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ASSOCIAZIONE COSTRUTTORI ANCE COMO RASSEGNA STAMPA 3 – 9 febbraio 2020

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ASSOCIAZIONE COSTRUTTORI ANCE COMO

RASSEGNA STAMPA

3 – 9 febbraio 2020

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Economia 9LA PROVINCIA

MARTEDÌ 4 FEBBRAIO 2020

COMO

Al lavoro, e a ritmi in-calzanti, per ridare slancio al-l’economia lariana in tempi non facili. A Villa del Grumello ieri siè riunito per la prima volta il Ta-volo per la competitività e lo svi-luppo, coordinato da Gloria Bianchi. E anche se le due pro-vince di Como e Lecco per ora manterranno i due strumenti divisi, il presidente della Came-ra di commercio Marco Galim-berti ha ribadito proprio quel concetto: lariano. Si deve avere ormai quest’ottica costante-mente, per tracciare insieme il futuro.

Ottica lariana

«Riprendiamo le attività del Ta-volo- ha aggiunto – dopo il lavo-ro legato alla riunificazione. Ab-biamo avvicinato i territori e già oggi il consiglio camerale verrà

Via al nuovo Tavolo della competitività «Al lavoro con Lecco»Territori. Lo coordina Gloria Bianchi, ieri prima riunione«Le infrastrutture sono un’emergenza. Ma non l’unica»Galimberti: «Non ragioniamo come province separate»

ancora più coinvolto con le com-missioni. Diamo poi vita ai tavolitematici, per aprirci al mondo estero e quello per la competiti-vità ha un ruolo importante, unico momento di aggregazionee sintesi dell’intero territorio». Prova sul campo il risultato dellaTremezzina, per cui ieri è stato fatto un punto dettagliato: una battaglia camerale, a tutti gli ef-fetti, puntando anche risorse pari a un milione di euro. E le in-frastrutture – essenziali per il buon andamento dell’economia – rimarranno uno dei cavalli di battaglia.

«Ecco perché – ha ribaditoGalimberti – pur ripartendo coni due tavoli separati di Como e Lecco, ci sarà una condivisione, insomma non tratteremo certo idue territori come separati. Un altro esempio? Il Patto per il la-go, che stiamo portando avanti».

Il lago, elemento per eccel-lenza di unione e lavoro comu-ne, è stato messo in luce anche dalla coordinatrice Gloria Bian-chi. E il metodo di lavoro propo-sto ha ricevuto l’ok unanime del Tavolo.

«Riprenderemo i quattro te-mi chiave – osserva Bianchi – Economia, smart land, cultura food e turismo, come primo am-bito. Poi la piattaforma delle co-noscenze, educazione e forma-zione. Ancora, reti e infrastrut-ture (materiali e immateriali). Infine la coesione sociale, la ri-generazione urbana con il nuo-vo welfare. Si è voluto tentare di rendere più efficaci i lavori del-

l’assemblea, con gruppi di lavorolegati a questi argomenti». Mo-rale, il Tavolo resterà il momen-to della decisione e si riunirà spesso (un calendario stringen-te, così l’ha definito Bianchi), maquesti gruppi lavoreranno per rendere concreti gli obiettivi e leazioni dei macrotemi. Missione,non far calare le scelte dall’alto, bensì farle nascere insieme.

Il lavoro e le imprese

E proprio perché le sfide econo-miche incalzano, la prospettiva è di avere progetti da valutare prima dell’estate per arrivare a settembre con carte importanti da giocare nel programma plu-riennale della Camera di com-mercio di Como e Lecco.

Il tema numero uno è rappre-sentato comunque dalle infra-strutture, che penalizzano con la loro debolezza le aziende? «Sono un’emergenza – ha rispo-sto Gloria Bianchi –però non l’unico tema. Pensiamo all’area San Martino di Como, ma anchead altre questioni».

E una drammatica resta il la-voro, con le sue contraddizioni. L’ha sottolineato il segretario della Uil del Lario Salvatore Monteduro durante il Tavolo. Galimberti conferma: «Sì, dob-biamo andare incontro alle esi-genze dei lavoratori e delle im-prese, perché ci sono anche dif-ficoltà a reperire le figure che servono in azienda». In certi set-tori, come tessile e meccanica, un’assunzione su tre è difficile. M. Lua.

n «Ripartiamoda quattro temiritenuti centraliC’è anchela formazione»

n «Con Leccoci sarà condivisioneUn esempioè rappresentatodal patto per il lago»

Da sinistra: Marco Galimberti, Gloria Bianchi e Fiorenzo Bongiasca BUTTI

Volti nuovi al GrumelloLa lunga lista di invitati

Una lista degli invitatiancora più ampia, che coinvol-ge i territori e anche diverse re-altà, a partire da quelle della mobilità. Altro argomento chiave, che non passa soltanto dalla viabilità, come si è evi-denziato ieri alla conferenza stampa una volta sciolta la riu-nione del Tavolo per la compe-titività e lo sviluppo. Accanto aGloria Bianchi, coordinatrice, e Marco Galimberti, presiden-te camerale, c’era il presidente della Provincia di Como Fio-renzo Bongiasca. Un segnale diapertura a questa edizione del

Tavolo viene appunto dal nu-mero dei convocati, e ancor di più dalla tipologia. Oltre ad as-sociazioni ed enti tradizionali in questo percorso, ecco ad esempio Enrico Gelpi, presi-dente dell’Aci di Como. E anco-ra, l’Agenzia per il Trasporto pubblico locale Como-Lecco-Varese, presieduta da Angelo Colzani. Qui non solo si confer-ma la necessità di lavorare con ilecchesi, ma si apre a un altro territorio con cui naturalmen-te si collabora. Poi l’Autorità di bacino del Lario e dei Laghi Mi-nori, presieduta da Luigi Lu-

sardi. E si è invitato Giovanni Bernasconi, vicepresidente dell’Autorità di bacino lacuale Ceresio, Piano, Ghirla. Anche con lui si era già organizzata adesempio una conferenza di il-lustrazione dei dati del turismoe dei progetti da impostare in-sieme, nelle scorse settimane. Il lago e la navigazione rivesto-no un ruolo chiave. Forti però dell’esperienza del passato. Non è ancora stata resa nota la lista dei vincitori tra i progetti emblematici finanziati da Fon-dazione Cariplo e Regione. Ma – come ha confermato ieri En-rico Lironi, nel cda della Fon-dazione – i quattro prescelti so-no passati da qui, ovvero dal Tavolo per la competitività: unulteriore incoraggiamento sul lavoro comune.

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34LA PROVINCIA

MARTEDÌ 4 FEBBRAIO 2020

OLGIATE COMASCO

MANUELA CLERICI

«Il passaggio in galle-ria da via Brugnatelli, a Casletto,è l’unico varco possibile per col-legare il punto A con il punto B eche minimizza l’impatto con il costruito». Così l’ingegner Bru-no Tarantola, responsabile del settore viabilità della Provincia, nel chiarire le soluzioni allo stu-dio per la fattibilità del secondo lotto della variante alla statale Briantea, il tratto dalla Lomaz-zo-Bizzarone alla rotatoria del-l’Esselunga (variante di Solbia-te).

Il tracciato indicato nello stu-dio di fattibilità preliminare del secondo lotto, redatto dala Pro-vincia, prevede un sottopasso invia Brugnatelli, a Casletto, dove insistono delle case. Ipotesi con-

Olgiate. Nei giorni scorsi Igor Castelli aveva contestato il passaggio in via BrugnatelliTarantola: «Unico corridoio possibile, altrimenti si passa a sud di Beregazzo e Figliaro»

testata nei giorni scorsi dal con-sigliere di minoranza (della Le-ga) Igor Castelli.

«C’è una soluzione alternati-va che sarebbe meno invasiva dal punto di vista della costru-zione, che non interferisce in al-cun modo con le abitazioni esi-stenti – aggiunge Tarantola - È una tangenziale lato sud del-l’abitato della frazione di Olgia-te, ma purtroppo impatta con il territorio di Beregazzo con Fi-gliaro che si è sempre dichiaratocontrario al tracciato, per cui è stata abbandonata».

L’ipotesi

Secondo questa ipotesi, la stra-da passa a sud-ovest della Sisme,costeggia gli abitati di Beregazzoe Figliaro a Sud e poi devia versoNord fino alla rotatoria dell’Es-

selunga. «È una ipotesi alternativa che

non è suffragata da alcun tipo di autorizzazione, né di analisi propedeutiche alla realizzazio-ne dell’opera – precisa Taranto-la – È un tracciato messo sulla carta sulla base della conoscen-za del territorio, ma null’altro. Non abbiamo approfondito l’ipotesi e non può essere consi-derato un progetto alternativo».

