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COMUNE DI TRASAGHIS (UD) Relazione Tecnica Progetto Definitivo Progetto che prevede lo sfruttamento di uno scarico nel tratto finale del canale ex – SADE, prima della immissione delle sue portate sul torrente Leale PROGETTO: Arch. ENZO PIZZAL STUDIO DI PROGETTAZIONE Via Interna nr. 26 - PORDENONE (PN) Tel. 0434 930798 Fax. 0434 565800 Cell.: 335 6552259 IMPRESA ESECUTRICE: Elpo GmbH s.r.l. Via J.G. Mahl 19 39031 Brunico ( BZ ) P.I. e C.F. 00120730213 REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA

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COMUNE DI TRASAGHIS (UD)

Relazione Tecnica Progetto Definitivo

Progetto che prevede lo sfruttamento di uno scarico

nel tratto finale del canale ex – SADE, prima della

immissione delle sue portate sul torrente Leale

PROGETTO: Arch. ENZO PIZZAL STUDIO DI PROGETTAZIONE Via Interna nr. 26 - PORDENONE (PN) Tel. 0434 930798 Fax. 0434 565800 Cell.: 335 6552259

IMPRESA ESECUTRICE:

Elpo GmbH s.r.l. Via J.G. Mahl 19 39031 Brunico ( BZ )

P.I. e C.F. 00120730213

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Legenda

1. PREMESSA ................................................................................................................................... 3

1.1 OBIETTIVI DEL PROGETTO ....................................................................................................... 3

1.2 CONTENUTI DEL PROGETTO ................................................................................................... 4

2 AMMISSIBILITA’ AMBIENTALE ..................... ...................................................................... 5

2.1 P.R.G. DEL COMUNE DI TRASAGHIS ................................................................................... 8

3. IL SISTEMA IDROELETTRICO .............................................................................................. 9

4. LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO ............... .......................................................... 11

5. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO................................................................................... 11

5.1 STATO DI FATTO ....................................................................................................................... 11

5.2 PROGETTO ................................................................................................................................ 14

5.2.1 Vasca di scarico ........................................................................................................................ 14

5.2.2 Centrale idroelettrica ................................................................................................................ 16

5.2.3 Collegamento alla linea elettrica MT ...................................................................................... 19

5.2.3.1 Modalità di realizzazione dei cavidotti MT .......................................................................... 20

6. EFFETTI SULLA GESTIONE EDIPOWER E SULL’ECOSITE MA ................................ 22

7. CARATTERISTICHE DLL’IMPIANTO .................. .............................................................. 23

7.1 PORTATA DERIVABILE E SALTO ............................................................................................. 23

7.2 PARAMETRI DI CONCESSIONE ............................................................................................... 23

7.3 POTENZA E PRODUZIONE ATTESA ........................................................................................ 24

8. PIANO FINANZIARIO ............................................................................................................ 25

8.1 COSTO DI COSTRUZIONE ...................................................................................................... 25

8.2 RICAVI ATTESI E VALUTAZIONE ECONOMICA DELL’INVESTIMENTO .......................... 26

9. REGIME AUTORIZZATIVO.................................................................................................. 26

10. CONCLUSIONI ....................................................................................................................... 27

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Indice figure

figura no. 1 – Localizzazione intervento rispetto al confine del vincolo idrogeologico ...................... 6

figura no. 2 – Localizzazione intervento rispetto ai confine delle aree naturali tutelate .................... 7

figura no. 3 – Estratto P.R.G.C. del comune di Trasaghis .................................................................. 8

figura no. 4 - Schema dei principali impianti idroelettrici del bacino del Fiume Tagliamento ......... 9

figura no. 5 - Individuazione ambito di intervento ........................................................................... 11

figura no. 6 - Vista del manufatto di scarico Edipower da valle verso monte.................................. 12

figura no. 7 - Vista del manufatto di scarico Edipower da monte verso valle.................................. 12

figura no. 8 - Vista del ramo laterale................................................................................................ 13

figura no. 9 - Vista della turbina Kaplan bi regolante asse verticale .............................................. 17

figura no. 10 - Vista monte verso valle dello scarico Edipower ....................................................... 18

figura no. 11 – Profondità minima dei cavidotti MT ......................................................................... 20

figura no. 12 – Disposizioni e segnalazioni dei cavidotti MT ........................................................... 21

figura no. 13 – Modalità di ricoprimento dei tubi in assenza di prescrizioni particolari ................. 22

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1. PREMESSA

Tale progetto riguarda la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica

da fonte rinnovabile, del tipo “mini” ad acqua fluente ed a bassa caduta, avente la finalità di

ridurre le emissioni nocive per l’ambiente, in accordo con le disposizioni di Kyoto sottoscritto

con l’Italia.

Con il presente progetto si prevede l’utilizzo idroelettrico delle acque veicolate con il

canale artificiale di scarico di proprietà Edipower , mediante la realizzazione di una centralina

in comune di Trasaghis (UD).

Va sottolineato che il presente progetto non prevede di utilizzare corsi d’acqua

superficiali, ma di “sfruttare” le funzionalità residue della più ampia utilizzazione

idroelettrica dal bacino dell’Ambiesta attuata dalla società Edipower S.pA., recuperando

l’energia dal salto formato dallo scarico artificiale suddetto con il Torrente Leale.

