Rassegna stampa del 20110311 - Sito Ufficiale del Comune ... · dipartimento della funzione...

21
www.kikloi.it - Prodotta da Kikloi s.r.l. Rassegna stampa del 11/03/2011 Pubblica Amministrazione Riscossione diretta per i ruoli da addizionali(Il Sole 24 Ore) Addizionale, incassi sprint(Italia Oggi) Nessun rinvio sulla valutazione negli enti locali(Italia Oggi) Tasse, Valee d'Aosta pigliatutto(Italia Oggi) Solo 21 comuni ecocompatibili(Italia Oggi) Obiettivi contabili soft grazie alle regioni(Italia Oggi) Dirigenti fiduciari col contagocce(Italia Oggi) Lo stadio non lo paga la p.a.(Italia Oggi) Ilc onsulente o il portavoce(Italia Oggi) Gli amministratori dei consorzi non hanno diritto al compenso(Italia Oggi) Città metropolitane senza soldi(Italia Oggi) Le novità sull'accertamento sconvolgeranno i bilanci(Italia Oggi) E' nata l'Ancrel Romagna(Italia Oggi) Cronaca Addio a don Giuseppe, il canonico col casco(Il Resto del Carlino Ravenna) E morto il canonico con il casco(La Voce di Romagna Ravenna ) Una giornata per ricordare Pier Franco Ravaglia(Il Corriere Romagna di Ravenna) Muore don Giuseppe Rotondi, per tanti anni cappellano a Santa Umiltà(Il Corriere Romagna di Ravenna) Cultura e Turismo Viaggio nel Risorgimento(La Voce di Romagna Ravenna ) Una serata per ricordare limpegno di Pier Franco Ravaglia(La Voce di Romagna Ravenna )

Transcript of Rassegna stampa del 20110311 - Sito Ufficiale del Comune ... · dipartimento della funzione...

www.kikloi.it - Prodotta da Kikloi s.r.l.

Rassegna stampa del 11/03/2011

Pubblica Amministrazione

Riscossione diretta per i ruoli da addizionali(Il Sole 24 Ore)

Addizionale, incassi sprint(Italia Oggi)

Nessun rinvio sulla valutazione negli enti locali(Italia Oggi)

Tasse, Valee d'Aosta pigliatutto(Italia Oggi)

Solo 21 comuni ecocompatibili(Italia Oggi)

Obiettivi contabili soft grazie alle regioni(Italia Oggi)

Dirigenti fiduciari col contagocce(Italia Oggi)

Lo stadio non lo paga la p.a.(Italia Oggi)

Ilc onsulente o il portavoce(Italia Oggi)

Gli amministratori dei consorzi non hanno diritto al compenso(Italia Oggi)

Città metropolitane senza soldi(Italia Oggi)

Le novità sull'accertamento sconvolgeranno i bilanci(Italia Oggi)

E' nata l'Ancrel Romagna(Italia Oggi)

Cronaca

Addio a don Giuseppe, il �canonico col casco�(Il Resto del Carlino Ravenna)

E� morto il �canonico con il casco(La Voce di Romagna Ravenna )

Una giornata per ricordare Pier Franco Ravaglia(Il Corriere Romagna di Ravenna)

Muore don Giuseppe Rotondi, per tanti anni cappellano a Santa Umiltà(Il Corriere

Romagna di Ravenna)

Cultura e Turismo

Viaggio nel Risorgimento(La Voce di Romagna Ravenna )

Una serata per ricordare l�impegno di Pier Franco Ravaglia(La Voce di Romagna

Ravenna )

press LIf1E11 /03/2011 Il Sole 202

Copnunl

sulle modalità di incass o

Riscossione direttaper i ruoli da addizional iLuigi Lovecchi o

Al via la riscossione di-retta dell'addizionale Irpefderivante dalla riscossion ecoattiva, sui conti corrent idei comuni . Con una nota d iieri, l'Anci comunica agli en-te interessati che, a partir edai ruoli formati a marzo2ou, è stata attivata una nuo-va modalità di incasso.

L'addizionale comunal eall'Irpef, si ricorda, è un tribu-to statale, il cui gettito è devo -luto ai comuni. I poteri di appli-cazione e gestione sono attri-buiti all'agenzia delle Entrate.

L'addizionale dovuta sullabase del reddito dichiarato èversata dai contribuenti tra-

mite «F24», con l'indicazion edel codice identificativo delcomune competente . L'im-porto così riscosso dalla strut -tura di gestione dell'agenzi adelle Entrate viene poi river-sato ai comuni su apposit iconti correnti, attivati dagl istessi enti e comunicati al mi-nistero dell'Interno .

Questo sistema di incassonon era sinora operativo per l esomme riscosse in sede di ruo -li coattivi dalle società di Equi-talia. Si tratta delle somme re-cuperate a seguito di attivitàdi liquidazione e controllo del -le dichiarazioni dei redditi .

Per effetto degli accordi pre-si tra Anci e Equitalia, la proce-

dura è stata estesa agli import iriscossi tramite ruoli, a partir eper l'appunto dai ruoli format ida marzo ton. Allo scopo, le so-cietà di Equitaliaprovvederan-no a riversare le somme in que -stione sui medesimi conti cor-renti attivati per la gestione or-dinaria delle addizionali. Pe rassicurare il corretto riversa-mento delle somme dovute ,Equitalia Servizi procederà a dacquisire periodicamente, daparte dei singoli comuni, laconferma dell'esatta identifi-cazione dei conti correnti.

Infine, per facilitare i comu -ni nell'imputazione e nel rico-noscimento degli incassi, è sta -to istituito dall'agenzia delleEntrate un nuovo codice iden -tificativo, da utilizzare al mo -mento della formazione delruolo, che si aggiunge a quell igià in uso . Si tratta del codice999 «tesoreria per l'addiziona -le all'Irpef», sul quale verran-no effettuate le imputazioni .

RIPRODUZIONE RISERVATA

Pagina 32

I comuni devono verificare i propri dati bancari sul sito del Viminal e

Addizionale, incassi sprintRiversamento diretto al via con i ruoli di marzo

DI ANDREA BONGI

arte la riscossione direttadelle addizionali comuna -li Irpef riscosse tramiteruolo. Il riversamento di-

retto degli importi riscossi a taletitolo dagli agenti della riscossio -ne prenderà avvio con i ruoli for-mati a partire proprio dal mese dimarzo 2011 . L' avvio della nuovaprocedura di riscossione diretta,che consentirà ai comuni di acqui-sire le somme dovute a titolo diaddizionale con le stesse modalitàcon le quali è stata finora riscos -sa l'Irpef a seguito di iscrizioni aruolo, è frutto della concertazionefra gli enti locali stessi e le ammi-nistrazioni interessate (Equitali ae Agenzia delle entrate) . Lentra-ta a regime della nuova proce -dura consentirà così ai comunidi ottenere il riversamento dell esomme riscosse dagli agenti della

riscossione a seguito di iscrizionia ruolo delle addizionali Irpef di -rettamente sui conti correnti de -dicati alla riscossione ordinari adelle addizionali stes -se . Quegli stessi contisui quali viene cioèriversata l'addiziona -le riscossa a seguitodi versamento diret-to in autotassazioneattraverso i modelliF24 da parte dei con-tribuenti . La notiziadell'imminente avviodella nuova proce-dura di riscossione ècontenuta in una notainformativa diffusa nella giorna-ta di ieri dall'Anci (associazion enazionale dei comuni italiani )tramite il proprio sito internet(www.anci .it) .

Per evitare errori nelle nuoveprocedure di riversamento diret -

to, si legge, nella nota, Equitalia -servizi provvederà ad acquisir eperiodicamente le coordinate ban-carie dei conti correnti dedicati in

uso presso le singole am-ministrazioni comunalipubblicate sul sito inter-net del ministero dell'in-terno . Con la stessa nota

1

informativa l'Anci invi-ta le amministrazionicomunali averificare lacorrettezza di tali coordi-

nate bancarie e, nel casoin cui le stesse non fossero esatte ocomplete, provvedere quanto pri -ma all'aggiornamento secondo leusuali modalità stabilite. In vist adell'afflusso su tali conti dedicatidelle somme relative alle addi -zionali comunali riscosse tramite

ruolo ; e al preciso fine di distin-guere le stesse dalle altre sommeche affluiscono sui conti si è defi -nito, si legge nella nota informa-tiva, un nuovo codice beneficiario .Tale codice verrà inserito a curadell'Agenzia delle entrate al mo-mento della formazione dei ruolirelativi alle addizionali comunaliIrpef e costituirà una componentedella documentazione necessariaper i recuperi delle somme di cu ipotrà avere diretta conoscenzaanche l'agente della riscossione .L'ampliamento della riscossionediretta anche agli importi riscos -si dalle iscrizioni a ruolo relativealle addizionali Irpef semplificae rende più snello l'afflusso deiriversamenti a favore degli entilocali . Va da sé che in momenti didifficoltà finanziaria come quelloattuale la novità potrà apportarebenefici alla gestione della teso-reria degli enti .

