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lunedi 23 luglio 2018 Rassegna Stampa Servizi di Media Monitoring

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lunedi 23 luglio 2018

Rassegna Stampa

Servizi di Media Monitoring

Time: 22/07/18 21:28 IL_MATTINO - BENEVENTO - 22 - 23/07/18 ----

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Lunedì 23 Luglio 2018

ilmattino.itPrimoPianoBenevento M

IL FENOMENO

NicoDeVincentiis

Linea numero 1, stazione centra-le-rione Pacevecchia. Solo duebiglietti inseriti nella macchi-netta obliteratrice. Le mani cheli spingono sono di donne immi-grate. Tranquilli tutti gli altri.Salgono e si siedono. Alcuniscendono alla fermata di vialedegli Atlantici (davanti all’in-gresso della villa comunale) e at-tendono un altro bus per prose-guire la «gita» a sbafo. Linea nu-mero 2, rione Libertà-via AldoMoro. Fino alla fermata di piaz-za Orsini tre soli biglietti esibiti,nel prosieguo altri sei, tutti obli-terati da persone anziane. Stra-no, magari sono tutti abbonati.Una spiegazione improbabile,ancheperché l’anno scolastico èterminato da tempo e gli abbo-namenti gratuiti forniti dalla Re-gioneagli studenti sono scaduti.Il biglietto del servizio autobusurbani costa 1 euro e vale per lacorsa singola, per anni la validi-tà veniva assicurata per 90 mi-nuti su tutte le linee. Poi la crisie il fallimento dell’Amts, nuovagestione affidata all’aziendaTrottadiRomachedeve tentaredi utilizzare tutti i potenziali fat-tori di incrementodelle entrate.

GLI ABUSIVIL’analisi veloce dei flussi di viag-giatori con «pacchetto turisti-co» indebitamente incameratomostra la persistenza endemicadi un fenomeno di malcostumemai combattuto con determina-zione. I dati dell’osservatorio vo-lante di una mattina puntual-mente hanno infatti la confer-ma nelle cifre ufficiali della Re-gione attraverso il report delconsorzioUnicocampania. Sì, lapiù nutrita componente di turi-sti stranieri sul territorio cittadi-no non è, come si poteva inveceimmaginare, formata da tede-schi o giapponesi, ma da «porto-ghesi». Praticamente la metàdei viaggiatori del sistema di tra-sporto urbano cittadino non pa-

ga il biglietto. La percentuale dievasione media del ticket è del48,5%, quasi due punti in più ri-spetto all’anno precedente. Peralcune corse il tasso di illegalitàtocca livelli allarmanti fino al60%.Una decina di anni fa l’Am-ministrazione comunale pertentare di evitare questa statisti-ca sconfortante aveva pensato,piuttosto che incrementare ilsettore della vigilanza e dei con-trolli sui bus, di rendere total-mente gratuito il servizio. Inrealtà, come accertato, lo è per

la metà dei passeggeri. Ma nonper scelta politica.

LA STRUTTURAIl sistema del trasporto urbanoè organizzato con 18 linee dise-gnate lungo i chilometri del ter-ritorio cittadino, ogni giornovengono garantite 325 corse. At-tualmente, dopo il fallimentodell’Amts e l’inizio di attivitàdellaTrotta bus, l’azienda contasu 94 dipendenti di cui 60 auti-sti. L’amministrazione è gestitada Roma (incassi, vendite, ecc.)

mentre gli uffici beneventani se-guono l’organizzazione del ser-vizio giornaliero. In cui è inseri-ta la presenza dei cosiddetti ve-rificatori (non sonomolti) che sialternano in turni di lavoro checomprendono però i controllisia sui mezzi che nelle aree de-stinate aparcheggio.Dalle 7 alle9 salgono sui bus per sanziona-re (a guardare l’alta percentualedi evasori si tratterebbe di un la-voraccio!) i passeggeri scovatisenza biglietto vidimato. Prose-guendo la loro giornata lavorati-va, dalle 9 alle 12, si spostano acontrollare gli stalli di sosta conparcometro, quindi dalle 12 alle13.30 di nuovo sui bus. Nel po-meriggio controllo passeggeri(14-16) e controllo parcheggi(16-20). Naturalmente non sitratta di un esercito e non sem-bra probabile che la guerraal…Portogallo possa essere vin-ta. Più confortanti i dati relativial parcheggiodi via del Pomeriogestito direttamente da Trotta.In questo caso si è arrivati al pa-reggio in fatto di incassi rispettoall’annoprecedente.

