Rassegna religiosa della Città di Busto Arsizio - Parrocchia di S. Giovanni Battista LA …...

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1Canto novo Parrocchia di S. Giovanni Battista

Ottobre 2014

Anno Pastorale 2014 - 15ANNO XCIII

Rassegna religiosa della Città di Busto Arsizio - Parrocchia di S. Giovanni Battista

Carissimi fedeli,di anno in anno la tradizione della Chiesa ci porta a con-templare il Mistero di Cristo. Lunedì 8 settembre, giorno della Natività della Beata Ver-gine Maria, a cui è dedicato il Duomo di Milano, è iniziato nella nostra diocesi il Nuo-vo Anno Pastorale. Le parole dell’Arcivescovo nella sua nota pastorale ci invitano a risco-prire la comunità della Chiesa, in particolare della parrocchia, come una comunità educante che si esprime nella preghiera e nell’azione pastorale, in tre ambiti: la comunità educante come soggetto della proposta di iniziazione cristiana; la co-munità come soggetto attenta alle modalità di celebrazione della liturgia domenicale, rinnovando e rendendo viva la celebrazione eucaristica; e infi-ne la cura di ogni vocazione nel contesto quotidiano e la cura delle vocazioni di particola-re consacrazione. Rinnoviamo nel nostro un sincero desiderio di vita spirituale in un rappor-to profondo e vitale con Gesù che accompagna ogni giorno della nostra vita e del nostro lavoro. Nella comunione della preghiera e della carità fraterna.

Mons. Severino Pagani

IL CARDINALE DIONIGI TETTAMANZI A BUSTO ARSIZIO

Presso i Molini Marzoli, venerdì 26 settembre, il Cardinale Dio-nigi Tettamanzi, ci ha invitato a reagire nei confronti di una società violenta. La ricerca di Gesù costruisce una nuova coscienza nell’uo-mo rinnovando la fiducia nel futuro. E’ necessario - ha detto - ricercare il silenzio e la Parola di Dio , per guardare il mondo con misericordia.

Nota Pastorale dell’ Arcivescovo Card. Angelo Scola per l’anno Pastorale 2014 - 2015

LA COMUNITÀ EDUCANTE

“Allarghiamo l’orizzonte della nostra conoscenza e dei nostri interessi . Diventiamo protago-nisti della nostra storia e della nostra cultura. Sforziamoci di esprimere le nostre idee e le nostre parole. Impegniamoci nel realizzare i valori nei quali siamo cresciuti e nei quali cre-diamo.In questo la Chiesa ci incorag-gia, ci accompagna con la sua esperienza, ci guida con i suoi maestri. Il compito è difficile ma non siamo da soli”.

D. Tettamanzi

2 Canto novoParrocchia di S. Giovanni Battista

PAROLA E COMUNITA’

Se consideriamo il contesto in cui la chiesa è chiamata oggi a svolgere il suo compito di evangelizzazione, dobbiamo riconoscere che le ogget-tive difficoltà sperimentate dipen-dono, in misura assai rilevante, dal contesto di frammentazione in cui viviamo. Tutti, adulti e ragazzi, nel-la nostra giornata attraversiamo una serie di ambiti che restano tra loro solo contigui, senza però compe-netrarsi. Passiamo da un’esperienza all’altra, da un ambito all’altro, in-dotti – quasi senza accorgerci – ad indossare figure diverse a seconda delle circostanze. Così per noi adulti è più facile barricarci dietro ai ruoli, con le relative reti di protezione, che affrontare il rischio impegnativo del-le relazioni. A tale frammentarietà è connessa la stessa mobilità – geogra-fica, lavorativa, relazionale ed anche affettiva – caratteristica delle nostre società complesse: tutte esperienze che conosciamo bene e che sempre più spesso incontriamo nella vita dei fedeli. Di questa grave situazione ri-sente la stessa scuola che, oltre a do-ver fronteggiare la frammentazione del soggetto che studia, non riesce più a offrire una proposta unificata di sapere. Di questa frammentazio-ne fanno dolorosa esperienza i no-stri ragazzi/e. Passano ogni giorno dalla famiglia alla scuola, allo sport, alla musica, all’oratorio, al catechi-smo, ecc. attraversano comparti sta-gni senza potersi ancorare ad un filo rosso che unifichi la loro giornata. La conseguenza di questo stato di cose sull’iniziazione è sotto gli oc-chi di tutti. al di là della dedizione encomiabile di decine di migliaia di educatori il ragazzo/a sente il cate-chismo come una sorta di doposcuo-la che lo porterà al traguardo della confermazione, giocoforza inteso dalla maggioranza con il termine di un percorso. Da qui l’emorragia che è sotto i nostri occhi. In questo modo, si fa sempre più forte la ten-tazione di rinunciare a educare e di abbandonarsi all’individualismo. Al contrario, educare significa coinvol-gere in un rapporto che sappia of-frire un criterio vivo per affrontare

