rassegna del 26-09-2011

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BOLOGNA_______________________________________pag. 2 - 8 FERRARA________________________________________pag. 9 - 11 REGGIO E._______________________________________pag. 12 - 16 PIACENZA_______________________________________pag. 17 - 19 RASSEGNA STAMPA EMILIA ROMAGNA del 26-09-2011

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rassegna del 26-09-2011

Transcript of rassegna del 26-09-2011

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BOLOGNA_______________________________________pag. 2 - 8

FERRARA________________________________________pag. 9 - 11

REGGIO E._______________________________________pag. 12 - 16

PIACENZA_______________________________________pag. 17 - 19

RASSEGNA STAMPAEMILIA ROMAGNA

del 26-09-2011

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2 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 26 - 09 - 2011

BOLOGNA - Carlino

•11PRIMOPIANODOMENICA 25 SETTEMBRE 2011 IL GIORNO - LA NAZIONE - IL RESTO DEL CARLINO

L’INDAGINE

Per l’accusa, la ‘cricca’avrebbe influenzatoalcuni dei maggioriappalti degli ultimi anni,dai Mondiali di nuotoa Roma del 2009 al G8della Maddalena, finoalle celebrazioni dei 150anni dell’Unità d’Italia

RICATTO AL PREMIER Domani i giudici di Napolidecideranno la sorte dell’inchiesta sugli 800mila eurodati da Berlusconi a Tarantini tramite Valter Lavitola

Nella stessa indagineavevano proposto dipatteggiare, col consensodei pm, l’ ex procuratoreaggiunto di Roma, AchilleToro e il figlio Camillo,accusati di rivelazione disegreto di ufficio,e l’architetto AngeloZampolini di riciclaggio

I Grandi eventi

Le imputazioni

I patteggiamenti

G8, gli appalti della criccaA giudizio Bertolaso & C.

Processo per Balducci, Anemone e 15 tra funzionari e imprenditori

L’accusa, verso cui tutti icoinvolti si dichiaranoinnocenti, è di averecontribuito a vario titoloa un sistema di pilotaggioper l’assegnazione digrandi appalti, come lapreparazione del G8 del2009 alla Maddalena,poi spostato all’Aquila

· ROMAPOLITICI e omosessualità, la bufe-ra non diminuisce. Entra in cam-po la magistratura. Come noto, lapubblicazione dei nomi di diecirappresentanti delle istituzionibollati come gay su un sito anoni-mo ha sollevato polemiche a nonfinire. Un’iniziativa condannatasia dalle più note associazioni perla difesa dei diritti dei gay, sia daparte del mondo politico. Un’ideache pare essere stata un boome-rang visto che la maggioranza deicommenti ha rilevato come cosìnon si aiuti la battaglia contro lediscriminazioni. Nichi Vendola,leader di Sel e omosessuale, scan-disce: «L’outing, la costruzionesensazionalistica e morbosa dellarivelazione dell’identità sessualedegli altri la trovo una violenza.

La battaglia per l’affermazionedei diritti non può cedere sul terre-no della violenza».I nomi sono stati pubblicati, se-condo gli anonimi promotori, permettere in evidenza come i politi-ci che hanno bocciato la legge con-tro l’omofobia siano in realtà omo-sessuali. Ma il garante della pri-vacy Pizzetti ha detto che ogni pre-ferenza sessuale divulgata senza ilconsenso degli interessati è unachiara violazione della sfera priva-ta e perciò illegale.

ORA LA PROCURA di Roma haaperto un fascicolo processuale,per il momento contro ignoti, sul-la vicenda. Reato ipotizzato: illeci-to trattamento dei dati sensibili(articolo 167 del codice della pri-vacy) attinenti, nel caso in questio-ne, la sfera sessuale. L’inchiesta è

affidata al procuratore aggiuntoNello Rossi, e al sostituto EugenioAlbamonte, entrambi del pool rea-ti informatici-violazione della pri-vacy. Gli inquirenti hanno incari-cato la polizia postale di risalire airesponsabili della divulgazionedei dati anche se è già noto chel’immissione dei nominativi nelsito è avvenuta in California e ciòcomporta una serie di problemi inquanto, per procedere, sono neces-sarie le rogatorie internazionali. Ilfascicolo processuale è stato aper-to d’ufficio, ma non è escluso chenei prossimi giorni possano arriva-re sul tavolo dei magistrati denun-ce per diffamazione da parte deipolitici chiamati in causa.

TRA I COMMENTI, quello del sin-daco di Roma, Gianni Alemanno:«Si tratta di uno scherzo». Più am-

pio il ragionamento di FrancoGrillini, responsabile diritti civilidell’Idv: «La lotta politica si fa aviso aperto. Pensare a scorciatoieè illusorio, come illusorio è offrirea una base, giustamente esaspera-ta, qualche vendetta e ritorsione,consumata all’oscuro di alcune ta-stiere di computer. Prendiamo at-to che questa triste vicenda ha per-messo di aprire un dibattitosull’ipocrisia di molti politici chenon sono affatto coerenti nella lo-ro vita privata con ciò che pubbli-camente e legislativamente voglio-no imporre a tutta la comunità».Ma dalla rete continuano ad arri-vare battute e scherzi sulla lista.Su Twitter è stato creato un grup-po ad hoc dove si annuncia la pub-blicazione dell’elenco di politici«che credono di avere un cervel-lo»...

f. gh.

L’EX SOTTOSEGRETARIO«Dovròattendere anniper avere la giustiziache oggimi viene negata»

GLI AFFARI

· PERUGIALA «CRICCA» finisce a processo.Diciotto persone (soltanto un pro-sciolto, l’ex senatore Dc FrancoCovello) e 11 società sono stati rin-viati a giudizio dal gup, ClaudiaMatteini, che ha letto il dispositi-vo dopo quattro ore e mezzo di ca-mera di consiglio. A nulla sono ser-vite le arringhe difensive dei bigdell’udienza, ossia del costruttoreromano Diego Anemone attornoal quale ruotavano appalti miliona-ri per i Grandi eventi e il «sistemagelatinoso» della presunta corru-zione, dell’ex presidente del Consi-glio superiore dei lavori pubblici,Angelo Balducci, e dell’ex capodella Protezione Civile, Guido Ber-tolaso, il quale aveva esortato per-sonalmente il giudice durante di-chiarazioni spontanee: «Rinvian-domi a giudizio — aveva detto —commetterebbe un gravissimo at-to di ingiustizia. Sarebbe facilissi-mo firmare un pezzo di carta e ri-solvere il problema...». Invece —ha detto amareggiato in serata —«dovrò attendere anni per averequella giustizia che oggi mi è statanegata, le accuse nei miei confron-ti non hanno ragione d’essere».

DOPOAVER conosciuto la decisio-ne nessuno degli avvocati sembra-va meravigliato. Matteini ha speci-ficato che non era nei suoi compitivalutare responsabilità penali.«Lo scopo dell’udienza prelimina-re è quello di evitare dibattimentiinutili e non quello di accertare lacolpevolezza o l’innocenza dell’im-putato. Nel caso di specie emergo-no sicuramente sufficienti elemen-ti di reità a carico degli imputati».«Il gup ha ritenuto fosse necessa-rio un approfondimento proces-

suale — ha detto Sergio Sottani,pm dell’inchiesta e attuale procu-ratore di Forlì applicato in questafase dal Csm —. L’accusa dell’uffi-cio, non mia, ha tenuto».Dunque è possibile che già il 23aprile le difese tornino alla caricacon le eccezioni di incompetenzaterritoriale rigettate in questa fase.Lontana la data (tra sette mesi) mail tribunale di Perugia ha proble-mi a comporre il collegio, viste leincompatibilità. A sostenere lapubblica accusa non ci sarà neppu-re Alessia Tavarnesi, trasferita inVeneto. Ci saranno però, nella li-sta della procura, Achille e Camil-lo Toro e l’architetto Angelo Zam-polini. Questi, infatti, hanno pat-teggiato le loro condanne a penebasse e verranno chiamati a testi-moniare contro gli altri imputati,

tra cui i funzionari pubblici Mau-ro Della Giovampaola e Fabio DeSantis.

L’INCHIESTA arrivò a Perugia acausa del coinvolgimento propriodell’ex procuratore aggiunto di Ro-ma, Camillo Toro. In uno dei tantipassaggi il gip di Firenze, RosariaLupo, parlò di «cricca» e di «siste-ma gelatinoso». I primi accerta-menti riguardarono la costruzionedella nuova Scuola Marescialli.Poi si arrivò agli appalti sul G8 al-la Maddalena, alle celebrazioniper i 150 anni dell’Unità d’Italia eai Mondiali di nuoto a Roma del2009. In cambio — secondo la pro-cura — di ristrutturazioni di im-mobili, auto di lusso, assunzionidi figli, domestici pagati e favorisessuali.

Enzo Beretta

FAVORIIl terremotoall’Aquila e,

sotto, l’excapo della

Protezionecivile, Guido

Bertolaso(Ansa)

A fianco:Angelo

Balducci,ex presidentedel Consigliosuperiore dei

lavori pubblici(Crocchioni)

IL CASO L’ELENCO DEI DIECI POLITICI INDICATI DA UN BLOG CONTRASTA CON LA LEGGE SULLA PRIVACY

Lista gay, la Procura apre un’inchiesta

Nichi Vendola (Infophoto)

Politicaegiustizia

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3Rassegna Stampa Emilia Romagna del 26 - 09 - 2011

BOLOGNA - Carlino

••9BOLOGNACRONACASABATO 24 SETTEMBRE 2011

Federconsumatorisi è già attivata: «Chiha subito perdite cicontatti, bisogna agiresubito per tutelarsi»

«Nonsapevamodi avere titoli rischiosi»L’accusa: «Ingannati da un promoter della Banca Intermobiliare». Svaniti 100mila euro

I clienti credevanodi avere titoli a bassorischio poi la scoperta:erano invece derivatimolto pericolosi

PENSAVANO di investire in ti-toli relativamente sicuri, si sonoritrovati in portafoglio derivati adaltro rischio. E ora gran parte deisoldi sono andati in fumo. A pri-ma vista sembrerebbe l’ennesimastoria di risparmio tradito, con ilbroker di turno che sparisce o sidimette dopo aver creato un maxibuco (o, nell’ipotesi ancora peg-giore, essersi intascato i soldi). Sa-ranno le verifiche dei prossimigiorni a dire di che tenore sia lastoria in questione.

