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Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Febbraio 2018 - numero 112 Il 4 marzo prossimo si voterà sia per il Parlamento nazionale che per il Consiglio regionale. In questa occasione ci limiteremo a trattare la sola questione nazionale. Da anni, da queste colonne, sottolineamo il deficit di rappresentanza politica della nostra Pianura. Un primo dato allarmante: per la Camera su 200 comuni bresciani ben 38 sono compresi in collegi elettorali extraprovinciali (28 in quello bergamasco di Romano di Lombardia e 10 in quello mantovano di Suzzara). Inutile dire che questi 38 comuni sono tutti della Bassa, che perde così la sua unitarietà politica. Altro dato: sia nei listini proporzionali che nei collegi uninominali non vi sono candidati bassaioli. Il combinato disposto dei due dati determina l’assenza nel Parlamento nazionale di una presenza nella Bassa. Va subito detto che il deficit di rappresentanza politica non è SEGUE A PAGINA 2 Editoriale Sommario Direzione: Stefania Brunelli “La nuova Pianura”-Via S.Martino,11 Verolanuova (Bs) Iscrizione al Tribunale di Brescia 9/2017 del 22/06/2017 Stampa: CSQ spa - Erbusco (Bs) Pubblicazione mensile E-mail: [email protected] per inserzioni pubblicitarie email: [email protected] VISITA IL NOSTRO SITO www.lapianura.it Territorio pag 2 Territorio 3 Manerbio » 4 Manerbio » 5 Manerbio » 6 Manerbio » 7 San Gervasio » 8 Offlaga - Dialetto » 9 Orzinuovi » 10 Orzinuovi - Pontevico » 11 Pontevico » 12 Pontevico » 13 Calendario Bresciano » 14 Ricette » 15 Rubriche » 16 PRESENTANDO QUESTA PAGINA AVRAI www.ilpiaceredelloro.it PONTEVICO VIA XX SETTEMBRE, 79 IL PIACERE DELL’ORO PONTEVICO BAGNOLO MELLA VIA GRAMSCI, 153/A IL PIACERE DELL’ORO BAGNOLO MELLA Regala “Gioie” d’Amore I L P I A C E R E D E L L O R O Non solo a San Valentino GIOIELLI VINTAGE . GIOIELLI RINNOVATI . ORO DA INVESTIMENTO . OROLOGI DA COLLEZIONE E D’EPOCA . VALUTAZIONI GRATUITE SERVIZIO INFORMAZIONI . RIPARAZIONI . TEST DELLL’ESTETICA Azienda iscritta alla Banca D’italia Architetture selezionate Il ministero dei beni ambientali e la regione Lombardia hanno selezionato le architetture più significative dal dopoguerra, tra queste la città sociale di Manerbio. http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture900/

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Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Febbraio 2018 - numero 112

Il 4 marzo prossimo si voterà sia per il Parlamento nazionale che per il Consiglio regionale.In questa occasione ci limiteremo a trattare la sola questione nazionale.Da anni, da queste colonne, sottolineamo il deficit di rappresentanza politica della nostra Pianura.Un primo dato allarmante: per la Camera su 200 comuni bresciani ben 38 sono compresi in collegi elettorali extraprovinciali (28 in quello bergamasco di Romano di Lombardia e 10 in quello mantovano di Suzzara).Inutile dire che questi 38 comuni sono tutti della Bassa, che perde così la sua unitarietà politica.Altro dato: sia nei listini proporzionali che nei collegi uninominali non vi sono candidati bassaioli.Il combinato disposto dei due dati determina l’assenza nel Parlamento nazionale di una presenza nella Bassa.Va subito detto che il deficit di rappresentanza politica non èSEGUE A PAGINA 2

Editoriale Sommario

Direzione: Stefania Brunelli“La nuova Pianura”-Via S.Martino,11

Verolanuova (Bs)Iscrizione al Tribunale di Brescia 9/2017

del 22/06/2017Stampa: CSQ spa - Erbusco (Bs)

Pubblicazione mensileE-mail: [email protected]

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Rubriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 16

PRESENTANDO QUESTA

PAGINA AVRAI

www.ilpiaceredelloro.itPONTEVICO VIA XX SETTEMBRE, 79

IL PIACERE DELL’ORO PONTEVICOBAGNOLO MELLA VIA GRAMSCI, 153/A

IL PIACERE DELL’ORO BAGNOLO MELLA

Regala“Gioie” d’Amore

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Non solo a San ValentinoGIOIELLI VINTAGE . GIOIELLI RINNOVATI . ORO DA INVESTIMENTO . OROLOGI DA COLLEZIONE E D’EPOCA . VALUTAZIONI GRATUITE

SERVIZIO INFORMAZIONI . RIPARAZIONI . TEST DELLL’ESTETICA

Azienda iscritta alla Banca D’italia

Architetture selezionate Il ministero dei beni ambientali e la regione Lombardia hanno

selezionato le architetture più significative dal dopoguerra,tra queste la città sociale di Manerbio.

http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture900/

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Pag . 2 Febbraio 2018Territorio

PROSEGUE DALLA PRIMA

solo colpa della frammentazione dei collegi.In larga parte è demerito della nostra classe politica che non è certamente eccelsa.Anche sul versante più ampio e cioè quello provinciale le cose non sono migliori.Assistiamo a candidature che poco hanno a che fare con i bresciani.Il centro-sinistra candida nel collegio uninominale della Camera in Franciacorta l’emiliana Mara Mucci che era stata eletta nel 2013 con i grillini, poi trasmigrata con i radicali.Clamorosa la candidatura al secondo posto nei listini proporzionali per la Camera di Francesca Raciti da parte del Pd.La Raciti è catanese, nonché presidente del Consiglio comunale della propria città.Detto questo, va sottolineato anche che la qualità dei candidati catapultati da altre regioni non è eccelsa.In conclusione, si può affermare tranquillamente che, come dicevano i latini, “mala tempora currunt”.

Un «oscar» per l’impegno nella prevenzione Regione Lombardia a 36 sodalizi selezionati tra quelli indicati dalle direzioni strategiche di Ats, Asst, e Fondazioni Irccs pubbliche del territorio regionale e suddivise in cinque gruppi: «Con la vita»; «Con i bambini»; «Con i più fragili», «Con chi ha bisogno»; «Riconoscimenti regionali».Tra questi anche la segnalazione del dirigente dell’asl di Desenzano, Peter Assembergs, per l’associazione Adamo di Manerbio fondata da

Paola Mondolo scomparsa 50 mesi fa con il progetto sociale dedicato agli utenti che passano una parte della loro vita in un reparto oncologico.Il 24 novembre 2013, giorno in cui Paola avrebbe compiuto 32 anni, è formalmente nata l’Associazione Degli Amici Manerbio Oncologia, conosciuta con l’acronimo A.d.a.m.o.Il gruppo è presieduto dal responsabile dell’Oncologia dott. Giuseppe Colosini cui è stato consegnato il premio “#Maisoli” quest’anno alla prima edizione.

I manerbiesi di "Adamo" premiati dalla Regione

All'ospedale l'ortopedia affidata al dott. Rizzi

L’Unità Operativa Ortopedia Traumatologia del Presidio Ospedaliero di Manerbio ha un nuovo Direttore di Struttura Complessa.È il dott. Luigi Rizzi, 55 anni, nato a Bergamo, laureato con lode nel 1987 in Medicina e Chirurgia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma dove si è anche specializzato in Ortopedia e Traumatologia, sempre con lode, nel 1992.È autore di 67 pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali e ha partecipato, in qualità di relatore su molteplici temi, a 92 congressi nazionali e internazionali.Tra le aree di interesse vi è la patologia e la chirurgia ricostruttiva delle lesioni pelviche e delle fratture dell’acetabolo per le quali, dal 2007, fa parte del Gruppo Italiano di Chirurgia Conservativa dell’Anca dedicandosi allo studio ed al trattamento delle diverse patologie dell’anca del bambino e dell’adulto.In questo ambito utilizza, dal 2010, la tecnica di accesso anteriore all’anca sia per gli interventi di impianto che di revisione di artroprotesi, tecnica

per la quale svolge attività di docenza.“Il Dott. Rizzi - dichiara il Direttore Generale Dott. Peter Assembergs – vanta un’importante esperienza lavorativa ed un’ampia competenza e la sua nomina è un altro passaggio importante per l’ulteriore valorizzazione dell’Ospedale di Manerbio, alla quale stanno contribuendo in modo fattivo tutti i professionisti che già lavorano presso la struttura. Sono certo che la sua professionalità sarà un elemento di attrazione per i pazienti. Auguro buon lavoro a tutta l’equipe.”

Giovedì 8 febbraio alle ore 20,30 in sala Bianchi il convegno: “Dove va la sanità? Non chiamare il medico, ora c’è il gestore”. E’ una occasione programmata dal circolo Acli di Casa San Martino per approfondire l’argomento di stretta attualità e per conoscere per le novità in materia di riforma sanitaria lombarda che non trova unanime consenso. Per questo

sono stati chiamati: Gian Antonio Girelli, consigliere regionale della minoranza politica; medici tra i quali il dott. Fabrizio Bonera, medico di base; moderatore Giuseppe Foresti della presidenza provinciale Acli. Introduzione del presidente del circolo Angelo Bertelli.

Convegno sulla sanità

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Febbraio 2018 Pag . 3

SPELACCHIO  non solo una leggenda romana. Ogni paese i suoi “spelacchio” che sono tolti di mezzo senza tante storie. Come a Manerbio dove sono stati segati alberi che avevano il torto, in autunno, di spargere foglie al suolo, oppure obsoleti al punto da manifestare pericolo per la loro stabilità. Del pino romano ci informano che si faranno una casetta e dei gadget. Del legno manerbiese si sa nulla. Coraggio, Caldera, chiedi notizia in comune, tanto non ti rispondono, come per la moschea che pare stia a cuore a qualcuno che comanda.

NEL PIATTO = Da gennaio con il nuovo regolamento europeo in tema di «novel food» alimenti quali: cimici e cavallette, bruchi e bachi da seta, farfalle, coleotteri, grilli e millepiedi. «Si tratta di proteine simili alla carne secca - spiega lo chef Gabriele Bozio, di Cast Alimenti -, ci abitueremo. Per mimetizzare il sapore, soprattutto in pasticceria, andranno usati aromi come vaniglia o scorza d’arancia». Secondo un’indagine di Coldiretti meno di un italiano su quattro sarebbe favorevole al loro consumo definiti dalla FAO, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, già nel 2013, la dieta del futuro, «strumenti decisivi per la lotta contro la fame»

CANDIDATI = C’è stata la corsa a iscriversi nelle liste di partiti e civiche per l’assalto al Parlamento e ai consigli regionali per i quali

andremo a votare il prossimo 4 marzo. Qualcuno dovrebbe chiedere a tutti questi signori perché lo fanno. Per cambiare il mondo o per sopravvivere? Fermandoci ai nomi dei candidati «eccellenti» (!?), sembra si tratti più che altro di gente alla canna del gas. Forse potremmo organizzare una colletta, dare loro il ricavato e toglierli di mezzo.

