Rassegna Stampa di venerdì 14 novembre 2014 · 2017. 1. 7. · Rassegna Stampa di venerdì 14...
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Rassegna Stampa di venerdì 14 novembre 2014
SNALS / CONFSAL Corriere della Sera - Ed. Brescia
14/11/2014 "BUONA SCUOLA" LA DIFFICILE SINTESI
Il Mattino - Ed. Caserta 14/11/2014 "VILLAGGIO", SCIOPERO DEI DIPENDENTI Messaggero Veneto - ed. Pordenone
14/11/2014 ISTITUTI UNITI O SCISSIONI LA PAROLA ALLA REGIONE
Messaggero Veneto - ed. Pordenone
14/11/2014 "COMPRENSIVO, UN AUTOGOL DEL COMUNE"
Bresciaoggi 14/11/2014 BREVI- CONFASAL-UNSA DOMANI L'INCONTRO SINDACALE NAZIONALE CON MASSIMO BATTAGLIA
Corriere del Trentino (Corriere della Sera)
14/11/2014 ASSICURAZIONI, CONTRATTO NAZIONALE SCONTRO FRA SNA E CONFEDERALI
Il Piccolo 14/11/2014 LA MANOVRA INCASSA IL SI' DEI SINDACI PARTI SOCIALI CRITICHE SUL WELFARE
LA SICILIA 14/11/2014 ANCHE LA PREFETTURA IN PRESSING SU CROCETTA La Voce di Mantova 14/11/2014 FNA CONFSAL: PRESTO UN SINDACATO DI QUARTIERE CON
SPORTELLO CITTADINO Testate on line 14/11/2014 ARTICOLI PRESI DAL WEB Scuola, Formazione, Università, Ricerca la Repubblica 14/11/2014 NO AI VOTI, SI' AL WI FI E VIA LE CLASSI-POLLAIO I DESIDERI DEL
WEB PER LA "BUONA SCUOLA" il Giornale 14/11/2014 INPS, SCUOLE, FISCO E SANITA' ONLINE: DA APRILE 2015
BASTERA' UN SOLO PIN Libero Quotidiano 14/11/2014
LA "BUONA SCUOLA" PER GLI STUDENTI
Avvenire 14/11/2014 ISTITUTO TECNICI, LA VIA ITALIANA AL MODELLO TEDESCO il Manifesto 14/11/2014 I MILLE VOLTI DELLO SCIOPERO SOCIALE OGGI PROVE
GENERALI DI COALIZIONE la Gazzetta del Mezzogiorno 14/11/2014 INCONTRO SU "LA BUONA SCUOLA" La Repubblica - Cronaca di Roma
14/11/2014 CORSI & FORMAZIONE
Sette (Corriere della Sera) 14/11/2014 IL TABLET ENTRA IN CLASSE il Sole 24 Ore 14/11/2014 IMPRESE, BONUS RICERCA CON IL FRENO TIRATO la Repubblica 14/11/2014 SCIENZIATI PER LA PACE LA FONDAZIONE VERONESI E IL
MEETING ALLA BOCCONI la Stampa 14/11/2014 QUANTA ITALIA E' ARRIVATA SULLA COMETA il Messaggero 14/11/2014 TIMMERMANS OSPITE DELLA LUISS: NUOVO CAPITOLO PER LA
GIUSTIZIA UE il Mattino 14/11/2014 FACOLTA' DI MEDICINA NEL CAOS CROCIATA DEI PRESIDI A
ROMA+++
Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 14/11/2014 Int. a G.Poletti: "PER LE IMPRESE NUOVE REGOLE DA GENNAIO" il Sole 24 Ore 14/11/2014 Int. a A.Gurria: "RIFORMA DEL LAVORO, UNA SPINTA ALLA
CRESCITA" il Sole 24 Ore 14/11/2014 JOBS ACT: INTESA NEL PD, NCD ALL'ATTACCO il Sole 24 Ore 14/11/2014 SQUINZI: AVANTI CON LE RIFORME DI LAVORO, DELEGA
FISCALE E PA Corriere della Sera 14/11/2014 Int. a F.Taddei: "SCEGLIERE TRA REINTEGRO E INDENNIZZO PER
LE AZIENDE SI VALUTA L'OPZIONE" la Repubblica 14/11/2014 E LA MINORANZA DEM SI SPACCA. BERSANI E D'ALEMA
AVVERTONO: "RIPRENDIAMOCI IL PARTITO" la Repubblica 14/11/2014 LICENZIAMENTI DISCIPLINARI CONTROLLI E AMMORTIZZATORI IL
JOBS ACT CAMBIA COSI' la Stampa 14/11/2014 JOBS ACT, TROVATO L'ACCORDO NEL PD Italia Oggi 14/11/2014 JOBS ACT, IL PD RIAPRE I GOCHI Italia Oggi 14/11/2014 Int. a A.Camporese: FISCO DA AZZERARE Italia Oggi 14/11/2014 RENDITE, IL GOVERNO CI RIPENSA Italia Oggi 14/11/2014 Int. a F.Longobardi: LAVORO, NULLA DI NUOVO il Messaggero 14/11/2014 ART.18, INTESA NEL PD: LA DELEGA CAMBIERA' L'NCD INSORGE
"GOVERNO A RISCHIO" il Giornale 14/11/2014 JOBS ACT, RENZI FA DIETROFRONT E REINTEGRA LA MINORANZA
PD Corriere della Sera 14/11/2014 Int. a C.De benedetti: "RENZI ENERGICO E SPREGIUDICATO MI
RICORDA IL FANFANI DEGLI ANNI '50" il Giornale 14/11/2014 IL PIANO SEGRETO DELL'EUROPA: SACCHEGGIARE I NOSTRI
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COIUlIEIlE DELLA SERA
BRESCIA
«BUONA SCUOLA» LADIFFIClllE SINTESI
di Ennio Pasinetti
i chiude domani la prima fase del confronto previsto dal Rapporto «La buona scuola»: il corposo manifesto Renzi-Giannini indicava infatti il periodo fino al 15 novembre come un
bimesh'e dedicato a raccogliere commenti, ma soprattutto proposte su quanto contenuto nel documento. Una grande consultazione, «il più grande referendum sulla scuola mai promosso nel nostro Paese», chiosava con enfasi il premier, che avrebbe coinvolto l'intero universo scolastico per sfociare, nel gennaio 2015, in un decreto legge che farà sintesi delle linee guida integrate con le proposte giunte dal basso. Qual è il consuntivo dell'ambiziosa operazione? I numeri snocciolati dal ministro parrebbero fotografare un'interazione vivace e animata: oltre un milione di accessi al sito dedicato e più di 2.000 proposte, non solo lamentazioni, ma segnalazioni concrete. L'articolazione di raccolta si configurava in «stanze», delle quali la più frequentata è stata la «Sblocca scuola», con 600 e più interventi ad additare i guasti della burocrazia e a prospettare - proposta prima in classifica -la presenza di un pedagogista in ogni scuola. Non meno affollate le stanze in cui si chiedono la detraibilità dei costi per l'istruzione, più ore di arte, di diritto e musica, come verranno inseriti i 150.000 precari o come verrà valutato il merito dei docenti in funzione di riconoscimenti sal31iali. Eppure, a ghme le scuole in queste settimane, non si regish'ava tutto questo fennento. Nemmeno ncl Bresciano: un'iniziativa istituzionale dell'Ust, qualche convegno di marca sindacale o associativa tfII!EI! Cisl, Comunità e Scuola), momenti di qualità, non di lilevante partecipazione. Concludere che, piuttosto che una democratica consultazione, si sia trattato di un'abile sh'ategia di marketing, sarebbe ingeneroso. È vero però che la polverizzazione di proposte online Iispecchia la natura stessa del Rapporto, così ampio da non aiutare una riflessione di senso, semmai un rapsodico glossare qui e là, secondo prospettive particolari. Come tra gli scaffali di un supermarket, dove l'abbondanza serve a liempire il carrello, non ad orientare. Perché ciò che mancava nel Rapporto è propIio l'individuazione dell'essenziale, dei cIiteri di miglioramento della scuola, di una vision che non può derivare dalla sommatoria di scelte, ma dal coordinamento delle stesse in una direzione inequivoca. Non sarà facile, ma si impone ora in vista del decreto legge quella redllctio ad 11l111m che ci insegnavano essere la base del sapere, premessa di una scuola ehe sia davvero buona.
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Data 14-11-2014 Pagina 1 Foglio 1
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VERTICE SUL DIMENSIONAMENTO
Istituti uniti O scissioni La parola alla Regione Prove tecniche di dimensionamento scolastico 2015-2016 in Provincia, ieri, a Pordenone: poche le richieste degli istituti che vaglierà la giunta a fine mandato, il 17 novembre. L'assessore all'istruzione Nicola Calligari ha presentato la mappa delle proposte alle forze sindacali Flcgi!, Anp, Cis!, UiI, Gilda, Snals. Le proposte 2015-2016. N uovo indirizzo tecnico di comunicazione e grafica nell'Isis Sacile-Brugnera per l'Ipsia Camiello. Deroghe al limiti minimi di iscritti per le scuole in vetta nella Pedemontana: disco verde ai plessi di Erto, Casso, Tramonti, Vito d'Asio. Concessa anche all'istituto comprensivo di Pasiano sottodimensionato. Nodo da sciogliere per l'istituto comprensivo di Sacile: due delibere chiedono lo sdoppiamento (del consiglio diistituto di viale Zancanaro e della giunta comunale) causa la gestione difficile di l. 760 iscritti. Ma la retromarcia del Comune e del dirigente scolastico Claudio Morotti ha congelato la richiesta. Le incognite 2015-2016. La Regione deciderà sul piano del dimensionamento entro il 31 dicembre. Le nuove linee guida hanno annunciato tempesta. «Scorporo degli istituti che superano l.200 alunni - hanno sottolinea-
L'assessore Nicola Calligari ha incontrato i sindacalisti
to i sindacati -. Quindi: scissione dei licei Leopardi -Majorana, Grigoletti e Itis Kennedy a Pordenone?». Bella domanda. Forse l'accorpamento tra Itg Pertini e Itc Mattiussi è dietro l'angolo del 20 15? L'operazione si tradurrebbe in un risparmio di circa 100 mila euro all'armo per gli stipendi di due dirigenti (capo d'istituto e direttore amministrativo). Le regole. «Le linee guida 2014-2015 emanate dalla Regione confennano - harmo detto i sindacati - i parametri numerici da seguire». La resa dei conti sarà per le scuole che hanno trop-
pi spazi e banchi vuoti, a Pordenone? Quelle con troppi iscritti si sdoppieranno? Il dimensionamento potrebbe aumentare i posti di dirigente nel Pordenonese: un altro liceo e un nuovo istituto tecnico, oppure un Isis onnicomprensivo di diversi indirizzi superiori. Il minimo di iscritti deve essere di 600 studenti, ma si abbassa a 400 per le aree friulanofone, oppure in aree montane. In città, l'Itg Pertini rischia grosso con lo scorporo dell'indirizzo serale per adulti Sirio.
Chiara Benotti IbRIPRODUZIONE RISERVATA
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Bresciaoggi
CONfASAI. .. UNSA DOMANI L1NCONTRO SINDACALE NAZIONALE CONMASSlMOB.ATTAGUA È in programma domani, al Palace Hotel di Desenzano del Garda dalle 9,30, è in programma la riunione nazionale della Confsal- Unsa, quarto sip.dacato per rappresentatività nel comparto ministeri. I lavori sa:~ ranno aperti dalla relazione del segretario generale Massimo Battaglia.
Data 14-11-2014 Pagina 29 Foglio 1
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Data 14-11-2014 Pagina 11 Foglio 1
Assicurazioni, contratto nazionale Scontro fra Sna e confederali Demozzi: «In provincia 150 agenzie e 500 dipendenti»
TRENTO Il nuovo contratto nazionale per i dipendenti delle agenzie assicurative, firmato dallo Sna nei giorni scorsi dopo 6 anni, provoca le risentite reazioni dei sindacati confederali. Il presidente nazionale, il trentino Claudio Demozzi, va avanti per la sua strada.
La novità coinvolge a livello nazionale circa 8000 agenzie e 50.000 dipendenti, in Trentino 150 agenzie e 500 dipendenti. Da tempo c'è un muro contro muro fra Sna e confederali (Fisac Cgil, Fiba Cisl, Uilca, Fna) tanto che i sindacati stanno arrivando a una firma di una proposta contrattuale con Anapa e Unapass, «che rappresentano il 5% delle agenzie» dice Demozzi, mentre Lo Sna «che rappresenta oltre il 95%» ha firmato
Leader Claudio Demozzi, trentina, presidente nazionale di Sna, sindacato agenti
con sindacati autonomia, vale a dire la Fesica, espressione della Confsal (Confederazione generale sindacati autonomi, molto forte nel mondo della scuola) e Fisasls (stranieri).
I confederali affermano che i firmatari «hanno rappresenta-
tività pari a zero nel nostro settore». Dato che «sono state stravole le regole contrattuali, percorreremo tutte le strade e ci opporremo in tutte le sedi, anche con azioni legali» dicono. Demozzi conferma le pressioni, «con minacce di incolumità fisica e pressing di strani poteri forti, che non gradiscono che si incrinino gli equilibri con i confederali». La lettura del presidente Sna: <<Noi abbiamo firmato con sconosciuti? Anche la rappresentatività dei confederali nel nostro settore è tutta da dimostrare. Inoltre è il datore di lavoro che decide quale contratto applicare» e pochi sceglieranno l'opzione Anapa-Unapass.
