Rassegna stampa del 20110207 - Sito Ufficiale del Comune ... · FAENZA - La signora è incredula ne...

29
www.kikloi.it - Prodotta da Kikloi s.r.l. Rassegna stampa del 07/02/2011 Il Resto del Carlino Ravenna «Un solo Atc in pianura e federalismo venatorio»(Ambiente) La Voce di Romagna Ravenna Cani avvelenati, è allarme(Ambiente) Il Corriere Romagna di Ravenna Petizione dellAcer per cambiare lorganizzazione dellattività venatoria(Ambiente) Il Sole 24 Ore Crescono le liti sugli appalti(Economia locale) Il calo delle risorse frammenta le gare(Economia locale) Servono progetti a prova di giudice(Economia locale) Tutto da rifare quando l'impresa fallisce(Economia locale) Pochi casi virtuosi: le grandi opere vanno a rilento(Economia locale) NORME E TRIBUTI: Niente imposta sul verde pubblico(Pubblica Amministrazione) Un big bang di riforme coordinate(Economia locale) Una scia telematica per le aziende(Economia locale) Crescita e rilancio: otto opportunità ferme tra i comuni(Economia locale) Sul federalismo il Carroccio si scopre diviso(Pubblica Amministrazione) NORME E TRIBUTI: Antenne per i cellulari con procedura unica(Pubblica Amministrazione) NORME E TRIBUTI: Intermediari di rifiuti, l'iscrizione anticipa i tempi(Pubblica Amministrazione) NORME E TRIBUTI: La regione non può limitare le distanze(Pubblica Amministrazione) NORME E TRIBUTI: L'autorità d'ambito mantiene la tariffa(Pubblica Amministrazione) NORME E TRIBUTI: Punteggio minimo per accedere alla mobilità(Pubblica Amministrazione) NORME E TRIBUTI: Revisione del piano per le nuove gare(Pubblica Amministrazione) NORME E TRIBUTI: Sull'acqua il nodo indennità(Pubblica Amministrazione) NORME E TRIBUTI: Sull'efficacia dei contratti seap decide il giudice ordinario(Pubblica Amministrazione)

Transcript of Rassegna stampa del 20110207 - Sito Ufficiale del Comune ... · FAENZA - La signora è incredula ne...

www.kikloi.it - Prodotta da Kikloi s.r.l.

Rassegna stampa del 07/02/2011

Il Resto del Carlino Ravenna

«Un solo Atc in pianura e federalismo venatorio»(Ambiente)

La Voce di Romagna Ravenna

Cani avvelenati, è allarme(Ambiente)

Il Corriere Romagna di Ravenna

Petizione dell�Acer per cambiare l�organizzazione dell�attività venatoria(Ambiente)

Il Sole 24 Ore

Crescono le liti sugli appalti(Economia locale)

Il calo delle risorse frammenta le gare(Economia locale)

Servono progetti a prova di giudice(Economia locale)

Tutto da rifare quando l'impresa fallisce(Economia locale)

Pochi casi virtuosi: le grandi opere vanno a rilento(Economia locale)

NORME E TRIBUTI: Niente imposta sul verde pubblico(Pubblica Amministrazione)

Un big bang di riforme coordinate(Economia locale)

Una scia telematica per le aziende(Economia locale)

Crescita e rilancio: otto opportunità ferme tra i comuni(Economia locale)

Sul federalismo il Carroccio si scopre diviso(Pubblica Amministrazione)

NORME E TRIBUTI: Antenne per i cellulari con procedura unica(Pubblica

Amministrazione)

NORME E TRIBUTI: Intermediari di rifiuti, l'iscrizione anticipa i tempi(Pubblica

Amministrazione)

NORME E TRIBUTI: La regione non può limitare le distanze(Pubblica Amministrazione)

NORME E TRIBUTI: L'autorità d'ambito mantiene la tariffa(Pubblica Amministrazione)

NORME E TRIBUTI: Punteggio minimo per accedere alla mobilità(Pubblica

Amministrazione)

NORME E TRIBUTI: Revisione del piano per le nuove gare(Pubblica Amministrazione)

NORME E TRIBUTI: Sull'acqua il nodo indennità(Pubblica Amministrazione)

NORME E TRIBUTI: Sull'efficacia dei contratti seap decide il giudice ordinario(Pubblica

Amministrazione)

www.kikloi.it - Prodotta da Kikloi s.r.l.

Italia Oggi

Professionisti. Non servi(Pubblica Amministrazione)

Il percorso della norma è stato scandito dalle proroghe(Pubblica Amministrazione)

Neo patentati, i limiti sono realtà(Pubblica Amministrazione)

press LIETE07/02/2011

il Resto dei CarlinoRAVENNA

ACER E CACCI A

«Un soto Atcin pianurae federatismovenatorío»L'Acer ha organizzatoincontri con i cacciatori pe rpresentare le proposteoperative per la revision edegli Atc . Tra queste lacreazione di un solo Atc pertutta la pianura ; i lfederalismo venatori omediante l'utilizzo in sedelocale di almeno il 50% dellesomme versate da icacciatori alla Regione ; l amodifica normativaregionale sugli Atc e ilritorno alle elezioni direttedei propri rappresentanti d aparte delle tre component i(cacciatori, ambientalisti,agricoltori) ; l'obbligo d iacquisto della selvaggina daripopolamento in ambito aimassimo regionale,ricorrendo agli acquist iall'estero solo in caso d icomprovata assenza diproduzione locale, ed i nsubordine nazionale . L'Acerpropone inoltre l'obbligo d icensimenti prima di fare l ecatture delle lepri ,riducendo (o ancora meglio ,evitando) le catture neicosiddetti 'riservini' .Proposto inoltre il divieto d icaccia con utilizzo di segug iin tutti i territori posti anord della via Emilia, Gl iincontri si terranno oggi aBagnacavallo, domani a dAlfonsine, poi a Russi,Lugo, Faenza, Ravenna .

%,èdhmrie.n t .to ,ano Firprr eiiúrt, wwkke,aforlalla r,L1s,ens.

press LJfE07/02/2011

IAVOCR :Ravenna

àgn a

Faenza Tutto parco Bertozzi è stato tappezzato di cartelli d'avvertiment o

Cani avvelenati, è allarmeSono cinque ad avere ingerito polpette ai fitofarmac i

FAENZA - La signora è incredula nelleggere il cartello . "Ma come hannomesso dei bocconi avvelenati pro-prio qui? Ma che fastidio danno i ca-ni, che non ci sono case vicine?" . Siguarda attorno poi prosegue col suopiccolo compagno a quattro zampe .L'area attrezzata per lo sgambamentodei cani del parco Bertozzi in via Di -no Campana a lato della caserma deicarabinieri ieri è stata meta come tut-te le domeniche di tante persone,quelle che ancora non sapevano delgesto vigliacco compiuto ieri pome-riggio da mano ignota, costato la vitaa un Jack Russell, mentre altri duequattrozampe lottano per salvarsi."Abbiamo letto il giornale e siamovenuti a vedere - dice una giovan ecoppia a spasso col cagnolino - : ci so-no dei pazzi pericolosi in giro . . .". L'al-tra notte frequentatori e non dell'areaattrezzata per i cani hanno lavorat oper affiggere volantini di allarme agliaccessi e sugli alberi . Quasi contem-poraneamente sono apparsi i manife-stini della polizia municipale, impe-gnata nel controllo dell'area perscongiurare il ripetersi di casi analo-ghi . "Attenzione bocconi avvelenati "recita uno dei cartelli attaccati, fir-mato dal "padrone di Raya", uno de icani che sabato pomeriggio è riuscitoa salvarsi dalle polpette ai fitofarma-ci. Finora si è a conoscenza di un ca -

ne deceduto, uno ricoverato in unastruttura veterinaria di Russi e, pare ,altri tre salvati dalla prontezza dei ve-terinari intervenuti . In alcune farma-cie l'altro ieri c'era la fila di personealla caccia dei medicinali contro l'in-

tossicazione da fitofarmaci . La poliziamunicipale, spiegano dal Comand odi via degli Insorti non lontano da lluogo del misfatto, "sta intervenendoda protocollo . Abbiamo tabellato l'a-rea del parco e attendiamo lunedì

per le risultanze su quanto è stato ri-levato . Al momento non è stata spor-ta ancora nessuna denuncia". L'allar-me era scattato sabato pomeriggio ,quando a ripetizione si sono registra -ti casi di cani con convulsioni . Tutt i

accomunati dall'essere transitati dal-l'area di parco Bertozzi . Una donnaha recuperato una polpetta di carnebianca, che assieme al rigurgito di uncane avvelenato è stata consegnata a ivigili perché venga analizzata .

Pagina 10

press LIf1E07/02/2011 CrM'ere

di Ravenn a

RAVENNA . Prende-ranno il via oggi da Ba-gnacavallo per prose-guire poi ad Alfonsine eRussi domani e dopodo-mani e successivament ea Lugo (11 febbraio) ,Faenza (18) e Ravenna(dove l'incontro è fissa-to per il 25) le assemble epromosse dall'associa-zione cacciatori emilia-no-romagnoli . .

Appuntamenti orga-nizzati in tutta la pro-vincia nei quali l'asso-ciazione venatoria di-scuterà alcune propost equali la revisione terri-toriale degli Atc (ambit iterritoriali di caccia)con la creazione di un u-nico Atc per la pianura ,l'introduzione del fede-

Petizione dell'Acer per cambiar el'organizzazione ell' attività venatori aralismo venatorio tra- miliano-romagnoli per polamento in ambito re-mite l'impiego di alme- interventi sul territo- gionale ricorrendo all'e -no la metà delle somme rio, l'obbligo di acquisto stero solo in caso d iversate dai cacciatori e- della selvaggina da ripo- comprovata assenza d i

produzione locale o na -zionale, l'obbligo de icensimenti prima dellecatture delle lepri evi-tando le catture dei co -siddetti "riservini" e ildivieto della caccia conutilizzo dei segugi anord della via Emilia.

«Alle asemblee - spie -ga il presidente dell'A-cer Claudio Miccoli -raccoglieremo le firme asostegno della nostra pe -tizione al termine dell aquale chiederemo un in -contro all'assessore re-gionale Tiberio Rabboniper presentargli i temipiù sentiti dai cacciato -ri e chiedergli una rior -ganizzazione dell'attivi -tà venatoria in regio-ne» .

Pagina 25

II ¢rido di allarma delle piccole imprese

Crescono le liti sugli appaltiRicorsi sul 50% déi grandi cantieri ma i ritardi non dipendono solo dalle vertenz e

cienza, ritardi e ricorsi che pena-lizza le imprese aggiudicatarie ,gli enti pubblici e - soprattutto - icittadini, costretti ad aspettare an-ni (e a pagare di più) per vederecompletate strade, scuole, casepopolari, ospedali .

Una buona notizia è che la Fi-nanziaria 2007, con le nuove rego -le sugli arbitrati, ha limato i rinca-ri connessi alle liti . Nel 2009 un ap-palto in contenzioso è costato i l13% in più, mentre nel period o2002-2005 l'incremento degli one-ri per le casse pubbliche era del 3 0per cento . Resta però il problema

2000-2007 il tasso di litigiosità , dei tempi : le rilevazioni dell'Au-era al 3,8% e in due anni si è ag thority mostrano che un cantier e

contestato ci mette il 20% in piùad arrivare al termine ; ma eviden-ziano anche un ritardo mediodell'89 per cento. Come dire: pu-re quando non si litiga, i tempi delcronoprogramma vanno moltipli-cati per due .

Su questa situazione influiscesicuramente un altro rallenta-mento, quello dei pagamenti daparte della pubblica amministra-zione . Secondo l'Ance, l'associa-zione dei costruttori, il 44% delleimprese edili subisce ritardi supe -riori ai quattro mesi oltre i termi -ni contrattuali, con massimi d idue anni. Ultimamente, inoltre ,sono andati in difficoltà anche gl ienti che fino a un paio d'anni fa sal-

i davano i conti con puntualità teu -tonica, come quelli del Nordest.«Nella stragrande maggioranzadei casi i comuni non riescono apagare entro 6o giorni», ammetteRoberto Reggi, sindaco di Piacen-

za e vicepresidente dell'Anci, l'as -sociazione dei comuni.

Sul motivo dei pagamenti fuoritempo massimo, sindaci e costrut -tori sono d'accordo : il patto di sta -bilità con i suoi vincoli spesso im -pedisce di utilizzare la liquidit àbloccata nelle casse comunali.Ma questa è una storia nota, e no nesaurisce il problema. «A volte sicrea un effetto a cascata - spieg aReggi - e il comune non riceve isoldi dalla provincia, che asuavo l-ta deve rispettare i propri vincolidi bilancio. Ci'sono enti che a otto-bre smettono di pagare. E dovre-mo abituarci a una diminuzionestrutturale delle risorse, già apar -tire da quest'anno» .