In altre parole, salvo un ri-pensamento del Comune di Be-regazzo con Figliaro, non c’è al-ternativa al passaggio della va-riante di Solbiate dal varco den-samente abitato di via Brugna-telli. Con che impatto sulle vici-ne residenze e con che soluzionitecniche è ancora tutto da chia-rire. «Il progetto del secondo lotto è allo stato embrionale –

conferma l’ingegner Tarantola – Non è stata fatta la cantierizza-zione. Non sappiamo come po-trebbe essere sviluppato il trac-ciato. Se ad esempio sia possibilepassare in sotterraneo senza fa-re uno scavo tra le case. Sono ipotesi che vanno valutate nelle successive fasi di progettazio-ne».

Embrionale

Lo studio è talmente embriona-le da non poter neppure esclu-dere che la strada non possa pas-sare dal varco in via Brugnatelli.

«Se si dovesse incappare suun tipo di terreno particolar-mente insidioso dal punto di vi-sta geotecnico, quel tracciato dovrà essere scartato, o dovran-no essere valutate opere aggiun-tive con tutta una serie di conse-

guenze sui costi economici – os-serva Tarantola – Sono tutti aspetti che devono essere ap-profonditi e che devono basarsi su regole di costruzione strada-le, che allo stato non è possibile implementare. Come Provincia abbiamo fatto lo studio di fatti-bilità complessivo della variantealla statale 342, ma il secondo lotto è a un livello veramente epidermico. Il progetto del se-condo lotto è in capo ad Anas e quindi sarà Anas che dovrà ap-profondire le tematiche proget-tuali legate alla variante di Sol-biate».

Nel frattempo si punta al pri-mo lotto. «La variante di Olgiategià può essere di grande sollievo– conclude Tarantola – e potreb-be essere un’opera davvero im-portante per il territorio».

Olgiate

Bruno Tarantola

Le ipotesi di Briantea bis, in giallo quello previsto che attraversa Casletto, quello viola è l’alternativa per Beregazzo. In rosso il tratto progettato

Briantea bis tra le case di CaslettoEcco il piano “B” della Provincia

Rita Livio

«Nessunoha nascostole difficoltàdel tratto»OLGIATE COMASCO

«Non abbiamo mai na-scosto che la parte più complica-ta della variante alla Statale 342 sarebbe stata il secondo lotto, perché non c’è mai stato il con-senso di Beregazzo all’attraver-samento del proprio territorio. La divisione in due lotti è stata fatta proprio per cominciare a realizzare una parte in attesa di una possibile evoluzione».

Lo precisa l’assessore all’ur-banistica Maria Rita Livio, in risposta al consigliere di mino-ranza Igor Castelli (Lega) a pa-rere del quale il secondo lotto non vedrà mai la luce.

«Fino a un certo punto Olgia-te aveva tenuto un corridoio sgombro per l’eventuale passag-gio della variante, poi per deci-sioni delle amministrazioni che ci hanno preceduto sono state fatte scelte diverse. Come presi-dente della Provincia ero andatain Anas per la verifica di possibi-lità alternative di tracciato – ag-giunge Livio - Sullo studio di fat-tibilità redatto dalla Provincia siè sviluppata la discussione per esaminare modalità meno inva-sive ed è stata individuata una alternativa esterna al territorio di Olgiate, ma non si può andarein casa d’altri se non danno il permesso. È un approfondi-mento che deve proseguire. Mi auguro che qualcuno possa con-siderare che questa variante non risponde solo agli interessi degli olgiatesi».

“No” al disfattismo, secondoLivio: «Non mi piace l’atteggia-mento del consigliere Castelli che, forse imitando qualche per-sonaggio del suo partito, solleva problemi ma non pone soluzio-ni. Questa amministrazione e anche le mie due hanno sempre lavorato per portare a buon fine l’intera opera. Il nostro Pgt ri-porta il tracciato di una strada che va verso Casletto, non è una sorpresa che passi da via Bru-gnatelli». M. Cle.

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Martedì 4 Febbraio 2020 Corriere di Como2

La nuovacoodinatricedel Tavolo dellacompetitività, GloriaBianchi, ieri al suoesordio, insiemeal presidentedella Cameradi Commerciodi Como e Lecco,Marco Galimberti.Sono state illustratele nuove modalitàdi azione del Tavolo

La novità Il Tavolo della competitività riparte dopo mesi di stopSi lavorerà in gruppi. Assenti alla “prima” gli esponenti della Lega

(f.bar.) A quasi un anno dal-l’ultima seduta, era il marzodel 2019, ieri si è nuovamenteriunito il Tavolo per la com-petitività della provincia diComo. A guidarlo Gloria Bian-chi, che rappresenta in seno alconsiglio camerale la compo-nente degli edili. A lei il com-pito di sostituire AnnaritaPolacchini, alla guida duran-te il mandato in via Parini diAmbrogio Taborelli. Ieri dun-que è stato l’esordio per Glo-ria Bianchi a Villa del Gru-mello.

La ripartenza ha visto an-che l’aggiunta di quattro nuo-vi posti al Tavolo (adesso for-mato da 56 membri), ma non siè ancora arrivati, con il nuovoente camerale che unisce or-mai da diversi mesi Como eLecco, ad avere un solo tavolovisto che rimane comunqueattivo quello per lo sviluppoterritoriale di Lecco.

L’intento, come detto sia daGloria Bianchi che dal presi-dente della Camera di Com-mercio Marco Galimberti, èquello di arrivare progressi-vamente a una coesione tra idue soggetti.

Intanto, ieri si è ripartiti eci si è dotati di un nuovo mo-dello di lavoro. «Abbiamo sta-bilito di modificare l’approc -cio, per arrivare a concen-trarci su alcuni temi precisiin maniera più snella - ha det-to Gloria Bianchi - Sono cosìstati creati 4 gruppi di lavoro,ognuno dei quali si concentre-rà su precise tematiche, dalleinfrastrutture al turismo, dal

territorio al mondo del lavo-ro. A loro spetterà il compitodi capire e indicare i temi daportare poi davanti al Tavoloche rappresenterà il momen-to decisionale». L’intento èdunque di produrre idee senzaperdere tempo. «Questi grup-pi presenteranno i loro pianientro l’estate così che poi asettembre si possa creare ilprogramma pluriennale deltavolo», dice la coordinatrice.Rinasce così quel consessoistituzionale giudicato damolti necessario per ridarefiato alle strategie di sviluppoeconomico-sociali del terri-torio lariano. E ieri erano pre-senti in tanti, dai sindaci, apartire da Mario Landriscina,ai rappresentanti di associa-

zioni e categorie, al mondosindacale e quello politico.Una prima riunione che non èancora scesa nel dettaglio deitemi ma che ha ovviamentefatto alcuni riferimenti alleinfrastrutture con «l’inge -gner Tarantola della Provin-cia di Como che ci ha aggior-nati sull’avanzamento dell’i-ter per arrivare al cantieredella Tremezzina - dice Bian-chi - che partirà entro i pros-simi 2 anni se non ci sarannointoppi». Ma i temi sarannoampi: «dalla rigenerazioneurbana, ad esempio pensandoad aree strategiche comequella del San Martino - ag-giunge Gloria Bianchi - alpatto per il Lario, al turi-smo». Un ultimo riferimento

ai bandi emblematici di Fon-dazione Cariplo, presentatinei mesi scorsi in sede di Ta-volo della competitività: siconosceranno nei prossimigiorni i destinatari.

L’ASSENZA DELLA LEGAUn monito deciso a fare in

modo che il rinnovato Tavolosia uno strumento realmenteutile per il territorio, è arri-vato dal presidente del consi-glio regionale Alessandro Fer-mi che ha chiesto a tutti i sog-getti interessati di partecipa-re attivamente agli incontri ein maniera fattiva. Un inter-vento deciso che ha marcatoun’assenza che non è passatainosservata e che in molti, se-duti al Tavolo, hanno notato.Ieri mattina infatti a Villa delGrumello non c’era alcunesponente della Lega. In mol-ti si sono chiesti il perché dicosì tante defezioni, dai par-lamentari Nicola Molteni,Alessandra Locatelli ed Eu-genio Zoffili, al sottosegreta-rio regionale Fabrizio Turba,solo per citarne alcuni. Sedievuote che dunque non sonoapparse di buon auspicio perla ripartenza del rinnovatoTavolo che ieri si è rimesso inmoto dopo lo stop dovuto allafusione dei due enti cameralidi Como e Lecco.

Alessandro Fermi, dal can-to suo, nella serata di ieri haprecisato che «il mio volevaessere un invito a esserci, nes-sun intento polemico ma unauspicio sentito affinché sipossa lavorare uniti».

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Corriere di Como Martedì 4 Febbraio 2020 5CRONACA

Ticosa, entro 15 giorni il bandoper concludere la bonifica dell’areaL’assessore Galli: «Gli uffici hanno completato la procedura»

(v.d.) «Gli uffici hanno comple-tato la procedura per la boni-fica dell’area dell’ex Ticosa.Abbiamo spedito la pratica al-l’ufficio gare. Ora auspichia-mo che l’appalto possa esserebandito entro una quindicinadi giorni». Lo dichiara l’asses -sore all’Ambiente del Comunedi Como, Marco Galli.