Prerogativa del presente progetto sarà anche quella di non modificare, intermini di

portata, il regime idraulico che caratterizza l’asta, né di formare invasi tali da alterare il

comportamento della rete stessa.

In altri termini l’intervento in progetto può intendersi come un più razionale uso del

bene esistente, mediante l’inserimento di infrastrutture già presenti poco a monte e poco a

valle del sito individuato con questo progetto.

Il progetto è stato sviluppato secondo quanto richiesto dalla normativa esistente e

l’approfondimento delle tematiche progettuali ha portato ad una migliore definizione degli

elementi progettuali con l’esatta definizione degli interventi e dei particolari costruttivi.

Per quanto attiene alla metodologia seguita, definiti gli obiettivi da perseguire, sono

state valutate le possibilità d’intervento, le tipologie delle opere in grado di rispondere alle

richieste, in rapporto alle caratteristiche fisiche della derivazione d’acqua esistente e dei

luoghi oggetto dell’intervento nonché alla minimizzazione dell’impatto in un ambiente

particolarmente sensibile. 1.1 OBIETTIVI DEL PROGETTO

L’obiettivo dell’opera in progetto è la realizzazione di un impianto di produzione di

energia elettrica da fonte rinnovabile, concorrente allo scopo di ridurre le emissioni nocive

per l’ambiente derivante dall’uso di combustibili fossili convenzionali, in accordo con le

disposizioni del Protocollo di Kyoto sottoscritto dall’Italia; questo rappresenta l’impegno

preso dall’Italia e dal altri 161 paesi del mondo con l’Unione Europea per contrastare il

cambiamento climatico, obbligando il nostro Paese a ridurre nel periodo 2008-20012 le

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emissioni inquinanti del 6,5% rispetto al 1990. Per rientrare nei limiti imposti di Kyoto e per

far fronte alla problematiche di dipendenza energetica da altri paesi, l’Italia dovrà

obbligatoriamente investire con sempre maggiore decisione nelle energie alternative: sole,

acqua, vento e bio-energie. Le tecnologie applicate nello sfruttamento delle fonti rinnovabili

sono ormai consolidate, sia dal punto di vista tecnico, sia di mercato, ed offrono grandi

potenzialità in termini di vantaggi ambientali ed economici. Nell’ultimo quinquennio la

crescita delle fonti rinnovabili è stata significativa in tutta Europa. La generazione di energia

elettrica per via idroelettrica presenta l’indiscutibile vantaggio ambientale di non immettere

nell’ecosfera sostanze inquinanti, polveri, calore, come invece accade nel caso dei metodi

tradizionali di generazione per via termoelettrica. Altri vantaggi sono, come per le altre

energie rinnovabili, la minor dipendenza dalle fonti energetiche estere, la diversificazione

delle fonti e la riorganizzazione a livello regionale della produzione di energie. 1.2 CONTENUTI DEL PROGETTO

Il presente progetto è stato redatto al fine della richiesta di autorizzazione unica

regionale, ai sensi del D.Lgs, 387/2003, alla realizzazione dell’impianto.

Il progetto si articola dei seguenti elaborati:

� Relazione tecnica.

� Relazione geologica.

� Elaborati grafici.

� Piano particellare.

Per la stesura del progetto si è fatto riferimento sulla seguente normativa:

� R.D. 11/12/1933 n. 1775.

� R.D. 14/08/1920 n. 1285.

� D.M. 16/12/1923.

� “Elementi conoscitivi da fornire con le domande di concessione di derivazione

d’acqua di cui al comma 1 dell’art. 7 del T.U. delle disposizioni di Legge sulle

Acque e sugli impianti elettrici, approvato con R.D. 11/12/1933 n. 1775 e

modificato con D.Lgs. n. 275 del 12/07/1933 nonché con D.Lgs. n. 152 del

11/05/1999 e successive modifiche ed integrazioni” dell’Autorità di Bacino dei

Fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione.

� Legge regionale 03.07.2002 n. 16.

� Legge regionale 27/11/2001 n. 28.

� Legge regionale 31/05/2002 n. 14.

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2 AMMISSIBILITA’ AMBIENTALE

Dall’analisi del quadro normativo delineato nella relazione di fattibilità ambientale,

l’intervento proposto risulta ammissibile, come si rileva dalle seguenti considerazioni

riassuntive:

� nell’area non si rilevano valenze storico culturali, zone archeologiche vincolate;

� nell’area oggetto di studio non sussiste il vincolo idrogeologico di cui al R.D. n°

3267 del 30.12.1923;

� l’area di intervento in quanto ubicata in prossimità del Torrente Leale è

assoggettata al vincolo paesaggistico, ai sensi del D.Lgs 42/2004. Tuttavia, anche

nella suddetta normativa non sussiste un divieto assoluto all’esecuzione di lavori

in area sottoposta a vincolo paesaggistico;

� l’area di intervento non ricade o interessa nessun ambito naturale protetto o

sensibile (ZPS, SIC, ARIA, Parchi naturali, Riserve naturali, Biotopi);

� l’area di intervento ricade in zona omogenea RG – “Corso e rive del Leale e del

Melò” - del Piano Regolatore Generale Comunale del Comune di Trasaghis.

