo UBI Banca.

Nel corso dell’esercizio 2013, è stata però prevista la possibilità che nell’ambito del

Programma siano effettuate emissioni di Obbligazioni Bancarie Garantite “pubbliche”. A tal fine è stato chiesto all’agenzia Fitch di attribuire un rating anche al Programma da 5

miliardi; il rating, attribuito a fine 2013, è pari al 30 giugno 2015 a BBB+.

Come già per il programma da 15 miliardi, il ruolo di Master Servicer, di Calculation Agent e Cash Manager dell’operazione è svolto dalla Capogruppo, quello di Paying Agent è svolto da

Bank of New York Mellon (Luxembourg) S.A. - Italian Branch, ed il Rappresentante degli

Obbligazionisti è BNY Corporate Trustee Services Limited.

Il portafoglio a garanzia è stato ceduto inizialmente nel primo semestre 2012 da tutte le banche rete del Gruppo, con l’eccezione di UBI Banca ed IWBank [già UBI Banca Private Investment] (che aderiscono al secondo programma di covered bond, ma non hanno

effettuato finora alcuna cessione di attivi); successive cessioni sono poi state fatte dagli Originator nel corso del 2013 e del 2014, mentre nel corso del 2015 la prima cessione è

stata perfezionata alla fine del mese di maggio (con efficacia contabile 1 giugno), ed ha

interessato attivi per 312 milioni di euro complessivi che sono stati ceduti da Banca Regionale Europea (50 milioni), Banca Popolare di Ancona (64 milioni), Banca Popolare

Commercio ed Industria (42 milioni) e Banco di Brescia (156 milioni) Come già per il primo

programma, ricordiamo che i portafogli ceduti rimangono contabilmente iscritti negli attivi

di ciascuna banca cedente in osservanza dei vigenti principi contabili internazionali.

Alla data del 30 giugno 2015 il portafoglio a garanzia del Programma da 5 miliardi

ammontava quindi ad oltre 3 miliardi di euro complessivi ed era così distribuito:

Banca Originator Numero di

mutui % Debito residuo capitale %

Banca Carime 3.233 11,93% 291.817.284,25 8,95%

Banca della Valle Camonica 643 2,37% 100.637.577,10 3,09%

Banco di Brescia 4.885 18,02% 719.838.511,60 22,09%

Banca Pop. Comm. e Industria 2.956 10,91% 326.699.005,23 10,02%

Banca Pop. di Ancona 4.415 16,29% 555.627.823,75 17,05%

Banca Regionale Europea 4.774 17,61% 601.123.457,49 18,44%

Banca Pop. di Bergamo 6.198 22,87% 663.470.073,64 20,36%

Totale

27.104 100,00% 3.259.213.733,06 100,00%

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Anche per il portafoglio ceduto a UBI Finance CB 2, il Master Servicer UBI Banca ha delegato alle Banche Originator, in qualità di Sub-servicer, le attività di servicing correlate

alla gestione degli incassi e dei rapporti con la clientela relativi al portafoglio ceduto da ciascun Originator, con esclusione dei rapporti passati a sofferenza, presi in carico dall’Area

Credito Anomalo e Recupero Crediti della Capogruppo.

Nell’ambito del Programma da 5 miliardi, sono state fatte, alla data del 30 giugno 2015, tre emissioni di covered bond per complessivi 2,5 miliardi di euro di valore nominale (valore

all’emissione). Nella tabella seguente riportiamo le caratteristiche delle tre emissioni:

Serie ISIN Denominazione Data

Emissione

Data

Scadenza

Valore

nominale (*) Mercato

1 IT0004818701 UBI BANCA TV CB2 due 28/05/2018 28/05/2012 28/05/2018 1.080.000.000,00 Retained

2 IT0004864663 UBI BANCA TV CB2 due 29/10/2022 29/10/2012 29/10/2022 500.000.000,00 Retained

3 IT0005002842 UBI BANCA TV CB2 due 05/03/2019 05/03/2014 05/03/2019 200.000.000,00 Retained

TOTALE AL 30/06/2015

1.780.000.000,00

(*) Per le emissioni in ammortamento si riporta il capitale residuo alla data di riferimento del presente Resoconto.

Per completezza di informazione segnaliamo che, nel corso del mese di luglio 2015 è stata

perfezionata un’ulteriore emissione di valore nominale 650 milioni di euro, della quale

riportiamo di seguito le caratteristiche:

Serie ISIN Denominazione Data

Emissione

Data

Scadenza

Valore

nominale (*) Mercato

4 IT0005122418 UBI BANCA TV CB2 due 14/07/2021 14/07/2015 14/07/2021 650.000.000,00 Retained

Alla data di redazione del presente Resoconto non sono state fatte emissioni pubbliche e pertanto tutte le emissioni in essere ad oggi sono “retained” nel portafoglio di UBI Banca.

Operazione di cartolarizzazione UBI SPV BBS 2012

Nel corso dell’esercizio 2012 è stata strutturata una nuova operazione di cartolarizzazione

mediante cessione, ad una società veicolo denominata UBI SPV BBS 2012 S.r.l., di finanziamenti a piccole medie imprese, classificati in bonis, detenuti dal Banco di Brescia.

La cessione dei mutui è stata perfezionata con efficacia contabile il 1 giugno 2012 ed il portafoglio inizialmente ceduto, che in virtù dei vigenti principi contabili internazionali è

rimasto contabilmente iscritto negli attivi della Banca, ammontava a ca. 889 milioni di euro

di debito residuo capitale.

Nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione, conformemente al modello adottato anche per le altre operazioni del Gruppo UBI, la Capogruppo ha assunto il ruolo di Italian Account

Bank, Calculation Agent e Servicer mentre ha demandato all’Originator Banco di Brescia, in

qualità di Sub-servicer, l’attività di incasso e la gestione dei rapporti cartolarizzati (con

esclusione dei rapporti passati a sofferenza, che sono presi in carico dall’Area Credito Anomalo e Recupero Crediti della Capogruppo). Il ruolo di Cash Manager ed English Account Bank per i flussi finanziari generati dal portafoglio cartolarizzato è svolto da The Bank of New York Mellon (Luxembourg) S.A. Italian Branch.

Il Banco di Brescia svolge inoltre il ruolo di Subordinated Loan Provider: al fine di costituire

una riserva di cassa per fronteggiare alcuni rischi connessi con l’operazione, nel 2012,

preliminarmente all’emissione dei titoli, è stato erogato un finanziamento subordinato del

valore di 23 milioni di euro, a cui si sono aggiunti nel 2013 e nel marzo 2014 due ulteriori

finanziamenti rispettivamente di 2,8 e 3,6 milioni di euro.

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L’operazione è stata quindi portata a compimento in data 30 ottobre 2012 con l’emissione

dei titoli, di cui riportiamo di seguito le caratteristiche:

Titoli di Classe A (Senior Tranches): nominale 644.600.000 a tasso variabile, scadenza 2057, dotati all’emissione di rating A- da parte di Standard & Poor’s e A (low) da parte

di DBRS;

Titoli di Classe B (Junior Tranches): nominale 244.400.000, scadenza 2057, senza

rating e con rendimento pari all’additional return dell’operazione.

La cartolarizzazione è stata realizzata con l’obiettivo di costituire poste stanziabili per il

Gruppo presso gli Istituti Centrali; di conseguenza il Banco di Brescia ha sottoscritto l’intero

ammontare dei titoli cartolarizzati all’atto dell’emissione, per poi mettere a disposizione di UBI Banca, tramite operazioni di pronti contro termine, i soli titoli di classe A. I rating

assegnati ai titoli di cui sopra, invariati alla data di riferimento del presente resoconto, sono

compatibili con i requisiti per la stanziabilità presso la Banca Centrale.

L’ammortamento dei titoli è iniziato alla data di pagamento del 7 luglio 2014; di

conseguenza al 30 giugno 2015 il Titolo Classe A ammontava ad euro 313.225.830; segnaliamo, per completezza di informazione, che alla successiva data di pagamento del 7

luglio 2015 sono stati rimborsati ulteriori 36,4 milioni di euro sul titolo Classe A. Il Titolo

classe B, in virtù delle clausole di subordinazione, non ha ricevuto finora alcun rimborso.

L’operazione in esame è un’operazione “revolving”: era pertanto prevista la possibilità, entro

18 mesi dall’emissione, di ulteriori cessioni di mutui da parte della Banca Originator, da

finanziarsi da parte della società veicolo con gli incassi generati dal portafoglio

cartolarizzato. Nei primi mesi del 2014 è stata quindi perfezionata una ulteriore cessione di

attivi per complessivi 193 milioni di euro; nel corso del primo trimestre 2014, inoltre, la

Banca con la finalità di migliorare la qualità complessiva del portafoglio aveva perfezionato un’operazione di riacquisto volontario di crediti in bonis a rischio alto, per complessivi 67

milioni di euro di crediti appartenenti al portafoglio inizialmente ceduto. Tenuto conto delle due operazioni sopra descritte, e del naturale ammortamento dei

finanziamenti, il portafoglio complessivamente ceduto ammonta alla data di riferimento del

presente Resoconto, a 528 milioni di euro di debito residuo capitale.

Modifiche statutarie

Nel corso del semestre la Banca, su indicazioni dei vertici della Capogruppo volte a

consentire un allineamento dei modelli operativi ed organizzativi di funzionamento a requirements normativi introdotti da Banca d’Italia; ha completato l’iter di modifiche

statutarie ispirato alle nuove Direttive della Vigilanza in particolare alle disposizioni in

materia di diritto societario (primo aggiornamento della circolare 285/2013) e di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione (settimo aggiornamento della medesima circolare).

Il nuovo statuto ha declinato in modo più puntuale i compiti e le funzioni del Consiglio di

Amministrazione quale organo di supervisione strategica e previsto che almeno un quarto dei componenti del board siano in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dallo

stesso. Il numero dei consiglieri è stato fissato in un range da 9 a 15 sulla base di quanto

stabilito dalla Vigilanza. Le nuove disposizioni prevedono che i consiglieri dedichino tempo e

risorse adeguati alla complessità dell’incarico ed è stata inoltre eliminata la possibilità di costituire un comitato esecutivo, in passato contemplata dai regolamenti di qualche istituto.

Anatocismo

Il Gruppo UBI Banca ha sempre prestato la massima attenzione alla nota questione dell’anatocismo nei rapporti bancari, sia nelle argomentazioni che storicamente hanno

legittimato tale prassi nel passato, sia nell’attuazione delle nuove regole ogni volta che il

legislatore ha modificato il quadro normativo.

Nello specifico, la revisione portata dalla Legge di Stabilità del 2014 presenta indubbi aspetti

di complessità e la Capogruppo sta direttamente monitorando l'evolversi della situazione

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normativa, al fine di procedere ad un tempestivo recepimento delle nuove disposizioni

attuative, quando saranno emanate. Ricordiamo, infatti, che l’art. 120 del TUB rinvia, per la regolamentazione di dettaglio, ad un

provvedimento attuativo del Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (CICR),

che al momento non è stato posto nemmeno in pubblica consultazione, senza peraltro che

nel frattempo sia stata formalmente abrogata la precedente delibera del 2000 che regola la

materia. A conferma della fluidità normativa di questo argomento, si tenga altresì conto che, nel giugno dell’anno scorso, era stata anche approvata, per decreto legge, un’ulteriore

modifica dello stesso art. 120 TUB, poi decaduta dopo soli due mesi per la mancata

conversione.

In un quadro così incerto, il Gruppo UBI - con l’avallo del parere di autorevoli studiosi e del

Consiglio Nazionale del Notariato – ritiene che il citato art. 120 TUB presenti un contenuto

non sufficientemente delineato, così che diventa inevitabile attendere la delibera attuativa del CICR per potervi dare un’implementazione operativa. La stabilità del quadro normativo

di riferimento è inoltre necessaria per evitare di mettere a rischio gli ingenti investimenti

necessari per l’adeguamento alle nuove norme.

E’ peraltro noto che, negli ultimi mesi, alcuni Tribunali hanno emesso ordinanze in

procedimenti promossi da un’associazione dei consumatori nei confronti di alcune banche, fra cui due banche del Gruppo, sostenendo l’immediata applicabilità del divieto di

anatocismo, nonostante la suddetta mancanza di disposizioni attuative previste dalla legge.

Altri Tribunali hanno invece rigettato i ricorsi dell’associazione a favore di altre banche.

Nella situazione di estrema incertezza, nella quale si inseriscono anche le recenti

Disposizioni di Trasparenza emanate il 15/7/2015 dalla Banca d’Italia per il cui

adeguamento è fissato il termine del prossimo 1/10/2015, il nostro Gruppo attende il consolidamento del quadro normativo e giurisprudenziale, per adeguare le proprie procedure

e i propri contratti, nell’auspicio che siano emanate al più presto le disposizioni

regolamentari mancanti, fermo ovviamente il rispetto delle decisioni giudiziali ed il diritto di

difesa e impugnazione in caso di soccombenza.

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Bilancio Semestrale Abbreviato

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Prospetti Contabili

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Stato Patrimoniale (in unità di euro)

VOCI DELL'ATTIVO 30/06/2015 31/12/2014 30/06/2014

10. Cassa e disponibilità liquide 63.533.974 72.182.696 63.279.029

20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 38.909.335 46.826.749 36.942.423

40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 38.314.369 30.361.152 30.438.898

60. Crediti verso banche 313.535.827 309.492.135 303.877.712

70. Crediti verso clientela 12.574.095.295 12.615.509.249 12.920.569.750

80. Derivati di copertura 135.772 196.442 2.065.523

90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 6.976.098 7.508.871 5.395.316

100. Partecipazioni 21.041.546 21.041.546 19.025.272

110. Attività materiali 250.427.365 253.633.512 270.451.318

120. Attività immateriali 19.705.120 19.705.120 19.705.120

di cui:

- avviamento 19.705.120 19.705.120 19.705.120

130. Attività fiscali: 150.244.954 154.110.681 113.661.697

a) correnti 18.424.190 28.693.411 12.713.884

b) anticipate 131.820.764 125.417.270 100.947.813

b1) di cui alla Legge 214/2011 119.949.876 113.321.344 88.030.099

150. Altre attività 342.377.821 460.957.802 871.629.371

Totale dell'attivo 13.819.297.478 13.991.525.953 14.657.041.429

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 30/06/2015 31/12/2014 30/06/2014

10. Debiti verso banche 1.556.572.963 1.483.601.556 2.081.856.140

20. Debiti verso clientela 7.459.595.778 7.318.919.803 7.300.350.107

30. Titoli in circolazione 2.701.910.009 3.236.100.818 3.079.339.919

40. Passività finanziarie di negoziazione 40.163.942 48.300.875 38.131.450

60. Derivati di copertura 7.440.555 8.109.430 6.179.573

80. Passività fiscali: 13.029.979 23.994.799 19.885.201

a) correnti 3.793.292 14.708.247 10.326.667

b) differite 9.236.687 9.286.552 9.558.534

100. Altre passività 558.980.014 389.931.306 623.596.218

110. Trattamento di fine rapporto del personale 54.726.146 62.508.903 60.592.502

120. Fondi per rischi e oneri: 17.114.403 14.131.975 17.166.043

b) altri fondi 17.114.403 14.131.975 17.166.043

130. Riserve da valutazione 3.285.656 1.076.775 3.295.785

160. Riserve 660.634.992 660.171.860 660.186.545

170. Sovrapprezzi di emissione 120.000.000 120.000.000 120.000.000

180. Capitale 615.632.231 615.632.231 615.632.231

200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 10.210.810 9.045.622 30.829.716

Totale del passivo e del patrimonio netto 13.819.297.478 13.991.525.953 14.657.041.429

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Conto Economico (in unità di euro)

VOCI 30/06/2015 30/06/2014 31/12/2014

10. Interessi attivi e proventi assimilati 155.487.904 183.648.439 355.471.441

20. Interessi passivi e oneri assimilati (26.100.420) (52.928.290) (93.098.513)

30. Margine di interesse 129.387.484 130.720.149 262.372.928

40. Commissioni attive 108.015.644 120.109.463 222.289.191

50. Commissioni passive (5.777.722) (5.077.551) (9.928.520)

60. Commissioni nette 102.237.922 115.031.912 212.360.670

70. Dividendi e proventi simili 27.638 30.353 30.353

80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 4.478.539 2.290.937 4.971.690

