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Progetto @Lè Agorà su Lavoro ed Education 1 Relazione finale RIASSUNTO/abstract "Il progetto @Lè sarà molto utile per sperimentare un meccanismo sociale nuovo, in grado di supportare i processi decisionali e le politiche di programmazione. Una modalità nuova di ascolto e di progettazione per il territorio, per ottenere soluzioni concrete ed efficaci che nascono dalle esigenze e dalla creatività di ogni cittadino" così si esprimeva nella fase di avvio del progetto Elisa Simoni, assessore alla Formazione, Lavoro e Centri per l‟Impiego della Provincia di Firenze. Il progetto @Lè si è inserito tra i 40 progetti approvati negli ultimi 2 anni in base alla legge regionale 69/2007 dall'Autorità Regionale della Partecipazione ed è stato il primo processo partecipativo promosso dall'amministrazione fiorentina su tematiche di questo tipo. Nato da un‟idea dibattuta durante il Festival della Creatività (ottobre ‟08), avviato a fine 2009, il processo partecipativo si è sviluppato nei primi mesi del 2010 con la partecipazione attiva di diversi stakeholder e cittadini - studenti, stranieri, diversamente abili, occupati, disoccupati, cassaintegrati, imprenditori, inoccupati e studenti universitari, donne e uomini - ai brainstorming di gruppo previsti in varie "piazze fiorentine": nei centri per l'impiego provinciali come Firenze-Parterre e lo sportello di Novolab al polo universitario di Novoli, ma anche nelle biblioteche o nelle aule universitarie.

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Progetto @Lè – Agorà su Lavoro ed Education

1

Relazione finale

RIASSUNTO/abstract

"Il progetto @Lè sarà molto utile per sperimentare un meccanismo sociale nuovo, in grado di supportare i processi decisionali e le politiche di

programmazione. Una modalità nuova di ascolto e di progettazione per il territorio, per ottenere soluzioni concrete ed efficaci che nascono dalle esigenze

e dalla creatività di ogni cittadino" così si esprimeva nella fase di avvio del progetto Elisa Simoni, assessore alla Formazione, Lavoro e Centri per l‟Impiego

della Provincia di Firenze. Il progetto @Lè si è inserito tra i 40 progetti approvati negli ultimi 2 anni in

base alla legge regionale 69/2007 dall'Autorità Regionale della Partecipazione ed è stato il primo processo partecipativo promosso dall'amministrazione

fiorentina su tematiche di questo tipo. Nato da un‟idea dibattuta durante il Festival della Creatività (ottobre ‟08),

avviato a fine 2009, il processo partecipativo si è sviluppato nei primi mesi del 2010 con la partecipazione attiva di diversi stakeholder e cittadini - studenti,

stranieri, diversamente abili, occupati, disoccupati, cassaintegrati,

imprenditori, inoccupati e studenti universitari, donne e uomini - ai brainstorming di gruppo previsti in varie "piazze fiorentine": nei centri per

l'impiego provinciali come Firenze-Parterre e lo sportello di Novolab al polo universitario di Novoli, ma anche nelle biblioteche o nelle aule universitarie.

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L'obiettivo era quello di ascoltare dalla voce dei protagonisti esigenze ed idee

di sviluppo per elaborare soluzioni condivise e razionali come proposta concreta per la programmazione degli interventi provinciali.

Il progetto ha coinvolto operativamente i settori del Lavoro e della Formazione

della Provincia, contando anche su diverse disponibilità già acquisite (Giunti O.S. Organizzazioni Speciali, la Facoltà di Scienze della Formazione attraverso

il Dipartimento di Studi Sociali - Corso di laurea Scienze della Formazione Continua e Tecnologie dell‟Istruzione, l'AIB - Associazione Italiana Biblioteche

sezione Toscana, l'associazionismo giovanile attraverso l‟Associazione PiazzArt) ed ha esteso nel corso del suo svolgimento la rete di partnership sul territorio

provinciale raccogliendo altre disponibilità (come la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e la Biblioteca delle Oblate).

Il team di progetto (composto da facilitatori, osservatori e stakeholder) ha utilizzato la metodologia ATM, Agorà del Terzo MillennioTM (ideata da Luigi

Taccone, coordinatore del progetto), già sperimentata in una precedente Agorà sul LifeLong Learning in ambito associativo (Associazione Italiana Formatori

sezione Toscana). L'approccio progettuale si è anche caratterizzato per l'utilizzo intensivo delle

nuove tecnologie di comunicazione al fine di favorire la diffusione ed il

confronto anche a distanza: sul web è stata infatti sviluppata una nuova piattaforma in ambiente Moodle per promuovere un social network più

partecipato (www.agoralavoroeducation.it). Le proposte di soluzione emerse dai vari cicli di brainstorming sono state

presentate durante l'evento finale del 13 aprile 2010 nella Limonaia di Palazzo Medici Riccardi, sede della Provincia di Firenze, e sono qui sintetizzate per i

diversi gruppi di lavoro attivati:

GdL A: LA BASE PROFESSIONALE DEGLI OPERATORI A1 – aggiornamento delle competenze degli operatori del sistema della

formazione / orientamento / lavoro A2 – formato dei dati e delle informazioni

A3 – moduli e-learning per studenti universitari A4 – aggiornamento mappa delle professionalità degli operatori

A5 – figura professionale: introduzione di un livello descrittivo sintetico

GdL B: L‟ORIENTAMENTO AL MERCATO DEL LAVORO

B1 - orientamento professionale ed in particolare al mercato del lavoro B2 – supporto di tipo logistico / organizzativo nella ricerca di lavoro

B3 – integrazione dati curriculari e professionali per una migliore conoscenza del capitale umano

B5 – miglioramento continuo della qualità del servizio erogato

GdL C: OCCUPAZIONE, MOBILITÀ E STRUMENTI PER LA CRISI

C1 - formazione per il personale in Cassa Integrazione ed in mobilità C2 - supporto all‟imprenditorialità

C3 - inclusione dei disabili nella società attiva

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GdL D: LO SVILUPPO CULTURALE DEL TERRITORIO

D1 – raccordo e collaborazione sul territorio D2 - condivisione dei saperi e coinvolgimento attivo del Cittadino

D3 – professionalità del settore culturale

D4 – valorizzazione patrimonio culturale D5 - educazione civica e crescita della consapevolezza ambientale e

responsabilità etica

GdL E: QUALITÀ E REGOLE DEL SISTEMA DELLA FORMAZIONE E1 - Sistema Regionale delle Competenze, normalizzazione dei dati e verifica

on-line E2 - rapporti tra sistema (Provincia/Regione) e comunità professionale

E3 – Centri Formativi Territoriali: monitoraggio partecipato in itinere E4 - sperimentazione di logiche innovative di supporto alla certificazione di

qualifiche nell‟ impresa E5 – condivisione di un linguaggio comune e miglioramento di un glossario sul

lifelong learning

1. DESCRIZIONE DEL PROCESSO PARTECIPATIVO

1.1 Titolo del progetto

@Lè (Agorà su Lavoro ed Education)

1.2 Richiedente del sostegno regionale

Provincia di Firenze, Dipartimento Istruzione, Cultura e Lavoro - Servizio Lavoro e Servizio Formazione

1.3 Referenti (e relativi recapiti)

Alessandro Belisario – Responsabile Direzione Istruzione, Cultura e Lavoro -

[email protected]

Sandra Breschi – Dirigente della Formazione Professionale - [email protected]

Oretta Puccini – P.O. Direzione Lavoro – [email protected] Elisabetta Giovacchini – Referente servizi alle persone Direzione Lavoro -

[email protected] Elisabetta Aiudi – Referente programmazione FSE Direzione Formazione –

[email protected]

1.4 Oggetto del processo partecipativo

La policy su cui insiste questo processo è rappresentata ovviamente dalle Politiche del Lavoro, con particolare attenzione alle politiche attive del lavoro.