Resta infatti da bonificarel’ultima parte dell’area doveun tempo sorgeva l’ex tinto-stamperia del capoluogo la-riano, nello specifico la porzio-ne di terreno denominata “cel -la 3”, circa 4.800 metri quadratiche devono ancora essere ripu-liti dagli inquinanti.

Secondo il cronoprogrammadegli interventi da realizzaresull’area ex industriale alleporte del capoluogo, che è sta-to dettato lo scorso mese di di-cembre dall’amministrazio -ne, il cantiere dovrebbe parti-re a giugno del 2020 e, dopo 15mesi di lavori, l’area dovrebbeessere bonificata completa-mente entro l’estate del pros-simo anno.

A creare slittamenti e ritar-di potrebbero essere da unaparte le condizioni meteo edall’altra eventuali ricorsinella fase di affidamento deilavori da eseguire. Restano su-bordinati all’intervento di bo-

nifica i posti auto che sarannorealizzati davanti all’edificiodella Santarella, l’ex centraletermica della tintostamperia -un simbolo dell’archeologiaindustriale in riva al Lario -devastata da un incendio nel2016 e i cui accessi sono poi sta-ti murati dallo stesso Comunedi Como per impedire l’ingres -

so a sbandati e senzatetto, co-sa che avveniva molto spesso.

Si tratta di un interventomolto atteso dai comaschi,che da tempo chiedono la rea-lizzazione di un parcheggionell’area dell’ex Ticosa che po-trebbe rappresentare una boc-cata d’ossigeno per la viabilitàcittadina.

L’interventoResta da bonificarel’ultima partedell’area doveun tempo sorgeval’ex tintostamperiadel capoluogo lariano:nello specifico si trattadella porzione diterreno denominata“cella 3”, circa 4.800metri quadrati chedevono ancora essereripuliti dagli inquinanti

La rinascita dell’area dell’ex Ticosa è da anni al centro del dibattito cittadino

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Como 27LA PROVINCIA MERCOLEDÌ 5 FEBBRAIO 2020

Rifare il Sinigaglia si può, ma solo insieme al Calcio Como.

Secondo l’assessore all’urba-nistica Marco Butti la strada maestra per ridare alla città uno stadio efficiente è lavorare insieme alla squadra di calcio, ildetentore del titolo sportivo. Il progetto dovrà aprire la strut-tura razionalista ai grandi eventi e al commercio, trasfor-mando l’area a lago in ztl.

«Area strategica per la città»

«E’ evidente che il comparto delSinigaglia è strategico per tutta la nostra città – ha spiegato But-ti lunedì sera in consiglio co-munale in risposta ad una in-terrogazione del consigliere di Svolta Civica Vittorio Nessi – l’intervento deve dunque esse-re poliedrico, non confinato al-le sole partite di calcio, ma da utilizzare anche per l’intratte-nimento. Il nuovo impianto de-ve funzionare sette giorni su sette, anche grazie a spazi com-merciali e una visione capace diinserirsi in un contesto prezio-so come quello dei giardini a la-go. In più tutta l’area diventerà ztl. Questi ragionamenti li ab-biamo già ribaditi ai primi pro-ponenti che hanno bussato alleporte del Comune. Senza que-ste garanzie partiamo male».

L’imprenditore immobiliare

Lo stadio Sinigaglia visto dal Monumento ai Caduti

Lo studio. L’assessore Marco Butti in Consiglio comunale ha indicato le priorità da seguire«Dovrà diventare una struttura funzionante sette giorni su sette, con negozi e attività»

Francesco Ugoni sta portandoavanti un primo possibile pro-getto per riqualificare lo stadio.

L’idea è aprire il Sinigaglia aiconcerti e costruire 300 par-cheggi interrati. Il numero uno del Como Michael Gandler con un’azienda straniera lavorainvece ad una soluzione meno onerosa con sviluppi commer-ciali oltre che sportivi. «A giudi-zio mio e della giunta – ha preci-sato Butti – il percorso miglioreper arrivare alla riqualificazio-ne dello stadio è portare avanti il progetto con il detentore del titolo sportivo. Dunque insie-me alla società, al Como. E’ più significativo rispetto alla mera proposta di un gruppo di priva-ti. E’ anche più semplice da in-cardinare, da sviluppare. Guar-diamo all’esempio di San Siro, con l’Inter e il Milan, ma anchead altre città che hanno già co-struito stadi moderni, per esempio Udine».

Ancora nessun rendering

Al momento comunque non ci sono rendering da mostrare, i progetti restano chiusi nei cas-setti, solo una volta fatte le do-vute valutazioni i disegni ap-proderanno sulle giuste scriva-nie. Certo sarebbe suggestivo vedere il Sinigaglia aprirsi al la-go per incorniciare dagli spalti il panorama. Si attendono però

passi avanti formali e la condi-visione dell’iter con i propo-nenti. In aula, durante il consi-glio comunale di lunedì, era presente una delegazione di ti-

fosi del Como, d’altra parte il fatto che sulla riqualificazione dello stadio qualcosa si muova ha riacceso le speranze. Sono anni che gli appassionati atten-dono non solo le grandi ristrut-turazioni, ma anche le più pic-cole manutenzioni.

A detta dei tifosi presenti co-munque c’è ancora poca chia-rezza sui progetti, occorre che idisegni e le proposte vengano formalizzate. C’è però una vi-sione, un metodo ritenuto più opportuno che ora potrebbe

portare a novità concrete.Hanno seguito il consiglio

anche due rappresentanti del Calcio Como, Federico Botta-cin e Alessandro Camagni. Laposizione del club si può sinte-tizzare così: prendiamo atto della conferma da parte del Co-mune sulla procedura che in-tende seguire, ma attendiamo l’esito delle perizie sul valore dello stadio. Esito che dovrebbearrivare entro un paio di setti-mane. S. Bac.

n La società sportiva: «Preso atto Ma attendiamo l’esito delle perizie sul valore»

Rifare lo stadio Sinigaglia si puòButti: «Ma il Como ci porti un piano»

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Como 27LA PROVINCIA MERCOLEDÌ 5 FEBBRAIO 2020

MuggiòI proponenti invitati

alla riunione di giunta

Si tratta dell’azienda

Nessi&Majocchi

Domani in giunta ar-riva il progetto firmato dal-l’azienda Nessi & Majocchiper riqualificare la piscina diMuggiò.

Nei giorni scorsi i costrut-tori comaschi hanno presen-tato una proposta per ristrut-turare completamente l’im-pianto con la vasca olimpioni-ca chiuso ormai da luglio e chesembra non avere soluzione.

All’impresa l’amministra-zione ha chiesto di essere pre-sente a Palazzo Cernezzi nellaprossima riunione di giun-ta,in programma appunto do-mani, per illustrare al sindacoe agli assessori i dettagli delprogetto.

«Confermo – spiega il tito-lare Angelo Maiocchi, rag-giunto al telefono – Dopo l’in-contro in giunta verrà poi av-viato l’iter formale per la valu-tazione del progetto. Iter chenoi ovviamente ci auguriamoche possa avere un esito posi-tivo». Il Comune ha 90 giornidi tempo per rispondere alprivato.

Dopo lunghe e infruttuosetrattative con la Federazionenuoto per rinnovare il con-tratto di gestione, da inizio an-no alla piscina sono iniziati ilavori per aggiustare un’in-gente perdita.

Il progettoper la piscinadomaniin Comune

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Como 27LA PROVINCIA MERCOLEDÌ 5 FEBBRAIO 2020

ne chieda all’estero un soste-gno nella fase di progettazio-ne.

«Ci è stata chiesta la dispo-nibilità di mettere in giocoalcune aree e abbiamo rispo-sto ben volentieri – spiegaAngelo Maiocchi, titolaredell’azienda Nessi & Majoc-chi di via Regina – come noisono pronti a dialogare anchealtri “vicini di casa”. L’assen-so di massima per quanto ciriguarda è per i magazziniche si incuneano nell’area Ti-cosa e ostruiscono in parte ilpassaggio. L’uso di questaporzione peraltro è per noidiventato piuttosto margina-le». S. Bac.

un’ipotesi progettuale pertrasferire gli uffici comunalida Palazzo Cernezzi ad unarinnovata area Ticosa. Conspazi commerciali, un auto-silo e altri servizi.

Stando alle parole di Butti itecnici comunali hanno inse-rito nel masterplan alcuniaspetti ritenuti meritevoliproposti da Officina Como,realtà che voleva costruire un“hub creativo” per giovani ta-lenti (era stata invece scarta-ta la parte relativa all’hou-sing sociale, le residenze abasso costo).

