Rassegna Stampa 21 Luglio 2014

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cartografia della bellezza inquieta Rassegna Stampa 21 luglio 2014 Sacrario di Redipuglia 6 luglio 2014 Cividale del Friuli 19-27 luglio 2014

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Sacrario di Redipuglia6 luglio 2014

Cividale del Friuli19-27 luglio 2014

cartografi a della bellezzainquieta

Rassegna Stampa21 luglio 2014

Sacrario di Redipuglia6 luglio 2014

Cividale del Friuli19-27 luglio 2014

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di Alberto Rochira CIVIDALE

La quinta giornata del Mittel-fest, domani, sarà nel segnodella musica contemporaneae di una delle massime compo-sitrici viventi, l’ultraottanten-ne Sofija Asgatovna Gubajduli-na, la cui partitura “Warum?Wozu? Wodurch?”, creata do-po lunghi anni di silenzio e de-dicata al flautista italiano Mas-simo Mercelli, sarà presentataal festival di Cividale per la se-conda esecuzione a livellomondiale. Prima assoluta diquesta nuovissima composi-zione per flauto, flauto basso,clarinetto, clarinetto basso earchi, il giorno prima, 22 lu-glio, a Forlì, nell’ambitodell’Emilia Romagna Festival,diretto da Mercelli, capofila diun progetto Gubajdulina insie-me con una cordata di altriprestigiosi festival internazio-nali: Ravello, Ljubljana, Festi-val de Música de Canarias,Staatskapelle Dresden, Am-sterdam Sinfonietta, FestivalPianistico Internazionale diBrescia e Bergamo, Fondazio-ne Arena di Verona.

«È stato questo pool di festi-val europei di prima grandez-za – spiega l’anima del proget-to Massimo Mercelli – a com-missionare alla geniale Gu-bajdulina l’inedita e straordi-naria composizione». E il Mit-telfest di Cividale, diretto daFranco Calabretto, è entratonella cordata nel ruolo di«partner eccellente – affermaMercelli – in quanto considera-to uno dei più importanti festi-val italiani. Tanto che – prose-gue – è proprio sul palco delMittelfest che la nuova operasarà eseguita per la secondavolta in tutta la storia”. Il flauti-sta di fama internazionaleMercelli, al quale, grazie “auna serie di illustri connessio-ni aperte», anche altri compo-sitori contemporanei del cali-bro di Nyman, Glass, Sollima ePenderecki hanno dedicato lo-ro brani, conosce benissimo lapluripremiata Sofija, nata nel1931 nella repubblica russadel Tatarstan, all'epoca inUnione Sovietica.

«Un personaggio di carismainfinito – dice -: una donna dipiccolissime dimensioni, maun gigante dal punto di vistacompositivo e anche umano.All’età di soli vent’anni ebbe ilcoraggio di entrare in apertocontrasto con Stalin, andandoincontro a si sa quali rischi.Dunque Sofija è davvero un

pezzo importante di storia delNovecento: per il respiro spiri-tuale, la tecnica raffinata ecomplessa, il magistrale equili-brio tra struttura formale e in-tuizione, è davvero una delle fi-gure chiave della musica con-temporanea».

L’inedita composizione,«che possiede una tale varietàdi sentimenti, emozioni e colo-

ri – commenta Mercelli – daracchiudere in trenta minutidi musica un mondo interocon i suoi perché e le risposteche Gubajdulina tenta di da-re», sarà eseguita dunque a Ci-vidale il 23 luglio alle 19 nellasala San Francesco, nel concer-to intitolato “On my pure intui-tion”. Sul palco la Filarmonicadel Teatro Regio di Torino, e

Massimo Mercelli, al flauto,Riccardo Crocilla al clarinetto,Andres Mustonen, direttore eviolino solista. Prima sarannoproposte musiche di JohannSebastian Bach e alla fine ilbrano della Gubajdulina, chesarà presente in sala dalle ore17, protagonista di un incon-tro aperto al pubblico (a in-gresso gratuito), moderato da

Francesco Antonione.Ieri applausi per i sei virtuo-

si della danza contemporanea(compagnia Arearea), che, ac-compagnati da tre musicisti,hanno portato in bicicletta perle vie cittadine la coreografiaideata da Marta Bevilacqua,“Ruedis, ruote di confine”, rac-contando il primo conflittomondiale con poesia e sugge-

stivi riferimenti ai movimentiartistici del primo ’900. Poi l’at-teso debutto del dramma“FaustIn & Out”, serrato con-fronto tra il Faust di Goethe eun drammatico e inquietantecaso di cronaca austriaco fir-mato nel 2010 dal Premio No-bel per la letteratura ElfrideJelinek, nella rilettura dell’Ac-cademia degli Artefatti in“Sketches”, diretto dal registaFabrizio Arcuri. La giornata siè conclusa con la CamerataSalzburg, l’adrenalinica danzaverticale di “Little Nemo”, suimuri della Torre Asquina delcentrale Foro Giulio Cesare, ela commedia musicale“Sciantose, eccentriche e divedel microfono” di Giorgio U.Bozzo, con Ariella Reggio e iltrio delle Sorelle Marinetti.

Oggi appuntamenti con ladanza, “Atto bianco” (secondacoreografia verticale, ore 17), ilteatro dell’Accademia d’artedrammatica Nico Pepe di Udi-ne con “Mort à vendre” (ore18), la musica del Trio “BalkanStrings” (ore 19.30) e del“Brass & Percussion” ensem-ble del Conservatorio Tartinidi Trieste (ore 21). Ancora tea-tro internazionale con “Unatomba per Boris Davidovic”(ore 21). Tra gli appuntamentidi domani, ancora danza (ore22.30), con “The Old Testa-ment” dell’austriaco “The Loo-se Collective”.

©RIPRODUZIONERISERVATA

Gubajdulina, un’opera nuova per ilMittelfest“Warum? Wozu? Wodurch?”, creata dopo lunghi anni di silenzio dalla compositrice, verrà eseguita mercoledì a Cividale

LA DIVA DI “GLEE”

Morandini ne compie 90eMilano lo festeggia

Addio a JamesGarner“cattivo”del cinema

Sofija Gubajdulina, una delle massime compositrici viventi, sarà di scena a Mittelfest con una sua opera; a destra “Ruedis” (foto d’Agostino)

GORIZIA

Dopo l’intenso avvio del weekend tra tavole rotonde - su CarloMazzacurati e sulla GrandeGuerra -, incontri di sceneggia-tura, laboratori per bambini eproiezioni a ritmo serrato, la set-timana del Premio Amidei siapre a Gorizia con “Uomini con-tro”, di Francesco Rosi, inseritonella sezione “La Grande Guer-ra. L’occhio del cinema”, pre-sentata in collaborazione conl’Associazione Palazzo del Cine-ma - Hiša Filma. Liberamenteispirato al libro di memorie “Unanno sull’Altipiano” di EmilioLussu - nel quale per la primavolta nella letteratura italianaveniva dichiarata l'irrazionalità

e il non-senso della guerra, dellagerarchia e dell'esasperata disci-plina militare in uso al tempo -del film verrà proiettata la copiarestaurata proveniente dalla Ci-neteca Nazionale di Roma.

Prosegue anche la retrospetti-va integrale dedicata aMazzacu-rati con due pellicole, “La linguadel santo” del 2000 e la più re-cente “La passione” del 2010. Senel primo «Mazzacurati vuolerinverdire i fasti della comme-dia all'italiana, cercando di rac-contare un presente disastrato eparadossale, con frecciatine ver-so il miracolo del Nord-Est»(Mereghetti, Dizionario deiFilm 2008), “La passione”, comecita una nota di Mazzacuratistesso, «parla della paura di cre-

are e del blocco che nasce daquesto, ma anche di questo stra-no paese che sembra dover toc-care ogni volta il fondo per tro-vare la forza e le idee per riscat-tarsi».

La retrospettiva dedicata aMazzacurati non si fermerà aGorizia. Grazie, infatti, alla colla-borazione tra il Premio Amidei eCinemazero di Pordenone, ilCec di Udine e La Cappella Un-derground di Trieste, sarà possi-bile vedere alcuni film dell’auto-re padovano anche negli altri ca-poluoghi di provincia a partireda oggi. A dare il via alle proie-zioni alle 19.30 il Visionario diUdine con “Vesna va veloce”, se-guito alla 21.30 da “La giusta di-stanza”.

“Uomini contro”, guerra e gerarchie senza sensoArriva al Premio Amidei, a Gorizia, il film di Francesco Rosi nella copia recentemente restaurata

Francesco Rosi, Leone d’oro alla carriera alla 69.a Mostra di Venezia

No a baci, abbracci o foto. Soprattutto, no a domande su CoryMonteith, trovato morto di overdose lo scorso anno, fidanzatonella fiction e nella vita. Sono le richieste imposte dall'entouragedi Lea Michele, la star di “Glee” ospite ieri del Giffoni Experience.

Lea Michele: niente baci e domande

ROMA

Il regista Elia Kazan paragona-va la condizione del critico aquella dell'«eunuco nell'ha-rem che passa il suo tempo acontemplare quel che gli è pre-cluso e proibito»: è la definizio-ne che ama citare MorandoMorandini, pensando alla suapassione di una vita, il cinema,e che il critico ripete oggi, allavigilia del 90.o compleanno,che cade oggi. È nato a Comonel 1924 e Milano, dove vive, lofesteggia assegnandogli l'Am-brogino d'Oro. Oggi il nomeMorandini è diventato popola-

re grazie al Dizionario dei filme delle serie tv, edito da Zani-chelli dal 1999 e che porta ilsuo nome, curato da lui stesso,con la moglie Laura sino allasua scomparsa, e la figlia Lui-sa, anche lei critico cinemato-grafico. Ogni anno l'opera vie-ne aggiornata e Morandini an-cor oggi assiste quotidiana-mente alla proiezione delle no-vità cinematografiche, rive-dendo e ripensando i suoi giu-dizi su film già recensiti. Nelmondo del cinema e della cul-tura il nome di Morandini è pe-rò sinonimo di qualità e di im-pegno.

LOS ANGELES

A 86 anni è morto James Gar-ner, nella sua casa di Brentwo-od, area esclusiva di Los Ange-les, «per cause naturali» comeha confermato la polizia. Affa-scinante, ironico e sornione,l'attore è stato capace di inter-pretare in più di 50 film (direttofra gli altri, da John Sturges,Blake Edwards, Martin Ritt,Clint Eastwood), per oltre 50 an-ni di carriera, tra cinema e tv,con la stessa grazia, simpaticigaglioffi e “cattivi”.

Nato a Norman, in Oklaho-ma, nel 1928, è entrato a 16 anni

nella marina militare. Ha parte-cipato alla Guerra di Corea, du-rante la quale è stato ferito, otte-nendo onorificenze al valor mi-litare). Come attore, ha attraver-sato tutti i generi, con una no-mination all'Oscar nel 1985 perla commedia romantica “L'amore di Murphy” di MartinRitt, dove si calava nei panni diun farmacista anticonformistache si innamora di una divorzia-ta (Sally Field). Il suo successo èlegato anche a due serie tv“cult”: quella western che l'halanciato, tra gli anni '50 e '60,“Maverick”, e “AgenziaRockford”, negli anni '70.

LUNEDÌ 21 LUGLIO 2014 IL PICCOLO Cultura e Spettacoli 25

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«Lamafia probabilmentescomparirà,manon subito»Pif, Pierfrancesco Diliberto, ancora applaudito nell’ultimo giorno della Postaja«Non so perché continuo a salire quassú, per me però è un piacere, una gioia»

D ice che la mafia «scom-parirà, probabilmente»(testuale: «Mettiamola

così: sono cautamente ottimi-sta»), ma che non saremo noi asalutare la svolta. «Ci vuole tem-po, tanto tempo, per i processidi evoluzione culturale», sen-tenzia Pif - al secolo Pierfrance-so Diliberto -, ex Iena, condutto-re e autore televisivo (suo il pro-gramma Il Testimone), scritto-re, regista, attore... e perfino, daqualche mese e «di sicuro fino adicembre», testimonial del co-losso Telecom-Tim. Nonché,appunto, esperto di mafia &mafie e, per varie ed eventuali,volto amatissimo dalle giovanigenerazioni (non casuale la de-finizione coniata, ad hoc, da Al-do Grasso: «Pif - ha scritto - vei-cola un’antropologia light»).

Più che comprensibile, così,che la remota (ma ormai cono-sciutissima) Stazione Topolò locorteggi, anno dopo anno: me-no intuitivo, invece, il motivoper cui il poliedrico personag-gio dice puntualmente di sì alcuratore (Moreno Miorelli) diquesta rassegna di confine chedell’anticonvenzionalità ha fat-to il proprio marchio.

«Sarò sincero: non saprei

spiegare neanch’io, esattamen-te, perché continuo a salirequassù. So solo che ci vengosempre volentieri: è un piacere,una gioia». Eccola, la chiave. «InItalia - commenta l’artista - i fe-stival pullulano, non c’è, volen-do, che l’imbarazzo della scelta.Topolò, però, è un unicum,qualcosa di diverso, di inimita-bile. All’inizio, confesso, fu il no-me ad attirarmi...».

Galeotto, insomma, quel suo-no da fumetto. Poi, però, è ba-stato poco per cogliere, dietrola suggestione vocale, l’animadi un luogo, della gente che loravviva, di una proposta cultu-

rale uguale solo a se stessa e incontinua evoluzione: «Nel no-stro strano Paese si è perso il gu-sto di fare le cose per il semplicemotivo che piacciono. La miapresenza a Topolò è una sortadi ribellione a tale tendenza: mipiace esserci, appunto, ci stobene. E’ una boccata d’ossige-no».

E per la terza volta, così, lamente-volto del film “La mafiauccide solo d’estate” ha rag-giunto (ieri, giorno di chiusuradella Postaja) il minuscolo bor-go, in bilico sulla fascia di confi-ne. Ha regalato agli spettatori(«numerosissimi, anche stavol-

ta!», gongola il “patron” Miorel-li) una serata d’improvvisazio-ne sul tema, e rieccoci, dellamafia, sorta di “sequel” live allapellicola di cui sopra. Che nonrimarrà, facile intuirlo visto ilsuccesso, l’unica: «Sto pensan-do, già da qualche tempo, a unaltro lavoro. Non anticipo nul-la, sono allo stadio del semplicepensiero: sono consapevole, incompenso, che l’operazione sa-rà più impegnativa della prece-dente... perché adesso, visto ilriscontro del debutto, le aspet-tative del pubblico sono di uncerto tipo».

Di buono, volesse replicare -

in qualche modo - il soggetto,c’è che «la gente, da qualchetempo, mi ascolta sempre vo-lentieri quando parlo di dinami-che mafiose. E sapete di chi è ilmerito? Del mio ruolo nellecampagne di reclame per la Te-lecom. Non avrei mai immagi-nato una cosa simile. La popola-rità che regala uno spot è tale daprodurre pure questi inattesi,ma più che benvenuti, effetti.Non i soli, peraltro: l’esperienzasul set pubblicitario mi ha fattomaturare, professionalmente,molto».

Lucia Aviani©RIPRODUZIONE RISERVATA

Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto, è stato protagonista ieri nella giornata di chiusura di Stazione Topolò, il festival ospitato nel suggestivo paesino delle Valli del Natisone

a gemona

“Progetto Italia”ilmottodel Labche si apremercoledì sera

cividaleLeMarinettiamatedalledonneOggiladanzaverticaleelaPepe

luseveraSetteartistia“PlanetBardo”:ilviaoggiaVillanova

remanzaccoPaliodeigamberi,super-MacilarsSorpassodecisivoall’ultimogiro

il festival»stazione topolò

GEMONA

È “Progetto Italia” il motto concui si presenta quest’anno la 52ªedizione del Laboratorio inter-nazionale della comunicazionein programma a Gemona dal 23luglio al 14 agosto, il corso esti-vo per studiosi di italianisticaunico nel suo genere e incardi-nato in Friuli Venezia Giulia dal1980 in accordo tra l’universitàCattolica di Milano e l’Universi-tà di Udine che, concordemen-te, lo sponsorizzano. Lo sosten-gono la Regione, la Provincia diUdine e il Comune di Gemona.

Ad alzare il sipario sull’edizio-ne 2014, il taglio del nastro e laprolusione del rettore dell’Uni-versità di Udine, Alberto FeliceDe Toni, che mercoledì alle 19alla Casa dello studente di Ge-mona svilupperà il “ProgettoItalia” secondo le parole chiaveche il Lab ha individuatoquest’anno: “Made in Italy, fo-od, innovazione, impresa, tec-nologie sociali, social media, tu-rismo e sport”.

«Fin da subito il Lab si incari-ca di rendere concreto il temaprescelto, dando contenuti af-finché gli ospiti diventino anchenaturali ambasciatori del FriuliVenezia Giulia e dell’Italia neiloro Paesi», afferma il direttoredel Lab, Emanuela De Marchi.

Quest’anno, gli 83 di giovanistudiosi tra cui sei discendentidi emigranti friulani, provenien-ti da 35 paesi (dal Venezuela allaCina, dal Camerun all’Australia)di quattro continenti avrannomodo di condividere e celebra-re una nuova idea di Paese. A co-ronare idealmente questo itine-rario, il Premio Gamajun inter-national Award – Premio BrunoDe Marchi, che il 28 luglio saràconferito all’étoile all’OpéraGarnier di Parigi Eleonora Abba-gnato (ore 17.30 e 20.15 Teatrosociale-Gemona).

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SorelleMarinetti: «Le donnehannocapito il nostro stile»“Sciantose” ieri sera col trio e la Reggio. «Non siamo Drag Queen»

di Gian Paolo Polesini

Q uasi una strategia arti-stica decisa per ricrea-re lo stesso benefico

charme che il caffè-chantantassicurò agli antenati nostri.Nulla di complesso. Canzonet-te, piccole magie, performan-ce light, di foggia elegante. Raf-finatezze da proscenio ormaisostituite dal rumore dozzina-le. E per nulla casualmente Ni-cola Olivieri, Andrea Allione eMarco Lugli, dovendo tatuarsiaddosso un marchio, scelsero- sotto lo sguardo lungimiran-te del pigmalione Giorgio Boz-zo - proprio Sorelle Marinetti,inneggiando al maestro del fu-turismo, uno che allora puntòil dito sul varietà e disse: que-sto è il teatro del domani.

Il trio - assomigliante al mi-tologico Lescano - accetta l’in-vito Mittelfest, adotta l’opzio-ne commedia musicale, la tito-la Sciantose, eccentriche divedel microfono e ieri sera fa unfigurone assieme all’amica dipalco Ariella Reggio, «una si-gnora meravigliosa - spiegaBozzo - che piglia in mano uncopione e alla prima letturanon sbaglia un colpo. Straodi-naria». E be’, la conosciamoda quel giorno, la Ariella.Okey, andiamo avanti.

Proposta che pescanell’amarcord, ovviamente,con la triestina Contrada adaver lanciato il sasso. Bozzoraccoglie e le ragazze ci stan-no. «Forte è stata subito la vo-glia di rimettere in circolo lamodernità dei Trenta, far risal-tare il ruolo primario dellospettacolo nei tempi di crisipolitica e sociale. Serviva a di-strarre. Come ora, d’altron-de».

Turbina, Mercuria e Scintil-la. Scelgono questi nomi qui.Ci aiuta Nicola. «Io sono Tur-bina, il motore che spinge, for-se anche per la fisicità nonproprio filiforme, Mercuria èla dea dell’eloquenza e la gio-vane Scintilla, va da sè, la più

esuberante».Un terzetto non si forma

per volontà dello spirito san-to, ci vuole intanto una casua-le sistemata alla legge del caosche tutto sempre complica.«Ci conoscevamo già e qualco-sina avevamo pure tentato,ma senza soffermarci troppo.Fra l’individuare un provino eandarci, è passato pochissi-mo. Ognuno di noi si vantava,mi passi il termine, di una spe-cializzazione. Allione la dan-za, Lugli la recitazione io il

canto. Poteva starci che finissi-mo tutti e tre in uno shaker,no? Giorgio ci espose il proget-to e cominciammo a macina-re ore di studio. Arrivò lo scon-forto e subito dopo una nuovaaccelerata verso il completa-mento dell’idea».

Quelli voci vanno via assie-me come fosse una soltanto.«Non immagina nemmeno lafatica. Senza quella, tra l’altro,non ti allontani molto. Ognu-no di noi ha rilasciato del pro-prio e l’amalgama ha iniziato

a funzionare». Il Lescano, dice-vamo. «Pensi che cantaronotrecento cinquanta canzonidal 1936 al 1943, una vagonatadi musica impensabile nel ter-zo millennio». Eleganza. Citengono. Qualcuno, pigliandoun granchio, scrisse che le Ma-rinetti, in realtà, sono DragQueen. «Scelte e atteggiamen-ti diversi. Habitat diversi. Lorola discoteca, noi i palcosceni-ci. Il travestimento crea inevi-tabilmente disguidi. Alla lucedei fatti anche l’occhio spento

individua la differenza. Però ildibattito è aperto e i confinideboli. Il rischio di chi si con-cia con i costumi è oltrepassa-re il senso dell’operazione. Sevuoi strafare, va bene, a quelpunto è l’opzione più sempli-ce. Se, altresì, il diktat è conser-vare uno stile, allora l’affare sicomplica. Non hai spazio per ifunambolismi».