LE PROSPETTIVEMentre si attende il nuovo pia-no traffico, il cui studio è statoaffidato all’ingegnere AndreaSpinosa di Roma, sembrano an-cora lontani i risultati relativi al-la campagna per l’utilizzo delmezzo pubblico, anzi il trafficodi auto private, con conseguen-te amplificazione del problemaparcheggi e soprattutto l’allar-me continuo per l’innalzamen-to del tasso d’inquinamento,specie in alcune zone, che poneseri problemi per la salute deicittadini e per quella dei monu-menti e i siti d’arte. Naturalmen-te la questione, non irrilevante,è come rendere più efficiente ilservizio bus per scoraggiare l’al-ternativa. Certo, è già tanto cheil collasso aziendale degli anniscorsi non abbia bloccato gli au-tobus nei depositi. Ma è tutta insalita la strada verso l’accoppia-ta risanamento-qualità del ser-vizio. Evidentemente una diver-sapianificazionedel sistemadeitrasporti rientrerebbe in unastrategia complessiva dimobili-tà interna ed esterna alla città.Questo lo farà, si spera, la politi-ca. Il primo tassello, abbiamo vi-sto, però è quello che gli utentinon riescono ancora a piazzarenella costruzionedelmosaicodiunacittàpiù civile.

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LA MOBILITA’

L’ingegnere Andrea Spinosa, in-caricato dal Comune di Beneven-to di redigere il nuovo piano traf-fico, dopo avere realizzato lo stu-dio preliminare, lavora alla boz-za provvisoria la cui presentazio-neèprevistaper lunedì 30 luglio.Cercherà di rispettare la data mapotrebbe anche rinviare l’incon-tro con gli amministratori per va-lutare le ulteriori proposte e rilie-vi sopraggiunti in questi giornida parte dei cittadini. Oltre 50 icontributi offerti tramite la piat-taforma dedicata messa a dispo-sizione dell’assessorato alla mo-bilità.«Il mio proposito - dice Spinosa –è cercare una mediazione tra levarie istanze perché si ottengauna maggiore fruibilità dellearee cittadine e nel contempouna corretta percezione deglispazi urbani. Di sicuro abbiamouna visione di partenza che pre-vede un aumento di accessibilitàe il miglioramento delle opportu-nità di spostamento per l’utenza,

soprattutto con l’utilizzo deimez-zi pubblici».

LO STUDIOASpinosa (incarico con compen-so di 12mila euro) l’assessore allamobilità, Felicita Delcogliano,aveva indicato l’indirizzo politi-co, che punta su una coerente

proiezione futura della città e sul-la mobilità sostenibile. «Natural-mente – dice l’assessore – l’obiet-tivo è incrementare le aree pedo-nali, a partire da quelle che me-glio farebbero percepire e condi-videre spazi simbolici, primo tratutti l’Arco di Traiano. Il monu-mento deve essere isolato e salva-guardato, così come previsto dalprogettodimega-parcheggio cheall’epoca venne finanziato esclu-sivamente in funzione propriodella pedonalizzazione intornoall’Arcodi Traiano».Sarà l’impresa più ardua per Spi-nosa,ma ci proverà. L’altra diret-tiva del Comune è lo svuotamen-to del parcheggio in piazza Risor-gimento con il trasferimento del-le auto nell’attuale terminal busdi viale dei Rettori (pullman de-stinati nella zona stazione). Traleproposte avanzate alcune sonostate già scartate dai rilievi preli-minari e dall’esperienza passata,come la chiusura al transito divia Perasso considerando la stret-toia che si formerebbe con via 24Maggio come unica via di acces-so tra piazza Risorgimento e via-

ledegliAtlantici.In qualche caso a Spinosa sonoarrivati veri e propri studi sulcampo come nel caso di «ReteCampus» che sollecita anche l’in-quadramento del piano trafficoall’interno del PUMS che può es-sere realizzato per un bacino di100.000 abitanti. In questo casosi lavorerebbe secondo una visio-ne ampia del territorio, soprattut-to nella prospettiva di sviluppoturistico, che prevede anche ipo-tesi concrete di utilizzo miratodella rete ferroviaria. L’assessoreDelcogliano ha effettuato sopral-luoghi ai passaggi a livello perevitare che inibiscano l’accessoalle zone abitate. Si prevedonosottopassi anche per favorire i di-sabili.