Il progetto si poneva infatti l‟obiettivo di sviluppare un processo partecipativo (ai sensi della l.r. 69/07) per affrontare con metodo e razionalità le

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problematiche più sentite in tema di lavoro, educazione e formazione -

particolarmente acuite dalla situazione di crisi attuale e spesso connesse alle difficoltà di integrazione di questi sistemi - alla continua ricerca della piena

valorizzazione delle Competenze del Cittadino.

Informare, condividere, analizzare i problemi prioritari legati all‟occupabilità dell‟individuo, elaborare soluzioni specifiche, selezionare quelle ritenute più

adatte per superare le criticità esistenti, definire le modalità più adatte per l‟implementazione delle stesse: dall‟Agorà al tavolo amministrativo /

istituzionale / politico, sviluppando un meccanismo nuovo per supportare i processi decisionali di programmazione previsti a livello territoriale (supporto

tavolo tecnico della Commissione Provinciale Tripartita) e favorendo la crescita del livello di occupabilità e del grado di consapevolezza rispetto alle prospettive

occupazionali per i cittadini coinvolti.

1.5 Fasi in cui si articola il progetto e loro funzione

Come evidenziato dall‟assetto organizzativo proposto dall‟approccio metodologico, l‟architettura principale del processo partecipativo si è

sviluppata su due diversi livelli di azione raccordati tra loro, detti

rispettivamente: problem setting e problem solving, il primo operante ad un livello di decisione più strategico

rispetto alle aree problema prese in esame, ed il secondo invece

specifico per ogni problema analizzato.

Quest‟ultimo si snoda secondo un ciclo di problem solving,

temporizzato in momenti successivi (5-6 incontri in media)

ed articolato in 4 fasi processuali (comprendere il problema,

esplorare/progettare le soluzioni, scegliere/definire le proposte,

attuare le decisioni).

Compete al primo livello l‟individuazione delle problematiche da affrontare in modo prioritario sulla base degli stimoli raccolti sia in logica bottom-up sia

attraverso il network definito con gli stakeholder secondo canali concorrenti ma indipendenti.

Inoltre qui vengono assunte tutte le responsabilità in termini di valutazione tra le scelte sulla base di criteri che devono essere trasparenti e condivisi e quelle

relative alla definizione delle azioni implementative, che sono sempre alimentate da quanto prodotto dall‟altro livello di azione.

Al primo livello compete inoltre la responsabilità di coordinamento anche tecnologico, di monitoraggio, di animazione e di comunicazione.

Secondo questa impostazione, il processo si è sviluppato essenzialmente su due livelli di confronto. Il primo, al quale hanno partecipato oltre alla struttura

interna di gestione diversi stakeholder, si è occupato di problem setting, supervisione, monitoraggio e valutazione del processo stesso.

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Il secondo livello, di tipo progettuale, ha attuato specifici cicli di problem

solving coinvolgendo gruppi di cittadini sui seguenti temi: - La base professionale degli operatori

- L‟Orientamento al mercato del Lavoro

- Occupazione, mobilità e strumenti per la crisi - Lo sviluppo culturale del territorio

- Qualità e regole per il sistema della Formazione Il progetto si è concluso quindi con una fase di confronto delle proposte

emerse, con l‟amministrazione proponente ed altri soggetti interessati.

1.6 Tempi e durata del processo partecipativo (date inizio e fine, durata complessiva, ritardi)

La proposta progettuale è stata presentata alla scadenza del 31 luglio 2009.

Dopo il decreto di approvazione, le attività operative sono state avviate a fine ottobre ed a novembre 2009 si sono svolti i primi incontri di impostazione

progettuale con la costituzione del Comitato Tecnico di progetto. Alla metà di dicembre 2009 sono state portate a termine tutte le attività di

diffusione e di preparazione iniziale (come lo sviluppo del sito progettuale),

mentre nei primi tre mesi del 2010 si sono svolte le attività di brainstorming e confronto su piazza.

L‟evento finale si è svolto il 13 aprile 2010 (con uno spostamento minimo di quindici gg. rispetto alla data inizialmente prevista a fine marzo, onde evitare

la concomitanza con le elezioni regionali) mantenendo comunque la durata complessiva progettuale nell‟ambito dei 6 mesi previsti.

1.7 Cronogramma (GANTT) dei tempi effettivi

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1.8 Come si inserisce lo specifico processo nelle politiche e nelle

modalità d’azione del proponente, sia rispetto al passato che al futuro

Le politiche del Settore Lavoro, delineate attraverso il processo di programmazione istituzionale, sono da sempre orientate alla massima

trasparenza ed integrazione territoriale, e non potrebbe essere altrimenti anche per le caratteristiche sociali connaturate alla propria logica di servizio al

cittadino. Le azioni più recenti prevedono peraltro una forte accentuazione delle politiche attive del lavoro per una maggiore consapevolezza del cittadino

attraverso meccanismi specifici di incentivazione della domanda (voucher, carta Individual Learning Accont) e per un coinvolgimento più marcato del

mondo del lavoro (adozione del repertorio di Competenze Professionali, costituzione di un tavolo tecnico di supporto del processo di programmazione

territoriale e di tavoli specifici per la gestione delle situazioni di crisi aziendale). L‟azione della Provincia di Firenze, in materia di programmazione,

progettazione di interventi nel campo del lavoro e della formazione, prevede momenti di confronto con la comunità anche attraverso organismi istituzionali

già costituiti (come il Tavolo di concertazione provinciale, il Tavolo delle unità

di crisi, l‟Osservatorio del Mercato del Lavoro). Questo progetto ha costituito una prima importante opportunità per

sperimentare un processo partecipativo specifico in grado di sviluppare una modalità nuova di ascolto del territorio e della comunità professionale secondo

un metodo razionale, trasparente ed efficace. Altre dinamiche partecipative dell‟Ente sono state anche sperimentate in altri

settori (ad esempio per il Padule di Fucecchio) e le risultanze progettuali possono suggerire anche interventi più strutturali ed istituzionali.

Attualmente non è ancora stato adottato un Regolamento locale sulla partecipazione.

2. IL CONTESTO IN CUI SI E’ SVOLTO IL PROCESSO PARTECIPATIVO

2.1 Elementi conoscitivi / elementi significativi per comprendere il

contesto e problematicità

Gli abitanti della Provincia di Firenze, al primo gennaio 2007, sono 970.414, di

cui 365.966 residenti nel capoluogo. Il contesto attuale è fortemente caratterizzato dall‟emergenza occupazionale,

particolarmente acuita dall‟attuale crisi economica che ha portato nell‟ultimo periodo ad affrontare numerosissime situazioni di crisi aziendale.

Anche il problema della sotto-occupazione - ovvero dell‟occupazione non qualificata - è un fenomeno in sensibile crescita (Firenze, come buona parte

della Toscana, può distinguersi rispetto ad altre zone italiane ma rimane comunque in ritardo rispetto agli obiettivi di Lisbona 2000).

In questo contesto assume grande importanza un livello di riferimento più ampio costituito dallo Spazio Europeo dell‟Apprendimento, caratterizzato da

quanto definito a livello europeo soprattutto in materia di education e di sviluppo economico (es. “la società basata sulla conoscenza” – Lisbona 2000,

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dichiarazioni di Maastricht 2004, raccomandazioni su EQF e key-competence

degli ultimi anni). A livello regionale si fa riferimento alla L.R. 32/02 sul diritto all‟Apprendimento

del cittadino, alle politiche sui nuovi fondi strutturali 2007/13 ed è

particolarmente rilevante l‟avviamento del Sistema Regionale delle Competenze del luglio 2009.

Da segnalare infine, nell‟ambito dell‟amministrazione provinciale di Firenze, un altro elemento significativo ai fini progettuali sulle problematiche del lavoro e

della formazione, la recente costituzione di un assessorato unico su tali settori.