La direttiva Ue votata il 24gennaio punta a invertire la ten-denza, introducendo la regol adel saldo entro 30 giorni e det-tando sanzioni più severe: oggila Pa paga l'1,5% di interessi ne iprimi due mesi di ritardo; con l enorme europee si sale al9 percento . Perché le regole diventi-no effettive, però, serve il rece-pimento nazionale ; e l'Italia -che sulla direttiva si è astenuta- ha due anni per farlo . Nel frat-tempo, il rischio è che le impre-se continuino a "fare da banca"agli enti pubblici, pagando unasorta di sovrattassa impropriache l'Ance stima tra il 2 e il 2,5%del corrispettivo da incassare.

Oltre alla direttiva Ue, un altrorimedio ai ritardati pagamenti èscritto nelle norme nazionali, e inparticolare nell'articolo 31 dell amanovra d'estate (Dl 78/2010) . Ela norma che permette di usare icrediti verso gli enti locali percompensare i debiti con l'erario ,ma che attende ancora il decretoattuativo: per quanto non risoluti-vo, è uno strumento che l'Anc echiede «con urgenza» .

A far inceppare gli appalti, co-munque, non sono solo i rappor-ti con gli uffici pubblici. Osser-va Angelo Artale, direttore ge-nerale di Finco, sigla che rappre-senta l'industria delle costruzio-ni : «Spesso le piccole imprese ei subappaltatori vengono paga -ti molto tempo dopo che l'appal-tatore ha incassato il dovuto, fa-cendo così credito a quelle piùgrandi. Su questo punto la diret-tiva europea si rimette alla liber-tà negoziale, il che è corretto ,ma non si può esagerare».

Al di là dei costi definiti senz aprogettazione esecutiva, spes-so dietro il contenzioso, i ritardie i rincari c'è un male antico de -gli appalti italiani : l'eccesso di ri-basso camuffato da massimo ri-basso. Nell'audizione del i8 gen-naio al Senato i funzionari dell aFinco hanno lanciato l'allarme ,in particolare per i subappalti :qui mancano controlli adeguat ie i ribassi «arrivano talvolta aprezzi finali assai inferiori al co-sto del lavoro» . Anche da una ga-ra vinta nel modo sbagliato co-minciano i problemi : l'Authori-tyrileva che trai lavori contesta-ti il tasso di rescissioni è quattrovolte più alto del normale.

Cristiano Dell'Oste_ . Altro che cronoprogramma .In tanti appalti sarebbe megli oparlare di calendario delle buoneintenzioni. Portare a termine i la-vori pubblici in Italia è sempre sta-ta una corsa ostacoli, ma la situa -zione si sta aggravando.

Secondo l'Autorità per lavigi-lanza sui contratti pubblici, dal2000 al 2009 il 4,3% degli appalt isi è chiuso con un contenzioso . Ese la percentuale può apparir etutto sommato trascurabile, ba-sta considerare un paio di dati i npiù. Innanzitutto, nel periodo

gravato di mezzo punto, che cor -risponde a 805 nuove liti. Inol-tre, la quota di controversie cre-sce insieme al valore degli appal-ti, fino a sfiorare il 50% nell egrandi opere (si vedano i graficiqui a destra) .

Detto diversamente, nei band ioltre un milione di euro, finisce i ncontestazione un quinto dellesomme stanziate dalla pubblicaamministrazione: 64 miliardi su31,7.Il tutto in una spirale di ineffi -

VIE ALTERNATIVERisolvere le controversi econ un arbitrat onel 2009 ha comportat oun aumento delle spesedi circa il 13 per cento

. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. .. . .. .. . .. ..

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pagina 2

INTERVISTA

Giuseppe Brienz a.. . .. .. . .. .. .. . .. .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. .. . .. .. .. . .. .. .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. .. .. .. .. . .. .. .. .. .. .. .

«Il calo delle risorseframmenta le gare»Antonello Cherchi

La situazione è paradossale:gli investimenti diminuiscon oma il numero secco degli appalt ipubblici aumenta. «Il fenomeno- chiarisce Giuseppe Brienza,presidente dell'autorità per la vi-gilanza sui contratti pubblici - èsolo all'apparenza strano. Rite-niamo, infatti, che sia imputabileal frazionamento degli import iper le opere messe a gara . Altri-menti non si spiegherebbe . Inten-diamoci : tranne alcuni eventualicasi patologici che cercheremodi individuare attraverso le ispe-zioni, il frazionamento delle som-me è del tutto legittimo» .

Ma è un bene o un male ?Dipende. Può essere un'esigen-

za della stazione appaltante, cosìda privilegiare alcuni interventi .Il dato, però, non è ancora statoanalizzato nel dettaglio, perchémancano una serie di informazio -ni che abbiamo chiesto e stiam oaspettando.

Meno soldi da investire inopere pubbliche, ma più appal-ti? Un effetto della crisi?

Certo . Eppoi, della situazionedel bilancio 'statale.

Quand'è che le risorse hannocominciato adiminuire?

A partire dal 2010.Più appalti potrebbe an-

che voler dire contenziosoche cresce . La corsa ai giudi-ci è inevitabile?

Come tutte le storture, può es -sere eliminata . Anche perché leopere che si fermano causano u nallungamento dei tempi e una lie-vitazione dei costi, in alcuni casiin modo notevole . Stiamo moni-torando iprogetti delle grandi ar-terie. Alcuni tratti di quella Ioni-ca sono partiti con un investimen -to di 136 milioni di curo che oggi èarrivato a 300. Per le grandi ope-re, il problema sostanziale è ch ele stazioni appaltanti non sono an-cora in grado di sottoporre all'im -presa, quando si firma il contrat -

Giuseppe Brienza

to, il progetto esecutivo . Si ragio-na su quello di massima, che di so -lito contiene carenze. Il progett oesecutivo, invece, prevede tuttigli accertamenti preventivi all arealizzazione dell'opera . Peresempio, eventuali scavi archeo-logici . In questo modo, gli spazidi manovra delle imprese ch epuntano a chiedere ulteriori fi-nanziamenti si riducono.

Negli altri paesi europei han-no gli stessi problemi ?

No. E non è una questione diesterofilia. Oltreconfine si ra-giona sui progetti esecutivi esia i tempi di realizzazione si agli impegni di spesa vengonorispettati .

Da noi tempi si allungano an-che se non ci sono ricorsi.

Ecosì . E assurdo . Euna patolo -gia che desta preoccupazioni .

Quali le cause?Le difficoltà esecutive, l a

mancata vigilanza e l'atteggia-mento di poca responsabilitàmorale e sociale di stazioni ap-paltanti e imprese.

Potete intervenire ?Stiamo cercando di farlo con

le ispezioni e attraverso segnala-zioni a Parlamento e Governo .

RIPRODLIZIONC RISERVATA

Pagina 2

press LIf1E07/02/2011

INTERVISTA

Pasquale de Lise

«Servono progettia prova di giudice »

Il Sole 911)2

«Il contenzioso in materiadi appalti pubblici è prima di tut -to una questione di costume . Sa-rà l'aumento del numero degl iavvocati, ma sono loro per pri-mi che spingono a fare il ricor-so . Eppoi c'è il vizio di fondodell'abuso del processo, chenon vale solo per gli appalti . S iricorre per tutto» . E il giudiziodel presidente del Consiglio diStato, Pasquale de Lise, che do -mani terrà la relazione di aper-tura dell'anno giudiziario dellagiustizia amministrativa .

Affronterà il problema degliappalti pubblici?

Non in modo specifico . Miconcentrerò sulla durata dellecause, sottolineando l'importan-za di una giustizia rapida, chepuò ricevere un forte impuls odal processo telematico.

Se si abusa del processo ci sa-rà pure qualche motivo, al di l àdell'interesse degli avvocati afinire in tribunale ?

La normativa di settore cert oaiuta. Nello sforzo di voler esse-re garantista, di cercare di pre-vedere il più possibile, diventatalmente minuziosa e particola-reggiata da fmire per dar luog oad appesantimenti che rendo-no difficile applicarla . E lì che s iaprono gli spazi per chiamar ein causa il giudice .

Così i tempi si allungano .Con conseguente aggravio deicosti delle opere.

È a monte che vanno cercati idifetti. Nel 1972 ero a capo dell'uf -ficio legislativo del ministero deilavori pubblici . Lì ho imparatoche il problema maggiore degliappalti è nella progettazione fat -ta male, dalla quale originano e simoltiplicano le varianti in cors od'opera . Da giudice mi è capitat odi assistere a progetti in cui i du efori della galleria non combacia -vano . A quel punto l'impresa ch efa? Si ferma e cerca di sfruttare l asituazione a proprio vantaggio

Pasquale de Lis e

andando in tribunale. Eppoi ci so-no le cosiddette sorprese geolo -giche. Evero che il nostro territo -rio è delicato, ma l'indagine sulsottosuolo bisogna farla prima.Invece, c'è l'abitudine di affidarecomunque la gara, così da dimo -strare che si è partiti. Poi nasco-no i problemi. Per questo, è ne-cessaria una progettazione apro-va di discussioni .

Il codice del processo ammi-nistrativo ha ridotto i tempi delcontenzioso sugli appalti ?

Sì. Ma non basta una bella nor -ma . Ci vogliono anche le risorseper applicarla. Comunque i no-stri tempi sono sicuramente piùceleri di quelli del giudice ordina-rio, al quale vanno oggi le contro-versie sulla fase esecutiva degl iappalti . In alternativa, si va da-vanti al collegio arbitrale . Poichési sta nuovamente parlando d iabolire gli arbitrati per le oper epubbliche, tanto varrebbe, a que lpunto, affidare l'intera materia anoi. Se non altro per la velocità Idei processi. Da un punto di vist aeconomico e sociale non si puòammettere che un cantiere restiaperto per decenni.

A . Che .E VAIA

press LiflE07/02/2011

Il Sole 911)2Tutto da rifare quando l'impresa fallisc edi Eleonora Della Ratt a

Ja storia segue sempre l ostesso copione. All'inizi o !qualcuno si accorge chenel cantiere ci sono meno ope -rai del solito . Poi un bel giornoi lavori si bloccano . L'aziendapromette di andare avanti el'attività riprende, ma solo asinghiozzo . Finché alla fine ar-riva la sentenza di fallimento ,e l'appalto si ferma una volt aper tutte . Casi come questi - ascorrere le cronache ìocali -sono sempre più frequenti . E,anche se non esiste un monito-raggio, tutto fa pensare che iltermometro si stia avvicinan-do al livello di guardia : a senti-

i re i funzionari dell'Anci, l'asso -ciazione dei comuni, per or aad andare in difficoltà sono so -prattutto le piccole aziende ,spesso subappaltatrici, ma ascricchiolare sono anche real-tàpiù grandi .

A Camporosso (Imola), nel2008 erano stati appaltati i la -vori per il parco urbano di Bi -gauda . Un doppio falliment oha congelato l'opera: «La dittaha dato il via ai lavori e, poc odopo, è fallita, mentre un ram od'azienda è stato rilevato da

IL «PIANO B»Si può chiamare in giocoil secondo classificatosolo se il comun esi era riservato l'opzion econ una clausola specific a

una grossa azienda di Ceno-va», spiega Daniele D'Adamo ,responsabile dell'ufficio tecni-co del comune . «Con la nuovasocietà i lavori riprendono su-bito, però rallentano fmo aquando nel 2010 anche quest aazienda va in fallimento» .

Il comune ha fatto una nuo -va gara, ma ha già due anni d iritardo sul cronoprogramma.Difficile calcolare i soldi per -si per un appalto da 7oomil aeuro : «Si dovrebbero quantifi-care i ritardi, i costi aggiuntiviper il materiale depauperato ,le ore di lavoro perse dai fun-zionari per rifare le procedu-re e il danno di immagine» ,sottolinea D'Adamo. Ma i lcolpo più grosso arriva ai pic -coli fornitori e subappaltato-ri che si sono trovati non pa-gati : circa una dozzina, co nartigiani che si trovano fuorianche di 4omila euro. Cifr eche, in tempo di crisi, posso-no fare la differenza tra un bi-lancio attivo e passivo.

I mancati pagamenti e il ral-lentamento dei lavori sono sta-ti il campanello d'allarme an-che per il comune di Vares eche, con le Ferrovie Nord, ave-va appaltato il rifacimento di

un cavalcavia aun'impresave-neta: «All'inizio del 2010 l'an-damento era soddisfacente, an-zi l'avanzamento dei lavori erain anticipo di tre mesi - spiega-no dal comune -: da maggio s isono registrati i primi proble -mi fino a quando, a settembre ,l'impresa ha fatto domanda d iconcordato preventivo».

Stessa storia al Sud: ad An -gri (Salerno) un fallimento h afatto restare senza casa 48 fa-miglie assegnatarie di alloggipopolari. Solo da pochi giornisono ripresi i lavori perla rifi-nitura delle abitazioni Iacp . Laditta che aveva vinto la garaaveva interrotto i lavori quan-do mancavano solo gli infissi ei sanitari nei servizi igienici .

