Rassegna Stampa di mercoledì 11 dicembre 2013 · Italia Oggi 11/12/2013 RIDUZIONE ORARIO...

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Rassegna Stampa di mercoledì 11 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Italia Oggi 11/12/2013 RIDUZIONE ORARIO SCOLASTICO, IL TAR LAZIO ACCOGLIE IL RICORSO DI SNALS-CONFSAL Il Messaggero - Ed. Rieti 11/12/2013 SCUOLA, IL PIANO DELLA PROVINCIA SALVA GLI ISTITUTI Il Giorno - Ed. Lodi-Crema-Pavia 11/12/2013 FONDAZIONE PUBBLICA PER GESTIRE SANTA CHIARA La Sicilia - Ed. Caltanissetta/Gela 11/12/2013 "CENTINAIA DI POSTI ORA SONO A RISCHIO" Roma 11/12/2013 CASSA MARITTIMA APERTURA A MARZO Italia Oggi 11/12/2013 UN PATTO DI GOVERNO PER LA SVOLTA Scuola, Formazione, Università, Ricerca la Repubblica 11/12/2013 FRANCIA, RIVOLTA NELLE SCUOLE D'ECCELLENZA Avvenire 11/12/2013 ORA DI RELIGIONE PER FORMARE TUTTA LA PERSON OGGI 18/12/2013 IL CONTRIBUTO SCUOLA E' POCO...VOLONTARIO il Manifesto 11/12/2013 LA GEOGRAFIA RIDOTTA IN UNA SOLA ORA, COSA C'E' DA ESULTARE? Roma 11/12/2013 FUGA DAGLI ASILI COMUNALI: 100 FAMIGLIE RITIRANO I BIMBI Roma 11/12/2013 ISTRUZIONE, IL COMUNE APPROVA IL BANDO PER LA RICHIESTA DEI "BUONI LIBRO" Roma 11/12/2013 VOTO PIU' BASSO DOPO 5 ASSENZE Corriere della Sera 11/12/2013 UNIVERSIADE AL VIA IN TRENTINO il Mattino 11/12/2013 CULTURA, IN CAMPANIA C'E' POSTO PER 30MILA LAUREATI Il Secolo XIX 11/12/2013 UNIVERSITA', IL CASO GATTI INFIAMMA LE ELEZIONI/AUTO BLU, SCONTRO SUL WEB Il Secolo XIX 11/12/2013 GLI STUDENTI DI URBANISTICA DISEGNANO UNA CITTA' "VERDE" Corriere della Sera 11/12/2013 MADRID L'AUSTERA SALE IN CATTEDRA: DA NOI LA POLITICA COSTA MENO MF - Milano Finanza 11/12/2013 NORDMECCANICA, DESTINAZIONE CINA la Repubblica - ed. Bologna 11/12/2013 L'IRA DEI CAMICI BIANCHI AL SANT'ORSOLA Secolo d'Italia 11/12/2013 COL DECRETO CARROZZA PENALIZZATE LE UNIVERSITA' DEL SUD+++ Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 11/12/2013 CAMUSSO: LO SCIOPERO GENRALE NON BASTA PIU' il Sole 24 Ore 11/12/2013 COSI' LA GOVERNANCE PREMIA IN BORSA il Sole 24 Ore 11/12/2013 IN CRESCITA DEL 31% LE DOMANDE DI MOBILITA' Corriere della Sera 11/12/2013 IL TIMORE DEI BLACK BLOC E LA MOSSA DEL GOVERNO CHE CONVOCA I TRASPORTATORI

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Rassegna Stampa di mercoledì 11 dicembre 2013

SNALS / CONFSAL Italia Oggi 11/12/2013 RIDUZIONE ORARIO SCOLASTICO, IL TAR LAZIO ACCOGLIE

IL RICORSO DI SNALS-CONFSAL Il Messaggero - Ed. Rieti 11/12/2013 SCUOLA, IL PIANO DELLA PROVINCIA SALVA GLI ISTITUTI Il Giorno - Ed. Lodi-Crema-Pavia 11/12/2013 FONDAZIONE PUBBLICA PER GESTIRE SANTA CHIARA La Sicilia - Ed. Caltanissetta/Gela 11/12/2013 "CENTINAIA DI POSTI ORA SONO A RISCHIO" Roma 11/12/2013 CASSA MARITTIMA APERTURA A MARZO Italia Oggi 11/12/2013 UN PATTO DI GOVERNO PER LA SVOLTA Scuola, Formazione, Università, Ricerca la Repubblica 11/12/2013 FRANCIA, RIVOLTA NELLE SCUOLE D'ECCELLENZA Avvenire 11/12/2013 ORA DI RELIGIONE PER FORMARE TUTTA LA PERSON OGGI 18/12/2013 IL CONTRIBUTO SCUOLA E' POCO...VOLONTARIO il Manifesto 11/12/2013 LA GEOGRAFIA RIDOTTA IN UNA SOLA ORA, COSA C'E'

DA ESULTARE? Roma 11/12/2013 FUGA DAGLI ASILI COMUNALI: 100 FAMIGLIE RITIRANO I

BIMBI Roma 11/12/2013 ISTRUZIONE, IL COMUNE APPROVA IL BANDO PER LA

RICHIESTA DEI "BUONI LIBRO" Roma 11/12/2013 VOTO PIU' BASSO DOPO 5 ASSENZE Corriere della Sera 11/12/2013 UNIVERSIADE AL VIA IN TRENTINO il Mattino 11/12/2013 CULTURA, IN CAMPANIA C'E' POSTO PER 30MILA LAUREATI Il Secolo XIX 11/12/2013 UNIVERSITA', IL CASO GATTI INFIAMMA LE ELEZIONI/AUTO

BLU, SCONTRO SUL WEB Il Secolo XIX 11/12/2013 GLI STUDENTI DI URBANISTICA DISEGNANO UNA CITTA'

"VERDE" Corriere della Sera 11/12/2013 MADRID L'AUSTERA SALE IN CATTEDRA: DA NOI LA

POLITICA COSTA MENO MF - Milano Finanza 11/12/2013 NORDMECCANICA, DESTINAZIONE CINA la Repubblica - ed. Bologna 11/12/2013 L'IRA DEI CAMICI BIANCHI AL SANT'ORSOLA Secolo d'Italia 11/12/2013 COL DECRETO CARROZZA PENALIZZATE LE UNIVERSITA'

DEL SUD+++ Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 11/12/2013 CAMUSSO: LO SCIOPERO GENRALE NON BASTA PIU' il Sole 24 Ore 11/12/2013 COSI' LA GOVERNANCE PREMIA IN BORSA il Sole 24 Ore 11/12/2013 IN CRESCITA DEL 31% LE DOMANDE DI MOBILITA' Corriere della Sera 11/12/2013 IL TIMORE DEI BLACK BLOC E LA MOSSA DEL GOVERNO

CHE CONVOCA I TRASPORTATORI

Corriere della Sera 11/12/2013 LA RABBIA DEI POLIZIOTTI SENZA CASCO "COSTRETTI A COMPRARCI LE DIVISE"

Corriere della Sera 11/12/2013 RECESSIONE FINITA, SPIRAGLI PER LA RIPRESA Corriere della Sera 11/12/2013 ALLA RICERCA DELLA GIUSTA DISTANZA la Repubblica 11/12/2013 GRILLO AI POLIZIOTTI: RIBELLATEVI MF - Milano Finanza 11/12/2013 OK L'AUMENTO ALITALIA, ORA IL PIANO il Giornale 11/12/2013 PREVISTI 1.900 ESUBERI E 128 MILIONI DI TAGLI (RE) L'Unita' 11/12/2013 GRILLO IMBRACCIA IL FORCONE BERLUSCONI CAVALCA

LA RIVOLTA L'Unita' 11/12/2013 NON SOLO IMU, PENSIAMO ALLE FASCE DEBOLI Il Secolo XIX 11/12/2013 ALITALIA, SI' AGLI ESUBERI MA SENZA LICENZIAMENTI il Sole 24 Ore 11/12/2013 I TRE SCOGLI DA SUPERARE PER L'UNIONE BANCARIA il Sole 24 Ore 11/12/2013 Int. a G.Squinzi: "LE AZIENDE NON SONO IL BANCOMAT

DELLO STATO" il Sole 24 Ore 11/12/2013 LO SPREAD AI MINIMI DAL 2011 MA LE BORSE CHIUDONO

IN CALO la Repubblica 11/12/2013 E' FINITA LA RECESSIONE, ORA E' CRESCITA ZERO la Stampa 11/12/2013 UNIONE BANCARIA, L'INTESA E' SOLO POLITICA il Giornale 11/12/2013 LO STATO NON PAGA E RISCHIA LA MULTA UE

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Data 11-12-2013 Pagina 33 Foglio 1

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Riduzione orario scolastico, il·Tar Lazio accoglie il ricorso di

I l 'l'a.!' Lazio dice no alla riduzione

. . dell'orari.o .. scolasti.co negli isti.t ... uti Commenta. con soddisfazione il segre­. . tecnicì e professionali. Con sènten- tariogenerale ~~rco Paolo GmI"l'impe­

.. za .numero 3527/2013 (prèsiden~ gno .del sindacato, costretto a. ricorrere te Evasio Speranza, estensorePìerina allostrumentogiudi1;iario per latutèla Biancofiore) il Tar, sezione III bi~. ha degli interessi degli insegnanti, è stato accolto il ricorso (1e1l0 SNALS-CoIifsal, pteIIliato. ... .. . annullando i provvedimenti cneriduce-E questo è avvenuto in un momento in va1).01'01'ar10 complessivo annua.le. delle .cui la teÌluta dell'occupazione è il nostro chlssi seconde, terze e. quarte degli isti- .obiettivo primario. Tra t'altro, prosegue tutitecnici e professionali. la sentenza assicura la serietà de-

sudi, dal momento'che la riduzione InfattI, ne120;lOil Ministero detÌ'istru- i orario.aveva .iucis9 J)roprio sulle ma­

ziorte;aveva ridotto l'orario delle materie terie profe~sIonalizzarlti>determinando ~rso di studi di questi istituti. Lo una violazionè dei livelli minimi delle ~ sÌ era opposto proponendo ricorso' prestazioni didattiche"; ~lTar. ',' . ,

Lo SNA,tS·çònfsal ausplcaehe il mi· ,Lasentenza~orJll,aipassatajngiud~~ nistro·n$petti la decisione del Tar. In cato,COl:nporta il istÌno delle ore di caso. contrt'4,;io,il sindacatO' continuerà insegmim~ntoé d .. cattedre.·ln. altre a pottareavanti.1e pruprie iniziative a . parole,. s:iàvranno nuovi posti di lavorI) tutela degli insègnanti, degli studenti e per glHnsegnanti! . d~Uèlorofami~lie .

