Rassegna stampa del 20100222 · e onde impetuose del fiume sacr o Urubamba, a fine gennaio, hann o...

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Ufficio Stampa

Rassegna stampa del 22/02/2010

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Rassegna stampa del 22/02/2010

Il Sole 24 Ore

La solidarietà reinventa la tecnologia(Stampa Nazionale)

Un esercito di volontari per superare le emergenze(Stampa Nazionale)

Agricoltura sociale in campo a Lucca(Stampa Nazionale)

Calano del 9% le entrate di Ciai(Stampa Nazionale)

Finestra aperta sul 5 per mille(Stampa Nazionale)

Il 2010 appeso a un decreto(Stampa Nazionale)

Notizie flash(Stampa Nazionale)

Uno sprint dalla precarietà delle disposizioni(Stampa Nazionale)

La Voce di Romagna Cesena

Quando fare il bene fa bene(CSV Forlì Cesena)

Il Resto del Carlino Forlì

Beneficenza, asta in aiuto ai disabili(CSV Forlì Cesena)

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press LIf1E22/02/2010

La solidarietà reinventa la tecnologiaDagli atenei italiani un aiuto ai più poveri grazie a geologi, ingegneri e architetti

Il Sole 341('I)IfiS

di Carlo Giorgi

e onde impetuose del fiume sacroUrubamba, a fine gennaio, hanno

—° inondato tutti i canali televisivi delmondo. Sulle pendici del Machu Picchu ,in Perù, erano rimasti intrappolati 1.400 tu -risti, tra cui alcune decine di italiani ; la for -za della corrente aveva devastato la line aferroviaria che da Cuzco conduce al paesi -no di Aguas Calientes, ai piedi del famos osito Inca, impedendo ai turisti la fuga, co-me in un thriller . «E esattamente dove ab-biamo appena realizzato un nostro proget -to», racconta Luca Falconi, ricercatoreall'Enea e responsabile dei progetti ne lmondo di "Geologia senza frontiere" ,onlus italiana di professionisti che lavora -no nel campo della cooperazione interna-zionale . «Il villaggio di Aguas Calientes è

Numerose le organizzazioniche operano per i paes iin via di sviluppoin stretto collegamentocon le nostre università

cresciuto a dismisura per via del turismo eoggi è a serio rischio alluvionale e di frane.Assieme a due università peruviane e aun'associazione spagnola, così, abbiamorealizzato e consegnato alle autorità unamappa di rischio del territorio ; abbiamo,inoltre, promosso incontri formativi inuniversità e con la popolazione, per spiega-re come comportarsi in caso di pericolo» .

Anche i professionisti delle disciplin etecniche - geologi, ingegneri e architetti -hanno un ruolo importante nella coopera-zione con i paesi del sud del mondo . In ca-so di cataclismi non sono certo i primi asbarcare e lasciano l'onore (e l'onere) del -la ribalta a medici e infermieri. Tuttavia,quando la tempesta si placa, vengono re-clutati da Ong e associazioni per realizza-re progetti di sviluppo che guardino al fu -turo . E il loro contributo, in questo caso ,diventa fondamentale .

In Italia, negli ultimi vent'anni, sono nat ee cresciute diverse associazioni di profes-sionisti votati alla cooperazione . "Ingegne-ri senza frontiere" è di certo la più diffusa edeve il suo successo al legame con l'univer-sità . lsf nasce, infatti, nel 1996 al Politecni-

co di Torino . Oggi è presente in 22 città uni -versitarie italiane con sedi autonome che s irifanno però alla stessa "Carta deivalori" .

«Lavorare da ingegneri a un progetto d icooperazione ti porta soprattutto a cambia-re l'idea che hai della tecnologia- spiega To -ni Sgalambro, 33 anni, ricercatore all'uni-versità "La Sapienza" di Roma e membro diIsf - . In Occidente siamo portati a pensareche la tecnologia abbia un valore assoluto evada preferita comunque e sempre la piùsofisticata . Invece, lavorando nei paesi invia di sviluppo, ti rendi conto che il valoredella tecnologia è relativo all'autonomiache offre alle popolazioni che stai aiutan-do. Meglio portare una tecnologia sempli -ce, ma gestibile dalla comunità a cui serve ,piuttosto di una tecnologia sofisticata cherende la comunità dipendente dai tecnici» .

I progetti portati avanti dalla sede roma-na di Isf vanno in questa direzione : «Unacomunità di contadini del Madagascar c iha chiesto aiuto per realizzare una radio ,utile a mantenere i contatti tra loro - rac-conta Silvio Arcangeli, 34 anni, ingegner edelle telecomunicazioni - . Il problema d arisolvere era quello dell'approvvigiona-mento energetico . Così abbiamo pensatoa un mix di due soluzioni: da una parte pan-nelli fotovoltaici ; dall'altra un eolico auto-costruito, con pale di legno del diametrodi cinque metri in tutto. Un sistema mecca-nico, facile da riparare e capace di produr -re 6-7 kilowattora giornalieri, quanto ba-sta al funzionamento della radio» .

«Nel centro di salute del villaggio di Nyo-lolo, in Tanzania, invece, c'è il problem adel riscaldamento - spiega Giuseppe Orsi-ni, 26 anni, ingegnere energetico - .Il villag-gio è ai.800 metri di altitudine e molte don-ne preferiscono partorire a casa per via delfreddo pungente che si prova in ospedale.Con la comunità locale stiamo realizzandoil sistema di riscaldamento dell'acqua co nsolare termico auto-costruito, e il riscalda -mento degli ambienti con stufe in mattoni,di semplice realizzazione».

