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RELAZIONE DI CALCOLO PRELIMINARE DELLE STRUTTURE

Oggetto: Lavori di COSTRUZIONE IMPIANTO ELETTRICO “PONTEDIPIERIA” da eseguire nel Comune

di PRATO CARNICO, Foglio 36, Mappale 336

Committente: ENERGYMONT S.r.l

IL PROGETTISTA STRUTTURALE

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1 RELAZIONE ILLUSTRATIVA ................................................................................................................... 1

2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO ............................................................................................................... 2

3 ANALISI DEI CARICHI.............................................................................................................................. 3

3.1 Carichi verticali ............................................................................................................................................ 3 3.1.1 Copertura edificio di produzione .................................................................................................................... 3 3.1.2 Copertura vasca di carico ............................................................................................................................... 3 3.1.3 Copertura canale coclea .................................................................................................................................. 3 3.1.4 Passerella/soppalco metallico ......................................................................................................................... 3 3.1.5 Muro di sostegno ............................................................................................................................................ 3 3.1.6 Analisi carico neve ......................................................................................................................................... 4

3.2 Carichi orizzontali ........................................................................................................................................ 4 3.2.1 Spinta del terreno ............................................................................................................................................ 4

3.3 Carichi sismici ............................................................................................................................................... 5 3.3.1 Categoria suolo ............................................................................................................................................... 6 3.3.2 Sistema costruttivo e fattore di struttura ......................................................................................................... 6 3.3.3 Spettro di risposta di progetto allo SLV e SLD .............................................................................................. 7

3.4 Combinazioni dei carichi ............................................................................................................................. 8 3.4.1 Combinazione azioni allo SLU ....................................................................................................................... 8 3.4.2 Combinazione azioni allo SLE ....................................................................................................................... 8 3.4.3 Combinazione sismica .................................................................................................................................... 8

4 PREDIMENSIONAMENTO STRUTTURALE ............................................................................................ 9

4.1 Vasca di carico .............................................................................................................................................. 9 4.1.1 Pareti controterra ............................................................................................................................................ 9 4.1.2 Solaio di copertura ........................................................................................................................................ 11

4.2 Edificio di produzione ................................................................................................................................ 16 4.2.1 Soletta inferiore ............................................................................................................................................ 16 4.2.2 Soletta di copertura ....................................................................................................................................... 17

4.3 Opere provvisionali .................................................................................................................................... 18 4.3.1 Berlinese ....................................................................................................................................................... 18

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1 RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Trattasi dei lavori di costruzione delle strutture connesse al funzionamento di una centrale idroelettrica, da realizzarsi in comune di Prato Carnico (UD). La costruzione si compone di:

- una vasca di carico, costituita da fondazioni a platea di spessore 50cm e pareti in calcestruzzo di spessore 40cm. La vasca è a cielo aperto, ad eccezione di una porzione, su cui è previsto un solaio carrabile a lastre tralicciate;

- il canale della coclea ed il canale di scarico, che strutturalmente sono degli scatolari aperti, con platea di fondazione di spessore 50cm e muri d’ala di spessore 40cm;

- l’edificio di produzione, fabbricato destinato ad ospitare il generatore della coclea ed i quadri elettrici, che viene realizzato al di sopra del canale di derivazione, ed ha soletta inferiore e copertura (tetto verde) in calcestruzzo, oltre ad un soppalco intermedio, in struttura metallica;

- passerella esterna di ispezione, con struttura portante e parapetto metallici. Per la realizzazione del fabbricato e dei muri d’ala del canale della coclea verso monte, è prevista la realizzazione di una berlinese che consolidi il muro di sostegno esistente e protegga lo scavo durante i lavori. Tale paratia, di altezza pari ad 8m (5m fuori terra + 3 interrati) sarà un opera di tipo provvisorio, in quanto la funzione di sostegno sarà poi affidata alle pareti controterra dei manufatti in oggetto. Le verifiche verranno condotte con il metodo degli stati limite secondo le norme tecniche contenute nel D.M.14 Gennaio 2008: “Norme Tecniche per le Costruzioni”.

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2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Le opere saranno realizzate nel pieno rispetto delle prescrizioni stabilite dalla normativa italiana vigente, integrata per alcuni aspetti non esplicitati mediante normativa europea o normativa di comprovata validità, come indicato dalle NTC2008. In particolare si fa riferimento a: D.M. 14 Gennaio 2008 : “Norme Tecniche per le Costruzioni”. CIRCOLARE 2 febbraio 2009, n. 617: “Istruzioni per l'applicazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008” UNI ENV 206-1: 2006, Calcestruzzo – Specificazione, prestazione, produzione e conformità UNI EN 1992-1-1:2004, Eurocodice 2 – Progettazione delle strutture di calcestruzzo, Parte 1-1: Regole generali e regole per gli edifici UNI EN 1993-1-1:2005, Eurocodice 3 - Progettazione delle strutture di acciaio, Parte 1-1: Regole generali e regole per gli edifici UNI EN 1995-1-1:2005, Eurocodice 5 - Progettazione delle strutture in legno, Parte 1-1: Regole generali - Regole comuni e regole per gli edifici UNI EN 1997-1:2005, Eurocodice 7, Progettazione geotecnica – Parte 1: Regole generali UNI EN 1998-1:2005, Eurocodice 8 – Progettazione delle strutture per la resistenza sismica, Parte 1: Regole generali, azioni sismiche e regole per gli edifici CNR 10011/97: “Costruzioni d’acciaio: istruzioni per il calcolo, l’esecuzione, il collaudo e la manutenzione”

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3 ANALISI DEI CARICHI

3.1 CARICHI VERTICALI

3.1.1 Copertura edificio di produzione

Permanenti - peso proprio soletta monolitica, sp.25cm = 6.25 kN/m

2

----------------- sommano g1 = 6.25 kN/m

2

Permanenti portati - impermeabilizzazione = 0.20 kN/m

2

- terreno vegetale = 4.80 kN/m2

----------------- sommano g2 = 5.00 kN/m

2

Accidentali - carico variabile (neve) q = 2.08 kN/m

2

3.1.2 Copertura vasca di carico

Permanenti - peso proprio solaio tipo Predalles, h=4+24+6cm = 4.50 kN/m

2

----------------- sommano g1 = 4.50 kN/m

2

Permanenti portati - impermeabilizzazione/pavimentazione = 1.50 kN/m

2

----------------- sommano g2 = 1.50 kN/m

2

Accidentali - carico variabile (cat.G) q = 10.00 kN/m

2

3.1.3 Copertura canale coclea

Permanenti - peso proprio orditura metallica = 0.10 kN/m

2

- pannello metallico = 0.20 kN/m2

----------------- sommano g1 = 0.30 kN/m

2

Accidentali - carico variabile (neve) q = 2.08 kN/m

2

3.1.4 Passerella/soppalco metallico

Permanenti - peso proprio orditura metallica = 0.30 kN/m

2

- grigliato metallico = 0.30 kN/m2

----------------- sommano g1 = 0.60 kN/m

2

Accidentali - carico variabile (per sola manutenzione) q = 1.00 kN/m

2

- spinta orizzontale su parapetti Hk = 1.00 kN/m

3.1.5 Muro di sostegno

Accidentali - carico variabile (cat.G) q = 20.00 kN/m

2

___

Peso proprio calcestruzzo 25.00 kN/m3

Peso proprio rivestimento in pietra 20.00 kN/m3

Peso proprio acciaio 78.50 kN/m3

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3.1.6 Analisi carico neve

Si trascura il carico neve, in quanto non concomitante con quello accidentale (NTC2008, §2.5.3) e di valore inferiore a quest’ultimo. Infatti, il carico verticale dovuto alla neve, valutato secondo l’espressione indicata in normativa (NTC 2008, § 3.4), risulta di:

qs = mi · qsk · CE · Ct = 2,08 kN/m2

in cui i termini, relativamente all’edificio in esame, assumono valore pari a:

Zona I qsk = 1,39·[1+(as/728)2] = 2,60 kN/m

2 (as = 680m)

pendenza falda α < 30°

μi = 0,8

CE = 1,0

Ct = 1,0

3.2 CARICHI ORIZZONTALI

3.2.1 Spinta del terreno

Per quanto riguarda la spinta del terreno, per le porzioni delle pareti vincolate in sommità dal solaio, si adotta uno schema di muro rigido. Si ha quindi una spinta a riposo, cui si somma l’incremento sismico (secondo la formulazione di Wood, 1973).

spinta a riposo: Es = ½ K0 γ H2 + q K0 H

incremento dinamico: ∆Pd = (ag S)/g γ H2

La spinta viene applicata ad un terzo dell’altezza del terreno, mentre l’incremento dinamico a metà altezza. Come sovraccarico si assume un carico distribuito di 2000Kg/m

2. Si fa riferimento all’approccio 2 (A1+M1).

Nella modellazione viene inserito un carico variabile tra la pressione minima (in sommità) e quella massima (al piede).

Ps,t spinta statica terreno Ps,q spinta statica dovuta al sovraccarico accidentale

Pd,t incremento dinamico spinta del terreno

Pd,w incremento dinamico per spinta inerziale del muro

Condizione statica (SLU): al piede: 1,3·Ps,t + 1,5·Pstat,2 in sommità: 1,5·Ps,q

Condizione sismica (SLV): al piede: 1,0·Ps,t + 0,0·Ps,q + 1,0·Pd,t + 1,0·Pd,w in sommità: 1,0·Pd,t + 1,0·Pd,w

Parametri geotecnici terreno

γ' 19,5 kN/m3 peso di volume

φ' 34,0 ° angolo di resistenza al taglio

c' 0,00 kN/m2 coesione

Parametri sismici sito Profondità di calcolo

ag/g 0,216 - accelerazione adimensionale h = 390 cm

S 1,375 - coefficiente sismico

lunghezza di calcolo Lw = = 100,0 cm

spessore muro sw = = 40,0 cm

sovraccarico accidentale q = = 20,0 kN/m2

coefficiente di spinta a riposo K0 = = 0,44 -

SLU SLV

spinta statica terreno ps,t = = 33,5 kN/m2 1,3 1,0

spinta statica sovraccarico accidentale ps,q = = 8,8 kN/m2 1,5 0,0

spinta dinamica terreno pd,t = = 22,6 kN/m2 - 1,0

spinta dinamica muro pd,w = = 2,2 kN/m2 - 1,0

SLU = 13,2 kN/m2

SLV = 24,7 kN/m2

SLU = 56,8 kN/m2

SLV = 58,3 kN/m2

stat - sism

d = 390

1 - sen φ

cm

K0·γ·H

K0·q

25·Lw·sw·βm·ag/g

ag/g·S·g·H

cm

base muro

sommità muro

fondazione

appoggio (solaio)

0d =

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In condizioni di massimo riempimento d’acqua, con un battente di 1,51m, si ha una pressione alla base delle pareti laterali di 15,1kN/m

2, che va a ridurre la pressione agente sulle stesse, contrastando quella del terreno

ma senza portare ad una inversione della spinta, come indicato nel prospetto seguente.