I NODITra le proposte sul tavolo, l’isola-mento dell’Arco Traiano per oraalmeno la domenica, utilizzandoper le auto la rete viaria costruitadaoltre dieci anni con lo scopodideviare il maggiore flusso veico-lare da viale dei Rettori e incana-larlo nella strada che costeggia il

fiumeCalore.Inoltre bisognerà pensare a di-sporre per lo stesso viale dei Ret-tori unsensodimarcia indiscesaadatto ad evitare l’accelerazionedegli automezzi in salita proprionei pressi dell’ArcodiTraiano.Altri nodi restanoquelli di piazzaDuomoe piazzaOrsini, e l’ingres-so della città dalla statale Appia,all’altezza del centro commercia-

le Buonvento. La stesura definiti-va del piano traffico, consideratoche quello precedente costò100mila euro con l’impiegodi piùoperatori, potrebbe vedere coin-volti alcuni tecnici volontari ap-partenenti ad associazioni e piùin generale alla società civile.

n.d.v.

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I trasporti, il caso

Piano traffico, adesso si studianole proposte avanzate dai cittadini

MODIFICA Tutti chiedono l’isolamento dell’Arco di Traiano

SISTEMA CITTADINO:18 LINEE URBANEE 325 CORSE AL GIORNOL’AZIENDA TROTTACONTA SU 94 PERSONEDI CUI 60 AUTISTI

Lesoluzioni, all’internodelfuturopiano traffico,peralleggerire ilpesodei flussidiautosoprattutto incentrostorico,dipendonodallarealizzazionedeinuovipontisui fiumiSabatoeCalore. Infaseavanzataquelli per l’assedi collegamento traviaTorre

dellaCatenaepiazzaSanModesto. Sipuntamoltosuquest’arteriacheeviterebbealleauto in transito tra lazonaFerroviaediretti arioneLibertàoperproseguiresull’Appia,di attraversare lazonastrategicadipiazzaDuomoepiazzaOrsini.

Meno ingorghi con i nuovi ponti sui fiumi

Il progetto

TRASPORTI Oggi in città il servizio degli autobus urbani è affidato all’azienda Trotta di Roma

`Pochi i controllori impegnatianche nella verifica dei parcheggi

`Evasione record tra gli utenti:il 49 per cento viaggia a sbafo%

DELCOGLIANO:«PIÙ AREE PEDONALISPECIE INTORNOAI LUOGHI SIMBOLO,SPECIALE ATTENZIONEALL’ARCO DI TRAIANO»

SPINOSA LUNEDÌPRESENTERÀ LA BOZZA:«MEDIAZIONETRA LE VARIE ISTANZEPER UNA MIGLIOREFRUIBILITÀ DI TUTTI»

Bus, la metà salesenza biglietto

Time: 21/07/18 21:33 IL_MATTINO - BENEVENTO - 24 - 22/07/18 ----

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Domenica 22 Luglio 2018

ilmattino.itPrimoPianoBenevento M

GLI IMMOBILI

NicoDeVincentiis

Via alla vendita. La sua strutturaè molto suggestiva ma non piùabitata da molti anni. Insieme alliceo classico «Giannone», firma-to da Piccinato, rappresenta unpolo urbanistico e architettonicodella città di grande qualità chefa da cornice a piazza Risorgi-mento. Il complesso dell’ex Ban-ca d’Italia sarà ceduto e divente-rà qualcos’altro. Sarà venduto,con procedura senza base d’asta,dopo aver acquisito lemanifesta-zioni d’interesse che dovrannoarrivare all’istituto centrale en-tro il prossimo 12 ottobre. La de-stinazione d’uso del complesso èmista: istituto di credito, residen-ziale, locali per esercizi sportivi.L’ex Banca d’Italia è formata dadue distinte strutture per una su-perficie commerciale di 3.873metri quadri. Inoltre esiste uncomplesso sportivo collegato di3.332 metri quadri di cui 3.087scoperti. Sito informativo:www.bancaditalia.it/chi-siamo/-beni-immobili.La filiale beneventana, su dispo-sizione del Ministero dell’Econo-mia e delle Finanze, fu chiusa il 3luglio del 2009, e i servizi dellaTesoreria dello Stato trasferiti adAvellino.

