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  • E rinnoverai la faccia della terra

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    Salvami Regina

    Numero 61 Maggio 2008

  • Non temere, terra, ma rallegrati e gioisci, poich cose grandi ha fatto il Signore. Non temete, animali della campagna,

    perch i pascoli del deserto hanno germogliato, perch gli alberi producono i frutti, la vite e il fico danno il loro vigore.

    Mangerete in abbondanza, a saziet, e loderete il nome del Signore vostro Dio, che in mezzo a voi ha fatto meraviglie.

    (Gl 2, 21-22 e 26)

    Profeta Gioele. DellAleijadinhoSantuario del Signore Buon Ges di Matosinhos, Congonhas (Brasile)

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  • Anno X, numero 61, Maggio 2008

    Direttore responsabile: Zuccato Alberto

    Consiglio di redazione: Guy Gabriel de Ridder, Juliane

    Vasconcelos A. Campos, Luis Alberto Blanco Corts, Mariana Morazzani

    Arriz, Severiano Antonio de Oliveira

    Amministrazione: Via San Marco, 2A

    30034 Mira (VE) CCP 13805353

    Aut. Trib. Padova 1646 del 4/5/99 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L.

    353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 2, DR PD

    www.araldi.org www.salvamiregina.it

    Con la collaborazione dellAssociazione

    Privata Internazionale di Fedeli di Diritto Pontificio

    ArAldi del VAngeloViale Vaticano, 84 Sc. A, int. 5

    00165 Roma Tel. sede operativa

    a Mira (VE): 041 560 08 91

    Montaggio: Equipe di arti grafiche

    degli Araldi del Vangelo

    Stampa e rilegatura: Istituto Veneto di Arti Grafiche

    Gli articoli di questa rivista potranno essere riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli firmati di responsabilit dei rispettivi autori.

    SalvamiRegina

    Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima - Maria, Stella

    della Nuova Evangelizzazione

    SommariO

    Eloqente e maravilhoso silncio

    OCarlos Toniolo

    50 Arautos do Evangelho Maio 2008 Maio 2008 Arautos do Evangelho 51

    Uma visita, mesmo por meio de imagens, s tpidas guas tropicais, nos revela as admirveis formas e cores da vida marinha.

    s desafios oferecidos pelo desconhecido sem-pre atraram homens ousados e dispostos aos riscos da aventu-

    ra. Cada gerao teve seus desbrava-dores consagrados. Os grandes nave-gadores rasgaram as vias ocenicas, os exploradores atingiram o corao das selvas, os alpinistas plantaram suas bandeiras nos picos mais sober-

    bos e, por fim, a tecnologia abriu ca-minho s estrelas. Que limites ainda haveria?

    Ento pareceu que o velho oceano, para tantos posto em segundo plano, ainda tinha muitos segredos a serem desvendados. O explorador francs Jacques-Yves Cousteau, com alguns amigos, teve o mrito de desenvolver os modernos aparelhos de mergu-lho, e estes, aliados s recentes tc-

    nicas de fotografia e filmagem, nos trouxeram maravilhas at ento pra-ticamente desconhecidas das regies submarinas.

    No mundo imerso, nada existe de comparvel com a exuberante fau-na e flora dos mares tropicais. Ali crescem os misteriosos corais, es-truturas calcrias erigidas ao lon-go dos sculos por minsculos ani-maizinhos, os plipos, construtores

    Montagem com elementos do aqurio marinho da Casa Divina Providncia, dos

    Arautos do Evangelho Mairipor (Brasil)

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    inconscientes da beleza e magnitude de sua obra. Recifes de coral podem atingir propores colossais, co-mo por exemplo, a Grande Barreira de Corais, na costa de Queensland, Austrlia, que se estende por mais de 2.600 quilmetros, e compreende mais de 600 ilhas.

    Sobre os corais, cresce uma in-finidade de organismos exticos e multicoloridos: mais de 4 mil esp-

    cies de moluscos e cerca de 500 ti-pos de algas marinhas.

    Nesse paraso oculto vivem mais de 1.500 variedades de pequenos e graciosos peixes, numa contnua competio em que ostentam a bele-za de suas formas e suas cores.

    Alm de tudo isso, o arrebatador mundo submarino possui uma carac-terstica, por assim dizer, mgica: tu-do nele flutua, nada parece ter peso. E

    outra que pode parecer de pouca im-portncia, mas que no deixa de con-vidar reflexo: ele totalmente si-lencioso, pelo menos at onde os nos-sos limitados ouvidos podem captar.

    Longe do mundo humano, sem proferir discurso ou mesmo palavra, os pequenos e curiosos habitantes do reino dos corais so um contnuo, si-lencioso e eloqente espetculo da maravilhosa harmonia da criao.

    Eloquente e meraviglioso silenzio

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .50

    I Santi di ogni giorno

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48

    Storia per bambini.... Il principe carbonaio

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .46

    E accaduto nella Chiesa e nel mondo

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .40

    La parola dei pastori Riverenza e adorazione dellEucaristia

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .38

    Intervista con il Canonico Enrique Lpez Fernndez Il Santo Sudario della Cattedrale di Oviedo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .36

    Santa Maria Mazzarello Prenditi cura di queste bambine

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .32

    Araldi nel mondo

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .26

    E rinnoverai la faccia della terra...

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18

    Commento al Vangelo possibile servire Dio e le ricchezze?

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10

    La voce del Papa Da mihi animas, ctera tolle

    . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6

    E nulla Gli resister (Editoriale) . . . . . . . . . . 5

    Scrivono i lettori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

  • 4 Salvami Regina Maggio 2008

    Scrivono i lettori

    Purezza di dottrina e di vitaSo che sto rubando un po del vo-

    stro prezioso tempo, ma non posso fare a meno di manifestare la mia immensa riconoscenza per quello che voi siete nella Chiesa.

    Dovete sapere che, da alcuni an-ni a questa parte, di fronte alle terri-bili crisi di molti seminari, mi chiede-vo: Esister ancora nella Chiesa una casa di formazione fondata su quello che Don Bosco chiamava i tre amo-ri bianchi (lEucaristia, la Madonna e il Papa); dove si pratichi la schiavi-t damore, secondo San Luigi G. de Montfort, dove i giovani siano educa-ti non nel freddo esercizio del dubbio, ma nella calda luce della verit, dove si abbia il coraggio di sostituire le tre parole (divine ed eterne) verit, bel-lezza e bont?

    Ora, quando rileggo lOrazione Infiammata di San Luigi G. de Mon-tfort, non posso fare a meno di pen-sare a voi: veri missionari consacrati alla Vergine, stirpe benedetta di Ma-ria, congregazione di cruciferi che trarr molti frutti per la Chiesa, con le ali argentate della colomba, cio, la purezza di dottrina e di vita Sembra la descrizione di voi altri!

    Non solo questo, ma ogni co-sa nuova che apprendo sulla vostra associazione o sul suo fondatore mi trova subito in sintonia e fa risuona-re gioiosamente le campane del pro-fondo della mia anima. Ma la mia ammirazione non si limita solamen-te agli Ah! e agli Oh!. Infatti mi ricordo con costante fedelt di voi nella preghiera e supplico ogni gior-no che la Madonna vi faccia assapo-rare la sua dolcissima presenza, e condisco tutto questo con sacrifici.

    Carissimi fratelli, mi fermo qui. Chiaro che non per mancanza di argomenti: avrei uninfinit di cose da dirvi, cos tante che, se le scrives-si tutte, lhard disk intero non baste-rebbe a contenerle.

    Cos, deposito tutti i miei pensieri nel Cuore Immacolato della Pulcher-rima inter mulieres, la dolce Vergine Maria: L voi li troverete!

    Carmelo di Parma Parma Itlia

    Progressi del vangelo nel mondoVoglio ringraziare infinitamen-

    te per la vostra rivista, che serve ad evangelizzare e a mantenerci atten-ti ai progressi del Vangelo nel mondo intero, come pure a vedere le attivit che, con amore, voi realizzate a favo-re del Vangelo, attraverso le mani di Maria Santissima.

    Don Jaime Valencia CortesParroco della Cattedra-

    le San Raffaele ArcangeloIllapel- Cile

    insegna a vivere in questo mondo attuale

    stato con grande gioia che ho ri-cevuto la Rivista Araldi del Vangelo. La conoscevo gi tramite mia cogna-ta, unabbonata. Penso che questa ri-vista sia un grande tesoro spirituale. Vi molto da imparare, ed insegna come vivere nel mondo attuale.

    Rachel Maria RochaSalvador Brasile

    Che bella CerimoniaDa alcuni mesi sono un abbona-

    to della vostra rivista e voglio ap-profittare dellopportunit per rin-graziare per il vostro sforzo nel dif-fondere il santo Vangelo per mezzo della buona lettura. Recentemen-te ho potuto partecipare, attraver-so la trasmissione della EWTN, al-la cerimonia di dedicazione della Chiesa della Madonna del Rosario,

    a San Paolo. Che bella cerimonia! Una volta per tutte, sono un fan de-gli Araldi del Vangelo!

    Dott. Alberto Fernando Axt Mull-Quetzaltenango Guatemala

    CresCita e rinvigorimento della mia fede

    Sono rimasta del tutto soddisfat-ta nel ricevere la rivista, e ringrazio molto, perch leggendola ho senti-to una crescita e un rinvigorimen-to della mia fede. Grazie a questo, recito tutti i giorni il rosario e pre-go per tutti coloro che appartengono alla nostra Chiesa e per i miei fratel-li in Cristo.

    Waldete Caldeira NunesBelo Horizonte - Brasile

    mi ha aiutato a risolvere molti Problemi nella mia vitaSono sempre stata una persona

    attratta dalla lettura, per questo mi abbono a molte riviste: di cucina, di affari, ecc. Ma mai mi sono abbona-ta a una come quella degli Araldi del Vangelo, con tanta spiritualit. Ho avuto loccasione di conoscer-la in casa di una amica e mi ha af-fascinato. Ora sono unabbonata e ringrazio Dio che, per mezzo della sua lettura, mi ha aiutato a risolve-re molti problemi nella mia vita.

    Grace Bustamante LpezGuayaquil Ecuador

    tutto migliorato Con le lezioni Contenute nelle riviste

    Dopo tanto tempo trascorso con voi, ho deciso di scrivere per raccon-tare che sono molto soddisfatta, gra-ta e benedetta per poter contare sulla vostra presenza. Dallarrivo della ri-vista a casa mia, tutto di gran lunga migliorato, con tutte le benedizioni provenienti dalla fede e dalle lezioni contenute nelle riviste.

    Llian da Cruz TavaresVia e.mail Brasile

  • E rinnoverai la

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    Salvami Regina

    Numero 61

    Maggio 2008

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    Maggio 2008 Salvami Regina 5

    Editoriale

    E nulla Gli rEsistEroco prima della Passione, quando preparava i suoi discepoli per gli avvenimenti che stavano per succedere, Ges disse loro che avreb-be dovuto lasciarli, per andare dal Padre: Ora vado da colui che mi

    ha mandato (Gv 16, 5), un riferimento non alla sua morte, ma allAscensione. Davanti alla reazione costernata dei suoi ascoltatori, Egli volle consolarli e da-re una spiegazione della sua partenza: bene per voi che io me ne vada, perch, se non me ne vado, non verr a voi il Consolatore; ma quando me ne sar andato, ve lo mander (Gv 16, 7).

