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Rassegna Stampa di giovedì 17 ottobre 2013 SNALS / CONFSAL Testate on line 15/10/2013 ARTICOLI PRESI DAL WEB Il Resto del Carlino - MO 17/10/2013 "PIAZZA ROMA, LA DELIBERA POPOLARE VA AVANTI" Modena Qui 17/10/2013 PIAZZA ROMA, RISOLTO UN CAVILLO CONTENUTO NELLA DELIBERA POPOLARE Prima Pagina Modena 17/10/2013 PIAZZA ROMA, DELIBERA DI INIZIATIVA POPOLARE CATERINA LIOTTI APRE AI COMITATI Primo Piano Molise 17/10/2013 UNA CATENA UMANA INTORNO ALL'EX CATTOLICA Scuola, Formazione, Università, Ricerca Corriere della Sera 17/10/2013 MA E' VERO CHE SIAMO GENITORI RESPONSABILI? Corriere della Sera 17/10/2013 CONTRO I MAESTRI DI VITA la Repubblica 17/10/2013 A SCUOLA CON LO SPONSOR CACCIA A BANCHE E AZIENDE PER PAGARE LE BORSE DI STUDIO la Repubblica 17/10/2013 Int. a G.Rembado: "QUESTE INIZIATIVE NON DIVENTINO UN ALIBI LO STATO DEVE INVESTIRE DI PIU' SULL'ISTRUZIONE" Libero Quotidiano 17/10/2013 ALL'ANTICA, TANTA SCIENZA E POCHI IMMIGRATI ECCO IL SEGRETO DELLE SCUOLE NELLA EX DDR Avvenire 17/10/2013 SCUOLE, L'INFORTUNIO IN CORTILE Europa 17/10/2013 PRECARIETA' NO, MA PIU' SCUOLA E NIENTE G8 Il Fatto Quotidiano 17/10/2013 NIENTE "SCIALLA" SIAMO INGLESI La Notizia 17/10/2013 Int. a E.Centemero: SCUOLA, IL PDL CHIEDE IL DIRITTO ALLA LIBERTA' DI SCELTA il Mattino 17/10/2013 ATENEI, COME FERMARE IL DECLINO DEL SUD La Nuova Sardegna 17/10/2013 CAPO DI SOPRA E CAPO DI SOTTO SOLUZIONE PER LE UNIVERSITA' la Repubblica - ed. Bari 17/10/2013 LA SPARTIZIONE DELLE CATTEDRE DALLA LUM ALL'UNISALENTO Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 17/10/2013 L'ASSUNZIONE FA RESTITUIRE TUTTO IL CONTRIBUTO ASPI il Sole 24 Ore 17/10/2013 A TUTTOLAVORO IL CONFRONTO TRA ESPERTI E IMPRESE il Sole 24 Ore 17/10/2013 GLI ORDINI SARANNO ESCLUSI DALLA SPENDING REVIEW il Sole 24 Ore 17/10/2013 Int. a R.Guffanti: "ALLA CASSA NON SERVE LA CONTABILITA' PUBBLICA" il Sole 24 Ore 17/10/2013 LAVORO, SICUREZZA PIU' GARANTITA la Repubblica 17/10/2013 NO DEI SINDACATI, OK DAI MERCATI LO SPREAD CROLLA SOTTO QUOTA 230 la Repubblica 17/10/2013 ETA' PENSIONABILE, UE CONTRO ROMA "BASTA DISPARITA' TRA UOMINI E DONNE" la Stampa 17/10/2013 PARTITI E SINDACATI CONTRO LA MANOVRA la Stampa 17/10/2013 PENSIONI, ITALIA NEL MIRINO DELL'EUROPA Italia Oggi 17/10/2013 LEGGE DI STABILITA', TUTTI SCONTENTI Italia Oggi 17/10/2013 SICUREZZA LAVORO SENZA SCONTI il Messaggero 17/10/2013 QUALCHE LUCE MA MANCA LA SPINTA PER LA RIPRESA il Messaggero 17/10/2013 TASSA PRIMA CASA, PER IL 2014 ALIQUOTA MASSIMA AL 2,5 PER MILLE il Messaggero 17/10/2013 SCONTI IRPEF IN BUSTA PAGA: IN MEDIA 152 EURO ALL'ANNO il Messaggero 17/10/2013 CONTRATTI, LIQUIDAZIONI E TURN OVER: COSI' LA STRETTA SUGLI STATALI il Messaggero 17/10/2013 Int. a G.D'alia: "SUGLI STRAORDINARI PRONTI A CAMBIARE LE REGOLE" il Messaggero 17/10/2013 LA UE: MISURE MODESTE MA PESA IL DEBITO il Messaggero 17/10/2013 PENSIONI NEL MIRINO UE PER LE DIFFERENZE UOMO-DONNA Panorama 23/10/2013 GIU' LE MANI DALLE NOSTRE PENSIONI Panorama 23/10/2013 MA PERCHE' QUESTI PENSIONATI D'ORO LA FANNO FRANCA? Panorama 23/10/2013 E ORA ATTENTI AI CONTI INPS L'Unita' 17/10/2013 INVESTIMENTI, TAGLI, DETRAZIONI E TANTE INCOGNITE il Mattino 17/10/2013 VIA LIBERA DALL'ESECUTIVO AI FONDI UE 2014-2020 CENTO MILIARDI, PIU' RISORSE PER RICERCA E LAVORO il Mattino 17/10/2013 LAVORO, SFORBICIATA AL CUNEO FISCALE MA IN TASCA ENTRANO SOLO 14 EURO il Sole 24 Ore 17/10/2013 "IMPATTO POSITIVO DALLA LEGGE DI STABILITA'" il Sole 24 Ore 17/10/2013 TFR RINVIATO DI ALTRI SEI MESI il Sole 24 Ore 17/10/2013 PRIMA CASA, RISCHIO AUMENTI la Repubblica 17/10/2013 MINIBONUS DA 14 EURO AL MESE ECCO LA MANOVRA PER I DIPENDENTI LETTA E SACCOMANNI: "MIGLIORABILE" la Stampa 17/10/2013 LA DIFESA OSTINATA DEI PRIVILEGI la Stampa 17/10/2013 SANITA', I TAGLI TOCCANO ALLE REGIONI

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    SNALS / CONFSAL Testate on line 15/10/2013 ARTICOLI PRESI DAL WEB Il Resto del Carlino - MO 17/10/2013 "PIAZZA ROMA, LA DELIBERA POPOLARE VA AVANTI" Modena Qui 17/10/2013 PIAZZA ROMA, RISOLTO UN CAVILLO CONTENUTO NELLA DELIBERA POPOLARE Prima Pagina Modena 17/10/2013 PIAZZA ROMA, DELIBERA DI INIZIATIVA POPOLARE CATERINA LIOTTI APRE AI

    COMITATI Primo Piano Molise 17/10/2013 UNA CATENA UMANA INTORNO ALL'EX CATTOLICA Scuola, Formazione, Università, Ricerca Corriere della Sera 17/10/2013 MA E' VERO CHE SIAMO GENITORI RESPONSABILI? Corriere della Sera 17/10/2013 CONTRO I MAESTRI DI VITA la Repubblica 17/10/2013 A SCUOLA CON LO SPONSOR CACCIA A BANCHE E AZIENDE PER PAGARE LE BORSE

    DI STUDIO la Repubblica 17/10/2013 Int. a G.Rembado: "QUESTE INIZIATIVE NON DIVENTINO UN ALIBI LO STATO DEVE

    INVESTIRE DI PIU' SULL'ISTRUZIONE" Libero Quotidiano 17/10/2013 ALL'ANTICA, TANTA SCIENZA E POCHI IMMIGRATI ECCO IL SEGRETO DELLE SCUOLE

    NELLA EX DDR Avvenire 17/10/2013 SCUOLE, L'INFORTUNIO IN CORTILE Europa 17/10/2013 PRECARIETA' NO, MA PIU' SCUOLA E NIENTE G8 Il Fatto Quotidiano 17/10/2013 NIENTE "SCIALLA" SIAMO INGLESI La Notizia 17/10/2013 Int. a E.Centemero: SCUOLA, IL PDL CHIEDE IL DIRITTO ALLA LIBERTA' DI SCELTA il Mattino 17/10/2013 ATENEI, COME FERMARE IL DECLINO DEL SUD La Nuova Sardegna 17/10/2013 CAPO DI SOPRA E CAPO DI SOTTO SOLUZIONE PER LE UNIVERSITA' la Repubblica - ed. Bari 17/10/2013 LA SPARTIZIONE DELLE CATTEDRE DALLA LUM ALL'UNISALENTO Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 17/10/2013 L'ASSUNZIONE FA RESTITUIRE TUTTO IL CONTRIBUTO ASPI il Sole 24 Ore 17/10/2013 A TUTTOLAVORO IL CONFRONTO TRA ESPERTI E IMPRESE il Sole 24 Ore 17/10/2013 GLI ORDINI SARANNO ESCLUSI DALLA SPENDING REVIEW il Sole 24 Ore 17/10/2013 Int. a R.Guffanti: "ALLA CASSA NON SERVE LA CONTABILITA' PUBBLICA" il Sole 24 Ore 17/10/2013 LAVORO, SICUREZZA PIU' GARANTITA la Repubblica 17/10/2013 NO DEI SINDACATI, OK DAI MERCATI LO SPREAD CROLLA SOTTO QUOTA 230 la Repubblica 17/10/2013 ETA' PENSIONABILE, UE CONTRO ROMA "BASTA DISPARITA' TRA UOMINI E DONNE" la Stampa 17/10/2013 PARTITI E SINDACATI CONTRO LA MANOVRA la Stampa 17/10/2013 PENSIONI, ITALIA NEL MIRINO DELL'EUROPA Italia Oggi 17/10/2013 LEGGE DI STABILITA', TUTTI SCONTENTI Italia Oggi 17/10/2013 SICUREZZA LAVORO SENZA SCONTI il Messaggero 17/10/2013 QUALCHE LUCE MA MANCA LA SPINTA PER LA RIPRESA il Messaggero 17/10/2013 TASSA PRIMA CASA, PER IL 2014 ALIQUOTA MASSIMA AL 2,5 PER MILLE il Messaggero 17/10/2013 SCONTI IRPEF IN BUSTA PAGA: IN MEDIA 152 EURO ALL'ANNO il Messaggero 17/10/2013 CONTRATTI, LIQUIDAZIONI E TURN OVER: COSI' LA STRETTA SUGLI STATALI il Messaggero 17/10/2013 Int. a G.D'alia: "SUGLI STRAORDINARI PRONTI A CAMBIARE LE REGOLE" il Messaggero 17/10/2013 LA UE: MISURE MODESTE MA PESA IL DEBITO il Messaggero 17/10/2013 PENSIONI NEL MIRINO UE PER LE DIFFERENZE UOMO-DONNA Panorama 23/10/2013 GIU' LE MANI DALLE NOSTRE PENSIONI Panorama 23/10/2013 MA PERCHE' QUESTI PENSIONATI D'ORO LA FANNO FRANCA? Panorama 23/10/2013 E ORA ATTENTI AI CONTI INPS L'Unita' 17/10/2013 INVESTIMENTI, TAGLI, DETRAZIONI E TANTE INCOGNITE il Mattino 17/10/2013 VIA LIBERA DALL'ESECUTIVO AI FONDI UE 2014-2020 CENTO MILIARDI, PIU' RISORSE

    PER RICERCA E LAVORO il Mattino 17/10/2013 LAVORO, SFORBICIATA AL CUNEO FISCALE MA IN TASCA ENTRANO SOLO 14 EURO il Sole 24 Ore 17/10/2013 "IMPATTO POSITIVO DALLA LEGGE DI STABILITA'" il Sole 24 Ore 17/10/2013 TFR RINVIATO DI ALTRI SEI MESI il Sole 24 Ore 17/10/2013 PRIMA CASA, RISCHIO AUMENTI la Repubblica 17/10/2013 MINIBONUS DA 14 EURO AL MESE ECCO LA MANOVRA PER I DIPENDENTI LETTA E

    SACCOMANNI: "MIGLIORABILE" la Stampa 17/10/2013 LA DIFESA OSTINATA DEI PRIVILEGI la Stampa 17/10/2013 SANITA', I TAGLI TOCCANO ALLE REGIONI

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    Data 17-10-2013

    COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 33 Foglio 1

    Famiglia Richiamo dell'Agenzia britannica della scuola: bambini senza regole. Gli psicologi: abbiamo paura di dire dei no

    Ma è vero che siamo genitori irresponsabili? I genitori inglesi sono accu-

    sati di scarsa responsabilità nell' educazione dei figli. Colpa del collasso della soçietà: le case sono affette dalla piaga dell'alcol e della droga e i ra-gazzi sono più vulnerabili. Ma c'è dell'altro, e non è sempre un problema economico. Piut-tosto è la mancanza di regole e di limiti a «impoverire» i bam-bini, il fatto che non si insegni più loro a distinguere un com-portamento giusto da uno sbagliato. Questa, almeno, è la sintesi di Sir Michael Wilshaw dell' Agenzia statale che con-trolla gli standard scolastici e dei servizi britannici (Ofsted).

