RELAZIONE SEMESTRE FEBBRAIO-LUGLIO 2013 - Cure mediche e ... · - ENA 2011- Corsi di formazione...
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RELAZIONE SEMESTRE
FEBBRAIO-LUGLIO 2013
“CAMMINI DI SALUTE”
ATTIVITÀ MIGRANTI
FO.QU.S GCP sc. (Formazione, Qualità, Salute, Gruppo di Cure Primarie)
1.13
Convinti che nei percorsi difficili da soli non si vada lontano, auspichiamo che con questa Relazione e nel prosieguo delle attività, si possano trovare anche sostegni intellettuali e contributi d’esperienza che ci aiutino nel percorso, in un’epoca attraversata da mille ragioni di conflitto e resa tanto complicata per la scarsità e l’esauribilità di risorse, là dove, invece, le risorse umane, e la conoscenza come motore della vita, possono essere una fonte autenticamente inesauribile, rinnovabile, incrementabile di opportunità sia per ciascuna persona che a vantaggio del bene comune.
Moyens de santé
Perspectives des soins pour Migrants
vulnérables de nationalité Extraeuropéenne
Cammini di salute
Prospettive di Cura per Migranti
Vulnerabili di nazionalità Extraeuropea
Ways of Health
Perspectives of Care for Vulnerable
Migrants of non-European Nationality
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1.13- INDICE
INTRODUZIONE pag. 3
TEMI CHIAVE pag. 4
SCHEDA PROGETTO “CAMMINI DI SALUTE” pag. 5
PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DEL MODELLO pag. 6
MAPPE
- Ciclo dell’attività pag. 8 - Organizzazione sanitaria-
modello cooperativo olografico pag. 9 - Diagramma di Ishikawa, modificato pag. 10 - La Sanità come “luogo sociale”
modello FO.QU.S pag. 11
REPORT FEBBRAIO-LUGLIO 2013 pag. 12
I PASSI FUTURI pag. 17
DATI DEL REDATTORE
APPENDICE - Lo status giuridico pubblico degli studi di medicina generale
e pediatria di libera scelta. Le cooperative mediche pag. 19
- Evoluzione modello organizzativo FO.QU.S progetto ENA 2011 pag. 20
- Monitoraggio ENA 2011. Periodo Luglio-Novembre pag. 21 - Monitoraggio ENA 2012. Periodo Gennaio-Settembre pag. 22
- ENA 2011 Settimo - monitoraggio antitubercolare. Periodo. Luglio.dicembre 2012 pag. 23
- ENA 2011- Corsi di formazione agli operatori non sanitari pag. 23 - “Cammini” – cartella clinica sanitaria, Prima Pagina pag. 24 - “Cammini” – cartella clinica del richiedente, Prima Pagina pag. 25 - Volantino “Cammini”, Prima facciata pag. 26 - Note di metodologia pag. 27 - Modelli organizzativi. Fonte: L. Fumagalli “Gestione e
Organizzazione per la Comunicazione d’Impresa”, 2009 pag. 29
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1.13- INTRODUZIONE
“Cammini di Salute” è un’esperienza iniziata 6 mesi or sono, al termine delle attività della cooperativa medica FO.QU.S, relativamente a un impegno durato per circa 3 anni e in diverse forme di collaborazione, dall’Emergenza Nord Africa 2011, a un Progetto FER, a un Progetto finanziato con i fondi dell’8 per mille.
L’esperienza del tutto nuova per il target dell’utenza considerata, ha visto coinvolti innanzitutto dei Medici di Medicina Generale, chiamati ad operare a Torino (Fond. Dravelli, Centro Diffuso Connecting, altri), Settimo Torinese, Banchette (Ivrea), Sommariva del Bosco-Richiardo-Caramagna, Forno di Coazze, con l’aiuto di personale infermieristico e di altri medici a sostegno. In tutto sono stati coinvolti 12 MMG, 5 Medici attivi saltuariamente presso la Continuità Assistenziale, 9 infermieri, impegnati a interagire costantemente con psicologi, operatori sociali, altri operatori. La popolazione assistita è stata di circa 500 soggetti, tenuto conto di un’ampia “variabilità” delle Persone accolte, e dei loro possibili, frequenti, trasferimenti.
Nel corso dell’attività ENA, svolta sotto l’egida del Ministero dell’Interno e delle Prefetture, oltre che della Protezione Civile, sono state acquisite le linee di indirizzo ministeriali, adottati i modelli standard, ma si sono elaborati anche modelli organizzativi “ad hoc” (creazione di una Rete complessa), procedure dedicate, integrazione della “mission”, accentuando gli aspetti della continuità assistenziale, della quotidianità di vita, dell’inserimento civile, dell’apprendimento alla fruizione del SSN sino all’effettuazione di report statistici, i cui dati pubblicati hanno riguardato i periodi nei quali la popolazione assistita era maggiormente stabile e rappresentativa e gli operatori presenti garantivano condizioni di basso turnover (grafici in “Appendice”). L’attività “sul campo” è stata accompagnata, nel caso di alcuni operatori, da attività di formazione (Master, corsi di Aggiornamento).
Il termine del Progetto ENA e delle “code progettuali minori”, ha posto il problema di una necessità di persistenza della relazione di aiuto e di cura, oltre che dell’esigenza, per gli operatori disponibili, di non perdere una competenza acquisita e di non disperdere un patrimonio di risorse umane e culturali disponibili. Di qui la cooperativa medica FO.QU.S (per cui la forma cooperativa con finalità mutualistica costituisce una modalità gestionale prevista dal Legislatore in quanto non lucrativa e non in conflitto con la natura pubblica del Servizio, essendo gli studi medici associati “Presidio ASL” e, quindi, pubblici), ha inteso proseguire nell’esperienza, seguendo, con criteri “orientati”, procedure dedicate, rilevazione e monitoraggio degli accessi, sia i Migranti iscritti negli elenchi SSN dei medici convenzionati attivi, sia i Migranti che, per Status, non rientrano nei criteri di accesso ai Centri ISI, ma che, nello stesso tempo, per ragioni contingenti (residenza/domicilio/iscrizione all’Ufficio per l’Impiego, altre procedure in itinere) non godono, temporaneamente, della piena fruibilità del diritto all’utilizzo compiuto del SSN.
È nato, così, il Progetto “Cammini di Salute”, di cui il presente Documento costituisce il Primo Report semestrale.
L’attività è iniziata con la presenza di un MMG e due infermieri, si è avvalsa del contributo attivo di due medici tirocinanti, nel loro percorso propedeutico al conseguimento dell’Esame di Stato e della Specialistica in MMG, per i quali si è integrata la formazione ordinaria con una formazione clinica “ad hoc”, e si è accresciuta con la disponibilità di 2 volontari, il supporto di una borsa lavoro da parte del Tavolo Asilo del Comune di Torino e di un affidamento da parte dei Servizi Sociali (UEPE - Ufficio Esecuzione Penale Esterna) per conto del Ministero di Grazia e Giustizia. Ad ora altri soggetti professionali hanno offerto la loro collaborazione, i cui sviluppi saranno descritti nel corso dei Report mensili e, soprattutto, nel prossimo Report Semestrale.
Ciò che FO.QU.S e “Cammini di Salute” per la loro natura rappresentano, è con certezza un unicum nella regione Piemonte e, probabilmente, a livello nazionale. Le ragioni sono molte, ma le principali sono la scelta consapevole di un Metodo organizzativo sistemico gestionale generale (olografico) e l’adozione del Modello proprio delle Cure Primarie. Il fatto che il Metodo e il Modello, peraltro sempre in corso di continua costruzione, non solo stiano dando risultati stabili, ma si vadano rinforzando ed accrescendo, ci conforta rispetto alle scelte fatte. Per questa ragione crediamo sia oggi importante iniziare un confronto più ampio e continuo con le altre realtà istituzionali e, anche, con il mondo del volontariato e della cooperazione sociale.