IN BICAMERALE

Federalismo,verso parerebipartisan

Pd1 e Pd ritengono possibil earrivare a un parere condi-viso sul decreto legislativoin materia di fisco regiona-le. E per riuscirci " i due rela-tori in Bicamerale, MassimoCorsaro (Pdl) e FrancescoBoccia (Pd) condurrannoinsieme al governo un lavo-ro tecnico fino a mercoledìdella prossima settimana.Lo ha annunciato il relatoredi maggioranza, sottoline-ando il «clima di collabora-zione» instauratosi in com-missione . Di diverso avvisoinvece i rappresentanti delTerzo polo che mantengon oun giudizio critico sul testoper «la scarsa autonomi adelle regioni e il rischio diaumento della pressionefiscale» .

Pagina 37

Nessun rinvio sulla valutazione negli enti local i«Nessun rinvio sulla valutazione nell ap .a . L' intesa del 4 febbraio (sottoscrittatra governo e sindacati per sterilizza-re il possibile impatto negativo dellefasce di merito sulle retribuzioni de -gli statali, congelate fino al 2013 ndr)non manda in soffitta la necessità diattuare le norme sul ranking dei d idipendenti» . Antonio Naddeo, capodipartimento della funzione pubblica ,intervenendo al convegno organizzatoa Roma dall'Anci per fare il punto sullostato di attuazione della legge Brunet-ta (dlgs 150/2009) negli enti locali, ètornato a difendere l'accordo di febbraioda quanti vi hanno voluto leggere un aresa del ministro sull'applicazione del -la riforma. E ha ribadito che l'art.19del decreto, congelato nei suoi effett iretributivi («ma non necessariamentefino al 2013 perché è sempre possibileche ulteriori risorse vengano trovate») ,continua a essere vigente in materiadi valutazione . La norma, che istitui-sce tre fasce di merito in cui collocarerispettivamente il 25, il 50 e il 25% deidipendenti (salva la possibilità per l acontrattazione di secondo livello di ri -toccare in su o in giù tali soglie) nonsi applica agli enti locali, ma solo all eamministrazioni dello stato . Tuttavia ,ha sottolineato Naddeo, « i comuni nonpossono sottrarsi alla valutazione pe rfasce» . Che sarà pure poco equa, ma èl'unica possibile. «Disegnare un siste-ma di ranking attraverso una curva d iGauss, come fa l'art.19, è sbagliato», haammesso Naddeo, «ma altrettanto sba-

arrivata l'intesa del 4 febbraio che harelegato in un cantuccio la premialità ,applicabile solo in caso di risparm idi gestione (il cosiddetto «dividendodi efficienza», che non riguarda peròagli enti locali) . Insom-ma una legislazione, atratti schizofrenica, cherischia di vanificare glisforzi dell 'Anci nell ' at-tuare una riforma i ncui ormai «credono soloi comuni» . «Riteniam oche l'esperienza portat aavanti fino a oggi», ha af-fermato il vicesegretariogenerale dell'Anci, Ve-ronica Nicotra, «debb acontinuare, al di là del -la realizzazione o menodella riforma Brunetta .I comuni hanno dimo-strato di poter esser eapripista nei processi diinnovazione degli assetti organizzatividel personale, anche attraverso un dia-logo costante con governo, parlamento ,lavoratori e organizzazioni sindacali» .

Che l'attuazione della premialità edel merito debba rappresentare qualco -sa di più della mera compilazione di u ndocumento, è convinto anche MauroBonaretti, direttore generale del co-mune di Reggio Emilia . «Va bene par-tire dal Peg», ha osservato, «ma se cilimitiamo a fare un copia e incolla spre -chiamo un'occasione di cambiamentoinnanzitutto culturale» . Sulla stessa

lunghezza d'onda Secondo Amalfi-tano, presidente di Formezltalia. «I lsenso della riforma è proprio questo :accantonare il concetto classico di di -pendente pubblico, a favore di quello

anglosassone di civi lservant . E soprattuttorecuperare il concetto dimeritocrazia» . Amalfita -no ha annunciato l 'avvioda parte di Formezlta-lia della collocazione sulmercato del 24% dell eazioni . «Abbiamo aper-to alla partecipazion edei comuni, delle pro-vince e delle regioni perdare vita ad una cabinadi regia che coinvolgatutti gli enti . In quest omodo le vere esigenz edei territori potrann o

Delrio

essere realmente rap -presentate» .

Il progetto di azionariato «popola -re» di Formezltalia prevede che ogniregione possa sottoscrivere una quotadi 10 mila euro (si veda ItaliaOggi del24/7/2010) . La quota per le città capo -luogo e per le città metropolitane sar àdi 4 mila euro, i comuni sopra 50 i milaabitanti e le province pagheranno due-mila euro, mentre i piccoli comuni in-teressati dovranno versare mille euro .La scadenza per l'acquisto delle quotedovrebbe essere fissata al 31 dicembr e2011

Francesco Cerisano

Grazian o

gliata è stata fino ad oggi la valutazion enella p .a .» .

Adeguare i regolamenti al ciclo del-le performance sarà dunque la sfidadei comuni per il 2011 . Gli enti non sitirano indietro, ma reclamano, giusta-mente, quella autonomia, riconosciutaperaltro dalla stessa legge Brunetta,senza la quale, come ha fatto notareGraziano Delrio, sindaco di ReggioEmilia e delegato Anci per le politi-che del personale, «la riforma sarebb edifficilmente realizzabile» . Le ipotesiin campo sono due . Una, per così direminimale e l ' altra più ambiziosa . Dellaprima si è fatto interprete Cesare Va-ciago, direttore generale del comunedi Torino e coordinatore della Commis-sione nazionale Anci per la riforma, se-condo cui «gli enti che hanno fatto ilPeg e sono in regola con le disposizionidel Tuél in materia di controllo di ge-stione, sono sostanzialmente a posto» .Un messaggio rassicurante per gli entiche però, secondo Liborio Iudicello,segretario generale e direttore general edel comune di Roma, non tiene cont odella realtà estremamente variegatadei comuni italiani. «Una cosa è il Pegdi Roma, Torino, Milano, un'altra quell odi un municipio di 15 mila abitanti» ,ha osservato» . Il problema dell'appli-cabilità della riforma ai piccoli comuniresta cruciale». Iudicello non ha poi ri-sparmiato critiche al governo per i tagl idisposti con la manovra correttiva 201 0(dl 78) che rendono «quasi impossibil el' attuazione della valutazione». Poi è

Pagina 37

Tasse, Valle d'Aosta pigliatuttoAlla regione l 'intero gettito Irpef, Ires e di altri 12 tribut i

DI IRENA ROCCI

lla Valle d 'Aosta l'interogettito Irpef e Ires pro -dotto nella regione . Equanto dispone il dlgs 3

febbraio 2011, n. 12 con il qualesono state apportate modifichealla legge 26 novembre 1981, n .690, recante la «revisione dell'or -dinamento finanziario della re-gione Valle d'Aosta» .

La manovra, in realtà; era sta-ta già annunciata dalla legge distabilità per il 2011 . Il comma161 dell'art. 1 della legge n. 220del 2010, prevedeva, infatti ,che entro 60 giorni si dovesseprovvedere alle modifiche dellalegge n. 690 del 1981, al fine diadeguare l'ordinamento finan-ziario della regione ai contenutidell'accordo sottoscritto tra ilministro per la semplificazio-ne normativa e il president edella regione Valle d'Aosta 1'1 1novembre 2010, che prevedeva,appunto, una sostanziale rimo-dulazione delle entrate spettantialla regione.