SALTO DELLA QUAGLIA = I deputati e i senatori della XVII legislatura (quella appena chiusa) che hanno cambiato almeno una volta gruppo parlamentare sono 345, il 36,2% degli eletti. I cambiamenti in tutto sono stati 546 col record di Luigi Compagna che ha cambiato casacca dieci volte. Altro record quello di Adriano Zaccagnini, dal M5S al Misto, dal Misto a Sel, da Sel al Misto, e infine dal Misto all’Mdp. In media ci sono stati 9,58 cambi al mese. E poi insistono che c’è da fidarsi...

PAGA FARAONICA = Dagospia ha parlato di Fabio Fazio e del suo stipendio in Rai, pari a 2,8 milioni di euro l’anno. Pare ora che i pagamenti siano stati bloccati dalla Corte dei Conti, che sta indagando sui contratti relativi alla nuova edizione di Che tempo che fa, quella spostata su Rai 1 con pesanti contraccolpi sullo share di Viale Mazzini.

RUOLI = Il ministro dell’Istruzione senza maturità (esami) impone nuove regole a 50 mila maestri e

5.300 professori che hanno ottenuto il ruolo con riserva i quali rischiano addirittura la cancellazione. Gli insegnanti della primaria con il solo diploma di maestri rischiano il posto (si richiede loro la laurea): idem per i professori che pur laureati non riescono ad entrare in ruolo. 

IGOR = Il bandito con nomi falsi, in cella alla Zuera (Saragozza), rifiuta le due ore d’aria in cortile, non vuole parlare con nessuno, respinge l’avvocato, niente televisione, legge dalla mattina alla sera la Bibbia. Intanto accetta l’estradizione in Italia, dopo la serie di omicidi. Forse pensa di replicare nel Bel Paese.

CITTA’ ETERNA = Una volta a Roma faticavano ad arrivare gli Unni, ora ci arriva indisturbato il suino, animale proverbialmente intelligente che ha approfittato dell’immondizia per organizzare le sue indisturbate scorribande al grido di «o Roma, o morte!». Come i piccioni, le pantegane ed altro ancora che sono la fauna permanente nella Capitale. Per non dire delle buche, piccoli crateri al punto che non dici più «sono inciampato nella fetentissima buca, ma speriamo che non erutti»?

DENARO sborsato per eventi nei siti culturali italiani. Museo di Santa Giulia a Brescia: poche centinaia di euro; salone delle feste del museo di Capodimonte a Napoli: 25 mila euro; Reggia della Venaria: 20 mila euro (festa in costume settecentesco);

cena nel tempio di Segesta (Trapani): 5.000 euro; nozze nella casa di Leonardo a Vinci: 250 euro; cena aziendale nell’anfiteatro di Pompei: 15 mila euro; affitto della Reggia di Caserta per le nozze tra Angela Ammaturo, ad della griffe Frankie Morello, e l’avvocato italo-brasiliano Francesco Rossi 30 mila euro (tutta la cerimonia, secondo “Chi”, è costata due milioni). Sempre questione di palanche...per il prestigio.

DEBITO = Il nostro debito pubblico cresce al ritmo di 2.100 euro al secondo. Bot, cct e titoli italiani del debito pubblico detenuti dalle famiglie nel 2009: 300 miliardi. Oggi: 100 miliardi.

COERENZA = Il governo, come usa fare la sinistra, ha messo persone della stessa fede politica nei posti chiave delle maggiori istituzioni e il tutto, purtroppo, con il beneplacito del centrodestra (che si accorge dell’apertura del cancello della stalla quando tutti i buoi sono scappati). Ogni miracolato pare debba donare il 50 % di quello che guadagna (stipendio o emolumento che sia). Le ultime nomine riguardano il Cnel nel quale su proposta del presidente Paolo Gentiloni, sentito il presidente del Consiglio nazionale dell’economia del lavoro (Cnel) ha conferito l’incarico al consigliere della Corte dei conti Paolo Peluffo, ora segretario generale. Il Cnel non era stato definto inutile e costoso proprio dal Pd?…

METTETEVI COMODI

Territorio

Dalle campagne di Manerbio alla conquista dell’Italia, della Spagna e adesso anche dell’Est Europa: non si ferma la crescita del gruppo La Linea Verde, fondato dai fratelli Giuseppe e Domenico Battagliola, specialisti dell’agroalimentare (e di verdura e insalate) che hanno chiuso il 2017 con un fatturato di oltre 238 milioni di euro, in crescita del 6% sul 2016 e aumentato addirittura di 110 milioni di euro in dieci anni. Numeri da record per il gruppo con sede a Manerbio ma che produce anche in provincia di Bergamo, di Salerno e Oristano, a Belgrado in Serbia e a Tudela in Spagna, stabilimento che da solo occupa più di 150 persone e dove La Linea Verde è presente con il marchio Vegetales Linea Verde Navarra, con nuove produzioni in

arrivo (salse, panini, insalate russe). In Italia il gruppo è noto soprattutto per il marchio DimmidiSì, diventato un vero “caso” imprenditoriale tanto da essere stato studiato (e celebrato) anche all’Università di Milano.Nello stabilimento di via industriale sono in corso lavori di ampliamento che con un investimento di quindici milioni di euro del quartiere generale che nel giro di un paio d’anni raddoppierà la produzione creando nuovi posti di lavoro. Il piano di sviluppo all’estero si estende anche all’Europa dell’Est con l’obiettivo di fornire, durante tutto l’anno, i paesi di quell ’area con prodotti di qualità. In Serbia è in costruzione lo stabilimento di IV gamma con una superficie produttiva iniziale di 6mila metri quadrati. «La filosofia

che perseguiamo in questo progetto è capitalizzare qui il nostro know how, frutto di oltre 25 anni di esperienza nel settore - sottolineato il presidente Giuseppe Battagliola - Applichiamo anche in quest’area il format La Linea

Verde per il monitoraggio garantito dell’intera filiera, ossia il controllo del ciclo di vita del prodotto: dalla semina e raccolta nell’azienda agricola, alla lavorazione nel sito produttivo».

La Linea Verde potenzia la produzione

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Pag . 4 Febbraio 2018Manerbio

18 agosto 1918Il locale Comitato pro mutilati delibera di effettuare diverse erogazioni per una somma complessiva di circa lire 925 a seguito di offerte pervenute da alcuni sottoscrittori. Questo è il primo elenco:Domenico Pizzamiglio lire 2.000,Emilio Antonioli lire 1.500,Rodolfo Morandi lire 200,Domenico Ziletti lire 200,Enrico Bonera lire 100,Giulio Bontardelli lire 100,Giovanni Pizzamiglio lire 100,Giuseppe Sartori lire 100,Gino Barbieri lire 50,Lelio Bignetti lire 50,Paolo e Teresa Brunelli lire 50,Zoraide Chilovi lire 50,Giacomo Colturi lire 50,Luigi Colturi lire 50,Leandro Crivelli lire 50,Paola Ghirardi lire 50,Angelo Ruggeri lire 50,Costanzo Ruggeri lire 50,Giovanni Saldi lire 50,Ernesto Ziletti lire 50,Luigi Pedrioni lire 40,Jean Baptist Higneau lire 25,Vittoria Migliorati lire 25,Dominatore Morandi lire 25,Pietro Zanotti lire 25,Angela Ruggeri lire 20,Tomaso Tenchini lire 20,don Gio Batta Lampugnani lire 15,Giuseppe Bonera lire 10,Luis Dell’Oro Hermil lire 10,Luigi Manfredi lire 10,Ferdinando Morandi lire 10,N. N. lire 10,Antonio Zaina lire 10,Zaccaria Brusinelli lire 5,Lazzaro Casalotti lire 5,Angelina Castel Ruggeri lire 5,Guglielmo D’Aloia lire 5,Edmond Dujardin lire 5,Pietro Grazioli lire 5,Fortunato Montelli lire 5,Enrico Pedrioni lire 5,Angelo Pizzamiglio lire 5,

Angelo Preti lire 5,Romolo Sbardellati lire 5,Ettore Sita lire 5,Carlo Torri lire 5,Emanuele Vescia lire 5,Elisa Coggi lire 2,50,Pietro Brusinelli lire 2,Amilcare Chiarla lire 2,Carlo Comini lire 2,Antenore Dallocco lire 2,Luigia Montini lire 2,Domenica Preti lire 2,Domenico Morotti lire 1,30,Angelo Bonera lire 1Pietro Cantaboni lire 1,Giuseppe Caprini lire 1,Maria Casalotti lire 1,Alessandro Farina lire 1,Giuseppe Ferrari lire 1,Luigi Finadri lire 1,Alessandro Gobetti lire 1,Adele Mainetti lire 1,Luigia Manini lire 1,Niny Nalli lire 1,Tomaso Palazzoli lire 1,Angelo Pansera lire 1,Giuseppe Ratti lire 1,Adele Scanzioli lire 1,Teresa Schinetti lire 1,Bortolo Zambelli lire 1,Antonio Azzolini lire 0,50,Giacomo Carlotti lire 0,50,N. N. lire 0,50,Francesco Mor lire 0,30,Luigi Portesani lire 0,20.Sommano lire 5.244,90.

Elenco sottoscrittori pro orfani di guerra:Emilio Antonioli lire 1.500,Domenico Pizzamiglio lire 500,Domenico Ziletti lire 200,Enrico Bonera lire 100,Giuseppe Sartori lire 100,Zoraide Chilovi lire 50,Paola Ghirardi lire 50,Giovanni Saldi lire 50,Leandro Crivelli lire 30,Luigi Pedrioni lire 30,Cesare Colturi lire 25,Jean Baptiste Higneau lire 25,

Il 1918 a ManerbioPietro Zanotti lire 25,Tomaso Tenchini lire 20,don Gio Batta Lampugnani lire 15,Antonio Barosi lire 10,Luisa Dell’Oro Hermil lire 10,famiglia Lombardi lire 10,Ferdinando Morandi lire 10,N. N. lire 10,Andrea Zaina lire 10,Luigi Bortolozzi lire 5,Giuseppe Cappon lire 5,Angela Castel Ruggeri lire 5,

Guglielmo D’Aloia lire 5,Edmond Dujardin lire 5,Giacoma Forcella lire 5,Angelo Franceschetti lire 5,Francesco Masè lire 5,Elena Molinari lire 5,Fortunato Montelli lire 5,Barbara Morandi lire 5,N. N. lire 5,N. N. lire 5,N. N. lire 5,Romolo Sbardellati lire 5,Ettore Sita lire 5,Emilio Manzani lire 3,Elisa Goggi lire 2,50,Luigi Carlotti lire 2,Maria Gorno lire 2,Angela Morandi lire 2,Giovanni Mosca lire 2,Luigi Pozzi lire 2,Clotilde Tognielli lire 2,Paolo Viviani lire 2,Alessandro Frassi lire 1,20,Giuseppe Caprini lire 1,Luigi Finadri lire 1,Giacomo Gentili lire 1,Giuseppe Morandi lire 1,Tomaso Palazzoli lire 1,Guido Taglietti lire 1,Giovanni Filippini lire 0,50.Sommano lire 2.892,20.

