Relazione Coletta Sul Randagismo

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Città di Martina Franca RELAZIONE SUL RANDAGISMO A) Dato oggettivo : Il Randagismo è un problema generalizzato, basti pensare che la Regione Puglia, con 90.000 randagi, è al primo posto fra le Regioni italiane. B) Quadro normativo: Il Combinato disposto delle leggi regionali 12/95 e 26/2006 impone ai Comuni di assicurare i cani prima di sterillizzarli, microchipparli e reimmetterli nell’ambiente. E’ evidente, pertanto, che la ratio legis è nell’uso del canile sanitario come luogo di degenza del cane sterilizzato, mentre il canile rifugio è luogo di accoglienza per gli esemplari più pericolosi. I canili, dunque, sono luoghi di passaggio nella vita del cane, il cui ambiente naturale è quello dal quale proviene (luogo dell’accalappiamento). Lo stesso combinato disposto impone ai Comuni, qualora non avessero il canile (e noi abbiamo sia quello sanitario che il rifugio) o qualora i propri canili fossero saturi, di utilizzare esclusivamente i canili provinciali. Sono stati chiamati nominalmente tutti i canili in questione ed è stato interpellato il dipartimento veterinario provinciale ASL, ma non esistono canili disponibili nella Provincia di Taranto, in quanto o sotto sequestro o parimenti saturi. Quando un cane viene accalappiato, bisogna indicare il canile di destinazione o, come da febbraio stiamo facendo, se ne prevede la reimmissione nell’ambiente post intervento di sterilizzazione e degenza nel canile sanitario. Poiché il quadro normativo è quello descritto, che spazio di discrezionalità ha un Comune? Sono stati, peraltro, incontrati i vertici ASL regionali e si è provveduto anche a interessare alcuni Consiglieri regionali sulla questione affinché si possa andare incontro alle esigenze dei Comuni, sempre più oberati dal problema e impossibilitati a prendere qualsiasi iniziativa in merito: in queste condizioni, per gli Enti locali, risulta estremamente difficile operare.

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Relazione di Stefano Coletta sul randagismo a Martina Franca

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Città di Martina Franca

RELAZIONE SUL RANDAGISMO

A) Dato oggettivo: Il Randagismo è un problema generalizzato, basti pensare che la Regione Puglia, con 90.000 randagi, è al primo posto fra le Regioni italiane.

B) Quadro normativo:Il Combinato disposto delle leggi regionali 12/95 e 26/2006 impone ai Comuni di assicurare i cani prima di sterillizzarli, microchipparli e reimmetterli nell’ambiente. E’ evidente, pertanto, che la ratio legis è nell’uso del canile sanitario come luogo di degenza del cane sterilizzato, mentre il canile rifugio è luogo di accoglienza per gli esemplari più pericolosi. I canili, dunque, sono luoghi di passaggio nella vita del cane, il cui ambiente naturale è quello dal quale proviene (luogo dell’accalappiamento). Lo stesso combinato disposto impone ai Comuni, qualora non avessero il canile (e noi abbiamo sia quello sanitario che il rifugio) o qualora i propri canili fossero saturi, di utilizzare esclusivamente i canili provinciali. Sono stati chiamati nominalmente tutti i canili in questione ed è stato interpellato il dipartimento veterinario provinciale ASL, ma non esistono canili disponibili nella Provincia di Taranto, in quanto o sotto sequestro o parimenti saturi. Quando un cane viene accalappiato, bisogna indicare il canile di destinazione o, come da febbraio stiamo facendo, se ne prevede la reimmissione nell’ambiente post intervento di sterilizzazione e degenza nel canile sanitario.Poiché il quadro normativo è quello descritto, che spazio di discrezionalità ha un Comune? Sono stati, peraltro, incontrati i vertici ASL regionali e si è provveduto anche a interessare alcuni Consiglieri regionali sulla questione affinché si possa andare incontro alle esigenze dei Comuni, sempre più oberati dal problema e impossibilitati a prendere qualsiasi iniziativa in merito: in queste condizioni, per gli Enti locali, risulta estremamente difficile operare.

