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Gentilissimi colleghi,

Il Consiglio comunale di Sarre è chiamato oggi all’appuntamento annuale con

l’esame e l’approvazione dei documenti di bilancio, uno dei momenti più significativi

della vita amministrativa dell’ente e che rappresenta, naturalmente, uno dei

passaggi più difficili e di profonda responsabilizzazione per chi è deputato ad

operare delle scelte.

Dovrebbe essere il momento in cui l’amministrazione, prima attraverso un attività di

analisi e proposta della giunta comunale e successivamente attraverso il confronto

consiliare, sceglie le linee programmatiche ritenute più opportune per lo sviluppo

della comunità e stabilisce le risorse finanziarie che è necessario richiedere ai propri

cittadini per attuare quanto proposto.

Parallelamente deve essere perseguita un azione graduale e continua che porti a

migliorare l’organizzazione amministrativa dell’ente, a razionalizzare e rendere più

efficienti le risorse utilizzate, a saper cogliere ed interpretare sempre meglio i

bisogni e le esigenze della comunità.

Questa dovrebbe essere la cornice “ideale” in cui confrontarci oggi; purtroppo da

diversi anni così non è, anzi da diverso tempo le parole più “gettonate” in questo

periodo sono tagli, riduzione di risorse, razionalizzazione, riduzione di servizi,

contrazione dell’autonomia finanziaria degli enti. Sono ovviamente situazioni figlie

della grave crisi economico-finanziaria che ha colpito tutta la società occidentale

negli ultimi anni, ma anche di una peculiarità forse tutta italiana di gestione delle

risorse e della spesa pubblica “allegra”, e forse di una crescita abnorme e non

armonica dell’importanza del settore pubblico nella vita economica e sociale.

E’ necessario quindi affrontare il nostro ruolo consapevoli in primo luogo del

contesto e della situazione generale in cui si inserisce l’attività amministrativa

dell’ente, ed in secondo luogo delle scelte, condivisibili o meno, operate da altri

livelli di governo e incidenti sull’attività del comune e cercare di operare

coscienziosamente in un ottica di medio periodo.

E’ questa l’ottica sono stati redatti i documenti portati oggi alla Vostra attenzione;

documenti che testimoniano scelte anche difficili e dolorose verso riduzioni di spesa,

in particolare di spesa corrente; scelte fatte in piena coscienza dalla Giunta, sulla

scorta di un lavoro di analisi svolto dagli uffici, che consentono, oggi, di approvare

un bilancio di previsione che, seppur razionalizzati, mantiene i servizi necessari alla

popolazione e che vede ridotta anche per effetto della normativa nazionale ed in

alcuni casi di scelte amministrative l’incidenza di imposte e tasse comunali.

Presentiamo, quindi, un documento attento soprattutto alle esigenze delle persone,

delle famiglie, al mantenimento dei servizi indispensabili e utili alla popolazione, che

consente comunque di prevedere qualche manutenzione straordinaria

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dell’esistente, che vede l’utilizzo di risorse statali e regionali per opere necessarie al

nostro territorio e che, purtroppo ma inevitabilmente, rimanda sogni di investimenti

più corposi al futuro, che potranno essere concretizzati anche con la collaborazione

e l’intervento di privati, assodato che difficilmente l’ente pubblico potrà avere

risorse autonome sufficienti per investimenti di una certa entità.

I diversi schemi in cui si articola sono stati trasmessi a tutti i consiglieri, per cui con

questa breve relazione mi limiterò ad analizzare alcuni contenuti, sottolineandone le

caratteristiche salienti e cercando, da un lato, di delineare la cornice in cui

l’amministrazione opera nell’attuale contesto storico e sociale, e dall’altro le

importanti novità incidenti sull’organizzazione, la programmazione e la gestione

contabile degli enti locali, con cui questo Consiglio dovrà confrontarsi ed operare.

In primo luogo, il bilancio non può non tenere conto di due importanti novità

legislative, di origine regionale l’una e statale l’altra, che comporteranno degli effetti

incidenti sull’organizzazione e sull’attività amministrative dell’ente e che

impegneranno fortemente gli uffici e gli amministratori comunali nel futuro

prossimo.

La prima rilevante novità riguarda l’applicazione della legge regionale 5 agosto

2014, n. 6 (Nuova disciplina dell’esercizio associato di funzioni e servizi comunali e

soppressione delle Comunità Montane”), che ha riformato le disposizioni della legge

regionale 54/1998, incidendo soprattutto sul tema dell’esercizio associato

obbligatorio delle funzioni e dei servizi comunali.

La nuova legge definisce quattro ambiti territoriali ottimali per l’organizzazione del

sistema:

- un ambito territoriale regionale mediante convenzioni tra i Comuni ed il

Consorzio degli enti locali della Valle d’Aosta, il Comune di Aosta e

l’Amministrazione regionale;

- un ambito territoriale sovracomunale per il tramite delle Unités des Communes

Valdôtaines;

- un ambito territoriale sovracomunale mediante convenzioni fra Comuni;

- un ambito territoriale comunale, per le funzioni residuali.