A Milano Isf è un gruppo intergenera-zionale, composto da una cinquantina trastudenti, laureati e docenti di ingegneria :«L'esperienza di cooperazione offre all'in -gegnere un valore aggiunto - afferma Ema -nuela Colombo, 39 anni, vicepresidente diIsf Milano e docente del Politecnico - . Co -stringe a un'applicazione della tecnologi anon più acritica . Sei indotto a 'chiedertisempre perché scegli una tecnologia e checonseguenze questa scelta avrà. Inoltre, le

aziende ci dicono che oggi agli student imancano le cosiddette soft skill, per esem-pio la capacità di mediare o di guardare iproblemi in un'ottica sistemica. Abbiamosperimentato che chi ha la fortuna di lavo -rare nella cooperazione acquisisce quest ecompetenze» .

Le università tecniche, insomma, sco-prono sempre di più che la cooperazione èformativa . Così sbocciano corsi e dottora-ti sul tema . Nel2oo6 nasce il Cucs (Coordi -namento universitario cooperazione allosviluppo), che oggi riunisce oltre 20 ate-nei con protocolli firmati dai rettori e dele -gati che si riuniscono periodicamente.

A Brescia, nel 2000, presso la facoltà diingegneria nasce il Cetamb, Centro di do-cumentazione e ricerca per le tecnologieappropriate per la gestione dell'ambientenei paesi in via di sviluppo . In dieci annioltre 5o missioni e tesi di laurea, dottorat ie collaborazioni con Ong. «I nostri studen-ti quando tornano da queste esperienzehanno una marcia in più - spiega Carlo Col -livignarelli, 63 anni, professore dell'uni-versità di Brescia e responsabile del Ce-tamb -. Etimologicamente sono davver ocapaci di "ingegno" nella risoluzione d iproblemi anche senza l'apporto delle tec-

' nologie più moderne» .Francesca Saccarola, 29 anni, ingegnere

edile, dopo alcuni annidi lavoro come pro-gettista ha seguito un master con il Cirp s(Centro interuniversitario di ricerca pe rlo sviluppo sostenibile), di cui fanno part etecnici e docenti di n università italiane,poi è partita per un progetto di cooperazio-ne: «Nella regione di Iringa, in Tanzania,ho seguito il cantiere di un acquedotto pe r1'Ong italiana Acra - racconta Saccarola -.Il mio compito era quello di mediare tra iprogettisti in Italia e i tecnici locali e facili -tare la scelta di soluzioni adeguate. L'ac-quedotto, per lunghi tratti, si inerpicava i ncollina e il materiale - cemento, macchina -ri, tubature - andava tutto portato a spalla .E stata la mia prima esperienza di cantier ee mi ha arricchita enormemente sia da lpunto di vista umano, sia dal punto di vist atecnico» .

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che geniali, che noi abbiamo perso» . Si im-para, poi, ad ascoltare e coinvolgere la po -polazione: «Prima di iniziare un lavoro vi -sitiamo sempre le comunità e facciamo inmodo che lavorino con noi, perché doma-ni possano gestire loro da soli l'impiant oche costruiamo» .

Anche gli architetti mettono le propriecompetenze tecniche al servizio della co-operazione internazionale. «La progetta-zione nel sud del mondo è innanzitutto unesercizio di umiltà-sottolinea Laura Rapi -sarda, segretaria di "Architettura senzafrontiere", associazione nata a Roma, og-gi con affiliati in tutt'Italia - . Ci capita ch ebussino all'associazione architetti co ngrande entusiasmo, ma poca consapevo-lezza del ruolo che possiamo giocare ne ipaesi in viadi sviluppo . Qualcuno immagi-na di poter progettare opere faraoniche .Ma i progetti devono calarsi nell'ambien-te in cui andiamo, rispettare la tipologiadelle architetture locali, per esempio laconcezione degli spazi comuni e di quelliprivati, che cambia di cultura in cultura .Sempre, poi, nella costruzione di qualsia-si opera, coinvolgiamo i locali, anche pe rpermettere che acquisiscano nuove cono-scenze tecniche» .

Asf sta costruendo una scuola nel villag-gio di Tete-Ngomba, in Congo, in collabo -razione e per conto delle locali suore fran -cescane . «Al cantiere partecipa la gente delvillaggio - conclude Laura - . Abbiamo pro-posto loro di utilizzare mattoni in terra cru -da, più resistenti di quelli prodotti tradizio -nalmente in loco. Speriamo che questa pic-cola acquisizione tecnologica possa servi-re alla comunità» .

O RIPRODUZIONE RISERVAT A

http://www .isf•italia .orgIngegneria senza frontiere

www.gsf.itGeologia senza frontier e

http://www .asfit.org/it/index .ph pArchitettura senza frontier e

http ://www.asfitalia .orgArchitetti senza frontier e

http://www .agronomisenzafrontiiere.it ?Agronomi e forestali senza frontiere :http://civserv.ing .unibs.it/cetam b

Centro di documentazione e ricerca perle tecnologi eappropriate per la gestione dell'ambiente nei paesi i n

via di svilupp ohttp ://www.cirps.it

Centro interuniversitario di ricerca per lo svilupp osostenibil e

Nello stesso cantiere per Acra lavor aBeppe Buscaglia, 47 anni, geometra con 15anni di lavoro all'estero in grandi impres eedili italiane : «Confesso di avere impara-to molto da un ingegnere meccanico tanza -niano con cui lavoro gomito a gomito -spiega Buscaglia -. Esiste un'arte dell'ar-rangiarsi, dell'inventare soluzioni tecni -