E, infatti, dai 9/10 di compar-tecipazione si è passati all'attri-buzione alla regione dell'intero

gettito di un paniere nutritissi-mo di tributi . Irpef, Ires, ritenutesu interessi e redditi da capitale ,ritenute d'acconto sui dividendi,ritenute sui premi e sulle vin-cite, imposta sulle successioni edonazioni, Iva (compresa quellarelativa all ' importazio-ne), accisa sull'ener-gia elettrica, accisasulla benzina, suglioli da gas, sui gaspetroliferi lique-fatti e sul gasnaturale perautotrazione ,erogati dagli im-pianti di distri-buzione situatinel territorio del-la regione, accis asugli stessi peruso combustibil eda riscaldamento ,accise sugli altriprodotti energeti- c iimmessi in consumo da deposit ifiscali ubicati nella regione perqualunque uso, imposte sulleassicurazioni diverse da quel -le corrisposte sui premi per laresponsabilità civile derivantedalla circolazione dei veicoli a

motore, imposte sugli intratte-nimenti, accisa sui tabacchi .

Il nuovo art . 6 della legge n .690 del 1981 prevede che sia at -tribuito alla regione anche l'in-tero gettito :

- delle ritenute alla fonte dicui all'art. 23 del dpr

n. 600 del 1973 su -gli emolument icorrisposti a

soggetti cheprestano laloro attivitàpresso sta -bilimenti o

uffici ubicatinell ' ambit odel territo -rio regionale ,

nonché le rite -nute effettuate

sui trattamentipensionistic icorrisposti in

Valle d'Aosta ancorchéaffluite fuori della regione ;

- del gettito delle ritenute all afonte di cui all'art . 26, secondocomma, del dpr n. 600 del 1973 ,relative agli interessi, premi edaltri frutti corrisposti a deposi -tanti e correntisti da uffici po-

stali e da sportelli di aziende edistituti di credito operanti nellaregione.

Dopo aver ridisegnato il nuov oassetto dell'ordinamento finan-ziario della regione il dlgs n . 1 2del 2011, prevede, all'art . 9 chela regione Valle d'Aosta può conpropria legge, nelle materie rien-tranti nella potestà legislativa a dessa spettante e in armonia coni principi del sistema tributariodello stato, istituire tributi locali ,con riguardo ai presupposti nonaltrimenti assoggettati ad impo-sizione.

La regione può anche determi -nare le variazioni delle aliquote ole agevolazioni che gli enti local ipossono applicare agli stessi tri-buti locali nell'esercizio della pro-pria autonomia, ai sensi dell'art .12, comma 1, lettere g) e h), dell alegge 5 maggio 2009, n . 42 .

Il richiamo alla legge n. 42 del2009 può sembrare strano, vistoche alle regioni a statuto specia-le ed alle province autonome diTrento e di Bolzano le unich enorme della legge n. 42 del 2009che trovano applicazione sono gliarticoli 15, 22, e 27, come stabili-sce l'art. i, comma 2 della stessa

legge e come anche confermatodalla Corte costituzionale nell asentenza n . 201 del 10 giugno2010 . Nonostante ciò è sin troppoevidente che ove tale legge con -senta una maggiore autonomiaagli enti a statuto speciale, questisono ben propensi ad effettuareuna sorte di «copia-incolla» dellepotestà riconosciute alle regioniordinarie. Nel caso di specie si as -siste addirittura ad un rafforza-mento delle intenzioni attraversouna duplicazione di disposizioni ,visto che già l'art. 1, comma 162della legge di stabilità contene-va una norma dello stesso tenoredell'art. 9 in commento.

Completa il quadro dell'assettofinanziario della regione il com-ma 164 dell'art . 1 della legge n.220 del 2010 che contiene unasorta di clausola di salvaguar-dia in base alla quale nell'ipotesicaso in cui con i decreti legislatividi attuazione della legge 5 mag-gio 2009, n . 42 vengano istituitesul territorio nazionale nuov eforme di imposizione, in sosti-tuzione totale o parziale di tri-buti vigenti, allora dovrà essererivisto l'ordinamento finanziariodella regione .

Pagina 38

I municipi firmatari del Patto dei sindaci sono 91 5

Solo 21 comuniecocompatibili

DIMATTEO BARBERO

Jn Italia lo hanno firmato in 915, par ia poco meno del 40% del totale dell eadesioni raccolte in tutta Europa . Mafinora solo 21 comuni sono riuscit i

a rispettarlo pienamente . Stiamo par-lando del cosiddetto «Patto dei sindaci» ,iniziativa con cui i municipi del vecchi ocontinente si impegnano (su base volon -taria) a superare gli obiettivi della politicaenergetica comunitaria in termini di ri-duzione delle emissioni di C ot , attraversouna migliore efficienza energetica, nonchémediante una produzione e un utilizzo piùsostenibili dell'energia . Un'interessanteindagine svolta da Legautonomie, forni-sce un quadro riepilogativo sullo stato diattuazione del Patto dei sindaci nel nostropaese ed evidenzia le difficoltà in cui i co -muni si trovano a operare .

11 Patto dei sindaci in cifre . I comu-ni che sottoscrivono il Patto dei sindac isi impegnano a inviare il proprio Pianod'azione per l'Energia sostenibile (Paes)entro un anno dall'adesione formale.Fino a febbraio 2011 sono stati ricevuticomplessivamente 300 Paes, di cui, comedetto, solo 21 italiani (pari al 7% del to-tale) . Finora, inoltre, l'unico Paes italianovalutato positivamente è quello del comu -ne di Genova . L'indagine di Legautonomi eevidenzia anche la distribuzione territo-riale e per fascia demografica degli ent iaderenti, che per la maggior parte son olocalizzati nel Centro-Nord (780, pariall'85% del totale) e perlopiù sono comu -ni di piccole dimensioni (quelli con menodi 5.000 abitanti sono il 63% del totale) .

Tale spaccato rappresenta il riflesso dell edifficoltà che la piena attuazione del Pat -to dei sindaci sta incontrando, difficolt àche, peraltro, riflettono le problematichedi carattere più generale che affliggono inostri comuni.

Gli ostacoli. Il primo e maggiore pro-blema (evidenziato dal 39% degli enti de lcampione considerato dall'indagine) è l acarenza di risorse finanziarie, che princi -palmente dipende dai tagli ai trasferimen-ti statali e dalla rigidità di un altro Patto ,quello di stabilità interno. Entrambi talifattori tendono a penalizzare soprattutt ola spesa per investimenti e incidono di più(il primo) sul Mezzogiorno e (il secondo)sugli enti medio-grandi . In ogni caso, pre-cisa il rapporto di Legautonomie, la scar-sezza delle risorse è un dato che viene adassumere carattere oggettivo e generaliz -zato, in quanto riguarda non solo i picco -li comuni, ma anche i centri più grandi .Pesa, in tal senso, anche lamodesta capa-cità degli enti locali di intercettare i fond ieuropei disponibili e di sfruttare le poten-zialità del partenariato pubblico-privato.Il che, a sua volta, è la conseguenza delladiffusa mancanza di competenze tecnico-amministrative adeguate, che caratteriz-za soprattutto i centri più piccoli . Risultapertanto necessario per la maggior part edei comuni un supporto esterno, che allaluce dei sempre più incisivi tagli impo-sti dalle manovre finanziarie alla spesaper incarichi e consulenze, non potrà ch evenire dalle cosiddette strutture di sup-porto (regioni, province, Unioni di comuni /comunità montane e reti o associazioni d ienti locali e regionali).