Le regole, sono chiare: in ca -so di fallimento o grave ina-dempienza dell'impresa appal -tatrice, normalmente bisogn arifare la gara da zero . Il che si -gnifica perdere almeno sei me -

si di tempi tecnici per un lavo-ro da un milione di euro, senz aconsiderare i rallentamentiprecedenti il fallimento vero eproprio . Affidare i lavori all'im-presa seconda in graduatoria ,senza dover rifare lagara è pos-sibile solo se il bando lo preve-deva espressamente . Nona ca-so l'Anci raccomanda ai comu-ni di prevedere sempre questaclausola di "sostituzione auto -matica" per evitare intoppi.

Anche se non si tratta di unrimedio universale: è vero ch el'appaltatore fallito può esser erimpiazzato, ma la nuova im -presa non è tenuta a riprende -re i subappaltatori . Il che è u nbel problema per tutti i titolaridi subappalti . Unpo' meno gra-ve, invece, il caso in cui a falli-re sia una delle imprese riuni-te inunaAti (associazione tem-poranea d'impresa) : «Le im-prese coinvolte hanno lapossi-bilità di sostituire l'impresa fai -

lita - spiegano dall'Ance - maserve l'accordo dell'ammini-strazione committente» .

A volte si fallisce perché ipa-gamenti non arrivano in tem-po, altre volte perché si è ab-bassata troppo l'offerta pur difar lavorare i macchinari e glioperai, altre ancora per gli ef-fetti della crisi. Nel Padovano,ad esempio, due cantieri sonostati bloccati perché le ditte ap-paltatrice sono cadute sotto icolpi «della congiuntura eco-nomica», come spiega Rober-to Marcato, vicepresident edella provincia di Padova. Perl'ampliamento della provincia -le 49 a Vigonza e per la costru-zione del ponte sul Muson aVampodarsego si è dovuto ri-scrivere il bando : «Al primo ri-tardo rispetto alla tabella dei la-vori abbiamo rescisso il con-tratto per evitare il coinvolgi-mento nelle procedure falli-mentari - spiega Marcato -.Questo ci ha permesso di pro -cedere immediatamente a un anuova gara, ma abbiamo co-munque perso molti mesi» .

RI,RODU O\E RISERVATA

press LIf1E07/02/2011 Il Sole 202

Pochi casi virtuosi :le grandi operevanno a rilentoDal Mose alla Salerno-ReggioPAGINAA CURA D IAlessandro Aron a

Passante di Mestre, me -tropolitana di Torino, linea 5del metrò di Milano, sistemaferroviario metropolitano d iNapoli. Si contano sulle dita d iuna mano le grandi opere, tr aquelle avviate negli ultim i10-15 anni, che hanno fatto regi-strare performance da "paes enormale", raggiungendo gl iobiettivi prefissati senza sfora-menti dei tempi e dei costi.

Il Passante di Mestre, di cu isi parla dagli anni 90, ha regi-strato tempi record dal marzo2003, quando è stato nomina-to il commissario straordina-rio : bando nell'agosto 2003, fir-ma con ilgenerai contractor i l

30aprile 2004, lavori dal 9 set -tembre 2004, apertura al traffi-co il 9 febbraio 2009, con sol isei mesi di ritardo sulla tabel -la di marcia .

Interessante anche il casodella metropolitana di Tori -no, la prima automatica in Ita-lia. La gara per la prima tratta,Collegno-Porta Nuova, è sta-ta bandita e aggiudicata ne l1999, i lavori sono partiti ne ldicembre 2000 e completat itra febbraio 2006 e ottobr e2007 . I lavori per il secondotratto Porta Nuova-Lingott osono partiti nell'aprile 2oo6 el'apertura all'esercizio sarà afine febbraio .

Procede bene la nuova line a5 della metropolitana di Mila-no, Bignami-Bicocca-Garibal-di, la prima in Italia in projec tfinancing. Risultati positivi an-che per il sistema ferroviari ometropolitano di Napoli e del-la Campania, su cui sono stat iinvestiti dal 2000 a oggi 2,8 mi-liardi di euro, con lavori per al-tri 2,8 miliardi in corso . Tra le

1opere inaugurate negli ultim ianni la Vanvitelli-Dante sulla

I metropolitana 1 di Napoli, la Li-nea 6 Mostra-Mergellina, la

Napoli-San Giorgio-Volla, l aNapoli-Aversa.

Tutto il resto è andato all'op -posto : tempi sforati e costi i ncontinua salita . Prendiamo al -cune opere simbolo, come l aVariante di Valico, il nuovotracciato autostradale di 4 3km sulla Al, tra La Quercia eBarberino di Mugello . Il prim oprogetto risale al 1992 ed è ap -provato nel 1996. Ma l'iter siimpantana per la privatizzazio -ne di Autostrade, la Via, le mo -difiche richieste dal governo .L'ok definitivo arriva solo nel2002, e i lavori partono ne l2004 . Nella convenzione 1997

i termine per finire i lavori er aproprio il 2004, poi spostato al2006, al 2007, al 2010 e al 2011 .

L'attuale previsione di Auto -

Passante di MestreI32 km di nuova autostrad a

che "scavalcano" Mestre son ostati stati aperti al traffico i1 9febbraio 2009, a meno di seianni dal bando e con soli 6mesi di ritardo su lcronoprogramma del 2004 .Il costo è stato di 986 milioni ,l'avviso di bando è datato 4agosto 2003 .

Metropolitana di Torin oLa gara per la tratta Ferm i

(Collegno)-Porta Nuova è stat abandita e aggiudicata nel1999, per un importo di 65 9milioni : il primo stralcio è stat oaperto già nel febbraio 2006 etutta la tratta il5 ottobr edell'anno dopo . Ad april e2006 sono partiti i lavori per i lsecondo tratto Port aNuova-Lingotto e l'aperturaavverrà alla fine del mese . E i ncorso la gara per la terza tratta(Lingotto - Bengasi) co napertura prevista nel2014 .

strade è di aprire al traffico l atratta La Quercia-Barberinonel 2013. Il costo della Sass oMarconi-Barberino era previ -sto in 2,5 miliardi nella conven-zione 1997, oggi il budget è d i3,7 miliardi.

Emblematica anche la Sa-lerno-Reggio Calabria . I lavo -ri sono partiti nel 1999e si pre -vedeva la conclusione ne l2006. Oggi sono completati210 km su 443, mentre su altri173 km - con lavori in corso oappaltati - si prevede di con-clu4re entro il 2013 . Gli ulti -mi 58 km, però, sono ancorasono da finanziare (2,5 miliar -

di) : se i soldi arrivassero, que -ste tratte potrebbero esserepronte nel 2016-2017. Ma il con-dizionale è d'obbligo. Intanto,il budget totale è salito dai 5, 8

miliardi di euro del 2000 ai cir-ca 10 miliardi previsti oggi.

Altro caso, la Brebemi i nproject financing. La propost adei privati è del 1999, la garaAnas del dicembre 2001, aggiu -dicata a giugno 2003.Ma il pro -getto si è poi impantanato pe rgli extra-costi da modifica d itracciato e le trattative pe rcambiare il piano finanziario.Risultato : i lavori, che doveva-no finire nel 2006, sono partit isolo nel luglio di due anni fa efiniranno a inizio 2013.

In forte ritardo anche la me-tropolitana C di Roma . La Pan-tano-San Giovanni doveva fini -re nel 2001, ma il nuovo termi-ne è già la fine del 2013 ; la SanGiovanni-Colosseo è slittatadal 2013 al 2015, la Colosseo-Clodio dal 2015 al 2018 . I cost isono saliti di circa un miliardo ,e mancano finanziamenti pe r1,5 miliardi . Infine il Mose d iVenezia: doveva costare 2,3 Mi-

liardi, ne costerà 5,5 . 1 lavori so-no partiti nel 2003 e dovevan ofinire nel 2010 ; invece viaggia-no verso il 2014 .

e RIPRODUZIONE RISERVATA

Pagina 3

press LIf1E07/02/2011 Il Sole 202

IC1

Niente impostasul verde pubblicoIn tema di imposta comunal esugli immobili, un'areacompresa in una zon adestinata dal pianoregolatore generale a verd epubblico attrezzato, èsottoposta a un vincolo didestinazione che preclude a iprivati tutte quelletrasformazioni del suolo ch esono riconducibili all anozione tecnica d iedificazione. Ne deriva cheun'area con talicaratteristiche non puòessere qualificata com efabbricabile, ai sens idell'articolo i, comma 2, deldecreto legislativo n. 504 de l1992 sul processo tributario.Di conseguenza, il possessodella stessa non può essereconsiderato alla stregua dipresupposto dell'impostacomunale in discussione .Cassazione, ordinanza n . 116 9del 19 gennaio 2011

press LIf1E07/02/2011 Il Sole 202

Un «big bang»di riformecoordinateFilippo Bello cAntonio Nicitat. Il ritorno del dibattito sull ariforma dell'articolo 41 della Co-stituzione rimette al centroil te-ma delle politiche per la compe-titività dal lato dell'offerta. Unodei problemi che emerge per ilnostro paese è il basso grado dicomplementarietà e di adozio-ne congiunta delle politiche perla competitività. Guardando al -le esperienze dei paesi Ocse ,emerge con chiarezza che i pae-si che registrano livelli più ele-vati di competitività sono quelliche migliorano nelle stesso peri-odo tutti gli indicatori rilevanti.In altri termini la ricetta di unbig bang, ovvero di azioni com-plementari che agiscano su piùfronti contemporaneament esembra premiare di più . Adesempio, grazie all'insieme deiprovvedimenti approvati negliultimi cinque anni dai governidi centro-destra e centro-sini-stra sulle semplificazioni, l'Ita-lia ha fatto passi da gigante inmolti indicatori relativi al «far eimpresa» . Sebbene persistanoforti differenze territoriali, il nu-mero di giorni e di procedure ne -cessari per avviare un'attività inItalia sono già nella media euro-pea e ben inferiori a quelli di un"campione europeo" come l aGermania, che pure registra tas-si di crescita più elevati dei no-stri . Ciò significa che le singoleiniziative di deregulation sonopositive ma che, da sole, non so -no sufficienti a liberare la cresci -ta. Un pacchetto competitivit àche attui insieme, in poco tem-po, un ampio spettro di politi -che di deregulation potrebbe in -vece fornire una spinta signifi-cativa e una forte discontinuità.

In una recente ricerc adell'università di Siena («Priva-tization-liberalization paths inOecd network industries»), èstato dimostrato come gli indi-catori delle liberalizzazioni ,delle privatizzazioni e delle

semplifcàzioni amministrati -ve nei paesi Ocse siano da qual -che tempo migliorati durante igoverni di centro-destra, quan-to durante quelli di centro-sini-stra . Il primo salto più incisivoè stato compiuto prima degli an-ni novanta, sotto la spinta dell aReaganomics e del Thatcheri-sm (governi conservatori di Sta -ti Uniti e Gran Bretagna) . A que -sto è seguito il «second-wav eneo-liberalism», guidato dai go-verni Clinton e Blair e in segui-to imitato da molti governi eu-ropei di centro-sinistra. Negliultimi quindici anni, dunque, l epolitiche di deregulation sonoentrate a far parte di un'agend abipartisan di politica economi-ca, anche a seguito di fenomenidi diffusione e imitazione dell e

AMPIA Dt:11E:G LATION

Il problema del nostro paes eè il basso gradodi complementariet àdi politiche liberalizzatric iche da sole non bastan o

. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. . ..

politiche indotti dalla globaliz-zazione dei mercati e di altrivincoli di tipo istituzionale, co-me ad esempio l'appartenenz aall'Unione europea .

E ragionevole, quindi, ipotiz-zare un consenso ad ampio rag-gio per le politiche di deregula-tion che agiscano nel senso dimigliorare la competitività dallato dell'offerta . Del resto, l'Ita-lia si attesta sul trend dei paesiOcse (e si pone in una posizion eintermedia), confermando la na-tura bipartisan delle politich edi deregulation . La crisi finan-ziaria ha congelato le politich edi deregulation un po' ovunque .Resta da vedere se si proceder àdavvero a nuove forme di aper-tura dei mercati, anche nel no-stro paese.

^S RIPRODUZIONE RISERVATA

Pa • ina 4

press LIf1E07/02/2011

Il Sole 911)2

Una Scia telematica per le aziendeDal 1° aprile i comuni non in rete saranno sostituiti dalle Camere di commerci o

Rosalba Reggio

Dopo tante false partenzel'impresa in un giorno è pronta adecollare. Dal i °aprile un clic sa-rà l'unica strada per avviare unnegozio di calzature odi alimen-tari, cioè una di quelle attivitàche, per partire, non richiedon oiter autorizzativi .