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figura no. 1 – Localizzazione intervento rispetto al confine del vincolo idrogeologico (fonte: www.regione. fvg.it)

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figura no. 2 – Localizzazione intervento rispetto ai confine delle aree naturali tutelate (fonte: www.regione. fvg.it)

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2.1 P.R.G. DEL COMUNE DI TRASAGHIS

figura no. 3 – Estratto P.R.G.C. del comune di Trasaghis

Come si evince dalle normative tecniche del Piano Regolatore, nella zona omogenea

interessata dal progetto non sono previsti impianti per la produzione di energia elettrica. Si

configurerebbe pertanto una variante agli strumenti urbanistici vigenti.

Va comunque sottolineato che l’opera prevista in progetto è stata tuttavia studiata

rispettando, per quanto possibile, sia le prescrizioni della zona omogenea in cui insiste

attualmente il progetto, sia quelle previste, in seguito a variante, dalla zona omogenea P – “Zone

per servizi ed attrezzature collettive”; decisione sulla quale comunque il comune esprimerà in

sede di Conferenza dei Servizi.

Il P.R.G. tuttavia non impone un divieto assoluto all’esecuzione di lavori in tale zona

omogenea, purché si assicuri la massima compatibilità delle opere con i caratteri paesaggistici e

ambientali dei territori attraversati.

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3. IL SISTEMA IDROELETTRICO

Nella figura seguente è riportato lo schema dei principali impianti idroelettrici del

bacino del fiume Tagliamento nel versante occidentale.

figura no. 4 - Schema dei principali impianti idroelettrici del bacino del Fiume Tagliamento

Tale sistema è caratterizzato dalla presenza di due bacini di invaso:

� il bacino del Lumiei, sito in comune di Sauris, della capacità massima di circa 70

x 106 m³, ove si raccolgono le acque fluenti del torrente Lumiei e quelle dell'alto

corso del Tagliamento addotte mediante gallerie artificiali. L’invaso è delimitato

da una diga ad arco in calcestruzzo avente quota di coronamento a m 984,30 e

con altezza in mezzeria di 136,50 m; la quota di massimo invaso è fissata in m

980;

� il bacino dell'Ambiesta, sito in comune di Verzegnis, della capacità massima di

circa 3,6 x 106 m³ in cui le acque del bacino del Lumiei vengono scaricate dopo

essere state utilizzate dalla centrale di Ampezzo. In detto bacino vengono anche

convogliate le portate derivate dai torrenti Degano e Vinadia e quelle del

Tagliamento intercettate alla presa di Caprizi. Lo sbarramento è costituito, anche

in questo caso, da una diga ad arco in c.a. avente quota di coronamento a m

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486,54 ed altezza in mezzeria di m 59,23; la quota di massimo invaso è fissata a

m 484,00.

Dal secondo bacino le acque vengono scaricate nel lago di Cavazzo, dopo essere state

utilizzate alla centrale di Somplago.

Il lago presenta una superficie di circa 1,75 x 106 m² ed ha una possibilità di invaso di

circa 6 x 106 m³, essendo ammessa una escursione di 4 metri fra le quota 192,90 e 196,90.

Dal lago si diparte un canale artificiale di scarico che, dopo un tratto in galleria

sottopassante i rilievi costituiti dai monti Maruint, Tre Corni e Brancot, si immette nel

torrente Leale attraverso il quale le acque vengono restituite al fiume Tagliamento poco a

valle dell’abitato di Trasaghis.

Le portate scaricate sono state stimate in:

� portata max: 25,00 m³/s;

� portata media: 19,00 m³/s;

� portata minima: 3,00 m³/s.

Le centrali hanno essenzialmente funzione di copertura delle richieste di punta;

l’utilizzo delle acque avviene pertanto in modo saltuario nel corso della giornata, e

diversificato sia durante la settimana che nelle varie stagioni dell’anno prevedendo, nei

periodi di mancato funzionamento, l’invaso nei rispettivi bacini.

Le caratteristiche tecniche principali delle due centrali sono:

� Centrale di Ampezzo

Serbatoio regolazione Sauris (e vasca di presa accumulo di Novarza)

� portata max: 24,90 m³/s;

� portata media: 4,87 m³/s;

� salto: 455,35 m;

� potenza nominale di concessione: 21.740,55 kW;

� potenza installata: 58.500 kW;

� Centrale di Somplago

Bacino modulazione Ambiesta

� portata max: 66 m³/s;

� portata media: 18,794 m³/s;

� salto: 280 m:

� potenza nominale di concessione: 51.591,00 kW;

� potenza installata: 166.200 kW.

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4. LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO

L’intervento di cui all’oggetto ricade in Comune Trasaghis, in corrispondenza del

manufatto di scarico Edipower, in un’area identificata nella mappa catastale al Foglio 44

mappale 20 e Foglio 43 mappale 345 del comune censuario di Trasaghis. Dal punto di vista

urbanistico l’area ricade in zona omogenea RG7 – “Corso e rive del Leale e del Melò” .

figura no. 5 - Individuazione ambito di intervento

5. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO 5.1 STATO DI FATTO

Come già accennato precedentemente, dal lago di Cavazzo si diparte un canale

artificiale di scarico che, dopo un tratto in galleria sottopassante i rilievi costituiti dai monti

Maruint, Tre Corni e Brancot, si immette nel torrente Leale. Nella parte terminale di detto

canale è posta l’opera di scarico vera e propria costituita da un manufatto in c.a., di forma

trapezia, e da alcuni salti atti a dissipare l’energia cinetica dell’acqua.

