Rassegna Stampa 23 Luglio 2014

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cartografia della bellezza inquieta Rassegna Stampa 23 luglio 2014 Sacrario di Redipuglia 6 luglio 2014 Cividale del Friuli 19-27 luglio 2014

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Page 1: Rassegna Stampa 23 Luglio 2014

Sacrario di Redipuglia6 luglio 2014

Cividale del Friuli19-27 luglio 2014

cartografi a della bellezzainquieta

Rassegna Stampa23 luglio 2014

Sacrario di Redipuglia6 luglio 2014

Cividale del Friuli19-27 luglio 2014

cartografi a della bellezzainquieta

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2014

Data: 23 luglio 2014

Pagina: 18

GLI APPUNTAMENTI

Stasera a Montebelluna, poi San Donà, Bassano e Asiago

CULTURA & SOCIETÀ

Col suo nuovo romanzo, "October List" (Rizzoli, 19euro), sta girando l’Italia, «sono come una rockstar», ride Jeffery Deaver, «ma adoro davveroincontrare il pubblico». Lo scrittore americano,classe 1950, ex avvocato, giornalista e persinocantante folk, sarà stasera alle 21 alla Biblioteca di

Montebelluna; domani, sempre alle 21, alla LibreriaModerna (via XIII Martiri) di San Donà di Piave. Il 25approderà a Bassano del Grappa (ore 21) alla LibreriaPalazzo Roberti, in via Jacopo da Ponte, intervistatodallo scrittore Sandrone Dazieri. Infine, sabato 26,sarà in piazza Il Risorgimento ad Asiago alle 17.30.

OGGI AL MITTELFEST, A CIVIDALE

Lamusica dellaGubajdulina e il teatro di Jan Fabre

Il nuovo gialloparte dalla fine

e si sviluppaall’indietro

Chiara Pavan

ANDREA BOCELLI Cantantee produttore di vino

Deaver:«Uso ilMaleperdivertire il lettore»I l suo eroe preferito è il geniale

chimico di "Breaking Bad",barbetta perimetrale così similealla sua e sguardo un po’ torbidocome i "villain" che affollano lesue crime story. Eppure il Male,per Jeffery Deaver, non è ostag-gio di imprevisti e sorprese comenella serie tv con Bryan Cranston(cui assomiglia un po’), ma è untesissimo meccanismo a orologe-ria che porta buoni e cattivi arincorrersi fino ad una inaspetta-ta risoluzione finale. «La miaunica ossessione è fare in modoche il lettore abbia voglia digirare pagine - ride affabile ilcelebre autore di gialli in tourcon il suo ultimo romanzo, "Octo-ber List" (Rizzoli, 19 euro), uno"stand alone" al di fuori dellefortunate serie dedicate al crimi-nologo tetraplegico Lincoln Rhy-me (portato al cinema da DenzelWashington con Angelina Joliein "Il collezionista di ossa") eall’esperta di cinesica KathrynDance - Il Male io mi limito ausarlo, tutto qui». E per giocareancora di più col male e coi suoilettori, in "October List" Deaverha costruito una narrazione aritroso, con i capitoli che scorro-no al contrario, dal 36esimo alprimo iniziale.Complicato?«Non si scrive mai per se stessi,

ma per chi legge. Il mio mestiereè fare ciò che piace ai mieilettori. Che sono molto curiosi edesigenti. Stavolta volevo provarequalcosa di diverso. Mi piacemolto andare avanti e indietronel tempo, tecnica che si usa alcinema. E mi sono chiesto sepotevo fare in modo che l’ultimocapitolo diventasse il primo, sen-

za far mancare i colpi di scena.Così ho deciso di provarci. Èstata una sfida».Lei è molto meticoloso nel co-struire le sue storie.«Scrivere per me è un lavoro cherichiede molta organizzazionepreparatoria. Dopodiché, "Octo-ber List" è nato in sei settimane.Oltretutto, stavo realizzando incontemporanea la nuova avventu-ra di Lincoln Rhyme, "The SkinCollector", il che mi ha aiutato alavorare con più attenzione a"October List". Che in effetti èstata una sfida più difficile rispet-to a qualsiasi cosa scritta inprecedenza».I suoi cattivi sono "criminalmind" molto intelligenti. Pensache il Male sia davvero così

"organizzato" o siamo noi a voler-lo così per renderlo piùaccettabile?«Noi narratori non dobbiamo rap-presentare la vera vita o il verocrimine. Io sono un "illusionista"che diverte il proprio pubblicoinventando storie. I miei lettori siaspettano che i miei cattivi siano"larger than life", i veri criminalidi solito non sono così... brillanti.

Io non faccio sociologia, vogliosolo scrivere storie che piaccia-no».Cos’ha di così speciale LincolnRhyme?«È diverso dal solito investigato-re. È tutto tranne un super uomo,è vulnerabile, ha problemi disalute, ma la sua mente è velocis-sima: è fortissimo contro il nemi-co di turno soltanto mentalmen-te».Lei ha firmato la nuova avventu-ra di James Bond, "Carta bian-ca": 007 è un eroe senza debolez-ze...«Eppure è un personaggio feritoanche lui. Quando ho scritto"Carta bianca" sapevo di doverdare corpo al Bond originale diFleming, e ho creato un personag-gio cupo, spigoloso. Fleming par-lava di un orfano, e questo è statol’aspetto che mi intrigava di più.Poi certo, è un supereroe».C’è qualcosa che fa paura ad unre del thriller?(Risata) «Sono un po’ claustrofo-bico, ma il mio compito non è discrivere di me, ma esplorare lepaure degli altri. Che poi diventa-no i grandi temi dei miei roman-zi».Dica la verità, Lincoln Rhymetorneràmai a camminare?«Chissà, la medicina fa passi dagigante...».

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VENEZIA REVINE LAGO (TV) TEATRO

CIVIDALE (UD) - La compositrice russaSofija Asgatovna Gubajdulina, considerata lapiù grande compositrice vivente, sarà ospiteoggi a Mittelfest per presentare il suo nuovolavoro “Warum? Wozu? Wodurch?” (concertoore 19 chiesa di San Francesco): si tratta dellaseconda esecuzione mondiale, dopo quella deigiorni scorsi all'Emilia Romagna Festival,della sua partitura per flauto, flauto basso,clarinetto, clarinetto basso e archi, affidataalla Filarmonica del Teatro Regio di Torino

diretta da Andres Mustonen. Ad arricchirel'esecuzione alcune pagine musicali di JohannSebastian Bach. L'evento sarà anche precedu-to da un incontro pubblico con la compositricerussa, in programma alle 17, sempre allaChiesa di San Francesco.

Alle 21 al Teatro Ristori Mittelfest ospitaper la prima volta uno dei lavori del poliedricoe provocatorio regista belga Jan Fabre, l'asso-lo "Attends, Attends, Attends (Pour mon pè-re"), col danzatore e perfomer Cèdric Charron.

VERONA - Andrea Bocelli,Svetlana Alexievich, UmbertoContarello, Mario Isnenghi el’Associazione Ville Venete, nel-la persona del presidente Alber-to Passi, sono i vincitori del 33.Premio Masi. Il tenore nonsarà premiato però per la suamusica e la sua voce, ma per ilsuo vino, che produce assiemeal fratello Alberto negli 8 ettari(su 120) della sua azienda difamiglia, a Lajatico, nel cuoredella Val d’Era in provincia diPisa. «Con la sua autorevolezza

di artista - scrive la giuria -assieme alla passione di produt-tore e alla gioia di estimatore,contribuisce a dare lustro alvino, diffondendo il messaggioche una bottiglia di vino è difatto una bottiglia di felicità».

Viene dall’Est la vincitricedel Grosso d’Oro Veneziano,Svetlana Alexievich, giornali-

sta e scrittrice bielorussa, cro-nista degli eventi più importan-ti dell’ultima fase dell’UnioneSovietica, che hanno ispiratoanche i suoi libri più famosi(La guerra non ha un volto didonna; Ragazzi di Zinco; Pre-ghiera per Chernobyl).

Il Premio Masi Civiltà Vene-ta 2014 viene attribuito invece

allo sceneggiatore (de "La gran-de bellezza", tra gli altri) Um-berto Contarello (padovano),allo storico veneziano ma pado-vano di adozione Mario Isnen-ghi (non a caso in occasione delcentenario della Grande Guer-ra) e all’Associazione Ville Ve-nete nella persona del presiden-te, il trevigiano Alberto Passi.

Il Lago Film Fest (www.lagofest.org) presenta oggiil talk conMarco Savini e Lorenzo Busi di BigRock,la factory veneta di Roncade e la proiezione di "InCertain Amount Of Sun" di Sara Bonaventura.

VERONAIl Masi a Bocelli (per il vino), Contarello e Isnenghi

Sabato 26 e domenica 27 luglio, alle 21 al Teatro Fon-damenta Nuove, si presenta "Mediterranean Voices",un pezzo scritto per i Neue Vocalsolisten da 12compositori provenienti da 12 nazioni mediterranee.

Due giorni veneta per Moni Ovadia, oggi alle 21.30 alMuseo della Bonifica di Taglio di Po (Ro) per "Ville egiardini" e domani alle 21.15 di Villa Negri a Citta-della, per "Arte in terra", con Il registro dei peccati"

THRILLER Lo scrittore JefferyDeaver e il suo nuovo romanzo

18 PPN Mercoledì 23 luglio 2014

fascicolo nazionale

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Data: 23 luglio 2014

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«Non lo sapevo». MassimoCacciari, ieri pomeriggio,non era ancora aggiornatosugli ultimi sviluppi dellavicenda giudiziaria di Gian-carlo Galan, con il via liberavotato dalla Camera all’arre-sto dell’ex governatore delVeneto. «É una cosa triste -commenta, a caldo, l’ex sin-daco di Venezia, che daGalan fu anche sconfittonelle lontane regionali del2000 - Non sono cose di cuisi può essere lieti. É ilsintomo di una grande crisipolitica, cultu-rale, sociale.Solo gli idiotipotrebbero ral-legrarsi di unanotizia del ge-nere. Invece bi-sogna riflette-re. Quando unuomo va in ga-lera dispiacecomunque. Maquando in gale-ra ci va un uo-mo politico si-gnifica che sia-mo di fronte auna crisi di si-stema e questoè un fatto tri-ste».Galan avevachiesto di esse-re sentito pri-ma dell’arre-sto.«Questi sono te-mi che riguar-dano il funzio-namento dellagiustizia, un di-scorso vecchiodi almeno qua-rant’anni. Pri-ma di metterein galera unapersona, sarebbe sempre ilcaso di ascoltare le sueragioni. Detto questo, si trat-ta comunque di valutazionidifficili da fare dall’esterno,la magistratura può avere lesue ragioni. Sono temi com-plessi e, lo ripeto, dall’ester-

no è difficile fare una valuta-zione».Ma è stato giusto concederel’autorizzazione a procedereda parte della Camera?«Di questo non si può discute-re adesso solo perché stavoltaad andare in galera è Galan.

Qui siamo nel grande temadelle riforme di cui nel nostropaese si parla da sempre.Questa enorme montagna cheora ha partorito un topolinoinforme...»Lei Galan lo ha conosciutobene, siete stati anche avver-

sari nelle regionali del 2000.«Non c’è stato solo quello.Galan ha guidato il Venetodal ’95 al 2010. Praticamenteabbiamo passato quindici an-ni insieme. É una personamolto leggera, culturalmen-te e politicamente, anche sim-

patica da un punto di vistaumano, ma del tutto inconsi-stente come strategia politi-ca. Negli ultimi cinque anni,va detto, abbiamo anche lavo-rato in accordo, se si toglie ilcapitolo Mose, che comun-que non era affatto seconda-rio. Eravamo in sintonia suiprogetti per lo sviluppodell’aeroporto, per il rilanciodel Lido (che poi è andato inmalora, ma questo a causadella crisi generale), per l’as-setto degli ospedali. Su tantequestioni c’è stata una colla-borazione davvero intensa».E il suo giudizio politico suGalan?

«Una figura disecondo piano,del tutto dipen-dente da SilvioBerlusconi. Ave-va avuto la suachance di uscirenel 2010 quan-do, entrato incollisione con laLega, gli fu pro-posto di presen-tarsi alle regio-nali con una pro-pia lista. Perquesto aveva in-sistito ancheFranco Mirac-co. Ma Galannon l’ha fattoperché é unapersona mode-sta, consapevoledei suoi limiti.Direi una figuracostituzional-mente di secon-do piano, forseun buon grega-rio, ma io nonl’ho sperimenta-to da questo pun-to di vista».Ora è accusatodi essere stato alibro paga del

Consorzio VeneziaNuova.«Non ho mai ragionato inpolitica in termini giudiziari.E non lo faccio adesso perGalan. So del mio dissensocon lui sul Mose, ma altro nonposso dire».

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SOLIDARIETÀ AL FEDELISSIMO

Telefonata di Berlusconi: sono profondamente addolorato

« Solo un idiota può rallegrarsi per l’arresto: bisogna invece riflettere, c’è una crisi di sistemaIl mio giudizio su di lui?Una figura di secondo piano, del tutto dipendente daBerlusconi»

Cacciari:«Politicomodesto,manonc’ènulladi cui gioire»

Roberta BrunettiVENEZIA

L’INCHIESTA«Leaccuse controdi lui?

Delmio dissenso sulMoseso, del restonulla»

LA COLLABORAZIONE«Negli ultimi anni avevamo

lavoratobene insieme,manonaveva strategia»

ILPERSONAGGIO«Culturalmente

leggero, inconsistente,anche se simpatico»

PRIMOPIANO

Prima dell’arresto, mentre attendeva di esseretrasferito in carcere, Giancarlo Galan, nella suacasa di Cinto Euganeo, ha ricevuto una telefonatadi solidarietà da parte di Silvio Berlusconi (foto).Il Cavaliere si è poi detto «profondamenteaddolorato per il voto parlamentare. E trovoparticolarmente ingiusto che, non accettando ilrinvio del voto proposto da Forza Italia, sia statoimpedito a Galan di essere presente in Aula perpotersi difendere dalle accuse che gli sono state

rivolte. Sono vicino a Giancarlo, della cui corret-tezza dopo trent'anni di collaborazione e amiciziasono assolutamente certo, in questo momentocosì drammatico e difficile». Amarezza e dolore«per i deputati di Forza Italia assenti ingiustifica-ti ieri in Aula. Il garantismo si testimonia sempre ecomunque». Renato Brunetta veneziano, capo-gruppo del Pd alla Camera, affida a Twitter il suostato d’animo dopo che a Montecitorio ha votatoper l’autorizzazione all’arresto di Galan.

AVVERSARIMassimo Cacciarie Giancarlo Galansi sono sfidati nellelontane regionalidel 2000 e alloravinse Galan. «Ma cisono stati anni dicollaborazione -dice l’ex sindaco diVenezia - eravamoin sintonia sualcuni prgetti.Mose escluso, ilche non èsecondario»

mittelfest 2014

Cividale del Friuli19-27 luglio 2014www.mittelfest.org

JIRÍ & OTTO BUBENÍCEKJAN FABRESCAPINO BALLET

CAMERATA SALZBURGCOMBATTIMENTO AMSTERDAMSTEFANO BOLLANIGLAUCO VENIERSOFIJA GUBAJDULINAMARKUS STOCKHAUSENENRICO BRONZI

LUCA RONCONIIVICA BULJANADRIANA ASTIARIELLA REGGIOPIERLUIGI CAPPELLOGABRIELE VACIS FABRIZIO ARCURICSS-TEATRO STABILE D’INNOVAZIONEAREAREAACCADEMIA NICO PEPE

Comune di Cividale del Friuli

associazione mittelfest

Con il sostegno particolare

PPN 7Mercoledì 23 luglio 2014

fascicolo nazionale

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2014

Data: 23 luglio 2014

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di Alberto Rochira UDINE

È un “guerriero della bellezza”,pronto a “combattere per affer-marla sempre, perché è la cosapiù importante”. Cédric Char-ron, uno tra i performer di pun-ta dell'artista visionario, coreo-grafo, regista teatrale belga di fa-ma internazionale Jan Fabre, èconsapevole della difficoltà diquesta battaglia al giorno d’og-gi, in un mondo dove la bellezzaè spesso deturpata, violata,sconvolta. «E non è facile essereun guerriero di Jan - spiega l’ar-tista nato in Bretagna -: io lo so-no diventato almeno cinque an-ni dopo essere entrato nella suacompagnia, Troubleyn, quattor-dici anni or sono».

Charron (che ha lavorato conFabre in numerose piéce, come“Je suis sang”, “Tannhäuser” ,“History of Tears”,“Prometheus landscape II”) sali-rà sul palco del Mittelfest di Civi-dale oggi (Teatro Ristori, ore 21)per “Attends, attends, attends(pour mon père)”, coreografiaassolo modellata su di lui da Fa-bre, sul tema del rapporto traCharron e suo padre.

«Considero Jan il mio padrespirituale - continua Cédric -,dunque questo lavoro, che na-sce dalla sua volontà di rendereun omaggio a mio padre, in real-tà coinvolge due figure paterne:il mio padre “fisico” e il mio pa-dre spirituale, che è appuntoJan».

Fabre si è interessato alla rela-zione tra Cédric, già laureato inEconomia e Scienze politiche aRennes, e suo padre, perché «ciconosciamo da quattordici anni

- continua Charron - e lui sa tut-to del mio modo di essere e an-che del rapporto particolare trame e mio padre, professionistaattivo nel campo dell’econo-mia, al quale ho sempre chiestodel tempo per riuscire a fare ciòche volevo davvero: il che è ac-caduto nel 1997, quando ho in-trapreso gli studi artistici».

Fabre padre “metafisico”, ca-po-guerriero e anche “partnernel crimine”, aggiunge Cédric,«per me che ho accettato ap-punto di cercare con lui la bel-lezza sempre, dedicando mentee corpo a questa lotta». Per que-sto “atleta dell’emozione”, ilrapporto con Fabre è stato“simile a quello tra il piccolo

Principe e la volpe”, per cui unodiventa per sempre responsabi-le di chi ha addomesticato. Dagiovane attore, Cédric, “spiritoselvaggio”, era solito interrom-pere le prove dicendo “Attends,attends, attends!”.

«Chiedevo a Jan di aspettareun momento - spiega Charronillustrando così il titolo della

messinscena -, perché ferman-do il tempo, cercavo un’ideanuova. Dapprima lui era moltoscocciato dall’atteggiamento diquesto attore francese, ma poiha capito che nasceva da un’esi-genza creativa e ha cominciatoad apprezzarlo».

Cédric, che di Cividale ha avu-to un’ottima prima impressione(“una splendida piccola cittàcon un festival di grande quali-tà”), sta al momento lavorandocon Fabre a “Mount Olympus”,durata 24 ore, che debutterà aBerlino in giugno. «In questomondo dove il tempo è semprepiù istantaneo - commenta - unlavoro di questa durata è una sfi-da enorme».

Ieri applausi al festival perl’attore Paolo Fagiolo nel recitalletterario “Le avventure del bra-vo soldato Švejk”, per l'omaggioa Federigo Fiorillo nel concertoeseguito dall'Accademia d'Ar-chi Arrigoni e per l’originalespettacolo-musical “The Old Te-stament” proposto dal colletti-vo artistico internazionale“Loose Collective”.

La compositrice russa SofijaAsgatovna Gubajdulina,considerata la più grandecompositrice vivente, vincitrice dinumerosi premi internazionali,Leone d'Oro alla carriera nel 2013,apprezzata nel panoramainternazionale per la sua tecnicaraffinata e complessa, sarà ospitea Mittelfest, per presentare il suonuovissimo lavoro “Warum?Wozu? Wodurch?”, oggi alle 19nella chiesa di San Francesco. Sitratta della seconda esecuzione

mondiale, dopo quella all'EmiliaRomagna Festival, della suapartitura per flauto, flauto basso,clarinetto, clarinetto basso earchi, affidata alla prestigiosaFilarmonica del Teatro Regio diTorino diretta da AndresMustonen, con Massimo Mercellial flauto e Darko Brlek alClarinetto. L'evento sarà anchepreceduto da un incontropubblico con la compositricerussa, alle 17 sempre alla Chiesadi San Francesco.

Incontro e spettacolo con Sofija Gubajdulina

MONFALCONE

Ultimo appuntamento di“Lettere Mediterranee”, primache il festival, con la sua sezio-ne dedicata alla musica e all’in-trattenimento, si sposti dalcentro cittadino a Marina Ju-lia, dal 25 al 27 luglio, e dopo lasurreale e affollatissima seratadedicata a “Zoran, il mio nipo-te scemo”.

L’incontro conclusivo dellarassegna letteraria, curata econdotta da Fabio Turchini,ospiterà uno degli scrittori piùbrillanti e controversi del no-stro tempo: Pino Roveredo, aMonfalcone, in piazza Falco-ne e Borsellino (oggi alle 21 –ingresso libero – Palazzetto Ve-neto in caso di maltempo), perraccontare la toccante storiadi Cecilia, la protagonista delsuo ultimo romanzo edito daBompiani, “Ballando con Ceci-lia”.

«Non ho più notizie di meda tanto tempo», scriveva AldaMerini, che ben conosceva,per esperienza personale, laterribile realtà dei manicomi.E lo stesso potrebbe dire Ceci-lia. Può essere considerata“vita” quella che un essereumano trascorre tra le mura diun ospedale psichiatrico?

Rinchiusa da 60 anni, perquelli che ai giorni nostri ven-gono comunemente bollati co-me disturbi d’ansia o, ancorpiù spesso, attacchi di panico,Cecilia incontra un uomo, unanimatore che riceve l’incari-co di entrare nella Casa deiMatti e fare loro un po’ di com-pagnia.

L’universo dimenticato chegli si presenta davanti è ben di-verso da quello che Basaglia la-sciò, dopo la riforma da luistesso pensata, eppure sem-pre tristemente uguale. La pre-senza di questo operatore, pri-vo di esperienze specifiche,turba la routine senza tempodei personaggi che popolanoquesto limbo di anime perdu-te, tra le quali c’è Cecilia, no-vantasei anni, in gran parte tra-scorsi in manicomio.

Cecilia è scontrosa, bizzar-ra, non ama la compagnia. Maforse queste sono solo difese,che lei ha costruito attorno asé per sopravvivere, o forse habisogno che qualcuno ricono-sca che lei “è”. Infatti, bastauna cioccolata per conquista-re la sua fiducia...

FESTIVAL

PinoRoveredooggi aMonfalconeper “LettereMediterranee”

GEMONA

Riccardo Tesi e Banditalianasaranno domani sera in con-certo a Gemona, al parco di viaDante, in occasione di Folkest.Tesi, appena tornato dal suc-cesso del tour canadese chel’ha portato a esibirsi nei mag-giori festival world music delNord America, tra cui lo stori-co Folk Music Festival di Van-couver, e Banditaliana prose-guono il tour europeo insieme.A Gemona Tesi, uno dei musi-cisti più audaci ed autorevolidella scena world europea, pre-senterà dal vivo “Maggio”, il

suo nuovo album (distribuitoda Materiali Sonori e, in digita-le, da Believe Digital).

Fondata nel 1992, Bandita-liana è una delle formazionipiù acclamate e longeve del pa-norama world music interna-zionale. La loro musica senzafrontiere è profondamente an-corata alla tradizione mediter-ranea, ma da sempre fonde inmaniera originale forme e ritidella tradizione toscana, echidi jazz e canzone d’autore. Untour mondiale porterà da lu-glio Banditaliana a calcare ipalchi canadesi, olandesi, au-striaci e belgi.

RASSEGNA

RiccardoTesi conBanditalianadomani aGemonaperFolkest

GRADO

Il concerto di Malika Ayane, pre-visto per ieri sera alla Diga Naza-rio Sauro di Grado, quinto ap-puntamento della 7.a edizionedel Grado Festival Ospiti d’Auto-re, è stato rimandato a questa se-ra, mercoledì 23 luglio, a causadella pioggia. I biglietti già acqui-stati saranno validi per la nuovadata.

Intanto, la chiusura della 7.aedizione del Grado Festival Ospi-ti d’Autore spetta quest’anno auna delle realtà musicali di mag-gior pregio del Friuli VeneziaGiulia, il Coro Polifonico di Ru-

da, che proporrà, domani alle21.30, nella Basilica di Sant’Eufe-mia, lo spettacolo dal titolo“Light and Shadows”. Il grandeevento di chiusura in Basilica è aingresso gratuito. Fondato nel1945, da sempre coro a voci ma-schili, il Polifonico ha tenutoconcerti in tutto il mondo: dalCanada alla Russia, dagli StatiUniti alla Mongolia, dalla Cinaalle Filippine. Il suo livello artisti-co è stato premiato ai più impor-tanti concorsi internazionalicon primi premi vinti a Gorizia,Arezzo, Roma, Vittorio Veneto,Orvieto, Riga, Ravenna, Tallin,Graz, Vienna, Linz e Shaoxing.

GRADO FESTIVAL

MalikaAyane rinviata a staseraEdizione chiusa dalCorodiRuda

AlMittelfest arrivaCharronil guerrierodella bellezzaIl performer nato in Bretagna propone questa sera al Teatro Ristori di Cividalela coreografia modellata per lui da Jan Fabre sul rapporto con il padre

Da sinistra: un’immagine di “Attends, attends, attends (pour mon père)”, lo spettacolo-musical “The Old Testament” proposto dal collettivo artistico internazionale “Loose Collective”

Sofija Asgatovna Gubajdulina

IL PROGRAMMA

CERVIGNANO

Un ritorno acclamato, quellodei Nomadi in regione, che giàannuncia un grande affolla-mento dei fan e del pubblicostorico della band ormai entra-ta nel mito. Il tour estivo, dedi-cato al cinquantesimo anniver-sario di attività sta letteralmen-te sbancando i botteghiniovunque. Domani alle 21, Cer-vignano del Friuli, nell’ambitodi Onde Mediterranee 2014(con la collaborazione del Co-mune stesso) ospita la storicaband al Parco Europa Unita.

Una scaletta emozionante,

quella del tour che tocca Cervi-gnano, che raccoglie i brani in-dimenticabili della band piùlongeva del nostro Paese: daiclassici indimenticabili (come“Io vagabondo”, “Noi non cisaremo”, “Un pugno di sab-bia”, “Ho difeso il mio amore”)a quelli nati in tempi più recen-ti (“La vita che seduce”, “Io vo-glio vivere”, “Sangue al cuo-re”). Canzoni che hanno se-gnato la storia della musica ita-liana e che hanno fatto da co-lonna sonora per diverse gene-razioni. Ma ci sono anche alcu-ne novità, dal titolo: “Come vala vita” e “Nulla di nuovo”.

MUSICA

Nomadi, un ritornoacclamatodomani aCervignanodel Friuli

34 Cultura e Spettacoli IL PICCOLO MERCOLEDÌ 23 LUGLIO 2014

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Data: 23 luglio 2014

Pagina: 34 (dettaglio)di Alberto Rochira UDINE

È un “guerriero della bellezza”,pronto a “combattere per affer-marla sempre, perché è la cosapiù importante”. Cédric Char-ron, uno tra i performer di pun-ta dell'artista visionario, coreo-grafo, regista teatrale belga di fa-ma internazionale Jan Fabre, èconsapevole della difficoltà diquesta battaglia al giorno d’og-gi, in un mondo dove la bellezzaè spesso deturpata, violata,sconvolta. «E non è facile essereun guerriero di Jan - spiega l’ar-tista nato in Bretagna -: io lo so-no diventato almeno cinque an-ni dopo essere entrato nella suacompagnia, Troubleyn, quattor-dici anni or sono».

Charron (che ha lavorato conFabre in numerose piéce, come“Je suis sang”, “Tannhäuser” ,“History of Tears”,“Prometheus landscape II”) sali-rà sul palco del Mittelfest di Civi-dale oggi (Teatro Ristori, ore 21)per “Attends, attends, attends(pour mon père)”, coreografiaassolo modellata su di lui da Fa-bre, sul tema del rapporto traCharron e suo padre.

«Considero Jan il mio padrespirituale - continua Cédric -,dunque questo lavoro, che na-sce dalla sua volontà di rendereun omaggio a mio padre, in real-tà coinvolge due figure paterne:il mio padre “fisico” e il mio pa-dre spirituale, che è appuntoJan».

Fabre si è interessato alla rela-zione tra Cédric, già laureato inEconomia e Scienze politiche aRennes, e suo padre, perché «ciconosciamo da quattordici anni

- continua Charron - e lui sa tut-to del mio modo di essere e an-che del rapporto particolare trame e mio padre, professionistaattivo nel campo dell’econo-mia, al quale ho sempre chiestodel tempo per riuscire a fare ciòche volevo davvero: il che è ac-caduto nel 1997, quando ho in-trapreso gli studi artistici».

Fabre padre “metafisico”, ca-po-guerriero e anche “partnernel crimine”, aggiunge Cédric,«per me che ho accettato ap-punto di cercare con lui la bel-lezza sempre, dedicando mentee corpo a questa lotta». Per que-sto “atleta dell’emozione”, ilrapporto con Fabre è stato“simile a quello tra il piccolo

Principe e la volpe”, per cui unodiventa per sempre responsabi-le di chi ha addomesticato. Dagiovane attore, Cédric, “spiritoselvaggio”, era solito interrom-pere le prove dicendo “Attends,attends, attends!”.

