Rassegna Lexnovista Novembre 2010
-
Upload
giuseppe-strazzera -
Category
Documents
-
view
217 -
download
1
description
Transcript of Rassegna Lexnovista Novembre 2010
Rassegna Stampa
Novembre
Anno II
II
Indice
Premessa III
Editoriale IV
I. Politica
Colpo gobbo V
Sentenza Dell’Utri: il Senatore mediatore tra i boss e Berlusconi VI
Le C.A.S.E. crollano!!! VII
Prove tecniche di popolo IX
Piazza La Loggia: un'altra verità negata XI
II. Esteri
Zuppa all’Obama XIII
III. Economia
Per qualche dollaro in più XIV
E meno male che si doveva guadagnare! XV
IV. Territorio
Parentopoli ATAC XVII
III
Premessa
““Dimmi quello che leggi e ti dirò chi sei” è vero; ma ti conoscerei meglio se mi dicessi quello
che rileggi.”
Francois Mauriac
uotidianamente veniamo sommersi da
una tale mole di informazioni,
cronache, dati, che oramai abbiamo
perso l’abitudine a criticare e ad approfondire
ogni notizia, limitandoci ad accettare
passivamente tutto quello che i mezzi di
comunicazione di massa ci inculcano come oro
colato, dimenticando di valutare quello che
ogni velina è: un’informazione che attende
un’elaborazione individuale, positiva o
negativa, a cui dovrebbe seguire un’azione,
una presa di posizione od ogni altro gesto che
dimostri che tale input abbia contribuito a
smuovere le nostre cellule celebrali. Questo
purtroppo nell’italiano medio non avviene più.
Ognuno di noi assimila come verità ogni
fandonia che gli viene trasmessa da giornali e
televisioni, confidando nel buon lavoro di chi
dell’informazione ha fatto il proprio pane, ma
che in molti casi, nel sistema mediatico
nostrano, è costretto per necessità o per
semplice sottomissione, ad assecondare i
voleri e le opinioni di chi sfrutta i mezzi di
comunicazione a fini politici ed economici.
Questi padroni dei media sono proprio coloro
che temono l’informazione, preferendo tenerla
imbrigliata ai cordoni della propria borsa,
conoscendo bene il potere che essa potrebbe
avere nel risvegliare gli intelletti degli utenti
finali ai quali è destinata, relegati senza di essa
al ruolo di semplici consumatori di un
prodotto.
Con questo progetto, il Movimento Lex Nova
vuole offrire un’opportunità a tutti i lettori:
quella di riattivare le proprie membra assopite
da vallette e pubblicità, al fine di ridare slancio
alla ponderazione individuale, senza la quale
ogni persona è destinata a rimanere un mero
fruitore delle idee altrui, giuste o sbagliate che
siano.
Ovviamente le riflessioni riportate in questo
papello non pretendono di godere di
infallibilità assoluta, altrimenti sarebbero
equiparabili all’informazione distorta che
vogliono combattere, ma vogliono soltanto far
aprire gli occhi e la mente al lettore,
accettando anche le critiche e le opinioni
avverse, elementi cardine degli obiettivi di
queste note… ridare vita alla mente.
Q
IV
Editoriale
“Il serpente che non può cambiare pelle…muore”
Nietzsche, Aurora
er evitare la fine ingloriosa del serpente,
imprigionato nel suo stesso derma,
continuiamo anche questo mese nel
percorso di mutamento di questo papello,
sperando di trovare il giusto equilibrio tra
forme ed esposizione!
A guardarsi bene attorno però, non siamo soli
a preoccuparsi di evitare la fine prospettata da
Nietzsche al rettile. Infatti, con l’aria che tira
stessa sorte (politica!) aleggia su molti potenti
di mezzo mondo, compreso il nostro Premier,
sempre più imbrigliato nella sua finta pelle
incipriata, alle prese con amici mafiosi, alleati
scomodi, scappatelle e giudici sempre alle
costole.
Simili problemi dermatologici, sicuramente li
avrà anche oltre oceano, Obama, considerando
la batosta elettorale subita e la pentola
economica a stelle e strisce in via di
scoperchiamento.
Gli unici di contro, che ancora ben si
ruzzolano nella propria pelle morta, purtroppo
siamo solo noi italiano, sempre più attorcinati
su un passato scomodo e vecchi vizi duri a
morire.
Peccato però, che alla lunga, come la serpe,
sopravvivrà solo chi saprà cambiar pelle.
Buona lettura!