PER ORA, quel che è certo è chealcuni clienti della sede bologne-se della Banca Intermobiliare, isti-tuto torinese specializzato in inve-stimenti per clienti facoltosi, han-

no ricevuto una lettera in cui veni-vano convocati con urgenza in se-de per discutere di alcuni «proble-mi». Problemi riconducibili a unpromotore finanziario bolognese

di esperienza, non certo un novel-lino, che si è dimesso nei giorniscorsi e che avrebbe lasciato alleproprie spalle una situazione disa-strosa in quasi tutti i portafoglidei suoi clienti. Sarebbero una de-

cina i clienti coinvolti, secondo labanca.

LA CONSULTA giuridica regio-nale di Federconsumatori, a cui sisono rivolti un paio di questi ri-sparmiatori, si è subito attivata.Stando ai due casi segnalati a Fe-derconsumatori, la situazione sa-rebbe gravissima, come spiega ilcoordinatore Giampiero Falzone:«Queste due persone avevano in-vestito circa 100.000 euro ciascu-no e ora se ne ritrovano in manomeno della metà. Non solo: han-no scoperto di essere possessori dialcuni derivati, cioè strumenti fi-nanziari molto rischiosi, senzamai esserne stati a conoscenza. Eancora: gli estratti conto che la

banca gli fornisce ora risultanomolto diversi da quelli che, neltempo, aveva consegnato loro ilpromotore».Ci sono molte stranezze in questastoria. A partire dalla presenza,nel portafoglio dei clienti, di deri-vati e «opzioni put e call». «Stru-menti finanziari infernali e specu-lativi — attacca Falzone —. E’molto singolare che siano stativenduti a singoli privati, sarebbemolto grave. A maggior ragionecon la crisi economica che attana-glia le famiglie». La Consulta invi-ta i clienti coinvolti a contattarla,così potranno «avvalersi della’assi-stenza dell’associazione e dei pro-pri legali di riferimento».

g. d.

«Solo10clientiinteressatiPerdite in lineacon la crisi»

Consiglio comunale rovente: parte conMameli, finisce conun ‘vaffa’

Cartastraccia

L’appello «LE POSIZIONI inquestione riguardano unnumero molto circoscrittodi clienti». La BancaIntermobiliare, in unanota, ridimensiona l’entitàdella vicenda. La sedecentrale è a Torino, lafiliale bolognese in viaFarini.«Dieci clienti su oltre 650della filiale — continua lanota —. I clientiinteressati, seguiti dadiversi anni daldipendente in questione,hanno operatonell’ambito di contratti diesecuzione ordini sustrumenti finanziariquotati riportando perditein linea con l’andamentonegativo dei mercatifinanziari dell’ultimotrimestre». Dunque,stando alle prime (epreliminari) verifche dellabanca, gli ammanchisarebbero normali perditedovute alla crisi.«Banca Intermobiliare - aseguito delle dimissionidel proprio dipendente -haimmediatamenteprovveduto — chiude lanota —a verificarel’operatività intercorsa e acontattare ciascuncliente coinvolto per tuttele valutazioni del caso».

ALLARMEL’istituto ha invitato in sedele persone coinvolteper discutere del problema

È COMINCIATA parlando dell’Inno d’Italiae dei 150 anni dell’Unità del Paese, ed è finitaa suon di «vaffa» (e richiesta di censura del Pdcontro la Lega nord) la seduta di ieri dellacommissione Affari istituzionali in Comune.Si discuteva della proposta di Pasquale Cavia-no (Idv): suonare l’inno di Mameli all’iniziodi ogni consiglio comunale, fino alla fine dellecelebrazioni dell’Unità, a fine anno.Al termine di una seduta bollente, l’ordine delgiorno è stato licenziato e approderà in consi-

glio. Ma si è litigato sul gettone di presenza.Grillini («ci sono altre priorità») e Lega hannoannunciato di non volerlo intascare. Il gruppoSel-Frascaroli deciderà se devolverlo in benefi-cenza «Si spendono 1.400 euro per una baggia-nata», ha detto Manes Bernardini, capogrup-po del Carroccio. Perché «noi ci asteniamo,ma voi, che sull’inno dite di essere tutti d’ac-cordo ma non riuscite a decidere nulla».Claudio Mazzanti (Pd), si accende quando Ber-nardini ricorda che «anche esponenti di sini-

stra hanno bruciato il Tricolore in varie occa-sioni». Partono insulti fra Mazzanti e il leghi-sta, compreso un sonoro ‘vaffa’ lanciato a Ber-nardini mentre lasciava l’aula.La leghista Mirka Cocconcelli ha proposto difare suonare il Va’ pensiero alla fine di ogni se-duta del consiglio. Così il Carroccio avrebbevotato a favore. «La Cocconcelli non conoscela differenza tra l’inno d’Italia e quello dellaPadania — attacca il pd Francesco Critelli —che è solo una nazione da fantascienza».

DIECI RAGIONI per dimostra-re che il People Mover è l’unica in-frastruttura in grado di portarel’aeroporto «a uno standard euro-peo». Dopo giorni di critiche allamonorotaia che dovrebbe collega-re il Marconi alla stazione, arrivala risposta di Rita Finzi, presiden-te di Marconi Express, societàche dovrà garantire la costruzionee la gestione dell’opera. Il primopunto, riguarda il capitale, che,ha ricordato Finzi, è al «75% pri-vato e altri soggetti, compresi fon-di d’investimento privati, hannomostrato interesse». Il People Mo-ver, per Finzi, risponde ai bisognidi una clientela in continua cresci-ta. Infine, le strutture ferroviarieesistenti, bocciate perché «oltread essere ancora incomplete, sonoa più di un chilometro dal Marco-ni».

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In occasione dell’apertura straordinaria di Domenica 25 Settembre

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4 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 26 - 09 - 2011

BOLOGNA - Informazione

IL’INFORMAZIONE il DomaniI DOMENICA 25 SETTEMBRE 2011

CRONACA di BOLOGNAE-mail [email protected]

Evasione, recuperati 160 milioni in dieci anniIl boom l’anno scorso: il Comune ha incassato così il 4% delle entrate e ha conquistato il podio italianodi Paola Frontera

In dieci anni, dal 2001 al2010, il Comune di Bolo-

gna ha recuperato quasi 160milioni di euro (quasi 100 sesi contano solo gli ultimicinque anni) tra evasione edelusione fiscale, con unboom di entrate di 21,5 mi-lioni di euro l’anno scorso,pari al 4,2% del volume delbilancio di Palazzo d’Accur-sio. Il trend della lotta all’e-vasione comincia nel 2001e nel bilancio del Comune èla somma di tre voci: multe,Ici e tassa dei rifiuti. Per o-gnuna di queste, si sono an-dati a stanare quelli che han-no tenuto le contravvenzio-ni nel cassetto e coloro chenon hanno pagato ciò chedovevano per l’immobile ela spazzatura. Il risultato èun “t e s o re t t o ” a sei zeri, cheperò secondo l’analisi degliesperti di conti e statisticadel Comune, è destinato astabilizzarsi, visto che «l’at-tività di recupero dell’e va-sione sta tornando in questi

gnalazioni le più circostan-ziate possibili, per consen-tire una verifica immediatadel soggetto presunto eva-s o re .

Al di là del concetto diprincipio che chi evade vapunito, certo è che il recu-pero dell’evasione è diven-tata negli anni una voce

sempre più importante nelbilancio di Palazzo d’Accur-sio. Se nel 2001 c’erano solo910.000 euro di multe maipagate e recuperate, si è ar-rivati nel 2010 a 21,5 milio-ni di euro (consuntivo),somma accertata per il re-cupero di arretrati relativiall’Ici, alla Tarsu e ammende

da contravvenzioni. L’a u-mento nel 2010 rispetto al2009, quando la cifra com-plessiva era di 20,8 milionidi euro, è stato di 677.000euro, pari al 3,2%. A schiz-zare sono stati i recuperidelle multe: 10,7 milioni aconsuntivo 2010; a seguireil recupero degli arretrati

della tassa dei rifiuti (8,6 mi-lioni) e infine i furbi dell’Ici,che hanno dovuto sborsare2,2 milioni di euro mai pa-gati. Se si spulciano i datisulle entrate nelle casse co-munali negli ultimi dieci an-ni, si scopre che in realtà ilComune è impegnato nonda poco tempo nel contra-sto all’evasione: il boom delrecupero degli arretrati del-la tassa dei rifiuti, per esem-pio, si è avuto nel 2004,quando la cifra incassataammontava a 13,5 milioni dieuro. L’Ici invece ha toccatoil vertice nel 2005 (quasi 4milioni recuperati), e lemulte nel 2007 (12,4 milio-ni).

Per quanto riguarda l’an-no in corso, si tornerà ai li-velli fisiologici di recuperode ll ’evasione: nel budgetsono stati previsti 19,2 mi-lioni in tutto, tra multe pre-gresse (10 milioni), recupe-ro arretrati dell’Ici (2,2) edella tassa rifiuti (7 milio-ni).

LE VOCI DEL BILANCIO

Le multe pregresseLe contravvenzioni non pagatecostituiscono la maggior parte deimilioni recuperati ogni anno dalComune di Bologna: trovare i furbiha consentito un incasso di 10,7milioni nel 2010

Ici e tassa rifiutiIl recupero dell’evasione riguardapoi gli arretrati dell’imposta sugliimmobili e della tassa sui rifiuti.Rispettivamente, l’anno scorso,l’attività di controllo ha contribuitoa incassare 2,2 e 8,6 milioni

Prelevati 32.000 euro dal fondo di riserva

Anche i controlli costanoIl Comune di Bologna punterà (anche) sulla lotta al-l'evasione fiscale per far tornare i conti. Curioso però chesul settore Entrate di Palazzo D'Accursio si scarichi intantol’aumento dell’Iva. Con un delibera approvata in giuntamartedì scorso, l’amministrazione Merola ha infatti pre-levato 32.000 euro in più a questo scopo dal fondo diriserva.«Si rende necessario, anche a seguito dell’imminenteapprovazione ed entrata in vigore del maxiemendamento aldecreto legge 138/2011 che prevede la disposizionesull’aumento dell’aliquota Iva al 21% - si legge infattinell’atto - finanziare la maggiore spesa sostenuta dalsettore Entrate per le attività connesse al recupero evasionefiscale».

L’Agenzia delle EntrateSi tratta dell’i n te r l o c u to r eprivilegiato nella lotta all’eva s i o n efiscale, grazie a banche datiefficienti e controlli incrociati

mesi su livelli fisiologici». Einfatti la previsione per il2011 è inferiore, salvo sor-prese, a quella dell’an n oscor so.