A seguito delle elezioni generali del 2015 sono state costituite a tutti gli effetti le

nuove Unités des Communes, che hanno dato continuità alle funzioni

amministrative esercitate dalle comunità montane e che stanno iniziando, non senza

difficoltà, a dare attuazione e concretizzazione alle funzioni attribuite, tra cui

particolare importanza assume la gestione dei tributi comunali.

Sempre in adesione al dettato normativo regionale questo Comune ha prima

definito l’ambito territoriale “ottimale” per l’esercizio obbligatorio di funzioni e

servizi comunali in ambito sovracomunale mediante convenzione tra i Comuni di

Sarre e Saint-Pierre, ha poi approvato la convenzione quadro per l’esercizio in forma

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associata delle funzioni e dei servizi comunali e nell’ultima seduta di questo consiglio

ha approvato le singole convenzioni attuative delle funzioni in materia di

organizzazione generale dell’amministrazione comunale e del servizio di segreteria,

in materia di gestione finanziaria e contabile ed in materia di edilizia pubblica e

privata, pianificazione urbanistica e manutenzione dei beni immobili comunali. Il

Comune di Saint-Pierre ha anch’esso provveduto ad approvare gli atti formali per la

costituzione degli uffici unici e pertanto dal prossimo mese di maggio inizierà la

concretizzazione sostanziale della riforma dell’organizzazione amministrativa degli

enti.

Tutti auspichiamo che tale nuova organizzazione possa apportare dei benefici agli

enti ed alle nostre collettività; non ci nascondiamo comunque che tale fase sta

comportando un grande lavoro degli amministratori e degli uffici comunali e che

presenterà delle problematiche e difficoltà iniziali cui cercheremo di far fronte

assicurando il totale impegno e dedizione.

La seconda rilevante novità, che trova già negli schemi di bilancio sottoposti

all’attenzione di questo consiglio rilevanti effetti, concerne l’applicazione anche

nella nostra regione dell’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di

bilancio, introdotta dal decreto legislativo n. 118/2011 ed applicata sul territorio

nazionale già dal 2015.

Il decreto legislativo 118/2011 stabilisce, infatti, la riforma degli ordinamenti

contabili pubblici, finalizzata a rendere i bilanci delle amministrazioni pubbliche

omogenei, confrontabili ed aggregabili. Per verificare l’effettiva rispondenza del

nuovo assetto contabile alle esigenze conoscitive della finanza pubblica e per

individuare eventuali criticità del sistema e le conseguenti modifiche, il decreto

aveva previsto, in campo nazionale, una fase di sperimentazione di due anni, poi

prolungata di un anno, portando quindi come già detto al 1° gennaio 2015 il termine

entro il quale le amministrazioni pubbliche territoriali devono conformare la propria

gestione ai principi contabili dell’armonizzazione.

Per quanto concerne le Regioni a Statuto speciale e i loro enti locali, e quindi gli enti

locali valdostani, il decreto contiene una clausola di salvaguardia che prevede

l’approvazione di una specifica norma di attuazione. L’articolo 27 della legge

regionale n. 19/2015 (Legge finanziaria regionale per gli anni 2016/2018) ha

previsto, nelle more della definizione della norma di attuazione dello statuto

speciale , che gli enti locali, le loro forme associative, i loro organismi e enti

strumentali applicano del disposizioni di cui al d.lgs. 118/2011, nei termini ivi indicati

posticipati di un anno.

Esclusivamente per quanto riguarda i modelli di bilancio e di rendiconto la

normativa regionale ha lasciato agli enti locali, per l’anno 2016, la scelta, da

effettuarsi dalla giunta comunale, in accordo con i comuni del medesimo ambito

territoriale ottimale, di adottare i soli schemi di bilancio e di rendiconto previsti dal

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d.lgs. 118/2011 che assumono valore a tutti gli effetti giuridici o di adottare gli

schemi di bilancio e di rendiconto vigenti nel 2015, che conservano valore a tutti gli

effetti giuridici, anche con riguardo alla funzione autorizzatoria, ai quali affiancano

quelli previsti dal d.lgs. 118/2011 cui è attribuita funzione conoscitiva.

In accordo con il Comune di Saint-Pierre la giunta comunale ha stabilito, al fine di

assicurare attraverso un esercizio di transizione un adeguamento ed aggiornamento

graduale delle codifiche di bilancio per l’utilizzo dei nuovi schemi contabili, di

adottare per l’anno 2016 gli schemi di bilancio e di rendiconto vigenti nel 2015, con

valore a tutti gli effetti giuridici, affiancati da quelli previsti dal d.lgs. 118/2011, con

funzione conoscitiva.

In ogni caso i nuovi principi contabili trovano applicazione sin dal 2016, nella fase di

bilancio e nel riaccertamento straordinario dei residui, sia per quanto concerne

nuove poste contabili quali il “fondo crediti di dubbia esigibilità” o il “fondo

pluriennale vincolato” sia per quanto concerne le regole per l’imputazione in

bilancio di entrate e spese secondo il principio della competenza finanziaria

potenziata.

Gli schemi di bilancio invece vengono mantenuti inalterati per il 2016, a cui sono

stati allegati con funzione conoscitiva i nuovi modelli di bilancio, al fine di consentire

in quest’anno di transizione di prendere conoscenza dei nuovi modelli e dal 2017

utilizzare i nuovi schemi con maggiore cognizione e consapevolezza.

