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Rassegna del 05/06/2018

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Rassegna del 05/06/2018

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Rassegna del 05/06/2018

Pagina I

Altre Associazioni di Volontariato

Adesione record all'Aldo: In 1.508 pronti a donareGiornale Di Vicenza 01/06/2018 p. 33 Luisa Nicoli 1

Polo della protezione civile: sale operative e di formazioneCorriere Veneto Vi 02/06/2018 p. 9 2

Protezioni civili unite per fronteggiare tutte le emergenzeGiornale Di Vicenza 30/05/2018 p. 35 3

Debutta, il centro per le emergenze 3.500 i volontariGiornale Di Vicenza 02/06/2018 p. 14 Laura Pilastro 4

SCHIODANDO INCONTRA LE ASSOCIAZIONIGiornale Di Vicenza 30/05/2018 p. 35 6

Il Lions sale in sella a favore della LiltGiornale Di Vicenza 05/06/2018 p. 12 Roberto Luciani 7

Un centro per gli Amici del cuoreGiornale Di Vicenza 31/05/2018 p. 40 8

«È nata la casa dei malati invisibili»Il Giornale DiVicenza.It - Home

03/06/2018 9

Raccolta di farmaci per aiutare il VenezuelaGiornale Di Vicenza 31/05/2018 p. 49 11

«È nata la casa dei malati invisibili»Il Giornale DiVicenza.It - Home

03/06/2018 12

S. Giuseppe Nadia Moro capogruppo dei DonatoriIl Giornale DiVicenza.It - Home

03/06/2018 14

Sociale, Manuela Lanzarin: "nuovo fondo per strutture socio-sanitarie con più garanzie per corretto uso"

Vicenzapiù 30/05/2018 Note ufficiali 16

Segnalazioni

«Piano socio sanitario, un vestito su misura»Giornale Di Vicenza 01/06/2018 p. 11 CristinaGiacomuzzo

18

Non autosufficienti e disabili: riparte il Fondo di rotazioneGiornale Di Vicenza 03/06/2018 p. 11 19

In 179 chiedono aiuto allo sportello dedicato alle donneGiornale Di Vicenza 01/06/2018 p. 28 20

Nuove regole per accedere al reddito di inclusioneGiornale Di Vicenza 03/06/2018 p. 22 21

Sconti e giochi, il Comune regala il «kit» per i neonatiCorriere Veneto Vi 02/06/2018 p. 11 22

«E nata la casa dei malati invisibifi»Giornale Di Vicenza 03/06/2018 p. 32 Luisa Nicoli 23

Arrivano i contributi alle reti del socialeGiornale Di Vicenza 30/05/2018 p. 12 24

Reddito di inclusione, nuovi requisitiCorriere Veneto Vi 31/05/2018 p. 8 25

La Protezione civile a Franco Alessio «Farai ancora tanto pertutti noi»

Giornale Di Vicenza 01/06/2018 p. 37 26

Un milione di euro per "valorizzare" gli anzianiGazzettino 02/06/2018 p. 12 27

Dieci deejay animano una serata di beneficenzaGiornale Di Vicenza 31/05/2018 p. 14 28

Ore di lavoro in beneficenza La Valbruna per gli ammalatiGiornale Di Vicenza 02/06/2018 p. 20 Federico Murzio 29

Voce e ascolto, medicine per l'animaGiornale Di Vicenza 30/05/2018 p. 23 Franco Pepe 30

Aiuto ai terremotati Studenti gemellati per una donazioneGiornale Di Vicenza 30/05/2018 p. 31 32

Corsi di autodifesa contro le violenze Ci pensa il ComuneGiornale Di Vicenza 02/06/2018 p. 26 33

L'istituto Montagna formagli studenti per dire no al fumoGiornale Di Vicenza 31/05/2018 p. 18 34

Quattro istituti per l' alternanza rivolta ai disabiliGiornale Di Vicenza 31/05/2018 p. 21 Anna Madron 35

Undici giorni di eventi Fattoria sociale in festaGiornale Di Vicenza 30/05/2018 p. 36 Antonella Fadda 36

Due buone notizie per la sanità dei vicentiniGiornale Di Vicenza 31/05/2018 p. 26 37

LA GIUNTA VENETA APPROVA IL NUOVO PIANO SOCIO-SANITARIO

Giornale Di Vicenza 31/05/2018 p. 26 38

Fondo di rotazione per le struttureGiornale Di Vicenza 31/05/2018 p. 26 39

VOLONTARIA KM ZERO A VILLA VALLEGiornale Di Vicenza 02/06/2018 p. 36 40

Spettacolo di solidarietà in scena a villa ZanellaGiornale Di Vicenza 05/06/2018 p. 22 41

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Rassegna del 05/06/2018

Pagina II

IL CENTRO PER L'AFFIDO CERCA VOLONTARIGiornale Di Vicenza 31/05/2018 p. 30 42

Uno sportello che mette in rete le associazioniGiornale Di Vicenza 05/06/2018 p. 26 43

Cento quintali l'anno di spesa solidaleGiornale Di Vicenza 31/05/2018 p. 39 Antonella Fadda 44

Coccole ai bambini con pet therapy laboratori e lettureGiornale Di Vicenza 05/06/2018 p. 29 46

In arrivo un milione perii "Dopo di noi" Servono i progettiGiornale Di Vicenza 31/05/2018 p. 40 Veronica Molinari 47

Bassano senza barriere Sono sedici gli iscritti In palio la targaToncelli

Giornale Di Vicenza 31/05/2018 p. 55 49

Quattro giorni di integrazione con "Culture in festa"Giornale Di Vicenza 05/06/2018 p. 37 50

Bastoni a non vedenti e giochi ai disabiliGiornale Di Vicenza 05/06/2018 p. 37 51

Vita da volontarioCorriere Della Sera- Buone Notizie

05/06/2018 p. 4 52

Un coro sopra la malattiaCorriere Della Sera- Buone Notizie

05/06/2018 p. 7 AndreaLaffranchi

53

Sviluppo sostenibile «Lo dobbiamo ai nostri figli»Corriere Della Sera- Buone Notizie

05/06/2018 p. 8 Enrico Marro 55

Pazienti in rete con AilipCorriere Della Sera- Buone Notizie

05/06/2018 p. 12 58

Esperti a confronto sulla memoria fragileCorriere Della Sera- Buone Notizie

05/06/2018 p. 12 59

Doris e le gemelle donatrici «Ci salvò una trasfusione»Corriere Della Sera- Buone Notizie

05/06/2018 p. 12 Margherita DeBac

60

Volontari, la cultura del dono non basta piùCorriere Della Sera- Buone Notizie

05/06/2018 p. 15 MassimilianoColombi

62

L'economia non (si) butta viaCorriere Della Sera- Buone Notizie

05/06/2018 p. 16 63

Una casa, purché sia socialeCorriere Della Sera- Buone Notizie

05/06/2018 p. 16 Angela D'Arrigo 64

In Veneto il piano-affitti calmieratiCorriere Della Sera- Buone Notizie

05/06/2018 p. 19 65

Editoria, rugby e legalità Il libraio di ScampiaCorriere Della Sera- Buone Notizie

05/06/2018 p. 19 Paolo Foschini 66

Disabili, lavoro «di moda»Corriere Della Sera- Buone Notizie

05/06/2018 p. 19 68

Se il microcredito un ricamo contadinoCorriere Della Sera- Buone Notizie

05/06/2018 p. 21 Diana Cavalcoli 69

Ville e carceri da salvareCorriere Della Sera- Buone Notizie

05/06/2018 p. 24 Dl Paola D'Amico 71

Si parla di noi

Incontro sul terzo settore e l'imprenditoria socialeGiornale Di Vicenza 05/06/2018 p. 9 74

Tumore al seno, l'impegno di Andos per curare e far ritrovarel'autostima

Vita.It > News 30/05/2018 75

I CSV, QUALE RUOLO DOPO LA RIFORMACorriere Della Sera- Buone Notizie

05/06/2018 p. 15 Stefano Tabò 77

Primi fra i comuni medio piccoli

Adesione43 .

all : 1 e508pronti r

Gen ° ° : «Questa è una sceltache potrà salvare molte - iite»..............................................................................Luisa Nicoli

Al progetto "Una scelta in Co-mune" promosso dall'Aldosupportato dall'Amministra-zione comunale di Arzigua-no, avviato il 23 maggio del2016, la risposta dei cittadiniè stata importante. Sono sta-te 1.508 infatti le persone chein questi due anni hannoespresso una dichiarazionedi volontà in merito alla dona-zione di organi. In pratica il28.7 per cento di tutte le car-te di identità emesse a mag-giorenni, sono 5.242, dalladata di avvio dell'iniziativa. Edi queste 1.406 hanno dato ilproprio consenso, ovvero il93.2 per cento di chi ha usu-fruito della facoltà di indica-re la propria volontà sulla do-nazione di organi e tessuti.«Un incredibile risultato

che conferma la sensibilità,la generosità e il senso civicodei cittadini» dice il vicesin-daco e assessore al socialeAlessia Bevilacqua. Un impe-gno confermato dallo stessoassessore nell'ultima assem-blea Intermedia della sezio-ne provinciale dell'Aido chesi è tenuta ad aprile nella Roc-ca di Castello in città e allaquale hanno partecipato nu-merosi gruppi comunali.Nella provincia di Vicenza

Arzignano si attesta quindi alsecondo posto per numero didichiarazioni tra i comuni at-tivi, subito dopo Vicenza, ca-poluogo di provincia. Ma re-sta il primo tra i centri di di-mensioni medio-grandi perquanto riguardale adesioni e

Una serata dell 'AidO.NICOLI

le dichiarazioni di consenso.«Sono numeri eccezionali,voglio ringraziare i gruppi Ai-do per laloro opera di sensibi-lizzazione e i cittadini - conti-nua l'assessore Bevilacqua -il dato conferma che la cultu-ra della donazione è presentee consolidata ad Arzignano. Icittadini sanno che donaregli organi significa aiutare ilprossimo e garantire il dirit-to alla salute».

«Inutile sottolinearel'importanza sotto il profilosanitario di questa azione -aggiunge il sindaco GiorgioGentilin negli ultimi anni viè stato un aumento dei pa-zienti in lista di attesa e laconseguente mortalità deisoggetti che hanno necessitàdi trapianto. È una scelta chepuò salvare molte vite». e

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Sindaci ed esponenti dei gruppi di Protezione civile.G.M.F.

Proteziom civni•purtronteggiare

tutte le emergenzeRibadita dai sindaci la necessitàdi una aggregazione su vasta scalaL'aggregazione fa la forza echi invece vuole agire da soloè probabilmente destinato asoccombere di fronte a pro-blemi di non facile soluzione.È l'assunto delle recente riu-nione, tenutasi nella sededell'Unione montana AltoAstico, che ha visto presentialcuni sindaci, 5 gruppi diprotezione civile della zona eil soccorso alpino di Arsiero,che hanno incontrato il presi-dente della montana Giorda-no Rossi, l'assessore AlbertoCarotta, il consigliere delega-to provinciale Renzo Segato,il dirigente generale provin-ciale Angelo Macchia e la fun-zionaria direzione generale

delle protezioni civili ChiaraGarbin. Sul tappeto - comeha spiegato l'assessore Carot-ta - la necessità, per una pro-tezione civile attiva su vastaarea, di far capo ad una enti-tà centralizzata, individuataproprio nell'Unione monta-na, per il monitoraggio delterritorio, le prevenzioni e lemitigazioni del rischio, la ri-cerca e l'adozione di soluzio-ni migliorative, con lo svilup-po di rapporti umani inter-personali. Anche gli altri in-terventi hanno sottolineato ilruolo fondamentaledell'Unione per le gestionedella prevenzione. + G.M.F.

D klPRaouJJaNE RISERVATA

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TAGL I O DEL NASTRO. Pronti i primi locali nell'ex caserma di via Mu 99 la

Debutta il cento oper le emergenze3 4,o 500 1 V01o nt

Gestirà le 100 organizzazioni di protezione civileIn luglio attiva anche la nuova sede di Croce Verdeche ha ristrutturato l'immobile della Provincia

Laura Pilastro

«Sono abituato, ahimè, aitempi della pubblica ammini-strazione, invece qui c'è statoun rispetto assoluto del ero-noprogramma». AncheAchille Variati si è dovuto ri-credere davanti ai risultati.Quelli che ieri, dopo quattromesi di lavori, hanno portatoil sindaco e presidente dellaProvincia in via Muggia pertagliare il nastro del nuovopolo provinciale delle emer-genze, punto nevralgico dellagestione delle calamità. L'excaserma della polizia strada-le, di proprietà di palazzo Nie-vo, si prepara a vivere unanuova stagione, tutta orienta-ta alle esigenze della protezio-necivile. Il cantiere coordina-to dalla Croce Verde, che l'1agosto dello scorso anno si èaggiudicata il bando perla si-stemazione degli immobili,in verità non è ancora conclu-so, ma intanto la prima aladel complesso è già pronta:700 metri quadrati, dei com-plessivi mille, dove troveran-no spazio i corsi di formazio-ne, alcune associazioni, masoprattutto la sala operativaprovinciale (Sop) di protezio-ne civile e il futuro nucleo pro-vinciale.

CENTRO OPE TIVO . La dataè da segnare sul calendario erappresenta la linea di de-marcazione tra il prima e ildopo. Perché la protezione ci-vile della Provincia una verae propria centrale operativanon l'ha mai avuta. Ora, inve-ce, può contare su uno spazioche permetterà un coordina-mento più efficace tra tutte leanime del soccorso in caso diemergenza. La ristrutturazio-

ne, costata 470 mila euro(430 mila dalla Croce Verdee 40 mila dalla Provincia), re-stituirà a palazzo Nievo unaserie di locali: due sale conve-gni per il polo dellaformazio-ne; 300 metri quadrati cheospiteranno il nucleo provin-ciale di protezione civile e lesedi delle sezioni vicentinedelle associazioni radio ama-tori (Ari), carabinieri (Anc) emarinai d'Italia (Anni), con ilmagazzino e il deposito deglialpini; una pensilina per ospi-tare 12 mezzi e altri 200 me-tri quadrati al piano terra adisposizione della sala opera-tiva provinciale della prote-zione civile per la gestionedell'emergenza. Il tutto com-postao da una sala radio, unufficio stampa, i servizi igieni-ci e un locale polivalente. Ciòsignifica che da quel punto,in caso di alluvione, terremo-to o qualsiasi altra calamità,sarà possibile gestire le 100organizzazioni di protezionecivile presenti in tutta la pro-

Questa ssarà il fulcro dellea ivit®a legateal meccanismodella solidarìetàACHILLE VARIATISINDACO E PRESIDENTE PROVINCIA

I

E la casadel volontariatodove sara allestitoanche il polodella formazioneSEBASTIAN NICOLAIPRESIDENTE CROCE VERDE

vincia, per un totale di 3.500volontari. Questo, ovviamen-te, appena i locali saranno do-tati di pc, telefoni, collega-mento a internet e maxischer-mi. Intanto, spiega ChiaraGarbin, responsabile dell'uffi-cio provinciale di protezionecivile, «organizzeremo qui laprossima consulta del volon-tariato di fine giugno».