GLI EDIFICIMa quali sono gli altri grandi im-mobili che attendono una nuovadestinazione? L’ex edificio Inpsin via Calandra (importanteesempio di architettura moder-

na) dovrà essere riutilizzato daenti statali o messo in vendita.L’ex caserma Guidoni, ceduta alDemanio dalla Provincia in cam-bio dell’edificio della prefettura,in parte è utilizzata dalla Procu-ra, ma resta da ristrutturare ilblocco più consistente, quelloche si sviluppa su piazza Risorgi-mento (areamercato). L’immagi-ne degradata della struttura èchiaramente visibile e deturpaun importante scorciodi città.Altro immobile che attende unaseconda vita è quello della Came-ra di Commercio che si trova inpiazza Cardinal Pacca (S. Bartolo-meo) destinato da anni a «Tipite-

ca», contenitore espositivo e fun-zionaledei prodotti tipici sanniti.Il progetto non è riuscito a esseremesso in campo concretamentedai vertici dell’ente camerale pri-madella peraltro ancora indistin-ta aggregazione con Avellino,quindi si potrebbe anche modifi-care ladestinazioned’uso.

LE SCELTEGli altri due imponenti edificipronti al cambiodi scenario sonolegati alla prospettiva di accorpa-mento dei poli dipartimentalidell’Università del Sannio. Perentrambe le strutture sono aper-ti altrettanti tavoli per giungere

alla definizione dei progetti. Sitratta dell’ex complesso Orsolinein via Rummo che il Comune staper cedere all’ateneo che comple-terà in tal modo il polo di Inge-gneria tutto concentrato in cen-tro storico. Quindi il seminarioarcivescovile il cui destino sem-bra essere segnato: gli attuali po-chi seminaristi saranno trasferitiin altra struttura più dimensiona-ta e il complessodovrebbe essereacquisito in fitto da Unisannioche vi insedierebbe la sua Acade-my per la formazione mirata allavoro dei laureati a cura di im-portanti aziende internazionali.

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La città, gli scenari

LA FIRMA

Domani sottoscrizione del pro-tocollo Comune-Agenzia del De-manio per la creazione del Fe-deral Building all’internodell’ex caserma «Pepicelli» alviale degli Atlantici. Cerimonianel complesso San Vittorinocon protagonisti il sindaco Ma-stella e il direttore generale delDemanio Reggi. Naturalmentel’operazione tende a razionaliz-zare gli usi governativi degli im-mobili disponibili per garantireuna significativa riduzione del-le spese gestionali.

IL PROGETTOLa razionalizzazione messa apunto dall’Agenzia del Dema-nio prevede, dopo la consegnaformale dell’ex caserma, la pro-gettazione della ristrutturazio-ne e sistemazione degli edificiesistenti, il cui costo complessi-vo ammonta a circa 26 milioni,consentendo un risparmio dicirca 774.000 euro all’anno perla chiusura di locazioni passivea breve termine e di circa335.000 euro all’anno per il rila-scio di immobili Fip (fondo im-mobili pubblici) a medio termi-ne, oltre al risparmio dei costi

derivanti dall’ottimizzazionedelle utenze e dell’accentramen-to dei servizi di vigilanza e por-tierato.Gli immobili da liberare i cui uf-fici confluiranno nel complessoex caserma «Pepicelli» sonoquelli che ospitano l’AgenziadelleDogane in viaMaria Pacifi-

co, l’Archivio di Stato in via DeVita, uffici del dipartimentodell’amministrazione peniten-ziaria in via Colonnette, dellacommissione tributaria in viaFoschini, dei vigili del fuoco edella Guardia di finanza in viaStanislao Bologna, tutti in loca-zione. Oltre ad altri cinque de-

stinati ad essere valorizzati,operazione che allo Stato frutte-rebbe 20milioni: i vigili del fuo-co a contrada Capodimonte,l’aliquota dell’ex caserma «Pepi-celli», locali del ministerodell’Interno e dei carabinieri aviaMeomartini, quelli del Grup-po Carabinieri Forestali di viaPaga e uffici del ministero Tra-sporti nella ex viaValfortore.

IL RIUSODa domani l’Agenzia del Dema-nio e il Comune si impegnanoad avviare un processo di cono-scenza del patrimonio immobi-liare pubblico di proprietà, perpromuoverne il riuso, la salva-guardia e il recupero storico-ar-tistico e, al contempo, rafforza-re l’offerta turistica e culturale,anche attraverso processi parte-cipativi della comunità locale.Sarà ristrutturato anche l’im-mobile ex alloggio del direttoredel convento San Felice nell’am-bito del portafoglio 2018 dell’ini-ziativa «Cammini e Percorsi»per la valorizzazionedell’AppiaTraiana. Una serie di adempi-menti che vedrannio lavorareinsieme tecnici del Comune edell’AgenziadelDemanio.