E.O. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Data 14-11-2014 Pagina 19 Foglio 1 IL PICCOLO
I CONFRONTI
La manovra incassa il sì dei sindaci Parti sociali critiche sul welfare
• TRIESTE
Gli enti locali, con qualche distinguo di natura quasi solo tecnica, approvano. I sindacati, invece, confermano le perplessità. Soprattutto sul nodo irrisolto dei 10 milioni per la costruenda misura anti-povertà, di cui però, « nulla ancora si capisce quanto a contenuth). La Finanziaria 2015, ieri a Udine, ha superato la prima fase di concertazione nell'attesa, oggi, dell'approvazione definitiva in giunta e, a partire dalla prossima settimana, dell'avvio dell'iter in commissione.
Nella sede del Cal emergono le contestazioni delle Province che rilevano tagli in particolare nei capitoli della legge 24/2006 che impone loro la gestione di nuove funzioni. E, da parte dei sindaci, la richiesta di un riparto nel rispetto dei criteri di trasferimento dei 28 milioni" avanzati" dall'assestamento di bilancio 2014 e che verranno distribuiti alle autonomie dopo l'approvazione del ddl sulla finanza loca-
Debora Serracchiani
le. Ma, complessivamente, la conferma delle stesse cifre dell'anno scorso (391,7 milioni di euro di compartecipazioni tributarie a favore del territorio, cui si aggiungono 13 milioni di altri fondi regionali per un importo complessivo di circa 405 milioni) e la certezza dei 25 milioni a coprire il minor gettito dovuto all'abrogazione nazionale delle addizionali sull' energia elettrica, convince la "periferia" a dare il via libera al dossier illu -strato da Francesco Peroni e, in assenza di Paolo Panontin, dal direttore del servizio Finanza 10-cale Salvatore Campo. Il voto favorevole all'intesa sull'articolo 10, quello dei trasferimenti, arriva da tutti i 18 presenti, un consenso che Peroni, dopo aver promesso a Furio Honsell, che lo incalza in tal senso, più occasioni di dialogo con i sindaci, incassa con soddisfazione anche perché, spiega, <<llon era pernulla scontato in un momento interessato dalla riforma». Dall'assessore giunge anche la comunicazione che pure nel 2015 la Regione cederà spazi finanziali pa-
ri al 30% dell'obiettivo posto agli enti locali Fvg, con l'obiettivo di ridurre l'impatto del patto di stabilità. A larga maggioranza (13 sì, 5 astensioni) anche il parere favorevole del Cal al ddl complessivo della manovra di fine anno, un documento, ha ricordato ancoraPeroni, che parte dalla messa in sicurezza del settore socio-sanitario, ma fotocopia in linea di massima le poste di un anno fa.
Una spiegazione replicata nel pomeriggio alle parti sociali da Debora Serracchiani, che ha anche escluso "stangate" fiscali. «Nonostante la difficile congiuntura economica - ha affermato -, a differenza di altre Regioni siamo riusciti anche per il prossimo anno a non far crescere la tassazione, salvaguardando cittadini e imprese». Le reazioni? Il sindacato ribadisce i dubbi già espressi. «Neppure questo incontro ha portato chiarimenti sulle caratteristiche della misura, oltre che sulla platea dei beneficiari dell'annunciato reddito di povertà - commenta Franco Belci (Cgil) -. Tutti ele-
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LEGARANZIE DI DEBORA
Nonostante la difficile congiuntura riusciremo anche nel2015 a non far crescere la tassazione regionale
menti che vanno definiti in tempi rapidi, perché di tempo se n'è perso già molto». Quanto al resto del ddl «su lavoro e welfare la Finanziaria ricalca l'impostazione 2014», mentre i 30 milioni in più alla sanità «non possono far dimenticare che si parte da un budget ridotto di 60 milioni rispetto al 2013, effetto dei 100 tagliati con la finanziaria 2014, poi parzialmente reintegrati con le variazioni di bilancio». Giovanni Fania (Cisl), soddisfatto per la conferma delle poste di un anno fa, incalza a sua volta sulla «necessità di chiarire alcuni nodi, a partire dalle risorse dedicate al sociale», e insiste su un <dntervento deciso anche per coprire gli ammortizzatori sociali, eventualmente appoggiandosi su Mediocredito». Roberta Vlahov, segreteria UgI, chiede poi alla giunta di «non perdere mai di vista la concertazione» e «prestare un' attenzione particolare al precariato». Il segretario Confsal Giovanni Zanuttini accende infine la luce sulle politiche attive del lavoro e sul monitoraggio della riforma sanitaria.
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13 novembre 2014
Stagionali Bellini, appello al Prefetto ‘Solo promesse non mantenute’ I 26 lavoratori stagionali del Teatro Bellini di Catania chiedono aiuto al Prefetto. E lo fanno con un sit in in via Etnea, sotto la sede della Prefettura, dove una delegazione è stata ricevuta dal vice prefetto di Catania. Il gruppo di maestranze impiegate nella gestione tecnica-organizzativa, manutenzione, biglietteria, maestranze varie, vigili del fuoco, da più di un mese protesta perché senza lavoro e senza stipendio. E protestano per un diritto acquisito: il contratto di lavoro a tempo indeterminato dopo anni di precariato. “Il vice prefetto ha accolto le nostre richieste – ha detto Antonio Santonocito, Snalv Confsal – e ha condiviso le problematiche dei lavoratori pertanto ci ha informati che manderà una nota di sensibilizzazione al governatore regionale Rosario Crocetta che con il Cda aveva assunto l’impegno di risolvere questa situazione”. Dal canto loro i lavoratori di dicono “soddisfatti dell’impegno e della sensibilità dimostrata in Prefettura”, nella speranza “che davvero si risolva questa assurda questione”, afferma uno dei lavoratori Salvo Agosta. È stato inoltre deciso di aspettare dai 10 ai 15 giorni per permettere agli addetti della Regione e al governatore Crocetta di risolvere la problematica, in caso contrario il vice prefetto Monea si dice disponibile a organizzare nel suo ufficio un incontro con il cda, i lavoratori e la Regione. Tramite il sindacato Snals, Confsal, rappresentato da Antonio Santonocito, i lavoratori hanno scritto una lettera al prefetto, che hanno consegnato durante l’incontro previsto per oggi. “Oramai da diversi mesi si protrae, ancora irrisolta – si legge nella lettera – la vicenda dei i 26 lavoratori “stagionali” del Teatro Massimo Bellini di Catania impiegati nella gestione tecnica-organizzativa (manutenzione, biglietteria, maestranze varie, vigili del fuoco ecc..) indispensabile al funzionamento del teatro. “Le norme e leggi vigenti riconoscono il diritto al passaggio da stagionali a stabili considerato che ciò è previsto anche dalla pianta organica. Nonostante ciò diverse volte, nel corso degli anni, è stata promessa (vanamente) ai lavoratori la stabilizzazione del loro rapporto di lavoro”.
“Nel 2014, nonostante il loro impiego fosse previsto dal programma annuale, non sono stati chiamati al lavoro se non per periodi brevissimi; in sostituzione dei lavoratori “stagionali”, per le rappresentazioni esterne sono state fatti accordi con privati creando, così, tensione tra i lavoratori che temono per il loro futuro nonostante abbiano maturato il diritto alla trasformazione del contratto di lavoro a tempo indeterminato”. Nelle settimane scorse i lavoratori “stagionali” senza lavoro e senza stipendio, sconfortati e avviliti, hanno più volte protestato portando all’attenzione della cittadinanza la loro condizione sospendendo, più volte, la protesta a seguito di promesse ancora oggi non mantenute. In diversi incontri con il C.d.A. ed il sovraintendente è stata più volte annunciata a fatta richiesta alla Regione Siciliana la deroga al divieto di assunzione prevista dalla legge regionale. In un incontro tenutosi, nelle settimane scorse, tra il C.d.A. e alcuni funzionari regionali, presente anche il Presidente Rosario Crocetta, si è convenuto di presentare all’Assemblea Regionale una norma che dia la possibilità di assumere il personale necessario ( come da tutti affermato) per il funzionamento del teatro. Oggi, la struttura è sprovvista di personale di vigilanza antincendio ( nelle ore diurne ) e del personale di vigilanza alla portineria, nonché di tutte le maestranze necessarie per la realizzazione delle varie opere. Nonostante siano trascorsi diverse settimane ancora nulla si sa sui tempi e sul risultato e sull’esito finale. Ciò considerato si confida nel Suo autorevole intervento, sia nei confronti del C.d.A. che del Presidente della Regione al fine di dare riconoscimento ad un diritto acquisito ed evitare ulteriori esasperazioni e gesti inconsulti (come avvenuto nei giorni scorsi quando un lavoratore ha cercato di darsi fuoco, prontamente soccorso dai colleghi, dall’ambulanza del 118 e dall’intervento dei Carabinieri”.
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ILCASO
E la scuola dove insegna No ai voti, sì al wi fi la moglie di Renzi boccia la riforma --------- ------LAURA MOM'ANAJU MARiONElU
e via le classi-pollaio FIRENZE
I L PROGETTO di riforma della scuola è stato bocciato all'istituto Balducci di
Pontessieve, proprio la terra del premier e oltretutto la scuola in cui insegna, con un part-time, Agnese Landini, la moglie di Matteo Renzi.
i desideri del web per la "buona scuola"
A PAGINA 27 Si chiude domani la consultazione in rete del Miur Ma l'istituto della moglie di Renzi boccia la riforma
------- =c,--------------lAURA MONTANARI MARIO NERI
I N RETE spopola, oltre un milione di contatti, tremila proposte, più di otto milioni di pagine viste, una valanga di idee, quasi un
libro dei sogni. Ma quando poi, dal virtuale si passa al reale, capitano bruschesorpreseper la «Buona scuola» <!el governo Renzi. Una su tutte. Qualche giorno fa la riforma che è ancora un cantiere di lavori in corso, è statabocciataall'istitutoBalduccidi Pontessieve, proprio la terra del premier e oltretutto la scuola in cui insegna, con un part time, Agnese Landini, la moglie di Matteo Renzi. Nessun timore reverenziale all'istituto superiore in provincia di Firenze, il collegio docenti (va detto che Agnese nonha partecipato allariunione) ha approvato con 34 voti a favore e 29 contrari un documento che suona come una bocciatura per la "Buona scuola". In otto punti i motivi del no, fra questi: troppo pochi gli investimenti ( «tranne che per la stabilizzazione dei precari, peraltro già prevista dalla normativa europea» ), no agli incarichi aggiuntivi per gli insegnanti, no alla valutazione interpretata come una "gara» fra le cattedre. E no anche ai privati nella scuola pubblica. Conclusione messa nero su bianco: "TI piano ci sembra redatto con la tecnica del prendere o lasciare e sottende una visione aziendalista della scuola, lontana dai dettami costituzionali». Ma se questo schiaffo sia l'indizio di un malessere profondo o soltanto
Oltre centomila persone hanno risposto alle trenta domande del questionario che sarà il termometro degli umori
una delle voci dissonanti dal coroèpresto per dirlo.
Di certo il progetto di riforma del governo ·un Obiettivo l'ha centrato: quello di far discuteretutte le componenti, dagli insegnanti agli studenti al personale Ata guardando alla scuola del futuro. Basta viaggiare un po' nelle pagine del portale labuonascuola. gov. it per rendersene conto. In più di centomila hanno risposto alle trenta domande del questionario che sarà un po' il termometro degli umori che si agitano nel mondo dell'istruzione. La consultazione in rete si chiuderà domani, poi il Miur metterà al lavoro un gruppo di esperti per esaminare i risultati emersi in questi due mesi nella piazza della riforma social 2.0. Da quel che si può leggere al momento -è accessibile tutta l'area delle sedici stanze tematiche selezionate dal Miur -le idee che si affacciano sono le più disparate. Fra i più popolari la questione dei voti: "TI voto è diventato una somma algebrica insensibile. La scuola oltre la cultura deve formare la persona». Segue il dibattito, Andrea per esempio sostiene: che bisogna cambiarli, «meno insufficienze», ,,5 voti negativi non sono utili nella didattica».
Raccoglie molti favori, oltre mille interventi e duemila "like" alla maniera di Facebook, la proposta di Samuele che chiede un pedagogista e un educatore per ogni scuola "di supporto ai docenti, di consulenza pedagogica alle famiglie e di sostegno agli studenti». A seguire la tesi di Alanto ( è un nickname): "Per rendere più efficiente il nostro
sistema scolastico servono due semplici requisiti: 1) diminuzione del numero di studenti per classe; 2) aumento dello stipendio dei docenti». E spiega: «Se si vuole veramente investire sull'istruzione è necessario restituire valore alla funzione docente». Come? (,Con un insegnante che si occupi s0-
prattutto della propria professionalità» per migliorare la didattica. I pareri poi si dividono su valutazione e premi. Scrive, per esempio, Matteo: «Voler dare gli scatti stipendiali a una percentualetissa (66percentoognianno) dei docenti di ogni scuola è una proposta infame einodore diincostituzionalità. Come sesipotessestabilireaprioricheil34percento dei docenti non abbia svolto il suo lavoro». Uno chiama la mobilitazione «come i metalmeccanici che bloccano le autostrade».
La scuola è una macchina articolata e i temi sul tappeto sono tanti: per esempio più formazione, più "digital", wi-ti per tutti, connessioni, programmi open source o certificati dal Miur. C'è poi chi chiede più ore per le lingue straniere, per la geografia e la storia dell' arte. TI caro libri non sfugge alle sferzate del web «usiamo i libri dell' anno prima» ipotizza uno. Oreste e altri si schierano per abolire l'Invalsi e "la test mania". Molti like contro le classi pollaio, dall'infanzia alle superiori, «per aumentare la qualità dell'apprendimento». C'è chi invoca la libertà di iscrivere gratis i tigli alla pubblica o alla paritaria, chi si schiera per abolire l'ora di religione e chi la vorrebbe curriculare. Come si potrà conciliare tutto questo?