3. IL PROCESSO PARTECIPATIVO

3.1 Partecipanti (per fasi)

3.1.1. Chi e quanti

Il processo ha interessato nel suo complesso diverse centinaia di persone. Le riunioni del comitato di progetto sono sempre state abbastanza numerose:

10-15 persone in media su un totale di circa una trentina di soggetti coinvolti e

comunque tenuti costantemente informati via email. Gli incontri di piazza, previsti nelle varie fasi del ciclo di brainstorming, hanno

coinvolto operativamente una cinquantina di persone, con una partecipazione più alta (fino a 15 persone) nei gruppi rivolti verso tematiche più sociali e

trasversali, e più limitata (anche 4/5 persone) nei gruppi più tecnici con la presenza soprattutto di esperti ed addetti a i lavori (ad es. esperti di lavoro,

formazione od orientamento) interessati a contribuire all‟analisi dei problemi ed allo sviluppo di nuove soluzioni.

In ogni caso un numero comunque sufficiente per svolgere le previste attività di brainstorming.

La partecipazione si è mantenuta su questi livelli, con un certo calo fisiologico quando i gruppi sono entrati maggiormente sugli aspetti tecnici, anche se è

spesso aumentata la disponibilità da parte dei singoli. Da segnalare anche la disponibilità offerta da qualche soggetto per ricoprire

funzioni chiave del processo come quella di facilitazione.

In molti gruppi di lavoro è stata inoltre utilizzata la tecnica del questionario / intervista per coinvolgere ed ascoltare il parere di un campione più ampio di

cittadini: - nel gruppo A, circa 40 studenti della Facoltà di Scienze della Formazione;

- nel gruppo B, circa 40 studenti universitari ed oltre 60 disoccupati ed inoccupati;

- nel gruppo C, oltre 90 lavoratori in cassa integrazione e in mobilità. Sui forum guidati (contesti specifici online che hanno seguito e sviluppato le

attività di brainstorming in modo sincrono rispetto alle attività di piazza) la partecipazione è stata chiaramente più alta (circa 15-25 iscritti ad ogni forum)

su un totale di 120 iscritti al sito (diversi appartenenti anche ad un territorio più ampio, ad esempio Centri per l‟impiego di altre province toscane).

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Raccolti in media 20-30 messaggi per ogni forum guidato. Partecipazione

abbastanza significativa anche nel “forum libero” che è servito per raccogliere tematiche e spunti di discussione soprattutto nella fase iniziale.

Abbastanza confermata comunque la famosa legge del web sui social network:

1/9/90 (per uno che ha l‟idea, 9 collaborano e 90 assistono un po‟ distrattamente). Basti pensare che la maillist di partenza delle news dall‟Agorà

contava su diverse centinaia di indirizzi, che solo allo sportello di Novolab, sede di uno dei gruppi di lavoro, è stato utilizzato un indirizzario di oltre 1.000

soggetti potenzialmente interessati, e che qualche centinaio di lavoratori in cassa integrazione durante i gruppi di formazione presso i Centri per l‟impiego,

è stato informato sull‟iniziativa. Anche se apprezzare l‟iniziativa è sicuramente un passaggio importante,

collaborare concretamente alla sua riuscita richiede un investimento superiore non facilmente riscontrabile da parte del singolo cittadino.

Infine, oltre 40 persone hanno partecipato all‟evento finale, molti dei quali avevano già partecipato alle fasi precedenti del brainstorming ed ancora oltre

40 feedback da parte di iscritti al sito web sono stati ottenuti per il sondaggio online sulla verifica finale delle proposte di soluzione elaborate.

La tipologia dei partecipanti dipende chiaramente dagli interessi specifici di

ciascun gruppo di lavoro: - gdl A "La base professionale degli operatori", soprattutto per laureandi/ti

della facoltà di SdF, esperti ed operatori di formazione - gdl B "L'Orientamento al mercato del Lavoro", soprattutto per laureati,

giovani, universitari, orientatori - gdl C "Occupabilità, mobilità e strumenti per la crisi", soprattutto per

lavoratori, disoccupati, imprese, enti locali - gdl D "Lo sviluppo culturale del territorio", soprattutto per cittadini comuni,

operatori di biblioteche, imprese, addetti settore cultura - gdl E "Qualità e Regole del sistema della Formazione", soprattutto per

operatori della formazione, agenzie formative, enti di gestione. Un mix quindi di partecipanti per cercare di gettare dei ponti tra i saperi degli

specialisti e quelli dei cittadini comuni, valorizzando le competenze e cercando di pervenire ad opinioni informate, anche partendo da quelle grezze relative ai

vari sondaggi effettuati. 3.1.2. Come sono stati selezionati

Vista la natura e le finalità del processo più orientato all‟esplorazione di uno spazio / problema ampio e tecnicamente complesso ed alla ricerca di soluzioni

anche innovative piuttosto che alla deliberazione rispetto a scelte specifiche o contrapposte, non è stato necessario adottare metodiche di campionamento

specifiche e si è cercato di favorire la disponibilità e l‟apporto da parte di tutta

la comunità potenzialmente interessata. La partecipazione è stata pertanto lasciata libera e volontaria, per il comitato di

progetto, per i vari gruppi di lavoro, per il sito online, volendo oltretutto cercare di raccogliere tutte le disponibilità necessarie per portare avanti le

attività di studio ed approfondimento previste (raccolte ad esempio per la definizione del logo progettuale da parte di un giovane studente o per

l‟elaborazione di alcuni questionari).

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Qualche accortezza metodologica è stata utilizzata per i sondaggi utilizzati

nell‟ambito dei primi 3 gruppi di lavoro, dove è stato definito un piano di somministrazione dei questionari-interviste progressivo per raggiungere una

certa rappresentatività rispetto a variabili predefinite (fasce di età, sesso,

status professionale, provenienza), partendo da una base di dati comunque già significativa (ad esempio dagli elenchi degli iscritti presso i Centri per

l‟impiego).

3.1.3. Quanto sono rappresentativi della comunità

La diffusione dell‟iniziativa effettuata attraverso il sito web ed i canali istituzionali dell‟Ente come i Centri per l‟impiego, unita alla possibilità di

partecipare in modo libero e volontario, ha creato un mix di partecipanti sufficientemente rappresentativo di cittadini comuni ed addetti a i lavori per

portare avanti gli obiettivi prefissati, almeno in base alla significatività dei risultati ottenuti.

Questo processo non si poneva infatti obiettivi deliberativi forti, ma era piuttosto orientato a fungere da supporto ad un processo decisionale già

esistente e quindi alla ricerca di soluzioni ed idee che potessero integrare la

sfera della decisionalità senza necessariamente dover ripensare a logiche di rappresentatività peraltro già presenti nelle dinamiche istituzionali come il

tavolo di concertazione provinciale. D‟altro canto era necessario assicurare il coinvolgimento da parte di un

campione di soggetti sufficientemente disponibili ad impegnarsi concretamente nella ricerca e nell‟elaborazione di soluzioni tecniche anche di un certo livello di

complessità. Meccanismi automatici come il sorteggio si sarebbero rivelati probabilmente

inutili o inadeguati, e quindi l‟aspetto della rappresentatività della comunità è stato affrontato e risolto in modo abbastanza naturale e progressivo anche

rispetto alle problematiche affrontate. Inizialmente si è partiti in sede di comitato tecnico di progetto da un nucleo

iniziale di partner, addetti ai lavori e stakeholder che successivamente si è allargato in modo abbastanza naturale con un processo di sensibilizzazione

progressivo, raccogliendo peraltro interesse e disponibilità anche al di fuori del

contesto territoriale ed in ambiti particolarmente significativi (Isfol, Irpet, Regione Toscana settore Formazione, Giunti, Saforet, PriceWaterhouse, Centri

per l‟impiego di altre province toscane, università, associazioni di categoria, Cgil, Confesercenti, Cispel, Confindustria, Coldiretti ecc.).

Anche il classico problema presente nei processi deliberativi costituito dalla presenza di stakeholder che possono monopolizzare le discussioni è stato

contenuto anche grazie all‟articolazione adottata su più livelli. La fase iniziale dei brainstorming è stata sempre informata con documenti e dati oggettivi

raccolti anche grazie all‟apporto degli stakeholder, lasciando spazio al confronto ed allo sviluppo delle soluzioni nella fase successiva del

brainstorming, salvo poi intervenire durante la terza fase in sede di valutazione delle proposte.

