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Intervallo di tempo: dal 20/04/2013 al 08/06/2013Testo Cercato : veleno zagaria

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Rassegna del 22 aprile 2013

SPERLING&KUPFER

Donna Moderna 32, 3 "MI CHIAMANO LA ERIN BROCKOVICH DELL'ILVA, MA IO MI SENTO UN SOLDATO INGUERRA"

Mariella Boerci 1

Gioia 52, 5 TARANTO. DOVE IL CANCRO SI PRENDE COME IL RAFFREDDORE Ilaria Solari 3

Agora TARANTO / IL LIBRO "VELENO- LA BATTAGLIA DI UNA GIOV ANE DONNA NELACITTÀ OSTAGGIO DELL'ILVA"

6

La Repubblica Napoli 13 I VELENI DELL'ILVA DI TARANTO E UNA BROCKOVICH ITALIANA 7

La Repubblica Napoli 13 LIBRI 8

Il Mattino 48 SE IL VELENO COLPISCE AL CUORE UNA CITTÀ Daniela De Crescenzo 9

Roma 11 APPUNTAMENTI 10

Corriere DelMezzogiorno (sa)

14 APPUNTAMENTI 11

Chi 111 LIBRI 12

Gazzetta Di Reggio 20 TANETO, ZAGARIA AL FUORI ORARIO COL LIBRO "VELENO" 13

Gazzetta Di Reggio 36 ZAGARIA E I "VELENI" DELL'ILVA 14

La Repubblica Parma.it CENA INCONTRO CON CRISTINA ZAGARIA 15

M5stelle Blog PRESENTAZIONE DEL LIBRO "VELENO" 17

La Gazzetta DelMezzogiorno

23 AMORE E RABBIA IN PAGINE INTENSE DEDICATE A TARANTO 18

Quotidianodipuglia(ta) 29 ZAGARIA CON "VELENO" ALLA PALMIERI 19

Corriere Nazionale.it QUELLO STABILIMENTO, SALVEZZA E DANNAZIONE 20

La Gazzetta DelMezzogiorno

17 "VELENO", LA BATTAGLIA DI UNA DONNA NELLA CITTÀ "OSTAGGIO"DELL'ACCIAIO

21

La Repubblica_bari 23 IL LIBRO - VELENO, ZAGARIA RACCONTA TARANTO 22

Corriere DelMezzogiorno (ba)

22 IL CARNET DI OGGI 23

Puglia Live 31 MAGGIO - CRISTINA ZAGARIA PRESENTA "VELENO" LIBRERIA FELTRINELLI -BARI

24

Taranto Sera 16 "VELENO", LA BATTAGLIA DI UNA GIOVANE DONNA 25

F 1, 71 VEDEVO I BIMBI AMMALARSI DI CANCRO E HO DECISO DI BATTERMI PER LORO. 26

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ATTUALITÀ / donne moderne

«Mi chiamano la Erin Brockovich dell'Uva. Ma io mi sento un soldati

Sul futuro dell'Uva di Taranto si è appena tenuto un referendum fra i cittadini. «Qui tanto siamo condannati» dice Daniela Spera: 39 anni, chimica, ha raccolto montagne di dati sui veleni della fabbrica. È grazie a lei se sono intervenuti i magistrati. La sua tenacia ora è raccontata in un romanzo di cui è protagonista. E in questa intervista

«Non so neanch'io come ho comin­ciato e perché. Non sempre, nella vita, tut to è razionale, scelto, voluto. Ci sono strade segnate sulle mappe del destino, facili da seguire. E poi sentieri che incrociano il cammino e non si può che andare avanti. A tentoni, magari. Con le mani alzate a difesa». Al telefono, la voce di Daniela Spera è piccola e rapida come una lama. Un po' come lei. che in Puglia è d iventata il s imbolo della lo t ta all ' inquinamento ambientale, tanto da aver ispirato a una giornal ista, Crist ina Zagaria, l 'appassionante romanzo-verità Veleno. La battaglia di una giovane donna nella città ostaggio dell'Uva, in uscita in questi giorni per Sperling & Kupfer. Nel qua­le Daniela. 39 anni, farmacista per vivere e ambientalista per passione civile, è. appunto, la protagonista. Una ragazza esile, con lunghi capelli castani annodati spesso in una coda approssimativa («Ho poco tempo da perdere») e occhi color tempesta in un ovale da immaginetta. che in mol t i , qui . hanno r ibat tezzato "la Erin Brockovich italiana". Quindici anni fa. gli studi l'avevano portata lontano da Taranto: Pisa. Ge­nova. Parigi. Un'altra vita. Era tornata a casa nel 2009 per scrivere la tesi di dottorato: due o tre mesi, secondo

le sue intenzioni. Invece ha incrocia­to il sentiero (maledetto) dell'Uva. Quei fumi che si mangiavano il cielo perso tra i 256 camini dell'azienda. I veleni che le provocavano gran mali di testa. La processione quotidiana da e verso la fabbrica dei 15 mila morti-viventi, tant i sono i lavoratori dell'acciaieria. «Me ne vado o muoio» era stata la prima reazione. «Devo fare qualcosa» la seconda. «Taranto è una parte • Cosa è stato a farla decidere? «Un video di pecore prelevate dalla Asl in una masseria e uccise perché avevano in corpo diossina come fossero elefanti. Rimasi sconvolta. Perché era una masseria, non una ca­sa a ridosso dell'Uva. Significa che in questa terra tutto è avvelenato: l'aria, l'erba, l'acqua, il latte, le pecore... E le persone. Qui tut t i siamo a rischio. Ma tu t to qui è normale. È normale la polvere che ricopre la c i t tà e si spazza via: sono normali le leucemie, le malatt ie autoimmuni, quelle del midol lo e le forme di asma: sono normali i morti che si susseguono in ogni famiglia e che si seppelliscono. Fanno parte della quot idiani tà. La popolazione, negli ult imi ventanni , si è quasi dimezzata. Ma a Taranto hanno seppellito sempre tut to. Che vuoi che sia? Si va avanti. Sempre».

In una situazione così compromes­sa, da dove ha cominciato? «Dalla costruzione di un dossier di storie e di dati per provare i danni del l ' inquinamento sulla salute: in una città dichiarata a elevato rischio ambientale già dagli anni Novanta, nessuno lo aveva mai fa t to . E io. che sono laureata in chimica, avevo gl i s t r umen t i : quando si parla di inquinanti, so perfettamente di " '

120 storie di malati. Li ho incontrati uno a uno, scegliendo con cura le malatt ie: non solo tumor i , non solo patologie del midollo osseo. E poi sopralluoghi, numeri, formule, dati . Domande e risposte. Mai certe, mai definit ive. E viaggi. Analisi. Perizie. Dichiarazioni. Manifestazioni... Da quando ho iniziato questa battaglia, la mia vi ta non è esist i ta più, è la stessa della città. Il lavoro retribuito, in farmacia, è secondario: mi serve per vivere. La prima attività è questo impegno, mi sento un soldato». Lei. da sola, contro l'Uva... «Contro l'Uva e non solo. Contro l 'Eni, con t ro Cement i r , con t ro la Regione, contro il Ministero dell'Am­biente, contro lo Stato, contro tu t t i quelli che hanno violato la mia ci t tà. In certi momenti mi sono sentita un moscerino».

3 2 DONNA MODERNA

SPERLING&KUPFER Pag. 1

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VELENO Ut BAIIMUA n U U GKWWC DOMI»

•E l i» OTTA OSTAGGIO 0O1TWA

In /efefjo (Sperling & Kupfer) la scrittrice e giornalista Cristina Zagaria ha usato la sensibilità di chi è cresciuto a Taranto per romanzare (ma non troppo) la storia di Daniela Spera, la chimica che ha fatto scoppiare il caso Uva. Il libro fa luce sul lato umano di un dramma ambientale con una forma, quella del romanzo-verità, che arriva dritta al cuore.

Hanno cercato di fermarla? «Sì. s in. Hanno cercato pure di distruggermi. Non ci sono riuscit i, non mi hanno fermata. Mi fermerò solo quando Taranto avrà ottenuto giustizia».