Fisiologia o meno, le DueTorri sono comunque sulpodio dei migliori a stanarei furbi che evadono. L’hadetto l’altro giorno anche ildirettore generale dell’A-genzia delle Entrate, AttilioBefera , intervistato daSkyTg24. Per l’attività del2010, ha annunciato Befera,«i Comuni riceveranno 1,2milioni di euro per la par-tecipazione al contrastodell’evasione fiscale e con-tributiva. I Comuni più “b ra -vi” - ha aggiunto - sono statiBo logna , che r iceverà144.000 euro, e Cesena, chene riceverà 100.000». La lot-ta all’evasione, sul frontede ll ’Agenzia delle entrate,sarà sempre più incisiva an-che grazie ai nuovi strumen-ti messi a disposizioned al l ’Agenzia delle entrate,dalle ricchissime banche da-ti a un impianto normativopiù severo. I Comuni, dalcanto loro, devono dare se-

LA PREVISIONE Secondo la Cgia di Mestre il ritocco sarà inevitabile a causa dei tagli del gove r n o

La stangata dell’addizionale IrpefGli emiliano-romagnoli potrebbero dover pagare 74 euro in più a testa

Per gli emiliano-romagnolipotrebbe arrivare una stan-

gata da 74 euro solo di addizio-nale comunale Irpef. Lo calcolala Cgia di Mestre, che ipotizzaun aumento di gettito nella no-stra regione di 200 milioni dieuro. Ma non sarebbe l’E m i-lia-Romagna la regione più col-pita d’Italia. A livello medio na-zionale, infatti, la Cgia stima uncosto per ciascun contribuentedi 85 euro all’anno, con una pe-nalizzazione superiore per iredditi più alti. Gli aumenti piùconsistenti dovrebbero arriva-

re in Trentino Aldo Adige (+178euro per contribuente), in Vald’Aosta (+164 euro) e Lombar-dia (+130 euro). Il ragionamen-to è semplice: il Governo ha la-sciato in mano ai Comuni sol-tanto pochissime leve fiscali,tra cui l’addizionale Irpef, finoad un massimo dello 0,8%. Vistii tagli ai trasferimenti, sarà gio-coforza mettere mano all’I r p e f.«Con questa misura - segnalaGiuseppe Bortolussi segretariodella Cgia di Mestre - rischiamo2,6 miliardi di tasse comunali inpiù. Una vera e propria stangata

che si abbatterà sulle famiglie esulle piccole imprese. A cortodi risorse e vincolati dalle di-sposizioni previste dal Patto distabilità interno - prosegue Bor-tolussi in una nota - appare ab-bastanza probabile che moltisindaci approfitteranno di que-sta possibilità per fare cassa. In-fatti, non rientrando nei decretisul federalismo fiscale che vie-tano un incremento della pres-sione fiscale, questo sbloccototale delle addizionali comu-nali Irpef andrà ad appesantirela tassazione locale».

Il calcolo dei rincariI Comuni potrebbero essere

costretti a ritoccare l’addizionaleIrpef, unica leva fiscale che può

ancora essere aumentata

«Sull’autobustutti devonotimbrare»

LA RICETTA

A umenti «preoccu-panti» dei furbi senza

biglietto sui bus Atc. E al-lora l’Idv chiama l’ammi -nistrazione Merola al ri-spetto degli impegni elet-torali e chiede l’i ntro du-zione dell’o blite razi oneobbligatoria per tutti iviaggiatori, anche coloroche hanno l’a bbonamen-to, per controllare mag-giormente le trasgressio-ni. Questa secondo San-dro Mandini, coordinato-re provinciale e consiglie-re regionale Idv, la solu-zione al problema dei cre-scenti viaggi fatti a sbafo.«Fin dalla costruzione delprogramma di coalizioneper l’elezione del sindacoMerola, l’Idv aveva pro-posto di inserire, comeperaltro è avvenuto conl’accordo di tutti, l’impe -gno con il nuovo mandatodi prevedere la validazio-ne (obliterazione) obbli-gatoria per tutti gli utentiprovvisti di qualunque ti-tolo di viaggio», scriveMandini in una nota. «Intal modo, essendo chiun-que sale a bordo tenuto avalidare il proprio titolodi viaggio sull’obliteratr i-ce elettronica, con segna-le acustico luminoso per-cepibile da tutti si vienead attuare un controllo di-retto di tipo sociale ma an-che di individuazione di e-ventuali evasori così da fa-vorire l’intervento miratodei controllori». Questo«è quello che già in alcuneregioni del nord avviene(Val d’Aosta, Trentino, Ve-neto) e che ha portatoall’abbattimento del livel-lo di evasione. A Bolognae in Emilia-Romagna que-sto si può già fare - assicu-ra ancora Mandini - grazieall’applicazione in ognimezzo delle validatrici e-lettroniche dei ticket diviaggio, anch’essi elettro-nici».

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5Rassegna Stampa Emilia Romagna del 26 - 09 - 2011

BOLOGNA - Informazione

4 SABATO 24 SETTEMBRE 2011

Palazzo d’AccursioDa marzo gli “eva s o r i ” sono passati dal 6 al 7,5%. Il centrodestra: più controlli

Con il rincaro del biglietto del busaumentano i “furbetti” che non pagano

E Atc sguinzaglia nuovi controlloriÈ cresciuto il fenomeno dei "fur-

betti" che a Bologna non paga-no il biglietto dell'autobus. Da mar-zo sono passati infatti dal 6% al 7,5%dei passeggeri. E non pare un casoche l'aumento si sia iniziato a regi-strare proprio in corrispondenzadel rincaro dei ticket. Fatto che stache Atc ha deciso di correre ai ri-pari sguinzagliando sui mezzi pub-blici (fino a ottobre) un piccolo e-sercito di controllori, finito perònel mirino della Lega Nord perchè“ester ni” all’azienda di trasporti.

A rendere noti i dati sull’”evasio -ne” dei passeggeri del bus è la vice-sindaco di Bologna, Silvia Giannini,ieri in Consiglio comunale rispon-dendo a una domanda di attualitàdel capogruppo della Lega nord,Manes Bernardini. «Negli ultimimesi si è verificato un incrementodell'evasione - riferisce Giannini -aumento dal 6% al 7,5% dal marzo2011». Proprio questo aumento, «eil relativo costo in termini di man-cati incassi, ha consigliato ad Atcun intervento straordinario, tem-poralmente limitato», per potenzia-re i controlli a bordo.

L'azienda, spiega la vicesindaco,ha dunque «stipulato un contrattocon una società esterna per la for-nitura di questo servizio ad Atc»,che si farà carico della «gestione eremunerazione del personale pro-prio impiegato. Atc ha concordatoche gli addetti aggiuntivi siano 10 algiorno», sottolinea la vicesindaco,e «la formazione è la stessa sommi-nistrata al personale Atc». Il con-tratto scade il 31 ottobre e «le orga-

Gli accertatoriPer compensarei mancati incassi,

At cha aumentato

il numerodei controllorisui bus. Graziea un contratto

con una societàe s te r n a ,

fino al 31 ottobresaranno

in servizio10 controllori

in più chesi aggiungono

ai 63 di Atc

nizzazioni sindacali sono state pre-ventivamente informate dei termi-ni dell'operazione», assicura Gian-nini.

I nuovi controllori si aggiungonodunque ai 63 dipendenti di Atc giàimpegnati nell'attività di verifica abordo, di cui 40 scelti sulla base diuna selezione interna. Nel repartosono impiegati anche «22 inidoneitemporanei e 11 inidonei perma-nenti» alla mansione di autista.

Dal canto suo, Bernardini bollacome «insufficiente l'azione diAtc», soprattutto perchè i nuovicontrollori resteranno in serviziopoco più di un mese. «Ma chi nonpaga oggi continuerà a non farlo an-che dopo - afferma il numero unodella Lega - limitarne l'azione a po-chi mesi non ha senso». Bernardini

contesta anche i dati sugli evasori.«La percentuale effettiva potrebbeessere sicuramente più alta», sostie-ne l'esponente del Carroccio, cheinvita la Giunta Merola a «sollecita-re Atc per installare i tornelli o, me-glio, per arrivare al controllo elet-tronico dei biglietti sugli autobus. Ilproblema va risolto alla radice».

Dello stesso parere è anche Mar-co Lisei, capogruppo del Pdl inConsiglio comunale, secondo ilquale però «i tornelli sono assoluta-mente inutili». Anche secondo ilberlusconiano la soluzione è arriva-re al «biglietto elettronico», dotatodi banda magnetica da strisciare almomento di salire a bordo e di se-gnale acustico. «Se non hai il bigliet-to non suona e l'autista non ti fa sa-lire», spiega Lisei.

Sollecitata dal capogruppo della Lega Nord, Manes Bernardini, lavicesindaco e assessore al Bilancio, Silvia Giannini ha reso noto, ieri inconsiglio comunale, i dati sui “furbetti” che salgono sul bus senza pagareil biglietto: da marzo sono passati dal 6% al 7,5%. Un aumento che, non acaso, segue quello del biglietto del bus che nello stesso periodo èpassato da 1 euro a 1,20 (1,50 se acquistato in autobus). Nella fotopiccola sotto Francesco Sutti, presidente di Atc

I grillini rinunciano al gettone

Inno o Va pensiero?e il Comune paga

In commissione Affari istituzionali si discute se apri-re le sedute del consiglio comunale suonando l’In -

no Mameli o se chiuderle sulle note di “Va pensiero”, ei grillini rinunciano al gettone di presenza (1.400 euroil costo della seduta). «Ci sembrava troppo chiederesoldi ai bolognesi per questa discussione» scrive su Fa-cebook Massimo Bugani, capogruppo in consiglio co-munale del M5S. La seduta della commissione avevacome ordine del giorno la richiesta dell’IdV di aprire il

consiglio con l’inno nazionale per tutta la durata del150° dell’Unità d’Italia. «Solo se alla fine si suonerà il“Va pensiero”» si è messa di traverso la Lega Nord. Ar-gomento troppo futile per i tre consiglieri grillini pre-senti che hanno deciso di rinunciare al gettone, cosìcome anche la Lega. Una iniziativa che ha inasprito itoni con scambio di insulti tra il democratico ClaudioMazzanti e il leghista Manes Bernardini che alla fine halasciato l’aula con un sonoro “vaf fa”.