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RIETI

~ Montopoli passa con Poggio Mirteto l'ok dalla Regione

segue dalla prima pagina

Nel dettaglio, il Piano di riorga­nizzazione della rete scolastica contiene novità destinate a ridi­segnare l'assetto geografico dei vari istituti. Tra le aggregazioni, quelle dell'istituto di Montopoli con Poggio Mirteto con la sede che sarà nel paese mirtense. Fo­rano, escluso il plesso di Cantalu­po, si aggregherà con Torri in Sa­bina con la sede a Torri; il plesso di Cantalupo aggregato all'istitu­to di Casperia con sede in que­st'ultimo comune e l'istituzione di una materna a Montasola; ag­gregazione dell'istituto di Rocca­sinibalda con Torricella in Sabi­na con sede a Torricella; aggre­gazione dell'istituto di Poggio Nativo con Poggio Moiano che avrà la sede legale. Per le scuole superiori, a Rieti è prevista l'ag­gregazione dell'Itg Ciancarelli al­l'Iis Varrone con sede in quest'ul­timo istituto; aggregazione dell'I­psaa Strampelli di Cittaducale e di Rieti e dell'istituto Agrario al­l'Iis Luigi di Savoia di Rieti che ospiterà anche la sede legale del nuovo istituto; aggregazione del­l'istituto Bonfante col liceo scien­tifico di Poggio Mirteto che darà

Data 11-12-2013 Pagina 39+41 Foglio 2/2

Presentato il pano di dimensionamento scolastico

vita all'istituzione dell'!is Grego­rio da Catino che ospiterà anche la sede legale del nuovo istituto. Richiesto poi il mantenimento dell'autonomia per gli istituti di Amatrice, Leonessa, Petrella e Casperia. Per quel che riguarda l'attivazione di nuovi indirizzi, si va dal musicale per la media di Villa Reatina all'attivazione di un classico e un musicale presso il Gregorio da Catino a Poggio

Mirteto, un liceo musicale della sezione coreutica al Varrone a Rieti, un liceo a indirizzo sporti­vo presso lo scientifico Jucci e presso il liceo Rocci di Passo Co­rese. Poi, una serie di indirizzi tecnici e professionali fino a cor­si serali e l'attivazione di corsi professionali e artistici nel carce-re.

Samuele Annibaldi © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Marco Paolo Nigi

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Riscoprire l'etica della responsabilità politica, della legalità e dell'equità sociale

Un patto di g~verno per la svolta Le riforme sono urgenti. E decisivo coinvolgere le parti sociali

I nuovi assetti parla­mentari, a seguito delle note vicende interne ai partiti della coalizione,

hanno indotto il presidente della Repubblica a prefigu­rare un percorso che porti alla verifica del sostegno parlamentare al governo Letta.

È evidente che non si trat­ta soltanto di assicurare la certificazione di un rinno­vato voto di fiducia da parte di una sicura maggioranza parlamentare né di segna­re la discontinuità interve­nuta fra la precedente e la nuova coalizione. Si tratta, invece, di un importante passaggio parlamentare al fine di prospettare indirizzi e contenuti della futura at­tività governativa e di trac­ciare una nuova agenda con, obiettivi e percorsi definiti e condivisi.

La -iiil pochi giorni fa, aveva chiesto alle isti­tuzioni della Repubblica un atto di responsabilità per una svolta riformatrice, arrivando a indicare il bivio tra una governance illumi­nata, concreta e giusta e le elezioni anticipate regolate da una nuova legge eletto­rale funzionale alla gover­nabilità del paese.

Ora, l'opportunità della verifica parlamentare e la prospettiva politica di una rinnovata agenda di gover­no ci consentono di rilancia­re la nostra proposta di un patto sociale fra il governo e tutte le parti sociali rap­presentative riguardo alle politiche della crescita eco­nomica, del lavoro, dell'oc­cupazione, del welfare e del fisco.

L'apertura di un tavolo a Pal,.~ c?nsenti.rebbe alla dI dare Il suo contributo con proposte articolate, in linea con le deliberazioni del Consiglio generale della confederazio­ne del 23/25 ottobre.

Ma, al di là del necessario

e per certi aspettidecisiv~ riforme istituzion~l~ e ta-coinvolgimento delle partI gli al costo della pohtIca; sociali la tmmmlIsostiene forte contrasto all'inva­che l'~genda governativa denza della "cattiva" politi­debba trovare il suo fon- ca nella pubblica ammini­damento nella riscoperta strazione; dell'etica della responsabi- riforma della giustizia lità politica, della legalità civile;

a tutti i livelli e della non soltanto annunciata equità sociale.

Se il governo Letta vuo­le dare un senso alla sua permanenza per un tempo medio, deve superare il ti­mido e sterile approccio con le vere questioni sociali e economiche. Deve armarsi di coraggio, deve liberarsi completamente del conser­vatorismo dovuto anche alle insostenibili pressioni dei poteri forti organizzati. Soprattutto, deve fare le riforme strutturali e deve provare a incidere concre­tamente sulle politiche del­la governance dell'Unione europea a favore della cre­scita economica, dell'occu­pazione e di una maggiore integrazione comunitaria nelle politiche dell'immi­grazione, della sicurezza, della difesa, delle relazioni internazionali in campo po­litico e della globalità degli scambi. "

A nostro avviso, il desti­no del governo Letta è le­gato a doppio filo alla sua capacità di fare le riforme strutturali, soprattutto in materia di:

razionalizzazione e sem­plificazione della regola­mentazione del lavoro e del welfare;

pianificazione plurienna­le dell'intervento a favore dell'occupazione, con parti­colare riferimento a giovani, donne, over 50 e aree deboli del paese;

flessibilità del sistema pensionistico e revisione della previdenza comple­mentare;

regolamentazione dell'im­migrazione, puntando su avanzate forme di possibile integrazione, senza alcun cedimento al permissivi-smo;

sostegno alla sicurezza del cittadino e del lavora­tore e al risanamento e alla salvaguardia del territorio.

Sul fronte dell'economia reale, dell'occupazione e dell'equità fiscale, la \!l'WII !mi considera decisive: la riforma del fisco, con la conseguente accelerazione dell'iter della legge-delega per una sua pronta ap­provazione e la successiva emanazione dei decreti le­gislativi; l'immediata e con­sistente riduzione dell'im­posizione fiscale sul lavoro e sulla produzione; la lotta all'evasione; l'emersione dell'economia irregolarè, nonché il drastico taglio alla spesa pubblica impro­duttiva, quindi agli sprechi e alle ruberie.

Riguardo alla spesa pub­blica, per la rmm! è irrice­vibile una spending review che non sia decisamente orientata a eliminare gli sprechi, gli enti inutili, le aziende pubbliche locali deficitarie e clientelari e gli appalti discutibili, a ridurre le consulenze e le esterna­lizzazioni, a razionalizza­re il numero dei. dirigenti pubblici e soprattutto a obbligare i centri locali di spesa, dalla sanità agli altri primari servizi pubblici, a rispettare i costi stan~ard.

La nuova spending review, soprattutto, deve escludere tassativamente ulteriori penalizzazioni per i lavo­ratori pubblici con i soliti tagli lineari e con irrazio­nali interventi su organici, turnover, mobilità coatta e retribuzioni.

Le economie derivanti da una spending review rinno­vata nei contenuti e nel me­todo possono costituire un punto fondamentale per la razionalizzazione della spe­sa, per il miglioramento del rapporto qualito/prezzo dei

servizi pubblici e per realiz­zare cospicue economie di bilancio da destinare, uni­tamente a quelle derivanti dalla lotta all'evasione, alla riduzione dell'im'posizione fiscale sulle retribuzioni e sulle pensioni.

Un'equilibrata e mira­ta razionalizzazione della spesa pubblica - che abbia però come obiettivo i livel­li retributivi dei maggiori paesi dell'Eurozona - potrà garantire le risorse neces­sarie per lo sviluppo, l'oc­cupazione. e il superainento della cresc~I,lte perdita del potere d'acquisto, nonché il rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti.

Quanto all'imposizione fiscale sul patrimonio, la rmml sostiene che il ca­pitale frutto del risparmio da lavoro non possa essere tassato oltre un certo segno e che, al contrario, vada rivisto il livello di tassa­zione della speculazione

, finanziaria, di cui andreb­be aumentata l'attuale ali­quota. La confederazione ritiene anche che lavoro e impresa vadano sollevati da un'insostenibile oppressio­ne fiscale, orientando così, attraverso la leva fiscale, i capitali impegnati nella speculazione verso l'attività imprenditoriale.

In conclusione, il. gover­no Letta non può pensare di andare avanti con una serie di "piccoli" provvedi­menti, a volte pure confusi e pasticciati, come quello sulla tassazione della casa, né con una legge di stabilità elusiva, lacunosa e prevedi­bilmente inefficace in rela­zione al potere di acquisto e alla crescita economica e occupazionale, come quella recentemente presentata al parlamento.

Il governo Letta, in defi­nitiva, deve essere consape­voie che non è possibile as­sicurare nessun servizio al paese in assenza della tanto atte'sa svolta riformistica realizzata con responsabi­lità, capacità e coraggio.

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Data 11-12-2013 ItaliaOggi Pagina 33

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Data 11-12-2013

la Repubblica Pagina 17 Foglio 1

Francia, rivolta nelle scuole d'eccellenza Tagli agli stipendi degli insegnanti, che guadagnano più dei colleghi. L'Eliseo: ''Basta privilegi" ____________ mento pubblico francese.