Pagina 38

Il milleproroghe autorizza a peggiorare il saldo

Obiettivi contabili softgrazie alle regioniDI MArrEOBARBERO

Le regioni potranno autorizzare glienti locali residenti sul propri oterritorio a peggiorare il propriosaldo attraverso un aumento dei

pagamenti in conto capitale compensatoda una riduzione di pari importo dell'obiet -tivo programmatico regionale in terminidi cassa o di competenza. La legge di con-versione del dl milleproroghe (legge n .10/2011) ha modificato la disciplina delpatto regionale verticale . Essa è stataintrodotta per il solo anno 2009 dall'art.7-quater, c . 1-3, della legge 33/2009 ed èstata poi estesa al 2010 dall'art . 4, c. 4-se-xies, della 1.42/2010. In virtù di tali dispo-sizioni, le regioni potevano intervenire soloa favore degli enti locali che rispettasser oprecisi criteri di virtuosità definiti dallegislatore statale: in particolare dovevatrattarsi di enti in regola con il Patto, ca-ratterizzati da spesa corrente decrescent ee da dotazioni di personale inferiori all amedia nazionale . Invero, alcune regionihanno autonomamente modificato taliparametri, perlopiù ampliando la plateadegli enti beneficiari . Successivamente èintervenuto l'art. 1, c . 138, della legge distabilità (1 .220/2010)', il quale, nel dettar ela disciplina a regime del Patto regional everticale, ha eliminato qualsiasi riferi-mento ai predetti criteri . Ora, in base alnuovo comma 138-bis (introdotto dall'art .2, c . 33, della 1 . 10/2011 cit .) saranno l eregioni a definire «criteri di virtuosità emodalità operative» previo confronto insede di Consiglio delle autonomie localie, ove tale organo non sia ancora stato

istituito, con i rappresentanti regionali diprovince e comuni. Il nuovo comma 14 0(anch'esso introdotto dal milleproroghe )ha modificato anche la tempistica dell'isti-tuto, facendo slittare al 15 settembre d iciascun anno il termine (prima fissato al30 aprile) entro il quale gli enti locali do-vranno comunicare alle regioni (oltre ch ead Anci e Upi) l'entità dei pagamenti inconto capitale extra Patto . Slitta di conse-guenza anche il termine entro il quale l eregioni dovranno deliberare le compensa-zioni e comunicarle agli enti interessati edal Mef, che viene fissato definitivament eal 31 ottobre (in precedenza la scadenzaautunnale valeva solo per il 2011, mentredal 2012 sarebbe stata anticipata al 30giugno) . Da notare che ora tale terminenon viene più qualificato espressamentecome perentorio. Il nuovo timing risultastranamente disallineato rispetto a quell odel cosiddetto Patto regionale orizzontale ,la cui disciplina non è stata . modificata .Tale diverso istituto, che consente a ogniregione di operare compensazioni interneal comparto degli enti locali del proprioterritorio, fermo restando l'obiettivo aggre -gato a esso assegnato, potrà essere attivat oentro il termine (perentorio) del 30 giugnodi ogni anno, con possibile slittamento a l31 ottobre solo per l'anno in corso, sem-pre che nel frattempo il Mef adotti le lineeguida previste dall'art. 1, c . 141, della 1.220/2010 cit . Per consentire un'applica-zione sinergica dei due istituti, entrambifinalizzati a riequilibrare la distribuzion eterritoriale dei carichi del Patto, sarebb estato opportuno sincronizzare i rispettiviiter applicativi.

Pagina 38

Dirigenti fiduciari col contagocceIncarichi a termine entro l'8% degli organici managerial i

DI LUIGI OLIVERI

irigenza fiduciaria ou tper le amministrazio-ni locali . Gli incarichidirigenziali a tempo

determinato possono essereattribuiti solo entro 1'8% dell adotazione organica dirigenzia-le, mentre resta ancora appli-cabile il comma 2 del l ' articol o110 del dlgs 267/2000 . Sonoqueste le conclusioni tratt edalla Corte dei conti, sezioniriunite, con i pareri 8 marz o2011, n . 12, 13 e 14 .

Dirigenza a contratt oall'interno della dotazioneorganica . Le prime due deli-berazioni delle sezioni riunitepongono, di fatto, fine all'ap-plicabilità dell 'articolo 110 ,comma 1, del dlgs 267/2000 ,ai sensi del quale era possibilecoprire il 100% dei posti delladotazione organica dirigenzial econ dirigenti «esterni» .

Con un ragionamento per laverità un po ' contraddittorio ,le sezioni riunite sostengono ,da un lato, che l'articolo 110,comma 1, non sarebbe statoabolito dall'articolo 19, comm i6 e 6-ter, del dlgs 165/2001 ,che ha previsto espressamen-te l'estensione anche agli entilocali della disciplina connessa

alla dirigenza a contratto. Tut-tavia, affermano che l'articolo19, commi 6 e 6-ter, del dlg s165/2001 è comunque diretta -mente applicabile anche alleamministrazioni locali, poichésono appunto direttamenteoperative per tutte le ammi-nistrazioni le norme del dlg s150/2009 (comprese quelle d inovellazione della disciplin arelativa alla dirigenza a con -tratto) che contengono princip idi carattere generale . E, spie-gano le sezioni riunite, l'artico -lo 19, commi 6 e 6-ter, del dlg s165/2001, come novellato dall ariforma Brunetta, contiene ap-punto principi generali . C'è d aosservare, comunque, che l'ef-fetto, comunque, resta quellodella disapplicazione dell' arti-colo 110, comma 1, del Tuel, i lche significa la sua abrogazio-ne implicita .

La diretta applicabilità agl ienti locali dell'articolo 19, com -ma 6, del dlgs 165/2001, notanole sezioni riunite, è confermatada quanto ha indicato la Cort ecostituzionale con la recentesentenza n . 324/2010, la qua -le, eliminando ogni residu aincertezza, ha confermato l'ap-plicazione immediata e dirett adelle citate norme sia nell'or-dinamento delle regioni sia inquello degli enti locali, cui spet-

ta pertanto un corrispondenteobbligo di adeguamento .

In particolare, l'estension eagli enti locali delle previsionidel l'articolo 19, comma 6, men ofavorevoli al proliferare delladirigenza a contratto, appar ecoerente con la più recente giu-risprudenza, anche costituzio-nale (a partire dalle sentenze103 e 104 del 2007). Essa hagarantito la corretta attuazio-ne del principio di distinzion etra funzioni di indirizzo e dicontrollo, appannaggio degliorggni di governo, e le funzio-ni di gestione amministrativa(spettanti alla dirigenza), ma-nifestando un orientamentorestrittivo nei riguardi dell a«dirigenza fiduciaria» . Pertan-to, la percentuale di dirigentiesterni utilizzabili dagli entilocali è solo quella dell'8 %della dotazione dirigenziale ,considerando che la contrat-tazione collettiva di compart onon prevede la distinzione tradirigenza di prima e di secondafascia .

Dirigenza extra dotazion eorganica . Secondo le sezioniriunite, invece, sopravvivereb -be la possibilità di assegnareincarichi dirigenziali extradotazione organica, ai sens idell'articolo 110, comma 2, del

dlgs 165/2001 .Infatti, spiega il parer e

14/2011, la disciplina di tal esecondo comma dell'articol o110 appare diversa : essa risul-ta volta a sopperire a «esigen-ze gestionali straordinarie che ,sole, determinano l' opportuni-tà di affidare funzioni, anch edirigenziali, extra dotatione me quindi al di là delle prevision idella pianta organica dell ' entelocale che, invece, cristallizza i lfabbisogno ordinario di risors eumane» .

L 'articolo 110, comma 2 ,dunque, sarebbe un peculiar estrumento di valorizzazion edell'autonomia organizzativ adegli enti locali, in grado dicalibrare in modo flessibile lastruttura organizzativa, il ch eappare particolarmente util eper gli enti di minori dimensio-ni . Le sezioni riunite, ancora ,sottolineano che l'articolo 19 ,comma 6, del dlgs 165/200 1non si può sovrapporre all adifferente disciplina dell'ar-ticolo 110, comma 2, che con-tiene, per altro, già in sé unsistema di contenimento de idirigenti extra dotazione . Ledue norme, pertanto, non sa-rebbero incompatibili tra loro.Queste considerazioni sul l'arti-colo 110, comma 2, non appa-iono persuasive . Se, infatti, si

Pagina 39

riconosce che esista un limitealla dirigenza fiduciaria e cheesso sia ricavabile in una dat apercentuale della dotazione, s idovrebbe coerentemente con-cludere che quella percentua-le è la soglia di accettabilità didirigenti non di ruolo . E con-traddittorio affermare che l adirigenza a contratto vada con -tenuta nell'8% della dotazioneorganica, per poi permetterel'accrescimento di tale percen -tuale, sia pure indirettamente ,ritenendo ancora ammissibil el'applicazione del l ' articolo 110 ,comma 2 . Il quale, a ben vede -re, appare ancor meno compa-tibile con l'articolo 19, comma6, perché da esso discende i lprincipio generale dell'utilizza -bilità di dirigenza a contratt osolo entro e non al di fuori delladotazione organica .