tutta la realtà. Per questo, educare richiede dell’esperienza personale dell’unità dell’io personale. La chiesa sa che questo criterio unitario e uni-ficante è la persona stessa di Gesù. Per vederlo all’opera ci basta aprire il Vangelo, là dove si narra l’incontro con la Samaritana o con Zaccheo… la proposta educativa consiste dun-que nell’offrire un incontro effettivo con Gesù, per imparare a seguirlo. «L’incontro con una Persona che dà alla vita un nuovo orizzonte e, con ciò, la direzione decisiva» come dice l’incomparabile “inizio” della Deus caritas est di Benedetto XVI, tan-to spesso citato da Papa Francesco. Nel mondo odierno, in cui la società non offre un orizzonte unitario, è la chiesa stessa che si deve far carico di proporre questo vitale principio sin-tetico.

Card. Angelo Scola

Il contesto educativo del nostro tempo

L’INCONTRO CON GESÙ

3Canto novo Parrocchia di S. Giovanni Battista

PAROLA E COMUNITA’

La sera del 6 agosto 1978, festa del-la Trasfigurazione, Paolo VI anda-va “incontro al Padre”, come disse Gesù. Era diventato Vescovo di Roma e quindi Papa il 21 giugno 1963 e aveva scelto il nome di Paolo ispirandosi alla grande figura dell’A-postolo delle Genti. A lui possiamo applicare finalmente l’affermazione paolina: “Ho combattuto una buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la Fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà”. ( II a Timoteo 4, 7-8). Di Paolo VI voglio sottolineare tre caratteristiche:

L’uomo dell’umiltà S’ispirò alla parola dell’Apostolo Pa-olo: “Io sono l’infimo degli Aposto-li” (I ai Corinzi 15, 9). Dicono che la superbia muoia un quarto d’ora dopo che una persona ha esalato l’ultimo respiro. Non fu così per Paolo VI, uomo di una grandissima umiltà. Spessissimo accennava alla “sproporzione” tra le sue forze e la grandezza eccessiva del suo manda-to. Benché fosse di vasta e profonda cultura, si sentiva quasi complessato per non aver frequentato studi semi-naristici regolari e per aver conse-guito l’unica laurea breve presso la Facoltà Teologica e Giuridica di Mi-lano. Ebbe un grande rispetto per gli uomini della Cultura, dell’Arte, della Scienza e della Politica. Diventato Papa abolì il triregno, ritenendo que-sto segno obsoleto e trionfalista. La sua tiara fu venduta per dare il rica-vato ai poveri. Solo una persona pro-fondamente umile supplica in ginoc-chio gli uomini delle Brigate Rosse per chiedere la liberazione dell’amico Aldo Moro.

Arcivescovo dell’annuncioS’ispirò alla parola dell’Apostolo Paolo: “Guai a me se non annuncio il Vangelo” (I ai Corinzi 9, 16). Be-nedetto XVI e Francesco I insisto-no sulla nuova evangelizzazione. La prima preoccupazione di Montini a Milano fu quella di annunciare Dio nella Ninive pagana, con la grandio-sa missione cittadina del 1957 appe-

