RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014 · Il quadro delle risorse Il piano degli investimenti...
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA
2014
CAMERA DI COMMERCIO DI REGGIO EMILIA
Allegato A) alla deliberazione del Consiglio Camerale n. 17 del 29/10/2013
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RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2014
INDICE Il contesto normativo di riferimento Il contesto istituzionale e associativo Il contesto economico locale Il quadro delle risorse Il piano degli investimenti Il contesto organizzativo e le risorse umane Aggiornamento programma pluriennale e definizione obiettivi strategici Gli assi strategici dell’Ente: Asse A: “L’amministrazione al servizio dell’impres a e dei consumatori” A1 – Potenziare la semplificazione amministrativa ed E-Government
A2 – Favorire la certezza, la trasparenza e l’equità delle relazioni economiche tra imprese ed imprese e cittadini A3 – Promuovere il ricorso alla giustizia alternativa
Asse B: “L’amministrazione per lo sviluppo e la co mpetitività del territorio” B4 – Favorire l’accesso al credito e la capacità di investimento delle PMI
B5 – Supportare le imprese locali nel processo di internazionalizzazione B6 – Promuovere la produzione della conoscenza e lo sviluppo di impresa B7 – Innovazione per la competitività B8 – Sviluppo del territorio
Asse TRASVERSALE: “Qualità dei servizi locali” T10 – Gestire in modo ottimale la struttura organizzativa
T11 – Potenziare le azioni di sistema e di cooperazione con gli altri attori T12 – Orientare la gestione alla performance T13 – Valorizzare le professionalità interne anche mediante la trasmissione del know-how ed il Benessere organizzativo T14 – Migliorare la comunicazione istituzionale T15 – Ottimizzazione dell’impiego delle risorse dell’Ente T16 – Gestione del sistema delle partecipazioni T17 – Ottimizzazione della riscossione delle entrate
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IL CONTESTO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
La riforma del sistema politico e istituzionale italiano è ormai da anni al centro dei dibattiti in ogni
sede, considerata da tutti fattore irrinunciabile di competitività e sviluppo. Dopo le accelerazioni di
intenti dei mesi passati, anche a seguito del cambio di governo, il paese sta vivendo una fase
interlocutoria in vista della probabile definizione di una nuova forma di Stato, che elimini
sovrapposizioni di competenze e responsabilità e moltiplicazione dei costi.
In questo quadro ancora incerto e con tempi e modalità non ancora perfettamente definiti il Consiglio
dei Ministri ha approvato, il 5 luglio 2013, un disegno di legge costituzionale che abolisce le province
e cancella dalla Costituzione, appunto, la parola “province”.
In concomitanza con l’esame del disegno di legge costituzionale da parte del Parlamento, il Consiglio
dei Ministri ha comunque varato, il 26 luglio, un disegno di legge ordinaria, il cosiddetto “svuota-
poteri”, per gestire questa fase di transizione e configurare le province come enti di secondo grado,
con funzioni assai limitate. Il testo istituisce le Città metropolitane come ente funzionale,
concentrando su di esse le competenze per favorire un migliore coordinamento dei servizi sul
territorio.
Il provvedimento avvia anche un programma, con l’intervento di appositi commissari, diretto ad
attuare la soppressione dei tanti e variegati enti intermedi, spesso considerati inutili e non
rappresentativi, che sono proliferati nel tempo e sono stati caricati di funzioni che possono invece
essere svolte, con minori costi, dagli stessi enti territoriali.
Tra i nodi tematici e problematici da sciogliere in questo periodo transitorio troviamo non solo
l’abolizione delle province, che di fatto supera l’impostazione precedente che ne prevedeva
l’accorpamento, ma anche l’allocazione delle loro funzioni ammnistrative, il ruolo delle Regioni,
l’allocazione delle funzioni amministrative e posizione dei Comuni.
In questa ottica di revisione complessiva dell’architettura delle funzioni amministrative delle Pubbliche
Amministrazioni italiane, un ruolo importante può anche essere giocato dalle Camere di Commercio
con le loro competenze e i loro sistemi all’avanguardia: le Camere sono infatti chiamate a portare
avanti questo salto culturale. In questa fase di crisi così grave si richiede parimenti una più elevata
capacità delle istituzioni (con le quali il mondo associativo si interfaccia) di impostare interventi
integrati in grado di elevare il grado di competitività del sistema economico nel suo complesso. Alcuni
passi sono già stati avviati, ad esempio attraverso la ricerca di modalità di gestione associata a livello
interCamerale o regionale di competenze e servizi. Del resto, le imprese hanno bisogno non solo di
associazioni di rappresentanza in grado di aggiornare la propria mission e organizzazione.
Da questo punto di vista l’istituto Camerale presenta spiccate peculiarità, in quanto posizionato a
cavallo tra pubblico e privato e, quindi, distante dal posizionamento degli uffici periferici del Governo.
Le Camere sono enti pubblici operanti in regime di autonomia funzionale, preposte a promuovere il
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sistema delle imprese e guidate da amministratori che rappresentano il mondo dell’economia: le
imprese, la cooperazione, il credito, i consumatori, i sindacati e, da ultimo, le libere professioni. I
nuovi modi di produrre tendono a privilegiare relazioni orizzontali e reticolari e a comporre nelle
imprese il contributo di tutti gli stakeholders (lavoratori, manager, imprenditori, consumatori,
finanziatori), con modalità che avvicinano imprese piccole, medie e grandi dei diversi comparti di
attività. Di conseguenza, l’esperienza di sintesi intersettoriale che si realizza nelle Giunte e nei
Consigli Camerali, giustamente valorizzata nella legge sullo Statuto delle imprese, acquista ancora
maggiore attualità, anche se può essere suscettibile di una rivisitazione per ricercare non tanto un
contenimento delle spese di funzionamento degli organismi direttivi, quanto dei punti più avanzati di
equilibrio tra le esigenze di rappresentatività di territori e settori da un lato e di operatività e rapidità
nelle scelte e nelle decisioni dall’altro.
In ottica di ridistribuzione di funzioni e competenze sui territori per ottenere economie gestionali e
miglioramento di servizi evitando sovrapposizioni e dispersione di energie, le Camere di Commercio
appaiono Enti maturi e all’avanguardia per poter portare il proprio know out in materia ad esempio di
lavoro (in particolar modo in riferimento ai centri per l’impiego e alla gestione della domanda-offerta di
lavoro), di agricoltura, di turismo.
In questo perdurare di incertezza diversi provvedimenti hanno interessato negli ultimi mesi fino ad
oggi le attività delle Pubbliche Amministrazioni Italiane: il “decreto trasparenza”; un vero e proprio
codice (D.Lgs. n. 33/2013) che ha operato un riordino, in un unico corpo normativo, degli obblighi di
pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni,
introducendo nuovi obblighi al fine di assicurare ai cittadini la conoscenza dei servizi resi, le
caratteristiche quantitative e qualitative nonché le modalità della loro erogazione; di prevenire
fenomeni corruttivi e promuovere l’integrità; il “decreto del fare” (L. 98/2013) che ha introdotto norme
per l’accelerazione nell’utilizzazione dei fondi comunitari, reintrodotto l’obbligatorietà della
mediazione, previsto l’indennizzo da ritardo nella conclusione dei procedimenti delle Pubbliche
Amministrazioni, e il “decreto lavoro” (L. 99/2013) che è intervenuto sulla disciplina delle s.r.l.
semplificata e a capitale ridotto e sulla disciplina delle start up innovative.
In questo contesto normativo a livello locale si inserisce il rinnovo degli Organi della Camera di
Commercio, la cui scadenza è prevista al 18 dicembre 2013.
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IL CONTESTO ISTITUZIONALE E ASSOCIATIVO
La Camera, per svolgere in modo efficace i propri molteplici compiti, continuerà a mantenere e svi-
luppare collaborazioni con le altre istituzioni pubbliche, con le associazioni di categoria, le singole im-
prese e i clienti / utenti. Nelle sedi dove si discutono le politiche economiche territoriali e dove si pro-
gettano le azioni per accrescere la competitività del sistema locale, è fondamentale la sua presenza,
per offrire progetti di sviluppo del territorio, risorse finanziarie comunque importanti ed una struttura
professionale e dinamica, anche attraverso il sistema delle proprie partecipazioni. Le Camere di
Commercio sono un punto di incontro naturale tra imprese e cittadini, tra imprese e mercato, tra im-
prese ed istituzioni; ed è esattamente attraverso questo ruolo esclusivo che gli Enti camerali si quali-
ficano sempre di più come soggetti attivi per favorire lo sviluppo economico.
Questa missione, per poter essere realizzata in modo efficace, necessita di un rapporto responsabile
e trasparente, che tale si deve mantenere nel corso del tempo, con le imprese in primis, le quali tra-
mite le proprie Associazioni di categoria possono mettere a confronto i rispettivi interessi. Oltre ai
rappresentanti negli organi Camerali (Consiglio e Giunta), è statutariamente prevista la Consulta delle
Associazioni, composta dai presidenti delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali
e dei consumatori, che fornisce pareri, valutazioni e indirizzi di carattere generale agli organi Camera-
li.
A questi si uniscono poi ulteriori interlocutori che trovano nelle Camere un’istituzione di riferimento,
quali ordini ed associazioni professionali, associazioni dei consumatori, pubbliche amministrazioni lo-
cali, sindacati, singoli utenti. Tra loro troviamo anche la Consulta delle Professioni, composta dai pre-
sidenti degli ordini e collegi professionali operanti nella circoscrizione provinciale della Camera di
Commercio, con il compito di esercitare funzioni di tipo consultivo - in particolare in materia di sempli-
ficazione - con la finalità di promuovere una più stretta connessione tra impresa e professionisti.
La Camere di Commercio sono enti che operano in regime di “autonomia funzionale”, nei quali trova-
no la propria proiezione istituzionale le comunità alle quali si rivolge l’azione degli enti medesimi; le
autonomie funzionali, consentono a tali comunità il diretto svolgimento delle funzioni ad esse specifi-
camente destinate, configurandosi così come strumenti di autogoverno delle stesse. L’obiettivo pri-
mario del sistema Camerale è costituito dal perseguimento di interessi di carattere generale, che non
possono essere dimenticati quando si considerano le pur fondamentali linee di interesse locale e che
richiede quindi un’opera di intervento largamente condivisa a livello nazionale.
LA CCIAA DI REGGIO EMILIA: SISTEMA DI GOVERNANCE INTEGRATA
La CCIAA di Reggio Emilia si pone al centro di una rete di relazioni istituzionali nel cui ambito elabora
strategie e definisce azioni di intervento per favorire lo sviluppo delle politiche di promozione, crescita e
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tutela del mercato. La CCIAA di Reggio Emilia individua il potenziamento del «Sistema delle Alleanze»
sui diversi piani di intervento, come elemento imprescindibile per lo sviluppo delle proprie linee politiche
di mandato, divenendo quindi nucleo di un articolato e variegato network che si può sintetizzare ne “IL
SISTEMA CAMERALE”.
IL SISTEMA CAMERALE
Il riconoscimento normativo dell’essere «Sistema Camerale» di cui fanno parte, oltre alle CCIAA italia-
ne, le CCIAA all’estero, quelle estere in Italia, le Aziende Speciali, le Unioni regionali, l’Unioncamere
Nazionale e le strutture di sistema, è uno dei principali elementi di innovazione della legge di riordino
delle Camere di Commercio (L. 580/93 come modificata dal D. Lgs 23/2010).
La CCIAA di Reggio Emilia ha già affermato la sua nuova identità di parte integrante ed attiva del net-
work Camerale, infatti da tempo opera nello sviluppo e nel potenziamento delle relazioni di una rete si-
nergica, unica nel panorama delle Pubbliche Amministrazioni.
La CCIAA di Reggio Emilia quindi garantisce la propria presenza attiva all’interno di un sistema che fa-
vorisce la condivisione del know-how e delle competenze per la realizzazione di iniziative progettuali
congiunte, che potrebbero risultare inefficaci e di scarso successo se realizzate esclusivamente in au-
tonomia. Lo sviluppo ed il potenziamento delle relazioni all’interno del network, quindi, è prezioso e fun-
zionale non solo per favorire ed aiutare la realizzazione delle strategie Camerali, ma anche per lo sfrut-
tamento dell’economia di scala per l’efficienza gestionale.
Il Sistema Camerale si configura come una rete composta da 105 CCIAA, 127 Aziende Speciali, 19
Unioni Regionali, 9 Centri Esteri Regionali, 73 CCIAA italiane all’estero, 33 CCIAA italo estere, oltre
2000 partecipazioni in infrastrutture e società.
L’Unioncamere rappresenta il Sistema Camerale e ne coordina l’azione, promuove i rapporti con le altre
istituzioni di livello internazionale, nazionale e locale. Realizza interventi sia a favore delle CCIAA che
delle imprese, predispone studi e ricerche, istituisce osservatori e interventi, inoltre, avvalendosi anche
delle proprie società specializzate, sviluppa iniziative per l’internazionalizzazione dell’economia italiana.
Merita una menzione il riordino in atto sulle società partecipate “di sistema nazionale”. E’ stato comple-
tato, infatti, da parte di Unioncamere, lo studio di analisi della attuale situazione organizzativa e di ge-
stione delle società partecipate “di sistema nazionale” e di proposta di revisione dei loro assetti in chia-
ve di razionalizzazione e di contenimento dei costi.
Il lavoro costituisce la base che dovrebbe portare ad un progetto di riorganizzazione di sei società spe-
cializzate del sistema Camerale a livello nazionale (Dintec, Retecamere, Isnart, Uniontrasporti, Mon-
dimpresa e Camcom) .
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Le Unioni Regionali sono rappresentative delle CCIAA della stessa regione, ne coordinano le attività e i
programmi, studiano i problemi comuni, promuovono iniziative congiunte, forniscono supporto per lo
sviluppo economico locale, realizzano indagini e gestiscono i rapporti interregionali e con le strutture di
servizio.
I Centri Regionali per il Commercio Estero sostengono il processo di internazionalizzazione delle im-
prese, ospitano delegazioni straniere, promuovono la partecipazione a mostre internazionali, fiere e a
missioni all’estero.
Le CCIAA Italiane all’estero, con sede nelle principali città del mondo, sono associazioni a carattere vo-
lontario di operatori ed imprese ed hanno la finalità di favorire le relazioni economiche con le imprese
straniere interessate al mercato italiano.
Le CCIAA italo-estere, offrono servizi ed attività per agevolare l’ingresso delle imprese italiane sui mer-
cati esteri e viceversa.
Sulla base dell’articolato e complesso sistema istituzionale e associativo sopra richiamato, si inserisce il
particolare momento economico e sociale mondiale. La nuova crisi che oggi stiamo vivendo, per molti
versi inedita e dalle conseguenze potenzialmente ancor più gravi di quella vissuta solo tre anni fa, po-
trebbe mettere in discussione perfino il ruolo dell’euro e della stessa Europa. L’esigenza di contenimen-
to e riduzione della spesa pubblica (resa ancor più urgente dal declassamento del debito pubblico ap-
pena intervenuto), unitamente alle richieste di maggiore libertà economica e minori vincoli all’esercizio
dell’attività d’impresa, sta al contempo mettendo in discussione le stesse funzioni svolte dallo Stato e
dagli enti locali. Il dibattito sulla riorganizzazione del sistema pubblico a sostegno del mondo delle im-
prese coinvolge pienamente anche il sistema Camerale. In questo scenario, appare quindi evidente la
necessità di dare avvio a una nuova fase di autoriforma, mirata ad una sempre maggiore efficienza e
qualità dei servizi offerti dalle Camere di Commercio e basata, già nell’immediato, su uno sforzo più in-
tenso è più esteso verso la realizzazione di alcuni servizi in forma associata.
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IL CONTESTO ECONOMICO LOCALE
GLI SCENARI PREVISIONALI
Il Pil mondiale, secondo le stime formulate a luglio dal Fondo monetario internazionale, dovrebbe
crescere del 3,1% nel 2013 e del 3,8% nel 2014. Saranno ancora una volta i Paesi asiatici a trainare
la crescita, Cina e India in particolare, anche se il loro ritmo di sviluppo appare in decelerazione
rispetto al passato.
Evoluzione ancora negativa invece per l’Europa (-0,6% nel 2013) che dovrebbe ritornare in territorio
positivo (con un +0,9%) nel 2014 mentre l’Italia, dopo il calo dell’1,8% del 2013 dovrebbe crescere
dello 0,7% nel 2014.
Variazione % annua del Pil nel mondo e nei principa li Paesi/aree
Anni 2013 – 2014 Paesi/aree 2013 2014
Mondo 3,1 3,8 Stati Uniti 1,2 2,1 Giappone 2,0 1,2 Area euro -0,6 0,9 Italia -1,8 0,7 Germania 0,3 1,3 Francia -0,2 0,8 Spagna -1,6 0,0 Europa Centrale e dell’Est 2,2 2,8 Russia 2,5 3,3 Cina 7,8 7,7 India 5,6 6,3 America latina 3,0 3,4 Brasile 2,5 3,2
Fonte: Fondo Monetario internazionale – world economic outlook luglio 2013
Le previsioni per la nostra provincia formulate a settembre da Prometeia/Unioncamere stimano un
calo del 2% del valore aggiunto nel 2013 ed una ripresa nel 2014 con una crescita dello 0,9% che
dovrebbe consolidarsi nel 2015.
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Variazione % del Valore Aggiunto in provincia di Re ggio Emilia, in Emilia Romagna e in Italia Previsioni di settembre 2013
Aree territoriali
Previsioni per gli anni 2012 2013 2014 2015
Reggio Emilia
-2,5 -2,0 0,9 1,6
Emilia Romagna
-2,1 -1,3 0,9 1,6
Italia -2,0 -1,6 0,7 1,4 Fonte: Unioncamere Emilia Romagna/Prometeia – Scenari e previsioni – settembre 2013
Accanto ad un significativo incremento delle esportazioni – la stima è del + 4,6% nel 2014 e del
+5,9% nel 2015 – si prevede un’inversione di tendenza dell’occupazione che dovrebbe essere in
leggera ripresa nel 2014 (+0,5%) ed ulteriormente confermarsi nel 2015 (+0,9%).
Scenari previsionali
Variazioni % delle Esportazioni e dell’Occupazione
Anni Esportazioni Occupazione Reggio Emilia
Emilia Romagna
Italia Reggio Emilia
Emilia Romagna
Italia
2014 4,6 3,6 3,6 0,5 0,5 0,2 2015 5,9 5,4 5,4 0,9 0,9 0,7
Fonte: Unioncamere Emilia Romagna/Prometeia – Scenari e previsioni per la provincia di Reggio Emilia – settembre 2013
IL TESSUTO PRODUTTIVO
La natimortalità delle imprese
In questo contesto il tessuto imprenditoriale continua a ridursi.
Sono 56.746 le imprese reggiane a giugno 2013, 481 in meno rispetto a dicembre 2012 che
scendono a -455 se si escludono dal calcolo le cessazioni d’ufficio. Duemila703 sono infatti le
cessazioni in totale, di cui 2.677 non d’ufficio mentre le iscrizioni si fermano a quota 2.222 unità.