Il manufatto è costituito da due scarichi laterali dotati di paratoie piane, comandabili

manualmente.

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figura no. 6 - Vista del manufatto di scarico Edipower da valle verso monte

figura no. 7 - Vista del manufatto di scarico Edipower da monte verso valle

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Prima di detto manufatto, in sponda destra, vi è un ramo laterale, della lunghezza di 25

m, inizialmente realizzato dalla SADE al fine di sfruttare il salto esistente per produrre

energia elettrica, ma poi “accantonato” perché ritenuto all’epoca non conveniente, al contrario

dell’attuale situazione in cui, in un ottica di incentivazione dell’energia elettrica da fonti

rinnovabili, vi è una diversa sensibilità verso tali potenzialità.

figura no. 8 - Vista del ramo laterale

Attualmente l’area interessata dal progetto risulta incolta, con presenza di vegetazione

pioniera formata principalmente da piante e arbusti auctotoni e da rovi.

Entrando nello specifico, possiamo rinvenire una consociazione mista di latifoglie

costituita principalmente da Carpinus betulus (carpino bianco), Acer pseudoplatanus (acero

di monte), Populus alba (pioppo bianco). Nello strato arbustivo troviamo Coylis avellana

(noccilo), Sambucus nigra (sambuco nero), Rubus sp. (rovo) nelle zone più ruderalizzate e

Ruscus aculeatus (pungitopo) in quelle più evolute.

Per quanto concerne la componente erbacea del sottobosco, è composta da una flora

termofila tipica come Cidamen purpurascens, Polmonaria officinalis, Hepatica nobilis,

Helleborus viridis, Anemone nemorosa, Primula vulgaris, Viola sp. ecc.

La fascia spondale più prossima al ciglio dell’acqua è popolata da una fascia

discontinua di salici riparali (Salix ekagnos, Salixappendiculata,…).

L’accessibilità all’area avviene dalla Strada Provinciale n° 41 “di Forgaria”.

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5.2 PROGETTO

Con il presente progetto, si è pensato di utilizzare le potenzialità residuali, sfruttando

l’energia cinetica dell’acqua dello scarico esistente per produrre energia, risorsa che

attualmente viene sprecata facendo dissipare l’energia attraverso dei salti, vasche e superfici

ad alta scabrezza.

Il progetto prevede sinteticamente una centrale con vasca di carico che si innesta nel

ramo laterale del canale Edipower esistente, scaricando le acque circa 50 metri più a valle nel

Torrente Leale.

Particolare attenzione è stata posta nello studio dell’insieme e dei volumi al fine ridurre

l’impatto visivo, con soluzioni architettoniche pregevoli che consentono un buon inserimento

nel contesto.

La collocazione non presenta particolari criticità in quanto, sia dal punto di vista tecnico

che idraulico, la realizzazione dell’opera è ampiamente fattibile.

Come già accennato precedentemente, le aree interessate dal presente progetto sono

identificate nella mappa catastale al Foglio 44 mappale 20 e Foglio 43 mappale 345 del

comune censuario di Trasaghis; aree delle quali si provvederà per quanto possibile, alla

preventiva acquisizione in forma bonaria, con accordo tra le parti nel rispetto delle

disposizioni di Legge e dei valori commerciali dei terreni.

Va comunque ricordato che tutte le opere necessarie per la realizzazione di impianti

alimentati da fonti rinnovabili, sono state dichiarate dal D.Lgs. 387/2003 di pubblica utilità,

indifferibili ed urgenti e pertanto, qualora non si dovesse raggiungere un accordo con le parti,

si procederà, come previsto dal DPR n. 327 del 08.06.2003, all’avvio della pratica

espropriativa e di asservimento. 5.2.1 Vasca di carico

La vasca di carico, della forma di tipo rettangolare, ha una lunghezza di circa 30 m. ed una

larghezza di circa 22 m. con fondo e pareti in cemento armato.

L’altezza della lama d’acqua ha una altezza di 3.60 m con un volume medio invasato di mc.

2.100.

Per convogliare le acque alla centrale idroelettrica in progetto è stata prevista, in

corrispondenza dell’attuale manufatto di carico, l’installazione di una paratoia motorizzata

telecontrollata, progettata in modo tale che in caso di malfunzionamento della centrale, possa

aprirsi automaticamente garantendo le attuali condizioni di scarico.

L’aspetto rilevante della progettazione della vasca di carico della centrale in oggetto è stato

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però quello di individuare una soluzione volta a non creare problematiche al sistema di scarico

Edipower e quindi garantire, nella peggiore situazione ipotizzabile, le medesime caratteristiche

dello stato attuale.

Si è pertanto preferito optare anche per delle strutture fisse del tipo a sfioro, in quanto la

paratoia suddetta, essendo ad azionamento meccanico, nel caso di eventuali malfunzionamenti

potrebbero provocare delle turbative alla Edipower e all’incolumità dei centri abitati.