Profondità di calcolo: 390 cm

lunghezza di calcolo Lw = = 100,0 cm

altezza massima acqua Ha = = 151,0 cm

spessore muro sw = = 40,0 cm

sovraccarico accidentale q = = 20,0 kN/m2

coefficiente di spinta a riposo K0 = = 0,44 -

SLU SLV

spinta statica terreno ps,t = = 33,52 kN/m2 1,0 1,0

spinta sovraccarico accidentale ps,q = = 8,82 kN/m2 0,0 0,0

spinta idrostatica ps,a = = 15,10 kN/m2 -1,5 -1,0

spinta idrodinamica ps,a = = 1,90 kN/m2 - -1,0

spinta dinamica terreno pd,t = = 22,59 kN/m2 - 1,0

spinta dinamica muro pd,w = = 2,97 kN/m2 - -1,0

SLU = 20,5 kN/m2

SLV = 14,4 kN/m2

SLU = 10,9 kN/m2

SLV = 36,1 kN/m2

d =

ag/g·S·γ·H

25·Lw·sw·βm·ag/g

1 - sen φ

K0·γ·H

K0·q

d =

239,0 cm

base muro

γa·Ha

7/12·ag/g·γa·Ha

390,0 cm

battente acqua

Pertanto, la condizione dimensionante sarà quella di pozzetto vuoto.

3.3 CARICHI SISMICI

Ai fini della definizione dell’azione sismica di progetto si assumono le seguenti caratteristiche per le strutture in oggetto: - posizione sito Comune di Prato Carnico

latitudine 46.5193 / longitudine 12.7945

- vita nominale dell’opera V n = 100 anni - classe d’uso dell’opera II Cu = 1,0

- vita di riferimento dell’opera: VR = CU ⋅ VN= 100 anni - categoria sottosuolo C - categoria topografica T1 - classe di duttilità della struttura : B Per il sito in oggetto, in relazione agli stati limite considerati (ovvero per ciascuna delle probabilità di superamento nel periodo di riferimento PVR), le forme spettrali vengono definite a partire dai valori dei seguenti parametri su sito di riferimento rigido orizzontale:

ag accelerazione orizzontale massima al suolo; F0 valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale; Tc* periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale.

Di seguito sono riportati i parametri sismici assunti per gli stati limite considerati nell’analisi della struttura in oggetto.

Stato limite TR (anni) PVR (%) ag / g F0 Tc*

SLV 949 10 0,216 2,51 0,35

SLD 101 63 0,084 2,43 0,29

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3.3.1 Categoria suolo

In base al profilo stratigrafico del terreno si assume per questo sito un terreno di categoria C.

Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti.

Le condizioni topografiche del sito portano ad assumere una categoria topografica T1.

Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i≤15°

I coefficienti Ss e Cc vengono determinati con riferimento alle categorie scelte ed ai parametri sismici propri del sito in esame.

Categoria sottosuolo

Ss Cc

A 1,00 1,00

B 1,00 ≤ 1,40-0,40 F0 ag/g ≤ 1,20 1,10 (Tc*)-0,20

C 1,00 ≤ 1,70-0,60 F0 ag/g ≤ 1,50 1,05 (Tc*)-0,33

D 0,90 ≤ 2,40-1,50 F0 ag/g ≤ 1,80 1,25 (Tc*)-0,50

E 1,00 ≤ 2,00-1,10 F0 ag/g ≤ 1,60 1,15 (Tc*)-0,40

Categoria topografica

Ubicazione dell’opera ST

T1 - 1,0

T2 in corrispondenza della sommità del pendio 1,2

T3 in corrispondenza della cresta del rilievo 1,2

T4 in corrispondenza della cresta del rilievo 1,4

Secondo le indicazioni delle NTC 2008 in tale tipo di sito vengono assunti i seguenti coefficienti, usati in seguito per il calcolo dello spettro di riposta delle componenti del sisma:

a g /g F 0 T c *

Categoria sottosuolo C SLV 0,216 2,51 0,35

Categoria topografica T1 SLD 0,084 2,43 0,29

SLV S = Ss ST = 1,375

SLD S = Ss ST = 1,500

SLV Tc = Tc* Cc = 0,520

SLD Tc = Tc* Cc = 0,458

Fattore del profilo statigrafico

Periodo inizio tratto accel.

costante dello spettro

3.3.2 Sistema costruttivo e fattore di struttura

Il fattore di risposta della struttura, che tiene conto della capacità della struttura di dissipare l’energia sismica, è assunto pari a:

q= q0 KR kw =1,0

Nel caso in esame si ritiene opportuno considerare un comportamento strutturale non dissipativo; per questo, verrà assunto per l’analisi un fattore di struttura q=1. Il dimensionamento degli elementi strutturali verrà pertanto eseguito in campo elastico, trascurando le relative risorse di duttilità.

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3.3.3 Spettro di risposta di progetto allo SLV e SLD

Lo spettro di risposta elastico per le componenti orizzontali dell’accelerazione è definito dalle seguenti espressioni (dove T è il periodo proprio di vibrazione e Se l’accelerazione spettrale):

e g o

B o B

T 1 TS (T) a S F 1

T F T

= ⋅ ⋅η⋅ ⋅ + −

η⋅

e g oS (T) a S F= ⋅ ⋅ η⋅

Ce g o

TS (T) a S F

T

= ⋅ ⋅ η⋅ ⋅

C De g o 2

T TS (T) a S F

T

= ⋅ ⋅ η ⋅ ⋅

B0 T T≤ <

B CT T T≤ <

C DT T T≤ <

DT T≤

in cui:

S coefficiente che tiene conto della categoria di sottosuolo e delle condizioni topografiche;

η fattore che altera lo spettro elastico per coefficienti di smorzamento viscosi convenzionali ξ diversi dal 5%, mediante la relazione:

η = 10/(5 + ξ) ≤ 0,55

dove ξ (espresso in percentuale) è valutato sulla base di materiali, tipologia strutturale e terreno di fondazione;

F0 fattore che quantifica l’amplificazione spettrale massima, su sito di riferimento rigido orizzontale, ed ha valore minimo pari a 2,2;

TC periodo corrispondente all’inizio del tratto a velocità costante dello spettro;

TB periodo corrispondente all’inizio del tratto dello spettro ad accelerazione costante;

TB = TC /3

TD periodo corrispondente all’inizio del tratto a spostamento costante dello spettro, espresso in secondi mediante la relazione:

TD = 4,0 ag/g + 1,6

Per gli stati limite di esercizio (SLD) lo spettro di progetto Sd(T) utilizzato è lo spettro elastico corrispondente, riferito alla probabilità di superamento nel periodo di riferimento PVR considerata. Per lo svolgimento delle verifiche agli stati limite ultimi (SLV), le capacità dissipative della struttura vengono considerate attraverso una riduzione delle forze elastiche, che tiene conto in modo semplificato della capacità dissipativa anelastica della struttura, della sua sovraresistenza, dell’incremento del suo periodo proprio a seguito delle plasticizzazioni. Lo spettro di progetto Sd(T) utilizzato è lo spettro elastico corrispondente, riferito alla probabilità di superamento nel periodo di riferimento PVR considerata, con le ordinate ridotte sostituendo nelle formule sopra citate η con 1/q, dove q è il fattore di struttura definito al paragrafo precedente.

Spettro di risposta di progetto - SLV | SLD

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3.4 COMBINAZIONI DEI CARICHI

3.4.1 Combinazione azioni allo SLU

Sono state definite le seguenti combinazioni per le verifiche allo stato limite ultimo (NTC2008, §2.5.3):

SLU = 1.3 Gk1 +1.3 Gk2 + 1.5 ( Qk1 + ψoi Qki)

dove: Gk1 = azioni verticali dei pesi propri strutturali; Gk2 = azioni verticali pesi permanenti portati compiutamente definiti; Qk = azioni accidentali;

ψoi = coefficienti di combinazione.

3.4.2 Combinazione azioni allo SLE

Sono state definite le seguenti combinazioni per le verifiche allo stato limite di esercizio (NTC2008, §2.5.3), considerando le combinazioni:

rara Gk1 +Gk2 + Qk1 + ψoi Qki

frequente Gk1 +Gk2 + ψ11 Qk1+ ψ2i Qki

quasi permanente Gk1 +Gk2 + ψ2i Qki

dove i termini hanno lo stesso significato visto in precedenza.

3.4.3 Combinazione sismica

Sono state definite le seguenti combinazioni per le verifiche connesse all’azione sismica (NTC2008, §2.5.3):

E + Gk1 + Gk2 + ∑ Ψ2i Qki

in cui: E azioni sismiche; Gk1 azioni verticali dei pesi propri strutturali; Gk2 azioni verticali pesi permanenti portati; Qk valore caratteristico dei carichi accidentali;

Ψ2J coefficiente di combinazione dell’azione variabile, tiene conto della probabilità che tutti i carichi QKi siano presenti sulla intera struttura in occasione del sisma, e si ottiene dalla tabella riportata in normativa (NTC2008, Tabella 2.5.I):

Categoria/Azione variabile ψψψψoj ψψψψ1j ψψψψ2j

Categoria A Ambienti ad uso residenziale 0,7 0,5 0,3

Categoria B Uffici 0,7 0,5 0,3

Categoria C Ambienti suscettibili di affollamento 0,7 0,7 0,6

Categoria D Ambienti ad uso commerciale 0,7 0,7 0,6

Categoria E Biblioteche, archivi, magazzini, ambienti ad uso industriale 1,0 0,9 0,8

Categoria F Rimesse e parcheggi (autoveicoli ≤ 30kN) 0,7 0,7 0,6

Categoria G Rimesse e parcheggi (autoveicoli > 30kN) 0,7 0,5 0,3

Categoria H Coperture 0,0 0,0 0,0

Vento 0,6 0,2 0,0

Neve (a quota ≤1000m s.l.m.) 0,5 0,2 0,0

Neve (a quota >1000m s.l.m.) 0,7 0,5 0,2

Variazioni termiche 0,6 0,5 0,0

L’azione sismica verrà calcolata per una massa sismica associata ai seguenti carichi gravitazionali (NTC2008, §3.2.4):

GK1 + GK2 + ∑ Ψ2j Qkj

dove i termini mantengono lo stesso significato visto in precedenza.

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4 PREDIMENSIONAMENTO STRUTTURALE

4.1 VASCA DI CARICO

Si riportano le verifiche relative ai muri contro terra che delimitano la vasca di carico, e che risultano liberi in sommità ad eccezione di un tratto nel quale sono vincolati superiormente dalla soletta carrabile prevista.

4.1.1 Pareti controterra

Si svolge una ulteriore verifica semplificata dei muri della vasca, relativa ad una fascia di parete di larghezza pari ad 1 metro, considerando un sovraccarico massimo di 20,0kN/m

2 e considerando 2 differenti condizioni

per il muro:

1. parete libera in sommità, spinta del terreno in condizione di vasca vuota, che risulta la più gravosa per il muro, non essendoci la controspinta esercitata dall’eventuale acqua presente [massimizza il momento alla base del muro, sulla faccia a monte];

Diagrammi andamento sforzo normale Fx | taglio Fy | momento flettente Mz

B 100 cm base Armatura sup. As = 5 φ 10 + 0 φ 12 393 mm2

H 40 cm altezza Armatura inf. As' = 5 φ 10 + 5 φ 20 1963 mm2

cls C25/30 fck 25 Mpa

γc 1,5 -

fcd 14,2 Mpa

acciaio B450C fyd 391,3 Mpa

Verifica a flessione Msd 273,0 kNm Dal programma di calcolo: Msd kNm

asse neutro x 5,99 cm

x/d 0,17 ok

Momento resistente MRd 274,3 273,0 kNm verificato

Verifica a taglio Vsd 161,9 kNm Dal programma di calcolo: Vsd kNm

Vrd 182,4 kN > 161,9 kN verificato -

273,0

Materiali

kNm > Msd FS =

< 0,45

Caratteristiche trave Armature

161,9

1,00

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2. parete vincolata in sommità, vasca vuota [massimizza il momento lungo lo sviluppo del muro, sulla faccia a valle].

