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Ufficio stampa

Rassegna stampamartedì 4 dicembre 2012

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Il Sole 24 Ore

Italia Oggi

INDICE

Assalto al decreto sulle Province04/12/12 Pubblica amministrazione 3

Pa, proroga con conferma per i precari in scadenza04/12/12 Pubblica amministrazione 4

Azioni straordinarie contro i ritardi della Pa04/12/12 Pubblica amministrazione 5

Cotni doppi per il saldo Imu04/12/12 Pubblica amministrazione 6

Per i rifiuti urbani distribuzione su più regioni04/12/12 Pubblica amministrazione 8

Respinte 5.774 dömande da revisore dei Comuni04/12/12 Pubblica amministrazione 9

Tariffe idriche, rincari per spingeré gli investimenti04/12/12 Pubblica amministrazione, Ambiente 10

La Tares apre la porta04/12/12 Pubblica amministrazione, Ambiente 11

Revisori, è pronto l'elenco04/12/12 Pubblica amministrazione 12

Esenzione Imu, retta simbolica per le scuole paritarie04/12/12 Pubblica amministrazione 13

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Corsa contro il tempo FOTOGRAMMA IMAGOECONOMICA

neosuiDELIWPCYLIMAO

Oggi l'au là di Palazzo Madama voterà la fiducia sul Di Regioni e costi della politica. Ma resta da scioglierei) nodo terremoto dopo che il Governo ha eliminato dal maxiemendamento di giovedì scorso due norme approvate in commissione

LA SCADENZA

9 dicembre

Cammino sempre in salita perii Dl sui riordino delle province, ancora ìn attesa del primo sì parlamentare.Ieri sono stati depositati nella (commissione del Senato circa 700 emendamenti. L'approdo in aula è atteso la prossima settimana

LA SCADENZA

5 gennaio

04/12/2012

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ll'erldOIS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

Assalto al decreto sulle Province Presentati 700 emendamenti - Da giovedì riparte in commissione la riforma del fisco

Eugenio Bruno Marco Mobili ROMA

Eu.55 La diligenza su cui viaggia-no le Province rischia di bloccar-si tra Frosinone e Latina. Se non è un assalto al decreto 188 poco ci manca. Dei 700 emendamenti presentati ieri nella I commissio-ne del Senato circa 3oo riguarda-no il contestato accorpamento nel Lazio. Una mole di modifiche che, da un lato, conferma come l'iter di conversione del Dl resti in salita e, dall'altro, rende anco-ra più intricato l'ingorgo di fine legislatura. Con due fiducie in agenda oggi al Senato (costi del-la politica e sviluppo-bis) e l'ap-prodo in aula della legge eletto-

rale atteso domani Tutto ciò mentre la riforma del fisco sem-, bra rimettersi in marcia.

«Prima il parere alla Bilancio sulla legge di stabilità e poi la dele-ga fiscale». È lo stesso presidente della Commissione Finanze del Senato a nutrire maggiore ottimi-smo sul cammino del D dl brusca-mente interrotto dall'aula la scor-sa settimana. Ottimismo, ha spie-gato Mario Baldassari, legato al fatto che gli uffici di Palazzo Ma-dama hanno dato il loro assenso sulla possibilità che la commis-sione esamini la delega anche du-rante la sessione di bilancio.11fa-scicolo degli emendamenti dep o-sitativenerdì scorso non è poi co-sì corp oso e «con la volontà di tut-ti - ha concluso Baldassarri - si può tornare a lavorare sulla dele-ga anche da subito, ovvero dopo il parere sulla stabilità». Le nuo-ve proposte dì modifica sono po-co più di 8o e per la gran parte por-tano la firma della Lega. Dei circa zo emendamenti presentati dal Pdl, le attenzioni dei senatori

(BonfriscO e Malan) si concentra-no soprattutto sulle nuove tariffe d'estimo e sulla codificazione dell'abuso del diritto.

Ben più lunga è la lista di deside-rata sulle Province. Su quasi 700 depositate ieri, un'ottantina por-tano la firma del Pd e circa 46 o del Pdl. Alle 30o sulla fusione Frosi-none-Latina targate Claudio Faz-zone se ne sommano altre i6o del resto del gruppo. Inclusa quella diuno dei due relatori, Filippo Sal-tamartini (l'altro è il democratico Enzo Bianco, ndr), per salvaguar-dare la «funzionalità» di Questu-re e Prefetture nella lotta alla cri-minalità nell'ambito del riordino che il Governo vuole varare con un regolamento atteso al prossi-mo Cdm ma le cui sorti dipendo-no dalle Province. Sulle quali con-tinuano però ad addensarsi parec-chie nubi. Tra richieste di deroga ad personam, dispute per la con-quista del futuro capoluogo e pro-poste anti-scioglimento anticipa-to, il lavoro di sintesi che attende Governo e senatori non si annun-

cia semplice in vista dell'approdo in aula della prossima settimana. Tanto più che il presidente della Affari costituzionali, Carlo Vizzi-ni, ha chiarito: «Se prima non li-cenzio la riforma elettorale non mi occupo di Province».