In secondo luogo, bisogna tristemente considerare, come ormai da diversi anni a

questa parte un’ulteriore riduzione delle risorse a disposizione degli enti locali, le cui

disponibilità complessive risentono ovviamente dell’incidenza della crisi economica

e sono ormai arrivate ad un livello limite che consente quasi unicamente

l’erogazione delle attività indispensabili degli stessi. Oltre questo limite credo

diventerà problematica la gestione finanziaria dell’ente. I trasferimenti regionali

senza vincolo settoriale di destinazione , in particolare, subiscono un taglio di circa

268.000 pari all'11,28%. Se poi pensiamo che dal 2010 ad oggi la riduzione è pari a

1.060.000 euro, cioè il 33,30% si comprende quali sono gli effetti sul bilancio

comunale.

In terzo luogo evidenzio la sospensione, introdotta dalla legge di stabilità nazionale

2016, del potere di incrementare le aliquote di imposte e tributi locali che,

congiuntamente all’esenzione dalla TASI sull’abitazione principale, limita fortemente

l’autonomia tributaria degli enti locali. Se da un lato questa novità può

rappresentare una buona notizia per i cittadini che risparmieranno

complessivamente circa 300.000 euro di TASI, dall’altro ovviamente non ha effetti

positivi sul bilancio dell’ente, con i rischi di sorprese al momento del reintegro del

minor gettito da parte dello stato, né sull’autonomia del comune che si trova a

riscuotere imposte e tributi che non può decidere autonomamente e di cui molto

spesso non può nemmeno disporre.

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Riprendendo il discorso sul contesto in cui l’amministrazione ha elaborato il proprio

documento di previsione, risulta evidente l’importanza della programmazione, del

definire un quadro di scelte il più possibile coerente ed attuabile, che consente di

ottimizzare le risorse evitando ulteriori dispendi di disponibilità ed energie, fattori

che a volte si annidano nei percorsi amministrativi necessari per la concretizzazione

delle idee.

In questo senso la Giunta comunale, accompagnando il lavoro condotto dai

responsabili degli uffici e dei servizi, ha orientato la predisposizione dei documenti

contabili, nella consapevolezza del nuovo ruolo degli amministratori locali, nella

necessità di definire nuovi standard dei servizi, che garantiscano efficacia ma anche,

se non soprattutto, economicità di gestione.

Mi sembra opportuno, a questo punto, pur senza entrare in un eccessivo dettaglio,

illustrare brevemente alcuni elementi fondamentali che hanno portato a dirette

conseguenze nell’elaborazione dello schema di bilancio che ci accingiamo ad

esaminare.

IMPOSTA UNICA COMUNALE (IUC)

L’articolo 1, comma 639, della legge 147/2013 ha istituito l’imposta unica comunale

(IUC), basata su due presupposti impositivi, uno costituito dal possesso di immobili e

collegato alla loro natura e valore e l’altro collegato all’erogazione e alla fruizione di

servizi comunali. La IUC si compone dell’imposta municipale propria (IMU), di natura

patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, escluse le abitazioni principali, e di

una componente riferita ai servizi, che si articola nel tributo per i servizi indivisibili

(TASI), a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile, e nella tassa sui

rifiuti (TARI), destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei

rifiuti, interamente a carico dell’utilizzatore.

La disciplina prevede quindi, il mantenimento, dell’IMU, con l’esclusione

dell’imposta sull’abitazione principale, e dell’ex TARES/TARSU, nella nuova veste

TARI, nonché la TASI, destinata in origine a fornire ai comuni le risorse necessarie a

compensare il minor gettito derivante dall’esclusione dall’IMU dell’abitazione

principale, e da quest’anno sostanzialmente modificata con la previsione di

esenzione per l’abitazione principale stessa.

Di seguito vengono analizzati alcuni aspetti dei tre tributi.

IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA

L’IMU mantiene l’impostazione normativa ormai consolidata da alcuni anni, con

alcune novità quali la riduzione del 50% della base imponibile in caso di comodato

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gratuito fra parenti in linea retta entro il 1° grado qualora ricorrano una serie di

condizioni previste dalla norma.

Continua a mantenere un forte impatto sulle risorse comunali per i comuni

valdostani, la previsione di cui al comma 712 della legge 147/2013, in base alla

quale, nell’ambito del confermato meccanismo di recupero al bilancio statale del

maggior gettito derivante dall’imposta municipale propria (I.M.U.) rispetto

all’imposta comunale sugli immobili (I.C.I.), non si tiene conto del minor gettito da

imposta municipale propria derivante dalle modifiche normative prima illustrate.

Ciò significa, in buona sostanza, che i comuni valdostani dovranno continuare a

recuperare al bilancio statale il gettito IMU derivante dall’abitazione principale, pur

non incassandolo e per il nostro ente che, a fronte di un gettito da Imposta

municipale propria pari a circa 1.010.000,00€, ben 950.000,00€ devono essere

accantonati e successivamente trasferiti alla Regione per il recupero al bilancio

statale, con le ovvie ricadute sulla disponibilità di risorse per il Comune e sul suo

grado di autonomia finanziaria. Dal 2016 da tale importo sarà detratto il minor

gettito derivante dall’esenzione dalla TASI dell’abitazione principale, stimato in

295.000,00€.