CASA DEL VOLONTARIATO. Ilnumero uno di Croce Verde,Sebastian Nicolai - ieri pre-sente all'inaugurazione assie-me a Variati, al consigliereprovinciale delegato alla pro-tezione civile Renzo Segato eal rappresentante dei volon-tari di protezione civile, Cri-stiano Todeschini - l'ha già ri-battezzata «la casa del volon-tariato». Spiega: «Nel pro-grammare i lavori, che sonostati sostenuti da una corda-ta di imprese, abbiamo datopriorità alle associazioni e alpolo formativo. Nel frattem-po proseguirà il cantiere chein luglio permetterà di aprirequi la nuova sede della CroceVerde». E allora anche l'ulti-mo tassello del polo delleemergenze sarà completato.«Questo è un luogo - sottoli-nea il presidente della Provin-cia - che anche grazie alla cen-trale operativa provinciale vi-vrà h24». Poi Variati guardaal futuro: «Dopo l'estate laProvinciaha intenzione di at-tivare un sistema di reperibi-lità continua, in modo checontattando un solo numerole amministrazioni locali pos-sano attivare un meccani-smo di solidarietà». E da sin-daco dice: «Vicenza ragione-rà se insediare qui anche ilCoc, il centro operativo comu-nale ora ospitato da Aim». e

© RIPRUOUZONE RISERVATA

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Il taglio del nastro di ieri mattina al nuovo polo della Protezione civile provinciale dove si è conclusala prima fase dei lavori . COLORFOTO

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SCHIODM DO INCONTRALE ASSOCI IONIScli ioDando. l is la civica del-la coalizione di maggioran-za. organizza per questa se-ra alle 20. ;0 a palazzo'l'oal-di Capra, un incontro con leassociazioni del territorioper confrontarsi sulle pro-geuualila di olonlarialo esociali future. S.D.C.

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Un centro per glï Amici de[ cuoreTaglio del nastro per il nuovo centro dell'associazione

'Amici del cuore" della valle dell'Agno presieduta da Sandra Mioli.L'ambulatorio. inaugurato dal sindaco Giancarlo Acerbi. sarà aperto ilmartedì e il giovedi dalle 9 alle 11. Per prenotare le visite telefonaredal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11 allo 0445.410490 . vE.Mo.

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Il Giornale di Vicenza.it - HomeIl Giornale di Vicenza.it - HomeIl Giornale di Vicenza.it - HomeIl Giornale di Vicenza.it - Homedomenica03.06.2018 (22:03)

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«È nata la casa dei malati invisibili»«È nata la casa dei malati invisibili»«È nata la casa dei malati invisibili»«È nata la casa dei malati invisibili»

Sono state Elisabetta Posenato, mamma di Samuel,e Laura Amatore, moglie di Gaetano, a tagliare ilnastro, insieme alle autorità, del reparto per pazientiin stato vegetativo permanente al centro residenzialeanziani Scalabrin di Arzignano. Samuel, 20 anni,colpito da arresto cardiaco in casa due anni fa, eGaetano, 71 anni, da tre in struttura per lo stessomotivo, sono due degli ospiti del nuovo nucleo dadieci posti realizzato nell'ambito della messa a normae ristrutturazione del blocco B dello Scalabrin, oltre3 milioni di spesa, 1 milione 400 mila dellaFondazione Cariverona e il resto risorse del centroresidenziale. Progetto di riqualificazione datatodicembre 2015, appalto a settembre 2016 e opererealizzate nel 2017, con i collaudi conclusi un mesefa. «Grazie alle autorizzazioni in tempi brevi diRegione, Comune e Ulss» ha sottolineato il direttoreAlberto Anelli, ricordando l'intervento: adeguamentoantisismico del blocco B, realizzazione al primo pianodi dieci posti per stati vegetativi permanenti più dodiciper non autosufficienti, ammodernamento dell'impiantistica,nuovo salone polifunzionale da oltre 250 metriquadrati e un ascensore montalettiga per la casaalbergo. «È stato avviato anche l'iter per attivare alsecondo piano sette posti di hospice per malatiterminali oncologici - ha annunciato Anelli – ma lasfida non è finita, servono risorse per la messa anorma degli altri edifici, per una struttura da 130 postiche eroga servizi come l'assistenza domiciliare e laconsegna pasti». «Questa è la dimostrazione che illavoro di squadra porta risultati importanti – ha dettoil presidente Francesco Mastrotto – un grazie allaFondazione Cariverona e ai tanti benefattori. In primisdalle origini nel 1896 al lascito di SebastianoScalabrin». «Non è stato un percorso facile – haaggiunto il sindaco Giorgio Gentilin – si è rischiato diperdere il finanziamento di Cariverona e anchel'accreditamento della Regione. Un appello allaRegione, per completare la messa a norma, e aicittadini: donate ad un'istituzione storica». «Questointervento si inserisce nell'organizzazione dei servizisul territorio, sempre più importante conl'invecchiamento della popolazione e la cronicità deimalati – ha spiegato il direttore generale dell'Ulss 8

Giovanni Pavesi – qui si amplia con il nucleo stativegetativi permanenti e l'hospice che sarà attivatoentro l'anno. Si tratta dei sette posti previsti con lafutura riqualificazione dell'ospedale Cazzavillan cheintanto rendiamo operativi». Un quadro dei servizi sulquale, dopo la lettera di saluto del governatore LucaZaia, ha tracciato un bilancio l'assessore regionaleai servizi sociali Manuela Lanzarin. «Nel Veneto cisono 367 strutture per anziani e circa 33 mila personeospitate. Ma stiamo lavorando considerando i nuoviscenari ovvero l'invecchiamento della popolazione el'aumento delle famiglie parentali con una reteterritoriale: nel Vicentino siete stati lungimiranti, è laProvincia più coperta. Ora è in fase di approvazioneil piano socio-sanitario regionale con tre capisaldi:territorio, cronicità e non autosufficienza. Arriverà abreve anche la riforma delle Ipab. E abbiamo attivatoil nuovo fondo di rotazione da 10 milioni perriqualificare strutture come questa». • ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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Raccoltadi farmaciper aiutareil VenezuelaUltimo giorno oggi al Centrogiovanile di Bassano in piazzaleCadorna, dalle 16 alle 19, peraderire alla raccolta farmacidella Caritas per il Venezuela,in gravi difficoltà economiche econ il 52 °%o della popolazione inpovertà anche dopo le ultimeeiezioni, da molti definite"farsa", che hanno confermato ilpresidente Maduro. La raccoltae la spedizione sono gestitedall'associazione Ali onlus

(Associazione latinoamericana inItalia), con il sostegno diCaritas edel Programma di aiutoumanitario per il Venezuela. «Gliospedali lavorano ma mancano imedicinali, anche i più comunicome latachipírina o ifarmaci perbambini, la situazione è moltograve», racconta LorenzinoCavallin, referente Ali perlaprovincia di Vicenza. Si possonodonarefarmaci e presidi sanitaridi ogni genere purché integri, convalidità di almeno sei mesi, non invetro e che non debbano essereconservati in frigorifero. Servonoin particolare antibiotici,antinfiammatori, antidepressivi,vitamine, ipertensivi e protettorigastrici. E'possibile contribuireanche con offerte in denaroall'Associazione Diakonia onlus,braccio operativo della CaritasDiocesana Vicentina, per coprire icosti di spedizione dei farmaci.Info www.caritas.Acenza.it.

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«È nata la casa dei malati invisibili»«È nata la casa dei malati invisibili»«È nata la casa dei malati invisibili»«È nata la casa dei malati invisibili»

Sono state Elisabetta Posenato, mamma di Samuel,e Laura Amatore, moglie di Gaetano, a tagliare ilnastro, insieme alle autorità, del reparto per pazientiin stato vegetativo permanente al centro residenzialeanziani Scalabrin di Arzignano. Samuel, 20 anni,colpito da arresto cardiaco in casa due anni fa, eGaetano, 71 anni, da tre in struttura per lo stessomotivo, sono due degli ospiti del nuovo nucleo dadieci posti realizzato nell'ambito della messa a normae ristrutturazione del blocco B dello Scalabrin, oltre3 milioni di spesa, 1 milione 400 mila dellaFondazione Cariverona e il resto risorse del centroresidenziale. Progetto di riqualificazione datatodicembre 2015, appalto a settembre 2016 e opererealizzate nel 2017, con i collaudi conclusi un mesefa. «Grazie alle autorizzazioni in tempi brevi diRegione, Comune e Ulss» ha sottolineato il direttoreAlberto Anelli, ricordando l'intervento: adeguamentoantisismico del blocco B, realizzazione al primo pianodi dieci posti per stati vegetativi permanenti più dodiciper non autosufficienti, ammodernamento dell'impiantistica,nuovo salone polifunzionale da oltre 250 metriquadrati e un ascensore montalettiga per la casaalbergo. «È stato avviato anche l'iter per attivare alsecondo piano sette posti di hospice per malatiterminali oncologici - ha annunciato Anelli – ma lasfida non è finita, servono risorse per la messa anorma degli altri edifici, per una struttura da 130 postiche eroga servizi come l'assistenza domiciliare e laconsegna pasti». «Questa è la dimostrazione che illavoro di squadra porta risultati importanti – ha dettoil presidente Francesco Mastrotto – un grazie allaFondazione Cariverona e ai tanti benefattori. In primisdalle origini nel 1896 al lascito di SebastianoScalabrin». «Non è stato un percorso facile – haaggiunto il sindaco Giorgio Gentilin – si è rischiato diperdere il finanziamento di Cariverona e anchel'accreditamento della Regione. Un appello allaRegione, per completare la messa a norma, e aicittadini: donate ad un'istituzione storica». «Questointervento si inserisce nell'organizzazione dei servizisul territorio, sempre più importante conl'invecchiamento della popolazione e la cronicità deimalati – ha spiegato il direttore generale dell'Ulss 8

Giovanni Pavesi – qui si amplia con il nucleo stativegetativi permanenti e l'hospice che sarà attivatoentro l'anno. Si tratta dei sette posti previsti con lafutura riqualificazione dell'ospedale Cazzavillan cheintanto rendiamo operativi». Un quadro dei servizi sulquale, dopo la lettera di saluto del governatore LucaZaia, ha tracciato un bilancio l'assessore regionaleai servizi sociali Manuela Lanzarin. «Nel Veneto cisono 367 strutture per anziani e circa 33 mila personeospitate. Ma stiamo lavorando considerando i nuoviscenari ovvero l'invecchiamento della popolazione el'aumento delle famiglie parentali con una reteterritoriale: nel Vicentino siete stati lungimiranti, è laProvincia più coperta. Ora è in fase di approvazioneil piano socio-sanitario regionale con tre capisaldi:territorio, cronicità e non autosufficienza. Arriverà abreve anche la riforma delle Ipab. E abbiamo attivatoil nuovo fondo di rotazione da 10 milioni perriqualificare strutture come questa». • ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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Il Giornale di Vicenza.it - HomeIl Giornale di Vicenza.it - HomeIl Giornale di Vicenza.it - HomeIl Giornale di Vicenza.it - Homedomenica03.06.2018 (02:26)

S. Giuseppe Nadia Moro capogruppo dei DonatoriS. Giuseppe Nadia Moro capogruppo dei DonatoriS. Giuseppe Nadia Moro capogruppo dei DonatoriS. Giuseppe Nadia Moro capogruppo dei Donatori

Nadia Moro, 51 anni, è il nuovo capogruppo delgruppo donatori di sangue di San Giuseppe diCassola, che fa capo all'Ana Monte Grappa. Laresponsabile che, con i componenti del direttivorimarrà in carica per tre anni, è iscritta al gruppo dal1996 e ha donato il sangue ben 58 volte. Le elezioniper il rinnovo del direttivo hanno determinato il cambiodel vertice, passato appunto a Nadia Moro che l'haereditato da Michele Pagnon, il quale rimaneoperativo come vicepresidente, carica questacondivisa con Isabella Zen. Gli altri componenti deldirettivo sono Antonio Chiminello, Cinzia Viero,Claudio Sonda, Daniele Zarpellon, Renato Durigan,Valentino Mosele. I consiglieri che completano ilquadro trainante del gruppo sono Dario Serraiotto,Elita Munerol, Giuseppe Baggio, Luca Visentin,Maurizio Lanza, Mielna Smaniotto, Roberta Mocellin,Rocco Strati, Valerio Santoro, Walter Cavallin.Probiviro è Matteo Ferronato, che per ben 25 anni haoperato capogruppo. Nadia Moro, da sempre moltoattiva, è chiamata a proseguire il compito svolto daMichele Zen, che è stato capace nel triennio del suomandato come capogruppo, a rinvigorire la pattugliadi donatori interessando in modo particolare i giovaniresidenti nella frazione di Cassola. I donatori di SanGiuseppe, sorti nell' aprile 1969 con capogruppoBortolo Silvestri e con l'attuale sede in alcuni localidell'ex Caserma dei Muli a Ca' Baroncello, conta oltre220 donatori con le 36 nuove iscrizioni dello scorsoanno. Le donazioni complessive del 2017 sono state297 e 110 nei primi quattro mesi del 2018.

L.Z.

Altre Associazioni di Volontariato Pagina 15

VicenzaPiùVicenzaPiùVicenzaPiùVicenzaPiùmercoledì30.05.2018 (18:22)

Altre Associazioni di Volontariato Pagina 16

VicenzaPiùVicenzaPiùVicenzaPiùVicenzaPiùmercoledì30.05.2018 (18:22)

Sociale, Manuela Lanzarin: "nuovo fondo per strutture socio-sanitarie conSociale, Manuela Lanzarin: "nuovo fondo per strutture socio-sanitarie conSociale, Manuela Lanzarin: "nuovo fondo per strutture socio-sanitarie conSociale, Manuela Lanzarin: "nuovo fondo per strutture socio-sanitarie conpiù garanzie per corretto uso"più garanzie per corretto uso"più garanzie per corretto uso"più garanzie per corretto uso"

Sociale, Manuela Lanzarin: "nuovo fondo perstrutture socio-sanitarie con più garanzie per correttouso"

| Strutture peranziani non auto-sufficienti e struttureper disabili sarannole destinazioni p-rivilegiate del Fondo

di rotazione da 10 milioni di euro creato dalla RegioneVeneto con il collegato alla legge di stabilità 2018, alfine di conservare e riqualificare immobili adestinazione sociale o sociosanitaria in Veneto. Inquesti giorni la Giunta regionale ha approvato - suproposta dell'assessore al Sociale Manuela LanzarinManuela LanzarinManuela LanzarinManuela Lanzarin - tipologie, criteri e modalità di erogazione del fondo,riattivando così uno strumento finanziario pensatonel 2011 e poi bloccato per anni a causa delleapplicazioni improprie che hanno indotto la Regionead avviare anche procedimenti di revoca.