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la Repubblica Data 14-11-2014 Pagina 27 Foglio 2/2
LE AREE TEMATICHE Sul portale del ministero dedicato alla Buona scuola sono state selezionate sedici aree tematiche ciascuna con un coordinatore
IL PEDAGOGISTA Fra le proposte più gettonate dai like, l'idea di attrezzare ciascuna scuola con un pedagogista e un educatore per prof, studenti e famiglie
MENO ALUNNI La richiesta di diminuire il numero di alunni perclasseè trasversale: dalla scuola dell'infanzia alle medie superiori
LO STIPENDIO Fa discutere la valutazione. Ma molti commenti sottolineano come gli insegnanti italiani siano penalizzati rispetto al resto d'Europa
LE VALUTAZIONI C'è chi sostiene che "i voti sono una somma algebrica insensibile» e chi ritiene che cinque gradidi insufficienza siano troppi
LE CONNESSIONI Chiedono accessi più facili alla rete, mentre i pareri si dividono sul wi-fi per tutti. Richieste di lavagne elettroniche e tablet
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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Inps, scuole, fisco e sanità online: da aprile 2015 basterà un solo Pin
Una sola chiave per accedere ai diversi servizi web della Pubblica amministrazione (Inps,Agenzia delle Entrate, Comuni, scuole, Asl): il Pin unico, previsto dall'Agenda per la sem plificazione, si chiamerà «Spid», Sistema pubblico di identità digitale. La prima fase scatterà ad aprile 2015, l'obiettivo è collegare 10 milioni di utenti per dicembre 201f
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L'TT4LTA SOTTO TORCTTTO
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La «buona scuola» per gli studenti II1IIII1IIII1II La «buona scuola»? Per i ragazzi è quella che avvicina di più gli studenti al mondo del lavoro. È quanto emerge dall'indagine condotta dalla redazione di Studenti.it, portale di Banzai, sulla proposta del governo sulla scuola. A pochi giorni alla fine delle consultazioni su «La buona scuo!», aperte dal Miur sulla scuola che ha portato 750.000 accessi sul sito dedicato, la redazione di Studenti.it è andata a curiosare sul sito alla ricerca delle idee che stanno riscuotendo il maggior numero di «mi piace» e che potrebbero influire sul risultato del sondaggio.
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Istituti tecnici, la via italiana al modello tedesco
INVIATO A CERNOBBIO (COMO)
alo rizzare la bellezza del territorio, educando all' ospitalità, per creare nuovi posti di lavoro nel turismo e nel settore alberghiero. È la scom
messa del nuovo Istituto tecnico superiore International academy of tourism and hospitality (Iath) , presentatoieria villa Erba di Cernobbio (Como). Aperto astudenti con un diploma di scuola superiore e una buona conoscenza dell'inglese, il corso avrà una durata biennale e si svolgerà in circa duemila ore complessive, di cui almeno 700 di stage in azienda. Tra i promotori del-
Prese ntato a Cernobbio il nuovo corso
per il turismo e
l'alberghiero
la fondazione Its ci sono, infatti, le principali realtà alberghiere del Lago di Como, oltre a scuole superiori, università e istituzioni del territorio. «Ci accusano di voler fare entrare le imprese nella scuola - ha chiosato il sottosegretario all'Istruzione, Gabriele Toccafondi - e hanno ragione. Noi vogliamo creare un collegamento forte tra istruzione e lavoro, non per svendere la scuola ai privati, ma per cercare di far diminuire il 44 % di disoc
cupazione giovanile e ridare una speranza a quei due milioni di Neet, di giovani che non studiano e non lavorano». La necessità di queste «contaminazioni» è suffragata anche dai numeri degli Its, passati in pochi anni da 45 a 75 e da 57 a 263 corsi attivati con 6.700 studenti in formazione. Il recente monitoraggio del Ministero, realizzato al termine del primo biennio di attività, ha rivelato che, in media, il 66% dei diplomati ha già trovato un lavoro. «Gli Its funzionano perché partono dalle esigenze del territorio - ha ricordato Toccafondi - e noi crediamo che questa, assieme ai Poli tecnico formativi e alle tante esperienze che stanno crescendo un po' in tutta Italia, sia la via italiana al sistema duale tedesco di alternanza tra scuola e lavoro che abbiamo preso a riferimento». Proprio per soddisfare la domanda di eccellenza espressa dalle imprese turistiche lariane, è nata la Fondazione del turismo lath che, come ha efficacemente sintetizzato il presidente Giuseppe Fontana, «vuolevendere e trasmettere bellezza». Questo è il compito affidato ai 48 docenti, di cui trenta sono manager e professionisti del settore, che da un paio di settimane stanno tenendo i corsi nella sede di Cernobbio. Tra le materie c'è molto d'inglese (Hotellerie Business Models, Housekeeping, Beverage Knowledge, Information System Tools ... ), perchè l'apertura internazionale è la crifra distintiva di un' esperienza educativa che, hanno spiegato ieri a VIlla Erba, vuole «tradurre l'Italian way oflife in un percorso formativo che permette allo stu-
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dente di imparare e sperimentare la scienza e l'arte dell'ospitalità, una delle risorse d'eccellenza che l'Italia offre nel panorama internazionale». Immediato il collegamento all'Expo ormai alle porte, ha ricordato l'assessore regionale all'Istruzione, Valentina Aprea, che ha chiesto ai ragazzi di lath di «essere protagonisti del futuro», confermando !'investimento di Il milioni che Regione Lombardia ha destinato allo sviluppo delle 18 Fondazioni Its presenti sul territorio.
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il manifesto Quinto stato/CORTEI E SIT-IN: 25 CITTÀ CONTRO IL JOBS ACT
I miHe volti dello sciopero sociale, oggi prove generali di coalizione Roberto Ciccarelli
L 'ambizione dello sciopero sociale, organizzato oggi in venticinque città dai sindacati di base (Cobas, Usb Cub e AdI Cobas) , dai cen
tri sociali, dagli studenti (Rete della Conoscenza) e da associazioni del lavoro precario o a partita Iva è rappresentare tutte le sfumature della sotto-occupazione, dei sotto-salari, del lavoro povero, volontario e servile esistenti in Italia. Secondo i promotori, questa condizione verrà drasticamente peggiorata dal Jobs Act in discussione in parlamento, con l'abolizione dell'articolo 18 per i neo-assunti e l'introduzione del «contratto a tute-
la sola forma dell' astensione da una prestazione salariata. Lo sciopero sarà onnipresente sui social network e si declinerà come «sciopero di genere», intendendo il genere un «mezzo di produzione sociale» che mette a valore le differenze sessuali, gli stili di vita o il lavoro di cura. Sarà uno «sciopero per la cultura»: per ripensare il diritto d'autore fuori dal monopolio della Siae o gestire in maniera «trasparente e partecipata» i fondi pubblici. Forte è l'attenzione per i beni comuni e alla battaglia contro lo Sblocca Italia. Per questo il Forum italiano per l'acqua ha aderito. Lo sciopero sarà «migrante»: la coalizione internazionale dei Sans Pa
le crescenti» che sospende i diritti dei lavoratori per un lungo periodo a discrezione dell'impresa. La piattaforma richiede l'abolizione dei 46 contratti precari della legge 30; la creazione di un salario minimo europeo da lO euro e un reddito di base universale finanziabile con la fiscalità
«Metropolitano» , «di genere», «migrante», «online»,«per la cultura e la scuola»
piers «Migranti Rifugiati e Richiedenti Asilo» manifesterà alle 14 a piazza Montecitorio. E coinvolgerà la scuola dove i Cobas saranno in sciopero generale. L'Usb ha dichiarato quattro ore di sciopero generale a livello nazionale. Alle manifestazioni ha aderito anche Rifondazione Comunista. In questo arcipelago è
generale. Viene auspicata la redistribuzione dei 1,5 miliardi di cofinanziamento europeo della fallimentare «garanzia giovani» ai suoi reali beneficiari (under 29, laureati o inoccupati) e non alle agenzie interinali o agli enti di formazione. Significativa è l'apertura rispetto al mondo del lavoro autonomo, quello iscritto alla gestione separata dell'Inps, e quello del lavoro professionale ordinistico. Per loro si chiede equità fiscale e contributiva e l'estensione dei diritti sociali fondamentali (malattia e maternità ad esempio). Un'apertura che ha spinto all' adesione allo sciopero della Mobilitazione generale degli awocati (Mga) , un gruppo numeroso che ha rinnovato la politica forense negli ultimi anni. Prepotente è la vertenza contro il «lavoro gratuito» stabilito dall'accordo sindacale del 2013 per l'Expo. In poco più di un anno è diventata una battaglia simbolica per la retribuzione di tutti i lavori, che siano sotto forma di stage, tirocini, prove, volontariato. «Quello di oggi non è lo sciopero di un soggetto unico - sostengono gli attivisti dellaboratorio romano per lo sciopero sociale - ma è una mobilitazione dell'insieme dei soggetti del lavoro precario, autonomo e impoverito per creare una coalizione». La mobilitazione non si declinerà nel-
emersa l'esigenza di creare uno «spazio permanente e generale di mobilitazione» che in Italia manca dal2011, dopo la giornata del 15 ottobre. Da allora sembra essere cambiato l'approccio tra alctme reti di movimento. «Si è passati dalla competizione alla cooperazione» è stato detto nel corso di un'assemblea alla Sapienza dell' 11 novembre dove anche il segretario della Fiom Maurizio Landini ha provato a sillabare il concetto di «coalizione». Vengono inoltre riscoperte parole seppellite dall'industrialismo e dalla credenza che il salariato fosse la categoria centrale attorno alla quale riunire i frammenti del lavoro. Il mutualismo, ad esempio, oggi considerato come una pratica trasversale capace di rivolgersi alle esigenze dei singoli, e non solo alle loro identità professionali o precarie. Da Torino (piazza Arbarello, ore 9,30) a Milano (Largo Cairoli), da Bologna (Sala Borsa) a Napoli (piazza Mancini) a Roma (piazza della Repubblica) partiranno le manifestazioni classiche in forma di sfilata (o parata). All'alba fino alla notte di oggi ci saranno blocchi, presidi e sit -in. Alcune azioni di sensibilizzazione sono partite ieri sera in molte città, da Nord a Sud, nei luoghi dell'intrattenimento e della movida, luoghi del precariato giovanile.
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, Istituto Via S'llvini 24 rappresenta una realtà scolastica di ampio respiro aperta ai cambiamenti culturali ed educativi del terzo millennio L'istituto
d'istruzione superiore comprende una sezione liceale ed una sezione tecnica. Cultura tecnica, scientifica e classica si armonizzano felicemente in una dimensione che guarda oltreconfine. L'orientamento e l'internazionalizzazione sono le idee formative che ispirano il POF dell'I.I.S. Via salvini. La progettazione educativa dell'Istituto si propone di innalzare il tasso di successo scolastico mediante un'efficace azione di orientamento, in entrata (continuità con la scuola media inferiore, accoglienza, sostegno e recupero dello svantaggio, eventuale riorientamento), in itinere (integrazione dell'offerta didattica e del curricolo, alternanza scuola-lavoro, scambi culturali e viaggi studio all'estero, internazionalizzazione del curricolo e nuove tecnologie) in uscita (potenziamento dell'informazione e supporto alla scelta universitaria, corsi di preparazione ai test di ingresso universitari). Dall'anno scolastico 2011 è stato riconosciuto all'istituto, lo status di scuola Cambridge International Examinations, ovvero la scuola è sede autorizzata dalla Università di Cambridge per la preparazione e il conseguimento delle certificazioni internazionali IGCSE e ASIAlevel che consentono l'ammissione a corsi di studio a numero chiuso in oltre 125 Stati nel mondo. Dal 01/09/2014 è stato attivato il nuovo indirizzo di Liceo Internazionale opZione Italo
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Inglese. L'istituto offre così ai suoi studenti una prospettiva internazionale, rendendoli partecipi di una più vasta comunità. Il percorso internazionale integrato nel curriculum italiano fornisce inoltre la possibilità di proseguire gli studi all'estero e apre la mente alla conoscenza del mondo.
Attivi sono gli scambi culturali con scuole estere, in particolare con l'Australia, USA Olanda e Danimarca. Particolarmente attento ad ogni piega della cultura e della formazione, l'istituto prevede i seguenti laboratori e attività integrative per tutte le sedi: • (orsi di perfezionamento della lingua straniera tenuti da insegnanti madrelingua, finalizzati al conseguimento delle certificazioni:
cambridge ESOl DElF DELle ~ I..abluatori musicali (strumento, canto, coro, musica contemporanea) * laboratorio teatrale (in ogni sede) * Giochi Sportivi studenteschi, tornei sportivi • Scuola di Dibattito • Progetto High Sd\looi Radio in collaborazio
nE! (on IELLE Radio • Certamina di Latino. Olimpiadi di matematica, fisica, Informatica e Problem solving
La presenza di un presidio medico e di uno sportello di ascolto per studenti e genitori in tutte le sedi completano il Quadro di una scuola attenta al territorio e ai fabbisogni dei suoi residenti. In tutte le sedi è attivo ìI Registro Elettronico. II1II
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I I e sezioni liceali sono dislocate su due sedi Via l Salvini (liceo Scientifico Azzarita) e Via P.A. Michel (liceo classico Mameli) Gli indirizzi attivi sono i seguenti:
• Liceo Internazionale opzione Italo -Inglese • Liceo scientifico • liceo scientifico Cambridge Intel'natiol'lal • Liceo scientifico opzione scienze applicate - Liceo classico - Liceo classico Cambridge Internatiollla'
Sia nei Licei Classico e scientifico Cambridge International che nel liceo Itala- Inglese gli studenti sostengono sette esami di certificazioni IGCSE in Mathematics, Geography, Biology, Art and Design , English Second Language, Phisics, French and Latin. Le sedi di Via Micheli e via Salvini dispongono di laboratori di informatica, linguistici, scienze, fìsica, microscopia, aule conferenze con impianto video-audio, palestre e campi sportivi polivalenti e bar interno. In tutte le aule sono presenti PC e L1M.