Decisivo per questo risultato il saldo negativo del primo trimestre 2013 (-539 imprese), situazione che
si riscontra ogni anno per effetto, in parte, del trascinamento ai primi mesi dell’anno successivo
dell’iter burocratico delle cancellazioni al 31 dicembre che, di norma, sono più consistenti rispetto agli
altri trimestri. Il leggero incremento del secondo trimestre non ha però compensato, se non
minimamente, il calo del primo trimestre.
In riduzione, sia rispetto a fine 2012 che a marzo 2013, le aziende agricole e quelle di trasporto e
magazzinaggio. Nel corso del semestre anche le imprese del manifatturiero, delle costruzioni, del
commercio, di alloggio e ristorazione e le immobiliari registrano una flessione rispetto alla fine dello
scorso anno.
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Imprese registrate, iscritte e cessate per attività economica in provincia di Reggio Emilia – gennaio – giugno 2 013
Settore Registrate Iscritte Cessate
Totale di cui: non
d’ufficio Agricoltura, silvicoltura pesca
6.564 122 462 461
Estrazione di minerali 35 1 1 1 Attività manifatturiere 8.365 237 325 318 Fornitura di energia elettrica, gas
72 6 2 2
Fornitura di acqua; reti fognarie
65 1 1 1
Costruzioni 12.863 513 739 730 Comm. all'ingrosso e al dettaglio
11.238 372 512 508
Trasporto e magazzinaggio
1.726 9 71 69
Alloggio e di ristorazione 3.088 107 133 132 Informazione e comunicazione
945 44 39 38
Attività finanziarie e assicurative
868 32 30 30
Attività immobiliari 3.342 32 56 56 Att. profess.li, scientif. e tecniche
1.854 92 85 85
Noleggio, ser v. supp. alle imprese
1.171 77 65 65
Istruzione 168 7 6 6 Sanità e assistenza sociale 199 3 5 5 Att. artistiche, sport., intrattenim.
627 21 32 32
Altre attività di servizi 1.878 49 70 70 N.C. 1.678 497 69 68 Totale 56.746 2.222 2.703 2.677
Fonte: elaborazione ufficio Studi CCIAA su dati Infocamere
In continua crescita, sia rispetto al 2012 che ai primi tre mesi del 2013, il trend rilevato dai servizi alle
imprese: informazione e comunicazione, attività professionali, scientifiche e tecniche, noleggio.
Le analisi dei movimenti a livello settoriale sono però da considerare puramente indicative in quanto
oltre il 20% delle iscrizioni, per motivi connessi al procedimento amministrativo, è conteggiato nelle
“non classificate”.
La riduzione del tessuto imprenditoriale che si osserva per il primo semestre dell’anno prosegue un
trend in discesa che, ad eccezione di un saldo positivo del 2011, è iniziato già a partire dal 2008. Si
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tratta di una riduzione dovuta non tanto all’aumento medio annuo delle cessazioni quanto ad una
tendenziale riduzione delle iscrizioni.
Movimento imprese iscritte e cessate in provincia di Reggio Emilia dal 2008 al primo semestre 2013
Anni Stock al 31.12
Movimento Tasso di sviluppo Iscritte Cessate Saldo
(iscritte-cessate non
d’ufficio)
totale di cui non d’ufficio
2008 58.699 4.250 4.401 4.401 -151 -0,26 2009 58.085 3.880 4.526 4.526 -646 -1,10 2010 57.955 4.135 4.295 4.295 -160 -0,28 2011 57.861 4.137 4.281 3.757 380 0,70 2012 57.217 3.977 4.647 4.090 -113 -0,20 2013 (30.06) 56.746 2.222 2.703 2.677 -455 -0,80 Fonte: elaborazione ufficio studi - statistica CCIAA Reggio Emilia su dati Movimprese
I FALLIMENTI
Il clima d’incertezza con cui si convive, sottolineato anche da un crescente aumento dei fallimenti,
induce a rimanere in attesa di tempi migliori. Si è passati infatti dai 60 dissesti del 2008 ai 108 del
2012 con una punta di 134 nel 2011. Nel solo primo semestre del 2013 si sono registrati ben 97
dissesti e 26 concordati preventivi.
Fallimenti in provincia di Reggio Emilia –
anni dal 2008 al 2012 e primo semestre 2013
Anni Industria Costruzioni
Commercio e
pubblici esercizi
Altre attività
(*) Totale
2008 26 11 13 10 60 2009 31 23 21 14 89 2010 45 22 21 26 114 2011 55 33 25 21 134 2012 35 20 23 30 108
giu 2013 32 28 22 15 97 Fonte: elaborazioni ufficio Studi Camera di Commercio Reggio Emilia su dati Tribunale (*) Altre attività: Agricoltura; Trasporti e comunicazioni; intermediazione monetaria e finanziaria, attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca; altri servizi pubblici sociali e personali
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Concordati preventivi aperti
Anni Concordati aperti
n° 2008 5 2009 12 2010 15 2011 9 2012 16 2013 (30.06) 26
Fonte: Tribunale di Reggio Emilia
GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI E IL MERCATO DEL LAVORO
In aumento anche il ricorso alla Cassa integrazione. Dopo la riduzione delle ore concesse osservata
nel 2011 (con un totale sceso a 8.929.331) si è risaliti agli 11milioni e 577mila del 2012. Nel solo
periodo gennaio/giugno 2013 si contano già 4milioni e 816mila ore concesse con incrementi
significativi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Cassa integrazione guadagni ordinaria, straordinari a, in deroga in provincia di Reggio Emilia anni dal 2008 al 2012 e primo semestre 2013
(numero ore autorizzate) Anni Cassa integrazione guadagni Variazione % su anno precedente
Ordinaria Straordi -naria
In deroga Totale Ordinaria Straordi -naria
In deroga Totale
2008 319.504 168.083 72.413 560.000 2009 6.675.483 1.616.221 1.617.858 9.909.562 1.989,3 861,6 2.134,2 1.669,6 2010 4.738.262 3.628.743 8.208.828 16.575.833 -29,0 124,5 407,4 67,3 2011 1.240.140 2.743.080 4.946.111 8.929.331 -73,8 -24,2 -39,7 -46,1 2012 1.984.600 4.192.376 5.400.047 11.577.023 60,0 52,8 9,2 29,7 2013
(30.06) 1.237.462 1.638.942 (*)1.939.93
0 4.816.334 (a) 43,8 (a) 11,7 (*) (*)
Fonte: Inps (a) variazione su stesso semestre anno precedente (*) Il dato non è confrontabile con gli anni precedenti perché, a seguito del parziale finanziamento dell’ammortizzatore da parte del Governo, sono state finanziate le ore di Cig effettuate nel quadrimestre gennaio – aprile 2013
Nel contempo gli iscritti al collocamento registrati dai Centri per l’impiego aumentano
progressivamente passando da 15.459 unità del 2008 a 28.780 di giugno 2013 mentre l’occupazione
tendenzialmente si riduce. Secondo le indicazioni fornite da Smail, il sistema di Monitoraggio Annuale
delle Imprese e del Lavoro costruito dalle Camere di Commercio dell’Emilia Romagna, gli addetti alle
12
unità locali attive, a fine 2012, scendono a quota 193.837, cinquemila942 unità in meno rispetto al
2008 (-3%). In riduzione l’occupazione in tutti i principali settori ad eccezione dei servizi che
registrano un lieve incremento.
Addetti alle Unità Locali in provincia di Reggio Em ilia
Anni 2008 – 2012
0
10.000
20.000
30.000
40.000
50.000
60.000
70.000
80.000
90.000
Agricoltura Industria Costruzioni Servizi
2008 2012
Fonte: Smail – Sistema di Monitoraggio Annuale delle Imprese e del Lavoro Unioncamere Emlia-Romagna
Il tasso di disoccupazione sale al 4,8% (era il 2,3% nel 2008) e non si esclude che con tassi quali gli
attuali si debba convivere ancora diversi anni.
Per il 2013, il sistema informativo Excelsior per l’occupazione e la formazione, realizzato da
Unioncamere e Ministero del Lavoro prevede un ulteriore calo dell’occupazione nei settori
dell’industria e dei servizi.
All’interno delle aziende con almeno un dipendente, a fronte di 6.110 uscite è previsto un volume di
assunzioni che dovrebbe attestarsi a 4.390 unità (di cui 720 stagionali).
Il saldo, dunque, parla di un calo dell’occupazione pari a 1.720 unità, con un -1,3% , variazione di
poco al di sotto della media regionale (-1,6%) e di quasi un punto inferiore alla media nazionale (-
2,2%).
Movimenti e tassi occupazionali previsti dalle impr ese nel 2013
in provincia di Reggio Emilia, in Emilia Romagna e in Italia Area territoriale Movimenti previsti nel 2013 Tassi previsti nel 2013
Entrate n°
Uscite n°
Saldo n°
Entrate Uscite Saldo
Reggio Emilia 4.390 6.110 -1.720 3,4 4,7 -1,3 Emilia Romagna 54.260 71.860 -17,600 5,1 6,7 -1,6 Italia 563.400 809.060 -245.660 5,0 7,1 -2,2
Tasso di entrata e di uscita= entrate e uscite previste ogni 100 lavoratori impiegati alla fine dell’anno precedente Fonte: Unioncamere-Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 2013
13
Le previsioni dell’indagine sono le peggiori degli ultimi tre anni: per trovare un dato analogamente
negativo occorre infatti tornare al 2010 (-1,4%), mentre il primo saldo previsionale positivo risale al
2008 (+1,2%).
IL CREDITO
Difficoltà continuano inoltre a permanere anche sul fronte del credito a causa sia dell’aumento del
costo del denaro sia delle maggiori garanzie richieste dalle Banche per l’apertura di linee di credito
(se non per la richiesta di rientro di linee di credito già concesse). In costante aumento anche le
sofferenze bancarie salite dal 5,1% del primo trimestre 2011 al 7,3% del quarto trimestre 2012.
Sofferenze in provincia di Reggio Emilia dal 1° trimestre 2011 al 4° trimestre 2012
(% su impieghi) Trimestri Sofferenze
% su impieghi 2011 2012 Var %
2011/2012 1° trimestre 5,1 5,8 13,7 2° trimestre 5,3 6,3 18,9 3° trimestre 5,5 7,1 29,1 4° trimestre 5,7 7,3 28,1
Fonte: Banca d’Italia
L’EVOLUZIONE CONGIUNTURALE
Il commercio
Le difficoltà di accesso al credito da parte di imprese e famiglie unitamente alla riduzione dei consumi
si ripercuotono da tempo sui diversi settori dell’economia reggiana fra i quali anche il commercio al
dettaglio in sede fissa.
L’indagine congiunturale trimestrale del sistema Camerale segnala vendite tendenziali in calo a
partire dal secondo trimestre 2008. Con il secondo trimestre 2013 si contano 21 trimestri consecutivi
con vendite in riduzione e le previsioni per il prossimo periodo sono ancora negative.
Le costruzioni
Il comparto delle costruzioni continua a mostrare un andamento altalenante ma tendenzialmente in
calo con previsioni per l’immediato futuro ancora negative.
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Congiuntura industria delle costruzioni in provinci a di Reggio Emilia ed in Emilia Romagna dal 1° trimestre 2009 al 1° trimestre 2013
Andamento tendenziale del volume d’affari (fatturat o) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente
Trimestri 2009 2010 2011 2012 2013 Reggio Emilia
Emilia Romagna
Reggio Emilia
Emilia Romagna
Reggio Emilia
Emilia Romagna
Reggio Emilia
Emilia Romagna
Reggio Emilia
Emilia Romagna
1° trimestre -4,2 -5,0 -8,5 -5,2 +2,9 -3,6 -3,4 -6,7 -4,9 -6,8 2° trimestre -1,7 -2,8 1,1 -1,0 +0,6 -1,0 3,1 0,5 -5,7 -4,5 3° trimestre -5,0 -4,0 -3,2 -3,7 -2,6 -8,7 -0,8 -0,3 4° trimestre -2,2 -3,9 +1,0 -1,0 +1,2 -4,9 -0,6 0,7.
Media -3,3 -3,9 -2,4 -2,7 +0,5 -4,6 -0,4 -1,5 Fonte: indagine congiunturale sistema Camerale
Il manifatturiero
Le imprese del manifatturiero, spina dorsale dell’economia reggiana, continuano a segnalare, nel
complesso, nel secondo trimestre 2013, una tendenziale riduzione sia della produzione (-5,6% in
ragione d’anno) che del fatturato (-5,2%) in concomitanza con il persistente calo degli ordini dal
mercato interno.
In questo contesto di indicatori negativi l’unica nota positiva proviene dai mercati esteri.
Gli ordini da oltre frontiera, dopo tre trimestri negativi, segnalano infatti rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente una crescita dell’1,8%.
Congiuntura manifatturiera 2012-2013 - provincia di Reggio Emilia
Andamento tendenziale rispetto allo stesso trimestr e dell’anno precedente di alcuni indicatori Indicatori Variazione % stesso trimestre dell’anno precedente
1° trim 2012
2° trim 2012
3° trim 2012
4° trim 2012
1° trim 2013
2° trim 2013
Produzione -0,9 -1,4 -5,4 -4,7 -4,4 -5,6 Fatturato totale (interno+estero)
-0,6 -1,8 -6,9 -6,6 -5,1 -5,2
Fatturato estero (*) 3,1 4,9 1,0 -1,5 -0,1 1,9 Ordini totale (interno+estero)
-0,5 -4,2 -7,4 -7,6 -6,5 -5,9
Ordini estero (*) 5,6 3,7 -2,1 -2,5 -2,2 1,8 (*) solo imprese esportatrici Fonte: indagine congiunturale sistema Camerale
Scendendo ad analizzare i principali settori si osserva che ad eccezione dell’alimentare (che registra
un +1,2%) tutti gli altri denotano cali di produzione (sempre rispetto ad un anno prima) con punte che
oscillano fra il -7e il -8% per l’abbigliamento, il metalmeccanico e l’elettrico-elettronico. D’altra parte,
gli ordini nel loro insieme rilevano cali (ancora una volta con l’eccezione dell’alimentare che registra
un +0,6%) che oscillano dal -10,3% dell’elettrico elettronico al -1,8% delle materie plastiche. L’estero,
come già visto, per fortuna segnala ordini in aumento in tutti i comparti (dal +5,8% del ceramico e
delle materie plastiche al +0,2% dell’elettrico-elettronico), aumenti che secondo gli imprenditori, nel
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prossimo trimestre potrebbero essere molto contenuti e potrebbero riguardare solo alcuni settori.
Reggio Emilia – Congiuntura manifatturiera 2012-201 3 Previsioni relative all’andamento di alcuni indicat ori
(differenza tra le percentuali di aziende che preve dono aumenti e quelle che prevedono diminuzioni)
Previsioni dell’andamento nel trimestre successivo a quello di riferimento 1°
trimestre 2012
2° trimestre
2012
3° trimestre
2012
4° trimestre
2012
1° trimestre
2013
2° trimestre
2013 Produzione +14 -30 -38 -38 +11 -20 Fatturato +16 -27 -36 -31 +10 -15
Ordini totale (interno+estero)
+12 -31 -40 -35 0 -19
Ordini esteri +47 -30 -30 -7 +14 +1 Fonte: indagine congiunturale sistema Camerale
LE ESPORTAZIONI
Le buone performance dei mercati esteri sono sottolineate anche dai dati trimestrali diffusi dall’Istat.
Dopo alcuni anni di sofferenza, le esportazioni reggiane nel secondo trimestre del 2013 si sono
riportate a 2,2 miliardi di euro. Per trovare un valore superiore occorre tornare al secondo trimestre
del 2008, quindi prima dell’inizio della crisi economica.
Proprio la buona crescita del periodo aprile-giugno ha consentito, tra l’altro, una chiusura del primo
semestre 2013 con esportazioni sostanzialmente allineate allo stesso periodo del 2012.
Le vendite di prodotti reggiani all’estero hanno raggiunto, nei primi sei mesi del 2013, il valore di
4.315 milioni di euro contro i 4.322 dell’anno passato registrando una variazione del -0,2%.
In più consistente calo (-3,5%) risultano invece le importazioni, passate da 1.740 milioni di euro del
periodo gennaio-giugno 2012 ai 1.680 dello stesso periodo del 2013. Il saldo commerciale dell’anno
in corso è risultato quindi pari a +2.635 milioni di euro, valore superiore del 2,1% rispetto a quello
conseguito nel primo semestre del 2012 (+2.582 milioni).
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L’andamento delle esportazioni reggiane è significativamente condizionato dalle vendite verso i Paesi
europei che rappresentano ancora il 71,5% del totale. In quest’area, l’export è sceso infatti da quasi
3,2 miliardi di euro del gennaio-giugno 2012 a poco più di 3 miliardi nel 2013 con un calo del 2,1%.
Limitando l’analisi ai Paesi della UE27 la flessione raggiunge il 2,9%. Rimanendo in Europa, le
vendite verso la Russia hanno registrato un aumento del 5,5% (da 169 a 178 milioni di euro) e quelle
verso la Turchia sono cresciute dell’8,8% (da 64 a quasi 70 milioni).
Esportazioni della provincia di Reggio Emilia per a ree territoriali, gennaio-giugno 2012 e 2013 (valori in euro)
PAESE gennaio -giugno Variaz. % 2012 2013
EUROPA 3.149.413.207 3.083.818.504 -2,1 di cui: - Unione europea 27 2.743.093.524 2.664.815.023 -2,9 - Uem17 2.015.507.015 1.936.720.602 -3,9 - Russia 168.655.957 177.933.256 5,5 - Turchia 63.925.991 69.551.361 8,8 AFRICA 176.753.265 200.320.581 13,3 di cui: - Sudafrica 42.896.606 49.195.065 14,7 - Tunisia 25.547.189 26.163.243 2,4 - Marocco 29.134.134 25.134.487 -13,7 AMERICA 441.156.883 463.550.755 5,1 di cui: - Stati Uniti 233.304.947 260.257.849 11,6 - Canada 50.577.568 44.744.942 -11,5 - Brasile 41.317.483 46.091.478 11,6 ASIA 489.102.816 500.169.658 2,3 di cui: - Cina 97.900.574 97.336.473 -0,6 - Giappone 62.307.564 59.200.445 -5,0 - Arabia Saudita 38.011.652 46.833.164 23,2 - Hong Kong 35.121.013 35.625.456 1,4 - India 29.360.199 28.145.247 -4,1 OCEANIA 65.804.294 66.954.888 1,7 di cui: - Australia 56.748.510 55.767.490 -1,7 TOTALE 4.322.230.465 4.314.814.386 -0,2
Fonte: elaborazioni ufficio Studi Camera di Commercio Reggio Emilia su dati Istat
A compensare la flessione del Vecchio Continente, c’è la crescita dell’export reggiano verso tutti i
continenti extra Europa. Nel primo semestre 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012, è aumentato
complessivamente di oltre 58 milioni di euro, pari ad un +5%. Il mercato asiatico, con oltre 500 milioni
di euro, ha incrementato di 11 milioni gli acquisti del “made in Reggio” (+2,3%); l’America è passata
da 441 a 464 milioni (+5,1%); le esportazioni in Africa hanno raggiunto i 200 milioni con una crescita
del 13,3%, e quelle verso l’Oceania hanno registrato un +1,7%.
