«Difendere gli indifesi»enochseminar.org/pdfs/difendereIndifesi.pdf · Vangelo, di prendere in...

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A \ tQ «Difenderegliindifesi» '11 ~ ~ QjJJ1 . La fede ~.contro il cinismo di Alessandro Nangeroni MILANO - Proprio all'indo- mani del messaggio papale sui mass media per la 22esima Gior- nata mondiale delle comunica- zioni sociali. si è tenuto l'altro giorno il consueto incontro annuale tra i giornalisti milanesi e il cardinale Carlo Maria Marti- ni, arcivescovo della Diocesi di Milano, per celebrare la festa di San Francesco di Sales, patrono deilliornalisti. Già nell'omelia, il cardinale aveva indicato lo «stile» che deve avere il cristiano nell'operare in un campo difficile e ricco di con- traddizIOni come quello della co- municazione sociale: solo la fede può permettere, come dice il Vangelo, di prendere in mano i serpenti senza essere avvelenati, di camminare sugli scorpioni senza essere pun~i. «Poss,o dire di me stesso - ha nconosclUto con una punta di ironia - di non avere unaJede così grande». Ma è stato nella conversazione con i giornalisti che il cardo Mar- tini ha alTrontatoalcune questio- ni di attualità. Dopo aver ricor- dato di aver compiuto l'ottavo anno della sua missione in dioce- si, e rammentato i punti princi- pali della sua azione pastorale (in cui hanno particolare rilevanza le scuole di formazione all'impe- gno socio-politico sul tema «edu- care alla politica»), la sua' parte- cipazt!>ne al Sinodo e il contribu- to dato alla stesura della pnma-". bozza, già consegnata al Papa, del documento finale, il cardo Martini ha reso noti i suoi prossi- mi viaggi missionari in Bangla- desh (metà di febbraio) e nel Ciad (luglio): «Ho scelto questi paesi - ha detto l'arcivescovo - perché sono molto poveri. Voglio verificare la presenza della Chiesa in questi luoghi travagliati e in- contrare i missionari milanesi che operano colà. In futuro spero di potermi dedicare a un viaggio in India». . Quale Europa Successivamente il cardo Mar- tini ha riservato spazio al di- scorso sull'Europa, non certo quella politica, degli Stati, ma quella di cui ama parlare Papa Giovanni Paolo II, che va dall' A- tlantico agli Urali. «Esiste una organizzazione' ecclesiastica che rappresenta le Chiese d'Europa di cui sono presidente dalla Pasqua scorsa - ha detto il cardo Martini -, parallelamente opera un'orga- nizzazione presieduta dal metro- polita di Leningrado Alexis, uomo di grande intelligenza e sensibili- tà, che raccoglie l'adesione delle Chiese protestanie e ortodossa. Un coml/ato di coordinamento fa- vorisce incontri comuni tra le due organizzazioni. L '8 e il9 febbraio si terrà un incontro a Milano di questo comitato in cui si discuterà di due grandi iniziative: /'Incontro ecumenico delle Chiese a Erfurt (28 sellembre - 2 ollobre), che si terrà per lo prima volta in un pae- se comunista, un incontro non di teologi ma di comunità di base. Poi, più importante, l'assemblea di Basilea (/5-21 maggio '89) sul tema «Pace nella giustizia». im- portante perché anticipa il Consi- glio ecumenico de//e Chiese del 1990». A questo punto le domande dei giornalisti. Cosa pensa della discussione che si svolge in Italia sul «perdonismo» ai brigatisti rossi? (Va ricordato che il cardi- nale aveva ricevuto le armi dei terroristi, ha celebrato le nozze di Marco Barbone, l'assassino di Walter Tobagi, giornalista del «Corriere della Sera»). Brigatisti pentiti «Non mi riconosco nel diballi- to. Non si può dire pentitismo sì, no. La Chiesa sa vedere nella pro- fòndità delle cose. C'è una con- trapposizione tra vendella (elimi- nare fisicamente l'avversario) e riabilitazione, un processo molto lungo per riportare una persona nella società civile. La pena del re- sto che scopo