REGIONE CALABRIA DECRETO DEL COMMISSARIO ADACTA DCA...

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REGIONE CALABRIA DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA (per l'attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del SSR calabrese, secondo i Programmi operativi di cui all'articolo 2, comma 88, della legge 30 dicembre 2009, n. 191, nominato con Deliberazione del Consiglio dei Ministri in data 12.3.2015) DCA n. 69 del 29 Giugno 2015 OGGETTO: Riorganizzazione Rete dei Trapianti Hub-Spoke. Programma Operativo 2013- 2015. P 13.1: Approvazione documento costitutivo. Pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. del _ 1

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REGIONE CALABRIA

DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA

(per l'attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del SSR calabrese, secondo iProgrammi operativi di cui all'articolo 2, comma 88, della legge 30 dicembre 2009, n. 191,nominato con Deliberazione del Consiglio dei Ministri in data 12.3.2015)

DCA n. 69 del 29 Giugno 2015

OGGETTO: Riorganizzazione Rete dei Trapianti Hub-Spoke. Programma Operativo 2013-2015. P 13.1: Approvazione documento costitutivo.

Pubblicato sul Bollettino Ufficialedella Regione Calabria n. del _

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REGIONE CALABRIA

IL COMMISSARIO AD ACTA

(per l'attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del SSR calabrese, secondo i Programmioperativi di cui all'articolo 2, comma 88, della legge 30 dicembre 2009, n. 191, nominato conDeliberazione del Consiglio dei Ministri in data 12.3.2015)

VISTO l'articolo 120 della Costituzione;

VISTO l'articolo 8, comma 1, della legge 5 Giugno 2003, n.131;

VISTO l'articolo 4, commi l e 2, del decreto legge lO Ottobre 2007, n. 159, convertito con modificazionidalla legge 29 Novembre 2007, n. 222;

VISTO l'Accordo sul Piano di rientro della Regione Calabria, firmato tra il Ministro della salute, ilMinistro dell'Economia e delle finanze e il Presidente pro tempore della regione in data 17 dicembre2009, poi recepito con DGR N. 97 del 12 febbraio 2010;

RICHIAMATA la Deliberazione del 30 Luglio 2010, con la quale, su proposta del Ministrodell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della salute, sentito il Ministro per i rapporti conle regioni, il Presidente pro tempore della Giunta della Regione Calabria è stato nominato Commissarioad acta per la realizzazione del Piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario di detta Regione esono stati contestualmente indicati gli interventi prioritari da realizzare;

RILEVATO che il sopra citato articolo 4, comma 2, del decreto legge n. 159/2007, al fine di assicurarela puntuale attuazione del Piano di rientro, attribuisce al Consiglio dei Ministri - su proposta del Ministrodell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali,sentito il Ministro per i rapporti con le regioni - la facoltà di nominare, anche dopo l'inizio della gestionecommissariale, uno o più sub commissari di qualificate e comprovate professionalità ed esperienza inmateria di gestione sanitaria, con il compito di affiancare il Commissario ad acta nella predisposizionedei provvedimenti da assumere in esecuzione dell'incarico commissariale;

VISTO l'articolo 2, comma 88, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, il quale dispone che per le regionigià sottoposte ai piani di rientro e già commissariate alla data di entrata in vigore della predetta leggerestano fermi l'assetto della gestione commissariale previgente per la prosecuzione del piano di rientro,secondo programmi operativi, coerenti con gli obiettivi finanziari programmati, predisposti dalCommissario ad acta, nonché le relative azioni di supporto contabile e gestionale.

VISTI gli esiti delle riunioni di verifica dell'attuazione del Piano di rientro, da ultimo della riunione del 28ottobre e del 12 novembre 2014 con particolare riferimento all'adozione dei Programmi operativi 2013-2015;

VISTO il Patto per la salute 2014-2016 di cui all'Intesa Stato-Regioni del lO luglio 2014 (Rep. n.82/CSR) ed, in particolare l'articolo 12 di detta Intesa;

VISTA la legge 23 dicembre 2014, n. 190 (in particolare, l'articolo 1, commi da 569 a 572) che recepiscequanto disposto dal Patto per la salute 2014-2015 di cui alla citata Intesa Stato-Regioni dellO luglio 2014(Rep. n. 82/CSR) statuendo che la nomina a Commissario ad acta per cui è deliberazione è incompatibilecon qualsiasi incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento;

VISTA la nota prot. n.298/UCL397 del 20 marzo 2015 con la quale il Ministero dell'Economia e delleFinanze ha trasmesso alla Regione Calabria la Deliberazione del Consiglio dei Ministri del 12.3.2015 conla quale è stato nominato l'Ing. Massimo Scura quale Commissario ad acta per l'attuazione del vigentePiano di rientro dai disavanzi del SSR calabrese, secondo i Programmi operativi di cui all'articolo 2,comma 88, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, e successive modificazioni;

VISTA la medesima Deliberazione del Consiglio dei Ministri in data 12.3.2015 con la quale è statonominato il Dott. Andrea Urbani sub Commissario unico nell'attuazione del Piano di Rientro dai disavanzi del SSRdella regione Calabria con il compito di affiancare il Commissario ad acta nella predisposizione dei provvedimentida assumere in esecuzione dell'incarico commissariale;

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RILEVATO che con la anzidetta Deliberazione è stato assegnato al Commissario ad acta per l'attuazionedel Piano di rientro l'incarico prioritario di adottare e ed attuare i Programmi operativi e gli interventinecessari a garantire, in maniera uniforme sul territorio regionale, l'erogazione dei livelli essenziali diassistenza in condizioni di efficienza, appropriatezza, sicurezza e qualità, nei termÌni indicati dai Tavolitecnici di verifica, nell'ambito della cornice normativa vigente, con particolare riferimento alle seguentiazioni ed interventi prioritari:

1) adozione del provvedimento di riassetto della rete ospedaliera, coerentemente con il Regolamento suglistandard ospedalieri di cui all'Intesa Stato-Regioni del 5 agosto'2014 e con i pareri resi dai Ministeri affiancanti,nonché con le indicazioni formulate dai Tavoli tecnici di verifica;

2) monitoraggio delle procedure per la realizzazione dei nuovi Ospedali secondo quanto previsto dalla normativavigente e dalla programmazione sanitaria regionale;

3) adozione del provvedimento di riassetto della rete dell'emergenza urgenza secondo quanto previsto dalla,normativa vigente;

4) adozione del provvedimento di riassetto della rete di assistenza territoriale, in coerenza con quantospecificatamenteprevisto dal Patto per la salute 2014-2016;

5) razionalizzazione e contenimento della spesa per il personale;

6) razionalizzazione e contenimento della spesa per l'acquisto di beni e servizi;

7) interventi sulla spesa farmaceutica convenzionata €Cl ospedaliera al fine di garantire il rispetto dei vigenti tetti di,spesa previsti dalla normativa nazionale;