    Nella storia della salvezza, dopo gli interventi del Padre e del Figlio, era giun-to il momento che lo Spirito Consolatore Si spargesse sopra i fedeli, per raffor-zarli nelle fede e infiammare loro lanima. Uguali in tutto e per tutto, e forman-do un solo Dio un mistero della fede, fuori della portata della ragione uma-na -, ogni Persona Divina manifesta un attributo proprio: il Padre, dal quale so-no tutte le cose, il Figlio, mediante il quale sono tutte le cose, e lo Spirito Santo, in cui sono tutte le cose (Catechismo della Chiesa Cattolica, n258).

    Il Consolatore lo Spirito di tutta la grazia, come preghiamo nella Litania con la quale Lo lodiamo. Abbondanti grazie erano indispensabili agli Apostoli per conquistare le anime, ed Egli le avrebbe concesse: la pratica della perfezione, la luce dellintelligenza, lispirazione dei profeti, la purezza delle vergini.

    A Pentecoste, Egli arrivato con un rimbombo, penetrando nei cuori. La tra-sformazione degli Apostoli fu immediata, radicale ed efficace: si presentarono senza timore in pubblico e, attraverso la voce del primo Papa, toccarono linti-mo di coloro che ascoltavano: solo in quel giorno, tremila persone furono con-vertite e battezzate. Per questa ragione, il giorno di Pentecoste , molte volte, considerato come la data nella quale nata la Chiesa.

    Santificatore e guida della Chiesa Cattolica continua la Litania. La Santa Chiesa di Dio non solamente immortale, essa anche Santa perch vivifica-ta dallo Spirito Santo. Per quanto possano verificarsi pecche umane, in nulla po-tranno diminuire questa santit. Per la medesima ragione, la Chiesa che santi-fica, per mezzo dei sacramenti, tutti coloro che degnamente li ricevono.

    Il Consolatore Colui che ci fa brillare la verit, ci concede la saggezza, ci co-munica un santo timore, ci d il dono delle virt, ci porta la vera pace sono al-tre qualifiche costanti nella Litania dello Spirito Santo. Non sembrano riferirsi a ci di cui il nostro mondo pi ha bisogno? Se Dionisio percorresse oggi la Terra con il suo lume, dovrebbe camminare molto prima di incontrare verit, saggez-za, timore di Dio, virt e pace. Ma questa non una ragione per scoraggiarci. Quando i discepoli del Signore uscirono dai confini della Terra Santa per diffon-dere il Vangelo, predicarono valori opposti ai costumi del loro tempo, ma vinse-ro. Dagli apostoli dei nostri giorni, ci che il Divino Spirito si aspetta sempli-cemente la stessa fiducia filiale, orazione perseverante e disponibilit. Egli, che parola e saggezza degli apostoli, parler attraverso la loro bocca e nulla Gli re-sister.

    Pentecoste per Beato Angelico,dettaglio di un trittico Galleria Nazionale dArte Antica, Roma

    (Foto: Scala Archives)

  • Da mihi animas, ctera tolle

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    6 Salvami Regina Maggio 2008

    La voce deL PaPa

    Il desiderio di rendere omaggio e rinvigorire laudacia apostolica dei salesiani marca il messaggio diretto dal Papa Benedetto XVI al rettore

    maggiore di questa congregazione, padre Pascual Chvez Villanueva, in occasione del XXVI Capitolo Generale.

    i particolarmen-te gradito far giun-gere il mio cordia-le saluto a Lei e ai partecipanti al

    XXVI Capitolo Generale, che costi-tuisce un momento di grazia nella vi-ta di codesta Congregazione presen-te ormai in tutti i continenti. In esso sono chiamate a confrontarsi la ric-chezza e la diversit delle esperien-ze, delle culture, delle attese dei Sa-lesiani, impegnati in molteplici attivi-t apostoliche e desiderosi di rende-re sempre pi efficace il loro servizio nella Chiesa.

    Il carisma di Don Bosco un do-no dello Spirito per lintero Popolo di Dio, ma solo nellascolto docile e nella disponibilit allazione divina possibile interpretarlo e renderlo, an-che in questo nostro tempo, attuale e fecondo. Lo Spirito Santo, che a Pen-

    tecoste scese con abbondanza sulla Chiesa nascente, continua come ven-to a soffiare dove vuole, come fuoco a sciogliere il ghiaccio dellegoismo, come acqua a irrigare ci che arido. Riversando sui Capitolari labbon-danza dei suoi doni, Egli raggiunger il cuore dei Confratelli, li far ardere del suo amore, li infiammer del de-siderio di santit, li spinger ad aprir-si alla conversione e li rafforzer nel-la loro audacia apostolica.

    I consacrati diventano segni di contraddizione

    I figli di don Bosco appartengo-no alla folta schiera di quei discepo-li che Cristo ha consacrato a s per mezzo del suo Spirito con uno specia-le atto di amore. Egli li ha riservati per s; per questo il primato di Dio e del-la sua iniziativa deve risplendere nella loro testimonianza. Quando si rinun-

    cia a tutto per seguire il Signore, quan-do Gli si d ci che si ha di pi caro af-frontando ogni sacrificio, allora non deve sorprendere se, come avvenuto per il divin Maestro, si diventa segno di contraddizione, perch il modo di pensare e di vivere della persona con-sacrata finisce per trovarsi spesso in contrasto con la logica del mondo. In realt, ci motivo di conforto perch testimonia che il suo stile di vita al-ternativo rispetto alla cultura del tem-po e pu svolgere in essa una funzione in qualche modo profetica.

    E necessario per, a questo fine, vigilare sui possibili influssi del seco-larismo per difendersi e potere co-s proseguire sulla strada intrapresa con determinazione, superando un modello liberale di Vita consacrata e conducendo unesistenza tutta cen-trata sul primato dellamore di Dio e del prossimo.

  • Maggio 2008 Salvami Regina 7

    La vitale importanza di ispirarsi al fondatore

    Il tema scelto per questo Capito-lo Generale lo stesso programma di vita spirituale e apostolica fatto pro-prio da Don Bosco: Da mihi animas, cetera tolle. In esso racchiusa tutta la personalit del grande Santo: una profonda spiritualit, lintraprenden-za creativa, il dinamismo apostolico, la laboriosit instancabile, laudacia pastorale e soprattutto il suo consa-crarsi senza riserve a Dio e ai giova-ni. Egli fu un santo di una sola passio-ne: la gloria di Dio e la salvezza del-le anime. E di vitale importanza che ogni salesiano tragga continuamente ispirazione da Don Bosco: lo cono-sca, lo studi, lo ami, lo imiti, lo invo-chi, faccia propria la sua stessa pas-sione apostolica, che sgorga dal cuo-re di Cristo. Tale passione capaci-t di donarsi, di appassionarsi per le anime, di patire per amore, di accet-

    tare con serenit e gioia le esigen-ze quotidiane e le rinunce della vita apostolica.

    Il motto Da mihi animas, cete-ra tolle esprime in sintesi la mistica e lascetica del salesiano. Non vi pu essere unardente mistica senza una robusta ascesi che la sostenga; e vice-versa nessuno disponibile a pagare un prezzo alto ed esigente, se non ha scoperto un tesoro affascinante e ine-stimabile. In un tempo di frammen-tazione e di fragilit qual il nostro, necessario superare la dispersione dellattivismo e coltivare lunit della vita spirituale attraverso lacquisizio-ne di una profonda mistica e di una solida ascetica. Ci alimenta limpe-gno apostolico ed garanzia di effi-cacia pastorale. In questo deve con-sistere il cammino di santit di ogni Salesiano, su questo deve concentrar-si la formazione delle nuove vocazio-ni alla vita consacrata salesiana.

    La lectio divina e lEucaristia, vis-sute quotidianamente, sono luce e forza della vita spirituale del sale-siano consacrato. Egli deve nutrire la sua giornata di ascolto e di medi-tazione della Parola di Dio, aiutan-do anche i giovani e i fedeli laici a valorizzarla nella loro vita quotidia-na e sforzandosi poi di tradurre in te-stimonianza quanto la Parola indica. LEucaristia ci attira nellatto oblati-vo di Ges. Noi non riceviamo soltan-to in modo statico il Logos incarnato, ma veniamo coinvolti nella dinamica della sua donazione (Enc. Deus cari-tas est, 13).

    Condurre una vita semplice, pove-ra, sobria, essenziale e austera: que-sto aiuter i Salesiani ad irrobustire la loro risposta vocazionale, di fronte ai rischi e alle minacce della medio-crit e dellimborghesimento, questo li porter ad essere pi vicini ai biso-gnosi e agli emarginati.

    Il Papa Benedetto XVI ha ricevuto il 31 marzo i partecipanti del XXVI Capitolo Generale dei Salesiani

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  • 8 Salvami Regina Maggio 2008

    La Chiesa si aspetta dai salesiani un audace zelo evangelizzatore

    Sullesempio del loro amato Fon-datore, i Salesiani devono essere bru-ciati dalla passione apostolica. La Chiesa universale e le Chiese partico-lari in cui sono inseriti attendono da loro una presenza caratterizzata da slancio pastorale e da un audace ze-lo evangelizzatore.

    Le Esortazioni apostoliche post-si-nodali riguardanti levangelizzazione nei vari continenti, potranno essere loro di stimolo e di orientamento per realizzare, nei diversi contesti, una evangelizzazione inculturata. La re-cente Nota dottrinale su alcuni aspet-ti dellevangelizzazione pu aiutarli ad approfondire come comunicare a tut-ti, specialmente ai giovani pi poveri, la ricchezza dei doni del Vangelo.

    Levangelizzazione sia la princi-pale e prioritaria frontiera della lo-ro missione oggi. Essa presenta im-pegni molteplici, sfide urgenti, campi di azione vasti, ma, suo compito fon-damentale risulta nel proporre a tutti di vivere lesistenza umana come lha vissuta Ges. Nelle situazioni plurire-ligiose ed in quelle secolarizzate oc-corre trovare vie inedite per far cono-scere, specialmente ai giovani, la fi-gura di Ges, affinch ne percepisca-no il perenne fascino.

    Centrale pertanto deve essere, nella loro azione apostolica, lannun-cio di Ges Cristo e del suo Vangelo, insieme con lappello alla conversio-ne, allaccoglienza della fede e allin-serimento nella Chiesa; da qui nasco-no i cammini di fede e di catechesi, la vita liturgica, la testimonianza del-la carit operosa.

    Senza educazione non esiste evangelizzazione duratura e profonda

    Il loro carisma li pone nella situa-zione privilegiata di poter valorizza-re lapporto delleducazione nel cam-po dellevangelizzazione dei giovani. Senza educazione, in effetti, non c evangelizzazione duratura e profon-

    da, non c crescita e maturazione, non si d cambio di mentalit e di cul-tura. I giovani nutrono desideri pro-fondi di vita piena, di amore auten-tico, di libert costruttiva; ma spesso purtroppo le loro attese sono tradite e non giungono a realizzazione.

    E indispensabile aiutare i giova-ni a valorizzare le risorse che porta-no dentro come dinamismo e deside-rio positivo; metterli a contatto con proposte ricche di umanit e di valori evangelici; spingerli ad inserirsi nella societ come parte attiva attraverso il lavoro, la partecipazione e limpe-gno per il bene comune. Ci richie-de a chi li guida di allargare gli am-biti dellimpegno educativo con at-tenzione alle nuove povert giovani-li, alleducazione superiore, allimmi-grazione; richiede inoltre di avere at-tenzione alla famiglia e al suo coin-volgimento. Su questo aspetto cos importante mi sono soffermato nel-la Lettera sullurgenza educativa, che ho recentemente indirizzato ai fede-li di Roma, e che ora idealmente con-segno a tutti i Salesiani.