PRIMO

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6 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 26 - 09 - 2011

BOLOGNA - Repubblica

BOLOGNA

CRONACA� IX

@SABATO 24 SETTEMBRE 2011

la Repubblica PER SAPERNE DI PIÙwww. brunomagli. itwww. cgilbo. it

Magli lascia la città e taglia, sindacati furiosiLa storica azienda annuncia un piano pesantissimo: 90 licenziamenti

© RIPRODUZIONE RISERVATA

MARCO BETTAZZI

BLOCCO immediato, sciopero asinghiozzo e protesta davanti aicancelli. E la risposta dei lavora-tori della Bruno Magli dopo chela proprietà ha comunicato l'in-terruzione della produzione aBologna da gennaio con un pia-no che prevede più di 90 licenzia-menti su cento dipendenti e iltrasferimento di alcune funzionia Milano per concentrarsi «su de-sign, sviluppo prodotto e marke-ting», con la conseguente ester-nalizzazione all'estero della fab-bricazione. «I risultati attuali so-

no insostenibili», spiega l'azien-da, che dal 2007 è di proprietà delfondo inglese Fortelus Capital.«Questa non è la soluzione ai pro-blemi ma la definitiva scompar-sa di un'altra importante mani-fattura bolognese», attaccanoCgil, Cisl e Uil. Mentre i lavorato-ri hanno incrociato le braccia perquasi quattro ore ieri mattina eprotestato davanti ai cancellidello stabilimento di via Larga,l'unico italiano del gruppo, spe-cializzato nella produzione discarpe e borse e fondato nel 1936da Bruno Magli assieme ai fratel-

li Marino e Maria. Il piano preve-de l'interruzione di ogni produ-zione a Bologna, compresi mo-delli e prototipi, e lo spostamen-to di qualche impiegato a Mila-no. Alcune lavorazioni erano giàstate spostate all'estero, specie inCroazia, ma con questo piano incittà rimarrebbe soltanto il cer-vello commerciale dell'azienda,mentre la riorganizzazione do-vrebbe toccare marginalmenteanche i negozi. «Questa scelta fapagare ai lavoratori e al territoriodi Bologna gli errori commessi inquesti anni», continuano i sinda-cati. Ma l'azienda non ci sente.

Parla di «cambiamento del mo-dello di business» per rafforzare ilmarchio nel mondo e concentra-zione su «innovazione di prodot-to e brand management inveceche sulla produzione». «BrunoMagli è un marchio storico delmade in Italy, ma al momento ge-nera risultati insostenibili - spie-ga il nuovo amministratore dele-gato Armin Mueller - Altri tenta-tivi non hanno avuto successo,questo è l'unico modo per far tor-nare la Bruno Magli alla crescitae alla redditività».

L’Ad Mueller:“I risultati sonoinsostenibili, eral’unico modo pertornare a crescere”

Cgil, Cisl e Uil:“Questa non èuna soluzionema la scomparsadi un’impresa”

LA SEDE

Il quartiergenerale delcalzaturificioMagli, storicomarchiobologneseche sipreparaa traslocarea Milano

Iconsiglieri comunali hanno affrontato ieri in commis-sione una questione vitale. Decidere se far suonare o nol’inno nazionale ogni inizio seduta dei lavori del consi-

glio (idea dell’Idv). Dopo un’ora non ne erano ancora ve-nuti a capo, così il grillino Massimo Bugani ha avuto unsussulto di dignità e se ne è andato non prima di aver spie-gato di voler rinunciare al gettone di presenza. Un gesto in-comprensibile, forse persino avventato per i suoi colleghi.Anche il leghista Manes Bernardini si è accodato a Bugani.“Questa discussione ci costa più di mille euro” ha dettoscatenando la reazione offesa del Pd che ha gridato alla de-magogia. Poco importa se il Comune lancia ogni giornol’allarme tagli. A palazzo andavano isolati i sovversivi cherinunciano al gettone. Non sappiamo alla fine quale sarà ilconto della lite su Mameli, di sicuro è stato tempo perso.

SENZA PAROLE

L’INNO NAZIONALE A GETTONE

ANDREA CHIARINI

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(segue dalla prima di cronaca)

FIN qui nulla di nuovo, penserà il passante.A rubare la scena questa volta ci pensa in-fatti la frase, subito sotto: «Mi chiamo Mad-

dalena, faccio la escort e non sono una ragazzafacile».

Un’altra, che pare non sia ancora arrivata sot-to le Due Torri, recita: «Mi chiamo Maria, non so-no vergine e ho una forte spiritualità». Slogan chein un primo istante sembrano voler sdoganarecerti pregiudizi (e alcuni tabù religiosi, vista lanon casuale scelta di nomi affidati alle due ra-gazze), anche se la campagna si guarda bene dal-l’evitare di mettere in mostra il corpo delle inte-ressate. Per questo a Roma prima e a Firenze poi,la pubblicità è stata accusata di sessismo, susci-tando forti polemiche. E in entrambi i casi i pan-nelli pubblicitari sono stati rimossi. Nella capita-le si è mosso il sindaco Gianni Alemanno con unaordinanza specifica. Gli spot sono stati conside-rati infatti «lesivi della dignità della donna». L’a-zienda non è stata ferma a guardare e, a sua vol-ta, ha denunciato il comune capitolino. A Firen-ze invece la pubblicità è stata per qualche ora su-gli autobus e, dopo le prime lamentele, l’Ataf (l’e-quivalente della nostra Atc) ne ha ordinato la ri-mozione. E a Bologna nessuna protesta? In realtàdiversi cittadini hanno già inviato lettere in Co-mune. Anche la Casa delle Donne si ribella e nechiede l’immediata rimozione. «È una pubbli-cità sessista che va subito tolta» attacca ChiaraCretella dell’associazione. Tra le altre cose, fa no-tare Cretella, «a breve in città arriverà il festival“La violenza illustrata”, che tratta proprio questitemi. Anche per questo Bologna deve attivarsi dipiù». Finora però nessuna misura è stata presa.Gli spazi dove campeggia la discussa pubblicitàsono gestiti da un privato, che a sua volta ha ot-tenuto l’autorizzazione del Comune. E a normavigente, fanno sapere da Palazzo D’Accursio, ipannelli non si possono proprio togliere.

LA PUBBLICITÀCON L’ESCORTBEPPE PERSICHELLA

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7Rassegna Stampa Emilia Romagna del 26 - 09 - 2011

BOLOGNA - Repubblica

BOLOGNA � V

@DOMENICA 25 SETTEMBRE 2011

la Repubblica

LE SCELTE DEI PARTITIPER SAPERNE DI PIÙwww.pdbologna.orgwww.pder.it

Referendum, record di firme a BolognaIn città ne sono state raccolte 15mila. I promotori: “E ora cambiamo il porcellum”SILVIA BIGNAMI

OLTRE 40mila firme in Regione.Circa 15mila a Bologna. «Mai unreferendum ha raccolto tante fir-me in questa città» esulta Giovan-ni Maria Mazzanti, consigliereprovinciale Pd e membro del co-mitato promotore del quesito an-ti-Porcellum lanciato da ArturoParisi e sottoscritto anche da Ro-mano Prodi. Col vento in poppadella protesta, i banchetti refe-rendari hanno volato alto nelle fe-ste Pd, dove tanti hanno firmatoper l’abolizione della legge eletto-rale definita “una porcata” persi-no dal suo ideatore, il leghista Ro-berto Calderoli. Un successo chealla fine, chiusa ieri la raccolta fir-me, mette d’accordo tutti: dai re-ferendari che hanno promossol’iniziativa, al Pd che l’ha suppor-tata, senza sposarla fino in fondo.

«C’è stata una straordinaria ri-sposta da parte dell’elettorato,

che si è dimostrato più maturodegli stessi dirigenti di partito» di-ce la prodiana Sandra Zampa,parlamentare Pd, ancora ierimattina al banchetto di PiazzaRavegnana. Un ringraziamentoai dirigenti Democratici bologne-si e regionali, che per primi hannoaperto le feste dell’Unità ai refe-rendari, ma anche un po’ di ama-rezza per lo scetticismo dei diri-genti nazionali: «È un peccato,perché visti i risultati che abbia-mo avuto, il Pd oggi avrebbe po-tuto vantare un successo pieno.Di certo questa è una grande vit-toria di partecipazione di alto va-lore civico. E un grazie particola-re va a Romano Prodi, perché do-po la sua firma tanti lo hanno se-guito».

Il bilancio del comitato promo-tore assicura il raggiungimento

del quorum di 500mila firme a li-vello nazionale. «Solo a Bologna eprovincia — spiega Mazzanti —abbiamo raccolto 12mila firmeda banchetti e feste dell’Unità, e3mila dall’Urp Comunale. In to-tale, con le firme raccolte da Idv,Sel e “comitato 30 Settembre”,

supereremo le 25mila firme incittà. Se andasse in tutta Italia co-me qui, supereremmo il milio-ne». Silvia Fiorini, tra le organiz-zatrici dei banchetti targati Idv,parla di circa 10mila firme raccol-te dal 28 agosto. Entusiasta ancheil segretario regionale Pd Stefano

Bonaccini, che sottolinea «l’otti-mo rapporto con i referendari».«Tra le nostre feste e i banchettiorganizzati autonomamente dalPd crediamo di arrivare a circa40mila firme in tutta la Regione»dice il segretario, che benedice lascelta referendaria: «La nostra

gente ha capito che era utile fir-mare. Noi siamo convinti che lalegge elettorale proposta dal Pdsia migliore del Mattarellum, maè stato giusto firmare per scardi-nare una maggioranza che non hanessuna intenzione di cambiare ilPorcellum. È un ottimo strumen-

to di pressione, ed è un bene an-che che il Pd non ci abbia messo il“cappello”: è giusto che i partitinon si approprino delle iniziativeciviche, ma mettano la loro mac-china organizzativa a disposizio-ne delle battaglie in cui credono».