Diagrammi andamento sforzo normale Fx | taglio Fy | momento flettente Mz

B 100 cm base Armatura sup. As = 5 φ 10 + 0 φ 12 393 mm2

H 40 cm altezza Armatura inf. As' = 5 φ 10 + 5 φ 12 958 mm2

cls C25/30 fck 25 Mpa

γc 1,5 -

fcd 14,2 Mpa

acciaio B450C fyd 391,3 Mpa

Verifica a flessione Msd 41,3 kNm Dal programma di calcolo: Msd kNm

asse neutro x 2,59 cm

x/d 0,07 ok

Momento resistente MRd 67,6 41,3 kNm verificato

Verifica a flessione Msd 80,5 kNm Dal programma di calcolo: Msd kNm

asse neutro x 3,09 cm

x/d 0,09 ok

Momento resistente MRd 120,1 80,5 kNm verificato

Verifica a taglio Vsd 112,5 kNm Dal programma di calcolo: Vsd kNm

Vrd 143,6 kN > 112,5 kN verificato -

1,49

80,5

Caratteristiche trave Armature

112,5

1,64

41,3

Materiali

kNm > Msd FS =

< 0,45

< 0,45

kNm > Msd FS =

Come già indicato al §3.2.1. della presente reazione di calcolo, si trascura la condizione di vasca piena, in quanto la spinta dell’acqua riduce le spinte ( e quindi le azioni) agenti sui muri. Si fa presente inoltre come in favore di sicurezza sia stata considerata la spinta a riposo anche per la condizione di muro libero in sommità, dal momento che la configurazione dell’opera non consente lo svilupparsi di spostamenti in sommità ai muri tali da generare una spinta di tipo attivo.

Page 15: RELAZIONE DI CALCOLO PRELIMINARE DELLE STRUTTURE · uno schema di muro rigido. Si ha quindi una spinta a riposo, cui si somma l’incremento sismico (secondo la formulazione di Wood,

- 11 –

4.1.2 Solaio di copertura

Una porzione della vasca risulta coperta mediante una soletta carrabile, sostenuta oltre che dai muri della vasca, da una trave fuori spessore.

Schema strutturale:

Ubicazione:

Schema statico Carichi considerati

g1 4,50 kN/m2 peso proprio

g2 1,50 kN/m2 perm. portato

luce campata L 5,10 m q1 10,00 kN/m2 variabile 1

Q2 0,00 kN/m var. lineare 2

Combinazione SLU (NTC 2008) γG1 γG2 γQ ψ0

pSLU 27,36 kN/m = i [γg1∙gk1+γg2∙gk2+γq∙qk] 1,3 1,3 1,5 0,7

Combinazioni SLE (NTC 2008) γG1 γG2 γQ ψ0

pSLE,RARA 19,20 kN/m = i [ γq∙(q1k+ψ0∙q2k)] 1,0 1,0 1,0 0,7

pSLE,Q.P. 16,80 kN/m = i [ γq∙(ψ2∙q1k)] 1,0 1,0 1,0 0,8

Classe di resistenza acciaio B450C

Tensione caratteristica di snervamento fyk = 450 Mpa

Tensione caratteristica di rottura ftk = 540 MPa

Fattore di sicurezza γs = 1,15 -

Resistenza di calcolo fyd = 391,3 MPa

Classe calcestruzzo C 25/30

Resistenza caratteristica fck = 25,0 MPa

Coefficiente di viscosità α = 0,85 -

Fattore di sicurezza γc = 1,50 -

Resistenza di calcolo fcd = 14,2 MPa

Caratteristiche solaio

Solaio in latero-cemento h = 4+24+6; L = 120

interasse travetti i = 120 cm

base travetto l = 40 cm

spessore soletta h1 = 6 cm

altezza pignatta+lastra 4 + 24 h2 = 28 cm

copriferro superiore c1 = 4,0 cm

copriferro inferiore c2 = 5,0 cm

Verifica a flessione

Mmax = momento massimo in campata / appoggio [kNm]

xc = distanza asse neutro da fibra più compressa [cm]

MRd = momento resistente [kNm]

M+

maxxc x/d verifica MRd FS verifica A s,inf n° φ n° φ

kNm cm - - kNm - - cm2 - mm - mm

campata 1 88,95 3,95 0,14 ok 147,46 0,60 ok 13,74 6 5 4 20

M-max

xc x/d verifica MRd FS verifica A s,sup n° φ n° φ

kNm cm - - kNm - - cm2 - mm - mm

appoggio a 29,65 6,94 0,23 ok 85,67 0,35 ok 8,04 0 12 4 16

appoggio b 29,65 6,94 0,23 ok 85,67 0,35 ok 8,04 0 12 4 16

Verifica a taglio

lb = larghezza della trave / muro di appoggio [cm]

Vmax = taglio massimo all'appoggio [kN]

VEd = taglio massimo all'interfaccia trave-travetto di solaio [kN]

VRd1 = resistenza a taglio sezione priva di armatura a taglio [kN]

VERIFICHE DI RESISTENZA (SLU)

VERIFICHE SOLAIO A LASTRE TRALICCIATE

TRAVE APPOGGIATA | UNA CAMPATA

soletta carrabile copertura vasca

Materiali

Page 16: RELAZIONE DI CALCOLO PRELIMINARE DELLE STRUTTURE · uno schema di muro rigido. Si ha quindi una spinta a riposo, cui si somma l’incremento sismico (secondo la formulazione di Wood,

- 12 –

lb VEd Vmax VRd1 FS verifica

cm kN kN kN - -

appoggio a 40 69,8 64,3 66,9 0,96 ok - - -

appoggio b 40 69,8 64,3 66,9 0,96 ok - - -

Verifica ancoraggio all'appoggio (barre inf.)

Numero barre longitudinale per travetto n = 3 -

Diametro spezzoni inf. di ancoraggio a taglio φ = 12 mm

Taglio massimo all'appoggio Vmax = 64,30 kN

Area minima di ancoraggio As,min = 164,31 mm2

Area prevista all'appoggio As,inf. = 339,3 mm2

Fattore di sicurezza FS = 0,48 ≤ 1 verificato

Verifica SLE

(NTC2008, §C4.1.2.2.2)

Sistema strutturale: Travi semplicemente appoggiate, piastre incernierate mono o bidirezionali

Coefficiente schema strutturale K = = 1,0 -

Percentuale armatura inferiore ρinf = = 0,007 -

Percentuale armatura superiore ρsup = = 0,004 -

Armatura di calcolo della sezione Ainf, c = = 8,71 mm2

Armatura di calcolo della sezione Asup, c = = 2,81 mm2

Snellezza limite λ = = 28,1 -

Riduzione per sezioni a T ϕ = = 0,2 -

Snellezza limite λlim = = 22,5 -

Snellezza massima solaio λmax = = 13,8 -

Fattore di sicurezza FS = = 0,62 ≤ 1 verificato

Verifica SLE

(NTC2008, §4.1.2.2.5.1)

Combinazione rara

Tensione max cls comb. rara σc,max = 0,60 fck = 15,00 Mpa

Tensione max acciaio σs,max = 0,80 fyk = 360,0 Mpa

M+

maxxc Jid σσσσc,max FS verifica σσσσs,max FS verifica

kNm mm mm4 Mpa - - Mpa - -

campata 1 62,42 128,88 8E+08 9,80 0,65 ok 183,85 0,51 ok

M-max

xc Jid σσσσc,max FS verifica σσσσs,max FS verifica

kNm mm mm4 Mpa - - Mpa - -

appoggio a 20,81 68,26 8E+08 1,83 0,12 ok 93,32 0,26 ok

appoggio b 20,81 68,26 8E+08 1,83 0,12 ok 93,32 0,26 ok

Combinazione quasi permanente

Tensione max cls comb. q.p. σc,max = 0,45 fck = 11,25 Mpa

Tensione max acciaio σs,max = 0,80 fyk = 360,0 Mpa

M+max

xc Jid σσσσc,max FS verifica σσσσs,max FS verifica

kNm mm mm4 Mpa - - Mpa - -

campata 1 54,62 128,88 8E+08 8,58 0,76 ok 160,87 0,45 ok

M-max

xc Jid σσσσc,max FS verifica σσσσs,max FS verifica

kNm mm mm4 Mpa - - Mpa - -

appoggio a 18,21 68,26 8E+08 1,60 0,14 ok 81,655 0,23 ok

appoggio b 18,21 68,26 8E+08 1,60 0,14 ok 81,655 0,23 ok

Verifica senza calcolo diretto

(UNI EN 1992:2004, §7.3.3)

Condizioni ambientali:ordinarie Tipo di Armatura:poco sensibile

w = 0,4 0,3 0,2 w = 0,4 0,3 0,2

40 32 25 300 300 200

32 25 16 300 250 150

20 16 12 250 200 100

16 12 8 200 150 50

12 10 6 150 100 -

10 8 5 100 50 -

VERIFICHE DI DEFORMABILITA' (SLE)

VERIFICHE TENSIONI DI ESERCIZIO (SLE)

VERIFICHE FESSURAZIONE (SLE)

360

As,inf / Ac

M-max / (0,9·d·fyd)

280

240

UNI EN 1992:2004, Prospetto 7.2N UNI EN 1992:2004, Prospetto 7.3N

λmax / λlim

NTC2008, C4.1.13

λ (1-ϕ)

320

160

200

Tensione max nell'acciaio

[MPa]

M+

max / (0,9·d·fyd)

Diametro max delle barre [mm] Spaziatura max barre [mm]

As,sup / Ac

Page 17: RELAZIONE DI CALCOLO PRELIMINARE DELLE STRUTTURE · uno schema di muro rigido. Si ha quindi una spinta a riposo, cui si somma l’incremento sismico (secondo la formulazione di Wood,

- 13 –

Apertura di fessura massima ammessa: comb. rara w = 0,4 mm

Tensione max nella sezione σs,max = 183,8 Mpa

Diametro max delle barre impiegate φ = 20,0 mm

Diametro max consentito φmax = 32,0 mm ≤ φ ok

Distanza max delle barre impiegate d = 80,0 mm

Distanza max consentita dmax = 300,0 mm ≤ d ok

Apertura di fessura massima ammessa: comb. q.p. w = 0,3 mm

Tensione max nella sezione σs,max = 160,9 Mpa

Diametro max delle barre impiegate φ = 20,0 mm

Diametro max consentito φmax = 25,0 mm ≤ φ ok

Distanza max delle barre impiegate d = 80,0 mm

Distanza max consentita dmax = 250,0 mm ≤ d ok

La trave posta a sostegno del solaio carrabile viene considerata in appoggio semplice sulle pareti della vasca.