Il taglio Marinetti è sartoria-le. Sforbiciate senza tremolii.Stoffe leggere. Adattabili allemisure famigliari, dai piccini

ai nonni. «È naturale ricevereapplausi dai brizzolati, certimotivetti rinfrescano memo-rie arrugginite. L’armonia ètalmente facile da assimilareche pure i bambini ci voglionobene. Secondo statistiche affi-dabili è la donna a farci il filopiù di altri, e ciò risuona comeuna stranezza. Anzi, non es-sendo femmine, ma atteggian-dosi a loro, dovremmo averela categoria contro. Mah, me-glio così».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In scena la Nico Pepe e cinema in castelloAlle 17 - Saranno ancora le wall dancers della compagnia “IlPosto”, Elena Annovi e Simona Forlani, ad aprire ilcartellone con “Atto Bianco”, ideazione e coreografia diWanda Moretti, (al Belvedere). Le due danzatrici acrobatesaranno accompagnate dalle musiche per sax e liveelectronics di Marco Castelli metteranno in scena unaperformance di danza verticale che lascerà con il fiatosospeso, ispirata al tema dell'arca e dello spostamento e adun racconto di Buzzati.- Alle 18. Andrà in scena, nella Chiesa di Santa Maria deiBattuti, in prima assoluta “Mort à vendre” un'incursionemultilingue nel centenario della Grande Guerra cheriassume in un unico palcoscenico tutte le guerre e le vitedei soldati trasformate in merce di poco valore. Unaoriginale rilettura ha ispirato la regista e attrice olandeseMaril Van de Broek, in scena gli allievi del secondo anno delcorso della Civica Accademia “Nico Pepe” di Udine con ilcoordinamento artistico di Claudio de Maglio.- Alle 19. A incantare il pubblico con uno spettacolo in primaitaliana sarà il Trio Balkan Strings composto dal padreZoran e i figli Nikola e Zeljko Starcevic' nella chiesa di San

Francesco. Sono gli inventori dellachitarra suonata a sei mani.- Alle 21. Grande ritorno sulle scenedi Mittelfest per Ivica Buljan, tra ipiù apprezzati registi della nuovascena europea, che firma uno degliappuntamenti più attesi di questaedizione, lo spettacolo “Una tombaper Boris Davidovic” (TeatroRistori), che si ispira all'omonimoromanzo dello scrittore serboDanilo Kiš.- Alle 21. La musica saràprotagonista nell'appuntamento incartellone al Chiostro di SanFrancesco, dove risuoneranno gliottoni del Brass Ensemble delConservatorio Tartini di Triestediretto da David Short. Dal baroccoal contemporaneo.

- Alle 23. S’inaugura oggi anche il fortunato percorso conrealizzato in collaborazione con il Dams dell’Università diUdine, firmato da Roberto Calabretto, “Segnali di Cinema”che ripropone in cinque appuntamenti le nozze tra grandecinema e musica dal vivo. Si comincia proprio stasera nellospazio raccolto del Castello Canussio con uno dei capolavoricomici della storia del cinema, “Seven chances” (1925) diBuster Keaton che unisce azione, amore, risate e colpi discena. Il commento musicale è eseguito da Zerorchestra, sumusiche di Todesco, Cesselli, Ortolan. Ogni sera spaziolounge per chiacchiere e cocktail in castello, dalle 21.30.Infine s’inaugua stasera alle 21.30, sempre nella dimorastorica Canussio, anche una mostra fotografica cheracconta attraverso gli scatti dei suoi vincitori i primi 11anni del Premio giornalistico Marco Luchetta. “I nostriangeli. Le migliori 11 foto nel ricordo di Miran Hrovatin” fatappa adesso a Mittelfest dopo aver percorso i festivalVicino/Lontano ed èStoria. La mostra si potrà visitare daoggi alla fine del festival.

il programma di oggi

CIVIDALE

Serate con pubblico rapitodall’ingegno e dall’abilità digrandi artisti in scena confer-mano quanto la cultura do-vrebbe essere una risorsa. Unsegnale in questo senso - nono-stante le avversità che assilla-no l’arte in Italia - giungedall’apertura della danza diMittelfest: Le souffle de l’esprit.Un inno all’uomo e allo spirito,nel linguaggio universale delcorpo, che parla dell’anima eall’anima, rivelandone le segre-te emozioni, grazie ad artistiunici come i gemelli Jirí and Ot-

to Bubenícek, capaci di radu-nare attorno a sé altrettanti vir-tuosi e di sviluppare coreogra-fie suggestive in linea con lapiù brillante vocazione coreuti-ca. Una danza che coniuga fisi-cità e afflato interiore, popola-rità (primi ballerini entrambi,uno al Dresden SemperoperBallett, l’altro all’Hamburg Bal-lett) e rigore, espressi nell’in-calzante alternanza di figura-zioni corali, duetti e assoli.

In scena accanto a loro glistrepitosi Salenko, Mehrab-yan, Markowskaja, Merkulova,Vallejo, Zhu, Martinez, Tuckere il talento italiano Francesco

Pio Ricci. Un concentrato dibellezza formale innerva i quat-tro movimenti della serata sindal primo (cui si rifà anche il ti-tolo dello spettacolo) che sisnoda tra avviluppi dinamici,statuari bloccaggi e slanci. Lesequenze acquistano fascino ericchezza a ogni cambio di for-mazione spaziale perché nellaprecisione e nella fluidità delgesto risiede la naturale logicadinamica dello stile coreografi-co di Jirí. Impulsi rapidi e am-pie estensioni, s’intersecano agestualità a tratti fanciullescheche confluiscono nell’appas-sionato trio conclusivo, Canon

in D major di Pachelbel-Bube-nicek, in cui l’emotività èespressa da un flusso dinami-co impetuoso. Seducente Toc-cata in cui il processo creativosi addentra nella sfera intimacon fare poetico, orientato dalgesto che guida lo spostamen-to dei corpi in scena e uno ver-so l’altro. Una dimensioneatemporale sublime, lirica eperpetua, tesa a percepire fisi-camente la sensazione dellosfioramento tra corpi che si ri-verbera e si rigenera continua-mente nell’interazione di 3coppie e un solista. Dopo Tor-que di Dominik Strobl, irrom-

pe, per i due gemelli, l’unisonoperfetto de Les Indomptés diMertens-Brumachon. Dinami-che segmentate stile cartoon eplastiche sospensioni, in cui

uno è sostegno e rifugio vicen-devole all’altro, fanno scaturi-re ripetute ovazioni.

Elisabetta Ceron©RIPRODUZIONE RISERVATA

Successo oltre ogni aspettativaper la 21ª edizione dello storicofestival Marionette & Burattininelle Valli del Natisone,promosso dal CTA – CentroTeatro Animazione e figure perla direzione artistica di RobertoPiaggio e Antonella Caruzzi.Oltre tremila spettatori hannoseguito questi giorni, davenerdì a domenica, ilprogramma di spettacoli delweek end allestito conprestigiose ospitalità italiane estraniere, e con il percorso di“letteratura e figure” che hapresentato due produzionitargate CTA.Intanto, fino al sabato 26 aCividale, nell’ambito diMittelfest 2014, sarà di scena ilcartellone di “Mittel-Figura”,curato dal CTA per offrire alpubblico di Mittelfest unasezione organica dedicata al

Teatro d’Animazione. Unpercorso di “tendenze etecniche”, rappresentativo deisegnali e delle novità cheprovengono dal teatro di figuradel nostro tempo.Oggi, lunedì, a Palazzo dePortis: alle 18 Teatro intrambusto presenta “Varietàprestige”, imperdibilepalcoscenico dove sfilanooggetti retrò e dove la SignoraTeatro decide di dar vita ad unamagia fatta di ... llustrini,lunghi abiti di seta, raffinatezzae zucchero.La Signora può creare magie esogni e il sogno di oggi è quellodel varietà: un’altra epoca,un’altra musica ... “Signore esignori benvenuti al VarietàPrestige, l’unico spettacolototalmente in carne e legno!” ...Ingresso libero, info:www.ctagorizia.it

Oltre tremila spettatori nelle Valli

Le Sorelle Marinetti ieri sera in scena con “Sciantose”; Oggi: i ragazzidella Pepe, la danza verticale e “Una tomba per Boris Davidovic”

festival»mittelfest 23

CIVIDALE

Piccole piume nere, stipate inuna gabbietta di uccellini, flut-tuano nell'aria. Un uomo (Ro-berto Cocconi) che si è appenafatto la barba ha acceso unamiccia, ha atteso lo scoppio epoi a cavallo di una bicicletta èscappato mentre le ceneri nerehanno dato l'avvio a una danzaprima composta e poi freneticache si è spezzata soltanto conl'urlo di una sirena d'allarme.Ruedis, ruote di confine, ultimaproduzione di Arearea è unadelicata storia di guerra, amo-re, accampamenti e trincee,scritta per sei danzatori (MartaBevilacqua, Luca Campanella,Roberto Cocconi, ValentinaSaggin, Anna Savanelli, LucaZampar), tre musicisti (Leo Vir-gili, Gabriele Cancelli e MarkoLasic) e sette biciclette dei pri-mi del Novecento, per raccon-tare la Grande Guerra.

Il progetto, illuminato dauna coreografia attenta, misu-rata e mai retorica, anzi poeticae ironica firmata da Marta Bevi-lacqua e costruito su quattroquadri per altrettante piazze,ha conquistato il pubblico diMittelfest grazie alla danza con-temporanea, potente e fisicapiù che mai e al contributo of-ferto alla coreografia dalle sug-gestioni provenienti dai grandimovimenti artistici del 1914, daDuchamp (Piazza San France-sco) agli sposi fluttuanti di Cha-gall (Foro Giulio Cesare) alle so-norità intonarumori di Luigi

Russolo (Sagrato del Duomo) fi-no alle tinte forti di Kokoschka(slargo del Ponte del Diavolo).

Arearea, incalzata da musicadal vivo d'ispirazione futurista,riprende la tradizione itineran-te di Mittelfest, e con questo ul-timo lavoro porta all'estremol'elogio del dinamismo chespinse il mondo dritto alla guer-ra. Il racconto ha molte sfuma-ture. C'è ironia quando è passa-tempo e gioco, un rubandieraper chi l'ha decisa, ferociaquando la danza si fa battagliae corpo a corpo, smarrimentoquando gli uomini in trinceacon le biciclette diventate can-noni chiedono di issare bandie-ra bianca. L'amore, nonostantela guerra c'è ancora, ma sposi einvitati hanno sul viso masche-re anti gas e le danze di festa,un po' folli, segnano il riaffer-marsi della vita nel frastuonodelle bombe. Il finale, unastruggente marcia funebre conle biciclette portate come crocisulle spalle dagli uomini e ledonne sole a cercare conforto èdi desolante bellezza. Ancorapiume in gabbie più grandi e ditutti i colori, volano in aria e re-stano a terra come le anime deicombattenti rimaste sul cam-po di battaglia. La guerra è fol-le, la pace è l'unica via percorri-bile e gli applausi del pubblicodi Mittelfest sono l'omaggio tri-butato a un lavoro intelligenteche racconta la Grande Guerracon una delicatezza rara.

Fabiana Dallavalle©RIPRODUZIONE RISERVATA

Ruedis, elogio del dinamismoche spinse ilmondo in guerraSuccesso di Arearea per le piazze cividalesi, gradito ritorno allo show itineranteDelicato racconto danzante che ha saputo raccontare i sentimenti del conflitto

Folla al seguito degli Arearea, ieri a Cividale (Foto Phocus Agency)

Ballerini sul proscenio. Standing ovation in piazza Duomo (F.Phocus Agency)

danza

Ovazioni ai Bubenícek, inno all’uomoe allo spirito“Le souffle de l’esprit”, un balletto che ha saputo coniugare fisicità e afflato interiore

marionette&burattini

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22 Messaggero Estate MESSAGGERO DEL LUNEDÍ 21 LUGLIO 2014

Copia di 4ebee60c52f76b6af5c82bb816fac991

Page 6: Rassegna Stampa 21 Luglio 2014

Data:

Pagina:2014

Data: 21 luglio 2014

Pagina: 23

SorelleMarinetti: «Le donnehannocapito il nostro stile»“Sciantose” ieri sera col trio e la Reggio. «Non siamo Drag Queen»

di Gian Paolo Polesini

Q uasi una strategia arti-stica decisa per ricrea-re lo stesso benefico

charme che il caffè-chantantassicurò agli antenati nostri.Nulla di complesso. Canzonet-te, piccole magie, performan-ce light, di foggia elegante. Raf-finatezze da proscenio ormaisostituite dal rumore dozzina-le. E per nulla casualmente Ni-cola Olivieri, Andrea Allione eMarco Lugli, dovendo tatuarsiaddosso un marchio, scelsero- sotto lo sguardo lungimiran-te del pigmalione Giorgio Boz-zo - proprio Sorelle Marinetti,inneggiando al maestro del fu-turismo, uno che allora puntòil dito sul varietà e disse: que-sto è il teatro del domani.

Il trio - assomigliante al mi-tologico Lescano - accetta l’in-vito Mittelfest, adotta l’opzio-ne commedia musicale, la tito-la Sciantose, eccentriche divedel microfono e ieri sera fa unfigurone assieme all’amica dipalco Ariella Reggio, «una si-gnora meravigliosa - spiegaBozzo - che piglia in mano uncopione e alla prima letturanon sbaglia un colpo. Straodi-naria». E be’, la conosciamoda quel giorno, la Ariella.Okey, andiamo avanti.

Proposta che pescanell’amarcord, ovviamente,con la triestina Contrada adaver lanciato il sasso. Bozzoraccoglie e le ragazze ci stan-no. «Forte è stata subito la vo-glia di rimettere in circolo lamodernità dei Trenta, far risal-tare il ruolo primario dellospettacolo nei tempi di crisipolitica e sociale. Serviva a di-strarre. Come ora, d’altron-de».

Turbina, Mercuria e Scintil-la. Scelgono questi nomi qui.Ci aiuta Nicola. «Io sono Tur-bina, il motore che spinge, for-se anche per la fisicità nonproprio filiforme, Mercuria èla dea dell’eloquenza e la gio-vane Scintilla, va da sè, la più

esuberante».Un terzetto non si forma

per volontà dello spirito san-to, ci vuole intanto una casua-le sistemata alla legge del caosche tutto sempre complica.«Ci conoscevamo già e qualco-sina avevamo pure tentato,ma senza soffermarci troppo.Fra l’individuare un provino eandarci, è passato pochissi-mo. Ognuno di noi si vantava,mi passi il termine, di una spe-cializzazione. Allione la dan-za, Lugli la recitazione io il

canto. Poteva starci che finissi-mo tutti e tre in uno shaker,no? Giorgio ci espose il proget-to e cominciammo a macina-re ore di studio. Arrivò lo scon-forto e subito dopo una nuovaaccelerata verso il completa-mento dell’idea».

Quelli voci vanno via assie-me come fosse una soltanto.«Non immagina nemmeno lafatica. Senza quella, tra l’altro,non ti allontani molto. Ognu-no di noi ha rilasciato del pro-prio e l’amalgama ha iniziato

a funzionare». Il Lescano, dice-vamo. «Pensi che cantaronotrecento cinquanta canzonidal 1936 al 1943, una vagonatadi musica impensabile nel ter-zo millennio». Eleganza. Citengono. Qualcuno, pigliandoun granchio, scrisse che le Ma-rinetti, in realtà, sono DragQueen. «Scelte e atteggiamen-ti diversi. Habitat diversi. Lorola discoteca, noi i palcosceni-ci. Il travestimento crea inevi-tabilmente disguidi. Alla lucedei fatti anche l’occhio spento

individua la differenza. Però ildibattito è aperto e i confinideboli. Il rischio di chi si con-cia con i costumi è oltrepassa-re il senso dell’operazione. Sevuoi strafare, va bene, a quelpunto è l’opzione più sempli-ce. Se, altresì, il diktat è conser-vare uno stile, allora l’affare sicomplica. Non hai spazio per ifunambolismi».

Il taglio Marinetti è sartoria-le. Sforbiciate senza tremolii.Stoffe leggere. Adattabili allemisure famigliari, dai piccini

ai nonni. «È naturale ricevereapplausi dai brizzolati, certimotivetti rinfrescano memo-rie arrugginite. L’armonia ètalmente facile da assimilareche pure i bambini ci voglionobene. Secondo statistiche affi-dabili è la donna a farci il filopiù di altri, e ciò risuona comeuna stranezza. Anzi, non es-sendo femmine, ma atteggian-dosi a loro, dovremmo averela categoria contro. Mah, me-glio così».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In scena la Nico Pepe e cinema in castelloAlle 17 - Saranno ancora le wall dancers della compagnia “IlPosto”, Elena Annovi e Simona Forlani, ad aprire ilcartellone con “Atto Bianco”, ideazione e coreografia diWanda Moretti, (al Belvedere). Le due danzatrici acrobatesaranno accompagnate dalle musiche per sax e liveelectronics di Marco Castelli metteranno in scena unaperformance di danza verticale che lascerà con il fiatosospeso, ispirata al tema dell'arca e dello spostamento e adun racconto di Buzzati.- Alle 18. Andrà in scena, nella Chiesa di Santa Maria deiBattuti, in prima assoluta “Mort à vendre” un'incursionemultilingue nel centenario della Grande Guerra cheriassume in un unico palcoscenico tutte le guerre e le vitedei soldati trasformate in merce di poco valore. Unaoriginale rilettura ha ispirato la regista e attrice olandeseMaril Van de Broek, in scena gli allievi del secondo anno delcorso della Civica Accademia “Nico Pepe” di Udine con ilcoordinamento artistico di Claudio de Maglio.- Alle 19. A incantare il pubblico con uno spettacolo in primaitaliana sarà il Trio Balkan Strings composto dal padreZoran e i figli Nikola e Zeljko Starcevic' nella chiesa di San

Francesco. Sono gli inventori dellachitarra suonata a sei mani.- Alle 21. Grande ritorno sulle scenedi Mittelfest per Ivica Buljan, tra ipiù apprezzati registi della nuovascena europea, che firma uno degliappuntamenti più attesi di questaedizione, lo spettacolo “Una tombaper Boris Davidovic” (TeatroRistori), che si ispira all'omonimoromanzo dello scrittore serboDanilo Kiš.- Alle 21. La musica saràprotagonista nell'appuntamento incartellone al Chiostro di SanFrancesco, dove risuoneranno gliottoni del Brass Ensemble delConservatorio Tartini di Triestediretto da David Short. Dal baroccoal contemporaneo.

- Alle 23. S’inaugura oggi anche il fortunato percorso conrealizzato in collaborazione con il Dams dell’Università diUdine, firmato da Roberto Calabretto, “Segnali di Cinema”che ripropone in cinque appuntamenti le nozze tra grandecinema e musica dal vivo. Si comincia proprio stasera nellospazio raccolto del Castello Canussio con uno dei capolavoricomici della storia del cinema, “Seven chances” (1925) diBuster Keaton che unisce azione, amore, risate e colpi discena. Il commento musicale è eseguito da Zerorchestra, sumusiche di Todesco, Cesselli, Ortolan. Ogni sera spaziolounge per chiacchiere e cocktail in castello, dalle 21.30.Infine s’inaugua stasera alle 21.30, sempre nella dimorastorica Canussio, anche una mostra fotografica cheracconta attraverso gli scatti dei suoi vincitori i primi 11anni del Premio giornalistico Marco Luchetta. “I nostriangeli. Le migliori 11 foto nel ricordo di Miran Hrovatin” fatappa adesso a Mittelfest dopo aver percorso i festivalVicino/Lontano ed èStoria. La mostra si potrà visitare daoggi alla fine del festival.

il programma di oggi

CIVIDALE

Serate con pubblico rapitodall’ingegno e dall’abilità digrandi artisti in scena confer-mano quanto la cultura do-vrebbe essere una risorsa. Unsegnale in questo senso - nono-stante le avversità che assilla-no l’arte in Italia - giungedall’apertura della danza diMittelfest: Le souffle de l’esprit.Un inno all’uomo e allo spirito,nel linguaggio universale delcorpo, che parla dell’anima eall’anima, rivelandone le segre-te emozioni, grazie ad artistiunici come i gemelli Jirí and Ot-

to Bubenícek, capaci di radu-nare attorno a sé altrettanti vir-tuosi e di sviluppare coreogra-fie suggestive in linea con lapiù brillante vocazione coreuti-ca. Una danza che coniuga fisi-cità e afflato interiore, popola-rità (primi ballerini entrambi,uno al Dresden SemperoperBallett, l’altro all’Hamburg Bal-lett) e rigore, espressi nell’in-calzante alternanza di figura-zioni corali, duetti e assoli.

In scena accanto a loro glistrepitosi Salenko, Mehrab-yan, Markowskaja, Merkulova,Vallejo, Zhu, Martinez, Tuckere il talento italiano Francesco

Pio Ricci. Un concentrato dibellezza formale innerva i quat-tro movimenti della serata sindal primo (cui si rifà anche il ti-tolo dello spettacolo) che sisnoda tra avviluppi dinamici,statuari bloccaggi e slanci. Lesequenze acquistano fascino ericchezza a ogni cambio di for-mazione spaziale perché nellaprecisione e nella fluidità delgesto risiede la naturale logicadinamica dello stile coreografi-co di Jirí. Impulsi rapidi e am-pie estensioni, s’intersecano agestualità a tratti fanciullescheche confluiscono nell’appas-sionato trio conclusivo, Canon

in D major di Pachelbel-Bube-nicek, in cui l’emotività èespressa da un flusso dinami-co impetuoso. Seducente Toc-cata in cui il processo creativosi addentra nella sfera intimacon fare poetico, orientato dalgesto che guida lo spostamen-to dei corpi in scena e uno ver-so l’altro. Una dimensioneatemporale sublime, lirica eperpetua, tesa a percepire fisi-camente la sensazione dellosfioramento tra corpi che si ri-verbera e si rigenera continua-mente nell’interazione di 3coppie e un solista. Dopo Tor-que di Dominik Strobl, irrom-

pe, per i due gemelli, l’unisonoperfetto de Les Indomptés diMertens-Brumachon. Dinami-che segmentate stile cartoon eplastiche sospensioni, in cui

uno è sostegno e rifugio vicen-devole all’altro, fanno scaturi-re ripetute ovazioni.