E la famisl ia la

jj^yiim. ir i '

Grazie anche a lei. le cose stanno cambiando.

nro. purtroppo, ta strage e ancora in atta. Ma almeno la situa-

atura. cne e I unica

isT-irif:

M r . f a n M

idanzatol". Un fidanzato, in un quale o Sud, risolve sempre tutto. Non

è così, ovviamente. Ora, comunque, con buona pace di mia sorella, un da m. f idanzato ce l'ho. Impegnato con Cristi me in questa battaglia». testin

Che e f fe t to le fa essere la prota- la ven gonista di un roma «Un e f fe t to s t rano. Pensavo che rtorac

anche se lavora a Napol i , volesse alcun fare un libro dì denuncia e che cam- medie

roi i l mio nome» come ha fa t to di qu« r i . Invece: "Tu hai un nome svegli

-janzo" m i ha det to, lo non c i pereti .. J mai fa t to caso. Comunque, Di eh

il l ibro è una bella test imonianza «Ho \ della mia battagl ia per la c i t tà e a prirns quel punto ho pensato ai miei due mia k nipotini che, lì. stanno crescendo: r f a pi loro, la

ppo. quello che non è ancora nulla:

qualche anno vedremo in tu t ta

da malat t ie genetiche... Il li> Cristina Zagaria è soltanto un'altra testimonianza. Importante certo. Ma la vera battaglia inizia ora, per que non demorda Anzi, se così si può d ho raddoppiato gif sforzi creando una piccola squadra di volontari fìssi e alcuni consulent i esterni , legali e medici, lo tré sento le energie anche d i quelli che non possano lottare: sto sveglia la notte e faccio diecimila cose perché ho paura». Di che cosà, Daniela? «Ho paura che tocch i anche a me prima dì aver portato a termine Ea mìa lot ta. Prima d i essere riuscita a

re fa strage: a Taranto, si :eì condannati».

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DISASTRI AM

Taranto DOVE IL CANCRO SI PRENDE COME IL RAFFREDDORE Nel romamo di uria cronista di Repubblica, la battaglia civile di una ricercatrice: ex cervello in fuga, ha dimostrato che l'Uva continua a inquinare. E fatto un esposto alla Uè contro governo e Comune pei" attentato alla salute pubblica di Ilaria Solari

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Città avvelenata Una manifestazione di

tarantini contro l'impianto siderurgico dell'Uva, che,

secondo te denunce di cittadini e associazioni

ambientaliste, ogni anno causa, tra le tante

patologie, centinaia di vittime per tumori

(soprattutto infantiti).

700TONNELI.ATEd.poi-vere velenosa. Un pulviscolo di diossina, benzo(a)pirene e metalli pesanti che i parchi minerali dell'Uva spargeranno anche quest'anno nel cielo sopra Taran­to, col benestare di un decreto governa­tivo, appena giudicato costituzionale dalla Consulta. Oltre che dell'aumento vistoso di tumori, soprattutto infantili (25 percento in più) sono i probabili re­sponsabili di tiroiditi, dermatiti, artriti, cndometriosi, forme infiammatorie va­scolari e polmonari, allergie; ma anche autismo, disordini bipolari, deficit di at­tenzione, denunciano medici e associa­zioni ambientaliste nella città ionica. Tra questi Daniela Spera è una delle più tenaci. Giovane ricercatrice chimica c-migrata a Parigi, è tornata a fare la far­macista in un centro commerciale ncl-a sua città, con l'intento di documen­

tare, in un vero e proprio libro bianco, a questione ambientale che fa strage e

divide i tarantini, costretti a scegliere fra salute e lavoro. «Non è azzardato ac­costarla a Erin Brockovich», spiega Cri­stina Zagaria giornalista di Repubblica che ha deciso di raccontare la storia di Daniela in un romanzo Veleno (Sper-ing & Kupfer). Il suo lavoro, sostiene a cronista e scrittrice, assomiglia parec­

chio a quello della casalinga americana: a donna che ha messo in ginocchio una

multinazionale che, inquinando le falde, causava gravi patologie nella comunità dei residenti. «Solo che in Italia una class action per reati ambientali non si può fare. Quindi da noi e andata così». "È andata così", vuol dire, per esempio, che Cristina, tarantina anche lei e ma­dre di due gemelli di nove mesi, non ha lasciato Napoli per far conoscere i figli alla famiglia. Almeno finché non ha smesso di allattarli al seno. «Avevo paura, una volta lì, di mangiare o re­spirare cose che inquinassero il mio latte. E anche dopo, mi nutrivo solo di prodotti surgelati dal Nord. Molte ma­dri ormai rinunciano ad allattare, pen­si al sacrificio». Descrive una città nel panico. La convivenza col rischio è diventata normalità. Quando torni, ti tocca fare

TARANTINE CORAGGIOSE Cristina Zagaria, giornalista e autrice di Veleno (Sperlìng & Kupfer). Il romanzo ripercorre la battaglia contro l'Uva di Daniela Spera.

la conta dei morti e di quelli che nel frattempo si sono ammalati. Da noi ave­re un tumore è come prendersi un raf­freddore. Grazie al lavoro di persone come Daniela, ormai tutti sanno che non è un caso. Come ha incrociato Daniela? Su Facebook: da cronista e da taranti­na seguo la questione Uva con interes­se, i suoi post erano diversi da quelli degli altri: studiava, approfondiva con passione e testardaggine. Da lì è nata l'amicizia e poi la decisione di raccon­tare la storia di Taranto e dell'Uva con i suoi occhi. Ha accettato subito? Sì, anche se è diffidente da morire e non ama i giornalisti. Molti hanno speculato sulla nostra tragedia, soprattutto da quan­do è scoppiato il caso Uva. Anch'io, nel condurre la mìa inchiesta, mi sono sem­pre presentata come scrittrice. Per anni Daniela ha raccolto prove e collaborato coi magistrati, e ora? Ha appena presentato in procura un dossier che dimostra che l'Uva non ri­spetta le prescrizioni dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, firmata dal mini­stro Clini a ottobre: continua a inquina­re. Ala il passo più importante è l'esposto alla Corte dei diritti europea, contro il governo italiano e il comune di Taranto, per attentato alla salute pubblica. Con quali speranze? La recente deci­sione della Consulta ha affossato mol­ti entusiasmi.

La Corte non poteva decidere altrimen­ti, non ci aspettavamo altro. Ma la giu­stizia europea è molto intransigente, che si tratti di sanzioni pecuniarie o di av­vertimenti, avrebbero comunque una dimensione più incisiva, rispetto a quel­lo che si può ottenere qui. Come il referendum consultivo diser­tato, lo scorso weekend, dai tarantini? Se la consultazione popolare servisse a qualcosa non si sarebbe arrivati al para­dosso che dei magistrati abbiano fatto ricorso alla Consulta contro il governo. A Taranto è saltata qualsiasi regola. Intanto l'Uva sparge ancora veleno. Sì vede anche dalle riprese video: i cie­li di Taranto sono ancora rossi.

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Nel romanzo, l'aria notturna è perva­sa da un riverbero luccicante. Nessuna magia, purtroppo: sono cresciu­ta a Lido .Azzurro, dove negli anni Ot­tanta c'erano i bungalow degli operai dell'Uva e la sera l'aria luccicava davve­ro, ma era solo polvere di minerale. Di notte polvere di stelle, di giorno fu­liggine rossa, un altro velenoso incanto. Quella tinge e corrode ogni cosa, anche i tramonti. Ho ancora negli occhi l'im­magine di mia nonna che la scopa via, ogni giorno, dal balcone. Ormai, al ci­mitero le tombe si fanno in marmo rosa, perché non si veda lo sporco. •

Noi che viviamo CON IL "MOSTRO" di FImia Piccami (*)

Q U A N D ' E R O b a m b . n a . a n d a v o sul lungomare di Taranto a vedere le cimi­niere. Uno spettacolo fenomenale, soprat­tutto quando dagli altoforni s'alzavano lun­ghissime lingue di fuoco verso il cielo. Da allora sono passati più di ventanni e molte cose sono cambiate. Prima di tutto la co­scienza di chi, guardando oggi lo stesso spettacolo, ne coglie la portata drammati­ca. Adesso, se vado a Taranto - dove sono cresciuta e dove torno una volta al mese per ritrovare i miei parenti - non vedo un fenomenale spettacolo industriale, ma una tragedia che non è più possibile sottovalu­tare. Per raccontarla ho scelto le voci di quattro donne conosciute nel] ultimo anno. Donne che adesso, quando alzano lo sguar­do o passeggiano vicino al mare, si chiedo­no come sia potuto accadere.

Antonia Parrucchiera, 35 anni, tre figlie Mio padre è un operaio dell'Uva da trent'an-ni. Il "mostro", come lo chiamiamo noi; anche mio fratello che oggi lavora nello stesso reparto di mio marito. Non mi ver­gogno a dire che la mia famiglia vive grazie alla fabbrica. E che io e mio marito vor­remmo vederla chiusa. Da mesi lui sta cercando un altro lavoro e anch'io ho co­minciato a mandare il curriculum fuori da

Anticipazione Insieme al libro di Cristina Zagaria, esce, il 6 maggio, un altro libro-reportage sull'Uva, Fumo sulla città (Fandango) di

Alessandro Leogrande, scrittore e giornalista tarantino, centrato sul dissidio tra diritto al lavoro e diritto alla salute.