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I LAVORI

GianniDeBlasio

Efficientamento di tutta la retedi pubblica illuminazione, conestensione a contradaMonte Pi-no, interventi anti-alluvione aPantano e Olivola, arredo urba-no al Rione Ferrovia: la diuntaMastella ha approvato delibereinerenti vari lavori pubblici ri-guardanti la cinta urbana e leperiferie. Un risparmio econo-mico per l’Amministrazione sti-mato in 1.354.183,28 euro visteleminori speseda sostenere perla energizzazionedegli impiantima, soprattutto, l’adeguamentodell’intero parco impianti, conla sostituzione dei circa 9milapunti luce attualmente impiega-

ti, con altrettanti di avanzataconcezione, a tecnologia led.L’intervento proposto, stimatoin complessivi 3.045.795,94 eu-ro, sarà interamente a caricodella Artistica srl di Torrecuso,nella sua qualità di capogruppomandataria dell’Ati che risultòaggiudicataria del servizio di ge-stione e manutenzione dellapubblica illuminazione nel2006.

MONTE PINOSempre in tema di pubblica illu-minazione, la giunta ha licenzia-to un progetto esecutivo per larealizzazione di un impianto incontrada Monte Pino, per232.803,69 euro: l’intervento ri-guarda circa 2900 metri di retedi pubblica illuminazione e po-sa in opera di 107 armature stra-dali a led su pali. I fondi non sa-ranno a carico del bilanciodell’ente, ma rientrano nel con-tributo di 1.200.000 concordatocon Terna per la realizzazionedi opere di compensazione e rie-quilibrio ambientale. «Garanti-remo un adeguato standard disicurezza per i residenti e leaziende agricole ricadenti lun-go la viabilità interessatadall’impianto», dice l’assessoreAntonioReale.

RIONE FERROVIAOk pure al progetto esecutivosugli «Interventi per la riqualifi-cazione urbana e sicurezza delRione Ferrovia: prevista la siste-mazione dei percorsi pedonali,aree a verde, arredo urbanonell’area ovest, insediamenti diedilizia pubblica abitativa, ride-finizionedei percorsi pedonali eveicolari di piazza Colonna, ri-qualificazione rete sottoservizinelle aree contermini al quartie-re» per una spesa di 512.582 eu-ro.

LE CONTRADEInfine, lavori di ripristino dellarete acque meteoriche danneg-giate da smottamenti in contra-da Pantano e contrada Olivola.La spesa ammonta a 275milaeuro, lavori resi necessari

dall’esigenza di ripristinare lafunzionalità idraulica di un si-stema fognario gravementecompromessodall’alluvionedel2015 in località Pantano. «Rile-vante come assessore alle Con-trade – dice Mario Pasquariello- il progetto che estende la retedi illuminazione pubblica nellazona di Monte Pino. Altrettantoimportante la risoluzione delproblema costituito dal sotto-passo che risolve il fenomeno al-lagamenti. Da rimarcare la deli-bera dell’efficientamento ener-getico, da concretizzare entro il2019, con notevole risparmioper il Comune e la possibilità diaccedere ai “certificati bianchi”che porteranno nuovi fondi nel-le casse dell’ente da reinvestirein altre contrade».

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Ex Banca d’Italiae area sportivavia alla vendita

Bottaerisposta tra leconsigliere5Stelle, cheattaccanosul contoconsuntivo, e l’assessorealleFinanzeMariaCarmelaSerluca.Per le consigliereMariannaFareseeAnnaMariaMollica, «la realtàècheaPalazzoMosti regna il caos, lagiuntagestisceper tutto il 2017leentratee leuscite chedovrebberoesserediesclusivacompetenzadell’Osl (ben13milioni);utilizza sommechesonodestinateapagare servizi,perpagare la spesacorrente,fattovietatoper legge».ApareredellaSerluca, invece,tuttoèavvenutonel rispettodellenormefinanziarie, comeriscontrabiledagli atticontabili: «Sul sitoistituzionaledelComunesonopresenti i recapitidellaCommissione,bastacontattarli echiedereunincontro.Né tantomeno laCommissionepuòrisponderealConsiglio, essendounorganoterzoe indipendente,rispondedelpropriooperatosoloalMinisterodell’Interno».