E. Chiara
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1.13- TEMI CHIAVE
1. La primarietà del Servizio Sanitario Nazionale nella promozione e tutela della Salute della
Popolazione Migrante
2. L’applicabilità del principio di eguaglianza, il riconoscimento e la valorizzazione delle diversità:
il principio di Equità
3. La svolta dalla cultura dell’emergenza e del “pericolo”: la continuità assistenziale e la
prevenzione del rischio
4. Transizione dalla residenzialità “alberghiera” all’accoglienza diffusa, “di prossimità”, “di
strada”: il ruolo delle Cure Primarie nella presa in carico della popolazione Migrante
5. L’intercettazione attiva del bisogno e della domanda: la sanità di iniziativa
6. L’epidemiologia sanitaria non misurata sulla base del rischio di morte o sulla malattia, ma
considerando la capacità inabilitante della malattia e di anni persi di buona salute (Benessere
come Felicità, Indicatori Qualitativi complessi, Carico di Malattia)
7. La Raccolta e Gestione dei Dati. Ragioni organizzative e ragioni economiche
8. La rete sanitaria istituzionale: Medicina di Cure Primarie, Centri ISI, Dipartimenti di Psichiatria,
Dipartimenti di Emergenza, Centri Antiviolenza
9. Sviluppo e modulazione della funzione di sorveglianza e tutela: la sanità come momento di
coesione sociale e stabilità istituzionale. La Sanità come elemento co-garante dell’Ordine
Pubblico (comprehensive approach). La prevenzione della Violenza diffusa in ogni sua forma,
dalla violenza domestica, alla violenza interetnica, sino alla violenza propria degli sviluppi
criminali (compresa la tratta) o eversivi
10. Il ruolo sussidiario del Privato Sociale
11. Applicazione del principio di Mutualità
12. Il privato sociale in sanità come opportunità di ottimizzazione della spesa sanitaria pubblica
13. Promozione di un modello “di rete” pubblico/privato: cooperazione e collaborazione fra
pubblico e privato (impresa sociale e volontariato), reti sociali e reti sanitarie. Il ruolo
orientativo del Sistema Pubblico
14. La sanità come elemento di valorizzazione qualitativa nell’ambito di un’offerta integrata sociale
e sanitaria
15. La sanità come sviluppo:
cooperazione internazionale
formazione
lavoro
medicina tradizionale e standard medici internazionali. Valorizzazione delle cure
tradizionali. Etnomedicina. Etnofarmacologia.
16. La sanità nelle attività di assistenza e tutela: il supporto medico legale nelle pratiche
pensionistiche, assicurative, giuridiche varie (la certificazione medica)
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1.13- SCHEDA PROGETTO “CAMMINI DI SALUTE” ENTE PROMOTORE Cooperativa medica FO.QU.S, UCCP (Unità Complessa di
Cure Primarie SISTEMA DI APPARTENENZA Servizio Sanitario Nazionale Definizione normativa Medicina di Gruppo, Presidio ASL Modalità gestionale Cooperativa a mutualità prevalente Modalità contrattuale Accordo Collettivo Nazionale, Accordi Regionali MMG e
PLS ORIENTAMENTO INTEGRATIVO Volontariato, Promozione Sociale AREA DI INTERVENTO Migranti extraeuropei CAMPO DI INTERESSE Soggetti tutelati dalle Norme di Protezione
Internazionale DEFINIZIONE DEI BENEFICIARI Status Giuridico riconosciuto o in corso di
riconoscimento*, non di ambito ISI AMBITI Continuità assistenziale, Urgenze, Emergenze di Bassa
Soglia ATTIVITÀ a- 1) Accoglienza e Triage clinico
2) Accertamenti di base 3) Counselling sanitario 4) Valutazione 5) Presa in carico diretta o reindirizzamento ad altri
Servizi sanitari 6) Monitoraggio percorso clinico 7) Educazione alla Salute
b- Affiancamento, accompagnamento all’inserimento e/o utilizzo del SSN
c- Informazione, comunicazione, ICT d- Formazione, tutoraggio, borse lavoro, informatica,
comunicazione sanitaria, gestione cartella clinica e dati sanitari, segretariato
e- Cure infermieristiche f- Diagnostica Strumentale (ECG, Sat.O2, Glicemia, altri
Parametri Vitali. Ecografia su prenotazione) g- Prima Fornitura Diretta Farmaci o Presìdi non SSN
o SSN per urgenze h- Rete consulenze specialistiche volontarie per
situazioni momentaneamente non prescrivibili SSN COMPETENZE Medicina Generale, Specialistica, Infermieristica,
Psicologica, Interpretariato, Comunicazione interetnica
OPERATORI Medici, Infermieri, Psicologi, Mediatori, Operatori Generici Volontari, Operatori Borse Lavoro o Affidamento Servizi Sociali
COSTI PER I BENEFICIARI Totale Gratuità DISPONIBILITÀ Tutti i giorni feriali. Consigliata la Prenotazione CONTATTI Segreteria per accesso diretto, Cellulare, Mail, Social
Network (*) attività on demand o occasionale
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1.13- PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DEL MODELLO
Adattabilità
L’adattabilità è una qualità propria delle strutture complesse, in grado di modificare le proprie dinamiche
interne senza che l’organizzazione ne subisca uno snaturamento. Il sistema è adattabile perché le sue
componenti singole sono in grado di stabilire connessioni, relazioni, di volta in volta diverse a seconda della
natura, delle caratteristiche, dei contesti: il risultato finale non sarà quello di un sistema del tutto diverso, ma
di un sistema in grado di modulare la propria “forma”, rimanendo intatto nelle propria identità.
L’adattabilità del sistema permette di riprodurre ovunque le stesse regole e gli stessi comportamenti “base”,
modulando le relazioni che ne sono il fondamento, ma preservando, allo stesso tempo, gli aspetti comuni.
Implementabilità
Per implementabilità si intende la capacità di realizzazione, sviluppo, utilizzo che una struttura può esprimere,
e non piuttosto la sua tendenza a moltiplicare le sue componenti e le sue parti. Il modello proposto è un
modello isorisorse, non richiedendo spese aggiuntive rispetto a quelle già previste nelle varie situazioni in cui
può trovarsi ad operare: la non piena standardizzabilità dei comportamenti interni al sistema viene ad essere
assorbita dalla flessibilità dell’organizzazione, a sua volta garantita da un sistema di relazioni rese evidenti
dallo studio della Rete Totale (in quanto inclusiva di tutte le possibili variabili) e Globale (in quanto
potenzialmente interagente con tutti i contesti/nodi possibili) .
Esportabilità
Per esportabilità si intende la possibilità e capacità di applicazione del sistema-modello indipendentemente dal
contesto, potendo essere utilizzato da ambienti strettamente locali ad ambienti sovranazionali.
L’esportabilità è un prerequisito proprio non solo di un grado elevato di efficienza ed efficacia organizzativa,
ma implica una vantaggiosità sotto il profilo economico, potendo favorire azioni di benchmarking. Per essere
esportabile, infatti, il modello deve potersi sottoporre a un confronto sistematico con altre esperienze,
cercando di individuare le migliori pratiche da altri messe in atto e, una volta apprese, di migliorarsi. Occorre
quindi individuare un sistema di indicatori, semplici ed applicabili, che permettano di agevolare le
operazioni di confronto.
Differenza fra Sistema territoriale di Cure Primarie e Sistema ospedaliero
Le differenze tra Sistema ospedaliero e Sistema delle cure primarie
Assistenza Ospedaliera
"Paradigma dell'attesa"
Cure Primarie
"Paradigma dell'iniziativa"
Intensività tecno-assistenziale ed elevata standardizzazione
dei processi Estensività socio-assistenziale e modularità della risposta
Orientato alla produzione di prestazioni e alla cura
dell'episodio acuto
Orientato alla gestione di processi assistenziali e alla continuità
delle cure
Presidia l'efficienza Presidia l'efficacia e i risultati
Tende all'accentramento e alla verticalità per realizzare
economie di scala
Tende al decentramento e alla orizzontalità per valorizzare il
capitale sociale
Punta all'eccellenza Punta all'equità
L'integrazione tra i due sistemi avviene attraverso la costituzione di una unica rete assistenziale
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MAPPE
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1.13-CICLO DELL’ATTIVITÀ
INCREMENTARE IL
SERVIZIO
OTTIMIZZARE LE RISORSE
ADEGUARE GLI
STRUMENTI
PROGRAMMARE GLI INTERVENTI
CREARE CONDIVISONE
ATTIVARE IL GRUPPO DI LAVORO
CENSIRE LE RISORSE
INDIVIDUARE LE
RISPOSTE POSSIBILI
FOCALIZZARE LA DOMANDA
chi esprime il bisogno?. come
esprime il bisogno?
in quale contesto?
in quale tempo?
