RECUPERO NELLO STROKE - docente.unicas.it · del deficit dell’arto superiore ed inferiore I...

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RECUPERO NELLO STROKE P. W. Gabriele UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CASSINO FACOLTA’ DI SCIENZE MOTORIE

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RECUPERO NELLO STROKE

P. W. Gabriele

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CASSINOFACOLTA’ DI SCIENZE MOTORIE

Epidemiologia dell’ictus cerebrale

Incidenza: 110.000 nuovi casi/anno in Italia

Prevalenza: in Italia circa 400.000 pazienti con ictus

Prognosi a 6 mesi:- mortalità del 27%- disabilità nel 30-44%

Principali cause dell’ictus cerebrale

Ischemia: 70%Emorragia: 20%

Altre

L’ ictus cerebrale è una patologia complessa che può determinare diversi quadri di

disabilità

Territorio dell’arteriacerebrale media

Principali deficit neurologicinell’ictus cerebrale

Emiparesi

Deficit della sensibilità somatica

Emianopsia

Disfagia

Incontinenza urinaria e/o fecale

Disturbi cognitivi(afasia, attenzione, aprassia, etc.)

Disturbi psicologici

Prognosi del recupero funzionale

Deriva:

Dalle caratteristiche del quadro clinico del paziente

Da fattori esterni al paziente (riabilitazione, supporto familiare,

ambiente, etc.)

Importanza dei criteri predittivi

Indicazioni riguardo le potenzialità di recupero funzionale

Indicazioni riguardo le aspettative di sopravvivenza

Indicazioni riguardo i tempi di degenza

Indicazioni riguardo la durata della riabilitazione motoria e sociale

FATTORE ETA’

Gli anziani possono recuperare come i giovani anche

se in tempi più lunghi

L’età influisce sul recupero solo in associazione

ad altri fattori sfavorevoli

L’età avanzata viene considerata fattore prognostico sfavorevole

ma

Per cui l’età avanzata non è un criterio sufficiente per una mancata presa in carico riabilitativa

INCIDENZA DELLE CARATTERISTICHEDELLA LESIONE

NATURA : l’emorragia tende a recuperare più rapidamente

dell’ischemia

SEDE: recupero maggiore nelle lesioni corticali

recupero intermedio nelle lesioni sottocorticali (o miste corticali-subcorticali)

il coinvolgimento dei nuclei della base non influenza significativamente il recupero motorio

recupero peggiore nelle lesioni della corteccia premotoria

DIMENSIONE: correla con l’ outcome, sia come fattore

indipendente che in associazione alla sede della lesione

GRAVITA’ DEL DEFICIT MOTORIO INIZIALE

Gli studi riguardano la gravità dell’emiplegia, del controllo del tronco e del deficit dell’arto superiore ed inferiore

I movimenti volontari iniziali della spalla sono un indicatore prognostico favorevole

per il recupero della mano

La flaccidità prolungata e l’assenza di forza al grip sono test predittivi negativi

DEFICIT COGNITIVI

NEGLECT: aumenta il deficit sensitivo-motorio e la

disabilità, rallenta e riduce il recupero, richiede training

riabilitativo specifico

APRASSIA: aumenta la disabilità, rende più difficoltosa la riabilitazione motoria, rende difficile il reinserimento

lavorativo

DEMENZA: incide sfavorevolmente sull’outcome

AFASIA: i dati sono controversi

EMIANOPSIA

Fattore prognostico negativo per l’outcome

Non può essere spiegato solo dalla disabilità conseguente al deficit visivo

I pazienti emianopsici con lesioni occipitali hanno prestazioni discrete

L’ incidenza di emianopsia è superiore a quella di lesioni occipitali, poiché può

derivare da vaste lesioni che coinvolgono le radiazioni ottiche

INCONTINENZA COMPLETA

Fattore prognostico negativo per l’outcome

Spesso consegue a lesioni vaste del lobo frontale (a volte insieme a lobo parietale

o temporale)

Non sembra importante il lato della lesione

Spesso si associa a deficit cognitivi

A volte associata a gravi disturbi della coscienza

DEPRESSIONE

Accordo unanime sull’influenza negativa della depressione sull’outcome

Meglio depressione all’ingresso (reazione a stress acuto) piuttosto che depressione alla

dimissione

Correla con la gravità del deficit funzionale

Non esiste relazione con il lato e la localizzazione della lesione

FATTORI AFFIDABILI

MAL. CEREBR-V: aumentano mortalità;prognosi sfavorevole fatta eccezione per i TIA

DIST. SENSIBILITA’: aumentano il deficit di controllo motorio

SUPP. FAMILIARE: degenza più breve,migliore outcome, migliore reinserimento

sociale

RIAB. PREC. : migliora i tempi di recuperoe l’outcome

DIST. COSCIENZA: correlano negativamente con l’outcome, aumentano la mortalità

FATTORI CONTROVERSI

SESSO : le femmine hanno maggiore compromissionefunzionale,degenza più lunga

SCOLARITA’: influenza il recupero solo in associazione ad altri fattori sfavorevoli

M. CARD-VASC: aumentano mortalità; ipertensione e

fibrillazione atriale influenzano negativamente l’outcome

DISFAGIA: può aumentare mortalità, ma non è chiarala relazione con l’outcome

CONCLUSIONI

E’ fuori discussione l’utilità dei criteri predittivi del recupero funzionale

Sarebbe utile selezionare i criteri predittivi più affidabili per la creazione di scale di

predittività di facile utilizzazione clinica