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Relativamente ai prodotti venduti oltre frontiera, i metalmeccanici, che continuano a rappresentare
oltre la metà del totale export reggiano, confermano, anche nel primo semestre 2013, un valore pari a
2,2 miliardi di euro. Sono invece cresciute quelle riferite ai prodotti elettrici ed elettronici (passati da
307 a 332 milioni, +8%), ai prodotti ceramici (da 427 a 461 milioni di euro, +7,9%), ai prodotti
alimentari (da 249 a 260 milioni, +4,6%) e alle sostanze e prodotti chimici (da 130 a 136, +4,1%).
In diminuzione, poi, l’export degli altri prodotti tipici della nostra economia, in primis il tessile-
abbigliamento il cui valore è passato da 718 a 667 milioni di euro, pari ad un -7,1%; le bevande (-
10,5%), la gomma-plastica (-14%) e il legno e prodotti in legno (-4,1%).
Andamento delle esportazioni di prodotti manifattur ieri in provincia di Reggio Emilia (var. % gennaio-giugn o 2013 su 2012)
L’INNOVAZIONE
Nonostante i positivi risultati dell’export la morsa della crisi economica continua a pesare sulla società
reggiana e, al contempo, sulle scelte delle imprese circa il loro futuro. Ne sono testimonianza la
riduzione degli investimenti ed in particolare quelli in innovazione. Secondo i risultati di una recente
indagine condotta dal sistema Camerale, nell’arco degli ultimi tre anni, il 57,6% delle imprese
reggiane non ha introdotto nessuna innovazione in azienda.
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Innovazioni introdotte negli ultimi tre anni in provincia di Reggio Emilia ed in Emilia Romagna
(% imprese intervistate) Indagine 2012
Tipo di innovazione introdotta Reggio Emilia Emilia-Romagna
- di prodotto incrementale 15,2 14,8 - di processo incrementale 12,0 14,2 - di processo radicale 8,8 5,1 - organizzativa 7,8 7,1 - di marketing 6,5 5,9 - di prodotto radicale 6,0 6,4 Nessuna innovazione introdotta
57,6 58,0
Fonte: “Rapporto sull’innovazione in provincia di Reggio Emilia” – Osservatorio innovazione Cise-Unioncamere Emilia Romagna
Fra quelle che l’hanno introdotta la maggior parte si è limitata ad investimenti di tipo incrementale (sia
di processo che di prodotto) mentre una percentuale contenuta si è spinta su investimenti radicali di
processo e di prodotto. Fra i principali ostacoli all’innovazione le imprese individuano nel 76,4% dei
casi una eccessiva pressione fiscale seguita, per il 50% delle aziende, dal rischio d’impresa percepito
troppo elevato. Difficoltà strategiche di mercato unitamente a quelle connesse al reperimento,
nonostante la disoccupazione, di personale qualificato adeguato e di finanziamenti, rappresentano le
principali concause dei mancati investimenti.
Economia quindi ancora in affanno quella reggiana sostenuta ancora una volta dalle esportazioni,
indice di competitività, che si ritiene, dovrà essere sostenuta da una più ampia platea di imprese
esportatrici – costruite anche attraverso contratti di rete – e da una costante innovazione. Questi
processi potranno però essere assicurati con un agevolato accesso al credito e con la presenza di
figure professionali in grado di rispondere alle esigenze che le imprese esprimono e supportati da un
attento e costante monitoraggio dell’evoluzione economica in atto.
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IL QUADRO DELLE RISORSE
L’individuazione delle risorse disponibili per l’attuazione dei programmi annuali stabiliti dall’Ente deve
tener conto sia degli effetti di misure gestionali volti a recuperare efficienza ed efficacia nell’impiego
delle risorse stesse, sia delle misure di razionalizzazione e riduzione della spesa imposte dalle
manovre di finanza pubblica (si fa particolare riferimento alla L. 133/2008, alla L. 122/2010 alla L.
135/2012 e da ultimo al DL 101/2013) .
Nel quadro generale qui esposto gli oneri sono programmati secondo il principio di competenza
economica e i proventi sono valutati prudenzialmente applicando il principio del pareggio economico
conseguito quest’ultimo anche mediante l’utilizzo degli avanzi patrimonializzati.
In questa sezione verrà tracciato un quadro generale dei proventi che si prevede di realizzare e degli
oneri che si ipotizza di sostenere nel corso del 2014.
La gestione delle Camere di Commercio, ai sensi della Legge 580/93 e del DPR 254/05 è informata
ai principi generali della contabilità economica e patrimoniale. In relazione agli strumenti di
programmazione occorre ricordare che si applicano anche alle Camere di Commercio le misure di
adeguamento ed armonizzazione dei sistemi e degli schemi contabili delle pubbliche amministrazioni
(D.Lgs. 91/2011) al fine di assicurare il coordinamento della finanza pubblica attraverso una disciplina
omogenea dei procedimenti di programmazione, gestione, rendicontazione e controllo.
In sede di redazione del Bilancio Preventivo Economico 2014 sarà necessario redigere nuovi ed
ulteriori documenti contabili in base alla citata normativa, in particolare si sottolinea che alla
programmazione incentrata sul principio della competenza economica saranno affiancati anche
documenti previsionali da elaborare in base a logiche finanziarie ( entrate ed uscite di cassa).
PROVENTI 2014
La previsione relativa ai proventi camerali, in termini di competenza economica, corrisponde a oltre 13
milioni di €. Il 75% dei proventi correnti è rappresentato dal diritto annuale e si conferma la principale fonte
di finanziamento camerale.
Diritto annuale: La previsione per gli introiti del diritto annuale 2014 in base al diritto annuale dovuto dalle
imprese e al le riscossioni degli anni 2008-2013, si attesta intorno ad € 8,7 mln (importo per cassa).
Lo stanziamento complessivo per competenza economica in sede di preventivo economico 2014 terrà
conto, come per gli anni precedenti, dei dati aggiornati a seguito delle elaborazioni fornite da InfoCamere
sulla base della circolare n. 3622/C/2009 relativa all’applicazione uniforme dei nuovi principi contabili.
Confrontando gli importi riscossi alla stessa data negli anni precedenti si ottiene la seguente situazione:
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Introiti per DIRITTO ANNUALE
Importi incassati sulla
competenza dell'anno € 2013 previsione al 31.12.2013 8.500.000,00
2013 al 30.09.2013 dati dal sistema InfoCamere “principi contabili”
8.219.862,00
2012 8.382.601,05
2011 8.881.073,19
2010 8.911.550,33
2009 9.074.689,90
2008 9.550.695,47
Si può evidenziare una variazione positiva rispetto all’anno precedente stimabile in termini percentuali al
+3,79%. Gli introiti invece registrano diminuzioni sensibili se paragonati ad anni precedenti.
I dati di stima del pre-consuntivo 2013- Preventivo 2014 relativi all’ammontare per competenza economica
del diritto annuale (dati in migliaia di €uro aggiornati a settembre 2013) conducono ad ipotizzare proventi
da diritto annuale per euro 10,5 milioni.
Diritto annuale 2013 (riscosso sulla competenza 2013 ) € 8.800,00
Previsione Diritto annuale 2013 da riscuotere ( diritto annuale da riscuotere + sanzioni + interessi)
€ 1.700,00
Totale previsione consuntivo diritto annuale per co mpetenza economica 2013 - Bilancio Pre-consuntivo 2013 - Bilancio Preventi vo 2014
€ 10.500,00
Per l’anno 2013 i ricavi da diritto annuale sono stati stimati in euro € 10.500.000,00 sulla base delle
seguenti considerazioni:
- i dati di pre-consuntivo 2013 costituiscono una base idonea a fornire con buona approssimazione
contabile la previsione dello stanziamento del diritto annuale 2013. Stante l’attuale situazione
congiunturale l’importo suddetto non viene incrementato. In sede di Bilancio Preventivo Economico
saranno disponibili i dati InfoCamere afferenti i principi contabili in materia di diritto annuale e
saranno pertanto elaborate le necessarie integrazioni ed i necessari aggiornamenti agli
stanziamenti di Bilancio.
- la normativa inerente il diritto annuale non dovrebbe subire variazioni di rilievo in termini di
finanziamento del sistema Camerale; anche l’inserimento dei soggetti iscritti al Rea (repertorio
economico amministrativo) non ha determinato incrementi sostanziali nella riscossione
sull’annualità di competenza;
- la composizione delle imprese iscritte nel Registro appare sostanzialmente invariata sotto il profilo
della forma giuridica;
21
La previsione sarà poi rettificata da uno stanziamento pari ad € 20.000 a titolo di rimborso di diritto
annuale.
Diritti di segreteria: sono previsti introiti pari a circa € 2.800.000,00, tenuto conto delle disposizioni
contenute nel Decreto Ministeriale vigente in materia di diritti di segreteria del Registro Imprese.
La previsione sarà poi rettificata da uno stanziamento pari ad € 20.000 a titolo di rimborso di diritti.
Contributi e trasferimenti: la finanza Camerale si alimenta essenzialmente con entrate proprie, gli introiti
complessivi sono stimati in € 300.000,00.
Ricavi per gestione servizi diversi: sono previsti ricavi pari a € 150.000,00. Le previsioni sono relative a
sponsorizzazioni, ricavi per gestione banche dati, fitti attivi, pubblicazioni e vari servizi camerali.
Lo stanziamento complessivo relativamente alla gestione finanziaria è pari ad € 250.000,00. I proventi
finanziari previsti sono correlati ai tassi di interesse sul c/c bancario (istituto cassiere) e alle operazione di
ottimizzazione del rendimento della liquidità anche attraverso operazioni di impiego in titoli di stato e
procedure connesse alla gestione del Conto corrente di Tesoreria.
ONERI 2014
Gli oneri previsti per l’anno 2014 sono in linea con l’andamento degli anni precedenti e con il processo di
razionalizzazione e di contenimento della spesa attuato dall’Ente. Il contenimento della spesa è stato
imposto anche da recenti interventi normativi. Le manovre finanziarie succedutesi nel tempo a livello
nazionale e, da ultimo, il D.L. 78/2010 convertito in L. 122/2010, il D.L. 98/2011 convertito in L. 111/2011, il
DL 138/2011 convertito in L. 148/2011 ed il D.L. 95/2012 convertito in L. 135/2012 (c.d. spending review) e
da ultimo il D.L. 101/2013 hanno imposto la razionalizzazione e la riduzione dello stanziamento di alcune
voci di spesa. Tali misure di contenimento della spesa riguardano anche le Amministrazioni Pubbliche iscritte
nell’elenco annuale del conto economico consolidato ISTAT tra cui le Camere di Commercio.
La Manovra di finanza pubblica 2011-2014 ribadisce che gli interventi agiscono sulle spese per studi,
consulenze, relazioni pubbliche, mostre, pubblicità, sponsorizzazioni, manutenzione e noleggio di
autovetture. In relazione a tali misure di contenimento sono state emanate negli anni scorsi apposite
circolari ministeriali al fine di fornire i necessari chiarimenti per l’applicazione concreta delle suddette
limitazioni di spesa. Vengono applicate inoltre misure di contenimento della spesa per consumi intermedi
che si aggiungono alle riduzioni già previste negli anni scorsi.
E’ stato imposto il blocco del trattamento retributivo complessivo dei singoli dipendenti, per gli anni 2011-
22
2014, ed inoltre ulteriori razionalizzazioni sono imposte relativamente ai cosiddetti “costi della politica”.
Oneri del Personale: lo stanziamento a bilancio pari complessivamente ad € 4.050.000,00 tiene conto
prudenzialmente delle retribuzioni vigenti e delle misure di contenimento della spesa per il pubblico
impiego citate.
Oneri di funzionamento: sono stimati nell’importo massimo pari ad € 3.850.000,00 in linea con le
misure di razionalizzazione delle spese correnti della struttura e con le citate misure di riduzione della
spesa pubblica imposte dalla normativa vigente. In questa voce sono compresi anche gli importi relativi
agli organi camerali, le spese per quote associative a vantaggio del sistema Camerale e gli oneri per
imposte e tasse. Il contenimento nello stanziamento degli oneri di funzionamento è finalizzato a liberare
quante più risorse possibili da destinare agli interventi economici a favore delle imprese.
Oneri per interventi economici sono indirizzati al perseguimento dei progetti annuali di promozione e
sviluppo del territorio elaborati sulla base delle linee programmatiche del Consiglio Camerale.
Oneri per accantonamenti ed ammortamenti (€ 3.100.000,00) comprendono anche le quote di
accantonamento al fondo svalutazione crediti da diritto annuale. L’importo che rileva la presumibile perdita
su crediti, da accantonare annualmente al fondo svalutazione crediti, è stabilito applicando all’ammontare
presunto del valore nominale dei crediti (diritto annuale + sanzioni+ interessi) la percentuale media di
mancata riscossione del diritto relativa alle ultime due annualità per le quali si è proceduto all’emissione di
ruoli esattoriali (circa 80%). In sede di redazione del Bilancio Preventivo economico sulla base dei dati che
saranno resi disponibili da InfoCamere scrl in base ai principi contabili, saranno apportate le eventuali
variazioni alla stima del credito diritto annuale 2014 ed al conseguente accantonamento del Fondo di
svalutazione.
23
IL PAREGGIO DI BILANCIO E L 'AGGIORNAMENTO DELLA PREVISIONE 2014
Le finalità istituzionali dell’Ente Camerale non consistono nell’accumulazione di risorse, ma
nell’erogazione di servizi destinati al soddisfacimento dei bisogni delle imprese e del territorio;
pertanto ogni decisione relativa all’accantonamento di risorse o viceversa, all’utilizzo delle stesse
deve fare riferimento ad un disegno programmatico preciso, sul quale si fondano le conseguenti
decisioni gestionali. Negli ultimi anni l’Ente ha proceduto ad impostare la programmazione annuale
utilizzando, ove necessario, gli avanzi patrimonializzati per sviluppare azioni di intervento economico
nell’ambito degli obiettivi strategici e programmatici.
Quadro generale delle risorse
anno 2014 (importi in migliaia di €)
FONTI/ PROVENTI DIRITTO ANNUALE (tenendo presente l'importo dovuto dalle imprese per competenza nell'anno di riferimento)
10.500
DIRITTI DI SEGRETERIA 2.800 CONTRIBUTI E TRASFERIMENTI 300 PROVENTI DA GESTIONE DI SERVIZI 150 RIMANENZE 20 TOTALE FONTI GESTIONE CORRENTE (A) 13.770 GESTIONI ACCESSORIE 250 TOTALE FONTI (B) 14.020
IMPIEGHI/ ONERI PERSONALE 4.050 FUNZIONAMENTO 3.850 AMMORTAMENTO ED ACCANTONAMENTI (compreso accantonamenti a F.do svalutazione crediti da diritto annuale)
3.100
TOTALE IMPIEGHI GESTIONE CORRENTE (C) 11.000 Valutazione prudenziale in relazione ad oneri straordinari ed altri impieghi
300
TOTALE IMPIEGHI (D) 11.300
IPOTESI DISPONIBILITA' Per Investimenti per lo Sviluppo del Territorio:
Diff erenza sulla gestione corrente (A -C) 2.770 Differenza Totale Impieghi (B -D) 2.720
Gli oneri per interventi economici sono inseriti, così come indicato dal DPR 254/2005, all’interno della
gestione caratteristica in quanto le attività ad esso collegate rientrano nella missione istituzionale che
l’ordinamento giuridico assegna alle Camere di Commercio. Assegnare agli interventi economici, a
seguito attenta valutazione economico patrimoniale, una parte dei propri avanzi patrimonializzati può
comunque tradursi in un elemento di valutazione positiva di un eventuale disavanzo economico
corrente.
24
Per gli interventi economici da stanziare per lo sviluppo del territorio è possibile far riferimento agli
importi ottenuti dalla differenza sulla gestione corrente e dalla differenza sul totale impieghi,
destinando eventualmente una quota, attentamente ponderata anche in ottica prospettica, degli
avanzi patrimonializzati disponibili al 31.12.2013. Per garantire l’equilibrio del preventivo economico è
consentito l’utilizzo degli avanzi economici patrimonializzati tenendo sotto controllo la consistenza
patrimoniale dell’Ente al fine di non determinarne una insostenibile riduzione. Qualora gli avanzi
patrimonializzati fossero invece destinati al finanziamento di investimenti si verificherebbe una
modifica nella composizione patrimoniale, ma non una diminuzione della solidità.
L’equilibrata gestione degli avanzi patrimonializzati all’interno della Camera di Commercio di Reggio
Emilia è stata improntata alle seguenti linee guida, :
- utilizzo degli avanzi patrimonializzati per il sostegno e lo sviluppo di interventi economici in
relazione agli obiettivi strategici dell’Ente ed alla particolare situazione congiunturale;
- monitoraggio e razionalizzazione degli oneri del personale e degli oneri di funzionamento
in particolare al fine di liberare quante più risorse possibili da destinare ad attività
promozionali
Con riferimento all’avanzo di cassa, secondo stime effettuate è possibile prevedere la seguente
situazione contabile (importi in migliaia di €):
Avanzo di cassa al 02.10.2013 11.300
Previsione ulteriori incassi fino al 31.12.2013 1.250
Ulteriori incassi fino al 31.12.2013 relativi ad impieghi in
titoli di stato scadenza entro il 31.12.2013
0
Previsione ulteriori pagamenti fino al 31.12.2013 -3.500
Previsione impieghi liquidità al 31.12.2013 (credito)
in relazione a titoli di stato in scadenza
0
TOTALE PREVISIONE AVANZO DI CASSA al 31.12.2013 (01.01.201 4) 9.050
Previsione ulteriori impieghi liquidità al 31.12.2013 (credito) -5.000
TOTALE PREVISIONE AVANZO DI CASSA al 31.12.2013- (01.01.20 14) 4.050
avanzo finanziario (cassa+ crediti- debiti) al 31.1 2.2013- (01.01.2014)
avanzo finanziario dettaglio: cassa/disponibilità liquide
+ crediti funzionamento
+ crediti da impieghi della liquidità - debiti al 31.12.2013 considerando anche il fondo TFR
22.050
4.050
2.500
23.000
-7.500
avanzo finanziario (cassa+ crediti- debiti) al 31.1 2.2013 (01.01.2014) al netto del fondo TFR – e dei crediti di funzionament o
15.550
25
Nel quadro seguente si riportano le fonti di finanziamento e gli impieghi e negli ultimi anni e le previ-
sioni per l’anno prossimo.