na due anni dopo il suo arrivo. Al-lora, giovane Sacerdote, fui chiamato a un duplice servizio: predicando ai settecento studenti liceali riuniti nell’Aula magna dell’Istituto S. Ca-terina e ascoltando le Confessioni degli alunni dell’Istituto dei Martinit. Il nuovo Arcivescovo aveva voluto un annuncio davvero nuovo, diverso dalle missioni tradizionali piuttosto moraleggianti. Egli proponeva una vera “buona notizia”: quella della Pa-ternità di Dio. La missione non pre-tendeva frutti immediati, ma chi dice che l’evangelizzatore è un mietito-re? Non è piuttosto un seminatore? L’ansia evangelizzatrice era presente negli incontri con le varie categorie, nelle lettere pastorali, nelle omelie, nel messaggio mandato ai Sacerdo-ti al Giovedì Santo. Egli non scrisse tanti libri come il suo successore Car-lo Maria Martini ma le famose lettere del Giovedì Santo ci servivano come meditazione per più di un mese. Re-sosi conto dell’importanza evange-lizzatrice della tradizione ambrosiana degli Oratori, scrisse il decalogo per la Federazione degli Oratori Mila-nesi. I Vecchi Prevosti dicevano che Montini a Milano era come un tran-satlantico nell’Olona e che ben pre-sto avrebbe preso il largo: lo atten-deva l’oceano. Infatti la sua elezione pontificia era data per scontata. Pas-sato a Roma imitò l’Apostolo Paolo iniziando i grandi viaggi apostolici internazionali, scrivendo memoran-de encicliche e portando il messaggio evangelico all’ONU con un celebre discorso.

Papa coraggiosoS’ispirò alla parola di Paolo: “Cri-sto ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per Lei” (Efesini 5,25). La Provvidenza mandò Paolo VI che, da quella breccia nel muro seppe ricavare una porta trionfale. Anche qui Montini rivelò la sua genialità. I Concili precedenti erano basati sul-la “Verità”: si definivano i dogmi e si scomunicavano quelli che non li accettavano. Paolo VI non ignora-va che la prima forma di Carità è la Verità, ma sapeva che le scomuniche non risolvono nulla. Ecco dunque un Concilio basato soprattutto sulla Carità, sul dialogo umile e fraterno, sulla abolizione delle vecchie scomu-niche. Indimenticabile l’abbraccio al Patriarca Ortodosso Atenagora e il pellegrinaggio nella terra degli Ebrei. Fu il primo Papa dopo Pietro a met-tere piede in Terra Santa e ad aprire il varco ai suoi successori. Qualcuno soprannominò Paolo VI col nomi-gnolo “Paolo Mesto”. Non fu mai triste perché soffrì molto ma soffrì amando, con la consapevolezza di essere fedele al proprio mandato. Il buon Dio avrebbe regalato poi, come forma compensativa della se-riosita montiniana il sorriso di Papa Luciani per 33 giorni.Adesso però dal cielo il Beato Paolo VI (beato vuol dire felice) ci invia sorrisi e be-nedizioni.

Mons. Claudio Livetti

Papa Francesco proclama Beato Giovanni Battista Montini a Roma il 19 ottobre 2014

PAOLO VI PROCLAMATO BEATO

4 Canto novoParrocchia di S. Giovanni Battista

TEMPI DELLO SPIRITO

16-19 ottobre

GIORNATE EUCARISTICHE

Avendo amato i suoili amò sino alla fine

Lettura del Vangelo secondo Giovanni

Prima della festa di Pasqua Gesù, sapen-do che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla

fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cin-se attorno alla vita. ...”Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri.Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi. In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. (Gv 13)

IL DONODELL’EUCARISTIA

Dall’ Omelia dell’Arcivescovo G.B. Mon-tini nel giorno del Corpus Domini, il 31 maggio 1956

L’ Eucarestia è dono; il dono è se-gno dell’amore. L’Eucarestia è cibo; è alimento per la vita, e perciò segno d’amore. L’Eucarestia è ricordo; per-ché l’amore non venga meno biso-gna ricordare. L’Eucarestia è presen-za; quale presenza più di questa può essere indice d’amore? L’Eucarestia