Gli alunni devono superare una selezione durissima per poter entrare, dopo il Bacca­

PARIGI - Sono il simbolo del- lauréat, in una delle duecento l'eccellenza delle scuole fran- "Prépa" , così chiamate in gergo

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ANAIS GlNORI

ce si, nella quale si forma la fa- accademico, disseminate nel mosa élite della République. paese,chehannosedeinalcuni Masono anche lafotografla, per licei mitici come i parigini Hen­alcuni insopportabile, di privi- ri IV e Louis-Ie-Grand. Meno di legi che escludono tanti ragaz- all zi. È rivolta tra i professori delle quarantamila alunni sono a

fine ammessi ogni anno nella "classes préparatoires", le cerchia ristretta, con un iden-scuole che dalla fine del liceo tikit sociale ben definito: più di preparano ai concorsi per le metà dei ragazzi viene da classi Grandes Ecoles, come la cele- sociali medio-alte e solo il 15% bre Ena che ha formato tanti da famiglie operaie. A nulla è ministri e presidenti. Per la se- servito ricordare che le" classes conda volta in pochi giorni, la préparatoires", che spaziano maggioranza degli insegnanti dall . 'fi alI l di

. gl . .., .. o scwntl co a etteratura q':lesti ono~llstltutl-nsa- fino all'economico, sono un vi­

lentI. alla. ~ele~IOne delle acca- vaio dei migliori cervelli di demlemihtarlI~eISettecento- Francia. Una fucina, conl'inse­~~no fatt~ SClOp~ro, sfilan?o rimento nelle università più re­mSle~e agli alu~m ~e~ quartie- putate, che ha lanciato tante ge­r,e latm? contro. il mmlstr~ del- nerazioni di politici, intellet­l IstruzIOne, Vmcent Peillon. tuali funzionari di Stato mana­Una riforma allo studio propo- ger di grandi imprese. La gau­ne ~a~i di tagli~e i sal~i d~ che al potere vuole dare un se­~uestl msegn~~, ~agglOra~ gnaledigiustiziasocialedentro nspetto a que~li dI altn ~ol~eghl, a un sistema troppo elitista. E a':lm~ntando m~ece gli stlpen- l'ultimo rapporto Pisa ha dato dI de~ pro~esson, che lavoran<;>, in parte ragione al governo. Le tra mille dlfficolta e poche gratl- scuole francesi ha detto l'Dcse ficazioni, nei lic~i ~ banlieue. rafforzano le' disuguaglianz~

Il gov~rno ~OClall~t~, ch~'p~- sociali. L'égalité è sempre più re ha nel SUOI ranghllllustrl di- un miraggio. plomati di Grandes Ecoles, pri­mo tra tutti il presidente François Hollande, vuole "nor­malizzare" il trattamento eco­nomico d'eccezione del corpo accademico nelle classe prépa­ratoires: salariinalcunicasifino a due volte superiori, perun nu­mero di ore ridotto. E' una que­stione di "giustizia", dice il mi­nistro Peillon, che vuole rom­pere una lunga tradizione. I professori che hanno sciopera­to lavorano in pochi, esclusivi istituti pubblici a numero chiu­so. Una casta, secondo molò colleghi che criticano il mante­nimento di un trattamento di favore in tempi di austerity. La Corte dei Contiha calcolato che i professori di queste scuole guadagnano in media il 28% in più degli altri. La riforma del go­verno prevede un taglio fino a un massimo dell'8%. Idirettiin­teressati denunciano una de­curtazione economica più forte ma soprattutto accusano Peil­lon di voler distruggere uno dei fiori all'occhiello dell'insegna-

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HOLlANDE François Hollande ha frequentato l'Éna dove ha anche conosciuto Ségolène Royal

STRAUS5-KAHN L'ex presidente del Fmi ha studiato a Parigi all'École des hautes études commerciales (Hec)

fABIUS Il ministro degli Esteri è diplomato all'Éna, aU'École normale supérieure e a Sciences-Po

CON GU ALUNNI Anche gli studenti in piazza con i loro professori

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Data 11-12-2013 Pagina 25 Foglio 1 /2

10 maggio festa col Papa La religione a scuola per la formazione integrale dei giovani Messaggio della Presidenza della Cei per la scelta dell'ora di religione. <dnvi­tiamo ogni studente e genitore a guar­dare con fiducia e con simpatia al ser­vizio educativo offerto». IlIO maggio la scuola italiana in festa a San Pietro con il Papa. In tutte le diocesi grande mo­bilitazione per portare al centro l'edu­cazione e coinvolgere i protagonisti.

Ora di religione per formare tutta la persona

«Invitiamo ogni studente e genitore a guardare con fiducia e con simpatia al

servizio educativo offerto»

IL TESTO E LENZI A PAGINA 25

Messaggio della Presidenza Cei per la scelta dell'Ire a scuola

Pubblichiamo il testo del Messag­gio della Presidenza della Confe­renza episcopale italiana in vista della scelta di avvalersi dell'inse­gnamento della religione cattoli­ca nell'anno scolastico 2014-2015 all'interno della scuola. Una scel­ta compiuta, secondo gli ultimi da­ti a disposizione dall'88.9% della popolazione scolastica, con punte superiori al 90% nella scuola del­l'infanzia, primaria e secondaria di primo grado.

C ari studenti e cari genitori, anche quest'anno sarete chiamati a decidere se avva-

1ervi o non avvalervi dell'insegna­mento della religione cattolica. Si tratta di un servizio educativo che la Chiesa offre alla scuola italiana in conformità a quanto stabilito dal­l'Accordo del 18 febbraio 1984 che ha modificato il Concordato Late­ranense e dalle Intese attuative che negli anni si sono succedute. Nel quadro delle finalità della scuola, cioè aderendo agli scopi educativi che motivano l'esistenza delle scuo­le di ogni ordine e grado in Italia, l'insegnamento della religione cattolica consente a tutti, a pre­scindere dal proprio credo reli­gioso, di comprendere la cultura in cui oggi viviamo in Italia, così profondamente intrisa di valori e di testimonianze cristiane. Parlando a un gruppo di studenti, papa Francesco ha ricordato che <<la scuola è uno degli ambienti educa­tivi in cui si cresce per imparare a vi­vere, per diventare uomini e donne adulti e maturi, capaci di cammi­nare, di percorrere la strada della vi­ta. Come vi aiuta a crescere la scuo­la? Vi aiuta non solo nello sviluppa­

scuole gestite dai gesuiti in Italia e Albania, 7 giugno 2013).

meno pan a quelli di tutti gli altri insegnanti e spesso anche

Sulla scia di queste parole, la Chie­sa in Italia vuole ribadire il proprio impegno e la propria passione per superiori. Rin­la scuola. Quest'anno e lo farà an- graziamo questi insegnanti, oggi che in maniera pubblica con un in gran parte laici, che con la loro grande pomeriggio di festa e di in- passione educativa testimoniano contro con il Papa in piazza San Pie- nella scuola il valore della cultura tro il prossimo lO maggio, a cui so- religiosa, attraverso il cui servizio no invitati gli studenti, gli inse- cerchiamo di venire incontro alle gnanti, le famiglie e tutti coloro che esigenze più autentiche degli a-sono coinvolti ____ lunni che oggi frequentano le nella grande av- scuole italiane, alle loro domande ventura della di senso, alla loro ricerca di una scuola e dell'e- valida guida. ducazione. Tutto questo è ben espresso nelle Riprendendo le Indicazioni didattiche recente-parole del Papa, mente aggiornate e attualmente in riteniamo che sia vigore nelle scuole di ogni ordine e necessaria una grado. In quelle specifiche per il pri-formazione mo ciclo di istruzione si dichiara in completa della persona, che dun- maniera impegnativa che <<il con­que non trascuri la dimensione re- fronto con la forma storica della re­ligiosa. Non si potrebbero capire al- ligione cattolica svolge un ruolo trimenti tanti fenomeni storici, let - fondamentale e costruttivo per la terari, artistici; ma soprattutto non convivenza civile, in quanto per­si potrebbe capire la motivazione mette di cogliere importanti aspet­profonda che spinge tante persone ti dell'identità culturale di apparte­a condurre la propria vita in nome nenza e aiuta le relazioni e i rapporti dei principi e dei valori annunciati tra persone di culture e religioni dif­duemila anni fa da Gesù di Naza- ferenti". Nella fase storica che at­reth. È per questo che vogliamo an - tualmente stiamo vivendo il contri­cora una volta invitare ogni stu- buto dell'insegnamento della reli­dente e ogni genitore a guardare gione cattolica può essere determi­con fiducia e con simpatia al servi- nante per favorire la crescita equi­zio educativo offerto dall'insegna- librata delle future generazioni e l'a­mento della religione cattolica. pertura culturale a tutte le manife­Per rendere tale servizio sempre più stazioni dello spirito umano. qualificato e adeguato alla realtà Con questi sentimenti, e conforta­scolastica, con l'Intesa stipulata nel ti dall' elevata adesione fino ad og-2012 tra la Conferenza episcopale gi registrata, vi rinnoviamo l'invi­italiana e il ministero dell'Istruzio- to a scegliere l'insegnamento del­ne, dell'Università e della Ricerca la religione cattolica per comple­sono stati fissati livelli sempre più tare e sostenere la vostra forma­

re la vostra intelligenza, ma per u- -z":-io-n-e-a-c-cademi­na formazione integrale di tutte le ca degli inse-

elevati di forma- zione umana e culturale.

La Presidenza della Conferenza episcopale

italiana

componenti della vostra persona- gnanti di religio­lità" (Discorso agli studenti delle ne cattolica, al-

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DEGLI STUDENTI SI AWALE DELLIRe

NELLA MATERNA

NELLA PRIMARIA

NELLA MEDIA

NELLE SUPERIORI

Data 11-12-2013 Pagina 25 Foglio 2/2

ORA DI RELIGIONE L'88,9% degli studenti italiani sceglie di avvalersi di questo insegnamento

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(Siciliani)

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SCUOLA SE NON PAGHI, TUO FIGLIO NON È ISCRITTO. SEMBRA ASSURDO, MA ALCUNE SCUOLE, IN CRISI CON I FONDI, SI SPINGONO A TANTO. EPPURE È UN'«EROGAZIONE LIBERALE». CHE NON DOVREBBE SERVIRE PER LA CARTA IGIENICA

Milano, dicembre miei, il nostro Bel (e tar-tassato) Paese sta vi­vendo una crisi econo­

mica che sta mettendo in gi­nocchio molte famiglie italiane, costrette a risparmiare su ogni fronte. Ma per fonuna esistono il diritto allo studio e il principio di gratuità per la scuola dell 'obbligo. Se dovessimo pagare fior fiori di guattrini anche per scolarizzare i nostri figli, sarem­mo a posto' E invece, aprite bene le orecchie: lo stiamo già facendo' Sappiamo che tantissimi genitori di bambi­ni che frequentano scuole materne, ma an­che elementari e medie, sono costretti a ponare materiale di supporto (come carta igienica, sapone ecc.) alle strutture scolasti­che. E per non sembrare .. diversi ", tutti (an­che chi magari non se lo può permettere), danno una mano. Altrettanti genitori di studenti di scuole superiori ci segnalano di aver chiesto informazioni alle segreterie del­le scuole per iscrivere i propri figli e di aver appreso che, tra la documentazione da pre­sentare, c'era anche un bollettino da pagare obbligatoriamente. Pena: la mancata iscri-

superiore mostra il sollecito di versamento di 130 euro per il contributo scolastico. Aveva scelto di non pagarlo. «Lo inviamo perché molti genitori si dimenticano di versar lo)}, dice la dirigente della scuola.