DICEMBRE 2014 Via T. Salvini, 24 Domenica 14/12 Ore 10.00-13.00
GENNAIO 2015 Via P.A. Micheli, 29
Sabato 10/01 Ore 10.00-13.00
Via T. Salvini, 24 Sabato 17/01
Ore 10.00-13.00
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I 'istruzione tecnica e professionale risponde alle esigenze formative provenienti dalla realtà produttiva del Paese, proponendosi di formare i quadri inter-
medi necessari nei vari settori della produzione, dei servizi e delle professioni.
Gli studenti, al termine dei corsi di studi quinquennali, hanno, infatti, una duplice possibilità: proseguire gli studi in corsi universitari o postsecondari oppure entrare nel mondo del lavoro con una specifica professionalità. La sede di via Caposile ospita il polo tecnico-professionale dell'l.l.S. "Via Salvini", che comprende: • l'indirizzo AMMINISTRAZIONE, fiNANZA E MAIRKIETING dell'ISTiTUTO TECNICO "ANTONlIO GIENOVIE!!W' (l'indirizzo INFORMATICA lE
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I I TELECOMUNICAZIONI si trova nella sede di Via SaMni, 24) "l'ISTITUTO TECNICO COSTIUIZIONi, AMBIENTE lE TERRITORIO "GIUSEPPE VAI..ADIIER" .. L'ISTITUTO PROFESSIONALE PER l SERVIZI tOMMIERCDAU "FRANCESCO FERRARA"
Il polo tecnico·professionale dispone di laborato· ri di informatica, fisica, multimediali, topografia, costruzioni, aula speciale di disegno, aula audiovisivi, laboratorio agenzia turistica, biblioteca, palestra attrezzata alcune aule con Lim, aula magna, bar interno, campo esterno (pallavolo-basketl.
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nostre kritn~ si ~iMfi dal 16 allO gen_ ltnS
1ST. A. GENO'ESI Informatica
• bomenia t 4 dicembre 2014 .. Sabato f7 ~n~ 1015
Ore: 10.00 - IlOO
11 BOVembt! 1014 • Do.~ 14 2014
.. i I gtftRaio 101 5 Il Sahim 24 2015 • D~ni(3 15 ftbbraic 2015
Ore: 10.00 - 1100
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COBBIEBE DELLA SEBA
SEllE Scuola / di Giovanni Pacchiano
La lezione frontale è superata, il multimediale aiuta a spaziare
o guardo. Osservo la scrivania e la poltroncìna dove sta seduto, dove
sono stato seduto per li anni, e mi viene da pensare: è il mio uf· ficio, è la mia scrivania, che cosa ci fa questo signore lì dietro? TI "signore lì dietro" si chiama Giu· seppe Vincolo ed è il nuovo dirigente scolastico del Liceo Statale "Gaetana Agnesì" di Milano. Ha sostituito dalIa settembre il mi· tico Giovanni Gaglio, che ha retto con intelligenza e accortezza !'istituto dal settembre 1997 e che ora è andato in pensione. Ma, prima ancora, quando il liceo si chiamava Istituto Magistrale "Gaetana Agnesi", e i dirigenti scolastici. si chiamavano presidi (quanto meglio il
e barbetta, e il piglio dell'uomo di polso, all'inizio (ti lilla nuova espetienza, raccontarmi. «Diver·· si anni fa sono al1'ivato a Milano, che già conoscevo, per accompagnare la mia figlia maggiore che doveva iscliversi a un master all'università Bocconi. E, da buon "africano", non me la sono sentita di lasciarla sola. lo, a Napoli, tenevo fanùglia, moglie e due figlie, e facevo il preside e l'archi·· tetto. Ho deciso: chiedo il trasfe·· timento come preside a Milano. L'ho ottenuto, e così, mentre mia figlia ha affittato una stanza vicino all'università, mi son preso per conto mio una camera di 12
metti quadrati. Ora per fortuna vivo iu lill appartamento pii!
grande e conforvecchio nome, che sa di tradizione e di continuità), proprio lì, al posto di Gaglio e di Vincolo, c'ero io. Nostalgie rétro: mai si dovrebbe cedere alla tentazione di tornare sui passi perduti. E però non sono ritornato
la tecnologia serve,è
tevole, ma ho ancora casa a Napoli e sono emotiva
un sussidio in più. TUttavia
mente legato alla mia città: quanto a mia moglie, per ora, fa avanti e indietro». L'anno scorso Giusep .. pe era dirigente scolastico a1l'Uis
la
va rispettata
all'Agnesi (quanta gente credeva che si trattasse della pasta, e non dell'insigne matematica e filan· tropa del Settecento, di cui oggi solo pOChissimi si ticordano) per rievocare il passato. Anche se ci sarebbe molto da narrare, andando parecchio più indietro: prima dell'attuale edificio (190a), l'area era occupata dal ci· mitero del Gentilino, dove erano sepolti i fratelli Verri, le migliori teste pensanti dell'Illuminismo lombardo.
Forse Vincolo non lo sa, ma non voglio assillarlo col tempo perduto. Tocca a lui, 57 anni, napo· letano verace e architetto, una bella faccia espressiva con baffi
"Ettore Molinari" di Milano, benemerito per la presenza di corsi serali: ora ha di fronte una scuola organizza·· tivamente altrettanto complessa e con una grande succtU'sale. Ho deciso di prenderlo di petto sull'argomento su cui oggi si discute molto: cosa ne pensa del tablet nell'uso scolastico? <<AI Molinmi in plima e in seconda hanno il tablet. È un sussidio in più. Oggi, la lezione frontale, cosÌ com'era un tempo, è impensabile. Se, per esempio, tu parli delIa geografia dell' Afghanistan, ecco che il tablet ti aiuta dandoti la possibilità di spaziare. Tutta· via va rispettata la bellezza di un libro». Ma continueremo la con· versazione con Giuseppe Vincolo nel prossimo numero.
:Il R1PRODUZlONE RISERVATA
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Imprese, bonus ricerca con il freno tirato Il vincolo degli incrementi di spesa penalizza chi ha investito durante la crisi - Esclusi i «tecnici» ROMA
Un lungo e complicato percorso, dopo più di un tentativo naufragato, ha riportato alla luce il credito di imposta per investimenti in ricerca e innovazione. Ma con più di un'incognita che, secondo chi gli investimenti dovrebbe concretamente effettuarli, rischia di rendere la novità poco attraente.
La discussione parlamentare sulla legge di stabilità è chiamata a sciogliere anche questo nodo. Dopo la norma inizialmente inserita nel decreto Destinazione Italia della fine del 2013, ma mai diventata operativa, i ministeri dello Sviluppo economico e dell'Economia hanno confezionato un credito d'imposta quinquennale pari a12S% delle spese incrementali sostenute rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nei tre periodi di imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 201S. La percentuale sale alSO% per investimenti effettuati con università, centri di ricerca e startup e per il personale altamente qualificato.
Le coperture, lo scoglio contro il quale si era fermato il precedente tentativo, sono state trovate anche se in misura contenuta rispetto alle attese: il bonus, in termini di effetti finanziari, vale 219 milioni nel 201S, 392 milioni nel 2016, 483 milioni nel201?, S10 milioni nel 2018 ene12019, 12?milioni nel 2020 e 36,s milioni nel 2021. Poco per la possibile domanda delle imprese ad alto potenziale di innovazione. Ma non è l'unico limite sul quale ci si con-
fronteràinParlamento. Sono già arrivati emendamenti che puntano a eliminare il vincolo dell"'incremento" di spesa quanto meno in relazione ad alcune precise tipologie di interventi: spese per contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca ed organismi equiparati, oppure con altre imprese comprese le startup innovative. Emendamen-
tE POSSmUJ MODIfICHE Emendamenti di Pd e Ncd per far scattare l'agevoalazione sull'investimento totale nel caso di contratti con università e centri di ricerca
Credito d'imposta
.. Il credito d'imposta è ogni genere di credito di cui sia titolare il contribuente nei confronti dello Stato, che può essere destinato a compensare i debiti, a diminuire le imposte dovute; oppUre, quando ammesso, se ne può richiedere il rimborso. In questo contesto il credito d'imposta quinquennale pari a125% delle spese incrementali sostenute in ricerca e innovazione.
Tra le proposte anche l'allargamento dell' agevolazione alle reti di impresa
La dote
ti analoghi sono arrivati da deputati del Pd (Giampaolo Galli, Matteo Colaninno, Dario Parrini), di Ncd (Raffaello Vignali, Barbara Saltamartini, Paolo T ancredi) e di Per l'Italia (Federico Fauttilli e Giuseppe De Mita). Se le proposte otterranno disco verde, il credito di imposta per questa tipologia di investimenti si applicherà nella misura delso% delle spese sostenute in ciascuno dei periodi di imposta e non più sugli incrementi. Una novità che punterebbe ad annullare l'effetto per certi versi paradossale di vedere penalizzate quelle imprese che hanno avuto il coraggio e la capacità di innovare nel picco della recessione.
È lo stesso pacchetto di emendamenti targati Pd, Ncd e Pi a proporre poi altri correttivi che dovrebbero rendere la misura più vicina alle esigenze del mondo industriale. Un'ulteriore integrazione, ad esempio, è relativa alle categorie di personale altamente qualificato che possono rientrare nel perimetro del credito d'imposta. Tra le spese ammissibili, secondo gli emendamentiin questione, andrebbero inserite anche quelle per l'assunzione di tecnici di ricerca, oltre che di ricercatori e laureati con laurea magistrale in un novero di specifiche discipline tecnico-scientifiche.
Si punta poi a intervenire sui meccanismi di distribuzione delle risorse, prevedendo un meccanismo di eventuale ripartizione pro quota nel caso di richieste che risultino superiori alla di-
Per la misura, di durata quinquennale, a disposizione 219 milioni nel primo anno
sponibilità di risorse. E ancora: si chiarisce che il bonus interessa anche le reti, le joint venture, le aggregazioni di impresa e le imprese residenti che svolgono attività di ricerca su commesse di imprese estere. Infine - altro correttivo di non poco conto - si pone un termine (30 giorni) per l'emanazione del decreto attuativo (ministro dell'Economia di concerto con il ministro dello Sviluppo economico) che dovrà fissare tutte le disposizioni applicative necessarie a far partire le agevolazioni.
Il bonus ricerca arriva dunque al banco di prova. È destinato ad ogni modo a restare una misura non strutturale, ma articolata in cinque anni, mentre in altri ordinamenti si è privilegiata la continuità anche per dare certezze agli investimenti esteri.
Di possibili miglioramenti si discuterà anche sul "patent box", il regime opzionale per la detassazione dei redditi derivanti da brevetti e marchi funzionalmente assimilabili. La misura ha riscosso apprezzamenti nel mondo delle imprese, ed è considerata un antidoto al ricorso alla delocalizzazione all'estero dell'attività innovativa a più alto valore aggiunto. Dalle imprese arriva però la richiesta di semplificare alcuni passaggi procedurali, soprattutto nei casi in cui si utilizzano direttamente o attraverso operazioni infragruppo beni intangibili di proprietà dell'azienda.
C.Fo. ti RIPRO[:UZ;CIliE RJSERVA~A
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n Sole9]{l mmrn
Innovazione industriale
QUANTO VALE IL "BONUS" RICERCA Effetti finanziari netti della misura inserita nella legge di stabilità. In milioni di euro
2015 100
-500 _____ _
-600
IL CONFRONTO INTERNAZIONALE Spesa per R&S in percentuale sul Pil
2016 2017 2018 2019 2020 2021
Il Il JUUUlX &3 r = Il :: ::= Il = III Italia
1,27
Francia Germania UK Spagna Austria Belgio Svezia Grecia Irlanda Olanda Media -~ ---.......,.-~ ---v-- ---v- -------...r-- ---.. -----....,----- -------v--~ --v-- Uea28
2,29 2,98 1,72 1,30 2,84 2,24 3,41 0,69 1,72 2,16 2,07
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lAro~
Scienziati per la pace la Fondazione Veronesi e il meeting alla Bocconi MILANO. Torna per due giorni, oggi e domani, nell' aula magna dell'università Bocconi, la conferenza mondiale 'Science for Peace", promossa dalla Fondazione Umberto Veronesi. Il tema è: la pace come condizione fondamentale del benessere. Tra i relatori, prIT venienti da tutto il mondo, ci saranno ShrinEbadi (premio Nobel per la Pace 2003), Linda Bilmes ( docente di Politica pubblica alla Harvard University) e Arif Husain ( economista a capo del WorldFood Programme).
Diverse sessioni della conferenzaaffronteranno quelli chesIT no i maggiori ostacoli al raggiungimento di una pace stabile. Sra. dicarelapovertàestremaelamalnutrizione, rendere universale !'istruzione primaria, ridurre la mortalità infantile e combattere Aids, malaria e altre epidemie, l'immigrazione come strumento di sviluppo, lariformadelsistema carcerario. «Le guerre favorisco no solo le industrie che produco no armi -spiega Umberto Verll nesi - La guerra, per quanto straordinariamente proficua pel alcuni, non è mai un buon affare. 10 dimostrano le vicende mediIT rientali, dal conflitto afgano fino all'Is di oggi. Noi vogliamo ribadire con forza che la guerra è evitabile ed è contraria ad ogni logica economica, scientifica eumàIla».