    11 tema della deresponsabi-lizzazione della figura genito-riale, però, riguarda ormai i

    Lo psichiatra «Non si può trattare un bambino come un piccolo adulto: questo gli crea ansia identitaria»

    genitori di tutti i Paesi e sono tanti i segnali che lo dimostra-no. Per esempio sta facendo discutere la risoluzione del Consiglio d'Europa che racco-manda di coinvolgere il bam-bino quando si tratta di deci-dere se fare o no la circoncisio-ne, trattandolo, in definitiva, come un piccolo adulto. Ma dovrebbe far pensare anche la crescita dei casi discussi nelle aule dei tribunali, dove è un giudice a decidere cosa sia più giusto per il minorenne.

    «Questa assenza di respon-sabilità spesso è mascherata dal rispetto delle scelte dei più piccoli, come se potessero'già essere autonomi nel prendere le decisioni», spiega lo psi-chiatra Giovanni Migliarese,

    dirigente al Fatebenefratelli di Milano, dove si occupa, tra le altre cose, dei gesti autolesivi in età adolescenziale. n risul-tato di questo lasciar fare, che ricorda molto l'utopia del buon selvaggio di Jean-Jac-ques Rousseau - l'uomo la-sciato crescere secondo natura sarebbe migliore - è, al con-trario, un'ansia identitaria che viene riempita, in fase adole-scenziale, con Internet, con le droghe, con altri mezzi.

    Anche gli psicologi osserva-no in questa refrattarietà a da-re delle regole e a farle rispet-tare un tratto distintivo dei nuovi genitori. Paola Di BIasio, docente alla Cattolica di Mila-no e già presidente del Centro nazionale bambino maltratta-

    to, lo osserva in come è cam-biato il comportamento degli studenti più giovani: «Sono molto sensibili, non accettano che gli si dica di aver sbagliato qualcosa. Non sono stati abi-tuati a considerare l'errore co-me una modalità per appren-dere e migliorare». Per lei il problema nasce in principio, ed è molto frequente con i figli unici. «Quando i genitori in-dudono il bambino all'interno della coppia, senza delimitar-ne gli spazi, senza considerar-lo separato da sé, diventa mol-to difficile fissare poi dei limiti perché si teme una reazione ostile e non si vorrebbe mai fargli provare frustrazione».

    Elvira Serra © RIPRODUZIONE RISERVATA

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    Data 17-10-2013

    COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 41 Foglio 1

    Contro i maestri di vita di SEBASTIANO V ASSALLI

    on ho figli in età scolare. Se ne avessi uno (maschio o femmina non ha importanza)

    i e se mi dicesse che nel primo giorno di scuola il prof di italiano o la prof

    I di matematica hanno scritto sulla lavagna il loro numero di cellulare: «Chiamatemi in qualsiasi momento»,farei di tutto per fargli cambiare sezione. Si è parlato tanto, nelle scorse settimane, del professore di Saluzzo e del suo scandalo, si sono tirate in ballo presunte sette sataniche; l'unica cosa certa, al momento, è che come parecchi suoi colleghi, a nord e a sud del Paese, anche lui apparteneva alla setta, considerata benefica, dei «maestri di vita». Una setta nata negli anni Sessanta per ragioni ideologiche e

    Una scena di con-testazione durante gli anni Sessanta

    poi cresciuta nel decennio successivo, quando salirono in cattedra insegnantti arrivati alla laurea attraverso le assemblee, le contestazioni e le occupazioni di quegli anni. La caratteristica del maestro di vita è che considera la propria materia secondaria rispetto alle vite degli allievi, in cui finisce per immedesimarsi ben al di là di quanto prevede il suo ruolo. Nonostante ciò, ci sono film e romanzi che lo celebrano; i presidi e l'istituzione scolastica lo difendono; la gente (si è visto anche a Saluzzo) lo ama. lo invece cTedo che sia l'esatto contrario di un buon insegnante, anche se non va a letto con le allieve: cosO! posso farci?

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    Ila Repubblica I

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    A scuola con lo sponsor caccia a banche e aziende perpagare le borse di studio L'ultima frontiera del welfare fai-da-te: così premianw i più bravi

    SARA flCOCELU

    AZIENDE, banche, fonda-zioni e privati cittadini che investono nel futuro

    dei giovani. Al posto dello Stato. È questa l'ultima frontiera dell'i-struzione italiana: la borsa di studio fai-da-te, donata da scuole medie e istituti superiori con l'aiuto di sponsor privati, premiando gli studenti più me-ritevoli. Un fenomeno che rap-presenta, in un momento di cri-si, un aiuto concreto per le fami-glie - perché i premi spesso permettono di pagare al ragazzo il primo anno di università - e una vetrina per gli sponsor, che fanno circolare il proprio mar-chio tra i giovanissimi, forman-do, in molti casi, il personale che andranno ad assumere.

    Non tutte le scuole, infatti, mettono a disposizione denaro.

    Ci SODO anche offerie generose di privati i:n noxne di studenti SCOltUpani

    Alcuni istituti, come l' alberghie-ro Artusi di Chianciano Terme, pagano ogni anno ai sei migliori

    studenti delle classi quarte uno stage presso la School ofHospi-tality and Culinary Arts della NaitSchool diEdmonton, in Ca-nada. «Le spese - spiega il diri-gente scolastico, Massimo Pomi -sonosostenuteperlamaggior parte da privati, per lo più azien-de del settore turistico alber-ghiero del territorio».

    Per "vincere", i ragazzi devo-no impegnarsi. Il liceo Ariosto di Ferrara stanzia, ogni anno, da sei a otto borse da 600 euro per chi ha ottenuto alla fine del quarto anno una media pari o superiore a 8,5 e un voto in con-dotta pari o superiore a9, e il pre-mio è finanziato dall'aziend

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    la Repubblica Le storie

    Gemona del Friuli Libri di testo realizzati dai docenti

    Istituto tecnico Majorana

    Libri di testo realizzati dai docenti della rete di 27 istituti Book in progress

    Teramo Le mamme cuciono le tende di una scuola media della provincia

    I genitori ridipingono le pareti di una scuola nel quartiere Serpentara

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    Data 17-10-2013

    la Repubblica Pagina 25 Foglio 3/3

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    la Repubblica

    FAVOREVOLE Il presidente

    Giorgio Rembadoè

    favorevole alle borse di studio

    dei privati

    Giorgio Rembado è il presidente dell' associazione nazionale presidi

    "Queste iniziative non diventino un alibi lo Stato deve investire di più sull' istruzione" GIORGIO Rembado, presidente del-l'Associazione nazionale presidi, che cosa pensa dell'erogazione di borse di studio scolastiche finanziate dai privati?

    «Sono favorevolissimo. Anzi, fos-sero di più le aziende disposte a fi-nanziare progetti di questo tipo, sa-rebbe anche meglio. L'importante è che questo fenomeno non diventi però per lo Stato un alibi per non in-vestire nella scuola. Non sappiamo quanti sono in Italia gli istituti che hanno attivato progetti di questo ti-po, ma spesso si tratta di finanzia-menti provenienti da ex alunni o da genitorichehannopersounfiglioche frequentava l'istituto. Insomma, pri-vati cittadini. Purtroppo le aziende che collaborano con le scuole in que-sto senso sono ancora poche, a diffe-renza dei Paesi anglosassoni, dove

    invece il fenomeno è molto diffuso». Secondo lei, ci sono controindica-

    zioni? «La scuola statale è di tutti. ed es-

    sendo i fondi pubblici a disposizione praticamente inesistenti, quella dei finanziamenti privati è una boccata di ossigeno di cui abbiamo disperata-mente bisogno. Ripeto: ben vengano gli sponsor, ma ipotizzare che si so-stituiscano allo Stato è impensabile. Lascuolaèunmondovastissimo,fat-to di milioni di studenti e di centinaia di migliaia di insegnanti. Pensare di poter affidare tutto questo alla buona volontà ,dei privati è irrealistico. La cosa migliore sarebbe, in futuro, il ri-corso alla sussidiarietà, cultura che è ancora troppo lontana dal n{)stro Paese».

    (s·fJ IO RIPRODUZIONE HISERVA lA

    Data 17-10-2013 Pagina 25 Foglio 1

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    Data 17-10-2013 Pagina 18 Foglio 1

    Sorpresa: gli studenti migliori sono aWEst

    All' antica, tanta scienza e pochi immigrati Ecco il segreto delle scuole nella ex Ddr

    ...... ......

    ::: DANIELMOSSERI BERLINO

    111111 Gli scolari dell' ex Gennania est so-no molto più bravi dei loro colleghi dell' ovest, soprattutto nelle materie scientifiche. La migliore preparazione de-gli studenti dell' exRepubblicademocrati-ca è stata accertata dall'Istituto per lo svi-1uppo della qualità nell'istruzione (Iqb) che ha sottoposto 44mila quindicenni di 1.300 scuole tedesche a diversi test scritti in fisica, chimica, biologia e matematica. Per tre ore e mezzo gli adolescenti hanno dovuto calcolare la tassa sul carburante, illustrare il fenomeno della pelle d'oca, spiegare perché il tuono e il fiùmine non si producono contemporaneamente. I mi-gliori sono stati gli scolari della Sassonia che fra moltiplicazioni e divisioni hanno ottenuto 536 punti, seguiti da quelli della Turingia (521). Ultima classificatala città-Stato di Brema con 471 punti. Una diffe-renza fra i 25 e i 30 punti equivale all'ap-prendimento di un intero anno scolastico per cui si contano anche due anni di scar-to fra est e ovest. In fisica questo succede ancora fra l'orientale Sassonia e l' occi-dentale Renania. All'ovest solo lo Schle-swig-Holstein e la Bassa Sassonia otten-gono risultati al di sopra della media na-zionale. Le restanti regioni non raggiun-gono la sufficienza.

    IL CASO

    IL TEST L'Istituto per lo sviluppo della quali-tà nell' istruzione (una sorta di Invalsi tedesco) ha sottoposto 44mila quin-dicenni di 1.300 scuole tedesche a diversi test scritti in fisica, chimica, biologia e matematica. I migliori so-no risultati quelli dei land orientali.

    SCUOLA MEDIA Le regioni dell'est hanno mantenuto il sistema scolastico della DDR: ha mantenuto la scuola media mentre a Ovest si passa grossomodo dalle elementari alle superiori. Ma, so-prattutto, nelle aule orientali entrano pochissimi immigrati.