«Chiedevo a Jan di aspettareun momento - spiega Charronillustrando così il titolo della

messinscena -, perché ferman-do il tempo, cercavo un’ideanuova. Dapprima lui era moltoscocciato dall’atteggiamento diquesto attore francese, ma poiha capito che nasceva da un’esi-genza creativa e ha cominciatoad apprezzarlo».

Cédric, che di Cividale ha avu-to un’ottima prima impressione(“una splendida piccola cittàcon un festival di grande quali-tà”), sta al momento lavorandocon Fabre a “Mount Olympus”,durata 24 ore, che debutterà aBerlino in giugno. «In questomondo dove il tempo è semprepiù istantaneo - commenta - unlavoro di questa durata è una sfi-da enorme».

Ieri applausi al festival perl’attore Paolo Fagiolo nel recitalletterario “Le avventure del bra-vo soldato Švejk”, per l'omaggioa Federigo Fiorillo nel concertoeseguito dall'Accademia d'Ar-chi Arrigoni e per l’originalespettacolo-musical “The Old Te-stament” proposto dal colletti-vo artistico internazionale“Loose Collective”.

La compositrice russa SofijaAsgatovna Gubajdulina,considerata la più grandecompositrice vivente, vincitrice dinumerosi premi internazionali,Leone d'Oro alla carriera nel 2013,apprezzata nel panoramainternazionale per la sua tecnicaraffinata e complessa, sarà ospitea Mittelfest, per presentare il suonuovissimo lavoro “Warum?Wozu? Wodurch?”, oggi alle 19nella chiesa di San Francesco. Sitratta della seconda esecuzione

mondiale, dopo quella all'EmiliaRomagna Festival, della suapartitura per flauto, flauto basso,clarinetto, clarinetto basso earchi, affidata alla prestigiosaFilarmonica del Teatro Regio diTorino diretta da AndresMustonen, con Massimo Mercellial flauto e Darko Brlek alClarinetto. L'evento sarà anchepreceduto da un incontropubblico con la compositricerussa, alle 17 sempre alla Chiesadi San Francesco.

Incontro e spettacolo con Sofija Gubajdulina

MONFALCONE

Ultimo appuntamento di“Lettere Mediterranee”, primache il festival, con la sua sezio-ne dedicata alla musica e all’in-trattenimento, si sposti dalcentro cittadino a Marina Ju-lia, dal 25 al 27 luglio, e dopo lasurreale e affollatissima seratadedicata a “Zoran, il mio nipo-te scemo”.

L’incontro conclusivo dellarassegna letteraria, curata econdotta da Fabio Turchini,ospiterà uno degli scrittori piùbrillanti e controversi del no-stro tempo: Pino Roveredo, aMonfalcone, in piazza Falco-ne e Borsellino (oggi alle 21 –ingresso libero – Palazzetto Ve-neto in caso di maltempo), perraccontare la toccante storiadi Cecilia, la protagonista delsuo ultimo romanzo edito daBompiani, “Ballando con Ceci-lia”.

«Non ho più notizie di meda tanto tempo», scriveva AldaMerini, che ben conosceva,per esperienza personale, laterribile realtà dei manicomi.E lo stesso potrebbe dire Ceci-lia. Può essere considerata“vita” quella che un essereumano trascorre tra le mura diun ospedale psichiatrico?

Rinchiusa da 60 anni, perquelli che ai giorni nostri ven-gono comunemente bollati co-me disturbi d’ansia o, ancorpiù spesso, attacchi di panico,Cecilia incontra un uomo, unanimatore che riceve l’incari-co di entrare nella Casa deiMatti e fare loro un po’ di com-pagnia.

L’universo dimenticato chegli si presenta davanti è ben di-verso da quello che Basaglia la-sciò, dopo la riforma da luistesso pensata, eppure sem-pre tristemente uguale. La pre-senza di questo operatore, pri-vo di esperienze specifiche,turba la routine senza tempodei personaggi che popolanoquesto limbo di anime perdu-te, tra le quali c’è Cecilia, no-vantasei anni, in gran parte tra-scorsi in manicomio.

Cecilia è scontrosa, bizzar-ra, non ama la compagnia. Maforse queste sono solo difese,che lei ha costruito attorno asé per sopravvivere, o forse habisogno che qualcuno ricono-sca che lei “è”. Infatti, bastauna cioccolata per conquista-re la sua fiducia...

FESTIVAL

PinoRoveredooggi aMonfalconeper “LettereMediterranee”

GEMONA

Riccardo Tesi e Banditalianasaranno domani sera in con-certo a Gemona, al parco di viaDante, in occasione di Folkest.Tesi, appena tornato dal suc-cesso del tour canadese chel’ha portato a esibirsi nei mag-giori festival world music delNord America, tra cui lo stori-co Folk Music Festival di Van-couver, e Banditaliana prose-guono il tour europeo insieme.A Gemona Tesi, uno dei musi-cisti più audaci ed autorevolidella scena world europea, pre-senterà dal vivo “Maggio”, il

suo nuovo album (distribuitoda Materiali Sonori e, in digita-le, da Believe Digital).

Fondata nel 1992, Bandita-liana è una delle formazionipiù acclamate e longeve del pa-norama world music interna-zionale. La loro musica senzafrontiere è profondamente an-corata alla tradizione mediter-ranea, ma da sempre fonde inmaniera originale forme e ritidella tradizione toscana, echidi jazz e canzone d’autore. Untour mondiale porterà da lu-glio Banditaliana a calcare ipalchi canadesi, olandesi, au-striaci e belgi.

RASSEGNA

RiccardoTesi conBanditalianadomani aGemonaperFolkest

GRADO

Il concerto di Malika Ayane, pre-visto per ieri sera alla Diga Naza-rio Sauro di Grado, quinto ap-puntamento della 7.a edizionedel Grado Festival Ospiti d’Auto-re, è stato rimandato a questa se-ra, mercoledì 23 luglio, a causadella pioggia. I biglietti già acqui-stati saranno validi per la nuovadata.

Intanto, la chiusura della 7.aedizione del Grado Festival Ospi-ti d’Autore spetta quest’anno auna delle realtà musicali di mag-gior pregio del Friuli VeneziaGiulia, il Coro Polifonico di Ru-

da, che proporrà, domani alle21.30, nella Basilica di Sant’Eufe-mia, lo spettacolo dal titolo“Light and Shadows”. Il grandeevento di chiusura in Basilica è aingresso gratuito. Fondato nel1945, da sempre coro a voci ma-schili, il Polifonico ha tenutoconcerti in tutto il mondo: dalCanada alla Russia, dagli StatiUniti alla Mongolia, dalla Cinaalle Filippine. Il suo livello artisti-co è stato premiato ai più impor-tanti concorsi internazionalicon primi premi vinti a Gorizia,Arezzo, Roma, Vittorio Veneto,Orvieto, Riga, Ravenna, Tallin,Graz, Vienna, Linz e Shaoxing.

GRADO FESTIVAL

MalikaAyane rinviata a staseraEdizione chiusa dalCorodiRuda

AlMittelfest arrivaCharronil guerrierodella bellezzaIl performer nato in Bretagna propone questa sera al Teatro Ristori di Cividalela coreografia modellata per lui da Jan Fabre sul rapporto con il padre

Da sinistra: un’immagine di “Attends, attends, attends (pour mon père)”, lo spettacolo-musical “The Old Testament” proposto dal collettivo artistico internazionale “Loose Collective”

Sofija Asgatovna Gubajdulina

IL PROGRAMMA

CERVIGNANO

Un ritorno acclamato, quellodei Nomadi in regione, che giàannuncia un grande affolla-mento dei fan e del pubblicostorico della band ormai entra-ta nel mito. Il tour estivo, dedi-cato al cinquantesimo anniver-sario di attività sta letteralmen-te sbancando i botteghiniovunque. Domani alle 21, Cer-vignano del Friuli, nell’ambitodi Onde Mediterranee 2014(con la collaborazione del Co-mune stesso) ospita la storicaband al Parco Europa Unita.

Una scaletta emozionante,

quella del tour che tocca Cervi-gnano, che raccoglie i brani in-dimenticabili della band piùlongeva del nostro Paese: daiclassici indimenticabili (come“Io vagabondo”, “Noi non cisaremo”, “Un pugno di sab-bia”, “Ho difeso il mio amore”)a quelli nati in tempi più recen-ti (“La vita che seduce”, “Io vo-glio vivere”, “Sangue al cuo-re”). Canzoni che hanno se-gnato la storia della musica ita-liana e che hanno fatto da co-lonna sonora per diverse gene-razioni. Ma ci sono anche alcu-ne novità, dal titolo: “Come vala vita” e “Nulla di nuovo”.

MUSICA

Nomadi, un ritornoacclamatodomani aCervignanodel Friuli

34 Cultura e Spettacoli IL PICCOLO MERCOLEDÌ 23 LUGLIO 2014

Copia di 4ebee60c52f76b6af5c82bb816fac991

Page 6: Rassegna Stampa 23 Luglio 2014

Data:

Pagina:2014

Data: 23 luglio 2014

Pagina: 30

«L’Europa a teatro si ricordadi essereun’unicanazione»Rita Maffei: «In scena c’è una magnifica comunione di lingue e di etnie»

“Il sale della terra” di Andrea Collavino

di Gian Paolo Polesini

Inutile, faticano a espandersicerte tematiche. Vedendo pa-scolare vacche magrissime ildibattito allargato insistenell’approfondire il significa-to di necessario e di non ne-cessario. Ciò che serve e ciòche invece risulta superfluo.

Coraggioso obiettare, bastaannusare il clima e inali mise-ria. Però almeno qualche rilie-vo ci starebbe. Da anni ormaila cultura appartiene alla cate-goria «se ne può fare beata-mente a meno», e il principiopolitico ha generato l’improv-visa sospensione di musica,poesia, teatro, danza. «Tantocon queste cose qui non man-gi» è l’illuminante trattato delpalazzo. L’arte resiste, nonmolla metri e confida nel co-stante sostegno popolare. C’è,si tasta, si vede, grazie a dio.

Eppure in Europa il movi-mento è ampio, va in contro-tendenza; anzi, dimostra inproscenio l’efficacia della me-scolanza linguistica ed etnica,una Babilonia energica checontrasta la difficoltà socialedi dialogare seppure con lebarriere sollevate. Una sostan-za scenica ai più invisibile,non a chi le ruvide tavole le in-fila sotto due pezzi di pane ese le mangia a colazione.

Il progetto Mittelfest teatro -e qui alla fine della fiera vole-vamo arrivare - è una «perfet-ta sinergia di pensieri», fra ildirettore Franco Calabretto eRita Maffei, che con la prosavanta un feeling lungo venti-cinque anni.

«Forte, da subito, è stata lavolontà di tornare all’essenzadel festival - spiega Maffei -una stretta di riflettori sulledrammaturgie del vecchiocontinente, con il desiderioprimario di raccontare le cul-ture oltre i confini.

Che sta succedendo? Com-pagnie che sanno parlare ita-liano, polacco, tedesco, ingle-se, ungherese, condivisioni

pacifiche e amichevoli di unpalco. E con un prodotto sol-tanto ne sfogli cinque, per di-re».

Curioso. Da una parte di unvirtuale teleschermo osservia-mo il dialogo interruptus dellenazioni, dall’altra quello flui-do di una umanità recitante,danzante, musicante.

Il fil rouge del festival 23. «Ilsenso di appartenenza lo spin-gerei in cima» - precisa Rita.«Facciamo una sosta per se-gnalare chi meglio lo rappre-

senta: Trenofermo A-Katzel-macher (domani alle 20 al Ri-stori, ndr), uno spettacolo conl’anima rock ispirato dall’origi-nale di Fassbinder, ma riadat-tato per il Sud; e potete imma-ginare la carica emotiva. Arompere l’armonia del paesearriverà lo straniero, come ac-cade nel capostipite teutoni-co. Non sarà un greco, ma sim-paticamente un tedesco. Ge-niale. Un gruppo di meravi-gliosi ragazzi».

Con Vacis, regista illumina-

to, si piglia un’affluente pergiungere ad abbracciare la fi-gura del Padre. Ecco La ParolaPadre, appunto, «sei giovanidonne s’incontrano in uno deitanti crocevia del presente.Tre italiane, una polacca, unabulgara e una macedone. Han-no tutte dei conti in sospesocon il genitore e con la Patria»(domenica 27, alle 18 allaChiesa di San Francesco).

Ritorna l’appartenenza.Con Trê zovini’ emerge «unalingua friulana viva, nuda, cri-

stiana, rustica ed essenziale. Ilnarrare poetico di NovellaCantarutti. Carlo Tolazzi eMassimo Somaglino firmanola drammaturgia. Tre donne.Ancora donne. Continuamen-te si trasformano e diventano,di volta in volta, giovani, vec-chie stanziali e viaggiatrici,madri, figlie, amiche e nemi-che, legando assieme passatoe futuro». (venerdì 25, alle 22,al Chiostro)

Un precisa ragnatela costru-ita apposta per imprigionare i

frutti della contemporaneità,termometro fedele di un mon-do che evolve. «Forse l’esem-pio teatral-musical e quant’al-tro appartenga al fare dell’im-maginazione, potrebbe sugge-rire il sistema per usciredall’attuale magma economi-co-politico. Può darsi siaun’utopia, può darsi ancheno. Dipende dall’angolazionedi sguardo. Il palcoscenico ècomunione, quella che man-ca al mondo reale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

- Alle 17 La compositrice russa Sofija AsgatovnaGubajdulina, considerata la più grande compositricevivente, vincitrice di numerosi premi internazionali,Leone d'Oro alla carriera nel 2013, apprezzata nelpanorama internazionale per la sua tecnica raffinata ecomplessa, sarà oggi ospite a Mittelfest (alle 17 l’incontroin San Frabncesco) per presentare il suo nuovissimolavoro “Warum? Wozu? Wodurch?” (il concerto alle 19sempre nella chiesa di San Francesco): si tratta dellaseconda esecuzione mondiale, dopo quella dei giorniscorsi all'Emilia Romagna Festival, della sua partitura perflauto, flauto basso, clarinetto, clarinetto basso e archi,affidata alla prestigiosa Filarmonica del Teatro Regio diTorino diretta da Andres Mustonen, con Massimo Mercellial flauto e Darko Brlek al Clarinetto.- Alle 18. Le vicende della Grande Guerra faranno da tramaal recital letterario dedicato al romanzo di Józef Wittlin “IlSale della terra” (Chiesa di Santa Maria dei Battuti) per laregia di Andrea Collavino (nella foto). La storia di unanalfabeta che vive le atrocità del conflitto in un lento epianificato omicidio di milioni di soldati, unica opera in

prosa dello scrittore polacco poetaamico e traduttore di Joseph Rothper una coproduzione Mittelfest2014 e Associazione Variabile escelte musicali di Deniz Özdogan.- Alle 18. Sempre alle 18, nel cortiledel Monastero di Santa Maria inValle, Mittel_Figura presenta lospettacolo di Girovago e RondellaFamily Theatre “Manoviva”.- Alle 21. Il programma serale siapre su un evento d’eccezione: perla prima volta Mittelfest ospitauno dei lavori del poliedrico eprovocatorio regista belga JanFabre, inventore di una cifrastilistica che non passainosservata. Dopo il recentissimodebutto italiano arriva a Cividalel'assolo “Attends, Attends,

Attends” (Pour mon père) al Teatro Ristori, nuovo lavorodel regista fiammingo per un atto unico creato su“misura” per il danzatore e perfomer Cèdric Charron.Alle 23. Per la rassegna Musica e Cinema dedicata allagrande guerra, nel Castello Canussio, la commistione di“Tra suoni e immagini. Gli anni del conflitto” cheracconterà i tragici momenti della guerra con un riccoprogramma che si apre e si chiude con alcune trascrizionidi famosi brani di guerra e continua con tre importantisonate per violino (Dino Sossai) e pianoforte (MicheleBolla) di Pizzetti, Debussy e Janác(ek accompagnate dabrevi video documentari della Cineteca del Friuli eimmagini d'epoca della Grande Guerra. Un progetto diMittelfest 2014 a cura di Roberto Calabretto e l'Universitàdegli Studi di Udine.Continuano gli appuntamenti con i Mittel_Incontri curatida Roberto Canziani: alle 12 Annalisa Cosentino e LuigiReitani dialogheranno con Emanuele Carucci Viterbi,Andrea Collavino e Paolo Fagiolo.

IL PROGRAMMA DI OGGI

CIVIDALE

«Libertà è una parola senza cor-po. Come anima. Come amore.Parenti dell’aria e quanto l’aria,senza confini definiti. Hanno bi-sogno di qualcuno che presti lo-ro la sua carne, il suo sangue, isuoi limiti perché diventinoconcrete». Così scrive PierluigiCappello nell’introduzione delsuo fortunato romanzo, QuestaLibertà (Rizzoli). Ma anche lamusica, è entità senza corpo etuttavia potente energia al pun-to da muovere e spostare pen-sieri che spesso gli esseri umanidimenticano o non immagina-

no di possedere. Dal connubiodi parole e spartito nasce Que-sta libertà un concerto, in cuidue universi, letteratura e musi-ca, entreranno in comunicazio-ne. La suite, che il pianista di fa-ma internazionale e composito-re Glauco Venier, firma per Mit-telfest, domani sera alle 22, inpiazza Duomo, vede in scenauna composizione per quartet-to d'archi, pianoforte e due vocirecitanti. Un’opera nuova, ca-pace di seguire ed esaltare lascrittura di uno tra i massimipoeti e italiani contemporaneiispirata a quelle parole, e a tuttele altre che lo scrittore ha messo

su carta per dare corpo alla suastoria, così vicina al vissuto d’in-fanzia e gioventù di molti. «So-no sicuro che Glauco avrà fattoun grande lavoro, confida lostesso Cappello. Ci siamo trova-ti per scegliere i testi che poi luiha modellato, per come gli ri-suonavano, nella composizio-ne musicale». Per seguire e esal-tare la forza evocativa del rac-conto, insieme alla musica, gliattori Massimo Somaglino e Fa-biano Fantini hanno inciso nel-lo studio di registrazione di Ste-fano Amerio, alcune parti delromanzo stesso. Le parole scrit-te su pagina da Cappello saran-

no dunque in dialogo con le no-te. «Gli strumenti presenti, so-no in un rapporto interessantecon le vicende della mia infan-zia, aggiunge il poeta di Azzurroelementare. Nel libro, è raccon-tata la storia di come una liber-tà, la mia, sia germinata in luo-ghi vissuti da bambino e poi ab-bia preso il volo dal mio incon-tro con la lettura. Gli archi sonocertamente adatti a raccontarela mia passione per l’aria e il vo-lo, il pianoforte, con i suoi suoniben descrive il mio desiderio dicontemplazione e raccoglimen-to». Lo spettacolo, con musichedi Glauco Venier e arrangia-

menti di Michele Corcella ve-drà lo stesso Venier, al pianofor-te e percussioni. Per il quartettod’archi, saranno presenti sulpalco Nicola Mansutti e Anna

Apollonio, ai violini, Margheri-ta Cossio, viola e Andrea Musto,al violoncello.

Fabiana Dallavalle©RIPRODUZIONE RISERVATA

Scatti di scena: “Trenofermo A-Katzelmacher” (domanialle 20 al Ristori) e, sotto, “Trê zovini’” (venerdì alle 22al Chiostro); a fianco, Jan Fabre (stasera)festival»mittelfest 23

Il Leone d’onore 2013 Sofija Asgatovna Gubajdulina. Oggi, alle 17,incontrerà il pubblico in San Francesco. Il concerto alle 19

CIVIDALE

E lui com’è?, viene spontaneochiedergli a bruciapelo, spo-stando l'attenzione dall'inter-locutore - il versatile CédricCharron - a chi lo dirige sullascena, il celebre, a tratti conte-stato regista belga Jan Fabre.«Ah, lui! Lui... Beh, prima ditutto gli piacciono le donne.Da morire. E poi... È un uomod'onore, non viene mai menoalla parola data. Se dice unacosa la farà, è fuori di dubbio:ci si può fidare, insomma». Ec-co qua. Bel biglietto da visita,quello dipinto dall'artista peril maestro: “discepolo”, all'ini-zio - e di anni ne sono passati,da allora -, e poi musa ispira-trice, ospite fissa nei lavori diFabre, Charron lo conosce,probabilmente, bene comepochi altri. Quattordici annigomito a gomito sono lassotemporale che parla da solo:«Sono il più vecchio della no-stra ristretta compagnia», rac-conta Cédric, protagonistaunico - stasera, alle 21, al tea-tro Ristori - dell'ultimo lavorodi Jan Fabre, Attends, attends,attends... (pour mon père).

«Ha scritto questo testo ap-positamente per me. Non pen-siate a un messaggio universa-le, o politico. Tutt'altro: è unracconto, sostanzialmente,autobiografico, e la biografia èappunto la mia. Storia del sot-toscritto e di suo padre». Nonè certo la prima volta, del re-sto, che Fabre crea ispirandosi

a precisi modelli viventi: «Stu-dia la realtà, osserva le perso-ne, i loro atteggiamenti... e netrae spunto per la produzionedi opere. Il perché è semplice:ama l'essere umano, Jan, glipiace entrare nelle logiche del-la mente. Sente le persone chelo attorniamo e chi lo circon-da sente lui». Empatia allo sta-to puro, insomma. «Certo -puntualizza l'attore -, preten-de molto. Non ci sono vie dimezzo, con Fabre: punta aportare chi guida sul palcosce-nico ai propri limiti, e il bello èche ci riesce! Ti fa scoprire ca-pace di raggiungere posti inat-tesi, o insperati. Ha una visio-ne ben precisa, netta, e in talsenso è una figura non comu-ne, al giorno d'oggi. Dovessidefinirlo con uno slogan... di-rei che è un uomo del passatoe del futuro». Che non si fermamai.

La prossima pièce è già incantiere. Si intitolerà MonteOlimpo «e sarà ispirata alla tra-gedia greca. Sofocle, prima ditutto». Durata? «Ventiquattroore...». Indovinate chi sarà l'in-terprete? Esatto. Il pupillo Cé-dric, incrollabile sull'ultimadomanda: «Dicano pure quel-lo che vogliono», taglia corto,stoppando con un tassativo«no comment» un flash sullastigmatizzata tendenza di Fa-bre a utilizzare (e non con mo-di garbati) animali sulla scena.

Lucia Aviani©RIPRODUZIONE RISERVATA

Charron: «Chi è JanFabre?Donnaiolo euomod’onore»Intervista al protagonista di “Attends, Attends, Attends” stasera alle 21 al RistoriIl famoso regista belga ha cucito lo spettacolo addosso al suo ballerino

Cédric Charron (ieri a Cividale), uno dei fedelissimi di Fabre (F.Phocus Agency)

prima assoluta

«Sono sicuro cheGlauco ha fatto un grande lavoro»Il libro “Questa libertà” di Cappello musicato da Venier. Domani sera in piazza Duomo

Musica e letteratura, un’emozionate miscellanea in scena

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Copia di 4ebee60c52f76b6af5c82bb816fac991

«L’Europa a teatro si ricordadi essereun’unicanazione»Rita Maffei: «In scena c’è una magnifica comunione di lingue e di etnie»

“Il sale della terra” di Andrea Collavino

di Gian Paolo Polesini

Inutile, faticano a espandersicerte tematiche. Vedendo pa-scolare vacche magrissime ildibattito allargato insistenell’approfondire il significa-to di necessario e di non ne-cessario. Ciò che serve e ciòche invece risulta superfluo.

Coraggioso obiettare, bastaannusare il clima e inali mise-ria. Però almeno qualche rilie-vo ci starebbe. Da anni ormaila cultura appartiene alla cate-goria «se ne può fare beata-mente a meno», e il principiopolitico ha generato l’improv-visa sospensione di musica,poesia, teatro, danza. «Tantocon queste cose qui non man-gi» è l’illuminante trattato delpalazzo. L’arte resiste, nonmolla metri e confida nel co-stante sostegno popolare. C’è,si tasta, si vede, grazie a dio.

Eppure in Europa il movi-mento è ampio, va in contro-tendenza; anzi, dimostra inproscenio l’efficacia della me-scolanza linguistica ed etnica,una Babilonia energica checontrasta la difficoltà socialedi dialogare seppure con lebarriere sollevate. Una sostan-za scenica ai più invisibile,non a chi le ruvide tavole le in-fila sotto due pezzi di pane ese le mangia a colazione.

Il progetto Mittelfest teatro -e qui alla fine della fiera vole-vamo arrivare - è una «perfet-ta sinergia di pensieri», fra ildirettore Franco Calabretto eRita Maffei, che con la prosavanta un feeling lungo venti-cinque anni.

«Forte, da subito, è stata lavolontà di tornare all’essenzadel festival - spiega Maffei -una stretta di riflettori sulledrammaturgie del vecchiocontinente, con il desiderioprimario di raccontare le cul-ture oltre i confini.

Che sta succedendo? Com-pagnie che sanno parlare ita-liano, polacco, tedesco, ingle-se, ungherese, condivisioni

pacifiche e amichevoli di unpalco. E con un prodotto sol-tanto ne sfogli cinque, per di-re».

Curioso. Da una parte di unvirtuale teleschermo osservia-mo il dialogo interruptus dellenazioni, dall’altra quello flui-do di una umanità recitante,danzante, musicante.

Il fil rouge del festival 23. «Ilsenso di appartenenza lo spin-gerei in cima» - precisa Rita.«Facciamo una sosta per se-gnalare chi meglio lo rappre-

senta: Trenofermo A-Katzel-macher (domani alle 20 al Ri-stori, ndr), uno spettacolo conl’anima rock ispirato dall’origi-nale di Fassbinder, ma riadat-tato per il Sud; e potete imma-ginare la carica emotiva. Arompere l’armonia del paesearriverà lo straniero, come ac-cade nel capostipite teutoni-co. Non sarà un greco, ma sim-paticamente un tedesco. Ge-niale. Un gruppo di meravi-gliosi ragazzi».

Con Vacis, regista illumina-

to, si piglia un’affluente pergiungere ad abbracciare la fi-gura del Padre. Ecco La ParolaPadre, appunto, «sei giovanidonne s’incontrano in uno deitanti crocevia del presente.Tre italiane, una polacca, unabulgara e una macedone. Han-no tutte dei conti in sospesocon il genitore e con la Patria»(domenica 27, alle 18 allaChiesa di San Francesco).

Ritorna l’appartenenza.Con Trê zovini’ emerge «unalingua friulana viva, nuda, cri-

stiana, rustica ed essenziale. Ilnarrare poetico di NovellaCantarutti. Carlo Tolazzi eMassimo Somaglino firmanola drammaturgia. Tre donne.Ancora donne. Continuamen-te si trasformano e diventano,di volta in volta, giovani, vec-chie stanziali e viaggiatrici,madri, figlie, amiche e nemi-che, legando assieme passatoe futuro». (venerdì 25, alle 22,al Chiostro)

Un precisa ragnatela costru-ita apposta per imprigionare i

frutti della contemporaneità,termometro fedele di un mon-do che evolve. «Forse l’esem-pio teatral-musical e quant’al-tro appartenga al fare dell’im-maginazione, potrebbe sugge-rire il sistema per usciredall’attuale magma economi-co-politico. Può darsi siaun’utopia, può darsi ancheno. Dipende dall’angolazionedi sguardo. Il palcoscenico ècomunione, quella che man-ca al mondo reale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

- Alle 17 La compositrice russa Sofija AsgatovnaGubajdulina, considerata la più grande compositricevivente, vincitrice di numerosi premi internazionali,Leone d'Oro alla carriera nel 2013, apprezzata nelpanorama internazionale per la sua tecnica raffinata ecomplessa, sarà oggi ospite a Mittelfest (alle 17 l’incontroin San Frabncesco) per presentare il suo nuovissimolavoro “Warum? Wozu? Wodurch?” (il concerto alle 19sempre nella chiesa di San Francesco): si tratta dellaseconda esecuzione mondiale, dopo quella dei giorniscorsi all'Emilia Romagna Festival, della sua partitura perflauto, flauto basso, clarinetto, clarinetto basso e archi,affidata alla prestigiosa Filarmonica del Teatro Regio diTorino diretta da Andres Mustonen, con Massimo Mercellial flauto e Darko Brlek al Clarinetto.- Alle 18. Le vicende della Grande Guerra faranno da tramaal recital letterario dedicato al romanzo di Józef Wittlin “IlSale della terra” (Chiesa di Santa Maria dei Battuti) per laregia di Andrea Collavino (nella foto). La storia di unanalfabeta che vive le atrocità del conflitto in un lento epianificato omicidio di milioni di soldati, unica opera in

prosa dello scrittore polacco poetaamico e traduttore di Joseph Rothper una coproduzione Mittelfest2014 e Associazione Variabile escelte musicali di Deniz Özdogan.- Alle 18. Sempre alle 18, nel cortiledel Monastero di Santa Maria inValle, Mittel_Figura presenta lospettacolo di Girovago e RondellaFamily Theatre “Manoviva”.- Alle 21. Il programma serale siapre su un evento d’eccezione: perla prima volta Mittelfest ospitauno dei lavori del poliedrico eprovocatorio regista belga JanFabre, inventore di una cifrastilistica che non passainosservata. Dopo il recentissimodebutto italiano arriva a Cividalel'assolo “Attends, Attends,

Attends” (Pour mon père) al Teatro Ristori, nuovo lavorodel regista fiammingo per un atto unico creato su“misura” per il danzatore e perfomer Cèdric Charron.Alle 23. Per la rassegna Musica e Cinema dedicata allagrande guerra, nel Castello Canussio, la commistione di“Tra suoni e immagini. Gli anni del conflitto” cheracconterà i tragici momenti della guerra con un riccoprogramma che si apre e si chiude con alcune trascrizionidi famosi brani di guerra e continua con tre importantisonate per violino (Dino Sossai) e pianoforte (MicheleBolla) di Pizzetti, Debussy e Janác(ek accompagnate dabrevi video documentari della Cineteca del Friuli eimmagini d'epoca della Grande Guerra. Un progetto diMittelfest 2014 a cura di Roberto Calabretto e l'Universitàdegli Studi di Udine.Continuano gli appuntamenti con i Mittel_Incontri curatida Roberto Canziani: alle 12 Annalisa Cosentino e LuigiReitani dialogheranno con Emanuele Carucci Viterbi,Andrea Collavino e Paolo Fagiolo.