C) Azioni intraprese dall’Amministrazione Comunale: 1. Abbiamo partecipato a Bando Regione Puglia su adeguamento Canile Sanitario (siamo in attesa di conoscerne l’esito) 2. Abbiamo partecipato a bando regione Puglia Sterilizzazione cani padronali (10.000,00 euro) 3. Abbiamo sottoscritto Polizza Assicurativa, in ossequio alla legge regionale 26/2006, per poter dare la possibilità all'Asl di accalappiare cagne, sterilizzarle e reimmetterle nell'ambiente, così come previsto dal combinato disposto leggi reg. 12/95 e 26/2006. Ad oggi sono state sterilizzate ben 43 cagne randagie. 4. Abbiamo effettuato interventi presso il canile comunale su fossa imhoff e trasferimento cani presso altri canili (la legge impone che siano provinciali i quali sono tutti saturi o sotto sequestro) per liberare posti ad altri randagi. 5. Abbiamo approvato il 25 ottobre 2012 in Consiglio comunale il Regolamento sulla Tutela degli Animali , segno di civiltà e rispetto. 6. Abbiamo effettuato tantissima sensibilizzazione facendo adottare cuccioli e cani ricoverati presso il canile, nelle fiere e negli eventi con tanta partecipazione popolare. Ad oggi ogni mercoledì l’associazione l'Anpana è presente nel mercato con alcuni cani del canile. 7. Abbiamo affidato, ed è questa una novità importantissima, ad una associazione locale, l’Anpana, tramite evidenza pubblica, il servizio di monitoraggio, abbeveraggio, alimentazione

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Città di Martina Francadei randagi, aiuto all'ASL per l'accalappiamento, dando ad essa disposizione di spostare pian piano verso l'esterno della città i cani randagi presenti sul territorio. Soluzione questa suggerita in un incontro che il Prefetto tenne presso il Comando Provinciale della Forestale a Taranto ed immediatamente recepita. 8. Abbiamo avviato le pratiche per ristrutturare il canile, cosa non facile, considerando la scarsa presenza dei fondi. 9. Con il placet del Consiglio Comunale, in sede di approvazione del Bilancio, potranno essere creati capitoli di spesa ad hoc per la sensibilizzazione contro l’abbandono dei cani e a favore dell’adozione, nonché circa misure nuove da intraprendere.

D) Analisi Oggettiva Locale:

In base a quanto fatto in questo primo anno (forse il Comune più attivo in Puglia), i risultati potranno vedersi a medio e lungo termine. Solo una deroga alle leggi regionali in materia di randagismo può consentirci di togliere i cani più pericolosi dal centro urbano. Va inoltre aggiunto che l’assenza di politiche sul randagismo degli ultimi dieci anni ha incancrenito il problema, poiché il canile è stato abbandonato a se stesso, ed oggi stiamo studiando tutte le forme per recuperare la struttura e, soprattutto, nessuna pratica di sterilizzazione è stata avviata, arrivando oggi a soffrire un forte disagio sociale. In soli sei mesi sono stati sterilizzati 43 cani, contro lo 0 degli ultimi anni. Peraltro, l’ultimo intervento sul randagismo risale al 1998, quando fu costruito il canile comunale. Il che è costato tantissimo alla cittadinanza in termini di disagio sociale, ma anche in termini economici, in quanto il contenzioso per danni da cani randagi è gravosissimo e i capitoli di spesa per il canile sono in costante aumento (da 150 mila a 200 mila euro l’anno). Soldi, questi, che paga la collettività e che una sensibilità amministrativa del passato più presente e una minore inciviltà di chi abbandona i cani, avrebbero potuto ridimensionare.

L’Assessore all’Ambiente Stefano Coletta