ha? Riabilitativo senza dubbio. La pena non può quindi cancellare in maniera arbi- traria un passato che rimane. Ma deve aiutare un individuo a ritro- vare se stesso come persona. Ci può essere pertanto un tipo di pe- no che può essere alternativo al carcere}}. " Subito dopo una domanda vo- lutamente provocatoria. Cosa pensa dell'essere «diversi», del tema tanto attuale dell'omoses- sualità? Il cardinale, garbata- mente, alTronta con ele.8anza un tema che può far arrossIre, su cui già il cardo Ratzinger ha pronun- ciato parole molto precIse. «La prima cosa è saper accellare se stessi, cosa che del resto ognuno di noi deve saper fare. Non appiat- tendosi su se stessi, ma aspITando agli ideali. In questo soccorre lo fede)}. Violenza negativa Per vivere oggi si dice sempre più spesso che occorre cinismo. «Se SI vuoi intendere nel senso giu- sto una affermazione così drasti- ca, credo si debba più corrella- mente parlare di realismo. Biso- gna saper conquistare lo çapacità di vedere a fondo il negativo e il . positivo di ogni situazione. La no- stra non è una società che si può accellare o rifiutare in blocco. Di qui il discernimento. La spada a due tagli per trovare il modo di di- stricarsi, per camminare sempre sul/a strada giusta. E in questo ci soccorre /'intelligenza, perché ci. perme/le di sciogliere le contrad- dizioni anche più complesse)}. Ma basta il discernimento? L'escalation di violenza in tv e nella vita colpisce gli indifesi, so- prattutto i bambim, che non pos- seggono una adeguata capacità di discernimento. «Il puro deplo- rare non basta. Biso$na agire in maniera efficace. Difendere anche con i sistemi legali gli indifesi. Ma soprallullo occorre far si che gli indifesi assumano lo capacità di difendersi. Compito dei genitori é educare i bambini a compiere delle scelte. In questo modo anche i più piccoli vengono messi in grado di respingere l'aggressività della tv, e delle persone}}. . Futuro del Libano Le ultime due domande sono sull'attualità. Un sacerdote della redazione di «Mondo e missio- ne», la rivista del Pontificio isti- tuto missioni estere (Pime), ha ri- cordato la campagna promossa a favore del Libano. Durante la Mes'sa concclcbrava m()nsignor Joseph Khoury, arcivescovo ma- ronita a Tiro, nel Libano meri- dionale, oggi in Italia in tournée con lo scopo di parlare del dram- ma del suo paese e dell'imp'ortan- za di una convivenza pacIfica tra cristiani e musulmani. In una in- tervista ha dichiarato: «La nuo- va tensione tra Israele e i I>alesti- nesi alTosserà il Libano». Ricor- diamo ché Khoury era martedì a Lugano. Che cosa pensa dunque il cardo Martini della situazione creatasi nel Libano, una comuni- tà di comunità religiose diverse, che hanno sempre saputo vìvere in armonia e che oggi si vuole smembrare? «Durante il Sinodo c'erano i patriarchi orientali, abbiamo ovUlo l'occasione di in- contrarci con loro. La carità può soccorrere in ~'ilUazioni così diffi- cili. Altre SO/IOinvece le scelte che devono fare i potenti. Ma solo con lo fede si possono spostare le mon- tagne)}. Che rapporto si deve stabilire tra movimenti carismatici, nuovi movimenti e pastori, ispirati essi stessi dallo Spirito Santo? Il car- dinale ha risposto anzitutto rin- graziando chi gli ha ricordato che lo Spirito Santo ispira i pa- stori, e non senza ironia ha detto: «Se non lo credessi sarei un po' in difficoltà...)}. aggiungendo: «Che cosa dire dei movimenti carismati- ci, dei nuovi movimenti? Tulle le forme che portano vivacità nl!lIa Chie~'a ne guadagneranno in effi- cacia tanto più avranno un dialo- go con i Vescovi. Non si tralla tanto di avere riconoscimenti e Lodi. Il cammino nuovo va con- frontato con i grandifini della vita ecclesiale definiti dalla Chiesa lo- cale. in cui fa Chiesa universale si esprime}).