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Consuntivo, tensionitra Serluca e M5s

Il Comune «Federal Building»,vigili del fuoco e finanzierinell’ex scuola carabinieri

L’EDIFICIO L’ex caserma della Scuola carabinieri Pepicelli

Rione Ferrovia e contrade, restyling con luci e arredo

PIAZZA COLONNA Previsti interventi

RIPRISTINO FOGNEDANNEGGIATEDALL’ALLUVIONEL’ASSESSORE REALE:I CERTIFICATI BIANCHINUOVA OPPORTUNITÀ

IN STAND-BY ALTRIIMMOBILI PUBBLICICOME L’EX CASERMA«GUIDONI», L’INPSE LA «TIPITECA»DELL’ENTE CAMERALE

Manifestazioni d’interesseda presentare entro il 12 ottobre

IMMOBILI L’esterno della Guidoni; in alto l’ex sede Banca d’Italia

Ex Orsoline e seminario, eccoil piano di utilizzo dell’Unisannio

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Lunedì 23 Luglio 2018

ilmattino.itPrimoPiano M

L’intervista Alessandra Ghisleri

IL FOCUS

ROMA Lette, commentante, con-divise. Credute. O forse no, co-munque diffuse. La confusione,è proprio il caso di dirlo, corresulweb. Tra notizie vere e “bufa-le”, informazione e disinforma-zione corrono in rete, soprattut-to sui social network.Gli italianiormai lo sanno bene. È l’87,24%a pensare che web e social me-dia non offrono più opportunitàdi apprendere notizie credibili.Il problemac’è dunquee si vede.Anzi, no. L’87,76% ritiene pro-fessionale l’informazione checircola in rete, quindi attendibi-le. Il 78,29% non sa riconoscerefacilmente le fake news. E le per-centuali salgono quando dallasingola notizia si passa a un “si-stema” di notizie. Il 78,75% nonè in grado di riconoscere un sitoweb di bufale. L’82,83% non saidentificare la pagina Facebookdi un sito di bufale. Il 70,28%non sa distinguere un fake suTwitter.A registrare questa vera e pro-

pria giungla che sono le modali-tà italiane di “lettura” e percezio-ne delle notizie on line è il rap-porto «Infosfera» sull’universomediatico del Paese realizzatodal gruppo di ricerca sui mezzidi comunicazione di massadell’Università Suor Orsola Be-nincasa guidato da Umberto Co-stantini ed Eugenio Iorio. Gli esi-ti della ricerca, realizzata conCentro Studi DemocrazieDigita-li, Associazione Italiana dellaComunicazione pubblica e isti-tuzionale, Fondazione Italiani eStudio Saavedra, su un campio-ne superiore ai 1.500 cittadiniitaliani, sonoallarmanti.

RETE MANIPOLABILEPer il 93,22%degli italiani le fakenews hanno impatto nella vitadelle persone. Solo per il 42,17%però sono la prova che la rete èmanipolabile. E nonostante i“dubbi” di molti sull’attendibili-tà delle notizie on line, gli italia-ni manifestano una vera e pro-pria dipendenza dal web. Il42,37% dei connazionali è con-

nesso quotidianamente minimo4 ore al giorno. E, se l’età di rife-rimento si abbassa, si alza il nu-mero di ore: il 73,85% della gene-razione Z si connette 4 ore algiorno o più. Inoltre, il 25,26%degli italiani controlla costante-mente i social. «È innegabile chesi tratti di dati inquietanti - diceIorio - perché in una infosferacosì configurata i cittadini/uten-ti, sprovvisti dei più elementaristrumenti di analisi e di criticadella realtà e privi di qualsiasistrumento di difesa, tendono adavere una visione distorta dellarealtà, una visione sempre piùprossimaaquelladesideratadaimanipolatori delle loro capacitàcognitive». Tanta “attenzione”

al web, infatti, ha conseguenzadirette sulla salute degli inter-nauti - insonnia, 16,84%; dimen-ticanza, 9,93%; stati d’ansia,8,68%,nonchédolori di stomacoemal di testa, 8,36% - e pure sul-le loro conoscenze e sulla capa-citàdi valutare fatti emomento.

