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36 DI GIULIA SERVENTI LONGHI La metropoli aliena, è risaputo. E il tempo libero non riesce quasi mai a darci soddisfazione. Più spesso porta con sé abbrutimento, tedio, noia, maledetta noia. E il sabato sera con gli amici si trascina tra un bic- chiere di birra al bancone di un bar e una pizza consumata sul freddo tavolo di qualche ristorante. Una sera di queste, una come tante, è stata illumi- nata da qualcosa di diverso. Un mucchietto di persone e qualche luce hanno animano il mio/suo/tuo/nostro sabato sera qua- lunque di un ottobre come tanti davanti una città universitaria come ce ne sono diverse in Italia. Certo questa però è la più grande. La Sapienza. Piazzale Aldo Moro. Roma. Avvicinandosi si vede qualcosa di insolito: diversi ragazzi affollano lo stand con le birre, e, strano ma vero, pochissimi sono fermi con le mani in mano, con quell’aria un po’ annoiata di chi cerca solo di passare distrattamente un altro week end come tanti. I più ascoltano felici un bel concerto, per la mag- gior parte sono distesi beati su un’amaca. Tanti altri giocano a biliardino e a scacchi. La stragran- de maggioranza colora fogli bianchi. Avvicinandosi all’info point scopriamo di cosa si tratta. Stravolgimenti urbani. Questo il nome scel- to per il nuovissimo evento urbano promosso da Esterni. Agenzia ormai leader indiscussa nell’abito di manifestazioni all’avanguardia, dove la speri- mentazione che sia visiva, musicale o teatrale la fa da padrona. Amache-Parking modulari per soste improvvisa- te. Tornei di calcio balilla nelle piazze di quartiere, concerti di musica classica alle pensiline del tram e velocipedi alternativi a disposizione di passanti frettolosi. E ancora, un ricco programma di con- certi, proiezioni cinematografiche sugli edifici, dj- set e sperimentazioni video nei parcheggi dei cen- tri commerciali. Queste le principali attrazioni della manifestazione che ha coinvolto diverse città tra cui Roma, Milano, Padova. Il senso è di riappropriarsi degli spazi più clas- sici dell’aggregazione urbana e rielaborarli in modo creativo. La prima è stata Padova. Tacchi che puntellano l’asfalto, pneumatici che surriscaldano la terra, trapani che forano la nostra terra. Voci, squilli di cellulari e rumori che da sottofondo acquistano sempre maggiore intensi- tà. La città è il caos. Provate ad immaginare se per un giorno tutto questo potesse fermarsi. st Ravolgi- menti UNA SERIE DI EVENTI PAZZESCHI IN GIRO PER LA PENISOLA: PADOVA, ROMA, MILANO LE CITTA’ COINVOLTE FINORA. AMACHE IN PIAZZA, ENORMI DAME PER GIOCHI DI GRUPPO, FOGLI COLORATI PER PERFORMANCE ARTISTICHE EN PLAIN AIR. TUTTO QUESTO E0 INSIDE TOWN. SCOPRI COME E QUANDO STRAVOLGERA’ ANCHE LA TUA METROPOLI...

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DI GIULIA SERVENTI LONGHI

La metropoli aliena, è risaputo. E il tempo libero non riesce quasi mai a darci soddisfazione. Più spesso porta con sé abbrutimento, tedio, noia, maledetta noia.E il sabato sera con gli amici si trascina tra un bic-chiere di birra al bancone di un bar e una pizza consumata sul freddo tavolo di qualche ristorante.Una sera di queste, una come tante, è stata illumi-nata da qualcosa di diverso.Un mucchietto di persone e qualche luce hanno animano il mio/suo/tuo/nostro sabato sera qua-lunque di un ottobre come tanti davanti una città universitaria come ce ne sono diverse in Italia. Certo questa però è la più grande.La Sapienza. Piazzale Aldo Moro. Roma.Avvicinandosi si vede qualcosa di insolito: diversi ragazzi affollano lo stand con le birre, e, strano ma vero, pochissimi sono fermi con le mani in mano, con quell’aria un po’ annoiata di chi cerca solo di passare distrattamente un altro week end come tanti.I più ascoltano felici un bel concerto, per la mag-gior parte sono distesi beati su un’amaca. Tanti altri giocano a biliardino e a scacchi. La stragran-de maggioranza colora fogli bianchi.