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A \ tQ «Difenderegli indifesi»'11 ~ ~ QjJJ1 . La fede~.contro

il cinismodi Alessandro Nangeroni

MILANO - Proprio all'indo-mani del messaggio papale suimass media per la 22esima Gior-nata mondiale delle comunica-zioni sociali. si è tenuto l'altrogiorno il consueto incontroannuale tra i giornalisti milanesie il cardinale Carlo Maria Marti-ni, arcivescovo della Diocesi diMilano, per celebrare la festa diSan Francesco di Sales, patronodeilliornalisti.

Già nell'omelia, il cardinaleaveva indicato lo «stile» che deveavere il cristiano nell'operare inun campo difficile e ricco di con-traddizIOni come quello della co-municazione sociale: solo la fedepuò permettere, come dice ilVangelo, di prendere in mano iserpenti senza essere avvelenati,di camminare sugli scorpionisenza essere pun~i. «Poss,o dire dime stesso - ha nconosclUto conuna punta di ironia - di non avereunaJede così grande».

Ma è stato nella conversazionecon i giornalisti che il cardo Mar-tini ha alTrontatoalcune questio-ni di attualità. Dopo aver ricor-dato di aver compiuto l'ottavoanno della sua missione in dioce-si, e rammentato i punti princi-pali della sua azione pastorale (incui hanno particolare rilevanzale scuole di formazione all'impe-gno socio-politico sul tema «edu-care alla politica»), la sua' parte-cipazt!>ne al Sinodo e il contribu-to dato alla stesura della pnma-".bozza, già consegnata al Papa,del documento finale, il cardoMartini ha reso noti i suoi prossi-mi viaggi missionari in Bangla-desh (metà di febbraio) e nelCiad (luglio): «Ho scelto questipaesi - ha detto l'arcivescovo -perché sono molto poveri. Voglioverificare la presenza della Chiesain questi luoghi travagliati e in-contrare i missionari milanesi cheoperano colà. In futuro spero dipotermi dedicare a un viaggio inIndia». .

QualeEuropa

Successivamente il cardo Mar-tini ha riservato spazio al di-scorso sull'Europa, non certoquella politica, degli Stati, maquella di cui ama parlare PapaGiovanni Paolo II, che va dall' A-tlantico agli Urali. «Esiste unaorganizzazione' ecclesiastica cherappresenta le Chiese d'Europa dicui sono presidente dalla Pasquascorsa - ha detto il cardo Martini-, parallelamente opera un'orga-nizzazione presieduta dal metro-

polita di Leningrado Alexis, uomodi grande intelligenza e sensibili-tà, che raccoglie l'adesione delleChiese protestanie e ortodossa.Un coml/ato di coordinamento fa-vorisce incontri comuni tra le dueorganizzazioni. L '8 e il9 febbraiosi terrà un incontro a Milano diquesto comitato in cui si discuteràdi due grandi iniziative: /'Incontroecumenico delle Chiese a Erfurt(28 sellembre - 2 ollobre), che siterrà per lo prima volta in un pae-se comunista, un incontro non diteologi ma di comunità di base.Poi, più importante, l'assembleadi Basilea (/5-21 maggio '89) sultema «Pace nella giustizia». im-portante perché anticipa il Consi-glio ecumenico de//e Chiese del1990».

A questo punto le domandedei giornalisti. Cosa pensa delladiscussione che si svolge in Italiasul «perdonismo» ai brigatistirossi? (Va ricordato che il cardi-nale aveva ricevuto le armi deiterroristi, ha celebrato le nozze diMarco Barbone, l'assassino diWalter Tobagi, giornalista del«Corriere della Sera»).