Il ministero dello Svilupp oeconomico spinge sul pedaledell'innovazione e acceleraquel percorso di semplificazio-ne avviato più di dieci anni fa. Almacero, dunque, la carta e spa-zio solo alle procedure automa-tizzate . I tempi sono stretti, mala norma non prevede ripensa-menti . E il cambio di passo met-terà in affanno gli enti locali me-no informatizzati. Entro il 31marzo, infatti, i comuni sono te-nuti a farsi accreditare dal mini-stero dello Sviluppo economiconella lista degli Sportelli unici at -tività produttive - disponibilenel portale nazionale - dotati de irequisiti informatici necessar iper la trasmissione telematicadegli atti. Dal giorno successivoquesti opereranno ricevendo laScia (Segnalazione certificata

di inizio attività) solo online .Un cambiamento radicale

che, alla scadenza definita dallalegge (Dpr 16o/2oio), non po-trà tuttavia interessare tutti i co-muni . A oggi i Suap operativi apieno regime sono 3 .297 - quas itutti (il 94%) dislocati nelle cit-tà con più di 5omila abitanti -ma solo il 25% sono stati auto-

IL RINVI O

Per chi avvia un'impres adovendo seguire un ite rautorizzativo più complessola procedura elettronic adebutterà n 'ottobre°ottobr e.. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .

matizzati. A ciò si aggiunga lapersistenza delle procedur ecartacee, che rappresentanouna comoda alternativa per gl iimprenditori poco avvezzi all epratiche online . Insomma, l aquota di comuni che rester àfuori da questa ventata innova-tiva rischia di essere tutt'altroche irrilevante .

Il servizio telematico, però,

sarà garantito anche per loro .In mancanza di accreditamen-to del ministero, infatti, il ruo-lo degli sportelli comunali ver-rà assunto provvisoriament edalle camere di commercio .Queste riceveranno la Scia e latrasmetteranno al comune cherimane competente nella ge-stione sostanziale della prati-ca. Un "cuscinetto" per gestir ela difficile transizione e pernon arretrare lungo la vi adell'informatizzazione.

Il giro di vite sulla semplifica-zione amministrativa in capo al-le imprese - che corre parallela-mente alla volontà del governodi aggiornare l'articolo n8 dellaCostituzione - segue numeros iinviti della Commissione euro-pea a procedere sul frontedell'informatizzazione delleprocedure. L'ultimo, presenta-to a fine gennaio, si concretizz ain un piano ambizioso per am-pliare il mercato unico dei servi-zi, in attuazione della direttivaservizi. Il documento analizz aanche l'attuale livello di automa-tizzazione degli sportelli per l eimprese (Point of single con-

tact): tra i 27 paesi membri l'Ita-lia risulta tra i cinque che anco-ra devono crescere "significati-vamente" sul fronte delle proce-dure elettroniche.

La prossima scadenza di apri-le rappresenterà dunque unpas-so importante per colmare ilgap che ci separa dagli altri pae-si membri. Ma le novità riguar-deranno solo le imprese ch eper avviare l'attività non neces-sitano di autorizzazioni da ent iterzi. Per quelle che, invece, de-vono procedere attraverso uniter autorizzativo, l'automatiz-zazione sarà l'unica strada solodal i ° ottobre.

Per quanto riguarda invec el'Agenzia per le imprese, cioè i lsoggetto privato che potrà rice-vere l'istanza e avrà il compitodi verificare l'adeguatezza e l averidicità della documentazio-ne presentata, il decreto è infie-ri e andrà concertato con il mi-nistero dell'Economia. Questosoggetto dovrà rappresentar eun supporto nell'avvio delle at-tività imprenditoriali. Gli orga-nismi che saranno delegati asvolgere l'attività, per essere ac -

creditati, dovranno essere inpossesso di una certificazionedi qualità e dovranno pagaredelle tariffe che a oggi il ministe-ro immagina suddivise in due ti-pologie: accreditamento pe r

1 esercitare l'attività di attesta-: zione con valore di autorizza-; zione - cioè per quelle impres eche non devono seguire l'ite rautorizzativo - e accreditamen-to per esercitare l'attività istrut-toria nei procedimenti che corn-

i portano attività discrezional e' da parte dell'amministrazion ei - cioè per quelle imprese, ch ehanno una procedura comples-sa a causa della necessità di au-torizzazioni-. Per stabilire le ta-

l riffe si prenderà quindi in coni-; derazione la maggiore o mino -, re complessità dell'istruttori aI connessa al territorio e ai setto -ri in cui l'agenzia intende opera-

i re con l'obiettivo che quest eprocedure non pesino sulle fi-

i nanze pubbliche . Sul costo ch einvece le imprese pagheranno

i alle agenzie per il servizio offer -to è ancora presto per definir e

i un quadro d'insieme .RIPRODUZIONE RISERVATA

press LIf1E07/02/2011

Il Sole 202

Crescita e rilancio:otto opportunitàferme tra i commiDalle compensazioni al bonus ricercale misure-chiave in attesa di attuazione

PAGINA A CURA DI

Marco Mobili

Giovanni Parent e

ram La fase due sta per comin-ciare . Il consiglio dei ministr iin programma per la metà del-la settimana dovrebbe dare ilvia libera al pacchetto di misu-re che, nelle intenzioni dell ostesso Berlusconi, rappresen-tano una vera e propria scos-sa all'economia italiana . Lastrategia di rilancio viaggiasul binario liberalizzazioni -semplificazioni .

Una direttrice lungo cui so -no previste le misure per faci-litare la creazione e lo svilup-po di attività d'impresa (revi-sione degli incentivi inclu-sa), il piano casa, gli interven -ti per il Mezzogiorno e la ri-forma dei servizi pubblici lo -cali . E il primo passo sarà l aproposta di modificare tre ar-ticoli della Costituzione : il 41sulla libera iniziativa econo-mica, il 97 in cui verranno in-trodotti criteri di merito, tra-sparenza e semplicità dell afunzione pubblica e i1118 conl'adeguamento di stato, regio-ni ed enti locali al principio d iautocertificazione .

Ma alle nuove iniziative chel'esecutivo vuol mettere incampo, nei cassetti del gover-no e delle commissioni parla-mentari esiste già una serie diprovvedimenti - varati propri oper rilanciare la crescita e l osviluppo - che sono ancora ametà del percorso che li do-vrebbe rendere pienament eoperativi: ce ne sono almeno ot -to. In gran parte sono contenu -ti nelle manovre finanziarie e

l'attuazione può essere unasvolta per le imprese che stan-no affrontando le difficoltà del-la crisi economica .

E il caso del decreto attuativosulle compensazioni . La nor-ma, formalmente in vigore dali° gennaio scorso, offre un exitway di carattere fiscale per fa rfronte ai pagamenti-lumaca del-la pubblica amministrazione .Un meccanismo semplice, chepotrebbe alleviare la situazionedelle aziende che attendon omesi - spesso anni - prima di ot -tenere quanto dovuto per i benio i servizi forniti alla Pa. Leemergenze maggiori si registra -no con gli enti locali e quelli delservizio sanitario nazionale . Ildecreto lo si dà per pronto giàda qualche settimana ma a ogginon è ancora in vigore .

Altro punto "sensibile" per l eimprese è, già da qualche annola ricerca, su cui si intreccianodue aspetti . Il primo è legato alpassato, il secondo guarda a lpresente o almeno all'immedia-to futuro tracciato con la leggedi stabilità per il 2011 . La finan-ziaria dello scorso anno ha, in-fatti, stanziato 350 milioni per leaziende che - fino al 28 novem-bre2008 - avevano effettuato in-vestimenti in ricerca e svilupp oma erano poi rimaste "a secco"con il click day di maggio 2009 .

Per ripartire quei fondi si at-tende ancora il provvedimen-to che divide le risorse in misu -ra proporzionale tra tutti gliaventi diritto . Nei mesi scorsisi sono tenuti incontri tra l'am -ministrazione finanziaria e l eorganizzazioni di categori aper definirne i criteri, ma fino -

ra le modalità non sono anco -ra arrivate .

Discorso diverso per i 100milioni con cui la legge di sta -bilità, approvata a dicembr edal parlamento, ha finanziatoil credito d'imposta o "vou-cher fiscale" per chi affida atti -vità di ricerca e sviluppo a uni-versità o enti pubblici . Si trat -ta di investimenti da effettua-re entro l'anno . Il decreto atte -so dovrà stabilire misura, atti-vità e soggetti agevolabili .

Passo in avanti, invece, per lereti d'impresa, previste con lamanovra triennale della scorsaestate . La Commissione Ue haescluso, appena dieci giorni fa ,che si tratti di un aiuto di stato .Per le aziende che uniscono leforze e puntano sulla competiti -vità significa poter sfruttareuna tassazione ridotta . Sul tavo -lo ci sono risorse per complessi -vi48 milioni di curo (20 nel 2011e 14 rispettivamente per 2012 e2013) . Ora la "palla" torna d aBruxelles a Roma, per render eoperativo il sistema.

Nell'archivio delle leggi e del-le misure per la crescita ch enon sono chiavi in mano, c' èuna disposizione che promette-va di mettere al passo coni tem-pi i coefficienti di ammortamen-to - ormai vecchi di22 anni - pe ri settori a più elevata tecnolo-gia. Uno spiraglio lo aveva aper -to la finanziaria 2008 (governoProdi) . La manovra estiva 200 9del governo Berlusconi avev afissato un indirizzo e una sca-denza: sono passati 13 mesi daquella deadline, ma forse non èmai troppo tardi.

Ct RIPRODUZIONE RISERVATA

press Lif1E07/02/2011 Il Sole 202

I capitoli aperti

Le principali misure per lo sviluppo che attendono ancora t'approvazione di un ramo del parlamento o la concreta attuazion e

AMMORTA "

Ancora in lista d'attesa la riform adei coefficienti diammortamento datati 31dicembre 1988 . Sul punto c isono stati due passagg ilegislativi a distanza di neanch eun anno e mezzo. La Finanziari a2008 (targata centro-sinistra)diceva «in attesa della revision egenerale dei coefficienti diammortamento tabellare» . Pi ùconcretala formulazion econtenuta nella manovra estivadel 2009: «Per tenere contodella mutata incidenza su iprocessi produttivi dei beni a pi ùavanzata tecnologia o cheproducono risparmio energetico ,entro il 31 dicembre 2009 siprovvede alta revisione de icoefficienti di ammortamento» .Ma il provvedimento attuativonon è ancora arrivato .

iMPRESit.

La manovra della scorsa estate haprevisto un meccanismo d iagevolazione per te reti d iimpresa . Si tratta, in particolare,di un regime di sospensione diimposta di una quota degli utilidestinati alta realizzazione, entr ot'esercizio successivo, diinvestimenti previsti da lprogramma comune di u ncontratto di rete. I lprovvedimento, che copre i lperiodo che va dal 31 luglio 2010at31dicembre2013, prevede un adotazione di 48 milioni di eur o(20 per il 2011,14 sia per il2012che per il 2013). L'attuazione eravincolata al via libera di Bruxelles ,che è arrivato appena pochi giorn ifa e non ha ritenuto ledisposizioni un aiuto d'impresa .Ora toccherà ai decreti attuatividefinire le modalità diapplicazione .

Dall °gennaio le imprese ch eattendono di essere pagate d aregioni, autonomie Locali esoggetti del servizio sanitarionazionale per somministrazioni ,forniture e appalti potrebberosulla carta portare incompensazione il creditocertificato da enti-locati e servizi osanitario . Se il soggetto pubblicointeressato non versa all'agentedella riscossione l'import oindicato nella certificazione entro60 giorni dal termine, i lconcessionario può procederealla riscossione coattiva . Pe rrendere operativi tutti gliingranaggi è comunqu enecessario un decretoministeriale attuativo. I lprovvedimento viene dato pe rpronto ma ad oggi non è ancor aentrato in vigore .

SEMP !

È attualmente all'esame dell ecommissioni del Senato i ldisegno di legge sullese , plificazioni amministrative(atto 2243) approvato in primalettura alla Camera lo scorso 9giugno . All'interno de lprovvedimento ci son odisposizioni che mirano arendere più agevole einformatizzato il dialogo traattività produttive e Pa . A desempio, attraverso l atrasmissione telematica di un aserie di documenti relativ iall'impresa . Ma anche co ninterventi che alleviano gli oneriburocratici. E previsto, infatti ,che l'apposita procedura d ividimazione delle scritturecontabili conservate co nstrumenti informatici sia assoltanon più ogni tre mesi ma almen ouna volta l'anno .

Le agevolazioni del contratto disviluppo sono dirette al sostegnodi investimenti rilevanti earticolati, destinati a lrafforzamento della strutturaproduttiva nazionale, conparticolare attenzione alleregioni del Mezzogiorno . I lregolamento quadro dellamisura è sbarcato in «Gazzett aUfficiale» alta vigilia di Natale .Manca, però, ancora un tassell oper completare il mosaico. Allostato attuale, infatti, non èancora possibile presentaredomande . Bisogna ancoraattendere l'emanazione di u ndecreto del ministro dell oSviluppo economico che definiràgli indirizzi operativi per lagestione dell'intervento m aanche quale sarà la modulisticada utilizzare .