Qualche schiarita riguarda il Dl costì della politica in vista del-la fiducia odierna. Per sciogliere i due nodi sul terremoto venuti al pettine giovedì, quando il maxi-emendamento governativo ha espunto altrettante modifiche vo-lute in conunissione, da oggiparti-rà un tavolo tecnico tra Esecutivo e territori interessati. L'ha deciso ieri sera in un vertice a Palazzo Chigi tra il premier Mario Monti, il sottosegretario alla presidenza, Antonio Catricalà e i governatori di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto (Vasco Errani, Roberto Formigoni e Luca Zaia). Sempre-ché ciò basti alla "strana maggio-ranza" per dare l'ok al decreto 174 che va convertito entro il 9 e deve ripassare dalla Camera.

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Patroni Griffi

Pa, proroga confermata per i precari in scadenza MarztoBartoteni

úcau Dal Governo arriva una nuova conferma: i contratti precari nella Pa in scadenza a fine anno saranno prorogati fino al 3o luglio del 2013. Ed entro quella data dovrà esse-re realizzato un accordo qua-dro, presso l'Aran, per defini-re regole e criteri per discipli-nare le assunzioni nella Pub-blica amministrazione.

A ribadire la volontà di «portare a soluzione» il fron-te scoperto del precariato è il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, che ieri ha incontrato i sindacati rassicurandoli do-po l'informativa portata in consiglio dei ministri vener-dì scorso. Quello che ancora non è sicuro è il veicolo che sarà utilizzato per la proro-ga: tramonta, per ora, l'idea di un emendamento al Ddl stabilità mentre prende quo-ta l'ipotesi di un decreto ad hoc o l'inserimento nel Dl milleproroghe di fine anno. Due corsie veloci per supera-re, si spera, entro dicembre

l'ingorgo in Parlamento. Una situazione di incertez-za, questa, contro la quale si sono scagliati ieri i sindacati che compatti hanno chiesto più certezze per i lavoratori precari che a fme 2011 supera-vano quota 25omila

A giocare a sfavore dell'in-troduzione nel Ddl stabilità è soprattutto la contrarietà del Pdl. Ma una soluzione, rassi-cura Griffi, «ci sarà». Sia per il presente, con la proroga, che per l'immediato futuro dove si punta su di una «solu-zione a regime» articolata in due punti: da una parte preve-dendo una riserva di posti o una valutazione dell'espe-rienza maturata dai precari nelle Pa nei concorsi pubbli-ci per le assunzioni, dall'altra puntando su di un accordo quadro in sede di Aran «vol-to a consentire in alcuni casi che saranno definiti-ha spie-gato il ministro - la possibili-tà di avere contratti a termi-ne al di là del tetto dei 36 me-si». Sfruttando, ha fatto capi-re ieri ancora Patroni Griffi, le chance offerte dalle nuove deroghe possibili alla con-trattazione collettiva nazio-nale e aziendale. Insomma l'obiettivo è fare in modo che la soluzione a regime, «a cui potremmo arrivare prima dell'estate sia fruibile, anche dai lavoratori il cui contratto scade da oggi all'estate», ha concluso il ministro.

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Uni:Austria. La richiesta del presidente Stirpe

«Azioni straordinarie contro i ritardi della Pa» Andrea Marini ROMA

«Le aziende del Lazio che operano nella sanità devono ri-scuotere crediti dalla pubblica amministrazione che ne stan-no mettendo a rischio la soprav-vivenza. Ho chiesto al presiden-te di Confindustria Giorgio Squinzi di valutare anche azio-ni non convenzionali per la no-stra associazione». A dirlo è sta-to Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria (l'Unione delle imprese di Roma, Frosinone, Rieti e Viterbo), intervenendo ieri all'assemblea annuale della Piccola industria dell'associa-zione. Interpellato su che cosa intendesse p er «azioni non con-venzionali», Stirpe ha aggiun-to: «Non siamo un'associazio-ne abituata a scendere in piaz-za, ma bisogna studiare una se-rie di idee che tentino dì dare risposta a un problema che va-le nel Lazio io miliardi e interes- sa quasi 15mila imprese».

All'assemblea - che ha avuto come tema "Fiducia e credito: un nuovo rapporto tra banca e impresa" - sono intervenuti an-che Vincenzo Boccia, presiden-te della Piccola industria nazio-nale, Innocenzo Cipolletta, eco-nomista e presidente dell'Uni-versità di Trento, e Luigi Abe-te, presidente Bnl-Bnp Paribas. Boccia ha ripres o il tema lancia-to da Stirpe: «Bisogna inserire i Zoo miliardi cli debito della pub-blica amministrazione nella contabilità di Stato. Inserire i debiti quando vengono realiz-zati e non quando vengono pa-gati è la precondizione per la cartolarizzazione. Pagare ioo