90. Risultato netto dell'attività di copertura 64.963 (669.905) (541.917)

100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: (209.528) 178.485 78.709

a) crediti (320.563) 32.006 (218.576)

d) passività finanziarie 111.035 146.480 297.285

120. Margine di intermediazione 235.987.019 247.581.932 479.272.434

130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (81.749.255) (66.966.135) (184.366.438)

a) crediti (81.316.788) (66.683.303) (183.519.260)

b) attività finanziarie disponibili per la vendita (656.553) (70.537) (70.537)

d) altre operazioni finanziarie 224.086 (212.295) (776.642)

140. Risultato netto della gestione finanziaria 154.237.763 180.615.798 294.905.995

150. Spese amministrative: (152.334.289) (149.341.877) (315.394.133)

a) spese per il personale (79.362.182) (77.167.290) (167.134.910)

b) altre spese amministrative (72.972.106) (72.174.587) (148.259.223)

160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (3.211.506) (108.884) (1.153.148)

170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (3.344.003) (4.009.321) (7.723.567)

190. Altri oneri/proventi di gestione 23.246.898 23.597.302 50.182.116

200. Costi operativi (135.642.899) (129.862.780) (274.088.732)

210. Utili (Perdite) delle partecipazioni - - (846.594)

240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 64.658 (13.626) 5.344.765

250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 18.659.522 50.739.391 25.315.434

260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell’operatività corrente (8.448.711) (19.909.675) (16.269.813)

270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 10.210.810 30.829.716 9.045.622

290. Utile (Perdita) d'esercizio 10.210.810 30.829.716 9.045.622

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Prospetto della Redditività Complessiva (in unità di euro)

30/06/2015 30/06/2014

10. Utile (Perdita) d'esercizio 10.210.810 30.829.716

Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico

40. Piani a benefici definiti 2.309.550 (960.425)

Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico

90. Copertura dei flussi finanziari 251 14.715

100. Attività finanziarie disponibili per la vendita (100.921) 259.331

130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 2.208.881 (686.379)

140. Redditività complessiva (Voce 10+130) 12.419.691 30.143.337

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52

Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto Movimentazione al 30 Giugno 2015

(in unità di euro)

Esistenze al Modifica saldi di apertura

Esistenze al

Allocazione risultato esercizio precedente

Variazioni dell'esercizio

Patrimonio

netto al

Variazioni di riserve

Operazioni sul patrimonio netto

Redditività complessiva

esercizio 2015

31/12/2014 01/01/2015

riserve dividendi e

altre destinazioni

Emissione nuove azioni

Acquisto azioni proprie

Distribuzione straordinaria

dividendi

Variazione strumenti di

capitale

Derivati su

proprie azioni

Stock options

30/06/2015

Capitale: 615.632.231

615.632.231 -

- - -

615.632.231

a) Azioni ordinarie 615.632.231

615.632.231

- -

615.632.231

b) altre azioni

-

-

Sovrapprezzi di emissione 120.000.000

120.000.000 -

-

120.000.000

Riserve: 660.171.860 - 660.171.860 463.132

- -

-

660.634.992

a) di utili 539.213.285 - 539.213.285 463.132

- -

-

539.676.417

b) altre 120.958.575 - 120.958.575 -

- -

-

120.958.575

Riserve da valutazione 1.076.775 - 1.076.775

-

2.208.881 3.285.656

Strumenti di capitale -

-

-

-

Azioni proprie -

-

- -

-

Utile (Perdita) di esercizio 9.045.622 - 9.045.622 (463.132) (8.582.490)

10.210.810 10.210.810

Patrimonio Netto 1.405.926.488 - 1.405.926.488 - (8.582.490) - - - - - - - 12.419.691 1.409.763.688

In data 5 marzo 2015 l’Assemblea dei Soci ha deliberato il riparto dell’utile a Dividendi per euro 8.410.623, a Beneficenza per euro 171.867 ed

a Riserve per euro 463.132.

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53

Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto Movimentazione al 30 Giugno 2014

(in unità di euro)

Esistenze al Modifica saldi di apertura

Esistenze al

Allocazione risultato esercizio precedente

Variazioni dell'esercizio

Patrimonio

netto al

Variazioni di riserve

Operazioni sul patrimonio netto

Redditività complessiva

esercizio 2014

31/12/2013 01/01/2014

riserve dividendi e

altre destinazioni

Emissione nuove azioni

Acquisto azioni proprie

Distribuzione straordinaria

dividendi

Variazione strumenti di capitale

Derivati su proprie azioni

Stock options

30/06/2014

Capitale: 615.632.231

615.632.231 -

- - -

615.632.231

a) Azioni ordinarie 615.632.231

615.632.231

- -

615.632.231

b) altre azioni

-

-

Sovrapprezzi di emissione

120.000.000

120.000.000 -

-

120.000.000

Riserve: 660.015.750 - 660.015.750 170.795

- -

-

660.186.545

a) di utili 539.042.491 - 539.042.491 170.795

- -

-

539.213.285

b) altre 120.973.260 - 120.973.260 -

- -

-

120.973.260

Riserve da valutazione 3.982.164 - 3.982.164

-

(686.379) 3.295.785

Strumenti di capitale -

-

-

-

Azioni proprie -

-

- -

-

Utile (Perdita) di esercizio

3.385.711 - 3.385.711 (170.795) (3.214.917)

30.829.716 30.829.716

Patrimonio Netto 1.403.015.857 - 1.403.015.857 - (3.214.917) - - - - - - - 30.143.337 1.429.944.277

In data 20 marzo 2014 l’Assemblea dei Soci ha deliberato il riparto dell’utile a Dividendi per euro 3.150.588, a Beneficenza per euro 64.329 ed a Riserve per euro 170.795.

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Rendiconto Finanziario (in unità di euro)

METODO INDIRETTO 30/06/2015 30/06/2014

A. ATTIVITA' OPERATIVA

1. Gestione 111.083.583 129.023.191

- risultato d'esercizio (+/-) 10.210.810 30.829.716

- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività

finanziarie valutate al fair value (+/-) (862.174) 72.034

- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) (64.963) 669.905

- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 88.423.771 71.348.060

- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 3.344.003 4.009.321

- accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 1.583.424 2.184.480

- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 8.448.711 19.909.675

2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 71.843.693 (299.796.377)

- attività finanziarie detenute per la negoziazione 8.779.588 (2.341.922)

- attività finanziarie disponibili per la vendita (8.760.559) (186.944)

- crediti verso banche: a vista (32.727.331) (90.123.672)

- crediti verso banche: altri crediti 28.683.639 122.156.395

- crediti verso clientela (46.577.351) (347.471.311)

- altre attività 122.445.707 18.171.077

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (182.947.948) 160.867.790

- debiti verso banche: a vista (379.827.123) 1.176.673.485

- debiti verso banche: altri debiti 452.798.530 (264.704.917)

- debiti verso clientela 140.675.976 (303.921.683)

- titoli in circolazione (534.150.732) (682.212.051)

- passività finanziarie di negoziazione (8.136.934) 2.542.873

- altre passività 145.692.336 232.490.084

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (+/-) (20.672) (9.905.395)

B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO

1. Liquidità generata da 107.672 53.110

- dividendi incassati su partecipazioni 27.638 30.353

- vendite di attività materiali 80.034 22.756

2. Liquidità assorbita da (153.232) (453.160)

- acquisti di attività materiali (153.232) (453.160)

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento (+/-) (45.560) (400.051)

C. ATTIVITA' DI PROVVISTA

- distribuzione dividendi e altre finalità (8.582.490) (3.214.917)

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (+/-) (8.582.490) (3.214.917)

LIQUIDITA' NETTA GENERATA / ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (8.648.722) (13.520.363)

Legenda: (+) Generata (-) Assorbita

Riconciliazione Rendiconto Finanziario

VOCI DI BILANCIO 30/06/2015 30/06/2014

Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 72.182.696 76.799.392

Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio (8.648.722) (13.520.363)

Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 63.533.974 63.279.029

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Note illustrative Dichiarazione di conformità agli IAS/IFRS

La Relazione Finanziaria Semestrale chiusa al 30 Giugno 2015 è redatta in conformità ai

principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall’International Accounting Standard

Board (IASB) ed omologati alla data di redazione della medesima, nonché alle relative

interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC). Tali principi sono stati recepiti nel nostro ordinamento dal D. Lgs. 38/2005 che ha esercitato

l’opzione prevista dall’art. 5 del Regolamento (CE) N. 1606/2002 in materia di principi

contabili internazionali.

Il bilancio intermedio è stato redatto in applicazione dello IAS 34 “Bilanci intermedi” ed

include gli schemi di bilancio conformi alla Circolare Banca d’Italia n. 262/200521 e successive modificazioni e integrazioni.

Esso è redatto in forma sintetica, in virtù della possibilità concessa dal principio citato, e

pertanto non riporta l’informativa completa prevista per il Bilancio Annuale.

La Relazione Finanziaria Semestrale è composta dagli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto di

movimentazione del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e da alcune tabelle

integrative.

Le informazioni riportate nel presente fascicolo, se non diversamente specificato, sono

espresse in euro quale moneta di conto ed esposte in migliaia di euro. I relativi arrotondamenti sono stati effettuati tenendo conto delle disposizioni indicate da Banca

d’Italia e le voci che non riportano valori per il periodo corrente e precedente sono omesse.

Principi generali di redazione

La redazione del Bilancio Semestrale abbreviato è avvenuta in base ai principi contabili

internazionali IAS/IFRS22 e a criteri di valutazione, adottati nell’ottica della continuità

aziendale ed in ossequio ai principi di competenza, rilevanza dell’informazione nonché di

prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica. Tali criteri sono i medesimi

applicati per il bilancio al 31 dicembre 2014, cui si rimanda per una lettura integrale, salvo

per quanto di seguito esposto negli “Altri Aspetti”. L’applicazione di tali principi, nell’impossibilità di valutare con precisione alcuni elementi di

bilancio, comporta talora l’adozione di stime ed assunzioni in grado di incidere anche

significativamente sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico.

Nel ribadire che l’impiego di stime ragionevoli è parte essenziale della predisposizione del bilancio, si segnalano qui di seguito le voci per le quali è più significativo l’utilizzo di stime

ed assunzioni:

• valutazione dei crediti;

• valutazione di attività finanziarie non quotate su mercati attivi;

• valutazione di attività immateriali a vita utile indefinita e di partecipazioni;

• quantificazione degli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri; • quantificazione della fiscalità differita;

• definizione della quota di ammortamento delle attività materiali ed immateriali a vita

utile definita;

• valutazione del trattamento di fine rapporto.

Si segnala, inoltre, che in conformità a quanto previsto dallo IAS 34 le imposte sul reddito

sono riconosciute sulla base della miglior stima dell’aliquota media ponderata attesa per

l’intero esercizio.

21 “Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione”. 22 Tali principi, nonché le relative interpretazioni, sono applicati in funzione del verificarsi degli eventi da questi

disciplinati a far tempo dalla data di applicazione obbligatoria dei medesimi, se non diversamente specificato.

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Si evidenzia come la rettifica di una stima possa avvenire a seguito dei mutamenti nelle

circostanze sulle quali la stessa si era basata o in seguito a nuove informazioni o, ancora, di maggiore esperienza.

L’eventuale mutamento della stima è applicato prospetticamente e genera quindi impatto sul

conto economico dell’esercizio in cui avviene il cambiamento ed, eventualmente, su quello

degli esercizi futuri.

A tal proposito si segnala che il primo semestre non è stato caratterizzato da mutamenti nei criteri di stima già applicati per la redazione del Bilancio al 31 dicembre 2014.

La Relazione Finanziaria Semestrale abbreviata al 30 giugno 2015 è stata redatta con

chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, la situazione

finanziaria, il risultato economico del periodo, la variazione del patrimonio netto e i flussi di

cassa generati. L’informativa minima prevista ai paragrafi 15B e 16A dello IAS 34, nonché quella prevista da

Consob - in particolare per quanto riguarda la conclusione di vertenze legali, l’operatività

con parti correlate, gli eventi successivi alla data di riferimento del bilancio abbreviato, le

operazioni atipiche e/o inusuali – è rinvenibile nei capitoli specifici della Relazione.

In particolare, si evidenzia che nella redazione della presente Relazione Finanziaria si è

tenuto conto anche delle disposizioni introdotte con i documenti congiunti emessi dalle

autorità di vigilanza e, più in dettaglio, con particolare riguardo al Documento Banca

d’Italia/Consob/Isvap n. 4 del 3 marzo 2010 si rimanda a quanto detto successivamente al paragrafo “Altri aspetti” relativamente all’impairment test degli avviamenti.

Evoluzione normativa

Di seguito si richiamano, con riguardo agli aspetti di maggior rilevanza, le modifiche ai

principi contabili internazionali con indicazione del periodo di decorrenza.

Principi contabili internazionali in vigore dal 2015

Come già anticipato nell’informativa del bilancio al 31 dicembre 2014, alla quale si rimanda

per una trattazione esaustiva, nell’esercizio in corso sono entrate in vigore talune previsioni

di cui ai Regolamenti emanati dall’Unione Europea, di seguito riportati per gli aspetti di

maggior rilevanza:

• n. 634/2014 che ha introdotto, obbligatoriamente a far tempo dal bilancio 2015, l’interpretazione IFRIC 21 “Tributi”. Il documento in parola tratta la contabilizzazione

di una passività relativa al pagamento di un tributo, diverso da un’imposta sul reddito

e quindi fuori dall’ambito di applicazione dello IAS 12. La contabilizzazione della passività deve avvenire in ossequio alle previsioni dello IAS 37 “Accantonamenti, passività e attività potenziali”. L’IFRIC 21, più in dettaglio, chiarisce: i) quale sia il fatto

vincolante che dà origine alla rilevazione di una passività relativa al pagamento di un

tributo; ii) quando debba essere contabilizzata una passività relativa al pagamento di un tributo; iii) gli effetti di tale interpretazione sui bilanci intermedi (ex IAS 34).

• n. 1361/2014 che ha apportato le modifiche ai principi contabili di cui all’“Annual Improvements to IFRSs: 2011-2013 Cycle” nell’ambito dell’usuale processo annuale di

miglioramento degli stessi sviluppato nel contesto dell'ordinaria attività di

razionalizzazione e di chiarimento dei principi contabili internazionali. L’obiettivo dei

miglioramenti annuali è quello di trattare argomenti necessari per chiarire incoerenze riscontrate negli International Financial Reporting Standard (IFRS) oppure ad aspetti di

carattere terminologico, che non rivestono un carattere di urgenza.

Le modifiche riguardano i seguenti principi contabili:

• IFRS 3 Business Combinations - Scope exception for joint ventures.

La modifica chiarisce che dall’ambito di applicazione dell’IFRS 3 è esclusa la formazione di tutti i tipi di joint arrangement, come definiti dall’IFRS 11.

• IFRS 13 Fair Value Measurement.

La modifica chiarisce che l’eccezione di cui al paragrafo 48 dell’IFRS 13, relativa alla possibilità di valutare il fair value di una posizione netta (nel caso vi siano

attività e passività finanziarie con posizioni compensative dei rischi di mercato o

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del rischio di credito), si applica a tutti i contratti inclusi nell’ambito di

applicazione dello IAS 39 (e in futuro dell’ IFRS 9) indipendentemente dal fatto che soddisfino la definizione di attività e passività finanziarie fornita dallo IAS 32.

• IAS 40 Investment Properties - Interrelationship between IFRS 3 and IAS 40.

La modifica chiarisce che l’IFRS 3 e lo IAS 40 non si escludono vicendevolmente e

che, al fine di determinare se l’acquisto di una proprietà immobiliare rientri

nell’ambito di applicazione dell’IFRS 3 o dello IAS 40, occorre far riferimento alle

specifiche indicazioni fornite dai rispettivi principi. E’ necessaria infatti una valutazione per determinare se l’acquisizione di un investimento immobiliare

configuri l’acquisizione di un’attività, di un gruppo di attività o addirittura di

un’operazione di aggregazione aziendale ai sensi dell’IFRS 3.

Le innovazioni sopra menzionate non producono effetti apprezzabili sulla presente Relazione finanziaria semestrale fatta eccezione per quanto scritto nella sezione “Altri aspetti”

relativamente all’applicazione dell’IFRIC 21 alle previsioni delle Direttive BRRD e DGS.

Principi contabili internazionali in vigore successivamente al 2015

In data 17 dicembre 2014 la Commissione Europea ha omologato i seguenti Regolamenti23:

• Regolamento (UE) n. 28/2015 che introduce il Ciclo annuale di miglioramenti 2010-

2012 dei principi contabili internazionali, sviluppati nel contesto dell'ordinaria attività

di razionalizzazione e di chiarimento dei principi contabili internazionali.