Giuseppe Orsingegnere energetic o

«In un villaggio in Tanzaniaa 1 .800 metri di altitudin eabbiamo realizzato un sistem adi riscaldamento dell'acqua »

Ingegneri senza frontiere

«L'esperienza della cooperazion eoffre un valore aggiunt onella formazione professional eapprezzato anche dalle aziende ».. .. .. . .. .. . .. .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. .. . . .. ..

geometra

«C'è molto da impararelavorando in Africa ; esist eun'arte del trovare soluzion iche a volte non abbiamo più»

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Un esercitodi volontariper superarele emergenzedi Elio Silva

illeduecento ingegneri e millearchitetti in Abruzzo, nei diecimesi successivi al terremoto .

Cinquanta professionisti pronti a "mis-sioni" nel Messinese dove, a marzo, pren-deranno il via turni di monitoraggio del -le zone a rischio . Analoga disponibilitàper le aree calabre, dove la montagnacontinua a scivolare verso valle . E centrioperativi in tutte le sedi provinciali degliOrdini, per intervenire rapidamenteovunque ce ne sia bisogno .

L'impegno sociale dei tecnici del terri-torio si sta orientando in modo sempr epiù specifico e coinvolgente verso il vo-lontariato nelle emergenze . Ingegneri ,architetti, geometri : sono ormai un eser-cito i professionisti disponibili a dareuna mano gratuitamente, sia pure per pe-riodi di tempo limitati, in caso di calami-tà. D'altra parte, in un paese a rischio si-smico, idrogeologico e ambientale qualeè l'Italia, si può fare volontariato anchesenza andare lontano, come ci racconta-no le cronache degli ultimi giorni .

Per quanto riguarda gli ingegneri, inparticolare, la tendenza presenta nume-ri da record e, ciò che più conta, si sta tra-sformando in una rete di pronto inter-vento equamente distribuita da Nord aSud. Il punto di svolta è stato rappresen-tato dall'esperienza post-terremoto inAbruzzo, dove in 1200, tutti volontari, so-

no andati a fornire supporto tecnico, pro-fessionale e umano. «Le adesioni al no-stro appello sono andate ben oltre le pre-visioni», afferma il presidente nazional edegli ingegneri, Gianni Rolando, 54 anni ,sanremese, egli stesso con un passato d avolontario . «Puntavamo a mettere i ncampo un gruppo di 300 specialisti ma, aquasi un anno di distanza, il contributo èquadruplicato e abbiamo in banca dati7mila disponibilità, cioè oltre il 3% dellacategoria, che conta 220 mila iscritti» .

L'obiettivo, a questo punto, è «creareuna rete che funzioni a regime e sia in gra -do di intervenire subito dove c'è biso-gno» . Si spiega così l'accordo-quadro, re-centemente siglato con la Protezione ci-vile, per un rapporto organico finalizza-to alla formazione permanente e all'assi-stenza . «Abbiamo tecnici di valore - spie-ga Rolando - che, però, non possono sa-pere come funzionano i meccanism idell'emergenza. Stiamo pensando an-che a un sistema di crediti formativi col-legati alla partecipazione a corsi» .

Numeri altrettanto importanti e obietti-vi analoghi per gli architetti, che hanno vi -sto presenti come volontari in Abruzzoquasi mille iscritti all'Ordine . «Il nostro co-dice deontologico - spiega Matteo Capua -al, 45 anni, romano, consigliere nazional econ delega ai problemi del lavoro - preve-de espressamente la facoltà di rendere pre -stazioni gratuite. E già dal 2004 abbiamounprotocollo di collaborazione conlaPro-tezione civile per gli interventi nelle emer-genze» .Il prossimo traguardo sarà il decol -lodi centri operativi presso le 105 sedi pro -vinciali dell'Ordine, con funzioni di assi-stenza e annessi corsi di formazione . «L asicurezza dell'abitare - afferma Capuani -è un tema chiave sia perla nostra professio-nalità, sia per il nostro impegno sociale» .

elio.silva@ilsole24ore .com©RIPRODUZIONE RISERVATA

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Secondo di una serie di articol i

La prima puntata è stata pubblicat asul Sole 24 Ore dell'8 febbraio

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press LIf1E22/02/2010 Il Sole 341('I)IfiS

Prog tti. «La debole forza »

Agricoltura socialein campo a LuccaViviana Bossi

ama Una ricerca-azione perconiugare lo studio universi-tario con lo sviluppo innovati-vo dell'agricoltura sociale su lterritorio . E la metodologi aimpiegata per il progetto «L adebole forza». Proposto da lCiraa (Centro interdiparti-mentale di ricerche agroam-bientali "E . Avanzi" dell'Uni-versità di Pisa) e finanziatodalla Fondazione Cassa di Ri-sparmio di Lucca, il progettoè svolto in partnership con l aprovincia e la Usl 2 di Lucca ,oltre che con numerose asso-ciazioni agricole e del Terzosettore dell'area.

Gli obiettivi sono quelli d ielaborare risposte concret eper valorizzare le risorse agri-cole, inserendole nell'orga-nizzazione del welfare locale ,e di stimolare diversificazio-ne, flessibilità e prossimit àdei servizi socio-assistenzia-li. Il sociale rappresenta, infat-ti, una delle espressioni dell amultifunzionalità dell'agri-coltura, accanto ad altri aspe t-tipiù noti, di valenza turistic ao ambientale.