Quadro generale delle risorse anno
2014
Prevent ivo 2013
aggiornato
Bilancio d'esercizio 2012 (con-suntivo)
Bilancio d'esercizio
2011 (consunti-
vo)
Bilancio d'esercizio 2010 (con-suntivo)
FONTI/ PROVENTI DIRITTO ANNUALE (tenendo presente l'importo dovuto dalle imprese per compe-tenza nell'anno di riferimento)
10.500 9.980 11.700 11.590 11.400
DIRITTI DI SEGRETERIA 2.800 2.790 3.081 3.025 3.090 CONTRIBUTI E TRASFERIMENTI 300 568 780 603 416 PROVENTI DA GESTIONE DI SERVIZI 150 150 201 224 226 RIMANENZE 20 13 -1 34 -9 TOTALE FONTI GESTIONE CORRENTE (A) 13.770 13.501 15.761 15.476 15.123 GESTIONI ACCESSORIE 250 11 352 881 425 TOTALE FONTI (B) 14.020 13.512 16.113 16.357 15.548 IMPIEGHI/ ONERI PERSONALE 4.050 4.050 3.876 3.908 4.300 FUNZIONAMENTO 3.850 3.892 3.655 3.756 3.877 AMMORTAMENTO ED ACCANTONAME NTI (compreso accantonamenti a F.do svaluta-zione crediti da diritto annuale)
3.100 2.600 3.542 3.025 2.863
TOTALE IMPIEGHI GESTIONE CORRENTE (C)
11.000 10.542 11.073 10.689 11.040
Valutazione prudenziale in relazione ad oneri straordinari ed altri impieghi
300
TOTALE IMPIEGHI (D) 11.300 10.542 11.073 10.689 11.040 IPOTESI DISPONIBILITA' Per Investimenti per lo Sviluppo del Terri-torio:
Differenza sulla gestione corre nte (A-C) 2.770 2.959 4.688 4.787 4.083 Differenza Totale Impieghi (B -D) 2.720 2.970 5.040 5.668 4.508 Oneri totali per interventi economici da B i-lancio Preventivo aggiornato 2013 e Bilan-cio consuntivo d’esercizio 2012 2011 e 2010
5.923 5.556 5.039 5.540
Utilizzo di avanzi di amministrazione p a-trimonializzati per interventi economici per lo sviluppo del territorio
da destinare in base a programma-zione inter-venti econo-mici
-2.953 -516 -1.032
26
PIANO DEGLI INVESTIMENTI
IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
Beni immobili
In applicazione dell’art. 2 commi 618 primo periodo e 623 della Legge 244/2007 come modificato
dall’art. 8 della Legge 122 del 30/7/2010, il limite per le spese annue di manutenzione ordinaria e
straordinaria degli immobili utilizzati dalle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato è
determinato nella misura del 2% del valore dell’immobile utilizzato. Le deroghe ai predetti limiti di
spesa non si applicano nei confronti degli interventi obbligatori ai sensi del decreto legislativo
22.1.2004 n. 42 recante il “codice dei beni culturali e del paesaggio” e del D.Lgs. 81 del 9.4.2008
concernente la sicurezza sui luoghi di lavoro.
La Camera di Commercio di Reggio Emilia non può prescindere dal continuo miglioramento
dell'accessibilità ai servizi offerti quotidianamente all'utenza sia dal punto di vista della struttura che
in termini di accresciuta offerta di contenuti, applicazioni e servizi digitali.
Nel 2013 si è concluso l'intervento di ampliamento della Sala Grasselli, in cui sono state installate
attrezzature tecnologicamente avanzate per consentire la trasmissione in streaming dei convegni e la
videoconferenza. Sempre in un'ottica di accessibilità telematica, si è proceduto alla copertura
wireless delle sale riunioni.
Per il prossimo anno non sono previsti interventi significativi sugli immobili a disposizione dell’Ente,
tuttavia nella redazione del programma triennale dei lavori pubblici, è stata prevista una rivisitazione
dell'impiantistica delle sedi Camerali (in particolar modo quella idraulica ed elettrica) al fine di
contribuire al conseguimento di risparmi che faciliterebbero il rispetto dei tagli di spesa imposti dalle
manovre di “Spending review” ed innalzerebbero il livello di efficienza energetica delle sedi Camerali.
E’ stato attivato inoltre un servizio di monitoraggio delle utenze di tutte le sedi Camerali, al fine di
tenere costantemente sotto controllo la spesa e con l'obiettivo di individuare eventuali migliorie.
L’investimento complessivo per gli interventi sull'impiantistica finalizzati al contenimento energetico e
alla funzionalità impiantistica è stimato in complessivi euro 100.000.
La sede decentrata di Mancasale, attualmente utilizzata per attività istituzionali (sala contrattazioni e
promozionali) è ubicata presso il polo fieristico di Mancasale e nelle immediate vicinanze della
stazione Mediopadana, inaugurata nel 2013, è destinata a diventare un elemento fondamentale del
nuovo sistema dell’Alta velocità e come tale destinata ad incrementare indirettamente le potenzialità
anche della sede Camerale. La struttura architettonica dell'edificio comporta il sostenimento di
rilevanti costi di gestione, per cui è necessario individuare soluzioni per migliorare il livello di
efficienza energetica nell'edificio.
27
Per la sede di via Crispi, interessata dall'intervento di riqualificazione urbanistica ed edilizia di Palazzo
Busetti, i cui lavori sono iniziati nel 2013 e la cui conclusione è prevista per il 2015, non sono previsti
interventi significativi se non quelli di ordinaria manutenzione o connessi all'abbattimento dei costi di
gestione
Beni mobili e immobilizzazioni tecniche
E’ prevista per la fine del 2013, la dismissione dell’impianto telefonico esistente (centralino ed
apparecchi) ed il passaggio alla tecnologia Voip.
Nel 2014 l'Ente Camerale dovrebbe :
- dismettere di apparati ormai obsoleti che, in molti casi, presentano malfunzionamenti, con
conseguenti risparmi sui costi di gestione e manutenzione;
- adottare una tecnologia moderna, ormai presente in molte realtà aziendali sia pubbliche che
private, con maggiore facilità e flessibilità di utilizzo;
- liberare l’Ente dall’onere della gestione di un centralino “fisico”, con i costi che ne derivano,
adottando una soluzione che preveda l’erogazione dei servizi telefonici da remoto;
- unificare le reti dati e fonia, attualmente separate, con conseguenti risparmi sui canoni delle
linee telefoniche.
Gli stanziamenti per il 2014 sono indirizzati alla sostituzione e nuova acquisizione di attrezzature in-
formatiche, installazione di strumenti multimediali nelle sale riunioni, diffusione wifi, nonché, nei limiti
di spesa previsti dalle norme, la sostituzione di mobili e arredi finalizzati a migliorare l’ergonomicità
delle postazioni di lavoro.
28
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI Pur utilizzando, ove possibile, software open source o comunque gratuiti, in diversi casi si è reso
necessario ricorrere a soluzioni proprietarie e quindi soggette a licenza, in particolare per applicazioni
specifiche in uso presso alcuni uffici e per le quali non esiste una valida alternativa gratuita.
In tale ambito rientrano i beni immateriali e gli oneri pluriennali. La spesa prevista è stimata in un
importo massimo di € 25.000,00.
IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE Gli investimenti finanziari della Camera di Commercio saranno ancora finalizzati allo sviluppo delle
risorse del territorio. Tali risorse intese come insieme di soggetti economici, attività produttive e
istituzioni rappresentano sempre più un fattore di successo nella sfida competitiva globalizzata. La
Camera di Commercio intende pertanto esercitare una funzione di stimolo, mediazione e proposta sul
tema delle infrastrutture e delle partecipazioni in quanto luogo di confronto e sede di aperta dialettica
degli interessi e delle istanze. A tal fine saranno previste adeguati stanziamenti di bilancio per
iniziative legate alla logistica, l’innovazione, il trasferimento tecnologico, il sistema fieristico e turistico,
anche attraverso le società del sistema Camerale.
Saranno quindi sostenuti gli interventi infrastrutturali, attraverso il sistema delle società ed enti
partecipati, aventi maggior contenuto in termini di innovazione, sviluppo e crescita della qualità
globale del territorio, consapevoli che la dotazione e la qualità delle infrastrutture costituiscono un
elemento imprescindibile per lo sviluppo economico e la competitività delle imprese. Lo stanziamento
previsto ammonta ad € 300.000,00.
La copertura degli investimenti trova fonte nella disponibilità finanziarie della Camera di Commercio di
Reggio Emilia e non è previsto alcun ricorso ad indebitamento o accensione di mutui.
Investimenti Importo € Fonte di copertura
Immobilizzazioni materiali 70.000 Disponibilità proprie
Immobilizzazioni immateri ali 25.000 Disponibilità proprie
Immobilizzazioni Finanzi arie 300.000 Disponibilità proprie
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IL CONTESTO ORGANIZZATIVO E LE RISORSE UMANE
ASSETTO ORGANIZZATIVO
Il permanere della difficile congiuntura economica a livello nazionale e locale, il susseguirsi di riforme
normative che intervengono profondamente sul pubblico impiego unite alla persistenza di pesanti vin-
coli assunzionali a carico delle Camere di Commercio insieme alle limitazioni alle spese di funziona-
mento (vale a dire, tra le altre, spese per acquisire prestazioni/servizi dall’esterno) continuano a ri-
chiedere un costante monitoraggio dell’assetto organizzativo dell’ente imponendo importanti e delica-
te scelte a livello gestionale, nonché a livello di evoluzione delle competenze del personale Camerale.
Per questo motivo si ritiene essenziale proseguire nel percorso di miglioramento ed aggiornamento
delle professionalità esistenti che costituiscono il valore principale della Camera e sul quale si fonda
l’attuazione di qualsivoglia politica di sviluppo, nel rispetto, ovviamente, delle forti limitazioni nelle pre-
visioni di contenimento della spesa previste dalla normativa vigente che ha fortemente contratto gli
stanziamenti destinabili ad oneri di formazione anche con riferimento all’esercizio 2014.
I vincoli assunzionali resi ancor più stringenti dal D.L.6/7/12 n. 95 convertito nella Legge 135/12 c.d.
“Spending Review”, riducendo dal 70% al 20% il nuovo limite del turn over, ha reso praticamente im-
possibile procedere a nuove assunzioni, pur in presenza di una carenza sulla dotazione organica ad
oggi del 19%, cui dovranno aggiungersi alcuni imminenti pensionamenti.
IL PERSONALE IN SERVIZIO
l personale della Camera di Commercio di Reggio Emilia, dopo il sensibile gap negativo del triennio
2006-2008 (dove si scese da 104 dipendenti a 95), appare, da allora, stabilizzato poco sopra le 90
unità. L’anno appena trascorso ha potuto beneficiare dell’ingresso, tramite esperimento di procedura
concorsuale, di un’unità di categoria D con profilo professionale "Gestore servizi di studio e promo-
zione" a tempo pieno che ha colmato n. 1 posto vacante in seno all'U.O. "Internazionalizzazio-
ne/Promozione interna" del Servizio "Promozione". Alla data attuale 92 sono le unità in servizio; tutta-
via, tenuto conto che n. 19 di esse sono a tempo parziale, l’ammontare “netto” di dipendenti a tempo
pieno si riduce a 87,69, dato comunque in controtendenza poiché alcuni dipendenti part-time
nell’ultimo biennio hanno fatto ritorno all’orario intero.
L’anno in corso tuttavia si chiuderà con il segno meno in quanto è già previsto pensionamento di n. 1
unità a tempo pieno di categoria C in forze al Servizio “Anagrafe e registri” ed è già ufficiale un ulterio-
re pensionamento di n. 1 unità di categoria D a tempo pieno in forze al Servizio “Regolazione del
mercato” già nei primi mesi dell’anno 2014. Un’ulteriore pensionamento di n. 1 unità di categoria D a
30
tempo pieno in forze al Servizio “Anagrafe e registri” è altrettanto pronosticabile nella seconda parte
dell’anno in parola.
2008 2009 2010 2011 2012 201389
90
91
92
93
94
95
96
97
98 97
95 95
92 92 92
Personale in servizio all'01.10.2013
2008 2009 2010 2011 2012 201389
90
91
92
93
94
95
96
97
98 97
95 95
92 92 92
Personale in servizio all'01.10.2013
Nella tabella che segue sono riportate le categorie di appartenenza degli attuali 92 dipendenti della
Camera di Commercio di Reggio Emilia:
PERSONALE IN SERVIZIO ALL'1/10/2013
Categoria
Dotazione organica
personale in servizio al 1/10/2013
Frazione di posto
occupata unità totali di cui p.time
Segretario Generale 1 1 0 1
Dirigenti 1 1 0 1
Funzionari di categoria D3 12 12 0 12
Funzionari di categoria D1 30 28 6 26,6
Addetti categoria C 61 42 12 39,42
Addetti categoria B3 1 1 0 1
Addetti categoria B1 7 7 1 6,67
TOTALE 113 92 19 87,69
VARIAZIONE PERCENTUALE PERSONALE IN SERVIZIO
Anno N° totale dipen-denti
var. % su anno precedente
var. %
2013/2011
var. %
2013/2010
var. %
2013/2009
var. %
2013/2008
2008 97 -3,00%
2009 95 -2,06%
2010 95 0,00%
2011 92 -3,16%
2012 92 0,00%
2013 92 0,00% 0,00% -3,16% -3,16% -5,15%
31
La Camera di Commercio realizza da anni politiche di attenta gestione del reclutamento delle risorse,
garantendo il rispetto delle disposizioni vigenti in materia di limitazioni nelle assunzioni. Dai dati del
bilancio 2012 emerge la prosecuzione del percorso “virtuoso” già in corso da alcuni anni di progressi-
va riduzione del rapporto tra costo del personale Camerale e oneri e proventi correnti. L’ultimo dato
disponibile, riferito evidentemente all’ultimo esercizio economicamente chiuso, infatti mostra che gli
oneri afferenti il personale rappresentano il 23,31% degli oneri correnti (in diminuzione rispetto al
2011 ma soprattutto rispetto al 2009 dove la percentuale in parola era 29,17). Analogamente tali oneri
rispetto ai proventi correnti registrano un’incidenza in discesa: 24,60% il dato 2012, 25,25% quello
2011, 28,56% quello 2010.
L’attuale assetto organizzativo rispecchia quello adottato dalla Giunta Camerale nell’esercizio 2011 e
di cui all’organigramma che si fa seguire in calce;
SEGRETARIO GENERALE
VICE SEGRETARIO GENERALE VICARIO
AREA I - RISORSE, PROGRAMMAZIONE E
SVILUPPO
AREA II - ANAGRAFICA, REGOLAZIONE
DEL MERCATO E ORGANIZZAZIONE
SEGRETERIA DIREZIONALE, PIANIFICAZIONE E CONTROLLO
AFFARI GENERALI, GESTIONE RISORSE UMANE, SANZIONI
* U.O. Segreteria, controllo e valutazione
strategica, partecipazioni ANAGRAFE E REGISTRI
* U.O. E-Government * U.O. Registro Imprese
* U.O. Relazioni esterne * U.O. Scia e Leggi speciali
* U.O. Tutela della proprietà intellettuale * U.O. Artigianato
PROMOZIONE CERTIFICAZIONI, PROTESTI, AGRICOLTURA E AMBIENTE
* U.O. Servizi finanziari / contributi
* U.O. Internazionalizzazione/Promozione * U.O. Estero, certificazioni anagrafiche e
32
interna Sala contrattazioni
* U.O. Agricoltura, Ambiente e Protesti
STUDI, STATISTICA, OSSERVATORI E PREZZI
REGOLAZIONE DEL MERCATO
* U.O. Metrologia Legale
PROVVEDITORATO E ATTIVITA' DI SUPPORTO * U.O. Sorveglianza prodotti
* U.O. Giustizia alternativa e legalità
CONTABILITA', GESTIONE ECONOMICA DEL PER-SONALE, DIRITTO ANNUALE
Analogamente la distribuzione del personale per tipologia di attività prestata è in linea con il trend de-
gli ultimi anni con la “felice” eccezione dell’ingresso dell'unità aggiuntiva all'interno del Servizio pro-
mozione di cui si riferiva in apertura che ha consentito di rafforzare in coerenza con lo spirito che gui-
dò il riassetto organizzativo operato nel 2011 l'azione promozionale dell'ente Camerale:
Attività di funzionamento 19%
Attività di indirizzo politico istituzionale e controllo di gestione 6%
Tenuta di registri, albi e ruoli e rilascio di certificazioni 33%
Studi, programmazione e sviluppo delle imprese 14%
Regolazione del mercato 17%
Relazioni esterne ed e-government 11%
Ripartizione del personale per tipologia di att ivit à all'01.10.2013
Attività di funzionamento 19%
Attività di indirizzo politico istituzionale e controllo di gestione 6%
Tenuta di registri, albi e ruoli e rilascio di certificazioni 33%
Studi, programmazione e sviluppo delle imprese 14%
Regolazione del mercato 17%
Relazioni esterne ed e-government 11%
Ripartizione del personale per tipologia di att ivit à all'01.10.2013
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LA PROGRAMMAZIONE TRIENNALE DEI FABBISOGNI E RECENTI INTERVENTI LEGISLATIVI
La programmazione triennale dei fabbisogni di personale, approvata alla fine del 2011, esaurirà con il
2013 il periodo temporale di vigenza; la Giunta Camerale approverà entro la fine dell’anno in corso
l’ultimo atto, vale a dire il piano di reclutamento 2013, che sarà documento interlocutorio da un lato
poiché si completerà a cavallo dell’anno il processo di rinnovo degli organi Camerali e dall’altro in re-
lazione ai rigidi vincoli normativi in materia di turn-over. Quest’ultimo aspetto, non da oggi, impedisce
la realizzazione di una politica del personale seria e ponderata e costringe a ricorrere, in caso di ne-
cessità, a forme contrattuali flessibili consentite (oggi peraltro con forti restrizioni), per fronteggiare,
con particolare riferimento a picchi eccezionali o stagionali di lavoro, la crescita dei servizi erogati no-
nostante la limitazione delle risorse.
L’emanazione del D.L. 95/2012 (c.d. “spending review”), come si anticipava in apertura ha modificato,
in senso peggiorativo, il regime assunzionale pre-vigente; oggi alle Camere di Commercio è consenti-
to di dar corso all’assunzione di ulteriori unità di personale nel limite del 20% degli oneri derivanti dal-
le cessazioni dell’anno precedente, e dunque in misura che limita fortemente la possibilità di sostitu-
zione dei dipendenti uscenti.
Quello della mobilità rimane quindi l’istituto preferito dal legislatore, poiché consente il ricollocamento
di unità di personale senza aggravio per il conto economico consolidato della pubblica amministrazio-
ne.
Il piano triennale dei fabbisogni non potrà che tener conto di quanto testé esposto pur nella consape-
volezza che la specificità dei profili tipici della Camera di Commercio può rendere non immediatamen-
te funzionale l’inserimento di personale proveniente da enti con funzioni più tipicamente amministrati-
ve.
Un breve approfondimento quali-quantitativo sul personale attualmente in servizio rende più chiara
l’esigenza di interventi di turn over:
- all’01.01.2013 ben il 93% del personale aveva più di 40 anni, ben il 47% superava i 50; so-
lo 6 unità rientravano nella fascia di età 30-39 anni; nessun dipendente rientra in fasce più
basse;
- la distinzione per grado di istruzione espone il seguente indicatore: “solo” il 35% del per-
sonale possiede una laurea; il 12% del personale ha frequentato la sola scuola
dell’obbligo; la parte restante è in possesso di diploma di scuola media superiore.
34
LA GESTIONE E VALORIZZAZIONE DEL CAPITALE UMANO
L'anno in corso ha, per così dire, vissuto il completamento del percorso intrapreso dal D.Lgs. 150/09
in materia di valorizzazione del merito del personale delle pubbliche amministrazioni; è stato infatti
sottoscritto con le organizzazioni sindacali il nuovo contratto decentrato integrativo a valere per il
triennio 2012-2014 e si prevede di completare entro l'anno l'approvazione di una nuova metodologia
di valutazione del personale dei livelli, a valere con decorrenza 2014, e del personale titolare di posi-
zione organizzativa/alta professionalità, a valere con decorrenza 2013.