INFO E DEMOCRAZIAPer il 96,61% il sistema di infor-mazione non è la dimostrazioneche la democrazia italiana è insalute e per il 98,75% non è la di-mostrazione che la democraziaitaliana è debole. Inoltre, per il77,30% le fake news non indebo-liscono la democrazia. Democra-zia e informazione dunque nonvengono messi in relazione. E

così le bufale corrono sul web,diventando spesso virali, speciequando sono “politiche”. LauraBoldrini avrebbe accusato gli ita-liani di essere «capaci solo di la-mentarsi». Matteo Renzi avreb-be detto che i migranti sono mi-gliori. Cécile Kyenge di voler tra-sformare tutte le chiese cristia-ne in moschee. E così via, di no-me innome, di argomento caldoin argomento caldo. Tutte bufa-le certificate dai “cacciatori” difake news, come David Puente,ma comunque diffuse in rete. Enon di rado si tratta di strategiemirate per screditare personag-gi, accendere gli animi, manipo-lare l’opinionepubblica.L’uso di app social e di mes-

saggistica è quasi unanime an-che tra i politici italiani per con-sultare e condividere notizie, se-condo quanto emerge da un’al-tra ricerca, “Informazione e so-cial media secondo i policyma-ker”, di Quorum/YouTrend eCattaneoZanetto&Co, condottasu 94 tra deputati e senatori ditutti i gruppi politici. Gli elettiPd e FI preferiscono Twitter; Le-ga eM5S Facebook e, per lames-saggistica, Telegram. Il proble-ma delle fake news però non ètrascurato. Il 100% degli intervi-stati Pd chiede a editori e giorna-listi di darsi da fare sul tema. Il92% lodomandaancheai grandiplayer tecnologici, come Face-book e Google. Il 70% estende larichiesta a governo e Parlamen-to. Solo il 42%degli eletti di LegaeM5S ritiene che sarebbe neces-sario un intervento politico o re-golatorio. Il 96% degli intervista-ti Pd crede che le bufale favori-scano tendenze populiste. Lapercentuale sale al 98% per FI.Precipita al 4%conM5SeLega.Il fenomenonon è soltanto ita-

liano. Una ricerca di ComRes/-Burson-Marsteller, su europar-lamentari, membri di staff diistituzioni europee e opi-nion-formers, rivela che Twitterè il prediletto da chi si muovenella politica in Europa. E gliover 65 considerano Facebookpiù influente di testate comeNew York Times e Wall StreetJournal.

ValeriaArnaldi

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«Il vero problemadel rappor-to fra gli italiani e i social èche il 90% circa continua acercare sulla rete la verità

che vuole leggere. Troppo spessoi social vengono utilizzati per au-toalimentare proprie convinzio-ni, il proprio credo. E questomec-canismo contiene una dose di pe-ricolo paradossalmente non tan-to o non solo sul piano di settoristrategici, come quello dell’infor-mazione e delle scelte democrati-che,ma innanzitutto in compartivitali come la salute e l’alimenta-zione». Non lamanda a dire Ales-sandra Ghisleri, direttrice dellasocietà di ricerche EuromediaResearch.Dottoressa Ghisleri cosa vuoldireesattamente?«Per lavoro abbiamo avuto a chefare con aziende farmaceuticheche ci hanno fatto testare l’uso ef-fettivo di chi comprava i loro pro-dotti via internet. Ci siamo resiconto che praticamente nessuno

ammette la possibilità di usaremale le informazioni che pure ri-ceve. E’ così si finisce per com-prare o mangiare qualcosa perottenere risultati miracolosi manon capisce che così ci si fa ma-le».Eperché?«In molte persone scattano mec-canismi atavici presenti nella psi-cologia umana ben prima dell’av-vento dei social ma che con i so-cial si moltiplicano: vuoi credereche quello che compri ti facciabene o faccia al caso tuo. In cam-po medico questo può essere pe-ricoloso perché senza il filtro diunmedicoodiunbiologoodiunnutrizionista - i casi sono infiniti- puoi farti veramente male per-ché non conosci le controindica-zioni».C’è anche il tema dell’emulazio-ne?«Che resta forte. Specialmentefra gli adolescenti che sono lestis-simi nello scegliersi comemodel-

lo l’attrice o lo sportivodimoda eche poi rischiano di adottarestandard insostenibili. Bisognache i genitori siano veloci nell’in-tuire se i figli emulano comporta-menti sballati. E tuttavia...».Le ultime rilevazioni, però, di-cono che gli italiani usano i so-cial ma cominciano a fidarsi dimeno.«Cominciamo a separare e gesti-re meglio i canali dai quali ci in-formiamo anche se restano deiproblemimolto seri sul tappeto».Ecioè?«Prendiamo l’informazione. I so-cial danno sostanzialmenteun’informazione di base ma sepoi vuoi approfondire davveroun argomento, capirlo, arricchi-re le tue conoscenze restano fon-damentali gli articoli dei giornalie i libri. Ma anche questo nonscioglie il nodo di fondo: chi assi-cura ad un singolo individuo co-me stanno veramente le cose? Equesta molla fa ripartire il circo-