    Rafforzare in Europa la proposta cristiana

    Fin dallorigine la Congregazione salesiana si impegnata nellevange-lizzazione in diverse parti del mondo: dalla Patagonia e dallAmerica La-tina, allAsia e allOceania, allAfri-ca e al Madagascar. In un momento in cui in Europa le vocazioni diminu-iscono e le sfide dellevangelizzazio-ne crescono, la Congregazione sale-siana deve essere attenta a rafforzare la proposta cristiana, la presenza del-la Chiesa e il carisma di Don Bosco in questo continente.

    Come lEuropa stata generosa con linvio di numerosi missionari in tutto il mondo, cos ora tutta la Congregazio-ne, facendo appello specialmente alle Regioni ricche di vocazioni, sia dispo-nibile nei suoi confronti. Per prolunga-re nel tempo la missione tra i giovani, lo Spirito Santo ha guidato Don Bosco a dar vita a varie forze apostoliche ani-

    mate dal medesimo spirito e accomu-nate dallo stesso impegno.

    Sinergia con laici, famiglie e giovani

    I compiti dellevangelizzazione e delleducazione richiedono infatti numerosi apporti, che sappiano ope-rare in sinergia; per questo i Salesiani hanno coinvolto in tale opera nume-rosi laici, le famiglie e i giovani stessi, suscitando tra loro vocazioni aposto-liche che mantengano vivo e fecondo il carisma di Don Bosco. Occorre pro-porre a questi giovani il fascino della vita consacrata, la radicalit della se-quela di Cristo obbediente, povero e casto, il primato di Dio e dello Spi-rito, la vita fraterna in comunit, lo spendersi totalmente per la missione. I giovani sono sensibili a proposte di impegno esigente, ma hanno bisogno di testimoni e guide che sappiano ac-compagnarli nella scoperta e nellac-coglienza di tale dono.

    La vocazione dei frati coadiutori

    In questo contesto so che la Con-gregazione sta dedicando speciale at-tenzione alla vocazione del salesiano coadiutore, senza la quale essa per-derebbe la fisionomia che Don Bo-sco volle darle. Certo, una vocazio-ne non facile da discernere e da ac-cogliere; essa sboccia pi facilmente laddove sono promosse tra i giovani le vocazioni laicali apostoliche e vie-ne loro offerta una gioiosa ed entu-siastica testimonianza della consa-crazione religiosa. Lesempio e lin-tercessione del Beato Artemide Zat-ti e di altri venerati fratelli coadiuto-ri, che hanno speso la loro esistenza per il Regno di Dio, ottengano anche oggi alla Famiglia salesiana il dono di tali vocazioni.

    Pontificia Universit Salesiana

    Colgo volentieri questoccasione per rivolgere un ringraziamento par-ticolare alla Congregazione salesiana per il lavoro di ricerca e di formazio-ne che svolge nellUniversit Pontificia

  • Maggio 2008 Salvami Regina 9

    Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana. La versione integrale di questi documenti pu essere

    trovata in www.salvamiregina.it/lavocedelpapaMadonna Ausiliatrice,

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    caro

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    Salesiana, dove si sono formati e sono stati docenti anche alcuni tra i miei at-tuali pi stretti e stimati collaboratori. Essa ha unidentit che le viene dal ca-risma di Don Bosco ed offre a tutta la Chiesa un contributo originale e speci-fico. Unica tra le Universit Pontificie, ha una Facolt di Scienze dellEduca-zione ed un Dipartimento di Pastorale Giovanile e Catechetica, sostenuti da-gli apporti di altre Facolt. In vista di uno studio che si avvalga della diversit delle culture e sia attento alla moltepli-cit dei contesti, auspicabile che si in-crementi in essa la presenza di docenti provenienti da tutta la Congregazione.

    Nellemergenza educativa che esi-ste in numerose parti del mondo, la Chiesa ha bisogno del contributo di studiosi che approfondiscano la me-todologia dei processi pedagogici e formativi, levangelizzazione dei gio-vani, la loro educazione morale, ela-borando insieme risposte alle sfide della postmodernit, dellintercultu-ralit e della comunicazione socia-le e cercando nel contempo di venire in aiuto alle famiglie. Il sistema pre-ventivo di Don Bosco e la tradizione educativa salesiana spingeranno si-curamente la Congregazione a pro-porre una pedagogia cristiana attua-le, ispirata allo specifico carisma che le proprio. Leducazione costituisce uno dei punti nodali della questione antropologica odierna, alla cui solu-zione lUniversit Pontificia Salesia-na non mancher, ne sono sicuro, di offrire un prezioso contributo.

    Rendere Don Bosco presente in mezzo ai giovani

    Signor Rettore Maggiore, il com-pito che sta davanti alla Congrega-

    zione Salesiana arduo, ma esaltan-te: ogni membro della vostra gran-de Famiglia religiosa infatti chia-mato a rendere presente Don Bo-sco tra i giovani del nostro tempo. Nel 2015 celebrerete il bicentenario della sua nascita e con le scelte che opererete in questo Capitolo Gene-rale, voi iniziate gi la preparazione delle celebrazioni di tale importante evento giubilare. Ci vi sia di spro-ne ad essere sempre pi segni cre-dibili dellamore di Dio ai giovani e a far s che i giovani siano davve-ro speranza della Chiesa e della so-ciet.

    La Vergine Maria, che Don Bo-sco vi ha insegnato ad invocare co-me Madre della Chiesa ed Ausilia-trice dei cristiani, vi sostenga nei vo-stri propositi. E Lei che ha fatto tutto, ripeteva Don Bosco al termi-ne della sua vita, riferendosi a Ma-ria. Sar dunque ancora Lei ad es-sere la vostra guida e maestra. Vi aiuter a comunicare il carisma di Don Bosco. Sar per la vostra Con-gregazione e per lintera Famiglia salesiana, per gli educatori e soprat-tutto per i giovani, Madre e Stella della speranza. Nel porgere alla vo-stra attenzione queste mie riflessio-ni, vi rinnovo lespressione della mia gratitudine per il servizio che rende-te alla Chiesa, e, mentre vi assicuro la mia costante preghiera, imparto di cuore a Lei, Rettore Maggiore, ai partecipanti allAssemblea capitola-re e allintera Famiglia salesiana una speciale Benedizione Apostolica.

    (Messaggio in occasione del XXVI Capitolo Generale dei Salesiani di

    Don Bosco, 1/3/2008)

  • I

    possibile servire Dio e le ricchezze?

    Don Joo Scognamiglio Cl Dias, EP

    N

    10 Salvami Regina Maggio 2008

    commento aL vangeLo vIII domenIca deL temPo ordInarIo

    poveri li avete sempre con voi (Gv 12, 8), ha risposto Ges a Giuda che, perplesso di fronte a uningente spesa di Maria Maddalena, per ungere gli adorabili piedi del Salvatore, aveva chiesto: Perch questolio profumato non si venduto per trecento denari per poi darli ai poveri? (Gv 12, 5).

    Questa la grande ansiet che pervade lanima delluomo contemporaneo, ossia la frenetica ricerca dei beni materiali. Secondo i Padri della Chiesa, quanto pi gli uomini si attaccano a questi beni, tanto pi sono divisi. Al contrario, vi tanta pi unione, benevolenza e pace tra loro, quanto pi si affidano ai beni spirituali. San

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    Toni

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    a Vangelo Aessuno pu servire a due padroni: o odier luno e amer laltro,

    o preferir luno e disprezzer laltro: non potete servire a Dio e a mammona. Perci vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale pi del cibo e il corpo pi del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, n mietono, n ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse pi di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, pu aggiungere unora sola alla sua vita?E perch vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Sa-lomone, con tutta la sua gloria, ve-stiva come uno di loro. Ora se Dio veste cos lerba del campo, che og-gi c e domani verr gettata nel for-no, non far assai pi per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dun-que dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indos-seremo? Di tutte queste cose si pre-occupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete biso-gno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste co-se vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perch il domani avr gi le sue in-quietudini. A ciascun giorno basta la sua pena (Mt 6, 24-34).

  • possibile servire Dio e le ricchezze?

    Don Joo Scognamiglio Cl Dias, EP

    Maggio 2008 Salvami Regina 11

    commento aL vangeLo vIII domenIca deL temPo ordInarIo

    Tommaso dAquino si serve varie volte di questo elevato pensiero di SantAgostino: Bona spiritualia possunt simul a pluribus (integraliter) possideri, non autem bona corporalia 1.

    Al contrario, quanto maggiore sar il numero di coloro che posseggono gli stessi beni dello spirito, tanto meglio sar. Inoltre, si ottiene un grande progresso nella conoscenza della verit, nella misura in cui si cerca di insegnarla e si desidera apprenderla negli altri.

    La liturgia di oggi ci indica una soluzione importante per le crisi attuali: la logorata questione sociale e leconomia mondiale in difficolt.

    Cristo Altissimo Museo dellErmitage,

    San Pietroburgo (Russia)

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  • 12 Salvami Regina Maggio 2008

    Quale atteggiamento

    danima - equilibrata e santa davanti ai beni di

    questo mondo?

    I IntroduzIoneChi nato in una grotta, ha avu-

    to come culla una mangiatoia e nella sua vita pubblica non ha trovato do-ve riposare il capo, costui ha assolu-ta autorit per discorrere sul disinte-resse. Lesperienza umana, durante i millenni, conferma che non dobbia-mo amare le creature per se stesse. Se sar conveniente o perfino neces-sario amarle, sar un dovere da com-piere in funzione dellamore a Dio.

    chiaro che il cuore umano tan-to pi intensamente si dedica a una co-sa quanto pi si apparta da molte al-tre 2. Su questa via, alcuni santi han-no raggiunto un alto grado di virt, soprattutto abbracciando lesagera-zione. San Francesco dAssisi arriva al punto di compiere ununione mi-stica con la povert e SantIgnazio di Loyola, partendo per Gerusalemme, dopo la sua contemplazione a Man-resa, lascia nella spiaggia di Barcello-na quanto gli avevano dato, porta con s tre compagne: la fede, la speranza e la carit.

    Ad altri, per, San Paolo rac-comanda di essere previdenti: Se qualcuno non vuole lavorare, neppu-re mangi (2 Ts 3, 10). Fino a dove de-ve arrivare la preoccupazione per la nostra sussistenza e quale lattitudi-ne dellanima, equilibrata e santa, di fronte ai beni del mondo, come, an-che, la piena fiducia in Dio, sono i temi trattati dalla Liturgia di questa VIII Domenica del Tempo Ordina-rio.

    II due sIgnorI che non ammettono rIvalI

    Nessuno pu servire a due pa-droni: o odier luno e amer lal-tro, o preferir luno e disprezzer laltro: non potete servire a Dio e a mammona.