Al di là di quanto sopra, tuttavia, l’anno è stato caratterizzato da rilevanti interventi legislativi che im-
pattano sulla gestione del personale; si tratta in particolare del D.Lgs. 190/2012 in materia di preven-
zione di fenomeni di corruzione nell’esercizio dell’attività che contempla anche modifiche in tema di
codice di comportamento dei dipendenti pubblici nonché in tema di svolgimento di incarichi d’ufficio e
di attività ed incarichi extra-istituzionali.
In relazione alla prevenzione dei fenomeni di corruzione, l’ente ha interlocutoriamente adottato ai
sensi della normativa un “Piano triennale di prevenzione della corruzione” in attesa che venisse ap-
provato il Piano Nazionale Anticorruzione, cosa avvenuta molto recentemente e in adesione al quale,
in prospettiva 2014, bisognerà provvedere ad aggiornare il documento citato in avvio. Adempimenti
che si compenetrano al Piano, in quanto facenti parte di azioni di prevenzione da porre in essere, ri-
guarderanno pertanto le due tematiche dianzi citate in merito alle quali il Piano Nazionale Anticorru-
zione “invita” le pubbliche amministrazioni a:
- “provvedere all’adozione di un proprio Codice di comportamento, tenendo presenti even-
tuali indirizzi o linee guida della C.I.V.I.T. e curando le procedure di partecipazione previ-
ste dalla legge”; in merito è stata solo recentemente divulgata da C.I.V.I.T. la Bozza di de-
libera “Linee guida in materia di codici di comportamento delle pubbliche amministrazioni
(art. 54, comma 5, d.lgs. n. 165/2001)”, della quale evidentemente si resterà in attesa della
sua versione ufficiale;
- “adottare adeguati criteri per realizzare la rotazione del personale dirigenziale e del perso-
nale con funzioni di responsabilità (ivi compresi i responsabili del procedimento) operante
nelle aree a più elevato rischio di corruzione”;
- “intraprendere adeguate iniziative per dare conoscenza al personale dell’obbligo di asten-
sione, delle conseguenze scaturenti dalla sua violazione e dei comportamenti da seguire
in caso di conflitto di interesse” nello svolgimento di incarichi d’ufficio;
- adottare una regolamentazione contenente criteri per il conferimento o l’autorizzazione allo
svolgimento di incarichi extra-istituzionali; in merito l’ente già da anni si è dotato di una
propria regolamentazione in materia, regolamentazione che tuttavia sarà necessario ag-
giornare proprio in relazione alle novità legislative in parola.
35
Tali azioni dovranno essere accompagnate, secondo le previsioni espresse del Piano Nazionale Anti-
corruzione da:
- “adeguate iniziative di formazione sui Codici [di comportamento]”;
- “adeguati percorsi di formazione, tenendo presente una strutturazione su due livelli:
- livello generale, rivolto a tutti i dipendenti: riguarda l’aggiornamento delle competenze (ap-
proccio contenutistico) e le tematiche dell’etica e della legalità (approccio valoriale);
- livello specifico, rivolto al responsabile della prevenzione, ai referenti, ai componenti degli
organismi di controllo, ai dirigenti e funzionari addetti alle aree a rischio: riguarda le politi-
che, i programmi e i vari strumenti utilizzati per la prevenzione e tematiche settoriali, in re-
lazione al ruolo svolto da ciascun soggetto nell’amministrazione”.
Preme, infine, richiamare l’indagine sul personale dipendente attualmente in corso e riguardante i
molteplici aspetti che contribuiscono ad elevare il “benessere organizzativo”; l’indagine è realizzata
avvalendosi di apposito modello messo a disposizione da C.I.V.I.T. ai sensi di quanto previsto dal
D.Lgs. 150/2009. L’esito di tale iniziativa sarà pertanto propedeutico all’implementazione di eventuali
interventi organizzativi che l’emergere di criticità potrà rendere necessari. Ai sensi della normativa in
parola, l’indagine sarà replicata con cadenza annuale.
FORMAZIONE AL PERSONALE
Al di là di quanto affermato nel paragrafo precedente, afferente una particolare tipologia formativa, il
tema della formazione intesa come crescita e aggiornamento professionale del personale dipendente,
continuerà ad essere un “cavallo di battaglia” dell’ente Camerale nonostante il permanere, e per certi
versi l’acutizzarsi, dei rigidi vincoli di spesa in merito; principi guida saranno il perseguire sempre più
articolate e specialistiche forme di collaborazione e interoperabilità tra il personale dei vari servizi con
specifiche sessioni di affiancamento e formazione interna nonché privilegiare modalità di fruizione a
distanza (e-learning, web-conference) per favorire una maggior partecipazione possibile affiancata ad
un contenimento degli oneri di trasferta (in questi casi azzerati).
Interlocutore di riferimento per l'attività formativa “tout-court” sarà, anche per l’anno 2014, Unionca-
mere Emilia Romagna nell'ambito del cosiddetto "Piano Formativo regionale" che organizza corsi di
formazione a specifico favore del personale delle CCIAA emiliano-romagnole sulla base di esigenze
comuni dalle stesse manifestate sotto il coordinamento di apposito gruppo di lavoro; il piano formativo
per l'anno 2014 ha già individuato i temi che saranno oggetto di attività formativa all’insegna della
formula più operativa del “laboratorio avanzato”. Alcune tematiche rappresentano dei “classici” per
l’azione formativa del dipendente Camerale, vale a dire quelle afferenti le attività anagrafiche, altre
sono sintomatiche della volontà del sistema Camerale di continuare ad “espandere” la sua azione
36
promozionale a favore del sistema imprenditoriale: programmi comunitari, disciplina degli aiuti di sta-
to, start up innovative e incubatori. Non mancheranno momenti formativi sulle novità legislative più
“calde” impattanti sulle Camere di Commercio, tra i quali anche i temi dell’anticorruzione già citati al
paragrafo precedente, argomenti questi che, peraltro, trovano altresì momento di confronto con le
consorelle emiliano-romagnole nel corso dei numerosi gruppi di lavoro attivati già da anni in seno ad
Unioncamere Emilia Romagna, con la partecipazione dei funzionari Camerali di riferimento per cia-
scuna materia, e denominati “Gruppi network”.
Menzione finale per attività formative parallele che si intendono programmare nell’anno in arrivo im-
pattanti sulle capacità e conoscenze trasversali di tutto il personale Camerale e che si prevede di rea-
lizzare in parte in sede e in parte in laboratori specifici.
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AGGIORNAMENTO PROGRAMMA PLURIENNALE E DEFINIZIONE OBIETTIVI STRATEGICI
La Relazione Previsionale e Programmatica, a norma dell’art. 5 del D.P.R. n. 254 del 2005
“Regolamento per la disciplina della gestione patrimoniale e finanziaria delle Camere di Commercio”,
aggiorna annualmente il Programma Pluriennale ed è approvata dal consiglio entro il 31 ottobre. Essa
ha carattere generale e illustra i programmi che si intendono attuare nell'anno di riferimento, in
rapporto alle caratteristiche ed ai possibili sviluppi dell'economia locale e al sistema delle relazioni
con gli organismi pubblici e privati operanti sul territorio, specificando, altresì, le finalità che si
intendono perseguire e le risorse a loro destinate. Successivamente alla sua approvazione la Giunta
formulerà la proposta di Preventivo economico 2014, che il Consiglio approverà entro il mese di
dicembre.
La programmazione 2014 riprende gli ambiti strategici di intervento già delineati con la precedente
Programmazione pluriennale approvata dal Consiglio Camerale con deliberazione n. 11/2009, e che
si intende prorogata anche per l’anno 2014 in vista del prossimo insediamento del prossimo Consiglio
Camerale. Ai sensi dell’art. 4 del DPR 254 /2005 “il Consiglio determina gli indirizzi generali ed
approva il programma pluriennale , di norma per il periodo corrispondente alla durata del mandato ,
anche tenendo conto, degli atti di programmazione degli enti territoriali , nonché delle risorse
necessarie e dei risultati che si intendono conseguire” .
La fine dell’esercizio in corso e l’inizio dell’esercizio 2014 possono essere considerati come un
“periodo di transizione” stante la chiusura di un mandato quinquennale ed il rinnovo degli Organi
Camerali. Pertanto la proposta di documento di programmazione annuale 2014, al momento è
essenzialmente incentrata su un percorso di continuità con le linee Programmatiche Pluriennali già
declinate con la deliberazione del Consiglio Camerale n. 9/2011 e con la Relazione Previsionale e
programmatica 2013. Sono allo stesso tempo valorizzate le linee strategiche e le priorità di
intervento in rapporto alle caratteristiche ed ai possibili sviluppi dell’economia del territorio.
Il nuovo Consiglio Camerale poi dovrà poi determinare gli indirizzi generali per il periodo
corrispondente alla durata del mandato, anche tenendo conto degli atti di programmazione degli altri
Enti operanti sul territorio, nonchè delle risorse necessarie e dei risultati che si intendono conseguire.
Per meglio visualizzare tutta la programmazione 2014 gli obiettivi annuali sono collocati in
un’apposita mappa che costituisce, di fatto, lo strumento più importante per l’intera operatività
dell’ente, un cruscotto, declinato per assi strategici, che permette di monitorare lo stato di avanza-
mento e di realizzazione del programma durante l’esercizio.
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Lo strumento adottato dall’ente Camerale per il monitoraggio e controllo della strategia è quello della
Balanced Scorecard, che suddivide gli obiettivi strategici, inseriti in una mappa, secondo le quattro
prospettive:
• Imprese, Territorio e Consumatori
• Processi Interni
• Innovazione e crescita
• Economico Finanziario
L’attività della Giunta e del Consiglio tende, in questo modo, a diventare maggiormente strategica, cu-
rando le funzioni di programmazione e controllo che sono tipiche degli organi di vertice
dell’amministrazione.
La Camera rappresenta una potente leva di sviluppo per il sistema delle imprese e dell’economia
locale. In particolare, l’area deputata alla promozione riesce a canalizzare, spesso in collaborazione
con il mondo della rappresentanza associativa e cooperando utilmente con le altre istituzioni locali,
ingenti risorse su una diversificata ampia gamma di iniziative, progetti ed investimenti mirati ad
incidere sulla realtà economica territoriale, in un periodo di sensibile recessione sui mercati domestici
e internazionali.
B.6 - Promuovere la produzione della conoscenza e lo
sviluppo di impresa
B.5 - Supportare le Imprese locali nel
processo di internazionalizzazione
B.7 - Innovazione per la competitività
B.8 - Sviluppo del territorio
A.2 - Favorire la certezza, la trasparenze e l'equita delle
relazioni economiche tra imprese ed imprese e cittadini
A.3 - Promuovere il ricorso alla
giustizia alternativa
B.4 - Favorire l'accesso al credito e la capacità di investimento delle
PMI
T.17- Ottimizzazione della riscossione delle entrate
T.13 - Valorizzare le professionalità interne anche mediante la trasmissione del Know-how
ed il Benessere Organizzativo
T.14 - Migliorare la Comunicazione
Istituzionale
TR.11 - Potenziare le azioni di sistema e di cooperazione con gli altri attori
TR. 10 - Gestire in modo ottimale la struttura organizzativa
TR. 9 - Dematerializzazione dei procedimenti
T.16 - Gestione del sistema delle partecipazioni
Economico-Finanziario
T.12 - Orientare la gestione alla performance
T.15 - Ottimizzazione dell'impiego delle risorse economica dell'Ente
Imprese, Territorio e Consumatori
Processi Interni
Innovazione e Crescita
A.1 - Potenziare la Semplificazione Amministrativa
ed E-Government
A. L’Amministrazione a «servizio» dell’Impresa e del Consumatore B. L’Amministrazione per lo sviluppo e la competitività del territorio
CONFERMARE IL RUOLO DELLA CCIAA COME AMMINISTRAZIONE A SERVIZIO DELLE IMPRESE, AFFERMANDO LA TRASVERSALITÀ DEL
TEMA DELLA «COMPETITIVITÀ» IMPRENDITORIALE ED ECONOMICA COME LINEA GUIDA DI TUTTE LE POLITICHE DI INTERVENTO,
PRIVILEGIANDO SISTEMI DI GOVERNANCE INTEGRATA E RAFFORZANDO IL SISTEMA DELLE ALLEANZE»
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Di seguito si riporta il dettaglio della mappa strategica dell’ente, articolata nel:
• Asse strategico A – La Camera di Commercio di Reggio Emilia a servizio dell’Impresa e
del Consumatore
• Asse B strategico – La Camera di Commercio di Reggio Emilia per lo sviluppo e la
competitività del territorio
• Asse strategico trasversale - “Qualità dei servizi erogati”.
All’interno degli assi strategici sono sviluppati gli ambiti di azione relativi a:
A1 – Potenziare la semplificazione amministrativa ed E-Government
A2 – Favorire la certezza, la trasparenza e l’equità delle relazioni economiche tra imprese ed
imprese e cittadini
A3 – Promuovere il ricorso alla giustizia alternativa
B4 – Favorire l’accesso al credito e la capacità di investimento delle PMI
B5 – Supportare le imprese locali nel processo di internazionalizzazione
B6 – Promuovere la produzione della conoscenza e lo sviluppo di impresa
B7 – Innovazione per la competitività
B8 – Sviluppo del territorio
T9 – Dematerializzazione dei procedimenti
T10 – Gestire in modo ottimale la struttura organizzativa
T11 – Potenziare le azioni di sistema e di cooperazione con gli altri attori
T12 – Orientare la gestione alla performance
T13 – Valorizzare le professionalità interne anche mediante la trasmissione del know how ed il
Benessere organizzativo
T14 – Migliorare la comunicazione istituzionale
T15 – Ottimizzazione dell’impiego delle risorse dell’Ente
T16 – Gestione del sistema delle partecipazioni
T17 – Ottimizzazione della riscossione delle entrate
Lo sviluppo verticale della azioni – come sopra richiamato – si inserisce nelle linee guida generali
indicate dal Consiglio Camerale, ovvero:
“La pubblica amministrazione per le imprese”:
A1 – Potenziare la semplificazione amministrativa ed E-Government
T9 – Dematerializzazione dei procedimenti
T10 – Gestire in modo ottimale la struttura organizzativa
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T12 – Orientare la gestione alla performance
T13 – Valorizzare le professionalità interne anche mediante la trasmissione del know how ed il
Benessere organizzativo
T14 – Migliorare la comunicazione istituzionale
“Infrastrutture e società partecipate”:
T16 – Gestione del sistema delle partecipazioni
T11 – Potenziare le azioni di sistema e di cooperazione con gli altri attori
“Finanza e Consorzi Fidi”:
B4 – Favorire l’accesso al credito e la capacità di investimento delle PMI
T15 – Ottimizzazione dell’impiego delle risorse dell’Ente
T17 – Ottimizzazione della riscossione delle entrate
“Internazionalizzazione”:
B5 – Supportare le imprese locali nel processo di internazionalizzazione
“Sviluppo dell’economia della conoscenza”:
B6 – Promuovere la produzione della conoscenza e lo sviluppo di impresa
“Innovazione per la competitività”:
B7 – Innovazione per la competitività
“Trasparenza e Tutela del Mercato”:
A2 – Favorire la certezza, la trasparenza e l’equità delle relazioni economiche tra imprese ed
imprese e cittadini
A3 – Promuovere il ricorso alla giustizia alternativa
“Sviluppo del Territorio”:
B8 – Sviluppo del territorio
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Asse A: “L’AMMINISTRAZIONE AL SERVIZIO DELLE IMPRES E E DEI CONSUMATORI” A1 – Potenziare la semplificazione amministrativa e d E-Government Continua l’impegno nella diffusione, ma anche nell’utilizzo diretto, delle principali tecnologie di E-
Government, che ormai sono divenute strumenti abituali nello svolgimento delle attività. Si proseguirà
nella azione di volano, nel generale processo di informatizzazione dei rapporti tra cittadini, imprese e
Pubblica Amministrazione e fra le stesse amministrazioni pubbliche del territorio, anche attraverso la
continua diffusione presso gli operatori economici locali di strumenti avanzati quali la firma digitale, la
posta elettronica certificata, la business key, non solo in ottica di diffusione degli strumenti di E-
Government, ma anche per generare e tradurre concretamente tutte le semplificazioni amministrative
possibili che le imprese chiedono ad una PA moderna e vicino alle esigenze del territorio. Nel corso
del 2012 attraverso la Camera di Commercio sono state distribuite 2177 firme digitali, 360 business
key e 1708 carte cronotachigrafiche; al Registro imprese sono state elaborate 662 pratiche di
registrazione caselle di posta elettronica certificata.
L’obiettivo, anche per l'anno 2014, è quello di proseguire con determinazione sulla strada della
semplificazione proponendo il sistema Camerale – in stretto raccordo con il mondo associativo –
come protagonista dei processi di innovazione per rendere efficienti i rapporti con le imprese.
In questo filone, rientrano tutte le azioni tese a promuovere ed attuare, a beneficio delle imprese,
percorsi di semplificazione, valorizzando il Registro delle imprese e le procedure per la
Comunicazione unica, rafforzando i rapporti con le altre Pubbliche Amministrazioni, le Regioni ed i
Comuni.
Un’ulteriore linea di intervento, rientrante sempre nell'alveo semplificazione, è quella di portare i
servizi dell'Ente presso gli utenti (e non viceversa).
Nei rapporti con le imprese ed i cittadini, le Pubbliche Amministrazioni sono chiamate a realizzare
soluzioni finalizzate ad attuare, potenziare e promuovere la semplificazione delle procedure per
l'avvio e lo svolgimento delle attività economiche.
Su questo filone si inseriscono tutti gli interventi posti in essere dal RI, che portano ad una
velocizzazione dei procedimenti amministrativi, ad attuare una maggiore trasparenza
giuridica/informativa, oltre che ad ottimizzare la qualità dei dati disponibili e la loro diffusione.
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A1.1 - Qualificazione delle pratiche presentate all a CCIAA sotto due diversi profili: qualità dei
contenuti e qualità del rapporto con l'utenza.
Nel corso di questi ultimi anni si è considerato prioritario l'obiettivo di fornire alle imprese servizi di
qualità in tempi rapidi e con procedure chiare e agevolate. Per questo motivo il RI si pone l'obiettivo di
migliorare ulteriormente, sulla scia di quanto elaborato in precedenza, sia gli aspetti attinenti la
semplificazione nell'approccio con l'utenza, sia la qualità dei propri dati. L'esperienza di questi anni fa
rilevare in maniera decisa la stretta connessione tra preventiva informazione esatta e accurata , sia
attinente agli aspetti giuridici che tecnico-procedimentali e la diminuzione di pratiche inesatte e
comunque non conformi e tali da necessitare di interventi correttivi. Inoltre, la predisposizione di
strumenti sempre più snelli e veloci, agevolano il contatto tra utenza ed ufficio e contribuiscono ad un
ulteriore alleggerimento nella compilazione della varia modulistica, in linea con quanto previsto dal
D.Lgs.n.33/2013 sulla trasparenza amministrativa.