8) definizione dei contratti con gli erogatori privati accreditati e dei tetti di spesa delle relative prestazioni, conl'attivazione, in caso di mancata stipulazione del contratto, di quanto prescritto dall'articolo 8-quinquies> comma 2-quìnquies, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e ridefinizione delle tariffe delle prestazioni sanitarie,nel rispetto di quanto disposto dall'art. 15, comma 17, del decreto-legge n. 95 del 2012, convertito, conmodificazioni, dalla legge n. 135 del 2012;

9) completamento del riassetto della rete laboratoristica e di assistenza specialistica ambulatoriale;

lO) attuazione della normativa statale in materia di autorizzazioni e accreditamenti istituzionali, medianteadeguamento della vigente normativa regionale;

Il) interventi sulla spesa relativa allamedicina di base;

12)adozione dei provvedimenti necessari alla regolarizzazione degli interventi di sanità pubblica veterinaria e disicurezza degli alimenti;

13)rimozione, ai sensi di quanto previsto dall'art. 2, comma 80, della legge n. 191 del 2009, dei provvedimenti,anche legislativi, adottati dagli organi regionali e i provvedimenti aziendali che siano di ostacolo alla pienaattuazione del piano di rientro e dei successivi Programmi operativi, nonché in contrasto con la normativa vigente econ i pareri e le valutazioni espressi dai Tavoli tecnici di verifica e dai Ministeri affiancanti;

14)tempestivo trasferimento delle risorse destinate al SSR da parte del bilancio regionale;

15)conclusione della procedura di regolarizzazione delle poste debitorie relative all'ASP di Reggio Calabria;

16)puntuale riconduzione dei tempi di pagamento dei fornitori ai tempi della direttiva europea 201117/UE del2011, recepita con decreto legislativo n. 192 del 2012;

PREMESSO CHE la Regione Calabria, nella formulazione del programma operativo 2013-2015 (ai sensidell'art. 15, comma 20, DL 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni nella L. 7 agosto 2012, n.135), ha previsto nel programma 13 "Reti assistenziali per intensità di cure", l'individuazione dei presidisecondo il modello Hub e Spoke e secondo la logica dell'intensità delle cure (rete ictus, trauma, trapianti,etc);

TENUTO CONTO che tra le azioni previste è indicata l'approvazione del "documento costitutivo" dellereti, tra le quali la rete trapianti, al fine di prevedere una rigorosa organizzazione hub e spoke e regole di

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organizzazione chiare, definite in collaborazione con i clinici e rese poi vincolanti con un adeguato livellodi fonnalizzazione;PRESO ATTO CHE, con DGR n.70 del 13 febbraio 2006, è stato definito il modello organizzativo perle attività di donazione, prelievo e trapianto di organi, tessuti e cellule, secondo quanto disposto dallalegge n. 91/99;RITENUTO, pertanto, di dover procedere all'approvazione della Rete Trapianti, al fine di migliorarel'organizzazione e la qualità dei servizi su tutto il territorio regionale, secondo i principi della "clinicalgovemance", per favorire l'espressione dell'eccellenza clinica;

DATO ATTO che il presente provvedimento è stato redatto materialmente dal Dirigente di Settore;

DECRETA

Per le motivazioni di cui in premessa, che qui si intendono riportate quale parte integrante e sostanziale:

DI APPROVARE" La Rete Trapianti Calabrese Hub e Spoke", che si allega, quale parte integrante, alpresente provvedimento;

DI FARE OBBLIGO ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Provinciali e Ospedahere di dare lamassima diffusione al predetto documento, di attuare quanto in esso contenuto secondo le indicazioni e latempistica indicata e di provvedere al monitoraggio di attuazione;

DI STABILIRE che venga effettuato dal Dipartimento Tutela della Salute il monitoraggio semestralesull' attuazione delle azioni a carico delle Aziende Ospedali ere e Sanitarie Provinciali, previste nelpresente provvedimento;' .

DI PRECISARE che l'attuazione delle reti sarà obiettivo prioritario dei Commissari/Direttori Generalidelle Aziende Ospedali ere e Sanitarie Provinciali;

DI TRASMETTERE il presente decreto, ai sensi dell'art. 3 comma 1 dell'Accordo del Piano di rientro,ai Ministeri competenti;

DI DARE MANDATO alla Struttura Commissariale per la trasmissione del presente decreto al Dirigentegenerale del Dipartimento Tutela della Salute ed agli interessati;

DI DARE MANDATO al Dirigente generale per la pubblicazione sul BURC telematico e sul sito webdel Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria.

Il Di~en~,~~ SettoreDott.J/tr R./jSiilbaBarone

Il SU~bmitariOnA drea rbani

( V ~. Il Commissario ad acta

ID.lj) ~r..~i.moScura~Q1:L~

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ALLEGATO AL DCA N. DEL

Rete trapianti

Sommario

1 Il sistema organizzativo dei trapianti in Calabri.a

1.1 Premessa

2 Introduzione

3 Struttura organizzativa

3.1 Livello di Coordinamento Regionale

3.2 Centro Regionale Trapianti

3.3 Centro Trapianti di Rene

3.4 Trapianti di fegato

3.5 Livello di Coordinamento Ospedaliero

4 Attività di procurement e di trapianto da GENNAIO 2008 al31 DICEMBRE2014

5 Valutazione di qualità dell'attività di trapianto

6 Laboratorio di Tipizzazione Tissutale HLA

7 Trapianti di cellule staminali e terapia cellulare

7.1 Gli aspetti legislativi e le certificazioni

7.2 L'attività nell'anno 2013

7.3 La collezione di cellule staminali, l'Ambulatorio e Day - Hospital

7.4 Il Laboratorio di manipolazione cellulare

7.5 Il laboratorio di Biologia Molecolare

8 Banca Occhi Calabria

9 Calabria Coord Blood Bank: Banca Cellule Staminali Cordonali

9.1 Gli aspetti legislativi e le certificazioni

10 Prossime azioni da svolgere

11 Monitoraggio

1 Il SISTEMA ORGANIZZATIVO DEI TRAPIANTI IN CALABRIA

1.1 Premessa

Negli ultimi anni il trapianto di organi è diventato in tutto il mondo una pratica frequente ed incostante aumento che procura ogni anno immensi benefici a migliaia di pazienti. Oggi è la cura più efficacein termini di costi per l'insufficienza renale cronica in. fase uremica, ed è l'unica terapia esistente perinsufficienze terminali di organi quali cuore, fegato e polmone e per patoJogie tissutali (ad es.·cornea).

Gli eccellenti risultati dei trapianti, in termini di qualità e· di anni di vita guadagnati, hannomoltiplicato le indicazioni di questo tipo di terapia. Le procedure di trapianto continuano a perfezionarsi ein futuro potranno certamente offrire in campo medico un trattamento per tante altre necessità finorainsoddisfatte.