Secondo Vittorio Nessi, ilconsigliere di Svolta Civicache ha presentato l’interro-gazione, è bene che il Comu-

to. Lunedì prossimo avremocomunque modo di presen-tare pubblicamente il “ma-sterplan” alla commissioneconsiliare. Poi partecipere-mo alla maxi fiera di Cannesperché la riqualificazionedell’area dismessa ha suscita-to l’interesse della Regione esperiamo di poter svilupparepresto un progetto concre-to». L’amministrazione loscorso anno ha costruito

comparto alcuni privati si so-no detti disponibili a dialoga-re con l’amministrazione perle aree confinanti – ha cosìspiegato l’assessore all’urba-nistica Marco Butti in con-siglio comunale in rispostaad una interrogazione pre-sentata da Svolta Civica – peresempio l’azienda Nessi &Majocchi. Perché la proprie-tà incide con un cuneo sullazona interessata dal proget-

L’incompiutaLunedì un confronto

con i consiglieri

in commissione Urbanistica

Poi alla fiera di Cannes

Ticosa, i proprietaridelle aree confinanti sonopronti a collaborare per al-largare la zona a disposizionedel progetto del Comune.«Per meglio disegnare il

Ticosa, via libera dei privatiSi tratta sulle aree confinanti

L’assessore Marco Butti

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44LA PROVINCIA

MERCOLEDÌ 5 FEBBRAIO 2020

CANTÙ

SILVIA CATTANEO

Il sesto tentativo per cercare di trovare un comprato-re per il Castello di Pietrasanta èstato fissato ai primi di aprile e siscende sotto il milione di euro.

Si resta con le dita incrociate,ma attualmente non ci sono troppi motivi per essere ottimi-sti che questa possa essere la vol-ta buona e tanto la curatrice fal-limentare quanto il Comune or-mai non nascondono la preoc-cupazione.

I precedenti

L’antico immobile è un gioiello unico in città, sia perché affac-ciato direttamente su piazza Ga-ribaldi sia perché al suo interno ci sono affreschi attribuiti ad Andrea Appiani. Ma nessuno fi-

Cantù. Nuovo tentativo di vendita dell’antico complesso: spaventano i costi di ristrutturazioneLe offerte vanno presentate entro il 3 aprile. Il sindaco: «Speriamo che sia la volta buona»

nora si è mai fatto avanti per ag-giudicarselo. E lo stato degli af-freschi continua a peggiorare.

Il primo tentativo di venditaall’incanto, a seguito del falli-mento della Ai.Can. srl avvenutaa fine 2014, era stato fissato per metà novembre del 2016. Un lot-to unico composto da più edifici storici in parte ricostruibili, co-me prevede il progetto presen-tato in Comune e già vagliato an-che dalla Soprintendenza, oltre ad aree libere e giardino.

Allora il prezzo base era fissa-to in 2 milioni e 600mila euro. Laquinta asta era fissata per di-cembre e già il prezzo era sceso a1.163.000 euro. Ma non è basta-to, anche questa è andata deser-ta. Così si scende sotto il milionedi euro, il prezzo base è 872mila euro.Le eventuali offerte devo-

no pervenire entro le 13 del 3 aprile, poi il 7 alle 15.30 è fissata la vendita.

Praticamente una svendita,per un castello del 1475. Nei me-si scorsi era stata approntata una bozza di convenzione per la valorizzazione dell’immobile, che prevede condizioni più fa-vorevoli per il recupero e un ac-cordo con la proprietà che ve-drebbe il Comune riceverne gratuitamente la parte più anti-

n Inoltreogni interventodeve tenere contodi stringenti vincoliurbanistici

La situazioneSei anni fa la società proprietaria

del castello, la Ai-Can srl, è stata

dichiarata fallita, su istanza della

società stessa, e oggi l’area è affi-

data al curatore fallimentare Mo-

nica Bellani. Dopo le prime tre

aste andate deserte, si era gene-

rato un cauto ottimismo, perché

finalmente si era fatta avanti una

richiesta di informazioni. Ma

quell’interessamento purtroppo

è sfumato, e non ne sono più se-

guiti altri. Con il sindaco Claudio

Bizzozero, dopo molte segnala-

zioni da parte dei cittadini, era

stato effettuato un sopralluogo

che aveva portato a rilevare una

situazione di grave degrado: era-

no stati allontanati i disperati

che avevano eletto il castello

quale loro rifugio notturno e gli

uffici comunali avevano predi-

sposto la pulizia e la chiusura de-

gli accessi all’immobile. Da allo-

ra, sul fronte della sicurezza, non

sono più state segnalate intru-

sioni.

La storiaIl castello di Pietrasanta fu resi-

denza dei feudatari di Cantù ed

ebbe un’importante funzione

militare nel medioevo, durante

la guerra tra Milano e Como, per

la posizione al confine tra i terri-

tori controllati dalle due città ri-

vali. A conflitto terminato le sue

antiche mura ospitarono perso-

nalità quali Domenico Cimarosa

e Giuseppe Parini. Dopo i Pietra-

santa passò ai Salterio e quindi

alla famiglia Airaghi. Oggi l’edifi-

cio è in disarmo, con gravi pro-

blemi alla copertura. A rischio gli

affreschi all’interno, il più impor-

tante dei quali attribuito ad An-

drea Appiani, uno dei maggiori

esponenti del Neoclassicismo,

sulla volta del salone principale.

Il salone delle feste presenta la

decorazione pittorica di un altro

artista noto, Giocondo Albertolli.

Il palazzo visse periodi di grande

splendore nel 18° secolo, quando

i Pietrasanta ospitavano le più

ricche e influenti famiglie mila-

nesi. S. CAT.

ca da adibire a scopo culturale. Ma neppure questa novità ha smosso alcun interesse.

Gli ostacoli

Evidentemente il prezzo del-l’immobile è secondario, il vero ostacolo è l’impegno economiconecessario per intervenire, vistoche il tetto è pericolante e chi se lo aggiudicasse dovrebbe met-terci mano immediatamente.

E poi la natura dei beni, sotto-posti a stringenti vincoli urbani-stici. In queste settimane nulla ècambiato e la curatrice falli-mentare Monica Bellani con-ferma che, ancora una volta, nonsi è registrato alcun interesse, nessuna richiesta di informa-zioni. E nessuno ha bussato nep-pure alla porta del Comune: «No– conferma il sindaco Alice Gal-

biati – zero, nessuno si è fatto avanti. Forse vedendo il prezzo, che è stato ulteriormente abbas-sato, qualcuno potrebbe venire invogliato, ma io credo che non sia il prezzo in sé il problema, quanto l’investimento necessa-rio sulla parte vincolata».

E aggiunge: «Noi come am-ministrazione abbiamo le mani legate, visto che è un’area priva-ta, ma abbiamo fatto il possibile per rendere l’operazione appeti-bile, con la bozza di convenzio-ne, e restiamo disponibili al dia-logo. Incrociamo davvero le di-ta, e speriamo che possa essere la volta buona». Intanto, assicu-ra, «l’attenzione anche sul profi-lo strutturale, resta sempre massima e anche recentemente è stato effettuato un controllo. La vigilanza è costante».

Cantù

Palazzo Pietrasanta visto dal retro: il degrado dell’area è evidente

Pietrasanta, arriva la sesta astaIl prezzo precipita a 850mila euro

La vicenda

Non c’è alcunapropostaall’orizzonte

La parte del complesso che si affaccia su piazza Garibaldi

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Mercoledì 5 Febbraio 2020 Corriere di Como2

Primo piano Il quartiere del futuro

Nuova Ticosa, sovrappasso con la forma del LarioI dettagli del progetto che andrà in commissione e al Mipim di Cannes(p.an.) Una grande piazza,nuova viabilità, con per-corso pedonale sopraeleva-to trasparente, a forma diLago di Como, 900 posti au-to interrati, tanto verde epalazzi con ampie vetrate.

Queste le principali ca-ratteristiche del master-plan, ovvero del piano di in-dirizzo strategico del Co-mune di Como per l’areaTicosa. Il documento, in-viato ieri sera ai consigliericomunali, arriverà lunedìin Commissione II, presie-duta dal forzista LucaBiondi. L’idea dell’assesso -re all’Urbanistica, MarcoButti, è portare lo stessoprogetto al Mipim di Can-nes, vetrina del mercatoimmobiliare, in program-ma dal 10 al 13 marzo. Matorniamo alle immagini eagli obiettivi. L’unico edi-ficio riconoscibile nei ren-dering è la Santarella, de-stinata a polo culturale edestensione dell’Universi -tà. Confermata la realizza-zione di un nuovo asse via-bilistico di via Grandi-via-le Innocenzo, un grande au-tosilo interrato e parcheg-gi in zona cimitero. Nell’a-rea troveranno posto di-versi servizi pubblici, oltrea esercizi commerciali.