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Da segnalare la presenza di qualche stakeholder anche nell‟ambito dei gruppi

di lavoro, ma in ogni caso ogni soggetto ha partecipato a titolo puramente individuale.

3.1.4. Inclusione, in particolare di minoranze, soggetti deboli o svantaggiati, compresi i diversamente abili, nonché gruppi sociali o

culturali diversi

Tutte le tipologie di cittadini residenti, compresi quelli diversamente abili, deboli o svantaggiati, donne o extracomunitari, hanno rappresentato categorie

di sicuro interesse per le problematiche presenti nel mondo del lavoro che sono state affrontate dal progetto.

L‟inclusione come oggetto delle riflessioni condotte dai vari gruppi di lavoro, ma anche la diffusione data all‟iniziativa almeno presso le sue strutture

istituzionali come i Centri per l‟impiego ha permesso di coinvolgere adeguatamente le cosiddette “minoranze”.

Il coinvolgimento di queste persone è stato inoltre assicurato dal fatto di poter contare comunque su una struttura logistica già adeguatamente predisposta

con una serie di servizi di garanzia per l‟accessibilità e la fruibilità da parte dei

soggetti deboli o svantaggiati (rete PAAS, piattaforma Trio, web learning point ed altre tecnologie di facilitazione dell‟accesso) nonché i vari servizi di

consulenza ed orientamento specifici per questi target presenti nei CPI per agevolarne la partecipazione, come lo sportello donna, lo sportello immigrati,

lo sportello disabili, lo sportello per le fasce deboli. Ai gruppi di lavoro hanno potuto così anche partecipare abbastanza

assiduamente un paio di persone appartenenti alle categorie protette e proprio l‟area della disabilità è stata una di quelle esplorate dal lavoro di brainstorming

portando ad una proposta specifica (codice C3). Il loro interesse e la loro partecipazione, anche attraverso i forum attivati sul

web, sono stati molto alti.

3.1.5. La partecipazione paritaria di genere

La presenza del genere femminile si è rivelata molto significativa, e spesso

maggioritaria, in varie situazioni progettuali: a livello del team di progetto, nella composizione dei gruppi di lavoro ed anche nei dati raccolti con le analisi

condotte presso i Centri per l‟Impiego, ed in linea con quanto preventivato e questo per due ordini di motivi: da un lato il fatto che settori come quello della

formazione o dell‟orientamento hanno una presenza femminile abbastanza marcata tra gli addetti ai lavori, dall‟altro lato c‟è da considerare la maggiore

sensibilità di genere verso queste problematiche, visti gli effetti della crisi economica che stanno ricadendo maggiormente sulle categorie più deboli,

come peraltro evidenziato dai dati attuali che stanno segnando questo periodo di forte crisi occupazionale.

Si è cercato comunque di favorire la partecipazione il più possibile, ponendo tutte le persone interessate a partecipare su basi egualitarie, mediante la

scelta condivisa, nei margini di disponibilità offerti dalle strutture coinvolte, di tempi e luoghi appropriati per ogni gruppo di lavoro.

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3.2 Metodi/tecniche impiegati (per fasi)

3.2.1. Elenco degli eventi partecipativi (date effettive)

Oltre agli incontri del team di progetto, con la Commissione di Garanzia e i vari

stakeholder e le riunioni collettive svolte dal Comitato tecnico di Progetto (da segnalare soprattutto: 18 e 27 novembre, 21 dicembre, 18 febbraio), qui

si evidenziano soprattutto gli incontri relativi al processo di problem solving svolto da ciascun gruppo di lavoro (per fase di brainstorming):

per il gruppo di lavoro A:

- incontri di presentazione: 16 novembre 11/12.30 e 11 dicembre 14/15.30 - incontri di fase 1: 12 gennaio 17/18.30 e 26 gennaio 17/18.30

- incontri di fase 2: 9 febbraio 17/18 e 26 febbraio 16/17.30 - luogo: Università degli Studi di Firenze - Facoltà di Scienze della Formazione,

via Laura 48 - da segnalare anche lo svolgimento di un‟indagine specifica condotta alla metà

di gennaio nell‟ambito della stessa struttura universitaria.

per il gruppo di lavoro B:

- incontri di presentazione: 19 novembre 11/12 e 10 dicembre 15/16.30 - incontri di fase 1: 13 gennaio 15/17.00 e 27 gennaio 15/17.00

- incontri di fase 2: 10 febbraio 15/16.30 e 24 febbraio 15/17.00 - luogo: Novolab, Polo Universitario di Novoli, via Torelli 2

- oltre a numerosi incontri svolti per le interviste e la somministrazione di questionari presso i Centri per l‟Impiego di Firenze-Quartiere 5 e di San

Casciano V.P.

per il gruppo di lavoro C: - presentazione: 21 dicembre 15/16.30

- incontri di fase 1: 19 gennaio 16/18.00 e 2 febbraio 16/18.00 - incontri di fase 2: 16 febbraio 16/18.00 e 2 marzo 16/18.00

- luogo: Centro per l‟Impiego di Firenze - Parterre, piazza della Libertà 12

- oltre a numerosi incontri svolti per le interviste e la somministrazione di questionari presso le aule di formazione del CPI Firenze-Parterre e del CPI

Firenze-Quartiere 1.

per il gruppo di lavoro D: - presentazione: 15 dicembre 17/18.30 (Biblioteca Nazionale Centrale)

- incontri di fase 1: 18 gennaio 20/22.00 e 2 febbraio 21/23.00 - incontri di fase 2: 16 febbraio 21/22.30 e 2 marzo 21/22.30

- luogo: Biblioteca delle Oblate, via dell‟Oriuolo 26

per il gruppo di lavoro E: - presentazione: 14 dicembre 16/18.00

- incontri di fase 1: 21 gennaio 15/17.15 e 4 febbraio 15/17.00 - incontri di fase 2: 18 febbraio 21/22.30 e 4 marzo 15/18.00

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- luogo: Direzione Formazione, via Capodimondo 66

per tutti i gruppi di lavoro:

- incontro di fase 3 (confronto incrociato di tutti i gruppi con gli stakeholder)

15 marzo 15/18.30 in via Capodimondo 66

Da segnalare anche le attività svolte nell‟ambito dei forum guidati in modo sincrono sul web rispetto agli eventi di piazza ed il sondaggio sulle proposte

finali attivo dal 23 marzo al 13 aprile 2010.

- evento finale (presentazione dei risultati ottenuti e loro prima valutazione da parte della PA ai fini dei processi decisionali e di programmazione sul

territorio): 13 aprile 2010, ore 14.00/18.00, Limonaia di Palazzo Medici Riccardi.

Tutti gli incontri sono comunque sempre stati evidenziati anche sul calendario

del sito progettuale.

3.2.2. Metodi, tecniche o

approcci impiegati

L‟approccio dell‟Agorà (ed in particolare la metodologia ATM -

Agorà del Terzo Millennio™ di LT che l‟autore ha messo a

disposizione a titolo gratuito per questa specifica iniziativa - per

riferimenti ulteriori sulla metodologia si rinvia a

www.taccone.net) si basa su diversi livelli di interazione e

scambio con la comunità, che si sviluppano sia a distanza od in modo asincrono (con ambienti tecnologici via web di 1° e di 2° generazione) sia con

situazioni dialogiche svolte sulla “piazza fiorentina”.

Da segnalare il ruolo preminente della tecnica di brainstorming svolto nell‟ambito del ciclo di problem solving, sviluppato e cadenzato per fasi

secondo lo schema qui riportato. Le prime due fasi sono state sviluppate parallelamente per ciascun gruppo di

lavoro ed il coordinamento progettuale ha curato le interazioni e gli eventuali scambi tra i gruppi. La fase 3 è stata svolta in modo collettivo, utilizzando

anche un sondaggio online per la messa a punto delle proposte elaborate.

