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Rassegna Stam pa Olimpias Set t im ana 01: 12-01-2018

Wabi comunicazione d’impresa



SOMMARI O

Olim pias

• Benet ton, la tela Luciano (Olimpias)

Com pet itor

Gent ile utente, non ci sono aggiornament i in questa sezione della rassegna stampa

Set tore

• Mauro Montagner è il nuovo CEO di Edizione Property • Fashion con il turbo per tut to il 2018 (+ 4,5% )

• Replay torna in ut ile, fat turato 230 m ilioni

• Bufera sulla reclam e H&M

• Banca Mondiale: crescita del PI L in Serbia nel 2018 al 3%

• Tunisia , non si fermano le proteste per il caro vita: 200 arrest i

• Armani, Pr im ark and Walmart urged to disclose factory lists

• Mango, il 13% del fat turato arr iva dall’online

• H&M Group Rumored to Debut New Digital Out let This Year



Olim pias



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Settore



Banca Mondiale: crescita del PIL in Serbia nel 2018 al 3%

Posted on 11/01/2018 by Monica Ranieri La Banca Mondiale prevede che nel 2018 l’economia mondiale crescerà del 3,1%: si tratterebbe, in questo caso, della crescita più alta negli ultimi sette anni, dello 0,3% in più rispetto alle previsioni della Banca di giugno dello scorso anno. Per quanto riguarda la Serbia, secondo la Banca Mondiale, la crescita di quest’anno sarà del 3%. Si prevede che il PIL della Serbia crescerà del 3,5% nel 2019 e del 4,0% nel 2020, secondo quanto riferito nel rapporto Global Economic Prospects di gennaio 2018. “In Serbia, ad esempio, le imprese di proprietà straniera hanno avviato una maggiore modernizzazione e automazione degli impianti rispetto alle società di proprietà domestica, aumentando la produttività del lavoro”, ha affermato la Banca nel suo rapporto. “La lenta crescita della produttività del lavoro in Serbia contribuisce all’elevata disoccupazione e alla debole attività economica. La mancanza di crescita dei salari ha generato disincentivi per i potenziali lavoratori a basso reddito e part-time scoraggiati a passare da inattività o dal formale ai lavori settoriali”, sottolinea la Banca Mondiale nella sua relazione dal titolo “I Balcani occidentali: accelerazione della crescita e prosperità”. L’economia della Serbia è cresciuta del 2,0% lo scorso anno, secondo le stime della Banca Mondiale nel rapporto Global Economic Prospects di gennaio 2018. A giugno, la Banca Mondiale aveva stimato una crescita economica del 3,0% nel 2017. (New Economy, SeeNews, 10.01.2018)

http://serbianmonitor.com/economia/40852/banca-mondiale-crescita-pil-serbia/

http://serbianmonitor.com/author/monran/



Tunisia, non si fermano le proteste per il caro vita: 200 arresti Centinaia di giovani in piazza contro l’aumento dei prezzi del pane e dei beni di prima necessità. Una vittima, presi d’assalto i supermercati di Marta Serafini 10 gennaio 2018

Non si fermano le violenze in Tunisia, dove sono esplose proteste in tutto il Paese contro il caro vita. Per il momento il bilancio è di una vittima, 206 persone arrestate, 49 agenti di polizia feriti e 45 autoveicoli. Le accuse nei confronti dei giovani arrestati sono di furto, devastazione e saccheggio di beni pubblici. Centinaia di giovani sono scesi in piazza a Tebourba, 30 km a ovest di Tunisi, dove martedì è stato sepolto il manifestante rimasto ucciso durante le proteste di lunedì. Agenti di polizia ed esercito schierati in città hanno risposto al lancio di pietre dei manifestanti con gas lacrimogeni. Scene simili si sono viste anche nel centro del paese, a Kasserine e Jelma, una località vicino a Sidi Bouzid, dove nel dicembre 2010 è iniziata la protesta sociale che diede il via alla Rivoluzione dei gelsomini e alla primavera araba. Diversi scontri sono scoppiati anche nel sud, a Gafsa. L’8 gennaio, un manifestante è morto a Tebourba durante le proteste. Secondo i manifestanti, l’uomo, che soffriva di problemi di respirazione, è morto per soffocamento, a causa dell’inalazione di gas lacrimogeno. Un supermercato Carrefour nella periferia sud di Tunisi è stato saccheggiato, ha detto il portavoce del ministero dell’Interno Khlifa Chibani alla radio locale. Immediate sono stati contraccolpi politici. Il maggiore partito di opposizione della Tunisia, il Fronte popolare tunisino, ha annunciato nuove proteste finché la maggioranza non abrogherà «l’ingiusta» legge di bilancio del 2018. La Tunisia infatti sta affrontando un’impennata dei prezzi di diversi beni di prima necessità, mentre il bilancio dello stato ha visto affrontare una sostanziale diminuzione delle risorse a disposizione del governo.