è promessa; chi ama ha sempre una promessa da fare. L’Eucarestia è sacrificio; questa figurazione del Sa-crificio divino ci rappresenta la più grande carità, la carità di Cristo che si è immolato per noi. Non si può avere un concetto anche semplice ed elementare dell’Eucarestia, senza ca-pire che essa vuol significare amore. E non solo significare, ma produrre. L’Eucarestia è fonte di carità. Cari-tà che si riversa sulle anime. Carità che vuol fare dei fedeli un sol corpo: “L’Eucarestia” al dire di sant’Agosti-no “è il Sacramento nel quale duran-te il tempo la Chiesa è compaginata”. Egli ancora dirà, e il suo grido risuo-na nei secoli, dovunque una celebra-zione eucaristica prende coscienza di ciò che è: “O segno d’unità, o vinco-lo di carità!”. Fonte di carità, perché nessuno stimolo all’amore per Cri-sto, per Dio, per i fratelli sarà dato all’uomo maggiore di questo. L’Eu-carestia genera la carità, proprio per l’ineffabile divina presenza reale di Cristo sacrificato per noi; presenza sacrificale a noi offerta nel Santissi-mo Sacramento. Fede e amore sono dunque i modi, sono le virtù, sono le condizioni, che ci introducono nell’accettazione e nella celebrazione dell’Eucarestia.

Giovedì 16 ottobre18.30 Santa Messa di apertura presiede Mons. Livetti. Dopo la comunione breve esposizione dell’Eucaristia Venerdì 17 ottobre 09.00 Santa Messa: Esposizione dell’ Eucaristia11.00 Riposizione dell’Eucaristia16.00 Esposizione dell’Eucaristia 18.00 Preghiera e riposizione dell’Eucaristia18.30 Santa Messa

Sabato 18 ottobre 09.00 Santa Messa: Esposizione dell’ Eucaristia11.00 Riposizione dell’Eucaristia 15.00 Confessioni per i ragazzi16.00 Esposizione e Adorazione personale 18.00 Riposizione dell’Eucaristia18.30 Messa Vigiliare21.00 Veglia Eucaristica in Basilica In questo sabato si celebra la messa delle ore 07.00 in Santa Mariamentre ore 09.00 la Messa è nella Basilica di San Giovanni. Domenica 19 ottobre 11.30 Santa Messa: dopo la Comunione esposizione breve adorazione e Benedizione eucaristica

GIORNATE EUCARISTICHE

“Esiste una modalità concreta per ascoltare quello che il Signore vuole dirci nella sua Parola e per lasciarci trasformare dal suo Spirito. È ciò che chiamiamo “lectio divina”. Consiste nella lettura della Parola di Dio all’interno di un momento di preghiera per permetterle di illuminarci e rinnovarci” (Evangelii Gaudium, 152)

Incontro di Zona: Rinascere dall’altoGiovedì 23 ottobre Legnano: Chiesa di S. Giovanni Battista - ore 21.00

Primo incontro: Nicodemo (Gv 3,1-21) Giovedì 13 novembre SANTUARIO SANTA MARIA - ore 21,00

Secondo incontro: Maria di Magdala (Gv 20,1-18)Giovedì 11 dicembre Parrocchia S. Edoardo - ore 21.00

Terzo incontro: Tommaso (Gv 20,19.29)Giovedì 08 gennaio Parrocchia Ss. Apostoli - ore 21.00

Quarto incontro: I discepoli dopo la Pasqua (Gv 21,1-14)Giovedì 12 febbraio Parrocchia S. Giuseppe - ore 21.00

Quinto incontro: Pietro (Gv 21,15-23)Giovedì 12 marzo Parrocchia S. Anna - ore 21.00Testi biblici del Vangelo di Giovanni - Predicazione: Mons. Severino PaganiReferente Responsabile Luigi Rossini 328 222 50 69 [email protected]