IL PROGRAMMA DI OGGI

CIVIDALE

«Libertà è una parola senza cor-po. Come anima. Come amore.Parenti dell’aria e quanto l’aria,senza confini definiti. Hanno bi-sogno di qualcuno che presti lo-ro la sua carne, il suo sangue, isuoi limiti perché diventinoconcrete». Così scrive PierluigiCappello nell’introduzione delsuo fortunato romanzo, QuestaLibertà (Rizzoli). Ma anche lamusica, è entità senza corpo etuttavia potente energia al pun-to da muovere e spostare pen-sieri che spesso gli esseri umanidimenticano o non immagina-

no di possedere. Dal connubiodi parole e spartito nasce Que-sta libertà un concerto, in cuidue universi, letteratura e musi-ca, entreranno in comunicazio-ne. La suite, che il pianista di fa-ma internazionale e composito-re Glauco Venier, firma per Mit-telfest, domani sera alle 22, inpiazza Duomo, vede in scenauna composizione per quartet-to d'archi, pianoforte e due vocirecitanti. Un’opera nuova, ca-pace di seguire ed esaltare lascrittura di uno tra i massimipoeti e italiani contemporaneiispirata a quelle parole, e a tuttele altre che lo scrittore ha messo

su carta per dare corpo alla suastoria, così vicina al vissuto d’in-fanzia e gioventù di molti. «So-no sicuro che Glauco avrà fattoun grande lavoro, confida lostesso Cappello. Ci siamo trova-ti per scegliere i testi che poi luiha modellato, per come gli ri-suonavano, nella composizio-ne musicale». Per seguire e esal-tare la forza evocativa del rac-conto, insieme alla musica, gliattori Massimo Somaglino e Fa-biano Fantini hanno inciso nel-lo studio di registrazione di Ste-fano Amerio, alcune parti delromanzo stesso. Le parole scrit-te su pagina da Cappello saran-

no dunque in dialogo con le no-te. «Gli strumenti presenti, so-no in un rapporto interessantecon le vicende della mia infan-zia, aggiunge il poeta di Azzurroelementare. Nel libro, è raccon-tata la storia di come una liber-tà, la mia, sia germinata in luo-ghi vissuti da bambino e poi ab-bia preso il volo dal mio incon-tro con la lettura. Gli archi sonocertamente adatti a raccontarela mia passione per l’aria e il vo-lo, il pianoforte, con i suoi suoniben descrive il mio desiderio dicontemplazione e raccoglimen-to». Lo spettacolo, con musichedi Glauco Venier e arrangia-

menti di Michele Corcella ve-drà lo stesso Venier, al pianofor-te e percussioni. Per il quartettod’archi, saranno presenti sulpalco Nicola Mansutti e Anna

Apollonio, ai violini, Margheri-ta Cossio, viola e Andrea Musto,al violoncello.

Fabiana Dallavalle©RIPRODUZIONE RISERVATA

Scatti di scena: “Trenofermo A-Katzelmacher” (domanialle 20 al Ristori) e, sotto, “Trê zovini’” (venerdì alle 22al Chiostro); a fianco, Jan Fabre (stasera)festival»mittelfest 23

Il Leone d’onore 2013 Sofija Asgatovna Gubajdulina. Oggi, alle 17,incontrerà il pubblico in San Francesco. Il concerto alle 19

CIVIDALE

E lui com’è?, viene spontaneochiedergli a bruciapelo, spo-stando l'attenzione dall'inter-locutore - il versatile CédricCharron - a chi lo dirige sullascena, il celebre, a tratti conte-stato regista belga Jan Fabre.«Ah, lui! Lui... Beh, prima ditutto gli piacciono le donne.Da morire. E poi... È un uomod'onore, non viene mai menoalla parola data. Se dice unacosa la farà, è fuori di dubbio:ci si può fidare, insomma». Ec-co qua. Bel biglietto da visita,quello dipinto dall'artista peril maestro: “discepolo”, all'ini-zio - e di anni ne sono passati,da allora -, e poi musa ispira-trice, ospite fissa nei lavori diFabre, Charron lo conosce,probabilmente, bene comepochi altri. Quattordici annigomito a gomito sono lassotemporale che parla da solo:«Sono il più vecchio della no-stra ristretta compagnia», rac-conta Cédric, protagonistaunico - stasera, alle 21, al tea-tro Ristori - dell'ultimo lavorodi Jan Fabre, Attends, attends,attends... (pour mon père).

«Ha scritto questo testo ap-positamente per me. Non pen-siate a un messaggio universa-le, o politico. Tutt'altro: è unracconto, sostanzialmente,autobiografico, e la biografia èappunto la mia. Storia del sot-toscritto e di suo padre». Nonè certo la prima volta, del re-sto, che Fabre crea ispirandosi

a precisi modelli viventi: «Stu-dia la realtà, osserva le perso-ne, i loro atteggiamenti... e netrae spunto per la produzionedi opere. Il perché è semplice:ama l'essere umano, Jan, glipiace entrare nelle logiche del-la mente. Sente le persone chelo attorniamo e chi lo circon-da sente lui». Empatia allo sta-to puro, insomma. «Certo -puntualizza l'attore -, preten-de molto. Non ci sono vie dimezzo, con Fabre: punta aportare chi guida sul palcosce-nico ai propri limiti, e il bello èche ci riesce! Ti fa scoprire ca-pace di raggiungere posti inat-tesi, o insperati. Ha una visio-ne ben precisa, netta, e in talsenso è una figura non comu-ne, al giorno d'oggi. Dovessidefinirlo con uno slogan... di-rei che è un uomo del passatoe del futuro». Che non si fermamai.

La prossima pièce è già incantiere. Si intitolerà MonteOlimpo «e sarà ispirata alla tra-gedia greca. Sofocle, prima ditutto». Durata? «Ventiquattroore...». Indovinate chi sarà l'in-terprete? Esatto. Il pupillo Cé-dric, incrollabile sull'ultimadomanda: «Dicano pure quel-lo che vogliono», taglia corto,stoppando con un tassativo«no comment» un flash sullastigmatizzata tendenza di Fa-bre a utilizzare (e non con mo-di garbati) animali sulla scena.

Lucia Aviani©RIPRODUZIONE RISERVATA

Charron: «Chi è JanFabre?Donnaiolo euomod’onore»Intervista al protagonista di “Attends, Attends, Attends” stasera alle 21 al RistoriIl famoso regista belga ha cucito lo spettacolo addosso al suo ballerino

Cédric Charron (ieri a Cividale), uno dei fedelissimi di Fabre (F.Phocus Agency)

prima assoluta

«Sono sicuro cheGlauco ha fatto un grande lavoro»Il libro “Questa libertà” di Cappello musicato da Venier. Domani sera in piazza Duomo

Musica e letteratura, un’emozionate miscellanea in scena

MERCOLEDÌ 23 LUGLIO 2014 MESSAGGERO VENETO Messaggero Estate 31

Copia di 4ebee60c52f76b6af5c82bb816fac991

Page 7: Rassegna Stampa 23 Luglio 2014

2014

Data: 23 luglio 2014

Pagina: 31

«L’Europa a teatro si ricordadi essereun’unicanazione»Rita Maffei: «In scena c’è una magnifica comunione di lingue e di etnie»

“Il sale della terra” di Andrea Collavino

di Gian Paolo Polesini

Inutile, faticano a espandersicerte tematiche. Vedendo pa-scolare vacche magrissime ildibattito allargato insistenell’approfondire il significa-to di necessario e di non ne-cessario. Ciò che serve e ciòche invece risulta superfluo.

Coraggioso obiettare, bastaannusare il clima e inali mise-ria. Però almeno qualche rilie-vo ci starebbe. Da anni ormaila cultura appartiene alla cate-goria «se ne può fare beata-mente a meno», e il principiopolitico ha generato l’improv-visa sospensione di musica,poesia, teatro, danza. «Tantocon queste cose qui non man-gi» è l’illuminante trattato delpalazzo. L’arte resiste, nonmolla metri e confida nel co-stante sostegno popolare. C’è,si tasta, si vede, grazie a dio.

Eppure in Europa il movi-mento è ampio, va in contro-tendenza; anzi, dimostra inproscenio l’efficacia della me-scolanza linguistica ed etnica,una Babilonia energica checontrasta la difficoltà socialedi dialogare seppure con lebarriere sollevate. Una sostan-za scenica ai più invisibile,non a chi le ruvide tavole le in-fila sotto due pezzi di pane ese le mangia a colazione.

Il progetto Mittelfest teatro -e qui alla fine della fiera vole-vamo arrivare - è una «perfet-ta sinergia di pensieri», fra ildirettore Franco Calabretto eRita Maffei, che con la prosavanta un feeling lungo venti-cinque anni.

«Forte, da subito, è stata lavolontà di tornare all’essenzadel festival - spiega Maffei -una stretta di riflettori sulledrammaturgie del vecchiocontinente, con il desiderioprimario di raccontare le cul-ture oltre i confini.

Che sta succedendo? Com-pagnie che sanno parlare ita-liano, polacco, tedesco, ingle-se, ungherese, condivisioni

pacifiche e amichevoli di unpalco. E con un prodotto sol-tanto ne sfogli cinque, per di-re».

Curioso. Da una parte di unvirtuale teleschermo osservia-mo il dialogo interruptus dellenazioni, dall’altra quello flui-do di una umanità recitante,danzante, musicante.

Il fil rouge del festival 23. «Ilsenso di appartenenza lo spin-gerei in cima» - precisa Rita.«Facciamo una sosta per se-gnalare chi meglio lo rappre-

senta: Trenofermo A-Katzel-macher (domani alle 20 al Ri-stori, ndr), uno spettacolo conl’anima rock ispirato dall’origi-nale di Fassbinder, ma riadat-tato per il Sud; e potete imma-ginare la carica emotiva. Arompere l’armonia del paesearriverà lo straniero, come ac-cade nel capostipite teutoni-co. Non sarà un greco, ma sim-paticamente un tedesco. Ge-niale. Un gruppo di meravi-gliosi ragazzi».

Con Vacis, regista illumina-

to, si piglia un’affluente pergiungere ad abbracciare la fi-gura del Padre. Ecco La ParolaPadre, appunto, «sei giovanidonne s’incontrano in uno deitanti crocevia del presente.Tre italiane, una polacca, unabulgara e una macedone. Han-no tutte dei conti in sospesocon il genitore e con la Patria»(domenica 27, alle 18 allaChiesa di San Francesco).

Ritorna l’appartenenza.Con Trê zovini’ emerge «unalingua friulana viva, nuda, cri-

stiana, rustica ed essenziale. Ilnarrare poetico di NovellaCantarutti. Carlo Tolazzi eMassimo Somaglino firmanola drammaturgia. Tre donne.Ancora donne. Continuamen-te si trasformano e diventano,di volta in volta, giovani, vec-chie stanziali e viaggiatrici,madri, figlie, amiche e nemi-che, legando assieme passatoe futuro». (venerdì 25, alle 22,al Chiostro)

Un precisa ragnatela costru-ita apposta per imprigionare i

frutti della contemporaneità,termometro fedele di un mon-do che evolve. «Forse l’esem-pio teatral-musical e quant’al-tro appartenga al fare dell’im-maginazione, potrebbe sugge-rire il sistema per usciredall’attuale magma economi-co-politico. Può darsi siaun’utopia, può darsi ancheno. Dipende dall’angolazionedi sguardo. Il palcoscenico ècomunione, quella che man-ca al mondo reale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

- Alle 17 La compositrice russa Sofija AsgatovnaGubajdulina, considerata la più grande compositricevivente, vincitrice di numerosi premi internazionali,Leone d'Oro alla carriera nel 2013, apprezzata nelpanorama internazionale per la sua tecnica raffinata ecomplessa, sarà oggi ospite a Mittelfest (alle 17 l’incontroin San Frabncesco) per presentare il suo nuovissimolavoro “Warum? Wozu? Wodurch?” (il concerto alle 19sempre nella chiesa di San Francesco): si tratta dellaseconda esecuzione mondiale, dopo quella dei giorniscorsi all'Emilia Romagna Festival, della sua partitura perflauto, flauto basso, clarinetto, clarinetto basso e archi,affidata alla prestigiosa Filarmonica del Teatro Regio diTorino diretta da Andres Mustonen, con Massimo Mercellial flauto e Darko Brlek al Clarinetto.- Alle 18. Le vicende della Grande Guerra faranno da tramaal recital letterario dedicato al romanzo di Józef Wittlin “IlSale della terra” (Chiesa di Santa Maria dei Battuti) per laregia di Andrea Collavino (nella foto). La storia di unanalfabeta che vive le atrocità del conflitto in un lento epianificato omicidio di milioni di soldati, unica opera in

prosa dello scrittore polacco poetaamico e traduttore di Joseph Rothper una coproduzione Mittelfest2014 e Associazione Variabile escelte musicali di Deniz Özdogan.- Alle 18. Sempre alle 18, nel cortiledel Monastero di Santa Maria inValle, Mittel_Figura presenta lospettacolo di Girovago e RondellaFamily Theatre “Manoviva”.- Alle 21. Il programma serale siapre su un evento d’eccezione: perla prima volta Mittelfest ospitauno dei lavori del poliedrico eprovocatorio regista belga JanFabre, inventore di una cifrastilistica che non passainosservata. Dopo il recentissimodebutto italiano arriva a Cividalel'assolo “Attends, Attends,

Attends” (Pour mon père) al Teatro Ristori, nuovo lavorodel regista fiammingo per un atto unico creato su“misura” per il danzatore e perfomer Cèdric Charron.Alle 23. Per la rassegna Musica e Cinema dedicata allagrande guerra, nel Castello Canussio, la commistione di“Tra suoni e immagini. Gli anni del conflitto” cheracconterà i tragici momenti della guerra con un riccoprogramma che si apre e si chiude con alcune trascrizionidi famosi brani di guerra e continua con tre importantisonate per violino (Dino Sossai) e pianoforte (MicheleBolla) di Pizzetti, Debussy e Janác(ek accompagnate dabrevi video documentari della Cineteca del Friuli eimmagini d'epoca della Grande Guerra. Un progetto diMittelfest 2014 a cura di Roberto Calabretto e l'Universitàdegli Studi di Udine.Continuano gli appuntamenti con i Mittel_Incontri curatida Roberto Canziani: alle 12 Annalisa Cosentino e LuigiReitani dialogheranno con Emanuele Carucci Viterbi,Andrea Collavino e Paolo Fagiolo.

IL PROGRAMMA DI OGGI

CIVIDALE

«Libertà è una parola senza cor-po. Come anima. Come amore.Parenti dell’aria e quanto l’aria,senza confini definiti. Hanno bi-sogno di qualcuno che presti lo-ro la sua carne, il suo sangue, isuoi limiti perché diventinoconcrete». Così scrive PierluigiCappello nell’introduzione delsuo fortunato romanzo, QuestaLibertà (Rizzoli). Ma anche lamusica, è entità senza corpo etuttavia potente energia al pun-to da muovere e spostare pen-sieri che spesso gli esseri umanidimenticano o non immagina-

no di possedere. Dal connubiodi parole e spartito nasce Que-sta libertà un concerto, in cuidue universi, letteratura e musi-ca, entreranno in comunicazio-ne. La suite, che il pianista di fa-ma internazionale e composito-re Glauco Venier, firma per Mit-telfest, domani sera alle 22, inpiazza Duomo, vede in scenauna composizione per quartet-to d'archi, pianoforte e due vocirecitanti. Un’opera nuova, ca-pace di seguire ed esaltare lascrittura di uno tra i massimipoeti e italiani contemporaneiispirata a quelle parole, e a tuttele altre che lo scrittore ha messo

su carta per dare corpo alla suastoria, così vicina al vissuto d’in-fanzia e gioventù di molti. «So-no sicuro che Glauco avrà fattoun grande lavoro, confida lostesso Cappello. Ci siamo trova-ti per scegliere i testi che poi luiha modellato, per come gli ri-suonavano, nella composizio-ne musicale». Per seguire e esal-tare la forza evocativa del rac-conto, insieme alla musica, gliattori Massimo Somaglino e Fa-biano Fantini hanno inciso nel-lo studio di registrazione di Ste-fano Amerio, alcune parti delromanzo stesso. Le parole scrit-te su pagina da Cappello saran-

no dunque in dialogo con le no-te. «Gli strumenti presenti, so-no in un rapporto interessantecon le vicende della mia infan-zia, aggiunge il poeta di Azzurroelementare. Nel libro, è raccon-tata la storia di come una liber-tà, la mia, sia germinata in luo-ghi vissuti da bambino e poi ab-bia preso il volo dal mio incon-tro con la lettura. Gli archi sonocertamente adatti a raccontarela mia passione per l’aria e il vo-lo, il pianoforte, con i suoi suoniben descrive il mio desiderio dicontemplazione e raccoglimen-to». Lo spettacolo, con musichedi Glauco Venier e arrangia-

menti di Michele Corcella ve-drà lo stesso Venier, al pianofor-te e percussioni. Per il quartettod’archi, saranno presenti sulpalco Nicola Mansutti e Anna

Apollonio, ai violini, Margheri-ta Cossio, viola e Andrea Musto,al violoncello.

Fabiana Dallavalle©RIPRODUZIONE RISERVATA

Scatti di scena: “Trenofermo A-Katzelmacher” (domanialle 20 al Ristori) e, sotto, “Trê zovini’” (venerdì alle 22al Chiostro); a fianco, Jan Fabre (stasera)festival»mittelfest 23

Il Leone d’onore 2013 Sofija Asgatovna Gubajdulina. Oggi, alle 17,incontrerà il pubblico in San Francesco. Il concerto alle 19

CIVIDALE

E lui com’è?, viene spontaneochiedergli a bruciapelo, spo-stando l'attenzione dall'inter-locutore - il versatile CédricCharron - a chi lo dirige sullascena, il celebre, a tratti conte-stato regista belga Jan Fabre.«Ah, lui! Lui... Beh, prima ditutto gli piacciono le donne.Da morire. E poi... È un uomod'onore, non viene mai menoalla parola data. Se dice unacosa la farà, è fuori di dubbio:ci si può fidare, insomma». Ec-co qua. Bel biglietto da visita,quello dipinto dall'artista peril maestro: “discepolo”, all'ini-zio - e di anni ne sono passati,da allora -, e poi musa ispira-trice, ospite fissa nei lavori diFabre, Charron lo conosce,probabilmente, bene comepochi altri. Quattordici annigomito a gomito sono lassotemporale che parla da solo:«Sono il più vecchio della no-stra ristretta compagnia», rac-conta Cédric, protagonistaunico - stasera, alle 21, al tea-tro Ristori - dell'ultimo lavorodi Jan Fabre, Attends, attends,attends... (pour mon père).

«Ha scritto questo testo ap-positamente per me. Non pen-siate a un messaggio universa-le, o politico. Tutt'altro: è unracconto, sostanzialmente,autobiografico, e la biografia èappunto la mia. Storia del sot-toscritto e di suo padre». Nonè certo la prima volta, del re-sto, che Fabre crea ispirandosi

a precisi modelli viventi: «Stu-dia la realtà, osserva le perso-ne, i loro atteggiamenti... e netrae spunto per la produzionedi opere. Il perché è semplice:ama l'essere umano, Jan, glipiace entrare nelle logiche del-la mente. Sente le persone chelo attorniamo e chi lo circon-da sente lui». Empatia allo sta-to puro, insomma. «Certo -puntualizza l'attore -, preten-de molto. Non ci sono vie dimezzo, con Fabre: punta aportare chi guida sul palcosce-nico ai propri limiti, e il bello èche ci riesce! Ti fa scoprire ca-pace di raggiungere posti inat-tesi, o insperati. Ha una visio-ne ben precisa, netta, e in talsenso è una figura non comu-ne, al giorno d'oggi. Dovessidefinirlo con uno slogan... di-rei che è un uomo del passatoe del futuro». Che non si fermamai.

La prossima pièce è già incantiere. Si intitolerà MonteOlimpo «e sarà ispirata alla tra-gedia greca. Sofocle, prima ditutto». Durata? «Ventiquattroore...». Indovinate chi sarà l'in-terprete? Esatto. Il pupillo Cé-dric, incrollabile sull'ultimadomanda: «Dicano pure quel-lo che vogliono», taglia corto,stoppando con un tassativo«no comment» un flash sullastigmatizzata tendenza di Fa-bre a utilizzare (e non con mo-di garbati) animali sulla scena.

Lucia Aviani©RIPRODUZIONE RISERVATA

Charron: «Chi è JanFabre?Donnaiolo euomod’onore»Intervista al protagonista di “Attends, Attends, Attends” stasera alle 21 al RistoriIl famoso regista belga ha cucito lo spettacolo addosso al suo ballerino

Cédric Charron (ieri a Cividale), uno dei fedelissimi di Fabre (F.Phocus Agency)

prima assoluta

«Sono sicuro cheGlauco ha fatto un grande lavoro»Il libro “Questa libertà” di Cappello musicato da Venier. Domani sera in piazza Duomo

Musica e letteratura, un’emozionate miscellanea in scena

MERCOLEDÌ 23 LUGLIO 2014 MESSAGGERO VENETO Messaggero Estate 31

Copia di 4ebee60c52f76b6af5c82bb816fac991

Page 8: Rassegna Stampa 23 Luglio 2014

Data:

Pagina:2014

Data: 23 luglio 2014

Pagina: 31 (dettaglio)

«L’Europa a teatro si ricordadi essereun’unicanazione»Rita Maffei: «In scena c’è una magnifica comunione di lingue e di etnie»

“Il sale della terra” di Andrea Collavino

di Gian Paolo Polesini

Inutile, faticano a espandersicerte tematiche. Vedendo pa-scolare vacche magrissime ildibattito allargato insistenell’approfondire il significa-to di necessario e di non ne-cessario. Ciò che serve e ciòche invece risulta superfluo.

Coraggioso obiettare, bastaannusare il clima e inali mise-ria. Però almeno qualche rilie-vo ci starebbe. Da anni ormaila cultura appartiene alla cate-goria «se ne può fare beata-mente a meno», e il principiopolitico ha generato l’improv-visa sospensione di musica,poesia, teatro, danza. «Tantocon queste cose qui non man-gi» è l’illuminante trattato delpalazzo. L’arte resiste, nonmolla metri e confida nel co-stante sostegno popolare. C’è,si tasta, si vede, grazie a dio.

Eppure in Europa il movi-mento è ampio, va in contro-tendenza; anzi, dimostra inproscenio l’efficacia della me-scolanza linguistica ed etnica,una Babilonia energica checontrasta la difficoltà socialedi dialogare seppure con lebarriere sollevate. Una sostan-za scenica ai più invisibile,non a chi le ruvide tavole le in-fila sotto due pezzi di pane ese le mangia a colazione.

Il progetto Mittelfest teatro -e qui alla fine della fiera vole-vamo arrivare - è una «perfet-ta sinergia di pensieri», fra ildirettore Franco Calabretto eRita Maffei, che con la prosavanta un feeling lungo venti-cinque anni.

«Forte, da subito, è stata lavolontà di tornare all’essenzadel festival - spiega Maffei -una stretta di riflettori sulledrammaturgie del vecchiocontinente, con il desiderioprimario di raccontare le cul-ture oltre i confini.

Che sta succedendo? Com-pagnie che sanno parlare ita-liano, polacco, tedesco, ingle-se, ungherese, condivisioni

pacifiche e amichevoli di unpalco. E con un prodotto sol-tanto ne sfogli cinque, per di-re».

Curioso. Da una parte di unvirtuale teleschermo osservia-mo il dialogo interruptus dellenazioni, dall’altra quello flui-do di una umanità recitante,danzante, musicante.

Il fil rouge del festival 23. «Ilsenso di appartenenza lo spin-gerei in cima» - precisa Rita.«Facciamo una sosta per se-gnalare chi meglio lo rappre-

senta: Trenofermo A-Katzel-macher (domani alle 20 al Ri-stori, ndr), uno spettacolo conl’anima rock ispirato dall’origi-nale di Fassbinder, ma riadat-tato per il Sud; e potete imma-ginare la carica emotiva. Arompere l’armonia del paesearriverà lo straniero, come ac-cade nel capostipite teutoni-co. Non sarà un greco, ma sim-paticamente un tedesco. Ge-niale. Un gruppo di meravi-gliosi ragazzi».

Con Vacis, regista illumina-

to, si piglia un’affluente pergiungere ad abbracciare la fi-gura del Padre. Ecco La ParolaPadre, appunto, «sei giovanidonne s’incontrano in uno deitanti crocevia del presente.Tre italiane, una polacca, unabulgara e una macedone. Han-no tutte dei conti in sospesocon il genitore e con la Patria»(domenica 27, alle 18 allaChiesa di San Francesco).

Ritorna l’appartenenza.Con Trê zovini’ emerge «unalingua friulana viva, nuda, cri-

stiana, rustica ed essenziale. Ilnarrare poetico di NovellaCantarutti. Carlo Tolazzi eMassimo Somaglino firmanola drammaturgia. Tre donne.Ancora donne. Continuamen-te si trasformano e diventano,di volta in volta, giovani, vec-chie stanziali e viaggiatrici,madri, figlie, amiche e nemi-che, legando assieme passatoe futuro». (venerdì 25, alle 22,al Chiostro)

Un precisa ragnatela costru-ita apposta per imprigionare i

frutti della contemporaneità,termometro fedele di un mon-do che evolve. «Forse l’esem-pio teatral-musical e quant’al-tro appartenga al fare dell’im-maginazione, potrebbe sugge-rire il sistema per usciredall’attuale magma economi-co-politico. Può darsi siaun’utopia, può darsi ancheno. Dipende dall’angolazionedi sguardo. Il palcoscenico ècomunione, quella che man-ca al mondo reale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

- Alle 17 La compositrice russa Sofija AsgatovnaGubajdulina, considerata la più grande compositricevivente, vincitrice di numerosi premi internazionali,Leone d'Oro alla carriera nel 2013, apprezzata nelpanorama internazionale per la sua tecnica raffinata ecomplessa, sarà oggi ospite a Mittelfest (alle 17 l’incontroin San Frabncesco) per presentare il suo nuovissimolavoro “Warum? Wozu? Wodurch?” (il concerto alle 19sempre nella chiesa di San Francesco): si tratta dellaseconda esecuzione mondiale, dopo quella dei giorniscorsi all'Emilia Romagna Festival, della sua partitura perflauto, flauto basso, clarinetto, clarinetto basso e archi,affidata alla prestigiosa Filarmonica del Teatro Regio diTorino diretta da Andres Mustonen, con Massimo Mercellial flauto e Darko Brlek al Clarinetto.- Alle 18. Le vicende della Grande Guerra faranno da tramaal recital letterario dedicato al romanzo di Józef Wittlin “IlSale della terra” (Chiesa di Santa Maria dei Battuti) per laregia di Andrea Collavino (nella foto). La storia di unanalfabeta che vive le atrocità del conflitto in un lento epianificato omicidio di milioni di soldati, unica opera in

prosa dello scrittore polacco poetaamico e traduttore di Joseph Rothper una coproduzione Mittelfest2014 e Associazione Variabile escelte musicali di Deniz Özdogan.- Alle 18. Sempre alle 18, nel cortiledel Monastero di Santa Maria inValle, Mittel_Figura presenta lospettacolo di Girovago e RondellaFamily Theatre “Manoviva”.- Alle 21. Il programma serale siapre su un evento d’eccezione: perla prima volta Mittelfest ospitauno dei lavori del poliedrico eprovocatorio regista belga JanFabre, inventore di una cifrastilistica che non passainosservata. Dopo il recentissimodebutto italiano arriva a Cividalel'assolo “Attends, Attends,

Attends” (Pour mon père) al Teatro Ristori, nuovo lavorodel regista fiammingo per un atto unico creato su“misura” per il danzatore e perfomer Cèdric Charron.Alle 23. Per la rassegna Musica e Cinema dedicata allagrande guerra, nel Castello Canussio, la commistione di“Tra suoni e immagini. Gli anni del conflitto” cheracconterà i tragici momenti della guerra con un riccoprogramma che si apre e si chiude con alcune trascrizionidi famosi brani di guerra e continua con tre importantisonate per violino (Dino Sossai) e pianoforte (MicheleBolla) di Pizzetti, Debussy e Janác(ek accompagnate dabrevi video documentari della Cineteca del Friuli eimmagini d'epoca della Grande Guerra. Un progetto diMittelfest 2014 a cura di Roberto Calabretto e l'Universitàdegli Studi di Udine.Continuano gli appuntamenti con i Mittel_Incontri curatida Roberto Canziani: alle 12 Annalisa Cosentino e LuigiReitani dialogheranno con Emanuele Carucci Viterbi,Andrea Collavino e Paolo Fagiolo.