    Il presente Vangelo fa parte del fa-moso Discorso della Montagna, del quale San Matteo trascrive le par-ti essenziali. In esso traspare il forte monito del Signore contro linsensa-

    beni. Sappiamo quanto la schiavit, in se stessa, sia dominatrice. Le fa-colt dello schiavo appartengono al padrone e a questi deve consegna-re tutto il suo servizio. Un padro-ne pu avere molti servi, ma un servo non pu avere molti padroni; infatti la peculiarit del padrone governare il servo, e non precisamente amarlo; lo specifico del servo per amare e non governare il suo padrone; il comando si pu dividere, ma lamore, no. Con questo, Cristo indica che le ricchezze si spendono ingiustamente non solo se sono ingiuste,ma anche quando pur non essendo state acquisite con mez-zi malvagi, se sono amate, allontana-no luomo dallamore di Dio. Nessu-no pu servire due padroni, come dis-se prima: impossibile che un ric-co entri nel Regno dei Cieli (Mt 19, 23). Osserva lautore dellOpera Im-perfetta che nessuno pu servire due padroni, e non dice che nessuno pu avere due padroni. D il nome di pa-drone a qualunque cosa a cui ci sia-mo dedicati troppo, che serviamo in un qualche modo: Non sapete voi che, se vi mettete a servizio di qual-cuno come schiavi per obbedirgli, siete schiavi di colui al quale servite: sia del peccato che porta alla morte, sia dellobbedienza che conduce alla giustizia? (Rm 6, 16). E San Pietro: Uno schiavo di ci che lha vinto (2 Pt 2, 19). E cos San Basilio 5.

    Il verbo servire impiegato in que-sto versetto si riferisce alla situazio-ne di un servo che, senza restrizio-ne alcuna, affida la sua volont a un padrone, immagine che corrisponde assai con linclinazione per gli estre-mi, cos caratteristica degli orien-tali. In questo caso, diventa impos-sibile al servo obbedire a un secon-do padrone che gli dia una qualun-que incombenza opposta e simulta-nea a quella pretesa dal primo. Inol-tre, finir per amare meno il suo au-tentico padrone, attitudine a cui cor-risponde il significato del termine odiare nella lingua ebraica 6. In realt, Dio non vuole solo una par-

    tezza di coloro che si affannano per i tesori di questo mondo e finiscono per perdersi nelle penose preoccupa-zioni della vita presente.

    Lattaccamento alle ricchezze costituisce una reale schiavit

    In questo versetto, molto sottile e preciso limpiego del verbo servire, e non di un altro verbo qualsiasi, poi-ch il problema centrale non riguar-da il possedere beni materiali, ma il

    valore che ad essi si tributa e, soprat-tutto, lattaccamento che si ha verso di loro. In sostanza, troviamo qui uno sdoppiamento del Decalogo, in par-ticolare del Primo Comandamento, tale come Dio stesso lo ha dichiarato attraverso i Suoi profeti: Non avrai altri dei di fronte a me. Non ti farai idolo n immagine alcuna []. Non ti prostrerai davanti a loro e non li ser-virai. Perch io, il Signore, sono il tuo Dio (Es 20, 3-5) 3.

    Lattaccamento alle ricchezze co-stituisce, a partire da un certo grado, una reale schiavit e nessuno pu servire due padroni quando comanda-no cose contrarie, nemmeno quando ordinano cose differenti, perch la na-tura stessa impedisce che lamore del servo si ripartisca per due padroni di-versi 4.

    Un servo non pu affidare la sua volont a due padroni

    Un apprezzamento squilibra-to per i beni di questo mondo con-ferisce a chi ne preda un caratte-re di dominio da parte degli stessi

  • Maggio 2008 Salvami Regina 13

    Il problema principale non sta nei beni materiali, ma nel valore che a loro si tributa

    te del nostro cuore, per quanto gran-de sia. Egli lo desidera nella sua in-tegrit, e questa dedizione deve es-sere realizzata da noi con gioia, ge-nerosit e costanza.

    Due padroni rivali: Dio e il denaro

    Riassumendo, il Signore Ges ci colloca davanti a due padroni dia-metralmente opposti per quanto ri-guarda i loro rispettivi interessi: Dio e il denaro. Il primo esige da parte nostra che crediamo in Lui e nella Sua parola, che speriamo nelle Sue promesse, con un amore totale, nel-la pratica della castit, dellumilt, come anche dellinsieme di tutte le virt. Il denaro ci conquista e ci ispi-ra ambizione, volutt di piaceri, va-nit, orgoglio, disprezzo del prossi-mo, ecc. Uno ci d le forze per pra-ticare il bene e a questo indirizza le nostre passioni, mentre laltro ci tra-scina al male e in questo ci vizia. Il Cielo e la sua eterna felicit costitu-iscono lo stimolo per gli sforzi pre-tesi da uno dei padroni. La terra e i suoi piaceri fugaci sono le attrattive offerte dallaltro.

    Questi due padroni non ammet-tono rivali. Il peggior rivale del de-naro Dio, e viceversa. Per questo, la disgrazia del ricco che affida il suo cuore ai beni della terra consi-ste nel cercarvi invano la sua felici-t e la disgrazia del povero, nellil-ludersi con la pseudo felicit offer-ta dalle ricchezze.

    necessario avere sempre davan-ti agli occhi quanto siano opposti tra loro Dio e il mondo. Per questo non vogliamo servire entrambi allo stesso tempo: Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale rappor-to infatti ci pu essere tra la giustizia e liniquit, o quale unione tra la lu-ce e le tenebre? Quale intesa tra Cri-sto e Beliar, o quale collaborazione tra un fedele e un infedele? Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli? Noi sia-mo infatti il tempio del Dio vivente (2 Cor 6, 14-16).

    ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse pi di loro?

    La natura puramente animale, co-me quella vegetale, con i propri ri-spettivi istinti, normali e ordinati, non possedendo unanima immorta-le, non cerca la felicit infinita. Inol-tre, gli uccelli non immagazzinano

    alimenti in granai e i gigli non tesso-no n filano, poich manca loro la ra-zionalit per avere queste preoccupa-zioni.

    Ora, luomo pi di quanto le piante cerchino il sole e gli animali lalimento -, possiede unanima che, in un vero teotropismo, vive alla ri-cerca dellinfinito. CercarVi, o mio Dio dice SantAgostino cer-care la mia felicit e beatitudine: de-vo cercarVi perch la mia anima vi-va, perch siete Voi la vita della mia anima, come lei che d vita al mio corpo 7.

    Il cuore delluomo sta in pace so-lo quando incontra Dio. Queste fe-licit e beatitudine non si trovano nella ricerca affannosa delle ricchez-ze, poich, desiderandole allinfuo-ri dellamore a Dio, poveri o ricchi si consegneranno alle ansie voluttuose di volere sempre di pi.

    Si devono cercare i beni materiali, ma senza inquietudine

    Ovviamente Ges non esclude il nostro obbligo in relazione al la-voro. Su questo particolare vi sono numerosi commenti di santi dotto-ri, che dimostrano come il lavoro sia un eccellente mezzo di santifi-cazione. Ges ha davanti a S tut-

    III sappIamo gerarchIzzare le nostre

    preoccupazIonI

    Perci vi dico: per la vostra vi-ta non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale pi del cibo e il corpo pi del ve-stito? Guardate gli uccelli del cie-lo: non seminano, n mietono, n

    Le ricchezze, se sono amate, allontanano luomo dallamore di Dio

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  • 14 Salvami Regina Maggio 2008

    ti quelli che pongono come ultimo limite dei loro orizzonti, i beni ma-teriali e nellottenimento di questi, applicano avidamente tutta la loro preoccupazione. Questo atteggia-mento ha, a suo carico, una buona parte di colpevolezza, oltre ad es-sere autodistruttivo. Innanzitutto, in quanto offende in un certo modo Dio, manifestandoGli sfiducia nel-la Sua bont. Perde inoltre lappog-gio divino collocando tutta la sua si-curezza in sforzi e progetti persona-li. In sintesi, diventa chiaro quanto luomo non possa trascurare i beni eterni, per il fatto di andar dietro a quanto indispensabile alla vita.

    Si devono cercare i beni materiali, ma senza inquietudine, poich questa implicherebbe il negare linfinita ge-nerosit di Dio.

    Una fondamentale lezione su come dobbiamo gerarchizzare le nostre preoccupazioni

    Per questa ragione, commenta Maldonado: Chi, se non Dio, ci ha dato lanima e il corpo? Cos, Pietro vuole che poniamo in Lui la nostra sollecitudine, certi che Lui si occupe-r di noi (cfr. 1 Pd 5, 7) 8. chia-ro che Dio non avrebbe potuto dar-ci anima e corpo con lintenzione di gettarci nella fame e nella miseria. La sua infinita e saggia previdenza impone che Egli ci offra le condizio-ni per sostentare la nostra natura fi-sica come anche e principalmente la nostra vita soprannaturale. Co-s Dio che, a volte, permette che ci capitino croci e sofferenze nel corso della nostra esistenza, sparge grazie e forze affinch sopportiamo tutto a nostro vantaggio.

    Il Signore ci d una fondamenta-le lezione sulla debita gerarchizza-zione delle nostre preoccupazioni. Luomo composto da corpo e ani-ma e per il fatto che questa la par-te pi preziosa, essa merita maggior attenzione e cura. Pertanto, se fos-se necessario disprezzare o abban-donare altri interessi a beneficio del-

    la salvezza della propria anima, cos si deve procedere, poich Dio ci da-r il resto.

    Si inserisce in questi versetti la vo-cazione apostolica e missionaria, co-me per esempio quella di un Bea-

    Se nostro Padre si cura di creature inferiori, quanto pi non si prender cura di noi?

    Quando riusciamo ad avere un momento di calma, nel mezzo del-la febbrile corsa dei giorni nostri, per osservare la natura viva dalla te-nacia delle formiche in cerca di ci-bo, allagilit di un colibr che succhia con eleganza il contenuto quasi misti-co di un fiore con un atto continuo rendiamo lode a Dio nel costatare questa meravigliosa disposizione del-la Divina Provvidenza ad offrire a in-setti e animali il necessario per il loro sostentamento. Tutti da te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo oppor-tuno. Tu lo provvedi, essi lo raccolgo-no, tu apri la mano, e si saziano di be-ni (Sal 104, 27-28).

    Luomo non solo superiore a tut-te le creature terrene, ma persino il loro re (cfr. Gen 1, 28). Come re necessario superare lesempio di que-sti suoi sudditi che con tanta abnega-zione praticano la povert evangeli-ca: gli uccelli del cielo. Privi di tutto, dipendono esclusivamente dalla be-nevolenza divina. Inoltre, come ben commenta Maldonado: Gli uccel-li volano bene in alto nellaria, stanno pi lontani dal cibo, e, intanto, Dio li alimenta. Ges ha utilizzato lesem-pio degli uccelli perch gli anima-li terrestri perdono pi tempo a cerca-re il cibo e a nasconderlo con la loro abilit 9.

    , in un certo modo, curioso il ri-ferimento da parte del Signore agli uccelli del cielo e non a quelli do-mestici, poich questi sono alimenta-ti dagli uomini e gli altri dal vostro Padre celeste. Ossia, se nostro Pa-dre si occupa di creature tanto infe-riori da non aver nessun grado di fi-liazione rispetto a Lui, quanto pi si occuper di noi, fratelli di Suo Figlio molto amato (Mt 3, 17)!

    San Luca ci dice: Guardate i cor-vi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio n granaio, e Dio li nutre. Quanto pi degli uccelli voi va-lete? (Lc 12, 24).

    Il cuore delluomo

    in pace soltanto quando

    trova Dio

    to Anchieta, che abbandona familia-ri, patria e beni, incamminandosi ver-so terre sconosciute con lobiettivo di convertire e santificare innumerevo-li indigeni, in Brasile. Quelli che ab-bracciano questa via ricevono il cen-tuplo su questa terra e il premio della vita eterna (cfr. Mt 19, 29).