Lo Statuto delle imprese è un aproposta di legge sottoscritta d aesponenti sia di maggioranza siadell'opposizione (150 firmatari )con l'obiettivo di semplificare tenorme egli oneri che limitano l alibertà d'impresa. Finora il testo èstato solo all'esame dellecommissioni di Montecitorio madopo il via libera della Bilanciol'iter dovrebbe essere accelerato .Lo Statuto punta anche ariordinare il prelievo fiscal eattraverso due deleghe a lgoverno . La prima è per unariforma di tutto il sistema dell eimposte che grava sulle imprese .La seconda, invece, è finalizzata adisc i plinare la possibilità d icompensare i crediti vantati neiconfronti delle pubblicheamministrazioni con i debiti d inatura sia tributaria checontributiva .

Sono due i fronti aperti perlemisure a sostegno della ricercai (primo è quello dei 350 milioni(150 milioni per il 2010 e 20 0milioni per 2011) messi adisposizione dalla Finanziari a2010 per recuperare te istanze d iquanti rimasero senza fondi nelclick day del maggio 2009 per gl iinvestimenti effettuati fino al28novembre 2008. Il secondo è,invece, il credito d'imposta di 100milioni finanziato dall'ultimalegge di stabilità per chi affideràattività di ricerca e sviluppo auniversità o ad enti pubblici d iricerca . In entrambi i casi siattendono i decreti attuativi : i lprimo dovrà dividere le risorsespettanti e il secondo dovr àdefinire tanto i tempi quanto lemodalità di accesso al nuov óvoucher.

TASSAZIONE DITTE 1NDIVID 1

La Finanziaria 2008 (legg e244/2007) aveva previsto perlepersone fisiche titolari di reddit id'impresa e di redditi dapartecipazione in società i nnome collettivo e in accomandit asemplice residenti in Italia l apossibilità di optare pe rl'assoggetta mento a tassazion eseparata con l'aliquota del 27, 5percento, a condizione che iredditi prodotti o imputati pe rtrasparenza non siano prelevati odistribuiti . La concretaattuazione della misura - adistanza di tre anni - è ancoraagganciata all'emanazione di u ndecreto del ministerodell'Economia per fissare itermini e le modalitàdell'opzione, il regime d iimputazione delle perdite, i ltrattamento delle riserve di utili ,il versamento dell'imposta .

press LIf1E07/02/2011 Il Sole 202

Spazio alla riforma degliincentivi già nel pacchetto svi-luppo .Il governo potrebbe ac -celerare in settimana. L'obiet-tivo è quello di un riordinocomplessivo e l'indirizzo ègià stato tracciato : addio ai tra-sferimenti a pioggia per fareleva, invece, sugli strument iautomatici come il credit od'imposta per gli investimen-ti. In questo modo, si taglie-rebbero decisamente i tempiper la revisione che solo unasettimana fa sembrava desti -nata a uno slittamento con u nemendamento al milleproro -ghe . Un "veicolo" per sposta-re in avanti di altri sei mes i(da metà febbraio a metà ago-sto) i termini entro i quali il go-verno avrebbe dovuto attua-re la delega contenuta nellalegge sviluppo del 2009 . Sem-pre mantenendo fermo l'oriz-zonte temporale dell'entratain vigore nel 2012 . Ora, però ,la svolta impressa dal gover -no alle misure a sostegn odell'economia rende possibi -le già in settimana l'apprododel piano messo a punto dalministro Romani sul tavolodel consiglio dei ministri. An-che perché la voce «incenti-vi» è una parte non seconda-ria del piano di misure per ilMezzogiorno .

Il rilancio della riforma de-gli incentivi e dell'attuazionedel piano per il sud, sarà ac-compagnato dall'Irap zero .La misura è stata prevista dal-la manovra triennale dell'esta-te scorsa e consente alle regio-ni meridionali di intervenirecon una propria legge per mo-dificare le aliquote Irap fin oad azzerarle, e decidere esen-zioni, detrazioni e deduzionil'avvio di nuove attività im-prenditoriali . Oltre alle startup potranno fruire dell'agevo-lazione fiscale anche le attivi -tà già in essere se si decide diavviare nuove iniziative nell eregioni meno sviluppate .

C RIPRODUZIONE RISERVATA

press LIf1E07/02/2011

Il Sole 911)2

Sul federalismoil Carrocciosi scopre diviso

uesta volta sotto torchioc'è la Lega. Messa all e

rette da una base dielettori e amministratori ar-rabbiata per gli esiti incerti delfederalismo e disaffezionataal Pdl del Cavaliere, fa sentireil suo pressing su un partitoche per la prima volta scopredelle divisioni al suo interno .Quel monolite verde, come fi-nora si è presentato il Carroc-cio, vede affiorare - suo mal-grado - analisi e soluzioni mol-to diverse sull'andare o no a lvoto . E soprattutto sul mollar eo no l'alleato di ferro, SilvioBerlusconi .

Tutto questo è stato eviden-te quando Roberto Maroni h aprovato a dare un ultimatumsul federalismo ponendo l'al-ternativa secca delle elezionise la riforma non fosse passa -ta in bicameralina. La sua li-nea è risultata sconfitta esmentita da Umberto Bossi ,che ha deciso di non staccarela spina e andare avanti con ildecreto. Male divisioni e le in-certezze restano .

Lo stop del Quirinale rimet-te in gioco tutto . E fa riviverespaccature dentro il Carroc-cio che stenta a trovare unaposizione pienamente condi-visa proprio per i malumor iche salgono dalla base . «S itratta di divergenze di opinio-ni, nulla di più», ha provato asminuire Roberto Castelli,ma la verità è che quel pattodi ferro tra Berlusconi e Bossiviene sempre più visto com euna minaccia ai fini del con -senso leghista nelle valli e neicomuni del Nord .

Dietro la posizione di Maro -ni di andare subito alle urne, vi -sta l'assenza di numeri parla-mentari sufficienti sul federali-smo fiscale, non c'era solo uncalcolo dei tempi. Masi è affac-ciata, per la prima volta, l'ipo-tesi di un possibile cambio dipremiership nella coalizione

di centro-destra. È questo il ta-bù che si sta per rompere . Ed èla ragione per cui la Lega st aprendendo tempo anche sul fe -deralismo: si aspettano gli esi-ti e le carte in mano alla procu -ra di Milano prima di romper egli indugi .

Il fatto è che la succession edi Berlusconi vuol dire anch equella di Bossi . Naturalment ela posizione del Cavaliere, da -te le indagini milanesi, è molt opiù precaria, ma nella Lega sicomincia ad avvertire che un apartita s'intreccia con l'altra. Eanche per questo comincianoad affiorare le diverse "corren-ti" che convivono sotto il soledella Padania.

Chi frequenta il Carrocci osa che c'è un'area, ribattezzatadel "cerchio magico", fatta d ichi vive a più stretto contatto,soprattutto fisico, con Bossi:Marco Reguzzoni, Rosi Mau-ro, Federico Bricolo . Un cer-chio che mal sopporta, pe resempio, il protagonismo diRoberto Maroni o anche diGiancarlo Giorgetti .

Ma quello della Lega è tutt oun arcipelago frastagliato ch esotto la guida del Senatur rie -sce a tenere insieme la Lom-bardia e il Veneto, ma pure lediverse anime venete Zaia -Tosi . In fondo, la storia e i de -stini della Lega sono tanto in-certi quanto quelli del Pdl ,perché per entrambi il collan-te è una leadership carismati-ca: quella del Cavaliere e quel-la del Senatur .

Questa legislatura è ancorasotto il regno dei due leader.Ma chi guarda avanti, vede ne-gli inciampi sul federalismoun'anteprima delle difficoltà edello stress a cui sarà sottopo -sto quest'asse.

Che probabilmente vivràancora una sua fase con u nvoto anticipato e in una cam-pagna elettorale che li rico-noscerà come leader, no navendone altri pronti in pan -china. Semmai, ne usciran-no di nuovi se l'esito dell eelezioni non dovesse benedi-re ancora una volta il Cava-liere e la sua coalizione .

'S RIPRODUZIONE RISERVATA

Pa • ina 11

press LIf1E07/02/2011 Il Sole 911)2

Edilizia, Un solo iter riunisce valutazioni urbanistiche, sanitarie e ambiental i

Antenne pér i cellularicon procédura unicaMa sul silenzio-assenso i giudici sono divis i

A CU RA DIStefano Rossi

Un procedimento unico esemplificato - che riunisce valu-tazioni edilizie, sanitarie e am-bientali - per liberalizzare i lmercato. E questa la filosofiaispiratrice del Codice delle co-municazioni elettroniche (Dlg s259/2003) che deve però esser edeclinato alla luce delle senten-ze, anche recenti, sull'installa-zione delle antenne e degli im-pianti di telefonia.

Secondo i giudici, una societ àpriva della concessione ministe-riale per la gestione del serviziodi telefonia mobile, può ottener eil rilascio del titolo abilitativo perl'installazione di impianti radiobase se svolge attività strumenta -le all'effettivo svolgimento de lservizio pubblico (Tar Lazio ,3567/2006) . Ma questa autorizza-zione - afferma il Consiglio d iStato nella sentenza 8099/2010-non si può ritenere implicita nel-la concessione ministeriale perl'esercizio dell'attività di radio-diffusione. L'ente locale deputa-to al ricevimento delle istanze eal rilascio dei titoli abilitativi è i lComune, così come stabilito nel -la procedura delineata negli arti-

colo 86 e 87 del Dlgs 259. Ed è ilComune - in un'ottica di sempli -ficazione - che rilascia l'autoriz-zazione all'installazione degli im-pianti di telefonia, anche sotto ilprofilo urbanistico-edilizio.

In sostanza, dopo l'entrata invigore del Codice, le valutazio-ni per il rilascio del permesso dicostruire, previste dal testo uni-co dell'edilizia, sono confluit enell'autorizzazione degli artico -li 86 e 87 (Consiglio di Stato6910/2004,100/2005, Cassazio -ne 33735/2005).

Un ruolo fondamentale è gio-cato dall'organismo «competen-te a effettuare i controlli» di com-patibilità del progetto con i limitidi esposizione, i valori di atten-zione e gli obiettivi di qualità, sta -biliti a livello nazionale in relazio -ne a quanto affermato dalla legge36/2oo1.I giudici amministrativi(Tar Lazio 4397/2006, Tar To-scana 158/2008) hanno ricono-sciuto nell'Arpa l'organismo in-caricato di rilasciare il parere d iconformità dell'impianto entr o30 giorni dall'istanza. Parere chesi inserisce anche nella procedu-ra tramite Dia prevista dal com-ma 4 dell'articolo 87 per gli im-pianti di minore potenza .

La giurisprudenza maggiori-taria ha previsto che il soggettoabilitato all'installazione deveessere in possesso del parere fa-vorevole dell'Arpa nel momen-to dell'attivazione dell'impian-to (Tar Campania 1630/2008,Tar Toscana 158/2008, Tar Lec -ce .4279/2006, Tar Napoli19379/2004) . Quindi un parer eche non è richiesto né per la for -mazione del titolo edilizio n éper l'inizio dei lavori . Tuttavia,con sentenza 928/2005 il Tar Ve -neto ha criticato questa impo-stazione affermando che il silen -zio-assenso di cui all'articolo 8 7comma 9 non si forma in man-canza della pronuncia dell'orga-nismo competente ad effettua -re i controlli. Una lettura cheeviterebbe la realizzazione d iimpianti assentiti ma privi de lparere dell'Arpa, garantendouna maggiore tutela alla salutedei lavoratori, delle lavoratric ie della popolazione in generale .

Un'altra pronuncia recentedel Consiglio di Stat o(8377/2010) apre all'installazionedi infrastrutture per telecomuni-cazione senza la valutazione diimpatto ambientale . In passatoera invece imprescindibile sotto-

porre alla procedura di V ia la rea-lizzazione di stazioni radio baseper telefonia cellulare. Così, i tri-bunali amministrativi regionali(Tar Bari 542-546/2000) afferma -vano che il rilascio da parte deiComuni di una concessione perl'installazione di tali impianti do-veva essere subordinato all'esitopositivo della procedura di Vi ada parte della Regione.

Il Consiglio di Stat o(3960/2006), condividendol'orientamento, dava una nuo-va lettura dell'articolo 2-bis del-la legge 189/1997, considerand ola Via come un controllo neces-sario per garantire il benesseredella popolazione mediante lasalvaguardia dell'ambiente edel territorio . Con l'abrogazio-ne della legge 189/1997 per ope-ra del decreto legislativo259/2003, invece, la giurispru-denza amministrativa (Tar Li-guria 422/2008, Consiglio di Sta -to 4910/2008) ha affermato chel'installazione di stazioni radiobase per la telefonia non è assog-gettata alla procedura di Via,poiché tali impianti costituisco -no opere di urbanizzazione pri-maria e di interesse pubblico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

press LIf1E07/02/2011 Il Sole 911)2

Ambiente. La delibera del comitato nazionale

Intermediari di rifiuti,l'iscrizione anticipa i tempiPaola Ficco

Il Comitato nazionale del-l'Albo nazionale gestori ambien-tali anticipa le regole per l'iscri -zione di commercianti e inter-mediari di rifiuti. Inoltre, il Comi-tato chiarisce unpunto nevralgi -co sui transiti transfrontaliericon delibera del 22 dicembre(per entrambe, si veda 11 Sole 24Ore del 17 gennaio).