5Canto novo Parrocchia di S. Giovanni Battista

GIORNATA MISSIONARIA 2014

Il 26 ottobre prossimo, la Chiesa ambrosiana celebra la Giornata Mis-sionaria Mondiale, dal titolo “Perife-rie cuore della missione”. Spesso le periferie di molti paesi del mondo, dove operano i missionari, diventano teatro di persecuzione, odio, violen-za. Abbiamo ancora tutti nel cuore, la dolorosa vicenda delle tre suore Saveriane, uccise brutalmente pro-prio nella periferia della capitale bu-rundese, dopo un’intera vita donata a testimoniare Cristo e il Vangelo del-la carità. Ancora oggi, come sempre, nella storia della Chiesa, il sangue dei martiri diventa segno profondo di testimonianza cristiana. Il martire è il “testimone “ per eccellenza! In que-sto contesto, sarò presente a tutte le S. Messe di domenica 26 ottobre nella Basilica di San Giovanni, per portare la mia testimonianza diretta, di martiri-testimoni della fede che ho conosciuto personalmente, in particolare in Somalia. Esattamen-te 25 anni fa ero testimone oculare dell’uccisione e del martirio di mons. Salvatore Colombo, vescovo france-scano di Mogadiscio, nativo di Ca-rate Brianza. Ho conosciuto bene un altro frate, ucciso barbaramente sempre in Somalia, due anni dopo l’uccisione del vescovo , p.Pietro Turati; ho lavorato , per brevi tem-pi, per una decina d’anni, in terra di

Libia, accanto ai due vescovi e alle suore, che oggi vivono una difficile realtà di persecuzione. La prossima Giornata Missionaria Mondiale ci interpella profondamente, sul fatto che oggi in molti paesi del mon-do, essere cristiani significa rischiare ogni giorno la vita. Questo , allora, sarà il tema della mia predicazione a tutte le S. Messe di quella domenica.

OTTOBRE MISSIONARIO

L’Associazione Christian Onlus pro-pone diverse occasioni di solidarietà e di sensibilizzazione durante tutto il mese di ottobre.Tutte le iniziative saranno legate da un unico filo conduttore: raccoglie-re fondi per il grande e ambizioso progetto Raggi X la Vita, che vuole portare al dispensario di Kariobangi (Nairobi, Kenya) un macchinario per radiografie, una struttura adeguata per il nuovo macchinario e un team di professionisti pronti ad assistere le sempre più numerose persone in difficoltà che si rivolgono al dispen-sario medico. Raggi X la Vita, roget-to attivo dallo scorso dicembre, terrà impegnata Associazione Christian Onlus per tutto il 2015. Ad oggi è stato raccolto circa il 30% dell’im-porto necessario e resta ancora mol-to da fare! È possibile contribuire al progetto attraverso libere donazioni oppu-re acquistando i prodotti del Com-mercio Equo e Solidale, prodotti Biologici, prodotti di artigianato e hobbistica e libri in vendita presso il Battistero della Basilica di S. Gio-vanni Battista dall’11 al 19 ottobre. Per comprendere più a fondo l’im-portanza del progetto Raggi X la Vita è però necessario comprendere quanto la gente che vive a Karioban-gi (così come la popolazione di tutta l’Africa) abbia bisogno di normalità.

La mostra “One Day in Africa”, realizzata dalla rivista Africa con il contributo di molti fotoreporter in-ternazionali, vuole raccontare 24 ore vissute nel continente Africano. Tra-

dizioni, impegni, traffico, natura e silenzio scandiscono il passare delle ore e raccontano una giornata “nor-male”. L’Africa è un continente vivo. L’Africa non è solo povertà estrema, opere missionarie e fenomeni migra-tori. Questa mostra racconta la vo-glia di riscattarsi della gente che, in Africa, vive davvero! La mostra sarà inaugurata sabato 18 ottobre alle ore 19.30 presso il Centro Giovanile Stoà

e sarà presentata da Matteo Merletto, giornalista della rivista “Africa”.“Dall’Africa… Verso l’Africa” sarà un momento di racconto. Da un lato, un nativo africano trapiantato in Ita-lia, desideroso però di conservare e di tramandare la propria cultura e le bellezze del suo paese di origine. Dall’altro, due giovani ragazze che hanno scelto di dedicare la propria estate ad un’esperienza missionaria in Burundi. Un viaggio per scoprire anche la “normalità” del gesto mis-sionario e la bellezza del donarsi agli altri. Un ottobre missionario ricco di appuntamenti...

E’ possibile contribuire al progetto Raggi X la Vita con bonifico bancario sul seguen-te conto corrente intestato a “Associazione Christian Onlus”.