P
V
Politica
COLPO GOBBO di Gabriele Cantarella
mare, anzi amarissime, devo esser
state le notizie trapelate in questi
giorni dal sito Wikileaks per il nostro
premier Silvio Berlusconi. Il 29 Novembre,
Julian Assange fondatore del sito, ha
promulgato le attesissime informazioni,
provenienti da documenti rubati alle sedi
diplomatiche U.S.A. stanziate in numerosi
paesi.
E c’è ne veramente per tutti. Chi viene
rappresentato come un re nudo, chi poco
carismatico, chi più un macho che un leader
politico.
Descritto come un leader inefficace, troppo
stanco per assolvere a dovere i suoi obblighi a
causa dei numerosi festini selvaggi, portavoce
di Putin nel vecchio continente, Berlusconi
viene inquadrato come non all’altezza di
essere un capo di stato di un paese europeo.
Questo almeno è quanto sembra pensare la
delegazione americana a Roma.
E la cosa interessante è che il vice presidente
U.S.A. Hillary Clinton era, si, infuriata
dell’accaduto ma non ha assolutamente
smentito le notizie di Assange. Anzi si è
scusata per la fuga di informazioni riservate.
Ovviamente celere è stata la smentita, da parte
di Berlusconi, delle notizie che lo
riguardavano, in particolare quelle a proposito
dei festini, accusando il sito di aver appreso
tali notizie dai, ormai famigerati, giornali di
sinistra.
Corta, deve essere la memoria del Premier.
Deve aver dimenticato le schiaccianti foto, dai
noi censurate, circolate su internet e pubblicate
in prima pagina su “El Pais” che ritraevano lui
ed altri premier, nudi, circondati ragazze in
atteggiamenti, per così dire, particolari.
Oppure i numerosi scandali che lo vedono
protagonista assoluto, con prostitute e
minorenni.
Anche il suo amico Bossi ha preso le sue
difese, ma senza smentire, semplicemente
affermando che gli americani sono stati cattivi
con lui.
Questo proprio non glielo dovevano fare, era
stato così buono con loro dopo l’11 Settembre.
E allora via con l’approvazione dell’ennesima
riforma affossa italiano, magari approvata con
la fiducia.
Questione di pochi giorni, e dietro Wikileaks
si scoprirà esserci un giornale comunista
pagato dalle toghe rosse.
A
VI
SENTENZA DELL'UTRI:
IL SENATORE MEDIATORE TRA I BOSS
E BERLUSCONI di Simone Soccolini
ono durissime le motivazioni con cui la
corte d'appello di Palermo giustifica la
sentenza di condanna dello scorso 29
giugno.
In quella data Marcello Dell'Utri è stato
condannato in secondo grado a sette anni di
reclusione per concorso esterno in
associazione mafiosa.
Insieme a Berlusconi, da vita alla Edilnord.
L'arrivo di Dell'Utri, fu seguito poco dopo
dall'arrivo di Vittorio Mangano, uomo legato
a Cosa Nostra, in ottimi rapporti con altri
esponenti della malavita siciliano proprio a
Milano, e assunto ad Arcore come "stalliere".
Ma sono gli stessi giudici a scrivere che il
mafioso Vittorio Mangano fu assunto non
tanto per accudire i cavalli, quanto per
garantire l'incolumità di Silvio Berlusconi.
"L’obiettivo reale - scrive la Corte - era invece
quello di assumere un soggetto dotato di
adeguato e notorio spessore criminale la cui
presenza sui luoghi avrebbe dovuto porre al
riparo da minacce ed attentati l’imprenditore
milanese il quale era entrato evidentemente nel
mirino di organizzazioni malavitose operanti
in quel periodo ed in quella zona, attratte dal
suo crescente successo ed arricchimento
personale".
Fu proprio nel periodo in cui il senatore
Marcello Dell'Utri, all'epoca un semplice
laureato in giurisprudenza ed ex dipendente di
banca, avrebbe svolto una attività di
intermediazione tra Cosa Nostra e i boss. I
giudici della corte d'appello confermano
quanto accertato in primo grado, riconoscendo
che Dell'Utri "ha apportato un consapevole e
valido contributo al consolidamento e al
rafforzamento del sodalizio mafioso".
Di qui la condanna per concorso esterno in
associazione mafiosa, soprattutto per aver
permesso all'associazione di allacciare dei
rapporti "con una delle più promettenti realtà
imprenditoriali di quel periodo che di lì a
qualche anno sarebbe diventata un vero e
proprio impero finanziario ed economico".I
giudici danno credito a Di Carlo ritenendo
fondato il racconto di una riunione svoltasi a
Milano nel 1975 "negli uffici di Berlusconi"
alla quale parteciparono lo stesso Dell'Utri, i
boss Gaetano Cinà, Girolamo Teresi e
Stefano Bontade.