    L'lqb ha presentato l'esito dei test alla spiegare tante differenze nei risultati eper Kultusministerkonferenz (Kmk), la con - l'Iq b la seconda ragione va ricercata nelle ferenza dei sedici ministri dell'Istruzione famiglie. All'ovest, soprattutto nelle città-perché, manco a dirlo, il sistema scolasti - Stato (Amburgo, Brema, Berlino), il nu-co in Gennania è una competenza dei mero di quelle «didatticamente svantag-Uinder.lnalcuniStatisicomincialascuo- giate» è più alto che all'est, e più alto è il la a sette anni, in altri a sei. Dopo la Grun - numero degli immigrati. Come in tutti dschiile, la scuola elementare di durata Paesi del mondo, anche in Gennania un variabile, la complessità aumenta. Al net - bambino che proviene da una condizione to delle differenze, l'offerta scolastica svantaggiata avrà meno successo a scuo-all'ovest può essere riassunta come se- la.EinGennaniaovestl'immigrazioneha gue. Dopo il primo ciclo di scuola dell' ob - radici antiche. Le prime ondate di italiani, bligo, gli studenti devono scegliere fra spagnoli e turchi risalgono agli anni '50. Hauptschule, Realschule e Gymnasium. Fra picchi e rallentamenti, il fenomeno è La prima corrisponde agli indirizzi pro- ripartito in quarta conia crisi dell'eurozo-fessionali; la seconda agli istituti tecnici; la na. Chi fra i nuovi immigrati troverà lavo-terza, la più elevata, ai licei a loro volta de - ro, si fennerà e avrà dei bambini, rinno-clinati in classici o scientifici. All'est inve- vando il ciclo. Ecco perché da più parti si ce resiste la scuola media e solo dopo gli chiede la creazione di un ministero studenti sono chiamati a una scelta. È dell'Integrazione. Le competenze federali questa secondo gli esperti dell'lqb la pri- in materia di immigrazione sono divise ma ragione dell' eccellenza all'est. LaSiid - fra almeno tre ministeri e due agenzie, ma deutsche Zeitung spegne subito gli ardori i Liberali (Fdp) ex alleati di Angela Merkel degli «ostalgici», gli orfani dell' ex Ddr. Le si sono sempre opposti alla creazione del differenze del sistema educativo tedesco dicastero che invece già esiste in molte risalirebbero a prima dell'unità nazionale Regioni. La recente sparizione dell'Fdp (1871) e non possono essere quindi attri - dalla scena politica potrebbe rilanciare il buite all'ex Stato socialista. Anzi, spiega processo. Il ministro dovrà essere un ex StephanDorgerloh - ministro Spdin Sas- immigrato? «Non è importante - dichiara sonia -Anhalt e presidente Kmk -le mate- allaDeutsche Welleil presidente delle Co-rie scientifiche sono quelle in cui la pro- munità turche in Gennania Kenan Kolat paganda Ddr non si faceva sentire. La -. Sarebbe bene si cancellasse la parola scuola media da sola non basta però a immigrazione per parlare invece di mini-

    stro della partecipazione».

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    Data 17-10-2013 Pagina 19 Foglio 1

    Scuole, l'infortunio in cortile Previdenza & clero

    di Vittorio spinelli

    L a tutela degli alunni che frequentano le scuole religiose si ar-ricchisce di nuovi particola-ri. L'occhio del diritto pun-ta questa volta a una situa-zione molto diffusa, ampia-mente descritta nella sen-tenza della Corte di Cassa-zione n. 22752 del4 ottobre scorso. È quanto accade presso molti istituti, com-presi quelli statali, che sono dotati di un cortile antistan-te l'edificio, nel breve inter-vallo di tempo che intercor-re tra l'apertura dei locali al mattino e l'ingresso degli a-1unni. In questi pochi mi-nuti - nel caso in giudizio -è avvenuto l'infortunio di un'alunna (cadu-ta da un muretto non protetto da idonea re-cinzione) mentre attende-va nel piazzale l'apertura della scuola secondo l'ora-

    rio stabilito. Nel giudizio della Cassazio-ne, la scuola è obbligata a vi-gilare e a prevenire danni a terzi, adottando ogni misu-ra idonea, anche nella zona antistante l'edificio scola-stico. Si presume però che l'istituto abbia la disponibi-lità di questo spazio e che a questo consenta l'accesso e lo stazionamento degli a-lunni prima dell'inizio del-le lezioni. L'ammissione del-l'allievo alla scuola me dian -te la domanda di iscrizione - argomenta la Corte - atti-va un vincolo contrattuale, che nella specie realizza un «contratto di protezione». In forza di questo vincolo in-combe sulla scuola l'obbli-go di vigilare sulla sicurezza e sull'incolumità dell' allie-vo e di predisporre tutti gli accorgimenti necessari, an-che al fine di evitare che e-gli produca danni a se stes-

    so, sia all'interno dell'edifi-cio scolastico sia nelle sue pertinenze, per il tempo in cui fruisce della prestazione scolastica in tutte le sue e-spressioni. In questa esposizione va in-serito anche il comporta-mento del personale della scuola che provvede all'a-pertura e alla chiusura del cancello d'ingresso. Non sui docenti né sul personale in-temo, ma sulle persone che movimentano i cancelli del-la scuola ricadono gli obbli-ghi di sorveglianza e di si-curezza degli alunni. Con l'apertura dei cancelli risul-ta, infatti, consentito l'in-gresso e la permanenza de-gli alunni nel piazzale anti-stante, cioè all'interno della pertinenza scolastica mes-sa a disposizione degli allie-vi. In particolare, la loro ac-coglienza nel piazzale, do-po la discesa da un even-

    tuale scuola-bus, importa necessariamente l'affida-mento in custodia dei mi-nori dagli incaricati del ser-vizio di accompagnamento del bus, al personale della scuola interessata. L'istituto scolastico si sottrae alla sua responsabilità quando dà prova di aver adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno e che questo si sia ugualmente verificato a causa di un evento non pre-vedibile né superabile con la diligenza normalmente a-deguata alle circostanze del caso concreto. In palestra. Ancora la Cas-sazione (sentenza n.13310/2013) ha giudicato che in caso di infortunio dell' alunno a scuola duran-te un esercizio di ginnasti-ca, non è punibile l'inse-gnante che non si sia ac-corto della gravità del dan-no, semmai può essere og-getto di rimprovero.

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    EUROPA Data 17-10-2013 Pagina 4 Foglio 1

    Precarietà no, ma più scuola e niente G8

    •• Cara Europa, dunque avremo, noi romani, un bel fine settimana da sciropparci fmo in fondo, per l'enne-sima volta. Domani lo sciopero generale dei servizi, che si rifletteranno sul trasporto locale (autobus, metro-politane, ferrovie), sabato la manifestazione studenti-No Tav, con tanto di centri sociali e altri noti democra-tici esperti di manganelli, molotov e maschere: come quella mefistofelica, ormai internazionale, del terrori-sta inglese che ne1l600 provò a incendiare il parlamen-to inglese e per questo fu giustiziato. La situazione può essere allarmante, se perfmo i nostri cari giornali ro-mani, n Messaggero e n Tempo, il cui solo nemico da combattere sembra essere ogni giorno il sindaco Ma-rino, per una volta si preoccupano della manifestazio-ne e di noi cittadini. AlessioRubini,Roma

    Caro Rubini, sullo sciopero sindacale di venerdì mi permetto di dire soltanto una parola ai lavora-tori: se avete un contratto da rinnovare, prima di tutto ringraziate chi volete di averlo, quel contratto, che non è cosa da tutti, di questi tempi. Tenete con-to dei salti mortali che Letta e Saccomanni sono stati costretti a fare per chiudere alla meglio una Finanziaria 2014 discutibile quanto volete, e siamo d'accordo a discuterla con voi, come fa Europa; ma tenete presente che se l'Italia è stata sprofondata nella voragine da trent'anni di malgoverno, loro non ne hanno alcuna colpa: si trovano sulle spalle una

    croce che altri hanno costruito e hanno regalato a loro e a tutto il popolo italiano, ladri e farabutti esclusi.

    Quanto agli studenti, che si mescolano temera-riamente ai No Tav, infiltrati ancor più temeraria-mente dai mazzieri dei centri sociali, non si può non condividere il loro slogan "Combattere la precarietà come modello di vita". Tuttavia, bisogna che qual-cuno ricordi ai ragazzi (fra i quali ci sono i nostri figli o nipoti) che, a parte la crisi economico-finan-ziaria, che non riguarda solo l'Italia e che passerà, speriamo, in qualche anno, c'è il problema di fondo del modello scolastico, che soprattutto in Italia non va bene. Bisogna dire ai ragazzi: vedete, anche in Germania, perfino in Germania i vostri coetanei subiscono il modello della precarietà, che è nei fatti (neanche i dittatori di Pechino e di Pyongyang rie-scono a eluderlo), checché vi raccontino i fannulloni dei centri sociali e i sognatori della sinistra estremi-sta. Però in Germania gli inconvenienti della preca-rietà sono meno avvertiti perché in Germania l'ab-bandono scolastico è minimo, mentre da noi masse di delusi credono di uscire dalla crisi del modello uscendo dalla scuola, e così squalificandosi a vita.

    In secondo luogo, l'istruzione tedesca, concepita non per gli insegnanti ma per gli studenti, è quali-ficata, e quindi qualificante per lavori che oggi pos-sono anche essere precari ma domani saranno sta-bili: come quelli che anche noi abbiamo cercato e avuto nella nostra vita. Battetevi, dunque, per una formazione adeguata, e fuggite dalle sirene fallite della violenza, non fatevi trascinare come il15 otto-bre di due anni fa alla guerriglia urbana contro la polizia; o peggio come a Genova, G8 del 2001, dove ci lasciò la vita un vostro coetaneo, che aveva i vostri stessi ideali e la vostra stessa impulsività.

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    Niente "scialla" siamo inglesi LE AUTORITÀ SCOLASTICHE VOGLIONO CENSURARE IL GERGO GIOVANILE NELLE SCUOLE

    di Andrea Valdambrini Londra

    ! cartelli rossi che sono comparsi nella Harris Academy di Upper Nor-wood - una scuola privata aperta da poco nel quartiere londinese di Croydon - ri-portano chiaramente quale linguaggio gli studenti do-vrebbero o non dovrebbero usare. Gli adolescenti si sa, in Inghilterra come in Italia, e indipendentemente dalla classe sociale a cui apparten-gono, hanno il loro lessico, fatto di termini nuovi o espressioni comuni più o meno modificate. Molto spesso si tratta di un voca-bolario forgiato dall'uso di internet. Da noi sarebbe qualcosa come "bella" (nel

    senso di saluto tra due per-sone) o "sciaI/a" (nel senso di "stai tranquillo"). Nel caso dell'inglese, a esempio, "be-cause" (perché) si accorcia in "coz", cosÌ come "he woz" so-stituisce il più classico "he was" (era). E poi, espressioni come "/ike" (che si potrebbe tradurre con "tipo"), e frasi che invariabilmente comin-ciano con "basical/y" (fonda-mentalmente) e finiscono con "yeah", non aiutano cer-to i giovani a usare un lin-guaggio corretto, secondo l'Harris Accademy. Troppo informale, o quantomeno, non consono alla società e al mondo del lavoro che li aspetta una volta fuori dalla scuola. L'intento educativo dell'isti-tuto londinese fa discutere. Decisamente a favore il de-

    putato laburista David Lam-my. Pur ammettendo che lo slang va bene in certe occa-sioni tra amici, e nessuno lo vuole condannare, Lammy sostiene i benefici di un uso corretto dell'inglese: "La scuola ha il dovere di forma-re in vista di una professione. Spesso vedo giovani andare a colloqui di lavoro senza sa-pere parlare correttamente".

    A SPEZZARE UNA LANCIA in favore del gergo giovanile è al contrario Terry Vietor, che non a caso lavora al Di-zionario dello slang e dell'in-glese non convenzionale. Se-condo Vietor, "non è possi-bile censurare il linguaggio parlato da una persona. Non si tratta parole offensive, ma di termini usati, in alcuni ca-si, anche dai politici". In di-

    Data 17-10-2013 Pagina 15 Foglio 1

    fesa della lingua corrente, Vietor ricorda come non po-chi parlamentari attaccano la frase con "basical/y", mentre l'espressione "ain't" (contra-zione che sta per "non sono") risale addirittura ai tempi di Dickens. Nella polemica entra, im-mancabilmente, anche il web, luogo virtuale privile-giato nel forgiare il lessico giovanile. Dopo l'intervento del deputato laburista e la stoccata ai deputati che par-lano male, sono i social me-dia a buttarla, anche loro, in politica. Quello della scuola londinese viene infatti defi-nito su Twitter come un "progetto di supremazia bianca", "finanziato dal go-verno per controllare i ragaz-zi". Esagerati? Pensate un po' il "casino" - si può dire? - che sarebbe successo in Italia.