In considerazione di quanto sopra ed al blocco degli aumenti di imposte e tributi,

relativamente alle scelte tariffarie necessarie per garantire correttezza alle cifre

indicate, si propone al Consiglio comunale di mantenere invariate le aliquote

applicate rispetto agli esercizi precedenti.

TASSA SUI RIFIUTI (TARI)

La seconda componente della IUC, anch’essa disciplinata dalla legge n. 147/2013, è

rappresentata dalla tassa sui rifiuti (TARI), che ha sostituito a decorrere dal 1°

gennaio 2014, il tributo comunale sui rifiuti e servizi (TARES).

La disciplina della TARI ricalca sostanzialmente la normativa della TARES ed i suoi

principi cardine sono i seguenti:

→ il tributo è dovuto da tutti i soggetti che possiedono e detengono a qualsiasi

titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti

urbani ed assimilati ad esclusione delle aree scoperte pertinenziali o accessorie

a locali tassabili, non operative e le aree condominiali non occupate in via

esclusiva;

→ il comune deve assicurare la copertura integrale dei costi di investimento e di

esercizio relativi al servizio, ad esclusione dei costi relativi ai rifiuti speciali al cui

smaltimento provvedono a proprie spese i relativi produttori comprovandone

l’avvenuto trattamento in conformità alla normativa vigente;

→ la tariffa deve essere commisurata tenendo conto dei criteri determinati con il

regolamento di cui al D.P.R. 158/1999 o, in alternativa, del principio “chi

inquina paga”, sancito dall’articolo 14 della direttiva 2008/98/CE del

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parlamento europeo, commisurando la tariffa alle quantità e qualità medie

ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla

tipologia delle attività svolte nonché al costo del servizio.

A seguito delle comunicazioni tecniche trasmesse da parte dell’Unité des Communes

Valdôtaines Grand Paradis, soggetto gestore del servizio, si è proceduto

all’elaborazione del piano finanziario che prevede per il 2016 una riduzione di costi,

derivante da un minor onere di discarica rispetto al previsto per l’anno 2014, di circa

16.900€ per il nostro comune, che andrà a beneficio della tariffa pagata dai cittadini.

Con la metodologia di cui al D.P.R. 158/1999 sono poi state predisposte le tariffe,

utilizzando i medesimi coefficienti del 2015, che mirano a non appesantire il peso

tributario, con particolare attenzione soprattutto rivolta alle categorie produttive.

Le tariffe proposte al Consiglio assicurano la copertura totale del costo del servizio,

come previsto dalla norma e prevedono una riduzione rispetto al 2015, pari a circa il

3%.

TRIBUTO SUI SERVIZI INDIVISIBILI (TASI)

Il terzo componente della IUC è rappresentato dal tributo sui servizi indivisibili

(TASI).

Il presupposto impositivo della TASI è il possesso o la detenzione, a qualsiasi titolo,

di fabbricati, ivi compresa l’abitazione principale, e di aree edificabili. La base

imponibile è quella prevista per l’applicazione dell’imposta municipale propria

(IMU).

L’aliquota di base della TASI è pari all’1 per mille, mentre l’aliquota massima è del

2,5 per mille; l’aliquota TASI deliberata dal comune, sommata a quella dell’IMU, non

può superare, per ciascuna tipologia di immobili, l’aliquota massima consentita dalla

legge statale per l’IMU al 31 dicembre 2013.

Qualora l’unità immobiliare sia occupata da un soggetto diverso dal titolare del

diritto reale sull’unità immobiliare, quest’ultimo e l’occupante sono titolari di

un’autonoma obbligazione tributaria, rimettendo al comune la determinazione della

quota di imposta dovuta dall’occupante in misura compresa tra il 10 e il 30 per

cento dell’ammontare complessivo della TASI dovuta.

La fondamentale novità prevista dalla legge di stabilità 2016 è l’esenzione dalla TASI

per l’abitazione principale e relative pertinenze sia per il proprietario che per

l’occupante, che comporta una riduzione del carico fiscale sui cittadini di circa

300.000 €, pari al 75%.

Le aliquote della TASI devono essere fissate in conformità con i servizi indivisibili ed i

loro costi e possono essere differenziate in ragione del settore di attività nonché

della tipologia e della destinazione degli immobili, senza prevedere peraltro alcuna

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corrispondenza diretta tra i servizi prestati e le aliquote differenziate introdotte dal

comune.

Il comune ha quindi individuato analiticamente i costi dei servizi indivisibili (servizi

demografici, di polizia locale, gestione della rete stradale comunale, sgombero neve,

illuminazione pubblica, cura del verde pubblico, servizi di protezione civile e servizi

cimiteriali) per un importo complessivo di 784.413,54€.