    Gli uccelli planando nel pi alto dellaria, sono pi distanti

    dal loro cibo, eppure, Dio li alimenta

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  • Maggio 2008 Salvami Regina 15

    A proposito di questo passo SantAmbrogio commenta: I corvi, che non lavorano, hanno tutto quan-to loro necessario, e lo hanno in ab-bondanza, perch non sanno ridurre al proprio dominio personale i frut-ti che sono stati dati in comune per-ch tutto il mondo mangi. Noi, pe-r, abbiamo perso il bene comune perch ci sforziamo di appropriarce-ne; e lo perdiamo perch non riuscia-mo a farlo nostro, visto che non du-rer perpetuamente, n riusciamo ad averne unabbondanza sicura visto che il futuro sempre incerto. Perch, dunque, credi che le tue ricchezze so-no tue, visto che Dio ha voluto che il tuo cibo fosse comune a tutti gli altri che vivono? 10.La nostra impotenza di fronte alle leggi della natura

    E chi di voi, per quanto si dia da fare, pu aggiungere unora sola alla sua vita?

    Ad ogni nuovo argomento, di-venta incontestabile la nostra impo-tenza di fronte alle leggi della na-tura e, per un altro verso, altret-tanto incontestabile lonnipotenza divina nel governo del mondo. Per questo ci dice San Giovanni Criso-stomo: Dio Colui che fa cre-scere il vostro corpo, ogni gior-no, senza che possiate render-vene conto. Se, dunque, tut-ti i giorni la Provvidenza di Dio opera in voi per la cresci-ta del vostro corpo, come rimarr inattiva davanti alle vere necessi-t? Ma, se tutti gli sforzi del vo-stro pensiero non possono aggiun-gere la minima parte al vostro corpo, come potrete voi salvarlo tutto inte-ro? 11.

    Laffetto di Dio mira anche alla nostra eleganza e bellezza

    E perch vi affannate per il ve-stito? Osservate come cresco-no i gigli del campo: non lavora-no e non filano. Eppure io vi dico

    Ges mette in chiaro che si trat-ta di gigli del campo, ossia quelli che nascono a casaccio, senza le cu-re degli uomini. Sulla stessa linea di quello che aveva detto in preceden-

    za sugli uccelli, quelli del cielo, e non quelli domestici. Richiama la nostra attenzione, in modo spe-ciale, sullaffetto profuso dalle ma-dri nel provvedere dei vestiti i loro bambini, infatti cercano sempre di vestirli con bellezza. Questo laf-fetto di Dio nel prendersi cura di ognuna delle Sue creature umane: Egli ha come fine non solo la no-stra alimentazione come fa con gli uccelli del cielo ma anche la no-stra eleganza e bellezza. Questa cu-ra di Dio sar ancora maggiore agli albori della resurrezione dei cor-pi: Dai gigli, si possono intendere le celesti luci degli Angeli, che lo stes-so Dio riveste di una gloria sfolgoran-te. Essi non lavorano n filano, per-ch la grazia che, fin dalla loro origi-ne, ha assicurato la felicit degli An-geli, si diffonde in ogni momento del-la loro esistenza; e come, dopo la re-surrezione, gli uomini saranno simili agli Angeli, Nostro Signore, facendo

    brillare ai nostri occhi lo splendo-re delle virt celesti, ha voluto far-

    ci sperare questo paramento di gloria eterna 12.

    Lesempio di Salomo-ne, preoccupato di vestirsi

    allaltezza della sapienza che gli era stata gratuitamente conces-sa da Dio, di una straordinaria eloquenza per tutti i tempi. Infat-

    ti, chi con pi arte saprebbe realiz-zare questo compito? San Giovanni Crisostomo sintetizza bene la diffe-renza tra le vesti di Salomone e quel-le create da Dio: dallabbigliamen-to di Salomone al fiore di campo vi la distanza che c dalla menzogna al-la verit 13.

    Di conseguenza dubitare o, peg-gio ancora, non credere nella Prov-videnza Divina sufficiente per essere classificati come uomini di poca fede, poich, se queste sono le cure che Dio riserva verso erbe che devono essere bruciate una vol-ta appassite, quanto maggiori non saranno verso le anime immortali e i corpi risorti!

    Luomo , non solo, superiore a tutte le creature

    terrene, ma perfino suo proprio re

    che neanche Salomone, con tut-ta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste cos ler-ba del campo, che oggi c e do-mani verr gettata nel forno, non far assai pi per voi, gente di po-ca fede?

    Dai gigli, si pu comprendere la celestiale chiarezza degli Angeli, che lo stesso Dio riveste di una

    gloria splendente

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  • 16 Salvami Regina Maggio 2008

    Dio sa, vuole e pu soccorrevi

    nelle vostre necessit

    Non affannatevi: Dio vi ama e si prende cura di voi come PadreNon affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?

    Si vede, in questo versetto, limpe-gno del Signore nel convincerci delle verit anteriormente esposte. Il Si-gnore ripete questa raccomandazione per farci comprendere la sua necessi-t e imprimerla pi profondamente nei nostri cuori 14.

    Di tutte queste cose si preoccupa-no i pagani; il Padre vostro cele-ste infatti sa che ne avete bisogno.

    Il sentimento familiare ai tempi del Vangelo era pi solido e profon-do che nei giorni dellattuale deca-denza, in cui si va demolendo questo pilastro di una societ ben costitui-ta. Tutti avevano un concetto chiaro e indiscutibile riguardo la paternit. In un alto momento Ges dir loro: Se voi dunque che siete cattivi sapete da-re cose buone ai vostri figli, quanto pi vostro Padre celeste dar buone cose a quelli che Gliele domandano (Mt7, 11; cfr. Lc11, 13).

    Inoltre, i Giudei avevano co-me uno dei pi elevati punti dono-re quello di essere contrapposti al-le concezioni dei gentili. Nellattri-buire alla mentalit dei pagani lec-cessiva preoccupazione per i beni di questo modo, Ges rendeva anco-ra pi evidente il Suo energico e ca-tegorico rifiuto della stessa. Ascol-tiamo il famoso Cornelio A Lapide commentare questo passo: Non vi-vete con lansia per quello che vestire-te, perch Dio lo sa perfettamente; pi ancora, lo vede e lo intuisce, perch Dio; dunque Egli provveder, per-ch vi ama e si prende cura di voi co-me Padre, e pu farlo perch cele-

    poni nel Signore le tue cure e Lui ti alimenter (Sal 54, 23) 15.

    Iv cercheremo, In prImo luogo,

    la nostra santIfIcazIoneCercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.

    La sintesi di tutta la dottrina del Vangelo si trova nelle parole di que-sto versetto; si tratta, in primo luo-go, di cercare il Regno di Dio, come la stessa giustizia di questo medesimo Regno, proprio come Ges lo ha pre-dicato, ossia, lopposto di quello ane-lato dai farisei.

    Il Regno di Dio pu essere consi-derato sotto tre differenti punti di vi-sta: quello della gloria dei beati, os-sia il trionfante; quello della Santa Chiesa, che si evidenzia nel visibile ed esterno Regno di Nostro Signore Ges Cristo; infine quello della gra-zia santificante nelle nostre anime o interno.

    Cos, dobbiamo cercare la realiz-zazione della santit di Dio in noi, per mezzo dellodio al peccato, in unaspirazione crescente ad obbedir-Gli nella pratica di tutti i Comanda-menti, sulla base di un ardente amo-re a Lui. Conducendo, con un dina-mico zelo apostolico, tutti coloro con cui siamo in relazione, alle vie di que-sta santit, per un maggiore splendo-re della Santa Chiesa e salvezza del-le anime, anelando al Regno eterno nella gloria.

    Fin dal nostro risveglio al mat-tino poveri o ricchi che siamo dobbiamo ricordare questo consi-glio del Signore Ges: Cerca, dun-que, in primo luogo, il Regno di Dio e la Sua giustiziaI poveri purtrop-po nella gran maggioranza non lo fanno, per questo, sono oggetto dellegoismo degli altri, vivendo in povert in questo mondo e minac-ciati a gettarsi in essa eternamen-te. Ancor meno i ricchi sono inclini a seguire la voce di Cristo, perch

    stiale e , pertanto, onnipotente. Per-ch, dunque, non Gli affidate tutte le vostre preoccupazioni? Egli sa, vuole e pu soccorrervi nelle vostre necessi-t; sa perch Dio,vuole perch Pa-dre, e pu perch Re celeste e impera con pieno diritto sul Cielo e sulla ter-ra. Per questo San Francesco non da-va ai suoi altra previsione che non fos-se essere questo detto dei Salmi: Ri-

    Lesempio di Salomone di una straordinaria eloquenza

    per tutti i tempi

    Dettaglio di Davide e Salomone Vetrate del Duomo di Strasburgo (Francia)

    Ser

    gio

    Hol

    lman

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  • Maggio 2008 Salvami Regina 17

    Cercate prima il regno di Dio e

    la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date

    in aggiunta

    Santa Infanzia Duomo di Notre

    Dame, Parigi

    Ci vietato una distruttiva

    inquietezza con il nostro

    futuro materiale, mai dobbiamo

    dimenticare dellinfinita bont e affetto del Signore

    immaginano di possedere gi tutte queste cose

    Non affannatevi dunque per il domani, perch il domani avr gi le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.

    Preoccupiamoci innanzitutto di santificarci al fine di ottenere il Re-gno di Dio. Pratichiamo le virt e ar-ricchiamoci dei beni del Cielo nel-la piena fiducia, cos non ci manche-ranno quelli della terra. Evitiamo la rovina del relativismo morale dei no-stri giorni e compiamo i nostri doveri della vita quotidiana senza le afflizio-ni del domani.

    Non ci vietato il far uso di una saggia e moderata prudenza in ci che concerne la nostra sussistenza. Ci proibita, questo s, una distrut-tiva inquietudine per il nostro futu-ro materiale che ci porta a dimen-ticare gli obblighi di maggiore at-tualit e importanza, in relazione al Regno di Dio. Ad ogni giorno ba-sta il suo male, poich mai dobbia-mo dimenticarci dellinfinita bon-t ed affetto del Signore, come tra-spare nella prima lettura di oggi: Pu una donna dimenticarsi di colui che allatta? Non aver tenerezza per il frutto delle sue membra? E anche se lei lo dimenticasse , Io mai ti dimen-ticherei (Is 49, 14-15).

    1 I beni spirituali possono essere pos-seduti allo stesso tempo da molti, non per i beni corporali (San Tom-maso dAQUINO, Summa Teologi-ca III, q. 23, a.1, ad.3; cfr. tb. I-II, q. 28, a. 4, ad 2).

    2 AQUINO, San Tommaso de. Liber de perfectione spiritualis vit, c. 6.

    3 Cfr. TUYA, O.P., Manuel de. Biblia Comentada. Madrid: BAC, 1964, vol. II, pag. 156.

    4 MALDONADO, S.J. P. Juan de. Co-mentarios a los cuatro Evangelios. Madrid: BAC, 1950, vol. I, pag. 303.

    12 Santo Ilario, apud: AQUINO. Catena Aurea.

    13 Apud: TUYA. Op. Cit. pag. 158.14 San Remigio, apud AQUINO.

    Catena Aurea.15 In Mt 6, 31.

    5 MALDONADO. Op. cit. id., ibid.6 Il termine usato nello stesso sen-

    so in Mt 10, 36-37; Lc 14, 26 e Rm 9, 12-13.

    7 AGOSTINO, Santo. Confessioni. l. X, c. XX.

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    8 MALDONADO. Op. Cit. pagg. 304-305.

    9 MALDONADO. Op. cit. id. ibid.10 In Lc 12, 24.11 Apud AQUINO. Catena Aurea.

  • E rinnoverai la faccia della terra...