L'altro aspetto che pone sia Dell'Utri, sia
Berlusconi in contatto con gli ambienti di Cosa
S
VII
Nostra è il pagamento di "ingenti somme di
denaro, dalla seconda metà degli anni '70 in
cambio della protezione alla sua persona e dei
suoi familiari". Il rapporto tra l'imputato, il
Cavaliere e Cosa nostra si intreccia di nuovo
con altri versamenti per la "messa a posto"
della Fininvest che all'inizio degli anni '80
aveva cominciato a gestire alcune emittenti
televisive in Sicilia. Da quel periodo, per la
Corte, "resta incontestabile il fatto che
l’imprenditore Berlusconi, “protetto” ma
estorto, iniziò, dopo quell’incontro e negli anni
a venire, a pagare sistematicamente periodiche
somme di denaro al sodalizio mafioso
consegnate proprio da Marcello Dell’Utri nelle
mani del suo amico Gaetano Cinà il quale poi
provvedeva a recapitarle all’associazione
criminale". Le somme, si sarebbero aggirate
sui 50 milioni l'anno, che Berlusconi versò per
un ventennio. I versamenti di Berlusconi a
Cosa Nostra proseguirono infatti anche dopo
l'allontanamento di Mangano da Arcore.
Quel denaro arrivò nelle casse di Cosa Nostra,
stando ai giudici, fino a poco prima del
maggio 1992, dopodichè il ruolo di Dell'Utri
come tramite tra Cosa Nostra e Berlusconi finì.
Da qui lo sconto di due anni rispetto alla
condanna in primo grado: Dell'Utri concorse
con Cosa Nostra fino al 1992, dopodiché
terminò l'intermediazione e vi fu la discesa in
campo sia dell'imputato, sia del Cavaliere.
Non dimentichiamo che Silvio Berlusconi è
ancora il Presidente del Consiglio italiano.
Allo stesso modo non dimentichiamo che
Marcello Dell'Utri è anche lui un Senatore
della Repubblica, uno dei padri fondatori di
Forza Italia.
Un Senatore della Repubblica che ammette
candidamente di essere in politica per
difendersi dalle inchieste a suo carico e che
non perde occasione per chiamare "eroe" un
mafioso.
VIII
LE C.A.S.E. CROLLANO!!! di Sara de Santis
poco più di un anno e mezzo di
distanza dal terremoto che ha colpito
L’Aquila torniamo a parlarne.
Torniamo a parlarne in particolar modo
puntando il dito sulle case da 2.700€ al m²,
nuove, belle, in legno, antisismiche, quelle da
riconsegnare, quelle che hanno dato una nuova
speranza alle famiglie terremotate.
Le case prontamente consegnate alle famiglie
a cui mancava un tetto solido sulla testa ora
cominciano a presentare dei problemi. Ad
esempio ora che sta arrivando l’inverno c’è il
problema delle piogge: cominciano a
verificarsi delle infiltrazioni di acqua piovana,
ma c’è anche il problema della scarsa
areazione degli alloggi e per finire si riscontra
una certa difficoltà nella manutenzione degli
appartamenti.
Se tutto ciò fosse rimasto solo sotto forma di
lamentele avremmo potuto pensare che
magari tra gli inquilini c’era qualche
insoddisfatto a cui piace lamentarsi di qualsiasi
cosa. Invece tutto ciò è stato riscontrato dai
vigili del fuoco a seguito di un sopralluogo
fatto proprio a seguito di un crollo.
Un’inquilina delle nuove case ha trovato per
terra nel garage una trave crollata. I vigili del
fuoco hanno riportato che la trave crollata, ma
non solo quella, era impregnata d’acqua e si
sarebbe tenuta solo se avesse avuto delle staffe
di ferro (la quale ne era appunto sprovvista al
contrario delle altre).
Ovviamente gli abitanti di quegli appartamenti
hanno provato a contattare qualcuno che
mandasse loro gli operai della ditta, che ha
appunto operato lì, attraverso il Numero Verde
senza sentire altro che la cantilena del disco
registrato.
Ora la nostra unica speranza è che come è
stato tempestivo l’intervento per costruire
queste case lo sia anche e SOPRATTUTTO
quello per non lasciare che queste persone
siano di nuovo in pericolo.