Le principali modifiche riguardano:

• IFRS 2 Pagamenti basati su azioni Nel principio sono apportate modifiche alle definizioni di “vesting condition” (leggasi

condizioni di maturazione) e di “market condition” ed aggiunte le ulteriori

definizioni di “performance condition” (condizioni di conseguimento di risultati) e

“service condition” (condizioni di permanenza in servizio) in precedenza incluse nella definizione di “vesting condition”;

• IFRS 3 Aggregazioni aziendali

Il “corrispettivo potenziale” ex IFRS 3 può essere classificato come patrimonio

netto, attività/passività finanziaria ex IAS 39, attività o passività. La modifica

chiarisce che un “corrispettivo potenziale” rilevato come un’attività o una passività finanziaria (ai sensi dello IAS 39/IFRS 9) deve essere rimisurata a fair value ad

ogni data di chiusura dell’esercizio e le variazioni di fair value sono rilevate nel

conto economico o nel prospetto OCI sulla base dei requisiti dello IAS 39 (o IFRS

9); • IFRS 8 Settori operativi

Le modifiche richiedono ad un’entità di dare informativa in merito alle valutazioni

fatte dal management nell’applicazione dei criteri di aggregazione dei segmenti

operativi, inclusa una descrizione dei segmenti operativi aggregati e degli indicatori economici considerati nel determinare se tali segmenti operativi abbiano

“caratteristiche economiche simili”.

Ulteriormente, viene specificato che la riconciliazione tra il totale delle attività dei

settori oggetto di informativa e le attività dell’entità deve essere presentata se le

attività di settore sono presentate periodicamente al più alto livello decisionale

operativo; • IAS 16 Immobili, Impianti e Macchinari e IAS 38 Attività immateriali

Le modifiche hanno eliminato le incoerenze nella rilevazione dei fondi

ammortamento quando un’attività materiale o immateriale è oggetto di

rivalutazione (ovvero nel caso in cui non si opti per la valutazione al costo bensì per il modello alternativo che prevede la valutazione al fair value). I nuovi requisiti

chiariscono che il valore di carico lordo deve essere adeguato in misura consistente con la rivalutazione del valore di carico dell’attività e che il fondo ammortamento

deve pertanto risultare pari alla differenza tra il valore di carico lordo e il valore di

carico al netto delle perdite di valore contabilizzate; • IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate

23 Gli emendamenti sono obbligatoriamente applicabili a partire dalla data di inizio del primo esercizio che cominci

il 1° febbraio 2015, ovvero dal 1° gennaio 2016.

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Le nuove previsioni chiariscono che qualora i servizi di direzione con

responsabilità strategiche siano forniti da un’entità tale entità sia da considerare una parte correlata;

• Regolamento (UE) n. 29/2015 che emenda lo IAS 19 “Benefici per i dipendenti”.

Le modifiche sono volte a disciplinare la contabilizzazione dei contributi dei dipendenti

(o di terzi) nei casi in cui i piani a benefici definiti impongano ad essi di contribuire al

costo del piano; in alcuni paesi, infatti, i piani pensionistici richiedono ai dipendenti (o

a terzi) di contribuire al piano pensione.

L’emendamento consente di detrarre dal costo del personale solo i contributi che sono legati al servizio, nel periodo in cui il servizio è prestato24. I contributi che sono legati

al servizio, ma variano in base alla durata della prestazione resa, devono essere

ripartiti nel periodo di servizio, utilizzando lo stesso metodo di attribuzione applicato ai

benefici.

I principi sopra elencati non sono stati applicati in maniera anticipata ai fini della redazione

del Bilancio semestrale abbreviato al 30 giugno 2015. Dalle analisi effettuate non si

attendono effetti significativi nel bilancio consolidato del Gruppo e della Banca dall’adozione

di queste modifiche.

Principi contabili internazionali non omologati al 30 giugno 2015

I principi sopra elencati non rilevano ai fini della redazione del Bilancio semestrale abbreviato al 30 giugno 2015 posto che la loro applicazione è subordinata all’omologazione,

da parte della Commissione Europea, mediante emissione di appositi Regolamenti

comunitari.

Le modifiche dello IAS 39

Come anticipato nell’informativa del Bilancio al 31 dicembre 2014, cui si rimanda per una

lettura integrale, in data 24 luglio 2014 lo IASB ha emesso il principio contabile IFRS 9 “Financial Instruments”, portando pertanto a termine il processo, di integrale revisione dello

IAS 39 “Financial Instruments: Recognition and Measurement”, suddiviso nelle tre fasi:

• “Classification and Measurement”; • “Impairment;” e

• “General Hedge Accounting”25.

24 Nella versione attuale del principio i contributi sono portati in diminuzione del costo del personale nell’esercizio

nel quale i medesimi sono versati. 25 Per completezza si segnala che nell’aprile lo IASB ha pubblicato il Discussion Paper “Accounting for Dynamic

Risk Management: a Portfolio Revaluation Approach to Macro Hedging” che, in linea con le modalità di gestione

dinamica del rischio di tasso adottate dalle banche, delinea un possibile approccio contabile (c.d. Portfolio

Revaluation Approach) mirante a rispecchiare meglio, nel bilancio dell’entità, la natura dinamica di gestione del rischio da parte del Risk Management.

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Il principio in parola, la cui adozione obbligatoria decorre dal 1° gennaio 2018, è tuttora

soggetto al processo di omologazione da parte della Commissione Europea relativamente al quale, in data 4 maggio 2015, l’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG)26 ha

rilasciato parere favorevole.

L’omologazione del principio contabile, solo a seguito della quale il medesimo diverrà

effettivamente applicabile negli Stati membri dell’Unione, é prevista per il secondo semestre

dell’esercizio in corso.

Rimandando, per una lettura esaustiva delle principali novità del principio con riguardo alle

tre fasi sopra richiamate, all’informativa fornita nel Bilancio al 31 dicembre 2014, si segnala

che posta la complessità relativa all’implementazione del principio in parola, soprattutto con riguardo alle previsioni in materia di impairment in una logica di “expected losses”, nonché i

connessi impatti che lo stesso potrebbe avere in termini di bilancio e di profili di redditività

del capitale, in sede di Associazione Bancaria ha preso avvio, nel mese di giugno, uno specifico progetto, a cui il Gruppo UBI partecipa, finalizzato ad approfondire le tematiche

più operative e gli aspetti di maggiore criticità derivanti dall’applicazione dell’IFRS 9,

promuovendo un confronto interbancario in materia. Sul fronte interno è in fase di avvio il progetto che prevede una prima fase di assessment

finalizzata all’identificazione puntuale, anche in termini di applicativi informatici, degli

impatti derivanti dall’applicazione del nuovo principio contabile. Seguirà una seconda fase, di tipo implementativo, che dovrebbe essere avviata con l’inizio del prossimo esercizio, con

l’obiettivo di garantire l’applicazione dell’IFRS 9 secondo i termini indicati dalla normativa.

Aggiornamenti connessi con l’evoluzione del progetto interno saranno forniti in occasione

delle prossime Relazioni Finanziarie e Bilanci.

Altri aspetti

Contabilizzazione di componenti negative di reddito su attività finanziarie

La riduzione dei tassi operata dalla Banca Centrale Europea, oggetto di esposizione nel

paragrafo “Lo scenario di riferimento” delle presente Relazione finanziaria semestrale, ha

condotto alla registrazione di componenti negative di reddito su impieghi, con la conseguente necessità di definire il corretto trattamento contabile con cui i medesimi vanno rilevati a

conto economico.

Il tema della rappresentazione in bilancio degli interessi negativi rivenienti da attività

finanziarie è stato oggetto di crescente attenzione da parte di diversi organismi internazionali come di seguito sintetizzato:

• l’International Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC)27 si é espresso

sottolineando che l’onere derivante dall’applicazione di un interesse negativo ad una attività finanziaria non soddisfa la definizione di ricavo di cui allo IAS 18 Ricavi e

pertanto tale onere non deve trovare rappresentazione alla voce interessi attivi; • analogamente si è espresso l’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) i

cui approfondimenti sono ora volti a definire se gli interessi negativi debbano o meno essere inclusi ai fini del calcolo del tasso di interesse effettivo;

• lo scorso 22 maggio, in materia, l’EBA ha chiarito, per finalità regolamentari, che gli

interessi in parola debbono essere rappresentati nell’ambito degli interessi passivi.

In funzione di quanto sopra, si segnala che ai fini della redazione del Bilancio Intermedio al

30 giugno 2015 il Gruppo UBI e di conseguenza la Banca ha provveduto a rilevare le predette componenti negative alla voce “Interessi passivi e oneri assimilati”, allineando quindi la

classificazione di bilancio di detti oneri a quella regolamentare. E’ stata pertanto rivista la

prassi sino ad ora applicata dal settore che prevedeva la rilevazione delle componenti

negative a riduzione degli interessi attivi, al fine di salvaguardare la significatività

tradizionalmente attribuita al margine d’interesse, ossia la rappresentazione a livello di

interessi positivi della redditività degli attivi cui i medesimi sono riferiti.

26 Organismo deputato a valutare in sede europea l’adozione degli IAS/IFRS. 27 Organismo in seno allo IASB incaricato di fornire l’interpretazione dei principi contabili internazionali.

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Premesso quanto sopra si segnala che, per analogia, medesimo trattamento deve essere

riservato alle componenti economiche positive maturate su passività finanziarie, che sono pertanto oggetto di rilevazione alla voce “Interessi attivi e proventi assimilati”.

Per completezza si segnala che al 30 giugno 2015:

• gli interessi negativi maturati su attività finanziarie ammontano ad euro 31 migliaia;

• gli interessi positivi maturati su passività finanziarie ammontano ad euro 318 migliaia.

Non sono state apportate modifiche ai dati comparativi stante la non rilevanza del fenomeno

al 30 giugno 2014.

La Direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive - 2014/59/EU) e Direttiva DGS (Deposit Guarantee Schemes - 2014/49/EU)

La Direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive - 2014/59/EU28) definisce le

nuove regole di risoluzione applicabili dal 1° gennaio 2015 a tutte le banche dell’Unione

Europea. Le misure previste saranno finanziate dal Fondo nazionale per la risoluzione, che

ogni Stato membro dovrà costituire con una contribuzione ex-ante (più una parte eventuale

ex-post, al verificarsi di determinate circostanze). Di conseguenza, a partire dal 1° gennaio 2015 ed entro il 31 dicembre 2024 (arco temporale di 10 anni), ciascun fondo nazionale dovrà raggiungere un livello obiettivo di risorse (target level) pari ad almeno l’1%

dell'ammontare dei depositi protetti.

Il Fondo nazionale per la risoluzione confluirà, a decorrere dal 1° gennaio 2016, nel Fondo di Risoluzione unico (Single Resolution Fund - SRF), che sarà gestito dalla nuova Autorità di

risoluzione europea (Single Resolution Board - SRB). Tale fondo, previsto nell’ambito del

Meccanismo di risoluzione unico (Single Resolution Mechanism Regulation)29, dovrà

raggiungere un livello obiettivo (target level) di risorse pari ad almeno l'1% dell'ammontare

dei depositi protetti presso tutti gli enti autorizzati nell’Unione bancaria nell’arco temporale

di 8 anni (1° gennaio 2016 - il 31 dicembre 2023).

Pertanto, le banche degli Stati membri aderenti all’Unione bancaria (tra cui quelle italiane)

contribuiranno nel 2015 al Fondo di risoluzione nazionale e dal 2016 al Fondo di risoluzione

unico. Le regole di contribuzione sono stabilite dal Regolamento di Esecuzione del Consiglio

n. 81 del 19/12/2014 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Italiana il 19/3/2015). La Direttiva DGS (Deposit Guarantee Schemes - 2014/49/EU) è volta a rafforzare la tutela

dei depositanti e ad armonizzare il quadro normativo a livello comunitario ed impone a tutti

gli Stati membri di adottare un sistema di finanziamento ex-ante. La Direttiva prevede il raggiungimento del livello obiettivo (target level), fissato nello 0.8% dei depositi garantiti,

entro il 2024 (arco temporale di 10 anni).

Tramite apposito Disegno di Legge è stata attribuita al Governo la delega per il recepimento delle Direttive europee e l’attivazione di altri atti dell’Unione Europea (c.d. Legge di

Delegazione Europea 2014). Tale Disegno di Legge è stato convertito in Legge 9 luglio 2015,

n.114, assicurando così l’adeguamento della normativa nazionale a quella comunitaria.

Allo stato attuale si è in attesa dell’emanazione dei Decreti Legislativi con cui le Direttive in

parola saranno attuate.

Stante l’evoluzione normativa descritta, si riscontra l’obbligazione di contribuzione in capo al Gruppo UBI e di conseguenza alla Banca che, relativamente al Single Resolution Fund, ha

quindi proceduto a stimare la quota annua dovuta al Fondo nazionale di risoluzione30 pari,

per l’esercizio in corso, a euro 2,3 milioni; tale onere, stante la non definitività del

medesimo, è stato contabilizzato alla voce “Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri”.

L’importo ex ante effettivamente richiesto dall’Autorità competente potrà infatti essere

riscontrato solo nel corso del secondo semestre, all’atto del ricevimento della comunicazione dalla medesima inviata.

Si specifica che la stima calcolata considera la quota di competenza annuale in funzione

dell’applicazione dell’interpretazione IFRIC 21 “Tributi”, secondo la quale la passività relativa

28 Integrata dal Regolamento Delegato (UE) 2015/63 della Commissione del 21 ottobre 2014. 29 Istituito tramite Regolamento 2014/806/EU. 30 Il termine di recepimento della Direttiva 2014/59/EU era il 1° gennaio 2015.

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al pagamento di un tributo, cui le contribuzioni in argomento sono assimilate, nasce nel

momento in cui si verifica il c.d. “fatto vincolante”. Nel caso di specie, quest’ultimo è identificato nel riscontro annuale delle condizioni previste

dalle Direttive di riferimento da parte delle autorità competenti.

Si segnala che la quota annua ex ante dovuta ai sensi della Direttiva DGS, stimata in euro

1,7 milioni, sarà presumibilmente viceversa contabilizzata nell’ambito del terzo trimestre

2015 stante i termini di recepimento fissati dalla stessa31. Aggiornamenti riguardanti le quote annue ex ante dovute sia al Fondo nazionale di

risoluzione che al DGS saranno forniti nell’ambito del Resoconto intermedio di gestione al

30 settembre 2015.

Qualità del credito - Esposizioni deteriorate

Come descritto nel Resoconto Intermedio di gestione al 31 marzo 2015, nelle more del

processo di revisione e armonizzazione del quadro regolamentare volto a rafforzare il grado

di solidità e solvibilità degli intermediari bancari, nel 2013 l’Autorità Bancaria Europea (EBA) ha, tra l’altro, pubblicato il documento “EBA Final Draft Implementing Technical Standards” riguardante sia le “Esposizioni non performing” sia le “Esposizioni soggette a

misure di Forbearance”.

Le novità regolamentari sono state recepite da Banca d’Italia che, nel gennaio 2015, ha modificato, in particolare, la Circolare n. 272 “Matrice dei Conti”32 e la Circolare n. 217

“Manuale per la compilazione delle Segnalazioni di Vigilanza per gli Intermediari Finanziari,

per gli Istituti di pagamento e per gli IMEL”33.

Le citate modifiche sono destinate ad aggiornare, con riguardo alla normativa di bilancio, i

contenuti della Circolare n. 262 “Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione”, posto che la definizione delle categorie di attività deteriorate corrisponde a quella stabilita dalle

segnalazioni di vigilanza vigenti.

Le nuove disposizioni regolamentari preservano la differenziazione delle esposizioni creditizie in classi, il cui insieme costituisce l’aggregato “Non Performing Exposures” di cui ai citati ITS

dell’EBA, rappresentative della rispettiva rischiosità. In particolare, per i crediti deteriorati, sono previste le tre seguenti classi:

• “esposizioni scadute deteriorate” (c.d. Past due);

• “inadempienze probabili” (c.d. Unlikely to pay); e

• “sofferenze”.

A fronte dell’abrogazione delle previgenti nozioni di “Incagli” e di “Esposizioni Ristrutturate”

è stata introdotta la succitata classe delle “Inadempienze probabili”; trattasi delle esposizioni deteriorate per le quali la banca giudica improbabile che il debitore adempia integralmente

(in linea capitale e/o interessi) alle proprie obbligazioni creditizie, senza che vi sia la

necessità di porre in essere azioni volte a preservare le ragioni di credito quali, ad esempio,

l’escussione delle garanzie. Tale valutazione è effettuata dalla banca indipendentemente

dalla presenza di eventuali insoluti e quindi non è necessario attendere l’esplicita manifestazione del segnale di anomalia. La categoria in parola attribuisce, pertanto, grande

importanza alla capacità di giudizio della banca nel cogliere tempestivamente gli elementi

che possono far presumere una difficoltà nel rimborso integrale della quota capitale ed

interessi da parte del debitore, senza porre in essere azioni a tutela del credito; ciò anche in

assenza di segnali tangibili delle presunte difficoltà.

