LA...La sfida futura credo che sarà coniugare design e tecnica in ò ò modo da consentire la...

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  • 1891-2013. PIÙ DI UN SECOLO DI CREATIVITÀ

    LA FABBRICADEL DESIGN

    60protagonisti dell'industria e della progettazione e 250 prodotti

    illustrano il successo planetario del mobile Mode in Italy

    acconta, questo nu-mero di AD, le per-sone che si occu-pano di design. Leracconta - sono unasessantina - in modo"leggero", da albumdi famiglia, attraver-so un loro pensieroemblematico e pro-dotti (in totale sono

    comunque 250) che hanno progettato, realizzato, ama-to. Personaggi che, nutriti dalla lezione dei Maestri, daPonti fino a Joe Colombo, hanno fatto e continuano afare grande il design Made in Italy. I designer innanzi-tutto, italiani ma anche stranieri che in Italia e nelle sueaziende di furniture hanno trovato modo di esprimersi- peraltro impollinando di idee "altre" l'italico scenario-, farsi conoscere e stimare, diventare dei "nostri", comeMare Sadler o Patricia Urquiola, per dirne solo due. Neproponiamo una selezione ragionata nel senso che si ètentato di dare testimonianza delle varie correnti stilistichein atto: il design senza aggettivi (quello di Magistretti, perintenderci), il Minimalismo poetico o fantastico, il Maxi-malism, il Neorazionalismo, il Barock 'n' Roll, l'ExtremeOrganic design, l'Hybrid design, l'Humour design e cosìvia. Ma pure una selezione ragionatamente incompleta,perché i progettisti valenti attivi nel Bel Paese sono tantie invece le nostre pagine contate.

    I protagonisti veri di questa rassegna sono tuttavia leaziende e i loro patron, i fondatori e le nuove generazio-ni, cioè quelle destinate a sviluppare l'opera dei padri (edelle madri) e a garantire la tenuta del modello Italia lun-

    go tutta la filiera dell'arredamento. Perché come hannodetto Magistretti e dopo di lui Philippe Starck: "In fon-do è sempre stata la produzione a fare grande il design.Come per concepire un figlio, per realizzare un mobile oc-corre infatti essere in due: ci vuole il designer ma soprattut-to l'imprenditore". Un imprenditore sui generis però, a cuibasta uno schizzo su un biglietto del tram per entusia-smarsi, per intuire creativamente il prodotto finito, percriticarlo e adattarlo alle esigenze della produzione. Unimprenditore, insomma, capace di abbattere quel com-partimento stagno che esiste in altri Paesi tra artigiani eprofessionisti: in America, per esempio, il buon designlatita perché - è ancora Magistretti a parlare - per fare unpezzo si lascia da parte l'immaginazione e "si disegnanoanche i peli del proprietario. Si fanno un mucchio di di-segni che non servono a niente". E poi altre qualità oc-corrono: il gusto per la sfida, la propensione a rischiare,quella di sperimentare, quella di fare, la sensibilità per leoscillazioni del gusto e il savoir-faire per orientarle, l'abili-tà nel comunicare il prodotto.

    I trenta e passa capitani d'impresa che presentiamonelle prossime pagine - ma questa è solo una prima pun-tata, altre ne seguiranno - si conformano appieno a taleidentikit. Lo si capisce leggendo le loro storie, rifletten-do sui loro pensieri, esaminando gli oggetti che hannoprodotto e che arricchiscono le nostre case dando a esseuna personalità. La loro importanza va oltre il portatodelle rispettive aziende: proprio con e mediante loro ènato il concetto di "Fabbrica del design Made in Italy"che tanto affascina gli stranieri e che il designer britan-nico James Irvine, mancato di recente, ha spiegato conuna frase che non ammette repliche: "Gli italiani sono ipiù bravi produttori del mondo".

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  • WHO'S WHOIMPRENDITORI E PROGETTISTI

    Aziende ^ ^ Designer italiani mt Designer stranieri

    (in ordine alfabetico)

    Alberto Alessi(Alessi)

    Andrea Lupi(antoniolupi)

    Ernesto Gismondi(Artemide)

    Luigi e Paolo Bestetti(Baxter)

    Emanuelee Giorgio Busnelli(B&B Italia)

    Mario BelliniGiampiero BodinoMattia BonettiTord Boontje

    Humberto e Fernando Campana •-.Giovanni Moretti,Manuel Gomiero e Antonio Ceschel ,(Carlo Moretti) i/

    Gianluca Armento(Cassina)

    Alberto Vignatelli(Club House Italia)

    Carlo ColomboMatali CrassetCaterinae Raffaele Fabrizio(Dedar)

    Alberto Scavolini(Ernestomeda)

    Matteo Galimberti(Flexform) '

    Massimiliano, Cristianae Manuela Messina(Flou)

    Carlo Urbinati ""•-••..e A lessandro Vecchiato(Foscarini)

    Carlo Giorgetti(Giorgetti) "

    Stefano Giovannoni ••' MIEESEM .--'ij

    Massimo Iosa GhiniClaudio Luti(Kartell)

    Ferruccio LavianiArik LevyRoss Lovegrove

    Olga Lualdi

    (Lualdi)

    Mauro Vandini(Marazzi)

    < • ••;.•.-••••••' Enzo Mari

    ;:•••'• Ingo Maurer

    - Alessandro Mendini

    Francesca, Vanna e Stefano Meroni

    (Meritalia)

    £ '', Richard Mille

    Renato e Roberto Minotti(Minotti)

    ^ ^ ^ ^ _ Daniela Mascheroni- * " '""• (MisuraEmme)

    [/ Andrea, Giulia e Giovanni Molteni(Molteni&C)

    Giorgio Morelato(Morelato)

    Patrizia Moroso(Moroso)

    •-.... Pasquale Natuzzi(Natuzzi)

    Fabio Novembre

    Elena ed Elisa Pagherà(Pagherà)

    • Gaetano Pesce

    Giovanni Anzani,Alberto e Aldo Spinelli

    _ . ^ ^ ^ ^ _ (Poliform)

    Bruno Allievi(Porada)

    r. X . . . Davide e Luigi Malberti>.•;.' (Rimadesio)

    Italo Rota••"•• Mare Sadler

    Valter Scavolini^ ^ ^ ^ ^ (Scavolini)

    V •unalnsH... Maurizio Leo Placuzzi

    (Sicis)

    Edi Snaidero

    (Snaidero)

    Philippe StarckNerio Alessandri

    (Technogym)Filippo Santambrogio

    (Tre-P&Tre-Più)

    •••/•• Patr icia Urquiola

  • La sfida futura credo che saràconiugare design e tecnica in

    ò ò

    modo da consentire la bellezza,il comfort e l'alta qualità a costipraticabili, anche e soprattutto

    dal mondo della casa e delprogetto. Oggi il consumatore

    è sempre più evolutoe questo richiederà alle industrie

    uno sforzo per soddisfarnele nuove esigenzeó

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    WHO'SWHO.

    Una vita in M a r a z z i (con una pausadal 2009 a! 2012), una vasta conoscenzadei mercati stranieri, M a u r o Vand in i è oggil'amministratore delegato dell'azienda di Sassuolo,ora nel gruppo Mohawk Industries e leadermondiale per qualità di prodotto e pertecnologia di processo del settore ceramico.