Schema strutturale:

Ubicazione:

lc 2,55 m

carichi sx dx

permanente g1 4,50 4,50 kN/m2 γg1 1,3 1,0 1,0

perm.portato g2 1,50 1,50 kN/m2 γg2 1,3 1,0 1,0

variabile q1 10,00 10,00 kN/m2 γq 1,5 1,0 0,3

perm.lineare G2 kN/m γg2 1,3 1,0 1,0

peso proprio p.p. kN/m γg1 1,3 1,0 1,0

p SLU p SLE,R p SLE,QP

71,1 50,8 33,0 kN/m

luce campata L m

Classe di resistenza acciaio B450C

Tensione caratteristica di snervamento fyk = 450 Mpa

Tensione caratteristica di rottura ftk = 540 MPa

Fattore di sicurezza γs = 1,15 -

Resistenza di calcolo fyd = 391,3 MPa

Classe calcestruzzo C 25/30

Resistenza caratteristica fck = 25,0 MPa

Coefficiente di viscosità α = 0,85 -

Fattore di sicurezza γc = 1,50 -

Resistenza di calcolo fcd = 14,2 MPa

Caratteristiche trave

Travi in calcestruzzo sezione 40x90 cm

base soletta b = 40 cm

spessore soletta h = 90 cm

copriferro superiore c = 4,3 cm

altezza utile d = 85,7 cm

Verifica a flessione

Mmax = momento massimo in campata / all'appoggio [kNm]

xc = distanza asse neutro da fibra più compressa [cm]

MRd = momento resistente [kNm]

Mmax xc x/d verifica MRd FS verifica As,sup n° φ n° φ

kNm cm - - kNm - - cm2 - mm - mm

campata a-b 364,2 10,41 0,12 ok 384,89 0,95 ok 12,06 0 12 6 16

appoggio 91,1 6,94 0,08 ok 260,96 0,35 ok 8,04 0 12 4 16

VERIFICHE STRUTTURE ORIZZONTALI

TRAVE APPOGGIATA | UNA CAMPATA

soletta copertura vasca

Schema statico e carichi considerati

luce di carico (solaio / terrazza / copertura / ecc.) a

destra e sinista della trave

1,00

9,00

6,40

Materiali

VERIFICHE DI RESISTENZA (SLU)

Page 18: RELAZIONE DI CALCOLO PRELIMINARE DELLE STRUTTURE · uno schema di muro rigido. Si ha quindi una spinta a riposo, cui si somma l’incremento sismico (secondo la formulazione di Wood,

- 14 –

Verifica a taglio

α = inclinazione staffe su asse trave = 90 ° → ctg (α) = 0,00

αc = coefficiente maggiorativo = 1,0 -

li = lunghezza infittimento (da filo pilastro) = 100 cm

lp = larghezza appoggio (pilastro/setto/ecc.) = 40 cm

Asw φ

appoggio 4φ10/ 10 cm 21 cm ok mm2 mm

campata 4φ10/ 20 cm 53 cm ok 314,2 10

Vmax = taglio massimo in asse appoggio [kN]

VRd1 = resistenza a taglio sezione senza armatura a taglio [kN]

VRsd* = resistenza a taglio sezione con armatura a taglio (campata) [kN]

VRd = resistenza a taglio sezione con armatura a taglio (appoggio) = min {VRsd,VRcd} [kN]

Vmax VEd VRd1 ctgθ VRsd* VRsd VRcd VRd FS

kN kN kN - kN kN kN kN -

filo pilastro 213,4 125,9 1,14 - 1083,1 1083,1 1083,1 0,20

fuori infittimento 142,3 125,9 1,90 900,7 - 1083,1 900,7 0,16

Verifica taglio all'appoggio (barre inf.)

Numero barre longitudinali all'appoggio n = 4 -

Diametro barre longitudinali all'appoggio φ = 16 mm

Taglio massimo all'appoggio Vmax = 213,4 kN

Area minima di ancoraggio As,min = 545,4 mm2

Area prevista all'appoggio As,inf. = 804,2 mm2

Fattore di sicurezza FS = 0,68 ≤ 1 verificato

Verifica SLE (NTC2008, §C4.1.2.2.2)

Sistema strutturale:

Coefficiente schema strutturale K = = 1,0 -

Percentuale armatura inferiore ρinf = = 0,004 -

Armatura compressa in campata 5 φ 16 Asup = 10,05 cm2

Percentuale armatura superiore ρsup = = 0,003 -

Armatura di calcolo della sezione Ainf, c = = 12,07 cm2

Snellezza limite λ = = 18,67 -

Riduzione per sezioni a T ϕ = = 0,0 -

Snellezza limite λlim = = 18,7 -

Snellezza massima solaio λmax = = 6,7 -

Fattore di sicurezza FS = = 0,36 ≤ 1 verificato

Verifica SLE (NTC2008, §4.1.2.2.5.1)

Combinazione rara

Tensione max cls comb. rara σc,max = 0,60 fck = 15,00 Mpa

Tensione max acciaio σs,max = 0,80 fyk = 360,0 Mpa

Mmax xc Jid σσσσc,max FS verifica σσσσs,max FS verifica

kNm mm mm4 Mpa - - Mpa - -

campata a-b 260,10 236,87 9E+09 7,06 0,47 ok 277,11 0,77 ok

appoggio a 65,02 199,19 6E+09 2,06 0,14 ok 102,26 0,28 ok

Combinazione quasi permanente

Tensione max cls comb. q.p. σc,max = 0,45 fck = 11,25 Mpa

Tensione max acciaio σs,max = 0,80 fyk = 360,0 Mpa

Mmax xc Jid σσσσc,max FS verifica σσσσs,max FS verifica

kNm mm mm4 Mpa - - Mpa - -

campata a-b 168,70 236,87 9E+09 4,58 0,41 ok 179,74 0,50 ok

appoggio a 42,18 199,19 6E+09 1,34 0,12 ok 66,331 0,18 ok

bracci

≤-

4

verifica

-

227,6ok

ok

VERIFICHE DI DEFORMABILITA' (SLE)

As,inf / Ac

As,sup / Ac

M+

max / (0,9·d·fyd)

NTC2008, C4.1.13

Travi semplicemente appoggiate, piastre incernierate mono o bidirezionali

λ (1-ϕ)

λmax / λlim

VERIFICHE TENSIONI DI ESERCIZIO (SLE)

Page 19: RELAZIONE DI CALCOLO PRELIMINARE DELLE STRUTTURE · uno schema di muro rigido. Si ha quindi una spinta a riposo, cui si somma l’incremento sismico (secondo la formulazione di Wood,

- 15 –

Verifica senza calcolo diretto

(UNI EN 1992:2004, §7.3.3)

Condizioni ambientali:ordinarie Tipo di Armatura:poco sensibile

UNI EN 1992:2004, Prospetto 7.2N UNI EN 1992:2004, Prospetto 7.3N

Diametro max barre [mm] Spaziatura max barre [mm]

w = 0,4 0,3 0,2 0,4 0,3 0,2

40 32 25 300 300 200

32 25 16 300 250 150

20 16 12 250 200 100

16 12 8 200 150 50

12 10 6 150 100 -

10 8 5 100 50 -

Apertura di fessura massima ammessa: comb. rara w = 0,4 mm

Tensione max nella sezione σs,max = 277,1 Mpa

Diametro max delle barre impiegate φ = 16,0 mm

Diametro max consentito φmax = 16,0 mm ≤ φ ok

Distanza max delle barre impiegate d = 43,6 mm

Distanza max consentita dmax = 200,0 mm ≤ d ok

Apertura di fessura massima ammessa: comb. q.p. w = 0,3 mm

Tensione max nella sezione σs,max = 179,7 Mpa

Diametro max delle barre impiegate φ = 16,0 mm

Diametro max consentito φmax = 25,0 mm ≤ φ ok

Distanza max delle barre impiegate d = 43,6 mm

Distanza max consentita dmax = 250,0 mm ≤ d ok

320

360

Tensione max nell'acciaio

[MPa]

160

VERIFICHE FESSURAZIONE (SLE)

200

240

280

Page 20: RELAZIONE DI CALCOLO PRELIMINARE DELLE STRUTTURE · uno schema di muro rigido. Si ha quindi una spinta a riposo, cui si somma l’incremento sismico (secondo la formulazione di Wood,

- 16 –

4.2 EDIFICIO DI PRODUZIONE

L’edificio viene posto al di sopra del canale di derivazione, e presenta una soletta inferiore posta immediatamente sopra al canale - su cui appoggia la coclea - ed una superiore, di copertura. A livello intermedio, viene ricavato un soppalco in struttura metallica.

4.2.1 Soletta inferiore

La soletta inferiore del fabbricato è monolitica, di spessore pari a 40cm, e viene considerata appoggiata ai muri laterali del canale. Viene verificata per sostenere il carico concentrato trasferito dal generatore della coclea, pari a circa 80kN, che si considerano agire su una fascia di soletta di larghezza pari ad 1 metro. Si avrà quindi:

V = pL/2 + P/2 = 10,0·3,50/2 + 80/2 = 62,8kN M = pL

2/8 + P·L/4 = 10,0·3,50

2/8 + 80·3,50/4 = 89,9kNm

Schema strutturale:

Ubicazione:

Schema statico e carichi considerati

Peso proprio [kN/m2] 10,00 γg1 1,3

Permanenti portati [kN/m2] 0,00 γg2 1,3

Accidentali [kN/m2] 1,00 γq 1,5

Carico concentrato [kN] 80,00

Luci campate [m] 3,50 fck 25 fyk 450 Mpa

γc 1,5 γs 1,15 -

carico totale [kN/m] 14,50 fcd 14,2 fyd 391,3 MPa

Caratteristiche solaio

base soletta i 100,0 cm

spessore soletta h1 40,0 cm

copriferro superiore c1 5,0 cm

copriferro inferiore c2 5,0 cm

Sollecitazioni e verifiche

flessione (+) [valori in kNm]

M+

maxxc [cm] x/d verifica MRd FS n° φ n° φ

92,20 4,63 0,13 ok 173,95 1,89 verificato 0 12 6,7 16 13,41 cm2

flessione (-) [valori in kNm]

M-max

xc [cm] x/d verifica MRd FS n° φ n° φ

23,05 2,60 0,07 ok 100,24 4,35 verificato 6,67 12 0 16 7,54 cm2

23,05 2,60 0,07 ok 100,24 4,35 verificato 6,67 12 0 16 7,54 cm2

taglio [valori in kN]

Vmax VRd1 FS

appoggio a 65,38 129,29 1,98 verificato

appoggio c 65,38 129,29 1,98 verificato

lb = larghezza della trave all'appoggio

deformazione

K ρinf Ainf, c ρsup Asup, c

1,0 0,003 6,55 0,002 1,64

snellezza: λ = 8,75 < 41,34 campata verificato

As,inf

campata 1

As,sup

appoggio a

appoggio b

VERIFICHE SOLAIO IN SOLETTA MONOLITICA

TRAVE APPOGGIATA | UNA CAMPATA

soletta edificio produzione

comb. SLU

cls acciaio

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4.2.2 Soletta di copertura

La soletta di copertura sarà monolitica, e sosterrà un tetto verde.