Al fine della copertura di tali spese, si propone a questo Consiglio di mantenere

invariate le aliquote già determinate per l’anno 2015 ed individuate come segue:

→ abitazione principale e relative pertinenze (fabbricati categoria A1, A8 e A9):

1,5 per mille;

→ fabbricati di categoria D: 0,2 per mille;

→ fabbricati di categoria A/10: 0,2 per mille;

→ terreni edificabili: 0,2 per mille;

→ altri fabbricati: 1,2 per mille.

RISORSE DERIVANTI DA TRASFERIMENTI

La legge finanziaria regionale per gli anni 2016/2018 ha ridotto i trasferimenti agli

enti locali senza vincolo di destinazione, di un importo complessivo pari ad

11.000.000€, corrispondente al 12% circa rispetto all’anno precedente.

Per il nostro comune ciò significa una riduzione di 267.865,48€, come già

evidenziato.

Il rispetto del patto di stabilità per l’anno 2014 ci ha consentito di beneficiare nel

2016 di un incentivo finanziario pari ad 17.933,15€, così come stabilito dalla

deliberazione della Giunta regionale n. 252 in data 20 febbraio 2015.

Per quanto concerne infine il riparto delle risorse disponibili derivanti dai sovra

canoni idroelettrici, destinate dal Consorzio dei Comuni della Valle d’Aosta ricadenti

nel Bacino imbrifero montano della Dora Baltea (BIM) ai comuni valdostani, le stesse

sono, per effetto della legge regionale, sterilizzate all’importo ripartito nell’anno

2009, mentre tutte le maggiori risorse sono accantonate in un fondo vincolato

presso il BIM per il finanziamento di specifici interventi in materia assistenziale e

sanitaria a valere sul bilancio regionale.

INDENNITA’ DI FUNZIONE E GETTONI DI PRESENZA DEGLI AMMINISTRATORI

La legge regionale 30 marzo 2015, n. 4 (Nuove disposizioni in materia di indennità di

funzione e gettoni di presenza degli amministratori dei Comuni e delle Unités des

Communes Valdôtaines della Valle d’Aosta) ha modificato la disciplina delle

indennità di funzione e gettoni di presenza degli amministratori.

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Con la deliberazione di questo Consiglio n. 16 in data 30 giugno 2015 è stata data

attuazione alla nuova normativa, con la rideterminazione delle indennità.

Per il 2016, in considerazione della continua contrazione delle risorse disponibili, si

propone una riduzione delle indennità di Sindaco, Vicesindaco e Assessori comunali

e di non prevedere alcun gettone di presenza, misure che consentono di assicurare

una riduzione della spesa per le indennità ed i gettoni di presenza degli

amministratori comunali, di circa ulteriori 7.800€.

Dal 2014 si è comunque passati da 99.000€ ai circa 87.000€ nel 2015 agli attuali

circa 67.000€.

PATTO DI STABILITA’ – PAREGGIO DI BILANCIO

La disciplina per la partecipazione dei Comuni ai vincoli di finanza pubblica contiene

per l’anno 2016 importanti elementi di novità, con il superamento dell’ormai

conosciuto sistema del patto di stabilità, con il cosiddetto “pareggio di bilancio”

introdotto dalla legge 243/2012.

Per l’anno 2016 la legge di stabilità ha previsto che gli enti debbano conseguire un

saldo non negativo, in termini di sola competenza, tra le entrate finali (tutte le

entrate ad esclusione delle partite di giro, delle entrate da indebitamento e

dell’avanzo di amministrazione) e le spese finali (tutte le spese ad esclusione delle

partite di giro e delle spese per rimborso di prestiti).

Tale disciplina, pur dovendo essere raccordata con i nuovi principi per l’imputazione

delle spese e delle entrate in bilancio e per cui è necessario in questi mesi un

approfondimento, potrebbe essere meno vincolante per gli enti locali in quanto

esclude la cassa dal computo del vincolo per quanto concerne gli investimenti e

prevede un obiettivo pari a zero, anziché l’obiettivo positivo del patto di stabilità.

La Regione, nella proposta di accordo in materia di finanza pubblica tra

Stato/Regione per l’anno 2016, formulata ai sensi dell’articolo 1, commi 457 e 454

della legge 24 dicembre 2012, n. 228 (Legge di stabilità 2013), ha affermato, nel

rispetto delle competenze alla stessa attribuite dallo Statuto speciale e dalle relative

norme di attuazione, in analogia con quanto già precedentemente previsto per il

patto di stabilità, la volontà di definire le modalità attuative della disciplina del

“pareggio di bilancio” avuto riguardo alle regole in materia di flessibilità orizzontale

e verticale a livello regionale, ai meccanismi sanzionatori in caso di mancato

raggiungimento del saldo e alle modalità di verifica del rispetto dell’obiettivo di

saldo.

Pertanto gli enti locali valdostani restano in attesa della disciplina definitiva cui

dovranno attenersi nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica.

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FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA’

Una novità introdotta dal 2016 dal nuovo ordinamento contabile è la necessità di

provvedere in bilancio all’accantonamento di una somma a copertura delle difficoltà

di esazione dei crediti comunali.