Verde e vetroAmpie vetrate chericoprono i palazzi,tanto verde e unagrande piazza.Queste alcune dellecaratteristichepeculiari del progettoche mantiene in vitala sola Santarella,destinata a poloculturale. Previsto(nella foto sotto)un autosilo interrato

Il lago Nel nuovo progetto per il quartiere ex Ticosa spicca un percorso sopraelevato pedonaletrasparente a forma di Lago di Como. A destra, alcune visioni d’insieme del nuovo masterplan

Lo stato attuale Il progetto di riqualificazione

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13LA PROVINCIA GIOVEDÌ 6 FEBBRAIO 2020

SERGIO BACCILIERI

Il masterplan della nuova Ticosa va a Cannes in cer-ca di fondi, ma dalla Lega e da Forza Italia arrivano le prime cannonate. Uno studio di massi-ma disegnato dai tecnici comu-nali sotto la direzione del diri-gente dell’Urbanistica Giusep-pe Ruffo per rivedere l’intera area sarà presentato lunedì alla seconda commissione consi-gliare dall’assessore Marco Butti. Il documento già tra-smesso ai membri della com-missione in 37 pagine racconta con molti rendering e mappe l’idea di trasferire gli uffici di Pa-lazzo Cernezzi nei 50mila metri quadrati dell’ex area industriale,vendendo l’attuale municipio. Mancano le quantificazioni eco-nomiche. Il masterplan verrà esposto al mercato immobiliare internazionale di Cannes a ini-zio marzo all’interno degli spazi della Regione che lo ha ritenuto meritevole. Il documento, al netto delle suggestive passerellepedonali a forma di lago di Co-mo, si conclude con la pubblica-zione dell’avviso di avvio del procedimento, nell’intenzione «di consentire a chiunque abbia interesse di presentare suggeri-menti».

Il parere dei cittadiniCome detto, però, a sollevare dubbi sul lavoro portato avanti da Butti sono alcune forze di maggioranza. «Dobbiamo anco-ra approfondire - frena Giam-piero Ajani, capogruppo della Lega in consiglio -. L’idea di fon-do è buona, ma il passaggio alla realtà non è affatto immediato. Serve una analisi costi benefici. Ma bisogna anche pensare che con gli strumenti informatici di oggi gli uffici dovrebbero diven-tare snelli e online. Certo poi il masterplan è solo un sunto, i

Ticosa, un’altra farsa del ComuneIl caso. Atteso in commissione lunedì, il dossier è pieno zeppo di “rendering” ma manca del tutto di dettagli sui costiLa maggioranza non ci crede con la Lega subito di traverso (vuole un referendum) e Forza Italia che storce il naso

dettagli, dal traffico alle aliena-zioni, andranno dibattuti con mille interventi da parte dei consiglieri comunali e non solo. Anzi, serve un’indagine aperta tra i cittadini per raccogliere giudizi e opinioni», una specie direferendum. «Io ho notato che nel masterplan mancano i costi -dice Luca Biondi, forzista pre-sidente della seconda commis-sione – non c’è un bilancio eco-nomico. Tutto comunque è va-lutabile, ma trovo difficile che questo progetto arrivi mai in porto».

È mancato il dibattitoForza Italia da sempre chiede una e una cosa soltanto: un par-cheggio subito. «Recuperare la Ticosa è un obiettivo certo con-diviso - dice Gabriele Guari-sco, consigliere del Pd membro della seconda commissione - maspostare gli uffici del Comune è un’idea nata tutta all’interno della giunta senza un dibattito in maggioranza e figurarsi con lacittà. Vorrei capire allora se il te-ma può essere ancora discusso emagari modificato». Il Pd come la minoranza Svolta Civica guar-davano con favore la proposta lanciata l’anno scorso da Offici-na Como per costruire un hub creativo. Anche Vittorio Nessi,consigliere di Svolta Civica, ha sottolineato la mancanza di co-sti e spese. Da sempre fortemen-te contrario è il gruppo di Rapi-nese, per il quale il consigliere Paolo Martinelli conferma il no. «Il Comune dovrebbe chiari-re il metodo – dice Bruno Ma-gatti capogruppo di Civitas – se si farà un bando, un project fi-nancing, negli anni Novanta era stato lanciato un concorso di idee tutte finite nel cassetto. Non vorrei che fosse l’ennesima parata che rimane solo sulla car-ta».

La civica “Insieme”difende il sindaco Mario Lan-driscina, Fratelli d’Italia ilsuo assessore all’Urbanistica,Marco Butti. «A me il proget-to piace, punto - dice France-sco Brenna, capogruppo di“Insieme” -. Non ho ancora ri-cevuto indicazioni politichedall’assessore Elena Negrettie dal sindaco. Ma la nostra po-sizione è sempre stata a favore,è una buona idea. Quanto ai re-ferendum o alle indagini tra icittadini io credo che sull’eter-

no tema Ticosa siamo ormaiarrivati al punto che è bene de-cidere. No ad altri infiniti di-battiti. Il lavoro dei tecnici mipare preciso e di buon gusto».

Landriscina ha sempre det-to di essere aperto al dialogosul futuro dell’area, ma ha an-che dichiarato che se il proget-to convince allora deve andarein porto. Per Fratelli d’Italianella seconda commissioneconsiliare siede la consiglieraAlessandra Bartulli che saràpresente all’illustrazione del

masterplan lunedì prossimo.«È un ottimo lavoro costruitobene dagli uffici con il grandesostegno dell’assessore - spie-ga Alessandra Bartulli – e pe-raltro mi pare perfettamentein linea con il programma delcentro destra».

«Un bel progetto - aggiungeSabrina Del Prete, consiglie-re della civica “Insieme” emembro della seconda com-missione -. Ma prima di votarebisognerà approfondire. Capi-re se spostare il Comune è nel-l’interesse della città, una cittàche ha certo un grande biso-gno di parcheggi».S. Bac.Franco Brenna

Uno dei rendering del progetto: sullo sfondo le passerelle a forma di Lago di Como

I fedelissimi del sindaco: è ora di decidere

Bruno Magatti

Giampiero Ajani

Como

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Corriere di Como Giovedì 6 Febbraio 2020 3

Primo piano La città che cambia

La schedal Una grandepiazza, nuovaviabilità, conpercorso pedonalesopraelevatotrasparente, a formadi Lago di Como,900 posti autointerrati, tanto verdee palazzi con ampievetrate. Questele principalicaratteristiche delpiano di indirizzostrategico delComune di Comoper l’area Ticosa

l L’ideadell’a s s e s s o reall’Urbanistica,Marco Butti, èportare lo stessoprogetto al Mipimdi Cannes, vetrinadel mercatoi m m o b i l i a re ,in programmadal 10 al 13 marzop ro s s i m i

Perché vogliamo costruire un nuovo municipio«L’equazione politica» di Palazzo CernezziNelle 37 pagine del “masterplan” i motivi alla base dell’idea di riqualificazione dell’area

Sopra: gli edifici del «centro direzionale comunale» ipotizzato nell’area dell’ex Ticosa che ospiteranno gli uffici di Palazzo Cernezzi (a sinistra)

Una «equazione» sta allabase dell’ipotesi di riqua-lificazione della ex Tico-sa che la commissione IIdi Palazzo Cernezzi di-scuterà lunedì prossimo.

Un’equazione politica,prima che urbanistica,scolpita a chiarissimelettere - se così possiamodire - nella prima paginadel masterplan consegna -to l’altroieri nelle manidel presidente della com-missione, Luca Biondi:l’area di via Grandi è di«proprietà pubblica co-munale». Per questo, vaverificato in via «priori-taria» il «perseguimentodi finalità pubbliche e dipubblica utilità».

La costruzione del nuo-vo municipio, la realizza-zione di 900 posti auto in-terrati, l’apertura di spa-zi sociali e aggregativirientra in queste finalità.Superata per sempre lafascinazione di un inter-vento privato, la Ticosadiventa il punto di rilan-cio di una urbanistica in-teramente pubblica.

Una risposta diretta,anche, e quasi del tuttodefinitiva, alle tante ideeche, negli ultimi tempi,

si sono succedute a pro-posito della grande spia-nata aperta ai piedi delcimitero monumentale.

A partire dall’hub tec-nologico ipotizzato daOfficina Como, il gruppoche gravita intorno al-l’ex presidente della Ca-mera di Commercio, Pao -lo De Santis.

Le 37 pagine del ma-sterplan sono tutte inte-ressanti. Molte di essecontengono soltanto im-magini, i cosiddetti “ren -dering”, che tanto piac-ciono ai media, sempreaffamati di novità. Mal’insieme permette dicomprendere in modo ab-bastanza chiaro l’obiet -

tivo finale immaginatoda chi oggi governa Co-mo: razionalizzare. Ov-vero, eliminare le «criti-cità» e favorire cambia-menti utili alla città inpiù direzioni: ambienta-le, logistico, operativo.

Si legge così nel docu-mento che bisogna ridur-re la «frammentazione

localizzativa degli ufficia servizio dei cittadini» eridurre la «dispersionedei servizi offerti in ter-mini di funzionalità eoperatività».