Il trapianto è il prodotto di un'organizzazione che, coinvolgendo più figure professionali e didiscipline diverse, inizia in rianimazione con l'identificazione del potenziale donatore e si conclude con iltrapianto degli organi prelevati. Esso, oltre ad essere una reale necessità terapeutica per tutti i pazienti chesono in lista d'attesa di un organo, rappresenta la conclusione di un lungo e impegnativo lavoro di moltioperatori sanitari di unità diverse. Un'organizzazione efficiente, insieme alle stesura di specifiche ProcedureOperative condivise da tutti gli operatori coinvolti, è fondamentale per il corretto svolgimento del processodonazione-prelievo-trapianto. Tale processo è coordinato interamente dal Centro Regionale per i Trapiantiche garantisce a tutte le sue fasi la corretta applicazione delle procedure in uso indispensabili a soddisfarecriteri di qualità, sicurezza, tracciabilità, trasparenza e pari opportunità.

In Italia l'attività trapiantologica è regolamentata dalla legge n. 91 del r Aprile 1999 che disciplinail prelievo di organi e tessuti a scopo di trapianto da soggetto di cui sia stata accertata la morte con criterineurologici. I tessuti vengono processati, conservati e distribuiti per trapianto dalle banche dei tessuti,strutture sanitarie pubbliche senza scopo di lucro (art. 15 della legge 91/1999). Infatti, a differenza deitrapianti d'organo che devono essere effettuati entro poche ore dal prelievo, i tessuti possono essereconservati per un periodo di tempo maggiore.

La Legge n. 91/99, inoltre, definiva l'organizzazione della rete trapiantologica nazionale in:• Rete Nazionale (Centro Nazionale Trapianti);• Rete Interregionale (Centri Inter-Regionali NITp, AIRT e OCST);• Rete Regionale (Centri Regionali Trapianti);• Rete Locale (Coordinatori Locali).

Oggi, alla luce delle sopraggiunte modifiche legislative, l'organizzazione nazionale prevede:• Rete Nazionale (Centro Nazionale Trapianti);• Centro Nazionale Trapianti Operativo (CNTO);• Rete Regionale (Centri Regionali Trapianti);• Rete Locale (Coordinatori Ospedalieri).

2 INTRODUZIONE

Il Centro Regionale Trapianti Calabria (istituito con DGR n° 70 del 13 Febbraio 2006) per lo

svolgimento dei compiti istituzionali e per assicurare il necessario raccordo con gli organi regionali, ha sede

presso il Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie che rappresenta il livello istituzionale di

riferimento, mentre dal punto di vista operativo, data la necessità del funzionamento in H24, è attualmente

attivo presso l'Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria. Annualmente il Dipartimento Tutela della Salute

prowederà a stabilire l'allocazione del centro operativo.

Le funzioni del Centro Regionale per i Trapianti (CRT), riportate dalla stessa DGR, sono quelle

previste dall'art. lO della legge 91 del 1999 e dalle Linee Guida emanate dal Centro Nazionale Trapianti,

approvate dalla Conferenza Stato Regioni nella seduta del 21 marzo 2002 e recepite dalla Regione Calabria

con DGR n° 107 del 19 Febbraio 2007. Le suddette Linee Guida sono finalizzate ad uniformare le attività di

coordinamento dei Centri Regionali per i Trapianti relativamente al reperimento di organi e tessuti inambito nazionale (artt. 8, lO, 11, 12 della Legge n° 91 del 1° Aprile 1999). In esse viene, inoltre, precisato

che le funzioni assegnate al Centro Regionale per i Trapianti sono riconducibili ad una struttura assistenziale

complessa con caratteristiche operative e gestionali uniche nel Servizio Sanitario Nazionale che interagisce

con le unità operative e le strutture sanitarie assistenziali del territorio regionale che svolgono attività di

donazione, prelievo e trapianto di organi, tessuti e cellule, nei confronti delle quali il Centro Regionale

Trapianti svolge non soltanto compiti di coordinamento, ma anche di indirizzo e monitoraggio.

Il Centro Regionale Trapianti gestisce, tra l'altro, le liste d'attesa per trapianto di rene (DGR n° 70. .del 13 Febbraio 2006) e per trapianto di fegato (DPGR-CA n. 118 del 2 'AGO 2013 ) ed è, quindi, responsabile. .dell'inserimento e del mantenimento in lista dei pazienti idonei al trapianto e dell'assegnàzione, secondo

algoritmi predefiniti, di reni e fegati prelevati in Calabria su riceventi iscritti in tali liste nel rispetto della

regolamentazione nazionale e regionale vigente.

3 STRunURA ORGANIZZATIVA

3.1 LIVElLO DI COORDINAMENTO REGIONALE

3.2 CENTROREGIONALETRAPIANTI

Il CRT Calabria è stato istituito con DGR n. 70 del 13 FEB 2006 con sede istituzionale a Catanzaro

presso il Dipartimento Regionale Tutela della Salute e con sede operativa presso l'Azienda Ospedali.era di

Reggio Calabria per la necessaria operatività in H24 per 365 giorni l'anno.

Il Centro Regionale Trapianti è responsabile di importanti funzioni nell'ambito dell'attività

donazione-prelievo-trapianto,tra le quali quelle di:

a) gestire all'interno della propria Regione le liste d'attesa ed i rapporti con i centri ospedalieri HUB e

SPOKE;

b) coordinare le attività di prelievo ed i rapporti con i reparti di rianimazione operativi in regione;

c) controllare l'esecuzione dei test immunologici necessari per la compatibilità e per l'allocazione di

organi e tessuti;

d) assegnare gli organi in eccedenza al CNT Operativo prendendo rapporti con quest'ultimo;

e) coordinare e organizzare il trasporto di materiale biologico, organi, tessuti ed equipes sanitarie dal

reparto di rianimazione in cui è presente il donatore al polo presso cui sarà eseguito il trapianto;

f) curare i rapporti con le autorità sanitarie e le associazioni di volontariato;

g) gestire i rapporti in H24 con gli esperti (Second Opinion) del Centro Nazionale Trapianti per le

problematiche infettivologiche, anatomopatologiche e medico legali riscontrate nel corso della

diagnosi di morte.

h) Predisporre procedure, regolamenti e linee guida che disciplinano l'attività della rete regionale

secondo criteri di qualità, sicurezza, tracciabilità, trasparenza e pari opportunità.Il CRTCalabria ha ottenuto, infatti:

a) l'accreditamento istituzionale del Centro Nazionale Trapianti a seguito di AUDIT nazionale del 15 e16 giugno 2009;

b) la certificazione di qualità secondo il sistema ISO 9001/2008 rilasciata dall'ente certificatoreKIWA CERMET a seguito di verifica ispettiva del 9 e 10 Dicembre 2014.

A supporto delle attività del CRT Calabria ed in relazione alle disposizioni dell'art. 11, comma 2,

della legge 91/99,iI Centro Regionale Trapianti per lo svolgimento delle proprie funzioni, per come previsto

dalla DGR n. 70/2006, è coadiuvato dal Comitato Tecnico Regionale per i Trapianti, da ricostituire con

Decreto del Dirigente Generale Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria in sostituzione del

decreto n. 9569 del 1 AGO 2014.