Avvicinandosi all’info point scopriamo di cosa si tratta. Stravolgimenti urbani. Questo il nome scel-to per il nuovissimo evento urbano promosso da Esterni. Agenzia ormai leader indiscussa nell’abito di manifestazioni all’avanguardia, dove la speri-mentazione che sia visiva, musicale o teatrale la fa da padrona.Amache-Parking modulari per soste improvvisa-te. Tornei di calcio balilla nelle piazze di quartiere, concerti di musica classica alle pensiline del tram e velocipedi alternativi a disposizione di passanti frettolosi. E ancora, un ricco programma di con-certi, proiezioni cinematografiche sugli edifici, dj-set e sperimentazioni video nei parcheggi dei cen-tri commerciali. Queste le principali attrazioni della manifestazione che ha coinvolto diverse città tra cui Roma, Milano, Padova.Il senso è di riappropriarsi degli spazi più clas-sici dell’aggregazione urbana e rielaborarli in modo creativo.La prima è stata Padova. Tacchi che puntellano l’asfalto, pneumatici che surriscaldano la terra, trapani che forano la nostra terra. Voci, squilli di cellulari e rumori che da sottofondo acquistano sempre maggiore intensi-tà. La città è il caos.Provate ad immaginare se per un giorno tutto questo potesse fermarsi.

stRavolgi-mentiUNA SERIE DI EVENTI PAZZESCHI IN GIRO PER LA PENISOLA: PADOVA, ROMA, MILANO LE CITTA’ COINVOLTE FINORA. AMACHE IN PIAZZA, ENORMI DAME PER GIOCHI DI GRUPPO, FOGLI COLORATI PER PERFORMANCE ARTISTICHE EN PLAIN AIR. TUTTO QUESTO E0 INSIDE TOWN. SCOPRI COME E QUANDO STRAVOLGERA’ ANCHE LA TUA METROPOLI...

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Immaginate che anche solo per qualche ora tutto ciò potrebbe arrestarsi per fare posto a ciò che più ci piace restituendo il pianeta ai suoi abitanti.Aperitivi, degustazioni, musica, giochi.A Padova lo scorso giugno è successo proprio questo: quelli di Inside Town, stravolgimenti urba-ni, Esterni, sempre gli stessi dunque, hanno bloc-cato tutto come nella fosse, hanno istallato la loro postazione e via. Il giorno dopo hanno dato inizio alla manifestazione estemporanea una bellissima “danza urbana”. Corpi che strisciano, si con-torcono e si uniscono, si spogliano a vicenda e si ritrovano vicini in posizioni nuove. La gente applaude. I giorni dopo ancora è stato un susseguirsi di spe-rimentazioni: dal digital painting che trasforma musica in immagini in tempo reale, alla street art con laboratori, installazioni e improvvisazioni di Pao e Fontface. Pinguini per il primo e fac-cine per il secondo a ritmo di musica elettronica. Poi giocolieri, giullari medioevali, clown e buffoni. Il tutto offerto gratis, su delle comode amache che diventeranno uno dei leit motiv dell’evento nelle altre città e birra Miller a volontà.Un mese prima la città veneta era stata teatro di un altro evento della stessa serie: dame giganti e performance di frisbee acrobatico in una domeni-ca al parco e un torneo itinerante di calcio balilla.

Ma soprattutto biciclette modificate e luminose che impazzano nel verde e per le vie della città.Anche Milano è stata teatro di performance speri-mentali, danza e improvvisazione. Giochi socializ-zanti come frisbee acrobatico e da poco addirittu-ra un tram affollato da dj e bella gente attraversa le vie del centro. E ora ritorniamo alla capitale e alla mia/suo/tuo/nostro sabato sera diverso.Era il 6 ottobre. Piazzale Aldo Moro: come dice-vamo tante amache, una dama gigante, fogli e pennelli per tutti. “Sono tanti i giochi che abbiamo offerto ai passan-ti. Per la partecipazione ad ognuno c’è un gadget in regalo. Qui a Roma è stato arduo coinvolgere la gente, a Milano è stato più facile”, ci racconta Laura un’organizzatrice.“Un successone sono stati i fogli e i pennelli, offerti per performance artistiche improvvisate e per chiunque li volesse usare: c’è stata un’esplo-sione di creatività. Un impeto creativo. Abbiamo esaurito il materiale, un successone”.“Evidente punto di forza della location che ospi-ta ogni sera un concerto con ospiti del calibro dei Meganoidi e Folkabbestia sono le amache, messe a disposizione di chiunque voglia approfittarne per pisolini, momenti di relax creativo e quantal-tro”, dicono i ragazzi per lo più studenti che abi-tano in zona, che sorseggiano comodamente la loro birra, sbracati sulle loro amache.“La tipica giornata ad Upside Town inizia alle 12. Con musica soft diffusa ci si stende su di una amaca e al sole si legge il giornale. Poi verso le 14 un pic nic urbano sotto l’ombrellone... quasi quasi sembra di essere al mare! Dopo il meritato riposino post pranzo su una delle 50 amache a disposizione ci si può attivare e in un secondo si