La scelta è ricaduta nella realizzazione di uno sfioratore centrale che scarica, mediante una

condotta interrata di by-pass in c.a., nella vasca di calma posta a valle della centrale idroelettrica

in oggetto.

Lo sfioratore è stato quindi dimensionato per garantire, nella peggiore situazione

ipotizzabile, le medesime condizioni dello stato attuale; si è pertanto ipotizzato un fuori servizio

della centrale idroelettrica, della paratoia suddetta ed una portata massima del canale di scarico

pari a 25 mc/sec.

A fronte di questi parametri si è dimensionato uno sfioratore della lunghezza di 51,65 m.,

con quota di ritenuta 186.05 m. slm.

Per una serie di considerazioni, per verificare lo sfioro si è preferito omettere la parte di

sfioro circolare e quindi si è tenuto conto una lunghezza dello sfioro pari a 46 m. (23+23 m.).

Per il calcolo si è utilizzata la formula dello stramazzo.

Sapendo che:

HgLQ **2**µ=

Adottando come coefficiente di efflusso pari a µ=0,42 avremo

( ) ( ) .44,043,4*46*42,0/252**µ/ 323

2

mgLQH ===

Pertanto nella condizione peggiore il livello massimo all’opera di scarico Edipower e carico

della centrale progettata è di 186.49 m. slm., il medesimo valore dello stato di fatto attuale.

Considerando poi una larghezza dello sfioratore pari a 3 m., un coefficiente di efflusso pari a

µ=0,42 e tenendo conto che lo sfioratore sarà costituito da alcuni salti dissipatori avremo una

soglia sfiorante pari a:

( ) ( ) .72,243,4*3*42,0/252**µ/ 323

2

mgLQH ===

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A fronte degli accorgimenti adottati, si può affermare che le condizioni attuali dello scarico

Edipower sono ampiamente garantite anche in caso di malfunzionamento della centrale di

progetto.

Comunque questa situazione di fuori servizio delle turbine, della paratoia di scarico e con

portata massima scaricata risulterà alquanto improbabile.

Va comunque precisato che il livello di esercizio della centrale è stato assunto sulla base di

calcoli induttivi; in futuro potranno essere assunti valori diversi, sulla base di accordi e/o

ulteriore elementi forniti da Edipower.

5.2.2 Centrale idroelettrica

Dalla vasca di carico le portate attraversano una griglia con sgrigliatore automatico, per poi

giungere nel canale di aspirazione delle macchine gestito da due paratoie piane, che ove

necessario, consentono di intercettare completamente il flusso.

La centrale ha una forma quadrata aventi dimensioni esterne di 15,40x15,40 m. per una

altezza di 4,35 m. ed è posta a quota 187.18 s.l.m., in una condizione di sicurezza idraulica dalle

piene del Torrente Leale.

Il fabbricato presenta una copertura piana, a basso profilo, ed è rivestito esternamente con

pietra tipica locale e doghe in legno.

L’edificio è composto dai seguenti locali:

� locale macchine;

� locale quadri;

� locale celle MT/BT;

� locale trasformatore;

� locale utente;

� locale misure;

� locale ente distribuzione;

� locale W.C.

Il montaggio e lo smontaggio delle turbine, in occasione dell’installazione e della

manutenzione straordinaria, avviene attraverso le aperture previste sul solaio di copertura, previo

spostamento dei lucernai.

La scelta del macchinario di produzione da installare presso la centrale idroelettrica è stata

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fatta in considerazione della portata disponibile e del salto, in modo da adottare la tipologia

impiantistica più affidabile, che comporti la minore incidenza sul costo complessivo di

costruzione e che abbia la massima resa di producibilità elettrica.

Per tale impianto si è optato per n. 2 turbine Kaplan biregolanti ad asse verticale, munite di

generatori asincroni raffreddati ad acqua per avere il minor impatto acustico.

Le turbine sono state progettate per le seguenti caratteristiche:

� salto utile netto 4,35 m.

� portata massima 12,5 m.

� velocità di rotazione 230 rpm

� potenza alla ruota 480 kW

figura no. 9 - Vista della turbina Kaplan bi regolante asse verticale

Il generatore elettrico è del tipo asincrono trifase, tensione 400 V, velocitò nominale 750

rpm, velocità di fuga 2 Vn, numero poli 8, potenza nominale 550 kW, raffreddato ad acqua.

Le turbine saranno dotate di un moltiplicatore giri, dimensionato per funzionamento

continuo 24h su 24h per oltre 8.300 ore/anno, rendimento a pieno carico >98,5 %. Il

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moltiplicatore sarà dotato di termosonde per il rilievo delle temperature dell’olio e dei cuscinetti

e di analizzatori di vibrazioni con relativa apparecchiatura di controllo.

Per quanto concerne il comparto trasformazione, il trasformatore sarà del tipo a resina, con

potenza nominale di 1500 kVA, tensione primaria 400 V e tensione secondaria a vuoto 20 kV.

Completano l’impianto un quadro di comando e controllo, un comparto di potenza in BT e di

arrivo linea MT, i dispositivi di controllo automatico per il governo delle turbine ed organi di

sicurezza.

Tutto l’impianto sarà completamente automatizzato e tele controllato per garantire la

massima sicurezza.