Schema strutturale:

Ubicazione:

peso proprio g1 6,25 6,25 kN/m2

perm. portato g2 5,00 5,00 kN/m2

variabile 1 q1 2,08 2,08 kN/m2

var. lineare 2 Q2 0,00 0,00 kN/m

luce campata L 3,65 1,65 m

Combinazione SLU (NTC 2008) γG1 γG2 γQ ψ0

pSLU 17,75 17,75 kN/m = i [γg1∙gk1+γg2∙gk2+γq∙qk] 1,3 1,3 1,5 0,7

Combinazioni SLE (NTC 2008) γG1 γG2 γQ ψ0

pSLE,RARA 13,33 13,33 kN/m = i [ γq∙(q1k+ψ0∙q2k)] 1,0 1,0 1,0 0,7

pSLE,Q.P. 11,87 11,87 kN/m = i [ γq∙(ψ2∙q1k)] 1,0 1,0 1,0 0,3

Classe di resistenza acciaio B450C

Tensione caratteristica di snervamento fyk = 450 Mpa

Tensione caratteristica di rottura ftk = 540 MPa

Fattore di sicurezza γs = 1,15 -

Resistenza di calcolo fyd = 391,3 MPa

Classe calcestruzzo C 25/30

Resistenza caratteristica fck = 25,0 MPa

Coefficiente di viscosità α = 0,85 -

Fattore di sicurezza γc = 1,50 -

Resistenza di calcolo fcd = 14,2 MPa

Caratteristiche solaio

Soletta monolitica

base soletta i = 100 cm

spessore soletta h1 = 25 cm

copriferro superiore c1 = 4,0 cm

copriferro inferiore c2 = 4,0 cm

Verifica a flessione

Mmax = momento massimo in campata / appoggio [kNm]

xc = distanza asse neutro da fibra più compressa [cm]

MRd = momento resistente [kNm]

M+

maxxc x/d verifica MRd FS verifica As,inf n° φ n° φ

kNm cm - - kNm - - cm2 - mm - mm

campata 1 29,55 1,95 0,09 ok 44,74 0,66 ok 5,65 0 12 5 12

M-max

xc x/d verifica MRd FS verifica As,sup n° φ n° φ

kNm cm - - kNm - - cm2 - mm - mm

appoggio a 7,39 1,36 0,06 ok 31,44 0,24 ok 3,93 0 12 5 10

appoggio b 24,16 1,95 0,09 ok 44,74 0,54 ok 5,65 0 12 5 12

VERIFICHE SOLAIO IN SOLETTA MONOLITICA

TRAVE APPOGGIATA | UNA CAMPATA + SBALZO

copertura edificio produzione

Schema statico e carichi considerati

Materiali

VERIFICHE DI RESISTENZA (SLU)

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4.3 OPERE PROVVISIONALI

Nell’esecuzione delle opere in progetto, si rende necessaria la realizzazione di opere provvisionali a sostegno dello scavo. Si opta per la realizzazione di una berlinese, costituita da micropali di diametro 220mm posti ad interasse 550mm, armati con profili metallici tipo HEB120, cl.S275 ed ancorati a monte mediante tre ordini di tiranti temporanei in trefolo, le cui azioni vengono ripartite tra i micropali mediante cordoli orizzontali, quello superiore in calcestruzzo, i successivi in profili UPN200 accoppiati. Tale opera avrà carattere provvisorio (ovvero vita nominale ≤10 anni, NTC2008, §2.4.1), e verrà pertanto dimensionata tenendo in considerazione i parametri sismici di seguito riportati:

- posizione sito Comune di Prato Carnico

latitudine 46.5193 / longitudine 12.7945

- vita nominale dell’opera V n = 10 anni - classe d’uso dell’opera II Cu = 1,0

- vita di riferimento VR = CU ⋅ VN= 10 anni - categoria sottosuolo C - categoria topografica T1

Si riportano i parametri sismici assunti per gli stati limite considerati nel dimensionamento della paratia.

Stato limite TR (anni) PVR (%) ag / g F0 Tc*

SLV 949 10 0,081 2,44 0,28

SLD 101 63 0,045 2,48 0,23

Una volta realizzata la centrale idroelettrica, la paratia perderà la propria funzione portante, che verrà assolta completamento dalle pareti contro terra dei manufatti in progetto.

4.3.1 Berlinese

La berlinese andrà a sostenere un fronte di cavo massimo di circa 5m; si considera una lunghezza massima dei micropali di 8m, con una conseguente profondità di infissione di 3m. Si allegano a titolo esemplificativo due sezioni significative che indicano posizione e profondità della paratia in oggetto.

Come si può notare dalle allegate piante di progetto, si prevede di seguire con la berlinese l’andamento del canale destinato ad ospitare la coclea. Per questo, il cordolo di testata della paratia verrà realizzato ad una quota variabile, ed il dislivello che si viene a creare sarà raccordato modellando il terrapieno con una scarpa compatibile con le caratteristiche del terreno.

4.3.1.1 Geometria paratia

Tipo paratia: Paratia in acciaio con parametri definiti per singolo elemento da sagomario Altezza fuori terra 5,00 [m] Profondità di infissione 3,00 [m] Altezza totale della paratia 8,00 [m] Lunghezza paratia 30,00 [m]

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Tipo profilato del sagomario: HEB Base del profilo 12,00 [cm] Altezza del profilo 12,00 [cm] Area del profilato 34,01 [cmq] Inerzia del profilato 864,40 [cm^4] Modulo di resistenza del profilato 144,10 [cm^3] Momento ultimo della sezione del profilato 10000,00 [kgm] Fattore di taglio 1.20 Numero di file di profilati 1 Interasse fra i profilati della fila 0,55 [m] Numero totale di profilati 55 Numero di profilati per metro lineare 1.83

4.3.1.2 Descrizione terreni

Simbologia adottata n° numero d'ordine dello strato a partire dalla sommità della paratia Descrizione Descrizione del terreno

γ peso di volume del terreno espresso in [kg/mc]

γs peso di volume saturo del terreno espresso [kg/mc]

φ angolo d'attrito interno del terreno espresso in [°]

δ angolo d'attrito terreno/paratia espresso in [°] c coesione del terreno espressa in [kg/cmq]

n° Descrizione γγγγ γγγγs φφφφ δδδδ c 1 Terreno 1 2500,00 2500,00 33,50 16,00 1,000 2 Terreno 2 1950,00 2100,00 34,00 17,00 0,000

4.3.1.3 Parametri per il calcolo dei tiranti

Simbologia adottata

φmin angolo d'attrito minimo interno del terreno espresso in [°]

δmin angolo d'attrito minimo terreno/paratia espresso in [°] cmin coesione minima del terreno espressa in [kg/cmq]

φmed angolo d'attrito medio interno del terreno espresso in [°]

δmed angolo d'attrito medio terreno/paratia espresso in [°] cmed coesione media del terreno espressa in [kg/cmq]

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N° Descrizione φφφφmin φφφφmed δδδδmin δδδδmed cmin cmed 1 Terreno 1 32,00 33,50 16,00 16,00 1,000 1,000 2 Terreno 2 34,00 35,00 17,00 17,00 0,000 0,000

4.3.1.4 Descrizione stratigrafia

Simbologia adottata n° numero d'ordine dello strato a partire dalla sommità della paratia sp spessore dello strato in corrispondenza dell'asse della paratia espresso in [m] kw costante di Winkler orizzontale espressa in Kg/cm

2/cm

α inclinazione dello strato espressa in GRADI(°) Terreno Terreno associato allo strato

n° sp αααα kw Terreno 1 5,00 0,00 1,06 Terreno 2 2 15,00 0,00 9,23 Terreno 1

4.3.1.5 Impostazioni analisi sismica

Combinazioni/Fase SLU SLE Accelerazione al suolo [m/s^2] 0.798 0.446 Massimo fattore amplificazione spettro orizzontale F0 2.439 2.477 Periodo inizio tratto spettro a velocità costante Tc* 0.283 0.233 Coefficiente di amplificazione topografica (St) 1.000 1.000 Coefficiente di amplificazione per tipo di sottosuolo (Ss) 1.500 1.500

Coefficiente di riduzione per tipo di sottosuolo (α) 1.000 1.000 Spostamento massimo senza riduzione di resistenza Us [m] 0.040 0.040

Coefficiente di riduzione per spostamento massimo (β) 0.510 0.510 Coefficiente di intensità sismica (percento) 6.222 3.475 Rapporto intensità sismica verticale/orizzontale (kv) 0.00 Spinta Spinta massima Pa = 48201 [kg] Y = 2,70 [m] Resistenza passiva Pp = -16187 [kg] Y = 5,33 [m] Controspinta Pc = 4069 [kg] Y = 6,60 [m] Sollecitazioni M YM T YT N YN 4255 2,60 12120 5,00 19607 8,00 MAX -5176 3,95 -13851 2,60 0 0,00 MIN Spostamenti U YU V YV 1,3903 3,90 0,0887 0,00 MAX -0,1859 1,35 0,0000 0,00 MIN

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4.3.1.6 Stabilità globale

Raggio del cerchio critico R = 15,20 [m] Centro del cerchio critico (0,00; 7,20) Intersezione cerchio-pendio a valle (-9,08; -4,99) Intersezione cerchio-pendio a monte (13,64; 0,49) Fattore di sicurezza FS = 2.42

4.3.1.7 Risultati tiranti

n° Y N Ltot Lf σσσσf Rt/ml UMAX 1 1,00 32034 21,50 17,50 5899 16017 0,21 2 2,60 49787 25,50 21,75 9169 24894 0,53

4.3.1.8 Verifiche strutturali paratia

Ordinata della sezione con fattore di sicurezza minimo Y = 3,95 [m] Momento ultimo Mu = 10000 [kgm] Sforzo normale ultimo Nu = 0 [kg] Fattore di sicurezza della sezione FS = 3.54

Tensione di compressione massima σfc = 1499,97 [kg/cmq] Y = 2,60 [m]

Tensione di trazione massima σft = 228,14 [kg/cmq] Y = 7,95 [m]

Tensione ideale σid = 1531,85 [kg/cmq] Y = 2,60 [m]

Tensione tangenziale massima τf = 179,49 [kg/cmq] Y = 2,60 [m]

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I

RELAZIONE ILLUSTRATIVA SUI MATERIALI IMPIEGATI

(redatta ai sensi del’Art. 4 Comma III PAR. b) della L. 05.11.71 n. 1086. I dati sono desunti

dalla relazione di calcolo e dai grafici di progetto)

Oggetto: Lavori di COSTRUZIONE IMPIANTO ELETTRICO “PONTEDIPIERIA” da eseguire nel Comune

di PRATO CARNICO, Foglio 36, Mappale 336

Committente: ENERGYMONT S.r.l

Calcestruzzo per magroni

Classe di resistenza C12/15 (Rck ≥ 15 Mpa) Classe di esposizione X0 Cemento TIPO II 32.5 UNI ENV 197/1 Quantità di cemento 200 kg/m

3

Classe di consistenza S3 (plastica) Dimensione massima degli inerti 32 mm Rapporto acqua/cemento 0.60

Calcestruzzo per micropali

Classe di resistenza C25/30 (Rck ≥ 30 MPa) Classe di esposizione XC2 (UNI EN 206-1) Cemento tipo CEM II/A-LL 32.5R UNI EN 197-1 Quantità di cemento 300 kg/m

3

Classe di consistenza S4 (fluida) Dimensione massima degli inerti 25 mm Rapporto acqua/cemento 0.60

Classe di resistenza C25/30 Resistenza cubica caratteristica Rck = 30 MPa Resistenza cilindrica caratteristica fck = 24,9 MPa

Fattore di sicurezza parziale del materiale γc = 1,5 α = 0,85

Resistenza di calcolo a compressione fcd = α fck/γc = 14,11 MPa Modulo elastico Ecm = 22000(fcm/10)

0,3 = 31447 MPa

Resistenza media a trazione fctm = 0,3 fck2/3

= 2,56 MPa Resistenza caratteristica a trazione fctk = 0,7 fctm = 1,79 MPa

Resistenza di calcolo a trazione fctm = fctk/γc = 1,19 MPa

Resistenza tangenziale di aderenza fbd = 2,25 fctk/γc = 2,69 MPa Coeff. dilatazione termica 10

-6 °C

-1

Calcestruzzo per strutture centralina (fondazioni-muri-solette)

Classe di resistenza C28/35 (Rck ≥ 35 MPa) Classe di esposizione XF3 (UNI EN 206-1) Cemento tipo CEM II/A-LL 32.5R UNI EN 197-1 Quantità di cemento = 340 kg/mc

Classe di consistenza S4 (fluida) Dimensione massima degli inerti 16 mm Rapporto acqua/cemento 0.50 Contenuto minimo d’aria 4%

Classe di resistenza C28/35 Resistenza cubica caratteristica Rck = 35 MPa Resistenza cilindrica caratteristica fck = 29,1 MPa

Fattore di sicurezza parziale del materiale γc = 1,5 α = 0,85

Resistenza di calcolo a compressione fcd = α fck/γc = 16,46 MPa Modulo elastico Ecm = 22000(fcm/10)

0,3 = 32588 MPa

Resistenza media a trazione fctm = 0,3 fck2/3

= 2,83 MPa Resistenza caratteristica a trazione fctk = 0,7 fctm = 1,98 MPa

Resistenza di calcolo a trazione fctm = fctk/γc = 1,32 MPa

Resistenza tangenziale di aderenza fbd = 2,25 fctk/γc = 2,97 MPa Coeff. dilatazione termica 10

-6 °C

-1

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II

Acciaio per c.a.