CI RIPRODUZIONE RISERVI'
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La storia NADIAFERRIGO
tllander Ieri ha inviato la prima immagine E «accometato» dopo due rim ba Izi, e adesso una delle zampe sembra sospesa nel vuoto
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Conia sonda I collegamenti ora sono buoni Si trova in una zona molto accidentata e rocciosa forse un awallamento con illuminazione scarsa
Quanta Italia è aITivata sulla cometa il successo di Rosetta è nato in gran parte nel nostro Paese, grazie al rapporto tra industria e università
A salutare con orgoglio e un pizzico di sollievo il primo «accometaggio» della storia c'è tantissima Italia.
Con Paolo Ferri e Andrea Accomazzo, scienziati alla guida della missione, sono centinaia i ricercatori, tecnici e operai che hanno lavorato per costruire una navicella capace di arrivare puntuale all'appuntamento a 510 milioni di chilometri da noi.
Un successo firmato dall'Agenzia spaziale europea e da quella
italiana, che dalla fine degli Anni Novanta a oggi ha seguito passo passo il coordinamento tecnico e scientifico tra istituti di ricerca, università e industria. Dai laboratori Finmeccanica - Selex Es di Nerviano, in provincia di Milano, dove sono stati assemblati i pannelli fotovoltaici capaci di funzionare a bassa temperatura e intensità luminosa e la trivella dellander Philae che dovrà raccogliere i campioni della cometa, a quelli di Campi Bisenzio, altro laboratorio Selex, dove sono stati progettati il senso-
re per l'assetto stellare e la camera per la navigazione spaziale.
Due anni prima del lancio del 2004, la navicella è stata assemblata nei laboratori torinesi di Thales Alenia Space. Telespazio ha progettato per Esoc il centro di controllo, simulando il sistema di comunicazione della sonda. A lavorare con le aziende di Finmeccanica c'erano l'università di Padova, la Parthenope di Napoli, il Politecnico di Milano e l'Istituto di Astrofisica e planetologia spaziali di Roma Una scommessa di lO anni fa, vinta con appena 58 secondi di ritardo.
Autoritratto La prima immagine trasmessa
dallander: in basso a sinistra,
un dettaglio dell'arpione
sulla superficie della cometa
miliardi Il costo totale
della missione: in media ogni
cittadino europeo ha
speso 3,50 euro
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Data 14-11-2014 Pagina 13 Foglio 1
Timmermans ospite della Luiss: nuovo capitolo per la giustizia De Il CONVEGNO ROMA Il primo dicembre prossimo scade il periodo di transizione, previsto dal Trattato di Lisbona, che segnerà un rafforzamento della Corte di giustizia europea nell'area della libertà, dell~ sicurezza e della giustizia. «E l'inizio di un nuovo capitolo, o piuttosto la conclusione di uno passato», ha sottolineato il primo vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, in apertura della prima delle tre conferenze del Consiglio d'Europa che oggi terminerà all'Università Luiss di Roma, e che nei prossimi mesi avrà come tappe Riga e Lussemburgo. Fermamente convinta che oltre al-
l'unione monetaria la Ue dovrà diventare «unione giurisprudenziale», il pro rettore vicario della Luiss ed ex Guardasigilli, Paola Severino, ha auspicato che «si proceda con decisione sul fronte del riavvicinamento delle giurisdizioni, anche per evitare il pericolo che la criminalità trasnazionaIe attecchisca nei paesi le cui le maglie del presidio sono larghe».
All'apertura dei lavori hanno partecipato il presidente della Corte di Giustizia Ue, Vassillos Skouris, il capo di Gabinetto del ministero della Giustizia Giovanni Meli11o, il rettore della Luiss Massimo Egidi. A concludere la seconda parte dei lavori, oggi, sarà il ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Cortei, in tutta Italia è allerta antagonisti
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Data 14-11-2014 Pagina 36 Foglio 2/2 IL ,,"~MATTINO
-l'allarme 5mila iscritti saltati tutti i «tetti»
I dati non lasciano spazio a dubbi: 15mila iscritti contro i 1 0.551 programmati. le facoltà di medicina sono al collasso. I vincitori dei ricorsi (per molti si tratta di ammissioni con riserva che devono essere discusse) hanno di fatto saltare il numero stabilito dal Miur.lncerti i criteri che verranno scelti per il prossimo anno. Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha ipotizzato l'abolizione dei test con facoltà aperte a tutti e una selezione dura al primo anno sulla scorta del modello francese. Una ipotesi che preoccupai rettori: mancano profespazi adeguati per accogliere tutti.
caso
la Federico" Ci sono 350 immatricolati in più: nuove aule allestite nel complesso di Biotecnologie
l.
la Seconda Università 250 iscritti in più rispetto ai 440 previsti, i ricorsisti sono stati inseriti tutti a Caserta
"YcCCÀ~r,iìlllrl n'W, .:t.l.Jt.'''~
la denuncia Gli studenti contestano l'ennesima sperequazione: chi aveva i soldi è entrato
I laboratori Mancano i posti per garantire le ore necessarie fondamentali per la professione medica
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la Repubblica Data 14-11-2014 Pagina 6/7 Foglio 1 /2
ElaminoranzaDemsispacca.BersanieD'Alema awertono: "Riprendiamoci il partito"
«Siamo con tutti e due i piedi nel partito, però la sinistra c'è e si farà sentire per creare un'alternativa a Renzi nel Pd». Pierluigi Bersani fa sentire la sua voce. L'accordo suljobs act non frena lo scontro interno. Anzi, lo amplifica. Perché l'intesa siglata in extremis da Speranza e Damiano ha avuto un unico effetto: spaccare in tre la minoranza interna. Con i "trattativisti" decisi a rispettare il patto,icivatianiprontia nonvotare nemmeno la fiducia e gli altri che oscillano tra il sì alla fiducia e il no agli articolo più acuminati.
Renzi, insomma, sembra incunearsi nelle difficoltà dell' opposizione. Ma la risposta potrebbe già esserci al convengo della prossima settimana a Milano di Area riformista. E qualcuno inizia già a parlare di un "tandem" destinato a riformarsi: quello tra Bersani e D' Alema.
Di certo tra gli "antirenziani" serpeggia il dubbio che, alla fine, su Jobs Act e articolo 18 i cambiamenti siano assai meno di quelli sperati. Soprattutto temono di arrivare "disarmati" allo sciopero generale della Cgil del 5 dicembre. Sospetti che solo i "trattativisti" -da Speranza a Orfini e Damiano - non coltivano: «Al premier abbiamo fatto cambiare idea».
Certo le tre minoranze in questa fase cercano tutte di cogliere il massimo dall'emendamento promesso dal governo. «È comunque -dicono - un punto messo a segno, perché il premier-segretario ha dovuto prendere atto che non poteva blindare ilJobsAct usci todalSenato» e ha quindi aperto alle modifiche. Eppure la tripartizione rischia di evidenziarsi presto con una spaccatura manifesta.
Pippo Civati ad esempio conia l'hashtag "passodopopassoindietro". E poi avverte: «Non vorrei che fosse uno specchietto per le allodole ... ». Non lo convincono le deduzioni di Speranza e
Damiano: «Le proteste del Nuo- lo che la minoranza non avrebvo centrodestra sono un buon bemaivoluto.Latreguainterna indicatore che si va ormai nella è dunque molto fragile. Civati direzionegiusta».MaCuperloe nel fine settimana parteciperà Fassina nicchiano: «Guardia- aun'iniziativapoliticaconilleamo al merito: l'articolo 18 non derdiSel,NichiVendolaeconil deve essere toccato affatto, al Tsipras. Ma sarà anche all'apmassimo un "tagliando" e il puntamento milanese con Berreintegrodevevalereancheper sani che ha l'ambizione di rini licenziamenti illegittimi in saldare e unire la sinistra demo aziende in crisi». E a corrobora- Solo una speranza? Cuperlo e re la posizione c'è la pistola fu- Fassina non ci saranno. «Non mante degli emendamenti vado perché non mi hanno invielencati da Fassina, su cui do- tato», commenta Cuperlo. menica si comincia già a votare in commissione Lavoro.
Il governo ha fretta, la sinistra dem non ne ha per nulla. La minoranza si gioca nei prossimi giorni il tutto per tutto. Domani a Milano, dunque, nella riunione della corrente" Area riformista", Bersani chiamerà alla riscossa la sinistra. Nessuna scissione, ma la scalata al partito sì. Non a caso è stato invitato a Milano anche Nicola Zingaretti, il "governatore" del Lazio indicato sempre dai sondaggi come l' anti Renzi possibile.
Eforsenonèuncasochemercoledì scorso nella riunione della minoranza proprio Massimo D'Alema abbia chiarito che la "ditta" non si molla: «La battaglia si conduce dentro il Pd ma basta con un partito che vuole
Italy's Post-it lu~elnJer
parlare solo al potere italiano». .1 \1 ! Nel frattempo Renzi si è assi
curato un "sì", più o meno convinto almeno sulla fiducia. Il J obsAct tornerà quindi al Senato. «Renzi si è rimangiato la rottura dentro il Pd», osserva Da-vide Zoggia. Nessuno ha voglia nelle file dem di esasperare i to-ni per ora. Damiano, il presi-dente della commissione lavo-ro, che ha condotto appunto la trattativa con il ministro Polet-ti, con Filippo Taddei, responsabileEconomiadeIPd,conilvi-ce segretario Lorenzo Guerini e con Renzi stesso, è convinto che il risultato sia buono. «Non c'è solo l'articolo 18», continua a ri-petere, indicando i cambia-menti sulle questioni del de-mansionamento, dei voucher, dei controlli a distanza ma non più sulle prestazioni lavorative.
In cambio la sinistra dem ha dovuto ingoiare l'accelerazione: ilJobsAct passa davanti alla legge di Stabilità, proprio quel-
D'Alema: "La battagliasi conduce dentro il Pd ma basta parlare solo al potere italiano"
IL PREMIER POSHT E I SUOI NEMICI Una pagina corredata di post-it: così il Financial Times racconta la sfida riformista di Matteo Renzi, riprendendo una definizione che il prem ier d i recente ha dato d i se stesso ("A volte mi sento un post-it perché devo ricordare agli italiani chi siamo"). "Solo lo sta Ilo dell'economia potrebbe bloccarlo - scrive il giornale della Citydi Londra -. Renzi ha molto supporto popolare, ma si è fatto tanti nemici. Tra loro il più combattivo è Landini della Fiom"
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licenziamenti disciplinari controlli e ammortizzatori ilJobsact cambia così FISSate le varie tipologie che prevedono la riassunzione Verso un innalzamentoa3,4 miliardi delle risorse peri sussidi
ROBERTO MANIA
ROMA. La riforma dell'articolo 18 entra nel Jobs Act. Per i licenziamenti disciplinari dichiarati nulli daungiudice,saràprevistoilreintegro nel posto di lavoro. Tutela reale anche per quelli discriminatori, indennizzo monetario per i licenziamenti dovuti alla crisi economica dell'azienda. È questo il cuore dell'accordo raggiunto ieri all'interno del Pd. Dunque cambierà una parte della legge sulla riforma del mercato del lavoro perché laregolamentazionedeilicenziamenti individuali ingiustificati non sarà rinviata ai decreti attuativi (come il governo aveva intenzione di fare), ma diventerà parte integrante del testo in discussione alla Camera ( come chiedeva la minoranza del Partito democratico). TI testo dovrà poi tornare al Senato per una terza lettura, perché nella versione approvata da Palazzo Madama non c'era alcun riferimento all' articolo 18. L'esecutivo si è impegnato a varare ì decreti attuativi entro la fine dell'anno per permettere l'applicazione della riforma fin dal primo gennaio 2015 quando, con la legge di Stabilità, scatteranno pure gli sgravi contributivi
a favore delle nuove assunzioni a tempo indeterminato, le prime cioè con il cosiddetto ·contratto a tutele crescenti".
I LlCENZIAMETI DISCIPLINARI Di fatto, con l'intesa di ieri tra i
democratici si è parzialmente tornati all'impianto della legge Fornero del 2012. L'intenzione del governo è però quella di fissare in maniera più chiara possibile (tipizzazione, la chiamano ) icasinei qualiillicenziamentodisciplinare potrò essere dichiarato nullo dal giudice, cercando di azzerare i margini di discrezionalità del magistrato. Per fare un esempio: un lavoratore licenziato dal proprio datore di lavoro con l'accusa di aver rubato, verrà reintegrato se il giudice dovesse accertare non solo che non aveva commesso il fatto ma anche che l'imprenditore ne era perfettamente al corrente. Un licenziamento nullo, quindi, seguito dalla tutela reale per il lavoratore, cioè la riammissione. GLI ALTRI LICENZIAMENTI
Restano del tutto invariate, rispetto alle indicazioni che aveva fornito il ministro Poletti al Senato, le discipline per le altre due "famiglie" dilicenzi~enti:per quelli discriminatori (per motivi di razza, religione o idee politiche,
per esempio) sarà previsto il reintegro; per quelli economici (per crisiaziendali) ilricorsoall'indennizzomonetariocrescenteinbase all'anzianità di servizio. In tutti i casi le innovazioni normative riguarderanno esclusivamente i neo assunti. Per gli altri lavoratori ai quali si applica attualmente l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (nelle aziende con più di quindici dipendenti) non cambierànulla I CONTROLWI DISTANZA
C'è un'altra novità nell'intesa raggiunta ieri. Anche questa viene incontro alle richieste dellaminoranza del partito: il controllo a distanza, indipendentemente dall' esistenza di un relativo aocordo sindacale, non riguarderà le persone, cioè ilavoratori, bensì gliimpiantì, gli strumenti per illavoro in senso stretto. Secondo il governo questo era già chiaro nel testo approvato dal Senato ma poiché dallaminoranzadem veni-
va una richiesta dimaggiore chiarezza, un emendamento ne fisserà meglio i contorni. Non cambia, invece, il capitolo sul demansionamento: in casi di ristrutturazione aziendale, il datore di lavoro, con la disponibilità del lavoratore che così non perderà l'occupazione, potrà inquadrare a un livello inferiore il dipendente
senza ridurre però la retribuzione.