miliardi alle imprese significa intervenire su 4 punti di Pil, un'operazione shock». Abete, partendo dalla situazione del Lazio, ha toccato il nodo delle risorse per le garanzie alle im-prese che chiedono fmanzia-menti alle banche: «C'è una ec-cessiva dispersione di fondi. Questi ultimi andrebbero con-centrati in un'unica struttura, che preveda anche la presenza di banche e associazioni di im-presa che garantisca una cor-retta allócazione delle risor-se». Angelo Camilli, presiden-te della "Piccola" di Unindu-stria ha proposto che «in un momento di mancanza di liqui-dità, si potrebbe e dovrebbe de-stinare alla patrimonializzazio-ne dei consorzi di garanzia fidi i fondi europei attualmente sot-toutilizzati. Secondo recenti stime l'impiego dì risorse Por (programma operativo regio-nale) per il periodo 2006-2013 si ferma al 50%: 35o milioni su 700. Non possiamo più permet-terci simili sprechi di risorse». L'assessore al Bilancio della Re-gione Lazio, Stefano Cetica, in una nota ha risposto a Camilli invitandolo «a venire in Regio-ne per verificare l'infondatez-za dei suoi timori circa l'uso del-le risorse europee». Cipolletta infine ha affrontato lo scenario internazionale: «Stiamo anco-ra dentro la crisi. Questa finirà quando l'Europa capirà che non si possono avere diversi tassi di interesse tra i diversi pa-esi. Penso che la situazione cambierà l'autunno prossimo, dopo le elezioni tedesche».

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ÌI saldo aumenta ll conto det 50 percento Psi'.il quiz `íIll Imu Le scelte dei capoluoghi ,^ 3

DOSSIER ONLINE

Il calcolatore e gli approfondimenti

Sulsito del Sole 240re è disponibile un dossieronline e il calcolatore dell'imposta che, attraverso la rendita catastale, permette di determinare l'imposta dovuta a saldo

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Pagina 26 • Conti doppi ?9=i1

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m °bit!. La presenza di due «creditori» fiscali, Stato e Comune,Costringe a duplicare con attenzione un calcolo già di per sé complicato

Conti doppi per saldo dell'Imu Dall'individuazione della rendita catastale alla determinazione dell'imposta da versare

Luciano De Vico

I contribuenti alle prese con il calcolo del saldo Imu de-vono fare i conti, innanzitutto, con l'incremento delle aliquote che la maggior parte dei comuni ha deliberato per l'anno in cor-so. Sono pochi infatti quelli che hanno confermato le aliquote stabilite dal legislatore naziona-le, e la maggior parte ha incre-mentato l'imposta dovuta per i fabbricati diversi dall'abitazio-ne principale. Questo contribui-sce a complicare non poco i cal-coli, visto che proprio per gli "al-tri" immobili, vi è l'obbligo, a ca-rico dei soggetti passivi, di suddi-videre correttamente l'Imu tra quota statale e quota comunale.

Il punto di partenza è rappre-sentato sempre dalla rendita ca-tastale che deve essere rivaluta-ta de15% e moltiplicata per i co ef-ficienti corrispondenti alla cate-goria di appartenenza dell'im-mobile (ad esempio, i6o per i fabbricati di categoria A- esclu-so gli A/io - e di categoria C/2, C/6 e C/7, 8o per gli A/io e 55 per i locali appartenenti alla ca-tegoria C/1). Per le aree fabbrica-bili la base imponibile è invece data dal valore venale in comu-ne commercio alla data del pri-mo gennaio 2012. Una volta otte-nuta la base imponibile, occorre calcolare l'imposta dovuta per l'intero anno moltiplicandola per l'aliquota deliberata dal co-mune (le delibere sono consulta-bili sul sito www.finanzedt). So-lo per l'abitazione principale che, si ricorda, è quella nella qua-le il contribuente ha la residenza anagrafica e dimora abitualmen-te, occorre inoltre considerare la detrazione di 200 euro mag-giorata di 5o euro per ogni figlio convivente di età non superiore a 26 anni, anche non a carico fi-scalmente. Anche in questo ca-so il comune potrebbe aver au-mentato l'importo dello sconto, per cui è opportuno consultare

la delibera. Ovviamente la detra-zione e la maggiorazione devo-no essere rapportate ai mesi del 2012 nei quali si sono verificate le condizioni richieste dalla nor-ma. Se pertanto un fabbricato è stato destinato ad abitazione principale per soli sei mesi, oc-correrà considerare l'agevola-zione alla metà. Lo stesso tratta-mento di favore è esteso anche alle pertinenze dell'abitazione principale, intendendosi come tali quelle classificate nelle cate-gorie C/2, C/6 o C/7, fino ad un massimo di tre, appartenenti pe-rò ciascuna ad una categoria ca-tastale diversa tra quelle men-zionate. Nel suddetto limite rientra anche la pertinenza che risulta iscritta in catasto unita-mente all'abitazione principale.

Una volta calcolata l'Imu an-nua lorda, occorre ancora rap-portarla alla quota e al periodo di possesso, che potrebbe anche essere inferiore all'anno. In tutti i casi in cui deve essere operato il ragguaglio dell'imposta o del-

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le detrazioni a mese, vale la rego-la per cui il mese si considera per intero se il possesso si è pro-tratto o l'evento si è verificato per almeno 15 giorni. Il saldo da pagare entro i117 dicembre si cal-cola sottraendo dall'Imu dovuta per l'intero anno l'imposta relati-va all'acconto o agli acconti, se si è scelto di versare l'acconto in due rate. Per tutti gli immobili di-versi dall'abitazione principale (e da quelli assimilati all'abita-zione principale) e dai fabbrica-ti rurali, occorre suddividere il saldo tra quota statale e quota co-munale, tenendo presente che le variazioni di aliquote even-tualmente deliberate dai comu-ni non possono "intaccare" la quota destinata allo stato che ri-mane ferma allo 3,8 per mille su base annua. La materiale suddi-visione delle due quote avviene attraverso la compilazione del modello di versamento F24, ado-perando gli appositi codici tribu-to, ovvero del bollettino di con-to corrente.

