Rassegna Stam pa Olimpias Set t im ana 41: 14-10-2016

Wabi comunicazione d’impresa

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SOMMARI O

Olim pias

Gent ile utente, non ci sono aggiornament i in questa sezione della rassegna stampa

Com pet itor

• Miroglio, il digitale ora ent ra in sartor ia • J.Crew - Behind the Design: Our New Upgraded Cariaggi Cashmere

Set tore

• I l Governo firma un maxi protocollo d’intesa sulla moda • Così il telaio intelligente impara mentre produce • Tonello launches core technology for high-performance products • Benet ton r ilancia sul made in I taly con TV31100 • Oeko-Tex chem ical management tool to aid Detox Cam paign • How Companies Are Using New Technologies to Combat Supply

Chain Challenges

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Olim pias

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Com pet itor

Miroglio, il digitale ora entra in sartoria Di Francesca Sottilaro

Disegno, confezione, ordinativi e vendita. Dopo la comunicazione e il marketing, la trasformazione digitale sta prendendo piede in ogni fase del ciclo produttivo delle grandi e medie aziende di moda. L’ultimo esempio è italiano e riguarda il Gruppo Miroglio: da pochi mesi ha acquistato TailorItaly, start-up della Basilicata con laboratorio di sartoria che è diventata piattaforma per produrre capi di moda femminile personalizzati, al 100% made in Italy e ordinabili online (i dettagli dell’operazione saranno svelati domani a Milano). «Allargando la mappa mondiale sono tanti i casi di web company assorbite per digitalizzare la produzione, è una rivoluzione che va oltre lo schema classico del digitale uguale marketing e

comunicazione», spiega Francesco Bottigliero (nella foto), esperto di moda e tecnologia e ceo di e-Pitti.com, la costola digitale di Pitti Immagine e dei suoi saloni dedicati alla moda uomo, bimbo e filati. L’incontro fortuito tra Gruppo Miroglio e la start-up TaylorItaly è stato al summit 2015 Decoded Fashion Milan, organizzato proprio da e-Pitti.com e dedicato a moda e tecnologica. E quest’anno Miroglio figura tra i partner della manifestazione in calendario i prossimi 15 e 16 novembre. «Certo sono soprattutto le grandi realtà a investire, ognuno per obiettivi diversi», aggiunge Bottigliero, «pensiamo a Diesel con H-Farm, Lvmh che ha organizzato due hackathon (maratone tecnologiche, ndr) per digitalizzare la distribuzione, e in tal senso si sono mossi anche Kering e VF group. Fino a Zalando, l’e-commerce di scarpe e moda che ha appena acquistato una quota di Le New Black, piattaforma francese per selezionare brand e retailer. Al contrario Oltreoceano Neiman Marcus ha preso il controllo di MyTheresa.com, sito e-commerce tedesco con cui vuole conquistare l’Europa». Dal digitale si concepisce un nuovo ciclo produttivo e si studiano i mercati, «senza dimenticare», sottolinea il ceo di e-Pitti.com, «che proprio le ultime rilevazioni hanno dimostrato come la sovraesposizione sul web di marchi che hanno una cattiva performance nei negozi non necessariamente aiuta la ripresa». In altre parole, «meglio investire dove davvero il digitale serve a razionalizzare». Segue invece ritmi più lenti la trasformazione tecnologica nelle piccole e medie aziende. Il ceo di e-Pitti ha presentato ieri a Milano insieme a Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine e presidente di Yoox-Net-a-porter, i risultati della app «Ready-to-order» concepita per la digitalizzazione degli ordini degli espositori dei saloni Pitti uomo, Pitti bimbo e Pitti filati. Risultato: «C’è ancora una resistenza culturale a passare da vecchi schemi cartacei a innovative formule di ordini che, per inteso, possono accelerare i contatti tra grandi buyer e talenti emergenti che espongono», dice Napoleone. Questo nonostante la app di Pitti costi quanto un abbonamento telefonico (40 euro l’anno) contro le migliaia di euro che, si dice fra gli addetti ai lavori, alcune marche sono disposte a spendere per far indossare le loro creazioni alle blogger. «Si tratta solo di aspettare, perché comunque il cambiamento è in atto e sono soprattutto le giovani generazioni che prendono piede nelle aziende di moda di famiglia a parlare il nuovo linguaggio», conclude Napoleone. Le trasformazione digitale sta comunque crescendo tra i saloni fiorentini. L’accesso via smartphone alla fiera disponibile online su e-Pitti.com è cresciuto del 31% e la case history di e-Pitti è finita, per l’innovazione dei processi, sul manuale di marketing Kotler-Keller davanti a eBay e Johnson&Johnson.