L'agricoltura sociale com-prende quelle attività che usa-no le risorse dell'agricoltura edella zootecnia per promuove-re azioni terapeutiche, di riabi-litazione, di inclusione social ee lavorativa, di ricreazione edi educazione, verso soggett ivulnerabili della società o a ri-schio di marginalizzazione (s iveda anche Il Sole 24 Ore de l19 ottobre 2009 a propositodelle "fattorie sociali") . Sipun-ta a generare vantaggi colletti-vi favorendo la partecipazio-ne delle imprese agricole nel-la costruzione di comunità re-sponsabili e inclusive .

Tramite il progetto - spiegailprofessor Francesco Di Iaco-vo del Ciraa, responsabile

scientifico di «La debole for-za» - si vuole ripensare il mo-do di fare economia e societàcon il coinvolgimento degli at-tori presenti sul territorio. Losviluppo di unpartenariato at-tivo, attraverso il collegamen-to delle strutture di ricerc acon i soggetti portatori di inte-ressi concreti, economici e so-ciali, sia pubblici sia privati, co -stituisce l'elemento indispen-sabile per favorire innovazio-ne sociale ed elaborare model-li e esperienze riproducibili .

«Di fatto - prosegue Dilaco-vo - il progetto avrà il compitodi avvicinare il mondodell'agricoltura e del sociale,

.. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. ..

LA RICERCAUno studio condott osul territorio permetteràdi favorire azion imirate all'inclusion edi soggetti svantaggiat i

favorire la formazione di co-noscenza condivisa sul tema,mediare tra domanda, spessoinespressa, di inclusione so-ciale/lavorativa e offerta diagricoltura sociale, mobilizza-re risorse non specialistich edel territorio» .

I risultati del progetto, didurata biennale, saranno usa -ti dagli interlocutori istituzio-nali partner del progetto perdefinire politiche di interven-to capaci di potenziare la capa-cità inclusiva delle fasce piùdeboli della popolazione delterritorio lucchese .

© RIPRODUZIONE RISERVATA

. . .. .. . . . . . . . . . .. .. . .. . . . . . .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .volontariato@itsole24ore .co m

L'indirizzo per le vostre segnalazioni ,che devono pervenir e

entro il martedì precedent ela data di pubblicazione

Pa • ina 39

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press LIf1E22/02/201 0

Calano del 9% le entrate di Ciaidi Antonella Taglia bue cedura. Circa 5,7 milioni sono

destinati ai progetti di coopera-zione e sviluppo e includono2,2 milioni di euro accantonatiin fondi vincolati.

Gli oneri di promozione esensibilizzazione incidono permeno del 1o%, 79omila euro, eincludono i costi relativi al cen -tro studi dell'organizzazione .Icosti di gestione sono di pocosuperiori ai 326mila euro, i l4,1% del totale, e l'anno si è chiu -so con un leggero disavanzo dicirca 8.400 euro.

L'aggiornamento sui proget -ti e i dettagli sulle attività soste-nute sono disponibili online ,sul sito www.ciai.it .

adozione, in una situa -zione di emergenza co -me quella di Haiti, non è

una soluzione. Nel paese, infat -ti, molti bambini potrebber otrovarsi in una condizione mo-mentanea di abbandono e biso-gnerebbe verificare innanzitut-to la possibilità di collocazionenella la famiglia di origine o i nuna famiglia locale. A sostene-re questa posizione, tra gli altri ,è anche il Ciai, Centro italian oaiuti all'infanzia, un'organizza-zione non governativa nata ne l1968, ente autorizzato per l eadozioni internazionali.

Il bilancio preso in conside-razione è quello del 2oo8, annoin cui l'associazione ha compiu-to i suoi primi 40 anni.

La scelta di Ciai è quella d irealizzare ogni due anni un bi-lancio sociale completo dell eattività svolte, mentre per gl ianni in cui questo non vien eredatto è disponibile un an-nual report. Per il zoo8 il bilan-cio sociale è stato sottopostoad attestazione esterna e indi-pendente, così come il bilan-cio d'esercizio ha ottenuto cer-tificazione esterna .

Venendo ai numeri, l'annoscorso l'organizzazione ha rac-colto poco meno di 8 milionieuro, con una flessione del 9 %rispetto all'anno precedente .Tra i donatori si conferma ilgraduale e progressivo decre-mento del contributo derivan-te da fondi pubblici.

Per quanto riguarda gli im-pieghi, circa 1'85% delle uscit eè destinato all'attività di missio -ne, per oltre 6,7 milioni di euro .Di questi, più di un milione dieuro è relativo alle adozioni in -ternazionali : nel zoo8 sono sta -te no le adozioni di 14o bambi-ni, risultato possibile grazie al -la capacità di provvedere a nu-clei di fratelli con un'unica pro-

O Destinazione dett eentrate : quota impiegat anell'attività caratteristica ,cioè quella prevista dallefinalità statutari edell'organizzazione .O Trend della gestione dell erisorse: andamento rispett oal bilancio dell'ann oprecedente .O Ripartizione delleentrate : segnala s el'organizzazione si avvaleprevalentemente di fondipubblici o privati . I nquest'ultimo caso son onormalmente più elevati gl iinvestimenti in campagne d imarketing e d isensibilizzazione .O Ripartizione delle uscite :come vengono impiegati ifondi rispetto al benchmark ,che prevede un minimo de l70% per l'attivit àcaratteristica, un massim odel 15% perla raccolta fondi ,un massimo detlO% per icosti del personale e dellagestione e fino al 5% pe roneri di natura diversa .