Taranto e dalla Puglia. Vorremmo dare alle bambine un futuro migliore. I miei dicono che sto sputando nel piatto dove ho mangiato fin da piccola. Non capiscono che le cose possono cambiare. Oggi, a cau­sa dell'Uva, la mia famiglia è spaccata. Non ci vediamo più per il pranzo della dome­nica: non facevamo che litigare. Per quan­to ami i miei, spero che lo stabilimento chiuda: noi tarantini abbiamo diritto di respirare, di vivere come persone normali e non come cittadini di serie B. Per questo scendo in piazza ogni volta. E non mi stan­cherò mai di parlare.

Maria Adelaide Pensionata, 89 anni, 3 figli e 8 nipoti Quando ero bambina l'Uva non esisteva: al suo posto splendide spiagge e vegetazio­ne, coi miei fratelli ci andavamo a fare il bagno, una volta vedemmo perfino i delfi­ni. Quando, all'inizio degli anni Sessanta, annunciarono la costruzione dello stabili­mento, in città ci fu fennento: ci inorgogli­va sentire che Taranto sarebbe diventata una delle più importanti città industriali del Sud. .All'inaugurazione venne anche il presidente della Repubblica Giuseppe Sa-ragat. L'Italsider dava lavoro a migliaia di persone - dalla Calabria, dalla Lucania, perfino dalla Sicilia - c'era ricchezza e benessere, di inquinamento non si parlava. C'erano già i morti per tumore, ma si cre­deva che semplicemente si fosse dato un nome a una malattia che ammazzava da sempre. Ora c'è più informazione: pensare che i miei figli e nipoti potrebbero amma­larsi da un momento all'altro mi toglie il respiro. Non mi fa domiire la notte.

Iolanda Studentessa, 29 anni Oliando mi hanno detto che avevo un tu­

more al seno, che dovevo essere operata e iniziare la chemioterapia, mi sembrava di assistere a un film già visto. Un film i cui protagonisti erano già stati mio zio e poi mio padre, entrambi morti per cancro al polmone. D'improvviso, mi sentivo svuo­tata. Perché era toccato anche a me? Come se non avessi sofferto abbastanza per i miei, come se la mia famiglia non avesse prova­to abbastanza dolore. Ho dato la colpa al quartiere dove sono cresciuta, i Tamburi, che sono proprio a ridosso della fabbrica. All'Uva. Alla mia famiglia e a me stessa perché siamo restati, mentre sempre più tarantini scappano. Si lasciano alle spalle questa città splendida, ma tragicamente devastata dall'uomo. A volte anche io pen­so di andare via. eppure continuo a restare.

Marina Maestra elementare, 40 anni e due figli Lavoro in una scuola del borgo, la parte nuova della città, dall'altra parte del Mar Piccolo rispetto all'Uva. Dalle finestre del­la scuola vediamo le ciminiere, ma non ci facciamo più caso. Fanno parte del paesag­gio. Eppure, da quando quest'estate i bam­bini hanno cominciato a sentire parlare dell'acciaieria in televisione e sui giornali, sono cambiati. Molti piangono, altri ven­gono a scuola con le mascherine, altri ad­dirittura isolano e colpevolizzano i figli degli operai. Quando ne parliamo in clas­se, fanno domande che sembrano pronun­ciate da adulti. Chiedono di polveri sottili, diossina, metastasi. Può sembrare assurdo, ma guardare l'Uva con gli occhi dei bam­bini mi fa ancora più paura: dalle sue ci­miniere escono nubi nere che contamina­no ogni cosa e disseminano morte. Sembra che la speranza, come il colore azzurro del cielo e il verde dell'erba, sia stata cancella­ta dai pensieri dei nostri figli. •

(*) 26 anni, giornalista e scrittrice, conduce Frequenze corsare (W8 Radio Rai). È nata a Taranto, dove ha vissuto fino a 77 anni.

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LIBRI PRESENTAZIONE

Taranto / Il libro "Veleno-La battaglia di una giovane donna nella città ostaggio dell'Uva" martedì 30 aDrile 2013 di Redazione Ambiente

La presentazione dell'Editrice chiarisce: "Una grande industria che produce acciaio, una città che

muore per l'inquinamento, centinaia di operai costretti a una drammatica scelta tra la salute e il

lavoro: la lotta di Taranto contro l'Uva è al centro del libro di Cristina Zagaria, un reportage in forma

di "romanzo civile", una storia dove fatti e personaggi sono tutti veri.

A partire da Daniela Spera, la giovane chimica che per anni ha raccolto prove e ascoltato le istanze di

quanti denunciavano il disastro ambientale, collaborando con la magistratura per ottenere il

sequestro degli impianti più nocivi.

Sullo sfondo, le battaglie politiche, sindacali, processuali. In primo piano, le voci dei lavoratori, dei

malati, dei bambini ai quali è vietato giocare all'aperto, dei cittadini che vivono un incubo

quotidiano".

VELENO LA IMMtUA PI IMA OOMM DONNA

. A CiTU «TACCIO DUfllVA

TARANTO - Per i tipi di Sperling 6t Kupfer è nelle librerie l'Opera di Cristina Zagaria "Veleno - La

battaglia di una giovane donna nella città ostaggio dell'Uva.

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I veleni dell'Ilva Taranto e una Brockovich italiana

CRISTINA ZAGARIA Veleno (Sperling & Kupfer) pagg.352 euro 17

L'ILVA di Taranto si staglia come un gigante minaccioso: 15 milioni di metri quadrati. Per mezzo seco­lo un colosso sinonimo di lavoro. Ma anche di inquinamento. Da­niela Spera, giovane chimica, tor-nanellasuacittànatale, Grottaglie, e si trova davanti lo scempio am­bientale. Le denunce e le perizie perii tribun ale dellastudiosaapro-no gli occhi alla giustizia. Estate 2012, scattano i sequestri dell'area e gli arresti. La tenacia della "pasio-naria" tarantina, l'Erin Brockovich italiana, ha ispirato Cristina Zaga-ria per un romanzo civile capace di attraversare la storia del Novecen­to, partendo dallabattagliadalbas-so a difesa dei diritti dei cittadini. "Veleno" si presenta martedì 7 alle 18 alla Feltrinelli in piazza dei Mar­tiri. Interviene Patrizia Rinaldi, let­ture di Tina Femiano. (il. urb.)

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Dalie 18 al Feltrinelli megastore, via Santa Caterina a Ghiaia 23, piazza dei Martiri, si presenta "Veleno" (Sperling & Kupfer), il nuovo libro di Cristina Zagaria. Un reportage in forma di romanzo civile, una storia dove fatti e personaggi sono tutti veri. Con l'autrice interviene Patrizia Rinaldi. Letture di Tina Femiano. Info 081 2252801.

Dalle 18 alla Feltrinelli librerie, via San Tommaso D'Aquino 70, si presenta "Neapolis - Il richiamo della Sirena" (La Torre), di Marino Maiorino, un viaggio tra pagine di storia dimenticata ai confini della leggenda, una riscoperta di personaggi temerari e dotati di qualità pari a quelle di Ulisse.

Info 081 2405411.

FIELTIFtllNilELU OAS^RTS

Dalle 18 alla Feltrinelli di Caserta, corso Trieste 154, si presenta "Inizio fine", di Daniele Piccini (Crocetti editore), nuova raccolta poetica del filologo e poeta. Con l'autore intervengono Stella Eisenberg e Anna Ruotalo. Info 0823 279 090. OIRIisiNiTiiLiE

Domani alle 10.30 nell'aula di De Santis di Palazzo Giusso, università Orientale, presentazione dei due volumi di "Studi di storia orientale" di Leone Caetani. A cura di Mario Liverani, Valentina Sagaria Rossi, BiancamariaScarcia Amoretti, Fulvio Tessitore. Ne discutono Girolamo Imbruglia, Rolando Minuti, Fulvio Tessitore e RobertoTottoli.

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Il libro

Se il veleno colpisce al cuore una città Daniela De Crescenzo

D i notte i granelli di polve­re nell'aria rilucono co­me stelle. Se muovi le

mani li fai volare in una scia lumi­nosa. Poi, di giorno, ti accorgi che quello sfavillio ti rompe il re­spiro, ti sottrae l'aria, ti avvelena. È uno dei crudeli inganni di Ta­ranto, la città che ha barattato la salute per il lavoro. La città che Cristina Zagaria, giornalista di Repubblica, racconta nel suo li­bro Veleno. La battaglia di una giovane donna nella città ostag­gio dell'Uva edito da Sperling & Kupfer (pagine 224, euro 17), che sarà presentato oggi alle 18 alla Feltrinelli di piazza dei Marti­ri con un intervento di Patrizia Rinaldi e letture di Tina Ferma­no.