Tuttavia, anche se di debol etenuta, l'argomentazione del -la delibera 14/2011 può essereutile per rendere elastica l apercentuale dell'8%, impratica -bile per enti con meno di 7 diri-genti in dotazione organica . ©Riproduzione riservata

Supplemento a curadi FRANCESCO CERISANO

[email protected]

tLo stadio non lo paga la p. .a .

dere la partita della propria squadradel cuore, stando seduto in tribuna allostadio e con in mano un abbonament opagato dalla società pubblica di cui s i

è amministratore, non configura una spesa d irappresentanza, bensì un vero e proprio dannoerariale. Rappresentare una pubblica ammini-strazione, infatti, non consiste nella presenz adei vertici amministrativi o societari ad event idi richiamo solamente per la mera eventuali-tà che in quelle occasioni ci sia la possibilitàd' incontrare le «personalit àimportanti» . Se così fosse, al-lora, si dovrebbe giustificarela spesa per la presenza de lmanagement in qualsias ievento di lavoro o di svago inqualunque località, dove solopotenzialmente si potrebberoincontrare persone «influenti»e utili per intrattenere rappor-ti proficui per l ' ente o la socie -tà pubblica di appartenenza.

E la conclusione cui è pervenuta la sezion egiurisdizionale della Corte dei conti friulana ne ltesto della recente sentenza n . 12/2011, con laquale ha condannato i vertici pro tempore d iuna società pubblica friulana che, nel 2005 e2006, avevano dato il via libera al l'acquisto (coni fondi della stessa società) di abbonamenti pe rla stagione calcistica della società di calcio Udi -nese, nonché altri abbonamenti annuali per lastagione del locale Teatro «Giovanni da Udine» .Abbonamenti che, però, erano intestati agli stes-si vertici della società pubblica . In sede di dibat-timento, le difese hanno argomentato che tali

spese potevano essere considerate come «spes edi rappresentanza», fondandole sul presuppost odella possibilità di intrattenere, in occasione de-gli eventi sportivi o teatrali, relazioni di naturaistituzionale con rappresentanti di enti pubblic ie privati . Affermazione che, però, il collegio dell amagistratura contabile friulana non ha accolto .Infatti, le spese di rappresentanza da parte d iun soggetto pubblico sono generalmente am -messe, purché rispondenti a precisi e puntual irequisiti, tra i quali, quello di una stretta cor-

rispondenza con i fini istitu-zionali dell'ente nell' ambitoili relazioni con altri soggettipubblici e con il fine di pro -muovere o incrementarel 'immagine dell'ente pub -blico all'esterno . Di certo c'èche, per la Corte, non devonocorrispondere a finalità o a'soddisfazioni personali degliamministratori o dei dipen-

denti pubblici dell'ente erogante . Nel caso chesottende, pertanto, il collegio ha rilevato che l apossibilità d 'incontrare personalità del settorepubblico e privato alla partita domenicale o all arappresentazione teatrale «non è assolutamenteun valido motivo per riversare detti costi sull asocietà». Un ragionamento, questo, che giustifi -cherebbe la spesa per la presenza del manage-ment in qualsiasi evento di lavoro o di svago inqualunque località, dove solo potenzialmente s ipotrebbero incontrare persone «influenti» e util iper intrattenere rapporti proficui per l'ente o lasocietà pubblica di appartenenza.

Antonio G. Paladino

Pagina 39

La Corte conti della Lombardia considera il plafond onnicomprensiv o

Il consulente o il portavoceLe spese per gli uffici stampa nel taglio dell '80%

DI LUIGI OLIVERI

e spese per incarichi dicollaborazione di addettistampa e portavoce da ta-

gliare rientrano nel com-plesso dei tagli dell'80% rispett oal 2009 .

La Corte dei conti, sezione re-gionale di controllo per la Lom-bardia, col parere 28/2/2011, n.111, ritiene applicabile alle spes esostenute dagli enti locali ai finidel funzionamento degli ufficistampa la disposizione contenu-ta nell'articolo 6, comma 7, deldl 78/2010, convertito in legg e122/2010, ai sensi del quale alfine di valorizzare le professio-nalità interne alle amministra-zioni, a decorrere dall' anno 201 1la spesa annua per studi e incari -chi di consulenza sostenuta dallepubbliche amministrazioni nonpuò essere superiore al 20% diquella sostenuta nell'anno 2009.La violazione di tale precetto co-stituisce illecito disciplinare e de-termina responsabilità erariale .

Di conseguenza, gli enti per ga-rantire il funzionamento dell'at -tività degli uffici stampa debbonocompiere una scelta: o applicare

alle spese connesse agli incarichidi collaborazione degli addetti edei portavoce il taglio linearedell'80% della spesa rispettoal 2009; oppure, mantenere in -variato il costo, da computarecomunque nel complesso dellespese per incarichi e consulenz ee, di conseguenza, ridurre tutte lealtre spese di questo tipo, così darispettare il tetto imposto dallamanovra economica estiva de l2010.

Secondo la sezione Lombardia ,al contrario non sono da tagliare

le spese finalizzate alla produ-zione, stampa e distribuzion edel giornalino comunale, finaliz-zate a far conoscere le modalitàdi erogazione dei servizi pubblic iai cittadini.

Dunque, se le spese per addet-to stampa e portavoce non fan-no parte del complesso di spes eda tagliare ai sensi del comma8 dell'articolo 6 della legg e122/2010, è inevitabile conside-rare ad esse necessario estende-re quanto stabilisce il comma 7 ,norma che in termini generali e donnicomprensivi impone il con-tenimento delle spese per incari-chi di collaborazione esterni .

La sezione mostra di conside-rare gli «incarichi» di cui si occu -pa l'articolo 6, comma 7, in un'ac-cezione molto ampia . La norma,letteralmente, parla di incarichidi «studio» e di «consulenza» .Propriamente, né le funzioni delportavoce, né quelle dell'addett ostampa, specificamente indicat edagli articoli 7 e 9 della legg e150/2000, sono finalizzate a dattività di studio o consulenza.Tali soggetti pongono in esser evere e proprie funzioni opera-tive, riferite alla comunicazio-

ne, rientranti, dunque, in un avera e propria collaborazione ,ammessa espressamente dal-la citata legge 150/2000, com eforma di connessione con l'entepubblico . Ciò dimostra, dunque,che l'articolo 6, comma 7, dellalegge 122/2010 deve considerar -si riferito alla spesa riguardantequalsiasi tipo di incarico ester-no, non . potendosi circoscriver-la alle sole attività di studio econsulenze.

Per quanto riguarda le funzio-ni degli uffici stampa o dei porta-voce, per non incorrere nel tagliole amministrazioni dovrebberoaffidarsi a dipendenti di ruolo .Ma, la legge 150/2000 consen-te espressamente di avvalersidi collaborazioni esterne nellaconsapevolezza della carenza dispecifiche professionalità inter-ne agli enti .

Per i comuni di piccole dimen-sioni, propensi a utilizzare in ma-niera molto estesa il sistema dellecollaborazioni, un sistema per nonrinunciare del tutto alle funzionidi comunicazione, pesantementetagliate, è quello di convenzionar -si, per realizzare uffici stampacondivisi con altri enti.

Pagina 41

Gli amministratori dei consorzi non hanno diritto al compenso

I componenti degli organi dei con-sorzi tra enti locali possono perce-pire ancora compensi dopo l ' entra-ta in vigore del dl 78/2010?

L'art. 6 del dl n. 78/2010 è una normache ha una natura di carattere genera -le, mentre la fattispecie è espressamen-te disciplinata dall'art . 5, comma 7, delcitato decreto legge, il quale stabilisc eche «gli amministratori di forme asso-ciative di enti locali aventi per oggett ola gestione dei servizi e funzioni pub-bliche non possono essere attribuiteretribuzioni, gettoni, e indennità oemolumenti in qualsiasi forma sian oessi percepiti» .

Considerato che l'art. 31 del decret olegislativo n . 267/2000, discipli-nante i consorzi degli enti lo-cali, è compreso nel Capo /V del titolo II del mede-simo decreto, dedicatoalle forme associative ,il divieto riguarda ingenerale anche i com-ponenti degli organidei consorzi fra entilocali .

Pertanto gli ammini-stratori interessati nonhanno diritto al percepi-mento di alcun compenso pertale carica .

INCOMPATIBILITÀSussiste un'ipotesi di incompati-

bilità tra la carica di amministra-tore comunale e quella di segreta-rio-componente del direttivo dellapro loco?