A
IX
PROVE TECNICHE DI POPOLO di Giuseppe Strazzera
gni popolo, nella storia, si è
riconosciuto in una nazione e ha
preso coscienza di sé solo dopo
eventi tragici, i quali, proprio sul suo sangue,
hanno plasmato la sua identità. Tali “eventi”
appartengono principalmente a queste
tipologie: guerre fra feudi, ducati o principati
confinanti a scopi espansionistici; guerre civili,
fomentate dalla classe media spesso per scopi
redistributivi, rivoluzioni, dovute
all’esasperazione o il più delle volte alla fame
della classe sociale più povera e quindi con
scopi catastrofici.
La distanza temporale da queste date
fondamentali, nell’identità propria di un
popolo, ha infine la funzione di coagulante
sociale.
Situazione a parte è per l’Italia, nazione creata
con un miscuglio tra la prima e la seconda
tipologia di eventi, nella quale il popolo,
comunque, non si è mai riconosciuto.
La funzione sociale svolta dalle due guerre
mondiali è andata totalmente perduta con la
vittoria della forma repubblicana nel
referendum del 1946, che ha riaperto la strada
al feudalesimo, mascherato sì nella forma, ma
non nella sostanza. Il clientelismo ha avuto un
ruolo devastante, dando vita ad un’ampia
classe media, cuscinetto essenziale per il
mantenimento dello status quo e ostacolo
insormontabile ad un’equa distribuzione della
ricchezza. Il campanilismo ha infine garantito
longevità a tale classe, difendendola dalla
concorrenza straniera e intestina,
permettendole di mantenere situazioni di
oligopolio e tarpando le ali alla ricerca e
all’innovazione.
La classe povera, in questo marasma, ottenute
le protezioni principali nei contratti di lavoro,
verso la fine degli anni sessanta, si è poi
adagiata su se stessa.
Una parvenza di tranquillità ha accompagnato
il Paese fino alla fine degli anni ’80,
contraddistinti senza dubbio da Tangentopoli e
dalla conseguente fine della “prima”
Repubblica. Unico episodio degno di nota fu il
lancio di monetine a Bettino Craxi, icona
fondamentale del vaso di Pandora appena
aperto. Ma il popolo, nonostante tutto, riprese
a sonnecchiare.
Lo scossone però si stava preparando e
com’era prevedibile non sarebbe arrivato
dall’interno del Paese, ma dall’esterno.
La globalizzazione, bestia nera del nuovo
millennio, avanzava senza sosta alimentata
dall’abolizione dei dazi e dalla libera
circolazione dei capitali, unici antidoti
disponibili per un suo contenimento.
L’inadeguatezza del Sistema Italia e
l’inesperienza di fronte alla concorrenza pura,
ha ridotto sul lastrico migliaia di aziende di
quella classe media venuta su a colpi di
clientelismo e campanilismo, inghiottendo con
sè, anche quel poco di sana impresa cresciuta a
sacrifici e innovazione. I grandi gruppi
industriali hanno appiattito il mercato e
godendo di enormi economie di scala hanno
sostituito le piccole e medie imprese. I
contratti di lavoro, stravolti a scapito del
popolo dormiglione, hanno garantito solo
precarietà e incertezza. Le riforme
pensionistiche hanno trasformato in soggetti
non più autosufficienti tutti quegli anziani che
hanno lavorato per una vita.
Le riforme scolastiche, figlie dell’ingresso
dell’economia nella cultura, il più grande
ossimoro della Storia, hanno prodotto e
produrranno uno squilibrio sociale ancora più
netto.
o
X
Ma stavolta, il popolo, sembra iniziare a
svegliarsi.
A partire dal nord con il no alla “Tav” e alla
base americana “Dal Molin”, al centro con
Toscana ed Emilia che hanno “rifiutato
qualsiasi progetto di centrali nucleari sul loro
territorio”, al sud con le manifestazioni durate
12 giorni “contro la realizzazione di una nuova
discarica a Terzigno” e oggi, con l’Italia Intera
che manifesta “contro l’ultima riforma
scolastica” che umilia ricercatori professori e
studenti stessi, tutti accomunati dalle
manganellate e dal sangue versato in piazza.
Tutto porta alla terza tipologia di eventi che
formano l’identità nazionale. Di sicuro il
periodo è tra i più bui della storia del Paese.
Ma solo quando la notte è più fonda, l’alba è
più vicina.
XI
PIAZZA LA LOGGIA,
UN'ALTRA VERITÀ NEGATA di Alessio Carbonara
maggio 1974, Brescia, Piazza
della Loggia: un ordigno esplode
durante una manifestazione del
P.C.I. uccidendo 8 persone e ferendone più di
100.