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Behind the Design: Our New Upgraded Cariaggi Cashmere

The secret to our exceptionally soft, luxuriously warm and uniquely colored cashmere sweaters? We traveled to Cagli, Italy, to find the best yarns in the world, which led us to Cariaggi Lanificio (est. 1958).

J.CREW CASHMERE: STEP BY STEP At Cariaggi, cutting-edge technology is combined with generations of Italian craftsmanship and know-how. Here, we follow our new “heather hazelnut” sweater from start to finish. 1. CASHMERE IN THE RAW

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Bales of raw cashmere fibers, called “flock,” are ready for processing. Cariaggi selects only the finest fibers, which translates to an incredibly soft sweater.

2. MIX MASTERS

After the raw cashmere is dyed, it then passes through various machines to ensure the fibers are perfectly blended to create our exclusive colors. It’s then collected onto spools.

3. YOU SPIN ME ROUND

The spools are now placed onto a spinning frame, which stretches and twists the yarn simultaneously to create resistance, elasticity and strength. The spun yarn is then collected onto cone-shaped spindles.

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4. HERE COMES THE WINDUP

The spindles are placed in a spooler and wound, all while sophisticated electronic sensors inspect the fibers for any imperfections. At the end of this step, the yarn comes out in a single “ply” (a standard yarn consists of multiple plies of cashmere).

5. THE PAYOFF

Finally, we knit the three-ply yarns (which give our sweaters a noticeable handfeel) into our crewneck and V-neck styles, available in 12 colors this fall—including 10 that were custom-made just for us.

Photographs by Bryan Derballa.

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Settore

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Tonello launches core technology for high-performance products A N G E L A V E L A S Q U E Z O C T O B E R 1 2 , 2 0 1 6

Tonello is taking another step toward sustainable garment finishing with a new technology, Core.

Ten years in the making, Core is a new fully automatic garment finishing system capable of creating uniform or contrasting effects.

The technology comes with sustainable benefits. Core drastically reduces water use, making it possible to create special dyeing with an extremely low environmental impact, with a 1:1 liquor ratio. Tonello claims that the system reduces water consumption by 96 percent and the use of product by 50-80 percent.

“This new technology can be applied to Tonello washing and dyeing machines of various sizes and is capable of creating uniform or contrasting effects that bring out the full potential of a garment,” Tonello stated.

The rapid process can be applied to a broad scope of high-performance products including: eco-softeners, anti-stain and wrinkle free products, anti-static softeners, resins for 3-D whiskers or creases, water and oil repellent products, anti-UV and antibacterial products and easy care and skin products.

The system is fully interfaced with the machine and can be implemented in any production cycle without interrupting the process. The process requires no special preparation.

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Benetton rilancia sul made in Italy con TV31100

Il nome, TV31100, si rifà al codice che identifica la località dove nel 1965 nacqueBenetton. Con questo nuovo concetto di pullover, 100% made in Italy, il gruppo trevigiano da 1,5 miliardi di euro di ricavi torna alle radici, puntando su heritage, tradizione manifatturiera italiana e sostenibilità. Il "new essential" di TV31100 - scaturito da una ricerca tecnologica sviluppata nei laboratori di Castrette (TV), frutto di un investimento che pare aggirarsi sui 2 milioni di euro - è realizzato in 90% merino e 10% cashmere e si connota come pezzo "jolly" da utilizzare nelle occasioni più svariate, come sottogiacca elegante ma anche con un paio di jeans. In vendita da metà novembre a un prezzo inferiore a 80 euro, è senza cuciture e ha linee pulite e asciutte. La palette comprende sei colori: nero, verde, rosso mattone, blu, viola e giallo. Per la produzione sono stati riallocati 36 macchinari nel quartier generale di Benetton, utilizzando in particolare l'avveniristica tecnica di tessitura Whole Garment Technology, in grado di annullare gli sprechi di lana e consentire un ridotto impatto ambientale. L'obiettivo non è creare una semplice limited edition, ma fare il primo passo per ampliare il focus del progetto TV31100, riportando alla ribalta i valori da cui l'escalation di Benetton nel mondo è partita: qualità, comfort, colore, contenuti basic ma ben realizzati. a.b.