A tal fine è stanziata nel bilancio di previsione una apposita posta contabile,

denominata “Accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità” il cui

ammontare è determinato in considerazione della dimensione degli stanziamenti

relativi ai crediti che si prevede si formeranno nell’esercizio, della loro natura e

dell’andamento del fenomeno negli ultimi cinque esercizi precedenti (la media del

rapporto tra incassi e accertamenti per ciascuna tipologia di entrata).

Nel 2016 è stanziata in bilancio una quota dell'importo dell'accantonamento

quantificato nel prospetto riguardante il fondo crediti di dubbia esigibilità allegato al

bilancio di previsione pari almeno al 36 per cento. Nel 2017 per tutti gli enti locali lo

stanziamento di bilancio riguardante il fondo crediti di dubbia esigibilità è pari

almeno al 55 per cento, nel 2018 è pari almeno al 70 per cento, nel 2019 è pari

almeno all'85 per cento e dal 2020 l'accantonamento al fondo è effettuato per

l'intero.

La quantificazione del fondo è stata effettuata in ragione della previsione

dell’esercizio 2016 del bilancio di previsione pluriennale 2016/2018 e con

riferimento all’andamento degli accertamenti e degli incassi per il quinquennio

2010/2014.

L’applicazione di tali principi ha determinato pertanto un accantonamento al fondo

crediti dubbia esigibilità di 23.905,94€ nel 2016, di cui 23.671,50€ di parte corrente

e 234,43€ di c/capitale, di 36.321,00€ nel 2017, di cui 35.962,84€ di parte corrente e

358,16€ di c/capitale e di 46.226,73 nel 2018, di cui 45.770,89 di parte corrente e

455,84 di c/capitale.

LA STESURA DEL BILANCIO

Il quadro sinteticamente delineato credo metta in luce quanto si rafforzino i

condizionamenti intervenuti nei confronti delle scelte politiche che normalmente

contraddistinguono la stesura di un documento programmatico, scelte che

diventano sostanzialmente sempre più obbligate.

In considerazione di ciò quindi, la Giunta ha agito ricercando indirizzi ed

orientamenti che tengano conto della necessità di equilibrio della gestione corrente

del bilancio, con l’obiettivo di mantenere il livello di servizi a favore dei cittadini,

ponendo anche attenzione al contributo richiesto agli utenti, e ovviamente

proponendo obiettivi reali, accantonando ipotesi di sogni ormai non più possibili.

Le linee di indirizzo seguite dalla Giunta si possono quindi brevemente sintetizzare:

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→ garantire la manutenzione delle strutture e del patrimonio esistente, con

particolare riferimento alle reti stradali e dei servizi primari;

→ garantire il livello dei servizi offerti;

→ contenere le tariffe dei servizi erogati, prestando attenzione alla situazione

reale delle famiglie e della categorie produttive;

→ realizzare ove possibile alcuni investimenti per il territorio;

→ mantenere la necessaria attenzione alle fasce deboli, favorendo un ascolto

continuo delle problematiche attraverso gli uffici ed una risposta ai bisogni

rilevati attraverso gli opportuni canali offerti dalle strutture competenti;

→ utilizzare il criterio della prudenza e del contenimento della spesa nelle scelte

di bilancio, anche in considerazione della continua ed incerta evoluzione del

quadro normativo che definisce le risorse a disposizione.

ENTRATA

Le risorse finanziarie a disposizione nel triennio 2016/2018 ammontano

complessivamente a 6.768.084,12€ nel 2016, 6.402.592,78€ nel 2017 e

6.436.794,78€ nel 2018.

La tabella seguente riporta la suddivisione delle risorse nei singoli titoli di entrata:

TITOLO ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018

1 - Entrate tributarie 1.875.950,00 1.875.950,00 1.875.950,00

2 - Entrate derivanti da contributi e

trasferimenti

2.901.701,53 2.792.745,18 2.773.322,18

3 - Entrate extratributarie 735.087,40 760.797,60 760.797,60

4 - Entrate derivanti da alienazioni, da

trasferimenti di capitale e da

riscossione di crediti

371.505,08 100.100,00 153.725,00

5 - Entrate derivanti da accensioni di

prestiti

0,00 0,00 0,00

6 - Entrate da servizi per conto di terzi 878.000,00 873.000,00 873.000,00

Avanzo di amministrazione 5.840,11

TOTALE GENERALE DELL’ENTRATA 6.768.084,12 6.402.592,78 6.436.794,78

Le entrate presentano le seguenti variazioni rispetto alle previsioni definitive del

2015:

TITOLO ANNO 2015 ANNO 2016 VARIAZIONE %

1 - Entrate tributarie 2.186.394,11 1.875.950,00 - 14,20%

2 - Entrate derivanti da contributi e

trasferimenti

3.159.517,73 2.901.701,53 - 8,16%

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3 - Entrate extratributarie 672.167,57 735.087,40 + 9,36%

4 - Entrate derivanti da alienazioni, da

trasferimenti di capitale e da

riscossione di crediti

486.200,69 371.505,08 - 23,59%

5 - Entrate derivanti da accensioni di

prestiti

0,00 0,00

TOTALE RISORSE DISPONIBILI 6.504.280,1 5.884.244,01 - 9,53%

Il dato complessivo evidenzia una riduzione delle risorse a disposizione di circa

620.000€ pari al 9,53%, al netto del prelevamento su conti bancari di deposito per

investimento del fondo cassa. In particolare si evidenzia una riduzione delle entrate

tributarie di circa 300.000€ derivanti dagli effetti delle modifiche normative in

materia di IMU e TASI, una riduzione da trasferimenti di parte corrente derivante dai

minori trasferimenti regionali , una sostanziale conferma delle altre entrate correnti

ed una riduzione delle entrate in conto capitale in relazione alla riduzione di

trasferimenti dalla regione e da altri enti pubblici per la realizzazione di investimenti.