Elenco sottoscrittori pro combattenti:Emilio Antonioli lire 100,Domenico Ziletti lire 100,Lelio Bignetti lire 50,Enrico Bonera lire 50,Zoraide Chilovi lire 50,Paola Ghirardi lire 50,Luigi Pedrioni lire 30,Cesare Colturi lire 25,Dominatore Morandi lire 25,Giovanni Saldi lire 25,Leandro Crivelli lire 20,Angela Ruggeri lire 20,don Gio Batta Lampugnani lire 15,Antonio Barosi lire 10,Mary Grainer lire 10,N. N. lire 10,Francesco Tenchini lire 10,

Tomaso Tenchini lire 10,Guglielmo D’Aloia lire 5,Edmond Dujardin lire 5,Marietta Molteni lire 5,Carlo Torri lire 5,N. N. lire 4,N. N. lire 2,40,Giulio Zani lire 2,Lorenzo Berteni lire 1,Maria Capra lire 1,Maria Capra lire 1,Giuseppe Caprini lire 1,famiglia Conte lire 1,Alessandro Gobetti lire 1,N. N. lire 0,20.Sommano lire 644,60.

30 agosto 1918Il Sergente mitragliere Pietro Capelli viene decorato con la medaglia di bronzo al valore militare per atti di eroismo sul monte Maio.

Settembre 1918Al tenente dell’artiglieria da campagna avv. Luigi Sartori è stata conferita la croce di guerra con la seguente motivazione:“In linea dallo scoppiare della guerra, sia come sottufficiale che ufficiale ha saputo sempre distinguersi per operosità e ardire. Preposto al collegamento fra artiglieri e fanteria nella zona di Rombon sapeva rendere utilissimi servigi e l’opera sua fu apprezzatissima e segnatamente nelle difficili giornate dell’ottobre 1917 in cui riuscì a mantenere in costante efficienza i collegamenti di artiglieria di una grande utilità. Durante le giornate del Montello si è distinto per coraggio contribuendo a mantenere il contatto fra il reggimento e le fanterie operanti”.

10 settembre 1918Il fante Michele Bulgaro muore a Parma per malattia.

16 settembre 1918Il caporal maggiore dei lancieri Paolo Cavagnini muore sul Piave per ferite riportate in combattimento. Verrà poi decorato con medaglia d’argento al valore militare

29 settembre 1918Il fante Santo Portesani muore nell’ospedale da campo 81 per malattia.

30 settembre 1918Il sergente Giacomo Munaro, redattore del Mattino, tiene una conferenza circa le ragioni principali della nostra guerra. La conferenza ha luogo nel parco di Palazzo Ghirardi alla presenza di tutti gli ufficiali del presidio militare con a capo il maggiore Molino, nonchè da

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Febbraio 2018 Pag . 5Manerbio

Il 1918 a Manerbioinnumerevoli presenti.

Ottobre 1918Il dottor Giuseppe Volpi, in occasione della morte della moglie Elena Cesura, dona lire 10 all’Asilo infantile di cui è presidente. Per le stesse circostanze la famiglia Lombardi dona lire 50 all’Asilo e altre 100 raccolte da Francesco Arici tra gli amici del vedovo.

2 ottobre 1918Il fante Giuseppe Montini muore in prigionia per malattia.

6 ottobre 1918Il fante Giovanni Francesco Manenti muore in Albania per malattia.

8 ottobre 1918Il fante Pietro Renzi muore in Albania, nell’infermeria Marari, per malattia.

21 ottobre 1918Il mitragliere Dominatore Scaglia muore nell’ospedale da campo 226 per malattia.

22 ottobre 1918Il fante Battista Bertini muore in prigionia per malattia.

Il fante Francesco Cavagnini muore a Manerbio.

Il cavalleggero Battista Quinzanini muore nell’Ospedale da campo 27 per malattia.

23 ottobre 1918Il caporale della compagnia di sussistenza Giuseppe Prandi muore nell’ospedale da campo 203 per malattia.

24 ottobre 1918Avvio dell’offensiva italiana che, dopo una dura lotta sul Grappa e sul medio Piave, si concluderà il 3 novembre con la vittoria di Vittorio Veneto e l’armistizio di Villa Giusti.

Enrico Baroncini viene decorato con una medaglia di bronzo al valor miltare per atti di eroismo compiuti sul monte Grappa.

Il fante Battista Sartorelli muore sull’altopiano di Asiago per ferite riportate in combattimento.

28 ottobre 1918L’artigliere Battista Traversi muore nell’ospedale da campo 237 (Cervignano) per malattia.

29 ottobre 1918

Ferruccio Lupi viene decorato con la medaglia d’argento al valore militare a Susegana (Medio Piave).

Viene conquistata Vittorio Veneto.

30 ottobre 1918Il sergente maggiore del genio Giacomo Maestri muore a Mestre per malattia.

Novembre 1918Il tenente colonnello Emilio Antonioli viene decorato con una croce di guerra al valor militare per atti di eroismo in località Tonale.

3 novembre 1918Vengono conquistate Trento e Trieste.

4 novembre 1918Dall’ultimo bollettino di guerra firmato Armando Diaz:“dalle ore 15 le ostilità sono cessate con l’Austria-Ungheria.Il nostro tricolore sventola a Trento e a Trieste.La cavalleria italiana entra in Udine”.Termina la prima Guerra Mondiale che è costata agli italiani 600.000 morti ed oltre 1.000.000 di feriti e mutilati.Il tributo di Manerbio alla Grande Guerra è stato di 114 morti o di 136 a seconda delle fonti.Nel periodo 1915/1918 i volontari furono circa 8.000.I soldati deferiti al Tribunale militare furono circa 400.000 di cui un quarto condannati.Le condanne a morte furono 4.028, di cui solo 708 eseguite.A questo dato si devono sommare le esecuzioni sommarie e le decimazioni ordinate dagli alti comandi militari.L’unico provvedimento volto ad alleviare il disagio delle truppe fu l’allestimento di bordelli improvvisati.Le licenze concesse erano di quindici giorni all’anno.Oltre 600.000 italiani finirono internati in Austria e in Germania.I morti di fame o per denutrizione furono 100.000.

17 novembre 1918All’ospedale di campo n° 099 di Manerbio muoiono i seguenti prigionieri di guerra:tenente Pairhuber von Hueb;

soldato Paul Murvay.

19 novembre 1918All’ospedale di campo n° 099 di Manerbio muoiono i seguenti prigionieri di guerra:soldato Mattias Fuma;soldato Givoro Barovica;soldato Karl Charval.

20 novembre 1918All’ospedale di campo n° 099 di Manerbio muiono i seguenti prigionieri di guerra:soldato Iohan Kirzizale;soldato Emil Sommer;soldato Leopold Haslinger.

21 novembre 1918All’ospedale di campo n° 099 di Manerbio muoiono i seguenti prigionieri di guerra:soldato Milosic Milarad;soldato Evan Rodorovic;soldato Karl Strobelmagel;caporal maggiore Nicola Ibic.

22 novembre 1918All’ospedale di campo n° 099 di Manerbio muoiono i seguenti prigionieri di guerra:soldato Hauryto Fachsiu;soldato Ioli Pauberger;soldato Giuseppe Piazza;

soldato Cornel Agamar.

23 novembre 1918Il fante Stefano Croera muore nell’ospedale da campo 134 per malattia.

All’ospedale di campo n° 099 di Manerbio muore il soldato Dimitry Moechal, prigioniero di guerra.

24 novembre 1918All’ospedale di campo n° 099 di Manerbio muoiono i seguenti prigionieri di guerra:soldato Aloysi Dinsuez;soldato Francesco Bertoldi;soldato Iaromir Bhialek;capitano Iosef Zunek;soldato Franz Plicher.

25 novembre 1918All’ospedale di campo n° 099 di Manerbio muoiono i seguenti prigionieri di guerra:soldato Anton Vorisek;soldato Iosef Meak;soldato Andreas Hechla;soldato Iosef Pacorif;soldato Aloys Gauser;soldato Peter Kovald.

26 novembre 1918All’ospedale di campo n° 099 di

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Pag . 6 Febbraio 2018Manerbio

Manerbio muoiono i seguenti prigionieri di guerra:sotto tenente Iosef Rosemberger;soldato Aloys Lukmann;soldato Iohan Mayerkofer.

27 novembre 1918Il fante Battista Savio muore nell’ospedale da campo 37 per malattia.

28 novembre 1918All’ospedale di campo n° 099 di Manerbio muore il soldato Martin Berdeli.

29 novembre 1918All’ospedale di campo n° 099 di Manerbio muoiono i seguenti prigionieri di guerra:caporale Kasimar Petovic;soldato Osias Krumpe;sotto tenente Ioseph Forstinger;caporale Ioan Figura.

30 novembre 1918All’ospedale di campo n° 099 di Manerbio muore il soldato Hamolar Herliskg.

Dicembre 1918La federazione bresciana dell’Unione del lavoro sigla un accordo che prevede il miglioramento delle condizioni retributive e di lavoro dei contadini bresciani. I braccianti e gli obbligati ottengono rispettivamente aumenti annuali di 300 e 350 lire, per ogni obbligato venne poi sancito sia il diritto di ricevere mezzo litro di latte al giorno a 20 centesimi al litro, sia il diritto di vedersi retribuiti fino a 40 giorni di malattia. Vengono inoltre stabilite clausole particolari per favorire una più larga coltivazione del granoturco e per garantire ai braccianti il diritto alla spigolatura.

Per onorare la memoria della propria moglie Elena Cesura, il capitano medico, nonché presidente dell’Asilo infantile, Giuseppe Volpi offre 100 lire all’Asilo.

Giuseppina Mori, per onorare il proprio figlio defunto, dona:lire 150 all’Asilo infantile;lire 150 al Ricovero per vecchi;lire 100 all’Oratorio;lire 100 ai figli dei richiamati.

Si costituisce in città, per iniziativa del giovane studente e corrispondente de Il Popolo d’Italia Alessandro Melchiorri, col beneplacito di Mussolini, il primo Fascio degli Interventisti.

1 dicembre 1918All’ospedale di campo n° 099 di Manerbio muore il soldato soldato Karsi.

4 dicembre 1918Il bersagliere Bortolo Petesi muore a Finale Emilia per ferite riportate in combattimento.

All’ospedale di campo n° 099 di Manerbio muoiono i seguenti prigionieri di guerra:soldato Karl Lindinger;soldato Redzo Sabanovic;soldato Martino Vicentini;

soldato Ivan Tokic;soldato Anton Dworah;soldato Anton Steiner,

Il bersagliere Bortolo Petesi muore a Finale Emilia per ferite riportate in combattimento.

8 dicembre 1918L’autiere Luigi Regosa muore nell’ospedale da campo 318 (Amonte Belluno) per malattia.

9 dicembre 1918Il cavalleggero Michele Portesani muore a Lodi per malattia.

15 dicembre 1918Il soldato della compagnia sussistenza Bernardo Giacomo Molteni muore a Marmirolo per malattia.

18 dicembre 1918Il soldato della compagnia presidiaria Gio Battista Merigo muore nell’ospedale da campo 301 (Legnago) per malattia.

Arch. Michelangelo TiefenthalerNelle pagine precedenti: in alto a sinistra, il comitato lana per i combattenti riunito nel portico di palazzo Ghirardi; in alto a destra l'ospedale militare n°088 di Manerbio.Qui a sinistra un gruppo di crocerossine durante l'istruzione.