CONNOTARE UN BISOGNO
Attribuzione di senso
(SEMPLICE/COMPLESSO)
IDENTIFICARE UN BISOGNO.
DENOTAZIONE DEL BISOGNO
(Non necessariamente espresso)
Categoria
INDIVIDUARE LE
RISPOSTE FATTIBILI
ESTENDERE I CAMPI DI
INTERESSE
BENESSERE
ORGANIZZATIVO
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1.13- ORGANIZZAZIONE SANITARIA-MODELLO COOPERATIVO OLOGRAFICO
Il sistema contiene tutte le parti - ogni parte contiene le caratteristiche dell’intero sistema. complessità, differenziazione, regole minime, autoregolazione, autoapprendimento.
Reciprocità Bene comune Gratuità
VALORI DELLA COOPERAZIONE
Dimensione ETICA
Solidarietà
SUSSIDIARIETÀ
Competenze Tecniche
Eterogeneità Rete
Sistema Pubblico
Federalismo
Identità Agire comune
COMPLESSITÀ DEL CONTESTO
Plurifattorialità Multiculturalità
Eterogeneità Caoticità
Economia della
Conoscenza
Relazioni Comunicazioni Informazioni
Ricerca Innovazione
Sviluppo
Learning organizations
RISPOSTA SOCIALE COMPLESSA
BISOGNI COMPLESSI
RISORSE COMPLESSE
Soggetti Relazioni Contesti
Economia del
Benessere
WELFARE Universalistico
Assistenza/Previdenza
Dimensione socioeconomica
Utilitarismo Quantitativo
Compartecipato Concertazione
Statalista Burocratico
Economia della
Felicità
Soggetto Persona
WEEL BEING WELL DOING
Proattivo Qualitativo Customer satisfaction Adherence Opportunità Abilità Capacità
Dal Welfare al Well-
being
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GESTIONE RISORSE UMANE
modulistiche standard
modulistiche “ad hoc”
accessi utenze
dati
accessi operatori
turnover operatori
competenze generali
competenze specifiche
STRUMENTI
MATERIALI METODI
procedure lavorative “cliniche”
procedure organizzative
forniture
esperienze generali, abilità
ORGANIZZAZIONE PROBLEMI
DELL’ORGANIZZAZIONE
attività ordinarie operatori
attitudini specifiche
esperienze specifiche, abilità
attitudini generali
disponibilità sedi
tempi
Interazioni relazioni
Sovrapposizioni ridondanze
1.13- Diagramma di Ishikawa, modificato. Fattori in grado di interferire sull’esito finale. Nel caso di una gestione non omogenea, i vari fattori tendono a moltiplicarsi, venendo a mancare procedure comuni
n. passaggi nuovi ingressi quadri clinici
anagrafica status etc…
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MODELLO
TRADIZIONALE Sanità come OFFICINA OFFICINA (OPIFICIO): dal latino
facere. Fare opere materiali,
fabbricare, aspetto meccanico
ATTI CLINICI (competenze)
Sanità come LABORATORIO LABORATORIO: dal latino labor. Fatica,
mancanza. Luogo di attività. Più persone
attendono a un lavoro qualunque. Importanza del
contesto (spazio), del tempo, delle relazioni.
CONTESTO (luogo)
RELAZIONI (psico-sociale)
ATTI CLINICI (competenza – bio)
CO-COSTRUZIONE – Mondo dei possibili: probabilità di raggiungere nel miglior modo possibile il risultato
atteso, in quanto variabile dinamica, evolutiva, non predicibile, “non data”, possibile. L’incertezza come valore.
ASSEMBLAGGIO DI PARTI – Mondo dei probabili: probabilità di raggiungere in uno
spazio ed in un tempo “dati” il risultato atteso (predefinito). Mondo della certezza.
CONTESTO (luogo)
RELAZIONI (sociale)
NORME
requisiti disponibili
PROCEDURE
REGOLAMENTI
NORME
REGOLE
PROCEDURE
PATTUIZIONI
REGOLAMENTI
RISORSE NORMA: prerequisito indispensabile. Protocollo applicativo. “Contiene in sé” il risultato
atteso - FINANZIARIE - STRUMENTALI - COMPETENZE (CULTURALI): capacità –
UMANE: affidabilità (rispetto all’osservanza della norma/coerenza normativa) - SOCIALI RISORSE
NORMA: prerequisito orientativo. Linea guida (non vincolano al risultato che resta probabile/possibile) -
COMPETENZE (CULTURALI): capacità - UMANE: abilità, adattabilità, flessibilità, gestione del conoscere, coerenza (inclusiva dell’affidabilità rispetto al processo) - FINANZIARIE e SOCIALI (ECONOMICHE) -
STRUMENTALI
VALUTAZIONE: rispetto alla norma e rispetto al “bisogno”. Audit. Self-audit. Gestione della conoscenza (Knowledge Management). Autoapprendimento. Efficacia rispetto alla norma e al bisogno. Evoluzione.
MODELLO
STANDARD
MODELLO NON-
STANDARD
Costruzione come atto
processuale continuo.
verifica dell’osservanza della norma, coerenza normativa
NORMA PROCEDURA AZIONE REPORT descrizione quantitativa del
processo. “Direzionale”
verifica dell’osservanza delle procedure, efficienza
rettifica, efficacia rispetto alla norma
Costruzione come sequenza di
atti ordinati.
“AMBIENTI
”
NORME
EVENTI/
FENOMENI
PROBLEM
SOLVING
ADATTABILITÀ
Efficacia
Efficienza
Appropriatezza Sostenibilità
AZIONE
COERENTE
REPORT descrizione quali/quantitativa del processo. Multidirezionale.
Multilivello.
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LA SANITÀ COME “LUOGO SOCIALE” MODELLO FO.QU.S
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REPORT FEBBRAIO-LUGLIO 2013
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NUOVI ACCESSI, ACCESSI TOTALI, ANAGRAFICA
nuove accoglienze
mese totali media tot mensile
febbraio 17 20,5 17
marzo 32 20,5 15
aprile 43 20,5 11
maggio 70 20,5 26
giugno 91 20,5 21
luglio 123 20,5 33
TOTALE ACCESSI
mese totali mensile media
febbraio 20 20 41,5
marzo 49 29 41,5
aprile 74 25 41,5
maggio 134 60 41,5
giugno 183 49 41,5
luglio 249 66 41,5
Passaggi 249
Media mensile 41,5
Accoglienze 123
Media mens. 20,5
Maschi 109
Femmine 14
Età Media 29,9
Minori 2
Domicilio 87
No domicilio 33
Non so 3
Codice F. 98
No CF 20
Non so 5
Es. Ticket 48
No Es. T. 67
Non so 8
Medico Fam. 78
Non MF. 40
Non so 5
affianc. psicologo 15
14
no MF 40 0
MF 78 0
ET 48 0
no ET 67 27
Su 123 nuove accoglienze, al momento del primo triage 40 (33%) non avevano un Medico di Famiglia, 67 (54%) nessuna forma di esenzione ticket, con un differenziale di 11 soggetti che, pur avendo un MdF, non erano in possesso dell’esenzione. (i valori indicati devono tener conto dei “dati mancanti”). Occorre tener presente che, esclusi i soggetti non in possesso di Codice Fiscale (15), in quanto appena giunti, e in corso di presentazione del Modello “C3” (Verbale delle dichiarazioni degli stranieri che chiedono in Italia il riconoscimento dello status di rifugiato), ben 52 non hanno alcuna forma di esenzione e, non godendo di fatto di redditi propri adeguati, non sono in grado di accedere alle terapie prescritte ma, soprattutto, alla diagnostica. Una parte dei soggetti senza esenzione è stata supportata nell’attuazione degli adempimenti necessari per poterne garantire il godimento.