IBAN: IT87M 05018 01600 000000103461

TEMPI DELLO SPIRITO

Con le riflessioni di Padre Massimiliano Taroni

PERIFERIE: CUORE DELLA MISSIONE

6 Canto novoParrocchia di S. Giovanni Battista

NUOVI ORIZZONTI

Il Centro Giovanile Stoà si propo-ne come strumento privilegiato per la Pastorale Giovanile del Decanato di Busto Arsizio e si gestisce con le seguenti figure istituzionali:

L’Assemblea plenaria è composta da tutti i giovani (dai 18 anni) che sono interessati alla proposta formativa di Stoà e contribuiscono in modo stabi-le e volontario alla proposta di Stoà con idee, tempo, denaro o qualsiasi altra risorsa utile. Inoltre riconosco-no e condividono gli Orientamenti di Stoà come riferimento per il loro cammino formativo. L’Assemblea Plenaria di Stoà si riunisce una vol-ta all’anno; ogni tre anni indica tre candidati possibili alla Presidenza e elegge i membri dei Comitati (Scien-tifico, Tecnico e Amministrativo).

Il Consiglio Direttivo presiede la conduzione del Centro Giovanile Stoà, si riunisce 2 volte al mese ed è composto dai seguenti membri: il Presidente, l’ Assistente Spirituale, il Direttore, i Responsabili dei Comita-ti. I principali compiti del Consiglio Direttivo sono: mantenere l’orien-tamento ecclesiale del Centro; ela-borare la proposta formativa; ratifi-care il calendario di tutte le attività; produrre regolamenti e protocolli; definire le linee guida per relazioni e collaborazioni esterne. Insieme, il Presidente, l’Assistente Spirituale e il Direttore vigilano sull’impostazio-ne spirituale, culturale ed educativa di Stoà, e sviluppano e gestiscono le relazioni di Stoà col territorio. Il Consiglio Direttivo ha una normale

durata di tre anni.

Il Presidente è nominato dal Deca-no, tra i tre candidati indicati dall’As-semblea Plenaria, dopo aversentito i Parroci della città e l’Assi-stente Spirituale. Il Presidente rap-presenta i giovani di Stoà, convoca e presiede l’Assemblea Plenaria e il Consiglio Direttivo.

L’Assistente Spirituale è il sacerdote che svolge il compito di guida spiri-tuale del Centro Giovanile,ha una nomina arcivescovile inte-grata nel suo più generale compito ministeriale. L’Assistente Spirituale con l’Equipe di Pastorale giovanile consigliano il Decano nella scelta del Presidente e del Direttore.

Il Direttore è la persona che pro-muove, coordina e mantiene la regia

Rinnovo della cariche del centro giovanile stoà

UN PROGETTO EDUCATIVO CHE CONTINUA

Mons. Pagani e Antonio Sametti, il nuovo Presidente del Centro Giovanile Stoà

di tutte le attività di Stoà. Considera-ta l’importanza e la durata di questo lavoro si pensa ad un lavoro regolar-mente concordato e retribuito. Il Di-rettore è nominato dal Decano, dopo aver sentito i Parroci, il Presidente e l’Assistente spirituale. Il Direttore viene rinnovato ogni cinque anni.

Per il buon andamento di Stoà si costituiscono tre Comitati e precisa-mente: il Comitato scientifico,il Comitato tecnico e il Comitato am-ministrativo. I membri dei Comitati sono eletti dall’Assemblea Plenaria e la loro carica ha una normale durata di tre anni. Il Centro Giovanile Stoà sotto il pro-filo giuridico ed economico fa rife-rimento di fatto alla Parrocchia di S. Giovanni Battista, in particolare at-traverso il suo legale rappresentante nella persona del Prevosto-Decano. Tenendo conto della lodevole inizia-tiva dei giovani, tutte le Parrocchie del Decanato contribuiscono econo-micamente in maniera differenziata alla gestione del Centro, secondo gli accordi stabiliti tra i Parroci della cit-tà. Inoltre i Parroci si impegnano a promuovere una domenica all’anno (II di Pasqua) la raccolta di un’offerta straordinaria a favore diStoà. I giovani animeranno le cele-brazioni, favorendo una sensibilizza-zione anche all’esterno delle chiese.