Barre ad aderenza migliorata di acciaio saldabile per c.a. classe B450C Rete elettrosaldata realizzata con acciaio saldabile classe B450C

Classe di resistenza B450C Tensione caratteristica di snervamento f yk = 450 Mpa Modulo di elasticità E s = 206000 Mpa

Fattore di sicurezza parziale del materiale γs = 1,15

Resistenza di calcolo allo Stato Limite Ultimo f yd = f yk / γs 391 Mpa

che soddisfi i seguenti rapporti minimi Α gt> 7,5 %; 1,15 <ft/ fy< 1,35 ; (f y,eff / f y,nom) < 1,25

Acciaio per carpenteria metallica

Classe di esecuzione dell’opera EXC3 (EN 1090-1) Acciaio per profili a sezione aperta e piatti tipo S275 (UNI EN 10025-2)

Classe acciaio S275 (FE430 B) Tensione caratteristica di snervamento f yk = 275 Mpa Tensione caratteristica di rottura f tk = 430 Mpa Modulo di elasticità E = 210000 Mpa

Modulo di elasticità trasversale G = E/[2(1+ν)] = 80769 Mpa

Coefficiente di Poisson ν = 0,3

Connessioni

Giunzioni bullonate

Bulloni ad alta resistenza: viti classe 8.8 - dadi classe 8 (UNI EN 898-1:2001) Barre filettate classe 8.8 (UNI EN 898-1:2001)

Classe vite 8.8 Classe dado 8 Tensione di snervamento f yb = 649 Mpa Tensione di rottura f tb = 800 Mpa

Giunzioni saldate

Saldature manuali ad arco con elettrodi rivestiti (UNI EN ISO 4063:2001) Elettrodi omologati secondo UNI 5132 del tipo E44 Saldature a completa penetrazione di II classe

Ancoraggi chimici

Ancorante chimico su calcestruzzo a base epossidica tipo HILTI HIT-RE 500-SD o equivalente per inghisaggi strutturali di barre ad aderenza migliorata classe B450C (riprese di armatura) oppure barre filettate cl.8.8 (fissaggio piastre metalliche)

IL PROGETTISTA STRUTTURALE

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III

PIANO DI MANUTENZIONE DELLA

PARTE STRUTTURALE DELL’OPERA

(redatto ai sensi del D.M. 14.01.2008, art. 10.1)

Oggetto: Lavori di COSTRUZIONE IMPIANTO ELETTRICO “PONTEDIPIERIA” da eseguire nel Comune

di PRATO CARNICO, Foglio 36, Mappale 336

Committente: ENERGYMONT S.r.l

Il presente “Piano di manutenzione della parte strutturale dell'opera” previsto dalle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M.14/01/2008, §10.1) e dalla relativa Circolare Esplicativa 02/02/2009, n.617, è redatto seguendo le indicazioni contenute sull'articolo 40 del D.P.R. 554/9.

Premessa

Il piano di manutenzione è da considerarsi come elemento complementare al progetto strutturale che prevede, pianifica e programma l’attività di manutenzione dell’intervento al fine di mantenerne nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l’efficienza ed il valore economico.Tale piano di manutenzione delle strutture, coordinato con quello generale della costruzione, costituisce parte integrante della progettazione strutturale. Il piano di manutenzione viene corredato dei tre strumenti individuati dall'art. 40 del regolamento LLPP ovvero manuale d'uso, manuale di manutenzione, programma di manutenzione. I manuali d'uso e di manutenzione rappresentano gli strumenti con cui l'utente si rapporta con l'immobile: direttamente, utilizzandolo evitando comportamenti anomali che possano danneggiarne o comprometterne la durabilità e le caratteristiche; attraverso i manutentori, che utilizzeranno così metodologie più confacenti ad una gestione che coniughi economicità e durabilità del bene. A tal fine, i manuali definiscono le procedure di raccolta e di registrazione dell'informazione nonché le azioni necessarie per impostare il piano di manutenzione e per organizzare in modo efficiente, sia sul piano tecnico che su quello economico, il servizio di manutenzione. Il manuale d'uso mette a punto una metodica di ispezione dei manufatti che individua sulla base dei requisiti fissati dal progettista in fase di redazione del progetto, la serie di guasti che possono influenzare la durabilità del bene e per i quali un intervento manutentivo potrebbe rappresentare allungamento della vita utile ed il mantenimento del valore patrimoniale. Il manuale di manutenzione invece rappresenta lo strumento con cui l'esperto si rapporta con il bene in fase di gestione di un contratto di manutenzione programmata. Il programma infine è lo strumento con cui, chi ha il compito di gestire il bene, riesce a programmare le attività in riferimento alla previsione del complesso di interventi inerenti la manutenzione di cui si presumono la frequenza, gli indici di costo orientativi e le strategie di attuazione nel medio e nel lungo periodo.

IL PROGETTISTA STRUTTURALE

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IV

Platee in c.a.

Manuale d’uso

Descrizione Elemento strutturale in conglomerato cementizio armato a sviluppo superficiale orizzontale o sub-orizzontale con superfici a contatto con il terreno o magrone di cls. Funzione Ripartizione dei carichi della struttura sul terreno. Modalità d'uso corretto La platea è concepita per resistere ai carichi di progetto della struttura in elevazione.

Manuale di manutenzione

Livello minimo di prestazioni Le platee di fondazione devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti. Anomalie riscontrabili � Cedimenti differenziali con conseguenti abbassamenti del piano di imposta delle fondazioni � Distacchi murari � Lesioni in elementi direttamente connessi � Comparsa di risalite di umidità � Corrosione delle armature degli elementi verticali spiccanti � Disgregazione del copriferro con evidenza barre di armatura Possibili cause � Alternanza di penetrazione e di ritiro dell’acqua Controlli � Periodicità: annuale. In caso di eventi eccezionali procedere al controllo � Esecutore: personale tecnico specializzato � Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive � Risorse: necessità di strumentazione tecnica a richiesta dell’Esecutore Interventi manutentivi � Riparazioni localizzate delle parti strutturali � Ripristino di parti strutturali in calcestruzzo armato � Protezione dei calcestruzzi da azioni disgreganti � Protezione delle armature da azioni disgreganti � Esecutore: personale tecnico specializzato Strumenti atti a migliorare la conservazione dell’opera � Vernici, malte e trattamenti speciali � Prodotti contenenti resine idrofuganti e altri additivi specifici

Programma di manutenzione

Programma delle prestazioni Le travi di fondazione devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti. La vita nominale dell'opera è quella indicata nella apposita relazione di calcolo, pari a 50 anni. Programma dei controlli L’esito di ogni ispezione deve formare oggetto di uno specifico rapporto da conservare insieme alla relativa documentazione tecnica. A conclusione di ogni ispezione, inoltre, il tecnico incaricato deve, se necessario, indicare gli eventuali interventi a carattere manutentorio da eseguire ed esprimere un giudizio riassuntivo sullo stato d’opera.

Pali in c.a.

Manuale d’uso

Descrizione Elementi strutturali in conglomerato cementizio armato a sviluppo lineare verticale con superfici a contatto con il terreno. Funzione Ripartizione dei carichi della struttura sul terreno. Modalità d'uso corretto I pali sono concepiti per resistere ai carichi di progetto della struttura in elevazione.

Manuale di manutenzione

Livello minimo di prestazioni I pali in c.a. devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti. Anomalie riscontrabili � Cedimenti differenziali con conseguenti abbassamenti del piano di imposta delle fondazioni � Distacchi murari

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V

� Lesioni in elementi direttamente connessi � Comparsa di risalite di umidità � Corrosione delle armature degli elementi verticali spiccanti � Disgregazione del copriferro con evidenza barre di armatura Possibili cause � Alternanza di penetrazione e di ritiro dell’acqua Controlli � Periodicità: annuale. In caso di eventi eccezionali procedere al controllo � Esecutore: personale tecnico specializzato � Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive � Risorse: necessità di strumentazione tecnica a richiesta dell’Esecutore Interventi manutentivi � Riparazioni localizzate delle parti strutturali � Ripristino di parti strutturali in calcestruzzo armato � Protezione dei calcestruzzi da azioni disgreganti � Protezione delle armature da azioni disgreganti � Esecutore: personale tecnico specializzato Strumenti atti a migliorare la conservazione dell’opera � Vernici, malte e trattamenti speciali � Prodotti contenenti resine idrofuganti e altri additivi specifici

Programma di manutenzione

Programma delle prestazioni Le travi di fondazione devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti. La vita nominale dell'opera è quella indicata nella apposita relazione di calcolo, pari a 50 anni. Programma dei controlli L’esito di ogni ispezione deve formare oggetto di uno specifico rapporto da conservare insieme alla relativa documentazione tecnica. A conclusione di ogni ispezione, inoltre, il tecnico incaricato deve, se necessario, indicare gli eventuali interventi a carattere manutentorio da eseguire ed esprimere un giudizio riassuntivo sullo stato d’opera.

Pareti controterra in c.a.

Manuale d’uso

Descrizione Elementi strutturali in conglomerato cementizio armato a sviluppo superficiale verticale o sub-verticale con superfici a contatto con il terreno. Funzione Resistenza alla spinta delle terre. Sostegno solai superiori. Modalità d'uso corretto Le pareti controterra in c.a. sono concepite per resistere ai carichi di progetto della struttura in elevazione e alle azioni trasmesse dal terreno. Non ne deve essere compromessa l'integrità e la funzionalità. Qualora ispezionabili se ne deve controllare periodicamente il del grado di usura con contestuale rilievo di eventuali anomalie.