Una volta completato il calco-lo, occorre procedere all'arro-tondamento all'euro, che deve avvenire per difetto, se la frazio-ne è inferiore o uguale a 49 cen-tesimi e per eccesso, se la frazio-ne è superiore a 49 centesimi. Detta regola vale per ciascuna quota dell'imposta, quindi an-che per l'Imu che deve essere ri-partita tra Stato e comune. Per quanto attiene all'importo mini-mo da versare, se il comune non ha deliberato nulla in proposito, occorre far riferimento alla leg-ge statale, in base alla quale il ver-samento non è dovuto se l'im-porto annuo è inferiore a 12 eu-ro. Dal primo dicembre era già possibile versare l'Imu, oltre che con il modello F24 (si può adoperare pure l'F24 semplifica-to), anche con il bollettino di conto corrente postale approva-to a fine novembre.

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ali esempi

L'ABITAZIONE PRINCIPALE

Abitazione principale con rendita catastale pari a 721,65 euro posseduta a150% da una coppia con un figlio di 20 anni che dimora nello stesso immobile. Il versamento dell'acconto è avvenuto in una sola rata e il Comune ha confermato l'aliquota del 4 per mille e la detrazione di 200 euro. 721,65 x 5% x160 = 121.237,20 euro è la base imponibile 121237,20 x 0,4%= 484,95 è l'imposta dovuta per l'intero anno 484,95:2=242,47 242,47 è l'imposta spettante a ciascun proprietario per l'intero anno 200:2=100 è la detrazione spettante a ciascun proprietario per l'intero anno 50:2 =25 è la maggiorazione spettante a ciascun proprietario per l'intero anno

Ciascuno ha versato i n acconto l'importo di eu ro 58,74 arrotondati a 59 curo.

L'imposta da versare a saldo da ciascun proprietario sarà uguale all'acconto, considerato che il Comune non ha modificato l'aliquota per l'abitazione principale.

IL TERRENO EDIFICABILE

Suolo edificabile con valore venale pari a 80.000 curo. Il Comune ha deliberato l'aliquota dell'8,8 per mille. 80.000 x 0,88% = 704,00 euro è l'imposta dovuta per l'intero anno; ricordiamo che la base imponibile del terreno edificabile non è determinata in base atte tariffe d'estimo o al reddito dominicale ma seguendo i criteri del valore di mercato

In acconto è stato versato l'importo di euro 304,00, di cui 152,00 a llo Stato e 152,00 a l Comune

A saldo l'importo da versare sarà pari a 704,00 - 304,00 =400,00 euro di cui 152 allo Stato e 248,00 a l Comune; la differenza è spiegata dalfatto che mentre perii Comune l'aliquota varia in base alle decisioni della giunta, per lo Stato resta sempre e comunque l'aliquota dello 0,76 per cento.

IL NEGOZIO

Locale di categoria ql (esercizio commerciale) posseduto per l'intero anno con rendita catastale pari a 906,12 euro. Il Comune ha deliberato un'aliquota pari al10,6 per mille. 906,12x 5% x 55 = 52.328,43 euro è la base imdonibi le, determinata applicando la rivalutazione del5% e il moltiplicatore del 55 per cento alla rendita catasta le 52328,43 x1,06% = 554,68 è l'imposta dovuta per l'intero anno

In acconto è stato versato l'importo di euro 198,85, di cui 99,42 allo Stato e 99,42 a l Comune: stesso importo, naturalmente, trattandosi dell'acconto, che è stato versato in base all'aliquota di legge per gli «altri fabbricati», cioè lo 0,76 per cento, quindi ló 0,38%sia per lo Stato che perii Comune

A saldo l'importo da versare sarà pari a. 554,68 -198,85 = 355,83 euro di cui 99,42 (arrotondato a 99 all'o) allo Stato (0,38%su base annua) e 256,41(a rrotondato a 256 euro) al Comune.

LA CASA A DISPOSIZIONE

Seconda casa con rendita catastale pari a 890,52 euro acquistata il 30 marzo 2012. Il Comune ha confermato l'aliquota del 7,6 per mille. 890,52 x 5% x160 =149.607,36 euro è la base imponibile 149.607,36 x0,76% =1.137,02 euro è l'imposta dovuta per l'intero anno L137,02 :12 x 9 = 852,76 è l'imposta dovuta perii periodo di possesso

In acconto (seguendo l'esempio contenuto nella circolare n. 3/2012 del Mef) è stato versato l'importo di 426,38 curo, di cui 213,19 allo Stato e 213,19 al Comune

A saldo l'importo da versare sarà identicda quello dell'acconto, anche per quanto attiene alla ripartizione dell'imposta tra Stato e Comune

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Accertamento fiscale e strategie difensive

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Paola Ficco

Il decreto legge salva-in-frazioni dovrebbe fare il pie-no di ambiente dedicando-gli ben io articoli, al fine di ar-ginare le numerose procedu-re d'infrazione pendenti con-tro l'Italia sui temi ambienta-li: si dovrebbe andare dalla valutazione e gestione del ri-schio alluvioni ai rifiuti delle industrie estrattive; per pro-seguire con la gestione di pi-le, accumulatori e Raee, Via regionale, acque di balnea-zione e per finire con il dan-no ambientale e la possibili-tà di destinare i rifiuti urbani in altre regioni.