PIU' RISORSE PER fiLI AMMORTIZZATORI TIgoverno sièimpegnato anche
incrementare le risorse destinate agli ammortizzatori sociali che saranno progressivamente estesi a tutti i lavoratori, indipendentemente dal rapporto di lavoro. 10 stanziamento potrebbe passare
dagli attuali 2 miliardi indicati nella legge di Stabilità a circa 3,4 miliardi, comprensivi dei 700 milioni circa per la cassa integrazione in deroga. Ma su questo bisognerà fare i conti con i "controllori" di Bruxelles.
MENO CONTRAITI PRECARI Impegno del governo pure a
rafforzare il cosiddetto· disboscamento· dei contratti precari. Salteranno i collaboratori e le false partite Iva. Resteranno i contratti a tempo determinato tanto più dopo la liberalizzazione introdotta con il "decreto Poletti". L'intento della riforma è quello di fare del contratto a tutele crescenti la stradastandard per l'ingresso nel mondo del lavoro.
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la Repubblica Data 14-11-2014 Pagina 8 Foglio 2/2
I DISCIPLINARI Per i casi di licenziamenti disciplinari che il giudice può definire nulli (tipologia da individuare con precisione)sarà previsto il reintegro
I CONTROLLI I controlli a distanza saranno ammessi solo sugli strumenti di lavoro in senso stretto, quindi su macchinari ed impianti, non sulle persone
GLI AMMORTIZZATORI Le risorse per gli ammortizzatori sociali potrebbero passare da 2 miliardi a 3,4 compresi i 700 milioni per la cig in deroga
Pensando alle realtà industriali come Temi, Genova e Taranto, penso che occorrerebbe tenere quanto più possibile in casa i gioielli
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I LA STAMPA I ;:::" 14-11-2014 2 1 /2
Jobs Act, trovato l'accordo nel Pd Sì al reintegro per i licenziamenti discriminatori e disciplinari senza giusta causa. Sciopero, sindacati divisi
CARLO BERTINI ROMA
Lo scarto matura dopo pranzo, ma già la sera prima Renzi aveva dato un ok che gli consente di stringere i tempi: «Il primo gennaio entreranno in vigore le nuove regole sul lavoro: è un grandissimo passo in avanti». Il governo lascia l'impianto immutato ma va incontro alla minoraIÌza del Pd: ok al reintegro per i licenziamenti discriminatori e per quelli disciplinari senza giusta' causa: le cui fattispecie però, limitate al massimo per ridurre la discrezionalità dei giudici, saranno specificate nei decreti attuativi. La mediazione sull'articolo 18 consente a Renzi di blindare i tempi in Commissione con l'ala sinistra. E di correre: scontata la fiducia sul nuovo testo che sarà votato il 26 novembre alla Camera. E che dovrà tornare al Senato per un tim-
bro finale: anche in quel caso i tempi saranno garantiti da un altro voto di fiducia.
Alle quattro del pomeriggio scendono insieme dallo scalone che porta al piano terra i tre artefici della mediazione, Lorenzo Guerini, Filippo Taddei e Matteo Orfini, reduci da un summit con tutti i membri Pd della Commissione Lavoro. La fumata bianca consente alla sinistra Pd di uscire dall'angolo. La sera prima il capogruppo e leader dei quarantennni di Area Riformista Roberto Speranza ha convinto Renzi a recepire l'accordo faticosamente raggiunto a fine settembre dalla Direzione Pd. «Matteo, fidati di questa area che non sarà mai renziana, ma che si carica della sfida del governo che è anche la tua, noi siamo leali». Qualche ora dopo, finita la Direzione sulla legge elettorale, è Orfini a tornare alla carica con Renzi. Ai tre ambascia-
tori, riuniti con Damiano, Speranza e gli altri membri della commissione, ci vogliono tre ore per chiudere nei dettagli la partita. E per questo quando si materializzano possono sorridere, Guerini dice come stanno le cose. «Abbiamo definito un punto di incontro sul reintegro per i licenziamenti discriminatori e per i licenziamenti disciplinari ingiusti, una specifica sul controllo a distanza che significa che non puoi mettere una telecamera sulla testa del lavoratore. E abbiamo preso l'impegno a reperire ulteriori risorse per gli ammortizzatori sociali e un coinvolgimento delle Commissioni parlamentari nella stesura dei decreti attuativi».
Ma appena si chiude un fronte a sinistra, se ne apre uno a destra: esplode la rabbia degli alleati Ncd, Sacconi e la De Girolamo chiedono un vertice di maggioranza. «La Direzione del Pd non è l'ombelico del
Come cambierà l'articolo 18 Gli obiettivi raggiunti dalla minoranza del partito
Ucenziamenti discriminatori _ Abolita l'ipotesi che in caso di licenziamento discriminatorio al lavoratore sarà corrisposto soltanto un risarcimento monetario. Il nuovo accordo prevede il reintegro sul posto di lavoro.
Ucenziamento disciplinare _ Tramontato anche in questo caso il risarcimento monetario. AI lavoratore licenziato per motivi disciplinari ingiusti spetterà il reintegro sul posto di iavoro. Potrà essere licenziato solo per motivi disciplinari giusti.
No alla delega in bianco _ La minoranza del Pd è riuscita ad aggirare la delega in bianco al governo (che Fassina aveva definito «non firmabile») anche se le varie fattispecie di licenziamenti saranno specificate nei decreti attuativi.
mondo», partono all'attacco gli alfaniani. che il premier però conta di riportare a più miti consigli.
Nel frattempo alla Camera la minorapza Pd rischia pure di spaccarsi. Cuperlo frena, «dobbiamo vedere il testo primadi decidere». Fassina incassa iI «cambio di rotta: hanno capito che una parte significativa del Pd non avrebbe votato una fiducia su una delega in bianco». Ma i duri e puri sono in imbarazzo. Speranza è sicuro di recuperarli, primo tra tutti Bersani che con i suoi riconosce iI primo risultato portato a casa. Renzi così facendo dà anche un segnale distensivo che mira a dividere i sindacati, già spaccati sullo sciopero generale della Camusso. «Sciopero proclamato prima del tempo», accusa iI neosegretario della UiI Barbagallo. In sintonia con la Cisl, che non intende seguire la Cgil sulla linea di attacco frontale al governo. La FurIan è dura: «Il 5 dicembre la Cgil sarà sola, così divide iI mondo del lavoro. Noi non ci saremo».
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LA STAMPA Data 14-11-2014 Pagina 2 Foglio 2/2
"Rete più estesa" di tutele ma resta l'addio all'articolo 18
ROBERTO GIOVANNINI
e Cosa lyrev('f!e tilllx,;R(J Reuzi-rniuomnza "711 .lobI) Premettiamo che per adesso ancora non c'è alcun testo di uno o più emendamenti che dovrebbero modificare la (stringatissima) delega legislativa. Dalle dichiarazioni dei protagonisti sappiamo che le modifiche inseriranno i contenuti dell'ordine del giorno approvato il 29 settembre dalla Direzione del Pd. Si parla però anche di modifiche non contenute nell'Odg, come sul controllo a distanza, che riguarderà non i lavoratori ma gli impianti. Per saperne di più dovremo aspettare.
silmlfadi (!ambiamenli ""'''''·UI.U
libertà lÙ'lfllzif!Jllefi!O prmfft.1SSa
tlalpremier? Assolutamente no, è la risposta alle due domande. I cambiamenti di maggiore impatto riguardano una più drastica sforbiciatura delle forme di lavoro atipico e precario, e l'aumento delle risorse per i loro ammortizzatori sociali. La prima misura è facilmente attuabile, per la seconda bisognerà trovare le risorse.
O La prima not,"ifLì è dllrtque Xl!.flli wmnortizzafort ffocialL (h3;(J mmbù!?
Nell'Odg si parla di «una rete più estesa» di tutele, sia per i precari che per i disoccupati. In teoria, servirebbero risorse aggiuntive rispetto a quelle inserite nella Legge di Stabilità.
i La delega lascia intendere che l'unica fattispecie che salterà sarà quella del co.co.pro. Il Pd aveva invece ipotizzato una più ampia «riduzione del-
la Cgil sarà da sola in piazza il 5 dicembre per lo sciopero nazionale
le forme contrattuali». e
PaJJ.'ifialllO ai ficellzimTfLmli il (':(mfralto {<(t
Assolutamente no. Un lavoratore di un'azienda con più di 15 dipendenti licenziato prenderà un'indennità economica dal suo datore di lavoro, non oggetto di trattativa. Quanto, lo diranno i decreti delegati. La reintegra - obbligata per i licenziamenti «discriminatori» -potrebbe tornare solo per i licenziamenti disciplinari ingiustificati.
Nessun imprenditore dirà mai che licenzia per le idee politiche
o l'orientamento sessuale del dipendente, cosa proibita da legge e Costituzione, ma lo definirà «economico». Non è chiaro se spetta al lavoratore o meno dimostrare il contrario. In ogni caso maternità, malattia, credo religioso e affini non possono essere causa di licenziamento.
o E che (IL'calle c;(m i lieert?HU!l{JJtJfl dilidpliuari? Sulla base delle anticipazioni dell'accordo Renzi-mmoranza,
qui ci sarà una novità, e sarà consentito - per alcune fattispecie, però, non per tutti i casi di licenziamento disciplinare - al giudice di stabilire che il lavoratore possa riavere il suo posto, qualora il licenziamento risulti ingiustificato o sproporzionato alla mancanza commessa. Quando un'azienda licenzia qualcuno con un'accusa disciplinare, oggi con le regole della riforma Fornero, non sempre è un giudice a dire se l'accusa era fondata o meno, e se la sanzione è proporzionata. In alcuni casi prevalgono infatti le regole stabilite nei contratti collettivi. Con il Jobs Ad, intanto, la prima novità sarà che un giudice interverrà sempre, e di norma concederà solo un'indennità economica nei casi non giustificati. Con le novità concordate ieri nel Pd - ma che non sono gradite al Nuovo Centrodestra - per alcune tipologie di situazioni il giudice potrà prevedere anche il recupero del posto di lavoro.
No. Secondo il governo non c'è nessun ritorno mascherato dell'articolo 18, perché i licenziamenti disciplinari - peraltro relativamente pQchi - saranno definiti in modo chiaro.
Jobs Ad, lrovalo l'accordo nel Pd " '"' p~ ~ '"' "H , TI m ,òi~ trltruU"KC1Z'!ll~t" ca ~,SClOjlC1~ 1'![(\.'lC ,,,fi',,,
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Data 14-11-2014 Pagina 4 Foglio 1 /2
Intesa con la minoranza dem, ci sarà il reintegro anche per i licenziamenti disciplinari
Jobs act., il Pd riapre i giochi Ma Ncd non ci sta e chiede un vertice di maggioranza
DI ALESSANDRA RICCIARDI
Niente muro contro muro. Sul Jobs act Matteo Renzi apre alla minoranza in
terna del Pd. Il testo uscito dal senato, a dispetto di quanto annunciato solo pochi giorni fa dal governo, alla camera non verrà blindato con il ricorso al voto di fiducia, ma sarà modificato. In particolare per quanto riguarda il contestato articolo 18, ossia la disciplina dei licenziamenti senza giustificato motivo. La modifica più importante, il ripristino del reintegro anche per i licenziamenti disciplinari, così come chiedeva la sinistra demo Ma a questo punto si riapre l'in-tera partita, con Ncd che fa la voce grossa e dice no a rivedere i licenziamenti.
A dare la notizia del cambio di passo è stato il capogruppo dei deputati pd, Ro-berto Speranza, in queste settimane sempre più calato nella parte di pon-tiere tra la sinistra interna e i renziani: «Non ci sarà la fid u-cia sul testo uscito dal senato ma ci sarà un lavoro in commissione alla camera. Si riprenderà l'ordine del giorno approvato in direzione». Ed era quanto chiedeva la minoranza che aveva lavorato a un ammorbidimento dei contenuti della legge delega nella direzione del partito e che al senato però aveva dovuto accettare che quell'intesa rimanesse fuori dall'articolato della delega. Ma in commissione lavoro alla camera i rapporti di forza sono ribaltati, la maggioranza Pd è di sinistra, a partire dal presidente della commissione, Cesare Damiano. Trovare un'intesa è stato così inevitabile.
L'accordo è stato frutto di un compromesso faticoso in casa dem, così lo racconta
Stefano Fassina, tra i leader della minoranza, che ha chiarito: «Non avremmo votato la fiducia su una delega in bianco. Noi non vogliamo rallentare le riforme, però vogliamo migliorarle». Aggiunge Damiano: «L~ mediazione è un fatto pohtico rilevante che migliora la delega, valorizza il ruolo del lavoro parlamentare e premia la tenacia unitaria della commissione lavoro della camera». In serata, interviene anche il premier Renzi: «Quello che sta emergendo nella mediazione sul .Jobs act è tutto quello che è stato deCISO nella dIrezIOne del Pd. Bene così, andiamo avanti».