Manuale di manutenzione

Livello minimo di prestazioni Le pareti controterra in c.a. devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti. Anomalie riscontrabili � Distacchi dal terreno circostante � Cedimenti differenziali con conseguenti abbassamenti del piano di imposta delle fondazioni � Distacchi � Lesioni � Cavillature � Comparsa di macchie di umidità � Difetti di verticalità � Corrosione delle armature degli elementi verticali spiccanti � Disgregazione del copriferro con evidenza barre di armatura Possibili cause � Alternanza di penetrazione e di ritiro dell’acqua Controlli � Periodicità: annuale. In caso di eventi eccezionali procedere al controllo � Esecutore: personale tecnico specializzato � Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive � Risorse: necessità di strumentazione tecnica a richiesta dell’Esecutore Interventi manutentivi � Riparazioni localizzate delle parti strutturali

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VI

� Ripristino di parti strutturali in calcestruzzo armato � Protezione dei calcestruzzi da azioni disgreganti � Protezione delle armature da azioni disgreganti � Esecutore: personale tecnico specializzato Strumenti atti a migliorare la conservazione dell’opera � Vernici, malte e trattamenti speciali � Prodotti contenenti resine idrofuganti e altri additivi specifici

Programma di manutenzione

Programma delle prestazioni Le travi di fondazione devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti. La vita nominale dell'opera è quella indicata nella apposita relazione di calcolo, pari a 50 anni. Programma dei controlli L’esito di ogni ispezione deve formare oggetto di uno specifico rapporto da conservare insieme alla relativa documentazione tecnica. A conclusione di ogni ispezione, inoltre, il tecnico incaricato deve, se necessario, indicare gli eventuali interventi a carattere manutentorio da eseguire ed esprimere un giudizio riassuntivo sullo stato d’opera.

Travi in c.a.

Manuale d’uso

Descrizione Elementi strutturali in conglomerato cementizio armato a sviluppo lineare orizzontale o sub-orizzontale. Funzione Sostegno delle murature di tamponamento e dei solai. Modalità d'uso corretto Le travi in c.a. sono concepite per resistere ai carichi di progetto trasmessi dai solai e dai tamponamenti. Non ne deve essere compromessa l'integrità e la funzionalità. Controllo periodico del grado di usura con contestuale rilievo di eventuali anomalie.

Manuale di manutenzione

Livello minimo di prestazioni Le travi in c.a. devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti. Anomalie riscontrabili � Distacchi � Lesioni � Cavillature � Comparsa di macchie di umidità � Insorgere di efflorescenze o comparsa di muffe � Formazione di fessurazioni o crepe � Corrosione delle armature � Disgregazione o deterioramento del cemento con conseguente perdita degli aggregati � Movimenti relativi fra i giunti � Formazioni di bolle d’aria Possibili cause � Alternanza di penetrazione e di ritiro dell’acqua Controlli � Periodicità: annuale. In caso di eventi eccezionali procedere al controllo � Esecutore: personale tecnico specializzato � Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive � Risorse: necessità di strumentazione tecnica a richiesta dell’Esecutore Interventi manutentivi � Riparazioni localizzate delle parti strutturali � Ripristino di parti strutturali in calcestruzzo armato � Protezione dei calcestruzzi da azioni disgreganti � Protezione delle armature da azioni disgreganti � Esecutore: personale tecnico specializzato Strumenti atti a migliorare la conservazione dell’opera � Vernici, malte e trattamenti speciali � Prodotti contenenti resine idrofuganti e altri additivi specifici

Programma di manutenzione

Programma delle prestazioni Le strutture in elevazione dovranno garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti. La vita nominale dell'opera è quella indicata nella apposita relazione di calcolo, pari a 50 anni.

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VII

Programma dei controlli L’esito di ogni ispezione deve formare oggetto di uno specifico rapporto da conservare insieme alla relativa documentazione tecnica. A conclusione di ogni ispezione, inoltre, il tecnico incaricato deve, se necessario, indicare gli eventuali interventi a carattere manutentorio da eseguire ed esprimere un giudizio riassuntivo sullo stato d’opera.

Travi in acciaio

Manuale d’uso

Descrizione Elementi strutturali in acciaio a sviluppo lineare orizzontale o sub-orizzontale. Funzione Sostegno delle murature di tamponamento e dei solai. Modalità d'uso corretto Le travi in acciaio sono concepite per resistere ai carichi di progetto trasmessi dai solai e dai tamponamenti. Non ne deve essere compromessa l'integrità e la funzionalità. Controllo periodico del grado di usura con contestuale rilievo di eventuali anomalie.

Manuale di manutenzione

Livello minimo di prestazioni Le travi in acciaio devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti. Anomalie riscontrabili � Ossidazione � Sistemi di collegamento difettosi � Possibili distacchi fra i vari componenti � Perdita della capacità portante � Rottura dei punti di saldatura � Cedimento delle giunzioni bullonate � Fenomeni di corrosione � Perdita della (eventuale) protezione ignifuga Possibili cause � Anomali incrementi dei carichi da sopportare � Fenomeni atmosferici � Incendi Controlli � Periodicità: annuale. In caso di eventi eccezionali procedere al controllo � Esecutore: personale tecnico specializzato � Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive Interventi manutentivi � Riparazioni localizzate delle parti strutturali � Verifica del serraggio fra gli elementi giuntati � Ripristino della protezione ignifuga � Verniciatura � Esecutore: personale tecnico specializzato Strumenti atti a migliorare la conservazione dell’opera � Vernici ignifughe � Altri additivi specifici

Programma di manutenzione

Programma delle prestazioni Le strutture in elevazione dovranno garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti. La vita nominale dell'opera è quella indicata nella apposita relazione di calcolo, pari a 50 anni. Programma dei controlli L’esito di ogni ispezione deve formare oggetto di uno specifico rapporto da conservare insieme alla relativa documentazione tecnica. A conclusione di ogni ispezione, inoltre, il tecnico incaricato deve, se necessario, indicare gli eventuali interventi a carattere manutentorio da eseguire ed esprimere un giudizio riassuntivo sullo stato d’opera.

Pareti in c.a.

Manuale d’uso

Descrizione Elementi strutturali in conglomerato cementizio armato a sviluppo superficiale verticale o sub-verticale. Funzione Resistenza a carichi verticali e orizzontali. Sostegno solai superiori.

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VIII

Modalità d'uso corretto Le pareti in c.a. sono concepite per resistere ai carichi di progetto della struttura in elevazione. Non ne deve essere compromessa l'integrità e la funzionalità. Controllo periodico del grado di usura con contestuale rilievo di eventuali anomalie.

Manuale di manutenzione

Livello minimo di prestazioni Le pareti in c.a. devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti. Anomalie riscontrabili � Distacchi � Fessurazioni � Comparsa di macchie di umidità � Eccessiva deformazione � Difetti di verticalità � Sbandamenti fuori piano � Insorgere di efflorescenze o comparsa di muffe � Formazione di fessurazioni o crepe � Corrosione delle armature � Disgregazione o deterioramento del cemento con conseguente perdita degli aggregati � Movimenti relativi fra i giunti � Formazioni di bolle d’aria Possibili cause � Alternanza di penetrazione e di ritiro dell’acqua Controlli � Periodicità: annuale. In caso di eventi eccezionali procedere al controllo � Esecutore: personale tecnico specializzato � Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive � Risorse: necessità di strumentazione tecnica a richiesta dell’Esecutore Interventi manutentivi � Riparazioni localizzate delle parti strutturali � Ripristino di parti strutturali in calcestruzzo armato � Protezione dei calcestruzzi da azioni disgreganti � Protezione delle armature da azioni disgreganti � Esecutore: personale tecnico specializzato Strumenti atti a migliorare la conservazione dell’opera � Vernici, malte e trattamenti speciali � Prodotti contenenti resine idrofuganti e altri additivi specifici

Programma di manutenzione

Programma delle prestazioni Le strutture in elevazione dovranno garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti. La vita nominale dell'opera è quella indicata nella apposita relazione di calcolo, pari a 50 anni. Programma dei controlli L’esito di ogni ispezione deve formare oggetto di uno specifico rapporto da conservare insieme alla relativa documentazione tecnica. A conclusione di ogni ispezione, inoltre, il tecnico incaricato deve, se necessario, indicare gli eventuali interventi a carattere manutentorio da eseguire ed esprimere un giudizio riassuntivo sullo stato d’opera.

Solai in latero-cemento

Manuale d’uso

Descrizione Elementi strutturali costituiti dall'assemblaggio di elementi in c.a. gettati in opera o semiprefabbricati, con interposizione di blocchi di laterizio a funzione di alleggerimento a sviluppo superficiale orizzontale o sub-orizzontale. Funzione Creazione di superfici resistenti eventualmente praticabili, con funzione di collegamento delle strutture verticali. Modalità d'uso corretto I solai sono concepiti per resistere ai carichi di progetto della struttura. Non ne deve essere compromessa l'integrità e la funzionalità. Controllo periodico del grado di usura con contestuale rilievo di eventuali anomalie.

Manuale di manutenzione

Livello minimo di prestazioni I solai in latero-cemento devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti. Anomalie riscontrabili � Distacchi

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IX

� Sfondellamenti � Fessurazioni � Comparsa di macchie di umidità � Eccessiva deformazione � Eccessiva vibrazione � Insorgere di efflorescenze o comparsa di muffe � Formazione di fessurazioni o crepe � Corrosione delle armature Possibili cause � Alternanza di penetrazione e di ritiro dell’acqua Controlli � Periodicità: annuale. In caso di eventi eccezionali procedere al controllo � Esecutore: personale tecnico specializzato � Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive � Risorse: necessità di strumentazione tecnica a richiesta dell’Esecutore Interventi manutentivi � Riparazioni localizzate delle parti strutturali � Ripristino di parti strutturali in calcestruzzo armato � Protezione dei calcestruzzi da azioni disgreganti � Protezione delle armature da azioni disgreganti � Esecutore: personale tecnico specializzato

Programma di manutenzione

Programma delle prestazioni Le strutture orizzontali dovranno garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti. La vita nominale dell'opera è quella indicata nella apposita relazione di calcolo, pari a 50 anni. Programma dei controlli L’esito di ogni ispezione deve formare oggetto di uno specifico rapporto da conservare insieme alla relativa documentazione tecnica. A conclusione di ogni ispezione, inoltre, il tecnico incaricato deve, se necessario, indicare gli eventuali interventi a carattere manutentorio da eseguire ed esprimere un giudizio riassuntivo sullo stato d’opera.

Solette in c.a.

Manuale d’uso

Descrizione Elementi strutturali costituiti da getti di c.a., con eventuale interposizione di blocchi di alleggerimento a sviluppo superficiale orizzontale o sub-orizzontale. Funzione Creazione di superfici resistenti eventualmente praticabili, con funzione di collegamento delle strutture verticali. Modalità d'uso corretto I solai sono concepiti per resistere ai carichi di progetto della struttura. Non ne deve essere compromessa l'integrità e la funzionalità. Controllo periodico del grado di usura con contestuale rilievo di eventuali anomalie.