56 OGGI • Secondo i dati Ocse, dal 2003 al 2012 sono diminuiti di 7 punti percentuali gli studenti italiani con competenze molto basse in matematica,

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, E POCO ••• VOLONTARIO

zione dei ragazzi. Eh sì, avete letto bene, suona proprio come una minaccia, con tanto di solleciti ricevuti via posta! Chiariamo subito: non parliamo della tassa relativa all'assicurazione sullo studente (che spesso si aggira intorno a cifre irrisorie), ma del «contributo scolastico» che, secondo le direttive del ministero dell'Istruzione, rap­presenra una «erogazione liberale per inter­venti di ampliamento dell'offerra culturale e formativa». Liberale significa volontario, no? E allora perché le scuole obbligano a pagare questa tassa? Come esempio prendiamo il caso del padre di una studentessa che ha ricevuto la richie­sta di pagamento di questo bollettino, per sua scelta non lo ha saldato e, quindi, ha ri­cevuto un sollecito. Ma come? Un richiamo a mo' di Equitalia ì Ma se il versamento è facoltativo ... Abbiamo chiesto chiarimenti alla Dotto­ressa Pacchiani, dirigente dell' istituto in questione, il Claudio Varalli di Milano. Ci ha spiegato che: "Il

dalità di richiesta di questo contributo a quanto pare non sono molto trasparenti, ma perché la maggior parre delle scuole lo chie­de? «Siamo quasi costl'etti a chiederlo per riuscire a coprire le spese», ci ha riferito il direttore amministrativo dell'istituto. "Il finanziamento ministeriale è di 21 mila euro annuali in una scuola di pill di mille alunni». Chiariamo: i soldi dati dal ministe­ro dell'Istruzione servono a coprire necessità come carta, sapone, libretti, registri, fotoco­pie, assicurazione, materiale per le pulizie, linea telefonica. Il contributo, invece, come abbiamo scritto sopra, dovrebbe esser utilizzato per amplia­re l'offerra formativa: viaggi d'istruzione, cerrificazioni linguistiche, assicurazioni, manutenzione dei laboratori ecc. Facciamo i conti sull'altro versante. In una scuola con mille studenti i calcoli ipotetici ci portano a una spesa annuale di elettricità, a occhio e croce, pari a 20 mila euro. E solo di luce. Con mille euro un istituto come que-

sollecito viene inol­trato perché molti genitori si dimenti­cano di versarlo». Uno si dimentica e non lo versa. Perché richiamarlo? Comunque, le mo-

«I SONO IN PROPORZIONE AL NUMERO DI STUDENTI, DI SEDI, AL TIPO DI ISTITUTO» Marco Rossi Dona Sottosegr. Istruzione

ma il divario tra studenti maschi e studentesse è di 18 punti, a favore dei primi

sto dovrebbe comprare carta, sapone, libret­ti ecc. Ci sembrano un po' pochini. Allora a questo punto sorge spontanea una doman­da: ma che calcoli fa il ministero dell'Istru­zione per assegnare i fondi a ogni scuola? Lo abbiamo chiesto al sottosegretario Mar­co Rossi Doria che spiega: (<1 fondi sono attribuiti in proporzione al numero di stu­denti, al numero di sedi, al tipo di istituto. Per quelli professionali sono maggiori per l'uso di attrezzature particolari. Poi ci sono piccoli fondi destinati alle aree a rischio o ad alunni diversamente abili». Il Dottor Doria poi ci ha riferito un'infor­mazione importante. Da qualche anno i dirigenti scolastici hanno piena libertà nel­la gestione economica: oltre ai fondi statali e alla richiesta volontaria del contributo, possono attivare iniziative con enti locali, per esempio, Amici, vi abbiamo mostrato il punto di vista del genitOre (che sceglierà se versare o meno il contributo); della scuola che a quanto pare ha bisogno di più fondi; del ministero che ci sembra non abbia ener­gie economiche. Purtroppo questa situa­zione rappresenta lo stato del nostro Paese, non soltanto nell'istruzione, ma anche nella sanità, nelle pensioni, ed è meglio fermarsi qui' Detto ciò, mettetevi una mano sulla coscienza quando vi verrà chiestO questO versamento. •

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il manifesto SCUOLA

La geografia ridotta in una sola ora, cosa c'è da esùltare?

L' Aiig (Associazione insegnanti italiani di geografia), dopo aver assecondato per 25 anni il de­

clino dell'insegnamento della geogra­fia nella secondaria di secondo grado fino alla quasi totale esclusione, ora canta le lodi dell'attivismo ministeriale del suo presidente a seguito dell'asse­gnazione alla classe di concorso A039 (geografia generale ed economica) di un'ora di insegnamento nei bienni dei tecnici e dei professionali, negli indiriz­zi in cui non era presente. La geografia economica e generale dopo essere sta­ta definitivamente eschlsa con la con­troriforma Gelrnini dagli istituti Nauti­ci, Professionali, Alberghieri ed essere stata ridimensionata passando dal tri­ennio al, biennio del Tecnici commer­ciali, ove per le peculiarità interdiscipli­nari e di comprensione delle realtà so-

cio-economiche in continua evoluzio­ne esprimeva le sue massime potenzia­lità formative e culturali, dal prossimo anno scolastico verrà insegnata con una sola ora settimanale, nei bienni 80-

pracitati, perdendo dignità disciplina­re e qualsiasi potenzialità a livello di­dattico-formativo.

Francamente risulta difficile com­prendere i toni enfatici dei vertici del­l'Aiig che, composta da docenti univer­sitari la maggior parte dei quali oramai in pensione e pochissimi delle superio­ri, non solo agisce a titolo del tutto per­sonale non essendo rappresentativa in

, ambito scolastico praticamente di nes­suno ma, conferma di non avere la mi-nima cognizione della situazione, in cui operano gli insegnati della A039 fra perdita di ore, sottrazione delle poche residue da parte dei biologi e svilimen­to formativo della disciplina.

Ciò che preoccupa, oltre'al contrab­bandare per vittoria l'ultima umiliazio­ne subita (quale disciplina viene inse­gnata alle superiori con una sola ora settimanale?), è la notizia che è stata diffusa alla riunione dell'Aiig regiona­le toscano del 3 dicembre scorso, alla quale erano presenti ben quattro do­centi delle superiori, relativa al fatto che i vertici dell'Aiig nazionale 'inten-

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dano auto accreditarsi assoCIazIOne rappresentativa dei docenti di geogra­fia per la definizione dei programmi curricolari della disciplina in ambito ministeriale. Quali indicazioni razio­nali e competenti possiamo aspettar­ci da docenti che probabilmente non . hanno mai messo piede in una scuola superiore e non hanno la minima co­gnizione della strategie didattiche e delle relazioni interpersonali con gli adolescenti di oggi, dei contenuti e delle difficoltà di svolgimento dei pro­grammi, delle caratteristiche dei testi scolastici e della scarsità degli stm­menti a disposizione?

Coloro che, con cognizione di causa, possono essere efficaci interlocutori in sede ministeriale in tema di contenuti programmatici, come di ogni proposta in tema di riordino dell'insegnamento della Geografia economica, che ha co­me priorità assoluta il reinserimento della stessa nei trienni degli istituti commerciali, professionali e tecnici, sono i docenti specialisti della A039 che da decenni, pur operando al co­spetto di continue penalizzazioni, han­no sempre mantenuto molto alto il li­vello qualitativo della propria azione didattica. Gruppo InsegnanU di Geografia AutorganlzzaU

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Universiade al via in Trentina S'inaugura oggi ufficialmente, con la cerimonia in Piazza Duomo a

Trento, la 26' Universiade invernale. Attesi 3.600 atleti da 61 nazioni. Quat­tro premi saranno dedicati a Pietro Mennea, che fu protagonista dell'Uni­versiade 1979 in Messico. Ieri buona partenza dell1talia dell'hockey, trasci­nata da Simon Kostner (fratello di carolina), che ha battuto 4 -2 la Lettonia

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Oggi al Su or Orsola presentazione del rapporto sulle professioni emergenti

Cultura, in Campania c'è posto per 30mila laureati Lucio D'Alessandro *

Quando si parla del rapporto tra cultura ed economia ci sono abi­tualmente due tesi contrapposte.