Il 'nuovo' Fondo regionale, istituito a distanza di seianni dal primo esperimento e con nuovi criteri,interviene prevendendo il rimborso graduale, senzainteressi, del capitale anticipato, oppure conerogazioni a fondo perduto per investimenti edilizidedicati a servizi socio-sanitario sociali. "Inconsiderazione dell'esperienza maturata e delleesigenze prioritarie del Veneto - spiega l'assessore -le risorse disponibili quest'anno saranno destinateper il 60 per cento ad interventi edilizi per anziani nonautosufficienti, per il 28 per cento a strutture perdisabili e per il 10 per cento a progetti innovativi. Laformula del fondo di rotazione, nonostante intoppi ei casi di malagestione verificatisi, resta pur sempreuno strumento efficace per sostenere gli investimentiin sanità e nel sociale, senza ingessare il bilancioregionale in maniera insostenibile."

"Tra i criteri di selezione delle domande la Giunta daràpriorità - anticipa l'assessore - ad enti e soggetti chedimostrino una buona capacità di 'riuscita sociale' delloro progetto e che puntino a migliorare la qualità e i

comfort dell'accoglienza ai loro ospiti. Avranno,inoltre, una corsìa privilegiata nella graduatoria diselezione gli interventi di messa a norma e diadeguamento antisismico, le iniziative di accorpamentotra immobili che miglioreranno le gestione dei servizi,gli interventi che favoriscano l'integrazione lavorativadelle persone disabili e le iniziative che dimostrino lacapacità degli enti pubblici di fare rete conl'associazionismo e il volontariato."

Il finanziamento regionale potrà arrivare a coprire finoall'80 per cento della spesa complessiva, sarannoprivilegiati solo progetti già autorizzati e cantierabili,mentre non saranno ammessi i progetti i cui lavorisono stati conclusi prima di presentare la domandadi accesso al fondo. Inoltre, l'ente beneficiario siimpegnerà a sottoscrivere una fidejussione agaranzia della Regione e a conservare per almeno15 anni la destinazione dell'immobile ad usi sociali e/o sociosanitari.

"La Giunta regionale ha inteso regolare in modo moltorigoroso la concessione dei finanziamenti del Fondodi rotazione - sottolinea l'assessore - per evitare didisperdere finanziamenti pubblici in interventi didubbia efficacia o con altra finalità rispetto a quellasociale e, inoltre, per garantire la sostenibilità delFondo stesso. Non dimentichiamo che si tratta difondo di rotazione, a restituzione programmata:queste risorse, se correttamente impiegate e gestite,potranno alimentare nel prossimo futuro nuovi eulteriori investimenti sociali e sociosanitari."

Giunta regionale del VenetoGiunta regionale del VenetoGiunta regionale del VenetoGiunta regionale del Veneto

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Ok dalla Giunta al documento che ora approda in cornmissione del presidente Boron che annuncia: «In aula a luglio e al voto finale prirna della pausa estiva»

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«Sperimentazione con medici di base assunti,o accreditati, dove la struttura di gruppo non va»Pd: «Un fallimento : si spinge troppo sui privati»

Cristina Giacomuzzo

«Il Piano socio sanitario delVeneto vuole essere un po' co-me un vestito su misura chesi adatta alle diverse esigenzedel territorio. È sartoriale per-ché di qualità, tra i miglioriin Italia, e continua ad esser-lo senza mettere le mani intasca ai veneti e nonostante itagli pesanti ai trasferimentidello Stato». L'assessore re-gionale, il veronese Luca Co-letto, commenta così la RoadMap della salute 2019-2023.A inizio settimana il piano èstato adottato dalla Giunta.Ora approderà in Commissio-ne Quinta presieduta da Fa-brizio Boron (Li sta Zaia)«Entro un mese - dice - contodi licenziare la delibera perarrivare in aula a metà luglio.Il voto finale in Consiglio?Prima della pausa estiva. Poisi partirà con le schede ospe-daliere, cioè le delibere attua-tive del piano, nella speranzache il tassello del nuovo ospe-dale di Padova abbia trovatocollocazione».

IL VALORE AGGIUNTO . Colettoriassume: «Con questo piano- spiega - si recepisce la rifor-ma sanitaria - Azienda Zero eriduzione Ulss - che si tradu-ce in una organizzazione del-la rete ospedaliera in Hub,quelli altamente specializza-ti, e in Spoke, i centri ospeda-lieri periferici. I primi sonostati tarati per fronteggiare icasi acuti con i relativi postiletto: tre per mille abitanti.Lì si resta poco perché la me-dicina consente di operarecon agilità, penso agli inter-venti in laparoscopía. Nel pia-no puntiamo a potenziare larete di sostegno a bassa inten-sità, come le unità riabilitati-ve territoriali o gli hospice.Ma anche a rispondere alleesigenze nuove con una popo-lazione sempre più anziana.L'attenzione è quindi andataai pazienti fragili, pensoall'anziano che va in prontosoccorso per il troppo caldo oper una infreddatura. Ci vaperché quando sta male nonha l'appuntamento con il me-dico di base. E in astanteriaresta ore perché lo scompen-so è un codice bianco e poicomunque richiede un ricove-

Attenzionealle ma lattie rareE autonomiaper l s esafarmaceuticaFABRIZIO BORON'RESIDENTE COMMISSIONE SANITÀ

Sparisconoi med ici d i base

n si pensaai bisogn

o dei croniciSTEFANO FRACASSOCAPOGRUPPO PD IN REGIONE

ro di qualche giorno senza pe-rò essere un acuto. Per que-ste fragilità abbiamo creatoun percorso di accoglienzaad hoc che va realizzato fisica-mente accanto al pronto soc-corso. E per avere un medicodi famiglia a disposizione sulterritorio quando serve dav-vero, sperimenteremo diver-se ipotesi, appunto, a secon-da del territorio. Per esem-pio, con l'assunzione del pro-fessionista, come negli ospe-dali. O, seconda ipotesi, conl'accreditamento, che non sifarà solo per la struttura, maper il singolo dottore che ver-rà pagato non più a pazientecome ora, ma a visita. Infine,ci sono altre realtà dove lasce-remo le cose come stanno per-ché funzionano. Uno dei pun-ti qualificanti? Il manteni-mento del criterio del non li-mite al tetto di spesa per lecure di oncologiche». Ancheper Boron si tratta di un pia-no valido: «Dove non funzio-nano le medicine integrateva ripensata l'azione, magaricon l'assunzione del medico.

Il rapporto con il privato? Ilsistema pubblico è la base. Ilprivato subentra dove non ar-riva il servizio sanitario. Sia-mo lontani dal modello Lom-bardia: qui i privati sono sele-zionati e sono richiesti stan-dard molto alti. Il piano poi èattento alle malattie rare: in-viterò in audizione un ricerca-tore dell'Azienda ospedaliera

di Verona che dimostrerà co-me una cura mirata in ambi-to Sla crei un risparmio in de-naro enorme. Per farlo inquel campo, come in altri, pe-rò serve una rivisitazione del-la commissione dei farmacianche a livello territoriale, inlinea con quanto richiestonell'autonomia dal Veneto.Un punto politico, certo, madi peso».

I PUNTI NERI. Claudio Siniga-glia e Stefano Fracasso (Pd)sono preoccupati: «Con que-sto piano i medici di medici-na generale spariscono, ilcoordinamento tra servizi so-ciali e sanitari si sbilancia ver-so i privati e si apre un'enor-me punto interrogativo sulnumero di ospedali che conti-nueranno a rimanere attivi.Di più. Si sancisce il fallimen-to degli obiettivi di gestionedella cronicità che erano pre-visti nel Piano 2012-2016».Il giudizio insomma è forte-mente negativo: «È sconcer-tante - continuano - la possi-bilità che il piano dà ai priva-ti accreditati di gestire le me-dicine di gruppo, di fatto insostituzione dei medici di ba-se. E ancora. Le Ipab, semprein attesa della riforma, ver-ranno ridotte ad una per di-stretto senza pensare ai biso-gni della cronicità e dei cen-tri di servizio per anziani peri quali stiamo preparando unapposito Libro Bianco». •

O RIPRODN2IONERISERVATA

Segnalazioni Pagina 18

STRUTTURE. Anni di stop, ora Venezia ci riprova

Non autosufficientie disabili: riparteil Fondo di rotazioneLa Regione stanzia 10milioni ma applica regolenuove che evitino altri casicome la birreria Ca'Robinia

..............................................................................VENEZIA

«Strutture per anziani nonautosufficienti e per disabi-li»: sono queste, segnala laRegione, le destinazioni privi-legiate del Fondo di rotazio-ne da 10 milioni creato con il"collegato" alla legge di stabi-lità 2018 per conservare e ri-qualificare immobili a desti-nazione socialero sociosanita-ria. Ora la Giunta - su propo-sta dell'assessore ManuelaLanzarin - ha approvato «ti-pologie, criteri e modalità dierogazione del fondo, riatti-vando così uno strumento fi-nanziario pensato nel 2011 epoi bloccato per anni a causadelle applicazioni impro-prie» che hanno portato an-che a revoche dei soldi (il rife-rimento è alla nota vicendadella birreria Ca' Robinia ri-cavata nel Trevigiano confondi regionali per il sociale).

«Il `nuovo' Fondo regionale,istituito a distanza di sei annidal primo esperimento e connuovi criteri - rimarca la Re-gione - interviene preveden-do il rimborso graduale, sen-za interessi, del capitale anti-cipato, o con erogazioni a fon-

Nuovi fondi per le strutture

do perduto per investimentiedilizi dedicati a servizi so-cio-sanitario sociali». L'asses-sore Lanzarin specifica che lerisorse potranno coprire finoall'80% delle spese (con fide-jussione a garanzia della Re-gione) e saranno destinate il60% a interventi edilizi peranziani non autosufficienti,il 28% a strutture per disabilie il 10% a progetti innovativi:«La formula del fondo di ro-tazione, nonostante intoppi ei casi di malagestione verifica-tisi, resta pur sempre unostrumento efficace per soste-nere gli investimenti in sani-tà e nel sociale, senza ingessa-re il bilancio regionale in ma-niera insostenibile».Priorità ad enti che dimo-

strino `riuscita sociale', a in-terventi di adeguamento anti-sismico e a iniziative perl'integrazione lavorativa del-le persone disabili.

Segnalazioni Pagina 19

Confermato il servizio-15

r717 9 cniedono

e

aiutoallo sportellodedicato alle donneI colloqui di consulenza effettuatiin un anno sono stati ben 110Donne in difficoltà, lo Spor-tello "Rete donn@" di Isolafunziona e si conferma. È ilmomento dei bilanci per ilservizio attivato dal Comune.Solo l'anno scorso, nel 2017.sono state 179 le donne chehanno chiesto aiuto e sonostati 110 i colloqui di consu-lenza specifica. E proprio lacollaborazione costante tralo sportello e l'ufficio servizisociali a permettere la proget-tazione congiunta e l'attiva-zione di percorsi individualidi supporto nelle situazionipiù gravi. Supporto fonda-mentale per la riuscita delleattività è quello del GruppoVolontarie.

Si tratta di donne formateper offrire momenti di benes-sere e attività di sensibilizza-zione nel territorio. Attual-mente il gruppo è formato dasette volontarie, che lavora-no per far conoscere al territo-rio gli obiettivi e le attivitàdello Sportello.

Il servizio, aperto il martedìdalle 13 alle 16 in Comune, of-fre un sostegno per tutte ledonne senza distinzione di re-sidenza, età o etnia e si impe-gna a seguire e supportaregratuitamente le situazioniin cui è utile avereconsulen-

II municipio in rosa.K:z.

za e appoggio.Negli orari d'apertura è pre-

sente in sede un'educatriceche si occupa dell'accoglien-za, dei rapporti con il territo-rio e con gli uffici comunali, eche collabora con il gruppovolontarie. Inoltre, su appun-tamento, vengono organizza-te consulenze con una psico-loga psicoterapeuta e conl'avvocato. Lo Sportello Retedonn@ può essere contatta-to chiamando lo0444.599156 (sempre il mar-tedì dalle 13 alle 16) o l'Uffi-cio Servizi Sociali del Comu-ne. • K.Z.

D RIPRRUZIONERISERVAtA

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FONDAZIONE CARIVERONA. Quattro i progetti vicentini sui dodici presentati a cui l'ente eroga 4 milioni e mezzo di euro

Arrivano i contriti reti dei. soci uLe proposte riguardano famiglienel disagio, anziani e adolescentiIl cda della Fondazione Cari-verona ha deliberato il soste-gno ai 12 nuovi progetti sele-zionati dal bando Welfare &Famiglia, presentati il 9 mag-gio al Teatro comunale, impe-gnando completamente ilbudget disponibile di 4,5 mi-lioni di euro. I progetti fannoparte di una seconda fase delbando Welfare & Famiglia.Dopo una prima selezione di14 progetti, avvenuta a no-vembre, la Fondazione ha in-

I DI EURO EROGATIAl PROGETTI VICENTINIUlss7Pedemontana,associazione Rindola,cooperativa Pedagogika,cooperativa Papa GiovanniXXIII sono gli enti vicentiniche hanno presentato iprogetti illustrati, con glialtri otto, nel corso di"Welfare on stage"

zioni a problemi nuovi delwelfare con risposte coese,che coinvolgano in rete quin-di più soggetti».

Quattro i progetti vicentini:"Tessitori di Voci", presenta-to dall'Ulss 7 Bassano (780mila euro di contributo), pun-ta al sostegno alle famigliecon figli che presentano diffi-coltà sociali, familiari o for-me di disagio emergenti, conun nuovo modello di acco-glienza e di presa in carico diadolescenti problematici.

La cooperativa sociale Peda-gogika ha presentato "Se-nior-mente" (200 mila eu-ro), progetto triennale dedi-cato all'invecchiamento atti-vo, al supporto della non au-tosufficienza e ai caregiver.

"Reti di comunità sul territo-rio vicentino" è il progetto ela-

borato dalla cooperativa so-ciale Comunità Papa Giovan-ni XXII (230 mila euro), peraffrontare il problema del di-sagio minorile, in tutte le sueaccezioni come la difficoltàdi relazione e rispetto delle re-gole, uso sostanze psicotropee alcol, bullismo e autolesio-nismo, rischi nell'utilizzo del-le nuove tecnologie (cyber-bullismo e sexiting).