Nel corso del2oo8, in segui-to all'entrata in vigore dell'ac-cordo tra Italia e Cina, Ciai èstata una delle due organizza-zioni italiane ufficialmente ac-creditate per le pratiche di ado -zione internazionale in Cina .

A proposito di altri paesi, v asottolineato che in Etiopia l'as-sociazione è presente dal 199 0e oggi sostiene numerose ini-ziative, data la complessità de iproblemi da affrontare . Il pae-se ha una popolazione giova-nissima e indigente: 1'89% viv esotto i due dollari al giorno el'indice di sviluppo umano col -loca l'Etiopia al 170 0 posto s u177 nazioni. Ciai sostiene pro -

Centesimi- destinati agli scopisociali per ogni euro di entrate

getti legati all'istruzione de ibambini, alla lotta al cosiddet-to streetism, il fenomeno de ibambini di strada, che rappre -senta un problema di dimensio-ni allarmanti soprattutto ad Ad-dis Abeba. Ha invece giratoper tutto il paese il Fekat Cir-cus, il circo del buonumore,creato per iniziativa dell'asso-ciazione . La tournée, appenaconclusa, aveva come tema i di-ritti della donna e, nello specifi-co, la scolarizzazione dell ebambine nelle aree rurali .

ad Un-Guru,società di consulenza strategic a

[email protected]

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Trend di gestion edelle risorse

La pagella di Ciai

Benchmar k

Fonti di entrate

Privati e aziende

Istituzioni pubblich e94 -

6Altro 0

Attivit àj caratteristica84,8

Marketing (raccolta fondi ,promozione, sensibilizzazione )9,9

Fonte : elaborazione di Un-Guru per Il Sole 24 Or e

Il Sole 341('I)IfiS

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Fisco e terzo settore . Confermata l'esclusione per gli enti che non erano in possesso dei requisiti soggettivi necessar i

Finestra aperta sul 5 per mill eCi sarà tempo fino al 30 aprile per sanare errori formali degli anni passati

Il Sole 3411)11S

A CU RA D I

Carlo Mazzin i

Come il fantasma dicken-siano dei Natali passati, torn ail 5 per mille degli anni scorsi .E ormai prossima la promulga-zione del "Milleproroghe" ,che (si veda anche Il Sole 2 4Ore dello scorso 13 febbraio)

LA STRADA DA SEGUIR ESarà possibile integrarela documentazione mancant eeliminando così le lacun eche avevano impedit ol'iscrizione

all'articolo i, comma 23-qua-terdecies, prevede la prorogadel termine entro il quale le or-ganizzazioni escluse per mer ierrori formali dagli elench idei beneficiari delle prime tr eedizioni (2006, 2007, 2008 )possono sanare la loro posizio -ne integrando la documenta-zione mancante.

La data di scadenza dell aproroga è fissata al prossimo30 aprile e interessa gli ent iiscritti nel cosiddetto settor evolontariato, che ha ricom-preso le Onlus, le associazio-ni di promozione sociale, l eassociazioni riconosciut eche realizzano attività nel set-tore delle Onlus, le fondazio-ni che realizzano attività ne lsettore delle Onlus (iscrivibi-li solo per il2oo6), le fonda-zioni nazionali di caratter eculturale (2oo7,'2008) .

Lo stesso termine di prorogaè concesso alle associazionisportive dilettantistiche . Perqueste ultime, peraltro, si appli-cano i requisiti soggettivi re-strittivi di cui ai decreti di april ee maggio 2009, che sono andatia circoscrivere gli enti sportiviautorizzati ad accedere al 5 permille fin dalla prima edizione .Nei decreti si sono identificatele «rilevanti attività sociali» ri-chieste: avviamento e formazio -ne allo sport dei giovani di et àinferiore a i8 anni e degli over

1.24Enti recuperatiLe realtà escluse dal5 per mille2006 e ammesse alla sanatori adel2009 (non è noto il dato del2007)

20,0Enti «recupera bili »Le realtà potenzialmenteinteressate alla nuova sanatori a

Milioni di .euroLa cifra ancora da assegnare pe ri12006

15 4Milioni di euroLa cifra ancora da assegnare pe ri12007

6o, nonché l'avviamento all apratica sportiva delle person esvantaggiate .

Premesso che la proroga va-le per i soli enti che comunquehanno portato a buon esit ol'iscrizione telematica, e, tr aquesti, sono comunque esclusicoloro che al tempo non posse -devano i requisiti soggettivi ri-chiesti dalle norme, gli errorisanabili dalle organizzazionisono la mancata produzion edella dichiarazione sostituti -va dell'atto di notorietà e laproduzione incompleta dell astessa dichiarazione ; è il ca-so, per fare qualche esempio ,della mancata allegazione dicopia del documento di iden-tità, della mancata sottoscri-zione, dell'utilizzo di un mo-dulo non conforme e priv odelle indicazioni necessarie .

Non essendo ancora statapromulgata la legge, l'agenziadelle Entrate non ha specifica-to l'iter per la riammissione ne-gli elenchi del 5 per mille ; pu òessere utile, come promemo-

ria, ripercorrere la prassi ri-chiesta in occasione della pro -roga già concessa a gennai o2009 per le prime due edizioni .Gli enti del settore "volontaria -to" dovevano inviare per rac-comandata alla direzione re-gionale delle Entrate compe-tente (vale l'ambito nel qualesi ha la sede legale) una dichia-razione sostitutiva di atto dinotorietà attestante il perdura-re del possesso dei requisit iprevisti, cui doveva essere alle-gata la copia del documentod'identità dell'attuale legal erappresentante.