    IClara Isabel Morazzani Arriz

    18 Salvami Regina Maggio 2008

    Se dallazione dello Spirito Santo a Pentecoste sono nate tante bellezze della cultura e della civilt e, soprattutto,

    tanti miracoli della grazia, che cosa accadrebbe se ci fosse un nuovo soffio del Consolatore sulla faccia della terra?

    nstancabile, ardente di ze-lo per la gloria di Dio, lapo-stolo Paolo percorreva le cit-t della Grecia, predicando a tutti il vangelo di Cristo.

    Alle volte, lostilit di molti si oppone-va al suo apostolato e attentava contro la sua vita. Grande era, per, la con-solazione che gli offrivano le numero-se conversioni. Giunto ad Atene cit-t ricca ed orgogliosa, centro della fi-losofia e dellintellettualismo il cuo-re dellapostolo delle genti si riemp di

    amarezza, alla vista di tanta idolatria (cfr. At 17, 16). Tra i molteplici luoghi di culto, dove erano offerti sacrifici al-le divinit pi assurde, egli si imbatt in un altare, sul quale era incisa que-sta iscrizione: Al Dio ignoto. Scioc-cato di fronte allignoranza di quel po-polo, sebbene tanto intelligente, Pao-lo si mise a predicare nellAreopago, esclamando: Quello che adorate senza conoscerlo, io ve lo annuncio! (At 17, 23). E subito li avvi alla conoscenza della vera religione.

    Al giorno doggi, nel nostro Oc-cidente cristiano, non vediamo pi quei templi destinati alladorazione degli idoli, povere statue fatte da ma-ni umane. Al contrario, trascorsi qua-si duemila anni di predicazione apo-stolica, portata avanti fedelmente dal Magistero, si ergono ora nume-rosi templi cristiani, che ostentano nellalto dei loro campanili il glorio-so simbolo della croce.

    Ma, se la confessione di un solo battesimo e il credere nella Trinit ri-

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  • Maggio 2008 Salvami Regina 19

    uniscono i cristiani, non mancano co-loro per i quali lo Spirito Santo po-trebbe chiamarSi il Dio sconosciu-to. Simili ai discepoli di Efeso che, interrogati da Paolo, risposero: Non abbiamo mai sentito dire che ci sia uno Spirito Santo (At 19, 2), molti so-no oggi coloro che, senza giungere a questo estremo, ignorano le caratte-ristiche e i poteri del Consolatore di-menticandosi di invocarLo.

    Quanto pi Lo conosciamo, tanto pi Lo amiamo

    NellAntico Testamento, lumanit ignorava lesistenza di Tre Persone in ununica Essenza Divina, e se alcune espressioni dei Libri Sacri facevano intravvedere questa conoscenza, era-no soltanto scintille di una Rivelazio-ne che Dio Si riservava di trasmettere per mezzo di Suo Figlio, nella pienez-za dei tempi.

    Sarebbe erroneo giudicare che la dottrina sullo Spirito Santo non si do-vrebbe diffondere tra i fedeli, per ti-more di causare confusioni o travisa-menti. Non stato questo lesempio dato dal Salvatore, nel promettere la venuta del Consolatore o nello spie-gare tale mistero al vecchio Nicode-mo, che non riusciva a comprenderlo. Non stata neppure questa la con-dotta osservata dai discepoli di Ges nello scrivere ripetute volte sullazio-

    ne e la presenza della Terza Persona Divina in seno alla Chiesa.

    Nella sua Enciclica Divinum Illud munus, il Santo Padre Leone XIII esortava i predicatori ad insegnare e inculcare questa devozione nel popo-lo cristiano, visto che i suoi frutti si erano rivelati abbondanti e proficui.

    Insistiamo su questo non solo per-ch si tratta di un mistero che ci prepara direttamente alla vita eterna e che, per questo, necessario credere fermamen-te ed espressamente, ma anche perch, quanto pi chiaramente e pienamente conosciamo il bene, pi intensamente lo vogliamo e lo amiamo. Questo quello che ora vogliamo raccomandarvi. Dob-biamo amare lo Spirito Santo, perch Dio: Amerai il Signore Dio tuo, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze(Dt 6, 5). E deve essere amato perch lAmore sostan-ziale eterno e primo, e non c cosa pi amabile dellamore; pertanto, tanto pi dobbiamo amarLo in quanto Egli ci ha riempito di immensi benefici che, se te-stimoniano la benevolenza del donato-re, esigono la gratitudine dellanima che li riceve (Divinum illud munus, 13).

    Intendere con il cuore e non solo con lintelletto

    Nel cercare di addentrarci nel-la conoscenza di questo Divino Spi-rito, che la Chiesa invoca come Lu-

    Molti sono oggi coloro che

    ignorano le caratteristiche

    e i poteri del Consolatore e si dimenticano

    di invocarLo

    Pentecoste per Beato Angelico, dettaglio dellArmadio degli Argenti Museo di San Marco, Firenze

  • 20 Salvami Regina Maggio 2008

    ce dei cuori, fac-ciamolo non so-lo per un eserci-zio dellintellet-to, ma compren-dendo, soprattut-to, con il cuore.

    L intel l igen-za, come spiega San Tommaso, potenza regia ed immobile: at-tira a s logget-to su cui si appli-ca e lo rende pro-porzionato alla sua capacit. Se questoggetto superiore alla ra-gione, essa forzo-samente lo dimi-nuir nelladat-tarlo a s. La vo-lont percorre il cammino inver-so: naturalmen-te inclinata alla dedizione e alla donazione di se stessa, essa vo-la fino allogget-to e acquista le sue proporzioni. Quando questo si manifesta su-periore, essa si allarga e cresce fino a prendere le sue misure.

    Ora, nel caso dello Spirito San-to, non si tratta di un oggetto soltan-to superiore al povero intendimento umano, ma di un Essere infinitamen-te distante dalla nostra fragile natura. necessario che voliamo a Lui con la volont, amandoLo senza misura fino a renderci divinit, come Egli stes-so afferma nelle Scritture (cfr. Sal 81, 6; Gv 10, 34-35). In questo modo, sa-remo idonei ad annunciarLo a coloro che ancora non Lo conoscono, secon-do lespressione di Lacordaire: La raison ne fait que parler, cest lamour qui chante! La ragione sa soltanto parlare, lamore che canta!

    to, Dio lo ha fat-to con lintenzio-ne di simbolizza-re questa azione dello Spirito San-to allinterno dei cuori, come ha indicato lo stesso Ges al fariseo Nicodemo: Il vento soffia do-ve vuole e ne sen-ti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: cos di chiunque nato dallo Spirito (Gv 3, 8).

    La seconda influenza pro-veniente da Lui si manifesta per mezzo del magi-stero della Chie-sa, della pa-rola infallibi-le dei Pontefici o dellinsegnamen-to dei vescovi, dai quali il popolo fedele guidato: Lo Spirito San-to afferma an-cora Leone XIII -, che spirito di

    verit, poich procede dal Padre, Verit eterna, e dal Figlio, Verit sostanziale, riceve dalluno e dallaltro, insieme con lessenza, tutta la verit che in seguito comunica alla Chiesa, assistendola af-finch non commetta mai errori, e fe-condando i germi della rivelazione fino a che, al momento opportuno, arrivino alla maturit per la salvezza dei popo-li (Divinum illud munus, 7).

    Lanima che si apre alle ispirazioni dello Spirito, nello stesso tempo in cui illuminata dalla dottrina della Chie-sa, diventa, in un certo modo, infallibi-le. Questa misteriosa attuazione del-lo Spirito Santo supera tutte le debo-lezze e miserie, trasformando comple-tamente coloro che la ricevono. Per i

    Fuori, si era udito un rumore insolito, proveniente dal cielo, simile a quello di un vento impetuoso, nel medesimo tempo in cui sulla testa di

    ognuno si posava una lingua di Fuoco

    Pentecoste per Beato Anglico, dettaglio di un trittico Galleria Nazionale dellArte Antica, Roma

    Doppia influenza e divina inabitazione

    Per conoscere lo Spirito Santo e relazionarsi con Lui, i battezzati non hanno bisogno di volare molto lon-tano, infatti anche se Egli abita nei cieli (Sal 122, 1), Si trova anche vi-cino alle anime in stato di grazia, ed esercita su loro una duplice influen-za.

    Con la prima, intima e diretta, co-munica loro i suoi doni, le purifica dalle miserie, ispira loro buoni pro-positi Queste anime diventano, co-s, simili a una nave pronta a salpare: il soffio di una soave brezza sollever le sue vele e la condurr ad un buon porto. Senza dubbio, creando il ven-

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  • Maggio 2008 Salvami Regina 21

    cuori cos rinnovati, lunica legge consi-ster nellobbedire al dulcis Hospes ani-m (dolce Ospite dellanima), lascian-doLo operare al suo interno, come rac-comandava insistentemente la santa carmelitana, Madre Maravillas di Ge-s, ad ognuna delle sue figlie spirituali: Si tu Le dejas Se tu gli permetti

    Nonostante sia risaputo che la pre-senza di Dio, in quanto Padre e Ami-co, nelle anime dei battezzati com-pete alle tre Persone della Santissi-ma Trinit, visto che queste operano sempre insieme, si attribuisce linabi-tazione specialmente al Divino Spi-rito Santo, perch questa genera-ta dallamore e si effettua solo nelle anime in stato di grazia. Ora, lo Spiri-to Santo amore sostanziale, perch procede dallunione eterna e amoro-sa tra il Padre e il Figlio.

    San Paolo, riferendosi a questa divina inabitazione, si mostra ancor pi audace, non restringendola solo allanima ma, considerando i suoi ri-flessi nello stesso corpo: Non sapete che il vostro corpo tempio dello Spiri-to Santo che in voi? (I Cor 6, 19).

    Trasformazione degli apostoli a Pentecoste

    Molte volte, lazione dello Spirito Santo nelle anime avviene in modo soave e graduale, nella misura in cui queste non gli frappongano ostacoli, purificandole dalle loro colpe ed in-vitandole a progredire sempre di pi nella virt. In altre occasioni, tutta-via, questa trasformazione si opera in modo repentino e fulminante. Tale stato il caso degli apostoli.

    Durante la Passione di Ges, essi hanno rivelato tutta la pusillanimit propria della natura umana. Timoro-si di subire lo stesso destino del Mae-stro, erano fuggiti, abbandonandoLo nel momento in cui Egli pi necessi-tava della loro compagnia. E se, do-po quei giorni tragici, ancora si man-tengono riuniti nel Cenacolo, questo dovuto alle preghiere e allazione della Santissima Vergine, come pure alle apparizioni del Signore risorto.

    I loro cuori permanevano ancora vacillanti, i loro buoni desideri, me-scolati allambizione per il primo po-sto, non erano perfetti ed essi stes-si avrebbero dovuto sperimentare un sentimento di indegnit in relazione alla grandezza dellopera che il Signo-re aveva loro affidato. Nel frattempo, una speranza li manteneva uniti, con-tinuando unanimemente nellorazio-ne (cfr. At 1, 14): era la promessa fat-ta sotto giuramento dallo stesso Cri-sto: Ora io vi dico la verit: bene per voi che io me ne vada, perch, se non me ne vado, non verr a voi il Consola-tore; ma quando me ne sar andato, ve lo mander (Gv 16, 7).

    S, la mancanza di Ges era neces-saria perch venisse lo Spirito, conve-niva che i discepoli, la cui visione del Maestro era troppo umana, sentisse-ro il vuoto creato dalla Sua assenza e comprendessero, ora a distanza, lori-gine divina di Colui che li aveva riu-niti. Questa nuova prospettiva si sa-rebbe raggiunta solo con lazione del Consolatore che avrebbe loro inse-gnato tutta la verit (Gv 16, 13).