Permesso di Soggiorno per Richiesta Asilo
33
Protezione Sussidiaria 32 Motivi Umanitari 27 Richiedenti Asilo (non in possesso del Permesso di Soggiorno)
15
Ricongiungimento Familiare
4
Asilo Politico 3 Rifugiati 2 Motivi di Studio 2 Diniego in ricorso 1
STATUS
15
Lingue, Idiomi
araba 19
francese 17
somala 9
inglese 10
urdu 10
tigrino 8
bengalese 6
bambarà+francese 6
yoruba inglese 3
urdu+ingl 2
portoghese 1
darì 3
amarico oromo 1
amarica tigrin 1
amarica 1
farsi 1
moore+franc. 1
lingala+franc. 1
wolof+francese 1
kitoko+franc. 1
portoghese fulane 1
fulane 1
lingala 1
ewe francese 1
tama 1
beni 1
hausa inglese 1
benecity inglese 1
inglese francese 1
whobo inglese 1
gonja inglese 1
russo-turco 1
nn 9
Provenienza
Sudan 20
Nigeria 14
Mali 12
Pakistan 12
Eritrea 9
Somalia 9
Congo D. 8
Bangladesh 6
Costa d.A 6
Guinea 3
Togo 3
Marocco 3
Ghana 3
Afghanistan 3
Etiopia 2
Camerun 2
Niger 1
Gambia 1
Iran 1
Burkina 1
S. Leone 1
Senegal 1
Guinea B. 1
Azerbaijan 1
ACCESSI - TIPOLOGIA DOMANDA
LE PRIME DIECI CAUSE DI MALATTIA
DPTS o ferite guerra 33 (13%)
dermatite, discromie cut. non traum. 19 (8%)
alte vie aeree 18 (7%)
malassere, parestesie diff.,prurito,dolori diffusi
16 (6%)
dolori osteoart. localizzati, parestesie 15 (6%)
gastrite, MRGE,HP+ 9(4%)
osteoarticolare 9(4%)
colite,algia addome 9(4%)
comportamentale 8 (3%)
cefalea/emicrania 8 (3%)
DPTS o ferite guerra 33 27%
vari 90 73%
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ACCESSI - TIPOLOGIA DOMANDA (TOTALE)
DPTS o ferite guerra 33 (13%)
dermatite, discromie cut. non traum. 19 (8%)
alte vie aeree 18 (7%)
malassere, parestesie diff.,prurito,dolori diffusi
16 (6%)
dolori osteoart. localizzati, parestesie 15 (6%)
gastrite, MRGE,HP+ 9(4%)
osteoarticolare 9(4%)
colite,algia addome 9(4%)
comportamentale 8 (3%)
cefalea/emicrania 8 (3%)
oculistica 8 (3%)
chirurgia generale 8 (3%)
odontalgia 7 (3%)
allergia 6 (2%)
urologia non chirurgica 5 (2%)
depressione 5 (2%)
chirurg. ortopedica 4 (2%)
diabete nuova diagnosi 4 (2%)
traumi gravi o multipli non PTSD 4 (2%)
urologia chirurgica 3 (2%)
HBs+ 3 (2%)
polmonare non TBC 2 (1%)
respiratorio TBC rischio 2 (1%)
scabbia 2 (1%)
ipertensione 2 (1%)
psichiatrico 2 (1%)
endocrinologia 2 (1%)
ginecologico chirurgico 2 (1%)
ansia 2 (1%)
pregr. malaria 2 (1%)
schistosomiasi, strongiloidiasi 2 (1%)
ferita da trauma semplice,lesione occasionale 2 (1%)
ORL non chir., disfonie 2 (1%)
gastroenter. chirurgica non neopl. 1 (0,..%)
s.emorroidaria 1 (0,..%)
Insuff. Renale Cronica 1 (0,..%)
neurologico 1 (0,..%)
insonnia 1 (0,..%)
vertigini 1 (0,..%)
diabete1 1 (0,..%)
diabete 2 1 (0,..%)
cardiovascolare 1 (0,..%)
diabete + ipertensione 1 (0,..%)
diabete+obesità 1 (0,..%)
respiratorio TBC 1 (0,..%)
sosp. cancro 1 (0,..%)
sfera sessuale 1 (0,..%)
disfertilità 1 (0,..%)
talassemia 1 (0,..%)
ginecologico non chirurgico 1 (0,..%)
gravidanza complicata 1 (0,..%)
gonorrea 1 (0,..%)
di norma 6 (2%)
ACCESSI – TIPOLOGIA DELLA DOMANDA. TOTALE
17
1.13- I PASSI FUTURI In sintesi il programma del semestre agosto 2013-gennaio 2014
a) Ampliamento rapporti di rete con realtà istituzionali, Volontarie e del Mondo delle Associazioni delle Cooperative
b) Costituzione APS (Associazione di Promozione Sociale, “Cammini Solidali”) c) Trasferimento dell’attività “Cammini di Salute” dalla cooperativa FO.QU.S all’APS d) Creazione polo ICT e) Creazione area “Media” f) Progetti locali, con modalità e finalità gratuite g) Progetti locali, nazionali, internazionali finanziati da Fondi specifici
Le attività qui citate sono già in corso di attuazione.
1.13- DATI DEL REDATTORE Dott. Enrico Chiara Medico di Medicina Generale, Specialista in Diabetologia e Malattia del Ricambio; Diploma universitario di II livello in bioetica; RSPP- Responsabile del servizio di prevenzione e protezione datori di lavoro, art. D.Lgs 81/2008; VI corso certificato CEPAS n. 025 per Auditor e Lead Auditor di sistemi di gestione per la Qualità in Sanità (Auditor di terza parte in sanità); Attendance certificate 16a edizione del corso “European Project Plannig”, Grundtvig code IT- 2008-364-003, PIXEL ass., Sincert UNI EN ISO 9001-2000, accred. Ministero della Pubblica Istruzione, decreto 25.07.06); Past President e VicePresidente coop. Medica (Unità Complessa di Cure Primarie) FO.QU.S; Resp. Scientifico Dipartimento Vittime di violenza politica e sociale, vittime di persecuzioni etniche, tortura e trattamenti crudeli, inumani e degradanti, I.O.V.V. (International Observatory for Victims of Violence); Tutor Valutatore per gli Esami di Stato Professione Medica (Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Torino); Tutor del Corso di Formazione in Medicina Generale (area specialistica, Regione Piemonte - Direzione Sanità Settore Personale Dipendente del Ssr e Affari Generali); Docente Master Specialistico in Victim Support Counseling e Scienze Vittimologiche, International Observatory for Victims of Violence Turin; Membro del Tavolo Asilo, Assistenza Sociale Servizio Stranieri e Nomadi del Comune di Torino; Socio fondatore APS “Cammini di Salute”, Già Referente sanitario Progetto “Torino è la mia Città” Fondo Europeo per i Rifugiati 2008 – 2013 Annualità 2011 - Azione 1 “- PROG-100699; già Coordinatore Centri di Accoglienza Profughi Emergenza Nord Africa 2011 – FOQUS sc, Consorzio Connecting People; già Resp. Sanitario Progetto Tutti Inclusi, fond. Xenagos.
18
APPENDICE
19
1.13- LO STATUS GIURIDICO PUBBLICO DEGLI STUDI DI MEDICINA GENERALE E PEDIATRIA DI LIBERA SCELTA. LE COOPERATIVE MEDICHE
a) L’attività dei Medici di Medicina Generale (MMG) e dei Pediatri di libera scelta (PLS) è un’attività pubblica,
regolamentata da Convenzioni Nazionali e Regionali e definita nelle Leggi di Riforma sanitaria, inerenti il Servizio Sanitario Nazionale
b) La natura giuridica del MMG o del PLS è di “incaricato di pubblico servizio” o di “pubblico ufficiale” a seconda dei compiti che di volta in volta è chiamato a svolgere.
