Recensioni "Adorami e Perdonami"

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Recensioni e articoli riferiti all'album "Adorami e perdonami" di Paolo Cattaneo del 2009.

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Paolo Cattaneo (Adorami e perdonami)

Tracklist: 01.Tadao ando 02.Ombre cinesi 03.Se qui per me 04.Quello in cui credo 05.Troppi sogni strani 06.Adorami e perdonami 07.Colpo di grazia 08.Torno qui

Paolo Catteneo, esordisce nel 1995, con un album "L'anima del cipresso" che vende la bellezza di 35. 000 copie. Non male,vero? In seguito collabora con artisti come Paolo Benvegnù e Giovanni Ferrario. Nel 2004 per la pubblicazione del suo ep si avvale addirittura di Hugo Race, per chi non lo sapesse chitarrista di Nick Cave. Nel 2007 esce l'album "L'equilibrio non basta", con il quale Cattaneo ottiene una notevole visibilità. Partecipa alla rassegna romana "Generazione X" insieme a Moltheni, Riccardo Sinigallia e ed Emidio Clementi ed al Miami di Milano. Apre i concerti di Ivan Segreto, Hugo Race e Gianna Nannini. L'album "Adorami e Perdonami" è stato realizzato grazie alla collaborazione di Daniele Sinigallia e di Riccardo Sinigallia prodotto da Eclectic Circus e distribuito da Venus Dischi. L'amore che lascia un segno, che prende uno spazio , che segna un tempo, l'amore che ci solleva da qui, ci fa sorvolare le città, bruciare rapidamente come fiammiferi, e correre più veloce di qualsiasi atleta; è lo stesso amore che ci fa implorare " Adorami e Perdonami". La perfezione è lontana dall'essere umano, nei sentimenti poi siamo tutti in difetto, ma l'invito ad amarsi e ad accettarsi per quello che si è l'un l'altro, senza pretendere qualcosa di impossibile, d' irreale viene tradotto magistralmente da Paolo Catteneo in musica. Questo suo ultimo lavoro è tenero,intimo,vellutato,leggero. Profondamente intriso d'amore. Scivola come seta addosso,lascia trasparire le forme di una personalità piena di vita,d'amore,di sentimenti. Le emozioni si susseguono,lente ma intense,mentre sei lì intento ad ascoltare melodie che lasciano a bocca aperta. "Troppi sogni strani", è un piccolo gioiello, dove il pianoforte crea un'atmosfera dolcissima e malinconica mentre le parole dicono un "non mi manchi e non ha senso" un po' forzato, emblema di quell'amore che c'è ancora, anche se non vedi futuro, dato che soffri l'assenza della persona amata e non vorresti fare altro che scordarla, ma infondo sai che non è così,e allora "manca il fiato se ti penso..", anche se non ha senso. Il ritmo cadenzato del brano rispecchia la perfezione ed è incredibile l'ingresso della tromba poco oltre la metà del pezzo, davvero al punto giusto. Meritano moltissimo anche "Tadao Ando" e "Quello in cui credo" dove viene cantato un bellissimo " Sei tutto quello in cui credo", romantico che lascia quasi senza parole, perdendosi in un'atmosfera rareffatta. Questo "Adorami e Perdonami" , può essere ascoltato nei momenti di tenerezza, di riflessione, di coccole,e di malinconia è un mix di emozioni da riascoltare,stoppare ed ascoltare ancora. Perdersi nell'emozione, e lasciarcisi cullare, perchè si può crescere nell'amore. Grazie all'Amore. E allora "Adoratevi e Perdonatevi "un po' anche voi, che ce n'è davvero tanto bisogno : Amatevi. Aggiunto: 26-04-2009 Recensore: Giulia Vecchioli

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Adorami e perdonami – Paolo Cattaneo Roberta Molteni | 10 May 2009 |