Questi ultimi due punti do-vrebbero essere sicuramente i più salienti. Sui rifiuti urba-ni (infrazione 2007/2195) lo schema di decreto dovrebbe stabilire che se in alcuni terri-tori dello Stato non sono rag-giunti gli obiettivi europei, anche per evitare procedure d'infrazione e stato di emer-genza, i rifiuti possono esse-re avviati p er un tempo pre de-terminato presso impianti au-torizzati ubicati in altre regio-ni. Il Governo, in seduta della Conferenza Stato/Regioni, previa ricognizione impianti-stica, promuove trattative con le regioni per individua-re i territori dotati di impianti autorizzati e la regolazione dei relativi oneri. Senza inte-sa entro 6o giorni dalla prima convocazione della seduta, un decreto del Presidente del-la Repubblica (adottato pre-via delibera del Consiglio dei ministri, con la partecipazio-ne di presidenti di Regioni e Province e sindaci dei capo-luoghi di Regione interessa-ti) individua gli impianti di destino, in base al principio di sussidiarietà e leale colla-borazione. I Comuni destina-tari godranno di agevolazio-ni tariffarie per i rifiuti e di ri-qualificazione dei territori. Se entro il periodo predeter-minato, i territori di parten-za non diventano autosuffi-cienti, le Giunte regionali, provinciali e comunali sono sciolte di diritto.

Sul danno ambientale (in-

frazione 2007/4679), Parti co-lo 28 introduce la responsabi-lità oggettiva per danno al-l'ambiente causato dalle atti-vità previste all'allegato 5, parte VI del decreto legislati-vo 152/2006 («Codice am-bientale») e per qualsiasi mi-naccia imminente di danno derivante da tali attività: si va dagli impianti soggetti ad Aia (Autorizzazione integrata ambientale) alla gestione dei rifiuti; dagli scarichi idrici al-le emissioni in atmosfera; dal trasporto di merci pericolose su strada all'uso confmato, compreso il trasporto, degli Ogm. Per attività diverse da queste, invece, il danno am-bientale e la sua minaccia im-minente dovranno essere im-putabili a titolo di colpa o do-lo. Si introduce anche l'esclu-sione dall'ambito di applica-zione della responsabilità ove siano già state intraprese operazioni di bonifica.

Sugli altri fronti, per es pio, dal concetto di "all vio-ne" è escluso Pallaúnento da impianto fognúio I piani di gestione del rischio aliu-

vioni sono 'sottoposti alla Vas (Valutazione ambienta-le strategica). Su pile e batte-rie, il riciclaggio assume au-tonomia rispetto al tratta-mento e l'indicazione dei metalli pesanti contenuti de-ve essere «visibile, leggibile e indelebile».

In ordine allo "screening" per la Via (Valutazione im-patto ambientale) regionale, il ministero dell'Ambiente emanerà le linee guida per in-dividuare criteri e soglie di assoggettabilità alla proce-dura. Sulla base dell'indiriz-zo centrale, le Regioni defmi-ranno criteri e soglie specifi-ci. In difetto, ogni tipologia progettuale dell'allegato IV, parte seconda del decreto 152/2006, sopporterà lo "screening" a prescindere da criteri e soglie.

Per le acque di balneazio-ne si intro duce l'obbligo di co-operazione in caso di impat-to ambientale transfrontalie-ro o su più regioni.

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Previsti molti interventi sull'ambiente

Per i rifiuti urbani distribuzione su più regioni

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Enti locali. Le iscrizioni si riaprono a gennaio

Respinte 5.774 domande da revisore dei Comuni Gianni Trovati MILANO

Sono 5.774 i professionisti che venerdì scorso si sono vi-sti respingere la domanda di in-serimento negli elenchi regio-nali dei revisori déi conti de-gli enti locali, dai quali a parti-re dal io dicembre saranno estratti i nuovi controllori dei bilanci di Comuni e Province (si veda anche il Sole 24 Ore del i° dicembre). Motivo, co-me spiega una mail inviata sempre venerdì dal ministero dell'Interno a tutti gli interessa-ti, «il mancato raggiungimen-to di 15 crediti previsti dall'arti-colo 4» del decreto del Vimina-le che fissava i requisiti forma-tivi necessari a entrare nell'elenco. Un ostacolo in cui è incappato il 58% delle 9.920 domande presentate, che di conseguenza sono state esclu-se dall'elenco in cui hanno in-vece trovato posto 4146 pro-fessionisti divisi fra tutte le re-gioni a statuto ordinario.

Alla base c'è il fatto che nella valutazione delle domande il ministero dell'Interno è rima-sto fedele alla lettera della nor-ma (articolo i6, comma 25 del Dl 138/20u), che chiedeva di considerare solo i crediti for-mativi maturati nel campo del-la «contabilità pubblica e ge-stione economica e fmanziaria degli enti locali»; inizialmen-te, invece, il Consiglio naziona-

le dei dottori commercialisti ed esperti contabili aveva dato indicazioni più fléssibili, consi-derando validi anche i corsi in diritto tributario (materia d.7).