c) I locali in cui si svolge l’attività del MMG o del PLS sono per legge considerati “Presidi Sanitari del Servizio Sanitario Nazionale” secondo quanto definito dall’art. 36 dell’Accordo Collettivo Nazionale
d) Gli studi medici sono destinati al pubblico servizio (art. 36 del suddetto Accordo), ma la gestione è di natura privata. Gli oneri relativi alle spese correnti sono, cioè. a carico del medico. Sono previste partecipazioni alla spesa da parte della Convenzione per alcune attività e le spese del personale
e) I locali in cui le attività vengono esercitate non sono “poliambulatori” ma “studi medici”. La loro apertura è subordinata all’approvazione della Commissione di Vigilanza (distrettuale) competente per territorio. La Commissione vigila sugli aspetti di legge previsti per studi di questa natura, aspetti obbligatori e non eludibili. Gli studi privati non sono soggetti a tali vincoli
f) La cooperativa medica FO.QU.S è sorta per sviluppare una medicina territoriale complessa, sulla base di quanto previsto dall’Accordo exDgr 57-08 (Dgr. N. 57-10097 del 17 novembre 2008, Accordo Regionale della Medicina Generale per l’avvio dei Gruppi di Cure Primarie e Case della Salute, in costituzione nelle ASL piemontesi) e accordo 20 luglio 2009 (modello organizzativo per la sperimentazione regionale Gruppi di Cure Primarie/Case della Salute) che prevedevano la costituzione dei “Gruppi di Cure Primarie”, come definiti nelle Leggi Nazionali di allora ed ora noti come AFT (Associazioni Funzionali territoriali) o UCCP (Unità Complesse di Cure Primarie). I locali erano stati predisposti per poter godere di un parcheggio interno ad uso mezzo di soccorso, entrate a scivolo senza gradini, due ingressi, maniglioni “a spinta”, etc… requisiti assolutamente superiori a qualsiasi locale oggi occupato da Medici di Famiglia, specie se approvati sulla base delle normative precedenti e non più riaccreditati. Il Progetto è stato depositato e protocollato presso il Distretto di Competenza: 28 luglio 2009 (Prot. 38902 SSN ASL TO2, Titolo II, Cat. 1) e prima integrazione (16 settembre 2009, Prot. 46032 SSN ASL TO2, Titolo II, Cat. 1). La popolazione attualmente assistita, vista la presenza di 3 MMG a tempo pieno, 1 MMG in condivisione, 2 PLS è di circa 8.000 persone.
g) I MMG ed i PLS possono esercitare le loro attività in forma coordinata ed associata per garantire una copertura orario ampia. Queste forme associative sono definite quali “Medicine di Gruppo”. Gli orari sono dichiarati all’Asl, pubblici, vincolati da leggi. A differenza delle attività private, non è data facoltà di modificare gli orari con criterio discrezionale
h) La normativa vigente, ed espressamente la Legge di Riforma sanitaria 502, stabilisce che, per rendere più efficiente l’organizzazione collettiva, i Medici possono organizzarsi anche in “forma cooperativa”. Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 recante: «Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’art.1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421»TITOLO II PRESTAZIONI, Art. 8 - Disciplina dei rapporti per l’erogazione delle prestazioni assistenziali comma 1.”Il rapporto tra il Servizio sanitario nazionale, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta è disciplinato da apposite convenzioni di durata triennale conformi agli accordi collettivi nazionali stipulati, ai sensi dell’articolo 4, comma 9, della legge 30 dicembre 1991, n. 412, con le organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative in campo nazionale. (…) Detti accordi devono tenere conto dei seguenti principi (…) lettera i) regolare la partecipazione di tali medici a società, anche cooperative, anche al fine di prevenire l’emergere di conflitti di interesse con le funzioni attribuite agli stessi medici dai rapporti convenzionali in atto
i) Norma FISCALE: Roma, 3 aprile 2012 - Risoluzione n.30 del 03.04.2012, dell’Agenzia delle Entrate. Applicabilità dell’esenzione Iva alle società cooperative costituite fra soggetti esercenti l’attività sanitaria – Art. 10, comma 2, del d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 e in applicazione della direttiva 2006/112/CE, secondo la quale sono esenti "le prestazioni di servizi effettuate da associazioni autonome di persone (fisiche e giuridiche) che esercitano un'attività esente o per la quale non hanno la qualità di soggetti passivi, al fine di rendere ai loro membri i servizi direttamente necessari all'esercizio di tale attività, quando tali associazioni si limitano ad esigere dai loro membri l'esatto rimborso della parte delle spese comuni loro spettante, a condizione che questa esenzione non possa provocare distorsioni della concorrenza".
20
EVOLUZIONE MODELLO ORGANIZZATIVO FO.QU.S. PROGETTO ENA 2011
Schema Rete iniziale Schema Rete Finale
Incremento dell’organizzazione a rete, concentrando a livello sovrazonale più funzioni. Il “focus” organizzativo si sposta dal servizio locale
all’insieme delle tre componenti l’organizzazione, (contesti, le relazioni, i soggetti operanti). La centralizzazione di alcune funzioni permette di
rendere più omogenea l’attività nei centri, e sgrava i livelli periferici dagli adempimenti cui dovrebbero provvedere in modo isolato, frammentato e
difforme ricorrendo alle sole proprie risorse. La creazione di un livello sovrazonale permette un più rapido scambio informativo trasversale,
consente di accelerare le decisioni, e di connettere con maggior rapidità i diversi centri, agendo come uno “hub”.
Situazione iniziale (standard ministeriale)- non è prevista nessuna forma organizzata. Il servizio si compie nel singolo atto medico o infermieristico, e nella compilazione della cartella clinica. Non esistono forme di supporto decisionale al personale non sanitario nelle ore di assenza in sede del personale medico-infermieristico (no reperibilità). Non sono previsti collegamenti con le strutture sanitarie locali o extrazonali. Le necessi tà sanitarie (i triangoli nel grafo) vengono affrontate singolarmente. Non è possibile alcuna forma di monitoraggio attivo. Unica possibilità: compilazione meccanica schede predisposte e non condivise. Applicazione rigida di un protocollo. Unica relazione coerente: personale sanitario vs. o spite. In occasione di situazioni imprevedibili si adottano schemi procedurali rigidi o su improvvisazioni non rese consapevoli, non proceduralizzat e, non trasferibili.
UCS
Centro1
Centro3
Centro2
Reperibilità
Reperibilità
Reperibilità Procedure
Monitoraggio
Monitoraggio
Monitoraggio
Risorse extrazonali
Procedure
Procedure
Risorse extrazonali
Risorse extrazonali
Centri in rete, Modello Hub and Spoke, con evidenziazione di fenomeni ricorsivi e biforcazioni
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MONITORAGGIO ENA 2011. Periodo Luglio-Novembre
VARIABILE Settimo+Banchette % SETTIMO Banchette
ERNIE 1 1%< 1 0
NEFRO/URO/PATIE 1 1%< 1 0
INFERTILITA' 1 1%< 1 0
CARDIOVASCOLARE 2 1%< 2 0
NEUROPATIE 2 1%< 2 0
SOSPETTE MALATTIE SESS. TRAMESSE
2 1%< 2 0
ABORTO 2 1%< 2 0
TENDINOPATIE 3 1%< 3 0
MAMMELLE NON TUMORALI 3 1%< 3 0
ALLERGIE 3 1%< 3 0
GRAVIDANZA 3 1%< 2 1
CUTE E ANNESSI- NON FLOGISTICHE
4 1%< 4 0
ANEMIA 6 1-2% 4 2
DEPRESSIONE/ANSIA 7 1-2% 5 2
MALATTIE APP. RESP INF. 8 1-2% 6 2
IPERPIRESSIA 8 1-2% 7 1
MALATT. APP. GEN. FEM. 8 1-2% 3 5
IPERTENSIONE AA. 9 1-2% 8 1
APP.GEN.FEMMINILE 10 1-2% 4 6
INSONNIA 14 1-2% 13 1
RETTO NON TUMORALI 23 2-3% 23 0
MALATT. ORECCHIO/APP.ACUSTICO
25 2-3% 20 5
TURBE ALVO 30 3-4% 24 6
PRURITO 34 3-4% 24 10
APP. GENITO URINARIO INFIAMMAZIONI
39 4-5% 36 3
OCCHI E VISTA 41 4-5% 32 9
MAL. TRATTO DIG. INF. 44 4-5% 36 8
APP. OSTEOARTICOLARE NON TRAUMATICO
48 5-6% 34 14
MAL. TRATTO DIG. SUP. 51 5-6% 45 6
MALESSERE GENERALE NON DEFINITO
61 6-7% 44 17
CEFALEA 80 8-9% 77 3
LES. TRAUMATICHE 81 8-9% 78 3
CUTE FLOGOSI LOCALIZZATE, MICOSI
82 8-9% 68 14
ALTRO 83 8-9% 65 18
MAL. CAVO ORALE 94 9-10% 82 12
MALATTIE APP. RESP. SUP. 113 11% 104 9
I Centri di Settimo e
Banchette sono stati
identificati quali i più
idonei all’esecuzione di
valutazioni campionarie di
monitoraggio degli accessi,
sia per la numerosità dei
soggetti campionabili, sia
per la (relativa) costanza di
disponibilità del personale
sanitario e non sanitario.