organizza un mega torneo di calciobalilla a squa-dre”, si legge sul sito. E ancora: “Poi, in un momen-to di follia, ci si sposta verso l’area laboratorio crea-tivo e con un foglio e dei colori si dà libero sfogo alla propria fantasia. Già arriva l’ora dell’aperitivo: tartine, stuzzichini e una birra Miller. E inizia la festa: dopo le selezioni musicali con i dj resident più famosi della scena romana arrivano i grandi concerti. Balli, divertimenti e sfide urbane: la serata vola, ma domani è un altro giorno e Upside Town è di nuovo viva, con nuovi artisti, nuovi concerti e con un nuovo modo di vivere la città”.A Roma oltre a questo spazio autogestito davanti alla prima università c’è stato un momento di pre-evento preparatorio in cui a piazza san Cosimato venivano fermate le persone e coinvolte in giochi di gruppo: “a noi hanno fatto riempire dei que-stionari/quiz!”, racconta Martina, studentessa di lingue che proprio dopo questo originale reclu-tamento ha deciso di partecipare giorno e notte all’iniziativa. Però “i più li abbiamo coinvolti con la giocoleria”, confessano quelli dell’organizzazione.Inside Town non finisce qui e promette a sorpre-sa nuove escursioni urbane, per essere sempre aggiornati e non perdere l’occasione meglio tenere d’occhio il sito www.upsidetown-themillerway.it.

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l’l’espertone

38 DI SIMONE ZACCARIA

Chi di voi non ha provato, almeno per una volta, a far girare le palle alzi la mano sinistra, poi alzi anche il piede destro, poi salga su un monociclo, impugni le clavette, le faccia roteare, cammini su una fune, e sputi fuoco dalla bocca!Signore e Signori ecco a voi gli artisti di strada e l’antica arte della giocoleriaaaaaaa.Bambini, giovani, adulti e vecchietti sprint, chiun-que, anche solo per scherzo, si è cimentato, o meglio improvvisato giocoliere, il più delle volte collezionando una pessima figura davanti ai suoi amici. Eh si perché giocolieri non si nasce ma si diventa dopo tanti sforzi, prove, impegno e volon-tà di ferro. Ma prima di saperne di più saltiamo sulla machina del tempo e ripercorriamo un po’ di storia: la giocoleria (questo almeno è semplice da intuire) è l’arte di manipolare con agilità uno o più oggetti. E’ difficile fissare una data precisa ma un riferimento interessante lo si può trovare nella tomba del quindicesimo Beni Hassan, dove si rin-vengono iconografie raffiguranti acrobate e danza-trici intente a lanciare palle. E non solo… tracce di giocoleria sono state trovate in alcune delle prime civiltà come Grecia, Cina, India, Polinesia e udite udite…in Messico per merito degli Aztechi.Dalle nostre parti, in Europa, questa coreografi-ca forma d’arte era considerata un passatempo almeno fino alla caduta dell’Impero Romano. Nel periodo medievale invece i giocolieri non erano ben visti e spesso venivano accusati di stregone-ria. Mentre nei mitici anni ’70 il movimento Hippie ha il merito di riportare in auge questa forma di intrattenimento.

Identikit del provetto giocoliere: chi pratica la giocoleria deve possedere una grandissima capa-cità di concentrazione e coordinamento, ama la riflessione, il libero scambio di idee, il rispetto del prossimo, la vita all’aperto. Ha un carattere alle-

gro, sa improvvisare ed intrattenere il pubblico, fa un buon utilizzo della mimica, molto spesso è un vero e proprio atleta.

Ed ora, come al solito, proviamo ad entrare meglio in questo mondo, conoscendone termini, discipli-ne e segreti.