Infine, l'associazione Impre-sa sociale Rindola ha presen-tato il progetto triennale "An-ziani in azione" (200 mila eu-ro), che ha come obiettivo ilcontrasto all'isolamento do-vuto ad una fragilità cogniti-va, con la strutturazione diuna rete permanente per ilcoordinamento delle risorseterritoriali. o

fatti valutato meritevole ac-compagnare un secondogruppo di partecipanti nelmedesimo percorso. «Siamosoddisfatti - commenta il pre-sidente della Fondazione,prof. Alessandro Mazzuccodel percorso intrapreso con ilbando Welfare & Famiglia. Iprimi risultati ci sono parsiincoraggianti. Siamo convin-ti della necessità che le propo-ste che sosteniamo debbanoavere la capacità di dare solu-

©RIRROÜNZIONE RISERVATA

La presentazione dei progetti al Ridotto del teatro Comunale

Segnalazioni Pagina 24

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L` I ROSA. In duomo l'ultimo saluto al 62enne deceduto al termine del corso di nuotoTrIL -]E

rotezione ci 40vtLe a Franco AlessioLa P«.r arai ancora tanto per tutti i»Un lungo e composto cordo-ne formato dalla Protezionecivile ed associazione nazio-nale carabinieri , ha atteso ilferetro di Franco Alessio, 62anni , deceduto a causa di unmalore improvviso dopo laconsueta nuotata in piscina aRosà. Ieri , il duomo di Rosa,ha contenuto a stento coloroche hanno voluto dare l'ulti-mo saluto alla colonna por-tante della Protezione civilerosatese . Alessio era molto at-tivo in paese e uno sportivoamante della montagna. "Le Un'immagine dei funerali

ultime parole di Franco allamoglie sono state di confor-to, tranquillizzandola che tut-to sarebbe andato per il me-glio ha ricordato durantel'omelia don Andrea Peruffo,già cappellano di Rosà, cheha concelebrato il rito fune-bre assieme al parroco monsi-gnor Angelo Corradin e adon Alex - e siamo tutti smar-riti da questa partenza cosìimprovvisa. Ma nulla potràmai separarci dal suo amore,perché i legami che abbiamocostruito con lui, non finisco-

no oggi, bensì continuano».Alla cerimonia funebre era-no presenti anche il sindacoPaolo Bordgnon assiemeall'amministrazione comuna-le. Le testimonianze degliamici della Protezione civilehanno voluto essere solo unsemplice grazie. «Tutto quel-lo che hai fatto e che sicura-mente farai ancora è esem-pio di dedizione al prossimo- lo salutano gli amici ab-biamo passato anni intensi-Pensa a noi da lassù». • E.R.

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Segnalazioni Pagina 26

Un milione di curo per "valorizzare" gli anziani

VENEZIA L'anno scorso l'approva-zione della legge per l'invecchia-mento attivo, adesso la presenta-zione del Piano triennale e unaserie di bandi che aspettano ilvia libera del consiglio regionaleper essere pubblicati. In ballo labellezza di un milione di europer valorizzare la "terza" e la"quarta" età come risorsa per lasocietà veneta. E non solo per fa-re i "nonni vigili". «Siamo la pri-ma Regione in Italia ad attivarcisu questo fronte», ha sottolinea-

" INVECCHIAMENTOATTIVO 99: L 'ASSESSORELANZARINHA PRONTI I BANDIRIVOLTI A COMUNISCUOLE E ASSO

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to l'assessore regionale al Socia- le, civile e culturale».le, Manuela Lanzarin, che lune-dì scorso ha portato all'approva- LE AZIONIzione della giunta il Piano trien- Destinatari del piano sono inale per l'invecchiamento atti- comuni, le Ulss, i centri servizi evo.

I DATI"Anziano", del resto, non è

più sinonimo di "vecchio". In Ve-neto ci sono 155 over 65 ogni 100giovani, destinati a diventare240 tra quarant'anni. «L'aspetta-tiva di vita continua ad aumenta-re grazie a un migliore approc-cio sanitario e ai progressi dellascienza - ha detto Lanzarin - el'invecchiamento non coincidepiù solo con una condizione difragilità e di non autosufficien-za. Il piano intende valorizzareuna fascia sempre più numero-sa di popolazione che dispone di"tempo liberato dal lavoro" eche, quindi, può essere attiva-mente partecipe, offrire disponi-bilità, trasferire ai giovani pro-fessionalità e competenze, esse-re protagonista della vita socia-

le strutture residenziali, scuolee università, associazioni e il piùvasto mondo del non profit: tuttipotranno concorrere, elaboran-do progetti e sostenendo iniziati-ve già in atto, a promuovere ilcoinvolgimento diretto dei citta-dini "meno giovani" e a stimolar-ne forme di impegno e di valoriz-zazione. La dotazione finanzia-ria del piano ammonta, per que-st'anno, a un milione di euro, ri-servato per il 15 per cento a ini-ziative rivolte alla salute e all'au-tonomia, e per il restante 85 percento dedicato a favorire la par-tecipazione sociale. Tre le lineedi intervento previste dal piano:la salute e il benessere; l'occupa-zione e la formazione per chi èancora nel mercato del lavoro; e,infine, la partecipazione attivaalla vita della comunità.

I vigili urbani con la telecameraIl Comune di Padova schiera 100 "vigili Robocop" percontrollare la stazione e i quartieri più problematici. Unamicrotelecamera piazzata all'altezza del petto degli agentida attivare quando l'intervento lo richiede.

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Segnalazioni Pagina 27

BERTESINA

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® e ne fice zaIl loro sogno era una seratain cui suonare tutti assieme.Stasera lo realizzeranno conun dj set a venti mani, il cuiricavato sarà devoluto in be-neficenza.

Questa sera dalle 19 alle 24la parrocchia di Bertesinaospiterà "Tuonica", una sera-ta tutta a base di musica dan-ce, house e tecno, di cui saran-no protagonisti 10 deejay chesi alterneranno al mixerognuno per una quarantinadi minuti. In consolle si susse-guiranno Ricky Animation,Ghiro, Marza, Andrew, Cef-fo, Gianmaria Veronese, Ga-bry C, Kabubi e Andrea Dp,ma, per venire incontro an-che ai più piccoli, IacopoMutterle intratterrà i bambi-ni con animazioni.Tutto il ricavato di bevande

e panini venduti sarà conse-gnato alla parrocchia, che lodevolverà a un'associazioneche si occupa di assistere lefamiglie in difficoltà, tra le al-tre cose pagando le bollette,le rette delle mense o l'iscri-zionealle attività sportive deifigli.

«Abbiamo sempre volutoorganizzare una serata tuttiassieme e finalmente ne ab-biamo avuto la possibilità -afferma Ricky - Abbiamoscelto di suonare gratuita-mente in modo che gli orga-nizzatori potessero devolvereil più possibile alla parroc-chia, adesso speriamo che cisia una partecipazione moltoampia». • M.E.B.

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Segnalazioni Pagina 28

UI A I T . I dipendenti dell'azienda di via della Scienza peri 100 annidi Nicola Amendunie '10

Ore di lavoro m beneficenzaLa Valbruna per gli ammalati

La Fondazione San Bortolo onluscreerà una sala operatoria ibrida

Federico urzio

Un regalo di compleannoinatteso che in prospettiva èdestinato ad aiutare chi sof-fre. I protagonisti di questastoria di solidarietà vicentinasono almeno tre. Ci sono i di-pendenti delle Acciaierie Val-bruna, tra operai, quadri, diri-genti. C'è Nicola Amenduni,"l'ingegnere" come lo chiama-no in fabbrica, che ha dedica-to all'industria di viale dellaScienza gran parte della suavita e ha contribuito a farneun punto di riferimento inter-nazionale nel campo della si-derurgia. E c'è Giancarlo Fer-retto, che da tempo guida laFondazione San Bortolo on-lus, associazione sulle cui lo-devoli iniziative a favoredell'ospedale cittadino moltosi è detto e scritto.

La storia è questa. I14 aprileAmenduni ha tagliato il tra-guardo del secolo di vita. Co-sì cosa hanno pensato i suoioltre 1.100 dipendenti impie-

gati nello stabilimento dellacittà? Semplice: ognuno di lo-ro ha offerto ore di lavoro,che si sono tradotte in unasomma già al netto delle tas-se. In altre parole hanno stac-cato un assegno di 17.798,59euro da devolvere alla Fonda-zione San Sortolo affinchéquesta impiegasse i soldi inun progetto di salute pubbli-ca. Il che è avvenuto sotto for-ma di regalo proprio adAmenduni.Il perché è prestodetto. L'ingegnere è stato edè tuttora uno dei motori dellaFondazione. Così i dipenden-ti delle Acciaierie Valbrunahanno pensato che questofosse il modo più significati-vo e apprezzato per celebrarel'anniversario, abbracciandoe seguendo l'esempio diAmenduni. E così è stato. Vadetto anche che nello stessoarco di tempo in cui operai,quadri e dirigenti erano im-pegnati in questa iniziativa,gli stessi promuovevano an-che due raccolte fondi a favo-re delle famiglie in difficoltà.

La cerimonia con la consegna dell'assegno da 17 mila giuro. F:M.

L'assegno è stato consegna-to martedì, a conclusione diuna breve cerimonia. I rap-presentanti delle Rsu hannoofferto l'assegno all'ingegne-re, che l'ha girato a sua volta aGiancarlo Ferretto. «Questisoldi - ha detto il presidente

contribuiranno a realizzareentro due anni un progettoambizioso. Serviranno per ac-quistare tecnologie e stru-menti destinati alla creazio-ne di una sala operatoria ibri-da». Cosa sia quest'ultima èsempre Ferretto a spiegarlo.«Le tecnologie che sarannoacquistate permetteranno dieseguire ulteriori esami du-rante l'intervento senza spo-stare il paziente in altre sale.In questo modo si accelere-ranno i tempi dell'operazio-ne». L'altro messaggio che ar-riva dalla Fondazione per laRegione è lineare. Vicenza siconferma ancora una voltacome una delle città del Vene-to più sensibili e virtuose inmateria di sanità pubblica.Una delle altre sfumature

di questa vicenda interessa idipendenti delle AcciaierieValbruna, che in tema di soli-darietà hanno rinunciatoquesta volta alla tradizionalediscrezione. «Ci piacerebbeessere modello per altri im-prenditori e gruppi di dipen-denti. L'idea è incrementarele iniziative destinate a mi-gliorare la qualità delle strut-ture dell'ospedale di Vicen-za», hanno spiegato le Rsu. •

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Coni soldi raccolti saio realizzata una sala operatoria ibrida

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SA ITA° E stato rinnovato l'accordo che vede protagonisti l'Ulss 8 Berica, la Fondazione Zoé e il centro di produzione teatrale La Piccionaia

Voce e ascolto, medicine per l'Tre reparti dell'ospedale S. Bortoloospiteranno i lettori volontari cheproporranno ai pazienti i classicida Omero a Calvino, a Harry Potter

Franco Pepe

Basta una voce per placarel'ansia della sofferenza, lapaura della solitudine, il ter-rore del buio. Basta una voce,alta, bassa, dolce, suadente,per sentirsi liberi di volarefuori dal ghetto della malat-tia. Il libro come medicinaper chi è ricoverato. Classici,racconti brevi, favole. Ome-ro, Garcia Márquez, Calvino,Maupassant, Karen Blixen ol'Harry Fotter di Rowling. Labiblioterapia in ospedale percombattere l'isolamento, latensione. Un progetto diascolto e di lettura fra umane-simo e psicologia sullo sfon-do di un reparto di pediatria,di una carrozzina per invali-di, di un rene artificiale, perregalare parole di energia,mantenere un contatto con ilmondo, a far scorrere più ve-loce il tempo, a portare lonta-no dove la vita riacquista isuoi ritmi quotidiani.

La book therapy esiste. L'hainventata lo psichiatra galle-se Neil Frude e il NationalHealth Service, il Ssn inglese,la riconosce come scienza cli-nica. A Vicenza i "tessitori divoce" operano da 6 anni.L'idea di Carlo Presotto, di-rettore artistico della compa-gnia teatrale "La Piccionaia",

come filo nascosto che uniscepazienti, familiari, operatorisanitari, e strumento per for-mare una nuova generazionedi volontari, è stata sposatadalla Fondazione Zoé, el'Ulss 8 l'ha sperimentata conrisultati che ora inducono aproseguire ead ampliareun progetto ingrado di crea-re empatia emigliorare lostato di salute.Vicenza, an-

zi, è diventatacapofila di un"movimento"di "tessitori"

«Vicenza si confermaantesignana su moltifronti». Il dg GiovanniPavesi commenta così losviluppo di un progettoche unisce, in una originalepartnership, sanità eteatro. «L un modo diversodi prendersi cura delmalato - spiega ilsegretario generale della

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che ha messo radici anche aSantorso, Mira, Mestre, Ber-gamo, Milano, oltre che nelleIpab beriche. Insomma, unpensiero illuminato che, gra-zie a Presotto, si è solidificatoin una rete di volontari, oggi54 in continua crescita, stu-denti e pensionati usciti daun laboratorio formativo cheè come un'iniziazione alla let-tura relazionale, giovani di16 anni e anziani di 70 cheapprendono l'arte del lin-guaggio verbale ma anchedell'ascolto, e si riuniscono.poi, periodicamente per un"debriefing" che consente dicondividere ed elaborareun'esperienza speciale, in cui

Fondazione ZoéMariapaola I3iasi -. Lacomunicazione comegesto gratuito disolidarietà in una"reciprocità di azione». PerCarlo Presotto, direttorede "La Piccionaia", con i"tessitori di voce" il teatrosi riappropria del suo ruoloprincipe, «costruire legamisociali». E il paziente -racconta il formatoreMatteo Balbo -- ascoltandole storie narrate riesce aposare gli occhi oltre lemura dell'ospedale. Ilfeedback é semprepositivo». F.R.

11

kar axnlio, nædirinc fær I;mima

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E dimostrata l'efficacia della lettura alle persone costrette al ricovero in ospedale . FOTO D'ARCHIVIO

dai degenti si riceve moltopiù che dare, e si raccoglie unbagaglio di emozioni che dan-no senso e colore alla vita, la-sciando ricordi che scaglianodentro raffiche di sentimen-ti. Le letture, una volta al me-se o più volte la settimana, inpediatria, emodialisi, riabili-tazione. Le narrazioni davan-ti a bambini, uomini e donnecon i reni che non funziona-no più e hanno bisogno diuna macchina per depurareil corpo, ragazzi reduci da in-cidenti che si portano addos-so i segni di gravi lesioni cere-brali.

Ieri mattina al San Bortolo

il rinnovo dell'accordo dinan-zi ai (tanti) protagonisti diquella che in fondo restaun'avventura teatrale trasferi-ta su una scena reale, qual-che volta anche drammatica,in cui convertire il dolore inserenità. A dare, una voltatanto, volto ed anima, a"tessi-tori" che amano portare avan-ti sotto traccia, per non snatu-rarlo, questo particolare im-pegno fatto di lessici, suoni esguardi muti, il dg GiovanniPavesi, il segretario generaledella Fondazione Zoé Maria-paola Biasi, il direttore dellePiccionaia (anche coordina-torenazionale di questo pro-

getto) Presotto, il 'formato-re" Matteo Balbi, alcuni vo-lontari, la responsabiledell'emodialisi AlessandraBrendolan.«Ascoltare - è il comento

del primario di riabilitazionefunzionale, Giannettore Ber-tagnoni stimola i circuitinervosi, aiuta il recupero».«Serve a riportare normalitàdove non c'è», aggiunge il col-lega di pediatria MassimoBellettato. «È un social diqualità - osserva il primarionefrologo Claudio Ronco - ,fa parlare in "malatese", nonin "medichese"». •

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Consegna di un fondo di solidarietàC, oúuío ai terremotatí

Studenti •

perunadonaáoneAvviato progetto per sostenerei coetanei marchigiani di Tolentino

I I sindaco Armiletti, studenti gemellati e loro accompagnatori . MA.BI.