Analizzando brevemente i singoli titoli di entrata si evidenziano inoltre le seguenti

considerazioni:

→ la conferma di gettito derivante dall’imposta di pubblicità (€ 10.000,00) e dal

recupero di evasione tributaria (€ 15.000,00);

→ la conferma delle aliquote e soglia di esenzione dell’addizionale all’imposta

sulle persone fisiche, per cui si prevede un gettito di 140.000,00€;

→ la riduzione di gettito, correlata ad un minor costo del servizio, della tassa rifiuti

(TARI), per un importo di 16.930,00€;

→ la conferma delle aliquote dell’Imposta municipale propria, con un gettito

presunto di 1.010.100,00€;

→ la conferma delle aliquote del tributo sui servizi indivisibili (TASI), con la novità

dell’esenzione dell’abitazione principale introdotto dalla legge di stabilità, con

un gettito presunto di 105.000,00€;

→ la conferma della disciplina dell’imposta di soggiorno, il cui gettito previsto è

pari a 13.000,00€;

→ una riduzione dei trasferimenti regionali e da altri enti pubblici per

257.816,20€;

→ la riduzione della tariffa massima del servizio di refezione scolastica da euro

7,50 ad euro 6,90;

→ l’incremento delle tariffe del servizio idrico integrato, conseguenti alla

necessità di realizzare alcuni interventi di riparazione straordinaria delle reti,

con una previsione di maggior gettito di circa 23.800,00€, pari al 7,88%;

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→ la conferma delle restanti tariffe dei servizi pubblici;

→ una conferma dei proventi dei beni dell’ente per un importo di 41.800,00€;

→ la previsione di proventi da interessi per euro 8.750,00€;

→ proventi da credito IVA per attività commerciali per circa 54.000,00€;

→ il rimborso di spesa di personale e convenzione per 65.000,00€;

→ la rinuncia al ricorso all’indebitamento al fine di operare per una riduzione dello

stesso e in considerazione degli effetti negativi sul pareggio di bilancio derivanti

dalla previsione di tale fonte di entrata;

→ la previsione del trasferimento statale conseguente all’approvazione del piano

regionale della sicurezza stradale per i lavori di collegamento pedonale

dell’impianto sportivo al Chemin Ru de Doire per 296.405,08€;

→ la previsione di proventi da oneri di urbanizzazione per 52.000,00€;

SPESA

Per quanto concerne le scelte di spesa queste sono, come già detto, per la maggior

parte “obbligate”, e destinate al finanziamento di servizi e funzioni consolidati ed

indispensabili.

Come già evidenziato, inoltre, si è operato nel senso di un contenimento

indispensabile della spesa con una selezione al fine di individuare le effettive

necessità, anche in relazione alle opportunità, individuando il livello di

contenimento sopportabile senza incidere in maniera considerevole sulle esigenze e

aspettative dei cittadini.

Entrando nel merito dei contenuti è opportuno evidenziare brevemente la

ripartizione delle previsioni di spesa nel triennio:

TITOLO ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018

1 - Spese correnti 4.802.593,67 4.745.247,90 4.719.624,96

2 - Spese in conto capitale 514.978,25 284.642,94 344.740,62

3 - Spese per rimborso di prestiti 572.512,20 499.701,94 499.429,20

4 - Spese per servizi per conto di

terzi

878.000,00 873.000,00 873.000,00

TOTALE GENERALE DELLA SPESA 6.768.084,12 6.402.592,78 6.436.794,78

La spesa presenta le seguenti variazioni rispetto alle previsioni definitive del 2015:

TITOLO ANNO 2015 ANNO 2016 VARIAZIONE %

1 – Spese correnti 5.269.709,10 4.802.593,67 - 8,86%

2 – Spese in conto capitale 864.112,51 514.978,25 - 40,40%

3 – Spese per rimborso di prestiti 567.883,27 572.512,20 + 0,82%

TOTALE GENERALE DELLA SPESA 6.701.704,88 5.890.084,12 -12,11%

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L’analisi complessiva della spesa evidenzia:

→ una riduzione della spesa complessiva rispetto alle previsioni definitive del

2015 pari al 12,11%;

→ una riduzione della spesa corrente rispetto allo scorso esercizio dell’8,86%,

dovuta in parte al minor accantonamento a titolo di gettito IMU da restituire

allo stato, in ragione della compensazione del minor gettito TASI derivante

dall’esclusione dell’abitazione principale e per la differenza da razionalizzazioni

ed economia di spesa corrente;

→ una contrazione delle spese in conto capitale in relazione a quanto già

evidenziato per le risorse disponibili ed all’inopportunità di contrarre debito.