Elisabetta Ceron©RIPRODUZIONE RISERVATA

Successo oltre ogni aspettativaper la 21ª edizione dello storicofestival Marionette & Burattininelle Valli del Natisone,promosso dal CTA – CentroTeatro Animazione e figure perla direzione artistica di RobertoPiaggio e Antonella Caruzzi.Oltre tremila spettatori hannoseguito questi giorni, davenerdì a domenica, ilprogramma di spettacoli delweek end allestito conprestigiose ospitalità italiane estraniere, e con il percorso di“letteratura e figure” che hapresentato due produzionitargate CTA.Intanto, fino al sabato 26 aCividale, nell’ambito diMittelfest 2014, sarà di scena ilcartellone di “Mittel-Figura”,curato dal CTA per offrire alpubblico di Mittelfest unasezione organica dedicata al

Teatro d’Animazione. Unpercorso di “tendenze etecniche”, rappresentativo deisegnali e delle novità cheprovengono dal teatro di figuradel nostro tempo.Oggi, lunedì, a Palazzo dePortis: alle 18 Teatro intrambusto presenta “Varietàprestige”, imperdibilepalcoscenico dove sfilanooggetti retrò e dove la SignoraTeatro decide di dar vita ad unamagia fatta di ... llustrini,lunghi abiti di seta, raffinatezzae zucchero.La Signora può creare magie esogni e il sogno di oggi è quellodel varietà: un’altra epoca,un’altra musica ... “Signore esignori benvenuti al VarietàPrestige, l’unico spettacolototalmente in carne e legno!” ...Ingresso libero, info:www.ctagorizia.it

Oltre tremila spettatori nelle Valli

Le Sorelle Marinetti ieri sera in scena con “Sciantose”; Oggi: i ragazzidella Pepe, la danza verticale e “Una tomba per Boris Davidovic”

festival»mittelfest 23

CIVIDALE

Piccole piume nere, stipate inuna gabbietta di uccellini, flut-tuano nell'aria. Un uomo (Ro-berto Cocconi) che si è appenafatto la barba ha acceso unamiccia, ha atteso lo scoppio epoi a cavallo di una bicicletta èscappato mentre le ceneri nerehanno dato l'avvio a una danzaprima composta e poi freneticache si è spezzata soltanto conl'urlo di una sirena d'allarme.Ruedis, ruote di confine, ultimaproduzione di Arearea è unadelicata storia di guerra, amo-re, accampamenti e trincee,scritta per sei danzatori (MartaBevilacqua, Luca Campanella,Roberto Cocconi, ValentinaSaggin, Anna Savanelli, LucaZampar), tre musicisti (Leo Vir-gili, Gabriele Cancelli e MarkoLasic) e sette biciclette dei pri-mi del Novecento, per raccon-tare la Grande Guerra.

Il progetto, illuminato dauna coreografia attenta, misu-rata e mai retorica, anzi poeticae ironica firmata da Marta Bevi-lacqua e costruito su quattroquadri per altrettante piazze,ha conquistato il pubblico diMittelfest grazie alla danza con-temporanea, potente e fisicapiù che mai e al contributo of-ferto alla coreografia dalle sug-gestioni provenienti dai grandimovimenti artistici del 1914, daDuchamp (Piazza San France-sco) agli sposi fluttuanti di Cha-gall (Foro Giulio Cesare) alle so-norità intonarumori di Luigi

Russolo (Sagrato del Duomo) fi-no alle tinte forti di Kokoschka(slargo del Ponte del Diavolo).

Arearea, incalzata da musicadal vivo d'ispirazione futurista,riprende la tradizione itineran-te di Mittelfest, e con questo ul-timo lavoro porta all'estremol'elogio del dinamismo chespinse il mondo dritto alla guer-ra. Il racconto ha molte sfuma-ture. C'è ironia quando è passa-tempo e gioco, un rubandieraper chi l'ha decisa, ferociaquando la danza si fa battagliae corpo a corpo, smarrimentoquando gli uomini in trinceacon le biciclette diventate can-noni chiedono di issare bandie-ra bianca. L'amore, nonostantela guerra c'è ancora, ma sposi einvitati hanno sul viso masche-re anti gas e le danze di festa,un po' folli, segnano il riaffer-marsi della vita nel frastuonodelle bombe. Il finale, unastruggente marcia funebre conle biciclette portate come crocisulle spalle dagli uomini e ledonne sole a cercare conforto èdi desolante bellezza. Ancorapiume in gabbie più grandi e ditutti i colori, volano in aria e re-stano a terra come le anime deicombattenti rimaste sul cam-po di battaglia. La guerra è fol-le, la pace è l'unica via percorri-bile e gli applausi del pubblicodi Mittelfest sono l'omaggio tri-butato a un lavoro intelligenteche racconta la Grande Guerracon una delicatezza rara.

Fabiana Dallavalle©RIPRODUZIONE RISERVATA

Ruedis, elogio del dinamismoche spinse ilmondo in guerraSuccesso di Arearea per le piazze cividalesi, gradito ritorno allo show itineranteDelicato racconto danzante che ha saputo raccontare i sentimenti del conflitto

Folla al seguito degli Arearea, ieri a Cividale (Foto Phocus Agency)

Ballerini sul proscenio. Standing ovation in piazza Duomo (F.Phocus Agency)

danza

Ovazioni ai Bubenícek, inno all’uomoe allo spirito“Le souffle de l’esprit”, un balletto che ha saputo coniugare fisicità e afflato interiore

marionette&burattini

21 LUGLIO 2014 MESSAGGERO DEL LUNEDÍ Messaggero Estate 23

Copia di 4ebee60c52f76b6af5c82bb816fac991

Page 7: Rassegna Stampa 21 Luglio 2014

2014

Data: 21 luglio 2014

Pagina: 23 (dettaglio)

SorelleMarinetti: «Le donnehannocapito il nostro stile»“Sciantose” ieri sera col trio e la Reggio. «Non siamo Drag Queen»

di Gian Paolo Polesini

Q uasi una strategia arti-stica decisa per ricrea-re lo stesso benefico

charme che il caffè-chantantassicurò agli antenati nostri.Nulla di complesso. Canzonet-te, piccole magie, performan-ce light, di foggia elegante. Raf-finatezze da proscenio ormaisostituite dal rumore dozzina-le. E per nulla casualmente Ni-cola Olivieri, Andrea Allione eMarco Lugli, dovendo tatuarsiaddosso un marchio, scelsero- sotto lo sguardo lungimiran-te del pigmalione Giorgio Boz-zo - proprio Sorelle Marinetti,inneggiando al maestro del fu-turismo, uno che allora puntòil dito sul varietà e disse: que-sto è il teatro del domani.

Il trio - assomigliante al mi-tologico Lescano - accetta l’in-vito Mittelfest, adotta l’opzio-ne commedia musicale, la tito-la Sciantose, eccentriche divedel microfono e ieri sera fa unfigurone assieme all’amica dipalco Ariella Reggio, «una si-gnora meravigliosa - spiegaBozzo - che piglia in mano uncopione e alla prima letturanon sbaglia un colpo. Straodi-naria». E be’, la conosciamoda quel giorno, la Ariella.Okey, andiamo avanti.

Proposta che pescanell’amarcord, ovviamente,con la triestina Contrada adaver lanciato il sasso. Bozzoraccoglie e le ragazze ci stan-no. «Forte è stata subito la vo-glia di rimettere in circolo lamodernità dei Trenta, far risal-tare il ruolo primario dellospettacolo nei tempi di crisipolitica e sociale. Serviva a di-strarre. Come ora, d’altron-de».

Turbina, Mercuria e Scintil-la. Scelgono questi nomi qui.Ci aiuta Nicola. «Io sono Tur-bina, il motore che spinge, for-se anche per la fisicità nonproprio filiforme, Mercuria èla dea dell’eloquenza e la gio-vane Scintilla, va da sè, la più

esuberante».Un terzetto non si forma

per volontà dello spirito san-to, ci vuole intanto una casua-le sistemata alla legge del caosche tutto sempre complica.«Ci conoscevamo già e qualco-sina avevamo pure tentato,ma senza soffermarci troppo.Fra l’individuare un provino eandarci, è passato pochissi-mo. Ognuno di noi si vantava,mi passi il termine, di una spe-cializzazione. Allione la dan-za, Lugli la recitazione io il

canto. Poteva starci che finissi-mo tutti e tre in uno shaker,no? Giorgio ci espose il proget-to e cominciammo a macina-re ore di studio. Arrivò lo scon-forto e subito dopo una nuovaaccelerata verso il completa-mento dell’idea».

Quelli voci vanno via assie-me come fosse una soltanto.«Non immagina nemmeno lafatica. Senza quella, tra l’altro,non ti allontani molto. Ognu-no di noi ha rilasciato del pro-prio e l’amalgama ha iniziato

a funzionare». Il Lescano, dice-vamo. «Pensi che cantaronotrecento cinquanta canzonidal 1936 al 1943, una vagonatadi musica impensabile nel ter-zo millennio». Eleganza. Citengono. Qualcuno, pigliandoun granchio, scrisse che le Ma-rinetti, in realtà, sono DragQueen. «Scelte e atteggiamen-ti diversi. Habitat diversi. Lorola discoteca, noi i palcosceni-ci. Il travestimento crea inevi-tabilmente disguidi. Alla lucedei fatti anche l’occhio spento

individua la differenza. Però ildibattito è aperto e i confinideboli. Il rischio di chi si con-cia con i costumi è oltrepassa-re il senso dell’operazione. Sevuoi strafare, va bene, a quelpunto è l’opzione più sempli-ce. Se, altresì, il diktat è conser-vare uno stile, allora l’affare sicomplica. Non hai spazio per ifunambolismi».

Il taglio Marinetti è sartoria-le. Sforbiciate senza tremolii.Stoffe leggere. Adattabili allemisure famigliari, dai piccini

ai nonni. «È naturale ricevereapplausi dai brizzolati, certimotivetti rinfrescano memo-rie arrugginite. L’armonia ètalmente facile da assimilareche pure i bambini ci voglionobene. Secondo statistiche affi-dabili è la donna a farci il filopiù di altri, e ciò risuona comeuna stranezza. Anzi, non es-sendo femmine, ma atteggian-dosi a loro, dovremmo averela categoria contro. Mah, me-glio così».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In scena la Nico Pepe e cinema in castelloAlle 17 - Saranno ancora le wall dancers della compagnia “IlPosto”, Elena Annovi e Simona Forlani, ad aprire ilcartellone con “Atto Bianco”, ideazione e coreografia diWanda Moretti, (al Belvedere). Le due danzatrici acrobatesaranno accompagnate dalle musiche per sax e liveelectronics di Marco Castelli metteranno in scena unaperformance di danza verticale che lascerà con il fiatosospeso, ispirata al tema dell'arca e dello spostamento e adun racconto di Buzzati.- Alle 18. Andrà in scena, nella Chiesa di Santa Maria deiBattuti, in prima assoluta “Mort à vendre” un'incursionemultilingue nel centenario della Grande Guerra cheriassume in un unico palcoscenico tutte le guerre e le vitedei soldati trasformate in merce di poco valore. Unaoriginale rilettura ha ispirato la regista e attrice olandeseMaril Van de Broek, in scena gli allievi del secondo anno delcorso della Civica Accademia “Nico Pepe” di Udine con ilcoordinamento artistico di Claudio de Maglio.- Alle 19. A incantare il pubblico con uno spettacolo in primaitaliana sarà il Trio Balkan Strings composto dal padreZoran e i figli Nikola e Zeljko Starcevic' nella chiesa di San

Francesco. Sono gli inventori dellachitarra suonata a sei mani.- Alle 21. Grande ritorno sulle scenedi Mittelfest per Ivica Buljan, tra ipiù apprezzati registi della nuovascena europea, che firma uno degliappuntamenti più attesi di questaedizione, lo spettacolo “Una tombaper Boris Davidovic” (TeatroRistori), che si ispira all'omonimoromanzo dello scrittore serboDanilo Kiš.- Alle 21. La musica saràprotagonista nell'appuntamento incartellone al Chiostro di SanFrancesco, dove risuoneranno gliottoni del Brass Ensemble delConservatorio Tartini di Triestediretto da David Short. Dal baroccoal contemporaneo.

- Alle 23. S’inaugura oggi anche il fortunato percorso conrealizzato in collaborazione con il Dams dell’Università diUdine, firmato da Roberto Calabretto, “Segnali di Cinema”che ripropone in cinque appuntamenti le nozze tra grandecinema e musica dal vivo. Si comincia proprio stasera nellospazio raccolto del Castello Canussio con uno dei capolavoricomici della storia del cinema, “Seven chances” (1925) diBuster Keaton che unisce azione, amore, risate e colpi discena. Il commento musicale è eseguito da Zerorchestra, sumusiche di Todesco, Cesselli, Ortolan. Ogni sera spaziolounge per chiacchiere e cocktail in castello, dalle 21.30.Infine s’inaugua stasera alle 21.30, sempre nella dimorastorica Canussio, anche una mostra fotografica cheracconta attraverso gli scatti dei suoi vincitori i primi 11anni del Premio giornalistico Marco Luchetta. “I nostriangeli. Le migliori 11 foto nel ricordo di Miran Hrovatin” fatappa adesso a Mittelfest dopo aver percorso i festivalVicino/Lontano ed èStoria. La mostra si potrà visitare daoggi alla fine del festival.

il programma di oggi

CIVIDALE

Serate con pubblico rapitodall’ingegno e dall’abilità digrandi artisti in scena confer-mano quanto la cultura do-vrebbe essere una risorsa. Unsegnale in questo senso - nono-stante le avversità che assilla-no l’arte in Italia - giungedall’apertura della danza diMittelfest: Le souffle de l’esprit.Un inno all’uomo e allo spirito,nel linguaggio universale delcorpo, che parla dell’anima eall’anima, rivelandone le segre-te emozioni, grazie ad artistiunici come i gemelli Jirí and Ot-

to Bubenícek, capaci di radu-nare attorno a sé altrettanti vir-tuosi e di sviluppare coreogra-fie suggestive in linea con lapiù brillante vocazione coreuti-ca. Una danza che coniuga fisi-cità e afflato interiore, popola-rità (primi ballerini entrambi,uno al Dresden SemperoperBallett, l’altro all’Hamburg Bal-lett) e rigore, espressi nell’in-calzante alternanza di figura-zioni corali, duetti e assoli.

In scena accanto a loro glistrepitosi Salenko, Mehrab-yan, Markowskaja, Merkulova,Vallejo, Zhu, Martinez, Tuckere il talento italiano Francesco

Pio Ricci. Un concentrato dibellezza formale innerva i quat-tro movimenti della serata sindal primo (cui si rifà anche il ti-tolo dello spettacolo) che sisnoda tra avviluppi dinamici,statuari bloccaggi e slanci. Lesequenze acquistano fascino ericchezza a ogni cambio di for-mazione spaziale perché nellaprecisione e nella fluidità delgesto risiede la naturale logicadinamica dello stile coreografi-co di Jirí. Impulsi rapidi e am-pie estensioni, s’intersecano agestualità a tratti fanciullescheche confluiscono nell’appas-sionato trio conclusivo, Canon

in D major di Pachelbel-Bube-nicek, in cui l’emotività èespressa da un flusso dinami-co impetuoso. Seducente Toc-cata in cui il processo creativosi addentra nella sfera intimacon fare poetico, orientato dalgesto che guida lo spostamen-to dei corpi in scena e uno ver-so l’altro. Una dimensioneatemporale sublime, lirica eperpetua, tesa a percepire fisi-camente la sensazione dellosfioramento tra corpi che si ri-verbera e si rigenera continua-mente nell’interazione di 3coppie e un solista. Dopo Tor-que di Dominik Strobl, irrom-

pe, per i due gemelli, l’unisonoperfetto de Les Indomptés diMertens-Brumachon. Dinami-che segmentate stile cartoon eplastiche sospensioni, in cui

uno è sostegno e rifugio vicen-devole all’altro, fanno scaturi-re ripetute ovazioni.

Elisabetta Ceron©RIPRODUZIONE RISERVATA

Successo oltre ogni aspettativaper la 21ª edizione dello storicofestival Marionette & Burattininelle Valli del Natisone,promosso dal CTA – CentroTeatro Animazione e figure perla direzione artistica di RobertoPiaggio e Antonella Caruzzi.Oltre tremila spettatori hannoseguito questi giorni, davenerdì a domenica, ilprogramma di spettacoli delweek end allestito conprestigiose ospitalità italiane estraniere, e con il percorso di“letteratura e figure” che hapresentato due produzionitargate CTA.Intanto, fino al sabato 26 aCividale, nell’ambito diMittelfest 2014, sarà di scena ilcartellone di “Mittel-Figura”,curato dal CTA per offrire alpubblico di Mittelfest unasezione organica dedicata al

Teatro d’Animazione. Unpercorso di “tendenze etecniche”, rappresentativo deisegnali e delle novità cheprovengono dal teatro di figuradel nostro tempo.Oggi, lunedì, a Palazzo dePortis: alle 18 Teatro intrambusto presenta “Varietàprestige”, imperdibilepalcoscenico dove sfilanooggetti retrò e dove la SignoraTeatro decide di dar vita ad unamagia fatta di ... llustrini,lunghi abiti di seta, raffinatezzae zucchero.La Signora può creare magie esogni e il sogno di oggi è quellodel varietà: un’altra epoca,un’altra musica ... “Signore esignori benvenuti al VarietàPrestige, l’unico spettacolototalmente in carne e legno!” ...Ingresso libero, info:www.ctagorizia.it

Oltre tremila spettatori nelle Valli

Le Sorelle Marinetti ieri sera in scena con “Sciantose”; Oggi: i ragazzidella Pepe, la danza verticale e “Una tomba per Boris Davidovic”

festival»mittelfest 23

CIVIDALE

Piccole piume nere, stipate inuna gabbietta di uccellini, flut-tuano nell'aria. Un uomo (Ro-berto Cocconi) che si è appenafatto la barba ha acceso unamiccia, ha atteso lo scoppio epoi a cavallo di una bicicletta èscappato mentre le ceneri nerehanno dato l'avvio a una danzaprima composta e poi freneticache si è spezzata soltanto conl'urlo di una sirena d'allarme.Ruedis, ruote di confine, ultimaproduzione di Arearea è unadelicata storia di guerra, amo-re, accampamenti e trincee,scritta per sei danzatori (MartaBevilacqua, Luca Campanella,Roberto Cocconi, ValentinaSaggin, Anna Savanelli, LucaZampar), tre musicisti (Leo Vir-gili, Gabriele Cancelli e MarkoLasic) e sette biciclette dei pri-mi del Novecento, per raccon-tare la Grande Guerra.

Il progetto, illuminato dauna coreografia attenta, misu-rata e mai retorica, anzi poeticae ironica firmata da Marta Bevi-lacqua e costruito su quattroquadri per altrettante piazze,ha conquistato il pubblico diMittelfest grazie alla danza con-temporanea, potente e fisicapiù che mai e al contributo of-ferto alla coreografia dalle sug-gestioni provenienti dai grandimovimenti artistici del 1914, daDuchamp (Piazza San France-sco) agli sposi fluttuanti di Cha-gall (Foro Giulio Cesare) alle so-norità intonarumori di Luigi

Russolo (Sagrato del Duomo) fi-no alle tinte forti di Kokoschka(slargo del Ponte del Diavolo).

Arearea, incalzata da musicadal vivo d'ispirazione futurista,riprende la tradizione itineran-te di Mittelfest, e con questo ul-timo lavoro porta all'estremol'elogio del dinamismo chespinse il mondo dritto alla guer-ra. Il racconto ha molte sfuma-ture. C'è ironia quando è passa-tempo e gioco, un rubandieraper chi l'ha decisa, ferociaquando la danza si fa battagliae corpo a corpo, smarrimentoquando gli uomini in trinceacon le biciclette diventate can-noni chiedono di issare bandie-ra bianca. L'amore, nonostantela guerra c'è ancora, ma sposi einvitati hanno sul viso masche-re anti gas e le danze di festa,un po' folli, segnano il riaffer-marsi della vita nel frastuonodelle bombe. Il finale, unastruggente marcia funebre conle biciclette portate come crocisulle spalle dagli uomini e ledonne sole a cercare conforto èdi desolante bellezza. Ancorapiume in gabbie più grandi e ditutti i colori, volano in aria e re-stano a terra come le anime deicombattenti rimaste sul cam-po di battaglia. La guerra è fol-le, la pace è l'unica via percorri-bile e gli applausi del pubblicodi Mittelfest sono l'omaggio tri-butato a un lavoro intelligenteche racconta la Grande Guerracon una delicatezza rara.

Fabiana Dallavalle©RIPRODUZIONE RISERVATA

Ruedis, elogio del dinamismoche spinse ilmondo in guerraSuccesso di Arearea per le piazze cividalesi, gradito ritorno allo show itineranteDelicato racconto danzante che ha saputo raccontare i sentimenti del conflitto

Folla al seguito degli Arearea, ieri a Cividale (Foto Phocus Agency)

Ballerini sul proscenio. Standing ovation in piazza Duomo (F.Phocus Agency)

danza

Ovazioni ai Bubenícek, inno all’uomoe allo spirito“Le souffle de l’esprit”, un balletto che ha saputo coniugare fisicità e afflato interiore

marionette&burattini

21 LUGLIO 2014 MESSAGGERO DEL LUNEDÍ Messaggero Estate 23

Copia di 4ebee60c52f76b6af5c82bb816fac991

SorelleMarinetti: «Le donnehannocapito il nostro stile»“Sciantose” ieri sera col trio e la Reggio. «Non siamo Drag Queen»

di Gian Paolo Polesini

Q uasi una strategia arti-stica decisa per ricrea-re lo stesso benefico

charme che il caffè-chantantassicurò agli antenati nostri.Nulla di complesso. Canzonet-te, piccole magie, performan-ce light, di foggia elegante. Raf-finatezze da proscenio ormaisostituite dal rumore dozzina-le. E per nulla casualmente Ni-cola Olivieri, Andrea Allione eMarco Lugli, dovendo tatuarsiaddosso un marchio, scelsero- sotto lo sguardo lungimiran-te del pigmalione Giorgio Boz-zo - proprio Sorelle Marinetti,inneggiando al maestro del fu-turismo, uno che allora puntòil dito sul varietà e disse: que-sto è il teatro del domani.

Il trio - assomigliante al mi-tologico Lescano - accetta l’in-vito Mittelfest, adotta l’opzio-ne commedia musicale, la tito-la Sciantose, eccentriche divedel microfono e ieri sera fa unfigurone assieme all’amica dipalco Ariella Reggio, «una si-gnora meravigliosa - spiegaBozzo - che piglia in mano uncopione e alla prima letturanon sbaglia un colpo. Straodi-naria». E be’, la conosciamoda quel giorno, la Ariella.Okey, andiamo avanti.

Proposta che pescanell’amarcord, ovviamente,con la triestina Contrada adaver lanciato il sasso. Bozzoraccoglie e le ragazze ci stan-no. «Forte è stata subito la vo-glia di rimettere in circolo lamodernità dei Trenta, far risal-tare il ruolo primario dellospettacolo nei tempi di crisipolitica e sociale. Serviva a di-strarre. Come ora, d’altron-de».