16 novembre 2010, Brescia: il tribunale
assolve in I grado per insufficienza di prove gli
imputati Francesco Delfino, generale dei
Carabinieri, Pino Rauti (unico imputato per cui
i pm avevano chiesto l’assoluzione), Carlo
Maria Maggi, Delfo Zorzi e Maurizio
Tramonte.
Questi l’inizio e l’ultimo atto di una vicenda,
che, dopo 36 anni, tre processi, morti
misteriose, ed ancora molto altro è ancora
senza verità.
Piazza della Loggia, purtroppo come tante
altre stragi degli anni di piombo, da Bologna
ad Ustica, passando per l’Italicus e le mille
morti senza ragione, è e probabilmente resterà
una carneficina senza colpevoli! Un fascicolo
in più dentro qualche cassetto impolverato al
Viminale.
Forse con un'unica misera differenza rispetto
alle altre analogo dolorose vicende. Che
durante le 150 udienze dell’ultimo processo,
sono stati chiariti dai Pm molti dei
collegamenti tra l’estrema destra ed i servizi
segreti nostrani. I Pubblici ministeri infatti,
hanno ricostruito con chiarezza alcuni degli
intrighi di quegli anni, come i rapporti inviati
alla magistratura per depistare le indagini, i
contatti tra i servizi e le bande armate di allora
o come si finanziassero e rifornissero di mezzi
alcuni gruppi estremisti per le operazioni di
“manovalanza”. Ed ancora, i pm hanno
ricordato quali politici sapevano dov’era la
prigione di Moro, come Kappler sia stato fatto
scappare dal Celio dai nostri servizi segreti e
barattato con la Germania per un prestito,
come la liberazione di Cirillo sia stata trattata
da Cutolo,ecc.
Tutto questo, all’insaputa della maggior parte
della popolazione italiana, o almeno di quella
che ancora si affida ai cantastorie del tubo
catodico per conoscere ciò che gli accade
intorno. Nessuna parola sul processo è stata
detta dai telegiornali nazionali, forse tranne
quando, a testimoniare fu chiamato il mostro
del Circeo, Angelo Izzo, appena coniugato con
la giornalista Donatella Papi. Lo scoop per i
28
XII
cronisti infatti, erano le nozze del pluriomicida
e non le sue rivelazioni!
Cosi, nell’indifferenza dei media e con
l’ennesimo buco nell’acqua della magistratura,
senza entrare nel merito di questa sentenza, ma
ricordando solo che la bandiera di un
assassino, sarà sempre sporca di sangue, a
prescindere dal colore, anche questa triste
vicenda, come troppe altre della storia recente
di questo Paese, è destinata all’oblio ed
all’impunità.
.
XIII
Esteri
ZUPPA ALL’OBAMA
di Fabio Allegrini
ll’ inizio del mese si sono tenute le
elezioni della Camera e del Senato
negli Stati Uniti.
Come sempre viene fatto nel Paese, le elezioni
non sono solo, lo strumento per cambiare i
parlamentari statunitensi ma sono un modo
per vedere la popolarità dell’ attuale presidente
americano, se la sua politica porta dei
riscontri anche a livello popolare.
Infatti questo è il punto, vedere cosa glia
americani pensano del proprio presidente a due
anni abbandonati dall’ inizio del proprio
mandato e Obama, ricordiamolo accolto da
tutti gli americani, ma anche dai mass media di
tutto il mondo, come la nuova speranza, più
pulita, più giovane e anche di diverso colore
della pelle ( perché no), ha fatto la fine di
molti suoi predecessori, cioè ha raccolta una
sconfitta che lo ridimensiona e molto.
Ma scendiamo nei dettagli Obama, ha perso la
Camera dei Rappresentanti, dove i
Repubblicani si sono attestai a 231 voti, contro
i vecchi 178 conquistando la maggioranza in
questo ramo del Parlamento, mentre al Senato
dove ricordiamolo si votava soltanto per un
terzo dei seggi, i democratici sono passati da
una maggioranza composta da 255 seggi a
“soltanto” 202 seggi rimanendo comunque la
maggioranza reale nel Senato americano.
Di solito ogni elezione di midterm, vedono una
riduzione dei voti del partito del Presidente, sia
esso democratico o repubblicano, ma questa la
si può chiamare una vera e propria sconfitta
dell’ amministrazione Obama, che subito si è
affrettata a tendere una mano ai repubblicani,
per cercare di poter governare ancora il paese,
infatti lo scenario è che si possa aprire una
crisi di governabilità, vedendo i risultati delle
elezioni.