IL PROGRAMMA DI OGGI

CIVIDALE

«Libertà è una parola senza cor-po. Come anima. Come amore.Parenti dell’aria e quanto l’aria,senza confini definiti. Hanno bi-sogno di qualcuno che presti lo-ro la sua carne, il suo sangue, isuoi limiti perché diventinoconcrete». Così scrive PierluigiCappello nell’introduzione delsuo fortunato romanzo, QuestaLibertà (Rizzoli). Ma anche lamusica, è entità senza corpo etuttavia potente energia al pun-to da muovere e spostare pen-sieri che spesso gli esseri umanidimenticano o non immagina-

no di possedere. Dal connubiodi parole e spartito nasce Que-sta libertà un concerto, in cuidue universi, letteratura e musi-ca, entreranno in comunicazio-ne. La suite, che il pianista di fa-ma internazionale e composito-re Glauco Venier, firma per Mit-telfest, domani sera alle 22, inpiazza Duomo, vede in scenauna composizione per quartet-to d'archi, pianoforte e due vocirecitanti. Un’opera nuova, ca-pace di seguire ed esaltare lascrittura di uno tra i massimipoeti e italiani contemporaneiispirata a quelle parole, e a tuttele altre che lo scrittore ha messo

su carta per dare corpo alla suastoria, così vicina al vissuto d’in-fanzia e gioventù di molti. «So-no sicuro che Glauco avrà fattoun grande lavoro, confida lostesso Cappello. Ci siamo trova-ti per scegliere i testi che poi luiha modellato, per come gli ri-suonavano, nella composizio-ne musicale». Per seguire e esal-tare la forza evocativa del rac-conto, insieme alla musica, gliattori Massimo Somaglino e Fa-biano Fantini hanno inciso nel-lo studio di registrazione di Ste-fano Amerio, alcune parti delromanzo stesso. Le parole scrit-te su pagina da Cappello saran-

no dunque in dialogo con le no-te. «Gli strumenti presenti, so-no in un rapporto interessantecon le vicende della mia infan-zia, aggiunge il poeta di Azzurroelementare. Nel libro, è raccon-tata la storia di come una liber-tà, la mia, sia germinata in luo-ghi vissuti da bambino e poi ab-bia preso il volo dal mio incon-tro con la lettura. Gli archi sonocertamente adatti a raccontarela mia passione per l’aria e il vo-lo, il pianoforte, con i suoi suoniben descrive il mio desiderio dicontemplazione e raccoglimen-to». Lo spettacolo, con musichedi Glauco Venier e arrangia-

menti di Michele Corcella ve-drà lo stesso Venier, al pianofor-te e percussioni. Per il quartettod’archi, saranno presenti sulpalco Nicola Mansutti e Anna

Apollonio, ai violini, Margheri-ta Cossio, viola e Andrea Musto,al violoncello.

Fabiana Dallavalle©RIPRODUZIONE RISERVATA

Scatti di scena: “Trenofermo A-Katzelmacher” (domanialle 20 al Ristori) e, sotto, “Trê zovini’” (venerdì alle 22al Chiostro); a fianco, Jan Fabre (stasera)festival»mittelfest 23

Il Leone d’onore 2013 Sofija Asgatovna Gubajdulina. Oggi, alle 17,incontrerà il pubblico in San Francesco. Il concerto alle 19

CIVIDALE

E lui com’è?, viene spontaneochiedergli a bruciapelo, spo-stando l'attenzione dall'inter-locutore - il versatile CédricCharron - a chi lo dirige sullascena, il celebre, a tratti conte-stato regista belga Jan Fabre.«Ah, lui! Lui... Beh, prima ditutto gli piacciono le donne.Da morire. E poi... È un uomod'onore, non viene mai menoalla parola data. Se dice unacosa la farà, è fuori di dubbio:ci si può fidare, insomma». Ec-co qua. Bel biglietto da visita,quello dipinto dall'artista peril maestro: “discepolo”, all'ini-zio - e di anni ne sono passati,da allora -, e poi musa ispira-trice, ospite fissa nei lavori diFabre, Charron lo conosce,probabilmente, bene comepochi altri. Quattordici annigomito a gomito sono lassotemporale che parla da solo:«Sono il più vecchio della no-stra ristretta compagnia», rac-conta Cédric, protagonistaunico - stasera, alle 21, al tea-tro Ristori - dell'ultimo lavorodi Jan Fabre, Attends, attends,attends... (pour mon père).

«Ha scritto questo testo ap-positamente per me. Non pen-siate a un messaggio universa-le, o politico. Tutt'altro: è unracconto, sostanzialmente,autobiografico, e la biografia èappunto la mia. Storia del sot-toscritto e di suo padre». Nonè certo la prima volta, del re-sto, che Fabre crea ispirandosi

a precisi modelli viventi: «Stu-dia la realtà, osserva le perso-ne, i loro atteggiamenti... e netrae spunto per la produzionedi opere. Il perché è semplice:ama l'essere umano, Jan, glipiace entrare nelle logiche del-la mente. Sente le persone chelo attorniamo e chi lo circon-da sente lui». Empatia allo sta-to puro, insomma. «Certo -puntualizza l'attore -, preten-de molto. Non ci sono vie dimezzo, con Fabre: punta aportare chi guida sul palcosce-nico ai propri limiti, e il bello èche ci riesce! Ti fa scoprire ca-pace di raggiungere posti inat-tesi, o insperati. Ha una visio-ne ben precisa, netta, e in talsenso è una figura non comu-ne, al giorno d'oggi. Dovessidefinirlo con uno slogan... di-rei che è un uomo del passatoe del futuro». Che non si fermamai.

La prossima pièce è già incantiere. Si intitolerà MonteOlimpo «e sarà ispirata alla tra-gedia greca. Sofocle, prima ditutto». Durata? «Ventiquattroore...». Indovinate chi sarà l'in-terprete? Esatto. Il pupillo Cé-dric, incrollabile sull'ultimadomanda: «Dicano pure quel-lo che vogliono», taglia corto,stoppando con un tassativo«no comment» un flash sullastigmatizzata tendenza di Fa-bre a utilizzare (e non con mo-di garbati) animali sulla scena.

Lucia Aviani©RIPRODUZIONE RISERVATA

Charron: «Chi è JanFabre?Donnaiolo euomod’onore»Intervista al protagonista di “Attends, Attends, Attends” stasera alle 21 al RistoriIl famoso regista belga ha cucito lo spettacolo addosso al suo ballerino

Cédric Charron (ieri a Cividale), uno dei fedelissimi di Fabre (F.Phocus Agency)

prima assoluta

«Sono sicuro cheGlauco ha fatto un grande lavoro»Il libro “Questa libertà” di Cappello musicato da Venier. Domani sera in piazza Duomo

Musica e letteratura, un’emozionate miscellanea in scena

MERCOLEDÌ 23 LUGLIO 2014 MESSAGGERO VENETO Messaggero Estate 31

Copia di 4ebee60c52f76b6af5c82bb816fac991

«L’Europa a teatro si ricordadi essereun’unicanazione»Rita Maffei: «In scena c’è una magnifica comunione di lingue e di etnie»

“Il sale della terra” di Andrea Collavino

di Gian Paolo Polesini

Inutile, faticano a espandersicerte tematiche. Vedendo pa-scolare vacche magrissime ildibattito allargato insistenell’approfondire il significa-to di necessario e di non ne-cessario. Ciò che serve e ciòche invece risulta superfluo.

Coraggioso obiettare, bastaannusare il clima e inali mise-ria. Però almeno qualche rilie-vo ci starebbe. Da anni ormaila cultura appartiene alla cate-goria «se ne può fare beata-mente a meno», e il principiopolitico ha generato l’improv-visa sospensione di musica,poesia, teatro, danza. «Tantocon queste cose qui non man-gi» è l’illuminante trattato delpalazzo. L’arte resiste, nonmolla metri e confida nel co-stante sostegno popolare. C’è,si tasta, si vede, grazie a dio.

Eppure in Europa il movi-mento è ampio, va in contro-tendenza; anzi, dimostra inproscenio l’efficacia della me-scolanza linguistica ed etnica,una Babilonia energica checontrasta la difficoltà socialedi dialogare seppure con lebarriere sollevate. Una sostan-za scenica ai più invisibile,non a chi le ruvide tavole le in-fila sotto due pezzi di pane ese le mangia a colazione.

Il progetto Mittelfest teatro -e qui alla fine della fiera vole-vamo arrivare - è una «perfet-ta sinergia di pensieri», fra ildirettore Franco Calabretto eRita Maffei, che con la prosavanta un feeling lungo venti-cinque anni.

«Forte, da subito, è stata lavolontà di tornare all’essenzadel festival - spiega Maffei -una stretta di riflettori sulledrammaturgie del vecchiocontinente, con il desiderioprimario di raccontare le cul-ture oltre i confini.

Che sta succedendo? Com-pagnie che sanno parlare ita-liano, polacco, tedesco, ingle-se, ungherese, condivisioni

pacifiche e amichevoli di unpalco. E con un prodotto sol-tanto ne sfogli cinque, per di-re».

Curioso. Da una parte di unvirtuale teleschermo osservia-mo il dialogo interruptus dellenazioni, dall’altra quello flui-do di una umanità recitante,danzante, musicante.

Il fil rouge del festival 23. «Ilsenso di appartenenza lo spin-gerei in cima» - precisa Rita.«Facciamo una sosta per se-gnalare chi meglio lo rappre-

senta: Trenofermo A-Katzel-macher (domani alle 20 al Ri-stori, ndr), uno spettacolo conl’anima rock ispirato dall’origi-nale di Fassbinder, ma riadat-tato per il Sud; e potete imma-ginare la carica emotiva. Arompere l’armonia del paesearriverà lo straniero, come ac-cade nel capostipite teutoni-co. Non sarà un greco, ma sim-paticamente un tedesco. Ge-niale. Un gruppo di meravi-gliosi ragazzi».

Con Vacis, regista illumina-

to, si piglia un’affluente pergiungere ad abbracciare la fi-gura del Padre. Ecco La ParolaPadre, appunto, «sei giovanidonne s’incontrano in uno deitanti crocevia del presente.Tre italiane, una polacca, unabulgara e una macedone. Han-no tutte dei conti in sospesocon il genitore e con la Patria»(domenica 27, alle 18 allaChiesa di San Francesco).

Ritorna l’appartenenza.Con Trê zovini’ emerge «unalingua friulana viva, nuda, cri-

stiana, rustica ed essenziale. Ilnarrare poetico di NovellaCantarutti. Carlo Tolazzi eMassimo Somaglino firmanola drammaturgia. Tre donne.Ancora donne. Continuamen-te si trasformano e diventano,di volta in volta, giovani, vec-chie stanziali e viaggiatrici,madri, figlie, amiche e nemi-che, legando assieme passatoe futuro». (venerdì 25, alle 22,al Chiostro)

Un precisa ragnatela costru-ita apposta per imprigionare i

frutti della contemporaneità,termometro fedele di un mon-do che evolve. «Forse l’esem-pio teatral-musical e quant’al-tro appartenga al fare dell’im-maginazione, potrebbe sugge-rire il sistema per usciredall’attuale magma economi-co-politico. Può darsi siaun’utopia, può darsi ancheno. Dipende dall’angolazionedi sguardo. Il palcoscenico ècomunione, quella che man-ca al mondo reale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

- Alle 17 La compositrice russa Sofija AsgatovnaGubajdulina, considerata la più grande compositricevivente, vincitrice di numerosi premi internazionali,Leone d'Oro alla carriera nel 2013, apprezzata nelpanorama internazionale per la sua tecnica raffinata ecomplessa, sarà oggi ospite a Mittelfest (alle 17 l’incontroin San Frabncesco) per presentare il suo nuovissimolavoro “Warum? Wozu? Wodurch?” (il concerto alle 19sempre nella chiesa di San Francesco): si tratta dellaseconda esecuzione mondiale, dopo quella dei giorniscorsi all'Emilia Romagna Festival, della sua partitura perflauto, flauto basso, clarinetto, clarinetto basso e archi,affidata alla prestigiosa Filarmonica del Teatro Regio diTorino diretta da Andres Mustonen, con Massimo Mercellial flauto e Darko Brlek al Clarinetto.- Alle 18. Le vicende della Grande Guerra faranno da tramaal recital letterario dedicato al romanzo di Józef Wittlin “IlSale della terra” (Chiesa di Santa Maria dei Battuti) per laregia di Andrea Collavino (nella foto). La storia di unanalfabeta che vive le atrocità del conflitto in un lento epianificato omicidio di milioni di soldati, unica opera in

prosa dello scrittore polacco poetaamico e traduttore di Joseph Rothper una coproduzione Mittelfest2014 e Associazione Variabile escelte musicali di Deniz Özdogan.- Alle 18. Sempre alle 18, nel cortiledel Monastero di Santa Maria inValle, Mittel_Figura presenta lospettacolo di Girovago e RondellaFamily Theatre “Manoviva”.- Alle 21. Il programma serale siapre su un evento d’eccezione: perla prima volta Mittelfest ospitauno dei lavori del poliedrico eprovocatorio regista belga JanFabre, inventore di una cifrastilistica che non passainosservata. Dopo il recentissimodebutto italiano arriva a Cividalel'assolo “Attends, Attends,

Attends” (Pour mon père) al Teatro Ristori, nuovo lavorodel regista fiammingo per un atto unico creato su“misura” per il danzatore e perfomer Cèdric Charron.Alle 23. Per la rassegna Musica e Cinema dedicata allagrande guerra, nel Castello Canussio, la commistione di“Tra suoni e immagini. Gli anni del conflitto” cheracconterà i tragici momenti della guerra con un riccoprogramma che si apre e si chiude con alcune trascrizionidi famosi brani di guerra e continua con tre importantisonate per violino (Dino Sossai) e pianoforte (MicheleBolla) di Pizzetti, Debussy e Janác(ek accompagnate dabrevi video documentari della Cineteca del Friuli eimmagini d'epoca della Grande Guerra. Un progetto diMittelfest 2014 a cura di Roberto Calabretto e l'Universitàdegli Studi di Udine.Continuano gli appuntamenti con i Mittel_Incontri curatida Roberto Canziani: alle 12 Annalisa Cosentino e LuigiReitani dialogheranno con Emanuele Carucci Viterbi,Andrea Collavino e Paolo Fagiolo.

IL PROGRAMMA DI OGGI

CIVIDALE

«Libertà è una parola senza cor-po. Come anima. Come amore.Parenti dell’aria e quanto l’aria,senza confini definiti. Hanno bi-sogno di qualcuno che presti lo-ro la sua carne, il suo sangue, isuoi limiti perché diventinoconcrete». Così scrive PierluigiCappello nell’introduzione delsuo fortunato romanzo, QuestaLibertà (Rizzoli). Ma anche lamusica, è entità senza corpo etuttavia potente energia al pun-to da muovere e spostare pen-sieri che spesso gli esseri umanidimenticano o non immagina-

no di possedere. Dal connubiodi parole e spartito nasce Que-sta libertà un concerto, in cuidue universi, letteratura e musi-ca, entreranno in comunicazio-ne. La suite, che il pianista di fa-ma internazionale e composito-re Glauco Venier, firma per Mit-telfest, domani sera alle 22, inpiazza Duomo, vede in scenauna composizione per quartet-to d'archi, pianoforte e due vocirecitanti. Un’opera nuova, ca-pace di seguire ed esaltare lascrittura di uno tra i massimipoeti e italiani contemporaneiispirata a quelle parole, e a tuttele altre che lo scrittore ha messo

su carta per dare corpo alla suastoria, così vicina al vissuto d’in-fanzia e gioventù di molti. «So-no sicuro che Glauco avrà fattoun grande lavoro, confida lostesso Cappello. Ci siamo trova-ti per scegliere i testi che poi luiha modellato, per come gli ri-suonavano, nella composizio-ne musicale». Per seguire e esal-tare la forza evocativa del rac-conto, insieme alla musica, gliattori Massimo Somaglino e Fa-biano Fantini hanno inciso nel-lo studio di registrazione di Ste-fano Amerio, alcune parti delromanzo stesso. Le parole scrit-te su pagina da Cappello saran-

no dunque in dialogo con le no-te. «Gli strumenti presenti, so-no in un rapporto interessantecon le vicende della mia infan-zia, aggiunge il poeta di Azzurroelementare. Nel libro, è raccon-tata la storia di come una liber-tà, la mia, sia germinata in luo-ghi vissuti da bambino e poi ab-bia preso il volo dal mio incon-tro con la lettura. Gli archi sonocertamente adatti a raccontarela mia passione per l’aria e il vo-lo, il pianoforte, con i suoi suoniben descrive il mio desiderio dicontemplazione e raccoglimen-to». Lo spettacolo, con musichedi Glauco Venier e arrangia-

menti di Michele Corcella ve-drà lo stesso Venier, al pianofor-te e percussioni. Per il quartettod’archi, saranno presenti sulpalco Nicola Mansutti e Anna

Apollonio, ai violini, Margheri-ta Cossio, viola e Andrea Musto,al violoncello.

Fabiana Dallavalle©RIPRODUZIONE RISERVATA

Scatti di scena: “Trenofermo A-Katzelmacher” (domanialle 20 al Ristori) e, sotto, “Trê zovini’” (venerdì alle 22al Chiostro); a fianco, Jan Fabre (stasera)festival»mittelfest 23

Il Leone d’onore 2013 Sofija Asgatovna Gubajdulina. Oggi, alle 17,incontrerà il pubblico in San Francesco. Il concerto alle 19

CIVIDALE

E lui com’è?, viene spontaneochiedergli a bruciapelo, spo-stando l'attenzione dall'inter-locutore - il versatile CédricCharron - a chi lo dirige sullascena, il celebre, a tratti conte-stato regista belga Jan Fabre.«Ah, lui! Lui... Beh, prima ditutto gli piacciono le donne.Da morire. E poi... È un uomod'onore, non viene mai menoalla parola data. Se dice unacosa la farà, è fuori di dubbio:ci si può fidare, insomma». Ec-co qua. Bel biglietto da visita,quello dipinto dall'artista peril maestro: “discepolo”, all'ini-zio - e di anni ne sono passati,da allora -, e poi musa ispira-trice, ospite fissa nei lavori diFabre, Charron lo conosce,probabilmente, bene comepochi altri. Quattordici annigomito a gomito sono lassotemporale che parla da solo:«Sono il più vecchio della no-stra ristretta compagnia», rac-conta Cédric, protagonistaunico - stasera, alle 21, al tea-tro Ristori - dell'ultimo lavorodi Jan Fabre, Attends, attends,attends... (pour mon père).

«Ha scritto questo testo ap-positamente per me. Non pen-siate a un messaggio universa-le, o politico. Tutt'altro: è unracconto, sostanzialmente,autobiografico, e la biografia èappunto la mia. Storia del sot-toscritto e di suo padre». Nonè certo la prima volta, del re-sto, che Fabre crea ispirandosi

a precisi modelli viventi: «Stu-dia la realtà, osserva le perso-ne, i loro atteggiamenti... e netrae spunto per la produzionedi opere. Il perché è semplice:ama l'essere umano, Jan, glipiace entrare nelle logiche del-la mente. Sente le persone chelo attorniamo e chi lo circon-da sente lui». Empatia allo sta-to puro, insomma. «Certo -puntualizza l'attore -, preten-de molto. Non ci sono vie dimezzo, con Fabre: punta aportare chi guida sul palcosce-nico ai propri limiti, e il bello èche ci riesce! Ti fa scoprire ca-pace di raggiungere posti inat-tesi, o insperati. Ha una visio-ne ben precisa, netta, e in talsenso è una figura non comu-ne, al giorno d'oggi. Dovessidefinirlo con uno slogan... di-rei che è un uomo del passatoe del futuro». Che non si fermamai.

La prossima pièce è già incantiere. Si intitolerà MonteOlimpo «e sarà ispirata alla tra-gedia greca. Sofocle, prima ditutto». Durata? «Ventiquattroore...». Indovinate chi sarà l'in-terprete? Esatto. Il pupillo Cé-dric, incrollabile sull'ultimadomanda: «Dicano pure quel-lo che vogliono», taglia corto,stoppando con un tassativo«no comment» un flash sullastigmatizzata tendenza di Fa-bre a utilizzare (e non con mo-di garbati) animali sulla scena.

Lucia Aviani©RIPRODUZIONE RISERVATA

Charron: «Chi è JanFabre?Donnaiolo euomod’onore»Intervista al protagonista di “Attends, Attends, Attends” stasera alle 21 al RistoriIl famoso regista belga ha cucito lo spettacolo addosso al suo ballerino

Cédric Charron (ieri a Cividale), uno dei fedelissimi di Fabre (F.Phocus Agency)

prima assoluta

«Sono sicuro cheGlauco ha fatto un grande lavoro»Il libro “Questa libertà” di Cappello musicato da Venier. Domani sera in piazza Duomo

Musica e letteratura, un’emozionate miscellanea in scena

MERCOLEDÌ 23 LUGLIO 2014 MESSAGGERO VENETO Messaggero Estate 31

Copia di 4ebee60c52f76b6af5c82bb816fac991

Page 9: Rassegna Stampa 23 Luglio 2014

2014

Data: 23 luglio 2014

Pagina: 31 (dettaglio)

«L’Europa a teatro si ricordadi essereun’unicanazione»Rita Maffei: «In scena c’è una magnifica comunione di lingue e di etnie»

“Il sale della terra” di Andrea Collavino

di Gian Paolo Polesini

Inutile, faticano a espandersicerte tematiche. Vedendo pa-scolare vacche magrissime ildibattito allargato insistenell’approfondire il significa-to di necessario e di non ne-cessario. Ciò che serve e ciòche invece risulta superfluo.

Coraggioso obiettare, bastaannusare il clima e inali mise-ria. Però almeno qualche rilie-vo ci starebbe. Da anni ormaila cultura appartiene alla cate-goria «se ne può fare beata-mente a meno», e il principiopolitico ha generato l’improv-visa sospensione di musica,poesia, teatro, danza. «Tantocon queste cose qui non man-gi» è l’illuminante trattato delpalazzo. L’arte resiste, nonmolla metri e confida nel co-stante sostegno popolare. C’è,si tasta, si vede, grazie a dio.

Eppure in Europa il movi-mento è ampio, va in contro-tendenza; anzi, dimostra inproscenio l’efficacia della me-scolanza linguistica ed etnica,una Babilonia energica checontrasta la difficoltà socialedi dialogare seppure con lebarriere sollevate. Una sostan-za scenica ai più invisibile,non a chi le ruvide tavole le in-fila sotto due pezzi di pane ese le mangia a colazione.

Il progetto Mittelfest teatro -e qui alla fine della fiera vole-vamo arrivare - è una «perfet-ta sinergia di pensieri», fra ildirettore Franco Calabretto eRita Maffei, che con la prosavanta un feeling lungo venti-cinque anni.

«Forte, da subito, è stata lavolontà di tornare all’essenzadel festival - spiega Maffei -una stretta di riflettori sulledrammaturgie del vecchiocontinente, con il desiderioprimario di raccontare le cul-ture oltre i confini.

Che sta succedendo? Com-pagnie che sanno parlare ita-liano, polacco, tedesco, ingle-se, ungherese, condivisioni

pacifiche e amichevoli di unpalco. E con un prodotto sol-tanto ne sfogli cinque, per di-re».

Curioso. Da una parte di unvirtuale teleschermo osservia-mo il dialogo interruptus dellenazioni, dall’altra quello flui-do di una umanità recitante,danzante, musicante.

Il fil rouge del festival 23. «Ilsenso di appartenenza lo spin-gerei in cima» - precisa Rita.«Facciamo una sosta per se-gnalare chi meglio lo rappre-

senta: Trenofermo A-Katzel-macher (domani alle 20 al Ri-stori, ndr), uno spettacolo conl’anima rock ispirato dall’origi-nale di Fassbinder, ma riadat-tato per il Sud; e potete imma-ginare la carica emotiva. Arompere l’armonia del paesearriverà lo straniero, come ac-cade nel capostipite teutoni-co. Non sarà un greco, ma sim-paticamente un tedesco. Ge-niale. Un gruppo di meravi-gliosi ragazzi».

Con Vacis, regista illumina-

to, si piglia un’affluente pergiungere ad abbracciare la fi-gura del Padre. Ecco La ParolaPadre, appunto, «sei giovanidonne s’incontrano in uno deitanti crocevia del presente.Tre italiane, una polacca, unabulgara e una macedone. Han-no tutte dei conti in sospesocon il genitore e con la Patria»(domenica 27, alle 18 allaChiesa di San Francesco).

Ritorna l’appartenenza.Con Trê zovini’ emerge «unalingua friulana viva, nuda, cri-

stiana, rustica ed essenziale. Ilnarrare poetico di NovellaCantarutti. Carlo Tolazzi eMassimo Somaglino firmanola drammaturgia. Tre donne.Ancora donne. Continuamen-te si trasformano e diventano,di volta in volta, giovani, vec-chie stanziali e viaggiatrici,madri, figlie, amiche e nemi-che, legando assieme passatoe futuro». (venerdì 25, alle 22,al Chiostro)

Un precisa ragnatela costru-ita apposta per imprigionare i

frutti della contemporaneità,termometro fedele di un mon-do che evolve. «Forse l’esem-pio teatral-musical e quant’al-tro appartenga al fare dell’im-maginazione, potrebbe sugge-rire il sistema per usciredall’attuale magma economi-co-politico. Può darsi siaun’utopia, può darsi ancheno. Dipende dall’angolazionedi sguardo. Il palcoscenico ècomunione, quella che man-ca al mondo reale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

- Alle 17 La compositrice russa Sofija AsgatovnaGubajdulina, considerata la più grande compositricevivente, vincitrice di numerosi premi internazionali,Leone d'Oro alla carriera nel 2013, apprezzata nelpanorama internazionale per la sua tecnica raffinata ecomplessa, sarà oggi ospite a Mittelfest (alle 17 l’incontroin San Frabncesco) per presentare il suo nuovissimolavoro “Warum? Wozu? Wodurch?” (il concerto alle 19sempre nella chiesa di San Francesco): si tratta dellaseconda esecuzione mondiale, dopo quella dei giorniscorsi all'Emilia Romagna Festival, della sua partitura perflauto, flauto basso, clarinetto, clarinetto basso e archi,affidata alla prestigiosa Filarmonica del Teatro Regio diTorino diretta da Andres Mustonen, con Massimo Mercellial flauto e Darko Brlek al Clarinetto.- Alle 18. Le vicende della Grande Guerra faranno da tramaal recital letterario dedicato al romanzo di Józef Wittlin “IlSale della terra” (Chiesa di Santa Maria dei Battuti) per laregia di Andrea Collavino (nella foto). La storia di unanalfabeta che vive le atrocità del conflitto in un lento epianificato omicidio di milioni di soldati, unica opera in

prosa dello scrittore polacco poetaamico e traduttore di Joseph Rothper una coproduzione Mittelfest2014 e Associazione Variabile escelte musicali di Deniz Özdogan.- Alle 18. Sempre alle 18, nel cortiledel Monastero di Santa Maria inValle, Mittel_Figura presenta lospettacolo di Girovago e RondellaFamily Theatre “Manoviva”.- Alle 21. Il programma serale siapre su un evento d’eccezione: perla prima volta Mittelfest ospitauno dei lavori del poliedrico eprovocatorio regista belga JanFabre, inventore di una cifrastilistica che non passainosservata. Dopo il recentissimodebutto italiano arriva a Cividalel'assolo “Attends, Attends,

Attends” (Pour mon père) al Teatro Ristori, nuovo lavorodel regista fiammingo per un atto unico creato su“misura” per il danzatore e perfomer Cèdric Charron.Alle 23. Per la rassegna Musica e Cinema dedicata allagrande guerra, nel Castello Canussio, la commistione di“Tra suoni e immagini. Gli anni del conflitto” cheracconterà i tragici momenti della guerra con un riccoprogramma che si apre e si chiude con alcune trascrizionidi famosi brani di guerra e continua con tre importantisonate per violino (Dino Sossai) e pianoforte (MicheleBolla) di Pizzetti, Debussy e Janác(ek accompagnate dabrevi video documentari della Cineteca del Friuli eimmagini d'epoca della Grande Guerra. Un progetto diMittelfest 2014 a cura di Roberto Calabretto e l'Universitàdegli Studi di Udine.Continuano gli appuntamenti con i Mittel_Incontri curatida Roberto Canziani: alle 12 Annalisa Cosentino e LuigiReitani dialogheranno con Emanuele Carucci Viterbi,Andrea Collavino e Paolo Fagiolo.