7Canto novo Parrocchia di S. Giovanni Battista

NUOVI ORIZZONTI

Un tempo estivo ricco di incontri e di esperienze significative quello che l’oratorio san Luigi ha potuto gustare anche quest’anno. Come di-menticare il feriale con oltre 520 ra-gazzi iscritti e circa 150 animatori! La montagna, il mare, città sorprendenti come Monreale, Palermo, Valencia, Barcellona, Arles… quanta Grazia! Quanta Bellezza! Quanti incontri significativi capaci di iniettare spe-ranza e coraggio ai nostri cari ragazzi e giovani. Ripartire è d’obbligo! E...ripartire con entusiasmo traboccante è dovere di ogni ragazzo e giovane che quest’estate ha potuto vivere e ricevere tutto questo.

Custodisco nel cuore due ricordi le-gati alla visita de la Sagrada Familia in Barcellona, ideazione mirabile di Antoni Gaudì, soprannominato l’”Architetto di Dio” (1852-1926).Entrando in silenzio nella Basilica lo sguardo è stato immediatamente rapito “verso l’alto”. Un intreccio assolutamente inimmaginabile di colonne, luce, oro, mosaici, etc..che coinvolge, stupisce e innalza! “Alzare lo sguardo” e saper liberarci da tut-to ciò che abbassa e mortifica è una delle priorità di questo nuovo anno. Il desiderio di vivere in modo “alto” e “bello” ogni relazione mi auguro intercetti tutti. Liberaci, Signore, dal pessimismo, dallo sguardo torvo e cupo che intri-stisce il vivere.

Altra immagine eloquente che por-to con me è quella di uno dei por-tali della Basilica, assai famoso. Un cumulo di parole scure e di difficile

comprensione! Solo una si riconosce immediatamente e campeggia sulle altre, é luminosa e attira subito l’at-tenzione: é il nome “Jesus” (Gesù).

Questo nome si distingue, è l’unico da prendere in considerazione. E’ doveroso rimotivarci in Lui, edificar-ci sulla sua Parola, amarLo e seguir-Lo con ogni nostra dedizione. Tutte le “azioni” pastorali se non partono da Lui e non portano a Lui, risultano essere sterili e vuote. Il suo nome sia proclamato e cercato in ogni situa-zione di vita. Tutto questo è bello, riscalda il cuore ma è difficile da vi-vere nel quotidiano. Lo slogan che la nostra diocesi milanese propone agli oratori per quest’anno 2014-2015 è “SOLO INSIEME”.E’ vero! E’ “solo insieme” che pos-

siamo tenere alto lo sguardo e cerca-re il nome e il volto di Gesù. “Solo insieme” è più fattibile! C’è forte bisogno di sostegno e di vicinanza. La fraternità è il contesto più adatto affinché crescano in noi queste im-portanti sensibilità. Ripartiamo, dun-que, con slancio! Il Signore Gesù è sempre con noi e ci sostiene. La no-stra Comunità sia luogo privilegiato di incontro con Lui, “senso di ogni andare”. Buon anno!

Don Giovanni

Un nuovo anno in oratorio

VERSO L’ALTO…”SOLO INSIEME”

8 Sede della Direzione: Via Tettamanti 4, Busto Arsizio - Direttore responsabile: Emanuela BonecchiRegistrazione Tribunale di Busto Arsizio N. 7/67 - Fotocomposizione interna - Stampa: Grafiche Casbot - Samarate - VA

Mons. Severino Pagani: 0331/638232 - Don Giovanni Patella: 0331/631040 - Don Gabriele Milani: 0331/677121 - Don Francesco Casati: 0331/320101 Mons. Antonio Borsani: 0331/630412 - Mons. Enrico Colombo: 0331/625666 - Don Angelo Conca: 0331/625376 - Segreteria Parrocchiale: 0331/638232

LA COMUNIONE DEI SANTI

Telefono 0331. 638 232Mattino: ore 09.00-11.30 da lunedì a sabato - Pomeriggio: ore 15.00-18.00 mercoledì e sabato