Ncd e Scelta civica, spine nel fianco del Jobs act
Ma se da un lato il Pd si ricompatta, dall'altro la maggioranza vive nuove giornate di tensione: il Nuovocentrodestra non ci sta a modificare l'equilibrio raggiunto sul Jobs act al senato. «La delega non si tocca, non siamo disponibili a rivedere il tema dei licenziamenti», scandisce piccato il presidente della commissione lavoro di Palazzo Madama, Maurizio Sacconi, Ncd, «serve un vertice di maggioranza». E rincara la dose la capogruppo N cd alla camera, N unzia De Girolamo: «Il parlamento non può essere il luogo che ratifica le decisioni del Pd». Un primo faccia a faccia con il ministro dei rapporti con il parlamento, Maria Elena :Boschi non pare essere stato risol~tivo, «continuiamo a trattare», dice Sacconi. «Scelta civica ribadisce la propria non disponibilità ad avallare decisioni che rendano meno chiaro e netto il senso e il contenuto della riforma», dice il senatore di Sc Pietro Ichino, tra i padri dell'attuale versione della delega, «ogni passo indietro equivale a rimanere in mezzo al guado». Per ricucire l'intesa con Ncd e Sc, il governo punta a definire in modo molto stringente le fattispecie per
il reintegro. «La definizione, da parte del gruppo Pd della commissione lavoro della camera, delle posizioni che saranno sostenute sugli emendamenti al Jobs Act rende certa l'approvazione del provvedimento nei tempi richiesti dal governo e ne conferma i contenuti», prova a smussare il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, «dall'inizio di gennaio» si potrà «utilizzare il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, un contratto più flessibile sia in ingresso che in uscita, più certo e semplice sotto il profilo normativo e più conveniente, a seguito della previsione, in legge di stabilità, della decontribuzione triennale per le nuove assunzioni a tempo indeterminato». A fare una valutazione più politica è il sottosegretario alla presidenza, Graziano Delrio: «Ci sono molti argomenti»perchè la maggioranza resti insieme», la riforma del Jobs Act, «ha una sua stabilità, serve al Paese e sono sicuro che sarà approvata nei tempi prestabiliti».
cgil: resta lo sciopero Cisl: decisione sbagliata
lo che accade il giorno dopo lo sciopero che ci interessa; per ottenere i risultati vanno fatte altre cose. Camusso non ha fatto la mossa giusta. Noi
non ci saremo». A chi chiedeva alla Camusso se l'assenza della Cisl indebolisca la mobilitazione, la leader Cgil ha risposto piccata: «La vera debolezza penso sia il fatto che di fronte a scelte che manterrebbero il paese in una condizione di recessione ed di attacco ai diritti del lavoro, non si reagisca».
Tensioni nella Capitale, centro immigrati trasferito
È iniziato il trasferimento dei rifugiati del centro immigrati di Tor Sapienza, alla periferia est di Roma, preso di mira da pro-teste dei residenti ed anche da un tentati-vo di assalto. L'ultimo episodio di violenza ieri quando il centro è stato bersagliato di bottiglie. Il trasferi-mento è cominciato con lo spostamento dei minori non accompagnati. Gli ospiti del centro sono in tutto 72 ed i trasferiti per ora sono 36. Verran-
Il Jobs act è uno dei pila- no smistati in altri stri su cui si regge lo sciopero centri del Comune. A proclamato dalla Cgil contro decidere e gestire il il governo per il prossimo 5 trasferimento il sindadicembre. Le modifiche che il co, Ignazio Marino. I Pd ha concordato di apporta- fatti di ieri hanno ac-re alla riforma non sembrano celerato una decisione però smontare affatto la lea- che era nell'aria: lanci der Susanna Camusso, che di bottiglie e pietre spiega: «Ma come si fa a de- hanno di n~ovo ~~piterminare un'attenzione, un -~ l'edificio che ospita gh imrapporto di forza diverso con migrati, dando la stura a uno il governo se non attraverso scontro anche tra i residenti e lo sciopero? In piazza saremo le forze dell'ordine schierate tantissimi per rappresentare davanti alla struttura: «Difenin maniera non violenta il di- dete noi non loro perché noi vi sagio dei lavoratori». La sta- paghiamo le tasse e lo stipengione di mobilitazione della dio». Musica per le orecchie di Cgil insomma si è aperta e Matteo Salvini, leader della non si chiude. E sulla scel- Lega: «Questo è il fallimento ta di andare allo sciopero dello stato e di un certo modo generale, la Camusso batti- di amministrare la cosa pubbecca a distanza con Anna- blica. Purtroppo la politica maria Furlan, segretario dell'immigrazione incontroldella Cisl, che all'iniziativa lata porta anche a queste reinvece si è opposta, ~<non è azioni, anche se la violenza lo strumento adatto. E quel- non si giustifica mai».
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Ruby bis, pene ridotte
Sei anni e un mese di carcere a Lele Mora, tre anni a Nicole Minetti e quattro anni e dieci mesi a Emilio Fede. È il verdetto pronunciato dai giudici della Corte di appello di Milano nel processo Ruby bis. In primo grado, Fede e Mora erano stati condannati a 7 anni, e Minetti a cinque. I giudici della Corte d'Appello hanno ridotto la pena a Ni-
cole Minetti perché le hanno riconosciuto le attenuanti generiche, che in primo grado non erano state concesse. In questo modo, spiega il suo legale, l'ex consigliera regionale «eviterà il carcere», sempre che la sentenza venga confermata dalla Cassazione. Inve-
ce a Mora è stata riconosciuta la continuazione tra i reati di cui era accusato, per i quali è stata ribadita la colpevolezza,
e la condanna già subita per la bancarotta fraudolenta di una delle sue società. Infine, Fede è stato in parte assolto dalle accuse e uno dei reati di cui rispondeva è stato riqualificato in un altro che prevede una pena più lieve.
Isis, il Califfato arriverà fino a Roma
La campagna militare della coalizione a guida Usa contro
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l'Isis «sta fallendo», il Califfato si è «esteso in Arabia Saudita, Yemen, Libia, Egitto e Algeria» ma <<la marcia dei mujahidin continuerà finché non arriveremo a Roma». È il contenuto di un messaggio audio diffuso dal gruppojihadista con la presunta voce del leader Abu Bakr al-Baghdadi, in risposta alle notizie circolate nei giorni scorsi di una probabile morte.
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Fisco da azzerare Domanda. Andrea
Camporese,.pl"esidente dell' Adepp, quali novità dal dibattito parlamentare in·merito alle rendite delle Casse?
Risposta. È stato di· ehial'ato ammissibile un emendamento sottoscritto da parlamentari del Pd, di N cd e di Forza Italia che mantiene la tassazione al 20% rendendo stabile la norma precedente che ha effetto solo per il 2014. Le aperture sul tema di diversi esponenti del governo fanno speliate che il problema sia stato valutato con pÌù attenzione. D'altro canto la copertura necessaria stimata è di 40 milioni di euro annui, una cifra che ci appare del tutto compatibile. Restiamo convinti che un azzeramento della tassazione, come avviene nella stragrande maggioranza dei
Paesi europei d<lve si tassa solo la pensione-secondo gli scaglioni di reddito, sia la strada corretta. La graduale diminuzione della tassazione sulle rendite dei nostri patrimoni, associata a una strategia di politica industriale nazionale, porterebbe a un
aumento dei benefici.
D. Le Casse a sostegno della crescita del Paese: in questi mesi Se n'è parlato molto, È confermato il vostro impegno? Se sì con che dotazione e con quali obiettivi?
R. L'assemblea dei presidenti Adepp ha confermato l'intenzÌone di generare un fondo chiuso a maggioranza di investitori istituzionali previdenziali ritenendo che si tratti di un valore per gli iscritti e per il Paese.
Dimostriamo così una responsabilità importante che supera e rende valore comune il tema della tassazione. Altri stati europei stanno seguendo la stessa strada, l'Ocse e l'Unione europea sollecitano fiscalità di vantaggio sugli investitori di lùngo periodo. La speranza è che il dialogo con il governo continui: autonomia, responsabilità, tassazione sono tasselli che possono andare insieme in un nuovo patto per il futuro della previdenza privata.
D. Welfare e lavoro: quale contributo da parte delle Casse a un nuovo sistema di ammortizzatori per i professionisti?
R. Il sistema spende oltre 500 milioni di euro l'anno, senza ricevere al·
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cun contributo pubblico, sul versante del welfare. Polizze sanitarie, aliquote agevolate, mutui, prestiti, iniziative di sostegno ai giovani professionisti. Il ventaglio si allarga proprio nella consapevolezza dell'urgente necessità di sostenere l'intero ciclo lavorativo, non limitandosi all'erogazione di pensioni che in futurosaranIlo sempre più sostenibili in termini economici, ma sempre meno adeguate in termini di assegno. Questa spinta sottrae costi allo stato, rende concreto un rapporto virtuoso di sussidiarietà, permette di dare risposte ai giovani professionisti in grave difficoltà. Serve un mutamento di prospettiva culturale. Le professioni soffrono, non sono una casta, rischiano in proprio e si autofinanziano i sistemi di protezione. ,Meritano rispetto.
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L'annuncio del sottosegretario: dal dibattito parlamentare indicazioni importanti
Rendite, il governo ci ripensa La tassazione deve tenere in conto la finalità previdenziale
Pagina a cura DI IGNAZIO MARINO
Il governo è pronto a rivalutare l'innalzamento della ta'isazione, dal 20 al 26%, delle rendite finanziarie
delle Casse di previdenza. In fase di conversione del disegno di legge di stabilità, è stato il sottosegretario all'economia Pier Paolo Baretta a lanciare un segnale concreto di apertura con un messaggio mandato ai periti industriali riuniti in congresso a Roma fino a sabato. «Credo», ha spiegato nella sua missiva, «che il dibattito parlamentare che si sta sviluppando porterà a una maggiore consapevolezza circa il fatto che queste rendite non possono essere considerate, anche ai fini della tassazione, come tutte le altre rendite finanziarie data la loro finalità esclusivamente previdenziale. Personalmente», ha assicurato, «mi sto adoperando in questa direzione e, tuttavia, non credo che gli interventi sulla tassazione debbano mettere a rischio la nascita di un Fondo per la crescita dell'economia del paese. Tale Fondo del resto, avrà una propria
convenienza intrinseca che consentirà l'accesso ad investimenti connessi alla natura e alle finalità di fondi e casse. Essi saranno coinvolti nelle scelte di investimento e parteciperanno attivamente alla loro determinazione. In questo ambito si sta muovendo il confronto che il governo ha avviato con le casse di previdenza degli
ordini professionali e con i fondi pensione negoziali. La dimensione degli investimenti realizzati da queste strutture è impressionante: circa 140 miliardi di euro investiti al 90% in debito pubblico, metà italiano e metà di altri paesi. Un flusso annuale di circa 15 miliardi. La destinazione
definitiva di queste risorse è quella di assicurare una pensione dignitosa agli associati e dobbiamo riconoscere il merito di promotori e amministratori che hanno garantito una gestione oculata ed efficace. Se solo il 10% in più di queste risorse», si è appreso ancora dal messaggio di Baretta, «si orientasse verso l'economia reale, si tratterebbe dell'equivalente di circa 1 punto di PiI, una quantità finanziaria compatibile con le risorse e
le finalità di fondi e casse ma straordinariamente importante per il Paese. Sia le casse che i fondi si sono detti disponibili ad accettare questa sfida nel presupposto, comunemente condiviso, che non si tratta di un obbligo, un prestito forzoso, ma una libera scelta fondata su valutazioni di merito». A proposito del sostegno delle Casse al sistema economico, il presidente dell'ente di previdenza dei periti industriali, Valerio Bignami, ha detto: «Un risparmio in termini di minor imposta dovuta sarebbe funzionale a disporre di maggiori risorse da investire per mettere in moto l'economia. Di quanto stiamo parlando? 11 rispannio fiscale (ad esempio dal 20% al 13% di tassazione) sarebbe pari a circa 58 milioni di euro, relativo a tutto il sistema previdenziale obbligatorio privato. 158 milioni di euro», ha continuato, «possono attivare, a loro volta, investimenti nell'economia reale per complessivi 196 mln di euro: i risultati della ricerca Ance-Istat evidenziiillo infatti come per ogni milione investito si genera una ricaduta complessiva nel sistema economico di 3,374 milioni di euro (58x3,374=196). A questo punto, oltre a svolgere la loro funzione previdenziale, gli enti di previdenza privati potrebbero dare il loro contributo per rimettere in moto l'economia italiana».
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Dalla legge di Stabilità 2015 ai nuovi dati sulla disoccupazione e sul perdurante calo
della produzione industriale: abbiamo voluto sentire le opinioni del presidente nazionale Anel Francesco Longobardi sulle ultime vicende che hanno riguardato da vicino il mercato del lavoro.
Domanda. Presidente, cosa ne pensa della manovra di stabilità, sni nuovi incentivi per le nuove assunzioni.
Risposta. Ben vengano i nuovi incentivi, ma la mia convinta impressione è che non ne conseguirà occupazione aggi untiva rispetto a quella che le imprese avevano già individuato. Certo, in luogo di una nuova assunzione si prediligerà il ricorso alla nuova decontribuzione, ma nulla di nuovo: al datore di lavoro non può più bastare uno sgravio triennale rispetto ad un rapporto a tempo indeterminato decisamente più lungo e più impegnativo per entrambe le parti. Ho l'impressione che si è già perso il centro del vero problema, che l'Anel va riproponendo da tempo: è il costo del lavoro complessivo che deve essere drasticamente aggredito. TI datore di lavoro ha bisogno di un orizzonte decisamente più lungo del triennio,
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Il presidente dell'Ancl commenta gli ultimi provvedimenti in materia
Lavoro, nulla di nuovo Longobardi: servono misure più incisive ha bisogno di progettare ben più in là in termini di risorse umane. Altro che tre anni di decontribuzione. Necessita un costo del lavoro drasticamente più basso, decisamente più basso per investire in ·nuova forza lavoro. Le politiche di sgravi contributivi temporanei hanno fatto il loro tempo, sono ormai vecchie. Stupisce vedere un governo che tende al nuovo adottare strumenti ormai decisamente datati.