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Febbraio 2018 Pag . 7Manerbio

Le modalità operative dell’Associazione sono diversificate.Accanto ai soci fondatori, che si sono impegnati al versamento di una somma a favore dell’Associazione, vi sono altre due fattispecie di soci:- il sovventore che è chiamato all’impegno in prima persona contribuendo, in proporzione alla propria capacità reddituale, alle donazioni di somme;l’ordinario che è chiamato ad essere parte integrante del progetto con il proprio impegno.Il costo della quota associativa all’Associazione "San Filippo Neri

ONLUS” è di almeno euro 100,00 per il socio sovventore ed è libero per quello ordinario.Essendo l’Associazione iscritta nell’apposito albo, ogni somma versata a sua favore avrà la corrispettiva detraibilità fiscale secondo le vigenti norme.IBAN: IT 88 L 05696 54730 00000 2488X03Banca Popolare di Sondrio – Filiale di Manerbio (Bs)Maggiori informazioni ed i contatti si possono trovare sul sito https://sanfilipponerionlus.weebly.com

Costruiamo insieme il nostro oratorio

DONA IL TUO 5X MILLE per la costruzione del nuovo oratorio

97018100178

FACCIAMO CARNEVALEIl primo appuntamento è venerdì 9 febbraio con «Al capital de la compagnia - Giallo in maschera» alle ore 21, al teatro Memo Bortolozzi in scena la compagnia dialettale “Chèi de Manerbe” e il rapper lombard Dellino Farmer continuando la lunga tradizione cominciata decine di anni fa proprio dal Memo. Sabato 10 febbraio nel palazzo comunale tutti in maschera per la seconda edizione del “Carnevale in costume” ambientato nel 1718 alla corte dei Luzzago. In programma il corteo che, partendo dall’oratorio, attraverserà il cenro storico per approdare a piazza Cesare Battisti. Si aprirà allora il «Palio delle bestiazze», competizione fra partecipanti, uno al galoppo e l’altro a cavalcioni, per conquistare il premio, mentre comincerà la festa a palazzo: affabulatori, mangiafuoco, cibo e musica con la compagnia teatrale «Le muse dell’onirico».Il giorno dopo il Carnevale sarà in piazza 14.30 partendo dall’oratorio. Una festa sarà al «Paese dei Balocchi» di Pinocchio. Proibite le bombolette di schiuma. Martedì 13 febbraio alle ore 15 al Politeama la pellicola «Nut Job 2: Tutto molto divertente». Un tentativo di rievocare vecchi fasti quando a Manerbio strade e piazze straboccavano di pubblico. Ora non sarà come a Viareggio. Almeno si prova.

SAN FAUSTINOL’antico quartiere di Manerbio celebra i Santi bresciani Faustino e Giovita. Per quel giorno, il 15 febbraio, la chiesa è aperta per le consuete funzioni religiose. Nel piazzale di solito arrivano bancherelle per una fiera con gioa di bimbi

e genitori desolati che di solito devono mettere mano al borsellino. Negli anni passati il comitato locale ha da anni organizzato giochi popolari nel pomeriggio come la scalata al palo della cuccagna per la quale si mobilitano gli ospiti della Chizzoletta.

PARCHEGGIATORIArrivare nel piazzale dell’ospedale e trovare chi ti indica il posto dove

Vita di paeseparcheggiare l’automobile. Un parcheggiatore abusivo che allungava la mano per l’obolo. Non dovuto perché nessuno li ha mai autorizzati. Ora sembra un rito soppresso dai funzionari del comune (vigili) che sono intervenuti pur correndo qualche rischio. Un signor parcheggiatore ha reagito il malo modo azzannando a un dito l’uomo della legge. Per questo è stato fermato dagli agenti della polizia locale, arrestato, portato a processo ed espulso. Chissà mai se lascerà il patrio nostro suol. Si tratta di un nigeriano, arrivato in barca ed ora rispedito al suo paese. Ci andrà?. Non si sa....

ALBERIPioppi cresciuti a dismisura. Rami che inondano la strada e la pista ciclabile. Le radici si diffondono sotterra, provocano dissesto sul piano viario, e quando soffia il vento cadono le foglie che intasano la fognatura e cunicoli con problematiche infinite. Accadeva a Manerbio in via Madre Teresa di Calcutta e l’amministrazione comunale ha deciso, dopo una serie di lamentele, l’intervento radicale: mettere mano a sega e accetta e impiantare vegetazione diversa. Per questo è stato interpellato un l’agronomo che ha consigliato come rimediare con querce piramidali che crescono lentamente e si sviluppano

in profondità, anziché allargarsi in superficie.

EX BOCCIODROMO“La lunga storia dell’ex Bocciodromo mette in risalto una visione disordinata delle cose degli “avveduti” amministratori pubblici in carica” secondo il giudizio del geom. Casaro che racconta come il primo bando di assegnazione della struttura dopo che il comune aveva sistemato edificio ed area con la spesa di 160 mila euro. Ha vinto il bando un gruppo d’amici al canone annuo di 15.100 euro oltre iva. Ma tutto s’è dissolto nel nulla. La struttura riadattata, con costi che si riversano sul cittadino, resta inesorabilmente vuota e inutilizzata. Pare che le giunta sia arrivata nella determinazione di scindere i rapporti con chi doveva aprire.

PISCINA E DINTORNIAbbiamo passato l’estate senza la bagnarola di piazza Aldo Moro. Il gestore dice di aver aperto un contenzioso col comune e chiede danni. Di solito queste faccende vanno per le lunghe. E’ improbabile l’apertura dell’impianto (anno 1939, il primo costruito nel Bresciano, città compresa) in tempi brevi. C’è solo da sperare che il solleone dei tempi futuri bruci meno.

Lettere al direttore

Gentile direttore,mi è capitato, per questioni amministrative-burocratiche, di recarmi in comune in questi giorni e nel passare nella sala di rappresentanza mi sono fermato, piuttosto colpito, dallo spettacolo.Per meglio far comprendere il mio punto di vista, le allego due immagini.Vi era una "mostra" intitolata la "Sagra del maiale".Le confesso che sono rimasto basito.

Sembrava la riedizione della "cow parade" che girava le città qualche anno fa. Io sinceramente non l'ho capita, soprattutto in un paese di origini contadine come il nostro, dove il maiale è un elemento culturale, oltre che economico, che senso possa avere esporre dei pupazzetti di maiale senza alcuna spiegazione. Questo senso pop della mostra, avrà un suo significato, ma io sinceramente non lo riesco ad apprezzare. Lettera firmata

Una mostra?

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Pag . 8 Febbraio 2018San Gervasio

Prendiamo a prestito una storia di Anonimo perché ben si adatta a descrivere la situazione del Comune di San Gervasio, pur con alcune differenze. Questa è la storia di quattro individui: Ognuno, Qualcuno, Chiunque e Nessuno. Bisognava fare un lavoro importante e si chiese a Ognuno di occuparsene. Ognuno si assicurò che Qualcuno lo facesse. Chiunque avrebbe potuto occuparsene, ma Nessuno non fece mai niente. Qualcuno s’arrabbiò perché considerava che per questo lavoro Ognuno fosse responsabile. Ognuno credeva che Chiunque potesse farlo, ma Nessuno mai si rese conto che Ognuno non avrebbe fatto niente. Alla fine Ognuno rimproverò Qualcuno per il fatto che Nessuno non fece mai quello che Chiunque avrebbe dovuto fare. I quattro individui della storia potrebbero essere benissimo identificati nel sindaco e nei suoi assessori che, a differenza della storia, non si accusano tra di loro ma, di volta in volta, a turno, se ne guardano bene dal prendersi le responsabilità e… una volta la colpa è della minoranza, un’altra volta

di chicchessia ma ovviamente mai la loro. E qui veniamo al dunque: questo temibile (per i cittadini) gioco al rimpallo ha fatto sì che la comunità di San Gervasio abbia visto transitate tante occasioni, di grande e sostanziale rilevanza economica, senza che i nostri individui abbiano profuso uno sforzo e soprattutto il minimo intento di fermarle e dar modo a questo paese di risvegliarsi dall’immobilismo che dura ormai da troppi anni. Non sono stati capaci di agguantare le tante occasioni di contributi statali e regionali messi a disposizione soprattutto per i piccoli comuni e quelle poche volte che li hanno ottenuti, palesemente è risultata evidente la scarsa lungimiranza nella programmazione e progettazione delle opere; non hanno chiesto contributi per la scuola, per le attività produttive… tanto San Gervasio non ne ha bisogno …abbiamo già tutto o quasi. E’ vero…tutto quello che c’è l’ha realizzato qualcun altro! Da allora in poi ben poco si è visto, nonostante nelle casse comunali, in questi ultimi anni, vi siano state entrate straordinarie per un milione e mezzo di euro.

Treni persi

PROGRAMMALEZIONE 1 - MARTEDì 6 MARZO

STORIA E BASI DELLA FOTOGRAFIA

LEZIONE 2 - MARTEDì 13 MARZO

INQUADRATURA E COMPOSIZIONE

LEZIONE 3 - MARTEDì 20 MARZO

ESPOSIZIONE E COLORE

LEZIONE 4 - MARTEDì 27 MARZO

GLI OBBIETTIVI FOTOGRAFICI

LEZIONE 5 - MARTEDì 3 APRILE

LA MACCHINA FOTOGRAFICA

LEZIONE 6 - MARTEDì 10 APRILE

IL TRIANGOLO DELL’ESPOSIZIONE

LEZIONE 7 - MARTEDì 17 APRILE

ILLUMINAZIONE E CENNI DI FOTORITOCCO

LEZIONE 8 - MARTEDì 24 APRILE

IL RITRATTO

LEZIONE 9 - MARTEDì 8 MAGGIO

IL PAESAGGIO,LA FOTOGRAFIA E I SOCIAL,FOTOGRAFARE CON IL CELLULARE

LEZIONE 10 - MARTEDì 15 MAGGIO

LEZIONE AD ARGOMENTO LIBERO

INFO E ISCRIZIONIMATTEO MIGLIORATI FOTOGRAFO

[email protected] 7398742www.matthewdesign.it/corsi.php

ACCADEMIA LINO FASSOLI

[email protected]

CORSO BASE FOTOGRAFIAANNO 2018

ACCADEMIA LINO FASSOLI MATTEO MIGLIORATI FOTOGRAFO / MATTHEW DESIGN

DIECI LEZIONI DA CIRCA UN’ORA E MEZZA A CADENZA SETTIMANALE CON INIZIO MARTEDI 6 MARZO 2018 FINO AL 15 MAGGIO 2018 DALLE ORE 21:00

ISCRIZIONI ENTRO IL 2 MARZO

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:

120 EURO PER GLI ASSOCIATI125 EURO PER I NON ASSOCIATI

LE LEZIONI SI TERRANNO PRESSOSTUDIO MATTEO MIGLIORATI FOTOGRAFOMATTHEW DESIGNA SAN GERVASIO BRESCIANO

Pranzo in ristorante. Arrivo ad Aix en Provence, l’antica Aquae Sextiae di origine

Roma di Francia” per il suo ruolo all’interno della Gallia romana.