La protagonista del roman­zo-reportage si chiama Daniela

Spera ed è una donna che ha per­corso la rotta inversa di tanti emi­granti e da Parigi è tornata in Pu­glia. A Taranto pazientemente, anno dopo anno, raccoglie le sto­rie di chi per l'acciaio rischia la vita, mette insieme dati, cifre. E cerca di interpetrarli mentre nel­la città si continua a morire. Ma lei è Erin Brockovich perché, spiega, l'eroina made in Usa po­teva utilizzare la class action, un'arma potentissima contro le lobby, ancora sconosciuta dal co­dice italiano. Quella di Daniela è invece una battaglia da combat­tere senza armi. Almeno all'ini­zio, perché con lo scorrere delle

pagine al suo fianco si schie-

Da Feltrinelli rano molti di Battaglie queDicheaTa-

, a ranto nschia-e denunce n o la vita, gii Contro l'Uva amici, iparen-di Taranto ti di chi la vita nel romanzo r h a g ià p e r s a :

. un pugno di reportage magistrati, di Zagaria Sullo sfon-

do della storia raccontata da

Cristina Zagaria ci sono le batta­glie politiche, sindacali, proces­suali. In primo piano, le voci dei lavoratori, dei malati, dei bambi­ni ai quali è vietato giocare all'aperto, dei cittadini che vivo­no un incubo quotidiano, e di Daniela che quelle voci racco­glie. Intorno uno scenario in­quietante: il mare da temere per­

ché troppo inquinato, i suoi frut­ti dalla polpa tossica, l'erba da evitare perché nasconde beril­lio. E su tutto le ciminiere, gli alto­forni con le scie di fuoco e di vele­no.

Ma i veleni di Taranto, si sco­pre leggendo il libro, non sono solo quelli dell'Uva o delle indu­strie che inquinano il mare e in­tossicano i giardini, ma anche quelli che gli abitanti della città hanno assorbito anno dopo an­no: la paura, l'omertà, il silenzio, il ricatto. E la città diventa meta­fora di un Paese alla ricerca di una coscienza smarrita.

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Ciminiere Un'immagine dell'Uva di Taranto

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APPUNTAMENTI OGGI. Feltrinelli, piazza dei Martiri, ore 18. Presentazione del libro "Veleno. La battaglia di una giovane donna nella città ostaggio dell'Uva" (Sperling & Kupfer) di Cristina Zagaria. Con l'autrice intervien Patrizia Rinaldi. Letture di Tina Fermano

OGGI. Plart, via Martucci, ore 18. La sezione multimediale della Fondazione Plart si arricchisce di una nuova installazione interattiva realizzata da Kaos Produzioni/Stefano Gargiulo. La Nuova Sep / Era del diamante costituisce un ulteriore tassello nello sviluppo di strumenti educativi integrati per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale del Plart.

OGGI. Accademia di Belle arti. V Edizione "OrientArti", la manifestazione, organizzata dall'ufficio "Orientamento e Tutorato" a cura del prof. Davide Siciliano,due giornate dedicate all' Orientamento ed alla scelta formativa e professionale durante le quali l'Accademia di Belle Arti di Napoli presenta la sua ricca offerta formativa che la rende uno dei luoghi di formazione più ambiti sul territorio locale e nazionale.

DOMANI. Biblioteca di Ricerca dell'Area Umanistica (BRAU), piazza Bellini. Seconda edizione della giornata di studi "Il libro ritrovato: editoria e letteratura", a cura di Michele Stanco e Ugo M. Olivieri. Interverranno: Michele Stanco, Arturo De Vivo, Roberto Delle Donne, Silvia Sbordone, Ugo M. Olivieri, Graziella Aquino, Alessandro Bruciamomi, Anna Casalino, Ferruccio Diozzi, Antonella Sambri, Giuseppina Matino, Valeria Viparelli, Rossana Valenti, Stefano Manferlotti, Maria Muscariello, Silvia Disegni, Annamaria Lamarra, Ulrike Bohmel, Flavia Gherardi.

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Appuntamenti «ORIENTARTI» Giunge alla sua quinta edizione «OrientArti», manifestazione che si svolge oggi e domani all'Accademia di belle Arti di Napoli, rivolta alle scuole. Due giornate dedicate all'orientamento e alla scelta formativa e professionale durante le quali l'Accademia presenta la sua offerta formativa. Stamane convegno nell'aula magna con la direttrice Giovanna Cassese e i professori Davide Siciliano, Erminia Mitrano, Teresa Girosi. Per due giorni, fino alle 16 saranno accessibili a tutti i visitatori il Giardino Stand e i laboratori. Accademia di Belle Arti di Napoli, dalle ore 10

I VELENI DI TARANTO Alla Feltrinelli di Chiaia presentazione del libro «Veleno. La battaglia di una giovane donna nella città ostaggio dell'Uva» (Sperling & Kupfer) di Cristina Zagaria. Con l'autrice, interviene Patrizia Rinaldi. Letture di Tina Femiano. La Feltrinelli, piazza dei Martiri, Napoli, ore 18

ARTIGIANATO E WEB Nella Sala Palarmentino della Camera di Commercio di Napoli incontro su «Le nuove sfide di Af- L'artigianato in fiera: make hand buy, la piattaforma e-commerce di artigiano in fiera». Camera di Commercio di Napoli, ore 16

LA MAGIA NATURALE Prende il via oggi la tre giorni del convegno su «La magia naturale tra medioevo e prima età moderna» promosso dall'Università L'Orientale. Palazzo Giusso, largo San Giovanni Maggiore Pignatelli, Napoli, ore 13

NIETZSCHE A MONTE DI DIO All'Istituto italiano per gli Studi Filosofici di Napoli continuano i seminari dedicati a Nietzsche. Con una lezione sulle «Politiche del discorso» di Giulio Goria prosegue la serie du «Nietzsche e il problema del linguaggio». Parallelamente, con una lezione sulla «Genealogia della coscienza e della colpa» di Vincenzo Vitiello prosegue il ciclo su «Nietzsche: genealogia della morale». Palazzo Serra di Cassano, via Monte di Dio, Napoli, ore 16

Dalla «Mrada» all'Augusta) s ^ con Franimi) De Gregari j S i l s

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libri di Nicoletta Sipos

MUSICOTERAPIA

di Daria Squaiella

"La musica, altro linguaggio caro ai pigri e alle anime profonde die cercano lo

svago nella diversità dell'occupazione, vi park di

voi, vi racconta il poema della vostra vita"

Charles Baudelaire, l paradisi artificiali, 1860

POESIA E ROMANTICISMO

Rubinstein - Chopin The Nocturnes

Gli eventi politici e i fatti di cronaca delle ultime setti­

mane ci fanno sentire la neces­sità di staccare e trovare una dimensione di armonia e pace. I Notturni di Chopin sono l'a­scolto ideale: le composizioni più note del grande composito­re hanno infatti un carattere melodico e sognante. Sono ricche di sfumature che rispec­chiano stati d'animo a tratti contrastanti: dolcezza e tenerez­za, serenità e malinconia. Ro­mantici e intensi, sono adatti a ogni momento della giornata.

(SONY CLASSICA!. - € 15,90)

CONFESSIONI IN PUNTA DI PENNA Una madre moldava narra i dolori., le luniJiazioni e le speranze della sua vita in Italia; Andrea Vitali si racconta tra profumi e sapori; Mia Martini vista da vicino

Vlrio \mr Mi chiamo...

Lilia Bicec, gior­nalista molda­va, è arrivata in

Italia fuggendo da un marito violento e dal­la miseria. La sua nuova vita è iniziata tra disagi, lavorare come colf e badante in condizioni non sempre buone è sta­ta la sua fortuna. Si è salvata dalla solitudi­ne scrivendo ai figli rimasti in patria per sentirli vicini e per raccontare di sé. Nel suo memoriale filtra­no storie di famiglia e racconti di altre emigranti. Donne in fuga, con il cuore a pezzi e la mente fissa ai figli, pronte ai più grandi sacrifici per dare loro un futuro.