Sicuramente il Presidente americano ora
dovrà sentire sempre più la voce
Repubblicana, magari scendendo anche a
compromessi, questo potrebbe sempre più
togliere popolarità al giovane presidente. Che
si dovrebbero fare alcune domande, perché
molti giovani ( quelli che lo avevano fatto
vincere) non sono andati a votare, e ancora, gli
americani vedono sempre con più
preoccupazione che la crisi economica, la
disoccupazione, la famosa riforma della sanità,
problemi non risolti dal Presidente Obama, che
così perde consenso, per i repubblicani tutto
questo invece si trasforma in voti da prendere.
A
XIV
E MENO MALE CHE SI DOVEVA
GUADAGNARE! di Francesco Raso
la Finlandia il primo paese che, per
l’Europa, ha rappresentato il
riavvicinamento all’atomo dopo
l’incidente di Chernobyl, avvenuto nell’Aprile
del 1986. Nel 2004, a Olkiluoto (Fin),
iniziarono i lavori per la costruzione della
centrale nucleare, che prevedeva
l’installazione del primo reattore di terza
generazione EPR (European Pressurized
Reactor).
Gli ambiziosi termini che si erano posti gli
ingegneri, puntavano ad un completamento
dell’opera entro il 2009. Ad un anno da quello
che doveva essere il tempo di consegna, arriva
l’ennesimo annuncio di rinvio, nel cantiere
gestito dal consorzio franco-tedesco Areva-
Siemens. A renderlo noto è stato lo stesso
committente dell’impianto, il gruppo elettrico
finlandese TVO, confermando che “la maggior
parte dei lavori di costruzione sarà conclusa
entro il 2012, il reattore entrerà in servizio
entro aprile 2013, per raggiungere la piena
operatività solo nella seconda metà dello
stesso anno.
L’esperienza dell’energia nucleare passata, che
fonda le basi su oltre 400 impianti installati nel
mondo, denota come in media la realizzazione
di una centrale nucleare possa avvenire con dei
tempi che si aggirano sui dieci anni se, e dico
se, si guardano le ipotesi più rosee.
Il grande flop finlandese, che tanto faceva
sperare i fautori del nucleare per un nuovo uso
massiccio di centrali, sta costando alla
Finlandia, attualmente 2,7 miliardi di euro, da
aggiungere ai 3,2 stimati al tempo. Con quasi
il 50% in più, si arriva quindi, attualmente, a
5,9 miliardi di euro. Il progetto prese vita con
l’impegno di sei imprese che, con la
formazione di un consorzio, denominato TVO,
si sono assicurate a ritirare, con un contratto a
60 anni, la produzione elettrica dalla centrale
ai soli costi di produzione, in quantità
proporzionale alla loro partecipazione al
consorzio. Grazie a questo contratto, che
annulla ogni incertezza di domanda e rischio
di mercato, i costi di finanziamento (si stimò)
venivano drasticamente ridotti. Tant’è che
vennero valutati esattamente la metà di quelli
programmati per un’identica centrale, che si
proponeva in Francia, con costi pieni di
produzione. Talmente un affare che nel 2009
Siemens annunciò addirittura di voler
abbandonare il progetto
Tralasciando i quasi tre miliardi di “guadagno”
perduti tra ritardi, imprevisti tecnici, aumenti
di budget e polemiche, viene da chiedersi a
È
XV
quanto ammonterà, allora, il reattore francese.
Non pensate che parlando di Francia e
Finlandia si stia parlando realmente di estero. I
progetti nati e proposti dall’attuale governo
mirano alla stessa tecnologia di reattori della
centrale di Olkiluoto. Le cattive notizie in
arrivo dalla Finlandia non sembrano destare,
peraltro, alcuna preoccupazione fra i
responsabili del settore. “Il nostro progetto –
dichiara Fulvio Conti, amministratore delegato
dell’Enel – è totalmente diverso. Non ha quel
tipo di struttura organizzativa. Inoltre assume
le esperienze fatte, anche negative, per
strutturarle in modo tale da evitare errori e per
avere un filone di attività chiare e di
responsabilità ben assegnate”.
Ci rimarrà, quindi, solo da sperare in un
altrettanto fallimento da parte francese, che di
esperienza nucleare ne ha, per salvaguardare,
forse, quello che sarà il futuro economico, ma
anche ambientale, del nostro paese.