Manuale di manutenzione

Livello minimo di prestazioni Le solette in c.a. devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti. Anomalie riscontrabili � Distacchi � Fessurazioni � Comparsa di macchie di umidità � Eccessiva deformazione � Eccessiva vibrazione � Insorgere di efflorescenze o comparsa di muffe � Formazione di fessurazioni o crepe � Corrosione delle armature Controlli � Periodicità: annuale. In caso di eventi eccezionali procedere al controllo � Esecutore: personale tecnico specializzato � Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive � Risorse: necessità di strumentazione tecnica a richiesta dell’Esecutore Interventi manutentivi � Riparazioni localizzate delle parti strutturali � Ripristino di parti strutturali in calcestruzzo armato � Protezione dei calcestruzzi da azioni disgreganti � Protezione delle armature da azioni disgreganti

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X

� Esecutore: personale tecnico specializzato Strumenti atti a migliorare la conservazione dell’opera � Vernici, malte e trattamenti speciali � Prodotti contenenti resine idrofuganti e altri additivi specifici

Programma di manutenzione

Programma delle prestazioni Le strutture orizzontali dovranno garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti. La vita nominale dell'opera è quella indicata nella apposita relazione di calcolo, pari a 50 anni. Programma dei controlli L’esito di ogni ispezione deve formare oggetto di uno specifico rapporto da conservare insieme alla relativa documentazione tecnica. A conclusione di ogni ispezione, inoltre, il tecnico incaricato deve, se necessario, indicare gli eventuali interventi a carattere manutentorio da eseguire ed esprimere un giudizio riassuntivo sullo stato d’opera.

Solai in acciaio

Manuale d’uso

Descrizione Elementi strutturali costituiti dall'assemblaggio di travi in acciaio e solette in c.a., con eventuale utilizzo di lamiera o grigliato, a sviluppo superficiale orizzontale o sub-orizzontale. Funzione Creazione di superfici resistenti eventualmente praticabili, con funzione di collegamento delle strutture verticali. Modalità d'uso corretto I solai sono concepiti per resistere ai carichi di progetto della struttura. Non ne deve essere compromessa l'integrità e la funzionalità. Controllo periodico del grado di usura con contestuale rilievo di eventuali anomalie.

Manuale di manutenzione

Livello minimo di prestazioni I solai in acciaio-cls devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti. Anomalie riscontrabili � Distacchi � Fessurazioni � Comparsa di macchie di umidità � Eccessiva deformazione � Eccessiva vibrazione � Possibili distacchi fra i vari componenti � Perdita della capacità portante � Rottura dei punti di saldatura � Cedimento delle giunzioni � Fenomeni di corrosione Possibili cause � Anomali incrementi dei carichi da sopportare � Incendi Controlli � Periodicità: annuale. In caso di eventi eccezionali procedere al controllo � Esecutore: personale tecnico specializzato � Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive Interventi manutentivi � Riparazioni localizzate delle parti strutturali � Verifica del serraggio fra gli elementi giuntati � Esecutore: personale tecnico specializzato Strumenti atti a migliorare la conservazione dell’opera � Vernici, malte e trattamenti speciali � Prodotti contenenti resine idrofuganti e altri additivi specifici

Programma di manutenzione

Programma delle prestazioni Le strutture orizzontali dovranno garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti. La vita nominale dell'opera è quella indicata nella apposita relazione di calcolo, pari a 50 anni. Programma dei controlli L’esito di ogni ispezione deve formare oggetto di uno specifico rapporto da conservare insieme alla relativa documentazione tecnica. A conclusione di ogni ispezione, inoltre, il tecnico incaricato deve, se necessario, indicare gli eventuali interventi a carattere manutentorio da eseguire ed esprimere un giudizio riassuntivo sullo stato d’opera.

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XI

RELAZIONE GEOTECNICA E SULLE FONDAZIONI

Oggetto: Lavori di COSTRUZIONE IMPIANTO ELETTRICO “PONTEDIPIERIA”

da eseguire nel Comune di PRATO CARNICO, Foglio 36, Mappale 336

Committente: ENERGYMONT S.r.l

L’area oggetto di intervento è ubicata nel Comune di Prato Carnico. Il fabbricato sorgerà in una zona ove le conoscenze storiche e gli studi geotecnici eseguiti consentono di considerarla come geologicamente nota. Sono state prese in considerazione le prescrizioni previste dallo studio geologico svolto, dal quale si può dedurre che, per il caso in esame, non esistono controindicazioni all’esecuzione delle opere poiché il terreno possiede condizioni geologiche, geoidrologiche e geostatiche favorevoli alla realizzazione del progetto.

Caratteristiche litologiche del terreno di fondazione

La litologia rilevata è in prevalenza data da depositi alluvionali sciolti (ghiaie sabbiose limose con ciottoli e massi) su substrato roccioso.

Caratteri idrogeologici

Per quanto riguarda la falda idrica sotterranea, il suo livello è legato alle variazioni di portata del torrente Pesarina. Si escludono inoltre per tali terreni fenomeni di liquefazione in caso di evento sismico. La validità delle ipotesi su indicate dovrà peraltro essere confermata nel corso dei lavori, adottando eventualmente delle modifiche qualora durante gli scavi si rilevassero delle problematiche impreviste in questa sede.

Classificazione sismica

Il sottosuolo, sulla base delle conoscenze geotecniche del sito e secondo le indicazioni fornite dalle NTC2008, può essere classificato come suolo di tipo C. Con riferimento alle 4 classi topografiche previste in normativa, il sito ricade invece in categoria T1.

Capacità portante della fondazione superficiale continua

Per la valutazione numerica della capacità portante del terreno (carico di rottura) si fa riferimento alla formula:

qult = c·Nc + q·Nq + 0,5·B·γ·Nγ

Si ricava la capacità ultima del terreno secondo l’Appoccio 2 di verifica, assumendo cioè le condizioni A1-

M1-R3; pertanto si ha un coefficiente parziale γR3 = 2.3. Per il calcolo della capacità portante della fondazione si adotta la formula proposta da EN1997-Annex D. Le fondazioni previste sia per la vasca che per i canali sono di tipo diretto, a platea, con uno spessore di 50cm; tale scelta garantisce un carico ammissibile allo SLU ben superiore alle pressioni previste per le opere in oggetto.

IL PROGETTISTA STRUTTURALE

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XII

RELAZIONE SULLA MODELLAZIONE SISMICA

Oggetto: Lavori di COSTRUZIONE IMPIANTO ELETTRICO “PONTEDIPIERIA” da eseguire nel Comune

di PRATO CARNICO, Foglio 36, Mappale 336

Committente: ENERGYMONT S.r.l

Si riportano in sintesi i parametri fondamentali impiegati per la definizione delle azioni sismiche agenti sull’opera in oggetto.

Parametri di progetto berlinese

- vita nominale Vn = 10 anni (NTC2008, Tab.2.4.I)

Opere provvisionali

- classe d’uso classe II (NTC2008, §2.4.2 e DPReg 27/07/2011 n.0176/Pres.)

Costruzioni il cui uso preveda normali affollamenti

Parametri di progetto dell’opera

- vita nominale Vn = 100 anni (NTC2008, Tab.2.4.I)

Opere infrastrutturali

- classe d’uso classe II (NTC2008, §2.4.2 e DPReg 27/07/2011 n.0176/Pres.)

Costruzioni il cui uso preveda normali affollamenti

Parametri del sito

- posizione Comune di Prato Carnico

latitudine 46.5193 / longitudine 12.7945

-classificazione suolo categoria C (NTC2008, Tab.3.2.II)

Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti

- condizioni topografiche categoria topografica T1 (NTC2008, Tab.3.2.IV)

Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i≤15°

IL PROGETTISTA STRUTTURALE

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XIII

VITA NOMINALE E CLASSE D’USO (DM 14/01/2008)

Oggetto: Lavori di COSTRUZIONE IMPIANTO ELETTRICO “PONTEDIPIERIA” da eseguire nel Comune

di PRATO CARNICO, Foglio 36, Mappale 336

Committente: ENERGYMONT S.r.l

Il sottoscritto BURELLI ing. ALDO, C.F. | B | R | L | L | D | A | 4 | 9 | C | 0 | 7 | D | 4 | 6 | 1 | T | con recapito nel Comune di

FAGAGNA, Indirizzo VIA SPILIMBERGO n.180, tel. 0432/800118, iscritto all’Ordine degli INGEGNERI della

Provincia di UDINE con il n. 875, in qualità di progettista strutturale dei lavori in oggetto,

DICHIARA

� in riferimento al punto 2.4.1 del DM 14/01/2008, che le opere provvisionali previste in progetto sono di:

� tipo 1 (Vita Nominale VN ≤ 10) □ tipo 2 (Vita Nominale VN ≥ 50) □ tipo 3 (Vita Nominale VN ≥ 100)

� in riferimento al punto 2.4.1 del DM 14/01/2008, che la costruzione in oggetto è di:

□ tipo 1 (Vita Nominale VN ≤ 10) □ tipo 2 (Vita Nominale VN ≥ 50) � tipo 3 (Vita Nominale VN ≥ 100)

� in riferimento al punto 2.4.2 del DM 14/01/2008, che la costruzione in oggetto è di:

□ Classe I � Classe II □ Classe III □ Classe IV

IL PROGETTISTA STRUTTURALE

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XIV

ASSEVERAZIONE DEL PROGETTISTA STRUTTURALE

Oggetto: Lavori di COSTRUZIONE IMPIANTO ELETTRICO “PONTEDIPIERIA” da eseguire nel Comune

di PRATO CARNICO, Foglio 36, Mappale 336

Committente: ENERGYMONT S.r.l

Il sottoscritto BURELLI ing. ALDO, C.F. | B | R | L | L | D | A | 4 | 9 | C | 0 | 7 | D | 4 | 6 | 1 | T | con recapito nel Comune di

FAGAGNA, Indirizzo VIA SPILIMBERGO n.180, tel. 0432/800118, iscritto all’Albo/Ordine degli INGEGNERI della

Provincia di UDINE con il n. 875, in qualità di progettista strutturale dei lavori in oggetto,

ASSEVERA

� che la progettazione è stata eseguita nel rispetto delle norme riguardanti il primo comma – lettere a) e b) – dell’art.

84 del DPR 380/2001 ed è conforme alle eventuali prescrizioni sismiche contenute negli strumenti urbanistici

comunali;

_____________________

che la progettazione è stata eseguita nel rispetto delle norme riguardanti il primo comma – lettere c), d) ed e) –

dell’art. 84 del DPR 380/2001;

_____________________

� che la progettazione è stata eseguita applicando le Nuove norme tecniche per le costruzioni approvate con decreto

del Ministro delle Infrastrutture di data 14/01/2008.

_____________________

□ che rientra nelle tipologie di cui all’art. 6, co. 2, lett. a), della LR 16/2009, come indicate dagli artt. 2 e 3 del

Regolamento emanato con DPReg 27/07/2011 n. 0176/Pres. e ss. mm. ii., e pertanto è soggetto a procedimento di

autorizzazione,

� che rientra nelle tipologie di cui all’art. 6, co. 2, lett. b), della LR 16/2009 (soggetto comunque a procedimento di

autorizzazione),

□ che rientra nelle tipologie individuate dall’art. 4, co. 2, della LR 19/2009 (art. 4 del Regolamento di cui sopra) in

quanto intervento che assolve una funzione di limitata importanza statica (subordinato a verifica sulla

completezza della documentazione tecnica progettuale, se da realizzare in zona ad alta sismicità),

� soggetto a collaudo (art. 5, co. 3 bis, lett. a) o lett. c), della LR 16/2009),

� non soggetto a collaudo (art. 5, co. 3 bis, lett. b), della LR 16/2009).

IL PROGETTISTA STRUTTURALE

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