L'altro volto delle badanti Miei cari figli, vi scrivo (Einaudi, pagg. 182, €16,00)

Andrea Vitali usa il cibo per rac­contare la pro­

pria infanzia e ci fa scoprire le virtù tera­peutiche dei cibi, co­me le minestre che gli imponevano tre zie nubili che gli sono state vicine quando era bambino. Le tre ministre, come le chiamava lui ridendo delle loro minestre. Ricordi, scenette, ri­flessioni vengono evocati dai piatti più apprezzati in fami­glia. Lautore ne for­nisce le ricette in questa curiosa auto­biografia culinaria: da "ris e predasèn" (riso e prezzemolo) alla miascia, una delizio­sa polenta dolce cot­ta nel latte.

La cucina delle zie Le tre minestre (Mondadori, pagg. 184, €14,90)

MUSICA

Aldo Nove rac­conta la storia di Mia Martini

con emozione, par­tendo dalle ultime ore che hanno pre­ceduto il suicidio. Le sue parole di dolore e solitudine entrano nello spirito dello sfortunato personag­gio e colgono i pas­saggi più amari e sconvolgenti della sua vita. E un lungo monologo affidato alla sensibilità della protagonista, che ri­percorre i momenti salienti di una carrie­ra brillante che non l'ha protetta dalla prigione, per pochi grammi di hashish, e dalla maldicenza che è stata la sua più ve­ra condanna.

Una poetica biografia Mi chiamo.. . iSkira, pagg. 126, € 14,00)

C L A S S I C di Renzo Allegri

Sergei Nakariakov, 35 anni, è il più grande virtuoso di tromba,

in possesso di incredibili doti tec­niche, che gli permettono di ese­guire qualunque genere di musica. In questo ed interpreta, con il suo

strumento, brani di Debussy, Pou-lenc, Bartók, Bruch e perfino il Capriccio numero 24 di Paganini, uno dei più difficili brani mai composti per solo violino.

(WARNER CLASSICS-€19,80)

HIT B00Krf'C/w

La grande battaglia di Daniela Spera contro i veleni dell'Uva; piccole storie illuminanti sugli animali intorno a noi; strategìe vincenti per farsi valere con dolcezza; amiche e amore sono un'ancora di salvezza per una malata che non si arrende; Giallo Mondadori per chi a m a i brividi.

VELENO Cristina Zagaria racconta la lotta di Taranto contro l'Dva. Un romanzo civile con personaggi veri, a cominciare da Daniela Spera. (Sperting & Kupfer)

NOI E LORO Danilo Mainardi, etologo e grande divulgatore, firma 100 storie di ammali Cani e gatti certo, ma anche mosconi, istrici, caimani e ornitorinchi. (Cairo)

PICCOLO MANUALE PER NON FARSI METTEREI PIEDI... Barbara Berckhan spiega 5 tecniche collaudate per farsi rispettare, restando rispettosi degli altri. (URRÀ)

TAMTAM Vita Cosentino, già nel collettivo della Libreria delle Don/te di Milano, racconta la sua malattia, il conforto delie amiche, il sostegno del marito, (nottetempo)

L'ULTIMA TAPPA Anthony Berkeley, giallista fondatore del Detection Club, invita a una festa con il delitto. Una bella finzione, ma ci scappa il morto. (Mondadori)

VELENO

DANILO H.U.N\iil'i

Cosentino Tarn tani

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Taneto,Zagaria al Fuori Orario col libro "Veleno"

GATTATICO. "A cena con..." l'appuntamento settimanale del circolo Arci Fuori Orario di Taneto, mercoledì prossimo ospiterà Cristina Zagaria giornalista e scrittrice che presenterà in anteprima assoluta il suo libro "Veleno. La battaglia di una giovane

donna nella città ostaggio dell'Uva" (Sperling & Kupfer). Zagaria lavora a Repubblica e come scrittrice ha finora prodotto 4 libri ispirati a storie vere fra cui il romanzo "L'osso di Dio", vincitore del premio Zocca Giovani 2008 e

miglior libro dell'anno per Umbrialibri 2009. Per Sperling & Kupfer ha pubblicato "Malanova". Taranto, la città al centro del suo ultimo romanzo è la città della suafamiglia. Alla cena-incontro oltre all'autrice, parteciperanno

Walter Ganapini dell'Agenzia Europea per l'Ambiente e Pierluigi Senatore di Radio Bruno. Menù della serata: tortino di verdure, roastbeef & pinzimonio, gelato. Prenotazioni 0522 671970.

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GATTATICO

Zagaria e i "veleni" dell'Uva "A cena con..."l'appuntamento settimanale del circolo Arci Fuori Orario di Taneto, domani ospiterà Cristina Zagaria giornalista e scrittrice

che presenterà in anteprima assoluta il suo libro "Veleno. La battaglia di una giovane donna nella città ostaggio dell' Uva" (Sperling& Kupfer). Zaga­ria lavora a Repubblica e come scrittrice ha finora prodotto quattro libri ispirati a storie ve­re. Alla cena-incontro oltre all' autrice, parteciperanno Wal­ter Ganapini dell'Agenzia Eu­ropea per l'Ambiente e Pierlui­gi Senatore di Radio Bruno.

Menù della serata: tortino di verdure,roastbeef & pinzimonio, gelato. Prenotazione allo 0522 671970. E' possibile entrare gratuitamente dalle ore 21.30 per assistere all'incontro.

Circolo Arci Fuori Orario • • Taneto di Gattatico, informazioni e prenotazioni 0522 671970

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Cena-incontro con CRISTINA ZAGARÌA, giornalista di Repubblica, e WALTER GANAPINI mercoledì 15 maggio al Fuori Orario di Taneto 15 maaaio 2013. dalle 20:15

Note: Ultima cena-incontro della stagione mercoledì 15 maggio 2013 al circolo Arci Fuori Orario di Taneto di Gattatico (Reggio Emilia). Ne è protagonista Cristina Zagarìa, giornalista de «la Repubblica» e scrittrice, che in anteprima assoluta per il Nord Italia presenta il suo nuovo libro «Veleno - La battaglia di una giovane donna nella città ostaggio dellllva», edito da Sperling & Kupfer. Il veleno è quello dellllva, colosso della siderurgia che ha la sede principale a Taranto (città della famiglia dellautrice) e che dal 2012 è nellocchio del ciclone per lalto tasso di inquinamento. Nellambito di una rassegna di incontri contro le mafie, alla serata del Fuori Orario interviene come ospite speciale Walter Ganapini, noto ricercatore reggiano, membro onorario permanente del Comitato scientifico dellAgenzia Europea dellAmbiente, nonché co-fondatore di Legambiente ed ex presidente di Greenpeace Italia. Conduce Pierluigi Senatore, caporedattore centrale di Radio Bruno. La cena inizia alle ore 20.15, seguita alle 21.30 dallincontro con gli ospiti: menù a base di tortino di verdure, roast beef e pinzimonio, gelato e... piatti appositi per i vegetariani prenotati. Ingresso con tessera Arci, a 12 euro per chi partecipa alla cena e gratuito per chi entra dopo le 21.30 per assistere al solo incontro; info e prenotazioni su www.arcifuori.it o allo 0522-671970 in orari di ufficio. È stato scritto che il libro «Veleno» è la storia di una Erin Brockovich italiana contro la grande acciaieria che dà lavoro ma uccide. Cristina Zagarìa firma un reportage sotto forma di «romanzo civile»; una narrazione di attualità su Taranto vista attraverso gli occhi di Daniela Spera, giovane chimica che per anni ha raccolto le prove del disastro ambientale e ha collaborato con la magistratura. Nata a Carpi nel 1975, ma laureatasi in Lettere moderne allUniversità di Bari e poi di stanza anche a Bergamo e nella sua Taranto, la Zagarìa dal 2007 vive a Napoli, dove lavora per il quotidiano «la Repubblica» occupandosi di cronaca nera e giudiziaria. Il suo esordio letterario risale al 2006 col romanzo «Miserere: vita e morte di Armida Miserere», seguito dal saggio sugli scandali universitari «Processo allUniversità. Cronache dagli atenei italiani» (2007) e dalla storia vera di ndrangheta «Losso di Dio», miglior libro dellanno per Umbrialibri 2009 e vincitore del premio Zocca Giovani 2008. Quindi la Zagarìa ha pubblicato il romanzo breve «Perché no» e il libro «Malanova», storia vera di Anna Maria Scartò, prima donna in Italia sotto scorta perché è stata minacciata di morte, dopo aver denunciato i suoi stupratori. Nellimminente weekend il circolo di Taneto propone due serate di concerti: venerdì 17 maggio il «Tributo agli U2» degli Achtung Babies e sabato 18 la «Grande Festa del circolo» (che nelle settimane successive ospiterà eventi gestiti come cooperativa e quindi senza obbligo di tessera Arci) con i Me, Pék e Barba & Associazione Bandistica Giuseppe Verdi di Busseto, preceduti dal gruppo di danza del ventre Hilal e da una grigliata gratuita per tutti.