IL PROGRAMMA DI OGGI

CIVIDALE

«Libertà è una parola senza cor-po. Come anima. Come amore.Parenti dell’aria e quanto l’aria,senza confini definiti. Hanno bi-sogno di qualcuno che presti lo-ro la sua carne, il suo sangue, isuoi limiti perché diventinoconcrete». Così scrive PierluigiCappello nell’introduzione delsuo fortunato romanzo, QuestaLibertà (Rizzoli). Ma anche lamusica, è entità senza corpo etuttavia potente energia al pun-to da muovere e spostare pen-sieri che spesso gli esseri umanidimenticano o non immagina-

no di possedere. Dal connubiodi parole e spartito nasce Que-sta libertà un concerto, in cuidue universi, letteratura e musi-ca, entreranno in comunicazio-ne. La suite, che il pianista di fa-ma internazionale e composito-re Glauco Venier, firma per Mit-telfest, domani sera alle 22, inpiazza Duomo, vede in scenauna composizione per quartet-to d'archi, pianoforte e due vocirecitanti. Un’opera nuova, ca-pace di seguire ed esaltare lascrittura di uno tra i massimipoeti e italiani contemporaneiispirata a quelle parole, e a tuttele altre che lo scrittore ha messo

su carta per dare corpo alla suastoria, così vicina al vissuto d’in-fanzia e gioventù di molti. «So-no sicuro che Glauco avrà fattoun grande lavoro, confida lostesso Cappello. Ci siamo trova-ti per scegliere i testi che poi luiha modellato, per come gli ri-suonavano, nella composizio-ne musicale». Per seguire e esal-tare la forza evocativa del rac-conto, insieme alla musica, gliattori Massimo Somaglino e Fa-biano Fantini hanno inciso nel-lo studio di registrazione di Ste-fano Amerio, alcune parti delromanzo stesso. Le parole scrit-te su pagina da Cappello saran-

no dunque in dialogo con le no-te. «Gli strumenti presenti, so-no in un rapporto interessantecon le vicende della mia infan-zia, aggiunge il poeta di Azzurroelementare. Nel libro, è raccon-tata la storia di come una liber-tà, la mia, sia germinata in luo-ghi vissuti da bambino e poi ab-bia preso il volo dal mio incon-tro con la lettura. Gli archi sonocertamente adatti a raccontarela mia passione per l’aria e il vo-lo, il pianoforte, con i suoi suoniben descrive il mio desiderio dicontemplazione e raccoglimen-to». Lo spettacolo, con musichedi Glauco Venier e arrangia-

menti di Michele Corcella ve-drà lo stesso Venier, al pianofor-te e percussioni. Per il quartettod’archi, saranno presenti sulpalco Nicola Mansutti e Anna

Apollonio, ai violini, Margheri-ta Cossio, viola e Andrea Musto,al violoncello.

Fabiana Dallavalle©RIPRODUZIONE RISERVATA

Scatti di scena: “Trenofermo A-Katzelmacher” (domanialle 20 al Ristori) e, sotto, “Trê zovini’” (venerdì alle 22al Chiostro); a fianco, Jan Fabre (stasera)festival»mittelfest 23

Il Leone d’onore 2013 Sofija Asgatovna Gubajdulina. Oggi, alle 17,incontrerà il pubblico in San Francesco. Il concerto alle 19

CIVIDALE

E lui com’è?, viene spontaneochiedergli a bruciapelo, spo-stando l'attenzione dall'inter-locutore - il versatile CédricCharron - a chi lo dirige sullascena, il celebre, a tratti conte-stato regista belga Jan Fabre.«Ah, lui! Lui... Beh, prima ditutto gli piacciono le donne.Da morire. E poi... È un uomod'onore, non viene mai menoalla parola data. Se dice unacosa la farà, è fuori di dubbio:ci si può fidare, insomma». Ec-co qua. Bel biglietto da visita,quello dipinto dall'artista peril maestro: “discepolo”, all'ini-zio - e di anni ne sono passati,da allora -, e poi musa ispira-trice, ospite fissa nei lavori diFabre, Charron lo conosce,probabilmente, bene comepochi altri. Quattordici annigomito a gomito sono lassotemporale che parla da solo:«Sono il più vecchio della no-stra ristretta compagnia», rac-conta Cédric, protagonistaunico - stasera, alle 21, al tea-tro Ristori - dell'ultimo lavorodi Jan Fabre, Attends, attends,attends... (pour mon père).

«Ha scritto questo testo ap-positamente per me. Non pen-siate a un messaggio universa-le, o politico. Tutt'altro: è unracconto, sostanzialmente,autobiografico, e la biografia èappunto la mia. Storia del sot-toscritto e di suo padre». Nonè certo la prima volta, del re-sto, che Fabre crea ispirandosi

a precisi modelli viventi: «Stu-dia la realtà, osserva le perso-ne, i loro atteggiamenti... e netrae spunto per la produzionedi opere. Il perché è semplice:ama l'essere umano, Jan, glipiace entrare nelle logiche del-la mente. Sente le persone chelo attorniamo e chi lo circon-da sente lui». Empatia allo sta-to puro, insomma. «Certo -puntualizza l'attore -, preten-de molto. Non ci sono vie dimezzo, con Fabre: punta aportare chi guida sul palcosce-nico ai propri limiti, e il bello èche ci riesce! Ti fa scoprire ca-pace di raggiungere posti inat-tesi, o insperati. Ha una visio-ne ben precisa, netta, e in talsenso è una figura non comu-ne, al giorno d'oggi. Dovessidefinirlo con uno slogan... di-rei che è un uomo del passatoe del futuro». Che non si fermamai.

La prossima pièce è già incantiere. Si intitolerà MonteOlimpo «e sarà ispirata alla tra-gedia greca. Sofocle, prima ditutto». Durata? «Ventiquattroore...». Indovinate chi sarà l'in-terprete? Esatto. Il pupillo Cé-dric, incrollabile sull'ultimadomanda: «Dicano pure quel-lo che vogliono», taglia corto,stoppando con un tassativo«no comment» un flash sullastigmatizzata tendenza di Fa-bre a utilizzare (e non con mo-di garbati) animali sulla scena.

Lucia Aviani©RIPRODUZIONE RISERVATA

Charron: «Chi è JanFabre?Donnaiolo euomod’onore»Intervista al protagonista di “Attends, Attends, Attends” stasera alle 21 al RistoriIl famoso regista belga ha cucito lo spettacolo addosso al suo ballerino

Cédric Charron (ieri a Cividale), uno dei fedelissimi di Fabre (F.Phocus Agency)

prima assoluta

«Sono sicuro cheGlauco ha fatto un grande lavoro»Il libro “Questa libertà” di Cappello musicato da Venier. Domani sera in piazza Duomo

Musica e letteratura, un’emozionate miscellanea in scena

MERCOLEDÌ 23 LUGLIO 2014 MESSAGGERO VENETO Messaggero Estate 31

Copia di 4ebee60c52f76b6af5c82bb816fac991

Page 10: Rassegna Stampa 23 Luglio 2014

Data:

Pagina:2014

Data: 23 luglio 2014

Pagina: 24

Suimurila leggerezzadella danzaverticale

LA RECENSIONE

Mort à vendre, quadri toccanti sulla grande follia bellica

Mittelfest, ilmondotramusicae teatroOggi ospite la compositrice russa Sofija Asgatovnae lo spettacolo di IanFabre conCèdricCharron

CIVIDALE - C’era attesa al Mit-telfest per lo spettacolo “Unatomba per Boris Davidovic”, pri-ma italiana con 9 attori sloveni,croati e serbi, tutti vigorosi comevuole la scuola balcanica. E c’eracuriosità per i modi con cui ilregista croato Ivica Buljan avreb-be restituito in teatro l’allusivotessuto narrativo del raccontoche titola il romanzo omonimodel belgradese Danilo Kiš, cheraccoglie altre sei storie realmen-te accadute. Il libro uscì nel 1979con strascichi di veleni ideologicie accuse di distorsione storica,revisionismo sospetto e perfino di

plagio, tanto da costringere l’auto-re di successo all’autoesilio nel1980, da Belgrado a Parigi dovemorì nove anni dopo, immalinco-nito e minato dal cancro. Librocontroverso e di fatto una bombaa orologeria, che con Boris Davi-dovic raccontava la parabola diun inafferrabile personaggio tra-sformista nella Russia della rivo-luzione, dal trionfo bolscevicoalle purghe staliniane, ma che interra jugoslava irritò non poco inervi scoperti delle frange nostal-giche, filorusse, scioviniste o an-che antisemite. Ebreo come Kiš èdel resto pure il suo Boris Davido-

vic Novdskj, un “Amleto bolscevi-co” che cambia pelle e nomi comeuno Zelig ma non si piega: primaè terrorista contro lo zar, poi èrivoluzionario appassionato maingovernabile e infine incappanelle reti della polizia politicacomunista, che lo arresta e lotortura nel ’30 e ancora, in unaseconda fiammata epurativa, lodeporta nel 1937 in un gelidoLager. Ne evade e, una voltabraccato, preferisce essere in-ghiottito nel fuoco di una fornacee disperdere nel fumo il suosegreto. Figura ambigua o liberta-rio coerente? Eroe o pedina nei

tempi feroci degli ideali stravoltiin camicie di forza? Non dissipa ildubbio lo spettacolo, che si limitaa pedinare una biografia conpoche azioni, fisicamente robu-ste, e molte, troppe parole, lette ourlate al microfono. Faticoso oquasi impossibile seguirle tuttenei sovratitoli in traduzione, men-tre dello spettacolo, in penombra,resta un’atmosfera di plumbeapesantezza, come per un cerimo-niale funereo attorno ad una tom-ba di cui è solo sfiorato il pertur-bante e scomodo contenuto.

Angela Felice© riproduzione riservata

UDINE - Appena tornati dallatournée al Festival di Avigno-nOff, gli allievi attori, guidati aClaudio de Maglio e GiulianoBonanni, saranno oggi di scenanella sede della Nico Pepe, alleore 21, nella Mandragola. A inter-pretare i noti personaggi dellapiéce ideata da Machiavelli, gliallievi-attori del terzo anno: Eleo-

nora Angioletti, Ettore Oldi, AnnaPenati Sara Polo, Giovanni Raso,Giacomo Segulia, Marco Zavari-se, che rileggono il testo in chiavemoderna e mettono in scena unasocietà edonista, dedita al consu-mo, al soddisfacimento del pro-prio piacere e al dispiego di ognimezzo pur di ottenerlo al di là diogni morale.

A UDINELa Mandragola riletta dagli allievi della Nico Pepe

CIVIDALE - (an.fe.) Doveva durare unlampo, giusto per soddisfare il cinismo diqualche politico, gli interessi di qualchecapitalista, la vanità di qualche militare.Poche scaramucce e tutti a casa. Fu inveceuna tragedia lunga 5 anni, costò milioni dimorti, ferì il corpo dell'Europa con unaragnatela di trincee a cielo aperto. E ilmondo, poi, non fu più quello di prima. È laguerra cosiddetta grande, quando fu piutto-sto la prova della follia umana. Una macchi-na di morte, di cui a Mittelfest l'intensolavoro "Mort à vendre" di Maril Van den

Broeck con 12 bravissimi allievi della NicoPepe, supporto di Claudio de Maglio,condensa in poco più di un'ora l'interaparabola, con un incastro di quadri ripresida vari autori, Boris Vian, Brecht e Kraus.In questa curva impeccabile da correttomanuale di storia, il cuore batte soprattuttonello zoom sul mondo della trincea, cheoccupa le parti centrale e finale. Lo strettocorridoio, ricavato tra due ali di pubblico adistanza ravvicinata, si fa budello fisica-mente condivisibile per un vivere di guerravia via imbestialita: prima si scherza, si

canta, si scrivono lettere alla famiglia; poisempre più si cade, si è colpiti, si diventafango e grumo di paura, ci si ribella, simuore. Un macello universale, che gliattori comunicano in più lingue e dialetti eche si fa credibile per la stessa gioventùdegli interpreti, ragazzi come i loro coeta-nei di 100 anni fa. Poteva essere un lavorodidascalico o ombreggiato dalla retoricadell'antiretorica. Invece è una toccantelezione teatrale di verità umana. E, sull'ecodella voce di Ute Lemper, è commozione.

© riproduzione riservata

VISTO AL MITTELFEST Lo spettacolo dal testo di Danilo Kiš appesantito dalle troppe parole

BorisDavidovic, figura irrisolta nel teatrodiBuljan

LEONE D’ORO La compositrice Sofija Asgatovna Gubajdulina

Cultura&Spettacoli

CIVIDALE - Cinquanta mi-nuti di attesa per svisteorganizzative, poi tutti anaso in su: dalle biforedella Torre Asquina sugge-stivamente illuminata si af-facciano oniriche presen-ze, femme fatale in rossotaffetà e tacchi a spillo,che si librano in volo da unlato all'altro della facciatamedievale, leggere, impal-pabili, in una danza all'uni-sono sospesa a 20 metri daterra, sfidando la legge digravità e i concetti di verti-calità. Allacciate a un lun-go cavo d'acciaio, ElenaAnnovi e Simona Forlanidella compagnia Il Postousano la parete verticaledella torre come fosse unpavimento, allungate fuoriasse in posizione orizzonta-le parallela alla strada,librandosi in volteggi e po-se plastiche che strappanoripetuti applausi alla piaz-za gremita. Dirette dallacoreografa Wanda Morettie accompagnate live dalsassofonista Marco Castel-li, le due "wall dancers"alternano unisono stupefa-centi a contrappunti dina-mici, sequenze ritmiche didisarticolazione di bracciae torso ancorate alla pare-te, ad altre in sospensioneche dalla parete stessatraggono spinta e linee.Per la seconda volta alMittelfest - la precedentenel 2009 - l'ensemble vene-ziano affascina questa vol-ta per la femminilità estre-ma del gesto, che sublimain arte assai affascinantel'estremo atletismo sottesoalla Danza Verticale, gene-re di cui fu pioniera TrishaBrown. Due le proposte inquesta edizione, la nottur-na "Little Nemo" alla torree il diurno "Atto Bianco" alBelvedere, più suggestivala prima, ma in entrambe -al di là della traccia temati-ca - colpisce la capacità dinascondere la forza e mo-strare solo leggerezza, di-namica e linee pittoriche.Le gambe scoperte da lun-ghe gonne di seta diventa-no sensualissimi perni in-torno a cui roteare o esten-dere schiene arcuatissime,mentre sulle atmosfereora intriganti ora spiritualidelle sonorità di Castelliqueste seducenti valchiriesi trasformano in appari-zioni celesti, leggere e po-tenti. Che si ispirino alleprospettive di Tintoretto oa un racconto di Dino Buz-zati sull'ignoto, grandeenergia e soprattutto mol-ta magia attraversano leperformance, di grande ef-fetto e coreograficamentedense.

Federica Sassara© riproduzione riservata

CIVIDALE - La compositricerussa Sofija Asgatovna Gubajdu-lina, considerata la più grandecompositrice vivente, Leoned'Oro alla carriera nel 2013,apprezzata nel panorama inter-nazionale per la sua tecnicaraffinata e complessa, sarà ospi-te a Mittelfest oggi per presenta-re il suo nuovissimo lavoro“Warum? Wozu? Wodurch?”(concerto ore 19 chiesa di SanFrancesco): si tratta della secon-da esecuzione mondiale, dopoquella all'Emilia Romagna Festi-val, della sua partitura per flau-

to, flauto basso, clarinetto, clari-netto basso e archi, affidata allaFilarmonica del Teatro Regio diTorino diretta da Andres Musto-nen, con Massimo Mercelli alflauto e Darko Brlek al Clarinet-to. Ad arricchire l'esecuzionealcune pagine musicali diJohann Sebastian Bach. L'even-to sarà preceduto da un incontropubblico con la compositricerussa, alle 17, sempre alla Chie-sa di San Francesco.

Alle 18 il recital letterariodedicato al romanzo di JózefWittlin “Il Sale della terra”

(Chiesa di Santa Maria dei Bat-tuti) per la regia di AndreaCollavino e, nel cortile del Mona-stero di Santa Maria in Valle,Mittel_Figura presenta lo spetta-colo di Girovago e RondellaFamily Theatre “Manoviva”.

La serata proporrà per laprima volta al festival il registabelga Jan Fabre, con Attends,Attends, Attends (Pour mon pè-re) al Teatro Ristori alle 21,creato su “misura” per il danza-tore e perfomer Cèdric Charron,alla cui vita privata è ispirato illavoro. Ancora danza con la

produzione Nexus 2014 in scenaun sestetto di danzatori in “Ora-tori-ae” (Chiostro di San France-sco ore 23) per la coreografia diSimona Bertozzi, con liveelectronics e musiche di France-sco Giomi, un coro e corifeo.Alle 23 al Castello Canussio“Tra suoni e immagini. Gli annidel conflitto”: trascrizioni di fa-mosi brani di guerra e tre impor-tanti sonate per violino (DinoSossai) e pianoforte (MicheleBolla) di Pizzetti, Debussy eJanácek accompagnate da docu-mentari della Grande Guerra.

XXIV PN Mercoledì 23 luglio 2014

Page 11: Rassegna Stampa 23 Luglio 2014

2014

Data: 23 luglio 2014

Pagina: 24 (dettaglio)

Suimurila leggerezzadella danzaverticale

LA RECENSIONE

Mort à vendre, quadri toccanti sulla grande follia bellica

Mittelfest, ilmondotramusicae teatroOggi ospite la compositrice russa Sofija Asgatovnae lo spettacolo di IanFabre conCèdricCharron

CIVIDALE - C’era attesa al Mit-telfest per lo spettacolo “Unatomba per Boris Davidovic”, pri-ma italiana con 9 attori sloveni,croati e serbi, tutti vigorosi comevuole la scuola balcanica. E c’eracuriosità per i modi con cui ilregista croato Ivica Buljan avreb-be restituito in teatro l’allusivotessuto narrativo del raccontoche titola il romanzo omonimodel belgradese Danilo Kiš, cheraccoglie altre sei storie realmen-te accadute. Il libro uscì nel 1979con strascichi di veleni ideologicie accuse di distorsione storica,revisionismo sospetto e perfino di

plagio, tanto da costringere l’auto-re di successo all’autoesilio nel1980, da Belgrado a Parigi dovemorì nove anni dopo, immalinco-nito e minato dal cancro. Librocontroverso e di fatto una bombaa orologeria, che con Boris Davi-dovic raccontava la parabola diun inafferrabile personaggio tra-sformista nella Russia della rivo-luzione, dal trionfo bolscevicoalle purghe staliniane, ma che interra jugoslava irritò non poco inervi scoperti delle frange nostal-giche, filorusse, scioviniste o an-che antisemite. Ebreo come Kiš èdel resto pure il suo Boris Davido-

vic Novdskj, un “Amleto bolscevi-co” che cambia pelle e nomi comeuno Zelig ma non si piega: primaè terrorista contro lo zar, poi èrivoluzionario appassionato maingovernabile e infine incappanelle reti della polizia politicacomunista, che lo arresta e lotortura nel ’30 e ancora, in unaseconda fiammata epurativa, lodeporta nel 1937 in un gelidoLager. Ne evade e, una voltabraccato, preferisce essere in-ghiottito nel fuoco di una fornacee disperdere nel fumo il suosegreto. Figura ambigua o liberta-rio coerente? Eroe o pedina nei

tempi feroci degli ideali stravoltiin camicie di forza? Non dissipa ildubbio lo spettacolo, che si limitaa pedinare una biografia conpoche azioni, fisicamente robu-ste, e molte, troppe parole, lette ourlate al microfono. Faticoso oquasi impossibile seguirle tuttenei sovratitoli in traduzione, men-tre dello spettacolo, in penombra,resta un’atmosfera di plumbeapesantezza, come per un cerimo-niale funereo attorno ad una tom-ba di cui è solo sfiorato il pertur-bante e scomodo contenuto.

Angela Felice© riproduzione riservata

UDINE - Appena tornati dallatournée al Festival di Avigno-nOff, gli allievi attori, guidati aClaudio de Maglio e GiulianoBonanni, saranno oggi di scenanella sede della Nico Pepe, alleore 21, nella Mandragola. A inter-pretare i noti personaggi dellapiéce ideata da Machiavelli, gliallievi-attori del terzo anno: Eleo-

nora Angioletti, Ettore Oldi, AnnaPenati Sara Polo, Giovanni Raso,Giacomo Segulia, Marco Zavari-se, che rileggono il testo in chiavemoderna e mettono in scena unasocietà edonista, dedita al consu-mo, al soddisfacimento del pro-prio piacere e al dispiego di ognimezzo pur di ottenerlo al di là diogni morale.

A UDINELa Mandragola riletta dagli allievi della Nico Pepe

CIVIDALE - (an.fe.) Doveva durare unlampo, giusto per soddisfare il cinismo diqualche politico, gli interessi di qualchecapitalista, la vanità di qualche militare.Poche scaramucce e tutti a casa. Fu inveceuna tragedia lunga 5 anni, costò milioni dimorti, ferì il corpo dell'Europa con unaragnatela di trincee a cielo aperto. E ilmondo, poi, non fu più quello di prima. È laguerra cosiddetta grande, quando fu piutto-sto la prova della follia umana. Una macchi-na di morte, di cui a Mittelfest l'intensolavoro "Mort à vendre" di Maril Van den

Broeck con 12 bravissimi allievi della NicoPepe, supporto di Claudio de Maglio,condensa in poco più di un'ora l'interaparabola, con un incastro di quadri ripresida vari autori, Boris Vian, Brecht e Kraus.In questa curva impeccabile da correttomanuale di storia, il cuore batte soprattuttonello zoom sul mondo della trincea, cheoccupa le parti centrale e finale. Lo strettocorridoio, ricavato tra due ali di pubblico adistanza ravvicinata, si fa budello fisica-mente condivisibile per un vivere di guerravia via imbestialita: prima si scherza, si

canta, si scrivono lettere alla famiglia; poisempre più si cade, si è colpiti, si diventafango e grumo di paura, ci si ribella, simuore. Un macello universale, che gliattori comunicano in più lingue e dialetti eche si fa credibile per la stessa gioventùdegli interpreti, ragazzi come i loro coeta-nei di 100 anni fa. Poteva essere un lavorodidascalico o ombreggiato dalla retoricadell'antiretorica. Invece è una toccantelezione teatrale di verità umana. E, sull'ecodella voce di Ute Lemper, è commozione.

© riproduzione riservata

VISTO AL MITTELFEST Lo spettacolo dal testo di Danilo Kiš appesantito dalle troppe parole

BorisDavidovic, figura irrisolta nel teatrodiBuljan

LEONE D’ORO La compositrice Sofija Asgatovna Gubajdulina

Cultura&Spettacoli

CIVIDALE - Cinquanta mi-nuti di attesa per svisteorganizzative, poi tutti anaso in su: dalle biforedella Torre Asquina sugge-stivamente illuminata si af-facciano oniriche presen-ze, femme fatale in rossotaffetà e tacchi a spillo,che si librano in volo da unlato all'altro della facciatamedievale, leggere, impal-pabili, in una danza all'uni-sono sospesa a 20 metri daterra, sfidando la legge digravità e i concetti di verti-calità. Allacciate a un lun-go cavo d'acciaio, ElenaAnnovi e Simona Forlanidella compagnia Il Postousano la parete verticaledella torre come fosse unpavimento, allungate fuoriasse in posizione orizzonta-le parallela alla strada,librandosi in volteggi e po-se plastiche che strappanoripetuti applausi alla piaz-za gremita. Dirette dallacoreografa Wanda Morettie accompagnate live dalsassofonista Marco Castel-li, le due "wall dancers"alternano unisono stupefa-centi a contrappunti dina-mici, sequenze ritmiche didisarticolazione di bracciae torso ancorate alla pare-te, ad altre in sospensioneche dalla parete stessatraggono spinta e linee.Per la seconda volta alMittelfest - la precedentenel 2009 - l'ensemble vene-ziano affascina questa vol-ta per la femminilità estre-ma del gesto, che sublimain arte assai affascinantel'estremo atletismo sottesoalla Danza Verticale, gene-re di cui fu pioniera TrishaBrown. Due le proposte inquesta edizione, la nottur-na "Little Nemo" alla torree il diurno "Atto Bianco" alBelvedere, più suggestivala prima, ma in entrambe -al di là della traccia temati-ca - colpisce la capacità dinascondere la forza e mo-strare solo leggerezza, di-namica e linee pittoriche.Le gambe scoperte da lun-ghe gonne di seta diventa-no sensualissimi perni in-torno a cui roteare o esten-dere schiene arcuatissime,mentre sulle atmosfereora intriganti ora spiritualidelle sonorità di Castelliqueste seducenti valchiriesi trasformano in appari-zioni celesti, leggere e po-tenti. Che si ispirino alleprospettive di Tintoretto oa un racconto di Dino Buz-zati sull'ignoto, grandeenergia e soprattutto mol-ta magia attraversano leperformance, di grande ef-fetto e coreograficamentedense.

Federica Sassara© riproduzione riservata

CIVIDALE - La compositricerussa Sofija Asgatovna Gubajdu-lina, considerata la più grandecompositrice vivente, Leoned'Oro alla carriera nel 2013,apprezzata nel panorama inter-nazionale per la sua tecnicaraffinata e complessa, sarà ospi-te a Mittelfest oggi per presenta-re il suo nuovissimo lavoro“Warum? Wozu? Wodurch?”(concerto ore 19 chiesa di SanFrancesco): si tratta della secon-da esecuzione mondiale, dopoquella all'Emilia Romagna Festi-val, della sua partitura per flau-

to, flauto basso, clarinetto, clari-netto basso e archi, affidata allaFilarmonica del Teatro Regio diTorino diretta da Andres Musto-nen, con Massimo Mercelli alflauto e Darko Brlek al Clarinet-to. Ad arricchire l'esecuzionealcune pagine musicali diJohann Sebastian Bach. L'even-to sarà preceduto da un incontropubblico con la compositricerussa, alle 17, sempre alla Chie-sa di San Francesco.

Alle 18 il recital letterariodedicato al romanzo di JózefWittlin “Il Sale della terra”

(Chiesa di Santa Maria dei Bat-tuti) per la regia di AndreaCollavino e, nel cortile del Mona-stero di Santa Maria in Valle,Mittel_Figura presenta lo spetta-colo di Girovago e RondellaFamily Theatre “Manoviva”.

La serata proporrà per laprima volta al festival il registabelga Jan Fabre, con Attends,Attends, Attends (Pour mon pè-re) al Teatro Ristori alle 21,creato su “misura” per il danza-tore e perfomer Cèdric Charron,alla cui vita privata è ispirato illavoro. Ancora danza con la

produzione Nexus 2014 in scenaun sestetto di danzatori in “Ora-tori-ae” (Chiostro di San France-sco ore 23) per la coreografia diSimona Bertozzi, con liveelectronics e musiche di France-sco Giomi, un coro e corifeo.Alle 23 al Castello Canussio“Tra suoni e immagini. Gli annidel conflitto”: trascrizioni di fa-mosi brani di guerra e tre impor-tanti sonate per violino (DinoSossai) e pianoforte (MicheleBolla) di Pizzetti, Debussy eJanácek accompagnate da docu-mentari della Grande Guerra.