Predisposizione e aggiornamento di manuali, guide, moduli e documenti, consultabili dal sito internet,
in particolare: aggiornamento della Guida Starweb per la presentazione delle pratiche telematiche ed
elaborazione di una nuova Guida riferita alle pratiche di rinnovo degli organi sociali.
Finalità:
→ potenziare quanto fatto in via sperimentale per il 2013: incontri pratici su tematiche particolari
con l'ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili, oltre all'organizzazione di corsi per
l'utenza esterna per aggiornamenti mediante la predisposizione di moduli compilabili
informaticamente, laddove sono presenti solo in formato cartaceo, quali le domande d'esame
per i mediatori, le domande d'esame per i taxisti e le domande per l'iscrizione al Ruolo dei
periti ed esperti.
Benefici:
→ Agevolazione e adeguamento alla realtà contemporanea proiettata verso il totale uso di
strumenti informatici;
→ servizi sempre più accessibili e fruibili.
Azioni:
→ aggiornamento Guida Starweb. Redazione e divulgazione Guida per il rinnovo degli organi
sociali.
→ revisione modulistica sul sito.
→ organizzazione corsi ed incontri.
Stakeholders:
→ imprese , associazioni, studi professionali
Impegno economico:
→ € 3.500,00 – Software “Filo di Arianna” e giornate di studio per software “Starweb”
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→ € 50.000,00 – Automazione dei servizi (RI, Albi e Ruoli e Artigianato)
→ € 20.000,00 – Tesserini mediatori
→ € 5.000,00 – Caricamento Archiviazione Ottica
A1.2 - Telematizzazione dei servizi e digitalizzazi one delle pratiche e dei documenti
Attraverso le funzioni del RI, la Camera è l'unica amministrazione di riferimento per quanto riguarda
"lo stato civile" delle imprese. Per questo motivo rimane prioritario l'obiettivo di migliorare
continuamente la qualità del patrimonio informativo a disposizione, a favore e a servizio del sistema
economico locale. La qualità delle notizie contenute nella banca dati del Registro Imprese e la
rispondenza delle stesse alla situazione reale, rappresentano, infatti, un punto cardine
imprescindibile dalla finalità propria dell'ufficio di fornire dati corretti e velocemente aggiornati, nonchè
la base per elaborazioni di studi e statistiche attendibili. Nell'ambito delle attività di cancellazione dal
Registro Imprese delle posizioni di imprese presumibilmente estinte o abbandonate, a
completamento e in aggiunta all'attività ordinaria, si avvieranno i procedimenti di cancellazione
d'ufficio di società di capitali che non hanno presentato i bilanci per tre anni consecutivi, in
applicazione di specifiche disposizioni civilistiche. Si proseguirà, inoltre, con la cancellazione di
imprese individuali non più operative, ai sensi del DPR 247/04.
Finalità:
→ risolvere situazioni di incertezza nel regime di pubblicità delle imprese e migliorare la
conoscenza della realtà economica locale.
Benefici:
→ vantaggi in relazione all'emissione del ruolo del Diritto Annuale;
→ riduzione degli oneri amministrativi e finanziari per la gestione del Registro Imprese e del
Diritto Annuale.
Azioni:
→ elaborazione di studi e statistiche attendibili;
Stakeholders:
→ Imprese, associazioni, studi professionali
Nella proposta di un nuovo Regolamento per gli Arbitrati amministrati dall’Ente, sarà previsto che lo
scambio di documenti e atti procedimentali dovrà essere completamente telematico, attraverso
l’utilizzo della Posta Elettronica Certificata e della Firma Digitale.
Nei procedimenti di mediazione, poi, verrà implementata la completa gestione telematica dei tirocini
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formativi, richiesti dalla legge per tutti i mediatori iscritti, con la possibilità di prenotazione on line da
parte dei mediatori per ogni incontro di mediazione calendarizzato su apposita piattaforma
informatica..
Finalità:
→ Ottimizzazione tempi e della gestione organizzativa delle risorse umane, semplificazione
amministrativa e digitalizzazione delle procedure;
Benefici:
→ Semplificazione delle procedure e riduzione dei tempi previsti, riduzione dei pratiche
cartacee, abbattimento costi per carta e spedizioni;
Stakeholders:
→ Imprese, associazioni, notai, commercialisti, studi professionali, mediatori iscritti all’organismo
di mediazione
Impegno Economico:
→ € 2.000,00
Già da due anni è attivo il Progetto CERT’O, con un riscontro positivo in termini di aziende coinvolte e
pratiche evase. Dato pertanto che il servizio sta dando buoni risultati, vi è l’intenzione di estenderlo
ulteriormente ad un numero crescente di aziende, promuovendo con maggior intensità sul territorio
provinciale la trasmissione telematica dei certificati di origine da parte delle aziende.
Finalità:
→ consolidare ed espandere le pratiche telematiche già operative e individuare ulteriori canali
per fornire all'utenza degli sportelli anagrafico certificativi un servizio più telematizzato,
→ proseguire nel potenziamento dell'informatizzazione e telematizzazione dei rapporti con
l'utenza
→ articolare il servizio per l'utenza e parimenti alleggerire quello degli sportelli
Benefici:
→ diffusione ulteriore della conoscenza dei prodotti InfoCamere, quali Telemaco e CERT'O, con
incontri mirati con e presso le aziende interessate.
Stakeholders:
→ InfoCamere, Ufficio Certificazioni Estero e Sala Contrattazioni CCIAA RE , imprese reggiane.
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A2 – Favorire la certezza, la trasparenza e l’equit à delle relazioni economiche tra imprese ed imprese e cittadini
La Camera di Commercio annovera tra le funzioni primarie quelle di favorire la trasparenza degli
operatori, evidenziandone per quanto possibile la competenza, la correttezza e l'affidabilità finanziaria
grazie alle banche dati e ai registri informatici Camerali, e grazie agli interventi di regolazione del
mercato (tutela della proprietà industriale, le attività del servizio metrico, media-conciliazione ed
arbitrato, tutela del consumatore, consulenza sui contratti commerciali).
Negli ultimi anni il sistema Camerale ha posto l’accento anche sulla “legalità” e sulle possibili azioni
che facilitino il corretto e libero funzionamento del mercato.
A2.1 – Implementazione delle attività dello Sportel lo legalità
Il rispetto della legalità costituisce non solo un pilastro imprescindibile della convivenza civile ma
anche un fattore fondamentale per il vero sviluppo economico poiché su di esso si basa il libero ed
efficace funzionamento del mercato. Da questa premessa prende le mosse lo Sportello per la legalità
che in questi anni ha sviluppato diversi progetti, dove il fattore comune rappresenta comunque
l’individuazione degli strumenti a supporto dell’impresa (e dell’economia in generale) per la
prevenzione ed il contrasto dell’illegalità ed il ripristino del corretto, libero e legale funzionamento del
mercato. Su questi temi, per l’anno 2014 si proseguirà e, verrà sviluppato per la seconda annualità,
lo sportello di ascolto per gli imprenditori vittime di usura e racket, dove dopo la prima esperienza di
costituzione, il servizio si è sviluppato e propone di offrire ulteriori approfondimenti della
problematiche con gli imprenditori vittime di forme di illegalità, nell’attività di ascolto e assistenza non
solo psicologica degli imprenditori che si rivolgono allo sportello, attraverso la convenzione, con
l’Associazione Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Su questa linea progettuale si
proseguirà per offrire un servizio alle imprese, per accogliere, orientare e offrire consulenza agli
imprenditori e cittadini che faranno richiesta in quei particolari ambiti di disagio, per supportarli dal
punto di vista psicologico, legale e finanziario.
Lo Sportello Legalità agirà poi nel 2014 anche sul fronte dell’utilizzo e sviluppo di beni ed aziende
confiscate alla criminalità organizzata.
Con il l’avvio del progetto “SoS legalità”, un progetto coordinato dall’Unioncamere in collaborazione
con Universitas Mercatorum, avvenuto nel 2013, la Camera di Commercio è impegnata in questa
importante sfida che la vede coinvolta per lo sviluppo di azioni finalizzate, non solo a contrastare
l’illegalità, ma anche volte alla prevenzione e al ripristino della legalità, a fianco ed insieme alle
imprese. Il progetto “SOS Legality - Seized businesses and goods from mafia to strategically prevent
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crimes and promote legality through socio-economic development” (Beni e imprese confiscate alla
mafia per prevenire il crimine e promuovere la legalità attraverso lo sviluppo socio economico) è un
progetto co-finanziato dall’Unione europea tramite il Programma “Prevention of and Fight against
Crime” (Commissione UE – Direzione Generale “Affari Interni”).
Si tratta di un’ iniziativa di formazione ed animazione territoriale coordinata da Unioncamere in
partenariato con “Universitas Mercatorum”, che viene attuata in tre territori pilota - Caserta, Reggio
Emilia, Siracusa - con il sostegno delle rispettive Camere di Commercio ed in collaborazione con
l’Associazione Libera. Il progetto si fonda sull’assunto che il potenziale economico, sociale ed etico di
aziende e beni confiscati merita la cura e l’impegno forte e condiviso di attori istituzionali, sistema
imprenditoriale e società civile, poiché capace di portare un valore insostituibile in termini di
occupazione, produzione sostenibile, prevenzione e lotta all’infiltrazione economica, finanziaria e
culturale delle organizzazioni mafiose .
Continuerà anche per l’anno 2014 l’impegno all’interno dell’”Alleanza Reggiana per una società senza
mafie” per collaborare alle iniziative di sensibilizzazione verso i temi della legalità e la promozione di
azioni di contrasto alla criminalità organizzata di carattere economico e sociale .
Finalità:
→ Sviluppo e prosecuzione di servizi per la prevenzione dei fenomeni di illegalità
Benefici:
→ Azioni volte alla prevenzione e al ripristino della legalità, ma anche volte alla prevenzione e al
ripristino della legalità e per dare una risposta concreta e visibile alle imprese;
Stakeholders:
→ InfoCamere, Universitas Mercatorum, Libera, Associazioni di categoria, Professionisti,
Imprese
Impegno Economico:
→ € 19.000,00 (Convenzione con Libera)
La Camera di Commercio ha messo in campo anche altre iniziative che agiscono per consentire la
conoscenza del fenomeno non solo a livello macro economico, ma anche in una modalità micro
attraverso l’utilizzo del proprio patrimonio informativo, unito a quello delle altre istituzioni pubbliche.
Viene rifinanziato il rilascio di abilitazioni gratuite per Ri.Visual e Ri.Build e RI.Map a Forze di
Polizia, Prefettura e Direzione Provinciale del Lavoro, per le nuove modalità di navigazione visuale
con le applicazioni RI.VISUAL e RI.BUILD, strumenti fondamentale a disposizione della Pubblica
amministrazione per la legalità.
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Finalità:
→ Offrire pubblici con funzioni di polizia gli strumenti informatici a disposizione del Registro delle
Imprese per controllare gli intrecci aziendali e finanziari che caratterizzano la cosiddetta
economia illegale
Benefici:
→ Contrasto alla criminalità nel sistema economico
Azioni:
→ Rilascio e rinnovo abilitazioni RiVisual, Ri.Map e RI.BUILD
Stakehordes:
→ Forze dell'ordine locali, Prefettura, Direzione Provinciale del Lavoro
Impegno economico:
→ € 12.500,00
A2.2 - Potenziamento delle attività ispettive per l a tutela dei diritti soggettivi e della
trasparenza del mercato
Rafforzamento delle attività di vigilanza e controllo del mercato a tutela dei consumatori nell'ambito
della Convenzione sottoscritta con UNIONCAMERE per l’attuazione del Protocollo d’intesa relativo al
rafforzamento delle attività di vigilanza e controllo del mercato a tutela dei consumatori.
Finalità:
→ implementare le azioni di azioni di rafforzamento del mercato, con l'obiettivo sinergico di
eseguire controlli e verifiche sulle stesse materie insieme alle altre consorelle firmatarie. Per
monitorare e rendicontare all'Unione europea i risultati raggiunti
Benefici:
→ accrescimento sia della tutela del consumatore che della trasparenza del mercato;
→ rimborso complessivo previsto a beneficio della Camera di Commercio per l’attività di controllo
è pari a euro 8.000,00
Azioni:
→ attività di vigilanza con controllo visivo formale, analisi di campioni, controllo documentale
Stakeholders:
→ Unioncamere, MISE, Laboratori autorizzati
Impegno economico:
→ € 8.000,00
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A2.3 – Responsabilità sociale, informazione ambient ale,
Partecipazione al progetto della Regione Emilia Romagna sulla Responsabilità Sociale dell’Impresa,
in collaborazione con la provincia di Reggio Emilia e le Associazioni di categoria. Si tratta di fissare
criteri comuni, detti “indici”, secondo i quali valutare il grado di RSI delle imprese, e “formare” le
stesse, in vari ambiti tematici (la tutela del lavoro ed il welfare, la salvaguardia dell’ambiente e
l’efficiente utilizzo delle risorse, la tutela dei consumatori, lo sviluppo delle comunità, il trasferimento
delle conoscenze per il progresso sociale). Costituzione di un tavolo di lavoro con un gruppo di
imprese nel quale individuare, attraverso l'ausilio fornito da Regione Emilia Romagna e Provincia,
come esse si posizionino rispetto agli indici di RSI e predisporre eventuali comportamenti migliorativi,
che sviluppino nelle aziende maggior sensibilità ai temi individuati.
Finalità:
→ costituire, partendo da un modello "standard" concordato a livello regionale (Assessorato
Attività Produttive della Regione Emilia Romagna), un modello specifico da applicare alla
realtà delle aziende della provincia reggiana per rilevare qualità e quantità di RSI;
→ coinvolgere le aziende, con l'ausilio delle Associazioni di categoria, per sensibilizzarle sul tema
della Responsabilità Sociale di Impresa e realizzare iniziative in tema.
Benefici:
→ miglioramento del rapporto delle aziende con l'ambiente interno ed esterno all'azienda stessa,
in merito a tematiche di primario interesse, individuate con l'ausilio di CCIAA RE e Provincia
RE;
Azioni:
→ aprire un canale di comunicazione con le imprese del territorio in merito alla Responsabilità
Sociale dell'Impresa, in collaborazione con la Provincia di Reggio Emilia ed il Progetto
regionale di Responsabilità Sociale di Impresa;
A seguito della riavvio del SISTRI e degli sviluppi normativi in merito alla compilazione del MUD, si
rende necessaria una continua assistenza alle aziende reggiane, con attività informative sia on line
che mediante incontri specifici sui temi indicati.
Finalità:
→ fornire alle imprese un panorama completo delle nuove procedure da seguire, a seguito della
riattivazione del Sistri;
→ fornire informazioni sulla presentazione del Modello Unico di Dichiarazione Ambientale
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Benefici:
→ attività di sportello potenziata dall'informazione diretta mediante altre configurazioni, con
seminari, aggiornamenti sul sito internet Camerale, newsletter;
Azioni:
→ attività informativa ambientale in relazione all'entrata in vigore del Sistri e dei relativi
adempimenti. Invio delle comunicazioni a mezzo mail ai nominativi iscritti al SISTRI.
→ presentazione del MUD con l’ausilio di funzionari ECOCERVED.
Stakeholders:
→ CCIAA RE, Provincia RE, Associazioni di categoria, Imprese reggiane, Regione ER,
Unioncamere Emilia Romagna, InfoCamere, Ufficio Agricoltura, Ambiente e Protesti CCIAA
RE, Ministero dell'Ambiente, Ecocerved
Impegno economico:
→ € 10.000,00 per progetto RSI
→ € 7.000,00 per seminari su tematiche ambientali
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A3 – Promuovere il ricorso alla giustizia alternati va
L’obbligatorietà della mediazione civile e commerciale torna ad essere condizione di procedibilità in
relazione a numerose controversie, nelle materie confermate contenute nel D.lgs. 28/2010, dopo
l’entrata in vigore del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69 coordinato con la legge di conversione 9
agosto 2013, n. 98 recante: “Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia”. La mediazione torna
obbligatoria per 4 anni (cioè fino al 2017), con uno step di controllo e verifica dopo i primi due anni
(ovvero nel 2015).
La nuova mediazione obbligatoria con una procedura più veloce (la durata massima è stata ridotta a
tre mesi), può rappresentare un’ opportunità per le imprese, i cittadini i consumatori e l’istituto della
mediazione dovrebbe venire potenziato grazie l’aiuto dei giudici, che oggi hanno la possibilità di
obbligare le parti anche in sede di appello a tentare la mediazione, e degli avvocati, chiamati ora a
garantire la propria assistenza nei procedimenti obbligatori.
A3.1 - Sensibilizzazione alla mediaconciliazione e promozione della gestione on line
A seguito della reintroduzione della mediazione obbligatoria, al fine promuovere sia l’istituto in se che
la mediazione delegata dal Giudice, che ora è possibile anche in grado di appello, si ritiene opportuno
intervenire su due fronti: semplificazione e telematizzazione delle procedure, da un lato, e coinvolgi-
mento di Università ed Amministrazione Giudiziaria, dall’altro. In riferimento al primo aspetto, verran-
no promossi processi per una soluzione tecnologica delle procedure, attraverso l’adozione della piat-
taforma informatica del sistema Camerale per la conciliazione online. Conciliacamere, basandosi su
una procedura unica a livello nazionale consente ad imprese, consumatori e professionisti di gestire
telematicamente, ed anche a distanza, una mediaconciliazione. Lo scorso anno, l’implementazione
informatica ha coinvolto in prima battuta tutti i mediatori iscritti. Per l’anno 2014 si prevedono azioni
precise per implementare la telematizzazione nella ricezione e invio di documenti contenuti nei fasci-
coli di mediazione, attraverso una campagna informativa per l'utilizzo dei servizi online di Conciliaca-
mere, con corsi di formazione e iniziative promozionali rivolti ad avvocati e professionisti in genere.
Riguardo il secondo aspetto, per l’anno 2014 si ritiene opportuno intensificare i rapporti con l'Universi-
tà di Modena e Reggio Emilia, abbandonati a causa della precedente abrogazione dell’obbligatorietà,
per organizzare, attraverso la collaborazione dei professori, incontri con studenti per la spiegazione
dell’istituto, nonché i rapporti con l’Autorità Giudiziaria, non solo a livello di Tribunale provinciale ma
anche di Corte d’Appello regionale, magari attraverso il supporto e la collaborazione di Unioncamere
regionale, che da anni promuove delle campagne promozionali territoriali per fornire alle imprese e ai
cittadini un servizio alternativo alla Giustizia Ordinaria, rapido ed economicamente vantaggioso.