Le acque turbinate saranno poi indirizzate verso la vasca di calma e restituite al Torrente

Leale tramite un breve canale ad alta scabrezza, al fine di dissipare l’energia, della lunghezza di

15 m. e larghezza 19 m. Nella stessa vasca di calma verranno indirizzate anche le eventuali

portate scaricate dallo sfioratore della centrale.

I condotti di scarico delle turbine sono stati progettati in modo che siano panconabili in

modo da effettuare le varie manutenzioni.

Il Torrente Leale, nella zona in questione, presenta un andamento pressoché regolare,

interessato da fenomeni di sovralluvionamento ed erosione spondale provocata in particolare

dagli effetti idraulici creati dalla opera idraulica esistente.

figura no. 10 - Vista monte verso valle dello scarico Edipower

Muro esistente con massi ciclopici

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Per evitare che si verifichino erosioni della sponda destra idrografica del Torrente Leale,

dovute all’energia cinetica dell’acqua, a seguito dello scarico della centrale, il progetto ha

previsto il prolungamento del muro spondale in massi intasati con talee di salice e paramenti in

sassi tipici del luogo.

Il livello medio del pelo morto inferiore è a quota 181.50 m.s.l.m. ed il fondo del canale di

scarico è posto a quota 181.70, di poco superiore al fondo del canale di magra attuale del corso

d’acqua.

Il torrente Leale, alla sezione in argomento risulta a carattere torrentizio per cui, in

condizioni normali, scorre nel proprio subalveo ghiaioso, con qualche limitato affioramento

d’acqua, mentre durante i periodi particolarmente piovosi, possono manifestarsi delle piene

importanti.

Tuttavia l’impianto idroelettrico in progetto non incide sul regime idraulico del corso

d’acqua, in quanto è situato in modo tale da non interferire nel suo naturale percorso.

5.2.3 Collegamento alla linea elettrica MT

E’ previsto il collegamento della nuova centrale idroelettrica con la rete di Distribuzione MT

con tensione nominale di 20 KV tramite l’inserimento in entra-esce sulla linea MT esistente.

La soluzione prevede l’inserimento di una cabina di consegna (ubicata nel comune di

Trasaghis, sul terreno contraddistinto dal mappale 20 del foglio 44) collegata in entra-esce sulla

linea MT suddette in modo da generare due tronchi di linea in cavo interrato, afferenti a due

punti di connessione diversi, per una lunghezza complessiva di circa 190,00 m.

Il punto di consegna avverrà su palo MT situato poco più a monte della centrale idroelettrica

in oggetto.

Il collegamento in questione sarà realizzato mediante cavo del tipo raccordato ad elica.

Il collegamento realizzato avrà le seguenti caratteristiche:

� Tensione nominale: 20 kV

� Corrente massima di esercizio del collegamento: 295A

� Tipo di cavo: cavo raccordato ad elica

� Tipo di posa: in tubo interrato

� Profondità di posa: >1mt

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5.2.3.1 Modalità di realizzazione dei cavidotti MT

La profondità minima di posa dei tubi, sarà tale da garantire almeno 1,0 m misurato

dall’estradosso superiore del tubo.

figura no. 11 – Profondità minima dei cavidotti MT

Il fondo dello scavo sarà piatto e privo di asperità che possano danneggiare le tubazioni

Nella posa dei tubi le curve saranno limiate al minimo necessario e comunque avranno un

raggio non inferiore a 1,50 m. In particolare il profilo della tubazione MT sarà quanto più lineare

possibile evitando in particolare le “strozzature” nei casi di incrocio con le altre opere o per la

eventuale presenza di ostacoli.

Lungo la canalizzazione i tubi saranno collocati tutti sullo stesso piano di posa. Al di sopra

dei cavidotti ad almeno 0,2 m dall’estradosso del tubo stesso, sarà collocato il nastro monitore

con la scritta ENEL-CAVI ELETTRICI; nelle strade pubbliche sarà comunque evitata la

collocazione del nastro immediatamente al di sotto della pavimentazione, onde evitare che

successivi rifacimenti della stessa possano determinare la rimozione.

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figura no. 12 – Disposizioni e segnalazioni dei cavidotti MT

Una volta completata la posa dei tubi, prima del loro ricoprimento, sarà verificata la

continuità e l’allineamento degli stessi.

In particolare al fine di impedire l’ingresso di terra o atro materiale all’interno dei cavidotti

sarà verificata:

� la giunzione dei tubi;

� la sigillatura delle estremità dei tubi che non si attestino a pozzetti.

Per quanto concerne il ricoprimento dei tubi saranno rispettate le seguenti indicazioni:

� la prima parte del rinterro (fino a 0,1 m sopra al tubo collocato più in alto) sarà

eseguita con sabbia o terra vagliata successivamente irrorata con acqua in modo da

realizzare una buona compattazione;

� la restante parte della trincea /esclusa la pavimentazione) sarà riempita a strati

successivi di spessore non superiore a 0,3 m ciascuno utilizzando il materiale di

risulta dallo scavo (i materiali utilizzati saranno fortemente compressi ed

eventualmente irrorati al fine di evitare successivi cedimenti).

