Ò Membro della Task Force Nazionale BLSD CRI Ò · incosciente la registrazione dei parametri...
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In una maxi emergenza, in un soccorso extraospedaliero complesso, in presenza di
un grande incidente, di una grande manifestazione o in tutte quelle situazioni dove
ci si trova a fronteggiare una moltitudine di interventi, bisogna essere pronti a recepire
e fronteggiare numerosi pazienti di ogni tipo e di ogni età.
Questo presuppone che la nostra attrezzatura sia tale da poter far fronte a qualunque
tipo di esigenza, ma soprattutto di essere certi di poter , in maniera professionale,
avere tra le nostre risorse tutti i presidi necessari.
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Una delle prime azioni che operiamo su un paziente cosciente o
incosciente è la registrazione dei parametri vitali, e tra questi primissimi
valori che ci affrettiamo ad avere, uno dei più importanti è quello della
pressione arteriosa ( PA ).
Qui sotto un piccolo specchio riassuntivo ci fornisce un quadro generale
di riferimento certo diviso per età.
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Unitamente ai valori pressori ci affrettiamo a reperire il “polso”, altro
importantissimo parametro per effettuare una diagnosi certa e cercare di
comprendere l’andamento generale del paziente.
Lo schema qui sotto ci può dare un’idea delle diverse tipologie di
paziente divise per età.
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Una volta percepito il polso dovremo poi capire rapidamente se il numero
di battiti per minuto ( BPM) è assestato in un range accettabile o se siamo
di fronte ad un quadro ingravescente.
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Diventa quindi fondamentale avere a nostra disposizione un
Sistema Multiplo di Rilevazione Pressoria
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Aumentare la pressione avendo cura
di chiudere la valvolina del misuratore
di pressione.
Insufflare con la pompetta l’aria nel
bracciale monitorando l’aumentare della
pressione sul manometro, stando attenti
a non eccedere con la pressione.
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Aprire la valvolina facendo diminuire la pressione, e prestare attenzione
a quando percepiremo i primi battiti ( è la pressione massima ), fino a quando
non sentiremo più alcun flusso pressorio ( è la pressione minima).
Se visivamente faremo caso sia nel momento di percezione del valore massimo,
che di quello minimo noteremo sul manometro una interruzione di “discesa”
irregolare a cui si associa il battito auscultato tramite il fonendoscopio.
Questo, una volta presa confidenza con queste manovre, ci
consentirà, nel caso in cui non dovessimo percepire il battito, perchè filiforme,
di “fissarlo” ad un dato valore perché visivamente noteremo il diverso modo di
oscillare dell’ago del manometro.