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    LANOTiZiA __________ GlDRNALE.IT_ Data

    Pagina

    Foglio

    17-10-2013 8 1

    Scuola, il Pdl chiede il diritto alla libertà di scelta di ALESSANDRO CIANCIO

    I l Pdl rispolvera la sua anima liberale e si mobilita per cambiare alcuni conte-nuti del decreto Carrozza sulla scuola. «Abbiamo detto più volte che si tratta di un provvedimento eterogeneo contenente interventi molto circoscritti» premette la deputata Elena Centemero, responsabile nazionale Scuola, Università e Ricerca del partito. «Anche rispetto alle assunzioni dei docenti, per le quali sono stanziati 107 mi-lioni di euro, non c'è stato il coraggio che speravamo nell'introdurre qualche elemen-to di novità nei criteri del reclutamento. Ri-spetto agli emendamenti presentati dal Pdl, mi preme sottolineare l'attenzione nei con-fronti degli alunni con disabilità attraverso la creazione di un'area unica per gli inse-gnanti di sostegno e la presenza di personale in ogni Ufficio Scolastico Territoriale per il supporto ai gruppi di lavoro per la disabi-lità. Altro punto cardine del nostro lavoro emendativo è quello del rapporto e dell'al-ternanza tra scuola e lavoro, sia nell'ottica del contrasto alla dispersione scolastica sia

    per un orientamento che consenta agli stu-denti di intraprendere il percorso universi-tario più adeguato». In questo ambito rien-tra la proposta volta ad anticipare al primo anno delle scuole superiori i progetti di stage

    e alternanza e l'apprendistato, dal momento che il 90% dell'abbandono scolastico avvie-ne proprio all'inizio del percorso superiore. «Un'ultima considerazione - aggiunge Cen-temero - riguarda la libertà di scelta educati-

    va: nel decreto si cita solo la Scuola stata-le, senza alcuna attenzione per il sistema integrato di istruzione e formazione che comprende anche gli istituti paritari. È un approccio parziale e sbagliato al qua-le ci auguriamo sia posto rimedio al più presto». In ogni caso la legge di Stabilità sembra portare qualche buona notizia: «Per il 2014 sembra sia stato scongiurato il taglio di oltre il 50% che gli istituti pari-tari avevano subìto e che avrebbe messo a grave rischio il servizio scolastico per 1 milione di alunni su 8 milioni. Si trat-ta, stando alle anticipazioni che speria-mo vengano confermate, di 220 milioni che si aggiungono a quelli inizialmente previsti, riportando cosÌ il sostegno alle scuole paritarie al livello del 2013. Un segnale e un impegno che chiediamo si trasformi su base pluriennale per offrire certezze in un momento di crisi».

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    Pag. 21

    n Sole9]{l mmrn

    L'addendum dell'l,4% per i precari torna a chi li stabilizza

    L'assunzione fa restituire tutto il contributo Aspi

    Claudio lucci ROMA

    Restituzione completa del contributo addizionale dell\4 % se si trasforma il contratto a tem-po determinato in un rapporto a tempo indeterminato.

    L'ultima versione della leg-ge di stabilità conferma la mo-difica alla legge Fornero (la n. 92, in particolare l'articolo 2, comma 30); un intervento su cui si stanziano, nel 2014, 70 mi-lioni e che nelle intenzioni del Governo mira ad aumentare l'occupazione stabile: «Per l'impresa è un altro taglio del cuneo - sottolinea il sottose-gretario Carlo Dell'Aringa -vi-sto che si potrà recuperare per intero il maggior costo soste-nuto per l'attivazione del con-tratto a tempo determinato».

    Vediamo la novità nei detta-gli. Come noto, la legge Forne-ro ha reso più oneroso per le aziende il ricorso al contratto a tempo determinato. In parti-colare, ha previsto per questa tipologia negoziale un aggra-vio contributivo dell'lA % a ca-rico del datore per finanziare il nuovo ammortizzatore so-

    ciale, l'Aspi (al debutto dagen-naio). La stessa legge Fornero però ha stabilito un "premio" per l'azienda in caso di trasfor-mazione del rapporto a tempo indeterminato, che consiste nella restituzione di questo "addendum" dell'lA % nei limi-ti tuttavia «delle ultime sei mensilità}}.

    Il Ddl Stabilità, licenziato ie-ri dal Governo, è intervenuto proprio su tale norma, soppri-mendo le parole «nei limiti del-le ultime sei mensilità». In que-sto modo, con effetto dalI o gen-naio 2014 e sempre con riferi-mento alle trasformazioni di contratti da tempo determina-

    I to a tempo indeterminato (de-correnti dalla data citata), si è liberalizzata la restituzione del contributo addizionale dell'l,4 %, che è quindi diventa-tacompleta.

    Ora funziona così: se si stipu-la un contratto a tempo deter-minato di tre mesi e poi si stabi-lizza il lavoratore il contributo dell'14 % viene restituito all'im-presa per tutti e 3 i mesi. Se si sottoscrive un contratto di 8 mesi, la restituzione avviene

    solo per gli ultimi 6 mesi; e così anche se si attivano contratti a tempo, per esempio, della dura-ta di lO, 24, 36 mesi. Se si trasfor-mano a tempo indeterminato, l'azienda vedrà restituirsi solo il maggior costo «nei limiti de-gli ultimi sei mesi».

    Con l'entrata in vigore della modifica contenuta nel Ddl Sta-bilità la situazione non sarà più questa, perché nei casi di con-tratti a tempo determinato di 10,24,36 mesi, se avviene la sta-bilizzazione, opererà la restitu-zione completa, ovvero l'ad-dendum dell'lA%, rispettiva-mente, per lO, 24, 36 mesi (a se-conda cioè della durata del rap-porto a termine) tornerà per in-tero nelle tasche dell'impresa.

    Ovviamente, non cambia niente per chi trasforma con-tratti a termine di durata infe-riore a 6 mesi (vedrà restituirsi il contributo aggiuntivo per tut-ti e 6 i mesi, come succede ora).

    Una volta varata la legge di Stabilità, probabilmente, spet-terà all'Iups emanare una circo-lare per i chiarimenti operativi di questa misura. Ma è difficile che l'Inps restituirà mese per

    Data 17-10-2013 Pagina 5 Foglio 1

    mese l'aggravio contributivo dell'1,4% al datore. «Più reali-sticamente il ristoro economi-co andrà in compensazione con i successivi oneri contribu-tivi che il datore di lavoro ha nei confronti dell'Inps o di al-tro ente previdenziale, se di-verso dall'lnps», sottolinea il giuslavorista, Stefano Salvato.

    Un possibile rafforzamento di questa misura, a maggior vantaggio delle imprese, po-trebbe essere la possibilità di cumulo con l'incentivo previ-sto dal decreto Giovannini (de-contribuzione con tetto di 650 euro al mese per l2 mesi in ca-so di trasformazione del rap-porto a tempo indeterminato). Ragioni ostative non si intrave-dono. Ma l'ultima parola spet-taal Governo (e all'Inps).

    Nel DdI Stabilità non è inve-ce entrata la richiesta - di tutte le parti sociali - di aboFre l'ali-quota contributiva del 10% sui contratti d'apprendistato nel-le imprese con oltre 9 addetti. La misura, a quanto si appren-de, aveva l'appoggio del mini-stero del Lavoro. Ma è stata stoppata dall'Economia (per-ché troppo costosa).

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    Pag. 22

    n Sole9]{l mmrn

    Domani a Milano --------

    A Tuttolavoro il confronto tra esperti e imprese

    Contratti e relazioni sinda-cali. La flessibilità in entrata e quella in uscita. Welfare azien-dale e ammortizzatori sociali. Le nuove opportunità del mer-cato del lavoro e le best practi-ce delle aziende. Su questi temi si concentra la seconda edizio-ne di «Tuttolavoro». Il conve-gno, promosso dal Sole 24 Ore, si terrà domani dalle 845, in via Monte Rosa 91, presso la sede del quotidiano. La formula si ba-sa sul confronto tra politici, isti-tuzioni, giuslavoristi e uomini

    d'impresa. «Tuttolavoro» avrà come corredo anche un forum internet: i lettori potraflllo in-viare i loro quesiti su contratti, licenziamenti, relazioni sinda-cali, ammortizzatori sociali.

    Fino alle 18 di domani si po-tranno inviare domande agli esperti: i quesiti riceveraflllo ri-sposta via internet e le doman-de più interessanti saraflllO pub-blicate sulle pagine del quoti-diano. L'indirizzo per inviare i quesiti è: www.ilsole24ore. com! contrattilavoro

    Il programma

    9,20 I Le nuove opportunità del mercato del lavoro: welfare, nuove relazioni industriali e internazionali~,zione Enrico Giovannini, ministro del Lavoro (intervento in videoconferenza) . Intervento a cura di: Alessia Mosca, capogruppo Pd presso la Commissione politiche Ue della Camera

    9,50 I Un dialogo fra istituzioni, eSPerti e imprese. Proposte e soluzioni Giovanni Bocchieri, direttore generale assessorato . Istruzione, formazione e lavoro Regione Lombardia; Massimo Bottelli, direttore settore sindacale Assolombarda; Mauro Capitanio, presidente Fondazione cùrisulent1 per il lavoro; Maria Raffaella Caprioglio, presidente Umana; Fabio Carniol, Managing director per l'Italia Towers Watson; Gabriele Fava; presidente Fava.& Associati; Paolo lacci, vice presidenteAidp

    11.15 I Le nuove relazioni industriali alla luce della sentenza della Corte Costituzionale sull'articolo 19 SI del23 luglio e del protocollo d'intesa del31 maggio Angelo Zambelli,

    Data 17-10-2013 Pagina 33 Foglio 1

    co-managing partner Grimaldi studio legale

    11,30 I Gli ammortizzatori sociali e il welfare aziendale -Il ruolo delle parti sociali nella gestione delle crisi aziendali e del welfare aziendale Giampiero Falasca, partner Dia Piper; Roberto Zecchino, direttore risorse umane Bosch

    12,00 I Flessibilità in entrata e in uscita: dalla riforma Forn.ro",d oggi- Contratti e gestione dei licenziamenti: stato attuale e prospettive future . Franco Toffoletto, partner studio Toffoletto De Luca Tarnajçe~oci; Elisabetta Caldera,hLìman resources and organisation director Vodafone Italy

    12.45 I Le best pradice delle aziende Introduzione a cura di Francesco Rotondi, partner LabLaw studio legale Failla Rotondi & partners Esperienze a confronto: Federico Valtolina, local division Hr business partner Abb Italia; Roberto Piana, Mediterranean & Africa regional Hr manager Coface

    13,45 I Conclusioni della giornata

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    Data 17-10-2013 n Sole9]{l mmrn Pagina 35

    Foglio 1

    Il Cup, guidato dalla presidente Calderone, dal ministro D'Alia

    Gli Ordini saranno esclusi dalla spending review Gli enti sono finanziati dalle quote degli iscritti

    Francesca Milano MILANO

    La spending review non è applicabile agli Ordini profes-sionali. I professionisti lo grida-vano a gran voce da tempo, ma ieri è arrivata anche la confer-ma da parte del ministro per la Pubblica amministrazione, Gianpiero D'Alia, che ha incon-trato a Palazzo Vidoni i rappre-sentanti del Comitato unitario permanente degli Ordini e Col-legi professionali (Cup).

    «Siamo molto soddisfatti dell'incontro - spiega il presi-dente del Cup, Marina Caldero-ne - perché i! ministro ha rico-nosciuto la specialità degli Or-dini, che sono sÌ enti di diritto pubblico, ma sono anche autofi-nanziati dalle quote degli iscrit-ti». Questo, in sostanza, li met-

    te al riparo dal taglio degli orga-nici previsto dal decreto per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione della pubbli-ca amministrazione. Organici che «soprattutto nelle sedi lo-cali, sono già ridotti all'osso», sottolinea Calderone.