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Presentazione del libro Veleno'

DI FABIO VALENTE

Lecce Gli attivisti del Meetup 5 Stelle per Lecce sito in via Micheli 40 a Lecce organizzano presso la libreria Palmieri di Via Trinchese il giorno 24 maggio alle 18 la presentazione del romanzo-inchiesta "Veleno" di C. Zagaria.

Il libro, edito da Sperling e Kupfer tratta la storia vera della dottoressa Daniela Spera, chimico e presidente dell'associazione LegamJonici attivista da sempre schierata nella battaglia contro il mostro d'acciaio dell'Uva.

Cristina Zagaria

VELENO LA BATTAGLIA DI UNA GIOVANE DONNA

NELLA CITTÀ OSTAGGIO DELL'ILVA

E il 2009: nell'estate del grande caldo, dello spread che non lascia speranze e del calcio-scommesse, l'Italia scopre che a Sud ci sono città. In una la gente muore di cancro, nell'altra 12.000 occupano le strade per difendere il proprio lavoro.

Daniela Spera torna nella sua città natale per scrivere la tesi di dottorato, dopo anni trascorsi lontano, tra Pisa, Genova e Parigi. Trova una città stanca di contare i morti di tumore causati dalla presenza dell'Uva i cui fumi mangiano il cielo perso tra i 256 camini dell'azienda. I veleni iniziano a provocarle gran mali di testa.

Assiste alla processione quotidiana verso la fabbrica di migliaia di morti-viventi, i lavoratori dell'acciaieria. Inizia a indagare, a chiedere, a contare le vittime, e diventa simbolo della lotta all'inquinamento ambientale.

La sua storia ha ispirato l'appassionante romanzo-verità Veleno di Cristina Zagaria.

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Alessandro Leogrsmte Fumo sulla città

Amore e rabbia in pagine intense dedicate a Taranto Protagonisti 1 libri di leogrande e Zagarla

L a città di Taranto, l'Eva e i suoi veleni, tra rabbia, disperazione e sogni di riscatto. Questo Ufil rouge che lega i lavori di due scrittori, Alessandro Leo-grande e Cristina Zagaria, che saranno presentati

stasera a Lecce. Leogrande, vicedirettore del

mensile «Lo straniero», sarà alla Feltrinelli Point di via Ca­vallotti, alle 19.30, con «Fumo sulla città» (Fandango): un re­portage che narra senza sconti un pezzo di territorio italiano diventato lo specchio dell'inte­ra Europa, di come in pieno XXI secolo si lotta per coniu­gare salute e lavoro, la salva­guardia del territorio e una vi­ta degna di essere vissuta per tutti. Leogrande ha scritto con rabbia e amore un libro che la­scia il segno. Ha osservato, scrutato, raccontato le viscere e i dilemmi della «sua» Taranto, città tradita da una politica che troppo a concesso, provocando inquinamento e morti per tumori. L'autore ne parlerà col giornalista Massimo Menilo.

Cristina Zagaria sarà invece nella libreria Palmieri, alle 18.30, per presentare «Veleni» (Sperling & Kupfer), romanzo sulla battaglia di una giovane donna nella città «ostaggio»

dell'Uva. La storia è quella di Daniela Spera che, dopo alcuni anni trascorsi a Parigi, fa ri­torno in una Taranto «malata e impotente». Quasi per caso, si imbatte nei volti di chi è stanco di contare i malati di tumore e di vedere morire, a poco a poco, la città. Inizia così la sua bat­taglia che la porterà molto più in là di quanto avrebbe mai im­maginato. La sua voce di de­nuncia coinvolgerà altre voci e da brezza diventerà vento im­petuoso. E nonostante la scena finale di questa storia sia an­cora tutta da scrivere, grazie

all'attività di Daniela e di altri che come lei che non si ar­rendono, la «città dei 256 camini» ha oggi ritrovato una nuo­va consapevolezza, mentre l'Eva è finita sul banco degli im­putati, [fla.serr.]

Libro di Leogrande alla Feltrinelli

VELENO LA MTTACLIA DI UNA GIOVANE GONNA

N U L A CU ' ' . OMAGGIO DtU'ILVA

Volume di Zagaria nella Palmieri

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PRESENTAZIONE Zagarìacon "Veleno" alla Palmieri • Presentazione alle 18.30 alla Liberia Palmieri di Lecce del libro "Veleno" di Cristina Zagaria (Sperling & Kupfer), con la partecipazione della protagonista del racconto, una giovane donna che nella città si sente ostaggio dell'Uva. Daniela Spera, quando torna a casa dopo alcuni anni, si rende conto della rassegnazione che condiziona i

suoi concittadini mentre l'inquinamento blocca tutto e continua a fare vittime. Al pari di Erin Brockovich, la donna che ha sfidato (e sconfitto) le multinazionali americane, Daniela si batte per fare sapere a tutti quello che accade a Taranto dove l'antico sogno del benessere legato all'indu­strializzazione è diventato un incubo.

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Quello stabilimento, salvezza e dannazione Cristina Zagaria rivisita, con "Veleno", la vicenda dell'Uva di Taranto

Daniela Spera, protagonista di "Veleno" (Sperling & Kupfer) di Cristina Zagaria, ha avuto il coraggio di

mettere in moto la macchina giudiziaria contro i titolari dell'Uva di Taranto, responsabili dell'inquinamento

ambientale, ha svegliato la città, non stancandosi mai di indagare e procurarsi prove. Pur ancora lontane le

misure concrete di risanamento, è venuto alla luce il dramma di una città a cui l'industria ha dato da

mangiare -non solo l'Uva- chiedendo in cambio la vita. Il numero dei morti per tumori, leucemie, malattie a

carico della pelle, dei polmoni, del sistema nervoso, è cresciuto paurosamente negli anni. Ci sono quartieri

come il Tamburi, a due passi dall'Uva, dove ogni famiglia piange i suoi morti: gli agenti inquinanti che escono

dai 256 camini di quella città d'acciaio non solo ammorbano l'aria, ma penetrano nella terra, nel cibo,

nell'acqua. Si respira e si mangia veleno. Come in una guerra tra poveri, Taranto si è divisa nella lotta: da

una parte il Comitato Cittadini e lavoratori liberi e pensanti, schierati per la chiusura, dall'altra gli operai che

hanno manifestato contro la chiusura. Perché Uva è lavoro e busta paga. Il Governo e gli esperti di economia

dicono che la chiusura dell'Uva, azienda che copre il 30% del fabbisogno nazionale di acciaio, peserebbe

fino a 4 punti percentuali sul Pil nazionale. Surreale situazione, in una città dove ai bambini è proibito di

giocare all'aperto nel quartiere Tamburi, su ordinanza del Sindaco, perché ogni cosa che toccano è

avvelenata. Chi ne ha tratto vantaggio economico è sì ai domiciliari, ma ciò non riporta in vita i morti. L'Uva

che è stata la salvezza, rimane il grande nemico, la grande delusione.

Cristina Zagai

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LIBRO 2 OGGI LA PRESENTAZIONE DELL'OPERA SCRUTA DALLA GIORNALISTA ZAGARIA

«Veleno», la battaglia di una donna nella città «ostaggio» dell'acciaio

Sarà presentato stasera, a Taran­to, nel Caffè letterario «Cibo della mente», in via Duomo, il libro di Cristina Zagaria dal ti­

tolo «Veleno. La battaglia di una giovane donna nella città ostaggio dell'Ilva» (Sperling & Kupfer editore).

Al centro del lavoro scritto dalla gior­nalista di la Repubblica «una grande industria che produce acciaio, una città che muore per l'inquinamento, migliaia di operai costretti a una drammatica scelta tra la salute e il lavoro: la lotta di Taranto contro l'Uva. L'opera è un re­portage in forma di «romanzo civile», una storia dove fatti e personaggi sono tutti veri. Sullo sfondo, le battaglie po­litiche, sindacali, processuali. In primo piano, le voci dei lavoratori, dei malati, dei bambini ai quali è vietato giocare

all'aperto, dei cittadini che vivono un incubo quotidiano.