Ulteriormente, viene introdotta l’ulteriore tipologia creditizia delle “Esposizioni oggetto di concessioni” (c.d. Forborne Exposures), trasversale a tutte le categorie di stato del credito,

già oggetto di descrizione in precedenti informative, tra cui “Il bilancio” al 31 dicembre 2014,

a cui si rinvia per dettagli.

31 La Direttiva 2014/49/EU ha efficacia a decorrere dal 3 luglio 2015. 32 Di cui è stato pubblicato il 7° aggiornamento. 33 Di cui è stato pubblicato il 13° aggiornamento.

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Nel presente Resoconto intermedio si conferma l’approccio adottato dal Gruppo UBI Banca

già in occasione del Resoconto al 31 marzo 2015. Pertanto, nella categoria “Inadempienze probabili” sono confluite le esposizioni precedentemente classificate come “Incaglio” o

“Ristrutturate”, che non hanno le caratteristiche per essere classificate come “Sofferenze”.

Al 30 giugno 2015, le esposizione forborne, sono pari a circa 1.028 milioni di euro (4.047

rapporti) e così suddivise:

• performing euro 472,5 milioni; • non performing euro 555,5 milioni.

Impairment test degli avviamenti

Le previsioni dello IAS 36 richiedono che l’avviamento, e quindi la Cash Generating Unit (CGU) o i gruppi di CGU a cui è stato allocato, sia sottoposto a impairment test con cadenza

almeno annuale e che venga effettuato il monitoraggio continuo di alcuni indicatori qualitativi e quantitativi di presunzione di riduzione di valore, per verificare l’eventuale esistenza di presupposti che comportino l’effettuazione di un impairment test con cadenza

più frequente. Il monitoraggio dei fattori che possono indicare la possibile presenza di una riduzione di

valore risulta ancora più rilevante nel contesto economico attuale come più ampiamente

riportato nella Relazione Intermedia sulla gestione. La rilevanza dell’impairment test è stata inoltre ribadita dalle Autorità di Vigilanza nel già

citato Documento congiunto n. 4 dove viene sottolineata la necessità che nella redazione

delle relazioni finanziarie venga prestata la massima attenzione al pieno rispetto delle

prescrizioni dello IAS 36 con riguardo a quanto segue:

• procedura di impairment test adottata;

• informazioni fornite nelle note al bilancio.

Alla luce di quanto previsto dal principio come sopra indicato la Banca ha proceduto ad

analizzare alcuni indicatori al fine di cogliere eventuali elementi che possano portare a modificare le conclusioni dell’impairment test condotto con riferimento al Bilancio d’esercizio

al 31 dicembre 2014.

Sulla base delle analisi effettuate, non sono emersi al 30 giugno 2015 indicatori e/o

variazioni tali da incidere in misura apprezzabile sulla valorizzazione della CGU e pertanto non è stata riscontrata la necessità di procedere ad un nuovo impairment test.

Informativa relativa alle esposizioni Sovrane

In conformità a quanto disposto dal principio contabile IFRS 7 e tenuto conto delle

indicazioni contenute nella Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011

(che a propria volta riprende il documento ESMA N. 2011/266 del 28 luglio 2011) in materia

di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito al “debito Sovrano”34, si precisa quanto riportato nella tabella sottostante:

Valore di Bilancio

Italia 385.367

- Titoli di debito 24.263

- Crediti 40.660

- Garanzie e Impegni 320.445

Totale esposizione 385.367

34 Per “debito Sovrano” si intendono i titoli obbligazionari emessi dai governi centrali e locali e dagli enti

governativi nonché i prestiti erogati dagli stessi.

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Informativa per ESMA

Il 12 novembre 2012 l’European Securities and Markets Authority (ESMA) ha pubblicato il documento n. 725/2012 finalizzato a rafforzare

l’informativa finanziaria richiesta alle società che adottano i principi contabili internazionali (IAS/IFRS). In tale ambito l’Autorità di Vigilanza

europea ha sollecitato una maggior trasparenza sulle esposizioni di rischio di credito rappresentate da titoli diversi dal debito sovrano.

Viene pertanto proposta una tabella riepilogativa dei titoli di debito complessivamente iscritti nell’attivo patrimoniale della Banca (Attività

finanziarie disponibili per la vendita, Attività finanziarie detenute per la negoziazione, Crediti verso banche e Crediti verso clientela).

Di seguito si espone la tabella con le informazioni richieste:

EMITTENTE Nazionalità

Attività finanziarie detenute per la

negoziazione

Attività finanziarie disponibili per la

vendita Crediti Clientela

Totale Titoli di debito iscritti nell'attivo

di bilancio esclusi i Titoli di Stato

Valore di

bilancio

Fair

Value

Valore

Nominale

Valore di

bilancio

Fair

Value

Valore

Nominale

Valore di

bilancio

Fair

Value

Valore

Nominale

Valore di

bilancio

Fair

Value

Valore

Nominale

Corporate ITALIA - - - 8.477 8.477 11.934 - - - 8.477 8.477 11.934

Corporate LUSSEMBURGO - - 60 - - - - - - - - 60

Totale Corporate

- - 60 8.477 8.477 11.934 - - - 8.477 8.477 11.994

Altri emittenti pubblici (comuni) ITALIA - - - - - - 6.430 6.306 6.418 6.430 6.306 6.418

Altri governi esteri ARGENTINA 139 139 158 - - - - - - 139 139 158

Totale Altri Emittenti

139 139 158 - - - 6.430 6.306 6.418 6.569 6.445 6.576

Totale Titoli di debito

139 139 218 8.477 8.477 11.934 6.430 6.306 6.418 15.047 14.922 18.570

Infine, a completamento dell’informativa richiesta dall’ESMA, si precisa che a Giugno 2015 (così come a Dicembre 2014), la Banca non ha in essere contratti derivati su crediti (Credit Default Product), né tantomeno ha operato su tali strumenti nel corso del periodo, per incrementare

la propria esposizione ovvero per acquisire protezione.

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Elenco dei principi IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea

IAS/IFRS PRINCIPI CONTABILI OMOLOGAZIONE

IAS 1 Presentazione del bilancio Reg. 1274/08, 53/09, 70/09,

494/09, 243/10, 149/11, 475/12, 1254/12, 1255/12, 301/13

IAS 2 Rimanenze Reg. 1126/08, 1255/12

IAS 7 Rendiconto finanziario Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09,

494/09, 243/10, 1254/12, 1174/13

IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09,

1255/12

IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09,

1142/09, 1255/12

IAS 11 Commesse a lungo termine Reg. 1126/08, 1274/08

IAS 12 Imposte sul reddito

Reg. 1126/08, 1274/08, 495/09,

475/12, 1254/12, 1255/12, 1174/13

IAS 16 Immobili, impianti e macchinari Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09,

495/09, 1255/12, 301/13, 28/15

IAS 17 Leasing Reg. 1126/08, 243/10, 1255/12

IAS 18 Ricavi Reg. 1126/08, 69/09, 1254/12,

1255/12

IAS 19 Benefici per i dipendenti Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09,

475/12, 1255/12, 29/15

IAS 20 Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa

sull’assistenza pubblica Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09,

475/12, 1255/12

IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere Reg. 1126/08, 1274/08, 69/09,

494/09, 149/11, 475/12, 1254/12, 1255/12

IAS 23 Oneri finanziari Reg. 1260/08, 70/09

IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate Reg. 632/10, 475/12, 1254/12,

1174/13, 28/15

IAS 26 Fondi di previdenza Reg. 1126/08

IAS 27 Bilancio separato Reg. 1254/12, 1174/13

IAS 28 Partecipazioni in società collegate e joint venture Reg. 1254/12

IAS 29 Informazioni contabili in economie iperinflazionate Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09

IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio

Reg. 1126/08, 1274/08, 53/09, 70/2009, 495/09, 1293/09, 149/11,

475/12, 1254/12, 1255/12,

1256/12, 301/13, 1174/13

IAS 33 Utile per azione Reg. 1126/08, 1274/08, 495/09,

475/12, 1254/12, 1255/12

IAS 34 Bilanci intermedi Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09,

495/09, 149/11, 475/12, 1255/12, 301/13, 1174/13

IAS 36 Riduzione di valore delle attività

Reg. 1126/08, 1274/08, 69/09,

70/09, 495/09, 243/10, 1254/12, 1255/12, 1374/13

IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali Reg. 1126/08, 1274/08, 495/09,

28/15

IAS 38 Attività immateriali Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09,

495/09, 243/10, 1254/12, 1255/12, 28/15

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IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione

Reg. 1126/08, 1274/08, 53/2009, 70/09, 494/09, 495/09, 824/09,

839/09, 1171/09, 243/10, 149/11, 1254/12, 1255/12, 1174/13,

1375/13, 28/15

IAS 40 Investimenti immobiliari Reg. 1126/08, Reg. 1274/08, Reg.

70/09, 1255/12, 1361/14

IAS 41 Agricoltura Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09,

1255/12

IFRS 1 Prima adozione dei principi contabili internazionali

Reg. 1126/09, 1164/09, 550/10, 574/10, 662/10, 149/11, 475/12,

1254/12, 1255/12, 183/2013,

301/13, 313/13, 1174/13

IFRS 2 Pagamenti basati sulle azioni Reg. 1126/08, 1261/08, 495/09,

243/10, 244/10, 1254/12, 1255/12, 28/15

IFRS 3 Aggregazioni aziendali Reg. 495/09, 149/11, 1254/12,

1255/12, 1174/13, 1361/14, 28/15

IFRS 4 Contratti assicurativi Reg. 1126/08, 1274/08, 1165/09,

1255/12

IFRS 5 Attività non correnti possedute per la vendita e attività

operative cessate

Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09,

494/09, 1142/09, 243/10, 475/12, 1254/12, 1255/12

IFRS 6 Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie Reg. 1126/08

IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative

Reg. 1126/08, 1274/08, 53/09, 70/2009, 495/09, 824/09, 1165/09,

574/10, 149/11, 1205/11, 475/12, 1254/12, 1255/12, 1256/12,

1174/13

IFRS 8 Settori operativi Reg. 1126/08, 1274/08, 243/10,

632/10, 475/12, 28/15

IFRS 10 Bilancio Consolidato Reg. 1254/12, 313/13, 1174/13

IFRS 11 Accordi a controllo congiunto Reg. 1254/12, 313/13

IFRS 12 Informativa sulle partecipazioni in altre entità Reg. 1254/12, 313/13, 1174/13

IFRS 13 Valutazione del fair value Reg. 1255/12, 1361/14

SIC/IFRIC DOCUMENTI INTERPRETATIVI OMOLOGAZIONE

IFRIC 1 Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti,

ripristini e passività similari Reg. 1126/08, 1274/08

IFRIC 2 Azioni dei Soci in entità cooperative e strumenti simili Reg. 1126/08, 53/09, 1255/12,

301/13

IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing Reg. 1126/08, 70/09, 1255/12

IFRIC 5 Diritti derivanti da interessenze in fondi per smantellamenti,

ripristini e bonifiche ambientali Reg. 1126/08, 1254/12

IFRIC 6

Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato

specifico – Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche

Reg. 1126/08

IFRIC 7 Applicazione del metodo della rideterminazione ai sensi dello IAS 29 “Informazioni contabili in economie iperinflazionate”

Reg. 1126/08, 1274/08

IFRIC 9 Rivalutazione dei derivati incorporati Reg. 1126/08, 495/09, 1171/09,

243/10, 1254/12

IFRIC 10 Bilanci intermedi e riduzione di valore Reg. 1126/08, 1274/08

IFRIC 12 Accordi per servizi in concessione Reg. 254/09

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IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela Reg. 1262/08, 149/11, 1255/12

IFRIC 14 Pagamenti anticipati relativi a una previsione di

contribuzione minima Reg. 1263/08, Reg. 1274/08,

633/10, 475/12

IFRIC 15 Accordi per la costruzione di immobili Reg. 636/09

IFRIC 16 Coperture di un investimento netto in una gestione estera Reg. 460/09, Reg. 243/10, 1254/12

IFRIC 17 Distribuzioni ai soci di attività non rappresentate da

disponibilità liquide Reg. 1142/09, 1254/12, 1255/12

IFRIC 18 Cessioni di attività da parte della clientela Reg. 1164/09

IFRIC 19 Estinzione di passività finanziarie con strumenti

rappresentativi di capitale Reg. 662/10, 1255/12

IFRIC 20 Costi di sbancamento nella fase di produzione di una miniera

a cielo aperto Reg. 1255/12

IFRIC 21 Tributi Reg. 634/14

SIC 7 Introduzione dell’Euro Reg. 1126/08, 1274/08, 494/09

SIC 10 Assistenza pubblica – Nessuna specifica relazione alle attività

operative Reg. 1126/08, 1274/08

SIC 13 Imprese a controllo congiunto – Conferimenti in natura da

parte dei partecipanti al controllo Reg. 1126/08, 1274/08

SIC 15 Leasing operativo – Incentivi Reg. 1126/08, 1274/08

SIC 25 Imposte sul reddito – Cambiamenti di condizione fiscale di

un’impresa o dei suoi azionisti Reg. 1126/08, 1274/08

SIC 27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma

legale del leasing Reg. 1126/08

SIC 29 Informazioni integrative – Accordi per servizi di concessione Reg. 1126/08, 1274/08, 70/09

SIC 31 Ricavi – Operazioni di baratto comprendenti servizi

pubblicitari Reg. 1126/08

SIC 32 Attività immateriali – Costi connessi a siti web Reg. 1126/08, 1274/08

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67

Informativa sul fair value

Trasferimenti tra portafogli

Nel corso del periodo in esame la Banca non ha effettuato riclassifiche di portafoglio delle attività finanziarie da categorie valutate al fair value verso categorie valutate al costo

ammortizzato, con riguardo alle possibilità introdotte dal Regolamento UE n. 1004/2008

della Commissione Europea.

Gerarchia del fair value

Nel corso del primo semestre non si sono registrati mutamenti nei criteri di determinazione, sulla base dell’utilizzo di input c.d. osservabili o non osservabili, dei livelli gerarchici del fair

value rispetto a quanto operato per il bilancio 31 dicembre 2014, cui si rimanda per una

lettura completa.

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività misurate al fair value

30/06/2015 31/12/2014

L1 L2 L3 L1 L2 L3

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 184 36.301 2.424 43 44.873 1.911

2. Attività finanziarie valutate al fair value

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 24.263

14.051 24.230

6.131

4. Derivati di copertura

136

196

5. Attività materiali

6. Attività immateriali

Totale 24.447 36.437 16.476 24.274 45.069 8.042

1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione

40.135 29

48.301

2. Passività finanziarie valutate al fair value

3. Derivati di copertura

7.441

8.109

Totale - 47.575 29 - 56.410 -

Legenda:

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

L’impatto del Credit Value Adjustment (non-performance risk della controparte) sulla

determinazione del fair value delle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” è pari a

913 migliaia di euro per gli strumenti finanziari classificati al Livello 2 (1 milione di euro al

31 dicembre 2014) e pari a 416 migliaia di euro per gli strumenti classificati al Livello 3 (285

migliaia di euro al 31 dicembre 2014).