Quella che sostiene che la cultura sia meramente un peso economico per il bilancio di uno Stato e quella che, diver­samente' vede nella cultura un profi­cuo strumento di crescita, anche eco­nomica, di un Paese, a patto che vi sia­no politiche culturali illuminate ingra­do di valorizzare il patrimonio artisti­co, scientifico e paesaggistico di quel Paese, soprattutto quando questo patri­monio è cosÌ importante come nel caso dell'Italia. > Segue a pago 48

Campania, posto per 30mila laureati Lucio D'Alessandro *

La veridicità di questa seconda te­si è dimostrata, numeri alla ma­no, dal rapporto di ricerca dell'Ir­sev,l'Istituto per la ricerca sociale e la valutazione delle politiche pubbliche, racchiuso nel volume a cura di Tullio D'Aponte <<Analisi dei fabbisogni formativi: le profes­sioni della cultura. Percorsi occu­pazionali e strategie identitarie dei laureati nel settore» che pre­sentiamo stamane all'università Suor Orsola Benincasa. Un rap­porto di ricerca che conclude il progetto «Orientamento e Memo­ria», realizzato dal Suor Orsola nell' ambito delle azioni dirette al­la costruzione del sistema integra -to regionale di lifelong leaming. L'obiettivo operativo del proget­to era quello di migliorare le carat­teristiche dell' offerta di apprendi­mento permanente nel settore dell' industria culturale, rafforzan­do le lauree umanistiche ed au­mentandone la competitività, at­traverso l'integrazione di metodo­logie e contenuti formativi capaci di coniugare quadri di competen­ze tradizionali con quelle emer­genti e trasversali per innovare co­noscenze e capacitazioni deifutu­ri professionisti. In quest'ottica i servizi di orientamento post -lau­rea, job placement e lifelong lear-

ning, hanno costituito una risor­sa significativa per l'attuazione del progetto, in quanto espressio­ne di competenze e pratiche nelle quali il nostro Ateneo ha inteso co­niugare l'innovazione tecnologi­ca e le esperienze professionali con la propria mission formativa e scientifica, stabilendo, in tal mo­do, un nesso virtuoso fra i fabbiso­gni del mercato del lavoro e la for­mazione continua. Nel panora­ma delineato a seguito delle diver­se riforme universitarie, le lauree afferenti ai settori professionali umanistici e nello specifico dell'area culturale si sono molti­plicati e specializzati, mantenen­do nella percezione pubblica una significativa "debolezza" rispetto ad altre lauree e titoli di studio più tecnici e per questo ritenuti più spendibili. La contraddizione è, però, espressa dalle cifre relative all' occupazione nel campo del patrimonio storico, artistico, cul­turale del nostro Paese, cosÌ co­me emergono anche dagli ultimi dati Eurostat e Istat sul tema, che indicano ben 250.000 addetti in Italia, dei quali circa 50.000 al Sud. E i numeri sulle potenzialità lavorative nell'industria cultura­le "allargata", parlano della possi­bilità di assorbire fino ad oltre 30.000 giovani campani in posses­so di un'istruzione terziaria. E guardando al futuro l'analisi del­le specificità del settore culturale che emerge dalla ricerca, con par­ticolare riferimento alle istituzio­ni museali ed alle funzioni e agli

attori ad esse normalmente asso­ciate, ridisegna gli scenari futuri dello sviluppo locale ipotizzando !'impatto delle nuove tecnologie nella gestione dei beni artistici e le possibili implicazioni relative ai profIli professionali emergenti. Alla luce dei nodi teorici emersi e dell' analisi delle interviste biogra­fiche condotte, l'implementazio­ne di un modello di "Certificazio­ne delle competenze" basato sui crediti formativi, appare in grado di istituzionalizzare il ventaglio di figure professionali che caratteriz­zano i beni culturali ed il turismo. Presentando un primo modello sperimentale, questo rapporto fornisce, dunque, alcune indica­zioni per l'implementazione di un sistema di valutazione basato sulle "Unità formative capitalizza­bili" in cui, proprio !'istituzione universitaria, potrebbe ricoprire un ruolo decisivo per redimere, nella fase di sperimentazione, al­cune criticità apparentemente in­sormontabili. Fare formazione e fare scienza oggi, rappresentano, dunque, una parte importante di un sistema più complesso che toc­ca lo sviluppo territoriale, e quin­di le vocazioni economiche, i pa­trimoni materiali e immateriali, la loro storia e la loro valorizzazio­ne, ed emerge con evidenza che l'Università e il fare conoscenza sono alla base di qualsiasi politi­ca di sviluppo in chiave mediter­ranea ed europea.

* Rettore dell'università Suor OrsolaBenincasa

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IL SECOLO XIX Pagina 17 Foglio 1 /2

ATENEO VERSO Il VOTO PER lA SCELTA DEL NUOVO RETTORE

Università, il caso Gatti infiamma le elezioni Deferrari: «Erzelli, una partita da chiudere subito: così nessuno potrà strumentalizzare il progetto»

ELISABETTA PAGANI

TRA UNA LEZIONE e l'altra c'è chi sus­surra che «serve una svolta», che «il prossimo rettore dev'essere molto di­verso» e che più avanti bisognerà «cam­biare anche direttore generale». Qual­che corridoio più in là, invece, c'è chi "fa il tifo" per l'attuale rettore Giacomo De­ferrari e spera quindi che l'università continui nel suo tracciato, eleggendo come successore il prorettore Maurizio Martelli. Perché nonostante a microfo­ni aperti si ripeta che «è presto per par­lare di candidature e votazioni», la cam­pagna elettorale è già iniziata, accelera­ta anche dal caso Gatti. Owero dal di­battito che infiammamail e aule intorno all'uso dell' auto di servizio che fa il di­rettore generale Rosa Gatti, che tutte le mattine si fa accompagnare dall'autista da Rapallo, dove abita, in via Balbi.

La vicenda è ora nelle mani della Cor­te dei Conti, che vuole vederci chiaro. E se tutti i professori che prendono posi­zione difendono l'operato del direttore, c'è anche chi ne approfitta per inqua­drare il caso in uno scenario più ampio e farlo esplodere nel contesto della cam­pagna elettorale a rettore. Che vede

contrapporsi chi vuole un'università con un vertice forte, in stile Deferrari, e chi invece vuole una svolta in senso più collegiale.

E proprio sul chi comanda ora e chi comanderà è incentrato un durissimo articolo suRepubblica di Vittorio Colet­ti, ordinario del Dipartimento di ltalia­nistica, romanistica, antichistica, arti e spettacolo, che parte dal caso Gatti per criticare il modo con cui è gestita l'uni­versità. "Questo indelicato gesto" scrive Coletti facendo riferimento all'uso del­l'auto blu "è segno di chie di quale com­parto comandino in via Balbi: indubbia­mente la direttrice generale e la sua am­ministrazione". Ma l'attacco è più gene­rale: è allo "strapotere burocratico, alla

perversa gerarchia che mette la buro­crazia soprala didattica e laricerca". De­nuncia uno "spoil system ai vertici" e critica i "candidati alle prossime elezio­ni che si schierano a favore del privilegio dell'auto blu".

«Il direttore avrebbe troppo potere? Ma se mi accusano di averne troppo io, di essere un decisionista. Mi sembra sia­no due critiche che si contraddicono -spiega Deferrari -e per quanto riguarda la burocrazia è vero, è tanta, ma non di­pende da me. Anzi, io sono conosciuto come uno che cerca di snellirla».

Per il futuro il dibattito si accende fra chi sostiene Martelli e chi sostiene inve­ce Paolo Comanducci, altro candidato

in pectore, preside della Scuola di scien­ze sociali, a favore di un'università «più collegiale, meno verticistica rispetto al­l'attuale gestione». E poi c'è Aristide Massardo, preside della Scuola Politec­nica - che include Ingegneria - ancora incerto su un'eventuale candidatura. Hanno una visione simile dell'universi­tà Comanducci e Massardo, sono amici. E a entrambi non è piaciuto il modo in cui si è stato gestito l'affaire Erzelli. Che infatti il rettore vuole risolvere veloce­mente, per evitare che piombi in campa­gna elettorale.

«Su Erzelli voglio accelerare. Farò di tutto perché non sia un aspetto della campagna» spiega Deferrari. Il rischio, se il futuro della cittadella tecnologica non fosse ancora certo, è che «qualcuno cavalchi il tema facendo dietrofront. Che lo strumentalizzi pensando che il "no" al progetto porti voti. Per questo motivo voglio che si chiuda prima». Che è poi quello che sostengono di volere an­che i candidati in pectore.

Del resto la partita Erzelli potrebbe dawero essere alla fase conclusiva. «Entro Natale - spiega Deferrari - do­vrebbe arrivare il parere vincolante del­l'Authority per la vigilanza dei contratti pubblici». Potrebbe essere un via libera, uno stop, un via libera con richiesta di modifiche. E lì inizierebbe la corsa con­tro il tempo per tenerlo fuori dall'immi­nente campagna elettorale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

RIA DIBATTITO SUL COMPORTAMENTO DEL DIRETTORE GENERALE

AUTO BLU, SCONTRO SUL WEB Scambio di mail tra ricercatori e professori, divisi sull'uso della vettura di servizio

RICERCATORI che si augurano una svoltainAte­neo, amministrativi che protestano per privilegi che stridono con la situazione economica dell'uni­versità' che obbliga a «risparmiare perfino sulla carta igienica», e professori che non si stancano di elogiare le capacità del direttore generale Rosa Gat­ti. Il dibattito sul caso dell'auto di servizio usata da Gatti si sposta dai corridoi al we b.

L'attacco più duro arriva dai Cobas, che, oltre a esprimere «ferma contrarietà» sulla vicenda, con­testano anche «lo spropositato numero di ore di straordinario assegnato agli autisti, che sfora sensi­bilmente il tetto delle 250 ore». Sulle mailinglist, a cui partecipano docenti, amministrativi, tecnici e ricercatori, abbondano i commenti. Che non si fer­mano all'uso dell'auto ma vanno oltre. Perché fra

pocopiùdiseimesisivoteràperilprossimorettore, l'Ateneo». Che comunque, per quanto riguarda le ec'èchichiede,comeunricercatorediScienzedel- auto di servizio, nel 2014 dovranno scendere da laformazione,aicandidatidi«presentareunchiaro 22.000 euro a 15.000. E se tutti i professori che documento di programma» e affrontare temi come commentano la vicenda sostengono l'operato del quelli delle spese da continuare a sostenere o meno. direttore, sottolineandone la serietà e la compe-

Temi centrali in tempi di spending review, in cui, tenza, a rincarare la dose c'è anche l'ex studente, e denunciano alcuni dipendenti dell'amministrazio- membro del cda Simone Baldini, che, oltre a sottoli­ne universitaria sulla mailing list genua-all, <<uoi neare che «in qualunque azienda i dirigenti hanno dobbiamo risparmiare anche sulle penne e sulla un'auto di servizio», ventila la possibilità di una carta igienica, oltre che sugli impianti termici». No- «vendetta/minaccia da parte di qualcuno che po­nostante il freddo caloriferi ridotti al minimo, in- trebbe avercela con Gatti perché non è stata acco­somma, «perché non ci sono euro per queste spe- modanteverso qualche progetto. E credo sappiamo se». Al dibattito partecipa anche il rettore Giacomo tutti di chi e che cosa io stia parlando», conclude al­Deferrari che, ribadendo la stima a Gatti, assicura ludendo, senza citarlo, al "caso Erzelli". che «proseguiremo nel nostro impegno di raziona- E. PAG. lizzare per quanto possibile l'uso delle risorse del- © RIPRODUZIONE RISERVATA

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IL SECOLO XIX Data 11-12-2013 Pagina 25 Foglio 1

GLI STUDENTI DI URBANISTICA DISEGNANO UNA CITTÀ "VERDE" DA DOMANI la Loggia di Banchi ospita una mostra con i "Progetti di territorio per una nuova allean­za città-campagna", redatti dagli studenti del Laboratorio di Urba­nistica del Corso di Laurea in Ar­chitettura.