–Nimes, detta la “Roma francese” poiché

– –

racchiusa da mura trecentesche. Il suo gioiello è l’imponente Palazzo dei Papi

l’accompagnatore

l’incantevole borgo provenzale di Les Baux de Provence, meravigliosamente situato su di un’altura della Provenza

Accademia dell’Arte e della Musica “Lino Fassoli” San Gervasio Bresciano (Bs)

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Omaggio alla poetessa Raffaela Lettieri

Raffaela Lettieri è una scrittrice e poetessa, molto conosciuta e stimata a San Gervasio per aver insegnato molti anni alla scuola primaria.Per Raffaela, anche se residente a Pontevico, San Gervasio ha rappresentato e rappresenta il paese al quale, con il cuore, è molto legata. Dopo l’insegnamento si è dedicata interamente alla poesia, la sua grande passione, ottenendo ottimi risultati, tanto da vedersi pubblicare i suoi libri da importanti case editrici: “Le Parole del silenzio” edito da Aletti e “Timida una crisalide” dalla Fondazione Mario Luzi.L’Accademia dell’Arte e della musica “Lino Fassoli” di San Gervasio ne ha curato, per entrambi, la loro presentazione nei mesi scorsi. Raffaela, attraverso le sue poesie, racconta dei suoi nostalgici ricordi appartenuti alla sua terra d’origine, del suo mare di Calabria, delle figure familiari di un paese in cui i semplici ma importanti valori permeano la vita delle persone, i loro gesti e le loro abitudini quotidiane. Ma poi i ricordi travalicano sé stessi per diventare l’anelito ad assaporare il passato per vivere intensamente

il presente, mantenendo il cuore aperto e sincero, lasciandosi guidare dalla fede in un’entità che sorveglia e sorregge le vite di ciascuno.Dopo essere risultata tra i finalisti al “Federiciano” un importantissimo evento letterario a livello nazionale e numerosi altri concorsi letterari, ora, di nuovo, Raffaela ha ottenuto un prestigioso successo al 3° Premio Internazionale Salvatore Quasimodo, classificandosi seconda finalista assoluta con una poesia inedita. Un augurio per tanti successi futuri.

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Febbraio 2018 Pag . 9Offlaga - Il nostro dialetto

“L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria”. Così scriveva Primo Levi in “Se questo è un uomo”il romanzo-testimonianza nel quale lo scrittore di origine ebraica raccolse gli orrori vissuti nel lager di Auschwitz in cui fu deportato.Così il 27 gennaio scorso, in occasione della” Giornata della memoria 2018”, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Offlaga ha voluto ricordare e far ricordare, con una serata carica di emozioni, una delle pagine più buie della nostra

storia… per non dimenticare…La Galleria del Palazzo comunale ha ospitato lo spettacolo-lettura “La repubblica delle farfalle. Il romanzo dei ragazzi di Terezin.”ispirato all’omonimo libro di Matteo Corradini dedicato alla toccante storia dei ragazzi del ghetto di Terezin, un inno alla vita contro gli orrori ed alla violenza del nazismo. A dare voce alle pagine del libro l’attore Massimiliano Grazioli dell’associazione culturale “Controsenso”.

Stefania Brunelli

OFFLAGA ha ricordato l'Olocausto con la storia dei ragazzi di Terezin

Cignano piange la morte di Andrea Anni 93enne Presidente della sezione locale dell’Associazione combattenti e reduci e testimone diretto della barbarie nazista.Bersagliere del Quarto reggimento, nel corso del drammatico secondo conflitto mondiale, cadde infatti prigioniero dei tedeschi e venne deportato nel campo di concentramento di Buchenwald che, a dispetto del nome poetico (Valle dei fiori), fu luogo di atrocità e dolore. Anni sopravvisse e si fece memoria storica, ultimo in vita ormai tra i reduci della Seconda guerra Mondiale.Il signor Anni, in occasione del suo novantesimo compleanno, fu insignito di una medaglia d’argento dalla Federazione provinciale dei combattenti e reduci, riconoscimento

che accolse con grandissima commozione.

Ste.Bru

CIGNANO ha persoil suo ultimo reduce,

Andrea Anni

Terezín si trova nella Repubblica Ceca. Nata a fine Settecento come città-fortezza, durante la Seconda guerra mondiale diventò un campo di raccolta degli ebrei destinati allo sterminio.Vi furono rinchiuse 155 mila persone. Solo 3807 tornarono a casa dai campi di Treblinka, Auschwitz-Birkenau e dagli altri lager dove furono deportate. Nel ghetto vissero circa 15 mila tra bambini e ragazzi: alla fine della guerra ne erano rimasti in vita 142. A Terezín c’era tutto: case, strade, musica, teatro. Peccato che non ci fosse

la libertà. Ogni venerdì sera un gruppo di ragazzi si riuniva di nascosto intorno al bagliore di un lumino per dare vita a un giornale che fu chiamato Vedem, ovvero Avanguardia, e metteva insieme le notizie, gli arrivi, le partenze, ma anche poesie, disegni, interviste. Era il loro modo di lottare, di tenersi stretta la voglia di restare vivi. Molte pagine del giornale Vedem sono oggi conservate al Memoriale di Terezín. Matteo Corradini è partito da quei documenti per raccontare una straordinaria forma di resistenza.Poesia dialettale

Gioàn CaràfaPresentassiù

dè Gioàn Caràfa

Gioàn Caràfa ‘l fa ‘l ronchér:co la sàpa, co la ànga,co la rànza e col podètèl cultìa ‘l sò ronchèt.

Per dè pö, oltre al defà,tra ‘l segà, ‘l sapà e ‘l vangà‘l tróa ‘l tèmp dè scarafà.

Pò la séra còt dal sulèl và ‘n stàla e ‘l móns la achìna.

La matìna apéna ‘n péprim mestér èl vènt èl late con chèl che rènt la stàla …a mès dé ‘l gha la bàla.

Presentazionedi Giovanni detto Caraffa

Giovanni Caraffa fa il “ronchér”(coltiva un appezzamento di terra sui Ronchi, le montagne di Brescia):con la zappa, con la vanga,con la falce e col falcettolui coltiva il suo terreno (sui Ronchi).

Per di più, oltre al suo lavoro,tra il falciare, lo zappare e il vangaretrova il tempo di sbevazzare.

Poi la sera cotto dal soleva nella stalla e munge la piccola mucca.

La mattina appena si alzaper primo lavoro vende il lattee con quello che rende la stalla …a mezzogiorno è sbronzo.

Riccardo Regosa

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Pag . 10 Febbraio 2018Orzinuovi

Lettere al direttore

Ho notato un vostro interesse nello studio e pubblicazione del dialetto che è un patrimonio linguistico. Allego alcune parole in dialetto che probabilmente conoscete. Che cosa significa: si tratta di termine legato al pranzo o cena: niguti salac? Vi (vino) scét? Uovo marcio: gnal che è usato per indicare anche un gruppo di persone. Lendes che è uovo andato a male. La fursina e il pérù: forchetta. La compagnia del triili. Perché non pensate a un progetto, di un piccolo vocabolario in dialetto da vendere nelle edicole, al prezzo di due/tre euro? Magari ci potete inserire delle brevi frasi. Poiché i vostri politici, i miei imposti e subiti, stanno usando termini inglesi devastando la lingua italiana, se il dialetto per loro è incomprensibile, soffocateli

con il latino, che almeno, anche loro iniziano a chiedersi cosa vogliono dire certi termini in latino. Tra l’altro è di facile pronuncia, rispetto a termini stranieri, che per pronunciarli, bisogna riempirsi la bocca con delle castagne secche. Si riesce meglio con le castagne amare.

Lettera firmata

Ringraziamo il lettore dell’attenzione e della proposta.Va ricordato che questo giornale, sin dal primo numero, ha dedicato grande spazio alla nostra lingua madre che è il dialetto.Anche i nostri articoli rifuggono dagli aborriti anglicismi.Quello che ci conforta in questa nostra difesa e valorizzazione del

dialetto è che non siamo soli.Un sostanzioso contributo ci è stato donato dalla istituzione di una Giornata nazionale per la salvaguardia del dialetto.Sono quasi 450 le Giornate mondiali e/o nazionali istituite, un numero largamente superiore ai giorni dell’anno.Alcune sono strampalate, altre significative.A nostro modesto avviso, dopo la celebrazione della Giornata della memoria (27 gennaio) reputiamo quella per la salvaguardia del dialetto tra le più significative.Va ricordato che durante il ventennio fascista era vietato parlare in dialetto nelle occasioni ufficiali perchè si doveva formare l’Uomo nuovo, un uomo che parlasse solo la

lingua italiana.Anche a scuola permane tale divieto.Il vero nemico del dialetto era ed è, però, il mutamento sociale.Il passaggio da un paese contadino a quello industriale, le migrazioni interne, un malinteso concetto di modernità, la ventata di esterofilia, l’affermarsi dell’inglese come lingua universale.A questi fattori che sono oggettivi ne aggiungiamo un altro: l’adozione di un becero romanesco come unica espressione vernacolare da parte della Rai. Nonostante tutto ciò, continueremo nella nostra opera volta alla salvaguardia della nostra lingua madre.

Il dialetto

Codagli, lo storico di ORZINUOVICodagli (o, in latino, ‘Codalius’, ‘Cotalibis’ anche ‘de Cottalibus’) nasce nel 1562 ad Orzinuovi “da una famiglia non del tutto oscura”. Si chiamava Vincenzo e rimase presto orfano di padre, perché il genitore fu ucciso per odio politico.Si può supporre che il giovane sia stato raccolto dalla carità pubblica ed invitato a rimanere in convento, per le sue eccellenti qualità. Frate domenicano  a Brescia nel  convento di San Clemente, ricevette la consacrazione e l’abito monacale da Cornelio Cozzando, suo amico e futuro collaboratore nelle ricerche storiche. Con la protezione di Domenico Bollani, vescovo di

Canea a Creta e nipote del più noto Bollani che fu vescovo di Brescia, dopo essere stato Priore del convento domenicano di Orzinuovi, passò nel 1585 al monastero di S. Domenico in Castello a Venezia da dove svolse un’intensa attività di predicazione in tutta Italia. Successivamente, fu nominato Vicario del convento di S. Secondo, pure in Venezia, dal 1607 al 1610.Per i cronisti dell’ordine, Codagli era un uomo “versato nella poesia e nelle altre lettere umanistiche e segnalatamente nella storia di ispirazione sacra e profana” ed era uno “storiografo eccellente e molto colto in filosofia ed in teologia”.