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Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività

finanziarie detenute per la

negoziazione

Attività

finanziarie valutate al fair

value

Attività

finanziarie disponibili per

la vendita

Derivati di copertura

Attività materiali

Attività immateriali

1. Esistenze iniziali 1.911 - 6.131 - - -

2. Aumenti 820 - 9.395 - - -

2.1. Acquisti - - 100 - - -

2.2. Profitti imputati a:

2.2.1. Conto Economico 4 - - - - -

- di cui plusvalenze 4 - - - - -

2.2.2. Patrimonio Netto X X - - - -

2.3. Trasferimenti da altri livelli 815 - - - - -

2.4. Altre variazioni in aumento - - 9.295 - - -

3. Diminuzioni (306) - (1.474) - - -

3.1. Vendite - - - - - -

3.2. Rimborsi - - - - - -

3.3. Perdite imputate a:

3.3.1. Conto Economico (268) - (657) - - -

- di cui minusvalenze (268) - (657) - - -

3.3.2. Patrimonio Netto X X - - - -

3.4. Trasferimenti ad altri livelli (38) - - - - -

3.5. Altre variazioni in diminuzione - - (818) - - -

4. Rimanenze finali 2.424 - 14.051 - - -

Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Passività finanziarie

detenute per la negoziazione

Passività finanziarie

valutate al fair value di copertura

1. Esistenze iniziali - - -

2. Aumenti 29 - -

2.1. Emissioni - - -

2.2. Perdite imputate a:

2.2.1. Conto Economico 28 - -

- di cui minusvalenze 28 - -

2.2.2. Patrimonio Netto X X -

2.3. Trasferimenti da altri livelli 1 - -

2.4. Altre variazioni in aumento - - -

3. Diminuzioni - - -

3.1. Rimborsi - - -

3.2. Riacquisti - - -

3.3. Profitti imputati a:

3.3.1. Conto Economico - - -

- di cui plusvalenze - - -

3.3.2. Patrimonio Netto X X -

3.4. Trasferimento ad altri livelli - - -

3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -

4. Rimanenze finali 29 - -

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69

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività non misurate al fair value

30/06/2015 31/12/2014

o misurate al fair value su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3

1. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

2. Crediti verso banche 313.536

313.536 309.492

309.492

3. Crediti verso clientela 12.574.095

4.593.799 8.249.495 12.615.509

4.608.659 8.338.101

4. Attività materiali detenute a scopo di investimento 49.361

70.960 49.707

70.960

5. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Totale 12.936.992 - 4.593.799 8.633.990 12.974.708 - 4.608.659 8.718.553

1. Debiti verso banche 1.556.573

1.542.830 1.483.602

1.483.602

2. Debiti verso clientela 7.459.596

7.459.440 7.318.920

7.319.990

3. Titoli in circolazione 2.701.910

2.691.353

3.236.101

3.244.242

4. Passività associate ad attività in via di dismissione

Totale 11.718.079 - 2.691.353 9.002.270 12.038.622 - 3.244.242 8.803.591

Legenda:

VB = Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Informativa sul c.d. “Day One Profit/loss”

L’informativa fa riferimento al paragrafo 28 dell’IFRS 7 che tratta le eventuali differenze tra il

prezzo della transazione ed il valore ottenuto attraverso l’utilizzo di tecniche di valutazione,

che emergono al momento della prima iscrizione di uno strumento finanziario e non sono

rilevate immediatamente a Conto economico, in base a quanto previsto dal paragrafo AG76

dello IAS 39. Posto quanto sopra, si segnala che la Banca non ha realizzato operazioni per le quali

emerge, al momento della prima iscrizione di uno strumento finanziario, una differenza tra il

prezzo di acquisto ed il valore dello strumento ottenuto attraverso tecniche di valutazione

interna.

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70

Eventi rilevanti successivi alla data di chiusura del periodo In relazione a quanto previsto dallo IAS 10, in materia di fatti intervenuti dopo la data di

riferimento del Bilancio semestrale abbreviato, si informa che successivamente al 30 giugno

2015, data di riferimento del bilancio intermedio, e fino al 3 agosto 2015, data in cui la

Relazione finanziaria semestrale è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione, non

sono intervenuti fatti tali da comportare una rettifica dei dati presentati nel bilancio semestrale abbreviato al 30 giugno 2015.

Stagionalità o ciclicità delle operazioni intermedie L’attività non è soggetta significativamente a stagionalità e ciclicità delle operazioni

intermedie.

Pagamento dei dividendi A seguito dell’approvazione dell’Assemblea, in data 5 marzo 2015, è stato distribuito un

dividendo, a valere sull’utile 2014, pari a euro 0,00929 per ciascuna delle n. 905.341.516

azioni in circolazione.

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71

Note

illustrative

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72

ATTIVO

Composizione merceologica delle attività finanziarie detenute per la negoziazione

Voci/Valori

Totale Totale

30/06/2015 31/12/2014

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

A. Attività per cassa

1. Titoli di debito: 134 5 - - 131 -

1.1 titoli strutturati - 5 - - 5 -

1.2 altri titoli di debito 134 - - - 125 -

2. Titoli di capitale 13 - - 12 - -

3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -

4. Finanziamenti: - - - - - -

4.1 pronti contro termine - - - - - -

4.2 altri - - - - - -

Totale A 147 5 - 12 131 -

B. Strumenti derivati

1. Derivati finanziari: 37 36.295 2.424 31 44.742 1.911

1.1 di negoziazione 37 36.295 2.424 31 44.742 1.911

1.2 connessi con la fair value option - - - - - -

1.3 altri - - - - - -

2. Derivati creditizi: - - - - - -

2.1 di negoziazione - - - - - -

2.2 connessi con la fair value option - - - - - -

2.3 altri - - - - - -

Totale B 37 36.295 2.424 31 44.742 1.911

Totale (A+B) 184 36.301 2.424 43 44.873 1.911

La voce è prevalentemente costituita dalle valutazioni positive dei contratti derivati di

negoziazione.

Le attività per cassa sono costituite, prevalentemente, da titoli di debito emessi dalla Repubblica Argentina.

Il dato esposto è comprensivo dei ratei maturati.

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73

Composizione merceologica delle attività finanziarie disponibili per la vendita

Voci/Valori

Totale Totale

30/06/2015 31/12/2014

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

1. Titoli di debito 24.263 - 8.477 24.230 - 500

1.1 Titoli strutturati - - - - - 500

1.2 Altri titoli di debito 24.263 - 8.477 24.230 - -

2. Titoli di capitale - - 5.574 - - 5.631

2.1 Valutati al fair value - - 1.175 - - 1.939

2.2 Valutati al costo - - 4.399 - - 3.691

3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -

4. Finanziamenti - - - - - -

Totale 24.263 - 14.051 24.230 - 6.131

Nell’ambito dei “Titoli di Debito”:

• il livello 1, “Altri titoli di debito”, rappresenta i Titoli di Stato posti, in parte, a cauzione

per l’emissione di assegni circolari; il valore nominale degli stessi è pari a 24 milioni di euro;

• il livello 3, “Altri titoli di debito”, rappresenta un “Prestito Obbligazionario

Convertendo” emesso da Sorgenia Spa e sottoscritto a seguito del già citato accordo ex

art. 182 bis L.F., divenuto definitivamente efficace il 16 marzo 2015;

• il livello 3, “Titoli strutturati”, al 31 dicembre 2014, era rappresentato da n. 289 certificati di debito, per 500 migliaia di euro, acquisiti nell’ambito di un’operazione di

ristrutturazione di un’esposizione creditizia precedentemente classificata ad incaglio.

Tale importo è stato oggetto di svalutazione durevole nel periodo in corso.

La voce 2. “Titoli di capitale” comprende azioni acquisite a seguito della conversione parziale

di esposizioni creditizie ristrutturate per 2,7 milioni di euro.

Si precisa che le “attività finanziarie disponibili per la vendita” non sono oggetto di copertura

specifica.

Composizione merceologica delle attività finanziarie detenute sino alla scadenza

Per la Banca non esiste tale fattispecie.

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74

Composizione dei crediti verso banche

Tipologia operazioni/Valori

Totale 30/06/2015 Totale 31/12/2014

VB

FV

VB

FV

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

A. Crediti verso banche centrali - - - - - - - -

1. Depositi vincolati - X X X - X X X

2. Riserva obbligatoria - X X X - X X X

3. Pronti contro termine - X X X - X X X

4. Altri - X X X - X X X

B. Crediti verso banche 313.536 - - 313.536 309.492 - - 309.492

1. Finanziamenti 313.536 - - 313.536 309.492 - - 309.492

1.1 Conti correnti e depositi liberi 97.794 X X X 75.067 X X X

1.2 Depositi vincolati 72.268

72.126

1.3 Altri finanziamenti: 143.474 X X X 162.299 X X X

- Pronti contro termine attivi 1.835 X X X 15.412 X X X

- Leasing finanziario - X X X - X X X

- Altri 141.639 X X X 146.887 X X X

2. Titoli di debito - - - - - - - -

2.1 Titoli strutturati - X X X - X X X

2.2 Altri titoli di debito - X X X - X X X

Totale 313.536 - - 313.536 309.492 - - 309.492

Legenda:

FV = Fair value

VB = Valore di bilancio

Non sono presenti crediti verso Banche Centrali in quanto la Banca è stata autorizzata ad

assolvere gli obblighi di riserva in via indiretta per il tramite della Capogruppo. Il deposito

costituito a tale scopo è rappresentato al punto “B.1.1.2 Depositi vincolati” ed ammonta a

72.268 migliaia di euro (72.126 migliaia di euro al 31 dicembre 2014).

La variazione dei “pronti contro termine attivi” (operazioni effettuate esclusivamente con la Capogruppo) è strettamente correlata con le analoghe operazioni di raccolta con la clientela.

Non risultano esposizioni deteriorate verso banche.

Si precisa che non sono presenti crediti verso banche connessi a contratti di locazione finanziaria, né crediti oggetto di copertura specifica.

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75

Composizione dei crediti verso clientela

Tipologia operazioni/Valori

Totale 30/06/2015 Totale 31/12/2014

Valore di bilancio Fair Value Valore di bilancio Fair Value

Bonis

Deteriorati

L1 L2 L3 Bonis

Deteriorati

L1 L2 L3

Acquistati Altri Acquistati Altri

Finanziamenti 11.032.279 - 1.535.386 - 4.593.799 8.243.189 11.105.003 - 1.504.072 - 4.608.659 8.331.784

1. Conti correnti 1.578.413 - 310.862 X X X 1.704.839 - 311.311 X X X

2. Pronti contro termine attivi

- - - X X X - - - X X X

3. Mutui 7.549.497 - 990.800 X X X 7.548.972 - 951.987 X X X

4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto

132.038 - 11.696 X X X 122.997 - 11.641 X X X

5. Leasing finanziario

- - - X X X - - - X X X

6. Factoring - - - X X X - - - X X X

7. Altri finanziamenti

1.772.331 - 222.028 X X X 1.728.195 - 229.134 X X X

Titoli di debito 6.430 - - - - 6.306 6.434 - - - - 6.317

8. Titoli strutturati

- - - X X X - - - X X X

9. Altri titoli di debito

6.430 - - X X X 6.434 - - X X X

Totale 11.038.709 - 1.535.386 - 4.593.799 8.249.495 11.111.437 - 1.504.072 - 4.608.659 8.338.101

Legenda:

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce “mutui” comprende:

euro 3.594.014 migliaia (di cui 138.020 migliaia di euro deteriorati) a garanzia delle emissioni di Covered Bond effettuate dalla Capogruppo;

euro 522.229 migliaia (di cui 48.162 migliaia di euro deteriorati) afferenti l’operazione di cartolarizzazione.

Per maggiori dettagli si rimanda alle “Altre informazioni”.

La voce “Altri finanziamenti” comprende principalmente finanziamenti per anticipi su effetti e documenti S.b.f., finanziamenti in pool e altre sovvenzioni non regolate in conto corrente.

Per ulteriori informazioni si fa rimando a quanto indicato nelle “Informazioni sullo stato

patrimoniale e sul conto economico riclassificati” paragrafo “Crediti verso Clientela”.

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76

Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

FV 30/06/2015

VN FV 31/12/2014

VN

Livello 1 Livello 2 Livello 3

30/06/2015 Livello 1 Livello 2 Livello 3

31/12/2014

A) Derivati finanziari - 136 - 1.401 - 196 - 2.066

1) Fair value - 136 - 1.401 - 196 - 1.935

2) Flussi finanziari - - - - - 1 - 131

3) Investimenti esteri - - - - - - - -

B) Derivati creditizi - - - - - - - -

1) Fair value - - - - - - - -

2) Flussi finanziari - - - - - - - -

Totale - 136 - 1.401 - 196 - 2.066

Legenda:

FV = Fair value

VN = valore nozionale

Il dato indicato al rigo A1 della tabella rappresenta il fair value positivo dei derivati di

copertura dei prestiti obbligazionari.

L’importo, al 31 dicembre 2014, iscritto al rigo “A2 derivati su “flussi finanziari”, è costituito dal fair value positivo dei Domestic Currency Swap destinati alla copertura di Certificati di

Deposito in Yen.

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77

Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Operazioni/Tipo di copertura

Fair value Flussi finanziari

Investimenti

esteri

Specifica

Generica Specifica Generica rischio di

tasso

rischio di

cambio

rischio di

credito

rischio di

prezzo più rischi

1. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - x - x x

2. Crediti - - - x - x - x x

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza x - - x - x - x x

4. Portafoglio x x x x x - x - x

5. Altre operazioni - - - - - x - x -

Totale attività - - - - - - - - -

1. Passività finanziarie 136 - - x - x - x x

2. Portafoglio x x x x x - x - x

Totale passività 136 - - - - - - - -

1. Transazioni attese x x x x x x - x x

2. Portafoglio di attività e passività finanziarie x x x x x - x - -

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78

Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori Totale Totale

30/06/2015 31/12/2014

1. Attività di proprietà 201.066 203.927

a) terreni 133.982 133.870

b) fabbricati 59.217 60.589

c) mobili 3.529 3.879

d) impianti elettronici 849 1.197

e) altre 3.490 4.391

2. Attività acquisite in leasing finanziario - -

a) terreni - -

b) fabbricati - -

c) mobili - -

d) impianti elettronici - -

e) altre - -

Totale 201.066 203.927

Impegni per acquisto di attività materiali (IAS 16/74.c)

Attività/Valori 30/06/2015 31/12/2014

A. Attività ad uso funzionale

1.1 di proprietà: 380 -

- terreni - -

- fabbricati - -

- mobili 30 -

- impianti elettronici - -

- altre 349 -

1.2 in leasing finanziario: - -

- terreni - -

- fabbricati - -

- mobili - -

- impianti elettronici - -

- altre - -

Totale A 380 -

B. Attività detenute a scopo d'investimento

2.1 di proprietà: 78 -

- terreni - -

- fabbricati 78 -

2.2 in leasing finanziario: - -

- terreni - -

- fabbricati - -

Totale B 78 -

Totale (A+B) 458 -

Gli impegni sopra riportati rientrano nella normale attività di pianificazione dell’azienda.

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79

Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per

tipologia di attività

Per la Banca non esiste tale fattispecie.

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80

PASSIVO

Composizione dei debiti verso banche

Tipologia operazioni/Valori Totale Totale

30/06/2015 31/12/2014

1. Debiti verso banche centrali - -

2. Debiti verso banche 1.556.573 1.483.602

2.1 Conti correnti e depositi liberi 385.117 764.563

2.2 Depositi vincolati 320.928 167.423

2.3 Finanziamenti 837.773 534.626

2.3.1 Pronti contro termine passivi 265.583 285.253

2.3.2 Altri 572.190 249.373

2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -

2.5 Altri debiti 12.755 16.990

Totale 1.556.573 1.483.602

Fair value - livello 1 - -

Fair value - livello 2 - -

Fair value - livello 3 1.542.830 1.483.602

Totale Fair value 1.542.830 1.483.602

La variazione della voce “Conti correnti e depositi liberi” è ascrivibile ai rapporti con la

Capogruppo e a banche del Gruppo.

Le operazioni in Pronti contro termine sono concluse esclusivamente con la Capogruppo e

strettamente correlate all’operazione di cartolarizzazione.

Nella voce “2.3.2 Finanziamenti – Altri” sono compresi circa 379 milioni di euro di

finanziamenti ricevuti dalla Capogruppo quale retrocessione dei fondi agevolati assegnati dalla Banca Centrale Europea al Gruppo a sostegno dell’economia reale (c.d. “TLTRO”). Al 31

dicembre 2014 tali finanziamenti ammontavano a circa 43 milioni di euro.

La voce “altri debiti” rappresenta i debiti di funzionamento.

Si precisa che tra i debiti verso banche non risultano debiti strutturati, subordinati, oggetto

di copertura o per locazione finanziaria.

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81

Composizione dei debiti verso clientela

Tipologia operazioni/Valori Totale Totale

30/06/2015 31/12/2014

1. Conti correnti e depositi liberi 7.334.112 7.219.704

2. Depositi vincolati 5.596 7.814

3. Finanziamenti 7.306 15.065

3.1 Pronti contro termine passivi 1.835 11.347

3.2 Altri 5.471 3.718

4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -

5. Altri debiti 112.582 76.337

Totale 7.459.596 7.318.920

Fair value - livello 1 - -

Fair value - livello 2 - -

Fair value - livello 3 7.459.440 7.319.990

Fair value 7.459.440 7.319.990

La voce “altri debiti” comprende gli assegni circolari emessi dalla Banca.