3.3 CENTRO TRAPIANTI DI RENE

Il Centro Trapianti di Rene della Calabria, nel rispetto di quanto previsto dal DPGR n. 170 del 9 OD

2012, è oggi autorizzato a trapiantare su due Poli attivi presso le Aziende Ospedaliere di Reggio Calabria e

Cosenza per cui, fatti salvi. i programmi nazionali (urgenze - PNI) o eventuali complicanze di carattere

orga!1izzativo, i due reni prelevati dal donatore cadavere vengon.o assegnati dal Centro Regionale Trapianti., .

ai due pazienti più compatibili selezionati dalla lista d'attesa unica regionale per trapianto di rene ed inviati

uno presso il Polo di Reggio Calabria e l'altro presso quello di Cosenza.

Per la parte chirurgica e per l'assistenza al paziente nel pre e nel post-trapianto, il Polo di Reggio

Calabria è gestito operativa mente in collaborazione tra l'UOC di Urologia e l'UOC di Nefrologia, mentre

quello di Cosenza è gestito operativa mente in collaborazione tra l'UOC di Chirurgia epato-bilio-pancreatica

e l'UOC di Nefrologia.

Con decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria n.

4950 del 23 APR 2014 sono stati autorizzati temporaneamente all'esecuzione degli interventi di trapianto di

rene, in attesa dell'esito degli Audit da parte del Centro Nazionale Trapianti, operatori afferenti ai Poli di

Trapianto delle Aziende Ospedaliere di Cosenza e Reggio Calabria. Gli operatori autorizzati come titolari

sono uno a Cosenza ed uno a Reggio Calabria; gli altri sono tutti chirurghi in formazione.

In caso di assenza del chirurgo autorizzato in uno dei due Poli, preventivamente comunicata al CRT,

il trapianto dei due reni è generalmente garantito dal chirurgo dell'altro Polo. Se questo non è possibile, il

CRTè obbligato ad offrire in eccedenza uno dei due reni al Centro Nazionale Trapianti Operativo (CNTO).

Dal momento che:

• l'attività chirurgica di trapianto di rene in regione è attiva su due Poli (RCe CS);

• presso gli OO.RR. di Reggio Calabria ha sede l'unico Laboratorio di Tipizzazione Tissutale certificato

cui fa riferimento il CRTper esecuzione HLA, Cross-Match ed Archivio Biologico,

vi è la necessità di organizzare il trasferimento a Reggio Calabria e/o a Cosenza non solo dei pazienti

selezionati per il trapianto ma anche dei campioni biologici, degli organi e dei tessuti prelevati nei diversi

ospedali della regione.

Per l'attività di trapianto di rene da donatore vivente è, in atto, autorizzato soltanto il Polo di Reggio

Calabria.

Per assicurare tempestive e corrette comunicazioni per la gestione dei pazienti in lista d'attesa per

trapianto di rene tra le diverse Nefrologie e dialisi del territorio con i Poli di Trapianto ed il Centro Regionale

Trapianti, sono stati individuati presso le Nefrologie e dialisi dei referenti di lista che garantiscono la qualità

assistenziale dei dializzati candidati a ricevere un trapianto renale da donatore cadavere o vivente.In linea con le indicazioni del Centro Nazionale Trapianti, che raccomanda programmi di

Certificazione per tutti gli operatori coinvolti nel processo donazione-prelievo-trapianto, si è ritenuto

necessario regolamentare, qualificare e certificare il ruolo dei medici Referenti per il Trapianto Renale. A

questo scopo è stato organizzato nel 2013 il primo corso Regionale per la formazione e la certificazione dei

suddetti professionisti.

3.4 TRAPIANTI DI FEGATO

Per il trapianto di fegato da donatore cadavere, in relazione alla popolazione residente ed al

rapporto costo-beneficio, gli standard minimi di attività annuale richiesti dall'accordo conferenza StatoRegione del 14 febbraio 2002 non sono tali da consentire l'attivazione e l'autorizzazione di un nuovo centro

trapianti sul territorio regionale.

Pertanto, per offrire una risposta assistenziale immediata ai pazienti affetti da epatopatia cronica

in attesa di trapianto di fegato e per ridurre la mobilità passiva della Calabria, previo parere favorevole del

Centro Nazionale Trapianti, è stata approvata con DPGR n. 118 del 2 Agosto 2013 la Convenzione tra

Regione Calabria e Azienda Policlinico Umberto I di Roma per la realizzazione del programma di trapianto di

fegato con la quale è stato avviato l'iter necessario per la gestione dei pazienti affetti da epatopatia cronica

iscritti nella .Iista d'attesa della Regione Calabria - in collaborazione operativa con la U.O.c. Chirurgia .. .Generale e Trapianti d'Organo della succitata Azienda Policliniéo, Il suddetto DPGR regolamenta l'utilizzo. .degli organi prelevati da donatori cadaveri nei Presidi Ospedalieri della Regione Calab"ria, nel rispetto della

regolamentazione nazionale e interregionale vigente in materia.

Per la valutazione e l'inserimento dei pazienti in lista d'attesa per trapianto di fegato sono stati

individuati con Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute n. 512 del 18 Giu 2014 i

componenti del Gruppo Clinico Regionale del Programma per Trapianto di Fegato e le relative strutture di

appartenenza a cui potranno fare riferimento i suddetti pazienti. Con lo stesso decreto è stata approvata

anche la relativa Procedura Operativa.

3.5 LIVELLODI COORDINAMENTO OSPEDALI ERO

La Rete Locale di cui si avvale il Centro Regionale Trapianti della Calabria per l'attivazione delle

procedure finalizzate alle attività di procurement e prelievo di organi a scopo di trapianto terapeutico ègeneralmente costituita da medici rianimatori esperti (Coordinatori Ospedalieri per donazioni e prelievi) nel

processo di identificazione e trattamento del potenziale donatore.

I Coordinatori Ospedalieri previsti in ogni ospedale sede di prelievo svolgono i seguenti compiti:

a) identificare, gestire e trattare il potenziale donatore fino alla certificazione di morte con

criteri neurologici, che viene effettuata dal Collegio medico-legale per una durata non

inferiore alle sei ore, ed all'eventuale prelievo degli organi;

b) predisporre il programma annuale delle attività, da sottoporre alla valutazione della

Direzione Generale della propria Azienda e del Coordinatore Regionale Trapianti;

c) attivare attraverso la direzione medica di presidio il collegio per l'accertamento della morte

nei casi previsti della normative vigenti in materia (legge 578/93 e DM 582/94), anche

indipendentemente della donazione di organi e tessuti;

d) predisporre l'invio del materiale biologico del donatore al laboratorio di tipizzazione

tissutale;

e) assicurare l'immediata comunicazione dei dati relativi al potenziale donatore al centroregionale trapianti;

f) assicurare, su indicazione del CRTCalabria, il coordinamento di tutte le operazioni di prelievo

e trasferimento di organi e tessuti;

g) coordinare e trasmettere gli atti amministrativi relativi agli interventi di prelievo previsti dalle

norme;

h) compilare, in collaborazione con il proprio Coordinatore di Area e con la Direzione Medica di

presidio, il Registro locale dei cerebrolesi deceduti, dei prelievi effettuati e delle cause di

mancata effettuazione dei prelievi, nonché le schede inerenti al programma Garanzia di