Mentre era priore in Orzinuovi, compose la “Historia orceana”, pubblicata nel 1592. In quelle pagine il frate ripercorreva la storia della sua terra a partire dalla fondazione della città di Orzinuovi,  ricostruendo la storia a lui più lontana in modo che alcuni giudicano poco attendibile, ma riportando informazioni precise ed affidabili sugli eventi del suo secolo. Si conservano negli archivi del Comune di Orzinuovi, un atto del 3 gennaio 1591 che documenta la ‘provvisione’ della Comunità perché “sia

stampata l’Istoria Urceana composta dal Rev. Padre Codaglio”, ed un secondo atto del 3 dicembre 1592 per una ‘provvisione’ della Comunità per un “honorario” del padre stesso. Padre Domenico si dedicò anche alla predicazione normale ed eccezionale nelle Quaresime e negli Avventi. I biografi ne lodavano l’oratoria affascinante e la forbitezza dello stile, caratteristiche per le quali era ricercato anche dalle corti, tanto che si recò per un quaresimale anche presso il duca di Parma. Codagli era un frate molto coerente e buono, oltre che colto; senza raggiungere le vette dell’ordine domenicano, occupò posti di alta responsabilità nella gerarchia. Incontrò inoltre la stima e la benevolenza dei suoi concittadini, tanto che i reggenti della Spettabile comunità orceana gli pubblicarono, come detto, la “Historia” a spese dell’erario.Spiccava, comunque, in lui la particolare propensione per le ricerche e qualcuno rimpiangeva la mancata pubblicazione di alcuni suoi lavori: “Codagli aveva anche con la comunicatione et scorta del padre Cornelio Cozzando dello istesso ordine di S. Clemente, preparato alcune notizie historiche le quali, colto di morte, non poter godere la luce bramata del mondo, che le aspettava con grande desiderio”. Muore, infatti, nel 1612, a soli 50 anni.Scrissero su Orzinuovi in modo originale il Codagli, il Cattaneo, il Perini. A questi si rifaranno,

aggiungendovi un’altra gran quantità di dati, il Mor ed il Tolasi.A questi cinque maggiori, seguì un numero più o meno grande di altri autori che lasciarono scritti certamente anch’essi interessanti che hanno aggiunto ulteriori notizie e riflessioni utili ad una migliore conoscenza della Storia orceana: chi scrisse di storia generale, chi scrisse delle chiese, chi sulle fortificazioni.Abbiamo letto da parte di diversi autori, quasi sempre contemporanei, commenti sul Codagli non propriamente positivi. Affermano questi che il Codagli spesso esagerasse, che a volte fantasticasse. Ma dimenticano che è stato il primo e vero storico di Orzinuovi. Ha dato voce alla storia del paese che senza di lui sarebbe rimasta tristemente muta. Ha scritto di Storia quando scrivere di Storia non era certamente facile, ne semplice.Ciò che il nostro frate ha scritto, è servito enormemente a tutti gli storici orceani successivi.

Dario Ghirardi

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Febbraio 2018 Pag . 11Orzinuovi - Pontevico

Le Pigne dimenticate di ORZINUOVI

“Nel Duomo similmente vedesi una grossissima Pigna di pietra bianca, de così bella proporzione e intaglio che rende meraviglia a chi la vede. Due altre simili rimasero nella detta Pieve del Bigollio, che paiono scolpite d’un’istessa mano, e credesi al guidicio di Scultori fussero poste per finimento, nella sommità di qualche grande Edificio”.Così scriveva nel Libro Secondo della sua “Historia Orceana” il frate Domenico Codagli nella seconda metà del 1500. Secondo lo stesso Codagli, in Orzinuovi vennero trasportati dalla sede originaria resti monumentali di antichissima fattura, fra i quali alcune lapidi di marmo, probabilmente di epoca romana, e tre Pigne di pietra bianca così ben descritte dal religioso.Secondo il professor Tolasi, queste lapidi e le Pigne dovevano essere appartenute a qualche edificio pubblico di origine romana e non

escludeva che nell’Orzi originario esistesse un tempio.Avevamo già pubblicato questo articolo una decina di anni or sono, ma non eravamo ancora a conoscenza di dove fosse finita la terza Pigna, ora ‘ritrovata’ tanto che abbiamo voluto riproporre un articolo simile. Mentre, dunque, la prima Pigna si trovava già nel Duomo al tempo del Codagli, le altre due Pigne vennero in epoca successiva portate anch’esse negli Orzi e più tardi, nel 1600 collocate a delimitazione del sagrato della chiesa parrocchiale.Sui fianchi della chiesa le tre Pigne rimasero sino al 1845, quando furono trasportate nei pressi dei viali del nuovo Santuario della Madonna Addolorata alla Porta meridionale, e due di esse successivamente incastrate nel muro perimetrale della chiesa stessa, mentre la terza si trova ora infissa nel cemento ai piedi di un lampione al limitare del parco retrostante il santuario.Vista la descrizione ammirata delle storico orceano, si poteva pensare che fossero state inserite a far bella mostra di sé sulla facciata dell’edificio sacro, oppure all’interno, collocate in

una posizione che ne valorizzasse la storicità e l’antichità.Si rimane allora meravigliati dal vedere le prime due, incastonate è vero nella chiesa, ma collocate agli angoli della stessa, quasi del tutto interrate e seminascoste alla vista di coloro che non ne conoscono la storia e che passano distrattamente nei pressi del Santuario.La loro collocazione - altro che ricordo delle patrie glorie! - è quella dei paracarri che tempo fa venivano posti negli angoli più esposti degli edifici per difenderli e preservarli dai danni che i carri potevano provocar loro al momento del proprio passaggio.Da “finimento di qualche grande edificio romano”, dunque, a semplici paracarri mezzi interrati e mezzi sbilenchi. Certamente sono state collocate dove si trovano attualmente prima che venissero costruiti i marciapiedi e la loro collocazione sarà stata meno meschina di quanto si presenti ora. Ma è comunque certo, visto il loro chiaro posizionamento, come siano

state messe in quel sito in funzione di paracarri con una insensibilità storica pari - fatte le debite proporzioni - a quella di coloro che ordinarono quasi due secoli fa l’abbattimento delle mura perimetrali della fortezza degli Orzinuovi.Ammesso anche che quella fosse la assurda motivazione della loro collocazione in quel sito, cessata questa ormai da tempo una volta costruiti i marciapiedi e spariti i carri, avrebbero dovuto assolutamente essere rimosse e collocate in un luogo apposito e decoroso. Non potrebbero e non dovrebbero rimanere dove si trovano tuttora, degradate ed umiliate.Sono una parte della Storia orceana, sono un ricordo ben preciso del più remoto passato di una comunità. Soprattutto, e per fortuna, non sono andate perdute. Sono concreta testimonianza di una parte della vita della Comunità orceana e della sua storia.

Dario Ghirardi

PONTEVICO, Contributi regionali per l'emergenza abitativaL’abitazione rappresenta un bene fondamentale per la nostra esistenza. Un punto di riferimento assolutamente prezioso, ancora di più in questi anni di crisi perdurante che ne stanno mettendo in crisi la sussistenza da più parti. Per offrire un aiuto concreto alle famiglie del territorio in difficoltà il Comune di Pontevico, quale ente facente parte dell’Ambito 9 della Bassa Bresciana Centrale, ha deciso di aderire alle iniziative messe in atto dalla Regione Lombardia nell’intento di far fronte a quella che è stata definita una vera e propria “emergenza abitativa”. In questo senso, anche se sul sito comunale (o rivolgendosi agli uffici competenti) è possibile avere informazioni più dettagliate,

l’Amministrazione pontevichese ha voluto portare a conoscenza dell’intera comunità due opportunità di sicuro interesse. Nel primo caso c’è la possibilità di ottenere un contributo per riuscire a mantenere l’alloggio in locazione per il 2018. A tal proposito la Regione Lombardia, coinvolgendo Comuni, Istituzioni e altri soggetti territoriali, si prefigge di mettere a disposizione delle famiglie che stanno attraversando una specifica emergenza abitativa (e in questo caso sono in difficoltà nel pagamento del canone di affitto) un contributo per alleviare tale disagio, legato alla crescente precarietà del lavoro e delle condizioni economiche dello stesso nucleo famigliare. In questo caso il contributo è stato

fissato in 1.000 euro per alloggio, che possono arrivare fino a 1.500 nel caso il proprietario sia disposto a rinegoziare un canone più basso. Le domande potranno essere presentate fino al prossimo 30 giugno e saranno valutate dall’apposita commissione che valuterà l’assegnazione in base ai requisiti presentati (in particolare ISEE non superiore a 15.000 euro, morosità incolpevole accertata in fase iniziale per un massimo di 3.000 euro, mancanza di procedura di rilascio dell’abitazione e residenza in uno dei Comuni dell’ambito oltre che residenza da almeno cinque anni in Lombardia di un membro del nucleo famigliare. Il secondo sostegno temporaneo si rivolge invece ai proprietari di alloggi

all’asta. In questo caso i requisiti per presentare la domanda (anche in questo caso sarà possibile farlo sino al 30 giugno), pongono in evidenza un ISEE non superiore ai 26.000 euro. L’intento è quello di aiutare il nucleo familiare il cui alloggio è finito all’asta ad individuarne un altro in locazione, anche sul libero mercato, per soddisfare le esigenze abitative. Sono esclusi dal contributo i nuclei famigliari di altri alloggi (o che ne hanno anche solo la piena disponibilità). Per tutti i dettagli, per informazioni più specifiche e per i moduli per presentare le domande è possibile accedere al sito del Comune di Pontevico.

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Pag . 12 Febbraio 2018Pontevico

Le ragazze della Wal Cor Pontevico hanno scelto la strada più prestigiosa per ritornare subito in serie B. In effetti la squadra allenata da coach Boninsegna, messa da parte la delusione per aver visto svanire un ripescaggio che a lungo sembrava cosa già fatta, non solo hanno affidato al campo il compito di riportare ai livelli meritati la blasonata società pontevichese, ma stanno dando vita ad un percorso a suon di record che sta regalando grandi soddisfazioni a tutti gli appassionati di Pontevico. Il quintetto bassaiolo, in effetti ha condotto il Campionato di C in testa dall’inizio della stagione e adesso è impegnato a confermare la sua supremazia pure nel girone di ritorno. L’andata, infatti, è stata letteralmente trionfale per la Wal Cor, che ha inanellato dodici successi di fila ed ha raggiunto il giro di boa in vetta alla classifica davanti a tutte le altre compagne di viaggio. Un ruolino di marcia che, come ha ricordato lo stesso tecnico pontevichese, non può e non deve rimanere fine a se stesso. Pontevico, in effetti, deve raggiungere vittoriosamente il traguardo, senza fermarsi sul più bello o commettere

il grave errore che il più è fatto o di avere qualcosa in più rispetto alle avversarie che rende la vittoria una cosa dovuta per le giocatrici bassaiole. Al contrario, la Wal Cor Pontevico dovrà lottare con la ferma voglia di essere la prima della classe fino alla dodicesima giornate di ritorno, così da riuscire a costringere alla resa

WAL COR Pontevico, corsa a suon di record

le rivali, che, dal canto loro, non intendono affatto rassegnarsi ad un ruolo secondario. Contendenti come San Gabriele, Pavia e il gruppetto delle milanesi, in effetti, non sono affatto propense a lasciare via libera al quintetto bresciano, ma elementi come Facchini, Racchetti, Maffezzoni e tutto il gruppo unito e compatto

che sta riportando in alto il basket femminile a Pontevico non vogliono assolutamente lasciare a metà il loro capolavoro cestistico e sono decise a il massimo fino a quando non avranno raggiunto l’ambizioso obiettivo che può rendere questa stagione da ricordare a lungo.

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Febbraio 2018 Pag . 13Pontevico

La consolidata tradizione che lega Pontevico e la pallacanestro non mostra i suoi effetti solo in ambito femminile. In effetti, anche se il basket pontevichese in rosa naviga ormai da anni ad alto livello, pure in campo maschile il connubio con la “palla a spicchi” è assai felice. In effetti, pur senza dimenticare l’impegno e l’entusiasmo che accompagnano la sempre intensa attività svolta dal settore giovanile, Pontevico anche tra gli uomini milita in una categoria di assoluto rilievo come la serie D. Un Campionato che la compagine bassaiola si sta tenendo ben stretto nonostante un raggruppamento dove certo non mancano rivali ambiziosi ed attrezzati. Il torneo mette infatti di fronte Pontevico ad avversarie mantovane, cremonesi e bresciane, in un girone dove si parla con decisione

“straniero” visto che la lotta per il primato coinvolge direttamente i mantovani del San Pio X, Curtatone, Gussola e Casalmaggiore, con le altre compagne di viaggio, comprese le bresciane Iseo ed Ospitaletto, costrette all’inseguimento. In questo contesto, che ha staccato anzitempo sul fondo Bedizzole e Vespa Basket, Pontevico sta cercando di raccogliere il maggior numero di punti e di soddisfazioni possibili. Voglia di fare ed impegno non mancano di certo, così come non manca affatto il sostegno dei tifosi pontevichesi ed è proprio su queste “colonne” che la squadra pontevichese sta tentando di “costruire” una nuova stagione che sia in grado di ribadire il feeling privilegiato che unisce Pontevico e il basket anche a livello maschile.