Commerciantieintermedia-ri. Con la delibera n.1 del 19 gen-naio 2011, il Comitato stabilisceche la precedente delibera n . 2del15 dicembre 2010 non entra invigore dall'emanazione del D m(Ambiente-Economia) sulle ga-ranzie finanziarie, bensì dalla da-ta di pubblicazione in Gazzettadella stessa delibera

Pertanto, secondo l'articolo 3 ,comma 1, delibera 15 dicembre2010, chi svolge attività di com-mercio e intermediazione sen-za detenzione di rifiuti, dovràiscriversi nella categoria 8 del-l'Albo (ai sensi del Dm406/1998) decorsi 6o giorni dal-la pubblicazione in Gazzetta .Grazie a tale delibera, l'obbligodi iscrizione scatta per la primavolta a distanza di 12 anni dallasua istituzione . Le garanzie fi-nanziarie che le imprese dovran-no prestare sono dettate dal Dm8 ottobre 1996 (come modifica -to dal Dm 23 aprile 1999) .

L'anticipo della data di effica -cia della delibera si è reso neces -

sario perché il nuovo articol o212, comma io, Dlgs 152/200 6(come riformulato dal Dlg s205/2010), vigente dallo scors o25 dicembre, prevede che fin oalla data di entrata in vigore de lnuovo Dm che determinerà l'en-tità delle fideiussioni, si applica-no «le modalità e gli importi »previsti dal Dm Ambiente 8 ot-tobre 1996.

Quindi è quantomai opportu-no che le imprese che effettuanocommercio e intermediazionedi rifiuti senza detenzione (oradefiniti dall'articolo 183, commai, lettere i e 1) prestino la massi-

TRANSFRONTALIERIL'impresa stranieraè obbligata a istituireuna sede secondari ain Italia ma è sufficient eanche un domicili o.. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. .

ma attenzione alla «Gazzetta Uf-ficiale» perché la previsione èimmediatamente operativa e l eimprese in esercizio dovrannoattivarsi proprio dalla data dipubblicazione in Gazzetta.

In mancanza di iscrizion eall'Albo, al termine dei 6o giorn iprevisti come periodo transito-rio, scatteranno le pesanti san-zioni previste dall'articolo 256 ,commai, Dlgs 152/2006 per la ge-

stione non autorizzata di rifiuti eprecisamente: arresto da 3 mes ia i anno oppure ammenda da2.600 euro a 26.000 euro (se nonpericolosi) e arresto da 6 mesi a 2anni oltre all'ammenda da 2.600a 26 .000 euro (se pericolosi) .

Ora l'incarico di responsabiletecnico dell'impresa in attivitàpuò essere assunto dal propriolegale rappresentante . Entro i

.successivi tre anni, però, tale in -carico dovrà essere rivestito d apersonale dotato dei requisitiall'allegato D alla delibera 15 di-cembre 2010.

Lo svolgimento dell'attività s idimostra attestando di avere for-nito al Sistri le informazioni ri-chieste o di aver tenuto i registr idi carico e scarico (usando il mo-dello F allegato alla delibera).

Transfrontalieri . Le disposi-zioni applicative per l'iscrizio-ne del solo trasporto transfron-taliero in Italia, previsto dal nuo-vo articolo 194, Dlgs 152/2006,sono state oggetto della delibe-ra Albo 22 dicembre 2010 . Ora ,con nota del 25 gennaio 2on, i lComitato ha chiarito che l'obbli-go per l'impresa straniera di isti-tuire una sede secondaria conrappresentanza stabile entr o120 giorni dalla data di presenta-zione della domanda di iscrizio-ne è ritenuto soddisfatto «an-che dall'impresa che dispongadi un domicilio in Italia».

R ;HZOD'UZIONZ RiSERV :"4

press LIf1E07/02/2011 Il Sole 91I)2

Materia concorrente . Limiti alla potestà legislativa local e

La regione non puòlimitare le distanze

Gli standard di protezionedall'inquinamento elettroma-gnetico sono di competenza sta -tale . Quindi, alla competenza re -gionale è sottrattala predetermi-nazione dei limiti generici diemissione . Il Consiglio di Stato,con sentenza8377/2010, confer-ma l'orientamento della Cort ecostituzionale in materia di ri-parto di competenze nella deter-minazione dei valori di camp odelle onde elettromagnetiche.

La Consulta con una serie disentenze (303/2003, 307/2003 ,308/2003, 324/2003,331/2003) di -chiara parzialmente incostitu-zionali alcune leggi regionalipoiché contrastanti con la leggequadro 36/2001. In particolare ,la Corte rileva che le disciplineregionali impugnate attengonooltre che alla tutela dell'ambien-te, agli ambiti materiali della «tu -tela della salute», minacciatadall'inquinamento elettroma-gnetico, dell'ordinamento dellacomunicazione (per quanto ri-guarda gli impianti di telecomu-nicazione oradiotelevisivi), del-la produzione, trasporto e distri-buzione nazionale dell'energia(per quanto riguarda gli elettro-dotti), oltre che, più in generale,

del governo del territorio (checomprende, in linea di princi-pio, tutto ciò che attiene all'us odel territorio e alla localizzazio -ne di impianti o attività) . Ambitirientranti nella sfera della pote -stàlegislativa"concorrente" del -le Regioni a statuto ordinario, aisensi dell'articolo 117, comma 3 ,della Costituzione, e pertanto ca-ratterizzati dal vincolo dei prin-cipi fondamentali stabiliti dalle

. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. .. . . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .

PARAMETRI EUROPEILa «direttiva accesso »impone il rilasciodelle autorizzazion isecondo iter pubblic iveloci e trasparent i

. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. ..

leggi dello Stato.Secondo la Corte, la legge at -

tribuisce allo Stato la determina-zione dei limiti di esposizione,dei valori di attenzione e degl iobiettivi di qualità, cioè dei valo -ri di campo defmiti ai fini dell'ul-teriore progressiva minimizza-zione dell'esposizione . Vicever-sa, attribuisce alla competenzadelle Regioni l'indicazione degli

obiettivi di qualità consistenti i ncriteri localizzativi, standardur -banistici, prescrizioni e incenti -vazioni. Di conseguenza, nellematerie nelle quali la regionenon dispone di competenzaesclusiva, la disciplina dettatadal legislatore nazionale preva-le su quella regionale .

Il Consiglio di Stato ritieneinapplicabile la legge regionaleattraverso la quale è stata previ-sta per l'installazione della sta-zione base una distanza non con-forme ai valori di campo previ-sti dalla legge quadro.

Sempre la Corte costituziona-le (sentenza 336/2005) affermala derivazione comunitaria deiprincipi (direttiva accesso2002/19/CE, direttiva autorizza-zioni2002/20/CE,direttiva qua-dro 2002/21/CE, direttiva servi-zio universale 2002/22/CE) . Inparticolare, l'articolo u, paragra-fo1 della direttiva quadro stabili-sce che gli Stati membri, nell'esa-minare una domanda per la con-cessione del diritto di installarestrutture su proprietà pubbli-che o private, richiesta da un'im-presa autorizzata a fornire ret idi comunicazione elettronica,assicurino che l'autorità compe -tente «agisca in base a procedu-re trasparenti e pubbliche, applicatesenza discriminazioni néri-tardi; e rispetti i principi di tra-sparenza e non discriminazionenel prevedere condizioni perl'esercizio di tali diritti» .

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

press LIf1E07/02/2011 Il Sole 202

I[parere . La società affidataria non può sostituirsi all'Aat o

L'autorità d'ambitomantiene la tariffa

I soggetti gestori del servi-zio idrico non possono determi-nare le tariffe, in quanto la com-petenza spetta alle Aato (autori -tà d'ambito teritoriale ottimale)e ai soggetti che le sostituiranno .La Conviri ha esaminato, nel pa-rere 6884 del 19 gennaio 2011, u ncaso nel quale il gestore ha deci -so autonomamente quale doves -se essere la tariffa da applicare equando applicarla, determinan-do condizioni economiche pergli utenti superiori a quelle stabi -lite dall'Ato (ambito territorialeottimale) .

La società affidataria del servi-zio idrico si è sostituita all'autori -tà d'ambito nello svolgiment odella sua tipica attività di regola-zione, violando alcune disposi-zioni del Dlgs 152/2006 (articoli142, comma 3, e 154, comma 4) se-condo le quali gli enti locali, attra-verso la stessa autorità, svolgo -no le funzioni di determinazionee modulazione delle tariffeall'utenza .

L'invasione del soggetto ge-store nella sfera di competenz adell'Aato incide anche sull'im-

pianto complessivo della rifor-ma dei servizi idrici, che proprionella netta separazione tra attivi-tà di regolazione e di gestionetrova un principio fondante e ca -ratterizzante . Tuttavia le compe-tenze dell'autorità non si limita-no a determinare l'articolazionetariffaria, ma si estendono alla ve-rifica della sua concreta e corret-ta applicazione, nonché all'assol-vimento della funzione di con-trollo attribuita in relazione a lcontratto di servizio che regola irapporti tra l'autorità stessa e i lgestore.

Sulla base di tali elementi, laConviri evidenzia come l'Aato,non appena riscontri la mancata 'applicazione dell'articolazionetariffaria, deve diffidare il gesto-re dal proseguire in tale compor-tamento, preannunciando l'ero-gazione delle penalità previst ein convenzione per quanto gi àaccaduto, nonché l'applicazion edi ogni altra penalità prevista, si-no alla richiesta di rescissione indanno del contratto per caus egravi attribuibili al gestore .

Il parere conferma una posi-

zione consolidata della giuri-sprudenza in ordine ai poteri del -le autorità d'ambito nel settoredei servizi idrici, recentementerafforzata dal Tar Toscana conla sentenza n.6863 del 23 dicem-bre2010 . In tale pronuncia, il col-legio afferma come dalle dispo -sizioni del Dlgs 152/2006 (in par-ticolare dagli articoli 142 e 149)scaturisca la chiara attribuzio-ne, in via esclusiva, all'autoritàd'ambito dell'organizzazion edel servizio idrico integrato, ivicompresa la determinazion edella tariffa che costituisce con-temporaneamente onere pe rl'utenza e provento per il gesto-re del servizio (fatta salva lacompetenza dello Stato per l'in-dividuazione del cosiddetto me-todo normalizzato) .

La stessa sentenza delimitaanche i poteri in materia dellaConviri, rilevando come ess asia titolare, attraverso lapossibi-lità di esprimere osservazioni,rilievi e prescrizioni, di un pote -re d'impulso e di indirizzo, sen -za però che l'esercizio di quest ipoteri possa sconfinare in unaattività di amministrazione atti -va . In particolare, la competen-za della commissione in mate -ria tariffaria è limitata dalla leg -ge alla determinazione del me-todo tariffario .

At. Ba .©RIPRODUZIONE RISERVATA

dai tr bunaU U

Punteggiominimoper accederealla mobilitàMaria Bari là

giudice del lavoro diLecce riconosce alle ammini-strazioni pubbliche la possi-bilità di fissare un punteggiominimo per il superamentodei colloqui nelle procedur eselettive di mobilità (pronun-cia 31 dicembre 2010) . Per l eamministrazioni si apre unospiraglio di autonomia nel fis -sare criteri di merito di fron-te a una disciplina molto rigo -rosa . Il giudice di Lecce re-spinge l'obiezione dei ricor-renti che lamentavano la pre-sunta illegittimità di unosbarramento . Apparirebbe il-legittima la previsione di ungiudizio di idoneità com epresupposto per essere tra-sferiti nei ruoli del comun eche ha bandito la procedura :essendo dipendenti pubbli-ci, hanno già conseguito ungiudizio di idoneità superan-do un concorso pubblico.

Il giudice dà ragione al co-mune: l'ente può fissare «cri-teri di valutazione della pro-fessionalità che non si limiti-no alla verifica in astratto deititoli in possesso del candida-to, ma che tengano conto del -le attitudini personali da veri-ficare attraverso una discus-sione argomentata con il can-didato stesso e da valutarecon un punteggio minimo, aldi sotto del quale il candidatoviene ritenuto inidoneo ri-spetto allo specifico posto daattribuire nel particolare con -testo organizzativo» .

Un passaggio che dà concre -tezza ai criteri dell'articolo 30 ,comma i, del Dlgs 165/2001 .Non è un mistero che l'obbli-go delle procedure di mobilitàsia percepito come una vessa-zione perché costringe a reclu-tare dipendenti di altri enti, an-ziché assumere risorse nuo-ve. La giurisprudenza ormai ècostante nell'affermare che l eassunzioni effettuate senz aesperire la mobilità obbligato- 'iria sono nulle, mentre quell eche non rispettano le procedu-re di mobilità volontaria sonoannullabili se impugnate dagliinteressati .