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Finalità:
→ potenziamento della telematizzazione delle procedure di mediazione, semplificazione
procedure per aumentare il ricorso alla giustizia alternativa
→ Potenziamento del piano di intervento per promuovere sui propri territori la cultura della
mediazione e della gestione positiva dei conflitti, anche per aumentare le mediazioni delegate
dal giudice
Benefici:
→ risparmio di tempo e efficienza delle risorse umani nella gestione dei procedimenti
→ diminuire il carico pendente della giustizia civile
Azioni:
→ organizzazione di corsi formativi / informativi con ordini professionali e imprese per l'utilizzo
del software Conciliacamere
→ Incontri con il Rettore dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e con Presidente
della Corte d’Appello, anche con il coinvolgimento e supporto di Unioncamere
Stakeholders:
→ Ordini professionali, Associazioni di categoria, Imprese, Magistrati
Impegno economico:
→ € 4.000,00 Infocamere: Corsi formazione ad utenti esterni
→ € 5.000,00 Campagna promozionale
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Asse B: “L’AMMINISTRAZIONE PER LO SVILUPPO E LA COM PETITIVITA' DEL TERRITORIO” B4 – Favorire l’accesso al credito e la capacità di investimento delle PMI
La difficoltà di accesso al credito per le imprese costituisce un freno alla ripresa dello sviluppo
economico, ponendo come azione prioritaria per l'ente Camerale quella di supportare l'impresa:
- nella fase del rapporto con banche e creditori,
- nelle fasi legate alla ricerca di agevolazioni agli investimenti
- nella fase di start up.
L'intervento Camerale non si limiterà solo al sostegno del ruolo dei Confidi quale strumento di
intermediazione e di garanzia con il sistema creditizio, ma favorirà anche la promozione della
conoscenza dei finanziamenti agevolati per le imprese e la promozione delle azioni di sostegno
all'avvio di nuove imprese ed allo start up.
Prosegue infatti l'azione di sportello nata con il coordinamento regionale ma che trova una propria
connotazione locale che comprende i servizi erogati per il sostegno agli aspiranti imprenditori
nell’avvio di una nuova attività, i servizi di informazione sulle opportunità di finanziamento sia
nazionale che comunitario.
Azioni:
- azioni propedeutiche per favorire l'accesso al credito delle imprese e convezioni con intermediari
finanziari;
- sportello sui finanziamenti agevolati per le nuove imprese e per le nuove imprese innovative
- Comitato per l'imprenditoria femminile
B4.1 - Favorire l'accesso al credito delle imprese
Il percorso che le imprese reggiane dovranno seguire per uscire dalla crisi appare ancora lungo e
difficile. In questo contesto continuano a permanere, soprattutto da parte delle imprese di piccole e
medie dimensioni difficoltà di accesso al credito. Anche a Reggio Emilia infatti si è registrata una
richiesta sempre più elevata di garanzie da parte degli istituti di credito e, in un momento di forte
stretta creditizia come quello attuale, il ruolo dei Confidi diventa determinante proprio per la funzione
di ponte che questi svolgono fra le imprese e gli intermediari finanziari. E’ fondamentale che in questa
fase di congiuntura economica le aziende possano usufruire, tramite i Confidi, di un supporto che
fornisce assistenza specialistica ed articolata nell’accesso al credito oltre che, elemento non
secondario, nell’ampliamento delle capacità di credito, nella riduzione del costo del denaro, nella
trasparenza delle condizioni.
La Camera di Commercio proprio in questa ampia ottica ha incrementato notevolmente negli ultimi
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anni gli importi destinati al sostegno al credito per le imprese tramite i Confidi, finalizzando le proprie
risorse a supportare le nuove garanzie richieste dal sistema finanziario senza però scordare gli
investimenti che rappresentano, in una fase, che non si può più dire solo congiunturale, di crescita
debole, una delle componenti fondamentali per uscire dalla crisi economica perché al tempo stesso
offrono un contributo positivo alla domanda e un elemento in grado di alimentare la fiducia
complessiva di imprese e operatori economici. Potrebbero assumere rilevo anche iniziative rivolte a
favorire il finanziamento di garanzie per i progetti a medio termine rivolti ai mercati esteri (specie di
nuove aziende esportatrici) e di promozione nell’utilizzo delle piattaforme di crownfunding.
Finalità:
→ sostenere il reperimento di liquidità alle imprese, favorire l'accesso al credito per investimenti,
favorire la nascita di nuove imprese, sostenere l'imprenditoria femminile
Benefici:
→ favorire la liquidità per le imprese che aderiscono alle iniziative nei limiti delle risorse stanziate,
abbattere i costi per le imprese aderenti all'iniziativa, contenere comunque i tassi applicati ed i
costi per le imprese attraverso apposite convenzioni (accordi) con gli intermediari finanziari e
gli Enti locali,
→ favorire lo sviluppo di nuove imprese – favorire lo sviluppo dell'imprenditoria femminile
→ diffusione della conoscenza di nuovi strumenti di finanziamento
Stakeholder:
→ Imprese, Pubblica amministrazione Camera di Commercio, Consorzi fidi, Istituti di credito
B4.2 - Sportello sui finanziamenti agevolati per le nuove imprese e per le nuove imprese
innovative
Il progetto è nato come progetto regionale , ma nel corso nel 2014 troverà attuazione secondo le
politiche delle singole Camera di Commercio. Questo comprende i servizi erogati per il sostegno agli
aspiranti imprenditori nell’avvio di una nuova attività, i servizi di informazione sulle opportunità di
finanziamento sia nazionale che comunitario . L’attività di disseminazione e diffusione potrà essere
svolta sia a sportello che attraverso l’organizzazione di seminari organizzati con il sistema Camerale
e delle partecipate. All’interno di questo servizio si sviluppano anche le attività per l'avvio di nuove
imprese innovative.
Finalità:
→ diffusione della conoscenza sui finanziamenti agevolati e sulla promozione di nuova
imprenditoria
Benefici:
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→ incremento del numero di nuove imprese in provincia di Reggio Emilia
Stakeholder:
→ Unioncamere Emilia–Romagna, sistema Camerale, Associazioni di categoria, Rete Alta
tecnologia
B4.3 - Comitato per l'imprenditoria femminile
All’interno della Camera di Commercio opera il Comitato per l’imprenditoria femminile che, istituito
sulla base di un protocollo di intesa nazionale, ha fra le proprie priorità quella di garantire lo sviluppo
dell'imprenditoria femminile nella provincia reggiana, ponendo tematiche di genere nello sviluppo
dell'imprenditoria locale, promuovendo iniziative di ricerca e di sviluppo nel territorio provinciale.
Finalità:
→ sostenere l'imprenditoria femminile
Benefici:
→ nascita di nuove imprese femminili e rafforzamento di quelle esistenti
Stakeholder:
→ Imprenditrici
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B5 – Supportare le imprese locali nel processo di i nternazionalizzazione
Dopo alcuni anni di sofferenza, si sono riportate a 2,2 miliardi di euro le esportazioni reggiane nel
secondo trimestre del 2013. Per trovare un valore superiore occorre tornare al secondo trimestre del
2008, quindi prima dell’inizio della crisi economica.
Proprio la buona crescita del periodo aprile-giugno di quest’anno, tra l’altro, ha consentito una
chiusura del primo semestre 2013 con esportazioni sostanzialmente allineate allo stesso periodo del
2012.
Secondo i dati diffusi dall’Istat ed analizzati dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio le vendite di
prodotti reggiani all’estero hanno raggiunto, nel primi sei mesi del 2013, il valore di 4.315 milioni di
euro contro i 4.322 dell’anno passato registrando una variazione del -0,2%.Gli ordinativi esteri per le
imprese reggiane rimangono uno dei pochi indicatori positivi di questa difficile congiuntura.
L’andamento delle esportazioni reggiane è significativamente condizionato dalle vendite verso i Paesi
europei che rappresentano ancora il 71,5% del totale. In quest’area, l’export è sceso infatti da quasi
3,2 miliardi di euro del gennaio-giugno 2012 a poco più di 3 miliardi nel 2013 con un calo del 2,1%;
limitando l’analisi ai Paesi della UE27 la flessione raggiunge il 2,9%. Rimanendo in Europa, le vendite
verso la Russia hanno registrato un aumento del 5,5% (da 169 a 178 milioni di euro) e quelle verso la
Turchia sono cresciute dell’8,8% (da 64 a quasi 70 milioni).
A compensare la flessione del Vecchio Continente, c’è la crescita dell’export reggiano verso tutti i
continenti extra Europa. Nel primo semestre 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012, è aumentato
complessivamente di oltre 58 milioni di euro, pari ad un +5%. Il mercato asiatico, con oltre 500 milioni
di euro, ha incrementato di 11 milioni gli acquisti del “made in Reggio” (+2,3%); l’America è passata
da 441 a 464 milioni (+5,1%); le esportazioni in Africa hanno raggiunto i 200 milioni con una crescita
del 13,3%, e quelle verso l’Oceania hanno registrato un +1,7%.
Vengono confermate le linee di intervento per:
- potenziare l'azione a favore delle imprese che già esportano;
- operare per incrementare il numero di imprese che esportano sui mercati internazionali;
- incrementare l'integrazione delle azioni per l'internazionalizzazione nella logica dei recenti
interventi legislativi;
- favorire e promuovere l'aggregazione fra imprese.
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B5.1 - Potenziare le azioni di sistema e di coopera zione con gli altri attori per la promozione
dell’internazionalizzazione
In un momento di forte contrazione delle risorse pubbliche per la promozione diviene essenziale il
coordinamento delle iniziative esistenti per evitare sovrapposizioni e dispersione di risorse. Occorre
valorizzare un piano unitario di confronto che supporti la progressiva razionalizzazione degli interven-
ti promossi dalle diverse istituzioni, la condivisione degli obiettivi degli interventi.
A livello nazionale è stata istituita la Cabina di regia fra tutti gli attori istituzionali che si occupano di
internazionalizzazione e che vede la partecipazione di Unioncamere che prevede: elaborazione di
una strategia una strategia comune per le attività di promozione all'estero, razionalizzazione della
rete estera e di coordinamento delle attività dei Ministeri, Regioni e Camere di Commercio e
rafforzamento dell'attrazione degli investimenti dall'estero.
A livello locale questa esigenza di coordinamento ha già trovato attuazione con l'istituzione del
Tavolo per l’internazionalizzazione che è stato costituito a livello provinciale dalla Camera di
Commercio con le Associazioni di categoria ed i Consorzi export, ed il Network regionale per
l’internazionalizzazione .
Azioni:
→ elaborazione di un programma concertato di iniziative per l'internazionalizzazione
→ partecipazione ai network di sistema
→ convocazione del tavolo per l'internazionalizzazione
Finalità:
→ migliore finalizzazione delle iniziative per l’internazionalizzazione
Benefici:
→ risparmio di risorse pubbliche, migliore condivisione delle iniziative da attuare
Stakeholder:
→ imprese, Associazioni di categoria, Consorzi export
B5.2 – Rafforzare il grado di penetrazione nei merc ati esteri
Rafforzare il grado di penetrazione nei mercati esteri - Supportare il processo di
internazionalizzazione delle imprese che si affacciano per la prima volta sui mercati esteri e quelle
che già vi operano tramite:
- una maggiore diffusione dei servizi per l’internazionalizzazione offerti da tutti gli attori istituzionali
e privati, e l'organizzazione di collettive in fiere di carattere internazionale , con abbattimento
parziale dei costi;
- erogazione di contributi per la partecipazione a mostre e fiere all’estero;
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- prosecuzione dell'esperienza formativa ”Piccola Impresa Internazionale” per incrementare il
numero di imprese che non hanno mai esportato i loro prodotti e che intendono avviare la propria
impresa verso l'export. Verranno programmate anche missioni ad hoc per accompagnarle sui
mercati internazionali;
- una maggiore diffusione dei servizi per l’internazionalizzazione offerti da tutti gli attori istituzionali
e privati, e l'organizzazione di collettive in fiere di carattere internazionale , con abbattimento
parziale dei costi;
- l’organizzazione di seminari tecnici su tematiche inerenti il commercio estero in relazione a temi
quali pagamenti internazionali, problematiche doganali, ecc.
- organizzazione di workshop, incoming di operatori esteri, desk paese
- predisposizione di materiale promozionale settoriale dell’economia reggiane per i mercati esteri
- promozione delle reti di impresa
- fornire un servizio d'informazione e servizio di primo orientamento per le aziende che hanno
necessità di informazioni specifiche inerenti aspetti tecnici dell'import/export;
Finalità:
→ qualificare l’intervento Camerale per l’internazionalizzazione individuando Paesi Obiettivo su
cui promuovere una azione sinergia di penetrazione e consolidamento commerciale
Benefici:
→ incrementare da parte delle imprese la conoscenza dei servizi per l’internazionalizzazione
→ contribuire all’incremento del grado di penetrazione commerciale all’estero e incrementare la
loro capacità competitiva sui mercati esteri;
Stakeholder:
→ Associazioni di categoria, Unioncamere regionale e nazionale, Regione Emilia Romagna, Im-
prese
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B6 – Promuovere la produzione della conoscenza e lo sviluppo di impresa
“Conoscere per programmare”. E' questo l'assunto che sintetizza l'obiettivo che ci si pone nel
momento in cui fra le attività di un Ente pubblico, quale è la Camera di Commercio, si indirizza
l'attenzione a promuovere la produzione della conoscenza e lo sviluppo d'impresa.
La conoscenza del territorio in tutti i suoi aspetti e la capacità di leggerne le trasformazioni secondo
modalità che rispecchino al meglio la realtà costituiscono le basi sulle quali si può fondare una
consapevole programmazione.
Analisi, studi, ricerche e approfondimenti che spaziano dai temi economici a quelli sociali senza
trascurare gli aspetti connessi alla trasparenza e alla legalità consentono di fotografare e seguire le
vicende reggiane nel loro aspetto globale a 360 gradi. E' con questi strumenti, costruiti in modo
partecipato dalle diverse componenti economiche e sociali del territorio, che gli amministratori
pubblici e privati possono disporre di utili informazioni con le quali mettere a punto al meglio le scelte
che quotidianamente sono chiamati a compiere. Scelte che riguardano sia il breve che il lungo
periodo.
Nel breve, il monitoraggio congiunturale consente di tener costantemente sotto osservazione
l'evoluzione di una situazione ancora particolarmente difficile in cui le vicende aziendali e personali si
intersecano e le scelte circa il sostegno alle imprese e alle persone sono condizionate dalle sempre
più limitate risorse pubbliche.
Per il lungo periodo, la scelta del percorso da intraprendere è particolarmente ardua. Il contesto in
cui stiamo vivendo è molto complesso. Dalla fine degli anni '90 il passaggio dell'economia dei luoghi
a quella dei flussi ha cambiato le regole della competizione anche a Reggio Emilia e l'individuazione
del cammino da intraprendere per riavviare un percorso di crescita passa attraverso uno studio
attento e condiviso, con chiavi di lettura possibilmente innovative.
Sono queste le premesse sulle quali fondare le basi per costruire strumenti di conoscenza a supporto
della progettualità per una società ed un'economia in costante e rapida trasformazione. Analisi e
ricerche su base sistemica e permanente realizzate con il costante ascolto delle componenti
economiche e sociali del territorio. Analisi e ricerche in grado di fornire strumenti per assistere ed
orientare nelle scelte e nei processi decisionali non solo gli amministratori pubblici ma anche le
imprese, il sistema delle associazioni imprenditoriali e delle organizzazioni sindacali, il sistema
creditizio, il mondo della Scuola nonché le rappresentanze del sistema sociale.
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B6.1 - Osservatorio economico, coesione sociale, l egalità
L'osservatorio economico, coesione sociale, legalità che la Camera di Commercio costruisce in
accordo con Comune e Provincia di Reggio Emilia e con la collaborazione delle associazioni di
categoria, delle organizzazioni sindacali, delle rappresentanze dei consumatori e del terzo settore
realizza analisi, studi e ricerche su temi di carattere economico e sociale prediligendo una lettura
condivisa del territorio effettuata, quando possibile, con chiavi innovative.
Finalità:
→ costruire un unico centro di aggregazione dell'informazione economica e sociale locale a
disposizione dell'intera collettività ed alla cui implementazione partecipino tutti i soggetti
coinvolti, ognuno dei quali porti il proprio contributo, le proprie richieste, le proprie riflessioni.
→ realizzare studi e ricerche sia di carattere congiunturale con aggiornamenti periodici che di
carattere strutturale con approfondimenti tematici, settoriali e territoriali che rispondano alle
esigenze (richieste) degli stackholder.
→ approfondire, inoltre, aspetti di analisi e ricerche connesse alle percezioni dei cittadini circa il
momento economico che si sta attraversando,
Benefici:
→ conoscere al meglio il territorio e i suoi problemi per fornire agli amministratori pubblici e
privati elementi utili per decidere.
Azioni
→ organizzare e gestire i tavoli istituzionali, di coordinamento e di confronto.
→ coordinare e gestire i soggetti che costituiscono la rete su cui si fonda l'Osservatorio;
→ Realizzare panel con indicatori congiunturali trimestrali; focus di approfondimento su temi
economici quali bilanci, internazionalizzazione, credito; sociali quali il lavoro; analisi territoriali
declinate a livello subprovinciale;
→ gestire e aggiornare il sito osservatorioeconomico.re.it.
→ organizzare convegni e seminari.
→ redigere pubblicazioni e relazioni a carattere economico statistico.
Stackholder;
→ Provincia di Reggio Emilia, Comune di Reggio Emilia, Comunità montana, Comuni dell'area
appenninica reggiana, Parco nazionale dell'Appennino tosco emiliano, Istituti scolastici
superiori dell'Appennino, Associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, rappresentanze
dei consumatori e del terzo settore, Unionacamere regionale, Università.
Impegno economico;
→ € 300.000,00
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B6.2 - Promozione della cooperazione con le istituz ioni scolastiche ed universitarie del
territorio
Scuola e Lavoro, pur essendo la prima funzionale al secondo, sono due mondi che spesso viaggiano
ancora su percorsi paralleli e conoscono poco le reciproche esigenze. In attuazione dell'art 2. comma
2), lettera n) del D. Lgs 23/2010 (che dice: fra i compiti che le Camere di Commercio sono chiamate
a svolgere, rientra anche quello della “cooperazione con le istituzioni scolastiche e universitarie, in
materia di alternanza scuola-lavoro e per l’orientamento al lavoro e alle professioni”) e del Decreto
del Fare la Camera di Commercio attiverà iniziative al fine di agevolare il dialogo Scuola/Lavoro indi-
rizzando l'azione, in particolare, all'orientamento.
Il progetto sta proseguendo il suo percorso di attualizzazione e revisione dell'attività condotta negli
anni precedenti.
Finalità:
→ facilitare il raccordo tra domanda e offerta di formazione;
Benefici:
→ migliorare e rendere più stretto il collegamento tra i vari canali formativi e le esigenze delle im-
prese.
Azioni:
→ realizzazione del job day, momento in cui i giovani possono vivere, per un giorno, fianco a
fianco con un lavoratore (professionista, impiegato, imprenditore) che esercita un'attività alla
quale aspirano
Stackholder:
→ associazioni imprenditoriali, istituzioni scolastiche, imprese e scuole
Impegno economico;
→ € 10.000,00
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B7 – Innovazione per la competitività
L'intervento della Camera di Commercio nel 2014 sarà rivolto ad interventi di natura strutturale che
possano portare le imprese e i sistemi produttivi del territorio a modificare i propri fattori di
competitività per meglio posizionarsi anche sui mercati internazionali; in questo ambito si inseriscono
le facilitazioni per le reti, gli start up innovativi e non , i finanziamenti di progetti con centri di ricerca
della rete Alta tecnologia, per l’efficientamento energetico, il trasferimento tecnologico e la diffusione
della banda larga e dei servizi digitali.