Pontevico vuole farsi onore anche nella serie D

"Cancro io ti boccio 2018"è stato promosso a pieni votiPer Pontevico, e più in particolare per gli studenti della Classe Terza della Scuola Secondaria di Primo Grado locale, l’appuntamento con “Cancro io ti boccio”, il progetto

annuale dell’AIRC, rappresenta ormai da diversi anni a questa parte un’iniziativa assolutamente imperdibile. L’edizione 2018 della manifestazione proposta più di dieci

Pratiche edilizie, vale solo la presentazione telematicaA Pontevico, con l’inizio del 2018, è stata introdotta una novità di indubbio rilievo in merito alla presentazione delle pratiche di edilizia privata. Dallo scorso mese di gennaio, infatti, è stata scelta la via telematica quale unica modalità di presentazione, le pratiche in formato cartaceo non possono più venire accettate (e rimarranno quindi prive di effetti). Le pratiche di edilizia privata devono venire inoltrate allo “Sportello Unico Telematico

associato dell’Edilizia (SUE) dei Comuni di Pontevico e Robecco d’Oglio” e devono seguire le modalità e contenere i requisiti che si possono leggere sul sito del Comune pontevichese. L’innovazione, in particolare, riguarda tutte le domande di “permesso di costruire”, di autorizzazione paesaggistica e per i piani attuativi, di parere preliminare, le denunce, la certificazione o la comunicazione di inizio attività edilizia e tutte le altre comunicazioni

relative ad interventi di trasformazione edilizia e del territorio. Per essere valide le pratiche devono contenere la firma digitale di tutti i soggetti interessati, presentare documenti nell’apposito formato (pdf.p7m) e

della dimensione massima di 8 MB e il richiedente deve fornire una propria pec o dichiarare di eleggere il proprio domicilio digitale presso la pec del professionista al quale si è rivolto.

L’Amministrazione comunale presenta:

“L’Amor c’indusse”TRA “Un’atroce storia di seduzione”

ED ALTRE CRONACHE

Saluto dell’Amministrazionecomunale

Relatori:Renato SavaresiMichelangelo TiefenthalerGiampaolo Mantelli

Sabato 17 febbraio 2018 alle ore 17.00presso la Biblioteca comunale

del Comune di Pontevico

anni fa dall’insegnante Clotilde Rippa ed attualmente guidata dalla professoressa Anna Lanzara, si è rivelata una volta di più un coinvolgente successo.Una proposta che si è posta al centro dell’attenzione nell’ultimo fine settimana di gennaio e che si è avvalsa della collaborazione della sezione pontevichese dell’Associazione Bersaglieri, della Scuola Primaria Statale e Paritaria di Pontevico e della “Fondazione Giroldi Forcella Ugoni”, sempre di Pontevico.Il tutto ha preso il via nel pomeriggio di venerdì 26 gennaio, quando i ragazzi delle Terza Media della Scuola Secondaria di Primo Grado hanno cominciato a vendere porta a porta le “arance della salute”. Sono state così numerose le persone che hanno deciso di effettuare la loro donazione di 9 euro per sostenere la ricerca. La raccolta, poi, è stata portata avanti

dai volontari dell’Associazione Bersaglieri di Pontevico, che hanno venduto le reticelle di arance sul sagrato dell’Abbazia di Pontevico e delle chiese delle frazioni di Chiesuola, Torchiera, Bettegno, Dossi la sera di sabato 27 e nella mattinata di domenica 28 gennaio. “Cancro io ti boccio” ha così potuto esprimere un giudizio estremamente positivo sull’esito di questa sua edizione 2018.Un’iniziativa che, ancora una volta, ha messo in mostra il suo spirito vincente sia per la possibilità di fornire informazioni agli studenti su una corretta alimentazione e sul valore del dono e della solidarietà, sia per l’interesse suscitato in tutto il territorio pontevichese per questa nuova proposta dedicata al volontariato e ad aiutare gli altri.

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Pag . 14 Febbraio 2018

1 GIOVEDÌS. VERDIANAEl sul dè févrér ‘l fa ‘ndà la moér a l’ospedàl.Il sole di febbraio fa andare la moglie all’ospedale.

2 VENERDÌPRESENTAZIONE DI GESU’ AL TEMPIO (CANDELORA)San Paol Ciàr, scùrä la Candelora, l’inveren nó ‘l fa piö porä.San Paolo sereno (25 gennaio), nuvolosa la Candelora, l’inverno non fa più paura.

3 SABATOS. BIAGIO

El prim che s’enconträ a San Bias s’èl basé.La prima persona che s’incontra a San Biagio la si baci.

4 DOMENICAS. GILBERTOA sèt agn s’è pötèi a setantä s’è amó chèi.A sette anni si è bambini, a settanta si è ancora così.

5 LUNEDÌS. AGATAPà, vì e sòché, s’èl völ fiocà che ‘l fiòché.Pane, vino e legna da ardere, se vuol nevicare che nevichi.

6 MARTEDÌS. DOROTEA‘N pó per ü fa mal a nisü.Un po’ ciascuno fa male a nessuno.

7 MERCOLEDÌS. TEODOROQuant sè nàs desgrassiàcc ‘l piöf söl cül anche a sta sentàcc.Quando si nasce disgraziati piove sul sedere anche stando seduti.

8 GIOVEDÌS. GIROLAMO EMILIANIÈl fèr dè stirà l’è ‘l röfià del sartùr.Il ferro da stiro è il ruffiano del sarto.

9 VENERDÌS. APOLLONIAChi capés compatés.Chi capisce compatisce.

10 SABATOS. SILVANOLa vólp la làsä ‘l pél ma mìgä i vésé.La volpe perde il pelo ma non i vizi.

11 DOMENICAS. MADONNA DI LOURDESPa e nus mangià dè spus, nus e pa mangià dè ca.Pane e noci mangiar da sposi, noci e pane mangiar da cani.

12 LUNEDÌS. DAMIANOSe i gróp no ta sét bu dè fa l’è ‘nùtil ligà.Se non sai fare i nodi è inutile legare.

13 MARTEDÌS. FOSCACaài, fomne e relòi, jè töcc embròi.Cavalli, donne e orologi, sono tutti imbrogli.

14 MERCOLEDÌS. VALENTINOChi ga piö enzègn, l’adopere.Chi ha più cervello, lo usi.

15 GIOVEDÌSS. FAUSTINO E GIOVITA

A San Faustì l’ócä la sércä ‘l nì.A San Faustino l’oca cerca il nido.

16 VENERDÌS. SAMUELETèrä negrä fa bu fröt, tèrä biancä guastä töt.Terra nera dà buoni frutti, terra bianca rovina tutto.

17 SABATOS. DONATOA spusà ‘na vedovelä sa fa ‘na gran capèlä.A sposare una vedovella si fa un grande errore.

18 DOMENICAS. SIMEONEChi no ga dè pensà Dio ga ‘n da.A chi non ha pensieri Dio ne dà volentieri.

19 LUNEDÌS. TULLIOCàren fa càren, vì fa sang e l’aivä la fa smarsì le gambe.Carne fa carne, vino fa sangue e l’acqua fa marcire le gambe.

CALENDARIO BRESCIANO: FEBBRAIO

Rubriche

20 MARTEDÌS. NILOMai deànti ai màcc, mai dè dré ai müi.Mai stare davanti ai pazzi, mai dietro ai muli.

21 MERCOLEDÌS. PIER DAMIANI

Val piö ìghen che saighèn.Vale di più possedere che saperne.

22 GIOVEDÌS. MARGHERITAChèl che tè ghèt ensegnàt a tò fiöl ta ga l’ét ensegnàt al fiöl dè tò fiöl.Quello che hai insegnato a tuo figlio l’hai insegnato anche al figlio di tuo figlio.

23 VENERDÌS. FELICE VESCOVO DI BRESCIATal paés tal usànsa; chèi che j-à schèrsä j-è sènsä creansä.Ogni paese ha le proprie usanze; coloro che le deridono sono maleducati.

24 SABATOS. MODESTOSe ‘n malùrä va la sal, va töt dè mal.Se il sale si rovina, va tutto alla malora.

25 DOMENICAS. CESARIOÈl fanatèch l’è ‘n òm con i pè piantàcc per ariä.Il fanatico è un uomo con i piedi piantati per aria.

26 LUNEDÌS. VITTORIOL’è difìcil troà ‘l dutùr dè la malatìä dè l’amùr.E’ difficile trovare il medico della malattia dell’amore.

27 MARTEDÌS. GABRIELE DELL’ADDOLORATA

Domandä a la gatä se ghè piàs ‘l lard.Chiedi alla gatta se le piace il lardo.

28 MERCOLEDÌS. ROMANOLa fomna grandä l’è ossiusä, chèlä pessènä l’è malissiùsä, chèlä bèlä l’è vanitùsä e chèlä brótä l’è fastidiùsä.La donna grande è oziosa, quella piccola è maliziosa, quella bella è vanitosa e quella brutta è fastidiosa.

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Febbraio 2018 Pag . 15Rubriche

FONDUTA(Valle d’Aosta)

Sono molti, di qua e di là dalle Alpi, i piatti a base di formaggio fuso. Il più semplice è la “raclette” del Vallese, che prende il nome dalla spatola usata per raschiare il formaggio dopo averlo scaldato, gustando quanto raccolto con patate e cetriolini. Poi ci sono le fondute, che in Svizzera richiedono Emmenthaler e Gruyere, e in Valle d’Aosta la Fontina. I metodi per fare del formaggio una deliziosa crema filante sono diversi, ma il piacere di intingervi dei crostini di pane non conosce frontiere. La Fontina è un prodotto ricorrente nella cucina della Vallée: a prescindere dalla fonduta, entra sempre nelle varie zuppe paesane; la si utilizza anche nelle celebri costolette alla valdostana e perfino per cucinare i filetti di trota. Il primo documento ufficiale che la cita è un registro dell’Ospizio del Gran San Bernardo datato 1717, ma la produzione di questo formaggio d’alpeggio è ben più antica. Un severo disciplinare di produzione stabilisce oggi che si impieghi latte intero di un’unica mungitura, prodotto dalle tipiche vacche indigene e cioè pezzata rossa, pezzata nera e castana. Altrettanto rigore è richiesto per la maturazione, che avviene in condizioni irriproducibili altrove, nel buio di grotte naturali.

Ingredienti: 400 g di Fontina, 200 g di latte, 20 g di burro, 4 tuorli e pane.