Turbina, Mercuria e Scintil-la. Scelgono questi nomi qui.Ci aiuta Nicola. «Io sono Tur-bina, il motore che spinge, for-se anche per la fisicità nonproprio filiforme, Mercuria èla dea dell’eloquenza e la gio-vane Scintilla, va da sè, la più

esuberante».Un terzetto non si forma

per volontà dello spirito san-to, ci vuole intanto una casua-le sistemata alla legge del caosche tutto sempre complica.«Ci conoscevamo già e qualco-sina avevamo pure tentato,ma senza soffermarci troppo.Fra l’individuare un provino eandarci, è passato pochissi-mo. Ognuno di noi si vantava,mi passi il termine, di una spe-cializzazione. Allione la dan-za, Lugli la recitazione io il

canto. Poteva starci che finissi-mo tutti e tre in uno shaker,no? Giorgio ci espose il proget-to e cominciammo a macina-re ore di studio. Arrivò lo scon-forto e subito dopo una nuovaaccelerata verso il completa-mento dell’idea».

Quelli voci vanno via assie-me come fosse una soltanto.«Non immagina nemmeno lafatica. Senza quella, tra l’altro,non ti allontani molto. Ognu-no di noi ha rilasciato del pro-prio e l’amalgama ha iniziato

a funzionare». Il Lescano, dice-vamo. «Pensi che cantaronotrecento cinquanta canzonidal 1936 al 1943, una vagonatadi musica impensabile nel ter-zo millennio». Eleganza. Citengono. Qualcuno, pigliandoun granchio, scrisse che le Ma-rinetti, in realtà, sono DragQueen. «Scelte e atteggiamen-ti diversi. Habitat diversi. Lorola discoteca, noi i palcosceni-ci. Il travestimento crea inevi-tabilmente disguidi. Alla lucedei fatti anche l’occhio spento

individua la differenza. Però ildibattito è aperto e i confinideboli. Il rischio di chi si con-cia con i costumi è oltrepassa-re il senso dell’operazione. Sevuoi strafare, va bene, a quelpunto è l’opzione più sempli-ce. Se, altresì, il diktat è conser-vare uno stile, allora l’affare sicomplica. Non hai spazio per ifunambolismi».

Il taglio Marinetti è sartoria-le. Sforbiciate senza tremolii.Stoffe leggere. Adattabili allemisure famigliari, dai piccini

ai nonni. «È naturale ricevereapplausi dai brizzolati, certimotivetti rinfrescano memo-rie arrugginite. L’armonia ètalmente facile da assimilareche pure i bambini ci voglionobene. Secondo statistiche affi-dabili è la donna a farci il filopiù di altri, e ciò risuona comeuna stranezza. Anzi, non es-sendo femmine, ma atteggian-dosi a loro, dovremmo averela categoria contro. Mah, me-glio così».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In scena la Nico Pepe e cinema in castelloAlle 17 - Saranno ancora le wall dancers della compagnia “IlPosto”, Elena Annovi e Simona Forlani, ad aprire ilcartellone con “Atto Bianco”, ideazione e coreografia diWanda Moretti, (al Belvedere). Le due danzatrici acrobatesaranno accompagnate dalle musiche per sax e liveelectronics di Marco Castelli metteranno in scena unaperformance di danza verticale che lascerà con il fiatosospeso, ispirata al tema dell'arca e dello spostamento e adun racconto di Buzzati.- Alle 18. Andrà in scena, nella Chiesa di Santa Maria deiBattuti, in prima assoluta “Mort à vendre” un'incursionemultilingue nel centenario della Grande Guerra cheriassume in un unico palcoscenico tutte le guerre e le vitedei soldati trasformate in merce di poco valore. Unaoriginale rilettura ha ispirato la regista e attrice olandeseMaril Van de Broek, in scena gli allievi del secondo anno delcorso della Civica Accademia “Nico Pepe” di Udine con ilcoordinamento artistico di Claudio de Maglio.- Alle 19. A incantare il pubblico con uno spettacolo in primaitaliana sarà il Trio Balkan Strings composto dal padreZoran e i figli Nikola e Zeljko Starcevic' nella chiesa di San

Francesco. Sono gli inventori dellachitarra suonata a sei mani.- Alle 21. Grande ritorno sulle scenedi Mittelfest per Ivica Buljan, tra ipiù apprezzati registi della nuovascena europea, che firma uno degliappuntamenti più attesi di questaedizione, lo spettacolo “Una tombaper Boris Davidovic” (TeatroRistori), che si ispira all'omonimoromanzo dello scrittore serboDanilo Kiš.- Alle 21. La musica saràprotagonista nell'appuntamento incartellone al Chiostro di SanFrancesco, dove risuoneranno gliottoni del Brass Ensemble delConservatorio Tartini di Triestediretto da David Short. Dal baroccoal contemporaneo.

- Alle 23. S’inaugura oggi anche il fortunato percorso conrealizzato in collaborazione con il Dams dell’Università diUdine, firmato da Roberto Calabretto, “Segnali di Cinema”che ripropone in cinque appuntamenti le nozze tra grandecinema e musica dal vivo. Si comincia proprio stasera nellospazio raccolto del Castello Canussio con uno dei capolavoricomici della storia del cinema, “Seven chances” (1925) diBuster Keaton che unisce azione, amore, risate e colpi discena. Il commento musicale è eseguito da Zerorchestra, sumusiche di Todesco, Cesselli, Ortolan. Ogni sera spaziolounge per chiacchiere e cocktail in castello, dalle 21.30.Infine s’inaugua stasera alle 21.30, sempre nella dimorastorica Canussio, anche una mostra fotografica cheracconta attraverso gli scatti dei suoi vincitori i primi 11anni del Premio giornalistico Marco Luchetta. “I nostriangeli. Le migliori 11 foto nel ricordo di Miran Hrovatin” fatappa adesso a Mittelfest dopo aver percorso i festivalVicino/Lontano ed èStoria. La mostra si potrà visitare daoggi alla fine del festival.

il programma di oggi

CIVIDALE

Serate con pubblico rapitodall’ingegno e dall’abilità digrandi artisti in scena confer-mano quanto la cultura do-vrebbe essere una risorsa. Unsegnale in questo senso - nono-stante le avversità che assilla-no l’arte in Italia - giungedall’apertura della danza diMittelfest: Le souffle de l’esprit.Un inno all’uomo e allo spirito,nel linguaggio universale delcorpo, che parla dell’anima eall’anima, rivelandone le segre-te emozioni, grazie ad artistiunici come i gemelli Jirí and Ot-

to Bubenícek, capaci di radu-nare attorno a sé altrettanti vir-tuosi e di sviluppare coreogra-fie suggestive in linea con lapiù brillante vocazione coreuti-ca. Una danza che coniuga fisi-cità e afflato interiore, popola-rità (primi ballerini entrambi,uno al Dresden SemperoperBallett, l’altro all’Hamburg Bal-lett) e rigore, espressi nell’in-calzante alternanza di figura-zioni corali, duetti e assoli.

In scena accanto a loro glistrepitosi Salenko, Mehrab-yan, Markowskaja, Merkulova,Vallejo, Zhu, Martinez, Tuckere il talento italiano Francesco

Pio Ricci. Un concentrato dibellezza formale innerva i quat-tro movimenti della serata sindal primo (cui si rifà anche il ti-tolo dello spettacolo) che sisnoda tra avviluppi dinamici,statuari bloccaggi e slanci. Lesequenze acquistano fascino ericchezza a ogni cambio di for-mazione spaziale perché nellaprecisione e nella fluidità delgesto risiede la naturale logicadinamica dello stile coreografi-co di Jirí. Impulsi rapidi e am-pie estensioni, s’intersecano agestualità a tratti fanciullescheche confluiscono nell’appas-sionato trio conclusivo, Canon

in D major di Pachelbel-Bube-nicek, in cui l’emotività èespressa da un flusso dinami-co impetuoso. Seducente Toc-cata in cui il processo creativosi addentra nella sfera intimacon fare poetico, orientato dalgesto che guida lo spostamen-to dei corpi in scena e uno ver-so l’altro. Una dimensioneatemporale sublime, lirica eperpetua, tesa a percepire fisi-camente la sensazione dellosfioramento tra corpi che si ri-verbera e si rigenera continua-mente nell’interazione di 3coppie e un solista. Dopo Tor-que di Dominik Strobl, irrom-

pe, per i due gemelli, l’unisonoperfetto de Les Indomptés diMertens-Brumachon. Dinami-che segmentate stile cartoon eplastiche sospensioni, in cui

uno è sostegno e rifugio vicen-devole all’altro, fanno scaturi-re ripetute ovazioni.

Elisabetta Ceron©RIPRODUZIONE RISERVATA

Successo oltre ogni aspettativaper la 21ª edizione dello storicofestival Marionette & Burattininelle Valli del Natisone,promosso dal CTA – CentroTeatro Animazione e figure perla direzione artistica di RobertoPiaggio e Antonella Caruzzi.Oltre tremila spettatori hannoseguito questi giorni, davenerdì a domenica, ilprogramma di spettacoli delweek end allestito conprestigiose ospitalità italiane estraniere, e con il percorso di“letteratura e figure” che hapresentato due produzionitargate CTA.Intanto, fino al sabato 26 aCividale, nell’ambito diMittelfest 2014, sarà di scena ilcartellone di “Mittel-Figura”,curato dal CTA per offrire alpubblico di Mittelfest unasezione organica dedicata al

Teatro d’Animazione. Unpercorso di “tendenze etecniche”, rappresentativo deisegnali e delle novità cheprovengono dal teatro di figuradel nostro tempo.Oggi, lunedì, a Palazzo dePortis: alle 18 Teatro intrambusto presenta “Varietàprestige”, imperdibilepalcoscenico dove sfilanooggetti retrò e dove la SignoraTeatro decide di dar vita ad unamagia fatta di ... llustrini,lunghi abiti di seta, raffinatezzae zucchero.La Signora può creare magie esogni e il sogno di oggi è quellodel varietà: un’altra epoca,un’altra musica ... “Signore esignori benvenuti al VarietàPrestige, l’unico spettacolototalmente in carne e legno!” ...Ingresso libero, info:www.ctagorizia.it

Oltre tremila spettatori nelle Valli

Le Sorelle Marinetti ieri sera in scena con “Sciantose”; Oggi: i ragazzidella Pepe, la danza verticale e “Una tomba per Boris Davidovic”

festival»mittelfest 23

CIVIDALE

Piccole piume nere, stipate inuna gabbietta di uccellini, flut-tuano nell'aria. Un uomo (Ro-berto Cocconi) che si è appenafatto la barba ha acceso unamiccia, ha atteso lo scoppio epoi a cavallo di una bicicletta èscappato mentre le ceneri nerehanno dato l'avvio a una danzaprima composta e poi freneticache si è spezzata soltanto conl'urlo di una sirena d'allarme.Ruedis, ruote di confine, ultimaproduzione di Arearea è unadelicata storia di guerra, amo-re, accampamenti e trincee,scritta per sei danzatori (MartaBevilacqua, Luca Campanella,Roberto Cocconi, ValentinaSaggin, Anna Savanelli, LucaZampar), tre musicisti (Leo Vir-gili, Gabriele Cancelli e MarkoLasic) e sette biciclette dei pri-mi del Novecento, per raccon-tare la Grande Guerra.

Il progetto, illuminato dauna coreografia attenta, misu-rata e mai retorica, anzi poeticae ironica firmata da Marta Bevi-lacqua e costruito su quattroquadri per altrettante piazze,ha conquistato il pubblico diMittelfest grazie alla danza con-temporanea, potente e fisicapiù che mai e al contributo of-ferto alla coreografia dalle sug-gestioni provenienti dai grandimovimenti artistici del 1914, daDuchamp (Piazza San France-sco) agli sposi fluttuanti di Cha-gall (Foro Giulio Cesare) alle so-norità intonarumori di Luigi

Russolo (Sagrato del Duomo) fi-no alle tinte forti di Kokoschka(slargo del Ponte del Diavolo).

Arearea, incalzata da musicadal vivo d'ispirazione futurista,riprende la tradizione itineran-te di Mittelfest, e con questo ul-timo lavoro porta all'estremol'elogio del dinamismo chespinse il mondo dritto alla guer-ra. Il racconto ha molte sfuma-ture. C'è ironia quando è passa-tempo e gioco, un rubandieraper chi l'ha decisa, ferociaquando la danza si fa battagliae corpo a corpo, smarrimentoquando gli uomini in trinceacon le biciclette diventate can-noni chiedono di issare bandie-ra bianca. L'amore, nonostantela guerra c'è ancora, ma sposi einvitati hanno sul viso masche-re anti gas e le danze di festa,un po' folli, segnano il riaffer-marsi della vita nel frastuonodelle bombe. Il finale, unastruggente marcia funebre conle biciclette portate come crocisulle spalle dagli uomini e ledonne sole a cercare conforto èdi desolante bellezza. Ancorapiume in gabbie più grandi e ditutti i colori, volano in aria e re-stano a terra come le anime deicombattenti rimaste sul cam-po di battaglia. La guerra è fol-le, la pace è l'unica via percorri-bile e gli applausi del pubblicodi Mittelfest sono l'omaggio tri-butato a un lavoro intelligenteche racconta la Grande Guerracon una delicatezza rara.

Fabiana Dallavalle©RIPRODUZIONE RISERVATA

Ruedis, elogio del dinamismoche spinse ilmondo in guerraSuccesso di Arearea per le piazze cividalesi, gradito ritorno allo show itineranteDelicato racconto danzante che ha saputo raccontare i sentimenti del conflitto

Folla al seguito degli Arearea, ieri a Cividale (Foto Phocus Agency)

Ballerini sul proscenio. Standing ovation in piazza Duomo (F.Phocus Agency)

danza

Ovazioni ai Bubenícek, inno all’uomoe allo spirito“Le souffle de l’esprit”, un balletto che ha saputo coniugare fisicità e afflato interiore

marionette&burattini

21 LUGLIO 2014 MESSAGGERO DEL LUNEDÍ Messaggero Estate 23

Copia di 4ebee60c52f76b6af5c82bb816fac991

Page 8: Rassegna Stampa 21 Luglio 2014

2014

Data: 21 luglio 2014

Pagina: 23 (dettaglio)

SorelleMarinetti: «Le donnehannocapito il nostro stile»“Sciantose” ieri sera col trio e la Reggio. «Non siamo Drag Queen»

di Gian Paolo Polesini

Q uasi una strategia arti-stica decisa per ricrea-re lo stesso benefico

charme che il caffè-chantantassicurò agli antenati nostri.Nulla di complesso. Canzonet-te, piccole magie, performan-ce light, di foggia elegante. Raf-finatezze da proscenio ormaisostituite dal rumore dozzina-le. E per nulla casualmente Ni-cola Olivieri, Andrea Allione eMarco Lugli, dovendo tatuarsiaddosso un marchio, scelsero- sotto lo sguardo lungimiran-te del pigmalione Giorgio Boz-zo - proprio Sorelle Marinetti,inneggiando al maestro del fu-turismo, uno che allora puntòil dito sul varietà e disse: que-sto è il teatro del domani.

Il trio - assomigliante al mi-tologico Lescano - accetta l’in-vito Mittelfest, adotta l’opzio-ne commedia musicale, la tito-la Sciantose, eccentriche divedel microfono e ieri sera fa unfigurone assieme all’amica dipalco Ariella Reggio, «una si-gnora meravigliosa - spiegaBozzo - che piglia in mano uncopione e alla prima letturanon sbaglia un colpo. Straodi-naria». E be’, la conosciamoda quel giorno, la Ariella.Okey, andiamo avanti.

Proposta che pescanell’amarcord, ovviamente,con la triestina Contrada adaver lanciato il sasso. Bozzoraccoglie e le ragazze ci stan-no. «Forte è stata subito la vo-glia di rimettere in circolo lamodernità dei Trenta, far risal-tare il ruolo primario dellospettacolo nei tempi di crisipolitica e sociale. Serviva a di-strarre. Come ora, d’altron-de».

Turbina, Mercuria e Scintil-la. Scelgono questi nomi qui.Ci aiuta Nicola. «Io sono Tur-bina, il motore che spinge, for-se anche per la fisicità nonproprio filiforme, Mercuria èla dea dell’eloquenza e la gio-vane Scintilla, va da sè, la più

esuberante».Un terzetto non si forma

per volontà dello spirito san-to, ci vuole intanto una casua-le sistemata alla legge del caosche tutto sempre complica.«Ci conoscevamo già e qualco-sina avevamo pure tentato,ma senza soffermarci troppo.Fra l’individuare un provino eandarci, è passato pochissi-mo. Ognuno di noi si vantava,mi passi il termine, di una spe-cializzazione. Allione la dan-za, Lugli la recitazione io il

canto. Poteva starci che finissi-mo tutti e tre in uno shaker,no? Giorgio ci espose il proget-to e cominciammo a macina-re ore di studio. Arrivò lo scon-forto e subito dopo una nuovaaccelerata verso il completa-mento dell’idea».

Quelli voci vanno via assie-me come fosse una soltanto.«Non immagina nemmeno lafatica. Senza quella, tra l’altro,non ti allontani molto. Ognu-no di noi ha rilasciato del pro-prio e l’amalgama ha iniziato

a funzionare». Il Lescano, dice-vamo. «Pensi che cantaronotrecento cinquanta canzonidal 1936 al 1943, una vagonatadi musica impensabile nel ter-zo millennio». Eleganza. Citengono. Qualcuno, pigliandoun granchio, scrisse che le Ma-rinetti, in realtà, sono DragQueen. «Scelte e atteggiamen-ti diversi. Habitat diversi. Lorola discoteca, noi i palcosceni-ci. Il travestimento crea inevi-tabilmente disguidi. Alla lucedei fatti anche l’occhio spento

individua la differenza. Però ildibattito è aperto e i confinideboli. Il rischio di chi si con-cia con i costumi è oltrepassa-re il senso dell’operazione. Sevuoi strafare, va bene, a quelpunto è l’opzione più sempli-ce. Se, altresì, il diktat è conser-vare uno stile, allora l’affare sicomplica. Non hai spazio per ifunambolismi».

Il taglio Marinetti è sartoria-le. Sforbiciate senza tremolii.Stoffe leggere. Adattabili allemisure famigliari, dai piccini

ai nonni. «È naturale ricevereapplausi dai brizzolati, certimotivetti rinfrescano memo-rie arrugginite. L’armonia ètalmente facile da assimilareche pure i bambini ci voglionobene. Secondo statistiche affi-dabili è la donna a farci il filopiù di altri, e ciò risuona comeuna stranezza. Anzi, non es-sendo femmine, ma atteggian-dosi a loro, dovremmo averela categoria contro. Mah, me-glio così».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In scena la Nico Pepe e cinema in castelloAlle 17 - Saranno ancora le wall dancers della compagnia “IlPosto”, Elena Annovi e Simona Forlani, ad aprire ilcartellone con “Atto Bianco”, ideazione e coreografia diWanda Moretti, (al Belvedere). Le due danzatrici acrobatesaranno accompagnate dalle musiche per sax e liveelectronics di Marco Castelli metteranno in scena unaperformance di danza verticale che lascerà con il fiatosospeso, ispirata al tema dell'arca e dello spostamento e adun racconto di Buzzati.- Alle 18. Andrà in scena, nella Chiesa di Santa Maria deiBattuti, in prima assoluta “Mort à vendre” un'incursionemultilingue nel centenario della Grande Guerra cheriassume in un unico palcoscenico tutte le guerre e le vitedei soldati trasformate in merce di poco valore. Unaoriginale rilettura ha ispirato la regista e attrice olandeseMaril Van de Broek, in scena gli allievi del secondo anno delcorso della Civica Accademia “Nico Pepe” di Udine con ilcoordinamento artistico di Claudio de Maglio.- Alle 19. A incantare il pubblico con uno spettacolo in primaitaliana sarà il Trio Balkan Strings composto dal padreZoran e i figli Nikola e Zeljko Starcevic' nella chiesa di San

Francesco. Sono gli inventori dellachitarra suonata a sei mani.- Alle 21. Grande ritorno sulle scenedi Mittelfest per Ivica Buljan, tra ipiù apprezzati registi della nuovascena europea, che firma uno degliappuntamenti più attesi di questaedizione, lo spettacolo “Una tombaper Boris Davidovic” (TeatroRistori), che si ispira all'omonimoromanzo dello scrittore serboDanilo Kiš.- Alle 21. La musica saràprotagonista nell'appuntamento incartellone al Chiostro di SanFrancesco, dove risuoneranno gliottoni del Brass Ensemble delConservatorio Tartini di Triestediretto da David Short. Dal baroccoal contemporaneo.

- Alle 23. S’inaugura oggi anche il fortunato percorso conrealizzato in collaborazione con il Dams dell’Università diUdine, firmato da Roberto Calabretto, “Segnali di Cinema”che ripropone in cinque appuntamenti le nozze tra grandecinema e musica dal vivo. Si comincia proprio stasera nellospazio raccolto del Castello Canussio con uno dei capolavoricomici della storia del cinema, “Seven chances” (1925) diBuster Keaton che unisce azione, amore, risate e colpi discena. Il commento musicale è eseguito da Zerorchestra, sumusiche di Todesco, Cesselli, Ortolan. Ogni sera spaziolounge per chiacchiere e cocktail in castello, dalle 21.30.Infine s’inaugua stasera alle 21.30, sempre nella dimorastorica Canussio, anche una mostra fotografica cheracconta attraverso gli scatti dei suoi vincitori i primi 11anni del Premio giornalistico Marco Luchetta. “I nostriangeli. Le migliori 11 foto nel ricordo di Miran Hrovatin” fatappa adesso a Mittelfest dopo aver percorso i festivalVicino/Lontano ed èStoria. La mostra si potrà visitare daoggi alla fine del festival.

il programma di oggi

CIVIDALE

Serate con pubblico rapitodall’ingegno e dall’abilità digrandi artisti in scena confer-mano quanto la cultura do-vrebbe essere una risorsa. Unsegnale in questo senso - nono-stante le avversità che assilla-no l’arte in Italia - giungedall’apertura della danza diMittelfest: Le souffle de l’esprit.Un inno all’uomo e allo spirito,nel linguaggio universale delcorpo, che parla dell’anima eall’anima, rivelandone le segre-te emozioni, grazie ad artistiunici come i gemelli Jirí and Ot-

to Bubenícek, capaci di radu-nare attorno a sé altrettanti vir-tuosi e di sviluppare coreogra-fie suggestive in linea con lapiù brillante vocazione coreuti-ca. Una danza che coniuga fisi-cità e afflato interiore, popola-rità (primi ballerini entrambi,uno al Dresden SemperoperBallett, l’altro all’Hamburg Bal-lett) e rigore, espressi nell’in-calzante alternanza di figura-zioni corali, duetti e assoli.