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A conclusione della fase 3 del brainstorming è stato organizzato un evento

finale per fornire innanzitutto visibilità su tutto il processo partecipativo e presentare le soluzioni sviluppate dai gruppi di lavoro, creando un contesto

informato per il vaglio delle proposte in grado di far scaturire le prime

indicazioni per le eventuali implementazioni. Per tale evento è stato accuratamente progettato il layout in modo da ricreare

la dinamica del brainstorming tra i vari gruppi di lavoro a confronto con la PA interessata. L‟ambiente messo a disposizione ha assunto pertanto una forma

circolare con una zona centrale riservata alle autorità, 5 tavoli per i vari gruppi di lavoro, una smart board per condividere fonti e documenti ripresi dai forum

del sito ed un pannello centrale riportante le proposte in esame. 3.2.3. Congruità dei metodi impiegati con le finalità e l’oggetto del progetto

L‟approccio metodologico, già precedentemente sperimentato in un contesto

similare (settore della formazione con una numerosa comunità di esperti), è apparso congruo per produrre significative ipotesi di soluzione attraverso la

convergenza delle idee ed i contributi di una comunità molto variegata. La metodologia, di derivazione aziendale, si è adattata alle logiche

organizzative dell‟Ente, dando luogo ad una dinamica di ascolto su un canale parallelo ed indipendente rispetto alle azioni già programmate. Da segnalare

che diverse proposte hanno avuto per oggetto proprio metodiche e dinamiche partecipative in grado di coinvolgere la comunità in modo più partecipato.

3.2.4. Il clima degli incontri

La partecipazione è sempre stata molto significativa. Molti partecipanti hanno anche contribuito ai lavori con un impegno personale rilevante (c‟è chi ha

svolto il ruolo di facilitatore per un gruppo non previsto, chi si è offerto di elaborare i dati di un sondaggio, chi ha elaborato argomenti specifici messi a

fuoco dal gruppo di lavoro). Un certo livello di scetticismo è apparso solo durante la somministrazione dei questionari, soprattutto in occasione delle

visite presso i Centri per l‟impiego per un confronto con i disoccupati (d‟altronde si trattava di soggetti che stanno vivendo sulla propria pelle le

conseguenze drammatiche della crisi attuale e la capacità di

astrarsi dalla propria situazione personale non sempre può essere

presente). A volte la posizione iniziale di

qualche partecipante agli incontri

di brainstorming era quella di vedere questa iniziativa come uno

spazio utile per prospettare una propria idea specifica. E‟ stato

fondamentale, anche grazie al lavoro del team di facilitazione,

seguire il processo in modo

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rigoroso ed ordinato, cercando dapprima una definizione comune dei problemi

emergenti e solo dopo una sufficiente condivisione, passare alla ricerca di soluzioni condivise.

Confronti accesi, ma sempre abbastanza improntati all‟ascolto reciproco, anche

in fase di elaborazione delle soluzioni in relazione a problematiche di fondo (ad esempio sul ruolo dei Centri per l‟Impiego, tenendo presente la scarsità delle

risorse a disposizione: un servizio per tutti o per chi ne ha maggiormente bisogno ?) o tra chi era di provenienza dal mondo accademico o da quello

imprenditoriale, dal pubblico o dal privato, o tra gli addetti al servizio pubblico e gli operatori delle agenzie formative.

La fase 3 di condivisione e valutazione incrociata si è svolta comunque in un clima abbastanza costruttivo. Su quasi una ventina di proposte elaborate

complessivamente ed indipendentemente dai vari gruppi di lavoro, solo tre o quattro hanno subito modifiche ed aggiustamenti.

Qualche proposta richiama idee e soluzioni prospettate inizialmente ma risulta ampiamente modificata nella sua veste finale.

L‟evento finale è stato molto costruttivo, tutti si sono potuti esprimere ed anche i rappresentanti della Provincia di Firenze hanno valutato molto coerenti

i temi focalizzati dai gruppi di lavoro rispetto alle linee di azione programmate.

Molti apprezzamenti sono anche tracciati sui forum del web, non solo sulle singole iniziative proposte ma anche sulla dinamica partecipativa che ha

rappresentato una nuovo spazio di confronto per la comunità.

3.2.5. Inclusività degli eventi partecipativi (assicurare la parità di espressione di tutti i punti di vista e di eguaglianza di accesso alla

discussione).

Le modalità aperte di partecipazione hanno assicurato una grande libertà di espressione da parte dei partecipanti. Ciò nonostante, durante gli incontri di

piazza, il confronto si è quasi sempre sviluppato in modo abbastanza lineare e costruttivo. Certamente su questi risultati ha influito innanzitutto il metodo

partecipativo utilizzato che ha evitato di far cristallizzare posizioni contrapposte o soluzioni di parte, valorizzando uno dei principi base del problem solving:

“prima descrivere il problema e quindi ascoltare tutti i punti di vista e solo

dopo progettare le soluzioni condivise”. Il monitoraggio continuo ed il comportamento neutrale del facilitatore e del

coordinatore, sempre presenti a tutti gli incontri di brainstorming, hanno rappresentato altri requisiti essenziali per un corretto svolgimento del progetto.

Importante anche la flessibilità avuta nella definizione dei luoghi e dei tempi delle azioni, concordata con la maggioranza dei partecipanti, almeno per

quanto ci è stato possibile definire in funzione delle disponibilità logistiche delle strutture (vedi vincoli di orario dei Centri per l‟impiego o delle biblioteche).

Ma la misura che l‟Agorà abbia costituito effettivamente un grande spazio aperto e disponibile per la comunità interessata è stata data soprattutto dalla

possibilità di partecipare alle discussioni anche a distanza attraverso il sito – e qui anche chi non aveva possibilità di partecipare agli incontri di piazza, ha

trovato il proprio forum guidato per contribuire al processo di problem solving (l‟unico requisito per partecipare ai forum guidati era costituito dall‟iscrizione

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con un minimo di dati anagrafici necessari per identificare correttamente il

soggetto) Da rilevare anche che non vi sono stati abusi o azioni di disturbo come magari si poteva inizialmente temere.

Da sottolineare che le discussioni in piazza si sono alimentate anche grazie ai

contributi ricevuti online sui forum, che sono sempre stati presi in esame o fatti propri dai gruppi di lavoro, facendo ampio uso nelle riunioni del tracing sui

forum guidati per riprendere il filo della discussione e segnare gli avanzamenti nel processo.

3.2.6. Adattamento e flessibilità nella gestione degli eventi

partecipativi

Il team di gestione (comitato di progetto, coordinamento, facilitatori) si è dimostrato molto flessibile, sia in relazione ai cambiamenti nelle disponibilità

logistiche rispetto ad eventi esterni, sia rispetto ad ampliamenti di contenuto promossi dal gruppo degli stakeholder (creato un 5° gruppo di lavoro oltre i 4

già previsti), sia rispetto alla necessità di riuscire a coinvolgere un campione più ampio di soggetti (uno scarso coinvolgimento di soggetti in qualche gruppo

più tecnico, dovuto anche alla necessità di affrontare tematiche di una certa

complessità, ha portato alla progettazione di interviste e questionari ad hoc).

3.2.7. Informazioni ricevute dai partecipanti sui temi del processo e sui suoi scopi; ascolto di opinioni di esperti e/o portatori di interessi

Nella fase di lancio delle attività progettuali sono stati utilizzati vari media

informativi: comunicati stampa, link su canali istituzionali della Provincia; news via email per una comunità di esperti di una precedente Agorà; diffusione

volantini nella rete territoriale dei Centri per l‟impiego e presso le sedi individuate (CPI Firenze-Parterre, sportello Novolab, Scienze della Formazione,

Direzioni provinciali Lavoro e Formazione, Biblioteca delle Oblate), diffusione anche su altri social network come facebook e linkedin e su altri siti istituzionali

come Piazza Toscana, discussioni su blog nazionali come ForumPa. Molta attenzione è stata data all‟informazione - una dimensione essenziale

dell‟approccio metodologico seguito – nel prosieguo del progetto, arrivando allo

sviluppo di un sito web apposito per fornire la massima disponibilità informativa con capacità di interazione innovative.