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I numeri

40MILA

Sono circa40mila lefirme raccoltein Regionealle feste Pde ai banchettifatti daiDemocratici

12MILA

Dodicimilale firmeraccolte aBologna eprovincia allefeste Pd dalcomitatopromotore

3MILA

Tremila lefirme raccolteall’Urp delComune diBologna.Altre 600 nelComune diSan Lazzaro

10MILA

I banchettidell’Idvhannoraccolto aBologna eprovincia10milafirme

BANCHETTI

La parlamentare PdSandra Zampaal banchettodi piazza Ravegnana

Il libro Prodi, manuale di sopravvivenza per giovani“Entrate in politica ma non fatelo da vecchi”

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(segue dalla prima di cronaca)

MARCO MAROZZI

IN QUESTA luce ecco «Futu-ro cercasi» uscire a fine me-se da Aliberti. Disinteressa-

to ai richiami finiani (Futuro eLibertà) e montezemoliani(Fare Futuro), è un libriccino di64 pagine che tenta di essereun corso di sopravvivenza de-dicato ai giovani. A quelli, rac-conta Prodi, che «soffrivanoanche prima della crisi».«Adesso noi usiamo dire —scrive l’ex premier — “i giovanisoffrono per la crisi economi-ca”. Sì soffrono un po’ di più,ma lo spiazzamento era avve-nuto prima, perché c’è stato uncambiamento talmente velo-ce nell’economia mondiale enei rapporti di forza, in cui vigela legge “Chi è fuori è fuori, chiè dentro è dentro”». Non ci so-no ricette magiche, c’è delbuon senso antico e la cono-scenza conquistata girando il

mondo. «Insegnando in Cina enegli Usa, io vedo i giovaniconsapevoli del fatto che loroavranno un grande futuro».«Poi magari si sbagliano». De-cisivo comunque è far sentireai ragazzi che hanno «le gambeper correre». Quindi «prepara-zione scolastica elevata». E’ iltentativo di insegnare comenon morire in una flessibilitàche già era precarietà a vita eora si sta spegnendo pure lei.

E’ un libro contro «la cattivapolitica» presso un editore del-la terra reggiana (FrancescoAliberti è di Novellara, dove aProdi va in vacanza dalla suo-cera e dove ieri ha parlato al Fe-stival Uguali Diversi, ispiratoredel libro) che pubblica donGallo all’Enrico Vaime dei co-pioni tv, i giornalisti del “FattoQuotidiano” di cui è azionistae Paolo Guzzanti che intervistaDebenedetti o scrive di Berlu-sconi. Con questo editore piùdi lotta che di governo ha lan-ciato la sua storia anche Patri-

zia D’Addario. Quella di Prodi è una scelta

di impegno. «Se ci fosse un mi-nimo di etica non avremmoneanche un po’ di deficit di bi-lancio». Marca il suo ruolo diprofessore. Anche per fare ladifferenza rispetto ai politiciche tante volte lo hanno datoper finito. Crede nel Pd, ma an-che che vada scosso: fa da testi-monial per il referendum elet-torale, indicando — in un rap-porto fra affari di casa nostra epolitica e legami internaziona-li — cosa possa-debba essere ilNuovo Ulivo di Bersani-Ven-dola-Di Pietro.

Bologna è insieme il buon ri-tiro e la molla di continua ri-partenza. Lo saranno le lezionitv dal 4 ottobre allo Stabat Ma-ter. Lo saranno le feste il 18 ot-tobre per i trent’anni di Nomi-sma, il centro studi da lui fon-dato. Saranno un ritorno allafucina di chi era già grande aglialbori e di chi si è formato e hapreso strade e comportamenti

diversi, rimanendo però tuttietichettati come “prodian-no-mismatici”.

Chissà se salteranno fuori ivideo degli spettacoli “Anni’80” al Teatro San Salvatore, vi-cino alla Questura. Prodi e Fla-via Franzoni facevano AdrianoCelentano e Claudia Mori in uncasalingo Festival di Sanremo,Gianni Pecci interpretava ilMago Mortadella mentre an-cora l’allora presidente Iri sirappresentava nei suoi dispe-rati tentativi di spiegare il capi-talismo all’Urss e imitava Al-berto Tomba la Bomba. Alber-to Clò cantava e suonava. Nel-le poltrone ridevano Nino An-dreatta e Alberto Quadrio Cur-zio, che fu grande sciatore (conqualche record battuto solo daTomba) e spericolato corrido-re d’auto prima di diventaregrande e pio economista. Espuntava pure l’intelligenzaanomala di Alessandro Ber-gonzoni.

EX PREMIER

Si intitola“Futurocercasi” ilnuovo saggiodi RomanoProdi perAliberti

Stefano Bonaccini

Bonaccini:“Decisivo il Pd”Zampa: “Elettoripiù avantidei dirigenti”

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8 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 26 - 09 - 2011

BOLOGNA - Unità

La pubblicazione era stata annun-ciata, anzi «minacciata» da giornidal presidente di Equality Italia,Aurelio Mancuso. E così è succes-so. Su un blog anonimo - su un si-to.com americano - gli anonimi at-tivisti di «Listaouting» hanno pub-blicato l’elenco di cui parlavano,con i nomi di dieci politici che

IL NEUTRINODI CASSIUS CLAY

Massimo Adinolfi

«Non trasformiamo un tema de-licato come quello dei diritti inuna guerra tra bande», criticaPaola Concia (Pd). E AurelioMancuso, che aveva annuncia-to l’elenco, cerca di prendere ledistanze: «Io non c’entro».

La homepage del sito web che ieri ha dato dieci nomi di presunti politici gay

VIRGINIA [email protected]

IL COMMENTO

Si potrebbe cominciare dal grandeCassius Clay, peso massimo famosoper la velocità con cui portava isuoi colpi, che di sé diceva: «Sonocosì veloce che l’altra notte hospento l’interruttore della luce nellamia camera da letto, ed ero nelletto prima che la stanza fossebuia». Oppure chiedere a unbambino, il quale sa già risponderealla domanda se ci sia qualcosa piùveloce della luce: è il pensiero,grida trionfante. La notizia è infatticosì straordinaria, che si fa fatica acollocarla nel quadro dell’attivitàscientifica ordinaria, sotto la voce:“scoperta”. Di scoperte se ne fannotante, quotidianamente, neilaboratori di tutto il mondo, maquesta dei neutrini che si lascianola luce alle spalle e tagliano perprimi il traguardo del Gran Sasso

non è una scoperta: è unarivoluzione. Se confermata. Per leconferme ci vorrà del tempo:verifiche, controlli, nuoviesperimenti, tutto quello, insomma,che la scienza fa per meritarsi ititoli di sapere controllabile,riproducibile, falsificabile. Ma,dopo tutto questo, gli scienziatiavranno sul tavolo il piatto di cuivanno più ghiotti: un’anomalia,qualcosa che non sta dentro ilparadigma scientifico dominante.L’epistemologo Thomas Kuhndistingueva i periodi di scienzanormale dai periodi di scienzastraordinaria: nel corso dei primi, iproblemi da risolvere simantengono entro una corniceteorica generalmente accettatadalla comunità scientifica; nelcorso dei secondi, i rompicapo siaccumulano, le anomalie sono tali

e tante che i principi stessi dellateoria devono essere riveduti. Peralcuni, tra i due paradigmi si creauno iato insuperabile; per altri no,la scienza prende sempre le vie piùrazionali. Ma resta il fatto che, acambiamento avvenuto, ilpaesaggio teorico risultaprofondamente mutato. Unneutrino da solo non basta, mal’esperimento del Cern starebbepreparando qualcosa del genere. Seconfermato.

Mentre però la scienza si mettesulla soglia di una così profondarivoluzione, la Terra, abbastanzaignara di tutto ciò, se ne sta ferma,quieta, là dove è sempre stata. Oper meglio dire: si muove, certo,compie il suo giro attorno al sole -perché Copernico aveva ragione eTolomeo torto, Galileo ragione e ilSant’Uffizio torto (e anche quella fuuna bella rivoluzione) -, ma in altrosenso la Terra, l’Arca originaria,come diceva Husserl, non si muove,e rimane il suolo di ogni possibileesperienza. Un assoluto, insomma.Così assoluto che Husserl faceva

l’ipotesi di un uccello che volandoraggiungesse la Luna: non avrebbemeno il terreno sotto di sé,spiegava, secondo un orientamentocorporeo fondamentale cheprocurerebbe ancora alla suaesperienza di volatile un sensounitario. «Che cosa significa dueTerre?», chiedeva il filosofo. Erispondeva: «Non due Terre, madue pezzi di una sola Terra, conuna sola umanità».

Detta altrimenti, e con riguardoalle pazze corse dei neutrini:finché, per parlare di atomi ed altreparticelle, conserviamo illinguaggio naturale come luogoultimo al quale anche le più arditeipotesi fisico-matematiche devonoessere ricondotte perché sianocomprensibili per noi, allora ancheil neutrino birichino non puòsfuggire non alla rete teoricagettata da Einstein, o ai rilevamentidegli scienziati, ma al comunesenso d’essere dell’umanità.

Non solo infatti gli oggettiscientifici non sono gli oggetti dellanostra vita quotidiana, e le cose

Sulweb la lista dei politici gayRivolta bipartisan: «Una barbarie»

p Dieci nomi su un blog anonimo. L’Arcigay: «Non è outing ma gossip». Marrazzo: una pirateria

p La condanna Dal Pd all’Idv: violata la privacy, non si lotta così. Giovanardi: violenta intimidazione

p SEGUE DALLA PRIMA

Primo PianoPoltica e informazione

10SABATO24 SETTEMBRE2011

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9Rassegna Stampa Emilia Romagna del 26 - 09 - 2011

FERRARA - Carlino

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10 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 26 - 09 - 2011

FERRARA - Cronaca e Nuova Ferrara

DOMENICA, 25 SETTEMBRE 2011 Pagina 13 - Cronaca FIORILLO (IDV) «Non mi dimetto io voglio difendere questa alleanza»

________________________________________Le parole pronunciate dalla presidente della Provincia Marcella Zappaterra (Pd) nel recente forum della “Nuova”, hanno stupito e amareggiato il vice presidente Massimiliano Fiorillo, che è anche segretario pro-vinciale dell’Idv. «Io e la presidente non siamo separati in casa - ribatte Fiorillo - siamo rappresentanti di due partiti diversi e esprimiamo visioni politiche diverse, ma collaboriamo nella stessa coalizione. Sull’abo-lizione delle Province siamo portavoce dei cittadini che ci hanno votato e finchè l’istituzione continuerà adesistere l’Idv contribuirà a offrire il proprio apporto politico. L’Idv è coerente, sono tre anni che ci stiamo muovendo per superare questo modello di decentramento. Chi ha cambiato idea è qualcun altro». Sul piano politico «non ci sono quindi problemi, l’Idv fa parte della coalizione e non ha intenzione di tirarsi indietro. In tutte le Province dove questa alleanza governa c’è un esponente dell’Idv, cosa devono fare, si devono dimettere tutti?». «La nostra onestà politica - dice Fiorillo - si evince anche dal fatto che non stiamo difendendo la poltrona (chiediamo infatti l’abolizione delle Province). Non vedo motivi di scontro perso-nale. Quindi chi chiede le dimissioni del segretario dell’Idv forse vuol mettere in crisi l’alleanza. E’ questo che si desidera?».