Un filo rosso accomuna i proget­ti realizzati nel corso dellaborato­rio, è la ricerca di una nuova alle­anza tra città e campagna. Il terri­torio che si trova al di là della "linea verde", è osservato dalla prospet­tiva della sostenibilità urbana che offre qualità ambientale e sevizi alla città, consolidando le già forti identità municipali. L'esposizione evidenzia non solo la qualità dei ri­sultati raggiunti, ma anchel'impe­gno e l'entusiasmo con cui gli stu­denti hanno affrontato il tema proposto. I lavori realizzati hanno

La Loggia di Banchi

la forza visionaria per immaginare un futuro non condizionato dal­l'inerzia di modelli ispirati da un recente passato, e l'originalità del­lo sguardo che coglie nuovi oriz­zonti.

L'inaugurazione è prevista per le lO.

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Sfida di Madrid sui privilegi:

Il forum AI «dialogo itala-spagnolo» anche i capi dei grandi gruppi dei due Paesi

da noi la politica costa meno

Madrid l'austera sale in cattedra: da noi la politica costa meno Dai parlamentari alla Casa reale, colpisce il paragone con l'Italia

di PAOLO VALENTINO A PAGINA 21

ROMA - Sui costi della po­litica dovremmo prendere la Spagna come esempio. L'am­basciatore madrileno a Roma, Francisco Javier Elorza, è di­plomatico troppo accorto e raffinato per dirlo esplicita­mente. Eppure, il breve pas­saggio dedicato al tema del suo discorso di ieri al Foro di dialogo italo-spagnolo, è la più forte ed efficace bacchetta­ta sulle mani della nostra clas­se dirigente, mai venuta dal rappresentante di un Paese amico.

Parlava, Elorza, della rifor­ma della Pubblica Ammini­strazione in corso in Spagna, dove l'ostacolo più grande vie­ne dalle vaste competenze esclusive delle regioni e delle autonomie. Ma il punto di par­tenza, questo il malizioso mes­saggio del diplomatico, è sicu­ramente migliore: «Esistono

molti meno privilegi in Spa­gna che in Italia». E giù, a con­ferma, le cifre dello scandalo: <<Il costo totale del Congresso dei Deputati è di go milioni di euro, contro i 1.050 milioni della Camera dei Deputati ita­liana. TI nostro Senato costa 70 milioni di euro l'anno, mentre quello italiano arriva a 650 mi­lioni». Dulcis in fundo, <da Ca­sa del re Juan Carlos costa an­nualmente 8 milioni di euro, la Presidenza della Repubblica italiana più di 130 milioni».

È il brivido caldo di un in­contro altrimenti privo di in­crespature, pieno di conver­genze e punti di intesa, soprat­tutto sùi temi dell'Europa.

Dove il piatto forte è stata la sessione plenaria, che ha visto i capi dei grandi gruppi italiani e spagnoli lanciare importanti cris de coeur, sui rischi che in­combono sulla ripresa euro-

pea. Così Fulvio Conti, aromi­nistratore di Enel, ha ricordato che oggi l'Italia non può ri­nunciare a tenere in vita i suoi impianti termoelettrici, «i più efficienti al mondo», perché solo loro garantiscono la sicu ~ rezza energetica a fronte del­l'instabilità delle fonti rinno­vabili. Mentre il presidente dell'Eni, Andrea Recchi ha Ìn­vitato Italia e Spagna a «spin­gere insieme per !'integrazio­ne del mercato europeo del gas», perché la risposta del­l'Europa alla domanda di energia non verrà dallo shale gas o dalle rinnovabili, «un prezzo all'ideologia che non possiamo sostenere, ma dal­l'interconnessione struttura­le». Giuseppe Bono, ad di Fin­cantieri, ha ricordato che solo il 50% della capacità produtti­va del suo gruppo oggi è uti­lizzato.

Marco Patuano, capo di Te­lecom, ha difeso la bontà del piano industriale, presentato in vista dell'assemblea del 20 dicembre prossimo. E Ales­sandro Pansa, di Finmeccani­ca, ha commentato un po' cau­sticamente il taglio di 5 mila posti di lavoro annunciato dal colosso Eads: «Ognuno fa la sua politica. Ànche noi abbia­mo ridotto il personale. È una scelta loro, non nostra».

Al forum sono intervenuti anche i ministri del Lavoro En­rico Giovannini e dell'Istru­zione Maria Chiara Carrozza, che ha invocato piùcorrispon­denza negli standard accade­mici europei e maggior equili­brio tra conoscenza e forma-zione.

Paolo Valentino .'WI@pfvalentino

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Esistono molti meno privilegi in Spagna che in Italia Francisco Javler Elorza, ambasciatore spagnolo in Italia

Istituzioni a confronto IL COSTO ANNUO

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n Sole9]{l mmrn Data

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n leader dena Cgit «Bisogna interrogarsi su forme altrettanto efficaci di protesta che includano anche le fasce non tutelate»

Camusso: lo sciopero generale non basta più ROMA

«Non è più sufficiente evo­care lo sciopero generale come l'unica modalità in cui si deter­mina il conflitto»: a parlare è la leader della Cgil, Susanna Ca­musso, che invita a ripensare i! ricorso a questo tradizionale strumento di protesta, che ri­schia di trasformarsi in un'ar­ma spuntata in un mercato del lavoro che è cambiato, di fron­te al gran numero di precari non tutelati e, complice anche

la crisi, è diventata una forma di mobilitazione costosa per i lavoratori.

È significativo che la rifles­sione sulle nuove forme di pro-

Al CONVEGNO FIOM «Fare i conti con le differenze tra chi ha un lavoro, chi è in cassa integrazione e chi è disoccupato»

testa sia avvenuta ad un conve­gno organizzato a Bologna dal­Ia categoria più battagliera del­la Cgi!, quella dei metalmecca­nici della Fiom: «Non dico di non farlo più - ha puntualizza­to Camusso - ma interroghia­moci se quella forma di prote­sta è vissuta come escludente dalle fasce di lavoro non tutela­to. Bisogna fare i conti con le difficoltà economiche dei lavo­ratori con le tante differenze tra chi haunlavoro, chi è incas-

sa integrazione e chi è disoccu­pato». La conclusione alla qua­le giunge la Camusso è che «!'idea di una forma di prote­sta che riguarda solo una parte del mondo del lavoro, non è suffiCiente». Per questo moti­vo, <<in una stàgione ~omplica­ta, in cui la Cgi! di scioperi ne ha fatti molti, bisogna interro­garsi su forme <ùtrettanto effi­caci e non esclusive, che abbia­no la capacità di identificare l'elemento di unificazione del

mondo del lavoro». Per sollecitare modifiche al­

la legge di stabilità, sabato Su­sanna Camusso sarà in piazza difronte a Montecitorio aama­nifestare a fianco dei leader di Cisl e Ui!. Il segretario generale della Cgi!, esprime forti per­plessità sul movimento dei for­coni: «In alcune dichiarazioni del movimento - sottolinea -c'è l'invocazione ad un'autorità che decide e semplifica che è preoccupante. Il tema vero è !'interpretazione di un disagio crescente e la necessità che vengano date risposte».

G.Pog. ©R!PRODUZ!ONERISERVATA

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Data 11-12-2013 n Sole9]{l mmrn Pagina 28

Foglio 1

lG~Il Politecnico di Milano: una b'est practice può migliorare del 10,2% il market-to-book value

CosÌ la govemance premia in Borsa Marco Ferrando .., La governance sarà una delle "materie d'esame" che le banche dovranno presentare al test della Bce in vista della Vi­gilanza unica; e non a caso, sul tema è tornata a insistere an­che Banca d'Italia, come con­ferma la circolare arrivata lune­dì sul tavolo dei manager dei principali gruppi del paese (si veda TI Sole 24 Ore di ieri). Ma non ci sono solo i regolatori a premere perché l'assetto sia ef­ficiente e trasparente: anche il mercato vigila, e premia chi fa gli sforzi maggiori.

La dimostrazione arriva dal RiskGovernance group del Po­litecnico di Milano, che ha ap­pena concluso un ampio stu­dio sulla Corporate Governan­ce nel settore bancario in quat-

tro Paesi europei. Mediamen­te, le banche italiane non ne escono benissimo, ma quel che più conta sono le potenzialità che il tema della governance porta con sé per chi si dà da fa­re: la ricerca del gruppo di lavo­ro, guidato da Marco Giorgino, dimostra infatti che l'adozione di una delle 23 best practice più correlate al valore (su un totale di 82) mediamente porta un mi­glioramento del 10,20/0 del market-to-book value. Certo, tutto dipende dal punto di par­tenza (i benefici sono maggiori per le banche più depresse), ma in media il mercato sa rico­noscere e premiare gli sforzi di chi lavora sulla governance, dalla qualità e quantità dei con­siglieri nei board al risk mana­gement, dalla disclosure fmo ai

diritti riconosciuti ad azionisti e stakeholder.

«Dalla nostra analisi descrit­tiva della governance nei quat­tro Paesi emerge che le banche hanno ancora significativi spa­zi di miglioramento», spiega Giorgino. E vale soprattutto per le italiane: tra le 30 esamina­te in Europa, la prima italiana è UniCredit al settimo posto, se­guita da Intesa al decimo e da Mps all'undicesimo, in una classifica che vede in testa 50-

Italiane indietro in Europa: quote rosa sotto il 10% in cda e solo una banca su dieci dispone di un piano per la successione dell'ad

ciété Générale; ma in media, il ritardo è elevato su quasi tutti i fronti, visto che appena il 100/0 delle banche italiane ha un pia­no di successione per il suo ad (in Francia sfiora 1'800/0), e la presenza femminile nei board nonraggiunge il 100/0 dei consi­glieri, contro il 400/0 del Regno Unito e 1'800/0 della Francia (ma la 5pagna è quasi a zero). Il lavoro, dunque, non manca e per di più «sapendo esattamen­te in quali disposizioni di Cor­porate Governance investire­sottolinea Giorgino -, le ban­che potrebbero massirnizzare l'impatto positivo sul loro valo­re di mercato, al tempo stesso minimizzando l'investimento necessario».