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How Companies Are Using New Technologies to Combat Supply Chain Challenges by Genevieve Scarano

Posted on September 29, 2016 in Summit2016, Technology

Fiber authenticity, communication and accountability are all concerns among retailers, but new technologies are providing solutions for these supply chain challenges.

At the Sourcing Journal Summit 2016 in New York City Tuesday, four industry insiders discussed their supply chains and how technology helps their companies navigate today’s tough apparel market.

Following recent concerns about fiber authenticity after Welspun India mislabeled products as made from Egyptian cotton when in fact they weren’t, there’s been an uptick in companies looking to utilize DNA tagging to trace cotton throughout every step of their supply chains. According to Applied DNA Sciences president and chief executive Dr. James Hayward, the forensic evidence that actually travels with fibers is not present in documented analyses of supply chains. Applied DNA Sciences is addressing this issue with its own DNA tagging solution that lets it track the DNA in fiber, even find the DNA subspecies, and identify exactly where in the world the cotton came from.

Apart from just increasing transparency, companies now have to take care that their cotton isn’t coming from unethical sources. An estimated 65 percent of total exported global cotton is conflict cotton, which means it is somehow connected to human trafficking. By marking cotton for complete authentication, companies can identify the cotton and ensure that what’s used in final products is what the company expects it to be and that it does not derive from illegal sources.

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Sourcing ethical material isn’t the only supply chain issue. Communication throughout the supply chain is also a problem among retailers. Digital innovations, like product lifecycle management (PLM) software, are potential solutions for poor communication between staff or production processes.

“The best way to get more out of your employees is to empower them with the tools that would help them improve their efficiency,” General Sportswear Co. president Jeffrey Rosenstock said. “One of the best ways to increase one’s response efficiency is to implement software that allows for real-time transparent information.”

General Sportswear started using Gerber’s YuniquePLM software this year to ease day-to-day operations and employee communications. The software reduces mass emails and reports, consolidating them into an easily readable and organized database. So far, Rosenstock said the technology has boosted transparency by fostering instant digital conversation about the company’s supply chain.

“Every entry, comment and question is now recorded by user, date and time,” Rosenstock noted. “This transparency encourages everyone using the software to respond faster to one another and it records the DNA, the entire life of the garment from development all the way through production.”

Accountability is also a pressing problem for retailers and their supply chains. Without efficient methods to communicate, supply chain accountability falls through the cracks. Advanced solutions, including DNA tagging and PLM software provide retailers with an armor as the market becomes more digital and increasingly unknown.

Destination XL SVP & chief marketing officer Angela Chan discussed how new technologies assist with supply chain issues, while holding all supply chain workers accountable toward the highest compliance and sustainability standards.

“One thing with any supply chain area is really about breaking down the silos and getting people to take ownership, holding them responsible for their development responsibility and empowering them to drive to decisions and solutions,” Chan said. “Once we implement a solution, we are able to have visibility all the way through to shipping.”

Retailers can’t accomplish supply chain efficiency, transparency and sustainability alone though. By cooperating with suppliers, employees and workers, companies have the opportunity to advance their supply chains with the latest technology and stay strong in the face of a changing sector.

“It’s really the more that we can collaborate together, the more that we can talk together, the more that we can share together, it’s just going to make the whole process faster,” Rosenstock said. “It’s to no one’s advantage to keep their suppliers in the dark.”