E ancora, limitare la«generazione di trafficoindotto in centro, esclu-sivamente per lo svolgi-mento di attività mera-mente operative» e ab-battere gli «elevati costidi gestione e manteni-mento» di Palazzo Cer-nezzi. Edificio storica-mente importante e pre-stigioso, ma oggi «inade-guato». Sì, perché il ma -sterplan parla proprio di«inadeguatezza degli im-mobili dove sono insedia-ti gli uffici comunali sot-to il profilo qualitativo,funzionale, impiantisti-co, energetico, struttu-rale, di spazi a parcheg-gio». Una «inadeguatezzacomplessiva delle perfor-mance prestazionali cheun luogo pubblico deveavere». Qualcosa che, peressere superata, obbli-gherebbe il capoluogo a«elevati costi di riqualifi-cazione, adeguamento ecertificazione».

Da. C.

SuggestioneIl percorso pedonalesopraelevatotrasparente, a formadi Lago di Como,che dovrebbe essererealizzato alle spalledella Santarellaper collegare l’a re adella Ticosaalla via Milano Alta

L’analisi Non solo Ticosa: tutti gli obiettivi del progettoL’ex Stecav e la parte nuova del Comune dovranno essere venduti

(da.c.) Non solo Ticosa, nelmasterplan che il Comunedi Como porterà al Mipim diCannes tra qualche setti-mana. Nel progetto di ri-qualificazione sono ricom-prese, infatti, anche laex-Stecav di viale Inno-cenzo, attuale sede dellapolizia locale, e la partenuova del Comune, gli sta-bili cioè che fronteggianoviale Lecco e via Perti.

Tutti edifici che PalazzoCernezzi vorrebbe vendere,dando loro destinazionecommerciale, alberghierae residenziale.

Gli obiettivi elencati neldocumento che sarà di-scusso la settimana prossi-ma in commissione II sono

ben 17, tutti finalizzati asostenere le ragioni di unintervento destinato co-munque a cambiare il vol-to della città.

L’idea di fondo è costrui-re un «mix funzionale di at-tività direzionali, cultura-

li, aggregative, verde pub-blico, commerciali di vici-nato e servizi». Una citta-della ai margini della cintamuraria, nella quale rac-chiudere «tutti gli ufficioperativi» e realizzare unsolo «centro direzionalecomunale di elevata quali-tà funzionale, energetica,strutturale, impiantisticae digitale», collegato «conil principale asse viabili-stico di servizio e accessoalla città».

Un centro direzionale do-tato di «adeguati spazi diparcheggio e di servizicomplementari (spazi pub-blici aperti, spazi culturalie formativi, sale congres-suali ed espositive», facil-

ElencoGli obiettivielencatinel documentourbanisticosono ben 17

mente raggiungibile per-ché in «relazione con il si-stema trasportistico».

Dal punto di vista urba-nistico, il progetto ipotiz-za quanto discusso da anni,ovvero la realizzazione diun nuovo asse viabilisticodi via Grandi - viale Inno-cenzo e la riqualificazionedell’intersezione con vialeRoosevelt. Non ci sarà, pe-rò, l’interramento di viaGrandi, opera troppo co-stosa. Nell’autosilo trove-ranno posto 900 auto su duelivelli interrati e 200 difronte al cimitero. Nellearee a verde pubblico è pre-vista anche la costruzionedi un anfiteatro, nella par-te più a Sud.

Nel «centro direzionalecomunale» saranno accor-pati «tutti gli uffici, anchequelli attualmente deloca-lizzati (vigili, servizi socia-li, archivi) con la realizza-zione di due livelli parzial-mente interrati da desti-

nare ad archivio generale ea parcheggi riservati)»; alpiano terra saranno inse-diate le attività di servizi(ufficio postale, banche epubblici esercizi, bar, ri-storanti), sala conferenze esala espositiva; ai piani su-periori, gli uffici comuna-li». Gli esercizi pubblici e leattività commerciali sa-ranno «prospicienti lo spa-zio pubblico».

La riqualificazione dellaSantarella prevede infinela realizzazione di un «poloculturale a destinazioneformativa»: di fatto, una«estensione naturale del-l’Università» dell’Insubriai cui uffici distano pochedecine di metri.

L’anfiteatroNelle aree a verdepubblico è previstala costruzione diun anfiteatro, nellaparte più a Sud

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Corriere di Como Giovedì 6 Febbraio 2020 9

Stazione unica, c’è il bando di garaPrevisto un parcheggio illuminato per 250 auto

Parcheggio e nuova stazione uni-ca di Camerlata, finalmente c’è lagara. Da ieri è stata pubblicatasulla piattaforma Sintel. L’im -porto di progetto è di 3 milioni dieuro, di cui 2.208.000 per lavori e792.000 per Iva, spese tecniche,tasse e opere non previste nell’ap -palto principale.

Il progetto prevede la realizza-zione di circa 250 posteggi per au-to, spazi per la sosta di bus e taxi.«Viene realizzata interamentecon fondi regionali e costituisceuno dei tasselli per affrontare ilproblema della mobilità in Co-mo» spiegano da Palazzo Cernez-zi. Il parcheggio sarà collegato alviadotto dei Lavatoi e sarà a ser-vizio dei passeggeri che utilizzanoentrambe le linee ferroviarie. Itempi previsti per eseguire l’ope -

ra sono di circa sei mesi. I lavori sipotrebbero quindi chiudere entrola fine dell’anno.

«La collocazione dei posteggi neconsente l’uso a chi deve raggiun-gere Milano in treno, ma anche achi vuole evitare di scendere inconvalle con l’auto avendo a di-sposizione immediatamente a ri-dosso del parcheggio la linea Rfiche porta a Como San Giovanni e,con un breve percorso pedonaleche scavalca la linea Rfi, assistitoda ascensori, la stazione Fnm diCamerlata per Como Lago. Stia-mo concertando con l’Agenzia deltrasporto pubblico locale le pos-sibili linee che potranno servirequesto punto di scambio e quindiarricchire l’offerta di sistemi ditrasporto» ha detto l’assessore aiLavori pubblici Vincenzo Bella.

Sei mesi di lavori

L’area delle stazioni ferroviarie di Camerlata è destinata a cambiare il suo volto

CRONACA

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Economia 11LA PROVINCIA VENERDÌ 7 FEBBRAIO 2020

mancano regole chiare che in-ducano gli imprenditori a inve-stire. Ora tutte le imprese stan-no aspettando che l’orizzonte si rischiari dai rischi che derivano dai nuovi dazi e anche dalla nuo-va emergenza del coronavirus. La nuova epidemia cinese – con-clude -, problema in primo luogosotto l’aspetto umano, pone an-che un problema economico perle nostre imprese tessili, che dal-la Cina acquistano molta mate-ria prima. È tempo che l’Ue e il nostro Governo intervengano con misure capaci di far rinasce-re la domanda del mercato in-terno».

I settori in crisi

Secondo Riva i dati vanno letti «considerando anche le evolu-zioni di scenario più recenti, cheinfluiscono sull’economia. Pe-raltro alcune cessazioni sono probabilmente l’epilogo della crisi degli ultimi anni che, per al-cune imprese, ha significato af-frontare difficoltà durate anni e purtroppo non superate, nono-stante gli sforzi. Sicuramente nelle nostre province abbiamo risentito, e stiamo tuttora risen-tendo, del calo dei settori auto-motive e oil & gas, molto presen-ti sul territorio. Tuttavia, le no-stre province restano struttu-ralmente sane e il tessuto pro-duttivo solido».

COMO

MARIA G. DELLA VECCHIA

Nel 2019 sul Lario e in provincia di Sondrio il numero delle imprese che hanno cessatol’attività ha superato quello del-le nuove aperture.

Il dato di Lecco (che cala) eComo (che invece un po’ cresce)produce una media in flessione «contrariamente a una tenden-za – dice il presidente della Ca-mera di Commercio di Como Lecco, Marco Galimberti – in cuidi solito le aziende che nascono sono più di quelle che chiudono.Il punto è che oggi ne nascono sempre meno perché il nostro Paese non favorisce più lo svi-luppo della libera impresa. Oggi chi apre una nuova impresa è uneroe».

Fisco e burocrazia

Per il presidente di Confindu-stria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva, «la mancanza di una vera politica industriale a livello di si-stema Paese e i noti tumulti sui mercati internazionali, in que-sto quadro, sicuramente non fa-vorisco la nascita di nuove real-tà. E la ricetta per uscire da que-sta situazione non cambia: ser-vono investimenti in infrastrut-ture. Servono la riduzione del cuneo fiscale e meno burocra-zia. Serve sostegno strutturale per gli investimenti delle azien-

Il registro delle imprese

Iscrizioni IscrizioniSaldo SaldoCessazioni Cessazioni

Tasso

di crescita

2019 su 2018

2.826

1.449

699

58.313

2.701

1.319

687

55.841

104

-182

-65

5.703

106

-214

-190

4.551

0,2

-0,7

-0,4

0,6

2.722

1.631

764

52.610

5.595

1.533

877

51.290

COMO

LECCO

SONDRIO

LOMBARDIA

2019 2018

Le nuove imprese? In crescitaA Como verso quota 48milaIl report. Cento attività in più ma saldo negativo considerando anche LeccoGalimberti (Camera di commercio): «Non si favorisce la libera iniziativa»

cessazioni e 1.449 registrazioni (-182 imprese). Il risultato lec-chese abbassa la media lariana ela porta complessivamente in-torno a un -0,1%, riferito al totaledi 73.719 imprese. Sul Lario cre-scono le imprese dei servizi (+1%), calano quelle industriali (-0,8%) e del commercio (-1%), mentre l’agricoltura è stabile (+0,1%). Fra tutte, crescono le società di capitale (+1,9%).