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COBBIEBE DELLA SEBA

La protesta Le Forze dell' ordine

Data 11-12-2013 Pagina 6 Foglio 1 /2

La rabbia dei poliziotti senza casco «Costretti a comprarci le divise» «Stipendi da 1.300 euro per una vita in trincea»

ROMA - Sono pochi, mal pagati, con fondi sempre più esigui, persino per met­tere benzina alle volanti o per rimpiazzare i giubbotti antiproiettile. Eccoli gli uomini delle Forze dell'ordine che hanno scatenato polemiche e strumentalizzazioni con quel gesto: il casco antisommossa sfilato tra gli applausi dei manifestanti. Un ordine al quale alcuni hanno aderito con entusia­smo. Respingono con forza le strumenta­lizzazioni politiche, ma di cause per condi­videre il disagio ne hanno diverse. Non fos­se altro che per gli stipendi. Un vicequesto­re aggiunto, con 14 anni di carriera, guadagna 2 mila euro netti al mese. Un agente semplice, 1.300. Una paga base, bloccata fino al 2014, che non viene molto aumentata dai servizi più rischiosi. Per un turno di ordine pubblico (dalla manifesta­zione in Val di Susa, ai derby degli ultrà), in media 15 ore, si guadagnano in più solo 13 euro lordi, circa 8 netti, che vengono pagati solo l'anno successivo. «Un' ora di straordi­nario vale meno di quella ordinaria: solo 13. Solo a novembre sono stati pagati quelli della emergenza primavera araba», spiega Felice Romano del Siulp che ieri ha lanciato l'allarme dicendo: <<La misura è colma».

«Guai a far passare un messaggio di resa - avverte Roberto Traverso del Silp Cgil­in piazza, assieme a pacifici manifestanti ci sono anche violenti. Ma anche i poliziotti subiscono gli effetti della crisi e dei tagli», Non è solo la situazione dei singoli a gene­rare malcontento. Ma i tagli che rendono sempre più difficoltoso il servizio. Lo stes­so capo della Polizia, Alessandro Pansa, al­l'assemblea dell' Anfp ha avvertito: «Non siamo in grado di accrescere la sicurezza da nessuna parte, bepsÌ solo di ridurla un pò di più o di meno. E pacifico che con 15 mila poliziotti, altrettanti carabinieri ed alcune migliaia di finanzieri in meno diamo in questo momento un servizio di sicurezza inferiore rispetto al passato». E ancora: <<Nel 2014 saremo in 94 mila e non possia­mo darci i compiti come se fossimo ancora 110mila».

Meno uomini, ma anche meno mezzi. A partire dalle armi. Secondo il Siulp dai 18 milioni di euro, cifra stabile dal 2001, il bu­dget ora è sceso a 9 milioni di euro con la legge di Stabilità. «Stanno per scadere 12

mila giubbotti antiproiettile, entro l'anno prossimo ne andrebbero rinnovati altri 60 mila. Ognuno costa 1.000 euro - spiega Romano -. E le cartucce? Solo per l'adde­stramento previsto da contratto ne servono 24 milioni. Che non ci sono». Per non par­lare della quota necessaria al parco auto­mezzi. <<Dal 2001 al 2011 era di 88 milioni di euro, quest'anno solo 40. Le volanti fino al 2011 contavano su 25 milioni di euro, que­st'anno ne hanno 15. Persino le divise ope­rative hanno subito tagli. Molti le compra­no da soli. çosÌ come la benzina per le auto di servizi. E chiaro perché siamo così ar­rabbiati?».

Tagli lineari che, malgrado gli sforzi, in­cidono anche sull'operatività del servizio. «Solo un quarto delle Volanti in dotazione alla capitale sono in efficienza Le altre so-no in attesa di manutenzione, per la quale, negli ultimi 7 anni, sono stati ridotti i fon­di», spiega Lorena La Spina, segretario ge­nerale dell'Anfp che lamenta anche la dra­stica riduzione del turnover. <<Anche nelle situazioni di più estrema difficoltà i poli­ziotti reagiscono con grande senso di re­sponsabilità. Questo non deve però esone­rare la politica da scelte coraggiose e lungi­miranti», sottolinea La Spina ricordando che dal 2008 ad oggi ci sono stati circa 1.000 assunti ogni 3.000 andati in pensio­ne. <<L'età media è diventata 47 anni - av­verte Giuseppe Tiani del Siap -. E anche Superman a una certa età è costretto a in­forcare gli occhiali».

Virginia Piccolillo il) RIPRODUZIONE RISf:RVATA

Dal 2008 Di quanto si è ridotto il personale

Polizia Carabinieri ~16 mUa r&i -U mila

94 mila 105 mila

Gli ulteriori tagli dopo la spendlng review

2014 mila unità 2015 ~13 mila unità

I mezzi (dal 2010 a oggi) Polizia

k;i~Rt=:i~1iWhll%'Bl. -1 mlla

Carabinieri

~=ZJ:&t&m$rli%:PIWJ§ f·' n]!; Stipendi medi (bloccati fino a12014)

Agente 1.300 di polizia euro

t Vicequestore aggiunto (dopo almeno 14 anni di servizio)

2.000 euro

Quanto vengono pagati gli straordinari

Un'ora.> 13 euro lordi JlW(meno dell'ora ordinaria)

Fonte, Sindacati di polizia

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Data 11-12-2013

COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 6 Foglio 2/2

L'abbraccio Un manife­

stante delmovi­

mento dei Forconi e un poliziotto

ieri in piaz­zale Loreto

a Milano. In centinaia.

hanno occu­pato la zona

bloccando il traffico.

"presidio è stato sciolto verso le 7 di sera, ma gli

organizzatori promettono di ritornare anche oggi (foto Porta / Photoviews)

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COBBIEBE DELLA SEBA

La crescita Lo spread calato a quota 223

Export e produzione Primi spiragli di ripresa

TI governo La crescita

Data 11-12-2013 Pagina 17 Foglio 1 /2

Si aprono spiragli per la ri­presa. L'lstat: il Prodotto inter­no lordo ha fermato la caduta. E il ministro Saccomanni: presto sarà positivo. Lo spread, il diffe­renziale tra Btp e Bund tedeschi, scende a quota 223, ai minimi dal 2011. Diminuisce anche il riCOrso alla cassa integrazione.

A PAGINA 17 L. Salvia, Senslni

Recessione finita, spiragli per la ripresa L'Istat: il Pil ha fennato la caduta. Saccomanni: «Nel quarto trimestre sarà positivo» Spread ai minimi dal 2011. Befera: 120 miliardi evasi, incompatibile con la democrazia

ROMA - Dopo due anni la caduta dell'attività economica si è fennata e le porte della ri­presa sembrano schiudersi. 11 prodotto interno lordo, che misura la ricchezza prodotta dal Paese, ha interrotto la sua discesa, la produzione indu­striale a novembre è cresciuta per il secondo mese consecu­tivo e negli ultimi tre mesi si prevede finalmente un dato positivo~ Diminuisce anche il ricorso alla cassa integrazione, anche se per avere riscontri positivi sull'occupazione oc­correrà attendere ancora dei mesi. n governo è ottimista e battezza la fine della recessio­ne e, se le imprese e i sindacati restano più prudenti, i mercati internazionali apprezzano, spingendo lo «spread», ovvero la differenza di rendimento tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, a 222 punti base, il li -vello più basso dall'estate del 2011.

La prima buona notizia di giornata è arrivata dall'Istat,

Il ministro " ministro: in ripresa import, export e produzione industriale. La direzione è giusta».

con la revisione al rialzo dei dati del PiI del terzo trimestre. Non più in calo (la stima era di un meno 0,1%) su quello pre­cedente, ma stabile, a zero. Su base annua il segno è ancora negativo (-1,8% contro il-1,9% stimato in precedenza), ma per gli ultimi tre mesi dell'an­no quasi tutti vedono il ritorno della crescita. n primo è il mi­nistro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, che da Bruxelles, nel corso delle riunioni con i suoi colleghi europei, annun­cia via Twitter: <<11stat certifi­ca lo stop della recessione. In ripresa import, export e pro­duzione industriale. c'è anco­ra molta strada da fare, ma la direzione è giusta». E pochi minuti dopo aggiunge, sem­pre via Twitter: «Nel quarto trimestre l'andamento del PiI sarà positivo. Con la riparten­za delle imprese, potranno fi­nalmente arrivare migliora­menti per l'occupazione».

Poi, con i cronisti, Sacco­manni è più prudente. «Ci

stiamo avviando verso la fine della recessione, ma è ingiusto sperare che ci saranno riflessi immediati sull' occupazione, perché)a situazione è molto grave. E importante che la ri­presa si consolidi e se l'anno prossimo, oltre a questo quar­to trimestre, gli altri saranno tutti in crescita, l'impatto sul­l'occupazione si comincerà a vedere». Per il momento nel terzo trimestre 2013 torna po­sitivo il saldo tra assunzioni e rapporti di lavoro cessati e di­minuisce, anche se di poco, il ricorso alla cassa integrazione: nei primi undici mesi del 2013 tra cassa ordinaria, straordi­naria e in deroga, sono state autorizzate dall'lnps poco me­no di un miliardo di ore, con un calo dell'1,4% rispetto al 2012. La sitùazione resta co­munque pesante: a novembre si è registrato un aumento complessivo dell'1,7 rispetto ad un anno prima, dovuto alla crescita della cassa straordina-ria (+14,8%) e di quellain de-

roga (+4,4%), che non è stata compensata dalla forte flessio­ne della cassa ordinaria (-19,1% grazie soprattutto a un calo del 25,5% nell'indu­stria). Nei primi dieci mesi, sempre secondo i dati Inps, si sono avute un milione 726 mi­la domande di disoccupazione e mobilità, con un aumento del 31,2% sul 2012.

n settore industriale, in ogni caso, sembra essere ripartito. La produzione a novembre ha segnato un progresso dello 0,5% su ottobre, mentre per il quarto trimestre dell'anno si delinea una crescita dopo dieci trimestri di discesa continua. Per Confindustria è «presto per dire che siamo fuori dalla crisi», Confcommercio e Con­fesercenti sono ancor più cau­ti, mentre i sindacati sottoli­neano che ci vorrà almeno un anno per registrare i primi ef­fetti positivi sull'occupazione.