Si specifica che tra i debiti verso clientela non esistono debiti strutturati, subordinati, né

oggetto di copertura.

Composizione dei titoli in circolazione

Totale 30/06/2015

Totale 31/12/2014

Tipologia titoli/Valori Valore

Bilancio

Fair Value Valore

Bilancio

Fair Value

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

A. Titoli

1. Obbligazioni 2.696.587 - 2.686.030 - 3.199.248 - 3.207.389 -

1.1 strutturate 1.529 - 1.499 - 1.838 - 1.691 -

1.2 altre 2.695.059 - 2.684.531 - 3.197.411 - 3.205.698 -

2. Altri titoli 5.323 - 5.323 - 36.852 - 36.852 -

2.1 strutturati - - - - - - - -

2.2 altri 5.323 - 5.323 - 36.852 - 36.852 -

Totale 2.701.910 - 2.691.353 - 3.236.101 - 3.244.242 -

I titoli strutturati si riferiscono prevalentemente ad obbligazioni constant maturity swap, inflation linked.

Per maggiori dettagli sull’andamento dell’aggregato si fa rimando a quanto indicato nelle “Informazioni sullo stato patrimoniale e sul conto economico riclassificati”, relativamente ai

“Titoli in circolazione”.

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Composizione delle passività finanziarie di negoziazione

Tipologia operazioni/Valori

Totale Totale

30/06/2015 31/12/2014

VN

FV

FV* VN

FV

FV*

L1 L2 L3 L1 L2 L3

A. Passività per cassa

1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -

2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -

3. Titoli di debito - - - - - - - - - -

3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -

3.1.1 Strutturate - - - - x - - - - x

3.1.2 Altre obbligazioni - - - - x - - - - x

3.2 Altri titoli - - - - - - - - - -

3.2.1 Strutturati - - - - x - - - - x

3.2.2 Altri - - - - x - - - - x

Totale A - - - - - - - - - -

B. Strumenti derivati

1. Derivati finanziari x - 40.135 29 x x - 48.301 - x

1.1 Di negoziazione x - 40.135 29 x x - 48.301 - x

1.2 Connessi con la fair value option x - - - x x - - - x

1.3 Altri x - - - x x - - - x

2. Derivati creditizi x - - - x x - - - x

2.1 Di negoziazione x - - - x x - - - x

2.2 Connessi con la fair value option x - - - x x - - - x

2.3 Altri x - - - x x - - - x

Totale B x - 40.135 29 x x - 48.301 - x

Totale (A+B) - - 40.135 29 - - - 48.301 - -

Legenda:

FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio

dell’emittente rispetto alla data di emissione. VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce è relativa alle valutazioni negative dei contratti derivati di negoziazione pareggiati

che trovano naturale contropartita nella corrispondente voce dell’attivo.

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Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici

Fair Value 30/06/2015

VN Fair Value 31/12/2014

VN

L1 L2 L3

30/06/2015 L1 L2 L3

31/12/2014

A. Derivati finanziari - 7.441 - 351.934 - 8.109 - 360.981

1) Fair value - 7.441 - 351.934 - 8.051 - 359.992

2) Flussi finanziari - - - - - 59 - 989

3) Investimenti esteri - - - - - - - -

B. Derivati creditizi - - - - - - - -

1) Fair value - - - - - - - -

2) Flussi finanziari - - - - - - - -

Totale - 7.441 - 351.934 - 8.109 - 360.981

Legenda:

VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Il dato indicato al rigo A1 della tabella rappresenta il fair value negativo dei derivati di

copertura dei mutui.

L’importo di 59 migliaia di euro, iscritto al rigo A2 derivati su “flussi finanziari”, è costituito dal fair value negativo dei Domestic Currency Swap connessi all’emissione di Certificati di

Deposito in yen.

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Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Operazioni/Tipo di copertura

Fair Value Flussi finanziari

Investimenti

esteri

Specifica

Generica Specifica Generica Rischio di

tasso

Rischio di

cambio

Rischio di

credito

Rischio di

prezzo Più rischi

1. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - x - x x

2. Crediti - - - x - x - x x

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza x - - x - x - x x

4. Portafoglio x x x x x 7.441 x - x

5. Altre operazioni - - - - - x - x -

Totale attività - - - - - 7.441 - - -

1. Passività finanziarie - - - x - x - x x

2. Portafoglio - - - - - - - - x

Totale passività - - - - - - - - -

1. Transazioni attese x x x x x x - x x

2. Portafoglio di attività e passività finanziarie x x x x x x x - -

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Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Valori Totale Totale

30/06/2015 31/12/2014

1. Fondi di quiescenza aziendali - -

2. Altri fondi per rischi e oneri 17.114 14.132

2.1 controversie legali 7.102 7.424

2.2 oneri per il personale 5.449 4.017

2.3 altri 4.564 2.691

Totale 17.114 14.132

I fondi rischi e oneri per controversie legali riguardano principalmente contestazioni su pretese applicazioni di anatocismo e sui servizi d’investimento prestati.

I fondi oneri per il personale sono costituiti, in prevalenza, da accantonamenti per premio

aziendale e sistemi incentivanti, passività ancora incerte nell’ammontare.

Gli altri fondi comprendono la contribuzione al Fondo di Risoluzione Nazionale, stimata in

2.331 migliaia di euro. Per maggiori dettagli si rinvia a quanto illustrato nelle “Note di

commento sull’andamento della Gestione – Altre informazioni”.

Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi di quiescenza Altri fondi Totale

A. Esistenze iniziali - 14.132 14.132

B. Aumenti - 5.680 5.680

B.1 Accantonamenti dell'esercizio - 5.597 5.597

B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 8 8

B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - -

B.4 Altre variazioni - 75 75

C. Diminuzioni - (2.698) (2.698)

C.1 Utilizzo nell'esercizio - (1.629) (1.629)

C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - -

C.3 Altre variazioni - (1.069) (1.069)

D. Rimanenze finali - 17.114 17.114

Fondi per rischi e oneri - altri fondi

31/12/2014

Aumenti Diminuzioni

30/06/2015

Accantonamenti Altre

variazioni Utilizzi

Altre

variazioni

Controversie legali 7.424 706 83 (852) (261) 7.102

Oneri per il personale 4.017 2.108

(148) (528) 5.449

Altri fondi 2.691 2.783 - (629) (280) 4.564

di cui per azioni revocatorie 1.310 200 - (140) (25) 1.345

Totale 14.132 5.597 83 (1.629) (1.069) 17.114

Le stime sono state effettuate analiticamente sulle singole posizioni nel caso in cui la

controparte abbia già intrapreso una azione giudiziaria e sulla base del rischio potenziale stimato su serie storico-statistiche in caso di presenza di elementi oggettivi di rischio (es.

presenza di reclami), non ancora concretizzatisi in azioni giudiziarie. Per i fondi il cui

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previsto esborso finanziario è stato stimato oltre l’anno si è proceduto alla determinazione

dell’impatto dell’attualizzazione, utilizzando quale tasso di sconto l’Euribor a 1 anno. I tempi di previsto esborso sono mediamente compresi nell’intervallo da 3 a 5 anni.

Passività potenziali

Il Banco di Brescia è coinvolto in una pluralità di procedimenti giudiziari di varia natura e di

procedimenti legali originati dall’ordinario svolgimento della propria attività. Per quanto non sia possibile prevederne con certezza l’esito finale, si ritiene che l’eventuale risultato

sfavorevole di detti procedimenti non avrebbe, sia singolarmente che complessivamente, un

effetto negativo rilevante sulla situazione finanziaria ed economica della Banca.

Si segnala una citazione notificata nel mese di giugno 2014, da parte della procedura

fallimentare di una controparte fallita nel 2010, con la quale è stata proposta un’azione risarcitoria contro la Banca per asserito sostegno creditizio che avrebbe ritardato la

cessazione dell’attività aziendale con conseguente danno ai creditori concorsuali ed al

patrimonio aziendale. La Banca si è già attivata per la difesa, ritenendo, allo stato attuale,

del tutto infondata la richiesta sia per motivi di legittimità che di merito. La prossima

udienza è fissata al 3 marzo 2016.

Si ricorda inoltre una citazione notificata da una Società operante nel settore dell’edilizia,

con fallimento apertosi e tuttora in corso, che in persona dell’amministratore ha chiesto la

restituzione di importi prelevati/utilizzati nel periodo settembre 1997-giugno 1998

dall’amministratore unico decaduto a settembre 1997 senza che la Banca fosse stata

informata di ciò. Nel dicembre 2012 il Giudice, in accoglimento delle eccezioni presentate dalla Banca, ha disposto la cancellazione dal ruolo della causa. La controparte ha riassunto

la causa nei termini, pende pertanto il giudizio. La prossima udienza è fissata al 20 aprile

2017 per precisazione conclusioni.

E' pervenuto, inoltre, ricorso d’urgenza (art. 700 c.p.c.) notificato da una società in

concordato preventivo, con il quale viene richiesto di ordinare alla Banca la messa a disposizione di somme relative ad anticipi di portafoglio riguardanti contratti di

anticipazione sospesi (in applicazione dell’art.169-bis Legge Fallimentare), per i quali i

termini di sospensione sono ormai spirati e la cui contabilizzazione è stata prudenzialmente sospesa. Il Giudice non ha concesso il provvedimento richiesto inaudita altera parte e,

sentite le parti all’udienza del 18 giugno 2015, si è riservato la decisione rinviando al 30 settembre 2015. La medesima società ha altresì notificato un reclamo ex art. 26 Legge

Fallimentare impugnando il rigetto da parte del Tribunale di Brescia dell’istanza di

scioglimento dei contratti già sospesi, presentata unitamente alla proposta di concordato.

Per tale procedimento l’udienza è fissata al 16 settembre 2015. In entrambi i giudizi la

Banca si è attivata per la difesa.

Sono altresì presenti passività potenziali per contenzioso fiscale per circa 12 milioni di euro.

Per maggiori dettagli si rimanda a quanto specificato nelle “Altre informazioni - Aspetti

fiscali - Il contenzioso fiscale”.

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Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Attività/Valori

Totale 30/06/2015 Totale 31/12/2014

Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa

1. Titoli di debito 754 - 855 -

2. Titoli di capitale - (34) - (34)

3. Quote di O.I.C.R. - - - -

4. Finanziamenti - - - -

Totale 754 (34) 855 (34)

Variazione della voce “Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per

la vendita”

Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti

1. Esistenze iniziali 855 (34) - -

2. Variazioni positive - - - -

2.1 Incrementi di fair value - - - -

2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative - - - -

- da deterioramento - - - -

- da realizzo - - - -

2.3 Altre variazioni - - - -

3. Variazioni negative (101) - - -

3.1 Riduzioni di fair value (101) - - -

3.2 Rettifiche da deterioramento - - - -

3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo - - - -

3.4 Altre variazioni - - - -

4. Rimanenze finali 754 (34) - -

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Patrimonio dell’impresa: composizione

Voci/Valori Importo Importo

30/06/2015 31/12/2014

1. Capitale 615.632 615.632

2. Sovrapprezzi di emissione 120.000 120.000

3. Riserve 660.635 660.172

- di utili 539.676 539.213

a) legale 100.650 100.198

b) statutaria - -

c) azioni proprie - -

d) altre 439.026 439.015

- altre 120.959 120.959

3.5 Acconti su dividendi - -

4. Strumenti di capitale - -

5. (Azioni proprie) - -

6. Riserve da valutazione 3.286 1.077

- Attività finanziarie disponibili per la vendita 720 821

- Attività materiali - -

- Attività immateriali - -

- Copertura di investimenti esteri - -

- Copertura dei flussi finanziari - -

- Differenze di cambio - -

- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -

- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (10.214) (12.524)

- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto - -

- Leggi speciali di rivalutazione 12.779 12.779

7. Utile (perdita) d'esercizio 10.211 9.046

Totale 1.409.764 1.405.926

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Il patrimonio di vigilanza Informazioni di natura quantitativa

Totale Totale

30/06/2015 31/12/2014

A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) prima dell’applicazione dei filtri

prudenziali 1.399.553 1.396.881

di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie -

B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) (89) (101)

C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A +/- B) 1.399.464 1.396.780

D. Elementi da dedurre dal CET1 397.105 455.689

E. Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-) 140.783 192.931

F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) (C - D +/- E) 1.143.143 1.134.022

G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da dedurre e

degli effetti del regime transitorio -

di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie -

H. Elementi da dedurre dall’AT1 (70.779) (96.906)

I. Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-) (70.779) (96.906)

L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) (G - H +/- I) -

M. Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime

transitorio -

di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie -

N. Elementi da dedurre dal T2 (70.759) (96.879)

O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-) (70.759) (96.879)

P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) (M - N +/- O) -

Q. Totale fondi propri (F + L + P) 1.143.143 1.134.022

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Adeguatezza patrimoniale Informazioni di natura quantitativa

Categorie/Valori

Importi non ponderati Importi ponderati/requisiti

Totale 30/06/2015

Totale 31/12/2014

Totale 30/06/2015

Totale 31/12/2014

A. ATTIVITA' DI RISCHIO

A.1 Rischio di credito e di controparte 15.243.213 15.443.341 7.346.457 7.910.101

1. Metodologia standardizzata 2.937.855 3.058.449 1.817.346 1.939.582

2. Metodologia basata su rating interni 12.305.358 12.384.892 5.529.111 5.970.519

2.1 Base

2.2 Avanzata 12.305.358 12.384.892 5.529.111 5.970.519

3. Cartolarizzazioni

B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA

B.1 Rischio di credito e di controparte 587.717 632.808

B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito

B.3 Rischio di regolamento

B.4 Rischi di mercato 24 24

1. Metodologia standard 24 24

2. Modelli interni

3. Rischio di concentrazione

B.5 Rischio operativo 35.313 35.913

1. Metodo base

2. Metodo standardizzato

3. Metodo avanzato 35.313 35.913

B.6 Altri elementi del calcolo

B.7 Totale requisiti prudenziali 623.054 668.745

C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA

C.1 Attività di rischio ponderate 7.788.172 8.359.314

C.2 Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) 14,68% 13,57%

C.3 Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 14,68% 13,57%

C.4 Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 14,68% 13,57%

(*) Nelle voci C.1, C.2, C.3 e C.4 l’ammontare delle attività di rischio ponderate è determinato come prodotto fra il totale dei requisiti prudenziali (voce B.6) e 12,5 (inverso del coefficiente minimo obbligatorio pari all’8%).

Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza indicati sono raffrontabili in quanto calcolati

applicando la nuova normativa Basilea 3 entrata in vigore a gennaio 2014.

La Banca, a seguito di autorizzazione da parte dell’Autorità di vigilanza35, utilizza i modelli

interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito – segmento “Esposizioni verso imprese” (“Corporate”) – e dei rischi operativi, a far data dalla

segnalazione al 30 giugno 2012.

In seguito al provvedimento di autorizzazione della Banca d’Italia n. 689988 del 19 luglio

2013, dalla segnalazione al 30 giugno 2013 la Banca utilizza i modelli interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali anche a fronte del rischio di credito relativo al segmento Retail

regolamentare (sotto-classi “Altre esposizioni al dettaglio” (“SME Retail”) ed “Esposizioni

garantite da immobili residenziali”).

***

Il 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina prudenziale per le banche e per le

imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (Capital

Requirements Regulation, c.d. CRR) e nella Direttiva 2013/36/UE (Capital Requirements

Directive, c.d. CRD IV), che traspongono nell’Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il quadro

normativo si completa con le misure di esecuzione, contenute in norme tecniche di regolamentazione o di attuazione (Regulatory Technical Standard – RTS e Implementing

35 Provvedimento della Banca d’Italia n. 423940 del 16 maggio 2012.

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91

Technical Standard – ITS) adottate dalla Commissione Europea su proposta delle Autorità

europee di vigilanza. Il CRR ha avuto diretta efficacia negli Stati membri, mentre la disciplina contenuta nella CRD IV è stata recepita nell’ordinamento nazionale dalla Banca d’Italia il 17 dicembre 2013 con la pubblicazione della Circolare 285 «Disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche» (successivamente aggiornata più volte nel corso del

2014), che ha dato attuazione alla nuova disciplina comunitaria, unitamente alle Circolari n. 286 («Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per le banche e le società di intermediazione mobiliare») e all’aggiornamento della Circolare 154 («Segnalazioni di vigilanza delle istituzioni creditizie e finanziarie. Schemi di rilevazione e istruzioni per l'inoltro dei flussi informativi»). Il nuovo framework introduce diversi elementi di novità rispetto alla precedente normativa

prudenziale prevedendo, in particolare: una ricomposizione del capitale delle banche a

favore di azioni ordinarie e riserve di utili (c.d. common equity), al fine di accrescerne la

qualità; l’adozione di criteri più stringenti per la computabilità di altri strumenti di capitale (gli attuali strumenti innovativi di capitale e le passività subordinate callable); una maggiore

armonizzazione degli elementi da dedurre (con riferimento a talune categorie di attività per

imposte anticipate36 e alle partecipazioni rilevanti in società bancarie, finanziarie e assicurative); l’inclusione parziale nel common equity degli interessi di minoranza.