La stessa documentazion e(dichiarazione sostitutiva ecopia del documento di identi-tà) doveva essere prodotta einviatacon raccomandata dal -le associazioni sportive dilet-tantistiche all'ufficio del Coninel cui ambito territoriale sitrovava la sede legale dell'as-sociazione interessata .

Le organizzazioni escluse at -tendono pertanto la conferm adelle norme per la regolarizza-

zione e sono anche interessat ea scoprire se siano state am-messe agli elenchi de15 per mil-le della terza edizione, quell adel zoo8 . Sulla scorta dell'espe-rienza degli anni scorsi, è infat-ti possibile che ad alcuni ent inon sia mai pervenuta la conte -stazione della locale direzioneregionale di una delle cause d idecadimento dal beneficio de l5 per mille .

L'unico modo per avere cer-tezza dell'iscrizione agli elen-chi del zoo8 sarebbe, appunto,quello di potervi accedere . L eorganizzazioni si auguranoche vengano pubblicati in untermine di molto precedent ealla data del 30 aprile, in mododa verificare se devono utiliz-zare l'opportunità concess adalla proroga .

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che devono pervenireentro il martedì precedent e

la data di pubblicazione

I numeri

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Dopo la finanziarle . Regole che tardano ad arrivare e organizzazioni in difficoltà

112010 appeso a un decretoCon le regole sul 5per mill e

2010 che tardano ad arrivare, l eorganizzazioni sono in difficol -tà per la programmazione dell erispettive campagne.

La finanziaria 2010 ha infattistanziato una somma pari a400 milioni di curo, ma non h adirettamente indicato - ed è ilprimo anno che succede - qua-li soggettivi potranno accede-re ; semplicemente, ha richia-mato "frammenti" di quellenorme che hanno regolato il 5

per mille degli ultimi tre anni .

L'ambito soggettiv oPer l'ambito soggettivo apparepacifico il riferimento alle cate-gorie coinvolte lo scorso anno.Per il settore volontariato le

versioni definitive dei modellidi dichiarazione dei redditi pe rlepersone fisiche, nel 730/201 0fa riferimento genericamentealle associazioni sportive dilet-tantistiche riconosciute dal Co-ni, mentre sia l'Unico che il Cu dsi riferiscono proprio a quelleorganizzazioni che svolgono ri-levanti attività sociali .

In merito allo stanziament odi400 milioni, questi non sem-brano riguardare il solo 2010, inquanto la Tabella i allegat aall'articolo 2, comma 250, dellalegge 191/o9 riporta il fatto ch ela proroga per quest'anno è at -tuata attraverso il rifinanzia-mento delle somme previst eper il 2007, 2008 e 2009 .

Il citato comma della legge

finanziaria dispone una nuo-va procedura a proposito delconsueto decreto del presi -dente del consiglio dei mini-stri (Dpcm) che regola le mo-dalità di iscrizione agli elen-chi, del riparto delle somme edella corresponsione dellemedesime .

Gli anni passati i Dpcm veni -vano emanati senza chiedereil parere delle commissioni diCamera e Senato . Quest'anno ,è previsto l'obbligo di esameda parte delle commissionicompetenti per i profili di ca-rattere finanziario con preve-dibile allungamento dei temp idi emanazione del decreto . I ltempo massimo di approvazio-ne da parte delle commission i

del testo proposto dal gover-no è di 30 giorni, cui se ne pos -sono sommare altri 15 nel casoin cui il governo non intend aconformarsi ai rilievi e debbaquindi ripresentare, con moti-vazioni, il nuovo schema di de -creto a questi organismi . Adoggi lo schema non è stato pre -sentato all'esame delle com-missioni . Dalla seconda edi-zione in poi, il decreto venivapubblicato in Gazzetta Ufficia-le ben oltre i termini di iscri-zione telematica delle organiz-zazioni, che riuscivano a rien-trare negli elenchi dei benefi-ciari grazie alle istruzioni anti -cipate dalle Entrate e dai mini -steri competenti (Salute, Uni-versità e ricerca, Welfare) .

Tempi ridott iQuest'anno, l'intervento dellecommissioni parlamentari po-trebbe inoltre far modificare in

corsa le istruzioni che necessa-riamente verranno anticipat edalle autorità. Di certo i termin idi presentazione del Cud e del -le dichiarazioni dei redditi nonpossono essere rimandati soloper il 5per mille, e dovranno es -sere comunicati ai contribuentii codici fiscali degli enti che sisono validamente iscritt inell'elenco dei beneficiari.

L'incertezza sul contenut odel decreto allarma le orga-nizzazioni in quanto si tem eche, come successo negli ulti -mi anni, il tempo per l'iscri-zione telematica al 5 per mill esia realmente ridotto.

Inoltre, se l'iscrizione vieneposticipata nel pieno delle di-chiarazioni dei redditi, si correil concreto rischio di non con-sentire la sottoscrizione del 5

per mille ad una quota impor-tante di contribuenti.

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Onlus, le associazioni di promo-zione sociale iscritte ai rispetti-vi registri, le fondazioni e asso-ciazioni riconosciute che ope-rano nei settori delle Onlus .Inoltre, è stata aggiunta la cate-goria delle fondazioni naziona-li di carattere culturale, ent iche sarebbero comunque da ri-comprendere nelle fondazion itout-court . Infine sono state ri-confermate la ricerca scientifi-ca e l'università, la ricerca sani-taria, le attività sociali del comu-ne di residenza del contribuen-te e le associazioni sportive di-lettantistiche (si veda anchel'articolo sopra) .