Ancora più vincolante la ri -forma Brunetta che impone d irendere pubblici i posti vacan-ti che si intendono coprire tra-mite concorso . La pubblicit àdei posti deve avvenire sui sit iistituzionali con l'indizione dibando di mobilità e l'indicazio -ne dei criteri di selezione. Il de-finitivo trasferimento è condi-zionato dall'assenso del diri-gente che cede e da quello chedeve acquisire la nuova unità.

Il giudice chiarisce poi unaspetto controverso : un'am-ministrazione può dichiarar enon idoneo alle procedure d imobilità un soggetto che h avinto già un concorso pubbli-co per il medesimo profilo pro-fessionale . Occorre però sal-vaguardare l'articolo 30, no nbisogna cioè «eludere l'appli-cazione del principio del pre-vio esperimento di mobilità ri -spetto al reclutamento di nuo-vo personale» per non incor-rere nella nullità degli atti . Ilgiudice raccomanda che leprocedure di valutazione, qua-le espressione del potere di-screzionale, si fondino su re-gole rispondenti a correttezzae buona fede, applicabili da ldatore pubblico che agisc econ i poteri del privato .

Le amministrazioni, perciò,potranno fondare le loro valu-tazioni ponendo, ad esempio,domande pertinenti e di inte-resse del profilo professiona-le bandito con la mobilità . Ilgiudice, poi, sottolinea ch espesso il giudizio di idoneità ènecessario perché il profil oprofessionale acquisito dal -l'impiegato che partecipa alleprocedure di mobilità è statoconseguito tramite progres-sioni verticali interne oppurein assenza di concorsi pubbli-ci. Infine la varietà delle ammi-nistrazioni non garantisc eche le connotazioni professio-nalipossano esprimersi in ma-niera indifferenziata in ognisettore, con la conseguenzache organizzazione e dimen-sioni di un ente incidano sul ti-po di esperienza sviluppata esulla possibilità di adattars inell'amministrazione di desti -nazione . In sintesi, il bando d imobilità può determinare unaselezione a tutti gli effetti .

RIPRODUZIONE RISERVATA

Revisione del piano per le nuove gareUn nuovo piano d'ambit o

consente ai potenziali concor -renti l'elaborazione di un busi -ness plan credibile e con proie -zioni più sostenibili .

Il quadro normativo in mate -ria si snoda sull'articolo 8 del co-siddetto metodo normalizzato ,il quale stabilisce che nel con-tratto di servizio l'Aato discipli-na la revisione triennale per la

del periodo regolatorio trienna-le oppure al verificarsi delleeventualità, espressamente pre-viste, che giustifichino una revi -sione straordinaria.

Tuttavia l'articolo 149, com-ma i, del Dlgs 152/2006 prevedeuna deroga disponendo che, aprescindere dall'avanzamentotempistico della fase regolato -ria in atto, l'autorità può proce -dere anche all'aggiornament odel piano d'ambito, affermandoquindi il principio che una revi -

ma L'autorità d'ambito e unasocietà in house gestore del ser -vizio idrico possono chiederela revisione del piano d'ambitoper gestire in modo ottimale l agara per l'individuazione del so-cio privato della stessa società.

La Conviri ha affrontato il te -ma della reimpostazione dellostrumento programmatico delservizio idrico nel parere n.6882 del19 gennaio 2011, correla -to alla scelta degli enti locali so -ci di avvalersi dell'opzione data LA alANCEdal comma 8 dell'articolo 23-bis Per i potenziali concorrenti

sione dello strumento progra mdella legge 133/2oo8, r .ced

pettunità di elaborare

matorio del servizio idrico,nondo alla cessionèàehe • 2i tt

usiness pia n

strettamente legata alle scaden-traverso una gara per la scelta

ze previste dal metodo norma-delsocioprivato .

credibile e con proiezioni

lizzato,epossibile .Lo sviluppo del percorso piùsostenibili

La Conviri sostiene comeper l'individuazione del part-

possibile una revisione antici-ner operativo si ha tuttavia nel pata del piano d'ambito quandoterzo anno del piano d'ambito, verifica dei miglioramenti di ef- i comuni aderenti all'Ato e con -rispetto al quale sia l'autorità ficienza,perlaverificadellacor- temporaneamentesocidellaso-sia il soggetto gestore chiedo- rispondenza della tariffa media cietà in house gestore uscent eno l'anticipazione della revisio- rispetto alla tariffa articolata, optino per la modifica dell ane ordinaria, evidenziando per la verifica del raggiungi- composizione sociale del gesto -che uno dei presupposti della mento dei traguardi di livello di re con l'ingresso di un socio pri -buona riuscita della gara è situ- servizio ovvero dell'effettuazio- vato, configurando una sorta d iramente costituito dalla capaci- ne degli investimenti .

novazione soggettiva del rap -tà di rappresentare con la mas-

Tuttavia tale disposizione porto obbligatorio .sima trasparenza, attraverso la non fornisce indicazioni circa Infatti l'ingresso nella socie -data room, la distribuzione dei la possibilità di procedere a una tà di gestione di un socio priva -rischi e la redditività dell'inve- revisione del piano d'ambito to che ne detenga almeno i lstento.

che non sia legata alla scadenza 40% del capitale azionario e

che il fatto che intervenga co-me socio industriale od opera-tivo, concorrendo material-mente allo svolgimento del ser-vizio pubblico o di fasi dellostesso, appaiono condizion isufficienti a riguardare l'interaoperazione come fosse un nuo-vo affidamento .

Sulla base di tali condizion i(che presuppongono una ge-stione esistente con evidentipossibilità di sviluppo nel me -dio periodo), la revisione delpiano d'ambito del servizio idri -co si configura come atto dovu -to al fine di ottemperare, nelquadro di svolgimento della ga-ra, al principio di trasparenza ,con riguardo alle informazion inecessarie affinché potenzial iconcessionari possano decide-re se sono interessati a parteci-pare alla procedura .

Nel caso della gara per il re-perimento del socio privatodella società di gestione de lservizio idrico integrato tal i«informazioni necessarie» so -no contenute nel piano d'ambi-to che, pertanto, deve essere i lpiù possibile aggiornato e ade-rente alla realtà.

Al . Ba .A)RIPRODUZIONE RISERVATA

press LiflE07/02/2011 Il Sole 91I)2Servizi idrici . Ritenuto non legittimo l'utilizzo del valore netto contabile dei beni non ancora ammortizzati c

Sull'acqua il nodo indennitàLa Commissione di vigilanza rivede la «buonuscita» al vecchio gestor eAlberto Barbier oaia Il nuovo gestore del servi-zio idrico deve corrispondere aquello uscente un indennizzoper i beni non interamente am-mortizzati, determinandolo i nbase alle norme del Dp r168/2oi o o secondo quanto pre -visto nel precedente contratt odi servizio. La Commissione na-zionale per la vigilanza sulle ri-sorse idriche (Conviri) nel pare-re n. 6886 del 19 gennaio 2011 ri-tiene non legittimo, alla luce del -le normative vigenti in materiadi trasferimento delle infra-strutture del servizio idrico in-tegrato, l'adozione di modalitàche prevedano l'utilizzo di me-todi fondati sul valore nett ocontabile, così come risultant edalle scritture contabili del ge-store, inquanto non coinciden-te necessariamente con quell outilizzato come base di calcol odall'autorità d'ambito.

Con tale metodo, infatti, a pa-rità di importi (investiti/piani-ficati) possono essere diverse

le aliquote di ammortament outilizzate, come diversi i crite -ri di eventuale rivalutazionedei cespiti, e diversamente va-lutato il capitale investit oall'inizio dell'affidamento fraquanto riconosciuto in tariffa equanto invece inserito nei libricontabili del gestore .

Secondo la Conviri, le rego-le per l'indennizzo dovuto algestore uscente da quello su-bentrante, per gli impianti delservizio idrico non ancora inte -ramente ammortizzati, devo -no seguire invia generale la dirsciplina definita dall'articoloio del Dpr 168/2oro . In base aquesta disposizione, infatti, se ,al, momento della cessazion edella gestione, i beni afferential sistema delle reti e delle do -tazioni infrastrutturali del ser -vizio non sono stati interamen -te ammortizzati, il gestore su-bentrante corrisponde al pre-cedente gestore un importo pa -ri al valore contabile origina -rio non ancora ammortizzato,

al netto di eventuali contributipubblici direttamente riferibi-li ai beni stessi .

La norma del regolamento at-tuativo dell'articolo 23-bis dellalegge 133/2008 salvaguarda co-munque le disposizioni conte-nute nelle discipline di settore ,anche regionali, vigenti alla da-ta della sua entrata in vigore ,nonché gli eventuali diversi ac -cordi tra le parti stipulati primadella stessa scadenza. Il datonormativo, che si applica ancheal settore idrico, introduce quin-di una regola generale valevol eper il futuro, ma garantisce an-che la conservazione degli ac -cordi specifici modulati nelleconvenzioni stipulate in prece -denza alla sua entrata in vigore.

La clausola di salvaguardi aconsente al gestore uscente d iottenere un indennizzo modula-to in termini di effettivo riscon -tro sugli investimenti sostenu -ti . Molte convenzioni di servi -zio, infatti, contengono regol eche determinano il calcolo del

valore non ancora ammortizza -to sulla base della differenza tr agli investimenti sostenuti (sot-tratti gli eventuali contribut ipubblici a fondo perduto) e l aquota degli stessi già ammortiz-zata dalle tariffe degli anni tra-scorsi, sulla base quindi dellealiquote di ammortamento pre-viste nel piano di ambito .

Tale metodo è caratterizzatodalla sostanziale neutralità de lprofilo tariffario rispetto al sog-getto gestore, in quanto il pianodelle tariffe non subisce varia -zioni dovute al fatto che a unacerta data un gestore subentri aun altro . La Conviri evidenziaquindi la necessità che la defini -zione dell'indennizzo non inci-da sulle dinamiche tariffarie eche sia fondata su parametr istrettamente correlati alla sto -ria gestionale del servizio .

Analogamente, la clausola d isalvaguardia contenuta nell'ar-ticolo io, comma 2, del Dp r168/2010 garantisce anche leeventuali discipline regionali,

spesso richiamate nei contratt idi servizio al fine di utilizzarenegliAto (ambito territoriale ot-timale) con caratteristiche fun-zionali omogenee dei modul icomuni per la regolazione de lpassaggio delle reti tra vecchioe nuovo gestore .

Il sistema deve peraltro esse-re strutturato su un'analisi del-le infrastrutture, degli impiant ie delle dotazioni tecnologichemolto accurata, che distinguaanche gli eventuali diversi regi -mi proprietari e che permettadi evidenziare i -flussi economi-ci nel tempo veicolati dagli ent ilocali ai soggetti gestori .

Sulle caratterizzazioni del -le reti e delle dotazioni, l'anali-si deve tenere in considerazio-ne sia eventuali specificazion inelle convenzioni di servizio,sia le varie disposizioni del Dl-gs 152/2006 che ne connotanoalcune specificità funzionali odi sviluppo (ad esempio arti -coli 153 e 157) .

C IlPROSUZIONF RISERVATA

Tar Toscana . Inammissibile il ricorso della provincia di Pis a

Sull'efficacia dei contratti swapdecide il giudice ordinarioDomenico Gaudiello

Competente il giudice or-dinario a decidere sull'effica-cia dei contratti swap . Il Ta rToscana, con la sentenza bre-ve n. 154 del 2011 ha dichiara-to inammissibile un ricors opresentato dalla provinciadi Pisa contro le banch eDexia e Depfa.

La provincia di Pisa avevasospeso i pagamenti e avevaprovveduto ad annullare invi adi autotutela tutti i provvedi -menti amministrativi con cui

IL NODO

Rimane da stabilirese sarà competentela Corte di Londr adov'è già instauratauna causa sulla question e

aveva inizialmente stabilito diconcludere i contratti swap, eciò per contrarietà alla norma-tiva allora vigente . L'annulla-mento in autotutela aveva por-tato le banche a iniziare unadoppia azione, la prima di fron-te alla Corte di Londra (compe-tente in forza dell'Isda maste ragreement) per far riconosce-re l'inadempimento dell'entelocale che aveva sospeso tutti ipagamenti ai sensi degli swap ,e la seconda dinanzi al Tar To -scana per impugnaregli atti d iautotutela adottati dalla pro-

vincia. La corte inglese si è pro -nunciata inizialmente solo sul -le questioni di giurisdizione ,dichiarandosi competente adecidere sulla causa promossadalle banche .

Il Tar Toscana, invece, hari-conosciuto la legittimità del-l'autotutela pur non prenden-do posizione sull'efficacia deicontratti swap, rimandandoogni decisione al giudice"competente" . La provinci adi Pisa ha quindi fatto nuova-mente ricorso al Tar Toscanaper far dichiarare l'inefficaci adei contratti ai sensi di quantostatuito dalla sentenza6579/2010, ritenendo, eviden-temente, che la competenz aspettasse anche in questo ca-so al giudice amministrativo .