XXIV PN Mercoledì 23 luglio 2014

Page 12: Rassegna Stampa 23 Luglio 2014

2014

Data: 23 luglio 2014

Pagina: 24 (dettaglio)

Suimurila leggerezzadella danzaverticale

LA RECENSIONE

Mort à vendre, quadri toccanti sulla grande follia bellica

Mittelfest, ilmondotramusicae teatroOggi ospite la compositrice russa Sofija Asgatovnae lo spettacolo di IanFabre conCèdricCharron

CIVIDALE - C’era attesa al Mit-telfest per lo spettacolo “Unatomba per Boris Davidovic”, pri-ma italiana con 9 attori sloveni,croati e serbi, tutti vigorosi comevuole la scuola balcanica. E c’eracuriosità per i modi con cui ilregista croato Ivica Buljan avreb-be restituito in teatro l’allusivotessuto narrativo del raccontoche titola il romanzo omonimodel belgradese Danilo Kiš, cheraccoglie altre sei storie realmen-te accadute. Il libro uscì nel 1979con strascichi di veleni ideologicie accuse di distorsione storica,revisionismo sospetto e perfino di

plagio, tanto da costringere l’auto-re di successo all’autoesilio nel1980, da Belgrado a Parigi dovemorì nove anni dopo, immalinco-nito e minato dal cancro. Librocontroverso e di fatto una bombaa orologeria, che con Boris Davi-dovic raccontava la parabola diun inafferrabile personaggio tra-sformista nella Russia della rivo-luzione, dal trionfo bolscevicoalle purghe staliniane, ma che interra jugoslava irritò non poco inervi scoperti delle frange nostal-giche, filorusse, scioviniste o an-che antisemite. Ebreo come Kiš èdel resto pure il suo Boris Davido-

vic Novdskj, un “Amleto bolscevi-co” che cambia pelle e nomi comeuno Zelig ma non si piega: primaè terrorista contro lo zar, poi èrivoluzionario appassionato maingovernabile e infine incappanelle reti della polizia politicacomunista, che lo arresta e lotortura nel ’30 e ancora, in unaseconda fiammata epurativa, lodeporta nel 1937 in un gelidoLager. Ne evade e, una voltabraccato, preferisce essere in-ghiottito nel fuoco di una fornacee disperdere nel fumo il suosegreto. Figura ambigua o liberta-rio coerente? Eroe o pedina nei

tempi feroci degli ideali stravoltiin camicie di forza? Non dissipa ildubbio lo spettacolo, che si limitaa pedinare una biografia conpoche azioni, fisicamente robu-ste, e molte, troppe parole, lette ourlate al microfono. Faticoso oquasi impossibile seguirle tuttenei sovratitoli in traduzione, men-tre dello spettacolo, in penombra,resta un’atmosfera di plumbeapesantezza, come per un cerimo-niale funereo attorno ad una tom-ba di cui è solo sfiorato il pertur-bante e scomodo contenuto.

Angela Felice© riproduzione riservata

UDINE - Appena tornati dallatournée al Festival di Avigno-nOff, gli allievi attori, guidati aClaudio de Maglio e GiulianoBonanni, saranno oggi di scenanella sede della Nico Pepe, alleore 21, nella Mandragola. A inter-pretare i noti personaggi dellapiéce ideata da Machiavelli, gliallievi-attori del terzo anno: Eleo-

nora Angioletti, Ettore Oldi, AnnaPenati Sara Polo, Giovanni Raso,Giacomo Segulia, Marco Zavari-se, che rileggono il testo in chiavemoderna e mettono in scena unasocietà edonista, dedita al consu-mo, al soddisfacimento del pro-prio piacere e al dispiego di ognimezzo pur di ottenerlo al di là diogni morale.

A UDINELa Mandragola riletta dagli allievi della Nico Pepe

CIVIDALE - (an.fe.) Doveva durare unlampo, giusto per soddisfare il cinismo diqualche politico, gli interessi di qualchecapitalista, la vanità di qualche militare.Poche scaramucce e tutti a casa. Fu inveceuna tragedia lunga 5 anni, costò milioni dimorti, ferì il corpo dell'Europa con unaragnatela di trincee a cielo aperto. E ilmondo, poi, non fu più quello di prima. È laguerra cosiddetta grande, quando fu piutto-sto la prova della follia umana. Una macchi-na di morte, di cui a Mittelfest l'intensolavoro "Mort à vendre" di Maril Van den

Broeck con 12 bravissimi allievi della NicoPepe, supporto di Claudio de Maglio,condensa in poco più di un'ora l'interaparabola, con un incastro di quadri ripresida vari autori, Boris Vian, Brecht e Kraus.In questa curva impeccabile da correttomanuale di storia, il cuore batte soprattuttonello zoom sul mondo della trincea, cheoccupa le parti centrale e finale. Lo strettocorridoio, ricavato tra due ali di pubblico adistanza ravvicinata, si fa budello fisica-mente condivisibile per un vivere di guerravia via imbestialita: prima si scherza, si

canta, si scrivono lettere alla famiglia; poisempre più si cade, si è colpiti, si diventafango e grumo di paura, ci si ribella, simuore. Un macello universale, che gliattori comunicano in più lingue e dialetti eche si fa credibile per la stessa gioventùdegli interpreti, ragazzi come i loro coeta-nei di 100 anni fa. Poteva essere un lavorodidascalico o ombreggiato dalla retoricadell'antiretorica. Invece è una toccantelezione teatrale di verità umana. E, sull'ecodella voce di Ute Lemper, è commozione.

© riproduzione riservata

VISTO AL MITTELFEST Lo spettacolo dal testo di Danilo Kiš appesantito dalle troppe parole

BorisDavidovic, figura irrisolta nel teatrodiBuljan

LEONE D’ORO La compositrice Sofija Asgatovna Gubajdulina

Cultura&Spettacoli

CIVIDALE - Cinquanta mi-nuti di attesa per svisteorganizzative, poi tutti anaso in su: dalle biforedella Torre Asquina sugge-stivamente illuminata si af-facciano oniriche presen-ze, femme fatale in rossotaffetà e tacchi a spillo,che si librano in volo da unlato all'altro della facciatamedievale, leggere, impal-pabili, in una danza all'uni-sono sospesa a 20 metri daterra, sfidando la legge digravità e i concetti di verti-calità. Allacciate a un lun-go cavo d'acciaio, ElenaAnnovi e Simona Forlanidella compagnia Il Postousano la parete verticaledella torre come fosse unpavimento, allungate fuoriasse in posizione orizzonta-le parallela alla strada,librandosi in volteggi e po-se plastiche che strappanoripetuti applausi alla piaz-za gremita. Dirette dallacoreografa Wanda Morettie accompagnate live dalsassofonista Marco Castel-li, le due "wall dancers"alternano unisono stupefa-centi a contrappunti dina-mici, sequenze ritmiche didisarticolazione di bracciae torso ancorate alla pare-te, ad altre in sospensioneche dalla parete stessatraggono spinta e linee.Per la seconda volta alMittelfest - la precedentenel 2009 - l'ensemble vene-ziano affascina questa vol-ta per la femminilità estre-ma del gesto, che sublimain arte assai affascinantel'estremo atletismo sottesoalla Danza Verticale, gene-re di cui fu pioniera TrishaBrown. Due le proposte inquesta edizione, la nottur-na "Little Nemo" alla torree il diurno "Atto Bianco" alBelvedere, più suggestivala prima, ma in entrambe -al di là della traccia temati-ca - colpisce la capacità dinascondere la forza e mo-strare solo leggerezza, di-namica e linee pittoriche.Le gambe scoperte da lun-ghe gonne di seta diventa-no sensualissimi perni in-torno a cui roteare o esten-dere schiene arcuatissime,mentre sulle atmosfereora intriganti ora spiritualidelle sonorità di Castelliqueste seducenti valchiriesi trasformano in appari-zioni celesti, leggere e po-tenti. Che si ispirino alleprospettive di Tintoretto oa un racconto di Dino Buz-zati sull'ignoto, grandeenergia e soprattutto mol-ta magia attraversano leperformance, di grande ef-fetto e coreograficamentedense.

Federica Sassara© riproduzione riservata

CIVIDALE - La compositricerussa Sofija Asgatovna Gubajdu-lina, considerata la più grandecompositrice vivente, Leoned'Oro alla carriera nel 2013,apprezzata nel panorama inter-nazionale per la sua tecnicaraffinata e complessa, sarà ospi-te a Mittelfest oggi per presenta-re il suo nuovissimo lavoro“Warum? Wozu? Wodurch?”(concerto ore 19 chiesa di SanFrancesco): si tratta della secon-da esecuzione mondiale, dopoquella all'Emilia Romagna Festi-val, della sua partitura per flau-

to, flauto basso, clarinetto, clari-netto basso e archi, affidata allaFilarmonica del Teatro Regio diTorino diretta da Andres Musto-nen, con Massimo Mercelli alflauto e Darko Brlek al Clarinet-to. Ad arricchire l'esecuzionealcune pagine musicali diJohann Sebastian Bach. L'even-to sarà preceduto da un incontropubblico con la compositricerussa, alle 17, sempre alla Chie-sa di San Francesco.

Alle 18 il recital letterariodedicato al romanzo di JózefWittlin “Il Sale della terra”

(Chiesa di Santa Maria dei Bat-tuti) per la regia di AndreaCollavino e, nel cortile del Mona-stero di Santa Maria in Valle,Mittel_Figura presenta lo spetta-colo di Girovago e RondellaFamily Theatre “Manoviva”.

La serata proporrà per laprima volta al festival il registabelga Jan Fabre, con Attends,Attends, Attends (Pour mon pè-re) al Teatro Ristori alle 21,creato su “misura” per il danza-tore e perfomer Cèdric Charron,alla cui vita privata è ispirato illavoro. Ancora danza con la

produzione Nexus 2014 in scenaun sestetto di danzatori in “Ora-tori-ae” (Chiostro di San France-sco ore 23) per la coreografia diSimona Bertozzi, con liveelectronics e musiche di France-sco Giomi, un coro e corifeo.Alle 23 al Castello Canussio“Tra suoni e immagini. Gli annidel conflitto”: trascrizioni di fa-mosi brani di guerra e tre impor-tanti sonate per violino (DinoSossai) e pianoforte (MicheleBolla) di Pizzetti, Debussy eJanácek accompagnate da docu-mentari della Grande Guerra.

XXIV PN Mercoledì 23 luglio 2014

Page 13: Rassegna Stampa 23 Luglio 2014

2014

Data: 23 luglio 2014

Pagina: 24 (dettaglio)

Suimurila leggerezzadella danzaverticale

LA RECENSIONE

Mort à vendre, quadri toccanti sulla grande follia bellica

Mittelfest, ilmondotramusicae teatroOggi ospite la compositrice russa Sofija Asgatovnae lo spettacolo di IanFabre conCèdricCharron

CIVIDALE - C’era attesa al Mit-telfest per lo spettacolo “Unatomba per Boris Davidovic”, pri-ma italiana con 9 attori sloveni,croati e serbi, tutti vigorosi comevuole la scuola balcanica. E c’eracuriosità per i modi con cui ilregista croato Ivica Buljan avreb-be restituito in teatro l’allusivotessuto narrativo del raccontoche titola il romanzo omonimodel belgradese Danilo Kiš, cheraccoglie altre sei storie realmen-te accadute. Il libro uscì nel 1979con strascichi di veleni ideologicie accuse di distorsione storica,revisionismo sospetto e perfino di

plagio, tanto da costringere l’auto-re di successo all’autoesilio nel1980, da Belgrado a Parigi dovemorì nove anni dopo, immalinco-nito e minato dal cancro. Librocontroverso e di fatto una bombaa orologeria, che con Boris Davi-dovic raccontava la parabola diun inafferrabile personaggio tra-sformista nella Russia della rivo-luzione, dal trionfo bolscevicoalle purghe staliniane, ma che interra jugoslava irritò non poco inervi scoperti delle frange nostal-giche, filorusse, scioviniste o an-che antisemite. Ebreo come Kiš èdel resto pure il suo Boris Davido-

vic Novdskj, un “Amleto bolscevi-co” che cambia pelle e nomi comeuno Zelig ma non si piega: primaè terrorista contro lo zar, poi èrivoluzionario appassionato maingovernabile e infine incappanelle reti della polizia politicacomunista, che lo arresta e lotortura nel ’30 e ancora, in unaseconda fiammata epurativa, lodeporta nel 1937 in un gelidoLager. Ne evade e, una voltabraccato, preferisce essere in-ghiottito nel fuoco di una fornacee disperdere nel fumo il suosegreto. Figura ambigua o liberta-rio coerente? Eroe o pedina nei

tempi feroci degli ideali stravoltiin camicie di forza? Non dissipa ildubbio lo spettacolo, che si limitaa pedinare una biografia conpoche azioni, fisicamente robu-ste, e molte, troppe parole, lette ourlate al microfono. Faticoso oquasi impossibile seguirle tuttenei sovratitoli in traduzione, men-tre dello spettacolo, in penombra,resta un’atmosfera di plumbeapesantezza, come per un cerimo-niale funereo attorno ad una tom-ba di cui è solo sfiorato il pertur-bante e scomodo contenuto.

Angela Felice© riproduzione riservata

UDINE - Appena tornati dallatournée al Festival di Avigno-nOff, gli allievi attori, guidati aClaudio de Maglio e GiulianoBonanni, saranno oggi di scenanella sede della Nico Pepe, alleore 21, nella Mandragola. A inter-pretare i noti personaggi dellapiéce ideata da Machiavelli, gliallievi-attori del terzo anno: Eleo-

nora Angioletti, Ettore Oldi, AnnaPenati Sara Polo, Giovanni Raso,Giacomo Segulia, Marco Zavari-se, che rileggono il testo in chiavemoderna e mettono in scena unasocietà edonista, dedita al consu-mo, al soddisfacimento del pro-prio piacere e al dispiego di ognimezzo pur di ottenerlo al di là diogni morale.

A UDINELa Mandragola riletta dagli allievi della Nico Pepe

CIVIDALE - (an.fe.) Doveva durare unlampo, giusto per soddisfare il cinismo diqualche politico, gli interessi di qualchecapitalista, la vanità di qualche militare.Poche scaramucce e tutti a casa. Fu inveceuna tragedia lunga 5 anni, costò milioni dimorti, ferì il corpo dell'Europa con unaragnatela di trincee a cielo aperto. E ilmondo, poi, non fu più quello di prima. È laguerra cosiddetta grande, quando fu piutto-sto la prova della follia umana. Una macchi-na di morte, di cui a Mittelfest l'intensolavoro "Mort à vendre" di Maril Van den

Broeck con 12 bravissimi allievi della NicoPepe, supporto di Claudio de Maglio,condensa in poco più di un'ora l'interaparabola, con un incastro di quadri ripresida vari autori, Boris Vian, Brecht e Kraus.In questa curva impeccabile da correttomanuale di storia, il cuore batte soprattuttonello zoom sul mondo della trincea, cheoccupa le parti centrale e finale. Lo strettocorridoio, ricavato tra due ali di pubblico adistanza ravvicinata, si fa budello fisica-mente condivisibile per un vivere di guerravia via imbestialita: prima si scherza, si

canta, si scrivono lettere alla famiglia; poisempre più si cade, si è colpiti, si diventafango e grumo di paura, ci si ribella, simuore. Un macello universale, che gliattori comunicano in più lingue e dialetti eche si fa credibile per la stessa gioventùdegli interpreti, ragazzi come i loro coeta-nei di 100 anni fa. Poteva essere un lavorodidascalico o ombreggiato dalla retoricadell'antiretorica. Invece è una toccantelezione teatrale di verità umana. E, sull'ecodella voce di Ute Lemper, è commozione.

© riproduzione riservata

VISTO AL MITTELFEST Lo spettacolo dal testo di Danilo Kiš appesantito dalle troppe parole

BorisDavidovic, figura irrisolta nel teatrodiBuljan

LEONE D’ORO La compositrice Sofija Asgatovna Gubajdulina

Cultura&Spettacoli

CIVIDALE - Cinquanta mi-nuti di attesa per svisteorganizzative, poi tutti anaso in su: dalle biforedella Torre Asquina sugge-stivamente illuminata si af-facciano oniriche presen-ze, femme fatale in rossotaffetà e tacchi a spillo,che si librano in volo da unlato all'altro della facciatamedievale, leggere, impal-pabili, in una danza all'uni-sono sospesa a 20 metri daterra, sfidando la legge digravità e i concetti di verti-calità. Allacciate a un lun-go cavo d'acciaio, ElenaAnnovi e Simona Forlanidella compagnia Il Postousano la parete verticaledella torre come fosse unpavimento, allungate fuoriasse in posizione orizzonta-le parallela alla strada,librandosi in volteggi e po-se plastiche che strappanoripetuti applausi alla piaz-za gremita. Dirette dallacoreografa Wanda Morettie accompagnate live dalsassofonista Marco Castel-li, le due "wall dancers"alternano unisono stupefa-centi a contrappunti dina-mici, sequenze ritmiche didisarticolazione di bracciae torso ancorate alla pare-te, ad altre in sospensioneche dalla parete stessatraggono spinta e linee.Per la seconda volta alMittelfest - la precedentenel 2009 - l'ensemble vene-ziano affascina questa vol-ta per la femminilità estre-ma del gesto, che sublimain arte assai affascinantel'estremo atletismo sottesoalla Danza Verticale, gene-re di cui fu pioniera TrishaBrown. Due le proposte inquesta edizione, la nottur-na "Little Nemo" alla torree il diurno "Atto Bianco" alBelvedere, più suggestivala prima, ma in entrambe -al di là della traccia temati-ca - colpisce la capacità dinascondere la forza e mo-strare solo leggerezza, di-namica e linee pittoriche.Le gambe scoperte da lun-ghe gonne di seta diventa-no sensualissimi perni in-torno a cui roteare o esten-dere schiene arcuatissime,mentre sulle atmosfereora intriganti ora spiritualidelle sonorità di Castelliqueste seducenti valchiriesi trasformano in appari-zioni celesti, leggere e po-tenti. Che si ispirino alleprospettive di Tintoretto oa un racconto di Dino Buz-zati sull'ignoto, grandeenergia e soprattutto mol-ta magia attraversano leperformance, di grande ef-fetto e coreograficamentedense.

Federica Sassara© riproduzione riservata

CIVIDALE - La compositricerussa Sofija Asgatovna Gubajdu-lina, considerata la più grandecompositrice vivente, Leoned'Oro alla carriera nel 2013,apprezzata nel panorama inter-nazionale per la sua tecnicaraffinata e complessa, sarà ospi-te a Mittelfest oggi per presenta-re il suo nuovissimo lavoro“Warum? Wozu? Wodurch?”(concerto ore 19 chiesa di SanFrancesco): si tratta della secon-da esecuzione mondiale, dopoquella all'Emilia Romagna Festi-val, della sua partitura per flau-

to, flauto basso, clarinetto, clari-netto basso e archi, affidata allaFilarmonica del Teatro Regio diTorino diretta da Andres Musto-nen, con Massimo Mercelli alflauto e Darko Brlek al Clarinet-to. Ad arricchire l'esecuzionealcune pagine musicali diJohann Sebastian Bach. L'even-to sarà preceduto da un incontropubblico con la compositricerussa, alle 17, sempre alla Chie-sa di San Francesco.

Alle 18 il recital letterariodedicato al romanzo di JózefWittlin “Il Sale della terra”

(Chiesa di Santa Maria dei Bat-tuti) per la regia di AndreaCollavino e, nel cortile del Mona-stero di Santa Maria in Valle,Mittel_Figura presenta lo spetta-colo di Girovago e RondellaFamily Theatre “Manoviva”.

La serata proporrà per laprima volta al festival il registabelga Jan Fabre, con Attends,Attends, Attends (Pour mon pè-re) al Teatro Ristori alle 21,creato su “misura” per il danza-tore e perfomer Cèdric Charron,alla cui vita privata è ispirato illavoro. Ancora danza con la

produzione Nexus 2014 in scenaun sestetto di danzatori in “Ora-tori-ae” (Chiostro di San France-sco ore 23) per la coreografia diSimona Bertozzi, con liveelectronics e musiche di France-sco Giomi, un coro e corifeo.Alle 23 al Castello Canussio“Tra suoni e immagini. Gli annidel conflitto”: trascrizioni di fa-mosi brani di guerra e tre impor-tanti sonate per violino (DinoSossai) e pianoforte (MicheleBolla) di Pizzetti, Debussy eJanácek accompagnate da docu-mentari della Grande Guerra.

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LOKA PRI ZIDANEM MOSTU - Prisrčno srečanje ob 90. rojstnem dnevu Alojza Rebule

Avtor univerzalnega formataJubilejno slovesnost priredila občina Sevnica z loškimi organizacijami - Nagovor Lojzeta Peterleta in pozdrav škofa Andreja Glavana

90 let Alojza Rebule v Loki pri Zi-danem mostu, kjer so nastajala njego-va najpomembnejša dela: domači gankin vrt, ves od košate lipe, cvetja in sad-nega drevja, vse naokoli ljubljeni goz-dovi, in hribi, in Sava. V idealni pove-zavi s Timavo, reko Argonavtov, in rod-nim Šempolajem. V Rebulovi Loki jePrimož Trubar pred petimi stoletji ži-vel dve desetletji svojega življenja, tu jeustvarjal in delal, piše na spominskemobeležju. In ta povezava s Trstom se na-daljuje danes z mislijo in literaturo Aloj-za Rebule: prav v nabiti loški dvoraniTrubarjevega doma se je na pisateljevrojstni dan odvijala jubilejna slovesnostob prisotnosti njegove družine ter šte-vilnih uglednih gostov, ki so jo pripra-vili Občina Sevnica, Krajevna skupnostLoka pri Zidanem mostu, Kulturnodruštvo Primož Trubar, Aktiv žena izLoke ter domača župnija. Praznik staoplemenitila slovenska pesem nonetaRazborskih fantov ter harmonikar An-drej Roštekar.

Sevniški župan Srečko Cvirt jeuvodoma povedal, kako predstavljapraznovanje z avtorjem univerzalnegaformata, kakršen je Alojz Rebula, zanjin za vse krajane velik privilegij ter iz-postavil kot eno pomembnejših odlikRebulove misli njegov etični smisel. Ta-koj za županom je besedo prevzel sla-vljenec, ki je poudaril, da je Loko spo-znal s svojo življenjsko sopotnico, knji-ževnico Zoro Tavčar, med svojimi lju-bljanskimi študijskimi leti, ko se je slo-venščine šele učil, in se je pravzapravuči še danes.

Zelo prisrčno so se pisatelju po-klonile loške organizacije – kulturnodruštvo, Rdeči križ, domači umetniki,Aktiv žena, predsednik Krajevne skup-nosti Jože Racman. Osrednji govornikje bil evropski poslanec in pisateljev pri-jatelj Lojze Peterle: podčrtal je Rebulo-vo stalno iskanje ter osredotočanje natemeljno vprašanje bivanja. Spomnil seje predvsem svojih srečanj in pogovo-rov z Rebulo in njunega prijateljstva.Podpredsednik Slovenske akademijeznanosti in umetnosti Jože Krašovec paje za njim izpostavil pomemben dopri-nos akademika Rebule pri ekumenskemprevodu Svetega pisma.

V imenu številne tržaške delegacijepisateljevih prijateljev (med temi tudiSergij Pahor, Marij Maver in odborni-ca za kulturo Rebulove rojstne občineMarija Brecelj) je nato spregovoril pes-nik Miroslav Košuta, ki je poudaril, ka-ko smo Tržačani počaščeni in istočasnonekoliko ljubosumni na dejstvo, da jeLoka Rebulo tako rekoč sprejela za svo-jega: Alojz Rebula je s Pahorjem eden oddveh stebrov vseslovenskih pisateljev,»tako ga umemo mi iz Trsta in z nje-govega ljubljenega Krasa, tudi taki, kismo ideološko drugače opredeljeni.Druži nas prijateljstvo v upanju, da ne-koč Slovenci, ki živimo v drugih drža-vah, zaživimo v celoti s slovenskim na-rodom, zliti v eno, ne glede na svoja sta-lišča, združeni v imenu poštenja in člo-vekoljubja.« Alojz Rebula je namreč »ro-jak vseh nas«, je svoj srčni in prijatelj-ski poseg zaključil Košuta, »ki dihamoz njim in ki nam je žal, da ga nimamona Opčinah«.

V imenu Škofovske konference jenato Tadej Strehovec prebral utemelji-tev za dodelitev odličja sv.Cirila in Me-toda, svoje čestitke pa je Rebuli prine-sel tudi predsednik Slovenske škofovskekonference škof Andrej Glavan, ki je Re-bulo označil za »viteza misli«.

Slednjič je spregovoril še Alojz Re-bula: zahvalil se je za priznanje, ki je pri-šlo s samega vrha slovenske Cerkve. Greza priznanje njegovemu iskanju smislabivanja, človekovega trpljenja in uporanihilizmu: v stvarjenju vesolja namrečRebula vidi neko nadčloveško inteli-genco, neki NAD-um, ki ne more biti in-diferenten ali krut do človeka. Svoje od-

govore je našel predvsem v sv.Pismu, vbesedah sv.Pavla, ko pravi, da je »samoBog dober, saj je žrtvoval svojega edi-nega sina za rešitev človeštva«. Pisateljje še povedal, kako je od leta 1960 ra-zumel, da hoče biti kristjan in to poskušabiti še danes. Poklonil se je Loki in pred-vsem svoji sopotnici Zori Tavčar, brezkatere vsega njegovega dela ne bi bilo,saj je vseskozi prav ona »glavna pomo-čnica pri likanju slovenskega jezika«,

svetovalka pri literarnem ustvarjanju,sugerirala pa mu je tudi nekatere nasloveza njegova dela, med drugimi tudi za ro-man Nokturno za Primorsko. Prav ta-ko pa mu je soproga pomagala pri nje-govi poti do vere. Pisateljica, ki so jo or-ganizatorji povabili k besedi, je dodala,kako je življenje z umetnikom večkratkompleksno in dragoceno obenem.

Loka je pogosto prisotna v Rebu-lovem opusu, nemalokrat sicer samo

prepoznavna, v pisateljevih dnevnikihpa eksplicitno beremo o njej in o nje-ni čudoviti okolici, o Čelovniku, o Jur-kloštru, o Lisci, o poljih in gozdovih. Ogobah in o bukovju. Nekaj utrinkov otem smo poslušali tudi na slovesnosti,ki se je zaključila s povabilom direk-torja Trubarjevega doma Rudijem Po-točnikom k zdravljici, ko je avtorju za-pela vsa dvorana.

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V imenu številnetržaške delegacije

pisateljevihprijateljev je na

srečanjuspregovoril pesnik

Miroslav Košuta

FILM - Nagrada lux

Razrednisovražnikmed finalisti

Celovečerni prvenec Roka Bi-čka Razredni sovražnik se je uvrstilmed tri finaliste za nagrado lux, kijo enkrat letno podeljuje Evropskiparlament. Nominirance so razgla-sili včeraj v Rimu, v finale pa sta seuvrstila še francoski film Bande defilles (Deklištvo) režiserke CelineSciamma in poljski film Ida PawlaPawlikowskega. Vse tri filme bodopredvajali v vseh državah članicahEvropske unije s podnapisi v vseh 24uradnih jezikih. Zmagovalca bodoizglasovali člani Evropskega parla-menta, nagrado lux pa bo prejel 17.decembra v Strasbourgu.

Scenarij za film Razredni so-vražnik, ki je nastal v produkciji Tri-glav filma, so po resničnih dogod-kih napisali Nejc Gazvoda, Biček inJanez Lapajne. Zgodbo iz filma jeBiček doživel kot srednješolec, ko jedijakinja zaključnega letnika nare-dila samomor. Temu je sledil upornjenih sošolcev proti šolskemu si-stemu in profesorjem. V glavnihvlogah so zaigrali Igor Samobor indevet srednješolcev, v stranskihvlogah pa so nastopili še Nataša Bar-bara Gračner, Tjaša Železnik, Ma-ša Derganc in Robert Prebil.

ČEDAD - Svetovna premiera na Mittelfestu

Aktualnost zgodb Danila KišaIvica Buljan je na oder postavil Grobnico za Borisa Davidoviča - Srbsko-hrvaško-slovenska koprodukcija

Grobnica za revolucijo. Ob na-stanku. Grobnica za vrednote. Ob to-kratni uprizoritvi. »Okrutna zgodba oprisili nad posameznikom, da prizna to,česar ni storil«, kot jo je med drugimoznačil hrvaški režiser Ivica Buljan, je ak-tualna danes kot je bila, ko jo je DaniloKiš napisal. Grobnica za Borisa Davi-doviča je leta 1976, ko je izšla, pretreslatedanjo jugoslovansko in tudi medna-rodno javnost. Opus »poslednjega ju-goslovanskega pisca« je po razpadu Ju-goslavije nekoliko tonil v pozabo, ven-dar so njegove zgodbe šokantne daneskot več desetletij nazaj. Kiš zagovarja po-men vrednot, npr. osebne časti, na karse danes rado pozablja, je prepričan Bu-ljan. Zato je mojstrovino Danila KišaGrobnica za Borisa Davidoviča tudipredlagal ekipi koproducentov. Tako jev sodelovanju Heartefacta in Bitef Tea-tra, oba iz Beograda, ljubljanskega Mi-ni Teatra, Novega Kazališta iz Zagrebain Zadar Snova nastala uprizoritev, v ka-teri nastopajo srbski, hrvaški in sloven-ski igralci. Krstno so zahtevno, za izva-jalce in gledalce, predstavo odigrali načedajskem Mittelfestu. In nedvomno je

bila ponedeljkova predstava ena odvrhuncev letošnjega festivala.