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figura no. 13 – Modalità di ricoprimento dei tubi in assenza di prescrizioni particolari

6. EFFETTI SULLA GESTIONE EDIPOWER E SULL’ECOSITE MA

A fronte di quanto descritto nei capitoli precedenti, si può affermare che il presente progetto

risulti di fatto trasparente, infatti:

� non vi saranno riduzioni o sottrazioni delle portate attualmente scaricate sul Torrente

Leale;

� analogamente, per eventuali arresti improvvisi nel funzionamento della centrale, le

portate in arrivo verrebbero bypassate e non si riscontrerebbe alcun temporaneo

disservizio a valle della centrale;

� il progetto è stato pensato per garantire il migliore e conseguente minor impatto

sull’ambiente e sul territorio, rispettando sempre le norme materia; le opere sono

mitigate alla vista con l’utilizzo di vegetazione tipica della zona circostante.

� l’impianto non crea nessuna turbativa idraulica al fiume Leale e la centrale è stata

collocata ad una quota tale da trovarsi in una situazione di sicurezza idraulica, con

ogni condizione idrologica del corso d’acqua.

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7. CARATTERISTICHE DLL’IMPIANTO 7.1 PORTATA DERIVABILE E SALTO

L’impianto in progetto è del tipo a acqua fluente, vale a dire senza nessun accumulo o

regolazione delle portate a monte dell’opera di presa, per cui la portata derivabile è in funzione

della quantità d’acqua scaricata dal lago di Cavazzo.

In base ai dati forniti dalla Direzione Provinciale dei lavori Pubblici le portate derivabili

sono:

� portata massima 25.00 mc/s 250.00 moduli

� portata media 19.00 mc/s 190.00 moduli

� portata minima 3.00 mc/s 30 moduli

Nelle fasi progettuali successive, tale valore potrà subire delle variazioni, sulla scorta di dati

e/o informazioni che saranno forniti dalla Regione Friuli Venezia Giulia e da Edipower.

Il salto lordo è stato calcolato per differenza tra il livello superiore di esercizio (q= 186.05

m. slm.) e il livello inferiore medio (q= 181.70 m. slm.) e risulta pari a 4.35 m..

Quindi il salto lordo risulta:

� salto lordo 4.35 m. 7.2 PARAMETRI DI CONCESSIONE

In base a quanto enunciato nel paragrafo precedente avremo:

� portata massima 25.00 mc/s 250.00 moduli

� portata media 19.00 mc/s 190.00 moduli

� portata minima 3.00 mc/s 30 moduli

� salto lordo 4.35 m.

Pertanto la potenza nominale di concessione sarà:

kWhQmedia

Pn 810102

35,4*000.19

102

* ===

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7.3 POTENZA E PRODUZIONE ATTESA

La potenza effettiva nominale tendo conto del rendimento globale (turbina-generatore-

moltiplicatore-trasformatore) e pari al 80%. Avremo quindi:

kWhQ

P 10280,0*102

35,4*000.3

102

min*min ===

kWhQmedia

Pmedia 64880,0*102

35,4*000.19

102

* ===

kWhQ

P 85280,0*102

35,4*000.25

102

max*max ===

La produzione media attesa dell’impianto risulta di circa 4.667.294 kWh annui.

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8. PIANO FINANZIARIO

8.1 COSTO DI COSTRUZIONE

Il costo di costruzione è stato calcolato in € 2.325.166,40 così ripartiti:

Descrizione Parziale Importo

Totale lavori a base d’asta € 952.355,00

Fornitura e posa in opera di apparecchiature elettromeccaniche

€ 1.100.000,00

Oneri della sicurezza di cui al D.Lgs 81/2008 non soggetti a ribasso d'asta

€ 20.523,55

IMPORTO TOTALE LAVORI IN APPALTO € 2.072.878,55 € 2.072.878,55

SOMME A DISPOSIZIONE

Allacciamento ENEL € 20.000,00

Indennizzi per espropri, servitù e occupazioni temporanee

€ 5.000,00

Per imprevisti € 10.000,00

Spese tecniche € 10.000,00

I.V.A sui lavori il 10% € 207.287,85

TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE € 252.287,85 € 252.287,85

IMPORTO TOTALE PROGETTO € 2.325.166,40

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8.2 RICAVI ATTESI E VALUTAZIONE ECONOMICA DELL’INVESTIMENTO

Essendo l’impianto alimentato da fonti rinnovabili (IAFR), per i primi 15 anni di esercizio si

ha diritto ad una tariffa fissa onnicomprensiva il cui valore è e di 0,22 € a kWh.

Conseguentemente è possibile attendersi un ricavo medio annuo di circa € 1.026.804,68 per i

primi 15 anni e circa € 513.402,34 per gli anni successivi.

Da dette somme vanno dedotte le spese per canoni, manutenzione, ecc. che vengono stimate

in circa € 6.000,00 anno.

Quindi si rientra dell’investimento in poco meno di 2,5 anni.