    Questa non è, in verità, la prima esclusione: già una sen-tenza della Corte di giustizia europea aveva escluso gli Or-dini professionali dalla nor-mativa sugli appalti pubblici, proprio in funzione delle loro entrate, che arrivano dai pro-fessionisti stessi.

    Al centro del confronto con il ministro D'Alia c'è stato an-che l'avvio di un tavolo di lavo-ro che valorizzi i! contributo degli ordini alle politiche di semplJiicazione avviate dal Go-verno. Quello degli Ordini, se-condo i! ministro, è un ruolo «di cerniera» nel rapporto tra cittadino, imprese e Pa e il loro contributo «è prezioso sia in termini di proposte, che di veri-fica dell'attuazione delle nor-me di semplificazione fino qui approvate».

    Piena disponibilità a parteci-

    pare al tavolo operativo è arri-vata dal presidente Calderone: «Gli Ordini potranno dire la lo-ro grazie alla conoscenza dei vari settori, in questo modo le semplificazioni che saranno adottate saranno davvero utili e non si trasformeranno in nuo-vi adempimenti inutili». Il rife-rimento è, per esempio, alla norma che obbliga i consigli territorali a comunicare quoti-dianamente gli indirizzi Pec di tutti gli iscritti, anche quando non sono intevenute modifi-che rispetto al giorno prece-dente. «Questa - spiegai! presi-dente del Cup - è solo una delle misure che abbiamo chiesto di semplificare. Al ministro sono chiare le nostre priorità e c'è la volontà da parte di tutti di mi-gliorare il disegno di legge».

    Il ministro per la Pa ha pre-sentato, sempre ieri, la consul-tazione pubblica sulle "100 procedure più complicate da semplificare", rivolta alle ol-tre 4ffiilioni di imprese iscrit-te nel sistema delle Camere di commercio.

    francescu.mi/ano@i/so/e24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA

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    Pag. 24

    n Sole9]{l mmrn

    INTE~RVISTA Renzo Guffanti Dottori commercialisti

    «Alla Cassa non serve la contabilità pubblica» Federic:a Micardi

    Niuovo appuntamento, do-mani al Napoli, con "Previdenza in tomr", gli incontri sul territo-rio of!ganizzati dalla Cassa dei dottorri commercialisti. Per il presidlente, Renzo Guffanti, sa-rà l'oo:casione per fare il punto su nodii e prospettive delle Cas-se proJfessionali.

    Dotttor Guffanti quali sono le noviità per la Cassa?

    L'iruc1usione delle Casse nell'ehenco Istat delle pubbli-che annrninistrazioni, che ha già causato diversi problemi in pas-sato facendo oscillare la nostra natura tra il privato (come pre-vede il Dlgs 509/94) e il pubbli-co, apre ora una nuovo fronte in materia di bilancio. Tutto si le-ga a uma serie di norme': la legge 196/20>09, il Dlgs 9V2011 e il Dm 27 marrzo 2013 - e a una circolare applic;ativa, la numero 35, ema-nata d3ÙMefi122agosto. In prati-ca, viene chiesto alle Casse di compilIare i bilanci secondo cri-teri chle li rendano omogenei a quelli Idelle pubbliche ammini-strazimni, con un piano dei conti codifia:ato e la specifica di inter-venti e obiettivi con una previ-sione cii budget annuale e trien-naIe. UJnapprocciosingolare, vi-sto due noi ragioniamo per obiettiivi di lungo e lunghissimo periodlo. Inoltre, il bilancio del-le CasSie è fatto per attivo/passi-vo e spese/ricavi e non per en-trate/uscite come nellaPa.

    Quatl è il problema in questo cambi40 di organizzazione del-la conttabilità?

    Nom è sicuramente applicabi-le nell'iimmediato. n nostro siste-macomtabile è stabilito dallo sta-

    tuto - l'ultimo aggiornamento del 2012 è stato approvato dal Mef all'inizio di quest'anno - e da una serie di regolamenti an-ch'essi approvati dal ministero. Per cambiare il tipo di contabili-tà dobbiamo prima deliberare le modifiche, dopo aver studiato le nuove norme, adattando la termi-nologia tipica delle Pa alla no-stra, e poi dobbiamo anche aspet-tare il nulla osta dei ministeri vi-gilanti. Noi non abbiamo missio-ni o programmi come invece pre-vede il nuovo bilancio pubblico. Inoltre ci viene chiesto un bud-get annuale e triennale che alla

    nostra gestione, di lungo perio-do, non porta informazioni utili o significative.

    Una circolare tutta da "cesti-nare" quindi?

    Assolutamente no. Per la pub-blica amministrazione, che offre servizi al cittadino, è un impor-tante passo avanti, perché rende omogeneo il sistema contabile a livello nazionale, aumenta la tra-sparenza, consente una verifica dell'efficienza e nel contempo permette di avere subito chiara la situazione globale. Il proble-ma è che noi\1on siamo .. una Fa, non forniamo servizi di breve pe-riodo, come i trasporti per esem-pio. Inoltre la norma che cihaisti-tuito, il Dlgs 509/94 ci riconosce «autonomia organizzativa, ge-stionale e contabile» in evidente

    Renzo Guffanti. Presidente della Cnpadc

    contrasto con le norme attuali. Un modo peruscirné Chiarire in modo inequivo-

    cabile che siamo enti privati pur perseguendo un interesse pubblico.

    In merito ai "diritti quesiti" dei vecchi iscritti ci sono cam-biamenti da segnalare?

    Siamo in attesa di una norma che dia un'interpretazione auten-tica del comma 763 della legge 296/2006. Il problema è che una parte della magistratura la inter-preta quel comma in modo non retroattivo, consentendo diinter-venire sui diritti dei vecchiiscrit-ti solo da12007 in avanti, mentre noi chiediamo la messa in sicu-re4Za della nostra riforma del 2003, che ha cercato di ridurre le differenza di trattamento tra vec-chi iscritti (che hanno la pensio-ne retributiva) e nuovi. In pratica per ridurre il gap tra generazioni abbiamo previsto un retributivo conteggiato su un arco tempora-le più ampio e un contributo mini-mo di solidarietà, ma alCUlli tribu-nali ci hanno dato torto. Speria-mo che la norma sull'interpreta-zione autentica trovi spazio nella legge di stabilità.

    Avete altre iniziative per agevolare i giovani?

    Pertutti,mapiacemoltoaigio-vani, c'è la possibilità di rateizza-re i contributi fmo a 4 rate a scel-ta dell'iscritto (opzione da eserci-tare entro il 15 novembre). Inol-tre gli under35 iscritti da meno di tre anni possono essere esonera-ti dal versamento della quota fis-sa di contribuzione (poco meno di 3.300 euro) e versare solo in percentuale.

    ©RIPRODUZIONERISERVATA

    Data 17-10-2013 Pagina 35 Foglio 1

    L'appuntamento

    Previdenza in tour Domani,l'appuntamento di formazione prevjdenziale e di confronto sui temi della previdenza. Dalle 9.30 alle 13.30 presso l'Hotel ~xcelsior, via Partenope 4~; Napoli • 10.30 Tavo{arntond.a su equità tra genecralioni • 12.15 Sessione pratica

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    Data 17-10-2013 n Sole9]{l mmrn Pagina 36

    Foglio 1

    \.d:):l>(Jl;IUII~. Le misure interdittive da decreto 231 a carico dell'impresa per il reato di lesioni colpose sono obbligatorie . . , . Lavoro, sIcurezza plU garantita N egata anche la chance di ottenere per 1'ente la sospensione della pena

    no visto il lavoratore operare in atto e condotte a termine le. ,. . ,. . misure necessarie a riparare le ZIO ne dalI eserCIZIO dell attlvI-

    Giovanni Negri MILANO

    Per la violazione delle nor-me a presidio della sicurezza del lavoro le sanzioni interdit-tive a carico della società sono un obbligo e non una facoltà. E non serve che siano state ripara-te le conseguenze dell'illecito. Inoltre, non è prevista alcuna sospensione condizionale a fa-vore dell'ente. Lo sottolinea la Corte di cassazione con la sen-tenza n. 42503 della Quinta se-zione penale depositata ieri. La pronuncia ha pertanto respin-to il ricorso presentato dalla di-fesa inteso a ridimensionare le conseguenze del reato di lesio-ni colpose commesse a danno di un operaio dipendente di una società.

    Per come emergono dal te-sto della sentenza, i fatti aveva-

    nelle vicinanze di un trapano privo di dispositivo automati-co di blocco, in caso di apertura del coperchio per problemi di regolazione, in modo tale che l'operaio nello svolgere l'opera-zione aveva perso la falange di un dito. Il tribunale di Ancona, con una pronuncia emessa in seguito a patteggiamento, ave-va applicato nei confronti dell'imprenditore la pena di 600 euro di multa per il reato previsto dall'articolo 590 terzo comma del Codice penale. con la medesima sentenza, il tribu-nale aveva applicato nei con-fronti della società a responsa-bilità limitata nella cui forma veniva svolta l'attività d'impre-sa la sanzione pecuniaria di IOmilaeuro e le misure interdit-tive previste dal decreto n. 231 del 2001 per la durata di 2 mesi.

    Contro la decisione la difesa aveva presentato ricorso in Cassazione lamentando, tra l'altro, che il giudice avrebbe sbagliato nell'applicazione del-la disciplina sulla responsabili-tà degli enti, disponendo le san-zioni interdittive alla società malgrado fossero state poste

    In caso di commissione del delitto di lesioni aggravate da Ila violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro le sanzioni

    virtù della sua natura amministrativa, non possono essere applicati gli istituti giuridici previsti per le sanzioni di natura penale.

    i nterdittive devono essere applicate obbligatoriamente. Le sanzioni interdittive, dettate dall'articolo 9, comma 2 del dlgs 231/2001, relativo alla responsabilità degli enti prevedono, tra l'altro, l'interdizione dall'esercizio dell'attività e la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali a Ila commissione dell'illecito. Nè è possibile sospendere la pena, il beneficio, infatti, non può trovare applicazione nel sistema sanzionatorio delineato dalla legge 231 del 2001, relativa alla responsabilità degli enti, a cui in

    Corte di cassazione -Sezione IV penale -Sentenza 42503

    conseguenze del reato. Di più: tà al divi~to di con!r?ttare. con il tribunale non aveva ricono- la pubbhca ammmistrazIOne sciuto il beneficio della sospen- all' esclusione da agevolazioni sione condizionale della pena e finanziamenti. «Da tale dispo-a favore dell'ente. sizione - conclude la Corte sul

    Nulla da fare, però, nella let- punto:-, S! evince che ~n cas.o di tura della Cassazione. Che met- COIDIDlSSlOne del dehtto dI le-te in evidenza come, comun- sioni aggrravate dalla violazio-que, la copia della quietanza ne delle norme s~ll~ ~icure~z.a del risarcimento erogato dalla del lavoro', le sanzIOID mterdlttl-società al dipendente ha una da- v~ devo?o essere applicate ob-ta successiva a quella della sen- bhgatonamente». tenza del tribunale e quest'ulti- Ancora, la sentenza prende mo ben poteva ignorarla. Tutta- in con~iderazi?ne anche il man-via anche a volere trascurare cato nconOSCImento della so-questo aspetto, peraltro deter- spensione della pena (a~l~ qua-minante, la Cassazione ricorda le peraltro non era condiZIOna-che la norma applicabile al ca- ta la richies~a d.i patt~ggiamenso in esame, l'articolo 25 septies to). Una nC~Iesta mfonda~a del decreto 231 del 2001, non la- per l.a CassazIOne ~he SOttO~Iscia margini di sorta. Nel caso nea mvece c?me Il bene!ìcIO di lesioni colpose commessi in ,della sosI?ensIOne ~on puo es-violazione delle norme a prote- sere apphcato nel SIstema san-zione della sicurezza dei luoghi zionatorio delineato dal decre-di lavoro deve essere applicata to 231/01 sulla responsabilità una sanzione pecuniaria di va- degli~nti. Si tratt?~nfat~idiforlore non superiore a 250 quote. ma d~ r~spo~sablhta dI natura