    Cos, dieci giorni dopo la Sua ascensione al cielo, realizzando la pro-fezia che Egli stesso aveva fatto, il Fi-glio inviava sui discepoli il Difensore promesso. Dalla sua azione repentina ed efficace quegli uomini timidi e pie-ni di lacune furono trasformati in vere colonne della fede. Simon Pietro, che poche settimane prima aveva rinnega-to il suo Signore per paura di una ser-va, non temeva ora di predicare questo stesso Crocifisso alle porte del tempio. Giacomo e Giovanni, i boanerges (figli del tuono), dal temperamento colleri-co e ambizioso, diventarono i paladini della dolcezza, apostoli del nuovo co-mandamento dellamore. Tommaso, lincredulo, avrebbe fatto arrivare la sua parola ardente fino ai lontani con-fini dellIndia. Che forza inesplicabile per occhi umani li muoveva ora, spin-gendoli a conquistare il mondo a Cri-sto? Che misterioso potere li aveva ri-empiti di una nuova infusione di doni e dei pi preziosi carismi?

    Lanima che si apre alle ispirazioni

    dello Spirito, nello stesso tempo in cui illuminata dalla

    dottrina della Chiesa, diventa, in un certo

    modo, infallibile

  • 22 Salvami Regina Maggio 2008

    Fuori, si era udito un rumore in-solito, proveniente dal cielo, simile a quello di un vento impetuoso, nel medesimo tempo in cui sulla testa di ognuno si posava una lingua di fuo-co. Questi segnali esteriori, che con-fermavano il cambiamento opera-to nei loro spiriti, erano simboli del-la grazia concessa, dellimpeto della carit e della grandezza di Dio che discendeva. Il vento, al quale Ges aveva gi fatto allusione nella con-versazione notturna con Nicodemo (cfr. Gv 3, 8), raffigurava le ispira-zioni repentine inviate dallo Spiri-to, mentre le lingue, inondando di igneo splendore la sala del Cenaco-lo, indicavano la pienezza di fede e amore che conveniva agli annuncia-tori della Parola di Dio.

    Sette sono i doni che provengono dallo Spirito ed ornano lanima, confe-rendole bellezza e attrazione. Con lo-ro, come spiegano i Santi Padri e i te-ologi, si acquista forza per resistere alle principali tentazioni e si allontanano gli ostacoli per la vita di perfezione. Quat-tro di essi hanno come finalit illumina-re lintelligenza, mentre gli altri tre met-tono in movimento la volont.

    Il dono della sapienza illustra lani-ma per la conoscenza di Dio e la con-templazione dei suoi adorabili attribu-ti; il dono della scienza fa penetrare con discernimento nelle creature e le giudica in modo esatto; il dono dellin-telletto permette di comprendere i mi-steri divini; il dono del consiglio dirige le azioni, in modo da usare ordinata-mente le conoscenze precedenti.

    Doni e frutti dello Spirito SantoPer comprendere bene limportan-

    za di questo avvenimento, la cui com-memorazione chiude il ciclo pasqua-le, necessario conoscere la gran-dezza dei doni che l furono conces-si, non solo personalmente ai disce-poli, ma a tutta la Chiesa, perpetuan-dosi attraverso i Sacramenti del Bat-tesimo e della Cresima.

    Attraverso le virt infuse, lanima agisce secondo il suo libero arbitrio aiutato dalla grazia, alla maniera di un uccello che vola con lo sforzo delle pro-prie ali. I doni, tuttavia, la dispongono a lasciarsi condurre direttamente sotto limpulso dello Spirito Santo, come una nuvola che si muove al minimo soffio della brezza: Chi sono quelle che vola-no come nubi ? (Is 60, 8).

    Fu col cristianesimo che sorsero le cattedrali, i castelli, i palazzi, lo splendore della liturgia, la soavit del canto gregoriano e la grave armonia dellorgano

    Cattedrale di Notre-Dame veduta dal fiume Senna, Parigi

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  • Maggio 2008 Salvami Regina 23

    Gi il dono della fortezza ope-ra nel campo della volont, perfezio-nando la virt dello stesso nome e ir-robustendola contro il vano timore mondano; il dono della piet incli-na allamore di Dio e alla carit ver-so il prossimo; infine, il santo timore si oppone alle inclinazioni dellorgo-glio e della superbia, tanto radicate nel cuore umano.

    Lanima che si lascia inondare dallazione dello Spirito Santo non tarder a produrre frutti di santi-t, che spargeranno intorno a loro il buon odore di Cristo e comuniche-ranno alla sua persona un incanto tutto spirituale. Nel suo cuore regne-ranno la pace e la mansuetudine, la bont trasparir nel suo relazionarsi con gli altri, la modestia briller nel suo comportamento e il piacere per il possesso dellAmato la accompagne-r costantemente. per questo che lo Spirito Santo chiamato anche lo Spirito della gioia, poich la Sua pre-senza e attuazione vengono sempre seguite da un benessere interiore che, a volte, si riflette nello stesso fisico, e costituisce il vero tesoro dei santi. San Paolo, nella sua lettera ai Gala-ti, enumera questi frutti dello Spirito e in seguito consiglia: Se pertanto vi-viamo dello Spirito, camminiamo an-che secondo lo Spirito (Gal 5, 25).

    Lanima della Chiesa

    Qui giungiamo alle soglie di un mistero che avvolge la Storia della Chiesa ed stato causa di confusio-ne e sconcerto per coloro che si sfor-zano di distruggerla. Nel promette-re a Pietro che le porte dellinferno non sarebbero prevalse contro la Sua Chiesa, Ges non parlava della parte umana, di questa che, a volte, si ri-velata tanto fragile e soggetta a mise-rie. Si riferiva questo s, alla parte di-vina, che quella che conferisce alla Sposa Mistica di Cristo il suo caratte-re trionfante e immortale.

    Lanima della Chiesa la Terza Persona della Santissima Trinit, il Difensore promesso ed inviato, che

    la santifica ed arricchisce con lazione della Sua grazia e i Suoi doni, impe-dendo che Lei venga a soccombere, o addirittura illanguidire, sotto i rei-terati attacchi dei suoi avversari. Nel Consolatore troviamo la spiegazio-ne del grande segreto per il quale la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia n ruga o alcunch di simile, ma san-ta e immacolata (Ef 5, 27) continua il suo corteo vittorioso lungo i seco-li, generando nuovi figli e portando la sua dottrina fino ai confini del mon-do. Comprendiamo, allora, da do-ve proviene linsegnamento infallibi-le dei Papi nel corso di quasi due mil-lenni, il sorgere di nuovi carismi ogni volta che le sue necessit lo richiedo-no, lincessante fiorire di anime san-te che, contro altri Cristi, prolungano per mezzo dellesempio la sua adora-bile presenza sulla terra: Ecco, io so-no con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28, 20).

    Prima e dopo Cristo

    Il mondo, prima della venuta di No-stro Signore Ges Cristo, era in una decadenza enorme, si pu dire che lumanit aveva raggiunto un auge di cattiveria inimmaginabile: dappertut-to imperava lidolatria, si osservava-no i costumi pi depravati e la degra-dazione della dignit aveva raggiunto profondit mai viste. Se i nostri proge-nitori, Adamo ed Eva, fossero vissuti ancora in quellepoca, non avrebbero potuto credere che, per un solo pecca-to commesso, la loro discendenza fos-se giunta alla situazione in cui si trova-va ai tempi della nascita di Ges.

    LIncarnazione di Nostro Signore fu una marca storica che divise le ere in prima e dopo Cristo. Il fatto che la Seconda Persona della Santissima Trinit avesse assunto la nostra carne e, dopo aver compiuto la Sua missio-ne redentrice, fosse salita al Cielo ed inviato lo Spirito Santo, mut la fac-cia della Terra.

    Fu col cristianesimo che sorse-ro le cattedrali, i castelli, i palaz-zi, lo splendore della liturgia, la so-

    Lanima che si lascia inondare dallazione dello Spirito Santo

    non tarder a produrre frutti di santit, che spargeranno

    intorno a loro il buon odore di Cristo

  • Consacrazione allo Spirito Santo

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    24 Salvami Regina Maggio 2008

    tesoro deLLorazIone

    Spirito Santo, laccio divino che unisce il Figlio al Padre in un ineffabile e strettissimo laccio damore! Spirito di luce e di verit, degnate-

    Vi di spargere tutta la pienezza dei vostri doni sulla mia povera anima, che solennemente Vi consacro per sem-pre, affinch siate suo precettore, suo direttore e suo maestro. Vi chiedo umilmente fedelt a tutti i vostri de-sideri ed ispirazioni, e dedizione completa e amorosa alla vostra divina azione. O Spirito Creatore! Venite, venite ad operare in me il rinnovamento per il quale ardentemente sospiro; rinnovamento e trasformazione tale che sia come una nuova creazione, piena di grazia, di purezza e di amore, con la quale inizi davvero la vita interamente spirituale, celestiale, angelica e divina che chiede la mia vocazione cristiana.

    Spirito di santit, concedete alla mia anima il con-tatto della vostra purezza, cos rimarr pi bianca del-la neve! Fonte sacra di innocenza, di candore e di ver-ginit, datemi da bere la Vostra acqua divina, spegne-te la sete di purezza che mi infiamma, battezzando-mi con quel battesimo di fuoco il cui divino battiste-ro la vostra divinit, siete Voi stesso! Avvolgete tutto il mio essere con le vostre fiamme purissime. Distrug-gete, divorate, consumate negli ardori del puro amore tutto quanto ci sia in me di imperfetto, terreno e uma-no; tutto quanto non sia degno di Voi.

    Che la vostra divina unzione rinnovi la mia consa-crazione come tempio di tutta la Santissima Trinit e come membro vivo di Ges Cristo, a Cui, con maggior

    perfezione di quella finora avuta, offro la mia anima, il mio corpo, le potenze e i sensi con tutto quanto so-no e ho. Feritemi damore, o Spirito Santo, con uno di quei tocchi intimi e sostanziali, affinch, alla ma-niera della saetta incandescente, ferisca e trafigga il mio cuore, facendomi morire per me stesso e per tut-to quanto non sia lAmato. Trapasso felice e misterio-so che solo Voi potete produrre, o Spirito Divino, che anelo e prego umilmente.

    Come un carro di fuoco divino, rapitemi dalla Ter-ra al Cielo, da me stesso a Dio, facendo s che io fin da subito abiti in quel paradiso che il suo Cuore.

    Infondetemi il vero spirito della mia vocazione e le grandi virt che esige e sono pegno sicuro di santi-t: lamore della croce e dellumiliazione e il disprez-zo di tutto quanto transitorio. Datemi, soprattutto, unumilt profondissima e un santo odio contro me stesso. Ordinate in me la carit e ubriacatemi con il vi-no che genera vergini.

    Che il mio amore a Ges sia perfettissimo, fino a giungere alla completa alienazione di me stesso, a quella celestiale pazzia che fa perdere il senso umano di tutte le cose, per seguire le luci della Fede e gli im-pulsi della grazia.

    Ricevetemi, dunque, o Spirito Santo, che in tutto e per tutto mi consegni a Voi. Possedetemi, ammettete-mi nelle castissime delizie della vostra unione, e in lei io venga meno e spiri di puro amore nel ricevere il vo-stro bacio di pace. Amen.