Questa indagine ha preso
in considerazione tutte le
presenze ambulatoriali
indipendentemente se
correlate a medesimi
soggetti. Il quadro che
emerge per come effettuato
nel 2011 corrisponde,
peraltro, al vissuto degli
operatori, non essendo
inizialmente stata definita
una griglia rigida sotto il
profilo tassonomico. Alcuni
dati e voci vanno
interpretati, tenuto conto
del diverso significato
attribuito a certi sintomi o
a certe definizioni, quali
“dolore del corpo, ‘body
pain’”, o “prurito” o
“febbre”, corrispondenti
spesso a un disagio fisico
generico, non correlabile a
nessun quadro patologico
specifico.
22
MONITORAGGIO ENA 2012. Periodo Gennaio-Settembre
HIV 1
malattie sessualmente trasmesse(MST) 2
diarrea secondaria a parassitosi, elminti 2
ansia 4
TBC 5
inappetenza 6
psicosi 6
depressione 7
prurito localizzato 8
Vasculopat.periferiche (emorroidi,varici) 9
ORL 10
Mal. App. CardioV. 11
malattie endocrinometaboliche 11
epatite B 11
stanchezza 13
diarrea semplice 13
lesioni pregresse, percosse, aggressioni 14
febbre 15
Ipertensione 18
insonnia 18
Gravid.Aborto 21
dolore diffuso (body pain) 24
prurito sine materia, diffuso 28
Mal. App. Resp. Inf 28
problemi oculari specifici (POS) 29
stipsi 29
problemi oculari non specifici (PONS) 36
Mal. App.Gen. Femm. Non infettive 44
Mal. App. gastroent. inf. 49
Mal. App. gastroent. Sup 55
dolore posttraumatico (DPT). Include traumi e ferite recenti.
70
odontalgia 78
cefalea 95
Mal. Cute irritative 107
dolore localizzato non traumatico (DLNT). Viscerale/osteoarticolare
163
altro non incluso nei precedenti 193
Mal. App. Resp. Sup 229
1499
Su 1513 soggetti in cui nel 2012 si è rilevato il genere, il 79% è di sesso maschile, il 21% di sesso femminile. Su 967 soggetti di cui è stata rilevata la nazionalità nel corso dei primi 3 trimestri 2012 (Settimo, 677 rilevazioni) e dei primi due trimestri (Ivrea290 rilevazioni), per un totale di 967 rilevazioni la distribuzione per NAZIONALITÀ vede:
STATO PERCENTUALE Ghana 25% Mali
12% Bangladesh Costa d’Avorio 10% Somalia 8% Nigeria 5% Tunisia 4% Ciad
3-4<% Burkina Guinea
2-3<% Sierra Leone Congo
1-2<% Pakistan Camerun Liberia Mauritania
<1% Libia Egitto Gambia
23
ENA 2011 SETTIMO - MONITORAGGIO ANTITUBERCOLARE. Periodo. Luglio.dicembre 2012 Settimo. Dal luglio 2012 al dicembre 2012 si è proceduto, congiuntamente con i responsabili dell’Ufficio di Igiene di Settimo Torinese (dottsssa Galati) ad una revisione generale dei Migranti Ospiti dell’Hotel Giglio, relativamente alla profilassi antitubercolare. L’attività si è svolta in collaborazione con la sig.ra Manzato, operante presso l’ex dispensario di Lungo Dora Savona, Va comunque fatto notare che l’attività congiunta con il Dispensario, con accompagnamenti periodici, era già attivata in epoca precedente il monitoraggio.
RISULTATI
60 negativi (46%) 10 in terapia con isoniazide (8%) 4 quantiferon (3%) 3 attestato fine trattamento isoniazide (2%) 2 controllo a 3 mesi (1%) 1 in gravidanza (1%) 1 seguito dal MISA (1%) 8 in attesa di esito (6%) 5 no responder (4%) 37 in corso di verifica o da testare (28%)* Tot= 131 (*) In parte testati successivamente e non figuranti nel presente monitoraggio. I soggetti da testare erano in parte nuovi ingressi, provenienti da altri Centri.
ENA 2011- CORSI DI FORMAZIONE AGLI OPERATORI NON SANITARI
I CORSO DI FORMAZIONE
LE SPECIFICITÀ DEL SOSTEGNO SANITARIO E SOCIALE CORSO PER EQUIPES PSICOSOCIALI Venerdì 8 giugno 2012 h 9.00-13.00 VIA BEAUMONT 19 Torino, c/o CONFCOOPERATIVE principali problematiche sanitarie nei paesi di origine e legate (aspetti psico-sociali) alla migrazione MODULO 1- Corpo, anima, spirito, malattia, cura, fra credenza mitica e mito illuminista. MODULO 2- Una casa in ospedale e un ospedale a casa. Le Cure Primarie, fra ascolto e narrazione. MODULO 3- Le grandi paure: virus, batteri, geni, comportamenti. MODULO 4- Il Contesto Normativo II CORSO DI FORMAZIONE
la gestione del centro ad un anno dallo start-up: difficoltà, esperienze di successo e sostenibilità ASPETTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI CORSO DIRETTORI Sabato 23 giugno 2012 Foresteria Valdese di Torre Pellice (TO) –
24
“CAMMINI” – CARTELLA CLINICA SANITARIA, Prima Pagina
CARTELLA SANITARIA
Tel. ______________________________________
DATA DI NASCITA: __________________________
SESSO: M F Età:________________________
NAZIONALITÁ: __________________________________ CODICE FISCALE/ ☐ SI ☐ NO
ESENZIONE _____________ SCADENZA __________________ ISI __________________
FIGLI A CARICO ☐ SI ☐ NO ☐ PAESE D’ORIGINE _____________________________________
Titolo di soggiorno ☐Permesso di soggiorno per richiesta asilo
☐Protezione sussidiaria ☐Rifugiato
☐Motivi umanitari ☐Diniego con ricorso in corte d’appello
☐Diniego con ricorso in tribunale ☐altro __________________________
Lingua madre
Cultura religiosa Istruzione ☐ primaria ☐ secondaria ☐ universitaria
Gruppo etnico Zona di domicilio
Azioni:
Materiale consegnato: ☐ moduli ☐ dépliant ☐ altro _________________
Osservazioni/note:
Medico di Famiglia ☐ Sì ☐ No
Associazione o Ente di Riferimento ______________________________________________ Attività lavorativa pregressa ____________________________________________________ Scadenza del permesso di soggiorno ___________________________________________ Ultima Provenienza ___________________________________________________________
(*) il numero di scheda viene riportato in ogni documento “sensibile” eventualmente consegnato all’Intervistato, tenuto conto di quanto espresso successivamente in materia di privacy
N° scheda* ---------------------------
FO.QU.S sc medica
V. Lemie 29c
25
“CAMMINI” – CARTELLA CLINICA DEL RICHIEDENTE, Prima Pagina
SCHEDA SANITARIA DEL RICHIEDENTE
Telefono _____________________________________
COGNOME: ________________________________________ NOME: __________________________________________
DATA DI NASCITA: __________________________
SESSO: M F Età:________________________
NAZIONALITÁ: __________________________________ CODICE FISCALE/STP _____________________________________
ESENZIONE _____________ SCADENZA __________________ ISI __________________
FIGLI A CARICO ☐ SI ☐ NO ☐ PAESE D’ORIGINE _____________________________________
Titolo di soggiorno ☐Permesso di soggiorno per richiesta asilo
☐Protezione sussidiaria ☐Rifugiato
☐Motivi umanitari ☐Diniego con ricorso in corte d’appello
☐Diniego con ricorso in tribunale ☐altro __________________________
Lingua madre Zona di domicilio:
Azioni:
Materiale consegnato: ☐ moduli ☐ dépliant ☐ altro _________________
Osservazioni/note:
(*) il numero di scheda viene riportato in ogni documento “sensibile” eventualmente consegnato all’Intervistato, tenuto conto di quanto espresso successivamente in materia di privacy
N° scheda* ---------------------------
FO.QU.S sc medica
V. Lemie 29c
26
Cammini di salute Prospettive di Cura per Migranti
Vulnerabili di nazionalità Extraeuropea
Il Progetto non ha scopi lucrativi e si propone di offrire un servizio di prima accoglienza e di accompagnamento al corretto utilizzo del Servizio Sanitario Nazionale e delle altre forme Istituzionali finalizzate alla Tutela e Promozione della Salute e della Persona.