Male anche per Sondrio, checon un totale di 14.716 imprese ha segnato 801 cessazioni con-tro 699 aperture, con un saldo negativo di -102 imprese. Per il Lario Galimberti osserva che «in un clima generale in cui l’economia fa parecchio fatica

de. Serve una forte risposta eu-ropea ai venti di crisi internazio-nali». Questi i numeri di sintesi che arrivano dalla Camera di Commercio di Como Lecco e, per Sondrio, da Unioncamere: a fine 2019 a Como si contano 47.954 imprese, con 2.722 ces-sazioni (dato al netto delle ces-sazioni d’ufficio) e 2.826 nuove iscrizioni. Per Como dunque il risultato è positivo (circa +0,2%), con 104

imprese in più. Ed è l’unico ri-sultato positivo, oltre a quello di Monza Brianza, in tutta la Lom-bardia.

Saldo negativo (-0,7%) inveceper Lecco, che con uno stock di 25.765 imprese ha avuto 1.631

I numeri

Pochi i titolari stranieriCon 24mila imprese artigiane

attive, fra cessazioni e nuove

iscrizioni il saldo dà 167 imprese in

meno (-0,7%), migliore del -1% del

2018, grazie però al risultato di

Como . Viceversa, il dato lecchese è

passato da -1,3% a -1,4%. Con 8.540

imprese Lecco ha 550 nuove

iscrizioni e 670 cessazioni, quindi

120 imprese in meno. Sono 4.285 le

imprese artigiane attive in provin-

cia di Sondrio, con un calo dell’1%,

pari a 45 imprese in meno, fra

cessazioni (256 imprese) e nuove

iscrizioni (211). Sul totale delle

imprese lariane, nel 2019 quelle

gestite da giovani sono l’8,3%, in

crescita del 10,3%. Le imprese

gestite da donne sono il 19,3%. Le

imprese straniere a Lecco sono il

7,6%, penultimo posto in Lombar-

dia: precede solo Sondrio. Dove le

imprese giovanili sono 1.340 (9,1%)

e crescono del 9,9%; quelle femmi-

nili sono 3.505 (23,8%, -0,1%) e

quelle straniere 909 (6,2%, +4,4%).

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Corriere di Como Venerdì 7 Febbraio 2020 3

Primo piano La città che cambia

Regione e Unione Europea “sponsor” della TicosaA Cannes presentazione nel padiglione LombardiaDopo il passaggio in commissione prevista una prima assemblea pubblica in città

Regione e Unione Euro-pea in pista per la nuovaTicosa immaginata dallagiunta di centrodestra.

Con una mossa a sor-presa, e anche per rispon-dere alle prime inevitabi-li polemiche che stannocrescendo attorno all’i-dea di trasferire il muni-cipio in via Grandi e didare all’ex sito della tin-tostamperia un’impron -ta molto pubblica, l’as -sessore all’Urbanisticadi Como, Marco Butti, haieri anticipato quanto di-rà lunedì prossimo incommissione a PalazzoCernezzi.

In primo luogo, che ilmasterplan della Ticosasarà al Mipim di Cannescon il timbro della Regio-ne. L’ipotesi di sposta-mento del Comune nel-l’area a valle del cimiteromonumentale è stata in-fatti selezionata da Pa-lazzo Lombardia tra i 12«progetti di investimen-to e di rigenerazione ur-bana» che la Regione pre-senterà nel corso dell’in -contro programmato nelpadiglione ufficiale e incalendario in uno deiquattro giorni della fierafrancese (10-13 marzo).

In secondo luogo, Buttirenderà noto che la Ban-ca Europea per gli Inve-stimenti (Bei) ha appro-vato il supporto di assi-stenza tecnica per l’inca -rico di riqualificazionedell’area ex-Ticosa chie-sto da Como nell’àmbitodel progetto “Urbis”.

Il Comune firmerà nel-le prossime settimane unAdvisory Service Agree-ment, ovvero un contrat-to di consulenza gratuitache la Bei offre alle am-ministrazioni pubbliche.Un passo che, tra le altrecose, potrebbe facilitaremolto Palazzo Cernezzinella ricerca di contribu-ti europei.

Il progetto Ticosa, in-somma, al di là dell’as -senza di numeri e di cifre,è qualcosa su cui la giun-

ta Landriscina sembravoler puntare seriamen-te. E il coinvolgimento diRegione e Unione Euro-pea lo fa capire in modomolto chiaro.

«Nei prossimi giorni fa-remo il passaggio in com-missione con l’informa -tiva e anche un’assem -blea pubblica - dice Butti- quindi andremo al Mi-pim, dove con il sostegnodella Banca Europea de-gli Investimenti e dellaRegione Lombardia con-

tiamo di trovare interlo-cutori interessati».

Sul fronte interno But-ti mostra di essere tran-quillo. «Con la maggio-ranza abbiamo discussopiù volte questo progettoe non ci sono state vocicritiche. Vero è che ForzaItalia non si è presentataalle riunioni, ma come hodetto loro sono sempredisponibile al confronto ea trattare l’argomento inmodo approfondito».

Anche il rapporto con

Rapinese: «Subito il referendum, i cittadini decidano»Anche il Pd è critico. Fanetti: «La maggioranza non è compatta sul tema»(da.c.) «I cittadini di Comodicano subito se voglionoo no lo spostamento delComune. Noi siamo fer-mamente contrari. E an-che per questo deposite-remo subito il quesito re-ferendario». Senza mezzitermini, com’è suo costu-me quando si tratta di ar-gomenti che giudica im-portanti, Alessandro Rapi-nese è andato ieri a testabassa contro l’ipotesi dicostruire il nuovo muni-cipio nell’area un tempooccupato dalla Ticosa.

«Sono pronto a girarecasa per casa per spiegarele nostre ragioni - dice Ra-pinese al Corriere di Como -credo sinceramente chenon vi sia un solo motivovalido per portare altrovegli uffici di Palazzo Cer-nezzi. E poi, mi sia per-messa una battuta: l’at -tuale maggioranza non èin grado di gestire l’ordi -nario, come pensa di tene-

re la barra dritta su unaquestione così complica-ta?».

Una contrarietà totale,quella di Rapinese, che loha portato a lavorare su-bito sul quesito da sotto-porre ai cittadini di Co-mo. «Protocolliamo pri-ma possibile - insiste ilconsigliere di opposizione- ai comaschi chiediamosemplicemente se voglio-no o no che il Comune sitrasferisca da un’altraparte. Siano loro a farechiarezza. Credo che suquesto nessuno possa pro-porre obiezioni».

Per essere indetto, il re-ferendum dev’essere sot-toscritto dal 6% deglielettori, ovvero poco piùdi 4mila persone.

La raccolta delle firmenon spaventa Rapinese,che si dice pronto a co-minciare subito.

D’altronde, ieri matti-na, in un post su Facebook,

aveva annunciato - dopoun incontro a Palazzo conl’assessore Marco Butti:«il resto della giornata lopasserò a pensare sul co-me contrastare la folleidea di spostare il Comu-ne in Ticosa».

Scetticismo sull’ipote -

si di nuova Ticosa, ma perragioni diverse, è statoespresso ieri anche dal ca-pogruppo del Partito De-mocratico in consigliocomunale, Stefano Fanet-ti. «L’impressione, per chiosserva la vicenda, è net-ta - dice l’esponente Dem -

all’interno della maggio-ranza non c’è una chiaracondivisione del proget-to. Forza Italia ha sempremostrato forti dubbi e an-che la Lega non sembracosì convinta. E allora,mi chiedo: ma com’è pos-sibile che su un tema cosìdirimente la giunta in-tenda procedere senzaavere alle spalle tutta lamaggioranza?».

Il Pd, insiste Fanetti, è«aperto e pronto a discu-tere senza preclusioni,ma vorremmo anche sa-pere su quale proposta, equale sia l’idea del cen-trodestra. La discussionedeve avvenire su qualcosadi chiaro, altrimenti po-trebbe sembrare che si vo-glia gettare fumo negliocchi per distrarre l’at -tenzione da problemi irri-solti e ben più seri».

Alla prova dei fatti,conclude il capogruppodel Pd, «la nuova Ticosaappare più un’idea del-l’assessore e del sindacoche un’ipotesi politica delcentrodestra. Nell’unicaoccasione in cui si può es-sere ambiziosi sarebbeservita una coesione in-terna che invece non sem-bra esserci».