Qualità del processo di donazione;

i) monito rizzare i decessi per individuare i potenziali donatori di tessuti e collaborare con i

rianimatori ai colloqui con i loro familiari;

j) partecipare in collaborazione con il referente del/' unità operativa di rianimazione alla

elaborazione di un percorso assistenziale di donazione e trapianto;

k) elaborare programmi per il reperimento di organi e tessuti;

I) svolgere attività di sensibilizzazione e consulenza nei confronti degli operatori sanitari della

propria azienda sulle problematiche relative a donazione e trapianto in accordo con le linee

programmatiche della Regione;m) curare i rapporti con le famiglie dei donatori, sia nel contesto della donazione che nei

momenti successivi;

~) sviluppare relazioni organiche con i medici di medicina generale, allo scopo di sensibilizzare e

informar~ correttamente sulle possibilità terapeutiche del trapianto é sul valore sociale della

donazione;

o) presentare annualmente, alla Direzione Generale dell'Azienda e al Coordinatore Regionale

per i Trapianti, una motivata relazione in merito alle attività svolte;

p) individuare, nell'ambito del programma, i percorsi per assicurare l'ottimizzazione della

logistica ospedaliera delle attività di prelievo e trapianto;

q) organizzare attività di informazione, educazione sanitaria e di crescita culturale della

comunità locale in tema di trapianti in collaborazione con le associazioni di volontariato,

utilizzando materiali e modalità concordati con il Centro Regionale Trapianti;

In Calabria le rianimazioni attive nella segnalazione dei potenziali donatori deceduti per lesioni

cerebro vascolari acute sono quelle delle Aziende Ospedaliere di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria

(sede sia di Coordinamento Ospedaliero che di Area) e dell'Azienda Ospedaliera di Catanzaro Mater Domini

(sede solo di Coordinamento Ospedaliero).

A Catanzaro presso la rianimazione dell'Ospedale Pugliese-Ciaccio opera un medico rianimatore

che, oltre ad essere il Coordinatore Ospedaliero, è anche responsabile di Area per le rianimazioni di

Catanzaro MD, Lamezia Terme e Vibo Valentia. Inoltre, in caso di assenza del Coordinatore Ospedaliero,

altri tre medici della stessa rianimazione coadiuvati da un infermiere professionale che si interfaccia con il

Centro Regionale Trapianti per l'inserimento dei dati su supporto informatico (GEDON), sono stati

appositamente formati e sono in grado di gestire autonomamente il potenziale donatore. Il Coordinatore

Ospedaliero e l'infermiere professionale, che fanno parte dell'ufficio di coordinamento con orario dedicato,

svolgono regolarmente la loro attività professionale in Rianimazione.

A Cosenza presso la rianimazione dell'Ospedale Annunziata, oltre al Coordinatore di Area

responsabile anche per le rianimazioni di Castrovillari, Cetraro e Rossano, opera un medico rianimatore e

coordinatore ospedaliero, coadiuvato per le segnalazioni dei potenziali donatori da una biologa in servizio

presso la Banca Occhi che dalla sala medici della Rianimazione si interfaccia con il Centro Regionale

Trapianti per l'inserimento dei dati su supporto informatico (GEDON).

A Reggio Calabria presso la rianimazione degli OO.RR. opera un medico rianimatore che oltre ad

essere il Coordinatore Ospedaliero, è anche responsabile di Area per le rianimazioni di Polistena e Locri.

4 ATTIVITÀ di PROCUREMENT e TRAPIANTO di ORGANI e TESSUTIdal 10 GENNAIO 2008 al 31 DICEMBRE 2014

DATI RELAT/VI AL PROCUREMENT DI ORGANI:

CETRARO

682

29 26

1

3 4

1

3A.O. COSENZA

CASTROVI LLARI --- --- --- --- --- ---

ROSSANO 2 --- l --- --- l

A.O. CATANZARO Pugliese - Ciaccio 142 58 56 12 1 14A.O.U. CATANZARO M.D. 24 5 14 2 --- 3

LAMEZIA TERME 1 --- l --- --- ---

VIBO VALEN:rIA --- --- --- --- --- ---

CROTONE. 4 --- 3 --- 2 ---

REGGIO CALABRIA 63 37 46 2 3 4LOCRI 3 --- 2 2 --- ---

POLISTENA --- --- --- --- --- ---

DATI RELATIVI AL TRAPIANTO di RENE:

POLI TX TX DA CADAVERE TX DA VIVENTE

COSENZA 89 POLO NON AUTORIZZA TG

REGGIO CALABRIA 90 11

DATI RELATIVI A PROCUREMENT e TRAPIANTO di TESSUTI (CORNEE):

OSPEDALE PRELI EVI TRAPIANTI

COSENZA 209 33CETRARO --- ---

CASTROVI LLARI 10 12ROSSANO 12 ---

CATANZARO Az. Osp. Pugliese - Ciaccio 175 15CATANZARO A.O.U Mater Domini 6 452

LAMEZIA TERME 4VIBO VALENTIA 14

CROTONE 12 12OO.RR. REGGIO CALABRIA 52 27

LOCRI 4 7POLISTENA --- ---

5 VALUTAZIONE DI QUALITÀ DELL'ATTIVITÀ DI TRAPIANTO

Il Centro Trapianti della Regione è operativo sui due poli di Reggio Calabria e Cosenza, presso i

quali operano professionisti attualmente autorizzati, e che pertanto è opportuno mantenere attivi per fare

tesoro delle competenze acquisite e della possibilità di formare altri professionisti.

Per quanto riguarda, invece, l'attività di trapianto di rene da donatore vivente è, in atto, autorizzato

solo il Polo di Reggio Calabria.

In Calabria l'attività di donazione e trapianto è ancora fortemente condizionata sia dalla

insufficiente segnalazione di potenziali donatori da parte delle rianimazioni che dall'alto tasso di opposizioni

da parte dei loro familiari dovuto ad una non corretta informazione di base.

6 LABORATORIO DI TIPIZZAZIONE TISSUTALEHLAIl Centro Regionale Trapianti si avvale dell'unico Laboratorio di Tipizzazione Tissutale certificato, EFI

,che è quello attivo p'resso l'Azienda Ospedaliera B.M.M. di Reggio Calabria. Tale l'aboratorio, nell'ambito dei

programmi regionali 'di trapianto, esegue indagini quali 'tipizzazione HLA, cross-match pre-trapianto tra i

sieri di donatori e riceventi, ricerca anticorpi anti HLA nel siero dei pazienti in attesa di trapianto ed èdepositario dell'archivio biologico regionale dei sieri di donatori e riceventi di organi. Il Centro Nazionale

Trapianti presiede al controllo di qualità periodico del suddetto laboratorio.