Mario Sensini © RIPRODUZIONE RISERVATA

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COBBIEBE DELLA SEBA

..... ir·in:>,I., unica si paga quest'anno sul­prime «di lusso» e, a meno di abitazioni principali «ordina­

IIrnit:>t,,,,w'Orì·to alla differenza tra le aliquote co~ '''''''~'''.'''''n e dell'anno scorso, Per distri­

Irnr\l'\c:l~" e scadenze è disponibile 'guida per pagare

all(,l!SuldPltl7Pgiuste delte im(:5oste sugli

LE TASSE SUL MATTONE La guida per i pagamenti su www.comereJt/ec:onomia/

La Cassa integrazione e lo spread L'andamento della (ig (dati 2013)

Numero di ore richieste - Cig - Cig Straordinaria - Cig Ordinaria

110.000.000

90.000.000

70.000.000

50000.000

30.000.000

10.000.000

260

250

240

230

220----Ott.

Data 11-12-2013 Pagina 17 Foglio 2/2

CO.$.

Nov. Dic.

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Data 11-12-2013

COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 42 Foglio 1

PD E SlNDACAlO

Alla ricerca della giusta distanza di PAOLO FRANCHI

sindacati? Corpaccioni «pieni di sol­di», che in passato hanno avuto «una funzione fondamentale», ma «negli ultimi anni si sono limitati a difendere solo chLera già garantito». Quindi,

«non è un reato dire che vogliamo cambiar­li, anche la Cgil». Parola di Matteo Renzi. Che è giovane, certo, ma forse ricorda che quasi vent'anni fa qualcosa di simile, dalla tribuna del congresso del Pds, lo disse in aperta polemica con Sergio Cofferati, prima ancora di diventare presidente del Consi­glio, proprio Massimo D'Alema: il suo arci­nemico universalmente rappresentato co­me il vero arcisconfitto delle primarie di do­menica scorsa.

Non si tratta solo di una (paradossale) curiosità storica. La questione del rapporto con le organizzazioni sindacali, in primo luogo con quella più vicina, è da un pezzo cruciale in tutta Europa per ogni sinistra che si candidi a governare. Ne sanno molto i tedeschi, moltissimo gli inglesi: la battaglia tra Tony Blair e le Trade Unions è un classi­co in questi giorni stracitato. Da noi chi ci prova è perduto: meglio eluderla o, quando eluderla proprio non si può, ad archiviarla in fretta per tornare ai rituali antichi, maga­ri conditi con litanie sull'autonomia del sin-

dacato e sull'autonomia della politica. Pec­cato che eludere, o rimuovere, non sia più possibile. TI Pd non può governare né con­tro i sindacati né restando prigioniero dei loro veti e del loro potere di interdizione, certo. Ma se si lascia paralizzare da questa ovvia considerazione è perduto in partenza. Ha una sola via per sfuggire alla tenaglia: chiarire da subito, attraverso una limpida battaglia politica, le proprie posizioni di principio, e impegnarsi solennemente a re­star loro fedele se e quando sarà chiamato a governare.

Renzi è il primo, in quella sinistra che as­sicura a ogni pie' sospinto di voler conti­nuare a rappresentare adeguandola ai tem­pi nuovi, a essere nelle condizioni obiettive di farlo. Certo per le dimensioni straordina­rie della sua vittoria, costruita su un orgo­gliosa, quasi sfottente rivendicazione di rot­tura anche generazionale nei confronti di un passato che, séppure sempre più sbiadi­tamente, si incarnava in un'espressione, movimento operaio, per lui priva di ogni si­gnificato. E pure per la constituency eletto­rale delle primarie, nella quale il ruolo di una Cgil che ormai fatica a tutelare gli stessi «garantiti» è stato tutto sommato insignifi­cante: si è chiacchierato parecchio sulla Spi,

il sindacato dei pensionati, e sulla sua se­gretaria, Carla Cantone, apertamente impe­gnati per Gianni Cuperlo, ma, visti gli esiti, il fatto davvero significativo, quasi emble­matico, è la decisione di non partecipare al voto di Susanna Camusso, evidentemente consapevole che ormai da tempo la rappre­sentanza sindacale è una cosa, quella politi­ca un'altra. Ma ancora di più conta il fatto che Renzi abbia vinto, anzi stravinto, propo­nendosi come il campione di un bipolari­smo (e, fosse per lui, di un bipartitismo) senza aggettivi, fondato su UÌ1 sistema mag­gioritario. Non gli sarà facilissimo restare fedele a questa promessa, di mezzo ci sono la crisi economica e sociale, l'Europa, il go­verno delle piccole-larghe intese, la nuova legge elettorale, la durata della legislatura.

In ogni caso non potrà riuscirci se non chiarendo sin d'ora che, in una democrazia dell'alternanza gli interessi organizzati (non solo quelli dei sindacati dei lavoratori, ov­viamente) pesano, sì, ma non sino al punto di ipotecare il programma, l'azione e, prima ancora, !'idea di Paese di un esecutivo chia­mato in ultima istanza a rispondere al popo­lo sovrano, e dunque a tutti gli italiani, non a questa o quella «potenza» organizzata.

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Data 11-12-2013

rUnità Pagina 15 Foglio 1

l'intervento

Non solo Imu, pensiamo alle fasce deboli Cesare Damiano

8) il contributo di solidarietà sui trattamenti pensionistici, per il triennio 2014-2016, pari al 6% sugli importi superiori a 14 volte il tratta­mento minimo Inps; al 12% su quelli superiori a 20 volte e al 18% per quelli superiori a 30 volte;

9) il riconoscimento delle giornate per i con­gedi per l'assistenza di familiari invalidi ai fini del calcolo dell'anzianità contributiva per l'ac­

LA LEGGE DI STABILITÀ DEVE CARATTERIZ- cesso alla pensione anticipata senza penalizza­ZARSI CON CHIARE INDICAZIONI DI SVILUP- zioni;

PO E DI EQUITÀ SOCIALE. NON È ACCETTABILE lO) la riduzione dell'aliquota contributiva CHE SIA SOLTANTO L'IMU A TENERE BANCO or- dal 28 al 27% perl'anno 2014,dovutadai lavora­mai da mesi, mentre le proposte del Partito de- tori autonomi iscritti alla gestione separata mocratico rimangono in ombra. Così come dell'Inps, le cosiddette Partite Iva. non è ammissibile che di fronte a richieste di Abbiamo voluto segnalare i punti che indi­miglioramento delle normative che interessa- cano le principali correzioni apportate dal Se­no imprese, lavoro, giovani e pensioni, la rispo- nato nel senso dell' equità sociale. Adesso si trat­sta sia sempre la stessa: non ci sono risorse. E i ta di proseguire questo lavoro alla Camera per quattro miliardi di euro destinati confusamen- affrontare alcune grandi emergenze rimaste al te alla eliminazione della tassa sulla prima ca- momento insolute. sa, anche per i ricchi, dove sono stati trovati? La Le nostre proposte di correzione sono: l) il stessa solerzia vorremmo che fosse impiegata miglioramento dei dispositivi relativi alla indi­dal governo per trovare risorse analoghe da de- cizzazione delle pensioni: un intervento impor­stinare alle questioni economiche e sociali. Da tante potrebbe essere una rivalutazione al questo punto di vista condividiamo il «cambio 100% delle pensioni fino a quattro volte il di passo» teorizzato dal neo segretario del Pd minimo o il ripristino del criterio delle «fasce»; Matteo Renzi. 2) la soluzione definitiva del problema dei

Vorremmo analizzare brevemente i conte- cosiddetti esodati, anche attraverso la rimozio­nuti sociali della legge di Stabilità ne di alcuni «paletti» che limitano le platee di evidenziando i progressi fatti dal Senato e coloro che hanno diritto ad accedere alle rego­quanto sarebbe necessario ancora conquista- le del sistema pensionistico precedente; re alla Camera. 3) la correzione del problema delle ricon-

Del testo attualmente in discussione. a Mon- giunzioni onerose introdotte dal governo teci torio vogliamo sottolineare Berlusconi che costringe i lavoratori che han­alcuni contenuti positivi sollecitati in più oc- no maturato la pensione in Fondi diversi( casioni dal Pd: l) le detrazioni Irpef per i redditi Inpdap e Inps) a versare due volte i contributi; da lavoro dipendente: la soluzione trovata, quel- 4) l'estensione del principio dell' automatici­la di considerare i redditi fino a 35.000 euro tà delle prestazioni previdenziali anche ai lavo­lordiannui(enonfinoa55.000),èpositivaper- ratori parasubordinati, nel caso in cui il com­ché aumenta lo sconto pro-capite; mittente non abbia versato i contributi in base

2) la riduzione di premi e contrib~t~ per l' as~ ai compensi corrisposti al lavoratore: una misu­sicurazione obbligatoria contro. gli l~fort~m ra a vantaggio soprattutto dei giovani; sul lavoro e le malattie profeSSIOnali (InaIi): 5) l'ampliamento della possibilità di utilizzo sconto che andrà a vantaggio delle imprese che del cosiddetto «Bonus Precari», in modo da non registrano infortuni e incidenti; renderlo accessibile ai lavoratori parasubordi-

3) l'aumento dell'indennizzo erogato nati; dall'Inail per danno biologico; 6) il potenziamento delle misure a favore dei

4) la concessione di rendite ai superstiti dei disoccupati, anche consentendo il finanziamen­soggettidecedutiperinfortunisullavoro:lano~ to dell'incentivo per l'assunzione di giovani stra attenzione é rivolta in particolare a quel svantaggiatielarapidaattuazionedeiprogram­giovani precari morti sul lavoro senza tutele e mi della «Garanzia giovani». senza diritti. Si pensi ai casi clamorosi di deces- L'insieme di queste proposte rappresenta si nel montaggio dei palchi per i concerti; una prima risposta alla definizione di un «Pro-

5) le deduzioni Irap nel caso di incremento gramma sociale» a vantaggio di imprese, lavo­della base occupazionale con assunzioni a tem- ratori, giovani e pensionati che dovrebbe stare po indeterminato; al centro dell'iniziativa del Pd.

6) l'integrale restituzione al datore di lavoro del contributo addizionale dell'I,4% della retri­buzione previsto per i rapporti di lavoro a termi­ne, nel caso della loro conversione a tempo in­determinato;

7) gli interventi per il finanziamento per il 2014 di ammortizzatori sociali in deroga, con­tratti di solidarietà e Cig straordinaria;

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