«In prima battuta - confer-ma Giosué Boldrini, delegato enti pubblici del Cndcec - ab-biamo proposto un'interpreta-zione estensiva delle materie indicate dalla legge ; ma abbia-mo dovuto prendere atto dell'interpretazione più rigida dal parte del ministero. Non ab-

Il N Dpo Rischio di nuovi contenziosi da parte dei professionisti esclusi dal primo elenco a causa dei requisiti sulla formazione obbligatoria

biamo ritenuto di fare ricorso anche perché si tratta di un pro-blema temporaneo».

L'esclusione, infatti, è tutt'al-tro che definitiva perché, co-me spiegalo stesso decreto del Viminale pubblicato venerdì, dall'elenco allegato con i nomi dei professionisti "accettati" saranno effettuate le estrazio-ni fino al 28 febbraio. Nel frat-tempo, a gennaio, si riapriran-no le domande per i nuovi elen-chi, da cui saranno effettuale le estrazioni da marzo in poi, sen-za più possibili fraintendimen-

ti sulla validità dei corsi per-ché le attività formative sono state tutte pre-validate dallo stesso ministero. Il problema riguarda quindi solo la prima applicazione che, per far parti-re la macchina, ha considerato i crediti formativi maturati ne-gli ultimi tre anni, cioè in larga parte prima della riforma.

Il semaforo rosso, però, non è andato giù a molti, che in que-sti giorni hanno preso d'assal-to i telefoni del Viminale e stan-no valutando l'idea di fare ri-corsi di gruppo. Un'ipotesi che aumenterebbe il contenzioso già in atto, perché alcuni ordi-ni territoriali negli scorsi mesi avevano impugnato il decreto di febbraio in cui il Viminale aveva indicato i requisiti for-mativi (si attende la decisione del Tar entro l'anno).

Entro fine anno dovrebbe essere stilato anche l'elenco per la Sardegna, l'unica fra le regioni a statuto speciale ad aver adeguato la propria nor-mativa alla riforma scritta nel-la manovra-bis dell'estate 2011. Nelle altre regioni auto-nome, invece, continuano ad applicarsi le vecchie procedu-re, che passano dalla nomina consiliare e sono state cancel-late a livello nazionale perché in pratica mettono la nomina nelle mani della maggioranza politica che governa l'ente.

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versi costi sostenuti (e docu-mentati). Ci sarà anche, a regi-me, una specie di "tariffa socia-le" in base alla quale i cittadini sotto un determinato livello di reddito pagheranno dimeno.

La nuova tariffazione costi-tuirà già dal prossimo anno un tassello determinante per per: mettere agli investimenti di ri-partire. Tenendo conto dell'esito del referendum del 2011, l'obiettivo dell'Authority è quello di dare un'indicazio-ne metodologica tariffaria che valuti i costi e garantisca il ri-torno degli investimenti (solo

CONTRO GLI SPRECHI Gli aumenti scatteranno da 2013; per fronteggiare le criticità servono oltre 65 miliardi da reperire nei prossimi 30 anni

dopo che le opere saranno sta-te effettuate), facendo in mo-do che il mercato possa impe-gnarsi con tranqiiillità. Infatti, come ha spiegato Bortoni, per far fronte alle criticità del set-tore «sono indispensabili ol-tre 65 miliardi di euro di inter-venti per i pro ssinii 3o anni»

Ecco perché una volta a regi-me le nuove tariffe «dovranno garantire la sostenibilità eco-nomica della fornitura agli utenti domestici, assicurare l'integrale copertura dei costi di esercizio e di investimento, garantire la sostenibilità am-bientale dell'uso della risorsa idrica attraverso l'applicazio-ne del principio "chi inquina paga", garantire il rispetto del referendum, introdurre mec-canismi per favorire gli inve-stimenti nel settore».

Ma la nuova tariffa non sarà comunque l'unico strumento per riattivare gli investimenti. Fondi rotativi e "water bond" potrebbero essere altre solu-zioni adatte a rendere disponi-bili le risorse necessarie.

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NOIE GLI ALTRI

Le tariffe idriche

Costo medio della risorsa acqua. Valori in €/m3

0 1 2 3 4

5 Usa

Danimarca

Regno Unito

Francia

Svizzera

Grecia

Finlandia

Germania

Norvegia

Portogallo

Spagna

Italia

Romania

Fonte: elaborazione dati A. Massarutto, 2011

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ll'erld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

Tariffe idriche, rincari per spingere gli investimenti

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Franco Vergnano

Non si sa ancora chi potrà guadagnarci e chi, invece, per-derci. Una certezza però esi-ste: «Dal 2013 cambia il siste-ma di conteggiare le bollette dell'acqua per i cittadini, per i commercianti e per l'indu-stria». Parola di • Fedele Dell'Oste, responsabile della Direzione tariffe per l'Energia che, da circa un anno con il de-creto Salva Italia del governo Monti, è diventata titolare an-che di questo settore. In effet-ti, ricorda un imprenditore del calibro di Maurizio Radici, dell'omonimo gruppo berga-masco leader Ue nelle fibre sintetiche, «dobbiamo ricono-scere che l'Italia ha le tariffe più basse rispetto a tutti i suoi competitor».