L’introduzione delle regole di Basilea 3 è soggetta a un regime transitorio, durante il quale le

medesime saranno applicate in proporzione crescente, fino al 2019 quando avranno piena applicazione a regime (fully application). Nel contempo, gli strumenti di capitale non più

conformi saranno esclusi gradualmente dall’aggregato patrimoniale, utile ai fini di vigilanza,

entro il 2021.

Disciplina delle riserve di capitale

A partire dal 1° gennaio 2014 i gruppi bancari a livello consolidato e le banche non

appartenenti a gruppi bancari devono avere un livello di capitale di migliore qualità (Common Equity Tier 1) pari al 7% delle attività ponderate per il rischio, di cui il 4,5% a

titolo di requisito minimo e il 2,5% come riserva di conservazione del capitale. Alle banche

appartenenti a gruppi bancari si applica a livello individuale un coefficiente di riserva di

conservazione dello 0,625%, in graduale aumento a partire dal 1° gennaio 2017 fino a

raggiungere il 2,5% dal 1° gennaio 2019.

A partire dal 1° gennaio 2016 si applicheranno anche la riserva di capitale anticiclica e le riserve previste per gli enti a rilevanza sistemica globale e per quelli a rilevanza sistemica.

Sono state previste, già a partire dal 1° gennaio 2014, misure di conservazione che

prevedono, nel caso di mancato rispetto del requisito combinato di riserva di capitale (pari

alla somma delle varie riserve di capitale applicabili), l’applicazione di limiti alle distribuzioni

(dividendi, remunerazioni variabili, acquisto azioni proprie, ecc.) e l’obbligo di dotarsi di un piano di conservazione del capitale che indichi le misure che si intendono adottare per

ripristinare il livello di capitale necessario a mantenere le riserve di capitale richieste.

Come sopra evidenziato, la Banca con i ratios patrimoniali rispetta ampiamente le soglie

minime regolamentari.

36 Attività fiscali differite che dipendono dalla redditività futura e derivano da differenza temporanee (ad eccezione

di quelle trasformate o trasformabili in crediti d’imposta).

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Distribuzione e concentrazione del credito Grandi esposizioni

Totale Totale

30/06/2015 31/12/2014

Numero posizioni 8 7

Esposizione 2.247.539 2.255.355

Posizione di rischio 546.167 522.646

Sono definite “Grandi esposizioni” le posizioni d’importo nominale pari o superiori al 10%

del Patrimonio di Vigilanza.

Le singole Banche appartenenti a Gruppi Bancari sono sottoposte ad un limite individuale

pari al 25% del proprio Patrimonio di Vigilanza. Quest’ultimo limite è riferito alla “posizione

di rischio” ovvero l’esposizione ponderata secondo le regole previste dalla normativa vigente.

Nelle posizioni di rischio sono inclusi rapporti in essere con la Capogruppo che

rappresentano il 40,5% dell’esposizione di rischio complessiva.

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Prospetto analitico della redditività complessiva

Voci

30/06/2015

Importo netto

Importo lordo Imposta sul

reddito

10. Utile (Perdita) d'esercizio X X 10.211

Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico

20. Attività materiali - - -

30. Attività immateriali - - -

40. Piani a benefici definiti 3.186 (876) 2.310

50. Attività non correnti in via di dismissione - - -

60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - - -

Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico

70. Copertura di investimenti esteri: - - -

a) variazioni di fair value - - -

b) rigiro a conto economico - - -

c) altre variazioni - - -

80. Differenze di cambio: - - -

a) variazioni di fair value - - -

b) rigiro a conto economico - - -

c) altre variazioni - - -

90. Copertura dei flussi finanziari: - - -

a) variazioni di fair value - - -

b) rigiro a conto economico - - -

c) altre variazioni - - -

100. Attività finanziarie disponibili per la vendita: (151) 50 (101)

a) variazioni di fair value (151) 50 (101)

b) rigiro a conto economico - - -

rettifiche da deterioramento - - -

utile/perdite da realizzo - - -

c) altre variazioni - - -

110. Attività non correnti in via di dismissione: - - -

a) variazioni di fair value - - -

b) rigiro a conto economico - - -

c) altre variazioni - - -

120. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: - - -

a) variazioni di fair value - - -

b) rigiro a conto economico - - -

rettifiche da deterioramento - - -

utile/perdite da realizzo - - -

c) altre variazioni - - -

130. Totale altre componenti reddituali 3.035 (826) 2.209

140. Redditività complessiva (Voce 10+130)

12.420

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94

CONTO ECONOMICO

Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni Totale Totale

30/06/2015 30/06/2014

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - 8

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 426 - - 426 325

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - -

4. Crediti verso banche - 623 - 623 668

5. Crediti verso clientela 13 154.426 - 154.439 179.344

6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - -

7. Derivati di copertura x x - - 3.303

8. Altre attività x x - - -

Totale 438 155.050 - 155.488 183.648

La voce “Crediti verso clientela-finanziamenti” comprende interessi per:

• 30.922 migliaia di euro maturati sui crediti ceduti a garanzia delle emissioni di Covered Bond (33.421 migliaia di euro al 30 giugno 2014);

• 7.105 migliaia di euro afferenti l’operazione di cartolarizzazione (13.099 migliaia di

euro al 30 giugno 2014).

L’ammontare degli interessi su attività deteriorate è pari a circa 23.874 migliaia di euro

(23.579 migliaia di euro al 30 giugno 2014).

La voce “Crediti verso Banche – Finanziamenti” comprende interessi positivi rivenienti da

passività finanziarie per 318 migliaia di euro, quale effetto dei tassi negativi scaturiti dalla

riduzione dei tassi operata dalla BCE. Per maggiori dettagli si rimanda alle “Note illustrative

– Altri Aspetti”.

Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni Totale Totale

30/06/2015 30/06/2014

1. Debiti verso banche centrali - x - - -

2. Debiti verso banche (1.661) x - (1.661) (3.615)

3. Debiti verso clientela (5.832) x - (5.832) (18.955)

4. Titoli in circolazione x (18.049) - (18.049) (30.358)

5. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -

6. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - -

7. Altre passività e fondi x x - - -

8. Derivati di copertura x x (558) (558) -

Totale (7.493) (18.049) (558) (26.100) (52.928)

Gli effetti economici delle operazioni di copertura, in conformità a quanto prescritto dalle

regole di compilazione del bilancio bancario, sono iscritti a conto economico per sbilancio tra

gli interessi passivi, in quanto i differenziali negativi sono in valore assoluto superiori ai

differenziali positivi (nel 2014 erano risultati positivi per 3,3 milioni di euro).

La voce “Debiti verso Banche – Debiti” comprende interessi negativi su attività finanziarie

per 31 migliaia di euro. Per maggiori dettagli si rimanda alle “Note illustrative – Altri

Aspetti”.

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95

Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/Valori

Totale Totale

30/06/2015 30/06/2014

a) garanzie rilasciate 4.380 5.728

b) derivati su crediti - -

c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 54.126 63.873

1. negoziazione di strumenti finanziari 3 2

2. negoziazione di valute 762 682

3. gestioni di portafogli - -

3.1. individuali - -

3.2. collettive - -

4. custodia e amministrazione di titoli 555 609

5. banca depositaria - -

6. collocamento di titoli 23.680 31.880

7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 3.413 4.129

8. attività di consulenza 193 202

8.1 in materia di investimenti 193 202

8.2 in materia di struttura finanziaria - -

9. distribuzione di servizi di terzi 25.520 26.369

9.1 gestioni di portafogli 2.889 2.798

9.1.1. individuali 2.889 2.798

9.1.2. collettive - -

9.2 prodotti assicurativi 16.727 17.871

9.3 altri prodotti 5.905 5.700

d) servizi di incasso e pagamento 13.192 13.087

e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -

f) servizi per operazioni di factoring - -

g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -

h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione - -

i) tenuta e gestione dei conti correnti 16.339 17.161

j) altri servizi 19.978 20.261

Totale 108.016 120.109

La voce “collocamento di titoli” è costituita da commissioni per il collocamento ed il

mantenimento di quote di O.I.C.R. per circa 21.514 migliaia di euro (17.569 migliaia al 30 giugno 2014) e da commissioni di collocamento titoli per 2.166 migliaia di euro (14.312

migliaia al 30 giugno 2014). Il minor gettito rispetto al 2014 è connesso al calo dei

collocamento di prestiti obbligazionari emessi dalla Capogruppo (commissioni pari a 2.081

migliaia di euro, a fronte di volumi collocati per 403,7 milioni di euro, rispetto ai 14.245

migliaia di euro al 30 giugno 2014 a fronte di volumi collocati per 1.080,8 milioni). Si

precisa che il confronto con l’anno precedente è influenzato dal dimezzamento dell’aliquota sui collocamenti riconosciuta dalla Capogruppo alla Banca, nonché dalla riduzione della

durata dei PO collocati: ne discende un’aliquota media ponderata ridotta a circa un terzo

rispetto a quella dello stesso periodo dell’anno precedente.

La voce “Altri servizi” comprende la Commissione di messa a Disposizione Fondi per complessivi 13.977 migliaia di euro (15.652 migliaia al 30 giugno 2014).

Il dettaglio delle commissioni conseguite su altri sevizi è riportata nella tabella sottostante.

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96

Dettaglio commissioni "altri servizi" Totale Totale

30/06/2015 30/06/2014

- estero 852 917

- finanziamenti, mutui e CDF 14.987 16.926

- altre 4.139 2.418

Totale 19.978 20.261

Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

I prodotti e servizi sono interamente collocati presso propri sportelli.

Commissioni passive: composizione

Servizi/Valori

Totale Totale

30/06/2015 30/06/2014

a) garanzie ricevute (209) (385)

b) derivati su crediti - -

c) servizi di gestione e intermediazione: (1.184) (1.256)

1. negoziazione di strumenti finanziari (1.001) (1.020)

2. negoziazione di valute (70) (83)

3. gestioni di portafogli: - -

3.1 proprie - -

3.2 delegate da terzi - -

4. custodia e amministrazione di titoli (113) (153)

5. collocamento di strumenti finanziari - -

6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi - -

d) servizi di incasso e pagamento (3.914) (3.305)

e) altri servizi (470) (132)

Totale (5.778) (5.078)

Il punto “c) servizi di gestione e intermediazione” si riferisce principalmente a commissioni di intermediazione riconosciute alla Capogruppo.

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97

Dividendi e proventi simili: composizione

Voci/Proventi

Totale Totale

30/06/2015 30/06/2014

Dividendi Proventi da quote

di O.I.C.R. Dividendi

Proventi da quote

di O.I.C.R.

A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -

B. Attività finanziarie disponibili per la vendita 27 - 30 -

C. Attività finanziarie valutate al fair value - - - -

D. Partecipazioni - x - x

Totale 28 - 30 -

Il risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze

(A)

Utili da

negoziazione

(B)

Minusvalenze (C)

Perdite da

negoziazione

(D)

Risultato

netto Totale

[(A+B)-(C+D)] 30/06/2014

1. Attività finanziarie di negoziazione 11 2.412 - (63) 2.360 2.008

1.1 Titoli di debito 8 10 - (5) 14 100

1.2 Titoli di capitale 2 1 - - 3 3

1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - - -

1.4 Finanziamenti - - - - - -

1.5 Altre - 2.401 - (58) 2.343 1.904

2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - - -

2.1 Titoli di debito - - - - - -

2.2 Debiti - - - - - -

2.3 Altre - - - - - -

3. Attività e passività finanziarie: differenze di

cambio x x x - -

4. Strumenti derivati 9.026 8.160 (8.801) (6.893) 2.119 283

4.1 Derivati finanziari: 9.026 8.160 (8.801) (6.893) 2.119 283

- Su titoli di debito e tassi di interesse 8.240 7.840 (8.034) (6.575) 1.471 (116)

- Su titoli di capitale e indici azionari - - - - - -

- Su valute e oro x x x x 626 388

- Altri 787 320 (767) (317) 22 11

4.2 Derivati su crediti - - - - - -

Totale 21.255 10.572 (20.393) (6.956) 4.479 2.291

Si precisa che nel rigo 1.5 “Altre” e nel rigo 4.1, dettaglio “Su valute ed oro”, sono comprese

le componenti negative e positive per circa 40 migliaia di euro (circa 34 migliaia di euro al 30 giugno 2014), tra loro pressoché pareggiate, relative ai certificati di deposito “swappati” ed ai

correlati domestic currency swap.

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98

Il risultato netto dell’attività di copertura: composizione

Componenti reddituali/Valori Totale Totale

30/06/2015 30/06/2014

A. Proventi relativi a:

A.1 Derivati di copertura del fair value 606 71

A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) - 3.111

A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 40 3.570

A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -

A.5 Attività e passività in valuta - -

Totale proventi dell'attività di copertura (A) 646 6.752

B. Oneri relativi a:

B.1 Derivati di copertura del fair value (48) (7.360)

B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (533) -

B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) - (62)

B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -

B.5 Attività e passività in valuta - -

Totale oneri dell'attività di copertura (B) (581) (7.422)

C. Risultato netto dell'attività di copertura (A-B) 65 (670)

Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Voci/Componenti reddituali

Totale Totale

30/06/2015 30/06/2014

Utili Perdite Risultato

netto Utili Perdite

Risultato netto

Attività finanziarie

1. Crediti verso banche - - - - - -

2. Crediti verso clientela 378 (698) (321) 32 - 32

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - -

3.1 Titoli di debito - - - - - -

3.2 Titoli di capitale - - - - - -

3.3 Quote di O.I.C.R. - - - - - -

3.4 Finanziamenti - - - - - -

4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - -

Totale attività 378 (698) (321) 32 - 32

Passività finanziarie

1. Debiti verso banche - - - - - -

2. Debiti verso clientela - - - - - -

3. Titoli in circolazione 186 (75) 111 329 (183) 146

Totale passività 186 (75) 111 329 (183) 146

Gli importi di cui al punto “2. Crediti verso clientela” scaturiscono dalle cessioni massive di crediti in sofferenza.

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99

Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione

Operazioni/Componenti reddituali

Rettifiche di valore Riprese di valore Totale Totale

Specifiche

Di portafoglio

Specifiche Di portafoglio 30/06/2015 30/06/2014

Cancellazioni Altre Da interessi Altre riprese Da interessi Altre riprese

A. Crediti verso banche - - - - - - - - -

- Finanziamenti - - - - - - - - -

- Titoli di debito - - - - - - - - -

B. Crediti verso clientela (14.427) (89.774) - 10.559 11.933 - 392 (81.317) (66.683)

Crediti deteriorati acquistati - -

- -

- -

- Finanziamenti - - x - - x x - -

- Titoli di debito - - x - - x x - -

Altri crediti (14.427) (89.774) - 10.559 11.933 - 392 (81.317) (66.683)

- Finanziamenti (14.427) (89.774) - 10.559 11.933 - 392 (81.317) (66.683)

- Titoli di debito - - - - - - - - -

C. Totale (14.427) (89.774) - 10.559 11.933 - 392 (81.317) (66.683)

Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Operazioni/Componenti reddituali

Rettifiche di valore Riprese di valore Totale Totale

Specifiche Specifiche 30/06/2015 30/06/2014

Cancellazioni Altre Da interessi Altre riprese

A. Titoli di debito - (500) - - (500) -

B. Titoli di capitale - (157) - - (157) (71)

C. Quote O.I.C.R. - - x x - -

D. Finanziamenti a banche - - x - - -

E. Finanziamenti a clientela - - - - - -

F. Totale - (657) - - (657) (71)

Il punto A. rappresenta la svalutazione durevole di un titolo di debito, acquisito a seguito della ristrutturazione di un’esposizione creditizia. Le rettifiche di valore per deterioramento di titoli di capitale riguardano, per il periodo corrente, SMIA Spa per 124 migliaia di euro nonché

CSMT Gestione Scarl per 32 migliaia di euro. Relativamente al periodo di raffronto, le rettifiche riguardano Immobiliare Fiera di Brescia Spa

per 56 migliaia di euro nonché Brixia Expo Spa per 15 migliaia di euro.