Il consiglio comunale dei ra-gazzi dell'istituto comprensi-vo Roncalli hanno incontra-to gli studenti della scuola Lu-catelli di Tolentino, comunemarchigiano colpito dal terre-moto nel 2016. L'appunta-mento si è svolto nel paesedella provincia di Macerataper dare il via al "Progetto dicondivisione Dueville-Tolen-tino", nato dallo spunto offer-to dal comitato genitori diDuevïlle. L'iniziativa preve-de un rapporto epistolare trai ragazzi, già avviato. Inoltreverranno individuate le finali-tà dei contributi messi a di-sposizione da comitato geni-

tori e amministrazione comu-nale, per un totale di 3.000euro da stanziare a favore delpaese interessato dal terre-moto,attraverso il confrontodelle proposte dei ragazzi. Loscorso fine settimana 18 stu-denti duevillesi hanno cono-sciuto i loro coetanei di Tolen-tino, accompagnati dalle do-centi Beatrice Maderni e Ma-ria Rosa Carpentieri, dal pre-sidente Gianluca Valente edal vice presidente del comi-tato genitori Laura Rossato,dal sindaco GiusyArmiletti edall'assessore all'istruzioneMarisa Binotto. • MA.®I.

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PREVENZIONE. Oggi la giornata senza tabacco00 e

Listituto Montagna9'& eioma glí studentìper díre no al fumoSessanta "educatori" hannogestito lezioni in tutte le classiIl Montagna ha dichiaratoguerra al fumo. Quaranta-due classi coinvolte e sessan-ta studenti nel ruolo di "for-matori"sono il risultato di unprogetto di educazione sani-taria che ha visto gli alunnicoinvolti in incontri con onco-logi, cardiologi, pneumologie con le associazioni di dona-tori di sangue, midollo e orga-ni (Fidas, Admo e Aido . «]ragazzi sono diventati a lorovolta donatori e si sono sotto-posti ad uno screening di pre-venzione grazie alla disponi-bilità di medici ed infermieridell'associazione Amici delcuore di Vicenza - spiega Gio-vanna Boatta, docente e refe-rente del progetto - La scuolaha affrontato il tema delle di-pendenze con la metodolo-gia della "peer education"che ha permesso di formarein quest'anno scolastico circasessanta studenti, metà deiquali ha svolto un percorsoformativo sul fumo di tabac-co e sulle dipendenze in gene-re, l'altra metà si è specializza-ta nella prevenzione all'Aids,alle malattie sessualmentetrasmesse e più in generale,nella sessualità responsabi-le». Un itinerario formativodi 50 ore tenuto da un teamdi educatori, Francesco Bet-tiol dello Spes AsI 8 Berica,Antonella Ramina e Albina

Oggi la giornata senza tabacco

Dani assistenti sanitarie delSisp, seguito da lezioni tenu-te in tutte le classi e gestitedai "peer educator" che han-no toccato temi caldi come ilfumo in età giovanile. «Dauna decina d'anni il Monta-gna ha avviato questo dialo-go educativo sul tema dellatutela della salute - aggiungeBoatta - Dalle prime quattrostudentesse nell'anno scola-stico 2009/2010 si è arrivatia formare oltre un centinaiodi peer». Oggi, Giornata in-ternazionale senza tabacco,saranno gli alunni ad essereprotagonisti con video, cartel-loni, interviste, momenti diconfronto . o AN.MA.

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SCUOLE Positivo il progetto sperimentale

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I docenti presentano i lavori svolti nei quattro istituti. AN.MA.

"uattro istitutil'alternanza

s e dis s •

Scenografie, sculture e quadricreati in percorsi personalizzati

Anna Madron

Scenografie in 3D, sculturein gesso che si trasformanoin nidi per uccelli, acquerellide "Il re leone", tavole appa-recchiate a regola d'arte.Quattro esperienze diverse,un denominatore comune ov-vero un percorso di alternan-za scuola-lavoro sperimenta-le, pensato per gli studenticon disabilità media e grave.All'istituto Canova si sono ti-rate le fila di un progetto pilo-ta partito quest'anno in quat-tro scuole - Canova, Boscar-din, Montagna e Da Schio -grazie al coordinamento diOrientainsieme. «E il primopercorso costruito sulle esi-genze degli studenti in diffi-coltà che altrimenti rischia-no di rimanere ai margini dal-le attività di alternanza», haesordito la referente di Orien-tainsieme, Barbara Olper,precisando che l'accordo pre-vede di sviluppare esperien-ze che possano essere replica-bili il prossimo anno scolasti-co oltre che servire da esem-pio per altre scuole. Olper haprecisato che dal Ministeronon è arrivato alcun tipo difinanziamento, eppure il nu-

mero dei ragazzi con difficol-tà fisiche e mentali è alto.«Tra città e provincia gli

alunni certificati sono 3.695di cui il 36%a è rappresentatoda disabili gravi. Per questigiovani un percorso persona-lizzato è fondamentale - haspiegato il dirigente dell'Uffi-cio scolastico provinciale, Ro-berto Natale - ma per gli inse-gnanti attuarlo non è sempli-ce». Ci sono riusciti i quattroistituti della cittadella favori-ti dal fatto di trovarsi a pocadistanza l'uno dall'altro.«Un'esperienza di grandespessore umano e una lezio-ne di vita per tutti noi da par-te dei ragazzi coinvolti», hafatto presente il preside delCanova, Domenico Caterino.Allievi e docenti hanno illu-strato i lavori portati a termi-ne: "Ventimila leghe sotto imari" (Canova) raccontatocon disegni di pesci e stranecreature marine, le gocce digesso dipinte destinate al par-co del Sojo di Lusiana (Bo-scardin), il laboratorio pitto-rico sul Re Leone (Monta-gna), la preparazione di caffèe cappuccini e l'apparecchia-tura della tavola a regolad'arte (Da Schio). •

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Da domani Abilitante social fest promossa da Piano Infinito

Undici giorni di eventiFattoria sociale in festa.In calendario anche concerti, convegni e cene a tema«Eventi che rendono l'inclusione ricca dì significato»

Antonella Fadda

Undici giorni di festa, 12 con-certi, 12 spettacoli teatrali ereading, sei cene e pranzi atema, otto laboratori artisticie creativi, quattro convegni,due palchi e sei Comuni pa-trocinanti. Sono alcuni deinumeri dell"`Abilitante So-cial Fest", organizzato dallacooperativa sociale "Piano In-finito" che si terrà da domanial 10 giugno nella fattoria so-ciale Massignan di Brendola.

E saranno tanti gli appunta-menti che spazieranno dallamusica a 360 gradi al caba-ret, dalle serata con cucina atema fino ai laboratori chetratteranno diverse temati-che.«Anche quest'anno il pro-

gramma musicale, artistico egastronomico è di grande li-vello - osserva il presidentedella cooperativa, GiuseppeStrano -. E poi ci sono le no-stre differenze, quelle pli-co-fisiche che in questa festasi mettono alla prova e rendo-no inclusione una parola ric-ca di significati. Perché noi cicrediamo».Il programma prevede do-

mani alle 19.30 apertura de-gli stand gastronomici e alle

La fattoria sociale Massignan

21 "Un'isola al di là delle nu-vole", saggio di Palestra Vitamentre sabato è previstala ce-na dei popoli, su prenotazio-ne, cabaret da campo e ballipopolari; alle 21.45 The Twi-sters, concerto rockblues. Sa-bato la festa inizierà dal po-meriggio con animazione acura della compagnia Circon-diamoci, seguirà la grigliatagiamaicana e poi musica rag-gae e dj set.

Domenica, invece, alle 7 delmattino è in programma il ri-sveglio in fattoria con NuvoleBarocche e FaberAntiqua, se-guirà il pranzo sociale e dalle

18.30 aperitivo in musica pa-lustre, a cena con Emergen-cy, su prenotazione, teatro ela serata continuerà conL'impossibile Banda degli Ot-toni-Giastadagio. Lunedì al-le 18 si terrà un laboratoriocon la tecnica del carboncinoaperto a tutti e alle 21 Cinepa-picchio mentre martedì findalla mattina incontri con ladanza, laboratori di pitturaed acquerello rivolto in parti-colare alle cooperative cheoperano con i disabili mentrein serata a salire sul palco sa-ranno Irene Brigitte Band everrà proiettato un contribu-to video di Moni Ovadia.

Il festival poi proseguirà neigiorni successivi con numero-si altri appuntamenti. Lama-nifestazione ha il patrociniodei Comuni di Brendola,Montecchio, Montebello, Al-tavilla, Sarego e Lonigo, econ la collaborazione di 25 as-sociazíoni fra cui l'associazio-ne Maioris. La cooperativasociale è attiva, a Montec-chio, Brendola e Montebello,da oltre 20 anni e si occupa dipersone con disabilità psicofisiche e minori. È compostada 55 soci che seguono quoti-dianamentecirca 80 disabilie 14 minori. •

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Due buone notizie perla sanità dei vicentini

Due buone notizie. Chiude be-ne il bilancio 2017 dell'Ulss 8,il primo veramente unificatodopo la fusione fra l'ex Ulss 6di Vicenza ed l'ex Ulss 5 Ove-st Vicentino.

La 8 Berica, diretta da Gio-vanni Pavesi, si piazza fra leUlss virtuose del Veneto, nonha bisogno di piani di rientroné di aiuti supplementari an-che ingenti, come è avvenutoper altre aziende, per coprireperdite che non ha fatto.

I numeri sono di assoluto ri-lievo, oltre che in equilibrio vir-tuoso. Un budget di 946 milio-ni, una ventina in più rispettoal 2016, che fa dell'Ulss 8, for-te di 6 mila dipendenti, la pri-ma azienda per volume eco-nomico e forza-lavoro. Un uti-le di 103 mila euro. E altri 11milioni risultano accantonatidall'Azienda Zero ma riserva-ti di diritto a Vicenza per gliinvestimenti pianificati per il2018. Un finanziamento chetornerà parecchio utile al dgPavesi.Anzi, unendo questi 11 milio-

ni ai 20 che il dg può lasciarenel salvadanaio della tesore-ria aziendale - dopo l'ormai

quasi compiuto passo indie-tro su l sesto lotto - la Berica siritroverà un prezioso tesoret-to con cui comprare attrezza-

ture e far fronte a lavori straor-dinari."Sono soldi - spiega Pavesi

- che ci consentiranno di pro-

seguire nei prossimi annil'aggiornamento tecnologi-co. Primi impegni in program-ma le nuove sale operatorie,la nuova centrale di sterilizza-zione, l'acquisto di una seriedi strumentazioni fra cui 15ecografi. Le sensazioni per ilfuturo sono buone".All'Ulss 7 si chiude, invece,

positivamente la vicenda del-la costruzione del nuovoospedale di Asiago con la fir-ma dell'accordo e la conse-gna del cantiere.

E il dg Giorgio Roberti assi-cura che i lavori terminerannoentro il 2018 e che a maggiodel 2019 l'ospedale, dopol'installazione di attrezzaturee arredi, sarà pronto per inizia-re l'attività operativa.

Il complesso sarà dotato di105 posti letto (oltre a 6 diospedale di comunità) e ga-rantirà un servizio di urgenzama anche specialistico ad al-to livello per una serie di bran-

che mediche e chirurgiche, insintonia con Bassano e a be-neficio di tutta la popolazionedell'Altopiano.

Un momento molto atteso euna svolta importante per unterritorio che, perla sua tipolo-gia, la sua conformazione, lasua vocazione turistica, e perla domanda di salute, avevabisogno di un ospedale mo-derno e tecnologicamenteavanzato.

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LA GIUNTA VENETA APPROVA IL NUOVO PIANO SOC I O-SAN ITARI O

Ieri la Giunta regionale ha ap-provato il nuovo piano sociosanitario regionale per il2019-2023. Ora il disegno dilegge passa al Consiglio re-gionale per la prosecuzionedell'iter. Il piano conferma inumeri e l'organizzazione de-gli ospedali hub e spoke equanto stabilito dalla riformache ha istituito l'azienda zeroe ridotto il numero delle Ulssda 1 a 9. Particolare attenzio-ne viene riservata ai temi delterritorio, della cronicità e del-

renziata" e, in materia di tute-la della salute, riconosce ulte-riori forme di competenza eautogestione.

Il profilo dei bisogni assisten-ziali dei veneti viene affronta-to con un'analisi dedicata anumerosi ambiti: impatto del-lo scenario epidemiologicosulla domanda dei servizi sa-

la non autosufficienza, men- mento all'accordo prelimina- nitari; promozione della salu-tre si ribadisce la scelta strate- re sottoscritto con il governo te e prevenzione dei fattori digicadi una forte integrazione nazionale il 28 febbraio scor- rischio; salute della donna etra sanitario e sociale. so, che introduce uno spazio del bambino; percorso del pa-

Nel piano si fa anche riferì- regionale di"autonomiadiffe- ziente in ospedale; presa in

carico della cronicità per in-tensità di cura e di assisten-za; malattie rare; salute men-tale; integrazione socio-sani-taria; governo del sistema edelle aziende; governancedel patrimonio informativo;governo della farmaceutica edei dispositivi medici; politi-che per il personale; gestionedelle risorse finanziarie e stru-mentali; ricerca, innovazionee valutazione delle tecnolo-gie sanitarie; rapporti conl'università.

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Fondo di rotazioneper le strutture

Strutture per anziani non auto-sufficienti e strutture per disabi-li saranno le destinazioni privile-giate del Fondo di rotazione da10 milioni di euro creato dallaRegione Veneto con il collega-to alla legge di stabilità 2018, alfine di conservare e riqualifica-re immobili a destinazione so-ciale o sociosanitaria in Veneto.La Giunta regionale haapprova-to tipologie, criteri e modalità dierogazione del fondo, riattivan-docosì uno strumento finanzia-rio pensato nel 2011 e poi bloc-cato per anni a causa delle ap-plicazioniimproprie che hannoindotto la Regione ad avviareanche procedimenti di revoca.

Il `nuovo' Fondo regionale, isti-tuito a distanza di sei anni dalprimo esperimento e con nuovicriteri, interviene prevedendo ilrimborso graduale, senza inte-ressi, del capitale anticipato,oppure con erogazioni affondoperduto per investimenti edilizidedicati a servizi sociosanita-rio sociali. "ln considerazionedell'esperienza maturata e del-le esigenze prioritarie del Vene-

to - spiega l'assessore Manue-la Lanzarin - le risorse disponibi-li quest'anno saranno destina-te per il 60% ad interventi ediliziper anziani non autosufficienti,per il 28% a strutture perdisabi-li e per il 10% a progetti innovati-vi. La formu la del fondo di rota-zione, nonostante intoppi e i ca-si di malagestione verificatisi,resta pur sempre uno strumen-to efficace per sostenere gli in-vestimenti in sanità e nel socia-le, senza ingessare il bilancio re-gionale in maniera insostenibi-le". Il finanziamento regionalepotrà arrivare a coprire finol'80% della spesa complessi-va, saranno privilegiati solo pro-getti giàautorizzati ecantierabi-li, mentre non saranno ammes-si i progetti i cui lavori sono staticonclusi prima di presentare ladomanda di accesso al fondo.Inoltre, l'ente beneficiario si im-pegnerà a sottoscrivere una fi-dejussione a garanzia della Re-gione e a conservare per alme-no 15 anni la destinazionedell'immobile ad usi sociali e/osociosanitari.