~FanettiNellamaggioranzanon c’è unachiaracondivisionedel progetto

L’anfiteatroNella parte Sud dellanuova Ticosa è stataipotizzata pure lacostruzione di unanfiteatro: il pubblicodarebbe le spalleal cimiteromonumentale

~ButtiSono sempredisponibilea discutereliberamentecon ForzaItaliadel progetto

A sinistra, la passerella a forma di Lago di Como che dovrebbe collegare l’area di via Grandi alla viaMilano Alta. Sopra, una vista della nuova Ticosa da Sud con sullo sfondo il profilo della Santarella

37MasterplanSono 37 le paginedel masterplansulla futura Ticosache lunedì prossimosarà presentatoin commissioneurbanistica a PalazzoCernezzi dal dirigentedel settoree dall’a s s e s s o reMarco Butti

la Lega non sembra allar-mare troppo l’assessore.«Capisco i tempi e i lin-guaggi che talvolta la po-litica adotta, ma come hopiù volte detto siamo inuna fase iniziale, abbia-mo un masterplan correg -gibile che pone però alcentro l’amministrazio -ne pubblica rispetto aquanto fatto in passato.E questa credo sia unanovità su cui riflettere inmodo serio».

Da. C.

Page 16: RASSEGNA STAMPA - Ance Como · ro legato alla riunificazione. Ab-biamo avvicinato i territori e gi ... dalla coordinatrice Gloria Bian-chi. E il metodo di lavoro propo-sto ha ricevuto

14LA PROVINCIA

SABATO 8 FEBBRAIO 2020

Focus Casa Il valore del mattone

SIMONE CASIRAGHI

Como, l’immobile può arrivare a rendere in media alme-no il 5,2% l’anno, dipende dalla tipologia dell’immobile (se bilo-cale o trilocale) ma la differenzaè minima, un +0,6% a favore del-l’appartamento più piccolo, menoimpegnativo e più flessibile nel-l’impiego finale. Ma oggi, rispettosolo a dieci anni fa, puntare su immobile per investire una partedel proprio risparmio diventa an-che un’operazione strettamentefinanziaria, e come ogni capitaleinvestito si sceglie dove eseguirloper garantirsi una rendita.

La casa, più in generale un im-mobile, ha tutte le caratteristicheper rispondere a questo nuovo approccio all’investimento. La ri-presa del mercato immobiliare, inoltre, in molte città e capoluoghidi provincia sta portando gli inve-stitori ad acquistare, ristrutturaree poi rivendere. Allo stesso tempola forte attrattività turistica del nostro Paese - e Como ne è un esempio lampante – sta ancora spingendo – fenomeno massiccionegli ultimi dieci anni – verso la

trasformazione delle case vuote(quando non parte delle propriein cui si abita) in affitti brevi o casevacanze. Da ultimo, la presenza ditassi favorevoli sul mercato dei mutui spinge chi vuole investirenel mattone a non usare total-mente capitale proprio per finan-ziare l’acquisto.

Dove puntare l’investimento

Tutto questo pone al centro unariflessione ulteriore: è possibile muoversi e come muoversi volen-

dosi garantire rendimenti e unarivalutazione del mio capitale in-vestito nel mattone? E nel caso, inquale zona è meglio puntare perinvestire, il centro, la periferia? Quali servizi occorre ancora pren-dere in considerazione per sce-gliere l’immobile che più garanti-sce un ritorno.

L’ufficio studi Tecnocasa ha co-sì disegnato due possibili scenaridi investimento alla portata di unafamiglia o di un piccolo investito-re. E, ricorrendo a una simulazio-ne su un immobile acquistato e ristrutturato, ne ha calcolato gli effetti in un’ottica di messa a red-dito dell’immobile. I risultati: l’in-vestimento arriva a rendere alme-no il 3-3,5% l’anno. Ogni anno poisi recupera la quota annuale dellespese di ristrutturazione (grazieall’ecobonus del 50%) e si consi-dereranno gli interessi sul mutuo.Ultimo vantaggio, ipotizzando dimantenere la proprietà dell’im-mobile, si ha la possibilità di riva-lutazione o meno della casa a se-conda del trend del mercato.

«Innanzitutto però occorreconsiderare le due componenti

dell’investimento immobiliare –precisa dall’ufficio studi Tecnoca-sa -: il rendimento annuo lordo (quanto rende affittare l’abitazio-ne) e la rivalutazione dell’immo-bile (l’incremento di valore nel tempo). Per questo motivo occor-re puntare su zone dove è presen-te una buona domanda di immo-bili in affitto (per la presenza di aziende, università o flussi turisti-ci). Ma anche in grado di garantireuna certa rivalutazione del capita-le. Tendenzialmente le aree cen-trali tengono maggiormente il va-lore». Nelle grandi città, dall’ini-zio della crisi ad oggi, gli immobiliin zone centrali hanno perso in-torno al 22% contro una media nazionale del 38,6%.

Il centro rende sempre

«In alcune altre città, tra cui Mila-no, la zona centrale negli ultimi anni ha addirittura recuperato valore. Maggiori difficoltà si sonoriscontrate nelle zone periferichee semicentrali che vanno comun-que monitorate, soprattutto se sono oggetto di operazioni di tra-sformazione e recupero che pos-sono incrementare il valore im-mobiliare». In generale, è la rifles-sione degli esperti, è meglio orien-tarsi verso quartieri serviti da unavalida rete di trasporti e che godo-no di aree verdi e attività commer-ciali.

«Consigliamo di puntare su ta-gli come bilocali e trilocali – spie-gano gli analisti Tecnocasa - per-ché sono maggiormente ricercatisia in affitto sia in acquisto». In più, il mercato immobiliare in questo momento offre ancora prezzi interessanti nonostante inalcune città i prezzi hanno già ri-preso la crescita.

Entrando nel dettaglio del-l’operazione, quindi, e tenuto con-to che negli ultimi tempi l’aumen-to dei canoni di locazione, soprat-tutto nelle grandi città, ha portatoil rendimento annuo lordo intor-

no al 5%, l’analisi Tecnocasa con-sidera l’acquisto di un bilocale inuna zona semicentrale cittadino.La scelta è su un immobile da ri-strutturare, l’abitazione costa 250mila euro, si finanzia l’acqui-sto con un mutuo di 100mila euroin 10 anni (una rata quindi da 855euro al mese).

Per ristrutturare si impiega uncapitale di 50mila euro e si potràbeneficiare delle detrazioni fiscalidell’ecobonus del 50%. Le speseper l’acquisto sono state ipotizza-te intorno al 10% del valore del-l’abitazione. Il valore finale è statocalcolato considerando il prezzodel nuovo (mediamente il 23-25%in più rispetto all’usato.

Attenti alla minusvalenza

Le ipotesi successive sono quindi,una volta ristrutturata, di destina-re la casa al mercato, quindi divi-derla, oppure di affittarla, anchegiornalmente.

Chi mette in cantiere questaoperazione, alla fine, spenderà intutto 325mila euro, e ogni anno per 10 anni potrà recuperare 2.500 euro in detrazione fiscale delle spese sostenute per ristrut-turare l’immobile.

Se si deciderà di vendere im-mediatamente l’immobile si avràuna minusvalenza di 12.500 europer cui il bilancio dell’operazionesarebbe negativo. A questo peròbisogna aggiungere le spese di ri-strutturazione recuperate ogni anno e il risultato dell’operazionedarà un bilancio positivo di 12.500euro. In questo specifico esempioil valore di vendita è inferiore ri-spetto ai costi sostenuti per cui siottiene una minusvalenza. Nel ca-so in cui, invece, il prezzo di acqui-sto sia decisamente più basso ri-spetto alla media di mercato (comprando all’asta o comprandopiù immobili), si venda a un prez-zo più elevato, si risparmi sulla ristrutturazione, l’operazione sa-rà vantaggiosa.

La fotografia

Il rendimento baseMolto meglio un bilocale

A Como l’immobile può arrivare a

rendere in media almeno il 5,2%

l’anno, dipende dalla tipologia

dell’immobile (se bilocale o trilo-

cale) ma la differenza è minima,

un +0,6% a favore dell’apparta-

mento più piccolo, meno impe-

gnativo.

I segni della crisiLa perdita del grande centro

Nelle grandi città, dall’inizio della

crisi ad oggi, gli immobili in zone

centrali hanno perso intorno al

22% contro una media nazionale

del 38,6%. Ma in alcune città già

segnali di recupero del valore.

I numeri dell’investimentoUna rendita sicura ogni anno

Ricorrendo a una simulazione su

un immobile acquistato e ristrut-

turato, e calcolando gli effetti in

un’ottica di messa a reddito del-

l’immobile, i risultati indicano che

l’investimento arriva a rendere al

proprietario almeno il 3-3,5% l’an-

no.

5,3%TIPOLOGIA DI IMMOBILE

Ogni anno in cittàun bilocale o un trilocale garantisce un buon reddito

Acquistare una casaL’nvestimento rende fino al 3,5%Mercato immobiliare. Prezzi ancora favorevoli

e disponibilità di occasioni rendono l’immobile

una opportunità per mettere a reddito i propri risparmi