È in questa Taranto malata e impo­tente che, nell'estate del 2009, fa ritorno Daniela Spera, dopo alcuni anni trascor­si a Parigi. Quasi per caso si imbatte nei volti di chi è stanco di contare i malati di tumore e di veder morire, a poco a poco, la città. Inizia la sua battaglia che - al pari di Erin Brockovich, la donna che ha sfidato (e sconfitto) le multinazionali americane - la porta molto più in là di quanto avesse potuto immaginare».

n libro sarà presentato dall'autrice e da Daniela Spera. Durante la serata sarà saranno in mostra alcuni scatti della fotografa tarantina Maria Rosaria Su­ina. Domani il volume sarà presentato nella Casa del Libro Mandese in viale Liguria 80 alle 17.30. [de. piccj

VELENO LA BATTAGLIA DI UNA GIOVANE DONNA

NELLA CITTÀ OSTAGGIO DELL'UVA

BATTAGLIA La copertina del libro di Cristina Zagaria

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Veleno, Zagaria racconta Taranto

In un giorno d'estate del 2009 Daniela Spera torna neìla sua

Taranto per scrivere la tesi di dottorato. Una decisione che le cambia la vita. La sua storia è diventata un libro, Veleno (Sperling&Kupfer) scritto dalla giornalista di Repubblica Cristina Zagaria, che oggi lo presenta alle 21 al Cibo per la mente di Taranto. Nell'estate

del grande caldo, dellospreadedel calcio-scommesse, in una città del Sud la gente muore di cancro, e in i 2mila occupano le strade per difendere il proprio lavoro. Dan iela S pera torna a Taranto dopo anni trascorsi lontano. Trova una città stanca di contare i

morti di tumore causati dalla presenza dell'Uva. Assiste alla processione quotidiana verso la fabbrica di migliaia di morti-viventi, i lavoratori dell'acciaieria. Inizia a indagare, a contare le vittime, e diventa simbolo della lotta all'inquinamento.

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Il carnet di oggi

Bari IL CUORE DELL'INDIA Presentazione del libro «Il cuore di tenebra dell'India» di Marina Forti; intervengono, con l'autrice, Isidoro Mortellaro e Raffaele Gorgoni. Ore 18.30

La Feltrinelli Libri e Musica via Melo 119 info 080.520.75.11

Bari CONSIDERAZIONI INATTUALI Per il ciclo «Considerazioni inattuali: Nietzsche riflesso» a cura di Gemma Bianca Adesso e Luigi Abiusi, proiezione del film «The Turin Horse» di Béla Tarr. Ore 18. Mediateca regionale pugliese

via Zanardelli 36 info 080.540.56.85

Bari GUIDA ALL'INFERNO Incontro con Marco Santagata, autore di «Guida all'Inferno» (Mondadori); introduce Vitilio Masiello, interviene Giacomo Annibaldis. Ore 18. Libreria Laterza via Dante 49/53 info 080.521.17.80

Corato U PARRINU In scena «U Parrinu - Vita di padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia» con Christian Di Domenico, musiche di Papaceccio Mmc, regia di Gianpiero Borgia. Ore 21. Chiostro comunale piazza Marconi info 080.246.3510

Foggia MOROZZI Lo scrittore Gianluca Morozzi presenta i suo libro «Niente fiori per gli scrittori», ed. Fernandel. Ore 18.30. Libreria StileLibero

viale Ofanto 293 info 0881.88.90.81

Lecce DIGITAL PRIDE Workshop per il festival internazionale dedicato alle arti digitali. Dalle 9 alle 22. Manifatture Knos via Vecchia Frigole 36 info 0832.39.48.73

Lecce ATTINO & DI MAGLIE Incontro con Tonio Attino (autore di «Generazione Uva», Besa editrice) e Daniele Di Maglie («L'altoforto. L'Uva nei racconti e nelle canzoni di un cantautore di Taranto», Stilo ed.); intervengono Antonella Lippo e Antonio Fullone. Ore 19. Libreria Gustoliberrima corso Vittorio Emanuele 42 info 0832.24.26.26

Vaste - Poggiardo FESTIVAL TEATRO ANTICO

Per il festival scolastico di teatro antico, in scena «Alcesti» (ore 20) e «Panta Rei» (ore 21.30). Area archeologica info 320.011.90.48

Taranto

Taranto RODOLFO VALENTINO Presentazione del libro «Rodolfo Valentino, l'uomo, l'artista, il seduttore» di Roberto Parisi, ed. Anordest. Ore 19. Libreria Gilgamesh via Oberdan 45/A info 099.453.81.99

Taranto VELENO La giornalista e scrittrice Cristina Zagaria presenta il suo romanzo «Veleno. La battaglia di una giovane donna nella città ostaggio dell'Uva», ed. Sperling & Kupfer. Ore 21. Cibo per la mente palazzo Gennarini, via Duomo info 320.703.77.80

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31 maggio Bari

Cristina Zagaria presenta Veleno' - libreria Feltrinelli -

Cristina Zagaria

VELENO LA BATTAGLIA Ct UNA ClÙVAWr DONNA

HLLLA CITTA OSTAGGIO DCLL'ILVA

31/05/2013

Venerdì 31 alle 18:30 presso la libreria Feltrinelli di Bari

Cristina Zagaria

Presenta

VELENO (Sperling & Kupfer)

intervengono Maria Grazia Rongo Daniela Spera

UNA ERIN BROCKOVICH ITALIANA CONTRO LA GRANDE ACCIAIERIA CHE DÀ LAVORO MA UCCIDE

CRISTINA ZAGARIA FIRMA UN REPORTAGE SOTTO FORMA DI 'ROMANZO CIVILE'; UNA NARRAZIONE DI ATTUALITÀ SU TARANTO VISTA ATTRAVERSO GLI OCCHI DI DANIELA SPERA, GIOVANE CHIMICA CHE PER ANNI HA RACCOLTO LE PROVE DEL DISASTRO AMBIENTALE E HA COLLABORATO CON LA MAGISTRATURA

Una grande industria che produce acciaio, una città che muore per l'inquinamento, migliaia di operai costretti a una drammatica scelta tra la salute e il lavoro: la lotta di Taranto contro l'Uva è al centro del libro di Cristina Zagaria, un reportage in forma di «romanzo civile», una storia dove fatti e personaggi sono tutti veri. A partire da Daniela Spera, la giovane chimica che per anni ha raccolto prove e ascoltato le istanze di quanti denunciavano il disastro ambientale, collaborando con la magistratura per ottenere il sequestro degli impianti più nocivi. Sullo sfondo, le battaglie politiche, sindacali, processuali. In primo piano, le voci dei lavoratori, dei malati, dei bambini ai quali è vietato giocare all'aperto, dei cittadini che vivono un incubo quotidiano.

CRISTINA ZAGARIA è giornalista di la Repubblica e scrittrice, autrice di quattro libri ispirati a storie vere fra cui il romanzo L'osso di Dio, vincitore del premio Zocca Giovani 2008 e miglior libro dell'anno per Umbrialibri 2009. Per Sperling & Kupfer ha pubblicato, nel 2010, Malanova. Taranto è la città della sua famiglia.

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ALLA LIBRERIA MANDESE

"Veleno", la battaglia di una giovane donna TARANTO - "Veleno. La battaglia di premio Zocca Giovani 2008 e miglior una giovane donna nella città ostag- libro dell'anno per Umbrialibri 2009. gio dell'Uva" è il libro di successo di Per Sperling & Kupfer ha pubblica-Cristina Zagaria che sarà presenta- to, nel 2010, Malanova. Taranto è la to oggi alle 17.30 alla Libreria Mandese, in via Liguria. Il libro sarà presentato dall'autri­ce, insieme con Da­niela Spera. Coordina l'incontro Alessandra Congedo. L'autrice fir­ma un reportage sot­to forma di romanzo civile; una narrazione di attualità su Taranto vista attraverso gli oc­chi di Daniela Spera, giovane chimica che per anni ha raccolto le prove del disastro am­bientale e ha collabo­rato con la magistra-

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tura. Zagaria è giornalista di la Re- niela Spera, la giovane chimica che pubblica e scrittrice, autrice di quat- per anni ha raccolto prove e ascolta­l o libri ispirati a storie vere fra cui il to le istanze di quanti denunciavano romanzo L'osso di Dio, vincitore del il disastro ambientale.