In scena accanto a loro glistrepitosi Salenko, Mehrab-yan, Markowskaja, Merkulova,Vallejo, Zhu, Martinez, Tuckere il talento italiano Francesco

Pio Ricci. Un concentrato dibellezza formale innerva i quat-tro movimenti della serata sindal primo (cui si rifà anche il ti-tolo dello spettacolo) che sisnoda tra avviluppi dinamici,statuari bloccaggi e slanci. Lesequenze acquistano fascino ericchezza a ogni cambio di for-mazione spaziale perché nellaprecisione e nella fluidità delgesto risiede la naturale logicadinamica dello stile coreografi-co di Jirí. Impulsi rapidi e am-pie estensioni, s’intersecano agestualità a tratti fanciullescheche confluiscono nell’appas-sionato trio conclusivo, Canon

in D major di Pachelbel-Bube-nicek, in cui l’emotività èespressa da un flusso dinami-co impetuoso. Seducente Toc-cata in cui il processo creativosi addentra nella sfera intimacon fare poetico, orientato dalgesto che guida lo spostamen-to dei corpi in scena e uno ver-so l’altro. Una dimensioneatemporale sublime, lirica eperpetua, tesa a percepire fisi-camente la sensazione dellosfioramento tra corpi che si ri-verbera e si rigenera continua-mente nell’interazione di 3coppie e un solista. Dopo Tor-que di Dominik Strobl, irrom-

pe, per i due gemelli, l’unisonoperfetto de Les Indomptés diMertens-Brumachon. Dinami-che segmentate stile cartoon eplastiche sospensioni, in cui

uno è sostegno e rifugio vicen-devole all’altro, fanno scaturi-re ripetute ovazioni.

Elisabetta Ceron©RIPRODUZIONE RISERVATA

Successo oltre ogni aspettativaper la 21ª edizione dello storicofestival Marionette & Burattininelle Valli del Natisone,promosso dal CTA – CentroTeatro Animazione e figure perla direzione artistica di RobertoPiaggio e Antonella Caruzzi.Oltre tremila spettatori hannoseguito questi giorni, davenerdì a domenica, ilprogramma di spettacoli delweek end allestito conprestigiose ospitalità italiane estraniere, e con il percorso di“letteratura e figure” che hapresentato due produzionitargate CTA.Intanto, fino al sabato 26 aCividale, nell’ambito diMittelfest 2014, sarà di scena ilcartellone di “Mittel-Figura”,curato dal CTA per offrire alpubblico di Mittelfest unasezione organica dedicata al

Teatro d’Animazione. Unpercorso di “tendenze etecniche”, rappresentativo deisegnali e delle novità cheprovengono dal teatro di figuradel nostro tempo.Oggi, lunedì, a Palazzo dePortis: alle 18 Teatro intrambusto presenta “Varietàprestige”, imperdibilepalcoscenico dove sfilanooggetti retrò e dove la SignoraTeatro decide di dar vita ad unamagia fatta di ... llustrini,lunghi abiti di seta, raffinatezzae zucchero.La Signora può creare magie esogni e il sogno di oggi è quellodel varietà: un’altra epoca,un’altra musica ... “Signore esignori benvenuti al VarietàPrestige, l’unico spettacolototalmente in carne e legno!” ...Ingresso libero, info:www.ctagorizia.it

Oltre tremila spettatori nelle Valli

Le Sorelle Marinetti ieri sera in scena con “Sciantose”; Oggi: i ragazzidella Pepe, la danza verticale e “Una tomba per Boris Davidovic”

festival»mittelfest 23

CIVIDALE

Piccole piume nere, stipate inuna gabbietta di uccellini, flut-tuano nell'aria. Un uomo (Ro-berto Cocconi) che si è appenafatto la barba ha acceso unamiccia, ha atteso lo scoppio epoi a cavallo di una bicicletta èscappato mentre le ceneri nerehanno dato l'avvio a una danzaprima composta e poi freneticache si è spezzata soltanto conl'urlo di una sirena d'allarme.Ruedis, ruote di confine, ultimaproduzione di Arearea è unadelicata storia di guerra, amo-re, accampamenti e trincee,scritta per sei danzatori (MartaBevilacqua, Luca Campanella,Roberto Cocconi, ValentinaSaggin, Anna Savanelli, LucaZampar), tre musicisti (Leo Vir-gili, Gabriele Cancelli e MarkoLasic) e sette biciclette dei pri-mi del Novecento, per raccon-tare la Grande Guerra.

Il progetto, illuminato dauna coreografia attenta, misu-rata e mai retorica, anzi poeticae ironica firmata da Marta Bevi-lacqua e costruito su quattroquadri per altrettante piazze,ha conquistato il pubblico diMittelfest grazie alla danza con-temporanea, potente e fisicapiù che mai e al contributo of-ferto alla coreografia dalle sug-gestioni provenienti dai grandimovimenti artistici del 1914, daDuchamp (Piazza San France-sco) agli sposi fluttuanti di Cha-gall (Foro Giulio Cesare) alle so-norità intonarumori di Luigi

Russolo (Sagrato del Duomo) fi-no alle tinte forti di Kokoschka(slargo del Ponte del Diavolo).

Arearea, incalzata da musicadal vivo d'ispirazione futurista,riprende la tradizione itineran-te di Mittelfest, e con questo ul-timo lavoro porta all'estremol'elogio del dinamismo chespinse il mondo dritto alla guer-ra. Il racconto ha molte sfuma-ture. C'è ironia quando è passa-tempo e gioco, un rubandieraper chi l'ha decisa, ferociaquando la danza si fa battagliae corpo a corpo, smarrimentoquando gli uomini in trinceacon le biciclette diventate can-noni chiedono di issare bandie-ra bianca. L'amore, nonostantela guerra c'è ancora, ma sposi einvitati hanno sul viso masche-re anti gas e le danze di festa,un po' folli, segnano il riaffer-marsi della vita nel frastuonodelle bombe. Il finale, unastruggente marcia funebre conle biciclette portate come crocisulle spalle dagli uomini e ledonne sole a cercare conforto èdi desolante bellezza. Ancorapiume in gabbie più grandi e ditutti i colori, volano in aria e re-stano a terra come le anime deicombattenti rimaste sul cam-po di battaglia. La guerra è fol-le, la pace è l'unica via percorri-bile e gli applausi del pubblicodi Mittelfest sono l'omaggio tri-butato a un lavoro intelligenteche racconta la Grande Guerracon una delicatezza rara.

Fabiana Dallavalle©RIPRODUZIONE RISERVATA

Ruedis, elogio del dinamismoche spinse ilmondo in guerraSuccesso di Arearea per le piazze cividalesi, gradito ritorno allo show itineranteDelicato racconto danzante che ha saputo raccontare i sentimenti del conflitto

Folla al seguito degli Arearea, ieri a Cividale (Foto Phocus Agency)

Ballerini sul proscenio. Standing ovation in piazza Duomo (F.Phocus Agency)

danza

Ovazioni ai Bubenícek, inno all’uomoe allo spirito“Le souffle de l’esprit”, un balletto che ha saputo coniugare fisicità e afflato interiore

marionette&burattini

21 LUGLIO 2014 MESSAGGERO DEL LUNEDÍ Messaggero Estate 23

Copia di 4ebee60c52f76b6af5c82bb816fac991

Page 9: Rassegna Stampa 21 Luglio 2014

Data:

Pagina:2014

Data: 21 luglio 2014

Pagina: 23 (dettaglio)

SorelleMarinetti: «Le donnehannocapito il nostro stile»“Sciantose” ieri sera col trio e la Reggio. «Non siamo Drag Queen»

di Gian Paolo Polesini

Q uasi una strategia arti-stica decisa per ricrea-re lo stesso benefico

charme che il caffè-chantantassicurò agli antenati nostri.Nulla di complesso. Canzonet-te, piccole magie, performan-ce light, di foggia elegante. Raf-finatezze da proscenio ormaisostituite dal rumore dozzina-le. E per nulla casualmente Ni-cola Olivieri, Andrea Allione eMarco Lugli, dovendo tatuarsiaddosso un marchio, scelsero- sotto lo sguardo lungimiran-te del pigmalione Giorgio Boz-zo - proprio Sorelle Marinetti,inneggiando al maestro del fu-turismo, uno che allora puntòil dito sul varietà e disse: que-sto è il teatro del domani.

Il trio - assomigliante al mi-tologico Lescano - accetta l’in-vito Mittelfest, adotta l’opzio-ne commedia musicale, la tito-la Sciantose, eccentriche divedel microfono e ieri sera fa unfigurone assieme all’amica dipalco Ariella Reggio, «una si-gnora meravigliosa - spiegaBozzo - che piglia in mano uncopione e alla prima letturanon sbaglia un colpo. Straodi-naria». E be’, la conosciamoda quel giorno, la Ariella.Okey, andiamo avanti.

Proposta che pescanell’amarcord, ovviamente,con la triestina Contrada adaver lanciato il sasso. Bozzoraccoglie e le ragazze ci stan-no. «Forte è stata subito la vo-glia di rimettere in circolo lamodernità dei Trenta, far risal-tare il ruolo primario dellospettacolo nei tempi di crisipolitica e sociale. Serviva a di-strarre. Come ora, d’altron-de».

Turbina, Mercuria e Scintil-la. Scelgono questi nomi qui.Ci aiuta Nicola. «Io sono Tur-bina, il motore che spinge, for-se anche per la fisicità nonproprio filiforme, Mercuria èla dea dell’eloquenza e la gio-vane Scintilla, va da sè, la più

esuberante».Un terzetto non si forma

per volontà dello spirito san-to, ci vuole intanto una casua-le sistemata alla legge del caosche tutto sempre complica.«Ci conoscevamo già e qualco-sina avevamo pure tentato,ma senza soffermarci troppo.Fra l’individuare un provino eandarci, è passato pochissi-mo. Ognuno di noi si vantava,mi passi il termine, di una spe-cializzazione. Allione la dan-za, Lugli la recitazione io il

canto. Poteva starci che finissi-mo tutti e tre in uno shaker,no? Giorgio ci espose il proget-to e cominciammo a macina-re ore di studio. Arrivò lo scon-forto e subito dopo una nuovaaccelerata verso il completa-mento dell’idea».

Quelli voci vanno via assie-me come fosse una soltanto.«Non immagina nemmeno lafatica. Senza quella, tra l’altro,non ti allontani molto. Ognu-no di noi ha rilasciato del pro-prio e l’amalgama ha iniziato

a funzionare». Il Lescano, dice-vamo. «Pensi che cantaronotrecento cinquanta canzonidal 1936 al 1943, una vagonatadi musica impensabile nel ter-zo millennio». Eleganza. Citengono. Qualcuno, pigliandoun granchio, scrisse che le Ma-rinetti, in realtà, sono DragQueen. «Scelte e atteggiamen-ti diversi. Habitat diversi. Lorola discoteca, noi i palcosceni-ci. Il travestimento crea inevi-tabilmente disguidi. Alla lucedei fatti anche l’occhio spento

individua la differenza. Però ildibattito è aperto e i confinideboli. Il rischio di chi si con-cia con i costumi è oltrepassa-re il senso dell’operazione. Sevuoi strafare, va bene, a quelpunto è l’opzione più sempli-ce. Se, altresì, il diktat è conser-vare uno stile, allora l’affare sicomplica. Non hai spazio per ifunambolismi».

Il taglio Marinetti è sartoria-le. Sforbiciate senza tremolii.Stoffe leggere. Adattabili allemisure famigliari, dai piccini

ai nonni. «È naturale ricevereapplausi dai brizzolati, certimotivetti rinfrescano memo-rie arrugginite. L’armonia ètalmente facile da assimilareche pure i bambini ci voglionobene. Secondo statistiche affi-dabili è la donna a farci il filopiù di altri, e ciò risuona comeuna stranezza. Anzi, non es-sendo femmine, ma atteggian-dosi a loro, dovremmo averela categoria contro. Mah, me-glio così».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In scena la Nico Pepe e cinema in castelloAlle 17 - Saranno ancora le wall dancers della compagnia “IlPosto”, Elena Annovi e Simona Forlani, ad aprire ilcartellone con “Atto Bianco”, ideazione e coreografia diWanda Moretti, (al Belvedere). Le due danzatrici acrobatesaranno accompagnate dalle musiche per sax e liveelectronics di Marco Castelli metteranno in scena unaperformance di danza verticale che lascerà con il fiatosospeso, ispirata al tema dell'arca e dello spostamento e adun racconto di Buzzati.- Alle 18. Andrà in scena, nella Chiesa di Santa Maria deiBattuti, in prima assoluta “Mort à vendre” un'incursionemultilingue nel centenario della Grande Guerra cheriassume in un unico palcoscenico tutte le guerre e le vitedei soldati trasformate in merce di poco valore. Unaoriginale rilettura ha ispirato la regista e attrice olandeseMaril Van de Broek, in scena gli allievi del secondo anno delcorso della Civica Accademia “Nico Pepe” di Udine con ilcoordinamento artistico di Claudio de Maglio.- Alle 19. A incantare il pubblico con uno spettacolo in primaitaliana sarà il Trio Balkan Strings composto dal padreZoran e i figli Nikola e Zeljko Starcevic' nella chiesa di San

Francesco. Sono gli inventori dellachitarra suonata a sei mani.- Alle 21. Grande ritorno sulle scenedi Mittelfest per Ivica Buljan, tra ipiù apprezzati registi della nuovascena europea, che firma uno degliappuntamenti più attesi di questaedizione, lo spettacolo “Una tombaper Boris Davidovic” (TeatroRistori), che si ispira all'omonimoromanzo dello scrittore serboDanilo Kiš.- Alle 21. La musica saràprotagonista nell'appuntamento incartellone al Chiostro di SanFrancesco, dove risuoneranno gliottoni del Brass Ensemble delConservatorio Tartini di Triestediretto da David Short. Dal baroccoal contemporaneo.

- Alle 23. S’inaugura oggi anche il fortunato percorso conrealizzato in collaborazione con il Dams dell’Università diUdine, firmato da Roberto Calabretto, “Segnali di Cinema”che ripropone in cinque appuntamenti le nozze tra grandecinema e musica dal vivo. Si comincia proprio stasera nellospazio raccolto del Castello Canussio con uno dei capolavoricomici della storia del cinema, “Seven chances” (1925) diBuster Keaton che unisce azione, amore, risate e colpi discena. Il commento musicale è eseguito da Zerorchestra, sumusiche di Todesco, Cesselli, Ortolan. Ogni sera spaziolounge per chiacchiere e cocktail in castello, dalle 21.30.Infine s’inaugua stasera alle 21.30, sempre nella dimorastorica Canussio, anche una mostra fotografica cheracconta attraverso gli scatti dei suoi vincitori i primi 11anni del Premio giornalistico Marco Luchetta. “I nostriangeli. Le migliori 11 foto nel ricordo di Miran Hrovatin” fatappa adesso a Mittelfest dopo aver percorso i festivalVicino/Lontano ed èStoria. La mostra si potrà visitare daoggi alla fine del festival.

il programma di oggi

CIVIDALE

Serate con pubblico rapitodall’ingegno e dall’abilità digrandi artisti in scena confer-mano quanto la cultura do-vrebbe essere una risorsa. Unsegnale in questo senso - nono-stante le avversità che assilla-no l’arte in Italia - giungedall’apertura della danza diMittelfest: Le souffle de l’esprit.Un inno all’uomo e allo spirito,nel linguaggio universale delcorpo, che parla dell’anima eall’anima, rivelandone le segre-te emozioni, grazie ad artistiunici come i gemelli Jirí and Ot-

to Bubenícek, capaci di radu-nare attorno a sé altrettanti vir-tuosi e di sviluppare coreogra-fie suggestive in linea con lapiù brillante vocazione coreuti-ca. Una danza che coniuga fisi-cità e afflato interiore, popola-rità (primi ballerini entrambi,uno al Dresden SemperoperBallett, l’altro all’Hamburg Bal-lett) e rigore, espressi nell’in-calzante alternanza di figura-zioni corali, duetti e assoli.

In scena accanto a loro glistrepitosi Salenko, Mehrab-yan, Markowskaja, Merkulova,Vallejo, Zhu, Martinez, Tuckere il talento italiano Francesco

Pio Ricci. Un concentrato dibellezza formale innerva i quat-tro movimenti della serata sindal primo (cui si rifà anche il ti-tolo dello spettacolo) che sisnoda tra avviluppi dinamici,statuari bloccaggi e slanci. Lesequenze acquistano fascino ericchezza a ogni cambio di for-mazione spaziale perché nellaprecisione e nella fluidità delgesto risiede la naturale logicadinamica dello stile coreografi-co di Jirí. Impulsi rapidi e am-pie estensioni, s’intersecano agestualità a tratti fanciullescheche confluiscono nell’appas-sionato trio conclusivo, Canon

in D major di Pachelbel-Bube-nicek, in cui l’emotività èespressa da un flusso dinami-co impetuoso. Seducente Toc-cata in cui il processo creativosi addentra nella sfera intimacon fare poetico, orientato dalgesto che guida lo spostamen-to dei corpi in scena e uno ver-so l’altro. Una dimensioneatemporale sublime, lirica eperpetua, tesa a percepire fisi-camente la sensazione dellosfioramento tra corpi che si ri-verbera e si rigenera continua-mente nell’interazione di 3coppie e un solista. Dopo Tor-que di Dominik Strobl, irrom-

pe, per i due gemelli, l’unisonoperfetto de Les Indomptés diMertens-Brumachon. Dinami-che segmentate stile cartoon eplastiche sospensioni, in cui

uno è sostegno e rifugio vicen-devole all’altro, fanno scaturi-re ripetute ovazioni.

Elisabetta Ceron©RIPRODUZIONE RISERVATA

Successo oltre ogni aspettativaper la 21ª edizione dello storicofestival Marionette & Burattininelle Valli del Natisone,promosso dal CTA – CentroTeatro Animazione e figure perla direzione artistica di RobertoPiaggio e Antonella Caruzzi.Oltre tremila spettatori hannoseguito questi giorni, davenerdì a domenica, ilprogramma di spettacoli delweek end allestito conprestigiose ospitalità italiane estraniere, e con il percorso di“letteratura e figure” che hapresentato due produzionitargate CTA.Intanto, fino al sabato 26 aCividale, nell’ambito diMittelfest 2014, sarà di scena ilcartellone di “Mittel-Figura”,curato dal CTA per offrire alpubblico di Mittelfest unasezione organica dedicata al

Teatro d’Animazione. Unpercorso di “tendenze etecniche”, rappresentativo deisegnali e delle novità cheprovengono dal teatro di figuradel nostro tempo.Oggi, lunedì, a Palazzo dePortis: alle 18 Teatro intrambusto presenta “Varietàprestige”, imperdibilepalcoscenico dove sfilanooggetti retrò e dove la SignoraTeatro decide di dar vita ad unamagia fatta di ... llustrini,lunghi abiti di seta, raffinatezzae zucchero.La Signora può creare magie esogni e il sogno di oggi è quellodel varietà: un’altra epoca,un’altra musica ... “Signore esignori benvenuti al VarietàPrestige, l’unico spettacolototalmente in carne e legno!” ...Ingresso libero, info:www.ctagorizia.it

Oltre tremila spettatori nelle Valli

Le Sorelle Marinetti ieri sera in scena con “Sciantose”; Oggi: i ragazzidella Pepe, la danza verticale e “Una tomba per Boris Davidovic”

festival»mittelfest 23

CIVIDALE

Piccole piume nere, stipate inuna gabbietta di uccellini, flut-tuano nell'aria. Un uomo (Ro-berto Cocconi) che si è appenafatto la barba ha acceso unamiccia, ha atteso lo scoppio epoi a cavallo di una bicicletta èscappato mentre le ceneri nerehanno dato l'avvio a una danzaprima composta e poi freneticache si è spezzata soltanto conl'urlo di una sirena d'allarme.Ruedis, ruote di confine, ultimaproduzione di Arearea è unadelicata storia di guerra, amo-re, accampamenti e trincee,scritta per sei danzatori (MartaBevilacqua, Luca Campanella,Roberto Cocconi, ValentinaSaggin, Anna Savanelli, LucaZampar), tre musicisti (Leo Vir-gili, Gabriele Cancelli e MarkoLasic) e sette biciclette dei pri-mi del Novecento, per raccon-tare la Grande Guerra.

Il progetto, illuminato dauna coreografia attenta, misu-rata e mai retorica, anzi poeticae ironica firmata da Marta Bevi-lacqua e costruito su quattroquadri per altrettante piazze,ha conquistato il pubblico diMittelfest grazie alla danza con-temporanea, potente e fisicapiù che mai e al contributo of-ferto alla coreografia dalle sug-gestioni provenienti dai grandimovimenti artistici del 1914, daDuchamp (Piazza San France-sco) agli sposi fluttuanti di Cha-gall (Foro Giulio Cesare) alle so-norità intonarumori di Luigi

Russolo (Sagrato del Duomo) fi-no alle tinte forti di Kokoschka(slargo del Ponte del Diavolo).