Noi siamo in … Here we are … Nous
sommes en …
Via Lemie 29/c;
Autobus 72; 72/; 60; 11. Tram 9, 3
Per appuntamenti e Prenotazioni …
For Informations and Reservations …
Pour Informations et Reservations …
mail: [email protected]
tel.: +39-334-2146521
Piazza Mattirolo
Largo Giachino
WHAT WE DO … CE QUE NOUS FAISONS General medical visits, specialist medical visits (diabetology, gynecology, paediatrics, others ...), psychological counseling and sexology. Issuing certifications for the social and occupational integration; certifications of torture or other forms of serious injury a
result of conflict and persecution. Nursing Service. Tests: Ultrasound scans and electrocardiograms, other tests. Psychological services for victims of violence, particularly asylum seekers, beneficiaries of international protection and humanitarian assistance, women victims of violence, victims of child abuse and maltreatment. Visites médicaux généraux, visites spécialiste (diabétologique, gynécologique,
pédiatrique, autre…) et conseils psychologique et sexologique. Délivrance des certifications pour le placement dans un emploi. Certifications des torturse ou autre formes des blessure sérieux provoqué par conflits et persécutions. Service de soins
infirmiers. Echographie et électrocardiogramme, d'autres tests. Services de
psychologie pour les victimes de violence, en particulier demandeurs d'asile, personne avec protection internationale et humanitaire, femmes victimes de violence, mineurs victimes des abus et de mauvais traitements.
ALL MAINLY FREE PRINCIPALEMENT
TOUTES GRATUIT
Ways of Health Perspectives of Care for Vulnerable
Migrants of non-European Nationality
Moyens de santé
Perspectives des soins pour Migrants
vulnérables de nationalité Extraeuropéenne
The Project is a not for profit and it aims to provide a service of first shelter and to
support the proper use of the National Health Service and of other Institutional forms
aimed at the Protection and Promotion of the Health and of the Person.
Le Project a pas fins lucrative et se propose de offrir un service de premiére accueil et
de accompagnement pour la correct utilisation du le Service Nationale de la Santé et
des autre institutions finalisées à la Protection et Promotion de la Santé et de la
Personne.
COSA FACCIAMO (il Servizio è prevalentemente
gratuito) visite mediche generiche, visite specialistiche (diabetologiche,
ginecologiche, pediatriche, altre…). Consulenza psicologica e
sessuologica. Certificazioni utili all’inserimento sociale e
lavorativo oltre che alla certificazione di torture o altre forme
di lesione gravi conseguenza di conflitti e persecuzioni.
Servizio infermieristico. Su prenotazione possono essere
effettuati accertamenti ecografici ed elettrocardiografici. È
disponibile un servizio di etnopsicologia e psicodiagnostica
forense, anche a finalità legale a vittime di violenza, in
particolare richiedenti asilo, titolari di protezione
internazionale e umanitaria, donne vittime di violenza, minori
vittime di abusi e maltrattamenti.
27
1.13- NOTE DI METODOLOGIA
Premessa.
Per una cooperativa medica “a mutualità pura” fondata con l’intento rispondere a modelli di assistenza sanitaria a forte integrazione pluriprofessionale (i cosiddetti Gruppi di Cure primarie” o “Unità Complesse di Cure Primarie”) l’aver intrapreso un percorso di approfondimento professionale, comprensivo degli aspetti organizzativi e gestionali, propri di un approccio non casuale all’incontro con i Migranti e specialmente con una fascia migrante estremamente fragile, quale quella dei richiedenti Asilo, ha richiesto l’impegno di “risorse nuove”.
Il continuo “apprendimento sul campo” (learning by doing), ha permesso di sviluppare una “visione metodologica” ispirata alla gestione della complessità, della casualità, dell’incertezza, che caratterizzano una situazione con connotati misti, talora di emergenza, talora di continuità e integrazione, in cui l’aspetto multiculturale e i vissuti particolari giocano un ruolo fondamentale nel generare quadri fortemente imprevedibili e variabili.
Scartata sin da subito l’adozione di approcci rigidi ed eccessivamente formalistici, si è scelta una strategia di flessibilità costruita sul testare metodologie applicative diverse, verificarle, per scegliere, fra loro, quelle dimostratesi in concreto più efficaci, anche queste, peraltro, sempre sottoponibili a monitoraggio e suscettibili di processi di miglioramento.
Ma ciò che si vuole cercare di applicare, facendo riferimento alle tre grandi metafore del sapere organizzativo (organizzazione come macchina, organismo o cervello), è la scelta metodologica generale fondata sui concetti di olografia e sincronia/sincronicità. Si è data, cioè, importanza all’unità e contemporaneità dei fenomeni evocabili in ogni punto del sistema, a loro volta attribuibili alla contestualità fra l’uno e il tutto, il particolare e l’universale, oltre a una lettura del tempo non solamente in quanto tempo “diacronico”, fatto di eventi in successione, separati da spazi logici numerabili, se non addirittura, fisici e visibili, ma come tempo “sincronico”, "metafisico", dove viene meno una netta distinzione fra ciò che è “tempo” e ciò che è “spazio”, ciò che è “ora” e ciò che era “prima” o che sarà “dopo”, quantificabili solo ricorrendo a formulazioni matematiche e rappresentazioni geometriche molto complesse, ai limiti della sola comprensione intuitiva.
Per dirla diversamente, si è considerata l’opportunità di adottare non solamente logiche “asimmetriche”, dove le differenze fra parti messe in relazione sequenziale permettono un confronto quantitativo immediatamente rappresentabile (prima/dopo, maggiore/minore, alto/basso, etc…), ma di tener presente l’esistenza di logiche meno immediate nella nostra percezione e nella nostra cultura che, essendo “simmetriche” fanno cadere i presupposti differenzialistici, per adottare la possibilità “simmetrica” in cui “1” e “2” sono reciprocamente l’uno maggiore dell’altro e il “passato può seguire il presente” come “il presente seguire il passato”.
Nel nostro caso, dovendo individuare vie applicabili, abbiamo scelto di utilizzare un approccio “bi-logico”, vale a dire asimmetrico classico, ma aperto a introdurre variabili non sempre riproducibili in misure ordinarie (ad esempio i rapporti umani, considerati qualitativamente in quanto “emozioni”) e “bi-modale”, rigorosamente asimmetrico, ma orientato alla creazione di aggregati fra soggetti con caratteristiche simili o identiche, eterogenei, ma associabili.
Questa lettura sistemica (macro), che peraltro tiene conto della situazione concreta (micro), dove, nel compiere i singoli atti si passa a modalità d’azione meno evolute e più semplicemente interconnesse, consente, peraltro, a chi gestisce la rete, di costruire un “sistema totale”, poco frammentato, fortemente interagente, in grado di accogliere le possibili variazioni casuali e imprevedibili come eventi non fratturativi.
L’imprevisto diventa, cioè, un momento di crescita ed evoluzione e non un’occasione di destabilizzazione. In questo senso i margini di incertezza si rivelano momenti organizzativi fecondi da non sopprimere e cercare di limitare all’eccesso, perché l’incertezza permette di evitare l’adozione di comportamenti cristallizzati, o, per dirla diversamente, tendenti all’entropia, cioè all’involuzione progressiva, sino alla destrutturazione come esito di un processo non più in grado di rinnovarsi autogenerandosi.
28
In questo senso si è adottato uno stile gestionale del tutto simile a quello che il mondo biologico, ma anche i sistemi astronomici o la società intesa nel suo complesso, utilizzano per mantenere una condizione di (relativo) equilibrio e di sempre rinnovata omeostasi. Un sistema, cioè, che è parte intrinseca di tutta la nostra vita e condiziona, sulla terra, gli eventi atmosferici, i comportamenti economici, gli eventi sociali, la vita dei gruppi, dei singoli viventi e delle loro singole cellule.