    Non solo, però. In aggiunta ammIIDstratlVa per la q~ale alla misura pecuniaria è previ- n~:m P?s~on? t~o,:a~e. apph~asta anche l'applicazione per un zIOne IStitutI ?l1.~ndiCI spec~fiperiodo di tempo non superio- c~ente preVIstI per le sanzIO-re a 6 mesi delle sanzioni inter- ID dI natura penale. dittive che vanno dallainterdi- @RIPRODUZIONERISERVATA

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    la Repubblica Data 17-10-2013 Pagina 3 Foglio 1

    Cauti gli industriali. Bankitalia: ripresa in vista. Ma Moody' s confenna outlook negativo sulle banche

    No dei sindacati, ok dai mercati Lo spread crolla sotto quota 230

    ELENA POUDORI

    ROMA - Spread giù, borsa in rialzo, indu-striali cauti e sindacati sul piede di guerra: rea-zioni contrapposte alla nuova legge di stabi-lità. Piace ai mercati, ma assai meno alle parti sociali. La Banca d'Italia pungola il governo: per la crescita servono stabilità e riforme. Gli esperti del governatore Visco lanciano un messaggio rassicurante e un monito: entro l'anno è attesa una

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    la Repubblica

    L'mfr~iofte

    Età pensionabile, Ve contro Roma "Basta disparità

    tra uomini e donne" ROMA - La differen-za tra uomini e donne negli anni di contributi da versare per ottene-re il pensionamento anticipato non piace alla Commissione eu-ropea, che per questo motivo sta per aprire una procedura d'in-frazione contro l'Italia. La norma italiana (che dovrebbe entrare in vi-gorea gennaio 2014) è in contrasto con l'arti-colo 157 del trattato TFUE che stabilisce la parità di trattamento tra i sessi. Già nel 2010, la Commissione europea aveva chie-sto all'Italia l'equipa-razione dell'età pen-sionabile tra uomini e donne nell'ambito della Pubblica ammi-nistrazione. Una que-stione risolta dal go-verno con la riforma che portò anche per le donne, a partire dal 2012, l'età pensiona-bile a 65 anni.

    Data 17-10-2013 Pagina 4 Foglio 1

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    LA STAMPA

    LA LEGGE DI STABILITÀ

    Data 17-10-2013 Pagina 2 Foglio 1

    Partiti e sindacati contro la manovra Confindusiria: manca di coraggio. Saccomarmi: il Parlamento potrà migliorarla. Critiche anche da Monti

    ROMA

    Piace a pochi, pochissimi la Legge di Stabilità. Sotto tiro di Confindustria e dei sinda-cati l'irrisorio ammontare del taglio del cuneo fiscale, ma anche nella maggioran-za sembrano prevalere i perplessi. Il ministro del-l'Econom.i

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    LA STAMPA

    UOMU\U E DONNE

    Pensioni, Italia nel mirino

    dell'Europa

    ÌIJlI!IlI La Commissione europea è in procinto di aprire una procedu-ra d'infrazione contro l'Italia a causa della norma che fissa una differenza tra uomini e donne (a svantaggio degli uomini) nel nu-mero di anni di contri-buti da versare per ot-tenere il pensiona-mento anticipato. La messa in mora del no-stro Paese potrebbe essere decisa già oggi. Nel mirino di Bruxel-les le disposizioni della legge 214 del 2011 in ba-se alle quali gli anni mi-nimi di contribuzione -validi sia per il settore pubblico sia per quello privato - per ottenere la pensione prima di arrivare all'età massi-ma sono fissati in 41 e 3 mesi per le donne e 42 e 3 mesi per gli uomini.

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    Data 17-10-2013 Pagina 5 Foglio 1

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    17-10-2013 4 1 /2

    Pure il Pd vuole di più. Negazionismo, niente legge sprint. Gli Usa evitano il default

    Legge di stabilità., tutti scontenti Sindacati allo sciopero, industriali critici, Pdl diviso

    DI ALESSANDRA RICCIARDI

    Il day after non è affatto scontato. Dopo i messaggi ottimistici giunti dalla con-ferenza stampa di Enrico

    Letta per gli scansati tagli alla sanità, la legge di Stabi-lità, provvedimento a ieri an-cora da ufficializzare, è stata subissata dalla critiche. Dai sindacati, che, anche se con qualche distin-guo, si dicono pronti allo sciopero generale. Dagli industriali, che la ritengono «timida» sul fronte della riduzione del cuneo fiscale. Da una parte del Pdl, quei falchi alla Sandro Bondi che parlano di nuove tasse in arrivo, mentre le colombe, a partire dal vicepremier Angelino Alfano, di-fendono la manovra. E in qualche misura pure dal Pd che la ritiene «migliorabile». Per fi-nire, anche dal senato-re a vita Monti, che da premier lo scorso anno firmò la sua di legge di stabilità, e che oggi dice che la manovra del governo Letta non gli piace proprio, «come Scelta civica abbiamo molte perples-sità, ma aspettiamo di leggere il testo definitivo». La sensa-zione è che la manovra vera sarà scritta in parlamento, fatto salvo il saldo finale che dovrà restare inalterato. E che in quella sede la maggioranza dovrà trovare il suo equilibrio. Intanto Bankitalia indica la ri-presa da fine 2013. E lo spread tra titoli italiani e tedeschi è ai minimi: sotto quota 230.

    Maggioranza agitata, nuovo scontro nel Pdl

    «Di questa stabilità l'Italia può morire. Si tratta di un provvedimento che non aiuta l'economia a crescere e che pre-vede un aumento consistente delle tasse per ora abilmente camuffate», attacca il coordi-natore del Pdl, Bondi. Mentre Daniele Capezzone parla di «impianto generale conserva-

    tivo e deludente» e Raffaele Fitto critica la manovra per-ché «priva dello choc positivo che era ed è necessario al Pa-ese». Alfano difende l'operato del governo: «La legge di sta-bilità non mette le mani nelle tasche degli italiani. Anzi per la prima volta dopo molti anni la pressione fiscale sui citta-dini, famiglie e imprese dimi-nuirà». E anche sulla nuova service tax, Alfano chiarisce: «Pesa meno dell'Imu». Il presi-dente dei deputati Pdl Renato Brunetta si congratula con il ministro della Salute, Beatri-ce Lorenzin, per aver evitato tagli alla sanità.

    Dice Fabrizio Cicchitto: il provvedimento è «equilibrato» e non giustifica «i toni da ultima spiaggia», usati da alcuni colle-ghi di partito, «che tradiscono solo l'ossessione di riproporre ad ogni occasione la caduta di questo Governr»>. Insomma, tra lealisti e governisti, falchi e colombe, lo scontro prosegue senza esclusioni di colpi.

    Ma pure dalle parti del centrosinistra i toni non sono tranquillizzanti. Il nodo prin-cipale riguarda il taglio del cuneo fiscale, su cui sono stati sollevati dubbi. Il segretario del Pd Guglielmo Epifani inter-viene per dare la linea ufficiale del partito: «Credo che sia una manovra che vada apprezzata e credo che possa essere miglio-rata nel passaggio parlamenta-re e anche nel corso dell'anno». Le risorse messe in campo, «pur prevedendo interventi sul cuneo fiscale e sulla riduzione delle tasse sul lavoro, non sono quelle che ci si aspettava, specie da parte di sindacati e imprese. Da questo punto di vista è ne-cessario il lavoro parlamentare per destinare queste risorse nel modo socialmente ed economi-camente più proficuo».

    Sindacati tentati dallo sciopero, imprese tiepide

    Solo un mese fa i sindacati avevano sottoscritto un accordo unitario per delineare le prio-rità della manovra (dal fisco alla politica industriale) e per sostenere l'azione del governo. «Bisogna cambiare questa leg-ge di stabilità. Decideremo tut-

    te le cose utili per questo fine», ha detto ieri il segretario della Cgil Susanna Camusso. Lo sciopero? «NonIo escludo, ma è giusto prima parlame con Cisl e Dil, abbiamo una piattaforma unitaria, nelle prossime ore ve-dremo come trasformare una mobilitazione in tutte le forme utili a sostenere la nostra piat-taforma». Appello subito rece-pito dal leader della DiI, Lui-gi Angeletti: «Siamo pronti a

    proteste molto forti ed anche allo sciopero contro le misure della legge di stabilità che ri-guardano il pubblico impiego: dal blocco dei contratti a quello del turn over, dal taglio degli straordinari alle misure sulla liquidazione». Più cauto il giu-dizio del segretario della Cisl, Raffaele Bonanni a cui pre-me notare: «Dopo anni e anni è la prima volta che invece di caricarci di tasse c'è addirittura un segno positivo». Quel che è certo è che l'idea dello sciope-ro non piace agli industriali: «Con gli scioperi non risolve-remo nessun problema», dice il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che però concorda: «Il provvedimento nei numeri manca di coraggio, non incide realmente sul costo del lavoro. Noi avevamo indica-to come priorità assoluta il cu-neo ~cale». E pure l'ex premier Mario Monti punta il dito con-tro: «La legge di stabilità è timi. da per quanto riguarda la ridu-zione delle tasse, necessaria e possibile in questa fase non più caratterizzata dall'emergenza, e che potrebbe essere sensibil-mente maggiore, a vantaggio delle famiglie, delle imprese e della competitività». Decadenza, sul voto palese democratici spaccati

    Per un Francesco Boccia, presidente pd della commissio-ne bilancio della camera, che dice: «Sul voto di decadenza di Silvio Berlusconi non vanno cambiate le regole del gioco in corS!l», c'è un Nico-la Latorre, presi-dente democratico della commissione difesa del senato, che replica: «Giusto votare con il voto palese, a garanzia

    della trasparenza e nell'interesse del Cavaliere». Sulla ri-chiesta di cambiare il regolamento del senato, che prevede il voto segreto, la giunta si riunirà a fine ottobre. Com-menta Osvaldo Na-poli, pdl: «Il pd sta facendo il proprio congresso anche in parlamento». Reato di negazionismo, salta la corsia preferenziale

    Salta la richiesta del pre-sidente del senato, Pietro Grasso, di approvare in sede deliberante il ddl sul reato di negazionismo. La richiesta era giunta ieri, in occasione del settantesimo anniversario del rastrellamento del Ghetto di Roma. Il presidente della com-missione giustizia Francesco Nitto Palma, preso atto che mancava il consenso necessa-rio per istituire la deliberante, ha rinviato il provvedimento al presidente di Palazzo Madama che dovrà convocare una capi-gruppo per fissare i tempi del-la discussione in aula, sotto la spada di Damocle della legge di stabilità. A frenare sull'appro-vazione nella sola commissione del ddl quattro senatori M5S e il socialista Buemi. «Per noi è meglio andare in aula, per approfondire, senza l'assillo di rincorrere le ricorrenze» dice Maurizio BuccareIIa, compo-nente grillino della commissio-ne giustizia. Il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schi-fani: «Dispiace che anche un disegno di legge di così grande civiltà, che ha lo scopo di con-trastare chi nega l'evidenza della tragedia dell'Olocausto, diventi strumento di un'in-comprensibile lotta politica». E Grasso: «Peccato, un'occasione perduta».

    Vertice tra grillini e Grillo, tutto rinviato

    L'incontro dei parlamenta-ri M5S con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio è saltato. Il vertice era stato deciso a seguito dello scontro sull'emendamento sul reato di immigrazione clandestina e avrebbe dovuto tenersi do-

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    ItaliaOggi

    mani in una località alle porte della Capitale. Ma, apprese le perplessità di alcuni parla-mentari su tempi e luogo del confronto, il leader e il guru del M5S hanno deciso di disdire la trasferta.

    In molti chiedevano che il confronto avesse luogo in par-lamento, altri avevano fatto no-tare che due giorni appena di

    preavviso non erano sufficienti per organizzarsi. Un sondaggio interno poi aveva fotografato la volontà dei deputati di far slit-tare l'incontro, ma soprattutto «di non ripetere la scampa-gnata fuori porta», ironizzava un altro parlamentare richia-mando la trasferta a Tragliata dell'aprile scorso. Grillo e Casa-leggio, già indispettiti dalle po-lemiche dei giorni scorsi, hanno

    deciso di revocare l'incontro.