A proposito di quest'ultim acategoria, va detto che l'agenzi adelle Entrate, nel licenziare le

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press LIf1E22/02/2010 Il Sole 341('I)IfiS

bambini in ospedale . Diec idottor Sogni per diec iospedali italiani», inviandoun sms al numero 45592 da

.: _ _ : tutti i cellulari personali Tim,MANIFESTAZION I

Torna la giornatadelle malattie rare«Pazienti e ricercatori :insieme per la vita» . E questoil tema scelto per la giornat adelle malattie rare 2010. Unaserie di eventi prevista nonsolo per domenica 28febbraio, la "giornata" vera epropria, ma anche per altr edate . In particolare sabato 27 -nel corso di un convegn oaperto alle scuole che si terràa Modena - verrà consegnatauna borsa di studio intitolat aalla memoria di Paola Zotti,personaggio noto a livellonazionale e internazionaleper il ruolo svolto nell'ambitodell'associazionismo controle malattie rare. L'elencocompleto degli appuntamentiè'sul sito di Uniamo ,Federazione italiana malatti erare (www.uniamo.org )... ... .. ... .. ... ... .. ... .. ... ... .. ... .. ... .. ... .. ... .. ... ... .. ... .. ... .. ... .. ... ...

CONCERTI BENEFIC I

Alla Scala per«Aiutare i bambini»Per lunedì i ° marzo, alle 21, laFondazione Aiutare i bambin ipromuove un concert ostraordinario al Teatro all aScala per celebrare i primidieci anni di attivitàesostenere le iniziative afavore dei bambini indifficoltà. La Filarmonicadella Scala suonerà diretta dalmaestro Esa-Pekka Salonen,con la partecipazione delviolino solista LeonidasKavakos . Per informazioni,prenotazioni e prevendite :tel . 02 .465 .467.467.... ... .. ... .. ... ... .. ... .. ... ... .. ... .. ... .. ... ... .. ... .. ... .. ... ... .. . . .. ... .. ...

SMS SO1H At l

Dieci «dottor Sogni »nei reparti pediatriciUn sms per donare un sorris oai bambini ricoverati inospedale . Fino al lo marzo èpossibile sostener eFondazione Theodora e ilprogetto «Per il sorriso dei

Vodafone, Wind e 3, pe rdonare un euro, o chiamand olo stesso numero da rete fissaTelecom Italia per donaredue euro . I dottor Sogni sonoartisti professionalment eformati per svolgere la loroattività nei reparti pediatrici ,portando allegria ai bambiniricoverati con il gioco espettacolari visite . Pe rulteriori informazioni :www.theodora.it... ... .. ... ... .. .. ... .. ... ... ... .. ... .. ... .. ... ... .. ... .. ... ... .. ... .. ... .. ... ... ..

CONVF G

Per una partnershiptra Ong e impreseAll'interno delle politiche d iresponsabilità sociale d iimpresa è proficuo eopportuno per le impresestabilire relazioni sistemicheimportanti con il mondo delleOng? E da parte delle Ongquali sono le opportunità, l esfide, i rischi derivantidall'apertura al mondo profit ?Di questo si parlerà a lconvegno «Ong e imprese:una partnership possibile perlo sviluppo?», in programmamartedì 23 febbraio (dalle 9alle 14,30) nell'aula 1 della Sd aBocconi, in via Bocconi 8 aMilano . Il convegno èorganizzato da Coopi -Cooperazione internazionale .La partecipazione è gratuitaprevia iscrizione ; emai [email protected]

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Gente del Sudnell'obiettivoGiunta alla terza edizione ,quest'anno l'iniziativafotografica promossa dallaFondazione per il Sud pe rraccontare un Meridione nonscontato e positivo ponel'attenzione sul valore del fareinsieme, del gruppo e dellasolidarietà . E possibileinviare, entro 1115 aprile 2010 ,un massimo di quattro foto informato digitale Jpg. Info :www.fondazioneperilsud.it

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press LIf1E22/02/2010 Il Sole 341('I)IfiS

ANF .. ..

Uno sprint esauritodalla precarietàdelle disposizioni

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el 2006, anno di nasci -ta, era stato salutato co -me un punto di svolt a

per il finanziamento del no nprofit e, più in generale, neirapporti tra Stato e contri-buenti, in quanto primo esem -pio di concreta attuazione delprincipio di sussidiarietà i ncampo fiscale . Oggi, alla quin -ta edizione, il 5 per mille è di -ventato un rompicapo per gl ienti e un peso da sopportar econ calma olimpica per l epubbliche amministrazioniche devono erogare i fondi .Mentre i cittadini che, con lapropria convinta adesione ,avevano determinato il cla-moroso successo della nor-ma rischiano una progressivadisaffezione .

Perché si è determinato que-sto percorso involutivo e, so-prattutto, esiste la possibilitàdi un'inversione di tendenza?Come tutte le norme, anche i lmeccanismo de15 per mille hamostrato sul campo un'ampiaserie di imperfezioni, dalla pla-tea quanto meno eterogene adei potenziali beneficiari all acomplessità delle procedur edi accreditamento e controllo .Tutti difetti, per quanto gravi,suscettibili di efficaci correzio -ni. In compenso, allorché i fon-di sono arrivati a destinazio-ne, hanno prodotto frutti rile-vanti, rilanciando la progetta -zione e valorizzando il welfa -re del privato sociale .