Forse non tutti sanno che nelle bollette dell'acqua pa-ghiamo anche i depuratori e le fogne. Versanti sui quali sia-mo molto deboli. Infatti il set-tore é penai i7zato da forti criti-cità: dalle perdite di rete di ol-tre i130% (le più alta nella Ue), al 15% dei cittadini privo di si-stema fognario, fino a depura-tori insufficienti o addirittura inesistenti per un italiano su tre, oltre alle discontinuità nell'erogazione del Sud.

Ed è proprio per questo che il presidente dell'Authority, Guido Bortoni, ha parlato ieri a Milano del "count down" per la nuove tariffe. Già entro fine mese (o al massimo all'ini-zio del 2013), l'Autorità defini-rà una "tariffa ponte" (cioè una metodologia transitoria che diventerà definitiva dal 2014), destinata a favorire e ga-rantire gli investimenti nel set-tore idrico, appunto in vista dell'arrivo della «tariffa unica per ambito territoriale». Signi-fica che ogni utilizzatore per ogni zona all'incirca grande co-me le vecchie province, paghe-rà l'acqua - anche se a gestori diversi - allo stesso modo: ci penseràpoi appunto l'Authori-ty a operare le perequazioni tra i vari gestori, in base ai di-

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I,a Tares apre la porla •

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Approvati due emendamenti al correttivo del codice dell'ambiente

La Tares apre la porta Accertamento e riscossione anche ai gestori

DI SERGIO TROVATO

Si amplia la platea dei soggetti che potranno accertare e riscuotere la Tares. Queste attività,

infatti, potranno essere svolte da comuni, concessionari iscrit-ti all'albo e gestori dello smalti-mento rifiuti. Inoltre, non solo i comuni che applicano la tariffa puntuale, ma anche quelli che sono in grado realizzare siste-mi di misurazione rapportati al servizio reso possono scegliere, con regolamento, di gestire la tariffa corrispettiva in luogo del tributo. Tuttavia, anche gli enti che intendono applicare la tariffa corrispettiva sono tenuti a riscuotere la maggiorazione per i servizi indivisibili forniti, anche tramite il gestore. Que-ste novità sono contenute in 2 emendamenti approvati dalla Commissione ambiente della Camera dei deputati in sede di modifiche apportate al codice ambientale (decreto legislativo 152/2006).

Dunque, vengono apportati dei correttivi alla disciplina Ta-res (articolo 14 del dl 201/2011)

che consentono ai comuni di affidare l'accertamento e la riscossione sia ai concessiona-ri che ai soggetti gestori dello smaltimento rifiuti. In seguito alle modifiche, poi, possono fare ricorso alla tariffa corrispettiva, commisurata al servizio reso agli utenti, anche i comuni che fino ad oggi non l'hanno ancora istituita. Fermo restando, però, che la tassa e la maggiorazio-ne devono essere versate nella casse comunali.

È evidente che dopo questo intervento normativo i comu-ni devono abbandonare ogni speranza di ottenere un rinvio per l'applicazione della Tares a partire dal prossimo anno. Gli enti locali dovranno ge stire un tributo sui rifiuti e servizi che verrà a sostituire i vari regimi di prelievo che _attualmente amministrano per lo smaltimento dei rifiu-ti, a seconda delle scelte da loro effettuate, vale a dire Tarsu, Tial e Tia2. In alter-nativa possono applicare una tariffa corrispettiva, purché siano in grado di commisurare il prelievo al servizio reso.

L'articolo 14 del dl «salva Italia» (20112011) istituisce in tutti i comuni una nuova tas-sa a copertura dei costi rela-tivi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati. Nel contempo sono abrogati tutti i tributi sui rifiuti vigenti, com-presa l'addizionale per l'inte-grazione dei bilanci degli enti comunali di assistenza (ex Eca). Viene invece mantenuto in vita il tributo per l'esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell'ambiente, dovuto nella percentuale deliberata dalla provincia sull'importo della tassa,

esclusa la maggiorazione. Al tributo sui rifiuti si accom- pagna un'ulteriore pretesa, a titolo di maggiorazione, per i servizi indivisibili prestati dall'amministrazione comu- nale e rapportata alle dimen- sioni dell'immobile posseduto o occupato. La novità rispetto alla disciplina vigente è rap- presentata proprio dall'intro- duzione di una maggiorazione da applicare alla tariffa, fissa- ta nella misura di 0,30 euro al metro quadrato, che è rappor- tata alle dimensioni dell'unità immobiliare. Il gettito di questa

addizionale è destinato a coprire i costi relativi a

servizi indivisibili. Quindi, il tributo non è collegato a una specifica attivi-

tà prestata dall'ente pubblico. I comuni,

inoltre, con deliberazione con-siliare possono aumentare la maggiorazione fino a 0,40 euro al metro quadrato. L'aumento può essere differenziato in rela-zione al tipo di immobilee alla sua ubicazione.

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DI EUGENIO PISCINO

Il Ministero dell'inter-no ha divulgato l'elenco dei revisori dei conti degli enti locali, all'interno del quale debbono essere scelti, mediante estrazione, i com-ponenti dell'organo di revi-sione contabile.