Buljanova postavitev temelji nabesedi. Kiševi. Režiser se je odločil, da zodra v dvorano posreduje celotno zgod-bo. Ne kot reading, vendar besedilo v ce-loti. Podaja ga devet igralcev, ki je na-

ključno izbralo vsak dva prizora. Odrskodogajanje zadržuje in zaobjema gosta be-sedna stena. V prevodu (ne najboljšem,kar zadeva italijanščino) predstavi ni lah-ko slediti, kar je prišlo do izraza na če-dajski svetovni premieri. Opazni so bilitudi manjši zastoji. In italijanski gledal-

ci dela ne poznajo najbolje. Vsekakor paje bila odrska pripoved o Borisu Davi-doviču, poznanem po raznih psevdoni-mih, revolucionarju, obtoženem sub-verzije s prisilno izjavo o krivdi, jasno pri-šla do vsakega gledalca. Zgodba se v pri-zorih ponavlja oziroma gre vedno za istozgodbo. Najbolj presunljivo pa je prika-zovanje izsiljevanja priznanja krivde. Zmučenjem. Fizičnim in psihičnim. Z vse-binskega vidika gre za neizprosno soo-čenje med zagovornikom osebne svo-bode in zaščite posameznikovih mnenjin med tistim, ki pozna »absolutno res-nico« in se bori za »visoke« ideale. In zato »najvišje dobro« posamezno človeškoživljenje ni pomembno. V imenu »višje-ga« in »splošnega dobrega« je žrtvovatiživljenje nekega Davidoviča ali Novske-ga (kot ga večinoma imenujejo) ali ko-garkoli ne samo potrebno, celo moralnoin etično. In ta tema, odnos med vred-notenjem posameznikovega življenja insplošne dobrine, je aktualen in boleč vobdobjih totalitarizmov kot tudi libera-lističnega kapitalizma. Razlika je v poj-movanju najvišjega, ki dovoljuje oziromacelo narekuje katero koli dejanje: ideo-logijo je zamenjal bog denar.

V dramaturgiji Maše Seničić je gle-dališka Grobnica za Borisa Davidoviča vČedadu zaživela v srbski inačici. Ne gle-de na narodno-jezikovno pripadnost soigralci na Mittelfestu igrali v srbščini. Pe-li, glasbo podpisuje Mitja VrhovnikSmrekar, pa v različnih, tudi v nemšči-ni, ruščini … Na slovenski ponovitvi, kise bo zgodila jeseni v Mini teatru, bo sli-šati tudi slovenščino, je povedal režiser.Preplet jezikov in kultur, kar je porok zastrpnost, je posebna vrednota festivala,kot je Mittelfest. Zato je bil Ivica Buljanše posebej vesel, da so uprizoritev, kate-ri manjka še utečenosti, »krstili« na po-budi, zapisani srednje evropskemu pre-pletanju. Danilo Kiš, ki je združeval večkultur in tradicij, po izbiri pa je bil koz-mopolit (umrl je v prostovoljnem iz-gnanstvu v Franciji), je ustvarjalec, ki po-oseblja izhodiščne smernice festivala. Za-to je prav, da sta letos Danilo Kiš in Mit-telfest ovrednotila drug drugega.

Breda Pahor

Prizor iz predstave v režiji Ivice Buljana LUCA D’AGOSTINO

CELJE - Nagrada za najboljšo pesniško zbirko

Znana peterica nominiranihza Veronikino nagrado 2014

Za letošnjo Veronikino nagrado se bodo potegova-le pesniške zbirke Vesa v zgibi Anje Golob, P(l)ast zap(l)astjo Petre Kolmančič, Pričakujem pozornost Blaža Lu-kana, Davek na dodano vrednost Katje Perat in Ona je me-sto Andraža Poliča. Podelitev nagrade bo 26. avgusta naStarem gradu v Celju. Obenem bodo Tonetu Kuntnerjuizročili zlatnik poezije.

Vesa v zgibi je druga pesniška zbirka Golobove. Pisa-la jo je dve leti in pol in pravi, da se v njej pojavljajo teme,ki jo zelo zanimajo, na primer temi telesa in spola. Iztok Osoj-nik je v spremni besedi k peti pesniški zbirki Kolmančiče-ve P(l)ast za p(l)astjo zapisal, da tako pretresljive pesniškezbirke izpod peresa slovenske pesnice oziroma pesnika ženekaj časa ni bral. V svoji deveti pesniški zbirki Pričakujem

pozornost Lukan bralca vabi k družbeno-kritičnemu pre-misleku. Peratova, ki je bila prvič nominirana za Veroniki-no nagrado leta 2011 za zbirko Najboljši so padli, velja, kotpiše v obrazložitvi, za eno najbolj zvenečih imen mlade sod-obne poezije. Polič je avtor številnih pesniških zbirk. O zbir-ki Ona je mesto (Ljubljana, Praga, New York) je Milan De-kleva menil, da jo je avtor napisal s takšnim zanosom, dabralec zgrabi ponujeno roko in se poda na potovanje po sim-boličnih točkah Ljubljane, Prage in New Yorka.

Žirija - v sestavi Petra Vidali (predsednica), Darja Pav-lič in Zoran Pevec - je letos odločala med okoli 250 pesni-škimi zbirkami, ki so izšle med junijem 2013 in majem 2014.Veronikina nagrada, ki jo že osemnajsto leto podeljuje Me-stna občina Celje, je letos vredna 4000 evrov. (STA)

KU LTURASreda, 23. julija 20148

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Data: 23 luglio 2014

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Ancora anteprime assolute per gli appuntamenti incalendario a Mittelfest giovedì 24 luglio. Debutta alfestival (piazza Duomo ore 22) la produzione Mittelfestche unisce sul palco due artisti regionali, ormai difama internazionale. Il recente romanzo del poetafriulano Pierluigi Cappello, Questa libertà (alla suaprima prova narrativa, vincitore del Premiointernazionale Tiziano Terzani), diventa una suitefirmata dal pianista e compositore Glauco Venier.Sul palco anche il Quartetto d’archi composto daNicola Mansutti e Anna Apollonio ai violini;Margherita Cossio alla viola e Andrea Mustoalvioloncello, con Fabiano Fantini e MassimoSomaglino agli ‘effetti voce’.

Ad aprire una finestra sulla poesia della GrandeGuerra il recital letterario “Mentre le granatecantavano orribilmente” (Chiesa di Santa Maria deiBattuti ore 18) ideato da Emanuele Carrucci Viterbiall'interno del progetto Voci dalla trincea. I versi diAlvaro, Apollinaire, D'Annunzio, Owen, Stramm, Trakl eUngaretti rivivranno in un percorso tra passaggi ememoria che hanno attraversato il secolo passato. Igiovani e prodigiosi musicisti del Josef Suk Quartet,vincitori del Premio Trio di Trieste 2013, saranno iprotagonisti del concerto nella Chiesa di SanFrancesco (ore18) Dal cuore dell'Europa, su musichedi Brahms, Martinu e Dvořák .

Per la rassegna Mittel_Figura, debutta a Cividaledopo l'anteprima di Gorizia lo scorso inverno, “Zlateh la capra”, una produzione del CTA- Centro Teatro Animazione e Figure (via Monastero Maggiore ore 23), tratta dalrepertorio dello scrittore ebreo polacco Isaac Singer, premio Nobel per la letteratura nel1978. Curato da Antonella Caruzzi, e affidato in scena all’attrice Duska Kovacevic,l’allestimento rientra nel percorso di 'letteratura e figure' varato dal CTA ed è tratto daun noto racconto di Singer che si dipana per voce, figure e immagini, narrando lostraordinario rapporto che si costruisce fra un bambino e una vecchia capra destinata almercato.

Da non perdere lo spettacolo “Trenofermo a-Katzemacher” di Dario Aita e ElenaGigliotti (Teatro Ristori ore 20), una produzione della giovane e scatenata CompagnianO (Dance first, Think later) - segnalazione speciale al Premio Scenario 2013 - per ungraffiante affresco di vite al margine. Le musiche nell'opera di Luchino Visconti saranno al centro dell’appuntamento di tardaserata al Castello Canussio (ore 23). In programma con lo spettacolo “U n palco alcinema” che racconta in prima persona la poliedrica esperienza del grande regista, dalsodalizio con Maria Callas alle pellicole che maggiormente hanno accolto ilmelodramma come elemento strutturale e narrativo.

Appuntamento speciale per i Mittel_Incontri con la diretta di Radio1 sede Rai del FriuliVenezia Giulia: dalle 11.07, direttamente dal Caffè San Marco di Cividale, andrà in ondain diretta la trasmissione dedicata a Mittelfest 2014, condotta dal giornalista MarioMirasola. Mittelfest in onda prevede la presenza di molti ospiti, dal direttore di MittelfestFranco Calabretto, al Presidente Federico Rossi, il Sindaco di Cividale del Friuli StefanoBalloch, la consulente per il teatro Rita Maffei, l’attore Massimo Somaglino, RobertoPiaggio, curatore di Marionette & Burattini, il pia nista Glauco Venier.

Glauco Venier

PiazzaDuomo,Cividale delFriuli

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Dal 24/07/2014 Al 24/07/2014

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24/7/2014 FvgNews.net | Manifestazioni | A Mittelfest 2014 la suite "Questa libertà" di Glauco Venier ispirata al libro di Pierluigi Cappello | Cervignano del Friuli

http://www.fvgnews.net/view.php?t=n&k=14801 1/2

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A Mittelfest 2014 la suite"Questa libertà" di Glauco Venier ispirataal libro di Pierluigi Cappello

Cervignano del Friuli (UD) ­ Ancora anteprime assoluteper gli appuntamenti in calendario a Mittelfest giovedì24 luglio. Debutta al festival (piazza Duomo ore 22) laproduzione Mittelfest che unisce sul palco due artistiregionali, ormai di fama internazionale. Il recenteromanzo del poeta friulano Pierluigi Cappello, "Questalibertà" (alla sua prima prova narrativa, vincitore delPremio internazionale Tiziano Terzani), diventa unasuite firmata dal pianista e compositore Glauco Venier.L’ispirazione all’autore è giunta direttamente dalconcetto che di libertà dà lo stesso Cappello,eccezionalmente presente in scena. Sul palco anche ilQuartetto d’archi composto da Nicola Mansutti e Anna Apollonio ai violini;Margherita Cossio alla viola e Andrea Mustoal violoncello, con Fabiano Fantini eMassimo Somaglino agli ‘effetti voce’.

Tanti furono i poeti che ispirarono i loro versi alla guerra cantandone la suautilità o denunciando le atrocità. Ad aprire una finestra sulla poesia della GrandeGuerra il recital letterario “Mentre le granate cantavano orribilmente” (Chiesa diSanta Maria dei Battuti ore 18) ideato da Emanuele Carrucci Viterbi all'internodel progetto Voci dalla trincea. I versi di Alvaro, Apollinaire, D'Annunzio, Owen,Stramm, Trakl e Ungaretti rivivranno in un suggestivo percorso tra passaggi ememoria che hanno attraversato il secolo passato. I giovani e prodigiosimusicisti del Josef Suk Quartet, vincitori del Premio Trio di Trieste 2013,saranno i protagonisti del concerto nella Chiesa di San Francesco (ore18) Dalcuore dell'Europa, su musiche di Brahms, Martinu e Dvořák . Vincitori dinumerosi premi internazionali, nei giovani componenti della formazione, lavedova del celebre violinista Josef Suk, pronipote di Antonín Dvořák, hariconosciuto una singolare eredità affidando loro il lascito di quell'importantenome per conservare la memoria dell'artista cèco.

Per la rassegna Mittel_Figura, debutta a Cividale dopo l'anteprima di Gorizia loscorso inverno, “Zlateh la capra”, una produzione del CTA ­ Centro TeatroAnimazione e Figure (via Monastero Maggiore ore 23), tratta dal repertorio delloscrittore ebreo polacco Isaac Singer, premio Nobel per la letteratura nel 1978.Curato da Antonella Caruzzi, e affidato in scena all’attrice Duska Kovacevic,l’allestimento rientra nel percorso di 'letteratura e figure' varato dal CTA ed ètratto da un noto racconto di Singer che si dipana per voce, figure e immagini,narrando lo straordinario rapporto che si costruisce fra un bambino e unavecchia capra destinata al mercato. “I bambini – spiega Isaac Singer ­ sono imigliori lettori di letteratura autentica. Gli adulti sono ipnotizzati da grossi nomi,da giudizi esagerati e da una pressante pubblicità. I bambini non ci cascano. Aloro piace ancora la chiarezza, la logica e persino la punteggiatura, cosìsorpassata”.

Da non perdere lo spettacolo “Trenofermo a­Katzemacher” di Dario Aita e Elena

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24/7/2014 FvgNews.net | Manifestazioni | A Mittelfest 2014 la suite "Questa libertà" di Glauco Venier ispirata al libro di Pierluigi Cappello | Cervignano del Friuli

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al 31/12/14

vedi enogastronomia

Gigliotti (Teatro Ristori ore 20), una produzione della giovane e scatenataCompagnia nO (Dance first, Think later) ­ segnalazione speciale al PremioScenario 2013 ­ per un graffiante affresco di vite al margine. È una storia dibranco, di motorini e adolescenti coccolati dalle mamme e con i padri assenti.Una storia del sud, cantata e danzata come un musical neomelodico, dove iltema della discriminazione apparentemente si rovescia: “l’altro” qui è uno delnord, un tedesco, ma le dinamiche della differenza sono le medesime.

Le musiche nell'opera di Luchino Visconti saranno al centro dell’appuntamento ditarda serata al Castello Canussio (ore 23). In programma con lo spettacolo “Unpalco al cinema” che racconta in prima persona la poliedrica esperienza delgrande regista, dal sodalizio con Maria Callas alle pellicole che maggiormentehanno accolto il melodramma come elemento strutturale e narrativo. Unaideazione di Clementina Antonaci con gli Oneiron Ensemble, Felix Bellanti vocenarrante, montaggio video Giorgio Affanni, un progetto Mittelfest 2014 a cura diRoberto Calabretto e l'Università di Udine.

Appuntamento speciale per i "Mittel_Incontri" con la diretta di Radio1 sede Raidel Friuli Venezia Giulia: dalle 11.07, direttamente dal Caffè San Marco diCividale, andrà in onda in diretta la trasmissione dedicata a Mittelfest 2014,condotta dal giornalista Mario Mirasola. Mittelfest in onda prevede la presenza dimolti ospiti, dal direttore di Mittelfest Franco Calabretto, al Presidente FedericoRossi, il Sindaco di Cividale del Friuli Stefano Balloch, la consulente per il teatroRita Maffei, l’attore Massimo Somaglino, Roberto Piaggio, curatore di Marionette& Burattini, il pianista Glauco Venier, ..

La trasmissione va in diretta dalle frequenze di Radio Rai, in diretta streamingaudio su www.sedefvg.rai.it, in diretta video su mittelfest.org e messaggeroveneto.it e potrà essere seguita dal caffè da tutto il pubblico del festival, chepotrà scoprire come funziona una diretta radiofonica.

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Data: 23 luglio 2014

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Anguriata, briscola e musicaPORDENONE. Sempre ricco il programma delgiovedì dell’Estate in città a Pordenone, cheil 24 luglio offre musica, arte, letteratura […]

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Glauco Venier

Un giovedì di anteprimeCIVIDALE. Ancora anteprime assolute per gli appuntamenti in

calendario a Mittelfest giovedì 24 luglio. Debutta al festival

(piazza Duomo ore 22) la produzione Mittelfest che unisce sul

palco due artisti regionali, ormai di fama internazionale. Il

recente romanzo del poeta friulano Pierluigi Cappello, Questa

libertà (alla sua prima prova narrativa, vincitore del Premio

internazionale Tiziano Terzani), diventa una suite firmata dal

pianista e compositore Glauco Venier. L’ispirazione all’autore è

giunta direttamente dal concetto che di libertà dà lo stesso

Cappello, eccezionalmente presente in scena. Sul palco anche il

Quartetto d’archi composto da Nicola Mansutti e Anna

Apollonio ai violini; Margherita Cossio alla viola e Andrea

Mustoal violoncello, con Fabiano Fantini e Massimo Somaglino

agli ‘effetti voce’.

Tanti furono i poeti che ispirarono i loro versi alla guerra

cantandone la sua utilità o denunciando le atrocità. Ad aprire

una finestra sulla poesia della Grande Guerra il recital

letterario “Mentre le granate cantavano orribilmente” (Chiesa

di Santa Maria dei Battuti ore 18) ideato da Emanuele Carrucci Viterbi all’interno del progetto Voci

dalla trincea. I versi di Alvaro, Apollinaire, D’Annunzio, Owen, Stramm, Trakl e Ungaretti rivivranno in

un suggestivo percorso tra passaggi e memoria che hanno attraversato il secolo passato. I giovani e

prodigiosi musicisti del Josef Suk Quartet, vincitori del Premio Trio di Trieste 2013, saranno i

protagonisti del concerto nella Chiesa di San Francesco (ore 18) Dal cuore dell’Europa, su musiche di

Brahms, Martinu e Dvořák. Vincitori di numerosi premi internazionali, nei giovani componenti della

formazione, la vedova del celebre violinista Josef Suk, pronipote di Antonín Dvořák, ha riconosciuto

una singolare eredità affidando loro il lascito di quell’importante nome per conservare la memoria

dell’artista cèco.

Per la rassegna Mittel_Figura, debutta a Cividale dopo l’anteprima di Gorizia lo scorso inverno, “Zlateh

la capra”, una produzione del CTA – Centro Teatro Animazione e Figure (via Monastero Maggiore ore

23), tratta dal repertorio dello scrittore ebreo polacco Isaac Singer, premio Nobel per la letteratura

nel 1978. Curato da Antonella Caruzzi, e affidato in scena all’attrice Duska Kovacevic, l’allestimento

rientra nel percorso di ‘letteratura e figure’ varato dal CTA ed è tratto da un noto racconto di Singer

che si dipana per voce, figure e immagini, narrando lo straordinario rapporto che si costruisce fra un

bambino e una vecchia capra destinata al mercato. “I bambini – spiega Isaac Singer – sono i migliori

lettori di letteratura autentica. Gli adulti sono ipnotizzati da grossi nomi, da giudizi esagerati e da una

pressante pubblicità. I bambini non ci cascano. A loro piace ancora la chiarezza, la logica e persino la

punteggiatura, così sorpassata”.

Da non perdere lo spettacolo “Trenofermo a-Katzemacher” di Dario Aita e Elena Gigliotti (Teatro

Ristori ore 20), una produzione della

giovane e scatenata Compagnia nO (Dance

first, Think later) – segnalazione speciale al

Premio Scenario 2013 – per un graffiante

affresco di vite al margine. È una storia di

branco, di motorini e adolescenti coccolati

dalle mamme e con i padri assenti. Una

storia del sud, cantata e danzata come un

musical neomelodico, dove il tema della

discriminazione apparentemente si rovescia:

“l’altro” qui è uno del nord, un tedesco, ma le dinamiche della differenza sono le medesime.

Le musiche nell’opera di Luchino Visconti saranno al centro dell’appuntamento di tarda serata al

Castello Canussio (ore 23). In programma con lo spettacolo “Un palco al cinema” che racconta in prima

persona la poliedrica esperienza del grande regista, dal sodalizio con Maria Callas alle pellicole che

maggiormente hanno accolto il melodramma come elemento strutturale e narrativo. Una ideazione di

Clementina Antonaci con gli Oneiron Ensemble, Felix Bellanti voce narrante, montaggio video Giorgio

Affanni, un progetto Mittelfest 2014 a cura di Roberto Calabretto e l’Università di Udine.

23 luglio 2014

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Appuntamento speciale per i Mittel_Incontri con la diretta di Radio1 sede Rai del Friuli Venezia Giulia:

dalle 11.07, direttamente dal Caffè San Marco di Cividale, andrà in onda in diretta la trasmissione

dedicata a Mittelfest 2014, condotta dal giornalista Mario Mirasola. Mittelfest in onda prevede la

presenza di molti ospiti, dal direttore di Mittelfest Franco Calabretto, al Presidente Federico Rossi, il

Sindaco di Cividale del Friuli Stefano Balloch, la consulente per il teatro Rita Maffei, l’attore Massimo

Somaglino, Roberto Piaggio, curatore di Marionette & Burattini, il pianista Glauco Venier. La

trasmissione potrà essere seguita nel caffè da tutto il pubblico del festival, che potrà scoprire come

funziona una diretta radiofonica.

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31/7/2014 Teatro, cinema e musica: il Mittelfest convince per la varietà delle proproste |

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Una scena de “Le avventure del bravo soldato Sveik”(Foto Alice BL Durigatto /Phocus Agency (C) 2014)

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Terzo appuntamento con i reportage diClaudio Facchinelli dal Mittelfest di Cividaledel Friuli

Cividale, 23luglio 2014– I limiti delbudget, speciedi questitempi,condizionanopesantementel’invenzioneteatrale ma, avolte, si riescea fare dinecessitàvirtù. È il casode Le

avventure del bravo soldato Švejk, nella proposta di PaoloFagiolo, presentata ieri, martedì. Del romanzo di Jaroslav Hašek sicontano parecchie riduzioni drammaturgiche (da Piscator aBrecht) e anche cinematografiche, ma ricondurre a una letturaperformativa di poco più di un’ora le 800 pagine e la miriade dipersonaggi del testo, era un’impresa ai limiti del temerario. Nonsolo Fagiolo (che al Mittelfest aveva già offerto prove di notevoleinteresse) ne è venuto a capo ma, solo in scena, è riuscito a creareuno spettacolo teatrale a tutto tondo. L’espediente – se così si puòchiamare – tecnico e drammaturgico è semplice a dirsi, masottende creatività e intelligenza. Su due pareti costituite daprecari e sconnessi cubi bianchi e sul fondale proietta spezzonivideo di origine varia: ora un ritratto animato di Hašek, ora scenecon personaggi che sembrano usciti dal pennello di George Grosz,che rampognano il povero soldatino; il quale, nella sua lucida,apparente demenza, denuncia la demenza autentica e profonda

31/7/2014 Mittelfest, il teatro incontra la poesia |

http://corrierespettacolo.it/mittelfest-il-teatro-incontra-la-poesia/ 1/3

Mittelfest, il teatro incontra la poesia

Quarto appuntamento con il Mittelfest ed il“diario di bordo” del nostro inviato ClaudioFacchinelli

Cividale, 25Luglio 2014– Con “Mentrele granatecantavanoorribilmente”(nella foto)visto ieri,mercoledì, le

voci dalla trincea erano quelle dei poeti che alla Grande Guerraavevano partecipato: giovani come Giuseppe Ungaretti, ClementeRebora, un D’Annunzio spoglio di retorica; ma anche Georg Trakl,Guillame Apollinaire, Wilfred Owen, morto a venticinque anni apochi giorni dell’armistizio, i cui versi Benjamin Britten avrebbeinserito nel suo monumentale War Requiem. Un recital letterarioin uno spazio nudo, al quale tuttavia il sobrio, efficace porgere diEmanuele Carucci Viterbi riusciva a dare rilevanza teatrale conlunghi, silenziosi sguardi che si posavano su una sedia vuota eilluminata, in fondo al palco: inquietante simbolo di assenza, dimorte.Di tutt’altro segno “Treno fermo a-Katzelmacher”, di CompagnianO (Dance first, Think later). Il titolo è mutuato da un film diFassbinder del ’69, ove il termine (letteralmente “fabbricante dimestoli”) è l’appellativo sprezzante attribuito agli immigrati,spesso italiani, greci, turchi. Il giovane gruppo riprende,rovesciandole, le tematiche del film: l’immigrato qui è un tedesco,approdato in un non meglio identificato paese del sud d’Italia; unnon luogo ove non succede mai nulla, dove la vita è un trenofermo, e la presenza di quel diverso coagula le più scontate, banalidinamiche comportamentali (la seduzione, l’attrazione, la gelosia,il risentimento, il disprezzo). Un microcosmo di umanità giovanileove domina una sorta di indolenza, di impotentia agendi (non

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31/7/2014 Teatro, cinema e musica: il Mittelfest convince per la varietà delle proproste |

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della guerra. Un grottesco contrappunto figurativo e sonoro (cuiPaolo presta i differenti registri della propria voce), dal qualeemergono pure la Merkel, Putin, Martin Schultz, e ci offre uninquietante, ma non incongruo riferimento all’oggi. Il lavoro, chesi è avvalso della collaborazione – non solo tecnica – di MassimoMucchiut e Andrea Gulli, si inserisce con autorevolezza nel cicloVoci dalla trincea, curato da Annalisa Cosentino e Luigi Reitani.

Fra i graditi ritorni al Mittelfest, come già si è detto, c’è il teatro difigura. Dai 3 ai 93 anni. Una meravigliosa invenzione , è unaffettuoso omaggio a Vittorio Podrecca (un nome che la tradizionefa risalire a pod reka: espressione che nelle lingue slave significa“sotto il fiume”) e al suo Teatro dei Piccoli. Ma è anche unospettacolo di grande raffinatezza, che associa alla sapiente,artigianale manipolazione della marionetta la tecnica del videomapping; il ponte sul quale si muovono a vista gli animatori,illuminato in controluce, pur svelando il trucco, aggiungeun’inattesa poesia al gioco della finzione teatrale, come lescenografie riprese di quinta nel Flauto magico di IngmarBergman.

Dopo la proiezione notturna de La grande guerra, di MarioMonicelli, oggi, mercoledì, la giornata è stata dedicata a SofijaAsgatovna Gubajudilina, sotto il titolo On my pure intuition.

Con una serenità quasi ieratica, questa minuta ottantatreenne diorigine tartara, protagonista della musica russa contemporanea,ha spiegato ad un pubblico numeroso e attento le istanze mistiche,spirituali, sottese alle sue composizioni. Evitando qualsiasiaccenno alle vessazioni subite durante il regime sovietico laGubajudilina (che da circa vent’anni vive in Germania), si è invecesoffermata sull’importanza “di ascoltare i fiori, gli alberi”; sucome, dopo le scoperte rinascimentali del mondo e dello spazio,sia oggi giunto il momento di esplorare, di rinnovare la nozione ditempo.

Più tardi nella chiesa di San Francesco, si è eseguita la sua ultimacomposizione, dal titolo Warum? Wozu? Wodurch? (Per qualeragione? A che scopo? In che modo?): tre basilari, ricorrentidomande esistenziali, perennemente senza risposta.

I concerti di Mittelfest quest’anno ci hanno abituato agiustapposizioni, a volte ardite, di classico e contemporaneo; qui ibrani bachiani della prima parte trovavano una più forte ragionedi essere: proprio da un’elaborazione del Thema Regiumdell’Offerta musicale prende infatti le mosse Offertorium, unadelle più famose composizioni della Gubajdulina. E, se per qualcheesperto qualificato lo stile direttoriale di Andres Mustonen, allaguida della Filarmonica Teatro Regio di Torino, almeno nellalettura di Bach è apparso alquanto disinvolto, per chi scrive – nonaddetto ai lavori – quel gigante coi calzoni sorretti da una cinturaborchiata, dalla disordinata corona di cappelli biondi (fra un Figlio

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Mittelfest, il teatro incontra la poesia

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voci dalla trincea erano quelle dei poeti che alla Grande Guerraavevano partecipato: giovani come Giuseppe Ungaretti, ClementeRebora, un D’Annunzio spoglio di retorica; ma anche Georg Trakl,Guillame Apollinaire, Wilfred Owen, morto a venticinque anni apochi giorni dell’armistizio, i cui versi Benjamin Britten avrebbeinserito nel suo monumentale War Requiem. Un recital letterarioin uno spazio nudo, al quale tuttavia il sobrio, efficace porgere diEmanuele Carucci Viterbi riusciva a dare rilevanza teatrale conlunghi, silenziosi sguardi che si posavano su una sedia vuota eilluminata, in fondo al palco: inquietante simbolo di assenza, dimorte.Di tutt’altro segno “Treno fermo a-Katzelmacher”, di CompagnianO (Dance first, Think later). Il titolo è mutuato da un film diFassbinder del ’69, ove il termine (letteralmente “fabbricante dimestoli”) è l’appellativo sprezzante attribuito agli immigrati,spesso italiani, greci, turchi. Il giovane gruppo riprende,rovesciandole, le tematiche del film: l’immigrato qui è un tedesco,approdato in un non meglio identificato paese del sud d’Italia; unnon luogo ove non succede mai nulla, dove la vita è un trenofermo, e la presenza di quel diverso coagula le più scontate, banalidinamiche comportamentali (la seduzione, l’attrazione, la gelosia,il risentimento, il disprezzo). Un microcosmo di umanità giovanileove domina una sorta di indolenza, di impotentia agendi (non

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dei fiori e l’eroe di una saga nordica), forse più interessato atrasmettere mimicamente emozioni all’orchestra e al pubblico, chea rispettare il rigore agogico, emanava un magnetico fascino.

La riflessione sul tempo fornita da Sofija Guvajdulina ha costituitoun imprevisto fil rouge che la legava ad una della proposte piùattese del Mittelfest: Attends, attends, attends… (pour mon père),del discusso, trasgressivo Jan Fabre.

Chi, sulla scia di scandali spesso montati ad arte dai mass media, siaspettava un’esibizione hard, è rimasto a bocca asciutta. Sullascena, ingombra di un fascinoso fumo, che sembra lasciarsimodellare da Cédric Charron, si delineano a poco a poco i contornidi una fabula scopertamente ispirata alla vita del danzatore,affidata alla sua vigorosa, elegante espressività fisica e a pochefrasi rituali, reiterate. Un vermiglio Caronte in cilindro è anche unfiglio di fronte al padre morto che sta per attraversare lo Stige; eparla al genitore dell’importanza dell’attesa, di un tempo nonlineare, ma circolare; di un computo cronologico che è indifferentealla bellezza e cose della vita e alla celebrazione della morte: paroleche si direbbero mutuate dall’anziana compositrice russa.