    Shutdown Usa, evitato il default, accordo al senato

    A una manciata di ore dal baratro, il Senato americano ha raggiunto un'intesa bipar-tisan per evitare il disastro del default e riaprire lo Stato Federale. Festeggia la borsa di

    Data 17-10-2013 Pagina 4 Foglio 2/2

    Wall Street, con 200 punti Dow Jones di rialzo in pochi minuti, e plaude il presidente Barack Obama. La parola definitiva passa ora alla Camera, a mag-gioranza repubblicana, ma tut-to lascia pensare che il Tea Par-ty, il grande sconfitto di questo durissimo braccio di ferro che ha tenuto con il fiato sospeso i mercati internazionali, molli la presa.

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    ItaliaOggi

    CASSAZIONE

    Sicurezza lavoro

    sanzioni interdittive devono ì essere applicate obbligatoria-; mente>'.Nulladafare,inoltre, sullaricmesta di sospensione condizionale della pena che, ad avviso del Collegio di le-gittimità, non trova ingresso nel sistema delineato dal dlgs 231, relativo alla responsa-

    t • bilità amministrativa degli senza scon l: enti. Ciò perché sono inap-I plicabili istituti giuridici non ! espressamente sanciti dalle

    DI DEBORA ALBERICI ! nonne.

    Stretta sulla sicurezza lavoro. Ai sensi della «231» va necessariamente sospesa l'attività deU'ùupresa respon-sabile dell'infortunio. In caso di gravi lesioni al dipendente, infatti, le sanzioni interdittive non sono facoltative ma de-vono essere necessariamen-te applicate. Lo ha sancito la Corte di cassazione con la sentenza n. 42503 del 16 otto-bre 2013. Ma non è tutto. Per la quarta sezione penale è del tutto irrilevante il fatto che l'azienda abbia, a processo in corso, già risarcito l'operaio. Inutile quindi il ricorso in Cassa:>;ione presentato dalla difesa di una piccola impre-sa responsabile del taglio di una falange della mano di un lavoratore che operava con un trapano privo del di-spositivo automatico di sicu-rezza. In particolare illegale ha lamentato che le sanzioni interdittive non dovevano es-sere applicate, ricorrendo le cause di esclusione, per ave-re riparato le conseguenze del reato con il risarcimento all'operaio. A questa obiezio-ne gli Ermellini hanno ribat-tuto che pur rilevando che la copia della quietanza di risar-cimento del danno prodotta in udienza è datata 141312013 (ed è quindi successiva alla emanazione della sentenza), va comunque ricordatoche

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    Manovroa ai raggi X

    Qualche luce ma manca la spinta per la ripresa Oscar Giannino

    Francamente, bisogna spe-rare con forza che il Parla-mento migliori lo schema di legge di stabilità varato

    dal Consiglio dei ministri po-chi min uti prima che scadesse il termine Der trasmetterla a

    Bruxelles. Di solito, le finan-ziarie di fine anno alle Camere registrano assalti alla diligen-za pericolosi per i saldi pubbli-ci, a nome di interessi elettora-li o di gruppi d'interesse.

    Questa volta bisognerebbe sperare nel miracolo, cioè che destra e sinistra indicassero loro quel che il governo non ha avuto il coraggio di fare per evitare forse ulteriori tensio-ni: tagli energici di spesa a co-pertura di sgravi per la cresci-ta, alle imprese e al lavoro, più incisivi di quelli timidamente compresi nello schema vara-to. Non mi piace infierire sul premier e sul ministro del Te-soro, che portano la croce di mesi di tensioni politiche con-tinue, che nulla hanno a che

    Data 17-10-2013 Pagina 1 Foglio 1

    vedere con la ripresa della cre-scita. Ma certo non possono stupirsi se è stato improntato alla delusione il coro prevalen-te nell'apprendere le misure della legge di stabilità.

    Non si tratta di preferire cri-si di governo ed elezioni av-venturiste. I più di coloro che criticano lo fanno questa volta perché davvero si sperava in una svolta più profonda. Una riduzione del costo del lavoro per le imprese che in tre anni spalma l'equivalente di meno di un sesto del gettito Irap del 2012 non può che essere consi-derata insufficiente. A mag-gior ragione se durante il 2014 quel poco va solo a imprese in grado di assumere.

    Continua a pago 24

    Qualche luce llla lllanca la spinta per la ripresa Oscar Giannino • equità sfiora il populismo, e che mette

    • ancora una volta i contribuenti gli uni --...,---;::----:----:---------- : contro gli altri. segue dalla prima pagina ---=='--------"-----==-='------------ • Quanto poi al dire «non ci sono nuove tasse», Escludendo così tutte le imprese che devono • difficile non concepire come talila stangatina intanto provare a tenersi in piedi per le : sul risparmio per ben 900 milioni aggiuntivi troppe tasse e il poco credito. Analogamente : con l'aggravio del bollo sui prodotti finanziari, le maggiori detrazioni Irpef per i lavoratori • o i 500 milioni attesi con la diminuzione delle dipendenti appaiono contenute in poco più • detrazioni Irpefper le spese sanitarie e per la di lO euro al mese, e per il sostegno alla • scuola dei figli, o l'odioso balzello da 50 euro domanda è veramente poco. Quanto poi al : pernotaiedavvocati. capitolo croce e delizia di questi mesi, : Certamente il governo può legittimamente !'imposizione sugli immobili, solo con i testi • sostenere che però, a fianco alle ombre, ci dettagliati in mano - che ancora mancano - • sono delle luci. Riparte la (parziale) si potrà capire davvero quale sarà la precisa • indicizzazione delle pensioni per quelle tra ripartizione tra inquilini e proprietari per la : tre e sei volte il minimo. Si rifinanzia il fondo componente patrimoniale dei servizi • di garanzia per le Pmi e si allenta il patto di divisibili municipali utilizzati come lo • stabilità ai Comuni per far loro pagare il smaltimento rifiuti. Il rischio molto forte è • debito alle aziende. Si rinnovano i benefici che i Comuni si trovino per mesi alle prese : per la capitalizzazione delle imprese e si con iI dilemma di quali indicatori utilizzare • introducono nuove agevolazioni per la -tra rendite catastali, superficie, dati : rivalutazione dei beni d'impresa, si dell'osservatorio sul territorio-e quali • confermano gli incentivi edilizi come per le aliquote applicare, a seconda di un • banche si prova ad allineare la disciplina andamento delle proprie finanze che molti • italiana - più aspra - a quella più lasca valuteranno bene solo nell'autunno • europea per l'ammortamento dei crediti prossimo (aRoma e Milano non a caso • inesigibili. Si rifinanziallo - in una prima siamo ancora in attesa dei bilanci preventivi • tranche -gli ammortizzatori sociali e la 2013). In più si aggiunge, come clausola per • social card. E si sono evitati i tagli alla sanità, la deducibilità del 50% dell'imposta sui • rinviando la palla al patto per la salute tra capannoni d'impresa, la tassabilità a fini • Stato e Regioni. Irpef degli alloggi sfitti, una misura la cui • Nessuno intende negarlo. Ma il segno

    • prevalente delle reazioni giustamente non si · concentra su queste scelte. Una volta usciti • dalla procedura d'infrazione europea grazie • ai sacrifici imposti dal governo Monti, non si : è vista ancora una trattativa decisa per avere • il benestare europeo per concentrare più • risorse nel breve a favore di ciò che può • liberare le energie d'impresa e lavoro. • Quanto alla spending review, per il : momento sono gli statali a piangere, e iI : resto dei taglietti a ministeri e Autonomie • sono ancora lineari. Più che qualche luce, • eraJ'accensione di un faro che molti • attendevano. Nella giusta convinzione che, • sin qui, la maggior perdita di prodotto e : reddito in questi anni rispetto ad altri Paesi • sia dovuta a un mix sbagliato di politiche • pubbliche. Il ministro Saccomanni ha • francamente ammesso che la legge di • Stabilità poteva essere migliore e per primo • si è augurato che venga migliorata. E difficile : essere ottimisti, conoscendo le tensioni tra • Pd e Pdl e quelle interne a ciascuna delle due • forze politiche. Ma bisogna continuare a • sperare. Perché questa versione della legge : di stabilità, in vista di un semestre di • presidenza italiana dell'Unione Europea : tutto ancora programmaticamente da : scrivere, appare veramente il minimo • sindacale. Omeopatia, ha detto Tito Boeri. • Quando serve chirurgia, aggiungiamo noi.

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    17-10-2013 2/3 1 /3

    Tassa prima casa, periI 2014 aliquota massima al 2,5 per mille ~ Un limite agli aumenti della nuova imposta sui servizi Ma l'assenza della detrazione penalizza le rendite basse

    IMMOBILI ------------ ~--

    ROMA vil nuovo tributo che in re-altà ne contiene due e che sostitu-isce l'attuale tassa sui rifiuti e per le abitazioni principali anche n-mu. Ma al di là degli aspetti più tecnici, la domanda che molti ita-liani si fanno è abbastanza sem-plice: nel 2014 il prelievo comples-sivo sarà superiore a quello prece-dente? Anche supponendo che il versamento relativo ai rifiuti re-sti più o meno lo stesso, la rispo-sta non è semplice per alcuni mo-tivi. Intanto il 2013 è un termine di paragone un po' particolare, vi-sto che sulle abitazioni principali non dovrebbe essere versato nemmeno un euro di Imu. Quindi il confronto più corretto è forse con il 2012, anno in cui la tassazio-ne immobiliare ha toccato un pic-co. L'altra incognita riguarda il

    comportamentodejJ=omuni, che almeno per ora si vedono ricono-scere una dote di un solo miliar-do a fronte di U.11 gett~tolmu dglle abitazioni principati che ne Vale 4. Dunque per molti sindaci au-mentare l'aliquota base della Tasi (fissata all'l per mille) potrebbe essere inevitabile. Il governo ha quindi deciso di fissare un siste-ma di tetti, che nella versione fi-nale della legge è un po' più strin-gente.

    I CALCOLI Premesso che la base imponibile sarà la stessa dell'Imu (rendita ca-tastale moltiplicata per 168) il va-lore di riferimento è il livello mas-simo delle aliquote Imu per que-st'anno: la somma dell'aliquota Tasi e di quella Imu - se applicata - non deve superare quel limite (sembra essere stato rimosso n per mille aggiuntivo presente nel-le prime bozze). Così per la gene-ralità degli immobili, comprese le seconde case, si potrà arrivare

    allO,6. Più complesso il discorso per le abitazioni principali, per le quali l'aliquota massima è il6 per mille, in vigore anche se l'impo-sta è stata cancellata per la gran-de maggioranza degli immobili. Inoltre con la Tasi viene meno l'effetto positivo della detrazione di 200 euro, incrementata di 50 euro per ciascun figlio che vive nella casa e questo penalizza in particolare le abitazioni con ren-dita catastale contenuta. Ma per il 2014 il governo ha fissato un tet-to più bassa, al2,5 per mille: livel-lo comunque già abbastanza alto per i contribuenti, dato il venir meno della detrazione. E confer-mato che in caso di immobile af-fittato la quota a carico dell'inqui-lino potrà variare dallO al 30 %. Infine, dall'ultima versione della legge sarebbe sparita !'introdu-zione della deducibilità al 50 per cento per gli immobili strumenta-li, compensata dal ripristino del-l'Irpef sugli immobili sfitti.

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    Pag. 35

    Tassazione sugli immobili ----------------

    ABITAZIONE PRINCIPALE DI TIPO CIVILE (CATEGORIA A2), 114 METRI QUADRATI, RENDITA CATASTALE 625 EURO Tributi Prelievo rifiuti

    . Maggiorazione Tares Tasi iM u ~., ~- _ .. _"~ ... "

    IMlJcon ngTi~o ----~~--_ -. ~ IMU con 2fiJlli IMU con 3 r .