lo vizioso di un possibile uso di-stortodei social».Lei si riferisce alle fakenews?«Le fake news ci sono sempre sta-te. Il punto è che sui social molticercano la conferma a verità opresunte verità che ognuno si ègià fattonella propria testa».Coneffetti devastanti.«Appunto. Bisogna tornare a fil-trare a tutti i livelli. E tuttavia... »

Tuttavia?«Non possiamo non dire che in-ternet offre un accesso democra-tico alle informazioni più svaria-te. Il tema è avere i filtri per deco-dificare il bene che si riceve. Re-sto sempre molto colpita nellenostre ricerche da come le diver-se competenze e le diverse condi-zioni di vita formino filtri moltodiversi: uno stesso prodotto puòessere vissuto in modo molto di-verso se vivi al Nord o al Sud, sehai figli omeno, se conosci le lin-gue o no, se sei stato all’estero ono».Quanto incide l’uso sbagliato osuperficiale dei social nella for-mazione dell’opinione pubbli-caedeldibattitopolitico?«Diciamo che internet rappre-senta una modalità di approccioalla realtà diversa da quelle delpassato. I giornali offrono unalettura che, senza che essi lo vo-gliano, coincide con altri approc-ci e quindi vengono vissuti dauna parte di opinione pubblicacome facenti parte del mondoprecedente. Il punto vero, inestri-cabile, è che al di là dei canali diinformazione che ognuno di noipredilige chi lo sa come stannodavvero le cose?».

DiodatoPirone

©RIPRODUZIONERISERVATA

Fonte: Ricerca Università Suor Orsola Benincasa

Gli italiani e il web

Non sa riconoscerefacilmente lefake news

È connessoquotidianamenteminimo 4 oreal giorno

Generazione Zsi connette 4 oreal giorno o più

Le fake news nonindebolisconola democrazia

Il sistemad'informazionetradizionalenon è superato

L’informazione checircola in rete è professionale,quindi è attendibile

Non è in gradodi riconoscere unsito web di bufale

Non è in gradodi identificarela pagina Facebookdi un sito di bufale

Non distingue un fake su Twitter

Per l’87,24% degli italiani i social networknon offrono più opportunità di apprenderenotizie credibili

Solo per il 37,11% gli apparatidell’informazione tradizionaletendono a manipolare le notizie

Per gli italiani

87,24%

42,37%

73,85

77,30

75,79

87,76

78,29%

78,75%

82,83%

`Da una serie di studi il caosnel rapporto tra italiani e web

`L’82%non distingue una “bufala”e solo il 42% teme le manipolazioni

PARLA LA DIRETTRICEDI EUROMEDIARESEARCH:SOPRATTUTTO INMATERIA DI SALUTEAPPROCCIO PERICOLOSO

L’informazione

UNA RICERCATRA EURODEPUTATIE STAFF UE OVER 65RIVELA CHE FACEBOOKÈ RITENUTA LA TESTATAPIÙ INFLUENTE

«Social poco credibili»L’87% non si fida più

Il 95%degliitalianinavigasul webognigiorno

«Si va in rete più che per informarsiper cercare conferme alle proprie idee»

Alessandra Ghisleri

INTERNET OFFRE UNACCESSO DEMOCRATICOALL’INFORMAZIONEMA BISOGNA AVEREI FILTRI NECESSARIA DECODIFICARE

IL CENTO PER CENTODEI PARLAMENTARI PDVORREBBE UNAREGOLAMENTAZIONEDELLA RETE, SI SCENDEAL 42% PER LEGA E M5S

Tiratura: 301.468 Diffusione: 314.690 Lettori: 2.093.000Dir. Resp.:Luciano Fontana

Servizi di Media Monitoring

Sezione:CONFINDUSTRIA Foglio:1/2Estratto da pag.:1,5

Edizione del:23/07/18

Peso:1-1%,5-42%075-115-080

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Sezione:CONFINDUSTRIA Foglio:2/2Estratto da pag.:1,5

Edizione del:23/07/18

Peso:1-1%,5-42%075-115-080

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