7 TRAPIANTI DI CELLULESTAMINALI ETERAPIA CelLULARE

7.1 Gli aspetti legislativi e le certificazioni

Il Centro Unico Regionale Trapianti Cellule Staminali e Terapie Cellulari "Alberto Neri" CTMO è stato

istituito con deliberazione del Consiglio Regionale del 22 febbraio 1999, n° 344. Nel documento, la mission

del CTMO veniva identificata nella ricerca nel campo delle emopatie, della patologia tumorale e

dell'immunoterapia. La deliberazione della Giunta Regionale del 18 maggio 2004, n° 339 individuava il

CTMO dell'Azienda Ospedaliera B.M.M. di Reggio Calabria come unico centro autorizzato alle attività di

trapianto, ingegneria dei tessuti e terapia cellulare, nonché quelle di prelievo, manipolazione, conservazione

di cellule staminali autologhe e allogeniche da sangue midollare, periferico e placentare.

La Legge regionale 19 marzo 2004, n° 11 - Piano Regionale per la Salute 2004-2006 - individuava il

CTMO nella rete di eccellenza, di alta specializzazione e di ricerca, in base al fatto che in tale Centro si

svolgono attività con competenze avanzate sia sul versante clinico assistenziale che dal punto di vista

scientifico e faceva riferimento agli accreditamenti nazionali ed internazionali che il CTMO già vantava per

le attività di trapianto delle cellule Staminali Emopoietiche (CSE):GITMO, /BMDR, EBMT.

Nel 2007 il Centro ha ottenuto il primo accreditamento /509001-2000 riconfermato nel 2013 con un

nuovo livello definito /509001-2008. Nel 2014, come richiesto dalla normativa vigente, ha raggiunto

l'accreditamento internazionale interpares JAClE (Joint Accreditation Committee-/5CT & EBMT) e

istituzionale CNT/CN5.

7.2 L'attività nell'anno 2013Unità Clinica - L'attività trapiantologica ha confermato un numero di trapianti (88) ormai

consolidato negli anni (v. tabella 1). Va ricordato che l'attività trapiantologica e gli indicatori di performance

vanno calcolati su una attività lavorativa effettiva di 11 mesi poiché l'unità di degenza viene chiusa per 4

settimane l'anno per la consueta e improcrastinabile manutenzione del Centro necessaria per la

conservazione degli standard di sicurezza.Tab,l

TIPO 2009 2010 ' 2011 2012 2013

Related 19 13 14 11 12ALLOGENICI

Aploidentici 3 4 3 5 6

TIPO 2009 2010 2011 2012 2013

Unrelated 3 6 4 7 7

Related Out-Patient 2 2 O O O

Totale Allogenici 27 25 21 23 25

In-Patient 61 60 42 54 47

AUTOLOGHI Out-Patient 4 5 11 17 16

Totale Autologhi 65 65 53 71 63

TOTALE TRAPIANTI 92 90 74 94 88

7.3 la Collezione di cellule staminali, l'Ambulatorio e il Day-Hospital

L'ambulatorio e il Day Hospital hanno registrato oltre 3300 accessi per la sola gestione dei pazientitrapiantati o da avviare al trapianto. Sono state effettuate 174 procedure' di collezione aferetica, 202Fotaferesi Extracorporea, 6 espianti e 3 linfocitoaferesi.

Il programma di trapianto di cellule staminali ematopoietiche e midollo osseo ha consentitol'esecuzione di trapianto autologo da donatore familiare o non-familiare o da donatore familiareaploidentico.

L'ambulatorio, ha eseguito visite ematologiche per la diagnosi e il trattamento delle neoplasieematologiche sottoposte a trapianto di midollo osseo e procedure diagnostiche invasive quali biopsieosteomidollari ed aspirati midollari.

In regime di Day-Hospital sono stati trattati pazienti affetti da leucemie acute mieloidi e linfoidi,Mieloma Multiplo e Linfomi per completamento diagnostico, chemioterapia di consolidamento,chemioterapia di mobilizzazione delle cellule staminali periferiche e trattamento delle complicanze posttrapianto (infettive ed immunologiche).

7.411 laboratorio di manipolazione cellulare

Sede della produzione dei prodotti cellulari destinati ad impiego trapiantologico, il laboratorio èresponsabile di sicurezza e qualità dei prodotti cellulari attraverso:

1) il doppio controllo per singola procedura da almeno due operatori;2) il divieto di lavorazione contemporanea di prodotti di donazioni differenti al fine di ridurre il rischio

di scambio dei prodotti;3) la distribuzione dei carichi di lavoro e del personale in funzione delle attività del laboratorio.

Presso il Laboratorio si accettano prodotti di donazione di differente origine: cellule staminali adulteperiferiche e midollari e raccolte linfocitarie. In generale, i prodotti cellulari seguono due vie:

a) manipolazione minima e utilizzo a fresco;b) manipolazione minima e stoccaggio/criopreservazione.

Indipendentemente dalla destinazione, tutti i prodotti cellulari vengono lavorati nel rispetto dellenormative che salvaguardano qualità e sicurezza attraverso:

a) sistema di tracciabilità di tutte le attività in ogni fase della lavorazione; sistema di verifica e controllodella contaminazione microbica durante il processo di produzione e rilascio dei prodotti cellulari;b) sistema di verifica di sicurezza e qualità con riferimento ai parametri biologici previsti dalle lineeguida internazionali (vitalità, staminalità e potenza clonogenica);

c) sistema di controllo della documentazione e modulistica alla distribuzione dei prodotti cellulari.

7.5 Il laboratorio di Biologia Molecolare

Le indagini molecolari eseguite, oltre 10.000, hanno riguardato:A) l'area di sorveglianza del rischio infettivo mediato da patogeni ad elevata mortalità e co-morbilità. .nei pazienti trapiantatiB) la tipizzazione molecolare delle emopatie all'esordio;C} il monitoraggio della malattia minima resid~a nei pazienti sottoposti a chemioterap(e e/o terapiecellulari di trapianto è un consolidato marcatore surrogato di MRD nel paziente HSCT. Presso illaboratorio CTMO, il chimerismo ematologico è eseguito mediante esame semiquantitativo;D) la determinazione dei livelli di espressione genica dei mediatori immuni coinvolti nelle reazionicorrelate al trapianto (Graft vs Host Disease acuta e cronica, malattie autoimmuni post-trapianto).

8 BANCA OCCHI CALABRIA

La Banca Occhi Calabria è stata istituita dalla Regione Calabria (con atto deliberativo n° 6919 del

1/12/1996) presso l'U.O. di Oculistica dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza. Alla luce della normativa

nazionale vigente (art. 2,3,4 della legge 301/93) e dell'art. 15 della legge 91/99, la Banca ha il compito di

valutare, conservare e distribuire i tessuti corneali a scopo di trapianto prelevati nella Regione Calabria e

certificare la loro idoneità e sicurezza.

È membro della European Eye Bank Association (EEBA) e della Società Italiana Banche Occhi (SIBO).

Dal 2004, in collaborazione con l'U.O. di Ostetricia e Ginecologia del P.O. dell'Annunziata, ha

attivato un programma di donazione di placenta per offrire la disponibilità di frammenti di Membrana

amniotica alle strutture ospedaliere ed ai pazienti della regione.