    ---.l:onlfiglio ~figli

    con 3 figli

    Nel2014 paga in più o in meno

    2012 250

    266 216

    . 166

    416 366

    2013 264

    34

    Rispetto al 2013 I 1+71 -R!SPe"ff()an012 147 U

    ~~~ ~f;i~\\O --------~--- . -97 __ 47=. ·+·····3·· .~.~ .• ~~. -----~

    con 3 figli

    ABITAZIONE PRINCIPALE DI TIPO ECONOMICO (CATEGORIA A3), 80 METRI QUADRATI, RENDITA CATASTALE 423 EURO Tributi Prelievo rifiuti Mag~ioraiionerares-=--=-Tasi lf·;-Uu-- .-

    IMlTCOiiTIl9no-IMU con ~:7.fi'S9li:---~ I M U c,2!!1I!H!L ~l,ll! ·11111. _ con l figlio . con1liY!L __ ~

    con 3 figli

    Nel 2014 paga in più o in meno

    rispetto al 2013 rispetto al 2012 - con l figlio Coo21igli

    con 3 f@i ------Elaborazione: Ufficio Studi CGIA su dati Agenzia del Territorio

    2012 176

    116 66 16

    192 176

    2013 186 24

    'ce.ntime.1Ti

    I COSÌ : i maggiori I sgravi

    Data 17-10-2013 Pagina 2/3 Foglio 2/3

    Dati in euro

    ! Reddito I annuo

    Sconto annuo

    9.000 25

    12.000 98

    15.000

    20.000

    _30.000 108

    .40.000 65

    .50.000 122

    L'elaborazione si basa sull'ipotesi che la detrazione per un lavoratore dipendente con reddito lordo annuo pari a 15.000 euro passi dagli attuali 1.338 euro a 1.510 euro

    1~e.ntime.tri ;

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    Pag. 36

    Le altre misure

    Banche, dazio in cambio dell1uovo regime sui crediti

    Per l'Abi, l'associazione delle banche italiane, rimane ancora un po' strada da fare per chiudere il gap con l'Europa in materia di trattamento fiscale delle perdite su crediti. Ma intanto un primo traguardo è agli atti. Innazitutto, a partire dal 2013 le svalutazioni su crediti saranno deducibili in 5 e non più in 18 anni. Certo, le banche rinunciano alla possibilità di dedurre subito un ammontare pari allo 0,30% degli impieghi, non poco, ma almeno la distanza con l'Europa si è accorciata. Il secondo obiettivo era avere maggiore certezza e meno rischi di contenzioso nel riportare le perdite su crediti: da ora in poi saranno deducibili in 5 anni e non più al momento del realizzo. Gli effetti finanziari, nei primi due-anni non saranno positivi per gli istituti, ma a regime i frutti si vedranno. E intanti arriveranno subito 2,2 miliardi di gettito in più per lo Stato.

    Data 17-10-2013 Pagina 2/3 Foglio 3/3

    Imprese premiate se assumono e crescono

    Il pacchetto imprese nel 2014 per quanto riguarda il taglio del cuneo fiscale vale 1,2 miliardi di euro. Con interventi clle si muovono nella direzione di "premiare" gli imprenditori che assumono, investono nella crescita aziendale. Iò particolare è previsto una sgravio Irap per ciascun nuovo assunto a tempo indeterminato per un massimo di 15.000 euro all'anno. A una condizione, però: le assunzioni devono incrementare l'organico medio dell'anno di imposta precedente, considerando anche il personale delle società controllate. I datori di lavoro che stabilizzano i precari avranno !'intera quota aggiuntiva Aspi rimborsata. Un miliardo servirà a finanziare la riduzione dei contributi InaiI. Aumentati dal 3 a14% (4,5% nel 2015 e 4,75 nel 2016%) gli incentivi Ace alla patrimonializzazione delle imprese.

    -----------------------------

    Già nel 2013 525 milioni dagli inlmobili

    Dalla dismissione degli immo bili il Tesoro incasserà in tutto 1,5 miliardi in tre anni. Ma il dettaglio della mossa decisa dal governo emerge dalla relazione tecnica al decreto legge Manovrina da martedì in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale: circa 525 milioni dovrebbero arrivare già quest' anno dalla vendita di asset dello Stato con l'obiettivo preciso di riportare il rapporto deficit/Pil entro il 3%. Il provvedimento in sè, infatti, non contiene alcuna disposizione in materia poichè l'operazione avverrà per via amministrativa. Il decreto invece interviene sul Patto di stabilità interno e sugli Enti locali virtuosi sospendendo i meccanismi premiali e recuperando così 450 milioni. Quanto alla stretta sulle spese ministeriali, accompagnata da rimodulazioni di uscite, vale 625 milioni.

    Ecobonus al 65% ancora per tutto il prossimo anno

    Ancora un altro anno di mega sconti per chi deve ristrutturare casa. Le detrazioni al 50% sono confermate anche per il 2014. Stessa cosa per l'ecobonus del 65%. Nei due anni successivi, 2015-2016, gli sconti inizieranno a calare: 40% per le ristrutturazioni edilizie, 50% per il risparmio energetico. Dopo di che si tornerà al 36%.

    La proroga degli sconti in forma maggiorata serve alle famiglie, ma anche al settore edile, uno dei più colpiti in assoluto da questa lunga crisi. Sempre nell'ottica di dare una mano alle aziende spunta anche la norma che estende la possibilità di un sostegno finanziario della Cassa depositi e prestiti alle grandi imprese. L'intervento della Cdp può avvenire solo attraverso la mediazione del sistema bancario a cui la Cassa può fornire provvista vincolata al sostegno dell'impresa.

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    Data 17-10-2013 Pagina 3 Foglio 1

    Sconti Irpef in busta paga: in media 152 euro all'anno ~Chi ha uno stipendio compreso tra 15.000 ~Proroga fino al 2016 del 3% di contributo e 20.000 euro godrà del beneficio massimo di solidarietà sui redditi oltre 300.000 euro

    fiSCO ROMA Cosa si può fare con 47 cen-tesimi al giorno o, se preferiamo, 14 euro al mese? Praticamente nulla. Eppure è a questo che ci ri-feriamo quando parliamo delle maggiori detrazioni per lavoro di-pendente che arriveranno in bu-sta paga per effetto della legge di stabilità varata l'altra notte dal go-verno: 152 euro in media, al massi-mo 172 euro all'anno. Lo sforzo per le casse dello Stato è notevole: un miliardo e mezzo di euro. Il ri-sultato individuale in busta paga è irrisorio. E potrebbe diventare addirittura negativo per chi, ad esempio, ha un animale domesti-co o ha iscritto il figlio minorenne in palestra. Infatti, il governo pre-vede di recuperare 500 milioni di euro dalla cosiddetta "tax expen-diturc",l'operazione di sfoltimen-

    CosÌ i maggiori sgravi

    Reddito annuo

    9.000

    12.000

    15.000

    .20.000

    30.000

    Sconto annuo

    25

    Dali in euro

    98

    108

    to delle agevolazioni fiscali (detra-zioni e deduzioni varie). Su quali voci scenderà la ghigliottina lo sa-premo «entro gennaio 2014». Ve-terinario e palestra, ad esempio, sono nel mirino dei tecnici. Per ga-rantirsi il risultato, il governo ha previsto anche una clausola di sal-vaguardia che andrebbe a colpire linearmente le detrazioni, con la riduzione dello sconto dal 19 al 18% per la dichiarazione da pre-sentare nel 2014 e poi ancora al 17% l'anno successivo. Intanto chi viaggia su stipendi molto alti, è chiamato a concorrere ai sacrifi-ci: è prorogato per altri tre anni il contributo di solidarietà del 3% sui redditi superiori a trecentomi-lael1ro.

    lE ANOMALIE Tornando agli sconti in busta pa-ga, le simulazioni da noi elabora-te (vedi tabella) si basano su un

    40.000 65

    .50.000

    L'elaborazione si basa sull'ipotesi che la detrazione per un lavoratore dipendente con reddito lordo annuo pari a 15.000 euro passi dagli attuali 1.338 euro a 1.510 euro

    +.:.e.ntime.tri

    aumento delle detrazioni per lavo-ro dipendente per i redditi di 15.000 euro l'anno, dagli attuali 1.338 euro a 1.510 euro. Cifra che sarebbe confermata dalle slide diffuse ieri sera da Palazzo Chigi che indicano in 152 euro lo sconto previsto per i redditi compresi tra 15.001 e 20.000 euro. Ma le cose possono cambiare. Il premier Let-ta ha annunciato il Parlamento può modificare la platea. È ovvio, quindi, che se questa dovesse re-stringersi, i beneficiari avrebbero

    ENTRO GENNAIO SARANNO SFOL TITE LE AGEVOLAZIONI IN FORSE LE OETRAZIONI PER LA PALESTRA E PER IL VETERINARIO

    qualche spicciolo in più al giorno. Intanto, già si evidenziano del-

    le anomalie. Con questo sistema gli incapienti, owero chi guada-gna meno di 8.000 euro l'anno e quindi non è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi, non avrà alcun beneficio. Si tratta di circa quattro milioni di lavorato-ri. Scarsissimi gli effetti anche per chi è poco sopra quella soglia (fi-no a 10-11.000 euro), dato che con le detrazioni per i familiari a cari-co già ci si awicina a Irpef zero. Ancora non è noto se la cifra sarà messa a disposizione in un'unica tranche o invece verrà diluita me-se per mese. In ogni caso non sarà una tantum. La legge di stabilità stanzia un altro miliardo e due-cento milioni per il 2015 e poi an-cora 1,4 miliardi nel 2016. Per un totale di 5 miliardi in tre anni.

    Giusy Franzese (];:)RIPRODUZIONE RISERVATA

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    I

    Data

    Pagina

    Foglio

    17-10-2013 4 1 /2

    Contratti, liquidazioni ~ e turo over: COSI

    la stretta sugli statali ~Buonuscita dopo 12 mesi per chi matura il diritto dal 2014 Pagamento in un'unica soluzione solo fino a 50 mila euro

    PUBBLICO IMPIEGO ROMA Alla fine, per i dipendenti pubblici il blocco della contratta-zione anche nel 2014 è il male mi-nore, visto che era di fatto già previsto dalle norme in vigore. Ma il testo della legge di stabilità, ancora non definitivo, compren-de molte altre novità che non fa-ranno piacere a chi lavora nello Stato o nelle altre amministra-zioni pubbliche, su materie che vanno dagli straordinari alle li-quidazioni, al ricambio del per-sonale che va in pensione. Di fat-to saranno proprio gli statali a dare il maggiore contributo ai circa 3,5 miliardi di tagli di spesa inseriti nella legge di stabilità per il 2014 (2,5 relativi allo Stato centrale) in attesa degli effetti di una più organica revisione della spesa.

    I TEMPI Il tema del trattamento di fine rapporto era già stato toccato nel 2010, con la stessa manovra che aveva previsto il blocco di fatto delle retribuzioni. Per il Tfr dei dipendenti pubblici era previsto un pagamento dilazionato, con parziale salvaguardia per gli im-porti più bassi. Ora per coloro

    I DIPENDENTI PUBBLICI RISCHIANO DI RESTARE SENZA RINNOVO FINO AL 2011 IL NODO DEL LAVORO DOMENICALE

    che matureranno il diritto al-l'uscita a partire dal 2014, c'è in-nanzitutto il raddoppio da sei a dodici mesi del termine entro il quale l'amministrazione deve corrispondere il trattamento agli interessati. Ma una volta tra-scorso questo tempo, il paga-mento sarà in un'unica soluzio-ne solo per chi ottiene una som-ma fino a 50 mila euro (finora la soglia era di 90 mila). Tra i 50 e i 100 mila saranno versate due di-stinte rate annuali. Infine sopra i 100 mila euro di importo le rate annuali saranno tre, di cui le pri-me due pari a 50 mila euro l'una e la restante con la somma resi-dua. Per quanto riguarda gli stra-ordinari, la decurtazione previ-sta è dellO per cento, percentua-le che scende però al 5 per il per-sonale delle forze di sicurezza. Sempre in materia di straordina-ri c'è un'altra norma di interpre-tazione autentica che dovrebbe tra l'altro intervenire sul conten-zioso legale in corso: viene preci-sato che il lavoro domenicale o festivo non dà diritto allo straor-dinario se non per le ore che e