Brigatistipentiti

«Non mi riconosco nel diballi-to. Non si può dire pentitismo sì,no. La Chiesa sa vedere nella pro-fòndità delle cose. C'è una con-trapposizione tra vendella (elimi-nare fisicamente l'avversario) eriabilitazione, un processo moltolungo per riportare una personanella società civile. La pena del re-sto che scopo ha? Riabilitativosenza dubbio. La pena non puòquindi cancellare in maniera arbi-traria un passato che rimane. Madeve aiutare un individuo a ritro-vare se stesso come persona. Cipuò essere pertanto un tipo di pe-

no che può essere alternativo alcarcere}}. "

Subito dopo una domanda vo-lutamente provocatoria. Cosapensa dell'essere «diversi», deltema tanto attuale dell'omoses-sualità? Il cardinale, garbata-mente, alTronta con ele.8anza untema che può far arrossIre, su cuigià il cardo Ratzinger ha pronun-ciato parole molto precIse. «Laprima cosa è saper accellare sestessi, cosa che del resto ognuno dinoi deve saper fare. Non appiat-tendosi su se stessi, ma aspITandoagli ideali. In questo soccorre lofede)}.

Violenza

negativaPer vivere oggi si dice sempre

più spesso che occorre cinismo.«Se SI vuoi intendere nel senso giu-sto una affermazione così drasti-ca, credo si debba più corrella-mente parlare di realismo. Biso-gna saper conquistare lo çapacitàdi vedere a fondo il negativo e il

. positivo di ogni situazione. La no-stra non è una società che si puòaccellare o rifiutare in blocco. Diqui il discernimento. La spada adue tagli per trovare il modo di di-stricarsi, per camminare sempresul/a strada giusta. E in questo cisoccorre /'intelligenza, perché ci.perme/le di sciogliere le contrad-dizioni anche più complesse)}.

Ma basta il discernimento?L'escalation di violenza in tv enella vita colpisce gli indifesi, so-prattutto i bambim, che non pos-seggono una adeguata capacitàdi discernimento. «Il puro deplo-rare non basta. Biso$na agire inmaniera efficace. Difendere anchecon i sistemi legali gli indifesi. Masoprallullo occorre far si che gliindifesi assumano lo capacità didifendersi. Compito dei genitori é

educare i bambini a compiere dellescelte. In questo modo anche i piùpiccoli vengono messi in grado direspingere l'aggressività della tv,e delle persone}}. .

FuturodelLibano

Le ultime due domande sonosull'attualità. Un sacerdote dellaredazione di «Mondo e missio-ne», la rivista del Pontificio isti-tuto missioni estere (Pime), ha ri-cordato la campagna promossa afavore del Libano. Durante laMes'sa concclcbrava m()nsignorJoseph Khoury, arcivescovo ma-ronita a Tiro, nel Libano meri-dionale, oggi in Italia in tournéecon lo scopo di parlare del dram-ma del suo paese e dell'imp'ortan-za di una convivenza pacIfica tracristiani e musulmani. In una in-tervista ha dichiarato: «La nuo-va tensione tra Israele e i I>alesti-nesi alTosserà il Libano». Ricor-diamo ché Khoury era martedì aLugano. Che cosa pensa dunqueil cardo Martini della situazionecreatasi nel Libano, una comuni-tà di comunità religiose diverse,che hanno sempre saputo vìverein armonia e che oggi si vuolesmembrare? «Durante il Sinodoc'erano i patriarchi orientali,abbiamo ovUlo l'occasione di in-contrarci con loro. La carità puòsoccorrere in ~'ilUazioni così diffi-cili. Altre SO/IOinvece le scelte chedevono fare i potenti. Ma solo conlo fede si possono spostare le mon-tagne)}.

Che rapporto si deve stabiliretra movimenti carismatici, nuovimovimenti e pastori, ispirati essistessi dallo Spirito Santo? Il car-dinale ha risposto anzitutto rin-graziando chi gli ha ricordatoche lo Spirito Santo ispira i pa-stori, e non senza ironia ha detto:«Se non lo credessi sarei un po' indifficoltà...)}. aggiungendo: «Checosa dire dei movimenti carismati-ci, dei nuovi movimenti? Tulle leforme che portano vivacità nl!lIaChie~'a ne guadagneranno in effi-cacia tanto più avranno un dialo-go con i Vescovi. Non si trallatanto di avere riconoscimenti eLodi. Il cammino nuovo va con-frontato con i grandifini della vitaecclesiale definiti dalla Chiesa lo-cale. in cui fa Chiesa universale siesprime}).