Mons. Prevosto riceve il Martedì e il Venerdì dalle 17.00 – 19.00E mail: [email protected]; Sito Internet: www.bustosgb.it

LA VITA IN CRISTOHanno ricevuto il Battesimo: 32 - Partigianoni Giulia33 - Bianchi Alice34 - Epps Alex Maximilian35 - Cerana Leonardo36 - Baldassari Maria37 - Amati Simone38 - Carfora Sabrina39 - Rosa Ludovica40 - Bollini Matteo41 - Calcaterra Elia42 - Aloisi Alessandro43 - De Ruggieri Edoardo44 - Corrao Leonardo

COME CRISTO HA AMATO LA CHIESASi sono sposati nel Signore: 13 - Tomasello Tommaso e Brundo Simona14 - Fazio Salvatore e Ciani Linda15 - Nebuloni Cristian e Fridegotto Mara16 - Graziani Matteo e Cerrini Beatrice17 - Vago Francesco e Bandera Romina18 - Solbiati Giacomo e Pacioretti Simona19 - Fernandez Mendoza Cristian e Contreras Campos Ericka20 - Girola Mauro e Occhipinti Chiara21 - Ghellero Marco e Pezzimenti Sara22 - Modolin Massimo e Castiglioni Chiara

Feriali S.Maria: 07:00; Basilica: 09.00 e 18.30 (eccetto il mercoledì)

Mercoledì S.Maria 07.00 -09.00 -18.30

Sabato Santa Maria: 07.00 – 09.00; Messa Vigiliare: Basilica 18.30

Festive Basilica: 08.30 – 10.00 – 11.30– 18.00 – 20.00; La Provvidenza: 09.30 Santa Maria 11.00

ORARIO SANTE MESSE

SEGRETERIA PARROCCHIALE

* Chi desidera far celebrare una o più Messe in suffragio dei propri Defunti può chie-dere alla segreteria della Par-rocchia tutti i giorni al mattino dalle ore 09.00 alle ore 11-30 in Casa Parrocchiale Via don Minzoni 1.* Una Messa per 10 anni (legati). Seconda la discipli-na della Chiesa è possibile inoltre far celebrare ogni anno una messa per dieci anni consecutivi a suffragio dei propri cari, lasciando una particolare offerta (lega-ti) Verrà concordato il giorno e l’ora della celebrazione di ogni anno* Nelle feste dei santi e dei Morti si può dare in fondo alla Chiesa un’offerta libera con il nome dei propri defun-ti per la celebrazione di una Messa durante l’anno

23 - Ghidinelli Mirko e Comerio Magda Daniela24 - Lizama Caceres Benigno e Rodriguez Rivera Ana25 - Tosi Franco e Peverelli Giorgia 26 - Cillufo Gianluca e Bonzi Valentina27 - Garoli Gabriele e Ubertis Albano Isabella28 - Graziani Alessandro e Gentilucci Emanuela

RIPOSANO NELLA PACEHanno lasciato questa vita: 33 - Pini Afra (a.80)34 - Chite Edda (a.81)35 - Giani Ugo (a.90)36 - Magri Lina (a.95)37 - Ilian Francesco Pezzi (a.37)38 - Visentin Antonietta (a.83)39 - Fustinoni Sandra (a.83)40 - Peretto Senj (a.94)41 - Tosi Maria Piera (a.91)42 - Caprioli Silvio (a.69)43 - Farioli Antonietta (a.92)44 - Manuli Rosina (a.95)45 - Sconfienza Ester (a.79)46 - Fiori Mauro (a.70)47 - Mascheroni Enrica (a.89)48 - Tosi Giuseppina Francesca (a.69)49 - Casati Angela (a.93)50 - Maiorca Salvatore (a.80)51 - Lualdi Ebe (a.89)52 - Wagner Enrica (a.80)53 - Ferrè Armando (a.79)54 - Trapanotto Anonino (a. 76)55 - Altomonte Giuseppe (a.85)56 - Paracchi Anna (a. 86)

Luglio / Settembre 2014

ANAGRAFE PARROCCHIALE

57 - Elli Fernando (a. 87)58 - Colombo Pia (a.99)

MESSE DI SUFFRAGIO PER I DEFUNTI