“Le cose vane del mondo – senza pentirmi le ignoro” (Tadao Ando). Amore Luce, domanda primitiva, luce che interagisce con la materia, carezzandola, ingannandola, dandole in-finitezza, planando le scie di uno schiudersi onirico, tanto vero quanto odoroso di placidi tuttavia. Amore Vita, architettura d’intenti, carne, cosa necessaria, perché il tempo non si sprechi in briciole, la fame non venga a noia, il doppio rimanga occasione d’altro, dell’altro in sé, da sé. Amore tatto, udito, olfatto, sentimento poetico di una prosa di gesti appesi ad un filo sul vuoto. Come ombre si compongono le intersezioni fra corpi, echi di una libertà raggiunta negando le declinazioni del buio. Amore che contempla la presenza, l’unicità della presenza, di righe scritte a dire fine, domani, possesso, fuga, delicatezza, paura, pace. Amore che cambia, avvolge, respira, brucia, riposa. Amore inseguito, senso al senso, summa, colorito, sintesi. Amore adorato e perdonato, predicato del Dunque Sono, laddove tutto scorre ma qualcosa osa fermarsi, oltre la trappola dell’io, dentro un guscio di normalità che è stravaganze di beatitudine, di sguardi oltre la misura del detto, del dicibile. Amore che salva, taglia, rinnega, torna, rimane; che sceglie se stesso, movimento e gesto d’attesa, tempo d’aspettative, rivelazione, inganno. Adorami e perdonami, tienimi e poi perdimi, guardati, cambiami, cambiati: “siamo una fiamma libera dentro lanterne magiche” (Ombre cinesi). Un disco che si rivela nello spazio dell’impalpabile, visibile al cuore, semplice d’enigmi svelati e prosciolti in forma di delicatezza, di soffio. Otto canzoni intense, raffinate, essenziali, giocate sul filo di un equilibrio melodico impeccabile e di sonorità dalle tinte ambrate, eticamente alternative, nella loro sostanza di simmetrie timbriche, laddove l’elettronica bisbiglia echi ipnotici in uno spazio di assoluta nitidezza pop. Otto canzoni d’autore, di una voce viola, sensazione, polso. Otto farfalle che pulsano l’idea del volo, otto giorni di otto vite che sono una sola il cui senso è la pelle prestata al privilegio di sentire. Sono ali il pianoforte di Tadao Ando, di Torno qui; il vibrafono di Sei qui per me, la tromba di Troppi sogni strani, gli archi della title track, quel particolare “senza te non sono niente – un costume di scena mai usato” di Quello in cui credo. Sono volo la copertina del disco (“A Slight Camera Trick”, opera di Mikel Robinson), le preziose cure di Daniele e Riccardo Sinigallia, l’eleganza unica di Paolo Cattaneo nell’approccio alla composizione. Ventotto minuti per un attimo che trascenda la piccolezza dei tanti giorni tutti uguali: non un buon disco fra tanti, ma un meraviglioso album fra i pochi che infine non si lasciano dimenticare, che non abbandonano. Impeccabile.

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Paolo Cattaneo Adorami e Perdonami di Stefano Floridia ~ 07/05/2009

Sonorità ed essenzialità Le sensazioni diffuse dalla nuova prova discografica del cantautore bresciano Paolo Cattaneo stanno diventando al giorno d’oggi di difficile reperibilità nella scena nazionale. Adorami e Perdonami è uno di quegli album che ai primi ascolti suscita sconcerto, mostrandosi apparentemente distante e sconosciuto. Ma allo stesso tempo genera l’esigenza di successivi ascolti che focalizzano nitidamente l’intero disco: si comprendendo le trame e si individuano le composite sonorità strumentali, le quali dissipano nell’aria suoni che creano un'atmosfera suggestiva, dando vigore ad ogni singola traccia. Sono sensazioni avvolgenti, struggenti e persuasive, prodotte da un album della durata di 28 minuti. Canzoni d’autore essenziali, con dimensioni d’altri tempi, ricche di riferimenti: dal jazz a partiture che rasentano il mondo classico, con interventi elettronici ed echi. Ogni singolo brano è raffinato, ragionato, istradato dalla caratteristica modulazione vocale di Cattaneo che non appare mai perentoria. La voce varia di tonalità e s’innalza sempre in maniera graduale nei momenti cruciali d’espressione, fungendo spesso da lente d’ingrandimento sui brani, ed è abilmente impiegata nell’intero lavoro. Dentro il disco ci sono otto belle canzoni coerenti dal punto di vista stilistico; un pop d’autore, con affinità artistiche vicine ad alcuni cantautori nostrani, come Marco Parente, Cesare Basile ed Andrea Chimenti, rispetto ai quali il cantautore bresciano mantiene una sua distintiva identità. Si inizia col primo brano, dedicato all’architetto autodidatta Tadao Ando, del quale evidenzia due sue caratteristiche fondamentali: l'uso sapiente di un abbagliante gioco di luci come in architettura e la storia personale di ex pugile, sino a giungere all’ultima canzone Torno Qui , splendido atto conclusivo. La conseguenza è Adorami e Perdonami, un disco coinvolgente che entra di diritto tra gli album italiani più belli del 2009.

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Numero Giugno '09 A cura di Federico Guglielmi e Aurelio Pasini

PAOLO CATTANEO Adorami e perdonami Eclectic Circus/Venus Trame jazz alla Marco Parente, intensità e timbro Paolo Benvegnù, morbidezze evocative Radiohead seconda maniera. Paolo Cattaneo è questo e molto di più. Tra musica leggera, inflessioni colte e canzone d'autore. Quest'ultima, verrebbe da dire, di scuola romana, anche se il Nostro arriva da Brescia. Almeno a giudicare da alcune suggestioni sparse e dalla presenza di Riccardo Sinigallia tra i crediti del disco. Uno che con certe cadenze notturne traffica dai tempi dei Tiromancino e che qui si occupa di co-produrre assieme al fratello Daniele e allo stesso Cattaneo. Ne nasce un'opera intrigante, crepuscolare, quasi onirica, capace di sottendere un fascino sottile tra Rhodes e chitarre elettriche, elettronica di contorno e vibrafoni, archi e ottoni. Uno scorrere sottopelle etereo e difficilmente classificabile, tuttavia complementare alla poetica intimista e “volatile” dell'autore. Unico difetto di questo terzo episodio a nome Paolo Cattaneo, l'involontario abusare di qualche cliché formale e melodico proprio del contesto musicale che si citava in apertura. Particolari, per intenderci, strettamente legati al lavoro e allo stile musicale di Sinigallia. Per un disco che comunque mostra classe da vendere e ha il pregio di mantenersi interessante anche dopo ascolti ripetuti. Contatti: www.myspace.com/paolocattaneo Fabrizio Zampighi

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