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100

Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione

Operazioni/Componenti reddituali

Rettifiche di valore Riprese di valore Totale Totale

Specifiche

Di portafoglio

Specifiche Di portafoglio 30/06/2015 30/06/2014

Cancellazioni Altre Da interessi Altre riprese Da interessi Altre riprese

A. Garanzie rilasciate - (365) - - 526 - 266 427 (126)

B. Derivati su crediti - - - - - - - - -

C. Impegni ad erogare fondi - - (203) - - - - (203) (86)

D. Altre operazioni - - - - - - - - -

E. Totale - (365) (203) - 526 - 266 224 (212)

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101

Spese per il personale: composizione

Tipologia di spese/Valori Totale Totale

30/06/2015 30/06/2014

1) Personale dipendente (79.645) (76.808)

a) salari e stipendi (55.887) (53.471)

b) oneri sociali (15.186) (15.137)

c) indennità di fine rapporto (3.219) (3.373)

d) spese previdenziali - -

e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (250) (287)

f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - -

- a contribuzione definita - -

- a benefici definiti - -

g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (2.896) (2.752)

- a contribuzione definita (2.896) (2.752)

- a benefici definiti - -

h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - -

i) altri benefici a favore dei dipendenti (2.207) (1.787)

2) Altro personale in attività (1) (26)

3) Amministratori e sindaci (497) (538)

4) Personale collocato a riposo - -

5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 4.277 3.370

6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (3.497) (3.166)

Totale (79.362) (77.167)

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102

Altre spese amministrative: composizione

Tipologia servizi/Valori Totale Totale

30/06/2015 30/06/2014

A. Altre spese amministrative (52.900) (54.416)

Affitti passivi (4.821) (5.516)

Servizi professionali e consulenze (1.203) (847)

Canoni di locazione hardware, software ed altri beni (699) (965)

Manutenzioni hardware, software ed altri beni (768) (710)

Conduzione immobili (3.303) (3.363)

Manutenzione immobili e impianti (1.516) (1.543)

Contazione, trasporto e gestione valori (1.401) (1.461)

Contributi associativi (415) (376)

Informazioni e visure (784) (569)

Periodici e volumi (94) (92)

Postali (1.127) (1.415)

Premi assicurativi (3.115) (2.957)

Pubblicità e promozione (1.606) (1.733)

Rappresentanza (76) (102)

Telefoniche e trasmissioni dati (1.410) (1.521)

Servizi in outsourcing (1.367) (1.641)

Spese di viaggio (935) (986)

Canoni service resi da società del Gruppo (25.593) (25.706)

Spese per recupero crediti (1.315) (1.387)

Stampati, cancelleria e materiale di consumo (320) (333)

Trasporti e traslochi (468) (532)

Vigilanza (514) (610)

Altre spese (51) (49)

B. Imposte indirette (20.072) (17.758)

Imposte indirette e tasse (274) (487)

Imposte di bollo (16.528) (14.274)

Imposte sugli immobili (1.244) (1.237)

Altre imposte (2.027) (1.760)

Totale (72.972) (72.175)

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103

Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni

Accantonamenti netti

Totale

30/06/2014

Controversie legali (715) 261 (454) 97

Altri fondi (2.783) 25 (2.758) (206)

- di cui revocatorie (200) 25 (175) 13

Totale (3.498) 286 (3.212) (109)

La voce “Altri Fondi” comprende 2.331 migliaia di euro di contribuzione stimata al già citato

Fondo di Risoluzione Nazionale.

Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento

Rettifiche di

valore per

deterioramento Riprese di valore

Risultato netto

30/06/2014 (a + b - c)

(a) (b) (c)

A. Attività materiali

A.1 Di proprietà (3.344) - - (3.344) (4.009)

- Ad uso funzionale (3.121) - - (3.121) (3.786)

- Per investimento (223) - - (223) (223)

A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - - -

- Ad uso funzionale - - - - -

- Per investimento - - - - -

Totale (3.344) - - (3.344) (4.009)

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104

Altri oneri di gestione: composizione

Dettaglio Altri oneri di gestione Totale Totale

30/06/2015 30/06/2014

Ammortamento migliorie su beni di terzi (120) (292)

Oneri da operazioni Cartolarizzazione/Covered Bond (604) -

Oneri per contratti di tesoreria agli enti pubblici (986) (1.028)

Altri oneri (1.960) (1.359)

Totale (3.669) (2.679)

Per la voce “Altri oneri” si fa rimando a quanto indicato nelle “Informazioni sul Conto Economico riclassificato”.

La medesima voce include, al 30 giugno 2014, 100 migliaia di euro di erogazioni verso enti

benefici/assistenziali legate al collocamento dei c.d. “Social Bond”.

Altri proventi di gestione: composizione

Dettaglio Altri proventi di gestione Totale Totale

30/06/2015 30/06/2014

Fitti attivi su immobili 210 260

Proventi da operazione Cartolarizzazione/Covered bond - 7

Recupero di costi da Società del Gruppo 523 466

Recupero imposta di bollo e imposta sostitutiva 17.638 15.137

Recupero pratiche estinte 72 484

Recupero spese ed altri ricavi su depositi, finanziamenti e conti corrente 2.095 2.031

Altri proventi e recuperi di spesa 6.378 7.891

Totale 26.916 26.277

Sbilancio oneri/proventi di gestione 23.247 23.597

Come previsto dalla normativa IAS, le operazioni di cartolarizzazione e covered bond poste in

essere dalla Banca non consentono lo stralcio dal bilancio delle poste cedute in quanto la Banca ha riacquistato la totalità dei titoli cartolarizzati emessi dalla società veicolo, ovvero - per le operazioni di covered bond - quando la Banca ha assunto anche il ruolo di Banca

Finanziatrice della società veicolo. I crediti cartolarizzati, come i crediti sottostanti le operazioni di covered bond, vengono

rappresentati nell’attivo dello Stato Patrimoniale insieme ai crediti propri della Banca, ed i

relativi proventi sono rappresentati tra gli interessi attivi; conseguentemente, i rapporti con

la società veicolo sono rappresentati, per sbilancio, tra le “Altre Attività” e, simmetricamente, i relativi effetti economici vengono rappresentati tra gli “Altri Oneri e Proventi di Gestione”.

L’incremento dei recuperi d’imposta è strettamente correlato all’andamento del costo per

imposte indirette, per le quali la Banca funge da sostituto, iscritto tra le altre spese

amministrative.

La voce “altri proventi e recuperi di spese” comprende la commissione di istruttoria veloce

(CIV) pari a 4.757 migliaia di euro (6.163 migliaia di euro al 30 giugno 2014).

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105

Utili (Perdite) da cessione di investimenti: composizione

Componente reddituale/Valori Totale Totale

30/06/2015 30/06/2014

A. Immobili - 3

- Utili da cessione - 3

- Perdite da cessione - -

B. Altre attività 65 (17)

- Utili da cessione 70 -

- Perdite da cessione (5) (17)

Risultato netto 65 (14)

Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione

Componenti reddituali/Valori Totale Totale

30/06/2015 30/06/2014

1. Imposte correnti (-) (15.850) (31.010)

2. Variazione delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) - 2.207

3. Riduzione delle imposte correnti dell´esercizio (+) - -

3. bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla legge n. 214/2011 (+) - -

4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 7.401 8.793

5. Variazione delle imposte differite (+/-) - 100

6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) ( -1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (8.449) (19.910)

Per maggiori dettagli si rimanda a quanto specificato nelle “Note di commento

sull’andamento della gestione – Informazioni sul conto economico riclassificato” paragrafo

“Imposte” ed alle “Altre informazioni – Aspetti fiscali”.

*****

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106

Operazioni con parti correlate 1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

Compensi ai Dirigenti (1)

0,00

Totale

42.185,00

30/06/2015

Benefici a breve termine per i dipendenti (2) 1.013

Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (3) 75

Altri benefici a lungo termine 2

(1) Per “Dirigenti” si intendono i “dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità ivi inclusi gli

amministratori dell’entità”. (2) A titolo esemplificativo: salari, stipendi e relativi contributi sociali, pagamenti di indennità sostitutive di

ferie e di assenza per malattia, benefici in natura. Nell’importo sono compresi i compensi fissi e variabili corrisposti agli Amministratori in quanto assimilabili al costo del lavoro e agli oneri sociali a carico

dell’azienda per i dipendenti. (3) A titolo esemplificativo: pensioni, altri benefici previdenziali, assicurazioni sulla vita e assistenza sanitaria

successive al rapporto di lavoro.

In ordine ai compensi sopra indicati si precisa che, in aggiunta alla componente fissa della

retribuzione, è presente anche una componente variabile legata al raggiungimento di

obiettivi economico-patrimoniali stabiliti a livello aziendale.

Con riferimento alla retribuzione fissa si evidenzia la presenza, oltre che della consueta

erogazione in forma monetaria, di benefit a completamento del pacchetto remunerativo quali il fondo di previdenza integrativa, la polizza sanitaria e la polizza infortuni.

In particolare, si evidenziano i seguenti istituti retributivi (per le cui definizioni si rinvia

all’apposito principio contabile):

a) Benefici a breve termine

Nei benefici a breve termine sono ricompresi stipendi, contributi per oneri sociali, indennità sostitutive per ferie non godute, assenze per malattia, permessi retribuiti,

benefici quali assistenza medica, abitazione.

b) Benefici successivi al rapporto di lavoro

Nei benefici successivi al rapporto di lavoro sono ricompresi piani previdenziali,

pensionistici, assicurativi nonché il trattamento di fine rapporto. Nei confronti dei dirigenti in questione sono attive forme di assicurazione sulla vita e di previdenza

complementare con orizzonte temporale anche successivo alla cessazione del

rapporto di lavoro dipendente.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Conformemente a quanto disposto dalle vigenti disposizioni, si precisa che tutte le

operazioni svolte dalla Banca e dalla Capogruppo con le proprie parti correlate sono state

effettuate nel rispetto di criteri di correttezza sostanziale e procedurale, a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti.

Ai fini della redazione della presente Relazione, per parte correlata dell’emittente si intende,

ai sensi del principio contabile internazionale (International Accounting Standard - IAS)

n. 24, una persona o un’entità che è correlata all’entità che redige il bilancio.

a) Una persona o uno stretto familiare di quella persona sono correlati a un’entità che redige il bilancio se tale persona:

i. ha il controllo o il controllo congiunto dell’entità che redige il bilancio;

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107

ii. ha un’influenza notevole sull’entità che redige il bilancio; o

iii. è uno dei dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità che redige il

bilancio o di una sua controllante.

b) Un’entità è correlata a un’entità che redige il bilancio se si applica una qualsiasi delle

seguenti condizioni:

i. l’entità e l’entità che redige il bilancio fanno parte dello stesso gruppo (il che

significa che ciascuna controllante, controllata e società del gruppo è

correlata alle altre); ii. un’entità è una collegata o una joint venture dell’altra entità (o una collegata

o una joint venture facente parte di un gruppo di cui fa parte l’altra entità);

iii. entrambe le entità sono joint venture di una stessa terza controparte;

iv. un’entità è una joint venture di una terza entità e l’altra entità è una collegata

della terza entità;

v. l’entità è rappresentata da una piano per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro a favore dei dipendenti dell’entità che redige il bilancio o di

un’entità ad essa correlata. Se l’entità che redige il bilancio è essa stessa un

piano di questo tipo, anche i datori di lavoro che la sponsorizzano sono

correlati all’entità che redige il bilancio;

vi. l’entità è controllata o controllata congiuntamente da una persona identificata al punto a);

vii. una persona identificata al punto a) i. ha un’influenza significativa sull’entità

o è uno dei dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità (o di una sua

controllante).

Per quanto concerne l’effetto prodotto dall’attività di direzione e coordinamento della Capogruppo, così come previsto dall’art. 2497 bis del Codice Civile, si segnala che

coerentemente con il modello organizzativo adottato che prevede l’accentramento presso UBI

Banca delle attività di indirizzo strategico e gestionale, presso UBI Sistemi e Servizi S.c.p.A.

delle attività di tipo tecnico-operativo, e presso UBI Academy S.c.r.l. delle attività di

formazione e sviluppo manageriale del personale; la Capogruppo e le sue controllate forniscono alle diverse Società del Gruppo una serie di servizi, regolati da appositi contratti

infragruppo redatti sulla base dei criteri di congruità, trasparenza ed omogeneità; i

corrispettivi pattuiti per i servizi resi a norma di tali contratti sono stati determinati in

conformità a condizioni di mercato o, laddove non siano rinvenibili sul mercato idonei

parametri di riferimento anche in relazione alle caratteristiche peculiari dei servizi resi, sulla

base del costo sostenuto. Tra i principali contratti infragruppo in corso di validità alla data di redazione della presente

relazione si segnalano quelli che attuano l’accentramento presso la Capogruppo delle attività

nelle Aree di Governo, di Business e che coinvolgono la Capogruppo e le principali banche

del Gruppo come pure i contratti attuativi del c.d. consolidato fiscale nazionale (di cui gli

articoli da 117 a 129 del D.P.R. n 917/1986 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi) conclusi dalla Capogruppo. Sono inoltre da segnalarsi tutti i contratti infragruppo che

attuano l’accentramento presso UBI Sistemi e Servizi delle attività di supporto di tutte le

principali Società del Gruppo UBI.

Ulteriori informazioni in merito alle operazioni con parti correlate sono riportate nelle

successive tabelle.

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108

Rapporti verso le imprese del Gruppo e con le imprese sottoposte ad influenza notevole

Parte correlata

30/06/2015

Attività/passività

finanziarie

detenute per la negoziazione

Attività

finanziarie

disponibili per la vendita

Attività

finanziarie

detenute sino alla scadenza

Crediti verso

banche

Crediti verso

clientela

Derivati di

copertura

Debiti verso

banche

Debiti verso

clientela

Titoli in

circolazione

Garanzie rilasciate e

impegni

Controllante

149.931

1.425.473

2.157.360 1.258

Controllate

Collegate

228 98

12 360

5.800

Join venture

Controllate/Collegate dal/al Gruppo

18.950 20.979

12.221 84.846 898 283

Dirigenti

1.492

10.838 50 167

Altre parti correlate

114.276

41.272

7.096

I rapporti indicati nella riga “Imprese collegate” sono relativi a UBI Sistemi e Servizi, Banca di Valle Camonica, UBI Banca International,

mentre nella riga “Controllate/collegate dal/al Gruppo” sono indicate tutte le altre aziende del Gruppo consolidate sia integralmente che con il

metodo del patrimonio netto.

Parte correlata

30/06/2015

Interessi attivi e

proventi assimilati

Dividendi e

proventi simili

Commissioni

attive

Altri proventi di

gestione

Interessi passivi e

oneri assimilati

Spese

amministrative

Commissioni

passive

Altri oneri di

gestione

Controllante 348

5.100 33 (12.423) (4.660) (1.532)

Controllate

Collegate 8

12 45 - (19.195) - (842)

Join venture

Controllate/Collegate dal/al Gruppo 6

37.598 485 (9) (2.679) (4) 737

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109

Rapporti verso altre parti correlate

Parte correlata

30/06/2015

Interessi netti Commissioni nette Proventi e oneri da

operazioni finanziarie

Altri proventi ed

oneri di gestione Spese amministrative

Dirigenti - 58 1 - (1)

Altre parti correlate 569 200 189 3 (220)

Incidenza dei rapporti con parti correlate

Parte correlata

30/06/2015

Attività/passività

finanziarie detenute per la

negoziazione

Attività

finanziarie disponibili per

la vendita

Attività

finanziarie detenute sino a

scadenza

Crediti verso banche

Crediti verso clientela

Derivati di copertura

Debiti verso banche

Debiti verso clientela

Titoli in circolazione

Garanzie

rilasciate e

impegni

Con parti correlate - - - 169.109 136.845 - 1.437.706 137.315 2.158.308 14.603

Totale (1.255) 38.314

313.536 12.574.095 (7.305) 1.556.573 7.459.596 2.701.910 1.296.427

Incidenza 0,00% 0,00% 0,00% 53,94% 1,09% 0,00% 92,36% 1,84% 79,88% 1,13%

Parte correlata

30/06/2015

Interessi netti Dividendi e proventi

simili Commissioni nette

Proventi e oneri da

operazioni finanziarie

Altri proventi ed

oneri di gestione Spese amministrative

Con parti correlate (11.503) - 41.433 190 461 (26.755)

Totale 129.387 28 102.238 4.334 23.247 (152.334)

Incidenza -8,89% 0,00% 40,53% 4,39% 1,98% 17,56%