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IL CENTRO PER L'AFFIDOCER VOLONTARIAlle 20.30 in municipio ilCentro per l'affido e la soli-darietà familiare organiz-za un incontro per farsi co-noscere e per cercare vo-lontari nell'aiutare ragazzie bambini in difficoltà. L.N.

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Da quando nel 2013 è stata avviatala raccolta ogni sei mesi , l'iniziativa ha garantito il sostentamento ad un centinaio di famiglie

ali l'anno di spesa solidaleL'assessore: «L'obiettivo e dareun aiuto a persone che per la crisio la perdita del lavoro non hannorisorse sufficienti per vivere»

Antonella Fadda...............................................................................

Quasi 500 quintali di cibo do-nati in dieci edizioni di"Aiu-tiamo-Ci". In pratica sette ca-mion carichi di viveri sonostati raccolti in cinque annigrazie alla generosità deimontecchiani, che hanno da-to il proprio contributo do-nando parte della loro spesadurante la raccolta alimenta-re organizzata dal Comunedi Montecchio Maggiore, incollaborazione con i volonta-ri del Gruppo Solidarietà,San Vincenzo, Alpini Alte eMontecchio, scout Cngei,Lions e la parrocchia di SanPaolo.

Il cibo raccolto è stato conse-gnato a un centinaio di fami-glie castellane, più o meno

enzatantepersone generosee i volontaritutto questo nonsarebbe possibileMILENA CECCHETTOSINDACO DI MONTECCHIO

equamente ripartito fra italia-ni e stranieri, che, a causa del-la crisi economica oper la per-dita di lavoro, si trovano in si-tuazioni di disagio e che sonostati segnalati ai servizi soc ia-li o alle parrocchie.

I pacchi, il cui peso varia aseconda del numero dei com-ponenti della famiglia, sonostati, e verranno consegnatianche per l'ultima raccolta.dall'associazione "Energia eSorrisi".«Fin dalla prima edizione,

la raccolta ha sempre avutol'obiettivo di dare una manoai nuclei familiari che risiedo-no in città - affermal'assesso-re al sociale, Carlo Colalto -.Si tratta di famiglie che real-mente hanno difficoltà finan-ziarie, alcune con bambinipiccoli, e non arrivano a finemese perla perdita del lavoroo anche di anziani che, con lapensione minima, non posso-no coprire tutte le spese. So-no persone che vengono se-guite dai nostri assistenti so-ciali».

In particolare da dicembre2013, data della prima edizio-ne della raccolta alimentare,fino a ottobre dello scorso an-

I CAMION SIMBOLICAMENTECARICATI D I VIVERICirca 100 quintali all'anno,tanto il peso dellagenerosità garantita dagliabitanti di MontecchioMaggiore con l'iniziativa"Aiutiamo-Ci".

LE FAMIGLIE AIUTATELA META STRANIERELa raccolta ha garantito unaiuto a numerosi stranieri,ma sai predi piùanci afamiglie italiane, alle presecon la difficoltà di arrivarealla fine mese perla perditadel lavoro..

I QUINTALI RACCOLTINELL'ULTIMA EDIZIONEGrazie al supporto garantitodai quattro supem1e1 cati ealla mobilitazione deivolontari l'ultima iniziativanon solo a stata in linea conquelle precedenti, maaddirittura al rialzo.

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Un momento della raccolta di alimenti all'esterno di un supermercato : l'adesione è sempre alta. FADDA

no sono stati raccolti quasi1.700 litri di olio, 504 chilo-grammi di alimenti perl'infanzia, 1.802 chili di ton-no, oltre 7 mila chili di pomo-dori pelati, quasi 3.500 chilidi legumi e 19.853 chili di pa-sta. Ammontano, invece, a ol-tre 3.600i chili di riso, quasi2.200 quelli di zucchero,2.418 i litri di latte e 2.078 ichilogrammi di biscotti e era-kers.«I cittadini di Montecchio

in questi anni hanno sempredimostrato di avere un cuoregrande - prosegue l'assesso-re Colalto -, infatti abbiamosempre avuto una media di

50 quintali per ogni edizio-ne. Il numero non è mai cala-to e, anzi, nelle ultime edizio-ni è leggermente aumentatoa conferma che la sensibilitànon ha mai avuto flessioni».Nei giorni scorsi l'iniziativa

"Aiutiamo-Ci" si è, come diconsueto, svolta nei super-mercati Interspar, Ali, G.B.Ramonda e Tosano. Anchein questo caso i numeri dimo-strano che, con il passare deltempo, la solidarietà prose-gue dal momento che sonostati raccolti 53 quintali di ci-bo. In totale sono stati donatioltre 2.260 i chili di pasta,488 i litri fra olio e latte, 220

chili di tonno e carne in scato-la, circa 160 chili di omoge-neizzati e alimenti per l'infan-zia, oltre una tonnellata di pe-lati e legumi. Raccolti anche485 chili di riso, 187 dí zuc-chero, 217 di biscotti e ulterio-ri quasi tre quintali di alimen-ti vari.

«Un grande ringraziamen-to va ai volontari che offronoil loro contributo e ai cittadi-ni che hanno donato - conclu-de il sindaco, Milena Cecchet-to -. Senza la collaborazionedi tutti questa raccolta ali-mentare non sarebbe statauna bella realtà». •

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ASSISTENZA. A palazzo Festari un confronto fra enti e cooperative

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bervonoiprogefflIl 25 giugno scade ilba . do per ottenere 1. . ' entiLe associazioni punn o su pia oreside .`alee . percorso . ` accompagnamento facendo rete

,.._......._..Veronica Molinari

La legge c'è e i finanziamentianche. A breve arriveranno iprogetti da una vallata doveil "Dopo di noi", ovvero il pro-gramma regionale per realiz-zare percorsi e soluzioni inno-vative per i disabili gravi cherimangono soli, trova terre-no fertile. Tutti gli attori si so-no dati appuntamento a pa-lazzo Festari per "Prospettivefuture per i servizi socio-assi-stenziali ai disabili: sfide e op-portunità per la costruzionedi reti territoriali".

«Qui esiste la volontà di pro-gettare servizi - ha esorditoGiovanni Pavesi, direttore ge-nerale dell'Ulss 8 Berica -. Il25 giugno scadrà il bandoper presentare i progetti e ,icreeranno proposte: non de-vono essere realizzate citta-delle staccate dal contesto so-

compagnamento alla vita in-dipendente e Recoaro solida-le di residenzialità».

Il sindaco Giancarlo Acerbisottolinea: «La cura della per-sona in difficoltà è indice del-la sensibilità di un'ammini-strazione e il "dopo di noi" de-ve essere affrontato con prag-matismo e visione futura».E se Martino Montagna,

presidente della conferenzadei sindaci, ribadisce come«sul tema l'attenzione è mas-sima quanto la disponibili-tà», l'assessore ai servizi so-ciali Rina Lazzari afferma:«È necessario cogliere i biso-gne della famiglia e dei disabi-le per arrivare alla legge».

Ed ecco Marcello Cabianca,papà di Giovanni: «Ricordola legge sull'integrazione sco-lastica dei disabili, la norma104 sui permessi per l'assi-stenza parentale e quella sul-la vita indipendente: tutte

ciale. Con il finanziamento diun milione di euro a disposi-zione dell'Ulss servono pro-getti di forte inclusione».

E le idee ci sono, come con-fermano Laura Masorgo eMatteo Rossato, presidentidella cooperativa valdagnesePrimula, che segue 80 perso-ne con disabilità, eRecoarosolidale con una quarantinadi assistiti: «Stiamo valutan-do di presentarci come part-ner con i Comuni, la rete divolontari e famiglie. Primulapresenterà un percorso di ac-

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frutto di pressioni dal basso.Oggi l'attenzione sta calan-do. Le associazioni che si oc-cupano di servizi socio assi-stenziali devono essere affian-cate da professionisti».Per l'assessore regionale al

sociale Manuela Lanzarin«la legge "Dopo di noi" è unasfida con nuove opportunità.Ci aspettiamo che l'integra-zione tra pubblico e privatoproponga modelli innovativi.E tutto da costruire e dobbia-mo pianificare le risposte suicambiamenti sociali in atto».Il coordinatore nazionale

dell'osservatorio sanità Anap-Confartigianato Vicenza,

Carmelo Rigobello aggiun-ge: «L'obiettivo è evitare la so-litudine nel dopo di noi. Biso-gna parlare, diffondere, pro-muovere idee, attivare assi-stenza e servizi nella logica direte, magari coinvolgendo lescuole». Mauro Burlina, re-sponsabile del servizio per ledisabilità dell'Ulss conclude:«La nuova legge è una sfidaper ripensare la qualità di vi-ta delle strutture socio-sani-tarie, per migliorare la colla-borazione tra pubblico e pri-vato favorendo forme di co-progettazione per nuovi mo-di di abitare e assistere». •

O RIPRaouzlaNE RISERV ATA

Giovani in carrozzella fanno sport, resta il problema del "dopo di noi"

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Bassa no senza b a rriereSo no sed ici gli iscritti

In palio [a targa To nceffi

La conferenza stampa di presentazione della manifestazione

... ........... ........... . ... . ......... . ... . ... . ... . ... . .. .. .... .....BASSANO

Per il 15esimo annodi fila laSocietà tennis Bassano rinnoval'appuntamento con il tennis incarrozzina. Unamanifestazione fortementevoluta dal circolo giallorossoche, dopo la 71 edizionebassanese dei titoli tricoloreassegnati nel 2017 ospitaquest'anno un torneo nazionale.Dei 16 iscritti alla kermessequasi la metà sono veneti, adimostrazione che il tennis incarrozzina sta raccogliendomolti consensi anche nellanostra regione. Oggi, con inizioalle 9, scenderanno in campo iprotagonisti del tabellone delsingolare maschile. Ilprogramma di domani prevedeinvece il doppio turno con ladisputa sia dei singolari che deidoppi mentre sabato sarannodisputate le due finali e, nelcorso delle premiazioni, saràassegnata la targa MiriamToncelli. Diverse scolareschesaranno presenti agli incontrigrazie anche all'impegnodell'amministrazione comunaleche ha coinvolto gli istitutinell'iniziativa.

«Questo appuntamento ci rendeorgogliosi soprattutto nell'anno incui la nostra città è stata insignitadel titolo di Città europea dellosport 2018» ha dichiaratol'assessore Oscar Mazzocchindurante la conferenza stampa.

«Saranno tre giorni dì sport eamicizia - ha precisato ilpresidente della St. MarcoMoretto. Al di là dei risultati, cherimangono importanti sottol'aspetto agonistico e sportivo,vogliamo far capire aì giovani, enon solo, che non ci si deve maiarrendere difronteai problemi ealle difficoltà della vita». Unringraziamento particolare è statorivolto dal presidente Moretto aMarco Fìoravanzo, impeccabileorganizzatore etrascinatore diqueste manifestazioni assiemeagli sponsor, ai volontari, ai soci ea tutto lo staff giallorosso.

Giudice arbitro dellamanifestazione "'inossidabile"Salvatore Frongia. Tra gli atletiiscritti al torneo tanti nomiconosciuti, da Antonio Moretto aMarco Amadori, da Mirko Gerottoa Pietro D'Imperio, e tanti altri. Incaso di pioggia i match sarannodisputati al Centro Giovanile diBassano. OR.BEN.

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Sviluppo sostenibile«Lo dobbiamoai nostri figli»

L'appello dell'economista Enrico Giovannini, portavoce di Asvis«Rispetto e cura del pianeta vanno messi al centro delle scelte politiche e della società»

L'Italia in ritardo sugli obiettivi dell'Agenda Onu 2030. Serve un «salto culturale»

di ENRICO MARRO

U n appello accorato quello diEnrico Giovannini: «Mettia-mo lo sviluppo sostenibile al

centro, per dare un futuro miglioreai nostri figli». Al centro non solodelle scelte politiche, ma anche del-la società. «Serve un salto cultura-le», sottolinea il portavoce del-l'Asvis, l'Alleanza Italiana per lo Svi-luppo Sostenibile che riunisce 18otra associazioni delle parti sociali,della società civile, degli enti locali,università e centri di ricerca, fonda-zioni.Giovannini, 61 anni domani, lancia

il suo appello non solo da economi-sta, ma sulla base delle passate espe-rienze di Chief Statistician dell'OCSE(2001-2009), poi di presidente del-l'Istat (fino al 2013) e quindi di mini-stro del Lavoro nel governo Letta (fi-no al febbraio del 2014). E lo fa men-tre si è appena chiusa la settimanaeuropea dello sviluppo sostenibileed è ancora in corso (terminerà do-podomani 7 giugno) il Festival dellosviluppo sostenibile: 17 giorni con700 eventi in tutto il Paese, molti deiquali organizzati presso la Luiss e al-tre università per promuovere ini-ziative e sensibilizzare i cittadini, so-prattutto i giovani.

Professore , ci dia una definizionedi sviluppo sostenibile.«La commissione Brundtland nel

1987 lo ha definito come lo sviluppoche consente alla generazione attua-le di soddisfare i propri bisogni sen-za che questo pregiudichi il fatto chele future generazioni facciano altret-tanto. Quindi è un concetto fonda-mentalmente legato alla giustizia tragenerazioni».Calibrare quindi le scelte in fun-

zione delle conseguenze su chiverrà dopo?