La Banca Occhi Calabria ha superato con ottimi risultati quattro Audit del Centro Nazionale

Trapianti (anno 2006/2008/2012/2014) ricevendo quindi la certificazione per le seguenti attività:

• raccolta di tessuto oculare

• processazione e deposito di tessuto oculare;

• distribuzione di tessuto oculare;

• raccolta e processazione della placenta;

• distribuzione di membrana amniotica.

La Banca Occhi Calabria lavora in stretta collaborazione con il Centro Regionale Trapianti, il

coordinamento ospedaliero del P.O. Annunziata e le altre strutture ospedaliere della Regione Calabria, allo

scopo di favorire e regolamentare le attività di donazione e trapianto di cornee.

La presenza della Banca, garantisce a tutte le UU.OO. di Oculistica della Regione Calabria la

disponibilità di tessuti corneali idonei al trapianto, favorendo la riduzione della emigrazione sanitaria verso

altre Regioni. In mancanza di tessuti corneali disponibili in regione, una convenzione con altre Banche degli

Occhi distribuite sul territorio nazionale permette di richiedere i tessuti corneali necessari.

La Banca Occhi Calabria collabora con le Associazioni di Volontariato del settore ed organizza

numerose attività sul territorio a favore della diffusione della cultura della donazione.

9 CALABRIA CORO BlOOD BANK: BANCA CElLULE STAMINALI CORDONALI

\'

9.1 Gli aspetti legislativi e le certificazioniLa Banca del Cordone Ombelicale della Regione Calabria, denominata Calabria Card Blood Bank

(Calabria CBB), si occupa della raccolta, caratterizzazione, manipolazione cellulare e rilascio delle unitàcordonali, ai sensi della L. 19/2005 e del DM 18/11/2009.

Il sangue del cordone ombelicale. nei neonati a termine contiene un numero elevato di cellule. staminali

emopoietiche, le stesse cellule presenti nel midollo ~sseo e 'che sono uhli per trapianto poiché capaci di

dare origine a globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Il sangue cordonale.,rappresenta, per.ciò, una valida

alternativa al midollo osseo per il trapianto da donatore non consanguineo nell'adulto e nel bambino

(allogenico-solidaristico e dedicato per familiari a rischio).

In Italia, le cellule cordonali donate dalle mamme e raccolte subito dopo il parto presso i Punti Nascita

Regionali (denominati Centri di Raccolta), vengono conservate presso le banche pubbliche riconosciute dal

Centro Nazionale Sangue (CNS) e Centro Nazionale Trapianti (CNT) del Ministero della Salute.

2004: Istituzione della Banca del Cordone Ombelicale della Regione Calabria - DGR n° 339 del MAG 2004

2006: Start-up della Calabria CBB per l'attività di raccolta, validazione, processazione, conservazione e

rilascio di cellule staminali cordonali.

2007: La Calabria CBB entra a far parte della rete nazionale ITCBN (Italian Cord Blood Network) istituita ai

sensi del D.Lgs 18/11/2009 e costituita da 19 Banche di cordone ombelicale attive sul territorio

nazionale e autorizzate dal CNT/CNS (Centro Nazionale Trapianti/Centro Nazionale Sangue).

2007: Certificazione di qualità ISO 9001:2008 ottenuta nel 2007 e rinnovata annualmente, dopo

opportuna verifica ispettiva (ultima verifica 6/8/2014).

2009: Le biobanche, tra cui la Calabria CBB, rientrano negli Obiettivi di Piano Sanitario Nazionale strategici

e prioritari tanto da includere la raccolta del sangue cordonale nei LEA (Accordo Stato Regioni n° 57

del 25/03/2009 - punto 5.1).

2009: Vista la conformità agli Standard IBMDR e alla normativa vigente, la Calabria CBB ha ottenuto

l'autorizzazione dal CNS e CNT all'inserimento dati delle unità cordonali idonee al trapianto nel

Registro IBMDR (Italian Bone Marrow Donor Registry) visibile a tutti i Centri Trapianto mondiali.

2010: Inizia attività di rilascio di unità cordonali ad uso trapiantologico a Centri Trapianto Internazionali.

Dal 2010 al 2014 la Calabria CBB ha ricevuto n° 128 richieste di unità cordonali, di cui n° 19 rilasciate

per pazienti italiani e stranieri (vedi allegato 2).

2011: Attestato di conformità rilasciato dal National Marrow Donor Program per l'invio delle unità

cordonali negli Stati Uniti, in accordo con il Protocollo IND (Investigational New Drug).

2013: Trasferimento dell'attività della Calabria CBB presso l'UOC Servizio di Medicina

Immunotrasfusionale della A.O. "B.M.M." di Reggio Calabria ed inserimento nell'Atto Aziendale con

Delibera n 652 del 30/6/2013.

2014: Attestato di accreditamento Ministeriale rilasciato dal CNT e CNS.

GL! ATTORI OH NETWORK DElLA CALABRIA CORO BLOOD BANi(

L'attività della Calabria CBB si distingue per il network di collaborazione creato sull'intero territorioregionale e che coinvolge differenti servizi sanitari multidisciplinari e multispecialistici e servizi parasanitari(ginecologi, personale ostetrico e infermieristico, medici trasfusionisti, pediatri e neonatologi, personale dilaboratorio, associazioni di volontar'iato):

ATTORE RUOLO AMBITO TERRITORIALECentri di Raccolta: UO di Ostefricia e Valutazione idoneità madre Intera Regione (AO/ASP/Case diGinecologia (vedi Allegato 1) Raccolta sangue cordonale cura)Servizi di Medicina Immunotrasfusionale Validazione emocomponente Intera Regione (AO/ ASP)(STR/SIT) sangue cordonale

Esecuzione test infettivo logicidi leggeControllo a 6/12 mesi dopo ilparto

Laboratorio di Tipizzazione Tissutale Caratterizzazione HLA AO Bianchi Melacrino Morelli, RCLaboratorio di Microbiologia-Virologia, Test idoneità AO Bianchi Melacrino Morelli, RCLaboratorio Patologia Generale - SettoreemocromiUO Pediatria e Neonatologia Valutazione neonato Intera Regione (AO/ASP/ Case di

cura)Pediatri di base Controllo a 6/12 mesi dopo il Intera Regione

partoAssociazioni di volontariato Supporto attività Intera Regione

Trasporto unità cordonali

RESOCONTO ATTIVITÀ CALABRIACOROBlOOD BANK

Dall'inizio dell'attività (gennaio 2006) sono state raccolte 7359 unità di SCOdi cui 904 Bancate.

Tabella Resoconto attività 2006 - 2014 (dati aggiornati al 30/06/2014)

IUNITÀ SCO 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 semestre TOTALE

2014TOTALEUNITÀ 836 544 797 814 908 973 955 958 574 7359

RACCOLTETOTALEUNITÀ 59 71 98 113 125 154 130 86 68 904

BANCATETOTALEUNITÀ 2 5 2 7 3 19

RILASCIATE

PERCENTUALE7,06% 13,05%

12,30 13,88 13,78 15,83 13,61 8,98 mediaBANKING % % % % % % 11,85% 12,26%

(la percentuale media nazionale di bancaggio è pari aIl'8%).