La giocoleria si divide in tre grandi categorie:

1 Il Toss Juggling: gli attrezzi vengono lanciati in aria con destrezza e poi ripresi.2 Il Contact: gli attrezzi vengono tenuti a contatto con il corpo.3 Lo Swinging: gli attrezzi non vengono lancia-ti ma, guidati dalle braccia, compiono rotazioni spettacolari intorno al corpo.

Gli attrezzi del giocoliere:

• Le palline: sono lo strumento princi-pale, la base di partenza, fondamentali per ogni allenamento. Esiste una varietà infinita di palline, fluorescenti, di gomma, luminose, fosforescenti e solo per i più esperti quelle infiammabili. Il gioco è quello classico di lanciarne tre in aria in modo di averne sempre e solo una per mano. La variante di base è nota come cascade anche se esistono diverse possibilità di roteazione.• Le clave: simili ad un birillo, si utilizzano come le palline ma con un coefficiente di difficoltà maggiore. Prima di essere riprese in mano devo-no aver compiuto almeno una rotazione completa ma soprattutto devono essere impugnate per il manico. Occhio alla testa!• L’astro-jax: è un attrezzo composto da una cordicella in cui sono infilate tre sfere forate, due delle quali posizionate e fissate agli estremi del cavo, mentre la terza è libera di scorrere ese-guendo rotazioni spettacolari. Come per le palline, anche in questo caso, possono essere utilizzati

astro-jax infuocati.• Il diablo: è uno strumento a forma di clessidra orizzontale che, pur essendo di pro-venienza cinese, prende il nome dal greco “tira-re diagonalmente”. Questa specie di clessidra è appoggiata al centro di un cordino di circa 1 mm. di diametro e 1 m. di lunghezza. Alle estremità del cordino sono legate due bacchette che oppor-tunamente mosse permettono una coreografica rotazione del diablo nonchè il suo lancio in aria. Attualmente è molto in voga tra i giovani e riscuo-te un gran successo di pubblico. • Il lightsticks: più famoso con il nome di starlight è un comunissimo cilindro di silicone luminescente che ha le dimensioni di un sigaro. Permette degli effetti particolari perché sfrutta una reazione chimica denominata chemioluminescen-za che da origine a diversi toni di luce colorata.• Le cigar box: tipicamente sono tre o più scatole di forma rettangolare, si chiamano così proprio perché in origine, per questo tipo di gioco si utilizzavano vere e proprie scatole per sigari. Lo scopo è quello di lanciare in alto le scatole per poi riprenderle eseguendo dei movimenti acrobati-ci. Tra le varianti anche esercizi di equilibrismo e scambio aereo.

Ovviamente gli strumenti del giocoliere non fini-scono qui, ce ne sono molti altri come lo yo-yo, i cerchi, le bolle di sapone, il frisbee, il monociclo e qualunque altro oggetto venga impiegato per compiere strabilianti acrobazie, senza limiti alla fantasia.Dite la verità… avete già iniziato a lanciare in aria i mandarini del vostro compagno di banco!!!

Se volete saperne di più visitate il sito del-l’Associazione Mondiale dei Giocolieri www.juggle.org!

Provate a farmi

girarele

palle

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newsby artkitchen

DI ART-KITCHEN

SKATE MAKEUn po’ ready-made, un po’ passione per il riciclo. Dai un nuovo ruolo al tuo skate. Dalle sedute ai tavoli. Dal riutilizzo dei deck (tavole) a quello dei truck (la parte meccanica che unisce le ruote). La vostra tavola è oramai a pezzi? Nessun problema, basta ritagliarne delle forme e fare delle spille. Ottimi regali per un patito, ma anche un fantastico spunto per del sano DIY, do it yourserf, fattelo da solo!.www.skurniture.comwww.sportsutilityfurniture.comwww.harvest-re.com

I LOVE T-SHIRTLa maglietta che indossi parla di te. L’influenza della grafica e della street-culture si ritrova ovunque. Se poi la mixate con una buona dose di personalizzazione ecco che nasce Threadless.Threadless è un negozio online dove comprare t-shirt fantasti-che a poco prezzo.Mandate la vostra idea per una Tee e potreste vincere 2000$!www.threadless.com

Brangelina compra BanksyLa coppia formata da Brad Pitt e Angelina Jolie (Brangelina come la stampa è solita chiamarli) hanno acquistato due opere del controverso artista underground londinese conosciuto con lo pseudonimo di Banksy per un costo complessivo $370,000.Banksy, famoso per i suoi enormi stencil sui muri di Londra e sul muro di Gaza, ha recentemente sostituito, illegalmente, 500 cd di Paris Hilton con altrettanti prodotti da lui. www.banksy.co.uk