    (ROYO MARN, OP, Fr. Antonio. El gran desconocido El Espritu Santo y sus dones. 2 ed. Madri: BAC, 2004.)

  • Maggio 2008 Salvami Regina 25

    Basterebbe che Ges inviasse lo Spirito Santo sulla terra, per esserci un radicale cambiamento

    La gloria dello Spirito Santo Museo dellArte Sacra, Rio de Janeiro

    avit del canto gregoriano e la grave armonia dellorgano, da lui nacquero le universit, gli ordini re-ligiosi e le istituzioni di carit, fiori-rono tra gli uomini il tratto affabi-le e rispettoso e la purezza dei co-stumi. In una parola, quellinfusio-ne dello Spirito Santo, disceso sopra gli apostoli a Pentecoste, diede ori-gine a quello che potremmo chiama-re lo spirito della Chiesa. Esso tanto ineffabile che non lo possiamo descrivere a parole, ma tanto reale e vero che lo sentiamo toccare il fon-do delle nostre anime, facendoci cre-scere nella conoscenza e nellamore per la Sposa Mistica di Cristo.

    Inviate il vostro Spirito creatore!

    Il mondo doggi si trova in una de-cadenza simile forse persino peggio-re a quella dei tempi evangelici. Gli uomini sembrano sordi alla voce del-lo Spirito Santo e affondano sempre pi nel peccato e nella dimentican-za di Dio. Oggi, pi che mai, lo spi-rito dellerrore, al quale si riferisce San Paolo nella sua lettera a Timoteo (cfr. I Tm 4, 1) pervade le mentalit nel mondo, infiltrandosi nelle attivit umane con i pi svariati mezzi.

    Questo spirito dellerrore osten-ta un dinamismo sconosciuto e insi-nuante, gravemente nocivo alla sal-vezza delle anime. Non pu che esse-re un abile artificio del demonio, che approfitta della debolezza dei buo-ni per ottenere apparenti vittorie.

    Per questo la Chiesa, nella persona dei suoi fedeli, prega da venti secoli la supplica del salmista: Manda il

    tuo Spirito e sar una nuova creazione, e rinnoverai la faccia

    della terra (Sal 103, 30)

    Si inganna a questo proposito il pa-dre della menzogna, poich il nemi-co contro il quale egli invano si osti-na a lottare, non uno stato di spiri-to o un modo di essere e neppure un essere umano; , invece, una Perso-na sostanzialmente divina, lo Spirito della Verit e dellAmore. Basta che Egli intervenga perch sia invertita la situazione e infligga una sconfitta de-cisiva alle forze infernali.

    Per questo la Chiesa, nella perso-na dei suoi fedeli, prega da venti se-coli la supplica del salmista: Emitte spiritum tuum et creabuntur et renova-bis faciem terrae Manda il tuo Spi-rito e sar una nuova creazione, e rin-noverai la faccia della terra (Sal 103, 30). Basterebbe che Ges, davanti al-le suppliche di Maria Sua Madre, in-viasse lo Spirito Santo sulla terra, per esserci un radicale cambiamen-to. Che meraviglie potrebbero anco-ra venire, dopo questo avvenimento? Se dalla prima venuta sono nate tan-te bellezze della cultura e della civil-t e, soprattutto, tanti miracoli del-la grazia come testimonia la lunga schiera di martiri, confessori, dottori e vergini che gi godono nelleterni-t che cosa accadrebbe se ci fosse un nuovo soffio del Consolatore sul-la faccia della terra?

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  • La statua pellegrina visita lArcidiocesi di Cebu

    26 Salvami Regina Maggio 2008

    ArAldi nel mondoArAldi nel mondo

    Col fervore cos caratteristico del popolo filippino, stata calorosamente ricevuta allaeroporto

    internazionale di Cebu, il giorno 1marzo, la statua Pellegrina dellImmacolato Cuore di Maria. Il gruppo di pellegrini era capeggiato da Mons. Julito Cortes,

    vescovo ausiliare di Cebu.

    Arrivo della statua del Cuore Immacolato di Maria alla Cattedrale Metropolitana di Cebu.

    La statua stata onorata con una tipica collana di fiori, nella cappella dellaeroporto. Mons. Julito ha recitato, in

    questoccasione, una commovente preghiera alla Madonna chiedendoLe di aprire i cuori dei fedeli alla Sua visita nelle

    terre filippine.

    Durante il resto della giornata, fino a notte inoltrata, un gran numero di fedeli rimasto in veglia davanti alla statua della Madonna, attratti dalla fisionomia materna della Vergine Maria e dalla dolcezza del suo sguardo

    verginale. A destra, Mons. Julito incensa la statua durante lEucaristia.

    Un corteo formato da decine di veicoli, ha condotto Maria, subito dopo, alla Cattedrale

    Metropolitana, dove una

    moltitudine di fedeli La attendeva.

  • La statua pellegrina visita lArcidiocesi di Cebu

    ArAldi nel mondo

    Maggio 2008 Salvami Regina 27

    ArAldi nel mondo

    Nel Santuario Arcidiocesano

    di Guadalupe, a Cebu, lEmmo.

    Cardinal Ricardo Vidal,

    ha celebrato lEucaristia, ed ha incoronato solennemente la statua della

    Madonna.

    Il nucleo locale degli Araldi del Vangelo ha accompagnato la statua, rendendo solenne le liturgie alle quali hanno partecipato. Nella foto, con Mons. Julito e Mons. Jos

    Parma, Vescovo di Calbayog (al centro).

    Manila

    Cebu

    Calbayog

  • N28 Salvami Regina Maggio 2008

    Incontro a Fatima

    ellampio salone Paolo VI del Santuario di Fatima, quattromila pellegrini applaudono la statua dellImmacolato Cuore di Maria che entra in corteo per presiedere ad un ul-teriore Incontro Nazionale dellApostolato

    dellOratorio in Portogallo, il primo che si realizza nel 2008.Dopo la cerimonia di incoronazione della statua della

    Santissima Vergine, i presenti hanno seguito, con vivo inte-resse, la proiezione di un video sulle attivit e le testimonian-ze di grazie ottenute nei pellegrinaggi degli Oratori di casa in casa.

    In seguito, i momenti pi alti dellIncontro: solenne Eu-caristia, recita del Rosario e benedizione col Santissimo Sa-cramento.

    Per concludere, tutti hanno cantato lArrivederci alla Vergine, mentre facevano cenno con fazzoletti azzurri, sen-tendo gi la prima nostalgia di questa giornata cos piena del-le benedizioni della Madonna.

    * * *In seguito alla crescita dellApostolato dellOratorio in

    terre portoghesi, questanno stato necessario dividere in due il tradizionale Incontro annuale, poich il Salone Paolo VI pu contenere soltanto la met degli iscritti. Il prossimo gi in via di preparazione.

  • Gli Araldi ricevono una Chiesa in Per

    I

    Maggio 2008 Salvami Regina 29

    l 31 marzo, nella Solennit dellAnnunciazione del Signore, il Cardinal Juan Luis Cipriani Thorne, Arcivescovo di Lima e Primate del Per, ha presieduto lEucaristia nella chiesa

    della Madonna dellIncarnazione, nel Monastero delle Agostinia-ne, nella capitale peruviana. La cerimonia ha segnato linizio delle attivit pastorali di tre araldi sacerdoti in questa chiesa.

    Durante sua omelia, il Cardinale si soffermato su come lo Spirito Santo ispira continuamente nuovi carismi e nuove realt allinterno della Chiesa, tra cui gli Araldi del Vangelo. Ha com-mentato in seguito diversi aspetti del carisma di questa associa-zione, come lamore per la Liturgia, la devozione a Maria Santis-sima, specialmente sotto linvocazione di Fatima e la ricerca del-la santit.

    Ha evidenziato, inoltre, il lavoro degli araldi nella sua Arci-diocesi e la loro unione con il Pastore. Ha fatto riferimento, mol-to affettuosamente, alle Religiose Agostiniane che, con la loro vi-ta di contemplazione e preghiera, vivificano lapostolato.

    Infine, ha manifestato la sua gratitudine a Don Joo S. Cl Dias, EP fondatore e Superiore Generale degli Araldi del Van-gelo per aver inviato tre sacerdoti di questistituzione per las-sunzione dellincarico pastorale nella menzionata chiesa.

    Alla fine della Celebrazione Eucaristica, il Cardinal Cipriani ha incoronato, tra gli applausi della moltitudine di fedeli presen-ti, la statua pellegrina dellImmacolato Cuore di Maria.

    La Chiesa della Madonna dellIncarnazione, nel Monastero delle Agostiniane,

    a Pueblo Libre, Lima

    Numerosi fedeli sono accorsi per partecipare alla cerimonia

    Allarrivo, il Cardinal Juan Luis Cipriani stato ricevuto dai sacerdoti araldi, ed ha benedetto in

    seguito le chiavi della chiesa.

    Il Cardinal Juan Luis Cipriani Thorne e i concelebranti, in un momento della liturgia

  • DC

    Un patrimonio comune

    30 Salvami Regina Maggio 2008

    opo aver trascorso alcuni giorni con gli Araldi del Vangelo nel Brasile, in occa-sione della dedicazione della chiesa della

    Madonna del Rosario, il Rvmo. Don Jos Mateos y Garca de Paredes, OP, ha voluto imprimere le sue impressioni nella lettera il cui tenore riportiamo di seguito. La sopracitata stata consegnata personal-mente al Rvmo. Don Joo Scognamiglio Cl Dias, EP, durante un cordiale incontro nel Convento di Santo Domingo el Real, a Madrid (Spagna).

    Don Jos Mateos y Garca de Paredes, OP, laureato in Teologia, Filosofia, Diritto e Diritto Canonico, avvo-cato del Tribunale della Rota Spagnola, Professore di Diritto dei Religiosi ed stato Segretario Tecnico del-la Commissione Mista di Vescovi e Superiori Maggio-ri della Conferenza Episcopale Spagnola. stato no-minato Delegato ad casum per diverse questioni dalla

    Congregazione di Istituti di Vita Consacrata e Societ di Vita Apostolica e dalla Congregazione della Dottri-na della Fede. Condecorato Pro Eclesi et Pontifice su istanza dellallora Cardinal Ratzinger, anche Vice-Postulatore di diverse cause di Canonizzazione. stato Priore e Sotto-priore del Convento di Santo Domingo el Real, e occupa attualmente lincarico di Consigliere.

    aro Don JooAl ritorno dal Brasile, mi

    attendeva un impegno che ha occupato tutto il mio tempo. Que-sta la ragione che ha tardato pi del previsto questa lettera, attraverso la quale voglio ringraziarla per loppor-tunit, che mi ha, molto amabilmen-te, permesso di trovarmi a contat-to per la prima volta con la splendi-da realt di un carisma suscitato nella Chiesa allinizio del terzo millennio.

    Non stata una sorpresa per me, perch ho constatato quello che mi aspettavo. Non mi riferisco a fat-ti concreti, quanto, in generale, alle ricchezze spirituali del carisma spe-cifico, alla vitalit ed al dinamismo dellAssociazione, al buon umore e alla magnifica disposizione danimo dei suoi membri, traboccanti di en-tusiasmo. Rendo grazie a Dio per le nuove azioni intraprese, come esi-genze della nuova evangelizzazione;

    creativit che obbliga a guardare ver-so lalto, verso la creativit divina, e che lo Spirito Santo concede allAs-sociazione come dono per lefficacia della sua missione.

    Mi ha molto confortato il vedere rosari che pendevano dalle mani, a si-gnificare la devozi