XV
Economia
PER QUALCHE DOLLARO IN PIÙ LA FEDERAL RESERVE STAMPA CENTINAIA DI
MILIARDI DI DOLLARI, L’EUROPA SI PREOCCUPA di Luca Di Marco
i risiamo, il momento è difficile, gli
ostacoli sono grandi per tutti e il
paese guida del mondo occidentale
non trova miglior modo per coprire le sue
spese smisurate che stampar nuova moneta.
Quantitative Eating lo chiamano “quelli bravi”
un espressione freddamente tecnica ma che
nasconde l’ultima mossa da parte degli Stati
Uniti per far fronte dal deficit incalzante.
Alleggerimento quantitativo si traduce nella
nostra lingua, non è altro che un operazione di
mercato aperto effettuata dalla banca centrale
per aumentare la base monetaria. Si crea
ricchezza dal nulla in parole povere, il governo
americano emette titoli del debito che vengono
acquistati dalla FED, valore di 100 di titoli per
un valore di 100 di nuova moneta immessa sul
mercato. Ma il processo non si ferma qui, il
valore 100 viene depositato in una banca,
basansandosi sulla regola della risarva
frazionaria il 10% viene trattenuto come
riserva mentre il 90% viene considerato come
base per concedere nuovi prestiti, ora si può
dedurre che il valore che può esser prestato 90
venga sottratto dal deposito iniziale di 100, ma
non è cosi, il valore 90 viene creato
nuovamente dal nulla e cosi via, dal valore 100
iniziale si crea un totale di 900 facendo dei
conti grossolani questo è il processo di
espanzione della base monetaria. Lo
strataggemma adottato dalle banche è
questo… loro non concedono prestiti
utilizzando effettivamente il denaro che
ricevono del deposito non si creerebbe nuova
moneta, ma emettono mutui che hanno lo
stesso effetto dei titoli di stato, ovvero sono
cambiali con cui ci si impegna a restituire il
denaro prestato. Tutto questo processo di
creazione della moneta non è altro che il
signoraggio Bancario.
Per i meno esperti del settore può sembrare
una gioco che non nasconde pericoli, nessuno
viene tassato, nessuno fallisce, nulla viene
ridotto e nulla viene venduto, ma le cose non
stanno cosi, troppo semplice.
Prendendo spunto da una espressiose di pure
fisica “La materia non si crea nè si distrugge,
ma si trasforma” possiamo affermare che la
ricchezza dal nulla non si crea, la nuova
moneta immessa deve avere un valore e non
avendolo intrinseco (essendo solo carta
stampata) acquista valore sottraendolo alla
moneta esistente. Inflazione questo semplice
processo di “scambio di valore” è l’inflazione,
C
XVI
ovunque presente e in costante crescita, come
è in costante crescita la base momentaria di
ogni paese occidentale. Ovviamente
immissioni leggere portano a inflazioni
leggere, di conseguenza grosse immissioni
portano a grosse inflazioni non chè a una
perdita di potere d’acquisto della momenta in
questo caso il dollaro.
Questa che ci troviamo di fronte è una
creazione di moneta che non ha precedenti
nella storia, una misura “unconventional”
come afferma il presisente della FED Ben
Bernanke. Quindi non si sa il reale effetto di
tale manovra.
Altro effetto fondamentale del piano che non
viene preso in considerazione è l’applicazione
di un tasso di interesse da parte di privati sulla
mometa emessa! Giustamente si sono
sottolineati i problemi di questo tipo di
manovra, in aggiunta c’è anche questo aspetto
grava sul popolo, pagar un interesse su una
moneta che dovrebbe esser pubblica, il cui
scopo è soltanto facilitare lo scambio di
mercato.
La preoccupazione dei paesi europei è alta e si
stanno muovendo per adottare politiche per
contenere questa valanga di dollari immessi
nel sistema, germania e inghilterra sono in
prima linea. L’apprensione non risparmia
nessuno <<Gli USA fanno pagare agli altri la
loro crisi>> afferma il neo presidente
Brasiliano Dilma Rousseff.
Per l’Italia non si prospettano giorni felici, la
manovra finanziaria sembra sempre più
insuffiucente e inadeguata, la crisi di governo
non fa altro che peggiorar la situazione,
speriamo che la situazione si sviluppi nel
migliore dei modi… sperando di non rimanere
con Un pugno di Dollari.