Soffermandoci poi sulle sole spese correnti vorrei sottolineare alcuni aspetti:

→ le spese di personale ammontano, nel 2016, a complessivi 1.140.651,03€, un

importo che rappresenta il 23,75% delle spese correnti;

→ una riduzione della spesa per acquisto di beni di consumo e prestazioni di

servizio pari a 154.222,30;

→ una riduzione dei trasferimenti ad altri enti rispetto alle previsioni definitive del

2015 di 311.182,36€;

→ la riduzione della spesa per interessi ed oneri finanziari pari a 29.829,05€

rispetto al 2015 per effetto delle politiche di contenimento del debito. La spesa

per interessi è così passata dai 348.150,25€ del 2009 ai 160.253,54€ del 2016.

→ il mantenimento, seppur con una riduzione degli interventi a sostegno delle

associazioni di Sarre operanti in ambito sportivo e sociale e delle attività di

promozione dello sport rivolto ai ragazzi in età prescolare e scolare e dei

progetti a favore della scuola.

Per quanto riguarda la spesa in conto capitale ho già avuto modo di evidenziare

come purtroppo la situazione economica ed i vincoli finanziari abbiano

sostanzialmente azzerato le possibilità investimento.

Gli interventi previsti, logicamente compressi per le minori disponibilità, sono i

seguenti (tra parentesi è indicato l’importo dell’investimento nel triennio):

→ trasferimenti in conto capitale all’Unité des communes valdôtaines Grand

Paradis per il finanziamento delle spese di investimento (62.354€);

→ acquisto arredi, macchine e software per gli uffici comunali (39.000€);

→ acquisto attrezzature e macchinari per i servizi comunali (1.500€);

→ lavori di realizzazione di una pista ciclo-pedonale e di un sottopassaggio della

strada statale 26 dal Chemin Ru de Doire all’area sportiva comunale

(296.405€);

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→ revisione impianto antincendio del municipio (32.000€);

→ lavori di adeguamento acquedotto in frazione La Remise (119.000€);

→ lavori di adeguamento acquedotto in frazione Poinsod (40.500,00€);

→ lavori di riqualificazione viabilità strada comunale Chemin Ru de Doire – innesto

con Le Montan (50.554€);

→ studio di fattibilità lavori di riqualificazione Chemin Ru de Doire – marciapiede

(3.000€);

→ manutenzioni straordinarie relative alla rete idrica e fognaria (159.000€);

→ manutenzioni straordinarie relative ai fabbricati (64.000€);

→ manutenzioni straordinarie relative alle strade comunali e impianti pubblica

illuminazione (237.000€);

→ manutenzioni straordinarie dei cimiteri (11.000€);

→ manutenzione straordinaria aree verdi e messa a norma giochi (25.000€);

→ aggiornamento piano di protezione civile (3.000€).

Illustrando brevemente le singole voci si evidenzia in particolare che:

- l’acquisto di macchine e software per gli uffici comunali è funzionale e

indispensabile all’avvio dell’esercizio associato delle funzioni e servizi

comunali;

- è prevista la concretizzazione dei lavori di realizzazione di una pista ciclo-

pedonale e di un sottopassaggio della strada statale 26 per il collegamento del

centro abitato di Sarre in località La Remise con la pista ciclo-pedonale già

esistente in corrispondenza dell’impianto sportivo. Il nuovo collegamento

consentirà un accesso sicuro e fruibile dalla parte più fortemente antropizzata

del Paese alla fascia fluviale, favorendo l’uso delle infrastrutture sportive e

consentirà di intervenire sulla sistemazione idraulica dei torrenti Arensod e

Monteille;

- è stato richiesto il finanziamento del BIM per la realizzazione di due interventi

di sostituzione della rete acquedottistica in frazione La Remise, lungo il

terminale della strada comunale denominata “Grande Charrière”, in

corrispondenza dell’innesto con la strada statale 26, per un tratto di circa 250

metri ed in frazione Poinsod, lungo il tratto terminale della strada comunale

denominata “Poinsod-Pont d’Avisod”, in corrispondenza della linea

ferroviaria, per un tratto di circa 40. Per il 2016, in relazione alla carenza di

risorse, gli interventi sono stati giudicati ammissibili ma non finanziati, per cui

si prevede nel corso di quest’anno di ripresentare domanda per la

realizzazione nel corso del triennio;

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- nel 2016 verranno realizzati i lavori, inclusi nel piano operativo dei lavori

pubblici della Regione, di riqualificazione della strada comunale Chemin Ru de

Doire nel tratto in corrispondenza dell’innesto per Le Montan, mentre si

intende proseguire l’iter per la riqualificazione della medesima strada, con

uno studio di fattibilità che consenta di richiedere alla Regione di inserire nel

piano dei lavori pubblici, ai sensi della l.r. 26/2009, un ulteriore lotto.

Vi ringrazio per l’attenzione e vi invito ad esprimere le vostre opinioni rispetto ai

documenti ad alle riflessioni che abbiamo voluto portare alla vostra attenzione.

Sarre, lì 29 aprile 2016

IL SINDACO

Massimo PEPELLIN