Arearea, incalzata da musicadal vivo d'ispirazione futurista,riprende la tradizione itineran-te di Mittelfest, e con questo ul-timo lavoro porta all'estremol'elogio del dinamismo chespinse il mondo dritto alla guer-ra. Il racconto ha molte sfuma-ture. C'è ironia quando è passa-tempo e gioco, un rubandieraper chi l'ha decisa, ferociaquando la danza si fa battagliae corpo a corpo, smarrimentoquando gli uomini in trinceacon le biciclette diventate can-noni chiedono di issare bandie-ra bianca. L'amore, nonostantela guerra c'è ancora, ma sposi einvitati hanno sul viso masche-re anti gas e le danze di festa,un po' folli, segnano il riaffer-marsi della vita nel frastuonodelle bombe. Il finale, unastruggente marcia funebre conle biciclette portate come crocisulle spalle dagli uomini e ledonne sole a cercare conforto èdi desolante bellezza. Ancorapiume in gabbie più grandi e ditutti i colori, volano in aria e re-stano a terra come le anime deicombattenti rimaste sul cam-po di battaglia. La guerra è fol-le, la pace è l'unica via percorri-bile e gli applausi del pubblicodi Mittelfest sono l'omaggio tri-butato a un lavoro intelligenteche racconta la Grande Guerracon una delicatezza rara.

Fabiana Dallavalle©RIPRODUZIONE RISERVATA

Ruedis, elogio del dinamismoche spinse ilmondo in guerraSuccesso di Arearea per le piazze cividalesi, gradito ritorno allo show itineranteDelicato racconto danzante che ha saputo raccontare i sentimenti del conflitto

Folla al seguito degli Arearea, ieri a Cividale (Foto Phocus Agency)

Ballerini sul proscenio. Standing ovation in piazza Duomo (F.Phocus Agency)

danza

Ovazioni ai Bubenícek, inno all’uomoe allo spirito“Le souffle de l’esprit”, un balletto che ha saputo coniugare fisicità e afflato interiore

marionette&burattini

21 LUGLIO 2014 MESSAGGERO DEL LUNEDÍ Messaggero Estate 23

Copia di 4ebee60c52f76b6af5c82bb816fac991

Page 10: Rassegna Stampa 21 Luglio 2014

2014

Data: 21 luglio 2014

Pagina: 23 (dettaglio)

SorelleMarinetti: «Le donnehannocapito il nostro stile»“Sciantose” ieri sera col trio e la Reggio. «Non siamo Drag Queen»

di Gian Paolo Polesini

Q uasi una strategia arti-stica decisa per ricrea-re lo stesso benefico

charme che il caffè-chantantassicurò agli antenati nostri.Nulla di complesso. Canzonet-te, piccole magie, performan-ce light, di foggia elegante. Raf-finatezze da proscenio ormaisostituite dal rumore dozzina-le. E per nulla casualmente Ni-cola Olivieri, Andrea Allione eMarco Lugli, dovendo tatuarsiaddosso un marchio, scelsero- sotto lo sguardo lungimiran-te del pigmalione Giorgio Boz-zo - proprio Sorelle Marinetti,inneggiando al maestro del fu-turismo, uno che allora puntòil dito sul varietà e disse: que-sto è il teatro del domani.

Il trio - assomigliante al mi-tologico Lescano - accetta l’in-vito Mittelfest, adotta l’opzio-ne commedia musicale, la tito-la Sciantose, eccentriche divedel microfono e ieri sera fa unfigurone assieme all’amica dipalco Ariella Reggio, «una si-gnora meravigliosa - spiegaBozzo - che piglia in mano uncopione e alla prima letturanon sbaglia un colpo. Straodi-naria». E be’, la conosciamoda quel giorno, la Ariella.Okey, andiamo avanti.

Proposta che pescanell’amarcord, ovviamente,con la triestina Contrada adaver lanciato il sasso. Bozzoraccoglie e le ragazze ci stan-no. «Forte è stata subito la vo-glia di rimettere in circolo lamodernità dei Trenta, far risal-tare il ruolo primario dellospettacolo nei tempi di crisipolitica e sociale. Serviva a di-strarre. Come ora, d’altron-de».

Turbina, Mercuria e Scintil-la. Scelgono questi nomi qui.Ci aiuta Nicola. «Io sono Tur-bina, il motore che spinge, for-se anche per la fisicità nonproprio filiforme, Mercuria èla dea dell’eloquenza e la gio-vane Scintilla, va da sè, la più

esuberante».Un terzetto non si forma

per volontà dello spirito san-to, ci vuole intanto una casua-le sistemata alla legge del caosche tutto sempre complica.«Ci conoscevamo già e qualco-sina avevamo pure tentato,ma senza soffermarci troppo.Fra l’individuare un provino eandarci, è passato pochissi-mo. Ognuno di noi si vantava,mi passi il termine, di una spe-cializzazione. Allione la dan-za, Lugli la recitazione io il

canto. Poteva starci che finissi-mo tutti e tre in uno shaker,no? Giorgio ci espose il proget-to e cominciammo a macina-re ore di studio. Arrivò lo scon-forto e subito dopo una nuovaaccelerata verso il completa-mento dell’idea».

Quelli voci vanno via assie-me come fosse una soltanto.«Non immagina nemmeno lafatica. Senza quella, tra l’altro,non ti allontani molto. Ognu-no di noi ha rilasciato del pro-prio e l’amalgama ha iniziato

a funzionare». Il Lescano, dice-vamo. «Pensi che cantaronotrecento cinquanta canzonidal 1936 al 1943, una vagonatadi musica impensabile nel ter-zo millennio». Eleganza. Citengono. Qualcuno, pigliandoun granchio, scrisse che le Ma-rinetti, in realtà, sono DragQueen. «Scelte e atteggiamen-ti diversi. Habitat diversi. Lorola discoteca, noi i palcosceni-ci. Il travestimento crea inevi-tabilmente disguidi. Alla lucedei fatti anche l’occhio spento

individua la differenza. Però ildibattito è aperto e i confinideboli. Il rischio di chi si con-cia con i costumi è oltrepassa-re il senso dell’operazione. Sevuoi strafare, va bene, a quelpunto è l’opzione più sempli-ce. Se, altresì, il diktat è conser-vare uno stile, allora l’affare sicomplica. Non hai spazio per ifunambolismi».

Il taglio Marinetti è sartoria-le. Sforbiciate senza tremolii.Stoffe leggere. Adattabili allemisure famigliari, dai piccini

ai nonni. «È naturale ricevereapplausi dai brizzolati, certimotivetti rinfrescano memo-rie arrugginite. L’armonia ètalmente facile da assimilareche pure i bambini ci voglionobene. Secondo statistiche affi-dabili è la donna a farci il filopiù di altri, e ciò risuona comeuna stranezza. Anzi, non es-sendo femmine, ma atteggian-dosi a loro, dovremmo averela categoria contro. Mah, me-glio così».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In scena la Nico Pepe e cinema in castelloAlle 17 - Saranno ancora le wall dancers della compagnia “IlPosto”, Elena Annovi e Simona Forlani, ad aprire ilcartellone con “Atto Bianco”, ideazione e coreografia diWanda Moretti, (al Belvedere). Le due danzatrici acrobatesaranno accompagnate dalle musiche per sax e liveelectronics di Marco Castelli metteranno in scena unaperformance di danza verticale che lascerà con il fiatosospeso, ispirata al tema dell'arca e dello spostamento e adun racconto di Buzzati.- Alle 18. Andrà in scena, nella Chiesa di Santa Maria deiBattuti, in prima assoluta “Mort à vendre” un'incursionemultilingue nel centenario della Grande Guerra cheriassume in un unico palcoscenico tutte le guerre e le vitedei soldati trasformate in merce di poco valore. Unaoriginale rilettura ha ispirato la regista e attrice olandeseMaril Van de Broek, in scena gli allievi del secondo anno delcorso della Civica Accademia “Nico Pepe” di Udine con ilcoordinamento artistico di Claudio de Maglio.- Alle 19. A incantare il pubblico con uno spettacolo in primaitaliana sarà il Trio Balkan Strings composto dal padreZoran e i figli Nikola e Zeljko Starcevic' nella chiesa di San

Francesco. Sono gli inventori dellachitarra suonata a sei mani.- Alle 21. Grande ritorno sulle scenedi Mittelfest per Ivica Buljan, tra ipiù apprezzati registi della nuovascena europea, che firma uno degliappuntamenti più attesi di questaedizione, lo spettacolo “Una tombaper Boris Davidovic” (TeatroRistori), che si ispira all'omonimoromanzo dello scrittore serboDanilo Kiš.- Alle 21. La musica saràprotagonista nell'appuntamento incartellone al Chiostro di SanFrancesco, dove risuoneranno gliottoni del Brass Ensemble delConservatorio Tartini di Triestediretto da David Short. Dal baroccoal contemporaneo.

- Alle 23. S’inaugura oggi anche il fortunato percorso conrealizzato in collaborazione con il Dams dell’Università diUdine, firmato da Roberto Calabretto, “Segnali di Cinema”che ripropone in cinque appuntamenti le nozze tra grandecinema e musica dal vivo. Si comincia proprio stasera nellospazio raccolto del Castello Canussio con uno dei capolavoricomici della storia del cinema, “Seven chances” (1925) diBuster Keaton che unisce azione, amore, risate e colpi discena. Il commento musicale è eseguito da Zerorchestra, sumusiche di Todesco, Cesselli, Ortolan. Ogni sera spaziolounge per chiacchiere e cocktail in castello, dalle 21.30.Infine s’inaugua stasera alle 21.30, sempre nella dimorastorica Canussio, anche una mostra fotografica cheracconta attraverso gli scatti dei suoi vincitori i primi 11anni del Premio giornalistico Marco Luchetta. “I nostriangeli. Le migliori 11 foto nel ricordo di Miran Hrovatin” fatappa adesso a Mittelfest dopo aver percorso i festivalVicino/Lontano ed èStoria. La mostra si potrà visitare daoggi alla fine del festival.

il programma di oggi

CIVIDALE

Serate con pubblico rapitodall’ingegno e dall’abilità digrandi artisti in scena confer-mano quanto la cultura do-vrebbe essere una risorsa. Unsegnale in questo senso - nono-stante le avversità che assilla-no l’arte in Italia - giungedall’apertura della danza diMittelfest: Le souffle de l’esprit.Un inno all’uomo e allo spirito,nel linguaggio universale delcorpo, che parla dell’anima eall’anima, rivelandone le segre-te emozioni, grazie ad artistiunici come i gemelli Jirí and Ot-

to Bubenícek, capaci di radu-nare attorno a sé altrettanti vir-tuosi e di sviluppare coreogra-fie suggestive in linea con lapiù brillante vocazione coreuti-ca. Una danza che coniuga fisi-cità e afflato interiore, popola-rità (primi ballerini entrambi,uno al Dresden SemperoperBallett, l’altro all’Hamburg Bal-lett) e rigore, espressi nell’in-calzante alternanza di figura-zioni corali, duetti e assoli.

In scena accanto a loro glistrepitosi Salenko, Mehrab-yan, Markowskaja, Merkulova,Vallejo, Zhu, Martinez, Tuckere il talento italiano Francesco

Pio Ricci. Un concentrato dibellezza formale innerva i quat-tro movimenti della serata sindal primo (cui si rifà anche il ti-tolo dello spettacolo) che sisnoda tra avviluppi dinamici,statuari bloccaggi e slanci. Lesequenze acquistano fascino ericchezza a ogni cambio di for-mazione spaziale perché nellaprecisione e nella fluidità delgesto risiede la naturale logicadinamica dello stile coreografi-co di Jirí. Impulsi rapidi e am-pie estensioni, s’intersecano agestualità a tratti fanciullescheche confluiscono nell’appas-sionato trio conclusivo, Canon

in D major di Pachelbel-Bube-nicek, in cui l’emotività èespressa da un flusso dinami-co impetuoso. Seducente Toc-cata in cui il processo creativosi addentra nella sfera intimacon fare poetico, orientato dalgesto che guida lo spostamen-to dei corpi in scena e uno ver-so l’altro. Una dimensioneatemporale sublime, lirica eperpetua, tesa a percepire fisi-camente la sensazione dellosfioramento tra corpi che si ri-verbera e si rigenera continua-mente nell’interazione di 3coppie e un solista. Dopo Tor-que di Dominik Strobl, irrom-

pe, per i due gemelli, l’unisonoperfetto de Les Indomptés diMertens-Brumachon. Dinami-che segmentate stile cartoon eplastiche sospensioni, in cui

uno è sostegno e rifugio vicen-devole all’altro, fanno scaturi-re ripetute ovazioni.

Elisabetta Ceron©RIPRODUZIONE RISERVATA

Successo oltre ogni aspettativaper la 21ª edizione dello storicofestival Marionette & Burattininelle Valli del Natisone,promosso dal CTA – CentroTeatro Animazione e figure perla direzione artistica di RobertoPiaggio e Antonella Caruzzi.Oltre tremila spettatori hannoseguito questi giorni, davenerdì a domenica, ilprogramma di spettacoli delweek end allestito conprestigiose ospitalità italiane estraniere, e con il percorso di“letteratura e figure” che hapresentato due produzionitargate CTA.Intanto, fino al sabato 26 aCividale, nell’ambito diMittelfest 2014, sarà di scena ilcartellone di “Mittel-Figura”,curato dal CTA per offrire alpubblico di Mittelfest unasezione organica dedicata al

Teatro d’Animazione. Unpercorso di “tendenze etecniche”, rappresentativo deisegnali e delle novità cheprovengono dal teatro di figuradel nostro tempo.Oggi, lunedì, a Palazzo dePortis: alle 18 Teatro intrambusto presenta “Varietàprestige”, imperdibilepalcoscenico dove sfilanooggetti retrò e dove la SignoraTeatro decide di dar vita ad unamagia fatta di ... llustrini,lunghi abiti di seta, raffinatezzae zucchero.La Signora può creare magie esogni e il sogno di oggi è quellodel varietà: un’altra epoca,un’altra musica ... “Signore esignori benvenuti al VarietàPrestige, l’unico spettacolototalmente in carne e legno!” ...Ingresso libero, info:www.ctagorizia.it

Oltre tremila spettatori nelle Valli

Le Sorelle Marinetti ieri sera in scena con “Sciantose”; Oggi: i ragazzidella Pepe, la danza verticale e “Una tomba per Boris Davidovic”

festival»mittelfest 23

CIVIDALE

Piccole piume nere, stipate inuna gabbietta di uccellini, flut-tuano nell'aria. Un uomo (Ro-berto Cocconi) che si è appenafatto la barba ha acceso unamiccia, ha atteso lo scoppio epoi a cavallo di una bicicletta èscappato mentre le ceneri nerehanno dato l'avvio a una danzaprima composta e poi freneticache si è spezzata soltanto conl'urlo di una sirena d'allarme.Ruedis, ruote di confine, ultimaproduzione di Arearea è unadelicata storia di guerra, amo-re, accampamenti e trincee,scritta per sei danzatori (MartaBevilacqua, Luca Campanella,Roberto Cocconi, ValentinaSaggin, Anna Savanelli, LucaZampar), tre musicisti (Leo Vir-gili, Gabriele Cancelli e MarkoLasic) e sette biciclette dei pri-mi del Novecento, per raccon-tare la Grande Guerra.

Il progetto, illuminato dauna coreografia attenta, misu-rata e mai retorica, anzi poeticae ironica firmata da Marta Bevi-lacqua e costruito su quattroquadri per altrettante piazze,ha conquistato il pubblico diMittelfest grazie alla danza con-temporanea, potente e fisicapiù che mai e al contributo of-ferto alla coreografia dalle sug-gestioni provenienti dai grandimovimenti artistici del 1914, daDuchamp (Piazza San France-sco) agli sposi fluttuanti di Cha-gall (Foro Giulio Cesare) alle so-norità intonarumori di Luigi

Russolo (Sagrato del Duomo) fi-no alle tinte forti di Kokoschka(slargo del Ponte del Diavolo).

Arearea, incalzata da musicadal vivo d'ispirazione futurista,riprende la tradizione itineran-te di Mittelfest, e con questo ul-timo lavoro porta all'estremol'elogio del dinamismo chespinse il mondo dritto alla guer-ra. Il racconto ha molte sfuma-ture. C'è ironia quando è passa-tempo e gioco, un rubandieraper chi l'ha decisa, ferociaquando la danza si fa battagliae corpo a corpo, smarrimentoquando gli uomini in trinceacon le biciclette diventate can-noni chiedono di issare bandie-ra bianca. L'amore, nonostantela guerra c'è ancora, ma sposi einvitati hanno sul viso masche-re anti gas e le danze di festa,un po' folli, segnano il riaffer-marsi della vita nel frastuonodelle bombe. Il finale, unastruggente marcia funebre conle biciclette portate come crocisulle spalle dagli uomini e ledonne sole a cercare conforto èdi desolante bellezza. Ancorapiume in gabbie più grandi e ditutti i colori, volano in aria e re-stano a terra come le anime deicombattenti rimaste sul cam-po di battaglia. La guerra è fol-le, la pace è l'unica via percorri-bile e gli applausi del pubblicodi Mittelfest sono l'omaggio tri-butato a un lavoro intelligenteche racconta la Grande Guerracon una delicatezza rara.

Fabiana Dallavalle©RIPRODUZIONE RISERVATA

Ruedis, elogio del dinamismoche spinse ilmondo in guerraSuccesso di Arearea per le piazze cividalesi, gradito ritorno allo show itineranteDelicato racconto danzante che ha saputo raccontare i sentimenti del conflitto

Folla al seguito degli Arearea, ieri a Cividale (Foto Phocus Agency)

Ballerini sul proscenio. Standing ovation in piazza Duomo (F.Phocus Agency)

danza

Ovazioni ai Bubenícek, inno all’uomoe allo spirito“Le souffle de l’esprit”, un balletto che ha saputo coniugare fisicità e afflato interiore

marionette&burattini

21 LUGLIO 2014 MESSAGGERO DEL LUNEDÍ Messaggero Estate 23

Copia di 4ebee60c52f76b6af5c82bb816fac991

Page 11: Rassegna Stampa 21 Luglio 2014

2014

Data: 21 luglio 2014

Pagina: 7

Un conto è il teatro risolto inspettacolo; un altro quello inprova. Lì si suda, si litiga, siama, si piange e un po’ anchesimuore, sia pure per finta.Nel mittel-spettacolo

d’apertura della sezione pro-sa “Dannato sia il traditoredella patria sua!”, idea eregia del trasgressivo OliverFrljic, è questo l’approccioda un dietro le quinte messea nudo, che imboccano iversatili attori del MladinskoGledališce di Lubiana, perraccontare la storia del pro-prio collettivo. Erano partitigiovani e provocatori nell’eu-foria del dopo-Tito, ma ora so-no approdati al-la coscienza di-sillusa delle per-dite per stradada compromes-so, degli scontrigenerazionali con i nuovi ar-rivati o anche della propriafine, come pare nel bell’ini-zio dal suono damarcia fune-bre che converte in requiemanche l’inno nazionale, men-tre a turno gli attori racconta-no con ironia il proprio deces-so per overdose di teatroalternativo.Da lì in avanti, è un rewind

di rapidi capitoli da amar-cord teatrale, scanditi daicolpi a salve di una pistola

giocattolo e srotolati in se-quenza anti-narrativa permostrare la disgregazioneprogressiva del gruppo, viavia al bivio tra coerenzaartistica e sirene del merca-to (così, nel bel quadro congli attori-indossatori di undefilée di abiti ricavati dallabandiera slovena) e soprat-tutto incrinato dai veleni na-zionalistici, tra chi è slovenodi “razza” pura e chi no. Inmezzo, ci sta anche l’aggres-

sione violenta al pubblico,cui rovesciare addosso rab-bie, frustrazioni o, con adat-tamento francamente irritan-te a quello cividalese in sala,una raffica di insulti e stereo-tipi da manuale anti-italianoe naturalmente anti-Silvio,noblesse oblige a un political-ly correct che oggi forsesarebbe da aggiornare.È dunque una fotografia

da psicodramma di gruppo,in cui la specola di una

piccola compagnia, con lesue microstorie interne e lesue domande senza risposta,vorrebbe farsi specchio diun più universale scollamen-to, balcanico e non. Ma inquesta scena schiacciata sufatti sloveni ignoti ai più ebloccata ad un "selfie" teatra-le a conti fatti vittimistico, lametafora non scatta e alRistori lascia perplessa lanon foltissima platea.

© riproduzione riservata

VISTO A CIVIDALE

Il drammadegli attoriè il drammadei Balcani

Il teatroche sidissolve

LA RECENSIONE

Coreografie vitali,maschili e originali

Angela FeliceCIVIDALE

PORDENONE - Oggi alle 21, per il Teatro: c'erauna volta..., a cura di Ortoteatro per l’Estate inCittà, al Parcobaleno di viale Martelli va inscena lo spettacolo Pompieri! della compagniaTangram Teatro di Vimercate, protagonistiFabrizio Palma, Corrado Deri e Luigi Zanin conal regia di Bano Ferrari. Un lavoro esilaranteche ha come punti di forza gag, clownerie eimprovvisazione. Lo spettacolo è a ingressogratuito e si terrà al coperto in caso di pioggia.

GORIZIA - La retrospettiva del Premio Amideisu Carlo Mazzacurati si estende anche aPordenone, Udine e Trieste, in collaborazionecon Cinemazero, Cec e Cappella Underground.Oggi alle 19.30 il Visionario di Udine proponeVesna va veloce seguito alla 21.30 da La giustadistanza. A Pordenone - alle 21.30 - in PiazzaCalderari, La sedia delle felicità. A Gorizia,intanto, inaugura la sezione Stato di eccezione.L’horror “politico” italiano (1963-1977)

AQUILEIA - IlMuseoArcheo-logicoNazionale sarà l'inusua-le palcoscenico per il pianistaNovak Pavlicic, il violoncelli-sta Igor Perazic e il violinistaIgor Pejovic che oggi alle 21,nell’ambito del festival Neisuoni dei luoghi, si esibirannocon un repertorio classico. Ilprogramma della serata pre-

vede l'esecuzione di celebribrani della musica classica:sei pezzi tratti dalle Kinders-zenen di R. Schumann, Vocali-se di S. Rachmaninov, Car-men Fantasie di F. Waxman,Ave Maria di J. S. Bach / C.Gounod e il Piano Trio no. 1Op. 49 di F. Mendlessohn.Ingresso gratuito.