Wooster Collective: a celebration of Street ArtWooster è una via di Soho, New York City. Collective si può tradurre come collettivo, persone che lavorano in gruppo.The Wooster Collective, nato nel 2001 dalla passione e dalla curiosità di Marc Schille e sua moglie Sara, non è solo un blog sulla street art, ma uno strumento per avvicinarsi alla diversità di questo tipo di arte, per tenersi aggiornato e trovare nuovi stimoli. www.woostercollective.com

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ANTONELLO È UN FIGHETTO NON DA POCO: SCEGLIE UNO STILE BUONO PER TUTTE LE

SITUAZIONI, DAL PUBBETTO, AL CAFÈ DI CLASSE, PASSANDO PER LA DISCO. MATTIA PREFERISCE RELEGARE L’”ACCHITTO” SOLO ALLA SERA, IN COMPAGNIA DI ANTONELLO.

UNICO TRATTO DISTINTIVO? L’AMERICAN STYLE E LE SCARPE!

koolfaces

Mattia18 anni - Liceo Scientifico Nomentano

Roma

Stile: AMERICAN TRIBÙ

Il mio stile è particolare, preciso

nei limiti. Amo le magliette e le

felpe stile american ma alla

fine vesto quello che mi

piace davvero. .non sto

mai ore davanti all’arma-

dio senza decidermi.

Non appartengo ad alcuna

tribù, non le sento adatte

a me che invece preferisco

spaziare tra gli stili senza costri-

zioni. Non indosso niente di partico-

larmente esagerato ma mi piace

sentirmi bene con quello che

ho addosso anche se

però la sera quando

esco, a seconda di

dove mi porta il bel

fusto qui a fianco,

Antonello, che è il

mio migliore amico,

Antonello18 anni, Roma - Liceo Classico Orazio

http://antonello5.giovani.it

Stile: HUMOR/DIPENDENTE

È difficile definire il mio stile, indosso quello che mi piace,

non mi faccio troppe paranoie, quindi non m’iden-

tifico in tribù varie ed etichette, lo stile è

il mio e fino a quando piace a me, va

bene tutto senza ascoltare i giudizi

della gente sui miei gusti.

Mi vesto sempre dipendente-

mente dal mio umore.. giorni

bui o giorni felici però..

ho sempre uno

sti le fol le e

personale, di

regola legger-

mente elegante.

Cerco e trovo un giusto mix di

stili, che mi permette di passa-

re da un pubbetto qualsiasi, a

una bella discoteca e ancora al

cafè di classe senza problemi.

Come ovvio, la sera, soprattutto a

seconda della compagnia

(!), mi “acchitto” di più.

Non abbandono mai i miei orologi

preferiti, anche se sono un ritardo

vivente.. [l’intervistatrice confer-

ma]

E, appassionato di musica, non

mi faccio mai mancare un bel-

l’iPod, qualsiasi sia il posto dove io

stia andando.

decido di diventare una per-

sona seria ed elegante..

Non uscirei mai senza il mio

anello e un bel paio di scarpe,

che sono la chicca decisiva

per lo stile di una persona.

DI JOYCE

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l’espertone

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DI VALENTINA GRISPO

Amici inseparabili Mattia e Antonello, ma con due personalità forti che malgrado la vicinanza non si lascia-no influenzare a vicenda e si rifletto-no nella scelta di stili assolutamente personali che non li omologano ma anzi li distinguono uno dall’altro. Decisamente originale lo stile pro-posto da Mattia che con la maglia da baseball dei New York Yankees interpreta il mood da sportivo d’ol-treoceano. La indossa con la t shirt a manica lunga in stile street, azzec-cato come del resto tutto l’effetto d’insieme, minimal, ma con gusto. I jeans sono in lavaggio chiarissi-mo che tende al bianco e anche se avremmo preferito un denim dal colore più deciso, non si può certo dire che questa scelta abbia tolto identità al suo stile.Se Mattia gioca in prima base con un look che ruba le idee ai cugi-ni americani, Antonello gioca in casa con un look decisamente made in Italy. La giacca declinata in versione casual è abbinata non alla scontata e stravista camicia, ma alla t shirt per di più rossa e stampa-ta, sul denim cinque tasche effetto sdrucito. Il jeans è arricchito da det-tagli in suede sulle tasche e borchie sulla parte posteriore del pantalone, in linea con le tendenze rock che hanno contaminato recentemente