Sviluppato in ambiente Moodle, una piattaforma open source, il

sito è ricco di funzioni di 2° generazione per lo sviluppo del

brainstorming anche a distanza e presenta chiaramente tutti i

servizi informativi necessari. Dalle “News dall‟Agorà”, un notiziario

periodico sullo svolgimento del processo indirizzato a tutti gli

iscritti, alle “ultime notizie”, una rubrica per segnalare eventi e

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documenti rilevanti, dallo spazio del forum libero che progressivamente si è

praticamente trasformato in specifici forum guidati, fino alle apposite sezioni create in ogni forum guidato per la memorizzazione dei documenti di studio

analizzati e per la diffusione dei risultati. Tutta la documentazione rilevante per

il processo, comprese versioni sintetiche e divulgative del progetto, è stata quindi resa disponibile soprattutto in via telematica, offrendo una forma di

comunicazione in via telematica gratuita e periodica sulle attività nel settore in generale e sui processi in corso, insieme ad una nuova modalità di interazione

con i cittadini per consentire loro di interloquire attivamente nelle diverse fasi del processo.

Infine, il contributo di esperti e stakeholder è stato essenziale a livello del Theme Team e qualcuno di loro ha anche partecipato attivamente al confronto

in piazza o sul web.

3.2.8. Neutralità e imparzialità del processo: le garanzie

Lo sviluppo e l‟impostazione progettuale sono stati curati da un “Comitato di progetto” che si è riunito periodicamente durante tutto il processo, composto,

oltre che dalla struttura interna di gestione del proponente, da numerosi

stakeholder di varia provenienza (Regione Toscana, associazioni territoriali e di categoria, altri enti locali, mondo universitario, esperti di partecipazione).

Al suo interno, con un ruolo di garanzia, indirizzo e supporto al coordinamento del progetto stesso, è stata anche formata una “commissione di garanzia”

composta da tre esperti (Susan George, accademica ed esperta di partecipazione, Gianni Biagi dirigente del Settore Formazione della Regione

Toscana, Stefania Saccardi Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Firenze) in grado di garantire la giusta esperienza sia nelle dinamiche

processuali, sia il rispetto ai diversi livelli territoriali coinvolti: i membri del Comitato dei garanti, così come tutti gli stakeholder appartenenti al comitato

tecnico di progetto, sono stati costantemente aggiornati via email sugli sviluppi del processo partecipativo.

Non si sono palesate situazioni conflittuali particolari, né contrapposizioni o scelte dicotomiche tali da richiedere interventi specifici a garanzia

dell‟imparzialità. I risultati sono infatti caratterizzati da un alto livello di

condivisione sulle soluzioni finali con un atteggiamento sempre molto costruttivo, frutto probabilmente anche dell‟alto livello di trasparenza verso la

comunità tenuto in tutte le fasi del processo: la metodologia infatti prevedeva il tracing, sia pure sintetico ma completo, di tutto il processo decisionale,

attraverso il livello comunicativo di supporto per offrire massima informazione possibile sullo stato, l‟avanzamento e le risultanze del processo stesso. Da

segnalare anche l‟apporto svolto dalla funzione di monitoraggio affidata al Dott. Alessandro Ansani, P.O sulla partecipazione del Comune di Firenze, che ha

supportato il coordinamento in fase di monitoring complessivo del processo.

3.2.9. Performance: cosa ha funzionato e cosa meno

Anche se gli obiettivi sono stati largamente raggiunti almeno da un punto di vista qualitativo (qualità del confronto, dei partecipanti coinvolti, delle

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soluzioni, delle proposte elaborate), il livello di coinvolgimento della comunità

sarebbe potuto essere superiore su un piano strettamente quantitativo, Probabilmente ci sarebbe voluta un‟azione comunicativa più incisiva e costante

nella fase iniziale.

Occorre però anche considerare che le dinamiche progettuali sviluppate da questo processo sono state fin troppo accelerate rispetto ai ritmi ed ai tempi di

azione tipici di un‟organizzazione pubblica, peraltro molto impegnata in questa fase a far fronte ad una vera e propria situazione di emergenza occupazionale.

Da segnalare inoltre qualche difficoltà per il coordinamento operativo legata soprattutto ai cambiamenti organizzativi intercorsi nell‟Ente durante lo

svolgimento del progetto.

3.2.10 Il consulente esterno

La gestione metodologica del processo partecipativo è stata affidata all‟ing. Luigi Taccone, autore della metodologia ATM – Agorà del Terzo Millennio che

ha coordinato il comitato tecnico del progetto tenendo le relazioni operative con gli stakeholder e d il team di progetto.

3.3 Comunicazione e informazione 3.3.1. Le attività di comunicazione rivolte alla comunità interessata,

prima, durante e dopo il processo.

Come già descritto nel punto 3.2.7. la comunicazione verso la comunità è avvenuta attraverso molti canali, ed in particolare lo sviluppo sul web di un sito

di social network con caratteristiche molto “partecipate” ha permesso di tenere adeguatamente informata la comunità interessata durante tutte le fasi del

processo, creando le condizioni per un rapporto partecipato anche a distanza.

3.4 Restituzione 3.4.1. ‘Restituzione’ degli esiti degli eventi partecipativi ai partecipanti

e/o alla comunità alla fine del processo.

Anche la restituzione degli esiti degli eventi partecipativi è avvenuta attraverso

il sito ed in modo continuo, attraverso varie modalità: con le “news dall‟Agorà” o tracciando nei relativi forum le sintesi delle varie riunioni, dalla pubblicazione

di tutti i documenti di riferimento, fino ai report di sintesi. Non solo i risultati finali quindi ma anche il work in progress, per mantenere sempre aggiornati ed

attivi tutti i partecipanti. In occasione dell‟evento finale sono stati distribuiti i report contenenti le

proposte finali dei gruppi di lavoro, e gli esiti del processo sono stati sottoposti ad un sondaggio online i cui risultati sono stati restituiti sempre sul sito.

3.5 Monitoraggio ex post

3.5.1. Meccanismi o procedure di monitoraggio ex post che coinvolgano i partecipanti in merito alla attuazione delle decisioni

assunte.

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Questo processo per sua stessa natura può esplicare compiutamente i propri

effetti solo ad una certa distanza di tempo, in termini di miglioramento dell‟efficacia della programmazione rispetto alle esigenze del mondo del lavoro.

Comunque, a poca distanza dalla chiusura delle attività progettuali, si può

affermare che anche lo scetticismo iniziale affiorante tra qualche operatore o in qualche gruppo di lavoro, è stato brillantemente superato con le fasi finali del

brainstorming, sia nella fase 3 del confronto incrociato con gli stakeholder che è stata utile ai partecipanti per legittimare maggiormente il valore delle

soluzioni proposte, sia soprattutto con l‟avvio della fase 4, in cui l‟attenzione riservata dalla PA presente al confronto e gli spunti che ne sono scaturiti hanno

confermato ancora di più il valore delle proposte. L‟evento partecipativo finale ha reso pertanto possibile una reale verifica sul

campo del livello qualitativo delle soluzioni elaborate, determinante per apprezzare l‟efficacia complessiva del processo partecipativo.

Da segnalare anche i valori significativi in termini di condivisione ottenuti attraverso il sondaggio online, ed il monitoraggio ex-post sulla percezione dei

partecipanti rispetto all‟utilità di un processo partecipativo (vedi punto 4.1), che hanno dato risultati molto confortanti rispetto ad un‟idea di comunità

capace di elaborare proposte, tecnicamente anche complesse, ma concrete e

fortemente condivise. Lo spazio aperto sul web continuerà comunque a rimanere attivo per segnalare tutte le evoluzioni che potranno esserci in futuro.

3.6 Difficoltà eventualmente insorte

Nulla di significativo da descrivere, a parte qualche sostituzione per i facilitatori

e qualche spostamento di data/orario per gli imprevisti di natura logistica.