«Esatto. Faccio un esempio: la Mau-ritania visse un boom economicodovuto alla pesca, poi però ha sfrut-tato fino ad esaurire le riserve itti-che, precipitando così nella povertà.Un caso eclatante di sviluppo ap-punto non sostenibile. Ciò avvienequando non si rispetta anche unosolo dei quattro pilastri della soste-nibilità».Che sono?«La sostenibilità economica, am-

bientale, sociale e istituzionale. Pen-

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siamo alle primavere arabe, scatena-te nel 2007 dai cambiamenti climati-ci, cioè dalla siccità che determinòuna crisi alimentare ed energetica,che, unita all'incapacità dei governidi affrontare la situazione e alla pre-senza di una società giovane che nonvedeva prospettive, ha portato a in-stabilità istituzionale, guerre, mi-grazioni».Lo sviluppo sostenibile può esse-

re confuso con la decrescita felice?«Per fortuna, l'inventore della de-crescita felice, Serge Latouche, harecentemente detto che questa nonc'entra nulla con lo sviluppo sosteni-bile, perché negli obiettivi di que-st'ultimo ci sono anche la crescitaeconomica, del reddito pro-capite,del lavoro ben retribuito».Come si misura lo sviluppo soste-

nibile?«In rapporto a 17 obiettivi e 169 sot-

to-obiettivi individuati nell'Agenda2030 sottoscritta nel 2015 da tutti iPaesi dell'Onu. La presenza di cosìtanti sotto-obiettivi rende dettaglia-ti i risultati da raggiungere. Peresempio, se l'obiettivo generale è la

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buona occupazione esso si compo-ne di numerosi indici, tipo la quotadi Neet cioè i giovani che non studia-no e non lavorano. Oppure, sul fron-te della salute e sicurezza, si richiedeil dimezzamento entro il 2020 degliincidenti stradali mortali, o sul fron-te del benessere, il dimezzamentodella povertà, e così via».L'Italia come sta messa rispetto

all'Agenda 2030?«Purtroppo molto indietro. Per

nessuno dei 17 obiettivi siamo in zo-na verde, cioè in linea con la tabelladi marcia. Siamo invece in zona ros-sa per 7 e in zona gialla per io. Siamoindietro su tutti i temi sociali ed eco-nomici, la crisi ha colpito durissima-mente. Male anche su molti aspettiambientali, come la qualità delle ac-que e le emissioni inquinanti, che,con la ripresa, stanno crescendo piùdel Pil. Anche dove stiamo miglio-rando, come sugli indici d'istruzio-ne, siamo però dove l'Europa stavadieci anni fa».Cosa deve fare l'Italia?«Pur tra molte difficoltà e ritardi,

segnali positivi si vedono nel mon-do delle imprese, della finanza, delleistituzioni culturali, delle città per letante iniziative che vengono prese,ma serve un salto culturale per met-tere questo tema al centro. Soprat-tutto la politica e il mondo dell'in-formazione sono indietro. Il saltoculturale consiste nel fare i conti conla complessità, allargare cioè l'ap-proccio con cui ciascuno di noi af-frontale proprie attività e compie le

proprie scelte, per tenere appuntoconto di tutti gli aspetti dello svilup-po, non solo di quello economico».Potrebbe servire un ministero

dello Sviluppo sostenibile?«Era stato proposto dal Movimento

5 Stelle. Tanti Paesi, in particolarenel Nord Europa, sono stati stimola-ti da Agenda 2030 a modificare la lo-ro governance, per esempio accen-trando presso la Presidenza del Con-siglio il coordinamento delle politi-che per lo sviluppo sostenibile.Questo lo abbiamo ottenuto anchein Italia, grazie al governo Gentiloni.Del resto, gli interventi riguardanouna pluralità di materie: povertà, sa-lute, diseguaglianza, ambiente, in-novazione, diseguaglianze di gene-re, istruzione e così via».Basta la nuova governance?«Come Asvis abbiamo proposto

prima delle elezioni un decalogo atutte le forze politiche. Solo Lega eFratelli d'Italia non lo hanno sotto-scritto. Nel documento si proponedi introdurre nella Costituzione losviluppo sostenibile come un dirittofondamentale e di trasformare il Ci-pe in comitato interministeriale perlo sviluppo sostenibile (oggi è per la«programmazione economica»),così da orientare tutti gli investi-menti in questa direzione».

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Miglioria-mosugli indicid'istruzionema siamodovel'Europastava diecianni fa.E bisognafarei conti „.:con la .. N ícomplessità II portavoce dell'Asvis Enrico Giovannini

77Prima delleelezioniabbiamopropostoun decalogoa tutte leforzepolitiche.Solo Lega eFratellid'Italia nonlo hannosottoscritto

AsvisL'Alleanza per losvilupposostenibileriunisce 180 traassociazioni delleparti sociali e dellasocietà civile, entilocali, università

asvis.it

Appuntamento a Colorno

Le buone pratiche al Festival della Lentezza

T

re giorni in cui si mettono al centro la qualità e ilbenessere dei rapporti umani, nel rispetto delterritorio e delle sue risorse naturali . È il Festival

della Lentezza (dal 15 al 17 giugno a Colorno) un luogofatto di incontri , laboratori e spettacoli , tutti a ingressolibero e gratuito e senza barriere tra gli artisti e il pubblico.L'idea di un festival dedicato al recupero del valore deltempo nasce come evoluzione della Festa Nazionaledell'Associazione dei Comuni Virtuosi , che si svolse nel2013 e 2014 al circolo Fuori Orario di Taneto di Gattatico(RE). La volontà di «alzare l 'asticella» e creare un eventocon un'identità e un messaggio culturale forte ha portatoa organizzare una prima edizione sperimentale . «Siamopartiti dai temi ambientali - spiega Marco Boschini,coordinatore dei Comuni Virtuosi e direttore artistico del

Festival della Lentezza - per arrivare alle politiche perl'inclusione sociale, l'accoglienza, la cultura, lo sviluppoterritoriale». Buone pratiche che sono protagoniste delFestival della Lentezza per far conoscere e scoprire comepoter rendere migliore la propria vita e quella della propriacomunità. Il filo conduttore è la riappropriazione deltempo, sottolinea Marco Boschini, «che indica sia lanecessità di non lasciarsi sopraffare dalla velocità nelprogettare il futuro di un territorio, ma di farlo con lagiusta attenzione, studio e competenza, e sia di ripensareal rapporto quotidiano che abbiamo con il tempo». Fraeventi e incontri, si alterneranno sul palco anche UmbertoGalimberti, Samuele Bersani, Erri De Luca, Paolo Fresu,Stefano Mancuso, Cecilia Strada.(lentezza.org/festival)

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Una mamma con le [re figlie ha voluto rispettare la promessa falla quando era incintaNel centro di Montebelluna, in Veneto, si fanno 20 visite al giorno per le donazioniL'Avis festeggia la giornata mondiale del donatore con un milione e 30Omi1a soci

Doris e le gemelle donatrici«Ci salvò una trasfusione»

di MARGHERITA DE BAC

n piccolo centro trasfusiona-le a Montebelluna, in provin-cia di Treviso. Tre gemelle di

diciannove anni, Angelica, Celestee Vanessa Masin. Una mammaemozionatissima, con le lacrimeagli occhi, Doris Frattin. Storia dalibro cuore raccolta da Avis, l'asso-ciazione più antica d'Italia impe-gnata nella donazione di sangue, da91 anni in attività. Le quattro donnehanno voluto fare il prelievo tutte in-sieme per rispettare una promessa.Quando ha partorito la signora Dorisera stata salvata assieme alle neona-te grazie a trasfusioni. «Ho capitoquanto fosse importante avere a di-sposizione quella ricchezza e appe-na sono state in grado di capire horaccontato alle mie figlie come sia-mo state aiutate. Hanno capito cosasia l'altruismo, la scelta di averle vi-ste fare quel gesto mi riempie di gio-ia. t stato spontaneo». Il servizio tra-sfusionale di Montebelluna dipendeda Castelfranco Veneto, il responsa-bile è Giovanni Roveroni. Una mediadi 20 visite al giorno legate alla do-nazione. Anche il contributo dei pic-coli centri è un sostegno. «Noi cer-chiamo di attrarre i giovani e gli in-contri di promozione nelle scuole

hanno successo. Quattro o cinquealunni per classe di quinta liceodiventano dei nostri». Angeli-ca, Celeste e Vanessa sonosorprese del clamore ge-nerato dalla loro inizia-tiva di solidarietà, fini-ta sulle pagine deiquotidiani locali:«Ai coetanei dicia-mo di pensareagli altri, donarefa bene a chi lo fa,al fisico e al cuo-re».

Il reclutamento di nuovi dona-tori che sostituiscano gli iscritti inuscita (dopo i 65 non si può più con-tribuire al rifornimento delle emote-che) è nell'agenda di tutte le associa-zioni. Il sito www.avis.it contienemessaggi di gratitudine di chi riceveil dono. Flavia, originaria di Calta-nissetta ha scoperto da piccola di es-sere portatrice sana di talassemia.

Non è malata ma deve fare trasfusio-ni in particolari fasi della vita: «Sietetutto per me. Grazie a voi nel miogrembo è cresciuto un bimbo. Vorreiche tutti sapessero cosa significa ri-cevere un regalo così bello. Non sipuò comprare e dipende solo dallagenerosità delle persone». La Gior-nata mondiale del donatore del 14giugno ha un sottotitolo: «Il sangueci mette tutti in relazione», sloganscelto dall'Organizzazione mondia-le della sanità. t una data che segna

l'inizio di un periodo critico. Lavilleggiatura estiva allontana

dai centri trasfusionali i vo-lontari e ogni anno c'è il ri-

schio che le sacche non si-ano sufficienti. Si è vistocosa è accaduto lo scorsoanno tra agosto e otto-bre quando i centri di

raccolta di Roma sud han-no dovuto sospendere l'atti-

vità per l'emergenza causata dalvirus Chikungunya.

Avis nel 2017 ha contato sull'avvi-cendarsi di un milione e 3oomila so-ci e su 2 milioni di donazioni. Nel-

Sono stata salvata quandoho partorito e ho capitoquanto fosse importanteavere a disposizionequella ricchezza

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Le mie figlie hanno capitocosa sia l'altruismo, lascelta di averle viste farequel gesto mi riempie digioia. È stato spontaneo

l'ultima assemblea nazionale, loscorso maggio, il presidente AlbertoArgentoni ha denunciato le difficol-tà di conciliare lavoro e appunta-menti in ospedale per dare periodi-camente il sangue. «Appena il 20 percento dei dipendenti, secondo i datidell'Inps, usufruiscono della giorna-ta di riposo - spiega - prevista perlegge e preferiscono andare ai centriil fine settimana per non perdere oredi lavoro. Ci preoccupa che grandiaziende e piccole realtà imprendito-riali tendano a equiparare sul pianodei premi incentivanti in busta pagail permesso che si prende per andarea donare a una giornata di riposo odi malattia. È un'ingiustizia nei con-fronti di chi compie un gesto di valo-re sociale inestimabile».

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www.avis.itL'associazione compie 91anni. II 14 giugno festeggiala giornata mondiale deidonatore. Lo slogan: «Dona

Chi sonoDa sinistra,Angelica,Celeste,Vanessa Masincon la mammaDoris Frattin e ilresponsabiledel centrotrasfusionale diMontebelluna,GiovanniRoveroni. Le tregemelle hannodonato ilsangue, peronorare lapromessa chela loro mammaaveva fattoquando le hamesse almondo ed èstata salvata dauna trasfusione

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In Veneto il piano -affitti calmierati

I p getto «Qui abito» rinnoverà ilquartiere dei Crocifisso a Padova

ltri quattro milioni, in aggiunta ai io già stanziati. È lasomma con cui Fondazione Cariparo ha deciso diallargare il Fondo Veneto Casa, istituito nel 2009 per

«combattere la disuguaglianza abitativa, offrire una casa acanone calmierato e un contesto sociale positivo a chi vive incondizioni di disagio abitativo». Il Fondo - cui hanno aderitoanche Regione Veneto, Intesa Sanpaolo, Fondazione diVenezia, Cassa Depositi e Prestiti - ha consentito finora direalizzare 253 alloggi sociali e un edificio universitario,corrispondenti a circa 33mila metri quadri di superficie. Ilprossimo passo è il progetto «Qui abito», con 92 alloggi acanone concordato e tanti servizi per la comunità, dalle areeverdi al centro anziani, che su una superficie di i8mila metriquadri rinnoverà il quartiere periferico del Crocifisso aPadova. I primi abitanti arriveranno in ottobre................................................................................

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www.fondazionecariparo.itLa Fondazione Cassa di Risparmio di Padova eRovigo è un'organizzazione senza scopo di lucroche opera per promuovere lo sviluppo sociale edeconomico nelle province di Padova e Rovigo.

Editoria, rugby e legalitàIl libraio di Scampia

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Editoria, rugby e legalitàIl libraio di Scampia

Rosario Lsposito La Rossa e il quartiere più difficile di Napoli

«Sono uno spacciatore di cultura»: tra case editrici, teatro e sport

a 30 anni ha avviato più attività di quante il rione avesse mai Visto

«Le parole chiave sono aggregazione, formazione e produttività»

di PAOLO FOSCHINI

J 1 fatto di cronaca, avvenuto alla fi-ne del mese scorso, era stato unincontro pubblico organizzato a

Scampia. Tema: la legalità. Occasio-ne: un ricordo di Rocco Chinnici, ilgiudice assassinato da Cosa Nostra 35anni fa. All'incontro è presente sua fi-glia Caterina, magistrato a sua volta. Apromuoverlo e organizzarlo è unafondazione culturale importante ve-nuta giù apposta dal Piemonte, laFondazione Bottari Lattes, che in col-laborazione con la Fondazione Cassadi Risparmio di Cuneo l'ha presentatocome una trasferta del Premio BottariLattes Grinzane volta anche a (ri)leg-gere il libro di Caterina, E così lieve iltuo bacio sulla fronte, per un foltogruppo di studenti di diverse scuoledi Scampia.Detto tutto questo, la figura su cui qui

ci soffermeremo non è quella dei pro-tagonisti pure importanti dell'incon-tro bensì quella dell'uomo che la fon-dazione ha voluto come suo modera-tore: cioè Rosario Esposito La Rossa,professione libraio. 0 meglio, come sidefinisce lui: spacciatore di cultura, lacui reputazione a Scampia è nota an-che ai sassi ma che qui possiamo rias-sumere partendo dal nome che ha vo-luto dare alla sua libreria, Scugnizze-rìa, in un quartiere dove una libreriamancava da quarant'anni.

«Durante questi incontri con i ragaz-zi della nostra zona - ha detto tra le al-tre cose introducendo l'incontro - cer-chiamo sempre di agire senza giudizi,senza giudicare la famiglia e il luogodi appartenenza, facendoci guidareda tre parole chiave: aggregazione(per stare insieme), formazione (perimparare) e produttività, per impara-re a creare anche con le mani, che algiorno d'oggi non si usano piui». Det-to dunque (anche) tutto questo, labuona notizia di questa settimana in

questa pagina è scorrere semplice-mente nel suo curriculum tutte le co-se che ha fatto nei suoi 3o anni di vita.Editore, scrittore e organizzatore tea-

trale, pubblica il suo primo libro a 18 e

lo dedica a suo cugino Antonio Lan-dieri, vittima innocente di camorra.Vince due premi e intanto ne scrive unaltro con Libera di don Ciotti, Liberavoce, di cui devolve il ricavato alla ri-costruzione di «Cascina Arzilla», be-ne confiscato alla mafia in Piemonte.Undici anni fa fonda con MaddalenaStornaiuolo a Scampia, sempre inmemoria del cugino ucciso, l'associa-zione Vo.di.Sca («Voci di Scampia») epoi la «Fabbrica dei Pizzini della Le-galità», e poi la Biblioteca Popolareper Ragazzi di Scampia «AntonioLandieri» raccogliendo oltre ventimi-la volumi da tutta l'Italia in 18 mesi.Nel 2013 fonda anche la squadra dirugby Scampia Rugby Football Club. Èideatore del progetto Fattorie Vodi-sca, una realtà di agricoltura socialenel quartiere Chiaiano.

Dirige tuttora il marchio Made inScampia, enogastronomia culturale aprezzi popolari col sostegno degli ar-tigiani del posto. È istruttore dellaScuola Calcio Arci Scampia, 500iscritti. Nel 2010 compra ancora conl'amica Maddalena lo storico marchioeditoriale campano Marotta & Cafie-ro, trasferendo la storica sede da Po-sillipo a Scampia: ne fa una casa edi-trice open source, solo carta riciclata einchiostri non inquinanti. Apre unalibreria dopo l'altra: una delle quali èil primo esperimento in italia di libre-ria privata aperta dentro una scuolapubblica. Riapre a Napoli la casa edi-trice della legalità che Salvatore Cop-pola aveva aperto nell'84 a Trapani.Fonda compagnie e promuove rasse-gne teatrali. E in realtà l'elenco sareb-be ancora lungo, se non fosse che è fi-nito lo spazio. Nel 2016 il presidenteSergio Mattarella l'ha nominato Cava-liere del lavoro.