anche le passerelle internazionali. Se prima infatti borchie e catene erano sintomo di uno stile tra-sgressivo, oggi rivisitate in chiave modaiola, sono un dettaglio che piace a tutti, giovani e meno gio-vani. Purtroppo però ad Antonello rimprove-riamo bonariamente un dettaglio, un piccolo grande errore che non possiamo perdonare ad un metrosexual come lui, attento alle tendenze e a ciò che è IN e ciò che è irrimediabilmente OUT. La giacca è di una nuance un po’ stonata per l’in-sieme sporty che ha creato, avremmo preferito un blu scuro o magari un nero che meglio si sarebbe prestato al suo stile, piuttosto del grigio fin troppo classico per i nostri gusti. Per quanto riguarda i bottoni della giacca, la tendenza già dalla fine degli anni ‘80 vuole che siano tre, dei quali solo quello al centro da portare abbotto-nato, ma possiamo vederla in un’ottica di revival anni ’70 e allora la scelta di Antonello acquista un tocco vintage che non dispiace e chiudiamo bonariamente un occhio sulla defaillance. La passione per le scarpe dicono sia prerogativa tutta femminile, ma anche gli uomini non sono

da meno. Niente sandali, decolletèes e stiletti naturalmente per loro, ma esse-re shoes addict al maschile significa seguire le tendenze modaiole soprat-tutto in merito a sneakers e scarpe sportive in genere. Se Mattia va sul sicuro con le intramontabili Conver-se in una versione in denim più ricer-cata delle classiche in tela, Antonello, fedele alla sua voglia di distinguersi, opta per un paio di Nike modello Shox, ma in pelle nera effetto used. In conclu-sione, vorremmo puntare l’attenzio-ne sugli accessori, quello che fino a poco tempo fa era un vezzo esclusiva-mente femminile, ma che ora si è este-so anche all’universo maschile. I men’s jewelry sono meno leziosi dei bijoux da donna e, come mostra la collana di Antonello, puntano su lacci in caucciù o cordoncino stretti al collo e ciondoli in argento con simboli tribali che hanno il pregio di non scalfire minimamente la mascolinità, ma anzi di arricchire il look personalizzandolo.

lo stilesecondo Mattia e Antonello

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koolvisualz

DI GIANLUCA VITIELLO

Lo stile Funked nasce nel 2001 dal desi-gner napoletano Robbè, grande appas-sionato di abbigliamento vintage.Nasce inizialmente come esigenza per-sonale, per la voglia di personalizzare i propri capi poi i jeans vengono venduti sul web. Bellissimi pantaloni ve li consiglio!! Stan-no troppo avanti!! (Francescorek)Jeans Super (Anto/ meno5). Jeans sem-plicemente fantastici !!! (jacknix88)Jeans stupendi, una vera opera d’arte!! (andrea21mi)Questi alcuni dei commenti lasciati da quelli che comprano Jeans Funked diret-tamente on line da Ebay.http://members.ebay.it/ws/eBaylSAPI.dll?ViewUserPage&userid=funked**Funked non segue tendenze stabilite, nasce per le strade e nei mercatini dove attinge idee e spunti che poi vengono assemblate come in un patchwork.Street art, house music, djing, writing, fumetti, cinema, pubblicità, gli anni ‘70 che incrociano le tendenze più moder-ne, per Funked tutto diventa linguaggio, espressione da applicare alle creazioni.

Spray, stencil, china, applicazioni stranissime, parole che sembrano schizzate fuori da uno spot televisivo, tutto questo è funk anzi FunkedParola d’ordine è “customizzare”, cioè personalizza-re ogni capo, che diventa unico, che racconta solo una storia, quella di chi lo indossa, portandosi in giro un TOT di stile, studiato a posta per lui. Ma non ci sono solo jeans nella collezione Funked ma giacche, camicie, cappelli, t-shirt.Tutto spedito direttamente a casa vostra, la vendita infatti è rigorosamente on line, almeno per adesso, non dovrete fare altro che indossare il Funked Style e portarlo come un “marchio vostro” in giro per la città.Dove vedere il catalogo on line e avere info su Funked Factory?http://it.pg.photos.yahoo.com/ph/funke-dfactory/my_photosFunked, stencil your self...

FUNKED HANDMADE JEANS FACT

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