3.7 Le risorse impiegate (input)

3.7.1 Descrizione delle: 3.7.1.1. risorse logistiche ed organizzative (attrezzature, i locali o

spazi,le tecnologie, le attività di registrazione audio/video)

- utilizzo delle sedi di Novolab, CPI Firenze-Parterre, Direzione Formazione via

Capodimondo - utilizzo, sempre senza oneri finanziari, di altre sedi messe a disposizione dai

partner (Biblioteca delle Oblate, BNCF, Facoltà di Scienze della Formazione) - proiettore e pc portatile in economia

- macchina fotografica per fotografie in economia - tavoli, sedie, lavagne a fogli mobili e lavagna interattiva per l‟evento finale

- tecnologie audio/video per la ripresa ed il montaggio video dell‟evento finale

3.7.1.2. risorse umane (esperti coinvolti, unità di personale, volontari)

Luigi Taccone – coordinamento tecnico e metodologico Valentina Cioni – facilitazione gruppi A e C

Serena Sbanchi - facilitazione gruppi B e D Giuseppe Pannetto – amministrazione ed animazione del sito

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Daniele Bettinetti -facilitazione gruppo E (volontario)

Personale interno:

Unità e livello Ruoli Mesi/persona nel progetto

n.2 dirigenti,

n. 1 p.o.

Direzioni Lavoro e

Formazione

3

n.1 Amministrazione 1

n.1 Comunicazione 1

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Tabella 1. Schema riassuntivo dei costi effettivi complessivi sostenuti nel

progetto.

Voci

a) costo preventivato

nella richiesta di

sostegno

b) costi effettivi finali

Differenza costi

preventivati/effettivi

(% b/a)

Attrezzature

Locali

Consulenze esterne Facilitatori

Associazioni Totale

12.000,00 14.000,00

26.000,00

12.000,00 15.500,00

27.500,00

+5,76%

Esperti

Costi partecipanti 1.500,00

Foto, registrazione audio, video

2.500,00 2.976,00 +19%

Comunicazione, informazione: - materiale promozionale

- animazione web Totale

2.500,00

5.000,00 7.500,00

3.000,00 3.000,00

- 60%

Altro (specificare)

Altro (specificare)

Totale 37.500,00 33.476,00 -10%

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Tabella 2. Riassunto delle risorse economiche ed organizzative coinvolte nel

progetto.

a) sostegno richiesto

(spesa effettiva)

b) risorse proprie (spesa

effettiva)

c) totale spesa

effettiva

Risorse economiche

(dalla tabella

1)

29.500,00 8.000,00 37.500,00

Risorse

organizzative (valore

economico)

16.500,00 16.500,00

Totale

29.500,00 24.500,00 54.000,00

3.7.2. Valutazione della congruità delle risorse all’efficacia

complessiva del processo e ai risultati ottenuti.

Gli oneri finanziari del progetto sono risultati sufficienti in rapporto ai risultati ottenuti, anche per la grande disponibilità a collaborare offerta dai partner e da

molti partecipanti. In futuro il processo potrebbe addirittura diventare meno

oneroso se si riuscisse a capitalizzare l‟investimento tecnologico effettuato.

4. L’ESITO DEL PROCESSO (outcome)

4.1 Il grado di soddisfazione dei partecipanti

La rilevazione diretta della soddisfazione tramite un questionario finale ai partecipanti è stata ritenuta superflua, dagli esiti scontati, visto il livello di

attenzione e di contribuzione apportato da molti partecipanti durante il processo.

D‟altronde valori molto alti sulla condivisione delle

proposte elaborate erano già stati messi in evidenza

dal sondaggio online (41

feedback ottenuti). La soddisfazione sui risultati

ottenuti è stata anche suffragata da valori non

altissimi ma sempre molto positivi ottenuti rispetto ad

altre due dimensioni esplorate dal sondaggio: il

livello di realizzabilità e la comprensibilità della loro descrizione.

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Piuttosto, su suggerimento della funzione interna di monitoraggio, è stata

effettuata a fine percorso una rilevazione simmetrica rispetto a quella svolta inizialmente, idonea per valutare il “sentimento sulla partecipazione” (secondo

lo schema regionale suggerito) ed un suo eventuale cambiamento.

Il confronto dei due campioni (uno rilevato prima di qualunque attività partecipativa e l‟altro formato dai partecipanti presenti all‟atto finale del

brainstorming) ha evidenziato uno spostamento significativo dei valori medi, modali e mediani. Qui i risultati in sintesi:

D2 QUANTO E' INTERESSATO ALLA POLITICA ?

D3 SECONDO LEI QUANTO I CITTADINI COMUNI POSSONO INFLUENZARE LA POLITICA ?

D5 QUANTO E' INFORMATO CIRCA L‟OGGETTO DI QUESTO PERCORSO PARTECIPATIVO ?

D6 QUANTO RITIENE SIA IMPORTANTE OCCUPARSI DELLA QUESTIONE AFFRONTATA DA

QUESTO PERCORSO PARTECIPATIVO?

D7 RITIENE CHE IN GENERALE I CITTADINI DEBBANO ESSERE PIU' COINVOLTI NELLE

DECISIONI PUBBLICHE?

D2 D3 D5 D6 D7 D2 D3 D5 D6 D7 5,14 5,68 4,64 7,11 8,18 media

5 5 5 7 9 mediana

5,0 5,0 6,0 10,0 10,0 modale

4.2 Il grado di conseguimento degli obbiettivi

È da ritenere molto alto, visto il livello di attenzione dimostrato non solo

dall‟Ente in sede di verifica delle proposte finali, ma anche attraverso il coinvolgimento, l‟interesse e la disponibilità a collaborare raccolta da parte di

altre importanti strutture di riferimento per il settore (Isfol, Irpet, settore Formazione della Regione Toscana).

Rispetto agli obiettivi iniziali è mancato, almeno in sede di evento finale, l‟apporto del mondo universitario per valutare molte proposte del gdl A, anche

se la disponibilità della struttura universitaria coinvolta non è mai venuta meno nel corso del processo (sicuramente ha influito anche il momento di profonda

riforma del settore).

4.3 Risultati (indicatori) prefissi e risultati (indicatori) conseguiti nel progetto

Risultati Indicatori prefissi valori previsti

valori conseguiti

Grado di diffusione

n. partecipanti 100 50 effettivi 120 sul sito

230 con altri

sondaggi/interviste

Livello di

espressione libera e creativa

n. di idee proposte non

definito

Oltre ai brainstorming

di piazza, buona animazione anche sui

forum web

Efficienza del processo

n. di problemi affrontati 4 5

7,33 6,65 8,05 8,48 8,86 media

7 7 8 8 9 mediana

7,0 7,0 8,0 8,0 10,0 modale

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Qualità del processo

partecipativo

n. soluzioni prospettate all‟esterno del ciclo dal

problem solving

10-15 22

Efficacia del

processo partecipativo

n. soluzioni recepite dal

processo di programmazione

3-4 5 molto significative

4 parzialmente significative

Coerenza rispetto alle politiche

n. di enti/strutture interessate

Oltre alle strutture già segnalate, notevole

interesse anche da parte di altre province

toscane

4.4. L’influenza sulle scelte o politiche oggetto del processo

Il processo partecipativo era principalmente orientato a fornire idee e contributi

tecnici di supporto alle politiche programmatiche istituzionali (in primis in ambito provinciale, ma anche nelle politiche specifiche di molte altre strutture,

educative o di servizio per il mondo del lavoro). In questo contesto, le prime valutazioni ottenute in sede di confronto finale

sono molto incoraggianti. Raccolte molte disponibilità interessanti, molte in linea per dare continuità ad

esperienze di questo tipo, dal mondo Giunti per lo sviluppo di dinamiche partecipative sul web, dall‟Isfol sull‟importanza dello sviluppo della comunità

con logiche partecipative, da Aif come disponibilità a collaborare da parte del mondo associativo.