OGGI AL MITTELFEST

DanzaverticaleeDavidovicnarratodaKiš

A PORDENONEGag e clownerie con Pompieri

A UDINE E PORDENONESerata dedicata a Mazzacurati

AD AQUILEIAMusica classica al Museo Archeologico

CIVIDALE - Nella giorna-ta odierna del Mittelfest lewall dancers della compa-gnia Il Posto, Elena Annovi eSimona Forlani, aprirannocon “Atto Bianco”, ideazionee coreografia di Wanda Mo-retti, alle 17 al Belvedere. Ledue danzatrici acrobate ac-compagnate dalle musicheper sax e live electronics diMarco Castelli proporrannouna performance di danzaverticale, ispirata al temadell'arca e dello spostamentoe a un racconto di Buzzati.Alle 18, nella Chiesa di SantaMaria dei Battuti, in primaassoluta “Mort à vendre” in-cursionemultilingue nel cen-tenario della Grande Guerraa cura della regista e attriceolandese Maril Van deBroek, con gli allievi delsecondo anno della CivicaAccademia “Nico Pepe” diUdine con il coordinamentoartistico di Claudio de Ma-glio. Alle 19.30 nella chiesadi San Francesco, il TrioBalkan Strings composto dalpadre Zoran e i figli Nikola eZeljko Starcevic. IvicaBuljan, tra i più apprezzatiregisti della nuova scena eu-ropea, firma “Una tomba perBoris Davidovic” (Teatro Ri-stori ore 21), co-produzioneserbo-croato-slovena ispira-ta al romanzo dello scrittoreserbo Danilo Kiš, dedicato aBoris Davidovic Novsky, ter-rorista e nichilista. Al Chio-stro di San Francesco, ore 21,il Brass Ensemble del Conser-vatorio Tartini di Trieste di-retto da David Short propor-rà un repertorio che spaziadalla musica barocca allamusica contemporanea. Alvia anche la sezione cinema,in collaborazione con ilDams dell’Università di Udi-ne, firmata da Roberto Cala-bretto: alle 23 al CastelloCanussio, Seven changes(1925) di Buster Keaton, conla Zerorchestra su musichedi Todesco, Cesselli, Ortolan.

CIVIDALE - La sezione danzadel Mittelfest si apre alla gran-de, in piazza Duomo, con unospettacolo d'eccellenza: sul pal-co i «gemelli del balletto», Jirí eOtto Bubenícek, in un trittico diraffinata bellezza. Noti alle pla-tee internazionali anche per lefrequenti apparizioni nei"Bolle&Friends" a fianco all'étoi-le scaligera, i gemelli praghesi,già solisti dell'Hamburg Ballete del Dresden Semperoper Bal-lett, propongono nel salotto civi-dalese creazioni di gran pregio,affiancati da ottimi danzatori diAmburgo, Dresda, del RoyalSwedish Ballet, del BayerischeStaatsoper Ballett, e StaatsBal-lett Berlin, entusiasmando ilpubblico che li acclama fin

dalla prima apparizione. ApreLe Souffle de L'Esprit, dedicatoal forte legame con le loro nonnescomparse, e ispirato ai disegni

di Leonardo da Vinci. Sullenote di Bach, Hoffstetter ePachelbel l'apparizione dellospirito evocato (che apre echiude la creazione) è pretestoper una danza d'autore (Jirí) digrande pienezza, ispirata allapiù alta qualità del linguaggiocontemporaneo. Levità e so-spensione dominano un tessutocoreografico in continuo movi-mento, incalzante ed elegante,forgiato da tanto classico rigoree aperto a una musicalissimacontaminazione stilistica, cheha il suo momento più emozio-nante nel trio maschile sulCanon in D Major di Pachelbel- spesso inserito nei Gala inter-nazionali - tracciato di solemani squisitamente poetiche

presto sciolto in un fluiremorbi-do e arioso di creta preziosa.Segue «Toccata», creato per ilNew York City Ballet sempreda Jirí su musiche e costumidel fratello Otto, e dedicato allaloromadre. Una danza sferzan-te e pungente, alla manieraForsythe, alternanza di passi adue ricchi di soluzioni dinami-che in contrappeso. Da brividoil pezzo conclusivo, Les Idomp-tès di Cluade Brumachon perl'interpretazione dei due fratel-li: un duo strepitoso, dominatodall'identitàmillimetrale del ge-sto, frenetico, stilizzato, viscera-le e sempre identico. Jeans etorso nudo per una danza che èverità, relazione, vitalismo, to-talmente inedita e originale,densa, maschia, toccante. Ed èovazione.

Federica Sassara© riproduzione riservata

CULTURA&SPETTACOLI

DANZA Le souffle de l’esprit (LdA)

APERTURA"Dannato sia

il traditoredella patria sua"andato in scena

sabato seraal Ristori

per Mittelfest(foto LdA

PhocusAgency)

PN VIILunedì 21 luglio 2014

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Data: 21 luglio 2014

Pagina: 7 (dettaglio)

Un conto è il teatro risolto inspettacolo; un altro quello inprova. Lì si suda, si litiga, siama, si piange e un po’ anchesimuore, sia pure per finta.Nel mittel-spettacolo

d’apertura della sezione pro-sa “Dannato sia il traditoredella patria sua!”, idea eregia del trasgressivo OliverFrljic, è questo l’approccioda un dietro le quinte messea nudo, che imboccano iversatili attori del MladinskoGledališce di Lubiana, perraccontare la storia del pro-prio collettivo. Erano partitigiovani e provocatori nell’eu-foria del dopo-Tito, ma ora so-no approdati al-la coscienza di-sillusa delle per-dite per stradada compromes-so, degli scontrigenerazionali con i nuovi ar-rivati o anche della propriafine, come pare nel bell’ini-zio dal suono damarcia fune-bre che converte in requiemanche l’inno nazionale, men-tre a turno gli attori racconta-no con ironia il proprio deces-so per overdose di teatroalternativo.Da lì in avanti, è un rewind

di rapidi capitoli da amar-cord teatrale, scanditi daicolpi a salve di una pistola

giocattolo e srotolati in se-quenza anti-narrativa permostrare la disgregazioneprogressiva del gruppo, viavia al bivio tra coerenzaartistica e sirene del merca-to (così, nel bel quadro congli attori-indossatori di undefilée di abiti ricavati dallabandiera slovena) e soprat-tutto incrinato dai veleni na-zionalistici, tra chi è slovenodi “razza” pura e chi no. Inmezzo, ci sta anche l’aggres-

sione violenta al pubblico,cui rovesciare addosso rab-bie, frustrazioni o, con adat-tamento francamente irritan-te a quello cividalese in sala,una raffica di insulti e stereo-tipi da manuale anti-italianoe naturalmente anti-Silvio,noblesse oblige a un political-ly correct che oggi forsesarebbe da aggiornare.È dunque una fotografia

da psicodramma di gruppo,in cui la specola di una

piccola compagnia, con lesue microstorie interne e lesue domande senza risposta,vorrebbe farsi specchio diun più universale scollamen-to, balcanico e non. Ma inquesta scena schiacciata sufatti sloveni ignoti ai più ebloccata ad un "selfie" teatra-le a conti fatti vittimistico, lametafora non scatta e alRistori lascia perplessa lanon foltissima platea.

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Il drammadegli attoriè il drammadei Balcani

Il teatroche sidissolve

LA RECENSIONE

Coreografie vitali,maschili e originali

Angela FeliceCIVIDALE

PORDENONE - Oggi alle 21, per il Teatro: c'erauna volta..., a cura di Ortoteatro per l’Estate inCittà, al Parcobaleno di viale Martelli va inscena lo spettacolo Pompieri! della compagniaTangram Teatro di Vimercate, protagonistiFabrizio Palma, Corrado Deri e Luigi Zanin conal regia di Bano Ferrari. Un lavoro esilaranteche ha come punti di forza gag, clownerie eimprovvisazione. Lo spettacolo è a ingressogratuito e si terrà al coperto in caso di pioggia.

GORIZIA - La retrospettiva del Premio Amideisu Carlo Mazzacurati si estende anche aPordenone, Udine e Trieste, in collaborazionecon Cinemazero, Cec e Cappella Underground.Oggi alle 19.30 il Visionario di Udine proponeVesna va veloce seguito alla 21.30 da La giustadistanza. A Pordenone - alle 21.30 - in PiazzaCalderari, La sedia delle felicità. A Gorizia,intanto, inaugura la sezione Stato di eccezione.L’horror “politico” italiano (1963-1977)

AQUILEIA - IlMuseoArcheo-logicoNazionale sarà l'inusua-le palcoscenico per il pianistaNovak Pavlicic, il violoncelli-sta Igor Perazic e il violinistaIgor Pejovic che oggi alle 21,nell’ambito del festival Neisuoni dei luoghi, si esibirannocon un repertorio classico. Ilprogramma della serata pre-

vede l'esecuzione di celebribrani della musica classica:sei pezzi tratti dalle Kinders-zenen di R. Schumann, Vocali-se di S. Rachmaninov, Car-men Fantasie di F. Waxman,Ave Maria di J. S. Bach / C.Gounod e il Piano Trio no. 1Op. 49 di F. Mendlessohn.Ingresso gratuito.

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DanzaverticaleeDavidovicnarratodaKiš

A PORDENONEGag e clownerie con Pompieri

A UDINE E PORDENONESerata dedicata a Mazzacurati

AD AQUILEIAMusica classica al Museo Archeologico

CIVIDALE - Nella giorna-ta odierna del Mittelfest lewall dancers della compa-gnia Il Posto, Elena Annovi eSimona Forlani, aprirannocon “Atto Bianco”, ideazionee coreografia di Wanda Mo-retti, alle 17 al Belvedere. Ledue danzatrici acrobate ac-compagnate dalle musicheper sax e live electronics diMarco Castelli proporrannouna performance di danzaverticale, ispirata al temadell'arca e dello spostamentoe a un racconto di Buzzati.Alle 18, nella Chiesa di SantaMaria dei Battuti, in primaassoluta “Mort à vendre” in-cursionemultilingue nel cen-tenario della Grande Guerraa cura della regista e attriceolandese Maril Van deBroek, con gli allievi delsecondo anno della CivicaAccademia “Nico Pepe” diUdine con il coordinamentoartistico di Claudio de Ma-glio. Alle 19.30 nella chiesadi San Francesco, il TrioBalkan Strings composto dalpadre Zoran e i figli Nikola eZeljko Starcevic. IvicaBuljan, tra i più apprezzatiregisti della nuova scena eu-ropea, firma “Una tomba perBoris Davidovic” (Teatro Ri-stori ore 21), co-produzioneserbo-croato-slovena ispira-ta al romanzo dello scrittoreserbo Danilo Kiš, dedicato aBoris Davidovic Novsky, ter-rorista e nichilista. Al Chio-stro di San Francesco, ore 21,il Brass Ensemble del Conser-vatorio Tartini di Trieste di-retto da David Short propor-rà un repertorio che spaziadalla musica barocca allamusica contemporanea. Alvia anche la sezione cinema,in collaborazione con ilDams dell’Università di Udi-ne, firmata da Roberto Cala-bretto: alle 23 al CastelloCanussio, Seven changes(1925) di Buster Keaton, conla Zerorchestra su musichedi Todesco, Cesselli, Ortolan.

CIVIDALE - La sezione danzadel Mittelfest si apre alla gran-de, in piazza Duomo, con unospettacolo d'eccellenza: sul pal-co i «gemelli del balletto», Jirí eOtto Bubenícek, in un trittico diraffinata bellezza. Noti alle pla-tee internazionali anche per lefrequenti apparizioni nei"Bolle&Friends" a fianco all'étoi-le scaligera, i gemelli praghesi,già solisti dell'Hamburg Ballete del Dresden Semperoper Bal-lett, propongono nel salotto civi-dalese creazioni di gran pregio,affiancati da ottimi danzatori diAmburgo, Dresda, del RoyalSwedish Ballet, del BayerischeStaatsoper Ballett, e StaatsBal-lett Berlin, entusiasmando ilpubblico che li acclama fin

dalla prima apparizione. ApreLe Souffle de L'Esprit, dedicatoal forte legame con le loro nonnescomparse, e ispirato ai disegni

di Leonardo da Vinci. Sullenote di Bach, Hoffstetter ePachelbel l'apparizione dellospirito evocato (che apre echiude la creazione) è pretestoper una danza d'autore (Jirí) digrande pienezza, ispirata allapiù alta qualità del linguaggiocontemporaneo. Levità e so-spensione dominano un tessutocoreografico in continuo movi-mento, incalzante ed elegante,forgiato da tanto classico rigoree aperto a una musicalissimacontaminazione stilistica, cheha il suo momento più emozio-nante nel trio maschile sulCanon in D Major di Pachelbel- spesso inserito nei Gala inter-nazionali - tracciato di solemani squisitamente poetiche

presto sciolto in un fluiremorbi-do e arioso di creta preziosa.Segue «Toccata», creato per ilNew York City Ballet sempreda Jirí su musiche e costumidel fratello Otto, e dedicato allaloromadre. Una danza sferzan-te e pungente, alla manieraForsythe, alternanza di passi adue ricchi di soluzioni dinami-che in contrappeso. Da brividoil pezzo conclusivo, Les Idomp-tès di Cluade Brumachon perl'interpretazione dei due fratel-li: un duo strepitoso, dominatodall'identitàmillimetrale del ge-sto, frenetico, stilizzato, viscera-le e sempre identico. Jeans etorso nudo per una danza che èverità, relazione, vitalismo, to-talmente inedita e originale,densa, maschia, toccante. Ed èovazione.

Federica Sassara© riproduzione riservata

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DANZA Le souffle de l’esprit (LdA)

APERTURA"Dannato sia

il traditoredella patria sua"andato in scena

sabato seraal Ristori

per Mittelfest(foto LdA

PhocusAgency)

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Data: 21 luglio 2014

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Data: 21 luglio 2014Cinema Mostre Spettacoli AppuntamentiOggi Notizie Cultura

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vedi enogastronomia

NOTIZIE > MANIFESTAZIONI > 21 LUGLIO 2014

Mittelfest 2014: nuoviitinerari di danza, musica, cinema eteatro sullo sfondo della Grande Guerra

Cividale del Friuli (UD) -­Proseguono, anche nel segno delcentenario della Grande Guerra, ipercorsi di teatro, musica, danza ecinema di Mittelfest 2014: martedì22 luglio sarà proprio la letteraturatrasposta nella dimensioneteatrale ad aprire gli incontri incalendario con il recital letterario“Le avventure del bravo soldatoSvejk”, (Santa Maria dei Battutiore 18), uno dei capolavori della letteratura ceca di Jaroslav Hašek, a cura delcollettivo artistico Novadroga: il recital – protagonista e regista l’attore PaoloFagiolo – è il primo dei tre appuntamenti a cura di Annalisa Cosentino e LuigiReitani per il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degliStudi di Udine. Tutto ruota attorno al senso della guerra che ha pervasol'Europa ed è entrata con forza anche nella letteratura soprattutto degli autoridell'est europeo, raccontata però con irresistibile comicità e una forzadissacrante (proiezioni di Massimo Mucchiut).

In prima assoluta l'omaggio a Federigo Fiorillo compositore raffinato che neglianni a cavallo tra '700 e '800 seppe ben rappresentare lo spirito della musicaeuropea. Il concerto eseguito dall'Accademia d'Archi Arrigoni, (Chiesa di SanFrancesco ore 18), che proporrà brani inediti dell'autore, nato in Germania mafiglio di italiani, è anche allegato al numero di Amadeus attualmente in edicolain un prezioso CD.

Il teatro di figura, che quest'anno ritorna a Cividale per affascinare grandi epiccoli, sarà di scena nello spettacolo al Teatro Ristori (ore 20.30) “Dai 3 ai 93.Una meravigliosa invenzione” dedicato al padre delle “teste di legno”, ilcividalese Vittorio Podrecca, a cento anni dalla fondazione della leggendariaCompagnia dei Piccoli. Lo spettacolo, nato da una collaborazione di Cassiopea eil Teatro Stabile Rossetti di Trieste su di una idea di Barbara Della Polla e EnnioGuerrato, racconta le vicende di Podrecca e della sua Compagnia che hannoattraversato la storia e la cultura italiana.

Una originale rilettura del Vecchio Testamento nella versione di Re Giacomod'Inghilterra datata 1611 è lo spettacolo-­musical che il collettivo artisticointernazionale con sede in Austria Loose Collective metteranno in scena inPiazza Duomo (ore 22.30), “The Old Testament”: un vortice di follia chetravolgerà Cividale per un rilettura dell’Antico Testamento in chiave eccentrica estravagante, fra esperimenti dadaisti, beat-­boxing e punk rock, lo spettacolosicuramente più “weird” di questa edizione di Mittelfest. Il cinema d'autoreitaliano chiuderà la quarta giornata di Mittelfest con ancora al centro il primoconflitto mondiale con il capolavoro di Mario Monicelli “La Grande Guerra”(Castello Canussio ore 23) un film di culto oltre che una delle prime pellicole

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dedicate alla guerra del '15-­'18 e che al tempo suscitò scalpore e polemiche. Unprogetto di Mittelfest 2014 a cura di Roberto Calabretto e l'Università degli Studidi Udine.

Prendono avvio da martedì 22 luglio anche gli appuntamenti con gli iprotagonisti del festival, in programma ogni giorno al Caffè San Marco: domanialle 12.00 incontro pubblico con Ivica Buljan, in assoluto tra i più apprezzatiregisti della nuova scena europea. Conduce Roberto Canziani.

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Page 15: Rassegna Stampa 21 Luglio 2014

2014

Data: 21 luglio 2014

Dettagli Categoria: Teatro Pubblicato Lunedì, 21 Luglio 2014 09:53 Scritto daFabiana Dallavalle Visite: 32

Mort a vendre: debutto della Nico Pepe al

Mittelfest

Cividale: debutta questa sera alle 18, nella chiesa dei Battuti il nuovo spettacolo della Civica Accademia teatraleNico Pepe di Udine, in scena a Mittelfest, con Mort à Vendre, queste è il titolo dello spettacolo che vedeprotagonisti gli allievi attori del secondo anno di corso (Maria Laura Ardizzone, Giuseppe Attanasio, FilippoBorghi, Irene Canali, Andrea Lopez Nunes, Giacomo Occhi, Daniele Palmeri, Lucia Rea, Andrea Rizzo, MartaSalandi, Raphael Schumacher), con la regia di Maril van den Broek.

Il titolo “Mort à Vendre”, ( la Morte in vendita) trae ispirazione da una scritta che la stessa regista, ha letto al voloper strada, restandone colpita: ”mi sembrava la sintesi più efficace, spiega la regista, attrice e regista olandese,con cui titolare il racconto della tragedia della Grande Guerra e di tutte le guerre, quando la vita dei soldati e deicivili diventa merce, talora di poco valore, tanto che diventa parte di un perverso mercato di morte.”

Lo spettacolo, che debutta a Mittelfest in prima nazionale è costruito grazie ad una ricerca testuale frutto di unaelaborazione collettiva che ha visto partecipare attivamente gli allievi attori coordinati da Maril Van den Broek.Lo spazio scenico di forma ovale è al contempo il luogo dove si combatte, la trincea ma anche la stanza dove ilpotere prende le sue decisioni, in una continuo rovesciamento dei punti di vista, al quale il pubblico partecipadirettamente. I costumi restituiscono un'atmosfera senza tempo che ha il senso di disegnare una cornice densadi echi che può fare riferimento a diversi contesti e epoche, soprattutto al martoriato XX secolo. Lo spettacoloinizia con la prima scena di “Generali a Merenda” di Boris Vian dove un politico vede nella guerra la soluzioneper l'economia del paese con i civili che pagano il prezzo per tutti mentre l'esercito diventa il consumatore in unaperversa spirale economica che ha in sprezzo il valore della vita.

Ne “I bambini nascono nella polenta” l'autrice Aglaja Veteranyi porta il punto di vista di una bambina, unosguardo innocente che fa domande fondamentali ai quali i grandi faticano a rispondere. L'epica figura di “MadreCoraggio” e la “Canzone dei Cannoni” da “L'Opera dei Tre Soldi” di Bertolt Brecht e alcune scene da “Gli ultimigiorni dell'umanità” di Karl Kraus offrono invece spunti di riflessione molto importanti sul tema della guerra, doveun'umanità travolta da eventi tragici rischia di perdere anche sé stessa.

Le lettere dei soldati impegnati al fronte risuoneranno nelle lingue originali così si ascolteranno il russo, ilfrancese, l'italiano, il tedesco ma anche il turco, l'arabo il fiammingo, una coralità di voci per raccontare la guerradal punto di vista dei semplici, degli ultimi, di coloro che venivano mandati a morire. Ma anche i morti avrannovoce grazie a Erwin Shaw che narra della rivolta dei defunti per farsi ricordare e impedire l'oblio in “Bury theDead”. Alla disperazione dei due soldati, che trascorrono la loro ultima notte in “Cercivento” di Carlo Tolazzi, fada contraltare il cinismo dei generali che mandano al macello i soldati in “Orizzonti di Gloria” di S. Kubrick.

Lo spettacolo è in replica a Udine, domani martedì 22 luglio, alle ore 21 presso la sede della Civica Accademia(largo Ospedale vecchio).