Procedimento: il formaggio va ridotto a fette sottili e lasciato macerare nel latte per un paio d’ore, ma c’è anche chi lo lascia a mollo per una notte intera. Si sciolga il burro a bagno maria e si scaldi il formaggio, a fiamma moderata, mescolando di continuo, fino a farlo filare. A questo punto, alzare un po’ la fiamma e aggiungere i tuorli, mescolando rapidamente, fino a completa fusione, aggiungendo eventualmente un altro uovo fino a giusta cremosità.

TROFIE COL PESTO AVVANTAGGIATO

(Liguria)

“Un antico molino in pietra nelle campagne dell’entroterra ligure. Un’impavida flotta di brigantini tra i flutti del Mar d’Azov ...”, comincia così la storia di quel celebre pastificio ligure che ha scelto come simbolo proprio un veliero. Si era nell’Ottocento e la Liguria non aveva rivali nella produzione di pasta: le sue navi salpavano alla volta dell’Ucraina per imbarcare il grano Taganrog, allora considerato il migliore al mondo. Un primato costruito su una tradizione secolare: del 1244 la prima citazione della pasta essicata; del 1574 la costituzione a Genova di una Corporazione dei Pastai o Fidelarii; del 1794 l’inaugurazione della prima fabbrica che poteva essere definita moderna. Di questa produzione sono diventate celebri le paste lunghe: i fidelini, da “filello” diminutivo di filo, sottilissimi; le bavette, a sezione schiacciata; le trenette, poco più larghe, rettangolari od ovali. Poi vanno considerate le paste fresche, di vario formato, con le trofie a capofila, cosidette perchè l’impasto veniva

Cucina da tutta Italia“strofissià” (strofinato) sul piano di lavoro o anche tra le mani per formare degli gnocchetti affusolati.

Ingredienti per la pasta: 400 g di farina, acqua e sale.

Ingredienti per la cottura: 200 g di patate e fagiolini.

Ingredienti per il pesto: 4 mazzi di basilico genovese, 2 cucchiai di pinoli, 50 g di Parmigiano Reggiano grattugiato, 50 g di Pecorino sardo grattugiato, 2 spicchi d’aglio, 2 cucchiai di olio d’oliva e sale grosso.

Procedimento: condimento di prammatica di tutte le paste liguri è il pesto, salsa a base di basilico e formaggio. In questa ricetta, tuttavia, si parla di pesto “avvantaggiato” perchè al risultato finale contribuiscono in modo determinante altri due ortaggi. Si porti ad ebollizione una pentola d’acqua salata immergendovi le patate a tocchetti; dopo cinque minuti aggiungere i fagiolini spezzettati e dopo altri dieci le trofie. Scolare pasta e ortaggi lasciando un po’ del liquido di cottura che servirà per amalgamare meglio il pesto. E’ da segnalare che il termine “avvantaggiato” si applica anche alla pasta (trenette, trofie, corzetti) preparata con un quarto di farina integrale.

FUSILLI ALLA PAESANA (Calabria)

Sarebbe a dire “maccarruni a ra tamarra”. La traduzione non ha la forza del dialetto. Innanzitutto si perde l’ancestrale significato del termine maccherone, dal verbo “maccare” vale a dire pestare e per estensione impastare. Allo stesso tempo si smarrisce anche la figura del “tamarro” che in termini attuali è un giovanotto dall’abbigliamento velleitario, erede inconsapevole del venditore di datteri che gli Arabi evidentemente non mettevano in cima alla considerazione sociale. Un piatto rustico, dunque, che riassume tutta la forza di una terra stretta fra due mari e innevata da aspre montagne. I prodotti del bosco e del pascolo, degli orti e degli oliveti, con l’immancabile tocco infuocato del peperoncino. “E’ certo la più strana tra le nostre regioni” scrive Guido Piovene nel suo “Viaggio in Italia”. “Nelle sue vaste plaghe montane talvolta non sembra d’essere nel Mezzogiorno, ma in Svizzera, nell’Alto Adige, nei Paesi scandinavi. Da questo Nord immaginario si salta a foreste d’olivi, lungo coste del classico tipo mediterraneo …” e la cucina rispecchia fedelmente questa multiforme realtà.

Ingredienti: 400 g di fusilli, 200 g di funghi porcini, 70 g di ricotta pecorina affumicata, 70 g di capocollo, 50 g di olive nere, mezza cipolla, 1 spicchio d’aglio, peperoncino rosso piccante, semi di finocchio, prezzemolo, olio d’oliva e pomodori.

Procedimento: soffriggete cipolla e aglio aggiungendo il capocollo (coppa) a striscioline, i pomodori tritati, i funghi a tocchetti, le olive snocciolate e gli aromi. Cuocere i fusilli al dente e spadellarli con il sugo, cospargendo di ricotta affumicata o Pecorino.

"La dieta secondo le intolleranze alimentari" della dottoressa Subacchi

Nutrizionista Biologo Albo Sez. A n° 061604 Diete personalizzate per: INTOLLERANZE & ALLERGIE ALIMENTARI; CELIACHIA – LATTOSIO – NICKEL-SPORTIVI, BAMBINI, GRAVIDANZA Master in

NUTRIZIONE&SPORT, DIETA VEGETARIANA, IMMUNOLOGIALa Dottoressa Subacchi riceve a: CREMONA: POLIAMBULATORIO MEDICENTER, VIA GIUSEPPINA N° 21 CELL. 3664759134 CREMA: VIA CASTELLO N° 12 – CELL.

3664759134 MANERBIO: POLIAMBULATORIO MINERVIUM, VIA VERDI N° 64 TEL. 030/9937552

Mi da qualche consiglio per una bambina di 3 anni e mezzo che si ammala sempre ? come la nutro mentre va all'asilo? Teresa

Gent i l e T e r e s a , purtrop-po gli asili sono un ri-cettacolo di germi patogeni.

I figli portano a casa qualsiasi tipo di virus o batterio e sono spesso ammala-ti. Possiamo sicuramente aiutarci con un’alimentazione bilanciata e con cibi che innalzano le difese immunitarie. Ecco una top 5 dei più diffusi del pe-riodo:Agrumi: ricchissimi di vit C con forte potere antiossidanteCrucifere, cavoli, broccoli, verze: poco gradite dai bambini ma ricchis-simi di antiossidanti e di iodio che stimola il metabolismo. Potremmo ma-

scherare i cavoli o broccoli in qualche minestrone di verdure.Papaya: Nonostante la sua dolcezza, la papaya è ricchissima di vitamina C: 238 milligrammi di vitamina C per 100 grammi e 39 calorie. Della papa-ya si mangiano, foglie, frutto e anche semi. Ottima alternativa per lo spunti-no di metà pomeriggioMango: è un ottimo alleato per la sa-lute dato che contiene  circa 122 mil-ligrammi di vitamina C e 65 calorie per 100 g.

Kiwi: è uno degli alimenti più ricchi di vitamina C in asso-luto con i suoi 137 milligram-mi per sole 46 calorie. Ideale da consumare a merenda insieme ad uno yogurt

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Pag . 16 Febbraio 2018

Ingredienti per 25 cuoricini: 250 g di pasta di mandorle, 2 uova, 2 cucchiaini di buccia d’arancia grattugiata e 1 cucchiaino di lievito chimico.Ingredienti per la glassa: 25 g di buccia d’arancia candita, 100 g di cioccolato al latte, 2 cucchiai di olio di semi insapore, 100 g di cioccolato fondente e gelatine di frutta assortite.

Preparazione:Sminuzzate la pasta di mandorle schiacciandola con una forchetta, poi incorporatevi, nell’ordine, un uovo per volta, la buccia d’arancia grattugiata e il lievito.Stendete l’impasto così preparato direttamente sulla placca foderata con un foglio di carta da forno, formando un rettangolo di 20 x 30 cm di lato.Cuocete per 10 minuti in forno preriscaldato a 180° C. Quando la pasta si sarà intiepidita, ritagliate i cuoricini con uno stampino da

biscotti.Tritate finemente con la mezzaluna la buccia d’arancia candita.Mettetela in una ciotola, unendo il cioccolato al latte spezzettato e 1 cucchiaio di olio insapore.In una seconda ciotola, sminuzzate il cioccolato fondente, aggiungendo l’altro cucchiaio di olio.Fate sciogliere il contenuto delle due ciotole a bagnomaria caldo, ma tenuto fuori dal fuoco.Rivestite metà dei cuoricini con il cioccolato al latte, l’altra metà con il cioccolato fondente, glassandoli in modo uniforme. Per facilitare l’operazione, infilzate ogni cuoricino su un lungo stecchino di legno, che userete come “manico” per tuffarli nelle ciotole e poi scolarli dalle glasse.Adagiate i cuoricini su un foglio di pellicola per alimenti e decorateli subito con le gelatine di frutta. Teneteli in frigorifero per 30 minuti prima di staccarli dalla pellicola e servirli.

Il nostro dialettoTermini in via d’estinzione

Stremasì: materassaio.Strènsa: ferro piegato a morsetto.Strèpol: stoppia del miglio.Stresìt: secco, riarso, stecchito.Stretài: frastaglio.Striamènt: fattucchiere, incantesimo.Striàs: intristire, rinsecchire (quando un frutto si ferma nella maturazione).Stricà (strecà): spremere, strizzare.Strìch velömàt: afato (frutta rinsecchita che non matura).Striciö: vicolo buio, bugigattolo, stamberga, sudicia.Stricù: stretta al cuore.Strigosà: ciondolare, andare a zonzo.Strina: paura, effetto bruciatura indotto dal gelo, dalla brina o dalla nebbia sui prodotti agricoli.Stringulì: strozzino, usuraio.Stringulù: con ingordigia, in tutta fretta.Strìsa (stresa): favilla, scintilla.Strisciànt: ferro orizzontale sotto l’ala del vomere su cui striscia l’aratro.Ströbià: stropicciare, fregare con forza.Strobiù (stribiù): cencio o straccio del lavandino.Stroböch: sempliciotto, rozzo, instabile, discontinuo, non perseverante.Strocà: pigiare, premere, spremere.Strögia: spazzola dentata per bestiame equino, striglia.Strögià: lavorare sodo.Strögianà: logorare, affaticarsi.

Strögiù: sgobbone, tuttofare, lavapiatti.Stròpa: ramoscello di vermena verde ritorta per legare fascine, anche giunco da intrecciare per scudiscio.Stropèl: salice che serve a legare le viti (vinco).Stropesà: frustare con verga.Ströpia: steli del grano dopo la mietitura.Stropiàs: storpiare, stare a disagio e mal accomodato.Stròs: reticolo di rami che trainato serve a pulire e pettinare i prati.Ströscià: faticare, logorare, soffrire.Ströt: sporco di fuliggine, unto.Strözer: annerire, sporcare di fuliggine.Strözì: pezza da fuoco, cencio per fuliggine, golpe (malattia del grano).Strubiunàt: stropicciato, sgualcito.Strumènt: strumento, atto di compravendita.Strumì: spaventare, impaurire.Strüs: tirare a striscio l’aratro dopo aver sollevato la lama con due pali incrociati.Strüs: baccaccio, avanzo del bozzolo dopo la tiratura, cascame di seta.Strùs: risentito, poco socievole.Strüsina: lavoratrice della seta.Strüscio: travaglio, stento, angheria, sofferenza, cruccio e logorio.Stüadüra: bastardella, recipiente in rame o terracotta per cuocervi nel fondo del tegame la carne in stufato o per affumicare.

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CUORICINI DISAN VALENTINO