9. REGIME AUTORIZZATIVO

Attualmente l’iter autorizzativo per la realizzazione di un impianto idroelettrico è

sostanzialmente formato da due macro procedimenti che consistono:

� richiedere alle Direzioni provinciali dei Lavori Pubblici la concessione a derivare l’acqua

ai sensi del T.U. sulle Acque e impianti elettrici approvato con R.D. 11.12.1933 n. 1775

e s.m.i.;

� richiedere alla Direzione Direzione centrale programmazione, risorse economiche e

finanziarie - Servizio pianificazione ed energia - l’autorizzazione unica regionale alla

realizzazione dell’opera ai sensi del D.Lgs. 29.12.2003 n. 387.

Per quanto riguarda la Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA come previsto

dall’art. 32 del D.Lgs. 152/2006 si ritiene che le opere siano da assoggettare a tale procedura.

Ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. 152/2006 il presente progetto:

� ricade all’interno della lista di cui all’Elenco dell’Allegato III della Parte

seconda del D.Lgs. 152/2006, e precisamente al punto 7 comma d)

“Derivazione di acque superficiali ed opere connesse che prevedano

derivazioni superiori a 200 l/s o di acque sotterranee che prevedano

derivazioni superiori a 50 l/s”;

MAGGIORI ENTRATE USCITE1° Anno € 1.026.804,68 € 2.325.166,402° Anno € 1.026.804,68 € 6.000,003° Anno € 1.026.804,68 € 6.000,00

€ 3.080.414,04 € 2.337.166,40

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� ricade all’interno della lista di cui all’Elenco dell’Allegato IV del D.Lgs.

4/2008, di modifica del D.Lgs. 152/2006, e precisamente al punto 2 comma m)

“ Impianti per la produzione di energia idroelettrica con potenza installata

superiore a 100 kW”;

� l’opera non è localizzata all’interno di alcuna area protetta.

10. CONCLUSIONI

L’impianto proposto, del tipo “mini hydro”, sfrutta le potenzialità residue di una più ampia

utilizzazione idroelettrica della società Edipower S.p.A., non alterando o modificando quelle che

sono le caratteristiche e le funzionalità del canale da cui derivare le portate per produrre

l’energia.

Il progetto è stato pensato per garantire il migliore e conseguente minor impatto

sull’ambiente e sul territorio, rispettando sempre le norme materia; le opere sono mitigate alla

vista con l’utilizzo di vegetazione tipica della zona circostante.

L’impianto non crea nessuna turbativa idraulica al fiume Leale e la centrale è stata collocata

ad una quota tale da trovarsi in una situazione di sicurezza idraulica, con ogni condizione

idrologica del corso d’acqua.

Va ricordato inoltre che la produzione di energia da fonti rinnovabili non provoca emissioni

gassose o liquide che possano inquinare l’aria o l’acqua.

Diversamente, la produzione di energia elettrica da fonte di energia rinnovabile determina,

come impatto positivo, la riduzione dell’inquinamento atmosferico presso gli impianti di

produzione elettrica da combustibili fossili dislocati sul territorio nazionale.

Pertanto l’impianto proposto consente di ridurre la produzione di energia termoelettrica e

conseguentemente le emissioni nell’aria di sostanze nocive, polveri sottili e calore.

Il risparmio energetico da fonti convenzionali indotto da un impianto idroelettrico è

facilmente quantificabile e può essere così spiegato nel seguente modo.

Come misura si utilizza il “tep” (tonnellata equivalente di petrolio) che corrisponde

all’energia termica sviluppata da una tonnellata di petrolio, che è di 11.628 MWh termici.

Sapendo che 1 tep = 11,628 MWh termici = 4,5 MWh è possibile quantificare il risparmio

energetico dell’impianto proposto che è pari a 1037 tep.

Oltre al risparmio quantitativo di fonti energetiche convenzionali, altro aspetto da non

sottovalutare è la componente qualitativa, ovvero una minor emissione in atmosfera di sostanza

inquinanti, gas serra e di polveri sottili.

Per quantificare il risparmio di tonnellate di emissioni di inquinanti in atmosfera, in seguito

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alla realizzazione dell’impianto proposto, possiamo utilizzare i valori medi desunti dalla

pubblicazione dell’U.E.. Avremo quindi:

t/anno Carbone Gas Petrolio MEDIA

CO2 – anidride carbonica 390,39 199,50 371,28 320,39

SO2 – anidride solforosa 5,25 - 3,23 2,83

Nox– ossidi di azoto 1,43 0,59 0,97 0,99

CH4 –metano 0,38 - 0,67 0,35

Particoalto 3,82 0,02 0,34 1,39

Rifiuti solidi 28,56 - 19,07 15,88 Tab.1– Emissioni medie annue in tonnellate risparmiate

Concludendo possiamo affermare che con l’impianto proposto, si ha un generale impatto

positivo, dovuto al minor consumo di fonti fossili, pari a circa 1037 tep, ed una minor emissione

di sostanze inquinanti ed anidride carbonica in atmosfera, pari a circa 320 tco2/anno.

Le caratteristiche salienti sono:

Tipologia impianto Acqua fluente

Corso d’acqua Canale di scarico Edipower

Ubicazione centrale Comune di Trasaghis

Quota pelo morto superiore 186,05 m. s.l.m.

Quota pelo morto inferiore 181,70 m. s.l.m

Portata media di concessione 19.000 l/s

Salto di concessione 4,35 m.

Potenza nom. di concessione 810 kW

Portata massima 25.000 l/s

Produzione annua attesa 4.667.294 kWh