Il decreto ministeriale' 27 novembre scorso ha te minato pertanto, per le sole regioni a statuto ordinario, la prima applicazione del regolamento, approvatoco decreto del ministro del ln5

febbraio 2012, di istituzione dell'elenco dei revisori.

Come si ricorderò a colo comma 25 del dl n.

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t QINUTIMANO 01:11MI1LIED.1:111.'511111C1111: POUTICO 9

Esenzione DI DAVIDE COLOMBO

ntro il 31 dicembre prossimo gli enti gestiscono

E gl ent che gest con modalità non commerciale . . . scuole paritarie, se vogliono

ottenere l'esenzione dal pagamento dell'imposta municipale lpropria, devono adeguare i rispettivi statuti, inserendovi, se già non ci siano, le se-guenti tre condizioni: non distribuire utili o avanzi di gestione a favore dì soci, amministratori, personale, ecc.; se ci sono, reinvestirli esclusivamen-te per finalità connesse all'esercizio dell'attività didattica; al momento di sciogliersi, distribuire i beni a favo-re di altro ente non commerciale che svolga la stessa attività con le stesse modalità. Lo stabiliscono l'art. 3, pri-mo comma, e l'art. 7, primo coliamo del regolamento 19 novembre scorso del ministero dell'economia, guidato da Vittorio Grilli. Pubblicato il 23 novembre in Gazzetta ufficiale, en-trerà in vigore l'8 dicembre prossimo, diventando così il vaclemecum per gli enti non commerciali, soprattutto religiosi, per accedere al beneficio

Concorso meglio non rispondere

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LE CONTRADDIZIONI DEL REGOLAMENTO DEL GOVERNO. PROTESTANO GU ISTITUTI: A RISCHIO 200 MILA POSTI DI LAVORO

ma, retta stmboltca per le scuole parttarte dell'esenzione anche nei casi in cui essere tali da coprire una frazione sti. Cosi Roberto Gontero, presiden-accanto a quelle non commerciali del costo effettivo del servizio. te deffA.gese, l'associazione dei geni-essi svolgano attività commerciali. dondante, perché qualsiasi impor- tori di scuole cattoliche. In ogni caso Gli ulteriori requisiti che devono to inferiore, tanto più se simbolico, gli alunni che nell'anno scolastico soddisfare, terzo comma dell'artico- rappresenta una frazione del totale; 2008/2009, l'ultimo disponibile sul lo 4 del regolamento, sono: rispetto contraddittoria, perché il valore di sito ufficiale del ministero dellistru-del Principio di non discriminazione un corrisPettivo, se deve, essere sitl- zione, hanno frequentato le scuole nellaccettazione delle iscrizioni- bulico, non può che essere minimo, paritarie sono stati 0 60332, cosi

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u'

zeippnnelicazien ella elunnie rinertateri Bandi-un euro per esempio, ma se è una suddivisi: 641.946, scuola dell'in-

deueetstLvattureal personale; adeguatezza e frazione del costo del servizio esso ronzio ( 60,54%) 191-320, scuola

collettiva può anche non essere simbolico. Fro- Primaria (18,03%); scuola seconda- testano i responsabili delle scuole ria di primo grado (6,76%); 155.687,

pubblicità dacitdià dei .!)ilan--ie- -SoprParevittutstito, ; paritarie, delle loro associazioni e di scuola secondaria di secondo grado

l'attività essere ..ss.rarbocuo

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u deirigtiorettoHpossa, etoSe ochiedononi i nui a r i( 14,67%,t)ari. Rispetto 63a:11105tal) alustatnalini

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mantenere gli st andard di qualità ntanti queste ultime sono stati

en e tali da coprire selem te t d 'insegnamento e delle loro scuole i112,10%. Certo che per risparmiare zione del costo effettivodod Ed è polemica, eaocatt-----atinn-,. non possono almeno parzialmen- qualche migliaio di curo di imposta

ziseomnberdaerrenateas_tuoio legare reresehn rette. Il ministro Francesco Profumo no il caso di pensare a rinunciare al é -

te finanziarsi con la riscossione delle per ciascuna scuola, non è nercone-

condizione, etemento dell'Iran alla avrebbe promesso in un convegno finanziamento rappresentato. dalle per lo svolgimento che si sarebbe fatto Portavoce, Per il rette dei genitori, poiché in tal caso

delle attività paritarie vitò didattiche paritari momento senza , risultato, presso il si correrebbe il rischio di dover chiu- gli li t gestori non debbane chi

Premi« Mario Monti, della richiesta dare le scuole e mettere sulla strada

dare simcuna retta o riehiederrilapee- per di esonero. Lo Stato risparmierebbe qualcosa come 200.000 persone, ha imort

ebsoelincizi,oni. Ridondante e paritarie frequentate da alunni che, marra, presidente di Agidae, Passa- , tanto valeva non 6 miliardi di curo all'anno grazie alle argomentato padre Francesco Cicei- promettere

contraddittoria è, poi, l'aggiunta che se emigrassero in massa nelle scuole ciazione delle scuole cattoliche. questi corrispettivi debbano anche pubbliche, ne farebbero lievitare i co- - ---©Htprodumne riservata

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