-------------------La Nuova Ferrara del 24 settembre 2011 - Lettere

L’ABOLIZIONE DELLE PROVINCE E I RISPARMI VISTA DALL’IDV DI ALESSANDRO RORATORispondo ad alcune considerazioni espresse sulla Nuova nell’ambito dell’articolo “Abolire la Provincia? Solo se ci fa risparmiare”. Innanzitutto per ribadire come Italia dei Valori sia profondamente convinta del fatto che si possa fare a meno delle Province, nel senso che le loro competenze sono tranquillamente smistabili tra Comuni e Regione, permettendo in tal modo un risparmio (discutibile nel suo preciso ammontare, ma è sempre un risparmio, per non parlare della semplificazione amministrativa che ne deriverebbe). A chi avesse dei dubbi, suggerisco di venire ad ascoltare una seduta del consiglio provinciale: delibere spesso

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11Rassegna Stampa Emilia Romagna del 26 - 09 - 2011

FERRARA - Cronaca e Nuova Ferrara

insignificanti che riguardano convenzioni già concordate con Comuni od altri enti, oppure che si limitano a dettare aleatorie quanto inutili linee guida. In merito alla presunta incoerenza di IDV dovuta al fatto che continua a partecipare all’amministrazione delle Province: Italia dei valori è l’unico partito che ha sempre sostenuto l’abolizione delle Province ed è l’unico che in Parlamento si è comportato di conseguenza. Ma finchè le Province esistono e gestiscono una parte (per quanto scarsa) di competenze importanti (ricordia-mo strade provinciali e manutenzione scuole superiori, ma anche il Piano Provinciale dei rifiuti) è interesse di tutti che queste vengano gestite al meglio, motivo per cui Italia dei Valori rimane nelle istituzioni pro-vinciali a dare il suo contributo. Per fare un parallelo: il PD sostiene - cosa buona e giusta - il dimezzamento del numero dei parlamentari? Seguendo le argomentazioni del Pd (o del mio collega Davide Verri) ne dovremmo concludere che per coerenza metà dei parlamentari del PD deve immediatamente dimetter-si, visto che è sufficiente l’altra metà. E’ evidente che la cosa non ha senso. Chiudo con un commento sul giudizio espresso dalla presidente Marcella Zappaterra in merito alla poca correttezza di IDV nella raccolta firme simultanea su abolizione delle Province e referendum per abrogare il “Porcellum”: Italia dei Valori non dispone al momento dei mastodontici mezzi del PD, per cui siamo costretti ad ottimizzare le forze umane e gli strumenti a nostra disposizione. Nulla di sbagliato quindi nel concentrare le due raccolte di firme nello stesso periodo. (Consigliere Provinciale Idv)

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REGGIO EMILIA - 24Emilia

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REGGIO EMILIA - Informazione

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14 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 26 - 09 - 2011

REGGIO EMILIA - Unità

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15Rassegna Stampa Emilia Romagna del 26 - 09 - 2011

REGGIO EMILIA - Gazzetta

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16 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 26 - 09 - 2011

REGGIO EMILIA - Carlino

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PIACENZA - Libertà

Uno dei banchetti diraccolta firme per ilquesito referendarioche si propone diabrogare l’attualelegge elettoraledenominataPorcellum esostituirla colpreesistente sistemanoto comeMattarellum.Hafirmato anche ilsegretario cittadinodell’Udc BrunoCassinari

■ Il referendum a Piacenzasfonda quota duemila firme. Aconti fatti, sommando gli sforzidi tutti i soggetti che hanno pro-mosso la sottoscrizione a sosten-go dell’iniziativa referendaria perl’abolizione dell’attuale sistemaelettorale, si potrebbe arrivareaddirittura sopra la soglia dellequattromila, ossia il doppio ri-spetto alle attese.

Un risultato quasi “miracolo-so” secondo i responsabili delcomitato provinciale contro il“Porcellum”, che ieri hanno rac-colto le ultime firme da spedire aRoma per la conta definitiva e illoro deposito: «E’ stata una cor-sa contro il tempo e fra mille o-stacoli – commenta Cesare Mori– ma i piacentini hanno rispostoin maniera entusiasta e parteci-pata e di per sé questo rappre-senta un segnale molto chiarosul giudizio che hanno nei con-fronti di questa legge elettoraleche di fatto ci consegna un par-lamento di nominati, togliendola possibilità di scelta agli eletto-ri. Purtroppo abbiamo dovutofare i conti con i mezzi risicatiche abbiamo – aggiunge – quin-di abbiamo potuto allestire solopochi banchetti, grazie allo sfor-zo encomiabile di tanti volonta-

ri: se avessimo potuto contare suun numero maggiore di gazebo,il risultato finale sarebbe statoancora più esaltante».

Una battaglia, quella per il re-ferendum elettorale, che oltre alcomitato ha visto impegnate al-cune forze politiche, Italia deivalori in primis. Via via si sonodecisi a sposarla anche espo-nenti di partiti inzialmente piùscettici. Vale per Pd, Fli e Udc. Ilcui coordinatore cittadino Bru-no Cassinari ha firmato ieri mat-tina proprio al banchetto dipiazza Cavalli del comitato: «Il

ritorno al mattarellum – affermain una nota - rappresenta il ma-le minore rispetto all’attualenormativa che delega ai partiti lanomina dei parlamentari, impe-dendo ai cittadini di esprimersisui candidati. Mi auguro co-munque – aggiunge - che le for-ze politiche raggiungano un ac-cordo per approvare una leggeche favorisca la stabilità e l’omo-geneità delle coalizioni, comeavviene in Germania».

A livello nazionale l’obiettivoera raccogliere entro la giornatadi oggi le 500mila firme obbliga-

torie per legge per appoggiare larichiesta di referendum. Per ave-re la certezza che sia accettata, ilmargine deve essere consisten-te, dunque le sottoscrizioni dapresentare entro il 30 settembredovranno essere almeno 600mi-la. Quota che, a quanto pare, do-vrebbe essere stata raggiunta.

Se il referendum fosse indettoe poi votato dalla maggioranzapiù 1 degli italiani, si tornerebbeal Mattarellum, con collegi uni-nominali e scelta da parte dell’e-lettore del candidato da votare.

Michele Rancati

■ (mir) Spiragli di confrontoin via Colombo, dove l’annun-cio dello spostamento dell’ini-zio dei lavori di riqualificazioneal febbraio 2012 ha suscitatoreazione contrastanti.

Commercianti e residenti, di-visi in due comitati dai rapportinon troppo amichevoli tra loro,accolgono senza dubbio con fa-vore lo slittamento del cantiere adopo le festività natalizie e i sal-di. Ma le perplessità di qualcunorestano, tanto che sarebbero al-lo studio alcune possibili richie-ste da avanzare all’amministra-zione come forme di mitigazio-ne dell’impatto negativo che siteme che l’intervento abbia su-

gli affari. Qualcuno (vedi Libertàdi ieri) spingerebbe per la lineapiù dura, segnatamente per lapresentazione di una causa con-tro il Comune per la richiesta dirisarcimento danni. Ma nel cor-so dell’assemblea del comitato“Cristoforo Colombo” dell’altrasera sono emerse anche altre i-potesi.

Il presidente Stefano Giannes-si era presente all’incontro congli assessori comunali in cui èstato annunciato lo spostamen-to della partenza dei lavori, allasera ha poi riferito tutto nel cor-so di un incontro pubblico. «Acui – spiega - era stato invitatoun avvocato per avvalersi di un

suo libero consulto», anche se«l’associazione non ha ancoradeciso nulla nè incaricato alcunlegale». In discussione ci sono leeventuali mosse da compiere u-na volta avuto ben chiaro il pro-getto dell’amministrazione e lesue conseguenze sul commer-cio della zona. Se non si arriveràalla richiesta di risarcimentodanni, soluzione ritenuta trop-po estrema da diversi negozian-ti, si cercherà comunque distrappare qualche misura dicompensazione. Magari la so-spensione del pagamento dellatassa sui rifiuti o del plateatico.

Di fondo, però, sembra esser-ci una maggiore apertura verso

Palazzo Mercanti: «Abbiamo ca-pito che la riqualificazione do-vrà essere fatta per forza – com-menta Giannessi – anche se noiavremmo preferito il contrario.Su alcuni punti abbiamo ideedifferenti rispetto all’ammini-strazione, contiamo di poterciconfrontare e di vedere accoltele nostre istanze. In ogni caso,come comitato faremo tuttoquanto possibile per tutelare leattività che si vedranno penaliz-zate dai lavori».

Domani la discussione si spo-sterà in consiglio comunale, do-ve il primo punto all’ordine delgiorno sarà dedicato proprio aquesto argomento.

Da registrare, infine, una cer-ta tensione all’interno della stes-sa associazione, con alcuni i-scritti sostenitori della linea du-ra che sarebbero pronti a usciredal comitato.

■ (mir) Eataly alla Cavalleriz-za, il Comune di Piacenza nonpare assolutamente preoccupa-to dalla denuncia pubblica a-vanzata dal gruppo consiliaredel Popolo della libertà, i cui e-sponenti sostengono che la garadeve essere annullata per un vi-zio legato alla composizionedella commissione giudicante.«La segretaria era una dipen-dente di categoria C – hannodetto gli azzurri Marco Tassi,Marco Civardi, Giuseppe Caru-so e Carlo Mazzoni - mentre ilregolamento indica chiaramen-te l’obbligo di far ricoprire quel-l’incarico da una lavoratrice concategoria D. L’amministrazionein autotutela annulli gli atti pernon esporsi a ricorsi».

Operazione che Palazzo Mer-canti sembra guardarsi bene dal

fare: in Comune, infatti, sonoassolutamente certi della bontàdel proprio operato, tanto da sfi-dare quasi il gruppo Pdl a dimo-strare il contrario. Da cosa nascequesta sicurezza? «Se credono diaver scoperto qualcosa di così

pesante facciano ricorso al Tar erisponderemo, dimostrando lapiena regolarità della procedu-ra», fanno sapere dall’ammini-strazione, senza però aggiunge-re nulla di più. E così l’unicomodo che l’opposizione può a-vere per scoprire davvero i con-torni della vicenda senza rivol-gersi al tribunale potrebbe esse-re la presentazione di un’inter-rogazione, che potrebbe anchearrivare nei prossimi giorni.