XVII
Territorio
PARENTOPOLI ATAC
Di Simone Guida
ella giornata di oggi (29/11/2011
n.d.r.), Massimiliano Valeriani
Consigliere Comunale PD finirà di
esaminare un esposto da mandare alla Corte
dei Conti, mentre l’ Italia dei Valori depositerà
una denuncia alla Procura della Repubblica, il
tutto riguardante il caso della “Parentopoli all’
ATAC”, caso venuto a galla in quest’ultimo
periodo grazie ad un’inchiesta del quotidiano
la Repubblica dai giornalisti Vitale e Cillis.
Dall’inchiesta escono fuori retroscena che non
sono nuovi all’Italia della prima e della
seconda repubblica, ma, che fanno comunque
scalpore per la sfacciata quantità di familiari
ed ex politici assunti per chiamata diretta in
posizioni amministrative o di controllo
dell’azienda di trasporti capitolina,
naturalmente senza referenze meritocratiche
ma grazie al proprio cognome o vincolo
d’amicizia.
Voglio riportare di seguito i vari nomi delle
assunzioni e di chi ha permesso che accadesse
tutto ciò per evidenziare che non si tratta di un
paio di casi isolati su cui montare un
polverone.
“1C'è Patrizio Cristofari, genero dell'ex ad
Adalberto Bertucci, che con un diploma da
perito tecnico è assurto alla guida dell'area
Mantenimento opere civili e impianti, e
l'avvocato Claudia Cavazzuti, capo del settore
Normativa e disciplina, moglie del senatore
berlusconiano Stefano De Lillo nonché
cognata di Fabio, assessore capitolino
all'Ambiente. E ancora Stefania Fois alla
Direzione Comunicazione, compagna del
deputato PDL Marco Marsilio, già
capogruppo capitolino di AN: un trascorso da
pittrice documentato sull'omonimo sito
internet, ma soprattutto - tiene a precisare - 13
anni di lavoro alle Ferrovie Nord di Milano.
Chi però ha decisamente fatto bingo è il
segretario regionale della FaisaCisal
autoferrotranvieri, Gioacchino Camponeschi,
gran sostenitore del sindaco Alemanno, che
oltre alla moglie Flavia Rotondi è riuscito a
sistemare nella società del trasporto locale
pure la figlia Sarah. E siccome la politica,
lavoro precario per definizione, è parente
stretta del familismo, ecco spuntare un bel
1 Giovanna Vitale Da cubista a impiegata parentopoli nella
Capitale da La Repubblica del 28 novembre 2010, sezione
Prima Domenica, pagina 1;
N
XVIII
posto fisso per l'ex vicesindaco di Guidonia,
Mauro Lombardi, e per quello in carica di
Montelibretti, Marco Bernardini. Sebbene poi
il caso più clamoroso è un altro: Giulia
Pellegrino, passato da cubista e calendari
sexy, una delle "sister" del tg localsportivo 50º
minuto, pare assai cliccato su You Tube.[…]
Ammette di lavorare in Atac, «sono una delle
tante segretarie del direttore industriale
Marco Coletti», e di non volere un impegno
più gravoso perché «dopo le otto c'ho da
fare»”
Dopo aver letto questo e un altro paio di
articoli sulla questione, il Sindaco Alemanno
ha chiesto subito al nuovo AD di ATAC,
Maurizio Basile, di aprire un’indagine interna
sulle assunzioni dirette, non solo degli ultimi
due anni (quelli presi in esame da Repubblica,
che guarda caso coincidono con gli anni di
mandato del Sindaco ndr ) ma, fino a dieci
anni prima, per poter mettere in evidenza che
questa modalità di assunzione era usata anche
nei precedenti mandati di centrosinistra.
Come al solito invece di prendersi le proprie
responsabilità e cercare di porre rimedio in
modo perentorio, si punta subito il dito contro
l’opposta fazione e ci si scusa davanti
all’evidenza dicendo che se lo fanno tutti non è
poi una cosa così grave!
Dato che, però, i conti dell’ATAC sono
tutt’altro che positivi, anzi si rischia un vero e
proprio crac, dà veramente molto fastidio
vedere come le spese per gli amministrativi
dell’azienda siano aumentate di 50 milioni di
euro (sapendo chi è stato messo lì a percepire
questi stipendi ndr) e poi per carenze di
organico si negano ferie e si raddoppiano i
turni agli autisti e al personale di servizio.
Parlare di cattiva gestione mi sembra un
eufemismo, comunque staremo a vedere cosa
verrà fuori dall’indagine interna voluta da
Alemanno, così sapremo se sarà usata come
una scusa o al contrario servirà a punire chi ha
mangiato sulle spalle di noi cittadini.