L'art . 63, comma 1, n . 1, del decretolegislativo n . 267/2000 prevede due ipo-tesi di incompatibilità con la carica diconsigliere, alternative fra loro : l'una

relativa alla posizione dell'am -ministratore di un ente sogget-to a vigilanza da parte del co-mune, l'altra, connessa, invece ,alla posizione dell'amministra-tore di un ente che riceve da lcomune, in via continuativa ,sovvenzioni facoltative chesuperino nell'anno il 10% deltotale delle proprie entrate.

In merito al primo aspet-to occorre valutare se, nell afattispecie, si concretizza unrapporto di vigilanza tra l'en-te locale e la pro loco, alla lucedel concetto di vigilanza elabo -rato dalla Corte di cassazione

che riteneva sussistere`~..

il rapporto di vigi -rp's. lanza anche nei confronti

di una società nella qua-le l'ente locale, pur di-

sponendo di una quotaminoritaria di capitalesociale, poteva comun-que concorrere alla for-mazione della volont àsociale esprimendo

in assemblea un votodeterminante in merito

ai contenuti deliberativ idell'ente, istituto o azienda ,

ingenerando, di conseguenza ,un conflitto tra i due ruoli rivestitidall'amministratore (cfr. sentenze n .4168 del 1995 e n. 5216 del 2001) .

Il decreto legge 30 giugno 2005, n .115, convertito con legge 17 agosto2005, n . 168, all'art . 14-decies, letterab), pur confermando la ratio di preveni-re una potenziale conflittualità dei con-trapposti interessi da gestire, ha postouna presunzione in base alla quale nonpuò più ritenersi sussistente il con$it-

ato nel caso in cui la partecipazione siainferiore a120% del capitale .

In ordine all'ipotesi dell'erogazione d isovvenzioni all'ente (art. 63, comma. 1, n .1), la causa di incompatibilità sussistese la contribuzione da parte del comu-ne ha i caratteri della facoltatività, nonderivando da un obbligo stabilito dallalegge, della continuità e di apprezzabil econsistenza quantitativa, individuata inbase ad un obiettivo parametro di rife-rimento pari al 10% del volume com-plessivo delle entrate annuali dell'ente .In presenza di tali condizioni sussist el'incompatibilità nei confronti dell'am-ministratore in questione .

DECURTAZIONIDELLE INDENNITÀLe decurtazioni previste dall'art .

6, comma 3, del decreto legge 3 1maggio 2010, n. 78 convertito i nlegge; con modificazioni, dall'art . 1 ,comma 1, della legge 30 luglio 2010 ,n. 122, sono applicabili ai sindaci e

agli assessori comunali?Il decreto-legge n . 78/2010,

concernente misure urgentiin materia di stabilizzazion efinanziaria e di competitivitàeconomica, ha introdotto un aserie di disposizioni volte aperseguire una riduzione de lcosto degli apparati politici eamministrativi . Tra questel'art . 5, comma 7, prevedeche con decreto del ministrodell'interno, da adottarsi en-tro centoventi giorni dall adata di entrata in vigore de ldecreto-legge stesso, ai sens idell'articolo 82, comma 8, de ldecreto legislativo 18 agosto2000, n . 267, gli importi del-

le indennità, già determinate in bas ea quanto disposto dal citato art . 82 ,comma 8, sono diminuiti, per un pe-riodo non inferiore a tre anni, di unapercentuale variabile al variare delledimensioni demografiche dell'ente .Sono esclusi dall'applicazione di taledisposizione i comuni con meno d i1 .000 abitanti .

Pertanto, ai fini del calcolo dell'in-dennità spettante agli amministrator ilocali, devono trovare applicazione l edisposizioni del citato art . 5, comma 7 ,essendo espressamente individuati i de -stinatari di tale norma; la disposizionedi cui all'art. 6, comma 3, dello stess odecreto non ha invece tra i propri desti -natari gli amministratori locali .

LE RISPOSTE AI QUESITI

SONO A CURA

DEL DIPARTIMENTO AFFARI INTERNI ETERRITORIALI

DEL MINISTERO DELL ' INTERNO

Pagina 41

Città ,metropolitane senza sold iLe entrate correnti non bastano a pagare le rate dei mutu i

DI AUGUSTO PAIS BECHER *

on l'avvio del . federali -smo municipale qual icomuni saranno i ngrado di assicurare gl i

equilibri di bilancio e in parti -colare le città metropolitane, dicui alla legge 42/2009? La ragio -ne di questa domanda nasce inquanto dall'analisi dei certifica -ti al bilancio di previsione 2010pubblicati sul sito del ministerodell'interno, le entrate corrent idi tutte le città metropolitanedelle regioni a statuto ordinario(Genova, Torino, Milano, Vene -zia, Bologna, Firenze, Roma ,Bari, Napoli, Reggio Calabria) ,con esclusione di Bologna, nonsono sufficienti a dare coper-tura finanziaria alle spese de ltitolo III relative al rimborsodelle quote capitale di ammor-tamento mutui, Boc e altri pre-stiti e nei casi più gravi (Milano,Venezia, Roma e Napoli) le en -trate correnti non coprono com-pletamente le spese correnti. Ilrisultato emerge da un'analis icondotta presso l 'Universit àtelematica Guglielmo Marconidi Roma, nella tesi di laureadal titolo «La manovra di sta-bilizzazione finanziaria e l'im-patto sulla programmazione egestione del bilancio degli ent ilocali» .

L' analisi effettuata mette inevidenza che la somma dei disa -vanzi di parte corrente copert icon entrate in conto capitale

sottratte alle spese di investi -mento è di circa 660 milioni d ieuro . Gli indici di autonomi afinanziaria non sono sufficientia garantire la copertura di tut-te le spese correnti e l'indice d adipendenza da trasferimenti èin alcuni casi superiore al 50%(comuni di Roma e Napoli) .Sulla base delle informazion iottenute si comprende come itagli ai trasferimenti previst idalla manovra economica d istabilizzazione finanziaria (d l78/2010) andranno ad incre-mentare la difficoltà dei comu-ni per garantire gli equilibri diparte corrente ; pertanto, gli entilocali, continueranno a utilizza -re risorse finanziare destinateagli investimenti, (ad esempi oi permessi di costruire) per lacopertura delle spese di gestio-ne. Ai fini della redazione de lbilancio 2011-2013, quindi, do -vranno aumentare, in assenz adi una leva tributaria, le tariffeper i servizi pubblici locali . Gliaumenti delle tariffe per l'ero-gazione dei servizi pubblici lo-cali andranno anche ad inciderein modo negativo sulla capacitàdi spesa dei cittadini e di con-seguenza sull'economia locale enazionale a causa della diminu-zione dei consumi.

Dalle analisi di bilancio effet-tuate, risulta che le città me-tropolitane provvedono alla co -pertura del disavanzo di part ecorrente grazie a provvedimentinormativi che consentono di fi-nanziare spese correnti non con

tariffe, contribuzioni o corrispet-tivi, ma con entrate straordina -rie diminuendo direttamente i lvalore del patrimonio dell'entee creando delle situazioni d iequilibrio contabile legalmen-te riconosciuto e di effettiv osquilibrio finanziario in nettocontrasto con il principio nor-mativo : le entrate in c/capitalefinanziano le spese in c/capitale .Per questa regola fondamentaledi ragioneria pubblica la leggefa un ' eccezione in quanto le en-trate da permessi di costruiresono utilizzate dalla maggiorparte dei comuni per assicuraregli equilibri di bilancio correntee la copertura finanziaria dellespese di funzionamento .

L'eccezione di legge, di cu iall ' articolo comma 1 legg e244/2007 (Finanziaria 2008) ,consente per gli anni 2008 -2009-2010 di utilizzare i pro -venti dei permessi di costruir eper finanziare spese correntinella misura del 75%, di cuiuna quota non superiore al 50 %per il finanziamento di spesecorrenti e per una quota nonsuperiore ad un ulteriore 25 %esclusivamente per manuten-

zione ordinaria del verde, dellestrade e del patrimonio comu-nale, mentre ai fini della reda-zione del bilancio di previsione2011 l'articolo 2 comma 41 dellalegge n . 10/2011, di conversionedel dl 225/2010 (Milleproroghe )dispone un 'ulteriore prorogaper gli anni dal 2008 al 2012 .In ogni caso non sarà possibiledestinare i permessi di costru-ire a copertura delle spesa cor-rente nel bilancio pluriennaleper l'anno 2103 .