I consiglieri Pdl sostengonoche «l’articolo 8 del regolamen-to comunale sui contratti indi-ca molto chiaramente che ilruolo di segretario nelle gare diappalto indette dall’ente debbaessere affidato a un dipendentecon qualifica di categoria D. Nelcaso della gara vinta da Indacooe Eataly, questo requisito non è

stato rispettato, perche la segre-taria era una lavoratrice con ca-tegoria C. Quindi la norma èstata violata». A loro avviso ilComune dovrebbe annullare inautotutela il procedimento, inmodo da evitare di esporsi acontenziosi legali da parte di al-tri potenziali partecipanti: «Ilfatto che sia arrivata solo unaofferta – hanno aggiunto - nonmette al riparo l’amministra-zione da possibili ricorsi. Nonsolo: se di fronte a una violazio-ne così evidente, che noi segna-liamo all’attenzione generale,un ente ha il dovere di invalida-re gli atti, altrimenti commetteun altro reato».

E’ possibile che la questionerimbalzi già domani tra i banchidell’aula, magari in sede di co-municazioni iniziali del consi-glio comunale. Secondo l’am-ministrazione, però, non c’è al-l’orizzonte un nuovo caso-Ci-bic, quello che annullò la primagara per la progettazione di pa-lazzo uffici.

La Cavallerizza,futura sede di Eataly

LEGGE ELETTORALE - Doppie rispetto all’attesa le adesioni al quesito per abrogare l’attuale norma

Referendum,esulta il comitatoDa Piacenza 4mila firme anti-Porcellum: «Risultato miracoloso»

Eataly,il Comune sfida il Pdl«Se siete convinti dell’irregolarità del bando fate ricorso al Tar»

Via Colombo,comitati divisi tra linea durae morbida.E c’è chi contesta gli oltranzisti

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e.25.09.11

LIBERTÀDomenica 25 settembre 2011 25Cronaca di Piacenza

Page 18: rassegna del 26-09-2011

18 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 26 - 09 - 2011

PIACENZA - Cronaca

La Cronaca città e provinciaLUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2011

9ELEZIONI COMUNALI 2012

Idv e ambientalisti, prove di intesaIn questa settimana verrà presentato il progetto di una città eco-sostenibile Dialogo aperto con i dipietristi.Ancora incertezza sulla strategia politica

Allargarsi in città e contagiare ipiacentini. E’ con questo am-bizioso auspicio che nella set-

timana appena iniziata verrà svelatopubblicamente quel progetto politi-co di una città ecosostenibile di cuisi parla con insistenza da alcune set-timane e che punta a lasciare il se-gno alle prossime Comunali. Lementi che stanno lavorando all’idea,l’avvocato Umberto Fantigrossi inprimis, hanno atteso che terminasseil Festival del diritto prima di uscireallo scoperto e dunque sono orapronti a rompere gli indugi.

Dal punto di vista politico, tutta-via, la strategia sembra ancora tuttada chiarire. Si è parlato della possibi-le creazione di una lista. Ma non sa-rebbe questo l’unico sbocco possibi-le per far decollare il progetto politi-co: non è eslcuso, infatti, che i “sol-dati” di questa operazione possanoanche entrare nella lista di un partitopolitico con il quale c’è sintonia divedute. O addirittura il contrario,cioé che i candidati di un partito fac-ciano squadra con lo schieramentodi matrice ambientalista.

Il partito cui per affinità si guardaè chiaro. Risulta infatti che sianosempre più frequenti i contatti conl’Italia dei Valori (che fa parte del-l’attuale coalizione che regge il Co-mune) e in particolare con la segre-taria provinciale del partito SabrinaFreda, anch’ella pare alle prese conla non facile di stendere una lista perle Comunali. La tentazione di unirele forze per contare di più, aprendoanche ai Verdi e magari a qualcunodel comitato per il parco della Perite,è assai forte.

«E’ vero, il dialogo con l’Idv c’è,ma non è l’unico canale aperto» fan-no sapere dagli ambienti vicini a

questa formazione trasversale. Lepriorità risultano quelle di far emer-gere i contenuti di questo progetto eun percorso che sia effettivamentepartecipato. «Se poi tutto si tradurràin una lista questo lo vedremo suc-cessivamente». Il percorso è dunqueancora in itinere e Giuseppe Mise-rotti, il presidente dell’Ordine deimedici indicato da molti come possi-bile candidato sindaco di questa for-mazione, non ha ancora rotto gli in-dugi. A giorni, però, si dovrebbe sa-pere qualcosa di più.

(mapo)

La deputata del Pd ha firmato per il referendum sulla legge elettorale

De Micheli: «Il Porcellum va cancellato»«Considero il raggiungimento delle 500mila firme a so-

stegno del referendum per l’abrogazione del “Porcellum”,annunciato dal comitato promotore, un risultato impor-tante e anche un forte pungolo al Parlamento, perchè siproceda ad una revisione profonda dell’attuale legge elet-torale. Anch’io nei giorni scorsi mi sono recata ai ban-chetti per firmare a favore della consultazione elettoraleche un obiettivo lo ha già ottenuto: costringere il Pdl adaprire una discussione su questo tema, fino a poco tempofa un tabù in quel partito». Lo afferma la parlamentarepiacentina del Partito Democratico Paola De Micheli.

«Di fronte alla grave crisi economica e sociale che atta-naglia il mondo e l’Europa, l’Italia appare più fragile an-che perché il nostro Parlamento dispone di una sempreminore legittimità e rispetto di fronte ai cittadini. Una si-tuazione figlia anche di una legge elettorale che dai suoistessi autori è stata definita come una “porcata” e che hain parte rimosso quel legame fondamentale tra eletti edelettori. Credo che in vista della prossima tornata eletto-rale, che ci auguriamo si collochi prima della scadenza

della legislatura, sia necessario restituire ai cittadini italia-ni la facoltà di scegliere direttamente i propri rappresen-tanti in parlamento. Anche per contrastare quelle perditadi credibilità nelle istituzioni, che rischia di mettere a re-pentaglio la vita e la partecipazione democratica nel no-stro paese. Abbiamo perciò bisogno di una nuova leggeelettorale e occorre assolutamente approvarla prima dinuove elezioni. Naturalmente spetta al Parlamento prov-vedere e il Partito Democratico si è detto più volte dispo-nibile ad aprire un confronto ad ampio raggio per rag-giungere l’obiettivo di una legge che garantisca rappresen-tanza adeguata alle forze politiche, la governabilità e ri-consegni la scelta della classe dirigente ai cittadini. Sonoconvinta che il referendum possa esercitare una spinta im-portante in questo senso. Se le Camere non si accordasse-ro per cambiare la legge Calderoli, ben venga pertantouna consultazione elettorale che, ripristinando il “Matta-rellum”, solleciti il Parlamento a sostituirla per tornare adun sistema elettorale rispettoso dei diritti dei cittadini ecoerente con una democrazia bipolare».

Vendemmia 2011

Barbera,produzioneinferioreZoomando sulla vendemmia2011, provincia per provin-cia, nella zona dei Colli bolo-gnesi la raccolta è terminatacon una diminuzione delle re-se di circa il 20% rispetto al-lo scorso anno.Nel reggiano, dove la ven-demmia dei bianchi è statacompletata e sta ora perconcludersi quella dei rossi,la produzione è molto diffe-renziata da zona a zona acausa del clima secco. Ma leprevisioni parlano già di unariduzione della produzione pa-ri a circa un 10-12%.Vendemmia ormai conclusa,inoltre, in tutta la zona DocColli di Parma, con uva arri-vata alle cantine in condizioniottimali. In provincia di Pia-cenza, infine, sono stati i ros-si, in particolare il Barbera,ad aver patito per l’andamen-to climatico caldo e secco.Anche in questo caso qualitàsi preannuncia buona mentrela produzione inferiore allamedia.

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19Rassegna Stampa Emilia Romagna del 26 - 09 - 2011

PIACENZA - LibertàProvincia LIBERTÀ

Domenica 25 settembre 2011

31

Fiera fredda, grande eventoDomenica 2 ottobre ri-

torna a Borgonovo l’anti-ca Fiera fredda per il ter-zo anno consecutivo, ri-

portando in auge quelloche oltre mezzo secolo fa

era uno degli eventi piùimportanti per il paese.

[MILANI a pag.33]

Incidente mortale a CodognoIncidente mortale ieri a

Codogno. La vittima èFlaviano Tagliatti, 69 an-ni, di Guardamiglio, che

probabilmente per unmalore ha perso il con-trollo dell’auto schian-

tandosi contro un muro.

[SPAGNOLI a pag.39]

Mancano

97giorni

all’aperturadel nuovo

ponte sul Trebbia [01/01/2012]

e.24.

09.1

1

OTTONE - Un’unica squadra daRivergaro a Torriglia, come di-ce l’assessore bobbiese Rober-to Pasquali, per un’unica stra-da, la statale 45. Il secondo Fo-rum dell’Alta Valtrebbia, orga-nizzato dai Comuni di Ottonee Gorreto, con il patrociniodelle Province di Piacenza eGenova e delle Regioni EmiliaRomagna e Liguria, si chiedequale possa essere il futuro diuna valle. «Se oggi non abbia-mo neppure certezza del fattoche resteremo ancora a lungoComuni - dice il sindaco di Ot-tone, Giovanni Piazza, nellapalestra delle scuole - so chefinché ci saremo dobbiamo ga-rantire gli accessi alla valle piùbella del mondo. Mi diconoche i posti letto di Piacenza,Pavia, Lodi, tutti insieme, sia-no tanti quanti a Misano A-driatico. Bene, un albergo a Ot-tone non deve mai più essereequiparato a livello di tasse espese a uno di Portofino, comeaccade adesso. Dobbiamocambiare». C’è chi lancia l’ideadi un’unica grande pro loco,lungo la 45. Chi chiede che ilmotto di Hemingway sia ac-compagnato a tutti i cartellidella vallata. Ma prima biso-gna fare i conti con la statale45.