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DONNE CORAGGIOSE

AMMALARSI D/ CANCRO. E HO DECISO DI BATTERMI PER LORO

SWEETSIXTIES LO STILE RÉTRO DELLA SWINGING LONDON

VITAMINE E MINERALI -TI FANNO SUBITO PIÙ BELLA

CAIRO HHTORE

SEGUILA

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Claudia Qerini

INSEGNO ALLE MIE FIGLIE L'ORGOGLIO DI ESSERE DONNE

FEDERICO COSTANTINI

SE NON È UNA COSA SERIA, PREFERISCO

MLITUOIN

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DAVID BEC E VIC

ECCO COME HO F A T T À V |: |!!JMW

AMBITO DEL PIANETA

RITA ORA E tRADELEVINGNE

LANUOVACOPPIA \ 4 LESBO GLAMOUR \ p

VITA A DUE ; -«VIVEREFELICEMENTE t

UN AMORE L*""

SENZA ERRORI

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donne coraggiose

Vedevo 1 bambini * ammalarsi di cancroj E ho deci battermi

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[•lift] Daniela è una chimica di Taranto. Quando scopn che la sua città è avvelenata dalla polvere dell'Uva, diventa la più grande avversaria dei giganti dell'acciaio. Senza paura e senza farsi intimidire

di Maria Tatsos - foto dì Cristina Mastrandrea / Parallelo/ero

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s embravano piccole stelle danzanti nell'aria, nel buio della stanza. All'inizio, credevo di avere le allucinazioni. Invece, quelle particelle luminose erano

reali, concrete. Erano polveri metalliche portate dal vento, che finivano ovunque: sui mobili, sugli oggetti, nei polmoni delle persone. Questo è stato uno dei primi segnali, forse il punto di partenza del percorso che mi avrebbe portata a lottare contro l'Uva, il potente colosso siderurgico che stava avvelenando l'aria e la salute di chi viveva a Taranto. E a diventare, come mi ha definito un mio collaboratore, l'Erin Brockovich della mia città (l'attivista americana contro le multinazionali da cui è stato tratto un film con Julia Roberts, ndr). In quel momento, però, tutto doveva ancora succedere. Avevo 32 anni ed ero tornata da poco tempo a Taranto. Dove in realtà non avevo mai abitato: la casa dei

mici genitori era in provincia e, a 18 anni, avevo colto l'opportunità di andare a studiare a Pisa. Dopo la laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, mi ero trasferita a Genova e poi a Parigi per il dottorato. Finiti i due anni all'ombra della Tour Eiffel, avevo sentito il richiamo della mia terra. Forse era un segno del destino: cercavano una farmacista in un centro commerciale. Ho risposto all'annuncio e sono stata assunta subito.

Tutto è iniziato guardando un video su YouTube

Non volevo tornare a vivere con i miei, così ho preso casa a Grottaglie. Una sera, su Internet, mi sono imbattuta per caso nel video di un agricoltore locale disperato: le sue pecore erano contaminate e l'avevano costretto ad abbatterle. Una

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Daniela Spera, • 39 anni, vive j a Grottaglie (Ta). 3 Chimica e ì attivista

ambientale, ha contribuito a mettere l'Uva sul banco degli imputati.

vita di sacrifici finita in fumo. Ero sconvolta: stava succedendo davvero a Taranto? E perché nessuno ne parlava? Di giorno, in farmacia, arrivavano ragazzini e giovani donne che mi chiedevano pomate per curare la pelle dopo una chemio, o per attenuare macchie lasciate da un tumore. O, ancora, farmaci per l'asma dei bambini. Lo facevano in modo naturale, come si chiede una medicina per il raffreddore. I casi erano tanti, troppi. Iniziai a essere ossessionata da questo problema: dovevo capire cosa stava succedendo. Poco alla volta, ho conosciuto parecchie persone attraverso Facebook. Mi hanno raccontato le loro vite e la storia di una città di pescatori alla quale la produzione dell'acciaio ha regalato il benessere, ma ha rubato la salute. Il polo siderurgico Uva, grande due volte Taranto, con i suoi 256 camini impiega ISmila lavoratori, fra dipendenti e indotto. Nel tempo, ha •

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donne coraggiose

fagocitato terreni, arrivando alle porte della città. Oltre alle emissioni legate alla produzione, in un'area equivalente a 100 campi di calcio giacciono montagne di ferro, calcare, coke. Ogni anno, 700 tonnellate di polveri si disperdono, portate dal vento su Taranto e dintorni. I quartieri Tamburi e Paolo VI sono fra i più esposti. Il cimitero limitroto ai Tamburi ha tutte le pietre tombali rosa, a causa dell'ossido di ferro. Ma l'intera città è sotto assedio. Lina signora di un quartiere centrale mi diceva che aveva sempre la scopa pronta in mano. Ogni giorno, puliva con un panno le sue piante sul balcone e ogni notte si ricoprivano di polvere rossa.

Intorno a me intere famiglie colpite da tumori: una strage

Man mano che parlavo con le persone, venivo a conoscenza di casi di tumori che colpivano famiglie intere. Si trattava di patologie che normalmente insorgono in età avanzata, e non nei giovani o nei bambini. Intorno a me era una strage. Soffrivo di fronte al dolore di queste persone che non avevano più la forza di lottare. E li ho sentito, chiaramente, che dovevo fare qualcosa per loro. Dovevo diventare la voce di quei malati che non potevano più parlare, dei bambini ai quali era stato portato via il futuro. 11 loro incoraggiamento mi ha aiutata ad andare avanti, anche nei momenti più difficili. L'impegno sul campo è iniziato nel 2009. L'anno successivo, ho creato il comitato Taranto Libera, cui è seguito Legamjonici, un gioco di parole fra l'identità della città come provincia ionica e un termine

chimico. Abbiamo iniziato a denunciare alla stampa quello che stava succedendo.

Per dare una mano sono diventata consulente tecnico

Nel 2010 abbiamo proposto al sindaco una campagna informativa sull'inquinamento da Berillio, Pcb e metalli pesanti sul terreno, che ha portato a un'ordinanza di divieto dì giocare ai giardinetti pubblici per i bambini del quartiere Tamburi. Un giorno, un avvocato mi chiama per chiedermi se volevo diventare consulente tecnico di un allevatore costretto ad abbattere le sue capre. In corpo avevano una quantità di diossina dieci volte superiore a quella consentita. Inizialmente ero contraria: questa Intra la stavo facendo perché ci credevo, non per denaro. Poi ho capito che avrei potuto dare una mano senza chiedere nulla in cambio. In questa veste, sono entrata all'Uva per il primo sopralluogo. Avevo maschere e protezioni, ma quando ho tolto tutto, avevo la polvere persino nei calzini. La diossina lascia la firma: è possibile rintracciarne la provenienza. E nell'incidente probatorio al quale ho collaborato è stato dimostrato che il veleno negli animali uccisi era riconducibile alle emissioni dell'Uva.

La città si divide in due: ce chi difende il lavoro e chi la salute

La vicenda Uva, che dal 2012 vede indagati i vertici aziendali per disastro colposo e doloso (più altri capi d'accusa) e ha portato a quattro arresti e al sequestro di alcune aree

Una giovane chimica di Taranto e la sua lotta contro il colosso dell'acciaio. All'impegno civile e umano di Daniela Spera, la giornalista Cristina Zagaria ha dedicato il libro Veleno (pubblicato da Sperling SKupfer, 17 euro). L'autrice ha scelto la felice formula del romanzo verità, scritto a partire da eventi e persone reali (solo alcuni personaggi sono di fiction), aiutandoci a comprendere il dramma di Taranto e dei suoi abitanti, le motivazioni di chi osa ribellarsi e di chi china la testa, il dilemma fra salute e lavoro. Al centro della storia, c'è Daniela Spera, con il suo impegno e la sua ostinazione nella difesa dei più deboli. E c'è naturalmente l'Uva, con le sue vicende, accuratamente sintetizzate dall'autrice: ci consente di capire senza privarci del piacere di un racconto che emoziona e da cui è difficile staccarsi.

dell'azienda, è lungi dall'essere chiusa. E intervenuto il ministero dell'Ambiente con un decreto per consentire all'azienda di riprendere a produrre. E Taranto si è divisa, fra chi difende il lavoro e chi la salute. Ma è giusto tenere un'intera città in ostaggio? E giusto tacere se ho il morto in casa, solo per non far restare gli altri senza un'occupazione? L'inquinamento, intanto, ha messo in ginocchio anche la pesca e la coltura dei mitili. Il 14 aprile scorso il referendum che si è tenuto a Taranto sulla chiusura dell'Uva non ha raggiunto il quorum, ma fra i votanti è prevalso il sì. Per me è stato un segnale di forte incoraggiamento. No, non mi fermo. Ho presentato un esposto nei confronti del sindaco, per omissione di interventi per tutelare la salute pubblica. Mi sono rivolta alla Commissione Europea e presenterò una petizione al Parlamento Europeo. Che cosa ci guadagno? Nulla. Sono una cittadina normale, agisco come dovrebbero fare tutti, per senso civico, mettendo al servizio degli altri le mie competenze scientifiche e il mio tempo. Qualcuno, per paura, si è tirato indietro, ma io non mi spavento. Continuerò, in nome dei bambini e dei malati che non possono lottare. 8

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