Quello che, però, continua apesare come un peccato origi -nale è il carattere sperimenta-le della misura . Un vincol oche, comprensibile all'esor-dio, appare oggi assai men ogiustificabile, se non per le av-verse acque in cui naviga la fi -nanza pubblica . E naturaleche, in tempi difficili, lo Statofaccia esercizio di prudenzanell'impegnare capitoli di spe-sa. E altrettanto evidente, pe-rò, che la prolungata precarie-tà della disposizione paralizza

il funzionamento del meccani-smo, svuotandolo di effett iproprio e paradossalment enel momento in cui arrivano adestinazione le erogazioni .

Il rischio, più volte segnala-to dalle organizzazioni di rap -presentanza del Terzo setto -re, è che finisca in liquidazio -ne un intero modello organiz -zativo, peraltro appena speri -mentato . Gli enti, infatti, han -no meno voglia di rischiare, vi -sto che a costi certi (le campa -gne di sensibilizzazione e i pro -getti avviati) seguono entrateincerte e tardive .

Il passo indietro è nei fatti ,ma non viene esplicitato. A li-vello politico, anzi, ha trovat oripetute conferme la volontàbipartisan di stabilizzare i lmeccanismo . Esistono in talsenso recenti, autorevoli rassi-curazioni di esponenti del Go-verno, mentre continua in Par-lamento l'iter di un disegno d ilegge (al Senato con il numero1366) che gode, sulla carta, d iun larghissimo consenso, m ache resta a tutt'oggi in sede re -ferente e, quindi, fa presagir etempi lunghi.

In questo quadro è emers ala proposta, lanciata a margi -ne della presentazione delle li -nee guida sui bilanci socialidell'Agenzia per le Onlus, diagganciare il beneficio a piùprecisi strumenti di rendicon-tazione, come peraltro già pre-figurato dalle disposizioni vi-genti. L'impegno sulla traspa-renza è di per sé lodevole e as-sume un significato ancoramaggiore se riportato in uncontesto, quale quello del 5per mille, che ha urgente biso-gno di un assetto preciso . L'as-sunzione di responsabilitàpuò segnare, dunque, un im-portante passo avanti, ma dasola non è detto che basti pe rassicurare a15 per mille una vi-ta meno precaria.

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Pa • ina 39

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A Cesenatico parte un corso di. formazione sul volontariato tenuto dal dottor Nicola Tricase

Quando fare il bene fa ben eCESENATICO (Lu.Ca .) - Il volontariato non è so-lo un servizio per gli altri, ma un'importante espe-rienza di crescita personale. Questa la convinzionedi fondo del corso di formazione "Far bene il bene,fa bene" rivolto a volontari disposti a mettersi indiscussione, che partirà sabato 6 marzo a Cesena-tico. Tenuto dallo psicologo Nicola Tricase, il cor-so prevede quattro appuntamenti negli altrettantisabati di marzo e un incontro di verifica fissato pe rsabato 12 giugno . Due i principali obiettivi che sipropone l'esperienza: da un lato c'è la volontà diampliare la definizione di volontario, orientandol apiù sull'essere volontario che sul fare il volontario ;dall'altro c'è l'ambizione di promuovere un mod o"creativo" di accogliere l'altro e la sua sofferenz ain modo da immettere energia nuova nella vita d ichi si mette in relazione . "Molto spesso - spiega i ldottor Tricase - fare volontariato significa dare, da -re, dare. . . cioè riempire l'altro . Percepire l'altro so-lo come un "oggetto" da riempire : una bocca dasfamare, un corpo da coprire, un lavoro da cerca -re, una risposta da dare. Questo non è relazionars iall'altro, ma gerarchizzare la relazione : io superio-re, tu inferiore. Questo modo di fare volontariato si

traduce in un'attualizzazione delle mie aspettativeo dei miei bisogni, che mi fa tornare a casa con l estesse idee con cui sono uscito . Dov'è l'esperienzache ci pone domande?". Il primo incontro del cor-so, che si terrà sabato 6 marzo, dalle 10 alle 13 ,presso NIO Assiprov/Consulta delle associazioni(via Battisti 11) sarà dedicato alle diverse compo-nenti che contribuiscono alla formazione dell'Io ,mentre sabato 13 marzo i partecipanti impareran-no a conoscere il meccanismo di condizionamen-to, scoprendo i tranelli inconsapevoli della nostramente. Al centro del terzo incontro, in programm aper sabato 20 marzo, sarà la parte in ombra pre-sente in ciascuno di noi e la sua proiezione nell avita di tutti i giorni. L'ultimo dei quattro incontri ,che si terrà sabato 27 marzo, sarà invece dedicat oall'Io e al suo nuovo apprendimento: il dottor Tri-case e i volontari costruiranno insieme una nuov aidea di volontariato, che arricchirà il punto di par-tenza di ciascuno . Per verificare il cammino com-piuto, sabato 12 giugno i partecipanti si ritroveran-no per raccontare le proprie impressioni e ascolta-re pareri ed emozioni degli altri .Per info : 05471612612.

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Iashion, iclim responsabili

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press .IFE22/02/2010

a Resto del OrlinoForlì

Beneficenza, astain aiuto ai disabiliLO SCORSO 15 febbraiopresso Villa Gesuita si è svol-ta una serata benefica che hafruttato, grazie alla generosi-tà degli invitati, 1400 euro dadestinare a progetti per i disa-bili gestiti dalla cooperativasociale `L'accoglienza' . A sini-stra la presidente della coope-rativa, Gilberta Masotti co nil sindaco Roberto Balzani .

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