«C’è una giustificazione per

tutto, ma qui parlando di stata-le 45 siamo indietro di almenotrent’anni. Venti macchinehanno lasciato la coppa dell’o-lio su un dislivello che si ècreato nel comune, al confinecon Gorreto. I ragazzi ci met-tono ore per arrivare a scuolaperché i pullman, viste le con-dizioni della strada, devonoandare al massimo ai trenta al-l’ora. Non siamo in alta monta-gna, siamo a 500 metri sul li-vello del mare». Lo dice l’asses-sore provinciale di Genova,Giuseppe Piero Fossati, ierimattina, nella palestra di Otto-ne, rivolgendosi al nuovo capo

compartimento di Anas EmiliaRomagna, Fabio Arcoleo, nelcorso di un incontro dove trop-pi, da quanto emerso nel di-battito, erano gli assenti. «Mispiace vedere pochi ammini-stratori - prosegue Fossati -perché la statale 45 deve esse-re una battaglia di tutti».

Presente il senatore genove-se Giorgio Bornacin. «L’annoscorso avevo chiamato Anas E-milia Romagna per avere unquadro della situazione, nonmi aveva risposto nessuno -commenta - Non vogliamo checi scappi il morto, mai più.Non ha senso che chi vuole

raggiungere Piacenza da Ge-nova debba prendere l’auto-strada».

«Dovremmo far intervenire iprivati - sottolinea ancoraPiazza - Sì, ci sono tante assen-ze, anche da parte dei cittadini.Oggi tutti si sciacquano la boc-ca nei bar contro l’Anas. Quan-do Anas c’è, non c’è la gente.Oltre al “Festival del diritto”, civorrebbe anche il festival deidoveri. Abbiamo invitato tuttele istituzioni, c’è chi le ha igno-rate. Dal presidente della Pro-vincia, Massimo Trespidi, nonabbiamo saputo niente. Co-munque c’era Pasquali, presi-

dente del consiglio provincia-le». «Io non invito più alcunparlamentare - intervieneMassimo Castelli, presidentedella Comunità montana del-l’Appennino piacentino - La si-tuazione è imbarazzante, nonsappiamo con chi parlare. Au-menta il costo della benzina,come fanno i lavoratori dimontagna? Un residente incittà può prendere i mezzipubblici, ma qui è diverso».«Per la 45 la differenza l’hannofatta le istituzioni genovesi»conclude Roberto Lucà di Ot-tone XXV aprile.

Elisa Malacalza

OTTONE - Duemomenti del

Forum:l’assessoreRoberto Pasqualie Fabio Arcoleo; asinistra il sindacodi Bobbio Marco

Rossi, il sindaco diOttone Giovanni

Piazza,BarbaraLodi dell’Anas,

Marco Bergonzi eamministratori

liguri (f.Malacalza)

OTTONE - È chiamato da tutti inalta Valtrebbia come l’ “ente digomma”. Ma ieri ha volutometterci la faccia, nel corsodella seconda edizione del Fo-rum dell’Alta Valtrebbia, orga-nizzata a Ottone dal sindacodi Ottone, Giovanni Piazza, eda quello di Gorreto, SergioCapelli. Ne esce il quadro diun’Anas che non conta nep-pure una squadra di manu-tenzione in tutta la Regione.L’equazione è chiara, stando aquanto emerso. Se si chiedo-no dieci milioni nei piani, nearrivano forse da Roma due.Ma, ora, Anas, con il nuovo ca-po compartimento Fabio Ar-coleo, cerca di invertire la rot-ta. E di parlare di più. Finirà laprossima settimana il proget-to preliminare per interventida dieci milioni di euro, neces-sari per il risanamento dellastatale di alta Valtrebbia.

In più sedi è stato ribaditoda Anas che è necessario farepiù manutenzione ordinaria,per prevenire la straordina-ria. Tuttavia, chi ogni giornoviaggia sulla statale 45 faticaa vedere sia l’una che l’altra.

«Non nascondo che ci sianoproblemi di personale, trablocchi e tagli. E lo dico chia-ramente: non c’è una squadradi manutenzione in Emilia Ro-magna. Abbiamo solo perso-nale sorvegliante, punto. È luil’unico elemento di presidiodel territorio. Per il resto ci ri-volgiamo alle imprese esterne,ci vorrebbero le squadre di un

tempo».Se la storia è quella di una

coperta troppo corta, si diceperò che a Genova siano più

bravi a trovare fondi.«Non è così, non dimenti-

chiamoci che Genova ha unarete di 150 km di strade e noidi 1.200. Ma in un programmadi manutenzione straordina-ria chiediamo dieci milioni ene vediamo arrivare due. Dalcanto nostro, abbiamo cercatodi dare una prima risposta al-la problematica di ponte Len-zino, alla curva del castellettoa Marsaglia e a Barberino. Allafine di ottobre, completeremola Perino - Cernusca».

È di ieri il sollecito del pre-sidente Trespidi, perché sia-no erogati il prima possibileil milione e 600mila euro,promessi da un anno, per

barriere e guardrail. Ci sonoancora?

«Certo, c’è un contratto diprogramma firmato da Anas eMinistero. Adesso passerà indue Ministeri. Poi, dopo il de-creto, occorrerà il visto dellaCorte dei conti. Sono fondiche devono arrivare ma ci so-no, inseriti nel programma2011 e parte di un pacchettodi 330 milioni per tutta l’Ita-lia».

Sì, ma perché le barriere so-no slittate dal 2010?

«Non è stato fatto il finan-ziamento».

Tra gli annunci, anche unprogetto da dieci milioni dieuro.

«Il progetto preliminare saràchiuso la prossima settimana.Lo portiamo avanti, non è det-to che i fondi arrivino in un u-nico esercizio ma speriamo diarrivare presto alla fase esecu-tiva. Io lo inoltro così, come unpacchetto unico da dieci mi-lioni. Poi vediamo. Anas nonha dimenticato la statale 45».

Stefano Bernardi, il gestoredel cinema di Bobbio, chiededi poter fare lui alcuni lavoret-ti sulla statale, pur di vederealmeno i catarifrangenti a po-sto. Qualche sera fa, li ha lava-ti con una doppia spugna. «Ètroppo pericoloso, non po-tremmo mai permetterglieloper la sua incolumità. Ma si fi-di di me, Stefano, cercheremodi provvedere a breve anche aicatarifrangenti» risponde Ar-coleo lasciando a Stefano an-che numero e mail.

Malac.

L’INTERVISTA - Arcoleo,capo compartimento,non nega i problemi ma rassicura sull’arrivo dei fondi

«L’Anas non ha dimenticato la statale»

Fabio Arcoleo dell’Anas (foto Malacalza)

«Rivergaro-Torriglia,un team per la 45»A Ottone il secondo Forum dell’Alta Valtrebbia: lo sviluppo parte dall’ammodernamento della strada. Polemica sui “grandi assenti”: «Oltre al festival del diritto ci vorrebbe il festival dei doveri»

Il sopralluogodel presidente

Trespidi alnuovo ponte sul

Trebbia; nellafoto anche il

dirigenteStefano Pozzoli

(foto Lunini)

■ «Stiamo rispettando perfet-tamente i tempi previsti e pos-siamo confermare l’inaugurazio-ne dell’opera per il 30 di dicem-bre». Questa la dichiarazione delpresidente della Provincia Mas-simo Trespidi al termine del nuo-vo sopralluogo, ieri mattina, alnuovo ponte sul Trebbia percor-ribile a piedi in tutti i suoi 652metri di lunghezza. Infatti, comeabbiamo già riferito, sono statiultimati i lavori di posa delle la-stre predalles che costituisconola base per la soletta di cemento

armato. Resta da realizzare, co-me ha spiegato Stefano Pozzoli,dirigente del settore opere pub-bliche della Provincia, l’armatu-ra di tre delle sedici campate, perpoi procedere con il getto dellasoletta in cemento armato e infi-ne l’asfaltatura dell’intero ponte.Anche ieri, sabato, le ditte appal-tatrici e subappaltatrici erano re-golarmente a lavoro.

«Già dal primo gennaio 2012 -ha detto ancora Trespidi che eraaccompagnato nel sopralluogodall’assessore ai Lavori pubblici

Sergio Bursi - i piacentini po-tranno usufruire di questa attesainfrastruttura, la cui ultimazioneconsentirà di completare l’anel-lo della tangenziale. Siamo mol-to soddisfatti di avere impressouna decisiva accelerazione ai la-vori perché questo ponte è deci-sivo e strategico per il sistemadella mobilità territoriale». Al so-pralluogo ha partecipato, oltreall’ing. Stefano Pozzoli, anchel’ing. Andrea Reggi del Settore o-pere pubbliche della Provinciache ha seguito il cantiere.

«Nuovo ponte,tempi rispettati»Sopralluogo del presidente della Provincia al cantiere sul Trebbia

LE PROPOSTE

Per la Valtrebbiacartelli stradali dedicati e Pro lococonsorziate■ (elma) Unirsi. Ma co-me? È Marco Bergonzi,consigliere provinciale delPd, a invitare gli ammini-stratori a considerare lastatale 45 «un’unica arte-ria, senza più distinzionitra il tratto genovese equello piacentino. Questisono gli ultimi 150 chilo-metri che collegano l’Eu-ropa al Mediterraneo, do-vremmo dotare la strada dipiste ciclabili. Questa sa-rebbe una forma di turi-smo da cogliere al volo. Al-lo stesso modo, mi chiedoperché su tutti i cartelli,soprattutto su quelli incittà o lungo l’autostrada,che indicano la Valtrebbianon si citi che questa è la“valle più bella del mon-do” riferendosi a He-mingway. Potrebbe incu-riosire il turista».

Daniela Segale, della Proloco di Torriglia, lancia l’i-dea di «una unione di Proloco della vallata, piacen-tina e genovese. Iscriversiall’Unione Pro loco italia-ne costa troppo, circa 85euro. Non ce lo possiamopermettere, dobbiamocercare di lavorare insie-me».

La neonata associazione“Area 45” ha infine presen-tato ieri a Ottone gli esitidi circa cento questionaridistribuiti tra la popola-zione dell’alta Valtrebbia.Le proposte uscite dall’a-nalisi sono quelle di svi-luppare forme di turismopluristagionale, certifica-zioni di qualità, sistemi diaccoglienza non solo ver-so il turista ma anche glistessi abitanti, ecomusei.Tre le idee più stimolantiin campo, una “Via dei sa-pori della Valtrebbia” e unriuso creativo dei rifiuti.

L’incontro di ieri è statomoderato dal giornalistaMassimiliano Lussana.Presenti anche il presiden-te del Consorzio di bonifi-ca, Fausto Zermani, il sin-daco di Bobbio, Marco Ros-si, quello di Coli, MassimoPoggi, la dirigente scolasti-ca Marica Draghi. Sponsordell’iniziativa l’acqua mi-nerale “Alta Valle”.