La legge ha previsto l’aumento dei prezzi del pane e di altri beni di prima necessità per la prima volta dalla rivoluzione del 2011. La Tunisia è alle prese con un aumento della disoccupazione dopo che che gli investimenti stranieri si sono prosciugati dalla caduta della dittatura di Ben Ali, mentre gli attacchi dei miliziani islamisti hanno colpito il settore vitale del turismo. Il paese nordafricano è inoltre sotto pressione da parte del Fondo Monetario Internazionale per tagliare il deficit e riformare la propria economia, con massicci licenziamenti previsti e privatizzazioni nel settore pubblico. Diversi dirigenti del partito tunisino di Nida Tounes stanno chiedendo di rivedere l’alleanza di governo con il partito islamico moderato di Ennahda. Secondo l’emittente televisiva «al Jazeera», alla luce delle proteste di questi giorni i dirigenti del partito laico temono che Ennahda stia cercando di attrarre a sé parte dell’elettorato in vista delle prossime elezioni locali del 6 maggio. Nidaa Tounes ha già perso un seggio parlamentare nelle elezioni suppletive dello scorso mese contro una lista indipendente e in molti, all’interno del partito, imputano questa sconfitta proprio all’alleanza di governo con Ennahda.



Mango, il 13% del fatturato arriva dall’online 11 GENNAIO 2018

Mango P/E 2018

Il cellulare è sempre più protagonista della performance di Mango. Nell’anno appena concluso,

campagna natalizia compresa, le vendite del gruppo iberico di fast fashion tramite dispositivi

mobile hanno superato per la prima volta quelle effettuate tramite computer.

“Concretamente – si legge in una nota divulgata dall’azienda – nel 2017 gli acquisti tramite

dispositivi mobili o tablet hanno rappresentato il 52% del totale delle vendite online, superando il

44% del 2016. Inoltre, le visite da dispositivi mobili costituiscono già il 70% delle visite sui mezzi

digitali di Mango”.

Mango ha chiuso il 2016 con un aumento delle vendite online del 25,6%, pari al 13% del fatturato

totale del gruppo (2,26 miliardi nel 2016, in calo del 3%). Il portale e-commerce ha ricevuto in

totale 397 milioni di visite (54 milioni in più dell’anno precedente con un aumento del 15,7%) e un

totale di 150 milioni di utenti unici (+12,5%).

“L’azienda – si legge sempre nella nota – si è posta l’obiettivo di raggiungere il 20% del totale del

fatturato tramite il canale e-commerce entro il 2020”.



H&M Group Rumored to Debut New Digital Outlet This Year by Genevieve Scarano

Posted on January 5, 2018

E-commerce may be welcoming a new competitor this year—H&M Group—which is working to disrupt digital commerce with trendy and affordable fashion for consumers.

According to Swedish media outlet Breakit, H&M Group is developing a new e-commerce outlet platform dubbed “P12,” where consumers can buy branded apparel at discounted prices. The platform, which is set to launch in April, has reportedly signed up 63 brands, including Nordic e-commerce giant NA-KD. However, H&M Group has not confirmed which brands will be working with P12 in the coming months. A source told Breakit that P12 could be a digital version of Galne Gunnar, H&M Group’s low-price chain that closed down in the early 2000s. Similar to Galne Gunnar, P12 would purchase merchandise from participating e-commerce brands and sell them at more affordable prices on its website. This retail strategy may boost H&M Group’s sales and enable it to reach more consumers worldwide in a digital environment.

Despite Breakit’s media report, H&M Group declined to comment on P12 and its development plans.

“What we can comment at this stage is that we are always working with lots of interesting ideas, but we can’t comment on rumors,” said H&M Group press officer Lena Enocson Almroth. “When we have something concrete to say, we will do so.”

H&M Group’s rumored project comes on the heels of other brand milestones. Last fall, H&M Group said it would launch a new brand this year, without comment on the brand’s name or concept. In March 2017, H&M Group announced the debut of Arket, its modern-day market

https://www.breakit.se/artikel/10724/h-m-s-nya-hemliga-satsning-ska-kranga-rea-markesklader-pa-natet

http://about.hm.com/en/media/news/financial-reports/2017/9/2682788.html

http://about.hm.com/en/media/news/financial-reports/2017/3/2509245.html



brand that sells children’s, women’s and men’s products. The brand, which is available online in 18 European countries and has multiple locations across the continent, aims to deliver functional and long-lasting products for consumers’ wardrobes and homes. Previously, H&M Group also launched other in-house brands, including COS and & Other Stories, which target modern consumers. In reporting third quarter results in September, H&M Group said an omnichannel approach that includes continued integration and development of its online and physical stores drove sales gains, and that it continues to improve its online store and is adding more and faster delivery options, while at the same time further broadening the range of products online.

H&M Group’s sales for the third quarter ended Aug. 31 increased 5 percent to $7.3 billion and the company noted that rapid and profitable growth of the group’s online sales, which in some established markets already account for 25 percent to 30 percent of total revenue, helped drive the gains.

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