Rilevato che dallo studio ef-fettuato sui bilanci delle cittàmetropolitane, l'utilizzo de ipermessi di costruire per finan-ziare spese correnti non rap-presenta un ' eccezione, è lecitoporsi questa domanda : comefaranno i comuni ad assicuraregli equilibri di bilancio di partecorrente a decorrere dal 2013 ?In assenza di un ulteriore in-tervento del legislatore i comu-ni dal 2013 dovranno utilizzar ei permessi di costruire intera-mente per finanziare spese diinvestimento, stante la man-canza di un ' eccezione di legg eper gli anni 2013 e seguenti.

A parere di chi scrive, anche

se questo rappresenta un for-te segnale di crisi del sistemafinanza locale, la proroga con -cessa dal legislatore consenteai comuni di continuare ad ap-plicare i proventi dei permes-si di costruire per finanziaredisavanzi correnti riconosciut idalla legge . Il lavoro svolto su ibilanci delle città metropolitan epermette di portare a battesimouna nuovo termine economico -giuridico «il disavanzo di partecorrente legalmente riconosciu -to» destinato nei prossimi anniad aumentare per effetto de itagli ai trasferimenti previst idall'articolo 14 del dl 78/2010 ,tagli che rappresentano i nsede di redazione del bilanci o2011-2013 una minore entratacorrente, a danno delle spes edi investimento e del migliora -mento dei saldi di competenz amista per il rispetto del patt odi stabilità e sempre a caus adei tagli sui trasferimenti effet -tuati dalla manovra economic adi stabilizzazione finanziari aapprovata dal governo con il dl78/2010 e convertito nella leg-ge 122/2010, molti enti local iavranno delle notevoli difficolt à

a presentare in effettivo equili -brio il bilancio di previsione i nquanto non riusciranno a :

a) raggiungere e manteneregli equilibri di bilancio di partecorrente ;

b) sostenere i costi e trova -re la copertura finanziari aper finanziare le spese di fun-zionamento ed erogazione de iservizi;

c)rispettare gli obiettivi di fi-nanza pubblica in relazione alrispetto del patto di stabilità ;

d) superare la crisi con il ri-schio del dissesto finanziario.

*Ancrel Belluno

E l 'effetto del dlgs sull 'armonizzazione dei sistemi contabil i

Le novità sull'accertamentosconvolgeranno i bilanci

Lo schema di dlgs approvato a dicembredal consiglio dei ministri in materia d iarmonizzazione dei sistemi contabili edegli schemi di bilancio delle regioni ,

enti locali e dei loro enti e organismi, presentauna novità sostanziale, passata inosservata ,per le regole dell ' accertamento delle entrat edei comuni .

In particolare l'allegato 1 al dlgs, relativo aiprincipi generali o postulati, al punto 16, indi -ca che l ' accertamento delle entrate deve esser eimputato «all'esercizio finanziario nel quale i ldiritto di credito viene a scadenza» e che «no npossono essere riferite ad un determinato eser-cizio le entrate per le quali non sia venuto ascadere nello stesso esercizio finanziario il di -ritto di credito» .

Per i comuni che hanno parecchie entrate col-legate ad erogazioni di servizi le nuove regol eper l'accertamento che si intendono applicare,porteranno ad uno sconvolgimento dei bilan-ci .

Per comprendere la differenza rispetto all eregol e . attuali, le rette o contribuzioni per ser-vizi a domanda individuale, maturate in unesercizio ma riscosse, sulla base delle normeregolamentari, nell ' esercizio successivo saran-no di competenza finanziaria di quest 'ultimo .Ciò vale anche per le entrate da erogazione con-nesse ad utenze che presuppongono una letturao quantificazione a fine esercizio .

In precedenza il richiamato allegato 1 defi-nisce i principi di «chiarezza e comprensibi-lità». Come può ritenersi comprensibile dagl iutilizzatori un bilancio che rileva la spesa i nun esercizio e parte dei proventi connessi inquello successivo?

Il nuovo concetto di accertamento dovrà inol -tre essere applicato dalle Istituzioni e dagli al-

tri organismi strumentali dell'ente locale com eè disposto dal comma 2 dell'art . 2 dello schemadi dlgs.

Lo schema di dlgs dispone l 'affiancamentoalla contabilità finanziaria di schemi di contabi-lità economico-patrimoniale «ispirati a comunicriteri di contabilizzazione» . Il nuovo concettodi accertamento nulla a che fare con il criteriodi contabilizzazione dei ricavi e proventi volen -do applicare un sistema misto di competenza ecassa che porterà solo a confusione e ad ulte-riore difficoltà a comprendere i risultati dellesingole gestioni .

Il dlgs 77/95 aveva ricondotto la competenz afinanziaria delle entrate al concetto di nasci-ta del diritto di credito verso terzi (vedi art .179 del Tuel) e nei principi contabili emanatidall'Osservatorio era precisato che l'esercizi odi competenza di un 'entrata era quello in cu inasceva il diritto dell'ente a percepire sommedi denaro da terzi. In particolare si era teso as -similare il periodo di maturazione dell'accert a -mento a quello della competenza economica .

Il cambio radicale viene motivato per evitareun 'anticipazione di impieghi di entrate futureche altererebbe gli equilibri finanziari .

Non sono certamente i pochi mesi che decor -rono dalla nascita del credito alla sua scadenz aad alterare gli equilibri finanziari degli ent ilocali .

E necessaria una reazione da parte degli am -ministratori e degli operatori degli enti locali ,che finora hanno purtroppo sottovalutato gl ieffetti della rivoluzione contabile che si vuol eintrodurre, per fare comprendere che la specifi -cità delle loro entrate non può essere ricondott aa regole del tutto illogiche. ai soli fini di un asia pur necessaria armonizzazione dei sistem icontabili pubblici .

Pagina 42

A GENNAIO

E natal"AncrelRomagnaIl 20 gennaio 2011 è statacostituita l'Associazione in -terprovinciale dei revisor idegli enti locali «Ancrel Ro -magna» quale articolazion eterritoriale dell'Associazio -ne nazionale certificatori erevisori degli enti locali .L'assemblea costitutiva haprovveduto all'approvazion edello Statuto e all'elezion edegli organi sociali per i ltriennio 2011-2012-2013 .

Gli organi sono compostidai seguenti professionisti :

CONSIGLIO DIRETTIVO :Missiroli Arid epresidenteAmaducci Robertocomponente (Ravenna)Briccolani Emanuel acomponente (Forlì-Cesena )Camporesi Robertocomponente (Rimini )Chiaravalli Marinacomponente (Ravenna)Foschi Stefan ocomponente (Forlì-Cesena )Zeppa Graziecomponente (Rimini )

REVISORE UNICO :Torroni Sergio

SEGRETARIO/TESORIERE :Rossi Elisa

Pagina 42„r rza olsdi

press LIETE11 /03/2011

il Resto del ColinoRAVENNA

OGGI FUNERAL I

Addio a don Giuseppe ,i `canonico coi casco'

È SCOMPARSO don Giu-seppe Rotondi per tanti an-ni cappellano al Monaster odi Santa Umiltà : era canoni -co della Basilica Cattedrale .Era nato a Russi il 21 set-tembre 1913 e venne ordi-nato presbitero il 25 lugli o1937 . Cappellano di S . Mar -co a Faenza nel 1937, Pan -no successivo venne nomi -nato cappellano di S . Bia-gio in Cosina e nel 1940 ar -ciprete di Montefortino dove visse in prima personail passaggio del fronte bellico e culmino con la rico -struzione della nuova chiesa di Montefortino . Ne l1963 venne nominato mansionario della Basilica Cat -tedrale e cappellano presso il Monastero di S . Umil -tà . Nel 1980 è nominato canonico della Basilica Cat -tedrale. Sacerdote attento e premuroso, era conosciu -to come il 'Canonico con il casco ', perché lo si potevaincontrare nelle strade in sella al suo motorino bian -co, un Ciao della Piaggio, con una scodella in testa ele caramelle nella tasca della sua veste da offrire aquanti incontrava . Le esequie avranno luogo oggi al -le 10 nella Chiesa dei Servi di Russi .