Nel tardo pomeriggio si era anche assistito ad un secondo,intrigante momento del già citato progetto Voci dalla trincea,affidate, come per Šwejk, a figure umili, marginali rispetto allastoria ufficiale e, questa volta, al protagonista analfabeta de Il saledella terra, unica opera in prosa del poeta e raffinato filologopolacco Jòzef Wittlin, coevo e sodale, in giovinezza, di Josef Roth:una puntuale, discreta lettura a due voci di Stefano Rota e AndreaCollavino (che ne cura anche la regia), sostenuta da frammenti diGustav Mahler ed da altri suggestivi materiali sonori.

Claudio Facchinelli

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della guerra. Un grottesco contrappunto figurativo e sonoro (cuiPaolo presta i differenti registri della propria voce), dal qualeemergono pure la Merkel, Putin, Martin Schultz, e ci offre uninquietante, ma non incongruo riferimento all’oggi. Il lavoro, chesi è avvalso della collaborazione – non solo tecnica – di MassimoMucchiut e Andrea Gulli, si inserisce con autorevolezza nel cicloVoci dalla trincea, curato da Annalisa Cosentino e Luigi Reitani.

Fra i graditi ritorni al Mittelfest, come già si è detto, c’è il teatro difigura. Dai 3 ai 93 anni. Una meravigliosa invenzione , è unaffettuoso omaggio a Vittorio Podrecca (un nome che la tradizionefa risalire a pod reka: espressione che nelle lingue slave significa“sotto il fiume”) e al suo Teatro dei Piccoli. Ma è anche unospettacolo di grande raffinatezza, che associa alla sapiente,artigianale manipolazione della marionetta la tecnica del videomapping; il ponte sul quale si muovono a vista gli animatori,illuminato in controluce, pur svelando il trucco, aggiungeun’inattesa poesia al gioco della finzione teatrale, come lescenografie riprese di quinta nel Flauto magico di IngmarBergman.

Dopo la proiezione notturna de La grande guerra, di MarioMonicelli, oggi, mercoledì, la giornata è stata dedicata a SofijaAsgatovna Gubajudilina, sotto il titolo On my pure intuition.

Con una serenità quasi ieratica, questa minuta ottantatreenne diorigine tartara, protagonista della musica russa contemporanea,ha spiegato ad un pubblico numeroso e attento le istanze mistiche,spirituali, sottese alle sue composizioni. Evitando qualsiasiaccenno alle vessazioni subite durante il regime sovietico laGubajudilina (che da circa vent’anni vive in Germania), si è invecesoffermata sull’importanza “di ascoltare i fiori, gli alberi”; sucome, dopo le scoperte rinascimentali del mondo e dello spazio,sia oggi giunto il momento di esplorare, di rinnovare la nozione ditempo.

Più tardi nella chiesa di San Francesco, si è eseguita la sua ultimacomposizione, dal titolo Warum? Wozu? Wodurch? (Per qualeragione? A che scopo? In che modo?): tre basilari, ricorrentidomande esistenziali, perennemente senza risposta.

I concerti di Mittelfest quest’anno ci hanno abituato agiustapposizioni, a volte ardite, di classico e contemporaneo; qui ibrani bachiani della prima parte trovavano una più forte ragionedi essere: proprio da un’elaborazione del Thema Regiumdell’Offerta musicale prende infatti le mosse Offertorium, unadelle più famose composizioni della Gubajdulina. E, se per qualcheesperto qualificato lo stile direttoriale di Andres Mustonen, allaguida della Filarmonica Teatro Regio di Torino, almeno nellalettura di Bach è apparso alquanto disinvolto, per chi scrive – nonaddetto ai lavori – quel gigante coi calzoni sorretti da una cinturaborchiata, dalla disordinata corona di cappelli biondi (fra un Figlio

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Mittelfest, il teatro incontra la poesia

Quarto appuntamento con il Mittelfest ed il“diario di bordo” del nostro inviato ClaudioFacchinelli

Cividale, 25Luglio 2014– Con “Mentrele granatecantavanoorribilmente”(nella foto)visto ieri,mercoledì, le

voci dalla trincea erano quelle dei poeti che alla Grande Guerraavevano partecipato: giovani come Giuseppe Ungaretti, ClementeRebora, un D’Annunzio spoglio di retorica; ma anche Georg Trakl,Guillame Apollinaire, Wilfred Owen, morto a venticinque anni apochi giorni dell’armistizio, i cui versi Benjamin Britten avrebbeinserito nel suo monumentale War Requiem. Un recital letterarioin uno spazio nudo, al quale tuttavia il sobrio, efficace porgere diEmanuele Carucci Viterbi riusciva a dare rilevanza teatrale conlunghi, silenziosi sguardi che si posavano su una sedia vuota eilluminata, in fondo al palco: inquietante simbolo di assenza, dimorte.Di tutt’altro segno “Treno fermo a-Katzelmacher”, di CompagnianO (Dance first, Think later). Il titolo è mutuato da un film diFassbinder del ’69, ove il termine (letteralmente “fabbricante dimestoli”) è l’appellativo sprezzante attribuito agli immigrati,spesso italiani, greci, turchi. Il giovane gruppo riprende,rovesciandole, le tematiche del film: l’immigrato qui è un tedesco,approdato in un non meglio identificato paese del sud d’Italia; unnon luogo ove non succede mai nulla, dove la vita è un trenofermo, e la presenza di quel diverso coagula le più scontate, banalidinamiche comportamentali (la seduzione, l’attrazione, la gelosia,il risentimento, il disprezzo). Un microcosmo di umanità giovanileove domina una sorta di indolenza, di impotentia agendi (non

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24/7/2014 MITTELFEST, il programma di mercoledì 23 luglio 2014 - IL GIORNALE DEL FRIULI | IL GIORNALE DEL FRIULI

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MITTELFEST, il programma di mercoledì 23 luglio 2014Pubblicato da Il Giornale del Friuli il 23/7/14 • nelle categorie Friuli­VG,Musica e Spettacoli,Udine

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Cividale del Friuli 19­27 luglio

APPRODA A MITTELFEST, MERCOLEDÌ 23 LUGLIO (ORE 19.00 CHIESA DI SAN FRANCESCO), IN SECONDA DATA MONDIALEIL CONCERTO DELLA FILARMONICA DEL TEATRO REGIO DI TORINO DIRETTA DA ANDRES MUSTON SULLA NUOVAPARTITURA DI SOFIJA GUBAJDULINA, IN ASSOLUTO LA PIÙ GRANDE COMPOSITRICE VIVENTE, LEONE D’ORO ALLACARRIERA NEL 2013. LA COMPOSITRICE SARÀ PRESENTE AL FESTIVAL ANCHE PER UN INCONTRO PUBBLICO CHEPRECEDERÀ IL CONCERTO (ORE 17.00, SEMPRE ALLA CHIESA).

SEMPRE MERCOLEDÌ, MITTELFEST OSPITA PER LA PRIMA VOLTA IL TEATRO PROVOCATORIO DI JAN FABRE CONLAPERFORMANCE ATTENDS, ATTENDS, ATTENDS (POUR MON PÈRE) AL TEATRO RISTORI ORE 21, IN SCENA CÈDRICCHARRON.

PROSEGUONO GLI APPUNTAMENTI DI MITTEL_FIGURA CON LO SPETTACOLO MANOVIVA (ORE 18.00 SANTA MARIA INVALLE) COSÌ COME GLI APPUNTAMENTI DEDICATI ALLA GRANDE GUERRA CON IL RECITAL LETTERARIO IL SALE DELLATERRA, TRATTO DAL ROMANZO DI JÓZEF WITTLIN CON ANDREA COLLAVINO (ORE 18 CHIESA DI SANTA MARIA DEIBATTUTI)E TRA SUONI E IMMAGINI. GLI ANNI DEL CONFLITTO (ORE 23 CASTELLO CANUSSIO).

LA DANZA CHIUDERA’ LA GIORNATA NEL CHIOSTRO DI SAN FRANCESCO (ORE 23) CON ORATORI­AE DI SIMONABERTOZZI E MARCELLO BRIGUGLIO.

PROSEGUONO ANCHE I MITTEL_INCONTRI CON I PROTAGONISTI DEL FESTIVAL, ROBERTO CANZIANI DIALOGHERA’ CONI CURATORI DEL PROGETTO VOCI DALLA TRINCEA ALLE 12 AL CAFFE’ SAN MARCO

La compositrice russa Sofija Asgatovna Gubajdulina, considerata la più grande compositrice vivente, vincitrice di numerosi premiinternazionali, Leone d’Oro alla carriera nel 2013, apprezzata nel panorama internazionale per la sua tecnica raffinata e complessa,sarà ospite a Mittelfest, mercoledì 23 luglio, per presentare il suo nuovissimo lavoro “Warum? Wozu? Wodurch?” (concerto ore 19chiesa di San Francesco): si tratta della seconda esecuzione mondiale, dopo quella dei giorni scorsi all’Emilia Romagna Festival,della sua partituraper flauto, flauto basso, clarinetto, clarinetto basso e archi, affidata alla prestigiosa Filarmonica del Teatro Regio diTorino diretta da Andres Mustonen, con Massimo Mercelli al flauto e Darko Brlek al Clarinetto. Ad arricchire l’esecuzione alcunepagine musicali di Johann Sebastian Bach per un doppio appuntamento dall’alto respiro. L’evento sarà anche preceduto da unincontro pubblico con la compositrice russa, in programma alle 17.00, sempre alla Chiesa di San Francesco. Messa al bandodurante il regime comunista sovietico, Gubajdulina è stata sostenuta nella sua carriera da grandi autori del calibro di Šostakovič e ilviolinista Gidon Kremer, nelle sue numerose composizioni ha saputo condensare tecnica e spiritualità diventando tra le poche donne, in

24/7/2014 MITTELFEST, il programma di mercoledì 23 luglio 2014 - IL GIORNALE DEL FRIULI | IL GIORNALE DEL FRIULI

http://www.ilgiornaledelfriuli.net/udine-cron/mittelfest-programma-mercoledi-23-luglio-2014/ 3/3

un infinito elenco di compositori, un punto di riferimento della musica contemporanea mondiale.

Le vicende della Grande Guerra faranno da trama al recital letterario dedicato al romanzo di Józef Wittlin “Il Sale della terra” (Chiesadi Santa Maria dei Battuti ore 18) per la regia di Andrea Collavino. La storia di un analfabeta che vive le atrocità del conflitto in un lentoe pianificato omicidio di milioni di soldati, unica opera in prosa dello scrittore polacco poeta amico e traduttore di Joseph Roth per unacoproduzione Mittelfest 2014 e Associazione Variabile e scelte musicali di Deniz Özdoğan. Sempre alle 18.00, nel cortile del Monasterodi Santa Maria in Valle, Mittel_Figura presenta lo spettacolo di Girovago e Rondella Family Theatre “Manoviva”.

Il programma serale si apresu un evento d’eccezione: perla prima volta Mittelfest ospita uno dei lavoridel poliedrico e provocatorioregista belga Jan Fabre, inventore di una cifra stilistica che non passa inosservata. Dopo il recentissimo debutto italiano arriva aCividale l’assolo Attends, Attends, Attends (Pour mon père) al Teatro Ristori alle 21, nuovo lavoro del regista fiammingo per unatto unico creato su “misura” per il danzatore e perfomer Cèdric Charron. Il regista si è ispirato alla vita privata di Charron, ai suoiracconti familiari, per portare in scena un dialogo immaginario tra un figlio e il padre in una profonda indagine dei sentimenti umani.Ancora la danza al centro degli appuntamenti della quinta giornata del Festival con la produzione Nexus 2014 in scena un sestetto didanzatori in “Oratori­ae” (Chiostro di San Francesco ore 23) per la coreografia di Simona Bertozzi, con live electronics e musichedi Francesco Giomi, un coro e corifeo. A scandire la scena quadri di vita quotidiana che fotografano momenti di aggregazione in unavisione corale dei corpi. Per la rassegna Musica e Cinema dedicata alla grande guerra, nella suggestiva cornice del CastelloCanussio (ore 23), la commistione di “Tra suoni e immagini. Gli anni del conflitto” che racconterà i tragici momenti della guerra conun ricco programma che si apre e si chiude con alcune trascrizioni di famosi brani di guerra e continua con tre importanti sonate perviolino (Dino Sossai) e pianoforte (Michele Bolla) di Pizzetti, Debussy e Janáček accompagnate da brevi video documentari dellaCineteca del Friuli e immagini d’epoca della Grande Guerra. Un progetto di Mittelfest 2014 a cura di Roberto Calabretto e l’Universitàdegli Studi di Udine.

Continuano gli appuntamenti con i Mittel_Incontri curati da Roberto Canziani: alle 12.00 il Caffè San Marco ospita un incontro sulprogetto curato da Annalisa Cosentino e Luigi Reitani per il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studidi Udine, composto di tre recital letterari. Presenti i curatori con Emanuele Carucci Viterbi, Andrea Collavino e Paolo Fagiolo.

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Page 23: Rassegna Stampa 23 Luglio 2014

2014

Data: 23 luglio 2014

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24/7/2014 MITTELFEST, il programma di mercoledì 23 luglio 2014 - IL GIORNALE DEL FRIULI | IL GIORNALE DEL FRIULI

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un infinito elenco di compositori, un punto di riferimento della musica contemporanea mondiale.

Le vicende della Grande Guerra faranno da trama al recital letterario dedicato al romanzo di Józef Wittlin “Il Sale della terra” (Chiesadi Santa Maria dei Battuti ore 18) per la regia di Andrea Collavino. La storia di un analfabeta che vive le atrocità del conflitto in un lentoe pianificato omicidio di milioni di soldati, unica opera in prosa dello scrittore polacco poeta amico e traduttore di Joseph Roth per unacoproduzione Mittelfest 2014 e Associazione Variabile e scelte musicali di Deniz Özdoğan. Sempre alle 18.00, nel cortile del Monasterodi Santa Maria in Valle, Mittel_Figura presenta lo spettacolo di Girovago e Rondella Family Theatre “Manoviva”.

Il programma serale si apresu un evento d’eccezione: perla prima volta Mittelfest ospita uno dei lavoridel poliedrico e provocatorioregista belga Jan Fabre, inventore di una cifra stilistica che non passa inosservata. Dopo il recentissimo debutto italiano arriva aCividale l’assolo Attends, Attends, Attends (Pour mon père) al Teatro Ristori alle 21, nuovo lavoro del regista fiammingo per unatto unico creato su “misura” per il danzatore e perfomer Cèdric Charron. Il regista si è ispirato alla vita privata di Charron, ai suoiracconti familiari, per portare in scena un dialogo immaginario tra un figlio e il padre in una profonda indagine dei sentimenti umani.Ancora la danza al centro degli appuntamenti della quinta giornata del Festival con la produzione Nexus 2014 in scena un sestetto didanzatori in “Oratori­ae” (Chiostro di San Francesco ore 23) per la coreografia di Simona Bertozzi, con live electronics e musichedi Francesco Giomi, un coro e corifeo. A scandire la scena quadri di vita quotidiana che fotografano momenti di aggregazione in unavisione corale dei corpi. Per la rassegna Musica e Cinema dedicata alla grande guerra, nella suggestiva cornice del CastelloCanussio (ore 23), la commistione di “Tra suoni e immagini. Gli anni del conflitto” che racconterà i tragici momenti della guerra conun ricco programma che si apre e si chiude con alcune trascrizioni di famosi brani di guerra e continua con tre importanti sonate perviolino (Dino Sossai) e pianoforte (Michele Bolla) di Pizzetti, Debussy e Janáček accompagnate da brevi video documentari dellaCineteca del Friuli e immagini d’epoca della Grande Guerra. Un progetto di Mittelfest 2014 a cura di Roberto Calabretto e l’Universitàdegli Studi di Udine.

Continuano gli appuntamenti con i Mittel_Incontri curati da Roberto Canziani: alle 12.00 il Caffè San Marco ospita un incontro sulprogetto curato da Annalisa Cosentino e Luigi Reitani per il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studidi Udine, composto di tre recital letterari. Presenti i curatori con Emanuele Carucci Viterbi, Andrea Collavino e Paolo Fagiolo.

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Page 24: Rassegna Stampa 23 Luglio 2014

2014

Data: 23 luglio 2014

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24/7/2014 MITTELFEST, il programma di giovedì 24 luglio 2014 - IL GIORNALE DEL FRIULI | IL GIORNALE DEL FRIULI

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MITTELFEST, il programma di giovedì 24 luglio 2014Pubblicato da Il Giornale del Friuli il 23/7/14 • nelle categorie Friuli­VG,Musica e Spettacoli,Udine

Mittelfest 2014

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Cividale del Friuli 19­27 luglio

DEBUTTO IN PRIMA ASSOLUTA A MITTELFEST, GIOVEDI’ 24 LUGLIO, PER IL NUOVO LAVORO DI GLAUCO VENIER: ILROMANZO DI PIER LUIGI CAPPELLO QUESTA LIBERTA’ DIVENTA UNA SUITE FIRMATA DAL PIANISTA E COMPOSITOREFRIULANO, PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA SUL PALCO DELLO STESSO CAPPELLO (PIAZZA DUOMO ORE 22.00);

I POETI CHE HANNO NARRATO LA GRANDE GUERRA SARANNO I PROTAGONISTI DEL PRIMO INCONTRO IN CARTELLONEA MITTELFEST NEL RECITAL LETTERARIO MENTRE LE GRANATE CANTAVANO ORRIBILMENTE DI EMANUELE CARUCCIVITERBI (CHIESA SANTA MARIA DEI BATTUTI ORE 18). ANCORA MUSICA CON I VINCITORI DEL PREMIO TRIO DI TRIESTE LOJOSEF SUK PIANO QUARTET CON IL CONCERTO DAL CUORE DELL’EUROPA (CHIESA DI SAN FRANCESCO ORE 18).ATTESO PER IL TEATRO LO SPETTACOLO TRENOFERMO A­KATZELMACHER SEGNALAZIONE SPECIALE AL PREMIOSCENARIO 2013.: UNA SCATENATA COMPAGNIA DI GIOVANI ATTORI E’ PROTATGONISTA DI UNA INTENSA STORIA DIBRANCO E ADOLESCENTI ALLE PRESE CON LA DISCRIMINAZIONE (ORE 20 ALTEATRO RISTORI)

PER MITTEL_FIGURA DEBUTTO DI ZLATEH LA CAPRA, DI ISAAC SINGER UNA PRODUZIONE DEL CTA DI GORIZIA (VIAMONASTERO MAGGIORE, ORE 23). SEMPRE ALLE 23.00 AL CASTELLO CANUSSIO MUSICA E CINEMA CON “UN PALCO ALCINEMA” LA MUSICA NELL’OPERA DI LUCHINO VISCONTI.

PER I MITTEL_INCONTRI L’APPUNTAMENTO “MITTELFEST IN ONDA”: DIRETTAMENTE DAL CAFFÈ SAN MARCO DICIVIDALE, DIRETTA RADIOFONICA DI RADIO RAI REGIONALE CON LA PUNTATA SPECIALE DEDICATA AL FESTIVAL,CONDOTTA DA MARIO MIRASOLA.

Ancora anteprime assolute per gli appuntamenti in calendario a Mittelfest giovedì 24 luglio. Debutta al festival (piazza Duomo ore 22)la produzione Mittelfest che unisce sul palco due artisti regionali, ormai di fama internazionale. Il recente romanzo del poeta friulanoPierluigi Cappello, Questa libertà (alla sua prima prova narrativa, vincitore del Premio internazionale Tiziano Terzani), diventa unasuite firmata dal pianista e compositore Glauco Venier. L’ispirazione all’autore è giunta direttamente dal concetto che di libertà dà lostesso Cappello, eccezionalmente presente in scena. Sul palco anche il Quartetto d’archi composto da Nicola Mansutti e AnnaApollonio ai violini; Margherita Cossio alla viola e Andrea Mustoal violoncello, con Fabiano Fantini e Massimo Somaglino agli ‘effettivoce’.

Tanti furono i poeti che ispirarono i loro versi alla guerra cantandone la sua utilità o denunciando le atrocità. Ad aprire una finestra sullapoesia della Grande Guerra il recital letterario “Mentre le granate cantavano orribilmente” (Chiesa di Santa Maria dei Battuti ore 18)ideato da Emanuele Carrucci Viterbi all’interno del progetto Voci dalla trincea. I versi di Alvaro, Apollinaire, D’Annunzio, Owen,

24/7/2014 MITTELFEST, il programma di giovedì 24 luglio 2014 - IL GIORNALE DEL FRIULI | IL GIORNALE DEL FRIULI

http://www.ilgiornaledelfriuli.net/udine-cron/mittelfest-programma-giovedi-24-luglio-2014/ 3/4

Stramm, Trakl e Ungaretti rivivranno in un suggestivo percorso tra passaggi e memoria che hanno attraversato il secolo passato. Igiovani e prodigiosi musicisti del Josef Suk Quartet, vincitori del Premio Trio di Trieste 2013, saranno i protagonisti del concertonella Chiesa di San Francesco (ore18) Dal cuore dell’Europa, su musiche di Brahms, Martinu e Dvořák . Vincitori di numerosi premiinternazionali, nei giovani componenti della formazione, la vedova del celebre violinista Josef Suk, pronipote di Antonín Dvořák, hariconosciuto una singolare eredità affidando loro il lascito di quell’importante nome per conservare la memoria dell’artista cèco.

Per la rassegna Mittel_Figura, debutta a Cividale dopo l’anteprima di Gorizia lo scorso inverno, “Zlateh la capra”, una produzione delCTA – Centro Teatro Animazione e Figure (via Monastero Maggiore ore 23), tratta dal repertorio dello scrittore ebreo polacco IsaacSinger, premio Nobel per la letteratura nel 1978. Curato da Antonella Caruzzi, e affidato in scena all’attrice Duska Kovacevic,l’allestimento rientra nel percorso di ‘letteratura e figure’ varato dal CTA ed è tratto da un noto racconto di Singer che si dipana per voce,figure e immagini, narrando lo straordinario rapporto che si costruisce fra un bambino e una vecchia capra destinata al mercato. “Ibambini – spiega Isaac Singer – sono i migliori lettori di letteratura autentica. Gli adulti sono ipnotizzati da grossi nomi, da giudiziesagerati e da una pressante pubblicità. I bambini non ci cascano. A loro piace ancora la chiarezza, la logica e persino la punteggiatura,così sorpassata”.

Da non perdere lo spettacolo “Trenofermo a­Katzemacher” di Dario Aita e Elena Gigliotti (Teatro Ristori ore 20), una produzione dellagiovane e scatenata Compagnia nO (Dance first, Think later) – segnalazione speciale al Premio Scenario 2013 – per un graffianteaffresco di vite al margine. È una storia di branco, di motorini e adolescenti coccolati dalle mamme e con i padri assenti. Una storia delsud, cantata e danzata come un musical neomelodico, dove il tema della discriminazione apparentemente si rovescia: “l’altro” qui è unodel nord, un tedesco, ma le dinamiche della differenza sono le medesime.

Le musiche nell’opera di Luchino Visconti saranno al centro dell’appuntamento di tarda serata al Castello Canussio (ore 23). Inprogramma con lo spettacolo “Un palco al cinema” che racconta in prima persona la poliedrica esperienza del grande regista, dalsodalizio con Maria Callas alle pellicole che maggiormente hanno accolto il melodramma come elemento strutturale e narrativo. Unaideazione di Clementina Antonaci con gli Oneiron Ensemble, Felix Bellanti voce narrante, montaggio video Giorgio Affanni, un progettoMittelfest 2014 a cura di Roberto Calabretto e l’Università di Udine.

MITTEL_INCONTRI PRESENTA: MITTELFEST IN ONDA

in collaborazione con sede Rai FVG

Giovedì 24 luglio, Caffè San Marco, ore 11.00

Appuntamento speciale per i Mittel_Incontri con la diretta di Radio1 sede Rai del Friuli Venezia Giulia: dalle 11.07, direttamente dalCaffè San Marco di Cividale, andrà in onda in diretta la trasmissione dedicata a Mittelfest 2014, condotta dal giornalista MarioMirasola. Mittelfest in onda prevede la presenza di molti ospiti, dal direttore di Mittelfest Franco Calabretto, al Presidente FedericoRossi, il Sindaco di Cividale del Friuli Stefano Balloch, la consulente per il teatro Rita Maffei, l’attore Massimo Somaglino, RobertoPiaggio, curatore di Marionette & Burattini, il pianista Glauco Venier, ..

La trasmissione va in diretta dalle frequenze di Radio Rai, in diretta streaming audio su www.sedefvg.rai.it, in diretta video sumittelfest.org e messaggero veneto.it e potrà essere seguita dal caffè da tutto il pubblico del festival, che potrà scoprire comefunziona una diretta radiofonica

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Page 25: Rassegna Stampa 23 Luglio 2014

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24/7/2014 MITTELFEST, il programma di giovedì 24 luglio 2014 - IL GIORNALE DEL FRIULI | IL GIORNALE DEL FRIULI

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Stramm, Trakl e Ungaretti rivivranno in un suggestivo percorso tra passaggi e memoria che hanno attraversato il secolo passato. Igiovani e prodigiosi musicisti del Josef Suk Quartet, vincitori del Premio Trio di Trieste 2013, saranno i protagonisti del concertonella Chiesa di San Francesco (ore18) Dal cuore dell’Europa, su musiche di Brahms, Martinu e Dvořák . Vincitori di numerosi premiinternazionali, nei giovani componenti della formazione, la vedova del celebre violinista Josef Suk, pronipote di Antonín Dvořák, hariconosciuto una singolare eredità affidando loro il lascito di quell’importante nome per conservare la memoria dell’artista cèco.

Per la rassegna Mittel_Figura, debutta a Cividale dopo l’anteprima di Gorizia lo scorso inverno, “Zlateh la capra”, una produzione delCTA – Centro Teatro Animazione e Figure (via Monastero Maggiore ore 23), tratta dal repertorio dello scrittore ebreo polacco IsaacSinger, premio Nobel per la letteratura nel 1978. Curato da Antonella Caruzzi, e affidato in scena all’attrice Duska Kovacevic,l’allestimento rientra nel percorso di ‘letteratura e figure’ varato dal CTA ed è tratto da un noto racconto di Singer che si dipana per voce,figure e immagini, narrando lo straordinario rapporto che si costruisce fra un bambino e una vecchia capra destinata al mercato. “Ibambini – spiega Isaac Singer – sono i migliori lettori di letteratura autentica. Gli adulti sono ipnotizzati da grossi nomi, da giudiziesagerati e da una pressante pubblicità. I bambini non ci cascano. A loro piace ancora la chiarezza, la logica e persino la punteggiatura,così sorpassata”.

Da non perdere lo spettacolo “Trenofermo a­Katzemacher” di Dario Aita e Elena Gigliotti (Teatro Ristori ore 20), una produzione dellagiovane e scatenata Compagnia nO (Dance first, Think later) – segnalazione speciale al Premio Scenario 2013 – per un graffianteaffresco di vite al margine. È una storia di branco, di motorini e adolescenti coccolati dalle mamme e con i padri assenti. Una storia delsud, cantata e danzata come un musical neomelodico, dove il tema della discriminazione apparentemente si rovescia: “l’altro” qui è unodel nord, un tedesco, ma le dinamiche della differenza sono le medesime.

Le musiche nell’opera di Luchino Visconti saranno al centro dell’appuntamento di tarda serata al Castello Canussio (ore 23). Inprogramma con lo spettacolo “Un palco al cinema” che racconta in prima persona la poliedrica esperienza del grande regista, dalsodalizio con Maria Callas alle pellicole che maggiormente hanno accolto il melodramma come elemento strutturale e narrativo. Unaideazione di Clementina Antonaci con gli Oneiron Ensemble, Felix Bellanti voce narrante, montaggio video Giorgio Affanni, un progettoMittelfest 2014 a cura di Roberto Calabretto e l’Università di Udine.

MITTEL_INCONTRI PRESENTA: MITTELFEST IN ONDA

in collaborazione con sede Rai FVG

Giovedì 24 luglio, Caffè San Marco, ore 11.00

Appuntamento speciale per i Mittel_Incontri con la diretta di Radio1 sede Rai del Friuli Venezia Giulia: dalle 11.07, direttamente dalCaffè San Marco di Cividale, andrà in onda in diretta la trasmissione dedicata a Mittelfest 2014, condotta dal giornalista MarioMirasola. Mittelfest in onda prevede la presenza di molti ospiti, dal direttore di Mittelfest Franco Calabretto, al Presidente FedericoRossi, il Sindaco di Cividale del Friuli Stefano Balloch, la consulente per il teatro Rita Maffei, l’attore Massimo Somaglino, RobertoPiaggio, curatore di Marionette & Burattini, il pianista Glauco Venier, ..

La trasmissione va in diretta dalle frequenze di Radio Rai, in diretta streaming audio su www.sedefvg.rai.it, in diretta video sumittelfest.org e messaggero veneto.it e potrà essere seguita dal caffè da tutto il pubblico del festival, che potrà scoprire comefunziona una diretta radiofonica

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