B7.1 – Interventi per il Trasferimento tecnologico e per lo sviluppo dell'innovazione e della
competitività del territorio provinciale
Il rapporto sull'innovazione nella provincia di Reggio Emilia evidenzia come fra le imprese che negli
ultimi tre anni non hanno introdotto alcuna forma di innovazione in azienda , sono appena il 13%
quelle che hanno accresciuto il proprio fatturato. Fra le imprese che hanno introdotto innovazione,
l'aumento del fatturato ha riguardato il 27,8%% dei casi. Di converso, si può notare che il calo di
fatturato ha riguardato quasi il 54% delle imprese di Reggio Emilia non innovative ed il 435 di quelle
innovative. E' evidente come le variabili si influenzino reciprocamente: da una parte l'assenza di
investimenti ostacola l'innovazione e la crescita del volume di affari, dall'altra una fase recessiva ed il
calo del fatturato riducono le occasioni di investimento e dunque di miglioramento all'interno
dell'impresa.
Alla luce del contesto congiunturale in atto fondamentale il rafforzamento dei servizi innovativi per le
piccole e medie imprese implementando i rapporti con l’Università, con gli Organismi di ricerca e
trasferimento tecnologico, il sistema Associazionistico, con lo scopo di sviluppare azioni e progetti
per la competitività delle imprese reggiane.
Azioni:
→ promozione di programmi ed erogazione di risorse anche in collaborazione con altri enti per
la diffusione del trasferimento tecnologico e la R&S presso le imprese
→ erogazione contributi alle imprese per la promozione dell'attività di ricerca e sviluppo in
azienda
→ promozione della diffusione degli strumenti innovativi digitali
→ promozione dello start up di impresa anche nella forma di imprese innovative, imprese sociali
ecc.
→ promozione dello sviluppo di incubatori di impresa
→ azioni per favorire il ricambio generazionale
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→ promozione e diffusione di strumenti volti all’efficientamento energetico;
→ Finalità: promozione della diffusione della innovazione nelle imprese reggiane: innovazione
tecnologica, di servizio, organizzativa, di prodotto, di processo
Benefici:
→ aumento della competitività delle imprese reggiane
Stakeholder:
→ imprese reggiane, Laboratori di ricerca, istituti di formazione Reggio - Università di Modena e
Reggio Emilia, Associazioni di categoria, aspiranti nuovi imprenditori, imprenditoria femminile.
B7.2 – Promozione dei servizi di ICT e banda larga, risparmi energetico
E’ ormai riconosciuto che i servizi innovativi generati da Internet apportano grande valore sociale ed
economico, in termini di qualità della vita e produttività. L’evoluzione delle reti di telecomunicazioni
verso capacità sempre maggiori, ovvero la banda larga e la banda ultra larga, è la condizione
necessaria per lo sviluppo e la diffusione di servizi innovativi, con crescenti livelli di integrazione,
multimedialità e interattività. In quest’ottica, la Camera di Commercio di Reggio Emilia, riconoscendo
la valenza strategica della tematica delle reti di comunicazione ha deciso di continuare la propria
azione sul territorio proseguendo e ampliando le attività in ottica “banda larga”.
Nell’ambito dell’accordo di programma MISE/Unioncamere 2012 i progetti di sviluppo della banda
ultralarga hanno la finalità di promuovere l’innovazione digitale nelle piccole e medie imprese,
sostenendole nei loro investimenti in tecnologia digitale, con l’obiettivo ultimo di incrementare la
competitività del sistema economico.
La Camera di Commercio si pone l’obiettivo di sostenere la domanda di servizi e prodotti delle
tecnologie per la produttività, l’informazione e la comunicazione, fondamentali per incrementare la
competitività aziendale, migliorandone l’efficienza in termini di organizzazione interna,
comunicazione, gestione dei costi e del trattamento delle informazioni.
Finalità:
→ promozione della diffusione della banda larga e ultra larga nelle imprese e nei territori reggiani
Benefici:
→ aumento della competitività e della produttività delle imprese reggiane
Stakeholders:
→ Imprese reggiane, Associazioni di categoria, Unioncamere Emilia-Romagna, Uniontrasporti,
Lepida, Enti locali, operatori telefonici.
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B7.3 – Sportello per la tutela della proprietà inte llettuale
La tutela della proprietà intellettuale è un elemento chiave per lo sviluppo e la crescita delle imprese e
del territorio provinciale, nonché per lo sviluppo e la tutela del Made in Italy. La Camera di
Commercio, sulla base del successo del progetto sperimentale realizzato negli anni passati,
continuerà le attività in materia brevettuale supportando le aziende sia con progettualità specifiche,
sia con il consolidamento alle azioni avviate con il punto di informazione e orientamento brevettuale e
con i servizi informativi seminariali promossi dall'Ente. Nel 2013 sono state erogate più di 20 ore di
formazione; alle attività del nuovo sportello si sono avvicinate nell’ultimo biennio più di 500 imprese e
professionisti.
Finalità:
→ promozione della diffusione della cultura brevettuale
Benefici:
→ aumento della competitività delle imprese reggiane; tutela della capacità innovativa delle
imprese
Stakeholders:
→ Imprese e Associazioni di categoria
Impegni economici:
→ il progetto è realizzato senza costi diretti grazie alla collaborazione con i mediatori autorizzati
della provincia di Reggio Emilia
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B8 – Sviluppo del territorio
La promozione dello sviluppo del territorio e dato da una serie coordinata di azioni volte ad agire
sulla capacità di attrattività con lo scopo di contribuire ad un suo sviluppo equilibrato, coerente con il
quadro delle risorse e delle potenzialità che lo caratterizzano. Fondamentale, per raggiungere lo
scopo, la collaborazione di una pluralità di attori che concorrano attivamente alla definizione ed alla
implementazione delle scelte. Altrettanto importante il raccordo con le iniziative degli Enti locali e
delle Autonomie funzionali ed il confronto costante con il sistema associazionistico delle imprese.
La Camera proseguirà le azioni che favoriscano la valorizzazione delle produzioni tipiche, per lo
sviluppo del terziario e del marketing territoriale in una ottica di trasversalità a sostegno dell’intero
sistema economico.
B8.1 - Valorizzazione dei prodotti tipici, turismo e artigianato, e attività commerciali
Rientrano in questa linea di attività:
- iniziative compartecipate dalla Camera di Commercio con contributi o partecipazione diretta,
protocolli di intesa, fiere e mostre per la promozione delle produzioni tipiche e tradizionali
(valorizzazione e promozione integrata del territorio, centri commerciali naturali,
agroalimentare, artigianato tradizionale, cultura, turismo, attività commerciali ed azioni a
sostegno della sicurezza delle attività commerciali);
- iniziative organizzate direttamente dalla Camera di Commercio (partecipazione a fiere,
organizzazione eventi) per la promozione delle produzioni tipiche tradizionali e promozione
integrata dell'agroalimentare;
- promozione del Concorso enologico come strumento di promozione dei vini reggiani
- creazione all’interno della sede di Palazzo Scaruffi di un punto di valorizzazione delle
eccellenze agroalimentari reggiane;
- sostegno di progetti per la valorizzazione dei prodotti tipici del turismo, dell’artigianato e della
commercializzazione;
Finalità:
→ valorizzazione dell’immagine delle produzioni tipiche locali e dell’attrattività del territorio
reggiano
Benefici:
→ promozione efficace delle produzioni tipiche e tradizionali di qualità con altri soggetti del
territorio evitando la polverizzazione delle azioni
Stakeholder:
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→ Comune, Provincia, Associazioni di Categoria, Consorzi di valorizzazione delle Produzioni
tipiche
B8.2 - Politiche di marketing territoriale, promozi one e sostegno del made in Italy attraverso
attori del territorio in applicazione del principio di sussidiarietà
L’ente Camerale può perseguire questo obiettivo sia direttamente, che indirettamente mediante la
partecipazione, anche finanziaria, a progetti ed iniziative anche di terzi.
L’ente Camerale indirizza i propri interventi a favore di iniziative promozionali attuate da vari soggetti
del territorio, tenendo conto della mission Camerale e degli indirizzi programmatici della Camera di
Commercio nel suo complesso. Le Associazioni di categoria, ente esponenziale del sistema
economico locale, sono il primo soggetto con cui collaborare alle realizzazione, su specifici progetti,
ed all’interno di specifici bandi, alla finalità di sviluppo della economia locale in generale, del
marketing territoriale, del made in Italy in particolare.
→ La promozione dell’incoming a Reggio Emilia si attua anche attraverso la promozione della
cultura e della conoscenza come elemento di attrattività del territorio. Importante il sostegno a
fattori di attrattività culturale, e le collaborazioni (anche di sistema o legate alle celebrazioni
ufficiali) che potranno essere attivate per fare della cultura e della conoscenza strumenti,
veicoli di incoming a Reggio Emilia e di promozione del territorio;
→ Collaborazioni con APT servizi, società che ha il compito di dare attuazione ai progetti
elaborati in campo turistico dalla Regione e dal sistema Camerale
→ partecipazione a progetti di marketing territoriale che promuovano l’immagine di Reggio Emilia
nel mondo e che contribuiscano all' ”incoming” nella provincia.
→ iniziative compartecipate dalla Camera di Commercio con contributi o partecipazione diretta
per la promozione del territorio e sostegno delle produzioni reggiane
→ promozione di iniziative per expo 2015
Finalità:
→ promozione della economia provinciale
Benefici:
→ attivazione di progettazioni poliennali su tematiche legate alla qualificazione e sviluppo
dell’imprenditoria locale, dell’immagine della provincia di Reggio Emilia
Stakeholder:
→ Comune, Provincia, loro società partecipate, Associazioni di Categoria, Consorzi di
valorizzazione delle Produzioni tipiche, Consorzi valorizzazione Centro Storico, Fondazioni
culturali, Imprese
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Asse TRASVERSALE: “QUALITA' DEI SERVIZI” Tramite questo asse di obiettivi trasversali la Camera di Commercio di Reggio Emilia, continuando il
processo avviato negli anni scorsi, e anzi aumentando gli sforzi gestionali ed organizzativi che una
congiuntura così negativa impone, si propone di incrementare ulteriormente la qualità dei servizi ero-
gati, razionalizzando, ottimizzando ed efficientando la “struttura”. Con tale “pacchetto trasversale”,
che abbraccia sia l’amministrazione al servizio dell’impresa e del consumatore che l’amministrazione
per lo sviluppo e la competitività del territorio si vuole liberare risorse ed energie a favore del tessuto
economico locale.
La dematerializzazione dei procedimenti (T9) rientra sicuramente in questi ambiti – con tutti i vantaggi
che il passaggio dalla carta al bit permette di realizzare. Particolare importanza viene riservata al vei-
colare le comunicazioni e i procedimenti attraverso l’uso della Posta elettronica certificata, il cui pos-
sesso e la cui pubblicità sono divenuti obbligatori per tutte le imprese italiane.
Grazie a questo intervento completamente a regime è possibile tagliare il relativo capitolo di bilancio
anche del 50%, effettuando di fatto un taglio alla spesa pubblica senza compromettere la qualità dei
servizi erogati.
Verranno ampliati i servizi di pagamento on line, che si aggiungeranno a quelli già disponibili attraver-
so la piattaforma Telemaco (come ad esempio i pagamenti del servizio di mediazione) e verrà portata
a regime la dematerializzazione dell’intero ciclo di vita degli atti ammnistrativi (delibere degli organi e
determine dirigenziali).
La gestione ottimale della struttura organizzativa (T10), rappresenta un step organizzativo imprescin-
dibile nell’ottica della realizzazione di una qualità sempre più elevata nella gestione dei servizi esi-
stenti e nella implementazione di attività e servizi innovativi. Tale priorità strategica è tanto più sentita
quanto più limitate risultano le risorse da destinare alle spese per il funzionamento e per le attività di
supporto alla produzione dei servizi. Le attività di razionalizzazione delle risorse e la interazione or-
ganizzativa per interscambiabilità funzionale vanno certamente in questa direzione.
Un approfondimento particolare merita senz’altro la tempestività dei pagamenti verso le imprese forni-
trici; tra gli obiettivi primari dell’Ente nonostante negli ultimi anni il processo di liquidazione delle fattu-
re si sia appesantito a causa del rispetto di numerosi adempimenti; sarà quello di ridurre ulteriormen-
te i già buoni tempi dei procedimenti di liquidazione (attestati per il 2012 in 25 giorni). Tra le linee di
indirizzo anche per il 2014 ci sarà il raggiungimento (o il mantenimento) di adeguati livelli di erogazio-
ne dei servizi sia per ciò che attiene ai tempi medi che in relazione ai livelli di benchmarking di siste-
ma.
A seguito del rinnovo degli organi Camerali che con tutta probabilità avverrà nei primi mesi del 2014
nonché delle possibili novità normative in itinere potrà essere necessario un restyling della struttura
organizzativa.
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Notevole importanza riveste anche il potenziare le azioni di sistema e di cooperazione con gli altri at-
tori (T11); potenziamento che passa sia dal rafforzamento del networking per il miglioramento della
performance che dal consolidamento dei rapporti con gli stakeholders, interni ed esterni, istituzionali
locali ed istituzionali nazionali. Riprendendo il concetto di aumento della qualità e di diminuzione degli
oneri – sia burocratico amministrativi che finanziari, non si può non sottolineare la centralità che rive-
ste nell’organizzazione il Piano della Performance, una nuova terminologia che è entrata da poco a
tutti gli effetti nel lavoro quotidiano di tutta la struttura della Camera di Commercio di Reggio Emilia.
L’Ente Camerale reggiano, così come l’intero comparto pubblico, è protagonista di un importante pro-
cesso di riforma che prevede l’introduzione, tra i documenti di programmazione, del Piano della Per-
formance. Ai sensi dell’art. 10 del Decreto Legislativo 150/09 infatti “Al fine di assicurare la qualità,
comprensibilità ed attendibilità dei documenti di rappresentazione della performance, le amministra-
zioni pubbliche, redigono annualmente un documento programmatico triennale, denominato appunto
Piano della performance da adottare in coerenza con i contenuti e il ciclo della programmazione fi-
nanziaria e di bilancio, che individua gli indirizzi e gli obiettivi strategici ed operativi e definisce, con
riferimento agli obiettivi finali ed intermedi ed alle risorse, gli indicatori per la misurazione e la valuta-
zione della performance dell'amministrazione, nonché gli obiettivi assegnati al personale dirigenziale
ed i relativi indicatori”.
Il Piano della Performance realizzato dall’Ente che sarà aggiornato sulla base delle indicazioni che
emergeranno dalla Relazione Previsionale e Programmatica, ha dato avvio e ha strutturato l’intero
Ciclo di Gestione della Performance: le imprese e le associazioni, che certo restano i principali “clien-
ti”, ma anche le altre istituzioni, i consumatori, i lavoratori dipendenti, i singoli cittadini e tutti i portatori
di interesse rilevanti sono resi partecipi degli obiettivi che l’Ente si è dato, garantendo trasparenza e
intelligibilità verso l’intera comunità. In questa ottica orientare la gestione alla performance (T12) risul-
ta essere fondamentale per la Camera di Commercio di Reggio Emilia, non solo perché obbligo nor-
mativo, ma anche e soprattutto perché rientra a tutti gli effetti tra gli assi strategici di riferimento degli
organi e degli amministratori Camerali: studiare l’outcome in ottica di valutazione dell'impatto a sup-
porto della coerenza strategica degli interventi Camerali, monitorare i processi per l'ottimizzazione or-
ganizzativa, consolidare lo stesso Ciclo della performance mediante automatizzazione della Balanced
Scorecard rappresentano assi fondamentali di sviluppo e miglioramento gestionale organizzativo che
l’Ente vuole ulteriormente consolidare nel corso dell’anno 2014. Per orientare sempre maggiormente
la gestione alla performance, in ottica di miglioramento continuo, la Camera di Commercio proseguirà
anche per il 2014 il percorso avviato relativo al monitoraggio costante della qualità percepita dagli
stakeholders, modalità di riferimento anche per orientare le politiche gestionali e organizzative della
struttura.
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Le indagini di customer satisfaction rappresentano fattori indispensabili nelle politiche aziendali, per
essere sempre di più vicini alle esigenze delle imprese.
Valorizzare le professionalità interne anche mediante la trasmissione del know-how ed il Benessere
organizzativo (T13), sia per il tramite della valorizzazione delle professionalità e trasmissione orizzon-
tale e verticale delle competenze, favorire iniziative di "squadra", realizzare azioni volte a garantire il
benessere organizzativo (people satisfaction): azioni importanti che possano mettere la struttura ed i
propri dipendenti nelle migliori condizioni per operare in un clima costruttivo e coeso che permetta a
tutti gli attori del sistema di raccogliere le sfide sempre più ambiziose che ci vengono prospettate.
L’azione della Camera di Commercio, oltre che efficiente ed efficace, deve essere anche trasparente.
Pubblicità e trasparenza intese come conoscibilità all’esterno dell’azione amministrativa dell’Ente; co-
noscibilità che passa anche da un continuo miglioramento della comunicazione istituzionale (T14),
ovvero il veicolare – con puntualità, precisione, semplicità e chiarezza tutte le informazioni, le attività
e le opportunità che l’Ente produce.
Migliorare pertanto la comunicazione verso le aziende ed i consumatori, realizzare la Compliance del-
le esigenze informative delle utenze in rapporto con i contenuti offerti dal sito web, proseguire nello
sviluppo dell’Accountability e Trasparenza, migliorare la comunicazione interna ed contenuti distribuiti
con la intranet aziendale: tutte attività che vanno nella direzione auspicata.
Fondamentale anche implementare le azioni per l'ottimizzazione dell'impiego delle risorse dell'Ente
(T15), anche attraverso attente analisi conoscitive economico-finanziarie per la razionalizzazione dei
costi e delle risorse. In tale ambito viene riconfermato l'obiettivo pluriennale del contenimento dei costi
per il personale e di funzionamento nella somma complessiva di circa euro 7.950.000 e l'ottimizza-
zione della riscossione dei proventi (T17) attraverso il consolidamento delle procedure per implemen-
tare le attività connesse alla riscossione del Diritto Annuale e il potenziamento di azioni volte alla ri-
scossione di entrate da servizi. In merito all'ottimizzazione dell'impiego delle risorse occorre ribadire
come accanto a politiche di contenimento della spesa derivanti da specifici obbiettivi interni di gestio-
ne dell'Ente finalizzati alla razionalizzazione delle risorse, siano presenti anche tagli lineari delle risor-
se imposti dalla normativa vigente che non costituiscono risparmi di spesa, ma oneri da riversare al
Bilancio dello Stato. Saranno inoltre studiate, in un'ottica regionale, le possibilità di gestire in modo
associato alcune funzioni Camerali. Le Camere di Commercio, "per il raggiungimento dei propri scopi
istituzionali promuovono realizzano e gestiscono strutture ed infrastrutture di interesse economico
generale a livello locale regionale e nazionale, direttamente o mediante la partecipazione, secondo le
norme del codice civile, con alti soggetti pubblici e privati." Importante quindi l'attenta gestione del si-
stema delle partecipazioni (T16) . Anche per l'anno 2014 continuerà il percorso intrapreso di consoli-
damento del portafoglio partecipativo, anche analizzando possibili acquisizioni che il mercato o l'an-
damento economico così in movimento, presenteranno nel corso dell'anno.