Pagina 1 4ti, ì e,r '9,19 rei ‘hanieri

„,e,n, .usu ue u~ .~ y :~la filmo•

press UnE11 /03/2011

RVOCEìi126,nan a

Ravenna

E'- morto il 'can" onico con il -cascoFAENZA All'età di 97 anni, è mort onella serata di mercoledì, giornata dedi-cata all'inizio della Quaresima con il ri-to delle Ceneri, don Giuseppe Rotondi,Don Giuseppe Rotondi era nato a Russiil 21 settembre 1913 e viene ordinatopresbitero il 25 luglio 1937. Cappellanodi San Marco in Faenza nel 1937, vienenominato l'anno successivo cappellan odi San Biagio in Cosina. Nei 1940 viene

nominato arciprete di Montefortino .Qui si trova a vivere il passaggio delfronte bellico e il periodo della ricostru-zione che culmina con la ricostruzionedella nuova chiesa di Montefortino. Nel1963 è nominato mansionario della Ba-silica Cattedrale e cappellano presso i lMonastero di San Umiltà . 11 I marzo1980 è nominato canonico della Basili-ca Cattedrale. Sacerdote attento e pre -

muroso, era conosciuto come il "Cano-nico con il casco", perché fino a qual -che tempo fa lo si poteva incontrare nel -le strade del centro di Faenza in sella alsuo motorino, con le caramelle nella ta-sca della sua veste da offrire a quanti in-contrava . Da qualche tempo era ospit enell'Opera Santa Teresa di Ravenna .Le esequie avranno luogo stamattina al -le 10 nella Chiesa dei Servi di Russi .

Don GiuseppeRotond iera nato a Russ iil 21 settembre 191 3e viene ordinatopresbiteroil 25 luglio 1937

Pagina 21

press LIf1E11 /03/2011 CrM'ere

di Ravenn a

RUSSI

Una giornata per ricordarePier Franco Ravaglia

Il Comune di Russi e la Pro locodedicano una giornata in ricordodi Pier Franco Ravaglia, celebr eanimatore della vita culturale rus -siana dedito alla valorizzazion edel patrimonio storico cittadino .All'incontro, che avrà luogo all e20 .45 al Centro culturale, parte-ciperanno il sindaco di Russi Ser-gio Retini, il presidente della Pr oloco Riccardo Morfino e i rappre-sentanti del gruppo teatrale Le Bel-le Bandiere, Elena Bucci e MarcoSgrosso, che presenteranno alcunifilmati dello spettacolo Le finestredei giorni.

Pagina 8

press L.If1E11 /03/2011 CrM'ere

di Ravenn a

Muore don Giuseppe Rotondi, per tanti anni cappellano a Santa umilt àEra conosciuto come il "canonico con il casco" : lo si poteva incontrare in centro in sella al suo motorin o

FAENZA . All'età di 97anni è morto nella sera-ta di mercoledì, giorna-ta dedicata all'inizio del -la Quaresima con il ritodelle Ceneri, don Giu-seppe Rotondi .

Era nato a Russi il 21settembre 1913 e ordina -to presbitero il 25 luglio

1937. Cappellano di S .Marco in Faenza nel1937, viene nominatol'anno successivo cap-pellano di S .Biagio inCosina. Nel 1940 vienenominato arciprete d iMontefortino . Qui s itrova a vivere il passag-gio del fronte bellico e il

periodo della ricostru-zione che culmina conla ricostruzione dellanuova chiesa di Monte -fortino .

Nel 1963 è nominat omansionario della Basi-lica Cattedrale e cappel-lano presso il Monaste-ro di S .Umiltà. Il 1 mar-

zo 1980 è nominato ca-nonico della BasilicaCattedrale . Sacerdot eattento e premuroso, e-ra conosciuto come i lcurioso appellativo di"canonico con il casco" ,perché fino a qualch etempo fa lo si poteva in-contrare nelle strade de l

centro di Faenza in sellaal suo motorino, con lecaramelle nella tasca

Le esequie avranno luog oquesta mattina a Russ i

della sua veste da offrir ea quanti incontrava. Daqualche tempo era ospi-te presso l'Opera SantaTeresa di Ravenna . Le e-sequie avranno luogonella mattinata di oggi ,a partire dalle ore 10 ,nella Chiesa dei Servi d iRussi.

Pagina 10

press UnE11 /03/2011

RVOCEìi126,nan a

Ravenna

Russr Celebrazioni dei 150 anni &n'Italia in onore degli illustri personagg i

Viag io nel RisorgimentoL'opera i Farini e BaceaHni spiegata a tuttiRUSSI - Anche Russi prepa-ra i festeggiamenti per ilI50esimo anniversario del-l'Unità d'Italia e lo fa con u ncalendario pieno di appunta-menti in onore degli illustripersonaggi risorgimentali -Luigi Carlo Farini e ad Alfre-do Baccarini - che qui sononati .Si parte in Teatro comunal edomani mattina alle 9 .3 0con "li' l'età vostra : conver-sazioni sui valori del Risorgi -mento", un'iniziativa pensa-ta per gli studenti della terz aclasse della Scuola seconda -ria di primo grado, ma aper-ta a tutti gli interessati . Sulpalco, il sindaco Sergio Reti-ni e il presidente del LionsClub locale Andrea Simoniintrodurranno la lezione diAntonio Patuelli, storico ecittadino onorario della città .Per la sera del 16 marzo, vi-gilia della festa nazionale, èprevista la "Notte Tricolore "con la Pro Loco nelle vesti di"Cicerone risorgimentale".Sono in programma visit eguidate al Museo Civico e in

Antonio Patuelli terrà una

particolare alla collezioneAlfredo Baccarini . Ci sar àanche un'esibizione dell aFanfara Anb "Giuseppe Gal-li" di Ravenna e sarà possi-bile visitare la mostra "Rus-si e il Risorgimento", co nmateriale storico legato i nparticolare a personaggi co-me Luigi Carlo Farini e Al-

azione agli student i

fredo Baccarini, allestita al-l'ex chiesina in Ala dipiazza Farini .Il giorno seguente, Festadell'Unità d'Italia, il Grup-po sportivo Lamone ha or-ganizzato una corsa campe -stre mattutina mentre dall e10 la Pro Loco guiderà la cit -tadinanza sui luoghi del per-

corso risorgimentale russia-no . Un tragitto in diversetappe - una decina almeno -per scoprire la storia de ipersonaggi, noti e meno no -ti, che si sono battuti per l'u-nità del paese. Numerose lefermate di fronte alle casedove nacquero o morirono ,segnalate da lapidi forse or -mai dimenticate dalla gente.Partenza alle 9 .45 Ball' atri odel municipio in piazza Fari-ni.Questo trittico di appunta -menti sarà solo l'antipast odelle celebrazioni che si pro -trarranno fino al 2012, quan-do ricorreranno i 200 ann idella nascita di Luigi Carl oFarini - medico, storico ePresidente del Consiglio de iMinistri del Regno d'Italiatra il 1862 e 1863 - nato pro -prio a Russi . Oltre a un ca-lendario di iniziative ancorada stabilire nel dettaglio ,sarà ristrutturato il Pantheondel cimitero cittadino grazieal contributo della Fondazio-ne Cassa di Risparmio .

Marco Riciputi

Pagina 26

pressUnE11/03/2011

RVOCEìi126,nan a

Ravenna

RUSSI - su:m:sa in :e ':110 .43 ai Centro

'turala (li

via Caire,ur

Picr Ftisiu.iia Ravi

MG. In

VOLA

:Raila

Petini ci

ai(lcnic della Pro .

o ledino e da

I :E n

fvlco .Sassso

&le Rmdiu -

Nel (:ota(i d.ell'incontr(i a-.anmrui

-)ionati n1-a .

ni n.haau aello speraicoin ru anosi

,

del .lahorotofio Odia Bene

((si -

ut

Palazzt San eiiaoniw nd liuzlio 19u

dalianuo della sua aeninpiusa

n -ie

Pin Loeo eledicano uno.

ner Placo Raoalia : socio elePa Pro Iioeo au -

teltIeO

oulluiiile

eLuii(i e di '

moria naniu Sli i

n

Ricin i

onislaii.iie,.o anche oln-e i

l : arn ou i

S11

za a i gruppo icatrale Lo Belle Biii cliew e ni

—ne labnncono aryi(ft> .. .. i

I

Marco Sgrosso ed Elena Bocci

aPa. ii,s-rta ri(u)(do Ha,/a (01

stato animatore culturale e custode dello memorla russion a

Pagina 26