In un sistema che vive di vita propria, divengono elementi strutturali tutta una serie di variabili normalmente non considerate o considerate di poco conto se non addirittura ritenute “destabilizzanti” o “interferenti”, come le componenti affettive, le dinamiche relazionali, le emergenze emotive. In una rete complessa dove le componenti umane, individuali e collettive, sono prevalenti e fanno parte costitutiva del sistema di produzione, l’annullarle, il non considerarle, il sottovalutarle, preconfigura un rischio sostanziale per tutta l’organizzazione, esponendola a tutta una serie di tensioni che dal disagio individuale possono trasferirsi, attraverso dinamiche relazionali, a interi ambienti di lavoro e creare problemi di instabilità strutturale. L’approccio “ricorsivo uno-tutto-uno” permette, invece, di stabilire connessioni estremamente rapide fra quelli che possono essere i vissuti individuali e quelle che sono le dinamiche interne all’organizzazione, anche queste assimilabili ai comportamenti umani
Noi operiamo in una zona di confine, in una zona critica, posta ai margini fra ordine e caos, che nei modelli complessi corrisponde al luogo della creazione, della genesi, del disordine che prende forma, anche se temporanea, in sequenze ordinate e coerenti, per poi rigenerare alternative non determinabili, in un continuum di aggregazioni/disaggregazioni che costituiscono il principio della Vita. In questa zona dove ogni possibile è certo, e ogni certezza cessa di essere possibile, nascono i contesti operativi che rendono praticabile e doverosa la sperimentazione come atto creativo, fonte di innovazione, sviluppo, evoluzione e, alla fine, anche se può sembrare paradossale, stabilità, indirizzo, coesione, fattibilità.
.
29
MODELLI ORGANIZZATIVI Fonte: L. Fumagalli “Gestione e Organizzazione per la Comunicazione d’Impresa”, 2009
ORGANIZZAZIONE COME MACCHINE ORGANIZZAZIONE COME ORGANISMI ORGANIZZAZIONE COME CERVELLI Formate da diversi pezzi con differenti funzioni che contribuiscono singolarmente a formare il processo organizzativo complessivo.
I sistemi organizzativi sono concepiti sulla base dei bisogni che devono soddisfare e dell’ambiente esterno
I sistemi si basano sull’elaborazione e generazione di informazioni che permettono alle organizzazioni di apprendere e di auto-organizzarsi
Principi base
Specializzazione del lavoro; coordinamento del lavoro basato sui principi dell’ordinamento gerarchico
Le organizzazioni sono concepite come “sistemi aperti” che si adeguano all’ambiente; le organizzazioni hanno dei cicli vitali; le attività lavorative sono influenzate dalla natura umana e dalle componenti formali.
Le organizzazioni sono sistemi in grado di elaborare informazioni; La raccolta e l’elaborazione delle informazioni permette ai sistemi di auto-organizzarsi.
Principali scuole
Scuola classica: esigenza di razionalità ed efficienza Principi Base: unità di comando, catena di comando, ambito del controllo, Staff & Line, divisione del lavoro; autorità e responsabilità; centralizzazione dell’autorità; disciplina; subordinazione degli interessi individuali all’interesse generale; equità; rapporti di lavoro di lungo periodo; spirito di corpo. Scuola classica di Taylor: divisione del lavoro, specializzazione delle mansioni, studio scientifico dei tempi e metodi di lavoro, incentivo monetario; Scuola classica di Fayol: teoria sull’amministrazione dell’organizzazione, focalizzata sui vertici. Principi di autorità e responsabilità; Scuola classica di Gantt: focalizzato sull’efficienza del singolo operaio. Riconoscere e premiare la miglior capacità produttiva. Scuola burocratica: evidenzia le correlazioni fra la meccanizzazione dell’industria e la proliferazione delle forme organizzative basate sull’autorità. Scuola burocratica di Weber: l’organizzazione burocratica standardizza i processi amministrativi
Scuola delle relazioni Umane. L’organizzazione è legata alla soddisfazione e alla motivazione dei suoi componenti. Negoziazione e comunicazione per la soluzione dei conflitti. Vantaggi del lavoro interessante e autonomo. Corrente interazionista di Mayo. Modello socio-tecnico. L’organizzazione deve essere in grado di aumentare simultaneamente la produttività e la soddisfazione dei dipendenti. Scuola sistemica: L’organizzazione è legata all’ambiente in cui opera, inteso sia come ambiente di contesto che come ambiente di interazione diretta con l’organizzazione (task environment) Teoria della contingenza: L’organizzazione è legata sia a variabili interne che esterne o ambientali. In caso di ambienti stabili e definiti: sistema meccanico; in ambienti instabili e in mutamento: sistema organico. Teoria delle pari complessità: ambienti complessi richiedono maggiore differenziazione dell’organizzazione.
Approccio decisionale. L’organizzazione è come un cervello che elabora informazioni. Approccio decisionale di Simon: Le organizzazioni sono un insieme di sistemi informativi, sistemi di comunicazione e sistemi decisionali; le organizzazioni non possono essere razionali perché i loro membri hanno limitate capacità di trattare le informazioni (razionalità limitata); l’uomo cerca una soluzione attraverso un processo decisionale a tre livelli: strategico (individuazione delle variabili ambientali), progettuale (configurazione alternative), operativo (scelta e realizzazione dell’alternativa); le decisioni sono determinate dai processi di percezione, ricerca, scelta e apprendimento; il grado di incertezza determina le struttura organizzative. Modello delle learning organizations. L’organizzazione è un sistema complesso in grado di apprendere. Modello cibernetico. I sistemi devono essere in grado di percepire, monitorare e ricercare aspetti significativi del loro ambiente; collegare l’informazione alle norme operative a guida del comportamento sistemico; individuare eventuali scostamenti significativi dalle norme; mettere in atto azioni correttive quando rilevate delle deviazioni. Apprendimento a subroutine unica: capacità di rilevare e correggere l’errore in ordine a precise norme operative. Apprendimento a subroutine doppia: capacità di riconsiderare la situazione mettendo in discussione l’opportunità delle norme operative. Total Quality Managment. Organizzazioni olografiche: l’organizzazione è come un sistema che combina caratteristiche di centralizzazione e di decentralizzazione. Le caratteristiche dell’intero sistema sono contenute in ogni sua parte in modo che possa auto-organizzarsi e rigenerarsi su base continua. Ciò è realizzabile attraverso la cultura aziendale; i sistemi informativi; la struttura. Ai gruppi di lavoro sono affidati interi processi e i ruoli sono definiti in maniera elastica. I sistemi auto-regolati devono basarsi sul principio de “il minimo di regole” che rende possibile la ridondanza e la differenziazione e quindi l’innovazione, lo sviluppo e la creatività.
Potenzialità I migliori risultati si hanno quando: il compito è molto chiaro l’ambiente è stabile il ciclo produttivo è routinario la precisione ha un ruolo importante i dipendenti rispettano i ruoli assegnati
Importanza del rapporto fra organizzazione e suo ambiente. Prestando attenzione ai bisogni da soddisfare la gestione delle organizzazioni può sempre essere migliorata. La sopravvivenza è l’obiettivo cruciale delle organizzazioni: il management gode di maggior flessibilità di azione e decisione. Strategia, struttura, tecnologia, dimensioni umane e manageriali sono sottosistemi correlati i cui bisogni devono essere contemporaneamente soddisfatti nel modo più equilibrato. È possibile scegliere fra diversi modelli organizzativi
La metafora del cervello indica con chiarezza quali sono le caratteristiche che un’organizzazione deve possedere per poter apprendere. Il modello getta le basi per ripensare alle logiche manageriali classiche. La metafora permette di concepire le implicazioni delle nuove tecnologie nell’ottica delle interazioni di tutte le “intelligenze” presenti nell’organizzazione per renderla capace di auto-organizzarsi.
Limiti Non considera gli aspetti umani dell’organizzazione né che attività e compiti sono spesso più complessi e incerti di quelli svolti dalle macchine; possono creare resistenze nell’adattamento ad un ambiente mutevole; creano alienazione e scarsa socialità nei dipendenti.
L’organizzazione è rappresentata in modo molto concreto ed è poco lo spazio all’azione creativa dell’uomo; non si considera che le organizzazioni non solo devono adeguarsi all’ambiente, ma contribuiscono anche alla sua formazione; le organizzazioni difficilmente risultano come unità funzionali perfettamente coordinate come invece il modello le considera.
Il modello non considera i conflitti che possono verificarsi fra un’organizzazione che apprende e i classici fenomeni di potere e di controllo presenti in tutte le organizzazioni. L’apertura mentale e la capacità di autocritica sono estranee alle logiche di management tradizionali. Le difficoltà del management a far propria le logiche dell’apprendimento e dell’auto-organizzazione creano resistenze che portano a mantenere lo stato attuale.
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Cammini Di Salute
Relazione Semestre Febbraio-Luglio 2013
Versione 1.13
Edizione 06.08.2013