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'w- INDIF

Gli anni trascorsi prima che a Scampiaaprisse con la Scugnizzeria una libreria

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Case e castelli, ex prigioni e acquedotti: ecco le 43.185 proprietà dello StatoRappresentano un «portafoglio» da oltre 60 miliardi che nessuno gestiva più

Fino al «Federalismo demaniale» che ha trasferito 4.806 beni a 1324 enti locali

E con il piano «Valore Paese» anche privati e coop partecipano alla riattivazione

Ville e carcerida salvare

Tille, castelli e masserie, lidi e spiagge, ac-

Vex carceri e fari. t il multiforme

«portafoglio» dei beni demaniali. Ci sonoimmobili di grande pregio e d'interesse artistico,storico, archeologico, archivi, biblioteche. Ma an-che luoghi in disuso e in abbandono. Una caratteri-stica di questi beni è la loro inalienabilità. Non pos-sono essere venduti (se non in forza di una specifi-ca nuova legge). In cifre il patrimonio immobiliaredello Stato gestito dall'Agenzia del Demanio conta43.185 beni, il cui valore ammonta a più di 6o mi-liardi e mezzo di euro.Molto è cambiato, e sta cambiando, dall'inizio del

terzo millennio. Con l'avvento del federalismo fi-scale e demaniale, per cominciare, gli enti localihanno avuto la possibilità di diventare proprietaridi immobili dello Stato presenti sul proprio territo-rio. In nome della rigenerazione urbana è diventatocosì possibile dare una seconda vita a beni che ri-schiavano di finire dimenticati. Proprio in forza del«Federalismo demaniale» s'è attivato un circolovirtuoso: 4.806 i beni già trasferiti (1,75 miliardi ilvalore di euro), con il coinvolgimento di 1.324 entisul territorio. Così è tornato a vivere, per esempio,l'ex Ergastolo femminile di Torino, che già ospitaun centro sportivo e domani anche un asilo nido,mentre l'ex Chiesa secentesca delle Clarisse diMontedinove (Ascoli Piceno) è diventata polo mu-seale. Due casi che rientrano nello stesso dispositi-vo ma hanno seguito percorsi differenti. Il primo

di PAOLA D'AMICO

Il Faro di Capo d'Orso sullacostiera amalfitana sarà la

casa del Wwf per i prossimi25 anni , cuore di un progetto

di turismo ambientaleche esalta tanto la campagna

quanto le balene

Scuderie di Villa favorita a Ercolano, fatiscenti, cheil Comune ha riqualificato investendo quasi 2 mi-lioni di euro, o il secentesco Palazzo del Principe diSan Nicola Arcella, che fu residenza estiva dei si-gnori di Scalea in Calabria, e sarà rifunzionalizzatocon un investimento del Mibact.Nell'immenso «portafoglio» l'Agenzia del Dema-

nio ha poi selezionato una quota di patrimonio «di-sponibile», che può cioè essere utilizzato per ini-ziative di rigenerazione e di riuso da parte di terzi,che non siano gli enti pubblici. Si tratta di 15.16obeni: un pacchetto che include manufatti legati aisistemi a rete locali, caselli idraulici, case cantonie-re, o costruzioni tipiche dei borghi: case, scuole,masserie, mulini, rifugi. Ma anche forti, castelli,ville.Sotto il titolo di «Valore Paese» poi si declinano il

progetto di valorizzazione dei Fari, i guardiani delmare. Lungo le nostre coste se ne contano oltre un

ricade infatti nello strumentodel federalismo demaniale «or-dinario»: sono cioè i Comuni ole Regioni ad acquisire a titolonon oneroso parte del portafo-glio immobiliare dello Stato. Nelsecondo («culturale») a essereoggetto di trasferimento sonogli immobili di grande pregiostorico artistico. Come le Ex

Ville e carcerida salvare

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centinaio: non svolgono più la funzione per cui so-no stati costruiti, ma mantengono intatto il loro fa-scino. Così è rinato il Faro di Capo d'Orso sulla co-stiera amalfitana: sarà la casa del Wwf per i prossi-mi 25 anni, cuore di un progetto di sviluppo del co-siddetto turismo ambientale: whalewatching ebirdwatching, ecosostenibilità e diffusione dellacultura dell'ambiente. E non è tutto. Un secondo ca-pitolo di «Valore Paese» s'intitola «Cammini e Per-corsi»: l'agenzia ha selezionato 103 immobili, deiquali 6o gestiti da altri enti, dislocati lungo 8 cam-mini ciclabili che attraversano in lungo e in largo loStivale. Tredici sono già stati assegnati a under 40,riuniti in associazioni, cooperative, imprese, inconcessione gratuita per 9 anni, perché li restauri-no e aprano servizi a supporto del turismo lento.Così la Torre Angellara di Salerno diventa luogo disosta nel cuore del Cilento, il convento di San Mar-co a Sant'Angelo dei Lombardi ospiterà e ristorerà ipellegrini, alla Casa del fascio di Ro Ferrarese ripa-reranno le biciclette. «Abbiamo messo a puntoprocedure inclusive e trasparenti - spiega il diretto-re generale Agenzia del Demanio, Roberto Reggi -per favorire la partecipazione e il coinvolgimentonella rigenerazione del patrimonio pubblico, chepoi è il patrimonio di tutti noi. Uno degli strumentia disposizione di imprese, cittadini e associazioni èOpen Demanio, una finestra aperta e attualizzatasulle strutture che gestiamo e sulle iniziative in cor-so. L'obiettivo è far conoscere gli immobili pubbliciperché tutti possano essere sti-molati a contribuire con idee eprogetti ai processi di rigene-razione urbana».Come non citare la rinascita di

Forte Tenaglie, incastonatonella cinta muraria di Genovasulle alture di San Pier D'Arena.«Una scommessavinta», sinte-tizza Emilio Parodi presidente

L'ex Ergastolo femminiledi Torino ospita oggi uncentro sportivo e presto unasilo , nella ex casa del fascioa Ro Ferrarese si aggiustanobici , nel Forte Tenaglie aGenova si accolgono minori

di La Piuma Onlus, che con 70 soci e altrettanti vo-lontari gestisce una casa famiglia e accoglie minoriaffidati dal Tribunale: «Cercavamo una sede unicaper tutte le nostre attività. II Forte era abbandonato,occupato, ridotto a una discarica. Abbiamo ottenu-to la concessione ma pensavamo che avremmo do-vuto lavorare dieci anni per renderne una partefunzionale. Invece il nostro progetto è diventato unincredibile volano che ha mosso energie insperatedella città». Oppure la Cittadella, una città nella cit-tà alla periferia di Tarquinia, recuperata dopo 40anni di incuria, ospita Semi di Pace onlus e i suoiuffici di coordinamento dei progetti umanitari ita-liani e internazionali, servizi per il sostegno ai ra-gazzi diversamente abili, un centro aiuto alla vitaper le mamme in difficoltà, parchi giochi. «La pri-ma impressione - dice il presidente Luca Bondi - fudi spavento. Ma abbiamo realizzato un sogno».

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L'analisi

ANDARE OLTRELA CONSERVAZIONE:LAVORARE INSIEMEPER RIEMPIRE DI VITAdi MASSIMO REBOTTI

Che cos'è patrimonio pubblico? La definizione -«è il complesso dei beni pubblici di pertinenzadello Stato»- lascerebbe poco spazio alleinterpretazioni. In realtà assistiamo da tempo aun cambio di paradigma di cui i progetti sui benigestititi dall'Agenzia del demanio (che qui afianco raccontiamo) sono un esempio virtuoso.Scriveva Antonio Cerderna, giornalista einfaticabile ambientalista, nell'introduzione a «Ivandali in casa» del 1956: «Solo le teste durepossono pensare che la salvaguardia dell'anticoè opera puramente passiva di conservazione».La conservazione, intendiamoci, èfondamentale. Ma troppo spesso in Italiaconservare tout court il nostro patrimonio nonfunziona: la quantità di beni abbandonati, indisuso, degradati, per mancanza di fondi, diidee, di cultura, è vasta. Una parte di storia delPaese, lontana o recente, che rischia la rovina equindi l'oblio. Ma le cose si muovono e la chinasi può invertire. La chiave, appunto, è una nuovaidea di patrimonio pubblico che, oltre allo Stato,metta in rete enti locali, associazioni,cittadinanza e imprese. Cos'è «pubblico»,quindi? Ciò che una comunità sente comeproprio, viene da rispondere osservando gliesempi di beni restituiti a una funzione (efruizione) collettiva che l'inchiesta di BuoneNotizie racconta. Non si tratta più solo di

recuperare, quindi, ma di riempire di vita eobiettivi quelle stesse strutture, in modo taleche i cittadini le sentano parte integrante di untessuto. Tre anni fa, era il 2015, al cinema uscìun film struggente - "Bella e perduta" di PietroMarcello. Prendeva le mosse dalla Reggia diCarditello, meravigliosa residenza borbonicaabbandonata a se stessa nel cuore della Terradei fuochi, a metà strada tra Napoli e Caserta,saccheggiata negli anni anche dai clan dellacamorra. Per due anni la Reggia fu custodita atitolo volontario da Tommaso Cestrone, unpastore. In maniera del tutto disinteressata,cercò in tutti i modi di attirare l'attenzione suquella storia sfregiata: rimuoveva i rifiuti, ormaidiventati discarica, difendeva gli ultimi arredidalle scorribande dei vandali, denunciava. II filmparte da qui, dal suo gesto singolo di passione ecura, per trasformarsi in un viaggio simbolicotra la bellezza e l'abbandono italiani. La vicendadella Reggia di Carditello è finita bene: dal 2016il complesso monumentale è gestito da unafondazione, costituita dal Ministero dei Beni edelle Attività culturali, dalla Regione Campaniae dal Comune di San Tammaro che nepromuove il recupero e la valorizzazione (latenuta è stata riaperta al pubblico all'inizio dei2017). Non tutte le storie dei beni pubblici sonocosì «estreme» ma tutte, volendo vedere, sonoaltrettanto simboliche. Dimostrano che i finaligià scritti non esistono. Serve l'impegno deisingoli -il faro di Portofino, giusto per fare unesempio, era chiuso da 14 anni e ora riapregrazie all'arrivo di un nuovo guardiano di 58anni che voleva «cambiare vita» - ma servonosoprattutto progetti da mettere in comune: ilrecupero di edifici pubblici in stato diabbandono per ridestinarli alla collettività vanella direzione indicata dall'articolo 118 dellaCostituzione che, all'ultimo comma, prevedeproprio che siano le amministrazioni locali afavorire la partecipazione dei cittadini.Nell'interesse di tutti.

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Tumore al seno, l'impegno di Andos per curare e far ritrovare l'autostimaTumore al seno, l'impegno di Andos per curare e far ritrovare l'autostimaTumore al seno, l'impegno di Andos per curare e far ritrovare l'autostimaTumore al seno, l'impegno di Andos per curare e far ritrovare l'autostima

Prima di tutto c'è la paura, poi la prima cosa a sparirePrima di tutto c'è la paura, poi la prima cosa a sparirePrima di tutto c'è la paura, poi la prima cosa a sparirePrima di tutto c'è la paura, poi la prima cosa a sparireè l'autostima.è l'autostima.è l'autostima.è l'autostima. È l'esperienza delle donne a cui vienediagnosticato un tumore al seno.

Andos Ovest Vicentino onlus nasce nel 1998 daun'intuizione del dott. Graziano Meneghini edall'impegno di un gruppo di volontarie motivate econsapevoli che il problema per la donna non sirisolve con l'intervento. Il comitato, affiliatoall'Associazione nazionale donne operate al seno, sioccupa della riabilitazione globale della donna -fisica, psicologica e sociale - con l'obiettivo diaccompagnarla per tutto il percorso di cura e anchedopo, aiutandola a ritrovare, appunto, la perdutaautostima. La storia di Andos è stata raccontata daPiera Pozza, da vent'anni presidente, in occasionedel primo convegno "La trama e l'ordito delle buonenotizie" organizzato recentemente dal CSV diCSV diCSV diCSV diVicenzaVicenzaVicenzaVicenza.

Su iniziativa del comitato, presso l'ospedale diMontecchio Maggiore è stato attivato il CentroDonna – oggi Breast unit provinciale, primo in Venetoe riferimento per altri centri nati in seguito. Le autoritàsanitarie, le istituzioni e il territorio hanno da sempresostenuto il progetto. Andos Ovest Vicentino oggiopera in cinque ospedali: Montecchio Maggiore,Arzignano, Valdagno, Lonigo e Vicenza e offresupporto alle donne prima e dopo l'intervento, nellasede dell'associazione e in corsia con 70 volontarieformate e oltre 1.300 soci.

Il Centro Donna offre trattamenti di pressoterapia edi linfodrenaggio, attività fisiche di mantenimento,sedute di idrochinesi terapia presso la piscina diLonigo, sostegno psicologico individuale e di gruppoe con i famigliari, che spesso diventano l'anellocon i famigliari, che spesso diventano l'anellocon i famigliari, che spesso diventano l'anellocon i famigliari, che spesso diventano l'anellodeboledeboledeboledebole. Un servizio prezioso e irrinunciabile è iltrasporto delle pazienti per la radioterapia, incollaborazione con altre associazioni del territorio.Uno sportello si occupa delle pratiche per la domandadi disabilità. Oltre che alla salute fisica, si è attentisi è attentisi è attentisi è attentialla salute dell'animaalla salute dell'animaalla salute dell'animaalla salute dell'anima. Le donne ricevono consigli perle parrucche, il trucco e la dieta. Vengono proposte

attività culturali e ricreative di ogni tipo, gite, laboratorie concerti.

Piera Pozza ha le idee molto chiare sul presente esul futuro: «Vogliamo fare rete per raggiungere piùobiettivi. Ogni donna dovrebbe avere la possibilità diaccedere allo stesso modello di cure che offre il nostrocentro e per questo continueremo a sollecitare leistituzioni».

Tra le attività fondamentali dall'associazione c'è dasempre la prevenzione condotta in scuole, comuni,parrocchie, fabbriche. Lo scorso aprile è nato ilprogetto "Lo sport e il volley sposano l'Andos", suiniziativa del comune di Montecchio Maggiore, conla squadra di A2 femminile Union Volley "S.lleRamonda-Ipag". Nelle partite casalinghe il palazzettosi riempirà del colore rosa dell'Andos e le atleteindosseranno nel pre-partita la maglietta con la scritta"Facciamo muro contro il cancro""Facciamo muro contro il cancro""Facciamo muro contro il cancro""Facciamo muro contro il cancro". Con questainiziativa si intende sensibilizzare le ragazze piùgiovani, i tifosi e i famigliari. «Se grazie a questasensibilizzazione riusciremo a salvare anche unasola vita, - conclude Piera Pozza, - avremo vinto tutti».

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