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Data: 21 luglio 2014

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31/7/2014 Mittelfest: la Grande Guerra tra sciantose, Goethe e Bertolt Brecht |

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Le sorelle Marinetti, protagoniste con Arella Reggidi “Sciantose, eccentriche e dive del microfono”

Mittelfest: la Grande Guerra trasciantose, Goethe e Bertolt Brecht

Seconda puntata del reportage sulMittelfest curato da Claudio FacchinelliCividale, 21luglio 2014,Tema ricorrentedi questa edizionedel Mittelfest,indotto dalcentenario, è laGrande Guerra.L’esecuzione delRequiem di Verdi,diretto lo scorso 6luglio dal maestroRicardo Muti nelfriulano sacrariodi Redipuglia, necostituiva ilprodromo, mamolte sono leoccasioni perdeclinarlo, a volteanche in leggerezza. Così è stato nello spettacolo conclusivo di ierisera, domenica, in Piazza Duomo.Una brillante, storica gloria del teatro leggero italiano, AriellaReggio, assistita dal trio delle Sorelle Marinetti (tre autoironicicantanti en travesti), ha dato vita al divertente Sciantose,eccentriche e dive del microfono – Storia di canzonette e di guerremondiali, scritto e diretto da Giorgio Bozzo, assieme a ChistianSchmitz (che accompagnava al pianoforte l’atipico, eteroclitogruppo). Un panorama che, muovendo dalle sdolcinature di Filid’oro e dalle gioiose trasgressioni della Belle époque, giungevafino allo swing del Trio Lescano: come biscon una sapida poesia diTrilussa detta dall’indomabile Ariella.31/7/2014 Mittelfest: la Grande Guerra tra sciantose, Goethe e Bertolt Brecht |

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Molte le attese per Sketches – da Faustin & Out dentro fuori soprae sotto il Faust di Goethe di Elfriede Jelinek, insignita del Nobelnel 2004, per il quale si era organizzato un incontro introduttivo.Luigi Reitani, curatore di molte delle opere dell’autrice, e FabrizioArcuri, regista dello spettacolo, ci avevano illustrato la difficoltà ditradurre un linguaggio denso di rimandi e giochi di parole, maspecialmente della messa in scena una struttura drammaturgicaconnotata da un programmatico scollamento fra l’azione e ilcontenuto verbale, coerente con i principi della scrittura post-drammatica.Malgrado questi prudenti ragguagli, il lavoro (che costituisce laprima parte di un’impegnativa trilogia, prodotta dall’Accademiadegli Artefatti in collaborazione col Forum Jelinek) la suscitatonotevoli perplessità. Se nel primo dei tre monologhi il porgeredella brava Sandra Soncino riesce a catturare lo spettatoresortendo uno sconcerto che ha tuttavia una sua innegabile logica eforza teatrale, sfugge il senso delle scelte registiche checoinvolgono due attrici (Angela Malfitano e Francesca Mazza) lacui seria e sperimentata professionalità viene sacrificata da pococomprensibili costumi di peluche. È prematuro esprimere ungiudizio su una scommessa, certo degna di rispetto, ma che, almomento, appare alquanto spericolata.Anche questa volta, dopo tanta tensione intellettuale, il pubblicoha avuto modo di rilassarsi con un concerto che prevedeva, in unasuccessione solo apparentemente incongrua, ma stimolante,Mozart, un giovanile Schömberg non ancora dodecafonico, Haydn,Schubert e Webern, proposti dalla giovane Camerata Salzburgsotto la guida di Enrico Brunzi, impegnato nel doppio ruolo divioloncellista (con Haydn) e di direttore d’orchestra. Una gestodirettoriale, il suo, che sembrava informato alla non secondariaconsuetudine con lo strumento ad arco.Nel segno della gioventù, anche i due spettacoli visti oggi, lunedì:Mort a vendre e Una tomba per Boris Davidovič.Il primo lavoro appare come il generoso esito di un laboratoriocondotto dalla fiamminga Marin van den Broek con gli allievi delsecondo corso della Civica Accademia “Nico Pepe” di Udine: unirruente patchwork di frammenti sulla Grande Guerra, tratti daLussu, Ungaretti, Brecht, Monicelli, Edith Piaf ed altri, il cuiincalzare superava il disordine delle citazioni, ogni volta sorretteda una passione e da un mestiere ormai acquisito, riscontrabilinella gestualità e nel porgere vocale, sia nei monologhi e nelleparti dialogate, sia in quelle corali. Incredibilmente efficaci duemomenti di play back (Soldati e bombe dall’Opera da tre soldi diBrecht e Weil; e L’accordéoniste della Piaf) dove quella dozzina diragazze e ragazzi si erano, ognuno, creati una personale mimica,diversa ma coerente con la fascinosa traccia sonora.Con Una tomba per Boris Davidovič, come già con la Jelinek, ilfestival ha voluto compiere una scelta coraggiosa, maculturalmente e politicamente qualificata.Danilo Kiš, l’autore, è stato un esponente di quella culturaJugoslavia – “Perché mai ex Jugoslavia”, si chiede

31/7/2014 Mittelfest, il teatro incontra la poesia |

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Mittelfest, il teatro incontra la poesia

Quarto appuntamento con il Mittelfest ed il“diario di bordo” del nostro inviato ClaudioFacchinelli

Cividale, 25Luglio 2014– Con “Mentrele granatecantavanoorribilmente”(nella foto)visto ieri,mercoledì, le

voci dalla trincea erano quelle dei poeti che alla Grande Guerraavevano partecipato: giovani come Giuseppe Ungaretti, ClementeRebora, un D’Annunzio spoglio di retorica; ma anche Georg Trakl,Guillame Apollinaire, Wilfred Owen, morto a venticinque anni apochi giorni dell’armistizio, i cui versi Benjamin Britten avrebbeinserito nel suo monumentale War Requiem. Un recital letterarioin uno spazio nudo, al quale tuttavia il sobrio, efficace porgere diEmanuele Carucci Viterbi riusciva a dare rilevanza teatrale conlunghi, silenziosi sguardi che si posavano su una sedia vuota eilluminata, in fondo al palco: inquietante simbolo di assenza, dimorte.Di tutt’altro segno “Treno fermo a-Katzelmacher”, di CompagnianO (Dance first, Think later). Il titolo è mutuato da un film diFassbinder del ’69, ove il termine (letteralmente “fabbricante dimestoli”) è l’appellativo sprezzante attribuito agli immigrati,spesso italiani, greci, turchi. Il giovane gruppo riprende,rovesciandole, le tematiche del film: l’immigrato qui è un tedesco,approdato in un non meglio identificato paese del sud d’Italia; unnon luogo ove non succede mai nulla, dove la vita è un trenofermo, e la presenza di quel diverso coagula le più scontate, banalidinamiche comportamentali (la seduzione, l’attrazione, la gelosia,il risentimento, il disprezzo). Un microcosmo di umanità giovanileove domina una sorta di indolenza, di impotentia agendi (non

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Molte le attese per Sketches – da Faustin & Out dentro fuori soprae sotto il Faust di Goethe di Elfriede Jelinek, insignita del Nobelnel 2004, per il quale si era organizzato un incontro introduttivo.Luigi Reitani, curatore di molte delle opere dell’autrice, e FabrizioArcuri, regista dello spettacolo, ci avevano illustrato la difficoltà ditradurre un linguaggio denso di rimandi e giochi di parole, maspecialmente della messa in scena una struttura drammaturgicaconnotata da un programmatico scollamento fra l’azione e ilcontenuto verbale, coerente con i principi della scrittura post-drammatica.Malgrado questi prudenti ragguagli, il lavoro (che costituisce laprima parte di un’impegnativa trilogia, prodotta dall’Accademiadegli Artefatti in collaborazione col Forum Jelinek) la suscitatonotevoli perplessità. Se nel primo dei tre monologhi il porgeredella brava Sandra Soncino riesce a catturare lo spettatoresortendo uno sconcerto che ha tuttavia una sua innegabile logica eforza teatrale, sfugge il senso delle scelte registiche checoinvolgono due attrici (Angela Malfitano e Francesca Mazza) lacui seria e sperimentata professionalità viene sacrificata da pococomprensibili costumi di peluche. È prematuro esprimere ungiudizio su una scommessa, certo degna di rispetto, ma che, almomento, appare alquanto spericolata.Anche questa volta, dopo tanta tensione intellettuale, il pubblicoha avuto modo di rilassarsi con un concerto che prevedeva, in unasuccessione solo apparentemente incongrua, ma stimolante,Mozart, un giovanile Schömberg non ancora dodecafonico, Haydn,Schubert e Webern, proposti dalla giovane Camerata Salzburgsotto la guida di Enrico Brunzi, impegnato nel doppio ruolo divioloncellista (con Haydn) e di direttore d’orchestra. Una gestodirettoriale, il suo, che sembrava informato alla non secondariaconsuetudine con lo strumento ad arco.Nel segno della gioventù, anche i due spettacoli visti oggi, lunedì:Mort a vendre e Una tomba per Boris Davidovič.Il primo lavoro appare come il generoso esito di un laboratoriocondotto dalla fiamminga Marin van den Broek con gli allievi delsecondo corso della Civica Accademia “Nico Pepe” di Udine: unirruente patchwork di frammenti sulla Grande Guerra, tratti daLussu, Ungaretti, Brecht, Monicelli, Edith Piaf ed altri, il cuiincalzare superava il disordine delle citazioni, ogni volta sorretteda una passione e da un mestiere ormai acquisito, riscontrabilinella gestualità e nel porgere vocale, sia nei monologhi e nelleparti dialogate, sia in quelle corali. Incredibilmente efficaci duemomenti di play back (Soldati e bombe dall’Opera da tre soldi diBrecht e Weil; e L’accordéoniste della Piaf) dove quella dozzina diragazze e ragazzi si erano, ognuno, creati una personale mimica,diversa ma coerente con la fascinosa traccia sonora.Con Una tomba per Boris Davidovič, come già con la Jelinek, ilfestival ha voluto compiere una scelta coraggiosa, maculturalmente e politicamente qualificata.Danilo Kiš, l’autore, è stato un esponente di quella culturaJugoslavia – “Perché mai ex Jugoslavia”, si chiede

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Mittelfest, il teatro incontra la poesia

Quarto appuntamento con il Mittelfest ed il“diario di bordo” del nostro inviato ClaudioFacchinelli

Cividale, 25Luglio 2014– Con “Mentrele granatecantavanoorribilmente”(nella foto)visto ieri,mercoledì, le

voci dalla trincea erano quelle dei poeti che alla Grande Guerraavevano partecipato: giovani come Giuseppe Ungaretti, ClementeRebora, un D’Annunzio spoglio di retorica; ma anche Georg Trakl,Guillame Apollinaire, Wilfred Owen, morto a venticinque anni apochi giorni dell’armistizio, i cui versi Benjamin Britten avrebbeinserito nel suo monumentale War Requiem. Un recital letterarioin uno spazio nudo, al quale tuttavia il sobrio, efficace porgere diEmanuele Carucci Viterbi riusciva a dare rilevanza teatrale conlunghi, silenziosi sguardi che si posavano su una sedia vuota eilluminata, in fondo al palco: inquietante simbolo di assenza, dimorte.Di tutt’altro segno “Treno fermo a-Katzelmacher”, di CompagnianO (Dance first, Think later). Il titolo è mutuato da un film diFassbinder del ’69, ove il termine (letteralmente “fabbricante dimestoli”) è l’appellativo sprezzante attribuito agli immigrati,spesso italiani, greci, turchi. Il giovane gruppo riprende,rovesciandole, le tematiche del film: l’immigrato qui è un tedesco,approdato in un non meglio identificato paese del sud d’Italia; unnon luogo ove non succede mai nulla, dove la vita è un trenofermo, e la presenza di quel diverso coagula le più scontate, banalidinamiche comportamentali (la seduzione, l’attrazione, la gelosia,il risentimento, il disprezzo). Un microcosmo di umanità giovanileove domina una sorta di indolenza, di impotentia agendi (non

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provocatoriamente il regista, il croato Ivica Buljan: “mica parliamodi ex impero asburgico?” – che ha una sua identità, slava ebalcanica, che poteva e doveva superare i nazionalismi. Da qui lascelta etica di un’operazione che vede lavorare insieme giovaniartisti serbi, croati e sloveni.L’intrinseca durezza, la violenza fisica – come l’autoflagellazione diuna delle prime scene –l’origine non teatrale, ma narrativa deltesto, la rilevanza della parola, in lingua serba, costituivano di persé motivo di sconcerto, acuito da un progressivo sfasamento delledidascalie rispetto alle battute, e quindi all’azione.Detto questo, lo spettacolo presenta non pochi elementi dinotevole interesse. Le sue chiavi di lettura si possono riassumerenel concetto di cenotafio (la tomba vuota, di puro ricordo),illustrato inizialmente da un attore in platea; d’altro lato, nellaparticolare tecnica narrativa, alla maniera di Jorge Luis Borges –autore amato da Kiš – che mescola e confonde ad arte ladocumentazione puntuale con la finzione. Boris Davidovič eraesistito veramente, ma il potere aveva prima cercato di fiaccarne latempra e di sporcarne la figura; poi, di cancellarne il ricordo,manipolando la storia, secondo un procedimento abituale nellostalinismo (pensiamo al Grande Fratello orwelliano). Affrontandoil complesso itinerario della trasposizione drammaturgica deltesto sotto la mano sicura di Buljan (che torna al Mittelfest dopodiversi anni), i giovani attori si danno senza risparmio: cantano,suonano, lottano, sortendo risultati di forte impatto emotivo, avolte addirittura laceranti, che denunciano un’autentica urgenza dicomunicazione.A fine giornata. ormai a notte alta, la proiezione di Seven Chances,un film del ’25 dell’immortale Buster Keaton, girato in parte neicolori terrosi dei primi technicolor, accompagnato – come ai tempid’oro del muto – da musiche dal vivo, qui composte ed eseguite daZerorchestra. Una curiosità: il soggetto si basa su una commedia diquel David Belasco, già autore di un fumettone dal titolo The Girlof the Golden West, dal quale cui il nostro Puccini aveva tratto ilprimo “spaghetti western” della storia, La fanciulla del West.

Claudio Facchinelli

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Mittelfest, il teatro incontra la poesia

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23/7/2014 MITTELFEST, il programma completo di martedì 22 luglio 2014 - IL GIORNALE DEL FRIULI | IL GIORNALE DEL FRIULI

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MITTELFEST, il programma completo di martedì 22 luglio 2014Pubblicato da Il Giornale del Friuli il 21/7/14 • nelle categorie Friuli­VG,Musica e Spettacoli,Udine

Mittelfest 2014

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Cividale del Friuli 19­27 luglio

SARA’ UNO DEI CAPOLAVORI DELLA LETTERATURA CECA AD APRIRE LA QUARTA GIORNATA DI MITTELFEST: MARTEDI’22 LUGLIO IL RECITAL LETTERARIO LE AVVENTURE DEL BRAVO SOLDATO ŠVEJK, DAL ROMANZO DI JAROSLAV HAŠEK,UNA LETTURA PERFORMATIVA IN CHIAVE COMICA DEL COLLETTIVO ARTISTICO NOVADROGA, PROTAGONISTA EREGISTA L’ATTORE PAOLO FAGIOLO (ORE 18 CHIESA SANTA MARIA DEI BATTUTI);

UNA PRIMA ASSOLUTA, OMAGGIO A FEDERIGO FIORILLO, SARA’ AL CENTRO DEL CONCERTO DELL’ACCADEMIA D’ARCHIARRIGONI UN ITALIANO ALLE CORTI D’EUROPA (ORE 18 CHIESA DI SAN FRANCESCO);

UN OMAGGIO D’ECCEZIONE AL CENTENARIO DEL TEATRO DEI PICCOLI DI PODRECCA È IN PROGRAMMA ALLE 20.30 ALTEATRO RISTORI CON DAI 3 AI 93. UNA MERAVIGLIOSA INVENZIONE, UN’IDEA DI BARBARA DELLA POLLA E ENNIOGUERRATO;

ANCORA GRANDE DANZA E MUSICA IN CHIUSURA DI SERATA: ALLE 22.30 IN PIAZZA DUOMO L’IRRESISTIBILEPERFORMANCE THE OLD TESTAMENT, MUSICAL SURREALE DEL COLLETTIVO INTERNAZIONALE LOOSE COLLECTIVECON UNA PERSONALE RILETTURA DELL’ANTICO TESTAMENTO; ANCORA IL CINEMA, QUESTA VOLTA ITALIANO,CHIUDERA’ GLI INCONTRI DI MITTELFEST (CASTELLO CANUSSIO ORE 23) CON LA GRANDE GUERRA DI MARIO MONICELLIUNA DELLE OPERE CHE HANNO SEGNATO LA STORIA, NON SOLO CINEMATOGRAFICA ITALIANA DEDICATA ALLA GRANDEGUERRA.

Proseguono, anche nel segno del centenario della Grande Guerra, i percorsi di teatro, musica, danza e cinema di Mittelfest 2014:martedì 22 luglio sarà propriola letteratura trasposta nella dimensione teatrale ad aprire gli incontri in calendario con il recital letterario“Le avventure del bravo soldato Švejk”, (Santa Maria dei Battuti ore 18), uno dei capolavori della letteratura ceca di Jaroslav Hašek,a cura del collettivo artistico Novadroga: il recital – protagonista e regista l’attore Paolo Fagiolo – è il primo dei tre appuntamenti a curadi Annalisa Cosentino e Luigi Reitani per il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Udine. Tuttoruota attorno al senso della guerra che ha pervaso l’Europa ed è entrata con forza anche nella letteratura soprattutto degli autori dell’esteuropeo, raccontata però con irresistibile comicità e una forza dissacrante (proiezioni di Massimo Mucchiut). In prima assolutal’omaggio a Federigo Fiorillo compositore raffinato che negli anni a cavallo tra ’700 e ’800 seppe ben rappresentare lo spirito dellamusica europea. Il concerto eseguito dall’Accademia d’Archi Arrigoni, (Chiesa di San Francesco ore 18), che proporrà brani ineditidell’autore, nato in Germania ma figlio di italiani, è anche allegato al numero di Amadeus attualmente in edicola in un prezioso CD. Il

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23/7/2014 MITTELFEST, il programma completo di martedì 22 luglio 2014 - IL GIORNALE DEL FRIULI | IL GIORNALE DEL FRIULI

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teatro di figura, che quest’anno ritorna a Cividale per affascinare grandi e piccoli, sarà di scena nello spettacolo al Teatro Ristori (ore20.30) “Dai 3 ai 93. Una meravigliosa invenzione” dedicatoal padre delle “teste di legno”, il cividalese Vittorio Podrecca, a centoanni dalla fondazione della leggendaria Compagnia dei Piccoli. Lo spettacolo, nato da una collaborazione di Cassiopea e il TeatroStabile Rossetti di Trieste su di una idea di Barbara Della Polla e Ennio Guerrato, racconta le vicende di Podrecca e della suaCompagnia che hanno attraversato la storia e la cultura italiana.

Una originale rilettura del Vecchio Testamento nella versione di Re Giacomo d’Inghilterra datata 1611 è lo spettacolo­musical che ilcollettivo artistico internazionale con sede in Austria Loose Collective metteranno in scena in Piazza Duomo (ore 22.30), “The OldTestament”: un vortice di follia che travolgerà Cividale per un rilettura dell’Antico Testamento in chiave eccentrica e stravagante, fraesperimenti dadaisti, beat­boxing e punk rock, lo spettacolo sicuramente più “weird” di questa edizione di Mittelfest. Il cinema d’autoreitaliano chiuderà la quarta giornata di Mittelfest con ancora al centro il primo conflitto mondiale con il capolavoro di Mario Monicelli“La Grande Guerra” (Castello Canussio ore 23) un film di culto oltre che una delle prime pellicole dedicate alla guerra del ’15­’18 eche al tempo suscitò scalpore e polemiche. Un progetto di Mittelfest 2014 a cura di Roberto Calabretto e l’Università degli Studi diUdine.

Prendono avvio da domani, martedì 22 luglio, anche gli appuntamenti con gli i protagonisti del festival, in programma ogni giorno alCaffè San Marco: domani alle 12.00 incontro pubblico con Ivica Buljan, in assoluto tra i più apprezzati registi della nuova scenaeuropea. Conduce Roberto Canziani.

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Data: 21 luglio 2014

2/8/2014 MITTELFEST 2014, Cividale del Friuli. “SEGNALI. CARTOGRAFIA DELLA BELLEZZA INQUIETA” Il programma di Lunedì 21 Luglio

http://www.informazione.it/comunicati-stampa/pnt/8678a184-f4e0-4735-9049-f622a345ec57 1/4

COMUNICATI STAMPA

MITTELFEST 2014, Cividale del Friuli. “SEGNALI.CARTOGRAFIA DELLA BELLEZZA INQUIETA” Il programmadi Lunedì 21 LuglioIl programma di Lunedì 21 e di Martedì 22 Luglio.

Bologna, 21/07/2014 (informazione.it ­ comunicati stampa) La 23­ma edizione del MITTELFEST, aCIVIDALE del Friuli prosegue con grande varietà e ricchezza di proposte culturali. In particolare, si dipana ilsignificato del titolo­guida del Festival:“SEGNALI. CARTOGRAFIA DELLA BELLEZZA INQUIETA”, comeriflessione sui “turbamenti” di questa parte significativa dell'Europa e, complessivamente, dell'interaEuropa, a cento anni dall'inizio della prima guerra mondiale e .ancora oggi 2014, all'interno di drammisociali ed umani che appaiono inconcepibili per una Europa che dovrebbe avere nel suo dna e nella suamemoria l'attenzione alle persone e alla dignità..Ecco allora lo spettacolo del pomeriggio di ieri allaChiesa S.Maria dei Battuti, SKETCHES, dentro e fuori, sopra e sotto il Faust di Goethe, con la regia diFabrizio Arcuri (prima parte).da Faustin e out, scritto dal Nobel Elfriede Jelinek nel 2010, che stabilisce unsorprendente parallelismo tra la figura di Gretchen (dal dramma di Goethe) equella della giovane Elizabeth Fritzl, reclusa per anni nella civile Austria.E ancora il dramma delle donne (e degli uomini) all'inizio della prima guerra mondiale: si partiva cantando“sei stata il mio primo amore, il primo e l'ultimo sarai per me” come rievocato nello spettacolo serake inPiazza Duomo SCIANTOSE, ECCENTRICHE E DIVE DEL MICROFONO con Ariella Reggio e Le SorelleMarinetti, a cura del Teatro Contrada di Trieste.

Il programma di Lunedì 21 Luglioore 11.00, Museo Archeologico

LE PIETRE DEI PATRIARCHIvisita guidata gratuita all’area archeologica conservata sotto il MAN

Ore 17.00, Belvedere

ATTO BIANCOl’acrobazia coreografica di Danza Verticale (2)

Danzano appesi a una fune. Sfidano la forza di gravità, specialisti nel coreografare muri e facciate. Gli occhidegli spettatori guardano in alto. Le bocche restano aperte.

Italia — DanzaSegnali 2014 Segnali per la bellezza

Ore 18.00, Palazzo De Portis

VARIETÀ PRESTIGETeatro in trambusto

Appuntamento di MITTEL_FIGURA, sezione dedicata agli spettacoli di burattini, pupazzi, marionette, incollaborazione con il CTA. Ingresso gratuito.

MarionetteMittel_Figura Segnali 2014

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