D. Il nuovo incentivo non sarà replicabile in caso di assunzione da altro datore di lavoro dello stesso lavoratore per il quale si è già usufruito della agevolazione: unamisuragiusta?
R. Una misura assurda: a parte il fatto che ho già l'impressione convinta che l'incentivo sarà collegato al solito sistema di incremento dell'occupazione aziendale, Ula ecc., ma sono molto perplesso sul fatto che un lavoratore che è stato oggetto di assunzione agevolata presso un primo datore di lavoro, non possa essere assunto presso un secondo datore se la prima ha comportato l'agevolazione. Quali strumenti ha il nuovo datore di lavoro per controllare tutto ciò? Che colpa ha il lavoratore per essere stato assunto una prima volta in ter-
mini agevolati e non poter essere assunto una seconda volta? Una condanna per il lavoratore alla prossima disoccupazione.
D. Parliamo di apprendistato: il recente intervento legislativo produrrà effetti positivi?
R. Un'altra semplificazione solo di facciata. Continueranno a calare i datori di lavoro che ricorreranno a tale contratto, anche perché lo stesso decreto 3412014 pone in concorrenza il contratto a tempo determinato acausale e l'apprendistato. Con tutti i lacci e lacciuoli che le regioni sono state maestre a inventarsi, con tutte le assurdità delle differenze tra le legislazioni regionali, sarà prediletto il contratto a tennine acausale, così privilegiando la precarietà invece che l'investimento nelle giovani risorse umane e nella formazione di nuova forza lavoro. Lo vedremo presto, non appena saranno disponibili i nuovi dati del Ministero del lavoro sulle comunicazioni obbligatorie. Se dovessi vincere la scommessa, è evidente la miopia assoluta del legislatore.
D. Preannunciato il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti: sarà risolntivo?
R. Ho seri dubbi. Innanzitutto il contratto a tutele crescenti
non ha dato granché di risultati in altri stati europei che l'hanno già adottato da tempo. Per il resto, bisogna ancora capire quali sono le tutele crescenti, visto che la delega legislativa è molto ampia e pressoché indefinita. Ho l'impressione che si sia ancora molto distanti dalle vere realtà aziendali, quelle che i Consulenti del Lavoro toccano con mano tutti i giorni. Il datore di lavoro non si alza la mattina con l'incubo del licenziamento, ma lavora per produrre, per vendere, per espandersi, per crescere e per combattere l'aggressione fiscale e contributiva. Questa è la realtà, altro che le tutele crescenti. Sinché il legislatore di turno si appassiona alle questioni teoriche e di principio, questa economia rimane al palo.
D. In conclusione parliamo di disoccupazione giovanile: un vero problema generazionale
R. Le più recenti legislature hanno sempre gridato allo scandalo rispetto ai dati crescenti del disagio sociale e della disoccupazione giovanile; ciascuna ha avuto una risposta politica, ma nessuna è stata risolutiva. Pannicelli caldi. Anche la recente iniziativa della Garanzia Giovani, ho timore che sia un flop che brucerà
milioni di euro di paternità europea. Non ho sentito mai nessuno dei nostri esponenti politici di tutti i colori, manifestare (perlomeno) la forte preoccupazione riguardo al sistema previdenziale prossimo venturo, che soffrirà di un paio di generazioni che non hanno versato un euro di contributi e che bisognerà pur accudire con il sistema del welfare. Si gira la faccia dall'altra parte, per evitare il problema, attuale e futuro. Ci stanno costruendo un sistema sociale che andrà ancora in forte depressione, con crisi economiche ricorrenti e pressochè strutturali, di sistema.1l nostro mercato del lavoro è completamente da rifondare, non può essere sufficiente alcun parziale aggiustamento. E una rincorsa continua a questo o quel provvedimento, che rimane puntualmente disorganico, parziale, spesso caotico e dispersivo di risorse ..
Pagina a cura DELL'UFFICIO STAMPA
E RELAZIONI ESTERNE
DELL'ANcL,
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Modifiche al Jobs act il Pd trova l'accordo Ncd: governo a rischio ~ Reintegro per licenziamenti disciplinari Renzi: tempi certi, riforma per fine anno
ROMA Intesa nel Pd sull'articolo 18, il Jobs act cambia. Vengono introdotti i licenziamenti disciplinari per i quali l'articolo 18
permane, e vengono stanziate più risorse per gli ammortizzatori sociali. Di fatto, sono i punti che la minoranza del Pd aveva richiesto a Renzi per poter
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votare il testo. Il premier: «Tempi certi, riforma per fine anno». Ma intanto insorge l'Ncd: «Governo a rischio».
Bertoloni Meli, Conti e Franzese alle pago 6 e 7
Art.18, intesa nel Pd: la delega cambierà L'Ncd insorge «Governo a rischio» ~ Accordo a sinistra: nuovo testo poi la fiducia. Alfaniani in trincea poi Sacconi vede Lotti. Premier sicuro: grandissimo passo avanti
Il CASO ROMA Alla fine fu accordo. Il.Jobs act cambia. Vengono introdotti i licenziamenti disciplinari per i quali l'articolo 18 permane, e vengono stanziate più risorse per gli ammortizzatori sociali. Di fatto, sono i punti che la minoranza del Pd aveva richiesto a Matteo Renzi per poter votare il testo senza turarsi il naso o, peggio, senza dover rincorrere dissidenti vari e tiratori franchi, punti approvati in un documento finale della direzione demo «Sia-
mo soddisfatti, ora si può procedere», si leggeva sul viso a Cesare Damiano, il presidente della commissione Lavoro, nonché a Roberto Speranza, il capogruppo, che più di tutti si è dovuto prodigare per assicurare il voto compatto dei deputati al provvedimento, visto che i parlamentari dem attuali sono stati eletti nella gestione bersaniana.
Ma chiusa la falla a sinistra, ecco che si apre a destra. Insorge l'Ncd, alleato di governo, che per bocca dell'ex ministro Sacconi dice chiaro e tondo «non ci stiamo», attacca il Pd «che crede di
risolvere i suoi problemi scaricandoli sul Parlamento», e chiede un vertice urgente, di maggioranza, pena l'uscita del partito di Alfano dalla medesima.
Il GELO DI BOSCHI Il vertice viene bocciato sul nascere dalla ministra Boschi (<<non ce n'è alcun bisogno»), e viene sostituito da un incontro a palazzo Chigi tra lo stesso Sacconi, Nunzia Di Girolamo capogruppo Ncd, e il sottosegretario Luca Lotti accompagnato da Taddei, responsabile pd per l'economia (il premier Renzi è in
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viaggio alla volta dell'Australia). Al termine, ribellione non rientrata: «Ci dobbiamo tornare a vedere». Ma il sottosegretario Graziano Del Rio, uscendo a sua vol-ta da palazzo Chigi, spiegava tranquillo: «La forma decisa sul Jobs act mi pare molto buona, ci sono molti argomenti perché la maggioranza resti insieme».
E' stato Matteo Renzi in persona a volere l'intesa con la minoranza e a lavorare per arrivarci. Subito dopo la direzione dell'altra sera, quella conclusasi senza votazioni (ora si capisce perché, era in gestazione l'accordone), il premier-segretario si è riunito con il vice Guerini, il presidente Orfini e i due capigruppo Zanda e Speranza. «L'importante è ri-
spettare i tempi, senza stravolgere il provvedimento», il suo mandato. La minoranza dialogante (ormai la gran parte) non aspettava altro, la palla è passata subito ai referenti in Parlamento, altra riunione con i componenti dem della commissione Lavoro, e !'intesa definitiva è stata trovata nel primo pomeriggio. I tempi, dunque. Il Jobs act verrà modificato nel testo approvato al Senato, ma sarà poi assicurato il rispetto dei tempi per essere approvato entro l'anno, in modo da essere operativo dal lO gennaio del 2015. «E' un grandissimo passo avanti», ha benedetto Renzi da Bucarest, in una pausa del viaggio alla volta della terra dei canguri. Scompare anche l'ipote-
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si di ricorrere alla fiducia, a meno di incidenti di percorso allo stato non messi nel conto. «L'accordo è sicuro, soprattutto al Senato, blin-da-to», scandivano dalIa presidenza del gruppo di Montecitorio. La grande intesa lascia fuori solo alcuni singoli del Pd, gli irriducibili, abbandonati anche dal resto della compagnia. Si chiamano Stefano Fassina e Pippo Civati. «Non voterò una delega in bianco. E' una questione che riguarda i diritti dei lavoratori, non si possono dare deleghe in bianco al limite della costituzionalità», il no di Fassina. Punta i piedi anche Cuperlo, ma non viene indicato tta i possibili esponenti pronti all'abbandono.
Nino Bertoloni Meli © RIPRODUZIONE RISERVATA
BUCAREST Matteo Renzi con accolto dal collega rumento Victor Ponta con le rispettive first lady
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il Giornale Pagina 5 Foglio 1 /2
SCENARI POLITICI Guai democratici
Jobs Acl, Renzi fa dietrofront e reintegra la minoranza Pd In cambio di tempi certi, il premier concede ulteriori correzioni sull'articolo 18 E da Budapest commenta soddisfatto: la riforma sarà in vigore dal primo gennaio
d i Laura Cesa retti Roma
ontrordine compagni: il JobsActricambia(siapure solo un pochino, rial
largando le maglie dell' articolo 18 ai licenziamenti disciplinari) e ora marcerà di gran carriera alla Camera, prima della legge di Stabilità. Perpoiripassare altrettanto in fretta al Senato, sempre con la fiducia, ed essere approvato - come il premier aveva annunciato in Direzione mercoledì, e come ha promesso in Europa -per l'inizio del prossimo anno. «Il primo gennaio entreranno in vigore le nuove regole sul lavoro: è un grandissimo passo in avanti», annuncia soddisfatto il premier da Bucarest, dove ieri ha fatto tappa prima di volare in Australia per il G20 di Brisbane.
ConIa mossa a sorpresa di ieri rimentoaifamosilicenziamenti cambio di tempi strettissimi e sulJobsAct,MatteoRenzihaot- disciplinari, ma ogni specifica- certi, si poteva apportare qualtenuto due risultati chelo soddi- zione sarà demandata ai decreti che variazione al testo. Dando sfano assai: ha frantumato la mi- legislativi del governo. Tanto così soddisfazione a tutta quella noranza Pd, isolando la sinistra che Gianni Cuperlo, uno di quel- parte della sinistra Ds che non radical; e ha sgonfiato come un li che probabilmente voterà co- aspettava altro che un appiglio palloncino bucato lo sciopero munque no (del resto Massimo per poter affermare di aver ottegenerale della sua acerrima ne- D'Alema ormai è su una linea di nuto dei risultati dal governo, e micaSusannaCamusso. Seque- totale rottura con il premier, fi- per chiudere la partita dell'artisto gli costa un po' di urla diNcd noadevocareconisuoilaneces- colo 18. Altrimenti, rischiava di e qualche telefonata in più con sità di andarsene dal Pd renzia- prevalere l'ala estrema, quella Angelino Alfano, poco importa: no) avanza il sospetto che lame- che già minacciava (con Fassii centristi se ne faranno una ra- diazionerischi di esserepeggio- na,Boccia,D'AttorreeilsolitoCigione ed è difficile - pensano ra- rativa: «Continuo a pensare che vati) di non votare neppure la figionevolmenteaPalazzoChigi- escludere completamente la ducia, e di crearsi uno strappo che facciano saltare governo ele- possibilità di reintegro per i li- violento che sarebbe stato cavalgislatura per questo, tanto più cenziamenti economici indivi- catonellepiazzedallaCgildiCache devono ancora portare a ca- duali sia molto rischioso: apre la musso. La mossa di ieri serve a sa quella soglia de13% nell'ltali- strada alla possibilità che non depotenziaretuttociò,earinsalcum che èlaloro speranza di so- esista piùillicenziamento disci- dare il rapporto con quell' ala pravvivenza. NelPdperaltro giu- plinare». bersaniana dei gruppi parlarano cheNcd era stato informa- La «svolta» è stata cucinata a mentari che, come spiega un to, prima di rendere pubblico tarda notte mercoledì, al termi- renziano,«hacomeprincipaletil'accordo interno al Pd annun- ne della Direzione del Pd al Na- more le elezioni anticipate, e ciato ieri. I centristi hanno chie- zareno: conRenzisono rimasti il pensa che si debba collaborare sto a gran voce un vertice, Renzi presidentedelpartitoMatteoOr- con Renzi, per condizionarlo, ha passato la pratica a Lorenzo fini, i capigruppo Luigi Zanda e ma consentendogli di andare Lotti e a Filippo Taddei, respon- RobertoSperanza,referentedel- avanti». Anche perché l'ltalisabileeconomico delPd, cheie- la minoranza «dialogante» e il cum modificato rischia di esseri sera si sono incontrati aPalaz- ministro Maria Elena Boschi. Il re una trappola per loro, come zo Chigi con i capigruppo Ncd. presidente del Consiglio aveva ammette un deputato della sini-
Del resto, a sentire gli stessi appena aperto, in Direzione, il stra: «Abbiamo tanto rotto le scarenziani, nel merito delJobsAct varco ad una mediazione: in tole per le preferenze, e ora che cambierà poco: ci sarà sì un rife- quello ce le ha date noi come le
prendiamo?».
la «svolta» mercoledì notte grazie a Speranza Orfini, Zanda e Boschi
l'ala bersaniana, quella più dialogante, incassa un successo di bandiera
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