Con la sentenza odierna ilTar Toscana ha invece stabili -to l'inammissibilità dell'ultimoricorso presentato dalla pro-vincia ritenendosi incompe-tente e richiamando i ragiona -menti già svolti nella sentenza6579/2010 . Quale giudice civi-le sarà competente a pronun-ciarsi, l'italiano o l'inglese? Daun primo punto di vista, l'avergià instaurato una controver-sia dinanzi alla Corte di Londrasul medesimo argomento (lavalidità dei contratti swap) do-vrebbe favorire la concentra-zione della competenza dinan-zi al giudice inglese .

In quel caso, il giudice ingle-se non potrà prescindere dal

fatto che gli atti con cui la pro-vincia ha autorizzato il contrat -to sono stati annullati e dun-que dovrà altresì valutare co-me l'annullamento di questi sipropaghi al contratto swap inquestione . In particolare, do-vrà chiedersi se le norme conle quali gli atti amministrativierano in contrasto siano anchedi ordine pubblico odi applica-zione necessaria. Se fossero ri-tenute di ordine pubblico, i lgiudice potrebbe annullare an-che il contratto swap .

Diversamente, il giudice in-glese potrebbe stabilire la vali-dità del contratto ritenendoprevalente la tutela dell'affida -mento fatto dalle banche sull acapacità inizialmente dichiara-ta dall'ente di stipulare i con-tratti swap (la tesi al moment opiù palusibile) .

In tal caso, si aprirebbe co -munque la questione relativ aall'esecuzione in Italia dellasentenza inglese nei confrontidella provincia di Pisa alla lu-ce dell'ordine pubblico econo -mico interno . A complicare ilquadro, vi sarebbe la recentepronuncia nella quale il Consi-glio di Stato (sentenza 11/2011)si è occupato di un caso di au-totutela e del suo impatto suicontratti successivi, ritenen-do che il solo annullamentodegli atti produce in automati-co la caducazione del contrat-to stipulato .

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Pagina 15

Professionisti. Non serviDottori commercialisti, medici, consulenti del lavoro temono di diventaresempre di più un front offe, gratuito, della pubblica amministrazion e

DI MARINO LONGONI

L'informatica., internet, la trasmis-sione, la gestione e la conservazio-

ne elettronica dei dati avrebbero dovu-to liberare il professionista e l'impresadai lavori più noiosi, meno qualificanti .Nell 'immaginario collettivo avrebberodovuto aprire a un approccio creativo ,migliorare la qualità del lavoro e laquantità di tempo libero. Ma la realtàsta prendendo un'altra piega.Anche perché il numero e la complessitàdegli adempimenti è in continua cresci -ta . Negli ultimi mesi si è assistito a unavera e propria raffica di nuove scadenze, '

modulistica, visti di conformità, comu -nicazioni sempre più complesse da ge -stire. Sono almeno una decina i nuo-vi adempimenti, la maggior parteintrodotti dalla manovra estiva (dl78), che avvicinano i professionist iai forzati dell 'informatica . Tanto che

tra i dottori commercialisti, i medi -ci, i consulenti del lavoro è esplosa l a

protesta : molti temono che la profession efinisca per trasformarsi in un front of-fice della pubblica amministrazione (inparticolare dell 'Agenzia delle entrate) .Un fornitore di servizi per giunta nonretribuito da chi il servizio lo richiede enemmeno tanto degno di riguardo : lo di -mostra il fatto che le istruzioni arrivan osempre last minute, come le proroghe; lasospensione delle sanzioni è affidata acomunicati-legge e di software gratuiti(come gli adempimenti) proprio non s ene parla . Ma perché, se il contribuentenon rispetta un termine paga una sanzio-ne, mentre se non lo rispetta la pubblicaamministrazione non succede nulla? Vabene la lotta al l 'evasione, ma quanto co-sta? E chi paga? Il tempo delle impresee dei professionisti non ha valore? E i llavoro del medico può dipendere da l

funzionamento di un hardware o unsoftware o una linea telefonica ?E poi c'è il click day, dove si tocc ail vertice delle potenzialità dell'in -

formatica . E delle disfunzioni dell amacchina amministrativa . Perché ap-

parentemente con un semplice colpo d imouse si ottiene il diritto all'agevolazio -ne, all 'incentivo; al permesso di soggior-no (tanto per citare gli ultimi tre casi) .Basta code, basta carta, basta perdite d itempo. Di fatto però succede spesso cheil sistema vada in black out, oppure lerichieste sono talmente sovrabbondantiche i fondi o i posti disponibili si esau-riscono in una frazione di secondo . Eallora a decidere chi acquisisce il dirittoe chi no sarà la connessione, la banda ,la fortuna o chissà.Benvenuti nel nuovo millennio, anche se ,non è un paese dei balocchi .

Riproduzione riservata

Pagina I

Il percorso della norma è stato scandito dalle proroghe

Originariamente la norma, introdotta dal decreto legge 117 del 3 agosto 2007 ,prevedeva il divieto di guida di autoveicoli con una potenza specifica, riferit aalla tara, superiore a 50 kw/t, per i titolari di patente di guida di categori aB, dopo i primi tre anni dalla data del rilascio (poi ridotti a uno dalla leggedi conversione n . 160 del 2 ottobre 2007) . Comunque soltanto per le patent irilasciate dal 31 gennaio 2008. Successivamente il decreto legge n . 248 del31 dicembre 2007, convertito dalla legge n . 31 del 28 febbraio 2008, avevaintrodotto una prima proroga: le disposizioni del comma 2-bis dell'art. 11 7del codice della strada si dovevano applicare ai titolari di patente di guid adi categoria B rilasciata a partire dal 1° luglio 2008 . Con il decreto legge n .97 del 3 giugno 2008, convertito dalla legge n. 129 del 2 agosto 2008, erastato disposto un ulteriore rinvio: le limitazioni alla guida erano valide soloper i titolari di patenti di guida di categoria B rilasciate dal 1° gennaio 2009 .Tale termine era stato poi prorogato di un anno, al 1° gennaio 2010, pe reffetto del decreto legge n. 207 del 30 dicembre 2008, convertito dalla legg en . 14 del 27 febbraio 2009. Successivamente era stata disposta un 'ulterioreproroga: con il decreto legge n . 194 del 30 dicembre 2009 convertito dall alegge n. 25 del 26 febbraio 2010 l'entrata in vigore delle limitazioni alla guidaper i neopatentati di categoria B veniva fatta slittare al 1° gennaio 2011 . Sitrattava della quarta proroga per l'applicazione del comma 2-bis dell'art .117 del codice della strada . Infine, la legge di riforma stradale n. 120 del 29luglio 2010, oltre a modificare le restrizioni in termini di potenza dei veicol iche possono essere guidati dai neopatentati e a sopprimere la scadenza de l1° gennaio 2011, ha disposto che le limitazioni imposte dall'art . 117, c . 2-bis ,del codice della strada si applicano ai titolari di patente di guida di categoriaB rilasciata a decorrere dal 9 febbraio 2011 .

Pagina 17

Neopatentati, i limiti sono realtàChi ha la licenza B guida solo auto con potenza fino a 55kzvl t

Pagina a curaDI STEFANO MANZELL I

ED ENRICO SANTI

Dal 9 febbraio 2011i titola -ri di patente di categori aB, per il primo anno dal -la data del rilascio, non

potranno guidare autoveicoli chehanno una potenza specifica, rife -rita alla tara, superiore a 55 kw/t .Inoltre, con riferimento ai veicolidi categoria Ml, cioè destinati altrasporto di persone, con almenoquattro ruote e al massimo ottoposti a sedere oltre al sedile de lconducente, dovrà essere rispet-tato un ulteriore limite di potenz apari a 70 kw/t . E questo l'effettodella legge di riforma stradalen. 120 del 29 luglio 2010 che hamodificato l'art . 117, c. 2-bis, delcodice della strada, prevedendo-ne l'applicazione per le patentirilasciate a partire dal 9 febbraio2011 . I limiti alla guida dei neo -patentati hanno subito continu irinvii negli ultimi quattro anni .Solo grazie alla recente riformastradale è stata definita concre-tamente la data di partenza perl'applicazione delle norme chevietano ai neopatentati di cate-goria B, nel primo anno dal mo-mento del rilascio della licenza ,di guidare veicoli che superan oalcuni parametri in termini dipotenza . Le nuove norme, oltr ead aumentare il rapporto poten-za specifica/tara da 50 a 55 kw/t ,hanno introdotto un limite di 7 0kw riferito alla potenza massimain termini assoluti; ciò al fine dievitare l'incongruenza che i neo-fiti del volante possano condurrevetture pesanti e potenti, ma nonle medie vetture. I nuovi limiti,come disposto dallo stesso art .117 del codice della strada, nonsi applicano ai veicoli adibiti alservizio di persone invalide tito-lari dell ' apposito contrassegno,a condizione che la persona in-valida sia presente sul veicolo.

D'altro canto, per chi ha subito lasospensione della patente ai sensidel l'art. 75, comma 1, del decretodel presidente della repubblic an . 309 del 9 ottobre 1990 in ma-teria di sostanze stupefacenti, lelimitazioni riferite alla potenza

dei veicoli sono estese ai prim itre anni dalla data di rilasciodella patente . Il titolare di li-cenza di categoria B che circol aoltrepassando i limiti di guid aindicati dall'art . 117 del codicedella strada subisce la sanzione

amministrativa del pagamento di152 euro e la sospensione dellapatente da due a otto mesi . Nonè comunque semplice, neanch eper l 'organo di polizia stradale ,accertare se un veicolo è condot-to da un neopatentato o meno .

Ai fini del calcolo del rapportopotenza/tara, tale indice è indi-cato nel riquadro n. 3 della cartadi circolazione per gli autoveicoliimmatricolati dopo il 4 ottobre2007. Prima di tale data, se l acarta di circolazione è stampatasu modello MC 820 F, la poten-za massima in kw è indicata ne lpunto P2 del riquadro n . 2, men -tre la tara va calcolata aggiun-gendo 75 kg alla massa a vuotodel veicolo scritta nel riquadron. 3 . Per i veicoli più vecchi, ne lriquadro n . 2 sono indicate l apotenza in kw e la tara in kg .Sempre con riferimento all erestrizioni per i neopatentati ,restano invariati gli ulteriorilimiti previsti dall'art . 117 delcodice della strada . Per i primitre anni dal conseguimento del -la patente di categoria B non s ipuò superare la velocità di 100km/h sulle autostrade e di 90km/h sulle strade extraurbaneprincipali. Da evidenziare chela direttiva 2006/126/CE in ma-teria di patenti di guida, le cu inorme, in corso di recepimento ,diventeranno operative dal 19gennaio 2013, prevede che lelimitazioni di velocità si esten-deranno, secondo la nuova clas-sificazione che sarà introdotta ,ai titolari delle licenze patentidi categoria A2 (motocicli di po-tenza non superiore a 35 kw co nun rapporto potenza/peso no nsuperiore a 0,2 kw/kg e che nonsiano derivati da una version eche sviluppa oltre il doppio dellapotenza massima), A (tricicli d ipotenza superiore a 15 kw e mo-tocicli) e B1 (quadricicli diver-si da quelli leggeri) . Ma per lacompiuta definizione di questenuove regole occorrerà attenderel'approvazione finale da parte delConsiglio dei ministri del decre-to legislativo, che attualmente èall 'esame dei competenti organiper i prescritti pareri . © Riproduzione riservata--E

17

Linea dura contro chi alza il gomitoPer quanto riguarda limitazioni imposte ai ne -opatentati previste dalle norme attualmentevigenti, restano operative le restrizioni intro-dotte la scorsa estate con la riforma stradale .In particolare, se nei primi tré anni dalla dat adi conseguimento della licenza di categoria Bil neopatentato commette una violazione checomporta la sanzione accessoria della sospen -sione della patente di guida, la durata dell asospensione viene aumentata di un terzo allaprima violazione e raddoppiata per le succes-sive infrazioni; tali regole si applicano per cin-que anni anziché tre, se la prima sospension evenga disposta per un periodo superiore a tremesi . Permane l'obbligo del tasso akolemic ozero per i neopatentati nei primi tre anni dal

conseguimento della patente di categoria B.Con un tasso superiore a 0,5 g/1 e inferiorea 0,8 g/1 si applica l'incremento di un terzodelle sanzioni amministrative previste pergli altri conducenti dall'art . 186, c . 2, lett . a) .Per una concentrazione alcolemica superior ea 0,8 o 1,5 gli si applica l'aumento da un terz oalla metà delle sanzioni normalmente previ-ste rispettivamente dall'art . 186, c . 2, lett . b )e dall'art. 186, c . 2, lett. c) . Il minore di 18anni trovato alla guida dopo aver assunto be-vande alcoliche può conseguire la patente dicategoria B soltanto a 19 anni (per un tassoalcolemico rilevato compreso fra O e 0,5 g/1) oa 21 anni (per un tasso alcolemico accertatosuperiore a 0,5 gli) .

Pagina 17