OBiETTIVI e INDICATORI

La Calabria CBB si propone di incrementare il numero di unità sia raccolte che bancate, attuando azioni di

potenzia mento e incentivazione per le attività svolte presso i Centri di Raccolta e attraverso il

miglioramento e approfondimento della comunicazione e informazione alle mamme, agendo in modo più

capillare sul territorio.

Per il monitoraggio delle attività e dei risùltati connessi, si prendano come riferimento i seguenti

indicatori:

Indicatori di processo:- Rapporto tra n° adesioni alla donazione e n° raccolte eseguite.

- Rapporto tra n° unità cordonali raccolte e n° totale parti/anno per Centro di Raccolta.

- Rapporto tra n° unità cordonali raccolte e n° unità cordonali bancate.

- N" non conformità di processo.

RISULTATIADESI

I Centri di raccolta (CR), come da Procedure condivise con i Direttori di UOC di "Ostetricia e Ginecologia" e

referenti medici ed ostetrici dei CR, dovranno raggiungere i seguenti risultati:

• CRcon n° parti/anno tra i 500 e 1000: ;::10%di raccolte rispetto al numero dei parti

• CRcon n° parti/anno superiori a 1000: ;::8%di raccolte rispetto .al numero dei parti

• percentuale minima di unità cordonali bancate pari al 10% delle unità raccolte.

Da tenere conto che ad oggi non è mai stata attivata una rete di trasporto codificata, nonostante la

Delibera Regione Calabria 328 del 24/04/2008, che prevede la stipula di apposite convenzioni con le

associazioni per il trasporto degli emocomponenti, incluso il sangue cordonale.

In questi anni il trasporto è stato garantito da diverse Associazioni di volontariato.

La soluzione più appropriata sarebbe includere il trasporto delle unità cordonali all'interno del trasporto

degli emocomponenti, già codificato a livello regionale e tra le AO e ASP presenti sul territorio, essendo il

sangue cordonale un emocomponente ed inserito nei LEA.

\t

10 PROSSIME AZIONI DA SVOLGERE

Istituzione dei Coordinamenti Regionali e di Area entro 30 giorni dall'approvazione della Rete. Ilcoordinamento regionale è costituito dal Dirigente del settore competente del Dipartimento Tutela dellaSalute e dai coordinatori degli Hub delle tre Aree territoriali (Nord, Centro, Sud). I coordinamenti di Areasono cdstituiti dai coordinatori dell'Hub e degli Spoke. Tali coordinamenti saranno integrati con il·Coordinamento regionale del 118 e dei Dea..

- Programmare gli AUDIT per i coordinamenti degli Hub e degli spoke al fine di un'analisi dell'interoprocesso di donazione per:

a) conoscere la capacità teorica di donazione del singolo ospedale;

b) identificare i punti critici nel processo della donazione;

c) analizzare la causa di perdita dei potenziali donatori;

d) identificare i fattori ospedalieri che ostacolano il processo.

Infine, si rende necessario negli ospedali sede di HUB, come già realizzato a Catanzaro Pugliese,

- affiancare al Coordinatore Ospedaliero due collaboratori che, opportunamente formati, collaborerannocon lo stesso nello svolgimento delle funzioni previste. I collaboratori, oltre che facilitare lo svolgimentodelle funzioni di cui sopra, contribuiranno certamente con il loro impegno al miglioramento dei dati relativialla identificazione dei potenziali donatori e, di conseguenza, all'incremento del numero dei donatorieffettivi e dei trapianti.

11 MONITORAGGIO

Il Dipartimento Tutela della Salute effettuerà trimestralmente il monitoraggio dello stato di

attuazione della rete, attraverso la valutazione di appositi indicatori che saranno concordati con il gruppo di

lavoro e con il sostegno del tavolo di governo del sistema e predisporrà la relazione per la struttura

Commissariale.

REGIONE CALABRL\Dipartimento Tutela della Salute Catanzaro, 30/06/2015

Prot. / siar .Settore n.3 "~\ttività Ospedaliera

ed Emergenza-Urgenza"Referente per quanto comunicato

Dott.'Ssa Rosalba Barone

RELAZIONE DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA: RIORGANIZZAZIONE RETEDEI TRAPIANTI HUB E SPOKE. PROGRAMMA OPERATIVO 2013-2015. P 13.1APPROVAZIONE DOCUMENTO COSTITUTIVO.

Con il presente Decreto del Commissario ad acta per il Piano di Rientro si ridefiniscel'organizzazione della rete Trapianti delb Regione Calabria, secondo la logica dell'intensità di cure dellereti assistenziali per come previsto nel punto 13 del Programma Operativo 2013-2015.

La rete Trapianti inoltre segue quanto disposto dalla legge n. 91/99, in particolare in ordineall'organizzazione della rete trapiantologica nazionale.

Punto chiave della rete è il Centro Regionale Trapianti che, per lo svolgimento dei compitiistituzionali e per assicurare il necessario raccordo con tutte le strutture regionali, ha sede presso ilDipartimento Tutela della Salute che rappresenta il livello istituzionale di riferimento, mentre dal puntodi vista operativo, data la necessità del funzionamento in H 24, attualmente è attivo presso l'AziendaOspedaliera di Reggio Calabria.

In Regione Calabria è attivo il programma di trapianto di rene con il Centro Trapianti di rene, attivosu due poli, presso le Aziende Ospedaliere di Cosenza e Reggio Calabria, mentre presso quest'ultimaAzienda ha sede l'unico laboratorio di Tipizzazione Tissutale. Inoltre il polo chirurgico di ReggioCalabria è autorizzato per l'attività di trapianto di rene da donatore vivente.

Il trapianto di fegato non attivabile, quale programma, nella Regione Calabria per mancanza deglistandard minimi previsti, è garantito ai cittadini cabbresi attraverso una convenzione con l'AziendaPoliclinico Umberto I di Roma, che consente di trapiantare i pazienti in lista d'attesa nella RegioneCalabria, con gli organi prelevati nella Regione stessa.

Il centro Regionale Trapianti si avvale dei coordinamenti ospedalieri, rappresentati da medicirianimatori esperti per l'attività di procurement e prelievo di organi a scopo di trapianto.

Della rete trapiantologica regionale fanno inoltre parte il "Centro Unico Regionale Trapianti CelluleStaminali e Terapie Cellulari" e b Banca delle Cellule Staminali cordonali presso l'Azienda Ospedalieradi Reggio Calabria e la Banca Occhi presso l'Azienda Ospedaliera di Cosenza.

Dopo l'approvazione della rete si provvederà a costituire i coordinamenti regionale e d'area e la lorointegrazione con il coordinamento regionale del 118 e dei DEA.

Il D~::1-fJ,i SettoreDott·tsa Kfsalba Barone

88100 Catanzaro - via Edmondo Btla'c1rel/i n. 30 ~teL: 0961856591 - e-maiL· r.barone@regt'c1Lit