Anche la Regione Toscana ha apprezzato molte proposte condivise soprattutto in tema di sviluppo del sistema Regionale delle Competenze che potranno

trovare spazio in raccordo alle iniziative in programmazione per i prossimi

bandi regionali con una logica di progettazione partecipata più marcata. Da parte dell‟Ente raccolta intanto una prima valutazione di coerenza rispetto

agli ambiti su cui insistono le varie proposte, gli stessi ambiti su cui sono fortemente impegnate le Direzioni Lavoro e Formazione della Provincia di

Firenze.

In una fase di successiva valutazione più puntuale, sono emerse come molto significative alcune proposte specifiche in grado di suggerire indicazioni

operative anche a breve termine:

A1 – AGGIORNAMENTO DELLE COMPETENZE DEGLI OPERATORI DEL SISTEMA DELLA FORMAZIONE ORIENTAMENTO LAVORO: per una definizione dei profili

(formatori, orientatori, tecnici e addetti ai servizi per il lavoro) nel sistema delle competenze, problema di cui si dibatte da troppo tempo sia a livello

regionale sia a livello nazionale.

Su questo tema si propone di attivare corsi di aggiornamento e qualifica nei

Centri Formativi Territoriali provinciali.

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A3 – MODULI e.learning PER STUDENTI UNIVERSITARI: per colmare ed

integrare competenze certificabili sulla nuova piattaforma Trio, anche non solo per studenti universitari.

Le attività attualmente in corso prevedono lo sviluppo di un protocollo di intesa tra la Regione Toscana, l’Università degli Studi di Firenze e la Provincia di

Firenze per la definizione di possibili rapporti tra i referenti dei Centri di Formazione Territoriale e quelli della piattaforma Trio al fine di strutturare un

processo di certificazione delle competenze avvalendosi della piattaforma di web learning.

B1 – ORIENTAMENTO AL MERCATO DEL LAVORO: per affiancare ai servizi di orientamento già esistenti centrati sull‟occupabilità, un‟attività di

accompagnamento nella ricerca del lavoro per una reale presa in carico nel tempo dell‟utenza effettuando anche una concertazione territoriale fra

operatori pubblici e privati per es. scuole, università, ma anche centri giovanili, agenzie formative e aziende per individuare i profili professionali richiesti dal

mercato del lavoro.

La Provincia di Firenze, nell’ambito della sperimentazione di modelli innovativi

per l’orientamento nell’istruzione, la formazione e il lavoro, concerta azioni integrate territoriali fra operatori pubblici e privati.

B2 – SUPPORTO DI TIPO LOGISTICO ORGANIZZATIVO NELLA RICERCA DI LAVORO: per una migliore comunicazione diventa prioritario il rafforzamento di

una rete di servizi esistenti sul territorio nell‟ambito dell‟istruzione, della formazione e del lavoro per rispondere alla richiesta di maggiore visibilità e

integrazione dei servizi di orientamento.

Anche gli spunti suggeriti da questa proposta appaiono interessanti e sono da vagliare nell’ambito delle azioni individuate nella proposta precedente.

B5 – MIGLIORAMENTO CONTINUO DELLA QUALITA‟ DEI SERVIZI EROGATI: per accelerare i tempi di adattamento alle transizioni non solo tra istruzione/

formazione e lavoro ma anche fra lavoro e non lavoro, sono necessari strumenti adeguati e specifici per l‟attuale situazione di crisi che prevedano

anche l‟attivo coinvolgimento dell‟utenza all‟interno dei Centri per l‟impiego.

I primi spunti di questa proposta hanno già trovato riscontro nella realizzazione della scheda “suggerimenti/reclami” messa a disposizione degli utenti nei CPI

dal mese di Luglio scorso. Si sta anche valutando la possibilità di svolgere un’indagine sulla percentuale

di persone che trovano lavoro o che entrano in formazione attraverso i servizi offerti dai CPI.

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Le seguenti proposte sono state invece ritenute parzialmente significative,

fornendo comunque spunti operativi che qui vengono delineati:

A4 - AGGIORNAMENTO MAPPA DELLE PROFESSIONALITA‟ DEGLI OPERATORI.

Disponibilità da parte della Provincia per operare all’interno di gruppi di lavoro

interprovinciali con coordinamento regionale per la mappatura delle professionalità nei settori istruzione, formazione, lavoro e orientamento.

C1 – LA FORMAZIONE PER IL PERSONALE IN CIG E MOBILITA‟.

Per una profonda conoscenza qualitativa dei fabbisogni di competenze dei lavoratori costretti a lunghi periodi di inattività, è necessario affinare la scheda

di rilevazione prevista nei colloqui individuali e di gruppo nei CPI ad integrazione dei dati forniti dall’Osservatorio del mercato del lavoro della

Provincia di Firenze. Parallelamente supportare le aziende nella stesura di piani formativi per lo sviluppo delle competenze dei lavoratori.

C2 – SUPPORTO ALL‟IMPRENDITORIALITA‟.

Inserimento nei percorsi di orientamento per i lavoratori in Cassa Integrazione e Mobilità di un modulo di approfondimento e valutazione delle attitudini

individuali sull’auto-’imprenditorialità.

C3 – INCLUSIONE DEI DISABILI NELLA SOCIETA‟ ATTIVA All’interno delle convenzioni d’inserimento lavorativo rivolte ai portatori di

handicap, si valuta la possibilità di definire un’attività di sostegno formativo rivolta ai dipendenti per approfondire l’aspetto d’integrazione culturale nel

contesto aziendale.

Le restanti proposte, per le quali non emergono particolari controindicazioni e di cui si condividono senz‟atro le motivazioni e i principi di fondo, abbisognano

comunque di un‟analisi più approfondita sul piano della realizzabilità concreta.

4.5 Impatto sulla comunità

Il processo nel suo complesso ha indubbiamente permesso di rafforzare la voce

dei cittadini, ma anche la disponibilità delle istituzioni a recepire questa „voce‟; come ricorda Carson (1999), la deliberazione è efficace solo se gli esiti sono

presi in seria considerazione da istituzioni e decisori. In questo quadro l‟apporto della comunità è stato molto apprezzato, la PA si è

potuta render maggiormente conto del valore potenziale di creatività che può scaturire da una dinamica partecipata e la comunità stessa ha trovato uno

spazio organizzato per esprimere più compiutamente proposte concrete e condivise.

La soddisfazione dei partecipanti è molto alta, gli inviti a proseguire su questa strada da parte degli addetti ai lavori sono numerosi, anche il clima ed i

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Progetto @Lè – Agorà su Lavoro ed Education

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rapporti tra operatori aventi classicamente posizioni diverse sono notevolmente

migliorati, indubbiamente un‟iniziativa in grado di valorizzare il capitale sociale della comunità.

5. EVENTUALI ALTRI ELEMENTI UTILI

6. QUALCHE CONSIGLIO PER CHI VOLESSE INTRAPRENDERE UN

PROCESSO PARTECIPATIVO SIMILARE

Occorre prestare particolare attenzione a ben conciliare i tempi ed il ritmo delle attività di una struttura come l‟ente locale con una dinamica progettuale molto

rapida quale quella proposta da un processo partecipativo. Per un‟iniziativa sperimentale dove la pianificazione ed il rispetto della

tempistica è molto importante, la gestione del tempo diventa la vera risorsa critica per i processi amministrativi: appare forse necessario definire una forma

di gestione ad hoc, molto mirata e flessibile rispetto agli obiettivi da conseguire.

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SOGGETTO FINANZIATO Provincia di Firenze

CONTRIBUTO CONCESSO € 29.500,00

RIFERIMENTO VOCI FINANZIATE

SPESA PREVISTA COME DA SCHEDA

PROGETTO (Tab 2 C) SPESA EFFETTIVA

Consulenze esterne 10.000,00 4.000,00

Facilitatori 14.000,00 15.500,00

Associazioni

TOTALE PARZIALE 24.000,00 19.500,00

Attrezzature

Locali

Esperti

Costi per partecipanti 500,00

Foto, registrazione audio, video

2.976,00

Animazione web 5.000,00 3000,00

Altro (specificare)

TOTALE GENERALE 29.500,00 25.476,00